SICUREZZA E SALUTE DURANTE IL
LAVORO
dott.ssa Patrizia Marchegiano
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
Aziendale ( SPPA )
Responsabile Modulo Igiene Ospedaliera
Perchè siete qui......
• l’art. 36 del Dlgs 81/08 sancisce l’obbligo per il
Datore di Lavoro di provvedere affinché
ciascun lavoratore riceva una adeguata
informazione sui rischi per la sicurezza e
salute connessi all’attività e sulle misure di
prevenzione e protezione
DEFINIZIONI
«informazione»:
complesso delle attività dirette a fornire
conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione
dei rischi in ambiente di lavoro;
«formazione»:
processo educativo attraverso il quale
trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di
prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure
utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in
sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione,
alla riduzione e alla gestione dei rischi;
«addestramento»: complesso delle attività dirette a
fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,
macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione
individuale, e le procedure di lavoro
Il percorso formativo
avverrà in FAD
PROGRAMMA
8,45 - Organizzazione della prevenzione e della sicurezza ai sensi del D. Lgs.
81/2008 nell'ambito dell'attività assistenziale ( AOU - Policlinico di Modena) e
dell'attività di didattica e ricerca ( UNIMORE). I rischi nelle attività sanitarie. La
esposizione a rischio chimico e biologico. La corretta gestione dei rifiuti. Gli
infortuni e la procedura aziendale per la gestione degli infortuni a rischio
biologico. I DPI disponibili in Azienda. Il rischio incendio e la procedura aziendale
di gestione dell’emergenza. La segnaletica di sicurezza. Il divieto di fumo. Il sito
intranet sui rischi in ospedale.– P. Marchegiano ( RSPP AOU – Policlinico)
10,15 – Intervallo
10,30 – La radioprotezione - Zone ad accesso controllato – La sicurezza in
Risonanza magnetica – T. Costi ( EQ ), Nocetti ( Resp.sicurezza RMN)
11,15 – La funzione del Medico competente. Il Servizio di Sorveglianza
Sanitaria. Tipologia e modalità di accesso alle prestazioni.- M. Minerva ( Medico
competente – Sorveglianza sanitaria)
12,00 – La organizzazione della sicurezza nell’ASL di Modena.
13,00 – Test di gradimento - Registrazione uscita con firma.
Dove si svolgerà la vostra attività
formativa ?????
Azienda
Ospedaliero - Universitaria
di Modena
UniMoRe
Azienda
USL di Modena
VARIE SEDI
POLICLINICO
DIDATTICA
ASSISTENZA
RICERCA
AMBIENTI OSPEDALIERI E AMBIENTI UNIVERSITARI
D.Lgs. n.626/94
(recepimento Direttiva Europea 89/391)
NOVITA’
NOVITA’:
Obbligo di effettuare la valutazione dei rischi per
la sicurezza e salute dei lavoratori
Istituzione Servizio di Prevenzione e Protezione
Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori attraverso la
nomina del medico competente
Rafforzamento degli obblighi di informazione e
formazione dei lavoratori
Revisione regime sanzionatorio
DLgs. 9 aprile 2008 , n. 81
Testo Unico
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro
Pubblicato su GU 30 aprile 2008
In vigore dal 15 maggio 2008:
abrogate le normative precedenti
DECRETO LEGISLATIVO 81/08
Art.3 comma 2
nei riguardi delle forze armate, … delle
università, … le disposizioni del presente
decreto legislativo sono applicate tenendo
conto delle effettive particolari esigenze ….
individuate entro 24 mesi dall’entrata in
vigore del D.Lgs. 81/08 ….
Gli attori della prevenzione
Datore di lavoro
Dirigenti
Preposti
Servizio di Prevenzione e Protezione
Aziendale (SPPA)
Medico Competente (MC)
Rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza (RLS)
Lavoratori
Gli attori della prevenzione
GLI ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO
GLI ADDETTI ALL’EMERGENZA
GLI ADDETTI ALL’ANTINCENDIO
Decreto Legislativo n.81/08
(articolo 2)
Datore di lavoro
Il soggetto titolare del rapporto di lavoro
con il lavoratore, o comunque, il soggetto che,
secondo il tipo e l’organizzazione
dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa
stessa ovvero dell’unità produttiva, in quanto
titolare dei poteri decisionali e di spesa
ASSETTI DELLE RESPONSABILITA’ E
ORGANIZZAZIONE DIVERSE TRA LE VARIE
STRUTTURE FREQUENTATE
Azienda Ospedaliero - Universitaria di Modena
POLICLINICO
DATORE DI LAVORO = DIRETTORE GENERALE
Azienda USL di Modena
DATORE DI LAVORO = DIRETTORE GENERALE
Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia
DATORE DI LAVORO = MAGNIFICO RETTORE
Negli ambienti di
didattica e nei
laboratori di ricerca
RETTORE
Datore di Lavoro
PRORETTORE
MODENA
PRORETTORE
REGGIO EMILIA
Delegato del Rettore
alla sicurezza
Delegato del Rettore alla
sicurezza
DIRIGENTI
Direttori di Dipartimento,
Centri, Biblioteche.
Direttore Amministrativo
Responsabili Attività
Didattica o Ricerca
SISTEMA PREVENZIONE
Servizio di prevenzione e protezione
Medico Competente
Esperti Qualificati
Medico Autorizzato
PREPOSTI
Persone che svolgono attività
di coordinamento
LAVORATORI
ADDETTO
LOCALE ALLA
PREVENZIONE
RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
Obblighi del Responsabile Attività Didattica o Ricerca (RADORL)
D.R. 25/1999 Regolamento Ateneo - art. 3
• Identifica tutti i soggetti esposti a rischio:
all'inizio di ogni anno accademico
prima di iniziare nuove attività
in occasione di cambiamenti rilevanti dell'organizzazione
della didattica o della ricerca
• Elimina o riduce al minimo i rischi in relazione alle conoscenze
del progresso tecnico
• Si attiva, in occasione di modifiche delle attività significative per la
salute e per la sicurezza degli operatori, affinché venga
aggiornato il Documento di valutazione dei rischi
Obblighi del Responsabile Attività Didattica o Ricerca (RADORL)
D.R. 25/1999 Regolamento Ateneo - art. 3
• Adotta le misure di prevenzione e protezione, prima che
le attività a rischio vengano poste in essere
• Informa e forma i collaboratori:
sui rischi specifici connessi alle attività svolte
sulle corrette misure di prevenzione e protezione
• Vigila sulla corretta applicazione delle misure di
prevenzione e protezione dai rischi da parte dei
collaboratori, con particolare attenzione nei confronti degli
studenti e dei soggetti ad essi equiparati
• Si attiene agli adempimenti imposti dalla normativa vigente
in quanto dirigente ovvero preposto
Negli ambienti e durante le attività di assistenza dell’AOU Policlinico di Modena
Sono individuati come DIRIGENTI ai sensi del Dlgs.
81/08 I DIRETTORI DI DIPARTIMENTO
e come PREPOSTI
- I Direttori di struttura complessa e di struttura semplice di
area sanitaria
- I Coordinatori tecnico-infermieristici di struttura
complessa e semplice
- I Responsabili assistenziali di Dipartimento
La valutazione dei rischi
Definizione
Procedimento di valutazione dell’entità del rischio per la
salute e la sicurezza dei lavoratori , nell’espletamento
delle loro mansioni derivante dalla presenza di pericoli e
dalla probabilità del verificarsi di un evento dannoso sul
luogo di lavoro
Documento di Valutazione
dei rischi (DVR)
Misure di Prevenzione e Protezione
Tecnologia
Igiene
Organizzazione
Procedure
Informazione
Formazione
D. Lgs. 81/08 art. 20
Obblighi dei lavoratori
Contribuire all’adempimento degli obblighi necessari per
la tutela della sicurezza e della salute
Osservare le disposizioni loro impartite ai fini della
protezione collettiva e individuale
Utilizzare
correttamente
macchinari,
sostanze, mezzi di trasporto, D.P.I.
attrezzature,
Segnalare le carenze di sicurezza rilevate
Non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza e non
assumere iniziative pericolose
Partecipare alle iniziative di formazione
Sottoporsi ai controlli sanitari previsti
D.Lgs 81/08
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RISCHI PRESENTI NELL’AMBIENTE OSPEDALIERO
AMBIENTE DI LAVORO
RISCHI FISICI
RISCHI CHIMICI
RISCHIO BIOLOGICO
RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO
RISCHIO DA ATMOSFERE ESPLOSIVE
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
RISCHIO DA USO DI VIDEOTERMINALI
RISCHIO INCENDIO ED EMERGENZA
RISCHI ORGANIZZATIVI ( STRESS, MOBBING ,...)
Aree di lavoro ad accesso controllato
Aree di lavoro ad accesso controllato
- Aree in cui è previsto l’utilizzo di radiazioni
ionizzanti e RMN
- Aree in cui siano presenti altri rischi specifici
Sono presenti nelle strutture dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di
Modena apparecchiature laser per uso medico di Classe 3 e 4 . Il rischio da
radiazioni laser è segnalato da:
All'esterno del locale è presente dispositivo dotato di luce di
segnalazione lampeggiante con la scritta “LASER IN FUNZIONE "
azionata per mezzo dell'interruttore generale dell'emettitore.
PRESENTI:
AMBULATORI DI OCULISTICA
SALE OPERATORIE, ...
LIVELLO DI BIOSICUREZZA
Il Rischio Chimico
Le Sostanze Chimiche sul luogo
di lavoro ed il loro controllo
Le vie d’ingresso delle sostanze o
preparati pericolosi possono
essere:
• contatto cutaneo con il prodotto
• inalazione di vapori o nebbie
• ingestione
LA ETICHETTATURA
LE SCHEDE DI SICUREZZA
• Le informazioni sul grado di pericolosità di una
sostanza devono essere fornite attraverso l’etichetta
(posta sull’imballaggio) e la scheda di sicurezza.
• L’etichetta segnala i rischi più gravi con appositi
simboli di pericolo accompagnati da “frasi di rischio”
(R) e “consigli di prudenza” (S)
• La scheda di sicurezza è uno strumento destinato
all’utilizzatore professionale che deve essere
consegnato all’atto della prima fornitura della
sostanza
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI
PERICOLO
LETTERA E SIMBOLO
INDICAZIONI
E
Sostanze e preparati che possono
esplodere per effetto del calore (urti,
sfregamenti ed accensione)
ESPLOSIVI
O
COMBURENTI
F
FACILMENTE
INFIAMMABILI
1
Sostanze e preparati in grado di fornire
ossigeno e, pertanto, di alimentare un
incendio anche in assenza di aria
Sostanze e preparati i cui gas e vapori
formano in aria miscele esplosive e/o
facilmente infiammabili in presenza di
innesco (punto di infiammabilità < 21°C)
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI
PERICOLO
LETTERA E SIMBOLO
INDICAZIONI
F+
Sostanze e preparati i cui gas e vapori
formano con l’aria miscele esplosive e/o
infiammabili
capaci
di
innescarsi
facilmente per qualsiasi fonte di calore
(punto di infiammabilità <0°C)
ESTREMAMENTE
INFIAMMABILI
C
Sostanze e preparati in grado di provocare
lesioni alla pelle e alle mucose
CORROSIVO
ALTAMENTE
TOSSICI
TOSSICI
4
T+ T
Sostanze e preparati in grado di provocare,
anche in piccolissime dosi, gravi danni alla
salute, fino alla morte
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI
PERICOLO
LETTERA E SIMBOLO
INDICAZIONI
Xi
Sostanze e preparati che possono
provocare
arrossamenti
e
reazioni
infiammatorie della pelle e delle mucose
IRRITANTI
Xn
NOCIVI
Sostanze e preparati che possono
provocare danni alla salute più o meno
gravi, in relazione alle quantità.)
N
PERICOLOSO
PER L’AMBIENTE
3
N
Sostanze e
preparati
l’ambiente
ma
non
(ecotossiche)
dannosI
per
per
l’uomo
FRASI DI RISCHIO
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R 10
R 11
R 12
R 14
R 15
R 16
R 17
R 18
R 19
R 20
R 21
Esplosivo allo stato secco
Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ignizione
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di
ignizione
Forma composti metallici esplosivi molto sensibili
Pericolo di esplosione per riscaldamento
Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria
Può provocare un incendio
Può provocare l'accensione di materie combustibili
Esplosivo in miscela con materie combustibili
Infiammabile
Facilmente infiammabile
Estremamente infiammabile
Reagisce violentemente con l'acqua
A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti
Spontaneamente infiammabile all'aria
Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili
Può formare perossidi esplosivi
Nocivo per inalazione
Nocivo a contatto con la pelle ................................R22....R23....... ECC
Es: ACIDO ACETICO GLACIALE
www.spp.unimore.it
Le principali sostanze chimiche
disinfettanti
farmaci antiblastici
gas anestetici
solventi
fissativi ( formaldeide 4 %)
reagenti e preparati ( nelle
attività di laboratorio)
I Disinfettanti
GLUTARALDEIDE 2%
ORTOFTALALDEIDE
ACIDO PERACETICO
ALCOOL ETILICO DENATURATO
CLOREXIDINA
IODOFORI
Misure di Controllo
Sostituzione
Riduzione degli esposti
Limitazione delle emissioni
Ventilazione adeguata ( locali e cappe )
Procedure
DPI ( Dispositivi di Protezione Individuale )
Guanti
Respiratori (a filtro, con carboni attivi)
Dispositivi di protezione (corpo, occhi, ecc.)
Prevenzione : Misure di Igiene
Non mangiare, non bere , non fumare , non
truccarsi in laboratorio e dove ci sia presenza di
sostanze chimiche
Lo smaltimento delle sostanze
Chimiche pericolose
Scarico nella rete fognaria: sostanze
chimiche pericolose molto diluite ( se
consentito dalla normativa vigente )
Raccolta in taniche appositamente
destinate all’uso: sostanze chimiche
pericolose differenziate a seconda delle
eventuali incompatibilità chimiche
Procedura per la gestione degli
infortuni a Rischio biologico
RISCHIO BIOLOGICO
PRINCIPALI MODALITA’ DI INFORTUNIO:
Percutanea
•
Puntura o taglio accidentale con
dispositivi pungenti o taglienti
contaminati con materiale biologico a
rischio
Mucocutanea
•
Contaminazione di cute lesa o mucosa
con schizzi accidentali di materiale
biologico a rischio
Misure immediate post infortunio a
rischio biologico
lesioni percutanee (punture/tagli)
fare sanguinare abbondantemente la ferita
lavare per 10 minuti con acqua e sapone
disinfettare con soluzioni a base di iodio o cloro
contaminazione di cute non integra
lavare per 10 minuti con acqua e sapone
disinfettare con soluzioni a base di iodio
o cloro
contaminazione della mucosa
sciacquare abbondantemente con
acqua o soluzione fisiologica sterile
INFORTUNIO
Paziente fonte
noto?
NO
SI
⇒ dipendenti dell’Azienda
ospedaliera
⇒ dipendenti dell’Università di
Modena compresi gli studenti in
Medicina, studenti dei corsi di
diplomi universitari, medici
frequentatori e borsisti
⇒ dipendenti di altre Aziende che
comunque lavorano all’interno della
struttura
Il SERVIZIO DI SORVEGLIANZA SANITARIA
raccoglie tutta la documentazione relativa all’infortunio
da Lei subìto e la conserva nella Sua cartella
personale.
Nel caso fosse indicata l’esecuzione della profilassi
anti- virus dell’epatite B ricordi che:
• le Immunoglobuline devono essere praticate
possibilmente entro 48 ore dall’infortunio e comunque
non oltre il 7° giorno, al Servizio di Sorveglianza
Sanitaria (negli orari di apertura) o in Malattie
Infettive;
• la vaccinazione deve essere effettuata possibilmente
entro 96 ore dall’infortunio e comunque non oltre il
14° giorno sempre al Servizio di Sorveglianza Sanitaria.
Dopo una settimana circa dall’infortunio contatti il
Servizio dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 (tel.
int. 2285) per concordare un appuntamento con i
Medici Competenti che Le consegneranno gli esami, Le
forniranno le spiegazioni richieste e Le daranno
indicazioni qualora sia consigliabile eseguire ulteriori
esami (follow-up).
Prelievo se consenziente
Denuncia e consulenza in Malattie
Infettive
Medicina Trasfusionale
Ritiro esami
Eventuale nuova consulenza
infettivologica
Ritiro esami al Servizio
Sorveglianza Sanitaria
La Sua collaborazione è
fondamentale affinchè
questo percorso sia
condotto correttamente. La
invitiamo pertanto a
segnalare eventuali carenze
al Servizio di Prevenzione e
Protezione (tel. int. 2810),
solo così possiamo
migliorare.
VALUTI IL SUO CASO E SI COMPORTI COME DESCRITTO
Questa procedura è rivolta a tutti
gli operatori sanitari e non
sanitari che lavorano all’interno
della struttura ospedaliera:
AL SERVIZIO DELL’OPERATORE
Chiunque operi in ospedale può
subire un infortunio a rischio
biologico.
Tale contatto potrebbe
determinare gravi conseguenze
per la salute del lavoratore.
Questo opuscolo contiene una
sintesi della PROCEDURA
AZIENDALE N°50 e descrive il
percorso da seguire in caso di
esposizione accidentale a sangue
o ad altri liquidi biologici a rischio
di trasmissione di infezioni virali.
Cosa si intende per infortunio a rischio
biologico?
Qualsiasi esposizione parenterale (tagli, punture)
o mucosa (schizzi in bocca o occhi) oppure a cute
non integra (screpolata, abrasa, colpita da
dermatite) con sangue o altri liquidi biologici.
Oltre al sangue
quali devono essere
considerati liquidi
biologici a rischio?
Secrezioni vaginali
liquido seminale,
cerebro-spinale,
sinoviale,
pleurico,
peritoneale,
pericardico
amniotico.
1° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DI
PROVENIENZA NON INDIVIDUABILE (NON VI E’LA POSSIBILITA’ DI
RISALIRE AL PAZIENTE FONTE)
1 - A CHI RIVOLGERSI
Informi immediatamente il medico di guardia o di U.O. strutturato e/o la
Caposala che potrebbero aiutarla nella compilazione della prima parte del
MOD. INAIL e/o i colleghi per programmare eventualmente la Sua
sostituzione.
Può rivolgersi subito alle Malattie Infettive se nel Suo servizio non vi è
personale medico o al Pronto Soccorso qualora sia necessario un
trattamento medico (ad es. una piccola sutura in caso di taglio profondo).
Successivamente si rechi IMMEDIATAMENTE alle Malattie Infettive
per effettuare la consulenza specialistica.
N.B. solo in caso di assoluta impossibilità ad allontanarsi dal servizio (ad es.
durante un intervento chirurgico) può telefonare al medico di guardia delle
Malattie Infettive il quale eseguirà la consulenza telefonicamente o dove Lei
lavora.
Quali invece non devono essere considerati
liquidi a rischio biologico?
Feci, secrezioni nasali e bronchiali saliva, sudore,
lacrime, urina, vomito, tranne nei casi in cui tali
materiali contengano sangue in quantità visibile.
Cosa si intende
per “paziente
fonte” noto o
conosciuto?
Quando il
materiale biologico
è sicuramente
appartenente a
quel paziente.
2 - LA DENUNCIA DELL’ INFORTUNIO
⇒Se Lei è dipendente dell’Azienda ospedaliera: il medico di Malattie
Infettive (o Pronto Soccorso) compilerà la prima parte del modulo INAIL (se
non compilata nella sua U.O.) e sempre la seconda parte. Di tale modulo il
medico tratterrà la 1° copia; Lei dovrà portare il più presto possibile (o
spedire via FAX o per posta) la 2°copia copia all’Ufficio Infermieristico
(indipendentemente dalla Sua qualifica!) e trattenere la 3° copia per sé.
⇒Se Lei è dipendente di un’altra Azienda (es: Università, ditta
appaltatrice, Azienda USL, ecc.) porterà il MOD INAIL completo (3 copie) al
Suo datore di lavoro.
N.B.Questi adempimenti amministrativi sono da eseguire in tempi ristretti e
sono importanti per il riconoscimento dell’infortunio da Lei subìto!
3 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA
Il medico:
• Le darà informazioni circa il rischio di infezione e l’opportunità o meno di
eseguire una profilassi farmacologica post- esposizione (PPE);
• La informerà della necessità di effettuare esami ematici per valutare il suo
stato sierologico rispetto ai virus dell’epatite B,C e HIV che saranno eseguiti
solo se Lei darà l’ esplicito consenso scritto;
• La indirizzerà al Servizio di Medicina Trasfusionale.
4 - AL SERVIZIO DI MEDICINA TRASFUSIONALE
Il medico effettuerà un prelievo ematico (se Lei avrà acconsentito) e Le
consegnerà un apposito modulo dove saranno riportate le informazioni utili
per il ritiro dei Suoi esami.
2° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DI
PROVENIENZA INDIVIDUABILE (VI E’LA POSSIBILITA’ DI RISALIRE
AL PAZIENTE FONTE)
1 - A CHI RIVOLGERSI
2 - LA DENUNCIA DELL’INFORTUNIO
Queste parti sono uguali a quelle descritte nel 1° caso.
3 - RICHIESTA DI CONSENSO INFORMATO AL
PAZIENTE FONTE
In questo caso vi è la possibilità di conoscere se l’infortunio
è avvenuto con materiale biologico potenzialmente infetto
da virus a trasmissione ematica.
Il medico della U.O. che Lei avrà avvisato, potrà controllare
nella cartella del paziente fonte se sono già stati eseguiti
esami virologici: in caso affermativo potrà comunicarlo egli
stesso IMMEDIATAMENTE al medico delle Malattie
Infettive, altrimenti potrà richiedere al paziente il consenso
scritto (utilizzando l’apposito modulo) ad eseguire tutti o in
parte gli esami relativi a Epatite B, C e HIV.
⇒Si ricordi che se il paziente, pur capace, non
acconsente all’esecuzione degli esami sopra citati,
non è possibile effettuare il prelievo e si dovrà
seguire la procedura descritta nel CASO n°1.
Il comportamento da tenere nei casi in cui risulta
impossibile ottenere il consenso, viene descritto in modo
dettagliato nella Nota 3 della procedura aziendale n°50.
⇒Se è stato ottenuto il consenso è possibile procedere
al prelievo che dovrà essere consegnato al Servizio di
Medicina Trasfusionale assieme al modulo di consenso
correttamente compilato senza il quale gli esami non
saranno effettuati e solo dopo avere eseguito
la consulenza infettivologica.
4 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA
Questa parte è uguale a quella descritta al
punto 3 del 1° caso.
5 - AL SERVIZIO DI MEDICINA TRASFUSIONALE
Se il paziente ha acconsentito al prelievo consegni provetta
e modulo e sarà eseguita la determinazione dell’anti-HIV
sul siero del paziente fonte con procedura urgente (entro 2
ore dalla ricezione della provetta).
Questo permetterà di valutare l’opportunità di una seconda
consulenza in Malattie Infettive e l’eventuale
somministrazione della chemioprofilassi post-esposizione
(PPE) contro l’infezione da HIV.
Le Linee Guida del Ministero della Sanità consigliano
di iniziare tale profilassi, nei casi dove questa è
indicata, nel più breve tempo possibile (tempo
ottimale entro 4 ore dall’infortunio).
Per tale ragione è fortemente consigliato denunciare
al più presto l’infortunio subìto!
Il medico del Servizio Medicina Trasfusionale effettuerà
anche un prelievo ematico (se Lei avrà acconsentito) e Le
consegnerà un apposito modulo dove saranno riportate le
informazioni utili per il ritiro dei Suoi esami.
OBIETTIVO DEL PERCORSO DI
GESTIONE INFORTUNIO
• AVERE A DISPOSIZIONE INFORMAZIONI SU
SIEROLOGIA DEL PAZIENTE FONTE
• EFFETTUARE COUNSELLING ED AVVIARE
EVENTUALE CHEMIOPROFILASSI
ANTIRETROVIRALE
ENTRO
4 ORE
dall’esposizione
INFORTUNIO A RISCHIO BIOLOGICO
SI’
PAZIENTE FONTE NOTO ?
NO
CONSENSO INFORMATO
e PRELIEVO
COMPILAZIONE DENUNCIA INAIL E
CONSULENZA IN MALATTIE INFETTIVE
PRELIEVO PERSONALE E CONSEGNA PROVETTA
PAZIENTE AL SERVIZIO DI MEDICINA TRASFUSIONALE
REFERTAZIONE
URGENTE HIV
REFERTAZIONE NON
URGENTE HBV -HCV
EVENTUALI
INDICAZIONI
PROFILATTICHE
Percorso post infortunio a rischio
biologico
compilare il Modulo INAIL
chiedere consenso ed effettuare prelievo
al paziente fonte ( se noto )
recarsi in Malattie Infettive
recarsi al Servizio Immunotrasfusionale
eventuale nuova consulenza al Servizio
Malattie Infettive
fare riferimento sempre al Servizio di
Sorveglianza Sanitaria
A CHI CONSEGNARE LA PROPRIA COPIA DEL MODULO INAIL ?
NELLA SEDE DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO – Primo Piano dall’ingresso n. 1
Io sottoscritto……………………..………………………………………………………………….
nato a …………………………….……..………..………………….. il ……………..……………..,
essendo stato informato dal Dr. ……………………… dell’U.O. …………………………….. ..che:
•
un operatore in servizio nell’Azienda Ospedaliera ha subito un infortunio per il quale si è
accidentalmente contaminato con materiale biologico proveniente dalla mia persona;
•
che si renderebbe necessario procedere a un prelievo del mio sangue da analizzare per verificare
se in esito alla contaminazione accidentale l’infortunato sia stato esposto o meno al rischio di
contrarre un'infezione da virus dell'epatite B e/o da virus dell'epatite C e/o da virus
dell'immunodeficienza umana (HIV);
•
che tali accertamenti possono essere effettuati solo con il mio consenso;
•
che i risultati degli accertamenti effettuati sulla mia persona, con il mio consenso, verranno resi
noti al solo personale sanitario deputato alla gestione dell’infortunio, il quale è comunque tenuto
al massimo riserbo e s’impegna ad utilizzare tali risultati esclusivamente ai fini della tutela
della salute dell’infortunato;
•
che in mancanza del mio consenso all’esecuzione di tali accertamenti l’infortunato sarebbe
esposto a un ulteriore rischio, che invece risulta evitabile laddove io acconsenta
DICHIARO
di acconsentire all’esecuzione di tutti gli esami sierologici necessari
di rifiutare tutti gli esami sierologici che mi sono stati proposti
di acconsentire all’esecuzione di esami limitatamente a:
anti-HIV
anti-HCV
HBsAg
Dichiaro inoltre di essere stato informato che i risultati degli accertamenti che verranno effettuati
saranno inviati al Servizio di Sorveglianza Sanitaria di questa Azienda, ove potrò ritirarli
personalmente presentando questo foglio previo appuntamento telefonico (059/422.2286), dal
lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Data………………….
Firma del paziente……………………………
Firma del medico ……..…………………….…….
Firma del genitore (o di chi esercita potestà genitoriale)……………………………………………..
NON E' STATO POSSIBILE
ACQUISIRE IL CONSENSO DEL PAZIENTE-FONTE PER IL SEGUENTE
MOTIVO:………………………………………………………………………………………………
………...…………………………………………………………………………………………………
Ricevuto assenso verbale del genitore ……………………………………..
N………………………..
alle ore…………………….
via telefonica al
Unità Operativa Malattie Infettive
Io sottoscritto ………………………………………. nato a …………………..……….. il ……………….
dipendente
di ………….……………………….in servizio presso ………..………………………
con la qualifica di ……………………………………………
altro (specificare) …………………………………………………………………………………
dichiaro
•
che in data ………………… alle ore ………………… ho subito un infortunio a rischio biologico per
esposizione a materiale biologico di provenienza:
non identificabile ovvero non disponibile per gli esami sierologici;
identificata nel Sig. ……………………………………………..…..…….. nato il ………………..,
di cui produco il prelievo, effettuato previo acquisizione di consenso informato e sul quale è
previsto che siano effettuati gli esami sierologici indicati nell'allegato modulo;
•
di essere stato informato dal Dr. ……………………………………… della necessità di procedere
sulla mia persona a prelievo ematico finalizzato agli accertamenti sierologici inerenti all'infezione da
virus dell'epatite B (HbsAg, anti-HBs), epatite C (anti.HCV) e immunodeficienza umana (anti-HIV) e
quindi di:
acconsentire all'esecuzione degli esami proposti
rifiutare tutti gli esami proposti
acconsentire all'esecuzione di esami limitatamente a:
HBsAg
anti-HBs
anti-HCV
anti-HIV
•
che per quanto riguarda l'immunizzazione attiva contro l'epatite B la sua situazione attuale è la
seguente:
vaccinato
non vaccinato
in corso di vaccinazione
•
di essere stato informato che devo recarmi immediatamente al Servizio Medicina Trasfusionale.
L'infortunato
Data ………………… ora ………………
……………………….………………………
Spazio riservato al Servizio Medicina Trasfusionale
L’infortunato risulta essere:
Il paziente fonte risulta essere:
HBsAg ……………………………….
HBsAg ………………………….…..
PROCEDURA AZIENDALE PER
LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI
Programma aziendale di Raccolta differenziata
RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO
INFETTIVO
pungenti e taglienti
• Da chiudere in modo definitivo al massimo
ogni 5 giorni!
Luogo di Produzione e data di chiusura
Da chiudere in modo definitivo al
massimo ogni 2 giorni!
Esposizione a Rischio biologico
NON SOLO A SEGUITO DI INFORTUNIO
PAZIENTI INFETTIVI E CONTAGIOSI :
RISPETTARE LE PRECAUZIONI DI ISOLAMENTO !
I Dispositivi di Protezione Individuale
I Dispositivi di Protezione Individuale
qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e
tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o
la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o
accessorio destinato a tale scopo
(Titolo IV D.Lgs 626/94)
I DPI possono essere indossati per la protezione :
delle vie respiratorie;
respiratorie
degli occhi e del viso;
viso
della testa;
dell’udito:
delle mani e delle braccia
dei piedi e delle gambe;
delle altre parti del corpo;
corpo
contro cadute dall’alto.
Obblighi del datore di lavoro
individua i DPI che hanno le caratteristiche necessarie
per proteggere i lavoratori
fornisce DPI
assicura il loro mantenimento in efficienza, ( se non
sono monouso)
provvede a fornire istruzioni comprensibili ed informa
preliminarmente i lavoratori dei rischi dai quali il DPI lo
protegge, assicura una adeguata formazione del
personale sull’impiego dei DPI e se necessario
organizza uno specifico addestramento circa l’uso
corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.
Obblighi dei dirigenti e preposti
I dirigenti e i preposti, nell’ambito delle rispettive
attribuzioni e competenze devono:
informare i lavoratori dei rischi specifici a cui sono
esposti
disporre, esigere e controllare che i lavoratori
osservino e norme di sicurezza e usino i dispositivi
di protezione messi a loro disposizione
Obblighi dei lavoratori
devono utilizzare i DPI messi a loro disposizione,
secondo le informazioni d’uso e secondo quante
appreso nei corsi di formazione e addestramento
sono tenuti ad usare con cura i DPI di cui
dispongono
non devono apportarvi modifiche
devono segnalare al datore di lavoro i difetti e/o gli
inconvenienti riscontrati nei DPI messi a loro
disposizione.
Principali DPI disponibili
• Guanti
– Vinile, lattice, nitrile, polietilene,
antitaglio
• Protezione degli occhi
– occhiali di sicurezza
– schermi
• Protezione delle vie respiratorie
– maschere FP1, FP2, FP3
– maschere pieno facciali
• Protezioni del corpo
– tute
– camici idrorepellenti
PRECAUZIONI STANDARD
I GUANTI
vinile
lattice
nitrile
antitaglio
da lavoro in gomma
Protezione degli occhi
Le protezioni disponibili sono:
•mascherina chirurgica con visiera
•occhiali monouso
•occhiali pluriuso in policarbonato
•occhiali a mascherina con aderenza perfetta al
volto “occhiali da sub”
E’ importante decontaminarli dopo l’uso perché possono divenire veicoli di
trasmissione.
La scelta di indossare un dispositivo o l’altro deve essere fatta in base al tipo di
attività da effettuare (ad es. se esiste una elevata probabilità di imbrattamento è
consigliabile utilizzare l’occhiale a mascherina, mentre per una attività breve
potrebbe essere indicato l’occhiale monouso),
DPI – FILTRANTI FACIALI “ Mascherine”
95%
Per la protezione degli operatori sanitari e di tutti coloro che assistono un caso di TBC
bacillifera viene raccomandato l’uso di maschere FFP2.
98%
Nella esecuzione di particolari procedure assistenziali, che aumentano il rischio di
aerosolizzazione delle secrezioni respiratorie, è raccomandabile indossare respiratori
di efficienza filtrante più elevata (FFP3).
FFP1 RISCHIO CHIMICO
Strato di CARBONE ATTIVO : adsorbente verso alcune sostanze chimiche
Modalità di applicazione della mascherina
1. Tenere il respiratore in mano con lo stringi-naso
verso le dita lasciando gli elastici liberi sotto la
mano.
2. Posizionare il respiratore sul volto con la
conchiglia sotto il mento e lo stringi-naso verso l'alto.
3. Posizionare l'elastico superiore attorno al collo e al
di sottodelle orecchie e l'elastico inferiore sulla nuca.
Modalità di applicazione della mascherina
4. Posizionare le dita di entrambe le mani sulla parte superiore dello
stringi-naso: premerlo e modellarlo muovendosi verso le due estremità;
evitare di modellare lo stringi-naso con una sola mano per non causare
una diminuzione della protezione respiratoria.
5. La tenuta del respiratore sul viso deve essere verificata prima di
entrare nell'area di lavoro: coprire quindi con le due mani il respiratore
evitando di muoverlo dalla propria posizione ed espirare rapidamente;
una pressione positiva all'interno del respiratore dovrebbe essere
percepita. Se viene avvertita una perdita aggiustare la posizione del
respiratore e/o tensione degli elastici e ripetere le prova.
NOTA: l’efficacia delle maschere si riduce in presenza di barba o basette
lunghe che non permettono il contatto diretto con la cute del volto.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI:
OCCHIALI DI PROTEZIONE LASER
presenza di fuoco o fiamme
presenza fumo o odore di bruciato
attivazione allarme automatico/manuale
NUMERO DI EMERGENZA INTERNA
Al numero interno 2222 (numero esclusivamente dedicato
all’emergenza) risponde la Centrale Operativa di Modena
Soccorso.
L’operatore che risponde chiederà informazioni a chi effettua la
chiamata come: nome, unità operativa, luogo in cui si verifica
l’emergenza, presenza di feriti, dettagli sulla emergenza stessa.
Successivamente effettuerà le chiamate previste nella procedura
aziendale: VVF, addetti all’emergenza in servizio, idraulico,
elettricista, medico DS, guardia giurata,Ufficio Infermieristico, DEI
gli addetti all’emergenza chiamati si recano sul posto e tentano
di spegnere l’incendio utilizzando gli estintori in attesa dell’arrivo
dei VVF
una volta giunti sul posto i VVF assumono il comando delle
operazioni
se la struttura è compromessa o vi sono potenziali pericoli i
VVF potrebbero decidere per l’evacuazione della zona
interessata
Squadra di Emergenza
Il datore di lavoro deve designare per iscritto i componenti
della squadra di emergenza, fra i lavoratori che presentano
idonei requisiti.
I lavoratori non possono rifiutare la designazione
se non per un valido e giustificato motivo.D.Lgs. 26/94 - art. 12
comma 3.
Il numero di addetti di cui deve comporsi la squadra di
emergenza è determinato dalla valutazione del rischio e dalle
operazioni da effettuarsi nel ristretto periodo dell'emergenza.
La squadra di emergenza deve essere sempre presente a
pieno organico in azienda, in quanto costituisce un presidio
antincendio .
Fuochi generati da combustibili solidi, generalmente di natura
organica la cui combustione avviene con produzione di braci
(legno, carbone, carta, tessuto, gomma etc.)
Fuochi generati da combustibili liquidi o solidi che si possono
liquefare (petrolio, olio combustibile, benzina, alcool etc.)
Fuochi generati da gas (metano, propano, GPL, acetilene,
idrogeno etc.)
Fuochi di sostanze chimiche o metalli ( alluminio, magnesio,
sodio, potassio, calcio etc.) – in polveri finemente suddivise
E
Fuochi di natura elettrica cioè i fuochi generati da tutte le
apparecchiature elettriche e dai loro sistemi di servizio che, anche nel
corso della combustione, potrebbero trovarsi sotto tensione.
Sono costituiti da apparecchi contenenti una sostanza
estinguente che viene proiettata e diretta su un fuoco
sotto l’azione di una pressione interna
Devono essere utilizzati unicamente su un principio di
incendio in quanto l’estinguente in essi contenuto ha
quantitativi limitati
Possono essere:
MOBILI ( Installati su un carrello e non possono superare i 300 kg )
PORTATILI ( Utilizzati a mano non possono superare i 20 kg )
Sono chiamati anche “a secco”, sono ormai
molto diffusi per le buone caratteristiche
dell’estinguente usato, perché si dimostrano
di impiego pressoché universale.
Sono dotati di un manometro che ha la
funzione di segnalare la conservazione della
carica.
L’utilizzo di tali estintori è sconsigliato su
apparecchiature delicate (per es.computer) o
complesse, dove la polvere potrebbe causare
seri inconvenienti.
Sono estintori a pressurizzazione,
costituiscono una alternativa
agli estintori a polvere dei quali
però non hanno la leggerezza e la
conseguente maneggevolezza.
Occorre utilizzarli con cautela cercando
di non posizionare la mano fuori dalla
impugnatura isolante per evitare ustioni
da congelamento.
La pressione necessaria all’erogazione è
quella stessa di compressione del gas.
• LA NORMATIVA IN MATERIA DI
DIVIETO DI FUMO
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE
DELLA NORMATIVA SUL DIVIETO DI FUMO
− Articolo 3 −
Divieto di fumo
•In base alla normativa vigente (art. 51 della Legge
n. 3 del 16 gennaio 2003) è vietato fumare in tutti i
locali chiusi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
di Modena compresi gli uffici delle direzioni nelle
sedi distaccate nonché i locali adibiti ad archivio,
magazzino o ad altro
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE
DELLA NORMATIVA SUL DIVIETO DI FUMO
NOVITA’
•LEGGE REGIONALE 27 luglio 2007, n. 17 DISPOSIZIONI IN
MATERIA DI PREVENZIONE, CURA E CONTROLLO DEL
TABAGISMO
Art. 3
Servizi sanitari, scuole, luoghi di lavoro ed esercizi liberi dal fumo
1. Al fine di tutelare l'igiene ed il decoro dei luoghi adibiti
all'erogazione delle prestazioni sanitarie e per garantire la
tutela della salute dei pazienti che ad esse accedono, nelle
strutture sanitarie il divieto di fumare si applica anche nelle
aree aperte immediatamente limitrofe agli accessi ed ai
percorsi sanitari, appositamente individuate dai responsabili
delle strutture stesse e opportunamente segnalate.
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE
DELLA NORMATIVA SUL DIVIETO DI FUMO
− Articolo 5 −
Soggetti cui spetta vigilare, accertare e contestare le
infrazioni
•Sono incaricate della vigilanza sull’osservanza del divieto,
dell’accertamento e della contestazione delle infrazioni le
guardie giurate della Coopservice di Cavriago (R. E.)
espressamente adibite a tale servizio.
•Viene ribadita la possibilità degli Ufficiali ed Agenti di Polizia
Giudiziaria di svolgere tali attività di propria iniziativa, ovvero
nell’ambito dei servizi di cui sono incaricati, secondo quanto
previsto dall’art. 13, quarto comma, della legge n. 689/1981
Decreto Legislativo n. 81/2008
impone l’obbligo negli ambienti di lavoro di predisporre idonea
segnaletica di sicurezza per informare i lavoratori sui rischi
presenti nell’ambiente di lavoro
I segnali di divieto (tondi, con bordo rosso e barra rossa trasversale
rossa su fondo bianco) indicano le cose che sono vietate (vietato
fumare, vietato usare fiamme libere, ecc.
I segnali di avvertimento sono triangolari e di colore giallo e
informano il lavoratore di un pericolo (es. materiale radioattivo,
pericolo di incendio, sostanze tossiche, ecc.)
I segnali di prescrizione (tondi e di colore blu) informano il
lavoratore che deve assumere un certo comportamento
(proteggersi gli occhi, usare il casco, indossare la maschera, ecc.)
I segnali di salvataggio (quadrati o rettangolari e di colore verde)
indicano le vie di fuga, le uscite di sicurezza, ubicazione di pronto
soccorso, ecc.
u
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qualche esempio:
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sicurezza e salute durante il lavoro