Schizofrenia Alessandro Serretti MD PhD Istituto di Psichiatria Università di Bologna DSM-IV criteri diagnostici per la schizofrenia A. sintomi caratteristici positivi e negativi B. disabilità sociale/occupazionale C. durata > 6 mesi D. non attribuibile a dist. umore E. non attribuibile ad abuso di sostanze o condizione internistica CRITERIO “A “PER LA DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA SECONDO IL DSM IV: Sintomi caratteristici: due (o più) dei sintomi seguenti, ciascuno presente per un periodo di tempo significativo durante un periodo di un mese (meno se trattati con successo): 1) 2) 3) 4) 5) deliri allucinazioni eloquio disorganizzato (per es. frequenti deragliamenti o incoerenza) comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico sintomi negativi, cioè appiattimento dell’affettività, alogia, abulia. GLI ALTRI CRITERI NECESSARI PER FORMULARE LA DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA SECONDO IL DSM IV: B: Disfunzione sociale/lavorativa: per un periodo significativo di tempo dall’esordio del disturbo, una o più delle principali aree di funzionamento come il lavoro, le relazioni o la cura di sé sono notevolmente al di sotto del livello raggiunto prima della malattia (o, se l’esordio è nell’infanzia o nell’adolescenza si manifesta una incapacità di raggiungere il livello di funzionamento interpersonale, scolastico o lavorativo prevedibile). C: Durata: segni continuativi del disturbo persistono per almeno 6 mesi. Questo periodo deve includere almeno 1 mese (o meno se trattato con successo) di sintomi che soddisfano il criterio A e può includere periodi di sintomi prodromici o residui. DSM-IV: SOTTOTIPI CLINICI DI SCHIZOFRENIA 1) positivo (paranoide), 2) disorganizzato (ebefrenico), 3) difettuale (catatonico, simplex) 4) indifferenziato 5) residuo CRITERI DIAGNOSTICI PER I SOTTOTIPI DI SCHIZOFRENIA (DSM-IV) Tipo positivo (paranoide) Un tipo di schizofrenia nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri: A) Preoccupazione relativa a uno o più deliri o frequenti allucinazioni uditive B) Nessuno dei seguenti sintomi è irrilevante: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato catatonico, affettività appiattita o inadeguata o Tipo disorganizzato Un tipo di schizofrenia in cui risultano soddisfatti i seguenti criteri: A) sono rilevanti tutti i seguenti sintomi: 1. eloquio disorganizzato 2. Comportamento disorganizzato 3. Affettività appiattita o inadeguata B) Non risultano soddisfatti i criteri per il tipo catatonico. Tipo difettuale (catatonico, simplex) Un tipo di schizofrenia nel quale il quadro clinico è dominato da almeno due dei seguenti sintomi: 1. arresto motorio come evidenziato da catalessia (inclusa flessibilità cerea) o da stupor 2. Eccessiva attività motoria (apparentemente senza scopo e non influenzata da stimoli esterni) 3. negativismo estremo (resistenza apparentemente senza motivo a tutti i comandi o mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione) oppure mutacismo 4. Peculiarità del movimento volontario, come evidenziato dalla tendenza alla postura fissa (assunzione di pose inadeguate o bizzarre), da movimenti stereotipati, da rilevanti manierismi o smorfie 5. ecolalia o ecoprassia. Tipo indifferenziato Un tipo di schizofrenia nel quale sono presenti i sintomi che soddisfano il criterio A, ma che non soddisfano i criteri per disorganizzato o catatonico. il tipo paranoideo, Tipo residuo Un tipo di schizofrenia nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri: A) assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato e comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico B) vi è manifestazione continua del disturbo, come indicato dalla presenza di sintomi negativi, o di due o più sintomi elencati nel criterio A per la schizofrenia, presenti in forma attenuata (per es. convinzioni strane, esperienze percettive inusuali). - Qualsiasi fenomeno psicopatologico può essere presente nella schizofrenia - A nessun fenomeno può essere attribuito un significato discriminante e/o patognomico quindi la diagnosi non può essere basata su una descrizione “media” o “prototipica” del disturbo, ma è necessario operare un ragionamento che includa oltre ai sintomi anche l’andamento nel tempo, l’eventuale perdita funzionale e la risposta farmacologica. Schizofrenia Disabilità sociale/occupazionale – Lavoro – Scuola – Ruolo genitoriale – self-care – Indipendenza di vita – Relazioni interpersonali – Tempo libero Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 Schizofrenia Prevalenza life-time 1%, Incidenza annua 0.2 per 1000 Esordio prima dei 30 anni Adolescenza: possono essere presenti anormalità dell’eloquio e del comportamento Complicazioni ostetriche, infezioni virali in utero (non provato) Allargamento dei ventricoli e anomalie dei lobi temporali (CT) Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 Storia DEMENZA PRECOCE Emil Kraepelin (1856-1926), contemporaneo di Freud, raggruppa, sotto l’unica denominazione di “demenza precoce”, l’ebefrenia, la catatonia e la demenza paranoide (con e senza allucinazioni), individuando nelle tre forme un comune processo degenerativo, responsabile di un quadro finale di “demenza”, intesa come ottundimento e/o indementimento. Precoce - Comincia in età giovanile - Perché arriva in demenza in poco tempo Kraepelin: percorso peggiorativo a lungo termine della malattia Bleuler: sintomi di base (fondamentali): – difficoltà nel pensare chiaramente (perdita delle associazioni), – affettività incongrua o appiattita, – perdita del comportamento mirato o ambivalenza dovuta agli impulsi conflittuali – ritiro in un mondo interiore (autismo) Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 Sintomi psicotici – Perdita del contatto con la realtà – Deliri – Allucinazioni – Comportamento bizzarro Sintomi Negativi – Affettività appiattita Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 – Anedonia – Apatia – Alogia Compromissione cognitiva – Problemi nell’attenzione e concentrazione – Velocità psicomotoria – Apprendimento e memoria – Funzioni esecutive (pensiero astratto, risoluzione di problemi) Teoria Dopaminergica della Schizofrenia Stimolo Iperdopaminergico Stimolo Ipodopaminergico Normal Sintomi Positivi Sintomi Negativi L’ipotesi iperdopaminergica della schizofrenia 1960-70 I sintomi psicotici e la schizofrenia in genere sono causati da un’iperattività dopaminergica : – Sostanze dopaminergiche come amfetamine e cocaina possono produrre sintomi psicotici più o meno simili a quelli della schizofrenia – Farmaci antidopaminergici come la cloropromazina o l’aloperidolo possono far cessare questi effetti – Farmaci antidopaminergici riducono il metabolismo delle dopamina – I farmaci antidopaminergici sono detti neurolettici perché inducono una sindrome motoria simile al Parkinson, patologia degenerativa nota per la perdita di neuroni dopaminergici – Ciò spiega i sintomi ‘positivi’ sviluppati ‘modelli animali’ della che –Vengono Ciò spiega la risposta ai neurolettici deischizofrenia, sintomi ‘positivi’ Divengono un paradigma di sviluppo per i farmaci antipsicotici L’ipotesi iperdopaminergica della schizofrenia 1960-70 I sintomi psicotici e la schizofrenia in genere sono causati da un’iperattività dopaminergica – Ciò non spiega i sintomi negativi e cognitivi Che migliorano aumentando il tono dopaminergico nella corteccia prefrontale – Ciò non spiega la non risposta ai neurolettici dei sintomi negativi Che peggiorano con l’uso dei neurolettici – Ciò non spiega la risposta a antipsicotici a bassa attività antidopaminergica come la clozapina L’ipotesi ipo/iperdopaminergica della schizofrenia 1980-90 Il difetto iniziale e peculiare della schizofrenia risiederebbe nella corteccia dorsolaterale prefrontale, in cui si osserva una riduzione del tono dopaminergico Ciò sarebbe correlato allo sviluppo dei sintomi negativi e dei deficit neurocognitivi della schizofrenia La conseguenza primaria nei sistemi dopaminergici è riduzione del tono dopaminergico corticale Questo provocherebbe il rilascio della normale inibizione corticale sui sistemi mesolimbici che diventano iperattivi e provocano I sintomi positivi L’attuale visione sulla fisiopatologia della schizofrenia e dei sintomi psicotici Vengono chiaramente separati i sintomi psicotici produttivi dai sintomi deficitari e neurocognitivi Viene riconosciuto, ma ridimensionato ad una componente non esclusiva, il ruolo della dopamina Vengono riconosciuti i ruoli altrettanto importanti di altri neurotrasmettitori quali serotonina, acido glutammico, GABA all’interno di sistemi funzionali coinvolti nella schizofrenia Dopamine Hypothesis of Schizophrenia Mesocortical pathway Hypoactivity: negative symptoms Nigrostriatal pathway (part of EP system) Mesolimbic pathway Tuberoinfundibular pathway (inhibits prolactin release) Adapted from Inoue and Nakata. Jpn J Pharmacol. 2001;86:376. Hyperactivity: positive symptoms Il modello Vulnerabilità-Stress-Coping alterazioni neuroanatomiche e neurofisiologiche deficit neurocognitivi e sintomi di base Fattori stressanti elaborazione deficitaria degli stimoli sociali sintomatologia psicotica I fattori stressanti prevalgono su quelli positivi, le capacità di coping risultano insufficienti e si rendeono evidenti disturbi della elaborazione delle informazioni e sul piano clinico i sintomi psicotici Fattori protettivi Genetica della schizofrenia STUDI FAMILIARI Rischio di malattia • 3% nei familiari di secondo grado • 8% nei familiari di primo grado • 15% nei gemelli dizigoti dello stesso sesso • 50% per i gemelli monozigoti MODALITA’ DI TRASMISSIONE • Multifattoriale poligenica: interazione tra loci multipli e fattori ambientali. • Analisi matematiche non confermano l’esistenza di una singola modalità di trasmissione della schizofrenia. • I dati degli studi familiari suggeriscono che la malattia sia causata dall’azione combinata di differenti geni. La biologia della schizofrenia morfometria e citoarchitettonica Studi di brain imaging (CT, MRI) e post-mortem documentano, in vivo, riduzione del volume corticale: – Lieve ma statisticamente significativa. – Diffusa (modificazioni focali a livello di corteccia temporale e prefrontale). – Presente fin dall’inizio della malattia. Studi istopatologici dimostrano una disorganizzazione citoarchitettonica nella corteccia prefrontale e nel sistema limbico, con scarsità di neuroni negli strati superficiali ed eccesso di neuroni negli strati profondi. Tali alterazioni comporterebbero anomalie nella comunicazione neuronale tra corteccia prefrontale e sistema limbico. Allargamento del sistema ventricolare, in particolare del terzo ventricolo e di quello laterale L’allargamento ventricolare è accompagnato da una riduzione generale del volume cerebrale e della matteria grigia corticale Tratto da: E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 Structural Abnormalities in Schizophrenia La biologia della schizofrenia neuropsicologia e neurofisiologia Deficit mnemonici e decisionali, riferibili a malfuzionamento di corteccia limbica e prefrontale, rispettivamente. Il deficit schizofrenico è differente da quelli riscontrati in adulti con lesioni focali in queste regioni corticali e coinvolge elementi di entrambe le regioni, come se vi fosse un difetto di comunicazione tra le cortecce prefrontali e temporolombiche. Studi di rCBF e di metabolismo del glucosio indicano che i deficit mnemonici e decisionali sono associati ad un deficit nella connettività temporo-limbica. Nei ratti, una lesione della corteccia temporo-limbica determina comportamenti simil-psicotici dovuti ad iper-responsività dei sistemi dopaminergici temporo-limbici. Genetica della schizofrenia Ambiente • I figli di madri schizofreniche dati in adozione avranno un tasso di schizofrenia più elevato rispetto ai bambini dati in adozione per altre cause. • La condizione di stabilità e salute psichica nella famiglia adottante influisce sulla comparsa di schizofrenia sia negli adottivi con carico genetico (schizofrenia familiare) che in quelli senza carico genetico (schizofrenia sporadica). Altri fattori di rischio Infezioni virali prenatali, più frequenti nei pazienti nati nei mesi invernali La schizofrenia esiste in tutte le culture. L’ambiente culturale influisce invece sul decorso della malattia piuttosto che sulla incidenza I pazienti schizofrenici generalmente appartengono alle classi sociali più basse. La ricerca epidemiologica suggerisce che questo sia il risultato, più che non la causa, della schizofrenia. Fattori di vulnerabilità Disfunzioni dopaminergiche Ridotta capacità di processazione delle informazioni Iper-reattività a stimolazioni negative Tratti schizotipici di personalità Ipercoinvolgimento e criticismo familiare Ambiente sociale iper-stimolante Eventi di vita stressanti Abuso di sostanze Fattori protettivi Tarda età di esordio caratteristiche individuali precedenti all’esordio (la presenza di un disturbo di personalità, un buon livello di integrazione sociale) caratteristiche ambientali (eventi stressanti acuti scatenanti l’esordio o condizioni socio-familiari con ridotta tensione interindividuale); modalità d’esordio (in forma molto acuta con aspetti confusionali mentre l’esordio subdolo in tempi relativamente lunghi peggiora la prognosi). Un caso di schizofrenia lieve Alessandra è una ragazza carina, timida e un po’ remissiva che oggi ha 30 anni. E’ molto legata alla giovane madre, ma non vuole che questa la ‘invada’. Ha poche amiche. Ha un ragazzo fin da quando aveva 16 anni, ma con lui ‘non si diverte.’ Nel ’97 si diploma logopedista ed inizia delle sostituzioni. Viaggiare e cambiare ambienti la stanca molto, ma è determinata a progredire nel lavoro. A Natale ‘98 va a Parigi con il ragazzo ‘per capire se lo amava’ ma dopo pochi giorni la riportano a casa delirante, allucinata, confusa e terrorizzata. Non sa spiegare cosa sia accaduto. Sottoposta ad un programma intenso di cure ambulatoriali guarisce presto dai sintomi psicotici. Non ha ‘soft signs’. Rimane una difficoltà nei rapporti sociali ancora maggiori che in passato. E’ spaventata dagli ambienti che non conosce ed ha difficoltà ad inserirsi nei gruppi. Ha ripreso il lavoro adattandosi ad una mansione poco gratificante ma poco faticosa, è rimasta con il suo ragazzo ma vive ancora dalla madre. Periodicamente momenti di crisi in cui si sente perseguitata e in difficoltà nelle relazioni interpersonali, in parte critica verso queste fasi Un caso di schizofrenia grave Marco studia ingegneria. Si è trasferito da sud in una grande città del nord. E’ un ragazzo che non ha mai avuto problemi, di buon carattere. E’ figlio unico ed ha buoni rapporti con i genitori. Nel corso degli studi inizia a ridurre la frequenza alle lezioni e i rapporti con gli amici. Inizia anche ad avere difficoltà a concentrarsi. Passa la maggior parte del suo tempo in camera, trascorre sveglio la maggior parte della notte e dorme durante il giorno. Dopo qualche mese ha la sensazione che gli insegnanti ed i compagni ‘ce l’hanno con lui’, litiga spesso e finisce per avere comportamenti inadeguati. Compare un franco delirio di persecuzione: prima è convinto che la mafia lo tenga sotto controllo e voglia ucciderlo, poi il delirio muta ed è la polizia a sorvegliarlo in quanto pensano abbia rapporti con la mafia. Con il trattamento le idee deliranti migliorano ma senza scomparire del tutto. Inizia ad avere strane idee sulla anatomia umana e sulla propria malattia. Trascorre molto tempo chiuso nella sua stanza ed ha pochissimi rapporti con gli altri (nel frattempo si è trasferito a Bologna e vive con la sorella). Un caso di schizofrenia molto grave Matteo viene segnalato ai Servizi di salute mentale all’età di 17 anni da parte dei servizi sociali. A scuola presenta infatti comportamenti anomali e preoccupanti, fa molte assenze, ride senza motivo, non studia ed è evidentemente disturbato. La madre è una giovane donna recentemente immigrata dal meridione, separata dal padre di Matteo già da molti anni. Svolge lavori umili, è sostenuta dai servizi sociali ed appare fortemente provata. Matteo ha avuto difficoltà di adattamento alla scuola fin dalle medie, è buono, ma chiuso e strano ed ha serie difficoltà a concentrarsi e studiare. Inizia ad avere strane idee sulla telepatia ed a pensare che i vicini di casa leggano il suo pensiero; angosciato, assediato, si chiude in bagno con la radio ad alto volume. Anche la radio e la televisione però parlano di lui. Al culmine della psicosi scrive biglietti di autodenigrazione ed autoaccusa, per togliere ai suoi persecutori la soddisfazione di svergognarlo. Le terapia sono poco efficaci e non riescono a ridurre in maniera significativa i sintomi. E’ necessario pensare ad un inserimento in comunità. La schizofrenia è una sindrome con due componenti 1) 2) sintomi psicotici acuti deficit cognitivi e funzionali stabili Sintomi positivi Sintomi positivi Sintomi positivi Sintomi negativi I sintomi psicotici tendono a essere episodici nel tempo, con il loro esordio o peggioramento associato ad un potenziale rischio per se stesso e per gli altri, spesso richiedendo una temporanea ospedalizzazione I sintomi negativi ed i problemi cognitivi hanno la tendenza a restare più stabili nel tempo, e contribuiscono significantemente alla compromissione funzionale Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 Esordio della schizofrenia 1) Condizioni di normalità nell’infanzia 2) Prodromi durante la adolescenza 3) Episodio psicotico acuto (20 – 30 anni) 4) Decorso variabile Riconoscimento precoce della schizofrenia • • In media trascorre più di un anno dalla comparsa della malattia all’inizio delle cure • La diagnosi precoce migliora l’esito: – Bilanciamento precoce delle alterazioni biologiche – Prevenzione di anomalie psicologiche e comportamentali – Prevenzione dei ricoveri – Prevenzione di abuso di sostanze – Prevenzione di stress familiare, distacco dai coetanei, fuoriuscita dalla scuola o dal mondo del lavoro E’ un periodo ad alto rischio per: – – – – – Suicidio Abuso di sostanze Progressione della malattia Perdita di ruolo e relazioni Demoralizzazione Esordio della schizofrenia Personalità premorbosa. – 50%: non si riscontrano tratti di personalità, carattere o comportamento patologici. – 25%: tratti generici ed aspecifici, come "eccessiva sensibilità emotiva", "instabilità", "difficoltà a stare con gli altri." – 25%: personalità schizoide o schizotipica. Esordio della schizofrenia Prodromi – Ritiro e isolamento sociale. – Riduzione della capacità di comportamento finalizzato. – Modificazioni del pensiero. – Comportamento con impulsività, stranezza e bizzarria, – Ansia, perplessità, preoccupazioni somatiche, depersonalizzazione. Esordio della schizofrenia • Episodio psicotico - Deliri - Allucinazioni - Alterazioni della coscienza - Alterazioni formali del pensiero - Agitazione psicomotoria • L’episodio psicotico acuto può essere il quadro d’esordio della schizofrenia o comparire tardivamente e subdolamente dopo una lunga fase di disadattamento Delirio Errore di giudizio che non si lascia rettificare dalla esperienza e dalla critica Evidenza a priori, convinzione indipendente dall’esperienza • • • Idee deliranti di riferimento Idee deliranti di persecuzione Idee deliranti di gelosia • Idee deliranti di grandezza • Idee deliranti fantastiche • • • Idee deliranti di colpa Idee deliranti di rovina Idee deliranti ipocondriache Rapporti con il delirio Assurdo o verosimile Più o meno sistematizzato Più o meno angosciante Più o meno coinvolgente Tollerato, negato o condiviso dai familiari Allucinazioni esperienze percettive, ritenute reali, in assenza dello stimolo esterno corrispondente – Allucinazioni uditivo-verbali – Altre allucinazioni uditive – Allucinazioni visive – Allucinazioni cenestesiche – Allucinazioni olfattive e gustative Il paziente schizofrenico “sente le voci” che di solito lo denigrano ed offendono, talvolta sono “amiche” o parlano tra loro del paziente Il paziente non è attento al dialogo, sembra preso da altre cose, a volte sembra seguire le voci con la testa Raramente il paziente denuncia il problema. Nelle forme croniche nasconde le voci all’intervistatore Agitazione psicomotoria • Nella psicosi acuta può esservi agitazione o rallentamento psicomotorio, come pure nella mania, nella demenza ed in altre sindromi. • Nella agitazione psicomotoria il paziente può muoversi continuamente ed afinalisticamente, può non tollerare spazi ristretti. Deficit neurocognitivi Deficit neuropsicologico generalizzato e diffuso Deficit neuropsicologici specifici attenzione memoria percezione capacità di apprendimento abilità psicomotorie Deficit indipendenti dai sintomi psicotici Psicosi acuta e schizofrenia • L’episodio psicotico acuto può essere il quadro d’esordio della schizofrenia o comparire tardivamente e subdolamente dopo una lunga fase di disadattamento • L’episodio psicotico acuto si osserva in numerose altre patologie psichiatriche: o Disturbi bipolari o Bouffeés deliranti o Uso di sostanze o Delirium Consapevolezza di malattia Spesso vi è scarsa consapevolezza di malattia – Evidente e grossolana nelle fasi deliranti – Subdola nelle fasi di compenso e riconducibile ai deficit cognitivi perduranti Vari livelli di inconsapevolezza, dal rifiuto ostile alla disattenzione verso le cure Effetto demoralizzante e stigmatizzante della diagnosi di schizofrenia Interventi: psicoterapia, psicoeducazione, alleanza terapeutica, lotta allo stigma Mortalità e schizofrenia Elevato rischio di suicidio Mortalità per malattie fisiche – Scarsa possibilità di accedere alle cure ! – Abitudini di vita poco sane (fumo, alcol, sostanze) – Scarsa compliance alle terapie Famiglia e schizofrenia • La schizofrenia interrompe il processo di crescita ed autonomizzazione dell’individuo, che regredisce a livelli di funzionamento precedenti • Il paziente schizofrenico ha difficoltà di vita autonoma e di solito vive in famiglia • Il clima e le relazioni familiari sono un fattore chiave per il decorso della schizofrenia. Expressed Emotions • Intrusività. Mentre i familiari a basso EE rispettano il desiderio di distanza sociale del paziente, quelli ad ala EE invadono la sua privacy e minano i suoi sentimenti di autonomia cercando di "invaderlo". • Risposte drammatiche alla malattia del paziente. Mancanza di un "controlled coping style" dei parenti ad alto EE. • Tolleranza. I familiari a basso EE accettano il basso livello di funzionamento sociale del paziente. Quelli ad alto EE non riescono a credere che il paziente sia realmente malato ed esercitano notevoli pressioni perché il paziente si comporti in un modo considerato normale. Cognitività sociale e schizofrenia scarsa consapevolezza che le persone possano inferire le convinzioni, i desideri e le intenzioni degli altri e predire il loro comportamento scarsa consapevolezza delle proprie capacità cognitive e della indipendenza del pensiero dalla realtà scarsa consapevolezza di poter non essere il centro del pensiero dell’altro difficoltà a risolvere problemi sociali, come la comprensione del contesto e dei messaggi non verbali difficoltà a cogliere messaggi ingannevoli Nei pazienti schizofrenici la capacità di avere relazioni interpersonali, soprattutto in contesti complessi, è compromessa. Stigma ed emarginazione sociale malattia limitazioni funzionali stigma disabilità sociale Il termine stigma deriva dal Greco e definisce segni sul corpo, di solito ottenuti con tagli o bruciature, ed atti a distinguere gli schiavi ed i criminali dai liberi cittadini. Determinanti dello sigma gli atteggiamenti negativi verso le persone con disturbi mentali sono sostenuti dalla mancanza di conoscenze la concezione popolare di malattia mentale, basata su stereotipi e pregiudizi, è molto lontana dalla descrizione di questi disturbi fornita dalla clinica e dalla ricerca. Tali stereotipi vengono alimentati e trasmessi attraverso il linguaggio comune, che impiega una terminologia esplicitamente stigmatizzante per definire le malattie mentali. Course of Schizophrenia Theoretical Model Good Premorbid Prodromal Function Progression Stable relapsing Poor 10 20 30 Years Courtesy of Dr. J. A. Lieberman. 40 50 60 Decorso della schizofrenia 1/3 circa dei pazienti sono asintomatici dopo uno o alcuni episodi Evoluzione del quadro clinico dalla sintomatologia positiva a quella negativa Buon adattamento sociale in metà dei casi Vazquez-Barquero et al, Br J Psychiatry, 1999 John M Kane, Thomas H Mc Glashan TREATMENT OF SCHIZOPHRENIA The Lancet (1995) 346: 820-825 …La maggior parte dei pazienti migliora con i trattamenti farmacologici ma si dibatte con deficit persistenti in domini come attenzione, concentrazione, memoria a breve termine, motivazione, capacità di pianificazione e di decisione, capacità di provare piacere, capacità empatica, capacità di mantenere comportamenti finalizzati… …Questi pazienti spesso mostrano disabilità croniche nella cura di se, relazioni sociali, lavoro. Sono di solito disoccupati, socialmente isolati, e dipendenti dalle famiglie e dai servizi pubblici…. Trattamento farmacologico Trattamento psicosociale Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 “Della pazzia in genere, e in specie” 1793 “…allorché si riscontra nei Maniaci un furore intollerabile, una ripugnanza indomabile a giacere nel letto…o finalmente si vedono attentare contro di sé stessi, son posti giacenti nel letto, ma colle spalle, e capo molto elevato, e quivi son legati per le braccia, gambe, e spalle per mezzo di fascie di panno di bambagia raddoppiato.. Ve ne vogliono ordinariamente quattro per Maniaco..” Spettro d’azione degli antipsicotici Schizofrenia Psicosi Depressione con manifestazioni psicotiche Mania Alcuni disturbi di personalità (es. Borderline) Demenza Antipsicotici Efficaci nel ridurre la sintomatologia, aiutano la riabilitazione, non sono terapie definitive! effetti collaterali, sintomi neurologici (es., rigidità muscolare, agitazione, tremori, movimenti involontari nelle estremità come delle ditta delle mani e dei piedi o della regione ora-facciale) Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72 L’intervento psicosociale cerca di migliorare il management della schizofrenia (es., gestire i sintomi, prevenire le ricadute) ed incrementare e rafforzare il funzionamento in aree come il vivere in modo indipendente, le relazioni e il lavoro Interventi specifici che hanno dimostrato di migliorare l’outcome della schizofrenia includono trattamento assertivo nella comunità, psicoeducazione familiare, sopporto nella ricerca di una occupazione, training delle abilità sociali, delle abilità di insegnamento di gestione della malattia, terapia cognitivo-comportamentale per le psicosi, e Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. trattamento integrato per l’abuso di sostanze quale BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111; E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. comorbidità Lancet 2004; 363: 2063–72 Antipsicotici Tipici o prima generazione (clorpromazina, aloperidolo…) Atipici o seconda generazione (risperidone, olanzapina, clozapina…) Antipsicotici Tipici – Fenotiazine-clorpromazina (alifatica), tioridazina (piperidina) – butirrofenoni-aloperidolo, droperidolo – tioxanteni-flupentixolo, clopentixolo – benzamidi-sulpiride Azioni degli Antipsicotici Tipici Blocco recettori dopaminergici nel sistema mesolimbico Effetti collaterali mediati dal blocco dei recettori nigrostriatali Proprietà anti-emetiche dovute all’antagonismo DA Notevoli effetti collaterali acuti e cronici Antipsicotici Atipici – Clozapina (Leponex) – Risperidone (Risperdal) – Olanzapina (Zyprexa) – Quetiapina (Seroquel) – Aripiprazolo (Abilify) – Ziprasidone (Geodon) Maggiormente usati in quanto più tollerati e più efficaci in certi aspetti (es. Sintomi negativi) Risposta alla terapia antipsicotica Gli antipsicotici hanno generalmente un effetto calmante e sono utili nel ridurre l’eccitabilità nei primi giorni di trattamento. La risposta dell’antipsicotico è più variabile benché, come regola generale, sia frequente vedere un inizio di risposta terapeutica dopo una settimana di terapia ed una piena risposta terapeutica durante le prime 6 settimane Una dose terapeutica per un adeguato periodo di tempo (per esempio aloperidolo 10 mg/die per sei settimane) produce una buona risposta in un terzo dei pazienti, una risposta parziale in un altro terzo, e una minima o nessuna risposta nei restanti pazienti Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997; 315:661-664 Grado di sedazione e potenza antipsicotica I vecchi, tradizionali, farmaci si differenziano usualmente per il grado di sedazione che inducono. La clorpromazina è il più sedativo, mentre la trifluoperazina il meno sedativo. L’opposto si verifica per la potenza antipsicotica, laddove i farmaci più sedativi sono meno potenti dei non sedativi I composti ad alta potenza sono usati primariamente per trattare gli adulti con disturbi psicotici acuti mentre i farmaci a bassa potenza sono usati quanto l’agitazione è prominente o laddove sono desiderati effetti sedativi Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997; 315:661-664 Risposta alla terapia antipsicotica Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997; 315:661-664 Clinical Efficacy and Dopamine D2 Blockade Promazine Trazodone Clozapine 10-8 IC50 (M) Chlorpromazine Molindone Thioridazine Moperone Prochlorperazine Trifluperazine Thiothixene Haloperidol Fluphenazine Droperidol 10-9 Trifluperidol Pimozide Benperidol 10-10 Spiroperidol 0.1 1 10 100 Average Clinical Dose (mg/d) Seeman P, Synapse 1987:1:133 1000 Dopamine Receptor Subtypes D1 Family D2 Family D1 and D5 receptors D2, D3, D4 receptors Poor correlation with antipsychotic activity High correlation with antipsychotic activity D1 family may modulate effects of D2 family D4 is prominent in limbic structures, but absent from extrapyramidal pathways Atypical antipsychotics have high D4 affinity Dopamine Hypothesis Subcortical Dopamine Excess Prefrontal Dopamine Deficit D2 Hyperstimulation Positive Symptoms D1 & D2 Hypostimulation Cognitive & Negative Symptoms Dopamine and Antipsychotics 65% D2 receptor occupancy is required for efficacy 80% D2 receptor occupancy is correlated with EPS Shorter time of D2 receptor occupancy is correlated with lower EPS Second-Generation Antipsychotics: Clozapine 1980- 1990s Introduction of Clozapine–The First “Atypical Antipsychotic ” Efficacy Reduction of positive and negative symptoms Improvements for patients considered treatment-refractory Kapur and Remington. Annu Rev Med. 2001;52:503. Inoue and Nakata. Jpn J Pharmacol. 2001;86:376. Side Effects Low EPS, TD Risk of agranulocytosis Risk of significant orthostatic hypotension Risk of respiratory/cardiac arrest Moderate-to-high weight gain Potential for seizures Anticholinergic adverse effects Second-Generation Antipsychotics: D2/5-HT2A Antagonism 1990s- 2001 Introduction of risperidone, olanzapine, quetiapine, ziprasidone Efficacy Reduction of positive and negative symptoms Some improvement of cognition Broad range of efficacy (eg, dementia and mania) Kapur and Remington. Annu Rev Med. 2001;52:503. Inoue and Nakata. Jpn J Pharmacol. 2001;86:376. Side Effects Low rates of EPS, TD Few anticholinergic effects Emergence of drug-specific adverse effects (eg, pronounced weight gain, diabetes, QTc prolongation) Limitations of Current Second-Generation Antipsychotics Gaps in efficacy remain – Cognitive function – Negative symptoms – Depressive symptoms – Incomplete response – Relapse Better tolerated than first-generation antipsychotics, but limited by drug-specific side effects Need for new agents Kapur and Remington. Annu Rev Med. 2001;52:503. Intrinsic Activity at D2 Receptors Intrinsic Activity Describes the Ability of a Compound to Stimulate Receptors D2 receptor Full receptor activity Full agonist (dopamine) Antagonist (haloperidol, etc) Partial agonist (aripiprazole) Tamminga. J Neural Transm. 2002;109:411. No receptor activity Partial receptor activity Pharmacological Properties “Atypical” antipsychotics have different receptor binding profiles, but they all tend to be less potent at D2 receptors than chlorpromazine or halperidol and more potent at 5HT2 and D4 receptors. Aripiprazole is a partial agonist at DA2 and 5HT1a receptors, claimed to represent a “new generation” of antipsychotics. Pharmacological Properties Blocking D2 receptors alleviates positive symptoms of schizophrenia (tension, hostility, hyperactivity, combativeness, hallucinations, delusions, insomnia, and anorexia. Blocking D4 and 5HT2 receptors may alleviate negative symptoms (apathy, withdrawal, unresponsiveness). Profilo di Binding Recettoriale degli Antipsicotici Recettore D1 D2 D3 D4 5-HT1A 5-HT2A 5-HT2c 1 H1 M1 Olanzapina Risperidone Quetiapina (Zyprexa) (Risperdal) (Seroquel) 31 11 49 27 >10,000 4 23 19 7 1.9 430 4 10 9 210 0.5 25 0.7 20 >10,000 455 160 340 1600 2800 295 1500 7 11 120 Clozapina Aloperidolo (Leponex) (Serenase) 85 126 473 35 875 16 16 7 6 1.9 210 0.7 2 3 1100 45 >10,000 6 440 >1500 O L A N Z A PI N A S E R TI N D O LO C L O Z A P INA QUETIAPINA A L O P E RI D OLO Z I P R A SI D O N E RIS P E RI D O N E D1 D2 D4 5HT 2A 5HT2C Mus c 1 2 H1 A livello corticale e subcorticale esiste un bilanciamento tra le concentrazioni di acetilcolina (Ach) e dopamina (DA) Ach DA La via nigrostriatale Neurone motorio Neurone Ach Neurone dopaminergico La dopamina INIBISCE l’attività colinergica La via nigrostriatale Neurone Ach Neurone dopaminergico Neurone motorio Recettori D2 Antipsicotico tipico Se la dopamina è bloccata l’acetilcolina diventa IPERATTIVA inducendo quindi disordini motori Pharmacological Properties CNS effects – Cortex – little known; EEG changes; antipsychotic effects – Limbic system – antipsychotic effects. Combine with cortical effects to produce psychomotor slowing and affective indifference (emotional quieting and sedation). – Basal ganglia – antidopaminergic action appears to be responsible for Parkinsonlike extrapyramidal effects. Pharmacological Properties CNS effects (cont.) – Hypothalamus – increased prolactin secretion; temperature regulations – Medullary chemoreceptor trigger zone (CTZ) – antiemetic action DMV – increased eating Pharmacological Properties Peripheral effects – Autonomic nervous system – peripheral cholinergic block, -adrenergic block – Endocrine – alterations in the secretion of many hormones – Cardiovascular system – direct depressant effect on heart, direct vasodilation plus indirect effects due to ANS effects Neurological Side Effects of Antipsychotic Drugs Reaction Acute dystonia Akathisia Parkinsonism Features Time of Maximal Risk Proposed Mechanism Spasm of 1 to 5 days unknown muscles of tongue, face, neck, back; may mimic seizures; not hysteria Motor 5 to 60 days unknown restlessness: not anxiety or “agitation” Bradykinesia, rigidity, variable tremor, mask facies, shuffling gait 5 to 30 days antagonism of dopamine Treatment Many treatments can alter, but effects of antimuscarinic agents are diagnostic and curative.* Reduce dose or change drug; antimuscarinic agents, dephenhydramine, benzodiazepines, or propranolol ++ may help Antimuscarinic agents helpful+ *Many drugs have been claimed to be helpful for acute dystonia. Among the most commonly employed treatments are dephenhydramine hydrochloride, 25 or 50 mg intramuscularly, or benztropine mesylate, 1 or 2 mg intramuscularly or slowly intravenously, followed by oral medication with the same agent for a period of days to perhaps several weeks thereafter. ++ Propranolol is often effective in relatively low doses (2080 mg per day). Selective b -adrenergic antagonists are less effective Neurological Side Effects of Antipsychotic Drugs Reaction Features Time of Maximal Risk Proposed Mechanism Treatment Neuroleptic Malignant syndrome catatonia, stupor, fever, unstable blood presure, myoglobinemia; can be fatal weeks; can persist for days after stopping neuroleptic antagonism of dopamine may contribute stop antipsychotic immediately; dantrolene or bromocriptine may help§; antimuscarinic agents not effective Perioral tremor (“rabbit” syndrome) perioral tremor (may be a late variant of parkinsonism) after months or years of treatment unknown Antimuscarininic agents often help+ Tardive dyskinesia oral-facial dyskinesia; widespread choreoathetosis or dystonia after months or years of treatment (worse on withdrawal) up regulation of striatal D2 receptors prevention crucial; clozapine or olanzapine may help § Despite the response to dantrolene, there is no evidence of an abnormality of Ca+2 transport in skeletal muscle; with lingering antipsychotic effects, bromocriptine may be tolerated in large doses (1040 mg per day). Drug interactions – potentiate the effects of opioids, barbiturates, and ethanol Therapeutic uses – Psychoses – All agents improve positive symptoms. Atypicals also improve negative symptoms. CATIE Trial (NEJM 9/22/05) suggests atypicals may not be much better than less expensive typicals, just different. Pharmacologic Treatment of Schizophrenia Target Symptoms Active psychosis – most common reason for hospitalization – most responsive to medications Negative symptoms – poor response to medication – progress most rapidly during early acute phases of illness Pharmacologic Treatment of Schizophrenia Target Symptoms Cognitive impairment – may be improved or worsened by medications – clinical effect of medications tends to be small Functional deterioration – occurs mostly during acute episodes, which can be prevented by medications Relationship between Medication Dose and Relapse 1 Year of Haloperidol Decanoate Treatment 70 60 50 % of Patients Relapsed 40 30 20 10 0 200 mg 50 mg Dose Every 4 Weeks Davis JM, et al., J Clin Psychiatry 1993;54(Suppl):24 25 mg Intermittent Dosing Therapeutic Principles 5 principles when using antipsychotic drugs: 1. The targeted symptoms should be defined. 2. An antipsychotic that has worked for the patient in the past should be used again, otherwise the antipsychotic is usually chosen based on the adverse effect profile. 3. If the trial (4-6 weeks) is unsuccessful a different antipsychotic drug can be used. If a severe negative initial reaction occurs, the antipsychotic drug can be switched in fewer than 4 weeks. Therapeutic Principles cont. 4. The administering of more than one antipsychotic drug at a time occurs rarely, if ever; however, combining an antipsychotic with other drugs may occur especially in treatmentresistant patients. 5. The dosage of the medication should be kept at the lowest possible effective amount for the patient. Initial Workup Because antipsychotic drugs are remarkably safe, they can be administered (excepting clozapine) in an emergency without a physical or laboratory examination. A complete blood count with white blood cell indexes, liver function tests, and an electrocardiogram Dose dei farmaci antipsicotici Non c’è evidenza che alte dosi conducano a una più rapida risposta o ad una maggiore efficacia nella maggior parte dei pazienti Possono condurre invece ad una alta incidenza di effetti collaterali e potrebbero essere associati ad una morte cardiaca improvvisa Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997; 315:661-664 Definition of the ‘optimal’ haloperidol dose for acute psychosis treatment Ina Giegling(a), Antonio Drago(b), Annette M. Hartmann(a), Hans-Jürgen Möller(a), Dan Rujescu(a), Alessandro Serretti(b) a) Department of Psychiatry, Ludwig Maximilians University, Munich, Germany b) Institute of Psychiatry, University of Bologna, Italy Major Contraindications 1. A history of serious allergic response 2. Possibility the patient has ingested something that would interact with the antipsychotic medication to cause CNS depression or anticholinergic delirium 3. Presence of a severe cardiac abnormality 4. High risk of seizures from an organic or idiopathic causes 5. Presence of narrow-angle glaucoma if antipsychotic to be used has significant cholinergic activity. Agents Used in Treatment of Psychoses Drug Chlorpromazine Advantages Generic, inexpensive Disadvantages Many adverse effects, especially autonomic Clotiapine Clozapine ‘like’ profile, EPS, sedation sedative, inexpensive Fluphenazine Depot form also Increased tardive available (enanthate, dyskinesia decanoate) Perphenazine generic, inexpensive moderate risk of EPS, sedation Haloperidol Parenteral form also Severe extrapyramidal available; generic syndrome Agents Used in Treatment of Psychoses Drug Advantages Disadvantages Clozapine May benefit treatment- May cause resistant patients; little agranulocytosis in up extrapyramidal toxicity to 2% of patients; weight gain, hyperglycemia, diabetes, dyslipidemia Risperidone Broad efficacy; little or no extrapyramidal system dysfunction at low doses May cause extrapyramidal syndrome or hypotension with higher doses; weight gain, hyperglycemia, diabetes, dyslipidemia Agents Used in Treatment of Psychoses Drug Olanzapine Advantages Disadvantages Effective against Weight gain, negative as well as hyperglycemia, positive symptoms; diabetes, dyslipidemia little or no extrapyramidal system dysfunction Quetiapine Little or no Weight gain, extrapyramidal system hyperglycemia, dysfunction diabetes, dyslipidemia; cataracts (?) Agents Used in Treatment of Psychoses Drug Ziprasidone Advantages Disadvantages less weight gain than prolongs Q-T interval; other atypicals somnolence, some EPS Aripiprazole little or no EPS, less Akathesia, insomnia, weight gain, or Q-T anxiety, activation. changes Caution in patients with epilepsy or Alzheimer’s Immediate versus gradual suspension of previous treatments during switch to aripiprazole: results of a randomized, open label study Chi-Un Pae, Alessandro Serretti, Alberto Chiesa, Laura Mandelli, Hyunkook Lim, Changuk Lee, Chul Lee, Jungjin Kim, Diana De Ronchi, Inho Paik Specificity of Haloperidol clinical efficacy Alessandro Serretti, Martina Forlani, Antonio Drago, Diana De Ronchi Efficacia di aloperidolo: sottotipi schizofrenici Efficacia di aloperidolo: Aspetti clinico-demografici ETA’: la risposta all’aloperidolo è migliore in pazienti giovani DURATA DI MALATTIA: esordio precoce e cronicizzazione della patologia sono fattori prognostici negativi nella risposta all’aloperidolo SESSO:gli individui di sesso maschile sembrano rispondere peggio delle donne alla terapia ETNIA: i caucasici sembrano avere una risposta migliore delle altre etnie. PERIODO DI OSPEDALIZZAZIONE: maggiore è il periodo di ospedalizzazione minore sarà la risposta all’aloperidolo. La durata convenzionale di un trattamento per un primo episodio di schizofrenia è da uno a due anni dopo la completa remissione dei sintomi Per episodi ripetuti di psicosi, è raccomandato proseguire il trattamento per almeno 5 anni ed in alcuni casi per tutta la vita Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997; 315:661-664 Treatment of Refractory Illness In the acute state, nearly all patients eventually respond to repeated doses of an antipsychotic drug. If they do not an organic lesion should be considered. Noncompliance and insufficient time for the trial are often reasons for a failed drug trial. The dosage should not be increased and the antipsychotic medication should not be changed during the first 2 weeks of treatment. Treatment of Refractory Illness cont. If there is no change in the patient after 2 weeks, the reasons for drug failure should be considered. Plasma levels of antipsychotic drugs provide only a gross measure of compliance, absorption, and metabolism. Neurological adverse effects are often a reason for noncompliance, so the atypical agents with more favorable adverse effects may yield improved compliance. Treatment of Refractory Illness cont. dose inducente EPS (mg/die) Aloperidolo Risperidone Olanzapina Sertindolo Quetiapina Clozapina 5 - 20 5 - 20 24 - 96 100 - 400 800 - 3200 > 5000 dose terapeutica (mg/die) 5 - 20 4 - 12 5 - 20 12 - 24 300 - 750 150 - 900 Antipsychotic Augmentation Strategies Augmentation strategies have generally shown modest results No one strategy is generally accepted – Mood stabilizers – Benzodiazepines – Antidepressants – Antipsychotic combinations – ECT Other Drugs Combination therapy using an antipsychotic drug with an adjuvant drug may be tried if trials with one antipsychotic drug are unsuccessful. The adjuvant drugs with the best data are lithium, two anticonvulsants (carbamazepine and valproate), and the benzodiazepines. Lithium It further reduces psychotic symptoms in up to 50 percent of patients. It is typically taken with antipsychotic medication the patient is already taking, but it may be an alternative for patients who can’t take any of the antipsychotic medication. It also helps schizophrenia patients with mood swings. Anticonvulsants Carbamazepine or valproate is usually used with lithium or an antipsychotic. They reduce episodes of violence but have not been shown to reduce psychotic symptoms on their own. They affect blood levels because of effect on hepatic enzymes. Paliperidone Manufacturer: Janssen, LP Is the active metabolite of risperidone (9-hydroxy risperidone) and is excreted mainly in the kidneys with little hepatic metabolism Extended-release oral preparation (immediate release will not be available) The long-acting IM formulation under development may be given once every 4 weeks – once every 3-6 months! Bifeprunox Manufacturers: Solvay/Wyeth A partial dopamine/serotonin receptor agonist similar to aripiprazole Has a favorable metabolic profile on weight, serum glucose, and serum lipids Clinical trials suggest good antidepressant effects as well Asenapine Manufacturer: Organon Pfizer withdrew from co-development partnership in November 2006 Antagonist at serotonin, dopamine, and adrenergic receptors Superior efficacy relative to risperidone on negative psychopathology in one early trial, but high placebo response (40%) in a recent trial Sertindole Manufacturer: Lundbeck (originally, Abbott was a partner in the United States) Antagonist at serotonin, dopamine, and adrenergic receptors Withdrawn from the market in 1998 amidst concerns about QTc prolongation and sudden cardiac death during the clinical trials After additional studies, it was reintroduced in Europe in late 2005 Effetti Collaterali Antipsicotici Effetti Collaterali Sedazione, Compromissione cognitiva, Sonnolenza, Nervosismo Secchezza fauci, Ritenzione urinaria, Disturbi visione, Sudorazione Ipotensione ortostatica, Disfunzione erettile, Disturbi Eiaculazione Aumento Peso, Galattorrea, Ginaecomastia Disgregolazione temperatura corporea Aritmie, Prolungamento tratto QT Pigmentazione cutanea Effetti Extrapiramidali (EPSE) Acuti parkinsonismo: tremore, rigidità, scialorrea, seborrea acatisia: necessità di muoversi continuamente Reazioni distoniche: crisi oculogire, torcicollo Terapia: anticolinergici. Cronici Discinesia Tardiva: movimenti involontari ripetitivi della bocca, estremità e tronco (supersensibilizzazione dei recettori dopaminergici) Sindrome Maligna da Neurolettici Dopo una singola dose o nel corso del trattamento Febbre, Rigidità, Confusione Leucocitosi, Incremento CPK Sospendere antipsicotico Terapia di supporto Effetti Collaterali degli Antipsicotici Effetto ALO ARI ZIP RIS CLZ OLA QTP Sintomi Extrapiramidali +++ + + ++ 0 + + Discinesia Tardiva +++ 0 0 + 0 + + Eff. Anticolinergico + 0 0 + +++ ++ ++ Ipotensione + + + ++ +++ + ++ Alterazioni AST/ALT + + + + + + + Sedazione + + + + +++ ++ ++ Allungamento QTc + 0 + + ++ + + Sindrome Metabolica + + + ++ +++ +++ ++ Diabete + 0 0 + +++ +++ ++ Aumento di Peso + + + + +++ +++ ++ Alterazioni Prolattina +++ 0 0 +++ 0 + 0 Alterazioni Lipidiche + 0 0 + +++ +++ ++ Agranulocitosi 0 0 0 0 +++ + 0 Alto (+++), Medio (++), Basso (+), Molto Basso (0) Body Mass Index BMI Weight Status Below 18.5 Underweight 18.5-24.9 Normal 25-29.9 Overweight 30 and higher Obese Cambiamento Peso (kg) Antipsicotici e aumento di peso 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 Allison et al. Am J Psychiatry. 1999;156:1686. Who is most likely to gain weight Younger patients Patients who are underweight at baseline Who have the best clinical response during treatment Who experienced increased appetite during treatment Interventions for weight gain Dietary education Exercise Cognitive behavioral therapy Support groups for weight management (e.g. weight watchers) Medication Appropriate referrals as needed Combination Therapy These meds have been shown to reduce weight if taken along with antipsychotics; Quetiapine (Seroquel) Buproprion (Wellbutrin) Nizatidine (Axid) Topiramate (Topomax) Amantidine (Symmetrel) Glucophage (Metformin) Meds continued… Quetiapine combined with clozapine in a 6 month study showed weight loss up to 18kg as compared with clozapine alone. Clozapine’s dose was reduced by 25% & replaced by quetiapine Topiramate (Topamax) stimulates 5HT2c receptors thus suppressing appetite caused by 5HT2c antagonism. It is used as an anti-seizure medication and a mood stabilizer. Dose 125-200mg qday SE: Cognitive dulling ,drowsiness, potential for induction of psychosis, dizziness, vision problems, and psychomotor slowing are all common side effects. Meds continued… Amantidine: It is an Antiviral agent and used for treatment of drug induced parkinsonism and EPS. It may stop antipsychotic related weight gain. Dose: 200-300mg qday Tremor is one of the main reasons for discontinuing it. SE: Nausea, dizziness, insomnia, anticholinergic effects, induction of psychosis Bupropion: Antidepressant: causes weight loss as a side effect, but more research is needed to see if it causes weight loss when given with an antipsychotic. Antiobesity Medications Sibutramine (Meridia) Appetite suppressant. Inhibits reuptake of serotonin and NE SE: Dry mouth, headache, anorexia, constipation and insomnia Dose:10-15mg qday Orlistat (Xenical) Pancreatic and gastric lipase inhibitor. Patients are not be able to absorb fat. Patients will still have to watch calorie intake from other food sources. Benefits: decreases triglycerides, LDL & total cholesterol, increases HDL SE: GI, soft stools, increased stool frequency & gas, fatty or oily stools, stomach cramps Dose:120mg TID Meds continued H2 receptor antagonists: pepcid, nizatidine, cimetidine etc. They suppress gastric acid secretion or increase levels of CCK-cholecystokinin, the satiety hormone. Most beneficial if used prior to weight gain : Nizatidine Dose: 300mg bid Esempio di Terapia da evitare SERENASE aloperidolo 4mg SEROQUEL Quetiapina 400mg AKINETON R Biperidene 4mg NEUROLETTICI ANTIPARKINSONIANO DALMADORM Flurazepam 30mg TAVOR Lorazepam 7,5 mg BENZODIAZEPINE CIPROXIN Ciprofloxacina 1000mg ANTIBIOTICO DAKTARIN ORAL GEL Miconazolo ANTIMICOTICO LAEVOLAC Lattulosio LASSATIVO