www.gazzetta.it lunedì 2 giugno 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - Numero numero 128 Anno www.forst.it ITALIA VERSO IL MONDIALE IL C.T. HA DECISO I 23: L’ESCLUSIONE DI PEPITO ACCENDE LE POLEMICHE TRIESTE IN FESTA Quintana re di un Giro che ha fatto innamorare L’ITALIA Scelta sofferta e dolorosa: tagliato Rossi Prandelli boccia Destro e tiene Insigne Il colombiano è il simbolo delle nuove generazioni. Aru rappresenta il futuro del nostro ciclismo: parte l’asta. Basso e Cunego: è finita un’epoca CECCHINI, GARLANDO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 5, COMMENTO DI BOLDRINI A PAGINA 19 GHISALBERTI, GIALANELLA, GREGORI, PASTONESI PAG. 22-29 Gigi Buffon portiere Mattia Perin portiere Salvatore Sirigu portiere Ignazio Abate difensore Andrea Barzagli difensore Leonardo Bonucci difensore Giorgio Chiellini difensore Matteo Darmian difensore Ebbene sì, benedetto Giro d’Italia... Hai vinto anche stavolta. La sintesi della corsa rosa 2014 sta tutta qui nella Piazza Unità d’Italia stracolma anche di tifosi colombiani. Sta nel solido legame con la storia fatto di frecce (e bandiere) tricolori e di commozione per l’inno d’Italia. E sta nel podio, con quelle facce, che è una finestra spalancata sul futuro. Mattia De Sciglio difensore Gabriel Paletta difensore Alberto Aquilani centrocampista Antonio Candreva centrocampista Daniele De Rossi centrocampista Claudio Marchisio centrocampista Thiago Motta centrocampista Marco Parolo centrocampista L’ARTICOLO A PAGINA 19 Andrea Pirlo centrocampista Marco Verratti centrocampista Mario Balotelli attaccante Antonio Cassano attaccante Alessio Cerci attaccante Ciro Immobile attaccante Lorenzo Insigne attaccante Andrea Ranocchia difensore (riserva) ilCommento LA CORSA ROSA HA VINTO ANCORA DI PIER BERGONZI MOTOGP SESTA VITTORIA IN SEI GARE L’INCIDENTE «FORZA AZZURRI» DICE IL CAPITANO DEL MILAN CHE PUO’ RIAVERLO IN DICEMBRE Marquez spettacolo ma Rossi non molla Duello-show tutto spagnolo con Lorenzo. Vale da 10° a 3° E in Moto3 trionfa Fenati 3 La gioia di Marc Marquez, 21 anni SCHEMBARI, ZAMAGNI PAG. 30-35 COMMENTO DI FALSAPERLA PAG. 19 BASKET SEMIFINALI GARA 2: C’E’ SIENA-ROMA Sassari, colpo a Milano: 1-1 Belinelli va in finale Nba 9 771120 506000 40 6 0 2> DI SCHIAVI PAG. 36-37, COMMENTO DI ORIANI PAG. 19 Cesare Prandelli c.t. MONTOLIVO SI OPERA ALLA TIBIA: 6 MESI DI STOP 3 Riccardo Montolivo, infortunato nel match con l’Irlanda BOCCI, LAUDISA, MOLINARO ALLE PAGINE 8-9 IL PRESIDENTE OGGI LE VECCHIE GLORIE COL REAL IL CASO LO RIVELA INCHIESTA DEL SUNDAY TIMES MERCATO IL CLUB GIALLOROSSO ALL’ATTACCO Agnelli: «La Juve presto vicino alle big d’Europa» «Comprati i voti per il Mondiale» Il Qatar ora trema Roma, è sprint Cerci-Iturbe Inter, obiettivo su Siqueira «Alla fine del triennio 2015-18 dobbiamo fatturare 300 milioni a stagione. Sono grato a Conte» Alcuni membri Fifa sarebbero stati corrotti con 5 milioni di dollari. Torneo a rischio? IL ROMPIPALLONE 3 Andrea Agnelli, 38 anni 3 Bin Hammam, ex membro della Fifa GRAZIANO, MAURO, OLIVERO PAG 10 LICARI A PAGINA 7 DALLA VITE, PUGLIESE ALLE PAGINE 11-13 DI GENE GNOCCHI Preoccupazione per Ghirardi che vuole lasciare il calcio. Si sa che chi smette con lo sport tende ad ingrassare. w 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MONDIALE -10 LA NAZIONALE I NUMERI E LA CONDIZIONE DEGLI AZZURRI Portieri + = + Difensori = = = = + = - Centrocampisti = = Gigi Buffon Mattia Perin Salvatore Sirigu Ignazio Abate Andrea Barzagli Leonardo Bonucci Giorgio Chiellini Matteo Darmian Mattia De Sciglio Gabriel Paletta Alberto Aquilani Antonio Candreva 36 anni Juventus 21 anni Genoa 27 anni Psg 27 anni Milan 33 anni Juventus 27 anni Juventus 29 anni Juventus 24 anni Torino 21 anni Milan 28 anni Parma 29 anni Fiorentina 27 anni Lazio Partite 139 Gol Subiti 114 Mondiali 3 Europei 2 Conf.Cup 2 0 0 0 0 0 8 8 0 0 0 47 0 1 1 1 36 2 0 0 1 67 4 1 1 2 1 0 0 0 0 10 0 0 0 1 2 0 0 0 0 34 5 0 1 1 19 0 0 0 1 Partite Gol Fatti Mondiali Europei Conf.Cup 19 1 0 0 1 Italia in Brasile se Prandelli taglia Pepito: e lascia a casa Destro A sorpresa c’è Insigne Il c.t. Cesare Prandelli, 56 anni, con Giuseppe Rossi, 27 anni IPP Il c.t. azzurro ha scelto i 23: in attacco ci manca una seconda torre centrale. Ok Verratti e Darmian, dentro Parolo e Paletta DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO FIRENZE Le decisione più sofferta e dolorosa di una vita da allenatore. Cesare Prandelli ha tagliato Pepito Rossi, l’attaccante che ha aspettato oltre lo scetticismo di tanti, con una fede paragonabile solo a quella di Bearzot in Pablito Rossi; ha tagliato l’uomo che ha posto sul piedistallo come esempio di professionalità e dedizione. Lo ha trascinato con affetto paterno, ma, al momento di scegliere, ha ascoltato il campo. Come giusto. Non è il codice etico che seleziona. L’unico modo che ha un allenatore per difendere l’onestà delle proprie scelte è ancorarle alle prestazioni. Lo sport è campo. Non è Pepito Rossi ha recuperato nel fisico, il ginocchio è saldo, ma sabato a Londra non ha mai tirato in porta, mai puntato l’area con decisione, ha sempre cercato la giocata lontano dal cuore dell’area e dai tackle. In un paio di settimane puoi assorbire una contrattura, non scacciare dalla testa le remore di un infortunio tremendo. Col tempo Pepito ritroverà senz’altro il suo calcio spensierato, ma per «questo Pepito» il Mondiale sarebbe stata una partita troppo grande. Scelta giusta e coraggiosa, perché portarsi comunque Rossi, amato trasversalmente, avrebbe garantito la pace sociale. Napoli non sarebbe certo insorta per Insigne, come è insorta Firenze, dove vive Prandelli, per Pepito, che aveva la benedizione di Lippi. Le squadre coraggiose nascono da scelte coraggiose. Perché Insigne Ha una logica anche il ripescaggio a sorpresa di Insigne, che ha finito la stagione in crescendo, ottimo protagonista della finale di Coppa Italia. Con Benitez ha allungato la copertura di fascia e può proporsi anche come esterno offensivo di centrocampo, oltre che come seconda punta nel raggio di Balotelli e giocoliere tra le linee. Ha orgoglio sfrontato da campioncino che divampa in notti speciali: è successo in Champions, può ripetersi in un Mondiale. Con una giocata può cambiarti la vita. Senza torri Destro è stato superato sul traguardo come Bitossi a Gap, ma deve prenderse- Super la anche con se stesso. Prima del mese di squalifica (con codice etico) segnava a raffica ed era in vantaggio sulla concorrenza. Poi, alla richiesta di disponibilità per un ruolo di riserva, pare che non abbia risposto con esagerato entusiasmo. Un ragazzo di 23 anni non dovrebbe accettare anche un posto nel bagagliaio pur di arrivare al Mondiale? Dopo Toni e Gilardino, falciata un’altra punta centrale. E se a Balotelli viene il raffreddore? Prandelli sa bene che, se uscirà dal Mondiale dopo un assedio infruttuoso, sarà messo in croce per gli attaccanti centrali lasciati a casa. Ma la scelta è un preciso messaggio tattico: attaccheremo senza dare riferimenti, con incursori (Marchisio, Candreva...) sorretti da un centrocampo di qua- Garanzia. La certezza di un programma chiaro, sicuro ed efficace. La garanzia 4 anni / 100.000 km è valida per tutti gli scooter oltre 50cc della Gamma Sym 2014 ed è prestata direttamente e gratuitamente da Sanyang Italia srl, senza alcun intermediario assicurativo. La copertura integrale è strutturata analogamente alla garanzia prestata nei primi due anni di vita dello scooter (Garanzia Legale). L’unico dovere del cliente sarà quello di rispettare la manutenzione programmata presso la rete dei Concessionari Ufficiali Sym. 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Il finto centravanti potrà farlo anche Cassano. L’ultima finale mondiale la Spagna la vinse con Villa e Pedro che non sono arieti. Decise Iniesta. E comunque, avesse avuto Tevez e Llorente, Prandelli li avrebbe portati. Fede in Paletta C’è una zona d’ombra in difesa: l’affannato Paletta è stato preferito a Ra- nocchia in buona forma. Evidentemente Prandelli ha guardato oltre: punta sul recupero atletico dell’italo-argentino e sulla sua tempra da Mondiale, temendo le amnesie che hanno tradito spesso Ranocchia. Maggio e Romulo pagano infortuni e calo di condizione. Anche qui il campo è stato sovrano e spietato. Con Romulo, Prandelli perde il jolly che ha sempre avuto (prima Giaccherini). Sarebbe stato lo stesso Romulo a farsi da parte, per precarietà di forma e per non rubare un posto a un compagno. Così fosse, avrebbe meritato l’azzurro che non ha mai vestito in campo. Meritato anche l’azzurro di Parolo, dopo un’ottima stagione. L’Italia è fatta, ora facciamoci un bel Mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 + + - + = + Attaccanti - + = LA GAZZETTA DELLO SPORT = + 3 Riserva = Daniele De Rossi Claudio Marchisio Thiago Motta Marco Parolo Andrea Pirlo Marco Verratti Mario Balotelli Antonio Cassano Alessio Cerci Ciro Immobile Lorenzo Insigne Andrea Ranocchia 30 anni Roma 28 anni Juventus 31 anni Psg 29 anni Parma 35 anni Juventus 21 anni Psg 23 anni Milan 31 anni Parma 26 anni Torino 24 anni Torino 32 anni Napoli 26 anni Inter 94 15 2 1 2 43 2 1 0 1 3 0 0 0 0 108 13 2 2 2 5 1 0 0 0 29 12 0 0 1 36 10 0 2 0 11 0 0 0 1 2 0 0 0 0 4 1 0 0 0 12 0 0 0 0 20 1 0 0 0 GDS enza l’altro Rossi il caso «Che amarezza... Ma ora farò il tifo per i miei compagni» Rossi la prende con fair play, la fidanzata no: ritwitta i molti messaggi di protesta. Le due voci del suo staff: «Niente polemiche». «Prandelli ha sbagliato: era primo in tutti i test» DAL NOSTRO INVIATO COSÌ CONTRO L’INGHILTERRA ALL’ESORDIO? CASSANO MARCHISIO SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza FIRENZE BALOTELLI PIRLO VERRATTI DE ROSSI DE SCIGLIO CHIELLINI BARZAGLI DARMIAN BUFFON 4-1-3-2 GDS E sono tre. La prima esclusione nel 2010: Giuseppe Rossi fuori dal Mondiale sudafricano, l’allora c.t. Marcello Lippi non lo chiamò per scelta tecnica, salvo pentirsene ancora una volta pochi giorni fa, in visita a Coverciano. La seconda nel 2012: Europeo saltato a causa dei molteplici infortuni al ginocchio destro. La terza adesso: l’ennesima rottura del ginocchio, la rincorsa, l’illusione della rimonta e la doccia fredda di ieri sera. Niente Brasile per Rossi, ragazzo bravo e molto sfortunato. L’attaccante italo-americano esce di scena con grande dignità e sportività: «Sono amareggiato e dispiaciuto, ma tiferò per i miei compagni», ha dichiarato ieri in tarda serata. La fidanzata Jenna Sodano l’ha presa meno bene e ha ritwittato molti messaggi di protesta per la mancata convocazione del suo ragazzo. Dispiacere Appresa la notizia, Pepito ha lasciato Coverciano e si è rifugiato nella sua casa di Firenze, in pieno centro, palazzo che ospita anche Vincenzo Montella e Daniele Pradé, allenatore e d.s. della Fiorentina. Tragitto breve, molti pensieri. «Gli ho scritto un messaggio – racconta il suo procuratore Andrea Pastorello -. “E’ vero che non sei nei 23?”. Mi ha risposto soltanto: “Sì, ci sentiamo dopo, ho la batteria scarica”. Ci è I tifosi viola si scatenano sui social network: nel mirino la scelta del c.t. rimasto male, teneva molto al Mondiale brasiliano. Per cinque mesi ha fatto enormi sacrifici. Partirà presto per le vacanze negli Stati Uniti (la famiglia di Pepito vive nel New Jersey, ndr). Non facciamo polemiche, la decisione di Prandelli va accettata con serenità. Il c.t. ha la responsabilità di scelte difficili. Sappiamo che le motivazioni non sono tecniche». Giuseppe si è mai pentito di aver rifiutato gli Usa come nazionale e di aver deciso di giocare nell’Ita- lia, la patria dei suoi genitori? «Non è questo il momento di fare certi discorsi, ma no, Giuseppe è sempre stato convintissimo, lui voleva e vuole l’azzurro». Sui social ribolle la rabbia di tanti tifosi della Fiorentina. «A Firenze vogliono tutti bene a Rossi perché lui è uno che non molla mai, però ripeto: da parte nostra assoluto rispetto per le convocazioni di Prandelli». Federico Pastorello, fratello di Andrea e a sua volta agente, ha però twittato: «Questa volta Prandelli si è proprio sbagliato. Era primo in tutti i test». Tweet rilanciato da Jenna, la ragazza di Pepito. Furore in rete I tifosi viola non hanno gradito. Su Facebook e Twitter fioccano i messaggi contro Prandelli, per giunta ex allenatore della Fiorentina. Molti però si consolano al pensiero che Rossi avrà modo di recuperare e di preparare al meglio la prossima stagione in maglia viola. No, gli ultrà viola non metteranno a ferro e fuoco strade e piazze della città come nel 1990 per la cessione di Robi Baggio alla Juventus. Era maggio e allora come oggi la Nazionale, all’epoca guidata da Azeglio Vicini, preparava un Mondiale. I tempi sono cambiati, ora la gente si sfoga alla tastiera, anche se non si può del tutto escludere che oggi qualche tifoso si presenti ai cancelli di Coverciano per protestare. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MONDIALE -10 LA NAZIONALE Balo, scatta l’allarme Muscoli affaticati dal raduno azzurro Il medico dell’Italia: «Mario ha problemini ai flessori e agli adduttori». Ieri in allenamento gol e poi massaggi DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza FIRENZE Piccoli effetti collaterali del duro lavoro fisico svolto all’inizio del ritiro a Coverciano. Mario Balotelli accusa dei «problemini muscolari», così li ha definiti il professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro. Nulla di grave, un minimo segnale d’allarme, che però va registrato perché il Mondiale incombe. Tra meno di due settimane, a Manaus contro l’Inghilterra, il debutto degli azzurri a Brasile 2014, in condizioni climatiche estreme per caldo e umidità. motori. Con ogni probabilità certi «dolorini» erano attesi, adesso si tratta di gestire gli indolenzimenti con cura e cautela. Niente di preoccupante, però il grave infortunio di Montolivo e la botta in testa ad Aquilani hanno stordito l’ambiente azzurro. Striscia il timore che si sia innescata la ruota della sfortuna. Difesa Ci sono pure buone notizie, per esempio quelle che riguardano Barzagli, apparso reattivo nella partitella di ieri. Il difensore della Juve ha imparato a gestire le sue «eterne» tendinopatie. «E’ un ragazzo molto attento al proprio fisico», ha spiegato Castellacci. Anche Paletta, alle prese coi postumi di un guai a un polpaccio, è in miglioramento. Incrociamo le dita, partiamo e speriamo, ma non è casuale che Prandelli porti a Mangaratiba Buone notizie per Barzagli alle prese con le tendinopatie: sembra in ripresa Anche Paletta deve gestire i guai al polpaccio: Ranocchia pronto in caso di forfait Massaggi Ieri pomeriggio Balo ha giocato tutta la partitella d’allenamento e ha segnato pure dei grandi gol, ma a metà della seduta è stato massaggiato alle gambe. «Problemini ai flessori e agli adduttori - ha spiegato Castellacci -. Un po’ Mario li aveva già quando è arrivato a Coverciano. In questi giorni ci sono stati dei sovrac- carichi di lavoro che hanno influito». Sabato a Londra, nel test match contro l’Irlanda, Balotelli si è riscaldato, ma non è entrato per giocare uno scampolo di gara, segno che Prandelli ha preferito non correre rischi. Vedremo che cosa succederà mercoledì a Perugia contro il Lussemburgo. Se Ma- rio restasse fuori anche dal prossimo incontro, ci sarebbe di che interrogarsi. Due settimane fa, nella prima sessione del ritiro premondiale al centro tecnico federale, gli azzurri, agli ordini dei preparatori Venturati e Casellato, hanno svolto allenamenti severi per mettere forza e benzina nei Mario Balotelli, 23 anni, sorride in allenamento insieme a Lorenzo Insigne, 22 ANSA come 24° uomo e prima riserva il difensore centrale Andrea Ranocchia. Fino al giorno prima della gara d’esordio sarà possibile sostituire eventuali infortunati e il c.t. calcola che i rischi maggiori, in questo senso, si corrano nel reparto difensivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 il programma I NUMERI Ieri serata libera, 12 I gol realizzati da Balotelli in Nazionale: il primo nel 2011 contro la Polonia in amichevole, l’ultimo alla Armenia nell’ottobre 2013 in una gara delle qualificazione al Mondiale 3 Le reti segnate da Mario a Euro 2012: 1 all’Irlanda nel girone eliminatorio, due alla Germania nella semifinale vinta dall’Italia 2-1 29 Le presenze di Balotelli con l’Italia, l’ultima lo scorso novembre a Londra in amichevole contro la Nigeria mercoledì a Perugia col Lussemburgo Lo stadio «Renato Curi» di Perugia FIRENZE Mentre gli azzurri «tagliati» già ieri sera hanno fatto i bagagli per tornare a casa, i reduci hanno avuto la serata libera. Alcuni calciatori sono usciti coi familiari, la maggior parte è andata a cena in un ristorante di sushi in zona centrale prima di rientrare entro la mezzanotte. Il clima, si sussurra, è stato allegro ma con venature malinconiche, visto che lo choc per l’infortunio di Montolivo è ancora fresco così come l’arrivederci con i compagni che vedranno il Mondiale in tv. IL PROGRAMMA Oggi Doppio allenamento a Coverciano. Domani Foto ufficiale e partenza in pullman per Perugia. Nel pomeriggio allenamento allo stadio Curi. Mercoledì 4 giugno Amichevole a Perugia col Lussemburgo, ultimo test prima della partenza. Giovedì 5 giugno La spedizione azzurra partirà da Roma, direzione Rio de Janeiro. Domenica 8 giugno Ultima amichevole prima del Mondiale, contro il Fluminense. Sabato 14 giugno Esordio all’Arena Amazonia di Manaus contro l’Inghilterra. LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 La dedica di De Rossi «Un gran Mondiale anche per Montolivo» «Il suo infortunio potrà unirci ancora di più. Siamo maestri di questi tornei, sarà l’Italia della qualità» DAL NOSTRO INVIATO IN BRASILE MASSIMO CECCHINI FIRENZE Dopo i quarti le ammonizioni si cancellano Se torneranno i giorni del vino e delle rose, quelli dei popo-po-po in libera uscita e delle persone nelle strade, dal cuore dello spogliatoio azzurro la prima dedica è pronta: per Montolivo. E non solo per questione di semplice amicizia. A raccontarlo è Daniele De Rossi che, agganciato Facchetti nella storia della Nazionale come numero di presenze (94), alle soglie del terzo Mondiale parla come un senatore azzurro, non tirandosi indietro su nessun argomento delicato, dagli obiettivi al codice etico. L’Italia della qualità «Pensando a Riccardo per noi è un giorno triste. Ci ho parlato e sta male. Speriamo di fare un grande Mondiale anche per lui. Il suo infortunio potrebbe unirci ancora di più». Dal punto di vista tecnico Daniele non trema. «Verratti è giovane, ma fa la Champions da due anni ed è ormai un giocatore pronto. Darmian pure, sembra De Sciglio all’esordio. Aquilani ha calcio, visione di gioco, inserimenti: merita il Mondiale a prescindere da Montolivo». Ne consegue che? «Sono ottimista. La partita con l’Irlanda non fa testo perché avevamo lavorato tanto ed era impossibile essere brillanti. D’altronde con l’Inghilterra giocheremo in condizioni climatiche disastrose, ma tutti noi vogliamo lasciare il segno. Io sono orgoglioso per la mia terza partecipazione. Ho già vinto a 22 anni, ma vorrei farlo ancora. D’altronde sono tanti anni che non faccio la Champions, mi piacerebbe mettermi in mostra. L’Italia, poi, è tra le squadre che può vincere il Mondiale. Siamo maestri quando arrivano manifestazioni del genere. Non dico che siamo favoriti, però se non si parte per provare a vincere è inutile farlo. Nonostante sia una Nazionale che Al Mondiale brasiliano le ammonizioni saranno cancellate dopo i quarti e non si porteranno fino alla finale. Come per la precedente edizione, infatti, la Fifa ha infatti deciso di spezzare il torneo in due fasi: la squalifica sarà naturalmente «pagata» fino all’ultimo atto del torneo, un’ammonizione sarà invece cancellata. L’obiettivo è anche evitare il caso limite di un Messi fuori dalla finale mondiale per un’ammonizione in semifinale (preceduta da un cartellino giallo ricevuto magari nella fase a gruppi). Diversa storicamente la scelta dell’Uefa: in Champions League le ammonizioni si portano fino alla fine (caso limite Nedved squalificato prima della finale 2003). Daniele De Rossi, 30 anni, ha esordito con la Nazionale maggiore quasi 10 anni fa, nel settembre del 2004 REUTERS ha diviso per le scelte e il codice etico, anche se non ha vinto ha ottenuto indiscutibilmente dei risultati. Sarà l’Italia della qualità, perché c’è talento, palleggio e tocco di palla. Cassano? Dà fantasia. A 32 anni, oltre alle giocate, deve mettere qualcosa di più e lo sta facendo, d’altronde ormai nel Parma ha un ruolo da leader». Per ciò che lo riguarda, inoltre, Daniele si candida alla regia anche partendo tra i centrali difensivi. «Sono pronto a fare tutto. Quel movimento lo faremo per aiutare la manovra della squadra. Quando si incastra il movimento giusto, impostando con tre giocatori invece che con due il vantaggio è evidente». Etica & Roma Nel finale poi De Rossi si riavvicina alla Roma, partendo proprio dalle gestione del codice etico. «Sareb- be stato assurdo per Chiellini perdere un Mondiale per quel gesto (la gomitata-blocco a Pjanic, ndr). E’ giusto che le valutazioni le faccia Prandelli, anche se poi si possono creare delle delle strumentalizzazioni. Io poi devo giudicare me e non gli altri: quando sono stato punito, penso che sia stato giusto». L’ultima virata è sul caso Benatia. «Si possono fare interviste più o meno riuscite. L’importante è che nessuno lo guardi con l’occhio storto. Ha dato alla Roma più di noi romani, c’è da imparare per voglia, sacrificio e serietà. Poi spetta a lui e al club decidere. Garcia? Sono contento del prolungamento e qualunque romanista dovrebbe esserlo. Ha fatto benissimo». Proprio come De Rossi vuole fare in Brasile. Le prime dediche, d’altronde, sono già pronte. © RIPRODUZIONE RISERVATA d LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 LA STELLA CADENTE HA DETTO S Su Chiellini «Sarebbe stato assurdo che perdesse un Mondiale per quel gesto con Pjanic. La mia punizione per il codice etico? Niente da dire, era giusta» S Su Cassano «Dà fantasia: a 32 anni, oltre alle giocate, deve mettere qualcosa di più e lo sta facendo. Del resto, ormai nel Parma ha un ruolo da leader» S Su Benatia «Si possono fare interviste più o meno riuscite, ma nessuno deve guardarlo storto. Ha dato alla Roma più di noi romani, poi spetterà a lui e al club decidere» Wayne Rooney, 28 anni, quest’anno 19 gol col Manchester United AFP Tra crisi e malanni l’Inghilterra non è più Rooney-dipendente L’ascesa di Sturridge, il momentaccio dello United, i flop nel 2006 e nel 2010: Wayne non è più il totem di Hodgson DAL NOSTRO CORRISPONDENTE STEFANO BOLDRINI LONDRA Anche i totem vacillano e in questi giorni in Inghilterra si mette in discussione il miglior calciatore del paese. Wayne Rooney non è più il monarca assoluto, al quale sono stati perdonati due Mondiali flop e un Europeo da comparsa, condizionato da una squalifica per un fallo di reazione in Montenegro. L’ascesa di Sturridge ha questo contrappeso: l’improvvisa vulnerabilità di Rooney, uno che con il nome che si ritrova, Wayne, sembrava davvero il pistolero che risolve tutto al saloon. Proprio nel giorno in cui David Moyes dice «al Manchester United non mi hanno dato il tempo necessario per lavorare», lo stesso fattore tempo comincia a remare contro Rooney. Crocevia Brasile Il centravanti ha chiuso male la stagione: un malanno all’inguine gli ha fatto saltare l’ultimo mese. Ritrovare la forma non è facile a maggio, anche se Rooney ha mostrato buona volontà: si è portato in vacanza, in Portogallo, due fisioterapisti. Ce la sta mettendo tutta, Rooney, che non concede sconti neppure a sé stesso: «Ho 28 anni e non posso fallire in Brasile». La prestazione sbiadita con il Perù ha però scatenato i media inglesi. Hodsgon lo difende, ma zio Roy, che teme i giornalisti co- me, se non più, degli avversari del girone al mondiale, si è lasciato scappare: «Non ci sono posti garantiti per nessuno». Cambia il vento In questo gioco di equilibri, l’ascesa di Sturridge tranquillizza tutti, ma quando sui siti dei principali giornali ti piazzano il sondaggio «Si può fare a meno di Rooney?», è chiaro che la benevolenza nei confronti del giocatore è arrivata al capolinea. Rooney paga anche il ridimensionamento attuale del Manchester United. Con un manager molto influente come Ferguson e una squadra che vinceva a mani basse, in Nazionale il peso dei Red Devils si avvertiva. Oggi il vento è cambiato. Il Liverpool ha sorpassato lo United e si fa un gran parlare del calcio di Rodgers e dei suoi interpreti. Rooney dovrà incassare anche il primo smacco dell’era Van Gaal: il capitano annunciato dei Diavoli Rossi sarà quasi sicuramente Van Persie. Il re è nudo. L’espressione, tratta da una favola di Andersen, è perfetta per il Rooney attuale, mai nelle grazie della stampa inglese, ma finora protetto dal suo talento e dal deserto del calcio d’Oltremanica. Da qui a dire che possa scivolare in panchina ci corre un Oceano paragonabile a quello trasvolato ieri dall’Inghilterra per sbarcare a Miami, ma le cose sono cambiate. Rooney dovrà farsene una ragione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MONDIALE -10 L’INTERVISTA GLI 8 GIRONI GIRONE A BRASILE CROAZIA MESSICO CAMERUN GIRONE C COLOMBIA GRECIA COSTA D’AVORIO GIAPPONE GIRONE E SVIZZERA ECUADOR FRANCIA HONDURAS GIRONE G GERMANIA PORTOGALLO GHANA STATI UNITI GIRONE B SPAGNA OLANDA CILE AUSTRALIA GIRONE D URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA GIRONE F ARGENTINA BOSNIA IRAN NIGERIA GIRONE H BELGIO ALGERIA RUSSIA COREA DEL SUD LE PARTITE DEI GRUPPI GIOVEDÌ 12 GIUGNO BRASILE-CROAZIA (SAN PAOLO) ORE 22 VENERDÌ 13 GIUGNO MESSICO-CAMERUN (NATAL) ORE 18 SPAGNA-OLANDA (SALVADOR) ORE 21 CILE-AUSTRALIA (CUIABA) ORE 24 SABATO 14 GIUGNO COLOMBIA-GRECIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 URUGUAY-COSTA RICA (FORTALEZA) ORE 21 INGHILTERRA-ITALIA (MANAUS) ORE 24 DOMENICA 15 GIUGNO COSTA D’AVORIO-GIAPPONE (RECIFE) ORE 3 SVIZZERA-ECUADOR (BRASILIA) ORE 18 FRANCIA-HONDURAS (PORTO ALEGRE) ORE 21 ARGENTINA-BOSNIA (RIO) ORE 24 LUNEDÌ 16 GIUGNO GERMANIA-PORTOGALLO (SALVADOR) ORE 18 IRAN-NIGERIA (CURITIBA) ORE 21 GHANA-STATI UNITI (NATAL) ORE 24 MARTEDÌ 17 GIUGNO BELGIO-ALGERIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 BRASILE-MESSICO (FORTALEZA) ORE 21 RUSSIA-SUD COREA (CUIABA) ORE 24 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO AUSTRALIA-OLANDA (PORTO ALEGRE) ORE 18 SPAGNA-CILE (RIO) ORE 21 CAMERUN-CROAZIA (MANAUS) ORE 24 GIOVEDÌ 19 GIUGNO COLOMBIA-COSTA D’AVORIO (BRASILIA) ORE 18 URUGUAY-INGHILTERRA (SAN PAOLO) ORE 21 GIAPPONE-GRECIA (NATAL) ORE 24 VENERDÌ 20 GIUGNO ITALIA-COSTA RICA (RECIFE) ORE 18 SVIZZERA-FRANCIA (SALVADOR) ORE 21 HONDURAS-ECUADOR (CURITIBA) ORE 24 SABATO 21 GIUGNO ARGENTINA-IRAN (BELO HORIZONTE) ORE 18 GERMANIA-GHANA (FORTALEZA) ORE 21 NIGERIA-BOSNIA (CUIABA) ORE 24 DOMENICA 22 GIUGNO BELGIO-RUSSIA (RIO) ORE 18 SUD COREA-ALGERIA (PORTO ALEGRE) ORE 21 STATI UNITI-PORTOGALLO (MANAUS) ORE 24 LUNEDÌ 23 GIUGNO AUSTRALIA-SPAGNA (CURITIBA) ORE 18 OLANDA-CILE (SAN PAOLO) ORE 18 CAMERUN-BRASILE (BRASILIA) ORE 22 CROAZIA-MESSICO (RECIFE) ORE 22 MARTEDÌ 24 GIUGNO ITALIA-URUGUAY (NATAL) ORE 18 COSTA RICA-INGHILTERRA (BELO H.) ORE 18 GIAPPONE-COLOMBIA (CUIABA) ORE 22 GRECIA-COSTA D’AVORIO (FORTALEZA) ORE 22 MERCOLEDÌ 25 GIUGNO NIGERIA-ARGENTINA (PORTO ALEGRE) ORE 18 BOSNIA-IRAN (SALVADOR) ORE 18 HONDURAS-SVIZZERA (MANAUS) ORE 22 ECUADOR-FRANCIA (RIO) ORE 22 GIOVEDÌ 26 GIUGNO PORTOGALLO-GHANA (BRASILIA) ORE 18 STATI UNITI-GERMANIA (RECIFE) ORE 18 ALGERIA-RUSSIA (CURITIBA) ORE 22 SUD COREA-BELGIO (SAN PAOLO) ORE 22 LA SECONDA FASE Ottavi di finale Belo Horizonte 1ª GIRONE A 2ª GIRONE B Rio de Janeiro Quarti di finale Semifinali Fortaleza Belo Horizonte Venerdì 4 luglio, ore 22.00 Martedì 8 luglio, ore 22.00 Rio de Janeiro Finale ale 1ª GIRONE C 2ª GIRONE D Brasilia 1ª GIRONE E 2ª GIRONE F Porto Alegre Venerdì 4 luglio, ore 18.00 Fortaleza 1ª GIRONE B 2ª GIRONE A Recife Salvador Sabato 5 luglio, ore 22:00 1ª GIRONE D 2ª GIRONE C 1ª GIRONE F 2ª GIRONE E 1ª GIRONE H 2ª GIRONE G Finale 3°-4° posto Brasilia Sabato 12 luglio ore 22:00 San Paolo Salvador Rio de Janeiro eiro Domenica nica lio 13 luglio 1:00 ore 21:00 1ª GIRONE G 2ª GIRONE H Brasilia Sabato 5 luglio, ore 18:00 San Paolo Mercoledì 9 luglio ore 22:00 di lo pensavamo pure noi. Invece siamo usciti con gli azzurri. Ma ci siamo messi a lavorare subito, 18 mesi fa, per aggiungere il 5% che ci mancava: concretezza, efficienza, saper chiudere le gare». L’amico nemico OLIVER BIERHOFF «Occhio Italia Siamo preparati anche per sfatare le maledizioni» «La mia Germania è migliore rispetto al 2012 Bungalow, bocce e Merkel, tutto aiuta per il titolo» PIERFRANCESCO ARCHETTI Infortuni, incidenti, polemiche, vandalismi: stavolta il ritiro italiano della Germania non è stato così tranquillo come nel passato e il lavoro di Oliver Bierhoff, manager della nazionale, ha riguardato la rincorsa degli avvenimenti fuori dal campo: «Veniamo in Italia dal 2006 — Sardegna, Sicilia, due volte qui — e troviamo sempre cordialità, disponibilità, ottime condizioni. Il lavoro in Alto Adige è stato calcisticamente valido» Nei 10 anni della vostra gestione avete centrato molti obiettivi: ricostruzione, identità tattica, gioco spettacolare e integrazione sociale. Non il più importante, un titolo. Perché? «Nel 2006 e 2008 abbiamo perso contro Italia e Spagna che avevano qualcosa di più. Già nel 2010 era più possibile, ci ha castigato un corner in semifinale con la Spagna. All’Euro 2012 sentiamo ancora di HA DETTO L’avete trovato? «Come gruppo siamo più avanti. Quelli del nucleo storico da 10 anni, Mertesacker, Lahm, Schweinsteiger, Podolski sanno che è l’ultima occasione per prendere un Mondiale. La generazione successiva, Özil, Khedira, Reus, Götze ha molta più esperienza rispetto al 2012 per sopravvivere nei momenti delicati di un torneo». E’ vero che hanno costruito il resort del ritiro per voi? «No. E sono stato sospettato di favoritismi perché l’imprenditore che sta costruendo è tedesco, ma il mio lavoro è conoscere le persone.Il ritiro deve essere un ambiente giusto, dove nasce tutto. Dovevo dare nuovi stimoli ai giocatori: tanti posti che ho visionato erano già stati “usati” 100 volte dai giocatori con i club o la nazionale. Il villaggio sul mare di Santo Andrè era già previsto, sarebbe stato edificato anche senza di noi. Abbiamo soltanto chiesto alcune modifiche: 1213 abitazioni, sei giocatori in un bungalow, spero serva a creare ambiente di gruppo». S L’incidente in ritiro «Era un’azione della Mercedes con Rosberg (foto) e Wehrlein. Ci ha colpito profondamente, siamo sempre vicini ai feriti» S I leader «Per la generazione di Schweinsteiger (foto) e altri è l’ultima occasio ne per vincere un Mondiale. Tutti saranno più concreti e determinati» Ma come li dividete: per club, per ruolo, per età? Sei teste diverse vanno anche selezionate per affinità? «Facciamo decidere il consiglio della squadra, ci sembra la via migliore: questa generazione va sempre stimolata per prendere iniziative. Ogni casa ha un capitano responsabile, un solo frigo in comune. Metterò anche le bocce, faremo gare fra bungalow». Il resto non sembra. «Con Grosskreutz che ha fatto pipì nella hall di un hotel siamo stati chiari, non tolleriamo più certi comportamenti. Il tragico incidente durante uno spot del nostro sponsor ci ha colpito profondamente, siamo sempre in contatto con la famiglia del ferito più grave (è in coma indotto, n.d.r.), speriamo che guarisca presto. Forse certe azioni di Pr andranno ripensate, ma il calcio ha anche un aspetto commerciale. Sono sicuro invece che gli infortunati sul campo saranno pronti. Neuer, Lahm, Schweinsteiger ci aiuteranno in Brasile». d avere buttato la partita. Giuste o sbagliate formazione e tattica, con l’Italia abbiamo perso per due errori individuali». Anche ora l’incrocio con gli azzurri può avvenire solo in semifinale. Preoccupati? «No. Se si avvicina l’Italia il nostro obiettivo è di cancellare nella testa, e non solo, la maledizione». Ma l’Italia non le sembra un poco precaria? «Per questo è pericolosa. Non va al Mondiale dicendo che è favorita, però ha sempre qualcosa da proporre». Rimane l’idea che lo zenit per questa vostra generazione fosse il 2012. «Lo slogan era: è ora. Quin- Oliver Bierhoff, 46 anni, manager della nazionale tedesca dal 2004. Ha giocato in Italia con Ascoli, Udinese, Milan, Chievo LAPRESSE Le bocce? Sport antico, per chi usa i social. «Non proibiremo i social, basta che si rispettino compagni e rivali. Ma anche le bocce servono per stare insieme». S ll futuro «Albertini lascia? Io non ho intenzione di farlo anche se dovessimo vincere perché ho un contratto fino al 2016 e ho tanti progetti per la federazione» La Cancelliera, che ha sempre un occhio di riguardo per lei, come sta? «Bene, è tranquilla, ha altri problemi ma è sempre vicina alla squadra, verrà a trovarci anche in Brasile». Il suo amico Albertini lascia, lei cosa fa dopo il Mondiale? «No, non smetto. Io ho un contratto fino al 2016 ed è importante far vedere che mantengo la parola. Con la federazione stiamo cambiando mentalità al calcio tedesco. Non ho ancora finito». PARI TEDESCO: 2-2 Müller e Schürrle non bastano con il Camerun Meglio la Germania della ripresa, quando deve subire un gol dal Camerun (Eto’o, con esultanza da vecchietto) per svegliarsi. Thomas Müller, servito da Boateng, e Andrè Schürrle, mandato in porta da Podolski partito in fuorigioco hanno ribaltato il penultimo test prima del Mondiale. Ma Choupo-Moting, attore in Bundesliga con il Mainz, ha pareggiato al 78’ dando la giusta dimensione al punteggio. Il 2-2 di Moenchengaldbach lascia a Löw il problema Khedira (titolare ma non in forma) e aggiunge quello di Özil, sostituito tra i fischi al 63’. Non hanno giocato Neuer, Lahm, Schweinsteiger e Klose. VACANZE IN SARDEGNA Xabi Alonso: «La Spagna non è finita» Brasile imbattibile, Italia, Argentina e Inghilterra a rimorchio. E la Spagna campione in carica? «Siamo lì, attenti e pronti al ruolo che ci compete. Difenderemo il titolo, anche per rispondere a chi dice che il nostro ciclo volge al termine». Xabi Alonso svela un filo di scaramanzia. Il regista del Real Madrid e delle Furie Rosse si gode le ultime ore di relax al Forte Village, in Sardegna. «Serviva staccare, qui si sta benissimo, mi godo le persone più care. Il ruolo di star? Ho imparato da mio padre a essere umile e a distinguere i valori della vita». Xabi, fresco campione d’Europa con il Real anche se ha dovuto saltare la finale di Lisbona per squalifica, è figlio d’arte: Miguel Angel vanta due scudetti con la Real Sociedad. «Favoriti per il Mondiale? Il Brasile su tutti. Sono forti ed è il loro momento. Per noi e le altre europee c’è un nemico: l’umidità. L’Italia? Avete tradizione e carattere, sapete venir fuori da qualsiasi situazione. Sarà un mese di battaglie e fatica». Chiusura con i complimenti per Carlo Ancelotti: «Persona squisita e allenatore senza eguali. Giocare in Italia? Ho un contratto con il Real». Mario Frongia © RIPRODUZIONE RISERVATA PROBLEMI FRANCESI STRAGE IN NIGERIA Schiena a pezzi: Ribery a rischio Autobomba contro tifosi: oltre 40 morti Deschamps aspetta l’ultimo giorno per decidere. Ieri 1-1 con il Paraguay ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI Didier Deschamps fa i conti con lo stato di salute di Franck Ribery. L’esterno del Bayern Monaco non sta bene, da settimane soffre di mal di schiena e al ritiro dei Bleus è scattata l’allerta. Ieri si era propagata pure la notizia che fosse deciso il forfait al Mondiale, allarme rientrato in serata. Ribery così si è accomodato in panchina nell’1-1 contro il Paraguay, ma Deschamps deve ponderare il rischio di lasciarlo oggi nella lista dei 23. Opzioni Rinunciarvi sarebbe un problema anche perché tra le riserve nessuno ovviamente potrebbe garantire la stessa qualità. La Francia potrebbe accontentarsi di un Ribery a mezzo servizio, sperando in un pieno recupero durante la competizione, gestendo le tre partite di un girone non impossibile. Ieri, sotto la pioggia di Nizza, al suo posto Deschamps ha valorizzato Valbuena, più sperimentato del generoso Remy del Newcastle, partito dal 1’ ma a destra. Permutando lo stesso con il fantasista del Marsiglia, applaudito all’uscita dopo 71’, e cercando giocate ad effetto , prima di cedere il posto all’opzione emergente Griezmann (19’ s.t), in gol al 37’. In ogni caso Deschamps ha tempo fino al 14, vigilia dell’esordio contro l’Honduras, per chiamare qualcun altro. Pogba leader In panchina, con il sorridente Ribery, c’erano pure Benzema e Varane, arrivati affaticati dopo la finale di Champions League vinta con il Real Madrid. Niente di angosciante per Deschamps che si è accontentato del solido Koscielny in difesa, accoppiato a Sakho, con Evra e Sagna sui fianchi. Davanti, Giroud offre una valida alternativa al bomber del Real, comunque prioritario. Mentre il centrocampo è ormai ritagliato sulla leadership tecnica di Pogba, in campo per tutta la partita, affiancato dai parigini Matuidi e Cabaye, e sempre più indispensabile a una squadra in crescita. Anche contro il Paraguay la Francia ha mostrato personalità, trovando il gol con un bel destro a girare di Griezmann (37’). Rete alla Ribery, appunto. Neutralizzata poi dal pari di Caceres (44’). © RIPRODUZIONE RISERVATA Strage a Mubi, in Nigeria, dove ieri una bomba ha ucciso almeno 40 persone. Le notizie che arrivano dall’Africa, però, sono confuse: secondo l’Afp l’ordigno è esploso in uno stadio di calcio, mentre per la Reuters in un bar mentre tanta gente guardava una partita in tv. Dietro l’attentato ci sarebbe la mano di Boko Haram, l’organizzazione militare islamica che sta terrorizzando il Paese (200 vittime nell’ultimo mese) e che addita musica e calcio come mezzi di distrazione dalla religione. Un attacco simile era stato tentato a Jos davanti a un maxischermo durante la finale di Champions 2014: fece 3 morti, l’innesco della bomba arrivò troppo presto. LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 la ribalta è tutta del Qatar. A sinistra Bin Hammam, accusato di corruzione. Sopra Jack Warner (sarebbe stato corrotto). In alto, Sepp Blatter L’accusa «Comprati i voti per il Mondiale 2022» Il Qatar ora trema Il Sunday Times rivela: alcuni membri Fifa corrotti con 5 milioni di dollari da Bin Hammam. Torneo a rischio? A giugno, a novembre o forse mai? Il botto arriva inatteso a pochi giorni dal Mondiale e rischia di far male. Qatar 2022 torna in bilico dopo le terribili novità sulla presunta corruzione di alcuni votanti. Il Sunday Times ha rivelato d’avere le mail che provano i pagamenti effettuati dal qatariota Bin Hammam (5 milioni di dollari) a membri Fifa per indirizzare il voto. Blatter non commenta, il Qatar minaccia querele. Ma già qualcuno parla di nuova assegnazione se lo scandalo dovesse essere confermato: non sarà comunque facile tornare indietro. to il 3 dicembre 2010: l’Esecutivo Fifa vota Russia per il Mondiale 2018 e Qatar per il 2022. Prima che scandalosa, la scelta è tecnicamente discutibile perché i due Paesi non hanno i migliori dossier, il contrario. Il voto è comunque «strano»: partecipano solo 22 membri su 24 dell’Esecutivo, perché 2 sono già «congelati» causa sospetta corruzione (sempre il Sunday Times li ha filmati mentre ricevevano mazzette). La Gazzetta titola «Il Mondiale dei ricchi» e non è l’unica a fare allusioni sulla correttezza delle procedure. Inghilterra (2018) e soprattutto Usa (2022) parlano di «scandalo»: sembra che Blatter avesse promesso il Mondiale agli americani. Voto scandalo Comincia tut- Bin Hammam k.o. Dopo il vo- FABIO LICARI to, la situazione alla Fifa precipita. Bin Hammam, presidente della Confederazione asiatica, sfida Blatter alle presidenziali del 2011 e finisce stritolato a sua volta da accuse di corruzione proprio alla vigilia delle elezioni. Viene squalificato a vita, anche se graziato dal Tas per insufficienza di prove. Intanto spuntano nuovi guai in Qatar: Platini ricorda che d’estate a 50 gradi non si può certo giocare e propone il Mondiale d’inverno (al momento del voto ci ha pensato nessuno?); le organizzazioni per i diritti umani lanciano precise accuse sulla situazione dei lavoratori a Doha e dintorni. E si comincia anche a parlare di «Russiagate» e di opere d’arte regalate da Mosca ad alcuni votanti. Comunque per la Russia c’è tempo. Per ora laStoria MORTO A 62 ANNI ANDREA SCHIANCHI Biondo, bello, e pure bravo La vita al limite di Marinho Il Diavolo Biondo ha concluso la sua fuga sulla fascia sinistra, capelli al vento e zero pensieri in testa. Francisco Marinho, a 62 anni, è crollato a terra mentre teneva in mano una figurina della Coppa del Mondo del 1974: la sua. Se n’è andato così, ricordando quello che era stato (un campione) e dimenticando quello che era (povero, triste, alcolizzato). Alla metà degli anni Settanta il Diavolo Biondo non era solo il terzino sinistro del Botafogo e del Brasile. Era un mito. Interpretava il ruolo con la tipica sfacciataggine brasiliana (mai preoccuparsi della fase difensiva) e con l’irriverenza di quei tempi di contestazione: portava i capelli lunghi, come i Figli dei Fiori, le sue cavalcate erano un inno alla libertà e alla fantasia. Terzino del Brasile ai Mondiali ‘74. Talentuoso e irriverente, si perse tra donne, alcool e notti brave Talento Era tanto sopra le righe in campo quanto fuori. La sua parabola, per certi versi, ricorda quella dell’immenso Garrincha: talento puro, imprevedibilità, stravaganze. Finite le partite, c’erano le belle donne, lo champagne, il gioco d’azzardo. Una vita al limite, corse a perdifiato 4 I NUMERI 14 I voti al Qatar dell’Esecutivo Fifa (22): così il Paese asiatico si aggiudicò l’edizione 2022 del Mondiale. Agli Usa andarono gli altri 8 voti Organizzazione difficile Comincia il balletto di proclami e smentite. Unica cosa che sembra sicura è il fatto che il Mondiale 2022 si giocherà d’inverno: Platini (tirato in ballo a sua volta per la cena all’Eliseo con gli sceicchi e per il figlio assunto dalla Qatar Sports) suggerisce gennaio, Blatter preferisce novembre e fa: «Votare Qatar è stato un errore». Nel 2015, dopo l’ennesima commissione, sarà fissata la data. Comunque — come per scandali e scandaletti di Germania 2006, Polonia-Ucraina 2012 eccetera — la situazione pare metabolizzata: il sistema di assegnazione non è pulito, dal 2026 dovrebbero votare tutti i 207 Paesi e non solo 24 «esecutivi», ma intanto è fatta e buonanotte. Blatter prepara così l’ennesima ricandidatura che sarà ufficializzata al Congresso di San Paolo il 1011 giugno. Quando... Accuse Times Secondo il quotidiano inglese, Bin Hammam ha pagato 1,6 milioni di dollari a Jack Warner, presidente del Nordamerica (dei quali 450mila prima del voto); inoltre 350mila dollari a Reynald Temari, membro dell’Oceania, per opporsi alla sua sospensione (procedura che impedì al suo successore di votare quel 3 dicembre). In totale 5 milioni di dollari, da fondi neri, andati anche ad altri protagonisti della storiaccia, tra i quali diversi presidenti di federazioni africane (non votanti per il Mondiale). Le mail, i documenti, le prove bancarie arrivano da una «gola profonda» Fifa. Il quotidiano promette nuove rivelazioni «nelle prossime settimane». LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 4 Appunti LA FIFA IN BRASILE Dopo l’operazione S Vidal ce l’ha fatta Il caso Qatar 2022 Saranno giorni caldi a San Paolo per la Fifa dopo le rivelazioni del Sunday Times. L’Esecutivo (7-8 giugno) e il Congresso (10-11 giugno) dovranno affrontare il «caso» Qatar Il Cile lo convoca Paura passata: Vidal parteciperà al Mondiale. Il c.t. del Cile Jorge Sampaoli lo ha infatti inserito nei 23 convocati nonostante l’operazione al menisco del ginocchio destro che lo juventino ha sostenuto il 7 maggio. In lista anche Isla (Juve), Carmona (Atalanta) e Pinilla (Cagliari), oltre ad Alexis Sanchez. La lista dei 23 Ghana, 5 «italiani» S più Prince Boateng Le elezioni alla presidenza Al Congresso Sepp Blatter dovrebbe candidarsi ufficialmente alla presidenza (voto il 29 maggio 2015). Già candidato il francese Champagne, è attesa in estate la decisione di Platini Indagini Fifa La cosa divertente è che nel luglio 2012 la Fifa, dopo i numerosi scandali, ha introdotto il codice etico e poi assunto l’americano Michael Garcia, ex procuratore generale di New York, per svolgere indagini sui voti per Qatar e Russia. Oggi in Oman Garcia dovrebbe incontrare dirigenti qatarioti per poi presentare la relazione finale al giudice etico Joachim Eckert prima dell’inzio del Mondiale. Difficilmente le scadenze saranno rispettate. Però c’è chi trema: se Garcia ha già trovato argomenti interessanti, se il Sunday Times aggiungerà particolari, allora Eckert potrebbe suggerire un ripensamento dell’assegnazione. E la Fifa potrebbe essere costretta a indire una nuova votazione: già ieri il vicepresidente Fifa Jim Boyce (Nord Irlanda) si è detto favorevole, nel caso, a un nuovo voto. Al Congresso mancano otto giorni: che cosa succederà? © RIPRODUZIONE RISERVATA lungo la fascia, sempre con il rischio di oltrepassare la linea bianca e finire fuori dal campo. Francisco Marinho, fuori, ci è finito spesso. Come Garrincha, del resto. O come George Best. E’ vero, il Diavolo Biondo non ha raggiunto l’altezza di quei miti, ma se negli ultimi anni abbiamo ammirato le volate di Roberto Carlos, Cafu, Maicon e Dani Alves dobbiamo sapere che il loro padre si chiamava Francisco Marinho: non l’inventore ma il prototipo del terzino fluidificante. Pugni Fluidificava talmente bene, e in tale scioltezza da far imbestialire i compagni che gli urlavano di tornare in difesa, devi marcare l’avversario, sennò non sappiamo come fare. Il Diavolo Biondo se ne fregava, e se ne fregò pure nella finale per il terzo posto al Mondiale del 1974 quando il Brasile perse 1-0 dalla Polonia. Il gol lo segnò Lato, l’uomo che Marinho doveva controllare. Negli spogliatoi il portiere Leao prese a pugni Francisco: «Devi imparare a comportarti. Non puoi sempre fare come pare a te». Il Diavolo Biondo incassò le botte, ma non imparò la lezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ci sono 5 giocatori del campionato italiano nella lista dei 23 del Ghana diramata dal c.t. Kwesi Appiah: sono Acquah (Parma), Badu (Udinese), Asamoah (Juventus), Essien e Muntari (Milan). A loro si aggiunge l’ex rossonero Kevin Prince Boateng (ora allo Schalke). Convocati anche i fratelli Ayew, figli di Abedi Pelè, e Asamoah Gyan, che nel 2010 sbagliò un rigore decisivo con l’Uruguay nei quarti. Kevin Prince Boateng, 27 anni REUTERS Amichevoli Lukaku e Hazard: Belgio già in forma Le stelle del Belgio già brillano: Romelu Lukaku e Eden Hazard firmano il 2-0 di Stoccolma alla Svezia (ma Ibrahimovic è rimasto in panchina). Successo anche per gli Stati Uniti: 2-1 alla Turchia nel New Jersey, gol di Johnson e del totem Dempsey per gli americani, di Selcuk Inan su rigore per i turchi. Costa d’Avorio C’è Gervinho con Drogba e Yaya Il romanista Gervinho sarà a Brasile 2014: il suo nome figura nella lista ufficiale della Costa d’Avorio. Guidata, naturalmente, da Didier Drogba e Yaya Touré, che avrà ancora al suo fianco anche il fratello Kolo. Tra gli esclusi del c.t. Sabri Lamouchi, gli attaccanti Doumbia e Lacina Traoré. 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 L’INFORTUNIO Forza Montolivo ALESSANDRA BOCCI MILANO La notte è passata, la nottata no. Riccardo Montolivo è tornato ieri nel primo pomeriggio a Milano su un aereo ambulanza con la tibia sinistra rotta (frattura lievemente scomposta del terzo medio distale), il morale a pezzi e una maschera di serenità appiccicata sulla faccia. Serenità esibita col capo dello staff medico del Milan Rudy Tavana che è andato a trovarlo nel tardo pomeriggio e con tutti quelli che sono passati alla clinica Madonnina o gli hanno telefonato, a partire dal trio BerlusconiGalliani-Inzaghi che si è fatto sentire subito dopo l’infortunio. «Il nostro capitano è un soldato, non molla», dice Galliani. «E’ rabbioso, ha voglia di rimettersi in piedi», racconta il padre Marcello. Riccardo Montolivo sarà operato questa mattina alla Madonnina dall’equipe del professor Schoenhuber, poi comincerà la lunga nottata senza calcio. Ci vorrà carattere per tirarsene fuori in fretta dopo un infortunio del genere. Sostegno Le decisioni fondamentali erano state prese già a Londra, quando il medico della Nazionale Castellacci ha trasmesso via mail la prima radiografia al collega milanista. In mattinata Montolivo è ripartito con Castellacci, poi è stato preso in consegna a Linate dal dottor Mazzoni, medico sociale del Milan. Alla Madonnina, L’intervento PIERANGELO MOLINARO Riccardo Montolivo è in buone mani. Herbert Schoenhuber, il chirurgo ortopedico che stamane presso la clinica Madonnina, a Milano, lo opererà per ridurre la frattura alla tibia della gamba sinistra con cui il centrocampista azzurro è rientrato ieri pomeriggio da Londra, è quasi la Madonna di Lourdes per il mondo dello sci. Ha rimesso in piedi generazioni intere di colleghi di Alberto Tomba dopo gravissimi incidenti. Altoatesino di Brunico, 63 anni, è responsabile del reparto di traumatologia dello sport dell’Istituto Galeazzi di Milano e presidente della commissione medica della Federazione Sport Invernali da oltre vent’anni. I miracoli In certi casi i suoi interventi chirurgici si sono dimostrati veri e propri miracoli, come nel 1998, quando riattaccò il tendine d’Achille a Luca Cattaneo, il discesista azzurro di Ponte di Legno che cadde rovinosamente durante la discesa delle Olimpiadi invernali di Nagano. Dopo soli 8 mesi, un record per un settore così delicato, Cattaneo era già in pista. C’è chi ha detto che lo sci azzurro gli deve diverse medaglie, ad esempio tutte quelle di Giorgio Rocca. Rocca all’esordio di Coppa del Mondo nel 1996 si distrusse un ginocchio in un gigante sulla pi- Riccardo Montolivo, 29 anni, centrocampista del Milan AI Oggi l’operazione alla tibia sinistra Pronto a fine anno «E’ stata una batosta, ma il vostro affetto mi ha ridato il sorriso». E Berlusconi lo consola sono ancora andati a trovarlo, ma messaggi e telefonate si sono susseguiti. Berlusconi ha mandato alla Madonnina il suo medico personale Zangrillo per essere sicuro che nulla mancasse al suo capitano. L’equipe medica oggi è numerosa: Schoenhuber con il dottor Pozzoni, tutti e due del Galeazzi (anche Montolivo senior lavorava lì), il dottor Accetta e Tavana. L’intervento è fissato per le dieci. Italia-Irlanda, è il 9’ del primo tempo: Montolivo s’infortuna in uno scontro con Alex Pearce riportando la frattura della tibia. Il centrocampista azzurro uscirà in barella dopo l’intervento dei medici IPP/AP esami e una certezza: la frattura è lievemente scomposta, niente di tremendo, ma tremendo è che Riccardo abbia perso il Mondiale a 29 anni. «Poteva essere il suo momento, la prossima volta avrà 33 anni e chissà se sarà ancora in na- zionale», dice il padre, ex anestesista, che oggi andrà in sala operatoria con l’equipe che opererà suo figlio. Parole «È stata una batosta, ma il vostro affetto mi ha fatto tornare il sorriso!Ora farò il ti- fo con tutti voi per i miei compagni!Forza Azzurri», ha scritto su Twitter Riccardo, che è rimasto tutto il giorno in compagnia dei genitori (oltre al padre, la madre Antje) e della moglie Cristina. Molti compagni sono già in vacanza e non Tocca a Schoenhuber Il chirurgo famoso nel mondo dello sci A ORTOPEDICO A MILANO S Herbert Schoenhuber 63 anni, è responsabile del reparto di traumatologia dello sport dell’istituto Galeazzi di Milano e presidente della commissione medica della Federazione Sport Invernali da più di vent’anni sta austriaca di Flachau. Un incidente che aveva compromesso legamenti, capsula, menischi e cartilagine. Pareva perso, una delle tante speranze che una disciplina traumatica come lo sci alpino fagocita irrimediabilmente. Recupero La ripresa di Rocca fu lunga e lenta, anche per colpa di altri infortuni, come nel 1999. Per molti medici pure quella volta era al capolinea, invece la fase migliore della sua carriera è stata fra il 2003 ed il 2006, stagione in L’INFORTUNIO Prognosi 6 mesi di stop Diagnosi frattura alla tibia sinistra GDS cui con 5 vittorie riuscì a conquistare la coppa di slalom. Rocca, la cui sorte pareva segnata nel 1996, si è ritirato nel 2010, a 35 anni, per l’ennesimo infortunio alla vigilia dell’Olimpiade di Vancouver dopo 14 stagioni di splendida carriera. Campioni Non solo i pazzi spericolati dello sci, ma anche altri atleti devono ringraziare Schoenhuber. Nell’ambito degli sport invernali ha rimesso in pista anche Alessandro Pittin, che, dopo il bronzo della combinata nordica a Vancouver 2010, si era distrutto in allenamento durante un salto dal trampolino. Quel bronzo Pittin avrebbe potuto replicarlo a febbraio a Sochi, invece si è piazzato quarto. Il medico altoatesino ha operato anche campioni di altre discipline, come Parisse, il capitano della nazionale di rugby e, per quanto riguarda il calcio, nel 2012 ricostruì il legamento crociato anteriore del ginocchio di Muntari. Schoenhuber dice che quello che attende Montolivo non è un intervento complesso: «La frattura al terzo mediale della tibia sinistra è leggermente scomposta. Riporteremo l’osso nella posizione ottimale e poi lo fisseremo con un chiodo. La prognosi? Biologicamente la guarigione avviene in 90/120 giorni, ma in campo potrà tornare fra sei mesi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sostituti Il Milan spera di avere Montolivo in campo in autunno, ma difficilmente sarà pronto prima di dicembre. «Un infortunio che non ci voleva, dispiace per il giocatore, speriamo possa recuperare al più presto», ha detto l’amministratore delegato Galliani che è passato a salutare Riccardo nel pomeriggio. «Gli siamo vicini e lo aspettiamo, la nostra stagio- ne comincia tardi e non abbiamo fretta di andare sul mercato. Abbiamo Cristante. ci saranno più chance per lui in attesa che torni Riccardo». Per gli accordi fra federazioni e club, dal prossimo mese la Figc si farà carico dello stipendio di Montolivo fino al rientro in campo: un risparmio del quale il Milan avrebbe volentieri fatto a meno, così come Riccardo avrebbe fatto a meno delle vacanze anticipate. «Sono cose dolorose, ma nel mondo del calcio possono capitare. Mio figlio cercherà di reagire nel migliore dei modi», assicura il padre Marcello. Ma un Mondiale sfumato a pochi giorni dalla partenza è un grande guaio. Il crac dell’osso a Craven Cottage resterà nelle orecchie di Riccardo a lungo. Cancellarlo sarà più difficile del riparare la frattura. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gazzetta.it PROGRAMMA ESTIVO Gazza Tvf Adriano Galliani, 69, con Barbara Berlusconi, 29 LIVERANI Barbara in crociera Tournée negli Usa Lui è un habitué, lei invece farà il suo debutto quest’anno. La «Crociera Rossonera — Adidas Milan Junior Camp», diventata ormai l’appuntamento fisso dell’estate, si arricchisce di nuovi ospiti: oltre ad Adriano Galliani ci sarà anche Barbara Berlusconi. Sarà la prima volta dei due amministratori delegati insieme a bordo di una nave: si tratta della MSC Splendida, che partirà il prossimo 22 giugno da Genova e che navigherà nel Mar Mediterraneo. L’itinerario prevede tappe a Napoli, Messina, Tunisi, la città azzurra di Sidi Bou Said, Cartagine, Barcellona e infine Marsiglia e la Provenza, prima di fare rientro a Genova il 29 giugno. I tifosi trascorreranno una settimana di vacanza partecipando ad attività, incontri, giochi e serate dedicate insieme ai campioni del Milan di ieri e di oggi, e allo staff tecnico e medico della prima squadra. L’obiettivo è quello di ospitare anche Filippo Inzaghi, ma molto dipenderà anche da come si evolverà la situazione nei prossimi giorni. La nuova stagione rossonera invece comincerà il 9 o il 10 luglio: al raduno mancheranno i giocatori reduci dal Mondiale, che si aggregheranno alla squadra in un secondo momento. Come sempre si lavorerà a Milanello fino alla partenza per la tournée negli Stati Uniti (21 luglio). I rossoneri giocheranno il 24 a New York contro l’Olympiacos, poi il 27 luglio a Pittsburgh con il Manchester City e infine il 2 agosto a Charlotte con il Liverpool. In caso di primo posto nel girone, giocherà la finale del 4 agosto a Miami. Intanto venerdì 6 giugno, salvo imprevisti, è in programma la prima visita di Silvio Berlusconi a casa Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA Neymar, 22 anni, brasiliano AP LE MAGIE DI NEYMAR GOL DA DIETRO PORTA IN ALLENAMENTO Neymar durante il Mondiale avrà tutti gli occhi del suo Brasile addosso. In attesa del fischio d'inizio, la star del Barcellona mostra tutto il suo talento con un gol da cineteca in allenamento. Guardatelo sul nostro sito. IMMOBILE-BORUSSIA «PER CHIUDERE MANCA LA FIRMA» Al termine di ItaliaIrlanda al Craven Cottage di Londra il capocannoniere dell'ultima serie A conferma che si trasferirà a Dortmund per disputare la Bundesliga e la Champions League. Impossibile non parlare dell'infortunio di Montolivo: «Ci ha destabilizzati». LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 d E ora il Milan cosa fa? HANNO DETTO S Galliani «Non ci voleva l’infortunio di Montolivo. Come si può consolare? Tutto il Milan, a partire dal presidente Berlusconi, gli è vicino» clic DAL K.O. DI ANASTASI AL DITO DI BUFFON: GLI ADDII IN EXTREMIS Non è la prima volta che un azzurro si infortuna pochi giorni prima di un grande evento, Mondiale o Europeo. Anastasi si fece male a un testicolo prima di partire per Messico 70: lo sostituì Boninsegna, che poi giocò un ottimo Mondiale, segnando anche in finale. Peruzzi si ruppe prima del Mondiale 1998 e il numero 1 diventò Pagliuca. Buffon saltò l’Europeo 2000 per un dito rotto: giocò Toldo. Pessotto saltò il Mondiale del 2002 per la rottura dei legamenti. S De Rossi «Perdere uno come Montolivo, uno dei vecchi, degli storici, fa veramente male. Riccardo è un ragazzo sempre positivo e corretto, dispiace ancora di più» Largo a Cristante Ma se va via Essien... Ruoli centrali per De Jong e Muntari. Intanto il club rossonero cerca un giocatore duttile e d’esperienza CARLO LAUDISA carlolaudisa MILANO Il lungo stop di Riccardo Montolivo complica non poco i piani del Milan. Il centrocampista di Caravaggio è un punto di riferimento del centrocampo e per Pippo Inzaghi non sarà facile trovare delle soluzioni all’altezza. L’ a.d. rossonero Adriano Galliani ha già affrontato l’argomento con Silvio Berlusconi durante la cena di sabato sera ad Arcore. Al momento la decisione è quella di dare spazio a Bryan Cristante, il diciannovenne centrale che ha già esordito brillantemente contro l’Atalanta, segnando un gol e colpendo una traversa. Poi, con l’avvento di Clarence Seedorf è tornato ai box, complice un noioso infortunio e la concorrenza del neo-arrivato Michael Essien. Gerarchie Adesso il friulano avrà un’importante opportunità per scalare le gerarchie in casa rossonera. Ma è chiaro che il mercato all’orizzonte potrà portare nuove opportunità per dare un nuovo assetto al centrocampo. Anche nel nuovo corso è previsto un ruolo centrale per Nigel De Jong, mentre merita sempre grandi attenzioni Sulley Muntari. Un discorso a parte merita Andrea Poli, ancora a metà con la Sampdoria. Il lavoro diplomatico con il club blucerchiato è stato già avviato. L’impressione è che per il jolly trevigiano ci sarà ancor più spazio nella stagione che va a cominciare. LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 ma è chiara la logica milanista. Provare a liberarsi dell’ex giocatore del Chelsea e offrire a Cristante maggiori opportunità. In questa prospettiva, dunque, va messo nel conto che il Milan nelle prossime settimane valuterà nuove opportunità per questo reparto. L’identikit non è ancora chiaro. È presto per fare dei nomi, ma va messo nel conto che la caccia ad un nuovo centrocampista è appena partita. Più che per sostituire direttamente Montolivo per cercare un elemento duttile, capace di reggere la responsabilità di una maglia da titolare. E’ difficile, invece, che torni alla base Antonio Nocerino. Il campano ha delle possibilità di restare al West Ham, ma se così non fosse verrebbero prese in esame anche altre strade. Rami Intanto c’è un clima di ottimismo per Rami. La scorsa settimana il Milan ha presentato un’offerta al Valencia da 3,8 milioni di euro. Il difensore è deciso a restare in rossonero e dalla Spagna si attendono notizie positive questa settimana. Certo, si attende l’insediamento di Peter Lim per chiudere questa pratica e proprio questo cambio di consegne in casa spagnola comporta una tempistica adeguata. Avviata anche la trattativa con il Nec Breda per la cessione dell’attaccante Kingsley Boateng, questa stagione in prestito al Catania. Invece si prevedono tempi per lunghi per la soluzione della comproprietà di Alberto Paloschi con il Chievo. Per l’attacco rientra, infatti, Alessandro Matri dalla Fiorentina e il destino di Paloschi è chiaramente legato anche alle decisioni sul futuro dell’ormai ex viola. I dubbi Semmai restano degli interrogativi sulle prospettive di Essien, voluto da Seedorf e forte di un contratto per un’altra stagione. È presto per identificare dei pretendenti, Poli è a metà con la Sampdoria, l’impressione è che troverà ancora più spazio Bryan Cristante, 19 anni, centrocampista del Milan ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MERCATO L’EVENTO STASERA LA SFIDA TRA LE VECCHIE GLORIE E UN APPUNTAMENTO TRA I DIRIGENTI DELLE DUE SOCIETA’ UNESCO CUP Emozione allo Stadium: c’è Zizou La Signora parla di Morata col Real Zidane farà un tempo con i bianconeri e uno con gli spagnoli. A cena la trattativa G.B. OLIVERO MILANO Se siete juventini e avete un figlio di età variabile tra i 5 e i 15 anni stasera avete l’obbligo morale di portarlo allo Stadium. Ci sono mille motivi: i vecchi campioni di Juve e Real Madrid, la finalità benefica, il clima di festa. E poi, o forse prima, c’è un altro motivo, che ha un nome e un cognome: Zinedine Zidane. I bambini tra i 5 e i 15 anni l’hanno visto giocare solo su youtube e su qualche dvd. Certo, non sarà la stessa cosa ma Zizou ha ancora un fisico atletico e poi con la palla tra i piedi, anzi sotto la suola, può cambiare colore a una serata. E’ come chiedere a John McEnroe di prendere la racchetta: ci metterà un po’ di più ad arrivare a rete, ma la stop volley è sempre quella. Zidane giocherà un tempo con il Real e un tempo con la Juve. E saranno passati 4.037 giorni dal 14 maggio 2003, l’ultima volta che Zizou scese su questo stesso campo che allora si chiamava Delle Alpi. Il francese segnò un gol, ma la Juve vinse 3-1 ed eliminò il Real Madrid in semifinale di Champions. Morata-day Nella comitiva spagnola a Torino non c’è Florentino Perez, ma sarà Emilio Butragueño a parlare con i di- Pavel Nedved e Zinedine Zidane nel corso della sfida che l’anno scorso vide opporsi le vecchie glorie di Juve e Real. Al Bernabeu vinsero gli spagnoli 2-1, stasera allo Stadium la rivincita AP rigenti bianconeri, a chiedere notizie di Arturo Vidal e a rispondere a domande su Alvaro Morata. La trattativa per il giovane attaccante sta per entrare nel vivo e stasera (cena prevista allo Stadium dopo la partita) verrà affrontato l’argomento. Il Real vorrebbe cedere Morata in prestito tenendosi il diritto di controriscatto. E intanto Fabio Quagliarella ha dichiarato a Firenzeviola.it che «ho tanta voglia di giocare, mi sento importante. La Fiorentina è una delle opzioni: a Firenze sono stato benissimo e i tifosi mi hanno dimostrato affetto». Biglietti L’Unesco Cup di stasera serve a raccogliere fondi per i bambini soldato del Mali e della Repubblica Centrafricana. Fino a ieri sera erano già stati venduti circa 20.000 biglietti. La sfida sarà trasmessa da Italia 1, ma mai come in questo caso è meglio esserci. Per consentire a un bambino di dire un giorno a suo figlio «ho visto giocare Zinedine Zidane». © RIPRODUZIONE RISERVATA ieri a Torino I Member a colloquio con il presidente Sono venuti da tutto il mondo per incontrare Andrea Agnelli e il resto del Top Management della Juventus: ieri, in occasione del #J1897day, i Member J1897 hanno avuto l’opportunità non solo di fare la conoscenza, ma anche di conversare con la dirigenza del club campione d’Italia. Agnelli: «Sono grato a Conte Juve presto con le big d’Europa» Il presidente: «Abbiamo fame: alla fine del ciclo 2015-2018 dovremmo fatturare 300 milioni l’anno e saremo molto vicini alle potenze attuali» MIRKO GRAZIANO MILANO «Ieri non conta, siamo già proiettati al futuro, abbiamo fame del prossimo successo. Nel triennio 2015-2018 porteremo la Juve a ridosso delle corazzate europee». Andrea Agnelli e il top management del club campione d’Italia hanno incontrato ieri mattina i “Member J1897” provenienti da tutto il mondo. E nella pancia dello Juve Stadium il presidente bianconero ha esposto idee e programmi chiari, in un cammino di crescita costante che non ammette deroghe o manovre azzardate, ma che «alla fine del ciclo “15-18” ci dovrebbe portare a fatturare annualmente 300 milioni di euro, esclusi i proventi Uefa, al netto delle prestazioni sportive, ponendoci quindi molto vicini alle grandi potenze attuali», ovvero Real, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco. Insomma, arrivare lì velocemente, a un passo dall’élite, per poi cercare di sfruttare l’occasione giusta, un po’ come negli ultimi tempi hanno fatto Borussia Dortmund e Atletico Madrid. In effetti, se la Champions si giocasse solo a livello di fatturato, i bianconeri (e molti altri) non potrebbero mai andare oltre i quarti di finale, ma per fortuna poi in campo contano altre componenti: valori sportivi, organizzazione generale e tradizione per esempio, «e noi in questo senso possiamo giocarcela con chiunque - continua Agnelli -. La forza della Juventus viene da una tradizione che in pochi possono permettersi in Europa». Assist a Conte «Vincere è l’unica cosa che conta qui alla Juve, un dogma che non si elimina», ma allo stesso tempo il presidente fissa per bene alcuni concetti, «perché a volte si parla a sproposito di stagione falli- Andrea Agnelli è nato a Torino, il 6 dicembre 1975 mentare. Penso al Bayern di Guardiola, sepolto dalle critiche per l’eliminazione dalla Champions, in semifinale! Incredibile: quella appena conclusa è stata la seconda miglior stagione nella storia del club tedesco». Per Agnelli la stagione non è mai fallimentare «se si arriva a marzo-aprile con ancora tutti i traguardi nel mirino, a prescindere da come vada poi a finire...», aveva spiegato nei giorni scorsi. Di fatto, un assist a un Conte preoccupato dalla crescente fame di Champions nel popolo juventino, «nonostante una squadra non ancora pronta a competere per certi traguardi», disse a fine campionato. Il leccese sente che l’anno prossimo non basterà più primeggiare in Italia, e in questo senso un amaro segnale è arrivato in semifinale di Europa League: fuori col Benfica, e tecnico bersaglio di critiche anche feroci. «Ma noi dobbiamo sempre essere realisti - continua Agnelli - e fare i conti con gli altri. Dal canto mio, non ho aggettivi per valutare quanto fatto negli ultimi tre anni: dobbiamo essere tutti grati alla gestione dell’area sportiva, ai giocatori che suonano l’orchestra, al suo direttore, Antonio Conte, e a chi ogni giorno ha lavorato E su Calciopoli: «Prima la giustizia ordinaria, poi la revisione del processo sportivo» dietro le quinte. E’ qui che emerge il vero valore aggiunto di questa squadra: l’umiltà». Calciopoli Chiusura dedicata a Calciopoli: «Prima di chiedere la revisione del processo sportivo, aspettiamo che vengano completati tutti i percorsi della giustizia ordinaria...». © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Si gioca alle 19 Con i blancos ecco Seedorf Appuntamento allo Stadium: alle 18,30 mezz’ora di intrattenimento gestito da Cristina Chiabotto, alle 19 fischio d’inizio della Unesco Cup, in caso di parità si batteranno i rigori. La partita sarà trasmessa su Italia 1. Biglietterie aperte al Museum (10,30-16) e allo Stadium (dalle 16). Ecco i convocati di Juventus Legends e Real Madrid Leyendas. JUVE: Alessio, Amoruso, Birindelli, Camoranesi, Davids, Di Livio, Ferrara, Iuliano, Mirkovic, Montero, Nedved, Padovano, Porrini, Ravanelli, Sousa, Tacchinardi, Tacconi, Torricelli, Tudor, Vieri, Vierchowod. REAL MADRID: Contreras, Carlos Sanchez, Fernando Sanz, Pavón, Hierro, De La Red, Butragueño, Amavisca, Morientes, Solari, Esnaider, Zidane, Seedorf, Karembeu, Makelele, Michel Salgado, Amancio. L’ESTATE BIANCONERA I NUMERI 3 gli scudetti vinti di fila dalla Juventus con Antonio Conte in panchina. Impresa che al club bianconero è riuscita solo negli Anni 30 21 le reti di Carlos Tevez, 19 delle quali in serie A. L’Apache è stato il miglior marcatore stagionale della Juventus. Dietro di lui, Arturo Vidal e Fernando Llorente a quota 18. 102 i punti conquistati in campionato della Juventus campione d’Italia: si tratta del record europeo a livello dei campionati più prestigiosi: Liga, Premier League, Ligue 1 e Bundesliga Antonio Conte, 44 anni LAPRESSE Squadra al lavoro dal 14 luglio a Vinovo ALBERTO MAURO TORINO La Juve sta pianificando la prossima stagione. Adunata a metà luglio (probabilmente il 14) a Vinovo senza gli azzurri. La Supercoppa slitterà in inverno, probabilmente il 23 dicembre in Qatar. La novità di quest’estate è la tournée in Australia, con partenza dall’Italia a inizio agosto e amichevole contro le All Stars della A-League capitanate da Alessandro Del Piero il 10 agosto. Il 16, di ritorno, tappa a Singapore per affrontare i Lions, ancora in via di definizione la terza ed ultima amichevole internazionale. GOLF E SOLIDARIETÀ Campioni contro cancro e Sla Al Royal Park-I Roveri garà di gol e solidarietà per sostenere la ricerca scientifica contro il cancro e la Sla. Tanti i campioni che parteciperanno alla Vialli e Mauro Cup; da Del Piero a Platini, da Manassero a Canonica, Crespi e Pavan. Tutti posso sostenere l’iniziativa con un sms da cellulare (donazione di 2 euro) o chiamata da fisso (2/5 euro, a seconda dell’operatore): il numero, attivo fino al 21 giugno, è 45504. LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 MERCATO Roma allo sprint tra Cerci ed Iturbe L’argentino piace a Sabatini, mentre il granata ha una promessa di Cairo. In arrivo Keita, ex Valencia dus operandi, ci possono essere due strade: o Iturbe è già in parola con la Roma o i giallorossi in realtà puntano altrove. Difficile infatti credere che il d.s. giallorosso sveli così apertamente un suo obiettivo (in passato lo ha fatto solo una volta, con Lamela, cercando sempre l’anonimato in tutte le altre occasioni). Che la Roma sia già da tempo su Iturbe è vero, che forse abbia allentato la presa da un po’ anche, considerando pure che il Verona lo ha riscattato per 15 milioni di euro dal Porto e ora cerca di massimizzarne il profitto, chiedendo per lui una base di 25 milioni. ANDREA PUGLIESE ROMA A conti fatti, sembra una sfida a due, tra Cerci ed Iturbe. Anche se, in realtà, Sabatini come sempre lavora su così tante piste (per poi chiudere al fotofinish quella più conveniente) che è difficile capire quale sia quella giusta. Di certo c’è che la Roma cerca un attaccante esterno, che giochi a destra e sia capace di rientrare, sfruttando il piede mancino. L’identikit porta a Cerci ed Iturbe. Ma non solo a loro. Interpretando Sabatini Sabato il d.s. Sabatini ha parlato apertamente dell’interesse per Iturbe e, conoscendo il suo mo- Alessio Cerci, 26 anni LAPRESSE Cavallo di ritorno Negli ultimi tempi, invece, si sono infittiti i contatti con Sergio Berti per Alessio Cerci, uno che a Trigoria ci è cresciuto, lasciandoci un pezzo di cuore. Certo, immaginare che dopo Immobile (ceduto di fatto al Borussia Dortmund) il Torino si privi anche di Cerci non è semplice, come confermato dallo stesso presidente granata Urbano Cairo: «Voglio tenere Alessio, è il nostro top player. L’obiettivo è di rinnovargli il contratto e di blindarlo». Cerci, però, in mano ha una promessa verbale di Cairo: se arriverà un’offerta congrua per una chance che gli è a cuore, il presidente lo lascerà andare. E mai come oggi Alessio è convinto che se c’è una possibilità di tornare a Roma, a casa sua, è proprio questa. Il costo? Il Torino chiederà 20 milioni, si può chiudere a 16-17 (magari inserendo una contropartita tecnica). Gli altri, Keita e Balanta Poi la Roma nel ruolo continua a tenere monitorati altri nomi, tra cui Aubameyang (Dortmund) e Jeramain Lens, ala destra dell’Olanda e della Dinamo Kiev. Per il primo ci vogliono però una ventina di milioni, per il secondo almeno 15. Sempre più vicino, invece, l’arrivo a centrocampo di Seydou Keita, centrocampista ex Valencia, gestito da Pascal Boisseau, lo stesso agente di Garcia Gervinho. In difesa, infine, Sabatini ha messo più di un occhio sul giovane colombiano Eder Alvarez Balanta, 21 anni, centrale del River e della Colombia. Juan Manuel Iturbe, 20 anni ANSA Taccuino SAMPDORIA Ecco Samp City al Porto Antico GENOVA (f.g.) Derby (rossoblucerchiato) al Porto Antico. Dopo il Genoa Museum (che ha avuto un grande successo di visitatori), nella zona dell’Acquario aprirà i battenti entro la fine dell’anno anche Samp City, una nuovissima struttura che ospiterà, oltre ai cimeli del club di Corte Lambruschini, anche spazi dedicati ai più piccoli e persino un bar in tema sampdoriano. Per questo motivo la Samp ha lanciato un appello a tifosi e simpatizzanti in possesso di memorabilia dalla fondazione del club (1946) ad oggi affinché contattino l’ufficio marketing del club. ATALANTA Camminata nerazzura con Percassi BERGAMO (m.s.) Bergamo fa il pieno con la Camminata Nerazzurra. Ieri mattina si è svolta l’ottava edizione della marcia benefica atalantina, che ha coinvolto oltre 13 mila partecipanti. Al via, in centro a Bergamo, ha presenziato il presidente Antonio Percassi, per il taglio del nastro. Con la Camminata di ieri si è chiusa la sei giorni atalantina di Bergamo. GENOA Gasp riparte da Neustift GENOVA Manca l’ufficialità, ma il nuovo Genoa di Gasperini dovrebbe partire per il ritiro di Neustift, in Austria, il prossimo 14 luglio, dove rimarrà dodici giorni. Due le amichevoli in programma, più una terza il 26 luglio sulla strada del ritorno in Italia. Intanto è boom di prenotazioni fra i tifosi; oltre un migliaio al seguito del Grifone. CALCIO A 5 (m.cal.) Stasera (20.30, diretta RaiSport 2) al PalaBruel di Bassano si gioca gara-2 della finale scudetto tra Luparense e Acqua&Sapone. Dopo il 6-2 per gli abruzzesi di mercoledì scorso, i veneti in casa non possono sbagliare: «Mi aspetto una grande risposta», ha detto il tecnico Fulvio Colini, che ritrova Nora dopo la squalifica. Mercoledì gara-3, eventuali quarta e quinta partita il 9 e l’11 giugno a Montesilvano. cartier.it - 02 30 26 748 Scudetto, gara-2 La Luparense cerca la rivincita CALIBRE DE CARTIER DIVER M OV I M E N TO D I M A N I FAT T U R A 1 9 0 4 M C CON LA SUA IMPERMEABILITÀ FINO A 300 METRI, IL CALIBRE DE CARTIER DIVER È UN AUTENTICO OROLOGIO SUBACQUEO. DOTATO DEL MOVIMENTO 1904 MC, COMBINA I RESTRITTIVI REQUISITI TECNICI DELLA CERTIFICAZIONE ISO 6425: 1996 ALL’ESTETICA CARATTERISTICA DELL’OROLOGIO CALIBRE DE CARTIER. FONDATA NEL 1847, LA MAISON CARTIER CREA OROLOGI D’ECCEZIONE CHE COMBINANO AUDACIA ESTETICA E SAVOIR-FAIRE OROLOGIERO. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 MERCATO Eurocasting Inter Behrami-Siqueira perfetti e in... lista Hanno entrambi i requisiti per i parametri da Europa League. E’ lotta fra i giovani in prestito MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO E’ partita l’Operazione Europa. E dietro agli inseguimenti di certi giocatori c’è più di un perché. L’Inter dà un’occhiata al valore tecnico del calciatore, alla disponibilità tattica e anche a ciò che c’è intorno o... nel passato. Il club nerazzurro, arrivato quinto e che sarà impegnato il 21 e il 28 agosto nei preliminari per l’accesso all’Europa League, dovrà consegnare la propria lista l’11 agosto e dentro quella lista ci sono obblighi precisi: ecco, Valon Behrami e Guilherme Siqueira rientrerebbero perfettamente in questi parametri. E sono nel mirino del d.t. Ausilio anche per questo. Valon story Detto che, al momento, all’interno del gruppo 4+4 ci sono Ranocchia, D’Ambrosio e Andreolli, il posizionamento di Valon Behrami nel mirino è sia dovuto alla volontà di Walter Mazzarri e sia al fatto che lo svizzero approdò clic LISTE EUROPA LEAGUE ECCO GLI OBBLIGHI LEGATI A VIVAI E BABY Per l’elenco dei 25 giocatori che parteciperanno all’Europa League sono previste 2 liste, la A e la B, e nella seconda si possono inserire giovani nati dopo il 1° gennaio ‘93. I vincoli della listaA sono due: la prima riguarda il numero di giocatori cresciuti nel club, cioé tesserati per la stessa società per 36 mesi consecutivi e no dai 15 ai 21 anni di età; poi ci sono quei giocatori che per tre anni sono stati contrattualizzati in una squadra della stessa nazione del club di attuale appartenenza pur se non necessariamente la stessa. Per entrambi gli «sbarramenti», ci vogliono 4 giocatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA nel campionato italiano a 18 anni (al Genoa) superando poi la soglia di appartenenza ad un club italiano. Per Valon, obiettivo quasi dichiarato, l’Inter ha offerto prima Kuzmanovic (offerta respinta) e poi Saphir Taider, il centrocampista voluto da WM ancora a metà con il Bologna. Il problema, per l’Inter, è la valutazione del giocatore: De Laurentiis - oltre al fatto che lo svizzero è tentato anche dall’estero - valuta il giocatore 9,5-10 milioni di euro. Il club nerazzurro è convinto che valga 5,5 milioni, ed è esattamente la quantità di euro versati al Bologna per avere la prima metà del franco-algerino. Le parti si incontreranno di nuovo, e Mazzarri conta di avere un giocatore esperto, bivalente e che agevolerebbe l’aggancio a un obiettivo giovane e più volte palesato: Granit Xhaka, compagno di nazionale di Valon. Siqueira chiama Italia? Poi, ecco Guilherme Siqueira: cresciuto nel vivaio dell’Inter ha poi vissuto altre annate in Ita- a Giacarta E Thohir veste di nerazzurro i suoi cestisti Una foto postata su twitter, tutti vestiti da... calcio pur essendo una squadra di basket. E la squadra è il Satria Muda, di proprietà di Erick Thohir, che per il 44° compleanno, nella sua Giacarta, ha voluto regalare maglie dell’Inter a tutti i suoi atleti ALTRE TRATTATIVE FRA DIFESA E ATTACCO Ranocchia, vertice rimandato Chicharito, il c.t. consiglia l’addio Prandelli... rinvia l’incontro-rinnovo fra centrale e club Hernandez e il messaggio di Herrera La convocazione azzurra (come riserva, per ora) fa posticipare l’incontro fra Andrea Ranocchia e il club per l’eventuale rinnovo del contratto in scadenza nel 2015. Ci penserà (come primo step) il suo entourage, ma per il centrale italiano nulla è scontato: potrebbe restare e diventare capitano ma anche ricevere un’offerta importante dalla Juve. C’è Hernandez ed Hernandez Javier Hernandez, 26 anni AP Intanto, il sito ufficiale del Manchester United fa gli auguri al ventiseienne (ieri) Javier Chicharito Hernandez riportando sue parole riguardanti l’avventura coi Red Devils cominciata nel 2010. Poi il profilo twitter del club raddoppia ricordando i suoi gol e scrivendo «qui ce ne saranno altri». Insomma, il messicano riceve messaggi da parte del club ma anche parole chiare dal suo commissario tecnico, Miguel Herrera. «Io credo che a Hernandez convenga lasciare il Manchester United per giocare con maggiore regolarità - ha raccontato il c.t. del Messico -. E credo anche che dovrebbe decidere in fretta il suo futuro perché questa situazione lo sta danneggiando chiaramente in ottica Mondiale». L’Inter vorrebbe il giocatore: bisognerà capire se lo United deciderà di cederlo in prestito vista la valutazione di 12 milioni. Nel frattempo, pare che il club nerazzurro abbia chiesto informazione su un altro Hernandez, Abel, Palermo, che Zamparini valuta 15 milioni di euro. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Valon Behrami, 29 anni, in Italia dal 2003, ora al Napoli: Mazzarri lo rivorrebbe con sé FORTE Lo svizzero arrivò in Italia a 18 anni L’italo-brasiliano è partito dal vivaio nerazzurro Khrin a Belec, due rientri. Offerte per Bardi ma resta e andrà in prestito I dubbi di Mbaye S Guilherme Siqueira, 28 anni, di proprietà del Granada: è cresciuto nel vivaio interista AFP lia con Lazio, Udinese e Ancona. Tipo da lista insomma. Il Benfica - pur non mollando del tutto la presa - ha fatto scadere l’opzione per il riscatto (fissato a 7 milioni) ma sul laterale sinistro c’è pure l’Atletico Madrid. Il Granada (proprietario del giocatore) della famiglia Pozzo avrebbe chiesto 10 milioni di euro: negli ambienti nerazzurri c’è sempre l’idea di poter lavorare sul prestito, al ragazzo non dispiacerebbe un ritorno in Italia. Nei giorni scorsi è emersa una voce su Destro, cresciuto nel vivaio nerazzurro: l’Inter ci ha provato offrendo Guarin, la Roma al momento non ha intenzione di cederlo ma il ragazzo sarebbe ok per lista e campo. Khrin, Mbaye, Belec E i baby da lista? Potrebbero tornare per restare Khrin e Belec, Duncan sarà ceduto, Bardi ha avuto offerte all’estero ma l’Inter lo considera il futuro e lo rimanderà in prestito, mentre Mbaye incontrerà presto l’Inter: la volontà di rinnovare il contratto in scadenza nel 2016 c’è, ma niente è scontato perché il giocatore (visto che l’Inter ha già tre laterali e ne sta cercando un altro) vorrebbe capire quanto sentirsi importante per il domani del club. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 MERCATO IL TOTO ALLENATORI Udinese, volata lunga Stramaccioni o Maran L’ex pupillo di Moratti ha incontrato Pozzo ed è in leggero vantaggio sull’ex tecnico del Catania: oggi la decisione FRANCESCO VELLUZZI La festa della Repubblica potrebbe essere anche la festa dell’Udinese. Perché oggi può essere il giorno della rinascita. L’annuncio del nuovo corso. Che è poi il nuovo tecnico. Quello che raccoglierà la pesante eredità di Francesco Guidolin, tre volte in Europa negli ultimi quattro anni e una semifinale di Coppa Italia. E ora supervisore tecnico dei tre club nell’orbita della famiglia Pozzo: Udinese, Granada e Watford. Maran è l’alternativa più affidabile per i collaboratori di Gino Pozzo ROLANDO MARAN ALLENATORE Spareggio Le ultime news dicono che sono rimasti in corsa due allenatori: Rolando Maran e Andrea Stramaccioni. Il giovane tecnico romano avrebbe incontrato proprio in questi due giorni di vacanza, quelli ritenuti più tranquilli e, quindi lontano da occhi indiscreti, i dirigenti bianconeri che stanno cercando di identificarne meglio il profilo. Sembra particolarmente intrigato dal progetto dell’Udinese che lavora per regalare al più presto il nuovo stadio Friuli ai suoi tifosi. Stramaccioni, dopo le giovanili alla Roma, ha avuto come per magia la panchina dell’Inter. Poi l’ha persa. Il contraccolpo psicologico è stato pazzesco, ma proprio l’esperienza nerazzurra gli ha trasmesso una voglia di rivalsa e una grande dose di umiltà. Vuole rimettersi in gioco ed è attratto dal progetto di un club in cui la crescita dei giovani, e qui Strama eccelle, è ritenuta fondamentale. L’ex tecnico nerazzurro è ancora legato da un anno di contratto al club di Thohir. Proprio su questo aspetto qualcosa andrà limata. Perché poi l’altro dettaglio da considerare riguarda i tre collaboratori di Francesco Guidolin, sotto contratto fino a giugno 2015 con l’Udinese. Bortoluzzi, Diamante e Di Iorio sono stati un problema nella lunga trattativa con Delneri (che aveva già tre collaboratori e non li voleva), potrebbero esserlo meno con Stramaccioni che è più concentrato sul progetto e sul programma di lavoro che sullo staff. Maran L’alternativa, al momento unica, resta Rolando Maran, 50 anni, particolarmente sponsorizzato da qualcuno dei più stretti collaboratori di Gino Pozzo. Piace, oltreché per la preparazione (le cose migliori le ha fatte vedere a Varese e nel primo anno di Catania), per l’esperienza nel governare lo spogliatoio e nel tener duro con le teste calde. In Sicilia, dove ha vissuto una stagione non facile, culminata con il doppio esonero, di casi spinosi ne ha affrontati. Ma anche Stramaccioni all’Inter ne ha viste di tutti i colori. Maran, trentino, in serie A ha allenato solo il Catania. La prima stagione è andata bene e ha sfiorato l’Europa. Poi il disastro con la retrocessione. Andrea Stramaccioni, 38 anni, è sotto contratto con l’Inter BOZZANI QUI SASSUOLO QUI CAGLIARI Rinnovo al 2016 per Di Francesco Domani l’incontro C’è Lopez in pole se Cellino resta ancora alla guida (a.to.) La panchina del Sassuolo ha già un padrone. Domani Eusebio Di Francesco s’incontrerà coi vertici del club neroverde nella sede milanese della Mapei di Squinzi, per mettere la firma sul rinnovo, un adempimento formale: nella sostanza l’accordo era legato alla salvezza. Ma il Sassuolo e il tecnico potrebbero andare oltre, firmando fino al 2016. Voce che il d.g. Nereo Bonato conferma come ipotesi di lavoro per il futuro: «Allungare il rapporto può essere una soluzione. Ne parleremo nell’incontro. Sul rinnovo invece siamo già d’accordo su tutto». (fr.vell.) Prima la trattativa con Giulini, poi le avances degli americani, quindi l’infinita questione stadio. In questo caos il Cagliari continua a non avere un allenatore e a non sapere nulla della prossima stagione. Le ultime news fanno pensare che al timone ci sarà ancora Massimo Cellino e in panchina potrebbe tornare Diego Lopez, sotto contratto. Intanto è stato riscattato Vecino, è prossimo il rinnovo Conti, si è rotto il ginocchio Eriksson (6 mesi out) e piace Mancosu, capocannoniere in serie B col Trapani. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ L’INCONTRO CON LOTITO LE CARRIERE S Dalla NextGen all’Inter Andrea Stramaccioni, 38 anni, inizia ad allenare giovanissimo. Dopo le esperienze con la Roma Giovanissimi e Allievi, arriva la Primavera dell’Inter, dove vince la NextGen Series 2012, torneo giovanile per squadre U19 a livello europeo. Approda in prima squadra il 26 marzo 2012. Chiude la stagione al 9° posto, e viene sostituito da Walter Mazzarri. S Chiusa la pista estera L’Udi- nese sembra aver abbandonato definitivamente la pista estera. Un’idea portata avanti proprio perché i calciatori stranieri sono molto più di quelli italiani, ma è anche vero che non è semplice calarsi da sconosciuti nella realtà della serie A. E così si è arrivati al testa a testa tra Stramaccioni e Maran. Oggi con tutta probabilità la chiusura della trattativa e l’annuncio del nuovo allenatore e del nuovo corso. Chi la spunterà avrà una certezza: Totò Di Natale, pronto a ripartire alla ricerca dei 200 gol in A nella sua ultima stagione. 4 Dal Varese al Catania Rolando Maran, 50 anni, comincia ad allenare come vice al Chievo. Poi le esperienze con Cittadella, Bari, Triestina e Vicenza. Nel 2011-2012 conduce il Varese alla finale play-off di Serie (k.o. contro la Sampdoria). Il Catania lo prende per la stagione 201213: fa il record di punti in A (56). Il 20 ottobre 2013 viene esonerato, richiamato a gennaio 2014 e esonerato ancora in aprile. Edy Reja, 68 anni, ha allenato la Lazio FOTOPRESS Reja c.t. in Grecia? Salgono le chance di Pioli e Inzaghi Il futuro dell’attuale tecnico della Lazio rimane in bilico Nuovo assalto a De Vrij e Astori STEFANO CIERI ROMA Il toto-allenatore continua senza soste in casa Lazio e si arricchisce ogni giorno di un nuovo episodio. L’ultimo riguarda Edy Reja, l’allenatore in carica e, proprio per questo, ancora leggermente favorito sugli altri due candidati, Stefano Pioli e Simone Inzaghi. La novità relativa a zio Edy è che è entrato a far parte della ristretta cerchia dei candidati alla panchina della Grecia. La Federcalcio ellenica è alla ricerca di un nuovo c.t. ed ha messo nel mirino anche l’allenatore laziale oltre a Claudio Ranieri, il cui nome era sul taccuino dei dirigenti greci già da un po’ di tempo. Se la trattativa dovesse decollare nelle prossime ore le chance di una permanenza di Reja in biancoceleste si ridurrebbero drasticamente, anche se fino al vertice con Lotito in programma per venerdì tutto è ancora possibile. Nel frattempo gli altri due candidati aspettano e sperano. Pioli è stato a Formello la settimana scorsa ed ha avuto modo di illustrare a Lotito e Tare il suo progetto. Inzaghi non ne ha bisogno essendo uno di casa da quindici anni. Un elemento, quest’ultimo, che lo pone in vantaggio, anche se di pochissimo, rispetto agli altri candidati. Tutto su Astori-De Vrij Il nuovo tecnico, chiunque esso sia, avrà una coppia di centrali difensivi tutta nuova. Gli «esodati» Biava e Dias (a entrambi non è stato rinnovato il contratto in scadenza) dovrebbero essere rimpiazzati da Stefan De Vrij e Davide Astori. Queste, almeno, sono le intenzioni della società. Per l’olandese, che ieri ha confermato ai media del suo Paese di essere in procinto di lasciare il Feyenoord («sì, c’è la possibilità che io parta, ma adesso voglio pensare solo al Mondiale»), la trattativa è decisamente a buon punto. Accordo raggiunto col giocatore, mentre col club si tratta sulla cifra, ma le distanze sono minime (il prezzo sarà attorno ai 7 milioni). La trattativa per Astori è invece ancora alle battute iniziali. La Lazio ha fatto una prima offerta di 5 milioni che è stata ritenuta bassa dal Cagliari. Sarà dunque necessario alzarla. Ma bisognerà fare in fretta perché l’ex patron sardo Cellino ha intenzione di portare con sé il giocatore a Leeds, il suo nuovo club. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 MERCATO Torino da Europa con Martinez e Kone Asta per Bergessio Vicino ai granata pure il brasiliano Peres. La Fiorentina tratta Rossettini. Udinese su Rugani. Atalanta, idea Bellusci AFFARI CALDI 1 2 clic A IN BALLO S Stefano Okaka. 24 anni L’attaccante potrebbe lasciare la Sampdoria nonostante un ottimo girone di ritorno. Si è fatto avanti il Galatasaray SI PARTE L’1 LUGLIO CHIUSURA TRATTATIVE L’1 SETTEMBRE ALLE 23 3 ALESSANDRO RUSSO Il Torino, «ripescato» in Europa League al posto del Parma, studia le mosse per il dopo Immobile che è oramai ad un passo dal Borussia Dortmund: la firma nelle prossime ore. Il d.s. granata Petrachi spinge per l’attaccante venezuelano Josef Martinez dello Young Boys mentre porta avanti i contatti per Kone (Bologna) e valuta se esercitare il diritto di riscatto per la metà di El Kaddouri dal Napoli. Piace anche Bergessio (Catania), per il quale c’è una vera e propria asta in corso con Atalanta, Sampdoria e Lazio. Infine si aspetta la fumata bianca per il terzino del Santos Bruno Peres seguito lungamente durante gli ultimi mesi. Viola e Udinese La Fiorentina invece aspetta che si chiarisca la situazione del Cagliari e il nuovo assetto societario dei sardi per dare l’assalto a Ros- settini: Montella lo considera il primo nella lista dei difensori ma occhio a Samuel. Cuadrado potrebbe essere riscattato dall’Udinese prima della possibile cessione: Barca in pole. L’Udinese intanto lavora ad una parziale contropartita tecnica dai Viola: piacciono Bernardeschi, Salifu, Babacar ed ha ripreso a corteggiare Duvan Zapata (Napoli). Sempre la squadra di Gino Pozzo segue l’esterno sinistro Paganini (Frosinone). In settimana previsto un contatto con la Juve per Pereyra, nell’ambito del quale i friulani chiederanno il centrale Rugani nell’affare. Dal suo canto l’Empoli punta alla riconferma del giovane difensore (ora a metà con la Juventus), ma c’è anche il Sassuolo che potrebbe inserirsi nella discussione come già successo nella sessione invernale del mercato. Situazione più complessa quella di Verdi il cui futuro sarà oggetto di valutazioni tra Milan e Torino, i club proprietari del cartellino. 1 Luca Rossettini, 29 anni. 2 Gonzalo Bergessio, 29 anni. 3 Panagiotis Kone 26 anni ANSA/FORTE Il Consiglio Federale della Figc la scorsa settimana ha ufficializzato le date della prossime sessioni (estiva e invernale) del calciomercato. Gli affari in questi giorni sono già in corso ma la campagna trasferimenti prenderà il via ufficialmente solo martedì 1 luglio 2014. La sessione estiva terminerà quindi lunedì 1 settembre 2014, alle ore 23. Sono state già stabilite anche le date per la sessione invernale di riparazione che partirà lunedì 5 gennaio 2015 e si concluderà lunedì 2 febbraio 2015 alle ore 23. Altri affari Se parte Benatia, la Roma farà un tentativo concreto per Balanta (River). Atalanta e Lazio hanno mosso i primi contatti per il centrale Bellusci (Catania), che è anche nel mirino del Genoa che saluta Calaiò a scadenza: piace al Catania. Sempre l’Atalanta segue il difensore Matias Malvino del Defensor Sporting. La Samp ha due nodi importanti da sciogliere. Il primo riguarda il portiere. Romero non resterà in blucerchiato, ma rientrerà dopo il Mondiale. Si cerca un acquirente, visto il suo maxi-ingaggio. Da definire anche la situazione di Fiorillo (bisogna sentire la Juve) e di Da Costa. Okaka potrebbe partire (Galatasaray?) e in quel caso si punta al riscatto di Maxi Lopez, se il Catania verrà incontro alle richieste della Samp che vuole uno sconto. Barrientos (Catania) ha un’offerta dal San Lorenzo. Newcastle su Ibarbo: secondo la stampa inglese pronta un’offerta da 10 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA ALL’ESTERO CASTAIGNOS VA ALLO SWANSEA S Duvan Zapata, 23 anni attaccante colombiano del Napoli. L’Udinese torna alla carica per portarlo in bianconero S Giuseppe Bellusci, 24 anni difensore del Catania è finito nel mirino dell’Atalanta e anche della Lazio S Omar El Kaddouri, 23 anni trequartista del Torino. I granata pensano al riscatto dal Napoli dopo la bella stagione col Toro Romelu Lukaku, 21 anni, centravanti belga di proprietà Chelsea AP Per Costa il Chelsea gioca la carta Lukaku Bayern, c’è Garay Il Liverpool prende Lambert e offre 31 milioni per Lallana GIULIO DI FEO @fantedipicche Dopo una Premier sfiorata, il Liverpool si attrezza per non farsi sfuggire la prossima. In avanti ha chiuso per il nazionale inglese Lambert: 6 milioni al Southampton, acquisto utilissimo perché ha fatto le giovanili con i Reds. E il tavolo con i Saints non si chiude qui, perché il Liverpool segue anche il croato Lovren per la difesa e soprattutto spinge forte per Lallana: per lui c’è sul tavolo un’offerta di 31 milioni. Le altre big inglesi Sui social network girano da giorni le foto di Fabregas in un blitz londinese nel weekend. Viaggio di piacere, ma è anche vero che Cesc al Barcellona non è affatto incedibile e in Premier ci pensano. Due anni fa l’Arsenal nel cederlo ai blaugrana strappò un diritto di prelazione in caso di ritorno in Inghilterra, ma i Gunners, che intanto sono vicini a Remy (Newcastle) in attacco, non sembrano interessati. La lotta è tra le due Manchester: il City ne ha meno necessità ma ci pensa in caso di perdita di Yaya Touré, allo United troverebbe un amico (De Gea) e un tecnico (Van Gaal) che l’ha messo in cima alla lista per la rinascita (segue Koke). Pellegrini però nel frattempo sistema pure la difesa: a un passo l’accordo con Bacary Sagna. E il Chelsea? Anche lì un pensierino a Fabregas l’hanno fatto, ma non è una priorità. Quella è l’attacco, dove Mourinho ha sempre in cima alla lista Diego Costa. E la chiave per sbloccare l’affare con l’Atletico Madrid potrebbe averla in casa: Romelu Lukaku, 16 gol quest’anno nel prestito all’Everton, Il belga potrebbe prendere (a titolo temporaneo) il posto di Costa al centro dell’attacco di Simeone ed essere così una sorta di Courtois-bis: dopo 3 stagioni al Calderon, infatti, il portiere è pronto a tornare in Blues da stella. «Ne parleremo dopo il Mondiale», dice però Thibaut, che non gradirebbe il dualismo con Cech. Altre trattative Il Barcellona in difesa pensa sempre a Marquinhos, che l’arrivo di David Luiz a Parigi sposterebbe a destra nella difesa di Blanc: non c’è ancora trattativa ma l’ex romanista piace parecchio, le alternative sono Hummels (Borussia Dortmund) e Laporte (Athletic Bilbao). Il Bayern in difesa si avvicina a Garay (Benfica, sarebbe un affare da 15 milioni) e non molla la pista Kolarov (Manchester City). Bel colpo dello Swansea, che per 8 milioni prende dal Twente l’ex interista Castaignos, 14 gol nell’ultima Eredivisie. Il Valencia a caccia di qualità in mezzo: nel mirino Thorgan Hazard (fratello di Eden, era allo Zulte ma anche lui è del Chelsea) ed Enzo Perez (Benfica). Ufficiale il passaggio di David Villa al New York Fc nella Major Soccer League, presto dovrebbe toccare anche a Lampard. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 ilBasket arco, ma se anche quest’anno dovessi trovare poco spazio, magari «M potresti pensare a un bel contratto con una squadra d’Eurolega, no?». «Non se ne parla nemmeno. Io voglio giocare nella Nba». Dialogo tra un giornalista e Marco Belinelli di circa sei anni fa. Dopo una stagione da matricola con i Golden State Warriors vissuta a lungo in panchina, era lecito pensare che l’azzurro potesse aver voglia di giocare, di essere protagonista anche se in un basket «minore». Invece no. Il ragazzo non ha mai mollato. Perché è cresciuto nel mito dei professionisti e l’unica strada che ha sempre preso in considerazione era quella del basket stelle e stri- ilCommento anche di tifosi colombiani. Sta nel solido legame con la storia fatto di frecce (e bandiere) tricolori e di commozione per l’inno d’Italia. E sta nel podio, con quelle facce, che è una finestra spalancata sul futuro. Dall’ultimo Hinault abbiamo visto sfilare al Giro d’Italia generazioni di campioni d’ogni provenienza, personaggi di talento e personalità diverse e ci siamo sempre più convinti che il Giro ha una forza in sé. È questa corsa che fa grandi i suoi protagonisti. Di più, il Giro è tra le pochissime icone che danno una bella immagine del nostro Paese. Basta pronunciare la parola Giro d’Italia per scatenare una reazione emotiva. Un sorriso. È successo a Belfast, a Bari, a Oropa come ieri e Trieste. E così finisce che un omino con la faccia che è una mappa geografica riesce ad allargare i confini della storia e mette per la prima volta il nome di un sudamericano sull’albo d’oro della corsa color Gazzetta. Il suo nome è Nairo Quintana e sulle spallucce si porta una storia fatta di nobilissima povertà e di profondo orgoglio. Dopo essersi nascosto per tre settimane dietro una maschera, il colombiano in L’abbraccio sul podio tra Quintana e Aru ANSA sce. Giovedì sarà il primo italiano a scendere in campo in una finale Nba con la maglia dei San Antonio Spurs. Scusate se è poco. Non avrà disputato dei playoff da protagonista, ma quando è stato chiamato da coach Gregg Popovich ha sempre dato il suo contributo, anche in difesa. Spesso nella postseason le rotazioni, oltre ad accorciarsi, si basano sugli accoppiamenti difensivi, diventando le partite molto più tattiche, dove ogni mossa può fare la differenza tra una sconfitta e una vittoria. Anche per questo il suo minutaggio è passato da 25.2 a 16.5 a partita. Ma questo dato non deve certo essere interpretato come una bocciatura. In stagione regolare Belinelli laVignetta QUINTANA E ARU IL BELLO DEL GIRO LA CORSA ROSA HA VINTO ANCORA bbene sì, benedetto Giro d’Italia... Hai vinto E anche stavolta. La sintesi della corsa rosa 2014 sta tutta qui nella Piazza Unità d’Italia stracolma rosa ha pianto in cima allo Zoncolan, quando ha capito di avere il Giro in tasca e ieri si è lasciato andare ai sorrisi più luminosi del sua vita. In ogni intervista si dice «innamorato dell’Italia e di questa corsa». A Trieste noi salutiamo un nuovo campione trasformato dalla gestione di una corsa complicata sotto il profilo psicologico prima ancora che tecnico. E adesso sappiamo che dietro a quell’apparente aria compassata, il Condor nasconde l’anima di un predatore. Eusebio Unzue, il direttore sportivo che ha visto nascere e crescere anche Miguel Indurain dice che non ha mai visto un campione che avesse così tanta personalità. «Quintana si porta dietro tutta la storia dei popoli andini. É un tipo calmo e razionale, ma è meglio non farlo arrabbiare... quando è buono può essere anche molto buono, ma quando si incattivisce diventa cattivo come non si può esserlo di più...». Al Tour la palla passa a Froome, Contador e Nibali, che sono i tre più forti specialisti delle gare a tappe. Ma qualcosa ci dice che chiunque di loro vinca dovrà vedersela dal prossimo anno anche con Quintana e Aru. Già, perché il giovane sardo è l’altra grande notizia. È l’unico che in questo Giro è riuscito a staccare Quintana in salita (a Oropa per pochi secondi e soprattutto a Plan di Montecampione). Ma sono la grandissima cronoscalata e la gestione di un momento difficile sullo Zoncolan che gli assicurano un posto in prima fila nei prossimi Grandi Giri. E così sotto l’ennesimo acquazzone, tra la folla immensa di Piazza Unità d’Italia, abbiamo pensato alla vittoria del Giro, la nostra corsa che offre palcoscenici (leggi percorsi) come nessun’altra al mondo. La corsa dell’Italia che attraversa la storia, l’Italia che dovunque ti fermi trovi un tavolo apparecchiato, un panino al salame, un bicchiere di vino e, se c’è tempo, un grappino. L’Italia che va in piazza ore prima del passaggio e mette palloncini rosa ai balconi. L’Italia che va ancora sulle salite e scrive W il Giro. L’Italia che applaude per uno scarafaggio colombiano e si commuove per il primo campione sardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA DI LORENZO CASTELLANI re della gara Moto3 (che lo proietta nuovamente al vertice del Mondiale), non a caso pilota della sua neonata scuderia. Un omaggio al «Talentino» del motociclismo italiano che, idealmente appare come un’investitura, più che come un passaggio di consegne. Dopo anni di cattivi pensieri, temendo il futuro, forse siamo riusciti ad invertire la tendenza di nuovi sconfitti. E il fatto che, grazie anche all’australiano Jack Miller (che precede di poco Romano nel Mondiale) gli spagnoli non siano riusciti a vincere nemmeno una volta quest’anno nella classe dei giovani appare come un timido tentativo di invertire la rotta. La bandiera Valentino sventola sempre vigorosa e il pesarese ha già detto – e forse già firmato – che andrà avanti ancora due anni. Dietro Andrea Dovizioso può ancora darci qualche bella soddisfazione, così come può crescere definitivamente Andrea Iannone, il migliore della generazione di mezzo, il più promettente. Ma il torello di Ascoli Piceno potrebbe diventare la chioccia dei ragazzini che si sono appena affacciati al Mondiale (segnate il nome © RIPRODUZIONE RISERVATA Italia pericolosa ma vulnerabile quindi battibile PAU GASOL Cestista Nba con i Lakers Incredibile MarcMarquez93! Complimenti per un’altra vittoria in #GPItaly! #6outof6 @paugasol CLEMENTE RUSSO La Nazionale azzurra che ha affrontato l’Irlanda GETTY IMAGES Campione di boxe di STEFANO BOLDRINI i vedono come sempre: C imprevedibili, pericolosi, vulnerabili. Ci temono, ma Pezzi importanti del #TatankaClub al @riminiwellness per migliorare e fortificare ancor più le proprie conoscenze FENATI PUÒ ESSERE LA LOCOMOTIVA DI NUOVI TALENTI STILE VALENTINO immagine del Gran Premio d’Italia è VaL’ lentino Rossi in ginocchio nella corsia box ai piedi di Romano Fenati, grande vincito- quiInghilterra IL CINGUETTIO DEL GIORNO Team di Formula 1 di Enea Bastianini, un ragazzino che farà parlare) oppure scalpitano nei campionati minori. Ce ne sono che si affacciano. Che mostrano i germi del possibile protagonista, se non proprio ancora quelli del campione alla Marquez, tanto per fare un nome facile da ricordare. Sono i ragazzi che crescono nel campionato italiano, nella Rookie Cup, in trasferta nel Cev spagnolo. Dal quale dovremmo imparare. Perché molte delle squadre iberiche del Mondiale hanno degli «junior team» dove fare crescere giovani talenti. Da noi funzionano di più i «grandi nomi». Che provano a tirare su giovani talenti. Ci sta provando Paolo Simoncelli, nella squadra col nome del Sic. Più in grande stile proprio Valentino con la sua Academy, una sorta di «cantina» dove far crescere. Certo, il lato manageriale con cui la Academy si prende cura di questi ragazzi è importante, ma fondamentale è avere a che fare quotidianamente, o quasi, con un modello, un faro, un mito come Rossi. Ecco, Fenati, che riesce a «mettere in ginocchio» Valentino, può diventare la nuova locomotiva di questo movimento che non vuole piegare la testa all’avanzata spagnola. C’è tempo prima del ritiro del Dottore, ma è tempo che la nuova onda inizi a montare. Lo chiede la nostra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA TwitTwit RED BULL RACING laMoto ha disputato due ottime partite contro i Miami Heat , avversari che si troverà di fronte nella serie per il titolo. Probabile quindi che torneremo a vederlo in campo più spesso. Quel che conta comunque è che dopo aver sognato per anni di essere protagonisti anche noi nelle sfide che contano, aver invidiato spagnoli, francesi, turchi, tedeschi, persino svizzeri (senza offesa, non certo la nobiltà del basket europeo...) ora ci siamo anche noi. Grazie a un ragazzo da San Giovanni in Persiceto che in camera aveva appeso il poster di Michael Jordan. E sognava di far l’americano. Così i commenti inglesi alla partita degli azzurri. E gli auguri (sinceri) a Montolivo @ClementeRusso di FILIPPO FALSAPERLA 19 BELINELLI NELLA FINALE DELLA NBA ORA ANCHE NOI SIAMO PROTAGONISTI di MASSIMO ORIANI di PIER BERGONZI LA GAZZETTA DELLO SPORT Non è qualcosa che si vede tutti i giorni! La nostra macchina di F1 in un disegno particolare in Kazakistan per un nostro evento @ redbullracing GIUSEPPE POETA Cestista nel Saski Baskonia Giù il cappello davanti al campione della Western Conference e finalista NBA....@marcobelinelli @PeppePoeta MANU GINOBILI Cestista Nba con San Antonio Si torna alle finali NBA! Spettacolare! Molto orgoglioso di far parte di questo! Grazie a tutti! E sempre più in alto @manuginobili continuano a considerarsi superiori. Sanno che la furbizia è la nostra croce e delizia, quindi non danno peso al test con l’Irlanda, perché un’Italia senza Buffon, Pirlo – l’uomo che stimano di più -, De Rossi e Balotelli non è credibile. Hanno preso nota dell’infortunio di Montolivo e i media hanno registrato il grave infortunio in modo impeccabile, ma, sotto sotto, per loro è un problema in meno. Sorprende, in positivo, la civiltà degli internauti, considerate soprattutto le brutte abitudini delle nostre parti: augurano al giocatore del Milan di ristabilirsi in fretta. Inghilterra-Italia è cominciata. Dodici giorni alla sfida di Manaus: il conto alla rovescia è scattato dopo la strana due giorni di amichevoli, con le rivali che hanno affrontato i rispettivi test a 24 ore e 35 km di distanza: da Wembley al Craven Cottage, in riva al Tamigi. Le batterie pesanti dell’informazione hanno disertato la gara dell’Italia: la scusa ufficiale è che, ieri, si partiva per Miami, dove l’Inghilterra completerà la galleria di amichevoli con Ecuador (il 4 giugno) e Honduras (appena tre giorni dopo, il 7). Ma la verità è che, come sempre, esiste l’Inghilterra e poi il resto del mondo: diversi cronisti di primo pelo sapevano a malapena che gli azzurri sabato scorso avrebbero giocato contro l’Irlanda a Londra. Sono più informati sul gossip: le dichiarazioni di Balotelli, smentite dal diretto interessato ed effettivamente assenti nel video proposto dai web, da tre giorni continuano ad essere disponibili sulle varie home page. Gli inglesi seguono con maggior interesse le vicende di Massimo Cellino a Leeds: totem del giornalismo di queste parti ci hanno fatto battute su quanto sta accadendo con il dirigente italiano, ignorando gli azzurri di Prandelli. Ma alla fine, costretti dalla presenza dell’Italia nello stadio del Fulham, hanno comunque dovuto dare un’occhiata alla nostra nazionale. I giudizi, tutto sommato, coincidono – anche qui vige la regola del passaparola -: squadra che ha rotto con il passato catenacciaro grazie a Prandelli, leggera, difficile da affrontare, ma anche con qualche punto debole. Quali? La lentezza del gioco e la vulnerabilità quando l’avversario fa scattare il contropiede. Darmian e De Sciglio sono considerati più bravi ad offendere che a difendere. Il nostro centrocampo, perso Montolivo, incute meno paura, sebbene la prova di Verratti sia piaciuta anche a loro. Elogi a Sirigu, ma visto che il titolare è Buffon, la cosa ha un peso relativo. Immobile è ancora sconosciuto: per ora ha fatto notizia la cifra investita dal Borussia Dortmund per portarlo in Germania. Di Balotelli conoscono invece anche le virgole e lo stanno aspettando al varco: vogliono fargli pagare le dichiarazioni di questi giorni e la sua «follia». Tutto sommato sentono di potersela giocare: a parte Spagna, Germania e Brasile, gli inglesi sono pronti a tutto. Anche a vendicarsi dell’eliminazione agli europei del 2012, nella lotteria dei rigori: è il loro vero incubo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 SERIE B DOMANI IL TURNO PRELIMINARE DEI PLAYOFF Crotone e Modena, è la prima tappA Sfida secca per andare in semifinale: arrivano Bari e Spezia e i due stadi fanno il pienone 1 GUGLIELMO LONGHI E’ la grande novità di quest’anno: l’antipasto dei playoff, una doppia sfida in gara secca tra le squadre che si sono classificate dal quinto all’ottavo posto. L’idea è rendere ancora più avvincente un finale mai così equilibrato e l’obiettivo si può dire sia già stato raggiunto ancora prima di giocare. E così domani tocca a quattro squadre protagoniste della stagione regolare, in modi e tempi diversi. Comincia il Crotone di Drago, una delle formazioni più interessanti della Serie B, che ospita il lanciatissimo Bari, rinato da se stesso dopo il fallimento e la fine dell’era Matarrese. L’entusiasmo per un traguardo centrato in extremis, e un mese fa contro ogni pronostico, può essere davvero l’arma in più. In serata, il Modena che ha l’attacco più forte e l’allenatore con più promozioni in A (insieme a Iachini, allievo di Novellino...) ed è ormai stufo della categoria (con questo sono dieci anni di fila) affronterà lo Spezia di Mangia, rimasto a lungo nell’incertezza dopo aver superato la crisi di inizio primavera quando era finito a 4 punti dalla zona playoff. Per la doppia sfida di domani ci sarà anche la conferma di un esperimento che andrà avanti fino al 18 giugno: i giudici di porta. Ma vediamo come si preparano le squadre e le città. 2 IL PROGRAMMA VERSO LA TERZA PROMOZIONE Domani ore 18 CROTONE BARI 8-11/6 3 18 18 Domani MODENA SPEZIA 8-11/6 4 LATINA 15-18/6 20.30 20.30 CESENA 20.30 IN SERIE A Sfida tra 4 tecnici: 1 Massimo Drago, 43 (Crotone), 2 Roberto Alberti, 43 (Bari). 3 Walter Novellino, 60 (Modena). 4 Devis Mangia, 39 (Spezia) CROTONE-BARI (ore 18) Febbre da playoff altissima a Crotone: scontato il tutto esaurito con quasi 10 mila spettatori. Nessun problema di formazione per Drago, a parte il difensore Ligi per il quale la stagione si è conclusa dopo la trasferta di Avellino. Il popolo del San Nicola, invece, guarderà la partita sul maxischermo di piazza Prefettura. L’iniziativa del sindaco Emiliano accontenta le migliaia di tifosi del Bari che non potranno seguire la squadra, visto l’esiguo numero di biglietti messi a disposizione: 866. Scontati i rientri in difesa di Ceppitelli e Calderoni, ballottaggio tra Delvecchio e Fossati. MODENA-SPEZIA (ore 20.30) Novellino non avrà Salifu squalificato e al suo posto potrebbe giocare Signori. In alternativa Mazzarani ma è molto difficile. In difesa una sola novità: il rientro del capitano Zoboli. Venduti finora 2 mila biglietti, si pensa di arrivare a 8 mila. Grande attesa anche a La Spezia: erano in 500 ieri all’allenamento, altrettanti avevano aspettato alla stazione il ritorno della squadra da Latina. Già venduti 1.300 biglietti: la società ha chiesto l’ampliamento del settore ospiti dello stadio Braglia per ampliarlo fino a 3.100 spettatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA GDS I playoff di Serie B vedranno al via sei squadre, due in più delle precedenti edizioni. Prima delle gare ci sarà un incontro fra arbitri, capitani, allenatori e dirigenti con un membro della Can B e della Lega per i chiarimenti sul regolamento; ogni gara avrà arbitri di porta. TURNO PRELIMINARE La squadra 5a classificata (Modena) gioca in casa una gara secca contro l’8a (Spezia), mentre la 6a (Crotone) affronta in casa la 7a (Bari). In caso di parità al 90’ si disputano due tempi supplementari, in caso di ulteriore parità non ci sono rigori, ma vanno in semifinale le squadre meglio classificate in campionato. LE SEMIFINALI La 3a classificata (Latina) disputa una gara di andata e una di ritorno con la vincente dal confronto tra la 6a e 7a (ritorno sul campo della 3a). Con le stesse modalità, la 4a (Cesena) sfida la vincente tra la 5a e l’8a (con gara di ritorno in casa). In caso di parità di punti, si tiene conto della dif- IL BRASILE CI ASPETTA. www.raisport.rai.it ore 20.30 IL LUTTO ferenza reti della doppia sfida. In caso di ulteriore parità passano le squadre meglio piazzate in classifica in campionato (niente supplementari). LA FINALE Le vincenti delle semifinali disputano la finale con andata e ritorno; il ritorno viene disputato sul campo della squadra che si è piazzata meglio. In caso di parità di punti al termine delle due gare, per determinare la promossa in A si tiene conto della differenza reti della doppia sfida; in caso di ulteriore parità, sale la squadra meglio piazzata (niente supplementari). PLAYOUT: C’E’ NOVARA-VARESE Novara e Varese si sfidano venerdì 6 e venerdi 13 per stabilire l’ultima retrocessione in Prima divisione. Resta in B la squadra che ottiene il maggior numero di punti: in caso di parità si tiene conto della differenza reti. In caso di ulteriore parità, si salva la squadra meglio classificata (ossia il Varese). Spezia e Gazzetta piangono Rino Capellazzi LA SPEZIA Rino Capellazzi, storico corrispondente da La Spezia della Gazzetta dello Sport, è morto ieri, intorno all’ora di pranzo. Per quasi cinquant’anni, fino al 2007 aveva seguito per il nostro giornale le imprese dello Spezia, dai dilettanti fino alla serie B. Aveva 88 anni ed era molto conosciuto nell’ambiente sportivo, dopo le collaborazioni a La Nazione e le sue leggendarie trasmissioni su TeleLiguriaSud, con speciali programmi prepartita, nell’arco di una trentina d’anni, dall’avvento delle tv private nella città ligure. Capellazzi ha conosciuto decine di presidenti e aveva una passione viscerale per la squadra di cui scriveva, tanto da impegnarsi anche attivamente in prima persona per cercare, negli anni bui, di scongiurare gli eventuali fallimenti societari. I funerali si svolgeranno mercoledì alle 11 nella cattedrale Cristo Re: così anche lo Spezia, reduce dalla sfida di Modena, potrà essere presente. Marco Magi La TV ufficiale dei Mondiali FIFA. Dal 12 giugno Rai scende in campo insieme alla Nazionale italiana di calcio con 25 partite in diretta, 8 ore di live al giorno sui canali Rai1, Rai2, RaiSport 1, in alta definizione su Rai HD e tutte le 64 partite in diretta su Radio 1 e Radio 2. Inoltre si possono seguire i Mondiali sul sito www.raisport.rai.it con la trasmissione in simulcast e in alta definizione delle gare trasmesse su Rai1. TELEVISIONE UFFICIALE LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 PRIMA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF LA SITUAZIONE SABATO CI SONO LE PARTITE DI RITORNO GIRONE A CREMONESE ALBINOLEFFE ALTO ADIGE COMO VICENZA SAVONA PRO VERCELLI FERALPI SALÒ GIRONE B d.c.r. 8 7 d.c.r. 4 3 d.c.r. 3 4 1 2 CREMONESE ALTO ADIGE A R R A 1 1 1 2 0 2 1 BENEVENTO 1 LECCE A ALTO ADIGE PRO VERCELLI R 0 1 Rit. 7/6 R A d.c.r. LECCE 8 7 PONTEDERA LECCE FROSINONE 1 1 A R R A 1 SAVONA PRO VERCELLI 2 1 2 1 2 0 PISA 0 FROSINONE 3 0 IN B 0 1 L’AQUILA PISA 2 0 FROSINONE SALERNITANA Francesco Cosenza, 28 anni, festeggiato dopo il gol PATTIS Blitz Cosenza La Pro Vercelli fa il colpaccio Decisivo un colpo di testa del difensore All’Alto Adige adesso serve un’impresa ALTO ADIGE-PRO VERCELLI 0-1 MARCATORE Cosenza al 6’ s.t. ALTO ADIGE (4-3-3) Facchin 5; Cappelletti 6, Kiem 6, Bassoli 6,5, Martin 6,5; Furlan 6 (dal 21’ s.t. Vassallo 6), Pederzoli 6, Fink 6,5 (dal 38’ s.t. Tagliani s.v.); Minesso 5,5, Corazza 6,5, Turchetta 6 (dal 21’ s.t. Veratti 5,5). (Tonozzi, Traorè, Bastone, Cocuzza). All. Rastelli 6,5. PRO VERCELLI (4-4-1-1) Russo 6,5; Marconi 6,5, Cosenza 7, Ranellucci 6,5, Scaglia 6,5; Erpen 6, Rosso 6, Ardizzone 6,5, Statella 5 (dal 1’ s.t. Fabiano 6); Marchi 6 (dal 36’ s.t. Disabato s.v.), Greco 5,5 (dal 19’ s.t. Iemmello 5,5). (Nodari, Bani, Ghosheh, Pepe). All. Scazzola 7. ARBITRO Abisso di Palermo 5,5. NOTE paganti 2.766, incasso di circa 30.000 euro. Ammoniti Furlan, Marconi, Pederzoli, Vassallo e Rosso. Angoli 6-8. DAL NOSTRO INVIATO ROBERTO PELUCCHI BOLZANO La Pro Vercelli ha la promozione in tasca e ora può soltanto buttarla via. L’1-0, firma- to da Cosenza e ottenuto sfruttando un’uscita a vuoto di Facchin, è un tappeto rosso srotolato davanti al traguardo. Sabato alle 18 basterà non perdere al Piola - mai terra di conquista quest’anno - per nobilitare una stagione straordinaria, che avrebbe il logico finale nel ritorno in Serie B dopo un anno di assenza. La Pro ha ottenuto la vittoria con la forza dell’esperienza, quella che non ha l’Alto Adige, sfrontato e sfortunato. Pienone Per questa storica finale lo stadio Druso (inadeguato) non ha lasciato libero neppure un centimetro. Tanta gente è rimasta in piedi lungo la rampa di accesso della tribuna Canazza, qualcuno si è seduto persino su un parapetto in cemento della tribuna centrale. E chi è stato fuori si è goduto lo spettacolo (gratis) dal tetto del palazzetto del basket. Con que- CATANZARO BENEVENTO GDS sto contorno di passione, l’Alto Adige si è dimostrato squadra organizzata e aggressiva, anche con una certa qualità. La sua partenza sparata ha costretto i vercellesi a difendersi, però in modo ordinato. I padroni di casa hanno insistentemente cercato la via della porta: all’inizio in modo generoso, ma poco furbo, con il passare dei minuti in modo sempre più convincente. Proprio nel finale di tempo sono arrivate le due occasioni più importanti. La prima confezionata da Turchetta, che ha saltato il proprio marcatore e ha sparato in porta, dove ha fatto buona guardia Russo. Lo stesso portiere, poco dopo, ha deviato in angolo un tiro ravvicinato di Fink. Poco pungente la Pro Vercelli, con Marchi in campo nonostante l’influenza e Greco fumoso. Esperienza La forza, soprattutto mentale, dei vercellesi si è vista nella gestione del secondo tempo, che si è aperto con il gol di Cosenza, bravo a sfruttare il cross da sinistra di Scaglia e l’errore di Facchin. La reazione dell’Alto Adige è stata apprezzabile, ma a quel punto superare la miglior difesa del campionato è stata una «mission impossible». Gli attacchi non sono mai stati puliti e, se si esclude un mani sospetto di Cosenza in area, è stata la Pro ad avere sui piedi la palla del 2-0 (errore di Iemmello). Poco male, la B è lì che aspetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’esultanza di Romeo Papini, 31 anni, dopo il gol LEZZI I gol nel mezzo Papini poi Gori E brividi finali Reti dei mediani, traversa di Bogliacino Tutto aperto tra il Lecce e il Frosinone LECCE-FROSINONE 1-1 MARCATORI Papini (L) al 15’, Gori (F) al 31’ p.t. LECCE (4-4-2) Perucchini 6; Sales 5,5, Diniz 6,5, Abruzzese 6, Lopez 6,5; Ferreira Pinto 6 (dal 14’ s.t. Bogliacino 6), Salvi 6 ( 39’ s.t. Amodio s.v.), Papini 7, Doumbia 6; Zigoni 5,5 (dal 29’ s.t. Barraco 5,5), Beretta 6. (Petrachi, Martinez, De Rose, Bellazzini). All. Lerda 6. FROSINONE (4-1-4-1) Zappino 6; M. Ciofani 6, Biasi 6 (dal 33’ p.t. Bertoncini 6), Blanchard 6, Crivello 6; Gucher 6,5; Paganini 5,5, Gori 6 (dal 40’ s.t. Carrus s.v.), Frara 6, Curiale 5,5 (dal 37’ s.t. Gessa s.v.); D. Ciofani 5. (Mangiapelo, Viola, Altobelli, Carlini). All. Stellone 6. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. NOTE paganti 11.863, incasso di 161.631,50 euro. Ammoniti Salvi, M. Ciofani e Abruzzese. Angoli 6-0. GIUSEPPE CALVI LECCE Lerda ci prova ma Stellone resiste. Papini illude il Lec- ce, poi Gori (con deviazione di Abruzzese) firma un pari pesante per il Frosinone. Dopo l’1-1 al Via del Mare è tutto da rifare. Nel ritorno, sabato alle 18, per la promozione in B, la squadra laziale dovrà cambiare atteggiamento, andando oltre la tattica di attesa che ha dato frutti in questo primo match. Di contro, Lerda, che riavrà Miccoli (ieri assente per squalifica), troverà magari più spazi e potrà sprigionare la forza degli esterni offensivi nelle ripartenze. Sprint Lecce Il Lecce parte bene, Doumbia è ispirato e può contare sulle sovrapposizioni di Lopez. Senza Vinetot (al suo posto Sales a destra e Diniz centrale), nel 4-4-2 Zigoni e soprattutto Beretta si sacrificano nella fase di interdizione, con l’obiettivo di oscurare Gucher nell’imposta- zione del gioco. Stellone crea un argine piazzando Gucher davanti alla difesa e, nel 4-14-1, Daniel Ciofani è il terminale offensivo, dietro al quale Frara e Gori tentano inserimenti a sorpresa, con Paganini e Curiale che agiscono da esterni. Gori, per tutti Al primo vero tentativo i giallorossi fanno centro: al 15’ nella trequarti campo Papini ruba palla a Gori e dal limite dell’area infila Zappino. La sfida non decolla sul piano spettacolare. Il Frosinone porta palla, sempre con lanci lunghi e alti, verso Daniel Ciofani, al quale Abruzzese concede davvero poco. Al 31’ la formazione di Stellone trova il pareggio: Gori, con la deviazione di Abruzzese, beffa il portiere Perucchini. In chiusura di tempo, Beretta conclude alto dopo aver subìto una spinta di Blanchard («per me, era rigore», dirà Lerda). Nella ripresa, il Lecce aumenta la pressione però, a parte qualche incursione di Doumbia e tentativi poco precisi di Zigoni e Beretta, solo Bogliacino (subentrato a Ferreira Pinto) fa tremare il portiere Zappino, colpendo su punizione la parte alta della traversa. Frara e compagni non soffrono e portano a termine la missione. Il Lecce attende il rientro di Miccoli per sfondare nella calda sfida di sabato al Matusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA SECONDA DIVISIONE ANDATA FINALI PLAYOFF Porto Tolle, che Gomes Ora il Forlì deve vincere PORTO TOLLE-FORLI’ 3-2 MARCATORI Pettarin (PT) al 4’, Melandri (F) al 12’, Petras (PT) al 23’ p.t.; Drudi (F) al 26’, Gomes (PT) al 45’ s.t. PORTO TOLLE (3-4-1-2) Cano 6,5; Bertoli 6,5, Melucci 6, Politti 6; Mogos 6,5, Pettarin 6,5, Soligo 6, Petras 6,5 (dal 47’ s.t. Frigerio s.v.); Segato 6,5 (dal 33’ s.t. Ferretti 6,5); Baldrocco 6 (dal 26’ s.t. Gomes 7), Longobardi 6,5. (Del Bino, Migliorini, Laurenti, Gherardi). All. Favaretto 6,5. FORLÌ (5-3-2) Tonti 6; Ferrini 5,5, Fantini 6, Drudi 6,5, Vesi 6, Boron 6; Tonelli 5,5 (dal 13’ s.t. Djuric 6), Cejas 6, Evangelisti 6 (dal 31’ s.t. Barbagli 6); Melandri 6,5, Bernacci 6 (dal 21’ s.t. Docente 6). (Casadei, Gerolino, Senese, Bergamaschi). All. Rossi 6. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6,5. NOTE paganti 882, incasso di 8.607 euro. Ammoniti Boron, Drudi, Pettarin, Baldrocco e Bertoli. Angoli 2-4. LUIGI FRANZOSO PORTO TOLLE (Rovigo) Stavolta i minuti finali mettono il sorriso al Porto Tolle. Gomes al 90’ firma il 3-2: al ritorno basterà non perdere a un Porto Tolle impeccabile in avanti (tre gol, un palo e molte azioni pericolose) ma ingenuo e statico dietro, tanto da concedere al Forlì due volte la parità. I romagnoli al ritorno, vincendo, restano in Lega Pro (non ci sono supplementari). LA SITUAZIONE DOMENICA CI SONO LE GARE DI RITORNO GIRONE B GIRONE A CUNEO PORTO TOLLE 1 1 2 0 Ritorno 8/6 A PORTO TOLLE FORLÌ 3 2 © RIPRODUZIONE RISERVATA R A ARZANESE SORRENTO Ritorno 8/6 R 0 0 ARZANESE TUTTOCUOIO IN LEGA PRO La partita Segato al 4’ indo- vina l’assist per Pettarin, che buca Tonti. Al 12’, mentre Boron è a terra, Bernacci va avanti e appoggia a Melandri, micidiale nel superare Cano. La reazione del Porto Tolle è veemente: Mogos al 17’ colpisce di testa il palo e al 23’ Petras insacca, raccogliendo il cross di Longobardi. Nella ripresa il caldo si fa sentire e al 26’ Evangelisti spedisce in area su punizione e Drudi supera Cano di testa. E nel recupero Ferretti combina con Longobardi al limite, un rimpallo innesca Gomes che mette a sedere due difensori e il portiere e poi infila. 0 4 3 0 TORRES FORLÌ 1 0 0 3 0 2 1 1 NORMANNA TUTTOCUOIO GDS serie D Playoff: la finale è Akragas-Correggese Assegnato lo scudetto al Pordenone, in Serie D si gioca soltanto per i playoff: hanno conquistato la finale Akragas (davanti a circa 6.000 spettatori) e Correggese. Ecco i risultati e i marcatori delle semifinali: Correggese-Matelica 2-1 D’Addazio (M) al 13’, Luppi (C) al 18’ p.t.; Francesconi (C) al 48’ s.t. Akragas-Pomigliano 3-1 G. Esposito (P) al 16’ p.t.; Arena (A) su rigore al 7’, Saraniti (A) al 16’, Savanarola (A) al 43’ s.t. La finale Correggese-Akragas si gioca domenica in campo neutro. In caso di parità, subito i rigori. Se non ripescati, ai vincenti va un contributo di 30 mila euro, ai perdenti di 15 mila euro.. Bacci frena l’Arzanese Tuttocuoio, ottimo pari ARZANESE-TUTTOCUOIO 0-0 ARZANESE (4-3-3) Fiory 6,5; Pacini 6,5, Caso 6, Polverino 7, Mora 6,5; Ausiello 6,5 (dal 29’ s.t. Perna 6), Giannusa 6, Ricci 6,5 (dal 36’ s.t. Giacinti s.v.); Mangiacasale 6,5, Ripa 6, Sandomenico 6 (dal 25’ s.t. U. Improta 6). (Sollo, Palumbo, Calabrese, Rizzo). All. Marra 6,5. TUTTOCUOIO (4-4-2) Bacci 7; Arvia 6, Falivena 6, F.Colombini I 6,5, Cacelli 6; Giannattasio 6,5, Pane 6, Zane 6, Salzano 6 (dal 18’ s.t. Rosati s.v.); Ferrari 6 (dal 14’ s.t. Cherillo 6), Colombo 6 (dal 25’ s.t. Di Giuseppe 6). (Pistolesi, Cardarelli, F. Colombini II, Vecchio). All. Ceccomori 6 (Alvini squalificato). ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE spettatori 2.000 circa; paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Ausiello, Cacelli, Mora, Salzano, Pane, Ricci, Rosati e Giacinti. Angoli 7-3. GIOVANNI ARUTA FRATTAMAGGIORE (Napoli) Adesso l’Azanese deve fare un mezzo miracolo: andare a vincere in casa del Tuttocuoio per restare in Lega Pro. Ai toscani invece basta il pareggio al 90’: non ci saranno i supplementari. La partita E’ finita 0-0 la gara di andata con due squadre molto determinate e concentrate. Nel primo tempo l’Arzanese si fa pericolosa al 37’ con Ausiello che solo davanti al portiere sfiora il palo, poi al 41’ con Sandomenico che supera un paio di avversari entra in area e impegna ancora Bacci. Nella ripresa il Tuttocuoio ha un’occasione al 24’ con Colombo di testa su cross di Cacelli: buona la deviazione in angolo di Fiory. Poi l’Arzanese le ha provate tutte. Prima con il capocannoniere Ripa: ben servito da Ausiello e tutto solo in area, ha costretto il portiere a una respinta con il corpo. Sul finale ci ha provato due volte Perna di testa e ancora Bacci ha detto di no. Non c’è stato nulla da fare per l’Arzanese, mentre il Tuttocuoio è riuscito nell’obiettivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA IL GRAN FINALE IERI L’ULTIMO SPRINT ALLO SLOVENO MEZGEC 4 FLASH ROSA 25,2 l’età media del podio del Giro 1979, come quest’anno: vinse Giuseppe Saronni (21 anni e 8 mesi) su Francesco Moser (27,9) e Bernt Johansson (26,2) 10 le tappe conquistate dai corridori Under 26 in questo Giro d’Italia: la metà. Tra di esse, 2 le ha vinte Ulissi, 3 Bouhanni, 2 Nairo Quintana 4 le maglie vinte dagli Under 26: oltre a Quintana (24, rosa e bianca), Nacer Bouhanni (23) ha vinto la rossa. Arredondo (azzurra) ha 25 anni e 10 mesi CLASSIFICA GENERALE 1. Nairo QUINTANA (Col) km 3444 in 88h14’32”, media 39,031 km/h 2. Rigoberto URAN (Col) a 2’58” 3. Fabio ARU a 4’04” 4. Pierre ROLLAND (Fra) a 5’46” 5. Domenico POZZOVIVO a 6’32” 6. Rafal MAJKA (Pol) a 7’04” 7. Wilco KELDERMAN (Ola) a 11’00” 8. Cadel EVANS (Aus) a 11’51” 9. Ryder HESJEDAL (Can) a 13’35” 10. Robert KISERLOVSKI (Cro) a 15’49” DAL NOSTRO INVIATO LUCA GIALANELLA TRIESTE Riscrivete gli albi d’oro. La nuova generazione spinge, e il Giro d’Italia diventa il simbolo della svolta. Rosa speranza, e non soltanto per l’Italia. La meglio gioventù ha le gambe di Nairo Quintana, 24 anni, prima maglia rosa colombiana dal 1909, e Fabio Aru, terzo a 23 anni. Un colombiano che viene dalle Ande e un sardo cresciuto a Villacidro, zona di carciofi e pomodori. In mezzo, Rigoberto Uran, 27, colombiano-bresciano. Fate la somma, età media 25,2 anni, e scoprite che era dal 1979 che il Giro non aveva un podio così giovane. Trentacinque anni sono due generazioni per le persone normali, quattro per il ciclismo. Passaggio È il 6 giugno 1979 quando sulla corsa Gazzetta si accende la stella di Giuseppe Saronni. Ha 21 anni e 8 mesi, in quattro stagioni vincerà tutto: un altro Giro nel 1983, il Mondiale ‘82. E chi arriva secondo? Francesco Moser, quasi 28 anni. Momento di passaggio, inizio di una rivalità incandescente sulla strada e a parole. Dopo Coppi e Bartali, l’Italia si ritrovò di nuovo divisa per la bicicletta. Forse come avverrà da oggi: sei anni di differenza non sono forse quelli tra Vincenzo Nibali, re nel 2013 e miglior corridore italiano, e Fabio Aru, suo compagno all’Astana, che ha messo la ciliegina sulla rinascita del ciclismo italiano? Dopo questo Giro, le gerarchie non saranno più quelle di prima. Spettacolo A Belfast, venerdì 9 maggio, si presentano 198 corridori: 56 sono nati dopo il 1° gennaio 1989, il 35%. Il più giovane è ancora un colombiano, Sebastian Henao, 20 anni. A Trieste, dopo 3444 km, di quei 56 ne arrivano 41, il 38%. Meglio che in Irlanda. E un under 26 vince la corsa Gazzetta: Quintana è nato il 4 febbraio 1990. Al Tour 2013, secondo alle spalle di Froome, conquista le maglie a pois della mon- UN GIRO NEL FUTURO 25 anni e 2 mesi: l’età media del podio Da sinistra: Rigoberto Uran (27 anni e 4 mesi; Nairo Quintana (24 e 4 mesi); Fabio Aru, 23 anni e 11 mesi BETTINI Re Quintana simbolo della meglio gioventù E Aru è il domani d’Italia Edizione rivoluzionaria della corsa Gazzetta finita a Trieste Nairo, prima rosa colombiana, guida la nuova generazione Quattro under 25 nei primi 7 della classifica: non s’era mai visto un Giro così verde tagna e bianca dei giovani. Qui il condor delle Ande fa ancora doppietta con quella bianca. Ma ci sono altri tre dati significativi per capire il valore del Giro che abbiamo raccontato: a) quattro giovani nei primi sette della generale (dopo Quintana, Aru 3°, il polacco Majka 6° e l’olandese Kelderman 7°); b) dieci tappe su 20 (cronosquadre esclusa), quindi il 50%, vinte da under 26 (3 Bouhanni, 2 Quintana e Ulissi, Matthews, Aru e Battaglin); c) giovani sono i padroni di tre delle quattro maglie. Quintana rosa e bianca ha 24 anni, il francese Bouhanni (rossa a punti) 23; l’ennesimo colombiano, Arredondondo, maglia azzurra della montagna, ha 25 anni, ma è fuori classifica per appena 5 mesi. E Andrea Fedi, 23 anni, è il corridore che ha fatto più chilometri in fuga: 608. Cioè tre tappe. Rivoluzione Trieste mostra il volto migliore per l’ultimo atto del Giro della rivoluzione. Decine di migliaia di persone nel salotto di piazza Unità d’Italia e lungo il circuito finale. Le Frecce Tricolori inondano il cielo di verde-bianco-rosso, che qui apprezzano come pochi altri luoghi. Bisogna tornare più spesso in questa città dal fascino unico, aristocratica. La Colombia è a diecimila chilometri di distanza, ma il cuore è LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 BETTINI v identiKit & CARRIERA Il passaggio delle Frecce Tricolori nel cielo di Trieste. Sotto, Quintana bacia il Trofeo Senza Fine e fa festa con compagni e staff della Movistar NAIRO ALEXANDER QUINTANA Nato il 04/02/1990 a Combita Colombia Da dilettante Tour de l’Avenir 2010 Pro’ dal 2012 Corre per la Movistar 20 Vittorie di cui 4 in Italia (Giro d’Italia 2014 con 2 tappe e il Giro dell’Emilia 2012) 6 giorni in Maglia rosa 6 giorni in Maglia bianca Secondo al Tour 2013 Maglia bianca Maglia a pois qui in piazza per Quintana. La commozione del re rosa quando alza la piccola Mariana, la pioggia (un segno del destino) che bagna la nuova generazione come i semi del futuro raccolto. E persino la volata vincente dello sloveno Luka Mezgec, anche lui 25 anni, davanti a Giacomo Nizzolo (25 anni, al quarto secondo posto!) è simbolica: il Giro unisce, non soltanto le due Irlanda. Jugoslavia, Slovenia: parole che a LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 L’Affresco DI CLAUDIO GREGORI La piazza di Trieste crogiolo imperiale Questa non è una città qualunque. Era il porto dell’Impero austro-ungarico. È la culla di Joyce e Svevo, di Stuparich e Giotti, di Umberto Saba e di Susanna Tamaro. Qui passeggiava Rainer Maria Rilke, che nel castello di Duino iniziò le Elegie Duinesi. Qui sono cresciuti Nereo Rocco e Cesare Maldini. Qui hanno pedalato Giordano Cottur e Margherita Hack, che in bici sbirciava le stelle. Trieste è un crogiuolo imperiale, un punto d’incontro, un porto mondiale, dove s’approda e si salpa. Il Giro ci è arrivato con piglio corsaro. Come per incanto un meraviglioso sciame varicolorato volava tra le pietre nobili, i palazzi eleganti, il lungomare fiorito di gente, di applausi e di grida. Perfino Joyce, immobile sul Ponterosso, s’è scosso, voltandosi alle grida e ha sbattuto le palpebre della sua faccia di bronzo, udendo il fracasso di quei corsari che arrivavano da Dublino, la sua città. Trieste è una città italiana, certo. Il Giro l’aveva onorata nel 1919 e nel 1946, dopo le due guerre mondiali, passando con le sue bandiere di libertà. La prima volta celebrò il ritorno all’Italia. La seconda volta fu un grido di popolo, contro la separazione dalla patria, che i vincitori della guerra stavano progettando. Qui la Patria è ancora una parola cara. E anche ieri Trieste è risuonata dell’Inno di Mameli gridato a piena voce, mentre le Frecce Tricolori pittavano nel cielo i colori della bandiera italiana. Ma Trieste è anche una città planetaria, da sempre aperta sul mondo. Un crocicchio, dove Oriente e Occidente s’incontrano, dove il mondo latino conosce il mondo slavo e si confronta. Un confronto che ha conosciuto le spine della storia. Ieri, invece, Trieste era invasa dai corridori, i nuovi nomadi, «heimatlos», cittadini del mondo. Centauri cosmopoliti, che la strada infinita porta lontano, come la navi, che da sempre, salpano dal porto di Trieste. Questa è la città della bora, un vento che schiaffeggia e abbatte. Ma ieri soffiava la brezza dolce, venata di malinconia, dell’addio. La carovana si ritrovava tutti intorno agli ultimi fuochi. Con ardore. Con passione. In Piazza dell’Unita si udivano tutte le lingue del mondo e c’era una grande festa. Era una festa nuova, che faceva garrire le bandiere colombiane. Trieste volevano dire ferite aperte. Vent’anni fa, nel 1994, Berzin 1° e Pantani 2° avevano 24 anni, e chiusero l’era di Miguel Indurain. Dieci anni fa, Cunego vinse a 22 anni. Nairo Quintana chiude gli occhi al cielo sul podio, Fabio Aru sorride con quel volto già entrato nel cuore della gente. Dalle Rive di Trieste salpa il ciclismo del futuro. C’erano intensità, commozione, stupore intorno a quel vincitore nuovo, Nairo Quintana, che aveva fatto il cammino contrario dei «conquistadores» e portava nella vecchia Europa il fascino del nuovo mondo. Una moltitudine festante gioiva, gridava, piangeva, applaudiva. Così, per contrasto, ci siamo ricordati dei versi di Saba: «Piaceva / essere così pochi intirizziti / uniti / come ultimi uomini su un monte, / a guardare di là l’ultima gara». Erano pochi, allora, dentro la partita. Ma ieri lo stadio era la città intera. C’era tutto un popolo, sulla riva del mare, «a guardare di là l’ultima gara». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA IL GIORNO DELLA FESTA TANTISSIME BANDIERE DEL PAESE SUDAMERICANO IERI A TRIESTE DAL NOSTRO INVIATO 1 CLAUDIO GHISALBERTI TRIESTE «Innamorato del Giro». Quella tra Nairo Quintana e il Giro d’Italia è stata un’attrazione reciproca. Non a prima vista, però, perché all’inizio il giovane colombiano ha dovuto soffrire. Cadute e problemi di salute sono stati avversari molto duri. Poi sullo Stelvio, la Cima Coppi, il Condor ha aperto le ali. Il suo volo, salutato ieri anche dalle Frecce Tricolori, è stato premiato col trionfo. Così, Quintana, è il sesto debuttante a conquistare la maglia rosa negli ultimi 50 anni. «Sono molto, molto felice. Mi sembra incredibile avere fatto qualcosa di questa grandezza. Credo sia meraviglioso anche per la mia famiglia e per tutta la mia gente. E la cosa che ancora più mi inorgoglisce, ma anche sorprende, è vedere tante persone felici per me. Ho coronato il sogno di vincere una grande corsa a tappe. Un sogno che, dopo il secondo posto al Tour dello scorso anno, sentivo più vicino. Ma non è stato facile». Un trionfo merita un messaggio. «Mai smettere di sognare e lottare. Prima o poi, con i sacrifici, i desideri si avverano». Le piace il soprannome Condor? «Sì, perché è un uccello molto bello che appare nello stemma della Colombia. Vola nei cieli di Boyaca, su tutte le montagne (e lui ne ha mimato il battito d’ali durante la premiazione, ndr). Non so se la gente la vede così, ma io gli do questo significato». Che cosa penserà a luglio durante il Tour? ORGOGLIO 3 «Rinunciare al Tour di quest’anno è stata una decisione molto difficile, non solo per me, ma anche per Eusebio Unzue (il team manager, ndr). Però qui ho imparato molto, il Giro mi ha insegnato a correre meglio, in condizioni difficili come quando ero ammalato, a correre come leader di una squadra in una corsa di tre settimane e vestendo la maglia rosa. Il Tour a luglio lo vedrò in tv, però mi dovrò svegliare presto per allenarmi perché la mia stagione non è finita. Andrò alla Vuelta per fare bene». Si sente più adatto al Giro o al Tour? «Non lo so, ma l’anno prossimo correrò il Tour. Vedremo dopo se potrò correrli entrambi». Al di là della vittoria: come s’è trovato in Italia? «Mi sono piaciute tante cose dell’Italia: le montagne, la natura, l’affetto della gente che mi ha sostenuto e trasmesso energia. Gli italiani sono stati molto carini con me». Quando ha capito di avere vinto? «È stato sullo Zoncolan, perché in una tappa come quella possono succedere mille cose». La svolta, e la conquista della rosa, è stata però sullo Stelvio. L’attacco era programmato? «No, non lo era. L’idea era quella di attaccare sull’ultima salita, ma in corsa bisogna sapere cogliere l’occasione e sfruttarla al massimo». Quella tappa ha suscitato molte polemiche. «Polemiche o no, ho vinto con un solo compagno in fuga con me, mentre dietro c’erano quattro squadre a inseguirmi. Eppure il mio vantaggio è andato crescendo». Qual è stato per lei il giorno peggiore della corsa? «Le tappe della seconda settimana sono state «La gente felice per me È questa la mia gioia» Quintana sul podio ha mimato il battito d’ali del condor «Mi piace quel soprannome. Mi sono innamorato del Giro» Immagini del trionfo 1 Nairo Quintana sfila a Trieste in Piazza Unità d’Italia BETTINI 2 La festa sul podio LAPRESSE 3 Decine di tifosi colombiani in prima fila per Nairo LAPRESSE 4 Nairo condivide con mamma Eloìsa la gioia del trionfo BETTINI 5 Il re in rosa col trofeo «Senza Fine» abbraccia papà Luis ANSA 6 La compagna Paola e la figlioletta Mariana completano il quadretto di famiglia LAPRESSE quasi tutte difficili, tra tensione, cadute e i miei problemi di salute. Però sapevo che il giorno di riposo mi sarebbe stato utile ed ero mentalmente preparato per la tappa della Val Martello. Sapevo che quel giorno avrei potuto fare la differenza e ho pregato perché la tappa non venisse annullata». Mai temuto di doversi arrendere? «No, mai. Sapevo che le cose sarebbero cambiate. Così come non ho mai avuto timore di non farcela. Neanche per un momento mi sono dato per vinto. Poi tutti quelli che avevo intorno mi dicevano: “Tranquillo, arriveranno le tappe di montagna, dove ti troverai bene e potrai puntare alla vittoria”». La dedica? «Alla squadra. La Movistar è come una famiglia. Credo che in nessun altro team ci sia questa unità e questa umanità». Dopo questo Giro avrà più pressione addosso? «Non la vedo in questo modo. So che avrò più impegni, ma sono giovane, ho 24 anni, la pressione arriverà se smetterò di vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 2 COLOMBIA 4 5 6 «Siamo guidati dalla fede Vorremmo andare dal Papa» Mamma Eloísa, papà Luis, la compagna Paola: la famiglia si stringe attorno a Nairo. «È un figlio della natura, la differenza è nella testa» CLAUDIO GREGORI TRIESTE «Nairo es el hijo de la naturaleza», diceva papà Luis. «Nairo è il figlio della natura». Semplice come i fiori. Duro come le pietre. Bello come le nuvole. Nairo Quintana aveva vinto il Giro d’Italia, primo sudamericano della storia, e i genitori, minuti, stupiti, si confidavano sotto la tenda, aspettando la premiazione. Mamma Eloísa, 46 chili di simpatia, che Nairo portava felicemente sulla canna della bici- cletta, sorrideva, brandendo con la mano destra una bandierina colombiana. «Per la famiglia Quintana è un giorno di gloria», diceva papà Luis, con la fierezza dei «conquistadores» spagnoli. Il suo discorso era spezzato da uno scroscio. Un acquazzone fiero si abbatteva sulla piazza e papà Nairo deve salvarsi al centro della tenda. La pioggia lo riportava nella dimensione che ama: «È un segno di Dio. La pioggia è benedetta. Fa germogliare i semi, crescere le piante. L’acqua dà la vita». Impegno Accanto a loro Paola teneva in braccio Mariana, la figlioletta di Nairo, tre mesi e mezzo, folta capigliatura nera. Tranquilla nella bolgia, i pugnetti chiusi, sbadigliava. Mamma Eloísa la guardava con tenerezza e sussurrava: «Mariana è un dono di Dio». Paola, sgranando gli occhi, diceva: «Nairo è un uomo buono, umile, impegnato». Usava il termine «dedicado», che è più di «impegnato»: contiene una nota affettiva, riguarda chi si dedica, senza distrarsi alla famiglia, al lavoro, alla casa. Mamma Eloísa aggiungeva: «Nairo è forte, ma sensibile. Ha cuore». «Il suo segreto è la testa», diceva papà Luis. «La “cabeza” conta in ogni momento della vita: nello sport e nel lavoro». Nairo ha una venerazione per suo padre. Si consulta con lui prima di LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 intraprendere qualsiasi cosa. Ma mamma Eloísa è unica. «È stata davvero l’autentica maestra di Nairo. È lei che lo ha allevato ed educato», concedeva papà. «È lei che lo ha curato, quando da piccolo, Nairo prese una malattia, quasi sempre mortale, “el tentado del difunto”». Mamma Eloìsa, disperata, portò Nairo da Maria, che lo curò con una pozione di dieci erbe e tuberi, usate dagli antichi «muiscas», un tempo signori del luogo. L’effetto fu prodigioso: Nairo guarì e, a tre anni, tornò a correre per i prati. La terra «Coltiviamo patate e mais. Alleviamo mucche e pecore», diceva papà Luis. «Anche galline», aggiungeva mamma Eloísa. «Abbiamo anche un cane, Chapulin, che è la mascotte di Nairo». «La natura è preziosa e va rispettata», continuava papà Luis. Era bellissimo il contrasto tra le pietre nobili della piazza e i volti abbronzati dal sole di quei due «campesinos» felici. Le loro parole erano limpide come acqua di sorgente, belle come fiori di campo. «Nairo era bravo a scuola», raccontava mamma Eloísa. «Ha fatto per cinque anni 18 chilometri in bicicletta per andare da Cómbita ad Arcabuco al Colegio Alejandro Humboldt, che frequentava, e, poi, al ritorno, doveva farli in salita». «Nairo è cresciuto così. Mi sono accorto che impiegava meno tempo dei corridori veri», rivelava papà Luis. Finché, nell’aprile 2005, Nairo aveva sfidato Juan Pistolas, l’asso di Cómbita, dalla piazza centrale fino all’Alto de Sotos, 32 km, e lo aveva battuto. Cinque anni dopo vinceva il Tour del l’Avenir. Nove anni dopo ha vinto il Giro. «La fede è la colonna della nostra fami- «Coltiviamo patate e mais. Alleviamo mucche, pecore e galline. Siamo gente semplice, fiera e onesta. Nairo è così come lo vedete: buono e forte» glia», confidava Paola, tenendo la sua bimba con la delicatezza che si riserva ai fiori. «Nairo è fedele alla Virgen del Topo», aggiungeva mamma Eloísa. La Madonna del Miracolo. «La prego sempre quando Nairo gareggia». Poi rivelava: «Il nostro sogno è di andare tutti a Roma da Papa Francesco». L’Italia I Quintana sono da quattro giorni in Italia. La conoscono bene. «L’anno scorso siamo venuti al campionato del mondo di Firenze e abbiamo visitato Firenze, Pisa, Roma, Milano», diceva mamma Eloísa. «L’Italia ci incanta». L’Italia ha dato a Nairo un soprannome nuovo: El Condor. «È molto bello e piace anche a Nairo. Il condor è l’uccello più grande del mondo e sta nello stemma colombiano. Così Nairo diventa il simbolo del suo paese». Intorno a loro migliaia di colombiani, venuti da tutta Italia, sventolavano le bandiere, innalzavano cartelli, mandavano baci. Poi, finita la pioggia, Nairo andava sul podio. Papà Luis, deposto il bastone, si appoggiava al podio per poter tenere con le mani e sventolare la bandiera colombiana. Quando aveva 7 anni il camion che lo portava si rovesciò, ebbe una lesione spinale: dovette subire 14 operazioni, prima di riprendere a camminare con il bastone. Ora, gli occhi umidi di pianto, era più forte del dolore. Guardava Nairo alzare gli occhi al cielo, brandire la coppa, simulare con le braccia tese il volo del condor. «È il giorno più bello della nostra vita», sussurrava mamma Eloísa, mentre una lacrima rotolava sulla sua guancia come un diamante. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 97° GIRO D’ITALIA LE PAGELLE DEI BIG URAN HA REGALATO ALL’OMEGA-QUICK STEP IL PRIMO PODIO DI SEMPRE IN UN GRANDE GIRO Basso e Cunego, è finita un’epoca Dopo Aru la rivelazione è l’olandese Kelderman. Ottimo Rolland, bocciato Santaromita Si è esaltato È nella storia h 100 Nairo Quintana La corsa più dura ura del mondo ha esaltato tato il colombiano. L’Italia Italia lo scoprì al Giro dell’Emilia 2012, 2, in cima al San Luca. uca. Poi il Tour 2013, 3, il 2° posto. E ora a il Giro, primo colombiano a centrare la maglia aglia rosa. A 24 anni. ni. Fondamentale e restare tranquillo dopo un n inizio zoppicante, ante, la pioggia di Belfast, il mal di gola, il catarro, gli antibiotici. Glili sono bastate tre tappe perr vincere, come aveva ipotizzato zato il suo stratega Unzue: zue: Val Martello, Grappa e Zoncolan. ncolan. Trionfare in rosa nella cronoscalata è segno di maturità turità e rispetto per la corsa. Simboleggia mboleggia la nuova generazione e al potere ANSA A CURA DI LUCA GIALANELLA IALANELLA 9 8 8 7,5 7 6,5 3° a 4’04” Lo scalatore sardo è ssbocciato prima con l’al l’allungo di Oropa, poi con lo straripante s trionfo di Mo Montecampione e l’exploit ne crono. L’Italia del nella f futuro e della svolta. A Anche uomo mercato B BETTINI 2° a 2’58” Secondo come nel 2013, ma allora perse tutto da Nibali nelle crono. Stavolta ha dominato a Barolo. Preso dall’Omega per far classifica, ha regalato al team belga il primo podio in un grande giro LAPRESSE 4° a 5’46” In questo Giro ha capito quali siano le sue possibilità. Ha corso senza stress e marcamento, di grande esperienza: come è uno che ha vinto sull’Alpe d’Huez al Tour de France. ANSA 5° a 6’32” Per la prima volta entra nei migliori cinque di un grande giro. Ha speso troppo nella prima parte, per sfruttare la condizione della Liegi, e non ha colpito come doveva ad alta quota ANSA 7° a 11’ Dopo Aru, è la grande rivelazione del Giro. A 23 anni ha dimostrato di essere competitivo ad alto livello, anche se ha pagato le pendenze dello Zoncolan. Il più giovane dei primi 21 in classifica BETTINI 6° a 7’04” Ha sbagliato soltanto la cronoscalata del Grappa, forse perché sentiva troppo questa prova, alla fine determinante per la classifica. Ha 24 anni, è della generazione di Kwiatkowski BETTINI 6 5,5 5,5 4,5 4 4 12° a 26’13” Terzo italiano in classifica, a 36 anni. Ha corso sempre con intelligenza: non aveva le gambe dei ragazzini terribili, ha evitato lo scontro frontale e cercato l’astuzia, la fuga: ottimo 2° Sullo Zoncolan. BETTINI 8° a 11’51” Forse non farà più la valigia al Giro. A 37 anni e mezzo, l’australiano, 5° nel 2010 e 3° nel 2013, è stato perfetto fino alla crono di Barolo, con 4 giorni in rosa. In montagna s’è sempre staccato ANSA 9° a 13’35” Si è spento nelle ultime tre tappe vere del Giro: Panarotta, il Grappa e lo Zoncolan. Peccato, perché il re del 2012 si era salvato dalla debacle della cronosquadre e poteva entrare nei top 5. BETTINI 15° a 32’08” Il cuore del vecchio leone non basta più. Vederlo aggrapparsi al manubrio in salita e ondeggiare in sella non ci piace. Un applauso per l’orgoglio a Panarotta: è il rispetto che doveva al Giro BETTINI Ritirato Nell’Orica che ha dominato la prima parte del Giro, ha stonato. È sembrato un pesce fuor d’acqua rispetto al clan australiano. E ha pagato una partenza stressante in Irlanda BETTINI 19° a 49’22” Gli serve un esame di coscienza per capire la strada da seguire. In squadra è esploso Ulissi, Cattaneo sta crescendo bene: hanno 8 e 9 anni di meno. Impalpabile, a parte due fughe ANSA Aru Ar Pellizotti P Uran Evans Rolland Hesjedal Pozzovivo Basso Kelderman Santaromita Majka Cunego 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 97° GIRO D’ITALIA LA RIVELAZIONE FABIO CON IL TEAM KAZAKO HA UN CONTRATTO FINO AL 2015 CON OPZIONE PER IL 2016 Aru, l’asta è già partita Bmc e Sky pronte a follie Offriranno al sardo un triennale da 6 milioni, ma la ricca Astana cercherà di blindarlo C’è pure il nodo Nibali: possono convivere? DAL NOSTRO INVIATO LUCA GIALANELLA TRIESTE L’asta si è scatenata. Fabio Aru, a 23 anni, vale già un contratto milionario. E si sono mosse squadre con portafoglio no-limits: in primis, la statunitense Bmc e l’inglese Sky. Due milioni di euro netti per tre anni: questa è l’offerta che il sardo di Villacidro troverà sul tavolo della sua casa di Ponte San Pietro (Bg). Cifre da capogiro per il campioncino emergente che ha incantato al Giro d’Italia. Squadra-stato Aru è sotto contratto con l’Astana anche per il 2015, con un’opzione per il 2016. Ed è chiaro che la sua strada si incrocia con quella di Vincenzo Nibali, che con i kazaki ha firmato sino al 2016, 3 milioni netti a stagione: uno dei più più pagati al mondo. Non sarà comunque facile strappare Aru al team di Giuseppe Martinelli: l’Astana è una squadra-stato, bu- L’urlo di Fabio Aru, 23 anni, a Montecampione LAPRESSE dget illimitato, espressione della politica sportiva della nazione emergente nello scacchiere asiatico. Nibali e Aru sono l’unica coppia da grandi giri del presente e del futuro. In prospettiva, possono vincere tutto. E sappiamo che i Giri sono la vetrina più importante per la pubblicità e il marketing. Un esempio? Nel 2010 la Liquigas vinse il Giro con Basso e la Vuelta con Nibali: investiti 10 milioni di euro, il ritorno fu di 4 volte. Leader cercasi Perché Bmc e Sky? Per un motivo che le accomuna: serve un leader per il futuro. La Bmc perde Cadel Evans, ormai vicino alla pensione a 37 anni e mezzo, e può offrire ad Aru uno staff tecnico con gli italiani Valerio Piva e Maximilian Sciandri, aspetto non secondario. Il Team Sky, dal canto suo, perderà sicuramente Wiggins, che vuole chiudere la carriera con la Garmin del vecchio amico Vaughters (e lo tenta anche l’Orica): Chris Froome ha la stessa età di Nibali, 29 anni, ma alle spalle del keniano bianco non c’è molto. Richie Porte non convince, e poi Sky Italia, che contribuisce al budget team, «chiede» un italiano di primo piano. Nel 2010, la squadra di Brailsford aveva disperatamente cercato di strappare Nibali alla Liquigas. Quanto guadagna adesso Fabio Aru? Contratto da 500 mila euro a stagione; bonus di 100-150 mila euro per il Giro. Entro la metà di giugno l’incontro dei manager di Aru con Vinokourov. Per capire quali siano le intenzioni. E come inquadrare Nibali? Possono convivere? E se partisse invece il siciliano? Non dimentichiamo che sul mercato incombe il nuovo team di Fernando Alonso: Nibali potrebbe essere l’uomo perfetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gazzetta.it CHIUDE OGGI NELLA SALA D’ARTE COMUNALE Cottur in mostra a Trieste Quando entrò, da solo, al motovelodromo nella prima tappa del Giro del 1946, la Milano-Torino. Quando venne portato in trionfo dalla folla dell’Arena di Milano, 50 mila spettatori, l’ultimo giorno del Giro del 1946. Quando fumava un sigaro – lui come Bartali e Coppi, come Kubler e Bobet – dietro le quinte del film «Totò al Giro d’Italia». Quando pedalava con gli occhiali da saldatore, con una smorfia che sembrava quasi un sorriso. Giordano Cottur viene ricordato nella sua Trieste da una mostra allestita dal figlio Giovanni nella Sala comunale d’arte di Piazza Unità, nel centenario della nascita e a otto anni dalla morte. Fotografie, documenti, giornali e due biciclette da corsa Wilier distanziate da 60 anni di storia. Cottur, a Trieste, è sinonimo di ciclismo: il primo fu Giovanni, un forte corridore all’inizio del Novecento, poi Giordano, tre volte terzo al Giro (1940, 1948 e 1949), quindi l’attuale Giovanni, che continua a pedalare con la società ciclistica, con il negozio di biciclette e anche con questo affettuoso ricordo. La mostra chiude oggi: orari 10-13 e 17-20. past NEL NOSTRO SPECIALE HIGHLIGHTS, INTERVISTE E LA FESTA COLOMBIANA Per rivivere le emozioni del gran finale del Giro d’Italia 2014 entra nello speciale dedicato su Gazzetta.it con gli highlights di tutte le tappe, le gallery con le foto più belle, i video sulla festa colombiana a Trieste e tutte le interviste, al vincitore Nairo Quintana e non solo: Uran, Mezgec, Aru e Arredondo. La corsa ai raggi X DATA 9/5 10/5 11/5 12/5 13/5 14/5 15/5 16/5 17/5 18/5 19/5 20/5 21/5 22/5 23/5 24/5 25/5 25/5 27/5 28/5 29/5 30/5 31/5 Ieri TAPPA KM ARRIVO MAGLIA ROSA ROSSA AZZURRA BIANCA 1a BELFAST-BELFAST (cronosquadre) 2a BELFAST-BELFAST 3a ARMAGH-DUBLINO TRASFERIMENTO E RIPOSO a Bari 4a GIOVINAZZO-BARI 5a TARANTO-VIGGIANO 6a SASSANO-MONTECASSINO 7a FROSINONE-FOLIGNO 8a FOLIGNO-MONTECOPIOLO 9a LUGO-SESTOLA RIPOSO a Modena 10a MODENA-SALSOMAGGIORE TERME 11a COLLECCHIO-SAVONA 12a BARBARESCO-BAROLO (cronometro) 13a FOSSANO-RIVAROLO CANAVESE 14a AGLIÈ-OROPA 15a VALDENGO-PLAN DI MONTECAMPIONE RIPOSO a Ponte di Legno (Brescia) 16a PONTE DI LEGNO-VAL MARTELLO 17a SARNONICO-VITTORIO VENETO 18a BELLUNO-RIFUGIO PANAROTTA 19a BASSANO-CIMA GRAPPA (cronoscalata) 20a MANIAGO-MONTE ZONCOLAN 21a GEMONA-TRIESTE 21,7 219 187 ORICA KITTEL KITTEL TUFT MATTHEWS MATTHEWS KITTEL KITTEL TJALLINGII TJALLINGII DURBRIDGE MATTHEWS MATTHEWS 103,7 203 257 211 179 172 BOUHANNI ULISSI MATTHEWS BOUHANNI ULISSI WEENING MATTHEWS MATTHEWS MATTHEWS MATTHEWS EVANS EVANS BOUHANNI VIVIANI VIVIANI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI TJALLINGII TJALLINGII MATTHEWS MATTHEWS ARREDONDO ARREDONDO MATTHEWS MATTHEWS MATTHEWS MATTHEWS MAJKA MAJKA 173 249 42,2 157 164 225 BOUHANNI ROGERS URAN CANOLA BATTAGLIN ARU EVANS EVANS URAN URAN URAN URAN BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO MAJKA MAJKA MAJKA MAJKA MAJKA MAJKA 136 208 171 26,8 167 172 QUINTANA PIRAZZI ARREDONDO QUINTANA ROGERS MEZGEC QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI BOUHANNI ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO ARREDONDO QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA QUINTANA LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 97° GIRO D’ITALIA LA GUIDA COSÌ L’ULTIMA TAPPA DA GEMONA DEL FRIULI A TRIESTE POS CORRIDORE ordine d’arrivo 1 Giacomo Nizzolo, 25 anni BETTINI TEMPO 25 MAJKA (POL) 51 RATTO (ITA) 77 PELLIZOTTI (ITA) 104 CAPECCHI (ITA) 130 ZOIDL (AUT) (abb. 10”) 26 GUSEV (RUS) 52 ARASHIRO (GIAP) 78 LE BON (FRA) 105 ROGERS (AUS) 131 HONDO (GER) 27 GATTO (ITA) 53 GENIEZ (FRA) 79 BEPPU (GIAP) 106 IZAGUIRRE (SPA) 132 ARREDONDO (COL) 28 URAN (COL) 54 POLANC (SLO) 80 AMADOR (C.RICA) 107 ANACONA (COL) 133 PANTANO (COL) 29 VEELERS (OLA) 55 PUCCIO (ITA) 81 LOSADA (SPA) 108 MOUREY (FRA) 30 EVANS (AUS) 56 RODRIGUEZ (VEN) 82 QUINTANA (COL) 109 PONZI (ITA) 57 ROCHE (IRL) 83 VENTOSO (SPA) 110 OSS (ITA) 58 MCCARTHY (AUS) 84 ANTON (SPA) 111 SERRY (BEL) a 1'06" 112 ZARDINI (ITA) a 1'18" km 172 in 4h23’58”, media 39,095 km/h 2 NIZZOLO (ITA) 3 FARRAR (USA) (abb. 4") 4 BOUHANNI (FRA) (abb. 1") 5 Nizzolo ancora 2°: è la quarta volta Viviani solo 20° MEZGEC (SLO) (abb. 6") s.t. FERRARI (ITA) 31 BERARD (FRA) 6 DUQUE (COL) 32 POZZOVIVO (ITA) 7 PAOLINI (ITA) 33 ARU (ITA) a 9" 59 ROVNY (RUS) 8 VAN DER SANDE (BEL) 34 SANCHEZ (SPA) 60 DE BACKER (BEL) 9 BOZIC (SLO) 86 ZEITS (KAZ) 134 CHALAPUD (COL) a 43" 135 BONO (ITA) a 57" 136 CATTANEO (ITA) a 1'58" 138 TORRES (COL) 139 ALAFACI (ITA) 140 SELLA (ITA) 35 VERMOTE (BEL) 61 VAN POPPEL (OLA) 36 QUINZIATO (ITA) 62 HAAS (AUS) 11 BATTAGLIN (ITA) 37 BRAMBILLA (ITA) 63 HESJEDAL (CAN) 12 MONTAGUTI (ITA) 38 CATALDO (ITA) 64 CARDOSO (POR) 13 COLBRELLI (ITA) 39 WYSS (SVI) 65 GESCHKE (GER) 14 CANOLA (ITA) 40 PAUWELS (BEL) 66 GOOS (OLA) 15 PREIDLER (AUT) 41 TANNER (AUS) 67 DOMONT (FRA) 16 SWIFT (GB) 42 HENAO (COL) 68 KEIZER (OLA) 17 VAN EMDEN (OLA) 43 KISERLOVSKI (CRO) 69 LANDA (SPA) 96 HERRADA (SPA) 122 ROMERO (COL) 149 PICHON (FRA) a 2'32" 18 VUILLERMOZ (FRA) 44 CUNEGO (ITA) 70 TIMMER (OLA) 97 MOSER (ITA) 123 DUARTE (COL) 150 JUUL JENSEN (DAN) a 2'38" 19 GRETSCH (GER) 45 MORENO (SPA) 71 MALACARNE (ITA) 98 BAK (DAN) 124 BELKOV (RUS) 151 AGNOLI (ITA) 20 VIVIANI (ITA) 46 ROLLAND (FRA) 72 SUTTON (AUS) 99 BOUET (FRA) 125 GODOY (VEN) 152 PIRAZZI (ITA) 21 CHAVANEL (FRA) 47 TIRALONGO (ITA) 73 FRAPPORTI (ITA) 100 NIEMIEC (POL) 126 VEIKKANEN (FIN) 153 TULIK (FRA) 22 BARBIN (ITA) 48 MONFORT (BEL) 74 MONSALVE (VEN) 101 POLJANSKI (POL) 127 QUEMENEUR (FRA) 23 KELDERMAN (OLA) 49 GASPAROTTO (ITA) 75 HERMANS (BEL) 102 FLENS (OLA) 128 HOOGERLAND (OLA) 24 TJALLINGII (OLA) 50 VORGANOV (RUS) 76 RUBIANO (COL) 103 DUPONT (FRA) 129 BOEM (ITA) Lo sloveno è di Kranj, 79 km in linea d’aria dall’arrivo di Trieste «Non poteva esserci giorno migliore per vincere al Giro» DAL NOSTRO INVIATO MARCO PASTONESI TRIESTE «Ai 600 metri ero in ottima posizione. Ho pensato: oggi me la gioco. All’improvviso mi sono trovato in mezzo al gruppo. Ho pensato: anche oggi è andata. Ai 350 ho intravvisto un buco, a destra, e mi ci sono ficcato. Ho pensato: speriamo che quel buco non si chiuda. Ai 150 sono uscito. Ho pensato: dai che è la volta buona. Ai 50 ero primo. Ho pensato: è fatta». Vent’anni fa Luka Mezgec re- Luka Mezgec, 25 anni: 5 successi nel 2014, 16 in carriera BETTINI « Che sfortuna a Bari, quando mi è saltata la catena a 300 metri dal traguardo LUKA MEZGEC 25 ANNI Pensavo di essere uno scalatore, invece mi sono rivelato un velocista». Vittorie in Croazia, Slovenia, Polonia, Russia, Cina. Quest’anno tre volate vincenti al Giro della Catalogna. Un arrivederci «Abbiamo aperto il Giro con le due vittorie di Kittel e lo abbiamo chiuso con una mia — dice Mezgec —. E se a Bari non fossi stato colpito dalla sfortuna, avevo la vittoria già servita su un piatto d’oro. Invece ai 300 metri mi è saltata la catena, e addio sogni di gloria». Mezgec dice che «non poteva esserci giorno migliore per vincere in un grande giro», confessa che «ho tenuto duro, da Belfast a Trieste è stata una lunga strada, il momento più difficile giù dallo Stelvio, per il freddo e il pericolo, ci vorrebbero regole precise per le condizioni estreme», ricorda che «Kittel e Degenkolb sono buoni insegnanti, non soffro di gelosia, anzi, posso imparare senza la pressione di ottenere risultati immediati», spiega come «in montagna cerco sempre di risparmiare energie», dichiara che «la Slovenia è piccola, ma ha un bel gruppo di corridori, uniti, che stanno bene insieme». E proclama che «adesso che il Giro è concluso, posso finalmente mangiare tutto». Poi precisa: «Tranne pasta e riso. Quelli non li posso più vedere». 114 MARANGONI (ITA) 88 BASSO (ITA) 90 RABOTTINI (ITA) 141 SICARD (FRA) 115 ARMEE (BEL) 89 PETROV (RUS) a 28" 91 MORI (ITA) 142 BANDIERA (ITA) 116 DOCKX (BEL) 143 LONGO BORGHINI (ITA) 117 HEPBURN (AUS) 144 HUREL (FRA) 118 FISCHER (BRA) 92 DE GENDT (BEL) 119 EISEL (AUT) 93 FEDI (ITA) 120 BOOKWALTER (USA) 94 HANSEN (AUS) 121 STAMSNIJDER (OLA) 95 POELS (OLA) (abb. 3") Fedi in fuga per 608 km 137 BONGIORNO (ITA) 113 KOCH (GER) 87 CASTROVIEJO (SPA) ALTRI PREMI 10 KEISSE (BEL) Mezgec, la gioia finale a due passi da casa «E ora posso mangiare» spirava l’aria di casa. Sentiva la pressione. Come se fosse «homeboy», «enfant du pays», profeta in patria. E ha vinto. Da Kranj a Trieste ci sono 79 km di distanza d’aria e 124 di strada, più una linea di confine e una storia già scritta. Luka Mezgec è di Kranj, la terza città più popolosa della Slovenia. E quando il Giro d’Italia arrivò a Kranj 20 anni fa meno un giorno — era il 2 giugno 1994 —, Luka non aveva neanche sei anni e non ricorda nulla, anzi, di quel giorno, fino a ieri, non sapeva nulla. «Ma è bello sapere che forse il Giro è passato sotto casa. Magari era un segno del destino». Tutto è cominciato con una bella bici acquistata a un buon prezzo. «I miei amici si chiedevano che cosa me ne facessi di una bici così bella se non ci sapevo neanche andare. Ho cominciato ad allenarmi per dimostrare che ero capace, anzi, che ero forte». Luka aveva 16 anni. «Alla prima gara, mountain bike, sono arrivato terzo». Ed è stato convocato in nazionale. «Poi dalla mountain bike sono passato alla strada. 85 MORABITO (SVI) a 1'49" 145 FELLINE (ITA) a 2'01" 146 MALORI (ITA) a 2'03" 147 BOL (OLA) a 2'08" 148 WELLENS (BEL) a 2'10" 154 DEIGNAN (IRL) a 2'46" 155 TUFT (CAN) a 1'32" (abb. 2") a 3'14" 156 QUINTERO (COL) Andrea Fedi, 23enne della Neri, è stato il corridore che ha percorso più chilometri in fuga: 608. L’uomo più combattivo è stato Julian Arrendondo, già vincitore della classifica dei Gpm. Il premio «Azzurri d’Italia» lo ha vinto Nacer Bouhanni. Infine i traguardi volanti: 32 punti per Marco Bandiera. a 4'17" L’ALBO D’ORO la classifica finale Ganna il primo Binda, Coppi e Merckx con 5 trionfi EVANS 8° DAVANTI A HESJEDAL, PELLIZOTTI CHIUDE 12° Tre corridori hanno vinto il Giro d’Italia 5 volte: Alfredo Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx. I successi italiani sono 67, mentre la nazione straniera che ha vinto di più è il Belgio con 7. L’ALBO D’ORO 1909 Ganna 1910 Galetti 1911 Galetti 1912 Atala (a squadre) 1913 Oriani 1914 Calzolari 1915-1918 non disputato 1919 Girardengo 1920 Belloni 1921 Brunero 1922 Brunero 1923 Girardengo 1924 Enrici 1925 Binda 1926 Brunero 1927 Binda 1928 Binda 1929 Binda 1930 Marchisio 1931 Camusso 1932 Pesenti 1933 Binda 1934 Guerra 1935 Bergamaschi 1936 Bartali 1937 Bartali 1938 Valetti 1939 Valetti 1940 Coppi 1941-1945 non disputato 1946 Bartali 1947 Coppi 1948 Magni 1949 Coppi 1950 Koblet 1951 Magni 1952 Coppi 1953 Coppi 1954 Clerici (Svi) 1955 Magni 1956 Gaul (Lus) 1957 Nencini 1958 Baldini 1959 Gaul (Lus) 1960 Anquetil (Fra) 1961 Pambianco 1962 Balmamion 1963 Balmamion 1964 Anquetil (Fra) 1965 Adorni 1966 Motta 1967 Gimondi 1968 Merckx (Bel) 1969 Gimondi 1970 Merckx (Bel) 1971 Petterson (Sve) 1972 Merckx (Bel) 1973 Merckx (Bel) 1974 Merckx (Bel) 1975 Bertoglio 1976 Gimondi 1977 Pollentier (Bel) 1978 De Muynck (Bel) 1979 Saronni 1980 Hinault (Fra) 1981 Battaglin 1982 Hinault (Fra) 1983 Saronni 1984 Moser 1985 Hinault (Fra) 1986 Visentini 1987 Roche (Irl) 1988 Hampsten (Usa) 1989 Fignon (Fra) 1990 Bugno 1991 Chioccioli 1992 Indurain (Spa) 1993 Indurain (Spa) 1994 Berzin (Rus) 1995 Rominger (Svi) 1996 Tonkov (Rus) 1997 Gotti 1998 Pantani 1999 Gotti 2000 Garzelli 2001 Simoni 2002 Savoldelli 2003 Simoni 2004 Cunego 2005 Savoldelli 2006 Basso 2007 Di Luca 2008 Contador (Spa) 2009 Menchov (Rus) 2010 Basso 2011 Scarponi (a tavolino dopo la squalifica per doping di Contador) 2012 Hesjedal (Can) 2013 Nibali 2014 Quintana (Col) © RIPRODUZIONE RISERVATA 52 BATTAGLIN (ITA) a 2h06'42" 104 HAAS (AUS) a 3h34'24" 1 QUINTANA (COL) 53 ZARDINI (ITA) a 2h10'50" 105 HOOGERLAND (OLA) a 3h37'09" km 3444,4 in 88h14’32”, media 39,031 km/h 54 WELLENS (BEL) a 2h12'34" 106 PONZI (ITA) a 3h37'13" 2 URAN (COL) a 2'58" 55 VORGANOV (RUS) a 2h15'56" 107 VAN EMDEN (OLA) a 3h37'17" 3 ARU (ITA) a 4'04" 56 BAK (DAN) a 2h17'27" 108 FRAPPORTI (ITA) a 3h37'41" 4 ROLLAND (FRA) a 5'46" 57 CASTROVIEJO (SPA) a 2h18'13" 109 VEIKKANEN (FIN) a 3h37'48" 5 POZZOVIVO (ITA) a 6'32" 58 DOMONT (FRA) a 2h22'05" 110 AMADOR (C.RICA) a 3h39'20" 6 MAJKA (POL) a 7'04" 59 BONGIORNO (ITA) a 2h23'07" 111 PAOLINI (ITA) a 3h44'46" 7 KELDERMAN (OLA) a 11'00" 60 GUSEV (RUS) a 2h23'21" 112 QUINZIATO (ITA) 8 EVANS (AUS) a 11'51" a 2h25'12" 113 SWIFT (GB) a 3h46'11" 9 HESJEDAL (CAN) a 13'35" ANACONA (COL) a 2h27'30" 114 HONDO (GER) a 3h47'43" 10 KISERLOVSKI (CRO) a 15'49" 63 SELLA (ITA) a 2h27'46" 115 DOCKX (BEL) a 3h48'30" 11 VUILLERMOZ (FRA) a 24'45" 64 CATTANEO (ITA) a 2h27'54" 116 GATTO (ITA) a 3h48'48" 12 PELLIZOTTI (ITA) a 26'13" 65 DE GENDT (BEL) a 2h28'15" 117 QUINTERO (COL) a 3h50'44" 66 MONSALVE (VEN) a 2h28'48" 118 MORI (ITA) a 3h53'05" 67 KEIZER (OLA) a 2h30'31" 119 BARBIN (ITA) 68 BOOKWALTER (USA) a 2h32'42" 69 GESCHKE (GER) a 2h33'30" 70 BERARD (FRA) a 2h34'17" 71 AGNOLI (ITA) a 2h38'55" 72 HERMANS (BEL) a 2h41'22" 73 HANSEN (AUS) a 2h42'36" 74 SERRY (BEL) a 2h42'54" POS. CORRIDORE TEMPO 13 GENIEZ (FRA) a 27'02" 14 MONFORT (BEL) a 28'36" 15 BASSO (ITA) a 32'08" 16 DUPONT (FRA) a 36'15" 17 RABOTTINI (ITA) a 46'35" 18 ROGERS (AUS) a 48'06" 19 CUNEGO (ITA) a 49'22" 20 CARDOSO (POR) a 51'09" 21 POELS (OLA) a 55'59" 22 HENAO (COL) a 56'24" 23 HERRADA (SPA) a 59'01" 61 62 SANCHEZ (SPA) a 1h02'40" 25 MORABITO (SVI) a 1h02'59" 26 CATALDO (ITA) a 1h04'46" 27 PREIDLER (AUT) a 1h05'03" 28 29 DUARTE (COL) BRAMBILLA (ITA) a 1h05'53" a 1h09'46" 30 ROCHE (IRL) a 1h13'07" 31 PAUWELS (BEL) a 1h15'13" 32 PANTANO (COL) a 1h16'16" 120 MOSER (ITA) 121 CHALAPUD (COL) a 3h45'16" a 3h53'33" MALORI (ITA) a 3h53'42" 122 CANOLA (ITA) a 3h56'43" 123 TULIK (FRA) a 3h58'41" 124 BOZIC (SLO) a 4h03'51" 125 VENTOSO (SPA) a 4h04'36" 126 RATTO (ITA) 75 24 ARREDONDO (COL) a 4h04'39" 127 ARASHIRO (GIAP) a 4h05'01" 128 BOEM (ITA) a 4h05'56" a 2h46'49" 76 GODOY (VEN) 77 BONO (ITA) a 2h48'24" 78 DUQUE (COL) a 2h48'58" 79 CAPECCHI (ITA) a 2h49'18" 80 QUEMENEUR (FRA) a 2h52'20" 81 TORRES (COL) a 2h52'24" 82 BEPPU (GIAP) a 2h58'07" 83 IZAGUIRRE (SPA) a 2h59'06" 84 WYSS (SVI) a 2h59'14" 85 PIRAZZI (ITA) a 3h04'50" 86 RODRIGUEZ (VEN) a 3h06'07" 87 TIMMER (OLA) a 3h07'00" 88 VERMOTE (BEL) a 3h07'48" 89 LE BON (FRA) a 3h10'20" a 2h47'27" 129 PICHON (FRA) a 4h07'42" 130 TANNER (AUS) a 4h07'43" 131 a 4h08'03" VAN POPPEL (OLA) 132 FLENS (OLA) a 4h11'08" 133 DE BACKER (BEL) a 4h13'17" 134 HUREL (FRA) a 4h18'05" 135 FISCHER (BRA) a 4h24'05" 136 MEZGEC (SLO) a 4h27'29" 137 MARANGONI (ITA) a 4h27'36" 33 MOUREY (FRA) a 1h19'33" 34 LANDA (SPA) a 1h23'06" 35 GOOS (OLA) a 1h30'43" 36 LOSADA (SPA) a 1h35'40" 37 ANTON (SPA) a 1h37'49" 38 BOUET (FRA) a 1h39'29" 90 BELKOV (RUS) a 3h10'38" 39 MALACARNE (ITA) a 1h40'10" 91 MCCARTHY (AUS) a 3h13'23" 40 ZOIDL (AUT) a 1h44'53" 92 TJALLINGII (OLA) a 3h14'51" 145 VIVIANI (ITA) a 4h35'12" 41 MORENO (SPA) a 1h45'03" 93 VAN DER SANDE (BEL) a 3h15'18" 146 VEELERS (OLA) a 4h36'35" 42 POLANC (SLO) a 1h45'31" 94 COLBRELLI (ITA) a 3h17'27" 147 FARRAR (USA) a 4h38'00" 43 DEIGNAN (IRL) a 1h47'49" 95 GRETSCH (GER) a 3h17'55" 148 FEDI (ITA) a 4h38'27" 44 MONTAGUTI (ITA) a 1h50'08" 96 FELLINE (ITA) a 3h19'56" 149 ROMERO (COL) a 4h39'50" GASPAROTTO (ITA) a 3h21'52" 150 CHAVANEL (FRA) a 4h40'49" a 3h22'27" 151 45 TIRALONGO (ITA) a 1h50'49" 97 46 ROVNY (RUS) a 1h52'16" 98 PUCCIO (ITA) a 1h52'52" 99 LONGO BORGHINI (ITA) a 3h23'06" a 3h32'08" 47 ARMEE (BEL) 138 EISEL (AUT) a 4h27'59" 139 KEISSE (BEL) a 4h29'52" 140 BOUHANNI (FRA) a 4h30'05" 141 NIZZOLO (ITA) 142 BANDIERA (ITA) a 4h32'01" a 4h34'01" 143 STAMSNIJDER (OLA) a 4h34'10" 144 FERRARI (ITA) a 4h34'22" ALAFACI (ITA) 152 KOCH (GER) a 4h42'20" a 4h42'36" a 1h55'29" 100 JUUL JENSEN (DAN) 153 SUTTON (AUS) a 4h52'49" 49 NIEMIEC (POL) a 1h57'41" 101 a 3h33'00" 154 HEPBURN (AUS) a 5h03'48" 50 POLJANSKI (POL) a 2h04'29" 102 ZEITS (KAZ) a 3h33'30" 155 TUFT (CAN) a 5h05'44" 51 SICARD (FRA) a 2h04'56" 103 OSS (ITA) a 3h33'44" 156 BOL (OLA) a 5h15'19" 48 PETROV (RUS) RUBIANO (COL) A punti Montagna Giovani Team a tempi Team a punti Energia CLASSIFICA DI TAPPA 1. Luka MEZGEC (Slo, Giant) 50 punti; 2. Nizzolo e Bouhanni (Fra) 40; 4. Farrar (Usa) 34; 5. Ferrari 25. CLASSIFICA FINALE 1. Julian ARREDONDO (Col, Trek) 173 punti; 2. Cataldo 132; 3. Quintana (Col) 88; 4. Wellens (Bel) 79; 5. Chalapud (Col) 73; 6. Monsalve (Ven) 68; 7. Aru 57; 8. Rolland (Fra) 46; 9. Pantano (Col) 43; 10. Pellizotti 42; 11. Duarte (Col) 41; 12. Roche (Irl) 37; 13. Deignan (Irl) 35; 14. Rogers (Aus) 33; 15. Battaglin 32; 16. Pirazzi 30; 17. Uran (Col) 29; 18. Pozzovivo 28. CLASSIFICA FINALE 1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) 88.14’32”; 2. Aru a 4’04”; 3. Majka (Pol) a 7’04”; 4. Kelderman (Ola) a 11’; 5. Henao (Col) a 56’24”; 6. Preidler (Aut) a 1.05’03”; 7. Landa (Spa) a 1.23’06”; 8. Goos (Ola) a 1.30’43”; 9. Polanc (Slo) a 1.45’31”; 10. Poljanski (Pol) a 2.04’29”; 11. Battaglin a 2.06’42”; 12. Zardini a 2.10’50”; 13. Wellens (Bel) a 2.12’34”. CLASSIFICA DI TAPPA 1. BARDIANI-CSF 13.11’54”; 2. Giant; 3. Ag2r; 4. Belkin; 5. Omega-Quick Step a 9”; 6. Fdj. CLASSIFICA DI TAPPA 1. GIANT-SHIMANO 31 punti; 2. Bardiani-Csf 25; 3. Fdj 22; 4. Lotto 21; 5. Trek 20. CLASSIFICA DI TAPPA 1. Enrico BATTAGLIN (Bardiani-Csf) 4 punti; 2. Bozic (Slo) 2; 3. Keisse (Bel) 1. CLASSIFICA FINALE 1. AG2R-LA MONDIALE 264.30’55”; 2. Omega-Quick Step a 19’32”; 3. Tinkoff-Saxo a 27’12”; 4. Bmc a 1.08’24”; 5. Movistar a 1.13’52”; 6. Astana a 1.26’51”. CLASSIFICA FINALE 1. OMEGA-QUICK STEP 327 punti; 2. Bardiani-Csf 303; 3. Trek e Sky 294; 5. Ag2r 285; 6. Lampre-Merida 280; 7. Giant-Shimano 278; 8. Tinkoff-Saxo 262; 9. Androni 224; 10. Bmc 211. CLASSIFICA GENERALE 1. Enrico BATTAGLIN (Bardiani-Csf) 16 punti; 2. Bouhanni (Fra) 14; 3. Aru 13; 4. Quintana (Col) 10; 5. Uran (Col) e Majka (Pol) 6; 7. Wellens (Bel), Gusev (Rus), Swift (Gb) e Fedi 4. CLASSIFICA FINALE 1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj) 291 punti; 2. Nizzolo 265; 3. Ferrari 186; 4. Viviani 174; 5. Swift (Gb) 135; 6. Mezgec (Slo) 128; 7. Battaglin 108; 8. Farrar (Usa) 103. 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALE GP ITALIA 4 Marc Marquez, 21 anni, festeggiato dal team a fine gara. Lo spagnolo è salito sul podio in 22 delle 24 gare disputate in MotoGP AFP I NUMERI 12 Vittorie di Marquez in MotoGP Il fenomeno della Honda ha già vinto quest’anno lo stesso numero di gare (6) che aveva conquistato in tutto il 2013 187 Podi di Rossi Il Dottore ne ha conquistati 15 in 125, 21 in 250 e 151 in 500/MotoGP. Nel dettaglio sono 106 vittorie, 49 secondi posti e 32 terzi posti 31 Secondi posti di Lorenzo nella classe regina Jorge eguaglia Mick Doohan ed Eddie Lawson. Di più ne hanno ottenuti solo Valentino Rossi (43) e Dani Pedrosa (35) di Giovanni Cortinovis Bradl, volo senza colpe Una festa con 16 titoli iridati Al 4o giro Crutchlow perde il controllo della sua Ducati, che colpisce la Honda di Bradl. Il tedesco vola, per fortuna senza conseguenze IPP DA TV Jorge Lorenzo (2°), Marc Marquez (1°) e Valentino Rossi (3°) sul podio del Mugello: in carriera hanno vinto rispettivamente 4, 3 e 9 Mondiali AFP Marquez 6 pazzesco Piega Lorenzo per soli sei metri Rossi rimonta: 3o Marc e Jorge si superano una decina di volte Vale sul podio del Mugello dopo il trionfo di Fenati DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA SCARPERIA (Firenze) Sembrava la volta buona. Invece è ancora la legge di Marc Marquez. Sono 6 volte 6, un terzo di campionato: un dominio, che per ora non annoia. Perché il gran pubblico del Mugello — 111 mila in 3 giorni, oltre 77 mila ieri — ha potuto godere di uno spettacolo sontuoso. Dopo un antipasto delizioso, con Romano Fenati vincitore e in piena lotta per il titolo Moto3 e un buon primo con Simone Corsi, volitivo nel prendersi il 4° posto in Moto2, il piatto forte della MotoGP è stato da Masterchef: gli ingredienti migliori al posto (quasi) giusto. Protagonisti Il pubblico si è esaltato per i primi passi da protagonista della Ducati. Ha gioito, soprattutto sotto il podio (commovente la marea gialla) per Valentino Rossi (non ci saliva dal 2009), ha tenuto il fiato sospeso per una battaglia senza limiti, ma correttissima, tra Jorge Lorenzo e Marquez. Che l’ha spuntata grazie a una sfumatura di classe (e potenza della Honda) talmente impalpabile da aprire il cuore alla speranza. tà. Però il Diavolo ha imparato a gestire la gara e ha dato tutto solo all’ultimo giro. Jorge è stato avversario tosto. Non tanto per la fuga iniziale, scontata visti gli occhi da tigre ritrovati, quanto per la reazione. Il vantaggio di circa 1” se n’è andato in 16 giri e quando Marc è passato al comando si pensava alla Marquez sul podio: per lui è la terza vittoria al Mugello dopo quelle del 2010 (125) e 2011 (Moto2) ANSA solita passerella. Invece Jorge si è scatenato, innescando una battaglia di sorpassi e controsorpassi – ne abbiamo contati, per difetto, almeno 10 – conclusi solo sotto la bandiera, per meno di 6 metri. Gemelli Gli italiani giocano di rimessa. Iannone è partito bene dalla seconda casella, è andato in testa, ha resistito 2° un paio di giri, poi (anche per la gomma morbida posteriore) ha fatto il gambero, dovendo cedere all’ultimo giro all’incalzare del compagno di marca Andrea Dovizioso. Che partendo benissimo (dalla 3a fila era 4° alla prima curva) con gomma dura ha fatto il percorso inverso: i due sono finiti 6° e 7°. Propositi «Sono convinto che la vittoria arriverà presto», proclama un Lorenzo rigenerato e apparentemente recuperato al grande spettacolo. «So che ci saranno gare in cui dovrò difendermi e penserò a gestire il campionato», ha rilanciato Marc con il naso che si allungava. La sensazione è che il ragazzino non abbia intenzione di lasciare scena agli altri e non prenda minimamente in considerazione l’ipotesi di rinunciare alla «polpetta», avvelenata per gli altri. Speranze La gara di Rossi è stata tutta in rimonta. Dopo l’errore di gestione in prova (cambiando la gomma ante- Attacco Eppure qui Lorenzo lo ha messo davvero in difficol- TUA DA 99€ AL MESE* (TAEG 7,54%) riore) che lo ha fatto partire dalla 4a fila, ha perso il warm up per un altro «errore umano» nel montaggio del cambio, che ha mandato in tilt l’elettronica. Moto «titolare» riparata, ma gara in salita. Anche se rapida: 7° alla prima curva, 3° al 4° giro. Ma poi non si è mai avuta la sensazione che potesse infastidire i due scatenati davanti. Tranquillità A un certo punto Vale ha provato la mossa disperata, cambiando mappatura, ma invece di migliorare, la Yamaha ha perso brillantezza e il pesarese ha dovuto accontentarsi e prendersi il terzo podio di fila, che lo proietta al 2° posto del Mondiale. Anche perché Dani Pedrosa (4°) ha fatto un’altra delle sue gare, senza infamia ma anche senza alcuna lode. L’obiettivo che vale una stagione, per Rossi sarebbe vincere tra due settimane a Barcellona, casa loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 Questione d’onore Il vincitore: «Era più veloce Quanti rischi per batterlo» «Mi sono divertito? Solo al traguardo! Il segreto è stato modificare la 6a marcia» DAL NOSTRO INVIATO VITO SCHEMBARI SCARPERIA Quasi una questione d’onore tra Marc Marquez e Jorge Lorenzo quell’ultimo giro. Un duello rusticano, di puro testosterone, che alla fine ha avuto come vincitore il più giovane, il più forte. Lorenzo, però, ha scosso la dittatura dell’iridato e lo si nota subito dopo il GP. Il sorriso di Marc stavolta pare appannato, la battaglia ha portato alla sesta vittoria di fila « Temevo finisse come un anno fa. Avevo qualcosa per la volata, ha funzionato I NUMERI DEL GP In tre giorni 111 mila tifosi ieri erano 77 mila SCARPERIA — Alla fine c’è soddisfazione tra gli organizzatori del GP d’Italia. Le condizioni climatiche avverse di venerdì e le conseguenti libere saltate al pomeriggio avevano un po’ «depresso» gli appassionati, tanto che al primo giorno solo in 9.723 erano entrati nel circuito toscano. Con il sopraggiungere del bel tempo però sono arrivati anche i tifosi (in tanti dal centro Europa): sabato erano 24.123 ad aver timbrato il biglietto, ieri in 77.463 (l’anno scorso erano 76.326, nel 2012 solo 64 mila) per un totale di 111.309. MARC MARQUEZ PILOTA HONDA del 2014, ma è stata dura, senza esclusione di colpi, rischiosa oltremodo: «Sì, è stata la gara più difficile della stagione. Ho faticato per stare al passo con Jorge nella prima metà di gara, lui era molto veloce a centro curva. Ho dovuto spingere al massimo per recuperare terreno e nel frattempo contenere la rimonta di Valentino che mi segnalavano dai box». Ricordi Ammette, stavolta, di essere stato sempre al limite e svela la chiave tecnica del successo: «Abbiamo dovuto fare un aggiustamento ai rapporti del cambio, per la sesta marcia. Mi ha dato più velocità quando mi trovavo in scia. Ogni volta che Jorge provava la fuga, riuscivo a contenerlo in rettilineo. Ma ho dovuto guidare prendendomi troppi rischi, con l’anteriore che spesso tendeva a chiudersi. Quando ho passato Lorenzo a due giri dal termine, mi è venuta in mente la gara dello scorso anno, quando sono caduto dopo aver superato Pedrosa. Mi sono tenuto qualcosa per la volata e ha funzionato». Il rivale Marc comunque rende gli onori delle armi a Lorenzo. Un avversario di questo valore ha nobilitato la sua impresa: «Era lui il più forte in questa gara. Io non posso essere sempre il più veloce. Come duello è stato diverso da quello con Valentino in Qatar, Rossi è più forte in staccata mentre Jorge ha nella percorrenza di curva la sua arma. Sono entrambi grandi piloti, ma servono strategie diverse per ognuno di loro, non posso correre sempre alla stessa maniera. Con Jorge è stato divertente sorpassarci così tante volte, addirittura ci siamo toccati in un’occasione (al Correntaio; n.d.r.). Quell’episodio ha davvero attirato la mia attenzione (ride), il cuore pulsava a 200 giri. Se mi sono divertito? Solo quando ho passato la linea del traguardo». Tra due settimane si va al Montmelò. Dice Marquez: «Sono contento, sono di Barcellona, è la mia pista di casa». E Lorenzo: «Sono di Maiorca, ma sono cresciuto lì. E’ anche la mia…». Cercheremo di tenerci tutti liberi per quella domenica pomeriggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un finale thrilling L’inizio delle «danze» Marquez sferra il primo attacco a 7 giri dalla fine: sul rettifilo d’arrivo la Honda è un fulmine IPP Lo sconfitto: «Sono tornato Duello deciso dalla Honda» «Lui era più rapido, però io ora sono a posto fisicamente e lotto in staccata» GIOVANNI ZAMAGNI SCARPERIA La replica fulminea Lorenzo non perde terreno e, anzi, a 6 giri dalla fine risorpassa l’avversario IPP Il contatto sfiorato A 4 giri dalla fine è ancora battaglia. E i due fenomeni per poco non si toccano IPP Il sorpasso decisivo Inizio dell’ultimo giro: Marquez torna in testa. Ci rimarrà fino alla bandiera a scacchi IPP Quando perdi una gara per 121 millesimi, fatichi a trovare una giustificazione. Ma Jorge Lorenzo non ha dubbi: «La differenza l’ha fatta la superiore velocità della Honda, anche se Marquez è stato bravissimo soprattutto in frenata». Non deve essere facile digerire una sconfitta quando hai fatto tutto al meglio, perché significa che al momento Marquez è imbattibile e per riuscire a stargli davanti devi inventarti chissà cosa. Ma Lorenzo, giustamente, può gioire per essere tornato il formidabile pilota della passata stagione. «Questa è una categoria difficilissima — spiega lo spagnolo della Yamaha — e se tutto non è a posto diventa impossibile lottare per la vittoria. Fino a qui ho faticato per diversi motivi: il motore più scorbutico per la diminuzione della benzina (da 21 a 20 litri; n.d.r.), le nuove gomme, la mia condizione fisica. Per tutto questo ho raccolto poco, ma qui, finalmente, ho potuto mostrare il mio potenziale». Positivo Ecco perché è giusto guardare il bicchiere mezzo pieno. «È chiaro che quando fallisci un obiettivo per così poco, non puoi essere completamente contento, ma se guardo ai primi 5 GP questa è stata una grande gara: fisicamente sto molto meglio e questo mi ha dato anche una maggiore forza psicologica. Rispetto all’inizio del campionato, siamo riusciti a migliorare tanto la moto in frenata e ho potuto combattere con Marquez in ogni staccata. Ci è mancata solo un po’ di velocità massima, ma credo che la prima vittoria possa arrivare presto». Effettivamente, quest’anno non si era ancora visto un Lorenzo così aggressivo, capace di replicare subito a ogni sorpasso con staccate pazzesche, una concentrazione assoluta e una guida sopraffina: Jorge ha ottenuto il suo miglior giro (1’47”984, solo 0”092 più lento di quello di Marquez) al penultimo passaggio. «Negli ultimi due giri il cuore avrà battuto a 200 pulsazioni… Marc è molto forte e come Valentino è un grande staccatore: credo che la maggiore velocità « Negli ultimi giri il cuore andava a 200 battiti... Marquez frena come Valentino JORGE LORENZO PILOTA YAMAHA massima gli abbia dato una mano, perché recuperava facilmente in rettilineo, ma è stato possibile lottare con lui», racconta il maiorchino ripercorrendo gli ultimi 10 chilometri, pieni di adrenalina, con il sorpasso decisivo di Marquez alla prima curva (San Donato) dell’ultimo giro. Da lì in poi, Lorenzo non ha avuto più la possibilità di riprovarci, ma non ha davvero nulla da rimproverarsi: «Sono tornato». Un bene anche per lo spettacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 MOTOMONDIALE GP ITALIA Podio in casa VALENTINO ROSSI IL PRESIDENTE CONI Malagò: «Rossi? Come un atleta da medaglia d’oro» (v.s.) «Valentino Rossi è un patrimonio dello sport. Come Alberto Tomba nello sci, lui è il riferimento delle moto». Così Giovanni Malagò, presidente del Coni, in visita al Mugello. «Mi spiace che il motociclismo non sia una disciplina olimpica, perché Rossi sarebbe tra i protagonisti del contest l’Atleta del centenario». Parole d’apprezzamento pure per il lavoro della Fmi che col Team Italia porta avanti un progetto di vivaio. E poco prima della vittoria di Fenati aveva detto: «Sarebbe bello che Valentino ci facesse da talent scout». «Lottare per il titolo? Se squalificano Marc per due-tre gare...» «La verità è che Marquez e Lorenzo sono fuori dalla mia portata per l’età ma pure perché queste moto si guidano in modo diverso Malagò mi vede talent scout? Per ora ho avuto c... con Fenati» Valentino Rossi, 35 anni, nel 2014 ha già conquistato 4 podi AFP VITO SCHEMBARI SCARPERIA (Firenze) Terzo podio di fila, 2° posto nel Mondiale e, volendo, anche una vittoria da proprietario di team con Fenati. Valentino Rossi è riuscito a raddrizzare un weekend che sembrava compromesso e ha regalato alla marea di tifosi (77mila ieri) ancora un motivo per indossare magliette e cappellini gialli sotto il podio del Mugello. «Sono felice perché un conto è salire su a salutare i fan, a fare ciao con la manina, un’altra è avere un piazzamento da festeggiare. E il podio al Mugello vi assicuro che è sempre il più emozionante della stagione. Un grande risultato vista la “cappella” fatta nelle qualifiche, lì purtroppo ho vanificato le mie speranze di vittoria, ma or- mai…». E dire che anche ieri mattina, durante il warm up, il diavolo ci aveva messo la coda: «Sì, ho avuto un problemuccio col cambio. Un errore umano, cose che capitano, ma alla fine tutto si è sistemato». L’analisi Rossi rivive così la sua gara: «All’inizio sono stato fortunato, ho effettuato dei sorpassi anche molto divertenti, ma quando mi sono ritrovato terzo Marquez era già a quasi un secondo e mezzo. Un vero peccato, soprattutto perché perdevo dai primi due nell’ultima parte del circuito e quindi non riuscivo ad avvicinarmi abbastanza per prendere loro la scia sul rettilineo. Il mio passo era buono, infatti non ho perso tanto da loro. La definirei una gara solida per me. Poi mi sono goduto la battaglia tra Marc e Jorge da un posto spe- l’omaggio Emozione Capirossi Ricorda Simoncelli Loris Capirossi, 41 anni, in alto con il team manager Fausto Gresini, ieri ha fatto un giro di pista sulla Honda numero 58 con cui correva Marco Simoncelli, morto a Sepang nel 2011. Un evento che ha suscitato emozione MILAGRO ciale. Un grande show davvero, ma a un certo punto mi è venuto un pensiero: e se facessero un errorino tra di loro, chissà… magari la lotta potrebbe diventare a tre». Comunque, il Dottore si porta a casa il 151° podio nella classe regina, giusto al 300° GP iridato: «La mia è una grande carriera e penso che se c’è gente che mi segue ancora con affetto lo fa perché ho sempre dato il massimo per vincere, ho battagliato con chiunque, sono stato il più veloce... (ride) specie nel passato. Comunque c’è un motivo del perché quei due al momento sono fuori dalla mia portata. C’entra l’età, perché loro devono faticare di meno per mettersi in forma. Ma c’è anche il fatto che le moto ormai si guidano in maniera diversa da come sono cresciuto io. Ormai non c’è più strategia in corsa come pri- ma, ma si va al massimo per tutti i giri. Poi, il cambio di regolamento avvenuto quest’anno da un lato ha tolto noia ai GP, ma scombina spesso i piani: in griglia ti ritrovi le Open davanti, spesso ognuno dei piloti che punta alla vittoria ha dei bei problemi da risolvere, per esempio con le Ducati…». Ambizioni Al sesto GP del 2014, comunque, Rossi è 2° in classifica, avendo superato di un punto Pedrosa. «Il titolo? Beh, forse se squalificano Marc per due-tre gare posso pensarci… Scherzi a parte, è una bella soddisfazione, ma ora penso già a Barcellona. Jorge qui gli è stato vicino, come avevo fatto io in Qatar, ma alla fine vince sempre lui. Quello che possiamo fare è cercare di fregarlo gara dopo gara. Non voglio fare previsioni per una mia vitto- ria, l’importante è provarci». Scopritore Comunque, quando Vale andava a posizionarsi sulla griglia di partenza, il bicchiere era già mezzo pieno. Nella sua veste di proprietario di team aveva già esultato per la vittoria di Romano Fenati in Moto3. Un trionfo di forza, dopo un ultimo giro folle. In perfetto stile Rossi: «Alla prima Arrabbiata ha fatto un sorpasso da antologia, all’esterno. E alla seconda è arrivato così forte che ha dovuto farne un altro per non tamponare quello davanti. In MotoGP? Sì, potrà arrivarci: ha forza e un fisico da cinghialino, alla Marquez. Il presidente del Coni Malagò vorrebbe che facessi il talent scout per la Fmi? Per ora ho avuto… culo a trovare Fenati, vediamo con gli altri». © RIPRODUZIONE RISERVATA VINCERE È UN LAVORO DI SQUADRA. Adecco Italia S.p.A. (Aut. Min. Prot. N. 1100-SG del 26.11.2004) DAL NOSTRO INVIATO Anche quest’anno Adecco è partner del Giro d’Italia. È qui per correre al fianco del talento, dell’impegno e della passione, e per farti uscire dal gruppo ricordandoti quanta forza può darti l’ambizione. Insieme ai nostri clienti e lavoratori affronteremo una tappa dopo l’altra come una grande squadra. Perché è la squadra che ti permette di fare strada più facilmente, ed è con la squadra del gruppo Adecco che puoi lanciare la tua volata. adecco.it LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 CROSS bilità di salire sul podio. Un vero peccato, ma è dall’inizio dell’anno che Enea si sta mettendo in mostra: il suo potenziale è elevato e ha fatto molto bene Fausto Gresini ad anticiparne il debutto iridato. GIOVANNI ZAMAGNI SCARPERIA Coraggio, talento, tecnica, intelligenza: sono diverse le qualità che servono per vincere un GP. Romano Fenati ha tanto di tutto questo, come si è visto nell’ultimo giro del GP d’Italia: all’Arrabbiata1, una delle curve più difficili del mondo, ha sfruttato il coraggio e il talento per passare all’esterno Isaac Vinales, infilandosi poi all’interno di Alex Rins all’Arrabbiata2, altra piega da paura. Poi, vedendo che non poteva andarsene, prima della Bucine, la curva che immette sul rettilineo, ha utilizzato l’intelligenza, facendosi superare da chi lo inseguiva per poi sfruttarne la scia fino al traguardo. «Al Mugello, la regola dice che se esci per primo dall’ultima piega, ti fregano sul rettilineo, come è successo tante volte a me: adesso ho battuto io gli altri», si compiace Fenati, primo per 10 millesimi (!) su Viñales e per 11 su Rins, al termine di una delle gare più belle e combattute di sempre della Moto3. In ginocchio Sorpassi e strategia che hanno fatto andare in visibilio Valentino Rossi, il quale ha aspettato il suo pilota prono al parco chiuso. «Quel passaggio all’esterno all’Arrabbiata è stato incredibile: non posso dire qual è stata la mia reazione perché è a sfondo sessuale… Romano lì era così veloce, che ha dovuto infilare un altro pilota all’interno, altrimenti l’avrebbe tamponato: ci sta facendo godere», si complimenta il proprietario del team, per la gioia del suo dipendente. «Vederlo in ginocchio è stata una grande emozione, ma sono io che mi devo genuflet- Romano Fenati, 18 anni, festeggiato da Vale Rossi, proprietario del team. Sotto l’arrivo in volata dove ha battuto Viñales e Rins MILAGRO Fenati da urlo Una volatona per il Mondiale E Vale gode... Beffa Viñales per 10 millesimi: «L’ho fregato con la scia». Ora è a -5 da Miller k.o. e punito per aver abbattuto Bastianini tere davanti a lui», sorride Romano, consapevole di aver ottenuto un successo strepitoso. Volata Arrivato al termine di un GP pieno di emozioni, sorpassi, contatti, con 13 piloti in 1”5 per più di metà gara. E ben 10 in un secondo fino a poche curve dalla fine, quando Jack Miller, con una manovra disperata, ha cercato un pertugio che non esisteva per un sorpasso impossibile, finendo a terra e coinvolgendo gli incolpevoli Alex Marquez ed Enea Bastianini. Un sorpasso scellerato punito con 2 punti sulla patente del capoclassifica del mondiale e che ha tolto la possibilità a Bastianini di raccogliere un risultato prestigioso: a soli 16 anni, al 6o GP iridato, il pilota di Rimini è stato sempre con i migliori e a tre curve dalla fine aveva la possi- Avversario La manovra di Miller è stata dettata anche dall’azione di Fenati, il rivale che l’australiano teme di più: vedendolo al comando, Jack ha forzato più del dovuto, per non perdere contatto, raccogliendo però solo una caduta che riapre il campionato: Romano è a soli 5 punti dalla vetta. «Sicuramente è un risultato importante per il Mondiale, in una gara dove era impossibile fare calcoli: in ogni giro c’erano così tanti sorpassi, che in un paio di curve ti ritrovavi da primo a decimo. E viceversa» spiega Fenati nella sua tuta tricolore, omaggio al GP di casa, così come il casco e la carenatura della sua moto. «Mi spiace abbandonare questa livrea» si rammarica un po’ Romano, che domani sarà nuovamente in pista al Mugello per test di gomme e mercoledì andrà a Ostia a sostenere gli esami ministeriali di ammissione per la 4a liceo linguistico. MONDIALE IN FRANCIA Toh, Cairoli è distratto Così Desalle fa doppietta MASSIMO ZANZANI ST. JEAN D’ANGELY (Francia) Italiani Molto bravo anche Alessandro Tonucci, 7o con la Mahindra ad appena 0”597 da Romano, mentre Matteo Ferrari ha conquistato il miglior risultato iridato (14o) e i primi punti della stagione. Caduto, ancora, Niccolò Antonelli (al 5o giro, era 8o), ritirato Francesco Bagnaia. In Moto2, bel successo di Tito Rabat, che rafforza il primato in classifica, davanti a Luis Salom e Jonas Folger. Bella rimonta per Simone Corsi, 4 o al traguardo, 10 o Franco Morbidelli. Due sbavature sono costate care ad Antonio Cairoli nella nona prova del Mondiale cross. Il siciliano, sette volte iridato, si è dovuto piegare a Clement Desalle (Suzuki), che gli ha strappato la vittoria in entrambe le manche della MxGP. «Dopo metà della prima manche ho sbandato in un punto nuovo del percorso mentre ero in testa — ha spiegato Cairoli, ufficiale Ktm —, la moto si è incastrata in una balla segna percorso e Desalle ne ha approfittato. Anche nella seconda frazione sono partito in testa, ho mantenuto la concentrazione sino a due giri dalla fine, poi un doppiato ha cambiato la sua linea e per evitarlo ho frenato bruscamente, finendo a terra». Cairoli, secondo e terzo, resta leader del Mondiale con 20 punti su Desalle. Decimo Davide Guarneri (Tm), mentre David Philippaerts (Yamaha) si è ritirato nella seconda manche con la frattura di un dito, causata da un avversario. Mx2 all’insegna del leader Jeffrey Herlings (Ktm), autore della quinta doppietta stagionale. Fra le donne vittoria di Livia Lancelot (Kawasaki), davanti a Chiara Fontanesi (Yamaha), sempre in testa al campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 WE CELEBRATE 30 YEARS OF LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 MOTOMONDIALE GP ITALIA QATAR 1. M.MARQUEZ AMERICHE 1. M.MARQUEZ ARGENTINA 1. M.MARQUEZ SPAGNA 1. M.MARQUEZ FRANCIA 1. M.MARQUEZ ITALIA 1. M.MARQUEZ 15 GIUGNO CATALOGNA 28 GIUGNO OLANDA 13 LUGLIO GERMANIA 10 AGOSTO INDIANAPOLIS 17 AGOSTO REP.CECA 31 AGOSTO GRAN BRETAGNA 14 SETTEMBRE SAN MARINO 28 SETTEMBRE ARAGON 12 OTTOBRE GIAPPONE Lunghezza circuito: 4.727 m GP CATALOGNA Calendario: tra due settimane c’è Montmelò 19 OTTOBRE AUSTRALIA 26 OTTOBRE MALESIA 9 NOVEMBRE VALENCIA MONTMELÒ Rettilineo più lungo: 1.047 m Curve a sinistra: 5 Curve a destra: 8 Iannone sta bene con i grandi Parte come un leone e non si fa sopraffare dalla pressione. Dovizioso fa il massimo su questa Ducati MotoGP Marc ha nel mirino Hailwood e Surtees MONDIALE GARA POS. PILOTA 1. M.MARQUEZ TEMPO/DISTACCO in 41'38"254 media 173,8 km/h SPA Yamaha a 0"121 2. LORENZO ITA Yamaha a 2"688 3. V.ROSSI Honda a 14"046 SPA 4. PEDROSA Yamaha a 15"603 5. P.ESPARGARO SPA ITA Ducati a 17"042 6. DOVIZIOSO ITA Ducati a 17"129 7. IANNONE SPA Honda a 27"407 8. BAUTISTA Forward Yamaha a 41"886 9. A.ESPARGARO SPA COL Ducati a 45"212 10. HERNANDEZ ITA Ducati a 45"433 11. PIRRO R.CEC Honda a 45"831 12. ABRAHAM GB Honda a 45"839 13. REDDING Honda a 46"834 GIA 14. AOYAMA USA Forward Yamaha a 1'09"554 15. EDWARDS GB Pbm a 1'17"789 16. M.LAVERTY a 1'35"031 AUS Pbm 17. PARKES Avintia a 1'37"501 FRA 18. DI MEGLIO RITIRATI: B.SMITH (GB/Yamaha) al 3° giro; CRUTCHLOW (GB/Ducati) e BRADL (GER/Honda) al 4° giro; FABRIZIO (ITA/Art) al 7° giro; BARBERA (SPA/Avintia) all’8° giro NAZ SPA MOTO Honda GIRO PIÙ VELOCE: il 5° di M.MARQUEZ in 1’47”892, media 175 km/h PILOTI POS. NOME 1. M.MARQUEZ 2. V.ROSSI 3. PEDROSA 4. LORENZO 5. DOVIZIOSO 6. P.ESPARGARO 7. A.ESPARGARO 8. BRADL 9. BAUTISTA 10. B.SMITH 11. IANNONE 12. HAYDEN 13. AOYAMA 14. HERNANDEZ 15. REDDING 16. CRUTCHLOW 17. ABRAHAM 18. EDWARDS 19. PIRRO 20. PETRUCCI 21. BARBERA 22. PARKES COSTRUTTORI 1. HONDA 2. YAMAHA 3. DUCATI NAZ PUNTI SPA 150 ITA 97 SPA 96 SPA 65 ITA 63 SPA 49 SPA 44 GER 39 SPA 34 GB 34 ITA 34 USA 23 GIA 23 COL 22 GB 21 GB 15 R.CEC 13 USA 8 ITA 5 ITA 2 SPA 2 AUS 1 QAT 25 20 16 11 13 6 8 5 4 9 10 3 7 2 1 AME 25 8 20 6 16 10 7 13 11 9 5 4 3 2 1 - ARG 25 13 20 16 7 8 1 11 9 10 5 6 4 2 3 - SPA 25 20 16 13 11 7 9 6 10 8 5 4 2 3 1 - FRA 25 20 11 10 8 13 7 9 16 6 2 3 4 5 1 - ITA 25 16 13 20 10 11 7 8 9 2 6 3 4 1 5 - 25 20 11 25 11 16 25 16 10 25 20 11 25 20 8 25 20 10 150 107 66 GIOVANNI CORTINOVIS Vale sul podio dopo 5 anni Una marea gialla in pista Spenti i motori, i tifosi invadono la pista: domina il giallo, colore di Rossi sul podio del Mugello dopo 5 anni MILAGRO le pagelle DI FILIPPO FALSAPERLA «Distrugge» il campionato col sorriso sulle labbra h 10 Uno normale, nelle sue condizioni (5 vittorie su 5 nel 2014) si sarebbe accontentato del secondo posto. Invece il ragazzino è andato a cercarsi rogne per conquistare anche il sesto successo stagionale. Un pilota straordinario e un grande combattente, che sta spostando tutti i parametri della classe regina e quindi del motociclismo intero. Un leader che vuole «distruggere» il campionato ma col sorriso sulle labbra. Che si sia trattata di una vittoria speciale si è capito all’arrivo: sabato, dopo la sesta pole dell’anno, la festa si è fermata alle pacche sulle spalle, ieri è esplosa ANSA GLI ALTRI Bradl 8 Voto di comprensione per i botti nel warm up e in gara, senza colpe; Pirro 6,5 Aiutato dalla pista di casa, ma l’11° posto per un collaudatore non è male; Bautista 6 Il primo degli anonimi; Hernandez 6 Lontanissimo dai compagni, ma al miglior piazzamento dell’anno; Abraham 6 Non era la pista per le Honda production, ma ha vinto la battaglia con i compagni di moto; A.Espargaro 5 Ha perso smalto e risultati; Redding 5 Plafonato; M.Laverty 4,5 La sua moto è quello che è; Crutchlow 4 Dice di non aver sbagliato, sarà…; B.Smith 4 Sembra soffrire la crescita del compagno; Aoyama 4 Ultimo delle Honda production; Edwards 4 Collauda il telaio Forward ma a rilento; Parkes 4 Prende 20” dal compagno; Di Meglio 4 Ultimissimo; Barbera 4 Subito out; Fabrizio s.v. Una comparsata Moto2 9 7 Ha tenuto accesa la fiammella fino all’ultimo (e oltre) ma soprattutto si è ritrovato. Torna a vestire i galloni di primo sfidante ANSA Giocarsela con questi ragazzi è già un gran merito. Migliora sotto tutti i punti: onorevole riconoscere il valore di chi lo batte REUTERS Non sono più exploit grazie a condizioni favorevoli. Cresce e si conferma: essere costante è il più difficile per un rookie REUTERS 7 7 5 Il metodo paga e raccoglie il massimo di quanto gli consente la Ducati. Un lavoratore oscuro che fa il gioco della rossa ANSA Si sentiva sotto pressione, ma non si è fatto condizionare e ha fatto una partenza da leone: vuoi mettere stare lì davanti? ANSA Si sveglia quando i giochi sono fatti per raccogliere un risultato che vale solo per la classifica V.Rossi Dovizioso P. Espargaro Iannone Pedrosa REUTERS TEMPO/DISTACCO in 39'45"660 media 166,2 km/h PILOTA 1. RABAT 2. KALLIO MOTO Kalex Kalex PUNTI 124 102 2. L.SALOM SPA Kalex a 0"248 3. M.VIÑALES Kalex 3. FOLGER GER Kalex a 3"600 4. AEGERTER Suter 69 4. CORSI ITA Kalex a 8"117 5. CORSI Kalex 66 5. AEGERTER SVI Suter a 8"124 6. L.SALOM Kalex 59 6. KALLIO FIN Kalex a 8"214 7. FOLGER Kalex 47 69 7. ZARCO FRA Caterham Suter a 8"781 8. LUTHI Suter 40 8. S.LOWES GB Speed Up a 10"575 9. S.LOWES Speed Up 33 9. M.VIÑALES SPA Kalex a 10"912 10. CORTESE Kalex 32 10. MORBIDELLI ITA Kalex a 16"251 11. SIMEON Suter 31 11. TORRES SPA Suter a 16"297 12. WEST Speed Up 27 12. SCHROTTER GER Tech 3 a 16"642 15. DE ANGELIS Suter 18 13. CORTESE GER Kalex a 17"805 17. MORBIDELLI Kalex 15 14. SIMEON BEL Suter a 20"340 22. PASINI Forward Klx SPA Kalex a 20"945 15. PONS 16. NAKAGAMI (GIA/Kalex) a 25”070; 17. DE ANGELIS (RSM/Suter) a 38”473; 23. BALDASSARRI (ITA/Suter) a 41”059 GIRO PIÙ VELOCE: il 19° di RABAT in 1’52”587, media 167,7 km/h COSTRUTTORE 1. KALEX 2. SUTER 3. SPEED UP 4 PUNTI 150 92 47 MONDIALE POS. PILOTA NAZ MOTO 1. ITA Ktm FENATI Poker Per 4 campionati di fila, Ago vinse tutti gli 8 primi GP della 500: nel 1971 la striscia si fermò per un problema meccanico a Monza, ma nel 1968, 1969 e 1970 tirò dritto fino a infilare 10 trionfi. Surtees, Hailwood e Agostini infilarono le rispettive serie guidando le Mv Agusta: Marquez ha quindi già fatto la storia della Honda, perché la casa giapponese non era mai arrivata a tanto. Lo spagnolo ora insegue un altro record della MotoGP: le 7 vittorie consecutive (realizzate in qualsiasi momento della stagione) ottenute da Rossi nel 2002, dal GP Spagna alla Germania. Una serie chiusa con il ritiro di Brno per problemi a una gomma. Taccuino GARA MONDIALE MOTO Kalex Sei vittorie iniziali in un campionato della 500-MotoGP sono un’impresa mai riuscita in epoca moderna: Mick Doohan si era fermato a 4, Valentino Rossi, Kenny Roberts e Freddy Spencer a 3. A rompere il tabù ci ha pensato Marc Marquez che riporta indietro il calendario di 43 anni: l’ultimo a realizzare la sestina iniziale fu infatti Giacomo Agostini nel 1971, sulla strada che lo portò a infilare anche il 7o e l’8o successo di fila. A 7 vittorie iniziali consecutive arrivò anche John Surtees nel 1959: il massimo, considerando che allora i GP stagionali erano solo 7. Invece, Mike Hailwood firmò una sestina nel 1964 e un settebello l’anno dopo. Poi Mike the Bike si concentrò sulle auto, disincentivato dall’arrivo del cannibale Giacomo Agostini. © RIPRODUZIONE RISERVATA Moto3 GARA NAZ SPA 10 Lorenzo Marc Marquez POS. PILOTA 1. RABAT LA STATISTICA RitoRispettato TEMPO/DISTACCO PILOTA 1. MILLER 2. FENATI 3. RINS 4. VAZQUEZ 5. I.VIÑALES 6. A.MARQUEZ 7. MASBOU 8. KORNFEIL 9. BAGNAIA 10. OLIVEIRA 11. AJO 13. BASTIANINI 18. TONUCCI 21. ANTONELLI 23. FERRARI TEST A LE MANS MOTO Ktm Ktm Honda Honda Ktm Honda Honda Ktm Ktm Mahindra Husqvarna Ktm Mahindra Ktm Mahindra PUNTI 104 99 87 76 64 60 45 37 36 33 27 25 12 7 2 in 39'46"256 media 158,2 km/h SPA Ktm a 0"010 2. I.VIÑALES SPA Honda a 0"011 3. RINS POR Mahindra a 0"121 4. OLIVEIRA FIN Husqvarna a 0"260 5. AJO FRA Honda a 0"359 6. MASBOU ITA Mahindra a 0"597 7. TONUCCI SPA Kalex Ktm a 5"230 8. GUEVARA S.AF Mahindra a 5"353 9. BINDER R.CEC Ktm a 5"395 10. HANIKA a 18"618 11. KHAIRUDDIN MAL Honda SPA Honda a 25"338 12. VAZQUEZ GER Kalex Ktm a 25"711 13. OETTL ITA Mahindra a 25"796 14. FERRARI GB Husqvarna a 25"904 15. KENT 18. LOCATELLI (ITA/Mahindra) a 27”309; 24. MAZZOLA (ITA/Ftr Honda) a 40”531; 25. GROPPI (ITA/Ftr Honda) a 44”742 1. KTM 150 2. HONDA 112 GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di VAZQUEZ in 1’57”633, media 160,5 km/h 3. HUSQVARNA 39 COSTRUTTORE PUNTI Toyota ok, Webber 7o Le Toyota ibride hanno segnato i due migliori tempi a Le Mans nella giornata di test in vista della 24 Ore (14-15 giugno): Buemi-Lapierre-Davidson con 3’23”014 hanno preceduto Wurz-Sarrazin-Nakajima (3’23”156) e Bonanomi-JarvisAlbuquerque (Audi, 3’23”799). Settimo Webber con la Porsche, assieme a Bernhard e Hartley (3’24”911). EURO F.3 IN UNGHERIA Fuoco, due volte 2° (an.gat.) Antonio Fuoco, penalizzato con un drive through in gara-1, ieri ha chiuso 2° le due gare dell’Europeo F.3 in Ungheria, dietro al francese Esteban Ocon. 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 BASKET SEMIFINALI SERIE A E FINALI DI CONFERENCE NBA le Pagelle DI V.D.S. AL MEGLIO DELLE 7 DOMANI GARA-3 IN SARDEGNA Quarti RIPRESA DA URLO PER I DUE GREEN LANGFORD FA SOLO DANNI Quarti PLAYOFF (1) Milano 3 3 (8) Pistoia 2 2 Reggio Emilia (7) Semifinali 30/5, 1, 3, 5,7, 9 e 11/6 Finale (1) Milano 1 Gara-1 1 Siena (2) (4) Sassari 1 il 15/6 0 Roma (6) MILANO 5 HACKETT 5 In avvio, con sette punti, risponde di getto a Drake Diener. Poi si smarrisce (4 palle perse). LANGFORD 4,5 Subito due falli come in gara-1. Fa più danni che altro (anche per lui quattro palle perse). MOSS 6 Triple importanti, ma viene travolto dal ritmo di Sassari nel secondo tempo. WALLACE 5 Tre rimbalzi, poi il nulla. SAMUELS 5 Gioca poco e buca il match. h IL MIGLIORE 7,5 GENTILE Al culmine della forma psicofisica. Vederlo è una delizia. Triple, penetrazioni, assist. Nel terzo quarto gioca da solo (anche 6 rimbalzi e 4 assist). CERELLA 5,5 Leonino in difesa ma quanti errori in tiri facili facili sotto canestro. KANGUR 6 Solita tripla in angolo e super passaggio per lo schiaccione di Lawal. Poi i falli (3 dopo 15 minuti) lo mandano a sedere. LAWAL 5,5 Il solito: rimbalzi (7) e tanti errori in attacco (solo 1/4 ai liberi).+ JERRELLS 5 Affonda nella ripresa. MELLI N.G. Rientro soft dall’infortunio. Qualche errore in attacco, ma utile nelle rotazioni difensive vista la messe di falli. SASSARI 8 M. GREEN 8 In difesa perde con chiunque, ma quello che fa nel terzo quarto è spettacolare: tre triple di getto, assist (11) e penetrazioni. Morale: 11 punti che mandano in palla Milano. h IL MIGLIORE 8,5 D.DIENER Fa punti da guardia e da pivot. L’attacco del Banco di Sardegna, nel primo tempo, è solo lui. Poi, nel terzo, infila 11 punti in 4 minuti in faccia a Langford che va giù come un pugile suonato. C. GREEN 7,5 Rinsavisce nel secondo quarto, infilando 8 punti e caricando Kangur e Melli di falli. Nella ripresa s’infila alla festa con triple da urlo. THOMAS 6 Partecipa all’abbuffata con una tripla importante nel quarto periodo. EZE 5,5 Tredici minuti spesi soprattutto nell’orrido primo tempo. Fatica a questi livelli. T. DIENER 6,5 Segna poco ma alza il ritmo nel terzo quarto: serve 5 assist. DEVECCHI N.G. Pochi minuti (6) di sofferenza. SACCHETTI 6,5 Qualche fiammata (4/4 ai liberi). Utile. VANUZZO 6 Nove minuti e una bella tripla. Fa il suo. GORDON 7,5 Parte male, poi, quando Sassari si accende colpisce in transizione sulla tante palle perse milanesi. Sigla il +11 con 6 punti filati. ALLE 20.30 SU RAI SPORT 1 Siena (2) Semifinali 31/5, 2, 4, 6 ,8, 10 e 12/6 (4) Sassari 3 0 Cantù (3) (5) Brindisi 0 3 Roma (6) Oggi gara-2 Siena-Roma Goss e D’Ercole fuori Stasera in gara-2 di semifinale, Roma si ripresenta a Siena col dubbio di Phil Goss, il cui infortunio muscolare alla coscia sinistra lo terrà quasi sicuramente fuori, senza una data esatta per il rientro. Assente anche D’Ercole, con la speranza di recuperarlo in gara-3 a Roma mercoledì al PalaEur. Siena è al completo, dopo aver centrato la 100a vittoria nei playoff (con 48 sconfitte). Il grande pubblico di Milano (7356 spettatori di media nei quarti con Pistoia) ha contributo al +8% registrato nel primo turno rispetto all’anno scorso (media 4185 presenze). OGGI Semifinali gara-2: Montepaschi Siena- Acea Roma (ore 20.30, arbitri Taurino, Bettini, Biggi, diretta Rai Sport 1). DOMANI Semifinali gara-3; Banco Sardegna Sassari-EA7 Milano (arb. Begnis, Mattioli, Bartoli). MarQuez Haynes, 27 anni CIAM RCS Sassari, che colpo! Solita Milano: da +13 al crollo Drake Diener e i pistoleros Dinamo firmano l’1-1: 59 punti e 11 triple nella ripresa MILANO SASSARI 83 90 parte con Moss su Marques Green, preferito a Travis Diener, ed Eze nei cinque a masticare minuti forse, per non arrivare spompati nel finale. Il match è un continuo uno contro uno ma quando Sacchetti intuisce che l’ago comincia a pendere dalla parte dell’EA7, si mette a zona. Intanto Langford ha già fatto due falli (banale quello in attacco) e, dopo 6’, entra un super Gentile. Green (20 punti, 8 rimbalzi e 4 assist), producono un corri e tira pazzesco, con triple anche da otto metri, a un ritmo folle. (20-14, 40-31; 60-66) EMPORIO ARMANI MILANO: Hackett 7 (2/4, 1/3), Langford 11 (1/2, 3/4), Moss 12 (4/6 da 3), Wallace 2 (1/2, 0/2), Samuels 6 (3/4); Cerella 4 (2/6), Kangur 5 (1/1, 1/5), Gentile 21 (6/7, 2/7), Lawal 5 (2/3), Jerrells 8 (1/2, 2/5), Melli 2 (1/2). N.e.: Tourè. All.: Banchi. BANCO DI SARDEGNA SASSARI: M. Green 16 (2/5, 4/5), D. Diener 20 (4/9, 4/7), Thomas 7 (1/2, 1/3), C. Green 20 (5/11, 2/5), Eze (0/3); T. Diener 5 (1/1, 1/3), Devecchi, B. Sacchetti 6 (1/1), Vanuzzo 4 (1/2 da 3), Gordon 12 (6/8). N.e.: Tessitori. All.: R. Sacchetti. ARBITRI: Lanzarini, Martolini, Seghetti. NOTE - T.l. EA7 4/11, Sas 11/15. Rim.: EA7 37 (Lawal 7), Sas 31 (C. Green). Ass.: EA7 15 (Hackett e Gentile 4), Sas 26 (M. Green 11). Progr.: 5’ 9-7, 15’ 30-19, 25’ 53-52, 35’ 69-78. Spett.: 12.054. VINCENZO DI SCHIAVI MILANO Dalla sparatoria nel saloon, in un secondo tempo da brividi, con triple ad altezza uomo, escono vincenti le colt ancora fumanti di Drake Diener e del piccolo Marques Green. Fate largo ai due pistoleros e a questa Sassari che sbanca il Forum per la seconda volta in stagione, ribadendo un concetto: è l’unica in grado di farlo. Perché quello che il Banco fa vedere nel secondo tempo è qualcosa che forse solo lui sa fare: 59 punti, 11 triple e un -10 (46-36) ad inizio ripresa che, in 7 minuti, diventa un + 5 (53-55). Come? Con la banda dei piccoli: Marques Green, Travis e Drake Diener che, con l’aiuto di un imperioso Caleb Sacchetti «In effetti — ammette Meo Sacchetti — avrebbero dovuto seguirci anche a metà campo. Ma noi siamo questi e non possiamo certo cambiare. E’ il nostro modo di giocare: ritmi alti e buone percentuali, non quelle del primo tempo. Quello che mi conforta è che all’intervallo sono cambiate le facce dei miei giocatori che, fino a un secondo prima, sembravano morte». E invece è Milano che va giù, dopo un primo tempo promettente, come un pugile stordito. Banchi va dietro a Sacchetti e abbassa il quintetto con Gentile da ala forte. Il capitano sfida Sassari quasi da solo, non riuscendo però a ridare a Milano il filo della partita. Langford langue in panchina mortificato da Drake Diener; Hackett schiuma rabbia pure nel dopo gara, spia di uno spogliatoio dove la tensione è a mille. «Gara-2 è lo specchio fedele — spiega Banchi — di quello che ti può fare Sassari. Ha prodotto un terzo periodo incredibile in cui ha ribaltato il match. Noi dobbiamo riflettere sui nostri errori e sull’eccessivo nervosismo. Certe cose, con più tranquillità, le avremmo fatte meglio, ma ora è tempo di resettare». Domani si va in Sardegna con Sassari che si è presa il servizio. Fucile Drake Diener carica il fucile e fa 7-0 Sassari. La risposta di Milano è immediata: 7 punti filati di Hackett e si ri- Capitano Il capitano milanese apparecchia l’allungo stillando il meglio del suo repertorio: lo seguono Kangur, Jer- Sacchetti: «Per come tiravamo avrebbero dovuto marcarci da metà campo...» Banchi: «Gara-2 è stata lo specchio fedele di quello che può farti Sassari» rells e Samules per un +13 (38-25 al 18’) che si spiega anche con le polveri bagnate di Sassari. Un inusuale 10/30 al tiro in 20’, alimentato da una carneficina a rimbalzo (22-15 Milano) spiega il gap. Impossibile pensare a un Banco così spuntato. Infatti quando Drake e i due Green ricaricano l’artiglieria e tornano dentro al saloon comincia la mattanza. E per Milano non c’è più scampo. Caleb Green, 28 anni, 18.5 di media nelle due gare con Milano CIAM © RIPRODUZIONE RISERVATA LNP GOLD FINALE PROMOZIONE: GARA-1 Piovono triple: Trento batte Capo D’Orlando TRENTO–ORLANDINA 91-78 (34-25, 52-43; 73-60) TRENTO: Triche 21 (4/8, 4/7), Pascolo 13 (4/7, 1/1), Baldi Rossi 9 (1/3, 2/4), Forray 20 (5/5, 2/4), Elder 3 (1/1); Fiorito 3 (1/3), Santarossa 2 (1/ 2, 0/1), Lechtaler 2 (1/ 2), Spanghero 18 (1/1, 4/8). N.e.: Molinaro. All. Buscaglia. UPEA CAPO D’ORLANDO: Soragna 3 (1/3), Nicevic 24 (8/13), Portannese 4, Mays 8 (1/ 4, 2/8), Archie 15 (7/12, 0/2); Basile 4 (1/ 2, 0/2), Laquintana 10 (3/5, 1/ 2), Benevelli 8 (3/4), Ciribeni, Valenti 2. All.: Pozzecco. ARBITRI: Ciaglia, Beneduce, Gagliardi. NOTE - T.l: Tre 12/14, CdO 20/23. Rimb: Tre 22 (Baldi Rossi 8), CdO 31 (8 Ar- chie). Ass: Tre 16 (4 Forray), CdO 14 (5 Mays). Progr.: 5’ 11-14, 15’ 45-30, 25’ 65-49, 35’ 84-69. Spett.: 3250. NICOLA BALDO TRENTO Cenerentola non ha nessuna intenzione di lasciare anzitempo il ballo. E l’ha dimostrato portandosi a casa d’autorità il primo atto della finale di Lnp Gold. Trento sciorina una prova di forza in una gara nella quale Capo d’Orlando si ritrova sempre ad inseguire. Per la Trento della palla a spicchi già il primo posto in stagione regolare e la presenza in questa finale promozione è roba da annali, da libri di storia. Ritrovarsi anche a mandare k.o. Basile e soci vuol dire continuare a sognare. Tiratori Trento paga qualcosa a livello fisico, ma è al tiro che vince questa gara-1 con 17/28 da due e 15/29 da 3 numeri migliori dell’insufficiente 4/21 dalla lunga distanza dell’Upea. Non basta il solo Nicevic (24 punti) ai siciliani, perché nella metà campo bianconera i piccoli sbagliano poco al tiro: 21 per Triche, 20 Forray e 18 Spanghero.Il vantaggio di Capo d’Orlando dura pochi minuti, (11-14). Quando Trento inizia a tirare fuori gli artigli il volto del Poz inizia a contrarsi: 34-25. All’intervallo lungo sono 9 i punti di margine dei dolomitici (5243), che nel terzo quarto tornano a pigiare sull’acceleratore. Spanghero L’ingresso dalla panchina di Spanghero permette a Buscaglia di sfruttare al massimo velocità e ritmo, con una squadra piccola che permette a Trento di sfiorare i 20 punti di vantaggio. La seconda parte di gara vede l’Aquila controllare ed avere ora, domani sera alle 20.30, l’occasione di portarsi sul 2-0 giocando sempre in casa. LA SERIE: gara-2 domani a Trento; gara-3 6/6 e ev. gara-4 8/6 a Capo d’Orlando; ev. gara-5 l’11/6 a Trento. Brandon Triche, 23 anni CIAM LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37 FINALE OVEST SAN ANTONIO SBANCA OKLAHOMA CITY E CHIUDE LA SERIE SUL 4-2 Belinelli, primo italiano in finale Nba «Ancora non me ne rendo conto» «La dedico a chi ha fatto notte fonda per seguirmi. Miami? Non mi sta simpatica» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MASSIMO LOPES PEGNA @Pegnarol NEW YORK Alzi la mano chi l’altra notte non si è fatto tradire da un briciolo di emozione, vedendo Marco Belinelli alle spalle di Peter Holt, mentre il proprietario degli Spurs ringraziava i suoi attempati ragazzi per l’ennesima finale. Aveva lo sguardo un po’ intontito, il Beli, di chi ancora doveva rileggersi con la dovuta calma ciò che stava stampato sul cappellino gri- gio appena consegnato: The Finals. Già, le Finali Nba. Il primo italiano ad arrivarci. Impensabile solo fino a pochi anni fa. Era il suo obiettivo. Anzi, no. Quello vero è il titolo, sognato fin da quando era un bambino e insieme ai fratelli nella casa di San Giovanni in Persiceto, Bologna, tirava mattina per ammirare Michael Jordan e i suoi Bulls mentre s’infilavano un anello dopo l’altro. Alzati «Stavamo in piedi a vedere The Finals e adesso le giocherò. Ragazzi, sinceramente non riesco ancora a rendermi bene conto di quanto mi sia accaduto» racconta. Aggiunge: «E’ una sensazione assolutamente indescrivibile: sollevare il trofeo della Western Conference, sono senza parole». Poi la dedica: «So che in tanti in Italia sono stati al- Marco Belinelli, 28 anni, 5.2 punti di media contro i Thunder AFP zati fino a notte fonda per fare il tifo. A loro dedico questo successo». Minuti Di cui si sente parte importante. Perché non devono certo ingannare i sei minuti in cui è rimasto sul parquet in gara-6 (3 punti, una tripla e due ottimi interventi difensivi): li ha giocati nel quarto periodo e in un momento cruciale della partita, quello che se non hai la stima di coach Popovich resti in panchina. Dice: «E’ il sacrificio richiesto quando sei in una squadra vera. Pop mi parla, mi dice di star tranquillo, di essere aggressivo. Trasmette grande fiducia a me e a tutti gli altri. Mai avuto un allenatore così bravo». E’ il modo in cui Belinelli esprime la felicità di trovarsi qui: «Perché si gioca un grande basket. Il trionfo in gara-6 è il successo del gruppo. Abbiamo vinto senza Tony Parker per tutto il secondo tempo (distorsione a una caviglia, dovrebbe essere ok per gara-1, ndr.). Tutti hanno contribuito e tutti ci sentiamo protagonisti: è il motivo per cui gli Spurs 4 PRIMATI AZZURRI S 1970 Dino Meneghin è il primo scelto All’11o giro da Cleveland. 1995 Stefano Rusconi gioca il primo minuto italiano il 12/11 con Phoenix 1995 Il 15/11, Enzo Esposito segna il primo punto con Toronto 2006 Andrea Bargnani è il primo azzurro scelto al n.1, da Toronto 2007 Bargnani è il primo italiano ai playoff Nba sono amati». E, ora, basta nominargli Miami per far risalire immediatamente l’adrenalina: «Gli Heat non stanno simpatici né a me né agli altri. Sarà una bellissima finale. La perfetta occasione per dimostrare che l’anno scorso doveva finire diversamente. Io non ero ancora qui, ma ho compreso il dolore provato dai miei compagni. Ve lo posso garantire: c’è davvero tanta carica in noi in vista di queste finali». Passione Dice: «Ve l’ho ripetuto spesso: per me il basket è amore e passione. E senza questi due elementi, a cui aggiungo il duro lavoro, non sarei mai potuto arrivare fino a qui». Ha cambiato maglia cinque volte in sette stagioni, il Beli. Ha fatto il giro d’America pur di salire ogni anno un piccolo gradino. Così, quando la scorsa estate gli squillò il telefonino e dall’altra parte del filo c’era Popovich che lo convocava a San Antonio, capì di avercela fatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eterno Duncan, il simbolo degli Spurs A 38 anni Tim rappresenta la continuità, segreto della franchigia texana: «Stavolta ce la faremo» 4 GIOVEDÌ GARA-1 S Si apre in Texas OVEST Finale, gara-6: Oklahoma CitySan Antonio 107-112 dts. Serie 2-4. EST Finale: MiamiIndiana 4-2. FINALS Le finali Nba, sempre al meglio delle 7, scatteranno giovedì 5 in casa della vincente della Western Conference. Il format da quest’anno torna al 2-2-1-1-1 per la prima volta in 29 anni. Queste le date: gara-1 (a San Antonio) giovedì 5; gara-2 (a San Antonio) domenica 8; gara-3 (a Miami) martedì 10; gara-4 (a Miami) giovedì 12; eventuale gara-5 (a San Antonio) domenica 15; eventuale gara-6 (a Miami) martedì 17; eventuale gara-7 (a San Antonio) venerdì 20 giugno 4 MASSIMO ORIANI Ci sono momenti, istantanee, che ti restano nella mente per sempre. Gli ultimi 3’ del supplementare che ha regalato agli Spurs la 6a finale della loro storia rientrano in quella categoria. E portano la firma di Timothy Duncan. Ma come? Non era vecchio, finito, pronto al ritiro? No, a 38 anni continua a regalare emozioni, nonostante la faccia da sfinge e la loquacità di un monaco trappista. Vederlo segnare canestri decisivi (7 punti nell’overtime) e trascinare San Antonio alla rivincita con Miami attesa 12 mesi ma nella quale forse solo loro credevano, è stata roba da brividi per chi ama lo sport. E dopo aver trafitto ancora una volta il cuore di Kevin Durant e Russell Westbrook, si è persino lasciato scappare una dichiarazione per lui roboante: «Stavolta ce la faremo». Equivale a quello che negli Usa chiamano «guarantee». Garantire la vittoria solitamente è I NUMERI 2 Finali consecutive E’ la prima volta che San Antonio concede il bis. Le altre erano arrivate nel ‘99, 2003, 2005, 2007 e 2013. Curiosamente, è anche la prima in un anno pari. 89 Ultimo rematch La rivincita in finale non si vedeva dall’8889, quando furono Chicago e Utah a sfidarsi. Vinsero entrambe le volte i Bulls. Forse solo loro credevano nella rivincita con Miami. Decisivo anche Diaw Tim Duncan, 38 anni, abbraccia Manu Ginobili, 37 a luglio. I vecchi Spurs sono ancora in finale LAPRESSE sintomo di insicurezza o sbruffoneria. Non nel suo caso. Quel«ce la faremo» è la voglia di gridare al mondo che la tanto decantata «Spurs Way» è viva e vegeta. Costruire guardando non solo a domani ma anche a dopodomani e al giorno successivo, paga. Come prendere giocatori nei quali vedi qualcosa che agli altri è sfuggito. Spurs Way La vittoria di San Antonio nella prima partita equilibrata della serie, è stata l’apoteosi del metodo Spurs. Basti guardare a Boris Diaw, 26 punti nella gara che assegna il titolo della Western Conference. Eppure ha un fondoschiena che fa provincia, gli servirebbe un reggiseno e cor- re come uno sfigato che gioca al campetto la domenica con gli amici. Ma ha due mani e una conoscenza del gioco che coach Popovich ha esaltato al massimo del suo potenziale. Già Gregg Popovich. L’ex gm diventato allenatore a stagione in corso nel ‘96-97 dopo il disastroso avvio di Bob Hill (315), sull’orlo del licenziamento una calda serata di marzo del ‘99, in quel di Houston. Era l’anno della serrata, gli Spurs avevano perso 8 delle prime 14 partite e, cosa ben più importante, Pop non era ancora Pop. Come ha raccontato magistralmente Marc Stein, una delle prime firme del basket di Espn nei giorni scorsi, svelando retroscena inediti sul rapporto Popovich-Duncan, nello spo- gliatoio dei texani si respirava aria pesante. Avevano capito tutti che una sconfitta avrebbe potuto dire esonero. Le strade del basket sono davvero infinite. Pensate se quella sera i Rockets avessero pescato il jolly e giocato una gara strepitosa. Niente quattro titoli, niente sei finali, niente dinastia, probabilmente. Manu Di sabato notte sono rimasti negli occhi anche quei canestri inventati dal nulla dell’immortale Manu Ginobili, scelto col numero 57 al draft del ‘99 quando ancora giocava a Reggio Calabria. Solo la chierica ricorda che sono passati 13 anni da quando trascinò la Virtus Bologna di Ettore Messina alla conquista del Grande Slam. La calcolata incoscienza – quindi solo apparente – è la stessa. Un attimo ti fa mettere le mani nei capelli, quello dopo le unisci per applaudirlo. E i poveri Thunder? Il gm Sam Presti, costola degli Spurs, dovrà riflettere a lungo. La coppia Durant-Westbrook ha mancato il titolo per il 6° anno in fila. Possono coesistere? O è meglio prendere un’altra strada? Se ne parlerà a lungo. Oggi invece è tempo solo di celebrare gli Spurs. E leccarsi i baffi pensando a cosa ci aspetta. Se le finali 2014 ci regaleranno anche solo una frazione delle emozioni di quelle del 2013, avremo di che divertirci. Ancora Duncan. Pazzesco. O forse no. © RIPRODUZIONE RISERVATA 51-5 Punti panchina Le riserve degli Spurs hanno dominato quelle dei Thunder. Il +46 è il margine più ampio della stagione Nba. 155 Doppie doppie Duncan Con i 19 punti e 15 rimbalzi di gara-6 Tim è ora a -2 dal record per i playoff di Magic Johnson Taccuino SERIE A Pancotto a Cremona Accordo prolungato (a.r.) La Vanoli Cremona riparte da coach Cesare Pancotto col quale ha raggiunto un accordo per l’estensione del contratto per la stagione 2014/2015. UNDER 19 Casalpusterlengo Campione d’Italia L’Assigeco Casalpusterlengo è campione d’Italia di Lng Under 19. A Udine, nella finale nazionale Beko, ha battuto l’Umana Venezia 62-60 ( Donzelli 20, Spissu 14; Vildera, Marcon 13) con un canestro allo scadere, su rimbalzo offensivo, di Giga Janelidze, di origine georgiana. Il terzo posto va alla Virtus Bologna che supera il Campus Varese 79-62. Miglior quintetto: Zennaro, Vildera (Venezia), Vai (Varese), Donzelli (Casalpusterlengo), Pechacek ( Bologna). Mvp finale: Spissu (Casalpusterlengo). Nel corso della manifestazione, coach Tonino Zorzi e Gek Galanda sono stati inseriti nella Hall of Fame del Friuli Venezia Giulia. ESTERO/1 Messina vince a casa Trinchieri: 2-0 Il Cska di Ettore Messina ha vinto anche gara-2 sul campo dell’Unics Kazan di Andrea Trinchieri per 65-61 (Weems 22, Teodosic 17; Goudelock 19), conduce 2-0 e oggi, a Mosca, ha il match ball per conquistare la finale della lega Vtb. Nell’altra semifinale, Nizhny NovgorodLietuvos Rytas 2-1. ESTERO/2 Scariolo eliminato Grecia: finale 2-2 (pe. m.) Il Barcellona elimina 2-0 il Vitoria di Scariolo e col Real Madrid va in semifinale nella Acb. Gara-2, Vitoria-Barcellona 71-95 (Nocioni 14; Lampe 14); SaragozzaReal Madrid 95-101, Siviglia-Valencia 84-78 (Serie 1-1). In Grecia, dopo aver perso in casa gara-3, il Panathinaikos ha battuto l’Olimpyacos al Pireo 67-65. La finale è 2-2. 38 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 TENNIS ROLAND GARROS L’ULTIMA ITALIANA IN SINGOLARE NEGLI OTTAVI SI RIPETE LA SFIDA DI ROMA CON LA SERBA, VINTA DA SARA Errani, un film già visto: stesso finale con la Jankovic? Intanto con la Vinci è nei quarti in doppio Sharapova soffre ma batte Stosur PARIGI Sara Errani è tesa. L’ultima rappresentante italiana ancora in gara in singolare al Roland Garros, oggi negli ottavi, sente molto la vigilia del remake con Jelena Jankovic dopo il colpo di due settimane fa nelle semifinali di Roma, imbavagliandole servizio e rovescio e mandandole in tilt il dritto. Dopo essersi qualificata con l’amica Roberta Vinci ai quarti di doppio superando Petkovic-Rybarikova, potrebbe ora incrociare Flavia Pennetta. Se la brindisina, insieme alla francese-rivelazione, Kiki Mladenovic, supererà oggi le australiane Barty e Dellacqua. Spiraglio Così si avvale della facoltà di non rispondere sul singolare, mentre Roberta racconta dei problemi fisici in cura dal professor Parra agli adduttori e al polpaccio: «Che non sono ancora passati completamente». Del resto, dopo il k.o. d’acchito di Li Na, il tabellone della parte bassa lascia aperto un bello spiraglio verso la semifinale che confermerebbe il risultato di 12 mesi fa di Sara. Che, nei quarti, avrebbe la vincente di Petkovic-Bertens. Prima c’è la serba Jankovic, ex numero 1 del mondo, oggi 7, ricca d’esperienza e di capacità anche sulla terra, con 3 semifinali a Parigi e 2 titoli a Roma. Paura Sam Stosur mette paura a Maria Sharapova fino al 6-0 4-3, come tante altre volte con tante altre big. Perché ha un dritto potente, ha un servizio kick difficile da fronteggiare e finché spinge a mille qualsiasi colpo può arrivare ovunque, anche alla finale del Roland Garros (come nel 2010, battuta dalla Schiavone) e addirittura al titolo agli Us Open (nel 2011, sorprendendo l’attonita Serena Williams). Ma appena l’australiana toglie il piede dall’acceleratore, la divina Maria la schianta. v.m. Jelena Jankovic e Sara Errani a Roma: l’azzurra guida 2-1 TEDESCHI Pugni a Federer Gulbis abbatte il monumento «La mia vittoria più bella» Il talentuoso lettone che si ispira a Mayweather si impone al quinto set «Ho scoperto che il lavoro è meglio della birra». Djokovic impressiona DAL NOSTRO INVIATO Timeout Dopo i 59 errori gratuiti, Federer è nero come il cielo di nuovo inverna- 20 I quarti consecutivi raggiunti negli Slam da Djokovic: l’ultima volta che il serbo ha perso prima è stato al Roland Garros 2009 contro Kohlschreiber (3° turno). Il record assoluto è di Federer con 36 quarti di fila 10 VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci PARIGI Scusate il ritardo. Novak Djokovic chocca Tsonga e il Roland Garros col suo 6-1 6-4 6-1 in 90 minuti. Andy Murray sprinta su Kohlschreiber in 40 minuti dal 7-7 al 12-10, dopo lo stop di sabato sera. Dopo 24 Majors infruttuosi, e 3 ore e 42 minuti di una memorabile battaglia, Ernests Gulbis bissa i quarti di uno Slam, proprio qui al Roland Garros, dove esplose nel 2008, a 19 anni, e si fermò davanti a Nole. Adesso, che ha la barba, il fisico e la continuità da uomo di 25 anni ed è salito alla classifica record di 17 del mondo, butta giù dalla torre Roger Federer in cinque set col suo bel mix di potenza e varietà. «Com’era nel 2010, quando ci giocai tre volte e com’è ora? Uguale, col servizio che mette tanta pressione, come il rovescio potente, da fondo», taglia corto RogerExpress, già con la testa all’erba di Halle e Wimbledon: «Molto eccitato di tornare in un posto dove difendo il titolo e poi dove mi rigioco le mie chances». Ma ha ragione: a parte il dritto con un’apertura molto ampia che gli ha dato coach Bresnik (lo stesso del primo Becker e oggi della promessa Thiem), le armi paralizzanti del lettone, che sulla terra di Roma ha battuto sia Roger sia Rafa, sono sempre quelle. «Soprattutto, è chiaramente in fiducia dopo aver vinto due settimane fa a Nizza, e dopo la buona stagione che sta avendo». Infatti ha vinto anche a Marsiglia, sempre in Francia, dove si gioca il Roland Garros... E, con 31-10, è dietro solo a Nadal (37-6) e Federer (31-7) nel saldo vittorie-sconfitte 2014. 4 I NUMERI Gli anni dall’ultima sconfitta di Federer a Parigi prima dei quarti: al 3° turno del 2004 contro Kuerten. Federer ha raggiunto 10 quarti di fila a Wimbledon (2003-2012) e 11 semifinali di fila in Australia 0 S A sinistra, Ernests Gulbis, 25 anni. A destra Roger Federer, 32 anni Sotto, Novak Djokovic, 27 AFP/EPA/AP le di Parigi: «Molto deluso per la sconfitta, dopo la chance nel secondo set e la rimonta del quarto, per non aver giocato meglio al quinto». Ma è anche irritato per quei 10 minuti di intervento medico sottocoperta che il lettone gli impone quando lui risale 5-2 al quarto set: eppure, subito dopo, ricomincia a correre e saltare, gli strappa un parziale di dieci punti a uno, anche se non gli impedisce il 6-4, e quindi il quinto set. «E’ il secondo match di fila che mi succede, dopo Tursunov: che posso fare se le regole lo permettono? Poi tornano in campo e non sembrano infortunati per niente. Da junior, andavano tutti alla toilette quando servivo per il match sul 5-4 e poi chiedevano time-out subito prima o subito dopo... Ci sono cresciuto. Ora vanno alla toilette dopo il set, come se dicesero: “Dammi una pausa”. Possono chiamare dottore e fisio in ogni momento e parlarci. Fortuna che sul Centrale è tutto più veloce, ma che problema è sui campi secondari?». Genio Uno che dice «Ho poca tolleranza per la stupidità», merita di più: «L’avevo già battuto in 3 set, riuscirci in 5, come tennista e per la mia fiducia, è davvero una gran cosa, la vittoria più importante di sempre». Una promessa è una promessa: «Avevo detto che ero in fiducia, io non mento. Chi lo fa, poi dimentica quel che ha detto e deve mentire sempre. Perciò dico quel che penso e ne subisco le conseguenze». Tornando sulla sua provocazione: «Le donne non dovrebbero giocare a tennis perché poi sennò fanno i figli tardi». Semplice e diretto: «Con Roger bisogna spingere sul rovescio, è Roger s’arrabbia per un timeout: «Con me lo fanno tutti, finché le regole lo permettono...» lì che sbaglia, è umano anche lui e accusa la tensione». La folla? «Qui è dura, bisogna tenersi le emozioni dentro, comunque, meno parlo, meglio gioco». Le racchette che distrugge e regala al pubblico? «E’ sempre questione di scelte: io posso scegliere di romperla ed avere una multa, il bambino può accettarla o rifiutarla. Lui ha fatto la scelta giusta». Il primo Slam dove lo vincerà? «Potrebbe essere ovunque, ma la terra non è la mia superficie preferita». Il segreto? «Duro lavoro e dedizione, come disse Floyd Mayweather (il pugile, ndr). Se lavoriamo duro tutta la settimana è sicuro che il week-end ci divertiamo di più. Se restiamo a casa a bere birra senza far niente, il week-end ci ubriachiamo ancora. Io ho scoperto che solo dopo il duro lavoro troviamo la gioia». Sorry, Roger: «Tutti lo amano, ma dovevo vincere. Scusami, è la terza volta che prendo un timeout». Nel tennis è sempre questione di tempo: dopodomani nei quarti c’è Gulbis-Berdych. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le volte nell’era Open che il Canada aveva qualificato un giocatore e una giocatrice per i quarti di uno Slam. Raonic è il primo uomo nei quarti a Parigi, Eugenie Bouchard è la terza donna dopo Bassett (1984 e 1986) e Kelesi (1988 e 1989) 8 I quarti raggiunti a Parigi da Maria Sharapova: la siberiana ha fatto vittoria nel 2012, finale nel 2011, semifinale nel 2007 e 2011, quarti nel 2004, 2005 e 2009 (lu.mar.) © RIPRODUZIONE RISERVATA la guida Uomini, ottavi: Djokovic (Ser) b. Tsonga (Fra) 6-1 6-4 6-1, Raonic (Can) b. Granollers (Spa) 6-3 6-3 6-3, Gulbis (Let) b. Federer (Svi) 6-7 (5) 7-6 (3) 6-2 4-6 6-3, Berdych (R.Ceca) b. Isner (Usa) 6-4 6-4 6-4. Terzo turno: Verdasco (Spa) b. Gasquet (Fra) 6-3 6-2 6-3, Murray (Gb) b. Kohlschreiber (Ger) 3-6 6-3 6-3 4-6 12-10. Donne, ottavi: Bouchard (Can) b. Kerber (Ger) 6-1 6-2, Suarez Navarro (Spa) b. Tomljanovic (Cro) 6-3 6-3; Sharapova (Rus) b. Stosur (Aus) 3-6 6-4 6-0; Muguruza (Spa) b. Parmentier (Fra) 6-4 6-2. Doppio, ottavi: ERRANI-VINCI (Ita) b. Petkovic (Ger)-Rybarikova (Svk) 7-5 3-6 6-3. Junior uomini (1° turno): Jokic (Ser) b. BALDI 7-6 (4) 2-6 6-3, Bahamonde (Arg) b. BERRETTINI 7-6 (4) 6-2. Junior donne (1° turno): Arconada (Usa) b. TURATI 6-0 6-0. OGGI (ore 11, diretta Eurosport e RaiSport 1) Chatrier: Bertens (Ola) c. Petkovic (Ger), Nadal (Spa) c. Lajovic (Ser), Stephens (Usa) c. Halep (Rom), Monfils (Fra) c. Garcia Lopez (Spa). Lenglen: Anderson (Saf) c. Ferrer (Spa), ERRANI c. Jankovic (Ser), Verdasco (Spa) c. Murray (Gbr), Kuznetsova (Rus) c. Safarova (R.Ceca). Campo 1: PENNETTA-Mladenovic (Fra) c. Barty-Dellacqua (Aus). Campo 2: KNAPP-Begu (Rom) c. MuguruzaSuarez Navarro (Spa). Gazzetta.it I MATCH IN DIRETTA HIGHLIGHTS, LE FOTO E I VIDEO PIÙ BELLI Ogni giorno sul nostro sito il meglio del Roland Garros: direttamente da Parigi risultati in tempo reale, cronaca, statistiche, focus sui giocatori più importanti e curiosità con il meglio delle foto e dei video. trés vite PIOLINE E SANTORO SI PROPONGONO «MURRAY TI ALLENIAMO» «La settimana scorsa ti ho dato la mia mail proponendomi come tuo coach, ma non ho ancora ricevuto risposta. Ora ti dò il biglietto da visita di quest’altra persona». Simpatico siparietto con gli ex pro francesi Fabrice Santoro e Cedric Pioline in diretta tv sul centrale di Parigi dopo la maratona MurrayKohlschreiber, che sono fra i tanti candidati a successore di Ivan Lendl. SPERANZA AZZURRA Ai Campi Elisi, davanti alla Torre Eiffel, l’italiana Federica Rossi vince il Longines Future Tennis Aces under 14 battendo in finale Daria Frayman (Rus) 4-2 4-2. La stellina del Tennisportingclub Sondrio è allenata da Fausto Scolari. LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 ATLETICA MEETING A ORVIETO La Caravelli conquista già l’Europa Nei 100 hs batte la Borsi: 13”07 a 13”17. Minimo per Zurigo anche per il duecentista Marani (20”65) Marzia Caravelli, 32 anni (seconda da sinistra) e Veronica Borsi, 26 anni (terza da sinistra) a Orvieto PETRUCCI Taccuino CHALLENGE IAAF MULTIPLE Hardee e Thompson vincono a Goetzis L’argento olimpico statunitense Trey Hardee (8518) e la britannica Katarina Johnson Thompson (6682) si sono imposti nella tappa del Challenge Iaaf di prove multiple a Goetzis (Aut). Il clima ha favorito ottime prestazioni, come sabato il 22”34 (+1.5) dell’olandese Dafne Schippers sui 200. Gare serrate: Hardee ha preceduto di 47 punti il tedesco Kai Kazmirek, la Thompson di 41 la moglie di Eaton, la canadese Brianne Theisen. Decathlon: 1. Hardee (Usa) p. 8518; 2. Kazmirek (Ger) 8471; 3. Freimuth (Ger) 8317. Eptathlon: 1. Johson Thompson (Gb) p. 6682; 2. Theisen 8Can) 6641; 3. Schippers (Ol) 6545. PISTA ITALIA Rossit sale a 1.87 (si.g.) A Udine personale nell’alto con 1.87 per la ventenne poliziotta Desiree Rossit, che dallo scorso anno si allena con Alessia Trost. Donne. 400hs: Ila. Vitale 59”17. Alto: 2. Omoregie (j) 1.78. A Lana (Bz). Uomini. Asta: Piantella 5.25; Menz 5.10. A Busto Arsizio (Va). Uomini. 400: Juarez 47”49. 110 hs (0): Fofana 14”22. Donne. Alto: Rossi 1.75; Lamera 1.75. A Rieti. Donne. 3000 sp: Fascetti 10’44”98. A Pescara. Donne. Martello: Palmieri 61.08. A Caprino V. (completamento). Uomini. 3000 sp: A. Zoghlami 8’52”11; O. Zoghlami 8’52”19; Gerratana 8’52”36; Chiappinelli 8’55”46 (rec. it. allievi); Garavello 8’57”13. MEETING EUROPEI Fassinotti 2.28 (si.g.) A Bedford con 2.28 Marco Fassinotti ha eguagliato il suo personale all’aperto di Pescara 2010. Buone notizie anche dal meeting belga di Oordegem dove si sono distinti alcuni azzurri: Mohad Abdikadar ha vinto la serie B dei 1500 in 3’40”46 e Marouan Razine (9°) ha corso i 5000 in 13’37”80. Uomini. 100 (-0.4): 2. Rosichini 10”61. 800. III: 6. Bellino 1’49”63. 1500: 5. El Kabbouri 3’44”12. 5000: 17. Zanatta 13’59”41; 28. Lanziner 14’14”36; rit. Chatbi. 400 hs. I: Flannery (Gb) 48”96. II: 2. Diaz 50”83. A Bedford (Gb), 100 (+1.7) Gemili 10”08; alto: Fassinotti 2.28. A Kalamata (Gre). Lungo: Tsatoumas 8.22 (+1.4). A Zeulenroda (Ger). Donne. Martello: Klaas 74.55; Heidler 74.47; Zhang Wenxiu (Cina) 72.76. A Riga (Let). Uomini. Giavellotto: Grzeszczuk (Pol) 84.77. A Adler (Rus). Uomini. Peso: Lesnoy 21.40; Tikhomirov 21.10. Donne. 800: Poistogova 1’58”55. Asta: Zhuk 4.65. Triplo: Koneva 14.83 (+0.4). A Marsiglia (Fra). Donne. Disco:2. Aniballi 56.25; 6. Strumillo 51.51. Antipasto del Golden Gala, in programma giovedì all’Olimpico, ieri nel Memorial Coscioni a Orvieto. Protagoniste Marzia Caravelli e Veronica Borsi che sui 100 hs hanno dato vita ad un bel duello vinto dalla prima con 13”07 contro 13”17. Per la Caravelli, alla prima sulla distanza, vale già il pass per gli Europei di Zurigo. «Ora Golden Gala e, spero, Coppa Europa», afferma Marzia che sta anche ragionando sui 400 hs. «Ma per quella distanza arriverò progressivamente, ora penso ai 100 hs». Risultato importante anche per la Borsi che l’ultima volta era apparsa in pista ai Mondiali di Mosca dove si ruppe lo scafoide della caviglia. «Mi alleno praticamen- te solo da un mese – spiega – ora pure per me Roma e poi il 7 giugno Stettino in Polonia». Marani Minimo europeo conquistato anche da Diego Marani sui 200 che ha chiuso pur con vento contrario (-0.5) in 20”65, nuovo personale. Aveva 20”77 e già la scorsa settimana si era mostrato in condizione nella Coppa Campioni per Club in Portogallo con 20”84 (-1.7). Anche Marani sarà in pista al Golden Gala insieme ad Andrew Howe contro il francese Lemaitre. A Orvieto da segnalare altri primati personali, come Fabiano Carrozza e Stefano Massimi che sui 1500 sono scesi rispettivamente a 3’41”84 e 3’42”37. Così come la romana Jessica Paoletta che in batteria ha corso i 100 in 11”49 (+1.4), 3/100 meno del precedente personale. Nella finale dei 100 maschili si è imposto Jacques Riparelli in 10”54 dopo aver corso in 10”36 (+1) in batteria. Nel peso Daniele Secci ha lanciato 18.42, nel lungo 7.46 (+0.7) di Kevin Ojiaku e 2.18 nell’alto di Ferrante Grasselli che a parità di misura ha battuto Giulio Ciotti. pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA Uomini 100 (v. -1.2) 1. Riparelli 10”54 (10”36 in batt +1); 2. Collio 10”71. 200 (-0.5): 1. Marani 20”65; 2. Demonte 21”71. 400: Galletti 47”17.1500: 1. Carozza 3’41”84; 2. Massimi 3’42”37. 400 hs: Contini 52”25.Donne 100 (+1.4): Paoletta 11”49. 100 hs (+0.6): 1. Caravelli 13”07; 2. Borsi 13”17. 40 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 41 PALLAVOLO WORLD LEAGUE Italia sei grande, è il giorno del poker Iran battuto davanti ai 6 mila di Verona: quarto successo della stagione. Berruto: «Prova di maturità» ITALIA IRAN 3 0 (27-25, 25-18, 25-22) ITALIA: Parodi 9, Birarelli 7, Travica, Kovar 15, Piano 3, Zaytsev 18; Rossini (L), Buti 2, Vettori. Non entrati: Maruotti, Saitta, Lanza, All. Berruto. IRAN: Seyed 8, Marouf 1, Ghaemi 4, Gholami 2, Mahmoudi 8, Ebadipour 11; Alizadeh (L), Ghafour 1, Faezi 1, Mirzajanpour 1, Mahdavi 1. Non entrati: Mobosheri. All. Kovac. ARBITRI: Perez Broche (P. Rico) e Casamiquela (Arg). NOTE - Spettatori: 6000. Durata set: 33’, 27’, 31’; totale 91’. Italia: battute sbagliate 14, vincenti 7, muri 6, 2a linea 11, errori 22; Iran: battute sbagliate 12, vincenti 4, muri 7, 2a linea 9, errori 24. DAL NOSTRO INVIATO GIAN LUCA PASINI VERONA Un po’ muscoli, un po’ cervello, molto cuore, tanta qualità. La sintesi dell’Italia di Mauro Berruto in World League (fino ad ora) si può riassumere altrimenti anche in pochi essenziali numeri: 4 partite e 4 vittorie, 12 set vinti e solo 2 persi. 12 punti in classifica, esattamente 9 in più dei campioni del mondo del Brasile. «Sinceramente non me lo aspettavo neppure io - spiega il tecnico azzurro dopo la seconda vittoria di fila contro l’Iran - come non mi aspettavo di fare sei set consecutivi, senza perderne alcuno, con una squadra forte come l’Iran, che ci ha sempre messo in difficoltà nelle ultime uscite. Ma anche a Verona siamo riusciti a venirne fuori con una prova di maturità. Non solo con un fondamentale, come la battuta o l’attacco, ma facendo bene più cose assieme. Lo abbiamo ripetuto fino alla noia, a noi il fatto che siamo già qualificati per le finali interessa poco, vogliamo essere a Firenze con la certezza che ci siamo guadagnati la qualificazione sul campo. Adesso ci aspettano altre due gare in Italia, a Bari e Roma, con la Polonia. Sono curioso di vedere, per diversi motivi, la mia squadra in questi nuovi appuntamenti». 6000 Mauro Berruto è visibilmente soddisfatto perché anche a Verona è andato tutto per il verso giusto: dalle tribune stracolme di pubblico, per finire al risultato sul campo. «E alla prova di maturità di aver saputo gestire bene i momenti difficili». Le difficoltà sarebbero un’altra cosa, potrà obiettare qualcuno, sta di fatto che gli azzurri contro la squadra di Boban Kovac (sostenuta da un tifo incessante di molti iraniani che vivono in Italia, colorati e rumorosi come e di più di quanto sarebbe accaduto se si fosse giocato a Teheran) sono andati in crisi alla fine del primo set e alla metà del terzo. Tutte e due le volte a causa della battute degli iraniani che hanno provato a la guida Venerdì e domenica sfide a Bari e Roma con la Polonia Jiri Kovar, 25 anni, ieri 15 punti con il 65% in attacco oltre a due muri e due ace TARANTINI forzare il servizio per cercare di scardinare le sicurezze degli azzurri. L’Italia ha subìto, ha incassato qualche punto, ma poi si è ripresa andando a chiudere il secondo weekend in maniera netta e meritata. Super Jiri Anche per merito di Jiri Kovar che aveva storto il naso per la propria prestazione nella prima partita, ma che ieri è andato decisamente meglio. Chiudendo con un ragguardevole 65% in attac- « Questa squadra si diverte tanto e si sa aiutare nei momenti di difficoltà JIRI KOVAR SCHIACCIATORE (a.a.) Prima vittoria per l’Argentina di Velasco contro la Germania. Gli azzurri tornano in campo venerdì e domenica a Bari e Roma contro la Polonia. Girone A Italia-Iran 3-0. Classifica: Italia 12; Polonia, Brasile 3; Iran 0. Girone B Classifica: Serbia, Stati Uniti 5; Bulgaria, Russia 1. Girone C A Calgary Canada-Finlandia 3-0 (25-21, 25-19, 25-20). Classifica: Belgio 6; Canada 3; Finlandia, Australia 0. Girone D A Montpellier Francia-Giappone 3-0 (25-14, 25-15, 2521), Salta Argentina-Germania 3-0 (25-22, 25-23, 25-21). Classifica: Francia 11; Germania 5; Argentina 4; Giappone 1. Girone E A Eindhoven Olanda-Sud Corea 1-3 (18-25, 23-25, 25-20, 22-25), a Povoa de Varzim Portogallo-Rep.Ceca 0-3 (23-25, 1825, 22-25). Classifica: R.Ceca, Olanda, Sud Corea, Portogallo 3. FORMULA Alla finale di Firenze, oltre l’Italia, le prime due dei gironi A e B e la vincitrice della finale di Sydney. PER GLI EUROPEI (a.a.) La Turchia di Barbolini e la R. Ceca di Parisi all’Europeo donne 2015 con Bulgaria, Romania e Ungheria. Nel maschile si qualificano la Slovacchia di Gulinelli e la Bielorussia. GUIDETTI TRIONFA (a.a.) La Germania di Guidetti vince il suo primo Volley Masters di Montreux, in finale 3-1 (25-19, 19-25, 2517, 25-21) sugli Stati Uniti, 3a la Russia 3-2 alla Cina. ADDIO EUGENIO (r.r.) E’ morto a 81 anni a L’Avana, Eugenio George, il padre del volley cubano. Dal 2005 nella Hall of Fame, ha guidato la nazionale femminile al titolo olimpico del ‘92-96-2000 e al bronzo 2004. co (un punto percentuale in più di Zaytsev) e con un bottino di 15 punti fra cui si contano anche due ace e due muri. E’ stato il martello, scudettato con la Lube Macerata qualche settimana fa, a trascinare il gruppo assieme al suo ex compagno di squadra, Ivan Zaytsev che ha chiuso il match come il miglior marcatore della serata: 18 punti. Con la solita dote di battute pesanti che hanno provveduto a scardinare la ricezione degli ira- niani che hanno avuto il merito di provarci fino alla fine. Ma con questa Italia c’era poco da fare. Berruto ha usato poco la panchina ha alternato Buti con Piano (festeggiato dalla sua tifosa speciale Veronica, che ha avuto la fortuna di ascoltare l’inno in mezzo al campo, con la squadra). Ma fino a quando gli schiacciatori avranno queste percentuali... ci saranno altre feste azzurre. © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 43 TUTTENOTIZIE & RISULTATI GINNASTICA ASSOLUTI AD ANCONA Pozzo in forma Corpo libero e sbarra tricolori Ad Ancona, Enrico Pozzo (Aeronautica Militare, nella foto) conquista il titolo assoluto al corpo libero con 14.800 punti e si aggiudica anche la finale alla sbarra con 14.550. Alberto Busnari sigilla il suo 16° titolo italiano al cavallo con maniglie (14.450) mentre Andrea Cingolani con 14.700 porta a casa il titolo agli anelli e al volteggio (15.050) .Le parallele sono di Andrea Valtorta con 14.400. Tra le donne, assente Vanessa Ferrari, il volteggio va ad Arianna Rocca (14.200), le parallelele asimmetriche confermano Giorgia Campana (13.700). Elisa Meneghini dopo l’all round vince trave (14.000) e corpo libero (13.900). BASEBALL IBL: GODO BATTE SAN MARINO Striscia Bologna 14 vittorie di fila Che Williamson (m.c.) Bologna colleziona la vittoria di fila n.14 e fa il pieno su Padova, raggiunto in classifica da Godo, che grazie al doppio di Molina e al singolo di Monari al 5°, piega San Marino. 2° t. ritorno, gara-2: UnipolSai Bologna-Tommasin Padova 5-0 (v. Williamson 11so nella foto, p. Uviedo), Godo Knights-T&A San Marino 5-4 (v. Ribeiro 8so, p. Andreozzi; hr Macaluso, Ramos e Sanchez). Class.: Bologna 944 (171); SM 588 (10-7); Godo e Padova 333 (6-12). Gir. B: Nettuno-Nettuno2 5-2 (, Lino’s Coffee Parma-Rimini 41 (v. Sanchez, p. Patrone, s. Yepez; hr Salazar). Class.: Rimini 647 (11–6); Parma 611 (11-7); Città di Nettuno 389 (7-11); Nettuno2 167 (3-15). RIZZO (m.c.-r.r.) Il prima base azzurro dei Chicago Cubs, Anthony Rizzo, distrugge, con 2 fuoricampo (ora 10) e 4pbc Milwaukee, ma in Mlb brilla anche loenis Cespedes, esterno cubano di Oakland, che sfiora un cycle, finendo a 3/5 con un doppio, un triplo ed un fuoricampo con 5pbc. David Wright fa vincere i NY Mets al 14° contro Philadelphia. Boston: 6 vittorie di fila. GOLF NORDEA MASTERS A MALMOE Jaidee, successo al playoff in Svezia Dodo Molinari 18° Il thailandese Thongchai Jaidee ha vinto con 272 colpi (69 70 68 65, -16) il Nordea Masters (European) disputato allo Sweden National (par 72) di Malmoe (Sve). Ha superato Dubuisson (69 69 67 67) e Gallacher (67 72 65 68) allo spareggio. Edoardo Molinari, che ha offerto una bella prova, si è portato dal 32° al 18° posto con 280 colpi (71 69 73 67, -8), Matteo Manassero dal 38° al 32° con 283 (74 70 70 69, -5) e Andrea Pavan dal 54° a 40° con 284 (74 71 71 68, -4). BEACH VOLLEY VELA L’UCRAINO E’ MORTO A LIVORNO, DOVE ORMAI VIVEVA DOMANI EUROPEO: C’É LA BACCHI Addio maestro Mankin Faceva volare le barche Tre ori e un argento olimpici, ha insegnato tanti segreti agli italiani Era il più bravo BOXE LUCA BONTEMPELLI Il velista ucraino Valentin Mankin è morto ieri a Livorno, dove viveva tempo. Aveva 76 anni e da tempo aveva subito l’aggressione di un tumore. Dal termine della sua carriera sportiva, alla fine degli anni Ottanta, Mankin si era trasferito in Italia dove ha guidato a lungo le squadre nazionali olimpiche e ricoperto, in fasi diverse, praticamente tutti i ruoli del settore tecnico. Con 3 medaglie d’oro e una d’argento conquistate in 4 edizioni olimpiche consecutive, dal 1968 al 1980 sotto la bandiera dell’Unione Sovietica, nelle classi Finn, Tempest e Star è stato uno dei migliori velisti di ogni epoca. Per molti il migliore, considerando che può partecipare alla sua prima olimpiade solo a 30 anni, dato che gli è negato il passaporto per mai precisate ragioni politiche. Carriera I soli due atleti che hanno fatto meglio di lui nella storia, il danese Paul Elvstrom (4 oro consecutivi dal 1948 al (c.f.) Si apre domani a Cagliari un attesissimo Europeo per i colori azzurri. A Nicolai-Lupo e Menegatti-Orsi Toth saranno assegnate le teste di serie n° 1. La grande novità è il ritorno di Lucia Bacchi con Giulia Momoli in tabelone con una wild card. Intanto, nel Masters Cev di Baden (Aut), 5° posto per Tomatis-Ranghieri, usciti per il k.o. 2-1 con i campioni continentali Herrera-Gavira (Spa). Il torneo è stato vinto da Fijalek-Prudel (Pol) davanti a DopplerHorst (Aut) ed agli stessi spagnoli. WORLD TOUR (c.f.) Nell’Open di Anapa (Rus), 1° centro di coppia nel World Tour per Plavins-Solovejs (Let), 2-1 in finale a Semenov-Krasilnikov (Rus). Nel duello tutto svizzero per il 3° posto, Gabathuler-Gerson b. Chevallier-Strasser 2-1. Il prossimo appuntamento del circuito mondiale è ancora in Russia, a Mosca, con il 2° Grande Slam stagionale, da mercoledì 11. Valentin Mankin, 76 anni, ucraino di Livorno, 3 ori e 1 argento ai Giochi IV8 1960) e l’inglese Ben Ainslie (4 ori dal 2000 al 2012, più un argento nel 1996) hanno cominciato la loro carriera intorno ai 20 anni potendo dunque contare su una attività ben più lunga e nel caso dell’inglese ancora prolungabile. Vissuto in un periodo storico dove lo sport subiva enormi condizionamenti dalla politica, Mankin non solo è stato rallentato nella prima fase ma ha anche subito la beffa finale di non poter difendere il titolo olimpico conquistato ai Giochi di Mosca (regate a Tallin oggi in Estonia) causa il boicottaggio dell’Unione Sovietica all’Olimpiade di Los Angeles (peraltro in risposta a quello americano di 4 anni prima). Con una carriera così compressa da eventi esterni, Valentin Mankin, cresciuto velisticamente sulle rive del fiume Dnepr e lontanissimo dal mare, ha avuto relativamente poche occasioni per mostrare il proprio talento e non le ha fallite quasi mai. Umile, meticoloso, instancabile. Spesso la sua barca non era la più bella e mai la più nuova, ma quasi sempre la più veloce. Una lezione formidabile per una intera generazione di velisti italiani che si sono abbeverati alla fonte del suo instancabile entusiasmo ricavandone comprensione e affetto. Anche per questo da ieri lo piangono ovunque in Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA MONDIALI (r.g.) A Wembley nel sottoclou di Froch, Jamie McDonnell (Gb, 24-2-1) conquista il vacante gallo Wba ko 11 su Tabtimdaeng Na Rachawat (Thai, 52-3); James DeGale (Ing, 19-1) b. Gonzales (Cuba, 18-1-1) ko 4, neo sfidante di Froch. Massimi: Joshua (Gb, 6) b. Legg (Gb, 7-3) ko 1. A Macao, Nonito Donaire (Fil, 33-2), conquista i piuma Wba su Vetyeka (Saf, 26-3) td 4; Walters (Giam, 24) resta piuma Wba: Darchinyan (Aus, 39-7-1) ko 5; Gradovich (Rus, 19) mantiene i piuma Ibf su Miskirtchian (Bel, 24-3-1) p. 12. A Krefeld (Ger) Sam Soliman (Aus, 43-11), nei medi Ibf scalza Sturm (39-4-2) p.12. Nei mosca donne, Susi Kentikian (Ger 33-2) resta regina Wba mosca su Dan-Bi Kim (S.Cor., 9-3-1) kot 9. A Itacalco (Mes), Cuadros (30) b. Sor Rungvisai (Thai, 27-3-1) TD 7, supermosca Wbc. PERDE COCCO (r.g.) A Teguise nelle Canarie (Spa), ottima prestazione del torinese Roberto Cocco (15-11-1) che ha impegnato fino all’ultimo round il locale Mariano Hilario (11-2) origini dominicane, per la cintura Ue supermedi. A Odessa (Ucr), l’oro di Londra massimi, Olek Usyk (Ucr, 4) batte Crenz (Arg, 21-9) ko 4. EUROPEI DONNE (m.moro.) A Bucarest, nella seconda giornata degli Europei, nei sedicesimi dei 54 kg Davide b. Krstic (Ser) 3-0 e nei 57 Mesiano b. Revel (Fra) 3-0. Agli ottavi, nei 60 Marenda b. Lundblad (Sve) 2-1 mentre non passa il turno nei 69 la Amato battuta da Copeland (Ing) 3-0. DEBUTTO OK (r.g.) A Calenzano (Fi) debutto vincente del superleggero Stefano Napolitano (1) ai danni di Szilagyi (Ung, 0-1) kot 4. CANOA SLALOM (a.fr.) Agli Europei di slalom, a Vienna, nel C2 Camporesi-Ferrari, in semifinale col 9° tempo, per 6 penalità chiudono al 10° posto. Da venerdì a Londra la Coppa. FOOTBALL CANOTTAGGIO IPPICA EUROPEI A BELGRADO: BRONZO PER IL 4 SENZA UOMINI Sancassani e Milani ancora d’oro E’ il terzo trionfo consecutivo Laura Milani e Elisabetta Sancassani (ri.cr.) Vincono sempre loro. Enormi, campionesse prima con il cuore e la testa, poi con i muscoli. Dal 2012, il doppio leggero femminile italiano di Elisabetta Sancassani e Laura Milani non perde un colpo: un oro mondiale (l’anno scorso) e tre titoli europei consecutivi. L’ultimo ieri, a Belgrado, dopo una regata palpitante in cui Betta e Milo, seste ai 500, hanno ancora una volta dimostrato di sapersi esaltare nella battaglia, di trovare energie e velocità quando le altre ormai vedono il buio davanti agli occhi. Quarte ai 1000, seconde ai 1500, prime al traguardo per 71 centesimi sulla Germania di Noske e Mueller, avversarie di sempre e bronzi iridati. Recupero Non era facile: l’inverno della capovoga bellagina e della prodiera milanese è stato altalenante, tra malanni assortiti e un’alchimia che stentava a decollare come in passato, tanto che al primo Meeting nazionale la Milani non ha gareggiato. Ma adesso che la stagione si fa calda, sono tornate a ruggire: «Dopo la batteria e la semifinale ho detto a Laura che ero un po’ preoccupata — racconta Betta — in gara poi c’era vento a favore e noi rendiamo al meglio quando la regata è più lenta. Eravamo molto indietro nella prima parte, ma sapevo che a mille metri dovevo attaccare e la barca ha reagito». Dietro, Laura ha assecondato con la consueta classe: «E’ stata una gara molto dura, non era scontata la conferma, ma mantenere il titolo mi rende felicissima, anzi siamo felicissime, perché abbiamo lavorato molto quest’inverno e, dopo qualche malanno, siamo pronte». Giovani di bronzo L’altra medaglia nelle specialità olimpiche arriva dal 4 senza senior, che dopo il 4° posto al Mondiale conferma un’autorevolezza che sorprende, data l’età media del quartetto. Sulla barca è salito Gabbia, classe ‘93, al posto di Lodo prima degli Europei, poi l’influenza che ha falcidiato la squadra ha messo ko Paonessa costringendo coach Coppola a inserire Abagnale (anche lui dello Stabia, ma con una b sola...), nato nel 1995, solo a Belgrado. E se si pensa che il capovoga Vicino è del ‘93 e Perino dell’88, si comprende come il terzo posto dietro i maestri inglesi e i greci ma davanti agli iridati olandesi è una promessa di gloria. A un passo dal podio (4°) anche il doppio pl di Ruta e Micheletti, 5° invece il 2 senza di Castaldo e Di Costanzo. Podio non olimpico (argento) nel singolo pl per Miani, rientrato dopo un anno. Da rivedere, invece, il 4 senza pl e il 4 di coppia senior, due barche sempre prodighe di trionfi ma ora in difficoltà. Il lavoro non manca. © RIPRODUZIONE RISERVATA IFL (m.l.) Week 12. Risultati. Warriors Bologna-Rhinos Milano 10-13; Lions BergamoDolphins Ancona 41-10; Giaguari Torino-Giants Bolzano 7-8; Panthers Parma-Aquile Ferrara 76-6; Briganti Napoli-Marines Lazio 730. Classifica: Parma (8-0), Seamen Mi (8-1) 16; Bolzano (7-1) 14; Bergamo (5-3), Ancona (5-4) 10; Rhinos Mi (4-5) 8; Torino (3-5), Bologna (3-7) 6; Ferrara (2-6) 4; Lazio (1-7), Napoli (1-8) 2. IPPICA NEL GP REPUBBLICA Nesta a Bologna se la deve guadagnare Come da tradizione il 2 giugno a Bologna è sinonimo di Gran Premio della Repubblica. Sono in 10 al via quest’anno con Nesta Effe (foto FORNI) atteso per la classe anche se il numero di partenza (10) e la condizione non proprio al top (nelle ultime tre uscite ha combinato poco) non ne fanno un favorito scontato. Gli avversari più pericolosi sembrano Orsia e Papandreu in pole position. Il record della corsa è l’1.11.7 di Linda di Casei nel 2011. 6ª corsa - 17.10 - GP Repubblica Euro 45.100, m 1660: 1 Papandreu (E. Bellei); 2 Probo Op (E. Moni); 3 Orsia (A. Gocciadoro); 4 Omas Np (F. Pisacane); 5 Novarica (D. Di Stefano); 6 Oibambam Effe (A. Guzzinati); 7 La Vida Loca (R. Andreghetti); 8 Look Mp (M. Minopoli jr); 9 Patriot Rl (G. Porzio jr); 10 Nesta Effe (R. Vecchione). DERBY FRANCESE A Chantilly il Derby francese (GP Jockey Club, gr. 1, m 2100) all’inglese The Grey Gatsby (Ryan Moore) davanti a Shamkiyr e al favorito Prince Gibraltar. Non piazzato Andrea Atzeni con Ayrad, dopo aver condotto fino a metà retta. LISTED A SAN SIRO Ieri due listed nel galoppo milanese. Nel Premio Merano (m 2000) vittoria di Freedom Holder (F. Branca) davanti a Victis Hill e Bertinoro. Nel Premio Nogara (m 1400) Ming Zhi Cosmos (U. Ripoli) ha battuto Ocean Spirit e Lady Dutch. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle galoppo (inizio convegno alle 14.25) scegliamo Le Vie Infinite (1), Chiara Wells (2), Mister Vellucci (5), Jolly of Natyri (10), Nuracale (12) e Adsense (8). SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna (15) e Follonica (15.10). Galoppo: Milano (15.05) e Siracusa (15.15). JUDO CIANO VINCE A MADRID (e.d.d.) Antonio Ciano primo negli 81 kg, Giulia Cantoni seconda nei 70 kg all’European Open a Madrid. Sei vittorie per il 33enne napoletano, compreso il derby azzurro in semifinale con Massimiliano Carollo, poi quinto, mentre Giulia Cantoni dopo tre vittorie è stata superata in finale da Esther Stam, olandese appena passata alla Georgia. Due azzurri sul podio anche a Leibnitz, nell’European Cup Junior (596 atleti, 35 nazioni) ed il merito è di Elisa Adrasti, seconda nei 44 kg e Maria Centracchio, terza nei 57 kg. LOTTA TROFEO MILONE (e.d.d.) L’Italia conquista il Trofeo Milone a Sassari: dedicato al presidente scomparso Matteo Pellicone, Otto sul podio nella greco-romana: Abbrescia, 1° nei 71 kg, Ficara 2° nei 130 e 6 terzi posti con Gentile (59), Russo e Giuffrida (75), Macrì (80), Roccaro (85) e Cecca (98). Nello stile libero Rainero prima (58), Da Col seconda (60), Pizzo (48), Liuzzi (53), Caneva (69) terze. Secondo posto per nazioni dietro il Kazakistan e terzo di Lumia (74 kg) nella gara maschile. NUOTO DOTTO SPRINT (al.f.) Al memorial Ottaviani di Roma, Luca Dotto vince i 50 sl in 22”47 davanti allo sprinter olandese Van Mierlo (22”77), neo arrivato in casa Adn. DOPPIA BIANCHI (al.f.) A Riccione. Uomini: 200 sl Marciano 1’51”79, Di Giorgio 1’51”81; 50 do Pizzamiglio 25”90, Sabbioni 26”09; 50 fa Zironi 24”80; 200 fa Pavone 1’59”58. Donne: 200 sl Mizzau 1’59”96; 50 do Barbieri 29”22; 50 ra Carraro 32”13; 50-200 fa Bianchi 27”57, 2’17”23. MANAUDOU (al.f.) Si rivede Florent Manaudou a Marsiglia (Fra): nelle batterie del mattino dei 50 sl nuota 22”10. Uomini: 50100 ra Perez Dortona 27”96, 1’01”26. OLIMPIADI DUBBIO PARIGI Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, non ha tra le sue priorità promuovere la capitale francese per l’Olimpiade 2024. Lo ha affermato a New York con il sindaco Bill de Blasio, che ha ribadito il no anche della Grande Mela. PALLAMANO CHAMPIONS (an.gal.) A Colonia (Ger) il Flensburg Handewitt ha conquistato la sua prima Champions League maschile superando, nel derby tedesco, il Thw Kiel 30-28 (14-16) e vendicando le due finali perse il 2004 con Celje (Slo) e il 2007 con Kiel (Ger). Eroe della finale, il 36enne portiere del Flensburg Mattias Anderson (Sve) autore di 21 parate decisive. PALLANUOTO WORLD LEAGUE Definite le partecipanti alle finali di World League (Dubai, 16-22 giugno): con Montenegro, Serbia e Ungheria si qualificano Usa, Australia, Cina, Canada e il Brasile di Ratko Rudic che ha già fatto passi da gigante. PARALIMPICI ATLETICA: CAIRONI RECORD (c.arr.) Un record mondiale dell’azzurra Martina Caironi ha chiuso gli Italian Open di Grosseto, validi per gli Assoluti e sesta tappa del circuito IPC Athletics Grand Prix (340 atleti di 31 nazioni). Sui 200m T42, la sprinter delle Fiamme Gialle ha corso in 32”64, mezzo secondo in meno rispetto al suo precedente record, ottenuto un anno fa sempre a Grosseto. Record italiano sui 200m T43 (biamputati) per Giusy Versace con 30”23, che ha bissato quello sui 100m. SCHERMA GLI ASSOLUTI DI ACIREALE (l. m.) Una finale di spada a squadre maschile accesa ha chiuso ad Acireale (Ct) gli Assoluti. Fioretto U. Finale: Carabinieri (Cassarà, Barrera, Biondo, Simoncelli) b. Fiamme Oro 45-33. 3° posto: Aeronautica b. Fiamme Gialle 45-33. Spada U. Finale: Fiamme Oro (Fichera, Santarelli, Ranieri, Martinelli) b. Aeronautica 41-40. 3° posto: Esercito b. Cus Catania 45-39. Sciabola D. Finale: Fiamme Gialle (Vecchi, Gulotta, Sinigaglia, Petraglia)-Aeronautica 45-44. 3° posto: Carabinieri b. Ariccia 45-43. Paralimpici. Sciabola. Donne. Finali. Cat. A: Trigilia (G. Gaudini Roma) b. Mogos 15-8. Uomini. Finali. Cat. A: Pellegrini Cat. B: Sarri (Fiamme Oro) b. Cima 15-2. Tricolori non vedenti. Spada U. Finale: Realdini (Zinella Scherma) b. Carnazza 10-7. Spada D. Finale: Pizzuti (G. Gaudini Roma) b. Granata 10-8. VERSO GLI EUROPEI (l.m.) Da oggi a Modica (Rg) in raduno le due squadre di fioretto azzurre in vista degli Europei di Strasburgo (da sabato). Fioretto: Errigo, Di Francisca, Vezzali e Batini (donne); Cassarà, Baldini, Aspromonte e Avola (uomini). Spada: Fiamingo, Del Carretto, M. Navarria e Quondamcarlo (donne); E. Garozzo, Pizzo, Fichera e Bruttini (uomini). Sciabola: Bianco, Gregorio, Sinigaglia e Vecchi (donne) e Berrè, Montano, Occhiuzzi e Samele (uomini). TRIATHLON DOGANA SECONDA ALL’IRONMAN (al.f.) Martina Dogana è 2° nell’Ironman 70.3 Italy di Pescara a 10’29” dalla dominatrice danese Camilla Pedersen (4h19”04”); terza la svizzera Bilham (a 12’50”). Nella prova maschile, successo per il sudafricano Stuard Marais in 3h48’49” davanti agli spagnoli Morales (a 1’04”) e Moreno (a 2’37”); Alberto Casadei, 6° a 5’57”, Fontana 7° a 6’58”, 9° Passuello a 7’51”. TUFFI CAGNOTTO QUARTA (al.f.) Tania Cagnotto chiude al 4° posto la gara dal trampolino 3 m alle World Series di Windsor (Can): la bolzanina ottiene 344.05 punti, fermandosi a 12 punti dal podio conquistato dalla canadese Abel (356.15); successo alla cinese Shi Tingmao (398.45) davanti alla connazionale Wang Han (385.05). Maria Marconi si ferma alle semifinali dai 3 m (295.95 punti) così come Maicol Verzotto e Francesco Dell’Uomo che dai 10 m ottengono rispettivamente 399.30 e 380.45 punti. VELA LUNA ROSSA VINCE IN AUSTRIA (r.ra.) Il team Luna Rossa con 10 vittorie su 13 regate disputate ha vinto sul lago Traunsee (Austria) la prima tappa del GC32 European Tour (circuito di regate per catamarani lunghi 9 metri e mezzo). Il team italiano ha dedicato la vittoria a Valentin Mankin, gradissimo velista e direttore tecnico della federvela italiana scomparso ieri. Il Presidente e il Consiglio della Federazione Italiana Vela ricordano Valentin Mankin straordinario uomo di sport. - Genova, 1 giugno 2014. Il Segretario Generale e lintera Direzione Tecnica della Federazione Italiana Vela sono vicini ai familiari dellindimenticabile amico Valentin - Genova, 1 giugno 2014. 44 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _la lettera di Etihad DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] L’ok degli emiri per Alitalia porterà altri investimenti? C’è il primo sì all’accordo: i nodi restano debito ed esuberi. E così l’affare potrebbe aprire a nuove partnership con Abu Dhabi Il matrimonio tra Alitalia ed Etihad è cosa fatta. I vertici delle due compagnie ieri hanno annunciato, congiuntamente, che è pronta la lettera degli emiri in cui saranno precisate «le condizioni e i criteri per il proposto investimento nel capitale da parte della compagnia». 1 Di quanti soldi si tratta? Il ministro Lupi ha detto che gli arabi metteranno 600 milioni, più di quanto si pensava. In cambio di questo dovrebbero avere una quota prossima al 49 per cento delle azioni. Gli è stato chiesto se si creerà una «bad company» e Lupi ha risposto di no. Ma è questione di terminologia: non si chiamerà «bad company», bensì «old company». 2 Che cos’è una bad company? Una compagnia cattiva. Carichi su questa compagnia tutti i problemi (debiti, esuberi, contenziosi) e crei un’altra compagnia pulita e felice che prosegue l’attività buona. Nel caso di Alitalia, si sa già che sarà costituita una nuova società (Newco) posseduta al 49% dagli emiri e al 51% dai vecchi soci Cai (tra cui le Poste). Era impossibile dare agli arabi la maggioranza, per un veto dell’Ue. Ma Dubai comanderà lo stesso, perché sarà il socio di maggioranza relativa. Se mettono 600 milioni e avranno il 49%, gli altri soci dovranno mettere altri 600 milioni o rinunciare. Staremo a vedere. A CONFRONTO DUE COLOSSI DIVERSI PER FATTURATO E DIPENDENTI 12.800 DIPENDENTI 19.000 134 FLOTTA 98 105 DESTINAZIONI 103 23,9 PASSEGGERI AS G R (milioni) mili ni) 11,5 FATTURATO FA TTURA ATO (miliardi di euro) (mil rdi d 4,8 2,7 DATI RIFERITI AL 2013 / GDS 3 Che condizioni hanno posto gli emiri? Non è ancora ufficiale, ma si sa che quelli di Etihad pretendono: un taglio degli organici di tremila-tremilacinquecento dipendenti, che gli italiani confidano di ridurre a 2500 e forse a qualcosa di meno. Il personale Alitalia consta di 12.800 dipendenti, al momento. I tagli andranno fatti prima dell’arrivo del nuovo socio e si sa già che per questo si adopererà il Fondo Volo, già rifinanziato con 28 milioni, ma che avrà probabilmente bisogno di altri soldi. Per inciso: il Fondo Volo, presso l’Inps, è quello con cui si pagano le pensioni al personale delle compagnie aeree, pensioni piuttosto privilegiate rispetto agli altri italiani. Ma non sarà complicato, in realtà, far scivolare gli esuberi verso la pensione, quando non troveranno posto in altre compagnie: i piloti italiani sono ricercatissimi all’estero, tanti di Alitalia, in questi anni, sono passati ad Emirates. C’è poi un debito da un miliardo, in gran parte in mano alle banche. Le banche si sono rassegnate ad allungare i termini del rimborso e dovrebbero essere disponibili a rinunciare a 400 milioni in cambio di un pezzetto di società. Le banche, tra l’altro, sono già azioniste, Intesa è anzi l’azionista più importante col 20,59% seguita da Unicredit, terzo socio col 13%. Le banche si sono alla fine rassegnate al sacrificio perché fidano in una rivalutazione delle loro azioni. Nel piano di Etihad, la compagnia dovrebbe cominciare a guadagnare nel 2017 e non smettere più. Nei suoi settant’anni di vita Alitalia ha chiuso i bilanci in utile solo due volte. E per poco. 4 Come intendono far guada- gnare la compagnia? Nel piano, gli emiri si danno cinque anni di tempo. Strategia imperniata sulla riduzione delle rotte brevi e sulla creazione di collegamenti lunghi: lancio da Roma Fiumicino di 7 nuove rotte in meno di 3 anni; ottimizzazione degli slot da Linate per la connessione con le capitali europee; incremento del lungo raggio da Malpensa con 25 nuovi voli settimanali nel 2018 rispetto agli attuali 11. Malpensa al centro del traffico cargo, Fiumicino polo dei passeggeri con contestuale rafforzamento di Linate. Città da collegare: Pechino, Città del Messico, Santiago del Cile, San Francisco, Seul, Shanghai. Più voli verso Chicago, New York e Rio, più voli da Abu Dhabi verso Roma, Milano, Venezia, Catania, Bologna. Nel 2018, quando la fase di ristrutturazione sarà conclusa, le destinazioni domestiche saranno 26, quelle internazionali 61 e le intercontinentali 18, per 105 destinazioni complessive e un flusso di passeggeri che sfiorerà, sempre nel 2018, i 23 milioni. Il primo utile, nel 2017, sarà di 108 milioni, con un fatturato a 3,7 miliardi. Gli emiri calcolano che nel 2023 il fatturato sarà salito a 4,5 miliardi e l’utile a 212 milioni. Puntano a un load factor (riempimento degli aerei) dell’80% già dal 2017. 5 Ma questo accordo potrebbe aprire altre occasioni d’investimento in partnership con Abu Dhabi? La cosa è stata già fatta capire dal loro ministro degli Esteri Zayed al Nahyan. Negli Emirati operano già oggi 300 imprese italiane, che fanno di quel Paese il nostro primo partner commerciale in Medio Oriente, con scambi per cinque miliardi e mezzo di dollari. Saipem e Tecnimont stanno costruendo la prima tratta di una ferrovia da un miliardo, Salini-Impregilo è in corsa per la seconda tratta. L’Eni ha aperto un ufficio ad Abu Dhabi (settori di interesse: petrolio e gas). Inoltre: Expo 2020 si terrà a Dubai. L’alleanza con Expo 2015, cioè con Milano, è già stata stretta. Senza contare il traffico passeggeri: l’anno prossimo per l’Expo nostra e tra sei anni per l’Expo loro. A notizie CAOS TASI Tascabili L’attentatore di Bruxelles S Si avvicina il 16 giugno tra tante incertezze Il 16 giugno, giorno in cui gli italiani sono chiamati per la prima volta a pagare la Tasi, si avvicina. Ma sulle date e i termini per saldare la nuova tassa che insieme alla Tari ha sostituito (parzialmente) l’Imu regna ancora il caos. Molti comuni non hanno infatti ancora indicato le aliquote: il governo deve varare il decreto per fissare le date entro cui sarà necessaria la delibera e, di conseguenza, la scadenza per i cittadini. Si suppone possa essere il 16 ottobre. Di certo per seconde case e prime di lusso resta la prima rata Imu a giugno con le aliquote del passato Strage al Museo ebraico Preso jihadista francese È un francese di 29 anni l’uomo arrestato venerdì a Marsiglia con l’accusa di essere il responsabile dell’attentato del 24 maggio al Museo ebraico di Bruxelles, in cui sono morte 4 persone. Mehdi Nemmouche di Roubaix (nord della Francia) è stato trovato in possesso di un kalashnikov e una pistola come quella utilizzata in Belgio. Sembra che l’uomo sia stato in Siria nel 2013 per arruolarsi come volontario nelle schiere dei jihadisti. In un video di 40 secondi che gli è stato sequestrato durante l’arresto, il sospetto inquadra le armi in suo possesso e dice: «Al museo ebraico la telecamera non ha funzionato». L’operazione nel Canale di Sicilia Sono oltre 3500 i migranti salvati nel weekend Fermati cinque scafisti Immigrati in arrivo al porto siciliano di Augusta REUTERS È stato uno dei weekend più faticosi dell’anno per la Marina Militare impegnata nei soccorsi dei migranti nel Canale di Sicilia. Basta guardare i numeri: in due giorni, grazie all’operazione Mare Nostrum, sono state tratte in salvo 3517 persone in arrivo dalla Libia (1325 nella sola Augusta, nel Siracusano). Si è dovuta anche mobilitare l’Aeronautica che ha assicurato i trasferimenti degli sbarcati a Roma e Verona. Ieri a Pozzallo (Rg), dove sono arrivate 720 persone, sono stati inoltre fermati cinque scafisti, accusati di traffico di uomini. La coppia stava separandosi Pisa, accoltella la moglie L’omicidio dopo una lite Un raptus omicida, una raffica di coltellate: così Roberto Barbieri, 55 anni, dipendente dell’Enel ha ucciso la moglie Sandra Fillini, 53enne, medico dell’Asl, in un casolare poco distante da Castelnuovo Valdicecina, un borgo nel Pisano. La coppia, che aveva due figli, di 21 e 16 anni, si stava separando: la donna è stata uccisa dopo una delle frequenti liti tra i due. Pare infatti che l’uomo non si rassegnasse alla fine della relazione. Durante l’aggressione il figlio minore era chiuso nella sua stanza e ascoltava musica: non si è reso conto di nulla fino a quando il padre non è entrato per dirgli cosa aveva fatto. LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 IL DEBUTTO AL BOX OFFICE ALTRI MONDI Boom di «Maleficent» Jolie record negli Usa Debutto col botto per «Maleficent»: il film Disney con Angelina Jolie nei panni della strega cattiva della Bella Renzi annuncia: lo Sblocca-Italia: «Saremo smart» Il premier punge la Rai: «Umiliante il loro sciopero» E Napolitano sferza la politica: «Stabilità e rapidità» FILIPPO CONTICELLO filippocont Non «cool», cha fa tanto Tony Blair e la «cool Britannia» dei Novanta. Matteo Renzi se la immagina «smart» questa Italia tra dieci anni. Anzi, banalmente, «bella» perché rivoluzionata dalle riforme: «Dobbiamo rendere il fisco semplice e rovesciare il rapporto tra Stato e pubblica amministrazione», ha detto ieri dal festival dell’economia di Trento. Rigenerato dal trionfo alle Europee, senza «particolari timori» per le valutazioni della Commissione Ue attese per oggi, ha annunciato la sua «pacifica rivoluzione del consenso». In dono dagli organizzatori del festival ha ricevuto la maglietta della pedalata con Francesco Moser, partita in mattinata dal capoluogo trentino e simbolo di velocità da introdurre a palazzo Chigi. In attesa di arrivare al traguardo con risultati, ieri ha pure lanciato un nuovo nome acchiappaconsenso: «Sblocca-Italia» dovrebbe essere il provvedimento per liberare «interventi fermi da 40 anni». Servirebbe a sciogliere nodi, soprattutto burocratici, dopo una consultazione, da oggi, con sindaci e cittadini. Confermata per giugno la riforma della giustizia civile, che «ora è barbara», l’altra sfida del premier è nella trincea Rai, diventata il simbolo della guerra contro lo status quo: «È una polemica incredibile e lo sciopero è umiliante. Se l’avessero annunciato prima delle elezioni avrei preso il 42,8 per cento», ha detto. Del resto, le sue opposizioni non godono di buona salute: in Forza Italia tira ancora aria gelida dopo la richiesta di primarie dell’ex ministro Fitto. E tra i 5 Stelle, l’ultranazionalista britannico Matteo Renzi, in jeans e camicia, ieri al festival dell’Economia di Trento ANSA Grillo chiude all’alleanza con i Verdi in Europa In Forza Italia polemica su Fitto Nigel Farage resta il pomo della discordia, anche se Beppe Grillo ieri ha rilanciato l’alleanza, chiudendo a ogni flirt coi Verdi. Prima volta In platea il numero uno Fiat, Sergio Marchionne, sul palco il Renzi trentino, con jeans, camicia e piglio da riformatore: «La prossima settimana riparte la discussione sul Senato e poi torniamo a quella elettorale. Se non le facciamo, è colpa mia e vado a casa», ha chiarito. L’accelerazione anche per arrivare alla guida del semestre italiano con in mano gli assi per imporre all’Ue un cambio di rotta. Tra l’altro, una nuova «corsa» in patria l’ha richiesta solennemente pure il presidente Napolitano. Con un messaggio per la Festa della Repubblica ha esortato all’azione e ad evitare scossoni della politica: «Gli italiani hanno capito che servono stabilità e forti cambiamenti il più presto possibile, ma è essenziale avere la fiducia nel futuro», ha detto. Anche quest’anno, per la festa del due giugno, niente lustrini al Quirinale, ma tradizionale parata. E poi una prima volta: in tribuna Roberta Pinotti, una donna che di mestiere fa il ministro della Difesa. A Vicenza le campane hanno suonato a festa. Ogni chiesa della città ha festeggiato così la notizia, attesa da quasi due mesi, della liberazione di don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, i due sacerdoti vicentini rapiti il 4 aprile in Camerun insieme alla religiosa canadese suor Gilberte Bussiére. I tre erano stati prelevati da due gruppi armati nelle loro abitazioni nella diocesi di Maroua, nel Nord del Paese. «È una notizia che ci riempie di gioia — ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi — il Santo Padre, che fin dall’inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è sta- I due vicentini Da sin., don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri ANSA TORINO AGGREDITO IN METRÒ Accoltellato da baby gang: grave 27enne «È di sinistra» INDISCREZIONE DEL «MIRROR» Clooney, nuova idea Darsi alla politica Alcuni suoi film hanno un contenuto politico, ma ora George Clooney sembra voler davvero «scendere in campo». Secondo il C’è il sospetto della violenza politica dietro l’agguato di sabato notte nella metropolitana di Torino, sulla linea diretta al capolinea Fermi: intorno all’una, poco prima che il servizio chiudesse al pubblico, un 27enne è stato stordito con calci e pugni e poi accoltellato al petto da una banda di giovanissimi, quattro ragazzi e due ragazze. Due componenti della gang — un diciottenne e un minorenne — sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio, le due giovani identificate e denunciate a piede libero. Secondo un testimone, la vittima dell’agguato vestiva in un modo riconducibile a gruppi di estrema sinistra mentre gli aggressori indossavano giubbetti di pelle nera e avevano i capelli tagliati come i naziskin, ma sono in corso accertamenti da parte della Digos per verificare questa ipotesi. La polizia ha subito individuato i colpevoli grazie ad alcune delle oltre 1500 telecamere del sistema di videosorveglianza della metropolitana e ha fermato i sei aggressori alla fermata di piazza Massaua, nella zona orientale della città, dove i ragazzi e la vittima erano appena scesi dal treno, e intanto ha soccorso il giovane accoltellato. Il 27enne è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Martini ma non è in pericolo di vita: la coltellata, sferrata con una lama a serramanico poi trovata dagli agenti in un cestino dell’immondizia, gli avrebbe raggiunto un polmone. to tempestivamente informato. Ringraziamo il Signore per come si è conclusa questa vicenda». Decisamente soddisfatto anche Matteo Renzi, che su Twitter ha dato la notizia del loro imminente ritorno: «Don Giampaolo e Don Gianantonio saranno a casa stanotte. Bentornati e un abbraccio alle loro comunità e ai loro amici». E il ministro degli Esteri Federica Mogherini: «Grande gioia e soddisfazione per la riuscita di un’operazione condotta magistralmente e in collaborazione continua con la Farnesina». Con la loro liberazione restano tre gli italiani sequestrati nel mondo: il 38enne Giovanni Lo Porto, cooperante palermitano rapito in Pakistan nel gennaio 2012, padre Dall’Oglio, scomparso in Siria nel luglio dello scorso anno e Gianluca Salviato, il tecnico sparito il 22 marzo in Libia. Salute DI MABEL BOCCHI L’allarme degli scienziati tedeschi S La stazione dell’agguato ANSA 45 il tabloid britannico «Mirror», «spera di unirsi alla campagna elettorale dei Democratici nel 2016». L’attore, che in settembre sposerà Amal Alamuddin, avvocato specializzato in diritti umani, si era già impegnato durante la campagna per la rielezione di Obama nel 2012. A tutta PIRATE BAY CATTURATO FONDATORE Creò sito di condivisione In cella in Svezia È uno dei creatori di «The Pirate Bay», la popolare piattaforma per la condivisione di musica, film e giochi. Ma la sua avventura è, per ora, finita: dopo 2 anni di latitanza la polizia svedese ha arrestato Peter Sunde, informatico finniconorvegese, 35 anni, condannato nel 2010 in appello per aver violato le leggi sul copyright. Deve scontare 8 mesi. Fondato nel 2003, «The Pirate Bay» ha toccato i 20 milioni di visitatori al mese © RIPRODUZIONE RISERVATA RILASCIATI DOPO DUE MESI ERANO STATI RAPITI CON LA CANADESE SUOR GILBERTE Liberi i due preti italiani sequestrati in Camerun Addormentata ha infatti guadagnato in tre giorni 70 milioni di dollari negli Stati Uniti e 100 nel resto del mondo. Per la major non è un record, ma per la bella attrice è il miglior debutto americano di sempre. Restando negli Usa, al secondo posto «X-Men: Giorni di un Futuro Passato» (32.6 milioni). LA GAZZETTA DELLO SPORT come una rockstar Lo stadio romano si trasforma In 50 mila con il Papa all’Olimpico «Siate vicini a Gesù e alla gente» Dopo il calcio e Ligabue, ieri è toccato a Papa Francesco riempire lo stadio Olimpico di Roma. Oltre 50mila fedeli hanno pregato e cantato con il Santo Padre, per la prima delle 2 giornate della 37a convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. «Siate vicini a Gesù e alla gente», ha detto il Papa (foto Ansa). Guardare i film porno causa danni al cervello Per gli scienziati tedeschi del Max Planck Institute for Human Development di Berlino non ci sono dubbi: è la pornografia a causare danni al cervello. I 64 volontari, invitati a guardare film porno per minimo 4 ore a settimana, sono stati monitorati con risonanza magnetica cerebrale mentre osservavano le immagini: questa visione ha comportato una riduzione della materia grigia nel corpo frontostriale del cervello, responsabile di funzioni come quella decisionale, della memoria e dell’attenzione. La ricerca arriva da Seattle La recessione ingrassa Colpa del cibo low cost Gli obesi sono 2 miliardi Obesità e sovrappeso si sono diffusi a seguito della crisi finanziaria, che ha comportato una riduzione delle spese alimentari e un aumento del consumo di prodotti a basso costo e ad alto contenuto calorico. Secondo il rapporto dell’Institute for Health Metrics and Evaluation di Seattle, circa un terzo della popolazione mondiale, 2,1 miliardi di persone, soffre di obesità o di problemi legati al sovrappeso. I più colpiti i bambini: il 47% del totale, contro il 28% degli adulti. Al primo posto gli Stati Uniti con il 33,3% di obesi, che in Italia sono il 20%. Favoriscono i tumori alla pelle Usa: i lettini abbronzanti vietati ai minori di 18 anni Negli Usa i lettini abbronzanti saranno vietati ai minori di 18 anni. Lo ha deciso la Food and Drug Administration per limitare l’aumento dei letali casi di melanoma. Inoltre, i produttori di lettini e lampade abbronzanti dovranno distribuire opuscoli in cui si mettono in evidenza i pericoli per la salute dei loro strumenti, sconsigliandone l’utilizzo a chi ha già avuto un tumore della pelle o ha un caso in famiglia. Questo tipo di cancro è in netto aumento negli ultimi anni, in particolare tra i ragazzi tra i 15 e i 29 anni. CURIOSO ELENCO DUE METE IN SPAGNA Dalla California all’Andalusia Le dieci località del mondo con un clima sempre «perfetto» Il meteo fa i capricci? La soluzione è una fuga in uno dei dieci luoghi del mondo in cui temperature miti, sole e spesso anche il mare pulito ci sono praticamente tutti i giorni. Nell’elenco del celebre sito ambientalista Mother Nature Network, insieme a località poco note, come la cittadina di Kunming a 1.800 metri sopra al livello del mare in Cina, e Durban, sulla costa orientale del Sud Africa, si scorgono mete «prevedibili» come la California: lì consigliate San Diego con i suoi circa 300 giorni all’anno di sole, e la storica Santa Barbara. Non poteva mancare nella classifica una meta hawaiana con la piccola cittadina di Lihue su Kauai: un bagno nelle acque temperate e le temperatura media di 27° rendono la località ideale. Piace Sydney, dove le ondate di calore raramente superano i 35°, e non sfigura l’America Latina con San Paolo in Brasile e Medellin in Colombia. Ma non è necessario arrivare lontano: nella lista anche due mete spagnole, Malaga e le Isole Canarie. 46 LA GAZZETTA DELLO SPORT LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 ESPERTO SALES & MARKETING Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE esperta referenziata impiegata ufficio commerciale customer care with problem solving ordini offerte inglese francese windows mac offresi 331.12.23.422 ABILE impiegata tecnico-commerciale offresi part-time. Pluriennale esperienza settore illuminazione, arredamento e allestimenti. Offerte commerciali; ufficio acquisti, gestione fornitori, Autocad. 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LUNEDÌ 2 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 47 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 Ariete 7,5 21/4 - 20/5 23/11 - 21/12 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI Luna elargitrice di vigore e buonumore, per un giorno (di festa o lavorativo) di operosità, creatività, fattività. Pure suina. Braverrimi. L’umore è un cicinìn sfigopendulo, forse per noie di casa o di famiglia. Ma tutto si risolve, tranqui. Slancio suino a little moscett. IL MIGLIORE. Luna, Marte e Urano determinano appagamenti multipli nel lavoro e in amore. Siete pure su di giri, oltre che birbe suine. I programmi della giornata vanno in porto. Perché siete fattivi. E nemmeno tanto inclini allo sclero. Il sudombelico roboa e segna. La giornata di festa vi rilassa, il lavoro – se oggi lavorate – v’appaga. La fornicazione è sfigatina, ma il vostro charme is decolling. Bella, prosperosa e gluteiforme è la Luna che oggi vigila sul vostro lavoro, sull’amor, sul dì di festa. Tutto è ok! Pure fornicatamente. 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Lavoro e famiglia vi fanno cadere gli zebedei più della Tares imminente. Ma favori amorosi sopperiscono. Piaceri suini scarni, però. Troppa tensione, per essere un giorno festivo. Calmatevi e non spiumate vivo nessuno. O negoziate. Limiti sudombelicali si delineano. Un cicinìn grattugiazebedei, oggi, siete. Distinguete la pignoleria dalla precisione. Anche fornicando. E rilassatevi, siete tesi! 24/8 - 22/9 Vergine 6,5 Toro 6 Bilancia 7+ Produrrete bene, nonostante dobbiate farvi un sedere grosso come l’Alsazia per la fatica. Arrivano leccornie amorososuine, però. Sagittario 8 Scorpione 5,5 La Luna v’infonde una bella sensazione di comfort nel lavoro e nel privato. Così vi ricaricate. Fornicate pure baldanzosally. Bene così. GONZALO HIGUAÍN Lavoro, famiglia, amore sembrano liquefarvi gli zebedei. Pure il sudombelico appare impeditino. Tutelatevi, organizzatevi, state su. L’attaccante del Napoli e dell’Argentina è nato il 10 dicembre 1987 a Brest, in Francia. Dal 2005 al 2013 ha giocato nel River Plate e nel Real Madrid Gemelli 7 + Cancro 7 Capricorno 6 0)77 &&)77 //3 #! * *# 2*%+(%*/ 2*%+(%*/ 1 "3%! 5 (%*/ & 5 2(*!% ,)07 &)77 17)07 $)77 %# # !%*# &&)77 ) %4 (%*/+ 1 * "+! !5%) "#! * 1 (%*/ & "(%#+ 2 !/+ @\i` 8 :LI8 ;@ 8C>?<IF (( )- 8E:FE8 () )' 8FJK8 () 98I@ (, )( 9FCF>E8 (( )* (* )* d`e dXo :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 =@I<EQ< . 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Bonacossa © 2014 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri ;fgf[fdXe` :fek`elX le k\dgf `ejkXY`c\ jl YlfeX gXik\ [\c Efi[ XeZfiX Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj`% ElY` \ cfZXc` g`f^^\ XeZ_\ jlcc\ i\^`fe` \jki\d\ d\i`[`feXc`# jg\Z`\ `fe`Z_\ \ jl <jk J`Z`c`X% D\^c`f Xckifm\ jXcmf `jfcXk` ifm\jZ` Xc :\ekif% G\ikliYXq`fe\ `e Xii`mf Xc J\kk\eki`fe\ Zfe g`f^^\ \ k\dgfiXc` X gXik`i\ [Xcc\ Xi\\ Xcg`e\ \ gi\Xcg`e\ \ [X hl\cc\ Z\ekif$fZZ`[\ekXc`# Zfe gif^i\jj`mX \jk\ej`fe\ Xc i\jkf [\cc\ i\^`fe`% Jfc\^^`Xkf \ jkXY`c\ `em\Z\ Xc :\ekifjl[% 9Xi` / (/ (+ )) Gfk\eqX () )- )' KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` / KiXdfekX ;fdXe` . )' / Jfi^\ www.gazzetta.it CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX Il mito del motociclismo italiano Valentino Rossi ha festeggiato al Mugello il traguardo dei 300 Gran Premi corsi in carriera. Questo imperdibile video nel nostro sito mostra tutti i cambiamenti dell’oggi 35enne di Tavullia, attraverso i suoi ritratti. Dal suo debutto nel motomondiale, nel 1996, a oggi. (+ )( G<IL>@8 Jfi^\ Il nuovo singolo della rock band emiliana Controtempo, sostenuto e promosso da I Nomadi, Nazionale Italiana Cantanti e Centri Giovanili di don Antonio Mazzi, vede come protagonisti Mondonico, Ancelotti, Trapattoni. Ed è dedicato alla figura dell’allenatore, colui che insegna a giocare sul serio. 8eZfeX )+ =`i\eq\ D@C8EF E\YY`X Rossi da 1 a... 300 Tutte le facce di super Valentino (* )+ (+ )* C8HL@C8 E\m\ //3 #! * *# VIDEO Con i Controtempo pure l’allenatore diventa canzone (* )* ><EFM8 :Xcd` //3 #! * *# VIDEO 9fcf^eX (* )' Dfckf ]fik` D8I@ Pesci 6 () )+ M\e\q`X (- )) :fg\ikf K\dgfiXc` Dfck\ elY` Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` ]i\hl\ek` Xc Efi[# jg\Z`\ jl` i`c`\m`% G` jfc\ jlcc\ Zfjk\ [\c Ki`m\e\kf# jlccX IfdX^eX \ jlc C\mXek\ C`^li\% ElY` `ii\^fcXi` \ hlXcZ_\ [\Yfc\ ifm\jZ`f XeZ_\ kiX J`Z`c`X \ :XcXYi`X% 9\ccf Xckifm\% Ki`\jk\ =fik` G`f^^`X )77 F^^` Ifm\jZ` (, 1&)77 * %+/(% ,' %*#/ (0 () &)07 %( &) #! ,)07 #/2#+" /(( "%# ! *2! *+/ "3%! &-)07 >XqqXD\k\f C\^\e[X &1)77 (# !(+ %2* %!! * %( & #! %2* 2!# // #/ &-)77 &,) 17)07 / 2*%(# %2* !"% 36 &-)07 &7)77 %( &) %# +"#! 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