LLUSTRI ITALIANICONTEMPORANEI JEMORIEGIOVANILI AUTOBIOGRAFICHE DI UOMINIPOLITICI. LETTERATI. PATRIOTI ARTISTI. E PUBBLICISTI SCIENZIATI. RACCOLTE E CORREIlATEDI CENNI BIOGRAFICI ONORATO ROUX Vorrei, col all'educazione mio M. EDIZIONE Volume R. POPOLARE - SCIENZIATI BEMPORAD EDITORI MILANO III. " FIGLIO FIRENZE ===== - ROMA - PfSA - NAPOLI - libro, servire in degl'Italiani PALERMO D'AZE"iLIO. erba. PROPRIETÀ DEGLI Firenze Soc. - per le EDITORI Industrio LETTERARIA R. Graficlie " BEMPORAD G. Spinelli FIGLIO ", C, Via S. Reparata, Scienziati : Pag. (lSOO-1843) Kosellini Ippolito I. VOLUME TERZO DEL INDICE iì .... . II. Domenico III. Raffaele IV. Ariodante 11 (1806-1900) Cncchiari 17 (1815-1897) Cadorna 21 (1816-1894) Fabretti 25 (1822-1893) Jacopo Moleschott VI. Augusto Conti VII Michele Lessona vili Alfonso Capecelatro IX. Roberto X. Enrico XI. Gerolamo XII Baldassarre Labanca (1829-1913) XIII Alessandro Asinari Di V . 59 (1823-1894) 67 (1824-1912) 69 (1828-vivente) Ardigò Pessina 51 (1822-1905) 75 (1828-1916) (1829-1904) Boccardo San 89 ....... Marzano (183095 1906) (1831-1910) Mantegazza XIV Paolo XV Benedetto XVI Giovanni XVII Pietro XVIII Giovanni XIX. Cesare Lombroso Pietro Blaserna XX 91 (1833-1898) Brin Capellini Ellero (1833-vivente) (1833-vivente) Schiaparelli (1835-1910) (1836-1909) (1836-vivente) 99 123 127 201 207 227 233 . XXI. Giuseppe Colombo XXII Giovanni Bovio (1836-vivente) (1838-1903) 235 239 INDICE vili Augusto ;x:XIII. . . Pacinotti . . . . Giovanni XXV . 285 (1842-Vivente}^ Ferraris Senise Tommaso XXVII . (1841-1912) Celoria Galileo XXVI. 245 Pag. . Antonio XXIV. . (1840-1911). Pierantoni . . 299 (1847-1897) 303 (1848-vivente) S07 (1848-vivent8) 313 . . XXVIII. Millosevich Elia . XXIX. . . . . XXX . Enrico Morselli Alfonso Maria Massari 315 (1854-vivente). 365 . XXXI. Ferri Enrico . (1852-vivente) . (1856-vivente) . 371 . XXXII Gianturco Emanuele (1857-1907 389 . . XXXIII. Giuseppe Girabali (1858-vivente) 393 . XXXIV. Giacomo Boni (1859-vivente) 423 . XXXV Elio . Modigliani (1860-vivente) 427 (1860-1897) 437 . XXXVI. Vittorio Bòttego . Giuseppe XXXVII Sanarelli (1865-vivente) 443 . XXXVIII. Alfredo XXXIX. Lamberto Trombetti (1866-vivente) (1871-viventeì Vannutelli . XL 459 .467 . Guglielmo Marconi (1875-vÌTeute) .... -"-"5^' . . 475 SCIENZIATI Roux Toh — III. ROSELLINI. IPPOLITO Archeologo ed Nacque, in agosto 1800, 15 tologo. Egit- Pisa, da Battista lini e da il vanni Gio- Eosel- Maria Angiola Biagetti. Kell 813, carriera si diede ecclesiastica dopo, anno e, un « cappucciante Nel universitarii Nel Nello II di lui stesso studio allo il Nel fionda vocali la fu gli e Bologna do Leopolattitudine delle lingue per tiche an- studiarvi Mezzofanti. professore 1823, iniziò granduca notevole e a Pisa. natia. lettere mandato di 1816, il speciale delle l' del- teologia. in avendo anno, constatata orientali, sotto addottorò si 1821, città nella entrò » arcivescovo studii alla pubblicò il suo di David ossia ^antichità del Sacro Testo Ebraico. primo ed — lavoro: autorità — dei La punti SCIENZIATI di 'Sei fu Parigi a il Cliampollion P per Nel minore, in iniziò 1828, lo con Nilo molti ai figlia del maestro lo ai del missione, clie pericoli Egitto. valli della scopo ed disagi in umide nelle zione spedi- una furono gravissimi. e in Eitornò patria il 6 gennaio 1830-31, dalla accademico orientali dello mesi quindici guardò non la franco-etrusca raggiungere e, per ziana, egi- geroglifici. Champollion, letterario-scientifica Soggiornò Parclieologia dei Parigi, tologo l'egit- con Zenobia. Cherubini, Luigi la cattedra Pisa, studiare^ per interpretazione 1827, sposò, Nel di orientali. lingue 1826, università nelP 1824, ebbe, 'Sei i espose ; e, nell'anno cattedra sua principii 1830 del di Sistema lingue Geroglifico Champollion. Nel fu 1835, pisana, bibliotecario nominato ed aprì della pubblico un versità Unidi corso gua lin- egiziana. Nel in 1837, stampò egiziana : « — coptioae ». Elementae Il capolavoro, suo dieci — volumi. è I monumenti dalla in libri numerosi orientalista, intitolata: toscana Aegyptiacae, vulgo — poi disegnati grammatica una Linguae Scrisse sommo Roma cui di deve l'opera *delP spedizione archeologia. la gloria, magistrale Egitto e della come lui da Nuhia scientifico-letteraria Egitto, interpretati ed illustrati — in EOSELLINI IPPOLITO il Dizionario inedito Lasciò geroglifico^quasi ultimato. in Morì, Mio Padre, destinommi la mostravo coi in mia anni di che buon'ora a personali Serviti di S. Antonio commettere ad essi lino educazione, ben dai Padri affidommi tredici, di ; particolarmente abitazione, Pisa,determinossi prima primogenito lettere, mutò le Reverendi dedito, era suo indotto consiglio. E, rapporti come disposizione prossimità dalla 1843. commercio al coltivare a presto la che questo, a veduta ma, giugno il 4 Pisa, ai Padri e a che, all'età Serviti di nunziata dell'An- di Firenze. Il Padre nelle lingue ricca una Costantino e per la per l'abito fui corrispondere d' la numismatica clericale,che tanto alle per cure mi nell'anno volgevano tempi mio mi decimosettimo non molto dimessi a genio, quanto del anni poi abbandonai mio dopo, questi intraprendere il tirocinio Ero di sinuò medaglie, m'in- lettere,per professore,e studii,non Tre ebraica, professore di antiche le versato teologia. Vestii quando ed greca collezione l'amor Battini,assai sti que- per maestro. giudicò capace universitario. dell'età mia, e propizii agii studii SCIENZIATI di dal dicembre 12 nell'I, E. e Università presentavasi in chiedere a la orientali lingue Pisa, ninno e ap- cattedra, vacante giugno 1821, fui nel 5 quando, di di sare Ce- morto era alla Chiesa. della 1819 professore Malanima. fisiche, Scrittura, alla storia teologia dommatica, Fino Sacra alla matematiche, alle scienze alle diedi mi Pure pace. dottor dichiarato teologia. professore Il mio mi Bagnoli, di i III, mezzi, acciocché, mi all'estero, applicassi allo orientali,per essere poi studio destinato Pietro greca, Ferdinando a propose somministrarmi lingua per recatomi delle alla lingue vacante cattedra. fu E subito essendo del del tutto stata luogo fama, che Poma a cardinale o dovunque riscuotea,e riscuote, il liglottoor là scelta rimessa me Giuseppe ed proposta; sua in recarmi, se ove dalla mosso la accolta a con Bologna, tanta celeberrimo gione ra- po- Mezzofanti, scelsi pre- Bologna. Appena arrivo del precettor prodigo procurarono un mesi che Bologna a mio sempre sedici di trascorsi erano le affetto aumento (ilquale e di mio informazioni ottime Mezzofanti dal di mi dottrina) pensione; fu mi e, nel- IPPOLITO l'ottobre del 1824, Champollion il avendolo conosciuto desiderio di giunto Xè Livorno, a muovevo il mio le antichità dei medesimi da lui già e generosamente e delle crescer in disegnai utilità dei pensammo all' tro die- il Salt che imprender e io Italia, che ossequiare per era recensione e Bassa la di museo Sapiente Egitto, di che che si ci amici. accolto a l'amor seguirlo, natura, unisono, studii,non posto petto di del egiziane di scoperte, che Corremmo a per eravamo francamente sue dal e noscer co- maestro. temprate e non e, sempre stima quella segreta legge anime veduti fare quella volta, a Per tenevo e presentava rap- ardevo persona, quell'illustre per viaggio un fessore. pro- quel tempo, preziosi trasportati aveva quindi di in nominato egli ogni giorno faceva, che sì tosto degli oggetti vi di i monumenti Torino. fui minore, conoscerlo, scoperte studiando ai dì 26 l'Egiziana Sapienza solo alle ROSELLINI e de' più vivo per ovunque ad un studii. viaggio suoi sentii Egitto. tosto andato. i varii Trasferitici in segreti mi fosse fui amicizia sua l'Egitto, e l' Italia,esplorando nostri sì tosto Non parte pano occu- anche eravamo nella lega a musei Parigi, SCIENZIATI a a poco luglio 1830, non gli studii, e che ciò che dalla il favore il Parigi nell'agosto del dalla di dovevo la ad a sferirmi tra- recai direttore,e che quella ad riuscii II Leopoldo spedizione il le difficoltà ostante non in che i Egitto, doveva ordinasse si sperava Francia. Il generoso atto da me Duca far Ee stesso, e di Blacas deliberar Carlo spedizioni la del Granduca in Francia rappresentato a difatti mi di una essere unita con di ordinato Firenze,ove munificenza necessarii andare stato quindi incontrate, e mezzi cui do Leopol- scientifica essendo guari che, quinci ottenere a si potea non granduca tosto scana To- 1827. andò non fu mi lora al- dalla spedizione una qual progetto accolto, da E di favorire a ottenere al del disegni. Fu ottenere sottoposi progetto Egitto, di allora per Francia, II i nostri mira io, nella turando, mal'altro, con inclinata punto colorire partitipolitici, avvenimenti gli poco, era a diversi l'un si combattevano che in da Francia, agitata La X dalla dallo efficace fortemente ciò pose corvetta che di Champollion avvalorato, ancora « L'Egle valse pendevasi », che delle e del mediazione disposizione a Toscana, certo. in- due partì con IPPOLITO lo Ohampollìon 1828; la e e la da me, del sera 9 ROSELLINI 18 Tolone del luglio 31 seguente desiderata tanto il mese lutammo sa- di terra Egitto. (1840). Ippolito (Da 1840, giugno pp. alcune 40) autografe, carte le quali Ippolito Eosellini compilata dal servirono (Firenze, suo discepolo Eosellini. notizie contenenti iioi per tip. ed amico la del Biografia Piatti, fessore pro- Voi. 1843 Giusepjìe al fino - Bardelli). di II. CUCCHIARI. DOMENICO Generale. rara, Car- in Xacqne, il luglio 24 1806. A vent'auni, si laureò za giurispruden- in all'Università di Pisa; quando e, scoppiarono politici sercita\ del La il seguì e sanguinosa lo donde repressione costrinse Panno passò. nelPesercito dopo, tenente colonnello Oporto, che 2" nel percorse si ad in portoghese maggiore vi generale conservò sciolse. i gradi reggimento fino al ad dia guar- Ancona. in il di fino surrezio in- Francia, tosi arruola- Portogallo; con si toga, movimento esulare reggimento varii nel Zucclii del posta De- alla aggregò di grado fanteria a quello cacciatori '41, quando e- tura avvoca- Modena. la mobile 1831, V a in moti i quel gente ser- giera, legdi di gimento reg- 12 SCIENZIATI Prese alle parte Portogallo del quelle a e Catalogna, segnalandosi ferito rimase di Morella; di Torre croce fatto d'armi la Alle del speciali prime colonnello nel e 27 e di per la presa della la Nel Bozzolo de e messe in San data radunate generale direzione in Pavia, quando a quello generale. e fu da in della fu 26 al e, per Carlo valor i berto Alteria, fandagnandosi guatare. mili- brigata Casale, quinta promosso della Novara, '55,conservò della il reggimento d'argento nel Ebbe il comando la il 4° il comando della diresse, e combattè medaglia difesa mando co- Volta. contro fu il Martino. sotto di grado affidato a Sonnaz^ attacchi subalpina e italiana il con modenesi, che, nominato passò Cantaveja rivoluzione truppe testa '54, ebbe Morella, di di e, entrato comandante cui di dell'ordine quella segnalati servigii resi al Piemonte, alla jjer il Spagna giornata delle truppe nominato Oporto, Chiva. generale delle '40 in ritirata di la Nell'agosto '48, gli città e dell'ordine croce per truppe luglio, gli '35 in valore; alla e regio esercito, gli fu delle del capo di Italia dell'Oglio,in poi quello in di in generale linea della avvisaglie '48, tornò Chiva, Ferdinando cattolica battaglia la in Chesta, e atti di insigni il combattimento per San di medaglie per decorato di della di fu Spada e Isabella Oporto, '33,'34 '36, '37,'38, '39 per in e del campagne Ano divisione al '59, l'armata del- luogotenente SCIENZIATI 14 dicembre 6 Livorno, (1899). Signore, Preg.mo Da più di mese un seriamente; non Se avrò mi forze m'invita fortuna la resteranno essendo di 94° guarire,non quali so voro, la- un età. di anno i fare. a intraprendere per io nel sto piutto- quindi, scrivere posso, ricordi,com'Ella miei ammalato sono Devot.mo Domenico Guochtari. Signore Preg.mo Onorato Boux Roma. Avv. Cucchiaki Francesco CaRUARA Li Preg.mo Sig. Onorato Maggio 29 1905. Bonx, Boma. Lo zio Generale e della nostra casa, messa più era schivo di sé. non negli anni in ci fanciullezza, sua a modo delle ricordi lasciato ricordo nessun volte ha è stato sia sia eccezionale servato con- perchè rivoluzioni,è soqquadro, tobiografici, au- la stata perchè egli dal parlare DOMENICO alla Quanto di nel (Via Commercio). È stata scrisse certo Eoma, Mariani Carlo vita, Ella conoscerà sua che quella seppe, Sig.Stopiti Giu- stampò coi tipi di e della Vite; tipografiadel più precisa,essendo la Zio date, dallo le doveva Le mente certa- 1891, codesta corretta, per Tanto 15 CUCCHIARl e, in persona. salutandola, mi dichiaro Dev. Avv. in Nacqui, onesti Gli dell'illustre il 25 luglio 1806. virtuosi miei sco genitori,France- Maria e Eossi di Stato uomo circondarono Dopo Carrara, e Cucchiari di sempre scientifico già Avevo trovandomi i moti in laurea Modena, mobile Softbcati dell'esilio e il UniA^ersità di Pisa, nel mi militare mi e sangue riparai cacciarmi mesi anno recai dentro la nel 25 al 1831, scoppiarono in nella Zucchi. quei moti, presi la in via Francia. intrapresi Portogallo, città di Oporto dopo, perdurando giorno e avvocato, quando, di generale ISTel successivo del letterario corso a cui presi parte, seguendo politici, guardia Sei il cure. diritto. del la degnissima (sorella Pellegrino Eossi),mi affettuose compiuto aver attesi, nella filosofico, corso Cucchiabi. Feanc. luglio 1833, in F la carriera andando a assediata. assedio, all'alba cui l'intiero eser- 16 SCIENZIATI comandato cito, diede dal l'ultimo disperato quartier sergente come di di Regina Fanteria di ritirare notte primi colpi. Presi minacciato, di al mio combattimento, da testa fucile un ad fui all'ambulanza, quando durante e scopo buire distri- due Dopo il i luogo più quale presi ferito fuoco. da medicato pagnie com- sentii colonnello. d'arma colpo un allora da sortita, caddi, una della città allo corsi nel e gimento Reg- delle viveri seguente, vicino anche parte i 2° proprio in giornata aveva, servizio ai furieri rientrare nella nella ore al leggiera per io nel mastro, dei viveri stava Bourmont, attacco, Portogallo, terminato la distribuzione e maresciallo alla Condotto fasciato e, dopo riposato alquanto, perchè sofferente, volli aver al tornare mio decorazione, quella Torre Il della guadagnai di croce la prima cavaliere di Spada. e 29 novembre e, le 1833, mi posto: 1834 due 1833 anni e 1835 nente, sottote- dopo, luogotenente, di campagne fui promosso in degli guerra anni piute com- 1832, Portogallo. (1891) Domenico (Da note autobiograficlie Cucchiari, edita, — Giuseppe Stopiti, ed. nella e Oucchiari. dettate « per Galleria red., Roma, 1891. la biografia biografica Fascicolo di menico Do- d' Italia di pp. » 12). III. CADORNA. RAFFAELE Generale, in tacque, il no, Mila- febbraio 9 1815. A venticinque era ni, an- già tenente luogo- del genio nell'esercito montese, pie- perchè che matemati- nelle nelle e to dot- scienze militari. fu Capitano, in Xel 1818, maggiore, Nel 1849, delle ripresa Fu di in a di nome Carlo dove rimase Sardegna. del Tonale. intimò Alberto, all'austriaco ostilità Crimea, i varchi difese viato in- la Eadetzky. alla ferito battaglia Balaklava. Xel 1859^ combattè San il con grado di luogotenente di battaglia nella strenuamente nello, colon- Martino. Fu poi chiamato il portafoglio maggior generale. Roux — Voi. III. dal della Governo guerra, Toscano con il a gere regdi grado 2 18 SCIENZIATI parte, nel 1860, alla spedizione nelle Prese nelPUmbria. e Nel fu 1861, Gli militari Roma nel 1870 al Oleggio, di tremoli) : La la del 1897. un tanto volontà A sette di virtù che presenta possa ebbi che servire mai studio,avrei tutto anni, frequentai mi ove ad le s' imparava fu sempre pedagog'^ó per dabbene, riuscì Pallanza, latino,che .la ragazzi. non allo 1890. dichiararle a che meno ecclesiastico,uomo spirito,che gennaio assolutamente io dicessi Quando 10 d' invocare costretto nulla e ai Pon- e ziata. dell'Annun- supremo febbraio bisogno infanzia d'esempio i collegi Signore, alcun d'interessante di Regno. il 6 modestia, sono mia 1870, liberazione Pallanza Borgomanero, dell'ordine Preg.mo della nel (rappresentò Parlamento Torino, Senza Roma, — Torino, in Morì, di razioni ope- plebiscito. Senatore e cavaliere Era il e delle suprema libro nel generale. 1866. l'occupazione per deputato Fu la direzione le vicende narrò ne del campagna affidata fu luogotenente promosso la anche Fece e che Mar- ma povero infondermi di la detto. scuole che pubbli- unicamente indigesto. il RAFFAELE dieci A in questa anni, entrai all'Accademia Città, dacché grande una 19 CADORNA avevo Militare, stato manife- sempre predilezione la carriera per militare. Come di ben usuali, cose nulla di in vede, comunissime di appagante, che questi ristretti spiccato, posso al valga nobile e l'infanzia, tutta a limiti nistrarle sommi- ch'Ella scopo si propone. E, difatti,in vi nulla nulla fare Sono di alcune biografie pubblicatesi, è accennato della si potrebbe un romanzo. mia dire, a entrato in meglio persuaderla compiacerla, che meno si questi particolari,con è non infanzia, per che, se lesse vo- tento l'in- non di mancanza chè per- posso buona volontà. Mi tenga per Suo devotissimo Eaffaele Ill.mo Onorato Cadorna. Signor lioux puhMicista Roma. Cadorna dei (Onorato Raffaele. Ragazzi Roux, — Anno editore Ricordi — II, e n. 21 d'infanzia — Roma, direttore). 15 — Vedi: settembre letto Giorna1902, 22 SCIENZIATI professore d'archeologia Fu Torino di direttore e nominato Fu in Morì, Museo quel del senatore reminiscenze rissime o Ho al la « tempo « barlume un bus dai » Mi ». »; carta, se segni, che, certe domande solo gustare Allora dei a su un ron di gere raggiun- di lettere « lo fiato del sì di e » sciupar scarabocchiare certi maestro, o di a no discenti. gran voglia fanciullesca settant'anni ho di stampare; cominciato a ! avventura, scrivevo avevo: presto presto avere seguire su la carta in a una vescio, ro- riproduzione foglio bianco. Anche un una risalgono con, con prove i caratteri, visti, per non tipografìa, per et, « di spreco volontà questa per Oscii- faceva » meccanicamente Avevo, poi, e le mie senza rispondessero Roux. sole cose, che l'ambizione altro non 1894. insegnante, magari facevo e 1889. insignificanti. dell' segni nel fanciullezza? Santacroce « pungeva l' officio d' grosse di due in cui la zeta che di antichità. Onorato della mia meno poco di Regno, Ad Le Università settembre il 15 Torino, alla su chiodo, a pezzi mo' di legno d'incisore. mi provavo con AKIODANTE lo io che Peccato Ero del bozza allora, di irriverente; un fossi non conservatore un sono, della dove cranio, inutili! lio sempre quella in gli adesso come cose verità, per e, avvallamento mio 23 FABRETTI parte altri rificato ve- riore supela hanno venerazione. (1891). Fabeetti. Ariodante Ricordi Ariodaxte. Fabketti Vedi d'infanzia — — dei (Onorato Ragazzi Konx, Anno I, — editore e n" Roma, 27 direttore). — 2 luglio : naletto Gior- 1891. — V. MOLESCHOTT. JACOPO Fisiologo. Studente, ing'egno il teoria fibre liscie muscolari Liehig delle la la per rea, lau- Eidel- in tesi presentò vesci- prima volta, alveoli degli pareti nelle di pulmonum Malpighianis descritte, critiche 1845, Per berga. le scritto: Prese — nel trovansi con nutrizione piante. cui un Osservazioni sulla culis, in mostrò primo alla I)e 1822. precoce suo — monografìa: nel (Olanda), Duc la Bois-le- in Nacque, polmonari. Nel pubblicò vita. libero 1852, il suo in capolavoro: quella della circolazione La — Università, — Nominato nel docente professore vi 1856, storico ministro della conobbe e critico pubblica di fisiologia, Francesco De istruzione in Zurigo, Sauctis, che, napoletano, in stre l'illu- nominato Italia, nel 1860, 26 lo SCIENZIATI chiamò di volere per della Torino. a divenne E Vittorio scienza; cittadino Emanuele sicché II, in fra annoverato va italiano, omaggio gl'illustri Italiani. Le memorie sue intorno scientifiche alPazione Nella che medici sul ed ai medesimo Nel 1876, È la alta tanti ad la ogni momento, germinato nato, ebbi Tutti fare e la i da ai di sotto dopo la dei i semi la cui più Quanta figli. loro benefica in cure chiaro, biano ab- ! mano quale primogenito, non era in quale, intellettuali loro undici Eegno. 1893. delle — altro del genitori,la figliomaggiore, perchè un fratellino un Eoma. poter rendersi come scrisse sugli alimenti. per ricordarsi e mali. ani- il problema popolo di l'educazione poter sugli senatore riconoscenza piccoli tratti Come il maggio vita, pensiamo nel sono trattò Università il 20 aspirazione fu dolcezza Per nominato Eoma, santa tutta esercita Vlstruzione nella venne celebri nutrizione, rivolgendosi argomento professore in della naturalisti. Fu Morì, luce Fisiologia degli alimenti importante ai la piti morto mesi appena di vita, — parte principale di quelle benedizioni. piccoli progressi bambini, nella i miei mi memoria, Genitori. che rimasti sono per si ha la occasione di mente profonda- gioia che ne varono pro- Vedo di provò E sento descrivere da Avevo molto tenuto Ricordavo che di Madre mia menzionato se debba il bimbi l'amore si parlava speciale tutto ; egli è stato il il signor Hulskamp, certa abbandonare designava me pochi scolari stato non so alla scuola Ho primo per qui che una ha di e ; scolarine far sì che Oome- motivo un dine gratitu- con riconosciuto qualsiasiragione, d'ora quarto maestro le di insegnare. Quando la supplente, principalmente e pivi care dimenti- farmi ancora. un come ufficio consisteva i sarebbe riusciva abilità nelP me doveva decisi Gli ricordarlo per in una Subito dimostrativo, malgrado insegnamento nius, non scono attribui- guidò quei primi esercizio che Hulskamp. nei crescere di scuola. devono non maestro, chiamava di poco. fortunato l'esito me che statua una descrizione,e a i Genitori Ma d' mia lavoro primo c'è questo fatto lei od a mio quel Si nella la libro illustrato un della stampa. che io, ben quale gli Olandesi al l' invenzione con ed sapevo Haarlem di Koster, ne in piacere componimento. mercato, letto aver il dovetti, per un un in casa, al mercato Lorenzo in l'età al- mente corrente- ancora Madre, quando mia prima volta, provarmi ero felice,quando, quattr'anni, seppi leggere l'olandese. che Padre mio ancora 27 MOLESCHOTT JACOPO a scuola, lì mio nel] 'esercitare formar parole 28 SCIENZIATI anni la e mobili. lettere con il maestrino frequente occasione trovava infantile sua Ed parzialitàad cui graziosa Elenuccia, soltanto lode, la ma di di dimostrare intelligente una accordava egli anche spesso cinque non consigli ed aiuto. Dal si signor Hulskamp Biihl, in sedicente una della lingua francese esercizii olandese. una educava si e venne delle alcuna idea e L'ispettore preteso un lasciai curo, scrivere ed — e Sei ti sei stato difeso sto Que- avranno gnamento l'inseciullo io, fan- fece fece mi coraggio bravo ; hai valorosamente gna lava- olandese. osservare era. Non modesto, tono mi si- ma L'eccellentissimo il maestro, me, alla in non ragione. a allora, avevo, frase poi in la mia mi non F.... mi che errore, subito spallae Si giorno, non chiamato una scolastico signore ci lasciò;ma sulla ma cose, anni, otto intimidire si avvicinò Un signori,che gran ciò. Venni di affermai lingua più importante. lingue. Naturalmente od dovevo disegno ispettore scolastico. molte saputo di sette al allora,in Olanda, generalmente era, benissimo All' insegnamen serii di il carattere. un de'cosidetti mano signor van ed molto cosa temprava trovarci a incarico in c'era al francese. scuola s'accompagnavano Ma passò signor van battè dolcemente queste parole: con saputo ! Biihl, — il fatto tuo 30 SCIENZIATI il permesso di Genitori, formava Il di bisogno di creato ebbi lode, tacita Mia Madre anche aveva volentieri da Kliebes. alla chitarra ; Rossini, anche premii. mia una non me ne conda sesono ne la esprimendolo forte, Padre. splendida una tissima,che Carlotta che mio a dei tranquillamente, con coscienza, od ciò i miei più tardi, e, quando P accettai dovevo che modo con cena diventò merito un a più gradito il lavorare natura, mai alzato stare si lasciava solita Era educa- voce, perfezionare accompagnarsi cantava, però, le grandi arie di alcun accompagnamento. suo canto ha inquietudine,lenito i miei Quante il volte avvinto a senza il mio cuore!... calmato la io queste impressioni il piacere che musica, piacere vita, sia per che mi ed dolori,commosso Certamente, scòrto ha confortarmi, sia per debbo dà la tutta la mi per mia destarmi l' entusiasmo. Mio ma Padre contribuì l'amore per non proprio era ugualmente l'arte. a un « risvegliarein la Amava quiete della egli stesso,in poesia prediletta,o forte qualche bel vita modo volte ; me e, rompeva inter- casalinga, leggendoci insuperabile,una pregando brano; » letteratura particolarmente, i poeti. Quante la musicale il di me che, in mezzo legger al JACOPO lavoro, mi arido mio L' Olanda poeta un lo ehi cuori È serviva i per bimbi, che, ad pareggi quanto la coscienza vero che Gleim e si poeta asciutto fra muove amore la per canzoni il compenso infantile di tìen desta obbedire irradia Di rado senno non pregiudizii e, al che conoscere sono che riconoscenza facilita la rassegnazione di van tenuta man- materno fantile. in- canta de- particolaried i si prepara reca Alphen il bimbo crucci. I mente, efficace- combattuti per è di premio dell'anima i tutti per e governante ; l'amor i dolori la vita vero venne ancora prudenza, concetto la in il fiabe,promettendo sue quando come infantili con ed da di prugne ; la nei versi appare felicità sua di ostenta e gioie precoce, la bimbi le tutte sulle servazioni os- obbedienza, per che di cioccolatte tazza di manciata padre al trarre pèsca Una Il ed sa e privazione l'attenzione una Gel- naturale. e rispetto prossimo. alla era ricordare poteva diligenza; una per un il per teneri piccoli avvenimenti vita ha non nei sue semplice pazienza, devozione, è insinuare gli esempii più persuasivi essi Alphen van sembra, delle e era ma ; mi mento!... incita- nuovo felicità infantile. della il tono della di di possedeva, allora,in generalmente lert 31 MOLESCHOTT dei l'animo affetti e quelli genera questi. lori doe 32 SCIENZIATI In via eccezionale,accade lo ed scopo del risultato in cui vuol invece, e, suscita mio JSTe è prova la prevenire Io Avrò circa avuto Mia materna. nonna io che la indurmici Madre Babbo. Vidi la morta confusero a settimane della mi e agitavo mi ottenere talmente sul mio del quanto morale religioso,dedicando morale. van un pensatore, era del arredata triste, mio. ed Per liberarmi compagnia primi anni, gli non il quante al- magine dall' im- la sera, in letto, dirottamente qualcbe dolore,per poter un Padre, cbe, fin libero ma spavento piangevo Gerolamo sviluppo Mio per d' con quale, nei potei che l'affettuosa Insieme lo e la molto ; stanza spirata,e nonna morì consenso l'animo prova non lamentavo pieno una quasi tetramente, dolore volta una in la vertimento. quell'av- desiderava il senza di anni, quando rivedessi,ancora voleva morti l'animo con vittima sei trario con- prematuro, stesso, impressionabile, fui trepassar ol- la poesia dei paura l'avvertimento con di poeta ottiene, allora,il voluto. l'accresce. e al di mia da operò- Alphen libriccino molto Madre. francese^ appresi giovane, cercava di a era moria. me- ventato di- limitare, possibile,l' insegnamento cura maggiore zione all'educa- JACOPO Il libricciiio afterma personale; ma, Esso alle vicende prepara coraggiosa Il tempo innanzi venti da ore Padre di affidati;là il modo di Alle lingua in quelle invero, e nella ad di esso ottimo era si aggiungevano, in modo olandese francese steva Boxtel, esi- fama; più Le speciale, quelle dell'inglese. nella Però, d'insegnare. e lezioni usuali in famiglie erano e, educare chiasso nostra. eccellente andammo era solerte sempre Ducale, buone che più casa per due Padre, era Bosco collegio di ragazzi coscienza. sopportarne. all'educazione due un in permesso tutto, mio pensare la pone ri- e io, eravamo nostro per gii era e Federico, che, ed me, occupato, facevamo di quanto e breve, e quegli anni rare forse,troppo belli per du- di dopo della vita propria fratello ragazzi vivaci, e A Dio un è rose Mio lungo. tanto in ma compensi esteriori, fiducia della erano, età, veniva nel nei delle dell' infanzia a credenza molto con il conforto,non nella la garbo, sa mantenere indipendentemente la devozione coltivare fede. 33 MOLESCHOTT si più fecero vaste. geografìa si mie cognizioni più Anche compivano solide ; metica nell'arit- discreti esercizii. Il valore morale simpatica una Roux — Yol. III. unione della fra scuola in consisteva scolari. 3 34 SCIENZIATI principalepassatempo, cFinverno, stropicciarepezzettinidi zolfo contro Il nostro era di la stufa calda di ammirarne e È di arrostir mele. oppure in zurra, az- volta, che, tal- vero gliavamo, intabarchette, oppure e grande zucca, occhi,naso anche facevamo una dentro vi mettevamo bocca, e la fiamma lumicino un ceso; ac- deponeva, poi,quellalugubremaschera del camposanto muro un mente, e, probabilsopra facevamo più paura a noi stessi che ai passanti.A questo giuoco c'indusse,certo,la prossimitàdel cimitero. si Il ricordo in Mi che del sentivo mutate. locali della progreditonell'istruzione durata. in stati i Or amicizie care che E, malgrado tutti scuola,non pensavo permanenza sarebbe essa così fu. Mio fratello nell'Istituto primi stata ad esser rosolìa. Benché da pranzo, malati,eravamo perchè pare non vi ed io scrissi quale riconobbe La soggiorno Boxtel,nelP insieme,è,certo,soddisfacente. là diverse mai è rimasto mi Mamma vettura con a mio subito venne cuscini Padre che tosto e si non son i difetti dei la che di ed mia breve si io siamo còlti dalla nella stanza ria, fosse l'infermedalla lettera una la rosolìa. avevamo a sciato ed ho la- prenderci in coperte. A casa una venni JACOPO in posto bagno caldo,per un istinto d'un volesse Padre mio a mettermi fu Ero in soltanto A^ano mia Xella paterna si faceva in Olanda venne rivoluzionario sì poco considerata di belga ebbero, per lungo tempo, cui cosa ; dire « ammutinarsi L'ansietà del mia la con Belgio mondiali. parte Per la sich belgen che fatto come di zioso sedi- ficato signi- contribuito », che vuol ». menti quale seguivo gli avveni- segna vita in quanto prendevo « belga e di mio lo stesso avrà, certamente, l'espressioneolandese verchia so- di patriottism l'animo insurrezione i nomi prestava si trattava la che si tro- pubblica. Certo, vivamente anni di otto ragazzo si non eccezione, quando Eccitava godevo, e propria famiglia. vita alla attenzione ottimo. paterno alla seno casa Il rimedio piccole gioie,che tante quelle nuovo, il tetto sotto teva po- per narice. risultato e presa, liberarmi, non per con prova sembrava testa sanguisuga adottato, e prima la sentivo me se, una tornato la mia scoppiare, tanto chiesi di La medico. zione, l'eru- provocare quei giorni detti in ed 35 MOLESCHOTT che era vivissima prima nuova una la al volta prima corso fase della volta ch'io dei fatti m'interessai alla 36 SCIENZIATI giornali.Ogni dei lettura ai miei leggere campo di I miei dopo sera, Genitori battaglia. Genitori non sceglierei l'inglese,e sapevano (un e di Vita « » e fama la bella Padre, per veniva spesso in da il sconosciuto. desideravo fare giorno i miei con e a non che godeva sapeva malati il mersi, espri- del tutto di saper nella mi bene stesso, giacché me medico, fu questo che Mio costanza. dissi,gli era promisi il poco forestieri. Egli parlava questa lingua Io difficili francese, capiva come l'inglese, e ebbi di medico chiamato correntemente tedesco; ma Ma la oppure intendendoli leggerli, nulla. cisioni in- con troppo me per », mia. »), j)oi il Scott Walter nel gustando non di poesie Scraperbook « Napoleone mi tormentavo di tanto. di testa alquanto raccolta così detto Woodstock « libri presi una volta Una del le relazioni questa lingua,per l'appunto,mi attirava Dovevo vevo do- cena, parlare loro aiutò lingua vincere a un terna, ma- tutti gli ostacoli. Con la letteratura quella inglese. con mai mi francese di mira donato, aveva il carte, Grece » il di « Voyage Mio una du Barthólemy. edizione jeune A questo meglio che Padre, proposito suo in andò di non che deva per- animarci, con Anacharsis belle en unì l'« Atlante SCIENZIATI 38 vacche di Corneille così,di modo, avuto che godimento, nel Un'altra paterna Borger tutte le mia della Ed anche studio uno ed felice,indicibile fui non un fase un di inalzamento vita di ; mi me ad jioesia. quegli a occupa, debitore sono da ; atteso me fu, e natura, deluso. mai essi posto. entusiasmo dono si Cats di il latino Padre passaggio della legate veniva nuovo impazienza pareva primo mio a e qualche nuove cose il perchè prediletti,e adolescenza, dubbio, senza accordata Vendei memoria a desi, olan- Tollens, Poot, Bellamy i nostri anche studiavamo alto casa poeti obbligatorio; non Invece erano i loro perchè poeti. Di di rado. parlava anni veniva tributo un in nella che me per trascurati venivano olandesi, ma Fra fu l'ammirazione come più ognor l'apice in Shakespeare. ebbe ventura non ma non salire e avendo Goethe, e pre sem- Bacine conosciuto Schiller di prima Eiputai ascoltatore. l'aver fortuna una e ed lettore, attore alta ad tripliceparte nella le bellezze godendone che spettatori tragedie le buoi, leggevo e voce, senz'altri entusiasmo, mio del se per Studiar una pareva stesso. nuova una con me, in tali un tazioni aspet- latino e se più mi tura ma- conquista, A si unì tosto arrivai,allora, ai la scelta lettura felici che men « Memorabili assai erano al Cullato davano le lettere natura, che dai mi vien e bastava. dai Ogni coltivato anche condizione è Madre, confidare mie alla potuto l'immagine il i miei tenere della errori più fiduciosa; ed piena ed pura cipale prinmento senti- per Mia fiducia, dubbii, i miei mezzo le successi, tutti. Essa femminilità: pensava in la del i miei il campo dolce, rassegnata, lavorava e non signore. con mio, cuor non se vano le quale potevo, tutto ciò l'educazione con più dal mare, sentimento, conversare speranze, avrebbe era il per il della nei tutto riesce mi che anche Eppure, sapere le mie prova città,lontano fiumi. la godimenti ai trovare delle tivo sen- avevo diletto al mezzo si possono dintorni monti in ed a abbandonarmi Potevo modesti Genitori,mi di mettere occasione in cui forze. mie diletto con sui tempo un de' miei felice. Studiavo forze. delle disopra dall'amore più larga in » sermi d'es- Senofonte di libro Socrate di furono ricordo Mi cui nella difficili. Ma il latino. col tormentato in delle materie l'ordine per Ben il greco, più versi e Cicerone. di anche latino al Cornelio Eutropio, lettere alcune ed Xepote lessi poco, a poco 39 MOLESCHOTT JACOPO a licata, de- tutto alla e vita 40 SCIENZIATI pretese senza felicità. Avevo ed dovere P Ducale, l'una ad Queste due che figliuole, Bosco Jan avvocato, insieme avevano nove il precisamente zione, devo- bellezza,bontà, spirito, gusto, dine attitu- ma alle e fuori che si trovano o non queste cugine alcune erano esse una Tutte di maggiore piìiinnanzi più sia senso più a di e tra me, meglio con meno sonale. percazione, edumente, seria- esempii. me desiderio nobile età parlando (« Les Encouragements il mio più alla mia buoni reso o non Le avevo ; eppure contribuito Bouilly) ha o ch'erano relazione dandomi servigli. Animò nel pregio. scherzando, sempre femminile sesso amiche lità; doci- sopratutto e un hanno sia libro del avevano tanto di lettere sono protettrici che » di lei entrambe formavano muse, doti nesse mavano chia- la ». celebre zie fezionat af- cuore, iscuola Madre, un non all'arte Un di del rappresentavano delle ognuna ligente intel- maritate, anch'esse, in erano mie in che gaia maggiori, coro sorella alla sentimento, coscienziosa di mia sorelle Sassen. i conti un'ottima allegro dottore « e davvero instancabile,piena così e Due anche di molto e suo faceva non de la Jeu- grandissimi di guermi distin- fecondo, ma, nel JACOPO medesimo allora nella alla dignità in non me, scienza,ma di del l'esame alle scuole brano nella di fu cui dovuto niinfte ha solo come a di plurale il di classe si fa nei riflessione. giovane cognizioni esservi non se Ma — egli dizii non la parola stava olandese ». in cui Allora « » ; ver- in tedesco Per il passaggio semplicemente si contano i di essi osservò uno classe una dubbio, di lui fosse breve una genia in- « punti consiglio per agire in a il criterio dissi possedeva passare un testa « e vernunft tennero luogo con », che Moleschott per dinanzi si votava paesi classe posto giudizio « non sviluppato. Dopo tendente « singolare staia. I maestri con il », dovevo quarta tradurre caddi,invece,nel plurale zarsi realiz- reciproche. 1838, io dalla passaggio Io avrei può socievole,nello dell'anno Curtius, in intellettuale che cosa chiusa e attenzioni classiche,mi del ». ; relazione Pasqua a aprirsi per ilvalore cuore già che arida,concentrata pensieri,nelle Quando, vantaggio parve nelPunire solamente scambio il dell'uomo vita una gentilezza fare ottenni tempo, la 41 MOLESCHOTT ma che abbastanza superiore, scutere di- doversi già abbastanza pausa, il soprain- rispose: come ! possiede (« verniinfte egli è soltanto »). — abbastanza istruito giudizio,ma ; giu- 42 SCIENZIATI COSÌ il nodo E Io Ilo non ricco più sciolto. nominato ancora benefico. e l'uomo, che fra esercitò maestri i miei tutti fu Egli su si l'influsso me chiamava rizio Mau- Fleischer. Egli leggeva del trascurasse però, filosofia dello considerare Di noi con scrittore come Fleischer primo la che allora da in ribellione zione, ammira- scaturì l'applicazione imparai più che La si trasformò me e menti avverti- gli ammonimenti. gratitudine.Di pratica ben popolare. comprendemmo dall'ammirazione e alla può si che filosofo momento non attenzione romano, un Benché dicava, imrte linguistica,de- maggiore sua quali benefici del la tutto la Cicerone. posso mai a attestare badare a stesso. me Ma Fleischer i limiti della divenne sera, mi — a mia La relazione oltre con piacevolmente di giovane volentieri ben lui personale. fatto tanto intelletto mio camminando venne stato risposto egli scuola. intieramente Una fossi agì sul ad una dirgli che, ed sua se sieme, innon inesperto, avrei asserzione. Ed me: Quando uno non è sciocco e ha seria- mente pensato ima sopra di il diritto più intero e prima volta il detto al di sopra si Non e : studiai » » e cominciai direttore a dei Tacito, lui abbia, curiosità per certa l'ebraico. solo facilità i Testamento, intendere, non Giobbe ed Imparai Corano. anche Egli onde della « tica Este- forze tellettua in- taggio van- la scienza speciali. e Sofocle primi l'ombra senza soddisfare ci portò imparammo a col tanto nanzi incon del Vecchio persino fatica, però, di la mia leggere libri storici riuscimmo ma senza alcuni all' di mira Platone teologiche, potuto una siglio con- Helmke. ch'io non sigli. con- al E alle mie rami tendenze che, la l'ordine sempre Ferdinando Devo per la «Filosofìa con adatti studio Leggevamo ». l'incommensurabile cavai tenuto nello me buoni portò, pian piano, ne aver anche Hegel. debbo altri libri e generale indicò maestro mi la suno nes- di sotto desse che di di — più senso riconosco non letture,egli mi quel ad nel che, Hegel; Storia Io al m' pre sem- opinione. sua il lettore Naturalmente di « ha parola, udii, per nessuno stupirà delle scelta la liberale era della bello allora cosa, esprimere Fleiseher,che Da 43 MOLESCHOTT JACOPO il libro ad di salmi. a decifrare alcuni canti del 44 SCIENZIATI Sotto la direzione seconda, dovrei venimmo quasi cui con a in Non compreso. mi leggerliseduto, A già me di F versi primi Omero. conoscere mano poscia e ben sillabare,il di degno compì il miracolo. leggere, non Omero nostro lizzarne ana- tutto esser di miracolo un pareva si per », esserne di tosto Non l'entusiasmo Odissea « sembrava e classe Fleischer,nella di descrivere provare presi i di nella sua propria lingua. Schiller,il signor Dopo Da un altro a conoscere appresi d'automne mi amico, uscivano ad accese di farmi della poter imparare che ricordare mia « Groot, Feuilles adolescenza tasca. Shakespeare conoscere la lingua inglese, e ricevetti la ; Ics Hugo di mai prime impressioni da anni de Eych van Victor negli » Il desiderio mi in pose Goethe. mano non mi Helmke prima mi scossero conoscenza le così di Omero. L' esame di licenza doveva recarmi qualche sorpresa. Cominciò quello con l'esame in iscritto dovevo di religione. Per svolgere il significato SCIENZIATI 46 decisa; ciò che le il quale prometteva a giorno, dichiarai in di un inclinazioni. richiamare di da di strapazzi e di sacrifizio quello che io vedevo in lui pienamente che e di della quella struttura Io i e ne sentii in sera, me che e e la egli, patissimo, occu- la suaso per- soltanto storia cognizione dell'uomo rale natu- formano la chimica stesso ragazzo ai miei che medico può prendere natura, funzioni quando, la si fondamenti, delle sulla effettivamente naturali le scienze scurato tra- conosceva. aveva la medicina scienza come mi Padre messa delle attenzione mia la avrei si trattava aveva non piena Mio io di avversione Egli la e più fu non un lasciato uccidermi scelta lui, siccome, medicina, anziché di M'ero lui,principalmente, Per esame, intime vita mia pistola,la la ritto, Di- del pensiero e, miei spesso brillante. per della aveva si fosse mi se pistola studio discussione. mie che, una allo più strenuamente, opposto scegliere tra il dre, Pa- i con studio allo carriera una Mio aspettazioni, passo secondo me, sempre rinuncia pari persuadermi di cercato alte me legittima ambizione, di desiderii preso di andavano quali in riposto aveva dovere, era vocazione. inalienabile intima la mia il mio soltanto era non ne della è il nucleo. il potente presentimento, di tredici Genitori le gendo, anni, leg« Oonsidé- JACOPO des rations attingevo, Così ; prima volta, » di la zione rappresenta- successivo sviluppo io volevo però, Lessi la Sturm, dell'uomo vi nel ed di Hegel più confortante per Pinnanzi, Come, di Annali » Halle (in » a conoscere Vischer. Di da pacifiche»; Wurttemberghesi (1843),non gli mi » Ecbterdeschi te- cambiati) erano che io, In David Strauss tradussi dell'altro ; ma, gli Annali « Hegel. » Storia « ed Euge ciò quello con servito avevano quelli si in la Estetica « aiutarono attinto aveva «Pagine mi fruttuosamente elaborare appresi cui ripenso nutrimento. », editi così,poi, mi meyer, la e di insieme ma che sfugge mi non cui a sofìa. filo- spirito» gigantesco, affrancante, Ma filosofia offrivano i lavoro vevo do- lo e la dello Fenomenologia edificazione. della medicina, abbandonare potevo un. sollevante studiare non « Era Hegel. un la per Dieu materno. seno ed de oeuvres dello « MOLESCHOTT in in «Il tica, fa- con questi Annali e rico Fede- olandese le dott. Strauss quei tempi potei trovare, per ad dette rosi pau- opere, editore. In me, grazie a I)resto, la convinzione mio che Padre, il nacque, medico, il ben quale 48 SCIENZIATI i caratteri soltanto conosce i rimedii ed come come atti Ed siderarsi con- infermiere, nel miglior caso un scienziato. lattia ma- combattere, può a professionista,e un d'una esteriori io già non anelavo di come uno diventare uno scienziato. mi l^on mia mancò di studioso energia di un' per Liebig mi tema in Teyler, premio di l'occasione sul cietà soun critica alla teoria delle piante difficilmente all'ardita La indetto aveva nutrimento ma della prova all'Estero. Haarlem, incoraggiato avesse anche Osservazione « seduceva, determinato di dar mi intrapresa, se il mio sarei mi non venerato Il ». maestro Delffs. Allorché il lavoro, copiato in già estranea, era alcune ad andato settimane Amsterdam editore la mia dei Vischer. In discorso delle di traduzione piccoli scritti mano passai viaggio un trovare olandese di Strauss un sum- di e in Leida, il quell'occasione visitai, la flora circa piante quindici feci e speranza professor Eeinwardt, per io Haarlem, Olanda nella per mentovata in ad pulito da anni le era di che più tardi di tanto rese Giava. opinioni allora si Era Il il 1844. Liebig campato merito bene- sulla vita come nell'aria, la dottrina darwiniana. andò Xon guari, infatti,che della Società di teoria che piante, e Liebig E, allora,venne del contenuto di nascondermi senza saperlo,aveva come nutrizione scritto uno delle degno, piccola descrizione di che il venerando dinanzi riassunto me a Lascio rimanere indifferente considerato dovevo sconosciuto. la necessaria Nel dicembre, premio stato era fu fìcile dif- il non e nire ve- E la notizia ricevetti conferito a per La me. grande gioia una riuscì di mi calma. famiglia Luden, la mio. nell'assegnazionedel premio, rimanere mantenere e sedia mia poiché io,pena il silenzio ; serbare sulla non uomo, degno d'encomio appunto il lavoro immaginare quanto mi fosse stato trovato a zione. considera- maggior una che vocato, pro- critica una quello scritto: dopo potei per sulla della (juanto gli pareva, che, premio, giunto era minciò co- Teyler, egliaveva di concorso per della di Reinwardt raccontò Mi parlarne. a membro 49 MOLESCHOTT JACOPO per che prima mio il mio il pressione im- Padre, maestro Delffs. Assai mi tardi scrisse che ; che quello Roux — Alessandro Berzelius Schimper Desor, a più mi vero Voi. III. Humboldt il mio lodato raccontò,presente Alessandro un aveva von successo: Braun aveva ed entrambe voro la- Edoardo attribuito queste 4 50 SCIENZIATI dichiarazioni mi suol che venire dei Ma la volta, di Decisi che via di mio. nome condurmi fatto alla logia fisio- alcuna e con stabilirmi docente richiesta per ad sità. all'Univer- dominare il campo tutto cui, chimica in ancora della verità, miravo. fisiologicaper nell'estate tenni l'insegnamento fidandomi fisiologica,no'n verso che gnamento, all'inse- Olanda di pensai la per fatto. chimica annunziai in venne udì, ed era dato, ricor- rapidamente libero come aveva poter mèta, ha mi studio trovare pagine pro- mi cara sopratutto e una moglie Haarlem, allo proposito alla Detto, della il sapendo Eidelberga, Io di potesse sicurezza Mia premio dedicarmi di non più ancora zia leti- precorse. volentieri,che, quando e il decretato quasi generazioni l'avvenire. per e, sentirsi di maestri spesso prima al conseguenza riserbata quell' intima procurarono del logia, fisio- Quindi, la prima zione, le- '47. (1901). Jacopo MoLESCHOTT cjrafici Traduzione - Elsa. pp. — 350. Palermo, JACOPO. dall' Eemo — Per Moleschott. gli amici originalo Sandron, tedesco miei - Eioordi di Patrizi editore, 1902. mitohio- Moleschott — Voi. di VI. CONTI. AUGUSTO Filosofo San Fonti 6 la Vil- nella Nacque, di rato. lette- e Piero alle niato Mi- S. presso al Tedesco, dicembre 1822. Giovinetto, la Catone il pose com- tragedia: in Utica, cui a le poi seguirono tragedie Giovanna : D'Arco Buondel- e monti. Insegnò nel liceo filosofia : di di Pisa di Prese si Tra o le i dei uno le criterii sue battaglia e Miniato e versità uni- nella morale l'istituto nel- Firenze. in di dove Montanara, spalline. nostri opere della razionale superiori alla parte filosofia della filosofia e studii guadagnò Fu storia Lucca; S. di scuole nelle prosatori. piìi eleganti cito filosofia : — — Evidenza^ Storia della amore e fede filosofia — SCIENZIATI Filosofiaelementare delle Vero I cose Il — Dialoghi — doveri Patria J del discorsi nel d'arte e tempo — miglia Fa- — — della al Parlamento deputato Fu Il Buono — delPAccademia arciconsolo Fu Vero nel monia L'Ar- — (Jose di storia — — Dio. e neWOrdine Vero Bello scelti soldato del Il — nella Crusca. nona e decima legislatura. in Morì, Firenze, il 6 1905. marzo dicembre 20 Gentilissimo scrivo Le condotto mia Si San alcuni mostrarli mi dove dove ho la passato dolci ricordanze meste e davvero, qual pregio ad hanno parte di giovinezza. gran i ricordi avere Miniato, e nfflcii, figuri quante davvero Ma, Signore, da infanzia, e 1891. della età mia dei esempio ! possano infantile,per giovinetti, non so comprendere. Certo, bontà si schiera modo »; « e Maestri Or aspettato a di cagione di della me, di e farmi risponderle, tarda senta, e poi giudichi,se pubblicare questo ninnolo. che la di sua nella ponendomi scienza l'impaccio conveniente la minor sarei volgesse anche dei reputati mi non virtù un'idea più sul è stata non risposta. le metta conto di 54 SCIENZIATI benché data di occasione curiosità mai sospettarne; invece, la mia Promessi Silvio I doveri del » del bene speranza Dio in due noi e In tempi nell'India udita la ad e ascoltarlo la tal La fede io cosa, o la guerra danneggiò, lui; ma veglia; bocca a mio e suoi fratello, alla avventure, peregrini, batter senza Nonno, via,ci — benché tal'altra; — parola. la verità a delle sue razioni nar- Storie del Bartoli. grande se De' a costumi dicevamo: veliere, stavamo sue di navi immobili, tardi,riscontrai di pur luoghi sovente nelle Un : parare se- dalla sera più volte, e saputa quasi Più non Cina. nella e delle racconto di descrizione racconti libro Eeligione,la di sole particolar modo, invaghiti al occhio, e I gioni pri- suo privato tutti,piccoli e grandi, stavamo Mie « a dalla pubblico in nonno, volte aperta. le m'educarono viaggi parlava piacevolmente e « P altro Patria e dall'onestà. e Il mio fu poco, semplicità. Manzoni, » l'affetto della non alla e Pellico,e dell'uomo mi ne si svolse famiglia alla Sposi di » capivo, intellettuale così l'amore « fu rarissime,non ci ammaestramento dava, rando nar- stesso. di fra Napoleone molti volle gl'Inglesi con negozianti egli,preferendo l'onoratezza,non I ad di Livorno, ogni utilità seguire l'esempio di al- AUGUSTO fallirono Cimi, che o semipiena; dei parte impunemente, beni, debiti,riducevasi Fonti, delle delle gallerie, tizii, sentimento vivo e città ; sicché,quand' è; ma da uno un Paradiso un il di (juella cara santa, nel bella parola, e de' ci desse non infame fervidamente riavviarmi Educazione questi sul cari Va] così e puro familiare amantissima. traviato me mi Oh, ; e dalle e tante vette sì di stretto come quanto in eterno !... fu altresì la bellezza luoghi nativi, di sì larghe damo » Eossetti,di Trieste, ! Sia benedetta potente splendido cielo,di aurore per loquio, turpi- e vivere significatopiù pregò magine im- antica. dolce nepoti non bestemmie, zia, Caterina donna di gelo Michelan- Paradiso presente molte del compimento per con dottovi fanciullo,con- Un se poco, età, ormai mia una lana popo- begli edi- dall'eloquio « gentil,sonante avemmo fece di in terra. a presso quella A sommi nacqui. dare zio, credeva, quasi direi,d'an- imbrattato di delle Firenze, per io vi andai dell'Inferno diverso de' di statue artisti i suoi famiglia d'ammirazione gli per ad di io culto, eglici parlava non e tutti dove Miniato, entusiasmo, benché Con massima la poderetto suo un piena cassa saldando e ad San presso a invece, alienando e, suoi 55 CONTI sulla Valdelsa, memorie!... del Oh, Casentino!, di chiate oc- sì gide le ful- oh, gli 56 SCIENZIATI là,lontano,sui splendiditramonti,riflessi, ! E di Pisa poi e sul e ben naturalmente, direi, mare che monti popolo buono, educato ; dolce che e parlare!.... Qui conobbi, mentre in praticavo lo studio per del casa della Tommaso maestro Pieragnoli, la fìgliuolinadi lui, la che chetta, poi, per Enri- fu quarant'anni, mi circa nel parlare,nel guardare, sembrami mia nel d'insuperabile gentilezza soave, compagna sica mu- udire muoversi; fra i canti ora pur così armoniosamente la cui femminili, di San chiese dolci,nelle voce Miniato. Felicità buona, De' che miei primi che illuminata nelle sintassi,talché e « Uno suoi lodarmi. posso lo insegnavano si capiva mente, della a tal un giorno, nelle cordanze, con- nella e cio latinuc- il mio ragione, non ne de sacco maestri, poi, ; e e, più a caso, buon meravigliato restava incoraggiarmi, diceva: per est scolaretti fare così nulla; regole grammaticali, rimanente, Non de' onoratamente. spropositi,quel maestro, egli stesso, e, — non cominciai senza del uomo, ce la mia la scorta perciò non glia fami- una criterio,mi raccapezzai naturale con vive e maestri latino materialmente dal questo mondo, Dio teme Quel benedetto quando, in suprema, ciò mi tanta batteva rese farina tuo ». — i bestialmente allora cupo e sde- AUGUSTO beDchè giioso, in d'indole all' uomo del la vino Trovai «he mi e aperta; di padronanza ripugnava nel dimandare e, perciò,mi tanto glie to- stesso, peggio se maggiore tanta con rimedio un si accrebbe e infelice alla collera,che la tendenza me 57 CONTI vergogna. ; il scusa era castigo temibile. due Ancora, più età, mi € funestarono a mali nel mio cuore simile quando tornai morte chi, negli anni l'orecchio ai discorsi onesti licenziosi ed Da empii così profondo stonata, che, miserrima, interna del sventure, o giovanili,schiude tutta spesso o la interna in gioventù, ne ha tante trarietà, cono la pace alle mezzo ed ai mezzo all'apparente prosperità.Ohi, per alfermare ai vita,felice in anche guerra anche la assoluta biasimevole,con galantuomo, con lo chiude pii,e e ! virtuosa passioni, della rinascere parve quella diversità,o, meglio, dipende delle intelletto musica una coscienza,mi a mio vita. a Beato ad un di e all'autorità ed nel avvenne »,e di molta esempii Dio, qualsivoglialegge, onde turbamento, da «amici di opinioni, ribelli perverse di tre cosidetti o esterna piaceri lunga rienza espelo prove, ed può risoluto. Ho, poi, un Potevo ricordo forse che avere mi reca sempre dagli otto raviglia. me- ai dieci 58 SCIENZIATI anni, e dal « quasi attonito,al pensavo, non all'essere essere mio gio passag- ; sicché » davo doman- stupito: mondo nel Il tanti dunque, Ma, — ? fa,io c'ero, non — dell' esistenza cominciamento « anni mi » cupava oc- profondamente. ciò Noto che da la di consapevolezza noi mi d' inclinazione consola il molti Se pensiero di buono questo e so studii di di siano far a fatica,longanimità Con affettuosa un'immagine d'ogni cosa quello forse era con affrontando, per pur povertà. la riusciti altri bene e seguita averla anche durevole, che creazione, pro- finalmente, che filosofica; ostacoli,ed i miei ed nella l'essere che imperturbabile costanza, essa, ricevuta cui viene Anita; secondariamente, l'esistenza avere argomento un Creazione, da indizio non d'averla stessi,ma ci dà della ragioni: primieramente, tre per a qualche cosa giudicherà; ciò che si fa io occorre pazienza. il sono osservanza, Suo Chiarissimo Signore Boma, Conti dei Ragazzi— Roux, Onorato Moiix est, Via Augusto. Anno editore Conti. Augusto Modena, Ricordi — II, é n, 2 — 41. d'infanzia Roma, direttore). 14 — Vedi: gennaio Giornaletto 1892. — rato (Ono- VII. MICHELE LESSONA. Naturalista alla Nacque, neriaReale Nel in Ve- (Torino)^ settembre il 20 terato. let- e 1823. 1864, si laureò medicina e nella rurgia, chi- sità Univer- Torinese. Viaggiò in Turchia Fu giovinezza Torino, I lui scientifici Oli libri di fu quale scritti acquarii educativi Ore — — Il tifici. scien- d^anatomia di Genova, tedra. cat- parata com- Bologna di e perdute — pili diffusi numerosissimi. sono oltre mare in Persia, della vocazione e ed rettore. originali rammento, : la zoologia Università della suoi Di di professore alle sentì Egitto, iscopi per Dalla in le memorie Volere ; i trattati il tramonto Dopo — e è (uno dei perciò, pò- potere diventato, — 60 SCIENZIATI polarissimo) della caccia Scrisse Conversazioni — iena Le — versioni, le korny del e Nel in fu nominato Torino, Il mio primo aveva ; sarebbe il che con avanti, e in Piemonte. Erano mestiere carbone vidi, in Del ceva fa- dei due lui ; quale per Credo che né l'altro ; non avrebbe potuto due campasse molto lavoro, pochi gli solo. Il ; il fornaio un faceva dicono come gli praticata, in quel tempo, uomini che falegname anche era lo anche lavoro, anzi un di cessero fa- vendeva legnaiuolo, paesetto di montagna, resto, c'è oggi di : la vita. poco che e mente sola- allora,e cercato l' uno, ne due tutti con economisti, era io 1894. l'accessorio. dei del e Po- Regno. oggi, quale molto, divisione e del più importante solo uno stentatamente riso del occupazione ho non quale e gli rendessero un Brehm, insegnava non un'altra Io il non La luglio difficile dire principale tirare il 20 pure fosse mestieri pregevoli sue Senatore maestro il ciabattino. mi le del Darwin, — Vogt. 1892, Morì, rettore. Italia, con del opere La — fiche: autobiogra- pagine confessionid'un in e — interessanti popolari Rese — Egitto. in anche scientifiche un biere bar- spaccapietre. esempio un cumulo di poca visione di- singolare 62 SCIENZIATI Oorio egli di li istruzione. anche di pezzo impegnai con sulla compagni me, troppi roba da mi il pagamento; lauto. scaldare In noi la scuola, mangiare. andavamo camuffati mesi, esqui- come il saio sotto portava si affaccia sulla mio un vivace testa urlare,come in di se malvagi, della porta che, un il mio l'avessi scorticato prese vivo, lo e ad mentre coro. egli già si venivano miseramente chiari mi segni; degli legno fuori,impallidì,disse che scuola, contento non fuori danza! ricor- sione discus- una all'avversario, che gli facevano sbucò dura una compagno orali,trassi argomenti istinti per volta, tanto Oorio legna di noi Qui Una i gavano pa- legno. Ahimè! diedi la la neve, con pensiero era non e, biosamente. dub- mercede, portavamo scarsa ciascuno e dava è rigido in Piemonte: L'inverno non chiaro, quale fosse so dubbio, po' un alla scuola IS^on senza stessi al maestro scuola lo faceva si meri nu- famiglie degli scolari Le della •compenso dei milioni ben menzionava, il maestro. ma, lettura concetto municipio, allora,non della € la migliaia.Dei un volta qualche Il stesso anche più intelligentidella alle centinaia aveva se i spingeva e fino e' insegnava j^rese che ravvisato aveva palesando per gli il collo,come a MICHELE ' fa il carabiniere trascinò a I viveri tributo con che ed tutti gli altri che i dava staffile io noi egli non ; ma le tirate di studio orecchi, il d'allora,Oorio umano e corporali, era questo secolo, le persone a meno Ma nessuno mite, non e, se perchè, in nelle Corio, aveva in tempi adoperava ne le crudele; era nel se Corio tenerci coi i stighi ca- di principio Piemonte, più colte, credeva che di trascurava ginocchio. JSTonostante,considerato era che principale con anzi, vano ave- quelli come strumento adoperava metodi zialità, impar- poco. allo coi che quelli che d' incitamento e gizioni, lar- dica grande una disciplinae «castagnette», formaggio le staffilate. che genipodio, lo era giorni ogni cendo corruzione, di- ai bambini ugualmente portato il quelle grandi di molto chiamava i alla ciò prova staffilava avevano Lo gridavano vuole in un poveri largheggiavano, giustizia portato ne si erano pane, meno risparmiare Tuttavia e che genitori facevano per Corio al maestro uova, simili. I cose mi e il resto. quaranta e gli portava altre e ebbi quaresima genipodio. Per malfattore, gran portavamo della scolaretto un dove casa, 63 LESSONA anche potesse fra fare scuole. in una rapporto maniera con l'altra molto sua fessione, pro- singolare di 64 SCIENZIATI la correggere, detto Ho mestiere di arnesi del andava stretta dietro lunga; e gli altri,in panche. Quelli che Illa,facilmente si le ed Corio e scrivere. vale a legno, scarpe. fuori contro. voleva gli per scuola unì seduti,gli di proprio erano volo, un che o piccole in prima si davano la per si calci, scuola, rozzo poteva non i banchi orecchi sul aveva dire La le carta, acchiappavano a spingersi fra che leggeva le bellule li- maggiolini. non prendere arnesi di oche i che distraevano, ciarlavano, lanciavano mosche, gli di noi pizzicavano,si punzecchiavano, facevano sopra rotta file laterali non a scarpa eravamo due sopra davanti con uno dovuto avrebbero seduto ciabattino mentre Soggiungo, aveva mestiere,e qualche rattoppando, gli altri era di bischetto suo chiaro. che e l'altro e Ma, forse,non egli stava legno stro, mae- e l'uno egli faceva in iscuola sgabello il che spiegato abbastanza sono uno in senza ciabattino era contemporaneamente. pertanto, che e ricordare posso Oorio che detto bo e se non brivido. un mi quale i bischetto staffilare e c'era di forma, una piede umano rattoppare per o gli colpevoli. Fra modello egli adoperava zarsi al- sempre le Spesso, dopo qualche sgridata, Corio, di se, afferrava Non era cosa la forma rara e che ce la la scagliava forma col- innocente, in pisse un più tanto che il di noi ognuno abilità nello Ciò della Torino, fatto forma, oggi, io parecchi in egli aveva sono Ohe i miei alla forma intese,ed una comune colj)o. forma il nostro era racchio spau- e che amici effetto del dopo, io studiava professore diceva che anni il di tutto non mio per di ispirarmi l'amore riuscito,e, anche che, nello scrivere, c'era dicono trascuratissimo sia sulle stava grosso. Quando, rettorica il colpevole; nn acquistato aveva scansare più di vece colpevole ostante,la non 65 LESSONA MICHELE della forma. quella antica primo avversione maestro? (1883). Michele Koux Lessona. vili. ALFONSO CAPECELATRO. Cardinale in ì^acque, il rato. lette- e glia, Marsi- febbraio 5 1824. Entrò mo giovanissi- nella zione Congrega- delP di fino a diversi quello sue Kel del Storia Santa di Caterina Mi limito dottrina Gesù a San Pier citare scrisse prime opere. e del papato — Gli — le e Vite e errori di del San opere. le virtìi Neicman — sue solo Le — Damiano Cristo le sono cattolica Inghilterra Gesù riore, supe- tempo. suo Infuni erosissime di di I80G, pubblicò Siena da officii dove e le ebbe dove Napoli, presto 111 Oratorio suo principali cristiane tempo La — La — la Religione di Renan Filippo : Storia Vita di cattolica in Vita di nella Neri, La — del Padre 68 SCIENZIATI del Rocco, domenicano, e 8. di Omelie Prose — 1879, fu Santa Komana Il 20 agosto Il San fu mi fu 1880 luglio : fuoco prelato mi orto chiuso sin casa munito vanità del provò rallegrò ecclesiastici ministerii e tentatrici spinse me luce sua pericoli; mi mi a il dolcissimo padre nella dai mai e custodì le contro cardinale. protezione un di arcivescovo lasciasse mi die per consolazioni; diversi d^occasione. come creato avversità;mi delle storali pa- sottobibliotecario e mi e in salvò mi mondo; 1886 guida Filippo Neri; siepe lioma, ed Lettere e nominato che non fanciullezza salda le accademici XIII Dorotee, Sermoni — e — a Casoria, Chiesa. dell'Oratorio,come di morali e chiamato Signore, stesso, dalla il 27 ed Capua sacre di S. S. Leone domestico di de'Liguori ai Discorsi oltre — 'Nel Maria Alfonso da delle fondatrice Frassinetti, Paola di Suor Ludovico Padre con col sime purisi esercitare ad con gaudio e pace. Iddio mi sempre; e Ancora, Se non ma stesso Signore Padre Dalla mia mostrò fu terribile benefico prima che che Lettera a la luce me in infinita di tutte ore castiga e rimprovera, ravviva e consola. pastorale (1880). Alfonso le Capecblatro. 70 SCIENZIATI Pedagogo si dedicò nato, prima della Seminario. Fu Mantova, nelle ginnasio, dove F incarico della da Vangelo dal 1864, nel liceo. alla 1866, conseguì, l'abilitazione per già filosofìa, anche principio della e domenica; poi, zione spiegaciare comin- a nello prima di Padova, insegnamento all' esame nel coii l'Università presso in pure catechista semplice quotidiana messa del ginnasiali professore, pubbliche, stato era elementare scuole ulteriormente del Nel della nelle scuole l'insegna ])resto al- maestro come classe, poi terza ben pure liceo stesso affidatogli. primi I la segni della deposizione delle schiettamente nel nel Teatro su all'indice vinis II discorso, che Pietro l'audace 7 aprile 1871, Guido in fu dieci volumi come nel di Herbert di Terenzio : scienza fatto fu della I. Pietro positiva del Spencer Mamiani sistema il e — « a di- ritrattare. ecclesiastico. insegnare di storia Padova. distribuiti filosofici, Pomponazzi — tova, Manmesso venne sospeso ad lavori 1869, pubblica istruzione, Università quaranta di voluto chiamato filosofia,nella ginnasio Gli lora al- si manifestarono del ». con sino marzo dall'ordine uscì ministro Baccelli, Pubblicò il jn-esso l'aveva non 1881, dal nel tenne, discorso; perchè fede una coltivata, e Pomponazzi », Nel della sentita finire doveva di insegne scientifico « crisi che II. La solare IjO studio logia psico- formazione turale na- 1/ inconosciòiìe — positivismo La — — La della religione storia della ARDIGÒ ROBERTO III. filosofia — logica della nuove umatia scienza la filosofia e della compito e psicologicodella percezione ragione La — Mantova Il — — naturale Cinque note Il — filosofiapositiva La — La — del filosofianel campo volontario L — Il valori di rosso una Atto — positivismo atto storia della della veglia Il sogno — La X. rifiessoe nella critici rosa L'inconscio — positivistaitaliano lui vanno pedagogia Per del la dinamica e — la completo gnostica della La — La filosofiadei nuova della Comte, Infinito — pure Scienza difesa A. e il di H. Spencer e un — ricordate: le e — Lezioni — dell' educazione Mantova. vismo positi- indefinito. dell'inondazione città dando Guar- — pretesa pregiudiziale contro Una — — — naturale — saper" quadruplice problema il Di della il realismo e fatto accertato metafisica, ipotesi scientifica, Tesi — lismo L'idea- scientifico monismo gnostica della filosofiamoderna — Articoli IX. — perennità momenti tre formazione nella formazione metafisico e Monismo l' ispirazione geniale cosa speculazione psiche della la di Kant di E. — e Il — Vili. — noumeno La liceo regio etico-sociologiche pensiero vecchia della il distinto il e — e intelligenzae L'indistinto pedagogici — Spencer dell' meccanismo fatto VI. — coscienza della L'unità di H. L'inconoscibile Il — vero filosofia nel della VII. — Il V. — Il — sperimentale del pensiero scienza insegnamento mio perennità sua le idee e Sociologia IV. — Relatività — vecchia coscienza La — empirismo — dei 'positivisti morale La 71 — pel e il libro risanamento di : 72 SCIENZIATI Padova, settembre 22 1902. Egregio Signore, La lettera mi sopraffatto da sua sono stanchissimo. la voluto scriverò, salvo un'altra impegni modo qualche ha quale molti inoltre e di alla scriverLe domanda con Le cosa potendo, ancora, desiderasse Ella spondere ri- non onorarmi, qualche a volta,se che momento un rincrescendomi Ma, in in trova altra qualche notizia. Nacqui, done nel del gennaio (provincia di Cremona) ingegnere paterno, mio questo avo, e trovatasi dove Eainerio mio la Padre, famiglia,aveva Padre di di anni. povera, e Qui presto si alle dopo, lasciandomi, con anni. privo di Croce, tare sosten- allontanarsi in fui visse Padre e da a successivamente dove soccombettero orfano portato in lavorare stenti mia famiglia in fui dovette qui morto ma, guadagnare paste, a Mantova, otto dell'avo S. Giovanni recarsi, per e casa la ancora dovuto di portarsi. Anche mio per nella subito poi a e Casteldi- possidente ; pieno dissesto,bambino Solarolo in 1828, portato vita una fatiche Madre tutto, ed prima tre brica fab- una minori all'età di l'età al- fatto af- agli e mio telli, fra- venti ARDIGÒ ROBERTO Mio Padre, che era che mia cresciuto libero un Madre da religiosità 73 nella pensatore, essa quindi, nascesse impedì, però, non m' instillasse dell'avo, casa i sentimenti della profondamente nutriti,e che, in della l' idea me carriera ecclesiastica. Frequentai le scuole in esse, mi e in prese poi un studii nel prima entrai quale liceali. Finiti Seminario la di Mantova. ho Qui di 1848, finito il toccò dovei degli posto un ritornare teologico corso sacri; e tosto, scelto perfezionamento in facoltà alla annesso cominciare al minario, Se- nel ciata Milano, donde, però, comin- gli ordini posto in città allogò mi questi, mi del guerra del duomo lui fondato altri con guendomi distin- e, canonico un collegioda un parroco nel pubbliche Vienna, teologica a e per cevetti riun tuto all'isti- di quella Università, vi andai, rimanendovi, però, pochi giorni,perchè, caduto dovei nostalgia), Fino dal e stetti lasciai Per con volle anche Luigi Seminario,poi anche lui (soprattuttodi ritornarne. 1849 seco, monsignor malato avere cura nella di me, stessa Martini, prima sua fino al casa, rettore arciprete della quasi dendomi pren- 1871, del cattedrale l'anno che il sacerdozio. le altre supplire cose col tratto che soggiungerei si può mio, autobiografico,inserito SCIENZIATI nella mia mie Morale fiìosoficlie, Opere del e del E 1885 e 366 voi. positivisti, dei 340 pag. e e in segg. segg. Ili nella quelle 11)01. con rispettoso un saluto dev.mo Prof. A ir Signor egregio Onorato Boux Roma {5, Via BoGcaecio) EOBEilTO Ardigò. del delle zione edi- 1893 X. ENRICO PESSINA, Giurista e uomo politico. Xacque, il Nel 1828. si 1850, Università Napoli. Dai ordinario di penale in al deputato Parlamento ministro nel commercio, 1878 lì^ senatore Ecco 1. 1844, (nella del P elenco Quadro Volumetto Biblioteca del di ; di agricoltura, grazia dal llegno dei storico in suoi dei voi. in tre industria giustizia, nel e 1884. 1879. scritti; sistemi filosofici. Napoli, 16''; 2'-^ edizione, scelta Silvestri, e fessore pro- Università. quella Fu è 1861, diritto legislature; reò lau- za, giurispruden- nella di li, Napo- ottobre 7 in in di opere 504). Milano, italiane 1845 e niere stra- 76 SCIENZIATI 2. Usarne del Eossi 3. Sulla 4. 5. Repubblica Platone di Pontaniana solitarie,1844). ore (Discorso pubblicato e grino Pelle- nel letto dico perio- 1845). solitarie, Esposizione critica dell' Estetica Vincenzo di (Napoli, 1846). Esposizione Prima del giornale 6. politica di Le ore Gioberti economia (nel periodico alFAccademia Le di corso Conte critica dei Terenzio Mamiani della Scienza di Dialoghi Rovere (nel II Progresso,1847). Elogio funebre del Barone Pasquale Galluppi (Napoli, 1847). 7. Manuale Diritto di (Voi. costituzionale in 12*, 1849). 8. Introduzione Trattato in di Diritto storiche note e di penale bibliograficheal Pellegrino Rossi (Voi. 8^ Napoli, 1853). 9. Esercitazioni (nel periodico 10. Il storiche La Veltro Rivista di V Etica su degli Antichi Sebezia, Napoli, 1856). Dante (nel periodico Lo tore Spetta- Napoletano, Napoli, 1857). 11. Scienza UT. nella 13. E. del Diritto Penalità 12. Prolusione E. Penale. al Università Prolusione di (nel giornale Corso di al Teoremi della penale di Corso di di Penalità dal alla generale. 8", Napoli, 1858). in Diritto costituzionale, (1860). Diritto penale, nella (1861). giuridicisulla pena I. Propedeutica Bologna Napoli diretto : IT. speciale (Voi. Università 14. di Diritto Trattati Scienza prof. Ellero morte, Bologna, delle per Prigioni zione P aboli- 1862^. 78 SCIENZIATI libertà La 29. Diritto penale Lezioni 30. nella R. Università di di morte sulla tre al (Prolusione del volere pena di Corso Kapoli, 1875). 12", in (Voi. Napoli, 1875). 33. Codice del di Napoli, 1878). Il Naturalismo le e penale nelP logico Filo- Circolo scorso giuridiche (Di- scienze agii studii inaugurale al fatta (Conferenza Voltaire 32. libro primo Deputati (Xajjoli,1877). dei Camera alla sul Relazione 31. di Napoli, Università 1878). 34. della Scienza del Diritto principio organico come ridico giu- penale (nelPAnniiario prof. Ferraris, Milano). del 35. il Diritto lotta per La Scuola La poli, Napoletani (Na- Storica dei Giuristi Storica napoletana 1882). (Discorso Diritto busti parecchi di in Castel- giureconsulti Discorsi i^ronunziati Pessina, alla Camera previsione di Giustizia 38. illustri del dei inaugurazione nella letto Scienza nella Napoli, 1882). capuano, 37. Scuola La 36. (Roma, Elementi del dal dei sigilli guarda- Ministro sul Deputati, di Ministero lancio bi- Grazia e 1885). Diritto di penale (Volumi II e III. Napoli, 1882-1887). 39. R. Commemorazione Università 40. Liberi morali Nota di Napoli ^u\V Ordinamento (negli Atti e di della politiche di Vittorio Emanuele, nella (1888). del Senato R. Accademia Napoli, 1892). nei dello Governi Scienze ENRICO Il 41. di in agli studii inaugurale Scienza della principio organico (Orazione 79 PESSINA nella Sociale R, sità Univer- ]S"apoli,1894). 42. Il Diritto 43. Manuale della Germania penale Diritto del (Napoli, 1894). penale italiano (3 voi. 12°, Napoli, 1894-96). 44. La condanna condizionale la e riprensione giudiziaria (Napoli, 1898). SulV 45. istituto dei di Scienze giurati (Nota morali letta alla di politiche e cademia R. Ac- Napoli, 1899). 40. Per V eliminazione tenuta P ottobre nel del 8uW 47. atti Teatro letto renza accattonaggio (Confedi Comunale indipendenza dell'Ordine della In R. Accademia memoria nella Lucerà nel- 1898, Lucerà, 1900). politiche di Napoli, 48. dell' Scienze morali e 1900). di grande di giudiziario (negli Umberto aula I di Savoia della Corte di (Discorso di Appello Napoli, 1900). 49. Il Pensiero (nel Lilla pel Sociale volume suo in XI anno di Francesco del onore Mario Prof. gano Pa- Vincenzo d'insegnamento, Messina, 1904). La 50. processo morali difesa dell'imputato (Nota e letta politiche nell'istruzione alla R. Accademia di del delle Scienze Napoli, 1904). 51. Dell'artifizioingannatore (Napoli, 1904). 52. Pensieri sulla degli Studii 1905). in morale e onore di sul diritto Carlo (nel Fadda, lume vo- poli, Na- 80 SCIENZIATI metà seconda del secolo Accademia E. del Diritto Riforma La 53. "penale in Italia XVIII di Scienze (Memoria morali letta nella nella di ì^a- e politiche penale nelV ultimo poli, 1905). La Crisi del del secolo XIX 54. penale nella La Libertà 55. del onore Diritto (Prolusione E. Università della pel Corso al di ritto Di- Kapoli, 1905-1906). Stampa Serafini Prof. di tennio tren- (nel XXXV suo in volume segnamento, d'in- anno Pisa, 1906). Elogii 56. Michele - Marini Scialoja Trincherà - Pietro Serra Paolo - Navarrete Carrara Amore - Imbriani -Euggero (editi in opuscoli, riviste o D'Avossa Castrone Giuseppe - Eaf- - Carrera - cesco Fran- - Mancini Saverio Bonghi Antonio Fiorentino Stanislao seppe Giu- - Francesco - Giuseppe Francesco Francesco - Giovanni - - Pasquale - Conforti - Xicolini Savarese Pisanelli baldi Gari- Giuseppe - Nicola - Emilio Spaventa : Eoberto - Giuseppe - Italiani Agresti Perez Bertrando faele d' illustri - cola Ni- Mirabelli giornali). Napoli, 14 1906. maggio Egregio Signor Boiix, L' eccessiva scriverLe della mia qualche insistere mando a di Lei intorno cosa esistenza,e, desiderio,Le senza benevolenza primi secondare per trascritti chiederne ai m' invita la due a anni il Sno documenti, pubblicazione. ENEICO 1." Quando avevo anno della dodicesimo Isabella S. M. a II,come alcuni si saggio che quell'etàio avevo ad un « Notizie « Ci italiana di è nelle di vario estimatrice di lingue sapere Roux — Voi. III. pur e tina la- greca, latini versi della liani ita- ed scioglie problemi giovanetto dava, non dre, S. M. la Eegina Ma- che de' di un così bel l'Augusta Donna, begli ingegni favoreggiatricedelle non undici classici appartamenti, illuminata arti,degnò di aver sublime. presenza Eeali Pes- altri età molti straordinario ne' suoi saggio » zione riprodu- Errico In soggetto, matematica guari, alla e dato un Questo « istrutto letteratura,detta sopra nel particolar una pochi esso. con ben far che lode francese,conosce e la eccone concittadino nostro comune egliè sposizione di- per Sicilie delle Due Eegno diletto a sina, e dargli una anni in quello che interne. del possono assistere : rechiamo menzione ad Eegina stessa,consecrato (26 maggio 1841, n. 112).Ed letterale svegliata. letterati di nando Ferdi- quell'esame fu, Ufficiale del Giornale Ee di mente volle di della di madre imparato. Il risultamento « vita fui presentato mia fanciullo Eegina invitò La il compiuto appena Eegina, un 81 PESSINA preparare lettere e diversi e gnanima ma- delle ingeG 82 SCIENZIATI far gnosi quesiti e alacrità che con con benignità somma ad Real quel che lodi il sarà il ha gli resta 2." Nel del È sua! 1844, io luppi,onorò di terrà sua Periodico Mancini titolo fui delle « Ore di pago ciò di che all'incremento di da dai miei catori edu- dettato me sistemi col filosofici. Gal- Tropea, Pasquale lavoro del dicenne giovinetto quin- recensione,che Morali, Legislativeed aperte più cupido spinto dei di di di così belle ». diretto col prevedere sempre ognor Storico questo una facile lavoro filosofo e all'aura arrida opera Quadro L' illustre nel gioielloil ricordo fare, che a pubblicare un di titolo dogli dan- ingegno il Cielo sì bella a un di modi, vele, mostrandosi fatto. Ohe una in d'incuorarlo ma parole Pessina, se facile suo ciò che di compiacimento. le tutte rispondeva; tempo un suo plauso all'egregiofanciullo da fu Pasquale Biblioteca « Stanislao delle Economiche solitarie pubblicata » »), anno scienze zione (continua1844, gina pa- 566. ^ Sotto la rubrica quanto « Quadro Errico PER « Coloro spiritiumani segue Opere viene si rin- : Storico Pessina. che di dell'Esame de' — filosofici sistemi 1844. Napoli, sostengono l'eguaglianzadegli sono Questa smentiti ci mostra ad ogni che vi passo sono l'esperienz dal- degli uomini Un « alcuna ha che tempi da sino che due forza la filosofia della alcuni sanno bene due oggetti « Nello volume Barone stesso ov'è pure che è di forza una del suo di far talento scrittori ciascuno getto og- riassumere opere fiche, filosodi determinazione molto importante, mente non e questa lavoretto lo era lascia delle la periodico mio non non nel primi esposti.Coloro esser Pasquale inserita un T nell'analisi versati che a menzione; diffìcili ad sistemi son questi fa cui quali fici, filoso- da' catalogo degli relativamente egli presenta de' discussione una sublime nel 1° passato pubblicato,sebbene contenere vicende abbia de^ sistemi giorni nostri, il punti: di che dal a' risplendere su Storico tempo poco delle adula- quindici negli studii dell'Autore, nondimeno scopo vero, moltitudine di anni che uomo vita sua Quadro lungi profonda del (senza mostra ne un della Il si occupa. la su ligenza, intel- rico dico) il giovinetto Sig. Er- sembra tempo sia ben inventrice È questi nell'età intanto molto ce lo Pessina. ed loro volgari. esempio lazione della mirabilmente s'innalzano degli facoltà la per forza la spiriti,i quali, per e 83 PESSINA ENRICO chiede ri- e volgare. Galluppi ». precisamente recensione intitolato: nel viene si rinEsame 84 SCIENZIATI FoUtìca è troppo Rossi; ma meschina indicarne ad soltanto i sensi Accolga mi Economia di Corso del di cosa mia della mi limito considerazione e creda Prof. dev.mo Enrico Pessina. Napoli, Oìi.mo scusa ciò che tutto mia Della se L'ho non Ella desiderava. vita politicanon ben poca all'opera di per il difese moltissimi del pari politicheda mia della avvocati Ella ed lo difensori Le questa Avevo difesi con nei il Napoli scrivo allora ardenza assai del 15 ciò che delle primi anni stante co- dovere gli de- indietreggiarsi non l'affrontarle di animo. che richiede,sappia causa zionale. na- sempre elementare indipendenza nella di fu politiche,anzi cause coraggio avvenimenti ed di fronte parlato sostenute me in detto avevo cosa ho Le non napoletani alle poiché 1906. risorgimento forense, perchè vita intendimento innanzi maggio appagata Le nulla,perchè apparisce E 16 Signor Boux, chiedo Le dei e l'esistenza. Suo con Pellegrino Ma, io fui celebre uno per maggio 1848, e gli su rammento. ventidue giovanile anni tre compiuti. accusati. Uno E 86 SCIENZIATI rinfacciando Ee al spergiuro,aveva « Domine L'esito di fu riprodotto impietatem della mia ad due ad quello accusati. Il anni di Barlo con la pena ». fu mutata com- Trincherà reclusione,che in esilio perpetuo commutata Regno. si salvò Il Mollica dei la sentenza il per giudicifu uscì dal eglinon stabilì fu certo ergastolo. Il otto glifu anni dal Ma in Eegis insieme giorni entrambi condannato dopo due vultre morte a lo e terribili: parole non gli per mandato le a difesa vittoria Spaventa; dopo fu simulazioni sue aufer riportare barisi le di provata reità. non perchè carcere, Corte la d'istruzione proseguimento un poiché momento, a suo carico. Dopo pochi mesi, quanti (quando la pronunziata) 1852 speciale 1853, io senza fa fui imprigionato alcuno, processo ne ai primi per misura ad di del 1855. condannato dalla Corte due Nell'intervallo Mollica,malgrado fu del marzo di Polizia, mi il carcere fu, in domicilio mento Ottaiano, e questo provvedi- rigore durò gli fosse di grazia per dopo parecchi mesi, commutato coatto della Corte sentenza e l'ottobre dal- passarono che stato alla sino anni il al marzo Stefano povero zione il proseguimento d'istru- più favorevole, ancora pena 25 anni l'avv. Lo- dei ferri per Speciale, insieme con prima nella la con d' formula P] ricordo o Xel confinato fu Speciale Mignogna, Antonietta In calabrese a quella riportai i xVbbiasi che di io Onorato a carico ed Pace difesi ringraziamenti mostra e Prof. On.mo Napoli De mi Suo AlV politico un Rosa altri prete e per vittoria. piena mi cere car- Ottaiano. de Beniamino miei in ero giudizio causa nome io in altro un prosieguo pronunziata quando se solto as- Speciale con » lui con Corte fu Corte cittadini. costui bene vi alla Nicola consta non ero 1856 dalla condanna la ora quando innanzi « stato era pure sentenza del istruzione. non di che lacovelli, renzo 87 PESSINA ENRICO Signor JRoux Roma. Enrico per la creda dev.mo Pessina. volenza bene- XI. BOCCARDO. GEROLAMO Economista Nacque, Dei va, Geno- in il 16 1829. marzo scritti suoi più blicista. pub- e cordo ri- importanti : Trattato — di teorico-pratico politica smopirologia terra e nomia eco- 8i- — La — la sua gressiva pro- conquista Fisica Storia del commercio amministrativo L'economia e del dell'arte Diresse la di in commerciale storia la sociologia universale della principii ritto Di- — di — — Doveri — scienza Economista delP e la Nuova Italiana, Genova, Morì, globo — Biblioteca di professore consigliere e J — finanze. Enciclopedia Fu moderna cittadino delle Corso — politica diritti Diritto — del — di economia consigliere Stato Eoma, e comunale Senatore il 20 nella politica marzo e del provinciale, Regno 1904. sità Univer- dal 1877. e 90 SCIENZIATI ^ovi GentiUss° ha del 10 io che ai ho non bambini egregio ch'Ella lettera sua alcunché e impartir non tutta che nell'offrire conciliabile ha da esprimerLe Le è questo ma stima, me e il in 5, Via animo sentimento che francamente, Ella Onorato Bocoardo. del lìoux Boccaccio^ Roma. 1." mi mentre, sono Geeolamo Sig. la con Devotiss." Ill.mo poi autobiografiche eh' Jìllla scacciare di E gente. ? loro so di poco educazione seria la Signore, di tili infan- rimembranze esempio questo sia perdonerà con stima pregiata proprio M'ingannerò; che la interessare pare, vanità d' di prova con possano Le buona 1890. corr. Ma non della darmi voluto sett. 15 Signore, ringrazio La Lifrure, XII. LABANCA. BALDASSAREE Filosofo storico. e Xacqiie,[in Agnoil 17 ne, luglio Fece gli nella 1829. studii università dì Xapoli. IS'el si 1848, nei Nel promise com- moti litici. po- 1859, prese parte alla zione. rivolu- Nel 1860, fu nato nomidi professore fllosolìa Bari, sue nel liceo Milano precedettero tra i cito filosofia (1860) (1861) Della mente i di di rispetto filosofia principali: genio passò razionale di Giambattista Gioberti logica e e numerosi — alla di quelli a 1864, pubblicò Del filosofia italiana Vincenzo alla nel seguirono Della — Del — o poi dove, Lezioni cui quali Cliieti, Napoli, e pregevoli di le morale,, opuscoli, nella ^progresso XIX nel secolo Vico (1871) matematica (1866) — La — dagogia pe- (1876) 92 SCIENZIATI Della — libri quattro (1876) dialettica, Zabarella (1878) (1879). scienza Nel nella morale, prelezione : Marsilio del Intorno (1880) da : Il pubblicò : Magno i due gli La — — valse Maria (1888) « — Universities » des Gesù delle Italiana » » — il — la « » « Carlo — neWarte critici Il Papato, avvenire (1905) (1903) suo temporanea con- — di (Traduzione » i Parlamenti (1907). — Jordan, in di Londra, the Italian — gli articoli italiane — in Roma i suoi scientifici principali riviste, quali scuole del letteratura Study of Religion sono filosofìa Rassegna rico-criti sto- III e nella L. H. con (1909). nelle e studio (1888) Vico vicende, alle Ed Leone e Papsttums — The Innumerevoli pubblicati I Cristo e collaborazione di — diede di Storia di Roma. ed italiana lotte — la cattedra Adriano Gesii — Zuhunft scrisse: 1886, primitivo Giambattista — Sell, 1906) In sofia filo- i suoi Pisa, riprese nel e, università papi (1891) Die alla e la monografia: filosofiacristiana origine,sue « di Cristianesimo straniera sua lesse — università cristianesimo,nella cattolici la filosofìa ove padovana pubblicò e religiosi cbe cristiana nella e di Padova, alla scuola — alla studii — e vita professore di (1882). Trasferito prediletti nella Padova, riformatore politico e religioso XIV secolo stampe nominato università — morale libertà — fu 1878, Della — Giacomo — la « — Cultura Pensiero Rivista » di la » Italiano « la « Rivista la — » sociologia da — » — « lui losofia Filiana Ita- Nuova la « Vita P « Uni- 94 BALDASSARRE LABANCA fui, in fine,costretto e raminga presi parte unii mi che vita menare nascosta parecclii anni. I^el '59 tempo a ad alla rivoluzione. al moto concorreva di compagnia una Per poco dini, garibal- rivoluzionario di Basilicata. Abbandonati il venne i miei in '60,e, studii quell'anno, fui nominato, italiano,professore governo di di dal filosofìa nel ceo li- Ohieti. Da circa anni venticinque ho essendomi agli studii filosofici, le mie tutte alquanti mesi, per forze nei molto religiosi, tanto indispensabili alla del studii anni, agli in un volentieri moderna mi non in un senso critico Non aggiungo altro Con sincera particolare e sul conto Via ho e dovuto storico. mio. Labanca. AlV Onorandissimo Boux Boccaccio, 5 Boma. rale, mo- riusciti stima Baldassarre Onorato di Confesso sono dannosi, poiché meno Signor alcuni per dogmatico. studii tali dopo Italia,pur cultura. atteso, avevo del tutto che in trascurati con sterminati e religiosidi"teologiae senso ancora inutili, coltivarli 1860 addio un concentrato complicati studii Prima dato XIII. ALESSANDRO DI ASINA RI MARZANO. SAN Generale. il 20 dal no, Tori- in ^N^acque, 1830, marzo eavalier Guido di Asinari San Mardi Stato ufficiale zano, maggiore, e Carolina contessa Asinari di Bernezzo, dama della Maria Teresa. regina nominato Fu dalla totenente sot- ria di cavalleil 24 la Fece dove il di Crimea quella al valore ; del cavalleria, capitano come 1859 e militare, ricevette per 1848 e la fu la ebbe reggimento suo Tenente di del campagna Stato di la menzione revole. ono- alla maggiore, medaglia battaglia Lucia, Santa a parte prese 1848. marzo di San guerra fece d'argento Martino. 96 SCIENZIATI Fu maggiore promosso condotta Tenente da del cavaliere di Gli 1866. dell'ordine quella di ufficiale condotta stoza, nel di di di di e ordine, fece di croce aver per Messina, e la brillante per Villafranca a la Cu- e nominato maggiore, appartenne di nel comandante Fu Primo comandò nel generale, in capo del IX Segretario dell'Ordine dell'Ordine 1877, 1870. la sione Divi- della 1883, e poi spedizione in 1887-88. Fu Magistero nel al Alessandria. comandante del Roma, tenente promosso di Savoia, Gaeta stesso Stato generale, militare Africa la concessa tenuta spedizione Maggior Fu lui maggiore, di devole lo- 1866. Colonnello Corpo fu di dello da Stato la per Castelfldardo. a militare parte agli assedii preso della Kizza XII; ministro dal tenuta colonnello campagna e lui merito, per Corpo d'armata, di S. M. il Re Mauriziano Corona e nel 1890. il Gran per cancelliere d'Italia;deputato Monferrato, nelle della e guerra; del legio col- legislature senatore del XI Regno,, 1894. Era cavaliere Morì, in della SS. il 16 Roma, Annunziata. gennaio 1906. Roma, Onorevole Ho quale dicembre 99. Signore, ricevuto,a Ella 24 m'invita tempo, suo a la lettera scrivere i miei con la ricordi ASINARI ALESSANDRO d'infanzia dovrebbero che giovinezza, e che in seguire quello già pubblicato « a Infanzia quale prendere di la comprendere è mio non dall' intendimento Ella mia far Hoepli : », del il avuto nella persona devo progettata pubblicazione;ma che intende conoscenza. lusingato dalPaver sento pensiero di mancai poi d' illustri Italiani giovinezza e non Mi volume Ella comparire un 97 MAEZANO SAN DI dichiararle tese corrispondere al cor- invito. D'altronde, ciò che il corrisponderebbe per forse che La Ella potrei pubblico di me non resse quel!'inte- a ritiene. quindi,a prego, dire voler non tenermi per impegnato. Gradisca, del La prego, gii amichevoli saluti suo dev. A. AlV onorevole San Di Marzano. ' signor Onorato Roux Roma. Roma, SigJ Ho della Koux — la lettera domanda la che gennaio 1902. Cav/". ricevuto j rinnova 20 vita sta Voi. III. di la con farle quale tenere giovanile,per una Ella mi i miei cordi ri- zione pubblica- preparando. 7 98 SCIENZIATI La intendimento pubblicare notizie La prego, il per P assicurazione di tutta San Di Maezano. Signor Onorato Cav. Via Roma,. Boux Boccaccio, 5. Eoma, è Ella molto meco di scrivere P invito inserirsi ma non i miei libro suo non posso di essendovi io gentile, maggio 1905. dedicato giovanili » che volume sta confermarle che sia il caso mia per Gioventù alla speciale nella creda rinnovandomi ricordi « secondo nel del pubblicare Italiana; 17 Cav/' SigJ come, prima giovinezza, di farne oggetto pubblicazione. Vorrà, quindi, scusarmi, al pubblico. considerazione. Al di non mio a G.i« A. nulla ma è assolutamente interesse poco Gradisca, da ; giovanili;notizie che, d'altronde, offrirebbero mia non contribuire anni sui miei invito gentile ripeterleche che posso la del ringrazio cortese suo Con tutta Boma, Via corrispondo stima Di Sig. Cav. Onorato non invito. G.^** A. Al se Boux Boccaccio, 5. Sax Maezano. XIV. MANTEGAZZA. PAOLO Antropologo. in Xato, ottobre 31 Nel in 1831. si laureò 1854, nella medicina, Università Dei di Pavia. suoi lavori La — La si numero- rammento: mia mamma La a Madera La — Gli — spontanea Sulla — La fisiologia L'arte prender di L'anno 3000 — — L'arte — dell'odio mimica degli — fisiologia — amori congestione India — fisiologia del Le Fisiologia di — esser L'arte moglie — donne Il — Secolo del mio La — del Tartufo tempo. della — — polso — La marito prender L'elogio giorno ammalato Testa — — zione genera- patologia felice di Un — dell'uomo e Dio — dolore uomini cere pia- (romanzo) ignoto Grazie del fisiologia dell'amore Tre — fisiologia — Le il Monza, — iwcchiaia Fisonomia e 100 SCIENZIATI medico Fu Argentina) nella patologia generale di professore (Eepubblica Salta in e Università Pavia. di di di il Museo Fondò etnologia ed antropologia Firenze. È di superiori pratici e studii di antropologia di professore E. nel Istituto in perfezionamento quella città. deputato Fu nei scrisse anni quegli modestamente È del dedicato si la creatura fisici o più francamente, e ho e adorerò quelle altri fino creature tutte hanno un in se per tutti solo e verdi e tutta genio vi le ho fresche, tutta gli animali. passione stano ba- lo dico non respiro. Io la solo un Ma, che i sempre e di studiato bambino, all' ultimo vivi, mondo l'uomo, del- fanno lo è pur venerare. avrei da i 1876. ostante che lampo questo io le cure, lui, non morali e amare fin amato di fra alta gli uomini, ^'he mento Parla- calunnie molte simpatico, poco farcelo a di e studio allo ostante non di donna sorriso del novembre 16 vita contro gettano brutto spesso mia la acciacchi tanti dal Eegno percbè, che fantaccino « 1876, » senatore Ho al 1865 politici^ dosi qualifican- Bicordi un Italiano. dal Monza, per sero fos- piante, adorato ho, per la tenerezza, che molti 102 SCIENZIA-TI le commozioni tutte di pianta pino. ed io sensibilità, le mie sui pini. che Sono mia sulla tenerezze anni, cinque a Mamma verdi anche resinoso succo corteccia,in ogni le in il il più robusto m' e e Io si veste e di E di di della e moscello, ra- del fumi; profra le per me, natura getale, ve- patia sim- venerazione, riverenza. volevo pino un al Mamma, in — un raggi licheni,era, amore faccia mi alla sei dovetti,a cinque anni, studii,e, la famiglia in Tutto Milano, il mio nonna, culto ebbi per giacinti,prezzemolo di strappate i bastioni, nelle È mie vero vano ride- corse matto! né pino, — lano Mi- a i mìei ne Porticoltura bulbi di gran andarmene in vaso mi incominciare per non un chiudersi un lo chiedevo mortificavano: Paolino, Paolino, tu con giardinetto quando ma, Babbo, e il mio per di Monza; lillipuziano alla i dorme e rappresentante ispirava glie fo- falda pioggia una è montanaro che pino borraccine, dall'alto poi ha ogni in ogni frutto ; che, sotto sole, fa piovere tutte foglie,in ogni delle ago di sue- che d'inverno, aromatico ed ima e Quella pianta diritta,forte,con verdi di malato stato sempre vevsavo, la vista dava mi dino. giar- doveva ammucchiavo dove fiori, e margheritine della domenica che, qualche volta, lungo vedevo di a de' miei compagni manine invano pino negli orti un le mie ma me; chiedere me il con ramoscello un dovevo e sacro; 103 MANTEGAZZA PAOLO quell'albero,per di di sorrisi ricchi s'inalzavano contentarmi i miei cuore di più mandargli desiderio di e amore. Sabbioncella,la curati e Luino; quella Allora il mio v'erano non 1848, di Babbo del via, la per . di del Foglia. Saltavo il flato delle Oi caricare sul legare dietro legno la gialli;un cataletto era color fatto una e così per gliavo sve- rozzone car- camicia il la per alla fusamente con- pallido rore chia- un piroga vestirci,per per cassette,valigie e carrozza pulce baule ed ora casse, preadamitico, pelle mi d'allora. buona una l'ansia per notte, vedevo dei cavalli lampade voleva in mera, ca- dopo pesantissimo un della luce due rumoreggiare, pesanti di Mamma. campagna, le ruote alla stessa alle sveglio tutto, udendo finestra,e, nella la mia e cati medi- battaglia ferrovie,e, partire furono della mezzanotte, io,già mezzo trepida di nel quella Mamma, santa, dove, casa morti sono mia i feriti tutti villeggiarealla a della villa benedetta, dove, casa la andavamo noi D'autunno certo un tutto con di legno tanto di grande, da gigante. del baule Zambese. per menso, im- coperto bollettoni sembrare Il solo un chio coper- 104 SCIENZIATI Io Mamma in balia la e bene soltanto di la ruote, ognuna silenzio nel il selciato quel di doveva mia statura del vetturino suo, la propria delle vie di Milano, il peso sotto carico carrozzone la dopo. gola notturno che e conto per rintronava me alla anni frusta,la fra carrozza, ravvolto fratellini, ed corpo quattro o mandavano, voce de' Diiei mio al tre Le della più grande mantello un star ed didietro sul ero di immane la tutta famiglia Mantegazza. Io una da la nido che mano io, fra caldo, commosso, uccellino un da ero di gioia fra che si senta è l'ala della non partire,fra curiosità la di del mio granitico molle terra Io i come accarezzare sua mamma; rioso, impe- sonno primi città strada sogni; della sulle per la da balia. mia beato Mamma pieno alzava testolina quelle della tenerezza; della mia il lastrico il posto cedeva poco per Mamma, era stata si sprofondavano di dolci grembo appoggiarla dopo, perchè quella buona Oostanzina, dal alla del Sem- napoleonica sonno ginocchia, e, sue alzava la mentre balia un la completamente pione, commozioni, desiderii,curiosità in scoli crepu- piccino; e, quando della della il spiare dell'aurora,perdevo coscienza sonnolento la per balia gelosia donna, anche la la e balia mia PAOLO Quando, sonno le in nuove, i cose sparse il sole poi, poteva i per sorto, più era l'acre me borghi, le campi; diventavo 105 MANTEGAZZA curiosità le di dei case veder contadini piante soprattutto. cattivo,perchè il che volevo lora Al- che la balia mi veder meglio, per strappar qualche fogliadalle cedesse che siepi il ai contadinelli la Mamma, calmare da anche, di troppo, pur noce di o s'incontravano stagna ca- lungo borsone suo fatte da psicologiche nata la con la borsa buoni star di i si qualche E, e dalla bisogno d'oggi. infusa trovate che donna, santa fuori borselline, tante erano era dell'educazione. delle castagne, quella i centesimi. di Yi noci,una in delle di anche erano che ci faceva fate di e dei lino. fratel- un noia le novelle o tiranni tanto piangere delle d' irrequiete tate raccon- narrare e te- recitata, di ad reso sapeva ridere quei qualche capriccio ben straordinarii Mamma, che premio affettuoso i casi di Ognuno qualche poesia servizio per molte per confetti,e un'altra, la più piccola vi e quella apriva vinto, che e scienza tutte, per soretti ricamato lei delle piccina per bene, farci per l'impazienza dell'arrivo,tirava un tutte fra che sportello, per via. E era ed rasentavamo, gettare qualche guscio per la allo posto senza panzane 106 SCIENZIATI dimenticai io Ma quando, confetti di costa tesimi, cen- e di Brughiera la presso strada, nella la vidi,lungo novelle, Somma, burrone, un smeraldi, non parecchi piccolipini,verdi come le parecchi pini con più alti di due spanne; lucenti gemme di erano in ammirazione io pini ; voglio carrozza! mettere grido di il mio ancora di casa ; vedi uno ; fa' fermare me per quei piccoli la — falde le per altrimenti sarei non si fermò. ceduto; ma mantello, perchè mio due in prendermi Dovettero del della mamma mamma, ne balconcino non di sorpresa: e Ah, — potuto ricordo mi Oh, Milano. sul vaso avrei che e che parecchi pini rosse, nessuno, mio un e scato ca- disotto. ahimè, Ma, la carrozza forse,avrebbe Mamma, brontolando, e si sarebbe partiva da gadino, del vidimazione lunga passaporto, Ma- per subire dovevasi e ritardo in era Oalende Sesto mezzogiorno-; a il vetturino, piroscafo che, in P unico perduto quel tempo, si che disse La e la dovevamo pranzare. Ah! quei piccoli pini scolpitinel dimenticai gondola bioncella nelle e del non profondo di del cuore, fra le vacanze, giardinaggio. v'era un solo e non alla E li li della delizie Anche pino! sero rima- mi Somma Sab- sognai ed calligrafia di a letto spettacolo Ebbi bene così notte fu: mai avessi che era e o zappa la che mia di là di il da più che caro di ferrai af- cuore, biosa sab- terra una bisogno senza la mia terriccio,e, tata por- con faceva bottigliadell'acqua,che più e più me me robusto passò tante ho pino di a vergogna la dirlo: volte. le cure e me, preda, bagnai tutti. mia pianticella.Non con carrozza, mantello, nel fasciai Lo bidente. Quel piccolo pino montò ebbe carrozza, provvista del viaggio, innaffiare baciai io la in nato togliere di la la con cara in palpitazione al era carrozza della parte pino. Quella più lungo pezzuola, riempita prima Abolendo il letto,né in sempre con si lasciò in portato potuto prendermi avrei desiderato, inciampai pino il di fossi mattino, si aprì la davanti l'oggetto più ancora e settembre, in di buon rialzai,e, mi di smeraldo. mi se meritai mi io vidi mi io io dormii, né non quando, ed lago, pareva di Somma. pino E e, l'anno, tutto un sul ritornati saremmo splendido mi Scala che, quando, la promessa sognai li e lo alberetti de' miei pagina una tutto della ballo un bella meno cosa di fra aritmetica; di una teatro, quando al e scuola, alla l'anno, tutto per 107 MANTEGAZZA PAOLO con in vacanze che sul me un avrebbero questo mondo; scafo; pirovaso; ucciso innaf- 108 SCIENZIATI fiatiire eccessive, continui al dal sole secondo sole, concimature sporti impossibili,tra- all'ombra il diverso i sentenziare in piccoli pini In modo sul un alle morire. Così si Somma alla come più freddi, i solo io le dove di raggio prendevano le foglie l'aprire continuo pino ai nelle saper vene ancora vetri. ed io, che il sangue che cosa molti al- quel- procacciò chiodate in- furono guardare il vano foglie ingiallifino avevo, del rasse tolle- e mi di le cone, bal- adorato imposte E ogni giallastro chiudere contentarmi più, sempre senza le raffreddore, e attraverso mio finestra ad da color del giorni sul ero concino bal- grava ralle- pino io ed certo un Intanto, però, quel Dovetti Nei sole. il povero della lo non mettevano stagione, per nato condansul richiudevo, e come rigoridella forte da portare l' inverno passare beretto. un strò mo- volle non E, là, fu invetriate,che giorni irrequieto che coltivare e lasciato era aprivo vedere per cure Archinto, un momento, a casa mai mie Milano. a Mamma di di migliore Sabbioncella, si lasciò trasportare Sabbioncella dalla chiamati non vaso. riconoscente dalla o glieri consi- quell'alberetto gentile si modo ogni dei parere contadinesclii,chiamati a dall'ombra e medico fossero la lora, d'al- futuro, diagnosi 110 SCIENZIATI le Da ed quel giorno è anche di sopra la non mani, né con ma ; Mediterraneo, San alti li ho l'onda piccolo pino del atomi mare, dei gemme di un di gioie e ora il che più gli vanno foglie da salutano secolo vive può morire, positivisticalunniati,crediamo della il di rie, memo- travagli. di ciò che Nulla che nelle pini, mi mezzo rami, nell'aria che penso di pini spesso rivivendo miei lontano, attraverso fumi promai ai loro versato e e capo, e li amerò penso ha organismo, sul mio vagando nelle suo ombra attraverso di Somma dosi fron- de' miei all'ombra del azzurra di Somma. di Terenzio, e vedo, ho più rami amati, né mai siedo danno mi io assai grossi,e danno e mature; mi bambini. camperanno piccolo pino Quando le mie con del non il come né seno pini,che frutta levare verno dell'in- neve miei di sono la dei viale e nevo riposecolo quelle un che dove mezzo è caduta posso in me, quasi corso me Oggi, un nel cassetto j)iù care. cose e e serbarlo carta, per una vita idealista più assai degli e nella assai e noi, poveri mortalità im- meglio ortodossi. (1885). Mantegazza Ritorniamo bambini Paolo. piccini ! ». — Roma, — — di Libro 1885. Storia — di premio Voi. di pino un del pi). « 146. — Vedi Giornale : per — i PAOLO Lettera Una ai-erta mia buono avessi: la quando la mamma che, avvenne del pessimo cui bozzoli, per istrettezze spese Mi mangiai di e sentii e, di a d'ordine il mio quella notte, anche dei raccolta rannuvolare si tavola, a rinunziare insolito un il babbo deplorava le parevano perduto l'appetito ed essere certe sario. neces- cielo, il mio scricchiolio. Avevo ed il sonno; avevo anni!... due Dopo e, ancora, amare della esito punto, letto fece sentire quindici mi il ciel sereno, giorno, un dover subito o poco io cosa. la Mamma lei,che per della che cara di ogni sopra parlasse lora al- l'amore fumavano non si vergognavano Ora in faceva mi i fanciulli ancora essendo triste,piangevo, anch'io, con era essa più cosa gioia sua lei. Allora e la era io lontana, e, il mondo più innocente, e Mamma MARTINI. già molto volta quindici anni; più né FERDINANDO a volta, una avevo 111 MANTEGAZZA agitazioni e tre o di tratto, perchè giorni progetti,mi avevo di di meditazioni, rasserenai, ad concepito un un grandioso progetto. Mi ricordo stesso, mi Io avrei venivano fatto che, ancora un le nel narrarlo palpitazioni libro,l'avrei venduto di a me cuore. ad un 112 SCIENZIATI libraio freschi e, Mamma non al frutto cattivo Dovete sopra le lezioni fu che dita sulle ed di cicatrici e fumante, dal cloruro Mi i fanciulli ed i ho che regalato In fermai, Scrivere un anni! di E libro di chi mai potevo miei me maestri ricorrere i un vere scriper noscritto, ma- occhi e tura scrit- una con stica. cau- penna, gli il quanto caro primo amata. primi capitoli;ma, dalla scienza più, comprato? consiglio ai non atterrito la sotto fanciulla una pochi giorni scrissi poi, mi e, per da chimica presa che, ingiallitodai lunghi anni, flore di pentimento, ancora quasi infantile,mi è potassa di di nitrico j)ensiero giovinetti,e, qui ratorio labo- bravo dalla e Lezioncine fin d'allora, senza scrissi, valentuomo dall'acido in quindi, di volume un d'oro amavo martirologio un fatte pitture venne, io bottigliedi Wolf, e tutto portavo quel il mio avevo crogiuoli,storte con e di simpatiche il Kramer il tavo scienza, frequen- altra ogni rato ripa- — che, a quel tempo, sapere la chimica lavoro. primo ho bozzoli; accetta dei raccolto mio del dicendole: più strettezze; io non alla portato quanti marenghi, so Mamma, — freschi,avrei popolare l'avrebbe I^on e, per alla mia audacia. mia dici quin- stampato osavo la a chieder prima volta,, suprema Corte PAOLO di MANTEGAZZA cassazione,dovendo mio la Mamma progetto. Fissai,perciò,di del prima parte brav' un mio lavoro libri scolastici. volte alle lezioni il De Kramer in Piazza mia non essere lui fronte sua mi severa, pasta d' uomo. mi alcuni amico ambasciatore mio il manoscritto con buono; la lo avrebbe soprattutto e più cosa di gnosa vergo- trepidazioni e cortese, che risposta. sarebbe — di s'era straordinario,mi la sua segreto. gran giorni mio nome pareva mio quel alla s'eglime e il mio età, che finito il mio convenire potuto Tacevo goscie,un la ostante volta una se, biblioteca pedagogica Dopo dava Incoraggiamento buona una più manoscritto, gli dicevo, luto modestissima, che avrei vo- avesse libriccino, di veduto il mio da comprato. che chimica, che Mercanti, e, grigia e la sua lettera sapere la mia di d' Mandandogli una serali quella Ubicini, pubblicava l'avevo alla Società dovesse pareva mandare figlie Io ignorare il all'editore dei barba gran di pieno uomo molti in 113 an- fatto riportava Il libro probabilmente brava sem- tato.... accet- — Quanto sforzo gioia, per Mamma! ma per lo nascondere Mi — Yol. bastava di Porta III. per quel sfogai con sfogo non il Corso Roux ci volle tacere mio gli amici e, quella mia trionfo alla più intimi; quando passeggiavo Eenza, nel mio elegante 8 114 SCIENZIATI abitino domenicale, mi dovuto avessero guardarmi Io ammirazione. Le avanti. andava della palpiti del giornate turbolento Patria di qua in della voglio trascrivere dal mio delineeranno d'oggi 1' ha poetico; ma dal vostro è posso che seconda dare pura della a lo me lo o tanti alcuni de' miei lo cui è e ho sempre messo la fotografato fa. La prima ed sincera; dacché vita, che molto attraverso piìivera, incominciato mia ho la tico poe- » prospettiva rivedete anni passi, ricordi passato è vedete a il permettete, 1'« ambiente Il di che più poetica, è seducente, è del '48 e di la Giornale mi senza finito Giornale punti memoria Io se allora. due diversi, secondo della adolescenza agitavano, fu non morale, in cui si viveva lente prima meglio ambiente» « non alle specie di tempesta una '48 ; ma, vi il libro il fantasticare là,mi di e del oggi vato tro- avevo preparava tutto libro, dunque, febbraio che con riposo. senza Il mio si che febbrile e sbatacchiavano 23 e prime simpatie femminili, quarantotto, buttavano e ed gli sdegni materni, come sono posa interesse con autore, ed un tutti quell'etàbeata, però, i propositi d'autore A mi ero che editore! un i proprio pareva dal spettiva pro- stica; fanta- io ve 1" gennaio scriA^ere continua un'epigrafe la fino di E. un ad Sue, PAOLO fu, per che la seule est souvent passe profezia: una me, 115 MANTEGAZZA Le « eulte coiisolation des du jours présents ». volte, in Quante nebbiosi, nei di scintilla sentiero; di quali circondano ti quando convertita canali una assordarti per un alla lingua cuore mori; quante volte, ho dinanzi dei guardato, volumi del ciò che mio io del e di in vita, mi a uomo, cari e, la fantasmi mia ridevano, che con me mio Giornale ! Ed mi sempiterno che nubi e umane ho e ho ho ombra, il cielo ha sta fatto al benedetto fondi procome di e ru schiera voluto or gere leg- giorno, stesso anni ! sono della riveduto del scena giocavano, allora piccicato ap- E, mia fanciullo,giovinetto, spariti dalla che più bruna quelle pagine silenziose con ti sta quei giorni, io la me, Giornale riveduto zarti, appin- paracuore, di ti ti sembra dispiacenze uno ti quali nei facessi,in quello sono che per che amaro, trenta, venti, quindici,dieci riandando e tuo cappa le ti scende e glutinosa pece una coscienza tua sapore del sembra e una del bagnate zanzare, la stessa in scattare schiaccia,gii uomini ti sembrano intorno ronzano far selci il cielo quali che piombo quei giorni freddi puoi non dalle gioia nei di uno mi che mondo, piangevano si è aperto rivedere disopra la tanti a quel delle ita,che ed il sereno nostre serba 116 SCIENZIATI la fiori per i suoi del stagione gelo delle e nebbie. il Apro di primo letteralmente Ora « difiìcile vile ed aborrisco (13 anni) compagno mio gli errori, ed che conobbi debbo la fu dato fui vinto, da dato il notassi ne lessi lui. Io e mia dalla di il servare con- non pel di dicendo e, nel- coli più pic- i notare non il mio vinto mico, ne- riconosceva fede, buona ma mio un fu favoriva,cercai sua cosa nità Uma- desiderio astutamente nella che spinto vinto, rimandai che, dire brutta » a pure, dell'avversario riconoscermi più appoggiatomi, inoltre, ed mi professore che errori la onde dall'ardente posto l'uovo; seppi farò mi provoca, vinto, ero il mio avermi provocato antagonista, e scrivo tra- Prima Nella tanto. « il mio approbatività di fui dopo e, del lavoro al confessare, sul sto confessione,perchè temo e : che, quindi,peccai di quella e che che volumi bruni quei precisamente sapeva dimostrarlo. « Questa è in mia sempre, la mia immensa d'onore « 4 colpa maggiore la vita il mio ed di paura m'indussero marzo di cui e '48. a — solo messo com- ed arrossisco rossirò ar- proprio amor perdere il mio quest'indegna Questa ho che mattina posto azione ho e ». letto 118 SCIENZIATI me è al disotto meglio o il mondo! grande dell'uomo!... è Come Xon pensiero! Come mio del l'anima grande Faust. più io, sono sono » f Ma, 1' « ambiente che ritornare Ubicini, il Bertolio,che sia editore mìa la mio di La nome. all' Ubicini anima Antonio come anni Il barbuto prima, che dicendo stessa cui della mi e voleva io sera che e me Casale. mandò ripere sa- scrivevo gli dicevo raccomandandogli, però, di nome, signor ricordarsi non lettera,in una al amico chimica scrittaglidue il mio debba che e mandai lo professore in manoscritto, Martini, chimica. del confessò lettera il di il 25 23, amava ne delineato libro mezzo per credo sia » mio al Finitolo ora carissimo quest'ora, parmi, a il mio dirlo non ad viva. ^Nello giorno, stesso io mio nel scrivevo giornale: In « merito una questo è che ; non forma nuova Se alla luce mio nome Il 27 si libro una ed stampa, di compilazione è scritto assai credo non ho chimica alcuna, perchè cosa di fatta sotto mente. mediocredato aver è non poco sotto il ». di febbraio,il buon chiedendo manoscritto mio a licenza persone di dotte libraio mi mostrare e che, deva, risponil in mio ogni PAOLO modo, che pubblicherebbe lo non 119 MANTEGAZZA il mio con nome. Ed faccia che il mio di volta io, a il libro vedere nome corriere,controrispondo deve non chi a vuole; in stampato essere che ma cuna al- maniera. Finalmente e l'editore, e primo di udire la la cessa catastrofe la devo marzo mia ma anche sono ed quelP io darmi a il più le tenebre ed fanno, all'alleanza; il mio antico che geologia amici e dezza; timi- alla Università di mi la strada di bisogno stavano ba- tutti coraggio. Eicorsi,come de' miei la delitto; della assoluto difesa,né di » mia venisse del » difesa migliore proprio avevo ambiente « deboli la che ambiente « Il libreria,per la definitiva, Aspettai P sono alla mia ultima, la le tenebre si avvicina. recarmi inappellabile sentenza. sera: fra l'autore corrispondenza i fu alleato oggi insegna Giovanni Padova, Omboni. Come di San lunga parve Giovanni in l'elegantebottega la Galleria Renza! La davanti Me strada alla De delP dov'io lo fu ricordo come lunga, eterna; bottega, v'era adorato, conveniva ben lo fosse ma ancora aprir sai, che presso di Corso se piazza abitavo, e Ubicini, posta sul Oristoforis, cammino, perchè Martini Conca, fra la Porta oggi. poi, giunti non poco l'uscio il e tu. peggior 120 SCIENZIATI è passo faceva ma dell'uscio; quello vetrina freddo credevo goccioline io il mia, infelice ; i vetri di primo è che quel ma della e di risposta benino mi che di sudore il sudore sudore di Io è che a me non bel un l'Ubidella il tenore dato. Adagino e Ma il tavamo appiat- borsaiuoli. questo coraggio; cere. pia- vedrai via, fatti coraggio; su, dà non ci o due come quel Intanto il mio. bottega per di fuori: non e non sento no.... l' Ubicini me alla ne l'appanna quel- vedere di tu, Giovanni; fammi Entra autore un volto e il muro, contro l' del- si è che di dentro era intorno quelle ripulire i vetri; ma dell' Ubicini girellavamo — suo In il sudore peggio avrebbe tentammo maledetto era sul leggere della e vedere m'impediva cini marzo; porta dalla umidità. appannati erano anima ed primo il Era la risposta; entra tu solo. Sì, no ; fermi e di un'altra; ma proprio il per poi e il conoscere una — giratinae poi aprir quell'uscionon dopo una trovavamo momento, non trai. lunga battaglia,en- si decideva manoscritto, perchè » disse cortese, mi Ubicini, serio,ma il mio « li; due. verso.... Finalmente, L' tutt'e entriamo No; — assolutamente a i maestri il nome che, stampare vogliono dell'autore. In quel di conoscere « cui 121 MANTEGAZZA PAOLO v'era » io sottint un intendevo là tutta ribile, ter- eso terribile portata. Io — stesso, vado — di fare e, allora un può sarò darsi lavoro di Sudato più che dei manoscritto fiasco letterario;ma « Ho nel (è Eossari dovevano fisica mi quel Il mio a mi è che Il mio se diede scritto: volermi comprare meglio le anni, il mio che forse da avevo di mi pare avventato ». un modestia, del questo seta zioncine Le- libro non fu, dunque, gallette.A le mie che ma conseguenze i bachi di astronomia e seguito).Il di core ran- trovo giudizioè passo bravo coscienza, perchè questi bene; lezione una delle due a più, superbo primo rattoppare quei scritto pare omogeneo.... e, far far per v'era non marzo a e sapere, il mio con fiasco Omboni suo; bottega, ripresi della dire in primo tendo in- — i libretti di fisica scritti dal al insieme uscii.... posso pregato dall' Ubicini ed consimile mole. ed del giornale nel Kramer ci uniremo vetri il mio Lo brav'uomo, deciso,glielo farò maggior alcuno. del libriccino un mi quando lezioni alle sempre il continuava — di fiasco,e, valse non cattivo avevano colto rac- sato pen- Bernareggio impiegati per in vere scri- libro. Quel primo passo, però, non valse a scorag- 122 SCIENZIATI girmi. Quattro anni Lombardo specie) mio In nome. vivono che anche da fatto fu oggi gamba una secondo, il vi fu all'Ubicini con le prime sotto stampata vi e Atti scoperte sono errori sono cellati can- pezzo. visita La fu un carta cune al- negli dava mi lavoro quel di pubblicato della .sulla descrizione che e commozioni {lUcerche e era quell'Accademia ardenti il che tuto all'Isti- leggevo lavoro infusorii clegV nuove di mio un generazione io dopo, il primo la sola; fatto ma tuto all'Isti- visita tutt' con ma passo, e due le gambe. (1883). Paolo Paolo. Mantkgazza Mantegazza. Lettera aperta — Vedi: — Roma, — A. Sommaruga « Il j)rimo e passo C. a autobiografiche. Note » — Voi. 1883. — Ferdinando di p]». 202. tini Mar- — XV. i BENEDETTO BRIN. navale Ingegnere ed politico. uomo in no, Tori- maggio 1833. Nacque, il 17 Entrò mo giovanissiGenio nel I^a- vale. A 30 diresse anni, il cantiere ^'SlS^^'JfcW Nel V^'^^BI 3H8F ?«P^^j|i:LJ"'^ ^Sf^Kmì^i.^ J^*^ di ispet- 1880, era generale tore Genio ministro marina della stino Ago- con Depretis, 1876; poi Fu anche dal 1884 ministro al 1891 degli dal e affari del Navale. Fu volte, nel 1878, vorno. Li- 1896 esteri altre nel tre al 1898. con vanni Gio- Giolitti. Fu deputato prima I per al dalla parlamento Livorno, poi per XII Torino. tura, legisla- 124 SCIENZIATI lui A si italiano,le suoi deve cui forti disegni. 11 suoi il rinnovamento furono corazzate Duilio « » ed del il « naviglio eseguite Dandolo su furono » trionfi. De' suoi pregevoli scritti ricordo di navigazione in Parigi in Morì, Il materiale — salvataggio all'Esposizionedel e e — : La — il 24 Roma, marina nostra maggio Ardenza militare. 1878 — 1898. (Livorno) 17 8bre 91. Egregio Sig/% A parte qualunque mi non figurare manda fatti che gli uomini resto, anche al aderire mia ritengo di degni volendo, desiderio,tanto suo puerizia che esser non destia, mo- di degno Ella cui prevedere Questa sono né per a mio non mi saprei come tranquilla passò potrei in trovare ricordati;segno di straordinario nulla Non realmente di illustri, falsa di elenco. un Del la fra questione fin d'allora essa evidente si poteva riguardo. è la pura verità. personaggio gliadulti. da storia né bini, pei bam- XVI. GIOVANNI CAPELLINI. Geologo e tologo. paleon- Nacque, in Spezia, il 23 Pier pellini Ca- Francesco e da 1833, agosto da rita Marghe- Ferrarini. Fin si da giovinetto, mostrò nato appassiola per storia naturale. De' suoi lissimi pregevo- ed tanti imporfici scienti- lavori ricordo e Tal dei paleontologia di infraliassiaci (1863-64) di — cui Carta geologica pubblicò le tra la e quali: relativa seconda geologia Spezia della dintorni (1859-1906), Magra sulla pubblicazioni numerose e — della Fornii descrizione edizione con 128 SCIENZIATI esplicative (1881-1902) note Carta — di monti parte del Volterrano molte con paleontologiche e regione ed Bologna Castellina di Livorno, Carta — altre geologica dei Marittima memorie a quella importante logiche geo- geologica della provincia pubblicazioni sui vertebrati del della Napoletano petroleiferidi Tra sulla le (Balaena lionis, vicine isole — centenario della^ anche la Guida Bologna (1907),da il Fondò Porto a Fu presidente Geologico, Viaggiò del per suo nel È e membro società in pure pubblicazione del dei Geologico Aldobrandi, — Geologica tuttora diretto. di diresse ne logia antropola 5.^ 2." Congresso relativi nel Internazionale 1881, importanti Europa e e curò pubblicò il conto reso- 1863. tutte scientifiche le principali Accademie d'Europa e di la resoconti. Viaggio scientificonell'America di sione ses- 1871. Bologna, tutta e nelle (1908). Internazionale nel Bologna, e Istituto del E. preistorica,nel 1865, e in morte sua lui fondato Congresso U. nella mare del Museo a fossili Monta- Venere Onoranze Bologna (1907-908) terzo Balaena e storici Balene — del distruggitrice Mastodonti — Pubblicò di azione (1906) giacimenti Cenni — geologia (1902) Etrusca, 1902, U — noto: opere dirupata delPArpaia costa nel 1904) Sui — (1865). sue e della Veneto, dell'Emilia, Sardegna Valacchia paleontologia toscane di della e recenti più del Toscana, di sili fos- (Cetacei principalmente) del Piemonte, Liguria, una e note relative di e America. tentrional set- conferito, nel 1895, dall'Accademia Gli fu di Filadelfia scienze dei uno « per È da È il illustri più istituito premio geologia e nella Università di Bologna, di del del meriggio rischiai di dal Regno più volte 23 agosto morire Di Lucrezia di quel tempo fatta e 1833, si fui condotto », mia stesso Roux la prete, che temendo di libro battezzarmi che per nascite dei la simi, batte- mia scita, na- libro parrocchiale in quello del 1835, 15 ottobre, quando nel le allo stesso nata parto, temente, sufficien- vecchio ragione data alla chiesa sorellina al onorificenze,dopo nel ricordata mentre, vola bisa- chiesa. curato in vecchia Zappa, di trovarsi trova nato, registrazione delle questa precisamente una in j)o- appena assisteva breve, pensò dal è per invece del Don portato Roux. fossi vissuto alte casa, certo esser ed La strozzato. avuto vita fosse veniva leontologia pa- cui fu che, nel 1833, gravi pericoli.Un corso In Onorato l^egro,che avrei senza di 1890. raccontare pronosticò che, qualora la mia ». rettore. sentito amico mondo di Ad aver Hayden professore Senatore Ho da del geologi delle anni 50 volte più 129 CAPELLINI GIOVANNI il 17 « cerimonie fine,era settembre tesimali bat- portata dello anno. — Voi. ITI. 9 130 SCIENZIATI la indossavo, dono in al col i detenuti Arrivati presente il dottor portavo vanti da- passammo allora vi conversare di Santa di San Colombo ria, Ma- Venerio io era le cerimonie fra mettermi da era ed che di alla chiesa referens, poiché bocca, dalle malapaga, rina padrino, il buon curato don Fasalire sopra una seggiola e poscia, fece hoì'resco in la da fungeva mi che padroni erano pubblico. che che candela della dette carceri le quali adornava fiori che ; ricordo curato che palazzo comunale, all'angolo ove al erano di corona testolina,la bionda mia bianco il vestitino benissimo Eicordo dolce, ma strillai l'inganno, del- potendo non sale curato assi- accortomi subito sputai, e di poco prestarmi,fui volevo non un tesimali bat- testare pro- altrimenti. Tornati vi fu i un a ai rinfresco quali il marchese dei il costume casa, secondo parenti Filippo tempi, agii amici,fra e Oldoini ; molti dolci gettito di confetti e danaro pei ragazzi che, in graji quantità, urlavano la piazza che le finestre sotto guardavano gii ospiti e per comunale. Appena si udirono fischi l'uso dei raccolti e tempi!...A villanie,in segno di i confetti fischi grato animo, soldi, secondo villanie, sempre quei primi i e e ho a quelle più volte ripensato. La sorellina Anna, battezzata con me in disse, la dentizione. fui curioso della però poiché genitori trovai mesi, ove addolorò mi e io, che ma arrivare punito, presto esanime fece di deposta; stata fui sorellina della vano desidera- di era si causa, non modo disobbedienza mi 13 morticina; salottino vista la I la semi^re, nel soppiatto soli vedessi io che a moriva quel giorno, 131 CAPELLINI GIOVANNI damente profonmolte versare lagrime. apprendere Per scuola ricordai malgrado mia le metri, perchè i capitatami a cattivo carnevale in muoversi senza 1838 casa dei dopo cugini aver casa di codesti vedere le mascherine, di paio un dine all'or- dal suo giolone. seg- le molte cure Di Negro, dusse ri- mi il giovedì grasso pranzato parenti, ci che chette bac- Le piccola disgrazia, una partito.Era e, potermi a tenere esile,malgrado in inflittemi lunghe potesse rafforzarmi; per e per uomo, migliori allievi. il maestro discepoli crescevo buon riesci dita, non nocciòlo di erano questo rimproverato bacchettate i suoi tra annoverare mentare, ele- maestro e calligrafia; quel sulle alla calligrafo e ero numerose specialmente fatte musicista distinto un e, fui mandato Nocetti. ogni qualvolta orribile Io Andrea Nocetti, era la di privata Andrea Va, h, col Babbo trattenemmo la sera del per venivano 132 SCIENZIATI visitare a numerose di più agiate in trovato quella famiolia,una Spezia. urtai quasi avvedermene, lo contro produsse della di mese quale atroci fu i crale sa- ciò sibili segni vi- che apparvero dopo un sofferenze,saggiamente diagnosticata infiammazione per breve e mi quale perchè anche del il — regione seggiola: una convalescenza, grazie La cetti la suppurazione, non medico dal comitiva, senza con di spigolo interna una che, essendomi chiassosa a mezzo Avvenne delle alla tornai usò i mia saiia scuola a maggiori eh' io temeva nale! intesti- stituzione, co- da No- riguardi, potessi lagnarmi passato. ad cominciai cucina forze le tornate Appena per finestrino,dove portai qualche fiore,seminai così manifestavasi storia un del davanzale deliadi un po' di terra, piantai fagiuoli e il mio permisero, focolare sul arrampicarmi impossessarmi lo me primo zucchettine amore ; la per naturale. Frattanto di mio provare e, dovendo che riguardo desiderio la mia avrei fu d'imparare violinista, sava pen- attitudine scegliere uno alla mia non Padre, valente per la strumento, preferito il flauto ; ma, a suonare e, invece, mi il violino. chiarai di- avuto gracilecostituzione,quel esaudito sica, mu- mio fu proposto 134 SCIENZIATI ! fame leggere sapevo temente, di classe umida e buia scuola, si alla preparando sode farina e più e del più pronta. tortura In e fui ebbi a maestro Denobili, era nella ammesso il cui le un era più piccolo quando mati chia- che unite, sesta buon che certo vano facee novembre di anche classe, ma la ef- v'era abusava. ne canonico, affidata più bacchette usarne classe della riescisse di educazione pieni voti, nel a ova ornitofilo, quei tempi, il nerbo troppo, più Promosso d' presentare parte degli strumenti chi, pur in maestro si dovevano rimpiango, non torli con colpi di riga sulla punta meno o perchè quella piccola lìcace attendeva irrequieti erano cattedra dita, che delle ebanisteria, prediletticanarini, pastone o mio di mille granturco. Di quando di la presso avere il loro disattenti gli scolari per dei occupava segnante in- per tipo,quel mentre cacciatore,e, discreto un era sala una ebbi di musica, lavorava la amava vento con- ammesso ! Si occupava comunale maestro Bel Podenzana. Angelo cose, ed pian terreno, a fui italiana, in Lingua scuole nell'antico Clarisse: monache delle alle mandato fui anni 7 a suflScien- scrivere e pubbliche (Collegiodi Spezia) primo di » Poiché alla muoion d'ordinario pittorie poeti sicisti, 1841, latinità,ed don Ohecco quinta; tra i io primi GIOVANNI di studio le note per dai Ogni un esame temporaneo di regio d'oro con monocolo essere leggere Egli fortunato, ; chi prima sempre ne era e per di mi dai di seconda una recitare secondo, si le lezioni gli errori,che la classificazione rado, servir da farsi io ottenni gradevole che inetti e dal la vi procurò, fuori classe,parecchi compagni una ottenuta notava di voca Pro- medaglia l' aveva faceva poco Questo nome ne l'ufficio portarla riusciva esame Ohi E, poiché, non medaglia, annesso nell' Decurione, compagni maestro. se medaglia scuola. la ottenuto diseredato. dovevano di col s'indicava ; ma, chiamava ai fuori a stanze. circo- le della poteva riguadagnarla volta ad oltre — il diritto aveva aveva stone ba- grosso un secondo decorava anche mensile esame e che era singoli studenti, ammonendo e stesso il mese, tutto dai ottenuti i voti vincitore. claudicante,veniva era — incoraggiando il ad. avorio, perchè d' pomo con giubbone gallonato con feluca, appoggiato e quale, degli studii,che Eiformatore Comparetti, F avvocato levano va- medaglia una fregiato il grande solennità,veniva Il seguitato per- rere concor- per lira, della di forma in e materialmente die si faceva mese d'argento quindi, invidiato me. premio al ; compagni, di più 135 CAPELLINI era paccioni sca- svogliati. 13G SCIENZIATI La sesta la e nomi spesi nel!' imparare servito classe corso era 31 diviso del spirituale,del professore e il ; novembre 5 occorreva del attestazione pagella F sulla avere aveva d'iscrizione bimestre ogni per durre tra- e admittatur dal bimestri in già che di nome ann tica ; la gramma- pagella La il aveva agosto; Sacrae Donato, Padre. mio a alla al del quella era due latini vejbi e Historiae VEjyitome furono classe quinta direttore direttore degli studii. Ogni giorno v'era nella messa cappella mezz' obbligo al stato l'anno, B. V., messa alunni io fossi dalle rileva da era più o più alti e recitando ho si ricava nelle loro ed anziani a Pattevolte spirituali. prete migliori pagelle, che esse mese tre o con pieni di della me, si scuola che, quasi voti ; ma, birichinate seggiava, pas- il breviario. gelosamente pure i ; mentre studiavano, egli meno dei uno stratti i di- e ogni ; presentarne buon un fui promosso imitare di più giorni,esercizii sorvegliando Che predica lebrava ce- rosamente rigo- erano ciarlieri spirituale; due direttore per e si Congregazione e confessarsi Checco Don suoi di l' ingresso ; gii assenti, i la di sentire Collegio,ove le domeniche tutte uffizio della del dopo ora notati : l'obbligo per i compagni non di rado servate; conpre, sem- voler assai mi GIOVANNI punizioni, che buscai lo per ammetteva non ilarmi del privava tornare lo stesso misero il al mai finì Madre anni dieci A Arbasetti del mio fiutato ri- me in odore prete, non lo volle non di avergli non castighi che quarta, affezionai fin a impietosirne allora in studii,progredendo sicché, in mi spesso mi procurato., ero mi di d' animo. i molti ingiustamente a^eva da morente perdonare potuto ma accortosi fierezza letto,confessandomi suo don mia e contentava qualche ristoro,da precoce santità,e sì quale, Quel piccolo spione di accusarmi severissimo busse; digiuno, offriva con ad si di doppiate rad- desinare, obbligandomi maestro, languire, mi venivano condiscepolo,il un non dose scuola a di scuse; buona una mi casa poter correre Questi era Padre. mio presso a zelo di quale godeva 137 CAPELLINI non col e maestro maggiormente nella poco d'anno, ottenni agli lingua il tina, la- primo premio. don Anche Arbasetti più colto, molto più tenuto in sapeva insegnare. conto Frattanto, libro sfasciato di canonico; ma era svelto del mattoide, cominciavo e poiché non la mia famiglia spendesse pensai di provvedere da ad Denobili ma me. era e qualche avere sperare legature Alla : dotto era potevo per molto di che libri, cartoleria 138 SCIENZIATI andavo Barone la per a bastò mestiere del ebbe ferro nelle studio. cui in ore Ma, per libri rilegai dallo riposarmi danari mancarono ebbi la anche di buon'ora rendermi che raggiai, avventori, m'inco- mi non qualche e potrebbero, però,, potuto libri,ed comprar di più poco M'industriai primi trovai a appalto nn torchio si i avrei poiché così in così il lì di che, telaio,un un modelli come rubare demaniali. indispensabile. Non proporre quella bottega, competitore libri procurarmi in modo di per rilegature di per legava libri, necessario, per all'amico; mi tempo, il Barone d' intrattenermi più talvolta l' indispensabile comperare scuola, e, poiché me di a zione soddisfa- utile alla mia famiglia. Trovandomi in stretti inglese Ooates, di darmi chiesi però essa fui la quanto proposta della pensai tempo maestra ; ma presto di per lingua potere idioma; ed invece a cettai lingue, ac- riuscii a Allora saperne intrapresi ed in breve della meno così cominciai la a grammatica studiare da mi Amante buona l' inglese, continuando rifiutare,mi comprai e signora suo delle francese far colta del studio miglia la fa- con spagnolo. abbisognarmi. poteva studio e lezione lo dello sempre quella a esaudirmi, d'insegnarmi come a volle non propose lo qualche rapporti me essa del house Mul- codesta GIOVANNI seguito approfittai di parecchie lingua. In circostanze Xella esercitarmi per 3^ ebbi classe teologo Bacigaluppi, il carissimo talento spiegava la pittura ; che mai il e di Fossati, disegni di la negli pei a me, nelle mie di esercizii del lo prime gavo pre- sioni escur- anche nel Neve per della gii casette tardi più Madonna dintorni Sempre per figurine e allorché sia accompagnarmi presso già ricusarmi,sia quando geologiche, accogliendomi studio che particolare per così buono sempre seppe di farmi il canonico corderò condiscepoli,ri- inclinazione allora presepio, i e, tra pizie pro- praticamente. maestro a Agostino e nulla chiedevo per 139 CAPELLINI golfo della Spezia. ad pieni voti, passai di mantenere cominciai voti e la zoppicare a dovetti Umanità; il prof, don pili i pieni ottenni il primo torica,in cui,fortunatamente, sostituito ma disciplinanella scuola, : non ripetere rigermi di- paesaggio, specialmente disgraziatamente col prof. Balestrieri,colto incapace suo Pietro di anno ret- fu al Balestrieri di Eighetti Pu- gliola. Dal novembre tirò innanzi alla 1847 : dal fatto in casa al 1848 Collegio convertito ci accolse 9 1848 agosto meglio, quantunque politiciavessero di studiare al in sua ; caserma, nimenti gli avve- perdere '49, essendo don frequentavo si la voglia stato il Eighetti il secondo 140 SCIENZIATI di anno rettorica lottando amore, cominciai e rimanere non per studiare a coi secondo ac alcuno. Xon torie,pensai raria a delle contento studiosi,col in e fine di melagrano fu ne Tutto andò al di ciò che suo adunanze, documenti il ; del soltanto mio al con la fisica, e, al mio materie non la titolo di 1849-50 Angelo Da compagno, al president( registro delh a socii, car come filosofia mi le ; in pieni con trovai in class( quel prim( matematiche ciò formava valente dei lista accademico. Pozzo studiare andarono rono dura- mostrarsi custodito nel mentre il e sempre corso il sempre finche osava restarono primo fui gli esami?... Ognune dopo me ho si dovevano anno gonfie, piaceva tanto pre qualche i^iccolo con vele ; i a regolamento; sedute a pensai leghi, perchè regolamento premio, e a che Promosso voti i col segretario.Ma ricordi ii Concordanti Io giacché nessuno lezioni, conto per il aiutai alle e più compagni dei V emblema. intervenissero annoiato Eigbetti componendo esercitarci, compreso segretario ed le i fra s' intitolò tutto, lavoro. lette versi. L' Accademia parare un'Accademia alcuni unirono si prosa fondare di gliauspicii del prof, don sotto me occupazioni obbliga la mia delizia, lettere, tali nelle genio " ,• percui, non 142 SCIENZIATI nità, ed io accettai così potevo occupare che Quattro nascini, che prima a scuola poiché,non di rado, gli mentre scolaretti di delle maggiore regalate le Martin; mi maestro io dello paginette mi voluto pensieri si prestate Kon ebbi di tutto della e fisica. mi e ; tutto tutti i miei arzigogolare fare fisica, per e e menti, esperi- conchiglie, meraviglioso pareva che trasformato conoscere, nelP di auree bene so più pace, accentrarono la e m' innamorò raccogliere pietre,alghe giacché Aimé- Luigi giorno vedere,tutto apparecchi comporre di naturale in giorno tutto sperimentare. state erano saprei ridire; ma di così Alla provassi leggendo quelle non sentiva avrei io naturale. decisamente Storia della Qual fàscino storia gentilmente libro quel posto, leggendo qualche Sofia » a poli disce- e dormivano, Svanascini sorelle Lettere « studio di o del al mio ero ancora furono di lettura fisica dere spen- la campana impiegavo quei ritaglidi tempo libro dovevo ripetizione d'ore terialmente ma- famiglia Sva- nella chiamasse collegio ; e, ebbi cui meno ore libri. legando la paio un parecchie scolaretti per esitazione,giacche senza e degno attenzione. In pila barone casa a trovato avevo colonna Luigi che D' mio gli Padre Isengard, cui avanzi aveva riteneva di avuta unn dal l'avesse donata strofinando gatto; buono specchio da stesso apparecchio il da : avrei soltanto ed prestassero qualche ferro nelle lavorare fra i loro primi le disastro o che e in meschinis; vandomi gio- rendo ricor- spesso mi dei miei avrebbero e permettessero cominciai e molte più a tende, ; s' in- compaesani tardi pile nette, macchi- altre l'attenzione attirarono che — classificato allora mi elettriche,quadri Volta quali i)resto tanto bensì un e fisica, elettroforo botteghe, diverse, galvanometri — di una un macchine fulminanti, pistole di mi egli dovevo gP indispensabili apparecchi costruirmi non che fabbri,falegnami, orefici,perchè a di una compresi esame un del Babbo tornio del e vetro, questo anche elettrica macchina di esperienze. Io Collegio possedeva sima Chiocca canonico forato, sciupando e tutto fare per pelle di una con potuto prepararmi qualche subire d'anno fin disco con tagliato aveva Leida, dagherrotipo un elettrica macchina me cugino mostrato a^veva stesso di vetro il Sarzana a di bottiglia ima canna una signor Ooates il ; presso caricare visto avevo mi Volta lo stesso 143 CAPELLINI GIOVANNI tieri volen- fra i matti il degli emigrati politici, che, dopo di Novara, in buon si numero erano rifugiatialla Spezia. I primi meritavo di che essere capirono eh' io incoraggiato, per lo furono meno il ca- Itt4 SCIENZIATI pitano Ciceri romano, Eota fui loro di Como, musicista in posto scultore Barba-Troyse di Bergamo relazione tutti con mezzo ; per grati emi- gii lombardi, toscani,romagnoli, marchigiani e qualche assai bene fui d'anno fin una visita ogni qual di aver e in pronto ebbi pubhlica beneficenza», in di anno doveva volta premio per : mi di fisica ed secondo al promosso filosofia razionale La costruito aver l'esame per la quale questa filosofia, « di ero graziosa esperienza. Così nuova, preparai amici apparecchio nuovo qualche buoni annunziare loro potevo quei di onorato regolarmente volta tutti da napoletani, e essere il Degeranda opera fatto af- me per inutile. Il professore di nuovo Sgorbini ; fisica ormai ma io sperimentale, naturale in badare a ciò indubbiamente avrei più era con me Precisamente pensiero facile era di le scienze cosa tevo po- di pire ca- tive, posibuono suno quelle discipline,nes- ed anche lo bini Sgor- indulgentissimo. dopo alla mia ; ormai contrariarmi osava storia andava prete qualche fatto,coltivando nella assorto in iscuola neppure fortemente amando Luigi chimica, nella il buon che predicando. E, poiché che, tutto era nella generale, e filosofia fu don ripenso secolo, torno mezzo vocazione a tutte per le le scienze che difficoltà, col rimentali spe- ebbi a tutti proseguire,pur avendo non cordare ri- caro incoraggiarono dimenticato più lanciati furono mi che m' che coloro è mi poter riuscire,e per superare 145 CAPELLINI GIOVANNI i frizzi da volte a invidiosi, impotenti e maligni. E qui, prima di procedere oltre,aggiungerò fisica e mio sul parole due storia naturale in seguito tardi,ebbe da scientifiche, che serviva tornio del mio per la costruzione dai gabinetti era Padre lina di era mi era Una — Voi. III. il tornio certe famose, in stanza da gname, fale- la per renze Fi- tura lega- finestre, di ricevimento a muro con presto impossessato a di piazza comunale, la sala copiai e due con seguito che banco anche serviva che Canale, lavorare macchine, armadietto gli apparecchi Roux v'era giovai piccolo un piccola un del fisica di Pontremoli pure una vi esso mi tanto finestra divenute quali guardava costituiva poiché per delle di libri. delle vicolo ormai di cui io mi dei dai vato colti- piccola cucina ; nella quale ; v' politicie una sopra tabacco da scatole fiore a tato visi- essere che, fanciullo,avevo Cavour Corso oggi più illustrazioni uomini prospiciente sul cucina della di onore di di Piemonte. accennato qualche dirò come eminenti grandi Principi Ho F gabinetto e che, da ammirato ed Eeali laboratorio mano a per mano e, vetri, dirvi custoan10 146 SCIENZIATI costruendo. davo di Padre mio tempo un Attìgua v'era musica, metri quattro di parte con collocai stento, già i di fine dell'astuccio di gabinetto di morte Mio Madre Padre, parenti di presto gli non mi fare e di Madre pensare del tenera grafo televolte zione commo- codesto di mio disperso dopo potessi la fruire (nella famiglia non a mio e, modo ne troppo aveva di sarei mio. suno nes- arrivassi o tisque capisse non capire stato pellini Ca- prete, un quantunque — comodo a mi eh' io Padre ch'io fu vi oggi) abatino tornasse mai chinette mac- ! Più eh' io l' illusione pure dichiarò di vorai la- ecclesiastico,proveniente mia da si facesse finem, sperando dal 1500 vestito delle Nobili, visitatori Portovenere frate quale (18G9). benefizio qualche un dei il Oecchi padre fisica,andato mia da 0 vi e grande con entro di sfuggire lagrime visto dagli occhi in una chimica delicate e detto del segnali a né bro ingom- ridussi che, o procurarmi. potuto avevo parti più le dai libri pochi tre fosse di e quel bugigattolo, testimone di fisica colo pic- a quanti sospiri,di quante aspirazioni fu Di ho e, benché più disparate, ne anche lezioni superficie di una laboratorio a dato sottoscala, ridotto quadrati, le cose anclie aveva un camerino, quella sala, dove a non — libero Io, per di timore 147 CAPELLINI GIOVANNI reverenziale,e perchè intendeva ad il mio ogni patto Alla metà stava per avrei «d potuto secolo essere lingua so che italiana ! prediletti dalla morta la ai La si gii dei uno Xicola suoi de' miei volta avrei io fare, saputo e di studii uscito nato abbando- rivolgermi già mio sentito ri- i miei accolta, signor Montebruni, foglio,mi reso studii dei conto quali disse a mi che che Svanascini,il quale Spezia a figli, quattro facevo una dei recasse occupavo. gegnere l'inche temeva nocumento quali, come quotidiana il sero potes- principalioppositori fosse da la avrebbe fu non al proA^- perduto avesse domanda era partenza accennato, e comune, Consiglio non servire fu minori quel ai una libri,ripetitore stentamente, doveva restituendomi la mia di ad sussidio,giacche un fratelli segretario del che anni, di filosofia una Spezia, chiedendo piccoli guadagni. Pare 17 latina,meccanico, e tentativo famigliaviveva il ammesso occuparmi danno, quando e subito potuto di primo municipio, vedere corso capisce che, gora crarmi consa- tonaca. Il mio mia Si ad soli a il mio avrei cosa di continuare pur XIX, Abatino, legatore di di era chiai all'insegnamento,nicdisperare dell'avvenire. compiere Università. non del raggiungere e senza sempre, io fine, che scienza alla di ho già ripetizione 148 di SCIENZIATI lingua italiana retribuzione Io di L. la latina,per e 10 complessiva mensili! mi scoraggiai più che ; ma, frattanto, di filosofìa razionale,continuai ad occuparmi di fisica ed un anche di chimica, giovandomi poco dei principii elementari di Chimica minerale di Francesco Selmi,allora professore nel Collegio Nazionale di Torino, un metto voludella libreria del popolo italiano, pubblicato dai fratelli Pomba, nel 1850. Un ufficiale della marina degliStati Uniti, Edoardo Barrett,da poco tempo sposo di una bellissima signorina,la contessa Palmira Arriaveva brocchi, preso alloggioin Spezia,in una casetta storica, che si trovava ora scomparsa, bergo Passano, in cui era l'Alpresso il palazzo Da della Croce di Malta. Il Barrett, che s' interessava di storia naturale, si un poco fece presentare a mio Padre, il quale fra le altre cose, si occupava di tassidermia, alcune perchè gli preparasse pelli di uccelli: non — — ebbe di a così occasione di vedere e'intendemmo fisica, fare insieme fare vetta subito e macchine cominciammo rali, raccogliendomineescursioni, piante ed animali. una gita al Monte Napoleone aveva forte,pensammo guidare da le mie Avendo deliberato di Castellana,sulla cui fatto incominciare di abbreviare un vecchio un doci via, facenche barchettaiolo, la lòO SCIENZIATI carico tarda a Castellana di fossili dei quali in seguito trovai fraliassici, abbondanti più Col di {Corso Beudant cominciai Mineralogia) di studii elementare predilezione dedicarmi Geologia avviarmi in alla e ai miei seguito per abbandonai dopo, tutto altrove. di dirò e anni quali ragioni, alcuni Fisica, per ad in- esemplari conservati meglio e seguenza con- per Alla avanzi importanti pure averne rabbuffi. i meritati raccolsi senza non sera, Geologia la e alla Paleontologia. di Prima il famoso finito aver razionale, avvenne d' allora fin di fare farmi ricordare, perchè di opportuno una condiscepolo, caro figliodi modesto un sottile;poche mi in pace, ricordo e più che agevole pensarono morte cosa che non di in che uno moriva di aver Maestri studente fare si come suo cura della avuta usava egli così presto fin di vita quanto occhi affidarmi per aveva si dovesse di mal gli amici di ne Oriani,, chiuder agli trascurata. più Baldovino chiamare, donare si trovava bronchite qualche fatto da di raccomandarmi per salute stesso, la pire ca- divisata stato muratore, prima ore aveva libro qualche per sarebbe non poteva avessi che, quando cosa, si credo che retrocedere. Un mia fatto un di Filosofia corso e per poli condiscel'Oriani fare per qualsiasi; ed io^ avendo di accettato al R. Provveditore il Oomparetti, dicendo che avrebbe aiutato fu si facesse e non nella giorni tutto setta chie- mi fu bene la E i mio Padre; NELL' POVERTÀ ONORANDO IL E DEI UTIL TUO A SOGNO e ORO DEL POTENTI MENZOGNA MERITO PROVA VOLGO INERTI di Righetti in casa di il funerale leggeva, VERGOGNA DIMOSTRIAMO ESSER si della l'aiuto : VIKTÙ SIA ; don preparativi, con iscrizione IN la paio un circostanza; porta della chiesa CHE chiesa tenacia organizzato escluso altre, questa dente, stu- s'intende, in capace, per fatti Sulla allora nella la con e sentiva non Sgorbini, disposizione. l'ardore furono NOI il funerale pagando, e, l'iscrizione parecchi, quest' ultimo fare di don Righetti e di nostra a già le rifiuto, abbastanza altro don fratello tutto si fece. tutto, Giulio deciso un fatto che pensò quale dettò oppose era Sant'Antonio, Con mia s' dal chiesa indirizzai,anzi Collegio. si di quale consigliodi Col m' sporre di- e agli studii,l'avvocato permesso del offerte raccogliere funerale, un per 151 CAPELLINI GIOVANNI tra 152 SCIENZIATI Provveditore, Il R. seriamente l'ebbe figliodi insisteva fatto « anche pia contassi ripostai che In « dirsi « deve venire Per gola invidiato valeva allora bolognese, « Asinelli oggi su di della ; essa la il passa onore o depresso stesso Sj)rugola, e voi fortunato ben può ; ma non per nella che dire della torre Sprugola più muro veva scri- 1861, nella nato all' ombra nato i numerosi di Fisica nell'estate e Storia del di cinta visitatori naturale condusse 1851, il canonico Fisica N'el non ciò ». Sprudi un degli esìste e dell'Arsenale Marina. E. Tra lo ramente since- condusse si Spezzino, dirglinato uno » più di stato essere appoggiarsi ». : si fa molto che non non era, egli godè cavaliere. Guidoni egli meco e Capellini,tuttoché dire sento di ; : Io, monello, prudenza amici che che hene, ma com'' trionfi Girolamo Il « neppur perfetto da a del vamo ave- dire fece me a ; soppo, un miei dei « ad era povero, apiìoggio». suo tornammo seguito sempre sul « stato sarelbe troppo vigiliadi farmi alla era studente uno per se inquilino; epperò modestissimo che, l' Oriani male, perchè a suo un quella volta, per nel Seminario del mio gabinetto 1' abate e BattoUa, fece mi scere cono- Luigi Marsili, professore di Pontremoli iemporaiieameiite, per mezzo dei ; quasi di con- signorMerani, Oaimi a il e Spezia e andare poiché lettere di Padre ]Mio durante di prof. Botto le di Fisica macchine, sue poter ivi i e mi Torino, i intraprendere di guida e trovarmi per di del mattina con di biano barroccino un ; ivi proseguire riva destra riva sinistra per via una del Magra del fiume mulattiera, detta delle Santo Stefano pure .giore di da e ad due dal incaricato Sicilie, il Ducato e, per di 1851 timmo par- la strada arrivammo via rotabile la cessava servirmi pensione. agosto Buonviaggio, quindi vidimato anche 13 stato era per delle del ivi modesta una Eegno qualche messa; anche rappresentare la Parma, sua regolare passaporto, Console Vice musicisti, perchè accompagnarmi, di Muniti Pontremoli dirigere una volta, per pensò in aveva tra conoscenza altra il Il Marsili bagni. gabinetto suo delle per speravo entrambi universitarii. corsi di il riparare qualcuna promise dei Pontremoli a vedere per vacanze, Alessandro conte figlioGiuseppe, stagione la offrì di mi unico suo per il anche conobbi notaio, 153 CAPELLINI GIOVANNI e rozzabile car- ad Al- bisognava mulattiera,risalendo fino vi ad era AuUa: un'altra la sulla strada Lame, che, partendo da passando per Oaprigliola,arrivava Aulla quella della coloro che essendo ; ma, riva destra, non muovevano da forse era pegferita pre- Spezia ; lo 154 SCIENZIATI anni fn, invece, quando, pochi di Modena trasformò la Albiano Da ad barroccino, noi e AuUa, tammo segui- trovammo quale giungemmo un la sera Pontremoli. a Il bravo canonico Marsili presso l' ombrellaio pensione una che casa del si trova Spezia a mio ed io mi costruire, facendo Marsili sarai ». del mesi della piazza giorni dopo, circa per un macchine fatto avevo da da col me : studio Fer a e tornare l' al- magnetismo, dell'elettro- anzi questo buono era avendo tutte lo maestro, « impegnato dopo, relativi del 31 agosto trovai diletto L'augurio esattezza, nella appunti per sera firma sua sentii di Nobili di la la Eomiti, trattenni allora quaderno Astuccio con per fatica. un pugno diresse esperienze, completando fino quanto immensa In di due Padre, prendendo note, disegnando mese, con ci all'angolosinistro Vescovato; tornò mi ad asinelio un baule piccolo sul ruotabile. avemmo piedi ; giunti a altro AuUa il trasportare per strada in il Duca dopo, scritto autenticato con e questo da quel momento dal Marsili,pochi riprodotto,con le macchinette la massima deìV Astuccio di NoUli. Poiché Municipio, a studiare non avevo e poiché Teologia ottenuto non e sapevo peggio il sussidio del rassegnarmi ancora ad en- di Spezia, pensai procurandomi così a Torino la dell' Sarda-Velociferi da Faceva ero freddo vestito Con mi che d'aiutarmi maggiori con le tempo pazienza. non a mi mezzi ad di lasciarmi a e senza riaccompagnarlo essere M'invitò alcuno. a avrebbe da Spezia, mise pro- gnare guadasul fessor promi non occorrevano raggiungere mio e al potuto; quale che scoraggiai; ma decidersi sapeva presentai fondate riuscito,ma tutto, pur mi il ; moltissimo. trovar per Cappellina, sarei sconosciuto me gentilmente meglio la Torino. per soffrii lezioni, erano che Disposto a Marsili speranze, dissimulò scopo, e accolse come Domenico e di lettera una celeri/eri in e ferrata, con allora leggermente prof. Botto, le fino timmo par- vettura con proseguimmo Arquata un strada colla corrispondenza novembre giorni fummo Arquata, per Mio alle 7 di sera, novembre, Genova Impresa quale due petizione ri- restare per il 4 e Spezia; dopo il 6 Genova; da i mezzi accompagnarmi, lasciammo a qualche frequentare quella Università, e volle Padre candomi sorte, re- commendatizie, trovare potuto in tornato la ancora lettere con avrei quali le Sarzana, tentare Torino a per di Seminario nel trare 155 CAPELLINI GIOVANNI il mio Padre in Torino con seriamente amorevolmente dichiarandomi non chissimi po- dato affia che 156 SCIENZIATI sarebbe non tornar solo. La sorte Disperarsi mi buona che in col città ; e, di il tra il contino lezione vitto buona Magra il della in grado mi quanto tardai presa zione. risolu- sollecitamente rispose e qualche per compenso, senza anni il compagno egli III Carlo canonico Fisica. le con fui,più che il indivisibile Guardia Duca studente del e pel fiero di momento più a liete speranze l'avvenire. due Caimi, provvedere abbisognava per Per di aveva palazzo. Accettai suo per pensato esitazione, e partii immediatamente, essere parmi occu- non Verde, Fisica,e offrendomi, per alloggio nel scusa mi avessi se e lettera Oaimi Giuseppe, impegnandomi di e germi spin- potuto il conte avvisarlo quella mia voleva prof. Marsili, optai informato tenerlo ebbi la anche segnarsi ras- Spezia, Padre io, con poiché scrivergli,per A a mio avrei Fisica tornare a ed Pontremoli codesta di Tornato seminario di detto destino. avversa. inutile;occorreva stato ispirazione: al lasciato evidentemente era sarebbe al una lo avessi sopravvissuto,se di di del del Parma, Marsili giovane Corpo Teologia, prof. maestro, io di S. abatino, assistente per le l'amico conte A. E. lista, natura- onorario lezioni di 158 SCIENZIATI bergo modestissimo, insieme i con OafiFè Ceppellini ; ivi ebbi 1' onore il quale dal presentato conte, che dichiarare brevemente figlio.Esposi presente; nel III seguito giocati; dire devo di sapere Calmi che il Duca che Ella di gabbato, perchè il per prese chiede H con Aiutante. duca del in tiri che da soggiunse : ed è amico « gli rono fu- temere, A ospite me basta del conte e ». L'Ufficio di suo scrisse sopra suo v'era non me per al brutti di di a leggere, seppi senza e affrettò correntezza e firmare ricatti di essergli ; il Duca quanto la carta questa bonomia Per Carlo passò indi di chiedevo quanto tutto al sera l'amico senz'altro,vi e, si concede lapis : col la domanda mia tare presen- la si e prof. Marsili col poter studiare la ospite suo ero e andammo domanda, mia la il Duca veder soldati, passeggiata la fatto quali aveva cajìorale! Per come coi suoi restare per restare negli Finito il per Partiti Stati in anno a parmensi ricompensa lezioni ottenuto e tempo per del Corso le restò Pontremoli chiesto avevo preparare oft'rìdi condurmi vacanze io primo prof. Marsili, di Polizia di Teologia, dell'aiuto di mitato. illi- statogli pre- Fisica,mi Firenze, approfittando delle estive. nei primi giorni di agosto del 1852, 13er circa un breve abitava distanza Caselli,che e fui gli arrivo. fummo mese, Marsili, che da già Amici, Cecchi al padre meccanici, qualche del Padre della e Più tardi ma Dal mio e, finché rapporti ; del suoi tornai dell'anno la cominciato gabinetto metro, vidi cose in Amici nel 1861, parenti, a nella e una pila a mio morato. inna- rentino; fio- padre Cecchi carbone, una imparai e buonissimi la molte durante dotta Pontremoli apparecchi del da rinnovai noscenza co- lezze gentii primi città. nelle dizioni con- largato al- avevo scientifica corrispondenza nuovi di tale, quella capi- precedente; però mia tutti a diventar di di telegrafo a segnali,che un zione rela- subito sempre soggiorno novembre strinsi in sentii assai fummo Bologna mio cenzo Vin- inutilmente! Cecchi dai a parlare volte Vincenzo in ebbi mi chese mar- tutti cercando sentito più sempre con il ottonari, con avevo visse, e soggiorno quale padre del nostro stesso presentato con cosa; tentai pantelegrafo suo Caselli,conobbi fui di cui tanto nel il a l'abate dimorava quella casa preparava zio dei uno Ognissanti: Borgo Antinori; quindi approfittare quali in l'abate Dopo chiedendo A ospiti di presentato, il giorno con mesi 159 CAPELLINI GIOVANNI ; Fisica, tra e 1 avevo veduto un galvano- camera lucida. 160 SCIENZIATI Il Oaimi conte giovane ripreso servizio lezioni di Fisica erano momento non Pel mi le mente ciaguida predice pane Lo scendere io Ma di e, come è duro di aperto rispettabile famiglia patto da di poter studiare adoperò conte si vicino ; ma, quelle a alquante avere mi poco, ad anche quando trovai altri esami per tutto in di di avendo il in conte che quala libertà,tanto mio. E il giovane il piacere di avermi che concluso, an- pareva fine parmi occu- precettore, sfumarono. speranze di prof. Monici col come ore via innanzi. modo pregai cotito per buona collocamento un rare dispe- naturale, Parma, di trovarmi scale. volevo aver Storia di calle l'altrui non corrispondenza Università Giuseppe di Oac- sale alto, tiravo in navano tor- : di per mi quali tardi,una o idea nelP seriamente della e guardando sempre anche sa trovar, presto d' uscita Fisso come '1 salir e renza, e, in appa- le con F esilio arrivare; volevo le assai ma di rado sì altrui Lo che Alessandro conte parole Dante a proverai Tu col parassita; non un alla risorse ; avevo fargli da segretario per come capii e finite. di restare rincresceva solamente il Duca presso frattanto aveva Così, a d'anno Teologia. e mi poco parai pre- Durante ivi fissato avevano Barba del Il durante recò la di Croce in stagione della storia di le tra e e per farne per Famiglia Beale, Spezia,per trat- dei poche di mezzi, bagni, e prese dei EE. cipi, Prin- da cose Fisica che vedere, netto, giova- un appassionato ma di condurre cultore sé costruite da naturale, aveva studiare, pensò la Famiglia per Eeale Capellini. casa Mio Padre, Principi avvisato visitare di confuso volta la e Famiglia il del desiderio turbato, ricevè mi alla nuovo Eeale e fece scrivere Spezia,ben sarebbero le e tornati mie E, infatti,il 31 — Voi. UT. EE. il suo prima una seguito di Eossi Eoux dei vanni, gabinetto del figlioGio- luglio; ma, poiché io era Pontremoli, così la visita fu breve la fine di che Malta. le macchine privo a occasioni general Eossi,governatore erano da dimora; Ciceri che la saputo che, vi gliemigrati con loro avvenne alloggioalla visitato essere naturalista luglio 1853, si tenervisi mio nome. Frattanto di Spezia, il le buone giovane il conoscere il 5 la trascuravano non parlare ad relazione in erano da assenza continuava gabinetto quanti mia la 161 CAPELLINI GIOVANNI a collezioni ancora vedere di agosto 1853, Storia fui io fossi i EE. le a il generale e che, quando volentieri verso mie cipi Princhine mac- naturale. avvisato di 11 162 SCIENZIATI il dopo poco di onorato stato,per di tentassi che e un'era di le dame far col terminavo nei prof. dal il Eeale conte di Bogey di di e Priola e Umberto, col custodito mi ; le Alberto Villamarina, la Amedeo, l'abate in Natalia Maria i loro ricordo quel Principesse miglia la Fa- di il era ne tenenti Eovere Gian e Maria Pallavicini marchesa contessa caro Della Federigo la stato era generale Eossi, che microscopio il scopio micro- un Accompagnavano dame: due zione prepara- Principi Umberto, i EE. Carlo marchese Pes cola pic- vicegovernatori, allora i governatore, colonnelli una Furono, Marsili. Pia. Maria e più qualche gentilmente mia casa Amedeo, Oddone, Clotilde modi funzionare vedere che Amici, giorno, in Principi,, accompagnavano microscopica, giovandomi prestato mia elettro-magnetica,il telegrafo, macchina di sarebbe i EE. ore, io faceva mentre affabili, e li alcune s'intrattennero, per il me per commozione la che i cavalieri e Eeale. inutile e Genitori, coi quali miei dei fu nuova, descrivere volta, Famiglia indimenticabile Quel giorno principio seconda una della visita una modesto il mio mezzogiorno, sarebbe gabinetto esperienza,perchè, interessante qualche preparare de Pia Foresta. vollero capelli,ed dere ve- io quel giorno ho tunato. for- La piazza povero di Piemonte giovane studioso Visitatori Augusti mi strinsero la più mi di Savoia di Lui ; da avvenire fu il mio s'interessò antico più « alcuni Per rimase rivedere intrattenermi potermi Fino Fisica. dare tutto di mia di essere stesso generale col portunità l'op- Eossi e della tenevo il e di sore profes- dell'opera preparatore per le t?ue generale Eossi, nella efficacemente chiesi preparatore in versità Uni- mostrava malcontento di progetti, della facendo prof. Botto, Assistente Eeale allo studio poiché egli e dirsi volte ai miei prof. Botto era coadiutore come più il andavo non lezioni,d'accordo dallo e, quanto Marsili di Famiglia ebbi il Torino apprezzare la interamente con suno nes- quanto anche dall'apriledel 1852, mi corrispondenza e ». lui intorno con di quel giorno, io ed raggiarono m'inco- Protettore per giorni ancora Spezia alla di per amico gli promisero riguardava, compiacendosi il mio per gabinetto, mano, mi e , Umberto tugurio, il mio lasciarono mio un Eeggia. Quando j)erseverare del interessarsi presso i carabinieri al mio ripetutamente a visita i EE. e ; popolo, applaudire e in in cambiato ore vedere d'onore servizio facevano poche di di gremita era novità Principi EE. comunale dalla attirato 163 CAPELLINI GIOVANNI aiutato di essere presso ranza spe- anche minato no- il prò- 164 SCIENZIATI di Fisica fessore ricordo Non domanda; bene ma fosse come è breve anche e per in Piemonte nel trascriverla. Tralascierò del Determinazione; esistendo « può « tobre Nessuna di non era in uè quella poteva altre di della un era università Torino, 21 non vSÌ Ot- così,e fare per che ma altrimenti non si eccettua quanto bene. e alla del ciò Torino modesto un molto tutto il professore di aveva lettera una palmo un Università pannicelli caldi mezzi, con se italiane, occorrergli per m'incoraggiava; aver non persuadere Matteucci ove ricevetti di Torino, assistente,né ; eppure Pisa, l'effetto dei legge: aspira restai Quasi contemporaneamente che si ! Fisica preparatore lato un ». potendomi avesse è classificata: dall'altra: il ricorrente di qui glio del fo- questa rubrica alla domanda. firma non naso, di domanda domanda, Sarà facile di capire che di la degli Studii Da signor.... dal Università luogo 1853 Archivio Storia la della cui nelP far mio quanto inaspettata; la mia sotto Gl'impieghi « la mia la intestazione inoltrato foglio: Oggetto « Torino. 1853, ritengo opportuno nel quale ufficiale, Bicorso di concepita nel conservo fu sollecita per risposta che essa Università della nota nisteriale mi- prof. Bottoj faceva mi ; io sentivo poter frequentare bisogne una uni-; 10() SCIENZIATI lettera Questa poiché nello per la vi non stesso posto del quella a a Beale domanda per mi sarei professor Marsili di al di non avrei direttamente alle al signor dalle mia mie Quell'anno cuparmi oc- stinato, de- ero mio direzione benevolmente anche era i pretore a Porto a i codici di vita e, dal e Regaglia, Firenze con delle vandosi tro- la ricerche prof. Mantegazza, divenne mezzo e successo antropologo. collegialetrascorse per dati affi- Venere, quando, Colombi, s'innamorò aiutato colta, ac- giovanetti Ettore .1869, esplorai rapidamente, Tobia ad il vivo mia la fu domanda preistoriche 3, abbandonò bravo rispettive famiglie. cure, ottobre dei moli, Pontre- col Rettore sotto aver causalmente Grotta di ufficio,al quale che, in seguito,essendo nelF della e continuato così,nel 1853-54, tra e quella piuttosto giovanetti provenienti ma Questa ed di di Torino trovato ancora nuovo espressi abatini, infelice mezzo, Fisica. Quanto desiderio suo il seminario per il Moncalieri a e, per l' Università scrissi accettando offerto,e dell'esito accettazione ove perdere, il generale Eossi Famiglia mia da Pontremoli, stato era riferita, e^ sopra tempo tempo informare mia giunse contemporaneamente Ministro era mi che mi del Bertucci,potei procurarmi per me giovanetto alcune belle fossili conchiglie 167 CAPELLINI GIOVANNI dei dintorni di Oastellar- (iiiato. in Vivendo belle di e mi brutte,e convinsi vincolarmi dovuto Trovandomi col alla del vidi collegio,ne e che giammai penultimo 1854, sempre sacramento! nevale car- degli amici mezzo per avrei le ferie di Spezia, per di seppi ne esuli,Ciceri,Bianchi,Barba, Oicognani, conobbi cari due Francesco senesi, Cerretani, emigrati pure rive sulle del Bernardi da e alloggioin Golfo, aspettando di Croce Malta Enrichetta essendo nel villino un aveva e Martini e rimasto la bellissima Collegio Tolomei. della Storia in Bologna, la guida zana. si del sé il celebre Trovandosi Spezia e ci Castellana ammoniti nioli e ed altri il Bernardi -lotizie sul carbone appunti nostra di mi per condussi di marzo me Pontre- a fornirgli Borgotaro Galvanoplastica,e nel sulla raccogliere con raccomandava corrispondenza di Sar- cominciato fossili. Tornando fossile di sotto ci incontrammo seguito,lo Coregna a studiato botanica aveva raccogliere conchiglie,e così ; in simo amantis- era Bertoloni a conoscemmo consorte figlioGiuseppe, di Antonio in la avendo occupato era aveva figliaGiulia, Il Bernardi naturale, l' indulgenza all'Albergo annesso Siena in Bernardi con fugiati ri- tempo poco granducale.Francesco preso Piero e e alcuni così cominciò 1854. la 168 SCIENZIATI Con lettera esemplari e di da lo che di mezzo Vernazza Sigillina di farne cenno a conosciuto egli aveva occasione Bertoloni,in di Giaredo Eocca a poco interessavo Guidoni, cuni al- accompagnavo diaspro degli Stretti di questa, Girolamo a marzo lignitescoperta e, per per del 15 di gita una delle signor Piccaroli,ricevitore col Dogane. Il Prof. Marsili,che, nel 1832, aveva il celebre dintorni di mandare all'amico Bernardi, già citata,in degliStretti il mio come lettere mia di diaspri opinione serpentinose schema col di loro mi di e di avermi per suo tera let- cenno del spro dia- considerare geologica.In re della esatta ed zione posi- esprimendo sulle e la rocce anche uno di considerarlo ricordo, e il una Burro termina w quale da parte amico lettera sua la i minerali « mio come è da lasciare 1854, con ricevuto spedito fatti veramente erano scriveva maggio aver mia origine si in data di quella i miei geologica. ISTell'aprile Interessante del 5 da e quei dintorni, univo affezionato. e de Giaredo Bernardi amichevoli, e l'etichetta di sulla di sezione rapporti rocce Giaredo, si può scritto primo e facevasi cui successive,trattando dei eccellenti raccogliere minerali per nei gita sua forniva mi Pontremoli, indicazioni nella Repetti pagnato accom- mi nunzia an- inviati me Oonchiologia così: « Il » signor Guidoni « ti dà qui presente '" istigato da ^^ scere « mio così e me, buona questa dotta Xello Il tuo col Quivi presente di pregarla « Parmense « Salze « non « compiacesse " contratta qualche del roccia di l'amicizia mie buone lettera del Guidoni ho avremo Vernazza. prima questa rispettato esattamente l'ortografia. la Verso scoppiò fine il cholera vociferare prevedere luglio 1854, in del quasi e di cordoni che non mi rimpatriare, qualora partenza fino mi e fu si cominciò sarebbe stato avessi ritardato alla chiusura lasciò subito Genova sicché potevo sanitarii, Eettore, comprendendo agosto di si ». di ragioni, Se : caratteri Guidoni acque Genova, località la Geologica G. di a Stato Gropoli Sales : sarei sorgenti di le i suoi unirvi Per ^uche il Guidoni Bernardi visitata mai avendo ». signor Brignole march. amico aff.mo Bernardi si trovano ove • Il cono- Addio, persona. foglio scriveva stesso « di a caro. « a commissione, una comincerai tu e « « 169 CAPELLINI GIOVANNI partire dell'anno la nei grave possibile la mia scolastico. mia zione, situa- primi giorni di tre giorni grande ventura, i)oichè, 170 SCIENZIATI che dopo perdetti il Babbo dopo di un lo sposo ricuperare la salute e sorreggere la sua Il cuore dire a portò morbo ad nella fatti alcuni Nel il fiero soltanto ragione e casa, pozzi più via trovava far per amicizia nelle qualche casa di fianco acqua alla casa spesso capisce avute un scavati come potesse S. casa il Corso e fino alle si e Giovanni; da mura od mente vera- acqua Capellini,passava Biassa stagnola Ca- particolare Cavour, canale un ritenersi infetta,perchè, lungo da march. Dante, beveva puzzolente dèi pozzi pubblici e oggi è Uno del pozzo nessuno Ove pozzi Via S. Martino di acqua maniere. stalla; due aveva potabile. da detta ora piazze cisterna; ma aveva quello era una presso si mille accreditati nella erano in inquinata si non si traeva tutta piccola profondità,e essere di che di prove 1854, in Spezia, fonti;ma sane una le tenga m'intrat- quel frangente. in a famiglia. rendere mia lottare dirigere accennerò particolari, per note a perchè Spezia; nella buona a desolazione dell'apparizione sua meritamente tornare e regge, della nitori, Ge- quasi agonizzante, sventurata mi non la mia adorato, ebbe per a cari quasi improvvisamente mese, stata essere perdeva mentre carissimo più e, per Mamma, i miei riabbracciato avevo il a suo stantemente co- corso, per- marina, in sboccavano esso che lo eppure dell'acqua del grande uso, per malattia si situate città da L' acqua del Porta adoperata ; e bacillo, furono si mia Madre fulminea fu vinto. La mattina diffuse che la amici in un di a lo un baleno e, fosse malattia avessi bravo amico di mio Padre già come povero Babbo triste notizia poiché si riteneva del buon creduto capace. cappuccino padre, e Francesco ed cino vi- Bernardi si trascinò atterrito, offrirmi per mio il terribile Monti, che, spontaneamente, Siena, che, sebbene mia, alcun senza che, la piazza mente parzial- poi e eccezione prestare l'opera sua, casa la contagiosa, parenti ad scomparvero, lungo essere rapidità,il mio agosto traversava at- S. Francesco. entrò 10 la tutte case, correva mia, casa dapprima del Baldassare volle piazza,che vi certo essa che di ad in parizione l'ap- per più colpiti sì gravemente con dissi, ne con oggetti, e attraversava anche tutti in che continuava Municipio da neppure Porta a che di case strada; si notasse l'altro Biassa del canale sospetto cessò detto e della sorta manifestata la mura ogni il canale delle si faceva canale non lavelli i condotti cholera, benché era lungo e lavare abitudine del le fogne, i le flancheggiavano la cattiva 171 CAPELLINI GIOVANNI di aiutarmi L'abate fino in quanto BattoUa e (padre Giuseppe) già vennero, in seguito, più 172 SCIENZIATI volte confortare per Mamma, volte, e mio morto Appena che dichiararmi morto il libero di fare da Eingraziai,e vincolo bandita e alcuna, potè di mia potermi Era recare allora di a sindaco intelligente marchese l)0ichèdopo Famiglia Beale la perdita tura imma- capo. della e, guarita, famiglia,tornai essi con trattando, l'avvenire,fui incoraggiato per nuovamente tentar suo emigrati disegni ai famiglia,i cui bisogni occuparsi amici riamente se- tutto Madre, completamente nuovo vecchi dei miei del inaspettata Appena ogni riescire,in guisa più gravi, per fatti e dedicarmi di modo alla mia di peso erano per me per cessato quel momento, più geniali,senza studii miei a affatto ogni soggezione, pensai trovar a coi farmi conveniente. più si a che, essendo e creduto avrei quanto che se, per ritenermi dovevo io Babbo, a pensato ecclesiastica la carriera percorrere chiamò mai aveva non Madre, dubitava, essa, mi quasi afona, diventata era assorto mia presso si fortemente della cui sorte grato. Padre, mentre, pensieri gravissimi,stavo in vera po- ripensato più lio pure sinceramente animo con loro a la mia incoraggiare e studiare della in sussidio, un università. una S^pezia il Giuseppe l'avvenimento pareva ottenere della che, anche ed buono Nobili De visita in e, della Municipio, 174 SCIENZIATI Scienze mi in metteva il di potermi quale, sapendo recare offriva la Pietro modo assistenza sua Paolo e Scienze un naturali, quella dei professori e Savi e a mettere m'incoraggiava mio intraprendere di studii di neghini, Me- desideravo quanto Pisa, per a Toscana, prof. G. col corrispondenza regolare €orso mi in naturali;il Castelli,tornato in ogni miglior ad il effetto disegno. XelF del estate in fondata bandito Società la 1855, nel Spezia di apparecchi scarsissimi di ed di avendo 1835, strie, Indu- e concorrervi, presentando costruiti Fisica da alcuni saggi che giamento, incorag- di Arti pubblica Esposizione pensai d' me avevano parecchi di mezzi con vanoplas fotografiae galattirato pure dotti gli cultori zione l'atten- delle Scienze naturali. Essendomi r grado, il 26 agosto, nel Sottoprefetto De la tenue somma e e perchè di Meiìibro il relativo società di alcuni della che, in Teatro Ferrari il carissimo, perchè serie Società data Il nome civico,il presidente mi primo mesi rimetteva di che servo con- lunga una precedente quello dei Naturalisti 25 di premio diploma, novembre eleggeva corrispondente, su H. il aggiudicato stato proposta di Halle, 1855, del mi lebre ce- Burmeister. e i lavori del grande zoologo prus- GIOVANNI siano di che da Storia ultimo naturale fu Direttore Buenos a noti, perchè indirettamente, sul mio Spezia, ricchezze salito Lazzaro venendo alla Halle dopo le immortali di la ai saggi il di al musei Burmeister giovane quei di fossili per di richiese .anzitutto di tanti imporPisa ; e domandargli alcuni di Halle. lettere Teresa essere da di ricercare la Università marchesa leontologi pa- Golfo fornito quel professore portava la del Torino, Parma e di scoperte fu raccomandato naturalista per Burmeister, Università alla ma aveva di zioni osserva- primo viaggio dintorni ne sue occuparsi particolarmente notizia nei già che ; che le per Il suo un colo se- Golfo studio, il fama Spezia,dopo Nel Europa gran entomologia giovane di Spallanzani. arrivata era in in fatte ed far a influenza scientifico. zoologo Brasile, intendeva di un bastanza ab- sono grande ragioni naturali di al Museo trattenga avuto vi fu non visitasse,per della ha avviamento primo XIX non Ayres mi io del questo personaggio,che, direttamente conoscere e 175 CAPELLINI ché Poi- datizie commen- Doria, egli in messo le zione rela- col Capellini,scopritore di fossili molto Giacomo interessanti;ed il marchese Doria, appena Scienze quindicenne, appassionatissimo naturali e la e in ispecial modo botanica, che più per volte per la era le tomologia enve- 176 SCIENZIATI nuto a mia casa lietissimo fu sidermica, di farmi tas- che la conoscere prof. Burmeister. al Con quell'illustrescienziato indivisibili amici alla trattenne a collezione donò mi un il Golfo costruito gli aveva viaggio Così Giacomino Il me si per per presto mi me considerò il primo aiutato Spezia, relazione coi quali detto, parlando sua oltre Avendo sua madre, entrato studii Francesco del Tra anche grati gliemiin chevole amie Bernardi, di vi era tonio An- opportunità famiglia, venuta la casa di Fisica cholera, avuto per di influito ero i miei per cui alla intimo deliberazione. naturale, presentarmi marchesa materialmente. avere Storia Mordini. la mia Ferrari,che già molto certamente utilissima tello, fra- un della che anche il buon come il momento interessato, essendo deve da Schiek Doria: casa Pisa,m'informò avrebbe quella ho di Halle espressamente aperta per era in il museo ; cola pic- una che Sottoprefetto De Doria per mi seco microscopio e, avvicinandosi madre Doria al Brasile. fu partenza si escursioni nostre portò di fossili per buon che Giacomo compagno egli lasciò quando nelle e presto fummo il tempo tutto per Spezia, avemmo spesso e dell' incarico gli afiBdava madre marchesa qualche preparazione per gentile e colta a di tarlo, visi- signora ebbi Marianna, l'assicurazione per di vivo procurarmi qualclie per da Fisica, tanto 177 CAPELLINI GIOVANNI i miei accrescere Pisa soggiornare in durante ressamento, inte- lezione scarsi di mezzi gli studii uni- versitarii. Con affidamenti questi giornidel cortesia della partire Pisa, nei primi novembre, e, frattanto,approfittando disponeva mi a di dell' bella nuova e pensai abito d'indossare Ciceri,Oicognani di Fornito che con Modena e rocce e a da geologico in Eoux — Voi. in mento mo- gilia vi- mia casa Lodovico la Oaldesi, Doria. diligenza mi Berto- piccolo bagaglio quelli di e la doganieri via Santa III. il Sicché, la fossili furono dai Pisa giunto nuovo. con il mio visitate una regolare passaporto, dopo un giorni di viaggio lani,dopo ligustico. mare anche Giacomo e scere accre- per cominciare svestisione;padrini solenne casse del partenza, si fece della due fosse sua alghe del Golfo, N^otaris,Savi e Ber- dovevo Spezia, la di rispettivecollezioni Lasciando vita raccolta gran sotto esemplari importanti tolsero le dovico emigrato, Lo- botanico, spesi una seguito De in quale toloni amico ottobre, preparando, direzione,una dalla per altro un Caldesi,valente parte liete speranze con e diressi Maria. Stato arrivai subito Il le mente scrupolosa- dello Toscana, e al di cemente feliMuseo prof.Meneghini 12 178 SCIENZIATI mi accolse Aglio un da ai molte premure di indugi,propose e avrei fu nella piazzetta Per piano 4" più In di quella di rocce, che camera, mio il beata Vita solamente intere di pana cam- camera biliata mo- spendere presto fu volte visitato dalla curiosità il silmente men- ripiena Carlo giornate per le po' un lezioni e di il i due e Enrico Strozzi. ! Studiare,studiare,studiare prendere menti stru- di vedere Mossotti, Matteucci, il march. di ricercato e prof.Meneghini prof. Carina, per ; a casa riposo ; le gabinetto Geologia. Trovato il mossi Oltre nido. Savi, ricorderò Mayer, nella fossili,di conchiglie viventi, di personaggi, quel camera, paoli! diversi,fui più da vasta dovevo dieci pensava della torre una non ove Margherita, alla appoggiata universitaria. al di Santa a frapporre discreta una dati erano alloggio un accompagnarmi trovare potuto è che casa si presentò prof. Pietro, senza Il mercato. che trovarmi per mi e professori 8avi, che già subito buon atteso lungo tempo ricevuto avrebbe che altrimenti non universitario;di questo corso prof. Meneghini, il dato, museo inscriversi occorreva l'alloggio, compenso come quanto d'accordo col occorreva prof.Paolo il ebbe cura quale, dopo per per Savi fossili pagare e col per ciale spe- avermi avuti la pel tassa, prof. Mat- teucci,mi accompagnò a nome colleghi, dichiarò di dare dei € al fausto quanto giuste burocratiche "lelle quali ormai "lelle scuole. non mestiere: devono nella tra essere stessa i ove di avere guisa il al 2° anno, a per prof. Meneghini fare mediocrità, parte passione, per ideale, ma dottori e per i dottori e dotti valorosi, arriva una con sembrano maggior ammette non comune, me chiunque debba assistito la alto egualmente che non delle tutti essere tutti fu difhcili, a studia, non qualche professore Inscritto punto si Oggi talvolta perfetta regola rigurgitano si professori, dopo in vantaggio bisogna chiamare pure quasi indispensabili,per e solo a culto per che disposizioni,che quasi ho volte regolamenti i giovani d'ingegno fatte dicavano giu- mi Più che nefasto si trovano non che coloro eccezioni, sacrificare quali a con sentissi mi benevolenza. sia permettano sarebbero onore Ricordo come e sua inscritto essere fatto. giorno tanta con pensato così fu di fare di anno che, sull'attestazione e anno, impegnato i primo al avevo non l'ammissione predetti colleghi,potevo orgoglio quel non che per relativi naturali, ma secondo non esami gli quelli neppure Scienze Sapienza; ivi,anche alla dei bisogno € 179 CAPELLINI GIOVANNI a che, farsi anche graduatoria. ogni ritagliodi tempo, lezioni il che gabinetto mi aveva trovavo non di Geologia, presentato 180 SCIENZIATI ai giovani dottori,che mi considerassero,non da Tornata avessi avuto E, già allo di già famiglia, che volli non n' ebbi però ogni si sorta Governo di sorvegliare che recarsi a avrebbe potuto impedito con codesto persone d' ; frequenti doni, che il Ee di sospette lizia poneghini, Me- il permesso autunnali, pericolo — di il Buon passi, il prof. senza ogni retribuzione il direttore le ferie viaggio quella con di S. M. ottenere per — e avvertito i miei neghini. Me- poco. suddito doveva Padova di non incaricato aveva dide splen- prof. gentilezze di utili stato ero di graditissimo;ma, parlasse allora ero ed studii dalle fisica del di potei così risparmiare Sardegna qualche iniziarsi indebitato colmava pure Oardosi, che, profitto riesci mi tanto mi sorta, Poiché di Elisa con utili poter disporre. m'incaricò Geografia L' incarico sentendomi da tempo la ghini Mene- Fisica,se Scienze, attratta delle studio di prof. letteratura, desiderava lezioni e lezione coltivato di e per nipotina sua avendo lingue procurarmi ancora alla lezione Savi, cominciare, per famiglia Mordini, col qualche e conoscenze la gareggiò fratelli coi e tosto piut- amico. Barga Marianna signora studente,ma come ed collega come assistevano, affinchè lo mettermi di di di non vedersi in rapporto liberalismo. La 182 SCIENZIATI prima conferenza, oltre mia Alla prof. Mossotti il assisteva mia la trepidazione dovendo di bontà nei modi, acuto e era di grande in fusione, con- presenza fui convinto Presto così quell'uomo plice sem- terrestre, quanto del meccanica nella profondo ginare imma- dire non Fisica così poco e Mamma, facile per di della Scienza. quel colosso della parlare è ed la cielo. lezioni Due quanto in abbisognarmi Baldassarre Avanzini spiritoso fondatore lo poi da Fanfulla 3,20 mensili,per L. appena di latino,mi così per Sistematomi la finanza, di ancora promisi quelle di anche vitto potuto poter Per le dalla in quel Cesare museo sul di col e fui parte e quanto tentare e più fare invitato IsTatale, col anche ; divertimenti,di libri Mazzi, per occupate erano Isabella marchesa D'Ancona, giorno altri comprar vacanze quanto lasciarmi non risparmiare per petizione ri- anche essere studii notte da dal di del ore della stesso me avuto quotidiana una gli teatro, né mai, né a le tutte nale gior- ricompensato. generosamente troppo del avevo parve fu che direttore e poiché e, — 1850-1851 nel — ciascuna assicurarono poteva ancora Spezia 5,60 circa, mi L. paoli, ossia dieci retribuite settimanali avrei sioni. escura renze Fi- Oldoini, studiai Pecchioli, con a Pontassieve, fare la per personale Strozzi Carlo contributo. tenue la fossili,alla di facendo del conoscenza ammirare e 183 CAPELLINI GIOVANNI le Spesi io di dintorni marittima, ospitato e guidato studente fino Bartolini Augusto in Montecatini a dal Per le di vacanze Bernardi, alla Coroncina, d'Arbia Il io continuassi ad ad e dalle fortunate e del avrebbe occuparmi mi essa ormai ma a Siena, e, cesco Fran- amico escursioni diavoli in Val desiderato che Fisica mentale speri- di applicassi particolarmente; attratto ero mie il mio ospitato Montagnola. Matteucci prof. dal Sloane. utili dei spinsi visitando e P antico parecchie giovane guidato fui Pasqua, Palazzo al Cecina, signor con feci nella e e dal lui mi con di rame, essa, prof. Campani col troppo fortemente investigazionipaleontologiche, di centro operositàfu il gabinetto prof. Meneghini. Il sussidio essere del durava il un giugno Municipio mi anno, altro, chiedendo per il Spezia quinquennio; un primo di il corso triennio;ma un per naturali in di vale carne- lina Castel- di Schneider ing. Augusto proprietario di Val miniera quella importante direttore e lezione col- recavo pure vacanze nei escursioni già ricca sua quale marchese corso che di Scienze avendo proposi di fare stavo doveva di un sparmiato ri- miarne risparesame compiendo, 184 SCIENZIATI ed un in esame novembre Superato chiesi subito licenza di nel domanda essere fare del imparato Spada, da nei Monti mi tanto parve al annunzio di cosidetto allora bivalvi, coii Leda, da ficassero signi- cosa e Bactryl- segnalati da descritti e nuovo do]30 qualche Hoffman insieme Heer Voralberg. Quella scoperta importante che prof. Meneghini mi giorni,a Capo Terreno sioni escur- i famosi erano conte genere fossero cosa stati nel al solamente nel settembre e era riferivo fossili Alpi Apuane quellitrovati dal come Panigagiia, di seno cronologico che, già erano lium, che I^el rocce tagliate, Pezzino, scoprii un potei imparare Quei con del di altri,facendo da e orizzonte fossili ben sioni escur- proposi collezione prof. Orsini, parte subito certi nelle dal Pisani. il forte in anno, mia inscritto mi innanzi, e Golfo, Pierucci importante e di dovetti e Spezia, ripresi le a l'estate avevo che la ma ; regolarmente sistematica una dintorni presso esame, quello a favorevole esito tornato interrotte dei primo nomizzare. eco- corso. Appena di il ammesso restare a da anno seguente ebbe non terzo lode con novembre rassegnarmi al lìer V del subito al e fissai, per Corvo per Verrucano. località appena ricordata diedi ne dott. stelli, Ca- dicina quin- una studiare Capo da il Corvo qualche vi geolouo; soltanto era Avendo dell' antico del che saputo proprietaridi erano una cugino Chiocca stanza. Dal vecchio qualche da cibo il del mezzo mi un facevo parare pre- che curavo pro- mi ripieìio sacco abilissimo Chiocca, cugino essermi volle fu il letto i resti clie Dante provviste con la Batteria. potervi prendere pescatore Sarzana; paglia ; di zione sta- una presso Ilario, per ottenni ciatore, cac- interessandosi compagno, alquanto delle mie ricerche,e così qualche la cena visita e fu non Fossati offrir loro di Carico al Ijer rocce l'apertura di intento secondo anno, gli console particolarmente studente tornai capisce nel in lini, Spagno- Livorno, Carlo Cappellini a me Gloag, dottore e vavo tro- piccola qualche Alessandro mio non uno, medicina, poi Alfredo si e riescire ancora affezionato,e di puntualmente per sardo nati desti- importanti per amici difficoltà sfamarsi. Università, neppure con tìgliodel con fossili la Doria gran da cosa risparmiarne passeggiata Giacomo ebbi volta ebbi sera, amici ma Pisa, della più tempo Puledro e di che, in quel ; qualche museo Una magro. inaspettata degli Agostino per di scatori, pe- di Sarzana è fama ove frate con e detta casuccia monastero, s'incontrasse Magra, i canonici una da capanna alla estremità doganieri di di foce la presso 185 CAPELLINI GIOVANNI insieme lora al- sulla con 1"S6 SCIENZIATI nella perito gloriosamente lui di battaglia Lissa. la ottenuta licenza di l'esame di mente dal 1786 con di presso pozzo (lei incontrato Nel 1854. detta Fenucci serie sentito nei dintorni Spezia, venne a e quello di S. stesso Carlo mie del 1811, mente nuova- sotto e Schneider un per nuovo opera Franklin, la lignite, di filliti ed in Toscana delle parlare Martin Besley altri ed cogliere rac- fossili. il anno, lebre ce- Lyell, tornato e in in avendo Sicilia, giche scoperte paleontolo- Golfo, passando cercarmi. niera mi- Martino, escavazione, per nuova di recarsi Oomun di strato geologo inglese Italia,per e data ricor- nel stata Albachiara, di Sarzanello settembre e 1857, aperto buono bella una di Du il torrente un Porte I, era in interrotta- ingegnere Augusto approfittaidella Nel per 1769, da Oordier cura per signoriGrossi,L. fu io al 1824 anno Caniparola dal da fortuna Napoleone dell' direzione dal anno terzo 1773, estratta 1809, analizzata al scavata, la nel poca incarico per 4' preparavo di fino scoperta Spadoni e mi Pisa, ottenni del così,nel e dintorni dei Magra, da in ed l'esame per ed corso laurea. lignite La Val dimora mia della 3° lode,chiesi 1857 alla fine di ottobre del esame con potermi presentare di e P superato Appena per la Io il mio quando Carlo Lyell la con bonomia delle E. Golfo rendesse regna da Heer; furono nel di canale della conto Castellana e e ne geologi toscani,e presso il forte famosa polla lisneri Di di e S. di ritorno quale ci Gastaldi jlavadei I lettera iviare da il nel lato da ricordo. non occidentale Oampigiia, perchè dei Monti la apprezzasse allora non Michele, Coserie lungamente ammirare per ragionare e si ammessa anche Lyell la di Val- regalò tembre set- bellissimo un modificazioni, sue Spezia lettera suo d; prof. il Lyell molto e interessante, gliannunziava d'accordo, Sarzanello Heer di i scriveva carteggio, nella quale fossili fìUiti il 27 serviti,apprezzandone eravamo metterci del mi parecchie nel per all'esame notizia quella escursione, una miei le ben fummo Ipregi molteplici. Da !pubblicata ciò Oadimare clinometro, con al parlare Spallanzani. 1857, del a Sarzanello, qualche tettonica stratigraficarovesciata, dai e escursione; le fllliti di avuto escursioni sorriso subito interessante vedere aveva o dolce suo per avendomi caratteristica, qualche Sismonda lito annichi- si annunziò cominciammo gli feci quali Le del di e frattanto quel con egli fatto animo, restai come visitatore ! ma, sua di fossili ridire potrei non 187 CAPELLINI GIOVANNI da unn dovendo parmia iii- sottoporre Zurigo. Da una 188 SCIENZIATI la mia che scritta da buono e del lettera da Spezia devo di « colla S. V. ; questo « sempre maggiore « anche « attendo sione in vantaggio Ella se vorrà Toscana, io sarà vorrà noverarmi da ecc. fossi e Savi Paolo e si a Pisa. cercarmi P ebbi onore Meneghini alle escursioni, interessato. particolarmente gli avrebbero Il Lyell chiese per me un congedo di alcu^|| che giorni, desiderando mento il fin© in maestri subito escu tal a nuovamente pensò ». gli pr^ qualche si sarebbe ove i miei fargli conoscere ecc. Spezia, volle in me per i fossili ci Infatti,nel dicembre, il Lyell venne nel gabinetto di Geologia, dove di tera let- continuar^ ritornato accompagnarlo recato, quando La corrispondenza in essere Lyell, partendo di sommo col le avrò quando mettessi dal prima seguente periodo : ringraziarsig.Lyell, e bramo nelo, il vantaggio Il la smarrita. andata termina al se indirizzata lui a « e che rammaricavasi fosse del Gastaldi Io stai era amico, chiedendomi valente Lyell, geologo inglese torinese geologo rile^ ottobre 15 data parecclii giorni aspettata,! e notizie « al lettera il 12 mio quel in Gastaldi del lettera di guida di a visitar il meco piante permo-carbonifere di prof. Meneghini volta, di assentì,chiedendo, poterci egli pure lano e Torri. essere In una giaci lano alla ec: sufi compagno escursione ( 190 SCIENZIATI Ulrich,direttore gegnere e il per e capitano Pisani, celebre di scopritore Da il poco in si fece la innanzi quale come il di signor Jobez e vous « très docile « compagnent a que la strinsi in mia compagnia mano a fummo e mente preso aveva qui e vous ac impressionato che eh seco e a che miniere di alcuni, non ligentiosservatori,interessati vazioni, sospettassero una spe press imiti ritirati avrebbe finiti escursione di dintorni mi diressi passai a Vigneria, per quelle importanti amici che somma, Portoferraio, a Rio subito depositare sbarcato, esplorati i ; da causa ordres vos adattarsi di erralo, il giorno seguente marina la Portoferraio,accortosi discreta una tof gentilissimo à les gargons bisognava il farmacista Appena latore, «Mon.sieur,j je serai pochi paoli,mi pregò a il ». arrivati tornando il rasserenarmi: ai pas, aussi appena dere accettare, indovinò avvide, ne dér anger ne di pregava alquanto, ne si affrettò « Gli se lettera,con una escursione, anche turbato avendomi mi Quel messaggio inaspettato Jobez. signor Carlo vera mi prof. Burci bianca cravatta e presentò mi compagno salpato,quando aveva giubba e raccoglitop rari dell' Isola. minerali vaporetto gentiluomo un di ferro delle miniere ferro,e Por a Ri" visitar fui molt" di geologi, ma in quelle origine esca .idrica niente affatto Da veri e a Grotta la anni Calamita Campo. d'Oggi barca Di a per vela al mio fatto il canale con in e che, passando di Parigi, sperava Appena capire tornai famiglia in Italia e per la essere fui docile scontento vivo abitualmente potermi più ritenevo mi che Doria. mio portuna, opsiderio de- in Francia, laurea avrebbe ; ed condato se- l'inverno utile. j)resentato alla j)arenti signori Kozet, nuti ve- a ai lunga una si mostrò del e diligenza. il conseguita fatto aveva detta ciana da Mar- Giacomo cenno pitano ca- di Piombino, una anzitutto all'estero, avessi appena del Portoferraio qualsiasi deliberazione,che egli mi i dintorni valle fu realmente mai poscia guida resi conto e resti battello, un la marchese compagni di recarmi sua recai con a Livorno che appena Marciana; a attraversai amico Jobez, miei mi celebre rientrai a avevo a fui poscia e tornare buon dei la quella escursione lettera Al quindi, visitai Eeale, pochi non Oapoliveri Procchio per per detta Orso, scoperta raccolsi e, si Capoli- e Valle kS. Ilario,sotto e Pisani, con Longone Esplorati diligentemente S. Pietro Grotta vi e Da siielaeus. Capo di dell' prima a allora come g(X)logitoscani. nella Ortano, presso di Ursus al dei scuola Vigneria passai visitai due sublimazione, per dalla professava 191 CAPELLINI GIOVANNI Pisa, svernare sulle rive dell'Arno. 192 SCIENZIATI Seppi allora che che il frequentava occasionalmente parlato di all'Elba delle essendo forni dei e il Al Parlamento per fecero luogo ed io Albin Nel marzo, per potei visitare in e La la soggiorno di alla dei miei Idrogetti per fatta all' Isola di unirsi, al conchiglie dirò a suo più amico del fezionato af- le sig.Jobez, di ingegnere Baldracco, di di miniere di Val Bottino giacimento stello, Caché non- della cinabro Alpi Apuane. poter Spezia di essere, desiderio altro compagnia sua Famiglia Eeale, che fortuna alcune invito cortese dall' nelle ad Eozet. l'interessante Corchia Jobez i Jobez avuto galena argentifera del dirette St. presso naturale; di quanto Storia ho di ressavano, s'inte- molto proprietario delle signor i Eozet non ferro, Eozet, oggi Deputato della me per di miniere francese, regalai innamorarlo sione escur- escursione. Albin piccolo della mia Olosmortier il mia fece, alla come di primo del Dizier, invogliando e il Jobez e dico me- famiglie, aveva me proposito a il Eozet quali officine due le il essendo prof. Burci, nello l'avvenire. e in il i EE. di avere la e mata infor- dei miei! escursione] Principi anche suo mostrato] quando, studio Dopo Elba, rivedermi avuto avevo 1853, aveva quando progressi d' non ossequiare dopo nel di più rarono deside- qualche! in e mi Eossi generale della parti altre da ferie delle a giovare della in Toscana si distinto geologo di presentarmi di riprometteva termi po- rapporti. la intera nel giornata,ospite castello di ai risultati ai miei e parlato desideravano occasione intorno generale volte piccola collezione porse AA.EE. LL. che Eeale una mi quale il più molti aprilefui,per recando la e sotto Famiglia il della parte avevano lui,il quale a fine gentilissima una precettore, il loro Angelo Sismonda, Il 2 tal isola Famiglia Moncalieri, approfittando Principi col me A pasquali. Aggiungeva i ER. che di recarmi a in codesta Toscana. scriveva lettera, invitandomi Reale raccolti dei minerali esemplare 193 CAPELLINI GIOVANNI di lieri, Monca- di minerali, trattenere delle mie progetti di le sioni escur- lontane esplorazioni. La tornai sera Sismonda, che, gli della onori Torino a nel la splendida delle visita Tornato delle con Scienze me dott. Roux Voi. fratello di ralogia, mine- Eugenio, settimane mi fece paleontologiche. dopo, presentò naturali, desideroso aveva IH. di Toscana, appassionato collezione una Zucchi — di suo alcune mi collezione collezioni Carina prof. Alessandro Luigi a Pisa, a prof. Angelo giorno seguente, affidandomi per col di il all' arciduca cultore visitare conchiglie, che portato dall'Egitto.L'Ar13 il 194 SCIENZIATI che ciduchino, di già aveva conchiglie,desiderò alcuni me cambi del mezzo S. A. prof. Carina scientifica L' ad ingegnere le le presso rotte interessante escursione osservazioni fatte avere breve una In letterati ed Pisa, e maggior invitata straordinario ricordo a dire dell'avvenire che, una qualche del a giovane voluto, ero 1858, Pisa, per che quella sentato pre- cordo. gratissimori- nel di sera, in sti, artiper di visitatori talento cosa gli ben tanto Mayer, casa una Delle passavano essi serbo Milli,recatasi Giannina e in fare tutti assiduo quei di terreno 1858. che essa di del per gentile desiderò di che tosto fece pubblicare scienziati molti d'Elsa, dintorni. maggio da spondenza corri- invitato di convenivano parte di Così suo quei io, frequentatore e del in 18 famiglia-modello e alla Val modo ebbi relazione Mayer casa di l'amico data la con in ancora instabilità » di precettore avendomi Colle della con lui. con a cause Gore « fui E. Castinelli accompagnarlo studiare del e prof. Sforza, il R., e parecchi anni, per durante e col Zucchi fare di raccolta ricca una dar conobbi saggio rata, poetessa ispi- casa Castinelli, bene augurasse geologo laureando, sonetto, il quale di-improvvisò un bellissimo fu raccolto e quindi andò sgraziatamente non perduto. Più volte, in seguito, incontrai Gian- Milli, peregrinante nina e la d'Italia, grande ammiratrice, del la con la stessa: passerò Parigi Il le e gli amici il volte Serego mia Alpi farò e da di cipio: prin- dottore Ohe era e rea? laula possibilmente fermata prima una la stata sempre e mi farai conseguito studiare a soli tre pisani, per « avrai risposta in anno prof. Meneghini amorevolmente: che prof. Lessona, ad pensare di proposto mia aiuto mondo e nuovi di a bene, di ma me, in extremis Jobez, più trovarmi larghi aveva fidando ma, trovare l'amico che per molto Genova; sicuro scientifico,con paesi voleva Assistente, mi a presso vagheggiavo mi un andare energia valido non sua ». dovendo nella proposto Pisa Continuerò « ero titolo andrai, quando e compii col chiesto "" che e ? Più dove dove la dell'ultimo laurea lasciar andare in Teresa mi eftettivi,come aveva la contessa quinquennale, dovevo divenne e conobbi gli esami avvicinavano corso anni fu ribadita Gozzadini. Alighieri Si principali città Bologna in quando salda più le per amicizia nostra 195 CAPELLINI GIOVANNI nel mezzi già di classici altro gran studio, per la Geologia. Declinai e sussidii gentilmente procurai di della marchesa invito il cortese assicurarmi Teresa che Doria tomi, fat- i tenui e di qual- 196 SCIENZIATI altro che mi non almeno trattenere là delle Il giugno 1858, modesta, al dei 1' tutto oggi realtà il di esame ed io mi veramente, dei cinquant' anni esame del anno domando spesso zioni, modifica- tante con a a poco l'esame per della scritte, senza novità, che, numero laurea; dell'ultimo pratiche; introdotte state sentai pre- togati professori prove tante con una mi guanti, orale, senza se stanza abba- nolo, con a presa materie sulle esercitazioni in di al giubba una relativi e per complessivo con non cospetto Commissione sono ma bianca cravattina anche termi po- d'anni paio un per Alpi. 18 corso, mancati sarebbero di dottori poco, laurea, ciuchi fosse, di addietro, maggiore quello d'oggi!... Io suggerisce non lunga abbassare della è fatto tesi il reale, ed maestro di se era stato io penso non sempre e molti quarantasentito ho bellissime,ma di capire sempre titolo; ma stesso di leggere; il merito Miserie, miserie,e poi conferisce tesi per mi quanto volta, però, neppur discreto, si dire a esperienza d'una sapevano si è voluto il lavoro qui laureandi encomiare che la Più anni. nove fermerò mi non e, quando qualche giovane che del tutto non candidato. miserie;la assicura che divennero laurea del ognuno rito me- è celebri 198 SCIENZIATI solennità,in col predicozzo al dei bazzecole altre mille e a e la festività della Anche mi svolgeva rado Bicordo fu Il del mio a dire stampato amico berrettone mi e, e con chi stinato de- cerimonia qualche e scovo. Arcive- la per laurea si limitò volta Quali fu stampato. nulla lega col- prima, anno un discorso altro Fanteria. Della aveva, che lunga fu e facesse,in quel giorno, più so straordinariamente ridevano; che mi rammento; era lo stesso Vicario un poche parole giorno volta La Spagnolini, questa raccomandazioni non dal presenziata e addio. me per prof. Meneghini, fatto lieto questa interveniva che dimentica in- restavano nell'Arcivescovado, perchè d'ordinario di non ortiche, e all'Università l'ultimo darmi a si anche e fioraia, quali il giorno le in Pisa accompagnato aveva malva spuntò quel 1858 giugno un prima, appariva per laurea me per fu il 22 di tutto non la e gno, giu- in nomine vista mai di alla fine anche francescone, un sebbene mazzo un di presentare le trombe con il mutato poeta, che, per sonetto, aspettava con degli uomini, e laureando, il tempio quale, Dio professore incaricato del bidelli,impastranati il la di presenza coperto la qualche commozione, indossavo e la per il capo maggiore il buon toga una quale col tutti famoso gravità e professore con prò- la con formula la nunzio Et doctoratus insigma clausos Scambiato d'uso, prò voMs e animo decreta sunt libros accipite: Utterariae annuliim pacis, amplexiim corona, tornarcene foglie di la avere lauro, sigillo e Porto la casa, era via da correre, per- da segnata rade meno coloro per in diploma o parte di d' della trattenermi in Curia Pisa sino 1901. Giovanni oro, scovile, arcive- giugno. Venere, laurea caratteri a registrazione dovetti di complimenti che pergamena manoscritta, tutta a i spendere. potevano Per e trovammo uscendo, scarse abbraccio un per fine qua : Deus. caetera con funzione reclusos, pileum dignitatis, che et grato inox complessiva la surgite nunc nempe sacramentale terminava quale 199 CAPELLINI GIOVANNI Capellini. alla XVII. PIETRO ELLERO. Giureconsulto. in Nacque, P8 none, Porde- ottobre 1833. lìiosofla Insegnò del diritto nella cademia Ac- scientificoletteraria e di diritto e di Bologna. Fondò l'abolizione della di pena morte procedura sità nell'Univer- penale per Milano, il Giornale V Archivio e ridico giu- (1868). De' suoi lavori, molta con Della — minori tirannide Opuscoli horcfhese questione sociale idealità. di deputato È presidente onorario Ija Scritti politici — sovranità riforma Scritti — popolare civile — — 1/ eclissi — La, La l' del- — Fu Stato, La criminali zatissimo, avan- ricordo: linguaggio, Trattati — liberale senso di criminali — — in nobiltà capitale pena — scritti senatore di Corte al Parlamento onorario del di Regno Nazionale. di sezione dal Cassazione. 1889 del e Consiglio consigliere 202 SCIENZIATI Siena, Chiarissimo Io credo che della la bontà sua mia mi od mi o un volte romanziere di su io me, non perchè la educazione tempo, si o può, che a de' nostri P e un e (quando è tutto se posso non io il mio circostanza non da altrimenti io avevo adopera fanciullo che probo ne' ricerchi,non meriti di il e suo certe e in tutta che pili e si frono. of- nire, rinve- fatto ricordo: gli primi so vermi fanciullo incorreggibilmente serbate pari e divenire assecondare da per in so, impressione passato, che piacerla, com- vile,secondo un parlandole piuttosto che farei per ella, si F non nerli intratte- dell'imitazione)gli quanto per in ritrosia ad gli esempii, che piìifacile l'istinto Ma, grido. E, cosa o musicista un figliuoli ; e od eroe ammaestramenti possente ultimo zionali conna- esistenza di meno si forma uomo nezza, giovi- illustri Italiani mia proprio talento, farlo malvagio, anni la quanto so di darle sinceri)i miei che so mente vera- mia degl'« uno piiìgiusta mia della e affatto mille la ostante 1904. essere degno reputa esser ignorano pregiano di fossi (ad ; mentre » debba infanzia eh' io quasi maggio collega, s'ella infinita, notizia 30 o per runa ve- ciò invito, sioni propen- ho, poi, la mia vita, PIETRO che ornai per quanto volge cernino un mia oscurità;e, ancorché psicologicie pedagogici, ad Quell'ammirazione civiltà,e ho, poi, miei massime trasfusa maestro ben miei dalla di darsi che lettura vita qualche aggravato ben questo secondo so onde i miei miei nemmeno ì stumi co- temporanei, con- il usare l'avevo,senza mia colpa, la mia e reso ijunto cui da adolescenza, e di qualche di Plutarco tragedia e incurabile considerare, io invero, fu Quarantotto, del di che la Alfieri, Principe « » abbiano, allora,immensamente a dar « sì plauso primaticcia la alla non di nova »; su scuola, triste un relativa ad Pure, tentato atavica ingenita, e, da male. quasi qui regressione parere sì connaturata il mio sarei tratterebbesi di "' ed l'alba italica del durante di Machiavelli a io ed quelli de' non destine clan- sconosciuti magistrato, da romana opere miei per puerizia. spuntata precoce ne' virtù mie sentimenti quali peregrino idioma, Può sino diversi de' la per in certe di e principii,i sono sin catore edu- un superlativa,dunque, proseguita e uftìcii di con- suo. par ch'io d'accordo stare come giovare altresì, disutile, uomo documenti l'avita Queste, almeno, tramonto. detestabili,possono la meritata con al 203 ELLERO nomeno fe- giacché, sizione, predispo- ogni modo, sapermene io più 204 SCIENZIATI sbarazzare. Anzi, Italiano,né alla mia Pàtria dolore) pur, mio e potuto viene Ma a il buono: ora dovrebbero a . mi ciuole le favole Ebbene (oda stupirà tutta vecchio la adesso gente fosse e Omero, so, può è il confessata, benissimo un e caso donnic- trasalivo vi e entrassero. bene) per ancora favole sproposito, notti» una quale è io da ; e, sono sprimibile ine- un ripetere altre se non io apprezzerei meno poco divino veramente debolezza una cui, forse, lo avrebbe seria ed trattiva at- dispiaceràa lei,ma non uno e paragoni. consente non Questa lo dire le «Mille ancora del divino fate e quelle medesime non per austeri certe cui per farmi in romanesche, un' indicibile tuttavia,provo e, diletto donnicciuole e con quali,x"eraltro, fiabe,che o che le sentivo più maghi cosa ubbìe ma raccontavano, gioivo quanto migliori non comportamenti gravi,io,da bambino, per di tratto che, proprio ed deplorevoli oggi, incitar ho ne me, l'unico il mondo. sì fatte velleità classiche molto fare alcun stessa conforti,che darmene potrebbe ché e, ben- (e questo è adorata quanto tali traggo ne la con essere di essa; io, senza essere abbia non bene di di parrebbe mi non e con stesso e cui il imperdonabile, Sant'Agostino la suo d'« involuzione prelodata solito io non scuola care garbo giudi- senile »; tanto XVIII. GIOVANNI 8CHIAPARELLI. Astronomo. Nacque, il no, in 14 nella di nel sità Univer- Torino, in dove si matematiche, 1854. Xegli Berlino si 1835. marzo Studiò laureò Saviglia- osservatori! di e di Pulkova perfezionònelPastro- nomia. IS^el pianeta i)ubblicò 1806, e, nel la fece 1882^ geminazione teoria sua altre delle stelle sul fenomeno dette nere il scoprì Esperia delle scoperte linee 1861, nel ; cadenti, della del canali neta pia- Marte. Determinò male anche conosciuta De' suoi P. al (1871) — Le rotazione pianeti pregevolissimi Secchi le fra dei la sulle comete, Venere lavori stelle le stelle sfere omocentriche fino cadenti cadenti d' ad allora Mercurio. e ricordo: — (1866) ed Eudosso, — tere Letzione Rela- i meteoriti dilGallippo 208 e SCIENZIATI di Aristotele ìieW antichità (1875) — di pianeti^Marte rotazione (1878-99) doppie comprendenti (1888) L'Astronomia -— Osservazioni — Repsold di sistemi negli Milano di Fu direttore e guite ese- tecnico del senatore Illustre Ella vuol mico astrono- Regno nel il studio vita. via, da di essi attestare hanno aprile 1907. 7. ogni modo, quali sian ed una Dell'aver dell'aver e ed i primi progressi fu la render la lungo invito cortese omaggio mia operato mettermi tutte di alcuni all'aiuto di mi mio favore. essa. muove alla loro gratitudine in pale princi- grandi gioie potuto incontrati me delle superato debitore il Suo di 29 Fatebenefratelli, dell'Astronomia, che difficoltà sono uomini ad principio occupazione mia 1889. Signore, sapere, me per questa Merz- superiore dell'Osservatorio Via della le (1909). Milano, nello (1903) Brera. nominato stati 1875-85 Testamento Istituto E. sistemi col refrattore 1886-1900 nel stelle doppie comprendenti eseguite anni professore Fu stelle del sulle anni negli nell'antico sulle di 636 misure di 465 Merz e topografia Osservazioni misure di Copernico astronomiche sulla e — le refrattore di precursori Osservazioni ''1873) fisiche sull'asse col I — su le sue buoni A condare se- siderio il de- memoria per quanto e 8avigliano, addì in Xaequi, «la Antonino Biella,cugini da dimora in era Sa Caterina grado, terzo mattoni di e esistenza. onorata volgare mio molte e fornace intellettuale di della e da che lui In Astronomia. ebbi regolato i fuochi di completo, braccio spiegarmi quattro della ed che domenila ture let- dell' utilità della tura cul- L'ora passo. tenermi anni, imparai a piccolo,il Carro Lattea, ch'egli chiamava III. del tardo io aver tenuto ot- avevo in quella tardissima, cespicando in- sonnolento, Allora egli mi desto, Così, da a di bimbo Phjjadi, e la Via Strada di San grande « prese cominciò le conoscere la di dopo era andava lezione prima casa, studii. degli serena a le costellazioni. Voi. nobiltà accompagnare io ogni e, per il Carro — uomo ad assidue fornace; notturna. ad itoux delle notte una poterlo passeggiata il buio dura, una parte la mia 1839, egli tornava autunno in idea un'alta e, alle fatiche però,un taceva, egliconsacranda Bicordo tegole, giornate dell'inverno, quando aveva ; ! Gran Padre sione profes- era, Non loro parecchi la misura, partecipando, in generosa di alcuni loro operai, conducevano ma denti discen- e da esercitavano di Schia- Occliieppo Inferiore, vigliano, dove, fornaciai 1835^ marzo capostipite.La antenati loro di in medesimo un secoli,i di nativi 14 da Schiaparellie entrambi parelli, presso 209 SCHIAPABELLI GIOVANNI 14 210 SCIENZIATI Giacomo». D'un spiccò tratto, si un'altra. cadente; poi un'altra; poi domanda che queste Io ed tacqui di e fortemente grande, così Il spazio dell' Influito senso intra vveduti si fortificò evidenza. maggior fui sentimento dei scienza scrivere il far e intelletto da di di conti m' tempo con questo hi delle e da mio zio tardi tari di storia mi e di mio io a Padre. avessi a applicarmi agli studi^ il secondo professore molti se la avviso, prc che Luid era di liceo in buoni geografia. aspettava, gere; leg- Madre; se materno, di a institutoque raajc dovessi allora kSchiaparelli, più mia insegnò more Prevalse, pel momento, pugnato imparare il dilemma: « se ad maestra fornaciaio, », oppure là che le forme son l'Astronomia, fu mi fatto, nacque autore mio verso incominciai che nel rum queste lunghi periodi allora Per fare nell'uomo distanze. immense Ciò samente Paterno,confu- Inconsciamente guidato è che tempo. ragazzo, al parla nel dell' dal Già me. ciò tutto e mense im- cose immaginazione come adesso Iddio cui sotto anche : mia da colpita nello di s' impadronì di più tardi,la che Domineddio. sentimento adorabili cose allora,come era soltanto confuso un mia Alla fossero,egli rispose cosa le sapeva cose stella una Ma mia libri Asti elemeiil la fornace riuscita eri noi fosse mi soddisfacente. stata in poi perseverato fornace domestica ferula più era non Qui che di entrar cessai di (o apprendere riuscii abbastanza rarissimo Un le mattina dell'8 idee fulmine, gridando Vieni — Messi in finestra; era che Cellini ebbe letto si usava questo ; venne av- dopo, del cielo. cose nella nello camera a La gliarmi, sve- come un affacciai il momento della ebbi simile Già, nel allora Assicuro solare. dal « a padre come Luna mia alla totale che, bisogno quella Secondo nella che, talvolta, la — calzoni, mi fatto, non ceffata salamandra. i disco alcuna mezzo cortesi e poco l'eclisse! appunto del in : fretta disparizione del ricordarmi le verso vedere a dermi) cre- 1841. venne, Madre di allo studiare, vivere luglio 1842, appunto mia entra del evento mie dirigere Oltre Tutto in comunità; della a bene. scorcio nello esser tutti buoni tipi d'ogni specie, non vi salutare, parve fra molti. uno plina disci- temperata e importante conveniva a io mi magistrale, membro un avendo regime duro, ma col mondo. nuovo un ed risoluzione, della questa così la dolce Cambiata della meglio; persuaso, parlò più. si non ciò ben Di di far del mio proposi 211 SCHIAPAltELLl GIOVAJSM che per di ricevere nuto Benvedella ricordo libro di lettura scuola, io nasconde » avevo il Sole, 212 SCIENZIATI producendo oscurità vedevo la che appunto copriva da fasi nel loro varie memoria Più dissero che tali e esistevano in fenomeni desiderio di l'ardita ambizione circondata seguitole aver disegnoa colori. meraviglia quando mi uomini capaci di predire giorno,ora e minuto. di esser di quelli, uno esser sigli partecipeai conun l'Universo. che governano Ma da qual parte volgermi arrivare a questo per neppure uerissimo decremento, Apolli conservar la mia il Ebbi, allora, di Dopo con dell'avvenuto, si accrebbe disco un Sole, intorno aureola. io pieno giorno.,Ora come il tutto bella una in non e sapevo come minciare co- sublime tento. in- au^ già provveduto le Eppure a ciò avevan mettendomi torità scolastiche, fra le mani apj », di cu| punto quel ho ed « Secondo libro di lettura parlato.Quel libro era pieno di cose se interessanti, proprie a svegliare, appagare, Ivi la curiosità di imparai che la fanciullo un è Terra una nuov^ non a( settenn( gran palh appoggiata su alcun sostegno; che essa' è ferma, come noi sembra, ma non a gira ravolta in 24 una una I)idamente,come trottola, Ed ore. imparai che il mare copre tre quarti non della terra,e che in due l'una grandi delle la parte coperta è divisa circondate,nellungo tempo conosciuta, isole dal quali,da non mare II 214 SCIENZIATI (liflfìcoltà.I mia la e poco, miei venne a poco titolo per poco, a : La « di che scrivono riuscì mi del esposizione con alcuni sfera lare armil- alla fine ; ed scrissi parenti ap- nulla Poi, per ad : sciare la- breve una evitando che,anch'egli,dubitava e degna i movimenti non » trattatisti una leggere a aveva cura Allora, reali. tutto, di su Principi moderni d'accordo diedi la e difficoltà, una d'ambiguo, e dei uso mi luce che casa, Copernico movimenti d'oscuro ad con di metter coi in fabbricai sistema di molto le scuole. per un riflettendo molti circoli di cartone, mi ed La cose da avvezza geometria. Geografia imitata esser aiutavan ancora era trovato spiegava queste e mi scuola non di libro vecchio di mente considerazioni alle un libri alcuna mio un la trovò pagno, com- chiara persuasiva. Già, prima mi Cosmografia non le mani fra esito condotto aveva Di dichiarare a di affastellamento di cui vivo cose, veniva e ciascuna vero nomi scelte fuori all' e e non di numeri ; eran disposte immaginazione delle cose della che genere. suo sommo; d'ogni regione regione nel fu ci scienza elementare, perfetto interesse Chiarezza, facilità, Geografia alla questa libro un della studio lo quel tempo, detta. propriamente posto di un tizie no- arte, con un da quadro Terra, e, per più notabili, più GIOVANNI cnriose di da memoria ed in stampate riuscito un riassunto nomi cui con le i Greci loro col io Tutto di bello o della ciò che Parte Natura ha divenne contenuto così rapidamente la fuori spugna allora Brera, e prcjldottosulla stretto compasso disegnar ed scuola. Io del ad come oscuro quello del di da da campagna viaggiatore che, ad sentiero,riesce panorama. senso passaggio Mi cominciai, allora, carte Il bella una il completamente e fu come favorita assorbii ne Pacqua. magnifico e lettura assorbe camera di fiori ; e di provato un'angusta per di degli uomini la mia tosto e piena breve prima volta, astronomico in iscuola me gnare desi- Nella la ai più importante, di più grande, di più di più strano trovava luogo in quel libro,che come relativo doveva, più tardi,fare più ampia la fecondità Terra escluso solevano conosciute. era volume notizie,non antica di eran Così piccolo un vidi,per l'Osservatorio ultime queste i Romani nominato conoscenza. servire minuto. di e di Milano quale dovean Geografìa regioni da descrizione ; in incredibile della sapersi recitar assai carattere quantità una lettura raccogliere a da cose che teri carat- P anonimo grandezza le quelle istruttiva sapute. Con esser separato aveva amena di di diversa stampa Autore a più degne e 215 SCHIAPARELLI un procurai l'esercizio geografìa antica e menso imun del moderna^ 216 SCIENZIATI che continuai poi molti per anni, crescente perfezione. I miei quest'arte ebbero l'anno chiamato di ora mio prete, i cui di tardi di » indotto un magnifiche carte. di del testo m' studio delle ancora in che Poco antichità venne Padre che aveva (non di e avrebbe elevata. Io gii me vide una la e amore ed alla fornace attaccai cosa fino che vere discepolo molto per orientali, in quale di di pieno un mio riore, Infedi uomo condizione più ai dei al suo gnamente de- più piacere, che avanti fianchi. è accaduta non attendeva in in infinito subito lezioni tura let- intelletto,che figurato era faticosamente e grande bene così di frequente. Sull'aia faceva antica; ricordo scoprii, con nell'Astronomia e di ornata Miglietti; nome cognizioni di opera operaio Biellese,di Occhieppo un molte l'« Atlante ma classiche lavorare a croce è spento. non pili tardi anno) storia ispirò un me gno de- furono la con il quelli copiai molte, specialmente ne e di corso (un Cacciatore; Io nel insegnamento po' antiquata, geografia Da prestarmi a Leonardo erudizione lo nell' giustamente i)remiati cavaliere)fu istorico 1845, Gandolfo Guglielmo meriti sempre primi saggi ginnasiale. terza don maestro, più luogo con e non di me, Allora si accadrà mattoni, mentre lavoro, egli mi Astronomia; professore sol di luglio e d'agosto. insegnò m' Egli cui del corso M' imprestò le favorita, all'uso di » Antonio di di ebbi la tutta cognizioni di trattati ai diede sistematica la Qualche anno e morì mie di quel imparai del a struire co- anche un l'attrazio del- il Miglietti considero tori. principali benefatritirò sudati suoi di comunale stimato alle degli effetti Io de' per completa trovai dopo, egli si consigliere Inferiore vi de' miei modestissimamente divenne V e Newtoniana. uno soglion pratici idea prima approssimato come ad pendio com- studio Lo dell'Astronomia. concetto si vero un commenti dai Fino mico astrono- scienza, adattato gli orologi solari lo adattate sapere mani quel tempo. Miglietti,mi lettura Geografia. Qui, alle libro,accompagnato conto. sua Gagnoli. il mio tratto prima volta, primo la era astronomiche Notizie « aveva premettere e perfettamente libro,che neti, pia- delle relazioni e piccolie magri sunti,quali da la si rendeva comune io allora apparente un diversi riconoscere a corso reale col 217 SCHIAPAIÌELLI GIOVANNI vivere risparmi, Occhieppo tutti da a quelli che conobbero. Frattanto io latino ; il greco, può scuole dirsi finito avevo del senza medie Piemontesi studiarmelo quale colto, veramente più tardi i miei di era nessun uomo dalle escluso quel tempo, in età assai di corsi e vetti do- matura. 218 SCIENZIATI Entrato nella cosidetta parte, agii attuali in studio nello per della più rendere geometria estese astronomiche; quel tempo carriera dell' ingegnere rassegnai presto i nel gliere sce- esitai non più arrivarono d' negli deboli ed generale, d'Italia. uno dovere; miei molto severissimi a effetto; ma per vedere. quella scuola, Da allora laurea d' ingegnere più lo non uscii,nell'estate 15 dal tre due di tenente ministro del vano scolari, face- e ad perdonava interessavano professori s', come me, di si non 55 Eegno, grado dignità e inetti. Di del Tutti, professori il loro I alla al nava allonta- questi 15, Senatori nell'esercito Vi bene. e esami di che vembre no- corso. uscirono anno, seguire pro- e, nel poco gV e la confaceva, quel insegnare vero tardi mi a che poter per le per Torino, più inscritto primo è di ingegnere; pigri, i quarto, laureati: diventarono che draconiana entrammo alcuno. fui 1850, severità Una Ke di via altra ebbene, diventar a il sistema prevaleva ; di studii la linea del v'era non nell' Università Matematiche, che zioni no- momento. In mi la mie si trattò quando e, rispondeva, cor- potente aiuto, un più precise e che Licei,trovai io gli studii dell'Università, fra un filosofìa », « per del idraulico tardi si vide in punto a davan me 1854, con ed morabile, me- sempre la mia architetto ci- GIOVANNI vile,avendo imparato più d'ogni ma maniera e la occasione studii le mie mi visione una Klepero corpi cui con del ragione dello ad dei il fatto imparare diede mi si come le proiezioni razionale gli astri e delle mi diede di leggi nello muovono l'Idrostatica schiacciamento mi dell'aberrazione razionale e la cannocchiali Meccanica Studiando celesti. astrono- Topografia vediamo chiara e camento l'attac- l'arte di descrivere e spiegò completamente luce : consolidando: l'ottica geografiche. La della glior mi- sincerità ancora portò la studiare microscopii, mente, seria- nella nozioni vieppiù Gnomonica; a studiar cose questo descrittiva fondo mie cose, dovere. si andavano Geometria di possibile,con me proprio questi miche dei le finzione; sopra senza Con e far per al a di molte certamente il modo altra l'abito e 219 SCHIAPARELLI spazio intesi i la del globo volumi del- polare terrestre. feci xVllora l'« Astronomia acquisto » Santini; i quali, benché di po' antiquati, contengono bel fondamento dei pianeti allora un » « di Durante fortuna di e due dei studio lo per delle tuttavia Io comete. dilettante » e del un un sempre movimento cessai divenni un vero di esser « dente stu- Astronomia. il mio studio stringere universitario amicizia con don ebbi Paolo la 220 SCIENZIATI Do\ di parroco o, in benefico e guasta, studioso e discorrevamo lui m' in interessava più di del Sole, le fasi meridiana l'aiuto di tempo medio fabbricai un uomo, raccogliereintorno soleva studenti perdita di una modesta di esser tutto da ai era « ; con e istrumento un zonte. sull'oriz- cristiano, dei vani gio- problemi si e Fra simposii veramente Francesco tornato da » descritti squadernava a compagni Falco, che, Gottinga da i si discutevano i nostri ricordo intorno sedendo Ivi Senofonte. l'Universo. esercizii parete Pieve refezione, degna comparata alti una città,coi quali filosofava come gli a spasso, vista, andando ad più ne- della peripatetici,oppure e sce le fa- e sé alcuni a antichi Platone macchie sulla Socrate vero cui, alcune stelle delle l'altezza misurare i libri costruii della Maria falegname un Quel degno a a da con le Saturno, lui io quale che i satelliti Per di Santa meridionale di ciale spe- della più vedere Venere, Pleiadi,ecc. le grande per di l'anello Giove, bule, fece mi volta, una non aveva cannocchiale, suo un che cui ebbi di e libri. Ma alcuni prestito di insieme, spesso tese cor- pura, Anch'egli predilezioneper l'Astronomia, in Pieve grado, e, ciò sommo dotto. e semplice vita di Savigiiano, uomo della Maria Santa « pien fondo in tali pur lora, al- di filosofia 222 yCIlONZIATI corda, una le voce fratelli oscillazioni del zona una in sei di medesimo il cominciava stellato boreale Mosso dalle », ben esortazioni del mio persuaso, di nell'Astronomia volli allora di le opere di Gauss, per di senza alcun lingua impiegandovi due Così di io fui in Astronomia; popolari In e notissime tal modo io vatori. osser- zio di fossero lo di ed studio gere leg- presi, intra- grave venni Ne leggere spiegavo i Tedeschi, il modo autunnali: di Maedler terno, ma- segni,che primi degli Struve; cominciai e Schroter, di Bessel, tedesca. di gii cielo già nominato vacanze grado del Falco aiuto, difficile della istrumenti Francesco procurarmi e tempo tutti a quel tempo Encke quel Atlante diversi Olbers, avessi Bonn, Argelander « di giore mag- se con noto dall'esempio e verso di grande suo Assai orgoglio, principio, ma più adatti,nella specola mica, astrono- dell'agosto 1856, serate che, proprio sapere stelle Pegaso. il mio stato molti piccole soddisfazione. viva una sarebbe col delle carta altn apparato rozzo saggio d'incipiente pratica cagionò potuto de' miei questo la ad contare alcuno quadrato eseguito mi da Con sorelle. o Questo e quale faceva riuscì di fare mi in della a capo, otto mesi. i libri tedeschi subito e le ali con le opere di Littrow. a e volo sempre GIOYAIS'NI l)iùardito più franco e ben presto venne la giù verso terra. Per darmi esaurito aveva che giusto era medesimo. subite solo E respinto. tentativi lo analoghi in né come e Simo. Ma anzi la cominciai anche la vecchia quella né cometa tar diven- (allora fu cadente) di altri che caddi una di fu Y, linconia ma- medcr me il liberatore, Cometa, una anni il prima quale, ritirarsi a ritenesse nera venne 300 Carlo nel punto ap- vento con- l'apparizione della presagio un Io architetto, in volta preparava come occupati. come apparsa Yuste, di potuto riuscire né liberatrice,che allora, si me tutti dubitare questa (nel 155()).Dicesi di : a Cometa da avvenne avrei non d'altari uomo morali vecchio eran ingegnere pratico, come me entrare, in qualche modo, per che me a di Torino stesso nell'Università;i posti sentiva pensar tentativo Plana, tirarmi a piccoli mezzi: angoscie Un mèta; studiare,mio a a all'Osservatorio dal occupato agio cominciassi quel tempo. assistente realtà dura tutti i suoi dirò delle Non in subito io la desiderata verso ma Padre L'28 SCHIAPARELLl di sua morte. « His ego Quella de' miei indiciis stessa fati,ma Calcoli me Cometa in ben doveva diverso ipotetici,fondati molto fata mea sopra vocant! pure ». decidere senso. antiche imj)erfette, avevano servazioni os- fatto 224 SCIENZIATI che sospettare anni 975, 1264 medesimo dovuto e 1556 che apparire, astri Comete ueglì apparse fossero ritorni di di circa periodo con ciò fosse,la Cometa di nuovo, nel nn avrebbe Simili 1848. di lunghissimo periodo sogliono, però, alquanto irregolarinei loro ritorni;ed essere un tre moventesi astro anni. Dato 292 le Astronomo olandese volta questa il ritorno che trovato aveva tardare poteva di recchi pa- anni. Io la Cometa col sapere, i erano punti del nel linea trovarsi,in eh' caso quale con ephemeris ». ad sai viso di vedere per di e tracciai quale una me; mi avrebbe dovuto ciò che dato mi, gli Astrono- una « sweeping di tutte da le viato in- me professori di matematica, era specie di al su dell'anno, fu dichiarazioni, de' miei uno del della scienza Questo lavoro,corredato tavole opportune conosciuta mese inglese,chiamano nome potuto in quel ritornasse, essa Costrussi,insomma, mese. avrebbe ciascun la lungo cui Santini, io celeste, per carta rio necessa- dell'anno, quali valendomi di ricercare era dell'orbita e libro che al in l'aiuto utile stato epoca cielo del 1556 acquistata quella ogni Con della Cometa sarebbe telescopio ; per apparire. una che pensai parso, assai senatore cui, in Torino, vive qualche volta, contenuta Carlo ancora lenza benevolio, Giu- Ignazio buona e ben fama. meritata E egli e gli altri mi qui miei dimenticato. Luigi Federico illustri di riuscì Sella,il Giulio della Istruzione mandare nell'Astronomia buon un del buon un fondamento, questa missione. del 1556, della Così quale, parlare per più mi quella istruirsi celebrata scuola dare potevasi salvò mi a Cometa la più dir vero, a cessore suc- si dovea ad paese tro al- io di questa scienza avendo me Poco dare qualche presso e dell'estero, che, già il Ministro ottuagenario Plana, giovane un Quintino e (Giovanni Lanza, Pubblica all'omai con egualmente persuadere nome) che, per venerato Associatosi Menabrea a che professorinon ai nomi che rispondevano altri, due chiaramente apparve severissimi punto avevan 225 SCHIAPARELLI GIOVANNI tese s'in- non volta. rimane febbraio Nel dire. a . 1857 magnum rosee della » tuffarmi a scienza Queste speranze. alcune da Berlino partii per si sono principio intendeva; di principalmente « mare germanica, pieno precisamente non nel altre in parte nel modo non colpa per di rate, avve- ch'io fui soddisfatto, mia di aver, forse,sperato troppo. Nondimeno, percorrendo col pensiero i 50 anni vissuti dopo quella partenza, vi trovo assai più che Concludo che, Roux in materia del la — Voi. UT. gradite rimembranze contrario. troppo totale, io di fui lunga più cicalata fortunato col dire di altri 15 226 assai SCIENZIATI migliori dalla lunga i di me ; e Provvidenza miei che hanno superato Sohiaparelli. Signore Onorato Via beneflzii meriti. Giovanni Illustre i JRoux del Boccaccio, 5 Roma. simi conces- di gran XIX. LOMBROSO. CESARE ed Alienista IS^acque, il tropologo. an- in 10 na, Vero- gennaio 1836. A anni, quattro Vite le lesse A tarco. Plu- di nio, Pli- tredici, zio, Teren- Plauto, gilio, Vir- Lucrezio, ed Catullo Orazio, il Saggio Cardano, diciannove, pubblicò; che — Dal al 1859 di campagna Scrittore 1863, guerra "»ordo.: tra scientifiche. — fu del ufficiale La — nel Frammenti di studio mana. Ro- Pazzia di fece la 1854. medico, e 1859. inesauribile,ha pubblicato lavori, riviste scritto aveva lavoro: Repubblica della A compose primo suo — — e circa libri, opuscoli ed Di importanti quelli più articoli trocento quatdi ri- medico-psicologici (1858-3860) 228 SCIENZIATI Tre — mesi Calabria in delle sano alienato e mentali sulla sua — (1868) cura Studii Studii — clinici (1871) mediana e (1872) Vuomo di e legale del loro di preparati maidici pelle (1880) ed anomali della Palimsesti — (1890) di pellagra (1892) applicazioni (1893) la donna — della sul — Il La normale genio (1902) Il momento donna — — Genio — e buni tri- Pazzi — clinica scoperte ed recenti rimedii Gli nale crimi- anarchici (1894) — degenerazione (1897) e (1899) Delitti vecchi attuale della I due profilattico e piti Dei — delinquente, la prostitutae (1893) delitto,cause — psichiatriaed antropologia Grafologia (1895) — Le — mezzi medicina (1888) carcere Trattato — sui malattie laboratorio del (1878) (1879) legale e psichiatria sperimentale (1881) (1883) medicina e di alcune del del maiz Meteore e Italia in voro capola- suo Sulla — follia e I veleni — Passanante cura in L'uomo Genio — Pensiero Su — nella terapia e fossettacerebellare una (1871) — e criminale pazzia delitto Memorie — cause — (1877) (1879) arrestarlo sulle genio (1876) del maniaca psichiatrici (1868) applicazioni (1877) cadavere clinici delinquente (1871) un colore Sull'incremento per di delle e Studii — delinquente (1876), il I/uomo — guasto di L'uomo — Sulla — Esistenza — nel cranio bianco clinici metodo astri pellagra sperimentali e pellagra (1869) Italia degli Sulla — col gale le- elettrica neWuomo- (1867) umana pellagra (1868) della — mente Azione — medicina studiata Algometria — (1867) sulla meteore — alienazioni esperimentale (1865) La (18(d3) in Italia e Nuovi — delitti nuovi (1904) — La studii (1902) perizia 230 SCIENZIATI tandomi le reminiscenze con delle persone più mi avvicinarono, ho potuto a Il è molto ricordo giorno, in cucina, ai cui margini ciuflPai e po' e un soffersi ne fino ad Di io tavolino un polvere in bocca. il ricordo Era pepe rimane ne lae ac- oggi. di una fu ripescata si del il cortile,sono che del rammento in un della l'ora del ornamenti le pozzo povera giorno^ che ravano decomentarie fram- rimembranze ricordo quel accompagnano r mio piedi, con pelo pozzo, molti tramonto, mi annegata era Il colore bassorilievi al mesi gettata ai miei e orrore. bestia,i undici avevo gatta che immenso ; e null'altro. poi A si quattro anni, poi, le ricordanze numerose ma che pieno cioccolata;ne per la misi me ad in alquanta sparsa presi tanto quando vicino preciso. Ero fissato vicino era che grigiastra, il primoricordo di età. mesi nove fissarne che in sempre Mi un sovvengo siepe, in di Ho e braccio si accavallano circoscritto del lunghissima barba notato, poi, che più dei fatti aiutano di un che orizzonte. la quel tempo amico remoto; una tato famiglia,do- di odori ricordanza ad vicino bionda, gli l'altra; l'una passaggio ad cedono suc- e in pieno quelli sono dei riggio. me- luoghi ciò che indica o così, Bicordo clie e che in cui in faccia la ad Iniziati le mie della casa un mia forno era pieno medesimo tempo ava forse si un quattro a precisamente fornaio. gli studii, ricordanze viola, una un quel pure visiva. della viole. da emana ricorda mi pane forse folleggiavo di allora essere annaso dove ricco era L'odore e quando Ohieri, di prato anni dell'acustica più vivissima dovesse olfattiva memoria la come 231 LOMBROSO CESARE troppo spengono Cesare precocemente, quasi Lombroso. del tutto. di XX. PIETRO BLASERNA. Fisico. iu Nacque, cello, leia Fiumi- Aqui- presso il (Friuli), febbraio 1836. Compiuti dii gli fìsica e di Università nella Vienna, fu e del stente assi- professor dal Ettingshausen ?^1850 Kegnault dell' poi, alla Sorbona; insegnamento in superiori Firenze; quella Dei ticolar di di Palermo intorno suoi pregevolissimi modo, fisiche al di 1872, studii nominato fu fessore pro- versità Uni- nella chiamato a Roma. ricordati delle scienze fu di incaricato sperimentale nel e, fu all'Istituto 1863, fisica 1859. laboratorio 1861, fisica nel al il anni, nel della ordinario di due per stu- studiò liceali, matematica Frequentò 29 mare in forze Italia libero : — lavori Sul Bullo — — del Le polo vanno, in principio della stato attuale esplorazioni — Sullo jjarservazione con- delle recenti sviluppo e la 234 SCIENZIATI durata delle indotte correnti centrale dell'Africa suoi La — la musica rapporti con di Vienna Le — teoria del La — di Sulla teoria cinetica dei gas — spiritici Elogi e Rendiconti delPAecademia dei forme corista uni- un I miei ricordi — di necrologici cenni — nei suono nazionale conferenzainter- l'adozione per recenti esplorazioni scienziati (nei Lincei). — "È professore di fisica sperimentale nella Università di Lincei Roma dal presidente : 1904 del senatore e dell'Accademia dei dal Regno 1890. LYNCEI. Eoma, 25 1909. gennaio Egregio Signore^ Io ed mantengo è che illustri morte le Memorie debbono si e Non non sono, il mio sempre punto di vista più o meno pubblicare dopo la loro degliuomini prima. quindi, in grado favorevole alla sua di dare domanda. D'altronde,se mai mi venisse P simile pubblicazione, che mi cosa probabile,la farei per conto poco ' per idea di mio Dev.mo Pietro Egregio Sig. Comm. 5, Onorato Moiix Via Boccaccio, del Eoma una assai pare e d'altri. conto sposta ri- una Suo Blaserna. non XXI. COLOMBO. GIUSEPPE ed Ingegnere politico. nomo in tacque, il lano, Mi- bre dicem- 18 1836. Si laureò in versità Uni- nella di Pavia. ma dappri- Insegnò striale indu- meccanica nelP macchine, tuto Isti- tecnico striale indunel Ha per alla parte preso scritto varie deW Manuale Fu delle ministro Kudinì, rigorose strenuo e come E. Isti- del 1866 Milano. di campagna guerra d'Italia. l'indipendenza Ha in superiore, poi ; meccanica Tc'(']]ico di disegno e ruro gegneria, in- unico opere, fra le nel propugnatore mezzo di lissimo pregevo- un ed industriale. primo gabinetto civile ingegnere Finanze quali delle salvare economie la finanza 236 SCIENZIATI italiana; poi ministro Budini, mei nel presidente infine e Tesoro del secondo della binetto ga- Camera 1899-1900. Fu nominato Dirige del senatore l'Istituto tecnico nel Regno, superiore Eoma, 1900. di Milano. 1904. 23. 6. Pr"g.mo Signore, confessarle Devo alieno dal e, in generale, io il mio di in lavoro, suo citato perciò, cerco sopratutto me, del vedere che, libro un il sotto in nome evitare che si portante quale sono blico pub- parlidi il titolo merito non di comparire. oltre Ma, ciò,non a mia nella che cosa La saprei veramente infanzia potesse di di della e letto. esser cortese sua scusarmi, risponderle affermativamente i miei che giovinezza qual- meritare ringrazio,dunque, pregandola e mentare ram- se chiesta, ri- non posso di voler dire aggra- distinti saluti. Suo Colombo. G. Eoma, dev.mo 2G giugno 1908. Egregio Signore, I^on ^ia e -alcun saprei che giovinezza, avvenimento cosa non dirle avendo notevole. della da mia infai raccontar] XXII. BOVIO. GIOVANNI Filosofo, ed giurista x^olitico. uomo nel Trani, in Nacque, 1838. Nel alla diede 1868 il stampa del critico gio Sag- diritto penale. Pubblicò molte tìloso- argomento cui flco,tra di Il ' tempi del diritto e — Scrisse Purim Fu — Storia — San di nazionale Morì, dalla in Francia. per il teatro Paolo professore diritto La — anche del di diritto Napoli XIII Napoli, il e : Cristo — — pubblico deputato Il Filosofia — Il — alla turalismo na- al fino Leviatano. aprile 1903. — l'Universi nel- Parlamento alla di festa comparato legislatura 15 della — Socrate — diritto Uomini — Italia in Corso — sistema filosofia e : del scienza — di poderose opere morte. 240 SCIENZIATI Napoli, Ad di solo me di scritto neanche le di notizia qualche la penna, quarant'anni ho non rettificato ho darvi a più da 1902. Roma. in Esercito settembre Roux Onorato M'invitate 10 mai nulla; false notizie e ma me. non non che gli sul avversarli, più di una volta,fecero correre È negligenza,modestia, orgoglio?... mio conto. Io stesso Il cortese i viene ad mio Trani, fattami, si poverissima Non verrà E un lo in fate », In lapide la lettera concittadino,quando porre cui non quella povera di nicipale mu- ria ingiu- una lapide una sulla nacqui. «solo scrissi; l'ora di valutare la ricordarmi riparazione a pensava casa a dell'amministrazione rappresentanti di « so. invito mandai che tra lo non la mort( dopo ». fu messa. passò casa squallida. Qualche lampo d' infanzia la mia ingegno non sej fu condato. taciuto Ho e della del role mia sempre adolescenzi mia giovinezza, conoscendo proletariato altrui della attraverso me, non la storia dalle p£ GIOVANNI antenati miei I in Xacqui, a Cominciai scuola. da tentai i libri in me, i io,tra anni, a procurarmi dagli e la loro e ad Trani, intendere da solo memoria Con mi di greco, vano veni- ed co' sopra Aristotele. che e seppi quasi latini, quali tutti,reputando si allontanano risorgimento mi ed da italiano araldi a Dante, oscuri quei lui. fissò la mia intesi i filosofi parvero gior Mag- Lucrezio. e a da tanto questa preparazione mi accostai Lessi i ebbi Tacito amai II po' un Platone Omero, dimestichezza tempi greco, mano. Imparai che libro, matematici, storici,filosofi, giuristie poeti, come a i sedici imparare lessi che mandarmi e qualche latino,italiano,francese;poi a parte. quindici e amici e in Al- genitori onesti, comperarmi potevano non da Trani, ricclii del 1799 repubblicana la loro fortuna portò via tamura furono altamiirani catastrofe dotti. La 241 BOVIO di di zione. atten- quel tempo, tutta civiltà la moderna. Ventenne, pubblicai naturale,che a me, che Verso danaro, Roux — parve non volli i trent'anni me Voi. ne III. venni un audace saggio ai di filosofia dotti,immaturo ripeterne l'edizione. uscii a da Trani e, Napoli, dove, senza per via Iti 242 di SCIENZIATI esami, il diritto i della altri libri mi quale, è trentennio, ed Questa del mio, ho non da anni alla mia moda non mi seduce, di modernità. sembianza né la chiesa desidero non ricchezze. non entrarono non entrarono Mi ; chiamano il il re, e Tollerantissimo il popolo, ; desiderii miei e la gli onori. fede, mia è profonda. dell'umanità delle opinioni altrui,le esamino, credenze non non la detrazione il denaro irreligioso;ma La assume ministro divenir destini fede. ne ne' scritti; potere, quasi religione, ne' mera, Ca- venni quando L'adulazione ne' miei vincimento con- anni, non mia alla neanche voglio ventisei da prima, voglio ingannare Non e sottigliezze cercato ed dottrina meno tito par- legislature alla nove molti un nel entrai di Mazzini posto. Deputato insegnante da l'opera disgiunsidal- non invito per e torno », in- pensiero. giovinetto da Sto al mio il mio tutto repubblicano, Fenomenologia naturalismo d' intelletto vita uscirne. La « una ma intervalli,lavoro ad politica.Da per : matematico il sistema alla preme si trovano letterarii ; politicie filosofici, Saggio « feci stampare Poi scuola. il cui », in penale nuova soltanto opera od diritto del germi insegnare all'Università. d' qui giunto, pubblicai Appena critico stai Minghetti, acqui- il Ministero sotto le e delle derido. ai miei ai esami, didattici nfficii alcuni Debbo miei scritti, una mia mio anni d' segnamento in- recentemente fortuna scarsa unico tanti a occupo malattia. penosa Della che soltanto interrotto da 243 BOVIO GIOVANNI è destino mio del artefice accuso non suno: nes- il stato carattere. Parlo P sottrarre poter quali c'è finire fortuna Auguro coscienza la Sinceri arrivano non come alle vostre dello fatiche scrittore. saluti. Valentuomo Onorato Via a vissuto. sono Giovanni Al vana all'oblio. uomo di Sento stimando me, i documenti dove parola, ogni di ripugnanza con Roux Boccaccio, 5, Boma Bovio. nelle 246 SCIENZIATI Liberata fu Eoma. internazionale Nel internazionale, i del dal 1874, Maria Santa È il gP Dei eletto (1865) genti Il — arbitrati nel Il del italienne duello Della — Il — dei senatori dei bilanci Roma Pietro nel La Oiannone I — prix le e Oli — Washington — L'elogio — internazionale La — sociali de di Mamiani e Sicilia — e Trattato Sul — il » La legge ufficiali avvocati Triregno di — la nomina Oli — Gli — Vécole Florence Il Senato — di morte dans maritime leggi civile pena rappresentativo progressi del zionale interna- comune di consulaire Nuovo delle e di diritto internazionale L'Autobiografia — di morte diritto dell'Alabama monarchia Terenzio e — Le particolar pubblico del francese Senato nel governo antica in della pena studii del testamento — Stato degli arbitri. uno vanno diritto « L'incident nullità dello Il — stranieri « de- dei diritto Trattato e — diritti ed il trattato — italiano » la cattolica nel diritto giuramento negli stati avanti Chiesa internazionali codice parlato è ora questioneanglo-americana — quali di degli PellegrinoEossi i collegio storia La — ficazione codi- del Dell'abolizione — alla alPAja. difesa a lavori progresso La — ha che numerosi : diritto Vetere. Venezuela; ricordati volte deputato delPAja nel di trattati,per tre Italiano primo suoi modo di fu Capua Italiani La mandato Napoli. condussero mediante fu arbitrale Corte lavori diritto Governo Nel cui di P Istituto Gand in ritto di- insegnare Università alla 1873, fondò ad chiamato diritto diritto internazionale di di stituzionale co- nel secolo XIX Il diritto civile — solida una di Ha Orazio la è viaggiato procedura dell' Aja letteraria: coltura pregevoli versi, e la e Convenzioni nelle codificati Ha 247 PIERANTONI AUGUSTO versione sua zionale interna- (1906). ha del — scritto Carmen colare se- migliore. ritenuta la molto, dalla Scandinavia l' al- Africa. È professore dottore Oxford mia nella gli amici della in desidererebbe a che migliori cure, nel suo ceduto alla Roux, meriti di forte un GF far di e del le una discendenza loro che la famiglia mìa io attendo vivrò perchè sempre vita. mia Ho Onorato di l'ambizione avere figlio sono lavoro. nazioni più altri si con li rivedo antica come possa di bramano origini,e sogliono quella degli penso parlo professor ma del come le Io oltre ricordi ; conoscere merito. vissime vi- sono ne La che certezza io abbia volere individui di Spesso esortazione degni anni io le scrivessi ; ma perchè non 1883. Roma. anche amore ternaziona in- diritto di adolescenza, quando nella di Roma. primi mente. nostra questa dal miei mia di di Modena, università delle professore Regno dei memorie università » università del senatore Le causa Edimburgo, nella È della honoris « di e onorario e un tare van- più titolo ricordare minosa ludi la 248 SCIENZIATI discendenza propria aumentò ne la in Nacqui, da Flavia De ricchi e stima. Ohieti, da Enrico Padre padre, che la nozze orfani aveva dottrina La furono di e Enrico andarono i De grande loro fratelli due età. Il seconde nella dal zia tutore nel aveva fama verso una di molte gioie,di di uscirono a iJ^apoliper studiarvi in tornarono alla dei i figliastri pratica fratelli del danaro e di degli orfani. danno a Tito, appena diplomi, legio col- il cadavere ancora e di collegio, tenuti Ot- diritto. patria, e forense sarono pen- presso Giuseppe e vanni Gio- Sanctis-Eicciardone,giureconsultidi dottrina, Frequentando amore dare la eredità legale Patri in tenera fu buona di attendere studio erano educazione. caldo marito, dilapidò titoli di credito I Chieti,che non nepoti, perchè, madre posti civile matrigna l'anno del- figliuoli. Egli presto morì, e città di della e quali possedevano non per ai Tito Angelo, sposò in nome cognata orfani di giugno Filiorum patrimoniale. matrigna i due nei paesi, sono rimasti erano di 24 il fratello e offese,anzi Pierantoni 8anctis, il giorno ricchezza molta lo la non proprietarii. Preturo, Fara Eapino vera chi pubblica Mio 1840. da per la oratori De casa due maestri, Flavia e delle e patriotti ardenti. Sanctis numerose si accesero sorelle Rosa, bellissime dei donne. che istruzione avevano pensi alla elettissima della sorte 249 PIERANTONI AUGUSTO istruzione si quando femminile di quei tempi. cittaduzza noppello, della pendici Colà esiste mia Sanctis famiglia De La Madre. illustri dell' Sanctis l'amore può avessero della altura palazzo, ove Masulle nacque è Eicciardone Abruzzo, perchè si di dell'Appennino. Storia nella ; onde De dorsale famiglia Ravizza in sorge l'antico La dal che spina ancora oriunda era delle diede brata cele- famiglie sommi credere che ereditato 1' reconsul giu- ingegno professioneforense,la quale onori reputazione e a chi i essi da e mette pro- nobilmente la esercita. L'ultimo dei esemplare dottrina Quando città la marciarono in di il Vescovo si mano la le e avanzò fu pace, nel di vescovo virtù. 1837, truppe dalla con fra un magnanima Penne, reprimerlo a di Pescara di e insurrezionale moto fu Ricciardone i un napoletane vicina Cristo un fece fortezza d'argento combattenti e, posta im- consigliere d'indulgenza il governo. presso Enrico de' comune e beni sentii di morire e Tito e ebbero ereditati. spesso sul Adelchi unica nascere narrare : Io fui che Angelo il secondo. casa, il corsi fu Dopo il la governo nito terzoge- pericolo nito primogemia na- 250 SCIENZIATI Madre scita,la nostra, diede tornò Madre La Meis, che, di fu e Pierantoni, 1848, Padre. assistita,con Camillo di umile De dizione, con- munificenza dalla studio a nel mio a Bucchianico, in tenuto Samuele Ohieti in nato fu salvezza rarissimi,da Angelo ed affetto cura di speranza poca sidente Pre- poi Deputati dei Camera della fu che medico celebre poli.Il Lanza, in ISTa- condotta frequenti aborti,fu vitali per forze nelle stremata mio dell'avo fratello paterno. e a Mamma La preghiera bontà le di genti. mi avvenire, e mi che cotta esortò una stola. i piansi,battendo di Preso estate a sede de' mio beni del cortile. Sento una ancora bella una mi Madre voce mandò, racco- tranquillo. di andare mi la mio grande sdegno, so sera del da per legò in pagna cam- maggiore la Petri, paterni.Non Padre tutte mano di tornare Filiorum Fara la invocava sua costume era la recitare parlare La piedi. neva po- prete ; mi promise farmi a carezzandomi, Nella volle ricamata avrebbe ed mi volta Una mi famiglia,alla Patria, a alla membranze ri- dolci e sera che liturgica,ma non Dio soavi faceva mi fosse se come tarda a letticciuolo,e nel tuttora Narro daccanto. me l'anno del- settembre il 17 Io la ricordo 1846. viva morì mia Madre La quale al canza, man- cancello supplichevole AUGUSTO (Iella rendermi la perdono, e liberato libertà. sol dal ricordo volta la sul scolpì bacio lasciarla;la lo zio perchè apersi gli del cielo. quando mi ove quel la occhi e Quanto contemplo le nere volevo non vinse la mia prese sistenza. re- sulla giammo giumenta, viagnella accolse primo alla sua vidi mi lo fontana, una dal !.... ]!^on ho ho menticata di- mai spesso rimembranza Oenturano mia della sonno, padiglione stellato ne Xel Orsogna, esaltazione, e notte terrazze di destai bello era viaggio. porta ad cavalla della dalle Io brava dissetasse;io silenzii come chiome Flocco, mi quella prima nei belle parenti notte, presso accostò si bianca figliuole. ancora della mezzo quando, condussero Era fronte. una Atessa, sue Ricordo fui sonno pianse, mi carezzò,mi Ella zio.Giacinto per le le dei sella e, conducendo tra fine,mi con sulla cura Uno casa chiedere Mamma, baciarla. guanciale. un la sua letto per suo alabastro,smunta, sparse il vinse 'di Babbo volli non mi quando prossima al presso io Ma al castigo. Un'ultima essendo raccomandava che Mamma, 251 PIERANTONI notti serene tempo fui ricondotto Campania della Felice. Dopo alcun paterna. Corsi mia: l'uscio era difilato alla chiuso. camera Feci nella casa della Madre impeto contro la 252 SCIENZIATI , porta n'era se entrarvi. per andata Dopo me. occhi in cielo ; sonetti di morte Giorno in La casa della mi faceva che lieta moltissimo berretti io vamo era- nanza. cittadi- della condotti della dei quella maritata era ; amorose per il ricamo trapuntati d'oro, De delle dodici la sola si di Estinta. cara infanzia la gii pubblicati nero, eravamo non con sotto fratelli ed era Mamma Amava cure. a prediletta era zia Dorinda La sorelle essa noi volevo caddero le amiche presso la Mamma la rimpianto giorno per da casa Sanctis. io listati al che ma Lei. I miei fatti segno casa dissero alquanti giorni mi alcuni la per Mi ceva fa- mi e ch'erano una bellezza. La un'avvenenza al mondo la persona, età maravigliosa sedici bianchi alle quali sorti della Era provvista doni. Patria. Narrava chiamarsi dei e di ci zioni, rivolu- nelle quali e per figliuoli quando cittadine quando e rosi nume- delle salutavano, dicendo: », e ai di « la saldi danaro di episodii la vita giorno, cittadina che trecce assistito,e aveva le zie si dato elegante Raccontava per alle donne la mattina le di era avendo pur purissimo argento, storielle ed trepidato aveva le di frequenti nepotini Scurci, conservava figliuoli, i denti. faceva : abbondantissime fatte aveva Maria materna. nonna i venne con- », onde « Buon briganti in- 254 SCIENZIATI dino sollecito All'annunzio vivissimi della letto in dalle monii madri Marche ai accento, che età Alla fare i cugini e tutte otto i fratelli all( le modiste, e alla prima anni ne' alle comari. Le te» scuolì matri nostri rine signo- il nostr( corressero P i famiglie,ch( Palazzo, far da Oomar « venute chiedevano volevano non le le modeste tempo per di del leggeiM a casa per genitori di Sparisci nudo segno Sparisci erano nascite nelle e dere pren- il ritorno appreso in il nostro presso e a l'ora aspettare quel tempo Quasi vivevano tano. capi- tutti. fratelli elementare. suonò letto, fatto a donzelle Le i miei nero di sorelle,chiamate Ohieti accorser": in città Quando dolse di cure Sparisci ». zie,mi" rivolti al fu mandato mi avevo tre invitati rimproveri i Pranzai maggiori Io numerosi e riva a le salvamento, sposa. assai messo. ricondotto avesse vestito,e, intanto, fui posto altro pranzo, da mio contadino un del del furono Un nel mi lo zio Tito Padre, e non uso del seguii in dialetto un' altri cugini.Un canonico, Luig de Franceschelli,raccoglieva in alcune camere collegio i figliuolidelle più elette famigli" scuola e città. In quei della ehe durano mia vita. Un e i convegni contrassi dureranno giorno, mentre il quanto tornavo a amicizie corso casa, delli senti del l'uscio presso popolare, sul pubblico, mento circondava seguiva e violato allora compresi quei giorni la si esponevano Dal «he reo nord al di provincia bellezza,il Teramo Gran Maiella,dopo e Sasso Tutti — esultavano Alla Questa in in zione. esecra- bella casa, l'Adriatic del- azzurre della pianure Morrone e adunati vidi impazienti grande Tito mi non dire Aquila, zio cui la molti il telegrafo movimento. Il Ee ha dato la — che molti condannati. dire. Lo nostra il d'Italia, ceduto! ha parola sentito avevo 1841, ! In : fine Costituzione non occidente, maestosa pochi giorni asta, ch'era di a pubblica grandi ad pevano erom- Io gogna, le onde signori,i quali guardavano ad anni. la della le precedeva, popolare gridava: era oriente ad darme gen- dell' infamia. colpiti dalla giardino pensile un accusato di sette che — spazza- grida era uomo il furore i contempla molte gravezza spesso al carrettone! — folla il carro; fanciulla una legato era grossa Il sdegnose. aver quale Una cavallo. a dello carro un clamore nuovissimo. spettacolo uno tiravano popolani Due grande collegio un vidi e 255 PIERANTONI AUGUSTO era l'avevano signori Chiesi mi nuova, rispose : che che perchè gridata nel furono cosa temente for- volesse 256 SCIENZIATI Il Ee — faranno le Ohi comanda non anni diciotto delle Costituzioni Fabrizi Nel a IX. La ad Coi voleva concordia; di case, le milizie ogni vecchi Grande, pronte di mutamento giovani e sulle quiete nel quartiere detto vendetta azioni XelF e del rono pensa- a soltanto a Dal quasi nomi una tere combat27 in nei di mio naio gen- Piazza registri, coccarda al cappello, zio vanni, Giofucili di l'ordine mantenere della che armi poche scomposte, città. I gendarmi nella città grande varietà una spalle, pronti parlava cittadinesca, che agli ordini si ponevano si correvano con pulitamente vestiti, portando le la finiti i fossero Stato. i loro scrivevano diare, stu- a cittadini. della urbane, erano visibili, non eroi ? s'inneggiava travagli, milizia una ed dotti se con armare, nelle prima come dei e Menotti, ci esortavano maggiorenti di subito erano i feste: gagliardie ansie delle tempi di Ciro disciplinati,perchè e gridi popolari, leggi Scienza la martiri e gli zii e forti essere èra nuova altri ; le — insegnato canti zia solo quel giorno che, patria tanti erano paese Pio e, di e in avrei nella da popolo. detto avrebbe dopo dei dal gli eletti mi più si erano e la ritirati Cittadella,paurosi della disprezzo poj)olare per le male compiute. uscire di scuola ancora una volta il grido popolare La sedeva la verso — Piazza. annunziava canonico il moto del rettone. car- fìtta : sul carrettone corpulento, calvo,il quale, mostrava nuca sangue. mi pioggia cadeva un 257 PIERANTONI AUGUSTO ferita,che una La folla gridava: Mi posi tra i A — faceva il delatore! morte popolani giunsi e nella Un tamburino, che per lo innanzi aveva della musica, chiamò: preannunziato il suono All'armi il picchetto della Guardia ! zionale. Na- — — Il era sacerdote,segno canonico un Vizioli,che settarii essere della signoridegli Abruzzi, dando fu che processo ossia alla la notizia regione natale, perchè davano la caccia Giunto l'avviso gli meritata. zio Con eh' era Il canonico ; ordinò punito nel — Corpo Voi. genìa Era da nella capitale dei delatori. prossimo arrivo,i popolani quella che Giovanni accento popolo, fumare. non un sta, mode- accusa ch'eglitornava mala suo la offesa per altro IH. forte voce ed armoniosa gridò: Cittadini,fate — Koux del ad ad fischi,le imprecazioni,le ingiurie tacquero subito dello alla molti » fondamento i liberali nella prepararono I di congiura Napoli giunta Italia ridotto poscia denunziato aveva Giovine « oltraggio, tanto a silenzio! vibrato all' alba disse della — indegna libertà,la di un detta. ven- Vizioli,se colpevole, sarebbe che di dal carrettone lo sero traduces- guardia. Aggiunse che 17 i 258 SCIENZIATI nuovi volevano tempi odio soltanto bisognava di tutti nobiltà ; due ma alle Corpo di diceva : morte. nel si ritrassero al l'uno vociare, e giustizia,dargli presto Va bene, tasca); Il la no! aveva — rimando: Stolto,va' — uccidilo! che — zio, di Lo due delle una eccoti ; replicò: popolano Io, — ed entra il carnefice sarai tu pistola (e offrì via lo e — sconsigliato gli chiese Lo la sola lavoro, zio: — in a — Lo una che si accostarono popolani far dono, per- Comandò lentamente ostinati guardia, Bisogna — al case, tutti tre o straniero, dall'Italia. Quasi vera. lo contro scacciare tornare concordia, amore, spinse violenza. con i)erdono e glialtri due si ritrassero. zio Lo sul durmi lago scosse e — Comandò campo. a fu questa i fanciulli coccarde prima mia. l'anima Evviva! la senza — Le la brutta il che saper botteghe tricolori di e ricondel avventura grande Intanto solo me tamburino al Dopo casa. risa, vedendo in proruppe che emozione popolo minuto dire gridavano: ponevano in ritratti di Pio stra mo- IX. AUGUSTO sentii Spesso La — sera gridare: Benedetta la i i essi di cieca dovevano Sentii studiavano sentimmo un il : ciarono, abbracbaci! Quali strumenti parlare di Gioberti i al — prefetti di E nel la liberazione della poi capo farsi frate e un alunni sorsero in- rono lascia- e famiglie. tempo dei colli leria corbel- qualche a alcuni di combattere e Silvino per Olivieri, nella Luigi Pierantoni, pubblica Remio nato condan- l'aveva monastero essi, della Venezia. legionario canonico, in giorno loro presto ricordo: un zio, un fecero Lombardia ne Un camerata il monica filar- Una Gli sorsero Argentina, Lo Papa. alle ma generoso, gli altri diventò musica. terminato carnevale, impeto collegio gli alunni baccano. Quei giovani — cugino. la collegio, tornando Gridavano tra del l'inno gran contro a sero cor- gendarmi feroci allora anche suonava che I città, e tornare la riconciliaz popolani popolani. piano superiore interni Due I la per i reazione. Xel con J di Eosmini. e torti ! innalzò salutarli. sparsero baciarono Presto bandiera di Cristo a » canti: gendarmi. Cittadella uscirono, si Popò preti,i patriotti vollero con alla Pio « e santa il Vicario Il vescovo, Viva — luminarie erano Che 259 PIERANTONI di Napoli. 260 SCIENZIATI Giunto studii negli della teologia, corse fu intrepido sergente di Marghera. Ma la saviezza libertà. La del da la bianchi condotti La zia disse parola che : Patria la di affine per mutare nei tre Giù — colori. Chi ! ordini riscatto. pulcinellilasciarono dì presto giornali, che Udivo delle ed Chieti in Napoli vennero città,recando nostra bianco forza e per il teatro ; la zia festeggiata. molto Ben libertà di prepararsial grande doveva un'arma fu A^oleva sofferto e gioventù impugnare I ispirata pulcinella dal aveva con famiglia, I^on nuovi del di — lottato la camicia una con e tanto i ottenere Entrò della Patria. palco le maschere avesse Una profanavano, bandiera, la sventolò una prese nel ch'era Dorinda, pulcinelli colori. veglione. al vestiti,il simbolo dei loro il colore avevano I di tre pulcinelliche di mascherata occasione diventati della le feste con buonumore. al erano fummo sera di liberali vita loro giunta era e difesa dal sole fugata pareva I Venezia a artiglierianella di Costituzione carnevale. dato d'isterilire l'animo Capitale,sdegnò nella io aveva parlare infamie chiedevamo una sola una serie diffusi anche nella più sorprendenti le della da nacque lui fuga del informazioni, tipografìa;anche retto, Car- Del consumate. tizie. no- I telli fra- notizie. i nostri 262 SCIENZIATI notizia che stati avvelenati. sarebbero per due sfilarono rincorati, alla loro nero e Fra i signori li Io e del miserie occhi miei, mi da spalla. a mensa; che pregio. sentir nel che Parigi, le e nanzi in- quegli poco i fratelli di stava svolgevano in tenuti rivoluzione mi il vero, dico e, con fugato Luigi Filippo, si che me esaltavo la mondo ristretto spettacoli erano narrare sulla poverellisedettero delle agli Invece cavallino servirono. narro dintorno i canti e bel un tina, mat- ciava Spirito mar- tricolore la bandiera recava suoni montava testa: ; lo La aveva di giornate cinque Milano. Padre Mio di delle Guardie breve assenza, ed molte agli inviati,che Mio Padre Gesuiti, Presto tella a cui sentii si sarebbe nazionale, che militari. andarono avevano ottenuto uniformi dire che Mio de tre nanzi in- cento sei- e tarono ripor- colori. dei espulsione nella Capitale. il collegiodella IS^unzia- mutato per la gente. ser- dopo Tornarono assistito aveva di Poerio, al carrozze tutti a una Filiberto fiori artificiali dai narrò era grado armi le le loro fucili. Vestirono molti il aveva Polizia. di e del tempo l'amico con chiedere per Ministro ch'era legge onore partì Presto Laurentiis la per in una lo innanzi Padre aveva scuola era militare scuola chiesto di di detti ca- con- diirvi il ardito delle vita doveva altri armi vivissima era fatte vidi Presto zio Lo le essere la il Chieti regno di aveva ciascun musica, e che presto le alla un cadeva. ac- alle testava de- idea salivano nostre a era le fucilate che Sicilia, ; tiva sen- voleva egli la città era Nel aveva Loreto i cantanti dei aperto caduto maggio spettacolo con grande del di mese con anime tante unitaria. aperto vicinanza vedeva pre- cose; con mentre teatro. era il teatro al lamento, iso- credeva non con della artisti;talché che sorprese. intorno delle finita Napoli anno la leone, Napo- grande un quanto separato, petto dopo che mi rivoluzione,iniziata regno temprato in mutamento sarebbe un di molto di tardi delle notizie pena bel persona, Borbone; che, repubblicano, l'erroneo chiacchiere famiglia.Questi campagne si ritrasse Seppi più che alla Lutzen. a quasi sdegnato del assegnato della fatto,che un Giovanni promesse più Pescara, stretto mia alla trovato era di altissimo parlatore, aveva si essere Militare amicizia vecchio un il fratello : mandante consiglio del Simoneschi, co- per la Piazza da Adelchi secondogenito degli 263 PIERA.NTONI AUGUSTO ci dava alla cellenti ec- esordienti, rinomanza, loro di liziavano de- canti. l'inverno Nel- commedia e dramma. Nell'anno 1848 ottenemmo di andare assai 264 SCIENZIATI al spesso aveva di « 1 « Verdi Lombardi Né tacerò settimino liberale. Mastai. pensi che tutti i popoli « miglior Papa fosse contro i la crociata muri Botzari nel campo Ogni quando era » il può scusare Viva Pio d'Italia governo. il Vicario Turchi, della ma Pio IX bis, si giungere sia gloria ed seriamente » sorsero ». Si battevano acclamava Allora di fu a di Il baritono la baldoria IX la rappresentazio per bandiere. « ria mise- fila il busto terza due tra dei grande la sera, della Scio. Magno della Oarlomagno si E sui di lare par- zione insurre- stampe Emani si chiedeva mani, della signori esponevano centrale a eroiche Carlo A « in gesso, sostituiva le : ! », alcuni IX, cesso. suc- fanciullo,sentii teatro, narro dell' « Pio », Schiller,MalBtei canale nel al della vita palco da fin Marco Oanaris dal l'« Emani grande con Manzoni, Parecchie Tornando onor dati azioni mostravano al Crociata», di tutti. queste rappresentazioni furono grandi e l'entusiasmo furono che, greca. Turchi musica piccini. delle casa Pierantoni proprietà. La sua Hugo, traduttore, per noi famiglia faceva » Victor a la alla Prima Masnadieri noti di palco un Giuseppe I dove teatro, il Papa a si quando grido chiedere si credeva cui con ai cipi prinche Cristo, e potesse, non contro 1' Austria, bandire indipendenza. il All'annunzio mandato milizie in guidata aveva sfortunata. rossa sul del vecchio vedere della i petto, il era nato tor- Pepe, che tano napole- i vecchi Veliti breve quella impresa giovani partivano Lo con da vestito sciarpa una fece mi miniatura in croce le memorie Giustino zio la per la e esumavano ritratto suo colori dai Carboneria. incominciò andavano Il il 10!^ di tone. di La mia veduto casa fluente il capo aprirono passaggio soldato ad vitto molti perchè dato andati un buon soldati, che passò, a a casa dalla uomo 10" chiusa Ourtaloro dopo la barba reggimento. casa, la per biglietto d'alloggio. un essi delle truppe. Lo accettare ai battaglioni.Presso del era vamo era- gli alloggi le per tamburo erano e onore famiglia tornava quale gli avevano padroni reggimento, bellissimo un Bestemmiava, incontro si fece passare era : primo truppe, fanciulli I^oi correre linea,che I cittadini dimore. il passaggio delle combattere. a di acclamarli. buon che e cappelliall'Emani impazienti I avrebbe Napoli Guglielmo di i tempo. Intanto la di parte dell'esercito una con uflfiziale dei aver Lombardia Mentre Lombardia, fu in città le ricordanze nella che il Ee l'Austria,nel 1821, si divulgarono contro e che il generale Xapoli 265 PIEEANTONI AUGUSTO pure a zio invitò la nostra letto ; vedere il lo stanco : ebbe ospitalità era seguito da un 266 SCIENZIATI All'alba,nel partire,il cane. pregò di condurlo Eusso il cognome finché seguenti,e pietà. O a sentisse il ponemmo era che il abbaiava, era intanto Padre in stato dei Xoi « quando mostrato esso cilia,di e figlisi alle Poeti italiani le Presto era » la dono edita della dal Le edizione gridavano di entravano sparsa fece lezione col- nier. Moue gemmo leg- poesie. e giunse dissima sal- con famiglie.Matteo, la -bella Lombardia età strinsero nostre Firenze, ci ardore mia della Ferdinando : Matteo, figli giornalistilocali Si tanara. Mon- a intendente come ammirammo con mente. mento reggi- dino Vercillo,calabrese,citta- sé tre amicizia la il 10" lo sciolse da che o trombe,, valore con mosse ingegno, patriotta sperimentato. con Edoardo. per ci delle che Il valore il barone Egli recò I notizia venuto di eletto era uscire. giorni truppe, e napoletano Eegno. provincia eh' di Nei bestia altre male, l'ani- colpa. una Era e buona tamburi leva vo- Eusso, perchè padrone. combattuto Il governo nel del dei la giunse aveva tornò di ci non zio accettò Lo passassero suono amico; nome visse,la tentava Presto fido suo alla guerra. cui a il prendere tamburo capo di kSi- ]N^apoli;notizie confuse la narrazione nuova notizie che nella che mia del 15 maggio. i Calabresi in volevano Xapoli San la formola libertà Costituzione. nella il sostenuto Xei la Mancini, che dichiarata Napoli, innanzi tamburi femmine la nazione ! Giunse » si celebrava il cantava si dava la « Te fuoco fu trovato canna in il 30 in mano. un lava vio- lo svolgimento erano detto per in che, avrei poi di e nel mortaretti. noioso campo Queste tra sentii parlare lotta Stanislao protesta per cui bonica bor- dinastia danzato, aveva In i soldati il Re! Abbasso : in di un II ; si liberali busto i broccoli stoltezze la solenne momento Alcuni a e quel giorno Ferdinando ; con moltitudine con maggio nascita » giurare costituzionale. Viva : « lo sparo mancare la baldoria Deum a cose grande una squarciagolagridava Tali Pasquale patto faceva che negava della Eeggia, nacchere, e di la decadenza del e della scritto violatrice nella politico? volta aveva raccolti deputati, racconti prima in avrebbe dei giuramento frequenti per mi Camera tornarono Ministero, perchè coscienza inconcepibili.Chi Roma, era di racolo; mi- Alcuni vollero non dal proposta della me deputati di Monteoliveto sala la i che patria,narrarono gran Pari. dopo pochi giorni che Abruzzesi, di Camera una il solito Costituzione, perchè la censurata repubblica; che fatto avrebbe non ordinata aveva la proclamare Gennaro era 267 PIERANTONI AUGUSTO del con furono cero feRe una più 268 SCIENZIATI tardi le obbietti di Provincie erano il la popolo aveva fratello rendeva con Il Babbo caldo di Padre, il onde Intanto di belli abiti,mi rendeva mi a gio passeg- quale destra sul giù stanchezza mi e e scuola, un la a erano fuori vennero paterno il » posi a fui giorno le per la il vestibolo a Il dermi, ripren- condotto a sione dell'Ascen- bellissima incontrò — dere scen- degli Angeli. contadino essendo : di casa, quando sotto terra Madonna la Carlotta mi lena prigioniero.Una « portai che tatto strada, andai collina, sino a minuti Infilai l' uscio tutta ordine pur rimasi detta per al stati Insorsi, gridando — della per ove recisi. gettai della chiesetta cameriere sentii e mio con sarebbero alquanti Dopo città. A dalla che ebbe casa patti a fatti erano di venni capelli. giù della capellisi promise capo i miei correndo Io mi pienamente impertinenza. strana il barbiere reciderli. Rivoglio mura tare il collegio mili- il che per i miei accorciati. appena €, manomessa. conduceva una avanzava, ordine stati mi voglio tacere troppo lunghi la capelli; dere difen- se. l^on Il dono in Calabria per gli studii. per faceva ricciuti i superbetto. dicevano partito per amore mi le armi prese era ; io sentivo la zia Dorinda tutte grandi commozioni; Costituzione,che Mio In politiclie. processure mio tante can- Padre, 1*70 SCIENZIATI Roma dalle Marche e di nuovo gli animi nazionale;ma Nelle tarde ore adunavano dare a ed a A cornice ricordo. P e a a che di due tardi ne- subalpino vate Regaldi andò Domenico Stromei, dimora. visitare il calzolaio parlare la rievoco ai in cui il gran buoni era ; io vi scrissi una Tramandava ora palazzo esattamente la nostra sentii del scala stucco Poco memoria. il quale scriveva poeta signore. Rammento della destra onorato serata si casa feste sera Tocco nostra saggio d'improvvisazione.Ebbe mia aveva nella sera bollenti. meno Napoli specie di poti la erano da specie di dalla nevale car- veglioniil tricolore Giuseppe Regaldi venne onori. una della signori e volta una nei espose liete. Il erano non Il ed armoniosi versi. Nella di Gabriele Rossetti,il rivoluzioni napoletane. Uno dei provvisati, imsignoriricordò i versi che il Rossetti aveva I diede la Costituzione quando Ferdinando spagnuola.Io appresi questa strofa: Questa spada, che Fatta foggia di cerchio a da Lavorata Atta I Re teste dei è per a di La mastro mieter le teste lo contrario mi di cinge. luna, Bruna dei Ee! facevano mietere le sudditi ! Affrettavamo mese il fianco maggio, intanto che nei segnava nostri l'ora cuori il dell' aper- AUGUSTO del tura teatro Settimana I nobili "li fare la le cui però Eppure tra alcuni il Cristo i miei stati ricca una sopra Ve onore. ne erano dalla gra, podaforti a concittadini reduci erano dalle guerre leoniche, napo- Beresina alla ordini agli vano vive- che e di Giovac- Murat! Il teatro i « Pio si Due più Foscari la » Marin "^ però : pagliacciata sera, essendo tumultuosa, a cui prima donna, Commissione la un teatrale Il rimprovero volta cantò nervoso. Marin alcune in di Fallerò e » si commetteva non il busto esporre teatro, vidi seguì senza romanza. sussulto e riaprì col IX. Una un si associavano appoggiandosi combattuto «hino fece di tacolo Spet- morto. storpie trippe,' grosse camminavano avevano La guardie cri. sepolSanto Seguivano velo nero un le eh' di città. della di allora «on a dei Venerdì nel bizzoche, dalle bastoni. visita Cristo classi che la era costumavano persino alcune uso del coperto bara in La spettacoli con processione da tutte l'annunziava Assai musicale. stagione la per Santa di chiesa. 271 PIERANTONI un del socio servizio,omise socio all' baccano. maggiore permesso di scena una andò sulla di Fallerò note. la tela,per si accostò La prima tare can- scena attrice,la quale Alzatasi della alla donna e ebbe tima l'ulglie mo- ri- 272 SCIENZIATI singulti: piangeva. con spose fra sorresse le braccia ribalta,disse fine lo : l'avesse si gridava restò : del della fossero il cantare entrati fuori ! si ha era trale tea- il teatro adoratore un propose le finestre sotto » prestò si gentiluomini dell' casa non gravissimo. guardia nazionale,aveva apparecchiava preso tirare a alla gnore, oltraggiato si- fatto un — violento; Presto — Miserere « avvenuto ch'era figlio, urlo un alcuni nella sarebbe e alla deputato L' orchestra Se offesa. il fucile la più! cantatrice,il quale deputato. indegna il che orchestra Nella a innanzi si regge non Si levò Abbasso, — appassionato Il donna offesa. vuoto. di recarsi e, fattosi notizia la corse baritono Rispettabile pubblico, qui — spettacolo ; la Veloce Il i contro l"rovocatori. Il funesto dissidii in questi di errori sotto la trionfò era era stato agli la stato al eletto Venezia francese. noi ad campo deputato di Il cilia Sisisteva; redeva ca- nome^L infiammare che sapevamo La in Roma proclamata a tutti,e ordinamenti reazione. vinto, intervenzione giungeva fra crudele il Piemonte giovani|i.Noi Vecchi più giovavano Repubblica Garibaldi menti che non doma, la di è il libertà. Presto fu Sorsero impedito. città. fraterno L'odio fu disegno Carlo alla M Auguste Albertoj Costitnentt Romana continuare non dolorosi notte di forte cresciute fuori altre rotte le e fame in- indietro, alquanti rono circonda- che il disarmo. le caccia; rimasero doloroso tanto come spettacolo vendette, clero,magistratura governo furono Parecchi cittadini s'iniziarono fu della peli.Dopo truppe, canne cossi per- In casa rono fu- casse soffioni caminetti. In di i bei fucili da erano tacolo spet- cantanti, delle donne, fu ordinato e a venivano tornarono si recisero rapidamente di circondare quando All' avviso dei i camerini giorni giunsero da al teatro. glispettatori,dalle aggressione, molti la città ; e essi all'italiana, di nerbate. colpi nostra cordo. questo ri- con comando porte del teatro, finito uscivano e fatti alla testa giunse il generale Laute dati squadrone di gendarmi. Questi sol- le cercarono di tranquilla era della libertà ebbero offesi a reazione cittadinanza Xella barbe dubbii. narrazione la la feroce segno La un questi avvenimenti spiegazioni,sollevavamo chiedevamo Per di ciascuno ; sopra 273 PIERANTONI AUGUSTO vili procedure. in rimosso; venne istrumento Dopo alquanto comando Roux della — Voi. III. di sua di reazione. in prigione; L'Intendente vece un e Vercillo tal Mandarini, ponderate persecuzioni. non tempo città tratti scempii ufflziali di e istrumenti furono di un giunse a prendere generale Svizzero, 18 il il 274 SCIENZIATI Brunner, che le strade per di alla opponeva Napoli Il Vescovo pensò far a di Fatto sospendere al ch'erano rimasti Più città Vescovo tardi alcuni esumare fama, batteria del capitano Locaselo, sul Volturno, e morì Ohieti In le autorità civili Pianell Il Pierantoni. nella convegno sentii Sicilia. Una una ferita dini del nostra sera presso fece mi nella aveva casa. stato ricambiava la Dalle sue casa moglie per veniva sera labbr^ riconquista dell* vedere il malleolo Pianell talità ospi- seppe signori.Giu- visse fatti della Filangieri era famiglia ricchi anni che ; onde ottenevano colonnello tanti narrare più cinque Filippo Massangioli, una La per Oustoza di italiano. militari dei dimore nelle di e ordini alberghi decenti v'erano non tanta i Garibaldini campi dell'esercito generale in salire fu tra sui in colonnello cannoni, agli che valoroso scheletri, dal doveva di si permise guarnigione comandato 186G fece Porchestra. sotto tenere a 182(1 Brunner di nel una nel solamente vennero quanto innalzato sepolti si Saggese, vandalico, e Pianell, che e insulsa Generale Il reggimento un vivamente teatro, rapportando il stato era maggio città,certo della chiesa. una sopra che ma tanto abbattere che Napoli ; reazione violenta. il 15 combattuto aveva la cicatrice sinistro. ferito verso a Agli oi Messina mio fri in tello I^apoli in ospitalità,che la dalla il zii. Vedendomi degli casa forte,altissimo,il crescere mi parte riceveva colonnello 275 PIERANTONI AUGUSTO colonnello disse: Fatti — diventare Gli tenente. in e sei farò ti mesi — risposi: Xon — volontario, sgherro del voglio essere Borbone. — Replicò, ridendo: Piccolo — ricordai Gli discorsi Senato. ferrea imponeva una che reggimento, suo dato sol- ne bisogno. aveva reazione La Eicordo i soldati. usavano lo ed — Il forza era faceva lunghe passeggiate valli; noi per esercizii i giovanetti immobilità Io davano sopra seguitavo volta forza di essi uno Rispetta — il bottone erano udire del testa militari le monti per lora Al- persone. condannati della reg- truppe. Questi, alle nostre i banchi ad : alla seguivamo non tipica che il tacere. colonnello mento frase tamente reagiva, immedia- l'offeso sgherro gridava soldatesche le una Ogni qual alcuno, se provocava aizzato aveva i cittadini. contro e al ci trovammo Era la reazione. carattere, e disciplina — rise. Il Pianell Ne censurava fortissimo di arrestare. episodio quando questo colleghi in nei suoi ti farò Mazzini, a lunga scuola. le difese penali dello 276 SCIENZIATI zio,né In mi Ohieti grande scetta due erano dottrina, Serafino e la dispiaceva il eloquenza del pergamo. sacerdoti liberali canonico Fra Grossi. la corretta di e Domenico Ma- vano gii altri pregi ave- della pronunzia liana, ita- lingua essendo alquanto spiacevole quella ricordo questo del paese. Mi Ceneri. delle della quia pulvis vi dirò cari : discorso suo breve che si seppe in esercizii collegio.La e gli studii di Governo letti gnità di- alla civili. dal pergamo data aveva una settimane agli convento. noi vamo. face- precocità d'ingegno i erano italiana con professori del insegnata era amore. geografìa; quasi voleva e vere pol- — inno scese Io ». siete che alcune per Valorosi is verter un gli homo gli altri maggiori poeti ; Foscolo erano all'anima un letteratura Leopardi Il che per giunsi quelliclassici. Dante re parlare degli studii,che Presto su : delle virtù il Vescovo spiritualiin Debbo a tutto tempo punizione, inviandolo pergamo ritornare. dovete fu sul giorno Memento « pulvere al trionfo umana, Dopo dice: ricordatevi fratelli, uomini che e et es il esordì ed Chiesa la Oggi Era salì Mascetta cattedrale Chiesa — Il Il episodio. non che i Scarsi vietata giovani la e erano storia. pensassero s'impicciassero delle cose pò- 278 SCIENZIATI miglile,e la si frolli;non dell'avvenire Il teatro romani. artisti faceva il Borbone cantante belli per Venivano inviso rimaneva sensi. La libretti. La « Elisa Fosco la lettera sulle scene il non re « delle erano Lucrezia F ; onde la si leggeva che Prodiga Dell ! boniche bor- invece liberi fatto osco ». » Fu posta di Verdi mendico all'uomo sei di te vieni, vieni ' ! aiutami Non son, non son j)iù re Non son, non son in i)iìi ! ! Ma: Dunque Taccio di era altre diventato storpiature i togliendo più: cantava Pace, qualche diventata era » d'Arco Giovanna « « : emendava L'oltraggio era ». lo barbe parlavano Borgia nifestazioni ma- per lunghe inesorabilmente censura nostre pubblico; al festeggiatiquelli che erano delle alle autorità raccomandato era lescenti ado- disegni peli. Se ai guerra rarsi prepa- pettegolezzi. il campo era una erano gli argomenti politiche.Gli più di a fantasiosi i e erano conversazioni. giovani parlava memorie antiche Le i di libertà. Non azioni nuove diventata era cui si educavano palestra, in a Sanctis De casa folle me! Carlo ridicole. VII e AUGUSTO Le prime Io nella mi Vincenzo un ricordo di dal Il tuo genio quale Tu ne' Lasci E ha imprimi, de' figli sulle tra Cliiama alla schiera duolo si scuote e s'adira. e l'ira, dolce sua cantori lira eletta. davvero era il Canto cantare suolo. diletta voce anche componeva : maledetta, de' Il Ferrari-Stella mi gote piange la con antico gran te per la rabbia te e parti solo. e sentir panni il tuo la madre Medea, che sentii ricordo a i"uote questo rosee te con D'Orfeo ; in che bacio ogni alma allor piovve note appieno ne figli uccide tutto care tempio un l'estremo Mentre Perpetrai al volo pari che delle Foscari Quando 1 artista, stampe platea. Lo ha sovran, bell'arte cor in provai valoroso un alle artista,non La Ed che confesso, riproducendolo i"rande Nella dato che reo Xel di tisti. gli ar- per emozione, onore lucernario dichiaro 0 la erano di Orvieto. Ferrari-Stella, sonetto, fasci poetiche prove serata 279 PIERANTONI in grande un musica del Conte ; da tista ar- lui Ugolino, che musicato. aveva Gli studii degli scolastici procedevano esami si faceva bene. pubblici. Xella un grande Vi fine saggio era il sistema de' corsi delle ma- 280 SCIENZIATI terie poesia data pubbliche indicava Il ai quali i strati, magi- famiglie le con manifesto Un una Vescovo, venivano prove. i temi declamava alunno memoria. a avvocati gli alle Ciascun apprese. stampa a apparecchiati eravamo rispondere. per Vescovo m'invitò Nessuno se Il dal la per che si die delle la si uccise che i complici l' invocare il Alma La fece clie mi del della perdita de' Gondi alla del congiura che tortura, dolore poteva ; terminai con : desti, ecco Vescovo non smorflaccia; qualche Ottone, natia, terra muso sferza della dovere, un l'Imperatore conducevano Leopardi vita per Giuliano la il suicidio. contro cidio distinsi il sui- all'annunzio lo sotto vita citai ricordai quando pensoso Il e della morte legioni ; svelare l'aspettava.Io sacrifizio Patria, parlare a ti rendo ! rimase a il ma posto, pubblico mi applaudì. Più tardi non degli 'Nel libero dovrebbero scuola esami Governo essere elementare orali sono mi dato sono Vigenti il bel il sistema unita. parlare, la eloquenza Università rarissimi. per nell' Italia raccomandati. alla pace Invece dalla gli esperimenti AUGUSTO da la giorno Uu Gli stessi fautori Il Governo del Governo il danno scongiurare del l'edilìzio fondato stato era lasanzio;onde Padre de del confessore mandati via Ee. I » liana » di Fra del i Padri se il moto ziali a i " fu ? tra che assolvere, fu eì recavamo' « Bassvil- menti, componi- cercate. frasi ri- me il prosatore settantatre erano in del G febbraio in relazione Eeggimento guarnigione Giovanni, Fatti introdurre era di la di « ferito. pre- dannati con- denza corrispon- parte mazziniana, cospirarono mettersi del 1 subito Dante, Ugo ordinarono ci Bresciani repubblicano giunti furono laici d'Arezzo, di Pescara la pregarono ricordo, ch'era ben politici,i quali, entrati con Scuole delle Napoli, a dovevamo cosa bagno Giuseppe introdussero e Il Padre Nel da professori ed del Oa- Guittone quali Ohe vollero lietissimi I frati tolsero Monti nei assoluto giunsero gli Scolopii,e e Foscolo, Leopardi, Enea Ignazio. S. Vito, i metodi. mutarono di S. che oratori Pompeo Borbone Ee, gli ricordarono invocarono Mandarono funestata del e, dicendosi sapiente proposito Pie. fu il collegioalla Società dare voleva liberale parte notizia. brutta una 281 PIEEANTONI far in con linea Fortezza li difese messo a la di 1853. e compagnia Lo Ohieti. Io allo zio uffi- tenevano zio facendoli strenuamente, carcere. Erano molti che per e i cugini nella pri- 282 SCIENZIATI gione. Egli aveva bellissima una ci cantò si apj)rese e la nuovissimo: l'inno nelle del Borbone carceri Una capivano. dato zio zio mi chiese informai lo ne che che vano ave- volendo classici, che ». rispose : ispirarviodio Per — nulla Bassvilliana « Caso ». ! I carcerieri ai la ; spesso appreso i frati. Io mente a e Rivoluzione lo l'ostracismo recassimo Lo della baritono Marsigliese « mattina facessero cosa di voce chitarra la benissimo suonava cese. fran- Rivoluzione alla — Recatomi il mio « l'odio Risposi la dirò I^on — ». Il frate voleva tacqui. : di della piantone ; via. dal corsi ma Il chiesa ritrassi ricondurmi dallo zio vi era il verso era : una valsero scuola. Si stimò zia, che di mene andarche scaletta,che menava^ Luigi. Per quella vii Non S. l'uscio atto per vermi do- dovevo Sapevo chiuso. in dalla di presso portone di casa. risposta. berrettino,feci attigua alla e il mia blanda era d'ora quarto portone campanile alla mi Presi scuola. ubbidire nn i dolente ch'era punire. La punizione star — della ragione ispirarci volete francese. dichiarò Mi la declamare a mai, perchè Rivoluzione alla ch'era Anzani, invitò professore,mi Bassvilliana Io il Padre scuola, a mio j)reghierepel cosa Padre prudente era in Na^ AUGUSTO poli,(li affidarmi lezioni cari a professori,che clandestine. Alternavo sospettate dalla polizia con storiche. zio Lo ('armusci,che si Ohietì. a delle di dieci Egli scudi. I dalle persecuzioni il tenorino ortiche di preso Io mia amore il volo per fu la mente dalle gettato da Storia « leggere a lotte rov^esci e patiti,i (li vendette rapì la 1848-49 la », recarono Oh, quanto io narrazioni quei disperavo nel della di delle moti, della Eoma, baccanali Nord, americana. Ce di alle difesa di i conoscere reazione briaca ! Conobbi tutti nazionale. «'he anni mi come di si seppe del anni calde combattute, battaglie,dell'assedio Venezia degli le sicuro libro che i contrabbandieri. esaltavo una l'abito talare Vecchi. Augusto Marche quelle in Presto bella donzella una me l'America per cessione con- pagamento per del Governo. nore, te- all'estate licenza, ero lessi. Il primo lessi, lessi, scritta mi sciolto e il fecero la aveva di profittodalla mediante ottenuta per nome vocina Presso orna. parenti spesa e, bella traeva licenze tale che E a letture abatino, per una condotto era tornava aveva le lezioni la licenza aveva proibiti.Un dero die- mi abbondanti Giuseppe i libri leggere 2S3 PIERANTONl gii Chi avrebbe dopo li avrei Napoli, sul della eroi indipendenza potuto quasi Volturno, in allora tutti dirmi conosciuti Torino, in Fi- 284 SCIENZIATI che e renze, avre.i di essi da combattuto di Giacomo Borgoforte a Medici Pergine nel ? Trentino Più ordini agli tardi in Eoma, ebbi di l'onore sedere con Parlamento. 27 aiìrile 1909. Augusto Pibeantoxi. molti 286 SCIENZIATI del movimento mentali fìsica,date di Pisa (1891-'92) riirale,date le Lezioni — di Cagliari (1878) Galileo del e — Fisa in Ascendono le seguenti : calore del 1863 Sulle — 1864) e una piccola solare 1870) chiuso Correnti (« scientifica e sulVuso comparatore — Sopra Bunsen (« Nuovo elettrocalamite della cassa » bilancia di 1872) delle trasversali per Bologna la Sulla — sione disper- — (« vista Ri- zione costru- tangenti per » magnetico Cimento 1873) calore dall'aria (« Nuovo » di Sulla — assorbimento Cimento mento Ci- Xuovo fisicadel operata industriale elettrostatico una (« circuito un tromagneti elet- esperimentisopra 1872) elettriche cariche ed Agraria con » (« Xuovo trasversale Società » Cimento macchinetta una utilizzazione Cimento l'azione generate dal- (« Xuovo di indotte ^uovo delle luce dinamo-elettrica della menzionare a elettriche correnti Sulla — (« Annali — limito Ragguagli — macchina 1870) » Mi della memoria più importanti le memorie elettrocalamita 1864) » della — Descrizione — ad Cimento e chine mac- nomia dell'astro- istoria 'perennità (1893). pubblicate. lui da sulla trentadue a sulla istoria delle Cenni Sulla Università quelli stampati Cenni — — — (1894-'95) nelle rammento : (1875) motrici Università letti inaugurali annuarii nei relativi tura architet- dì — di Pisa e R. Università applicata all'agricoltura. di meccanica discorsi Dei di (1868-69) nella Lezioni le — quella in pure Bologna riirale,date d'idraulica Lezioni le — di tecnico nell'Istituto lezioni corpi, jn-iineXX dei » e del 1873) la Pila Dell'uso riproduzione alla delle elet- ANTONIO tromagnetica Sulla — prata del macchine 1874) (« Nuovo una sopra (« magneto-elettrica Nuovo altri 1900) trazione argilloso (« ad In — di quella della dell'ordine del Georgodelle sale trasver— scientifiche, 1882, Savoia terreno storia 1905). d'Italia; di Circa — fu nominato nel e, nel 1888, valiere ca- natore 1905, Se- Eegno. professore di Corona viale in dei accademie Nel una mento Ci- carro elettro-calamita Lincei. civile di 1900) della » 1882) magnetite bivomeri delucidazione dei meno fenol'acqua del- » di » coltri con tro-magnet elet- (« Nuovo Accademia parecchie Sul — della modelli (« L'Elettricista commendatore È E. elettrodinamiche socio cui della volano Cimento Cimento di ragguaglio Descrizione alcuni (« Nuovo Atti anello È Circa — Nuovo — » permanenza traslatoria polispastica 1904) » macchine tra 1884) uso attrito per con artificiale elettrodinamica elettromagnetico iìli » sulla suo — Cimento 1881) » e liquidi {« Cimento » e Qualche — Cimento magnetizzazione macchina alla 1875) 1873) » coppie macchina di Nuovo dalle » vaporizzazione e Cimento Cimento della Sulla date ado- ruotante elettromagnetico elettricità 1873) » magnetico-elettriche (« Kuovo (« — (« ISTuovo gomitolo Sulle — Cimento trasversale elettromotore Descrizione nelle Nuovo degli angoli (« elettrocalamita come 287 PACINOTTI Pisa. di fisica tecnologica nella versità Uni- 288 SCIENZIATI Ad in Nacqui, Pisa, il giugno Pacinotti Luigi cav. 17 Onorato Boux. dal professore 1841 da e Caterina Oatanti. Feci i studii primi già Guadagnoli, quando Moretti; poi, le lezioni fondato all'Istituto diretto era del dal Santa Collegio di specialmente profittai della e rettorica,tenuta zelo con stro mae- quentai esterno, fre- alunno come dal dal rina, Catedì scuola Par- maestro ducci. Con nel geometria con superare Legendre, di Pisa. Quivi, vacanze e lessi La da poter lastico sco- ai sità Univer- del anno lezioni dalle la e ammissione di primo corso, di fìsica Felici;poi, durante l'anno durante il attenzione con successivo, scolastico corso di le elettricità del Eive. Mentre i corsi universitarii studiavo di meccanica anni nel interessato venni modo applicate, nella professore Eiccardo del De esami matematiche di in Francoeur principiodell'anno al onore, 1856-57, gli molto nel l'algebra elementare e corsi tica Padre, appresi l'aritme- l'aiuto di mio e seguenti, ebbi esperimenti nel di anche matematiche, agio di di gabir-;.tto fare di chimica, nei due chi parec- fìsica tecno- ANTONIO da diretto logica idee mie 289 PACINOTTI Padre mio la per di e scrivere costruzione di cune al- nuovi api^arecchi. incominciato nelle a di libretto Un dando scrivere a prime di progetti del delle misure elettro-calamite di pagine strumenti valutare l'intensità dalla forza circa in tro-magnetic elet- proponendo, e correnti indotte. di considerazioni che rio deside- indicazioni delle correnti del gono Ven- circa le col ottrano direttrice tatto, con- macchina correnti, concludenti di trovare tiene, con- voli gire- cilindriche Larmanjeat, eccitarle,l'uso poi alcune luglio 1858, quelle della a progetti, elettro-magnetiche, polari armature miei paginette,appunti otto macchine analoghe per di nel preferenza alle la con per ricordi pendere di- senza magnetismo terrestre. E ad nella disposizione che solenoide un Asso, avvolto le estremità avente fra loro due saldate,e rotelle basso entrava in elica (dove che oltre proponevo, da un anello pletamente com- un filo di rame l'elìca ricevesse si chiudeva) da la corrente sulle quali sfregatrici, in alto e si appoggiasse, e potesse ruotare. delle correnti, più che per la misura Ma m'interessò subito chiusa per molto l'uso la costruzione della di elica una colare cir- china mac- elettro-magnetica. lloux in — Vul. UT. 1» 290 SCIENZIATI E nella del 1858 trovasi secondo parte, occupato da è, ad interessante Costruzione continua I si trovano che colo arti- un intitolato: dotta in- chiuse, corrente della un indotta corrente la data registraticon in 1859 gennaio china mac- ». primi esperimenti continua 10 eliche delle alla contiene relativo essa massima la per soggetti estranei elettro-magnetica; ma « di circuito. interruzione quinterno bretto li- stesso di macchina progetto un elettro-magneticasenza Il dello successiva pagina del fascicoletto di appunti Trattato di cità elettri- conservo. già Avevo » Eive La la nota e, per agii elettromotori,specialmente osservazioni dì quella nota, mi Soret M. elettro-calamite funzionare con ripromettevo venisse che macchina una « professore De del relativa il letto le termina quali buoni costruita corrente da eifetti con le mie giacché avrebbe trasversali, con le per tuto po- interrotta non e costante. A dalla sergente guerra, nella del gennaio 1859, da un 2' alla ad ottenere piccolo lavoro militare. ho come la anello rotto inter- venne quale presi parte, della compagnia Genio toscana ciato il mio questo punto Già detto, corrente divisione fino avevo indotta come dal 1| incomn continui elettro-magnetico fatt" PACI ANTONIO fra i polidì calamite ruotare alla parte Ero a Goito, seduto prima volta, della a dal i miei riprendere l'ottenni in il 21 polari del di anche la corrente per da laurea, ottenni i Ero del nel del del ed in di produrre elettrica, meccanico il e di pieno plauso, ciascuno degli applicate. gabinetto di suo recchio, appa- 1861, nell'esame voti Università costruire continua; resa di matematiche assistente E. pieni e tale per lavoro conseguito corso della dal uni- fra le espansioni con corrente indotta giugno esami gedo con- fissa,e solo una produrre avevo il corsi costituito non finalmente, nel già disegnare sperimentali elettrica derio il desi- me elettrocalamita una meccanico in girevole adoperandolo ma me ripresi i e dentato misure alcune come sero sporges- luglio 1859. elettrodinamico nucleo a lavoro che studii. Chiesi famiglia occupai motorino da ostilità, rinacque le versitarii,mi fare denti alcuni inventato. Tornato anello col l'anello, sopra dell'anello Cessate un fissa gnetica ma- i rocchetti esterno e pensai, per riempire gl'intervallifra lato di italiana. la influenza aumentare esso prender cino ciglio, vi- un fucili,quando ad di indipendenza sopra calamita ferro al fare di desiderio P per dei permanenti, quando al guerra fasci ai la resìstere seppi non 291 NOTTI di fisica tecnologica Pisa,quando, nel 1192 SCIENZIATI maggio fui 1802, (Tiovanui (li astronomia (li studii 18G3 feci un di Cicognini alla cattedra di Donati dicembre Firenze. di tìsica di Prato. del Xel nel Poi 18G4, di fìsica degl'insegnamenti l'Istituto nel- di di fìsica dell'Istituto e, nel Bologna lezioni professore al Battista superiori corso Convitto Collegio aiuto uominato E. corsi con- tecnico fui incaricato vi di chimica e generale. Nel luglio mesi dopo della mia pubblicazione la macchina tro-calamita « trasversale ») allora Matteucci, meteorologico incaricato venni ed a « colà china Come » degli opuscoletti sulle dall'azione blicati negli a molte anni come persone, del i relativo precedenti; bigliettida alle xelles Bru- a teorologico me- bollettin farmi co dell'estratti alla mia anche e Marina, informazioni per correnti trale Cen- servizio mezzo calore sor profes- Londra, sopra elettro-magnetica, ed servirono a della parecchie copie Cimento nerate del dell' Ufficio seguiti nel specialmente d^ XIX iniziativa per portarmi presimeco Xuovo due descrizione tomo direttore ed i presagii diurni. dal nel Parigi,per raccogliere e noscere, della del Ministero di i metodi sopra circa solo elettro-magneticaad elet| Cimento Xuovo (e, quindi, 1805 mac alcune copi» elettriche gè della e tali visita che durante (juali, lucCjpub copie m' rilasciai quella roM 294 SCIENZIATI sioni,ebbi reccbi occasione ottici ed tìsici di andare altri costruttori di disseminare e trovare a di della copie pa- strumenti mia memo- rietta. Credo che macchina il Gramme inventore, per mia memoria dal seguente Fui des dissi che lire del costo, giornata al me mio micrometro, cartone, che (Hotel in bel gnor lo avrebbe serbato sul cristallo; casa dato e nelh ho scatolino suo il mio non le undici tuttora e quella mij ricordato des stare acqui- mandato nel ha di in gii avessi vedere di studio diviso aveva cessore suc- indirizzo Grès n.° dallo d'a| 12),scritti stesso si Dumulin. macchina al salotto un desideravo lo mi corsi. in- ]S^òtre-Dame Eue se Eue della informazioni carattere,probabilmente Allora done meublé mie albergo. Pagai spesso visita,facendomi lora che che, e detto poi l'indicazione finamente rispose nell'officina sia ne una signor Dumulin, in Froment, mi costruito quale bonariamente col micrometro un se Froment, parlai Gli e ulteriori nel alla Officina terreno. bel le fatto Ohamps; mia avuto aver e de a alla uguale abbia in tirai fuori il solito elettro-magnetica, evidenza il opuscolo piegai mettenj lo disegno delli e lo consegni signor Dumulin, dandogli ampie spiegazioni ANTONIO ed il desiderio esprimendogli lui per le costruzioni dimensioni. forza della macchina che, mediante cigne, sarebbe che e si utili ; ed la trasmissione per in veder potevano che me facesse ne ringraziò per avessi quel perchè è il posizione mandargli non richiesta. contento, che, come se soddisfacente. POfììcina. che avrei Eispose ci trovate non della modo dissi letizia, vedere ma in Mi : gli operai, refezione; vi tanto sol- trovate — dissi: desidero parlare con affatto. conosco cotesto signore capo ofiicina; — il Dumulin; Sentite,il signor — una faccio lo Mi gran la soltanto signor.... Non Ed che di ; l'ora Allora — di momento Andiamo — sentii affare un piacere avuto iscritto venuto con- facilmente offrii di offerta, ed mi concluso In che mia la momento, un per in con in maggiori disegno perfezionato,domandando un è della Avvertii modificazioni altre di associarmi l'asse di rotazione mettere orizzontale 295 PACINOTTI brava persona, molto conto informiate. condusse cerchio che dei in una una ci un può ed aiutare consigli di lui. io È bene — una orizzontale ad entrammo in è stanza di macchina galleria di davanti diviso ottone da ad un partenente ap- dividere; poi arnesi da lavoro, 206 SCIENZIATI (love soltanto al tornio primo vi era la^ un o- rante. il Quivi memorietta, tornò mi che comprendeva fece insistendo il tornio, onde Il Ed le mandi della e suo far ciò verà scri- disegno perfezionato. — con disse di il capo sorriso un che mi : in indotta ad del alla loro signor x, importanza di alta tensione, il trovarmi potere da un' utile industria macchine il coefficente occupazioni non cato avvo- un favore grande continua che di mio parlare a dicendo trovato aver decidere organizzare ricorrevo mi — persuaso delle che spero tornio, mi stema, si- questo con riservato; ma obbligato ad il della reversibilità, terminai aveva bene; al Dumulin: rimase tornai corrente al lavoro, prestava costruirà se io, credendo Dumulin, della che Dumulin per addetto contrariato,dissi troverà Sì, sì. — vece, In- attenzione. benevolo, parve il sospeso ne officina,dal tico, scet- difficoltà insussistenti. il lavorante aveva Creda, se assai , Io, vedendomi — spiegazionisulla si mostrava e con piiìaccurata la la tuttora ripetere la descrizione,dicendo signor che teneva chiedermi a iìgura,e non che Diimiilin, mente continua- riuscire me nella zione costru- elettromagnetiche; collaborazione mi estranee ed peiavevo nel pubblicato privative prender senza ulteriormente lasciare al memoria ritardare importante chiunque avevo potesse ne ca- profitto. \ar mi 3Ieutre dicendomi dovrà potrò ; nel tutti i casi, invenzione Pisa. Tomo non 28 effetti gli di gennaio può utili esser di diffusa; ; e, mia che quello Cimento Xuovo non qualcosa soggetto alcuno. 1908. Antonio se della fatto aver « qualche l'ho Infine del XIX parte per fatta privative conseguiti. vengano insuccesso, perchè saprò almeno pubblicai già cercato io conseguire macchina, onde ho non quell'officina, probabile anche valere, liberale sono del pubblicazione la cosa da allontanavo consolarmi di cercavo in cosicché ; die la » industria nna preferito Cimento ]Siiovo « 29'] PACINOTTI ANTONIO Pacinotti. a », nuova XXV. GIOVANNI CELORIA. Astronomo. Casale in tacque, nel Si 1842. nel laureò i 1863; pletò com- studii suoi di università ferrato, Mon- alle Berlino e di Bonn. pubblicato, Ha le tra pregevolissime altre nografie mo- le scientifiche, seguenti : La — luna delVorhita sulle sole del altezze antichi e della scanelli Sulle — stelle scanelli sui e differenze Genova, Sulle del Nizza, locali Paolo Milano, Parigi, Milano Dal e Genova. To- nomico astro- Pozzo ToSitile — Roma, Napoli, Monaco, — Catalogo — generale suoiin fra fra XIX secolo P. da Atlante — di nel avvenuta Halley osservata di astronomici longitudine Padova, attrazioni nel osservazioni lavori di 1472 particolare in cosmogoniche teorie Sulle — di luna ecclissi alcuni Sopra minazione deter- della Influenza — cometa Nuova — Agatocle di L'astronomia — di cometa comete — quello su ^'^t/Za — Clizia di barometro Sull'apparizione 1406 Le — Vienna — — ,')00 SCIENZIATI di Milano superiore di dove Brera, di alP Istituto ed è direttore fu dal vinto, avesse 1806 volle e il concorso, per dell'Osservatorio direttore tecnico dell'Osservatorio fin chiamato bencliè rimanere, posto teoretica geodesia Insegna di Arcetri in lombardo di Firenze. Dal è 1899 scienze dei all'Accad(Mnia Appartiene lettere. e dell' Istituto presidente Lincei. È del senatore dal Eegno 1909, Astronomico R. Osservatorio Brera DI Chiarissim a scrivere i giovanili; io di libro,che nnovo suo celebri,i questo invito attribuendolo miei suo alla mi schietto,come in vita mia l' idea ricordi sento indulgenza di esser modestia di per sono, le passò mai abito mi non tale da e solo per Ai giovani potrebbe, esser confesso,però, per autorizzarmi il cervello a tobiogratia. sola cernerà con- somma. Senz'ombra che il per Contemporanei ed vita squisita,m'in- dì benevolenza onoratissimo,pure sua Signore, o atto Ella, con "liceiiil)i""19n-J. li 13 Milano, un'an' la caso mia vita modesta una cosa mai, ispirare: la religione 302 SCIENZIATI V'è in gli memorie me un' invincibile renitenza altri dei fatti tanto mie il di niente offrono non vita, che mia al favore Italiano il di esserlo al risorgimento La per anche scientifico della di sé libero. Questa Scrivi Lei, di pormi Italia. terza tavolino, dicendo a che a te illustre gratitudine, suo Signor Onorato v5, Yia del mio e me far titudine gra- dermi deci- so fanno signore, con stesso: l'onore Boux Boccaccio Boma. sentimento devotissimo Giovanni Illustre se però, a non memorie in mente veraall'altra, pure, mai in questi forse troppe, nell'animo seppi sopra » creda, vera che, e non a queste chiedere. Mi conservando io,pur a essa esser degno ragione, unita momento, poco a di chiedere, debolmente tempo nessun sostanziale,valse « poche mostrarmi anni, le occupazioni mie, lasciarono sì che in tutto contribuire il teressare in- emozionante l'orgogliodi possibile per riguarda ultimi per di questo le straordinario, alla quale più ragione transitoria, accenno, mi a che possa si riassume ; sentir altrui ; fare e ; pare occu- più che di niente drammatico, parole : studio,lavoro nulla nulla niente pubblico; la presenta miei, a Oeloria. XXV L GALILEO FERRARIS. Fisico. no [Livor- in Xacque, il 30 Vercellese, ottobre da 1847 Luigi Ferraris, mico chi- farmacista, da Antonia Si e Messia, laureò in gneria, inge- all' Università Torino, di nel 1869. Pubblicò tantissime imporgrafie mono- e studii Rammento: e Bell delle estracorrenti elettrica delle elettriche correnti prodotte — Sulla per trasmissione omogenei — sulla Teoremi costanti mezzo telefono nel — elettrica fono tele- correnti — Sulla distribuzione namiche elettrodi- Rotazioni di correnti gazione propaSul — delle SullHntensità — illuminazione della matematica solidi nei scientiflclie. scoperte sue teoria elettricità Graham elettriche alle Sulla — della di intorno (1888) alternate dell'energia. — 304 SCIENZIATI lui A del si deve la rotante, cui magnetico campo del grande scoperta fu i)riiicipio dato il svio nome. Diresse P Istituto di ed molte Torino di in del Senatore nominato Morì, il 7 Torino, Ai mi volta dorme mia le fra la quali parve Io mi le che suscitarono ove ogni cose, seco i un il mi i sua. al di me vedo, ogni ricordo, ove primi dolori; qui rissima du- oscuro al le qui, :E è primo le la respiro, quelle prime provai o^e quella sono suono il vostro cielo, bambini, polmoni, petto dre, Pa- la salendo circondano, dentro che cosa mio zie, dentro noi di amore riempie che ove le mia, dell'anima aprì mi nacqui, dividere a riposano la Madre parte che che gioie e 1897. gennaio paterne, consumò, ove che bella porta 6 dorme ove zio, che, lasciato,per stessa 189(). accogliete qui, ove cure vita; eroe, aria, nel 1897. Vercellese, Madre, riposa ove P di concittadini, Questa avesse Eegno febbraio Livorno pili membro e guerra, rinese To- accademie. Fu ove dustriale in- museo all'Ateneo professore ; fu Scuola alla del elettro-tecnico idee, che sento le prime saluto e il più voce intima Alitano saluto nella mia cuore un e la mia loro a famiglia; voluttà,se accadeva mio brillare, per ricorda stro vo- nel mio quello che, di un'onda l'anima riempiva il eclieggiano risponde mi eh' io vedessi dì di sul volto mia, causa i guardano applauso che sussulto Padre una con mi noi, e il vostro volta, mi una di sopra casa; onore più profonda. circonda e al parlano e qui cari,mi miei mi applauso vostro 305 FERRARIS GALILEO raggio un di contentezza. Il sentimento la ricerca del dell'utile dell'amor ma benefici non a ha applauso a gli altri l'amore Ora il mio caso ed io ho echeggiato pensiero è la quale ne i vincoli idee ad abbracciava Dagl'impeti Roux — Yol. III. nella mi della tutto le e detto assai una copriva zio Antonio della operare efficaci ; e famiglia. che mia volato tuale intellet- il vostro casa, e non al ricordo dei quellalaboriosa,pura, austera, spartana famiglia,che delle stimoli sono lavoro, mento soddisfaci- al nostro il culto caso miei cari. Perchè legata con bello,il stimoli sono tutti sopra del proprio, il godimento morale e e al l'amore dovere, dato ha era stima, dell'affetto più questo estesa nostro intelligenzeed dell'anima il nome, famiglia, paese e i cuori. adamantina dagli entusiasmi e dello perennemente 20 306 SCIENZIATI giovanili mio di ma e Padre ferventi Donizzotti una intento questi cavalier di gamma il di di e si Giovanni La — — Vercelli, tipo-litografia Gallardi Ugo, tutta con la paese, un Patria. Fereaeis. di giovinezza e più concetti svolgeva Galileo Faldella smo patriotti- sentimenti del bene perati, tem- vocato dell'av- ai Viola, pensieri comune: caldi nell'avvenire da e del e fede di più propositi saldissimi pure casalinghi ai 1898. Galileo —Voi. Ferraris di pp. 80. XXVII. SENISE. TOMMASO Clinico e patriota. in Nacque, Corle- Perticara to tenza), (Po- il 2 febbraio 1848. dodici A anni, attiva parte prese difesa alla natia, a e, 1866, i)ubblicò nel positiva Nel 1867, •Campagna Nel lode « del con si del di II » di filosofìa di Milano. Garibaldi, Giuseppe con in laureò annotazione nell'Università i «ore Pensiero Libero fu, articoli gantaggio bri- nella Eomana. 1874, e alcuni alla quattordici, repressione Nel di Nazionali. giovani Basilicata. di capo a compagnia una in tà cit- della Istituto di di speciale di medica patologia medicina, essa. Napoli, dove dimostrativa grande con lare, singo- merito è ora e profes- direttore 308 SCIENZIATI È consulente grande dei Albergo in Camera e Fu, sulla del Assessore di E. Istituto Pubblica della di medicina di » della nel il per disastro pubblicazioni molte È Senatore del il 2 Nacqui, Società « presidente del d'argento per febbraio da Mariangiola pensieri ed Cronistoria della della coraggio di croce gazione l'abne- e Casamicciola. 1901. Onorato 1848, in da Vincenzo (Basilicata), e e scientiflclie. dal Kegno De Corleto « tutti Lacava di Per- vecchio Filippis, Michele Eivoluzìone Roux. Senise,« ispiratricea patriottici». Così « e pubblica salute mauriziano Ha elevati ed Naj)oli ; a della medaglia Ad di sidente pre- Potenza sanità direttivo della dimostrati » vice Napoli. interna decorato cavaliere liberale di glio Consi- del Istruzione; provinciale consiglio i benemeriti ticara zione istru- Orientale. Venne di pronunciò e presidente vice volte, Consiglio del nelle pubblica sulla consigliere provinciale Italiana rabili, ag'PIncu- pubblica. municipale membro del e Lagonegro XX, e discorsi sanità due per di XIX XVII, notevoli superiore È primario e collegio del legislature XVI, alla Poveri, Pace Ii^apoli. deputato Fu della dell'ospedale donna di timenti sen- nella Basilicata ", 310 SCIENZIATI baldi fosse sbarcato nel cenne, continente,io, dodii miei non potendo far parte, come fratelli Carmine surrezional e Giuseppe, delle truppe indi altri organizzaicol concorso giovanettidel mio paese una Compagnia di giovanij^azionali (dai15 ai 17 anni),la quale « » insieme coi custodia e a « Nazionali veterani difesa di Corleto funzionare Perticara,dove il Comitato provvedere del movimento a mio tinuò con- fratello genze particolariesi- a rivoluzionario il 18 agosto, il trasferito, a Centrale,presieduto, questa volta, dall'altro Francesco, per rimase » che aveva quartieregenerale suo Potenza. Negli anni 1861 ancora 1862, non tordicenne, quatpresi parte attiva alla repressione del brigantaggio, sia in servizio di difesa e dì sia in servizio pubblica sicurezza dell'abitato, di perlustrazionenelle montagne. Nel e 1866 fuggiicon in CollegioMaturi dal per arruolarmi Garibaldino;ma essere Nel stato mio fratello Giovanni Castelluccio lui volontario con arrivammo non chiuso ben presto 1867, però,presi parte Garibaldina Eomana ed Superiore, nell'Esercito a tempo, per l'arruolamento. alla Campagna gata appartennialla BriMeridionale », che occupò Prosinone,Velletri, Valmontone, Anagni, ecc., schiudendo la via di Roma. « TOMMASO Nel 1869, briani, degli fui, al Mariano studenti promotori e a gli conte Carlo attori dell' Eicciardi, al Luigi Gambuzzi generale Amadei, ed altri, Anticoncilio Xapoli. Napoli, 11 giugno 1906. Tommaso Im- napoletani, Avezzana, al Giorgio Giuseppe conte Giuseppe Bovio, con universitarii al D'Ajala, Giovanni i rappresentante, unitamente generale 311 SENISE Senise. a tra di XXVIII. ELIA MILLOSEVICH. Astronomo. il zia, Vene- in Xacque, settembre 5 1848. Studiò sé da la matematica la solo riore, supePa- fìsica^ stronòmia. A anni, 23 per divenne concorso, di professore nomia astro- nautica marina di mercantile in Succedette servatorio Venezia. al del e l'Istitu al- Tacchini nella Museo delPOs- direzione del astronomico Collegio Romano. Nel il 1904, vinse, premio Pubblicò mische dei insieme Lincei per » e Reina, professor l'astronomia. memorie numerose Nachrichten col negli nelle « Annali « Astrono- di logia Meteoro- ». È membro della dell'Accademia Classe delle dei scienze. M Lincei e tario segre- 314 SCIENZIATI Per l'insistente cortesia Eoux, Vengo era da ero di delle di Oattaro, e colà Mio mare, Padre, di e per tocca gli che ho fatta della della soggiungo, invece, ^^la io e studiai passai, Cattedra. alla e Posta, l'astronomia dire me 1848. studii. della e Posta a settembre economiche le matematiche Kon io dimorai gravi ragioni impiegato dalla nonno quando potei completare ero biografiche. auto- morì uomo ragazzetto, rato Ono- prozio. un presso esame, righe gente Dalmata, perchè mio il 5 solo professor quattro Inacqui, in Venezia, Mentre per queste Bocche fanciullo non da scrivo del carriera mia tifica scien- produzione; sulPautòdi- riflessione dacta. L'autodidacta chi a ha studia pregi normalmente. l'entusiasmo l'idealità, circoscritta a difetti che e e parti della I la intensità scienza di pensiero. l'originalità è qualche che meno lacuna Roma, nel 26 Un giudicare altro le cose pregi : puoi aggiungere Il difetto all'unisono difetto è la altrui. aprile 1909. Elia sono di coltura quelle parti rispondevano propria mentalità. equità in ; cano man- Millosevich. simo mas- del pere sa- colla scarsa XXIX. ENRICO MORSELLI. Psichiatra, /^,^^ ^^ pologo, antro- psicologo e filosofo. in Nacque, il 17 luglio scrisse anui, tragedia: una Francesco Ferruccio frequentando il versi, commedie, Spirito A e materia. diciotto, craniologico: oggi nelle la migliori limito a sua prima scrittore, autorevoli e più citare: renze: confe- odorato memoria Un'anomalia — numerosissimi più le e — — — Fecondissimo ad delV psicologia ecc. prime sue e una diciassette, A Fisiologia cora an- liceo, novella, — 1852. dodici A e, na, Mode- riviste Sulle argomento dell'osso malare. pubblicato ha libri, opuscoli importanti — di d'allora e scientifiche. lavori fratture di — articoli Dei suoi psichiatria delle coste e mi sopra 316 SCIENZIATI particolare osteomalacia una Contributo fisiche e da morali nei Gladioli (1878) manicomi La — (1880) psicologiapatologica e Il metodo clinico nella anamnestico esame (1877) scienza semeiotica clinica Studii 1888 di Storia — (1896) degli — alla La alienati (1882) (1883) bibliografia sue e della (1884) (1875) Sulle mentali e la neurastenia tabe quelle Il di — e del Sui — psicologia nei Carlino Epilessia del Cesare nelle bulbare e — medicina l'uccisore larvata corso e libero Mattei, — lattie ma- (1906). delinquenti (1875) psicologia forense (1891) conte ner- Sintomatologia forense Grandi^ al rapporti fra — Paralisi — malattie meccaniche (1892) (1896) Programma — nelle psicosi (1894) suicidio contro (1877) la e generale della motorii nell'uomo applicazioni sue vibrazioni Contributo — cervicale e — neuropatologia: e sangue disordini — nervose (1884) — italiana neuropatologia (1904). dinamografia diagnostico dei processo 1894) psichiatria di medicina opere Sulla — di dismorfofobiae tafefobia(1891) Psichiatria — Di e : ficazione Classi- — Manuale — (1885 fisiopatologiadel simpatico "vose — Il peso — (1882) mentali trasfusione del (1875) alle lezioni psichiatrica(1881) mentali malattie Sulla — e — Delle nio ge- antropologia patologica sulla pazzia (1887, 1890) e Un — diagnosi generale della pazzia malattie delle — ^amministra- e Introduzione — specificodell'encefalo negli alienati delle (1876) sperimentale delle degenerazioni delVuomo: manicomio zione di allo studio degli alienati di bini bam- morale minale sociologiacri- Sullo stato inventore Il — dei pazzia gale: le- tale men- dell'elettro- 318 SCIENZIATI Di genesi (1873) Carlo di Ija La in Italia Haecliel scientifica(1906). Di quelle della (1904) (1904) (1904) Note — di Di Per — quelle (1882) V la e questioni Le — dal philosophy and al fondato per logia socio- e (1902). — tiche: didat- e ed (1891) lettici epiPer — — la Rivista dì psichiatria P Italia di del filosofia i condiretto di psychology talità mor- società una Mesologia — libere ha e di La — fanciulliidioti 1892, italiani condirettore Fu filosofia pedagogiche per (1896). 1882 periodici la e sul divorzio Università scuola scientifica;ha filosofiascientifica proposta polemica asili-scuole igiene della Diresse, la su Gli — sofi Filo- — nistica filosofiamo- Lombroso protettrice dell'infanzia(1875) (1891) La — — — statistiche nelle — (1888) (1895) questioni sociologiche: su neo- (1881) Brtino scienza Cesare — La — scienza Giordano — vecchie idee : L'anima, funzione biologica — (1886) pretesa bancarotta e la filosofiae (1882) il corpo tutto scientifica filosofìa — Darwin giovani aW di quelle e piìi putati re- patologia. neuro- Bictionary of J. M. BaldAvin (1901- di congressi logici, psico- 1902). relatore Fu medici, dove Insegna e ha ecc. direttore Fu anche fu presidente e dei di Macerata manicomii professore pure delle clinica e dirige un rino, To- psichiatria. mentali malattie psicologia sperimentale fondato di e in Genova, Sanatorio. e vose, ner- dove È ?e apprezzatissimo conferenziere lucidità di ricercato 319 MORSELLI ENRICO d' Italia è ed parola; il piti alienista perito maggiori nei facondia per processi penali e "3ivili. Ad Sono dal Saccozzi: anni I del erano basso sul Mio Panaro. fu Bartolomeo, famiglia Modenese, in il Eivara civile : Ducali, marchesi in luzionarii per di di ma autorità austeri età, per gli quanto poco maritale. era espansivo una costumi nanze Fi- e Nel famiglie all'antica, ma e i Eivo- 1848 simo egli,fortisera corpo, le geloso pato scap- porte affezionatissimo e dei religiosissimo era di un dizione con- nelle in altre sfondandone famiglia di fiduciario arrestato; prigione, lice Fe- stirpe,che, sua impiegato Estensi. piccolo un San raggiunto contabile l'avevano ispallate. In ; era giovane parteggiava campa- presso amministratore di patrizie.Uomo sebbene egli Bernardi, di Padre, figliounico primo tinove ven- coltivavano e negli studii, avesse messo allora nobil diciotto. una piccolo podere dalla e aveva Madre mia e Morselli gnuoli }suoi Morselli Padre mio Eoux. luglio del 1852, nel Modena, ragioniere Giuseppe Melania loro in nato, Onorato della a ai sua 320 SCIENZIATI La mia ascritta al risalgono, con là fuorusciti lavoro di XVII poetò dalla si distinti sono armi, nelle di Pietro, podestà un artista e Mazzini, ed dal stato era era, un dei da ben me dragoni è morto grado Eomano di in 1805 nel inveterato, di tenente Impero, onorificenze o al fu che poi cozzi Sac- materno, nonno un distratto;un suo per in erudito, fratello, opinioni liberali, Londra, legato di terzo, il prozio dante coman- gendarmi Estensi, era capò alla delle Mira servizio col lingua italiana, conosciuto, prima truppe venuto di- Ducali. (Venezia),ducol dell'Austria maresciallo, barone sovraccarico di guelfe. dai visse ove Molti era insegnante generale chista arti. Mio esule ricchitisi ar- nelle pubblici uffizii, nei egli pure, coltissimo;un Agostino, Egli palazzo al Comune. famiglia '31 come il in colo se- possedimenti Correggio, gran dalla staccatosi ed lettere : Nel risparmio. cui famiglia regalato (da Spagna Gàmbara, palazzo Veronica cipato. Prin- era Romagna dalla vasti comprarono principi Correggesi,fra e di fine origine rurale, col e reggio. Cor- Saccozzi Correggio anch'essi di Saccoccio,alla provenienti col dei memorie quando Si dicevano patrizia, città della » Mengone un XVI, Eimini) e realtà,erano oro antiche più secolo d' libro « Le del è invece famiglia materna del Sacre commende ENRICO 321 MORSELLI credere, pertanto, Posso (Iella mia che personalità intellettuale preponderato gii elementi Della So fui allattato che i miei Genitori durante da in chiamava sinoca « morì il 25 alla luce postuma Vedova mia fu Madre lo nostra, e zio a della mia Ancorché mio Padre Lui due ricordi alla III. solo fino goduto in pertanto Giuseppina. di due Saccozzi, la primavera sizione, po- famiglie nelle decise patriarcali, alla sua morte. della convivenza netti od tutela alta sua età,ho tenerissima abbastanza figliuoli, casa della allora anni successivo assunse rigidicostumi io abbia Voi. in che educazione con — di si Mamma La nacque nome avveniva nobili,avviate Roux maggio richiamata allora soli 33 a nel l'autorevolezza con che 1855. col carico generale, come rimontare il e che essendo quegli anni, vi del bimba, una soli 21 anno, a presso mesi, e una si affaticò molto di », che e con Padre, infettiva putrida ricevette e mio novembre di tre incinta Madre, Modena Urbana, febbre una terni. ma- di vita. anno mia di colèra l'invasione contrasse diede Milizia ereditarli terzo vivevano della capitano biano ab- e pochissimi ricordi, agiatezza; senonchè certa era lio là del di al risalgono non ne infanzia mia zione forma- nella che estate debbono del '55. 21 di 322 SCIENZIATI Il è il ricordo primo tìittami uscito da Lui, perchè co' miei mi mio : fra portò mi Padre, lì appresso, chinato ancora e collera di su Il secondo ricordo alla fronte, piccola cicatrice sassaiola con legara, dove col è di che e ministrò som- lo veggo di rucciato, cor- giusta qui in in la stava questa Degli altri anni Mia presso se tollerata non per su Madre lo zio e alla dove, e mio Padre. immagine addolorata, fra nella e le sue mi braccia, di Mamma: camera accolse fra le sue, piangente. anteriori con morì e sua vestendosi insanguinato una di Col- Villa una io che lasciato ha campagna nuovamente trasportano ferita visibile, giocando ancor andavamo riveggo mi tutto mi bel viso suo vi altri bambini anche Eievoco che Me una quell'anno istesso,ammalò mi primo portone gliocchi lampeggianti con sollevò, calzoncini,e me, lando ur- paterna. riportai e il lezione. vigorosa una mi motto, entro i luogo più ci arrotolavo dir senza abbassò mi mi il vestitino nel terra e le braccia bel un a città della frequentato passeggio,facevo a gettato ero essendo domenica, avendo pur in- punizione una una Genitori capriccioso, e, nuovo, di le sue Agostino umiliante, compassione di al '59 nulla due in creature uno stato mento. ram- veva vinoso, pe- soggezione, più che trattata con In vedovanza. tenuta e la d'onore, la Ducale. Spesso coi e le con degli Alleati, o, casa, dei V Francesco le con il mio Po, di letto e, seminudo, Madre, trovai parenti generale i delle e a mi e molti cavalli,e truppe buio che della non de' miei in cui sul e servitù mi mancarono dei servi cadeva berrettino la e là al di Rammento notte alla in ; scesi vigilanza lacrime le vie si udiva Mi respinto camera. anche inferociti attaccavo al attorno cortile vano scalpita- il tramestìo buscai sgridate nel silenzio e Nei giorni presso ap- gliscapaccioni per famiglia,perchè mi », il duca all'anticamera, dove partivano. nostra zantemente sprez- fu naturalmente quella ufficiali. Nel fui di voci fuggì sfuggendo affacciai per sculaccioni, e nel di trambusto di mia baloccarmi Piemontesi prozio generale il gran passare si diceva truppe sue lazzo del Pa- giberne. c'à])o di quell'esodo antinazionale. ancora militare per a come « del porta giugno '59, alle prime in del andavo era pranzi quella giù scappavo soldati,e nel Quando, vittoria casa guardia città dopo matura pre- numerosa, alla e ; una nella gli schioppi con Dio sempre sola ore di ben ogni stava alcune sua la compenso, servitù ricevimenti, villeggiature, palazzo e diritto : v'erano grande signorilità con carrozze, a dava le cui l'amorevolezza 323 MORSELLI ENBICO sul la mi disgrazia mettevo petto certe 324 !-'ri]c"^ziATi coccarde tricolori Annessione « le trovassi non cui su » so, scritta la stava (alPiemonte). Come in quei tempi ve ma rola padove e n'erano uomini e donne, dappertutto, portate da tutti, vecchi e ragazzi e P Emilia : Modena intera,con la Eomagna e con la Toscana, attraversavano che quell'ammirabileloro momento patriottico, ha l'egualenella Storia,per il modo gnitoso dinon civile e bruschi che, forse dire Posso ammonimenti sebbene liberali, » di casa, io mi nato codino. Mia Madre in ma come mezza una perchè né pregiudizii, È dunque a essa per un fanciullesche siderata con- luzionaria rivo- una gli odii, della io debbo sua il germe de' miei sempre coi Saocozzi. po' ancora Apparentemente il capo fratello Vittorio, di mia eravamo biente am- mi lasciava bigottismo che « e d' italianità. caldi sentimenti tutti un da' suoi era dell'antidogmatismo agnosticoe Eestammo in condivideva il Lei trovai prestissimo, ribelle,« non quei a nazionali soltanto espansioni », casta. idee cresciuto e quelle mie pressochéistintive ; né i reazione per d' fanciullo, ancora libero cui fu effettuato. con in assoluta di Madre casa ; ma lo era zio in realtà dipendenza dal prozio generale,che,sebbene passato a vivere nei dominii Veneti dell' Austria, rappresentava l'autorità suprema della famiglia,il resempre 82() SCIENZIATI sociale,ho ; mi rammento legno, sul quale e reali locchi ba- posseduto pochissimi sempre solo un facevo cavalluccio fantastiche capitomboli.Non nate sfre- corse avendo "li balocchi ingegnarmi a costruirmeli da me; e così mi disegnai,fabbricai e dipinsi, tra altre coserelle,un intero teatrino di marionette,per il quale cominciai anche ad immaginare fiabe e di certe mie questa è forse l'origine spettacoli: dovevo abilità meccaniche. Nella e scandalo da a primavera che essa entrasse « seco. di trattativa le si offriva ; che la di color mi condusse e ogni ed di tutta ogni cosa Torino del '60 mia piemontese Vi andava buon un tal peso pore stu- riva abor- », andò per pere rom- matrimonio, chi l'amava ma con parentela che lasciasse i due senza Madre, avrebbe teso pre- ragazziai parenti, nella unione. nuova in giovane età tutta e così rimase rifiutò, dedita a noi, suoi figliuoli. Che sia benedetta! Io intanto ricordo le impressionivivissime che, in me ancora non ottenne, svegliòla città che allora la grande fucina del patriottismoe era la culla del nostro riscatto. Ne partiicon un infervoramento inconsapevole del mio piccolo Essa animo di fanciullo Non ho A e Italiano. superato sei anni durante mai malattie soffersi di una la convalescenza d' tanza. impor- febbre domandavo strica, ga- l)riccioo intuizioni ad otto settimane. anni ebbi mia ogni da Una curiosare intorno le li sale a loro trovan certi a che mi della causa messomi che operai della tivo mo- incorso ho volta cadere Villa Saccozzi, redarguirono immagini in le mie i un ho in pentolone un dal fuoco levato appena che in : ne quale stato, il tutto alla avuto, sempre piccoli degli animali. cascinale, andai con e mente; aspra- alcuni finii bollente colla tratto, ognuno anche con volte ture scotta- dovetti singolare predilezione che Un per fui Altre corpo. disavventure e di a zavano tappez- ond'io,indietreggiando spaventato, col magini im- impressione. prima volta, superiori importunai quelle a ragazzo pericolo,e ogni sventatezza. tanto in volte quattro dietro i fantasia mia ; la guire se- a pigiando I fanciulli varie. molte per producevo, i cuscini e chi, d'oc- divertivo mi galoppava e buio al mi fantasticare grave tere carat- un malattia lunga una contro così mobili in conservato che che puerile correva Per ho Eammento oculari di da dominato sempre restarmene i fosfeni globi ca- mi impulsi. dovetti e Era piuttosto (jnesto fui istintive,e tutto A Credo io quello, poiché che ? istinto un salati. cibi squarciagola a sempre 327 MOllSELLI 1:NKIC0 tuttora serbo, per in dì, trovandomi trastullarmi dentemente impru- porcellini lattanti : la 328 SCIENZIATI scrofa inferocitasi mi affrontò,mi rotolò col per terra, al e dorso di grugno quelle sulla dilaniarmi per schiena. accostato Lo a un mio del e per ero già grandicello e mi canale un fra le stetti per affogare : freddo letto la città,dai In mandato a scuola pretonzolo sciancato, carbonaio, con protesa di un verso da vecchia asilo madre serviva si cominciava e e ragazzi ad dal ho poi altezze. e mezzo, Apparuti, un come sporco il medio un della quella scuola, del maestro subito si doci all'antica,batten- bimbi, i mi e in anni Don un scaletta,c'era per dal prete che delle otto ci emendava per nell'acqua D'allora nero di lui. In buttato asse agghiacciato agli da far la sare attraver- ; caddi mezzo rigo l'indice lurida una sala che un vertigine sette colore Gambarati, spavento. sofferto sempre fui dallo e don dal dì fui salvato un a porre di su prato: Finalmente, ». un sponde sue accompagnava, dovette volli e un fece mi picador « in segni essermi per ante non poco sfortunato malamente avvenne impressionata di corsa i ancora accorse, fine uno ho stento, a mugghi abito, di mi stesso salvato vitellino giovenca una terribili zanne azzannò mi poi e fui : atterrò,mi una vi e ; a come sala a mano destra che viva ser- presiedeva la sinistra,un'altra me, impartire ai il quali latino. Non correntemente, di Fedro. » ordine per a lontano, da di mia e certe Favo- « del marzo '61, despota Apparuti, in messo fra e, collegio Correggio. la regione assai assai al ben i di numero regolato; fra scelti classe anni cinque vi molto genitore chierici a franco servirsi mi di salvato conAàvenza e l'allontanamento raffreddamento che si trasformano di tuti, isti- ottimi, timi, uldi maestrucoli erano collegio,perchè consigliereinessun quel di metodo inevitabili dagP di elementi con zione educa- piuttosto carattere da' degli in era gratitudine a quei d' indole talvolta tali raramente non non il mio ha una estrazione fra o di vita ma ed pessimi: questi camerata appresi; glia fami- i maestri buoni, mezzo soltanto : di e di i lora al- iVccoglieva buonissima viziosi. Io debbo e fra avuto solito al ma, agricola o popolana, screanzati di tutta* centocinquanta, superiori erano prefetti o capi d'aver Eossi. giovanetti e in reputato gloria Pellegrino ragazzi lino si esso : alunni suoi e Don tere Let- « sempre Madre, Quel collegio era i minori e ma traducevo io tratto, nel un levato mie lagrime Ad del fui prozio, Cicerone di » ed mesi, capirle, le senza famigliari lette sei passati erano 329 MORSELLI ENRICO affetti relazioni coli peribassa perversa. suoi, e fiero giungasi Ag- tabile l'inevi- famigliari cerimoniose a 380 SCIENZIATI fìssa. Ma data in da Si allora cappello •militare,con cintura con buona per E giubba poiché di più piccolo del considerato compagni, innovatrici idee '50, '60 ond'è a ad mio una critica Mi parte giorno, scappare Fu una presero quell'anno gamba. anni, tre « il il il benefizio po' un per figliodel a verso dagli avvenimenti sentirsi spietata ogni rammento certo un di ìor tricorno; la loro ", mia la piccola sottoponendo parola ed ogni di prender che, desideroso gioco, mi avanzai, un gruppo essi di pàpera: di risate portare il sotto borghese « la terribile salva quell'atmosfera di in manifestare pel novizio atto. o stanchi 'Ol, erano e di invidia due come arrecate sottana, frementi che mezza stire ve- ». i miei Ma per per a tutti, godetti venir reggimento rimasi e ero, di corti di tempo lasciato senza spadino. senza ebbi non calzoncini e ma bersagliera, fibbia,ma fui talare: contento, di uniforme specie alla a stavano grande con una sorte, l'abito alunni gli e passando, pretesco ad dall'abito piume, laico; assetto dogli dan- l'Istituto di trasformare via in un Io, gati promul- Torino. era allora savano dispen- programmi ai nuovi conforme in vi si eccellente, e gV insegnamenti era vi istruzione la compenso « feroci,e e mi lasciai comincipiamo per molti »! giorni fui ne ed schernito di allora verbi di il « ed i tra ancorché », che in allora questa pugni i morsi e di aborrito, e ben non ricavai ne più grande dalle ed parentela per idee dei ». somministravo, in risposta codine e di « villana della percorso tutti Fin dagli ferostudiosissimo: rosa nume- si di quel nomi di Umanità » (ilquinto),nonché designavano anni sotto » nero te- gli studii i « cessò ; più Madre. ancora caldi sempre mia di mia Retorica liceali che più ancor (itre primi anni),di quel a i sentimenti che distacco un portavano Grammatica» fui chiamato apprezzamento un quel collegioho [ilquarto) che l'usanza il liberalismo che iginnasiali terna famiglia ma- cante, dire l'austria- presto che ebbe un'ingiuriagrave. era il fatto tra quelli dei compagni, )arte aver camerati. tempo voleva corpo, si mostrarono In dall' morale miei de' molto Tedesco piccolo termine io screta di- direi, la po' della mia gli Estensi,per con ed ciso pre- mia meglio mio sul delle relazioni Sapendosi di la un malignità un'altra miei parlare a che o, anche benefico effetto Un Ma zioni coniuga- quella vergogna! provato pure parola derivi facondia, delle apprendere credo, anzi, capacità mia di e corretto: e lo studio da Giurai angustiato. approfondire dei 331 MORSELLI ENRICO come ginnasio tal don « losofia Fi- inferiore Gambarati 332 SCIENZIATI tenni spesso Romanorum l'essere carica », ed d'« grado era tutti Padri mio del vivace carattere Dei letteraria di vacchi Logica e di una subito mostra da mìa tura col- e sarò sono ne Eeggiaui Eodi Eozzi Tommaso la che idee, innamorato stato al disastrosa agli occhi e se, per tutta debbo e del infondere a la cora an- mente liano dell'ita- vita, ho letto, i trasporto con lui. per latino, alla superioritàdidattica specialmente leggo classica è si assegnava Mentre di nell'ufficio vivente Governative, avanti classici,lo sapeva la cialmente spe- Gioacchino don preponderanza giovanetti letteratura collegio, tre formare don tuttora ideale. ; ond'è egli dei fino Alessandro don e Scuole egli metteva nostri ; Filosofia. il Maestro adesso : Eetorica Eeggiani, direttore in a Umanità, di insegnante e » aver focoso é loro filosofica, è riconoscente sempre dei di e ebbi che maestri contribuirono me » anni. quegli Il deva, acca- irriducibile facessi punizioni, sebbene mese dall' istruzione ricordo mi pena Eomanorum Legatus in eredità Non gran Oarthaginensium Imperator avuti Gesuiti. qualche come « Imperator « una me per peggio, di semplice titoli d' onoritica detronizzato, al o, la Coltissimo in moderna, larghissimo nelle suo nei ufficio d' insegnante, giovanetti un caldo 334 SCIENZIATI (Iella *Spo.si », di Moutecristo Conte « » che Kovacchi, maggior la giunsi scuola le di Livio nel Orazioni « di e latino, e di Cicerone » a e le e sotto stare gu- Storie « » però debolissimo Eimasi quegli stessi in preparati comprendere a Tacito. che greco, ben al ticolare, par- di Eetorica classe peso del », quest'ultimo,in ci trovava italiano,dava sua ; Beiievenio affascinò. Xella mi don di «Battaglia bravi maestri poco sapevano. In quegli studiosissimo sono conservato certa innata mi merito anzi a delle cose propensione a a che erano libro che furono dal che non « Tragedie e diletto, d'obbligo eran sui io sono i », edizione inevitabile era adesso, che versi,anch' bella in soggetti Da cipio prin- il primo contentezza Euripide Bellotti,regalatomi in è forte conto somma di figura, una programmi. con (e non concerne letteratura, e, poiché possedetti le lo mio per Una ottima avevo mi di ricordare e ciò che tutto iscritti nei Rovacchi, e poiché come in studiare la ero tale sforzi grandi raccoglierecognizioni coltivai non e apprendere pertanto leggere gli autori iscuola, scuola: far sempre alcuno) a comune; io all' Università. senza primeggiare non di anche portato l'istruzione a d'adolescenza facilità di ha ci ho anni a tradotte da don quei tempi, chino giovinetti scarabocstato quel poeta, ma ENRICO è peggio, poeta tragico! Avevo che o più, poco in riuscì di mi e di carta vecchi a in (ma preso, Kon forse di Ma la Capitatimi Guerrazzi mi sotto e in che, volli di i alla laguna la bionda che del Manzoni, scriverne con estive m' avventuriera prosa. allora storici, Mira uno del pur Bianca una mia Furono due alla mia troppo presto Venezia a vittima primi io alla dia, trage- e eroina vacanze terario. let- prolissa, meno questa generale, carissima. della dei merito Grossi, settimana qualche per parto seconda i romanzi quegli anni, zio vergai ne compimento a scrissi ben mano le miei fogli appartenenti primo si confà detti scelta passare dallo materna trassi ne non per del Cappello. La e di giù parecchi capitolidi buttai a così e poesia i quella fregola poetica che Attila: voga gran ciò dorso spregevole perchè mentalità, e io,e Ferruccio. regina degli Unni, moglie fantastica dia trage- raspavo finii,invece, una meno Godriuia atti. Francesco pulimento!) il mio a non anni, una registriscolastici: qualche migliaio aveva dodici scrivere troppo, sul endecasillabi poveri mi atti: eterni cinque avendo Kon in H'ò5 MORSELLI dipese da Madre davo an- in villeggiatura nel Veneto, i canali zia una presso e i ghetti tra- inspirarono simpatia salita sul trono Medici. N^el collegio non mancavano gP insegna- :VM" SCIENZIATI di menti disegno, ginnastica e sistemati bene che, anzi,erano musica quelli della Bicordo qui anche mostra di il Villa nelle In mie arti,e così mi sotto Dantès di di assi Fox, e non il viso, Venerdì. e un per la assumesse parte che imbevuto, mondo Ed- di ci perdessimo boschetto di frasche l'eroe come di del quelle spedizioni io carpentiere, l'architetto il canze va- Orosuè, organizzavo capanne qualcuno caniche. mec- le romantiche vivevamo poco che senza In tendenze passavo Eobinson costruivamo villa), della ci non potuto meglio vergine (era il modesto foresta una eterni e cugini,tutto avventure e si fece maestro carboncello Ho una i suoi con spedizioni; e, fìngendo in certo spiccate numerosi delle niere. stra- troppo avuto villeggiatura, dove co' miei com'ero, a mia sempre iniziativa. nessuna sbizzarrirmi ho ci annoiava accademici chiaroscuri lasciava diseguo, costui ma ; vece, in- lingue della lato le predilezione per apprendere ; particolare che, però, un poliedrica personalità.Io certa scherma mancavano, delle e altro un : di e e del noi, tingendosi famoso ero il il cuoco negro capitano della compagnia. In collegio ho consuetudine, per la quanto laurea, e in anche recitato, secondo piccole commedie io sia salito sul persino quando teatro e la farse ; ma, anche dirigevo il dopo mani- di comic e Macerata, alla giovare stato nelle meglio loro ha corazzato Quanto mia avvertire un'eredità atavica alla ed io e sui rami dal la via di anche un la pittura, lettante. di- mediocre un le mai belle cose che : gli tormentato passero tre ol- cinguetta loro zioso gra- giorno da un naturali si è rivelato cui,uscendo in andare in mia con ferie,fummo terribile. Scro- uragano pioggia a rovesci,e un fulmine scoppiò discosto da noi squarciando un grosso ; ma, sebbene di il un'avventura Roux ho forse la ebbi i sarà paterno, nonno tutte collegioper ne ij ?Ogni blico. pub- provengon come delle bellezze certo un colti per Ialbero del desiderato. Madre 1poco palcoscenico gattiniche giocherellanofra lo spettacolo più oggi per me L'amore Isciava pure di o e me mi mio : non la vista ancora in di soggezione che sempre da fanciullo animali;e è la dipingo Amai anche Eiesco discussioni;ad pratica letteratura,coltivava disegno sempre non disposizioniartistiche, inopportuno da nelle contro alle sono scientifiche,sia non ogni modo, quella poveri pazzi drammatico. attore che i morale, cura orazioni estemporanee, mi divertire per pessimo un 337 MORSELLI ENRICO paura, tendenza — Voi. III. avessi anzi me romanzesca ne solo dieci anni, non compiacqui, o dell'animo,ogni poco istinto come meno. perso22 338 SCIENZIATI naie, ogni uomini attitudine latente, fino dalle tesse coordina e Così e mi Nel mi volsero sulla e buttai genealogie note popoli uno che letteratura la filosofia. Non e perciò,non mi accattivò la lettura famoso commento la ed poesia nelle cheologiche. disquisizioniar- le personaggi biblici, sui le ricordare interessavano m' vicende prime civiltà: giganti sui e che del il romanzo, dei Oriente, tevamo po- Calmet di particolare parmi e raccolsi gevi patriarchilon- volevo compilare scritto sui macrobionti, cioè sugli uomini sorpassato avevano di vita Matusalemme la media in quattordici anni, tuttora sono tra feci dalla In appunti e ; di vocazione e, capofitto a mia gV insegnamenti storia la lasciai Bibbia, mi dei liceale verso voluminoso le della distrassero scegliere; e anche libri modernissimi avevamo cui s'in- personalità. corso Bozzi su nostra è accaduto filosofica. don la svegliata origine alle di idee e gli nimenti più piccoli avve- lo sentimenti di tutti sia non per in quelli che danno vita associazioni di che a circostanze;sono della forse rimane un ! Mi registro dell'Estremo in nomi qual modo, pure Palestina da e l'antropologo appassionai di rata du- in Adamo da ecco trovai l'Egitto,la ed statura comune, poi. Ed mi in per e le a che lazioni re- l'Assiria: geografici e storici Oriente, primo accenno a quel- dell'erudizione l'amore naturalmente, di po' di sui cominciai mia sviluppate della mia In modesto da da prete, dalle ; io mi e più che, per tanto di liceale,cui allora e fui mi agli occhi si andava di quei Non mi la mia seccava a al terzo diritto udire mai o di scriverm in- corso l'uso iscuola un segnante in- di coltura. avanzata come andavo di lasciò ritroso,divenni maestri disagio, parente un in cleri- quelli di a Madre indispettito,e, poiché che di presto dato e maggioranza ristrette mia privato nobili in consiglio di avrebbero dato tato frequen- Spinelli,e ci trovai po' anche un liceo secondo, anziché al tuali intellet- persin un famiglie matematica, stanza abba- e frutto. in più assai me avere professavano idee Correggio don di giovanetti caleggianti.Vi preti fino ad fui inscritto un in nate dello legio uscii di col- 1866, immaturo e portanza im- somma le inclinazioni tutte mente, Modena tenuto già dunque, erano, qualche nel Quando, spirito umano. un Sotto concezioni grandi le tutte da attenzione la e compresi problemi astratti, sciato. la- era, Giobertismo. rivolgere la a Eozzi temperato di e più ha filosofia,don Kosminianismo lui mi non tomista,ma un di I^e che alla Quanto 339 MORSELLI ENRICO mi e còrsi ac- passai allievo disciplin in- alle lezioni,perchè far cose che sa- 340 SCIENZIATI di credevo o pevo fosse sebbene messa, ogni giornata buonissimo scura, del mattino in frequentata solo le non leggevo mio di umida e vecchie beghine liceo scrissi una oramai delle in della indizio Scrissi abbozzai e titolo ed dentro argomento bara. una materiale per uno episodio prosa i pregi del mia allora di novelle, fra : Una mi opera vita primo alienista! cui dal una Monda preparavo il di filosofìa ligiosa, re- romantica per glimento scio- suo il di farse o treccia ed in decantato, Cristianesimo. schiarimento della il i lavori anni quegli carriera (e cattivi)avrei altisonanti cantato, vasta però matti, forse strano una porzionate spro- cognizioni, aveva Sopratutto in dove Avevo anche mie commedie, quali futura mia polso » « in e tre di casa una talentava, e trascuravo o per inestinguibilesete Non due ancora di alle e leggero, fossero,una biblioteche, o opere età carattere le attraeva mia fare. di e sapere mi progettare a inspiratead di in ascoltata moltissimo, studiavo ciò che conto alla che dalle a cominciare cappella una classi,frequentavo annotavo e seguitavo di funzione mai vicinato. Se ma obbligatorio quella con andavo non sapere: se Ma versi non qui ispiegare questo mentale. quindici anni, quel periodo tumultuoso, corre oc- nel e mi trovavo quale avven- 342 SCIENZIATI diventare tratto Provavo limitano il vecchi di e immortale vita. la che da nelle chiese della penombra scegliendo ; là e dolcissime, in costruito che guisa ancora Dio un m' divenuto ero zione d'a- ritualismo, nella ancora perciò Entravo e solitudine in tazioni mediMi ero senza puro, del e altari ; di senza deista il valore a pedimento l'im- per rapimenti. un tutto sapere il della preti senza e immergevo veri questa tentativo credevo l' ora in sopravvivenze al Divino. dell'omaggio reso Dio un ignoranze sue ogni tante : ma dai chiesastica anche essere idolatriche e pagane ad ; odiavo scorgevo atti le che dogmi corruzione, oppone individuale già dei suoi per gnifica si- di un'anima creata, solo alto staccavo gerarchia accompagnate dove mi non Natura una troppo, pur i per di filosofico-religiosi Disprezzavo spesso virtù ma responsabile e nota, me disgusto pensiero, concetti creatore più religiosissimonel mio giamento atteg- religioso-filosofico. La fu lettura per come me, un da un della lato, « tutti per grande delle e il scienze fai naturali,e di Renan » quelli della all' idealizzazione mondo, Jesus stimolo Inoltre,meditando l'uomo de Vie sui allo mia nerazion ge- scetticismo dell'umanità l'altro. dal- rapporti fra Dio, allo condotto d'allora non studio le ho più ENRICO lasciate: positivista. Ma lo e E allora io Università, quando dirò, alla sebbene di mai in meschino filosofia che al le in volgimen ri- in appresso come rante, perdu- me di cerchie irrigidita nelle e Liceo E. confermò anche all'esame teologicamente e sentivo confusa: bollirmi folla di insegnare ed Muratori: idee La critico filosofia dei Genesi nel di per in la obbiezioni e parlarci anni letteratura egli fu tina la- che che mi mi tuò abi- gegno dell'in- Masinelli era udendolo, cosa, corrermi alle troppo, e, pur un dell'atto mosaica, io, non quegli intellettualmente qual cuore tanto per- prodotti di don ortodossa, ma in egli avanzate, giovanili sarcasmi, finché, maestro, dava prete, che Trezza, ad Liceo umano. tunque quan- Spinelli. Frequentavo del nelle Masinelli, incolto non inviato stato vacua tarmi, adat- potevo non don certo lezioni nel la altro un ancora di anno me portò, mi nomo. auto- capisce, all'insegnamento superficiale studioso una secondo quelle disposizioni si era una sistema. un Con e al filosofia lista, spiritua- attraversando accadde interno, che e razionalista fino rimasi farmi col deista ero protestantesimo tale finito hanno sinceramente, ero di specie che esse sono 343 MORSELLI labbra anche giorno, creativo, resistendo di il che citava più, mi 344 SCIENZIATI levai gliscaraventai e Ma — gridai, Fu non immediata le mie molte della niente. sa ed scandalo, uno dalla colpe, io allora trovai, nel prossimo che appunto ebbi ne la la cancellazione sione sospen- dai ruoli terribile in di esame anni quegli Istruzione. In allora liceo nessun quel pareggiamento si è concesso dovevano sarii mi pel sentivo e greco composizione Firenze, Italiano e ne era: « Dica esponga le Dante e che leggo tenuto ot- liberalità: gli i e Per commis- dove Preparatomi la sono quasi ebbi fortuna. il tema, venuto stre illu- giovane quale più degno ragioni » zione di ammira- ; ed Alighieri,che tuttora tuti Isti- superare matematica, il si agguerrito,tranne d' italiano gli sembri naturalmente ammirato la della governativi,che autodidatticamente, tutto Nella per debolissimo. stato sempre abbastanza stato aveva presso severissimi. regii erano prova, ai esaminatori gli e privato gli esami sostenere liceale, Ministero soverchia con pubblici, licenza prese (1868) era Pubblica mi liceo,e maestri, alle senza e di corso rigidissimamente dal da gii — — sistemato del questa? scuola; poi, assommando terzo guida senza col che solenza: in- mezza scolaresca. Ero poi una fllosofla è che Lei — faccia in ho io scelsi sempre alternativamente ENRICO alla Non con dal dire il vero, l'aiuto benevolo ricevuto nel coperchio del problema cavai agevole: un per di di che Mamma, la povertà Fino da mia mio abbracciare. Madre stessa fare per l'algebrae il « da quando filosofo », volentieri darmi e novella, vetti do- alla avrebbe ci vato proin pene casa, cui, vamo. dibatte- sulla de' braio li- del riera car- parenti e gneria; consigliatol'ingequella con la sione ses- Quando corse incerto ero avrebbero come fino di più trovai nella lieta delle Qualcuno ma parenti, io mi negozio fortuna crescente ostiche. riuscì mi pensiero sollievo e quel giorno a nel quella per gioia tanta per Il più commozione! dalla sedermi Zanichelli. italiano, me le materie. la (chiuse soluzione Modena, a tutte svenni chiedere cosa annunziò mi !)la licenziandi 120 luglio 1868, in non in orali,la che compagni materie promossi compagno accaduto, ma dal di fuori due nelle soli poco alcuni traduzione la e così,su e sia caffettiera una agli esami i sette di di riposare la professionale. o come di nascosto anche Quanto fra scientifico lavoro di bisogno so, per avevano la ho Bibbia, quando niente 345 MORSELLI durezza rebrale ce- trigonometria? Altri ero forse ragazzo, mi mi avrebbero all'insegnamento mavano chiaduto vesecon- 34fi SCIENZIATI cui dario, le apre universitaria è la facoltà che All'ultimo di che le Mamma, il sociale di acceso In e del quegli anni, darwinismo, quelle morali; ora, chi, come istintiva e a meglio mi sempre di Darwin dinaria straor- di riflesso in di i giovanissimo, ordine quasi gico antropolo- letture sue predilette des Revue « rente indiffe- attenzione sua sembrava conoscere ero riforma essendo celebre dica me- rali. disciplinenatu- le una fra le chi filosofico; scientifiques»: mi poteva rimanerle pur per posizione a l'impulso la dissi, la poi per agli argomenti digià aveva E sotto non volto, come aveva la carriera biologiche,e me, che Anzi invidiabile,rappresentata avveniva scienze nelle vita presto non simpatia pare seguenti. duro: condotta. una viglia mera- mi e ; della portava soddisfacente,se da più più che quella era le pratico sempre grande medicina la fossero ne cenerentola raria. filosofico-lette- decisi,con per problema si faceva noi mi ragioni tutto, porte quella Cours lungo l'indugio segreti della struttura umana. Quando, nel novembre le condizioni erano dovuto delle orribili. aiutare faccende andavo della Già, '68,entrai sempre mia domestiche: io,un piccola famiglia nostra mentre sità all'Univer- in ero Madre al liceo,avevo nel mercato po' vergognoso disbrigo tino mattu- di trovarmi ENRICO talvolta miei faccia a In più allegri.... incaricato della libri,dovevo lesso della Allora trovo che esperienza se a debilitano nelli primo Gaddi la più adatta che era ho deve, e vera di rado non privazioni Le fortificano lo spirito. medicina, sotto la per chimica, alle mi mie mi trovai in tendenze stri mae- zoologia. Anto- sfera un'atmoed zioni. aspira- giovò l'insegnamento Canestrini;ma de' miei che e piacevoli non lettura? che an- stenza. la esi- vuoto, » in primo per che morsi di provato fattore lotta ma la formazione per l'anatomia, Giuseppe del direzione « tuali, intellet- ritornare gran Canestrini tutto trasformistico e stomaco anno per per Gaddi, tura cot- rammaricavo: stesso, nella Giovanni Sopra sulla i il corpo, dal come magro alla che ne tacere lo con immergermi Paolo del può alla dovrei combattevo Fin i cari parte l'uomo prischi,al ci coricavamo lo da ed me e che sviluppo mentale, con messi carattere,giacché casi,bastare ne anche giorni ero stati utilissimi sono Perchè io per bollitura alla duri ai costumi di andava vi tutt'altro questi ufficii, parevano certi dei gialla polenta. mi mia qualcuno rimescolamento al del mio per con certi cucina, e, badare anche e oggi faccia a più agiati,che compagni motivi 347 MORSELLI studii insuperabile chi più influì personali maestro e fu il scien- 348 SCIENZIATI ziato insigne. Il Gaddi, saputo elinazioni teoretiche, mi in mie mani cranii incoraggiò di scientifica di prova lode i stima miei primi di ordine del venutagli dalla per ^elle dove zano, del di occasione ziarii,ossa seconda e Mi il di corso mio per e quale riordinavo, di cranii a celebri umani del a nella ciò da trassi negli studii scrissi e ; Po in sui relazione teruna maricoli Terra- agli an- perseverai, durante lavorare conto, specificandomi sopratutto Gor- terramare (inedita) così E medicina, cascinale pagna cam- raccogliere fossili a memoria Italici. far infervorarmi posi valle a anche e manufatti lunga popoli ; vieppivi della ticlii delle una bronzo antropologici. la moria me- mente malare, casual- '70 andammo modestissimo esiste dell' epoca prima una ciotto di- a Sicilia. del un da Così collezione una la e inaudito dì che un ricerca voti pieni fatto dell'osso Gaddi, vacanze in i bri, li- la massima craniologico, per trovato me pose e nella diede scrivere il soggetto, Un'anomalia da mente esclusiva- modenese! a argomento fu mi e anatomia; io riuscii m- museo, passi decretandomi di sno mie scheletri,strumenti e nell'Università anni allora il aperse gabinetto, all'esame anni 25 fin antropologiche " delle e a pubblicare gia nell'antropolo- craniologia.A vent'anni 350 SCIENZIATI ziato, di medico, e di filosofo più Xel fra preso studiosi si « a intellettuali le serate animatamente di passavamo di talora le nostre da sime del yamo le dimostrazioni chiedere ghetto. vacanze come da un col vano riuni- anch'io; di e e tendo discu- o filosofia, Goliardi; e vicoli noi o noi anco conversazioni gli oscuri per gni, de- men argomenti più gai più allegriconvegni rumorose esami, andavo spesso dai bagordi, si discorrendo ricordavamo i discendenti quando tuite ci che scienze più si direbbe, contrasto un d'altri mai politica, Tuttavia, essere Là dai tenuta autorevoli Zanichelli. i e luoghi libreria una oggi alieni altri e avevo quel tempo come e »; uomini io bravi "li formando Gozzi, quasi degli più gruppo, nella dallo I la per di Università modenesi giovani sia benevoli, compagni riunivano gruppo tati risul- a indipendenza carattere, era i caffè certo a mi frequentare si là del costituiti d' giungere questa per predominio. dei erano dal cui di psicologo duraturi. e i miei posizione di impedito vivacità di di antropologo, frattempo, sia simpatia si ha solidi franca e di a qaand^ sost^ spedizioi città,mi erano da della che organizza già pei studentesche, non Eravamo o si è fatto sessioni in straordinarie seguito,ma per di pren- ENRICO dere parte viva a 351 MORSELLI tutte le questioni che allora agitavano la coscienza del paese. In quegli anni (parlodel periodotra il 'G8 il '74)la gioventù Italiana era in sobbollie mento. lasciato strascichi Mentana, nel '67,aveva dolorosi ; e l'animo dei giovani radicaleggiò Venne, nel '70,il Concilio ecumenico sempre. la proclamazione del dogma dell' infallibilità con papale ; e tutti gli spiritiliberali se ne sentirono oftesi : io ne provaiun indicibile dolore. All'opuscolocelebre di Giuseppe Mazzini Dal Concilio a Dio volli perciòrispondere, lo feci con conferenza lata intitoe una (inedita) La Religionedi Mazzini, che tenni pochi « mesi » appresso giusto allora in Circolo un fondato. di Francia nell'andare a di studenti Vennero e Io mi noi venimenti posciagli av- i tentennamenti Eoma. da del Governo preoccupavo allora del problema religiosoal j)ariche di e diressi in propositouna quellopolitico, lunga lettera allo in gnava queglianni insein Modena rale ed era il professorepiù libee perciòpiù simpatico ai giovani. Quella mia epistola(puressa inedita e perduta)aveva titolo espressivo un : A Roma, i)er forza e irer inesorahile leggestorica;e lo Sbarbaro la me detto elogiò.Chi mi avesse che, pochi anni nicomio dopo, coprendo l'ufficio di direttore del madi Macerata, avrei proposto al pre- I Sbarbaro,che 352 SCIENZIATI che l'etto, accettò non il povero e di la esaltamenti di ritornando i e di le vie ministri di i tromba Io fra fecero « quel » i più i ai : a non i Cantelli, quel si scherzava. del Mazziniani 1871. E ed denti; stu- dell'Associazione poi e a rappre- Italiani in tenuto così fu che ai anni di circolo andai Sequi gli con diciassette di ero quei tempi politica e A Emilio io il rischio spesso caldi. e sissimo spes- ; ed Minghetti, truppe con Congresso degli Studenti da l'estate nostri,e anticlericale correre modenese, n€ìl I organizzato legato dimostrare diciotto, segretario Universitaria sen4;arla eravamo Lanza, delle i studenti processato e nell'esercito o movimento a s'erano si contenevano Noi presidente a ad tutto sopra contro dell'autorità gli ordini ero nobili non a arrestato squillidi mi Eoma fino nazionalistico, con ma patriziatocodino guardie prudenza. essere occasioni v'erano, in quegli combattuto caporioni erano e le da per fra del giovani avevano la debita Modena plebiscito, peculiaridi agitazione,perchè buon fra inscritti il erano nel paese, In scolaresche. papale, tranquillità Eoma, guarentigie, collettivi anni, motivi di conquista delle legge numero di mente, di ragioni per rare dichia- ? Intanto nelle consiglio,di professore ammalato rinchiuderlo pubblica la il mi renze Fi- trovai repubblicani, dei quali allora era 353 MORSELLI ENRICO in anche nucleo piccolo im Modena. Nel '72 il che ascrissi,e soli,mi mia sollevai scanni di ingiuria,col del tribunale: mi in situazione (che del i miei le sarebbe alle divergenze, Ma al marzo del giugno nel escursione campo solo atto di cui mi che pronunciai al Grande Roux Patriota — Voi. III. e sugli mi della manere incoraggiare a ricotanto equivoca. dittorio contrad- un il probabilmente Costa, armi allora vanissimo gio- lista: socia- quale repubblicani avrebbero aperta ritrassi, e, ne me mutua precedenti per profonde, allora scai bu- nale l'Internazio- per prime discussione una mi partito, sopratutto Andrea compagni e fede, evento questo stato sue di Erodano dal proporre genere) ad ed voluto forse in presto. sedere, per a fasti potevano uua Stetti,anzi, i anche schiaffi le tenerezze : Segretario; suo Barbanti dal Oas- conte un mi quale compagni ma Uscii Baivounine non primo anche di Comune a odii,diedi ed aprì gli occhi. quando ne vidi da alcuni con andai percosse; », al politica finì vita invidie querela subito quasi dissensi Nacquero Mazzini capitanato era elesse la ma Circolo « in i due titi. pardal la mia breve politica attiva. compiaccio passaggio Filosofo tra bene pochi mesi, '72, finii della chiarire fu della Il il discorso del salma alla stazione di Mo23 354 SCIENZIATI Ad dena. di di del in poi sia stata di fortuna una nel gennaio il me per dalle lusinghe le sollecitazioni nonostante sirena alla nunciato pro- produzione politica. trascinare amici: me zione commemora- II, mia la da in Emanuele lasciato pubblica, discorso Macerata, si limita che essermi vita all'altro Vittorio 1878, Credo ed esso non della riori ulte- sfuggito sono per sempre. Erano mi le invece attraevano mie nelle avvenne credenze ; da profondo passai ad Fino dell'atteggiamento introdottosi Italia, ed abbracciato di fra allora, amico per mio un parti: i Curzio Circolo l'argomento quali il discorso su passò pensiero Moleschott con iu giovani studiosi molti e valoroso due fummo compianto Noi delle egli volle Cervello alle l'adolesce nel- il materialismo e io tamento mu- conformità in gli antesignani « il '71 evoluzionista. dal mio e pensiero gli risposi Spirito e materia, compagni ed degli studenti del che spiritualista, e Bergonzini. materialistico;ed senso dei da po' di tempo al un combattuto Biichner con opinioni anno, assunto io ho e deista diciottesimo al e positivista essere il '69 Tra costanza. con la filosofìa scienze, era che stampe tare trat», iu un desiderio per su con due di un gior- «L'Eco Ma nel dovetti si lo rifeci Passai cima di ineffabili ore ; rifare rinunciare filosofica, ideali dare religiosi, il mio nella coscienza sua ciò che della vita mie Le del ho monismo fatto ai concetti Eisorgimento, per ha tutto provato della pena questi sola nella avuto è quistato con- può contrasti di degna la pur dei che troppo, scienza, aftinché quella si nostri tutto unione diff'usione Italia, la odierno, cerchia, modesta ho a la parte modesta, ulteriori, ricerche me, miei Verità, non di positivistichein al ai dell'avere sia la profondo tura col- intensamente. attiva,che dottrine la gioie intellettuale;essa vissuta essere le crede il valore sapere ma dapprima interiore,indi lotta non ratamente dispe- la mia novello chi pensiero..,. Ebbene, scritto, mano- lottai sempre assetto un nato coster- distrussi.... tutta per ritualis spi- agli occhi ritirai il angoscia; dovetti ma dello fondo, lo a dioso gran- sentii mi pubblicazione, da del di sotto Io mente. scritto quello prove dileguarono la sospesi : dato: fon- allora aspetti le allora della e corpo di taluni approfondire e allora le bozze correggere mi noi studenti». degli problema; del da universitario naletto 355 MORSELLI ENRICO della grandi che mie filosofia diventasse sione ade- mia collega, quello delle delle condo se- sofi filo- nella forze, con scientifica la e 356 SCIENZIATI meno ontologica, questa empirica; la tutta sia ne la mia io allora veduta una del mio fede, le molti facilmente, prima mi mi come giovinezza; proposito curioso di abate Non posso che : che alla ebbe « Di ha massima negli mi non fecero mia mie buttare opera, del già si è irrigidita. per omettere di su nel fuoco abbastanza Cristianesimo. dare ricor- un libro me San credenze di nuove dal gabbato ; Veglie Pietro credo e sia i nosciuto sco- ironiche, la e capitoli avanzata, dirittur ad- zione demoli- adolescente tutti ». colte; persone ed cora an- provate. in frasca brillanti della sento palo trovare, così anni ben volterriane, completarono delle una verità a parte delle quelle pagine eppure, morali e non appaiano più saputo l'ho ha quale accompagnato fronte mi intitolato un e tuttavia, non l'influenza di è divenuta avvenne di diverse, purché Al la cose, non lia voluzio ri- possesso potrei più modificarla impenetrabile e in su^^pongono, vita, né la me lunque qua- quella intellettuali in meno animo. sulle essa da trovato sono tendenze Certo, tutta mi spirito, ma come mio nel e insomma, opera, sintetica soddisfatto filosofica portata, deriva avvenuta Da più in mi della logia apo- 358 SCIENZIATI bacologico, ma altro! non circa per e un conforto condussi già avviati. la La del 31 gennaio notte fine « esalò di a la discusso n'ebbi fu ritirata insipido che, nei ad una nella che nostra bisogno, per in cibo in ramente mise- e nella luglio di quell'anno presi di paravo pre- Cucina io Italia), in allora teoria casa, che prossima sulla di laurea era renti pa- giorni di lusso, mi fondata elogii e augurii da nella Chiusomi dissertazione del sangue, Nel o (la prima mia Xon provarne scuole, vivendo le e comprare economica Sopra cui la povera senza solo valore. magro io stesso andavo vevo io scri- 1874 respiro. più denudata, frequentando d'un più rimasi io sempre ogni oggetto neppur insonni, memoria: l'ultimo stampa studio antropologici quella in giovanissima pietosi, ed di mia mio commozione. sorella abitazione alla mia » fu pure quella profonda Mia notti sue scritti Madre mai una nelle fisici l'unico nello alcuni scafacefalia; ma veggo giorni termine parola mia dolori immersi ; m' l' inferma a la tristissimi il lavoro e, assistendo questa languì e ; fra inenarrabili quei era Madre di mia anno, In morali. qualche ripetizione, fine, i dispiaceriavevano Alla la salute minato dare potei e fortunato parai presfusione Tra- l'argomento pratica la dica. me- laurea, avvenire e dalla uscire concorsi fui e « via ad crucis per dei mi Paolo darmi esortava In mi messo esercizi! ero che a il in scienze mi che, e noscendo co- di dirigeva. degli nati alie- poche volte che quell'Asilo il mio e gli per psichiatria,io impressionato. Ma, che in cura la di diretto frenocomio stesso le in altri sei mesi per e l'interno al- sei mesi di Firenze il Livi corso uno per per il in tale perfezionamento presso piede naturali psichiatria. A il Museo malamente ragione; il Livi concorrere di arridevano; riflettendo,trovai aveva sore profes- col quel pericolo,e Fu contatto clinici del uscito troppo sorte, quando appunto mentale verità,il non avevo presso Emilia Reggio da golo quell'an- pur mia alla Mantegazza, patologia avrebbe la predilezioni antropologiche, chiedendolo da in rurale speranza. mie Senese nel incontro liberò scienza; intraprendere per che posti governativi antropologia medica della mi consigliò di egli alla casuale alla le scopo ciò un l'adito rinunziare stavo sempre Livi,che mi certo in- ero schianto con dell'esercizio » avvenne aprì di Già Toscana, deciso io angustie,e condotta una eletto. di mi dalle deliberai cuore però fare. Urgeva del realtà in Commissione; sul da 359 MORSELLI ENRICO il mio tirocinio ne ben maestro amato autodidattico antropologiche ed in filo- 360 SCIENZIATI scientifica sofia ricevuto accolsi la esultante praticante avrebbe accordato vitto; il che illustre maestro Tamburini. di di Noi quella la portare delle livello di debbo In siamo di Reggio, a gratitudine dei posti pareva quali potevo dozzina di e mia lavorai noi al che pure rimentale .spe- legale,il più specialità. della del cercato la Bivista Livi al perenne lievi al- italiana medicina italiano vi e primi ha che fummo e vezza. sal- Augusto i clinica fondare e collega,oggi dunque E di '74, il dottor psichiatria freniatria autunno pili mi le due il Livi i miei alloggio del caro Fornaciari, presidente furono uno Eoma, periodico reputato l'on. in scuola mi fcavola agosto un straniere. consigliammo Io di medico-assistente trovai trare en- qualità in una me, il 15 di Livi l'Amministrazione : per era, Roma intanto e ; generosamente andai Vi concorso del un a frenocomio al aveva Lombroso Mandai proposta indugio medico il i titoli per e senza di di riforma. movimento domanda giusto allora Cesare di dall'impulso fervido la materia, che una per lente eccel- preparazione una era al- ed frenocomio, che benefattori. fu deciso di il perfezionamento, miracoloso, provvedere sorella. per In qualche lire 92 anche marzo mese io ebbi ; ed concorso e, al quel che con mese, alla modesta andai sotto la a renze Fi- guida ENRICO ilei 3G1 MORSELLI Ivi conobbi Mantegazza. €iii sorella Pia è divenuta dilettissima ; ci fidanzammo, potè non la quando mia la mia poi anni due si trovò posizione consorte il matrimonio ma che luogo aver Regàlia, la Ettore dopo, finalmente consolidata. finire Al tornai in impratichirmi dal di aiuto Superiore davanti al ma vedendo non stabile nei di Firenze. che due o In dove ebbi nell'Arcispedalee "lico: « Lo un mensile di clientela il verso che e la del questo per Questi esercizii di non fidanzata. con e a ragioni poteva semeiotica in raggiungere all'improvviso gravi il Ghinozzi. tanta con giornale me- cominciavano cose dernità), mo- di assistente », così da Con alle rimasto mia di redattore in Italia,e sono posto meglio, quando io,negli psichiatriche il di lire 120. scoppiarono me abitava anche impiego un tutta anni Sperimentale le di propensi poco due pure Firenze in sole dinnanzi, posto off'ertomi il per incerto poneva (le cliniche alienisti s])ontaneità,e si tato invi- tuto dell'Isti- medica Nuovamente mi tre venni a ficio coprire l'uf- a probabilità accettai Firenze, Ghinozzi clinica manicomii vecchi a nella ]"ivio erano mano Carlo mesi alcuni rimasi ivi allorché psichiatria, professor suo allora ed Reggio a nel luglio '75, scolastico, dell'anno un po' procedere scientifiche dissensi darsi ai fra pace giovani 302 SCIENZIATI fatti ogni tifoidi niti, le migliare » flssazione che di più stupida clientela di telegramma Keggio del prima, Turchi, alla amicizia tanto, mi di aveva Gentili Tarquinio di ad idee a era un un medico moderne compimento patrizio quella ancor di ricerca Ohe manicomio ansia sione un'occa- quando dall'impaccio, di giovane un portò, nel che dico me- in casualmente del direttore dottor del quale dicembre si offriva mi Il comio mani- io tore debi- sono al conte Rovellone, presidente alienista per giovane e riorganizzare quell'Istituto.Il studiosissimo di cose di sogno bi- immediato aveva un Ferdinando raccomandato quella provincia, la quale di dere pren- vittoria. con mi di vidi vicinato. conosciuto Macerata. il Ghi- dover del ebbi inaspettato posto, quello di del la era Mi alla direzione '76,l'insperata notizia ottimo o medico per uscire anno un di procinto non abruzzese, dame poi diagnosticava. irremovibile. era attendendo dunque qualunque un ma ; di delle condotte alla pneiimo- migliare » « le farmacie fare ? Concorsi le messi, am- acuti, quella mattino giovane presso Stavo sotto nuovi Bufaliniana, e in via Alessandria mai scuola nuovo l'aborrita malati benedetta quel punto su dei reumatismi egli il della perduto, di i e Quella nozzi letto riconoscessi non « al sera rato inspie durre con- Gentili storico- archeologiche Società di antropologica viso buon la di già pertanto mi Firenze: del raccomandazione sceva cono- accolse e nome, della socio fortuna, mia per e, 363 MORSELLI ENRICO con medico, suo il Turchi. Mi e, si esibiva, più tardi, avrei Come Ghinozzi continuato avrei trovai mi ampio a da formulare e fra con il 25 mia di nascita con novembre 1879, in di il 2 figlio posso comio, mani- pratica mi tuttora e 28 febbraio giugno Arturo legano 1877, avvenuta considerare 1907. Enrico e, riconoscenza. giovinezza. Genova, mezzo mitissima popolazione quale e programma un mettere simpatia mio anni 24 la senza bellissimo celebratosi matrimonio la tuttora a e forse quale nella un da una alla di sentimenti Col la più, ; stipendio, ottimo è » dal congedai Mi sarei e di testa benevola, me vivi e alla stare migliare « con che quel a della faccenda ? medica, clinica finitiva. de- la nomina ottenere accettare non l' interinato momento, potuto dalla e il per Morselli. chiusa 366 SCIENZIATI Lisbona. 10 novembre 190C. Sig. Commendatore On. Boux Onorato Roma. dal Alieno a parlare di decidermi miei questi informazioni pel in Nacqui, ponti e ed strade,e di l'allora si devono solo, in percorse del i malgrado All'età di superato ne di della E. Scuola tempo, aveva glialtri ottenni anni sede le dopo, due delstudio che egli lometri, chi- di Vittorio nuele Ema- corsi in Genova. corvetta « in in quel Napoli e fine del 1872, Alla Guardia aver fui nominato Marina, che, due friva. of- alunno 1868, quando, dopo per spalline di sulla guiti ese- l'impresa ammissione, allievo per Lago Fucino, Nazionale uscii nel l'esame lo anni, entrai, quale otto interno, nel Collegio II,f progetti Sicilie,e pericoli che di ispettore battello,per parecchi un da Sand, nazionali strade Due delle fu lui i a delle 1854, Gailhard Padre Mio emissario dell'antico abbastanza maggio Elisabetta parecchie Eegno le diano il 23 Napoli, di Ribes. contessa tera; let- cortese libro. suo Massari Marino sua pel ritardo. Spero scusarmi appunti molto stato sono alla rispondere voglia,dunque, che di me, Marina, Vittor Pisani e, due », in- trapresi durò circa oltre il anni, 3 Nel ed la Nuova 1877, feci parte della vascello il comando Magnaghi, fui ove che mi 1880, fui malariche, le della isole Guinea. grafica, idro- spedizione capitano fui destinato e che Aàsitate, dell' allora interno nelP geodetiche Sardegna, furono in cui Birmania, Molucche, sotto di circumnavigazione, la Giappone, le Sonda, di viaggio un 367 MASSARI MARIA ALFONSO alle surazioni midi dell' Isola colpito da gravissime lunghi per accompagnarono febbri anni. Nel Marina dottor Pellegrino il Wadai don Cairo, al detto don e don un a egiziano vapore Suez, che dove Camillo don indi Dopo confine la portò la Borghese e una aveva poi sosta occidentale mutato iino a a traversato At- Berber, Karthum, sammo lasciò. Traver- il Dar una For, allora guerra il paese alquanto lunga del Dar di su Suakim. a fino all'Egitto,dopo esterminio, che del Matteucci s'imbarcò dove il Nilo il Kordofan assoggettato cipe prinbreve una dottor dal dei Bisharini rimontò spedizione il le spese Borghese, accompagnato il deserto la sitare vi- per spedizione, composta Camillo, si recò me, Matteucci Borghese. Dopo la di Ministero spedizione organizzata fece essa Giovanni fratello da di : Giovanni sosta dal la ad accompagnare dal dal destinato in di un serto. de- presso il For, specialmente 368 SCIENZIATI Giovanni don donde piccolo nel passammo fu il dottor Pittiri,e il presso di Kano Tchad. di Nupe, dei uno al fino lago e agosto dove del lago i regni sul Egga, a le fattorie inglesi, il fiume discendemmo nei in poche ore, ed il biliare attacco un di primi viaggio, di mesi 18 feci io la salma Italia,accompagnandone in torno ri- fino Bologna. Nel 1884, fino al 188G molto delle recarmi ma del la mia proficui,per incertezze. mesi Libero ; da chiamato di accettai a il Bornu, indi giungemmo 1881, dopo acutissimo, morì a sammo traver- nel arrivammo Matteucci, colpito da dottor cato toc- aveva ovest, Traversati vaporini che mare. Londra, A la piccolissima Kuka, a trovammo cui Proseguì Wadai, ove verso recammo Niger, ove fiume su ci in Bulala, costeggiando di il regno di Wadai, Tama^ ritorno Nachtigal, sosta, dirigendoci la fece ammalata. di noi. Dal prima Dar visitò la capitale del e solo europeo, un di regno Borghese la madre patria, presso spedizione stagione delle piogge la fine della aspettare per di mia Congo svilupparsi. Difatti S. M. al Congo, azione esser fu permanenza gio, del Bel- il Ee e vi rimasi ebbe non quello il solo durante colà che fu riconosciuto e tati risul- tempo timi gliul- lo Stato incominciò MARIA ALFONSO Kitornato in patriaripresila ufficiale di marina dovetti lasciarla la forza del affaticato ; ma, nel necessaria 1892,non per la mia vita febbri, sentendomi più faticosissima creda, sig.Commendatore, devotissimo Alfonso Koux — Voi. III. Maria di dalle mare. Mi k 369 MASSARI suo Massari. vita XXXI. ENRICO FERRI Giureconsulto, pubblicista ed uomo politico. in Nacque, Po Benedetto il 25 da 1856, San tova), (Man- febbraio Eraclio ri, Ferdi magazziniere sali tabacchi, e Colomba le Roberto fllosofla di Studiò diritto lezioni universitarie laureò Si Eiuscì Parigi, criminalità Nel nei nel in 1880, in di nella penale 1880, Pietro ebbe per tova Manfessore pro- frequentando Ellero. nazionali prima pubblicò dal nominato, Università nelP di Bologna, concorsi Francia fu liceo Ardigò. perfezionamento, dove, buona». e 1877. primo di studii nel penale da Amadei, «forte Al e di 1826 senza Bologna; Università di in Pisa, poi gli Studii al in sulla 1878. concorso, poi Siena. gli per sore profes- insegnò ritto di- 372 SCIENZIATI Nel 188G, dei contadini guerra civile Assise di di lista nella vita per Fu eletto Reggio di deputato socialista ebbe Emilia, scuola alla fesa dialla Corte di scrutinio a Mantova. 1893, dichiaratosi delia la con eccitamento svoltosi processo Venezia. porte politica mantovani nel per Nel di eutrò Università libero ministero di Pisa. Aprì Nuova professore di diritto Olanda in Parigi, ed dal docente, L' Università al Congresso chiuse in Roma le una affollatissima. di Bruxelles lo volle penale. Insegnò Collegio nel per anche delle in scienze sociali. È dei fondatori uno Delle La del I libero nuovi arbitrio orizzonti nella e criminale lotta diritto classe (1885) Venezia (1886) criminale — — Polemica al penale, - — Garibaldi nuovo discorsi codice nella diritto — e in Uno nelle slazione legidi pni- La scuola La scuola al processo della spiritistadel memorie penale (1889) parlamentari — e celle dei condannati difesa sue nale pe- collettiva Proprietà — — (1883) — (1883) mantovani — (1887) Il — Lavoro — positiva (1887) Intorno codice criminale I contadini — procedura (1882) sociale (1884) penali criminalità giurisprudenza funzione di della pali: princi- negazione sostitutivi e e positiva (1884) di penale diritto le la e sociologia criminale, nella come positiva del I — Socialismo — L'omicidio nire (1878) positiva. cito opere dell' iniputahilità teorica (1881) scuola nuova pregevolissime sue — della scuola diritto (1889) Sul — (1889) di — nuovo Delitti 374 SCIENZIATI cipali città 120 delP America giorni,trattando scientifici. Delle : Evoluzione — e conferenze sue XX economica vista di Garibaldi nell'anno — — di Il ed Scrisse La — storia anche In riboccanti di più la vista di cui di mia nel sul lontano im sincero modesta della in affìtto, San avevo quattro Quel nel X felicità deW del mio di della mia Eoux. infanzia rinnovato fiori,in Po. da Era una morto camera noi nel il ricordo poi presa 1860 ed anni. cervello,più che mi nel rimase cuore è maggiore (Dante, casa, Benedetto gine pa- figliale (1896). figliuolo)steso modesta cadaverino — nità uma- Madre, Onorato fratellino letto,coperto suo Pio — della mia affetto desiderò nome L'uomo — giustizia pettate di ricordo Madre psicologia — Memoria mio La naturale Ad Il nel ricana sud-ame- all'uomo della Italiana. maggio indipendenza — mentare ram- la vita e conquista l'avvenire arbitrio Triade — La — e Primo scienza microbo di Spiritismo — — in argomenti piace contemporanea Dal — amore presente Il libero dell' L'Italia 2000 Pane La — 32 figli dall' Atlantico là — i sociale e L'epopea — 84 conferenze mi di educare suffragio universale secolo Sud, mag-istralmente L' arte — del incancellabile ; poiché nessuno in io ENRICO 375 FERRI spiegò allora, nell'angosciadel dolore, mi fosse la morte.... Quella vista, pur anni dopo, (Alice) e di Onde io la solo, ed rimasi di sopra preoccupazione, mi di libera mancanza mai solo o o da brutta, ma tanto di quella mi conduceva ma condiscendente, per i bastoncini Così da io quelli passai soliti dove, prima o nelle le inconscie Per o ciò energie ero meno poco un di giuoco delle « raddrizzandoli abile nei e ne di senso cùgole » perfetta. diverso modo campagnuole, scolari muscolari indefinito. allora gliere to- a e più scuola, gliallegri, villereccio come in borgate la dopo e e l'infanzia passione divertivo mi dirittura una sfrenati,stormi meno più di renderli a Luisa) brontolona la mia sfogare che diritti, retta di- domestica, (la zoppa siepi,sfrondandoli dalle fino lasciandomi assoluta sorveglianza buona a cura non la campagna, per e più vecchia una tanto che loro affetto alla ridussero dalla lontano difterite. centrando Genitori, con- loro autonomia, pure) esso dalla i miei ogni me sorellina una (Dante settimana, una ripetè,pochi si di morte fratellino in mi troppo, per un portati via, e che e sprigionano verbali giuochi di sentivo sfiducia Solo ero (specie di brali. cere- e « sport quasi e di gogna, ver- tento, scon- abile boccie » nel molto 376 SCIENZIATI grosse) in competizione amico d'infanzia,Guido al nativo nostro Feci le classi E ricordo alla lo Vagnotti, sognai più terribile. E angolosa, la si prestava cui lui ricorderò forestiero il mio che, arrossii più anche il sempre altro soltanto e mi di in il mio anni per ne « « Genève » non volli che francese. Lo ragazzo tenevo (malgrado che ingegno le maldicenze di chi me io » di ero ; ma pensavo, molto quindi, non o, ne è merito non nostro. tenuto giudica male dipende da la Parigi. tengo meglio, sentivo, che ingegno ripresi non sbagliate apparenze) perchè allora o di molto non e poco capivo affatto,come poste e dopo, quando, dopo dalle elementari un fatto dal laurea,andai, nel 1878, all'Università Fin un francese. subito dissi con conosceva in me tanto di francese, che con Genova, sfoggiare buon avuto paese, vergognai quindici incubo un il successo parlò e parlare me pallida, terrea, amareggiato, però, per io Era, invece, un appresi maestro, maestro, un ^ran^iocchi biancastri,vi capitato Successo ne due prima severo, flsonomia sua bliche. pub- dalla seguito,come facilmente. da e uomo, molto Po. scuole di parlava come di notti con nelle che, nel passaggio si cista farma- ora Benedetto elementari unico quasi Barbetti, San seconda, poiché Tarquinio mio del fin me ora da da l'aver noi e, ENRICO ingegnere Scarpari un per si di figuradel veniva che però, rifletteva, in di del che « Enrico suo sempre legato « della vantaggio più ai e anche delle vermi allora ai » da giorni Ai nate birichiessere possono della vita. chiave ne ed nella io molto lo venire facesse che feci che ebbi ne « i menticata fu di- credenza, zucchero non pochissimo, dava giorno un sotto tutto teneva piaceva me che invece, figli, e insieme del trovati noi, babbo per una due convinzione l'esperienzamia, per conseguenze siamo a ragazzi !); miei — l'incentivo infatti, mangiare, perchè me di poco dissenteria. di libertà talvolta Mamma scorpacciata con » sono, esempio, per tenne sociale. decisivi e rosei pronostici, trasgressionie si credeva la e alle Viceversa (e la perchè sottane educative cose abusassi. zucchero ne educazione disguidi che Madre, chiave, tale mia irremediabili Mia ne sue certo Madre, affatto, mi alle restrizioni Le di eccesso un per mia più i facendo » me, più trepida di preoccupazione, specialmente da matematica) anche una vecchio copiare a figlio,i problemi suo della villaggio(e la caratteristica ricordo quale celebrità mia Questa 877 FERRI e con loro e mamma. ce la modo ne ho cologica psi- lasciato la responsabilità delle di agire troviamo — bene, e ce loro 378 SCIENZIATI Così Le avvenne due prime perchè M' da insegnò poiché nel mi buono donna, acute e — alla si che vitelli, nel lì stava a in di tempo vicino,e lasciava del stro. chio- attrazioni era — dei in più per buoi e me dei raneo sotter- un macellaio », il Ghèga quattro suo insieme un rocchia, par- claustro il delle una fessore pro- della dintorni nei la nazionale. tutto macellazione « preti come è monumento chiostro, da il bove erculeo, quale zava stramaz- coltello terra, ficcandogliun nuca. Quelle di fare sua, faceva, appunto soprannominato nella in paese, casa ripugnanti assistere del che i di Belfiore. (eravamo scorazzare ricordo E di di liberi noi che tro Pie- compaesano, martiri quasi egli passava una Mantova. a con spregiudicati, e ci chiamava che casa, poteva non — trentino, curato scolari)a a allora, anche pensiero Benedetto, feci intelligentee moderno, e frate ex cinque con mandarmi diedero, sempre che Ma e gloriosadei un San voleva Mantovano, tradizione o non me liberi di Poi ginnasiali le giovane prete, un Manzini, erano classi la Mamma staccarsi — gii stiidii. per passo, orrenda con visione volta la mere fre- facevano mi sangue (una ribrezzo qualche in di scene vidi testa un quasi macabra) ma vitello loni, penzomi atti- ENEICO rava, il desiderio irresistibile, fatto dentro era 379 FERRI Frattanto,però,gii studii Andai a Modena, a dar l'esame saltare Dovevo osservare come vivente. essere un di un erano di negletti. quinta ginnasiale. la solita per anno, gli studii ai propri delle manie che è una più dannose figliuoli, all'avvenire dei figlistessi,perchè li neuradi far smania stenizza li esaurisce e li rende indigestoe della dove invece di mio e serra. con usciti di saranno quasi cui l'ex frate esaltate affermazioni del mio.... Onde scuola, i come sempre grande dolore con bocciato, Padre, a più lavoro forti alle difficoltà avvizziscono E fui di eccesso meno vita,quando fiori di le affrettare dato sempre aveva del mio ingegno sapere! andassi che si decise a Mantova, in da su un ex prete, poi collegiomesso subito fallito (eravamo in due convittori!...) fare la quinta ginnasialenella scuola puba blica. un il cambiamento Ma stretta quasi assoluta portò i danni abitudine della di casa vita, dalla paterna alla libertà quel collegio mal inseparabilidalla mancanza di glianza sorve- messo, di alla libertà. allora che due altri compagni, uno, ora morto, Genesio Beltrami,e Faltro,Oreste e deputato,mi diedi Mantovani, ora avvocato Fu I con 380 SCIENZIATI sfrenatamente C'erano allora alle ebbe tante si la che, assenze venuto collegio e quando », legno, senza sentito che di iscuola,quel giorno, come che si era già decretata senza la allora ritornai dalla appunto mia in le per mano) tutto mi mai rosso e la disse e città di vie fece le vie dato su- dre, Pa- di fare io mi che mi sgangherata valigia e gognavo vercon traversare, principali con condusse mi vettura allo andare per a Benedetto. Lungo disse il viaggio, j)er angoscioso, me mi soltanto,tranquillamente: Poiché — studii,ti Io una vedo farò che settimana, tirando Dal fare giorno confermò dopo il garzone il mantice agii adatto — mi la Mamma sentenza. maniscalco, sei non il fabbro.... fare allibii;ma terribile per dopo, punizione, stallaggio,dov'era San non gita in velocipede. Mio passare per io che collegio ad aspettarmi. al rimproveri, severo, qualche fagotto nasio gin- espulsione. valigia e poi (sapendo mia al « quasi mia la poco faticosa di la ero sapere in io vi chiesto presentò al preside di questo, ero Ed bicicli giorno, un Mantova, a ingrata sorpresa Egli andò tena ca- precedettero gli alti essendo al me velocipedistico. » di velocipedi feci E Babbo, di i sport « ruote, che di ferro. il allo dovetti, presso della la un fucina. 382 SCIENZIATI (e allora non dagli esami) senza il liceo passare esenzione di parola una altro prete Io il neanche sapere latino,e chiudeva — il ripugnanza francamente: glielo dissi professore un — tutt'e occhio, anzi un invincibile mia sulla due, provvida greco! bene Sapevo c'era la al greco. il greco non tevo po- digerirlo. Mi — io ma faccia non tra quasi saper ai (in l'esame il mio suo di greco esame senza giorno prima, mi terrogato in- avrebbe io avevo di matematica esame forte)così qualcuno di Achille Loria, mi passò molto ero Giulio il liceo siccome scritto, essi,e precisamente il il orale, sapevo, compagni cui e il greco. leggere Per ; tra pure Loria professore,in quale pagina passato ero Achille classe,con l'esame Per materie altre crede se — glialtri,così potei fare Fano dal nelle della primi studiarlo! posso E, poiché i ripetere gli anni, e in tal modo giunsi alla Università. questo i colori. e vincevo. : In primi ogni nei Frequentavo diritto i due abilissimo Ero però, di universitarii gli anni Per penale, di anni da ne sera, anzi le cui dire tanto sol- feci di tutti giuocatore di giuochi poco ho biliardo: ogni notte, devo, per- d'azzardo. lezioni,tranne mi fece quelle innamorare ENRICO Pietro Ellero, e quelle naturali, assai che me il diritto tutto Per due rincasato. ciò E al cuore. mi venne Non giuoco da e vizio a : contento, da Madre del strato, scape- Soltanto, essa mi fossi ora a quella poco, del principio nel mente. completa- sola volta,le mondo, sale con malgrado seppelliivivo, ogni mio tro Pie- maestro fu laurea, che pubblicato me fitta tra- anni, lavorai, indefesso tesi di sulla : La — il poi teorica negazione del libero — fu felice è abbastanza e, d'allora nota, perchè in poi, metta la conto riparlarne qui. Conclusione la una mi due alla mia dova ve- di compagni, biblioteca e, per arbitrio. di vita m' isolai dal deirimputahilità fondata vita mia e, tentazioni: volume Mia rimasta — poco dei meraviglia Ellero canonico. o universitario,cambiai giorno, nella mia per dava, ogni volta,una schifo a le loro primo interessanti romano frequentai più, grande e mi Onde, anno tutte più alzata, a qualunque aspettava sempre da per rimproverarmi. senza terzo attrazione Madre mia anni, legale,che mia sopportò quella — vita di medicina alla meglio rispondevano le scienze 383 FKKIII più gran : ognuno porta con sé e x"arte del proprio destino, personalità organica e psichica che ha in con sé la eredi- 384 SCIENZIATI dalle tato viscere della nostra sviluppo è molto non favorire sociale,può e contrariare o personalità:e, salda, può gliare fami- L'ambiente, materne. anche lo questa se deviarla e derla per- irremissibilmente.... fui Io sull'orlo giovinezza, due Mia mi al ha ingenuo, anche i morte, mi ancora con dolci suoi guidano e di mi gendomi, sorregplice, sem- pedagogia dodici dopo ora, nico orga- magistero un adorabile, ma materna, onde, sua dapprima sempre: dato; poi guidandomi, richiamandomi dalla versità. all'uni- e viscere,quel plasma sue mia nella ginnasio salvò, mi dalle che precipizio, volte: Madre dandomi, del anni di occhi sorreggono vinca per- dalla tomba. Roma, 18 febbraio '908. LICEALI. RICORDI Entrai l'anno la Liceo nel cui in « Virgilio di Mantova, Roberto Psicologia Ardigò, dopo come scienza (1870),aveva gettato l'abito di canonico lauto stipendio — Santa della blicata pub- positiva » il relativo chiesa di Barbera. Ma per e — sto giu- i io divenni miei 15 suo anni scolaro appena senza conoscere, compiuti, tutta ENRICO l'importanza dal preconcetti e subito nutrimento scientifica P immane vita, risparmiandomi capita dimenticare maestri la Certo, delle io dalle avevo col è anche Ardigò la pur dai é primi si elimina mai cerebrali. predisposizione una il greco, il le scienze e fàscino alle latino, la io devo che intellettuale, più potenti dal nel Bicordo potuto P sempre giorno, Ardigò, quando, sensazioni visive, portò in bue, sanguinolento, le lezioni la forma — che compiere da solo. che mi fece, così per iscuola e III. un occhio glioso di meravi- didattico. profonde, malgrado elementare, che, quando Voi. spiegarci le gli servì suggestivo erano una — dei fattori uno impressione un strumento mai scientifico,che, poi, lavoro nido, ho fu Eoberto a dimenticherò lo mi naturali più giocondo. che certo non e — educazione Roux fatica,che non » cellule la matematica Ma E decise (nellasua forma stupida di cronologia m' interessavano affatto ; battaglie)non attraevano di vai tro- tutta per inoculata positive,dacché mentre uscito metafisica di cui il « virus e completamente storia vi tanti,di dovere, poi, disimparare a scienze lezioni,senza sue cerebrale,che orientazione mia le l'atto del- di filosofia. preoccupazioni, e senza un sociale e professore nostro seguito,quindi, Ho della scientifica morale, compiuto 385 FERRI una decina 25 386 SCIENZIATI di anni vi ricchezza che — dei caratteristica innestati sugli etruschi) di Mantova di e E un così il fatto,mettendo grande andai il Loria, più in certo bene ci addestrava logica, che sola liane Ita- eglimi fece, uno gota poi e sulle verso di- quelleparti del io Fano ed nel nostro a di numero avevo notevolmente spesso eravamo corso; ripetere sue viso. ed lezioni, che obbligandoci a dovevamo che così a una la e severa bussola spesso logica del e sumere rias- e speciale argomento, quello è la forza fantasia in io dato metallico, riscal- sulla vista, scientifico, troppo alla che grado all'emulazione Egli cia provin- un piccolo riferirgli a Giulio ci chiamava esaurito avevano la se illustre di professori e portapenne avvertendo un mantovani alle Università di sensibilità tattile Ardigò si deve prima l'attrito, gli scolari (oltrela fisico-psicologicoche esperimento Achille dalle appreso dei le feste ancora giorno, perchè labbra, cetto ec- — scienziati. ricordo con Torino, questo etnica dato ha numero già luì,per A di particolarie degli esperimenti speciale un psicologica fisiologia fondamentale avessi non Ardigò. di lezioni di nulla appresi la di seguii il corso Mosso, all'Università del non io dopo, citandoci in- prendere com- ridire. disciplina di ogni voro la- invece, affidato, pensatore. ENRICO Egli religiose;ma che sviluppo fatto nel del che — religione », così fargliobbiezioni verbose scuotere Ricordo che, quando della può Dio di o in qualche esempio riodoni di Dio qualunque certi nel adoravano Noi » a diceva — « ridevamo rettorica vuova! si chiamerebbe tutti mini, gii uo- in Dio.... non baritonale la avevano si « de' suoi uno voce una Fontana, credevano Per pe— parola trovò, peraltro, che » allegramente contro che — che canonico e linguaggio, le mento ragionaad », egli,in selvaggi,che loro il gli somigliava. rotonda bocca argomenti. cause ripetè che che cosa a rettoriche,ma delle razza, a lo eccitavano gli opposi il buon — là sempre causarum risposta, mi tutta per causa « e' insegnava — arbitrariamente arrestarsi prima, causa nella i nostri infinita serie rale natu- alPArdigò eravamo nulla nel ». declamazioni per si trova tana Fon- che positiviste, melliflue e senza noi cetto con- canonico Mantova a del diede solare è succeduto ora dallo Dio, Formazione « sistema di filosofia cattedra non sulla ogni giovedì,il siccome E, « libro magnifico di mente di causalità, che di le questioni mai giorno, ci egli,un positivo suo uscì mi non sull'inesistenza conchiusione la direttamente mai toccava non 387 FERRI le di quella ginnastica argomentazioni pò- 388 SCIENZIATI irresistibili sitive, limpide, Ardigò, diventarono che cervello nostro è alla Lombroso che — io alla come triade Ardigò, Eoberto — di ruolarci ar- dei positivista dedica nella antico, fortuna la l'ignoto. contro dissi del sangue e esercito glorioso combattenti ormai diedero di psicologia succo ci e nel Come della un di pensatori la mia libro, liani ita- tifica, scien- vita deve si mio Ellero, Cesare Pietro devo madre di il linguaggio infantile. Ma a scientifico più e, del positiva Ardigò, Eoberto pensiero, datomi morale, si liberò sfidò dalla (Dal Torino, col l'orientazione oltre devo suo pur di insegnamento P anche quando esempio, danaro del le aftermare mento insegna- sue e idee eterodosse. scientifiche Fiesole, io P preoccupazione miseria, la ancora, oltre 1897. dicembre volume : Nel 70*^ di anniversario Roberto 1898). Bnkico Ferri. Ardigò,. 390 SCIENZIATI Fu due volte dei Camera Kel fu anni Grazia nel 1897 di lui, autore Il — italiano sistema contrattuale delle successioni Morì, Il in nel Culti; nistero mi- negli Pubblica; 1900-901, ministro nell'anno di nistro; 1907, mi- pregevoli Le — istituzioni ed Dei — l^apoli, il di diritto il socialismo diritti reali Diritto — 10 delle giuridiche^ opere civile nel Del — ritto di- diritto obbligazioni. — novembre 1907. Ministro Lavori DEI Stato dei e Culti, e, L'individualismo — di Pubblici. Lavori dei cito: anni dei e legislatura. dell'Istruzione poi, negli e Grazia, Giustizia Di Giustizia e ministro 1896-97, 20'^ -segretario sotto della Vice-Presidente nella Deputati 1893, di nominato Pubblici Rdina, 29 marzo 1907. Egregio Sig. Boux, Le sono per devo buona aver grato i miei sinceramente gradita, ho due assai righe volontà parecchie abbia giovanili,e che, per autobiografìa; vi stenza insi- premurosa ricordi dichiarare provato di della messa, volte ma, farle a per il mio Le cosa scrivere quanta fiasco è EMANUELE tale stato Con che finito ho cordiali 391 GIANTURCO saluti, per mi rinunziare abbia dev.mo Emanuele Sig. 6, Onorato Via Boiix del Boccaccio Roma. all' suo Gianturoo, presa. im- XXXIII. CIMBALI. GIUSEPPE Filosofo, consulto giureletterato. e in Bronte Xacque, il 12 (Catania), zo mar- 1858. laureò,nelPUni- Si versità nel Napoli, di 1880. anni Due dopo, il pubblicò rio lettera- lavoro : il libro scientifico sociale A giuridico. e lui, attivissimo anche dobbiamo pregevolissime clie, oltre a Città scienze quella Terrena (WOQ), morali (1893) e — nel suo Il del diritto in umana letterario, fllosofico-giuridi- capolavoro, il loro — smo all'organi- campo opere politiche, : — importantissima il primo suo volontà rapporto naturale, e, nel — 1888, La di Confessioni — disilluso un mo pri- suo metodo intitolata: e Z^a cioè: ed — i loro più, forte (1890) — Le sultati riLa 394 SCIENZIATI morale ed il diritto pratica (1898) teorica Il diritto naturale — filosofiasociale nuovi neWesigenza (1902) giuridica (1903) e saggi filosofìa di nella realtà e Saggi — Kagione — sociale di bertà Li- e giuridica^ e (1909). — Tra i libri di storia letteraria Spedalieri pubblicista e XVIII (1888) riformatore Uanti-Spedalieri — clericali coìvtro politica : e del ossia secolo despoti rivoluzionaria la dottrina cola Ni- — di e Nicola Spedalieri(1909). — fondato Ha di rassegna Ha diretto e scienze curato la altre sociali fuoco, leggende critici,cito: (1895) (1890) L'agonia — (1905) De' a' libri critici di (1886) e nelle ridiche giu- Bicordi (1884) Il — romanzo Gonnelle, — — veglia, Dormi- — Capitolina, (1899) con (1890) romanzo conti rac- (1909). romanzo critica figli{190S) del Collabora siciliane del Secolo pubblicato anche solitari Alba, — — (1895-907). Giorni — Venere — Satana, — suoi cose, Studii Ha (1889) Opere « letterarie, accolte opere Terra suo », » giuridiche (1891-92). fratello dai libro nuziale Spedalieri Cinibali sue fantasie e Lo delle simpatia di « — pubblicazione di Enrico Delle : — letteraria : — Uomini e biografici(1882-905). — il volume i)adre suo, : Bicordi e tere let- Antonino. principali riviste scientifiche letterarie. È libero Università È delle di docente di filosofia del diritto nella Eoma. ispettore centrale Ferrovie dello nella Stato. Direzione Generale e 395 CIMBALI GIUSEPPE .1^ Onorato dell'Etna, Madre Mia attribuirsi al mondo al visto (tutti maschi) fu temporale, io 13 marzo venni fuori scopo) l'oro- De' rioso, fu- un paese, relativo tuoni. folgorie civile clie e sul con cM- deve, invece, tirino ne si scatenava, di primo che e stato giorno diceva (gli astrologi mai Lo giorno precedente al mentre Il Leanza. mi medico Cimbali, l'avvenimento attribuisce 1858. Antonino Marianna da e rnrgo, da occidentali falde Broiite, alle in Xacqiii, Roux. pagnamento accom- quattro figli giunsi, in famiglia,il secondo. il terzo Enrico, F ultimo Francesco, Eduardo. contrario Al prodigio un assai senza avere il nome io a prima 31 clie e anno e questa pagò dell' non del Diritto dolorosa privato di — pietosa preoccupazione. Nulla (ripetoimpressioni altrui)della vivacità, proprie irrequietezza, dell'allegria Xon di coetanei. al sa Sembravo silenzio,all'inerzia. giornate intere mezze si sorridevo, ridevo, ne compagnia stare ma mezzo, fui,ne' primissimi anni, oggetto avevo fu che — legato, indissolubilmente, alla riforma curiosità,di non precocità morendo cara suo di Enrico del fratello di che, in casa in sopra né votato Ero fanzia. dell' incercavo alla capace litudine, so- di contemplazione una sedia, in 396 SCIENZIATI sopra campagna in tutte mostrando, in quando le di uova creduto ero diceva, allora,che, spettava a : da nient'altro Ohi, tra seguito m'è cucina, parevano traddizione le Pallido, ed dei condizioni, fratelli,un dovuto retto sor- fatto ho dovere. sulle Rousseau del è più il poi, essere sorretto; ed indotto soluzione un Padre Mio Avvenne, tutto. fosse potrebbero Niente (mi piacevano malaticcio. di Giacomo e spirito, predominava dello riuscito poco mani, stomaco quello e fare, come pensiero trovare a in che una quasi insuperabile è pregato un mia e crude), giungevo quell'alba grigia azione, « il mio che , tutti nevo po- protesta. Nell'assenza avrei io mentre tutti, ho lo confronto speciale in contrario che Madre queste mie per in me, trattamento e Mia materia. la me po' panciuto, Oian mi satollarlo completo sonno in "3ome in che Per pur della all'altezza nel carbone, modo certo tanto o cosa, trovavo n'accorgevano. se un anche qualche mi grande giorno,un punivano, punzecchiandomi mi per di distinguevo solo caffè abbrustolito. di "?hicchi del ore bocca, quando perfino pezzetti nonna le di addentare Pur appetito. Mi sasso. un con- di riflettere seguenti parole, scrisse contenere problema difficile che nelP « (parmi) e che Emilio la » nale razio- : distinguere,nel- 398 di SCIENZIATI mio Padre, giubilo,che In luogo mia e Madre avrebbe festa. Sarebbero stati una gran di R. un celebre uomo Liceo parte della Commissione nella « Diritti dottrina redentrice Compresi fui tutto mia Alcuni "?ilata e gioia. Lo di mesi lo la mia dopo, una Padre. scoppio sul vedo era ancora signe in- dei il martire del della popolo. incredibile di quel tanta secco e da piena stato era Avevano ma, andato tra le tra letto,col è casa rincasava; colpo ed sera, mentre e sofo-martir filo- parte carezze per terne, ma- sinistro di uria funella cuore di gente. tato, gola,agi- cercato di mandato Per da molto avevano attentato per stavo tragicipresentimenti. implacabili,che nascondere, mio veniva l'autore — studio serenamente balzo nemici tare, rappresen- assorbire poi convulso, atterrito Tosto faceva attività. addormentarmi odo paese, che lucidità una doveva della a della sovranità con di raggiante l'eroe », Governo, Padre uomo Spedalieri dell'uomo zati battez- Quel personaggio onorato. Nicola era Mio dell' avuto nostro chiamata festa,la patria così altamente del il Ginnasio. e del ordine per con tania. Ca- per Catania, il giorno dopo nome quel annunzia, partito, di buon'ora, era solennemente, col mi alla di vita tre colpirlomen- singolare fortuna, completamente a vuoto. il Mi quella confusione,in camiciuola. GIUSEPPE piangente, singhiozzante. Di quella tremante, di scena che Oapaneo, IS^è i suoi parole. Non venne istruito,sul Da forse, oltre alcuna della il mio diversi e non attentato, mia sociale,la dalle denuncia cesso pro- poteva gnare se- famiglia, data, risveglio,il all' illusione,la mia corarci in- evangeliche parole quella sera, che che realismo calmarci,ad a criminoso sterminio sto; que- tranquillo, e atti furono fare volle alcuno. lo nettamente si sforzava pronunciava e perdono. più Padre, impavido tutti di ricordo terrore mio da anima 399 CIMBALI mia mio cibile irridu- tanza rilut- organica luta incompatibilità asso- colPutopia. Ad di punto, feci, in certo un primogenito. Enrico, per vi ; non non solo che molto di me Mi molto studiassero ; ma i due sua reggibilità, incor- patrio di minario SeIo anno. un pretendevo che fratelli, anche erano più piccoli. faceva rammaricare molto spirito positivo,faceva voluto alcuna campagna. Più destinarlo che cesco. terzo, Fran- un poco Mio campagna. sentire studiare,non a il assai svegliato,amava volentieri,preferiva la avesse nel stette,però,più studiavo Benché e, collocato stato era la zioni fun- le casa, i libri Padre, che, se eglinon avrebbe trovato definitivamente proposito,a me coltà diffialla sembrava 400 SCIENZIATI questo a calde che lacrime fratello mio facevo in ritraeva che era dalla Ecco stesso alla giorno di alcuni parenti. avere per io la di mancato nere, facevano che esse, risposta al Egli stravaganza. se un noi con interrogazioni del pure nostro non ficile, dif- era fratello,che e di cui si fece certo assai era vi onore, bone più sgob- allora, divenne e, da me. fu Padre Mio Pranzavano a in famiglia.Eravamo, interrogato gusto; prese sforzo. ogni sorti davanti sue stava ba- risposiche ignoravo. Invece, suggerii, stato la nota le si di una destramente, sarebbe inutile era che e gli non saggio comparativo un Ad sapere. Ci l'esempio professione tavola. festa,a dienti espe- mente Continua- mente quanto rialzai davanti e nell'agricoltura. alla Ma analfabeta, studio. allo campagna come all'idea oltre che senza vivere. per assuefarmi escogitavo tanti richiamavo zio, uno ed quattro spingerlo gli piangevo fiducia avevo per d' sapevo rimanesse, Non povero. Mi : non ci pericolo e minaccia, un una ». come Se glifosse aveva ne il bisogno, preparazione, salito, dato quello in stato un si dice « aveva grande l'ingegno la fatta uomo un di rihia- permesso il desiderio,come ne come che ne tiva sen- l'adeguata centro, sarebbe cultura ed il carat- GIUSEPPE tere, assai dove gli studii nelle ci mea, avere de meo », V che, efficacia l'aiuta dii-ci: voi. Né E — a che pare. divenimmo Lodi) « idee Dobbiamo temuto anche noi le nostro cure — Voi. III. stro) mae- lettere e rivelazione una credo, è « Smiles. ho molto stato gonato, para- si aiuta Ohi soleva Egli io, farete potuto ad (Alfio nel ci volle tutto uno stesso. se tro quat- e è di e che era zio secolo, un più tenere, pedagogo. de' Basiliani Roux Bicordi educativa, al non e Luigi di duttori pro- ». basiliano per « guine san- Quello, Com'egli voleva, tutti che nell'ordine), ebbe carne de ». (lalusinghierafrase cooperativa di studiosi una di monaco : questo ideale sacrificò invano, de mea è parso Samuele di » Quello — libro suo e ispirazioni. caro mente indegnamente, non più rigida nobili « Sicilia. (insieme Mecenate libro, che — per Dio dal nuava conti- in meis, sanguis de noi la che oltre mens « fama più ossibus per è noto » cante, soffo- » patrio,che nonché le chiamava, ossa Agli ambiente immeritata non dobbiamo, egli fu che ai del Seminario educazione, Egli « trascurare gii riuscì di non rali prediletti,insegnando scienze natu- lui noi severa un casi dai pure scuole ad A perdersi in a 401 ALI fu costretto alto. Invece in della vita CIME gran che Abitando di fronte paterno Giacomo che bene, fu il vero nell'ex a casa e vento conuo2G 402 SCIENZIATI modo stra,aveva alla in cui mio Padre fu ed ci monellerìe. da libri di le con si potesse non che lui la Leanza, Il Einascenza. quello Anch'egli memoria Ohi ; dovuto per in bene sa che pure lui alzare i esercitare il se ho più rito. spidi parte della natura. sua scenza. ricono- nostra conosce che sa non il male dovuto, elementare sua Alla figli. la gomiti,ciò è la dello molta concepiamo non che, figura e festa come ci zio Semina- autentica vera a chi conosce, sciplina, di- nostra così) nel vada, imperitura, mi dei pagine prete, professore sentimento me, ci voleva concepisco, male una debba che è, spiegasse insegnamento suo erano che mi tavo, tormen- uno intelligenza, nario,geniale poeta latino,un' Credo dovevo poi la per (alloradicevasi conversazione nico, pà- timor un sulle fu zio nostra Vincenzo di rettorica lane grosso- stamperie, stampare questo fu, per materno, via tagliate! ancora Quello da più posto. Io, che a fare dalle piccolo,questo zio,perchè mai come breve non repressiva,ammonendoci Avevamo da tanto tempo preservò ci teneva che nel mattina sindaco, questo zio, in in via castigandoci, aver sorvergliarcidalla Specialmente sera. preventiva e di stato se pel abbiamo unicamente dovere di di- fesa subito, ho pensiero, si è anche ma ferirci, di ricordati Il nostro tutto bontà la un della nelle dal » del fratello ad ascoltare più quasi sapeva A ne' la sia l'erede suoi menti, senti- primi anni, flsonomia. sua elementari,mi scuole della adorato nome Vincenzo, dolce aveva essa mava, chia- lette, ma tutte solo poesie a per la Mamma. nima un'astavamo squisitosenso con inflessione le ripeteva, lavorando, quei mia, estatici, quando, la d'arte,con da di s' irrorano io poetica. Ragazzi, altamente averle Essa, questa impressionante rassomiglianza, Mariannina pari nella mi de' tenerezza quello che, ero più, di per che Madre. l'adorazione lei,gli occhi Suppongo, poi, che maestro, Al stro no- conformato, principalmente a autentico ritraevo « ci siamo acciaio, quali assoluta, era perchè Un Allora a paese. lacrime. più solo non fu nostra che donna Ripensando di nelle esercitata,su noi, da l'influenza santa fu di è così cuore per che mirato eliminarci. uomini essere Anche ci volle. Padre quella ad aggressioni,die subito. abbiamo che del battaglie criminose più le contro 403 CIMBALI GIUSEPPE del di voce, ci Metastasio, memoria, non averle udite già per leggere fratelli. ventun anno, Enrico, ottenuta la laurea 404 SCIE^'ZIATI in il bisogno legge, sentì,irrefrenabile, un'aria suoi diversa vi sarebbe Forse, liarvisi. ben in Xapoli, reputazione grande coloro cbe la bastava, semplicemente, domicì- per i Università, per ritenuta ancora, era, tania. Ca- approfondire la cui di spirare re- di quella tornato, intendeva Frattanto, studii da di il la vano, v'insegnad'Italia: prima di nome Enrico Pessina. Intendimento solo di Napoli. Mio a andassimo tutti materialmente il stesso solidali. sempre di solo alti interessi dividerci stare trovarci Fu sto que- educazione. nostra reciprocamente in- livello,saremmo stesso Ed vi che anche oggi, già turi ma- capelli biancheggianti, preoccupati coi e allo per di latitudine. resi saremmo sopijortabili ; posti anche la per volle solo per non ma grado segreto suo Disuguali, ci stati quattro, di andare era Padre, invece, insieme, allo sempre e fratello mio il modesto morali, riusciamo non a patrimonio, che egli ci ha lasciato. Il proposito la per Un giorno Bronte; e, salpammo, Eravamo e non di mio Padre novembre dopo col del ignoti;ma mancavamo '76 « L'Elettrico avevamo di fede zione rivolulo stesso. partimmo passati tre averne vapore una fu affrontato famiglia,ma del era in da Messina, », per poli. Na- chi ci sorreggeva nell'avvenire. 40G la SCIENZIATI cattedra: sul!' di lui udii Tari. della Le triade apostolato, vero di e sulla emozionarci, cattedra, non veggente, era di e assistito glorioso,che profeta biblico. lo essa del ad suo insegnamento era ma suo volumi, non piene egli cardinalato poema è più di bellezze sia loro stato « il testo, le ancora primo nel commedie ma italiano, della col », le sue parola della gusto fare sponeva di- latina. Non ammirate. a A tezze. lucen- sue attraeva — vero ; debbo d'arte. le Petreidos letto mente assidua- anni, della letteratura l'uguagliava nessuno l'aspetto di che, troppo senso quel acquistava,si tutte — filologo nel un Il nel al invano di senso non acquistare Mirabelli Antonio aspirò se formati frequentai mio un si trasformava) scuola quattro per quella cote, la mente, Egli, ; direi erano anche Io, che sviluppo si alla aveva scuola quella ad Molti ». formando venivano si vecchio un « dere appren- animatore quasi (così grandemente, parlando, un un professore,ma un rivelatore, un un Antonio Eldorado. vero un Ì^Ton costituivano avidi noi, l'Univer al- Arti. che geniale e, per renza confe- Zola,non Belle di estetica lezioni sue di al Palazzo ma rimaneva di Emilio Assommoir» « la famosa solo in ; nità. lati- parecchi odi Credo sono che rappresentare, latine. Bicordo la Plauto all' accosto nel '78. Al del in fecero, Università, alto uomini nell'Università avevano, di schiette de' Angiulli era del Io positivismo. di Sin andavo primi di pratica sulla fondo, terra Era » ed a' quello si il di sfolgorare l'astro lezione era si andava insuttìcente I"]ra impalcatura e molti democratico, anzi il Machiavelli) torto a dei di là dell'uomo. al avviavo mi e verso si chiama al destino umano sociali. in cui Giovanni come teressavo resto,m'in- dell' tutti serva ri- con Del riferisce tempo, il verbo mio. sono rapporti l'etica, nel- drea italiche. An- tutti,ma che quella filosofia, che sentanti rappre- gradazione diff'ondere a l'uomo e avversi continuava, io (auspice d'allora, studiando il campo « in la tradizioni modo gli de- Bertrando e tutta mediocremente sistemi, che, tavia, tut- Vera ascoltavo a pensare tenuto, l^apoli,i Tulelli hegeliana. Pasquale più nali, Fi- ! rappresentavano le Sella,del intellettuale più insigni.Augusto Spaventa discepoli più disparati e più filosofici tore, Salva- la presenza : era il livello politiciItaliani I sistemi del da Eoma essi con suoi tanto Minghetti, apposta i di » del sale contribuì del venuti Trinnmmns « delle una successo Bonghi, del che rappresentazione 407 CIMBALI GIUSEPPE ad cominciava Bovio. un comizio. ascoltavano dal l'apostolo della Alla a sua L'aula di fuori. Demo- 408 SCIENZIATI veniva crazia, e ed in da « in parlava e voleva tuba; vele, filosofia del in il suo ad più il a fie gon- si e mente, smarriva, preferibil- politiche letterarie e ; e scivolava, apostolato scientifico, pie sospinto, nella de' suoi elemento si annunciava novità distanziare metafìsica;insegnava dissertazioni era ogni discepoli, navigava, e » pura diritto » ; propugnava matematico nella ai volersi per materialmente naturalismo redingote « vicino essere piedi come anche noi in scuola alla più era trionfi l'uomo come nella timo ul- politica,non trisettimanali parola, volte a la ma nuovo, ; sua davvero soventi ne' suoi (ne dette poi prova luminosa drammi che nel contenuto, filosofici) Finché vuoto. parlò senza scrivere,fu creduto ciecamente. tacitiana mirabili fu recato dogma in un famoso Ma da colpo un a pubblicato in rivista una bimestrale, che, viceversa, si chiamava Napoletano tutte », stese che storici, che contenevano col titolo le lezioni ebbe passato la sua ascoltavano; non essere di e nelle del Bovio del Scienza trascinati da nale Giordi rioni gli sva- dispense, stampate diritto». siasmo l'entucritico, ripresa: i più, ascoltando, « breve, di tutti il momento e, : lista,non si riscontravano di «Lezioni Comunque, la dottrinali deficienze le questo Salandra, il quale, Antonio articolo fiero anzi non che gere, leg- potevano quelP eloquenza mi- GirSEPPE snrata suonante quanto le manchevolezze età, egli CIMBA disse (lo ha cultura; sua Generalizzatore avrebbe necessariamente profondo i Principalmente su Nicola Nel di Non aniii venti scrittore di e dati dell'anno Prendemmo in porta il Giordano, ci il nome quale, di soli testa amici S. erano Lettere « » passare uno dei a le più canze va- ziosi deli- Cremano. grande pittore Luca in fondo bene, sempre Luca noi alcuni vera una mio » il Non altri studenti tribù. Essi in nata sproporzio- finanziarie Padre faceva ». mettendoci era alla donde Fapresto peccato, risorse di ed i fratelli del siciliani: nostre primo villino con al il di Giorgio quella villeggiatura, che « scritto tanto sollecitamente: « indotti alle nelle : in non se e nomignolo avevano poco. un in immaginosamente ed non Sicilia,io il lusso precedente stanza eravamo debbo sue scaturiva quali precisi,feci paesettivesuviani, in suo vevano do- oratore. tornati eravamo via, che potato. particolari ispirato da lui,ho essendo ci rifare Spedalieri. '78, a passo sandro Ales- A quelle sfuggirgli. storico, io senso tarda voluto geniali generalizzazioni,dalle un Nella avrebbe natura, per tutte affermato, testé, forse,non ma, salvava dottrina. Ohiappelli)che la questa : della 409 LI (vedere i terribili rab- 410 SCIENZIATI ci fece buffi,che doveva piovere addosso) utile al corpo esserci tanto Studiavamo e ci divertivamo di Uno noi del scampanellìo il venerando avendo di fu un di terremoto, uè lampo) che Luigi provviso All'im- conoscevamo, le zioni le- sue si accòrse Quando (e trattava, veramente, né vicino sibilissimi sen- segnalazione,sopravvenne si non di sismografo all' Università di fìsica terrestre. i verso vegliardo,che frequentato Un viano. vesu- movimento. in Palmieri, ponendoli all'anima. mondo. un mani le stese meccanismi ed pur all'Osservatorio sino giorno giungemmo che e le lontano, rughe glis' incresparono tempestosamente sull'ampia fronte sta. settecenti- sulla e larga averci Dopo ci rivolse uno un rimprovero, il tempio. Io, in quegli aspro ozii beati digerivo la gloriadi esami universitarii diritto molto alla e Più traducevo nostra comitiva svelto, una vera di che i miei primi davano mi leggevo ma Sallustio. vicende negli ospedali in- che quello che tasse; altro, seguivo, le della dalle ficante, terri- indimenticabili, ed tali voti con da superati avere esenzione che sguardo un'espulsione come suo di rasa lanciato terpetrammo era faccia della — interesse passione, da medico un Napoli, cassetta con un cui servatore, os- uno assistente piccolo ometto di nervi di in perenne e tensione in San complesso, quell'intrigomi in ma, fu non ne e » feci esso violenta parve novella, la una di nipote villeggiavapur soluzione Giorgio. La la per preso francese, che dentista un stato era — 411 CIMBALI GIUSEPPE gediabile tra- « mia ; prima novella. di Contavo che pubblicarla gli studenti del buon col titolo pubblicare il mio indispensabile di far Sicuro dato di quella che che Il molti e, la novella foglio naturalmente, sacrificati. Potei chiesto Piccola della scusa ed promessa politiche ». del accennò Il rimedio fu stata dre Pa- primo la blicata. pub- collaboratori l' generositàdel- transazione. giornale,mi Egli, avrebbe dicando pubblicazione,in- qualunque. ad mio intriganti erano mancata motivo un » pose acquistavo sarebbe dalla questa posta io meno ottenere Antona-Traversi « i mi il mio piccolo, i era già stata vedere non vervi scrimai. sarebbe più più a gli avevo Quanto di ansioso intellettuale,tanto certezza nella Padre ». dizione con- fuori veniva imbarazzo. grave si mostrava parto diritto avere per mio a Favilla La pubblicazione,e questo prima più nel : « minciato co- avevano abbonamento, non piacere l'annunzio mia la novella la ma la direzione Antona-Traversi, Pagai, regolarmente, ; giornaletto, un universitari,sotto Camillo a in « Mantenne alcune peggiore la allusioni del male. 412 SCIENZIATI Ce d' avanzo, n'era dilaceratrice una ?così giovane mala del alla De Per quattro «he sento Le consecutivi, per funicelle », di debutto se, » fui studii in Catania che pareggiato ma delle non in dal Confesso commissario del lasciai mio i membri era vivo un uno ventevole spa- paese. cadere della di questo luglioin nel Provveditore gli luogo l'incarico con una lia, Sici- agli Letterio messinese Caddi ! » dato avevo per aver minuscole grazia E. (ilpoeta dovevano ma me; fanciulle cui a anzi, ad adempierlo Tra per nostre « proprio, letterario Lizio-Bruno) gelosa, cura che divenute nominato Marte. troneggiai perduto, diffusione,io, tornato «erta io vella, no- Le spropositi tipografici. pel proto tipografie,erano Ignoro averlo ricordando pur cumulo « con l' dalla di Campo al corse conda se- bozzetto un potuto più rintracciare. ancora, rammarico, Nella diretto po' sfatata,ma numeri l'ho non ero ! più cimelio, così importante poi dunque erba non nell'appendice. Conservai, « Io potei pubblicare, non un Amicis: questo facesse mi rivincita. la giornale, Antona-Traversi, era in Aretino, primavera, serie che di capo. lavata ! Ah in Padre mio già così politicanteed, anzi, così e lingua Ebbi, perchè esami cenza, li- ginnasio nel dalle ; mi di nuvole, chiai, apparec- dignità. commissione, nelle lun- 414 SCIENZIATI i che glio particolari,avevo generali. Inoltre, più mi « Dialoghi Seneca Cicerone, Gaio di Platone » Papiniano e La ed del mio parte una Ortis su mi », con aspirante ed e di a Del più volte: studiavo di ne' Landolfi quello nei volumi che ammirato ed che colui della di e di ho scritto titolo : dato gui- carriera sono che, col rato lette- aveva mi lui era non letterato che minciarono co- stampa. giureconsulto primi passi da Scrivevo, disilluso,che nella Da Jacopo « che forma, una Luigi Landolfi, Enrico fervescenza sfogo all'ef- elementare. conosciuto avevo bell'esemplare in menti atteggia- lo maniera, maestra quella che, poi, ebbero un sta po- napoletano rappresentato coll'avere Napoli a giovinezza. mio modo a anche fatta dare per nermi te- a generalizzare. certi le Confessioni d'un dall'altra, In a prima Teresa una manichino un una rifacevo dura. proce- tendenza esprimere mia Giordano e sembrava pensiero della più »; Ulpiano consacrarmi di mancato seguire per Vico mia dalla casistica avevo che i deva giuridica,corrispon- alla letteratura,che alla B. più peggio, quelli di e, perfettamente Né G. anche filosofia, discosto Diritto, Digesto « Aurelio più i Codici che Bruno ; il che Marco e di che filosofia. Conoscevo di occupato ero i lineamenti approfondito rense. fo- occupato Uomini parirà ricome cose, i miei conterranno ricordi i miei Quello il programma da al solito Roma la sede. vera in Napoli; seducente di e avuti provincia. Quanto seguire la come non era, le che delle Eoma, di parlava Ci Roma, fu 'na Principi Pri Roma, a festa e di cavaleri lejirilu libru ci fu 'n gran ognunu di Maria. ; jia, di comune, canzone ; che sulinnità che, an- ]!^ella nostra con lare, popo- grandezze e' infiammava Eoma. A città che orecchie, delle Eoma città tende, avemmo alle Eoma, glorie di nere di rima- ci pareva nostre quasi fatidica,una un' insistenza di risuonare fatto aveva e stata, per quanto destino. fanciullezza,la nutrice, che ci volo disposizione ormai, Eoma, a primi Scienza a pensato del voce dai sarebbe — piantarvi a concepito nella ll^apoli, per ma questo borsa. Avevamo rinomata, andando stato animato sua Capitale la — la e Sicilia, Era completa nostra a la ci comprese Padre entusiasmo suo noi, Mio Stabilimmo verso era duce, i fratelli, e Eoma. a : che il nostro Foro. nel mise il avanti strepitosisuccessi quanto € indietro nuovo, Enrico, me per risoluzioni. di tornare andati saremmo fn, anno magnanime che, invece, critici ed studii pochi non biografici. stesso delle l'anno 415 CIMBALI GIUSEPPE trisoru; di 416 SCIENZIATI condussi, poi, Roma A mia la nativa, Io recavo, Eoma nello vecchietto, forensi dalla rifacevo questo La via mia Suisse », l'Italia e Marc ») e io ero « tenuto a la confermata. personalità.Sono (spero) filosofo il due più piaccia,i l)iùforte, non romanzo: che — Eevue « aveva stato, co' a per che- son ha di fatto tutto, ho Semplicemente, me, personalità le due della aspetti sono e sarò è rivolto Capitolina. il a stessa sempre co' letterati. letterato filosofi, cui doublé nessuno ho è, certo, quello Tenere fera qui « sentenza sua distinguere,in Il mondo nella philosophe un prodotto appello. Io, invece, fosse duplice Aia anzi cortesia (aggiunse: » contro perchè dopo, sentenziò,giudicando gl'Italiani, per artiste anzi in libro. Mounier, quella con liana ita- anno trasformato luce — quel libro,che d'un Un spirituale tracciata. ligure Koma alla manoscritto. in venne quel pontifìcia!)correggevo, Eoma quel di tratti schiettamente passate tore procura- caratteristiche più delle una delle accreditato,del studio, tanto (oh, gli incancellabili Bussolini se il nacque ieraticadi facevo Mentre legale o, terra valigia,il manoscritto nella Confessioni. min in e stessa Eomolo. nostro era Maria, dalla Diritto cui del è rivolto Derivati dalla GIUSEPPE stessa filosofia di sociale ignota a' domandato, mio il spesso, fare la mia rigoroso. Non vivisezione. che, così,mi grandi maestri, artisti. Per che stati l'autore a questo solo dei orme ed pensatori i fondata in- non sempre coloro essere tenuto sono è parsa l'opinione di di seguire le sono mi questo, sia Bacone di di mancanza Comunque, studio so; segreto di il merito dubbio, senza scrupolosamente a stile, generalmente sdoppiamento, che, in meglio, ha, che altri filosofi. si è questo nuto, conte- un letterati;gli di trasparenza una forse questo sempre ne' frequente non Mi hanno quelli di e giuridicahanno e speciale: gli uni hanno libri d'arte i miei sorgente, 417 CIMBALI quali de' drammi credono attribuiti Shakespeare. Confesso, poi, che l'arte perchè eminentemente alla portata intendo però essere escluso E dall'uno non il tacerò o mie mani, un'allegravendetta professo. Il relativismo che è che il relativismo dell'assolutismo compensa Roux della — Voi. IH. tirei sen- essere gruppo: spesso, scienza pisce, ra- ed pochi. Mi dovessi se dall'altro che, nelle mi pochi. Io per co' e diminuito e pensiero è, per fatto e co' molti egualmente seduce democratica di tutti ; mentre sua, aristocratico natura mi l'arte rappresenta, la contro dell'arte, vita quale della scienza è, mi etica 27 418 e SCIENZIATI giuridica,che concepisce essere L' l'avvia e esserlo. del e di creduto è, fatti ; i storico senso che del quali, ridere di dover del paladini pre, sem- abbassando della il livello e l'arte di Ufficio della vita ad finalità. fronte alla volle non scrivere un trionfale la si scienza scienza di è questo battaglia del descrittore. fece, da per un essere di l'ufficio è, invece, guidare la eroe, la resto, che tragedia dreyfusarda, romanzo, ed permettere Sappiano, essere della Facciano amano può si e della anche vita. descrivere: suo. alte soluto, l'as- ossia tempo, po' d'arte,questi signori, se constatare tivisti, posi- debellare ed ignavia l'Etica del- mostrarsi eccelsi relativo un relativisti ! Solo per quindi e viltà,debellando, ad Zola riamente, necessa- resto, convenzionale, rilasciatezza, della di liberta ; deve, fatto vere. do- al me, e hanno Diritto hanno sono per vrebbe do- quale incoscienti,quei guastamestieri come forniti è, è vincolo Mi vita l'incatena e arte, insomma, la scienza mentre la Emilio Invece di un'epica e giustizia e la per libertà ! Un io caso, entrassi Purché forse non nell'ingranaggio si sia corazzati dell'invidia insipiente,volle contro della le che burocrazia. espressioni più feroce, io consiglioquesta via GIUSEPPE a che coloro Quanto grato alla ad casi nella ha il mio vero un slancio dalla filosofi vita, mi ha ai puri la a' pratica e la o col solo fatto Ho potuto, che del è più stato realista si tratta di momenti della limite del due e stessa ma Fermarsi su più leghi col- lontani ai pratici e contemplativi Colla sola idea mente, imperfetta- che mare generale, for- linea del e lismo rea- ecclettico,nessuno idealista me. realtà Non di due si tratta La cosa. di è base e l'idealità è movimento movimento: ascendente, a' diverse: cose ottimi dell'idealismo Senz'essere neralizza ge- metà. pari,in l'esasperazione insieme. a per sia consentito la teoria si vede si vive non correva, Oc- la quindi e agli attivi. non refrigerio miei teorici, l'azione contemplazione mato infiam- verso (mi permesso l'affermarlo) d'insegnare giorno, per contrappeso Questo equilibrio,ignoto sono stringendomi co- governativi. simile un me, mente, cervello affari degli saperla a salutare e l'irrefrenabile che reputarmi la temprata nel modesta (cosa degna, mi trattazione bilanciare debbo occuparmi, giorno trovato per vita una me, pratici. Spesso, ha di a burocrazia intendere) perchè di base sulla sicura. ma gli studii di continuare amano d'Italia cuor 419 OIMBALI quella è da base ostriche ed entro ; volare da miti. que' li- Icaro. 420 SCIENZIATI Il consiste segreto la delle legge Per vivente fatto scendere ragione, che pivi insigne giurista Gabba la dal assai filosofia in genere, grato) io ho la filosofia del in terra cielo detto ha — sono (e gliene me Socrate come il Francesco di cortesemente che, forse, Carlo — della locemente, ve- umane. cose questo, anche camminare, rotaie sulle ma è nel diritto. Il Sarò un che quello né stato: sono fu quale la mia alba. ribelle,né un soddisfatto. ho .soddisfatto, Non il sempre mi meriggio sarà mio nella questo, Città principio al omaggio dalla fatte della « necessità vita terrena, delle cercato degli altri; né e le trovato, mai, acquiescente promesse anche mio miglioramento hanno Per ed ho concepito cate man- civile. all'idea faccio solo non riforme, parlo ma delle permanente luzioni rivo- ». Non solo ribelle,ho può che quello volere campo sterminato. e fermamente, nostre le idee leggi ed da me e pretendersi che, nondimeno, libero anziché preteso Quanto con delle i nostri al dal nostro occupa un ho duto cre- resto, Cartesio, che, Renato cose, dagli altri occorra desiderii. mutare le XXXIV. GIACOMO BONI. ed Archeologo Nacque, il 25 Fin zia, Vene- aprile da ebbe in chitetto. ar- 1859. giovinetto, inclinazione per gli studii logici. archeo- lui hanno Di si importanti cazioni pubbli- di arte di e archeologia. Dirige mente egregiascavi gli Palatino Romano, « dove Fons scoprì Juturnae delP « il Sacra e latino ed tempio i sacrarli ed « altri imperiale. primitivo della monumenti Sepulcrum « S. Lacus Domitiani equus il con », Emilia^ il Maria P Giove Regia, il il i », la il silica Ba- basamento rostri Statore, sepolcreto dell'età Foro Romuli », ed ara di del Antiqua, Curtius », e del di la sare, CeVia prisco- repubblicana 424 SCIENZIATI È di dottore Arcliitects del », di molte straniere del e Belle e filologia classica membro Oxford, Fu in di di un giùng:evo durante le vacanze, carbone in ch'io forse Britisli scientifiche le per di antichità ai chità Anti- romane di la con da paletta del in Venezia mia. porvi gatto quando, di casa, vita desiderassi il anni dell'orto scavo veduto dieci scavai letto di cani o accademie corso angolo un primo avevo of Londra. Non Non altre Institute Arti. dall'Università il E. Consiglio Superiore incaricato : « del P Università scavare tartufi. ché; alcun- trarne o la con Era uno petta, zamscavo disinteressato. M'affaticai sino ed so non acquitrinosa,ma Il troppo per un ma nero, ancora color non dall'uno so ancora. risentii ne già della essere all'altro fonda gridai forte insin Trovai opalescente conservai nel buca aiuto. vetro un sempre passaggio mio e condiscepolo, in cambiamento Oggi in dalla mia statura paleggiata ad che; la d'uscir s'accorse non veduta m'impressionò, tentai e mai non mutamento paura terra nel terriccio raggiungere un'argillabiancastra,viscida a che quanto, cambio nella lo e di non l'impressione detti ceso del terra. indifferente strato. Penso al che GIACOMO alla reverenza i padri lontani nelle nativo perdono latini i di di od altre della « un nostra involontaria », l'oro deponevan quasi a chieder ferita. Giacomo più e allorché, razza, edificio, primitiae ispirare italo-greci progenitori capostipiti costruzioni dovè procreatrice terra ed 425 BONI Boni. XXXV. ELIO MODIGLIANI. Esploratore, grafo, etno- naturalista e letterato. in Nacque, il 1860. giugno 13 Studiò sione pas- con scienze le turali na- fin diede, si e da ze, Firen- alle giovinetto, cerche ri- che. antropologi- Nel la Nel di di caverna Bergeggi, 1883, si 1886, fu in laureò in esplorò 1880, Liguria. legge, nella Università Pisa. Nel ricca mèsse di nell'isola collezioni, di Nias, dove raccolse di specialmente cranii umani. Nel di Sumatra, Toba, di 1891, che versarsi nelP isola dove forma nel di scoprì una fiume Engano P uscita grandissima Assahan. e tra i del Batacchi gran prima cascata Traversò lago le terre 428 SCIENZIATI dei Batacchi indipendenti, il governo ucciso stato era distretti dai olandese vicini)ad poi di al altra per Sumatra Xel malese terra poco prima nei all'Olanda che occidentale due così Pesplorazione per P isola : chè per- lo traversate inesplorata. terra 1893, partì viaggio costa via, compiendo in dogli (aven- il ribelle della solo quella orientale,ritornandone su mare inglese capo possessi olandesi condusse proibito un un affidandosi di Sipòra di quarta una nelP Arcipelago Mentawèi. Le ricchissime da etnografiche utensili,cranii e donne collezioni lui e viventi) ed raccolte sono nel ora di etnologia (idoli,vesti, armi, di gesso maschere Firenze annoveranti varie da Numerosi sono i Cito Lettera Sumatra da Ragia e V isola di note geografiche Nias nella cliers des Il Nias (1891) — delle Donne Tra : Issel — Tra il i Batacchi ad pubblicati. grotta di BerNias (1886) (1887) — La dei Batacchi Bandar e (1893) Bou- (1890) nell'isola indipendenti (1892) Engano donna Les « viaggio a Nias Toha Nias; di — (1889) — Il Gota — Uii lago cie spe- di Genova. (1887) nella società migliaia L'isola — logiche zoo- nuove lui nella carta una il paese Viaggio da (1887) (1889) e (1891) — con » Toha Prof. di Museo nell'isola Nias famigliae lago Sumatra al collezioni ottocento Ricerche — uomini su logia d'antropo- centinaia scritti Escursione — Museo scoperti) nel gli principali: geggi (1886) — lui fatte ; le d'esemplari (tra i quali piìidi di animali ed antropologiche — — di Pillo L'isola Contributo 430 SCIENZIATI Un di lacrime che quei giovani anni molto. Ebbi povera bestiola ho soltanto in Storia della una studiare naturale. affetto. la tutta di tutto di monete una delle e uniformi Di molto, Un a a insieme lezione fu di bottoni di mezzi. voglia ; ma leggevo italiano in francese ed viaggi l'opera e stata e di maestri di storia ; ripetitori, scii privati riu- gli esami. superare quasi di e scuola alcuni con libri casa giornaletto francobolli, mancanza tutto, in vigilanza di zioni.... colle- eserciti. Sarebbe poca la sempre il far una specialmente accompagnatori sieme classe ! In- e cominciai e veniva in ne di la discendenza sua di sempre, mi dire una avevo che il ricordo mi appena ebbi studiare il erano qualsiasipotevo finì per interessante,ma la soltanto ne dei varii assistere quello m' interessava ; e bestie famiglia, ordine le bestie con cane famiglia quale della terminologia specie, genere, Le di tutto in la in : malattia,vegliandola grave animaluccio un di m'interessava con mio quel per rellina, so- lasciava non modo a gioia Bimane prontezza nominato di la piligrande facevano quale sofferto più grande piacere ; e mio per la volte alla regalato impadronissi ne molte versare stato era coetanea, me col fece gelosia ; mia mai mi cagnolino non troppo rispettoso che, amici, scrivevo la causa per la nelle quale ore per- detti altri due dovuto studiar che laureassi mi fare di di me agii Dei stando di la licenza in casa gli e Milano, in le presidente mesi il più sare pas- per due serie Una altri ci Pavia.... a delle Colonne, cui ci riunivamo fiorentini anni i che riesci tanto bene milanese voleva capitato da diceva il era e poletani, na- frequentatori delle burle Compagnia : passai uno ne parecchi studenti scene là venivano che un tarla adat- Napoli, in sta, protagoni- giovinotto bellissimo, assolutamente d'idee chiare nulla; su sera, minacciandolo scambiò per lo sfida,lo un con qualcuno mandammo chiedere, che per da a voce lo una aggredimmo, scarpa e, fattici revolver persuademmo sfidare a volevano al Caffè ove Babila, il tavolo,in della un di deciso divertirmi di Università come viaggio d'istruzione, una Avrei fu un gli ultimi Genova combinate. privo o preferiidi anni P inesauribile per liceale. i Genitori legge; rallegrò per artista ci ribe- naturali, ma studiare a mangiare per direttore esami. San a a Io uno di deputato, l'altro ambasciatore quattro Pisa, in un possibile e del scienze Cassazione. a bontà la ma sospesi; degli è oggi potei strappare e fummo tre scapatelliuno è console; nedì In anno. un 431 MODIGLIANI ELIO era a poi scere, ricono- lui necessario riabilitarsi ; tutti ch'egli i mereiai corsa la di Milano bassa, che gii vendes- 432 SCIENZIATI il sero metro-duello, dicevamo da servire parte è una i porre di di lo per dalla e la con che egli fanciulla e per quando vista a gli dovevo a mio e Padre, saluti di suo con che insieme figlioche Mio turchini la mia delle egli un buon col conto viene Padre serio, ne andò in permanenza mentre fuori di vamo era- degli uno del presto mi dei mesi suo IN^apoli. Colonne, era del collera.... sua proprio e, se la ma sul egli allora a che an- sartina una sposare andati ordinato disse il cameriere. passeggiare della cercarmi cato ricer- era simpatia; farsi cosa, ed il conto padrone che combinato sua piuttosto accigliato.Presto dal commessi dabbenaggine di al Caffè avvertì di indirizzo un gli occhiali burla mio, saputa pranzo mi facemmo la saremmo Milano, venne amici lo minacciandoci Il Babbo a credere della ogni Milano, a per adoratore, sperava da l'altra dal- distanza ognuno Avevamo rasa. onorava gliraccontò che e si possono spirito,i travestito,con che, gli Avvenuto passeggiare di piìi. matrimonio un di demmo barba che maggior a questura la città pistola a modo gli dettero scontro, gli per in Pieni farlo che centimetri,mentre combattenti magazzino diverso 100 120 quella stabilita. speciale i duelli per misura ne misura caffè feci fare pensione che caffè lo mandai « coi subito » rispettosi come apprezzò gli il caffè ELIO e la burletta con sé per otto giorni a ritornando io la trovai anche Mi Pavia. a la ma ; la tutte le fissata ad al Padre nuovo partiva sempre il saluto buscai de que téte! Mio dopo ! Monsieur Ah » me finché l'esame di bene, prendendo lo Non ho Ma, qui, In la un mezzo riconciliò mai per e che un col per mi e cordo ri- bergo dell'alfin : plus de alle mie un per chance tempo pezzo, passai proprio in Diritto nale, Pe- dottore. nuovo pratiche qualche il passato, passo 30 fare le voluto poi un anno bel ventare di- per ancora giorno.... indietro. scapataggini di studente, della lettura Roux III. Voi. andai ne conosceva illeso avez laurea passione — mi il broncio anche avvocato seguitaicome me — tenne ne non e, mentre della cameriera vous l'ora al- Pavia, scoprì questi viaggi molto Padre e classe ; a duello un alloggiavo e che bambino, quando tornai gio viag- versità. porta dell' Uni- Milano ove « il puntuale Firenze,io per mi — conveniente trovava sulla me, albergo ; suo facevamo per veglione, ove da con ci salutammo sera di viaggiammo venuto ed io in terza aspettarlo L'ultima mio mi seguente al sere insieme,egli in prima al mattino sarebbe un'idea era condusse giornata Milano quella e me per che passar a mi stessa sera disse sera che 433 MODIGLIANI dei viaggi,delle ricer28 434 SCIENZIATI frutto primo il di scientifiche che in andato a che allora non vi e frugare era dell'epoca oggetti poi e cotta, dell'Università in apposta, e fui accusato non me lo vollero più avuto. fui 1884 qualche e dedicarmi m' per di Arturo in allo Divenni e di per un Odoardo di e del chese mar- perseverai il permesso studio di tutto dir loro un dove spaventarli troppo discreto modo ; sciuti scono- intraprendere per non dere cre- scoprir paesi se Genitori anno necessario di Issel di Genova gio orolo- l'ho mai non desiderio dal farlo in pegno messo collezioni un a vollero ricomprare....e recarmi di Firenze il mio mi non averlo dai animali, Neanche senza esplorazione.... di da conchiglie, che perdetti ripreso impratichii sul d'animali di Ottenni era intendevo presto. e famiglia Doria idea. di viaggio in selce agi'incoraggiamenti quelP Bergeggi, di devo in che ossa di Giacomo ciò umani, scavi Firenze, bagni, importante sepolcreto un Genova. far i esplorata stata cosa, di Beccari di caverna Antropologia di in d'oro, ma I^el di quegli vandomi 1880, tro- done pietra neolitica,cavan- della ai Musei del famiglia per ancora scheletri in terra donai la scoperto avevo fuori la con già dato aveva genere settembre e, nel Pegli ero altri ogni imbalsamatore di catturare saperliconservare ogni ; in e sorta Genova, all'Istituto il del ; stagnino, maggior partivo Povera sacrificio del ritorno me di devo tu che io nel condizione ! in devi mia 27 agosto ferto sof- aver di di prima ! al e goduto 190!). Elio dissi pieno ! Firenze, Poi nelle riuscito, hai nella passavo, soff'erto essere di Malesia. successo, Madre almeno IN^ias quanto aver ! Povera assenze armaiolo, d'impaccio me di fede devi quanto in divenni ; prevedibili ! mesi di e partire; mia lunghi entusiasmo da l' Isola per all'uso medico, misi casi Madre nei mie dei rai impa- necessari po' un trarmi parte Marina topografici mi di E. calcoli rilievi insomma sperare che feci i infermiere, calzolaio; di ed sestante poter della Idrografico maneggio 435 MODIGLIANI ELIO Modigliani. lunghe tuo delle certo eroico gioie piiì 438 SCIENZIATI Kel che 1892, parti fece in parte della concorso Percorso la per Società dalP esplorato (1895) d'oro Donò i nel della altro l'interessantissimo terza ed il 13 Ebbe Sacchi la la tutto dei Il 27 battendosi preparare alle la pgr Vannutelli, Fondò e Dana, nizzò orga- esplora Margherita, e sua l'Omo. del- sorgenti risalì il che tradirono come segui mesi; mi per giorni lui il 17 dei ed i leone. un marzo 1897. l'autorizzazione un'escursione Danakil, terno nell'inmi posi l'opera al- l'occorrente. che, pel viaggio, più presto, forma ne Brava ricevuta eseguire per gì'infuocati da Gabbò, presso regione tre che colti rac- dell'Omo. della Contavo daglia me- naturale Parma, laghi Ruspoli Enarea, di grande storia Gitemi. Lugh, aprile 1891, definitiva al 1895, di cadde, in la Giuba Bòttego. dagli Scioani, compagni, Morì, di Carlo e il percorso Assalito Il — comjjagni Lamberto stazione regione città di esplorazione per aft'atto regioni Geografica. Museo ultima Maurizio meritò gli ottobre in libro: suo Società alla col parte sorgenti del fìume,^ vere preziosi oggetti viaggio Partì, le che — in Giuba,, Geografica. l'altipiano etiopico rilevasi al fiume proprie, spese a inesplorate, riconobbe come spedizione sarebbero sognati abbi- conveniva, quindi,partire non di trovarmi agosto. fuori durante BÒTTEGO VITTORIO 11 ,')()tipi-ile ero Avevo pronto. fuoco da e contanti. da scientifici Mi : capi da talleri e destinati erano agii sole, sestante, cronometri, bus- barometri macchina e però, mancavano, occorrenti, e ai regalare cofanetti Due termometri, muli munizioni bocca, cotonate, conterie,tabacco, qualche oggetto strumenti nomini 42 di mosclietto, snfficienti armati in 439 potermeli provvedere in sedici dei otto la speranza di Massaua entro la avevo non grafica. foto- giornata. Per ad Aràfali, dove facilmente via e su di che d' che sambuco un mi e recarmi troverò Io il resto lo piìi m' incammino parte degli ho; arabo di che manca. terra, con quadrupedi coi dice si mi quello per decido perder tempo, non uomini imbarco lo alla stessa spedisco destinazione. ISTei giorni passati immaginavo di lasciar di senso nulla lontano un dell' su di dalla che me; tema anzi, per mi ignoto di hanno da un incidente esatto, sento Le agito ad tive attratforza con accresciute momento già essere chilometri. erano mento mo- invece, nulla, Vorrei sempre al che provato qual- essere trascina. allora che, qualche partenza. ; centinaio ed avrei rincrescimento; alla lettera forza una Massaua, che, anche sorgesse all'altro, impedire la mia 440 SCIENZIATI Sulla unisce cammello un rovescia io riportiamo cavallo cltilometri si mette E, come sic- cavalcatura non graffiatura,così di presagio come dopo, far a le cetto ac- buon di sonori che con buon strumenti è buon oggetti così sistema quello delicati da adibirvi necessario Cammin bestia consigli e di giacché di mente fortunata- io far imparo che trasportare che è larghi di quadrupedi, tutti mi rimembranze: di fidati af- sono ma portatore. un facendo, perchè umore, guasti;ed la aspetto scientifici. Ma succedono non compagna ac- maverili ragli pri- cuore quella malaugurata a gli capriole, ed e con quell'esplosionedi proprio letto disgraziato mu- un salti gesta sue Figurarsi non ci e dell'impresa. Due fine nente, conti- cavaliere. mia una incidente al m'investe, e la quanto nemmeno questo Taulud corridore terra, a tanto esito che diga, muli sono flato tutto ho bisogno e cato, spredi non parole ! Ohi si mi il corre dice che pericolo giasmacc Sabat, qualche nostra mese un j^assare cui abilmente nelli; chi pretende l'abissino sottocapo 300 indigena diretta essere l'Assaorta per d' incontrare addietro, con compagnia Assaortini a e de' da dal fu ucciso suoi, da una De- una di banda capitano Pi- impossibile attraver- BÒTTEGO VITTORIO i sare cidii di Porro i Licata, e Se si adducono prova gli ec- Bianchi, Miinzinger, Giulietti, Bigiieri, i fra non dovessi costoro I quali ultimi, del resto, Danakil, me per discorsi sui quando, l^assato, lasciai così viva fra ma una che mi primi V Italia,non SOCIETÀ Nella — GEOGRAnCA che più tenevano i che tori, Geni- dell'aprile prossimo improntati erano preoccupazione Vittorio direi tenerezza la per terra mia salute. Bòttbgo. Vittorio BÒTTEGO dero cad- i Somali. giudicare dalle parole, sentono materna. n in Danakil; 441 ? dei Danakil Roiuii, 1892. — ITALIANA ROMA Roma, 17 aprile 1895. Egregio signor Direttore, sarò Le suo articolo « Da grato mia nel del », che Campana Borgotaro n.° 18 mi con un portante le solo di 41 parecchie autorità. ora ad 22 potrò a vengo mia alcuna influenti E giato preun periodico di fu, senza indirizzo, datato firme rettifica la candidatura offerta €ui pubblicare, nel giornale, questa apparso La vorrà se di quel marzo stà: conoscere. co- tromissio in- legio col- p. p., elettori, fra sempre prò- 44L* SCIENZIATI • clie vare il Piatti signor quella candidatura, perchè appunto avanti il mio IsTon lui, mai avevo Mi on. sì cui e a di dovere Credo che persuaderà battuto messo di non j)o- rapide versioni con- consiglio, che ho mi a l'ex con uomo un per trovo dividere alla chi spalline le «gettare leggera, è non cittadino mia battaglio un « festare mani- opinioni. questa il le per perchè così usa attribuita aver fare stima poche non suo aveva l'articolista. la L'espressione: al rinunciato, politici; epperciò per il cronista accettato occasione avuto accenna integerrimo, lui avessi primo, abboccato, sono Basetti con non per volendo, neppur » avrebbe nome. programmi tevo, io se non mai sere es- meno soldato. dichiarazione franca della può non venuto di e che "", « Campana » di stonato. tocco Eingraziandola Suo devot." Bòttego Vittorio (Minuta dalla inviatami Bòttego. di — O. lettera signora R.). indirizzata ad Maria Acinelli, un giornale madre di di Farina^ Vittorio XXXVII. GIUSEPPE SANARELLI. ed Igienista iu tacque, Savino San uomo Monte il (Arezzo), settembre 24 litico. po- 1865. Compiuti studii gli classicinelLiceoDante di Firenze, 1889, laurea la nella Università Siena. La fatte di recarsi a del di Baviera fece Pubblica della Pavia, e a e poi Parigi, importanti epidemiche studii a lo ricerche presso nella perfezionarsi il grande a dal vinse e ratorio il labosità Univerdi Monaco Pasteur, specialmente contagiose. corso con- bandito Golgi Camillo altre con primo al medicina, gli presso e e Istruzione, continuare professore presentò in perfezionamento Ministero potè si precedentemente, fu meritevole pubblicazione questa sulla morvosa dichiarata Con dicina me- di tesi sua Infezione stampa. in chirurgia, e della nel ottenne, sulle dove lattie ma- 444 SCIENZIATI Nel in a 1891, ottenne igiene pubblica titoli per e, due anni dopo, professore straordinario,per Tersità di Nel la docenza eleggibilità fu Ammirato lavori pregevolissimi sulla immunità colèra, sulla febbre tifoidea, infettive, ecc., I)lica di Montevideo la direzione e ed impiantato, di e ricerche alla la anni quegli In della cura propria vita, del giugno Nel 1898, dopo, Nel alle dal fu febbre fu 1900, collegio fu Eio autopsie, morbo. chiamato d' igiene e, tre ordinario. promosso eletto di Bologna, Università alla deputato dal al Parlamento di Bibbiena. È Sotto l'Industria Segretario ed di Stato per Quando San l'Agricoltura il Commercio. Ad Monte nel gello, fla- in gialla facendo e pericolo in il terribile studiava malati cause Brasile, dove, nel professore straordinario come ^nni relative della i visitando colpito venne geniali 1896, mentre nell'ospedale Janeiro, una recarsi lui serie termine febbre gialla,ponendo col da 1896. a condusse scoperte e nel inaugurato, versità dall'Uni- d'igiene, dell'Istituto le d'igiene pub- cattedra la sul contro offerta fu gli ecc., di medica quella Università. a i suoi per facoltà dalla chiamato straordinario come malattie Uni- nella concorso, Palermo. 1894, "Siena libera la i miei Genitori Boux. Onorato — nati come Savino, grazioso paesello me a della prò- 440 SCIENZIATI gioia, finii collo strappare, il sospirato liceale, sudato e la con cenza li- passaporto 1' Università. per Da ventisei le timorati la come verità nuda di quel periodo il So che della potente che, maestri al e inteso, del mentarii avida dei e del via tutta- farmi rare conside- che, sotto Associazione degP flusso l'in- mia il vita. cambiate; mio, tempo fatti ma i metodi apposta fanciulli,per gnanti inseposso gnamento d'inse- per care affatile tormentare istillare nell'animo la gli studii, verso la scuola. L'insegnamento in la che come più insuperabile ripugnanza consisteva confessare condo, infe- giovani intelligenze ed ben belle ri- un più siano cose dei mente libri,i per si ritiene « parevano la imrte conservo da della oggi le » classici scolastico bene assicurare passare penoso, più ingrato medii da sinceramente studii così ricordo un ben — degli spiriti latino,e confesso io tirocinio vera cruda! e Ebbene, del e lasciar convenzionali di di e troppo pur — paura greco letizia quindi, posso, ipocrisie del grande trascorsi sono anni: tanto mio di quel giorno liberazione i insieme della liceo e del faticosissimi soliti brani pedantesca lingua latina — parlo, ginnasio superiore e noiosissimi ove classici, dell'analisi — com- la ricerca filologica e GIUSEPPE grammaticale della della del inutilità il metodo era che greco, di al e l'eserciz al- vero dimento go- interj)retazioneletteraria. della giovani quello studio, mento d'insegna- destinato pareva i convincere a traduzione peggiore Ancora sostituita completamente era utile 447 SANAKELLI e tosto piutassoluta la toglierne a voglia. I di maestri fare altro costringevano del profìtto e minor gii sbagli di e di tutto ma non il nemmeno storico o si non comprendere, Salvo, dunque, sapere licenza il greco od del s' imparava gustavano dico degli gio sfog- sima sottilisanalisi — o come si ne la lingua potevano le bellezze letterarie, e lo stesso contenuto ellenici. autori scarsissime eccezioni, si ginnasiale il Ma durre ri- erudizione questo sfoggio di pseudo- pensiero filosofico alla fare di disputa filologicanon come sotto pronuncia nel o d'interpretazione grammaticale. greca, « tìlologicain qualche con ci non Il colmo gli errori inconcludentissima — gesta indi- e scrivere a accentuazione, erudizione è naturale ria, memo- consisteva, perciò, nel numero di ed dell'Iliade!... scolastico al a Curtius, quando recitare a i versi » sapevano la voluminosa pagina, per grammatica dettatura non obbligarci ad imparare che pagina di allora scuola latino,ma o liceale con veniva per- senza l'ardentis- 448 SCIENZIATI Simo desiderio morte ricordo tempo, Negli quinta disgraziadi classe ginnasiale,mi in stimato Firenze: il quale, metodo con e allora adottati felicemente nelle greca Dirò di Oraziani mente da più: l'ottimo una in prete, anno un di i loro volte a termi met- volmente gustare, piaceclassici greci Allorché, superati ginnasiale, io e mi insieme ritrovai che avevano studii,mi tinuato con- aA^vidi di preparazione confronti insegnante pochi mesi, così abbondante e ». buon licenza temere non aveva, di di così buona una bliche pub- conosciuto sforzo,i condiscepoli regolarmente possedere e Dante al Liceo gli antichi scuole un in scuole. gli esami feci ritorno con alcuno senza preferii facile,semplice, a di tradurre grado con Graziani era originale e bizzarro,riuscì in prova ginnasiale,in molto greco la insieme le l'« Istituto di L'insegnante quarta occorsa sventura, licenza allora privato l'anno mio tivo. dimostra- nella tempo alla prepararmi istituto un breve per era soccombente di del dalla promozione compagno abbandonare e assai di ripetere vita! scuole episodio lingue sterili metodi e esami rimanere le con della nelle uso questo altro qualche in Anzicliè del greco. lìnita dei difettosi proposito a d'insegnamento alla farla il rimanente tutto per E, di di gua in linclasse. dell'Istituto nutrito provvista la mia di let- GIUSEPPE telatura ellenica,per farmi a fatica e conclusione solo un forse anno cui sbarcare senza liceale, In SANARELLI V 449 fu essa più felicemente e che stevole ba- il triennio altri incidenti. senza insegnamento privato di conseguito effetti uguali aveva miglioridi cinque anni d'insegnamento ufficiale! Io della ho non mia mai vita di suggerito sempre intorno al valore scuole nostre dimenticato scolaro, perchè riflessioni assai ed esigerebbero intellettuale dico le mutate e i maestri dei nostri dei che scuole materia nostri hanno penosa mente, d' italiano. nei cenacoli inviso Roux anche Era Voi. le memorie un todi me- e della mia tuttora, innanzi brav' uomo, letterarii di III. sopratutto ciullezza. fan- alla l'immagine dell'insegnante alla scolaresca — e timore inconcludenti, cemente impressione così tena- Ho, infatti,vivissima mia il vago anc'oggi glistessi un' fra vita d'insegnamento, barocchi faticosi, lasciato della ché classiche»,anzi- ginnasi licei, seguano didattici riformare,come eccezioni,ho rare della tradizione contemporanea. « quella o perchè, salvo che pratica delle condizioni sociale senz'altro questa voler non ha melanconiche alla funzione a mi esso che gliesteti classiche, si ostinano E questo episodio assai Firenze,ma per la sua stimato altrettanto irriducibile pe29 450 SCIENZIATI danteria. Egli anni corso del Commedia: soleva convinto che cantica dei raffinati,per giovinetti la più l'opera verso gnanza l' aveva di si sono del Poema torturare, invincibile il mente disquisizioni filologiche,etimologiche, grammaticali, intorno a sostantivo, un espressione qualunque una Divina Commedia, vere trascurandone bellezze estetiche scolari gli per grandi classici autori che stata esposta terzo corso un un e si le posta, grandioso significato che pretendere il germogli sviluppi di pedagogo giovinettiche Divina ginnasio.Ma del aperta la commentata e purista: era nomia il e di gusto il culto dei maestri, Eammento era della bella a quella età di ad aggettivo, controversa è lecito ideologico,non negli un ecc., perdendo completamente anzi vista, a — di antologie intere,la quindicenni, con ragazzi appena repu- coraggio chiosatore ore per l'animo nel- Poeta! ha quell'ottimo di — io istillare divino del Perchè, allorquando come Divina ma nemico i tre potuto immaginare tormenti diabolicamente più della anno; per peggiore nessun avrebbe Dantesco cantiche liceale,le una durante commentare, un e Commedia ci hi classe anche quel professione e vecchio maestro tanto patriota aspiravano a fargli buone al non meno dalla gioviale: prediligeva era flso- molto com- i GIUSEPPE posizioni volgarizzava e l'entusiasmo €on Noi di godimento e oggi, il Divino io lo di anni mia dell' umile il commento lier dotto Concludendo consumati sui sforzo all' imiiiego di e, per tanti altrimenti che tanta impresse spigliata e del cludente incon- e liceo. dagli otto ginnasio-liceo, immensamente zionato spropordei giovinetti così lungo tempo così ben e utilizzabile. poi nelle il convincimento quelle forme afHiggono parte di deperimento pur troppo, della nostra si svolge revoli, igieniche più deplo- potentemente di ticosiss quel fa- che classe,il quale condizioni contribuisce tutte di di per ginnasiale,non terza periodo tirocinio solito calda intellettuale un di immortale rapporti, così prezioso Aggiungo di il culto profonde banchi alla sinceramente profìtto ricavato sempre allo e il timana set- giorno opera pedagogo : è apparso mi Turri tronfio,pedantesco del anni sua parola di della vero confesso traccie insegnante rato. innamo- un giorno un la dalla mente di distanza,che per le per Commedia professor come di e il buon festa,e Poeta sento nella dal Dante, tanti a Divina attendevamo dedicato Commedia la l'eloquenza e scolari 451 SANAllELLl in modo a sviluppare psico-fisico, così popolazione diffuso, stica. scola- 452 SCIENZIATI Quelle cognizioui ai miei cerebrale studii che mia alla mi ha giovato svariate le non quegli del e dei anni quasi intenso libri ed grigi liceo, io dedicato che a » Ma, miei mi ! per — lettura domicilio che mi oltre a e Per la scuola. altro libri,ho grande trasporto « piti com- giornate di nei avuto incredibile parrebbe — i dopo ho delle parte le i per il pascolo anni tutte concedeva zioni descri- e molti maggior quasi quello sopratutto spiritoe libere giovanili un dello la del infatti,nella storici mente. rimanevano anni oggi tivo continua- e d'ogni specie, ma della alla vacanze affatto annoiati cercavo, il sollievo viaggi, gradito ore negli contingenze debbo dei libri riflettenti avvenimenti di agilità lettura. Durante lettura discreta tanto all'esercizio scuola, ma ginnasio poi nelle e vita, io della ficienti sufletterarie, e bisogni, quella successivi della storiche : il trasporto l'arte. città La di meravigliose armonie e Firenze, i suoi ricchi architettoniche naturali, sembra nello l'attrazione Io benefica e e la le sue verso intensamente secondai con con le infinite apposta spirito semplice gallerie sue musei, creata irresistibile provai le con dei sue lezze bel- per fondere in- giovinetti l'arte. quella tutto influenza l'entusiasmo 454 SCIENZIATI semplice amplilìcazioue una nel liceo,ben i Essi l'intero orizzonte vogliono dedicarsi. studii gli per — gioverebbe un' scopi di che tìlosotìca, Ma, branca mediche naturali ricordano delle scuole che chimica si secondarie, se proprii hanno spiega formano venne la studio parte carriera per me Mentre chimica, di di assistere ad E applicate alcune e di di tempo Università. del secondo fra le lezioni botanica, mi generale, spettante che momento questo lezioni frontare af- fondamentale o gii altri compagni fisica di momento anno il mio altre un'impazienza con caratteristica di scientifico. scienze al secondo biennio, occupavo di delle prescelta. con quelli superficiali, sono fatica, il senza agli subire ancora carattere vero troduzion In- botanica, di caratteristici e attendevo, dunque, lo della che di — deutica Prope- una debbono e Io scopo coordinata tìsica facoltà,se tale chirurgia ed facoltà,gli studenti son studii Enciclopedia biologica,una analitici ovvero a e gii stessi insegnamenti di aprano di mentre medicina scienze della passionar ap- il della alle scienze di ad bisogi^o di stare acquisintetiche,generali, integratrici della loro deficiente cultura cui riescono vuti rice- matricolini. piuttosto nozioni loro quelli giù difficilmente giovani sentono di del corso al secondo avvenne di patologia biennio. corso (j)iiel brillante un di arrivato alla Torino, concorso, a Siena che lo piccolama di fatto Bizzozero università operosa Quel giovane professoreapparve, alla scolaresca,come di nuova, idee moderno ben liete presto da diffondevano dei simpatica operosità 10 fui del non di alla di porticina riserbatò 11 i più del ai ospitalitàe un po' di professor Sanqliirico mia la suo utili i miei esecuzione di e niale. ge- presentai mi che e giorno, pareva ad stretto ri- un una lavoro. mi accolse con potendo iniziarmi, alla complessa iniipreparazione, assoluta attività del di render un privilegiati,chiedendo di sua tori frequenta- e, anziani grande benevolenza, mji non pei' la assidui laboratorio più della e impeccabile titubanza, suo l'eco scolaresca quel professore soltanto circolo modesta fra che devoti e insegnamenti qualche senza alla sperimentatore corso rizzo indi- un circondato venne e volonterosi mezzo subito di attrattive. allievi suoi scienza positivo, scientifico, accoglienze in scana. to- allora, una sopratutto e di pieno e Ebbe nuove assolutamente medico di apportatore un fresco, aveva del laboratorio famoso dal migrare da inaugurato appena professore, giovane dopo stato er.x 455 SANAK3"]LLI GIUSEPPE gabinetto, pensò talenti parecchi intanto affidandomi artistici, cartelloni policromi 456 SCIENZIATI che dovevano servire dimostrazioni alle soo- lastiche. Dalla a pittura alla poco, dei cartelloni venni lena e iniziato con alla e talento della di e amore Al di contatto il come io rimasi Sanquirico, sperimentale innamorato scienza, sua ben di entusiasmo Da periodo fecondo della lavoro, quelP abbandonato Maria mia vita. In di due la estrema strumenti, sera, cantuccio vecchio per un vero esclusivo Avevo meditazione tetro,sporco di materiale scientifico senza neofita, nel dell'ideale finalmente dorne, disa- camerette penuria anni lietamente di e consecutivi, stanchezza, culto contro libri,di di animali damane quasi a lavorando col fervore assiduo, paziente scientifico. trovato e Santa di ogni giorno vissi ziai ini- quel poverissimo tormentosa e e 1884, io e e cinque di devoto e ospedale Scala,lottando tregua senza ed un gli esperimenti, io per di in Carlo niero prigio- come del inverno operoso del della di veramente laboratorio,composto situate lavoro la scienza. per allora,da il di » uomo professor presto l'indagin al- e nn del volontario, appassionato quell'«ambiente razioni prepa- crescente, sempre tecnica cuore, poco rando insensibilmente,lavo- e, scientifica. di delle riproduzione grafica microscopiche con passai, a la mia strada! (li utilizzare il modo delle lavoro Per della giorno quale conciliare paziente la frequenza con fino le per al della io dovetti giovani, il lavoro modestamente, assorbente e regolare del di tutti produrre, sia a scienze e fare a figura agli esami. buona Al terzo pubblicai anno sperimentale: di chimica la dopo di in grado della vittoria La la tempo doveva via mi di affrontare vita reminiscenze fare •è rimasto e poco in di mia di meno me primo corso con- dal allora bandito in dischiuse mi e anni pochi dopo pari rio, universitadei emozioni interessanti corsi con- vicende italiana. termine della a il con e fiche, scienti- memorie inevitabili accademica al Medica all' insegnamento le tevole meri- Istruzione. arrise le consuete Giunto Ijosso buone laboriosa,che attraverso della di Pubblica condurmi e Facoltà dalla perfezionamento Ministero zione contribu- tesi dichiarata una dozzina fui voro la- primo modestissima una con stampci mezza il mio Quindici giorni tossicologica. laurea, di una i riuscendo universitarii, i corsi pure cai^ace. un'abnegazione soltanto di energie consecutivi, cioè laurea, con laboratorio le sentivo anni capaci sono lietamente mi quali cinque 457 SANARELLI GIUSEPPE come queste modestissime fuggita giovinezza, non accennare il a quello più profondo e ii che più 458 SOIF.NZIATI di gradito del vero rico, tutti del e preparazione, liete al mio i come in come tutto espressioni e di Carlo della mia i^rimi Sanquipaziente e, tristi mio al padre un ricordo passi quelle presente, ai benevolenza. grande Roma, facili il nelle degli ed fianco gile vi- affettuoso, illuminato. debbo Io rese sempre pensiero, e periodo successi fu sconforti, giovanili: maestro, il mi dei ricordi buon durante che, ore i sincere devota 26 iiiajigio suoi consigli Vadano, della mia e dunque, profonda riconoscenza. 1909. Giuseppe Saxakelli. alla a sua lui bile indele- le XXXVIII. TROMBETTI. ALFREDO Glottologo. in Nacque, il logna, Bo- 1() naio gen- 1866. A già veva da sé, di vecchie scorta tiche, gramma- francese tedesco; sette barbiere piìi diversi, e obbligato di astronomia il meccanismo matematica, e delle lingue la vita libri leggeva mentre ad intendere delle moderne riusciva morte a fattorino,, successivamente orefice, garzone i diciotto guadagnarsi mestieri e tra e, i e anni, nei a- imparato sulla il il anni sette e indo-europee. Sussidiato dal degli comj)imento lettere a Datosi di quella alP studii Università, dove rimase nel fu fino Bologna universitarii, insegnamento, Cefalìi, di Municipio al si laureò in 1891. nel professore due anni e nasio gin- studiò 400 SCIENZIATI il accuratamente russo autografata, — Il fu Cefalii Vetere antico N'essi — in — Gli allora affidata semitica 1906, pubblicò breve — ?sostenuta, e. Eletto, ?cademia fa si delle Classe della di sui Pronomi le lingue linguaggi. di filologia di Bologna, scienze — della effettivo E. di Ac- iniziò, nelle i suoi morali^ personali lui lata: intito- libro. un guaggio, lin- da dottrina 'Saggi di glottologiagenerale comparata^ lavoro Lincei anticritica una di che d'origine del della la critica Scienze al Bologna. L'unità 1907, membro nel Memorie di dopo, i cattedra la — dei di tutti esposizione Panno Come — : fino documentazione la unica Università nella dà Mon- a lavoro geniale — Capua rimase genealogici fra cui origine T-III. poi e dell'Accademia della Nel intitolata: anni, e blicò, pub- e Maria dove gigantesco scientifica fu due per Reale (diecimila lire): Santa a Cuneo, a il il Premio mondo fu e terminò ottenne del ittiti memoria trasferito Calabro e breve una (1893), dove teleone 1904 le iscrizioni di Pisiri nelle iscrizioni di Jerabis nome Da e un con tutte le pio am- lingue conosciute. Un Sulla altro pregevolissimo parentela Io perciò nacqui, ho in quasi poverissimi, miseria della la 38 lingua quello etrusca. nell'anno Bologna, anni. è lavoro suo I miei famigiia grande. Frequentai era le 1866; Genitori numerosa prime e erano e la classi eie- 4:G2 SCIENZIATI di fortuna la la mettere da spaventare la lingua due a mesi, del già ma radicali)e dirò, tra parentesi, e quanti più memoria a molti per secondarie greci,ho e i fui scritto e e lo di Ma meno Del ho non libro un possibile, nelle greco scuole e avere senza tedesco, mi ho gnato inse- latini vocabolari vocabolario tenute con- ho ed in tedesco che prezzo, dalle liste ecc.; e mai conoscere fosse vocaboli resto, quasi il loro per possedere vocabolari furono ecc., quasi lari regalati,eccettuati, s'intende, i vocabocomuni. di lingue meno Quando, adunque, in di grado non mio sia latino alcun me pochi tutti anni senza di presso io bolario voca- principali bastava. grammatiche, nelle i capo vole le fa- alcun tutti apprendere questi si potevano dire, capire indispensabile stimavo i^erchè sia mi che vocabolari, comperato di possedevo ciò vocaboli clie sentivo grado memoria a sapevo sciarmi la- senza difficilissima, e, in in I^on Lessing. ; è tedesca ero quello facili. libri su quella grammatica, Studiai, dunque, che mano troppo maestro pregai d' qualche questa dello una leggere mi difficili, (ne ricordo insegnarmi altra volta il la lettera scolaro; volta, per mi rivolsi nome: gruppo confessò disse poco che tempo, deschi te- al ancora Simoncini) pronuncia o il maestro testi intendere e del « eh » di lettere. di saperne aveva diato stu- il tedesco e ALFKEDO elle poi Pavé fare per te abbandonato; va ora grande io dolore, necessario, ma ultimo I un era non nulla fosse da e naturale un studii. Diedi stile Anito anni Ebbi Pietro subito ottenni di 10 di i varii in ma compagni di un studii la fortuna avere Io, però, non mi blioteche bi- di ginnasiale, e greco. in facile riusciva ho non di varie del Gavazza, pel quale pevo sa- componimento studio per non regolare di licenza il mio liceali diedi di e italiano,latino l' imbarbarirmi cosa pubbliche corso stili.Dopo lo studii,che titoli accademici. Boccaccio, giacché i varii golati re- che l'esame scrissi sorta; con e fin allora né sapevo irresistibile, compiere che di del per dell'esistenza Bisognava assimilarmi ». in stati regolare corso neppure del serve io studiavo senza ritiratissimo, istile mi non nessuno; Vivevo Eicordo regalarti grato ricordo un erano le licenze quale di posso seguito,con già perchè mi fosse fossero nel più smarrii non perchè studii impulso cosa lo è si « che quello che « maestro. miei da disse tedesco vocabolario mio mio mi » il vocabolario Quel 463 TROMBETTI tutto. l'esame maestro serbo frequentai j^iùavuto lingue Dopo di ha due licenza. il professor grande gratitudine. sempre, nei 464 SCIENZIATI due agli a il studii « studiare che scuola; percbè la anni, regolari », preside, una studiavo il che notare mi più che quel non piaceva. però, buoni avevo, materie e.... continuai tradussi una novella chè per- timidamente voti studiare a Bicordo rimproverò gii feci ; io russo continuavo ma mi volta, tarmi adat- sapevo in tutte il di Lermontoff le russo e il professore per d'italiano. Mi si presentò Per dei le di quali, ritornati loro Bologna città dotti mia magiaro e pare che ma allora che me il magiaro avessi voglia ed gran però aggiunsi che, se per tradurne e io mi mi dovetti buona in magiaro in nessuno e logna Bo- studiato, benché tempo di occuparmene; lasciato avessero alacrità grammatica, imparai a che confessare io avrei parte. L'opuscolo con il conoscerne ancora settimana, una posi io l'avevo da dotto un quella lingua.Portarono conoscesse non di scritta vi fosse non l'opuscolo a sità dell'Univer- al rettore era anche scrissero desiderava essa molti nazioni; relazione il rettore contenuto; le vano feste,alle quali ave- sulle breve una giaro. ma- convenuti erano patria, assistito. Pervenne il della fondazione di tutte in impressioni anche di studiare centenario l'ottavo dell' Università nella l'occasione mi all'opera: memoria buon scolo l'opu- cercato di fu lasciato studiai numero la ALFREDO di vocaboli anni Gli Alla una ha fatto padre, in Ottenni la dissertazione i cui di la nacque pieni voti laurea critici fu ilicembie — Voi. lode con Cenni — Del storico- premiata. 1902. Alfredo Roux prima intitolata: - 1891, mia assoluti degli studii linguistici Cuneo, mi figli. sette il 2,'3giugno progresso — moglie condizione, la quale pochi anni, di in condussi in lettere in stesso che senza notevole. mia la laurea giorno trascorsero terz'anno della ragazza bambina. e del fine Ebbi il di fui in settimana passi dell'opuscolo. nniversitarii intervenisse nulla della molti tradurre di grado fine alla e 465 TROMBETTI III. Trombetti. 30 XXXIX. VANNUTELLI. LAMBERTO fleiale di marina. Nacque, il in 24 giugno Nel 1891, E. 1871. vale Na- marina 1893, Prese vascello. seconda spedizione nell'Omo, di viaggio Nel 1897, fu Nel 1899, s'imbarcò anni Cina, in Una escursione Nel 1906, prima 1904, pure nel Ge-Kìang. rese egli di sull'«Elba» scrisse nell'Anatolia missione tenente dove in Bòttego descrisse esplorazione. promosso fu, che alla parte gloriosa (1895-1897) e, nente sottote- di orientale scana) (To- fu nominato guardia nell'Africa la dal- uscì Livorno e nel Eoma, Accademia di uf- ed Esploratore le conto e preziose due visse pagine: — — nell'Anatolia missione, e vascello. nella in Mesojjotamia. una e, nel Della pregevolissima 468 SCIENZIATI intitolata opera di di per lo spinto aveva a in Anatolia, e poi quello » si dedicò manifestare, di meccaniche, frequentare, come Asiatica Canopo « le lavorò opifìcio,ove mare riguarda le arti passione ISTibbio tempo quanto occasione ebbe un di quel periodo studio alto ». con amore torpediniere ed la nuovo, che, da ben per sua ragazzo, due umile un la (1909). resoconto « trionali). setten- prima Turchia missione, del di torpediniera In Nella — seconda il comando prima allo : (I vilayet pubblicò completo dalla Tornato della il poi e — Anatolia. seconda conferenza splendida ebbe In — Sulla — (1907) : anni, teroso volen- e operaio. Roma, 31 Via Gent.mo Mi al accingo mia vita, la 99. soddisfare,come mia meglio posso, confesso, però, che, non Le molta memoria alla importanza ha non mai preso degli episodi!secondarli. nota Nacqui, da a attribuito mai avendo Flaminia, 1906. ^Signore, desiderio. suo dicembre Adele La in Eoma, da Costa, il 24 giugno mia famiglia subì del 1871. P influenza politicidel tempo, nipote e generale pontificio quell'Armellini che prese Vannutelli Ugolino parte - volgimenti degli scon- così mi Kanzler ai e moti trovai e di rivo- •470 SCIENZIATI gli ultimi ad offrirmi al tego, poiché, essendo del occupato superiore, non corso Fortunatamente dal Ministero che intendessero non era ciò che di ad in destato più sempre Isella 1.^ nel libro: attesi fui Italia vascello, un di studii,poiché, fui creduto tutti i al dei morto ; e, vantaggi miei della tempo grado nel Sono pubblicazione del fui promosso dopo anno cui nell'agosto successivo di incaricato astronomica. alla — in geva spin- quella spedizione, narrata L'Omo — jS^el settembre anzianità viaggi mi quella sospirata mèta. verso di tornato perdetti 1' entusiasmo Spedizione Bòttego vicende le note scire riu- esplorazione. e dei lettura parte cartografica ed della di viaggio e, ideale,cioè il mio attraeva, dalla me anni un mi ideale Questo spedizione entusiasmo, troppo da era prender parte tale per marina giunto l'ultimo,potei quindi, quantunque in ufficiali di partire con tarmi. presen- l'appellofatto me trovare accolto stato gli esami potuto per per dar a avevo Bòt- Vittorio capitano 1897. tenente compagni loro zione, promo- conseguentemente, relativi da derivanti di agli anni tale ritardo, lamentarmene. senza Alla l'« Elba avrebbe Eimasi fine » del 1899 alla diretta dovuto in Cina occupare due anni Cina, la la baia ed sul- d' imbarcare ottenni ebbi quale di San nave Mun. occasione di fare di e paese nel 1899 il capitano strinsi espansione Manfredo ancora la della i tempi Ma imprese nuove per più m' incoraggiò nostra della principalmente e esplorazione commerciale. maturi amicizia che Oamperio, sempre all' estero ancora fica Geogra- più sempre occuparmi ad Società della blicati pub- del 1900. e Rimpatriato, con quel i resoconti oggetto Bollettino « del » feci esse di nel!' interno escursione qualche 471 VANNUTELLI LAMBERTO e perdurava stri disa- dai suscitata demoralizzazione erano non di Africa. Finalmente, il morale della nel Società Geografica fu Settentrionale,che affidata pubblicai il resoconto nel Anatolia. tale da con — avessi anno un la mia fu di e l^eì missione e nella una grande maggio nella : benché Oarra, In già monio matri- contratto Elisa — ne legame potente la quale, propositi, mi miei il comando anno, la per io aiuto. un per torpediniera, ancora, di nizzare orga- ed me missione, nei ad e intitolato aver per ostacolarmi Ebbi, quindi, una libro signorina d'incitamento a nuovo un Patria, la con invece Accettai scuotere a nell'Anatolia missione modesta una si riuscì 1904, quale sentii,e di sento passione. 1906 parte Mesopotamia. mi fa affidata dell'Anatolia meridionale Partii un'altra tre giorni dopo 472 SCIENZIATI sbarcato dalla torpediniera quindici giorni Con or tornai e soltanto sono. ossequii,ringraziamenti ed augurii, mi creda Suo devot.mo Vannutelli. Lambeeto Koma, Gentilissimo Per mia dalla cosa mi quanto di Rammento a caccia i contadini un palude o poiché mici mi dentro con farli latta mio anch' io fu zio tentò una e mi ventasse, spa- di cacciarche badare era divertivo di vi non che senza mi non o di tutto. che festa di farmelo fucili caricarli a potei per di permesso costruire a legno, esplodere. Il giorno fucile un di canne mi fu mangiare. senza bosco o morto, stracciavo poco. costo a l'abitudine avevo o e a fanzia in- l'accompagnare e montagna corpo armi riuscito camminatore gran primi tempi prendere mia al maggior passione alla sera, a bagnavo Nei mia sulla per i monti, anche mattina sempre fu mai sono della campagna restare,dalla Fui aneddoti la qualche poter soddisfare per aver che libera di trarre sia studiato giovinezza, pure e la vita Signore, mente desiderio suo aprile 1907. 13 me avere e, non togliere, e a un quando gliela LAMBERTO perdonai mostrai e di contro molto gatto ed caro avversione certa una sempre lui. Amavo un 473 VaNNUTELLI me io di uccise ne di giurai uccelli. tenere che uno vendicarmi. Una mi volta molto era Passai chi parec- giorni taciturno,rincorrendo, di nascosto, i riuscivo a gatti. Quando prenderne uno, lo in mettevo in fosso un Xella e sacco un a gettarlo ebbi anno piuttosto diligente premii, specialmente matematiche. piaceri e solcano vita; trovai non nei dai giovani; forse,perciò,i compagni allo studio dell' soprannominato ma potevano mi Astronomia, « diedi tanto astronomo capirà che, nella Diogene Navale P più generalmente dispiacentissimo più; soddisfazione divertimenti Accademia Sono tezze raffina- le per nei raffigurarmicome Xeir Mi disdegno sempre della altri fui sempre scuola Mostrai di andavo vicino. quasi ogni nelle poi e di per botte, con amore fui pure che ». non aver fatti a creda Suo Lamberto Preg. Signor Onorato Via del Boccaccio, Boiix 5 Città. dirle simili,gli miglioriosservatori essere prezzati ap- devoto Vannutelli. di me. XL. GUGLIELMO MARCONI. Fisico. tacque, nel gna, Bolo- in da 1875, dre ma- inglese. Fin dalla prima ebbe giovinezza, clinazion inlo ])er studio della fisica lettricità. dell'e- specialmente il Frequentò del di Kel in 1895, suo un esito, fece podere, in i Ei- e, nel Inghilterra, inglese Fu poi Bologna. li il con delle dal incoraggiato 1897, Università della esperimenti primi in Bologna, proseguì, con poste e dei telegrafi. italiano ministero l'inventore del telegrafo senza lice fe- ministrazione dell'am- concorso marina. È boratorio la- fessore pro- Augusto ghi e fili. della 476 SCIENZIATI Il dalP trasmesso, dal 9 messaggio primo al radiotelegrafico settembre 10 1902 radiotelegrafica dicembre il 20 Marconi's all' Inghilterra di la prima notte sione trasmis- ebbe transatlantica lui luogo quell'anno. Tahle Head, Limited Company Telegraph Wireless Giace Bay Sydney, Cape near Italia, nella e ; da fu Breton. 22 novembre 1902. Egregio Signore, Sono alla il disponibile lettera sua suo il lavoro Marconi comm. del dispiacere per tanta con Mi dal incaricato 26 di al spondere di ri- mendole ottobre,espri- non aver quale Ella tempo Io vita in- cortesia. creda, egregio signore. Suo dev.mo A. Blazder Segretario particolare. AlV egregio Signore Onorato Signor (5, Via Boccaccio) Boma Poldhu Boux (Italy). Hotel MULLION ^S".CormoaU. 16 Gentile Sono assai febbraio 1906. Signore, dispiacente di non potere, per 4:78 SCIENZIATI libro Infanzia « : e contemporanei ed importanti sua attenzione. Credo del in signor ogni rendermi da per richiedono terrebbe egli caso, terza persona, la che, la venisse essendo non biografìa, lata compi- il pubblicità della amante che luce, sig. in nome. Saluti distinti. Il segretario G. P. la sentimenti accennarLe più vedere niente dei nell' liani Ita- tutta interprete commendatore, dovesse qualora che illustri numerosissimi i stante », affari di d' giovinezza particolare Magrini. coni Mar- prio pro-