Andrea Di Gregorio Il Vademecum del traduttore Idee e strumenti per una nuova figura di traduttore Organizzazione, revisione, redazione con il patrocinio di: Società Editrice Dante Alighieri IL VADEMECUM DEL TRADUTTORE Andrea Di Gregorio Copyright © 2014 Società Editrice Dante Alighieri S.R.L. www.societaeditricedantealighieri.it I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla S.I.A.E del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S.I.A.E. o con altre modalità indicate da S.I.A.E. Per le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico, commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili) l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a: Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’ingegno (AIDRO) - Corso di Porta Romana, n. 108 - 20122 Milano e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org Prima edizione ebook, formato PDF ISBN: 978-88-534-4106-5 Per segnalazioni o suggerimenti relativi a questo volume scrivere al seguente indirizzo: [email protected] Società Editrice Dante Alighieri s.r.l. – Viale Somalia 5 - 00199 Roma Ringraziamenti Questo libro nasce dalla mia esperienza di traduttore, revisore e redattore e ha trovato alimento nello scambio di idee e di informazioni avuto con i colleghi traduttori che, in questi anni, hanno seguito i miei corsi in Italia e in Svizzera. È a loro, alla loro sensibilità e alla loro passione – entrambe troppo spesso sottovalutate – che lo dedico. Ringrazio, nella persona della sua presidente Sandra Bertolini, l’AITI, Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, di cui mi onoro di far parte, e che ha accettato di patrocinare questo mio lavoro, oltre che aver ospitato e promosso molti dei miei corsi negli ultimi anni. Ringrazio gli amici e i colleghi che hanno avuto la pazienza di rileggere questo Vademecum nelle varie fasi della sua composizione, dando un contributo essenziale a renderlo migliore e, spero, più utile. In particolare Laura Di Santo, docente di Lingua e traduzione tedesca all’Università di Macerata, Jean-Luc Egger, capo sostituto dei Servizi linguistici centrali della Cancelleria della Confederazione Svizzera, ed Enrico Valsangiacomo, capo del Servizio linguistico italofono del Dipartimento federale dell’Economia della Confederazione Svizzera. Tra gli altri amici che mi hanno regalato i loro consigli preziosi, ringrazio Susanne Kolb, lessicografa insigne; Riccardo Olivi, traduttore esperto di CAT; Maurizio Vergari, traduttore e grande animatore dell’ASTTI, Associazione Svizzera dei Traduttori, Terminologi e Interpreti; i colleghi che, nel 2011, hanno seguito i miei corsi a Berna, un momento importante per la composizione di questo Vademecum: Silena Bertolino, Daria Caiano, Lidia Calabrese, Vittoria Ceccarini, Salvatore Coviello, Gilberto D’Angelo, Simona Galeazzi Thommen, Marina Graham, Teresa Latempa, Laura Ritter, Nicola Rusca, Sara Schneider, Francesca Spaini, Silvia Trevisan, Romina Vassalli (spero di non aver dimenticato nessuno!). Tra i molti traduttori che, negli anni, hanno arricchito il mio lavoro con le loro osservazioni e la loro competenza non posso non citare André Canonica, Massimo Tamagni, Francesco Locatelli, Maya Rüegg e Valeria Mazziari. Li ringrazio. Un debito particolare ho contratto con la mia compagna di vita e di lavoro, Angela Giaccardi, che ha riletto con grande cura e sapienza redazionale il manoscritto. Naturalmente, dopo tutti questi ringraziamenti, tengo a sottolineare che ogni errore e imprecisione che si possa ancora trovare in questo libro è imputabile solo all’autore. 3 Sommario Il Vademecum del traduttore Idee e strumenti per una nuova figura di traduttore Organizzazione, revisione, redazione Introduzione................................................................................................................. 9 Cosa troverete in questo Vademecum.............................................................................. 10 A chi può servire questo Vademecum.............................................................................. 12 Diagramma della produzione di un testo tradotto............................................................ 13 1. Dal testo-fonte alla traduzione: l’accordo con il committente.............................. 15 1.1. Il committente deve chiarire le sue esigenze e definire il compito del traduttore.................................................................................. 15 1.2. Il committente deve dare informazioni corrette e complete al traduttore............... 22 1.3. Altri elementi di complessità da considerare nell’accordo preliminare................... 27 1.4. Il committente reticente: un problema o un’opportunità?.................................... 30 1.5. Il traduttore come general contractor del prodotto finale................................... 31 Esercizi..........................................................................................................................35 2. La revisione del testo tradotto................................................................................ 39 2.1. Definiamo la revisione..................................................................................... 39 2.2. Il revisore non-traduttore e il revisore traduttore................................................ 39 2.2.1. Il revisore non traduttore....................................................................... 40 2.2.1.1. L’esperto del settore...................................................................... 40 2.2.1.2. Il redattore editoriale................................................................... 40 2.2.2. Il revisore traduttore.............................................................................. 42 2.2.2.1. Il terminologo............................................................................. 42 2.3. I doveri del revisore.......................................................................................... 43 2.3.1. Doveri verso il committente................................................................... 43 2.3.2. Doveri verso il traduttore....................................................................... 44 2.3.2.1. Valutare il lavoro effettivamente contrattualizzato......................... 44 2.3.2.2. Comprendere le ragioni delle scelte traduttive................................ 46 2.3.2.3. Astenersi dal personalismo nelle correzioni.................................... 48 2.3.3. Doveri verso il lettore............................................................................ 49 2.3.3.1. Comprensibilità.......................................................................... 50 2.3.3.2. Non-ambiguità........................................................................... 51 2.3.3.3. Idiomaticità............................................................................... 52 2.3.3.4. Fedeltà....................................................................................... 53 5 2.4. Come cominciare la revisione........................................................................... 54 2.4.1. Le prime cose da fare............................................................................. 54 2.4.1.1. Stampare la traduzione............................................................... 54 2.4.1.2. Attivare il correttore ortografico.................................................... 54 2.4.1.3. Tenere a portata di mano un taccuino e una penna....................... 55 2.4.1.4. Fare una copia del testo tradotto................................................... 55 2.4.1.5. Attivare la modalità “Revisioni” dal menu “Strumenti”................. 55 2.4.2. Come organizzarsi................................................................................ 57 2.4.2.1. La posizione del testo-fonte.......................................................... 57 2.4.2.2. La posizione del computer............................................................ 57 2.4.2.3. I vocabolari................................................................................ 58 2.4.2.4. Altri strumenti da tenere a portata di mano.................................. 58 2.4.3. Accorgimenti utili................................................................................. 59 2.4.3.1. La doppia lettura........................................................................ 59 2.4.3.2. La necessità di fermarsi............................................................... 59 2.4.3.3. Una volta compiuta la revisione, riproporla al traduttore............... 60 2.4.3.4. Parlare con il committente per evitare malintesi............................ 61 2.4.3.4.1. Non c’è stata sufficiente chiarezza nella definizione dell’incarico e nella trasmissione delle informazioni necessarie al traduttore....................................................... 62 2.4.3.4.2. Il committente non conosce la lingua d’arrivo...................... 62 2.4.4. Le controversie: come gestirle.................................................................. 64 2.5. La revisione in pratica..................................................................................... 65 2.5.1. Gli elementi da revisionare.................................................................... 65 2.5.1.1. Ortografia.................................................................................. 66 2.5.1.2. Sintassi....................................................................................... 74 2.5.1.3. Fedeltà semantica........................................................................ 76 2.5.1.4. Pertinenza e precisione terminologica........................................... 80 2.5.1.5. Adeguatezza stilistica del testo...................................................... 82 2.5.1.6. Questioni particolari e gusti individuali....................................... 82 2.5.2. I controlli di revisione........................................................................... 83 2.5.2.1. Evitare i calchi............................................................................ 83 2.5.2.2. Fare attenzione anche ai calchi in absentia................................... 86 2.5.2.3. Dislocare il testo a sinistra............................................................ 88 2.5.2.4. Eliminare le ripetizioni............................................................... 90 2.5.2.5. Usare con libertà e sequenzialità i complementi............................ 91 2.5.2.6. Verificare la sequenzialità della posizione degli aggettivi................. 93 2.5.2.7. L’opzione eufemismo e lo “shock” alla letteralità............................. 93 2.5.2.8. Usare la concordanza ad sensum, purché in modo uniforme.......... 95 2.5.2.9. Rispettare le co-occorrenze............................................................ 98 2.5.2.10. Rispettare la consecutio temporum......................................... 101 2.5.2.11. Tenere sotto controllo i congiuntivi........................................... 104 2.5.2.12. Fare attenzione ai “falsi amici” vecchi e nuovi........................... 105 2.5.2.13. Evitare l’effetto statement........................................................ 109 6 2.5.2.14. Trattare i luoghi comuni con consapevolezza............................. 109 2.5.2.15. Localismi, idiomatismi, cambi di registro e scelte lessicali........... 110 2.5.2.16. Scegliere i termini: congruenza temporale................................. 111 2.5.2.17. Scegliere i termini: i realia – alimenti e affini........................... 113 2.5.2.18. Fare i conti con l’oste: il testo-fonte........................................... 116 2.6. Le caratteristiche del testo rivisto..................................................................... 117 2.6.1. Uniformità......................................................................................... 117 2.6.2. Coerenza............................................................................................ 117 2.6.3. Correttezza......................................................................................... 118 Esercizi....................................................................................................................... 120 3. La redazione del testo tradotto............................................................................. 123 3.1. Tra revisione e redazione................................................................................ 123 3.1.1. Come fornire il testo della traduzione................................................... 123 3.1.2. L’impaginazione................................................................................. 125 3.1.3. La correzione delle bozze: un’illustre dimenticata.................................. 125 3.2. Controllare le uniformità tra i testi................................................................. 127 3.3. Sciogliere le abbreviazioni.............................................................................. 128 3.4. Eliminare le doppie spaziature....................................................................... 129 3.5. Controllare i segni di interpunzione e gli altri caratteri tipografici.................... 129 3.5.1. Correttezza dei segni........................................................................... 130 3.6. Controllare le maiuscole................................................................................. 132 3.7. Usare correttamente i forestierismi.................................................................. 133 3.8. Ripensare l’onomastica................................................................................... 135 3.9. Aggiornare/uniformare la toponomastica......................................................... 137 3.10. Altri controlli da fare................................................................................... 138 3.10.1. Le “d” eufoniche............................................................................... 138 3.10.2. La corrispondenza tra misure, taglie e cambi...................................... 138 3.10.3. La funzionalità dei link.................................................................... 139 3.11. I controlli da fare due volte.......................................................................... 140 3.11.1. I testi ricorrenti................................................................................. 140 3.11.2. La collazione degli indici con il testo.................................................. 140 3.11.3. La congruenza tipografica.................................................................. 141 Esercizi.......................................................................................................................142 Conclusione..............................................................................................................145 Appendice: Decalogo per il processo di lavorazione delle traduzioni, a cura di STRADE, Sindacato Traduttori Editoriali.................................................................. 147 Indice dei testi citati..................................................................................................149 Discussione di alcuni esercizi..................................................................................... 151 7 Introduzione Le sfide che la globalizzazione, i nuovi mezzi di comunicazione e il mercato lanciano ai traduttori in questo inizio di XXI secolo sono straordinariamente impegnative. Chi traduce si trova ad affrontare questa nuova realtà con strumenti che se paragonati a quelli di una ventina d’anni fa sono sicuramente nuovi (l’informatizzazione, i software per la CAT,1 le banche dati, i corpora, Internet), senza contare poi la preparazione specifica per i traduttori che è sempre più dettagliata e approfondita. Tuttavia, nello svolgimento della professione rimangono ancora molti punti oscuri, come dei nodi ricorrenti su cui continuiamo a ritornare e che non riusciamo mai a risolvere del tutto. Il Vademecum del traduttore che avete fra le mani si propone di fornire un punto di vista e alcuni strumenti di discussione e di lavoro che, probabilmente, non sono ancora così comuni e diffusi. L’obiettivo è quello di attrezzarsi per affrontare i “nodi ricorrenti” di cui sopra, e di prepararci al meglio ai cambiamenti che ci aspettano e che, in gran parte, ci hanno già toccato. In un suo manualetto pensato per i committenti, l’ATA, l’American Translators Association, nota che molti, troppi clienti acquistano i servizi di traduzione come fossero una commodity, ossia come si acquista un pacchetto di zucchero o un litro di benzina: senza preoccuparsi troppo di chi è li fornisce, ma badando solo al prezzo di acquisto, convinti che non ci siano differenze tra i produttori, e quindi neanche nel prodotto finale.2 Ora, è ovvio che la traduzione non è una commodity, perché la differenza che c’è tra una traduzione e un’altra di uno stesso brano può essere decisiva. Ma se i committenti statunitensi (e anche quelli europei, visto che il manualetto ha l’avallo della BDÜ, l’Associazione dei traduttori tedeschi, e dell’AITI, l’Associazione dei traduttori italiani), sono tanto convinti che la traduzione sia una commodity da indurre l’ATA a realizzare un opuscolo che lo nega, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona nel mercato delle traduzioni, che c’è sicuramente molta inconsapevolezza e approssimazione da parte dei committenti, ma che anche da parte dei traduttori è necessaria una riflessione su se stessi per riproporsi sul mercato con maggiore chiarezza. Ecco, dunque, la direzione in cui si muove questo Vademecum. Se lo spauracchio è quello di una traduzione sempre più vista come commodity, ossia bene indifferenziato, da acquistare un tanto al chilo (e, in un futuro non troppo lontano, da affidare 1 Computer-Aided Translation, così si chiamano i software che, associandosi principalmente alla TM (Translation Memory) identificano segmenti o “stringhe” di testo e verificano nella loro memoria se esistono segmenti corrispondenti nella lingua d’arrivo. 2 ATA, Translation. Buying a non-commodity, http://www.atanet.org/docs/translation_buying_ guide.pdf 9 a una macchina), il traduttore deve porsi sempre più come fornitore di un prodotto tailor-made, fatto su misura, assolutamente non serializzabile; come esperto e non come semplice “esecutivo”; come consulente linguistico ed editoriale, e non come mero facilitatore. In questo Vademecum cercherò di battere questa strada, spingendo il traduttore a occuparsi con rinnovata attenzione e professionalità anche di altri aspetti (la correzione delle bozze, la redazione e l’impaginazione, la ricerca di soluzioni creative nelle traduzioni per il marketing e la pubblicità, ma anche nella traduzione editoriale o istituzionale) che di solito non tratta ma la cui conoscenza già oggi costituisce un discrimine, una risorsa scarsa e una ragione in più per affidare una traduzione a un professionista e non a un altro. Oltre a essere, a mio modo di vedere, la strada maestra per dare risalto al proprio lavoro e tornare a renderlo personale, non standardizzabile, e quindi accrescerne il valore.3 Cosa troverete in questo Vademecum Organizzazione, revisione, redazione Questo saggio tratta innanzitutto dei grandi temi dell’organizzazione del lavoro di traduzione, ossia: come procede il flusso produttivo; chi sono i professionisti che partecipano alla realizzazione del “prodotto finito” – revisori, correttori, redattori, editor, compositori, webmaster – e come interagire positivamente con loro; qual è il ruolo del committente nella produzione di una traduzione; su quali argomenti possono nascere dei conflitti con il committente e come gestirli. Cercheremo, inoltre, di fare chiarezza su che cos’è esattamente una revisione; chi può farla e chi non può farla; in che cosa si distingue da una redazione, e in che cosa le due fasi si possono sovrapporre. Quest’ultimo elemento – la redazione – è nuovo e importante, perché viene sem- 3 Un “inno” alla traduzione nel suo valore culturale e creativo si trova nel breve ma intenso saggio di Jean-Luc Egger, “Elementi per un paradigma della traduzione istituzionale”, in Leges, Bollettino della Società svizzera di legislazione (SSL) e della Società svizzera di valutazione (SEVAL), n. 3, 2012, pp. 429435. In questo testo Egger espone sette “tesi”, che poi sono affermazioni di principio sul significato e il ruolo della traduzione. Le cito qui per la loro rilevanza: 1. La traduzione non è perdita, bensì aumento di informazione. 2. La traduzione è un atto di civiltà. 3. La traduzione è prova di vitalità di una lingua. 4. La traduzione è alla base dell’esistenza di realtà plurilingue. 5. La traduzione è opera creativa. 6. La traduzione è un fattore di umanità. 7. La traduzione è un’attività complessa. 10 pre più spesso richiesto (implicitamente o esplicitamente) al traduttore, senza che quest’ultimo, però, sia del tutto consapevole di quel che significa. Cercheremo di capire quali sono gli elementi distintivi di una redazione, come può il traduttore diventare anche redattore e perché dovrebbe diventarlo. Tutto questo, naturalmente, con una gran messe di esempi e approfondimenti e una serie di “casi” e problemi per mettere subito in pratica ciò che si è appreso. Sviluppi successivi: l’idiomaticità e la creatività La continuazione ideale di questo volume sarà un saggio in cui ci concentreremo su come evitare le insidie della routine, dell’attrito linguistico, di quella lingua neutra e insignificante che viene chiamata “traduttese” e che a volte finisce per rendere i testi tradotti poco brillanti e freddi. Ma lavoreremo anche su quella progressiva perdita di contatto con la lingua d’arrivo (nel nostro caso l’italiano) che a volte fa sì che, leggendo un testo tradotto, si senta fin troppo in filigrana il vocabolario ma, specialmente, la sintassi della lingua-fonte, tanto da indurre a chiedersi se sia stato tradotto da un parlante nativo o, piuttosto, da uno straniero o addirittura da una macchina. La ricerca dell’idiomaticità nella lingua d’arrivo, come vedremo, è un problema molto spinoso, perché richiede da parte del traduttore una grande attenzione alla lingua viva, una conoscenza approfondita degli idiomi e delle preferenze dei suoi lettori. In questo volume futuro, infine, toccheremo una volta di più il problema di tradurre fondendo insieme fedeltà al testo originale e adeguamento alle aspettative e alle esigenze del committente e del mercato. A questo punto, risolte le questioni organizzative e preso contatto con tutto ciò che porta a una migliore resa qualitativa del testo finale di una traduzione, arriveremo a toccare un tema davvero cruciale. Noi traduttori giustamente reclamiamo il nostro diritto di venir chiamati “autori”,4 ma che cosa facciamo per “meritarcelo”? Un autore corre dei rischi, propone soluzioni a volte inusuali, a volte discutibili ma interessanti, contribuisce al dibattito culturale. E il traduttore, che rischi corre? In effetti, oggi, probabilmente corre maggiori rischi a restarsene confinato nella sua turris eburnea, in attesa di venir sostituito da un traduttore automatico veramente efficiente (e, come vedremo, non ci vorrà molto perché ciò accada, visto che i programmatori stanno facendo passi da gigante). Ma niente paura, non si tratta di reinventarsi un testo: si tratta di leggere e tradurre tenendosi a distanza dai luoghi comuni, dalla ripetitività e da soluzioni consumate. 4 L’autore invisibile è il contenitore che alla Fiera del Libro di Torino unisce i vari appuntamenti dedicati alla traduzione letteraria, mentre Gli autori invisibili è il titolo di una raccolta di interviste di Ilide Carmignani pubblicata da Besa nel 2008. 11 Inoltre toccheremo i temi della traduzione per il marketing, della pubblicità, della localizzazione dei comunicati pubblicitari, ma anche l’adeguamento ai nuovi mezzi di comunicazione – in particolare a Internet. In tutti questi ambiti (senza dimenticare, naturalmente, la traduzione letteraria) analizzeremo i vari modi per affrontare e risolvere i problemi di traduzione all’interno della lingua d’arrivo, con la piena comprensione e nella fedeltà al testo originale, ma allo stesso tempo senza il pedissequo ricalco, riducendo al minimo le (inevitabili) perdite e i compromessi e rendendo il miglior servizio all’autore, al testo o all’obiettivo di comunicazione che il committente si è posto e ci ha posto. Questa analisi porterà anche all’individuazione di alcuni metodi e schemi, di strumenti forse inusuali (i giochi linguistici e le figure retoriche, per esempio) e di una pratica di intervento. A chi può servire questo Vademecum Questo volume, nella varietà dei temi che propone, può essere utile, oltreché ai traduttori, ai revisori, ai quali propone principi di revisione che puntano a tutelare il loro lavoro e a valorizzare quello dei traduttori; ai redattori, che potranno ampliare le loro competenze rendendosi maggiormente conto delle problematiche che incontrano i traduttori; ai clienti diretti e alle agenzie di traduzione, perché potranno acquisire una maggiore consapevolezza di che cosa significa confezionare un testo pronto per la pubblicazione, e quindi potranno dare indicazioni più precise e coerenti nel momento in cui si troveranno ad assegnare una traduzione o una revisione. Ma sono convinto che anche i pubblicitari e chi si occupa di marketing potranno ricavare degli spunti. Ovviamente, mi aspetto contributi, supplementi di analisi, esempi e critiche dai colleghi traduttori e, in generale, da chiunque voglia commentare questo libro. Potrete scrivere alla mia mail [email protected], o anche iscrivervi alla gruppo Facebook “Organizzati, Idiomatici e Creativi”,5 su cui da qualche anno si discute di questi argomenti. Quindi, mettiamoci all’opera: buona lettura e buon lavoro a tutti! Andrea Di Gregorio 5 12 http://www.facebook.com/groups/187055137996956/?fref=ts DIAGRAMMA DELLA PRODUZIONE DI UN TESTO TRADOTTO Testo-fonte Flussi di informazioni. Ogni passaggio implica informazioni e indicazioni su come avanza il lavoro. Accordo con il committente. È di fondamentale importanza per lo sviluppo del lavoro. Traduzione Terminologia Revisione In questa fase, o in quella successiva di collazione delle bozze è opportuno far rileggere il testo al traduttore. Redazione Impaginazione Correzione I bozza Correzione I bozza Collazione II e III bozze Testo definitivo pronto per la stampa 12