CONFERENZA DEI SINDACI DEI COMUNI DEL TERRITORIO DELL’AZIENDA ULSS N. 20 PIANO DI ZONA DEI SERVIZI ALLA PERSONA 2007 - 2009 TAVOLI TEMATICI SOVRADISTRETTUALI AGGIORNAMENTO OBIETTIVI APRILE 2009 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi INDICE AREA ANZIANI – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 7 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA DISABILI - TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 11 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA INFANZIA MINORI FAMIGLIA – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 19 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA GIOVANI – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 23 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA DIPENDENZE – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 27 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA SALUTE MENTALE – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 35 La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi AREA ACCORPATA – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE La programmazione strategica 2007-2009: aggiornamento obiettivi 3 39 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Il documento presentato è il risultato di un primo lavoro diretto a dare esecuzione sia alle delibere regionali che alle decisioni della Conferenza dei Sindaci laddove le stesse qualificano il Piano di Zona come uno strumento dinamico di programmazione delle politiche sociali e socio sanitarie che devono essere valutate e riprogrammate dinamicamente attraverso il monitoraggio, la verifica e la valutazione delle azioni in esso previste. Successivamente all’approvazione del Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009, nell’aprile del 2007, vi è stato un momento di riaggiornamento di alcuni obiettivi specifici e di verifica approfondita del nuovo sistema organizzativo, delle modalità di partecipazione, degli aspetti legati alla metodologia adottata, così come previsto nel capitolo terzo del documento di pianificazione riguardante i risultati e le prospettive. Le deliberazioni successive della Conferenza dei Sindaci n. 5 e n. 6 del 15 maggio 2008 approvano, rispettivamente, i documenti sulla nuova organizzazione dei tavoli e sul riorientamento degli obiettivi strategici delle aree Povertà ed Emarginazione, Nomadismo, Prostituzione, Immigrazione, mantenendo, pur con gli aggiustamenti ritenuti opportuni, la struttura organizzativa precedente, così come avviata per l’elaborazione del Piano di Zona, con la presenza di tavoli distrettuali e sovradistrettuali intesi come “luogo di programmazione e valutazione delle politiche sociali governate dal P.d.Z.”. Il successivo riavvio dei tavoli sovradistrettuali per tutte le aree da parte dell’Ufficio di Piano, dopo un primo necessario momento di condivisione, anche a livello territoriale, delle scelte politiche, ha coinvolto i componenti designati in un processo aperto di approfondimento comune sui risultati conseguiti, di analisi di problemi aperti, di individuazione delle linee di miglioramento. La struttura dell’elaborato prodotto ha seguito lo schema utilizzato per la stesura del Piano di Zona e, attraverso la lettura partecipata delle priorità e degli obiettivi, è stata implementata con le indicazioni riguardanti il mantenimento, lo sviluppo e le progettualità delle azioni, nel rispetto delle specificità di ogni area. Pur nell’evidente difficoltà di lavorare con modalità integrata e in una dimensione sovra distrettuale, si è rilevato un crescente interesse da parte di tutti nel dare visibilità alle azioni messe in campo nella quotidianità dei propri ambiti lavorativi per il raggiungimento degli obiettivi individuati nel Piano di Zona e nella volontà di impegnarsi, attraverso i tavoli sovradistrettuali, in attività specifiche di elaborazione di proposte condivise. Il documento è stato possibile grazie all’impegno di tutti coloro che hanno attivamente partecipato ai lavori, in modo particolare dei coordinatori dei tavoli sovra distrettuali e distrettuali che hanno fatto sintesi delle riflessioni, sia di parte pubblica che del Terzo Settore, dei rispettivi ambiti territoriali. È peraltro evidente che il lavoro sin qui svolto, risultante dal documento prodotto, non ha la pretesa di rappresentare un quadro esaustivo delle azioni intraprese sul territorio: rimangono pertanto aperte ad ogni considerazione ed analisi sia le possibilità di sviluppo delle azioni medesime che le risultanze di nuovi stimoli e contributi al Piano di Zona che, per propria definizione e vocazione, presenta un’essenziale valenza dinamica e in costante evoluzione. 5 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Anziani AREA ANZIANI – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1- DOMICILIARITÀ Priorità Obiettivi • Necessità di posti per emergenza • Mantenimento Sviluppo Verifica fabbisogno e disponibilità sul territorio di posti, sia di ambito sociosanitario che di ambito sociale Definire protocolli di percorsi operativi condivisi • Assunzione e gestione condivisa su tutto il territorio della nuova scheda base di valutazione Si è conclusa la sperimentazione sulla nuova scheda base effettuata nel Distretto n. 2. È previsto che nel 2010 andrà a regime in tutto il territorio • Analisi dell’attuale copertura del servizio sul territorio della Conferenza dei Sindaci e valutazione dell’opportunità di modalità consorziate tra Enti Locali Sostenere la domiciliarità dell’anziano con l’integrazione della rete del volontariato territoriale Definire un modello condiviso di Servizio di Assistenza Domiciliare sperimentando forme innovative di accreditamento Regolamentazione del servizio in modo uniforme e condiviso tra i diversi Enti Locali con definizione di criteri di priorità e applicazione dell’ISEE Predisposizione di scheda per l’indagine conoscitiva degli interventi di assistenza domiciliare svolta dai Comuni: si sta procedendo con la raccolta dei dati Assegno di cura 7 • Estensione e regolamentazione del servizio di assistenza domiciliare sul territorio di tutti • i Comuni • Progettualità Elaborazione di proposta di procedura condivisa con i Comuni per l’accesso ai posti di emergenza a disposizione dei Distretti Elaborazione dei dati che perverranno all’Ufficio di Piano e restituzione a tutti i Comuni Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Anziani Az. ULSS 20 /Conferenza dei Sindaci • Ampliamento servizio ADI sul territorio • Regolamentazione sul territorio della realtà delle "badanti" Verifica delle necessità del territorio e implementazione del servizio in alcune fasce orarie non coperte (servizio attivo prefestivo e festivo diurno e implemento della reperibilità notturna) Sperimentazione di progettualità sul territorio dell’Azienda ULSS n. 20 che prevedano un maggior governo del sistema da parte dell’Ente Pubblico, per garantire qualità ed omogeneità 8 • Attivazione Centri diurni sociosanitari • Si sta già procedendo all’aggiornamento dell’accordo di programma che riguarda l’ADI Condivisione nella programmazione territoriale di un modello uniforme di Centro diurno socio-sanitario Assegnazione delle quote e attivazione sul territorio dei Distretti di almeno un Centro diurno socio-sanitario, secondo i criteri definiti dalla Conferenza dei Sindaci e con riferimento al reale fabbisogno territoriale Az. ULSS 20 Entro il 2009 è previsto di portare a compimento la definizione delle iniziative da attivare in relazione alle necessità del territorio Si ritengono prioritari l’estensione e il rafforzamento delle attività avviate anche attraverso l’acquisizione e la diffusione a livello territoriale di documentazione riguardante progetti specifici Alcuni Comuni del territorio hanno avviato delle progettualità per la formazione delle badanti e/o l’apertura di sportelli per l’incontro fra la domanda e l’offerta in collaborazione anche con il privato sociale La Conferenza dei Sindaci con Deliberazione n. 7 del 7 luglio 2008 “Integrazione del Piano Locale della Non Autosufficienza per la Residenzialità 2007/2009” ha approvato la ripartizione per Distretto dei posti assegnati per i Centri Diurni. Sono stati inseriti nella programmazione n. 12 Centri e di questi alcuni sono già attivi sul territorio; per gli stessi sono in corso le procedure per l’ottenimento delle relative quote regionali Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Anziani 2- RESIDENZIALITÀ Priorità Necessità di garantire assistenza qualificata all’interno delle strutture rispetto alle diverse patologie Obiettivi Mantenimento • Cercare modalità di risposte per soddisfare bisogni diversi nell’ambito del sistema dei servizi regolamentati • Rinforzare sul territorio la presenza di strutture intermedie tra assistenza domiciliare e inserimento definitivo in struttura Sostenere e sviluppare progettualità sperimentali di strutture di accoglienza temporanea all’interno del percorso di assistenza in linea con l’obiettivo di sostenere la domiciliarità dell’anziano. Necessità di sviluppare i servizi residenziali all’interno di un • percorso che copra anche fasce di bisogno intermedio Prosegue la sperimentazione presso la struttura Casa Famiglia di via Taormina Sviluppo Si sta valutando di poter attivare altre strutture analoghe sul territorio Progettualità Si sta lavorando a livello territoriale per superare le disuguaglianze rilevate nelle modalità di attribuzione dei punteggi SVAMA 3- SPORTELLO INTEGRATO Priorità Obiettivi • 9 • Promuovere la piena integrazione tra gli sportelli dedicati Elaborazione di un modello che rispetti le specificità di territorio, ma che individui strategie comuni e protocolli di intesa Utilizzo di una rete informatica condivisa tra servizi Mantenimento Sviluppo Progettualità Comune di Verona/ Az. ULSS 20 Vademecum informativo sull’offerta di sostegno alla domiciliarità Comune di Verona Elaborazione proposta per l’apertura di uno sportello informativo integrato del sociale presso il Comune Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Anziani 4- INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA Priorità Obiettivi • Presa in carico globale della persona • Mantenimento Sviluppo Sostenere ed incrementare attraverso gli strumenti già in essere, le modalità di collaborazione, allargando la rete dei servizi a tutto il territorio, sistematizzando le procedure operative e individuando linguaggi condivisi in un’ottica coordinamento integrato Definire protocolli operativi per la presa in carico di situazioni riconducibili ad "aree grigie" Progettualità È in corso di valutazione la proposta di revisione del protocollo sulle dimissioni protette 5- PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETÀ Priorità Obiettivi 10 • Sostenere l’integrazione del ruolo sociale dell’anziano • Creare reti di sostegno self-help per le famiglie che hanno in carico persone con patologie degenerative • Sostenere mobilità e trasporto per facilitare l’accesso ai servizi da parte delle persone anziane, in particolare verso i servizi di centro diurno • Promuovere, attraverso progettualità innovative ed iniziative di sensibilizzazione, le reti di buon vicinato e il sostegno solidale della cittadinanza Sviluppo delle reti di auto-aiuto Agevolare la fruizione dei servizi Promozione dell’agio e del benessere Promuovere e sviluppare esperienze di protagonismo della persona anziani all’interno della realtà del proprio territorio Mantenimento Sviluppo Comune di Verona Comune di Verona Progetto “Anziani protagonisti nei quartieri”: in funzione n. 16 centri (circa 1000 persone anziane) in collaborazione con le Associazioni di volontariato - È in corso di valutazione la proposta per l’apertura di altri centri nei quartieri cittadini Progettualità - Sviluppo delle attività progettuali realizzate in collaborazione fra i vari centri per iniziative innovative riguardo il movimento, il ballo, la musica, il teatro, ecc. In alcuni Distretti sono in corso di ulteriore sviluppo progettualità inerenti la mobilità in collaborazione con le Associazioni di volontariato Comune di Verona Proseguono le attività del progetto “Estate Anziani” Sono in corso progetti promossi da organizzazioni del privato sociale per la promozione della solidarietà e delle reti di buon vicinato Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili AREA DISABILI – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1- RESIDENZIALITÀ - SEMIRESIDENZIALITÀ Mantenimento Strutture e percorsi di accreditamento Dare omogeneità sul territorio e rendere più flessibili le risposte residenziali a livello territoriale • Adeguare il numero di quote di residenzialità regionali, attualmente insufficienti, rispetto al reale fabbisogno • Sostenere le azioni volte all’accreditamento per le strutture residenziali e semiresidenziali attraverso percorsi che tengano conto dell’ambito territoriale, dei tempi di attuazione, delle risorse impiegate 11 • Conferenza dei Sindaci/Az. ULSS 20 • Concludere il processo per restituire pienezza alla delega attribuita all’Azienda ULSS in materia di handicap. In particolare con riferimento al servizio di inserimento residenziale per persone disabili • Definire criteri condivisi sul territorio di strutture per il "dopo di noi", tenendo conto anche delle sperimentazioni già attivate Sviluppo Progettualità Attualmente a regime l’articolazione delle tipologie di strutture residenziali secondo gli standard regionali e l’applicazione delle impegnative di residenzialità La Regione Veneto con deliberazione n. 4589 del 28.12.07 ha approvato di elevare dallo 0,5 per mille allo 0,7 per mille il fabbisogno residenziale sulla popolazione residente ai fini dell’autorizzazione alla realizzazione di strutture per disabili A seguito della conclusione del passaggio della delega all’Az. ULSS è a regime nei territori che dei Distretti n. 1, n. 2 e n. 3 il trasporto delle persone disabili Centri Diurni tramite una Società Temporanea d’Impresa Comune di Verona Il Comune ha concluso l’iter per il rientro in capo all’Az. ULSS n. 20 dell’inserimento residenziale delle persone disabili. Al fine di procedere si è in attesa delle necessarie ulteriori determinazioni Sul territorio sono presenti alcune strutture ma non tutte ancora funzionanti Emerge l’opportunità che il trasporto delle persone disabili ai Centri Diurni sia erogato in modo omogeneo su tutto il territorio Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili Az. ULSS 20/Terzo Settore • Incentivare occasioni di tempo libero, anche attraverso progettualità mirate per le persone che vivono in struttura • Definire una regolamentazione omogenea per tutto il territorio, anche con riferimento all’applicazione dell’ISEE e della definizione delle quote mensili da lasciare nella disponibilità dell’utente In corso le sperimentazioni con il coinvolgimento delle Associazioni di volontariato Costituzione del “Gruppo Reti” tra gli operatori dell’Az. ULSS n. 20 - Area Disabilità ed i rappresentanti di un numero sempre più consistente di Associazioni del Terzo Settore e di Gruppi di Volontariato al fine di promuovere l’integrazione della persona disabile nel proprio contesto di vita famigliare e sociale. È in corso la mappatura delle risorse esistenti e attivabili sul territorio. Comune di Verona 12 Con il rientro in capo all’Az. ULSS della delega per l’inserimento residenziale (vedi punto sopra) è previsto l’aumento della quota mensile da lasciare alla persona disabili calcolato in euro 100,00. Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili 2- DOMICILIARITÀ Priorità Servizi innovativi Obiettivi • Potenziamento dell’autonomia Sostegno familiare 13 • • Mantenimento Incentivare la vita indipendente e in generale il protagonismo della persona disabile nelle scelte che riguardano il sostegno della propria autonomia È in funzione l’H.Point (Happy Point), bottega artigianale c/o una sede del Comune di Ridefinire le attività dei Centri diurni Verona. In qualità di “apertura riconsiderando la scansione del tempo dei Centri Diurni alla comunità” trascorso dalla persona disabile espone ai cittadini i manufatti e all’interno del servizio (secondo anche le abilità degli ospiti, il Piano personalizzato di intervento) e contribuendo all’integrazione sviluppando momenti di integrazione sociale del disabile e alla lotta e socializzazione sul territorio alle barriere culturali ancora esistenti. In questa attività sono coinvolti tutti i Centri Diurni Sperimentare modelli innovativi anche dal punto di vista gestionale, ricercando soluzioni adeguate anche per le persone disabili lievi Sviluppo Progettualità Comune di Verona Comune di Verona Con deliberazione della Giunta Comunale sono stati erogati euro 50.000,00 all’Az. ULSS n. 20 per il servizio di aiuto alla vita indipendente delle persone con disabilità ed interventi di sostegno alle famiglie Si intende anche per l’anno 2009 implementare il Fondo Unico per il sostegno alla domiciliarità Az. ULSS 20 Proposta di regolamento per gli interventi di aiuto personale e di vita indipendente ai sensi della L.162/98. Aggiornamento. In attesa anche di nuovi riferimenti normativi Conferenza dei Sindaci Con Deliberazione n. 12 del 19.11.07 è stato approvato progetto innovativo “Ricostruzione del modello di Centro Diurno”- integrazione al PLDisab Az. ULSS 20 È in corso la sperimentazione di nuovi modelli flessibili di frequenza del Centro Diurno per rispondere anche all’aumento della domanda di servizi semi-residenziali Az. ULSS 20/Comune di Verona È in fase di approfondimento in sede locale, anche con il contributo della Consulta Comunale delle associazioni di handicap, la problematica relativa alla sostenbilità dei costi dei servizi per l’aumentata richiesta di assistenza a fronte di stanziamenti di risorse non sufficienti a dare risposte a tutti in egual modo Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili Comune di Verona • Conclusione del percorso attivato dal Comune di Verona e dalla Consulta Comunale delle Associazioni di Handicap per l’organizzazione del passaggio delle competenze in materia di trasporto degli studenti disabili alle scuole superiori e subentro della Provincia come da normativa in vigore a partire dal 01.01.09 Perseguire la realizzazione del sistema integrato sul territorio di servizi di trasporto per le persone disabili, individuando percorsi per consentire il pieno utilizzo dei mezzi di linea Comune di Verona È attivo lo sportello di integrazione lavorativa Az. ULSS 20 14 • Potenziare l’inserimento lavorativo presso Enti e Aziende, con particolare attenzione ai giovani che concludono il ciclo scolastico, attraverso il coinvolgimento anche della Provincia e dell’INAIL e la collaborazione con le Cooperative di tipo B Il Servizio Integrazione Lavorativa (SIL) è un’attività istituzionale che promuove iniziative volte a favorire e realizzare l’integrazione sociale e lavorativa di persone disabili (iscritte alle liste previste dalla L.68/99) e svantaggiate (persone in trattamento psichiatrico e in trattamento presso il dipartimento delle dipendenze) attraverso opportuni strumenti di mediazione, nei Distretti n. 1, n. 2, n. 3 e n. 4 Az. ULSS 20/Comune di Verona Az. ULSS 20 In partenariato con Provincia di Verona, Az. ULSS 21 e Az. ULSS 22 è attivo il progetto “Percorsi per la persona-la rete come strumento di sussidiarietà orizzontale nei percorsi di riqualificazione della persona svantaggiata”. Il SIL e il Dipartimento delle Dipendenze forniscono formazione, sostegno sociale, inserimento lavorativo a 30 persone disabili e 15 persone con dipendenze, unitamente a servizio di supporto ad aziende e cooperative sociali collaboranti nei Distretti n. 1, n. 2, n. 3, n. 4. Il progetto prosegue anche per l’anno 2009 Nonostante ciò si riscontrano ancora difficoltà e si rileva la necessità di protocolli operativi e investimenti di risorse umane per il coordinamento degli interventi Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili • Implementare le azioni già in essere per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali Appare consolidato in tutto il territorio il servizio che raccoglie le domande di Contributo per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche sia rispetto alla L. n. 13/1989 che alla L.R. n. 16/2007 Az. ULSS 20/Coop. Luce e Lavoro Mantenimento degli interventi di supporto educativo/assistenziale presso i Centri Diurni e dei contributi economici per interventi di supporto assistenziale Az. ULSS 20/Cooperativa Luce e Lavoro/Comune di Verona Progetto per l’attrezzatura di postazioni di tiflodidatticainformatica presso la scuola di pre-lavoro “A. Sartori” 15 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili 3- INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA Priorità Obiettivi Mantenimento Sviluppo Progettualità Conferenza dei Sindaci Con Deliberazione n. 3 del 3 aprile 2008 è stato approvato il “Documento attuativo per l’attività di valutazione UVMD” Az. ULSS 20 • Presa in carico globale Dare omogeneità sul territorio all’utilizzo della UVMD e della SVAMDI per la presa in carico globale della persona, favorendo il coinvolgimento nelle scelte della persona disabile, della sua famiglia e degli Enti Locali È a pieno regime in tutto il territorio l’utilizzo della UVMD e della SVaMDi che si concretizza come strategica nella ottimizzazione delle modalità di accesso dei cittadini ai servizi e, contemporaneamente, nel favorire le opportunità collaborative tra i soggetti della rete istituzionale coinvolti, non da ultimo gli sportelli sociosanitari distrettuali Protocolli 16 • Sottoscrivere accordi per la risoluzione delle problematiche riferite ai casi di "doppia diagnosi" e a situazioni riconducibili a sovrapposizioni di competenze (disabilità, salute mentale, anziani non autosufficienti, ecc.) o alle cosiddette "aree grigie" Az. ULSS 20 È stato predisposto un “Protocollo di collaborazione tra dipartimenti per la presa in carico di utenti multiproblematici” 4- TUTELA GIURIDICA Priorità Obiettivi • Amministratore di sostegno • Sviluppare progettualità locali per sostenere l’attuazione dell’Istituto dell’Amministratore di sostegno Sensibilizzare e sostenere con percorsi adeguati la disponibilità a ricoprire il ruolo dell’Amministratore di sostegno Mantenimento Sviluppo Progettualità L’istituto dell’amministratore di sostegno pare essere divenuto ormai un’esperienza abbastanza consuetudinaria e con valore riconosciuto per il cittadino e per i servizi Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili • Predisporre corsi di formazione per le persone disabili e le famiglie coinvolgendo anche gli avvocati e i magistrati 5- INFORMAZIONE – COMUNICAZIONE – ACCESSO AI SERVIZI Priorità Diffusione della cultura della disabilità Obiettivi • Sportello integrato Favorire la conoscenza del valore del ruolo nella società della persona disabile attraverso momenti informativi e di confronto Mantenimento Sviluppo Attivazione Master in Educatore Esperto per la Disabilità Sensoriale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Verona. Az. ULSS 20/Comune di Verona 17 È in corso la sperimentazione presso il Distretto socio sanitario n. 3 di un punto unico di accesso • Promuovere la formazione di operatori per gli sportelli di frontoffice per rispondere alle necessità informative delle persone disabili Az. ULSS 20 È in corso un lavoro di implementazione delle tecniche di informatizzazione dell’impianto complessivo dei servizi dell’area Disabilità e dell’Ufficio del Piano di Zona Progettualità Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Disabili Comune di Verona • Realizzazione dello sportello integrato secondo le modalità già previste dal Piano settoriale È in fase di elaborazione progetto sperimentale per l’apertura di uno sportello informativo integrato del sociale presso la sede comunale A livello nazionale si sta procedendo con la definizione di un progetto per l’apertura di uno sportello della disabilità “UPA” (Punto Unico di Accesso). L’Az. Ulss20 partecipa per la Regione Veneto con altre 5 Regioni. 18 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Infanzia Minori Famiglia AREA INFANZIA MINORI FAMIGLIA – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1 Priorità Obiettivi • Favorire l’integrazione e l’inserimento sociale educativo di bambini/e e adolescenti e delle loro famiglie • • Aggiornamento Migliore condizione del clima familiare e delle relazioni con possibilità per i genitori di partecipare attivamente e adeguatamente al processo di crescita e alla vita dei figli Tutela e garanzia di uno spazio di crescita e di vita adeguata e contrasto all’inserimento in percorsi di devianza sociale Perseguimento di maggiore benessere e possibilità di partecipazione, aggregazione anche nei contesti territoriali di riferimento dei minori e delle loro famiglie, includendo anche i minori stranieri non accompagnati 2 19 Priorità Obiettivi • Implementare e diversificare all’interno del territorio dell’A.ULSS n. 20 le risposte socio-educative di accoglienza residenziale per bambini/e e adolescenti con difficoltà • Diversificazione delle risposte di collocamento extrafamiliare in relazione ai diversi bisogni ed esigenze di bambini/e ed adolescenti con difficoltà familiari e/o personali Permanenza di bambini/e ed adolescenti con difficoltà personali e/o familiari nel proprio territorio Aggiornamento Comune di Verona Autorizzazione all’esercizio di nuove strutture per minori e convenzionamento per il Comune di Verona 3 Priorità Obiettivi • • Presa in carico precoce ed adeguata di adolescenti con complesso disagio psicosociale, con problemi relazionali e comportamentali, con ridotta motivazione, e loro • genitori, da parte del sistema dei servizi socio-sanitari e sociali, con integrazione e diversificazione delle risposte • Miglioramento della qualità della vita degli adolescenti e delle loro famiglie Riduzione del rischio di evoluzione delle disarmonie evolutive complesse verso patologie psichiatriche e verso forme di devianza gravi e stabili Minore ricorso all’inserimento dell’adolescente in strutture residenziali ed al ricovero ospedaliero Sviluppo ulteriore di interventi innovativi rispetto a questi adolescenti, in particolare per promuovere la motivazione al cambiamento Aggiornamento Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Infanzia Minori Famiglia 4 Priorità Obiettivi • Valorizzare la genitorialità sociale, con particolare • attenzione all’Affido familiare, anche di minori stranieri, e all’adozione • Valorizzare ed implementare il processo di solidarietà già presente nella comunità locale nei confronti dei minori necessitanti di tutela giuridica • • • Tutela dei minori appartenenti a famiglie multiproblematiche attraverso l’inserimento in ambiente extra-familiare rispondente ai loro bisogni evolutivi Aiuto alla famiglia d’origine per permettere il rientro dei figli Sostegno ed accompagnamento alla famiglia affidataria durante il percorso di affido Sensibilizzazione ed incremento delle famiglie affidatarie Sostegno alla famiglia adottiva Sostegno ai bambini/e ed agli adolescenti attraverso la solidarietà di cittadini disponibili alla tutela volontaria nei casi previsti dalla legge Aggiornamento - - Nello spirito di integrazione dei servizi e nell’ottica della prevenzione lavorare per la valutazione precoce del disagio Tutela di minori appartenenti a famiglia multiproblematiche Necessità di azioni per favorire le dimissioni protette di bambini pre-maturi in condizioni abitative non-idonee 5 Priorità Obiettivi 20 Implementazione e diversificazione degli spazi e degli strumenti relativi allo sviluppo della creatività, in particolare nelle agenzie educative e nel tempo libero Diversificazione delle risposte diurne di sostegno e di affiancamento ai minori ed ai loro genitori in difficoltà, rafforzandone le funzioni genitoriali, per agevolare un percorso di crescita adeguato anche attraverso lo sviluppo dell’appoggio socio-educativo domiciliare e territoriale Riduzione di ricorso ad inserimenti extra-familiari • • Promuovere i diritti e le opportunità dell’infanzia e dell’adolescenza • Aggiornamento Conferenza dei Sindaci / Az.ULSS n.20 Attivazione degli interventi previsti nel PIAF Comune di Verona/Az.ULSS n.20 Sottoscrizione nel gennaio 2008 del “Protocollo di intesa sulla prevenzione della violenza e dell’abuso sui minori” tra il Tribunale Civile, l’Az.ULSS n.20, il Comune di Verona, l’AIAF, l’Osservatorio sui diritti dell’infanzia 6 Priorità Sostenere la genitorialità fin dal suo nascere, alla maternità e alla relazione genitori figli nei primi anni di vita del bambino Obiettivi • • Aggiornamento Sostegno alla maternità, accoglienza mamma bambino Sono numerose e articolate le attività svolte su questo Sviluppo servizi innovativi e reti tema sia dall’Az. ULSS che dai Comuni Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Infanzia Minori Famiglia 7 Priorità Obiettivi • • Valutare il fabbisogno di servizi educativi a favore della prima infanzia e a sostegno delle famiglie • • Sviluppare piani di integrazione del fabbisogno laddove verificato Sostegno alla genitorialità ed alla qualità della vita dei minori in contesti educativi adeguati Sostegno al processo di socializzazione dei minori Sostegno alla famiglia con genitori impegnati nel lavoro sviluppando risposte flessibili nell’orario e alle esigenze delle fasce deboli Aggiornamento I Comuni del territorio hanno visto il mantenimento delle attività realizzate in favore della prima infanzia, in alcuni casi gli interventi hanno avuto un potenziamento in relazione anche alla diffusione sul territorio di progettualità innovative. Sono in via di definizione i percorsi di accreditamento delle strutture. Nonostante ciò il tavolo ritiene che ci sia necessità di ulteriore implementazione dell’offerta da valutare attraverso una attenta rilevazione del fabbisogno 21 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Giovani AREA GIOVANI – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1 – PARTECIPAZIONE ATTIVA E/O MODALITÀ DI RAPPRESENTANZA GIOVANILE - GRADIMENTO DELLE VARIE PROPOSTE ATTIVATE PER RIPROPORLE E/O "ESPORTARLE" Priorità Obiettivi Mantenimento Riproporre esperienze di partecipazione già sperimentate (Consulta provinciale degli studenti delle scuole superiori) Favorire ruoli di rappresentanza nella costruzione della comunità locale 23 Far emergere le priorità direttamente dai giovani anche rispetto ai servizi ed alle attività già avviate Sviluppo Comune di Verona Conferenza dei Sindaci Mantenimento delle esperienze di buone pratiche in ambito della prevenzione con la Consulta provinciale degli studenti delle scuole superiori) (per esempio “Maggio scuola”, Convegno “liberi dalle dipendenze”) Costituzione di un gruppo di regia per l’attuazione del Progetto “Sperimentazione Forum Giovani” (DGRV 2642 del 07.08.07) Progettualità - Coinvolgere nella Consulta provinciale degli studenti delle scuole superiori i ragazzi dei Centri professionali e delle scuole serali - Presentazione progetti sperimentali all’interno del forum giovani Costruzione di un sistema di monitoraggio condiviso per valutare le attività e misurare il grado di soddisfazione da proporre ai giovani e somministrato in ambito comunale, scolastico, socio sanitario, ecc. Individuazione di sistemi di monitoraggio sul gradimento 2 – SVILUPPO SPAZI DI CREATIVITÀ Priorità Obiettivi • Bisogno formativo di sviluppare e completare una identità di sé Bisogno di spazi, fisici e virtuali, dedicati • • • Incentivare la ricerca del sé creativo (potenzialità abilità capacità) Implementare gli spazi dell’intelligenza emotiva Centri di aggregazione Attività in spazi di interesse condivisi Mantenimento Comune di Verona - “Progetto all’ultimo minuto” Servizio Informagiovani Altre collaborazioni con istituzioni ed enti del territorio Centri Giovanili Saval e B.go Roma Sviluppo Comune di Verona - Apertura nuovo Centro Giovanile all’Arsenale Restyling del Centro del Saval a cura dei ragazzi stessi Progettualità Comune di Verona - - Nuove attività presso i Centri anche attraverso il reperimento di altre risorse economiche Eventuale individuazione di una sede per aprire un altro Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Giovani Bisogno di riunirsi in gruppo per progettare quale forma di sviluppo della creatività alternativa • Centro cittadino (richiesta di finanziamento alla Fondazione Cariverona) Az. ULSS 20 - Dipartimento delle Dipendenze/Comune di Verona - Assessorato alle Politiche Giovanili Incentivare le proposte di spazi di creatività diversa da quella "espositiva" Progetto “Dream On” 3 – PREVENZIONE NELL’AGIO Priorità Obiettivi Mantenimento Sviluppo Progettualità Az. ULSS 20 - Consultorio Comune di Verona/ Az. ULSS 20 – Dipartimento di neuropsichiatria - Bisogno di spazi di ascolto/accompagnamento anche per tematiche non socialmente “allarmanti” ma che necessitano di “primo contatto” e counseling • • 24 Sviluppare le esperienze di vari punti di ascolto (quali ad es. “Porte Aperte”) Consolidare e riproporre l’esperienza del Consultorio per adolescenti Progetto “Porte aperte” sede biblioteca 1^ Circoscrizione Az. ULSS 20 - Consultorio - • Bisogno di luoghi d’ascolto non "etichettanti" per il ragazzo e la famiglia, gli insegnanti e gli educatori Sviluppare sempre più la rete dei servizi di ascolto (es. CIC), mentre i Servizi clinici si occupano di aspetti di promozione dell’agio e della salute “Area 14/22”- sede Consultorio di via Siracusa ampliamento orario di apertura e apertura nuova sede nel Comune di S. Bonifacio “Area 14/22”- sede Consultorio di via Siracusa Centri di ascolto per genitori e insegnanti scuole medie inferiori nel Distretto n. 4 Az. ULSS 20 – Dipartimento Dipendenze - Apertura “Centro Salute e Benessere per le Famiglie” – Comune di Verona – Porto S. Pancrazio Possibilità di estendere anche presso la sede delle scuole professionali le esperienze dei CIC Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Giovani PROGETTO 2008 Az. ULSS 20 – Consultorio Formazione giovani coppie SVILUPPO 2008 • Implementare gli spazi della sfera della sessualità e della formazione di coppia Implementare attività informative preventive dei Consultori sulla sessualità e sulla formazione della coppia Az. ULSS 20 – Consultori - - - Incontri con gli studenti delle scuole superiori su temi legati all’educazione sessuale e all’affettività Incontri con i docenti delle scuole superiori per programmazione delle attività Formazione docenti scuole medie inferiori 4 – INSERIMENTO FORMATIVO/LAVORATIVO 25 Priorità Obiettivi • Inserirsi nel mondo del lavoro, cambiare lavoro, migliorare la propria posizione • • • • • Vedersi facilitato in vari modi l’inserimento lavorativo Sollecitare l’attivazione di corsi professionali serali Brevi percorsi professionali Individuare forme di orientamento più efficaci Facilitare i contatti con il mondo del profit Ufficio della promozione lavoro Ufficio arte e mestieri Mantenimento Sviluppo Progettualità Comune di Verona Comune di Verona Mantenimento dei servizi offerti da Informagiovani e Servizi Dedicati alla promozione del lavoro attraverso l’attivazione di tirocini, orientamento e accompagnamento al lavoro Strutturazione di un servizio di accoglienza, informazione e primo orientamento unico, presso l’Informagiovani che offrirà anche un’area tematica dedicata ai settori formazione, lavoro e professioni oltre a offrire opportunità di accesso ai servizi dedicati di orientamento e accompagnamento al lavoro e progetti attivi sul territorio Realizzazione di iniziative volte a favorire la diffusione della cultura imprenditoriale fra i giovani Progettazione e realizzazione di un nuovo sito internet a partecipazione giovanile Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Giovani • Poter fruire di percorsi formativi orientati all’acquisizione di abilità e competenze Sperimentare già durante la scuola esperienze di orientamento lavorativo • Implementare tirocini di formazione lavoro con aziende selezionate alla concretezza degli inserimenti lavorativi successivi Tirocinio in cui sia garantito reale ruolo del tutor e promuovere esperienze di alternanza scuola/lavoro Comune di Verona Comune di Verona - Sportello tirocini promozione del lavoro per l’accesso a esperienze presso i vari settori dell’Amministrazione Comunale - Collegamento con lo Sportello Stage di Verona Innovazione – Azienda Speciale della Camera di Commercio, delegata a svolgere tale servizio dall’Amministrazione Provinciale, per la candidatura ad esperienze di tirocinio presso aziende private - Accoglienza di studenti di scuola media superiore per esperienze di “Alternanza Scuola –Lavoro” Sviluppo collaborazioni rete con Enti pubblici e privati del territorio 26 5 – INTERCULTURA E CITTADINANZA EUROPEA Priorità Obiettivi Mantenimento Comune di Verona – Politiche Giovanili - Esperienza molto richiesta dai ragazzi la partecipazione agli "sportelli" europei, vivo interesse • alle esperienze di volontariato europeo che permettono di sperimentarsi e nel contempo cimentarsi in altre lingue realizzati n. 35 scambi scolastici, n. 10 scambi internazionali, n. 3 gemellaggi Sviluppo Comune di Verona Nuove progettualità inerenti esperienze in ambito europeo - Facilitare la fruizione di esperienze proposte - Festival Giovanile Internazionale “Note di spiritualità” Scambio musicale DetmoldVerona con l’Associazione Orchestra Giovanile veronese Stage internazionale per giovani musicisti a Villa Buri Incontro culturale a Bardolino “Divertimento o sballo? Giovani europei si confrontano sul loro concetto di divertimento”, legato al tema della prevenzione con l’intervento di un esperto del SERD Progettualità Comune di Verona Adesione al progetto “Gioventù in azione” Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze AREA DIPENDENZE – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1 – PREVENZIONE Priorità Obiettivi Prevenzione Universale 27 Attivare una campagna informativa permanente e capillare rivolta a comunità sociale, famiglie, scuola, Necessità di contrastare il preoccupante associazionismo sportivo e ricreativo, aumento della tolleranza sociale verso l’uso adolescenti e gruppi dei pari, mirante a di droghe ed alcol vissuti erroneamente fornire informazioni sul danno derivante come "normali comportamenti" dall’uso di sostanze e promuovere stili di vita sani. Il messaggio chiave da trasmettere è che usare sostanze è un Bisogno di aumentare il basso livello di comportamento totalmente da evitare conoscenze dei giovani dei danni alcoldroga in quanto un disvalore, pericoloso e correlati e la percezione del rischio nocivo per la salute. Lo stile di vita sano da portare come modello è "non usare mai alcun tipo di sostanza" Necessità di individuazione mediante diagnosi precoce di chi fa uso di sostanze (soprattutto se minorenni) e le situazioni di particolare vulnerabilità Bisogno di contrastare la diminuzione dell’età di inizio dell’uso di sostanze psicoattive Necessità di rispondere al disorientamento e difficoltà educative dei genitori di fronte a situazioni di uso di sostanze nei figli con rischio di dipendenza futura Bisogno di ridurre il forte ritardo con cui le persone con un problema di dipendenza, arrivano ai Centri di Cura (da sette a nove anni) Mantenimento Prevenzione Universale Campagna informativa con allestimento di materiale (cartellonistica, spot video) da utilizzare in occasione di eventi aperti al pubblico (spettacoli di musica) Campagna informativa mediante cartellonistica e opuscoli in collaborazione con farmacie e esercizi commerciali Progetto “Dream On” – spettacolo di danza contro le droghe Corso base per Insegnanti e Genitori sulle droghe e comportamenti d’abuso Interventi strutturati di informazione nelle scuole sui rischi derivanti da sostanze Life Line Bus: Interventi informativi in occasione di manifestazioni di vario genere con l’utilizzo di mezzi mobili del Dipartimento Progetto di prevenzione con attività di informazione rivolta a ragazzi delle scuole elementari, genitori e insegnanti Sviluppo Prevenzione Universale Progettualità Prevenzione Universale Attivazione di sito internet “Droga no grazie” http://www.droganograzie.it/ Campagna informativo contro il tabagismo e campagna informativo contro la dipendenza da sostanze stupefacenti mediante distribuzione di materiale informativo in collaborazione con Federfarma e Agec Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze Incontri informativi rivolti alla popolazione generale Interventi di formazione e sensibilizzazione finalizzati al consolidamento di relazioni positive fra adulti e minori rivolti a genitori, insegnanti, allenatori sportivi e operatori del volontariato 28 Prevenzione Selettiva Prevenzione Selettiva Prevenzione Selettiva Prevenzione Selettiva Interventi di informazione e prevenzione verso gruppi a rischio e a persone che presentano condizioni di vulnerabilità per un possibile sviluppo di una condizione di dipendenza. Comporta l’identificazione precoce di situazioni di vulnerabilità in età preadolescenziale quale per esempio l’ADHD. Ha come destinatari, più che le persone con il problema diretto, i genitori e gli insegnanti a contatto con loro, con l’obiettivo di fornire supporto a famiglie e scuola, attraverso azioni specifiche tendenti alla corretta gestione delle problematiche di disturbi comportamentali ed antisociali correlati CIC - Centri di Informazione e Consulenza presso gli istituti scolastici superiori Attivazione di Centro di Ascolto rivolto a insegnanti e genitori di studenti della scuola media inferiore Attivazione di sito internet “Drugfree.edu” – piattaforma interattiva per insegnanti, educatori e genitori. Interventi su studenti degli istituti superiori finalizzati alla promozione del benessere e della competenza attraverso la metodologia della peer education Corsi per educatori, genitori e insegnanti per la prevenzione selettiva dei disturbi comportamentali legati all’uso di sostanze Studio preliminare per l’attivazione di una campagna informativa per l’utilizzo del Drug-Test Prevenzione Indicata Prevenzione Indicata Interventi in fase precoce rivolti in particolare a soggetti minori con sospetto d’uso di sostanze con l’obiettivo di pervenire ad una diagnosi il più precoce possibile. Un problema particolare è quello degli interventi in fase precoce attuati nei confronti di soggetti minori, con sospetto d’uso di sostanze. La finalità è di pervenire ad una diagnosi il più Interventi di informazione e Attivazione del progetto sensibilizzazione sui rischi “Drugs On Street” dell’uso di bevande alcoliche alla guida rivolti a studenti delle scuole medie superiori Ambulatorio per la diagnosi precoce dei deficit attentivi e disturbi della condotta Progetto “All’ultimo minuto” (Comune di Verona)Prevenzione selettiva gruppi a rischio Prevenzione Indicata Prevenzione Indicata Attivazione del “Centro Salute e Benessere per la Famiglia” Studio preliminare e sperimentazione del prototipo per la realizzazione di un “Sistema di Allerta Precoce e Risposta Rapida per le Droghe” Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze precoce possibile. Soprattutto i genitori con figli minorenni quindi devono essere messi nelle condizioni ottimali per poter comprendere tempestivamente l’eventuale uso di sostanze da parte dei figli. Gli strumenti di intervento che devono essere promossi sono il counselling con drugs testing offerti ai genitori in un contesto che presti molta attenzione all’aspetto educativo, al supporto psicologico e alla volontarietà del test Definizione del protocollo operativo per gli accertamenti relativi all’uso di sostanze stupefacenti sui lavoratori di specifiche categorie (Testo Unico sulla Sicurezza) 2 – RIABILITAZIONE E RECUPERO SOCIALE PERSONE MULTIPROBLEMATICHE Priorità Obiettivi 29 Necessità di incrementare le attività di inserimento lavorativo con particolare attenzione agli aspetti relazionali e formativi professionali Bisogno di assicurare un domicilio dignitoso Sviluppo Iniziare la riabilitazione e Azioni in questo ambito si reinserimento già in fase terapeutica e collocano all’interno non attendere la completa dell’attività istituzionale interruzione dell’uso di sostanze delle singole UO (sia pubbliche che del privato sociale) che afferiscono al Dipartimento, effettuate tramite le proprie equipe. Altre azioni previste da progetti specifici che fanno parte del Piano Lotta alla Droga: • Attivare già durante la fase terapeutica la formazione professionale, training sociolavorativi, training socio-relazionali Il Progetto di Reinserimento Sociale e Lavoro Competente prevede attività mirate all’apprendimento di abilità sociali e lavorative di soggetti in carico alle strutture SocioSanitarie attraverso l’attivazione di training sociali e lavorativi in collaborazione con Associazioni e Cooperative presenti sul territorio Necessità di attivare più precocemente percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale, già durante la fase terapeutica Bisogno di orientare la riabilitazione anche verso l’acquisizione di abilità sociorelazionali e la corretta gestione delle attività ricreative Mantenimento • Progetto di Inserimento Socio-Lavorativo e Genitorialità Responsabile delle coppie tossicodipendenti anche con problematiche sanitarie Progettualità Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze • Prevedere l’attivazione di una rete sociale solidale e permanente attuata attraverso la creazione di accordi formali di collaborazione fra Aziende Pubbliche, Private e Associazioni di Privato Sociale Attivazione di reti locali fra Comuni, Cooperative di tipo B e Associazioni di volontariato finalizzate all’avvio e al potenziamento di circuiti virtuosi per l’inserimento lavorativo attraverso l’assegnazione di commesse di lavoro alle Cooperative di tipo B (legge regionale 23/2006) Stipula di convenzioni con Cooperative e Associazioni per l’inserimento di soggetti tossicodipendenti per attività di tirocinio formativo e socializzante 30 Progetto in collaborazione tra Provincia, Azienda ULSS e Comune di Verona: Percorsi per la Persona – la rete come strumento di sussidiarietà orizzontale nei percorsi di riqualificazione di persone svantaggiate. Il progetto prevede attraverso accordi formali fra gli enti coinvolti, interventi finalizzati al sostegno sociale e reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e con disabilità in carico alle strutture del territorio. Sottoscrizione di accordi tra alcuni Comuni del territorio, l’Unità Psichiatrica del Dipartimento Salute Mentale, il Dipartimento delle Dipendenze, le cooperative del privato sociale per la realizzazione di una rete di accoglienza ed integrazione sociale di soggetti marginali e deboli. Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze • • Fare in modo che le Aziende e gli Enti Pubblici si rendano disponibili, mediante l’acquisizione di atti formali, ad accogliere nelle proprie strutture soggetti in riabilitazione per attuare percorsi formativi ed educativi programmati e gestiti dalle strutture terapeutiche competenti Prevedere azioni e programmi specifici per la riabilitazione e il reinserimento di persone multiproblematiche Intervento di medio-lungo periodo su soggetti alcoldipendenti mediante inserimento lavorativo e “accompagnamento” grazie a rete di servizi Interventi di accoglienza abitativa per garantire opportunità ed assicurare un domicilio dignitoso (coinvolti circa 40 soggetti con problematiche di dipendenza e complesse) 31 • Ricerca di metodi innovativi per sostenere l’inserimento di persone multiproblematiche attraverso percorsi individualizzati Accordo di programma con i Comuni del Distretto 4 per la realizzazione di una rete di accoglienza e integrazione sociale di soggetti “marginali e deboli” Azioni finalizzate all’attivazione di stage di formazione presso le varie amministrazioni e sensibilizzazione delle stesse per favorire l’affidamento di servizi a cooperative e associazioni disponibili ad una collaborazione per l’inserimento di soggetti con svantaggio sociale. Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze 3 – MINORI Priorità Obiettivi • E’ necessario spostare sempre di più la fascia di primo intervento educativo/preventivo verso l’età compresa tra gli 8-14 anni con • interventi calibrati e modulati più in ambito educativo per l’acquisizione di comportamenti di salute e di stili di vita sani • Bisogno di aumentare l’attenzione verso i casi di violenza e sfruttamento sessuale droga correlati in minori • Mantenimento Attivare centri per il supporto specifici per genitori, con orientamento educativo e psicologico Supportare gli adulti con situazioni problematiche in minori (insegnanti, educatori, genitori) nel mondo della scuola e dello sport Valorizzare in questo particolare settore gli interventi e i gruppi di auto aiuto Attivare nuove forme di collaborazione tra Istituzioni per la tutela dei minori Sviluppo Progettualità Prosecuzione dell’attività di Gruppi di supporto educativo per genitori Prosecuzione delle attività del progetto di ricerca “Madre/Bambino” del Piano Lotta alla Droga Attivazione del “Centro Salute e Benessere per la Famiglia”. 4 - GIOVANI Priorità Obiettivi 32 • Necessità di prevenire incidenti stradali correlati all’uso di sostanze psicotrope • Bisogno di aumentare le possibilità di contatto tra operatori di prevenzione e giovani • Instaurare collaborazioni con le scuole guida e Istituti scolastici per sostenere percorsi di educazione e di prevenzione all’uso di sostanze Attivare studi di settore sui determinanti gli incidenti in collaborazione con Prefettura e Forze dell’Ordine Attivare interventi con operatori di prevenzione ed unità mobili presso i luoghi di aggregazione (discoteche, piazze, ecc.) Mantenimento Interventi di informazione e sensibilizzazione sui rischi dell’uso di bevande alcoliche alla guida rivolti a studenti delle scuole medie superiori Life Line Bus: Interventi informativi in occasione di manifestazioni di vario genere con l’utilizzo di mezzi mobili del Dipartimento Sviluppo Progettualità Attivazione del progetto “Drugs On Street” Protocollo di intesa con Comune e gestori locali Si ritiene necessario lavorare con continuità sulle tematiche “adolescenti e giovani adulti” partendo da una mappatura delle attività già in atto nel territorio e le possibili collaborazioni. Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Dipendenze 5 - STRANIERI Priorità Obiettivi • Necessità di adeguare l’accoglienza e la presa in carico Bisogno di attivare percorsi di reinserimento legale in quanto la maggior parte delle persone straniere in contatto con i servizi per problemi di droga o alcol sono inserite nella rete criminale dello spaccio e dello sfruttamento prostituzione • Adeguare i percorsi di accoglienza specifici per persone straniere con problemi di dipendenza. Utilizzo e sviluppo di strumenti di mediazione culturale per sostenere la presa in carico e la valutazione di percorsi di sostegno adeguati Attivare percorsi di reinserimento al fine di sottrarre le persone straniere quanto più possibile dalle attività di spaccio e di sfruttamento della prostituzione 33 Le azioni riportate sono per la maggior parte attuate in collaborazione tra: Servizi SocioSanitari della Azienda ULSS, Associazioni o Enti del Privato Sociale Enti Locali (Comuni e Provincia) Istituti Scolastici Parrocchie Organizzazioni del Terzo Settore Forze dell’Ordine coordinate dalla Prefettura Associazioni di categoria Società scientifiche Mantenimento Sviluppo Coordinamento del progetto regionale “Immigrazione e Dipendenze: progetto per le persone migranti che hanno sviluppato dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti” Partenariato nel progetto Tabit del Comune di Verona attraverso l’utilizzo di una unità mobile per l’aggancio di persone dedite alla prostituzione. Azioni per aderire al Bando Europeo che prevede finanziamenti per la mediazione culturale Progettualità Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Salute Mentale AREA SALUTE MENTALE – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE 1 – SENSIBILIZZAZIONE Creazione di una diversa cultura nei confronti della malattia mentale Priorità Obiettivi Allargamento a tutti i cittadini della conoscenza dei problemi legati alla salute mentale per la riduzione dei pregiudizi ad essa legati Favorire iniziative culturali finalizzate alla riduzione dello stigma attraverso corrette distinzioni tra "malattia" mentale ed esigenze di vita sociale del paziente affetto da patologia Mantenimento Sviluppo Progettualità 2009 Prosegue l’attività del Dipartimento inerente la collaborazione a corsi di formazione a cadenza mensile per familiari, operatori, volontari ecc in collaborazione con il Terzo Settore e la Diocesi di Verona Organizzazione della Giornata Europea della Salute Mentale 35 Sensibilizzazione di tipo preventivo rivolta al riconoscimento precoce negli adolescenti di difficoltà o "disabilità" che potrebbero evolversi, se non affrontate, in patologie, rafforzando le figure genitoriali nel far fronte ai problemi Promuovere incontri e percorsi di consulenza e sostegno con i genitori per aiutare a riconoscere alcuni elementi "predittivi" da affrontare precocemente Attivare percorsi di condivisione sociale della malattia mentale con l’apporto del volontariato in un’ottica di sussidiarietà Attivare percorsi per sensibilizzare e per avviare collaborazioni e disponibilità per l’affido familiare e per l’ospitalità presso Associazioni Proseguono le azioni all’interno delle attività dei quattro Centri di Salute Mentale e del progetto “Get Up” finalizzato ad interventi in ambito famigliare Azioni di sensibilizzazione del Dipartimento per quanto riguarda l’affido. Sono inoltre attivi progetti individualizzati per l’ospitalità presso Associazioni 2 - CENTRALITÀ DELLA PERSONA CON BISOGNO CON LE SUE RETI SOCIALI E FAMILIARI Priorità Esigenza di sostenere e valorizzare la persona con malattia mentale con la sua rete familiare e sociale Obiettivi Valorizzazione delle risorse umane disponibili e dell’apporto di volontariato Mantenimento Sviluppo Proseguono le iniziative sia da parte delle Associazioni sia di volontari non strutturati sull’aiuto alla persona in situazione di disagio, anche l’attivazione di corsi specifici ai volontari Progettualità 2009 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Salute Mentale Iniziative e programmi di inclusione della persona con malattia mentale nella vita sociale come cittadino Adesione al progetto europeo “Ithaca”: finalizzato alla Partecipazione diretta, ove possibile, delle rilevazione della qualità dei stesse persone con malattia ai vari percorsi servizi e della soddisfazione di cittadinanza della persona accolta in struttura residenziale Valorizzazione del contributo volontario di aiuto ad altri della persona con malattia mentale Implementare le esperienze di convivenza tra malati valorizzando gli aspetti del mutuo aiuto Sviluppo di azioni che tendono a valorizzare la centralità della persona anche attraverso gli adempimenti previsti per l’accreditamento delle strutture L.R.22/02 Appartamenti protetti autogestiti all’interno della rete dei Servizi Psichiatrici 3 – IMPLEMENTAZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO Priorità Obiettivi • Lavoro di rete per inserimento lavorativo delle persone con malattia mentale 36 Sostegni alle famiglie per la prevenzione di aggravamenti delle situazioni di convivenza problematiche • • • Esigenza di formazione di esperti di "mediazione sociale" per il sostegno alle famiglie in difficoltà Creazione di figure specializzate nel campo della mediazione sociale, ad es. per accompagnamento Patto tra pubblico e privato per mettere insieme le risorse per borse lavoro o commesse a Cooperative di tipo B volte a creare occasioni di lavoro Favorire l’attivazione di figure professionali esperte in mediazione per assistenza alle famiglie in difficoltà Utilizzo dell’intervento domiciliare già in atto per la mediazione cui preparare gli operatori con formazione specifica nelle Cooperative Mantenimento Proseguono le attività che afferiscono sia all’inserimento lavorativo che all’assistenza territoriale tramite convenzioni con cooperative e collaborazioni con il SIL. Sviluppo Progettualità 2009 Eventuale individuazione di figure con compiti di mediazione sociale, attualmente di difficile attuazione per mancanza di risorse economiche Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Salute Mentale 4 - QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’AMBITO DEL "SOCIALE" FINALIZZATA ALLA PREVENZIONE DELLA CRONICIZZAZIONE Priorità Obiettivi • Esigenza di nuove figure professionali • con compiti educativi e riabilitativi finalizzati al reinserimento sociale affrontando le problematiche connesse • (economiche, di riconoscimento delle figure professionali, ecc.) • Esigenza di elaborare un linguaggio specifico sociale sulle problematiche della salute mentale Prevedere negli organici dei servizi e delle comunità convenzionate figure professionali specificatamente formate agli aspetti educativi, riabilitativi e di reinserimento sociale Richiedere adeguate "codifiche" regionali delle professionalità e quindi adeguati programmi di formazione Specializzare nello specifico campo gli Operatori Socio Sanitari coinvolgendo la Regione nella programmazione e articolazione dei relativi corsi di formazione Concordare con le cooperative l’impiego di figure sociali Mantenimento Sviluppo Attualmente è presente un terapista della riabilitazione (TERP) in un servizio. Sono stati espletati i procedimenti per la richiesta della figura del TERP anche in altri servizi Progettualità 2009 37 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Salute Mentale 5 - AREA "GRIGIA" Priorità Obiettivi • • Problematiche degli adulti che non riconoscono la propria condizione e che quindi non si fanno seguire dai servizi specialistici, restando impropriamente in carico ai servizi territoriali • Problematiche relative alle persone malate mentali ultrasessantacinquenni Mantenimento Completare l’integrazione funzionale tra i servizi sanitari e sociali e tra i servizi della psichiatria e le altre Aree Definire le aree di alta integrazione (anziani, handicap, SERT, minori ed adolescenti) Formalizzare ulteriori protocolli d’intesa tra servizi (sanitari, socio-sanitari e sociali) e tra il livello specialistico e il livello territoriale relativamente alla presa in carico ed alla eventuale gestione congiunta di anziani e disabili, sulla scorta di quanto già avvenuto per altre Aree - - 38 Genitori con problemi psichiatrici, che • si legano all’esigenza di tutela dei figli minori Esigenza di coordinamento a livello • territoriale per progettualità di rete • Esigenza di prevenzione e di strutture di accoglienza per i problemi dei • giovani e degli adolescenti in difficoltà, organizzate in modo diverso dalle strutture che accolgono le situazioni di "cronicità" • Sviluppo Protocollo operativo tra DSM e Dipartimento delle Dipendenze (DELIB. 662 DEL 30.06.04); Procedure di passaggio dalla Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva ai Servizi Psichiatrici dell’Età Adulta; Rapporti di collaborazione con il Servizio Domiciliare dell’Area Handicap (Luglio 2006); Protocollo di collaborazione tra DSM e Questura; Protocollo di collaborazione tra Dipartimenti per la presa in carico di utenti multiproblematici. Allargamento del Protocollo già previsto per i casi di separazione difficile Protocolli di rete per i singoli Distretti Rafforzare ed ampliare l’applicazione del Protocollo di collaborazione riguardante la fase di "passaggio" dalla minore alla maggiore età tra N.P.I.P.E.E. e Psichiatria Attivare/riattivare i contatti col territorio del Centro diurno nell’ambito del progetto di Villa S. Giuliana e pubblicizzare l’iniziativa anche nella sua valenza di riabilitazione acquisendo conoscenza anche di altre realtà operanti nel Veneto Creazione di ambienti sicuri accoglienti e familiari per giovani ed adolescenti Sono in corso incontri tra il DSM, i Distretti Socio Sanitari e il Comune di Verona Sono in corso azioni per la predisposizione di accordi con le Case di Cura per la disponibilità di posti letto per post-acuzie Progettualità 2009 Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata AREA ACCORPATA – TAVOLO TEMATICO SOVRADISTRETTUALE IMMIGRAZIONE 1 – INTEGRAZIONE Priorità Obiettivi • Scuola: facilitazione dell’inserimento scolastico dei minori stranieri • Sostegno degli adolescenti stranieri Sviluppo Proseguire progettualità dei mediatori culturali all’interno della scuola e sviluppo di relazioni scolastiche e associazionismo Supporto scolastico dell’adolescente straniero in particolare di seconda generazione Progettualità Conferenza dei Sindaci Con deliberazione n. 10 del 07.07.2008 è stato approvato il progetto relativo al “Programma di integrazione sociale e scolastica 2007 (anno scolastico 2007/2008)”, programma titolato “Cantieri di integrazione. Interventi di mediazione linguistico-culturale, consulenza, orientamento e scambi culturali”. Si rilevano alcune difficoltà anche in presenza di risorse economiche attivabili soprattutto in mancanza di una normativa che definisca la figura del mediatore Comune di Verona Adesione del Comune di Verona “Area Accoglienza” (Delibera di Giunta Comunale del 04.03.09) al bando europeo al fine di essere assegnatari di fondi da utilizzare per sostenere economicamente servizi di mediazione culturale in tutti i settori comunali dove se ne ravvisi l’esigenza 39 2 - LAVORO Priorità Obiettivi Sviluppo Progettualità Conferenza dei Sindaci Contrasto a modalità irregolari di cooptazione delle badanti Sostenere i progetti badanti e donne straniere Formazione mirata alle persone straniere per l’autodeterminazione e la crescita dell’individuo nell’ambiente lavorativo Sensibilizzare progetti di alfabetizzazione compatibili con orari di lavoro Alcuni Comuni del territorio hanno avviato delle progettualità per la formazione delle badanti . Elaborazione da parte di singoli comuni di progettualità inerenti interventi per la qualificazione del lavoro degli assistenti familiari (DGRV 3825 del 27/11/2007) Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata 3 – FORMAZIONE Priorità Obiettivi Migliorare la relazione dei migranti con le istituzioni, i servizi sociali, le strutture sanitarie Facilitare la corretta informazione sull’esercizio dei propri diritti e doveri Necessità di percorsi di formazione continua per operatori di settore Ricerca di un linguaggio comune nell’ambito dell’area di lavoro laddove esistano già gruppi di lavoro pubblico/privati coordinati dalla Prefettura 4 - COORDINAMENTO Priorità Sportelli informativi: necessità di razionalizzare l’offerta dei servizi e la qualità delle informazioni Obiettivi Sviluppo Migliorare la collaborazione con le altre istituzioni interessate all’accoglienza Progettualità Partecipazione dei Comuni ai lavori del tavolo sulle migrazioni coordinato dalla Prefettura per le azioni che riguardano minori stranieri non accompagnati e rifugiati politici, nonché l’adesione a bandi europei 40 5 - ACCOGLIENZA Priorità Obiettivi Sviluppo Progettualità Comune di Verona Tutela e accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati presenti sul territorio Sostenere la progettualità del Comune di Verona. “Verona solidale” Delibera Giunta n. 491 del 14/12/2005 Favorire la piena integrazione e all’uso autonomo di risorse private sul territorio o prevenire la marginalità messa in rete di strutture per l’accoglienza degli immigrati (singolo e famiglia) Con deliberazione n. 298 del 27/08/08 si è rinnovato l’impegno al progetto “Verona solidale” e l’adesione a bandi europei (FER). Il Comune di Verona è il coordinatore per tutto il territorio veronese attraverso il progetto “Tabit” (Delibera di Giunta Comunale n. 257 del 23/07/08) degli interventi in ambito delle persone senza fissa dimora messe in atto dalla rete del privato sociale Il Comune di Verona è il coordinatore per tutto il territorio veronese attraverso il progetto “Tabit” (Delibera di Giunta Comunale n. 257 del 23/07/08) degli interventi in ambito delle persone senza fissa dimora messe in atto dalla rete del privato sociale Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata POVERTÀ E EMARGINAZIONE 1 – PROMOZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Priorità Obiettivi • Superamento dell’assistenzialismo • Centralità delle progettualità individuali • Attenzione alle nuove forme di "povertà progressiva" • Strumenti diversificati per favorire l’occupazione Creare progetti di borse lavoro e commesse per lavori utili da parte delle Amministrazioni pubbliche con il supporto del Terzo Settore Sviluppare la funzione di accompagnamento Sostegni alle persone che vivono sole e a quelle dimesse dal carcere e dalle comunità terapeutiche Sviluppo Progettualità Azioni che vengono promosse all’interno del progetto “Tabit” 2 - TUTELA DELLE PERSONE IN STATO DI GRAVE MARGINALITÀ E DI POVERTÀ ESTREMA Priorità Obiettivi • 41 Bisogno di luoghi idonei a proseguire le cure dopo l’ospedalizzazione per persone che non hanno casa o non • l’hanno idonea Bisogno di strutturare anche interventi di 2° accoglienza per la prosecuzione delle progettualità individuali Sviluppare l’informazione sui servizi forniti Tutelare le situazioni sanitarie più fragili anche con interventi idonei di prima accoglienza Creare integrazione tra gli Enti per un canale privilegiato tra sanitario, sociosanitario e sociale • Implementare l’esistente per le progettualità di seconda accoglienza • Creare occasioni di accesso alle informazioni Sviluppo Creazione dell’Area progettuale per i senza fissa dimora/grave marginalità attraverso finanziamenti regionali e privati e del privato sociale per l’attivazione dello sportello unico per la gestione dei posti letto nei dormitori e progetti educativi individualizzati a favore di persone ospiti fissi nei dormitori e per evitare la cronicità di nuovi ospiti, attraverso anche lo strumento del “progetto Emancipazione” Progettualità Comune di Verona Elaborazione di un documento esplicativo delle criticità inerenti l’accoglienza in struttura di persone con problemi di salute provenienti dalle strutture sanitarie. Richiesta di un tavolo affinché si collabori per trovare soluzioni sia in ambito sociale che sanitario 3 – INTERVENTI A FAVORE DELLE FASCE PIÙ MARGINALI Priorità Differenziazione degli interventi per le progettualità riguardanti persone in grave stato di marginalità, garantendo maggiore flessibilità Obiettivi • Prevedere soglie diverse per l’accesso alla seconda accoglienza Sviluppo Progettualità Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata 4 - SUPERARE L’APPROCCIO EMERGENZIALE AL FENOMENO DELLE POVERTÀ ESTREME AGGIORNAMENTO Priorità Obiettivi • Strutturare gli interventi programmati in un contesto di riordino e razionalizzazione complessivo Sviluppo Progettualità Progetto che complessivamente preveda e gestisca le tipologie e le fasi dell’emergenza garantendo disponibilità di risposta senza eccessivo impiego di risorse 5 - INTEGRAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO E TRA SOCIALE E SANITARIO CON CUI CONIUGARE LA PROGETTUALITÀ INDIVIDUALE Priorità Obiettivi • Far fronte all’aumentare delle emergenze con le risorse disponibili cercando di agire prevalentemente sulla qualità e coordinamento tra le realtà evitando sovrapposizioni • • 42 Bisogno di formazione e supervisione • Sviluppo Progettualità Costituire ed implementare reti solidali tra pubblico, privato e interessati, per "mettere insieme", valorizzandole, le risorse al fine di creare progettualità di qualità Creazione di un sistema di segretariato sociale per l’utilizzo più razionale delle risorse Corsi di formazione ad hoc rivolti unitariamente ad operatori pubblici e privati, sociali e sanitari Autoformazione PROSTITUZIONE 1 – TRASFORMARE IL "PROGETTO SIRIO" IN SERVIZIO AMPLIARE LA RETE. AMPLIARE LA COLLABORAZIONE CON I COMUNI DELL’AZIENDA ULSS N.20 INTERESSATI AL FENOMENO Priorità Obiettivi • Base di finanziamento certa per progettualità a media scadenza e personale esclusivamente dedicato • Richiesta di individuare fonti di finanziamento più costanti Individuazione attraverso la rete col Terzo Settore di ulteriori risorse umane e di mezzi da impiegare Sviluppo Progettualità Comune di Verona Comune di Verona Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 74 del 19/03/08 gli obiettivi dell’area hanno trovato Lettera di intenti tra il Comune di Verona e il Comune di Padova per lo studio della possibilità di unire i progetti comunali inerenti Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata • Sviluppare ulteriormente la rete con i Comuni • Il Comune di Verona si propone per catalizzare le risorse di territori più vasti interessati e coordinare le attività Trasformare il patrimonio di informazioni ed il know how acquisito in risorse per tutto il territorio dell’Azienda ULSS n. 20 interessato 2 - RAFFORZARE LA CAPACITÀ DI INDIVIDUARE I CASI DI PRESUNTO SFRUTTAMENTO SESSUALE E TRATTA ANCHE DA PARTE DI SOGGETTI DELLA "RETE ALLARGATA" ORA COINVOLTI NEL FENOMENO DA OTTICHE DIVERSE (GIURIDICO LEGALI E SANITARIE) Priorità Obiettivi Rafforzare la rete per ampliare la possibilità di aiuto • Accompagnamento legale • 43 Ulteriore sensibilizzazione dell’area sanitaria non direttamente coinvolta nel progetto • Interventi mirati alla prostituzione "indoor" • Maggior coinvolgimento degli operatori coinvolti con funzioni di sicurezza, per l’attenzione agli aspetti di tutela delle potenziali vittime Sviluppare le possibilità di fornire consulenza e accompagnamento legale anche attraverso la disponibilità di associazioni e di singoli avvocati, sensibili al problema Maggior coinvolgimento delle Aziende Ospedaliere che entrano in contatto col problema per l’individuazione delle situazioni di abusi e maltrattamenti possibilmente riconducibili allo sfruttamento sessuale. Prima informazione Attivare ed implementare studi sul fenomeno 3 - CONOSCENZA DA PARTE DEI SOGGETTI IMPLICATI NELLA RETE (SIA RETE DI AIUTO CHE “RETE ALLARGATA” DI CUI AL PUNTO 2) DELLE DIVERSE IMPLICAZIONI DEL FENOMENO, A SECONDA DELLE DIVERSE TIPOLOGIE Priorità Obiettivi Aumentare le capacità di penetrare in modo mirato nelle vecchie e nuove dinamiche specifiche dello sfruttamento e della tratta, considerando vincoli etnici e culturali • Individuare, studiare e descrivere i fenomeni rispetto ai diversi target (definiti ad esempio dalla nazionalità e/o dal grado di consapevolezza delle vittime e/o dal livello di violenza e coercizione) la materia al fine di coordinare gli interventi e realizzazione nell’approvazione e ampliare il territorio di intervento. L’azione realizzazione del progetto denominato risponde a quanto previsto dal bando n. 10 del “Sirio- Artemide” in stretta programma di assistenza e integrazione collaborazione con il l’Azienda ULSS n. 22 di Bussolengo. Il progetto riassume a sociale , in base all’art.18 DL n. 286/98, c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri, pieno titolo le priorità e gli obiettivi Dipartimento delle Pari opportunità, che individuati nel Piano di Zona prevede l’assegnazione di maggiori fondi economici ai progetti in cui l’area territoriale supera il milione di abitanti.Il coordinamento del triveneto suggerisce in prospettiva di dividere il territorio veneto in due assi Est e Ovest accorpando i Comuni afferenti a queste zone. Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 – Aggiornamento obiettivi Area Accorpata 4 - MEDIAZIONE DEI CONFLITTI DETERMINATI DALLA PRESENZA PROSTITUZIONALE SUL TERRITORIO E SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ LOCALE Priorità Obiettivi Costruire percorsi per creare maggior • conoscenza corretta dei fenomeni, finalizzata a contrastare conflitti di convivenza attorno all’uso del territorio • Sensibilizzare le persone al superamento della percezione del fenomeno puramente emotiva e/o genericamente ghettizzante • Attivarsi sull’impatto del fenomeno su varie categorie fragili individuate • Interventi generali di "alleggerimento" della situazioni • Proseguire ed implementare incontri con le istituzioni più interessate e presenti nei quartieri Proseguire ed implementare gli interventi nelle scuole e nelle altre realtà educative formative Rafforzare iniziative private di formazione per i giovani sui diritti umani della persona in riferimento al fenomeno della tratta Considerare ed attivare iniziative sull’impatto del fenomeno su alcune fasce di giovani problematici e/o fragili Interventi, ad esempio, di pulizia quotidiana di alcune aree territoriali 44 5 - TUTELA DELLA SALUTE DELLE PERSONE CHE SI PROSTITUISCONO ESTESO ANCHE AI "CLIENTI" Priorità Obiettivi Ulteriore sensibilizzazione dell’area sanitaria non direttamente coinvolta nel progetto sulle problematiche generali di tutela della salute sia delle singole persone che della situazione generale • • Maggior coinvolgimento delle Aziende Ospedaliere che entrano in contatto con il problema Lavoro coi Distretti socio sanitari anche per particolari progettualità CONFERENZA DEI SINDACI DEI COMUNI DI ALBAREDO D’ADIGE – ARCOLE - BADIA CALAVENA – BELFIORE - BOSCOCHIESANUOVA – BUTTAPIETRA – CALDIERO – CASTEL D’AZZANO – CAZZANO DI TRAMIGNA – CERRO VERONESE – COLOGNA VENETA – COLOGNOLA AI COLLI – ERBEZZO – GREZZANA – ILLASI – LAVAGNO – MEZZANE DI SOTTO – MONTECCHIA DI CROSARA – MONTEFORTE D’ALPONE – PRESSANA – RONCÀ – ROVERÈ - ROVEREDO DI GUÀ – S. BONIFACIO – S. GIOVANNI ILARIONE – S. MAURO DI SALINE – S. GIOVANNI LUPATOTO – S. MARTINO BUON ALBERGO – SELVA DI PROGNO – SOAVE – TREGNAGO – VELO VERONESE – VERONA – VERONELLA – VESTENANOVA - ZIMELLA Provvedimento dell’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci dei Comuni del Territorio dell’Azienda ULSS n. 20 n. 2 del 24/04/2009 Ufficio del Piano di Zona Comune di Verona C.d.R. Pianificazione Organizzazione Integrazione Sociale Socio Sanitaria vicolo San Domenico 13/b Tel. 045-8077363 - Fax 045-8077227 e-mail: [email protected]