CAMORRA LA NOTIZIE RACCOLTE STORICHE DOCUMENTATE E 'PER CURA Di MARCO MONNIER. Terza Udizione. FIRENZE, G. BARBÈRA EDITORE. 1863. Proprietà Prezzo: letteraria. li Ire f. 7Ì». Le Opereannunziate Catalogosi nel trovano Librai dai seguenti ITALIA. Firenze, principali Librai, via dall' Editore, dai e Faenza, Livorno, Pisa, 72. Giovanni Mazzajoli. TniESTE, Saraval. G. C. » Coen. Udine, Gambierasi Trento, Merli Paoladi Lui; Federigo Luigi Giannelli. Spalato, Vito Fratelli Nistri. Fratelli | Siena, Onorato Porri. Zara, Piacenza, F. Solari. ! Ignazio Gati. Parma, G. Zanghieri. P. Fiaccadori. ' * !i * i' Grosseto, Giuseppe Lucca, : Pietrasanta. Fratelli |; Cortona, L. 1 Genova, Figli di ì! • Bart. Maragliano. » Luigi Beuf. li B. Carlo Gianini " I il Milano. Carlo Vincenzi. Buffa Lorenzo. Rocchi. e Rusconi. Francesco Pietro e F. Rimini, Fratelli Tonini. Pesaro, Ancona, Odoardo L. C. e G. B. e C. Crotti. Enrico Prudente Giacomo. Brigola. Sonzogno. » F.Mazzucchelli.V.Bol- 0 Fratelli » Giovanni C. di E Boniardi-Pogliani Montanari Camerino, Teramo, Fuligno, Giuseppe Romualdo Feder." Giovanni Tomassini. CittX Ricci di Todi, Roma, Besozzi. Paolo. Bergamo, Fratelli V. Napoli, Cavalli.. Bolis. Pagnoncelli. Colombo Brescia, Andrea Mantova, Verona, Padova, Venezia, B. Fantacchiolti. F. Liberati. A. Natali. P. Merle. Delken. Rossi-Romano. » G. Rondinella. » G. Marghieri. Deangelis. Madia Giuseppe. E. a ni. Palermo, Balbiani. Drucker e » Tedeschi. M. Pcruzzo-Sacchetto. H. F. Gallarmi. F. Carlo. Valenti Ros Vincenzo. L. A. Alessandro. Costanza Lorenzo. Sartori. Aurelj Giuseppe G. Spithover. Aj ragni Angelo. Prato Castello, G. Ripamonti Carpano Casale, Cremona, Miinstcr. e Giuseppe. OSIMO, Ferrano. e David Gio. Semprucei. Aurelj Perugia, Fajini Conti. Cherubini » Mordi A. Pasini. Antonio fratelli. C. e Faenza, Schellino. C. e Ravenna, chesi. i Zanichelli (Giuseppedi Gaetano » N. Marsali Imola, Lorenzo Arsizio, Calderini Federigo • :! Busto Pietro. S. Luigi Conterno. T. Degiorgis. Paravia :ì Novara, !• Savona, Ferrara, Bologna, C. e Bocca • » Schiepatti. Toscanelli » ìj Grondona. Visconti. j. !" Reggio, Modena, Mariottini. Nizza, IjTorino, Giovanni. Grazioli Bartalini. G. Battara. Adorni Lupi. Guidolti. Luigi » :l Edoardo. Longhi Morpurgo. Pedone-Lauri Fratelli Gioacchino Salvadorc » Miinstcr. Decio Biondo. Biondo. Sandron. Messina, Carmelo Londra, P. Celesti. ESTERO. Parigi, A. Xavier, Banque, i/ la et C", Otta» Voltaire, 43. e C. Williams rue 6. Tondler Rolandi, Berner Street Arts, Beaux Maisonneuve Vienna, de Lauriel, G. Pedonedei rue 22. 14, and Covent Lipsia, Monaco, Norg? Henrietta st' Garden. F. A. G- Franz. Brockaus. Tip. Ha LA CAMORRA. Già dello pubblicato, stesso Autore : NOTIZIE SUL STORICHE DOCUMENTATE BRIGANTAGGIO NELLE PROVINCIE NAPOLETANE. CAMORRA LA STORICHE NOTIZIE DOCUMENTATE E RACCOLTE CURA PEB DI MONNIER. MARCO Edizione. Terza FIRENZE, O. BARBÈRA, EDITORE. N 1863. Proprietà letteraria. C -?Zwyf. ^^" SOMMARIO. Intiiodvzionb I. \ Pag. DELLA ORGANAMENTO CAMORRA. Primi sulla cenni di La sgarro del di mala Il vita coltello La camorristi di moneta La soldi cinque cerimonia di picciotto — — addivenisse si — garzone — prova — Come Il Napoli richino Il bi- setta — — ricevimento del — Costituzione^della — Il della — II. LA NELLE CAMORRA dei Il forzato Notizie Calabrese della Utilità Salvatore III. CAMORRA LA di di Le detto Lubrano di sentenze — Porta omicidio IV. LA ucciso avea di i l' 17 Le morte esecuzioni Lombardi Come in lasse pugna- Provinciali Scene di PIAZZA. IN un i contro — — CAMORRA di Segni di L' camorristi ingannato Aversano, e I — di un Napolitani 31 sangue I camorristi per — — boia il Forestiero, — — Odii extremis uccidere Zellosielio e Storia morte sua e di onore Cirillo Doria nale pe- — » Massa — delitto suo per meritare e Codice uomo — quale e Mormile capi — — Caccaviello Capra- grazia — OMICIDA. Antonio Il I grand' il diritto venisse didel — camorristi i prete bastone Zezza Diego Crescenzo, Il camorra Il — — della coltelli — fra Corrispondenze un — — camorra — Zingone Come tocco sfruttati poveri I i sopra L'olio — — — — il ed 3 » Vicaria camorristi vino guaggio Lin— loro — camorrista riello della rattolo ba- Il — segretario fra prigioni Le diritti I — il giudizi i camorristi — giuoco Il — dei PRIGIONI. Madonna la per sedute, carusiello, capo Rapporti setta le capi, — il contortilo, — I setta riconoscimento I — camorristi piacere in 1 canti mendi- — guanti gialli VI — La — nelle camorra prostituzione di Lamenti la e La Gli Lo — V. La — di e camorristi ehi VI. Umili — RAGIONI militari polizia e passasse di pace l'armata nel- camorra Gli Arabi gli La con- rista Iljcamor- — i vice- sotto camorra dei Rapporti — La — uffizialipubbliehelli Gesuiti sui I bona- — i Borboni I — religiosi danaro — liberali deportati — -colonia — Le — 1 terrori *- La — Tremiti la di della camorra di Perchè popolo I terrori stranieri L' inforno La — paura degli — dei camorra La terrori del attuali Progressi — persecuzione dei 62 • I terrori La 47 rio vestia- di e Cortadillo e — CAMORRA. polizia-della il — etimologia fra corda sotto — — la di attendibili Gli Ferdinando ec. Rineonete - camorra — demoralizzamento violenze re tratti DELLA — camorrista giudice La lotto dell'autore scuse letterati dei 11 — di baratteria La — garduna SOCIALI Suo — La — Il — giornali — La — I due — — fiacre camorrista Questioni Ispagna Panca Napoli a consumo Pag. Monopodio Sancho sui — in camorra fraternità di sulla fregio CAMORRA. DELLA ORIGINI re » 11 giuoco, dazio carnacottara — cocomeri, Sul cocchiere La — sol camorra — un de' Gracchi sui camorra di e at$i stili madre La — contrabbando Sul padulano — usuraio private case — un clandestino — ec. — ; dove fosse setta spettata ri72 • VII. 1860 e POLITICA. CAMORRA LA servigi I li Francesso — — Come — garibaldina dello e setta cospirassero terra Silvio e mare Spaventa LA Vili. evoluzioni quattro REPRESSIONE. — scasso, ricatti sfuggissero Le protezioni — uomini e i figli dei Deportazione e Conclusione influenti Campagna del settati al riformata — carcere — e del ec. Il — camorra mendatore com- mostrazioni, Di- — Il bel — trabbando con- garzone — città camorra delle intimiditi — Avete questore di Napoli lettera del al con i camorristi loro vittiaoe Provvedimenti Un — Furti — Ooaie — Complicità giudici Una della nella — Prefetto 86 » ioaprosc ordinarie i della Il — Peppe si o Napoli — camorristi stre pia- Liborio setta Ultime leggi Lettera — estorsioni brigantaggio ec, alle d' roba delie Don Persianaro de' Persecuzione — della — È di 1859 — politica polizia del decadimento e fischi, denunzie, Le — liberali La — La Il disinteresse — di popolani I — costituzione la Grandezza — di 184* — i camorristi Ministero comandante — cezionali ec- cacciatore — di Le di mogli Ponza — delle Buoni Murate resultati in Firenze — di simili La setta provvedimenti sciolta di— • t00 APPENDICE. Avvertimeli Pag. lo Salvatore I. Crescenzo De ili 143 — , • Zingone Vincenit II. • IVI — III. Attingenti Vincenzo di Napoli 114 — Baschi Pasquale IV. Bascoli o • • IVI — V. Antonio Mazzola, Tommaso • • Saugiovanni IVI — VI. Felice De Meo Mele o — 116 • VII. Mazzola Luigi * IVI — Mormile Antonio Vili. • altri ed • IVI — Pasquale IX. 118 Scarpati — Giovanni X. Niccola Pardi, Saponnriello alias Frasca, — Michele — Gallo XI. Vari 119 di grappi camorristi 120 — „ Giambattista XII. Falco De detto l' Abbarcato™ • • IVI — 0 Altri XIII. di groppi camorristi 121 — Giovanni XIV. Cicala Leopoldo — XV. Giuseppe d'Andrea. • Gal • IVI — Giosuè e Gennaro Musco — lucci 122 — XVI. Pasquale Zoboli Gaetano — — Carlo Domenico Donna — 123 perna XVII. Paturgo ed Borrelli altri 124 — Raffaelle XVIII. il Carrera Lucianelto 126 — XIX. Et — estera et estera • IVI • INTRODUZIONE. È male è essa : i ancora di di forse e certe l'Italia alle popolazioni Di avulse. il qui la* si è grande di conati in i tale sul Tale della loro è ma egli autonomista bisogna sizione oppoche giorni imponendosi da esser al conservare tale lei Papa che, comincia viviamo. Le statuaria nella dopo si loro tal stia, dina- quattordici nei cui principio, gran giorni questioni grandi sa : il trionfare a la settentrione, del Intendo tamente net- porre intendo non provincia intiera. basta errori, io nazionale, sono secoli difficili come comprenderle vuole splendida e bisogna realtà, piedistallo. Ora l'Italia. si Italia Per sanamente provincie nelle — quali capolavori porle i bramano e strani questi penisola infruttuosi, apprezzarle che la stemma, la ai tutti possederlo, respingono a associazione mezzo quale so Scrivono senza concludono questione. annessa la la rispondere Per il che non certe l'unità temporale. poter suo Napoletano di avversato a I Napoli. a profitto a hanno ostacoli sopratutto ma incontra che specie, politica. e il occupa in questi sentimentale l'Italia il golarità sin- qualche pubblico, ambizioni attribuiscono italiana, che quelli pubblicisti stranieri, teorie del fine osservare per offrire e nizzata orgaè cui solo non conosciuti ostacoli veri i mostrar vicino, curiosità alla l'estorsione popolare, segreta da poco più definita esser società una studiarla utile costumi per potrebbe Camorra La ? meridionali compone ? ma è qual di niuno un É il forse sol ignora che nemico uomo che il la murattista partito É minaccia forse — la parola il partito autonomia 4 ? 2 — è maschera una malcontenti, i federalista? nella ma borbonici alla il protestar col chiamano, la così silenzio debolezza la di cui di assolda. interessi comune, di e No, questo a partigiani di i Y di usurpazione, Sì, quando si non i malfattori tutti diritto suo che la e la reazione proprietà, le è che le l'Italia eccita ed L'Italia sociale. società causa bugiarde voci pubblicististranieri i che minacciano la sua tutte contro dell' autonomia, Murat, che politica,ma è non ; difende non idee sue tutti a chia d'anartorto a 1' opinione nazionale. come mille quando si contentano assoldando de' Borboni dissoluzione, considerano IX. servitori, fedeli contro ed i malfattori la difende e Pio ma i e sibbene guerra soltanto il i suoi binazione com- a No, no. dinastia. sollevando dunque La difende nuova mondo quali lacrime nuova e federazione meridionale, e o contrade. sono della una partito meglio scendo conovogliono combattere, e, impotenza propria, suppliscono alle difettano queste Non e della di protestare, contentano forze colle i il Francia, antichi caduto, re e sì ghi intri- tessono forse mattina dire a È — di questo regno vale de' vinti, al causa ogni quale in che borbonico? partito onesti, sono disillusi. si fabbrica il la sotto esiste non esso conservare per forse É i vinti, i dove France, faccie, tre a — volte libro; non piace dichiararlo, dando l'opinione nazionale che mi no; è pio princiresiste; ne' boschi opposizione popolare che si nasconde per derubare l'assalto alle Diligenze: non i passeggieri e dar è lermo Paa l'opinione pubblica che ieri (1 ottobre 1S62) armava all' improvviso una brigata di pugnalatori, e la gettava di sangue assetata sulla popolazione. No, mille volte no; non credersi sia dal che la civiltà Piemonte, può rappresentata Sicilie. Non delle due dall'ex-reame la barbarie bisogna prendere Torino le quisquilie di campanile fra Napoli e per è T non e causa Ma di nemmeno per è occasione d' uopo persuadersi all' altro : da fronte un ; è d' uopo solo anche terra quanti tutti coloro da conservare. una lato che fede, hanno questi v' hanno cne persuadersiche hanno di un attentati elerqenti l' uno due l' Italia, dall' altro per V Italia feroci. dine il disor- parteggiano principio famiglia, una da tutelare, una zolla non ma di 3 — Parmi — in giustificatoquesta mia asserzione precedente operetta, nella quale presi a discorrere aver delle asserzioni in varrà dirò cui brigantaggiodelle del sue non le spetta. Mi si farà di era i ferita. Gentile in air Italia compito sulle spesso dici gli affettuosi me- troppo imitare che ferita, nella chirurgia cittadino ! La è l'illusione non filantropiadeve vera che risolutamente mestieri è compromettere poteva Dichiariamo che e che errore, benemerito giorni aver maggior coraggio in neppure del favor insistere anzi del palla è morra ca- il paziente, i suoi rassicurare per da stessi, dichiararono prima che la palla non sé e di rimprovero questo nella come dell'Italia, e paese, Varignano, che del la con simpatie dell'Europa le amici, è, giudicandola l'attenzione sventure miserie dappoiché città, mie in luce, do oggi gantaggio bri- gantaggio briun rigore,se non E almeno forse, oso questi miei sperarlo, con riuscirò le inutile a Napoli richiamando sopra suscitando che le avvalorare scritto, che questo secondo nuli' altro studii, campagne.1 Ad nostre del una In estrarla. che salva, la politica la verità. ma I. ORGANAMENTO Primi cenni sulla mala vita La — moneta I il Lo — 1 dai a Notizie di tempi Borjès finora Edizione. birichino capi, sgarro soldi — Napoli La prova — — Come ricevimento del le di di i Il barattolo Fra — e Napoli, storiche Diavolo inedito, per anche era spesso documentate sino Marco ai l' Italiano, che sul giorni Mo.wier. di garzone coltello del risti camor- Costituzione — — Il addivenisse si capo straniero, sbarcava Il giudizi sedute, carusiello, il segretario dei camorristi fra loro. Rapporti — setta — picciotto di cinque cerimonia La — setta setta Il — CAMORRA. DELLA or della Il — Linguaggio fa poco meravigliato, mentre tando, con- della tempo toccava Brigantaggio nelle provincie napoletane di Giornale aggiuntovi 1' intero Seconda 1862. Firenze, Barbèra, nostri, — 4 — vedendo terra, accostarsi lui, segretamente, da ricevere e robusto uomo un — al soldo un caiuolo, bar- suo due. o chi fosse viaggiatore prendeva vaghezza di chiedere perto coquell'esattore meglio vestito degli altri plebei, spesso si faceva innanzi di anelli e di gioielli, che come drone, pail del verbo, divideva, senza e proferir saggio pasprezzo è udiva il coli' umile barcaiuolo, rista. camorrispondersi: Se il Lo straniero facchino, che che erano nelle aver mani secondo del entrambi fosse il percettore, nuovo pari : è il camorrista. Il viaggiatore lasciava di piazza. Appena avea dinanzi sorgeva poneva camorrista? vedere soldo un chiedeva del parte cocchiere rispondeva in saliva Anche mano. a risposto in questi e rame si ostinava il montatoio, cocchiere, al di gli veniva e toccato alle alcun ovunque locanda citurno, ta- i facchini una rozza car- terzo un renza defe- con questo è il più meravigliato calcagna individui, che il viaggiatore,sempre continuamente gli rendevano la dinariamente or- straniero, dopo lo se un e se moneta una contribuzione, seconda E soldi. alcuni riceveva deponevano imperioso incognito.E questa qual gli non due, dell' individuo di facchino pari misterioso del esattore dal osservato chiedere portato i bagagli di aveva un preceduto da lui, scuopriva locanda, alla giungendo denaro sue servigio e dovea che malinconicamente: tuttavia sborsare. è ricevevano — E il il camorrista. gari, que' viaggiatorivolveduto che credono conoscere Napoli quando hanno il Museo, il Vesuvio degli e Pompei ; se, prendendo cura vita di cogliere il popolo nella uomini, studiava sua tidiana quoogni passo, ne'quartieri poveri, alle stazioni ; ad delle strade ferrate, alle porte della città, sui mercati, nelle taverne il bravo incontrava implacabile, che, l'occhio fiero, la testa alta, con negli pantaloni larghi, si intrometteva affari e ne' piaceri dei poveri, in ispecie ne' piaceri viziosi e zano, meznegli affari equivoci,e a vicenda agente di cambio, ceva di i secondo casi, faintermediario, ispettore polizia l'ufficio di quelle grandi potenze, che a presso poco si mischiano le riguardano. negli affari che non Allora ciò che fossero i camorristi egli chiedeva ; e gli E se lo straniero non era uno di 5 — veniva desiderava se Ciò che molto sia la io dirò tempo, in «li uomini del contributo coli' intimidazione Insisto di misura che di in luogo del popolo. potere, della società. informati male in quella guanti si negli le distinguono dai altri paesi. Si che importanza ufficiale accorda coloro a fanno centerie difetto vorrebbe al vini8 ai che imbattersi a camorra, Ma, grado mal- a stato ad un di uomo l' favore; al- un la protezione che pagare zionario funle spallette ; air alto deboli, col in di curalo di grandi diritto di pena tali camorristi Toson riconoscere più scherma, d'oro; sospensione questa del nella del cavaliere sotto modesto abile Ma sia non di- Regno che terra forte il a io mestieri usano stimo carsi re- Napoli. AH' tutta è di vino che, un che tutti i a violenza per si fa quale d' industria reazionario, d'Italia; scaltri bassa camorrista botte una rispettatocome infine alcuni strade. le tutte gli impiegati scrupolosi le compiae pieghevolezza dell' animo la proibisce al in o di destituzione cavaliere esser vescovo di desiderano che minaccia ; al per il esiste ricerche, mi nome vende influenza di la e nome impossibile traccia di associazione negli abusi classi superiori: i quali, del resto, di simil misfatti perpetrati genere dà superiore che cui menoma accusate sono quella oltre significatodel che delle a ponevano vigliacchi. zione parole, un'associa- lebbra consegue l'alta distinto minuziose e che ogni abuso questa e non i che bianchi lunghe scuoprire la non Dal hanno di onde che il e camorra affermano e setta ciò almeno Napoletani, stendendo I della chiamano queste su fortante scon- un'associazione era violenti, e nerali ge- sapessero non ella fosse parole : e setta, patria colla stessi i viziosi primo ramificazioni le danno, due corrotti popolo, uomini le classi in che ciò camorra, codesta contraddittorie, idee ragguagli complicati,e opinione, che i Napoletani avveniva a Napoli. che è qual fosse tornava e morra: Ca- chiamata setta una conoscene notizie confuse, che otteneva non di i membri replicatoesser ma — incontro del locale, fortemente regno delle Dissi che due questa popolo esiste organata, uoa specialissima, setta ramificata per tutto tico l'an- Sicilie. setta poneva a contributo i viziosi ed 6 — i luoghi ove prigioni. cioè nelle Ma sia ; procediamo della camorra, innanzi di nelle Prima studiamoci assumere prigionie in le piazza, indaghiamo qual prese «ri- che ella diversi i suoi e ra, agglome- ciò ricercare di li di esaminare sindacato a si riuniscono, necessità trista una ordine. con questi ove regna ne' specialmente e infatti vigliacchi ; essa — sia uffici, il terno in- suo organamento. I che politici, di Napoli, miseria, da vasi dal del materno, e seno la morente il pane a era costretti Il ladro si assicurava o là di l'altro l' una : o del paradiso di restava il suo di fazzoletti, col di rame, ; e finiva Allora di un or qua giorno cose tato sfrut- difettava. ne e furto due Vigliacco,era coraggioso,aspirava a divenir coraggio, o camorra mendicante, dunque in prigione. risvegliarsi avea orfano vitto, si impadroniva qualche piccola moneta col egli esser Rubava buon'ora ne' mercati dalla dacché — scuole ed fame. Mancavano asili, per si troi genitori non sì mite che vavano prezzo, del voro. laad insegnare ai figlila necessità piccolo vagabondo addiveniva or i santi tutti e prima, anche sovente stacca- — mano nascita, ficato bene- allattati fino al terzo deva stenanno vengono in lacrime, giuai passeggeri e si struggeva rando qui per degli uomini, quanto Cielo. Quando il bambino tirannia dalla e tutti i doni i fanciulli ed i malmenato tanto paese dalla non sotto crescessero oggi ingegnose soluzioni alla questione modo chiesti si sono in qual giammai in questo Borboni i figlidel povero, dalla stupidità e dall'ignoranza e e cercano rista. camor- Ma i vari che ei superasse mestieri giungervi era per di mala vita, era di iniziamento. Dapprima, garzone de' meno al servizio de' più rigorosi e produttivi, gradi tenuto de' semplice servo quello che il Papa questo stalo fino a de' settari, servi sia servo che non in de' servi avesse realtà di Dio fornito assai più Rimaneva prova di di in zelo e grado al secondo, dalla candidatura al noviziato, diveniva picciotto di sgarro. è un Picciotto diminutivo, che press'a poco risponde alla parola nota : piccolo, e designifica letteralmente ragazzo di ardire. una Passando certa allora inferiorità dal terzo di età, di condizione, e di merito. 8 — e perfino infamati fino onora che a — sieno non attaccati,soppressi, che generazione nuova, che era considerato gloria ne' tempi d' tal guisa, a mò d'esempio, vedemmo da dell' Elvezia, che si battevano popoli, considerati repubblica,la quale, non questi mercati figlida d'uomini, lei venduti i eroi come di paga innalzava delitto cittadini giovani de' dalla anche loro trattati con anche la contro re consacrare ciò Per trascorsi. oro servizio al de' causa chiama una de' monumenti ai oggi basta rammentare questifatti per suscitare la riprovazione della pubblica coscienza. La nei tempi camorra era dunque rispettatae venerata usciti appieno?), nei quali non riconosce(ne siamo peranco vasi altro diritto, tranne quello del più forte. E aggiungi che la camorra,- fino ad ammetteva nel vale a Fui assicurato tempi dire che alla in ad Per di non ultimo si convinto stato tutte queste più richieste. Ma rigore che per lo V aspirante ha da necessario ha teme da mostrare innanzi. subire che assai parte, era vale a di prove di delitti contro militare perfino sa Per prova conservare essenziale stieri me- dire tura. na- guisa un' esclusione : i lità, mora- in appartenere non quei pubblicamente gendarmi condizioni, le prime almeno, la condizione fierezza. fornire polizia o alla marina rigorosa colpiva tutti gli sbirri e Ora farne dessero occorreva alla alcuna lontani famiglia onorevole, inoltre era Per onesti, certa una son ma — esclusi. una essere di Non stessa. relativamente dotati sorelle, che moglie o prostituzione: aver cioè passato erano ne uomini fannulloni vagabondi, rispettavasé punto, che seno appartenere non certo un suo i ladri — mentre : lo è sono non con gedati. con- maggior picciottodi sgarro di coraggio di devozione e divenire un segreto, e che : non il coltello. Noi entriamo pertanto ne' costumi della setta; essa ci quella ferocia ributtante, che era propria dei di altri secoli. L' aspirante al grado di picciottosi costumi offriva per eseguire un decreto sanguinario della società, ossia per uccider sfregiarenel viso, e occorrendo un per eravi assassinio Quando uomo. non sfregio ordinato, il o candidato subiva la prova della tirata,consistente nel tirare di coltello contro un picciottogià ricevuto e designatodalla apparirà con 9 — Ma sorte. si trattava non il coltello ove di doveva non Fuvvi posta in si terra, che assai duello Al il candidato e per mite, o, musco, il braccio. primo vuto rice- era moneta oneri gli Apparteneva ne noviziatQ di due, i dronirsi impa- e forata, mano ordinario senza talvolta e mente coraggiosa- fruirne i bcneticii. che gli affidava camorrista, un a tre quali sopportava dell'associazione per de' loro punta colla usciva minato deter- sgarro. anni, durante otto colla morristi ca- cinque segnale un con I da moneta gettarsi fra i coltelli talvolta : diversa. era prova ad una infilarla per doveva picciotto di un picciottosubiva e la intorno diveniva sei toccare tutti insieme e abbassavano della Il semplice quale cerchio Il candidato pugnali. di nel tempo un facevano ma un a novizio. come soldi tirata una si abbracciavano, i duellanti sangue di che spiegarmi più chiaramente, ; — in tanto, e di tanto gli accordava, pochi soldi. Le imprese più faticose e più per carità, che pericolose spettavano al picciotto: ed egli era ferito presempre di versar tavia, tutAccettava quando si trattava sangue. affari, e tutti i suoi noviziato di fatiche, le perchè in cima cui grado supremo, irresistibile seduzione più, egli cambiare poter di quello con Di male. il momento possa il sempre infanzia, la cui al trascinato avea le tutte schiavitù, scorgeva fin dalla aspirava lamenti, pericolidi questa i umiliazioni, suo in prorompere senza al non affrettava il ed camorrista, suo ogni ciotto pic- con titolo 'tale a lo di effetto non da ma correva qualsiasi fatica,, egli innanzi al pericolo.Quando ordinato stesso un era colpo si amministrarlo di pugnale, tutti i picciotti offrivano : per di assumerne la poi, compiuta l'impresa, tutti dichiaravano responsabilità,e di lasciarsi cogliere dalla giustiziain luogo del colpevole. Per sorte svegliar gelosia,si traeva a non solo il un si non di nome delitto picciotto dieci anni, Oso non ritraeva che colui di e avrebbe colui secondato talvolta appena prestavo che venti or fa alla fortuna anni queste narrare fede ambiva dalla Y avuto di si onore di Il glòria di espiarlo. talvolta guadagnava diveniva ferri,ma orribili stranezze, qualche tempo commetter : ma rista. camor- alle il tavolino quali ove 10 — scrivo è coperto Polizia, di carte le quali picciotti(son il male ed — dai che il male che Stato, o più che di hanno difesi, da della di fatti simili. E sti que- compiere sero commettes- dubbio senza essi lo — Questo mettevano com- dai so nelle prigionier gioni, pri- lunghi dagli avvocati interrogati, anni passato infine medesimi essi storia) non la che uomini onore. li hanno magistrati che li hanno dagli archivi No il danaro. per di dire mi costa sentimento un per di di ora volgari, scellerati quello tolte centinaia costretto per ecco autentiche constatano malfattori erano — il titolo : di o piuttostola loro unica più ardente in ambizione. che mi E spingo più oltre, e dico questo razione incoraggiatida una inconcepile aberdepravamento erano della coscienza che in altri tempi popolare. Affermo camorrista in questo ammirazione anche la loro era in si prostravano le masse spaventate paese chiedo mi alla supremazia del coltello. Ma altri altrettanto di fronte Tuttavia non che erano zelo e Il di questi giorni stessi non avvenga sciabola. della supremazia la galera da da subire dare o alla straordinari mezzi se in e stoccata una camorrista. di luoghi con per picciottovi perveniva sommissione salire al di forza a poco di noviziato, a a poco i suoi anni durante grado de' capi, che lo iniziavano guadagnando sempre più la confidenza ogni giorno più ai segreti della setta. « Io sono di lui, V ho meglio informato *" dice un contento rista camor» che di un delle lettere originali mi picciotto,in una Poi un bel giorno chiedeva comunicate. state sono con de* capi il titolo di camorrista. una supplica diretta a uno battimen Allora un lungo diquesti riuniva la società, e cominciava intorno alla moralità alla capacità del nuovo e — candidato. con In grande Si di caso facevasi il ricevimento ammissione solennità. eziandio narra ne' come tempi scorsi vi si fantasmagoria pseudo-massonica. sulla quale assidevano tavola ad una intorno un pistola carica, un bicchier pugnale, una di vino una specie — fittiziamente il avvelenato picciottoseguito alla come di setta. tutti i suoi da e un 11 barbiere, confratelli di una lancetta. si - unisse I settari erano sti pod' acqua o ceva introduSi barbiere qualunque, tenente appar- il nel stesso, quale Napoli, cava tempo sangue, apriva 11 — una al candidato, vena bagnava una giurava di società, di fedele. il bicchiere pronto, ad esser il al il mostrando ; il suicidio impedire di così suicidarsi. a capo, Ma il donando abban- e di mano, colla e destra dovea sinistra la poneva gettava in terra contenere e la sulla faceva bevanda una aria in nanzi di- sulla diritta la sua mano poneva colla sinistra scaricava e bicchiere, che Prese segreti ordinato al tamurro* dopo aver la pistola, facevalo inginocchiare cambiando tamurro i morte Allora candidato Poi, del per e pugnale. del testa i verso posto, suo il bicchiere posar del mano tamurro, a bocca sua segnale un la stendeva capo Poi alla alla Da seguirne gli ordini figgeva prendeva il pugnale e lo invivacità la pistola e avvicinava con armava : di stendendola pronto sempre tavola sulla il titolo fino conservare esser sommissione con immediatamente. si ritirava paziente»prendeva nel proprio sangue mano camorristi, della il momento questo indi — in stola. pi- testa pezzi avvelenata, precauzioni, toglieva il pugnale dalla tavola é avendolo omaggio al riposto nella sua guaina, ne faceva lui da abbracciato che stato nuovo dopo essere compagno, si alzava riceveva e l'amplesso dagli altri che gli facevano Il tamurro camorrista così addiveniva corona. e partecipava tutti i privilegi,a tutti i benefizi della società, la sua a queste nomina a tutti presentandolo Tale forse era in certe e epoca ho piena fede e il cerimoniale logge. che veleno, teatrale da l'ammissione a detto » : « Fin esperete quali sono risposto: — » un » miei » mico da duello al Li assistito siete benefizi ai del conosco coltello, ; come debbo ?» fare fedele non avere colo spetta- avendo l'avea tato vo- presentato capacità, gli avea voi — una ai parte- sapete : Il candidato già dicemmo) compagni, giurare d'essere delle autorità pubbliche, né veduto riunita compagno della società camorrista gione pri- una dello insomma il capo di le prove nostro in ha non società certa una nel quale politico, candidato, oggi in personalmente salasso, nulla fornite ! rigore camorrista, un diceva il capo e uomo detenuto un e, i doveri « di riferito. La noi con » né del tutti i membri, Ma ha di me V Riconoscete — al ricevimento pistola,né sezioni, diverse alle nota resa era tirata con miei alcun voj avea (ossia uno soci, dei ne- rapporto 12 — individui » con » compagni » gono la avea si alla denunziare polizia,non i miei amarli* ladri, anzi più degli altri, poiché ponil nuovo loro vita in pericolo. » Ciò detto pagno comprestato giuramento su due pugnali incrociati, battuto era addetti — il capo fratello un con gli altri e che il ciato abbrac- avea proclamato stalo era seguiti da erano anche o campagna eletto era nuovo di sorte, a in luogo aveano secondo ed i ricevimenti Ordinariamente banchetti, che soci tratto in entrato di in morrista.1 ca- grandi in gione, priuna zione se- detenuti. una compagni compagni liberi, o rio Nulla di più gaio di tal: feste ; il napoletano è per ordinasobrio, ma intemperante tino alla ghiottornianelle grandi l' gioie eccezionali. Dissi fino alla ghiottornia,mai però fino alebrezza: pasti e queste omeriche dopo questi formidabili libagionii convitati dritti se sicuri, e come città insieme, in tornavano ne pattuglia una di minando cam- granatieri digiuni. Fino alla camorra; a entro studiarsi il è ora a diminuirla. gigantesca pesava che pubblica prestar sopra a hanno abbracciava tutta privata : e in si affaticano potere tale occulto è che della particolarità I romanzieri un come nelle la via mostralo organamento suo contradittorie, che o ho punto questo a la fede, questo Stato basi secolari, e si divideva gli napoletana, atti della essi descritta. clandestino in associazione una la società da asserzioni l'importanza sognato camorra loro ad esagerarne su Diffìcile setta. mezzo tutti conduceva sezioni era e vita A costituito nettamente segnate di- borghesia, la sua ossia in piccole corporazioni, in paranze, plebe, suddivise che si distinguevano fra esse o per specialitàdi industria il di lavoro ; e tutte sotto queste corporazioni si riunivano comando di un unico, elettivo, che prendeva il titolo capo di generale. Secondo scelto esser gli uni, il generale doveva nell' Isola di Ponza fra i deportati più feroci ; secondo altri, alla aristocrazia napoletana ; e ur\ libellista non apparteneva : 1 : la avea Molte quello bene persone de' camorristi aristocrazia, erano queste distinzioni non erano mi informate semplici veterani, gli anziani, il ultimi i sua chiaramente e la hanno quello senato de' della stabilite. sua segnalato due morra gradi nella caproprietari : questi Ma associazione. ripeto che camorristi 13 — ha esitato principe della un Ho consultato materia e licenza di magistrato qui nominarli e essa Francesco : il ministro il per supremo a È inutile che io dica della a che vari più competenti in e chiedo partitipolitici, la loro autorità la monarchia della e poggiarmi ap- Casella, avvocato, Francesco assoluta ; il signor quale, prefetto di polizia,poi II, si servì setta uomini citare signor sotto della tali calunnie. Napoli gli appartengono Romano, servizio in e che ad Liborio casa il governo borbonica. tali fantasie ammetto non di attribuire ad — camorra per ministro ricostituire il sicurezza pubblica; il signor Silvio Spaventa, che, governando la polizia e V interno dopo l' annessione di Napoli all' Italia, perseguitò la setta allora onnipotente il fermezza molta con signor Aveta, energia e ; pressione quest'opera di requestore attuale, il quale ha riassunto con maggior coraggio ed energia; il signor Cuci di intelligenzachiara niello, uomo e ragguardevole, che, sotto come impiegato superiore nella stessa amministrazione il governo il Gabinetto di Todello Spaventa, compilò per rino memoria Or una pregevolissima sopra i camorristi. di questi uomini cha assicurare nenti, emibene, posso nessuno dei quali sono nelle mani passati a centinaia i bravi della plebaglia, ha di un potuto sospettare l'esistenza nerale gedi essi. onnipossente, che dominasse sopra All' incontro, coloro che di campanile cano cerper amor di diminuire la importanza della setta e pretendono che sia una violenti, di malfattori semplice banda questa che a Napoli opprimono gli altri in qualche galera tanto interrotto - — • in Francia, come La dell' è camorra ex-reame delle è un riunito uomini sono di buona in tutti i sparsa Sicilie. Essa due fede luoghi si che di si illudono. detenzione costituisce que ovun- prigionieri: è organata in piccoligruppi indipendentigli uni non dagli altri, ma riunita di fra è relazioni loro. Non sotto privi gli ordini di unico ; ma certa un gerarchia soggetta però ad una capo ad un tradizionale, che subordina centro altro, le priun gioni di Napoli, per Castel Castel esempio, a Capuano, e ha autorità La Capuano al Bagno di Procida. capitale non è tanto rivalità che avvennero sulle provincie, lo che vero strane e sanguinose (avrò agio di parlarne nuovamente) certo numero di 14 — fra i compagni ricevuto in dell' mani di di camorristi tenuti, essi alcuna che che di la si Questi assenso sopra come esisteva morrista. ca- soltanto tri decen- eranvi corrispondenza co'de- nuovi ammettevano ad l' luogo del- informazioni non interessi bri, mem- aveano non la Napoli, presentato in l'altra al- vicenda. a di capo Chieti (capo città almeno non si referiva effetto un era erano ostacoli, un'estremità tale can"orra grandi il camorrista senza da chiesto che che nelle che il loro ciò in ma altro altre a di aveva Loreto liberi. senza e capi, la società che tal Liberato Ripeto per prigioni;e nelle lettera una Citeriore)gli Abruzzo nelle accolto si consultano annunziava quale napoletani. Ida i dei ex-reame nelle avuto un è città una la raccomandazione sopra Ho provincialie — con nulla da avea piazza, si diceva, pretendere dalle prigioni,né queste da quella. In Napoli v'erano dodici di quecentri, uno quartiere: ognuno sti per centri suddividevasi in le quali agispeciali, vano paranze soggezione. La facevano borsa combriccola e e a parte. per loro conto Esamineremo in appresso mestieri. di queste i diversi cole picsocietà il avea loro anonime. suo capo, Constatiamo e superiore quegli che regnava di tali L' ultimo maestri gran dimora Porta siello, e avea presso tempo sue un è il briareo scomparso: mille braccia; ma. sarà non che ben lo conosce. compagno I capi di questi centri erano ad essi obbedire Erano di ! ogni centro riconoscevano questi capi che che soltanto nel quartiere della chiamavasi Aniello Capuana. della Da Questura preso, come a eletti da coloro Au- qualche ha quanto caria* Vi- le steso mi diceva che vevano do- onnipotenti,ma tar consulnon prendere gravi provvedimenti, senza potevano i loro sottoposti.Ogni camorrista che non subisse pena consultivo Nulla di deliberativo. eravi voto avea e più grottesco di queste riunioni gravissime, ove plebei malfattori discutevano sulle più piccole con imperturbabile correttezza minuzie. Ma nulla di più terribile, allorché eravi la con calma la stessa stessa e gravità prendevano a trattare stioni quedi vita e morte certamente II capo volere era potente meglio per il suo che. per l' importanza delle sue attribuzioni. I personale camorristi 16 — via l'iati) dirige nella alla cappello la parola a Masto, volete mano esso compagno, di abbreviativo — ha non de' uno capi, gli dice niente? diritto al Quanto che plice sem- di titolo al col Si, Signore. equivale ad or* linguaggio, della setta, ubbidienza L' uomo dine ; freddare ad uccidere morto. a ; dormente derubato chiamasi agnello o soggetto; l'oggetto involato, rufo o bruffo; il ricettatore, graffo;il coltello, martino, morto, fuoco, bocca, tofa o buona punta, o misericordia ; l'arme tic tact o bo-botta bas ; il revolver ; le pattugliegatti,neri o di polizia capo-lasagna; Y ispettore sorci; il commissario tre suo figlioFrancesco lasagne (Ferdinando II chiamava il sergente di gendarCiccio lasagna). Il lasagnaro era Don meria il r (sparagio) semplice gendarme; il palo ; asparago so. discoril cambiar la spia ; la serpentina la piastra; chiantale Il verbo accamujfure significavatogliere altrui. Quando sta, camorriun picciottoprendeva sopra di sé il delitto di un Nel lo accollava. egli se Fra i di si questi coltello. di In nel ossia cassa, Il camorrista abbandonare i di a erano morto era sotto esattamente ; la le armi al il diritto dar renunzia servizio nella era non era non pava partecialquanta consigli rata consideLa decadenza. una vedova la pensione; una ne non di lui Y antico ; ; malgrado come soccorsi setta ciò sua non in tirata qualità,ma sua di Avea farsi ascoltare rispettavasempre camorristi che conservava un'abdicazione, come alla la completamente disciplina di essa, considerazione. e il potere società alla ma profitti, influenza e giammai ai doveri, astretto renunziar poteva giustiziadel alla più serio della Si feriva picciotti. ai prova del petto. I compagno. e i figlidi della i malati sputa di- la decisione se ma, era di mezzo della il motivo ricorrevano dine l'or- dietro cessare al capo arbitro ; il duello caso serviva che musco riferiva interponeva questo dovea alterco i contendenti, appagava non che terzo, un : ogni compagni setta erano chi vec- quegli tevano riscuo- assistiti, vendicati. i morti Tutti in questi usi e questo studio potenti che univano molti altri ancora, ci incontreremo, fra di loro ne' quali procedendo mostrano i camorristi. gami già i leMa non i7*_ ; havvi cosa i setta, quanto suoi membri, Essa aveva e La codice, il suo è codice Questo a migltóridea del forteorganameqtodelln si attribuiva diritti spaventevoli che i sopra ha potuto strapparle. forza umana che niuna fornisca ch" Quanto risolversi. a e rendeva stato mai me, credo parte de' compagni maggior avendo scribacchiatori, giustiziada sé medesima. scritto? Questione difficile che sapeva là notizie e non raccolto poi a qual fine leggere.Alcuni : e no qua di ? sioni confes- e loro creazione, hanno aggiunto molto in tal diviso quest'opera così riunita per articoli, e hanno guisa fatto la legislazionedella camorra. Non seguirò il loro esempio. Preferisco credere, lo che è probabile, che si trasmettessero viva alcune dizioni travoce a abbandonassero le particolaritàni fondamentali e che dei capi e degli affiliati. I documenti citerò in senno decisione breve avvalorano della questa opinione. Niuna da qualsiasilegge scritta : il società trovai sostenuta capo si riferisce a ciò che gli fu insegnato da chi lo iniziò. i contro Rispetto ai giudizi pronunziati dai camorristi loro compagni, impossibile è negarli: erano splendidi e del capo si erigeva in. l'ordine la società tremendi. Dietro di morte. tribunale e pronunziava sentenze frattanto nelle prigioni,scandagliamo ancor Entriamo infami. Noi troveremo la setta all'opra, più questi costumi vedremo zione e qual fosse realmente questa formidabile associaavendovi e la civii società. contro IL . CAMORRA LA Le prigioni della Vicaria I — il tocco — I capi d'uomo Quando ovvero un Il bastone Zezza Il — Codice un L'olio e PRIGIONI. la Madonna per Il — prete divenisse del Calabrese Caprariello Marmile — — poveri sfruttati Còme coltelli— NELLE Utilità — Salvatore camòrra un qualsiasi, di — Il un Il morristi ca- ed i sopra go Die— i camorristi diritto a dei vino camorra — il gran- Crescenzo, assassinio, opinioniliberali,conducevano - Notizie — della Corrispondenze fra — Zingone penale della delitto camorrista — / diritti — giuoco forzato di mo' grazia. pio, d'esem- prevenuto 2 nelle 18 — prigioni di Castel chiamavano, alla di — Capuano (o, come Vicarìa),dopo aver più si comunemente la gran portò nel secolo XII, varcato palazzo,costruito dal re Guglielmo la corte, esso la galleriache circonda e dopo aver percorso giungeva per una grande scala ad una porta assai bassa, dalla quale un mediana di statura non uomo poteva passare senza togliersiil cappello. Questa porta, o meglio queste questo due (dacché porte ne ve sormontate simili), due erano affreschi Madonna religiosirappresentanti una devano liberò san T Angiolo che Pietro, s' aprivano e si richiue confusamente sulle due prigioni, nelle quali erano i malfattori la prigione raccolti : e gli amici del progresso de* nobili, e quella del popolo. Parlo del passato, perchè descrivo questi tristi luoghi entrambe nello da in stato II. si trovavano cui Copio mia la di il monarcato sotto descrizione da dinando Fer- quadro dipinto un più costanti vittime de' Borboni, correggi Alessandro fecondo Avitabile, drammaturgo e patriotta inSotto il precedente regime egli veniva stato arread che gli se ne dicesse il perchè, ogni istante, senza una e. dopo qualche mese era posto in libertà, senza rola pavita sul di scusa della metà sua : cosi egli passava l'altra metà in prigione. Oggi è impiegato supeteatro, e riore nella Questura di Napoli. al naturale da Quando varcato dove il quale di l'altra trovavansi il carceriere che Da Un gli veniva quel momento e i cancellieri Vergine non in capo destinata. È noto solamente dal che è e e in piccola una riabile) chiedevagli (fraseinvadel fisco. il nelle lui colla su tutti Dopo prigioniero nella mani mano de' stesa chiedergli danaro per la immagine Napoli a affissa avea specie di scriba, una conduceva a stato, suo la minestra cadeva esso cominciava Madonna. del seconda porta, giungeva si avvicinava bravo alzata, della o a arrivato registravail nuovo contava se prenderai pane e che sala delle il prevenuto, 1' una o stanza, una i canti risti. camoro glio me- il lume delle della vie, botteghe le più profane, nei caffè, nelle taverne e perfino ne' postriboli.Le prostitute,alla pari delle sotto donne la sera, l'immagine oneste, si addormentano devoto della Madre pudore, tengono di Dio, che esse, per ma anche nelle 19 - durante velata a ragione maggior malfattori essi guadagnano E questo Napoli, Spagna traccie fino alla fino al L'olio medio-evo. camorristi ; nelle dalla alle mani dei rimaneva quali prigione.Non poteva muovere fatale che uomo calcagna un un della storia fino di storia in fornì più polkadirsi non tiera. in- si ritrovano quale nella nella e città la Madonna per di frodi, e alla pagato l'olio, il detenuto Ma, uscisse spagnuola, conquista fetto, ef- tale la del risalendo passo, ogni sorta all' accattonaggio. cioè tutte, ogni pretesto ad ogni epoca di ad illuminare che immemorabile, costume un le di della i detenuti, tutti a dai 1' olio lei. A a .contribuzione modo tal per fornire accèsa dinanzi una può dunque prigionivenerata di incaricati stare richiedono nelle anche essere deve che Madonna turpitudini.La camorristi dai e lampada, e le loro — umile libero che a dai non. passo, senza facea sentire gli il suo che un' implacabile vigilo stancava tutto con lanza. peso, Lo di sventurato non godeva neppure quel po' di differen libertà, che lascia il peggior carcere: ogni atto il più indi lui era solo spiato, ma non samente sottoposto rigorocontributi; non a eragli lecito mangiare, bere, avere fumare, un per di giuocare decimo aver Pagava superfluo, pagava : pagava del suo Quelli che rischio d' de' si sodisfare di uccisi a colpi di toglieresoldo di a per uno il diritto aver pagava per sì il necessario costretto era prigionieri si rassegnava lasciava gli perveniva. Pagava aver carcere, Doveva camorrista. come giustizia, perfino quando, più povero per rifiutavano essere del che ottenere per oppressione lo licenza il danaro tutto sopra il diritto di comprare, vendere. mura la senza a tali bastone. per di gli altri, e tutto codesti il vilegi pri- ottener più nudo delle privarsi di tutto. imposte correvano La maggior parte e questa crudele soldo come schiavitù, il daharo tristi, il e faticabile dall'in- quale però si batteva bisognando, per vittima, dopo sua spogliatadell' ultimo suo cencio. Volete de' camorristi ragguagli precisi sulle estorsioni di Castel Ho in proposito molli Capuano? potuto consultare antichi fra gli altri il signor Michele prigionieri politici, e Persico (già deputato) e il signor Fitti paldi (oggi ispettore delle Poste),i quali subirono questo singolare dispotismo e la proteggeva contro averla 20 — lo studiarono che la delle seria con quali tollerava di bene dai non spesso niero prigio- un alla Vicaria, riceveva settari, di dai carcerieri^ ma narrato dalle armi, Quando uso. condotto era hanno tutto, cominciando proibiva V o grado certo un Essi mi attenzione. disponeva di camorra — quelli più potenti,la licenza di portare un coltello a propria che all'arrivo alla Vicaria difesa. In tal guisa avvenne signor Michele Persico e del barone Carlo Poerio, si presentò assai del loro dinanzi il quale, fatta un di compagno profonda riverenza, disse offrendo una Prendete, eccellenze, noi stili: (e (oggionest carcere queste armi. » Ma, oltre allh tassa vi autorizziamo ad di buona prigionieri ai loro due portare a il camorrista regolareche uomo), imponeva essi i domestici condizione, assegnava di tre speal loro servizio ; ve ne erano cie i i servi, i chiamatori e : questa gente non quartiglieri destinati : soggetta alla setta, la quale dava questa la sottoponeva poi a contributi. loro l'impiego, affiliata, ma era e gnava guadaripeteròpiù d'una volta, la camorra ricchi co' Aveva certo un pe' più specialmente poveri. di essi, minor influenza su esercitava rispetto,o almeno sogni di bialle sue non voglie per mezzo potendo costringerli i poveri erano i urgenti o di vizi ignobili ; menare sistenza primi a richiedere, per tutti gli atti della loro vita, l'asinteressata de1 compagni. Così molti detenuti devano venMa, lo e ad vii prezzo due ricevevano a che minestra del e quelle vesti volte pane quel camorrista, all'anno, quotidiano.Il ai detenuti, dove di alcuni non anche ma camorrista solo le vesti metà della rivendeva che vi prigioni, rinviavano e gli uni e zioso scrupolo; circolo vi- vitto ai fornitori delle il loro tornaconto, trovavano gli altri e un senza e il che menomo si arricchivano a spese speculatori sventurati, poco vestiti,peggio nutriti, strappati, due sorta di affreddoliti,affamati vendevano la minestra e perchè questi sciagurati bicchier bere Per fumare un gli abiti ? un sigaro, per unica distrazione d' Asprino, più spesso per giuocare, sibile posin Ora il il tabacco, il vino, giuoco, erano poter Ma della camorra Così togliereai detenuti -\ il danaro, che la lor veste la setta nuova o avea pagato per il loro vitto, tor- 21 — fatalmente la quale speculava sui piaceri basta : i camorristi speculato sui bisogni. Né dopo aver loto impecostringevate i prigionieria giuocare, offrendo riosament bligati obdi carte: un mazzo que' malaugurati erano bastonati. a giuocare sotto pena di esser ricreazioni la della Una fra le ordinane prigione era liani la chiamano a mora Napoli il tocco. Tutti gli Itao come e a anco gli stranieri conoscono questo poco presso so chiudivertimento popolare: due giuocatori alzano il pugno di dita lo lasciano cadere, numero aprendo un certo e mero qualsiasi.II nu(a loro capriccio)e gridando un numero deve essi annunziato da corrispondere alla somma i giuocatori.Se questo colo caldelle dita aperte da ambedue di mero è giusto (se per esempio io grido cinque, caso il mio avversario due), si ne aprendo tre dita, mentre apre ricadono e guadagna on punto. E poiché i pugni si alzano navn . alla — insieme, e ciò i due e numeri lestezza con il singolareper bene Or e La dalla annunziati sono il cadenza, con capitato che nuovo mora gli ozi della Vicaria. vendute setta, Vi si giuocavano la camorra, quale giuoco vi non il tocco o nel il stesso, diviene intende assai nulla. giornalmente occupava delle avea tempo bottigliedi vino, monopolio di questo due Dopo averle pagato il vino, le si davano soldi per ogni partita: dal che ne che in brev'ora resulla va i giuocatori non rivendevano obolo. Allora aveano più un ai loro tiranni, per aver di che giuocare, il vino che aveano commercio. comprato ; il danaro, ma che ritraevano, ne ben tornava contenti di aver quali, non ricevuto volte delle bottiglie, due il prezzo le bevevano vece inalla barba dei giuocatori alterati e tre volte derubati. Con guadagnava queste piccole industrie, la camorra lei molto che da col diviso custode danaro, era maggiore della Vicaria. Il signor Fittipaldi, che ha tenuto dietro a tali in questa sola prigione,e in che raggiri,mi ha assicurato sola i proventi della 280 settimana, setta una a ascesero presto in ducati (circa1200 tasca Siffatti spogliare scossero gli altri dei buon italiane). lire esempi di i camorristi, animo. i detenuti che mostrano Ve ne furono altro per lasciavano alcuni violentemente il io due, che, imprigionati sotto ne conosco giogo, e ebbero si a lodarsene. che Fra i Bor- 22 — boni opinioni politiche,tennero per prima volta, la che essi, che ad cadere tigri della agnelli.A vederli creduto arrivati per : del le mani di porre Y indomani vigilia divennero sì pieni di sommissione e di i primi delle pari loro miti ci. fero- come si umiltà i camorristi : essi stessi chinavano s'inaveano al diritto piegavano vittime, essi rebbe sa- i nuovi presi che legge la sotto addosso piedi queste .bestie ai loro istante, che un avessero per loro capi. Non però così era per alla fiero, la sì contegno un tentò camorra fecero Le imposta — forte. più giorno che un prete calabrese* gettato in al suo ingresso prigione per avventure galanti,fu avvicinato da un camorrista non potè dargli un soldo per la ; il prete Il camordanari. aveva rista lampada della Madonna, perchè non Avvenne un allora divenne il prete, che (esclamò tu dime.» neir E le tutte bene coltelli. prigioni la che nascosto, ed I sempre compagni si Ma il timore per Il camorrista offrì uno prete al prete Allora sentì e : 1 coltelli Tre i e un* sorveglianti lo non chiamato era che la così privano sco- pianta, a e frugati esser dunque e fu erano detto nelle mani del capo, ne che il versario. l'av- uccise dalla preso paura, dai rigori della e sempre darmi. gen- coltelli simili, due con dai disarmati- ho si pose in guardia : ma fu quindi il più destro, e minacciato almeno raggio) co- disposizione del capo.1 lui per aver coltelli, quando ne nella indosso di portarne gione pri- soltanto doppiamente di quindi udfno proposito che io dica un deposilo di armi, avea custodia tornò calabrese era di e Ah! « arme sopra il rispose compagno punto al chiese sala vicina, dove deposito dirigono a bisogno, astenendosi hanno perchè si giustizia e clic li portava che, prigioni ispettore ogni sorveglianza. cosi di ordinò tre uua perquisizione questi coltelli, saputo della della finì per trovarli che (chiedo scusa particolarità) nella buca di Un malgrado seco mi li;t narrato, dell' esistenza avendo minuta Un latrina. i quarto capi Ispettore) : all' società i carcerieri sotto era » bastone. suo io avessi in Bisogna Questo giammai. se nella subito corse il calabrese, era difficoltà ; ve due capo in Non a — alzò e saresti- sì fiero, non onore. suo cattivo d' — ora già aveano fra un dopo tre fece coltelli quarto d' ora una visita nuova nuovi ne ! avremo — nel camenone Toglieteceli (disse altri tre. dei risti camor- uno di essi 24 — anche i Borboni sotto la — carceri nelle manteneva setta una il monospecie di tranquillitàe di sicurezza. Assumendosi del disordine, e polio della violenza gli affiliati proibivano agli estranei d' imitare il loro esempio e di violare i diritti che si erano attribuiti. Estorcevano danaro, ma cuoprivano i ladri ; air che Ogni volentieri detenuto Inoltre 1.autorità l'ordine. andavano il avea i trarre a affittati essi propria borsa ai detenuti di setta. di prezzo loro dal loro carlino un di cura tenere man- alzarsi, che letti dai al la compagni all'ora mattina, dai propria della il patronato sotto affidava medesimi alla e camorrista. suo Ogni ; pugnalavano assassinii. Così impedivano gli alla tenevano si mettevano quellialtrui confiscavano ma occorrenza, tutti coloro vita stili,ma avevano questi avevano il giorno, o li riunivano Fisco, e pagliericciconcessi per la conta, ossia rispettare l'appello ordinario. Facevano per la disciplinacon i custodi. quell'autoritàdi che difettavano Il signor Persico che un in sua ha narrato mi giorno, senza, precittà della di dei più feroci accrastatori Napoli, uno assassinato imprigionato per avere prima, poi spogliato un dente impucapitano spagnuolo sulla pubblica via, si permise una ai infrazione Capuano. Fece regolamenti di Castel venire la lungamente con amici, suoi co' suoi o custode quel luogo La che alle mani di finir male terribile capitano spagnuolo. togliersidall'imbarazzo? un Chiamò ; il custode in vi che egli aiuto suo spia timento, dell'avver- insulti adoperò dei uno lasciare ordinarglidi a facinoroso, Come disse conto rispose con il detenuto col tenendo non trattenne (ilcustode coi rubini talea in persona venne minacciava scena venire ; al ce il bandito il custode prudenza, gli Abbiate essa. occhi).Ma si (druda) al parlatorioe mina sua scherni. e non ardiva avea ucciso pertanto Diego per Zezza, il camorrista. Questo setta. Avea per aveva arme un tagliato la formidabile. accrastinaro, sua Zezza de' uno era rasoio amante Si e testa ad più infisso nel dalla gravi ferite. Giungeva ammenava ove Diego un uomo forti adepti manico, prigione di timore senza dunque presolo per i capelli,sotto gli la quale Aversa, quell'arme con al avvicinò oltraggio)sbatacchiò (terribile col della feroce occhi testa della di lui a 25 — più riprese dove costui in abusi cancello, poi lo gettò sopra moversi. osò non di caso Questo seguito il contro della violenza, sua dai non la morra, ca- fine. Racchiuso medesimo, in gli per sinato cospirazione.Perì assasdai suoi compagni di vera una confratelli, suoi sé contro letto, un come scorge de' servigi. trista una sollevò Montefusco, a ebbe Zezza si Ben rendesse bisogno, Diego — ma galera. istoria Tale fa ne me un'altra, ricordare che avvenne de' più pericolosi, nell'ergastolodi Santo Stefano. Un camorrista Una racchiuso. vi era soprannominato Caprariello, di lui : ad un contro venuto, segnale concongiura, fu ordita anche tutti i forzati difese Si lungamente, battè anche come del Bagno. superiore, salì éul Confinato un caduta la cadavere correndo poi un si ordini al di Lombardia. fu Egli dalla essi avea la campagna spogliatonel in somma si incaricò ebbero la storia Ferdinando, forte una fu rammemori ritorno, suo corte, in ancora si ove loro per sfragellò che mano mutilato. io di reduce difese si galleria rendersi, volendo non e la corte della canto dove non parlato de'servigi resi prigioni.Rispetto a quelli che che circondano un precipitònella assalitori Gli si all'altro piano un che in arco, Ho basta da finalmente di parapetto rabbia: quattro de'quali morirono. nove, potendo più fuggire,e non gridi di con galleriesovrapposte, qualche tempo, per assalirono ferì ne leone, un le per lo oro di ritrovare suo setta rendevano del delle alle autorità ai detenuti, soldato napoletano, fatto, a malgrado degli del 1848: imprigionato ingresso alla Vicarìa di che portava in dosso. La camorra la somma il ladro, e vi riuscì: anche ritrovata. E ora, se malfattori basta si ed vogliono cogliere entrare nel in segreto questi singoflagranti lari de' loro affari intimi, che il corrispondenza curiosissima mi di Napoli, cortesemente nicò. comusignor Sono recentemente una quarantina di lettere, sorprese di Antonio Morin una prigione, sottoscritte tutte col nome mino, Nuovo una percorrere Aveta, questore o dei camorristi detenuti capo (prigionecostruita espressamente per Mormile, m'inganno, in un canto del Castel al Carcere essi, Capuano). Queste se non lettere 26 — indirizzate sono infermità. di pretesto ha il capo onnipotente che avea sottoposti,non sapeva ha un segretario,che suoi società ufficio ; carattere formola Caro — è finale con ho la generalmente tutt} i divisa seguente compagni articoli, ognuno per quali frose parlo né quelli de' Non a della E : né lingua comuni Mormino di cortesia sacramentale pagni com- Ogni — comincia con indispensabile. da dire, clude con- altro. non stile, che dello Noto forzati. la e i voi. parola Dippiù, congiunzione che sembra ha più alcuna lo scrittore Quando non cosa questa in con — Tutti : la con entrando tutti con de' su cominciano compagni e morte prigione la ogni gli occhi sotto compagno salutano me è lettera che le lettere frase questa In scrivere. Ogni Mormino. di e giura segretezza al giuramento, è pugnalato manca se Tutte diritto frodi. che prova di vita i o per causa dello stile di differente, il che lettera i Francesco più strano corrispondenza di dell'ortografiadi questa un San havvi Nulla comandava Zingone, che Vincenzo trasportatiali ospizio di settari e Don a — soltanto gliano somi- l'estrema fosse a Zingone, che sembra più anziano, perchè ogni prigione i capi trattavano fra loro altre, e lui verso superiore o di lui indipendente dalle eguale a eguale. Ma certi brani l'iniziatore fanno mi del credere che era da Zin che rizzava gli indilettere così rispettosee lo salutava ossequiosamente (vi ossequio, gli diceva, i più distinti saluti). fosse gone stato Passiamo 1 che in calo • il Grande di persona fu bene un era avvertirne ma gli dica • compagno società. la si lasciarono che gli - • e si osservazioni queste pongo vi brani sono di queste oscuri in e spesso capo, Vi corrispondenze.1 nota impinguare non per come inintelligibili, dell' sto que- Ciò che avete Alighieri : pratiVincenzo Russo di Napoleone sta lutto bene, perciò il sonno decifrato da quei dotti che lo seguirono. Questo Vincenzo sleale che credo, rubato senza avea, degli oggetti d'oro Per tolti l'oriuolo e punirlo, gli furon gli anelli sospetti, che si non gli abiti, perchè, scrive Sformino, vogliamo commentatore un • » « tolto a m intiere indirizzala zoppo, da parla di che stato è anche un sono un cavallo i suoi cenci. allegorie. Ne Giuseppe certo malato, • mostrato al » ho datata una Cangiano ristabilito della al sua suo da Aversa, capo 42 Antonio bruciatura, ma che farvi. sa veterinario, il quale non mi risponde Sformilo, dispiace che la zoppia alla gamba compagno, del cavallo. Dietro alla mia che è stato è stato casa lungo tempo inguaribile, i mezzi farlo di nuovo all' erba perciò cercate guarire, che poi lo manderemo sempre Caro - Vi abbi lettere Talvolta luglio 4862, Sformilo. (e racconto) spaventerebbe • Russo alcune In il mio troppo all' oggetto ora giovane « 27 - si trattano gli affari interni di prese, degli interessi de\camorristi. tutto sugli ai di decisioni di danaro di degli talvolta e avviene gno, compa- un interessi al esattamente privati tello confra- suo prigione, gli chiede interroga o gli dà nella istruzioni,lo affiliati dubbi, intorno parla si dell'arrivo o referisce Mormino gli porge o partenza, comuni, quanto società; della inflitte,di grazie accordate, pene distribuirsi, della da — le risoluzioni gli trasmette glio consinotizia della società all'ospizio;gli invia danaro, si scusa di non o o inviargliene: « per spartere lo carusiello fa dice la pipa talvolta » allegoricamente. acqua dei nomi Queste lettere sono a causa importanti finalmente hanno che di un rivelato alla polizia, tutti accompagnati pittoresco o faceto, testimoni Pasquale Legitsoprannome » e detenuti altro. non che che Suppongo » sono sia cavallo questo cristiano un malmenato camorristi. dai ^ Oltre le lettere di Mormino, di fascio questo contiene carte autografi co' quali di si biglietti ili raccomandazione, camorrista la sua o qualche volta anche protezione per un ben Cosi un un galantuomo profano camorra. (sic) disposto a prò della per nominato Michele indirizzato al de' camorristi viene come un Canduglio capo ha co' compagni. «che diritto benevolo Un ad uomo ogni riguardo, perchè era di altro, Salvatore è segnalato all' attenzione un Lombardo, Zingone come ciotto picdi sgarro morale. di buona Un altro, Carlo comandato racScarpato, è caldamente le lagrime agli ocdal suo lettera chi. figlio in' una patetica che fa venir «Consideratelo il scrive come vostro proprio Pasquale Scarpato padre» Ora di re ce u te insieme uniti avean questo padre e questo figliosi teneramente sumato con- semplici compagni. chiedeva a Zingone generale in Sono « » a vi ho colle essi il titolo di La » stato » altro. che • del • • Ho ne e del bravata camorrista, di esaminata: me eccezione non questa gola re- insubordinazione. di e a le prime Zingone, ma role pagli affiliati si danno Vincenzo a un quello non di da mentre amico. Amico. mi non ricevuto avuto sia di non compagni, Casoria fisiche, morali è più stata che detenuto, in de' San brutti male dispiaceri ricevuto da politiche, che e da dimenticarli che a tutta voi, ! ! E dire ma sono ed dire debbo sdebitarmi spero le loro qualità civile società la non mangiare per da voglio non vergogna che dirvi danari azioni buone non taluni farei dare doveva delle Francesco debbo poi rimessa, si e par- ticolare. » » ho bene in indirizzata è che Caro borsa mai • ducati. mila aria certa una per : credere • » altre testualmente fanno dodici ha una riferisco di furto un colpito in questa corrispondenza fa lettera sola parola di politica.Una mi stuona mi fra fatto trovato e La armata mano Un per ora. Vi saluto di Quando Addio cuore. poi si capisce con da i tulli amici veri la » Vostro » • Vicaria, 49 luglio 62. » liberali Costituente Michele costituzionali (sic) allora servo ed amico Silvestri. si t (sic) 28 — detto timo Giovanni del re Furiano, ladri), Niccola è Morraino, le spesso Non antenati. rende il precedere doveri hanno di mostrare ec. senza liturgica la società convocare I « per » citazione qualche con camorra frase questa a lettere debbo di queste la da chiamato segue della seduta una rapporto quanto Avanti di conto suo mi discluzionare il fondo Calabrese. detto più piacevole della imperturbabile gravità di quando parla delle discussioni della setta. Invoca lezioni dei suoi predecessori, le tradizioni degli Nulla cioè f ciavo, Cannetella, Ricciardelli, detto CiucDelicher detto Lonone Paparuolo, Carlo che i figlidell' Elvezia a (ilche mostra di affiliarsi ai di Napoli non sdegnavano Svizzarotto miei t'è vivo chi Sigillo,detto servizio far Miele, detto Ferdinando Mozzone, Carmine detto — notare una la forma e importante, cosa da regolaritàdi queste comunicazioni una prigione all' altra,,a malgrado di tutte le sorveglianze. Ho inteso di messaggeri stessi servivano dire che i custodi ai malfattori, ma credo piuttostoche individui estranei alla di questo picprigione, talvolta sconosciuti, si incaricassero colo esattezza servizio sull' esergo Ecco la e la raccomandazione posta, testimone di molte lettere, « Date cinque soldi al di frattanto uno propri, e di che manoscritti stile fra correggo latore. » copio neo e ortografia, sottoliparentesi le parole troppo questi modello come i nomi di scritta stualmente, te- di strane. Caro « tuttii e il vi rimette Richezza combangnio grana sei carlini Ottaiano — e mezzo. Simonetta Tutta la Dovete da grana carlini e 37 » la sopra 7 il Monaciello tangenda ascende di alla a carlini e docati sua tangenda Branchale. quattro Dippiù questa mana La perchè mi summa mene [entrano) e mezzo — [impedita) ibedita quattro a (a voi) carlini carlini sette resta avvoi li trasano [meno) al combangnio mene grana dieci avere di [V unione tangende, le vostre Bascolo sua lunione con dovete e — summa dare salutate avervi compagni) due Per di Dopo » [Compagno) Combangnio — uno e grana. Richezza deve resta 27 dare a dui tervi rimet- grana. [mane) la Società si è benignate 29 — che i. camorristi tulti abbiamo) alzate Dippiù li voti passavano la che in stavano camorristi che state loro al posto, [li cietà. So- in stanno e che alla sinistra stavano messi labiamo punizione [alzato la mano) mana sono — non anche come Cazzatola allo Spitale. che si rattrova pratticate voi per Salvatore decriscenza scenzo) [de CreDippiù quando' venne in cerchai grazia per li camorristi punizione. IS01 in tutti solo giopovamo [ci opponemmo) per il Ciucciato — della ricuardo lettera che mandai la combangnio Andolfo, che Società. abbiamo chiamate Noi [conto)di ha lettera questa assicurato)che lui giurando sul suo parlate sul condo alzata Società. Non anche dico ricevute mai la sembre (gli abbiamo alla e il vostro riferito d' insegnamenti Antonio Mormino Zingone la estorto altri. Le ricevere. Un Y alzata in coloro la non la Questa della fatto erano camorristi dai principale era parti che camorra, regolarmente danaro contratti di di dall' inviare comincia era della [segno) segna combangnio lungo un al spetta San Francesco. loro tangente. » commento. confratello suo lui a ed Così La piena ai suoi i malati distribuzione loro alla pari ogni settimana, dei debiti ineguali e la somma prelevata su quella che doveano retribuzione era corrispondenza fra il soggetto i capi della ordinario e setta. altro di di énota in questa lettera punto meritevole ai camormani, vale a dire la grazia accordata risti è dietro l' intercessione dei loro confratelli. Così pena, alla sinistra furono amnistiati che stavano : subivano più mite, cioè la privazione dell' pena Vi erano de' loro diritti pecuniari. dure, mi intero, perchè è per abbisogna essa ma nell'ospiziodi ricevevano degli : parte subordinati del lettera questa sinistra Mormino. Andonio Ho in trovate mana (a lui)cioè per abbiamo avendo non al lettera, la mattina questa alzate allui Mi aldro. per Andolfo Ciucciaro, labbiamo mano) la Andolfo così e Pizzifalcone pregiudicava la prendere condo giasicurato [ci lettera aveva non del chondravenzione, detta il detto e onore, [mandò) a — ma parleremo in appresso. ne sulle Tratteniamoci momento un onore pene grazie. Esse del voto, anche si più -accor- 30 _ davano, ho come influente, Niccola Furiano Svizzarotto, si d'un Carmine a » inteso » grafia),codesta » Ciucciaro il'Calabrese, giunto nella però, dice lettera Mormino i » rimpiazzato » al » avuto » disordine » toglierlodi bel » sidio. medesimo di laccio che alla facesse camorra gola; camorra al l'hanno carcere gli direte avesse mano piccola spedale, che cosa vi di autorizzo rimetterlo e l'orto- sentire far questa Bene « sopra qualmente che questo la nuovo l un' altra in commetterà di detto lo stesso riproduco non codesto conto ma — di notata comunica vi compagni col ho (di cui società che che le mani alzò Ciucciavo, Pullo, detto nel Delicher Carlo di genze indul- con riunita a rista camor- Avitabile Niccola di la società Vicarìa, detto parlava la un compagno si festeggiaval'arrivo della nuovo di cui al Prer » la privazione della più grave, al presidio, cioè in stato l'invio di sorveglianza. camorra e Questa pena equivaleva ad una sospensione lemporaria, che di tutti i suoi diritti. La sospensione privava il condannato si punivano due ; con le mese essa un o poteva durare infrazioni di cui ho leggiere. Così nella lettera medesima, citato un brano, trovo un Giuseppe mese un per sospeso camorrista di al di rispetto Aiello, perchè aveva mancato giornata. Un altro Ignazio Giglione è sospeso anno,, per un al suo dovere. di giornata, avea mancato perchè, essendo Ecco * ordinariamente di preghiere le prigione, di cui plenarie. Così al giungere carcere lo detto, dietro in recente a — Ma fissato Cnsì dei ora una queste dalla Vicarìa, col il passo autorità, Sole, formino, i la capi, 1 Vale fece a dire eccellenza, per fece solennemente qualche eclissando clemenza sua sudditi, eh' ei si degnava Zingone saggio il Crescenzo, grazie. principe il granritorno in capo, col pugno sull'anca dendo prenla fronte innanzi tutte le tutti, alzando a su estese De le cappello scartando egli il il bravo, lo chiama come grandine piovevano Salvator il famoso camorristi, alla Come fino al termine subite raramente erano pene sentenza. allorché d'uomo, pena di chiamar osservazione coattivamente. su le stelle, come tutti i delitti suoi ancora intorno a due il re de' suoi fratelli. picciotti 32 - La di pena morte dibattimento un attendeva veniva formale, da designato difensore, come sostenervi gli la tratto rifiutato d' ufficio uffici di Le esaminare, in giudizio nel aver » cessori » stanziato sopra che Hormino, certo erasi colla delle tutti continuo io di camorristi numero nuovo posti non per a a adempire a queir obbligo che i nostri antei- medesimi ci hanno insegnato, perchè avendo lungo tempo in quel sito (in altra prigione) e nulla conchiudendo di » » informata Questo Coloro morte. prigione condannati all'unanimità; che a bene è slata segue.... » i cadenunziato morristi, avea di infamia, nato quindi condan- e nella lui con di Mormile stessa del distruggerlo,furono la lettera com- quanto racchiusi che riusciti erano non l'Europa tutta disclussionato Pasquale Capozzo, dunque colpevole era a abbiamo ; ed conosciutissima infamità che scellerato l'infame distrutto aver Pasquale Capozzo, essendo dal detto messa Capozzo » per di lui. alzato o più colo mira- in prigioni, le tutte ingresso al Carcere loro Se esecuzione. lo saputo » » Mormile un per Promulgata — in coltello un di riuniti erano passibiledella pena che sfuggirla se non poteva tutti i capi della città e a era onore, parlano quale un compagno altro pubblico ministero, della d' regno lettere di parte, giurati e giudici. picciotto qualunque, per un luoghi del da tenuto testimoni, infliggere,e non fuga, perchè segnalato tosto sicuro di trovare Provincie era i dopo nel affiliati gli incaricato tale l'accusato, come tutti mentre era declinava cui dibattimento sentenza sorte, a pronunciata solennemente era la sentenza, — pari accenna non facilmente. tal silenzio la lascia intendere ma pena, indicato la Ho di sopra le leggi di sangue che reggevano che setta, gelici sono precisamente il contrario dei precettievana qual : » « Colui Colui ma. Ciro che la loro dei convocata avea egli stesso trarrà non Cozzolino distrutto Ma rifiuterà che e Capozzo]erano esecuzione seconda parlato lo tu il esser volta coltello,perirà di coltello. Angelino (idue dunque due De e per Crescenzo. che ordine La vano ave- non uomini » morti. del società padrone fu Pure stino Agopena. insieme stati veduti : mitigò Capozzo ; erano confessava. Qualunque a vitti- carnefice, sarà contrordinata Salvatore padroni, una Agostino di ne la fosse stato l'argo- 33 — colloquio era tale mento, quale dalla società, da Questo la società ma Oapozzo, di pronunziata cui traditore come è la le sempre indulgenza ; di Se sentenze sue parlato di sopra, potè sfuggire alla pena di lui, fu in grazia della prudenza di un ho contro durante prigioni,che separato dagli altri. ispettore delle sempre Antonio una esempio un commutava non e tolto Fu narrato me dalla vergogna, di barattolo, ossia proscritto ed infame. delitto un rialzarsi. potea non — fu Lubrano, Il mesi alcuni tradimento, di compagno È tempo fortunato. meno lo tenne suo di narrare istoria sua Lubrano Antonio De Salvatore non insieme a purché cercarli mi in De : st' occasione nell' isola di Ponza, di doveva Ma graziato dal condannato Commise ancora libertà, si diede officiale, di sta que- sfuggire que- lasciò fu la fu tosto il Crocco ma (se di evadere, briganti.L'affare non la Si affrettò grande dal a vizio ser- potere culto oc- ! morte a dove di Gaeta mezzi loro essere Lubrano potere confinati furono l'assedio una questi uomini e nemici contro fatta stala nemico. del suo per vendicarsi all'autorità dell'isola. Per questo denunziarlo fu due banda Crescenzo borbonica. armata I durante una Era spento, inganna),offrendo entrassero concluso erasi non odio segreto e grand' uomo. altri detenuti a non antico mai. perdonano molti memoria l'odio ma andò reazione il Crescenzo, riconciliazione, violenti nutriva delitto un gravissimo. Restituito al contrabbando sfrontatamente : alla questo ma fu il non suo maggiore peccato ; ebbe colpa ben più grave, cioè di esercitare tale mestiere senza a proprioprofitto, teciparne pari lucri alla setta. che Mi assicurano di nel mese settembre dell'anno chiederglimille a fu volta condannato Ripreso Aveta, Massa, fu che scannarono. e valentemente Lubrano, nel condotto tre camerone, Al setta. lo attendevano Dico La rifiutò, 3 ottobre, poliziail Antonio gli affiliati della ducati. della compagni e Vicaria per darono man- la seconda morte. a dalla ordinata i corrente nella condotta razzia a soprannominato ove erano uomini ; altri assicurano dal Porta racchiusi ingresso si imbattè che, gettandosi sopra suo e fine dei fossero 3 questore di tutti in tre di morristi ca- mini, uo- lui, Io otto, 34 — perchè il cadavere Tale Zingone e della potenza che Crescenzo, De ferite, fatte otto aveva la era — setta facevano nulla Y esecuzione. ordinata avea di Salvatore segnatamente e mino Sfor- sebbene consultarlo, senza versi. di- coltelli con Zingone del il capo Castel Capuano. Egli inviò della moglie la sentenza di Lubrano per mezzo Mozzone : esso fosse non la condanna Ha Dissi io ho non che il condannalo secondo otto, la incaricato detenuto un spedale di simulato avea camorrista, dell' antico anche consentì osando Questi commesso morte, vasi quando 1 gli salire Ora L' che in di nell' settario un assumerai abolito che pertanto camorrista ergastolo il era condannati durava bagno e finalmente politicifurono fino I' a 5 sono patio che il venne av- che non ergastolo,1 ma non il quale gli disse : l' responsabilitàdel- che i'omicidio per lo pena Iu anni, poi tristo più la di dctemione dura. reclusione La peno fino non : vi più a 10, ergastolo. Spaventa, Settembrini, Agresti condannati ; ma puniva la provocazione. Non Di guisa che. di fornir questa prova si un o un picciottouccideva uomo, luogo più alla sinio, assas- detenuto benevolo era Y grado un la tu nell'ergastolo,in quanto ogni qualvolta fosse provata un sventurati ad il codice prigioni colpevole. Cos\ sfuggito il nome, all' odio nemico un ma divenir nelle altrui, a è mi quale questo Per sostituzioni per servire ricorse ammazzerò, omicidio. a avea ucciderlo, Lo tra Ha giorno un camorrista. di commesso, settario, del compagni in Lubrano. delitti per conto si denunziasse in luogo del un dei entrare stali commessi di picciotto il picciottoattribuivasi Sovente avea divenire malattia. di queste Crescenzo, De da per qua! so [siaccollò, un Y ordine e l'assassinio erano regno. non mandante — non si accollò Comunissime che Francesco, chi o si attribuì Per sfregiare dietro San di compagni Era uva. semplice labrese, soprannominato il Ca- ambiziosissimo. e d' tremenda. storia delitto. furente, conosciuto soggetto, tare recapi- paniere un solo un Furiano, Niccola per nome reazionario erasi Ma parola sacra) il picciotto pessimo fu altri affermano. secondo iu appieno questa colpito da tre narrato di l' incarico assunto avea megera di morte, nascosta questa o di all'ergastolo. si racchiudevano mite poi e la gionia pripresidio, il era il i loro gni compa- 35 — colle ammenava far credere di sue stesse essere stato del Il detenuto di colpo un dalla attaccato coltello,per vittima. sua fece si dall'uomo dunque quale avea del giare schiaffegordinato ucciso dal settario appresso poco Per buona ventura o per miracolo, la giustiziafu informata di son rare, fu questo e mani quale parlo pubblicamente T assassinio, — religiosaesattezza. perchè tali rivelazioni fu condannato, questo negoziato. L' istigatoredel delitto non giurasse esser egli il colpevole, e Tassassi comunque le cose che la prudenza di accomodar avuto avea non no, in modo da apparir come provocato, fu impiccato. con Ho provato con aneddoto un che recente, le sentenze . di morte rigorosamente eseguite; aggiungo erano proibito a il senza ciò Uno al altro con Antonio da di di influenti fu dormiva il delatore, licenza Il ferito spirò fu gli Doria, ciò Forastiero die la di condotti comune come sul letto pugnale, di San egli avea che compagni l'Orefice ove senza Francesco, Cacciavello Tosto della stessa sera di di morire tore au- zio pregiudi- a saltò tre Morra, proprietario commessa spedale)egli altri (ilCapraio, Gennaro sato accu- (ilcapo v'erano ec.),chiesero alla Vicaria. vore faQuesto qualche ora fu loro concesso due giorni dopo. Appena giunti nel dei camorristi, tutti i compagni si riunirono, tennero consiglio,e decisero quanto segue. esser Il era di morte. sua detenuti camerone Vincenzo ducati, istessà. Prima nello camorra e della stificar giu- prima alla espiazione perchè sorpreso ziato giornalie denun- dai colpi altri compagni. agli trasportato allo spedale la notte Forastiero per accusato di 200 (24 agosto Ì861), della delitto chiamato denunzia. ove un detenuto negoziante. Avvertito chiederne gni compadi grado della camorra, evaso un'estorsione un in sono tempo poco di nuovo, arrestalo era camorrista un e suoi dei uno era aneddoto. pena, in mano, stocco uno con sua setta; Forastiero, presidio,d'onde della uccidere di giudizio della degli uomini nome per camorrista un che ora capo per interino che avea sostituito il titolare di cui precisamente quell'Antonio Mormile la corrispondenza, il quale trovandosi passato la notte dell'assassinio allo abbiamo malato spedale),il capo (questi minato esaaveva interi- 36 — io no, diceva, it contarulo scacciati dalla nell'assenza camorra, condannato dire trovavasi da all' alcuni amici scena, da si sarebbe dal ebbi quale versato ancora Forastiero dagli pagni com- camerone, e il di Forastiero, circondato stanza, di questa Testimone l'ispettore notizie, previde che Y inferriata, traverso a del angolo un lui devoti. a Gli anno. un delitto i del in ciecamente eletto. sospesi per presenza opposto della angolo lui veduta Luigi Baculo, in discusso rono fucidio omi- un permesso del capo stessa sera riuniti lungamente quale la servizio di morte. a che però presenti eransi avevano aver per senza e venne Debbo il camorrista e il permesso presenti all' atto furono altri camorristi Forastiero — queste risolvè Tosto del sangue. altri camorristi fu ; l'assassino strana, malgrado ! suo parte, e, cosa Peraltro, fra i compagni sospesi per non l'omicidio trovavansi due uomini, Garofaniello di parare se- messo a i Lombardi, e Morraile (ritornatodallo spedale e presente pregavano al giudizio)di inviarli a Sati Francesco, ove speravano CacMa rientrare in grazia, rendendosi indispensabili. quali caviello della che ritornato era nulla camorra, essersi da il danaro alle di chiamò ordinò un di di numero è questa atta dalla settembre, per sgarro Lombardi atto udienza, arbitrario ma a di si Garofaniello non sero accor- vendicarsi. di complicatissima, piena gli intrighidella setta. Caccaviello il capo Telorosso e gli nome ossia dalla venuti sollevò senso con- tava accet- mentre Mormile risolverono tutti visitatori, i quali erano Questo e storia una il 3 picciotto di scacciare dire il senza mitigare questo per piastre; e svelare a che avvenne tanto Lombardi maneggio questo direttore era assassinio, segretamente istanze. si scorge che fasi diverse e Ora essi facea loro di tosto Ben per barbaro per alcune ove essi, rimproverandoli di fare volle complici di un loro superiori. Finì rigore, ricevendo cedere spedale, allo resi de' e impedito aver per clamori. sala, certo un i detenuti. vedere Garofaniello la profittaredel tumulto, ed ebbero mento simulare un principio di rissa nelT intendi- vollero . trista idea di di sarebbe lotta, ove vera una provocare il capo, il quale nella mischia potrebbe esser per sbaglio.Il piano riuscì. Chiamato in soccorso nuto interveucciso... da uno 37 — Caccaviello combattenti, dei Lombardi morto. glie ne resero di colpire a vincitore si si vantò di aver omaggio. Non è ammenato infatti un un L'avventurato camorristi. gloriosamissione la coltello da uno un gli fu donato che il terribile spedale. Fu convenuto illegalmente ucciso Doria, e che per effetto tale di compagni che avea dalla condannato irregolaritàera ignoro per quali manovre, Lombardi conduce alla vittima, San di Francesco Baculo, e di mezzo forse lo carneficina. facile questa Francesco. avrebbe 1' avrebbe rista, camor- del corridore, inferriata Là de' suoi attratto, San prigione di chirurgia. passava Forastiero ciò, in è come di sala sarebbe setta, alla terza mentre e tutti, nella trovarsi doveva Avvertito a pugnali e cadde il colpo, e tutti lieve onore quello Forastiero. A sua i fra gettò dei capo immediatamente morte ottenne uccider che — la atteso scannata. pregò l'Ispettorea inviarlo nemici ai suoi avrebbe fatto. immaginarlo, : Ma derli parlava di ucciil signor Luigi desiderava non questa prigione di ad ultimo Granatello, delitto; spirata la pena, espiare il suo nella prigione di A versa, questo feroce bandito deve ritornare terminare l'espiazione di quella dovutagli per il primo per Inviò il condannato Portici, nella a reato Un camorrista dei uno suoi gli piaceva. che il felicitazioni per danni. dozzina una Egli Ruggiero aveva ; funzionario del mente Un Così alcuni in cambio licenza poteva Filippo servigi un nome dell'assassinio. Y degli Cirillo fece che altri. In chi più ricevè non commettere air or favore, salire esser V onesto che Tosto nella morte. a in grado, trasferito un'altra » ore fa ispettore Michele ignoro qual fosse. ispettore fu condannato Zellosiello, per Cirillo dovendo di uccidere assassinare rifiutare ; camorrista picciotto per incaricò il delitto gli chiese dovè setta famigerato reso la senza fuori della il diritto dunque avea compagni, al dì compenso, non si in prigione disse al picciotto: « Aspetta la mia parlosiello Zeltenza ventiquattrore dopo uccidi l'ispettore.» aspettò la partenza del suo signore : ventiquattro l' morto. dopo ispettore era Arrestato, interrogato,tradotto in potere della giustizia, — — 38 — condannato il il morte, a di Cirillo. Fu nome ribaldo I Re — costui Ma questo studiato di 4848 pronunziò sol volta una valoroso perfine impiccato questo ha ne graziati molti, che non ! il lato era bello della i colori, esagerarne giustizia: ho rendeva che alla non questa reso picciotto non Ferdinando valevano — detto, ai detenuti : che spero d' esempio, e mo' a anche ho lo setta, mi sono mi sarà dei vigi ser- che constatato nel rispettòi prigionieripolitici.Ma aggiungo che anche allora vi furono affiliati,i quali fccei*o il contrario, testimone quel Giuseppe d 'Alessandro soprannominato YAessa che versano, Vicaria. e un I di tentò provocare si consolavano liberali loro i suoi cinque subirono cento il versano, divenne nel in Un fu e dalla strada setta Lombardi certo detto Ho presi,stesi colpi di verghe. paterno regime de' alla mezzo Francia, furono di Tale il Re. Viva tevole spaven- tavola, una sopra il modo era raggiose, co- di cedere pre- Borboni Uispetto all' Afu graziato, e di queste turbolenze, provocatore ben di sbirri. Arrestato più presto spia e capo il famoso Manetti 1860 con colpo di bastone per sotto date liberali tacersi, tumulto un e tando can- manifestazioni grido al dimostrazione contro una uomini nella cattività tal l'Aversano ma patriottici; giorno, per rispondere alle nacque tardi loro li consigliava a : e della inni ammutinò Ne reazionario moto un ho ne Forastiero, data in aveva nella fratellanza ministro credo, quanto a avvicinò della anche che condannato, gli si Brenier, signor al a morte. l'uccise. prigione,e che di i camorristi, univa pronunziata contro dei compagni. Ma io debbo uno terribili scoppiavano talvolta fra la sentenza prova ucciso aggiungere che inimicizie questi uomini, uniti da tanti interessi comuni, e che queste inimicizie ad atti stranissimi. si spingevano spesso Mi è stato che per vencitato l'esempio di un uomo dicarsi di di suo odio lui il e questo abile più tempo correva città, cercando d' morte, dalla nel ben per il camorrista di osando non maneggiare risentimento suo (Luigi Russo) di insolente, scherzo uno che prigione acquistar tempo quale appellava di il coltello, quindici prigione, di fronte sempre, e a che una il covò anni. egli voleva in fensore, l'of- attaccare rante Du- uccidere città in sentenza fu tre volte 40 — Il « dei del Nobili, ed stanza onde delle una di uso sottochiavi, che antica per primo del pane, del in due e un unico quale vi ; che dà luogo il quale per diversi cello, per dei selice, ed dalla della al levigato attrito dei da tutti ; il alte Nobili, parlarsii e il lo chiamano nuti dete- cameron- quinto poi, pavimento dell'intero del più fino marmo par malfattori perchè nominato de- vien gente più povera, piedi dei nudi taverna, dei carcere disperati. Il ma il prigionieri, dei uso vedersi possono il quarto abitato ed vasto terzo per aria al più piccolo di il essere più continuo carceri; cameroni, carcerali dai focolari luce stanze cortile circondato gran vari sono diverse zione giorni si fa la distribuil secondo degli strappun- minestra un gradini e dei si chiamano tutt' i ad va trando En- morte. a cinque ampissimi colà finestrone dei il si ritta, di- a corridoio, stretto un migliori letti; il i sono esso nel mura, della e porte di piccole segrete, condannati dei in ed cancello un cinque a Y altra per perchè pane da perchè di va consuetudine tini, perchè vi ed si cappella alla fronte di il cancello anzidetto, si scendono per in al pianterreno, il quale è diviso va per e ha a nell'interno, quali le canterelle, si ascende nel si scende quale quello denominato modo. La prima seguente solto sta ed l' udienza, per il per per chiamate si è serve ferro Popolo scompartito carcere — è carcere il per l'hanno che calpestano, la maggior parte dei quali è da fare spavento, lacera, sucida a malgrado che calpestato e vendessero ne Vien pur dalo la loro /aldo, quegli esseri, un coloro, nemici dicfamare.se mela per cibo pane: finànco della bastante ad di o a tersi po- loro esistenza, di prezzo chiamato il vile piccolo materasso, un minestra* un'abbondante distribuita tutti i dì venga pasta o di riso o di legumi ed essi non famata, af- lo un grano. dai prigionieri maggior parte di gliono a quelli che vo- la e per dormirvi sopra; chiamati uomini, lo cedono di quatpiù comodamente, tro per il compenso di contentandosi alla settimana, più cinque grana dormire o al essi giacere ma ai anche più sulla nel miseri terra, e più rigido inverno. e laceri giacca, oggetti che una nuda sola una camicia, ciò fanno Due volte un paio quella perduta gente, volta, mandano non subito solo I' anno poi di calzoni senza a la state, vendere ed neanche per si dà una stirsene ve- vilis- 41 — simo tristi abitanti loro della di quel lugubre luogo, nell'ozio, cantando vita nella virtù della Ecco i Giuseppe « incontrò il quale era bassissima, smilzo occhi fieri truci, che e Questo » essere lui: il solo il solo i nuovo provinciali un primo nuovo camerone dei vinciali protura quarantanni, di sta- della camorra da lui ed oro del ricamo rapina. Egli distintivo, che nel carcere, vestito era portava l' del- era retto ber- un altri ricami. seguito da era fra parla, era nel e di uccello somiglianza con un alla foggia dei briganti,ed onorifico grado occupato rosso con galloni d' di di viso scarno, con persona, insieme davano al suo aspetto nelT gran darsi mento il senti- Vicaria. di circa della per rissa vi si carcere, uomo un cuori » Ottaiano, capo Antonio con : nel scese non per solate, famigliede- quei ; ma di cui nella di recente di della storia Napolitani.Il Giuseppe, entrato sede all' uccisione. la dolorosa ora detenuto s mai ha crapula, al furto, alla e maggior parte non finiranno alla società, mezzo ore miando, bestem- quale nel utili al loro simile, alle loro miglioried giacché vizi che intere canzoni, giorno liberi in le passano oscene al pensando e ritorneranno e quei che colpa, e e giocando, la pena divenire alimentare per fatti divenire mici negli hanno di Dio. Questi luridi e spiacevoli esseri, alla società della ciò fanno tutto e ; prezzo li trascinarono — altri due berretto camorristi stiti ve- prese più piccolo, indicare la differenza del grado. Uno di quelli per cendogli Giuseppe per un braccio e lo presentò al capo, diQuesti è un nuovo « nosceva ospite.» E Giuseppe che coera gliusi del carcere, giacché non quella la prima volta che come e ciò vi la rispetto le Quando » — In » — E a della capo perchè ? son — Vi » — Va sei questo me » — il berretto e baciò il camorra, molto con quale gli resse di- seguenti parole : — » del mano » » si tolse veniva, era Son Antonio, ? momento. sei venuto bene, venuto va disceso per bene. quaggiù cercarvi Di e prima senza fare il mio quale provincia sei sentarti pre- dovere. ? Napolitano. beffandolo, ripetèla parola con molta irò- 42 — nia disprezzo, ed soggiunse : e modo due dei uno — del dir vuol Napolitano — seguilo suo lo nello stesso che stesso scemo. Giuseppe » l'altro sì lo manigoldo forte, che mise mordendosi ! io : stordito disse fatto ho non la per : — nessuna gli die e schiaffo uno più d' un' ora. e pel dolore, per rabbia Ma è questa e chieria sover- una mancanza. disprezzo il capo con maggior Hai ragione, povero — poco vicino più piangere a di risentimento, un con restare il berrelto Ed » che fece lo si Giuseppe guardò glistava di prima fanne galantuomo: spose gli riquerela ti vengano coraggiosi tuoi compaesani, acciocché vendicare. E. volgendosi ad uno de' suoi seguaa ci, nel darai creaturina A : un proseguì questa posto ai disperati. in mezzo quinto camerone ha negato di paMa io, soggiunse Giuseppe, non » gare ai bravi, ai — — - il diritto, » e conseguenza.... il diritto ed andrai per Pagherai — colà. Va' via, poltro- naccio. E » un ciò calcio, ed T altro altri un dei uno In pugno. più malvagi di le paroie con accompagnò bravacci forte spinta, e gli die una tal guisa quel malvagio, oppresso da lui, coltello, un' un della camerone Antonio dicendo, s qualunque arma incontrò si taverna di vecchia data, i quali, vedendolo la guancia tutta fosse accaduto. ricevuto, di chiese quelli,mordendosi Noi qui non » sino » quello » » » le sferre, le per abbiamo: ne perciò e vendicarsi per ; dispetto,disse quei millantatori il fanno uno ma : ci han i bravi. datemi un e con — Con — Ed prudenza un di vetro, poco altro soggiunse : — coi un io spero della ; il capo » mani e di legno, V appunterò, pezzo 1'anima dal corpo. gli caccerò Sì l'appunterai, e con quale istrumento? Ma — siderando de- Nel per vendicarsi. alcuni suoi amici piangere coltello un — tolte con e scorgendogli che arrossita, gli domandarono cosa gli loro l'ingiusto oltraggio Giuseppe raccontò loro e d'ira fremendo allontanò cbe subito denti. Per — ci ora verranno bisogna le 8rmi aver da pra so- , società Sì; Filippo me (che così le ha promesse. chiamavasi il capo "della 43 — del camorra attende e ci vuol » il solo tutto non e sempre accomodare parole, le con sangue. ad ragione: bisogna scrivere Hai — Nobili) promette egli vorrebbe mai: qui dei carcere — di uomo risoluzione; a coraggio che sta sopra ed è fa paura: lui l'ergastolonon amore, per è Alberico; egli, egli fa interesse, per non e di capace una il morrista ca- tutti come la buoni solo a prendersi il sabato quali sono del guadagno. di tutti, e digli Sì, scrivigli,ed in nome » non vogliamo più soffrire questa ingiustaed infame altri, i gli zione porche — noi » Sì, vado; — guardia, » Indi ? Tu » Sì, — » E — » — » — » Oh alta tirono. par- voce da disse : E — idea quaggiù piastra. Giuseppe. la lo ed entratura tua troppo, far non dicendo io Y ho. non parole inutili, prese e il danaro. caccia petti del vestito i per il posto. guardato Vuoi — — lo darò va ciò tutto bene, che venderlo No gli parli ragionevolmente, ora dal capo • — disse — dopo averlo Questo gallone è ; e ? signore, io Ebbene, posso verrà vorrete. togliendogliil berretto attenzione, gli domandò con e scrollate. vi — vuoi tu : non ripeto, in questo momento danaro ho nulla, perchè non : quest'oggi, quando Óra fai il così giusto peso. qual ragione ? ve il camorrista » ad e di via, Ma la raggiunse, e dandogli lo dopo cattiva con ! per piastra è così — » » e Ma madre, lino? chiamarsi udì spinta,gli per bella parecchie darvi venuto Una — E » mia sei farmi a venga degli interlocutori, — » die uno voi sorpreso. una presto, dammi poco: Una piastra ? gli domandò vivere — disse disprezzo una molto sordo sia Giuseppe poco il quale poco a camorrista, con non io Andiamo, — » un acciocché di qualcuno ma rannia. ti- te lo non vendo. restituirò quando mi darai la piastra. » — E detto ciò, partì portandosi il berretto, e Giù- *? 44 — rimordendosi seppe, chiese mani, ; la per nuovo lettera La sicura. persona della far tutti i riunire le prima fatta dal corse udirne nelT e mandata e destino suo tario segre- sbuffò il contenuto della capo al leggere dal la fece se accaduto. nuovo società, per pregò di lo e bile consiglio Quando quel nocompagni la parola fu riunito, il giovane Alberico prese scritto, ciò che stato compagni tutto gli era consesso espose finì il subito Alberico società,1 del informarlo fu Poi e di forte più ai suoi arma un lettera, per la collera. ed la rabbia per dicarsi compagni per venma quelli,inculcandogli pazienza per il momento, che vendo scritutti uniti a raggiungere l'amico stava andarono » di — ai in animatissimo suo discorso dire con : Sì, noi — non dei più a lungo gli loro anche volta, ci se perdoneremo questa faremo bruttissima una figura,ed i nostri fratelli dei bagni marci il dritto d' accusarci tutto e e chiadegli ergastoliavranno né dobbiamo possiamo, provinciali: vili ed Le » ed al carcerati andarono detto a Sant' tutti i due mente per dei dal anch'essi a il fecero dalla tutto ciò camorra. un alla in ed provinciali,vestili loro /inestrone. in Poco gala gran col massimo e che sa dopo quei di preceduti dal Egli nelP accettare legge e scrive, sotto e una tal pena di carica morte. deve si e poli, Naloro cancello. gran la discussione, i- scrivere, ed leggere ponenti com- loro cortile, nel scesero capo, I camorra al prender posto vicino consiglio,incominciò gran carcerato guarda perfettamente sgombri i è che zio spacortile. nel , - - Questi nello cancello che gran nel cortile lo stesso ? 1 Popolo, che compagni appartenevano non società andarono capo, Radunato così il sta giù dirimpetto al vestiti r- coi suoi luoghi rimasero quelliche sedettero si fosse subito che finitiva dedecidere per si spedì ravviso del carcere riunito ove di quei preceduti e bisognava, camorristi, chiamati gli aspiranti a divenire di bastoni, ed piciutti di sgar, si armarono del fare sgombrare la gente tutta camerone della lusso del si fosse minuti pochi da società Onofrio, cortile ; che quali i compagni, consiglio delle due camorre sul fatto; ed al momento il della capo di un'ora dai sul decisero Allora vita. la nostra tutta per i parole entusiasmarono unanimità » soffrire infami sue convocato abusi è pagato i ii mensual- giurare segretezza 45 — della noi quale daremo domandò nulla modi una soddisfazione. suoi compagni, che i ferri Il e fischi con cancello saldo fini pochi minuti i per il silenzio, e le ritornò riprincipiarono nuovo la che ottenne non fatti così a le gridi di inferociti quello sforzi, e la ilarità dei fazioni il capo domanda è e i altro sottoposti due capi loro posti, chiesero Napolitani dei ira dei ripresero I sui troppo era loro le min'accie e loro gli applausi dei quei di giù ; al leoni ma ; trattative. soddisfazione, una con come maggiore due col chiedere derisione e abbatterlo per rompersi per risultato e discorso suo Napolitanisi scagliarono del Dopo prese basso, e terminò di quei rimproverò litani capo dei Naposcritto nella lettera quello dei provinciali la parola, e con aspri e vero, Alberico negò. Allora Il cenno. ch'era ciò fosse Alberico ad mandata breve un tutto se — di provincialicon tutta gravità rispose: « La giusta, e l'avrete. » Indi d' un il quale parti, e dopo parlò all'orecchio suo compagno, braccio vecchio pochi istanti ritornò trascinando un per un di e sessantanni, coi piedi : Come — » scalzi salutò lo capo, disse Dove innanzi al quel misero rispettosamente, e questi sorridendo detto — » — » — Ma » — Sì » — Evviva In ti chiami Carrozza* nato signore, io ! del Quindi Compagni e il vecchio tutto mante. tre- e noi di Porta quartiere a dei bravi, degli uomini e con di bolico dia- quei di sopra parole : queste chiesto una Napoli, voi ci avete l'accordiamo, ed è questa* sedia, e spalliera una ché percuotere il disgraziato vecchio, fincadde terra privo di sensi ed per prese la per sangue barbarie e crudeltà gridi, alle imprecazioni ed al Capuana. il cancello, verso ve provinciali dicendo, Quest'atto Napoli? di sono fratelli di quella si mise a quel misero non immerso nel proprio ed in si rivolse con ai rispose ? diresse soddisfazione, mezzo gli Napoli sarcasmo » vestito sparuta, ? propriamente — Così faccia Arrivato sei j" » cenci Francesco — coraggio. — di luridi dalla disprezzo dei alle provinciali. fu eseguito minacce dei in politani Na- 46 — Alberico » die urlo un pei capelli fatta rauca che fu data sero a quel mipercossa tigre ferita, e come quello d'una prima pari a s'allontanò. forsennato un a alla lo Indi Tira a gridò: Imbroglia, »E » » nello gli mostrò L'avv. — Ciò che uomo disse amico, tuo tuo stesso 1 Conti, Sì, il — » rabbia con il l'uomo difensore, il tuo sguainò tutti tuli' i a contro ramento scene che coltello un portava Gl'individui dei due tutti alle dalla strada leggi, educati i sovrumani per soldati, » delle e l'ordine Quando Quella il giù* crudeli più crudeli. nati forsen- come quali non pochi istanti barbara le parteness apfin grida battaglia, che parlava lo stesso paesi poco discosti, governati dalle stesse stessa religione,durò circa un'ora, e finì sforzi e tratti di coraggio dei custodi, ai primi gridi. di polizia accorsi autorità carneficina, dalla giurarono degli assalitori, feriti dei gridò un i dopo e minacce le percossi, i lamenti in scagliarono provincie, loro s'udivano quella disumana linguaggio, nati si e di e selvagge incontravano, che coloro levò più selvagge società lamenti ripetettero queste altre delle nascosto stili, e di sopra Napolitani Quelli i provinciali. A delle sopra i nascosti sguainarono successero ne nato paese. detto vendetta: morte dei spetta ora provinciale. curarsi senza giacca, e brutalmente, quel disgraziato, lo ferì più volte nel viso. nel cortile si Alla vista di quel sangue » solo voce pei capelli. tenea la sotto dei con guarda. me; di e Ottaiano, Antonio — strascinando tornò poco avvocato spaventato per — fu mercè solleciti i erano divisi furon gente tornato dati malaugurati luoghi, furon maggior parte dei quali i facinorosi tra forza la soccorsi ai più pacifici e e chiusi nelle in quei feriti, la miseri diverse cerati: carghete se- » Tali ora da i costumi erano inferno, questo 4 Per Che dicendo miglior correr Ornai dei camorristi la navicella lascia dietro acqua del a sé nelle col Poeta: alza le vele mio inpegno, mar si crudele. prigioni.Usciamo » 48 — ladroni, così — varietà di famose categorie del signor Canler, che tutti coloro dal al tasca innumerevoli saccólwro, al fino passeggero, far ruba dionale, meri- il fazzoletto regio che feroce alle sero comprendes- nell'Italia altrui che riscontro si vi ove de'beni vivono modesto da di abbrucia le abbandonare saccheggia i villaggi.Ma, senza Napoli, potrei fornire singolari notizie su questa feccia di affollate è molto le vie della non erano vagabondi, onde dicanti quelli,ladri e mengrande città: ladri questi, mendicanti insieme di piaall'occorrenza, che facevan mostra ghe simulavano di infermità cannare inorribili, o ogni specie per il pubblico e fuorviare la polizia.La sera tutto sopratda falsi che si Napoli era pavesata poveri, impadronivano delle viuzze dei molta quartieri deserti, e con appartate e ivi distribuivansi cattivi colpi senza arte tentar correr per rischio. Mugolavano all'avvicinarsi di una il menomo tuglia, patil grido del gallo scorgendo da lunge contraffacevano un lunghi gemili quando passeggiero in ritardo, e mettevano e campagne il passeggero vestito era allorché tutti i ma inferito che questi "misfatti Napolitani hanno bastava Esiste La molta con che certa una la da distingue tale specialitàdi Con non nelle perfino in entrava mezzano in alla Corte, ne sti. camorriuna altri essa alte Borsa, alcuni opuscoli gravissimo. cenando generi sfere; metteva com- per furfanteria. di esercitata era co' non particolare carattere alla fusione con- li commetteva e hanno essa da insinuava si nei Banca, principi tori, ama- e steri Mini- barando chiamavasi giuoco. Ciò, che per estensione l'uomo in guanti bianchi, era importante che del leone, lutti gli affari,e prendeva la pane alle loro tavole camorrista più in delitti questo gli industria affiliati,nelle amministrazioni, e tutti di senza argomento libera, camorra la È po'di camorra torto quando tale su specie dell' intimidazione. mezzo il leggerezza Patri attesa. era anche incontra il Gloria e essere per città stessa, nella punto, si un avuto infatti,ed. anche camorra che che vi era malfattori esser questo su d' idee scritti la vittima che il veniente sopravYAve ria Ma- cantavano buono, sembrava annunziavano In fallo: meschinamente, V affare quando allorché solo, starnutivano era non di de' sol lecitatori che prelevava una commissione 49 — che $ui favori ottenuti, V altezza e stabilimenti degli economizzava sé per poveri, e nutriva la quasi quali morivano tutta quanta, vuol tutti alle giuocava matricolato, ne dai suoi certi sotto sudditi. anche ovunque Egli portava paura. un Dando fino persone, Inglese più destro simile coltello, ed un di rome i miei tutte le locande, facchino, dal Questa opprime. coltello in : comanda. ! io tasca: mi Non disse non co casa, d'individui, al che in rissa bracci si scarpe. lustra- che a volta sua donna una negli occhi giorno colle mani il fuoco un non cui nella nulla. era non al subordinati, oltre di camorra trovata dal cantiniere dal rappresentata da ha disputa l'altro, per gittarsinella mischia in l'ho ridendo, havvi o commercio è cora an- servita, è abito numero una tutti i in esercita si essa ove gerarchia Essa — solo a stria indu- questa sguattero, dal cameriere camorra donna una che domesticità, di titolo, regna in città; certo un bene, in questa gli oppressori sì, da da allo cuoco di vittima generalmente non locanda La grado dire liberamente della occhi. all'ultimo Or bisogna case sotto primo l'uno le si fa (come estensione tutte fu piccato apcise duellista. Ucnon rimase non coltello questo costui lissimo abi- era lui. si esercitava quartieri,in che a Napoli) alla parola camorra, violenta si perchè corte, a siccome adoperarlo. Solamente, di spada, assai nome lungo e aveva assassino, ma come rispettatocome molte Si diventa — a ricevuto ma aveano così un governi, quando neir era o solo di conosciuto Napoli, ma camorrista completo che tirava i carte, pieno di debiti e di vizi ; birbo perfino conosciuto vista, grazie al cielo, un e Cordone Gran I storico Ho dadi solo un libellisti troppo pur far lo de' trovatelli, spese la camarilla ; era tutti di fame il vino riceveva che stesso re naro da- sul rendita vendeva quale altri camorristi, il di ad all' ingrosso il governo infine al minuto; era i qualilo rivendevano la Vescovo, solo che famigliaa sua eccettuarne senza il direttore filantropoofficiale franchi centomila de' i il beneficenza, di il contrabbando favoriva contrabbandiere, col i benefizi divideva ne — via in cui prostesi.Essa appropria ciò che e non fa il un guinose san- È dessa prenda parte : o che per corra suo trova, a colo picsorve- 4 50 — glia le contrattazioni, il cosa hanno diritto suo paura. Non basta del che porto fosse ciò ver in ranocchia, una loro se smozzicato, diritto, come contando sulle hai gli chiese » come porto, mise La cielo sossopra folla cominciava a impaurirono quarto d' ora dopo alzata, mostrando restituisse la comare. al e i resero fra dichiaro : lotto, in le salti al i accorrevano, dita. sue fu strepitando. e colla Non che solamente donna. alla trionfo in Che ce ne due cinque .soldi tornava essa avrebbe Appena — urlando terra, e moneta facchino al soldi rio sala- suo che riunirsi, i carabinieri camorristi Un la il il danaro cinque Il pò- casa. con freccia, giunse una perchè vigliacco come ma cane, dita i mettendo dunque? informata, partì di mestamente potuto guadagnare tu e facchino un a tornava ne ogni sopra si tacciono, risti giorno i camorcinque soldi, pretendendo pesce un preleva giustizia.Un estorto avevano fòrte uomo, altri lo sanno, rende essa : i fornitori, tassa gli : — mano se so la la riprese ai camorristi. Ma, lo ripeto, questotnon donna, praticata da una tutti i camorristi ma qual punto a prova nulla tutti i fossero offre luoghi Ciò che Borboni, che del mondo. qui è la setta era che non è radicato il male si trovi non che singolare,o organata la camorra sarebbe riuscita, se ne' costumi più meno o almeno in tutti i lo era cere, pia- per Questo assomigliati. lei a era esempio del paese, segnalato io ai tempi quartieridella dei città, di questi,quello notai, e uno capi, come infine che nuamente contidella Vicaria, a tutti superiore : la setta tutti si ingeriva in certi affari e si imponeva a i poltroni,a tutti i viziosi del paese. le di diritto erano Il luogo ove gli affiliali entravano poli Nabische dalla polizia Eranvi autorizzate a più o meno della città, certe ne' quartieri popolari e ne' dintorni i suoi avente mal taverne alle dodici famate, classi inculte. un'altra, i lazzaroni necessaria spada, sfruttava per bastone riunivansi ove Incapaci a e le giuocatoriappartenenti ho danaro). specialmente i plebei; dunque e i numeri, quattro specie di Ora lettera distinguere una benissimo conoscevano il lotto, i detto che in carte la tutte da scienza (coppa, camorra le bische, 51 — de' fanatici cenciosi, assisi in ove di legno, ad terra, giornate passavano ostinatamente, care era cavallo a si trovava vi a intiere nottate e che certo o che pan- giuo- a fronte di cogli occhi fìssi sulle carte, che abbandonava di un solo sguardo, l' inevitabile esattore, vincita : il caad ogni partitapretendea parte della morrista. essi, ritto, immobile, non che Con mai diritto qual Erano saputo. mille li • — nella imponeva quindici,erano taverna, solo un sorvegliava,li derubava bastando si fosse ? giuocatori tutti. E Non potevano cento, spesso rispetto, era non si è essere in li teneva camorrista anche ciò a i così un morrista, ca- che semplice picciotto, un era vigilanza non soltanto ricercata, per subita, spesso anzi era impedire le frodi, per giudicare delle partite dubbie. Questo testimone interessato barava là trovato era facilmente i baratori i suoi sotto : occhi si non gastigava colle sue mani difficoltà; aggiustava le impunemente: o tale Ma custode buon un 1 caso per le toglieva di mezzo telli. contese; impediva le risse ; si gettava, occorrendo, fra i colghi La polizianon aveva bisogno d' intervenire in que'luoallora della ai compagni setta pericolosi; si affidava ; tollerata. Ho cio, singolarecommermi son bettola di pessima in una lasciato condurre e fama affatto Medina. I giuocatorinon Fontana erano presso lazzaroni, tanto meno signori: portavano quegli abiti gran i mezzi un po' logori,che qui indossano galantuomini. In voluto veder da vicino questo grazia di questo durante le portava una e vestiario, non erano rispettabile partite,ma queste finite, un uomo al mano stendendo Y altra semplici parole: la osservazioni, salutava Non solo tributi, ma Napoli nelle nuovo strada davanti alla scopa, le alla armato di un Era — di deferenza, queste pagato al tornava e : suo i*giuocatorionesti loro due senza posto. grosso a sempre bastone, che devano pren- che perdevan qualzione qualsiasialtra ricrea- porte, primiera, inoffensiva, rischiavano tiranno, » segno diceva in sospette la società imponeva tali È noto che si giocava alle carte. a si fa nella il fresco ora case dovunque tutto camorra! di in vincitori ai mano « berretto suo sorvegliati giacchetta, e di veder che giungere si poneva il fiera* 52 t _ fra mente essi conoscerli, senza grande potenza a malgrado I contribuenti aveano un danari: costretti erano discendenti — del bel principiodi giurare che nullameno ai nostri palle le la giorni,senza E tassa. i niello Masa- sotto lapidato avea posta 1' im- mormorare, nanzi di- di tutte le loro membra carte, tremavano al bastone Ciò vidi io stesso, del primo venuto. sulle le mie detto dovuta alla in società, tiravasi esso davanti di lui tutti, queste avversario, equivoco suo mortale. era e di una qualche volta fare. La van alla dava Quando di vivere, — contando, servigi Il tributo ossia tasse due da carlini gli proponeva avveniva soldo Stabilita in settimana* per ogni lenone, nelle come l'ordine e che duello alla mezzo lo volta tal- strada, soldati, i quali lascia- profferirverbo, bravi si e immerso cadeva saliva irreperibile tutti i da rialzare spesso in e peggiori luoghi, meretrice: ogni il casuale, contare senza dagli abituati, Là de' due uno al chiamavano, un in simili) due seco la come coltelli grado, de' suoi gladiatori,nello stato di più. il decimo, sul giuoco era dalla camorra dieci. Sopra altri vizi imponeva sopra esatto un simili. punte, due tasca antichi assassinio un di portavano ne il vincitore e gli come ri- e salario. menomo proibiva di legge de' Borboni la poliziagiungeva, il vinto avea Una — il fuori un posto di presso folla assisteva senza sangue. i feriti ! cessato Ciò fuga, quando nel riscosso, avea chiedere (perchè tutti,o quasi e che il danaro traeva offrendo teva giuocatori,il picciottorimet- i de' due uno in compagno un camorrista, secondo sopravveniva un il primo, volesse prender il suo sto, po- sventura allora la parte agire, se facoltà di Quando senza conoscendo non esigere per avea non camorrista modestamente per che, del mani picciottobastava ma presentava nelle se il che assenza titolo si E sotto finestre. Ho non la sulle imposta nuova una di giuocavano non pagare plebea, che quella forte razza di pietre contro armata tirannia di spagnuola a causa una intervento. non a di frutta, pagavano l' ufficio di faceva e violentemente bische adempiva la setta con avea riceveva carlino un che otteneva da quellidi golarmente re- I' ufficio di vigile attività. I saggio. pastener man- postri- 53 - boli sotto sorvegliati poco in da Pur la infami. le sopratutto un' pari che nulla non na discipli- avvenivano ne1 luoghi lo, popoil contrabbando, Faceva debolezze. sini!. assas- i difetti del sfruttava essa però non ma esclusivamente regnava sue frodi, vi raramente nevano, mante- certa una delle spesso tutti i vizi, Oltre intimorendo del setta sotto si regime precedente camorra, dramma: al volgere e della si commettevano vi : grazia il — vava gli impiegati della dogana, o piuttostoprelefraudolento, ponendo imposta su questo commercio contribuzione a fuvvi profittavano, perchè in Napoli per mezzo ne entrava lo esercitavano che toloro e tempo un della e in Ma dogana. loro co- cui non polizia assai mal fatta, la altrove, veci alla dogana e faceva le camorra ne spesso sorvegliando gì'imbarchi e gli sbarchi, l' ingresso,1 egresso mercanzia. Conosco negozianti di prim' ordine, e il trasporto della che ai quali davano al loro soldo camorristi, aveano invii fior di piastre per le loro spedizioni.Gli assicurare di danaro, garantitidalla sor* esempio, erano per spesso veglianza di questa polizia irregolare E quello che è più ganata singolare si è che questa strana ispezione fu ben tosto ore lungi un rigore, che era sottoposta a tariffa con dai costumi gressi del paese. si stabili a tutti gli inLa camorra di Napoli, a tutti gli uffizi del dazio, alla dogana, basta. alla Essendo per stazione le vetture lo innanzi ferrovia, della le carrette e che la dovevano i viaggiatori.La tassa il decimo. e percepita ; sempre costava semplice corsa per una e ne che aveva Era del loro specialmente vittime. 1 frutta Bla quello voglia. Questa che Or bene, alcuni chiamano alle dazio-consumo di « ; il decimo nove è notevole i un che terreni grassi e camorra. attendevano bravi non loro » soldo per pagavano di viver paniere. di mala tranquilli. io diceva, coltivati che le de' panieri portavano (abitantedi pedule ben fizi gli uf- città, presso della i nostri contento! Padulano chiesta cabriolet, per esempio, dieci soldi, il cocchiere non imposta permetteva eccoti canzie mer- Un spettava alla si è le rigorosamente era porte che cocchieri, i e trasportare giardinieridelle campagne e dapprima un pagavano amico, giorni,a i facchini tassò sono or ; così dalle si an- 54 — tiche porte di Napoli si stendono forniscono e ? chiese » la è parte, legumi egli » rovina. La frutti i nostri li rendeva ce birbe. queste prendono tu, dissi « Io, rispose,sono un che morto, dai che alle coi nostri di rimettere i pochi di al camorrista, che soldi Dio di cavato. ri- avean raggiungere per abbiamo ne che trenta, fiacre, nulla hai da alle ha scese, Un camorrista pizzo (posto)al che nella che mi sare pas- sdrucciola grotta di delle e Posilippo gli impediva protegge, che e il il avea avrebbe de' cavalli, mi mercato vuoi non de' mortaletti paura pecore cammino. comprato piacciono, che lui a Ho le strade, conosce non luoghi che salite, cade assassinato. uomo che ieri si è impennato campane, ha branco di schiacciato un e suo legumi, e tutti panieri si spargono » cavallo un e » sangue. cocchiere un a (mercante ambulante) ladro un il nostro Ma « dire ! di to conten- i nostri la rajfno vuole Invece tutto che esattamente, vi Oggi — ! il bazzariota quale affidiamo questi percorritoridi vie, la città,non mancavano per al Perchè mento sopprime in questo mosignore » esclamò "c questa la sua prendeva, è vero, camorra sorvegliava ma vio Vesu- del si Ah ce — « città), la tutta a alle falde fino Perchè « — camorra. la nostra* che — miato rispar- b la sua io avevo questo furto. mancia dal da passare in io industria il lotto era Era — spiegazione.Non cieco, ed mi proteggeva. costretto stato a e L'anno E Ciò messo senza di comprar ciò sanno merita che fatto stato lui » gran clandestino. scorso 1'ha egli galantuomo ! singolare, esercitata un assai tutti le vendite dal compratore. cavallo perchè sono cavallaccio. e un buono, per Un'altra di venditore vendere prigione,e questo Egli sorvegliava riceveva dai alcune morristi, ca- parole sia il lotto officiale grande apparato Napoli. La estrazione avea luogo con in del Castel sala che ogni sabato, una Capuano (ilquale è anil palazzo dei tribunali ha in Napoli ; oggi l'estrazione luogo al palazzo delle Finanze) sotto la ispezione della Corte in de'Conti, del uno ne con popolo dopo conteneva e la benedizione per T altro di mano cinque novanta. di un numeri Questi un in sacerdote, presenza fanciullo, il quale da un1 cinque urna numeri di estraeva legno, erano che pub- 56 - — giuocare e non può rischiare che le minime una somme, per esempio (10 centesimi l'ultimo mattina, e mezzo). Ma il sabato giorno, all'ultimo la più piccola messa di quattro deve momento essere lini carbia che (lire1, 68). Ora è raro un plebeo di Napoli abin tasca, mana, in specie alla fine della settiquesto denaro Il popolo ha la settimana tutta avendo giuocato soldo durante sedea camorrista lotto. i sei di sul Questo fa separata, i Ma lotto è delle alla al che di di istituzione avrebbe radicata in morir a Così favore sulla di stata di Essa franchi sola vi II lui, che recente diritto cendosi ridu- il fisco arricchire ricchi arrestata teneva una con tal un la donna, botteghino di un guadagnava, ogni settimana, stiere. me- Carnalotto lecito. il- migliaio un ! affiliati si ponevano tutti gli uffizi ortodossi vinceva popolo riacquistare il per di e questa Il de' Borboni. addivenivano anche Gli vinto potuto abolire ha dinastia Garibaldi lotto. toglieva il paglia. che (rosticciera), eottara vuole il povero non ha la rivoluzione volte non Francesco i camorristi È della Il giuocatisortano. Ma tre le si se trabbando. con- una povero. onnipotenza, sua richiamato rovinarsi \\ o di partita vergognosamente popolo, che frutta al primo tributo vergognoso imposto un due insorgere più È del Già sollevato. colla milioni. illusione perpetua stesso, di è giuoco più immorale, ineguale fra il fisco e nosciuti rico- sono mestiere loro i numeri il centinaia somma nel si non bigliettoguadagna, che gli spetta ; un la probità certa estrazione Vicarìa alla di alle povere colle stesse più quasi messe caso per vincitore miracolo un minacciato di Se posallora al clandestino ufficio le che si indirizza un estratti ciò tutto vantaggi e legale. La Y uffizio camorristi. è esserne di stessi numeri esattamente pagano anzi mostrano una tiene riceve agli offre e dai che trafficante guarentigie, che soldo per primi giorni.Egli canto, condizioni, stesse per deduca dai e il sabato prelevavano Un giuocatoriavventurati. talvolta, dava il decimo. sempre Si comprende ora alla camorra alla porta sera un diritto uomo di dieci sul mia, casa soldi naro da- per cato du- : l' industria della setta. Essa sfrut- 57 — vizi, anche tu Iti i lava quelli del il governo, quando — o amore per Rubava potere. al verno, goforza, si conduceva per o disonestamente. Ora che alle altre varietà di camorristi : quello sopra mento ai bagni di mare riceveva da ogni stabilie passo presiedeva sei carlini si mostrava e impegnati le è qualche cioè, che impegna del il suo spesso deve pagare le e impone danaro donna si è abbandona lato un necessità la in lo richiede, necessità la le costa che anzi condizioni che vien fra il i che anelli qui La si sinuavasi così, in Essa talmente dei Al la voleva che crederlo Sia della che nell' È al nome: ecocome numero dieci suoi de' Gracchi. madre che ho le vittime in restavano più quando questi sono prigioni,ove non il tributo contribuenti. voluto ma origine,come (ho la citate falangi dei le tutte di fama hanno così agiscono temuta, temuti, sinistra continuato : Essa premono. speculando su tutte queste debolezze, iumille guise, nella vita privata dei poveri. tiranni, anche Erano povera l' oppressione del- tuttavia, incredibile E parlatoriodelle puntualmente ancora La da di pane per pagare pezzo dall' altro questo tristo gioiellodi cui cuoprono riconosce camorra, era gli ori conserva d'oro quelle che più fanno mostra sono esempi di modestia, di previdenza e di virtù. diti, che essa ultimo suo — che creditori due conservare non degli E frutto ; il riscatto. per in e sempre. recarle che all' usuraio, recente guadagna ori, in gioielli popolo cambiarlo a niente interessi gode. abitudine, quelle essa del donna sopra di catena doro, una già indebitata per comprare impegna per pagarla. Si immagini pertanto il tino e far gravi la spesso tristo stato suo La ma ovunque, che fondate regna state sono quando questo paese gli che affretta si danaro ; male un non Napoli, ove di risparmio. a casse e via lui dai presso insolentemente L'usura tutto quello che praticava l'usure di anelli di catene, carico di spilli, che scondeva napoveri, sfarzo ambulante di baldo. 1 ignobile mestiere questo ri- settimana per nella voluto la cavalleria dico de'loro vedere da anche di crede consultare errante e erano ricevono racchiusi, me, ed ho più, erano il signor Lazzaro tutti i si sieno potere ri. libe- Io non veduto. rispettati. deputato abbiano partiti), associati « per 58 — h difendere » mezzo il debole di la contro maggiore ; » giorni il miglior nostri col la violenza che sia forte del prepotenza forza una nei ancora — titolo alla sia venerazione moltitudini,essi si erigevano in tribunale popolare e una magistratura meglio consultata, meglio componevano Nel di quella eletta da Ferdinando. ascoltata « suo tiere. quar- delle il scrive » » fatto » inappellabilie T ufficio giudici di pace ; le giustissime, non spesso verificare sono disobbedite; mai » dispendiosi litigi. si evitano mezzo sentenze sue di esercita il camorrista « dei questo con spesso Ho voluto » signor Lazzaro, quest'asserzione, trovai la e mente perfetta- esatta. Ma, se una con dal) altra faceva di cocomeri, prima tasse frutti, che sulla caricazione, sulla scaricazione, sulla vendita umile al diritto minuto di la sera, prendono là loro si slanciano un diritto sì prezzo, poco tori coltivade' profitto a vi non 0 ! un' verso corsa, lutti i in Roma O — un — Pungolo, e il un diritto guadagnavano quasi nulla. zione ai venditori di giornali,che dopo la rivolula città 1 inondato comparisce il Quando hanno Pungolo percepiva trasporto, sulla distribuzione, questi frutti gni, ma- ranof nu sul scemando che de* venditori, Chiedetelo 0 un (pe usi camorra diritto un regalo del povero, e — faccia). La la venditor ri- pagare tra a o cinque o sei potesse mangiar questi dovevano popolo al lavi te e quali il felice consumatore servono bivi diritto che i qualche bene, ai venditori lo si chieda Che male. molto faceva il camorrista mano ! — frotte monelli di fradicio, agitando il foglioancora quartieri gridando a perdigola. — Notizie Pungolo notte, e Pungolo — di ora È — e 0 asciuto ! Pungolo È Galibardo Pungolo o — Il — bello tizie No- — re legge- a pubblico arresta ginandosi, passaggio questi gridatori sfrenati, affannati, immacosì frettolosi, che il fogliodella sera nel vederli annunzi frutta qualfuribonda che grandi notizie. Questa corsa da soldo in modo ai ragazzi, che vociferano vanno e al loro spolmonarsi fortuna fino ai camorristi il loro — a Chiedetelo di cambi che v'è gente che, senza posto, esigono a la frutta per le vie. Ma far cosa alcuna, senza parte quei disgraziatiche militari ; erano del grossa i Borboni sotto più comprati dalla una sciar la- bottino! camorra vano serviche 59 — — ? li rivendeva ai ricchi ; guardati battuti dei quella Uovo a negri, subivano prigionieridi Stato come comprati, questi sciagurati, ma appena tenuti sotto vista, chiavi, nutriti, vestiti, servitù una nei di più rigorosa di Castel sotterranei l' del- ! Chiedetelo stessi ! Sì, questi vagabondi faroni cui ho parlato di sopra, stroppiali,famelici, fandella miseria che mettevano piaghe schifose in mostra, erano sottoposti alla pari degli altri alla inesorabile mosina.1 Vi era rapacità della camorra. un'imposizione fino sull'eleai raeodicanti — di La infine setta militari: corpi di fuvvi trarne cambiando le forzati, sotto dei vesti cui si corruppe, nella marina. Poco cielo, non da è più si fuse in in il cattivo con i Borboni, Sicilia dire vi sulla che si volendo de' bagni forse era fu stabilì, piano un sgraziat disto to- passò che, grazie al napolitano più felice spirito di granatiere estirpare.L'esercito italiano,combinazione I' esercito e un armata presto e militare camorra da rando dispe- e prevalse. L' elemento male un che sovrano, soltanto camorra porte nei arreggimentarono i coi gigli.Non giudichiamo bianca Diciamo insinuata era uniformi, quest'atto la ho coscrizione rosse umanitario. in cui soldati, aprirono le severamente tentativo in tempo la bandiera la s finirla) preme un acclimatare frattanto troppo (mi dell'altra, nella quale la lealtà, il coraggio, lo del il rispetto della bandiera, la fermezza corpo, piemontese, il brio del bersagliere,di questo corpo vispo cini e gagliardo che mi dà l' idea di uno squadrone di fantacche corrono davanti ad essi al fragore vivace sempre della lor musica queste qualità del grande esercito ; tutte hanno si battono invaso i coscritti di Napoli che marciano e ora come vecchi reggimento, presi a 1 un Fino camorrista Si per sulla caso la mia nell'intiera devozione ! A Sossio non temeva delr Italia; delle estorcere del danaro. . . sue le mattine di compone e di Napoli) anche industrie Prendeva loro di era un mini uo- già più riconosco non delitti, Una messa. si (provincia Frattamaggiore Aversano. di tutte passare finestra ; esso temulissinioflfcolpevole di molti chiamava preti, ai quali sotto soldati. Vedo un regnava nio. assassi- sfruttare fino tre i soldi 60 — il che circonflesso eternamente perduto l'accento sua provincia Bisogna però confessare che un piccolo numero ha la del mezzogiorno di introdurre tentato esercito camorra il lettore : sé italiano. il soldo, sul setta condusse ad Si ebbe 1 i sul della che questo 3. 4. si abbiano 5. per bene tutti Usare smascherata e non cuoprirli di confusione. la pena che infliggerea costoro a furono espostinel campo scritto da questo questa dall' autorità recentemente ese- militare per Sono dal disposizioni diramate mento, superiori. Questo prezioso docui ragguagli che ho dato e completa comandanti conferma e e ed bettole esigere anelli, catenelle hanno che ciuffetto giuoco altri gli segni innanzi i ove la camorristi camorra. laccetti o detti, in colore essendo sti que- sorveglianza malattie, finte con coloro che di cercano per colla di esercitare speranza negli entrare più colà volmente age- camorra. Nelle rigore riviste effetti per se si di danaro degli scoprire eccessive somme Vigilare sede 6. Fare Osservare di si se Procurare di caserme, armi che si adoperare la massima negli zaini od altrove, esigono corrispondenze attive capi della camorra. delle riviste tanto inopiMie 9 nelle o ranghi caserme come dritto di coi luoghi di zione attense o camorra. pena nel dei in tanto se nelle conservino tengono abituale piegate di occhio, il il promuovere ridotti nei vigilanza quelli severa 7. 8. i sopra alle camorristi. dei militari napolitano, annullare che nell'esercito. i severa una Osservare la e sopra sull'esercito presa sventata ridicolo: comunicato, stato ebbero non presi tutti a facilmente distintivi ospedali organato quale stava petto Camorrista} datare A entri verde, capelli con o estorsioni flagello. adunano S. è Esercitare 1. : camorra guerra mi questa associazione nel provvedimenti la che ministro di senso il paralizzarli, Ecco impedire con resultato già infamante nome nero altro cartello un camorra di cospirazione buon il più poteva con loro la ; di mini uo- immaginarlo una traffico un pane, de' camorristi sforzi italiano un di clute, reobblighi imposto esistono inveterati che in tutti i paesi, in tutte di uomini, più principiando dai collegi. Ha vano a più violenti erano Napoli, perchè si costituiformavano e una oppressione organizzata perniciosie •i aperto consistesse per ovunque, sistema accrescimento un riunioni Gli i deboli, che in abbastanza come rancio, sul abusi in dire già sa Era, contro fornimenti, le ne medesimo. de' violenti Inutile Noi abruzzese, fantaccino un avea neir da diceva Italiani, mi tutti della su il siciliano, il lombardo. napolitano, il piemontese, siamo — nei o con rendere prestigio che essi le mani o in altra agli effètti facessero del alle soldato. volte segni maniera. oggetto di ludibrio tentano di esercitare. e disprezzo i camorristi per 61 — cuzione hanno dalla non stessa Non l'esercito. Sicilia d'onde da paese. discorrere condotto della essa una delle che pene altrui, in neldi venuta era delle derisi son camorra sfregio,una lo setta, e della che soltanto avea zioni opera- infligge essa ispecie al di là A stretto. con Napoli s'incontra uguale facilità un si può tedesco studente : metter scomuno sfregiato come da è sicuro che stato un morrista. caa egli {fregiato colpo al applica dello uomo bisogno per Ma 18V0 Gli volta fu decretato di chi di severità. di sé anche a necessaria che Fu creduto che specie una mostrando esse, sangue, « bisogna sopravvenne accaduto. 9. Vigilare essere Non è ridendo, per che i ami reprimerli; di portare sopra di questa supplizi. si lagnava, né niuno le vittime che all' uomo che ami, vano affeziona- le di una d'onde folla s'era La rate? sfigu- avea esclamava » larga piaga » stesse? ziate queste disgra- miserabili)si 1 il e usciva riunita , « intimoriti una mi che agente — rasoio, questo gota il 1830 sorte onore ejglimi di un era furore di sulla mio losia, geuna raddoppiamento neppur queste che Bisogna « — sul direbbe (VictorHugo con cui parlassero,e affermo se di violenze punire come di dopo sfigurato il volto avesse ordinario di o e frequenti fra legge speciale per punita con proibito agli uomini anche testimoni Sarò sangue ferita, che de' rasoi, istrumento eranvi freddo barie bar- questa collera ricevuta, sarebbe l'avea Ma di sì una ogni che donne accesso un sfregi divennero fu che in commessa, qualche sentenza. conto particolarmentesulle è veniva ad loro rammento ordinarie o del dunque più Io alcuno, più spaventalo gente ho — ciò che polizia,il quale chiese nulla » rispose ella, « ho preso imitare quel giovane quando giovani soldati, e o influenzati da le reclute coloro al che loro si arrivo hanno in non no abbia- sospetto di camorristi. 10. quali sono Verificare maggiormente quei militari di corpo, 11. con designate allorché le attenzione tutta gli stati nei (figliazioni) matricolari di affine gliare sorvefurti, giuoco, ferimenti, mente attentale avessero sofferte; sorvegliare pure punizioni per coloro che facevano che dalle figliazionisuddette parte dell' esercito risultano delle Due aver fatti passaggi Sicilie. dai siano Inculcare denunziati si conoscano che i camorristi, quando di esseri iu corpi zione; puniindegni e da espellersi,inviandoli compagni, siccome dell'esercito. co' soldati vigilare poscia sulle corrispondenze di questi ultimi 62 — si fa la barba: io tutto.,Io ecco v'ho non badato scherzerò non — troppo rasoi. coi più mi e tagliata: sono » V. DELLA ORIGINI Questioni di etimologia Rinconete — La La baratteria I — due Umili — Ornai in Gli — dovuto dei Rapporti — uffiziali Spagna Monopodio di — Sancho e vice-re i sotto il lettore sua conosce la potenza nelle Gesuiti Panga Napoli a sui pubblichelli risti camor- booachi I — — suoi i camorra, carceri, le studiarne Importa ora forse mi dirà si (e taluno prender di qui le mosse. : confraternita Il camorrista — in camorra dell' autore. scuse città. La — camorra corda garduna leggi, la sue La di La — Arabi — tratti La — vestiario Cortadillo fra gli camorra — le e di e CAMORRA. le costumi, zioni ramifica- sue cause le origini e già detto)che lo avrà Ma il mio avrei è argomento malagevole parlarne» serbando una rigorosa regolaritàcronologica. Se io dovessi scrivere alcun la storia d'Italia, a mo'd' vi sarebbe esempio, non dei Pelasgi e inconveniente collo stabilimento esordire a spizio degli Illiri,perchè la sola parola Italia, scritta sul frontesì poco è conosciuto, che libro, evocherebbe del della gloriosa immagine Che Appennin nei lettori illetterati la più penisola parte, il circonda mar l'Alpe. e » Ma vaghe il titolo di e confuse. gli si ho stimato indicarne questo nome, oltre venga, uomo un a chi ma che idee definirla noi da ignoto, non egli sia ; il il torrente prima perchè melmoso, e le scaturigini. parte a propriamente poi camorra. egli in suscitare necessario quindi descrivere dover D' altra della onde chiede, Stimai ci imbattiamo prima. Quando poteva non camorra Intorno nulla il 1820. alle dire originidi dice la Per ottenere storia, e una la non bavvi setta genesi che tradizione qualche semplice porta non sale ri- notizia 64 — dire noci ; hacer camorra esiste nel linguaggio cercare camorrista Vi soggetto. che uno è popolare, da duuque di tratto il là lite. Il cercar contro de' camorristi per e nome il cattivo cento querula, suo di nome designa e scommetter la setta, eminentemente ha è — politani na- conseguenza importazione spagnuola. una Si d'altra trovano alcune gnuoli vestigia di i vizi di L. se taluno Viardot conete si onde conosciute e rassomigliava » numero » funti » che » bato. alla di ed messe il » ratore » che » uno » grida » in col di dette dei muove dei e certo de- dei nostri viene del prete noi da ru- arrecano, di corre il procu- comprendiamo ed via la per raffrena la che folla si per sotto suffragio); il boia quando inseguito dalle è ladro, al ladro, arrestatelo, arrestatelo, mezzo co- un l'alguazilche ci corregge, pietà di noi, quegli infine che, a nostri al anno ci assiste, che si vano divide- nostro Y elemosina via per benefattori nostri Era grandi vantaggi a quelle anime, naufragio (voleva dire nome È « pagate in tal guisa e prendisti ap- scellerata. più clero. che ciò [Rin- Monopodio. Questa Siviglia, i quali a di parte si assicura, quanto » Or Cervantes. il capo, di far dire ogni per il riposo delle anime celebra, una Queste messe via di lei era polizia e le d di benefattori, prelevando, per e a di novelle le ladri stabiliti confessa » teggeva pro- grazia all'abile traduzione confraternita camorra lucri colla i loro stume, simile, la nella di riunione » spa- che di rileggere la seconda pena Cotardillo)vi troverà la storia di due ladri prende ammessi una un'associazione sfruttarli. In sono costumi antichi negli parte si precipitava getta dietro il Lasciate diavolo: andar fuggiasco, dicendo: quel povero assai è disgraziato,che vada che in pace sia » e punito dal suo stesso » Leggendo queste linee, si peccato. » di Napoli, che vi si parlasse non crederebbe di Siviglia, ma dei costumi di di tre secoli indietro, ma non quelli dei nostri giorni. » — La come si confraternita la giudicava piembri di camorra: da questi birbanti, medesima di « la aveva sé il diritto Sivigliaformava vita aveva e di dato lingua, sua e si morte. loro società una il sui Monopodio, l'ordine di te par- codice, suo attribuiva a propri il capo prelevare di su 65 — quanto » tutto » lampada È di nel immagine che fanno di nelle fra contatto e maggiori avevano i camorristi, il diritto società due loro un » quadri prigioni. le si chiamavano novizi mezza ai nata an- fratelli conto per offici subalterni. parte a aveano, e soprannome, di entrare steva consi- case, mille adempivano tutti i per Sivigliai nelle prigioni,sia contribuenti I fratelli in città. venerava una pagare furto, portavano ambasciate loro alle sia si i camorristi si trovano punto primo maggiori come che per l'olio della elemosina del noviziato. A tempo fratelli minori; dovevano sul de* loro santa che altro Un qualche quello Madonna, della rubavano una di lo stesso — di ciò tutto che nella Il capo massa comune. gli applicatiportavano fra i distribuiva industrie il prodotto totale delle diverse subordinati e gli agenti, dopo aver prelevato ciò che spettava agli alcadi e agli alguazils.In grazia di tali precauzioni, ai luoghi ove dinanzi le pattuglie passavano erano ricoverati i banditi nel un » Ecco lasciato » chado gato obbli- delitto. Spesso la confraternita teneva private, e Monopodio che commissioni dai riceveva suoi alcune in otto. » per » ferro. Termine uno (Un che Mozzone, della collana. sua (il mutilato): » prima qualità,a « la pegno di soprannome All'oste « Lucerna, di camorrista lo suona il Desmo- Esecutore dodici Napoli stesso.) colpi di il colpo. Ricevuto scudo stabilito sei il avea giorni. bastone un Esecutore di acconto Mani- » Nota » primo » scudi: » era partite tolte da quel registro. AI sarto a gobbo soprannominato il Silguero (caldedella signora che ha rino) sei colpi di bastone per conto » » delle registro esatto Questi si spargevano ciascuno città, dove delie vendette incaricava clienti. la per qualche commettere a si mattino mai. v' entravano non e degli sfregida al mercante trenta sono sul già farsi canto stati in della questa via. Prezzo pagati in Il settimana. conto. cinquanta Esecutore Cbiquiznaque. » lo sfregio de' camorristi. Ecco Recan maraviglia questi di fra due le società, soprattutto quansomiglianza punti do si pensa un che quadro Cervantes non ci ha di fantasia per incastrarvi fornito in qualche questa avventura vella no- 66 — invece ma romanzesca, ha fiorettature, di senza il durante fatto studio uno costumi soggiorno suo — da infami, finzioni, senza esaminati lui Siviglia dall'anno a 4588 l'anno al- 1603. alla camorra gine un'oriche assegna particolarità, spagnuola, è il significatonel quale questa parola è presa Infatti dagli scrittori del dialetto e dalla gente del paese. consultiamo il Vocabolario se Napolitano di De Ritis o il Un'altra Vocabolario è del Siciliano biscazziere un plebeo, che ai giuocatoria del danaro estorcervi È probabile setta, il cui aleatorio che proibitodal primo dall'arabo allora arabo rista camor- per nacce. mi- della mestiere giuoco fraudolenti lucri Mencirski, persiano di e il Rumar, produttivo di Corano, il dizionario forza il che l'osterie per di d'insulti e corre fosse questo verrebbe nome [alea,dice Mortillaro, si vedrà et lucrum). quivis ludus peculiariterquo captatur dessero cabolo può dunque inferirne che gli Arabi questo voai Napolitani, agli Spagnuoli, i quali lo trasmisero ahatorius Si forse anche È il fatto con denotava. che però che questa Spagna ai tempi di in Pan^a fece nome, sul il giro della isola in tornerò quale di in traslato, frode, tanto per spagnuolo), allorché Sancho, come in camminava dal prodotto romore che essi col si battevano della che di noi per spogliarciin uomo dabbene, causa di questa la Ecco qui rissa, perchè da » me brevemente. consultati. La « » a del gere sopraggiunlerare tol- si gettisopra « Calmatevi, — è la qual il governatore. » Chiedo di licenza sono testo data saprà da da che il mini uo- Dobbiam Signor Governatore, Signoria vostra udì due Erano al letterale, fatta libera — io questo mano, raccontatemi e egli ebbe. traduzione alquanto spade. alla strada? « in quanto fece in furti,e che Sancho, risposta che una due commetta mezzo disse » bastone suo di essi esclamò: uno gfente italiano si fermarono' che e giustizia,e questa di cozzar il istoseguaci e dal suo e gli alguazils,mentre i cancellieri ad mezzo (si noti io diceva, tutti i suoi Sancho significacambio, che appresso, in vigore era Allorché Baratteria traffico, e, da giro, accompagnato contare riografo,senza " Cervantes. sua giuoco sul imposta certo me, stituire so- air interpreta altri traduttori ve questo lo dirò gen- 67 — » vinto ha tiluomo — nella ora di casa giuoco, là di faccia, » io che ero più di mille reali, e Dio sa come; presente coscienza, in favor di lui molte giudicai, contro parmi avrebbe che tite dubbie dato al: quando sperai e è stile darne meno come qualche scudo di gratificazione, » ad » moni » e » ed » » » dalla Questo è casa. » faceva mancia d'ordinario pagata che la dal che giuocatore imposta percepita dalla vince. E di camorra barattolo. interrogato da Sancho, col dichiarare vomitare la che, (traduco letteralmente vincita sua Sancho questo: a » il » gli più di quattro j" danaro, avversario suo era modesti » vano esser » volto » tunati, » fraudolentemente, » il vizio inoltre la e che chiamavano È È — frode narrato voluto del spesso il barato dove- loro si dava che questi aveano sapessero perchè i giuocatori fraudolenti [mirones)che vera camorra i camorristi Da nelle propria e vinto sono li sorprenè lo sfruttare , brano apprendiamo giuoco di Spagna si questo di case con giuocatori for- patteggiare co' non altrui. dar- mirones. 200 pagare immediatamente e questo da di Sancho reali al la sentenza nota a avendo la chiese » avea avea speravano ciò che de' testimoni tributari sempre dono. che porsi a che meno a quanto non la perchè gli regalava ricevere e gioviale,senza che e vero, coloro che fatto vomitar potete rispondere? confessò reali, perchè e Che « Egli « ritardava, avrebbe Sancbo se ganancia) al gentiluomo. » nelle napolitano : aggiunge ancora bene* onorevole: Io sono ho impiego né uomo non un fìzii,perchè i miei genitori nulla mi hanno insegnato e lasciato nulla » (altrarassomiglianza co' camorristi),e Unisce » il camorrista la pagiuoco di Napoli. Ho tradotto gratificazione rola specie specialmente una spagnuola barato, che denota L' individuo, » danaro di qui rammento Napoli chiamasi « frodi » che ciò le colpi, per giudicare querele, egli intascò il suo le testi- stanno ne se de' buoni e risparmiare uscì importanza, che mia de' cattivi per case di della uomini fuori star paragrafo trattar con osservo uomini II fu gentiluomo miront e questi a dell' isola dieci la partire anni. polizia di simili, pronunzia che dannato con- dendo Chiu- Napoli, sentenze 68 — simili. Essa fino* dove, abbiam di e Per la a ragioni da Però di camorra conosciuta LUI, nei vivea I. luoghi della centro di XVI setta, né fatto di le È 1573): dalla Vela A « della G. in trò en- il seguito feroce, che del lo seco- quanto notizia nuto perveVicaria si l'un l'olio gue se- è della carcerati, creandosi dai tolo (Ti- Essa scriveva C. ove siciliane metà nostra la giuoco, un'associazione carceri, fflcendosi pagare dette di case varsi gioche soltanto noto Fin non mestieri addivennero Gran carceri è di baratteria. nome formò gli Spa- con prammatiche che cardinale sett. probabile che queste contrade nelle assassinio. estorsioni molte il vi di dentro, in soltanto sotto e e (Pragm., 27 priori leggi: in Panca proposito confuse. detenzione, di il vice-re fanno tale in molto ) ec rapina che le dunque di gastigata dalle e v. antichi e si esercitò non era importa non fanno nell' Italia meridionale tracce, congetture è esposte me annali negli trovano ne costumi I dopo Sancho molto si stabilisse gnuoli. se nuovo li invia, e giustizia. le camorra città ordine. progredito morale dalla li scaccia — l'altro perle lam- facendosi dare altri illeciti pagamenti, facendo essi e pane da padroni in dette carceri. 11 pio prelato immaginò » — singoiar un due mezzo tratti di corda. Esiste nella G. fatteci e missione Gesù. » » » » C. Biblioteca tali, che erano appena li vestiti già venduti spogliato senza poteva parlare » cilità si » carceri » si facevano » casione » no, » la rapporto quelli che torgliqualche entra sotto di nuovo nelle che è i eran trovava con non più maltrattamenti per che ocper che ognu- li facevano si tace le o colore sotto fa- dentro ec. carcerati carcerato, si s furti s' accorgeva vita, poiché venivano altro titolo che carceri peggio ben se erano danaro mutazioni prigionii nelle avvelenazioni grandi a o quel omicidi, fuori. E di quale lampa, e carceri della per mezzo della Compagnia di uno e accorgersene, della per timore facevano che entrato delle e riosissimo cu- 1674 che « delle a stasse. ba- documento stato PP. dai sottopose supplizionon un Napoli al presente istituitavi dal rileva il dello di la : che Relazione sino perpetua camorra Nazionale Vicarìa della mantenute Si la sembra Ma intitolato: della domar per pagare modestia. » 69 — Ma della i sermoni corda Dio, dèi mi *" tu » darò che camorra st' epoca ; ma, adottato nella la a altro che oggi, usato una alleate. di quealmeno o delinquenticomuni. esempio, impiccato vice-re, per scherano il Giovanni, Quel 1529 Colonna, bel subì null'altro plebei, che del giorno, mezzo orecchie. proprie lio Giuordine per matamori riscatti, nel alle nel nome di capo affezione aveano di I, pag. Alcuni Il suo la di imporre estorsioni di nome di Toraldo, d'Annese, del la insurrezione radicata continue 92.) bandi durante di in un Ma questo De nel cui l'esistenza opuscolo tre poveri ragioni a prò di sicarii Odiveier, come V Eminentissimo piedi di S. E e arbitrarie tasse e Guisa di gati promul- ci mostrano 1647 questi bravi, camorristi. indicata ai cittadini, e ancora della intitolato soldati dine l'abitu- è chiaramente setta alemanni proditori si dava non Barlume : ec. Althann. le di fatto del da reggimenti porsi ai Manca la data forza di pazienti ricerche, il signor a opuscolo; ma, Blasiis è che fu scritto giunto a concludere esso 4726. Dopo « è nelle stessa quale* non pena, di mestiere sviare, di strappare se non quello falsificare le procedure. (Parrino, Teat. Sfar, dei Viceré, voi. di camorra società ancora matiche pram- altro avea il dai taglia e a fratello Cola e d' mo' feroce sottoponeva coloro consorteria cardinale un è non nome » officiale e letteraria, si trova peraltro prosa de' reati, che di que' tempi la specialità stinguon di- ne1 malfattori Monti, il di anche quale di se offerta. ne' documenti si incontra non se prigionie confederazione una o di salsiccia,ti tanta divenuta, anco per unica di nome era non associazione era risposta: a Padre, nelle costantemente città. Essa che tento padri, in- questa si commettevano d'un empia comperarne per dei uno grazia di Dio che tu mi hai lunga sequela di bandi, di ordinanze, dimostra che in quo' tempi i misfatti della tutta Una Il miglioreeffetto parlandoglidella grazia questa carlino un che narra detenuto, un ottenesse non sortirono non Si cardinale. del convertire a Gesuiti de — Ma aver gli abusi rammentato spagnuol? durante quello che era la loro e le esazioni dominazione, peggio, che quei tali Y autore allora dei soldati dice : militari -JO)) di » parte » un » mati » abborriti, li quali per » col » liere » non » sa, )" somme corrotti sì di diabolici e sgherri altro che uniti con paese, di soldati, chiabastardi infame di certi genere giannizzeri,dalli stessi spagnuoli Don i ribaldi, male Idalghi confondersi il quel povero li rispettava,sendone, giunti sino a certi e con bigliettinicomponeano tra i »'vita. Da » e brano questo non onore in tutti di nome cava- che cittadino a minacciandoli benestanti, d' e uffizi fatti avessero, vilissimi appellavansi, col buona seco del malandrini e tiravano costumi ritirarsi in chie- consideranti di della mancanza che potrebbesi concludere in Spagna nel 4417 fondata compagnia della Garduna, siasi la quale offre tanti punti di simiglianza colla camorra, in una stabilita co' conquistatori nelle due Sicilie, riunendo la , associazione formidabile vie, i tirannelli delle i baratori di tutti prigioni,e ladri i carte, delle sanguinari i del ? paese cita Rispetto alla camorra più mite, quella cioè che si esernoi la ritroviamo i poveri venditori sui mercati, contro nelle antiche anche solo ma non negli antichi costumi, infima di in passato una classe leggi.Esisteva poliziotti, che in nominata uffizioli pubblichelle(prubbechelle dialetto), si facea lecito sotto diversi pretestidi imporre ai venditori di commestibili certe coprire piccole tasse fraudolenti per le contravvenzioni. loro dai Tali sono hanno le secoli e vestigiadella scorsi. meglio ; pure violenze oggi diritto stesso viene cento per- camorristi. nei cosa Lo che le estorsioni afflitto le città questi paesi che fin dal setta Ben si vede nulla ; che ho che almeno esse meridionali, erano ben sono provano che scellerati, degli regno ciare potuto rintrac- in già degli Spagnuoli.Ma alcuna aggiunga particolarità sul piccola che le questi giorni ne' costumi nulla di è stato ganamento graduale orAvrei della setta. rinvenirla voluto e assegnarle del nelle tremende 1799, perchè sarebbe scene una parte immensa fortuna di farne stato me responsabile una per società di malandrini, e di assolverne così il popolo ; ma le mie tutte indagini, forse insufficienti (amo sperarlo ancora), inutili. Ho furono ho tutti picchiato a gli usci, sultato congli storici della prima rivoluzione, coloro che più trovato 72 — — VI. SOCIALI RAGIONI popolo La — paura terrori / — terrori La — del attuali Progressi / 1/ religiosi persecuzione - camorra passasse de* Quando il diritto a chi dobbiamo a chi lo sfrutta? Quindi, la se attribuirne la chi ebbe camorra in chi lo tollera e a lunga polizia Tremiti; dove spettata. setta fosse ri- qualche luogo, lo vita impone, lo chi governo. anzi tutto Ferdinando re la A sì I — della colpa ? popolo e il dal popolo, e Cominciamo di di regna bili attendi- militari camorra Perchè — forte il accusarne terrori colonia La — Gli — violenze La — deportati più a I — liberali boni i Bor- sotto letterati Le — inferno del No: dei terrori dei il danaro la demoralizzamento stranieri degli polizia della e Suo — — CAMORRA. DELLA o subisce. biamo Napoli, dob- a rendiamogli giustizia. pregi veri e talune virtù, che non incontrai altrove, spinte (ino alla passione ; e la parola non è esagerata. Così della famiglia,il rispettoai vecchi, la veneil sentimento razione al padre e alla filiale,per cui i figliconservano Ha il titolo di madre da quando anche che danaro che amori fanciulli guadagnano sguardo uno , che durano accumulando ammobiliata attesa : castamente soldo la casa, la carità per a sono col devozione cieca la lavoro basta la sotto veemenza non tutte la abbia fetti, negli aftenacità negli ad talora lunghi anni, ricevere ove : gli amici, per solo soldo, infine ad essi, consegnano addivenuti il uomini, tutto e (signore), gnore fino a accendere l'amante, che il letto comprato la fidanzata le forme, e e sì fedelmente le elemosine interesse, largamente distribuite, i soccorsi prestati senza che fanno l' adozione i poveri dei figlide1 più poveri. Non sì cito che i fatti che tutti i vengono sotto la mia penna e che cadono ac- giorni sotto i miei occhi. fatto il popolo ha Aggiungo che dopo la rivoluzione di occasione che hanno progressi sociali notevoli. Coloro lo riconoscono l'aria vivida trattare esso con non più, tanto libertà gli ha aperto l' intelligenza. Il lazzarone della de' tempi andati chiedeva che dormiva per le vie e non , 73 — al di che re dal parte esiste: non dialetto, lo si dà, : lo si i calzoni e frigiodi grossa Cervantes. dice sole, il vagabondo pittoresco stesso suo nome un popolano. attribuiva gli si è parso scom- che in insulto. L' ricevuto come di quasi nome è non respinge il popolo preso costume leggero che il almeno o ha del il suo abbandonar non più — iqala uomo porta più il Non nelle la camicia litografie: tela, il. cappuccio o il berretto di grossa lana, le calze le scarpe vestiario e semplice pescatori di Carmelo Questo di come carne, che si trova non Mergellina. Il popolano ha turchina adottato blouse la non degli operai, ma il suo di. un colo picindossa veste e sotto veste, e cuopre capo berretto, o di un cappello di feltro, porta pantaloni che scendono fino ai piedi, calzati di cuoio, alla pari di là fra e qua ogni i individuo. altro o lascia Lavora, di baffi, i suoi crescere opinione politica,appartiene alla Nazionale. Gli schernitori Guardia ridono, gli artisti ne ne il popolo se ne piangono, ma avvantaggia (e questo è quel che monta), e il mondo progredisce. Ma ho parlata che del vestiario e di un certo non gresso prointellettuale ben della plebe : sarebbe piccola cosa impara leggere, a ha un' • questo anche Non proposito consigliereiallo bastonare commissionario suo si è ritemprata cime Alpi scendono Ho un borghese Quando canna. prima fosse ne vi di Garibaldi, dal prudenza: sa Mi importanti, e espresso il voto che di egli rideva e di corrono, fare, il potea libere dignità che dalle degli Appennini. un e vincerebhe. notato nel franco: pòpolo più d'una più riprese ha Ma scatore pe- biate oggi ab- Ma rispondere vi nazionale. semplice stupidamente, quasi sarcasmi. mostrata a acquistato. fiacre. La aure scherno replicherebbe spingo più oltre: ho che fava popolano, il quale schiaflo avea colpito colla sua che vi si è suo falde alle parlare libero energia collettizia che occasioni del de' vostri peso tempi che altravolta un prendevate schiacciato abusate, occhi azzimato, molto queste in fino ieri co' miei veduto nei il cocchiere o ha popolo straniero, individuate delle il facilità,come tanta con tere. carat- non non questo su anche si operasse nel suo farmi credo illusione, dichiarando se progresso, bene : Or una volta non certa nelle mente coraggiosa- dopo questo elogio 74 — meritato, che sintomi dopo questi le yirtù di plebe Già accennai sotto dal costretto sono sperare mio mento argoaddivenuta collettivamente fosse demoralizzatore de' Borboni. il governo nel mio peto opuscolo sul Brigantaggio : lo ridella in luce le vere cause per porre fino al governo di Murat la caduta oggi Dopo rivoluzione, fanno ci rigenerazione che che ciò della influenza felice popolo libero, un questa lo di mostrare a la constata — fu governata camorra. poli di Garibaldi, Na- più assoluto, più degradante, più tristo, più fatale della sequela di pessimi monarchi, che il trono durante secolo ascesero già tarlato questo mezzo III: e questo tiranno, che di Carlo le intelligenze, spense avvilì gli spiriti, le coscienze, tenendo il popolo corruppe la più brutale sotto la più inesplicabileoppressione,fu la e da tiranno, un ! paura E per trovarmi non in dissenso alcuni con patriotiun Ranieri, po' suscettibili, specialmente col deputato Antonio napolitano per eccellenza, che mi ha vivamente rato rimprovetano queste asserzioni, ripeto che parlo del popolo napolii Borboni, risalire più su nella sua storia sotto senza Non ho trenta né dimenticato che in questo scoppiarono nelle vie, impedì alla come ho della tutte paese so che inquisizionedi esser e fedelissima le né Masaniello, di Napoli. ribellioni le conosco Ri- fortunate l'opposizione de1 lazzaroni feroce di essi. contro fine, In- terribile dell' energia popolare, « suprema bisogno di ricordare gliinesorabili furori del 1 799! prova appena dopo Ma poco rivoluzione insurrezioni quaranta o la venne Restaurazione, la non meno, oppressione, che calmata, questa ma vitalità doma da a poco a strana una violenza raddolcirli. senza agli animi Un fitto velo venne sul popolo napolitano,un steso vapore avvolse lo lo Ho veduto e pestilenziale questo paese assopì. il.1848: vi tornato prima e dopo sono dopo lunghi spesso mento ali1 nulla varrebbe ad estero : soggiorni esprimere l'isola- morale, o di Germania. Vesuvio, turchini, vago colla ove usò in cui Era éua cresta di stesso fumo, Sorrento scorgevo sinuosità trovava lo sempre giardino posto di io mi in mezzo innumerevoli tornando golfo,lo co1 suoi al cader a questa Francia di stesso ardente colori rosei del sole, costa fra la serenità come rotonda, del e un piena ri- cielo e 75 — onde. limpidezza delle la guardar gli uomini, per voltate Ma, voi — spalle a! le in cadevate panorama tristezza una in e ropa popolo isolato dall' Eule questioni che tutte agitavano i a due mondi, imprigionato in una non splendida cella, ove né le conquiste mané le idee, né le credenze, entravano teriali in Se, per avventura, del secolo nostro. un luogo menti ai grandi avveniparola intorno pubblico dicevate una da voi, come contemporanei, la folla si allontanava da un provocatore Luigi sospetto, assoldato dal commendator de* baroni uomini istruiti, splenVi erano, è vero, Aiossa. dide ottenebrata velata e intelligenzefra questa moltitudine vivere da una dovevano ricorrere, triplicenube, ma per la pazienza in Europa, a sotterfugi, che avrebbero stancato di benedettino, un delle mezzo libri che d'oro: ricettarvi prudentemente colla maggior liberarsi Dio a col li rivendevano favore i frutti illeciti cura farsi a peso mere ca- proibiti. e scienza, il dimenticare, disconosciuti o dalle dell'oscurità loro la sconosciuti di restare a delle loro mura zelo il loro consacrando ingegno, e i Per giornali,riunivano letti de' librai, i quali nelle nascondigli scavavano chiedendo sotto contrabbando, nascondevano toh) contrabbandiere. un aveano cercare a per poi Infine di l'astuzia e andavano per un legazioni straniere li ricevevano e Trovavate stupore desolante. intiera, straniero uno * per persecuzioni della polizia. Ma, acquistar là di prima siffatti,occorreva aprivano pubblico il loro comunanza per dinanzi e de' lazzaroni era animo sospetto, svanivano sofferenze indifferenti agli di ciarle frivole e uomini che Ogni Bruto. finivano sui balli* del si eminenti si formavano l' isolamento, eroi viventi di da sé rimentati espe- nuovo suo l'ignoranza capitolo ingresso, o giorno innanzi, Una le diffidenza o telata cau- intelligenze.Gli parte, nell'ombra a sorti al mini uo- Non privazioni.In di simulavano rappresentava la sera. ghiacciava le relazioni, e isolava sull'opera intimità bronzo. muraglie amici da lungo tempo le conversazioni e in di la e di superare che ad l' imbecillità o fiducia medesimi e nella nelterra de' morti. Ahimè! cosi lontani nulla da invento noi, che 1 forse pure mi questi tempi si accuserà non sono già di ritrarre 76 — dal vero di ma testimonianza dal 1848 di, 1869 al mente, ora esilio in paese o una essi vi diranno libero, che e unanimi che d' declinava ebbero non furono povera in ora Invoco la l' del- la fortuna inviati qua e la Napoli la loro sfinimento. di però in detenuti astinenza, dalla morire per tutti coloro che di un furono finito testimonianza città : fantasia. Invoco mia quanti tutti estenuata avrebbe e colla creare — là nelle pra provincie, confinati in una borgata,isolati sodi tutti uscirne con proibizione : gliati, sorvemontagna spiati,denunziati, respinti dalla popolazione, che si nelle allontanava Chi da essi spavento, con temendo di tersi. compromet- è che cammina solo in campagna, colla quel!'uomo bassa, che le guardie campestri accompagnano testa con uno carceri? dalle evaso sguardo inquieto e geloso: forse un dotto, e quindi un attendibile, ossia un spetto: sono : è un uomo Invoco lebbroso dir vuol sospetto per testimonianza dodici anni vissero sotto essi se persecuzione : diranno dal Già si comprende, quanta due violenza Sicilie. Ho ho accennato, nell'antico ove il dibili, atten- abbominevole questa esagero. che poco la paura regnasse molti paesi veduto t que' trecentomila infine che allontaniamocene : con delle Stato potere era temuto, malizia la angoscio A Roma i il coraggio di affigger pasquinate contro popolare avea cardinali. Firenze V opposizione de' letterati avea A un tro cenin casa di riunione di Giampietro Vieusseux, e resisteva di una dalla al dispotismo snervante autocrazia temperata in ma notai nessuno mansuetudine. A eccitata, vibrava il popolo il suo tale non rivoluzione in Milano sempre lasciava la fibra come fuggire nazionale, vibra un1 tuttora occasione costantemente a Venezia, per e mostrare in Napoli era caduta gli stranieri. Ma di prostrazione, che era giunta a temer più della che della tirannia Ogni qualvolta un moto piava scopuna provincia vedevansi impallidire quellistessi odio stato simili contro il Governo. fresche Le memorie tuttora più esecravano del 15 atterrate none, a maggio 4S48, delle case colpi di candai dai rivoltosi, ma non saccheggiate, bruciate, soldati del re ; il regime tremendo che avea seguito tali in preda ali oppressione militare, le violenze ; la città barbe taglialea colpi di sciabola, i borghesi aggreditinelle che 77 — loro i dai carrozze soldati che cittadini di primi tutte : le narro per morte, a vi si assidevano in luogo loro; Napoli, gentiluomini, deputati, antichi trascinati le vie fino alle prigioe ni, per dannati poi conquattro anni senza processo, in ultimo, per grazia, gettati nelle galere ministri, incatenati poi detenuti — e barbarie queste bastonate, (e passo sopra la cuffia del le torture, né molte, a silenzio)avea- impaurito il popolo fino al punto di togliergliil senso morale. voi parlavate del 1848 Quando politicoe il senso ricordarsene a un borghese, egli vi rispondeva di non più. E Ferdinando II in tutti 1 giornali letterari, i soli che lora alfosser tollerati, era il monarca pio, augusto, clemente, no adorabile. Ho arrossire: li o conosco Ma non se ho non ciò scrivevan hanno non senza cambiato stile dove Emanuele Vittorio scrivono Ferdinando che essi ancora: soltanto epiteti: uomini conosciuto vevano scri- II. parlato fin qui ne Gli di politica.Coloro, che scevri almeno erano occupavano, affatto. Niente che stranieri da simili terrori? particolarmente protetti da loro ministri, impallidivano come gì'indigeni faccia a li in un gendarme, o ad un aguzzino. Quando interrogavate sullo stato del paese, rispondevano che non golare, se interessavano, o vi replicavano con ne questa frase sinv' è da che mille volte : qui non ho udita temere, basta ho veduto E non negozianti occuparsi del Governo. e industriali della re e in bronzo officine a Ecco in per ciò terra non cotta, ! Coloro queste prezzo, di camorra, varietà che si rifiutavano ricordo fu che Villa arrestato apparteneva l'ordine tutto immagini che di di il regno, devozione. merita di dendole ven— esser erano comprare la cortesia avea tata no- segnalati di av- ' della Napoli statuette nelle loro ovunque canti, traffiliberalismo. Altri in il mercante e loro distribuirli e sospetti di esser demagoghi, oscuro comprare in gesso, le autorizzati, smerciavano caro per vertirvene. busti i loro regina, un'altra Mi i ritratti del esteri, onorevolissimi, e a stessi, nel una Reale, da al pacifico,in un nuovo un viaggiatore ancora granatiere del re. Questo sera un posto in tempo vicino, giardino pubblico. Il destinato a viale a tare mili- mantenere viaggiatore camminava 78 — giungeva a snudata, colla sciabola Credete « Napoli a fiamme che lasciate troppo: del signore, l'affare forestiere un vi non in miciliat do- fuoco sputava mettervi di gredì ag- danaro. suo dimenticato. vada gli lo granatiere l'indomani rischiereste e giustizia, Il lo derubò caro me, che marina, arrivato, che nuovo a querci. e diceva » al credete « : me; a le traverso a brezza la aspirare tranquillamente per soffi — e lamentate Non reste otter- brutto un broglio. im- » simili volentieri Moltiplicherei nel piano di questo del lavoro, i limiti. Mi troppo paese, mio acclimatarlo se esempi, bero entrereb- rischiassero non preme che di istallare il lettore onde questi costumi, con di estenderne in strargli mo- tere, quali sieno i veri nemici che l'Italia deve combate sacra quale missione essa quale compito tremendo, debba comporvi. Queste particolaritàmi dispenseranno più dal dare tardi dall' erigermi in saggio Mentore lezioni al e Io gli mostro è il male Governo dove del regno nuovo. : debba è lo stesso che egli dirgli dove colpire. è la paura. Noi Il male la vediamo ogni giorno nelle del Provincie, seguendo la storia monotona brigantaggio, che bande infierisce le stesse con capitanate dal sempre delle medesimo a malgrado dello zelo e del valore capo, i luoghi continuamente tati maltrattruppe italiane. Quali sono minacciati e malfattori dai ? Quelli forse, il ove re caduto de- partigiani?Niente affatto: il re decaduto conta partigianiche in Roma, e sono non quelliove quasi tutti Spagnuoli. I luoghi più devastati sono furfanti i si trovano in maggior numero per spogliare i loro conta vicini, Ecco in e il ebbero maggior maggior perchè a di numero i numero le Calabrie soffrire poltroni per lasciarli in questi ultimi tempi sono brigantaggio. I Calabri dal fare. sì poco uomini coraggiosi. Questo un'arme abilmente mani politicanelle di delle terrore Dio, calamità due la miseria. a anche che di il solo si volean al colui freno che non era tanto per grazia possibileagli eccessi conservare, regnava l'ignoranza e d' incivilirsi, cioè popolo i mezzi mestieri Y agiatezza, era sostituire quale che pur ne' paesi liche conservatori, questi elementi Ricusando l' istruzione cosa quanto accresciuto 80 — — no qui quel Dio spavaldo fatto all'immaginedel Goverdi Napoli, Dio di odio e di coli era* che si sostituiva al no* che prendeva il luogo del Dio crocifìsso 1 stro, Dio crocifissore Inutile dire che pongo da banda i grandi caratteri e nell'isolamento bra nell'omle grandi intelligenzeformatesi e ; da morte in questo non comprendo eroi e i soldati i martiri di dissoluzione, e masse, che in spezzato dal sociale,,politico,religiosoera che dell' ultimo degradamene affermo e e invincibili, gli ostinati, le vittime nell'universale delle Parlo regno. di decadimento tempo il esse legame Le terrore. forze pari delle intelligenze,si perdevano tsi consumavano, perchè disperse troppo e isolate. Non o alcuna: 1 autorità era possibilecoesione proibivaperfino le riunioni ne' pedoni mossi per giùoca re agli scacchi. Forse i re contro non so quale allegoriaperigliosa.Dal scorgeva che che le classi popolari qualsiasi asin tutte sociazione emergeva formarsi sti. derrila contro non preponderanza potea Gli individui erano dispersi,e questo popolo di solitari alcuna collettizia alle oppressioni resistenza non opponeva vive delle del paese, minoranze e origine, la sotto Alla alla influenti trionfavano diversi Corte popolo della nomi era la setta gravava la camarilla di di camorra sole Tale impunemente. reale causa violente, che e cui fu, mille potentemente di organate su narrai se la non specie, che tutte le minavano do- le caste imprese: nel Gli uomini la possanza. già mostrai d'energia nella feccia de' Napolitani eransi associati contro la moltitudine Fu inerte, degenerata, esterrefatta. un verno goche officioso imitava 1e indipendente, qualche volta consuetudini del governo officiale,e alla pari di lui regnava il diritto del più forte. Da ciò tutto quello che ho fin per qui narrato: questa magistratura, questa amministrazione, questa polizia,quest'armata, questo Stato completo, stabilito nelle prigioni,nelle vie, che sfidava ogni potenza, perchè in sé riassumeva tutta zio l'energia popolare a serviquanta del male. Così la camorra fu conservata colpa di per coloro osando struggerl diche, non non o potendo associarsi per cui la subirono. Ma fu conservata la tollerò. così Ella potente ebbe quanto eziandio nella per debolezza la debolezza colpa del del del potere popolo. governo un che ausiliare «I — il monarcato contro potere lettori sembrerà molti per del debolezza La potè accusarlo di esser leggere la storia senza passioni,è forza concordar Non Tuttavolta, preconcettie che due si ove meditarla glia vo- senza v'ebbe non ma mai verno go- Sicilie I risalire al medio amo di Ferdinando, dinastia meco si è scritto Mollo nuova. debole. delle regno questa è un* opinione che e la ninno forte nel : strana contro e — evo ricordare e le dinastie tutte : principi conquista di Roberto Guiscardo bonici, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Austriaci, Borda forze stranieri, sostenuti Napoleonici, sempre così travagliatodel straniere. Làscio da parte il monarcato cui la rivoluzione primo Ferdinando, l'Impero tolsero il e I che durò solo cinque di Francesco trono, e il monarcato anni, il tempo, cioè che occorreva completa la per render cadute ruina e di la Io questo paese. che soltanto noto Due dopo Sicilie fino il mio quest'epoca a di secolo mezzo un comincio di regolare,di politica omogenea, 4830, nelle corso era non possesso dal esame minio tranquillo,di dopopolare e governo nazionale. , Ferdinando per trenta. criterio : e d'ora II Come ascese li il trono Nel impiegò? il paese conosceva e venti a anni, difendersi. gli uomini : regnò e spirito Avea dopo quarto un il nuovo ministro colloquio,avea già indovinato che eragli condotto. di memoria Dotato prodigiosa,sapeva la biografiacompleta di quanti nel suo mente a regno pòdi vedere servirlo avversarlo fisoteano o una : bastavagli di nomia, di udir nome un per sola volta una per obliarli non mai. Pieghevole, astuto, rotto agli affari,amabile, piacevole le apparenze di un buon uomo; famigliare; avea e avea che andelle virtù, quelle virtù di famigliache valgono sempre ai principi le simpatie degli onesti. Tuttavia fece non che del male, perchè eglifu simile ai suoi sudditi; ebbe paura per tutta la quanta Senza un compito Salito Emanuele. lato spinto nella emancipare suoi occhi il vita. terrore inesplicabile questo bel sua via suo l'Italia nella cb'ei diritta. avrebbe potuto stenere so- torio storia,é forse prevenire Vitfu sul trono, venne da ogni Luigi consigliòad ai popolo: un giovane liberale mostrò dell'avvenire riupita tutta quanta sotto Filippo lo 6 82 — il suo scettro. giorni rimase egli avesse Comprese, L' idea lo colpì; meditabondo non preoccupato e solo, re Da ed la tutta per paura volle istruirlo e non ebbe e scienza, e la ripeto, non lo quel tempo, proibì ne' la e in tenne governo frontiere e freno : lo suoi dicevagli: Ebbe rialzarlo Stati : che pensò : ebbe non ebbe e paura progresso, in quarantina sotto a difendersi, del paura paura lo fu all'ispezionede/ gendarmi si offrisse lettera una monarca del pose ottenne non ricevè vita. sua quanto tanto ebbe osato.... ! sempre e avrebbe credente risposta. Luigi Filippo parola fredda, breve, netta, in cui il giovane Sarò alcuni per che si credè : che e di una che fu notato e il programma osò. Il giovane compreso ma — polo, po- della paura della stampa, in mai siasi qual- lo arrestò alle qualunque forma de' doganieri (mi o proposito che fu mestieri ricorrere alle protezionidi un principe reale, per permettere la introduzione i quali erano considerati di fotografìa, de' primi istrumenti io questo rammento còme infernali) ; ebbe macchine fari, degli ospizi,delle tutte le riforme, i mezzi sempre le truppe tutte trent' anni strade, le innovazioni, sul trono dei di studiando mantenervisi. di una marina disarmati ; creò borghesi di il segreto Ecco scuole, di visse e delle paura questo ed un fortificò abbominevole terribili esercito, Gaeta, nando Ferdi- regno. passò contro i continuamente certo grado di atteggiandosi con un abilità a soldato zeri, di Svìzmaggior cautela si circondò ; per che erano fedele guardia alla sua porta : dopo di che, abbastanza sicuro, ad onta non sembrandogli di essere della sua dabile eccellente artiglieria,organò una polizia formitutti coloro Né erano che gli faceva n paura. contro i ladri o i briganti,che non aveano opinioni politiche; usava riguardi ai primi, concedeva (a pensioni ai secondi Talarico isoletta,o li per esempio), li relegava in un'amena i liberali erano lasciava in libertà. Ma inseguitie perseguitati ardore. Tale fu trice moralizzainfaticabile l'opera con da Non Ferdinando. tratta re impresa e compiuta di sradicare vasi piuttosto di preservare gli abusi, ma utili alla conservazione del tornar quelli che potevano in rivista, - trono. Non si pensava in guisa alcuna a trarre la plebe 83 — dal avvilimento suo fino fine alla in quindi del essa combattuto, avea contro? Fu si non si e lasciata plebei energici. Quindi dominato sempre D' altra vuole setta perchè riguardi dal servigi alla rendevano anche che molto curiosi, scritti da polizia: mani camorrista un relazioni divisi in articoli, e codice camorra, sotto la la setta sorveglianza colla di forma a' posta, era punti apil della questi punti ap- segreto dei tempi Borboni, della indomani polizia.Air della un si pentito, ragguagli singolari intorno alle coli' antica prefettura di Napoli. Secondo della erano governo mie nelle parte. Ho facessero forniva quale muoverle notai, lo lo non governo: A che paura. parte essi ne Prima più volentieri meritavano dalla potea non I camorristi, nemica. averla amava non nemica. del tranquilla,tanto soluta as- se camorra molestato. neppure la monarchia come occupata era mantenervela viviamo, La Ferdinando da non cui degradato. e trattata esser 4818 snervato in di che sapendo possibile,nei tempi popolo un desiderava si secoli, ben dei è non ; anzi — sua del presentavasial commissario Voi suo : « quartiere, e chiedevagliun' udienza particolare vedete » gli diceva « un nuovo operaio che ha ricevuto elezione, il la in E dopo trasmetteva la proprietà. ad capo Né affiliato nuovo » un riceveva mese basta. Il società segreta nominava e quartieri, ciascuno ducati cento segreti della incaricati di di (425 nei lire le loro tasche a ciò i dei al commissario, che i funzionari sicurezza benefìzi a sua capi pagata mese, autorizzati. terzo la prender sua dei dici do- provvisione una il denaro con ducati. cento all' organamento anche quali avea italiane) al questi malandrini il Carusiello, un portato coli' de' a egli stesso polizia In ricambio vegliare alla pubblica riempire da limitavasi presiedeva ma di mancia una prefetto non parte di "barattolo, della dieci piastre.Il commissario gli dava notizia al prefettodi polizia,il quale eie non sui fondi governativi no sdegnava- estorto Quando ai veri posi divideva mente religiosa- era volta di lo divideva ispettor di servizio e col caposquadra. £ ciò avveniva dodici di il felicissimo regno tutto quartieri e durante Ferdinando Questo II. affermano gli appunti del camorrista. Malage- 84 ~- mi vole riesce che notare setta colla vero ciò, noi ha lo soggiunto: i consultato sapremmo. Noi nulla « Comunque siasi,la i Borboni sotto da frastagliati altre l'esattezza. Ma informati meglio taggio vantizie, no- debbo sia nella negli antichi uffici del ministero dell' interno, in replica che ignoravano queste relazioni della polizia.Un impiegato ini ha detto : « Se fosse ebbi ne ho loro A sia questura, e essi abbiano. valore qual aggiungere che sono quali bo esperìmentalo posso delle però dire — fino al Un » altro modestamente più » può essere. sappiamo, ma fu rispettata, usata spesso Essa formava specie di una ne camorra 1848. della meglio istruita sui delitti comuni che occupavasi soltanto dei delitti poli* in un furto importante avveniva quartiere, polizia scismatica, polizia ortodossa, tici. Quando un il commissario incaricava salvo il chiamava di Inoltre la ho come già notato, il o ... lo e trovato, sempre era dei camorristi. fosse il capo camorra, dei camorristi il capo Il ladro il ladro. trovare che caso sé a missario. com- incaricata era della polizia delle prigioni,dei mercati, delle bische, dei ceva della città. Estorfamati lupanari e di tutti i luoghi mal ai viziosi, ma denaro impediva lo scandalo. Talvolta assassinava nelle interveniva conto proprio, ma per pure risse e faceva riporre nella guaina i coltelli. Oggi ancora, zarri subite, questi bizdopo tutte le persecuzioni che hanno malandrini denunzia sua della sì camorrista E loro fa che fronte non taverna una una lo generosa fu. è ad è costume (perchèormai in tener mancia ora intendere una società tanto e utile. preso riconoscendo fiero sua il danaro la tolleranza gadiere bri- polizia legale); la conto qualunque, ove al quartiere, né luogo al suo portamento le dita, gli fece la sue piene Facile di questura del erano promise delegato del caserma di in corse al non vicina i Borboni egli ond' la nosco Coparticolariche li richiedono di soccorso. tino un vignaiuolo dei dintorni di Napoli,che un bel matnel corso derubato; stato svegliandosi seppe di essere Fece subito notte eragli stato tolto tutto il danaro. della sotto dico non i ma guerra, la servono, agli anelli querela, e gli e fosse stato dell1 antico Però il mi si vato. ritro- regime afferma 85 ?*"* che, quando camorrista un ? -i— qualche atto commetteva violento, èra deportato o piuttosto relegato vi Il Governo all'Adriatico. Trèmiti, in mezzo colonia una attuata e ottima penitenziaria, tal con negligenza potè'moralizzare non i cattivi istinti lasciali idea, balìa iti loro fondata avea che questo alcuno Correggere o tuto isti- eccitò anzi : aumentò e di pessimamente ma volere mal o troppo nell'isola la dazione degra- giovani delinquenti.I fuorviati, colà mandati, vi si perderono. Si pensò anche a ricondurli al bene coir influenza dei la famiglia,e a tale effetto, relegando fra che meretrici, essi* delle ho nott dei l'abbrutimento e anarchia fu Tale morale. la matrimoni a minevole più abo- la resultò qualificare:ne di bisogno si costrinsero celebre colonia di Tremiti. Vuoisi ciò che conoscere ora relegati (per chiamarli meretrici, per compirne i col deportatio nome) quando, la educazione, vi dopo furono le inviati i ? camorristi Ogni relegato riceveva anzi prendeva ne due loro i divenissero soldi dieci tutto la cassa la fortuna uno, soldi al giorno. il decimo, per Il rista camor- suo conto: religiosamente conservata. Restavano soldi che il relegato spendeva a suo sette cere. piaIl povero lonia disgraziato inviata alle isole (perchè la codi Tremiti il solo luogo di deportazione, essendo non era abitati da tutti gli scogli sparsi in mezzo al mare condannati il povero disgraziato,io più o mena colpevoli), diceva, senza lavoro, senza: senza sorveglianza, non cure, i che una1 distrazione avea possibile,il giuoco. Giuocava sette soldi che gli restavano, la vigilanzadel comsotto ma pagno, il quale trovavasi presente, e sorvegliava sempre le ricreazioni, e prendeva sulle scommestutte decimo se, un tiplicavano partitesi molper ricompensa alle proprie fatiche. Le perchè le giornate erano lunghe e i giuocatori per intemperanti: vinto avean nulla perdevano rischiando, decimo per nelle tasche E salvava- per comune, in coloro seguito,ma in che l'esattore vinceva decimo, del variava: Alla fine della sempre. i sette soldi de' relegatierano principio immobile, giornata, passati camorrista. sovrappiù dovevano esser grati al parte della loro provvisione: i due tiranno che soldi cioè, che 86 — custodiva nella cassa sarebber risorse. Con rimanente di que' due soldi alla apparteneva dacché fame, gli questa cautela Senza comune. morti — altre avevano non doveano vestirsi camorra. La nutrirsi e del nel cinicamente pilucchi, mi diceva Più, lo ripeto, la setta non si 1848, perchè non occupava di ritornello primo capitolo un mani, che lo membro di fatto, che aveagli molti E società incontrato ho detto, le tutte dico vecchio ha i carbonari confermato di In camorrista. un notizia, semplice cambio, ri- cuna al- senza ebbi quali de' rispetto ai frammassoni, malevolenza egli questo ha mi i frammassoni. fra linea risti, camor- cospiratore meraviglia. Mai, trovati in dei canzone mi segrete recato fra ho ne questo di Un oro perseguitata prima citato politica.Ho fu evidentemente. prova V camorrista. un una il : si arricchiva setta nelle sue soprattutto co' poveri, perchè li teneva caccia prima co'vizi, poi co' loro bisogni. Facimmo dai turati sven- egregia opinione. sempre VII. LA 1848 I — popolani liberali cospirassero la della — setta contrabbando commendatore — Bel quello del i camorristi II Francesco — Liborio Persianaro baldina gari- Napoli — terra e de' camorristi quattro 4848 a evoluzioni l'esercito morra ca- della détta — setta. demagogia come quella moto meno conosco demagogico di non con Napoli. Preparata da lunga pezza di Gaeta, realtà Il — — Le — H — È — e servigi I — roba d* o si Peppe di mare Persecuzione della Spaventa estorsioni ec. Dimostraziont, fischi,denunzie, quella rivoluzione, una spada, mediante La piastre Don Silvio de' libri, affrettata tuomini. Come — decadimento e finalmente In di del disinteresse di alla corte Roma. 1860 e delle polizia Grandezza Garzone Giunse dicevasi TI 1859 — politica La — — — di La costituzione Il POLITICA. CAMORRA dalla se e come splendida pur fu tale, dicesi tuttora esaltazione avvenne di Pio IX, trarre senza semplice dimostrazione plebe parteggiava per la monarchia una in di galan« assoluta. 88- — autorità loro plebe. La dalla i dodici volta, sopra si stendeva, quartieridella specialmente che luoghi infamati, delle si esercitasse de' la sopra altra sebbene e non giante popolazione ondeg- prigioni de' e bagni, non dalla genesubita, ossia riconosciuta ralità per questo meno si sostituiva della plebe. Ricordo che la setta non era solo alla due lazzaroni magistratura, e ehe degli odii lun contro T alla polizìa,ma avevano al camorrista, confinati provincie nelle mani nelle meno e caro allorquando revano altro, ricordel più giusto spesso Ora. essendo imbastardita l' aristocrazia, pace. la borghesia, disperso il partitoliberale,, esiliati» giudice di impaurita del porta del di città, dissi lo detenuti o l'esercito, a1 re nelle piedi di galere i patriotti, lui clero, il alla la Francia, palazzo gli Svizzeri, ostile.ai Borboni delle memorie ma paralizzatadall' Inghilterra paurosa la Murat, e quindi favorita da. tutte queste circostanze dinastia suo Borbonica, inflessibile nell' immobilità i cospiratoridisperati che esservi sola un dissero da mezzo della medesimi sé a sfruttare, rannia, ti- sua le tesero e non mani ai camorristi. questi:audaci furfanti che si assumevano qualità di capi del popolo e un che non gentiluomo napolitano, ho bisogno di nominare, ebbe colloquio. Eransi luogo un dati appuntamento: in un quartiere lontano, dietro T Albergo Vi si condussero de' Poveri. con precauzione, col cappello che cuopriva la lor faccia, giungendo Y uno dopo Y altro, e avvicinandosi ai primi arrivati con che face certo un segno di un le labbra che somigliava al rumore barcon e a n il segnale di riconoscimento. Riuniti cbe furono, ciò, ed era Fra cominciarono Ma a i camorristi cominciarono condizioni. la del molo popolo: che i cbe a gente: che, santa se canaglia che il governo. la coscienza lamentarsi per aveano 1848. era non borghesi loro un non e ben stessi, lasciando delle vestiti da cambiamento inteodea già le porre per loro al letterati nuovo e forza: loro della gentiluomo (cosa incredibile 1) ciò. che ho già notato, Gli dissero il scoppiato nel popolo e per Rimproverarono questo pensato aveano dunque rivoluzione che demolire abbandonarne piastre;che. non parte dovea i la aveano povera avvenire, vantaggi infine era a la loro co- mestieri 89 — di di danaro, che, suscitare per ogni capo popolo, vale esigeva una gratificazionedi camorrista, rivolta, e dire ogni una cominciare, per capo danaro, molto — a dieci mila ducali. Questa la il precisamente essersi dell' umanità e condurre ad conferenza una era non Lamentò capitaledie'camorristi. punto lasciato gentiluomo, che al comprendere a dell' incivilimento eterna causa die pretesa di uomini con da vedevano la questione che pratici,i quali non solo lato, e tanto un perchè da più ebbe da lamentarsene, posero cadde di quei tristi,che gli imnelle mani quel momento troppo forti riscatti. di Ognuno del questa iniziato rappresentava de decurioni, in segnale del cui leggevasi liberale compagni, senza in li riuniva e Essa in casa La Eranvi gnale se- un a essi; questo parola la (era della gli uomini per alcune donna, una affiliata alla società, essere Ordine di ogni camorra si diceva setta ostile dimostrazione giorno una che mirava a prepararla. Non tuttavia specie sopra permanente. ogni preparava si limitava ma e al governo, alle piastre.Eranvi fra ì era uomini. si riconoscevano parola cambio di di numero che la scoppiò mai, non conda se- rocché impe- rappresentava, portavano segreto) non lettera una che pecora comitato che certo un de' centurioni, carta in provvisionifìsse, regolate a che degli uomini cospirazione, che numero in ricevè essi ne di buona persone Unsi Giovannara, che, tutti i conosceva in conciliaboli sua fede bri mem- pericolosi. assai dichiarata la guerra alla polizia,accoglieva del i disertori, faceva rumore plebei sospetti,nascondeva e avea bene del buona spaventava da spada il governo. parata che Francesco Gli testa. come e si sfasciò venne In questo a sé stesso sostituirsi a di che sostenuto: da dalla male, guaina ma Damocle. dal di il re sospesa Questo di un' ombra quest'ombra una glielarappresentava fantasma quando periodo di dissolvimento, che credendola lo circondavano che spada una più èva non eruditi molto- terrorer con utile, perchè era cosfc tratta era faceva non li considerava sua tarlato Si parte, checché D' altra causa. dirsi, questa agitazione popolare possa sulla la per i trono nando* Ferdidi rivoluzione tirannia. dalla fine del 4869 90 — al principio del 4860, lato i camorristi, arrestato ho cui detenuto un ratori; cospi- proposito, tenuto nato spiegazioni,condan- senza tatamente fu esiliatoda Napoli,si presentarono sfronprocesso, agli altri iniziati,a loro ben cogniti,e richiesero la ho politica.Io camorra delle una di i riscattavano osservato, gentiluomo, il mandato, senza senza toro ho Da incredibili. casi avvennero come quando e — loro vittime era ; parlato guari 'con che diavolo, povero un ha non dovè de' ducati: curione ogni deagli occhi per trovare ne esigeva quattro per giorno. D'altra parte il signor Aiossa, che dirigeva la polizia, di furfanti invece di usar riguardi e di comprare questa banda che per che i cospiratori,senza la far alcun rovinava Un bel giorno tremenda. una cospirazione, ne aveva paura indebitarsi in prese I Da vittima di i camorristi massa sventura che fino I Ve quel furono mi piazza, perfino da carezzati nel — immensa atteggiò a (tre fra gli nascosero il Piazziere, Questi verati, rico- strana, cosa e, altri gridatore accolti, furono onesti, uomini : si canaglia il Chiazziere, Schiavetto) lo e si che mostrati, relegò nel!' isole codesta momento furono aie li e ai gni, compache loro continuarono ricevere di barattolo, la parte a noscevano cospettava sulle operazioni della setta. Tutti i camorristi loro ritiro ignoto alla polizia,ma il loro Ve ne ne furono segreto: neppur furono altri inviati Si sventura. essi ora diviso Francesco le lor al II da galere: che Abbiamo « ve un' immensa ramente fie- veduto fratelli ; noi di dividere con nostri sono abbiamo pene, salisse era ma nascosero, galere, e, lo ripeto, atteggiarono a martiri, e poterono gloria e i benefìzi ! Per tal guisa la camorra essa si alle la come che denunziarli. a fu le gridare lasciando Settembrini, Spaventa, Poerio abbiamo andò uno alcuni dunque notissimo diritto » politica.Vediamo divenne potere. un anno salito al trono. tato Maltrat- del che lo hanno un stro, modipinto come pari dai nemici amici che nulla vorrebbero farne era e un eroe, dagli buon più che un figliuolo. Spingeva il rispetto filiale fino alla venerazione, e considerava genio e di autorità che dei più grande monarca tempi uomo di Ferdinando egli moderni. come conoscesse, Da qui il solo come avvenne, il 91 — che al giunto celebre ancora, del suo come la dal bomba nuovo mità raggiungere la subliparole sinistre, scoppiando fecero solo perire non paese, atteso quanti aveano qualche nel di tutti la dinastia, la ancora ma re, due delle è proclama un egli non sperava augusto padre. Queste illusione l'autonomia fede, in in buona che una paziente cosa potere dichiarò — monarchia e Sicilie. di certe principe mancasse zioni nodi certe e attitudini-Ingegno meno pieghevole, meno di quello di suo acuto padre, suppliva alle facoltà che gli molta molto 2elo e con mancavano con applicazione. Privo di memoria, giornate intiere a prender appunti. Si passava di molte volentieri ne' particolari, entrava cose, occupava Non già che il reale benissimo conosceva i Codici, di giure internazionale primo giureconsulto de1 e sentiva sconcertato, divino un peccato non che le temperamento, tali notizie, che parte del al diritto venerava la stituzione co- questa dopo ne da mi un vengono di Francesco Consiglio IT, e che regime. Gli chiesi credeva nuovo II avanti Francesco tutti e arrecava del lo ma al egli si partigiano era di le vittorie di forza dal barone per affrettò la caduta del re, strappata zione modifica- crudeli. prove tal cambiamento lo era dal di cadere Garibaldi. spose rivenuto, av- trono avea fatti Questi costituzione Una Brenier ma Mi credeva. memoria. conservan se potuto subire del Tuttavia recenti Sventuratamente Stati. principe avrebbero neir esilio, e dopo due anni che essergli stato affermato ma aggiunse che egli non ma fronte tener un convertito idee ceduto, pubblico dogma. Non voleva conceder perchè suo padre aveagli detto esser faceva si è per garantire che uomo potuto diritto mortale. Posso * o come sol suoi Non religiosi. avarizia per sinceramente avrebbe di spostato in politica,dove e singolari scrupoli fatto in e di ministro almeno lo fece sono che, cia, Francadere grazia, fu proclamata il 25 giugno 4860, cioè un anno menda e più trerespinta dalla più strana troppo tardi, e venne cospirazione, quella del silenzio. Le prigionisi aprirono, con e ne la dopo e uscirono frotte di camorristi. liberazione, fu di assalire di abbruciare tutte le carte; Il loro primo il commissariato dopo di che di atto, lizia po- presero 92 — — gli sbirri a colpi di bastone. Lasciati a sé stessi,avrcbber messo Napoli a ferro e fuoco. Il signor Liborio in que'giorni noRomano stato minato era allora in condizioni prefetto di Polizia. Noi eravamo ne, costituziosingolari,fra un re che dava malgrado una suo esercito ed un la voleva; un popolo che non pronto a far fuoco sul popolo e uno che molestavano di turbolenti sciame codesta e poliziaera truppa. L'antica provocavano scomparsa città in balia di in era Guardia la ; aspettativa di aveva ; Nazionale medesima, sé 15 un nuovo già preso in esisteva non canaglia sanfedista, la e la ancora, al sacsi preparava cheggio delle botteghe (garantisco maggio, affitto deporvi il bottino. LiborioRomano Tratta vasi di salvar Napoli, e Don Un raccomandarsi. non più a qual santo generale sapeva borbonico V antico lo consigliò ad imitare e produc (rigoverno fatto)per questo testualmente in fare ? ciò è innanzi fuorviati. Mùéràbles, appartenendo ma che fallo senza siavi non divenire fuorviata in un era ? sogno. il preso so lo Don una a quelle confraternite di Dio, volte) la vigorosa* intesa Don suo unicamente Liborio criminosa loro protegger a forse che la crise per era era la cietà, so- lo non partito e quasi ciazione asso- concepì, lo giustificargrave, mestieri il pedire im- ebbe luogo*. volentieri, fu questo un servigio dai camorristi. di questo primo sucFelice cesso» reso di organarli: Liborio tentò maginò e disciplinarli.Im- Io confesso eminente Le» soventi disse pericolo urgente; la città indifesa, e che il saccheggio ; e il saccheggio non Io letto la città realizzare settari, cambiare bel dopo aver Lo ignoro: ancor avea lungo tempo me bene non degradato, da poter più del gia l'enerVolgere a vantaggio paese società una da al ricondurre tanto essere dei non di e -saccheggio e il impedire forse vogliono (eglistesso onesto. uomo di Liborio Don umanitarie credeva tutto che Ma severità. molta con: di riabilitare istesso tempo accusato stato Trattavasi uomini che va face- esso camorristi. Di che che ciò gazioni, spiepericolo. » Don Liborio chiese alcune in Si cio bracgettò seguì il consiglio del generale. e nel far a di caso ai frase)« la ben guardia cittadina1 composta di malfattori, questi. 93 — che arruolare così sperava il tenevano sgarro nella cacciati in capo divenne squadra. Fu una capo subitanea nel servizio della pubblica sicurezza. dirlo, tal rivoluzione debbo La si 6ervì non camorra riusci prevenire le rivolte, : nei birri violentemente dei luogo di picciotti I società onesta. camorrista ogni per — fu vi non mai primi giorni ma s\ un della sua nei pienamente soltanto della primi : voluzion ri- E, mesi. influenza sua litti impedì fino i più piccoli dedi furti piccol numero quanto gente. sorveglianza imperiosa e dili- scipline uniformi, diavea guardia cittadina non ancora di regolamenti stabiliti : si componeva popolani di vestiti da semplici operai, armati grossi bastoni, non fuor di una aventi coccarda altro segnale di riconoscimento tricolore ai loro si fece rispettaree essa gascbetti. Pure temere più assai dei feroci, a malgrado del vestiario, delle fìsonomie, della daga, del fucile, del volto severo lento trucue di questi antichi sbirri. Essa si condusse mente, coraggiosaLa dimostrarlo Potrei che e ne citerò richiede strano aneddoti venti con onestamente: dei quali fui stimone te- Non impressi nella mia memoria. il più singolare,ma solo, non quello che un osservazioni meno il inferocito schiarimenti. e violento periodo precede che più rimasero che Durante tempo sembrerà che ciò e l'arrivo di della cioè nel rivoluzione, Garibaldi, il popolo l'antica era pratutto so- vendicavasi polizia e subite sotto delle sofferenze l' oppressione venale e brutale di questa formidabile di cerco legione di lirannelli. Non soltanto che rammento giustificare gli eccessi commessi, furono rappresaglie crudeli. Un giorno, un antico commissario, mal celato sotto il mantrice i e che, di una contro fermarono quali cominciarono per buona allontanata commissario fu riconosciuto carrozza, mezzo egli non con a folla, montò morto sua del polo, pofiail cre, il cavallo, dalla ne|la grande andarsene, accanto carrozza paura il mal capitato, che prefettura dove tempi antichi e preparavasi a subire seppe volle alcuni aggredirono grida, minacciose. venne Sopravgettar della influente un uomo polizia tosto ventura la da e lo condusse credevasi la sorpresa la temendo ancora al alla ai sizione, più terribile inquiche era vendetta libero. Ma popolare 94 — — Chiese lunga detenzione. volesse, perfino alle galere, pur di assai più dove si nella strada. sotto la scorta una Con difficoltà molta di camorrista un casa nulla il commissario sua sano di non rassicurato il Persianaro. avea temere, a salvo; nell'effusione e esser della inviato tornare rinviato e onnipotente Luigi Cozzolino, soprannominato compagno fu di per Con e nome tale ritornò a gratitudine volle la rifiutò, il brav' uomo piastra al Persianaro; ma in aria di disprezzo: « mi credete forse apdicendo partenent ali1antica polizia? » Questi tratti di probità si rinnuovavano giornalmente. di di più, negli ultimi mesi del La camorra rese, regno Francesco italiana. Strette II, servigiben segnalatialla causa dare alla una rivoluzione già sicura le guardie dalla condotte e cospirazioneunitaria, che, più bisogno di celarsi, cittadine onde comunicarono al popolo l'ardore entusiasmo e erano risvegliaronocosì quel turbolento prese: manifestavasi che ad ogni istante, in ogni per Garibaldi, occasione, prima che questi giungesse; in codesta epoca di di in transizione, dissoluzione, cui o meglio singolare II era Francesco le re grazia di Dio, e regnava per sopra Sicilie e sopra in Due Gerusalemme, ancora governando le provincie del continente anche nella cittadella tutte e abitando di Messina, la capitale del suo risedendo regno, sul suo nel palazzo de1 sovrani, assiso dal circondato trono, esercito, e la città intiera, la fedelissima suo Napoli, apparteneva vittoria, della al fantastico già l'avea È in che avea lo passare entrarvi solo. avanti di Stretto conquistata e poteva poi al* immaginare cfualipericoli noi corressimo decadimento e questa apoteosi, minacciati questo facile loro, fra da Eroe, non lato un balìa dalla demolizione, dall' altro dallo sfasciamento, de' vinti che, potenti ancora mente e provocati costantevincitori, potevano mitragliare la città. Tutta- dai pochi poliziotticolpiti negli ultimi giorni di giugno, pochi borghesi assaliti nel 45 luglio nella via e bolati motivo, e persino senza senza pretesto, vigliaccamente sciadalla Guardia fu versata Reale, non una goccia di volta, salvo senza II Francesco sangue. trombe fucile. E tutto e se tamburi, ciò in andò, ne e mi Garibaldi grazia de' si permetta giunse camorristi. senza la frase, colpi di 96 — vestire e violenti, la città 1 Uomini tutta pavesare — spesso i doganieri, armati, proteggevano E 40 questi raggirie spaventavano i quali nulla di meglio chiedevano che d'aver la dogana di Napoli, i cui proventi erano ascesi mila ducati il giorno, a mala rendeva pena contrabbando Del camorrista un rolle. vino, di dalle loro o case si celebre, nominato compagni della carni, per far avanzavano ai o che in havvi né i vetturali gli di numerosi gridando (È roba tosto i loro contrabbando. diritti, che stessi differenza « : rischiavano questo d' il vetturale e che Quindi un di ma Se la pagava si di più curioso se camorristi al pagavano ricevere e il dazio alla e fisco, poco dogana|; il temevano mali si appigliavan setta, di subire erano buona una a a l'economia alla fisco né alcuna cosa il dazio sorpresidal la che è presso alla pagare dovuto pagavano essere pagavano soffrire a giorno nel non una sicuri di tura. bastona- setta. aprì gli il immaginare le perditeconsiderevoli che della città. Fuvvi dazio perfino consumo (e guarentisco occhi Novanta dicembre potere, che al camorristi 1860: furono 1 indomani ho il fatto che quale, tra tutte le porte potè percepire che 25 non lire — ciò è facile Da ebbe sare, pas- Peppe.) si o padroni guadagnavano Pagavano alla camorra avrebbero minore. leggera; presi da1 esser rico ca- Lasciate era al pena un e ed — cio brac- i ga bel lotti uscivano esigere i tributi, i camorristi latte, Non era dunque insignificante. che li spingeva a questi raggiri, ma la paura: i due assai più del regolare. Fra potere occulto ?a città. giungeva la visita » Me- camorristi. Ciò questo supremo Pasquale Allorché a gliaio. mi- un tutte a Dogana. di fino le porte della si appostava coli' arme in appartiene a Garibaldi gabellottisi allontanavano tassa il comando avea liberamente T uffizio presso terra meno Si operava 'picchettodi Un I non di paura. di fonte vole) autore- zione Napoli, l'amministra- soldi 1 Questa enormità gravi provvedimenti. ordinò arrestati il dazio da in sola una fruttò 800 notte ducati nel (3400 italiane). Per uomini ultimo più il commendatore eminenti del gli deSpaventa, uno antico repubblicano, Silvio 48Ì8, 97 — istruito lo stabilimento dopo che di e Ma reazione. che affrontò errori diritto che di che a essere air opera tempo un fece : tavola che rasa egli è rendergli quésta giustizia.Quanto hanno vicenda. è non un A fu contrastargli impopolarità.Ora la potere di riorganamento, tempo un può non ardore Napolitani si infamano in dovea ventura gli si imputano, I sarebbe mala per il merito al galera, venne monarchia, della con pose arditamente di anni otto si egli ho e da temperato e — duto, ca- agli scuterli. di- questo il luogo per difetto, si grave prestar accusano loro fede, questo paese de' loro deputati, briganti. Uno libro (I moridf ingegno di spirito,ha scritto un bondi uomo e del Palazzo molto CarignanoJ, nel quale prova con che brio i suoi concittadini, i suoi colleghi, i deputati di stuolo di imbecilli di furfanti. In nome uno Napoli, sono o del cielo, io scongiuro gli stranieri a non prestar fede a Li supplico a non credere, tura queste insolenze. dopo la letdi quel libro che che l'auha fatto qualche rumore, tore sia un dino, astioso, bilioso, cattivo, un uomo pessimo cittache non è si studi più la L' autore è sé di caverna una migliore del medesimi, di provare ai due mondi de' morti, terra è almeno ha calunniato suo libro, e contano fra il suo che, sé e paese loro uomini di ' de' furfanti. la terra Napolitani,checché i T Italia se Egli stesso. dicano di uomini spirito e dabbene. Il commendatore e'diresse Spaventa, io diceva, venne al potere poliziae V interno. Uno dei in disparte bruscamente suoi la camorra. porre Usò peraltro precauzione, attese un un' frazione inpretesto, qualunque alla disciplina stabilita. L' espettazione fu lunga. Trovata sola volta arl'occasione, fece in una non restare centinaio di camorristi, i più terribili, e gl'invio un alle isole. Contemporaneamente abolì la Guardia Cittadina, di Pubblica le sostituì una Guardia Sicurezza e già organata da qualche tempo. è accusato Si lo Spaventa di aver in tale occasione i cattivi, e di aver colpitoalcuni perseguitato i buoni come lungo per primi atti fu di patriottiesaltali,anche è impossibileentrare persone. Poco la tempo dei in importa camorristi. come garibaldini, tale discussione all' Europa, se : in è questione una razzia 7 Mi di di 98 — scellerati, per onesti. uomini mi non o errore fornito avessero col quale procedevasi sa, capo della di suon a Ne tromba una infatti prese una Y occasione Francesco sotto la accanita guerra banda intiera, in del sé un di distrutta. uomini, interruzione la caddero potere, dal racchiuse nei inviate furono ministro bagni ; e lasciavano dietro capi ne di cialtroni a Spaventa, confusamente e che fecero che andarono un con un tumulto chiasso venta Sparono fu- : dopo tempo vendicarsi Per evasero. perseguitava,organarono popolari: spinsero per le e di vittime poco di continuava e perderono potenza uscirono ne tanto sol- ne' costumi altri non ma venta, Spa- esisteva non fatale. Le opera di radicata era capi gato rele- avea non le dimostrazioni morte sua nell' isole, che galera: fatte in che Essa ma Scacciati da Napoli, i paese. riformavasi la setta, che sotto senza e fu non gruppo i camorristi. contro resultò ne proclamato avea rinviò e ios- signore A gli energici provvedimenti malgrado camorra IL e6se il modo Il regime. alcuni se accuse, di rammentare l'antico le opportune verificazioni, che dei liberali. Tuttavia, compresi ripetutoqueste sotto Polizia furono calcolo per avrei Non — contro ; del di lui le frotte di vagabondi vie infernale, gridando ad aggredirloimpunemente i suoi spaventevole fin entro In tal casa. palazzo delle Finanze, fin nella sua dal minacciosa. Cadendo guisa persistè la camorra, sempre dei nella opposizione. Tutti quei bravi entrata potere, era mercati si contentavano di Napoli non di rubare pochi soldi ai sempliciotti addivenuti Nelle zioni eleuomini : erano politici. proibivano tale o tal' altra candidatura, confortando co1 loro bastoni la religionedegli elettori. Né la coscienza e di inviare contentavano si e vegliarne sorun deputato alla Camera, da lungi la condotta contegno, ; spiavano il suo si facevano i suoi discorsi, sapendo leggerli non leggere sé medesimi. da di lui, lo sacontenti erano lutavano, Quando non uffici nel al di fischi sotto Per anco per ritorno suo e di i Torino, della camorristi sua un con grida, che scoppiava le finestre ultimo da la bestiale certo con- viso, all'improv- sera casa. si dettero ad un mestiere Ho più immorale. lungamente dubitato di quanto fatti numerosi, lo hanno dire, ma eloquenti,me sto prò- 99 — in vato tal che modo, — oltre potrei più non negarlo. La di denunziarli taglia sui borbonici, minacciando individuo era un polizia.Quando sospetto di riceveva la visita di Y antico tenerezza regime, esso verso Voi cor« un incognito,che gli diceva confidenzialmente: relè vigilasu di voi: si afferma grandi pericoli; il governo setta che i sostenete galera. che un mezzo camorrista un che forte avea non alcun dal liberato aver egli credeva gridava contro questo errore precisamente quello che avea Del resto non L' in in al barone F.... ma che denunziato del giudice Mele, minacciando a sua dato il il fatto il era commetteva temevano non storie narrare alcune estorcere stato precedente. che di denunziarlo volta che regime, nuovo E danaro. suo dilettanti volea notissimo, che uomo bonico, il bor- una pericolo, pagava venalità la bagno per proposito questo lenzio il si- Allora » soltanto Molti estorsioni. potrei e usarne, la setta era di specie questa andrete comprate o denunziarvi. cui poliziotto, faceva ribili. ter- piastre borbonico, oome d' ordine arrestato il quale giudice perì pochi giorni appresso da un assassinato fratello del codesto delinquente, camorrista. Il fratello islesso, il gioera non un suo vane assassino, soprannominato il Bel Garzone, non teneva appar- uomo alla tentativi duplice di son Dopo il 48 cui attribuito come appena per suo anni alla notare, non ed per campagna di riunirsi ad (?)e né prese alla alcuna parte del morte aveva tornò una asserzione camorra, dallo delitto, il Bel la riceverlo un camorra ai strato. magi- condo speculazione privata,il sefraterna. Insisto su ciò, perchè questo tanto parlarono i giornali di quell'epoca vendetta reato fu vagò La setta. fatti presso il barone, Il primo delitto fu una una in soldo, vostro corso credendosi somma, dietro di al vorrebbe quegli che di briganti:voi sventurato, misterioso prendete i assoldate preti e pallido dalla paura, supplicava il havvi visitatore di trarlo di impaccio. «e Non l'agente della setta: per salvarvi, diceva Lo » suo del una poneva alla già scioglimento del Garzone due omicidi luogo impenetrabile,ma a la Napoli. sulla camorra Si si tita, smen- dramma. (ilqui per nascondersi; tentò, banda di briganti,che finalmente è che le aveva coscienza) quanto a non era cesi, di- volle nascosto incaricò di 100 — ritrovarlo, lo che alla non Ho veduto dai le un per giorno di in tal la guirono ese- revolver. scinato trasangue, alla prigione giorno crudelmente farlo per guisa, minare. cam- si se fosse presentarsialla questura osarono del da sangue cinque essi Il versato. sei, i quali si o Il l'assassino. arrestato avere compagni colpi di alcuni !.... che erano del operato che proposta, senza non appartenuto avesse alcuni lo battevano il prezzo non tale mezzo l'impresa, ottenere se ferito, coperto compagno Compiuta e bel avrebbero Non di Governo, nel vie camorristi, che trattato dal Garzone il Bel per accettata fatica, senza fatto stata fatta fosse vogliono avrebbe non Essendo setta. — primo di vantavano giorno appresso ne sorsero trentina. una Tali furono le alte della imprese fino camorra alla Potrei nel luglio4862. proclamazione dello stato d'assedio la pazienza non moltiplicargli aneddoti, ma voglio stancar i del lettore. Bastino riferiti, per dunque quelli da me la quali in brevi parole si riassume parte politicadella setta. Sotto Ferdinando Sotto Francesco Sotto II II la Rivoluzione dichiarata sotto tutti i la culta. polizia oc- rale. cospirazione libe- alla torio poliziaofficiale;sotto Vite si è nettamente nell'opposizione, il disordine: per fatto avea appartenne fu è entrata Emanuele essa la questa e è la nione, opi- vera sua governi. Vili. REPRESSIONE. LA ricatti Furti imprese della camorra con scasso, ce, Come camorristi nella città % brigantaggio sfuggissero alle leggi ordinarle Le Complicità delle loro vittime intimiditi Provvedimenti i cezionali ecprotezioni influenti e giudici Ultime — — — — — Campagna — di Le di uomini mWgli e Ponza — di simili — La 1862, i del del questore Prefetto figli dei settari al Deportazione setta disciolta provvedimenti Finalmente anno Lettera — nel — mese profittando dello e di Una — Aveta lettera carcere delle riformata — cacciatore Un — Napoli al Ministero del Murate Buoni — comandante in renze Fi- resultati Conclusione. di stato settembre del di assedio, che corrente era stato 101 — zelo, suo risolvè il tutto dare un erasi così mostrata potente, di le varietà Napoli stesso aggressori entro Ogni notte dei cittadini. alla Ho che de' Mercanti, Il di là di scatola 1 lume. di avvenivano Non ma ho ai una brigantio forte di somma crederlo, e nosciutissimi Contro estremi taluni conosco tanto assassinati danaro, rimedi. male di di tal I camorristi perseguitare dalla furono vendita, ri- cioè fanciulli di non se pagne. cam- tanto piti, rasegnati con- esser sborsavano sciocchi Questi individui da co- qui nominati. natura, occorreva sfuggivano tutti codesta nelle di e vie, pagare esser verò tro- cercava, minacciati che vigliacchida narie,. perchè intimidivano farli e a città, come nelle tabacco in gli sdrucciolò tranquillamente alla agio, scegliendo ciò uomini di furori che meriterebbero un beli' nella parlare che tornato suo rieatti inteso miferi. fiam- occorre: dunque ciò prese fors anche a mi che Corse sigari;e. di rivendita quello — prima bottega,potè rubare che più gli conveniva. Infine per molto era trovò vi non una ecco porta: vi fiammiferi, e pacco tasche scorse la di qualche tasca Ah farmi che scassò una come — Ma si conteneva. canzie scuoprire a tastoni le mertratsceglieresoprattutto, dacché caso? Il pover era uomo dunque non distanza. poca bottega una come grave: prendere a imbrogliato, quando assai a era la cassa? e tavasi caso rogato inter- quartiere nel notte, una la porta di scassato egli avea appropriarsi quello che in essa buio, e il ladro frugando le sue lio il domici- camorrista, un tadini. cit- dei brigantaggio. violavano io stesso confessare questura, ricolosam pein tutte di furore, e di atti armata mano udito audacia di commetteva a così la sicurezza possibilicontro giunta a tal punto era camorra ma politiche, reazioni attentati Essa si rin- non la Mai il attività, sua insinuata erasi mai e nelle solo non la tutta pericolo. il stava di tutto con propizia,e probabilmente era nell'indugio nuovava: che coraggio, con colpo alla camorra. estesi Marmora, lo secondò suo gran L' occasione che- Aveta, questore con poteri dei e conferiti, il» generale La stati col concerto proviocie meridionali nelle proclamato che gli erano — coloro giustiziao alle che adoperare leggi ordinaavrebbero denunciarli. tuto po- Erano 102 — che ladri che impoai derubati, malfattori nevano paura alle loro vittime, e che le stringevano in faceva n silenzio a qualche modo quella della porli codeste rati che u temuti. e i tutto per degli consenso vare possibile tro- era dell'accusa rati scelle- contro più onesto! il contrario tollerato di d'altra E parte sé stessi, accusare senza che popuh coram i tribunali innanzi dichiaravano e avevano derubali, esser Non subirle. l'uomo era quali giustizia,e della plebei, tassati, riscattati, sfregiati,pugnalati I dichiarare senza mani testimoni non affermare essi potevano cità, compli- silenziosa più dal giustificate dovuto avean negavan l'accusato che nelle estorsioni parti civili, così colla Non si sapeva qual partito prendere paura. che codesti uomini protettida coloro dovuto gastigare scia medesimi, sé attaccare per avrebbero — erano esser becilli, poltroni ed impresi a gabbo, di ridicolosamente spogliati,maltrattati mente vil- e ? Dirò tutto influenti condotta. Dal condotto venti sottoscritte Ho ! cui da veduto queste della membro un nomi de' avea de' certificati di sicuro era tori protetbuona setta era ricevere di in difesa dello rispettabili, lettere libello, pubblicherei i nomi un : se il mio lavoro de' soscrittori. pudenti parola e avrò finito. Questi malfattori imintimidivano perfino i loro giudici.Sì ; ne ho ve* assolvere alcuni, perchè la magistratura, l'antica ben Ancora duti inteso, Era per arrestato Vicarìa, il questore lettere fosse in momento alla sventurato ogni camorrista che gli rilasciavano : ne una avea paura mestieri raggiungere in ! pertanto terrore provvedimenti sfuggivano ispiratoe conservato i camorristi, grazia al di che eccezionali alle leggi dalla penali, loro Il governo profittò dello stato d' assedio. Il signor ordinò i settari una Aveta contro una senza posa, guerra dal simile generale a rigorosa quella comandata campagna secondato La Marmora i briganti. Fu contro potentemente setta. dal e i segretario generale della questura, puano, Cada alcuni dai signori Iossa e delegati,segnatamente boni i quali, avendo sofferte lunghe prigioniesotto i Borpolitiche,conoscevano personalmente tutti per cause le sue peggiori camorristi. Il primo mi ha narrato spedisignor D Amore, 104 — S. A « E. Ministro il L'È. V. eredità sia a detta la così 23 settembre camorra, e 1862. delle una appieno come queste provincie dal conosce rimaste dell'Interno. Napoli, » » — borbonico i camorristi, come ziali esi- più verno gostringendosi che più sogliono quei partitipolitici riusciti ad baldanzose inea pretensioni, erano si proclamasse che ne' trascorsi giorni, innanzi di assedio, con trate maggiori eccessi che mai. Le enmina sul pendio di una totale erano governo astutamente concitarsi perversare lo stato del a che contrabbandi pe' continui le proprietà de' cittadini, fatte minacciavano della di le incalzavano ad segno dove; d'ogni incessanti sioni, aggres- saldi i più dinamenti orgravemente sociale, se l'autorità politicanon scuotere sicurezza specie proteiforme di delitto con un energico provvedimento, che, rilenti di forme transazioni, senza senza guate giudiziarie(inadeordinario a raggiungere i nuovi imperversamenti di questo stramale soggiogasse d' un colpo all' imperio sociale), delle leggi la ostinata pervicacia de' camorristi, e tornasse istanti la loro dignità agli esattori delle pubcosì in brevi bliche si fosse fatta ad ed entrate, proprie e se stato stati sono d' della si è la questa avuto è no, nel portate le a tal cifra aggressioni il sentimento dalla contro della prostrazione cui in triplicati,le finora le della città, non si attentassero non proprietà sicurtà trovavasi però questi salutari benefìzi non in cui effimeri; perchè dalle prigioni medesime, seno lo dica personale cui scienza, co- tro porta die- che e di cere; car- pubblica arresto, Perché nel più nulla se e segno, alla circondato, stato dei 300 i dazi irrefragabili, l'esempio, scomparse, pienamente rialzato e repugnante esecuzione di questo urgente pressoché » delle sicurezza pochi giorni ridotti in di ingiusto o lotteria in ovvero plauso generale ond' sé, quai documenti a entrate de' cittadini resto siasi dato, nella il radici sue questo provvedimento si è dato, sfidati camorristi siavi al dalle cose. E » investire nanzi. in- tornassero sono questi chiusi rinin- 105 — camorristi domati di colà qualche a — incitamento subdolo subbuglio e di conato aderenti, sembrami a' loro partito che 1' E. V. si faccia a divisare* di Sardegna, o altrove, un luogo separato dove confinarsi sollecitamente quelli tra essi che sono del pubblico pei più accaniti macchinatori di che, avuto riguardo alle varie volte in cui han urgente T attenzione dell'autorità ritornare potrebbero loro ed inveterate altro sotto pubblica confino libertà sarebbe 450 o rassicurata di in i loro vicina; terra una richiamato che contrade, animi medesimi sarebbe non non balìa delle tramutati, la coscienza si offrirebbe esempio vano si sordini, di- il loro o di degli altri; dopo qualche tempo lontane e rinascenti efficace un camorra, evasione la loro seco fama in Allora pericolo de' dal potessero in questi detenuti, di potrebbe portar su darsi senza nell'isola o ritenere a tendenze. incorreggibili agli occhi che in cielo, 440 che pubblica, è sero fos- non manenza per- lo sperare di sentimenti ritemprassero a tuite. costiobbedienza alla legge e di soggezione alle autorità Non ultimo le quello di diradare vantaggio sarebbe prigioni della città dal pericoloso ingombro di questo gendi prigionieri,ed una base di duratura tame rebbe garentìa sastabilita alla pubblica tranquillitàed alla sicucosì rezza delle proprietà dei cittadini. Sicuro il suffragio deU meriterà che tal proposta » istruzioni. 1' E V., io mi aspetto il più presto le sue » Queste Racchiusi provvedimenti i loro ottenevan a in detenuti, Le urgenti. Tutti erano stati bai camorristi erano non quel giorno contro distrugger la setta, né per diminuirla di numero. per solo razzo imbaloro detenzione nelle prigioni era un non rigore inutile. e un un pericolo per il potere, ma presi fino La istruzioni ma una sala non cessavano mogli la a parte, di senza conto D'altra ai recalcitranti parte la moglie alle giorno col o V altro in un da sui città. contribuenti, sottane bastone de' debiti di in difficoltà. I menoma fronte violenze il riscatto ai sempre la di più agguerriti tremavano malandrine. Sapevano che un usciti di prigione, e chiesto esercitar si presentavano camorra minori usavano popolani di queste i mariti' rebbero sa- avrebber mano questi camorrista e era non gati. padi per 106 — medesima sé luce potenza, una facevano si in erba fin dalla i fanciulli e al ginnasi clandestini città prigioni,ove di scherma questa i insegnata. Così il popolo anco tiglide' loro padri, ma l'assassinio. per Tenendo pertanto il fine isole che non voluto. dal Ponza, .» Comunico mio non turi ma- si raggiungeva alcune pena testimone ciente insuffi- dell' Isola al questore era comandante Militare Comando Regio « di i bravi niva ve- la tera let- Napoli. di » essi esempio, per i condannati, correggeva indirizzata seguente, pericolosa rispettava precoci già imprigionatii camorristi, non Quanto alla relegazione in vicine, Ponza troppo in nella istruzione, mutua loro solo alla dato avea rispettare.Questi picciotti coltello fin dai loro più teneri anni; eranvi nelle che culla si addestravano e — all'autorità comando Auttieri S. luglio4862. che su questa isola il Esposito, Biagio Marino, quali niun avvertimento sul metterli V. li 12 rista relegato a disposizionecamorda Francesco spalleggiatoanche ai e Luigi Bottiglieria condanna, misure di e rigore han potuto trovansi Fortunato, a* medesimi di dell'Isola. talché sentiero, retto vedendo da' menzionati, fa giornalmente coadiuvato solo, ma degli abusi sulla gente qui relegata non quanto, armata, con calpestando ogni dritto, si fa ardito con mano minacce da ogni relegato vie di fatto esigere la camorra e che costà qualche obolo giunge, e su di altri che lucrano della il relegato col sudore fronte : e di fatti giorni sono Michele alla mia abitazione Lucente esso giunto in questa, veniva T Auttieri che i miei sotto propri grondare sangue dal danaro bramava si detto presentava Ungaro, che chiedendo vende, dal camorrista a preso bocca, e Ieri F altro air altro la perchè autorizzato vidi costretto sul ; bastonate perchè dolo facen- l' Auttieri prepotentemente relegato Ferdinando travagliatosul cavofondo parte sul guadagno, e sulle aveva percosse mi naso Lucente. vibrarglidelle locchè occhi in questo porto, frutta che T Ungaro giungendo con grosso capo farlo restringere in all' alterigiadi baculo ; per- prigionel'Aut- 107 — nelle tieri,e consegnati descritti ; seguaci lunga per e la con continui come disturbi condotti che è la prego od Ventolene per l'isola, che S. V. da questo questa isola, lo seconda ih luogo che altro segregarlidalla per tenerli da tolto venisse me della capo e degli abusi facendo l'Auttieri Luigi Bottiglieriche in più opportuno lasciarli liberi e prepotente e potrassi da non i Relegazione questa commetterebbero così : il ancora fossero che menzionata, disturbatore capo comecché e certezza combriccola di caserme accasermati pezza — società tutto, crederà la mantiene che turbata. Il comandante » F. » Ben si scorge come nelle isole, da la correggere Era misure flagellocon stessi capitano. » esercitasse si camorra coloro i camorristi Cutelli risola che vi mente impune- si inviavano per impossibile combattere dunque ordinarie. Bisognava provocare da Napoli, abitato una relegazionein un paese più lontano da una popolazione più vigorosa, o almeno più ribelle a questa oppressione ancora ignota da lei, e quindi da lei questo riconosciuta. non La Sardegna deportazione.Ma ai regalo chiedere inviarvi in cui il governo poveri Sardi. al di re restano Murate, dove loro di stati sono Firenze, cento si fanno per questa, mi quanto a per intrapresi in alcuno altri già e di al momento racchiusi cento cui sto tri- questo momento un sappia, dato mi questa dell'Australia angolo un far a tenni tato. resul- nelle rate, Mu- deportati a proposito. ventina una le per lavori per si afferma stanza. Non oso mie mani, rigori basteranno sperarlo. Ho che considerevoli. Firenze ancora la prova di coesione, a trattò per penitenziaria, di ancora Questi forza cellulare colonia io camorristi 63 prigione Tremiti, che hanno, non Frattanto dar Portogallo a questa colonia di tirannelli incolti ; ma scrivo (1 novembre 1862), i negoziati proposito Ne consentì non Si un* isola adatta era la (e fra un vitalità facilità sua Allorché per a distruggere tristo documento della camorra, riformarsi la setta? nelle la sua dopo perdite dotti conprimi 63 deportati furono i più importanti, i questi v'erano i 108 — — proprietari, i guapi, i capi) la fu sorpresa Nuovo da barco, Carcere la lettera quelli di San ai settari inviata seguente im loro del stessa sera Francesco del viceversa. o i Compagni « di Dopo » fanno i miei. carissimi. avervi Vengo partitiil Capo ed i compagni Scola, e perciò vi ei che consapevole tigliaa causa la di Pere a chi e che compire compagni si i a Porco) siderosi deatteso capo, vi la avete il portato but- sello, caro- unito caramente fo il solito secondo avete salutandovi di partito, non anno settimana corrente rispostae che tina mat- siamo da è Mormile son capo [Piede alzato qui per mentreccbè avete come questa alzare Porco tutto dovete tutti a segno Il » » Mangiaguerra, Asenici. Ben Scola. Giuseppe Simonetto, Antonio la si scorge come fosse la società era un già Domenico Francesco Cesario, Cascione, sera del stessa riformata. cola Ni- antico mento, sciogli- suo Giuseppe Scola, soldato il titolo che usare per coltello, libéralissimo però e di o, professore di assai spinto: esecrava carcere Stiano, Vincenzo già vecchio, uomo d' armi, maestro da Fedele » capo, dava, Parmiciano, Esposito, Giuseppe Domenico Dente, Murat, compagno dei camorristi le firme Luigi Miletpure Izzo, Alfonso Majetto, Marinariello, Raffaele Giovanni Capasse nuovo vostro Seguono to, Gennaro nel creduto anno orecchie che da come conoscenza conoscere come nella ma mi tutti alle tutti a Contabile, perciò riuniti rimasti son giunto attente il facciamo chi darvi a contaiolo per salutato caramente molte di vittime Santa tutti i sovrani. dei Maria Borboni che Ho lo hanno il di egli si un queste lore cotizie no- conosciuto Apparente. bastino dunque che questi provvedimenti non vi hanno E pure a distruggere completamente la camorra. alcuni io rispondo che gli dicono troppo rigorosi.A costoro forse medicina sarà con opportuna questo opuscolo» che di sensibilità. in la Li loro ispecie filantropica prego per in appenle biografie,che vi unisco leggere attentamente Temo 109 — dice. Non frivoli lettori. mia della piccolilibelli,frutto sono divertire — fantasia, per serii, autentici, documenti Sono officiali ! mi Concludendo, già presi la dei non bastano per ma è conosciuti diminuito molta pazienza infatigabileperseveranza una modo nella onestà, soltanto non sarà che l'Italia nemici non della son così non ridotti forse lunghi rovesciar alle di Galantuomo un No, tanti questi gran ai nostri di secoli nemici queste camorra non rechi la camorra anzi è veduto potuto armi con colla ad Ora una Talarico da una della fede briganti. Ferdinando esclamò : al frutte, e mio e là è uno Uno dei amico una un non con tutti una narcato, mo- amici con pensione che lui, e che è vestito non avea tuttora trovavusi da essendo ceduto le pagata in mezzo di disprezzo che nullità Napoli, una smorfia di Crescenzo. brigantaggio e meglio di quello, «" (il signor Ecoffey) che uomo città,1 le il Talarico riccamente de' birbanti fra va miei capitolato con nella de spesso G iosa ffa Ite pareva sdegnosamente Quello fatto Questa aveva impunità mostrando di II potrebbero gantaggio la società, il bri- Salvatore me lettore. Ischia, il fumoso della mostra descrivere camorrista. da promessa esattezza. dinanzi sorpresa dai ad vinto sogno addivenuto grazia contro di e ut spregiata Talarico esser strugger di- non nazionale, brigantaggio il riavvicinamento questo la ha ma patria comune retaggio dell'antico associazioni campagna, Donatello Crocco Che essi la contro della 1 non opuscoli, Non pericolosi. sonò non dissolventi, fatale tutte di in sofferenze, ammutinando elementi bande principio giorni è quel che a scriveranno grossi volumi, e ripeto di Mu- coronato. questi che esserlo V opera I suoi stessi Fino edifizio questo proprie forze, dell' Italia, che dopo tuttora meridionale. i mazziniani borboni; memorandum realtà e piaga aperta guarita. Tale è cicatrizzata,ma compire nell'Italia mai eterno po' di vigilanza, in ispecial un orribile questa federazione, dei forti da saranno Ancora fermezza nella al de' misfatti numero lo lo dissi in principio e politici, i partigianidell'autonomia, sono sono concludendo; rat, da ha e Prefetto coraggio, un'assidua e resultati, gici dopo questi ener- terzi. due di il che stabilisce provvedimenti, del lettera delitti,che dei menti provvedi- i se ottimi almeno la solo non prova la statistica che, mente distruggere completa- già prodotto fanno quali tempo, constatare hanno setta, Ministro, place piedi galantuomo, è possibile imun 110 — di congreghe furfanti gettare in possono — sanguinari che alle mezzo che T saccheggio ai vincitori nel mezzogiorno i veri sono le fa opposizione vera istruzione, la miseria brigante che che camorrista sotto la le di addivenire forme, si sotto mettendo provinti. ai che sdegna distrutta, è esser artigiano soldato o faticosamente la con il il ; voro la- col è violenza; maschere, le tutte Ciò dell'Italia. ignoranza guadagnar agevole estorcere è tutte nemici vuol non gli quanto male vuole non è l'incendio e ricusa che danaro popolazioni esterrefatte, il Tali di forza a il insorto la e che attaccarlo rigenerazione morale, che ardisce ora finirà per distruggerlo. La biata; questione oggi è camT Italia non è più per Governo Napoli un nuovo, o una nuova contro dinastia gli uomini tutti gli onesti di le con le ; senno forze del del le che ne' questa e di che fanno e la dal autorizzino paura, la la esisterà ladri, Dinanzi palla più, sarà se Italia e è la ora seppellirli;che della e sua bra dall'omil popolo dignità e l'iniquità dell'alto l' iniquitàdel basso ; istinto di che la vitù, degradazione e di schiadalla coscienza si popolare che fallo di repressione che scirà; riusenza dalla estratta ferita, e la camorra memoria in quest' opuscolo come non Marco 1 le libertà, nell'oblio. Napoli, tutta che criminose, escano sentimento violenza violenza la il sistema ecco decadute, nel vergognoso sia sradicata affatto e caduto che questo rialza: e que' principiladisconosciuti si tentava ove ritempri potenza; sua coalizioni tutti Che dinastie silenzio, intiera, dell spezzare. trionfare, perchè l'Italia civiltà. si nime una- di deve essa da dalle libero della non ha dell'Italia queste che e condannati fatto non È mestieri guerra L'Italia e assassini di de* zelo con contrade. per* abbattere l'umanità, lottano ora da zogiorno, quelle del mezpopolo, esercito, e quelle del e associazioni antiche l' associazione è : difeso sociale opprimevano queste imponente, spariscono le questioni di forma lotta dinastia. quanta cuore scorsi tempi a. 1 ordine settentrione potere polizia,guardia nazionale, contro di e forze è l'Italia novembre 1862. Monnier. 112 — che il lettore, di costruire da casotto così, intendo non il lavoro della aggiungo (e ne faccio amministrazione) che sono piene tutte del Questore Ma. non tile inu- difendere per le un son limitato quasi di luogo in sempre serie di una Napoli, mio linea o notizie le e che opuscolo, in mi ossale, col- quest'opera nel delitti, onde successori. di sicurezza più vantaggio a de' suoi i documenti il loro trovato : auanto saranno Archivi agli alla anche lavoro un il riassunto parte incontestabile foglio,che in vigilare da ponendo di istruzione riassumere a già da è faticabil congratulazioni alla inbiografici questi compendi che per criticare alcuna mie riassunto e guisa necessità consegnate e io in cui pagine attuale avendo avevano il seicento considerevole, stringen ri- e cifra una le compendi ho Non onorevole stualment Segretario Generale. riprodotto tei fatti singolari, e quelli che che giungevano io che medesimo, a grado a me progredivo nella interminabili dell* nuovi con quei documenti parola, prima una di lettura Anche Nella si la Questura, anzi non prima stimo io sentinelle. Parlando stessi fortificato meschina più ed armonia, e castello un Nella persuaso. proporzioni occorrono opera già spero — maggior della tratta collettive della setta, quali si Vienna praticano come a camorristi specialità benefìzii. settari de1 suoi pericolosi società. atti, ora a la che Provano in ad de' ora suoi mostrare Questura : onde di la a dell'opere come l'assassinio, o che Londra, a i descritto misfatti e i settari, far la non di palese Napoli abbia dri la- sono nelle setta anche a principali quest'Appendice, ho liati. affi- degli camorra, Parigi, soltanto non seguono, non furto, il tanto uomini, come sia crede, fino paragrafi che provano nominati Così Scendo ma non Napoli. mento. quest'Avverti- quelle individuali ovunque, viventi, assassini. o di ma si comunemente chiuder de' camorristi ma documenti Questi qua parte dei camorra, diligenza raccolti. tanta di i pieni erano de' suoi più quali come rati scelle- liberato la Salvatore I. Il della re febbraio Libero ripreso, nel nelle sistenza proibite, retal Bornei, polizia rinunziando ritorna a Napoli, ove tal De calmarsi, È liberalo diviene è racchiuso È (vedi là che III).È nella ingresso suo È questo nelle tal con è disarmata Cittadina i suoi più pericoloso poi relegato nell'isola fra di tragica questa Crescenzo, condannato scena: è Lubrano fratelli con- Ponza. Lubrano Antonio ed esso di al al assassinato Castel di Capuano. grand' uomo, del prigioni conduce di tutti accanita De delitto libro) e di questo Si la Guardia Capuano, prigione 1' ultimo inviato stato di VII il cap. notte, da Silvio Spaventa. dalla dissi, scacciata polizia, torna la fine l'influenza per che la lotta nota scenzo Cre- De camorra, al deposito della tura. prefetoltraggiosi sulla persona di prigione ancora. mesi Cittadina. Crescenzo comincia il cap. morte come Castel a (vedi Guardia una sei a Liborio la contro atti permette della la camorra, De mestiere. antico more, ti- trale cen- libertà attende si lratto*in un infierir a carriera, nuova ad soppressa Allora suo squadra capo nella violenza Don sotto ha ne Capuano nella prigione lo racchiude e è condannato ed Mala, Castel nel città. È in camorra Molise. la che la esercitar custodendolo provinole, PrincipatcWi Anzi un ad ricomincia polizia, che la e del Ma È un in questi fatti, continua per 1855, lo interna a ad nel re; mestieprigione il suo glio ferisce altro detenuto, ne uccide un un (Luigi Salvatori, 14 lualle vuole 1849), perchè questo disgraziato non assoggettarsi potenze preè condannato che a cinque di lui. Malgrado questi delitti,non di prigione. anni 6 Esordisce — d'armi volta, porto gravi arrecate una ferite pubblica, caporale di marina. Imprigionalo di in delitti tre con forza de' camorristi. il Lacenaire banda, 1849 alla Crescenzo, De — delle Murate fino ad Ultima Firenze. di almeno. oggi zia; noti- è borbonico. II. Questo Crescenzo in due Esordisce varie già celebre, capo, imperava Eccone a 15 carcerazioni Nel Apparente. Restituita nell'isola in di Vincenzo — parole anni dal 1841 Castel a regnava San a Francesco, De meplre Capuano. la vita : furti con al 1837 tijQil conduce Graziato nella per tanto di destrezza, di 1841 coltello libertà, si Tremiti. Zingone. nuovo e prigione la setta bene, nel e questi per di diviene che 1848, Santa subisce Maria camorrista. la polizia lo manda ricomincia le sue é ripreso di nuovo nel 1851 ripreso, ancora, ladro. Provoca fra i ammutinamento come vagabondo e come un di Castel camorristi distribuzione la del Capuano barattolo, e si per fa condannare mesi di detenzione 40 nella bita a prigione di Avellino. Sula pena, nel del Mercato delle dodici zioni sequartiere (una apre di Napoli) un caffè che il quartier diviene della generale estorsioni, è è liberato 8 114 - del camorra, contrabbando, del furto, il deposito del bottino, il reUna luogo sospetto fa perquisizione in questo d'armi. e provvisione di oggetti rubati, di munizioni d'onde nella prigione di San Francesco, corrisponde de' malfattori. fugio rinvenire una Zingone torna Mormile con — Crescenzo, De con e Ora vedemmo. come alle trovasi Murate. III. Vincenzo — nel Arrestato di 4849 maggio prigione, ripreso poco tasca condannato e della e e guerra, racchiuso nel 1853 Sant'Agnello; la per di un quinta ; poi posto ripreso per la sesta lungo stile che portava 1861 reperiti su di furti precedenti e le ; assoluto, a malgrado da commetterli alcuni arrestato di de' servizi furto di ha quale da amato storia di donna, IV. di ripreso rilasciato dai tosto dell'anno Y. di carico Presidio forza — Non per difetto corrente più perchè trattasi luogo nel qui trovato : copio di mio 4 di prove furto per Mazzola, Tommaso riassumo nel Carabinieri una (1!) sotto putazione l'im- Tale dal 1859 di nella la furto fu ciso. uc- condannato : prigione stupro. Antonio testualmente di calo. qualifitriplice accusa violenza, di con per di È ora ad rimento feuna re Castellamma- raggiri sospetti, sufficienti, arrestato e opuscolo. non troppo era furto per sotto aprile Jttl varietà zione carcera- perchè ecco 1849 Somma e lo slata Parisi, per Parisi : è ottava sua a Bascoll. o maggio parte servito di prove volta d'amore. fin Alfonso certo un cipio prin- Murate. pubblica, reclusione, di cui subì nuova alle nel al aveano nome all' altro piaceva nuovo alla resistenza di Baschi al ferri Imprigionato ; una Pasquale ai che la rivalità Firenze in ora — Condannato a per per nuovo proibite. Durante giovanetto un fanciulla, che è chiavi di armi Attingenti. assassinare dotta concausa dopo mentre aggrediva colla probabilmente derubarlo, per anelli oriolo un e degli nienti prove- false di detenzione e fatto una lui buona 1860 di dì prigioni di di ciò, per mancanza l'ottava appresso, per giorni Vincenzo Attingenti di passeggero, un liberato in dosso; gibile incorreg- nelle promessa novembre nel mesi chiuso e dietro volta alcuni arrestato e malandrino come Napoli, libertà in pistola alla mano dappoiché furono so volta da ma del ma 4855 allontanato 1858; Campobasso ; 1854 nel de' più vagabondo uno altro furto; L'imputazione di un nella a prigione degli imberbi, in di preso riFrancesco: san quella sotto nel e inviato finalmente nel 1853 nel ripreso di fin d' allora alla sospetto; giorni fazzoletto un polizia invigilato come polizia, e dalla callidi furfantelli della città, è imprigionato nel 1850 come denunziato 29 a rubato aver appresso per al ministero addetto uffiziale un a furto per Napoli. di Attingenti alle il 12 braio feb- Murate. £an$ioTannl. il rapporto che camorra, della non stura, Queha fin 115 — — il delle tributo della soqquadro a mal o le di nelle grado, dorerie, e argenti tra pubbliche sembianza Sotto burbanza, loro Sangiovanni) Antonio Mazzola e questi (Tommaso che i più protervi camorristi tenevano della Piazza contrattazioni degli Orefici. buono da sensali, essi inframettevansi, vendita di faccende, per compra o per Son « ed la manomettendo farla altrui gevano esi- libertà degli orefici, che degli estranei ventori. avhanno archivi avuto giudiziari anno gli a estorsioni. Fra fulgidissime delle costoro raccogliere delle prove gli altri fatti segnalati in quell'anno, vi ha questo, che un giorno il .Sangiovanni di orecchini ad orefice dj un paio avea carpito un ad un facendo di doverle le lustre nome Luigi Talamo, presentare di oggetti somiglianti, e poi, sol che dovea signore comprare chè peraltrui chiamavasi Antonio caro Sangiovanni, e potea far pagar il rifiuto alle sue di soddisfare cupidigie, erasi recisamente negato si spaventò delle minacce: restituirli. a Queir orefice non sue ne elevò alla polizia, ne in reclamò tratto querela di frode, e fu pure usci emendato frodatore dello V indegno arresto non ne punto ; ma sì da convenzioni, dall' Fin di spirito vita. parte 1858 che formava la sua e compreso la forza dopo, accorreva pubblica per nuovi avvenivano sulla Piazza degli Orefici,e causa che camorra, lo avea pochi brighe che di quel subbuglio le baldanzose ni, erano pretensioni del Sangiovandue vendita la di il quale, solo pendenti di aver proposta per il comdi una oro orefici, reclamava e spilla di brillanti tra due bentosto fosse si denso sciolto cendevole di otto ogni viducati, comunque aversi le parti interessate tra non impegno potuto per accordare sul di quegli oggetti. prezzo dalle mani della Allo modo fu colpito ripetutamente stesso » il secondo delle eccessi giustizia, in mezzo agli sue ree passioni, di questi sedicenti volta, nel 23 Mazzola, ed una sensali, Tommaso al magidenunziato novembre in carcere ristretto 1848, veniva strato e della disturbatore quillità; pubblica tranpenale qual vagabondo e simili un'altra, a' 5 novembre 1858, quando fazioni soprafper di la dello diritti, esercizio altrui dici quindegli riportava pena di questo terza volta, nel febbraio giorni di prigionia ; ed una ed oltraggi verso di arma vietata asportazione gli agenti anno, per bordone della forza nelle i due tenendosi pubblica. Ma compagni, loro camorre, ed avendo un'altra ai loro cenni bordaglia di pure loro momentanei dei aderenti, rigori non isgomenlavansi punto di essi, della V uno V altro mentre cadevano o giustizia, che su il resto lasciavano in delle loro estorsioni; quindi, e piena balia la baldanza lungi di scemarsi, aggravavasi ogni di maggiormente Invece, clamori de' altrui offerte nella di di loro » mesi animi, seconda a la essa poter naturali richieste e delle di se Sangiovanni, loro camorre. le risultati non della non quel giorno a cose libera cominciato convenzioni. altrui proprie si è vennero » sulle violenza trafficare degli Orefici, Piazza Mazzola di dei delle e con e 11 diritto a e patteggiare delle concorrenza godere in cui, sconcertarsi le veramente, con l'arresto le trame steriose mi- 116 — VI. il 23 Arrestato Maiorini, e tali reali per il 6 e settembre 1855, Ileo nel si di Bagno al unisce una lunga accusato figura come più di 30 malfattori, bertà li- cini, Man- furti, ripreso di nel in posto Nicandro ladro serie 1856, cui Carmine; famoso in aiutato Mele. o faeli violento danno di Rafa per furto alla forza pubblica; imprigionato 1853 resistenza per averlo ottobre De marzo il 23 agosto dopo e 11 Felice — — gli ne- in processo, delitti di ogni famoso carichi di comparirono il 31 agolibertà alla restituito sa specie. Assoluto, Dio e sto come, il 3 nell'anno agosto, 1858, è imprigionato di nuovo seguente, di vagabondaggio convinto la notte, e di ferite equivoco, durante la rivoluzione armata Durante arrecale a suocera. gravi a mano sua dal Castel arruola fra i si esce garibaldini, poi Capuano, nella Guardia Mobile, ma turchina, si associa tunica Sola, assai temuto il : liberazione nel VII. e la per giugno mesi 1849, una come 29 luglio 1844, 1847; il 1 assoluto, la arrestato ottobre 1848, per ma desima me- per la quarta ladro come e il 27 Ahimè! carcere. di tutti: Vili. SCOLA GIUSEPPE MURAGLIA ANTONIO — Svizzarotlo detto Piede detto Cento Cazzar — denti cervone essi sella. farina maietta pasquale — alfonso detto no giulia- LUIGI — pasquale — COZZO- DILIRER e ESPOSITO CIRO — CARLO Gaetano — Ferdinando — LEOPOLDO — ACCURSO PuZZOÌunO MICHELE — alfonso — riassunti: Mozzone N1CC0LA — Francesco — detto LEGITTIMO detto di Porco miei Mormlle, D' ONOFRIO SERAPIGLIA e variarci MILETTI annunziata dello Esposito ola. Ecco le Antonio — gennaio di questo condannato di 28 mesi a i tristi affiliati della sono CACCAVIELLO FRANCESCO — tali possibile rilasciato notturno, il 17 nuovamente PASQUALE — DOMENICO — è ladro come illecite armi mi non rassomigliano 1857 sostenuto detenzione per anni maggio mallevadoria, anno lo festeggiato slato marzo volta due volta sesta dietro LINO il 7 terza ricondotto si camorrista un Tremiti; incorreggibile inviato a di a Napoli dopò dopo due relegazione, ma di libertà colto di furto in flagrante delitto stendo qualificalo ; resiallora forza armi alla armala con a mano proibite) blica pub(e condannato e perciò a sei anni di relegazione : arrestato per il 17 la dal fin delitto stesso causa È ladro. la e nico Dome- Mazzola* liulgl _ ladro come dello accusato è arresto rossa malfattore, quartiere. suo Denunziato di mestiere suo camicia celebre altro un .ultimo -suo la allora, sotto ad il continua e anche loro amici nostri lettere nei antichi : noi capitoli II e li vedemmo III di questo all'opra libro. e — mo ledemErano 117 — dessi che e1ecreta rigori della loro pertanto (1857), carcerato qualche difetto delle forma, estorsioni sue Corte dopo per criminale stata cassata ripreso camorrista, tosto ma come dall'armata cacciato anno essendo dopo, tempo di un dalla ai ferri 1858), condannato e di compendio un soldato, antico Mormile, condotta un dopo gli ultimi Torino dalia Quee stura biografico e morale vita. Antonio sua Ecco Capuano, Gabinetto dal loro di ti contro Napoli. di di Castel società la costituivano — sentenza delie trovasi (9 giugno rato Napoli, libe- di la causa a la per falsità per brutalità sue alle oggi Murate di Firenze. Antonio Caccaviello all'ergastolo (1848) alla inferiore coltello, nuovo quale venuto era tirato avea render a il innanzi conto antico ultimo camorrista. 1857 vietato Esposito nel e alla fu al 1859; forza Pasquale tre terzo arresto suo il 4 arrestato le rompendo dicembre volte condannato furto, nel 1855, per resistito coltello eoo ha pubblica. Legittimo, evase 2 più- grave pena Nell'ergastolo stesso ra anco- diatamente imme- di Michele nel giovanissimo a e quella nel lentemente; vioNapoli. Imprigionalo di nuovo 1861, evase dell'anno fu ripreso nel 18 maggio ma, Insomcorrente. condannato, galeotto liberato, poi di nuovo poi evaso, i tribunali per alla morte. delitto, del condannato stato era ossia nella fu di nuovo arrestato pena, fu riposto in prigione il 15 il 22 1850, della inferriate inviato fu gennaio Aversa di lento, vio- ripreso espiala ; liberato 1860; 1861, furto per carcere; sua prigione marzo agosto 1849 il 17 il la luglio truffatore, ladro come e camorrista. Francesco nobile Caccaviello, compagno sostenne imprigionato di tanto che dalla Guardia che melma a San dai temerono di ad recarsi e del no gior- quel Fu suo egli che, avea concepita, di cui settembre, ricorda che 29 risti camor- tura fuggire dall'apercomplotto fu sventato e stura, dagli agenti della Quei fuggiaschi nella arrestare di la traverso a da Il Napoli. (ingentilisco la espressione) 24 tentato Carabinieri pari settari. anno, del aveano di i questo evasione fogne Nazionale, non fra giornali. Ognuno i alle conduce di agosto Lazzaro alla ergastolo violentemente, evase famosa la rumore imprigionati coli' parti principali il 3 nuovo diretta e menaron delle una preparata cominciò Cervone quale speravano evadere. Domenico d'Onofrio poi condannato il 5 Carlo volta nel novembre Presidio, 1860 la quarta per relegato fu Esposito, detto tre 1846, è stato Ricondotto a al d'onde il Ponza era tale per a nel evaso, evasione e di agosto mese poi di un per nuovo volta galera e tre Castel Capuano, in a per he volte è stato arre- omicidio. Marinariello, condannato volte 1856, stato la prima è evaso. relegato Tremiti. Pasquale l'altra per nel Annunziata, furti 1853 detto qualificati,una (subito dopo aver Centodenti, ha nel 1847 a espiata sei subito anni la prima già di due danne con- reclusione, pena) a venti 118 — di anni Evase ferri. Fu camorrista. Per da di Qual questi. più e brevità 1' spesso IX. Era « in dico qual meno, 1' altro e licenza più il satellite delle della Ed danno. suo a a che Ferdinando, nome che, avvilite col terrore poi, ; e infelice di aveva le del indettato Miceli, a ferocia del riusciva nome, alla di testa un' di Somma sulla montagna sequestrava estorquendogli a Cuocolo, cuoi, nome persona la in gli ingente somma capitano è latitante, ed pace in tornar a di contrade lontane desolare mila il fratello «abitanti onesti potesse di 12 il giorno la sua terra in cui Ora in ma lerate scel- sue germano di di ricco che pitano ca- dello venti, malvi- della arresto, alcuno bastiano Sea negoziante questo molti desimo me- San eleggere riscatto per lato affi- lui, quel comitiva un Pasquale luoghi ; quei ri* 1' abitazione altra ducali. un con briganti, depredava coi delle ed farsi a lui già era comune a Guai da avesse Minieri della contrade circostanti. compagno Nazionali suo droni, la- e Rapporto dell'assassino di gareggiava messosi e altre Carmine Guardie simili dis- assassini nelle estorsioni, sue pugnale quest'uomo il contronolato avventure e il camorra le il — lutti sono testualmente di oitar baldanzoso armi gennaio. agli altri non intorno Scarpatl. San Sebastiano Portici, Resina, di soddisfare alle chi, rifiutandosi il viso e insieme. di cevuto ladro di il 3 carcere nulla Pasquale — chiedo Qui pure Questura. più uno mestiere duplice suo sostenuto nuovo desiderio il riprese e di — ne di sua gne insi- respirano rebbero emigrequei due natale. ai sguardo rivolga uno registri delle prigioni bastano sul conto le concordi di Pasquale testazioni atScarpati,1 e se non dei suoi conterranei tuttora trepidanti del suo possibile di ciò che un' idea ordire di ritorno, da quelli soli si avrà possa nel A l'animo di 1849 Imperocché malvagio gennaio quest'uomo. di tale Antonio sfregio in persona egli era imputalo di ferite con A' 12 glio lucorrezionale. la competenza Abruzzese, e dichiaravasene ed inveito con eguali violenze, impugnando 1850, per aver di Maria un' danno insidiosa arma Savarese, veniva a sottoposto dalle anche ad secondo un prigioni per essersi giudizio. Liberato la Gran Corte fatto dichiarato in dalla nale, correzioquel competenza dello tre mesi stesso anno 1850, era dopo, il 27 novembre di carcere. anni omicidio a due e condannato imputato di mancalo delle nulla triste corretto sue e » Espiala questa pena, per dei suoi della conterranei a trepidauza passioni, anzi più baldo la franca si die a scorrere stare a man lui, con a campagna petto i viandanti, devastando le svaligiando le proprietà, aggredendo affaticare su' suoi facendo gli agenti vetture passi più tempo e per vari della forza pubblica fino al principio del 1857. Allora per » 1 01 trecciò II lettore feroce, citata in non una si ha nota forse del dimenticalo Cap. II di una questo lettera libro. patetica di questa bestia 120 — XI. desiderio Per tori i Mi basti tutti, senza Mi diverse, ognuno affermare di condanne camorristi. riunisco di precedenti lettore. sotto a della pazienza del eccezione, subirono tutti, senza delitti o malfai- i mente particolar- narrare abusare non per che titolo questo rinunzio e furti,frodi, assassini^ per congeneri. Dica eccezione. limito D'Ascoli rubavano camorristi, fazzoletti i distinguono. Esposito, Pasquale e li specialitàche alle dunque Vincenzo e brevità, di di gruppi industrie esercitanti molte Vari — — in esempio, per del piazza borsaioli Castello vano pone- e Pasquale Canino giuocatori nel caffè del Sebeto. e il celebre ò Centrella si non (che ancora ligevano potuto arrestare) prediil delitto in armata. Altri, grande, cioè il furto a mano Gaetano Flaminio, come Ignazio D'Elia, Mosella, Biagio Ignazio Vincenzo Cuomo, Castronuovo, Totino, Luigi Riccio, Francesco sul Ponte si vede, stavano della banda tutta una come Maddalena, all' ingresso di Napoli ; e il giorno, esigevano la calà, durante morra taglie dai poi conduttori nella che è è gruppo borbonici. Per regime più loro era Francesco II del e Santo divertivasi bombe la e di sua disparve nel poi assassino, Padre. Tale fino a 1860, che di Tale delitti sette del incendio omicidio) cui sovrano, 16 fu commessi assoluto malandrino questo de' piccoli servigi politici. Ma troppo schifosa ! XII. merita un V ; da il tormentatore e mollf di ladro De fa corrente che Esposito, rimenti, furti, feGiuseppe, saccheggio, e il 1848; clemenza del costantemente feccia, che è Falco Abbareatore. articolo Napoli a Pozzuoli cappello : i doganieri padrone del paese. di viato abbre- e mestiere dalla quasi sempre volgare rendeva togliamoci da questa Giambattista — detta Questi Fuorgrotta San di centemente re- delle Raffaello il 1843 di l'antico sotto catena dell'anno quel fra nuovo che incendiar a suo settembre ancóra commissariato fu nonostante e il il Schiano, polizia squadra e come di si partigiani spia della cosi capo ricominciò nel che divennero reazione la Bagno vi mente politici,e naturalberali, atteggiarono a li- Carmine è sopra e si accortisi ma della conto per arrestalo. colpevole il male, dell* antico, facendo al pena, de' liberali. Divenne nuovamente Era il violenza la vita. 1860, nel : i passeggeri. le ruote, sotto Luigi Curci, che condannato per le vie. Tale 15 di anni a ferri, avea alleggerito la sua regime altri cadde per de' camorristi di fare molesto tal con tutta momento, la libertà sperando gettò si commestibili svaligiavano e monco quello un di mercanti carrozze Cuomo, rimasto altro dai e le ritardo, che in era braccio; un Un carrette di essi, Francesco carrozza ruppe di aggredivano notte Uno una ai a parte: tutti è il contrabbandiere di tutti lo conoscevano, cevano gli fadisarmare da lui. si lasciavano 121 — dal Carcerato della spirar nel sua rivoluzione 1859, e contento non contrabbando in tornò ; prigione, esser principali furti nascose lungamente, si pose rubare alla fino di al nuovo gante fare il brie per mo alla pubblicazione dell'ulti- usci ne nuovo fu e e commessi ripreso l'8 settembre barcato im- e Tremiti. per XIII. di contrabbandiere i barriere alle più; disparve sempre editto i camorristi contro il 19 Si Portici. poi ricomparve ; di ali» commercio il suo esteso avea attribuiscono si di dintorni ne* 1860, pena, Gli ladro. fatto s' era al 1855 — Altri *— di gruppi camorristi. Gennaro Lippiello (ilprimo, soprannomi* e Pasquale Santucci la nel nato quartiere camorra Abellino) esercitavano Avvocata, e nel corso la notte Vittorio durante il brigantaggio Emanuele, larga l'altro circonda malfattori antichi via che Napoli. L'uno erano e ;• furto contrabbando. e più volte carcerati per Som Altri Antonio mei la, it : il muratore più pericolosi ancora Michele cocchiere Giovanni una nelle la un* Esposito, detto di briganti. banda vera isolata di vicinanze audacia inaudita. Del ricettacolo loro Attaccavano elio, botteghe condannati e una là Di furti con le il negoziante no formava- era Teduccio. a le già Nardi (Inglesino?) Angresino Il commettevano ove tutti Gaetano Giovanni San città, sulla sera il calzolaio Giudice, del casa si tavano getdi scasso case mano a della giustizia : uno* volte ; sei o sette volte Del Giudice, (Sommella) arrestato cinque i fra furbi volte violenti Nardiello, il quale uno più e più ; quattro due volte 1' Angresino dal bagno; ladro era un evaso poi era rito emenelle i furava chiese, vasi sotto ne e Ferdinando, ; lavorava, fabbricatore inoltre glietti di congedi militari di bisacri; falsario, era e È di banca, e ultimo Firenze alle camorrista. ora a per armata. resto erano a nominare Murate. limito Mi Manzi e L' ultimo dal dieci Coloro Giovanni che Cicala d'Andrea di copio XIV. che dopo nel Leopoldo dallo cuore sullo le di del Non scorcio è alcuno dell' meritano Cicala speciale una nel inverno a ricordare del Leopoldo — d' certamente spavento della Questura sono processo Musco di Benevento Gennaro e menzione : riguarda. Gennaro « incorreggibili : Vito gli slessi fatti. sempre cinque volte : il prima processato Costoro li Giovanni — stato ladri ripeter non per vengono di Napoli, Graziano. 1' articolo due ancora Luigi Garofalo, è dopo il 1858 4847 in poi. Masco Andrea* cui non quella passato anno si stringa comitiva soleva tuttavia di ladri mettere a il che ruba Y ingresso sembiante sotto procacciandosene private Cosi fu saccheggiala la casa essere agenti della forza pubblica. cosi quella di Monsignore conte : così Vargas, a Portici abitazioni, *** — 122 — r di Canosa, già capo Polizia. Que' scellerati altra di che da insidie loro avrebbe inflessione di Sicurezza, del De appunto Leopoldo Musco, di Tenente, e forestiera, era orda queir malfattori -due e furto E » per Provincie, vento), ove passioni, osò a fede Leopoldo sue più di traforarsi nelP avventure ree avrebbe rosso Polizia. con comitiva detti. delle di politico reggimento delitto al di libero campo alle dalla era sua ste que- sotto il rapaci sue qui per l'avere che loro patria (Bene- sua garibaldino speranza d* Andrea simile allo ardimento esercito la di Pubblica agli atti ziari giudiToledo, signor trovansi veterani prannome souna capitanava frequente Delegato profugo avuto col voce sua gioielliere di già rimosso Gennaro — un del Musco, avrebbe per che ansa invece erano nella organizzazione di anzi gì' individui della e di del condizioni nuove non non giabbetto della o governo? passalo il rivelazioni vi prendevano parte che uomini, questi forse, ebbero intraprese le spacciandosi più mira consorti suoi i affettare che danno di fra soleva colui commesso le borghese in e riconosciuto che solenni fanno Francesco, della Pubblica erano Il alcuno testa divisa alle toglievano che da non aspettarsi era disserrare la propria dimora resistenza a di ladri Sicurezza. Di e quella schiera al individui dinotati i tre margine.1 qui minima di camorristi alla loro Delegato politici antecedenti per la fatta Prefettura colla d'ordinario Questura, di chi a' funzionari » mettendosi Nazionali, figurava dell1 antica Ripartimento camuffavansi — eli Guardie e di — tare riten- indossato gli sguardi avea già persona galeotto che un di furti, e di furti lunga pena di ferri per imputazione l'esse! delle Giovanni Cicala, oltre alaggravali più turpi qualifiche e chiuso da in fama a di camorrista, già e più tempo avea alle leggi e il suo ad ogni sentimento di soggezione animo segno nunziato deveniva di rispetto agli altrui diritti,che a' 16 aprile del 1860 violenza da al potere furto qualificato giudiziario per di Giuseppe Tedeschi. danno commesso a Agli otto giugno dello espiata una — scorso sottraevasi anno pubblica in quella dalle mani presenza di impetuosamente che era alla scortato della un forza pubblico cidio omicomplice di un sulle di varie falsificazioni di polizze bancali, e trovavasi e in altra riassicurato veniva spalle quest' tere poimputazione quando della della nevano impogiustizia, e le esigenze pubblica sicurezza alla Questura la dichiarazione di spedirlo in carcere con del libertà che in caso di qualunque di magistrato pronunziazione ulteriori doveva il Cicala lei rinviarsi penale a gli menti provvediper da adottarsi della pubblica quiete carico nello interesse a suo funzionario, e della postosi in latitanza, e tutela della XV. Anche « Giuseppe — rispetto I fratelli La proprietà parola a come de' cittadini. » Giosuè e Gattucci. della il processo del pubblico voce questi copio Gallucci gut, si rendeva sono ognuno in intende, si riferisce Questura. i più sfi- come al Processo della Questura. 123 — — andavano» che di raggiratori camorristi quella combriccola fede la buona la tranquillità dei proprietari di e sorprendendo partile di vino, e quindi, impossessarsi delle loro campagna per da violenze, da di ben minacce tosto con e pretesti ogni specie, seguiti dati di rifiutavano si di vini vini, il era colla e mezzo •ciatamente del delle persuadersi della distornando 1' altrui; presentarsi saldezza e i violenze tali, da loro dello adempimento al ultimo portare giudiziari, agli e stessi garantire il corso si ripieno di reclami di non preferivano la imposto era se Pronti » della far loro dar a la grado eminente alla roba alla Giosuè e proprietà di comitiva Zonoli Questi false, bottino lavoro in e vestiti, ben le case, in un nulla e forse aprire per far senza circondati, prendevano più pericolosi ricchi i rumore : moralità e di raglio sba- a in tare atten- di V audacia dei esercizio autorità di cupidigie, e di d targo Pa tutti. magazzini durante il di grado in onesto, apparenza la più alta morristi ca- possedevano Pasquale — che messo il libero loro de1 il loro Donnaperna. i erano ha principio delle forza alla altri altro ogni Domenico chiavi cioè qualità di camorristi, altrui,e d'impedire agli è ond' ed della dintorni alla classe quali i truffatori, la Gaetano — coloni molti impressione la dei coloni appartenevano più corrivi alle mani; di Galluc- crediti. loro mantenere de' timidi fatto di vie fratelli ai dei Gallucci che propri diritti, credendo giustizia dovesse inchinarsi XVI. gli atti accingevansi Questura è intimare molestia riscossione nell'animo la suddetta ardivano non difendevano che avvocati agli si ai coltelli,onde mano e tutelala diritti. propri siffattesoverchierie alcuna arrecare riore ulte- ogni agenti della forza pubblica della giustizia ; e Y archivio di probi negozianti, ai quali per accoltellatori ha arresto gran dei tate ripor- invece che vita prepotenza città,essi Giuseppe hanno ne fattori,nel poveri i abbandonare termine e a voluto danaro fare voler ricolose pe- spacsi minacce avesse non che vino le della a ci, loro del compiva Né mercanzie. timore ritegno d' incutere che creditori, e agli uscieri aveva loro si camorristico, ricevute delle e mano, si di deposito di altrui di prontezza spesso il prezzo pretensione Per luoghi è accaduto ma riscuotere a bastonate loro trafficante qualità di simulata ne* alcuno parole, quando del loro proposilo semplici a La sodalizio loro il distorno rimanevano si della intimazione attinenze » soddisfarli. a d' introduzione anche irreprovevoli, delle l'impronta fabbricare giorno occupati mezzi sfrontati. serrature, con di educazione, certa ladri a uscivano provare una ma Abili d' onde a un stenza sussi- ben Studiavano di notte entravano in un batter d' occhio. e lo svaligiavano appartamento di avevano visto, tranne buon'apparenza che gente I vicini andava veniva. Vuoisi conoscere malfattori? saccheggiare uno L'anno il magazzino de' scorso, di misfatti nel dorature commessi di mese di un da questi novembre, certo De bili terri- volevano Francesco, 124 — fecero? Che Toledo. via in — Montarono al Coir Tesorone, negoziante conosciutissimo. di questo nell'appartamento falsa, penetrarono nella scesero bottega, praticando un* apertura sbarra di di La che mattina, senza estrazione, la bottega ferro. impudente portiere della questa che il che ne gente franchezza ben ben ora : si fosse era e sospettouomo» colla maggior fermano non accorto Si il pover detenzione. discendere e portieri i Egli le persone mai vestite. colpevole Il perquisizione fra una sua gli e il ladro che volta temeva avea venduto il malfattore la e che camorra, la si possano del inverno della costui di da è coi Napoli : della si compagni suoi Questura) che fece a spogliare traendo Pastore che poi, avuto alla giustizia,gli sentore e partita il proprietario si porse furto del e spacciandosi consapevole capace cautela la gli oggetti involati, se si fosse avuto taneo spondi innanzi, scalpore, muoverne Gabriele P anzidetto estinta. ladri questi aggredì Ritorno al dal costui cambiale compagni, si rilasciasse che noto LA LUCIANO fu non mai consorti testa le di questa banda ; ma non Lascio contrabbando GATTA — LUIGI — e articolo il curioso trascrivo guente se- linee un' RUSSO PALUMBO — di comitiva DE PASQUALE — FRANCESCO Giambattista doganali altra Borrclll, Carlo PASQUALE il camorrista Come di processo. — « simili imprese e XVII. alla una da no» suoi le interminabili dunque ripetizioni. Francesco no, Paesacocchiere emulo, il famoso amabili di di maniere, e gentil portamento uomo, le botteghe una degli orafi, e che elegantemente villa fu ricevuto di colpi di fu* a una Posilipo, ove derubava Cile. reato, che cuperargli ri- il loro e bellissimo notte altre citare grossi volumi i che fece dei uno di » Potrei amo del P iscena in Cottone, assoluzione in Pastore, cosi, posto e che a processo Francesco un con ducati, piccoli acconti, e fra Questa transazione specie più singolari di mese delle una trattare a duecento di settembre. di denunziarlo mosse in mese di Immaginare. (dice il pure casa assenza sulle era di 1861, Zoboli la tempo notte al prezzo segreto vittima sua consentito giustizia,aveva il Aggiungeremo « neir di al derubalo pagava saldare nel mese per era furto riterebbe meimbecille, che maggio un 1861, a pregiudizio nominato. Zoboli, che esser Questo vigliacco, temendo di alla di Operando affiliati. i suoi con nel commesso lui Zoboli era si trovarono camorrista, questo impudente presso spoglie alcuni gioiellie altri oggetti provenienti da un mille a casa chiave una vuotata. colpo, lunga una salire vestita Napoli a subire dovè in d'onde galantuomo, nell'impiantito con alcuno il fatto avesse innocentissimo, era veduto avea casa di aiuto di una superiore, piano FELICE RICCIO. di Falco Fuorgrotta e somigliante, infestava Posilipo, Carlo metteva a coi suoi Borrelli^ sbaraglio le 125 — pubbliche dello entrate circostanti. al I al Ponte Stato audaci meno clandestino trasporto — della dei della Maddalena complici suoi pagne cam- rali adope- erano macellata carne le e con trimento, de- grave più che dei dazi, della pubblica salute, e quelli che alla d* istinti e prontezza ferocia di mano, trai rapacità cungiun^evanp a a sopratutto i sopranotati, davacsi quali figuravano proteggere ed veduta armata, degli stessi agpnti doganali, i loro contrabbandi. a mano E di quali eccessi, di quale baldanza fossero capaci, lo modo il dica veemente face vasi delle totale ha Vi « — pubbliche de1 dazi tutti a indiretti segnava Palumbo) p^zza )) ner» » spesso » costoro » in » villaggio di » arriva subornare linea a » comprende » conto pre effetti dei » che » ed la che di alle venire volonterosi dei entra e banii. delia ogni 1860, settembre commesso un slaccialo vasi da che lasciarvi Borrelli Carlo la — scorso T uno udrassi a nove insorti di che da soltanto ina sono essi individui a tenersi sulla Carlo di stretti delle di e fa di — con luno ta- a quest* nistrazione Ammi- di parte di non a loro sul un Zito, per nome lun"o vincolici Sant' Anastasia, loro criminose avventure, essersi operafatto altro effetto a sul baldanzusa zuffa tra cipio prinbriccola, com- loro per turpi emolumenti, terreno; con il che aveva questa dei che vedrassi menato pure altra volta, in che cadavere a a venuti erano insieme quale Questura contrabbando avean dividersi a Borrelli » impressione quando comitiva, sua rimasto era quando — parentado e le oltre miciliato do- quale sangue, tutti di concordi quali non a sono sulle barriere doganali, pei contrabbandi e di furti,e di ogni specie di grnsgrassazioni, aggirarsi ancora doganale impedire un Borrelli, somma Pazzigni, bordone cesserà stupore e — capitanata ulissidi a la con fatto forza virtù salda de' suoi nieri dogapoco resistere de' contrabagli autori quei feroci udrassi quando i componenti anno, vita trasporto; dello ad pretendersi in guardia della insufficienza di della ben sem- terribili i la con il direttore cui cori ragionare a loro animosamente il loro parole ombra Ma indiretti, avrà dazi delle mitezza forza corrispondenza questa torna possa le notti non la Ella — recenti tutte respingere a dal non troppo stare a Di stanza messo fatto. di barriere, perchè gépiù e prossimo non quando degli agenti doga- malfattori sono e abbiano Forse, in leggendo vie di lunga di sicché virtù le genia mani, delitti alle loro salda con e codesta con l'Amministrazione e armi ha là, e ; forza, viva squale Pa- posti doganali. i pernicioso Maddalena a da astuzie, con assale il più che ma e di e contrabbando quando ed rettore il diin (ed Àferola, facinorosi di far e troppo non la con accorrere la ed delia Ponte gli agenti doganali » 6 nucleo del che retti indi- scriveva anno alias di consumo; infesta cosi scorso mano una dazi lo sperpero consumo. — Borrelli, Pazzigni, irrompe oltre nali, va violenza forte il più sulla dello mestiere di dazi a aperta con » » altro esercita » n luglio ha vi « facinorosi dei volevasi non di Carlo di nomi — soggetti nel se su' generi di mano i non lo arresto, imposte una l'amministrazione cui con provocarne a 126 — sazioni violente.» arrestati concerne, Così, « industria, mai pompa di superiori alle loro dai risparmi deile di mila trenta freno fossero a chi sarà dei delie centro XVIII. È terra, che del Felice raggrumolare proprietà voce da d' ingiustizia tassare a Napoli, il detto Carrera ogni delitti, di e li strappa e ? incorreggibiliattinenze ed criminose di la loro la li rimuove che tuto potutto audacia, con giurati pubblica potestà, e con- alzerà che crescere ac- per han vita contrabbando di onesta Borrelli lutti della insegne li agi di di il De alcuna sudore di una intraprese il valore uomini siffatti, insofferenti concittadini Raffaella — di i fratelli conterranei altrimenti loro di su fattori, mal- che L'articolo, goccia soverchiare a delle disposizione una dal adusati nostri forze sociali, ed Per — questi singolari di diversi. una di loro de' segrete sue vivere non versato condizioni rivestiti pur delitti palmo un ducati. legge, di aver petto a per le esercitare senza precedenti parole : proprie queste con senza la coltura far volte varie chiude i Seguono — — Luci a » nello. de' de' più peggiori, ma alla ne, rivoluziodopo sopra ai suoi ov' era furti alla Darsena, apparentemente impiegato,, vi nel mattino che un' ora due o perchè non (e i suoi passava lo lo circondalo di non perchè denunziavano, superiori sapean avrebber fatto qualche che loro forse brutto picciotti di sgarro, stabilimento alla sua scherzo) espulsione da questo un per che di commettervi, furto alle sue tentato strie induimpudente, avea diverse, ne1 luoghi peggiori della città. Ma voglio accennare di alle cioè che estorsioni però ad un nuovo camorra, citò esergenere nelle manifatture dei tabacchi, d' accordo certi con padroni a servizio tributo degli operai. A questi sciagurati avea imposto un di tipo vero un strani. Passo camorrista, alla vita non prima antealta e — di carlino un delle numero Nel due o foglie manipolare 1861, ingresso in lo 200 ducati. XIX. E praticando la arrestavano reale Et — di contento cantera la mia i loro et rassegna Giuseppe nominare muro il 5 per sigari. Chiese onesto lo e sorpreso nel un del manifatturarle. Fu buca una rubare e diminuzione per all' amministrazione, literlà,offrendo qui finisco,sebbene Mi si pena distribuivano clandestinamente. casa manifattura nella che loro di sotto il tabacco stava mentre settimana, rubava istesso tempo per che ceva fa- sto agoavere agli agenti di compenso caetera. sia tuli' altro che Vincenzo Arena, piuta. com- Aitol- Gennaro la, Gaetano Canelli, Salvatore Pesce, Mariano Ascione, Vincenzo di delitti Amato, Mazzarella, Domenico Fogliano, carico di FaFilomene detto e il Santillo, Gennaro condanne, Mormone, sano, Gennaro -ostinati e della Scafa, marina imponevano e il detto camorristi taglie ai Mulo, Gaetano violenti, che vetturali prima, di praticavano poi ladri Giacomo, ai sioni estor- fabbricanti di -!? CATALOGO EDIZIONI DELLE BARBÈRA G. dì TIf OGttAFO-ElHTOBE in 1863. Maggio, "*?*" ^mtali « tergo. ?ramassero I Opeue uhi) amia le in questo Coloro prò SS aia saranno mandati Citilmìo paesi rivolgerli iomanda liliri Le FIRENZE. per In posta Vaglia in tulio il si uve manieri non le franchi In Librai Librai, sono serviti pollale. Regno dai trovano purché tal di caso porlo. o b i " Pubblicazioni Notizie documentate storiche «lai Napoletane Il Papato, T Impero Francesco notario La Romana E. Reali. Nuove Delle Un Condizioni Filippo del Perfetti, del presidente di di Monsignor domestico F. proto- e 3. » Nuovi del scritti Liverani, Considerazioni - del già Segretario Ghislieri 1. 50. te dell'Aba- cardinal Marini, bibliotecario e — Cardinale Canonico del e » Papato Collegio giorni nostri, L. 1. 50. voi — Monsignor opuscolo Provincie Memoria — Prelato Un — i Gesuiti e — d" Italia Liverani, Sede. sino' ai opuscolo il Regno e di Andrea, Diavolo Un Santa della Curia De tempi nelle Brigantaggio sul ili Fra Monnier. Marco per politiche. dell' Università Roma » 50. — . di Roma Ricordi Il Clero Filippo per favore in dell' Ordine della dei ascritto Sul Carlo di e Chiesa, dominio dei temporale Bobone, a versità Regia Unidel Parroco fronte) » . . di La Congresso, Francia, Roma Un — La ; Studio De » Guérronneere. Là B. G. di Austria. e al narrata Cenno — le Leggi D'Azeglio. Massimo al sino alla luce. finora uscita e (ìiorgini suo 1860J. Edizione [9 Novembre, altra d' Ottobre i Decreti di continuata e Parere 30. — — Un storico Popolo da strative ammini» 1. 00. » 1. 50. Giuseppe ritiro nell' isola di più completa opuscolo ...»—. prera Ca- d'ogni 70. Giovanni politico di Gemelli Toscana 1. 10. » Austria, Cenni Un opuscolo. 1. storico-politici.— per la Verità, a favore degli Editori delia Biblioteca del Tipografo sig. G. Barbèra. dell'Italiano e e — . di quattro Breve 27 Nota dalle ore 9 antimeridiane di Aprile 1859. Lettera D. Tommaso al suo Figlio Lajatico del di 27 a una Aprile 1859, L' Assemblea Storia del Toscana, Seconda 25. » » Storia 30 . . Garibaldi, di Giuseppe B. — » urgenti. Pensieri Ricciardi Napoli A. l'Italia, per e Centralizzazione, Vita un'Appendice con opuscolo Questioni G. —.50. n il e 50. — . Considerazioni Papi, ora e nella Giorgini Il Papa XVI Gregorio dall'Autore approvata — gioni ra- de' Riti, nell' Archiginnasio Ebraica (col testo per 1. Teologia Dogmatica, Lingua Sancasciani di — urgenti e Girolamo di Decreto di Versione — nuove Congregazione Professore Siena. di Dott. italiana causa Sacra alla Scrittura Sacra con Predicatori, per Romano di della » Passaglia, Lettera Carlo 1. » Riforma Della Perfetti All'Illustre già Perfetti ossia Società, la e Filippo M. alle 1 Neri diane pomeri- Corsini Corsini. » chese Mar45. — . intorno di quattro ore Cosimo Ridolfi ai fatti » del — . Considerazioni edizione di vile Ci85. Leopoldo 45. ti, Galeot1. 25. » . Il Segreto colò dei Fatti Tommaseo palesi seguiti nel 1859, Indagini » di Nic1. 50. L'As. TI, h. Il Segreto COLÒ * Tua.