Progetto “Labor” - Linea 4 “Emersì”
Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione
del lavoro irregolare
Interventi per l’emersione del lavoro irregolare – Responsabilità sociale e
certificazione etica d’impresa
1
La Responsabilità Sociale d’impresa
Migliora la qualità della vita della comunità.
2
GENERALITA’
Il presente opuscolo divulgativo è un primo risultato concreto per guidare le aziende lungo la via
delle buone prassi, delle certificazioni e dei comportamenti etici.
L’opuscolo vuole essere un primo strumento per sensibilizzare le aziende sul tema della
responsabilità sociale e per informare le imprese che vogliano muovere i primi passi verso la
comprensione e l’applicazione di tematiche fondamentali per consentire una crescita economica
e sociale indirizzata allo sviluppo sostenibile del territorio.
Il Nobel per l’economia 1998, Amartya Sen, sostiene che “l’economia è un motore, se ne
possono conoscere tutti i pezzi. Ma non va da solo. E' una questione di responsabilità; è una
questione di scelte; è una questione di guida”. Questa idea è tanto distante dal pensiero di
Milton Friedman, premio Nobel nel 1976, che riteneva “una pia illusione”, chiedere a un’impresa
di impegnarsi in attività diverse dall’esclusiva ricerca del profitto, quanto i presupposti di
sviluppo che oggi governano il mercato economico globale.
L’Occidente, dopo aver vissuto un boom economico e una crescita del benessere legato al
profitto e alla sola redditività, negli ultimi decenni ha rallentato lo sviluppo e le imprese sono
state coinvolte, o per loro volontà o per obbligo, nella gestione dei costi dello Stato sociale.
Il pensiero economico legato alla sola creazione di profitto per gli azionisti, che attraverso
scelte personali avrebbero poi provveduto a ridistribuire gli utili tra le parti sociali, ha subito
forti mutamenti, seguendo i cambiamenti politico-sociali del tempo.
In quest’ottica, sempre più imprese hanno iniziato a partecipare alle politichesociali, applicando
“buone prassi”, che col tempo, rendendo pubbliche le specifiche iniziative, hanno migliorato le
loro prestazioni economiche. E' nata così l’etica degli affari o etica delle imprese (business
ethics), una disciplina che ha stabilito da un lato i principi morali che sono alla base dell’attività
economica, dall’altro le pratiche che un’impresa deve presentare per rendere conto della sua
attività (rendicontazione o accountability). Un particolare tipo di questi documenti è la
rendicontazione sociale (social accountability), che le imprese possono usare per rendere noto in
che modo la loro attività influenza l’ambiente (inquinamento di acqua e aria, sfruttamento delle
risorse naturali, ecc.) e la società (dipendenti, fornitori, clienti, enti locali, ecc.). Questi temi
iniziarono a circolare a metà degli anni Settanta negli Stati Uniti e si diffusero poi in tutti i Paesi
avanzati, ma in genere furono conosciuti e messi in pratica solo da poche imprese virtuose, da
grandi gruppi economico-finanziari o da alcuni Enti Pubblici.
Dagli anni Novanta si sviluppa la globalizzazione dei mercati e le imprese devono affrontare
nuove problematiche: il consumatore non è più vincolato a servirsi dai fornitori locali; lo
spostamento di stabilimenti produttivi in Paesi in via di sviluppo è sempre più frequente; le
innovazioni tecnologiche rendono competitive anche le aziende di piccole dimensioni. Ben
3
presto emergono i limiti etici e sociali dei nuovi mercati globali: l’assenza di equità; il mancato
rispetto delle leggi; la criminalità fiscale; le condizioni inique dei lavoratori in alcune aree del
pianeta; lo sfruttamento dei bambini; la discriminazione razziale, sessuale, religiosa.
Nel mercato globale saranno dunque sempre più favorite le imprese che offrono garanzie non più
solamente sulla qualità del servizio o del prodotto, ma anche sull’intero processo produttivo e
quindi sui principi etici su cui si basano le scelte aziendali. Nell’economia odierna e futura
realizzare politiche compatibili con l’ambiente e i bisogni sociali diventa un obiettivo necessario
per le imprese che vogliano avere sia il successo commerciale che una buona reputazione. Da
queste premesse nasce e si sviluppa l’idea di responsabilità sociale delle imprese, che è una
risposta dell’azienda alle nuove aspettative che i componenti della società nutrono nei suoi
confronti.
CONCETTO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA
Il concetto di Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), che in inglese è detto Corporate Social
Responsibility (CSR), diventa concreto quando un’azienda si assume volontariamente il compito
di soddisfare le attese di tutti i soggetti coinvolti nelle sue attività, andando oltre quanto
stabilito da vincoli legislativi. Le imprese socialmente responsabili lavorano sia per la loro
crescita economica, sia per lo sviluppo del territorio in cui operano, portando competitività,
occupazione, coesione sociale e protezione dell’ambiente. Queste imprese non sono responsabili
solo verso i manager, gli azionisti e i creditori, come avviene nelle aziende gestite con metodi
tradizionali, ma anche verso i così detti stakeholder, cioè i “portatori di interessi coinvolti
nell’esercizio dell’attività economica dell’azienda”. In altre parole gli stakeholder sono quei
soggetti interessati, direttamente o indirettamente, all’andamento dell’attività aziendale, e
implicati nelle conseguenze delle sue politiche: lavoratori, soci, fornitori, finanziatori,
investitori, consumatori, concorrenti, enti locali, Pubblica Amministrazione, sindacati,
associazioni di categoria, organizzazioni, partiti politici, mass media. Per le imprese socialmente
responsabili avere successo non vuol dire solo ottenere i massimi profitti, ma anche rispettare le
proprie funzioni sociali e far crescere il benessere di tutta la collettività. Ciò non significa
mettere in discussione il mercato globale o l’attività produttiva, ma operare senza sfruttare in
modo eccessivo il capitale, le persone e le risorse naturali. Quando un’impresa riesce a integrare
i suoi obiettivi economici a quelli sociali e ambientali, attraverso politiche volontarie e
consapevoli, si potrà dire che ha agito in modo socialmente responsabile. Essa diventa quindi
una azienda sostenibile, perché porta a termine i propri interessi e lascia alle generazioni che
verranno la possibilità di soddisfare, a loro volta, i propri bisogni.
4
Responsabilità sociale d'impresa
La responsabilità sociale dell'impresa (RSI) è
ormai argomento molto dibattuto; in Italia e
nel resto d'Europa ci si è avvicinati, seppur con
approcci spesso anche radicalmente diversi, a
un tema già molto in voga nei paesi
anglosassoni.
Le
imprese,
sempre
più
globalizzate, sono di fatto poco regolamentate
nelle loro strategie mondiali dalle legislazioni
nazionali. Problemi sociali di importanza
colossale sono molto spesso collegati alla nuova
divisione mondiale del lavoro e ai metodi
correnti di produzione per l'esportazione:
l'estrema mobilità delle imprese del settore
manifatturiero ha creato una durissima
concorrenza a livello mondiale che in molte
nazioni produce una "corsa verso il basso" per
quanto riguarda diritti dei lavoratori, salari,
orari e condizioni di lavoro. Fenomeni come il
lavoro infantile e in schiavitù non sono in
diminuzione e si annidano in molti settori.
Chi si ricorda più della motivazione del
personale e dell'orgoglio di appartenenza? Forse
sono concetti ritenuti superati dai guru della
consulenza, ma in un settore che vede al centro
dell'attività il lavoratore professionale, unico
vero fattore della produzione, occorre porre
grande attenzione a questa inderogabile
risorsa.
In una recente ricerca sul tema dell'etica è
emerso che il 58% dei cittadini europei (64% in
Italia) ritiene che il mondo economico non
dedichi
sufficiente
attenzione
alla
responsabilità sociale e tra questi cittadini il
25% (20% in Italia) considera molto importante
nella scelta dei propri acquisti l'impegno e la
responsabilità sociale dell'azienda produttrice
e il 44% (16% in Italia) è disposto a riconoscere
un valore maggiore a questi prodotti,
accettando un prezzo più alto. Esiste, dunque,
una vera e propria domanda di etica, che
inevitabilmente genera il suo mercato e crea i
suoi strumenti.
La società civile è da tempo impegnata per fare
in modo che la produzione estera controllata
direttamente o indirettamente dalle aziende
europee avvenga nel pieno rispetto dei diritti
fondamentali della persona e delle comunità
locali e garantisca il rispetto e la protezione
dell'ambiente, andando oltre l'inconsistenza
dell'approccio che lega l'etica alla beneficenza
anziché al rispetto dei diritti. Anche i più
recenti documenti della Sottocommissione
ONU sui diritti umani riconoscono la necessità
di un quadro giuridico vincolante per i
comportamenti delle imprese in tutto il mondo.
I consumatori e i piccoli risparmiatori hanno
scoperto in maniera sempre più cosciente e
organizzata l'efficacia del potere che hanno di
5
indirizzare il mercato e, quindi, anche della
responsabilità di usarlo e associazioni di
consumatori sono state create non solo o non
tanto per difendere i diritti dei consumatori,
ma per contribuire alla risoluzione dei problemi
mondiali, in particolare di quanto compete al
comportamento delle grandi imprese. In
quest'ottica, la responsabilità sociale viene
posta in relazione con i comportamenti dei
singoli, persone o organizzazioni.
Come nasce
Nella seconda metà degli anni '90, all'indomani
del Summit di Rio (1992) e della stesura della
Agenda 21, le Nazioni Unite invitarono le grandi
imprese multinazionali a definire accordi
commerciali che contemplassero e tutelassero i
diritti umani di base, quelli dei lavoratori e il
rispetto dell'ambiente. Si intendeva, con
questo, non solo la creazione di una
piattaforma contrattuale equa ed ecologica ma
anche l'avvento di un preciso impegno verso il
mondo, la società umana globalizzata e
l'ambiente
che
andava
oltre
la
regolamentazione dei
comportamenti. Il
termine adottato fu quello di Corporate Social
Responsibility (CSR), che in italiano diventa
Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI), dove al
termine "responsabilità" va attribuito, meglio, il
significato di "consapevolezza".
Molte aziende firmarono accordi con i partner
commerciali, dai principali clienti e fornitori ai
subappaltatori di attività di servizio, affinché
fossero garantiti degli standard etici minimi
(rifiuto del lavoro minorile e delle condizioni di
sfruttamento umano, pari opportunità, etc).
Fra i primi settori ad essere normati in tal
senso, in Europa, il settore tessile che, per
mezzo
dell'associazione
EURATEX,
rappresentante europea di categoria, firmò un
accordo sindacale in cui venivano garantiti i
diritti sopra citati.
L'Unione Europea iniziò ad elaborare una
strategia di coinvolgimento delle aziende nel
progetto RSI già a partire dal 1997: venne
costituito, infatti, un organo di consulenza
dedicato e nel luglio 2001 venne pubblicato il
Libro Verde sulla Responsabilità Sociale
d'Impresa,
un
documento
destinato
specificamente all'apertura del dibattito a
livello europeo su tale materia.
Il Libro Verde fornisce le coordinate in base alle
quali si intende muovere l'Unione Europea e dà
già una prima definizione provvisoria di RSI:
un'adesione volontaria ad un insieme di norme
comportamentali volte al miglioramento della
società in generale e a partire dalla dimensione
interna dell'azienda. Si individuano come
stakeholder, ovvero referenti della RSI, cioè
"portatori di interesse" tutti i cittadini - nessuno
escluso - che siano in qualche maniera toccati o
6
Cos'e'
I vantaggi
Definizioni
Per chi siede
implicati
nellenei
azioni
Consigli
dell'azienda.
di Amministrazione,
In seguito al
la
dibattito scaturito
Responsabilità
Sociale
dall'uscita
è del
un Libro
importante
Verde,
l'Unione Europea
strumento
di governo
ha inoltre dell’impresa,
indetto un giroche
di
consultazione
migliora
performance
a livello dei
finanziarie,
singoli paesi
processi
membri
di
con l’obiettivo
coesione
interna,
di gestione
precisi impegni
operativa.
da parte dei
governi
Per
il emarketing
attraverso èimportanti
una nuova
dibattiti.
via La
al
tappa italiana che
posizionamento
dei prodotti
si è tenuta
e delamarchio.
Milano il 10
febbraio
Per
i cittadini
2002,e ipresso
consumatori
Assolombarda,
la Responsabilità
è stata
significativa
Sociale
d’Impresa
dal punto
è valore.
di vista del futuro del
nostro paese in merito alla RSI. Il Governo ha
preso infatti la decisione di preparare un
profilo
di standard
legaliorientando
per cui un'azienda
si
Le aziende
si stanno
alla CSR:
Socialmente
Responsabile.
Si
-può
per definire
convenienza
economica
(domanda del
intende con questo che, per definirsi tale,
mercato);
dovrà farsiconvinzione
certificare.
-l'aziendaper
profonda;
è stato compiuto
-Un passo significativo
per
moda;
2003governo;
dalla Sottocommissione delle
-nell'agosto
per invito del
Nazioni
Unitedipercollaborazione
la Promozionei evantaggi
la Protezione
In
un clima
sono
dei Diritti
ha gestione
approvato
le
evidenti
per Umani,
tutti. Sulquando
piano della
delle
Norme delle
Nazioni
Unite sono
sulla Responsabilità
risorse
umane
i rapporti
improntati al
delle
Imprese alla
Transnazionali
ed Altre eImprese
confronto,
partecipazione
alla
Riguardo
ai
Diritti
Umani.
Per
la prima volta, in
trasparenza.
questo
testo, sisociale
affronta
il tema
della
La
responsabilità
d’impresa
costituisce
responsabilità
delle
imprese
sul piano
un
elemento disociale
stabilità
interna
e insieme
un
del
diritto
internazionale.
Le
Norme
fattore
di competitività.
costituiscono una dichiarazione autorevole e
completa sulla responsabilità delle imprese in
relazione ai diritti umani. Evidenziano buone
prassi e diverse modalità di monitoraggio ed
attuazione. Le Norme sono sinonimo di
chiarezza e credibilità rispetto a molti codici
volontari che troppo spesso non hanno
legittimazione internazionale e sono meno
dettagliati
riguardo alle problematiche dei
RSI
diritti umani.
A conferma dell'impegno dedicato dal suo
Al
concetto
di
Responsabilità
Sociale
Ministero alla diffusione della cultura della RSI,
d’Impresa non corrisponde ancora una univoca
il Ministro Maroni ha inserito questo tema tra le
definizione "ufficiale". Si parla, con significato
priorità del semestre di Presidenza italiana
affine, di "etica di impresa", di "cittadinanza
dell'Unione Europea. e si è fatto promotore di
aziendale" (corporate citizenship), di "sviluppo
una proposta concreta che è stata presentata a
sostenibile", di "sviluppo durevole".
Venezia il 14 novembre 2003 in occasione della
Tutti questi concetti sembrano comunque
Terza Conferenza Europea sulla Corporate
ruotare attorno ad una logica comune, che
Social Responsibility.
risponde ai criteri del cosiddetto "triplice
La proposta, meglio nota come Progetto CSRapproccio" (TBL - Triple Bottom Line): per
SC, consiste nello sviluppo di linee guida e
valutare le prestazioni globali di un'impresa si
criteri condivisi per la valutazione, la
fa riferimento all'insieme degli aspetti
rendicontazione e la verifica delle pratiche di
economici, di tutela ambientale e di
RSI.
contributo sociale.
Nel corso del Consiglio dei Ministri del Lavoro e
Secondo
la
Commissione
Europea
la
delle Politiche Sociali dell'Unione Europea, il
responsabilità
sociale
d’impresa
è
Ministro Maroni ha presentato una dichiarazione
"l’integrazione volontaria da parte delle
scritta della Presidenza italiana sulla CSR
imprese delle preoccupazioni sociali e
(Brussels, 1 dicembre 2003) Dichiarazione della
ambientali nelle loro attività commerciali e
Presidenza italiana su CSR Il 09/06/2004 il
nelle loro relazioni con le parti interessate
Ministro
Maroni
ha
sottoscritto
con
(stakeholder)". Nel Libro Verde è specificato
Assolombarda il protocollo d'intesa su CSR.
che essere socialmente responsabili vuol dire
"non solo soddisfare pienamente gli obblighi
giuridici applicabili, ma anche andare al di là
7
investendo di più nel capitale umano,
nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti
interessate".
Questa definizione sembra superata sia dallo
stesso Parlamento europeo sia dalle recenti
norme delle Nazioni Unite sulla responsabilità
delle imprese nei confronti dei diritti umani,
che parlano di "obbligo di promuovere,
rispettare, garantire il rispetto e proteggere i
diritti
umani
riconosciuti
dal
diritto
internazionale" da parte delle compagnie
transnazionali e delle altre imprese.
Secondo le associazioni che, nel maggio 2003,
hanno dato vita alla campagna "meno
beneficenza più diritti", la RSI consiste nel fare
in modo che tutte le attività aziendali,
controllate direttamente o indirettamente, si
svolgano nel pieno rispetto dei diritti
fondamentali della persona e delle comunità in
cui operano e garantiscano la protezione
dell'ambiente in tutto il mondo.
Stakeholder
Sono i referenti della RSI, tutti i cittadini nessuno escluso - che siano in qualche maniera
toccati o implicati nelle azioni dell'azienda,
cioè "portatori di interessi".
I soggetti coinvolti
I soggetti coinvolti nel concetto di gestione
socialmente responsabile d'impresa sono tutti i
"portatori d'interesse" che, se distinti per
gruppi, sono così individuati:
Risorse umane (dipendenti) e loro
rappresentanti (sindacati)
Soci/Azionisti e Comunità finanziaria
Clienti
Fornitori
Partner finanziari
Stato,
Enti
locali,
e
Pubblica
amministrazione
Comunità
Ambiente
Indicatori di "agire etico"
Sono considerati indicatori di agire etico:
•
•
l'attivazione di pratiche e strumenti
finalizzati ad instaurare un rapporto
con l'insieme dei cosiddetti
stakeholder, basato sulla fiducia, la
correttezza e la trasparenza;
un atteggiamento sempre più attento
alle risorse umane impiegate (rispetto
8
•
•
dei diritti e della dignità dei lavoratori,
assenza di forme di discriminazioni
sessuali, religiose e razziali, tutela
della salute, promozione delle risorse
umane e del capitale intellettuale e
umano interno all'azienda);
il rispetto dell'ambiente e dei diritti
umani;
l'impegno diretto in iniziative
finalizzate a contribuire al
miglioramento della società e alla
tutela dell'ambiente (investimento
nella cultura, nella ricerca, nella tutela
della salute, in iniziative di solidarietà,
etc.).
Gli strumenti per gestire la CSR
Strumenti strategici:
•
•
Carta/manifesto dei valori
Codice etico
Strumenti operativi di relazione:
•
Relazioni, dialogo e coinvolgimento con
gli stakeholder
Documento di rendicontazione:
•
Bilancio / relazione sociale
Strumenti operativi di supporto:
•
•
•
•
•
Sistema informativo
Filigrana ed indicatori di performance
Training al personale su RSI
Gestione del patrimonio intellettuale
Utilizzo di altri standard di qualità
Strumenti accessori:
•
•
•
Account Ability 1000 (AA 1000)
Social audit e social rating
Individuazione di iniziative di
responsabilità sociale
Comitato etico
AccountAbility 1000 è un sistema di controllo
della
qualità
rendicontazione
di
tutti
che
quei
servono
processi
a
di
valutare,
comunicare e migliorare le performance etiche
9
e sociali di un’azienda. A differenza di altri
approcci questo modello è più globale, in
quanto coinvolge tutti gli stakeholder. La
norma mira a fornire informazioni chiare circa
il
corretto
utilizzo
dei
processi
di
rendicontazione ed evitare che questi vengano
strumentalizzati
per
migliorare
l’immagine
aziendale senza che vi sia un effettiva attività
di CSR all’interno dell’impresa. Il principio base
di AA 1000 è la capacità di spiegare o dare
giustificazione delle azioni (o delle omissioni)
di cui l’impresa è responsabile verso quanti
abbiano
un
interesse
legittimo
nei
suoi
confronti.
Bilancio ambientale
Il bilancio ambientale, o eco-bilancio, è uno
strumento in grado di fornire il quadro
completo e il controllo delle correlazioni tra
l’impresa e l’ambiente naturale. Il bilancio
ambientale è prima di tutto uno strumento di
informazione interno dell’impresa, e quindi non
è legato a vincoli di forma o di sostanza. Nella
gestione aziendale l’ecobilancio diventa un
vero
e
proprio
strumento
contabile,
che
permette di rilevare e collegare dati di tipo
fisico
e
monetario.
Questi
obiettivi
si
realizzano rappresentando i dati quantitativi e
qualitativi relativi all’impatto ambientale delle
attività produttive, e dello sforzo economico e
finanziario
sostenuto
dall’impresa
per
la
protezione dell’ambiente.
Bilancio sociale
Il bilancio sociale è uno strumento volontario
per valutare i risultati dell’attività aziendale
nella loro dimensione sociale, ambientale ed
etica e per renderne conto pubblicamente. In
genere
in
un
bilancio
sociale
l’impresa
definisce l’identità, i valori, la mission e gli
10
obiettivi strategici, oltre a descrivere il suo
assetto
istituzionale
e
la
sua
struttura
organizzativa. Inoltre viene reso pubblico ai
diversi stakeholder il calcolo della distribuzione
del così detto valore aggiunto, cioè della
ricchezza che l’attività aziendale ha creato, in
un
certo
periodo,
interlocutori.
In
a
vantaggio
questa
dei
prospettiva,
suoi
ad
esempio, i lavoratori cessano di rappresentare
un costo e divengono parte del maggior valore
creato dall’azienda. In sostanza, il bilancio
sociale prevede un’attività di contabilità e di
riclassificazione
di
tradizionali
grandezze
economico monetarie (ad esempio: il conto
economico)
in
relazione
alle
performance
sociali e ambientali dell’impresa. Attraverso la
costruzione di indicatori significativi si fa in
modo che i dati contabili esprimano anche la
propria valenza sociale, in termini, appunto, di
valore aggiunto. Infine, il bilancio sociale
contiene
la
(reporting),
cosiddetta
che
relazione
fornisce
agli
sociale
stakeholder
un’informazione ampia e comprensibile.
Codice etico e codice di condotta
Una delle prassi più diffuse per integrare
obiettivi non economici nella mission aziendale
sono i codici etici e i codici di condotta. Si
tratta
di
forme
rivolte
ai
dipendenti
amministratori
di
autoregolamentazione,
ed
d’impresa,
ai
direttori
che
ed
stabiliscono
principi, modelli di comportamento e norme
morali che detti soggetti devono perseguire
nello svolgimento della loro mansione.
Il codice etico è un documento che esprime un
insieme di principi etici, valori
fondamentali
e
regole
generali
di
comportamento (diritti e doveri), attraverso i
quali
l’impresa
chiarisce
le
proprie
responsabilità etiche e sociali verso i vari
stakeholder, e si impegna pubblicamente a
11
rispettarli.
Il codice di condotta è una dichiarazione
ufficiale dei valori e delle prassi commerciali di
un’impresa e, a volte, dei suoi fornitori. Esso
enuncia norme minime e attesta l’impegno
preso dall’impresa di osservarle e di farle
osservare dai suoi appaltatori, subappaltatori,
fornitori e concessionari. Le imprese possono
trasformare gli impegni assunti nei codici in
concrete
pratiche
dell’attività
quotidiana,
come ad esempio: monitoraggio interno dei
comportamenti,
relazioni
dirette
Amministrazione,
al
diffusione
Consiglio
di
di
di
manuali
conformità (compliance), meccanismi agevolati
di denuncia, formazione, istituzione di figure
specializzate (come quella del Responsabile
della CSR), ecc. L’applicazione dei codici
diventa così un ulteriore affermazione della
reale volontà dell’impresa di fare proprie le
preoccupazioni
degli
stakeholder
e
di
soddisfare valori etici e sociali che sono rivolti
prima di tutto alla comunità globale, ma col
tempo saranno per l’impresa un vero e proprio
valore aggiunto, di tipo anche economico.
12
Social Accountability 8000 (SA 8000)
Il Social Accountability 8000 (SA 8000) é una
norma internazionale basata sui principi delle
11
convenzioni
Internazionale
del
dell’Organizzazione
Lavoro
(OIL),
della
Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti
dell’Infanzia e della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani. La missione di SA 8000 é il
miglioramento delle condizioni di lavoro in
tutti i Paesi del mondo. La SAI (Social
Accauntability
International),
attraverso
la
norma, incoraggia le aziende a collaborare con
i propri fornitori per implementare una politica
di
Responsabilità
Sociale.
Nel
concreto
l’impresa che vuole adottare un sistema di
gestione secondo la norma SA 8000 dovrà
affrontare i seguenti aspetti, che verranno
verificati da un ente terzo di
accertamento:
- lavoro minorile;
- lavoro forzato;
- salute e sicurezza dei lavoratori;
-
libertà
d’associazione
e
diritto
alla
contrattazione collettiva;
- discriminazione;
- procedure disciplinari;
- orario di lavoro;
- livello salariale minimo.
L’applicazione corretta della norma migliora le
condizioni di lavoro di ogni singola realtà
aziendale e contribuisce a rendere più solida
l’economia “glocale”, cioè l’economia locale
nel contesto della globalizzazione. La SA 8000
garantisce i seguenti benefici:
- miglioramento delle relazioni con fornitori e
contraenti;
- aumento di informazione e di credibilità per i
consumatori;
- progresso nella gestione della catena dei
fornitori;
13
- incremento di sicurezza per l’azienda, gli
investitori e i clienti.
Sistemi di gestione ambientale
Tra i sistemi di gestione ambientale i più diffusi
sono ISO 14001, EMAS ed Ecolabel. Il loro
vantaggio
sta
nel
fatto
di
offrire
delle
procedure preconfezionate, per cui si riducono
i costi da parte delle imprese.
La ISO 14001 è una certificazione ambientale
volontaria,
riconosciuta
a
livello
internazionale, che fornisce a un’impresa,
indipendentemente dalla tipologia e dalle
dimensioni,
un
supporto
dell’ambiente
e
dell’inquinamento.
nella
nella
Questi
protezione
prevenzione
obiettivi
sono
raggiunti tramite il controllo sistematico e il
miglioramento
continuo
delle
azioni
da
compiere per consentire all’impresa di ridurre
al minimo l’impatto ambientale esercitato
dalla propria attività. Il rispetto dei requisiti
normativi è sottoposto alla verifica di un ente
esterno indipendente che, in caso di esito
positivo, provvede al rilascio della relativa
certificazione.
L’EMAS è un regolamento valido a livello
europeo che riguarda l’adesione volontaria
14
delle organizzazioni ad un sistema comunitario
di
ecogestione
dell’EMAS
è
e
valutazione.
incentivare
il
Obiettivo
miglioramento
continuo delle prestazioni ambientali delle
imprese mediante l’introduzione e attuazione
di
sistemi
di
gestione
ambientale,
la
valutazione periodica e sistematica (audit)
dell’efficacia
di
tali
sistemi,
nonché
l’informazione sulle prestazioni ambientali e un
dialogo aperto con il pubblico e le parti
interessate. Per potersi registrare l’impresa
deve presentare una dichiarazione ambientale
e deve essere valutata da un soggetto esterno
(auditor).
In
caso
di
esito
positivo
la
valutazione permette di iscriversi in un registro
europeo e di utilizzare uno specifico logo
ambientale. Il nuovo regolamento EMAS, in
vigore dal 2001 prevede che il sistema di
gestione ambientale di un.organizzazione che
voglia registrarsi sia conforme con i requisiti
della norma ISO 14001.
Il sistema di etichettatura ecologica Ecolabel è
uno degli strumenti di politica
ambientale e industriale dell’Unione Europea
che attribuisce un marchio di qualità alle
imprese che producono beni o servizi con il
minor impatto ambientale. Chi aderisce al
Sistema
Ecolabel
attualmente
deve
stabilite
rispettare
dal
regole
Regolamento
1980/2000. L’Ecolabel è un’etichetta (il cui
logo è costituito da una margherita) che viene
esposta direttamente sul prodotto o che
caratterizza un servizio e che attesta la
rispondenza del prodotto o del servizio a
specifici requisiti ambientali (criteri).
Queste
norme
sono
formulate
sulla
base
dell’analisi dell’intero ciclo di vita del prodotto
(LCA = Life Cicle Analysis) mediante la quale
vengono individuati tutti gli impatti ambientali,
dall’estrazione
delle
materie
prime,
alla
15
produzione e al fine vita del prodotto, e sono
presi in considerazione quelli su cui si possono
effettuare ragionevolmente dei miglioramenti.
Sistema di gestione della salute e della
sicurezza dei lavoratori (OHSAS 18001)
Il sistema di gestione della salute e sicurezza
dei lavoratori, noto come OHSAS
18001
(Occupational
Assessment
Series),
riconosciuto
a
Health
è
livello
and
uno
Safety
strumento
internazionale
che
garantisce alle imprese di rispettare le leggi in
materia di salute e sicurezza e di migliorare le
proprie prestazioni. Questa norma, emessa
nell’aprile del 1999, può essere applicata da
tutte
le
organizzazioni
che
decidano
di
adottare e di formalizzare un sistema di
gestione per eliminare o ridurre i rischi a cui i
lavoratori sono esposti nello svolgimento delle
proprie attività. L.’OHSAS 18001 non considera
tanto
l’aspetto
della
sicurezza
legato
ai
prodotti, ma fornisce alle aziende criteri di
gestione dei rischi relativi a salute e sicurezza
dei dipendenti. Il rispetto delle regole previste
da questo sistema di gestione non assolve le
imprese dai normali obblighi di legge.
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Responsabilità Sociale d'Impresa
Responsabilità Sociale d'Impresa (CSR)
RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA
Centro di ricerca "Governance e
responsabilità sociale d'impresa" ...
Amnesty International - NOTIZIARIO
MENSILE: Febbraio 2004
Avvenimenti / Events: Management e
responsabilità sociale d' ...
www.lavoroetico.it
www.geminieuropa.com/generic_c_sa8
000_art6.html
www.responsabilitasociale.org
www.finanza-etica.org
www.abi.it
www.falcri.it
I BENEFICI PER LE IMPRESE SOCIALEMENTE RESPONSABILI
Per diventare socialmente responsabili le aziende devono ripensare, in un’ottica nuova rispetto
ai sistemi di gestione tradizionali, i valori e le priorità che animano la loro attività. Le imprese
che non sono state avide di massimizzare i profitti a tutti i costi a breve termine, ma hanno
seguito politiche di sviluppo sostenibile e sono state attente alle esigenze e alle preoccupazioni
della collettività, raccoglieranno frutti a medio e lungo termine.
I primi benefici della CSR sono soggettivi: dipendono dalle ragioni personali e dagli ideali che
hanno stimolato l’imprenditore consapevole a scegliere la via della responsabilità sociale.
Inoltre, le buone prassi spesso anticipano future disposizioni legislative: un esempio sono le
aziende dotate di sistemi per ridurre l’inquinamento che in futuro potrebbero essere imposti per
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legge. Infine, per le imprese socialmente responsabili esistono vantaggi oggettivi, di seguito
sintetizzati. Vari studi hanno dimostrato che l’impegno nel campo sociale delle imprese aumenta
le loro performance economiche. I dati statistici confermano che le aziende socialmente
responsabili riportano, in media, un aumento di competitività vincente rispetto a quelle che,
nello stesso arco di tempo, non hanno adottato iniziative di CSR. Diverse iniziative di CSR
possono comportare una significativa riduzione dei costi. Ad esempio, le aziende che adottano
sistemi di gestione ambientale, a fronte di una spesa iniziale per la loro progettazione e
installazione, in seguito abbassano i costi del ciclo produttivo e del consumo di energia elettrica,
ottimizzano l’uso delle risorse (inferiore impiego di materie prime, prodotti di scarto in quantità
minime e talvolta anche riciclabili), e riducono i costi di smaltimento dei rifiuti. Nel contesto dei
rapporti interpersonali in azienda, programmazioni flessibili dei turni di lavoro e maggiore
attenzione alle esigenze dei dipendenti possono determinare minor assenteismo, diminuzione
del turnover e riduzione delle situazioni critiche che possono produrre un clima di ostilità, che
spesso è la causa determinante di strappi nelle contrattazioni tra le parti. L’attenzione
all’ambiente e il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori se comunicate, favoriscono un
consumo più responsabile che può penalizzare le aziende che si comportano in modo scorretto
con iniziative di boicottaggio o campagne pubbliche negative. Riduzione dei costi significa
inoltre avere maggiori profitti, e quindi cifre più consistenti da investire, creando un circolo
virtuoso che non può essere trascurato né dell’azienda, né dalle politiche pubbliche, come ad
esempio nel caso del Progetto CSR-SC del Governo italiano.
Essere socialmente responsabili dunque, significa:
migliorare il clima aziendale e aumentare la motivazione dei collaboratori;
aumentare le capacità dell’impresa di attrarre e mantenere personale più qualificato;
contribuire a differenziare il marchio e dunque a rafforzarlo nei confronti di mercati
sempre più affollati;
accrescere la reputazione complessiva dell’impresa;
migliorare la relazione con le istituzioni pubbliche e in futuro con le istituzioni
finanziarie, nel senso di un più facile accesso alle fonti di finanziamento in virtù di una
riduzione generale del profilo di rischio.
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La responsabilità sociale delle imprese è uno strumento che può consentire agli imprenditori di
assicurare alla propria azienda sia il vantaggio dato dalla competitività a lungo termine, sia la
continuità degli affari.
Un’impresa si comporta in modo socialmente responsabile quando sceglie volontariamente di
prestare più attenzione ad alcuni aspetti sociali e ambientali nello svolgere le sue operazioni
commerciali e nei rapporti con le “parti interessate” alla sua attività (gli stakeholder).
La RSI è un’opportunità, non un obbligo o una nuova norma, e può dare un valore aggiunto
all’azienda stessa, oltre che aumentare il benessere della collettività.
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D_08 Responsabilità sociale e certificazione etica d`impresa