Cittadinanza e Costituzione Le parole, gli strumenti, i percorsi Giornata di studio martedì 25 settembre 2012 Relazione del forum n. 2 Interdisciplinarietà dei progetti e POF A cura di Nadia Carpi e Maria Angela Donna Il gruppo risulta composto da 22 docenti distribuiti tra scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado. Come stabilito dalla procedura comune nei forum di lavoro, le conduttrici si sono presentate al gruppo con le loro competenze chiedendo poi ai docenti una altrettanto veloce presentazione. La maggior parte di essi è venuta a conoscenza dell’iniziativa tramite la mailing list della rete di Cittadinanza e Costituzione; due tramite la rete del Bando dell’Ufficio Scolastico Regionale “Imparo a Star bene e ci guadagno”; due tramite la circolare regionale e si avvicinavano perciò per la prima volta ai temi della cittadinanza. Il secondo momento introduttivo è servito a presentare l’obiettivo della discussione centrata sull’efficacia della dimensione interdisciplinare delle competenze di cittadinanza (cfr. relazione del Professor Losito) nella programmazione dei percorsi educativo-didattici del piano dell’offerta formativa e sull’opportunità di perseguire pertanto l’obiettivo dell’inserimento nel POF d’Istituto. Come stimolo si sono forniti dei materiali indicanti esempi di percorsi interdisciplinari progettati e condivisi nei dipartimenti e nei singoli consigli di Classe o interclasse finalizzati anche alla verifica degli apprendimenti e della certificazione per competenze (cfr. allegati 1 con esemplificazione in ambito ICT – tecnologie dell’informazione e della comunicazione). Si è anche evidenziato che, però, il POF non deve essere solo un semplice enunciato di intenti e di buone pratiche che poi restano sulla carta. L’educazione alla cittadinanza per essere tale deve diventare un progetto di istituto trasversale, avvalorato dalla pratica di un vissuto quotidiano in “approccio globale” dell’intera comunità scolastica e locale (cfr. allegato 2 con esemplificazioni di Educazione alla salute). Si apre la discussione con una partecipazione vivace del gruppo. A partire dagli stimoli si sono delineate alcune posizioni propositive e positive rispetto alle effettive possibilità di agire una tale dimensione trasversale e globale nella realtà delle scuole ed altre voci più isolate, che rispecchiano l’attuale momento critico di sfiducia nell’amministrazione scolastica, a dimostrazione di quanta sia la fatica della professione docente oggi. I due nuclei di criticità emersi riguardano: a. la difficoltà della condivisione degli obiettivi con i colleghi per agire la trasversalità e la globalità dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; b. la declinazione delle competenze di cittadinanza secondo normativa UE finalizzate alla valutazione e certificazione delle medesime alla luce dei modelli che attualmente devono essere compilati dalla scuola primaria e da quella secondaria per l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Pertanto le richieste da parte dei docenti sono sostanzialmente: 1. affiancamento con tutoraggio esperto per superare gli ostacoli progettuali e le resistenze interne; 2. formazione in merito alla programmazione dei curricola ed alla valutazione per competenze. Si evidenzia anche la necessità di coinvolgere maggiormente i dirigenti scolastici che sono i collettori della comunità scolastica e ne indirizzano le politiche. Allegato1 Allegato 2 Le competenze di cittadinanza e loro declinazione all’interno di “educazione alla salute” Materiali a cura di Maria Angela Donna referente educazione e promozione salute USR Piemonte La democrazia non si insegna, si pratica (opuscolo Cittadinanza e Costituzione marzo 2011 p.11) Ormai è dimostrato, con “evidenze” in tutti gli studi internazionali oltre che nazionali, che non basta inserire l’educazione alla salute nel piano dell’offerta formativa (POF) che rimanga come un semplice programma scolastico a sé nel chiuso della scuola e’ una questione di politiche integrate con il territorio e l’approccio deve essere più ampio e globale facendo interagire più soggetti interessati e soprattutto facendo fare ai ragazzi esperienze concrete. Per questo si sottolinea sempre che si tratta di “educazione e promozione” Lo sappiamo… La scuola è il setting più favorevole per la promozione della salute nei nostri giovani … Sappiamo anche che STUDENTI SANI IMPARANO MEGLIO (obiettivo della scuola) e che il livello della “cura” della propria salute nella popolazione è direttamente proporzionale al grado di istruzione (obiettivo sociale). Ma non solo… lo sviluppo delle life skills per la salute permette al ragazzo di acquisire saperi e abilità modi di essere, che lo aiutano a diventare una persona sana, autonoma, partecipe della vita della comunità, cioè un cittadino attivo e responsabile come si auspica nell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione inserito, come priorità, nella scuola italiana e in cui è inclusa l’educazione alla salute. ----------------------------Da: “Promuovere la Salute a Scuola dall’Evidenza all’Azione” ( cfr. opuscolo IUHPE indicato in sitologia) L’educazione alla salute a scuola è un’attività di comunicazione e comporta un percorso di apprendimento e di insegnamento che integra un lavoro sulle conoscenze, sulle rappresentazioni/opinioni, atteggiamenti sui comportamenti, sui valori, sulle capacità e sulle competenze degli studenti (…) La promozione della salute e i moderni concetti di educazione alla cittadinanza condividono anche un approccio partecipativo (globale). La promozione della salute in una comunità scolastica dovrebbe idealmente comprendere attività relative alle sei seguenti componenti: • Politiche per una scuola sana Sono chiaramente definite in documenti o in pratiche comuni che promuovono la salute e il benessere. Molte politiche promuovono la salute e il benessere, ad esempio politiche che consentono di attuare nelle scuole interventi di sana alimentazione; politiche che scoraggiano il bullismo. • Ambiente fisico della scuola Con l’espressione ambiente fisico ci si riferisce agli edifici, agli spazi e agli impianti dentro e attorno al plesso scolastico, come ad esempio: il progetto e la posizione dell’edificio, la presenza di luce naturale e di ombra adeguata; la creazione di spazi per l’attività fisica e strutture adeguate per l’apprendimento e per la ristorazione. • Le relazioni all’interno della comunità scolastica Le relazioni all’interno della comunità scolastica comprendono i rapporti tra il personale scolastico stesso e tra il personale e gli studenti, così come i rapporti con le famiglie e con l’intera comunità sociale nel territorio della scuola. SI tratta di instaurare relazioni di qualità tra tutti questi diversi attori della comunità scolastica. • Le competenze individuali (in materia di salute) Gli studenti acquisiscono, in relazione all’età, conoscenze, capacità ed esperienze, che consentono loro di acquisire competenze e di intraprendere delle azioni per migliorare la salute e il benessere di se stessi e degli altri e che migliorano anche il loro rendimento scolastico. Esse fanno riferimento a tutte le attività curriculari ed extra curriculari. • Legami con i partner I legami con i partner comprendono le relazioni tra la scuola, le istituzioni, gli enti locali e le associazioni. Una partnership reale (consultazione, partecipazione adeguata,..) con i diversi portatori di interesse rafforza la scuola che promuove salute e fornisce agli studenti e al personale un contesto e un supporto per le loro azioni. • Servizi sanitari a scuola Si tratta di servizi legati alla scuola o ad essa integrati. Sono responsabili del percorso di salute e contribuiscono alla promozione della salute di bambini e adolescenti . Posso essere in relazione individuale con gli studenti. La relazione tra approccio tematico e approccio globale Storicamente, l’educazione alla salute nelle scuole si riassumeva in un approccio tematico limitato all’ambito della classe, il che significava lavorare separatamente su problematiche specifiche come il tabagismo, il consumo di alcolici, l’attività fisica, l’alimentazione, la sessualità, ecc. • • • Le evidenze dimostrano però che tale metodo può essere problematico o inefficace: Per prima cosa, è risaputo che i diversi comportamenti interagiscono tra loro. Ad esempio, negli adolescenti può esistere un legame tra i comportamenti sessuali a rischio e il consumo di alcool-droghe. In secondo luogo, questo approccio rischia di sopravvalutare il livello individuale a discapito dell’ambiente sociale, il cui ruolo è fondamentale nell’adozione dei comportamenti. Infine, l’approccio tematico presuppone che il comportamento umano sia del tutto basato su conoscenza e ragionamento, trascurando ampiamente la dimensione emotiva. Ciò non significa che un approccio tematico non abbia posto nell’educazione alla salute o nella promozione della salute nelle scuole. SI tratta di garantire che quando viene analizzato un argomento vengano fatti i collegamenti con altri temi, in classe o più in generale nella vita della scuola. Questo può permettere agli studenti di creare dei collegamenti tra la tematica trattata e i contesti sociali e ambientali in cui vivono. Vi sono temi trasversali, che collegano più argomenti alla volta sia a livello teorico che pedagogico. Le capacità e le competenze personali, sociali e civili che vorremmo che i giovani sviluppassero nel contesto delle scuole che promuovono salute possono essere comuni a tutti i temi riguardanti la salute/ e quindi la cittadinanza attiva. Si tratta, ad esempio, della fiducia in se stessi o della capacità di riflettere in modo critico sul proprio ruolo di individui in una società complessa con valori contrastanti riguardo alla salute/ e non solo. Un esempio concreto di educazione/promozione salute “globale” L’approccio della “scuola che promuove salute” offre un quadro generale al lavoro innovativo effettuato nell’ambito dei programmi di insegnamento. Per esempio, in un programma relativo all’alimentazione sana é chiamata a prendere posto in un approccio più ampio a livello scolastico. Questo può voler dire: → assicurare che la scuola metta a disposizione cibo sano per il pranzo; → creare un ambiente di ristorazione che favorisca il consumo di cibo tenendo conto dei desideri degli studenti; → sviluppare una politica coerente sull’accessibilità agli snack/spuntini, soprattutto sulla presenza o sull’assenza nella scuola di distributori automatici e sul loro contenuto; → assicurare che l’acqua potabile sia disponibile nelle scuole; → incentivare gli studenti a sviluppare abilità per coltivare, preparare e acquistare alimenti, con la collaborazione dei genitori e delle strutture locali; → favorire l’organizzazione di iniziative di attività fisica, come ad esempio percorsi sicuri casa-scuola o un deposito sicuro per le bici; → costruire collegamenti con tematiche correlate (possibile interdisciplinarietà tra scienze, geografia, storia e letteratura, diritto, tecnologie etc), come il benessere a Scuola, la produzione biologica, rispetto dell’ambiente e del territorio; filiera alimentare; diritti degli animali; il ruolo culturale e sociale del cibo, le patologie alimentari sempre più diffuse tra i giovani; il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nel marketing dei prodotti alimentari, la sicurezza alimentare, il problemi della fame nel mondo le disuguaglianze e le politiche, il made in Italy, l’ottica del mercato europeo…etc Le ricerche sugli approcci globali alla scuola, sebbene a tutt’oggi siano incomplete, sono molto promettenti. Esse suggeriscono che è più probabile che sia efficace un approccio globale alla scuola, rispetto ad uno tematico. Le “scuole che promuovono salute” in chiave di cittadinanza attiva si basano su un approccio globale alla scuola, che tiene in considerazione tutti gli aspetti della vita della scuola. Gli obiettivi riguardano congiuntamente sia l’ambito “educativo” che quello della “salute”. Sitologia di riferimento • USR PIEMONTE : http://www.usrpiemonte.it/areasalute.aspx Promozione alla SALUTE nelle scuole del Piemonte Rete Educazione alla salute Scuola e Salute (archivio) Scuola e Cibo • IUHPE (International Union for Health Promotion and Education organizzazione internazionale non governativa: www.iuhpe.org (trovate il volume: "Promuovere la salute a scuola. Dall'evidenza all'azione" - traduzione definitiva in italiano- : http://www.iuhpe.org/uploaded/Activities/Scientific_Affairs/CDC/School%20Health/PHiS _A&E_ITALIAN_FinalWeb.pdf). • DORS : Centro Regionale di Documentazione per la promozione della Salute (del Piemonte) http://www.dors.it/ • Centro di documentazione STEADYCAM: www.progettosteadycam.it/ Educazione e promozione della salute /cittadinanza: elementi di normativa Si presentano qui i principali documenti che hanno guidato, dal 2008 ad oggi, l’evoluzione di rapporti, di obiettivi e metodi, decisioni e programmi: A) livello nazionale SCUOLA • Legge n 169 approvata il 30 10 2008 e soprattutto il “Documento d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione del 4 marzo 2009 parte del MIUR in cui Educazione alla salute e inserita per tutti ordini di scuola Nota del 31. 07. 2008 prot. 3602/P0 avente per oggetto DPR n. 235 del 21 novembre 2007- regolamento recante modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria superiore; DPR del 20.03.2009 n. 89 “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo”; Linee guida sulla riorganizzazione delle attività di educazione fisica e sportiva nelle scuole secondarie di I e II grado del 04. 08. 2009; Reg. Presidente repubblica del 15 marzo 2010 e i DPR 87, 88, 89 del 2010 per il riordino del secondo ciclo). • • • • SANITÀ • • Programma del Ministero “Guadagnare salute” con i suoi 4 grandi ambiti di intervento (fumo/alcol e dipendenze; alimentazione e movimento) e tutte le “sorveglianze” che ne derivano (indagine OKKIO; HBSC); i Piani sanitari Regionali 2007-2010 Piano nazionale della prevenzione 2010-12 (riconfermati al 2015) e suoi raccordi con le pianificazioni locali. B) Livello regionale • Protocollo d’intesa triennale rinnovabile (tra USR Piemonte e la Regione Piemonte - Assessorati alla Sanità e all’Istruzione, ma aperto alla collaborazione di eventuali altri Assessorati) firmato nel 29 sett. 2012 (cfr: Circ. Reg. 297 del 30 maggio) • Linee guida di politica della salute nella scuola 2012-13 (emanate dal Gruppo Tecnico Regionale del Protocollo di cui sopra) Piani regionali della prevenzione 2010-12 (riconfermati al 2015). •