Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 883 — La seduta comincia alle 22.35. (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). Esame in sede referente dei disegni di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 1999 e bilancio pluriennale per il triennio 1999-2001 (5188-B); Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 1999 e bilancio pluriennale per il triennio 1999-2001 (5188-quater); Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1999) (5266bis-B). PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’esame in sede referente dei disegni di legge: « Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 1999 e bilancio pluriennale per il triennio 1999-2001 »; « Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 1999 e bilancio pluriennale per il triennio 1999-2001 »; « Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1999) ». Avverto che sono stati distribuiti i testi dei disegni di legge finanziaria e di bilancio e della nota di variazioni al bilancio, cosı̀ come approvati dal Senato. Prima di dare la parola al relatore, ricordo che era stato concordato di fissare per le 23 il termine per la presentazione degli emendamenti, al fine di iniziare le votazioni alle 23.30 e giungere al voto finale verso mezzanotte. Dobbiamo comunque concludere il nostro esame entro le 9 di domani mattina affinché, dopo che — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 si sarà riunito alle 9.15 il Comitato dei nove, l’Assemblea possa iniziare i suoi lavori alle 9.30. Mi rendo conto che la legge finanziaria è arrivata già da qualche ora ma che il disegno di legge di bilancio è stato distribuito solo verso le 22 e che quindi i commissari hanno avuto meno tempo a disposizione. Vorrei perciò sapere se il termine delle 23 per la presentazione degli emendamenti possa essere mantenuto e se, posticipando il termine alle 23,30, si possa poi procedere con votazioni condotte in base a principi di economia procedurale, ferma restando la possibilità di affrontare il merito degli emendamenti nel corso del dibattito in aula. NICOLA BONO. Signor presidente, concordo sulla proposta di posticipare alle 23.30 il termine per la presentazione degli emendamenti perché dobbiamo avere un minimo di tempo per poterli elaborare. PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, il termine per la presentazione degli emendamenti ai disegni di legge finanziaria e di bilancio è fissato alle 23.30. (Cosı̀ rimane stabilito). Dichiaro aperta la discussione generale. L’onorevole Pasetto ha facoltà di svolgere la relazione. GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. All’articolato è stato modificato l’articolo 3, comma 9, riducendo da 7.000 a 4.500 miliardi la dotazione del Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 884 — fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa, di cui all’articolo 9-bis della legge n. 468 del 1978. È stato inoltre modificato l’articolo 23, nel senso di sopprimere il comma 15, concernente variazioni compensative tra unità previsionali di base: tale disposizione era contenuta nel testo originario presentato dal Governo, e su di essa anche nel corso dell’iter alla Camera erano state avanzate riserve per l’elevata discrezionalità conferita al Governo nella gestione del bilancio in corso d’anno. Tali variazioni tra unità previsionali di base sono ora consentite, secondo quanto stabilito dal nuovo comma 10 dell’articolo 23, solo per quegli stati di previsione della spesa relativi ai ministeri che nel corso del 1998 o del 1999 siano interessati da processi di ristrutturazione. Per quanto concerne le modifiche alle tabelle, il Senato ha approvato alcuni emendamenti di scarsa entità, in gran parte compensate con la riduzione di un capitolo di spesa di carattere generale dello stato di previsione del Ministero del tesoro. Riduzioni di una certa rilevanza hanno interessato gli stati di previsione dei Ministeri dei lavori pubblici e dei trasporti, ma sono state utilizzate per incrementare gli accantonamenti di tabella B dei medesimi ministeri. Una riduzione di 80 miliardi ha interessato lo stato di previsione del Ministero dell’interno, relativamente ai trasferimenti agli enti locali, con analoga riduzione allo stato di previsione dell’entrata (unità previsionale di base 1.1.11.1): si tratta di una correzione contabile dei trasferimenti erariali agli enti locali. Infatti la Camera dei deputati, modificando il disegno di legge collegato, ha posticipato al 1° gennaio 2000 il termine per l’attribuzione ai comuni del gettito derivante dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Conseguentemente con la II nota di variazioni la dotazione del fondo ordinario per gli enti locali è stato reintegrato per il 1999 di 3.375 miliardi. Essendo stato stimato in eccesso il gettito di tali imposte, la Commissione bilancio del Senato ha provve- — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 duto a rideterminare tale importo, attraverso una diminuzione di 80 miliardi. Infine il Senato, sia in Commissione sia in Assemblea, ha approvato due emendamenti di iniziativa governativa che hanno interessato esclusivamente le autorizzazioni di cassa. In Commissione è stato determinato un taglio di 15.000 miliardi, che in particolare ha interessato il fondo attuativo dell’ordinamento delle regioni a statuto speciale (1.600 miliardi ), il fondo per le aree depresse (1.000 miliardi), l’ENAS (1.000 miliardi), il fondo per l’occupazione (4.000 miliardi), nonché i fondi speciali ed il fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa. In Assemblea la riduzione delle autorizzazioni di cassa ammonta a circa 16.000 miliardi ed ha interessato il fondo attuativo dell’ordinamento delle regioni a statuto speciale (1.002 miliardi), il fondo sanitario nazionale (5.000 miliardi), il fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (3.000 miliardi), il fondo per le regioni a statuto ordinario (1.000 miliardi), il fondo ordinario per gli enti locali (4.000 miliardi), il fondo per gli incentivi alle imprese (1.000 miliardi) e il finanziamento ordinario delle università statali (200 milioni), nonché i fondi speciali e di riserva. Passando alla finanziaria, l’insieme delle modifiche ai documenti di bilancio approvate durante l’iter parlamentare hanno determinato un miglioramento del saldo netto da finanziare del bilancio di competenza dello Stato: il limite massimo del saldo fissato dal articolo 1, comma 1, del disegno di legge finanziaria, escluse le partite contabili e le regolazioni debitorie, si riduce infatti di 700 miliardi nel 1999, passando da 61.400 miliardi a 60.700 miliardi. Sarebbero in proposito necessari chiarimenti da parte del Governo a proposito delle modifiche che interverranno con riferimento al 2000 e al 2001. Ricordo che al fine di finanziare la norma concernente i libri di testo contenuta nel collegato si è compiuta un’operazione di utilizzo dei fondi previsti per le agevolazioni ai crediti pensionistici, oltre Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 885 — ai fondi previsti per il diritto allo studio. Ulteriori modifiche hanno riguardato le agevolazioni contabili e debitorie, essenzialmente in relazione alla questione dei rimborsi IVA. Si tratta di regolazioni che riguardano gli invalidi civili, i crediti di imposta dei titoli di Stato, la restituzione di imposte, i disavanzi delle ASL, il ripiano del deficit della spesa sanitaria, la regolazione debitoria dell’unità previsionale fondo speciale, il rimborso dei crediti di imposta. Per quanto riguarda l’agricoltura si tratta della gestione ammassi e della sistemazione delle quote latte, rispettivamente, per 500 e 700 miliardi; vi è poi il ripiano dei disavanzi delle aziende sanitarie per il 1995, il 1996 e 1997 per 4500 miliardi. Per quanto riguarda le tabelle della legge finanziaria, durante l’esame in Commissione è stato ridotto di 200 miliardi nel 1999 lo stanziamento in tabella A relativo alla pubblica istruzione, allo scopo, come già precisato, di coprire la fornitura gratuita dei libri di testo. Durante l’esame in Assemblea il Senato ha apportato numerose variazioni agli stanziamenti iscritti in tabella A, con un aumento delle dotazioni dei Ministeri dei beni culturali, del tesoro, dell’università e dell’ambiente, a fronte di una riduzione degli stanziamenti della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri delle politiche agricole e dell’interno. Sono stati inoltre aumentati di 225 miliardi nel 2000 e 275 miliardi nel 2001 gli importi relativi alle regolazioni debitorie del Ministero delle politiche agricole, riducendo di pari importo la corrispondente voce relativa al Ministero del tesoro. Alla tabella B (fondo speciale di parte capitale) durante l’esame in Commissione con un emendamento del Governo sono stati aumentati di 12,2 miliardi annui lo stanziamento relativo al Ministero dei lavori pubblici e di 4.8 miliardi annui lo stanziamento relativo al Ministero dei trasporti, riducendo per pari importi gli stanziamenti iscritti in bilancio. Durante l’esame in Assemblea il Senato ha apportato numerose variazioni agli stanziamenti iscritti in tabella B, con un aumento delle — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 dotazioni dei Ministeri dei lavori pubblici, dell’università, dei trasporti e del lavoro; per quest’ultimo richiamo la dotazione di 100 miliardi per il 1999 destinati al rifinanziamento del fondo per l’occupazione e per la formazione. Va segnalato infine l’aumento di 135 miliardi nel 2000 e 200 miliardi nel 2001 dell’accantonamento del Ministero della sanità e la corrispondente introduzione di un accantonamento di segno negativo al Ministero dei lavori pubblici. Conseguentemente, per i medesimi anni, sono stati collegati a tali accantonamenti negativi gli importi degli accantonamenti positivi della Presidenza del Consiglio e dei lavori pubblici. Sarebbe necessario in proposito che il Governo chiarisse la questione. Tale accantonamento di segno negativo è infatti riferito alle disposizioni relative all’assicurazione dei danni derivanti da calamità naturali, stralciato nel corso dell’esame in Assemblea al Senato. Andrebbe meglio precisata a mio avviso la finalizzazione di questi accantonamenti negativi che riguardano la sanità. Alla tabella C sono stati solo spostati 20 miliardi relativi agli interventi per la cooperazione allo sviluppo dallo stato di previsione del tesoro a quello degli affari esteri. Alla tabella D, a fronte dell’aumento da 100 a 129, 2 miliardi della dotazione di spesa della legge n. 97 del 1994, concernente il fondo per la montagna, dell’aumento da 100 a 105 miliardi del fondo per l’imprenditoria femminile e dell’inserimento della legge n. 162 del 1992, articolo 3 (contributo al corpo nazionale soccorso alpino) con un rifinanziamento per 800 milioni nel 1999, sono state ridotte in misura compensativa le dotazioni relative ad una serie di altre norme. Non ho nulla da aggiungere a questa sintetica relazione, anche perché i documenti sono pervenuti solo da pochi minuti. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Posso innanzitutto fornire le spiegazioni chieste dal- Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 886 — l’onorevole Pasetto a proposito delle appostazioni del fondo negativo in tabella B. Quando il Senato ha deciso di stralciare l’articolo sull’assicurazione dei danni derivanti da calamità naturali bisognava trovare la copertura; ciò è stato fatto riducendo gli stanziamenti contenuti nell’ex articolo 38 per la sanità. Le riduzioni, per il 2000 e per il 2001 sono state, rispettivamente, di 115 e 200 miliardi per compensare il venir meno dei risparmi associati all’articolo sulle calamità naturali. In pratica, l’operazione è stata quella di abolire l’articolo sulle calamità naturali riducendo l’autorizzazione di spesa per i programmi di edilizia sanitaria e per altri interventi. È stato poi predisposto un altro emendamento che ha istituito in tabella B gli stanziamenti relativi alla sanità tolti all’ex articolo 38; è stato quindi introdotto a titolo di compensazione un accantonamento di segno negativo sul Ministero dei lavori pubblici. Tale accantonamento è a sua volta collegato con quelli di segno positivo della Presidenza del Consiglio e degli stessi lavori pubblici. In sostanza il provvedimento collegato ha perso l’articolo sulle calamità naturali e ha visto ridotte le autorizzazioni di spesa per l’edilizia sanitaria, mentre in tabella B della finanziaria si è avuto un aumento degli accantonamenti per la sanità accompagnato dall’appostazione di un fondo negativo di pari importo centrato sul Ministero dei lavori pubblici, al quale spetterà la competenza principale nel caso in cui dovesse essere approvata, nell’ambito del provvedimento collegato fuori sessione, la norma sull’assicurazione obbligatoria per le calamità naturali. A quel punto verrà svincolato il fondo negativo e il Ministero dei lavori pubblici potrà utilizzare il denaro già appostato sulla tabella. NICOLA BONO. Anche se mi ripeto, desidero cominciare da dove ha terminato l’onorevole Pasetto, relatore di maggioranza, il quale ha lamentato – e lui ha gli uffici a disposizione – la difficoltà di fare il relatore in queste condizioni. Lo dico perché resti a verbale e perché sia chiaro — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 a tutti come stiamo lavorando. Spero sia l’ultima volta perché se dovesse capitare di nuovo credo che assisteremo alla rivolta degli schiavi: non è infatti umano né corretto procedere in questo modo. Si tratta dell’interesse del paese e non è che, avendo la maggioranza deciso che i testi sono blindati, essi non debbano essere valutati o discussi. Ho qualche perplessità sui documenti che ci sono stati sottoposti. Innanzitutto, sono state sollevate dal relatore alcune questioni alle quali ritengo che il Governo abbia risposto solo in parte. Vorrei inoltre togliermi alcune curiosità. Una delle regole fondamentali che ho appreso in questa Commissione è che non si predispongono mai emendamenti che riducono gli stanziamenti relativi a spese obbligatorie. Le regolazioni debitorie rientrano in questa categoria intangibile. Mi chiedo allora come sia possibile che nel testo predisposto dal Governo nella tabella A gli importi relativi alle regolazioni debitorie del Ministero del tesoro siano stati ridotti per un importo pari a 225 miliardi nel 2000 e 275 miliardi nel 2001. PRESIDENTE. Tale riduzione è stata disposta a fronte di un corrispondente aumento delle regolazioni debitorie iscritte per il Ministero per le politiche agricole. NICOLA BONO. Grazie, presidente, per la tempestiva risposta. Non riesco inoltre a capire dove siano andati i fondi, che proponiamo vengano ripristinati, di cui alla tabella B del disegno di legge finanziaria riguardanti la riduzione di una serie di spese in conto capitale. Mi riferisco alle riduzioni di 5 miliardi ciascuna per la legge n. 16 del 1985 (programma quinquennale di costruzione di nuove sedi di servizio e relative pertinenze per l’Arma dei carabinieri); per la legge n. 831 del 1986 (disposizioni per la realizzazione di programmi di interventi per il corpo della Guardia di finan- Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 887 — za); per la legge n. 521 del 1988 (misure di potenziamento delle forze di polizia e del corpo nazionale dei Vigili del fuoco); per le disposizioni urgenti per l’utilizzazione in conto residui dei fondi stanziati per il finanziamento di progetti finalizzati per la pubblica amministrazione, nonché per le spese di funzionamento dell’autorità per l’informatica. Mi sembrano spese in controtendenza rispetto alle conclamate dichiarazioni del Governo di voler comunque procedere ad un rafforzamento dell’attività di tutela dell’ordine pubblico nel nostro paese. Il documento che riserva maggiori sorprese è quello di bilancio che, come è stato acutamente osservato dal relatore di maggioranza, comporta una riduzione delle autorizzazioni di cassa, oltre ad una riduzione per la competenza, di ben 31 mila miliardi che evidentemente dimostrano come il Governo, nella stesura iniziale del disegno di legge, abbia fatto venir meno l’impegno che doveva contraddistinguere il processo risanatorio della finanza pubblica fondato, come a tutti noto, sulle due leve dell’aumento della pressione fiscale e soprattutto della strozzatura dei flussi di tesoreria. Come era stato notato in sede di esame della seconda nota di variazione al momento dell’approvazione della manovra finanziaria in prima lettura, attraverso la prima autorizzazione di cassa, quella per 1 milione e 41 mila miliardi di lire, si era verificato uno sforamento delle previsioni di cassa di notevoli dimensioni. Il Governo, che in quella circostanza aveva fornito spiegazioni formali che non arrivavano al cuore del problema, in corso d’opera ci ha ripensato, rendendosi conto che stava preparando una legge finanziaria che non rispettava più i parametri cui il sottosegretario Giarda tiene tanto da averli tradotti in un opuscolo molto interessante, che ho ricevuto insieme agli altri colleghi e del quale lo ringrazio anche se non ho ancora avuto il tempo di leggerlo, cosa che mi riservo di fare nel corso delle vacanze. Il verbo contenuto in questo opuscolo ispira tutta la filosofia del Governo ma, — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 nella riduzione di 31 mila miliardi delle autorizzazioni di cassa, che noi abbiamo provveduto ad emendare, c’è la confessione di un metodo e l’evidenziazione di un limite, perché è facile non intaccare le competenze, il che comporterebbe sacrifici e livelli di conflitto « armato » con le forze sociali, con le forze politiche, con i titolari dei dicasteri, con la burocrazia che condiziona questi ultimi e le segreterie dei partiti che danno vita al Governo in carica. Quindi le competenze non si toccano e qui è il vero nodo del nostro paese: non si toccano gli stanziamenti di competenza e si gioca al rinvio, si gioca allungando i tempi di esecuzione dei doveri obbligatori assunti dalla pubblica amministrazione, doveri che nascono dalla competenza e che poi sono vanificati nella sostanza al momento dell’erogazione del flusso contante. Questo l’aspetto più pernicioso della logica devastante seguita nelle scelte dai due Governi di centrosinistra che hanno guidato il paese dal 1996 in poi. Intendiamo denunciare con forza tutto ciò, perché la riduzione di 31 mila miliardi è un ulteriore schiaffo ai fornitori statali, alle aspettative legittime che nascono dalla fonte della contabilità ed evidenzia un percorso tortuoso e non certo virtuoso. C’è un altro aspetto sicuramente grave che sottopongo all’attenzione anche dei colleghi di maggioranza. Questa mattina il collega Boccia, in un momento di grande tensione morale che però non è durato moltissimo, mi è parso orientato a fare una battaglia seria sui contenuti della manovra finanziaria, evidenziando alcuni aspetti che a suo parere, ed anche al nostro, erano aberranti. I commi 10 e 15 dell’articolo 23 introducono elementi gravi perché sottraggono al controllo del Parlamento le scelte di merito del Governo in materia di spesa pubblica. Il comma 10 infatti recita: « Su proposta del ministro competente, con decreti del ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, da comunicare alle Commissioni parlamentari competenti negli stati di previ- Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 888 — — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 sione della spesa che nell’esercizio 1998 e in quello in corso siano stati interessati da processi di ristrutturazione di cui al comma 9, nonché previsti da altre normative vigenti, possono essere effettuate variazioni compensative in termini di competenza e di cassa tra capitoli delle unità previsionali di base del medesimo centro di responsabilità amministrativa, fatta eccezioni per le autorizzazioni di spesa di natura obbligatoria per le spese in annualità e a pagamento differito e per quelle direttamente regolate con legge, nonché tra capitoli di unità previsionali di base dello stesso stato di previsione, limitatamente alle spese di funzionamento per oneri relativi a movimenti di personale e per quelle strettamente connesse all’operatività delle amministrazioni ». Stessa utilizzazione è sostanzialmente contenuta al comma 15. Questi due commi, introdotti dal Senato, in buona sostanza autorizzano il Governo a sfuggire alle leggi di controllo della spesa decise dal Parlamento. Noi adottiamo un bilancio e un appostamento di capitoli all’interno di stati previsionali complessivi e poi arriva il Governo che, con questa norma, può rimodulare a sua discrezione le scelte compiute. Il sottosegretario Giarda non era il teorico della filosofia per cui, essendo il Parlamento il gestore delle scelte di spesa attraverso le leggi e lo svolgimento delle competenze ad esso assegnate, non poteva essere ammessa la possibilità per il Governo di strozzare la spesa o di intervenire in maniera devastante sui conti dello Stato ? Non doveva il Parlamento avere la potestà di modificare, aggiungere o sottrarre secondo la propria convinzione ? Con il meccanismo adottato si arreca invece un gravissimo vulnus alle prerogative del Parlamento, e ciò accade in modo stabile, non con una norma limitata al 1999. NICOLA BONO. Ne prendo atto, ma comunque viene introdotto un principio generale che autorizza il Governo ad operare all’interno degli stati di previsione. Contestiamo questa impostazione e, se abbiamo interpretato male la norma, siamo qui per capire: non potete pretendere che l’analisi sia particolarmente approfondita se si ha un quarto d’ora di tempo per leggere gli articoli, intervenire per illustrare la propria posizione ed elaborare gli emendamenti. Chiedo pertanto al Governo un chiarimento sulle questioni che ho evidenziato e ribadisco che le modifiche apportate dal Senato sono in parte condivisibili, tanto che ad esse non abbiamo presentato emendamenti. GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. No, si tratta soltanto del disegno di legge di bilancio per il 1999. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Comunque si tratta sempre di 5 miliardi. ANTONIO BOCCIA. Vorrei chiedere al Governo quali siano le finalizzazioni degli accantonamenti dei fondi speciali previsti nel testo approvato dal Senato. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Sono state considerate le regolazioni debitorie nel settore agricolo, perché le stesse sono, al momento, oggetto di un disegno di legge che non sarà possibile approvare entro la fine dell’anno; pertanto, si sarebbero perse le quote, pari a 500 miliardi, per il 1998. Tali importi sono stati spostati sugli anni successivi. Per quanto riguarda le riduzioni di spesa apportate sulla tabella D, i tagli sono veramente marginali; sostanzialmente è stata aumentata una dotazione (30 miliardi per il fondo per la montagna e 5 miliardi per l’imprenditoria femminile), spalmando i 35 miliardi cosı̀ ottenuti su alcuni interventi. È un intervento minimo. NICOLA BONO. Non lo definirei minimo, perché 5 miliardi su 50 miliardi rappresentano il 10 per cento dell’importo. Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 889 — Quanto alle riduzioni delle autorizzazioni di cassa, cercherò di essere sintetico. Sostanzialmente non è stata tagliata nessuna spesa, se non gli stanziamenti relativi a capitoli che comportavano trasferimenti a conti correnti di tesoreria. La discussione che si è svolta in Commissione alla Camera dopo l’approvazione del bilancio aveva evidenziato una discrasia tra il saldo di competenza e il saldo di cassa. I comportamenti che il Governo ha assunto al Senato sono stati ispirati dalla discussione che era avvenuta in quell’occasione. Nel merito delle osservazioni dell’onorevole Bono, faccio presente che il saldo di cassa del bilancio dello Stato è ancora più grande del saldo di competenza, il che smentisce le preoccupazioni che con questi saldi si sia operato per stringere la spendibilità delle somme di competenza... NICOLA BONO. Ci sono i residui. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il saldo di cassa è un importo negativo maggiore di circa 7 mila miliardi rispetto al saldo di competenza e ciò dimostra ciò che mi ero impegnato a fare. A partire dal 1999 – e quasi sicuramente dal 2000 – avremo il pieno pareggio tra la gestione di competenza e quella di cassa; ci stiamo dunque lentamente avvicinando a questo obiettivo di coerenza tra i saldi di cassa e quelli di competenza. Non sono stati fatti interventi su nessuna categoria finale ma solo su trasferimenti a conti di tesoreria, valutando meglio nel mese di dicembre quali fossero le effettive disponibilità dei diversi comparti di spesa sui conti. Abbiamo adattato le autorizzazioni di cassa alla consistenza delle disponibilità sui conti di tesoreria. Per quanto riguarda infine le notazioni dell’onorevole Bono sull’articolo 23 desidero far osservare che il coma 15 da lui citato è stato soppresso dal Senato. NICOLA BONO. Me ne sono accorto ora. — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Rispetto al comma 10 condivido le osservazioni dell’onorevole Bono circa la ristrettezza dei tempi, ma ritengo che quando avrà modo di leggere meglio la successione dei commi 9 e 10 dell’articolo 23 ne accetterà la ragionevolezza. Si tratta di ammettere compensazioni all’interno dello stesso stato di previsione con comunicazione alle Commissioni parlamentari, ma limitatamente ai dicasteri interessati da processi di riforma, per i quali... NICOLA BONO. Quali sarebbero, per esempio ? GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Tutti, sulla base della legge Bassanini. NICOLA BONO. Quindi è una norma di carattere generale. GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. È una norma che riguarda i ministeri interessati. Non a caso è stato introdotta al Senato, con un accordo più generale. Si è riconosciuto che i ministeri che saranno interessati da processi di ristrutturazione avranno da compiere nel corso dell’anno processi di aggiustamento per le spese di personale e di funzionamento, esattamente come è avvenuto per il Ministero del tesoro nell’anno in corso per il quale, avendo predisposto un bilancio senza certezze per l’organico del personale attribuito ai vari settori, si è stabilito un periodo di transizione. Questa procedura è stata riconosciuta come ragionevole e credo che anche l’onorevole Bono converrà sul fatto. Nel momento in cui si predispone una riforma radicale dell’organizzazione del ministero, stabilire un margine di aggiustamento per le dotazioni di personale degli uffici e, conseguentemente, per le spese di funzionamento, non ha nulla di Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 890 — sconvolgente. Non cambia invece strutturalmente l’asse delle politiche di investimento del bilancio. NICOLA BONO. Quindi sarebbe limitato alla sola voce del personale... GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Personale e spese di funzionamento connesse. A proposito della valenza del comma 15 ha ragione l’onorevole Bono... NICOLA BONO. Abbiamo fatto un dibattito in questa sede... GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo al Senato ha riconosciuto l’osservazione ed ha soppresso il comma concordando con i proponenti dell’emendamento soppressivo sul fatto che in Assemblea si sarebbe introdotta una versione più limitata, qual è appunto il comma 10. GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. Ritengo che le integrazioni e i chiarimenti forniti dal Governo abbiano risposto alle questioni che sono state poste e recuperino le preoccupazioni formulate dai colleghi dell’opposizione. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. A proposito della richiesta dell’onorevole Boccia, preciso che le finalizzazioni dei fondi speciali modificate dal Senato hanno riguardato, in tabella B, l’aumento di 100 miliardi dell’accantonamento per il fondo per la formazione professionale nella rubrica del Ministero del lavoro a seguito dello stato delle discussioni con le parti sociali. Vi è stata l’intesa di utilizzare 200 miliardi disponibili all’interno del fondo per l’occupazione che, sommati ai 300 miliardi che già esistevano per la formazione e a questa somma ulteriori 100 miliardi, l’ammontare è di 600 miliardi nel primo anno, — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 500 miliardi nel secondo e 500 miliardi nel terzo anno. Di ciò si è parlato anche sui giornali come elemento costitutivo dell’intesa che si andava delineando con le forze sociali. Inoltre è stato previsto un accantonamento in tabella B di 60 miliardi nella rubrica del Ministero dei trasporti, con un limite di impegno di 5 miliardi, finalizzati entrambi ad interventi su reti ferroviarie con riferimento al corridoio quinto delle ferrovie (mi pare si tratti di una trasversale padana). Vi sono state ulteriori piccole modifiche di natura veramente modesta con una serie di mcrofinalizzazioni che non sono state indicate specificamente, conseguenti all’approvazione di un maxi emendamento del relatore, volto ad accorpare numerosi emendamenti che erano stati presentati da alcuni parlamentari. Le finalizzazioni erano contenute in calce agli emendamenti che sono stati ritirati a seguito della presentazione del maxi emendamento. Si tratta per lo più di aumenti riferiti al settore dei beni culturali e dei lavori pubblici; una finalizzazione di 20 miliardi riguarda l’intervento per una falda acquifera del comune di Milano; si va poi dalla chiesa di Molfetta al rifinanziamento della superstrada Ragusa-Catania. Gli spostamenti disposti dal Senato sulle tabelle, oltre a quelli che ho citato, sono davvero minimi; la Commissione bilancio non ha infatti introdotto modifiche sulle tabelle, che sono state concentrate nel maxi emendamento predisposto per l’Assemblea. PRESIDENTE. Gli uffici potranno comunque predisporre l’elenco delle finalizzazioni. ANTONIO BOCCIA. Presidente Solaroli, nel corso dei due anni e mezzo residui di legislatura, ritengo che la Commissione debba affrontare con estrema serietà la questione delle finalizzazioni dei fondi speciali, che rappresenta una delle perversione della legge finanziaria (tra l’altro, vi è una diversa impostazione alla Camera rispetto al Senato). Il Parlamento non deve poter interferire nei programmi Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 891 — ordinari disciplinati in base a leggi e regolamenti, sovrapponendosi in questo modo perverso. So che in passato il problema è stato già posto, ma dovremmo avere il coraggio di un po’ di rigore e trovare una formula per evitare che avvenga questa sorta di mercato delle vacche. PRESIDENTE. Onorevole Boccia, potrà chiedere al suo capogruppo il promemoria di orientamenti che ho predisposto per la riforma delle procedure della legislazione del bilancio, nel quale troverà anche l’indicazione delle possibili soluzioni alla questione da lei prospettata. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali. Essendo scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti, avverto che solo sei di tutti quelli presentati appaiono ammissibili e più precisamente gli emendamenti Giorgetti Tab. B.16, Casini Tab. A.8 e quattro emendamenti del gruppo di alleanza nazionale, di cui due al disegno di legge di bilancio, gli emendamenti Bono 21.1 e 23.1, e due al disegno di legge finanziaria, gli emendamenti Bono Tab. A.11 e Tab. A.10. Dato il ristretto numero di emendamenti ammissibili ritengo che si possa procedere alla votazione di ogni singolo emendamento, iniziando da quelli riferiti al disegno di legge di bilancio. Sostituzioni. PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell’articolo 19, comma 4, del regolamento, i deputati Villetti e Barbieri sono sostituiti rispettivamente dai deputati Ceremigna e Bracco. Si riprende la discussione. PRESIDENTE. Passiamo all’esame degli articoli dei disegni di legge di bilancio e finanziaria. Iniziamo con l’esame degli emendamenti (vedi allegato) riferiti al disegno di — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 legge di bilancio (vedi stampati 5188-B e 5188-quater). Passiamo all’emendamento Bono 21.1. GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. Esprimo parere contrario. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo si associa al parere espresso dal relatore. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento Bono 21.1, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). Comunico che ad una più attenta valutazione l’emendamento Bono 21.1, pur se votato, risulta inammissibile, in quanto volto ad aumentare il totale generale della spesa senza ulteriori previsioni in compensazione; rimetto pertanto ogni valutazione in ordine alla sua ammissibilità a quanto sarà deciso dal Presidente della Camera per la discussione e votazione degli emendamenti in Assemblea. Passiamo all’emendamento Bono 23.1. GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. Esprimo parere contrario. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo si associa al parere espresso dal relatore. PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento Bono 23.1, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). Passiamo all’esame degli emendamenti (vedi allegato) riferiti al disegno di legge finanziaria (vedi stampato 5266-bis-B). GIORGIO PASETTO, Relatore sui disegni di legge nn. 5188-B, 5188-quater e 5266-bis-B. Esprimo parere contrario su- Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 892 — gli emendamenti Casini Tab. A. 8, Bono Tab. A. 11 e Tab. A. 10 e Giancarlo Giorgetti Tab. B. 16. PIERO DINO GIARDA, Sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il Governo si associa al parere del relatore. PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Pongo in votazione l’emendamento Casini Tab. A. 8, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). Pongo in votazione l’emendamento Bono Tab. A. 11, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). Pongo in votazione l’emendamento Bono Tab. A. 10, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). Pongo in votazione l’emendamento Giorgetti Tab. B. 16, non accettato dal relatore né dal Governo. (È respinto). — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 Pongo in votazione la proposta di dare mandato al relatore di riferire favorevolmente in Assemblea sulle modifiche apportate dal Senato al disegno di legge finanziaria. (È approvata). Pongo in votazione la proposta di dare mandato al relatore di riferire favorevolmente in Assemblea sulle modifiche apportate dal Senato al disegno di legge di bilancio. (È approvata). La seduta termina alle 23.45. IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZIO STENOGRAFIA DOTT. VINCENZO ARISTA IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZIO DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI DOTT. VINCENZO LIPPOLIS Licenziato per la stampa dal Servizio Stenografia il 21 dicembre 1998. STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 893 — — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL ALLEGATI 19 DICEMBRE 1998 Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 895 — — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 ALLEGATO N. 1 EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO (A.C. 5188-B) All’articolo 21, al comma 1, sostituire le parole: 1.010.356.238.799.000 con le seguenti: 1.041.136.979.289.000. 21. 1. Bono, Armani, Alberto Giorgetti, Messa, Ozza, Paolone, Proietti. Inammissibile. All’articolo 23, sopprimere il comma 10. 23. 1. Bono, Armani, Alberto Giorgetti, Mezza, Ozza, Paolone, Proietti. Camera dei Deputati XIII LEGISLATURA — — QUINTA COMMISSIONE 896 — — Commissioni in sede referente — 19 SEDUTA NOTTURNA DEL 19 DICEMBRE 1998 ALLEGATO N. 2 EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE FINANZIARIA (A.C. 5266-bis-B) Alla tabella A, alla voce Presidenza del Consiglio, apportare le seguenti variazioni: 1999: + 300.000: 2000: + 800.000: 2001: + 716.000. Regolazione debitoria: 2000: + 225.000; 2001: + 225.000. Conseguentemente, alla motivazione Tabella A, alla voce Ministero del tesoro, apportare le seguenti variazioni: 1999: – 300.000; 2000: – 800.000; 2001: – 716.000. Tab. A. 8. Casini, Lucchese, Bono. Alla Tabella D, modificare gli importi come segue: Legge n. 16 del 1985: + 5 miliardi; Legge n. 831 del 1986: + 5 miliardi; Legge n. 521 del 1988: + 5 miliardi. Conseguentemente, alla Tabella A, rubrica Presidenza del Consiglio dei ministri per l’anno: 1999: – 30 miliardi. Tab. A. 11. Bono, Armani, Alberto Giorgetti, Messa, Ozza, Paolone, Proietti. Alla Tabella A, rubrica Ministero del bilancio, modificare gli importi come segue: 2000: + 225.000; 2001: + 225.000; di cui: Conseguentemente, alla Tabella A, rubrica Presidenza del Consiglio dei ministri: 2000: – 225.000; 2001: – 225.000. Tab. A. 10. Bono, Armani, Alberto Giorgetti, Messa, Ozza, Paolone, Proietti. Alla tabella B, rubrica Ministero dei lavori pubblici, apportare le seguenti modifiche: 1999: + 15.000 milioni; 2000: + 15.000 milioni; 2001: + 15.000 milioni. Conseguentemente, alla tabella C, rubrica Ministero degli affari esteri, legge n. 7 del 1981 e legge n. 49 del 1987: (3.1.1.0 – Funzionamento – capp. 4450, 4484, 4500), apportare le seguenti modifiche: 1999: – 15.000 milioni; 2000: – 15.000 milioni; 2001: – 15.000 milioni. Tab. B. 16. Giancarlo Giorgetti, Bianchi Clerici, Galli. Stampato su carta riciclata ecologica STC13-5RF-19 Lire 500