“La cura delle persone con demenza e loro familiari: Scenari e prospettive a livello regionale” Parma, 19 Novembre 2010 Dott.ssa Mariella Martini Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali, Regione Emilia Romagna PERCHE’ UN PROGETTO REGIONALE PER LE DEMENZE, IERI ? (approvato con DGR 2581/1999) L’Emilia Romagna è una delle Regioni europee più anziane (22% pop >65aa) Limiti Lunga dell’approccio farmacologico durata della malattia Impatto sia sul paziente che sul caregiver Impatto sanitario e sociale Risposta della regione all’avvio della sperimentazione nazionale del progetto cronos Dall’avvio dedicate risorse aggiuntive per oltre 7 milioni di euro PERCHE’ UN PROGETTO REGIONALE PER LE DEMENZE, OGGI? STESSI MOTIVI DI IERI… IN PIU’ SAPPIAMO CHE Attualmente 60,000 in Emilia Romagna le persone con demenza Almeno 3 i caregiver che ruotano attorno ad un malato Numeri Costi che raddoppieranno nei prox 30 anni che triplicheranno nei prossimi anni Demenza è una delle principali cause di disabilità nella terza età 40% delle persone anziane che accede in ospedale Almeno il 50% degli ospiti delle strutture residenziali PROGETTO REGIONALE DEMENZE (DGR 2581/99) LE OPZIONI DI FONDO ieri, oggi e domani.. Ricercare il migliore benessere possibile per le persone con demenza. Valorizzare e sostenere chi li assiste, coinvolgerli nel processo di cura consentendo loro una vita “normale”. Offrire un sistema di servizi globale, unitario, integrato, radicato nel territorio, vicino alle persone; non percorsi troppo differenziati ma qualificazione della rete esistente. PROGETTO REGIONALE DEMENZE (DGR 2581/99): GLI OBIETTIVI GARANTIRE una diagnosi adeguata e tempestiva MIGLIORARE la qualità delle cure e della vita degli anziani dementi e dei loro familiari FAVORIRE il mantenimento a domicilio ADEGUARE espandere e specializzare la rete dei servizi sociosanitari nella “presa in carico” e “cura” di soggetti dementi RENDERE la rete dei servizi capace di sostenere le famiglie e le reti di aiuto informali, valorizzando l’apporto delle associazioni. QUALIFICARE i processi assistenziali interni agli ospedali nei reparti maggiormente interessati da ricoveri di soggetti affetti da sindromi demenziali PROGETTO REGIONALE DEMENZE (DGR 2581/99): LE AZIONI per il raggiungimento degli obiettivi: FORMAZIONE DIFFUSA CREAZIONE RETE DI CONSULTORI CURA DEL PAZIENTE E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE PERCORSO DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI Alcuni dati e risultati Garantire una diagnosi adeguata e tempestiva : la rete dei centri, importanti risultati 52 Centri STAFF multiprofessionali di oltre 270 persone Alta CAPACITA’ di contatto Circa 40.000 utenti ogni anno: 14mila nuovi utenti e 26mila con follow-up ALTE COMPETENZE DIAGNOSTICHE circa 8.500 nuove diagnosi annue Nel 2009 9.800 diagnosi di demenza Diagnosi adeguata e tempestiva: Azione: formazione del MMG Risultato: correttezza del sospetto diagnostico Anno 2009 fonti di invio I° visite U.V.G. 1% Amb Spec. 11% Altro 3% U.O. 4% MMG 81% Nel 2009 17.300 1°visite Di cui circa 14.000 inviati dal MMG 81% del totale E DOPO DIAGNOSI ? Lo spazio del prendersi cura Il paziente La famiglia Gli operatori INTERVENTI – ATTIVITA’ PER IL PAZIENTE FARMACOLOGICO PSICOLOGICO (INDIV. E DI GRUPPO) NELLE PRIME FASI DELLA MALATTIA VIVERE A CASA PROPRIA STIMOLAZIONE COGNITIVA - MOTORIA E SENSORIALE TERAPIA OCCUPAZIONALE – SOCIALIZZAZ. In questo disegno la terapia farmacologica è una delle opportunità opportunità terapeutiche e non ricopre il ruolo principale: dai dati del flusso annuale del monitoraggio del “Progetto Regionale Demenze” il 20% dei pz presi in carico è in trattamento con i farmaci della Nota AIFA 85 (nuovi inserimenti anno 2009 n.2.790 su 14.000) SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA In collaborazione tra AUSL, Comuni, Associazioni Alzheimer • FORMAZIONE/INFORMAZIONE • CONSULENZE SPECIALISTICHE • GRUPPI DI SOSTEGNO ED AUTO-AIUTO •AIUTI ECONOMICI •SOSTEGNO DOMICILIARITA’ •ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO •SERVIZI A BASSA SOGLIA (es Caffè Alzheimer) 28 Caffè attivi a fine 2009 DAL 2001 CIRCA 45.000 le presenze dei FAMILIARI DALL’AVVIO più di 95.000 CONSULENZE SPECIALISTICHE Presenti 19 associazioni dei familiari Fondo regionale per la non autosufficienza sostiene anche gli interventi a favore dei caregivers SOSTEGNO AGLI OPERATORI • FORMAZIONE CONTINUA • PREVENZIONE E RIDUZIONE BURNBURN-OUT • SUPERVISIONE DAL 2002 al 2009 circa 600 iniziative di formazione 17.500 presenze di operatori Qualificazione assistenza privata: Opuscoli in lingua per assistenti domiciliari private In 9 differenti lingue ITALIANO FRANCESE ROMENO SPAGNOLO ARABO ALBANESE POLACCO RUSSO INGLESE QUALIFICAZIONE DELLA RETE : non solo servizi dedicati Servizi dedicati Criteri di elegibilità Residenziali 15 – 244 PL Permanenza temporanea Centri diurno 18 – 252 posti In tutti i servizi Adozione di un Programma di miglioramento della qualità della vita e dell’assistenza alle persone con demenza in tutte le strutture socio-sanitarie per anziani, DGR 514/09 pone obbligo! Attraverso il sistema regionale dell’Accreditamento verrà garantita maggiore qualità ed equità in tutto il sistema pubblico OLTRE AI RISULTATI, OSSERVIAMO ALCUNE CRITICITA’… Permangono difficoltà per le famiglie a trovare un unico riferimento e ad orientarsi nella rete dei servizi: criticità nell’integrazione dei servizi NON E’ UN PROBLEMA DI RISORSE MA DI COMUNICAZIONE TRA I DIVERSI PUNTI DELLA RETE, e tra i diversi professionisti LA MULTIDIMENSIONALITA’ DEI BISOGNI DEVE ESSERE UN PROBLEMA DEI SERVIZI E NON DELLE PERSONE.. IL FRNA: UN’OPPORTUNITA’ PER INNOVARE PROMUOVERE UN APPROCCIO INNOVATIVO CENTRATO SUI BISOGNI E SULL’AUTONOMIA SIA DEL MALATO CHE DEL CAREGIVER Il progetto individualizzato di vita e di cure Flessibilità Personalizzazione Innovazione DAL PROGETTO DI CURA AL PROGETTO DI VITA FUTURI SVILUPPI Diffondere il progetto individualizzato di vita e di cure quale strumento condiviso per la presa in carico e la continuità assistenziale Pacchetti personalizzati di interventi sanitari Interventi per il malato e per il caregiver Unico responsabile Operativo, con attenzione a -Tempi -Modalità -Sincronia interventi -Flessibilità -revisioni sociali Sociosanitari Nel P.I.V.C. vanno inseriti anche gli interventi a bassa attività assistenziale nonchè a bassa soglia anche per il familiare come ad es la frequenza dei caffè Alzheimer PAI, strumento ordinario Anche per lo scambio di informazioni tra professionisti Consolidamento e diffusione degli interventi a bassa soglia e attività psicosociali FUTURI SVILUPPI Qualificazione dei centri per le demenze: Indagine conoscitiva in collaborazione con area innovazione sociale dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale Obiettivo: conoscere le realtà regionali dei Centri per le Demenze Metodologia: raccolta dati qualitativi attraverso una scheda conoscitiva elaborata con il coinvolgimento dei responsabili aziendali La scheda conoscitiva inviata a tutti i Centri della Regione esplora i seguenti aspetti: Organizzazione del Centro Primo accesso Percorso diagnostico Terapia Farmacologica Terapia psicosociale Approccio e sostegno alla famiglia e al caregiver Presa in carico e collegamento con la rete dei servizi Criticità e proposte Stato dell’arte: tutti i Centri hanno ricevuto compilato e restituito la scheda conoscitiva Trasferimento delle informazioni in una griglia di lettura per prima elaborazione complessiva Stesura report per fine anno Diffusione dei risultati primo semestre 2011 Sviluppo criteri e requisiti minimi per i centri di tipo prescrittivo o indicativo? Grazie per l’attenzione!