Progetto “Labor” - Linea 4 “Emersì” Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Interventi per l’emersione del lavoro irregolare – Responsabilità sociale e certificazione etica d’impresa 1 La Responsabilità Sociale d’impresa Migliora la qualità della vita della comunità. 2 GENERALITA’ Il presente opuscolo divulgativo è un primo risultato concreto per guidare le aziende lungo la via delle buone prassi, delle certificazioni e dei comportamenti etici. L’opuscolo vuole essere un primo strumento per sensibilizzare le aziende sul tema della responsabilità sociale e per informare le imprese che vogliano muovere i primi passi verso la comprensione e l’applicazione di tematiche fondamentali per consentire una crescita economica e sociale indirizzata allo sviluppo sostenibile del territorio. Il Nobel per l’economia 1998, Amartya Sen, sostiene che “l’economia è un motore, se ne possono conoscere tutti i pezzi. Ma non va da solo. E' una questione di responsabilità; è una questione di scelte; è una questione di guida”. Questa idea è tanto distante dal pensiero di Milton Friedman, premio Nobel nel 1976, che riteneva “una pia illusione”, chiedere a un’impresa di impegnarsi in attività diverse dall’esclusiva ricerca del profitto, quanto i presupposti di sviluppo che oggi governano il mercato economico globale. L’Occidente, dopo aver vissuto un boom economico e una crescita del benessere legato al profitto e alla sola redditività, negli ultimi decenni ha rallentato lo sviluppo e le imprese sono state coinvolte, o per loro volontà o per obbligo, nella gestione dei costi dello Stato sociale. Il pensiero economico legato alla sola creazione di profitto per gli azionisti, che attraverso scelte personali avrebbero poi provveduto a ridistribuire gli utili tra le parti sociali, ha subito forti mutamenti, seguendo i cambiamenti politico-sociali del tempo. In quest’ottica, sempre più imprese hanno iniziato a partecipare alle politichesociali, applicando “buone prassi”, che col tempo, rendendo pubbliche le specifiche iniziative, hanno migliorato le loro prestazioni economiche. E' nata così l’etica degli affari o etica delle imprese (business ethics), una disciplina che ha stabilito da un lato i principi morali che sono alla base dell’attività economica, dall’altro le pratiche che un’impresa deve presentare per rendere conto della sua attività (rendicontazione o accountability). Un particolare tipo di questi documenti è la rendicontazione sociale (social accountability), che le imprese possono usare per rendere noto in che modo la loro attività influenza l’ambiente (inquinamento di acqua e aria, sfruttamento delle risorse naturali, ecc.) e la società (dipendenti, fornitori, clienti, enti locali, ecc.). Questi temi iniziarono a circolare a metà degli anni Settanta negli Stati Uniti e si diffusero poi in tutti i Paesi avanzati, ma in genere furono conosciuti e messi in pratica solo da poche imprese virtuose, da grandi gruppi economico-finanziari o da alcuni Enti Pubblici. Dagli anni Novanta si sviluppa la globalizzazione dei mercati e le imprese devono affrontare nuove problematiche: il consumatore non è più vincolato a servirsi dai fornitori locali; lo spostamento di stabilimenti produttivi in Paesi in via di sviluppo è sempre più frequente; le innovazioni tecnologiche rendono competitive anche le aziende di piccole dimensioni. Ben 3 presto emergono i limiti etici e sociali dei nuovi mercati globali: l’assenza di equità; il mancato rispetto delle leggi; la criminalità fiscale; le condizioni inique dei lavoratori in alcune aree del pianeta; lo sfruttamento dei bambini; la discriminazione razziale, sessuale, religiosa. Nel mercato globale saranno dunque sempre più favorite le imprese che offrono garanzie non più solamente sulla qualità del servizio o del prodotto, ma anche sull’intero processo produttivo e quindi sui principi etici su cui si basano le scelte aziendali. Nell’economia odierna e futura realizzare politiche compatibili con l’ambiente e i bisogni sociali diventa un obiettivo necessario per le imprese che vogliano avere sia il successo commerciale che una buona reputazione. Da queste premesse nasce e si sviluppa l’idea di responsabilità sociale delle imprese, che è una risposta dell’azienda alle nuove aspettative che i componenti della società nutrono nei suoi confronti. CONCETTO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA Il concetto di Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI), che in inglese è detto Corporate Social Responsibility (CSR), diventa concreto quando un’azienda si assume volontariamente il compito di soddisfare le attese di tutti i soggetti coinvolti nelle sue attività, andando oltre quanto stabilito da vincoli legislativi. Le imprese socialmente responsabili lavorano sia per la loro crescita economica, sia per lo sviluppo del territorio in cui operano, portando competitività, occupazione, coesione sociale e protezione dell’ambiente. Queste imprese non sono responsabili solo verso i manager, gli azionisti e i creditori, come avviene nelle aziende gestite con metodi tradizionali, ma anche verso i così detti stakeholder, cioè i “portatori di interessi coinvolti nell’esercizio dell’attività economica dell’azienda”. In altre parole gli stakeholder sono quei soggetti interessati, direttamente o indirettamente, all’andamento dell’attività aziendale, e implicati nelle conseguenze delle sue politiche: lavoratori, soci, fornitori, finanziatori, investitori, consumatori, concorrenti, enti locali, Pubblica Amministrazione, sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni, partiti politici, mass media. Per le imprese socialmente responsabili avere successo non vuol dire solo ottenere i massimi profitti, ma anche rispettare le proprie funzioni sociali e far crescere il benessere di tutta la collettività. Ciò non significa mettere in discussione il mercato globale o l’attività produttiva, ma operare senza sfruttare in modo eccessivo il capitale, le persone e le risorse naturali. Quando un’impresa riesce a integrare i suoi obiettivi economici a quelli sociali e ambientali, attraverso politiche volontarie e consapevoli, si potrà dire che ha agito in modo socialmente responsabile. Essa diventa quindi una azienda sostenibile, perché porta a termine i propri interessi e lascia alle generazioni che verranno la possibilità di soddisfare, a loro volta, i propri bisogni. 4 Responsabilità sociale d'impresa La responsabilità sociale dell'impresa (RSI) è ormai argomento molto dibattuto; in Italia e nel resto d'Europa ci si è avvicinati, seppur con approcci spesso anche radicalmente diversi, a un tema già molto in voga nei paesi anglosassoni. Le imprese, sempre più globalizzate, sono di fatto poco regolamentate nelle loro strategie mondiali dalle legislazioni nazionali. Problemi sociali di importanza colossale sono molto spesso collegati alla nuova divisione mondiale del lavoro e ai metodi correnti di produzione per l'esportazione: l'estrema mobilità delle imprese del settore manifatturiero ha creato una durissima concorrenza a livello mondiale che in molte nazioni produce una "corsa verso il basso" per quanto riguarda diritti dei lavoratori, salari, orari e condizioni di lavoro. Fenomeni come il lavoro infantile e in schiavitù non sono in diminuzione e si annidano in molti settori. Chi si ricorda più della motivazione del personale e dell'orgoglio di appartenenza? Forse sono concetti ritenuti superati dai guru della consulenza, ma in un settore che vede al centro dell'attività il lavoratore professionale, unico vero fattore della produzione, occorre porre grande attenzione a questa inderogabile risorsa. In una recente ricerca sul tema dell'etica è emerso che il 58% dei cittadini europei (64% in Italia) ritiene che il mondo economico non dedichi sufficiente attenzione alla responsabilità sociale e tra questi cittadini il 25% (20% in Italia) considera molto importante nella scelta dei propri acquisti l'impegno e la responsabilità sociale dell'azienda produttrice e il 44% (16% in Italia) è disposto a riconoscere un valore maggiore a questi prodotti, accettando un prezzo più alto. Esiste, dunque, una vera e propria domanda di etica, che inevitabilmente genera il suo mercato e crea i suoi strumenti. La società civile è da tempo impegnata per fare in modo che la produzione estera controllata direttamente o indirettamente dalle aziende europee avvenga nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona e delle comunità locali e garantisca il rispetto e la protezione dell'ambiente, andando oltre l'inconsistenza dell'approccio che lega l'etica alla beneficenza anziché al rispetto dei diritti. Anche i più recenti documenti della Sottocommissione ONU sui diritti umani riconoscono la necessità di un quadro giuridico vincolante per i comportamenti delle imprese in tutto il mondo. I consumatori e i piccoli risparmiatori hanno scoperto in maniera sempre più cosciente e organizzata l'efficacia del potere che hanno di 5 indirizzare il mercato e, quindi, anche della responsabilità di usarlo e associazioni di consumatori sono state create non solo o non tanto per difendere i diritti dei consumatori, ma per contribuire alla risoluzione dei problemi mondiali, in particolare di quanto compete al comportamento delle grandi imprese. In quest'ottica, la responsabilità sociale viene posta in relazione con i comportamenti dei singoli, persone o organizzazioni. Come nasce Nella seconda metà degli anni '90, all'indomani del Summit di Rio (1992) e della stesura della Agenda 21, le Nazioni Unite invitarono le grandi imprese multinazionali a definire accordi commerciali che contemplassero e tutelassero i diritti umani di base, quelli dei lavoratori e il rispetto dell'ambiente. Si intendeva, con questo, non solo la creazione di una piattaforma contrattuale equa ed ecologica ma anche l'avvento di un preciso impegno verso il mondo, la società umana globalizzata e l'ambiente che andava oltre la regolamentazione dei comportamenti. Il termine adottato fu quello di Corporate Social Responsibility (CSR), che in italiano diventa Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI), dove al termine "responsabilità" va attribuito, meglio, il significato di "consapevolezza". Molte aziende firmarono accordi con i partner commerciali, dai principali clienti e fornitori ai subappaltatori di attività di servizio, affinché fossero garantiti degli standard etici minimi (rifiuto del lavoro minorile e delle condizioni di sfruttamento umano, pari opportunità, etc). Fra i primi settori ad essere normati in tal senso, in Europa, il settore tessile che, per mezzo dell'associazione EURATEX, rappresentante europea di categoria, firmò un accordo sindacale in cui venivano garantiti i diritti sopra citati. L'Unione Europea iniziò ad elaborare una strategia di coinvolgimento delle aziende nel progetto RSI già a partire dal 1997: venne costituito, infatti, un organo di consulenza dedicato e nel luglio 2001 venne pubblicato il Libro Verde sulla Responsabilità Sociale d'Impresa, un documento destinato specificamente all'apertura del dibattito a livello europeo su tale materia. Il Libro Verde fornisce le coordinate in base alle quali si intende muovere l'Unione Europea e dà già una prima definizione provvisoria di RSI: un'adesione volontaria ad un insieme di norme comportamentali volte al miglioramento della società in generale e a partire dalla dimensione interna dell'azienda. Si individuano come stakeholder, ovvero referenti della RSI, cioè "portatori di interesse" tutti i cittadini - nessuno escluso - che siano in qualche maniera toccati o 6 Cos'e' I vantaggi Definizioni Per chi siede implicati nellenei azioni Consigli dell'azienda. di Amministrazione, In seguito al la dibattito scaturito Responsabilità Sociale dall'uscita è del un Libro importante Verde, l'Unione Europea strumento di governo ha inoltre dell’impresa, indetto un giroche di consultazione migliora performance a livello dei finanziarie, singoli paesi processi membri di con l’obiettivo coesione interna, di gestione precisi impegni operativa. da parte dei governi Per il emarketing attraverso èimportanti una nuova dibattiti. via La al tappa italiana che posizionamento dei prodotti si è tenuta e delamarchio. Milano il 10 febbraio Per i cittadini 2002,e ipresso consumatori Assolombarda, la Responsabilità è stata significativa Sociale d’Impresa dal punto è valore. di vista del futuro del nostro paese in merito alla RSI. Il Governo ha preso infatti la decisione di preparare un profilo di standard legaliorientando per cui un'azienda si Le aziende si stanno alla CSR: Socialmente Responsabile. Si -può per definire convenienza economica (domanda del intende con questo che, per definirsi tale, mercato); dovrà farsiconvinzione certificare. -l'aziendaper profonda; è stato compiuto -Un passo significativo per moda; 2003governo; dalla Sottocommissione delle -nell'agosto per invito del Nazioni Unitedipercollaborazione la Promozionei evantaggi la Protezione In un clima sono dei Diritti ha gestione approvato le evidenti per Umani, tutti. Sulquando piano della delle Norme delle Nazioni Unite sono sulla Responsabilità risorse umane i rapporti improntati al delle Imprese alla Transnazionali ed Altre eImprese confronto, partecipazione alla Riguardo ai Diritti Umani. Per la prima volta, in trasparenza. questo testo, sisociale affronta il tema della La responsabilità d’impresa costituisce responsabilità delle imprese sul piano un elemento disociale stabilità interna e insieme un del diritto internazionale. Le Norme fattore di competitività. costituiscono una dichiarazione autorevole e completa sulla responsabilità delle imprese in relazione ai diritti umani. Evidenziano buone prassi e diverse modalità di monitoraggio ed attuazione. Le Norme sono sinonimo di chiarezza e credibilità rispetto a molti codici volontari che troppo spesso non hanno legittimazione internazionale e sono meno dettagliati riguardo alle problematiche dei RSI diritti umani. A conferma dell'impegno dedicato dal suo Al concetto di Responsabilità Sociale Ministero alla diffusione della cultura della RSI, d’Impresa non corrisponde ancora una univoca il Ministro Maroni ha inserito questo tema tra le definizione "ufficiale". Si parla, con significato priorità del semestre di Presidenza italiana affine, di "etica di impresa", di "cittadinanza dell'Unione Europea. e si è fatto promotore di aziendale" (corporate citizenship), di "sviluppo una proposta concreta che è stata presentata a sostenibile", di "sviluppo durevole". Venezia il 14 novembre 2003 in occasione della Tutti questi concetti sembrano comunque Terza Conferenza Europea sulla Corporate ruotare attorno ad una logica comune, che Social Responsibility. risponde ai criteri del cosiddetto "triplice La proposta, meglio nota come Progetto CSRapproccio" (TBL - Triple Bottom Line): per SC, consiste nello sviluppo di linee guida e valutare le prestazioni globali di un'impresa si criteri condivisi per la valutazione, la fa riferimento all'insieme degli aspetti rendicontazione e la verifica delle pratiche di economici, di tutela ambientale e di RSI. contributo sociale. Nel corso del Consiglio dei Ministri del Lavoro e Secondo la Commissione Europea la delle Politiche Sociali dell'Unione Europea, il responsabilità sociale d’impresa è Ministro Maroni ha presentato una dichiarazione "l’integrazione volontaria da parte delle scritta della Presidenza italiana sulla CSR imprese delle preoccupazioni sociali e (Brussels, 1 dicembre 2003) Dichiarazione della ambientali nelle loro attività commerciali e Presidenza italiana su CSR Il 09/06/2004 il nelle loro relazioni con le parti interessate Ministro Maroni ha sottoscritto con (stakeholder)". Nel Libro Verde è specificato Assolombarda il protocollo d'intesa su CSR. che essere socialmente responsabili vuol dire "non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là 7 investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate". Questa definizione sembra superata sia dallo stesso Parlamento europeo sia dalle recenti norme delle Nazioni Unite sulla responsabilità delle imprese nei confronti dei diritti umani, che parlano di "obbligo di promuovere, rispettare, garantire il rispetto e proteggere i diritti umani riconosciuti dal diritto internazionale" da parte delle compagnie transnazionali e delle altre imprese. Secondo le associazioni che, nel maggio 2003, hanno dato vita alla campagna "meno beneficenza più diritti", la RSI consiste nel fare in modo che tutte le attività aziendali, controllate direttamente o indirettamente, si svolgano nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona e delle comunità in cui operano e garantiscano la protezione dell'ambiente in tutto il mondo. Stakeholder Sono i referenti della RSI, tutti i cittadini nessuno escluso - che siano in qualche maniera toccati o implicati nelle azioni dell'azienda, cioè "portatori di interessi". I soggetti coinvolti I soggetti coinvolti nel concetto di gestione socialmente responsabile d'impresa sono tutti i "portatori d'interesse" che, se distinti per gruppi, sono così individuati: Risorse umane (dipendenti) e loro rappresentanti (sindacati) Soci/Azionisti e Comunità finanziaria Clienti Fornitori Partner finanziari Stato, Enti locali, e Pubblica amministrazione Comunità Ambiente Indicatori di "agire etico" Sono considerati indicatori di agire etico: • • l'attivazione di pratiche e strumenti finalizzati ad instaurare un rapporto con l'insieme dei cosiddetti stakeholder, basato sulla fiducia, la correttezza e la trasparenza; un atteggiamento sempre più attento alle risorse umane impiegate (rispetto 8 • • dei diritti e della dignità dei lavoratori, assenza di forme di discriminazioni sessuali, religiose e razziali, tutela della salute, promozione delle risorse umane e del capitale intellettuale e umano interno all'azienda); il rispetto dell'ambiente e dei diritti umani; l'impegno diretto in iniziative finalizzate a contribuire al miglioramento della società e alla tutela dell'ambiente (investimento nella cultura, nella ricerca, nella tutela della salute, in iniziative di solidarietà, etc.). Gli strumenti per gestire la CSR Strumenti strategici: • • Carta/manifesto dei valori Codice etico Strumenti operativi di relazione: • Relazioni, dialogo e coinvolgimento con gli stakeholder Documento di rendicontazione: • Bilancio / relazione sociale Strumenti operativi di supporto: • • • • • Sistema informativo Filigrana ed indicatori di performance Training al personale su RSI Gestione del patrimonio intellettuale Utilizzo di altri standard di qualità Strumenti accessori: • • • Account Ability 1000 (AA 1000) Social audit e social rating Individuazione di iniziative di responsabilità sociale Comitato etico AccountAbility 1000 è un sistema di controllo della qualità rendicontazione di tutti che quei servono processi a di valutare, comunicare e migliorare le performance etiche 9 e sociali di un’azienda. A differenza di altri approcci questo modello è più globale, in quanto coinvolge tutti gli stakeholder. La norma mira a fornire informazioni chiare circa il corretto utilizzo dei processi di rendicontazione ed evitare che questi vengano strumentalizzati per migliorare l’immagine aziendale senza che vi sia un effettiva attività di CSR all’interno dell’impresa. Il principio base di AA 1000 è la capacità di spiegare o dare giustificazione delle azioni (o delle omissioni) di cui l’impresa è responsabile verso quanti abbiano un interesse legittimo nei suoi confronti. Bilancio ambientale Il bilancio ambientale, o eco-bilancio, è uno strumento in grado di fornire il quadro completo e il controllo delle correlazioni tra l’impresa e l’ambiente naturale. Il bilancio ambientale è prima di tutto uno strumento di informazione interno dell’impresa, e quindi non è legato a vincoli di forma o di sostanza. Nella gestione aziendale l’ecobilancio diventa un vero e proprio strumento contabile, che permette di rilevare e collegare dati di tipo fisico e monetario. Questi obiettivi si realizzano rappresentando i dati quantitativi e qualitativi relativi all’impatto ambientale delle attività produttive, e dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall’impresa per la protezione dell’ambiente. Bilancio sociale Il bilancio sociale è uno strumento volontario per valutare i risultati dell’attività aziendale nella loro dimensione sociale, ambientale ed etica e per renderne conto pubblicamente. In genere in un bilancio sociale l’impresa definisce l’identità, i valori, la mission e gli 10 obiettivi strategici, oltre a descrivere il suo assetto istituzionale e la sua struttura organizzativa. Inoltre viene reso pubblico ai diversi stakeholder il calcolo della distribuzione del così detto valore aggiunto, cioè della ricchezza che l’attività aziendale ha creato, in un certo periodo, interlocutori. In a vantaggio questa dei prospettiva, suoi ad esempio, i lavoratori cessano di rappresentare un costo e divengono parte del maggior valore creato dall’azienda. In sostanza, il bilancio sociale prevede un’attività di contabilità e di riclassificazione di tradizionali grandezze economico monetarie (ad esempio: il conto economico) in relazione alle performance sociali e ambientali dell’impresa. Attraverso la costruzione di indicatori significativi si fa in modo che i dati contabili esprimano anche la propria valenza sociale, in termini, appunto, di valore aggiunto. Infine, il bilancio sociale contiene la (reporting), cosiddetta che relazione fornisce agli sociale stakeholder un’informazione ampia e comprensibile. Codice etico e codice di condotta Una delle prassi più diffuse per integrare obiettivi non economici nella mission aziendale sono i codici etici e i codici di condotta. Si tratta di forme rivolte ai dipendenti amministratori di autoregolamentazione, ed d’impresa, ai direttori che ed stabiliscono principi, modelli di comportamento e norme morali che detti soggetti devono perseguire nello svolgimento della loro mansione. Il codice etico è un documento che esprime un insieme di principi etici, valori fondamentali e regole generali di comportamento (diritti e doveri), attraverso i quali l’impresa chiarisce le proprie responsabilità etiche e sociali verso i vari stakeholder, e si impegna pubblicamente a 11 rispettarli. Il codice di condotta è una dichiarazione ufficiale dei valori e delle prassi commerciali di un’impresa e, a volte, dei suoi fornitori. Esso enuncia norme minime e attesta l’impegno preso dall’impresa di osservarle e di farle osservare dai suoi appaltatori, subappaltatori, fornitori e concessionari. Le imprese possono trasformare gli impegni assunti nei codici in concrete pratiche dell’attività quotidiana, come ad esempio: monitoraggio interno dei comportamenti, relazioni dirette Amministrazione, al diffusione Consiglio di di di manuali conformità (compliance), meccanismi agevolati di denuncia, formazione, istituzione di figure specializzate (come quella del Responsabile della CSR), ecc. L’applicazione dei codici diventa così un ulteriore affermazione della reale volontà dell’impresa di fare proprie le preoccupazioni degli stakeholder e di soddisfare valori etici e sociali che sono rivolti prima di tutto alla comunità globale, ma col tempo saranno per l’impresa un vero e proprio valore aggiunto, di tipo anche economico. 12 Social Accountability 8000 (SA 8000) Il Social Accountability 8000 (SA 8000) é una norma internazionale basata sui principi delle 11 convenzioni Internazionale del dell’Organizzazione Lavoro (OIL), della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La missione di SA 8000 é il miglioramento delle condizioni di lavoro in tutti i Paesi del mondo. La SAI (Social Accauntability International), attraverso la norma, incoraggia le aziende a collaborare con i propri fornitori per implementare una politica di Responsabilità Sociale. Nel concreto l’impresa che vuole adottare un sistema di gestione secondo la norma SA 8000 dovrà affrontare i seguenti aspetti, che verranno verificati da un ente terzo di accertamento: - lavoro minorile; - lavoro forzato; - salute e sicurezza dei lavoratori; - libertà d’associazione e diritto alla contrattazione collettiva; - discriminazione; - procedure disciplinari; - orario di lavoro; - livello salariale minimo. L’applicazione corretta della norma migliora le condizioni di lavoro di ogni singola realtà aziendale e contribuisce a rendere più solida l’economia “glocale”, cioè l’economia locale nel contesto della globalizzazione. La SA 8000 garantisce i seguenti benefici: - miglioramento delle relazioni con fornitori e contraenti; - aumento di informazione e di credibilità per i consumatori; - progresso nella gestione della catena dei fornitori; 13 - incremento di sicurezza per l’azienda, gli investitori e i clienti. Sistemi di gestione ambientale Tra i sistemi di gestione ambientale i più diffusi sono ISO 14001, EMAS ed Ecolabel. Il loro vantaggio sta nel fatto di offrire delle procedure preconfezionate, per cui si riducono i costi da parte delle imprese. La ISO 14001 è una certificazione ambientale volontaria, riconosciuta a livello internazionale, che fornisce a un’impresa, indipendentemente dalla tipologia e dalle dimensioni, un supporto dell’ambiente e dell’inquinamento. nella nella Questi protezione prevenzione obiettivi sono raggiunti tramite il controllo sistematico e il miglioramento continuo delle azioni da compiere per consentire all’impresa di ridurre al minimo l’impatto ambientale esercitato dalla propria attività. Il rispetto dei requisiti normativi è sottoposto alla verifica di un ente esterno indipendente che, in caso di esito positivo, provvede al rilascio della relativa certificazione. L’EMAS è un regolamento valido a livello europeo che riguarda l’adesione volontaria 14 delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione dell’EMAS è e valutazione. incentivare il Obiettivo miglioramento continuo delle prestazioni ambientali delle imprese mediante l’introduzione e attuazione di sistemi di gestione ambientale, la valutazione periodica e sistematica (audit) dell’efficacia di tali sistemi, nonché l’informazione sulle prestazioni ambientali e un dialogo aperto con il pubblico e le parti interessate. Per potersi registrare l’impresa deve presentare una dichiarazione ambientale e deve essere valutata da un soggetto esterno (auditor). In caso di esito positivo la valutazione permette di iscriversi in un registro europeo e di utilizzare uno specifico logo ambientale. Il nuovo regolamento EMAS, in vigore dal 2001 prevede che il sistema di gestione ambientale di un.organizzazione che voglia registrarsi sia conforme con i requisiti della norma ISO 14001. Il sistema di etichettatura ecologica Ecolabel è uno degli strumenti di politica ambientale e industriale dell’Unione Europea che attribuisce un marchio di qualità alle imprese che producono beni o servizi con il minor impatto ambientale. Chi aderisce al Sistema Ecolabel attualmente deve stabilite rispettare dal regole Regolamento 1980/2000. L’Ecolabel è un’etichetta (il cui logo è costituito da una margherita) che viene esposta direttamente sul prodotto o che caratterizza un servizio e che attesta la rispondenza del prodotto o del servizio a specifici requisiti ambientali (criteri). Queste norme sono formulate sulla base dell’analisi dell’intero ciclo di vita del prodotto (LCA = Life Cicle Analysis) mediante la quale vengono individuati tutti gli impatti ambientali, dall’estrazione delle materie prime, alla 15 produzione e al fine vita del prodotto, e sono presi in considerazione quelli su cui si possono effettuare ragionevolmente dei miglioramenti. Sistema di gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori (OHSAS 18001) Il sistema di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori, noto come OHSAS 18001 (Occupational Assessment Series), riconosciuto a Health è livello and uno Safety strumento internazionale che garantisce alle imprese di rispettare le leggi in materia di salute e sicurezza e di migliorare le proprie prestazioni. Questa norma, emessa nell’aprile del 1999, può essere applicata da tutte le organizzazioni che decidano di adottare e di formalizzare un sistema di gestione per eliminare o ridurre i rischi a cui i lavoratori sono esposti nello svolgimento delle proprie attività. L.’OHSAS 18001 non considera tanto l’aspetto della sicurezza legato ai prodotti, ma fornisce alle aziende criteri di gestione dei rischi relativi a salute e sicurezza dei dipendenti. Il rispetto delle regole previste da questo sistema di gestione non assolve le imprese dai normali obblighi di legge. 16 Link Link ai siti istituzionali • • • • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Portale dell'Unione Europea Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU Organizzazione Internazionale del Lavoro, ILO Altri siti • • • • • • • • • • • • Responsabilità Sociale d'Impresa Responsabilità Sociale d'Impresa (CSR) RESPONSABILITA' SOCIALE D'IMPRESA Centro di ricerca "Governance e responsabilità sociale d'impresa" ... Amnesty International - NOTIZIARIO MENSILE: Febbraio 2004 Avvenimenti / Events: Management e responsabilità sociale d' ... www.lavoroetico.it www.geminieuropa.com/generic_c_sa8 000_art6.html www.responsabilitasociale.org www.finanza-etica.org www.abi.it www.falcri.it I BENEFICI PER LE IMPRESE SOCIALEMENTE RESPONSABILI Per diventare socialmente responsabili le aziende devono ripensare, in un’ottica nuova rispetto ai sistemi di gestione tradizionali, i valori e le priorità che animano la loro attività. Le imprese che non sono state avide di massimizzare i profitti a tutti i costi a breve termine, ma hanno seguito politiche di sviluppo sostenibile e sono state attente alle esigenze e alle preoccupazioni della collettività, raccoglieranno frutti a medio e lungo termine. I primi benefici della CSR sono soggettivi: dipendono dalle ragioni personali e dagli ideali che hanno stimolato l’imprenditore consapevole a scegliere la via della responsabilità sociale. Inoltre, le buone prassi spesso anticipano future disposizioni legislative: un esempio sono le aziende dotate di sistemi per ridurre l’inquinamento che in futuro potrebbero essere imposti per 17 legge. Infine, per le imprese socialmente responsabili esistono vantaggi oggettivi, di seguito sintetizzati. Vari studi hanno dimostrato che l’impegno nel campo sociale delle imprese aumenta le loro performance economiche. I dati statistici confermano che le aziende socialmente responsabili riportano, in media, un aumento di competitività vincente rispetto a quelle che, nello stesso arco di tempo, non hanno adottato iniziative di CSR. Diverse iniziative di CSR possono comportare una significativa riduzione dei costi. Ad esempio, le aziende che adottano sistemi di gestione ambientale, a fronte di una spesa iniziale per la loro progettazione e installazione, in seguito abbassano i costi del ciclo produttivo e del consumo di energia elettrica, ottimizzano l’uso delle risorse (inferiore impiego di materie prime, prodotti di scarto in quantità minime e talvolta anche riciclabili), e riducono i costi di smaltimento dei rifiuti. Nel contesto dei rapporti interpersonali in azienda, programmazioni flessibili dei turni di lavoro e maggiore attenzione alle esigenze dei dipendenti possono determinare minor assenteismo, diminuzione del turnover e riduzione delle situazioni critiche che possono produrre un clima di ostilità, che spesso è la causa determinante di strappi nelle contrattazioni tra le parti. L’attenzione all’ambiente e il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori se comunicate, favoriscono un consumo più responsabile che può penalizzare le aziende che si comportano in modo scorretto con iniziative di boicottaggio o campagne pubbliche negative. Riduzione dei costi significa inoltre avere maggiori profitti, e quindi cifre più consistenti da investire, creando un circolo virtuoso che non può essere trascurato né dell’azienda, né dalle politiche pubbliche, come ad esempio nel caso del Progetto CSR-SC del Governo italiano. Essere socialmente responsabili dunque, significa: migliorare il clima aziendale e aumentare la motivazione dei collaboratori; aumentare le capacità dell’impresa di attrarre e mantenere personale più qualificato; contribuire a differenziare il marchio e dunque a rafforzarlo nei confronti di mercati sempre più affollati; accrescere la reputazione complessiva dell’impresa; migliorare la relazione con le istituzioni pubbliche e in futuro con le istituzioni finanziarie, nel senso di un più facile accesso alle fonti di finanziamento in virtù di una riduzione generale del profilo di rischio. 18 La responsabilità sociale delle imprese è uno strumento che può consentire agli imprenditori di assicurare alla propria azienda sia il vantaggio dato dalla competitività a lungo termine, sia la continuità degli affari. Un’impresa si comporta in modo socialmente responsabile quando sceglie volontariamente di prestare più attenzione ad alcuni aspetti sociali e ambientali nello svolgere le sue operazioni commerciali e nei rapporti con le “parti interessate” alla sua attività (gli stakeholder). La RSI è un’opportunità, non un obbligo o una nuova norma, e può dare un valore aggiunto all’azienda stessa, oltre che aumentare il benessere della collettività. 19