Febbraio - 2013 Il Giornale della Fontanabuona e dell’Aveto REZZOAGLIO FUTURO DEL TERRITORIO LA VERITA’ SU HEMINGWAY LE PROVINCE DIVENTERANNO CITTA’ METROPOLITANE? E LA BALENA DEL MASAPPELLO Nel 2000 uscì, grazie al presiden te dall’o ra sig. Graziano Fo ntana , un pieghevole a cura della Pro Loco di Rezzoaglio, al quale io contribuii, con alcune idee grafiche e con i testi, l’amico Paolo Giovagnoli ne curò l’impaginazione e le foto; aveva per titolo ”Hemingway e la Val d’Aveto”, l’opuscolo permise al Comune di Rezzoaglio un salto di qualità nella divulgazione dell’immagine del suo territorio, benché si appoggiasse in buona parte su alcune leggende – non confermate – riguardanti la presenza di Hemingway – qual corrispondente di guerra - in Val d’Aveto. Qui ne sfatiamo una. Nel pieghevole affidandomi a racconti orali scrivevo: ”La leggenda vuole che si sia seduto sulla Balena del Masapello, e chissà cosa avrà fantasticato, proprio in quel punto, ove quasi un millennio prima i frati di Villa Cella avevano dato inizio ad un opera imponente di ingegneria per consentire all’Aveto di defluire prepotente oltre le gole del Masapello”. In effetti l’invenzione grafica della Balena del Masappello la si deve - secondo l’amico Mario Traversone -alla lungimiranza del signor Mario Piaggio, un benestante che a Rezzoaglio possedeva una villa, appena oltre il Municipio di Rezzoaglio. Il Piaggio da una nera roccia che emergeva lungo il corso dell’Aveto presso le gole del Masappello ricavò, armandosi di un secchio di pittura bianca e relativi pennelli, l’immagine di una balena. Ciò accadde all’incirca nei primi anni ’50. Visto che la presenza di Ernest Hemingway in Val d’Aveto, secondo ciò che scrisse su “La Trebbia”, giovedì 2 8 / 0 9 / 1 9 9 5 , i l Grand’Ufficiale Gianni Calamari nell’articolo “Orezzoli e la val d’Aveto”, pare risalire al 1945, è evidente che mai Hemingway pose i suoi ”quarti posteriori” sulla Balena del Masapello, infatti questa ancor non esisteva, almeno graficamente. Indi chiedo venia per aver riportato tale bufala. Foto tratta dal sito del Comune. CASTIGLIONE CHIAVARESE DUECENTO ANNI DI STORIA DEL PAESE IN UN VOLUME Due secoli di storia del paese in un volume, che ripercorre norme, usi e convenzioni nel periodo del passaggio da Regno di Sardegna a Regno d'Italia. “Il Comune di Castiglione tra Ottocento e Novecento” riprende il discorso lasciato in sospeso dallo storico locale Fausto Figone nel precedente “La podesteria di Castiglione”. Atti amministrativi, contratti agrari, registri di leva e di anagrafe sono solo alcune delle fonti: “L’organizzazione del materiale ha volutamente seguito la linea del “racconto per momenti”, individuando degli argomenti – spiega lo scrittore - attinti nei vari campi della vita di comunità, cercando di lasciare intendere, attraverso di essi, i lineamenti di fondo del percorso comunitario”. Uno spaccato di storia, geografia umana e territoriale, che riprende il viaggio laddove nel precedente testo era stato interrotto: alle soglie del XIX secolo. “Fermata decisa sulla base di valutazioni diverse, prima fra tutte quella che in quel tempo finiva un ciclo politico/ amministrativo secolare, quale quello della Repubblica Genovese, e con esso le strutture amministrative locali da essa istituite – prosegue Figone -. In quell’occasione mi ero ripromesso di riprendere in futuro il cammino e fare qualcosa di simile anche per una parte della strada che alla storia della nostra comunità restava da percorrere per giungere alla portata di quanto agganciabile alla attuale memoria popolare”. Nei decenni successivi alla costituzione del Regno d’Italia si assiste allo sforzo di Castiglione di dotarsi delle strutture primarie, come strade di collegamento, acquedotti, sistemazione dei cimiteri, scuole pubbliche: il tutto documentato grazie a mesi di ricerche in archivi, grazie alle quali Figone è riuscito a delineare ad esempio la storia della scuola. “In parte a seguito del nuovo contesto politico e legislativo, nasce un “corpus” di regolamenti interni, sia di natura amministrativa che di Polizia Comunale, quali, quello di Polizia Rurale, di Polizia Sanitaria, i primi Regolamenti Edilizi, ecc., che nel loro modificarsi ed affinarsi descrivono il processo evolutivo della vita politico”. Gloria Carabbio IL NUOVO GOVERNO FRA I COMPITI AVRA’ QUELLO DI DEFINIRE IL FUTURO DI QUESTI ENTI Con le imminenti elezioni nazionali, che si svolgeranno il 24 e 25 febbraio, sarà eletto un nuovo Governo che tra i compiti avrà quello di definire più chiaramente la sorte delle Province e del loro eventuale passaggio a Città metropolitane. Il progetto messo in campo dal Governo tecnico di Mario Monti, attualmente dimissionario, potrebbe subire battute di arresto e tutto sarebbe da ripensare. Resta il fatto che la Provincia di Genova è comunque commissariata perché l'ultimo presidente Alessandro Repetto si era dimesso ad aprile 2012 proprio in seguito alla decisione del governo di abolire la Provincia genovese in fa v o r e della Città metropolitana. Se nel frattempo non cambieranno le carte in tavola, il mandato del commissario Piero Fossati scadrà alla fine di marzo e alla guida provvisoria dell'ex Provincia si insedierà il sindaco di Genova Marco Doria, che sarà dunque il primo sindaco della costituenda Città metropolitana fino alle prime elezioni. Ciò non vuol dire che la Ci ttà m etropol i tana dipenderà dal Comune di Genova perché le strutture 3 dei due enti rimarranno ben distinte. Intanto prosegue il lavoro della Conferenza metropolitana, l'organo formato dai sindaci della Provincia e creato apposta per stendere lo Statuto del nuovo ente. La Conferenza si è data un regolamento e ha dato origine a tre commissioni che lavorano a temi specifici. La prima è quella che si occupa degli organi di governo, delle risorse finanziarie e del personale. I sindaci del Levante coinvolti sono quello di Zoagli, Rita Nichel, di Tribogna, Corrado Bacigalupo, e di Casarza Ligure Claudio Muzio. La seconda commissione è deputata alle funzioni della Città e vede tra i suoi membri il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi, quello di Borzonasca, Giuseppino Maschio, di Coreglia, Elio Cuneo, e di Sestri, Andrea Lavarello. Terza e ultima commissione è quella che si occupa dei rapporti tra la Città e i Comuni. Ci lavorano tra gli altri il sindaco di Cicagna, Roberto Bacigalupo, il primo cittadino di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, quello di Rapallo, Giorgio Costa, l'assessore recchese Gian Luca Buccilli e il sindaco di Santo Stefano d'Aveto, Giuseppe Maggiolo. Per chi volesse seguire i lavori della Conferenza e delle c o m m i s s i o n i . www.conferenzametropolitana.genov a.it. Foto genovino.it Agnese Campodonico