Contrasto ed eradicazione delle Mutilazioni Genitali Femminili: dall’esperienza di ricerca-azione a modelli d’intervento Responsabile Dott. Abdulcadir Omar Hussen Gruppo Regionale Toscano Referente Dott. A. Gattai Relatore Dott. A. Ciardi Primi dati sul lavoro di ricerca per indagare la conoscenza delle MGF da parte di operatori socio-sanitari e mediatori culturali ¾ Analisi qualitativa e quantitativa operatori sociosanitari ¾ Analisi qualitativa e quantitativa mediatori culturali ¾ Aree di indagine sull’atteggiamento e la percezioni degli uomini a tradizione MGF 1. Operatori socio-sanitari Campione Sesso Frequency Maschio Femmina Valid Medico di medicina generale Percent 2 1,0 Ginecologo/Andrologo 75 37,5 Ostetrico 64 32,0 Pediatra 8 4,0 29 14,5 2 1,0 Altro 20 10,0 Total 200 100,0 Infermiere Dirigente coordinatore/infermieristi co Analisi psico-sociale ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Il 98% del campione conosce le MGF e ben il 35% possiede una conoscenza approfondita Le donne con più alta specializzazione si dimostrano più informate e attente Il 25% ha preso coscienza del fenomeno durante l’attività lavorativa Ben il 21% tramite i mass media Le linee guida e la legge vigente sono conosciute solamente dal 50% del campione Gli anni di permanenza in reparto correlano significativamente positivo con la conoscenza delle leggi e del fenomeno Conoscenza del fenomeno MGF Errate conoscenze e false credenze: Pratica in uso solo nel mondo musulmano (36%) 2. MGF associata a pulizia e purezza (31%) 1. Formazione ¾ Solo il 21% ha ricevuto una formazione specifica sulle MGF (95% di essa obbligatoria) ¾ Per il 92% è necessaria una maggiore formazione ¾ Esigenze ritenute importanti per la formazione:prevenzione e la gestione, la legislazione, gli aspetti clinici connessi e l’origine ed il significato del fenomeno Esperienza diretta ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ I dati emersi mostrano come solo il 31% riferisca dell’esistenza di un protocollo specifico per le MGF Solo nel 79,5% dei casi questo evento sia esplicitamente riportato all’interno della cartella clinica. Al 59% è capitato di assistere donne o bambine con MGF con netta prevalenza di mutilazioni di III tipo. Motivo del contatto di queste donne è stato in prevalenza la gravidanza (30%), nel 12% dei casi l’azione è stata causata da patologie correlate MFG e nel 10% dalla richiesta di deinfibulazione. La difficoltà prevalente riportata dagli operatori è stata la comprensione linguistica. Mentre un ultimo aspetto interessante riguarda il numero di bambine a rischio MGF potenzialmente rilevabili dal SSN, secondo i nostri dati il 12,5% degli intervistati si è trovato in presenza di casi di questo genere. Riassumendo ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Il punteggio totale dimostra in ogni caso una accettabile conoscenza del fenomeno (m=4, sd=0,9) ed evidenzia un ruolo significativo di alcuni fattori sociodemografici Le donne dimostrano una maggiore conoscenza degli uomini circa il fenomeno delle MGF Ginecologi dimostrano di essere i più edotti circa le MGF (ip:maggiore accesso agli strumenti di formazione professionale) Dai dati emerge l’interesse per il fenomeno e la necessità di maggiore formazione Secondo il 70% intervistati il servizio sociosanitario deve occuparsi delle MGF 2. Mediatori Culturali ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Il campione dei mediatori appare essere decisamente più omogeneo rispetto a quello degli operatori sanitari anche se non rappresentativo della popolazione in oggetto La sua numerosità relativa tuttavia permette una analisi descrittiva dei dati L’età media degli intervistati è di 38 anni (sd = 8,2) Il genere più rappresentato è quello femminile (75%) Il 52% degli intervistati è italiano Il titolo di studio più frequente con 32% è la Laurea Specialistica (20%) e Vecchio Ordinamento (12%) Servizio prevalentemente erogato appare essere quello di tipo ambulatoriale pubblico (78%) L’84% degli intervistati ha avuto o ha esperienze di aggiornamento con una frequenza prevalente di una o più volte l’anno (44%) Analisi psico-sociale ¾ Il 90% conosce il fenomeno delle MGF ¾ Il 28% è venuto a conoscenza durante il percorso di formazione professionale 9 Il 36% conosce la legislazione italiana e il 32% le linee guida Conoscenza del fenomeno MGF ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Una buona percentuale del campione è a conoscenza del fatto che le MGF sono praticate su bambine (88%) Buona informazione esiste circa la provenienza prevalente delle popolazioni a rischio (76%). La metà degli intervistati conosce il livello di diffusione sociale del fenomeno e non lo associava erroneamente ad una peculiarità dei ceti meno abbienti e istruiti (48%) Il 64% sembra aver mutuato la relativamente diffusa falsa credenza che le MGF abbiano delle relazioni con la religione musulmana l’85% del campione pensa erroneamente che tali pratiche, presso certe popolazioni, rappresentino una garanzia di purezza e pulizia. Conoscenza del fenomeno MGF ¾ ¾ ¾ ¾ Il 68% crede che la pratica delle MGF non sia strumentale a rendere attraenti le donne così il 40% non crede che questa pratica espleti un ruolo di distinzione culturale/sociale Domina una sostanziale eterogeneità di opinioni circa il ruolo, invece predominante, delle tradizioni familiari e del gruppo etnico nel determinare la pratica delle mutilazioni genitali La maggioranza degli intervistati considera comunque le MGF una forma di costrizione mentre una sostanziale incertezza caratterizza la relazione tra il matrimonio e le MGF Formazione ¾ il 24% del campione dei mediatori intervistati ha ricevuto una formazione specifica per il fenomeno delle MGF ¾ Il 90% degli intervistati ritiene necessaria una maggiore formazione rispetto a questo fenomeno, con particolare attenzione agli aspetti culturali, sociali e legislativi. Esperienza diretta ¾ Da un punto di vista operativo è possibile isolare come nel 52% dei casi non esista un protocollo operativo per i mediatori culturali dedicato al fenomeno delle MGF. ¾ Un numero basso di mediatori è venuto in contatto con bambine a rischio MGF (6%). ¾ Il 16 % degli intervistati ha comunque seguito casi di MGF durante il proprio lavoro ¾ il 20% conosce personalmente donne o bambine con MGF. Riassumendo ¾ ¾ ¾ ¾ C’è una buona conoscenza delle MGF Emerge un relativo interesse sia verso fenomeno che verso una formazione Il 52% degli intervistati non ritiene opportuno però contrastare i flussi migratori al fine di agire sul fenomeno ed il 30% ritiene che questa pratica possa essere eventualmente modificata in favore di riti meno traumatici. Circa la metà del campione è comunque d’accordo nel ritenere le MGF alla stregua di violazioni dei diritti umani e come tali da contrastare. Tuttavia il 56% ritiene le MGF un fenomeno che riguarda le società di accoglienza, che devono quindi provvedere attivamente alla loro gestione e prevenzione. Infine il 34% ritiene che tali pratiche rappresentino una espressione del potere maschile sulle donne Proposte degli operatori sociosanitari ¾ ¾ ¾ Scarsa rete organizzativa fra presidi sanitari periferici e ospedali Non omogenea diffusione delle recenti normative in merito alla lotta e al contrasto delle MGF Mancanza di percorsi formativi mirati e strutturati atti a fornire le competenze sufficienti e necessarie in modo particolare alle categorie professionali più soggette a incontrare questo fenomeno, come ad esempio i pediatri, i medici di base, il personale ostetrico e ginecologico Proposte mediatori Creazione di momenti d’incontro e discussione partendo dalle scuole con le famiglie ¾ Creazione di un percorso guidato per l’inserimento degli alunni stranieri nella classe, basato sulla conoscenza dell’alunno , delle sua storia etnica e culturale ¾ ¾ Creazione di un percorso di affiancamento e sostegno alla famiglia in questo processo di condivisione del valore educativo e integrativo della scuola ¾ Fornire un modello d’intervento che renda operativo e funzionale l’inserimento scolastico per i cittadini immigrati favorendo la conoscenza delle leggi a tutela della donna e dei minori. ¾ Pubblicizzare il ruolo del mediatore non solo presso le comunità dei migranti ma spiegando e rendendo chiaro agli operatori sanitari il ruolo di perno connettore fra la struttura ospedaliera , scolastica o istituzionale e i cittadini, rendendo centrale il ruolo della mediazione come una risorsa preziosa che va oltre la traduzione linguistica. Proposte mediatori ¾ ¾ ¾ Miglioramento dei coordinamenti locali, costruendo uniformità comportamentali fra i vari soggetti interessati, istituzioni, ASL, associazioni e cooperative di mediatori. Creazione di punti di ascolto e d’incontro negli ospedali e nelle scuole, in modo da diventare punto di riferimento per l’integrazione, rispettando la privacy delle cittadine migranti, rispetto a pratiche come le MGF che richiedono delicatezza e tatto nell’affrontare queste tematiche. Favorire il decentramento nei consultori per evitare l’affollamento negli ospedali, ed in generale creazione di un modello organizzativo a rete, che si possa avvalere anche degli ausili informatici (creazione di apposite pagine web in lingua straniera (etnie di riferimento) o di opuscoli informativi nei call center o nei magazzini della grande distribuzione) Aree di indagine del questionario in via di definizione atteggiamento e percezioni uomini a tradizione MGF ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ LIVELLO DI INTEGRAZIONE CULTURALE MANTENIMENTO DELLE RELAZIONI CULTURALI/FAMILIARI LEGISLAZIONE SULLE MGF CONOSCENZA DELLE MGF ASPETTI MEDICO-CLINICI DELLE MGF ASPETTI CULTURALI RELIGIOSI DELLE MGF PERCEZIONE DELLE MGF ATTEGGIAMENTO VERSO LE MGF DIMENSIONE SOCIALE DELLE MGF Conclusione ¾ ¾ I risultati raggiunti ed i nostri sforzi tendono a promuovere la salute nelle donne che porti ad una reale ricaduta sul benessere di loro stesse, della comunità di migranti e di quella italiana, nonché delle loro famiglie sviluppare le conoscenze delle MGF crediamo porti dei vantaggi per le nuove generazioni di migranti e alle seconde generazioni per reale integrazione e senso di appartenenza alla nuova comunità ospite nazionale con una decisa diminuzione dei costi del nostro Sistema Sanitario ¾ Il lavoro di ricerca intervento ha costituito la base per lo sviluppo di una piattaforma conoscitiva prima del fenomeno e poi di sensibilizzazione delle culture a tradizione escissoria contro questa pratica ¾ Promozione della salute e del benessere delle persone un nuovo modo per coniugare l’integrazione e il coinvolgimento nella realtà nazionale