LLUSTRI ITALIANICONTEMPORANEI
JEMORIEGIOVANILI AUTOBIOGRAFICHE
DI
UOMINIPOLITICI.
LETTERATI.
PATRIOTI
ARTISTI.
E PUBBLICISTI
SCIENZIATI.
RACCOLTE E CORREIlATEDI CENNI BIOGRAFICI
ONORATO
ROUX
Vorrei, col
all'educazione
mio
M.
EDIZIONE
Volume
R.
POPOLARE
-
SCIENZIATI
BEMPORAD
EDITORI
MILANO
III.
"
FIGLIO
FIRENZE
=====
-
ROMA
-
PfSA
-
NAPOLI
-
libro, servire
in
degl'Italiani
PALERMO
D'AZE"iLIO.
erba.
PROPRIETÀ
DEGLI
Firenze
Soc.
-
per
le
EDITORI
Industrio
LETTERARIA
R.
Graficlie
"
BEMPORAD
G.
Spinelli
FIGLIO
",
C,
Via
S.
Reparata,
Scienziati
:
Pag.
(lSOO-1843)
Kosellini
Ippolito
I.
VOLUME
TERZO
DEL
INDICE
iì
....
.
II.
Domenico
III.
Raffaele
IV.
Ariodante
11
(1806-1900)
Cncchiari
17
(1815-1897)
Cadorna
21
(1816-1894)
Fabretti
25
(1822-1893)
Jacopo
Moleschott
VI.
Augusto
Conti
VII
Michele
Lessona
vili
Alfonso
Capecelatro
IX.
Roberto
X.
Enrico
XI.
Gerolamo
XII
Baldassarre
Labanca
(1829-1913)
XIII
Alessandro
Asinari
Di
V
.
59
(1823-1894)
67
(1824-1912)
69
(1828-vivente)
Ardigò
Pessina
51
(1822-1905)
75
(1828-1916)
(1829-1904)
Boccardo
San
89
.......
Marzano
(183095
1906)
(1831-1910)
Mantegazza
XIV
Paolo
XV
Benedetto
XVI
Giovanni
XVII
Pietro
XVIII
Giovanni
XIX.
Cesare
Lombroso
Pietro
Blaserna
XX
91
(1833-1898)
Brin
Capellini
Ellero
(1833-vivente)
(1833-vivente)
Schiaparelli (1835-1910)
(1836-1909)
(1836-vivente)
99
123
127
201
207
227
233
.
XXI.
Giuseppe
Colombo
XXII
Giovanni
Bovio
(1836-vivente)
(1838-1903)
235
239
INDICE
vili
Augusto
;x:XIII.
.
.
Pacinotti
.
.
.
.
Giovanni
XXV
.
285
(1842-Vivente}^
Ferraris
Senise
Tommaso
XXVII
.
(1841-1912)
Celoria
Galileo
XXVI.
245
Pag.
.
Antonio
XXIV.
.
(1840-1911).
Pierantoni
.
.
299
(1847-1897)
303
(1848-vivente)
S07
(1848-vivent8)
313
.
.
XXVIII.
Millosevich
Elia
.
XXIX.
.
.
.
.
XXX
.
Enrico
Morselli
Alfonso
Maria
Massari
315
(1854-vivente).
365
.
XXXI.
Ferri
Enrico
.
(1852-vivente)
.
(1856-vivente)
.
371
.
XXXII
Gianturco
Emanuele
(1857-1907
389
.
.
XXXIII.
Giuseppe
Girabali
(1858-vivente)
393
.
XXXIV.
Giacomo
Boni
(1859-vivente)
423
.
XXXV
Elio
.
Modigliani
(1860-vivente)
427
(1860-1897)
437
.
XXXVI.
Vittorio
Bòttego
.
Giuseppe
XXXVII
Sanarelli
(1865-vivente)
443
.
XXXVIII.
Alfredo
XXXIX.
Lamberto
Trombetti
(1866-vivente)
(1871-viventeì
Vannutelli
.
XL
459
.467
.
Guglielmo
Marconi
(1875-vÌTeute)
....
-"-"5^'
.
.
475
SCIENZIATI
Roux
Toh
—
III.
ROSELLINI.
IPPOLITO
Archeologo
ed
Nacque,
in
agosto
1800,
15
tologo.
Egit-
Pisa,
da
Battista
lini
e
da
il
vanni
Gio-
Eosel-
Maria
Angiola
Biagetti.
Kell
813,
carriera
si diede
ecclesiastica
dopo,
anno
e,
un
«
cappucciante
Nel
universitarii
Nel
Nello
II
di
lui
stesso
studio
allo
il
Nel
fionda
vocali
la
fu
gli
e
Bologna
do
Leopolattitudine
delle
lingue
per
tiche
an-
studiarvi
Mezzofanti.
professore
1823,
iniziò
granduca
notevole
e
a
Pisa.
natia.
lettere
mandato
di
1816,
il
speciale
delle
l'
del-
teologia.
in
avendo
anno,
constatata
orientali,
sotto
addottorò
si
1821,
città
nella
entrò
»
arcivescovo
studii
alla
pubblicò
il
suo
di
David
ossia
^antichità
del
Sacro
Testo
Ebraico.
primo
ed
—
lavoro:
autorità
—
dei
La
punti
SCIENZIATI
di
'Sei
fu
Parigi
a
il
Cliampollion
P
per
Nel
minore,
in
iniziò
1828,
lo
con
Nilo
molti
ai
figlia del
maestro
lo
ai
del
missione,
clie
pericoli
Egitto.
valli
della
scopo
ed
disagi
in
umide
nelle
zione
spedi-
una
furono
gravissimi.
e
in
Eitornò
patria
il 6
gennaio
1830-31, dalla
accademico
orientali
dello
mesi
quindici
guardò
non
la
franco-etrusca
raggiungere
e, per
ziana,
egi-
geroglifici.
Champollion,
letterario-scientifica
Soggiornò
Parclieologia
dei
Parigi,
tologo
l'egit-
con
Zenobia.
Cherubini,
Luigi
la cattedra
Pisa,
studiare^
per
interpretazione
1827, sposò,
Nel
di
orientali.
lingue
1826,
università
nelP
1824, ebbe,
'Sei
i
espose
; e, nell'anno
cattedra
sua
principii
1830
del
di
Sistema
lingue
Geroglifico
Champollion.
Nel
fu
1835,
pisana,
bibliotecario
nominato
ed
aprì
della
pubblico
un
versità
Unidi
corso
gua
lin-
egiziana.
Nel
in
1837, stampò
egiziana
:
«
—
coptioae ».
Elementae
Il
capolavoro,
suo
dieci
—
volumi.
è
I monumenti
dalla
in
libri
numerosi
orientalista,
intitolata:
toscana
Aegyptiacae, vulgo
—
poi
disegnati
grammatica
una
Linguae
Scrisse
sommo
Roma
cui
di
deve
l'opera
*delP
spedizione
archeologia.
la
gloria,
magistrale
Egitto
e
della
come
lui
da
Nuhia
scientifico-letteraria
Egitto, interpretati
ed
illustrati
—
in
EOSELLINI
IPPOLITO
il Dizionario
inedito
Lasciò
geroglifico^quasi
ultimato.
in
Morì,
Mio
Padre,
destinommi
la
mostravo
coi
in
mia
anni
di
che
buon'ora
a
personali
Serviti
di S. Antonio
commettere
ad essi
lino
educazione,
ben
dai
Padri
affidommi
tredici,
di
;
particolarmente
abitazione,
Pisa,determinossi
prima
primogenito
lettere, mutò
le
Reverendi
dedito,
era
suo
indotto
consiglio. E,
rapporti
come
disposizione
prossimità
dalla
1843.
commercio
al
coltivare
a
presto
la
che
questo,
a
veduta
ma,
giugno
il 4
Pisa,
ai Padri
e
a
che, all'età
Serviti
di
nunziata
dell'An-
di Firenze.
Il Padre
nelle
lingue
ricca
una
Costantino
e
per
la
per
l'abito
fui
corrispondere
d'
la numismatica
clericale,che
tanto
alle
per
cure
mi
nell'anno
volgevano
tempi
mio
mi
decimosettimo
non
molto
dimessi
a
genio, quanto
del
anni
poi
abbandonai
mio
dopo, questi
intraprendere il tirocinio
Ero
di
sinuò
medaglie, m'in-
lettere,per
professore,e
studii,non
Tre
ebraica, professore
di antiche
le
versato
teologia.
Vestii
quando
ed
greca
collezione
l'amor
Battini,assai
sti
que-
per
maestro.
giudicò
capace
universitario.
dell'età mia,
e
propizii agii studii
SCIENZIATI
di
dal
dicembre
12
nell'I,
E.
e
Università
presentavasi
in
chiedere
a
la
orientali
lingue
Pisa,
ninno
e
ap-
cattedra,
vacante
giugno 1821, fui
nel 5
quando,
di
di
sare
Ce-
morto
era
alla
Chiesa.
della
1819
professore
Malanima.
fisiche,
Scrittura,
alla storia
teologia dommatica,
Fino
Sacra
alla
matematiche,
alle
scienze
alle
diedi
mi
Pure
pace.
dottor
dichiarato
teologia.
professore
Il mio
mi
Bagnoli,
di
i
III,
mezzi, acciocché,
mi
all'estero,
applicassi allo
orientali,per
essere
poi
studio
destinato
Pietro
greca,
Ferdinando
a
propose
somministrarmi
lingua
per
recatomi
delle
alla
lingue
vacante
cattedra.
fu
E
subito
essendo
del
del tutto
stata
luogo
fama,
che
Poma
a
cardinale
o
dovunque
riscuotea,e riscuote, il
liglottoor
là scelta
rimessa
me
Giuseppe
ed
proposta;
sua
in
recarmi, se
ove
dalla
mosso
la
accolta
a
con
Bologna,
tanta
celeberrimo
gione
ra-
po-
Mezzofanti,
scelsi
pre-
Bologna.
Appena
arrivo
del
precettor
prodigo
procurarono
un
mesi
che
Bologna
a
mio
sempre
sedici
di
trascorsi
erano
le
affetto
aumento
(ilquale
e
di
mio
informazioni
ottime
Mezzofanti
dal
di
mi
dottrina)
pensione;
fu
mi
e, nel-
IPPOLITO
l'ottobre
del
1824,
Champollion
il
avendolo
conosciuto
desiderio
di
giunto
Xè
Livorno,
a
muovevo
il mio
le
antichità
dei medesimi
da
lui
già
e
generosamente
e
delle
crescer
in
disegnai
utilità dei
pensammo
all'
tro
die-
il Salt
che
imprender
e
io
Italia, che
ossequiare
per
era
recensione
e
Bassa
la
di
museo
Sapiente
Egitto,
di
che
che
si
ci
amici.
accolto
a
l'amor
seguirlo,
natura,
unisono,
studii,non
posto
petto
di
del
egiziane
di
scoperte, che
Corremmo
a
per
eravamo
francamente
sue
dal
e
noscer
co-
maestro.
temprate
e
non
e,
sempre
stima
quella segreta legge
anime
veduti
fare
quella volta,
a
Per
tenevo
e
presentava
rap-
ardevo
persona,
quell'illustre
per
viaggio
un
fessore.
pro-
quel tempo,
preziosi
trasportati
aveva
quindi
di
in
nominato
egli ogni giorno faceva,
che
sì tosto
degli oggetti
vi
di
i monumenti
Torino.
fui
minore,
conoscerlo,
scoperte
studiando
ai dì 26
l'Egiziana Sapienza
solo
alle
ROSELLINI
e
de'
più
vivo
per
ovunque
ad
un
studii.
viaggio
suoi
sentii
Egitto.
tosto
andato.
i varii
Trasferitici
in
segreti
mi
fosse
fui
amicizia
sua
l'Egitto, e
l' Italia,esplorando
nostri
sì tosto
Non
parte
pano
occu-
anche
eravamo
nella
lega
a
musei
Parigi,
SCIENZIATI
a
a
poco
luglio 1830, non
gli studii, e
che
ciò che
dalla
il
favore
il
Parigi
nell'agosto
del
dalla
di
dovevo
la
ad
a
sferirmi
tra-
recai
direttore,e
che
quella
ad
riuscii
II
Leopoldo
spedizione
il
le difficoltà
ostante
non
in
che
i
Egitto,
doveva
ordinasse
si sperava
Francia.
Il generoso
atto
da
me
Duca
far
Ee
stesso, e
di
Blacas
deliberar
Carlo
spedizioni la
del
Granduca
in Francia
rappresentato
a
difatti mi
di
una
essere
unita
con
di
ordinato
Firenze,ove
munificenza
necessarii
andare
stato
quindi incontrate,
e
mezzi
cui
do
Leopol-
scientifica
essendo
guari che,
quinci
ottenere
a
si potea
non
granduca
tosto
scana
To-
1827.
andò
non
fu
mi
lora
al-
dalla
spedizione
una
qual progetto
accolto,
da
E
di
favorire
a
ottenere
al
del
disegni. Fu
ottenere
sottoposi
progetto
Egitto,
di
allora
per
Francia,
II
i nostri
mira
io, nella
turando,
mal'altro,
con
inclinata
punto
colorire
partitipolitici,
avvenimenti
gli
poco,
era
a
diversi
l'un
si combattevano
che
in
da
Francia, agitata
La
X
dalla
dallo
efficace
fortemente
ciò
pose
corvetta
che
di
Champollion
avvalorato,
ancora
«
L'Egle
valse
pendevasi
», che
delle
e
del
mediazione
disposizione
a
Toscana,
certo.
in-
due
partì con
IPPOLITO
lo
Ohampollìon
1828;
la
e
e
la
da
me,
del
sera
9
ROSELLINI
18
Tolone
del
luglio
31
seguente
desiderata
tanto
il
mese
lutammo
sa-
di
terra
Egitto.
(1840).
Ippolito
(Da
1840,
giugno
pp.
alcune
40)
autografe,
carte
le
quali
Ippolito
Eosellini
compilata
dal
servirono
(Firenze,
suo
discepolo
Eosellini.
notizie
contenenti
iioi
per
tip.
ed
amico
la
del
Biografia
Piatti,
fessore
pro-
Voi.
1843
Giusepjìe
al
fino
-
Bardelli).
di
II.
CUCCHIARI.
DOMENICO
Generale.
rara,
Car-
in
Xacqne,
il
luglio
24
1806.
A
vent'auni,
si laureò
za
giurispruden-
in
all'Università
di
Pisa;
quando
e,
scoppiarono
politici
sercita\
del
La
il
seguì
e
sanguinosa
lo
donde
repressione
costrinse
Panno
passò.
nelPesercito
dopo,
tenente
colonnello
Oporto,
che
2"
nel
percorse
si
ad
in
portoghese
maggiore
vi
generale
conservò
sciolse.
i
gradi
reggimento
fino
al
ad
dia
guar-
Ancona.
in
il
di
fino
surrezio
in-
Francia,
tosi
arruola-
Portogallo;
con
si
toga,
movimento
esulare
reggimento
varii
nel
Zucclii
del
posta
De-
alla
aggregò
di
grado
fanteria
a
quello
cacciatori
'41, quando
e-
tura
avvoca-
Modena.
la
mobile
1831,
V
a
in
moti
i
quel
gente
ser-
giera,
legdi
di
gimento
reg-
12
SCIENZIATI
Prese
alle
parte
Portogallo
del
quelle
a
e
Catalogna, segnalandosi
ferito
rimase
di
Morella;
di
Torre
croce
fatto
d'armi
la
Alle
del
speciali
prime
colonnello
nel
e
27
e
di
per
la
presa
della
la
Nel
Bozzolo
de
e
messe
in San
data
radunate
generale
direzione
in
Pavia,
quando
a
quello
generale.
e
fu da
in
della
fu
26
al
e, per
Carlo
valor
i
berto
Alteria,
fandagnandosi
guatare.
mili-
brigata Casale,
quinta
promosso
della
Novara,
'55,conservò
della
il
reggimento
d'argento
nel
Ebbe
il comando
la
il 4°
il comando
della
diresse,
e
combattè
medaglia
difesa
mando
co-
Volta.
contro
fu
il
Martino.
sotto
di
grado
affidato
a
Sonnaz^
attacchi
subalpina
e
italiana
il
con
modenesi,
che, nominato
passò
Cantaveja
rivoluzione
truppe
testa
'54, ebbe
Morella,
di
di
e, entrato
comandante
cui
di
dell'ordine
quella
segnalati servigii resi al Piemonte,
alla
jjer il
Spagna
giornata
delle
truppe
nominato
Oporto,
Chiva.
generale
delle
'40 in
ritirata
di
la
Nell'agosto '48, gli
città
e
dell'ordine
croce
per
truppe
luglio, gli
'35 in
valore;
alla
e
regio esercito, gli fu
delle
del
capo
di
Italia
dell'Oglio,in
poi quello
in
di
in
generale
linea
della
avvisaglie
'48, tornò
Chiva,
Ferdinando
cattolica
battaglia
la
in
Chesta,
e
atti di
insigni
il combattimento
per
San
di
medaglie
per
decorato
di
della
di
fu
Spada
e
Isabella
Oporto,
'33,'34
'36, '37,'38, '39
per
in
e
del
campagne
Ano
divisione
al
'59,
l'armata
del-
luogotenente
SCIENZIATI
14
dicembre
6
Livorno,
(1899).
Signore,
Preg.mo
Da
più
di
mese
un
seriamente;
non
Se
avrò
mi
forze
m'invita
fortuna
la
resteranno
essendo
di
94°
guarire,non
quali
so
voro,
la-
un
età.
di
anno
i
fare.
a
intraprendere
per
io nel
sto
piutto-
quindi, scrivere
posso,
ricordi,com'Ella
miei
ammalato
sono
Devot.mo
Domenico
Guochtari.
Signore
Preg.mo
Onorato
Boux
Roma.
Avv.
Cucchiaki
Francesco
CaRUARA
Li
Preg.mo Sig. Onorato
Maggio
29
1905.
Bonx,
Boma.
Lo
zio
Generale
e
della
nostra
casa,
messa
più
era
schivo
di sé.
non
negli anni
in
ci
fanciullezza,
sua
a
modo
delle
ricordi
lasciato
ricordo
nessun
volte
ha
è stato
sia
sia
eccezionale
servato
con-
perchè
rivoluzioni,è
soqquadro,
tobiografici,
au-
la
stata
perchè egli
dal
parlare
DOMENICO
alla
Quanto
di
nel
(Via
Commercio). È
stata
scrisse certo
Eoma,
Mariani
Carlo
vita, Ella conoscerà
sua
che
quella
seppe,
Sig.Stopiti Giu-
stampò
coi
tipi di
e
della
Vite; tipografiadel
più precisa,essendo
la
Zio
date, dallo
le
doveva
Le
mente
certa-
1891,
codesta
corretta, per
Tanto
15
CUCCHIARl
e,
in persona.
salutandola, mi
dichiaro
Dev.
Avv.
in
Nacqui,
onesti
Gli
dell'illustre
il 25
luglio 1806.
virtuosi
miei
sco
genitori,France-
Maria
e
Eossi
di Stato
uomo
circondarono
Dopo
Carrara,
e
Cucchiari
di
sempre
scientifico
già
Avevo
trovandomi
i moti
in
laurea
Modena,
mobile
Softbcati
dell'esilio
e
il
UniA^ersità
di
Pisa,
nel
mi
militare
mi
e
sangue
riparai
cacciarmi
mesi
anno
recai
dentro
la
nel
25
al
1831, scoppiarono
in
nella
Zucchi.
quei moti, presi la
in
via
Francia.
intrapresi
Portogallo,
città di Oporto
dopo, perdurando
giorno
e
avvocato, quando,
di
generale
ISTel successivo
del
letterario
corso
a cui presi parte, seguendo
politici,
guardia
Sei
il
cure.
diritto.
del
la
degnissima
(sorella
Pellegrino Eossi),mi
affettuose
compiuto
aver
attesi, nella
filosofico,
corso
Cucchiabi.
Feanc.
luglio 1833, in
F
la
carriera
andando
a
assediata.
assedio, all'alba
cui
l'intiero
eser-
16
SCIENZIATI
comandato
cito,
diede
dal
l'ultimo
disperato
quartier
sergente
come
di
di
Regina
Fanteria
di
ritirare
notte
primi colpi. Presi
minacciato,
di
al mio
combattimento,
da
testa
fucile
un
ad
fui
all'ambulanza,
quando
durante
e
scopo
buire
distri-
due
Dopo
il
i
luogo più
quale
presi
ferito
fuoco.
da
medicato
pagnie
com-
sentii
colonnello.
d'arma
colpo
un
allora
da
sortita, caddi,
una
della
città allo
corsi nel
e
gimento
Reg-
delle
viveri
seguente,
vicino
anche
parte
i
2°
proprio
in
giornata
aveva,
servizio
ai furieri
rientrare
nella
nella
ore
al
leggiera
per
io
nel
mastro,
dei viveri
stava
Bourmont,
attacco,
Portogallo, terminato
la distribuzione
e
maresciallo
alla
Condotto
fasciato
e,
dopo
riposato alquanto, perchè sofferente, volli
aver
al
tornare
mio
decorazione, quella
Torre
Il
della
guadagnai
di
croce
la
prima
cavaliere
di
Spada.
e
29
novembre
e,
le
1833,
mi
posto:
1834
due
1833
anni
e
1835
nente,
sottote-
dopo, luogotenente,
di
campagne
fui promosso
in
degli
guerra
anni
piute
com-
1832,
Portogallo.
(1891)
Domenico
(Da
note
autobiograficlie
Cucchiari, edita,
—
Giuseppe
Stopiti, ed.
nella
e
Oucchiari.
dettate
«
per
Galleria
red., Roma,
1891.
la
biografia
biografica
Fascicolo
di
menico
Do-
d' Italia
di pp.
»
12).
III.
CADORNA.
RAFFAELE
Generale,
in
tacque,
il
no,
Mila-
febbraio
9
1815.
A
venticinque
era
ni,
an-
già
tenente
luogo-
del
genio
nell'esercito
montese,
pie-
perchè
che
matemati-
nelle
nelle
e
to
dot-
scienze
militari.
fu
Capitano,
in
Xel
1818, maggiore,
Nel
1849,
delle
ripresa
Fu
di
in
a
di
nome
Carlo
dove
rimase
Sardegna.
del
Tonale.
intimò
Alberto,
all'austriaco
ostilità
Crimea,
i varchi
difese
viato
in-
la
Eadetzky.
alla
ferito
battaglia
Balaklava.
Xel
1859^
combattè
San
il
con
grado
di
luogotenente
di
battaglia
nella
strenuamente
nello,
colon-
Martino.
Fu
poi
chiamato
il
portafoglio
maggior
generale.
Roux
—
Voi.
III.
dal
della
Governo
guerra,
Toscano
con
il
a
gere
regdi
grado
2
18
SCIENZIATI
parte, nel 1860, alla spedizione nelle
Prese
nelPUmbria.
e
Nel
fu
1861,
Gli
militari
Roma
nel
1870
al
Oleggio,
di
tremoli)
:
La
la
del
1897.
un
tanto
volontà
A
sette
di
virtù
che
presenta
possa
ebbi
che
servire
mai
studio,avrei
tutto
anni, frequentai
mi
ove
ad
le
s' imparava
fu sempre
pedagog'^ó
per
dabbene,
riuscì
Pallanza,
latino,che
.la
ragazzi.
non
allo
1890.
dichiararle
a
che
meno
ecclesiastico,uomo
spirito,che
gennaio
assolutamente
io dicessi
Quando
10
d' invocare
costretto
nulla
e
ai
Pon-
e
ziata.
dell'Annun-
supremo
febbraio
bisogno
infanzia
d'esempio
i collegi
Signore,
alcun
d'interessante
di
Regno.
il 6
modestia, sono
mia
1870,
liberazione
Pallanza
Borgomanero,
dell'ordine
Preg.mo
della
nel
(rappresentò
Parlamento
Torino,
Senza
Roma,
—
Torino,
in
Morì,
di
razioni
ope-
plebiscito.
Senatore
e
cavaliere
Era
il
e
delle
suprema
libro
nel
generale.
1866.
l'occupazione
per
deputato
Fu
la direzione
le vicende
narrò
ne
del
campagna
affidata
fu
luogotenente
promosso
la
anche
Fece
e
che
Mar-
ma
povero
infondermi
di
la
detto.
scuole
che
pubbli-
unicamente
indigesto.
il
RAFFAELE
dieci
A
in
questa
anni,
entrai
all'Accademia
Città, dacché
grande
una
19
CADORNA
avevo
Militare,
stato
manife-
sempre
predilezione
la carriera
per
militare.
Come
di
ben
usuali,
cose
nulla
di
in
vede,
comunissime
di
appagante,
che
questi ristretti
spiccato, posso
al
valga
nobile
e
l'infanzia,
tutta
a
limiti
nistrarle
sommi-
ch'Ella
scopo
si
propone.
E, difatti,in
vi
nulla
nulla
fare
Sono
di
alcune
biografie pubblicatesi,
è accennato
della
si
potrebbe
un
romanzo.
mia
dire, a
entrato
in
meglio
persuaderla
compiacerla,
che
meno
si
questi particolari,con
è
non
infanzia,
per
che,
se
lesse
vo-
tento
l'in-
non
di
mancanza
chè
per-
posso
buona
volontà.
Mi
tenga
per
Suo
devotissimo
Eaffaele
Ill.mo
Onorato
Cadorna.
Signor
lioux
puhMicista
Roma.
Cadorna
dei
(Onorato
Raffaele.
Ragazzi
Roux,
—
Anno
editore
Ricordi
—
II,
e
n.
21
d'infanzia
—
Roma,
direttore).
15
—
Vedi:
settembre
letto
Giorna1902,
22
SCIENZIATI
professore d'archeologia
Fu
Torino
di
direttore
e
nominato
Fu
in
Morì,
Museo
quel
del
senatore
reminiscenze
rissime
o
Ho
al
la
«
tempo
«
barlume
un
bus
dai
»
Mi
».
»;
carta,
se
segni, che,
certe
domande
solo
gustare
Allora
dei
a
su
un
ron
di
gere
raggiun-
di
lettere
«
lo
fiato
del
sì
di
e
»
sciupar
scarabocchiare
certi
maestro,
o
di
a
no
discenti.
gran
voglia
fanciullesca
settant'anni
ho
di
stampare;
cominciato
a
!
avventura,
scrivevo
avevo:
presto presto
avere
seguire
su
la
carta
in
a
una
vescio,
ro-
riproduzione
foglio bianco.
Anche
un
una
risalgono
con,
con
prove
i caratteri,
visti,
per
non
tipografìa,
per
et,
«
di
spreco
volontà
questa
per
Oscii-
faceva
»
meccanicamente
Avevo, poi,
e
le mie
senza
rispondessero
Roux.
sole cose, che
l'ambizione
altro
non
1894.
insegnante, magari
facevo
e
1889.
insignificanti.
dell'
segni
nel
fanciullezza?
Santacroce
«
pungeva
l' officio d'
grosse
di due
in cui la
zeta
che
di
antichità.
Onorato
della mia
meno
poco
di
Regno,
Ad
Le
Università
settembre
il 15
Torino,
alla
su
chiodo,
a
pezzi
mo'
di
legno
d'incisore.
mi
provavo
con
AKIODANTE
lo
io
che
Peccato
Ero
del
bozza
allora,
di
irriverente;
un
fossi
non
conservatore
un
sono,
della
dove
cranio,
inutili!
lio
sempre
quella
in
gli
adesso
come
cose
verità,
per
e,
avvallamento
mio
23
FABRETTI
parte
altri
rificato
ve-
riore
supela
hanno
venerazione.
(1891).
Fabeetti.
Ariodante
Ricordi
Ariodaxte.
Fabketti
Vedi
d'infanzia
—
—
dei
(Onorato
Ragazzi
Konx,
Anno
I,
—
editore
e
n"
Roma,
27
direttore).
—
2
luglio
:
naletto
Gior-
1891.
—
V.
MOLESCHOTT.
JACOPO
Fisiologo.
Studente,
ing'egno
il
teoria
fibre
liscie
muscolari
Liehig
delle
la
la
per
rea,
lau-
Eidel-
in
tesi
presentò
vesci-
prima
volta,
alveoli
degli
pareti
nelle
di
pulmonum
Malpighianis
descritte,
critiche
1845,
Per
berga.
le
scritto:
Prese
—
nel
trovansi
con
nutrizione
piante.
cui
un
Osservazioni
sulla
culis, in
mostrò
primo
alla
I)e
1822.
precoce
suo
—
monografìa:
nel
(Olanda),
Duc
la
Bois-le-
in
Nacque,
polmonari.
Nel
pubblicò
vita.
libero
1852,
il
suo
in
capolavoro:
quella
della
circolazione
La
—
Università,
—
Nominato
nel
docente
professore
vi
1856,
storico
ministro
della
conobbe
e
critico
pubblica
di
fisiologia,
Francesco
De
istruzione
in
Zurigo,
Sauctis,
che,
napoletano,
in
stre
l'illu-
nominato
Italia, nel 1860,
26
lo
SCIENZIATI
chiamò
di
volere
per
della
Torino.
a
divenne
E
Vittorio
scienza;
cittadino
Emanuele
sicché
II,
in
fra
annoverato
va
italiano,
omaggio
gl'illustri
Italiani.
Le
memorie
sue
intorno
scientifiche
alPazione
Nella
che
medici
sul
ed
ai
medesimo
Nel
1876,
È
la
alta
tanti
ad
la
ogni momento,
germinato
nato,
ebbi
Tutti
fare
e
la
i
da
ai
di
sotto
dopo
la
dei
i semi
la
cui
più
Quanta
figli.
loro
benefica
in
cure
chiaro,
biano
ab-
!
mano
quale primogenito,
non
era
in
quale,
intellettuali
loro
undici
Eegno.
1893.
delle
—
altro
del
genitori,la
figliomaggiore,
perchè un fratellino
un
Eoma.
poter rendersi
come
scrisse
sugli alimenti.
per
ricordarsi
e
mali.
ani-
il problema
popolo
di
l'educazione
poter
sugli
senatore
riconoscenza
piccoli tratti
Come
il
maggio
vita, pensiamo
nel
sono
trattò
Università
il 20
aspirazione fu
dolcezza
Per
nominato
Eoma,
santa
tutta
esercita
Vlstruzione
nella
venne
celebri
nutrizione, rivolgendosi
argomento
professore
in
della
naturalisti.
Fu
Morì,
luce
Fisiologia degli alimenti
importante
ai
la
piti
morto
mesi
appena
di
vita,
—
parte principale di quelle benedizioni.
piccoli progressi
bambini,
nella
i miei
mi
memoria,
Genitori.
che
rimasti
sono
per
si ha
la
occasione
di
mente
profonda-
gioia che
ne
varono
pro-
Vedo
di
provò
E
sento
descrivere
da
Avevo
molto
tenuto
Ricordavo
che
di
Madre
mia
menzionato
se
debba
il
bimbi
l'amore
si
parlava
speciale
tutto
;
egli è
stato
il
il
signor Hulskamp,
certa
abbandonare
designava
me
pochi
scolari
stato
non
so
alla
scuola
Ho
primo
per
qui
che
una
ha
di
e
;
scolarine
far
sì che
Oome-
motivo
un
dine
gratitu-
con
riconosciuto
qualsiasiragione,
d'ora
quarto
maestro
le
di
insegnare. Quando
la
supplente,
principalmente
e
pivi
care
dimenti-
farmi
ancora.
un
come
ufficio consisteva
i
sarebbe
riusciva
abilità nelP
me
doveva
decisi
Gli
ricordarlo
per
in
una
Subito
dimostrativo, malgrado
insegnamento
nius, non
scono
attribui-
guidò quei primi esercizio
che
Hulskamp.
nei
crescere
di
scuola.
devono
non
maestro,
chiamava
di
poco.
fortunato
l'esito
me
che
statua
una
descrizione,e
a
i Genitori
Ma
d'
mia
lavoro
primo
c'è
questo fatto
lei od
a
mio
quel
Si
nella
la
libro illustrato
un
della stampa.
che
io,
ben
quale gli Olandesi
al
l' invenzione
con
ed
sapevo
Haarlem
di
Koster,
ne
in
piacere
componimento.
mercato,
letto
aver
il
dovetti, per
un
un
in casa,
al mercato
Lorenzo
in
l'età
al-
mente
corrente-
ancora
Madre, quando
mia
prima volta, provarmi
ero
felice,quando,
quattr'anni, seppi leggere
l'olandese.
che
Padre
mio
ancora
27
MOLESCHOTT
JACOPO
a
scuola,
lì mio
nel] 'esercitare
formar
parole
28
SCIENZIATI
anni
la
e
mobili.
lettere
con
il maestrino
frequente occasione
trovava
infantile
sua
Ed
parzialitàad
cui
graziosa Elenuccia,
soltanto
lode,
la
ma
di
di dimostrare
intelligente
una
accordava
egli
anche
spesso
cinque
non
consigli ed
aiuto.
Dal
si
signor Hulskamp
Biihl, in
sedicente
una
della
lingua francese
esercizii
olandese.
una
educava
si
e
venne
delle
alcuna
idea
e
L'ispettore
preteso
un
lasciai
curo,
scrivere
ed
—
e
Sei
ti sei
stato
difeso
sto
Que-
avranno
gnamento
l'inseciullo
io, fan-
fece
fece
mi
coraggio
bravo
; hai
valorosamente
gna
lava-
olandese.
osservare
era.
Non
modesto,
tono
mi
si-
ma
L'eccellentissimo
il maestro,
me,
alla
in
non
ragione.
a
allora,
avevo,
frase
poi
in
la mia
mi
non
F.... mi
che
errore,
subito
spallae
Si
giorno,
non
chiamato
una
scolastico
signore ci lasciò;ma
sulla
ma
cose,
anni,
otto
intimidire
si avvicinò
Un
signori,che
gran
ciò. Venni
di
affermai
lingua
più importante.
lingue. Naturalmente
od
dovevo
disegno
ispettore scolastico.
molte
saputo
di sette
al
allora,in Olanda, generalmente
era,
benissimo
All' insegnamen
serii di
il carattere.
un
de'cosidetti
mano
signor van
ed
molto
cosa
temprava
trovarci
a
incarico
in
c'era
al
francese.
scuola
s'accompagnavano
Ma
passò
signor van
battè
dolcemente
queste parole:
con
saputo
!
Biihl,
—
il fatto
tuo
30
SCIENZIATI
il permesso
di
Genitori,
formava
Il
di
bisogno
di
creato
ebbi
lode,
tacita
Mia
Madre
anche
aveva
volentieri
da
Kliebes.
alla
chitarra
;
Rossini, anche
premii.
mia
una
non
me
ne
conda
sesono
ne
la
esprimendolo
forte,
Padre.
splendida
una
tissima,che
Carlotta
che
mio
a
dei
tranquillamente, con
coscienza, od
ciò
i miei
più tardi, e, quando
P accettai
dovevo
che
modo
con
cena
diventò
merito
un
a
più gradito
il
lavorare
natura,
mai
alzato
stare
si lasciava
solita
Era
educa-
voce,
perfezionare
accompagnarsi
cantava, però, le grandi
arie di
alcun
accompagnamento.
suo
canto
ha
inquietudine,lenito
i miei
Quante
il
volte
avvinto
a
senza
il mio
cuore!...
calmato
la
io
queste impressioni il piacere che
musica, piacere
vita,
sia
per
che
mi
ed
dolori,commosso
Certamente,
scòrto
ha
confortarmi,
sia
per
debbo
dà
la
tutta
la
mi
per
mia
destarmi
l' entusiasmo.
Mio
ma
Padre
contribuì
l'amore
per
non
proprio
era
ugualmente
l'arte.
a
un
«
risvegliarein
la
Amava
quiete
della
egli stesso,in
poesia prediletta,o
forte
qualche
bel
vita
modo
volte
;
me
e,
rompeva
inter-
casalinga, leggendoci
insuperabile,una
pregando
brano;
»
letteratura
particolarmente, i poeti. Quante
la
musicale
il
di
me
che,
in
mezzo
legger
al
JACOPO
lavoro, mi
arido
mio
L' Olanda
poeta
un
lo
ehi
cuori
È
serviva
i
per
bimbi, che,
ad
pareggi quanto
la
coscienza
vero
che
Gleim
e
si
poeta
asciutto
fra
muove
amore
la
per
canzoni
il compenso
infantile
di
tìen
desta
obbedire
irradia
Di
rado
senno
non
pregiudizii
e,
al
che
conoscere
sono
che
riconoscenza
facilita la rassegnazione
di
van
tenuta
man-
materno
fantile.
in-
canta
de-
particolaried
i
si prepara
reca
Alphen
il bimbo
crucci.
I
mente,
efficace-
combattuti
per
è di premio
dell'anima
i
tutti
per
e
governante
; l'amor
i dolori
la vita
vero
venne
ancora
prudenza,
concetto
la
in
il
fiabe,promettendo
sue
quando
come
infantili
con
ed
da
di prugne
; la
nei versi
appare
felicità
sua
di
ostenta
e
gioie
precoce,
la
bimbi
le
tutte
sulle
servazioni
os-
obbedienza,
per
che
di cioccolatte
tazza
di
manciata
padre
al
trarre
pèsca
Una
Il
ed
sa
e
privazione
l'attenzione
una
Gel-
naturale.
e
rispetto
prossimo.
alla
era
ricordare
poteva
diligenza; una
per
un
il
per
teneri
piccoli avvenimenti
vita
ha
non
nei
sue
semplice
pazienza, devozione,
è
insinuare
gli esempii più persuasivi
essi
Alphen
van
sembra,
delle
e
era
ma
;
mi
mento!...
incita-
nuovo
felicità infantile.
della
il tono
della
di
di
possedeva, allora,in
generalmente
lert
31
MOLESCHOTT
dei
l'animo
affetti
e
quelli genera
questi.
lori
doe
32
SCIENZIATI
In
via
eccezionale,accade
lo
ed
scopo
del risultato
in
cui
vuol
invece,
e,
suscita
mio
JSTe è prova
la
prevenire
Io
Avrò
circa
avuto
Mia
materna.
nonna
io
che
la
indurmici
Madre
Babbo.
Vidi
la morta
confusero
a
settimane
della
mi
e
agitavo
mi
ottenere
talmente
sul mio
del
quanto
morale
religioso,dedicando
morale.
van
un
pensatore,
era
del
arredata
triste,
mio.
ed
Per
liberarmi
compagnia
primi anni,
gli
non
il
quante
al-
magine
dall' im-
la sera, in
letto,
dirottamente
qualcbe dolore,per poter
un
Padre, cbe, fin
libero
ma
spavento
piangevo
Gerolamo
sviluppo
Mio
per
d'
con
quale, nei
potei
che
l'affettuosa
Insieme
lo
e
la
molto
;
stanza
spirata,e
nonna
morì
consenso
l'animo
prova
non
lamentavo
pieno
una
quasi tetramente,
dolore
volta
una
in
la
vertimento.
quell'av-
desiderava
il
senza
di
anni, quando
rivedessi,ancora
voleva
morti
l'animo
con
vittima
sei
trario
con-
prematuro,
stesso,
impressionabile, fui
trepassar
ol-
la poesia
dei
paura
l'avvertimento
con
di
poeta
ottiene, allora,il
voluto.
l'accresce.
e
al
di mia
da
operò-
Alphen
libriccino
molto
Madre.
francese^
appresi
giovane,
cercava
di
a
era
moria.
me-
ventato
di-
limitare,
possibile,l' insegnamento
cura
maggiore
zione
all'educa-
JACOPO
Il libricciiio afterma
personale; ma,
Esso
alle vicende
prepara
coraggiosa
Il tempo
innanzi
venti
da
ore
Padre
di
affidati;là
il modo
di
Alle
lingua
in
quelle
invero,
e
nella
ad
di
esso
ottimo
era
si aggiungevano, in modo
olandese
francese
steva
Boxtel, esi-
fama; più
Le
speciale,
quelle dell'inglese.
nella
Però,
d'insegnare.
e
lezioni usuali
in
famiglie erano
e,
educare
chiasso
nostra.
eccellente
andammo
era
solerte
sempre
Ducale,
buone
che
più
casa
per
due
Padre,
era
Bosco
collegio di
ragazzi
coscienza.
sopportarne.
all'educazione
due
un
in
permesso
tutto, mio
pensare
la
pone
ri-
e
io, eravamo
nostro
per
gii era
e
Federico, che,
ed
me,
occupato, facevamo
di quanto
e
breve, e quegli anni
rare
forse,troppo belli per du-
di
dopo
della vita
propria
fratello
ragazzi vivaci, e
A
Dio
un
è
rose
Mio
lungo.
tanto
in
ma
compensi esteriori,
fiducia della
erano,
età, veniva
nel
nei
delle
dell' infanzia
a
credenza
molto
con
il conforto,non
nella
la
garbo, sa mantenere
indipendentemente la devozione
coltivare
fede.
33
MOLESCHOTT
si
più
fecero
vaste.
geografìa
si
mie
cognizioni
più
Anche
compivano
solide ;
metica
nell'arit-
discreti
esercizii.
Il valore
morale
simpatica
una
Roux
—
Yol.
III.
unione
della
fra
scuola
in
consisteva
scolari.
3
34
SCIENZIATI
principalepassatempo, cFinverno,
stropicciarepezzettinidi zolfo contro
Il nostro
era
di
la stufa calda
di ammirarne
e
È
di arrostir mele.
oppure
in
zurra,
az-
volta,
che, tal-
vero
gliavamo,
intabarchette,
oppure
e
grande zucca, occhi,naso
anche
facevamo
una
dentro
vi mettevamo
bocca, e
la fiamma
lumicino
un
ceso;
ac-
deponeva, poi,quellalugubremaschera
del camposanto
muro
un
mente,
e, probabilsopra
facevamo
più paura a noi stessi che ai
passanti.A questo giuoco c'indusse,certo,la
prossimitàdel cimitero.
si
Il ricordo
in
Mi
che
del
sentivo
mutate.
locali della
progreditonell'istruzione
durata.
in
stati i
Or
amicizie
care
che
E, malgrado tutti
scuola,non
pensavo
permanenza
sarebbe
essa
così fu. Mio
fratello
nell'Istituto
primi
stata
ad
esser
rosolìa. Benché
da
pranzo,
malati,eravamo
perchè pare non vi
ed io scrissi
quale riconobbe
La
soggiorno
Boxtel,nelP insieme,è,certo,soddisfacente.
là diverse
mai
è rimasto
mi
Mamma
vettura
con
a
mio
subito
venne
cuscini
Padre
che
tosto
e
si
non
son
i difetti dei
la
che
di
ed
mia
breve
si
io siamo
còlti dalla
nella
stanza
ria,
fosse l'infermedalla
lettera
una
la rosolìa.
avevamo
a
sciato
ed ho la-
prenderci in
coperte.
A
casa
una
venni
JACOPO
in
posto
bagno caldo,per
un
istinto
d'un
volesse
Padre
mio
a
mettermi
fu
Ero
in
soltanto
A^ano
mia
Xella
paterna
si faceva
in Olanda
venne
rivoluzionario
sì poco
considerata
di
belga
ebbero, per lungo tempo,
cui
cosa
;
dire
«
ammutinarsi
L'ansietà
del
mia
la
con
Belgio
mondiali.
parte
Per
la
sich
belgen
che
fatto
come
di
zioso
sedi-
ficato
signi-
contribuito
», che
vuol
».
menti
quale seguivo gli avveni-
segna
vita in quanto
prendevo
«
belga
e
di
mio
lo stesso
avrà, certamente,
l'espressioneolandese
verchia
so-
di patriottism
l'animo
insurrezione
i nomi
prestava
si trattava
la
che
si tro-
pubblica. Certo,
vivamente
anni
di otto
ragazzo
si
non
eccezione, quando
Eccitava
godevo,
e
propria famiglia.
vita
alla
attenzione
ottimo.
paterno
alla
seno
casa
Il rimedio
piccole gioie,che
tante
quelle
nuovo,
il tetto
sotto
teva
po-
per narice.
risultato
e
presa,
liberarmi, non
per
con
prova
sembrava
testa
sanguisuga
adottato, e
prima
la sentivo
me
se,
una
tornato
la
mia
scoppiare, tanto
chiesi
di
La
medico.
zione,
l'eru-
provocare
quei giorni detti
in
ed
35
MOLESCHOTT
che
era
vivissima
prima
nuova
una
la
al
volta
prima
corso
fase
della
volta
ch'io
dei
fatti
m'interessai
alla
36
SCIENZIATI
giornali.Ogni
dei
lettura
ai miei
leggere
campo
di
I
miei
dopo
sera,
Genitori
battaglia.
Genitori
non
sceglierei
l'inglese,e
sapevano
(un
e
di
Vita
«
»
e
fama
la bella
Padre,
per
veniva
spesso
in
da
il
sconosciuto.
desideravo
fare
giorno
i miei
con
e
a
non
che
godeva
sapeva
malati
il
mersi,
espri-
del tutto
di saper
nella
mi
bene
stesso, giacché
me
medico,
fu questo che
Mio
costanza.
dissi,gli era
promisi
il
poco
forestieri. Egli parlava
questa lingua
Io
difficili
francese, capiva
come
l'inglese,
e
ebbi
di medico
chiamato
correntemente
tedesco; ma
Ma
la
oppure
intendendoli
leggerli,
nulla.
cisioni
in-
con
troppo
me
per
»,
mia.
»), j)oi il
Scott
Walter
nel
gustando
non
di
poesie
Scraperbook
«
Napoleone
mi tormentavo
di
tanto.
di testa
alquanto
raccolta
così detto
Woodstock
«
libri
presi una
volta
Una
del
le relazioni
questa lingua,per l'appunto,mi attirava
Dovevo
vevo
do-
cena,
parlare
loro
aiutò
lingua
vincere
a
un
terna,
ma-
tutti
gli ostacoli.
Con
la letteratura
quella inglese.
con
mai
mi
francese
di mira
donato,
aveva
il
carte,
Grece
»
il
di
«
Voyage
Mio
una
du
Barthólemy.
edizione
jeune
A
questo
meglio
che
Padre,
proposito
suo
in
andò
di
non
che
deva
per-
animarci,
con
Anacharsis
belle
en
unì l'« Atlante
SCIENZIATI
38
vacche
di
Corneille
così,di
modo,
avuto
che
godimento,
nel
Un'altra
paterna
Borger
tutte
le
mia
della
Ed
anche
studio
uno
ed
felice,indicibile
fui
non
un
fase
un
di
inalzamento
vita
di
; mi
me
ad
jioesia.
quegli
a
occupa,
debitore
sono
da
;
atteso
me
fu,
e
natura,
deluso.
mai
essi
posto.
entusiasmo
dono
si
Cats
di
il latino
Padre
passaggio
della
legate
veniva
nuovo
impazienza
pareva
primo
mio
a
e
qualche
nuove
cose
il
perchè
prediletti,e
adolescenza,
dubbio,
senza
accordata
Vendei
memoria
a
desi,
olan-
Tollens, Poot, Bellamy
i nostri
anche
studiavamo
alto
casa
poeti
obbligatorio; non
Invece
erano
i
loro
perchè poeti. Di
di rado.
parlava
anni
veniva
tributo
un
in
nella
che
me
per
trascurati
venivano
olandesi, ma
Fra
fu
l'ammirazione
come
più
ognor
l'apice in Shakespeare.
ebbe
ventura
non
ma
non
salire
e
avendo
Goethe,
e
pre
sem-
Bacine
conosciuto
Schiller
di
prima
Eiputai
ascoltatore.
l'aver
fortuna
una
e
ed
lettore, attore
alta
ad
tripliceparte
nella
le bellezze
godendone
che
spettatori
tragedie
le
buoi, leggevo
e
voce,
senz'altri
entusiasmo,
mio
del
se
per
Studiar
una
pareva
stesso.
nuova
una
con
me,
in tali
un
tazioni
aspet-
latino
e
se
più
mi
tura
ma-
conquista,
A
si unì
tosto
arrivai,allora, ai
la scelta
lettura
felici che
men
«
Memorabili
assai
erano
al
Cullato
davano
le lettere
natura,
che
dai
mi
vien
e
bastava.
dai
Ogni
coltivato
anche
condizione
è
Madre,
confidare
mie
alla
potuto
l'immagine
il
i miei
tenere
della
errori
più
fiduciosa;
ed
piena
ed
pura
cipale
prinmento
senti-
per
Mia
fiducia,
dubbii,
i miei
mezzo
le
successi,
tutti. Essa
femminilità:
pensava
in
la
del
i miei
il campo
dolce, rassegnata,
lavorava
e
non
signore.
con
mio,
cuor
non
se
vano
le
quale potevo,
tutto
ciò
l'educazione
con
più
dal mare,
sentimento,
conversare
speranze,
avrebbe
era
il
per
il
della
nei
tutto
riesce
mi
che
anche
Eppure,
sapere
le mie
prova
città,lontano
fiumi.
la
godimenti
ai
trovare
delle
tivo
sen-
avevo
diletto
al
mezzo
si possono
dintorni
monti
in
ed
a
abbandonarmi
Potevo
modesti
Genitori,mi
di mettere
occasione
in cui
forze.
mie
diletto
con
sui
tempo
un
de' miei
felice. Studiavo
forze.
delle
disopra
dall'amore
più larga
in
»
sermi
d'es-
Senofonte
di
libro
Socrate
di
furono
ricordo
Mi
cui
nella
difficili. Ma
il latino.
col
tormentato
in
delle materie
l'ordine
per
Ben
il greco,
più
versi
e
Cicerone.
di
anche
latino
al
Cornelio
Eutropio,
lettere
alcune
ed
Xepote
lessi
poco,
a
poco
39
MOLESCHOTT
JACOPO
a
licata,
de-
tutto
alla
e
vita
40
SCIENZIATI
pretese
senza
felicità. Avevo
ed
dovere
P
Ducale,
l'una
ad
Queste
due
che
figliuole,
Bosco
Jan
avvocato,
insieme
avevano
nove
il
precisamente
zione,
devo-
bellezza,bontà, spirito, gusto,
dine
attitu-
ma
alle
e
fuori
che
si trovano
o
non
queste
cugine
alcune
erano
esse
una
Tutte
di
maggiore
piìiinnanzi
più
sia
senso
più
a
di
e
tra
me,
meglio
con
meno
sonale.
percazione,
edumente,
seria-
esempii.
me
desiderio
nobile
età
parlando
(« Les Encouragements
il mio
più
alla mia
buoni
reso
o
non
Le
avevo
; eppure
contribuito
Bouilly) ha
o
ch'erano
relazione
dandomi
servigli. Animò
nel
pregio.
scherzando,
sempre
femminile
sesso
amiche
lità;
doci-
sopratutto
e
un
hanno
sia
libro
del
avevano
tanto
di
lettere
sono
protettrici che
»
di lei
entrambe
formavano
muse,
doti
nesse
mavano
chia-
la
».
celebre
zie
fezionat
af-
cuore,
iscuola
Madre,
un
non
all'arte
Un
di
del
rappresentavano
delle
ognuna
ligente
intel-
maritate, anch'esse, in
erano
mie
in
che
gaia
maggiori,
coro
sorella
alla
sentimento, coscienziosa
di mia
sorelle
Sassen.
i conti
un'ottima
allegro dottore
«
e
davvero
instancabile,piena
così
e
Due
anche
di molto
e
suo
faceva
non
de
la Jeu-
grandissimi
di
guermi
distin-
fecondo, ma,
nel
JACOPO
medesimo
allora
nella
alla
dignità
in
non
me,
scienza,ma
di
del
l'esame
alle
scuole
brano
nella
di
fu
cui
dovuto
niinfte
ha
solo
come
a
di
plurale
il
di
classe
si fa
nei
riflessione.
giovane
cognizioni
esservi
non
se
Ma
—
egli
dizii
non
la
parola
stava
olandese
».
in
cui
Allora
«
»
;
ver-
in tedesco
Per
il passaggio
semplicemente
si contano
i
di essi osservò
uno
classe
una
dubbio,
di lui fosse
breve
una
genia
in-
«
punti
consiglio per agire
in
a
il criterio
dissi
possedeva
passare
un
testa
«
e
vernunft
tennero
luogo
con
», che
Moleschott
per
dinanzi
si votava
paesi
classe
posto
giudizio
«
non
sviluppato. Dopo
tendente
«
singolare
staia. I maestri
con
il
»,
dovevo
quarta
tradurre
caddi,invece,nel plurale
zarsi
realiz-
reciproche.
1838, io
dalla
passaggio
Io avrei
può
socievole,nello
dell'anno
Curtius, in
intellettuale
che
cosa
chiusa
e
attenzioni
classiche,mi
del
».
;
relazione
Pasqua
a
aprirsi per
ilvalore
cuore
già
che
arida,concentrata
pensieri,nelle
Quando,
vantaggio
parve
nelPunire
solamente
scambio
il
dell'uomo
vita
una
gentilezza
fare
ottenni
tempo,
la
41
MOLESCHOTT
ma
che
abbastanza
superiore,
scutere
di-
doversi
già abbastanza
pausa,
il
soprain-
rispose:
come
!
possiede
(« verniinfte
egli
è
soltanto
»).
—
abbastanza
istruito
giudizio,ma
;
giu-
42
SCIENZIATI
COSÌ il nodo
E
Io
Ilo
non
ricco
più
sciolto.
nominato
ancora
benefico.
e
l'uomo, che fra
esercitò
maestri
i miei
tutti
fu
Egli
su
si
l'influsso
me
chiamava
rizio
Mau-
Fleischer.
Egli leggeva
del
trascurasse
però,
filosofia dello
considerare
Di
noi
con
scrittore
come
Fleischer
primo
la
che
allora
da
in
ribellione
zione,
ammira-
scaturì l'applicazione
imparai più
che
La
si trasformò
me
e
menti
avverti-
gli
ammonimenti.
gratitudine.Di
pratica
ben
popolare.
comprendemmo
dall'ammirazione
e
alla
può
si
che
filosofo
momento
non
attenzione
romano,
un
Benché
dicava,
imrte linguistica,de-
maggiore
sua
quali benefici
del
la
tutto
la
Cicerone.
posso
mai
a
attestare
badare
a
stesso.
me
Ma
Fleischer
i limiti
della
divenne
sera,
mi
—
a
mia
La
relazione
oltre
con
piacevolmente
di
giovane
volentieri
ben
lui
personale.
fatto
tanto
intelletto
mio
camminando
venne
stato
risposto
egli
scuola.
intieramente
Una
fossi
agì sul
ad
una
dirgli che,
ed
sua
se
sieme,
innon
inesperto,
avrei
asserzione.
Ed
me:
Quando
uno
non
è sciocco
e
ha
seria-
mente
pensato
ima
sopra
di
il diritto
più
intero
e
prima
volta
il detto
al di sopra
si
Non
e
:
studiai
»
»
e
cominciai
direttore
a
dei
Tacito,
lui
abbia,
curiosità
per
certa
l'ebraico.
solo
facilità
i
Testamento,
intendere, non
Giobbe
ed
Imparai
Corano.
anche
Egli
onde
della
«
tica
Este-
forze
tellettua
in-
taggio
van-
la scienza
speciali.
e
Sofocle
primi
l'ombra
senza
soddisfare
ci
portò
imparammo
a
col
tanto
nanzi
incon
del Vecchio
persino
fatica, però,
di
la mia
leggere
libri storici
riuscimmo
ma
senza
alcuni
all'
di mira
Platone
teologiche, potuto
una
siglio
con-
Helmke.
ch'io
non
sigli.
con-
al
E
alle mie
rami
tendenze
che,
la
l'ordine
sempre
Ferdinando
Devo
per
la «Filosofìa
con
adatti
studio
Leggevamo
».
l'incommensurabile
cavai
tenuto
nello
me
buoni
portò, pian piano,
ne
aver
anche
Hegel.
debbo
altri libri
e
generale
indicò
maestro
mi
la
suno
nes-
di
sotto
desse
che
di
di
—
più
senso
riconosco
non
letture,egli mi
quel
ad
nel
che,
Hegel;
Storia
Io
al
m'
pre
sem-
opinione.
sua
il lettore
Naturalmente
di
«
ha
parola, udii, per
nessuno
stupirà
delle
scelta
la
liberale
era
della
bello
allora
cosa,
esprimere
Fleiseher,che
Da
43
MOLESCHOTT
JACOPO
il libro
ad
di
salmi.
a
decifrare
alcuni
canti
del
44
SCIENZIATI
Sotto
la direzione
seconda,
dovrei
venimmo
quasi
cui
con
a
in
Non
compreso.
mi
leggerliseduto,
A
già
me
di
F
versi
primi
Omero.
conoscere
mano
poscia
e
ben
sillabare,il
di
degno
compì
il miracolo.
leggere, non
Omero
nostro
lizzarne
ana-
tutto
esser
di
miracolo
un
pareva
si
per
»,
esserne
di
tosto
Non
l'entusiasmo
Odissea
«
sembrava
e
classe
Fleischer,nella
di descrivere
provare
presi
i
di
nella
sua
propria lingua.
Schiller,il signor
Dopo
Da
un
altro
a
conoscere
appresi
d'automne
mi
amico,
uscivano
ad
accese
di
farmi
della
poter
imparare
che
ricordare
mia
«
Groot,
Feuilles
adolescenza
tasca.
Shakespeare
conoscere
la
lingua inglese, e
ricevetti
la
; Ics
Hugo
di
mai
prime impressioni
da
anni
de
Eych
van
Victor
negli
»
Il desiderio
mi
in
pose
Goethe.
mano
non
mi
Helmke
prima
mi
scossero
conoscenza
le
così
di
Omero.
L'
esame
di
licenza
doveva
recarmi
qualche
sorpresa.
Cominciò
quello
con
l'esame
in iscritto dovevo
di
religione. Per
svolgere
il
significato
SCIENZIATI
46
decisa; ciò
che
le
il
quale
prometteva
a
giorno,
dichiarai
in
di
un
inclinazioni.
richiamare
di
da
di
strapazzi e
di
sacrifizio
quello
che
io vedevo
in
lui
pienamente
che
e
di
della
quella
struttura
Io
i
e
ne
sentii in
sera,
me
che
e
e
la
egli,
patissimo,
occu-
la
suaso
per-
soltanto
storia
cognizione
dell'uomo
rale
natu-
formano
la chimica
stesso
ragazzo
ai miei
che
medico
può prendere
natura,
funzioni
quando,
la
si
fondamenti,
delle
sulla
effettivamente
naturali
le scienze
scurato
tra-
conosceva.
aveva
la medicina
scienza
come
mi
Padre
messa
delle
attenzione
mia
la
avrei
si trattava
aveva
non
piena
Mio
io
di avversione
Egli
la
e
più
fu
non
un
lasciato
uccidermi
scelta
lui,
siccome,
medicina,
anziché
di
M'ero
lui,principalmente,
Per
esame,
intime
vita
mia
pistola,la
la
ritto,
Di-
del
pensiero
e,
miei
spesso
brillante.
per
della
aveva
si fosse
mi
se
pistola
studio
discussione.
mie
che,
una
allo
più
strenuamente,
opposto
scegliere tra
il
dre,
Pa-
i
con
studio
allo
carriera
una
Mio
aspettazioni,
passo
secondo
me,
sempre
rinuncia
pari
persuadermi
di
cercato
alte
me
legittima ambizione,
di
desiderii
preso
di
andavano
quali
in
riposto
aveva
dovere, era
vocazione.
inalienabile
intima
la mia
il mio
soltanto
era
non
ne
della
è il nucleo.
il potente presentimento,
di tredici
Genitori
le
gendo,
anni, leg«
Oonsidé-
JACOPO
des
rations
attingevo,
Così
;
prima
volta,
»
di
la
zione
rappresenta-
successivo
sviluppo
io
volevo
però,
Lessi
la
Sturm,
dell'uomo
vi
nel
ed
di
Hegel
più
confortante
per
Pinnanzi,
Come,
di
Annali
»
Halle
(in
»
a
conoscere
Vischer.
Di
da
pacifiche»;
Wurttemberghesi
(1843),non
gli
mi
»
Ecbterdeschi
te-
cambiati)
erano
che
io,
In
David
Strauss
tradussi
dell'altro
; ma,
gli
Annali
«
Hegel.
»
Storia
«
ed
Euge
ciò
quello
con
servito
avevano
quelli si
in
la
Estetica
«
aiutarono
attinto
aveva
«Pagine
mi
fruttuosamente
elaborare
appresi
cui
ripenso
nutrimento.
», editi
così,poi, mi
meyer,
la
e
di
insieme
ma
che
sfugge
mi
non
cui
a
sofìa.
filo-
spirito»
gigantesco,
affrancante,
Ma
filosofia
offrivano
i
lavoro
vevo
do-
lo
e
la
dello
Fenomenologia
edificazione.
della
medicina,
abbandonare
potevo
un.
sollevante
studiare
non
«
Era
Hegel.
un
la
per
Dieu
materno.
seno
ed
de
oeuvres
dello
«
MOLESCHOTT
in
in
«Il
tica,
fa-
con
questi
Annali
e
rico
Fede-
olandese
le
dott. Strauss
quei tempi
potei trovare, per
ad
dette
rosi
pau-
opere,
editore.
In
me,
grazie
a
I)resto, la convinzione
mio
che
Padre,
il
nacque,
medico,
il
ben
quale
48
SCIENZIATI
i caratteri
soltanto
conosce
i rimedii
ed
come
come
atti
Ed
siderarsi
con-
infermiere, nel miglior caso
un
scienziato.
lattia
ma-
combattere, può
a
professionista,e
un
d'una
esteriori
io
già
non
anelavo
di
come
uno
diventare
uno
scienziato.
mi
l^on
mia
mancò
di studioso
energia
di
un'
per
Liebig
mi
tema
in
Teyler,
premio
di
l'occasione
sul
cietà
soun
critica alla teoria
delle
piante
difficilmente
all'ardita
La
indetto
aveva
nutrimento
ma
della
prova
all'Estero.
Haarlem,
incoraggiato
avesse
anche
Osservazione
«
seduceva,
determinato
di dar
mi
intrapresa, se
il mio
sarei
mi
non
venerato
Il
».
maestro
Delffs.
Allorché
il lavoro, copiato in
già
estranea, era
alcune
ad
andato
settimane
Amsterdam
editore
la mia
dei
Vischer.
In
discorso
delle
di
traduzione
piccoli scritti
mano
passai
viaggio
un
trovare
olandese
di
Strauss
un
sum-
di
e
in Leida, il
quell'occasione visitai,
la flora
circa
piante
quindici
feci
e
speranza
professor Eeinwardt,
per
io
Haarlem,
Olanda
nella
per
mentovata
in
ad
pulito da
anni
le
era
di
che
più
tardi
di
tanto
rese
Giava.
opinioni
allora
si
Era
Il
il 1844.
Liebig
campato
merito
bene-
sulla
vita
come
nell'aria,
la dottrina
darwiniana.
andò
Xon
guari, infatti,che
della Società
di
teoria
che
piante, e
Liebig
E, allora,venne
del contenuto
di
nascondermi
senza
saperlo,aveva
come
nutrizione
scritto
uno
delle
degno,
piccola descrizione
di che
il
venerando
dinanzi
riassunto
me
a
Lascio
rimanere
indifferente
considerato
dovevo
sconosciuto.
la necessaria
Nel
dicembre,
premio
stato
era
fu
fìcile
dif-
il
non
e
nire
ve-
E
la notizia
ricevetti
conferito
a
per
La
me.
grande gioia
una
riuscì di
mi
calma.
famiglia Luden,
la
mio.
nell'assegnazionedel premio,
rimanere
mantenere
e
sedia
mia
poiché io,pena
il silenzio ;
serbare
sulla
non
uomo,
degno d'encomio
appunto il lavoro
immaginare quanto mi fosse stato
trovato
a
zione.
considera-
maggior
una
che
vocato,
pro-
critica
una
quello scritto: dopo
potei
per
sulla
della
(juanto gli pareva,
che,
premio,
giunto
era
minciò
co-
Teyler, egliaveva
di
concorso
per
della
di
Reinwardt
raccontò
Mi
parlarne.
a
membro
49
MOLESCHOTT
JACOPO
per
che
prima
mio
il mio
il
pressione
im-
Padre,
maestro
Delffs.
Assai
mi
tardi
scrisse che
;
che
quello
Roux
—
Alessandro
Berzelius
Schimper
Desor,
a
più
mi
vero
Voi.
III.
Humboldt
il mio
lodato
raccontò,presente
Alessandro
un
aveva
von
successo:
Braun
aveva
ed entrambe
voro
la-
Edoardo
attribuito
queste
4
50
SCIENZIATI
dichiarazioni
mi
suol
che
venire
dei
Ma
la
volta,
di
Decisi
che
via
di
mio.
nome
condurmi
fatto
alla
logia
fisio-
alcuna
e
con
stabilirmi
docente
richiesta
per
ad
sità.
all'Univer-
dominare
il campo
tutto
cui,
chimica
in
ancora
della
verità, miravo.
fisiologicaper
nell'estate
tenni
l'insegnamento
fidandomi
fisiologica,no'n
verso
che
gnamento,
all'inse-
Olanda
di
pensai
la
per
fatto.
chimica
annunziai
in
venne
udì,
ed
era
dato,
ricor-
rapidamente
libero
come
aveva
poter
mèta,
ha
mi
studio
trovare
pagine
pro-
mi
cara
sopratutto
e
una
moglie
Haarlem,
allo
proposito
alla
Detto,
della
il
sapendo
Eidelberga,
Io
di
potesse
sicurezza
Mia
premio
dedicarmi
di
non
più
ancora
zia
leti-
precorse.
volentieri,che, quando
e
il
decretato
quasi
generazioni
l'avvenire.
per
e,
sentirsi
di
maestri
spesso
prima
al
conseguenza
riserbata
quell' intima
procurarono
del
logia,
fisio-
Quindi,
la
prima
zione,
le-
'47.
(1901).
Jacopo
MoLESCHOTT
cjrafici Traduzione
-
Elsa.
pp.
—
350.
Palermo,
JACOPO.
dall'
Eemo
—
Per
Moleschott.
gli amici
originalo
Sandron,
tedesco
miei
-
Eioordi
di Patrizi
editore,
1902.
mitohio-
Moleschott
—
Voi.
di
VI.
CONTI.
AUGUSTO
Filosofo
San
Fonti
6
la
Vil-
nella
Nacque,
di
rato.
lette-
e
Piero
alle
niato
Mi-
S.
presso
al
Tedesco,
dicembre
1822.
Giovinetto,
la
Catone
il
pose
com-
tragedia:
in
Utica,
cui
a
le
poi
seguirono
tragedie
Giovanna
:
D'Arco
Buondel-
e
monti.
Insegnò
nel
liceo
filosofia
:
di
di
Pisa
di
Prese
si
Tra
o
le
i
dei
uno
le
criterii
sue
battaglia
e
Miniato
e
versità
uni-
nella
morale
l'istituto
nel-
Firenze.
in
di
dove
Montanara,
spalline.
nostri
opere
della
razionale
superiori
alla
parte
filosofia
della
filosofia
e
studii
guadagnò
Fu
storia
Lucca;
S.
di
scuole
nelle
prosatori.
piìi eleganti
cito
filosofia
:
—
—
Evidenza^
Storia
della
amore
e
fede
filosofia
—
SCIENZIATI
Filosofiaelementare
delle
Vero
I
cose
Il
—
Dialoghi
—
doveri
Patria
J
del
discorsi
nel
d'arte
e
tempo
—
miglia
Fa-
—
—
della
al Parlamento
deputato
Fu
Il Buono
—
delPAccademia
arciconsolo
Fu
Vero
nel
monia
L'Ar-
—
(Jose di storia
—
—
Dio.
e
neWOrdine
Vero
Bello
scelti
soldato
del
Il
—
nella
Crusca.
nona
e
decima
legislatura.
in
Morì,
Firenze,
il 6
1905.
marzo
dicembre
20
Gentilissimo
scrivo
Le
condotto
mia
Si
San
alcuni
mostrarli
mi
dove
dove
ho
la
passato
dolci
ricordanze
meste
e
davvero, qual pregio
ad
hanno
parte di giovinezza.
gran
i ricordi
avere
Miniato,
e
nfflcii,
figuri quante
davvero
Ma,
Signore,
da
infanzia, e
1891.
della
età
mia
dei
esempio
!
possano
infantile,per
giovinetti, non
so
comprendere.
Certo,
bontà
si
schiera
modo
»;
«
e
Maestri
Or
aspettato
a
di
cagione
di
della
me,
di
e
farmi
risponderle,
tarda
senta, e poi giudichi,se
pubblicare questo ninnolo.
che
la
di
sua
nella
ponendomi
scienza
l'impaccio
conveniente
la minor
sarei
volgesse anche
dei
reputati
mi
non
virtù
un'idea
più
sul
è stata
non
risposta.
le metta
conto
di
54
SCIENZIATI
benché
data
di
occasione
curiosità
mai
sospettarne; invece, la
mia
Promessi
Silvio
I doveri
del
»
del bene
speranza
Dio
in
due
noi
e
In
tempi
nell'India
udita
la
ad
e
ascoltarlo
la tal
La
fede
io
cosa,
o
la
guerra
danneggiò,
lui; ma
veglia;
bocca
a
mio
e
suoi
fratello,
alla
avventure,
peregrini,
batter
senza
Nonno, via,ci
—
benché
tal'altra;
—
parola.
la verità
a
delle
sue
razioni
nar-
Storie del Bartoli.
grande
se
De'
a
costumi
dicevamo:
veliere,
stavamo
sue
di
navi
immobili,
tardi,riscontrai
di
pur
luoghi
sovente
nelle
Un
:
parare
se-
dalla
sera
più volte, e saputa quasi
Più
non
Cina.
nella
e
delle
racconto
di
descrizione
racconti
libro
Eeligione,la
di sole
particolar modo,
invaghiti al
occhio, e
I
gioni
pri-
suo
privato
tutti,piccoli e grandi,
stavamo
Mie
«
a
dalla
pubblico
in
nonno,
volte
aperta.
le
m'educarono
viaggi parlava piacevolmente
e
«
P altro
Patria
e
dall'onestà.
e
Il mio
fu
poco,
semplicità.
Manzoni,
»
l'affetto della
non
alla
e
Pellico,e
dell'uomo
mi
ne
si svolse
famiglia
alla
Sposi
di
»
capivo,
intellettuale
così l'amore
«
fu
rarissime,non
ci
ammaestramento
dava,
rando
nar-
stesso.
di
fra
Napoleone
molti
volle
gl'Inglesi
con
negozianti
egli,preferendo
l'onoratezza,non
I
ad
di
Livorno,
ogni
utilità
seguire l'esempio
di al-
AUGUSTO
fallirono
Cimi, che
o
semipiena;
dei
parte
impunemente,
beni,
debiti,riducevasi
Fonti,
delle
delle gallerie,
tizii,
sentimento
vivo
e
città ;
sicché,quand'
è;
ma
da
uno
un
Paradiso
un
il
di
(juella cara
santa,
nel
bella
parola, e
de'
ci desse
non
infame
fervidamente
riavviarmi
Educazione
questi
sul
cari
Va]
così
e
puro
familiare
amantissima.
traviato
me
mi
Oh,
;
e
dalle
e
tante
vette
sì
di
stretto
come
quanto
in eterno
!...
fu altresì la bellezza
luoghi nativi, di sì larghe
damo
»
Eossetti,di Trieste,
! Sia benedetta
potente
splendido cielo,di
aurore
per
loquio,
turpi-
e
vivere
significatopiù
pregò
magine
im-
antica.
dolce
nepoti
non
bestemmie,
zia, Caterina
donna
di
gelo
Michelan-
Paradiso
presente
molte
del
compimento
per
con
dottovi
fanciullo,con-
Un
se
poco,
età, ormai
mia
una
lana
popo-
begli edi-
dall'eloquio « gentil,sonante
avemmo
fece
di
in terra.
a
presso
quella
A
sommi
nacqui.
dare
zio, credeva, quasi direi,d'an-
imbrattato
di
delle
Firenze,
per
io vi andai
dell'Inferno
diverso
de'
di
statue
artisti
i suoi
famiglia
d'ammirazione
gli
per
ad
di
io
culto, eglici parlava
non
e
tutti
dove
Miniato,
entusiasmo, benché
Con
massima
la
poderetto
suo
un
piena
cassa
saldando
e
ad
San
presso
a
invece, alienando
e,
suoi
55
CONTI
sulla
Valdelsa,
memorie!...
del
Oh,
Casentino!,
di
chiate
oc-
sì
gide
le ful-
oh, gli
56
SCIENZIATI
là,lontano,sui
splendiditramonti,riflessi,
! E
di Pisa
poi
e
sul
e
ben
naturalmente, direi,
mare
che
monti
popolo buono,
educato
;
dolce
che
e
parlare!....
Qui conobbi,
mentre
in
praticavo
lo studio
per
del
casa
della
Tommaso
maestro
Pieragnoli, la fìgliuolinadi lui, la
che
chetta,
poi, per
Enri-
fu
quarant'anni, mi
circa
nel
parlare,nel guardare,
sembrami
mia
nel
d'insuperabile gentilezza
soave,
compagna
sica
mu-
udire
muoversi;
fra i canti
ora
pur
così armoniosamente
la cui
femminili,
di San
chiese
dolci,nelle
voce
Miniato.
Felicità
buona,
De'
che
miei
primi
che
illuminata
nelle
sintassi,talché
e
«
Uno
suoi
lodarmi.
posso
lo
insegnavano
si
capiva
mente,
della
a
tal
un
giorno,
nelle
cordanze,
con-
nella
e
cio
latinuc-
il mio
ragione, non
ne
de
sacco
maestri, poi,
;
e
e,
più
a
caso,
buon
meravigliato
restava
incoraggiarmi, diceva:
per
est
scolaretti
fare
così
nulla;
regole grammaticali,
rimanente,
Non
de'
onoratamente.
spropositi,quel maestro,
egli stesso, e,
—
non
cominciai
senza
del
uomo,
ce
la mia
la scorta
perciò
non
glia
fami-
una
criterio,mi raccapezzai
naturale
con
vive
e
maestri
latino
materialmente
dal
questo mondo,
Dio
teme
Quel benedetto
quando,
in
suprema,
ciò mi
tanta
batteva
rese
farina
tuo
».
—
i
bestialmente
allora
cupo
e
sde-
AUGUSTO
beDchè
giioso,
in
d'indole
all' uomo
del
la
vino
Trovai
«he
mi
e
aperta;
di
padronanza
ripugnava
nel
dimandare
e,
perciò,mi
tanto
glie
to-
stesso, peggio
se
maggiore
tanta
con
rimedio
un
si accrebbe
e
infelice alla collera,che
la tendenza
me
57
CONTI
vergogna.
; il
scusa
era
castigo
temibile.
due
Ancora,
più età, mi
€
funestarono
a
mali
nel
mio
cuore
simile
quando
tornai
morte
chi, negli
anni
l'orecchio
ai discorsi onesti
licenziosi
ed
Da
empii
così
profondo
stonata, che,
miserrima,
interna
del
sventure,
o
giovanili,schiude
tutta
spesso
o
la
interna
in
gioventù, ne
ha
tante
trarietà,
cono
la pace
alle
mezzo
ed
ai
mezzo
all'apparente prosperità.Ohi, per
alfermare
ai
vita,felice
in
anche
guerra
anche
la
assoluta
biasimevole,con
galantuomo,
con
lo chiude
pii,e
e
!
virtuosa
passioni,
della
rinascere
parve
quella diversità,o, meglio,
dipende
delle
intelletto
musica
una
coscienza,mi
a
mio
vita.
a
Beato
ad
un
di
e
all'autorità
ed
nel
avvenne
»,e di molta
esempii
Dio,
qualsivoglialegge, onde
turbamento,
da
«amici
di
opinioni, ribelli
perverse
di
tre cosidetti
o
esterna
piaceri
lunga
rienza
espelo
prove,
ed
può
risoluto.
Ho, poi, un
Potevo
ricordo
forse
che
avere
mi
reca
sempre
dagli otto
raviglia.
me-
ai dieci
58
SCIENZIATI
anni, e
dal
«
quasi attonito,al
pensavo,
non
all'essere
essere
mio
gio
passag-
; sicché
»
davo
doman-
stupito:
mondo
nel
Il
tanti
dunque,
Ma,
—
?
fa,io
c'ero,
non
—
dell' esistenza
cominciamento
«
anni
mi
»
cupava
oc-
profondamente.
ciò
Noto
che
da
la
di
consapevolezza
noi
mi
d' inclinazione
consola
il
molti
Se
pensiero
di
buono
questo
e
so
studii
di
di
siano
far
a
fatica,longanimità
Con
affettuosa
un'immagine
d'ogni cosa
quello
forse
era
con
affrontando, per
pur
povertà.
la
riusciti
altri
bene
e
seguita
averla
anche
durevole,
che
creazione,
pro-
finalmente, che
filosofica;
ostacoli,ed
i miei
ed
nella
l'essere
che
imperturbabile costanza,
essa,
ricevuta
cui viene
Anita; secondariamente,
l'esistenza
avere
argomento
un
Creazione, da
indizio
non
d'averla
stessi,ma
ci dà
della
ragioni: primieramente,
tre
per
a
qualche
cosa
giudicherà;
ciò che
si fa
io
occorre
pazienza.
il
sono
osservanza,
Suo
Chiarissimo
Signore
Boma,
Conti
dei
Ragazzi—
Roux,
Onorato
Moiix
est, Via
Augusto.
Anno
editore
Conti.
Augusto
Modena,
Ricordi
—
II,
é
n,
2
—
41.
d'infanzia
Roma,
direttore).
14
—
Vedi:
gennaio
Giornaletto
1892.
—
rato
(Ono-
VII.
MICHELE
LESSONA.
Naturalista
alla
Nacque,
neriaReale
Nel
in
Ve-
(Torino)^
settembre
il 20
terato.
let-
e
1823.
1864, si
laureò
medicina
e
nella
rurgia,
chi-
sità
Univer-
Torinese.
Viaggiò
in Turchia
Fu
giovinezza
Torino,
I
lui
scientifici
Oli
libri
di
fu
quale
scritti
acquarii
educativi
Ore
—
—
Il
tifici.
scien-
d^anatomia
di
Genova,
tedra.
cat-
parata
com-
Bologna
di
e
perdute
—
pili diffusi
numerosissimi.
sono
oltre
mare
in Persia,
della
vocazione
e
ed
rettore.
originali
rammento,
:
la
zoologia
Università
della
suoi
Di
di
professore
alle
sentì
Egitto,
iscopi
per
Dalla
in
le
memorie
Volere
;
i trattati
il tramonto
Dopo
—
e
è
(uno
dei
perciò,
pò-
potere
diventato,
—
60
SCIENZIATI
polarissimo)
della
caccia
Scrisse
Conversazioni
—
iena
Le
—
versioni, le
korny
del
e
Nel
in
fu
nominato
Torino,
Il mio
primo
aveva
;
sarebbe
il
che
con
avanti, e
in Piemonte.
Erano
mestiere
carbone
vidi, in
Del
ceva
fa-
dei
due
lui ; quale
per
Credo
che
né l'altro ;
non
avrebbe
potuto
due
campasse
molto
lavoro,
pochi gli
solo. Il
; il fornaio
un
faceva
dicono
come
gli
praticata, in quel tempo,
uomini
che
falegname
anche
era
lo
anche
lavoro, anzi
un
di
cessero
fa-
vendeva
legnaiuolo,
paesetto di montagna,
resto, c'è oggi
di
:
la vita.
poco
che
e
mente
sola-
allora,e
cercato
l' uno,
ne
due
tutti
con
economisti, era
io
1894.
l'accessorio.
dei
del
e
Po-
Regno.
oggi, quale
molto,
divisione
e
del
più importante
solo
uno
stentatamente
riso
del
occupazione
ho
non
quale
e
gli rendessero
un
Brehm,
insegnava
non
un'altra
Io
il
non
La
luglio
difficile dire
principale
tirare
il 20
pure
fosse
mestieri
pregevoli
sue
Senatore
maestro
il ciabattino.
mi
le
del
Darwin,
—
Vogt.
1892,
Morì,
rettore.
Italia, con
del
opere
La
—
fiche:
autobiogra-
pagine
confessionid'un
in
e
—
interessanti
popolari
Rese
—
Egitto.
in
anche
scientifiche
un
biere
bar-
spaccapietre.
esempio
un
cumulo
di poca
visione
di-
singolare
62
SCIENZIATI
Oorio
egli
di
li
istruzione.
anche
di
pezzo
impegnai
con
sulla
compagni
me,
troppi
roba
da
mi
il pagamento;
lauto.
scaldare
In
noi
la
scuola,
mangiare.
andavamo
camuffati
mesi,
esqui-
come
il saio
sotto
portava
si affaccia
sulla
mio
un
vivace
testa
urlare,come
in
di
se
malvagi,
della
porta
che,
un
il mio
l'avessi scorticato
prese
vivo,
lo
e
ad
mentre
coro.
egli già
si venivano
miseramente
chiari
mi
segni;
degli
legno
fuori,impallidì,disse
che
scuola,
contento
non
fuori
danza!
ricor-
sione
discus-
una
all'avversario, che
gli facevano
sbucò
dura
una
compagno
orali,trassi
argomenti
istinti
per
volta,
tanto
Oorio
legna
di noi
Qui
Una
i
gavano
pa-
legno.
Ahimè!
diedi
la
la neve,
con
pensiero
era
non
e,
biosamente.
dub-
mercede, portavamo
scarsa
ciascuno
e
dava
è rigido in Piemonte:
L'inverno
non
chiaro,
quale fosse
so
dubbio,
po'
un
alla scuola
IS^on
senza
stessi al maestro
scuola
lo faceva
si
meri
nu-
famiglie degli scolari
Le
della
•compenso
dei
milioni
ben
menzionava,
il maestro.
ma,
lettura
concetto
municipio, allora,non
della
€
la
migliaia.Dei
un
volta
qualche
Il
stesso
anche
più intelligentidella
alle centinaia
aveva
se
i
spingeva
e
fino
e' insegnava
j^rese
che
ravvisato
aveva
palesando
per
gli
il
collo,come
a
MICHELE
'
fa
il carabiniere
trascinò
a
I viveri
tributo
con
che
ed
tutti
gli altri
che
i
dava
staffile
io
noi
egli non
;
ma
le tirate
di
studio
orecchi, il
d'allora,Oorio
umano
e
corporali, era
questo
secolo,
le persone
a
meno
Ma
nessuno
mite,
non
e,
se
perchè,
in
nelle
Corio,
aveva
in
tempi
adoperava
ne
le
crudele;
era
nel
se
Corio
tenerci
coi
i
stighi
ca-
di
principio
Piemonte,
più colte, credeva
che
di
trascurava
ginocchio. JSTonostante,considerato
era
che
principale
con
anzi,
vano
ave-
quelli
come
strumento
adoperava
metodi
zialità,
impar-
poco.
allo
coi
che
quelli che
d' incitamento
e
gizioni,
lar-
dica
grande
una
disciplinae
«castagnette»,
formaggio
le staffilate.
che
genipodio,
lo
era
giorni ogni
cendo
corruzione, di-
ai bambini
ugualmente
portato
il
quelle grandi
di
molto
chiamava
i
alla
ciò prova
staffilava
avevano
Lo
gridavano
vuole
in
un
poveri largheggiavano,
giustizia
portato
ne
si
erano
pane,
meno
risparmiare
Tuttavia
e
che
genitori facevano
per
Corio
al maestro
uova,
simili. I
cose
mi
e
il resto.
quaranta
e
gli portava
altre
e
ebbi
quaresima
genipodio. Per
malfattore,
gran
portavamo
della
scolaretto
un
dove
casa,
63
LESSONA
anche
potesse
fra
fare
scuole.
in
una
rapporto
maniera
con
l'altra
molto
sua
fessione,
pro-
singolare
di
64
SCIENZIATI
la
correggere,
detto
Ho
mestiere
di
arnesi
del
andava
stretta
dietro
lunga;
e
gli altri,in
panche. Quelli
che
Illa,facilmente
si
le
ed
Corio
e
scrivere.
vale
a
legno,
scarpe.
fuori
contro.
voleva
gli
per
scuola
unì
seduti,gli
di
proprio
erano
volo,
un
che
o
piccole
in
prima
si davano
la
per
si
calci,
scuola,
rozzo
poteva
non
i
banchi
orecchi
sul
aveva
dire
La
le
carta, acchiappavano
a
spingersi fra
che
leggeva
le
bellule
li-
maggiolini.
non
prendere
arnesi
di
oche
i
che
distraevano, ciarlavano,
lanciavano
mosche,
gli
di noi
pizzicavano,si punzecchiavano,
facevano
sopra
rotta
file laterali
non
a
scarpa
eravamo
due
sopra
davanti
con
uno
dovuto
avrebbero
seduto
ciabattino
mentre
Soggiungo,
aveva
mestiere,e qualche
rattoppando,
gli altri
era
di
bischetto
suo
chiaro.
che
e
l'altro
e
Ma, forse,non
egli stava
legno
stro,
mae-
e
l'uno
egli faceva
in iscuola
sgabello
il
che
spiegato abbastanza
sono
uno
in
senza
ciabattino
era
contemporaneamente.
pertanto, che
e
ricordare
posso
Oorio
che
detto
bo
e
se
non
brivido.
un
mi
quale
i
bischetto
staffilare
e
c'era
di
forma,
una
piede
umano
rattoppare
per
o
gli
colpevoli. Fra
modello
egli adoperava
zarsi
al-
sempre
le
Spesso, dopo qualche sgridata, Corio,
di se, afferrava
Non
era
cosa
la forma
rara
e
che
ce
la
la
scagliava
forma
col-
innocente, in
pisse un
più
tanto
che
il
di noi
ognuno
abilità nello
Ciò
della
Torino,
fatto
forma,
oggi,
io
parecchi
in
egli aveva
sono
Ohe
i miei
alla forma
intese,ed
una
comune
colj)o.
forma
il nostro
era
racchio
spau-
e
che
amici
effetto
del
dopo, io studiava
professore diceva che
anni
il
di tutto
non
mio
per
di
ispirarmi l'amore
riuscito,e, anche
che, nello scrivere,
c'era
dicono
trascuratissimo
sia
sulle
stava
grosso.
Quando,
rettorica
il
colpevole;
nn
acquistato
aveva
scansare
più
di
vece
colpevole
ostante,la
non
65
LESSONA
MICHELE
della
forma.
quella antica
primo
avversione
maestro?
(1883).
Michele
Koux
Lessona.
vili.
ALFONSO
CAPECELATRO.
Cardinale
in
ì^acque,
il
rato.
lette-
e
glia,
Marsi-
febbraio
5
1824.
Entrò
mo
giovanissi-
nella
zione
Congrega-
delP
di
fino
a
diversi
quello
sue
Kel
del
Storia
Santa
di
Caterina
Mi
limito
dottrina
Gesù
a
San
Pier
citare
scrisse
prime
opere.
e
del
papato
—
Gli
—
le
e
Vite
e
errori
di
del
San
opere.
le
virtìi
Neicman
—
sue
solo
Le
—
Damiano
Cristo
le
sono
cattolica
Inghilterra
Gesù
riore,
supe-
tempo.
suo
Infuni erosissime
di
di
I80G, pubblicò
Siena
da
officii
dove
e
le
ebbe
dove
Napoli,
presto
111
Oratorio
suo
principali
cristiane
tempo
La
—
La
—
la
Religione
di
Renan
Filippo
:
Storia
Vita
di
cattolica
in
Vita
di
nella
Neri,
La
—
del
Padre
68
SCIENZIATI
del
Rocco, domenicano,
e
8.
di
Omelie
Prose
—
1879,
fu
Santa
Komana
Il 20
agosto
Il
San
fu
mi
fu
1880
luglio
:
fuoco
prelato
mi
orto
chiuso
sin
casa
munito
vanità
del
provò
rallegrò
ecclesiastici
ministerii
e
tentatrici
spinse
me
luce
sua
pericoli; mi
mi
a
il dolcissimo
padre
nella
dai
mai
e
custodì
le
contro
cardinale.
protezione
un
di
arcivescovo
lasciasse
mi die per
consolazioni;
diversi
d^occasione.
come
creato
avversità;mi
delle
storali
pa-
sottobibliotecario
e
mi
e
in
salvò
mi
mondo;
1886
guida
Filippo Neri;
siepe
lioma,
ed
Lettere
e
nominato
che
non
fanciullezza
salda
le
accademici
XIII
Dorotee,
Sermoni
—
e
—
a
Casoria,
Chiesa.
dell'Oratorio,come
di
morali
e
chiamato
Signore,
stesso,
dalla
il 27
ed
Capua
sacre
di S. S. Leone
domestico
di
de'Liguori
ai Discorsi
oltre
—
'Nel
Maria
Alfonso
da
delle
fondatrice
Frassinetti,
Paola
di Suor
Ludovico
Padre
con
col
sime
purisi
esercitare
ad
con
gaudio
e
pace.
Iddio
mi
sempre;
e
Ancora,
Se
non
ma
stesso
Signore
Padre
Dalla
mia
mostrò
fu
terribile
benefico
prima
che
che
Lettera
a
la luce
me
in
infinita di
tutte
ore
castiga e rimprovera,
ravviva
e
consola.
pastorale (1880).
Alfonso
le
Capecblatro.
70
SCIENZIATI
Pedagogo
si dedicò
nato,
prima
della
Seminario.
Fu
Mantova,
nelle
ginnasio,
dove
F incarico
della
da
Vangelo
dal
1864, nel liceo.
alla
1866, conseguì,
l'abilitazione
per
già
filosofìa,
anche
principio
della
e
domenica;
poi,
zione
spiegaciare
comin-
a
nello
prima
di Padova,
insegnamento
all'
esame
nel
coii
l'Università
presso
in
pure
catechista
semplice
quotidiana
messa
del
ginnasiali
professore,
pubbliche,
stato
era
elementare
scuole
ulteriormente
del
Nel
della
nelle
scuole
l'insegna
])resto al-
maestro
come
classe, poi
terza
ben
pure
liceo
stesso
affidatogli.
primi
I
la
segni della
deposizione
delle
schiettamente
nel
nel
Teatro
su
all'indice
vinis
II
discorso, che
Pietro
l'audace
7
aprile 1871,
Guido
in
fu
dieci
volumi
come
nel
di
Herbert
di
Terenzio
:
scienza
fatto
fu
della
I. Pietro
positiva
del
Spencer
Mamiani
sistema
il
e
—
«
a
di-
ritrattare.
ecclesiastico.
insegnare
di
storia
Padova.
distribuiti
filosofici,
Pomponazzi
—
tova,
Manmesso
venne
sospeso
ad
lavori
1869,
pubblica istruzione,
Università
quaranta
di
voluto
chiamato
filosofia,nella
ginnasio
Gli
lora
al-
si manifestarono
del
».
con
sino
marzo
dall'ordine
uscì
ministro
Baccelli,
Pubblicò
il
jn-esso
l'aveva
non
1881, dal
nel
tenne,
discorso;
perchè
fede
una
coltivata,
e
Pomponazzi
»,
Nel
della
sentita
finire
doveva
di
insegne
scientifico
«
crisi che
II.
La
solare
IjO studio
logia
psico-
formazione
turale
na-
1/ inconosciòiìe
—
positivismo
La
—
—
La
della
religione
storia
della
ARDIGÒ
ROBERTO
III.
filosofia
—
logica
della
nuove
umatia
scienza
la
filosofia e
della
compito
e
psicologicodella percezione
ragione
La
—
Mantova
Il
—
—
naturale
Cinque
note
Il
—
filosofiapositiva
La
—
La
—
del
filosofianel campo
volontario
L
—
Il
valori
di
rosso
una
Atto
—
positivismo
atto
storia
della
della
veglia
Il sogno
—
La
X.
rifiessoe
nella
critici
rosa
L'inconscio
—
positivistaitaliano
lui
vanno
pedagogia
Per
del
la dinamica
e
—
la
completo
gnostica
della
La
—
La
filosofiadei
nuova
della
Comte,
Infinito
—
pure
Scienza
difesa
A.
e
il
di
H.
Spencer
e
un
—
ricordate:
le
e
—
Lezioni
—
dell' educazione
Mantova.
vismo
positi-
indefinito.
dell'inondazione
città
dando
Guar-
—
pretesa pregiudiziale contro
Una
—
—
—
naturale
—
saper"
quadruplice problema
il
Di
della
il realismo
e
fatto accertato
metafisica, ipotesi scientifica,
Tesi
—
lismo
L'idea-
scientifico
monismo
gnostica della filosofiamoderna
—
Articoli
IX.
—
perennità
momenti
tre
formazione
nella
formazione
metafisico e
Monismo
l' ispirazione geniale
cosa
speculazione
psiche
della
la
di
Kant
di E.
—
e
Il
—
Vili.
—
noumeno
La
liceo
regio
etico-sociologiche
pensiero
vecchia
della
il
distinto
il
e
—
e
intelligenzae
L'indistinto
pedagogici
—
Spencer
dell'
meccanismo
fatto
VI.
—
coscienza
della
L'unità
di H.
L'inconoscibile
Il
—
vero
filosofia nel
della
VII.
—
Il
V.
—
Il
—
sperimentale del pensiero
scienza
insegnamento
mio
perennità
sua
le idee
e
Sociologia
IV.
—
Relatività
—
vecchia
coscienza
La
—
empirismo
—
dei 'positivisti
morale
La
71
—
pel
e
il libro
risanamento
di
:
72
SCIENZIATI
Padova,
settembre
22
1902.
Egregio Signore,
La
lettera
mi
sopraffatto
da
sua
sono
stanchissimo.
la
voluto
scriverò, salvo
un'altra
impegni
modo
qualche
ha
quale
molti
inoltre
e
di
alla
scriverLe
domanda
con
Le
cosa
potendo,
ancora,
desiderasse
Ella
spondere
ri-
non
onorarmi, qualche
a
volta,se
che
momento
un
rincrescendomi
Ma,
in
in
trova
altra
qualche
notizia.
Nacqui,
done
nel
del
gennaio
(provincia di Cremona)
ingegnere
paterno,
mio
questo
avo,
e
trovatasi
dove
Eainerio
mio
la
Padre,
famiglia,aveva
Padre
di
di
anni.
povera,
e
Qui
presto
si
alle
dopo, lasciandomi, con
anni.
privo
di
Croce,
tare
sosten-
allontanarsi
in
fui
visse
Padre
e
da
a
successivamente
dove
soccombettero
orfano
portato
in
lavorare
stenti
mia
famiglia in
fui
dovette
qui
morto
ma,
guadagnare
paste, a Mantova,
otto
dell'avo
S. Giovanni
recarsi, per
e
casa
la
ancora
dovuto
di
portarsi. Anche
mio
per
nella
subito
poi a
e
Casteldi-
possidente ;
pieno dissesto,bambino
Solarolo
in
1828,
portato
vita
una
fatiche
Madre
tutto,
ed
prima
tre
brica
fab-
una
minori
all'età
di
l'età
al-
fatto
af-
agli
e
mio
telli,
fra-
venti
ARDIGÒ
ROBERTO
Mio
Padre,
che
era
che
mia
cresciuto
libero
un
Madre
da
religiosità
73
nella
pensatore,
essa
quindi, nascesse
impedì, però,
non
m' instillasse
dell'avo,
casa
i sentimenti
della
profondamente
nutriti,e che,
in
della
l' idea
me
carriera
ecclesiastica.
Frequentai
le scuole
in esse,
mi
e
in
prese
poi
un
studii
nel
prima
entrai
quale
liceali. Finiti
Seminario
la
di
Mantova.
ho
Qui
di
1848,
finito
il
toccò
dovei
degli
posto
un
ritornare
teologico
corso
sacri; e tosto, scelto
perfezionamento
in
facoltà
alla
annesso
cominciare
al
minario,
Se-
nel
ciata
Milano, donde, però, comin-
gli ordini
posto
in città
allogò
mi
questi, mi
del
guerra
del duomo
lui fondato
altri
con
guendomi
distin-
e,
canonico
un
collegioda
un
parroco
nel
pubbliche
Vienna,
teologica
a
e
per
cevetti
riun
tuto
all'isti-
di
quella
Università, vi andai, rimanendovi, però, pochi
giorni,perchè,
caduto
dovei
nostalgia),
Fino
dal
e
stetti
lasciai
Per
con
volle
anche
Luigi
Seminario,poi
anche
lui
(soprattuttodi
ritornarne.
1849
seco,
monsignor
malato
avere
cura
nella
di me,
stessa
Martini, prima
sua
fino
al
casa,
rettore
arciprete della
quasi
dendomi
pren-
1871,
del
cattedrale
l'anno
che
il sacerdozio.
le altre
supplire
cose
col tratto
che
soggiungerei
si
può
mio, autobiografico,inserito
SCIENZIATI
nella
mia
mie
Morale
fiìosoficlie,
Opere
del
e
del
E
1885
e
366
voi.
positivisti,
dei
340
pag.
e
e
in
segg.
segg.
Ili
nella
quelle
11)01.
con
rispettoso
un
saluto
dev.mo
Prof.
A
ir
Signor
egregio
Onorato
Boux
Roma
{5,
Via
BoGcaecio)
EOBEilTO
Ardigò.
del
delle
zione
edi-
1893
X.
ENRICO
PESSINA,
Giurista
e
uomo
politico.
Xacque,
il
Nel
1828.
si
1850,
Università
Napoli.
Dai
ordinario
di
penale
in
al
deputato
Parlamento
ministro
nel
commercio,
1878
lì^ senatore
Ecco
1.
1844,
(nella
del
P elenco
Quadro
Volumetto
Biblioteca
del
di
; di
agricoltura,
grazia
dal
llegno
dei
storico
in
suoi
dei
voi.
in
tre
industria
giustizia,
nel
e
1884.
1879.
scritti;
sistemi
filosofici. Napoli,
16''; 2'-^ edizione,
scelta
Silvestri,
e
fessore
pro-
Università.
quella
Fu
è
1861,
diritto
legislature;
reò
lau-
za,
giurispruden-
nella
di
li,
Napo-
ottobre
7
in
in
di
opere
504).
Milano,
italiane
1845
e
niere
stra-
76
SCIENZIATI
2. Usarne
del
Eossi
3. Sulla
4.
5.
Repubblica
Platone
di
Pontaniana
solitarie,1844).
ore
(Discorso
pubblicato
e
grino
Pelle-
nel
letto
dico
perio-
1845).
solitarie,
Esposizione
critica
dell' Estetica
Vincenzo
di
(Napoli, 1846).
Esposizione
Prima
del
giornale
6.
politica di
Le
ore
Gioberti
economia
(nel periodico
alFAccademia
Le
di
corso
Conte
critica
dei
Terenzio
Mamiani
della
Scienza
di
Dialoghi
Rovere
(nel
II
Progresso,1847).
Elogio funebre del Barone
Pasquale Galluppi
(Napoli, 1847).
7. Manuale
Diritto
di
(Voi.
costituzionale
in
12*,
1849).
8. Introduzione
Trattato
in
di
Diritto
storiche
note
e
di
penale
bibliograficheal
Pellegrino
Rossi
(Voi.
8^ Napoli, 1853).
9. Esercitazioni
(nel periodico
10.
Il
storiche
La
Veltro
Rivista
di
V Etica
su
degli Antichi
Sebezia, Napoli, 1856).
Dante
(nel periodico
Lo
tore
Spetta-
Napoletano, Napoli, 1857).
11.
Scienza
UT.
nella
13.
E.
del
Diritto
Penalità
12.
Prolusione
E.
Penale.
al
Università
Prolusione
di
(nel giornale
Corso
di
al
Teoremi
della
penale
di
Corso
di
di
Penalità
dal
alla
generale.
8", Napoli, 1858).
in
Diritto
costituzionale,
(1860).
Diritto
penale,
nella
(1861).
giuridicisulla
pena
I. Propedeutica
Bologna
Napoli
diretto
:
IT.
speciale (Voi.
Università
14.
di Diritto
Trattati
Scienza
prof.
Ellero
morte, Bologna,
delle
per
Prigioni
zione
P aboli-
1862^.
78
SCIENZIATI
libertà
La
29.
Diritto
penale
Lezioni
30.
nella
R. Università
di
di
morte
sulla
tre
al
(Prolusione
del volere
pena
di
Corso
Kapoli, 1875).
12",
in
(Voi.
Napoli, 1875).
33.
Codice
del
di
Napoli, 1878).
Il
Naturalismo
le
e
penale
nelP
logico
Filo-
Circolo
scorso
giuridiche (Di-
scienze
agii studii
inaugurale
al
fatta
(Conferenza
Voltaire
32.
libro
primo
Deputati (Xajjoli,1877).
dei
Camera
alla
sul
Relazione
31.
di Napoli,
Università
1878).
34.
della
Scienza
del Diritto
principio organico
come
ridico
giu-
penale (nelPAnniiario
prof. Ferraris, Milano).
del
35.
il Diritto
lotta per
La
Scuola
La
poli,
Napoletani (Na-
Storica
dei Giuristi
Storica
napoletana
1882).
(Discorso
Diritto
busti
parecchi
di
in Castel-
giureconsulti
Discorsi
i^ronunziati
Pessina,
alla
Camera
previsione
di
Giustizia
38.
illustri
del
dei
inaugurazione
nella
letto
Scienza
nella
Napoli, 1882).
capuano,
37.
Scuola
La
36.
(Roma,
Elementi
del
dal
dei
sigilli
guarda-
Ministro
sul
Deputati,
di
Ministero
lancio
bi-
Grazia
e
1885).
Diritto
di
penale (Volumi
II
e
III.
Napoli, 1882-1887).
39.
R.
Commemorazione
Università
40.
Liberi
morali
Nota
di
Napoli
^u\V Ordinamento
(negli Atti
e
di
della
politiche
di
Vittorio
Emanuele,
nella
(1888).
del Senato
R. Accademia
Napoli, 1892).
nei
dello
Governi
Scienze
ENRICO
Il
41.
di
in
agli studii
inaugurale
Scienza
della
principio organico
(Orazione
79
PESSINA
nella
Sociale
R,
sità
Univer-
]S"apoli,1894).
42.
Il Diritto
43.
Manuale
della Germania
penale
Diritto
del
(Napoli, 1894).
penale
italiano
(3
voi.
12°, Napoli, 1894-96).
44.
La
condanna
condizionale
la
e
riprensione giudiziaria
(Napoli, 1898).
SulV
45.
istituto dei
di
Scienze
giurati (Nota
morali
letta
alla
di
politiche
e
cademia
R. Ac-
Napoli,
1899).
40.
Per
V eliminazione
tenuta
P ottobre
nel
del
8uW
47.
atti
Teatro
letto
renza
accattonaggio (Confedi
Comunale
indipendenza dell'Ordine
della
In
R.
Accademia
memoria
nella
Lucerà
nel-
1898, Lucerà, 1900).
politiche di Napoli,
48.
dell'
Scienze
morali
e
1900).
di
grande
di
giudiziario (negli
Umberto
aula
I di Savoia
della
Corte
di
(Discorso
di
Appello
Napoli, 1900).
49.
Il
Pensiero
(nel
Lilla
pel
Sociale
volume
suo
in
XI
anno
di
Francesco
del
onore
Mario
Prof.
gano
Pa-
Vincenzo
d'insegnamento,
Messina,
1904).
La
50.
processo
morali
difesa dell'imputato
(Nota
e
letta
politiche
nell'istruzione
alla R. Accademia
di
del
delle Scienze
Napoli, 1904).
51.
Dell'artifizioingannatore (Napoli, 1904).
52.
Pensieri
sulla
degli Studii
1905).
in
morale
e
onore
di
sul
diritto
Carlo
(nel
Fadda,
lume
vo-
poli,
Na-
80
SCIENZIATI
metà
seconda
del secolo
Accademia
E.
del Diritto
Riforma
La
53.
"penale in Italia
XVIII
di Scienze
(Memoria
morali
letta
nella
nella
di ì^a-
e
politiche
penale
nelV ultimo
poli, 1905).
La
Crisi
del
del
secolo
XIX
54.
penale
nella
La
Libertà
55.
del
onore
Diritto
(Prolusione
E. Università
della
pel
Corso
al
di
ritto
Di-
Kapoli, 1905-1906).
Stampa
Serafini
Prof.
di
tennio
tren-
(nel
XXXV
suo
in
volume
segnamento,
d'in-
anno
Pisa, 1906).
Elogii
56.
Michele
-
Marini
Scialoja
Trincherà
-
Pietro
Serra
Paolo
-
Navarrete
Carrara
Amore
-
Imbriani
-Euggero
(editi in opuscoli,
riviste
o
D'Avossa
Castrone
Giuseppe
-
Eaf-
-
Carrera
-
cesco
Fran-
-
Mancini
Saverio
Bonghi
Antonio
Fiorentino
Stanislao
seppe
Giu-
-
Francesco
-
Giuseppe
Francesco
Francesco
-
Giovanni
-
-
Pasquale
-
Conforti
-
Xicolini
Savarese
Pisanelli
baldi
Gari-
Giuseppe
-
Nicola
-
Emilio
Spaventa
:
Eoberto
-
Giuseppe
-
Italiani
Agresti
Perez
Bertrando
faele
d' illustri
-
cola
Ni-
Mirabelli
giornali).
Napoli,
14
1906.
maggio
Egregio Signor Boiix,
L' eccessiva
scriverLe
della
mia
qualche
insistere
mando
a
di Lei
intorno
cosa
esistenza,e,
desiderio,Le
senza
benevolenza
primi
secondare
per
trascritti
chiederne
ai
m' invita
la
due
a
anni
il Sno
documenti,
pubblicazione.
ENEICO
1."
Quando
avevo
anno
della
dodicesimo
Isabella
S. M.
a
II,come
alcuni
si
saggio che
quell'etàio avevo
ad
un
«
Notizie
«
Ci
italiana
di
è
nelle
di
vario
estimatrice
di
lingue
sapere
Roux
—
Voi.
III.
pur
e
tina
la-
greca,
latini
versi
della
liani
ita-
ed
scioglie problemi
giovanetto dava, non
dre,
S. M. la Eegina Ma-
che
de'
di
un
così bel
l'Augusta Donna,
begli ingegni
favoreggiatricedelle
non
undici
classici
appartamenti,
illuminata
arti,degnò
di
aver
sublime.
presenza
Eeali
Pes-
altri
età
molti
straordinario
ne' suoi
saggio
»
zione
riprodu-
Errico
In
soggetto,
matematica
guari, alla
e
dato
un
Questo
«
istrutto
letteratura,detta
sopra
nel
particolar
una
pochi
esso.
con
ben
far
che
lode
francese,conosce
e
la
eccone
concittadino
nostro
comune
egliè
sposizione
di-
per
Sicilie
delle Due
Eegno
diletto
a
sina, e dargli una
anni
in
quello che
interne.
del
possono
assistere
:
rechiamo
menzione
ad
Eegina stessa,consecrato
(26 maggio 1841, n. 112).Ed
letterale
svegliata.
letterati
di
nando
Ferdi-
quell'esame fu,
Ufficiale del
Giornale
Ee
di mente
volle
di
della
di
madre
imparato.
Il risultamento
«
vita fui presentato
mia
fanciullo
Eegina invitò
La
il
compiuto
appena
Eegina,
un
81
PESSINA
preparare
lettere
e
diversi
e
gnanima
ma-
delle
ingeG
82
SCIENZIATI
far
gnosi quesiti e
alacrità
che
con
con
benignità somma
ad
Real
quel
che
lodi
il
sarà il
ha
gli resta
2." Nel
del
È
sua!
1844,
io
luppi,onorò
di
terrà
sua
Periodico
Mancini
titolo
fui
delle
«
Ore
di
pago
ciò
di
che
all'incremento
di
da
dai miei
catori
edu-
dettato
me
sistemi
col
filosofici.
Gal-
Tropea, Pasquale
lavoro
del
dicenne
giovinetto quin-
recensione,che
Morali, Legislativeed
aperte
più cupido
spinto
dei
di
di
di così belle
».
diretto
col
prevedere
sempre
ognor
Storico
questo
una
facile
lavoro
filosofo
e
all'aura
arrida
opera
Quadro
L' illustre
nel
gioielloil ricordo
fare, che
a
pubblicare un
di
titolo
dogli
dan-
ingegno
il Cielo
sì bella
a
un
di
modi,
vele, mostrandosi
fatto. Ohe
una
in
d'incuorarlo
ma
parole
Pessina, se
facile
suo
ciò che
di
compiacimento.
le
tutte
rispondeva;
tempo
un
suo
plauso all'egregiofanciullo
da
fu
Pasquale
Biblioteca
«
Stanislao
delle
Economiche
solitarie
pubblicata
»
»), anno
scienze
zione
(continua1844,
gina
pa-
566.
^
Sotto
la rubrica
quanto
«
Quadro
Errico
PER
«
Coloro
spiritiumani
segue
Opere
viene
si rin-
:
Storico
Pessina.
che
di
dell'Esame
de'
—
filosofici
sistemi
1844.
Napoli,
sostengono l'eguaglianzadegli
sono
Questa
smentiti
ci mostra
ad
ogni
che
vi
passo
sono
l'esperienz
dal-
degli
uomini
Un
«
alcuna
ha
che
tempi
da
sino
che
due
forza
la
filosofia
della
alcuni
sanno
bene
due
oggetti
«
Nello
volume
Barone
stesso
ov'è
pure
che
è
di
forza
una
del
suo
di far
talento
scrittori
ciascuno
getto
og-
riassumere
opere
fiche,
filosodi
determinazione
molto
importante,
mente
non
e
questa
lavoretto
lo
era
lascia
delle
la
periodico
mio
non
non
nel
primi
esposti.Coloro
esser
Pasquale
inserita
un
T
nell'analisi
versati
che
a
menzione;
diffìcili ad
sistemi
son
questi
fa
cui
quali
fici,
filoso-
da'
catalogo degli
relativamente
egli presenta
de'
discussione
una
sublime
nel
1°
passato
pubblicato,sebbene
contenere
vicende
abbia
de^ sistemi
giorni nostri, il
punti:
di
che
dal
a'
risplendere
su
Storico
tempo
poco
delle
adula-
quindici
negli studii
dell'Autore, nondimeno
scopo
vero,
moltitudine
di anni
che
uomo
vita
sua
Quadro
lungi
profonda
del
(senza
mostra
ne
un
della
Il
si occupa.
la
su
ligenza,
intel-
rico
dico) il giovinetto Sig. Er-
sembra
tempo
sia ben
inventrice
È questi nell'età
intanto
molto
ce
lo
Pessina.
ed
loro
volgari.
esempio
lazione
della
mirabilmente
s'innalzano
degli
facoltà
la
per
forza
la
spiriti,i quali, per
e
83
PESSINA
ENRICO
chiede
ri-
e
volgare.
Galluppi
».
precisamente
recensione
intitolato:
nel
viene
si rinEsame
84
SCIENZIATI
FoUtìca
è troppo
Rossi; ma
meschina
indicarne
ad
soltanto
i sensi
Accolga
mi
Economia
di
Corso
del
di
cosa
mia
della
mi
limito
considerazione
e
creda
Prof.
dev.mo
Enrico
Pessina.
Napoli,
Oìi.mo
scusa
ciò che
tutto
mia
Della
se
L'ho
non
Ella
desiderava.
vita
politicanon
ben
poca
all'opera di
per
il
difese
moltissimi
del
pari
politicheda
mia
della
avvocati
Ella
ed
lo
difensori
Le
questa
Avevo
difesi
con
nei
il
Napoli
scrivo
allora
ardenza
assai
del 15
ciò che
delle
primi anni
stante
co-
dovere
gli
de-
indietreggiarsi
non
l'affrontarle
di animo.
che
richiede,sappia
causa
zionale.
na-
sempre
elementare
indipendenza
nella
di
fu
politiche,anzi
cause
coraggio
avvenimenti
ed
di fronte
parlato
sostenute
me
in
detto
avevo
cosa
ho
Le
non
napoletani
alle
poiché
1906.
risorgimento
forense, perchè
vita
intendimento
innanzi
maggio
appagata
Le
nulla,perchè apparisce
E
16
Signor Boux,
chiedo
Le
dei
e
l'esistenza.
Suo
con
Pellegrino
Ma,
io fui
celebre
uno
per
maggio 1848, e
gli
su
rammento.
ventidue
giovanile
anni
tre
compiuti.
accusati.
Uno
E
86
SCIENZIATI
rinfacciando
Ee
al
spergiuro,aveva
«
Domine
L'esito
di
fu
riprodotto
impietatem
della
mia
ad
due
ad
quello
accusati.
Il
anni
di
Barlo
con
la pena
».
fu
mutata
com-
Trincherà
reclusione,che
in esilio perpetuo
commutata
Regno.
si salvò
Il Mollica
dei
la sentenza
il
per
giudicifu
uscì dal
eglinon
stabilì
fu certo
ergastolo. Il
otto
glifu
anni
dal
Ma
in
Eegis
insieme
giorni
entrambi
condannato
dopo
due
vultre
morte
a
lo
e
terribili:
parole
non
gli
per
mandato
le
a
difesa
vittoria
Spaventa; dopo
fu
simulazioni
sue
aufer
riportare
barisi
le
di
provata reità.
non
perchè
carcere,
Corte
la
d'istruzione
proseguimento
un
poiché
momento,
a
suo
carico.
Dopo
pochi mesi, quanti
(quando la
pronunziata)
1852
speciale
1853, io
senza
fa
fui
imprigionato
alcuno,
processo
ne
ai
primi
per
misura
ad
di
del
1855.
condannato
dalla
Corte
due
Nell'intervallo
Mollica,malgrado
fu
del
marzo
di
Polizia,
mi
il carcere
fu,
in domicilio
mento
Ottaiano, e questo provvedi-
rigore durò
gli fosse
di
grazia
per
dopo parecchi mesi, commutato
coatto
della Corte
sentenza
e
l'ottobre
dal-
passarono
che
stato
alla
sino
anni
il
al
marzo
Stefano
povero
zione
il proseguimento d'istru-
più favorevole,
ancora
pena
25
anni
l'avv.
Lo-
dei ferri per
Speciale, insieme
con
prima
nella
la
con
d'
formula
P]
ricordo
o
Xel
confinato
fu
Speciale
Mignogna,
Antonietta
In
calabrese
a
quella
riportai
i
xVbbiasi
che
di
io
Onorato
a
carico
ed
Pace
difesi
ringraziamenti
mostra
e
Prof.
On.mo
Napoli
De
mi
Suo
AlV
politico
un
Rosa
altri
prete
e
per
vittoria.
piena
mi
cere
car-
Ottaiano.
de
Beniamino
miei
in
ero
giudizio
causa
nome
io
in
altro
un
prosieguo
pronunziata
quando
se
solto
as-
Speciale
con
»
lui
con
Corte
fu
Corte
cittadini.
costui
bene
vi
alla
Nicola
consta
non
ero
1856
dalla
condanna
la
ora
quando
innanzi
«
stato
era
pure
sentenza
del
istruzione.
non
di
che
lacovelli,
renzo
87
PESSINA
ENRICO
Signor
JRoux
Roma.
Enrico
per
la
creda
dev.mo
Pessina.
volenza
bene-
XI.
BOCCARDO.
GEROLAMO
Economista
Nacque,
Dei
va,
Geno-
in
il 16
1829.
marzo
scritti
suoi
più
blicista.
pub-
e
cordo
ri-
importanti
:
Trattato
—
di
teorico-pratico
politica
smopirologia
terra
e
nomia
eco-
8i-
—
La
—
la
sua
gressiva
pro-
conquista
Fisica
Storia
del
commercio
amministrativo
L'economia
e
del
dell'arte
Diresse
la
di
in
commerciale
storia
la
sociologia
universale
della
principii
ritto
Di-
—
di
—
—
Doveri
—
scienza
Economista
delP
e
la
Nuova
Italiana,
Genova,
Morì,
globo
—
Biblioteca
di
professore
consigliere
e
J
—
finanze.
Enciclopedia
Fu
moderna
cittadino
delle
Corso
—
politica
diritti
Diritto
—
del
—
di
economia
consigliere
Stato
Eoma,
e
comunale
Senatore
il 20
nella
politica
marzo
e
del
provinciale,
Regno
1904.
sità
Univer-
dal
1877.
e
90
SCIENZIATI
^ovi
GentiUss°
ha
del
10
io
che
ai
ho
non
bambini
egregio
ch'Ella
lettera
sua
alcunché
e
impartir
non
tutta
che
nell'offrire
conciliabile
ha
da
esprimerLe
Le
è
questo
ma
stima,
me
e
il
in
5,
Via
animo
sentimento
che
francamente,
Ella
Onorato
Bocoardo.
del
lìoux
Boccaccio^
Roma.
1."
mi
mentre,
sono
Geeolamo
Sig.
la
con
Devotiss."
Ill.mo
poi
autobiografiche
eh' Jìllla
scacciare
di
E
gente.
?
loro
so
di
poco
educazione
seria
la
Signore,
di
tili
infan-
rimembranze
esempio
questo
sia
perdonerà
con
stima
pregiata
proprio
M'ingannerò;
che
la
interessare
pare,
vanità
d'
di
prova
con
possano
Le
buona
1890.
corr.
Ma
non
della
darmi
voluto
sett.
15
Signore,
ringrazio
La
Lifrure,
XII.
LABANCA.
BALDASSAREE
Filosofo
storico.
e
Xacqiie,[in Agnoil 17
ne,
luglio
Fece
gli
nella
1829.
studii
università
dì
Xapoli.
IS'el
si
1848,
nei
Nel
promise
com-
moti
litici.
po-
1859,
prese
parte
alla
zione.
rivolu-
Nel
1860,
fu
nato
nomidi
professore
fllosolìa
Bari,
sue
nel
liceo
Milano
precedettero
tra
i
cito
filosofia (1860)
(1861)
Della
mente
i
di
di
rispetto
filosofia
principali:
genio
passò
razionale
di
Giambattista
Gioberti
logica
e
e
numerosi
—
alla
di
quelli
a
1864, pubblicò
Del
filosofia italiana
Vincenzo
alla
nel
seguirono
Della
—
Del
—
o
poi
dove,
Lezioni
cui
quali
Cliieti,
Napoli,
e
pregevoli
di
le
morale,,
opuscoli,
nella
^progresso
XIX
nel secolo
Vico
(1871)
matematica
(1866)
—
La
—
dagogia
pe-
(1876)
92
SCIENZIATI
Della
—
libri quattro (1876)
dialettica,
Zabarella
(1878)
(1879).
scienza
Nel
nella
morale,
prelezione
:
Marsilio
del
Intorno
(1880)
da
:
Il
pubblicò
:
Magno
i due
gli
La
—
—
valse
Maria
(1888)
«
—
Universities
»
des
Gesù
delle
Italiana
»
»
—
il
—
la
«
»
«
Carlo
—
neWarte
critici
Il
Papato,
avvenire
(1905)
(1903)
suo
temporanea
con-
—
di
(Traduzione
»
i Parlamenti
(1907).
—
Jordan,
in
di
Londra,
the
Italian
—
gli articoli
italiane
—
in Roma
i suoi
scientifici
principali riviste, quali
scuole
del
letteratura
Study of Religion
sono
filosofìa
Rassegna
rico-criti
sto-
III
e
nella
L. H.
con
(1909).
nelle
e
studio
(1888)
Vico
vicende,
alle
Ed
Leone
e
Papsttums
—
The
Innumerevoli
pubblicati
I
Cristo
e
collaborazione
di
—
diede
di Storia
di Roma.
ed italiana
lotte
—
la cattedra
Adriano
Gesii
—
Zuhunft
scrisse:
1886,
primitivo
Giambattista
—
Sell, 1906)
In
sofia
filo-
i suoi
Pisa, riprese
nel
e,
università
papi
(1891)
Die
alla
e
la
monografia:
filosofiacristiana
origine,sue
«
di
Cristianesimo
straniera
sua
lesse
—
università
cristianesimo,nella
cattolici
la
filosofìa
ove
padovana
pubblicò
e
religiosi
cbe
cristiana
nella
e
di
Padova,
alla scuola
—
alla
studii
—
e
vita
professore
di
(1882).
Trasferito
prediletti
nella
Padova, riformatore politico e religioso
XIV
secolo
stampe
nominato
università
—
morale
libertà
—
fu
1878,
Della
—
Giacomo
—
la
«
—
Cultura
Pensiero
Rivista
»
di
la
»
Italiano
«
la
«
Rivista
la
—
»
sociologia
da
—
»
—
«
lui
losofia
Filiana
Ita-
Nuova
la
«
Vita
P
«
Uni-
94
BALDASSARRE
LABANCA
fui, in fine,costretto
e
raminga
presi parte
unii
mi
che
vita
menare
nascosta
parecclii anni.
I^el '59
tempo
a
ad
alla rivoluzione.
al moto
concorreva
di
compagnia
una
Per
poco
dini,
garibal-
rivoluzionario
di
Basilicata.
Abbandonati
il
venne
i miei
in
'60,e,
studii
quell'anno, fui nominato,
italiano,professore
governo
di
di
dal
filosofìa nel
ceo
li-
Ohieti.
Da
circa
anni
venticinque
ho
essendomi
agli studii filosofici,
le mie
tutte
alquanti mesi,
per
forze
nei
molto
religiosi,
tanto
indispensabili alla
del
studii
anni, agli
in
un
volentieri
moderna
mi
non
in
un
senso
critico
Non
aggiungo
altro
Con
sincera
particolare
e
sul
conto
Via
ho
e
dovuto
storico.
mio.
Labanca.
AlV Onorandissimo
Boux
Boccaccio, 5
Boma.
rale,
mo-
riusciti
stima
Baldassarre
Onorato
di
Confesso
sono
dannosi, poiché
meno
Signor
alcuni
per
dogmatico.
studii
tali
dopo
Italia,pur
cultura.
atteso,
avevo
del tutto
che
in
trascurati
con
sterminati
e
religiosidi"teologiae
senso
ancora
inutili,
coltivarli
1860
addio
un
concentrato
complicati
studii
Prima
dato
XIII.
ALESSANDRO
DI
ASINA
RI
MARZANO.
SAN
Generale.
il 20
dal
no,
Tori-
in
^N^acque,
1830,
marzo
eavalier
Guido
di
Asinari
San
Mardi Stato
ufficiale
zano,
maggiore,
e
Carolina
contessa
Asinari
di
Bernezzo,
dama
della
Maria
Teresa.
regina
nominato
Fu
dalla
totenente
sot-
ria
di cavalleil 24
la
Fece
dove
il
di
Crimea
quella
al
valore
;
del
cavalleria,
capitano
come
1859
e
militare,
ricevette
per
1848
e
la
fu
la
ebbe
reggimento
suo
Tenente
di
del
campagna
Stato
di
la
menzione
revole.
ono-
alla
maggiore,
medaglia
battaglia
Lucia,
Santa
a
parte
prese
1848.
marzo
di
San
guerra
fece
d'argento
Martino.
96
SCIENZIATI
Fu
maggiore
promosso
condotta
Tenente
da
del
cavaliere
di
Gli
1866.
dell'ordine
quella
di ufficiale
condotta
stoza,
nel
di
di
di
di
e
ordine,
fece
di
croce
aver
per
Messina,
e
la brillante
per
Villafranca
a
la
Cu-
e
nominato
maggiore, appartenne
di
nel
comandante
Fu
Primo
comandò
nel
generale,
in capo
del IX
Segretario
dell'Ordine
dell'Ordine
1877,
1870.
la
sione
Divi-
della
1883, e poi
spedizione
in
1887-88.
Fu
Magistero
nel
al
Alessandria.
comandante
del
Roma,
tenente
promosso
di
Savoia,
Gaeta
stesso
Stato
generale,
militare
Africa
la
concessa
tenuta
spedizione
Maggior
Fu
lui
maggiore,
di
devole
lo-
1866.
Colonnello
Corpo
fu
di
dello
da
Stato
la
per
Castelfldardo.
a
militare
parte agli assedii
preso
della
Kizza
XII; ministro
dal
tenuta
colonnello
campagna
e
lui
merito,
per
Corpo d'armata,
di S. M.
il Re
Mauriziano
Corona
e
nel 1890.
il Gran
per
cancelliere
d'Italia;deputato
Monferrato,
nelle
della
e
guerra;
del
legio
col-
legislature
senatore
del
XI
Regno,,
1894.
Era
cavaliere
Morì,
in
della
SS.
il 16
Roma,
Annunziata.
gennaio
1906.
Roma,
Onorevole
Ho
quale
dicembre
99.
Signore,
ricevuto,a
Ella
24
m'invita
tempo,
suo
a
la lettera
scrivere
i miei
con
la
ricordi
ASINARI
ALESSANDRO
d'infanzia
dovrebbero
che
giovinezza,
e
che
in
seguire
quello già pubblicato
«
a
Infanzia
quale
prendere
di
la
comprendere
è mio
non
dall'
intendimento
Ella
mia
far
Hoepli
:
», del
il
avuto
nella
persona
devo
progettata pubblicazione;ma
che
intende
conoscenza.
lusingato dalPaver
sento
pensiero
di
mancai
poi
d' illustri Italiani
giovinezza
e
non
Mi
volume
Ella
comparire
un
97
MAEZANO
SAN
DI
dichiararle
tese
corrispondere al cor-
invito.
D'altronde, ciò
che
il
corrisponderebbe per
forse
che
La
Ella
potrei
pubblico
di
me
non
resse
quel!'inte-
a
ritiene.
quindi,a
prego,
dire
voler
non
tenermi
per
impegnato.
Gradisca,
del
La
prego,
gii amichevoli
saluti
suo
dev.
A.
AlV onorevole
San
Di
Marzano.
'
signor
Onorato
Roux
Roma.
Roma,
SigJ
Ho
della
Koux
—
la lettera
domanda
la
che
gennaio
1902.
Cav/".
ricevuto
j
rinnova
20
vita
sta
Voi.
III.
di
la
con
farle
quale
tenere
giovanile,per
una
Ella mi
i miei
cordi
ri-
zione
pubblica-
preparando.
7
98
SCIENZIATI
La
intendimento
pubblicare
notizie
La
prego,
il
per
P assicurazione
di tutta
San
Di
Maezano.
Signor
Onorato
Cav.
Via
Roma,.
Boux
Boccaccio,
5.
Eoma,
è
Ella
molto
meco
di scrivere
P invito
inserirsi
ma
non
i miei
libro
suo
non
posso
di
essendovi
io
gentile,
maggio
1905.
dedicato
giovanili »
che
volume
sta
confermarle
che
sia il caso
mia
per
Gioventù
alla
speciale nella
creda
rinnovandomi
ricordi
«
secondo
nel
del
pubblicare
Italiana;
17
Cav/'
SigJ
come,
prima giovinezza,
di farne
oggetto
pubblicazione.
Vorrà, quindi, scusarmi,
al
pubblico.
considerazione.
Al
di
non
mio
a
G.i« A.
nulla
ma
è assolutamente
interesse
poco
Gradisca,
da
;
giovanili;notizie che, d'altronde,
offrirebbero
mia
non
contribuire
anni
sui miei
invito
gentile
ripeterleche
che
posso
la
del
ringrazio
cortese
suo
Con
tutta
Boma,
Via
corrispondo
stima
Di
Sig. Cav.
Onorato
non
invito.
G.^** A.
Al
se
Boux
Boccaccio,
5.
Sax
Maezano.
XIV.
MANTEGAZZA.
PAOLO
Antropologo.
in
Xato,
ottobre
31
Nel
in
1831.
si laureò
1854,
nella
medicina,
Università
Dei
di Pavia.
suoi
lavori
La
—
La
si
numero-
rammento:
mia
mamma
La
a
Madera
La
—
Gli
—
spontanea
Sulla
—
La
fisiologia
L'arte
prender
di
L'anno
3000
—
—
L'arte
—
dell'odio
mimica
degli
—
fisiologia
—
amori
congestione
India
—
fisiologia del
Le
Fisiologia
di
—
esser
L'arte
moglie
—
donne
Il
—
Secolo
del
mio
La
—
del
Tartufo
tempo.
della
—
—
polso
—
La
marito
prender
L'elogio
giorno
ammalato
Testa
—
—
zione
genera-
patologia
felice
di
Un
—
dell'uomo
e
Dio
—
dolore
uomini
cere
pia-
(romanzo)
ignoto
Grazie
del
fisiologia
dell'amore
Tre
—
fisiologia
—
Le
il
Monza,
—
iwcchiaia
Fisonomia
e
100
SCIENZIATI
medico
Fu
Argentina)
nella
patologia generale
di
professore
(Eepubblica
Salta
in
e
Università
Pavia.
di
di
di
il Museo
Fondò
etnologia
ed
antropologia
Firenze.
È
di
superiori pratici e
studii
di
antropologia
di
professore
E.
nel
Istituto
in
perfezionamento
quella città.
deputato
Fu
nei
scrisse
anni
quegli
modestamente
È
del
dedicato
si
la creatura
fisici
o
più
francamente,
e
ho
e
adorerò
quelle
altri
fino
creature
tutte
hanno
un
in
se
per
tutti
solo
e
verdi
e
tutta
genio
vi
le
ho
fresche, tutta
gli animali.
passione
stano
ba-
lo dico
non
respiro. Io
la
solo
un
Ma,
che
i
sempre
e
di
studiato
bambino,
all' ultimo
vivi,
mondo
l'uomo,
del-
fanno
lo
è pur
venerare.
avrei
da
i
1876.
ostante
che
lampo
questo
io
le cure,
lui, non
morali
e
amare
fin
amato
di
fra
alta
gli uomini,
^'he
mento
Parla-
calunnie
molte
simpatico,
poco
farcelo
a
di
e
studio
allo
ostante
non
di donna
sorriso
del
novembre
16
vita
contro
gettano
brutto
spesso
mia
la
acciacchi
tanti
dal
Eegno
percbè,
che
fantaccino
«
1876,
»
senatore
Ho
al
1865
politici^
dosi
qualifican-
Bicordi
un
Italiano.
dal
Monza,
per
sero
fos-
piante,
adorato
ho,
per
la tenerezza,
che
molti
102
SCIENZIA-TI
le commozioni
tutte
di
pianta
pino.
ed io
sensibilità,
le
mie
sui
pini.
che
Sono
mia
sulla
tenerezze
anni,
cinque
a
Mamma
verdi
anche
resinoso
succo
corteccia,in ogni
le
in
il
il
più
robusto
m'
e
e
Io
si veste
e
di
E
di
di
della
e
moscello,
ra-
del
fumi;
profra le
per
me,
natura
getale,
ve-
patia
sim-
venerazione,
riverenza.
volevo
pino
un
al
Mamma,
in
—
un
raggi
licheni,era,
amore
faccia
mi
alla
sei
dovetti,a cinque anni,
studii,e,
la
famiglia
in
Tutto
Milano,
il mio
nonna,
culto
ebbi
per
giacinti,prezzemolo
di
strappate
i bastioni,
nelle
È
mie
vero
vano
ride-
corse
matto!
né pino,
—
lano
Mi-
a
i mìei
ne
Porticoltura
bulbi
di
gran
andarmene
in
vaso
mi
incominciare
per
non
un
chiudersi
un
lo chiedevo
mortificavano:
Paolino, Paolino, tu
con
giardinetto
quando
ma,
Babbo,
e
il mio
per
di Monza;
lillipuziano
alla
i
dorme
e
rappresentante
ispirava
glie
fo-
falda
pioggia
una
è montanaro
che
pino
borraccine,
dall'alto
poi
ha
ogni
in ogni frutto ; che, sotto
sole, fa piovere
tutte
foglie,in ogni
delle
ago
di
sue-
che
d'inverno,
aromatico
ed
ima
e
Quella pianta diritta,forte,con
verdi
di
malato
stato
sempre
vevsavo,
la vista
dava
mi
dino.
giar-
doveva
ammucchiavo
dove
fiori,
e
margheritine
della domenica
che, qualche volta,
lungo
vedevo
di
a
de' miei
compagni
manine
invano
pino negli orti
un
le mie
ma
me;
chiedere
me
il
con
ramoscello
un
dovevo
e
sacro;
103
MANTEGAZZA
PAOLO
quell'albero,per
di
di
sorrisi
ricchi
s'inalzavano
contentarmi
i miei
cuore
di
più
mandargli
desiderio
di
e
amore.
Sabbioncella,la
curati
e
Luino; quella
Allora
il mio
v'erano
non
1848,
di
Babbo
del
via,
la
per
.
di
del
Foglia.
Saltavo
il flato
delle
Oi
caricare
sul
legare
dietro
legno
la
gialli;un
cataletto
era
color
fatto
una
e
così
per
gliavo
sve-
rozzone
car-
camicia
il
la
per
alla
fusamente
con-
pallido
rore
chia-
un
piroga
vestirci,per
per
cassette,valigie e
carrozza
pulce
baule
ed
ora
casse,
preadamitico,
pelle
mi
d'allora.
buona
una
l'ansia
per
notte, vedevo
dei cavalli
lampade
voleva
in
mera,
ca-
dopo
pesantissimo
un
della
luce
due
rumoreggiare,
pesanti
di
Mamma.
campagna,
le ruote
alla
stessa
alle
sveglio
tutto, udendo
finestra,e,
nella
la mia
e
cati
medi-
battaglia
ferrovie,e,
partire
furono
della
mezzanotte, io,già mezzo
trepida
di
nel
quella
Mamma,
santa, dove,
casa
morti
sono
mia
i feriti
tutti
villeggiarealla
a
della
villa
benedetta, dove,
casa
la
andavamo
noi
D'autunno
certo
un
tutto
con
di
legno
tanto
di
grande,
da
gigante.
del
baule
Zambese.
per
menso,
im-
coperto
bollettoni
sembrare
Il solo
un
chio
coper-
104
SCIENZIATI
Io
Mamma
in
balia
la
e
bene
soltanto
di
la
ruote,
ognuna
silenzio
nel
il selciato
quel
di
doveva
mia
statura
del
vetturino
suo, la
propria
delle vie di
Milano,
il peso
sotto
carico
carrozzone
la
dopo.
gola
notturno
che
e
conto
per
rintronava
me
alla
anni
frusta,la
fra
carrozza,
ravvolto
fratellini,
ed
corpo
quattro
o
mandavano,
voce
de' Diiei
mio
al
tre
Le
della
più grande
mantello
un
star
ed
didietro
sul
ero
di
immane
la
tutta
famiglia
Mantegazza.
Io
una
da
la
nido
che
mano
io, fra
caldo,
commosso,
uccellino
un
da
ero
di
gioia
fra
che
si senta
è l'ala della
non
partire,fra
curiosità
la
di
del mio
granitico
molle
terra
Io
i
come
accarezzare
sua
mamma;
rioso,
impe-
sonno
primi
città
strada
sogni;
della
sulle
per
la
da
balia.
mia
beato
Mamma
pieno
alzava
testolina
quelle della
tenerezza;
della
mia
il lastrico
il posto
cedeva
poco
per
Mamma,
era
stata
si sprofondavano
di
dolci
grembo
appoggiarla
dopo,
perchè quella buona
Oostanzina,
dal
alla
del Sem-
napoleonica
sonno
ginocchia, e,
sue
alzava
la
mentre
balia
un
la
completamente
pione, commozioni, desiderii,curiosità
in
scoli
crepu-
piccino; e, quando
della
della
il
spiare
dell'aurora,perdevo
coscienza
sonnolento
la
per
balia
gelosia
donna,
anche
la
la
e
balia
mia
PAOLO
Quando,
sonno
le
in
nuove,
i
cose
sparse
il sole
poi,
poteva
i
per
sorto, più
era
l'acre
me
borghi,
le
campi;
diventavo
105
MANTEGAZZA
curiosità
le
di
dei
case
veder
contadini
piante soprattutto.
cattivo,perchè
il
che
volevo
lora
Al-
che
la
balia
mi
veder
meglio, per strappar qualche fogliadalle
cedesse
che
siepi
il
ai contadinelli
la
Mamma,
calmare
da
anche,
di
troppo,
pur
noce
di
o
s'incontravano
stagna
ca-
lungo
borsone
suo
fatte
da
psicologiche
nata
la
con
la borsa
buoni
star
di
i
si
qualche
E,
e
dalla
bisogno
d'oggi.
infusa
trovate
che
donna,
santa
fuori
borselline,
tante
erano
era
dell'educazione.
delle
castagne, quella
i centesimi.
di
Yi
noci,una
in
delle
di
anche
erano
che
ci faceva
fate
di
e
dei
lino.
fratel-
un
noia
le novelle
o
tiranni
tanto
piangere
delle
d' irrequiete
tate
raccon-
narrare
e
te-
recitata, di
ad
reso
sapeva
ridere
quei
qualche capriccio
ben
straordinarii
Mamma,
che
premio
affettuoso
i casi
di
Ognuno
qualche poesia
servizio
per
molte
per
confetti,e un'altra, la più piccola
vi
e
quella
apriva
vinto,
che
e
scienza
tutte, per
soretti
ricamato
lei
delle
piccina per
bene,
farci
per
l'impazienza dell'arrivo,tirava
un
tutte
fra
che
sportello, per
via.
E
era
ed
rasentavamo,
gettare qualche guscio
per
la
allo
posto
senza
panzane
106
SCIENZIATI
dimenticai
io
Ma
quando,
confetti
di
costa
tesimi,
cen-
e
di
Brughiera
la
presso
strada, nella
la
vidi,lungo
novelle,
Somma,
burrone,
un
smeraldi, non
parecchi piccolipini,verdi come
le
parecchi pini con
più alti di due spanne;
lucenti
gemme
di
erano
in
ammirazione
io
pini ;
voglio
carrozza!
mettere
grido di
il mio
ancora
di
casa
; vedi
uno
; fa' fermare
me
per
quei piccoli
la
—
falde
le
per
altrimenti
sarei
non
si
fermò.
ceduto;
ma
mantello, perchè
mio
due
in
prendermi
Dovettero
del
della
mamma
mamma,
ne
balconcino
non
di sorpresa:
e
Ah,
—
potuto
ricordo
mi
Oh,
Milano.
sul
vaso
avrei
che
e
che
parecchi pini
rosse,
nessuno,
mio
un
e
scato
ca-
disotto.
ahimè,
Ma,
la
carrozza
forse,avrebbe
Mamma,
brontolando,
e
si sarebbe
partiva da
gadino,
del
vidimazione
lunga
passaporto,
Ma-
per
subire
dovevasi
e
ritardo
in
era
Oalende
Sesto
mezzogiorno-;
a
il vetturino,
piroscafo che, in
P unico
perduto
quel tempo,
si
che
disse
La
e
la
dovevamo
pranzare.
Ah!
quei piccoli pini
scolpitinel
dimenticai
gondola
bioncella
nelle
e
del
non
profondo
di
del
cuore,
fra
le
vacanze,
giardinaggio.
v'era
un
solo
e
non
alla
E
li
li
della
delizie
Anche
pino!
sero
rima-
mi
Somma
Sab-
sognai
ed
calligrafia
di
a
letto
spettacolo
Ebbi
bene
così
notte
fu:
mai
avessi
che
era
e
o
zappa
la
che
mia
di
là
di
il
da
più
che
caro
di
ferrai
af-
cuore,
biosa
sab-
terra
una
bisogno
senza
la
mia
terriccio,e,
tata
por-
con
faceva
bottigliadell'acqua,che
più
e
più
me
me
robusto
passò
tante
ho
pino
di
a
vergogna
la
dirlo:
volte.
le
cure
e
me,
preda, bagnai tutti.
mia
pianticella.Non
con
carrozza,
mantello,
nel
fasciai
Lo
bidente.
Quel piccolo pino montò
ebbe
carrozza,
provvista del viaggio, innaffiare
baciai
io la
in
nato
togliere di
la
la
con
cara
in
palpitazione al
era
carrozza
della
parte
pino. Quella
più lungo
pezzuola, riempita prima
Abolendo
il
letto,né
in
sempre
con
si lasciò
in
portato
potuto prendermi
avrei
desiderato, inciampai
pino
il
di
fossi
mattino, si aprì la
davanti
l'oggetto più
ancora
e
settembre,
in
di buon
rialzai,e,
mi
di smeraldo.
mi
se
meritai
mi
io
vidi
mi
io
io
dormii, né
non
quando,
ed
lago,
pareva
di Somma.
pino
E
e,
l'anno,
tutto
un
sul
ritornati
saremmo
splendido
mi
Scala
che, quando,
la promessa
sognai
li
e
lo
alberetti
de' miei
pagina
una
tutto
della
ballo
un
bella
meno
cosa
di
fra
aritmetica;
di
una
teatro, quando
al
e
scuola,
alla
l'anno,
tutto
per
107
MANTEGAZZA
PAOLO
con
in
vacanze
che
sul
me
un
avrebbero
questo
mondo;
scafo;
pirovaso;
ucciso
innaf-
108
SCIENZIATI
fiatiire
eccessive,
continui
al
dal sole
secondo
sole,
concimature
sporti
impossibili,tra-
all'ombra
il diverso
i
sentenziare
in
piccoli pini
In
modo
sul
un
alle
morire.
Così
si
Somma
alla
come
più freddi,
i
solo
io
le
dove
di
raggio
prendevano
le
foglie
l'aprire
continuo
pino
ai
nelle
saper
vene
ancora
vetri.
ed
io, che
il sangue
che
cosa
molti
al-
quel-
procacciò
chiodate
in-
furono
guardare
il
vano
foglie ingiallifino
avevo,
del
rasse
tolle-
e
mi
di
le
cone,
bal-
adorato
imposte
E
ogni
giallastro
chiudere
contentarmi
più,
sempre
senza
le
raffreddore, e
attraverso
mio
finestra
ad
da
color
del
giorni
sul
ero
concino
bal-
grava
ralle-
pino
io
ed
certo
un
Intanto, però, quel
Dovetti
Nei
sole.
il povero
della
lo
non
mettevano
stagione,
per
nato
condansul
richiudevo,
e
come
rigoridella
forte
da
portare
l' inverno
passare
beretto.
un
strò
mo-
volle
non
E, là, fu
invetriate,che
giorni irrequieto
che
coltivare
e
lasciato
era
aprivo
vedere
per
cure
Archinto,
un
momento,
a
casa
mai
mie
Milano.
a
Mamma
di
di
migliore
Sabbioncella, si lasciò trasportare
Sabbioncella
dalla
chiamati
non
vaso.
riconoscente
dalla
o
glieri
consi-
quell'alberetto gentile si
modo
ogni
dei
parere
contadinesclii,chiamati
a
dall'ombra
e
medico
fossero
la
lora,
d'al-
futuro,
diagnosi
110
SCIENZIATI
le
Da
ed
quel giorno è
anche
di
sopra
la
non
mani, né
con
ma
;
Mediterraneo,
San
alti
li ho
l'onda
piccolo pino
del
atomi
mare,
dei
gemme
di
un
di
gioie e
ora
il
che
più
gli
vanno
foglie
da
salutano
secolo
vive
può morire,
positivisticalunniati,crediamo
della
il
di
rie,
memo-
travagli.
di ciò che
Nulla
che
nelle
pini, mi
mezzo
rami,
nell'aria
che
penso
di
pini
spesso
rivivendo
miei
lontano, attraverso
fumi
promai
ai loro
versato
e
e
capo,
e
li amerò
penso
ha
organismo,
sul mio
vagando
nelle
suo
ombra
attraverso
di Somma
dosi
fron-
de' miei
all'ombra
del
azzurra
di
Somma.
di
Terenzio, e vedo,
ho
più
rami
amati, né
mai
siedo
danno
mi
io
assai
grossi,e danno
e
mature;
mi
bambini.
camperanno
piccolo pino
Quando
le mie
con
del
non
il
come
né
seno
pini,che
frutta
levare
verno
dell'in-
neve
miei
di
sono
la
dei
viale
e
nevo
riposecolo
quelle
un
che
dove
mezzo
è caduta
posso
in
me,
quasi
corso
me
Oggi,
un
nel cassetto
j)iù care.
cose
e
e
serbarlo
carta, per
una
vita
idealista
più
assai
degli
e
nella
assai
e
noi, poveri
mortalità
im-
meglio
ortodossi.
(1885).
Mantegazza
Ritorniamo
bambini
Paolo.
piccini !
».
—
Roma,
—
—
di
Libro
1885.
Storia
—
di
premio
Voi.
di
pino
un
del
pi).
«
146.
—
Vedi
Giornale
:
per
—
i
PAOLO
Lettera
Una
ai-erta
mia
buono
avessi:
la
quando
la
mamma
che,
avvenne
del
pessimo
cui
bozzoli, per
istrettezze
spese
Mi
mangiai
di
e
sentii
e,
di
a
d'ordine
il mio
quella notte,
anche
dei
raccolta
rannuvolare
si
tavola,
a
rinunziare
insolito
un
il babbo
deplorava
le parevano
perduto l'appetito ed
essere
certe
sario.
neces-
cielo,
il mio
scricchiolio. Avevo
ed
il sonno;
avevo
anni!...
due
Dopo
e,
ancora,
amare
della
esito
punto,
letto fece sentire
quindici
mi
il ciel sereno,
giorno,
un
dover
subito
o
poco
io
cosa.
la Mamma
lei,che
per
della
che
cara
di
ogni
sopra
parlasse
lora
al-
l'amore
fumavano
non
si vergognavano
Ora
in
faceva
mi
i fanciulli
ancora
essendo
triste,piangevo, anch'io, con
era
essa
più
cosa
gioia
sua
lei. Allora
e
la
era
io
lontana,
e, il mondo
più innocente,
e
Mamma
MARTINI.
già molto
volta
quindici anni;
più
né
FERDINANDO
a
volta, una
avevo
111
MANTEGAZZA
agitazioni
e
tre
o
di
tratto, perchè
giorni
progetti,mi
avevo
di
di
meditazioni,
rasserenai, ad
concepito
un
un
grandioso
progetto.
Mi
ricordo
stesso, mi
Io
avrei
venivano
fatto
che,
ancora
un
le
nel
narrarlo
palpitazioni
libro,l'avrei
venduto
di
a
me
cuore.
ad
un
112
SCIENZIATI
libraio
freschi
e,
Mamma
non
al
frutto
cattivo
Dovete
sopra
le lezioni
fu
che
dita
sulle
ed
di
cicatrici
e
fumante,
dal cloruro
Mi
i
fanciulli
ed
i
ho
che
regalato
In
fermai,
Scrivere
un
anni!
di
E
libro
di
chi
mai
potevo
miei
me
maestri
ricorrere
i
un
vere
scriper
noscritto,
ma-
occhi
e
tura
scrit-
una
con
stica.
cau-
penna,
gli
il
quanto
caro
primo
amata.
primi capitoli;ma,
dalla
scienza
più, comprato?
consiglio ai
non
atterrito
la
sotto
fanciulla
una
pochi giorni scrissi
poi, mi
e, per
da
chimica
presa
che, ingiallitodai lunghi anni,
flore
di
pentimento,
ancora
quasi infantile,mi è
potassa
di
di
nitrico
j)ensiero
giovinetti,e,
qui
ratorio
labo-
bravo
dalla
e
Lezioncine
fin d'allora,
senza
scrissi,
valentuomo
dall'acido
in
quindi,
di
volume
un
d'oro
amavo
martirologio
un
fatte
pitture
venne,
io
bottigliedi Wolf,
e
tutto
portavo
quel
il mio
avevo
crogiuoli,storte
con
e
di
simpatiche
il Kramer
il
tavo
scienza, frequen-
altra
ogni
rato
ripa-
—
che, a quel tempo,
sapere
la chimica
lavoro.
primo
ho
bozzoli; accetta
dei
raccolto
mio
del
dicendole:
più strettezze; io
non
alla
portato
quanti marenghi,
so
Mamma,
—
freschi,avrei
popolare
l'avrebbe
I^on
e, per
alla mia
audacia.
mia
dici
quin-
stampato
osavo
la
a
chieder
prima volta,,
suprema
Corte
PAOLO
di
MANTEGAZZA
cassazione,dovendo
mio
la
Mamma
progetto. Fissai,perciò,di
del
prima parte
brav'
un
mio
lavoro
libri scolastici.
volte
alle lezioni
il De
Kramer
in
Piazza
mia
non
essere
lui
fronte
sua
mi
severa,
pasta d' uomo.
mi
alcuni
amico
ambasciatore
mio
il manoscritto
con
buono;
la
lo
avrebbe
soprattutto
e
più
cosa
di
gnosa
vergo-
trepidazioni e
cortese, che
risposta.
sarebbe
—
di
s'era
straordinario,mi
la
sua
segreto.
gran
giorni
mio
nome
pareva
mio
quel
alla
s'eglime
e
il mio
età, che
finito il mio
convenire
potuto
Tacevo
goscie,un
la
ostante
volta
una
se,
biblioteca pedagogica
Dopo
dava
Incoraggiamento
buona
una
più
manoscritto, gli dicevo,
luto
modestissima, che avrei vo-
avesse
libriccino,
di
veduto
il mio
da
comprato.
che
chimica, che
Mercanti, e,
grigia e la sua
lettera
sapere
la mia
di
d'
Mandandogli
una
serali
quella
Ubicini,
pubblicava
l'avevo
alla Società
dovesse
pareva
mandare
figlie
Io
ignorare il
all'editore
dei
barba
gran
di
pieno
uomo
molti
in
113
an-
fatto
riportava
Il libro
probabilmente
brava
sem-
tato....
accet-
—
Quanto
sforzo
gioia, per
Mamma!
ma
per
lo
nascondere
Mi
—
Yol.
bastava
di Porta
III.
per
quel
sfogai con
sfogo non
il Corso
Roux
ci volle
tacere
mio
gli amici
e,
quella mia
trionfo
alla
più intimi;
quando passeggiavo
Eenza,
nel
mio
elegante
8
114
SCIENZIATI
abitino
domenicale, mi
dovuto
avessero
guardarmi
Io
ammirazione.
Le
avanti.
andava
della
palpiti
del
giornate
turbolento
Patria
di qua
in
della
voglio trascrivere
dal mio
delineeranno
d'oggi 1'
ha
poetico; ma
dal vostro
è
posso
che
seconda
dare
pura
della
a
lo
me
lo
o
tanti
alcuni
de' miei
lo
cui
è
e
ho
sempre
messo
la
fotografato
fa. La
prima
ed
sincera; dacché
vita, che
molto
attraverso
piìivera,
incominciato
mia
ho
la
tico
poe-
»
prospettiva
rivedete
anni
passi,
ricordi
passato è
vedete
a
il
permettete,
1'« ambiente
Il
di
che
più poetica, è seducente, è
del '48
e
di
la
Giornale
mi
senza
finito
Giornale
punti
memoria
Io
se
allora.
due
diversi, secondo
della
adolescenza
agitavano,
fu
non
morale,
in cui si viveva
lente
prima
meglio
ambiente»
«
non
alle
specie di tempesta
una
'48 ; ma,
vi
il libro
il fantasticare
là,mi
di
e
del
oggi
vato
tro-
avevo
preparava
tutto
libro, dunque,
febbraio
che
con
riposo.
senza
Il mio
si
che
febbrile
e
sbatacchiavano
23
e
prime simpatie femminili,
quarantotto,
buttavano
e
ed
gli sdegni materni,
come
sono
posa
interesse
con
autore, ed
un
tutti
quell'etàbeata, però, i propositi d'autore
A
mi
ero
che
editore!
un
i
proprio
pareva
dal
spettiva
pro-
stica;
fanta-
io
ve
1" gennaio
scriA^ere
continua
un'epigrafe
la
fino
di E.
un
ad
Sue,
PAOLO
fu, per
che
la seule
est souvent
passe
profezia:
una
me,
115
MANTEGAZZA
Le
«
eulte
coiisolation
des
du
jours
présents ».
volte, in
Quante
nebbiosi, nei
di
scintilla
sentiero;
di
quali
circondano
ti
quando
convertita
canali
una
assordarti
per
un
alla
lingua
cuore
mori; quante
volte,
ho
dinanzi
dei
guardato,
volumi
del
ciò che
mio
io
del
e
di
in
vita, mi
a
uomo,
cari
e,
la
fantasmi
mia
ridevano, che
con
me
mio
Giornale
! Ed
mi
sempiterno
che
nubi
e
umane
ho
e
ho
ho
ombra,
il cielo
ha
sta
fatto
al
benedetto
fondi
procome
di
e
ru
schiera
voluto
or
gere
leg-
giorno,
stesso
anni
!
sono
della
riveduto
del
scena
giocavano,
allora
piccicato
ap-
E,
mia
fanciullo,giovinetto,
spariti dalla
che
più
bruna
quelle pagine silenziose
con
ti sta
quei giorni, io
la
me,
Giornale
riveduto
zarti,
appin-
paracuore,
di
ti
ti sembra
dispiacenze
uno
ti
quali
nei
facessi,in quello
sono
che
per
che
amaro,
trenta, venti, quindici,dieci
riandando
e
tuo
cappa
le
ti scende
e
glutinosa
pece
una
coscienza
tua
sapore
del
sembra
e
una
del
bagnate
zanzare,
la stessa
in
scattare
schiaccia,gii uomini
ti sembrano
intorno
ronzano
far
selci
il cielo
quali
che
piombo
quei giorni freddi
puoi
non
dalle
gioia
nei
di
uno
mi
che
mondo,
piangevano
si è aperto
rivedere
disopra
la
tanti
a
quel
delle
ita,che
ed
il
sereno
nostre
serba
116
SCIENZIATI
la
fiori per
i suoi
del
stagione
gelo
delle
e
nebbie.
il
Apro
di
primo
letteralmente
Ora
«
difiìcile
vile
ed
aborrisco
(13 anni)
compagno
mio
gli errori, ed
che
conobbi
debbo
la
fu
dato
fui
vinto,
da
dato
il
notassi
ne
lessi
lui. Io
e
mia
dalla
di
il
servare
con-
non
pel
di
dicendo
e,
nel-
coli
più pic-
i
notare
non
il mio
vinto
mico,
ne-
riconosceva
fede,
buona
ma
mio
un
fu
favoriva,cercai
sua
cosa
nità
Uma-
desiderio
astutamente
nella
che
spinto
vinto, rimandai
che,
dire
brutta
»
a
pure,
dell'avversario
riconoscermi
più
appoggiatomi, inoltre,
ed
mi
professore che
errori
la
onde
dall'ardente
posto
l'uovo; seppi
farò
mi
provoca,
vinto,
ero
il mio
avermi
provocato
antagonista,
e
scrivo
tra-
Prima
Nella
tanto.
«
il mio
approbatività
di
fui
dopo
e,
del
lavoro
al
confessare,
sul
sto
confessione,perchè
temo
e
:
che, quindi,peccai di quella
e
che
che
volumi
bruni
quei
precisamente
sapeva
dimostrarlo.
«
Questa è
in
mia
sempre,
la mia
immensa
d'onore
«
4
colpa maggiore
la
vita
il mio
ed
di
paura
m'indussero
marzo
di cui
e
'48.
a
—
solo
messo
com-
ed
arrossisco
rossirò
ar-
proprio
amor
perdere
il mio
quest'indegna
Questa
ho
che
mattina
posto
azione
ho
e
».
letto
118
SCIENZIATI
me
è
al disotto
meglio
o
il mondo!
grande
dell'uomo!...
è
Come
Xon
pensiero! Come
mio
del
l'anima
grande
Faust.
più io, sono
sono
»
f
Ma,
1' « ambiente
che
ritornare
Ubicini,
il
Bertolio,che
sia
editore
mìa
la
mio
di
La
nome.
all' Ubicini
anima
Antonio
come
anni
Il barbuto
prima,
che
dicendo
stessa
cui
della
mi
e
voleva
io
sera
che
e
me
Casale.
mandò
ripere
sa-
scrivevo
gli dicevo
raccomandandogli, però, di
nome,
signor
ricordarsi
non
lettera,in
una
al
amico
chimica
scrittaglidue
il mio
debba
che
e
mandai
lo
professore in
manoscritto,
Martini,
chimica.
del
confessò
lettera
il
di
il 25
23,
amava
ne
delineato
libro
mezzo
per
credo
sia
»
mio
al
Finitolo
ora
carissimo
quest'ora, parmi,
a
il mio
dirlo
non
ad
viva.
^Nello
giorno,
stesso
io
mio
nel
scrivevo
giornale:
In
«
merito
una
questo
è che
; non
forma
nuova
Se
alla luce
mio
nome
Il 27
si
libro
una
ed
stampa,
di
compilazione
è scritto
assai
credo
non
ho
chimica
alcuna, perchè
cosa
di
fatta
sotto
mente.
mediocredato
aver
è
non
poco
sotto
il
».
di
febbraio,il buon
chiedendo
manoscritto
mio
a
licenza
persone
di
dotte
libraio
mi
mostrare
e
che,
deva,
risponil
in
mio
ogni
PAOLO
modo,
che
pubblicherebbe
lo
non
119
MANTEGAZZA
il mio
con
nome.
Ed
faccia
che
il mio
di
volta
io, a
il libro
vedere
nome
corriere,controrispondo
deve
non
chi
a
vuole;
in
stampato
essere
che
ma
cuna
al-
maniera.
Finalmente
e
l'editore,
e
primo
di
udire
la
la
cessa
catastrofe
la
devo
marzo
mia
ma
anche
sono
ed
quelP
io
darmi
a
il
più
le tenebre
ed
fanno, all'alleanza;
il mio
antico
che
geologia
amici
e
dezza;
timi-
alla Università
di
mi
la strada
di
bisogno
stavano
ba-
tutti
coraggio. Eicorsi,come
de' miei
la
delitto;
della
assoluto
difesa,né
di
»
mia
venisse
del
»
difesa
migliore
proprio
avevo
ambiente
«
deboli
la
che
ambiente
«
Il
libreria,per
la
definitiva,
Aspettai
P
sono
alla
mia
ultima, la
le tenebre
si avvicina.
recarmi
inappellabile sentenza.
sera:
fra l'autore
corrispondenza
i
fu
alleato
oggi insegna
Giovanni
Padova,
Omboni.
Come
di
San
lunga
parve
Giovanni
in
l'elegantebottega
la
Galleria
Renza!
La
davanti
Me
strada
alla
De
delP
dov'io
lo
fu
ricordo
come
lunga, eterna;
bottega, v'era
adorato,
conveniva
ben
lo
fosse
ma
ancora
aprir
sai, che
presso
di
Corso
se
piazza
abitavo, e
Ubicini, posta
sul
Oristoforis,
cammino, perchè
Martini
Conca,
fra la
Porta
oggi.
poi, giunti
non
poco
l'uscio
il
e
tu.
peggior
120
SCIENZIATI
è
passo
faceva
ma
dell'uscio;
quello
vetrina
freddo
credevo
goccioline io
il
mia,
infelice ;
i vetri
di
primo
è
che
quel
ma
della
e
di
risposta
benino
mi
che
di
sudore
il sudore
sudore
di
Io
è
che
a
me
non
bel
un
l'Ubidella
il tenore
dato.
Adagino
e
Ma
il
tavamo
appiat-
borsaiuoli.
questo
coraggio;
cere.
pia-
vedrai
via, fatti coraggio;
su,
dà
non
ci
o
due
come
quel
Intanto
il mio.
bottega
per
di fuori:
non
e
non
sento
no....
l' Ubicini
me
alla
ne
l'appanna
quel-
vedere
di
tu, Giovanni; fammi
Entra
autore
un
volto
e
il muro,
contro
l'
del-
si è che
di dentro
era
intorno
quelle
ripulire i vetri; ma
dell' Ubicini
girellavamo
—
suo
In
il sudore
peggio
avrebbe
tentammo
maledetto
era
sul
leggere
della
e
vedere
m'impediva
cini
marzo;
porta
dalla umidità.
appannati
erano
anima
ed
primo
il
Era
la
risposta;
entra
tu
solo.
Sì, no
;
fermi
e
di
un'altra; ma
proprio
il
per
poi
e
il
conoscere
una
—
giratinae poi
aprir quell'uscionon
dopo
una
trovavamo
momento,
non
trai.
lunga battaglia,en-
si
decideva
manoscritto, perchè
»
disse
cortese, mi
Ubicini, serio,ma
il mio
«
li;
due.
verso....
Finalmente,
L'
tutt'e
entriamo
No;
—
assolutamente
a
i maestri
il nome
che,
stampare
vogliono
dell'autore.
In
quel
di
conoscere
«
cui
121
MANTEGAZZA
PAOLO
v'era
»
io
sottint
un
intendevo
là
tutta
ribile,
ter-
eso
terribile
portata.
Io
—
stesso,
vado
—
di fare
e,
allora
un
può
sarò
darsi
lavoro
di
Sudato
più
che
dei
manoscritto
fiasco
letterario;ma
«
Ho
nel
(è
Eossari
dovevano
fisica
mi
quel
Il mio
a
mi
è
che
Il mio
se
diede
scritto:
volermi
comprare
meglio
le
anni,
il mio
che
forse
da
avevo
di
mi
pare
avventato
».
un
modestia,
del
questo
seta
zioncine
Le-
libro
non
fu, dunque,
gallette.A
le mie
che
ma
conseguenze
i bachi
di astronomia
e
seguito).Il
di
core
ran-
trovo
giudizioè
passo
bravo
coscienza, perchè
questi
bene;
lezione
una
delle
due
a
più, superbo
primo
rattoppare
quei
scritto
pare
omogeneo....
e,
far
far
per
v'era
non
marzo
a
e
sapere,
il mio
con
fiasco
Omboni
suo;
bottega, ripresi
della
dire in
primo
tendo
in-
—
i libretti di fisica
scritti dal
al
insieme
uscii....
posso
pregato
dall' Ubicini
ed
consimile
mole.
ed
del
giornale
nel
Kramer
ci uniremo
vetri
il mio
Lo
brav'uomo,
deciso,glielo farò
maggior
alcuno.
del
libriccino
un
mi
quando
lezioni
alle
sempre
il
continuava
—
di
fiasco,e,
valse
non
cattivo
avevano
colto
rac-
sato
pen-
Bernareggio
impiegati
per
in
vere
scri-
libro.
Quel primo
passo,
però, non
valse
a
scorag-
122
SCIENZIATI
girmi.
Quattro
anni
Lombardo
specie)
mio
In
nome.
vivono
che
anche
da
fatto
fu
oggi
gamba
una
secondo,
il
vi
fu
all'Ubicini
con
le
prime
sotto
stampata
vi
e
Atti
scoperte
sono
errori
sono
cellati
can-
pezzo.
visita
La
fu
un
carta
cune
al-
negli
dava
mi
lavoro
quel
di
pubblicato
della
.sulla
descrizione
che
e
commozioni
{lUcerche
e
era
quell'Accademia
ardenti
il
che
tuto
all'Isti-
leggevo
lavoro
infusorii
clegV
nuove
di
mio
un
generazione
io
dopo,
il
primo
la
sola;
fatto
ma
tuto
all'Isti-
visita
tutt'
con
ma
passo,
e
due
le
gambe.
(1883).
Paolo
Paolo.
Mantkgazza
Mantegazza.
Lettera
aperta
—
Vedi:
—
Roma,
—
A.
Sommaruga
«
Il
j)rimo
e
passo
C.
a
autobiografiche.
Note
»
—
Voi.
1883.
—
Ferdinando
di
p]».
202.
tini
Mar-
—
XV.
i
BENEDETTO
BRIN.
navale
Ingegnere
ed
politico.
uomo
in
no,
Tori-
maggio
1833.
Nacque,
il 17
Entrò
mo
giovanissiGenio
nel
I^a-
vale.
A
30
diresse
anni,
il cantiere
^'SlS^^'JfcW
Nel
V^'^^BI
3H8F
?«P^^j|i:LJ"'^
^Sf^Kmì^i.^ J^*^
di
ispet-
1880, era
generale
tore
Genio
ministro
marina
della
stino
Ago-
con
Depretis,
1876; poi
Fu
anche
dal
1884
ministro
al 1891
degli
dal
e
affari
del
Navale.
Fu
volte, nel 1878,
vorno.
Li-
1896
esteri
altre
nel
tre
al 1898.
con
vanni
Gio-
Giolitti.
Fu
deputato
prima
I
per
al
dalla
parlamento
Livorno,
poi
per
XII
Torino.
tura,
legisla-
124
SCIENZIATI
lui
A
si
italiano,le
suoi
deve
cui
forti
disegni. 11
suoi
il rinnovamento
furono
corazzate
Duilio
«
»
ed
del
il
«
naviglio
eseguite
Dandolo
su
furono
»
trionfi.
De'
suoi
pregevoli scritti ricordo
di
navigazione
in
Parigi
in
Morì,
Il materiale
—
salvataggio all'Esposizionedel
e
e
—
:
La
—
il 24
Roma,
marina
nostra
maggio
Ardenza
militare.
1878
—
1898.
(Livorno)
17
8bre
91.
Egregio Sig/%
A
parte qualunque
mi
non
figurare
manda
fatti
che
gli uomini
resto, anche
al
aderire
mia
ritengo
di
degni
volendo,
desiderio,tanto
suo
puerizia
che
esser
non
destia,
mo-
di
degno
Ella
cui
prevedere
Questa
sono
né per
a
mio
non
mi
saprei come
tranquilla passò
potrei
in
trovare
ricordati;segno
di straordinario
nulla
Non
realmente
di
illustri,
falsa
di
elenco.
un
Del
la
fra
questione
fin d'allora
essa
evidente
si
poteva
riguardo.
è la pura
verità.
personaggio
gliadulti.
da
storia né
bini,
pei bam-
XVI.
GIOVANNI
CAPELLINI.
Geologo
e
tologo.
paleon-
Nacque,
in
Spezia,
il 23
Pier
pellini
Ca-
Francesco
e
da
1833,
agosto
da
rita
Marghe-
Ferrarini.
Fin
si
da
giovinetto,
mostrò
nato
appassiola
per
storia
naturale.
De'
suoi
lissimi
pregevo-
ed
tanti
imporfici
scienti-
lavori
ricordo
e
Tal
dei
paleontologia
di
infraliassiaci
(1863-64)
di
—
cui
Carta
geologica
pubblicò
le
tra
la
e
quali:
relativa
seconda
geologia
Spezia
della
dintorni
(1859-1906),
Magra
sulla
pubblicazioni
numerose
e
—
della
Fornii
descrizione
edizione
con
128
SCIENZIATI
esplicative (1881-1902)
note
Carta
—
di
monti
parte del Volterrano
molte
con
paleontologiche
e
regione
ed
Bologna
Castellina
di
Livorno,
Carta
—
altre
geologica dei
Marittima
memorie
a
quella importante
logiche
geo-
geologica della provincia
pubblicazioni
sui
vertebrati
del
della
Napoletano
petroleiferidi
Tra
sulla
le
(Balaena
lionis,
vicine
isole
—
centenario
della^
anche
la Guida
Bologna (1907),da
il
Fondò
Porto
a
Fu
presidente
Geologico,
Viaggiò
del
per
suo
nel
È
e
membro
società
in
pure
pubblicazione
del
dei
Geologico
Aldobrandi,
—
Geologica
tuttora
diretto.
di
diresse
ne
logia
antropola
5.^
2."
Congresso
relativi
nel
Internazionale
1881,
importanti
Europa
e
e
curò
pubblicò
il
conto
reso-
1863.
tutte
scientifiche
le
principali Accademie
d'Europa
e
di
la
resoconti.
Viaggio scientificonell'America
di
sione
ses-
1871.
Bologna,
tutta
e
nelle
(1908).
Internazionale
nel
Bologna,
e
Istituto
del E.
preistorica,nel 1865, e
in
morte
sua
lui fondato
Congresso
U.
nella
mare
del Museo
a
fossili
Monta-
Venere
Onoranze
Bologna (1907-908)
terzo
Balaena
e
storici
Balene
—
del
distruggitrice
Mastodonti
—
Pubblicò
di
azione
(1906)
giacimenti
Cenni
—
geologia (1902)
Etrusca, 1902,
U
—
noto:
opere
dirupata delPArpaia
costa
nel
1904)
Sui
—
(1865).
sue
e
della
Veneto, dell'Emilia,
Sardegna
Valacchia
paleontologia
toscane
di
della
e
recenti
più
del
Toscana,
di
sili
fos-
(Cetacei principalmente) del Piemonte,
Liguria,
una
e
note
relative
di
e
America.
tentrional
set-
conferito, nel 1895, dall'Accademia
Gli fu
di Filadelfia
scienze
dei
uno
«
per
È
da
È
il
illustri
più
istituito
premio
geologia
e
nella
Università
di
Bologna,
di
del
del
meriggio
rischiai di
dal
Regno
più
volte
23
agosto
morire
Di
Lucrezia
di
quel tempo
fatta
e
1833, si
fui condotto
»,
mia
stesso
Roux
la
prete,
che
temendo
di
libro
battezzarmi
che
per
nascite
dei
la
simi,
batte-
mia
scita,
na-
libro
parrocchiale
in quello del 1835,
15
ottobre, quando
nel
le
allo stesso
nata
parto,
temente,
sufficien-
vecchio
ragione
data
alla chiesa
sorellina
al
onorificenze,dopo
nel
ricordata
mentre,
vola
bisa-
chiesa.
curato
in
vecchia
Zappa,
di trovarsi
trova
nato,
registrazione delle
questa
precisamente
una
in
j)o-
appena
assisteva
breve, pensò
dal
è per
invece
del
Don
portato
Roux.
fossi vissuto
alte
casa, certo
esser
ed
La
strozzato.
avuto
vita fosse
veniva
leontologia
pa-
cui fu
che, nel
1833,
gravi pericoli.Un
corso
In
Onorato
l^egro,che
avrei
senza
di
1890.
raccontare
pronosticò che, qualora
la mia
».
rettore.
sentito
amico
mondo
di
Ad
aver
Hayden
professore
Senatore
Ho
da
del
geologi
delle
anni
50
volte
più
129
CAPELLINI
GIOVANNI
il 17
«
cerimonie
fine,era
settembre
tesimali
bat-
portata
dello
anno.
—
Voi.
ITI.
9
130
SCIENZIATI
la
indossavo,
dono
in
al
col
i detenuti
Arrivati
presente
il dottor
portavo
vanti
da-
passammo
allora
vi
conversare
di Santa
di San
Colombo
ria,
Ma-
Venerio
io
era
le cerimonie
fra
mettermi
da
era
ed
che
di
alla chiesa
referens, poiché
bocca,
dalle
malapaga,
rina
padrino, il buon curato don Fasalire sopra una
seggiola e poscia,
fece
hoì'resco
in
la
da
fungeva
mi
che
padroni
erano
pubblico.
che
che
candela
della
dette
carceri
le
quali
adornava
fiori che
; ricordo
curato
che
palazzo comunale, all'angolo ove
al
erano
di
corona
testolina,la
bionda
mia
bianco
il vestitino
benissimo
Eicordo
dolce, ma
strillai
l'inganno,
del-
potendo
non
sale
curato
assi-
accortomi
subito
sputai,
e
di
poco
prestarmi,fui
volevo
non
un
tesimali
bat-
testare
pro-
altrimenti.
Tornati
vi fu
i
un
a
ai
rinfresco
quali il marchese
dei
il costume
casa, secondo
parenti
Filippo
tempi,
agii amici,fra
e
Oldoini
; molti
dolci
gettito di confetti e danaro
pei ragazzi che, in graji quantità, urlavano
la piazza
che
le finestre
sotto
guardavano
gii ospiti e
per
comunale.
Appena
si udirono
fischi
l'uso
dei
raccolti
e
tempi!...A
villanie,in
segno
di
i confetti
fischi
grato animo,
soldi,
secondo
villanie, sempre
quei primi
i
e
e
ho
a
quelle
più
volte
ripensato.
La
sorellina
Anna,
battezzata
con
me
in
disse, la dentizione.
fui
curioso
della
però
poiché
genitori
trovai
mesi,
ove
addolorò
mi
e
io, che
ma
arrivare
punito,
presto
esanime
fece
di
deposta;
stata
fui
sorellina
della
vano
desidera-
di
era
si
causa,
non
modo
disobbedienza
mi
13
morticina;
salottino
vista
la
I
la
semi^re,
nel
soppiatto
soli
vedessi
io
che
a
moriva
quel giorno,
131
CAPELLINI
GIOVANNI
damente
profonmolte
versare
lagrime.
apprendere
Per
scuola
ricordai
malgrado
mia
le
metri, perchè
i
capitatami
a
cattivo
carnevale
in
muoversi
senza
1838
casa
dei
dopo
cugini
aver
casa
di
codesti
vedere
le
mascherine,
di
paio
un
dine
all'or-
dal
suo
giolone.
seg-
le molte
cure
Di
Negro,
dusse
ri-
mi
il giovedì grasso
pranzato
parenti, ci
che
chette
bac-
Le
piccola disgrazia,
una
partito.Era
e,
potermi
a
tenere
esile,malgrado
in
inflittemi
lunghe
potesse
rafforzarmi;
per
e
per
uomo,
migliori allievi.
il maestro
discepoli
crescevo
buon
riesci
dita, non
nocciòlo
di
erano
questo
rimproverato
bacchettate
i suoi
tra
annoverare
mentare,
ele-
maestro
e
calligrafia; quel
sulle
alla
calligrafo e
ero
numerose
specialmente
fatte
musicista
distinto
un
e, fui mandato
Nocetti.
ogni qualvolta
orribile
Io
Andrea
Nocetti,
era
la
di
privata
Andrea
Va, h,
col Babbo
trattenemmo
la
sera
del
per
venivano
132
SCIENZIATI
visitare
a
numerose
di
più agiate
in
trovato
quella famiolia,una
Spezia.
urtai
quasi avvedermene,
lo
contro
produsse
della
di
mese
quale
atroci
fu
i
crale
sa-
ciò
sibili
segni vi-
che
apparvero
dopo
un
sofferenze,saggiamente diagnosticata
infiammazione
per
breve
e
mi
quale
perchè
anche
del
il
—
regione
seggiola:
una
convalescenza, grazie
La
cetti
la
suppurazione,
non
medico
dal
comitiva, senza
con
di
spigolo
interna
una
che, essendomi
chiassosa
a
mezzo
Avvenne
delle
alla
tornai
usò
i
mia
saiia
scuola
a
maggiori
eh' io
temeva
nale!
intesti-
stituzione,
co-
da
No-
riguardi,
potessi lagnarmi
passato.
ad
cominciai
cucina
forze
le tornate
Appena
per
finestrino,dove
portai
qualche fiore,seminai
così manifestavasi
storia
un
del
davanzale
deliadi
un
po' di terra, piantai
fagiuoli e
il mio
permisero,
focolare
sul
arrampicarmi
impossessarmi
lo
me
primo
zucchettine
amore
;
la
per
naturale.
Frattanto
di
mio
provare
e, dovendo
che
riguardo
desiderio
la
mia
avrei
fu
d'imparare
violinista,
sava
pen-
attitudine
scegliere uno
alla mia
non
Padre, valente
per
la
strumento,
preferito il flauto
; ma,
a
suonare
e,
invece, mi
il violino.
chiarai
di-
avuto
gracilecostituzione,quel
esaudito
sica,
mu-
mio
fu proposto
134
SCIENZIATI
!
fame
leggere
sapevo
temente,
di
classe
umida
e
buia
scuola, si
alla
preparando
sode
farina
e
più
e
del
più pronta.
tortura
In
e
fui
ebbi
a
maestro
Denobili,
era
nella
ammesso
il
cui
le
un
era
più piccolo
quando
mati
chia-
che
unite,
sesta
buon
che
certo
vano
facee
novembre
di
anche
classe, ma
la
ef-
v'era
abusava.
ne
canonico,
affidata
più
bacchette
usarne
classe
della
riescisse
di educazione
pieni voti, nel
a
ova
ornitofilo,
quei tempi,
il nerbo
troppo, più
Promosso
d'
presentare
parte degli strumenti
chi, pur
in
maestro
si dovevano
rimpiango,
non
torli
con
colpi di riga sulla punta
meno
o
perchè quella piccola
lìcace
attendeva
irrequieti erano
cattedra
dita, che
delle
ebanisteria,
prediletticanarini,
pastone
o
mio
di mille
granturco. Di quando
di
la
presso
avere
il
loro
disattenti
gli scolari
per
dei
occupava
segnante
in-
per
tipo,quel
mentre
cacciatore,e,
discreto
un
era
sala
una
ebbi
di
musica, lavorava
la
amava
vento
con-
ammesso
! Si occupava
comunale
maestro
Bel
Podenzana.
Angelo
cose,
ed
pian terreno,
a
fui
italiana, in
Lingua
scuole
nell'antico
Clarisse:
monache
delle
alle
mandato
fui
anni
7
a
suflScien-
scrivere
e
pubbliche (Collegiodi Spezia)
primo
di
»
Poiché
alla
muoion
d'ordinario
pittorie poeti
sicisti,
1841,
latinità,ed
don
Ohecco
quinta;
tra
i
io
primi
GIOVANNI
di studio
le note
per
dai
Ogni
un
esame
temporaneo
di
regio
d'oro
con
monocolo
essere
leggere
Egli
fortunato,
; chi
prima
sempre
ne
era
e
per
di
mi
dai
di
seconda
una
recitare
secondo,
si
le lezioni
gli errori,che
la
classificazione
rado,
servir
da
farsi
io
ottenni
gradevole
che
inetti
e
dal
la
vi
procurò, fuori classe,parecchi
compagni
una
ottenuta
notava
di
voca
Pro-
medaglia
l' aveva
faceva
poco
Questo
nome
ne
l'ufficio
portarla
riusciva
esame
Ohi
E, poiché, non
medaglia,
annesso
nell'
Decurione,
compagni
maestro.
se
medaglia
scuola.
la
ottenuto
diseredato.
dovevano
di
col
s'indicava
; ma,
chiamava
ai
fuori
a
stanze.
circo-
le
della
poteva riguadagnarla
volta
ad
oltre
—
il diritto
aveva
aveva
stone
ba-
grosso
un
secondo
decorava
anche
mensile
esame
e
che
era
singoli studenti,
ammonendo
e
stesso
il mese,
tutto
dai
ottenuti
i voti
vincitore.
claudicante,veniva
era
—
incoraggiando
il
ad.
avorio, perchè
d'
pomo
con
giubbone gallonato
con
feluca, appoggiato
e
quale,
degli studii,che
Eiformatore
Comparetti,
F avvocato
levano
va-
medaglia
una
fregiato il
grande solennità,veniva
Il
seguitato
per-
rere
concor-
per
lira, della
di
forma
in
e
materialmente
die
si faceva
mese
d'argento
quindi, invidiato
me.
premio
al
;
compagni,
di
più
135
CAPELLINI
era
paccioni
sca-
svogliati.
13G
SCIENZIATI
La
sesta
la
e
nomi
spesi nel!' imparare
servito
classe
corso
era
31
diviso
del
spirituale,del professore e
il
;
novembre
5
occorreva
del
attestazione
pagella F
sulla
avere
aveva
d'iscrizione
bimestre
ogni
per
durre
tra-
e
admittatur
dal
bimestri
in
già
che
di
nome
ann
tica
; la gramma-
pagella
La
il
aveva
agosto;
Sacrae
Donato,
Padre.
mio
a
alla
al
del
quella
era
due
latini
vejbi
e
Historiae
VEjyitome
furono
classe
quinta
direttore
direttore
degli
studii.
Ogni giorno v'era
nella
messa
cappella
mezz'
obbligo
al
stato
l'anno,
B.
V., messa
alunni
io fossi
dalle
rileva
da
era
più
o
più
alti
e
recitando
ho
si ricava
nelle
loro
ed
anziani
a
Pattevolte
spirituali.
prete
migliori
pagelle, che
esse
mese
tre
o
con
pieni
di
della
me,
si
scuola
che, quasi
voti ; ma,
birichinate
seggiava,
pas-
il breviario.
gelosamente
pure
i
; mentre
studiavano, egli
meno
dei
uno
stratti
i di-
e
ogni
;
presentarne
buon
un
fui promosso
imitare
di
più giorni,esercizii
sorvegliando
Che
predica
lebrava
ce-
rosamente
rigo-
erano
ciarlieri
spirituale; due
direttore
per
e
si
Congregazione
e
confessarsi
Checco
Don
suoi
di
l' ingresso ;
gii assenti, i
la
di sentire
Collegio,ove
le domeniche
tutte
uffizio della
del
dopo
ora
notati
:
l'obbligo
per
i
compagni
non
di
rado
servate;
conpre,
sem-
voler
assai
mi
GIOVANNI
punizioni, che
buscai
lo
per
ammetteva
non
ilarmi
del
privava
tornare
lo
stesso
misero
il
al
mai
finì
Madre
anni
dieci
A
Arbasetti
del
mio
fiutato
ri-
me
in odore
prete, non
lo volle
non
di
avergli
non
castighi che
quarta,
affezionai
fin
a
impietosirne
allora
in
studii,progredendo
sicché, in
mi
spesso
mi
procurato.,
ero
mi
di
d' animo.
i molti
ingiustamente
a^eva
da
morente
perdonare
potuto
ma
accortosi
fierezza
letto,confessandomi
suo
don
mia
e
contentava
qualche ristoro,da
precoce
santità,e
sì
quale,
Quel piccolo spione
di
accusarmi
severissimo
busse;
digiuno,
offriva
con
ad
si
di
doppiate
rad-
desinare, obbligandomi
maestro,
languire, mi
venivano
condiscepolo,il
un
non
dose
scuola
a
di
scuse;
buona
una
mi
casa
poter correre
Questi era
Padre.
mio
presso
a
zelo
di
quale godeva
137
CAPELLINI
non
col
e
maestro
maggiormente
nella
poco
d'anno,
ottenni
agli
lingua
il
tina,
la-
primo
premio.
don
Anche
Arbasetti
più colto, molto
più
tenuto
in
sapeva
insegnare.
conto
Frattanto,
libro sfasciato
di
canonico; ma
era
svelto
del
mattoide,
cominciavo
e
poiché
non
la mia
famiglia spendesse
pensai
di
provvedere
da
ad
Denobili
ma
me.
era
e
qualche
avere
sperare
legature
Alla
:
dotto
era
potevo
per
molto
di
che
libri,
cartoleria
138
SCIENZIATI
andavo
Barone
la
per
a
bastò
mestiere
del
ebbe
ferro
nelle
studio.
cui
in
ore
Ma,
per
libri
rilegai
dallo
riposarmi
danari
mancarono
ebbi
la
anche
di buon'ora
rendermi
che
raggiai,
avventori, m'inco-
mi
non
qualche
e
potrebbero, però,,
potuto
libri,ed
comprar
di
più
poco
M'industriai
primi
trovai
a
appalto
nn
torchio
si
i
avrei
poiché
così
in
così il
lì
di
che,
telaio,un
un
modelli
come
rubare
demaniali.
indispensabile. Non
proporre
quella bottega,
competitore
libri
procurarmi
in
modo
di
per
rilegature di
per
legava libri,
necessario, per
all'amico;
mi
tempo,
il Barone
d' intrattenermi
più
talvolta
l' indispensabile
comperare
scuola, e, poiché
me
di
a
zione
soddisfa-
utile
alla
mia
famiglia.
Trovandomi
in
stretti
inglese Ooates,
di darmi
chiesi
però
essa
fui
la
quanto
proposta
della
pensai
tempo
maestra
;
ma
presto
di
per
lingua
potere
idioma;
ed
invece
a
cettai
lingue, ac-
riuscii
a
Allora
saperne
intrapresi
ed
in
breve
della
meno
così cominciai
la
a
grammatica
studiare
da
mi
Amante
buona
l' inglese, continuando
rifiutare,mi comprai
e
signora
suo
delle
francese
far
colta
del
studio
miglia
la fa-
con
spagnolo.
abbisognarmi.
poteva
studio
e
lezione
lo
dello
sempre
quella
a
esaudirmi,
d'insegnarmi
come
a
volle
non
propose
lo
qualche
rapporti
me
essa
del
house
Mul-
codesta
GIOVANNI
seguito approfittai di parecchie
lingua. In
circostanze
Xella
esercitarmi
per
3^ ebbi
classe
teologo Bacigaluppi,
il carissimo
talento
spiegava
la
pittura ;
che
mai
il
e
di
Fossati,
disegni
di
la
negli
pei
a
me,
nelle
mie
di
esercizii
del
lo
prime
gavo
pre-
sioni
escur-
anche
nel
Neve
per
della
gii
casette
tardi
più
Madonna
dintorni
Sempre
per
figurine e
allorché
sia
accompagnarmi
presso
già
ricusarmi,sia quando
geologiche, accogliendomi
studio
che
particolare per
così buono
sempre
seppe
di farmi
il canonico
corderò
condiscepoli,ri-
inclinazione
allora
presepio,
i
e, tra
pizie
pro-
praticamente.
maestro
a
Agostino
e
nulla
chiedevo
per
139
CAPELLINI
golfo
della
Spezia.
ad
pieni voti, passai
di mantenere
cominciai
voti
e
la
zoppicare
a
dovetti
Umanità;
il
prof,
don
pili i pieni
ottenni
il
primo
torica,in cui,fortunatamente,
sostituito
ma
disciplinanella scuola,
: non
ripetere
rigermi
di-
paesaggio, specialmente
disgraziatamente col prof. Balestrieri,colto
incapace
suo
Pietro
di
anno
ret-
fu
al Balestrieri
di
Eighetti
Pu-
gliola.
Dal
novembre
tirò innanzi
alla
1847
:
dal
fatto
in
casa
al
1848
Collegio convertito
ci accolse
9
1848
agosto
meglio, quantunque
politiciavessero
di studiare
al
in
sua
;
caserma,
nimenti
gli avve-
perdere
'49, essendo
don
frequentavo
si
la
voglia
stato
il
Eighetti
il secondo
140
SCIENZIATI
di
anno
rettorica
lottando
amore,
cominciai
e
rimanere
non
per
studiare
a
coi
secondo
ac
alcuno.
Xon
torie,pensai
raria
a
delle
contento
studiosi,col
in
e
fine di
melagrano
fu
ne
Tutto
andò
al
di ciò che
suo
adunanze,
documenti
il
;
del
soltanto
mio
al
con
la
fisica,
e,
al
mio
materie
non
la
titolo
di
1849-50
Angelo
Da
compagno,
al
president(
registro delh
a
socii,
car
come
filosofia
mi
le
; in
pieni
con
trovai
in class(
quel prim(
matematiche
ciò formava
valente
dei
lista
accademico.
Pozzo
studiare
andarono
rono
dura-
mostrarsi
custodito
nel
mentre
il
e
sempre
corso
il
sempre
finche
osava
restarono
primo
fui
gli esami?... Ognune
dopo
me
ho
si dovevano
anno
gonfie,
piaceva
tanto
pre
qualche i^iccolo
con
vele
; i
a
regolamento;
sedute
a
pensai
leghi, perchè
regolamento
premio,
e
a
che
Promosso
voti
i col
segretario.Ma
ricordi
ii
Concordanti
Io
giacché nessuno
lezioni,
conto
per
il
aiutai
alle
e
più
compagni
dei
V emblema.
intervenissero
annoiato
Eigbetti
componendo
esercitarci,
compreso
segretario ed
le
i
fra
s' intitolò
tutto,
lavoro.
lette
versi.
L' Accademia
parare
un'Accademia
alcuni
unirono
si
prosa
fondare
di
gliauspicii del prof, don
sotto
me
occupazioni obbliga
la mia
delizia,
lettere, tali
nelle
genio
"
,•
percui,
non
142
SCIENZIATI
nità,
ed
io
accettai
così potevo
occupare
che
Quattro
nascini,
che
prima
a
scuola
poiché,non
di
rado,
gli
mentre
scolaretti
di
delle
maggiore
regalate
le
Martin;
mi
maestro
io
dello
paginette
mi
voluto
pensieri
si
prestate
Kon
ebbi
di
tutto
della
e
fisica.
mi
e
;
tutto
tutti
i miei
arzigogolare
fare
fisica,
per
e
e
menti,
esperi-
conchiglie,
meraviglioso
pareva
che
trasformato
conoscere,
nelP
di
auree
bene
so
più pace,
accentrarono
la
e
m' innamorò
raccogliere pietre,alghe
giacché
Aimé-
Luigi
giorno
vedere,tutto
apparecchi
comporre
di
naturale
in
giorno
tutto
sperimentare.
state
erano
saprei ridire; ma
di
così
Alla
provassi leggendo quelle
non
sentiva
avrei
io
naturale.
decisamente
Storia
della
Qual fàscino
storia
gentilmente
libro
quel
posto,
leggendo qualche
Sofia »
a
poli
disce-
e
dormivano,
Svanascini
sorelle
Lettere
«
studio
di
o
del
al mio
ero
ancora
furono
di
lettura
fisica
dere
spen-
la campana
impiegavo quei ritaglidi tempo
libro
dovevo
ripetizione
d'ore
terialmente
ma-
famiglia Sva-
nella
chiamasse
collegio
; e,
ebbi
cui
meno
ore
libri.
legando
la
paio
un
parecchie
scolaretti
per
esitazione,giacche
senza
e
degno
attenzione.
In
pila
barone
casa
a
trovato
avevo
colonna
Luigi
che
D'
mio
gli
Padre
Isengard, cui
avanzi
aveva
riteneva
di
avuta
unn
dal
l'avesse
donata
strofinando
gatto;
buono
specchio
da
stesso
apparecchio
il
da
:
avrei
soltanto
ed
prestassero qualche ferro
nelle
lavorare
fra i
loro
primi
le
disastro
o
che
e
in
meschinis;
vandomi
gio-
rendo
ricor-
spesso
mi
dei
miei
avrebbero
e
permettessero
cominciai
e
molte
più
a
tende,
; s' in-
compaesani
tardi
pile
nette,
macchi-
altre
l'attenzione
attirarono
che
—
classificato
allora
mi
elettriche,quadri
Volta
quali i)resto
tanto
bensì
un
e
fisica,
elettroforo
botteghe,
diverse, galvanometri
—
di
una
un
macchine
fulminanti, pistole di
mi
egli
dovevo
gP indispensabili apparecchi
costruirmi
non
che
fabbri,falegnami, orefici,perchè
a
di
una
compresi
esame
un
del Babbo
tornio
del
e
vetro,
questo
anche
elettrica
macchina
di
esperienze. Io
Collegio possedeva
sima
Chiocca
canonico
forato, sciupando
e
tutto
fare
per
pelle di
una
con
potuto prepararmi qualche
subire
d'anno
fin
disco
con
tagliato
aveva
Leida,
dagherrotipo
un
elettrica
macchina
me
cugino
mostrato
a^veva
stesso
di vetro
il
Sarzana
a
di
bottiglia
ima
canna
una
signor Ooates
il
; presso
caricare
visto
avevo
mi
Volta
lo stesso
143
CAPELLINI
GIOVANNI
tieri
volen-
fra i matti
il
degli emigrati politici,
che, dopo
di
Novara,
in
buon
si
numero
erano
rifugiatialla Spezia.
I
primi
meritavo
di
che
essere
capirono
eh' io
incoraggiato,
per
lo
furono
meno
il
ca-
Itt4
SCIENZIATI
pitano
Ciceri
romano,
Eota
fui
loro
di
Como,
musicista
in
posto
scultore
Barba-Troyse
di
Bergamo
relazione
tutti
con
mezzo
; per
grati
emi-
gii
lombardi, toscani,romagnoli, marchigiani
e
qualche
assai
bene
fui
d'anno
fin
una
visita
ogni qual
di aver
e
in
pronto
ebbi
pubhlica beneficenza»,
in
di
anno
doveva
volta
premio
per
:
mi
di fisica ed
secondo
al
promosso
filosofia razionale
La
costruito
aver
l'esame
per
la quale questa
filosofia,
«
di
ero
graziosa esperienza. Così
nuova,
preparai
amici
apparecchio
nuovo
qualche
buoni
annunziare
loro
potevo
quei
di
onorato
regolarmente
volta
tutti
da
napoletani, e
essere
il Degeranda
opera
fatto
af-
me
per
inutile.
Il
professore di
nuovo
Sgorbini ;
fisica
ormai
ma
io
sperimentale,
naturale
in
badare
a
ciò
indubbiamente
avrei
più
era
con
me
Precisamente
pensiero
facile
era
di
le scienze
cosa
tevo
po-
di
pire
ca-
tive,
posibuono
suno
quelle discipline,nes-
ed
anche
lo
bini
Sgor-
indulgentissimo.
dopo
alla mia
;
ormai
contrariarmi
osava
storia
andava
prete
qualche
fatto,coltivando
nella
assorto
in iscuola
neppure
fortemente
amando
Luigi
chimica, nella
il buon
che
predicando. E, poiché
che,
tutto
era
nella
generale, e
filosofia fu don
ripenso
secolo, torno
mezzo
vocazione
a
tutte
per
le
le scienze
che
difficoltà,
col
rimentali
spe-
ebbi
a
tutti
proseguire,pur
avendo
non
cordare
ri-
caro
incoraggiarono
dimenticato
più
lanciati
furono
mi
che
m'
che
coloro
è
mi
poter riuscire,e
per
superare
145
CAPELLINI
GIOVANNI
i frizzi
da
volte
a
invidiosi,
impotenti e maligni.
E qui, prima di procedere oltre,aggiungerò
fisica
e
mio
sul
parole
due
storia
naturale
in
seguito
tardi,ebbe
da
scientifiche,
che
serviva
tornio
del
mio
per
la costruzione
dai
gabinetti
era
Padre
lina
di
era
mi
era
Una
—
Voi.
III.
il tornio
certe
famose,
in
stanza
da
gname,
fale-
la
per
renze
Fi-
tura
lega-
finestre,
di ricevimento
a
muro
con
presto impossessato
a
di
piazza comunale,
la
sala
copiai
e
due
con
seguito
che
banco
anche
serviva
che
Canale,
lavorare
macchine,
armadietto
gli apparecchi
Roux
v'era
giovai
piccolo
un
piccola
un
del
fisica di Pontremoli
pure
una
vi
esso
mi
tanto
finestra
divenute
quali guardava
costituiva
poiché
per
delle
di
libri.
delle
vicolo
ormai
di cui io mi
dei
dai
vato
colti-
piccola
cucina
; nella
quale
; v'
politicie
una
sopra
tabacco
da
scatole
fiore
a
tato
visi-
essere
che, fanciullo,avevo
Cavour
Corso
oggi
più
illustrazioni
uomini
prospiciente sul
cucina
della
di
onore
di
di Piemonte.
accennato
qualche
dirò
come
eminenti
grandi
Principi
Ho
F
gabinetto
e
che,
da
ammirato
ed
Eeali
laboratorio
mano
a
per
mano
e,
vetri,
dirvi
custoan10
146
SCIENZIATI
costruendo.
davo
di
Padre
mio
tempo
un
Attìgua
v'era
musica,
metri
quattro
di
parte
con
collocai
stento, già
i
di
fine
dell'astuccio
di
gabinetto
di
morte
Mio
Madre
Padre,
parenti
di
presto
gli
non
mi
fare
e
di
Madre
pensare
del
tenera
grafo
televolte
zione
commo-
codesto
di
mio
disperso dopo
potessi
la
fruire
(nella famiglia
non
a
mio
e,
modo
ne
troppo
aveva
di
sarei
mio.
suno
nes-
arrivassi
o
tisque
capisse
non
capire
stato
pellini
Ca-
prete,
un
quantunque
—
comodo
a
mi
eh' io
Padre
ch'io
fu
vi
oggi)
abatino
tornasse
mai
chinette
mac-
! Più
eh' io
l' illusione
pure
dichiarò
di
vorai
la-
ecclesiastico,proveniente
mia
da
si facesse
finem,
sperando
dal 1500
vestito
delle
Nobili,
visitatori
Portovenere
frate
quale
(18G9).
benefizio
qualche
un
dei
il
Oecchi
padre
fisica,andato
mia
da
0
vi
e
grande
con
entro
di
sfuggire lagrime
visto
dagli occhi
in
una
chimica
delicate
e
detto
del
segnali
a
né
bro
ingom-
ridussi
che,
o
procurarmi.
potuto
avevo
parti più
le
dai
libri
pochi
tre
fosse
di
e
quel bugigattolo,
testimone
di
fisica
colo
pic-
a
quanti sospiri,di quante aspirazioni fu
Di
ho
e, benché
più disparate, ne
anche
lezioni
superficie di
una
laboratorio
a
dato
sottoscala, ridotto
quadrati,
le
cose
anclie
aveva
un
camerino,
quella sala, dove
a
non
—
libero
Io, per
di
timore
147
CAPELLINI
GIOVANNI
reverenziale,e perchè intendeva
ad
il mio
ogni patto
Alla
metà
stava
per
avrei
«d
potuto
secolo
essere
lingua
so
che
italiana
!
prediletti
dalla
morta
la
ai
La
si
gii
dei
uno
Xicola
suoi
de' miei
volta
avrei
io
fare,
saputo
e
di
studii
uscito
nato
abbando-
rivolgermi
già
mio
sentito
ri-
i miei
accolta,
signor Montebruni,
foglio,mi
reso
studii
dei
conto
quali
disse
a
mi
che
che
Svanascini,il quale
Spezia
a
figli,
quattro
facevo
una
dei
recasse
occupavo.
gegnere
l'inche
temeva
nocumento
quali, come
quotidiana
il
sero
potes-
principalioppositori fosse
da
la
avrebbe
fu
non
al
proA^-
perduto
avesse
domanda
era
partenza
accennato,
e
comune,
Consiglio non
servire
fu
minori
quel
ai
una
libri,ripetitore
stentamente, doveva
restituendomi
la mia
di
ad
sussidio,giacche
un
fratelli
segretario del
che
anni,
di filosofia
una
Spezia,
chiedendo
piccoli guadagni.
Pare
17
latina,meccanico,
e
tentativo
famigliaviveva
il
ammesso
occuparmi
danno, quando
e
subito
potuto
di
primo
municipio,
vedere
corso
capisce che,
gora
crarmi
consa-
tonaca.
Il mio
mia
Si
ad
soli
a
il mio
avrei
cosa
di continuare
pur
XIX,
Abatino, legatore
di
di
era
chiai
all'insegnamento,nicdisperare dell'avvenire.
compiere
Università.
non
del
raggiungere
e
senza
sempre,
io
fine, che
scienza
alla
di
ho
già
ripetizione
148
di
SCIENZIATI
lingua
italiana
retribuzione
Io
di L.
la
latina,per
e
10
complessiva
mensili!
mi
scoraggiai
più che
; ma, frattanto,
di filosofìa razionale,continuai ad occuparmi
di fisica ed un
anche
di chimica, giovandomi
poco
dei principii
elementari di Chimica
minerale
di Francesco
Selmi,allora professore
nel Collegio Nazionale
di Torino, un
metto
voludella libreria del popolo italiano,
pubblicato
dai fratelli Pomba, nel 1850.
Un
ufficiale della marina
degliStati Uniti,
Edoardo
Barrett,da poco tempo sposo di una
bellissima signorina,la contessa Palmira
Arriaveva
brocchi,
preso alloggioin Spezia,in una
casetta storica,
che si trovava
ora
scomparsa,
bergo
Passano, in cui era l'Alpresso il palazzo Da
della Croce
di Malta.
Il Barrett, che
s' interessava
di storia naturale, si
un
poco
fece presentare a mio Padre,
il quale fra
le altre cose, si occupava
di tassidermia,
alcune
perchè gli preparasse
pelli di uccelli:
non
—
—
ebbe
di
a
così occasione
di vedere
e'intendemmo
fisica,
fare insieme
fare
vetta
subito
e
macchine
cominciammo
rali,
raccogliendomineescursioni,
piante ed animali.
una
gita al Monte
Napoleone aveva
forte,pensammo
guidare da
le mie
Avendo
deliberato
di
Castellana,sulla
cui
fatto incominciare
di abbreviare
un
vecchio
un
doci
via, facenche
barchettaiolo,
la
lòO
SCIENZIATI
carico
tarda
a
Castellana
di
fossili
dei quali in seguito trovai
fraliassici,
abbondanti
più
Col
di
{Corso
Beudant
cominciai
Mineralogia)
di
studii
elementare
predilezione
dedicarmi
Geologia
avviarmi
in
alla
e
ai miei
seguito
per
abbandonai
dopo,
tutto
altrove.
di
dirò
e
anni
quali ragioni, alcuni
Fisica, per
ad
in-
esemplari
conservati
meglio
e
seguenza
con-
per
Alla
avanzi
importanti
pure
averne
rabbuffi.
i meritati
raccolsi
senza
non
sera,
Geologia
la
e
alla
Paleontologia.
di
Prima
il famoso
finito
aver
razionale, avvenne
d' allora
fin
di
fare
farmi
ricordare, perchè
di
opportuno
una
condiscepolo,
caro
figliodi
modesto
un
sottile;poche
mi
in pace,
ricordo
e
più
che
agevole
pensarono
morte
cosa
che
non
di
in
che
uno
moriva
di
aver
Maestri
studente
fare
si
come
suo
cura
della
avuta
usava
egli
così presto
fin di vita
quanto
occhi
affidarmi
per
aveva
si dovesse
di mal
gli
amici
di
ne
Oriani,,
chiuder
agli
trascurata.
più
Baldovino
chiamare,
donare
si trovava
bronchite
qualche
fatto
da
di
raccomandarmi
per
salute
stesso,
la
pire
ca-
divisata
stato
muratore,
prima
ore
aveva
libro
qualche
per
sarebbe
non
poteva
avessi
che, quando
cosa,
si
credo
che
retrocedere.
Un
mia
fatto
un
di Filosofia
corso
e
per
poli
condiscel'Oriani
fare per
qualsiasi; ed
io^
avendo
di
accettato
al R. Provveditore
il
Oomparetti,
dicendo
che
avrebbe
aiutato
fu
si facesse
e
non
nella
giorni
tutto
setta
chie-
mi
fu bene
la
E
i
mio
Padre;
NELL'
POVERTÀ
ONORANDO
IL
E
DEI
UTIL
TUO
A
SOGNO
e
ORO
DEL
POTENTI
MENZOGNA
MERITO
PROVA
VOLGO
INERTI
di
Righetti
in
casa
di
il funerale
leggeva,
VERGOGNA
DIMOSTRIAMO
ESSER
si
della
l'aiuto
:
VIKTÙ
SIA
; don
preparativi, con
iscrizione
IN
la
paio
un
circostanza;
porta della chiesa
CHE
chiesa
tenacia
organizzato
escluso
altre, questa
dente,
stu-
s'intende,
in
capace,
per
fatti
Sulla
allora
nella
la
con
e
sentiva
non
Sgorbini,
disposizione.
l'ardore
furono
NOI
il funerale
pagando,
e,
l'iscrizione
parecchi,
quest' ultimo
fare
di
don
Righetti e
di
nostra
a
già
le
rifiuto,
abbastanza
altro
don
fratello
tutto
si fece.
tutto,
Giulio
deciso
un
fatto
che
pensò
quale
dettò
oppose
era
Sant'Antonio,
Con
mia
s'
dal
chiesa
indirizzai,anzi
Collegio.
si
di
quale
consigliodi
Col
m'
sporre
di-
e
agli studii,l'avvocato
permesso
del
offerte
raccogliere
funerale,
un
per
151
CAPELLINI
GIOVANNI
tra
152
SCIENZIATI
Provveditore,
Il R.
seriamente
l'ebbe
figliodi
insisteva
fatto
«
anche
pia
contassi
ripostai che
In
«
dirsi
«
deve
venire
Per
gola
invidiato
valeva
allora
bolognese,
«
Asinelli
oggi
su
di
della
;
essa
la
il
passa
onore
o
depresso
stesso
Sj)rugola,
e
voi fortunato
ben
può
; ma
non
per
nella
che
dire
della
torre
Sprugola più
muro
veva
scri-
1861,
nella
nato
all' ombra
nato
i numerosi
di Fisica
nell'estate
e
Storia
del
di cinta
visitatori
naturale
condusse
1851,
il canonico
Fisica
N'el
non
ciò
».
Sprudi
un
degli
esìste
e
dell'Arsenale
Marina.
E.
Tra
lo
ramente
since-
condusse
si
Spezzino, dirglinato
uno
»
più di
stato
essere
appoggiarsi ».
:
si fa molto
che
non
non
era,
egli godè
cavaliere.
Guidoni
egli
meco
e
Capellini,tuttoché
dire
sento
di
;
:
Io, monello,
prudenza
amici
che
che
hene, ma
com''
trionfi
Girolamo
Il
«
neppur
perfetto
da
a
del
vamo
ave-
dire
fece
me
a
;
soppo,
un
miei
dei
«
ad
era
povero,
apiìoggio».
suo
tornammo
seguito
sempre
sul
«
stato
sarelbe
troppo
vigiliadi farmi
alla
era
studente
uno
per
se
inquilino; epperò
modestissimo
che,
l' Oriani
male, perchè
a
suo
un
quella volta,
per
nel Seminario
del mio
gabinetto
1' abate
e
BattoUa,
fece
mi
scere
cono-
Luigi Marsili, professore
di Pontremoli
iemporaiieameiite, per
mezzo
dei
;
quasi
di
con-
signorMerani,
Oaimi
a
il
e
Spezia
e
andare
poiché
lettere
di
Padre
]Mio
durante
di
prof. Botto
le
di Fisica
macchine,
sue
poter ivi
i
e
mi
Torino,
i
intraprendere
di
guida
e
trovarmi
per
di
del
mattina
con
di
biano
barroccino
un
; ivi
proseguire
riva
destra
riva
sinistra
per
via
una
del
Magra
del
fiume
mulattiera, detta
delle
Santo
Stefano
pure
.giore
di
da
e
ad
due
dal
incaricato
Sicilie,
il Ducato
e, per
di
1851
timmo
par-
la strada
arrivammo
via rotabile
la
cessava
servirmi
pensione.
agosto
Buonviaggio,
quindi
vidimato
anche
13
stato
era
per
delle
del
ivi
modesta
una
Eegno
qualche
messa;
anche
rappresentare
la
Parma,
sua
regolare passaporto,
Console
Vice
musicisti, perchè
accompagnarmi,
di
Muniti
Pontremoli
dirigere una
volta, per
pensò
in
aveva
tra
conoscenza
altra
il
Il Marsili
bagni.
gabinetto
suo
delle
per
speravo
entrambi
universitarii.
corsi
di
il
riparare qualcuna
promise
dei
Pontremoli
a
vedere
per
vacanze,
Alessandro
conte
figlioGiuseppe,
stagione
la
offrì di
mi
unico
suo
per
il
anche
conobbi
notaio,
153
CAPELLINI
GIOVANNI
e
rozzabile
car-
ad
Al-
bisognava
mulattiera,risalendo
fino
vi
ad
era
AuUa:
un'altra
la
sulla
strada
Lame, che, partendo da
passando per Oaprigliola,arrivava
Aulla
quella
della
coloro
che
essendo
; ma,
riva
destra, non
muovevano
da
forse
era
pegferita
pre-
Spezia ; lo
154
SCIENZIATI
anni
fn, invece, quando, pochi
di
Modena
trasformò
la
Albiano
Da
ad
barroccino,
noi
e
AuUa,
tammo
segui-
trovammo
quale giungemmo
un
la
sera
Pontremoli.
a
Il bravo
canonico
Marsili
presso
l' ombrellaio
pensione
una
che
casa
del
si trova
Spezia
a
mio
ed
io mi
costruire, facendo
Marsili
sarai
».
del
mesi
della
piazza
giorni dopo,
circa
per
un
macchine
fatto
avevo
da
da
col
me
:
studio
Fer
a
e
tornare
l'
al-
magnetismo,
dell'elettro-
anzi
questo
buono
era
avendo
tutte
lo
maestro,
«
impegnato
dopo,
relativi
del 31 agosto trovai
diletto
L'augurio
esattezza,
nella
appunti
per
sera
firma
sua
sentii
di
Nobili
di
la
la
Eomiti,
trattenni
allora
quaderno
Astuccio
con
per
fatica.
un
pugno
diresse
esperienze, completando
fino
quanto
immensa
In
di
due
Padre,
prendendo note, disegnando
mese,
con
ci
all'angolosinistro
Vescovato;
tornò
mi
ad
asinelio
un
baule
piccolo
sul
ruotabile.
avemmo
piedi ; giunti
a
altro
AuUa
il
trasportare
per
strada
in
il Duca
dopo,
scritto
autenticato
con
e
questo
da quel momento
dal
Marsili,pochi
riprodotto,con
le macchinette
la
massima
deìV Astuccio
di
NoUli.
Poiché
Municipio,
a
studiare
non
avevo
e
poiché
Teologia
ottenuto
non
e
sapevo
peggio
il sussidio
del
rassegnarmi
ancora
ad
en-
di
Spezia, pensai
procurandomi così
a
Torino
la
dell'
Sarda-Velociferi
da
Faceva
ero
freddo
vestito
Con
mi
che
d'aiutarmi
maggiori
con
le
tempo
pazienza.
non
a
mi
mezzi
ad
di
lasciarmi
a
e
senza
riaccompagnarlo
essere
M'invitò
alcuno.
a
avrebbe
da
Spezia,
mise
pro-
gnare
guadasul
fessor
promi
non
occorrevano
raggiungere
mio
e
al
potuto;
quale
che
scoraggiai; ma
decidersi
sapeva
presentai
fondate
riuscito,ma
tutto, pur
mi
il
;
moltissimo.
trovar
per
Cappellina,
sarei
sconosciuto
me
gentilmente
meglio
la
Torino.
per
soffrii
lezioni, erano
che
Disposto
a
Marsili
speranze,
dissimulò
scopo,
e
accolse
come
Domenico
e
di
lettera
una
celeri/eri in
e
ferrata, con
allora
leggermente
prof. Botto,
le
fino
timmo
par-
vettura
con
proseguimmo
Arquata
un
strada
colla
corrispondenza
novembre
giorni fummo
Arquata,
per
Mio
alle 7 di sera,
novembre,
Genova
Impresa
quale
due
petizione
ri-
restare
per
il 4
e
Spezia; dopo
il 6
Genova;
da
i mezzi
accompagnarmi,
lasciammo
a
qualche
frequentare quella Università,
e
volle
Padre
candomi
sorte, re-
commendatizie,
trovare
potuto
in
tornato
la
ancora
lettere
con
avrei
quali
le
Sarzana,
tentare
Torino
a
per
di
Seminario
nel
trare
155
CAPELLINI
GIOVANNI
il mio
Padre
in Torino
con
seriamente
amorevolmente
dichiarandomi
non
chissimi
po-
dato
affia
che
156
SCIENZIATI
sarebbe
non
tornar
solo.
La
sorte
Disperarsi
mi
buona
che
in
col
città ; e,
di
il
tra
il contino
lezione
vitto
buona
Magra
il
della
in
grado
mi
quanto
tardai
presa
zione.
risolu-
sollecitamente
rispose
e
qualche
per
compenso,
senza
anni
il compagno
egli
III
Carlo
canonico
Fisica.
le
con
fui,più
che
il
indivisibile
Guardia
Duca
studente
del
e
pel
fiero
di
momento
più
a
liete speranze
l'avvenire.
due
Caimi,
provvedere
abbisognava
per
Per
di
aveva
palazzo. Accettai
suo
per
pensato
esitazione, e partii immediatamente,
essere
parmi
occu-
non
Verde,
Fisica,e offrendomi, per
alloggio nel
scusa
mi
avessi
se
e
lettera
Oaimi
Giuseppe, impegnandomi
di
e
germi
spin-
potuto
il conte
avvisarlo
quella mia
voleva
prof. Marsili, optai
informato
tenerlo
ebbi
la
anche
segnarsi
ras-
Spezia,
Padre
io, con
poiché
scrivergli,per
A
a
mio
avrei
Fisica
tornare
a
ed
Pontremoli
codesta
di
Tornato
seminario
di
detto
destino.
avversa.
inutile;occorreva
stato
ispirazione:
al
lasciato
evidentemente
era
sarebbe
al
una
lo avessi
sopravvissuto,se
di
di
del
del
Parma,
Marsili
giovane
Corpo
Teologia,
prof.
maestro,
io
di
S.
abatino,
assistente
per
le
l'amico
conte
A.
E.
lista,
natura-
onorario
lezioni
di
158
SCIENZIATI
bergo modestissimo,
insieme
i
con
OafiFè Ceppellini ; ivi ebbi
1' onore
il
quale
dal
presentato
conte,
che
dichiarare
brevemente
figlio.Esposi
presente;
nel
III
seguito
giocati;
dire
devo
di
sapere
Calmi
che
il Duca
che
Ella
di
gabbato, perchè
il
per
prese
chiede
H
con
Aiutante.
duca
del
in
tiri che
da
soggiunse :
ed
è amico
«
gli
rono
fu-
temere,
A
ospite
me
basta
del
conte
e
».
L'Ufficio
di
suo
scrisse sopra
suo
v'era
non
me
per
al
brutti
di
di
a
leggere, seppi
senza
e
affrettò
correntezza
e
firmare
ricatti
di
essergli
; il Duca
quanto
la carta
questa bonomia
Per
Carlo
passò
indi
di
chiedevo
quanto
tutto
al
sera
l'amico
senz'altro,vi
e,
si concede
lapis :
col
la
domanda
mia
tare
presen-
la
si
e
prof. Marsili
col
poter studiare
la
ospite
suo
ero
e
andammo
domanda,
mia
la
il Duca
veder
soldati,
passeggiata
la
fatto
quali aveva
cajìorale! Per
come
coi suoi
restare
per
restare
negli
Finito
il
per
Partiti
Stati
in
anno
a
parmensi
ricompensa
lezioni
ottenuto
e
tempo
per
del Corso
le
restò
Pontremoli
chiesto
avevo
preparare
oft'rìdi condurmi
vacanze
io
primo
prof. Marsili,
di
Polizia
di
Teologia,
dell'aiuto
di
mitato.
illi-
statogli
pre-
Fisica,mi
Firenze, approfittando delle
estive.
nei
primi giorni di agosto
del
1852,
13er circa
un
breve
abitava
distanza
Caselli,che
e
fui
gli
arrivo.
fummo
mese,
Marsili, che
da
già
Amici,
Cecchi
al
padre
meccanici,
qualche
del
Padre
della
e
Più
tardi
ma
Dal
mio
e, finché
rapporti ;
del
suoi
tornai
dell'anno
la
cominciato
gabinetto
metro,
vidi
cose
in
Amici
nel
1861,
parenti,
a
nella
e
una
pila
a
mio
morato.
inna-
rentino;
fio-
padre
Cecchi
carbone,
una
imparai
e
buonissimi
la
molte
durante
dotta
Pontremoli
apparecchi
del
da
rinnovai
noscenza
co-
lezze
gentii
primi
città.
nelle
dizioni
con-
largato
al-
avevo
scientifica
corrispondenza
nuovi
di
tale,
quella capi-
precedente; però
mia
tutti
a
diventar
di
di
telegrafo a segnali,che
un
zione
rela-
subito
sempre
soggiorno
novembre
strinsi
in
sentii
assai
fummo
Bologna
mio
cenzo
Vin-
inutilmente!
Cecchi
dai
a
parlare
volte
Vincenzo
in
ebbi
mi
chese
mar-
tutti cercando
sentito
più
sempre
con
il
ottonari,
con
avevo
visse,
e
soggiorno
quale
padre
del nostro
stesso
presentato
con
cosa;
tentai
pantelegrafo
suo
Caselli,conobbi
fui
di cui tanto
nel
il
a
l'abate
dimorava
quella casa
preparava
zio dei
uno
Ognissanti:
Borgo
Antinori; quindi
approfittare
quali
in
l'abate
Dopo
chiedendo
A
ospiti di
presentato, il giorno
con
mesi
159
CAPELLINI
GIOVANNI
;
Fisica, tra
e
1
avevo
veduto
un
galvano-
camera
lucida.
160
SCIENZIATI
Il
Oaimi
conte
giovane
ripreso
servizio
lezioni
di Fisica
erano
momento
non
Pel
mi
le
mente
ciaguida predice
pane
Lo
scendere
io
Ma
di
e,
come
è duro
di
aperto
rispettabile famiglia
patto
da
di
poter studiare
adoperò
conte
si
vicino
; ma,
quelle
a
alquante
avere
mi
poco,
ad
anche
quando
trovai
altri
esami
per
tutto
in
di
di
avendo
il
in
conte
che
quala
libertà,tanto
mio.
E
il
giovane
il piacere di avermi
che
concluso, an-
pareva
fine
parmi
occu-
precettore,
sfumarono.
speranze
di
prof. Monici
col
come
ore
via
innanzi.
modo
pregai
cotito
per
buona
collocamento
un
rare
dispe-
naturale,
Parma,
di trovarmi
scale.
volevo
aver
Storia
di
calle
l'altrui
non
corrispondenza
Università
Giuseppe
di
Oac-
sale
alto, tiravo
in
navano
tor-
:
di
per
mi
quali
tardi,una
o
idea
nelP
seriamente
della
e
guardando
sempre
anche
sa
trovar, presto
d' uscita
Fisso
come
'1 salir
e
renza,
e, in appa-
le
con
F esilio
arrivare;
volevo
le
assai
ma
di rado
sì
altrui
Lo
che
Alessandro
conte
parole
Dante
a
proverai
Tu
col
parassita; non
un
alla
risorse ;
avevo
fargli da segretario
per
come
capii
e
finite.
di restare
rincresceva
solamente
il Duca
presso
frattanto
aveva
Così, a
d'anno
Teologia.
e
mi
poco
parai
pre-
Durante
ivi
fissato
avevano
Barba
del
Il
durante
recò
la
di
Croce
in
stagione
della storia
di
le
tra
e
e
per
farne
per
Famiglia Beale,
Spezia,per trat-
dei
poche
di
mezzi,
bagni, e
prese
dei EE.
cipi,
Prin-
da
cose
Fisica
che
vedere,
netto,
giova-
un
appassionato
ma
di condurre
cultore
sé costruite
da
naturale, aveva
studiare, pensò
la
Famiglia
per
Eeale
Capellini.
casa
Mio
Padre,
Principi
avvisato
visitare
di
confuso
volta
la
e
Famiglia
il
del
desiderio
turbato, ricevè
mi
alla
nuovo
Eeale
e
fece scrivere
Spezia,ben
sarebbero
le
e
tornati
mie
E, infatti,il 31
—
Voi.
UT.
EE.
il
suo
prima
una
seguito
di
Eossi
Eoux
dei
vanni,
gabinetto del figlioGio-
luglio; ma, poiché io era
Pontremoli, così la visita fu breve
la fine
di
che
Malta.
le macchine
privo
a
occasioni
general Eossi,governatore
erano
da
dimora; Ciceri
che
la
saputo che,
vi
gliemigrati
con
loro
avvenne
alloggioalla
visitato
essere
naturalista
luglio 1853, si
tenervisi
mio
nome.
Frattanto
di
Spezia, il
le buone
giovane
il
conoscere
il 5
la
trascuravano
non
parlare
ad
relazione
in
erano
da
assenza
continuava
gabinetto
quanti
mia
la
161
CAPELLINI
GIOVANNI
a
collezioni
ancora
vedere
di
agosto 1853,
Storia
fui
io fossi
i EE.
le
a
il generale
e
che, quando
volentieri
verso
mie
cipi
Princhine
mac-
naturale.
avvisato
di
11
162
SCIENZIATI
il
dopo
poco
di
onorato
stato,per
di
tentassi
che
e
un'era
di
le dame
far
col
terminavo
nei
prof.
dal
il
Eeale
conte
di
Bogey
di
di
e
Priola
e
Umberto,
col
custodito
mi
; le
Alberto
Villamarina,
la
Amedeo,
l'abate
in
Natalia
Maria
i loro
ricordo
quel
Principesse
miglia
la Fa-
di
il
era
ne
tenenti
Eovere
Gian
e
Maria
Pallavicini
marchesa
contessa
caro
Della
Federigo
la
stato
era
generale Eossi, che
microscopio
il
scopio
micro-
un
Accompagnavano
dame:
due
zione
prepara-
Principi Umberto,
i EE.
Carlo
marchese
Pes
cola
pic-
vicegovernatori, allora
i
governatore,
colonnelli
una
Furono,
Marsili.
Pia.
Maria
e
più
qualche
gentilmente
mia
casa
Amedeo, Oddone,
Clotilde
modi
funzionare
vedere
che
Amici,
giorno, in
Principi,,
accompagnavano
microscopica, giovandomi
prestato
mia
elettro-magnetica,il telegrafo,
macchina
di
sarebbe
i EE.
ore,
io faceva
mentre
affabili,
e
li
alcune
s'intrattennero, per
il
me
per
commozione
la
che
i cavalieri
e
Eeale.
inutile
e
Genitori, coi quali
miei
dei
fu
nuova,
descrivere
volta,
Famiglia
indimenticabile
Quel giorno
principio
seconda
una
della
visita
una
modesto
il mio
mezzogiorno,
sarebbe
gabinetto
esperienza,perchè,
interessante
qualche
preparare
de
Pia
Foresta.
vollero
capelli,ed
dere
ve-
io
quel giorno
ho
tunato.
for-
La
piazza
povero
di
Piemonte
giovane
studioso
Visitatori
Augusti
mi
strinsero
la
più
mi
di
Savoia
di
Lui
; da
avvenire
fu il mio
s'interessò
antico
più
«
alcuni
Per
rimase
rivedere
intrattenermi
potermi
Fino
Fisica.
dare
tutto
di
mia
di
essere
stesso
generale
col
portunità
l'op-
Eossi
e
della
tenevo
il
e
di
sore
profes-
dell'opera
preparatore
per
le t?ue
generale Eossi, nella
efficacemente
chiesi
preparatore
in
versità
Uni-
mostrava
malcontento
di
progetti,
della
facendo
prof. Botto,
Assistente
Eeale
allo studio
poiché egli
e
dirsi
volte
ai miei
prof. Botto
era
coadiutore
come
più
il
andavo
non
lezioni,d'accordo
dallo
e,
quanto
Marsili
di
Famiglia
ebbi
il
Torino
apprezzare
la
interamente
con
suno
nes-
quanto
anche
dall'apriledel 1852, mi
corrispondenza
e
».
lui intorno
con
di
quel giorno,
io
ed
raggiarono
m'inco-
Protettore
per
giorni ancora
Spezia
alla
di
per
amico
gli
promisero
riguardava, compiacendosi
il mio
per
gabinetto,
mano,
mi
e
,
Umberto
tugurio,
il mio
lasciarono
mio
un
Eeggia. Quando
j)erseverare
del
interessarsi
presso
i
carabinieri
al mio
ripetutamente
a
visita
i EE.
e
;
popolo,
applaudire
e
in
in
cambiato
ore
vedere
d'onore
servizio
facevano
poche
di
di
gremita
era
novità
Principi
EE.
comunale
dalla
attirato
163
CAPELLINI
GIOVANNI
aiutato
di
essere
presso
ranza
spe-
anche
minato
no-
il prò-
164
SCIENZIATI
di Fisica
fessore
ricordo
Non
domanda;
bene
ma
fosse
come
è breve
anche
e
per
in Piemonte
nel
trascriverla.
Tralascierò
del
Determinazione;
esistendo
«
può
«
tobre
Nessuna
di
non
era
in
uè
quella
poteva
altre
di
della
un
era
università
Torino,
21
non
vSÌ
Ot-
così,e
fare
per
che
ma
altrimenti
non
si eccettua
quanto
bene.
e
alla
del
ciò
Torino
modesto
un
molto
tutto
il professore
di
aveva
lettera
una
palmo
un
Università
pannicelli caldi
mezzi,
con
se
italiane,
occorrergli per
m'incoraggiava;
aver
non
persuadere
Matteucci
ove
ricevetti
di
Torino,
assistente,né
; eppure
Pisa,
l'effetto dei
legge:
aspira
restai
Quasi contemporaneamente
che
si
!
Fisica
preparatore
lato
un
».
potendomi
avesse
è classificata:
dall'altra:
il ricorrente
di
qui
glio
del fo-
questa rubrica
alla domanda.
firma
non
naso,
di
domanda
domanda,
Sarà facile di capire che
di
la
degli Studii
Da
signor....
dal
Università
luogo
1853
Archivio
Storia
la
della
cui
nelP
far
mio
quanto inaspettata;
la mia
sotto
Gl'impieghi
«
la mia
la intestazione
inoltrato
foglio: Oggetto
«
Torino.
1853, ritengo opportuno
nel quale
ufficiale,
Bicorso
di
concepita
nel
conservo
fu sollecita per
risposta che
essa
Università
della
nota
nisteriale
mi-
prof. Bottoj
faceva
mi
; io sentivo
poter frequentare
bisogne
una
uni-;
10()
SCIENZIATI
lettera
Questa
poiché
nello
per
la
vi
non
stesso
posto
del
quella
a
a
Beale
domanda
per
mi
sarei
professor Marsili
di
al
di
non
avrei
direttamente
alle
al
signor
dalle
mia
mie
Quell'anno
cuparmi
oc-
stinato,
de-
ero
mio
direzione
benevolmente
anche
era
i
pretore
a
Porto
a
i
codici
di vita
e,
dal
e
Regaglia,
Firenze
con
delle
vandosi
tro-
la
ricerche
prof. Mantegazza,
divenne
mezzo
e
successo
antropologo.
collegialetrascorse
per
dati
affi-
Venere, quando,
Colombi, s'innamorò
aiutato
colta,
ac-
giovanetti
Ettore
.1869, esplorai
rapidamente,
Tobia
ad
il vivo
mia
la
fu
domanda
preistoriche 3,
abbandonò
bravo
rispettive famiglie.
cure,
ottobre
dei
moli,
Pontre-
col
Rettore
sotto
aver
causalmente
Grotta
di
ufficio,al quale
che, in seguito,essendo
nelF
della
e
continuato
così,nel 1853-54, tra
e
quella
piuttosto giovanetti provenienti
ma
Questa
ed
di
di Torino
trovato
ancora
nuovo
espressi
abatini,
infelice
mezzo,
Fisica.
Quanto
desiderio
suo
il seminario
per
il
Moncalieri
a
e, per
l' Università
scrissi
accettando
offerto,e
dell'esito
accettazione
ove
perdere,
il generale Eossi
Famiglia
mia
da
Pontremoli,
stato
era
riferita,
e^
sopra
tempo
tempo
informare
mia
giunse contemporaneamente
Ministro
era
mi
che
mi
del
Bertucci,potei procurarmi
per
me
giovanetto
alcune
belle
fossili
conchiglie
167
CAPELLINI
GIOVANNI
dei
dintorni
di
Oastellar-
(iiiato.
in
Vivendo
belle
di
e
mi
brutte,e
convinsi
vincolarmi
dovuto
Trovandomi
col
alla
del
vidi
collegio,ne
e
che
giammai
penultimo
1854, sempre
sacramento!
nevale
car-
degli amici
mezzo
per
avrei
le ferie di
Spezia, per
di
seppi
ne
esuli,Ciceri,Bianchi,Barba, Oicognani, conobbi
cari
due
Francesco
senesi,
Cerretani,
emigrati
pure
rive
sulle
del
Bernardi
da
e
alloggioin
Golfo, aspettando
di
Croce
Malta
Enrichetta
essendo
nel
villino
un
aveva
e
Martini
e
rimasto
la bellissima
Collegio Tolomei.
della
Storia
in
Bologna,
la
guida
zana.
si
del
sé
il
celebre
Trovandosi
Spezia
e
ci
Castellana
ammoniti
nioli
e
ed
altri
il Bernardi
-lotizie sul carbone
appunti
nostra
di
mi
per
condussi
di
marzo
me
Pontre-
a
fornirgli
Borgotaro
Galvanoplastica,e
nel
sulla
raccogliere con
raccomandava
corrispondenza
di Sar-
cominciato
fossili. Tornando
fossile di
sotto
ci incontrammo
seguito,lo
Coregna
a
studiato
botanica
aveva
raccogliere conchiglie,e così
; in
simo
amantis-
era
Bertoloni
a
conoscemmo
consorte
figlioGiuseppe,
di
Antonio
in
la
avendo
occupato
era
aveva
figliaGiulia,
Il Bernardi
naturale,
l' indulgenza
all'Albergo
annesso
Siena
in
Bernardi
con
fugiati
ri-
tempo
poco
granducale.Francesco
preso
Piero
e
e
alcuni
così cominciò
1854.
la
168
SCIENZIATI
Con
lettera
esemplari
e
di
da
lo
che
di
mezzo
Vernazza
Sigillina
di farne
cenno
a
conosciuto
egli aveva
occasione
Bertoloni,in
di Giaredo
Eocca
a
poco
interessavo
Guidoni,
cuni
al-
accompagnavo
diaspro degli Stretti
di
questa,
Girolamo
a
marzo
lignitescoperta
e, per
per
del 15
di
gita
una
delle
signor Piccaroli,ricevitore
col
Dogane.
Il Prof.
Marsili,che, nel 1832, aveva
il celebre
dintorni
di
mandare
all'amico
Bernardi,
già citata,in
degliStretti
il mio
come
lettere
mia
di
diaspri
opinione
serpentinose
schema
col
di
loro
mi
di
e
di avermi
per
suo
tera
let-
cenno
del
spro
dia-
considerare
geologica.In
re
della esatta
ed
zione
posi-
esprimendo
sulle
e
la
rocce
anche
uno
di
considerarlo
ricordo, e
il
una
Burro
termina
w
quale
da
parte
amico
lettera
sua
la
i minerali
«
mio
come
è
da
lasciare
1854, con
ricevuto
spedito
fatti veramente
erano
scriveva
maggio
aver
mia
origine
si
in data
di
quella
i miei
geologica. ISTell'aprile
Interessante
del 5
da
e
quei dintorni, univo
affezionato.
e
de
Giaredo
Bernardi
amichevoli, e
l'etichetta
di
sulla
di sezione
rapporti
rocce
Giaredo, si può
scritto
primo
e
facevasi
cui
successive,trattando
dei
eccellenti
raccogliere minerali
per
nei
gita
sua
forniva
mi
Pontremoli,
indicazioni
nella
Repetti
pagnato
accom-
mi
nunzia
an-
inviati
me
Oonchiologia
così:
«
Il
»
signor
Guidoni
«
ti dà
qui presente
'"
istigato da
^^
scere
«
mio
così
e
me,
buona
questa
dotta
Xello
Il tuo
col
Quivi presente
di
pregarla
«
Parmense
«
Salze
«
non
«
compiacesse
"
contratta
qualche
del
roccia
di
l'amicizia
mie
buone
lettera
del
Guidoni
ho
avremo
Vernazza.
prima
questa
rispettato esattamente
l'ortografia.
la
Verso
scoppiò
fine
il cholera
vociferare
prevedere
luglio 1854, in
del
quasi
e
di cordoni
che
non
mi
rimpatriare, qualora
partenza
fino
mi
e
fu
si cominciò
sarebbe
stato
avessi
ritardato
alla chiusura
lasciò
subito
Genova
sicché potevo
sanitarii,
Eettore, comprendendo
agosto
di
si
».
di
ragioni,
Se
:
caratteri
Guidoni
acque
Genova,
località
la
Geologica
G.
di
a
Stato
Gropoli
Sales
:
sarei
sorgenti di
le
i suoi
unirvi
Per
^uche
il Guidoni
Bernardi
visitata
mai
avendo
».
signor
Brignole
march.
amico
aff.mo
Bernardi
si trovano
ove
•
Il
cono-
Addio,
persona.
foglio scriveva
stesso
«
di
a
caro.
«
a
commissione,
una
comincerai
tu
e
«
«
169
CAPELLINI
GIOVANNI
partire
dell'anno
la
nei
grave
possibile
la
mia
scolastico.
mia
zione,
situa-
primi giorni
di
tre giorni
grande ventura, i)oichè,
170
SCIENZIATI
che
dopo
perdetti il Babbo
dopo
di
un
lo sposo
ricuperare
la
salute
e
sorreggere
la
sua
Il
cuore
dire
a
portò
morbo
ad
nella
fatti
alcuni
Nel
il fiero
soltanto
ragione
e
casa,
pozzi più
via
trovava
far
per
amicizia
nelle
qualche
casa
di fianco
acqua
alla
casa
spesso
capisce
avute
un
scavati
come
potesse
S.
casa
il Corso
e
fino
alle
si
e
Giovanni;
da
mura
od
mente
vera-
acqua
Capellini,passava
Biassa
stagnola
Ca-
particolare
Cavour,
canale
un
ritenersi
infetta,perchè, lungo
da
march.
Dante,
beveva
puzzolente
dèi
pozzi pubblici
e
oggi è
Uno
del
pozzo
nessuno
Ove
pozzi
Via
S. Martino
di
acqua
maniere.
stalla; due
aveva
potabile.
da
detta
ora
piazze
cisterna; ma
aveva
quello
era
una
presso
si
mille
accreditati
nella
erano
in
inquinata
si
non
si traeva
tutta
piccola profondità,e
essere
di
che
di
prove
1854, in Spezia,
fonti;ma
sane
una
le
tenga
m'intrat-
quel frangente.
in
a
famiglia.
rendere
mia
lottare
dirigere
accennerò
particolari,
per
note
a
perchè
Spezia;
nella
buona
a
desolazione
dell'apparizione sua
meritamente
tornare
e
regge,
della
nitori,
Ge-
quasi agonizzante,
sventurata
mi
non
la mia
adorato, ebbe
per
a
cari
quasi improvvisamente
mese,
stata
essere
perdeva
mentre
carissimo
più
e, per
Mamma,
i miei
riabbracciato
avevo
il
a
suo
stantemente
co-
corso,
per-
marina,
in
sboccavano
esso
che
lo
eppure
dell'acqua del
grande
uso, per
malattia
si
situate
città
da
L' acqua
del
Porta
adoperata
;
e
bacillo,
furono
si
mia
Madre
fulminea
fu
vinto.
La
mattina
diffuse
che
la
amici
in
un
di
a
lo
un
baleno
e,
fosse
malattia
avessi
bravo
amico
di
mio
Padre
già
come
povero
Babbo
triste
notizia
poiché
si riteneva
del
buon
creduto
capace.
cappuccino
padre,
e
Francesco
ed
cino
vi-
Bernardi
si trascinò
atterrito,
offrirmi
per
mio
il terribile
Monti, che, spontaneamente,
Siena, che, sebbene
mia,
alcun
senza
che,
la
piazza
mente
parzial-
poi
e
eccezione
prestare l'opera sua,
casa
la
contagiosa, parenti
ad
scomparvero,
lungo
essere
rapidità,il mio
agosto
traversava
at-
S. Francesco.
entrò
10
la
tutte
case,
correva
mia,
casa
dapprima
del
Baldassare
volle
piazza,che
vi
certo
essa
che
di
ad
in
parizione
l'ap-
per
più
colpiti sì gravemente
con
dissi,
ne
con
oggetti, e
attraversava
anche
tutti
in
che
continuava
Municipio
da
neppure
Porta
a
che
di
case
strada;
si notasse
l'altro
Biassa
del canale
sospetto
cessò
detto
e
della
sorta
manifestata
la
mura
ogni
il canale
delle
si faceva
canale
non
lavelli
i condotti
cholera, benché
era
lungo
e
lavare
abitudine
del
le
fogne, i
le
flancheggiavano
la cattiva
171
CAPELLINI
GIOVANNI
di
aiutarmi
L'abate
fino
in quanto
BattoUa
e
(padre Giuseppe) già
vennero,
in
seguito, più
172
SCIENZIATI
volte
confortare
per
Mamma,
volte,
e
mio
morto
Appena
che
dichiararmi
morto
il
libero
di
fare
da
Eingraziai,e
vincolo
bandita
e
alcuna,
potè
di
mia
potermi
Era
recare
allora
di
a
sindaco
intelligente marchese
l)0ichèdopo
Famiglia
Beale
la
perdita
tura
imma-
capo.
della
e,
guarita,
famiglia,tornai
essi
con
trattando,
l'avvenire,fui incoraggiato
per
nuovamente
tentar
suo
emigrati
disegni
ai
famiglia,i cui bisogni
occuparsi
amici
riamente
se-
tutto
Madre, completamente
nuovo
vecchi
dei miei
del
inaspettata
Appena
ogni
riescire,in guisa
più gravi, per
fatti
e
dedicarmi
di
modo
alla mia
di peso
erano
per
me
per
cessato
quel momento,
più geniali,senza
studii
miei
a
affatto
ogni soggezione, pensai
trovar
a
coi
farmi
conveniente.
più
si
a
che, essendo
e
creduto
avrei
quanto
che
se, per
ritenermi
dovevo
io
Babbo,
a
pensato
ecclesiastica
la carriera
percorrere
chiamò
mai
aveva
non
Madre,
dubitava, essa,
mi
quasi afona,
diventata
era
assorto
mia
presso
si
fortemente
della cui sorte
grato.
Padre, mentre,
pensieri gravissimi,stavo
in
vera
po-
ripensato più
lio
pure
sinceramente
animo
con
loro
a
la mia
incoraggiare
e
studiare
della
in
sussidio,
un
università.
una
S^pezia il
Giuseppe
l'avvenimento
pareva
ottenere
della
che, anche
ed
buono
Nobili
De
visita
in
e,
della
Municipio,
174
SCIENZIATI
Scienze
mi
in
metteva
il
di
potermi
quale, sapendo
recare
offriva
la
Pietro
modo
assistenza
sua
Paolo
e
Scienze
un
naturali,
quella dei professori
e
Savi
e
a
mettere
m'incoraggiava
mio
intraprendere
di
studii
di
neghini,
Me-
desideravo
quanto
Pisa, per
a
Toscana,
prof. G.
col
corrispondenza
regolare
€orso
mi
in
naturali;il Castelli,tornato
in
ogni miglior
ad
il
effetto
disegno.
XelF
del
estate
in
fondata
bandito
Società
la
1855,
nel
Spezia
di
apparecchi
scarsissimi
di
ed
di
avendo
1835,
strie,
Indu-
e
concorrervi, presentando
costruiti
Fisica
da
alcuni
saggi
che
giamento,
incorag-
di Arti
pubblica Esposizione
pensai
d'
me
avevano
parecchi
di
mezzi
con
vanoplas
fotografiae galattirato
pure
dotti
gli
cultori
zione
l'atten-
delle
Scienze
naturali.
Essendomi
r
grado, il 26 agosto, nel
Sottoprefetto De
la
tenue
somma
e
e
perchè
di Meiìibro
il relativo
società
di alcuni
della
che,
in
Teatro
Ferrari
il
carissimo, perchè
serie
Società
data
Il
nome
civico,il presidente
mi
primo
mesi
rimetteva
di
che
servo
con-
lunga
una
precedente quello
dei Naturalisti
25
di
premio
diploma,
novembre
eleggeva corrispondente, su
H.
il
aggiudicato
stato
proposta
di
Halle,
1855,
del
mi
lebre
ce-
Burmeister.
e
i lavori
del
grande zoologo
prus-
GIOVANNI
siano
di
che
da
Storia
ultimo
naturale
fu
Direttore
Buenos
a
noti, perchè
indirettamente,
sul
mio
Spezia,
ricchezze
salito
Lazzaro
venendo
alla
Halle
dopo
le
immortali
di
la
ai
saggi
il
di
al
musei
Burmeister
giovane
quei
di
fossili per
di
richiese
.anzitutto
di
tanti
imporPisa ;
e
domandargli
alcuni
di Halle.
lettere
Teresa
essere
da
di ricercare
la Università
marchesa
leontologi
pa-
Golfo
fornito
quel professore portava
la
del
Torino, Parma
e
di
scoperte
fu raccomandato
naturalista
per
Burmeister,
Università
alla
ma
aveva
di
zioni
osserva-
primo viaggio
dintorni
ne
sue
occuparsi particolarmente
notizia
nei
già
che
;
che
le
per
Il
suo
un
colo
se-
Golfo
studio, il
fama
Spezia,dopo
Nel
Europa
gran
entomologia
giovane
di
Spallanzani.
arrivata
era
in
in
fatte
ed
far
a
influenza
scientifico.
zoologo
Brasile, intendeva
di
un
bastanza
ab-
sono
grande
ragioni
naturali
di
al
Museo
trattenga
avuto
vi fu
non
visitasse,per
della
ha
avviamento
primo
XIX
non
Ayres
mi
io
del
questo personaggio,che, direttamente
conoscere
e
175
CAPELLINI
ché
Poi-
datizie
commen-
Doria, egli
in
messo
le
zione
rela-
col
Capellini,scopritore di fossili molto
Giacomo
interessanti;ed il marchese
Doria,
appena
Scienze
quindicenne, appassionatissimo
naturali
e
la
e
in
ispecial modo
botanica, che
più
per
volte
per
la
era
le
tomologia
enve-
176
SCIENZIATI
nuto
a
mia
casa
lietissimo
fu
sidermica,
di farmi
tas-
che
la
conoscere
prof. Burmeister.
al
Con
quell'illustrescienziato
indivisibili
amici
alla
trattenne
a
collezione
donò
mi
un
il Golfo
costruito
gli aveva
viaggio
Così
Giacomino
Il
me
si
per
per
presto
mi
me
considerò
il
primo
aiutato
Spezia,
relazione
coi
quali
detto, parlando
sua
oltre
Avendo
sua
madre,
entrato
studii
Francesco
del
Tra
anche
grati
gliemiin
chevole
amie
Bernardi,
di
vi
era
tonio
An-
opportunità
famiglia, venuta
la
casa
di Fisica
cholera,
avuto
per
di
influito
ero
i miei
per
cui
alla
intimo
deliberazione.
naturale,
presentarmi
marchesa
materialmente.
avere
Storia
Mordini.
la
mia
Ferrari,che già molto
certamente
utilissima
tello,
fra-
un
della
che
anche
il buon
come
il momento
interessato, essendo
deve
da
Schiek
Doria:
casa
Pisa,m'informò
avrebbe
quella
ho
di Halle
espressamente
aperta
per
era
in
il museo
;
cola
pic-
una
che
Sottoprefetto De
Doria
per
mi
seco
microscopio
e, avvicinandosi
madre
Doria
al Brasile.
fu
partenza
si
escursioni
nostre
portò
di fossili per
buon
che
Giacomo
compagno
egli lasciò
quando
nelle
e
presto fummo
il tempo
tutto
per
Spezia,
avemmo
spesso
e
dell' incarico
gli afiBdava
madre
marchesa
qualche preparazione
per
gentile e
colta
a
di
tarlo,
visi-
signora
ebbi
Marianna,
l'assicurazione
per
di
vivo
procurarmi qualclie
per
da
Fisica, tanto
177
CAPELLINI
GIOVANNI
i miei
accrescere
Pisa
soggiornare in
durante
ressamento,
inte-
lezione
scarsi
di
mezzi
gli studii
uni-
versitarii.
Con
affidamenti
questi
giornidel
cortesia
della
partire
Pisa, nei primi
novembre, e, frattanto,approfittando
disponeva
mi
a
di
dell'
bella
nuova
e
pensai
abito
d'indossare
Ciceri,Oicognani
di
Fornito
che
con
Modena
e
rocce
e
a
da
geologico in
Eoux
—
Voi.
in
mento
mo-
gilia
vi-
mia
casa
Lodovico
la
Oaldesi,
Doria.
diligenza
mi
Berto-
piccolo bagaglio
quelli di
e
la
doganieri
via Santa
III.
il
Sicché, la
fossili furono
dai
Pisa
giunto
nuovo.
con
il mio
visitate
una
regolare passaporto, dopo
un
giorni di viaggio
lani,dopo
ligustico.
mare
anche
Giacomo
e
scere
accre-
per
cominciare
svestisione;padrini
solenne
casse
del
partenza, si fece
della
due
fosse
sua
alghe del Golfo,
N^otaris,Savi e Ber-
dovevo
Spezia,
la
di
rispettivecollezioni
Lasciando
vita
raccolta
gran
sotto
esemplari importanti
tolsero
le
dovico
emigrato, Lo-
botanico, spesi una
seguito De
in
quale
toloni
amico
ottobre, preparando,
direzione,una
dalla
per
altro
un
Caldesi,valente
parte
liete speranze
con
e
diressi
Maria.
Stato
arrivai
subito
Il
le
mente
scrupolosa-
dello
Toscana,
e
al
di
cemente
feliMuseo
prof.Meneghini
12
178
SCIENZIATI
mi
accolse
Aglio
un
da
ai
molte
premure
di
indugi,propose
e
avrei
fu nella
piazzetta
Per
piano
4"
più
In
di
quella
di
rocce,
che
camera,
mio
il
beata
Vita
solamente
intere
di
pana
cam-
camera
biliata
mo-
spendere
presto
fu
volte
visitato
dalla
curiosità
il
silmente
men-
ripiena
Carlo
giornate
per
le
po'
un
lezioni
e
di
il
i due
e
Enrico
Strozzi.
! Studiare,studiare,studiare
prendere
menti
stru-
di vedere
Mossotti, Matteucci,
il march.
di
ricercato
e
prof.Meneghini
prof. Carina,
per
;
a
casa
riposo ;
le
gabinetto
Geologia.
Trovato
il
mossi
Oltre
nido.
Savi, ricorderò
Mayer,
nella
fossili,di conchiglie viventi, di
personaggi,
quel
camera,
paoli!
diversi,fui più
da
vasta
dovevo
dieci
pensava
della
torre
una
non
ove
Margherita,
alla
appoggiata
universitaria.
al
di Santa
a
frapporre
discreta
una
dati
erano
alloggio
un
accompagnarmi
trovare
potuto
è
che
casa
si
presentò
prof. Pietro, senza
Il
mercato.
che
trovarmi
per
mi
e
professori 8avi, che già
subito
buon
atteso
lungo tempo
ricevuto
avrebbe
che
altrimenti
non
universitario;di questo
corso
prof. Meneghini,
il
dato,
museo
inscriversi
occorreva
l'alloggio,
compenso
come
quanto
d'accordo
col
occorreva
prof.Paolo
il
ebbe
cura
quale, dopo
per
per
Savi
fossili
pagare
e
col
per
ciale
spe-
avermi
avuti
la
pel
tassa,
prof. Mat-
teucci,mi accompagnò
a
nome
colleghi, dichiarò
di
dare
dei
€
al
fausto
quanto
giuste
burocratiche
"lelle
quali ormai
"lelle scuole.
non
mestiere:
devono
nella
tra
essere
stessa
i
ove
di
avere
guisa
il
al 2° anno,
a
per
prof. Meneghini
fare
mediocrità,
parte
passione,
per
ideale, ma
dottori
e
per
i dottori
e
dotti
valorosi,
arriva
una
con
sembrano
maggior
ammette
non
comune,
me
chiunque
debba
assistito
la
alto
egualmente
che
non
delle
tutti
essere
tutti
fu
difhcili,
a
studia, non
qualche
professore
Inscritto
punto
si
Oggi
talvolta
perfetta regola
rigurgitano
si
professori,
dopo
in
vantaggio
bisogna
chiamare
pure
quasi indispensabili,per
e
solo
a
culto
per
che
disposizioni,che
quasi
ho
volte
regolamenti
i
giovani d'ingegno
fatte
dicavano
giu-
mi
Più
che
nefasto
si trovano
non
che
coloro
eccezioni,
sacrificare
quali
a
con
sentissi
mi
benevolenza.
sia
permettano
sarebbero
onore
Ricordo
come
e
sua
inscritto
essere
fatto.
giorno
tanta
con
pensato
così fu
di fare
di
anno
che, sull'attestazione
e
anno,
impegnato
i
primo
al
avevo
non
l'ammissione
predetti colleghi,potevo
orgoglio quel
non
che
per
relativi
naturali, ma
secondo
non
esami
gli
quelli
neppure
Scienze
Sapienza; ivi,anche
alla
dei
bisogno
€
179
CAPELLINI
GIOVANNI
a
che,
farsi
anche
graduatoria.
ogni ritagliodi tempo,
lezioni
il
che
gabinetto
mi
aveva
trovavo
non
di
Geologia,
presentato
180
SCIENZIATI
ai
giovani dottori,che
mi
considerassero,non
da
Tornata
avessi
avuto
E,
già
allo
di
già
famiglia, che
volli
non
n' ebbi
però ogni
si
sorta
Governo
di
sorvegliare
che
recarsi
a
avrebbe
potuto
impedito
con
codesto
persone
d'
;
frequenti doni,
che
il Ee
di
sospette
lizia
poneghini,
Me-
il permesso
autunnali,
pericolo
—
di
il Buon
passi, il prof.
senza
ogni
retribuzione
il direttore
le ferie
viaggio
quella
con
di S. M.
ottenere
per
—
e
avvertito
i miei
neghini.
Me-
poco.
suddito
doveva
Padova
di
non
incaricato
aveva
dide
splen-
prof.
gentilezze
di utili
stato
ero
di
graditissimo;ma,
parlasse
allora
ero
ed
studii
dalle
fisica del
di
potei così risparmiare
Sardegna
qualche
iniziarsi
indebitato
colmava
pure
Oardosi, che,
profitto
riesci
mi
tanto
mi
sorta,
Poiché
di
Elisa
con
utili
poter disporre.
m'incaricò
Geografia
L' incarico
sentendomi
da
tempo
la
ghini
Mene-
Fisica,se
Scienze, attratta
delle
studio
di
prof.
letteratura, desiderava
lezioni
e
lezione
coltivato
di
e
per
nipotina
sua
avendo
lingue
procurarmi
ancora
alla
lezione
Savi,
cominciare,
per
famiglia Mordini,
col
qualche
e
conoscenze
la
gareggiò
fratelli
coi
e
tosto
piut-
amico.
Barga
Marianna
signora
studente,ma
come
ed
collega
come
assistevano, affinchè
lo
mettermi
di
di
di
non
vedersi
in rapporto
liberalismo.
La
182
SCIENZIATI
prima conferenza, oltre
mia
Alla
prof. Mossotti
il
assisteva
mia
la
trepidazione
dovendo
di
bontà
nei
modi,
acuto
e
era
di
grande
in
fusione,
con-
presenza
fui convinto
Presto
così
quell'uomo
plice
sem-
terrestre, quanto
del
meccanica
nella
profondo
ginare
imma-
dire
non
Fisica
così poco
e
Mamma,
facile
per
di
della Scienza.
quel colosso
della
parlare
è
ed
la
cielo.
lezioni
Due
quanto
in
abbisognarmi
Baldassarre
Avanzini
spiritoso fondatore
lo
poi
da
Fanfulla
3,20 mensili,per
L.
appena
di
latino,mi
così per
Sistematomi
la
finanza,
di
ancora
promisi
quelle
di
anche
vitto
potuto
poter
Per
le
dalla
in
quel
Cesare
museo
sul
di
col
e
fui
parte
e
quanto
tentare
e
più
fare
invitato
IsTatale,
col
anche
;
divertimenti,di
libri
Mazzi,
per
occupate
erano
Isabella
marchesa
D'Ancona,
giorno
altri
comprar
vacanze
quanto
lasciarmi
non
risparmiare
per
petizione
ri-
anche
essere
studii
notte
da
dal
di
del
ore
della
stesso
me
avuto
quotidiana
una
gli
teatro, né
mai,
né
a
le
tutte
nale
gior-
ricompensato.
generosamente
troppo
del
avevo
parve
fu
che
direttore
e
poiché
e,
—
1850-1851
nel
—
ciascuna
assicurarono
poteva
ancora
Spezia
5,60 circa, mi
L.
paoli, ossia
dieci
retribuite
settimanali
avrei
sioni.
escura
renze
Fi-
Oldoini, studiai
Pecchioli, con
a
Pontassieve,
fare la
per
personale
Strozzi
Carlo
contributo.
tenue
la
fossili,alla
di
facendo
del
conoscenza
ammirare
e
183
CAPELLINI
GIOVANNI
le
Spesi
io
di
dintorni
marittima, ospitato e guidato
studente
fino
Bartolini
Augusto
in
Montecatini
a
dal
Per
le
di
vacanze
Bernardi,
alla
Coroncina,
d'Arbia
Il
io continuassi
ad
ad
e
dalle
fortunate
e
del
avrebbe
occuparmi
mi
essa
ormai
ma
a
Siena,
e,
cesco
Fran-
amico
escursioni
diavoli
in
Val
desiderato
che
Fisica
mentale
speri-
di
applicassi particolarmente;
attratto
ero
mie
il mio
ospitato
Montagnola.
Matteucci
prof.
dal
Sloane.
utili
dei
spinsi
visitando
e
P antico
parecchie
giovane
guidato
fui
Pasqua,
Palazzo
al
Cecina,
signor
con
feci
nella
e
e
dal
lui mi
con
di rame,
essa,
prof. Campani
col
troppo fortemente
investigazionipaleontologiche,
di
centro
operositàfu
il gabinetto
prof. Meneghini.
Il sussidio
essere
del
durava
il
un
giugno
Municipio
mi
anno,
altro, chiedendo
per
il
Spezia
quinquennio;
un
primo
di
il corso
triennio;ma
un
per
naturali
in
di
vale
carne-
lina
Castel-
di
Schneider
ing. Augusto
proprietario
di
Val
miniera
quella importante
direttore
e
lezione
col-
recavo
pure
vacanze
nei
escursioni
già ricca
sua
quale
marchese
corso
che
di Scienze
avendo
proposi
di
fare
stavo
doveva
di
un
sparmiato
ri-
miarne
risparesame
compiendo,
184
SCIENZIATI
ed
un
in
esame
novembre
Superato
chiesi
subito
licenza
di
nel
domanda
essere
fare
del
imparato
Spada,
da
nei
Monti
mi
tanto
parve
al
annunzio
di
cosidetto
allora
bivalvi,
coii
Leda,
da
ficassero
signi-
cosa
e
Bactryl-
segnalati da
descritti
e
nuovo
do]30 qualche
Hoffman
insieme
Heer
Voralberg. Quella scoperta
importante
che
prof. Meneghini
mi
giorni,a Capo
Terreno
sioni
escur-
i famosi
erano
conte
genere
fossero
cosa
stati
nel
al
solamente
nel settembre
e
era
riferivo
fossili
Alpi Apuane
quellitrovati
dal
come
Panigagiia,
di
seno
cronologico
che,
già erano
lium, che
I^el
rocce
tagliate,
Pezzino, scoprii un
potei imparare
Quei
con
del
di
altri,facendo
da
e
orizzonte
fossili
ben
sioni
escur-
proposi
collezione
prof. Orsini,
parte subito
certi
nelle
dal
Pisani.
il forte
in
anno,
mia
inscritto
mi
innanzi, e
Golfo,
Pierucci
importante
e
di
dovetti
e
Spezia, ripresi le
a
l'estate
avevo
che
la
ma
;
regolarmente
sistematica
una
dintorni
presso
esame,
quello
a
favorevole
esito
tornato
interrotte
dei
primo
nomizzare.
eco-
corso.
Appena
di
il
ammesso
restare
a
da
anno
seguente
ebbe
non
terzo
lode
con
novembre
rassegnarmi
al
lìer V
del
subito
al
e
fissai,
per
Corvo
per
Verrucano.
località appena
ricordata
diedi
ne
dott.
stelli,
Ca-
dicina
quin-
una
studiare
Capo
da
il
Corvo
qualche
vi
geolouo;
soltanto
era
Avendo
dell' antico
del
che
saputo
proprietaridi
erano
una
cugino
Chiocca
stanza.
Dal
vecchio
qualche
da
cibo
il
del
mezzo
mi
un
facevo
parare
pre-
che
curavo
pro-
mi
ripieìio
sacco
abilissimo
Chiocca,
cugino
essermi
volle
fu
il letto
i resti
clie Dante
provviste
con
la Batteria.
potervi prendere
pescatore
Sarzana;
paglia ;
di
zione
sta-
una
presso
Ilario, per
ottenni
ciatore,
cac-
interessandosi
compagno,
alquanto delle mie ricerche,e così qualche
la
cena
visita
e
fu
non
Fossati
offrir loro
di
Carico
al
Ijer
rocce
l'apertura
di
intento
secondo
anno,
gli
console
particolarmente
studente
tornai
capisce
nel
in
lini,
Spagno-
Livorno,
Carlo
Cappellini
a
me
Gloag,
dottore
e
vavo
tro-
piccola
qualche
Alessandro
mio
non
uno,
medicina, poi
Alfredo
si
e
riescire
ancora
affezionato,e
di
puntualmente
per
sardo
nati
desti-
importanti
per
amici
difficoltà
sfamarsi.
Università,
neppure
con
tìgliodel
con
fossili
la
Doria
gran
da
cosa
risparmiarne
passeggiata
Giacomo
ebbi
volta
ebbi
sera,
amici
ma
Pisa,
della
più tempo
Puledro
e
di
che, in quel
;
qualche
museo
Una
magro.
inaspettata degli
Agostino
per
di
scatori,
pe-
di Sarzana
è fama
ove
frate
con
e
detta
casuccia
monastero,
s'incontrasse
Magra,
i canonici
una
da
capanna
alla estremità
doganieri
di
di
foce
la
presso
185
CAPELLINI
GIOVANNI
insieme
lora
al-
sulla
con
1"S6
SCIENZIATI
nella
perito gloriosamente
lui
di
battaglia
Lissa.
la
ottenuta
licenza
di
l'esame
di
mente
dal 1786
con
di
presso
pozzo
(lei
incontrato
Nel
1854.
detta
Fenucci
serie
sentito
nei
dintorni
Spezia, venne
a
e
quello
di S.
stesso
Carlo
mie
del
1811,
mente
nuova-
sotto
e
Schneider
un
per
nuovo
opera
Franklin,
la
lignite,
di filliti ed
in Toscana
delle
parlare
Martin
Besley
altri
ed
cogliere
rac-
fossili.
il
anno,
lebre
ce-
Lyell, tornato
e
in
in
avendo
Sicilia,
giche
scoperte paleontolo-
Golfo, passando
cercarmi.
niera
mi-
Martino,
escavazione, per
nuova
di
recarsi
Oomun
di
strato
geologo inglese
Italia,per
e
data
ricor-
nel
stata
Albachiara,
di Sarzanello
settembre
e
1857, aperto
buono
bella
una
di Du
il torrente
un
Porte
I, era
in
interrotta-
ingegnere Augusto
approfittaidella
Nel
per
1769,
da Oordier
cura
per
signoriGrossi,L.
fu
io
al
1824
anno
Caniparola
dal
da
fortuna
Napoleone
dell'
direzione
dal
anno
terzo
1773, estratta
1809, analizzata
al
scavata,
la
nel
poca
incarico
per
4'
preparavo
di
fino
scoperta
Spadoni
e
mi
Pisa,
ottenni
del
così,nel
e
dintorni
dei
Magra,
da
in
ed
l'esame
per
ed
corso
laurea.
lignite
La
Val
dimora
mia
della
3°
lode,chiesi
1857
alla fine di ottobre
del
esame
con
potermi presentare
di
e
P
superato
Appena
per
la
Io
il mio
quando
Carlo
Lyell
la
con
bonomia
delle
E.
Golfo
rendesse
regna
da
Heer;
furono
nel
di
canale
della
conto
Castellana
e
e
ne
geologi toscani,e
presso
il forte
famosa
polla
lisneri
Di
di
e
S.
di
ritorno
quale ci
Gastaldi
jlavadei
I lettera
iviare
da
il
nel
lato
da
ricordo.
non
occidentale
Oampigiia, perchè
dei
Monti
la
apprezzasse
allora
non
Michele,
Coserie
lungamente
ammirare
per
ragionare
e
si
ammessa
anche
Lyell
la
di Val-
regalò
tembre
set-
bellissimo
un
modificazioni,
sue
Spezia
lettera
suo
d;
prof.
il
Lyell
molto
e
interessante,
gliannunziava
d'accordo,
Sarzanello
Heer
di
i
scriveva
carteggio, nella quale
fossili
fìUiti
il 27
serviti,apprezzandone
eravamo
metterci
del
mi
parecchie
nel
per
all'esame
notizia
quella escursione,
una
miei
le
ben
fummo
Ipregi molteplici. Da
!pubblicata
ciò
Oadimare
clinometro, con
al
parlare
Spallanzani.
1857,
del
a
Sarzanello,
qualche
tettonica
stratigraficarovesciata,
dai
e
escursione;
le fllliti di
avuto
escursioni
sorriso
subito
interessante
vedere
aveva
o
dolce
suo
per
avendomi
caratteristica,
qualche
Sismonda
lito
annichi-
si annunziò
cominciammo
gli feci
quali
Le
del
di
e
frattanto
quel
con
egli fatto animo,
restai
come
visitatore
! ma,
sua
di fossili
ridire
potrei
non
187
CAPELLINI
GIOVANNI
da
unn
dovendo
parmia
iii-
sottoporre
Zurigo.
Da
una
188
SCIENZIATI
la mia
che
scritta
da
buono
e
del
lettera
da
Spezia
devo
di
«
colla
S. V. ; questo
«
sempre
maggiore
«
anche
«
attendo
sione
in
vantaggio
Ella
se
vorrà
Toscana,
io
sarà
vorrà
noverarmi
da
ecc.
fossi
e
Savi
Paolo
e
si
a
Pisa.
cercarmi
P
ebbi
onore
Meneghini
alle
escursioni,
interessato.
particolarmente gli avrebbero
Il Lyell chiese per me
un
congedo di alcu^||
che
giorni, desiderando
mento
il
fin©
in
maestri
subito
escu
tal
a
nuovamente
pensò
».
gli pr^
qualche
si sarebbe
ove
i miei
fargli conoscere
ecc.
Spezia, volle
in
me
per
i fossili ci
Infatti,nel dicembre, il Lyell venne
nel gabinetto di Geologia, dove
di
tera
let-
continuar^
ritornato
accompagnarlo
recato, quando
La
corrispondenza
in
essere
Lyell, partendo
di
sommo
col
le avrò
quando
mettessi
dal
prima
seguente periodo :
ringraziarsig.Lyell, e bramo
nelo, il vantaggio
Il
la
smarrita.
andata
termina
al
se
indirizzata
lui
a
«
e
che
rammaricavasi
fosse
del Gastaldi
Io
stai
era
amico, chiedendomi
valente
Lyell,
geologo inglese
torinese
geologo
rile^
ottobre
15
data
parecclii giorni aspettata,!
e
notizie
«
al
lettera
il 12
mio
quel
in
Gastaldi
del
lettera
di
guida
di
a
visitar
il
meco
piante permo-carbonifere di
prof. Meneghini
volta,
di
assentì,chiedendo,
poterci egli pure
lano
e
Torri.
essere
In
una
giaci
lano
alla
ec:
sufi
compagno
escursione
(
190
SCIENZIATI
Ulrich,direttore
gegnere
e
il
per
e
capitano Pisani, celebre
di
scopritore
Da
il
poco
in
si fece
la
innanzi
quale
come
il
di
signor Jobez
e
vous
«
très docile
«
compagnent
a
que
la
strinsi
in mia
compagnia
mano
a
fummo
e
mente
preso
aveva
qui
e
vous
ac
impressionato
che
eh
seco
e
a
che
miniere
di
alcuni, non
ligentiosservatori,interessati
vazioni, sospettassero
una
spe
press
imiti
ritirati
avrebbe
finiti
escursione
di
dintorni
mi
diressi
passai a Vigneria, per
quelle importanti
amici
che
somma,
Portoferraio, a
Rio
subito
depositare
sbarcato, esplorati i
; da
causa
ordres
vos
adattarsi
di
erralo, il giorno seguente
marina
la
Portoferraio,accortosi
discreta
una
tof
gentilissimo
à
les gargons
bisognava
il farmacista
Appena
latore,
«Mon.sieur,j
je serai
pochi paoli,mi pregò
a
il
».
arrivati
tornando
il
rasserenarmi:
ai pas,
aussi
appena
dere
accettare,
indovinò
avvide, ne
dér anger
ne
di
pregava
alquanto,
ne
si affrettò
«
Gli
se
lettera,con
una
escursione, anche
turbato
avendomi
mi
Quel messaggio inaspettato
Jobez.
signor Carlo
vera
mi
prof. Burci
bianca
cravatta
e
presentò
mi
compagno
salpato,quando
aveva
giubba
e
raccoglitop
rari dell' Isola.
minerali
vaporetto
gentiluomo
un
di ferro
delle miniere
ferro,e
Por
a
Ri"
visitar
fui molt"
di
geologi, ma
in
quelle
origine
esca
.idrica
niente
affatto
Da
veri
e
a
Grotta
la
anni
Calamita
Campo.
d'Oggi
barca
Di
a
per
vela
al mio
fatto
il canale
con
in
e
che, passando
di
Parigi, sperava
Appena
capire
tornai
famiglia
in Italia
e
per
la
essere
fui
docile
scontento
vivo
abitualmente
potermi
più
ritenevo
mi
che
Doria.
mio
portuna,
opsiderio
de-
in Francia,
laurea
avrebbe
; ed
condato
se-
l'inverno
utile.
j)resentato
alla
j)arenti signori Kozet,
nuti
ve-
a
ai
lunga
una
si mostrò
del
e
diligenza.
il
conseguita
fatto
aveva
detta
ciana
da Mar-
Giacomo
cenno
pitano
ca-
di Piombino,
una
anzitutto
all'estero,
avessi
appena
del
Portoferraio
qualsiasi deliberazione,che
egli mi
i dintorni
valle
fu realmente
mai
poscia
guida
resi conto
e
resti
battello,
un
la
marchese
compagni
di recarmi
sua
recai
con
a
Livorno
che
appena
Marciana;
a
attraversai
amico
Jobez,
miei
mi
celebre
rientrai
a
avevo
a
fui
poscia
e
tornare
buon
dei
la
quella escursione
lettera
Al
quindi,
visitai
Eeale,
pochi
non
Oapoliveri
Procchio
per
per
detta
Orso, scoperta
raccolsi
e,
si
Capoli-
e
Valle
kS. Ilario,sotto
e
Pisani,
con
Longone
Esplorati diligentemente
S. Pietro
Grotta
vi
e
Da
siielaeus.
Capo
di
dell'
prima
a
allora
come
g(X)logitoscani.
nella
Ortano,
presso
di Ursus
al
dei
scuola
Vigneria passai
visitai
due
sublimazione,
per
dalla
professava
191
CAPELLINI
GIOVANNI
Pisa,
svernare
sulle
rive
dell'Arno.
192
SCIENZIATI
Seppi
allora
che
che
il
frequentava
occasionalmente
parlato di
all'Elba
delle
essendo
forni
dei
e
il
Al
Parlamento
per
fecero
luogo
ed
io
Albin
Nel
marzo,
per
potei
visitare
in
e
La
la
soggiorno
di
alla
dei
miei
Idrogetti per
fatta
all' Isola
di
unirsi,
al
conchiglie
dirò
a
suo
più
amico
del
fezionato
af-
le
sig.Jobez,
di
ingegnere Baldracco,
di
di
miniere
di Val
Bottino
giacimento
stello,
Caché
non-
della
cinabro
Alpi Apuane.
poter
Spezia
di essere,
desiderio
altro
compagnia
sua
Famiglia Eeale, che
fortuna
alcune
invito
cortese
dall'
nelle
ad
Eozet.
l'interessante
Corchia
Jobez
i Jobez
avuto
galena argentifera del
dirette
St.
presso
naturale; di quanto
Storia
ho
di
ressavano,
s'inte-
molto
proprietario delle
signor
i Eozet
non
ferro,
Eozet, oggi Deputato
della
me
per
di
miniere
francese, regalai
innamorarlo
sione
escur-
escursione.
Albin
piccolo
della mia
Olosmortier
il
mia
fece, alla
come
di
primo
del
Dizier, invogliando
e
il Jobez
e
dico
me-
famiglie, aveva
me
proposito
a
il Eozet
quali
officine
due
le
il
essendo
prof. Burci,
nello
l'avvenire.
e
in
il
i EE.
di
avere
la
e
mata
infor-
dei
miei!
escursione]
Principi
anche
suo
mostrato]
quando,
studio
Dopo
Elba,
rivedermi
avuto
avevo
1853, aveva
quando
progressi
d'
non
ossequiare dopo
nel
di
più
rarono
deside-
qualche!
in
e
mi
Eossi
generale
della
parti
altre
da
ferie
delle
a
giovare
della
in
Toscana
si
distinto
geologo
di presentarmi
di
riprometteva
termi
po-
rapporti.
la intera
nel
giornata,ospite
castello
di
ai risultati
ai miei
e
parlato
desideravano
occasione
intorno
generale
volte
piccola collezione
porse
AA.EE.
LL.
che
Eeale
una
mi
quale
il
più
molti
aprilefui,per
recando
la
e
sotto
Famiglia
il
della
parte
avevano
lui,il quale
a
fine
gentilissima
una
precettore, il
loro
Angelo Sismonda,
Il 2
tal
isola
Famiglia
Moncalieri, approfittando
Principi
col
me
A
pasquali. Aggiungeva
i ER.
che
di
recarmi
a
in codesta
Toscana.
scriveva
lettera, invitandomi
Reale
raccolti
dei minerali
esemplare
193
CAPELLINI
GIOVANNI
di
lieri,
Monca-
di
minerali,
trattenere
delle mie
progetti di
le
sioni
escur-
lontane
esplorazioni.
La
tornai
sera
Sismonda, che,
gli
della
onori
Torino
a
nel
la
splendida
delle
visita
Tornato
delle
con
Scienze
me
dott.
Roux
Voi.
fratello
di
ralogia,
mine-
Eugenio,
settimane
mi
fece
paleontologiche.
dopo,
presentò
naturali, desideroso
aveva
IH.
di
Toscana, appassionato
collezione
una
Zucchi
—
di
suo
alcune
mi
collezione
collezioni
Carina
prof. Alessandro
Luigi
a
Pisa,
a
prof. Angelo
giorno seguente,
affidandomi
per
col
di
il
all' arciduca
cultore
visitare
conchiglie,
che
portato dall'Egitto.L'Ar13
il
194
SCIENZIATI
che
ciduchino,
di
già
aveva
conchiglie,desiderò
alcuni
me
cambi
del
mezzo
S. A.
prof.
Carina
scientifica
L'
ad
ingegnere
le
le
presso
rotte
interessante
escursione
osservazioni
fatte
avere
breve
una
In
letterati
ed
Pisa,
e
maggior
invitata
straordinario
ricordo
a
dire
dell'avvenire
che, una
qualche
del
a
giovane
voluto,
ero
1858,
Pisa, per
che
quella
sentato
pre-
cordo.
gratissimori-
nel
di
sera, in
sti,
artiper
di
visitatori
talento
cosa
gli
ben
tanto
Mayer,
casa
una
Delle
passavano
essi serbo
Milli,recatasi
Giannina
e
in
fare
tutti
assiduo
quei
di
terreno
1858.
che
essa
di
del
per
gentile desiderò di
che
tosto fece pubblicare
scienziati
molti
d'Elsa,
dintorni.
maggio
da
spondenza
corri-
invitato
di
convenivano
parte
di
Così
suo
quei
io, frequentatore
e
del
in
18
famiglia-modello e
alla
Val
modo
ebbi
relazione
Mayer
casa
di
l'amico
data
la
con
in
ancora
instabilità
»
di
precettore
avendomi
Colle
della
con
lui.
con
a
cause
Gore
«
fui
E. Castinelli
accompagnarlo
studiare
del
e
prof. Sforza,
il
R.,
e
parecchi anni, per
durante
e
col Zucchi
fare
di
raccolta
ricca
una
dar
conobbi
saggio
rata,
poetessa ispi-
casa
Castinelli,
bene
augurasse
geologo
laureando,
sonetto, il quale di-improvvisò un bellissimo
fu raccolto
e
quindi andò
sgraziatamente non
perduto. Più volte, in seguito, incontrai Gian-
Milli, peregrinante
nina
e la
d'Italia,
grande ammiratrice,
del
la
con
la
stessa:
passerò
Parigi
Il
le
e
gli
amici
il
volte
Serego
mia
Alpi
farò
e
da
di
cipio:
prin-
dottore
Ohe
era
e
rea?
laula
possibilmente
fermata
prima
una
la
stata
sempre
e
mi
farai
conseguito
studiare
a
soli
tre
pisani, per
«
avrai
risposta
in
anno
prof. Meneghini
amorevolmente:
che
prof. Lessona,
ad
pensare
di
proposto
mia
aiuto
mondo
e
nuovi
di
a
bene,
di
ma
me,
in extremis
Jobez, più
trovarmi
larghi
aveva
fidando
ma,
trovare
l'amico
che
per
molto
Genova;
sicuro
scientifico,con
paesi
voleva
Assistente, mi
a
presso
vagheggiavo
mi
un
andare
energia
valido
non
sua
».
dovendo
nella
proposto
Pisa
Continuerò
«
ero
titolo
andrai, quando
e
compii
col
chiesto
""
che
e
? Più
dove
dove
la
dell'ultimo
laurea
lasciar
andare
in
Teresa
mi
eftettivi,come
aveva
la contessa
quinquennale,
dovevo
divenne
e
conobbi
gli esami
avvicinavano
corso
anni
fu ribadita
Gozzadini.
Alighieri
Si
principali città
Bologna
in
quando
salda
più
le
per
amicizia
nostra
195
CAPELLINI
GIOVANNI
nel
mezzi
già
di
classici
altro
gran
studio,
per
la
Geologia.
Declinai
e
sussidii
gentilmente
procurai
di
della marchesa
invito
il cortese
assicurarmi
Teresa
che
Doria
tomi,
fat-
i tenui
e
di
qual-
196
SCIENZIATI
altro
che
mi
non
almeno
trattenere
là delle
Il
giugno 1858,
modesta,
al
dei
1'
tutto
oggi
realtà
il
di
esame
ed io mi
veramente,
dei
cinquant' anni
esame
del
anno
domando
spesso
zioni,
modifica-
tante
con
a
a
poco
l'esame
per
della
scritte, senza
novità, che,
numero
laurea;
dell'ultimo
pratiche;
introdotte
state
sentai
pre-
togati professori
prove
tante
con
una
mi
guanti,
orale, senza
se
stanza
abba-
nolo, con
a
presa
materie
sulle
esercitazioni
in
di
al
giubba
una
relativi
e
per
complessivo
con
non
cospetto
Commissione
sono
ma
bianca
cravattina
anche
termi
po-
d'anni
paio
un
per
Alpi.
18
corso,
mancati
sarebbero
di
dottori
poco,
laurea,
ciuchi
fosse,
di
addietro, maggiore
quello
d'oggi!...
Io
suggerisce
non
lunga
abbassare
della
è fatto
tesi
il
reale, ed
maestro
di
se
era
stato
io penso
non
sempre
e
molti
quarantasentito
ho
bellissime,ma
di
capire
sempre
titolo; ma
stesso
di
leggere;
il merito
Miserie, miserie,e poi
conferisce
tesi
per
mi
quanto
volta, però,
neppur
discreto, si
dire
a
esperienza
d'una
sapevano
si è voluto
il lavoro
qui
laureandi
encomiare
che
la
Più
anni.
nove
fermerò
mi
non
e,
quando
qualche giovane
che
del
tutto
non
candidato.
miserie;la
assicura
che
divennero
laurea
del
ognuno
rito
me-
è
celebri
198
SCIENZIATI
solennità,in
col
predicozzo
al
dei
bazzecole
altre
mille
e
a
e
la festività della
Anche
mi
svolgeva
rado
Bicordo
fu
Il
del mio
a
dire
stampato
amico
berrettone
mi
e,
e
con
chi
stinato
de-
cerimonia
qualche
e
scovo.
Arcive-
la
per
laurea
si limitò
volta
Quali
fu stampato.
nulla
lega
col-
prima,
anno
un
discorso
altro
Fanteria.
Della
aveva,
che
lunga
fu
e
facesse,in quel giorno, più
so
straordinariamente
ridevano;
che
mi
rammento;
era
lo stesso
Vicario
un
poche parole
giorno
volta
La
Spagnolini, questa
raccomandazioni
non
dal
presenziata
e
addio.
me
per
prof. Meneghini,
fatto
lieto
questa
interveniva
che
dimentica
in-
restavano
nell'Arcivescovado, perchè
d'ordinario
di
non
ortiche,
e
all'Università
l'ultimo
darmi
a
si
anche
e
fioraia,
quali il giorno
le
in Pisa
accompagnato
aveva
malva
spuntò quel
1858
giugno
un
prima, appariva
per
laurea
me
per
fu il 22
di
tutto
non
la
e
gno,
giu-
in
nomine
vista
mai
di
alla fine
anche
francescone,
un
sebbene
mazzo
un
di presentare
le trombe
con
il mutato
poeta, che, per
sonetto, aspettava
con
degli uomini,
e
laureando,
il
tempio
quale,
Dio
professore incaricato
del
bidelli,impastranati
il
la
di
presenza
coperto
la
qualche commozione,
indossavo
e
la
per
il capo
maggiore
il buon
toga
una
quale
col
tutti
famoso
gravità
e
professore
con
prò-
la
con
formula
la
nunzio
Et
doctoratus
insigma
clausos
Scambiato
d'uso,
prò
voMs
e
animo
decreta
sunt
libros
accipite:
Utterariae
annuliim
pacis,
amplexiim
corona,
tornarcene
foglie
di
la
avere
lauro,
sigillo
e
Porto
la
casa,
era
via
da
correre,
per-
da
segnata
rade
meno
coloro
per
in
diploma
o
parte
di
d'
della
trattenermi
in
Curia
Pisa
sino
1901.
Giovanni
oro,
scovile,
arcive-
giugno.
Venere,
laurea
caratteri
a
registrazione
dovetti
di
complimenti
che
pergamena
manoscritta,
tutta
a
i
spendere.
potevano
Per
e
trovammo
uscendo,
scarse
abbraccio
un
per
fine
qua
:
Deus.
caetera
con
funzione
reclusos,
pileum
dignitatis,
che
et
grato
inox
complessiva
la
surgite
nunc
nempe
sacramentale
terminava
quale
199
CAPELLINI
GIOVANNI
Capellini.
alla
XVII.
PIETRO
ELLERO.
Giureconsulto.
in
Nacque,
P8
none,
Porde-
ottobre
1833.
lìiosofla
Insegnò
del
diritto
nella
cademia
Ac-
scientificoletteraria
e
di
diritto
e
di
Bologna.
Fondò
l'abolizione
della
di
pena
morte
procedura
sità
nell'Univer-
penale
per
Milano,
il Giornale
V Archivio
e
ridico
giu-
(1868).
De'
suoi
lavori,
molta
con
Della
—
minori
tirannide
Opuscoli
horcfhese
questione sociale
idealità.
di
deputato
È
presidente
onorario
Ija
Scritti politici
—
sovranità
riforma
Scritti
—
popolare
civile
—
—
1/ eclissi
—
La,
La
l'
del-
—
Fu
Stato,
La
criminali
zatissimo,
avan-
ricordo:
linguaggio,
Trattati
—
liberale
senso
di
criminali
—
—
in
nobiltà
capitale
pena
—
scritti
senatore
di
Corte
al
Parlamento
onorario
del
di
Regno
Nazionale.
di
sezione
dal
Cassazione.
1889
del
e
Consiglio
consigliere
202
SCIENZIATI
Siena,
Chiarissimo
Io credo
che
della
la
bontà
sua
mia
mi
od
mi
o
un
volte
romanziere
di
su
io
me,
non
perchè
la
educazione
tempo,
si
o
può,
che
a
de' nostri
P
e
un
e
(quando
è
tutto
se
posso
non
io
il mio
circostanza
non
da
altrimenti
io
avevo
adopera
fanciullo
che
probo
ne'
ricerchi,non
meriti
di
il
e
suo
certe
e
in tutta
che
pili
e
si
frono.
of-
nire,
rinve-
fatto
ricordo:
gli
primi
so
vermi
fanciullo
incorreggibilmente serbate
pari
e
divenire
assecondare
da
per
in
so,
impressione
passato,
che
piacerla,
com-
vile,secondo
un
parlandole piuttosto
che
farei per
ella, si
F
non
nerli
intratte-
dell'imitazione)gli
quanto
per
in
ritrosia ad
gli esempii, che
piìifacile
l'istinto
Ma,
grido. E,
cosa
o
musicista
un
figliuoli
; e
od
eroe
ammaestramenti
possente
ultimo
zionali
conna-
esistenza
di
meno
si forma
uomo
nezza,
giovi-
illustri Italiani
mia
proprio talento, farlo
malvagio,
anni
la
quanto
so
di darle
sinceri)i miei
che
so
mente
vera-
mia
degl'«
uno
piiìgiusta
mia
della
e
affatto
mille
la
ostante
1904.
essere
degno
reputa
esser
ignorano
pregiano
di
fossi
(ad
; mentre
»
debba
infanzia
eh' io
quasi
maggio
collega,
s'ella
infinita,
notizia
30
o
per
runa
ve-
ciò
invito,
sioni
propen-
ho, poi,
la mia
vita,
PIETRO
che
ornai
per
quanto
volge
cernino
un
mia
oscurità;e, ancorché
psicologicie pedagogici, ad
Quell'ammirazione
civiltà,e
ho, poi,
miei
massime
trasfusa
maestro
ben
miei
dalla
di
darsi
che
lettura
vita
qualche
aggravato
ben
questo
secondo
so
onde
i miei
miei
nemmeno
ì
stumi
co-
temporanei,
con-
il
usare
l'avevo,senza
mia
colpa,
la
mia
e
reso
ijunto
cui
da
adolescenza, e
di
qualche
di
Plutarco
tragedia
e
incurabile
considerare, io
invero, fu
Quarantotto,
del
di
che
la
Alfieri,
Principe
«
»
abbiano, allora,immensamente
a
dar
«
sì
plauso
primaticcia
la
alla
non
di
nova
»;
su
scuola,
triste
un
relativa
ad
Pure,
tentato
atavica
ingenita, e,
da
male.
quasi
qui
regressione
parere
sì connaturata
il mio
sarei
tratterebbesi
di
"'
ed
l'alba italica del
durante
di Machiavelli
a
io
ed
quelli de'
non
destine
clan-
sconosciuti
magistrato,
da
romana
opere
miei
per
puerizia.
spuntata
precoce
ne'
virtù
mie
sentimenti
quali
peregrino idioma,
Può
sino
diversi
de'
la
per
in certe
di
e
principii,i
sono
sin
catore
edu-
un
superlativa,dunque,
proseguita
e
uftìcii di
con-
suo.
par
ch'io
d'accordo
stare
come
giovare altresì,
disutile,
uomo
documenti
l'avita
Queste, almeno,
tramonto.
detestabili,possono
la meritata
con
al
203
ELLERO
nomeno
fe-
giacché,
sizione,
predispo-
ogni modo,
sapermene
io
più
204
SCIENZIATI
sbarazzare.
Anzi,
Italiano,né
alla mia
Pàtria
dolore) pur,
mio
e
potuto
viene
Ma
a
il buono:
ora
dovrebbero
a
.
mi
ciuole
le favole
Ebbene
(oda
stupirà tutta
vecchio
la
adesso
gente
fosse
e
Omero,
so,
può
è
il
confessata,
benissimo
un
e
caso
donnic-
trasalivo
vi
e
entrassero.
bene)
per
ancora
favole
sproposito,
notti»
una
quale è
io
da
; e,
sono
sprimibile
ine-
un
ripetere
altre
se
non
io apprezzerei
meno
poco
divino
veramente
debolezza
una
cui, forse, lo
avrebbe
seria
ed
trattiva
at-
dispiaceràa lei,ma
non
uno
e
paragoni.
consente
non
Questa
lo
dire
le «Mille
ancora
del divino
fate
e
quelle medesime
non
per
austeri
certe
cui
per
farmi
in
romanesche,
un' indicibile
tuttavia,provo
e,
diletto
donnicciuole
e
con
quali,x"eraltro,
fiabe,che
o
che
le
sentivo
più maghi
cosa
ubbìe
ma
raccontavano,
gioivo quanto
migliori non
comportamenti
gravi,io,da bambino,
per
di
tratto
che, proprio
ed
deplorevoli oggi,
incitar
ho
ne
me,
l'unico
il mondo.
sì fatte velleità classiche
molto
fare alcun
stessa
conforti,che
darmene
potrebbe
ché
e, ben-
(e questo è
adorata
quanto
tali
traggo
ne
la
con
essere
di essa;
io, senza
essere
abbia
non
bene
di
di
parrebbe
mi
non
e
con
stesso
e
cui
il
imperdonabile,
Sant'Agostino
la
suo
d'« involuzione
prelodata
solito
io
non
scuola
care
garbo giudi-
senile
»;
tanto
XVIII.
GIOVANNI
8CHIAPARELLI.
Astronomo.
Nacque,
il
no,
in
14
nella
di
nel
sità
Univer-
Torino,
in
dove
si
matematiche,
1854.
Xegli
Berlino
si
1835.
marzo
Studiò
laureò
Saviglia-
osservatori!
di
e
di
Pulkova
perfezionònelPastro-
nomia.
IS^el
pianeta
i)ubblicò
1806,
e,
nel
la
fece
1882^
geminazione
teoria
sua
altre
delle
stelle
sul
fenomeno
dette
nere
il
scoprì
Esperia
delle
scoperte
linee
1861,
nel
;
cadenti,
della
del
canali
neta
pia-
Marte.
Determinò
male
anche
conosciuta
De'
suoi
P.
al
(1871)
—
Le
rotazione
pianeti
pregevolissimi
Secchi
le
fra
dei
la
sulle
comete,
Venere
lavori
stelle
le
stelle
sfere omocentriche
fino
cadenti
cadenti
d'
ad
allora
Mercurio.
e
ricordo:
—
(1866)
ed
Eudosso,
—
tere
Letzione
Rela-
i meteoriti
dilGallippo
208
e
SCIENZIATI
di
Aristotele
ìieW antichità
(1875)
—
di
pianeti^Marte
rotazione
(1878-99)
doppie comprendenti
(1888)
L'Astronomia
-—
Osservazioni
—
Repsold
di
sistemi
negli
Milano
di
Fu
direttore
e
guite
ese-
tecnico
del
senatore
Illustre
Ella
vuol
mico
astrono-
Regno
nel
il
studio
vita.
via,
da
di
essi
attestare
hanno
aprile
1907.
7.
ogni modo, quali sian
ed
una
Dell'aver
dell'aver
e
ed
i
primi progressi
fu la
render
la
lungo
invito
cortese
omaggio
mia
operato
mettermi
tutte
di alcuni
all'aiuto
di
mi
mio
favore.
essa.
muove
alla loro
gratitudine
in
pale
princi-
grandi gioie
potuto
incontrati
me
delle
superato
debitore
il Suo
di
29
Fatebenefratelli,
dell'Astronomia, che
difficoltà sono
uomini
ad
principio
occupazione
mia
1889.
Signore,
sapere,
me
per
questa
Merz-
superiore
dell'Osservatorio
Via
della
le
(1909).
Milano,
nello
(1903)
Brera.
nominato
stati
1875-85
Testamento
Istituto
E.
sistemi
col refrattore
1886-1900
nel
stelle
doppie comprendenti
eseguite
anni
professore
Fu
stelle
del
sulle
anni
negli
nell'antico
sulle
di 636
misure
di 465
Merz
e
topografia
Osservazioni
misure
di
Copernico
astronomiche
sulla
e
—
le
refrattore
di
precursori
Osservazioni
''1873)
fisiche sull'asse
col
I
—
su
le
sue
buoni
A
condare
se-
siderio
il de-
memoria
per
quanto
e
8avigliano, addì
in
Xaequi,
«la Antonino
Biella,cugini
da
dimora
in
era
Sa
Caterina
grado,
terzo
mattoni
di
e
esistenza.
onorata
volgare
mio
molte
e
fornace
intellettuale
di
della
e
da
che
lui
In
Astronomia.
ebbi
regolato
i fuochi
di
completo,
braccio
spiegarmi
quattro
della
ed
che
domenila
ture
let-
dell' utilità della
tura
cul-
L'ora
passo.
tenermi
anni, imparai
a
piccolo,il Carro
Lattea, ch'egli chiamava
III.
del tardo
io
aver
tenuto
ot-
avevo
in
quella
tardissima,
cespicando
in-
sonnolento,
Allora
egli mi
desto,
Così, da
a
di
bimbo
Phjjadi,
e
la
Via
Strada
di
San
grande
«
prese
cominciò
le
conoscere
la
di
dopo
era
andava
lezione
prima
casa,
studii.
degli
serena
a
le costellazioni.
Voi.
nobiltà
accompagnare
io
ogni
e, per
il Carro
—
uomo
ad assidue
fornace;
notturna.
ad
itoux
delle
notte
una
poterlo
passeggiata
il buio
dura,
una
parte
la mia
1839, egli tornava
autunno
in
idea
un'alta
e,
alle fatiche
però,un
taceva, egliconsacranda
Bicordo
tegole,
giornate dell'inverno, quando
aveva
;
! Gran
Padre
sione
profes-
era,
Non
loro
parecchi
la
misura,
partecipando, in generosa
di alcuni
loro operai, conducevano
ma
denti
discen-
e
da
esercitavano
di
Schia-
Occliieppo Inferiore,
vigliano, dove,
fornaciai
1835^
marzo
capostipite.La
antenati
loro
di
in
medesimo
un
secoli,i
di
nativi
14
da
Schiaparellie
entrambi
parelli,
presso
209
SCHIAPABELLI
GIOVANNI
14
210
SCIENZIATI
Giacomo».
D'un
spiccò
tratto, si
un'altra.
cadente; poi un'altra; poi
domanda
che
queste
Io
ed
tacqui
di
e
fortemente
grande, così
Il
spazio
dell' Influito
senso
intra vveduti
si fortificò
evidenza.
maggior
fui
sentimento
dei
scienza
scrivere
il
far
e
intelletto
da
di
di
conti
m'
tempo
con
questo
hi
delle
e
da
mio
zio
tardi
tari di storia
mi
e
di
mio
io
a
Padre.
avessi
a
applicarmi agli studi^
il secondo
professore
molti
se
la
avviso, prc
che
Luid
era
di liceo in
buoni
geografia.
aspettava,
gere;
leg-
Madre;
se
materno,
di
a
institutoque raajc
dovessi
allora
kSchiaparelli,
più
mia
insegnò
more
Prevalse, pel momento,
pugnato
imparare
il dilemma:
«
se
ad
maestra
fornaciaio,
», oppure
là che
le forme
son
l'Astronomia,
fu
mi
fatto, nacque
autore
mio
verso
incominciai
che
nel
rum
queste
lunghi periodi
allora
Per
fare
nell'uomo
distanze.
immense
Ciò
samente
Paterno,confu-
Inconsciamente
guidato
è
che
tempo.
ragazzo,
al
parla
nel
dell'
dal
Già
me.
ciò
tutto
e
mense
im-
cose
immaginazione
come
adesso
Iddio
cui
sotto
anche
:
mia
da
colpita
nello
di
s' impadronì di
più tardi,la
che
Domineddio.
sentimento
adorabili
cose
allora,come
era
soltanto
confuso
un
mia
Alla
fossero,egli rispose
cosa
le sapeva
cose
stella
una
Ma
mia
libri
Asti
elemeiil
la fornace
riuscita
eri
noi
fosse
mi
soddisfacente.
stata
in
poi perseverato
fornace
domestica
ferula
più
era
non
Qui
che
di entrar
cessai
di
(o
apprendere
riuscii
abbastanza
rarissimo
Un
le
mattina
dell'8
idee
fulmine, gridando
Vieni
—
Messi
in
finestra; era
che
Cellini
ebbe
letto
si
usava
questo
;
venne
av-
dopo,
del cielo.
cose
nella
nello
camera
a
La
gliarmi,
sve-
come
un
affacciai
il momento
della
ebbi
simile
Già, nel
allora
Assicuro
solare.
dal
«
a
padre
come
Luna
mia
alla
totale
che,
bisogno
quella
Secondo
nella
che, talvolta, la
—
calzoni, mi
fatto, non
ceffata
salamandra.
i
disco
alcuna
mezzo
cortesi
e
poco
l'eclisse!
appunto
del
in
:
fretta
disparizione del
ricordarmi
le
verso
vedere
a
dermi)
cre-
1841.
venne,
Madre
di
allo studiare,
vivere
luglio 1842, appunto
mia
entra
del
evento
mie
dirigere
Oltre
Tutto
in
comunità;
della
a
bene.
scorcio
nello
esser
tutti buoni
tipi d'ogni specie, non
vi
salutare,
parve
fra molti.
uno
plina
disci-
temperata
e
importante
conveniva
a
io
mi
magistrale,
membro
un
avendo
regime duro, ma
col
mondo.
nuovo
un
ed
risoluzione, della
questa
così la dolce
Cambiata
della
meglio;
persuaso,
parlò più.
si
non
ciò ben
Di
di far del mio
proposi
211
SCHIAPAltELLl
GIOVAJSM
che
per
di ricevere
nuto
Benvedella
ricordo
libro di lettura
scuola, io
nasconde
»
avevo
il
Sole,
212
SCIENZIATI
producendo oscurità
vedevo
la
che
appunto
copriva
da
fasi nel loro
varie
memoria
Più
dissero
che
tali
e
esistevano
in
fenomeni
desiderio
di
l'ardita ambizione
circondata
seguitole
aver
disegnoa colori.
meraviglia quando mi
uomini
capaci di predire
giorno,ora e minuto.
di esser
di quelli,
uno
esser
sigli
partecipeai conun
l'Universo.
che governano
Ma
da
qual parte volgermi
arrivare
a
questo
per
neppure
uerissimo
decremento, Apolli conservar
la mia
il
Ebbi, allora,
di
Dopo
con
dell'avvenuto,
si accrebbe
disco
un
Sole, intorno
aureola.
io
pieno giorno.,Ora
come
il
tutto
bella
una
in
non
e
sapevo
come
minciare
co-
sublime
tento.
in-
au^
già provveduto le
Eppure a ciò avevan
mettendomi
torità scolastiche,
fra le mani
apj
», di
cu|
punto quel
ho
ed
«
Secondo
libro di lettura
parlato.Quel libro era pieno di cose
se
interessanti,
proprie a svegliare,
appagare,
Ivi
la curiosità di
imparai
che
la
fanciullo
un
è
Terra
una
nuov^
non
a(
settenn(
gran
palh
appoggiata su alcun sostegno; che essa'
è ferma, come
noi sembra, ma
non
a
gira ravolta in 24
una
una
I)idamente,come
trottola,
Ed
ore.
imparai che il mare
copre tre quarti
non
della terra,e che
in due
l'una
grandi
delle
la
parte
coperta è
divisa
circondate,nellungo tempo conosciuta,
isole dal
quali,da
non
mare
II
214
SCIENZIATI
(liflfìcoltà.I
mia
la
e
poco,
miei
venne
a
poco
titolo
per
poco,
a
:
La
«
di
che
scrivono
riuscì
mi
del
esposizione
con
alcuni
sfera
lare
armil-
alla fine
; ed
scrissi
parenti
ap-
nulla
Poi, per
ad
:
sciare
la-
breve
una
evitando
che,anch'egli,dubitava
e
degna
i movimenti
non
»
trattatisti
una
leggere
a
aveva
cura
Allora,
reali.
tutto,
di
su
Principi
moderni
d'accordo
diedi
la
e
difficoltà,
una
d'ambiguo,
e
dei
uso
mi
luce
che
casa,
Copernico
movimenti
d'oscuro
ad
con
di
metter
coi
in
fabbricai
sistema
di
molto
le scuole.
per
un
riflettendo
molti
circoli di cartone, mi
ed
La
cose
da
avvezza
geometria.
Geografia
imitata
esser
aiutavan
ancora
era
trovato
spiegava queste
e
mi
scuola
non
di
libro
vecchio
di
mente
considerazioni
alle
un
libri
alcuna
mio
un
la trovò
pagno,
com-
chiara
persuasiva.
Già, prima
mi
Cosmografia
non
le mani
fra
esito
condotto
aveva
Di
dichiarare
a
di
affastellamento
di
cui
vivo
cose,
veniva
e
ciascuna
vero
nomi
scelte
fuori
all'
e
e
non
di numeri
; eran
disposte
immaginazione
delle
cose
della
che
genere.
suo
sommo;
d'ogni regione
regione
nel
fu
ci
scienza
elementare,
perfetto
interesse
Chiarezza, facilità,
Geografia
alla
questa
libro
un
della
studio
lo
quel tempo,
detta.
propriamente
posto
di
un
tizie
no-
arte,
con
un
da
quadro
Terra,
e, per
più notabili, più
GIOVANNI
cnriose
di
da
memoria
ed
in
stampate
riuscito
un
riassunto
nomi
cui
con
le
i Greci
loro
col
io
Tutto
di
bello
o
della
ciò che
Parte
Natura
ha
divenne
contenuto
così rapidamente
la
fuori
spugna
allora
Brera,
e
prcjldottosulla
stretto
compasso
disegnar
ed
scuola.
Io
del
ad
come
oscuro
quello
del
di
da
da
campagna
viaggiatore che,
ad
sentiero,riesce
panorama.
senso
passaggio
Mi
cominciai, allora,
carte
Il
bella
una
il
completamente
e
fu
come
favorita
assorbii
ne
Pacqua.
magnifico
e
lettura
assorbe
camera
di fiori ;
e
di
provato
un'angusta
per
di
degli uomini
la mia
tosto
e
piena
breve
prima volta,
astronomico
in iscuola
me
gnare
desi-
Nella
la
ai
più importante, di più grande, di più
di più strano
trovava
luogo in quel
libro,che
come
relativo
doveva, più tardi,fare più ampia
la fecondità
Terra
escluso
solevano
conosciute.
era
volume
notizie,non
antica
di
eran
Così
piccolo
un
vidi,per
l'Osservatorio
ultime
queste
i Romani
nominato
conoscenza.
servire
minuto.
di
e
di Milano
quale
dovean
Geografìa
regioni da
descrizione
;
in
incredibile
della
sapersi recitar
assai
carattere
quantità
una
lettura
raccogliere
a
da
cose
che
teri
carat-
P anonimo
grandezza
le
quelle
istruttiva
sapute. Con
esser
separato
aveva
amena
di
di diversa
stampa
Autore
a
più degne
e
215
SCHIAPARELLI
un
procurai
l'esercizio
geografìa antica
e
menso
imun
del
moderna^
216
SCIENZIATI
che
continuai
poi
molti
per
anni,
crescente
perfezione. I
miei
quest'arte
ebbero
l'anno
chiamato
di
ora
mio
prete, i cui
di
tardi
di
»
indotto
un
magnifiche
carte.
di
del
testo
m'
studio
delle
ancora
in
che
Poco
antichità
venne
Padre
che
aveva
(non
di
e
avrebbe
elevata.
Io
gii
me
vide
una
la
e
amore
ed
alla
fornace
attaccai
cosa
fino
che
vere
discepolo
molto
per
orientali,
in
quale
di
di
pieno
un
mio
riore,
Infedi
uomo
condizione
più
ai
dei
al
suo
gnamente
de-
più
piacere, che
avanti
fianchi.
è accaduta
non
attendeva
in
in
infinito
subito
lezioni
tura
let-
intelletto,che
figurato
era
faticosamente
e
grande
bene
così di frequente. Sull'aia
faceva
antica;
ricordo
scoprii, con
nell'Astronomia
e
di
ornata
Miglietti;
nome
cognizioni
di
opera
operaio Biellese,di Occhieppo
un
molte
l'« Atlante
ma
classiche
lavorare
a
croce
è spento.
non
pili tardi
anno)
storia
ispirò un
me
gno
de-
furono
la
con
il
quelli
copiai molte, specialmente
ne
e
di
corso
(un
Cacciatore;
Io
nel
insegnamento
po' antiquata,
geografia
Da
prestarmi
a
Leonardo
erudizione
lo
nell'
giustamente i)remiati
cavaliere)fu
istorico
1845,
Gandolfo
Guglielmo
meriti
sempre
primi saggi
ginnasiale.
terza
don
maestro,
più
luogo
con
e
non
di
me,
Allora
si
accadrà
mattoni, mentre
lavoro, egli
mi
Astronomia; professore
sol
di
luglio
e
d'agosto.
insegnò
m'
Egli
cui
del
corso
M'
imprestò
le
favorita,
all'uso
di
»
Antonio
di
di
ebbi
la
tutta
cognizioni
di
trattati
ai
diede
sistematica
la
Qualche
anno
e
morì
mie
di
quel
imparai
del
a
struire
co-
anche
un
l'attrazio
del-
il Miglietti
considero
tori.
principali benefatritirò
sudati
suoi
di
comunale
stimato
alle
degli effetti
Io
de'
per
completa
trovai
dopo, egli si
consigliere
Inferiore
vi
de' miei
modestissimamente
divenne
V
e
Newtoniana.
uno
soglion
pratici
idea
prima
approssimato
come
ad
pendio
com-
studio
Lo
dell'Astronomia.
concetto
si
vero
un
commenti
dai
Fino
mico
astrono-
scienza, adattato
gli orologi solari
lo
adattate
sapere
mani
quel tempo.
Miglietti,mi
lettura
Geografia. Qui,
alle
libro,accompagnato
conto.
sua
Gagnoli.
il mio
tratto
prima volta,
primo
la
era
astronomiche
Notizie
«
aveva
premettere
e
perfettamente
libro,che
neti,
pia-
delle relazioni
e
piccolie magri sunti,quali
da
la
si rendeva
comune
io
allora
apparente
un
diversi
riconoscere
a
corso
reale
col
217
SCHIAPAIÌELLI
GIOVANNI
vivere
risparmi,
Occhieppo
tutti
da
a
quelli
che
conobbero.
Frattanto
io
latino ; il greco,
può
scuole
dirsi
finito
avevo
del
senza
medie
Piemontesi
studiarmelo
quale
colto,
veramente
più
tardi
i miei
di
era
nessun
uomo
dalle
escluso
quel tempo,
in età assai
di
corsi
e
vetti
do-
matura.
218
SCIENZIATI
Entrato
nella
cosidetta
parte, agii attuali
in
studio
nello
per
della
più
rendere
geometria
estese
astronomiche;
quel tempo
carriera
dell'
ingegnere
rassegnai
presto
i
nel
gliere
sce-
esitai
non
più
arrivarono
d'
negli
deboli
ed
generale,
d'Italia.
uno
dovere;
miei
molto
severissimi
a
effetto; ma
per
vedere.
quella scuola,
Da
allora
laurea
d'
ingegnere
più
lo
non
uscii,nell'estate
15 dal
tre
due
di
tenente
ministro
del
vano
scolari, face-
e
ad
perdonava
interessavano
professori s',
come
me,
di
si
non
55
Eegno,
grado
dignità
e
inetti. Di
del
Tutti, professori
il loro
I
alla
al
nava
allonta-
questi 15,
Senatori
nell'esercito
Vi
bene.
e
esami
di
che
vembre
no-
corso.
uscirono
anno,
seguire
pro-
e, nel
poco
gV
e
la
confaceva,
quel
insegnare
vero
tardi
mi
a
che
poter
per
le
per
Torino,
più
inscritto
primo
è
di
ingegnere;
pigri, i
quarto, laureati:
diventarono
che
draconiana
entrammo
alcuno.
fui
1850,
severità
Una
Ke
di
via
altra
ebbene,
diventar
a
il sistema
prevaleva
;
di studii
la linea
del
v'era
non
nell' Università
Matematiche,
che
zioni
no-
momento.
In
mi
la mie
si trattò
quando
e,
rispondeva,
cor-
potente aiuto,
un
più precise
e
che
Licei,trovai
io
gli studii dell'Università,
fra
un
filosofìa »,
«
per
del
idraulico
tardi
si vide
in
punto
a
davan
me
1854, con
ed
morabile,
me-
sempre
la mia
architetto
ci-
GIOVANNI
vile,avendo
imparato
più d'ogni
ma
maniera
e
la
occasione
studii
le mie
mi
visione
una
Klepero
corpi
cui
con
del
ragione
dello
ad
dei
il fatto
imparare
diede
mi
si
come
le proiezioni
razionale
gli astri
e
delle
mi
diede
di
leggi
nello
muovono
l'Idrostatica
schiacciamento
mi
dell'aberrazione
razionale
e
la
cannocchiali
Meccanica
Studiando
celesti.
astrono-
Topografia
vediamo
chiara
e
camento
l'attac-
l'arte di descrivere
e
spiegò completamente
luce
:
consolidando:
l'ottica
geografiche. La
della
glior
mi-
sincerità
ancora
portò
la
studiare
microscopii,
mente,
seria-
nella
nozioni
vieppiù
Gnomonica;
a
studiar
cose
questo
descrittiva
fondo
mie
cose,
dovere.
si andavano
Geometria
di
possibile,con
me
proprio
questi
miche
dei
le
finzione; sopra
senza
Con
e
far
per
al
a
di
molte
certamente
il modo
altra
l'abito
e
219
SCHIAPARELLI
spazio
intesi
i
la
del
globo
volumi
del-
polare
terrestre.
feci
xVllora
l'« Astronomia
acquisto
»
Santini; i quali, benché
di
po' antiquati, contengono
bel
fondamento
dei
pianeti
allora
un
»
«
di
Durante
fortuna
di
e
due
dei
studio
lo
per
delle
tuttavia
Io
comete.
dilettante
»
e
del
un
un
sempre
movimento
cessai
divenni
un
vero
di
esser
«
dente
stu-
Astronomia.
il mio
studio
stringere
universitario
amicizia
con
don
ebbi
Paolo
la
220
SCIENZIATI
Do\
di
parroco
o,
in
benefico
e
guasta, studioso
e
discorrevamo
lui
m'
in
interessava
più
di
del
Sole, le
fasi
meridiana
l'aiuto di
tempo
medio
fabbricai
un
uomo,
raccogliereintorno
soleva
studenti
perdita
di
una
modesta
di
esser
tutto
da
ai
era
«
;
con
e
istrumento
un
zonte.
sull'oriz-
cristiano,
dei
vani
gio-
problemi
si
e
Fra
simposii
veramente
Francesco
tornato
da
»
descritti
squadernava
a
compagni
Falco, che,
Gottinga
da
i
si discutevano
i nostri
ricordo
intorno
sedendo
Ivi
Senofonte.
l'Universo.
esercizii
parete
Pieve
refezione, degna
comparata
alti
una
città,coi quali filosofava
come
gli
a spasso,
vista, andando
ad
più
ne-
della
peripatetici,oppure
e
sce
le fa-
e
sé alcuni
a
antichi
Platone
macchie
sulla
Socrate
vero
cui,
alcune
stelle
delle
l'altezza
misurare
i libri
costruii
della
Maria
falegname
un
Quel degno
a
a
da
con
le
Saturno,
lui io
quale
che
i satelliti
Per
di Santa
meridionale
di
ciale
spe-
della
più
vedere
Venere,
Pleiadi,ecc.
le
grande
per
di
l'anello
Giove,
bule,
fece
mi
volta,
una
non
aveva
cannocchiale,
suo
un
che
cui ebbi
di
e
libri. Ma
alcuni
prestito
di
insieme,
spesso
tese
cor-
pura,
Anch'egli
predilezioneper l'Astronomia,
in
Pieve
grado, e, ciò
sommo
dotto.
e
semplice
vita
di
Savigiiano, uomo
della
Maria
Santa
«
pien
fondo
in tali
pur
lora,
al-
di filosofia
222
yCIlONZIATI
corda,
una
le
voce
fratelli
oscillazioni
del
zona
una
in
sei
di
medesimo
il
cominciava
stellato
boreale
Mosso
dalle
», ben
esortazioni
del mio
persuaso,
di
nell'Astronomia
volli
allora
di
le opere
di
Gauss,
per
di
senza
alcun
lingua
impiegandovi
due
Così
di
io
fui in
Astronomia;
popolari
In
e
notissime
tal modo
io
vatori.
osser-
zio
di
fossero
lo
di
ed
studio
gere
leg-
presi,
intra-
grave
venni
Ne
leggere
spiegavo
i Tedeschi,
il modo
autunnali:
di Maedler
terno,
ma-
segni,che primi
degli Struve;
cominciai
e
Schroter, di Bessel,
tedesca.
di
gii
cielo
già nominato
vacanze
grado
del
Falco
aiuto,
difficile della
istrumenti
Francesco
procurarmi
e
tempo
tutti
a
quel tempo
Encke
quel
Atlante
diversi
Olbers,
avessi
Bonn, Argelander
«
di
giore
mag-
se
con
noto
dall'esempio
e
verso
di
grande
suo
Assai
orgoglio,
principio, ma
più adatti,nella specola
mica,
astrono-
dell'agosto 1856,
serate
che, proprio
sapere
stelle
Pegaso.
il mio
stato
molti
piccole
soddisfazione.
viva
una
sarebbe
col
delle
carta
altn
apparato
rozzo
saggio d'incipiente pratica
cagionò
potuto
de' miei
questo
la
ad
contare
alcuno
quadrato
eseguito
mi
da
Con
sorelle.
o
Questo
e
quale faceva
riuscì di fare
mi
in
della
a
capo,
otto
mesi.
i libri tedeschi
subito
e
le ali
con
le opere
di Littrow.
a
e
volo
sempre
GIOYAIS'NI
l)iùardito
più franco
e
ben
presto
venne
la
giù
verso
terra.
Per
darmi
esaurito
aveva
che
giusto
era
medesimo.
subite
solo
E
respinto.
tentativi
lo
analoghi
in
né
come
e
Simo.
Ma
anzi
la
cominciai
anche
la
vecchia
quella
né
cometa
tar
diven-
(allora
fu
cadente)
di
altri
che
caddi
una
di
fu
Y,
linconia
ma-
medcr
me
il liberatore,
Cometa,
una
anni
il
prima
quale,
ritirarsi
a
ritenesse
nera
venne
300
Carlo
nel
punto
ap-
vento
con-
l'apparizione
della
presagio
un
Io
architetto,
in
volta
preparava
come
occupati.
come
apparsa
Yuste,
di
potuto riuscire né
liberatrice,che
allora, si
me
tutti
dubitare
questa
(nel 155()).Dicesi
di
:
a
Cometa
da
avvenne
avrei
non
d'altari
uomo
morali
vecchio
eran
ingegnere pratico,
come
me
entrare, in qualche modo,
per
che
me
a
di Torino
stesso
nell'Università;i posti
sentiva
pensar
tentativo
Plana,
tirarmi
a
piccoli mezzi:
angoscie
Un
mèta;
studiare,mio
a
a
all'Osservatorio
dal
occupato
agio
cominciassi
quel tempo.
assistente
realtà
dura
tutti i suoi
dirò delle
Non
in
subito
io
la desiderata
verso
ma
Padre
L'28
SCHIAPARELLl
di
sua
morte.
«
His
ego
Quella
de' miei
indiciis
stessa
fati,ma
Calcoli
me
Cometa
in
ben
doveva
diverso
ipotetici,fondati
molto
fata
mea
sopra
vocant!
pure
».
decidere
senso.
antiche
imj)erfette, avevano
servazioni
os-
fatto
224
SCIENZIATI
che
sospettare
anni
975,
1264
medesimo
dovuto
e
1556
che
apparire,
astri
Comete
ueglì
apparse
fossero
ritorni
di
di circa
periodo
con
ciò
fosse,la
Cometa
di
nuovo,
nel
nn
avrebbe
Simili
1848.
di
lunghissimo periodo sogliono, però,
alquanto irregolarinei loro ritorni;ed
essere
un
tre
moventesi
astro
anni. Dato
292
le
Astronomo
olandese
volta
questa
il ritorno
che
trovato
aveva
tardare
poteva
di
recchi
pa-
anni.
Io
la
Cometa
col
sapere,
i
erano
punti
del
nel
linea
trovarsi,in
eh'
caso
quale
con
ephemeris
».
ad
sai viso
di vedere
per
di
e
tracciai
quale
una
me;
mi
avrebbe
dovuto
ciò che
dato
mi,
gli Astrono-
una
«
sweeping
di tutte
da
le
viato
in-
me
professori di matematica,
era
specie di
al
su
dell'anno,
fu
dichiarazioni,
de' miei
uno
del
della scienza
Questo lavoro,corredato
tavole
opportune
conosciuta
mese
inglese,chiamano
nome
potuto
in quel
ritornasse,
essa
Costrussi,insomma,
mese.
avrebbe
ciascun
la
lungo
cui
Santini, io
celeste, per
carta
rio
necessa-
dell'anno, quali
valendomi
di
ricercare
era
dell'orbita
e
libro
che
al
in
l'aiuto
utile
stato
epoca
cielo
del 1556
acquistata
quella
ogni
Con
della Cometa
sarebbe
telescopio ;
per
apparire.
una
che
pensai
parso,
assai
senatore
cui, in Torino, vive
qualche volta,
contenuta
Carlo
ancora
lenza
benevolio,
Giu-
Ignazio
buona
e
ben
fama.
meritata
E
egli e gli altri
mi
qui
miei
dimenticato.
Luigi Federico
illustri di
riuscì
Sella,il Giulio
della
Istruzione
mandare
nell'Astronomia
buon
un
del
buon
un
fondamento,
questa missione.
del
1556,
della
Così
quale,
parlare
per
più
mi
quella
istruirsi
celebrata
scuola
dare
potevasi
salvò
mi
a
Cometa
la
più
dir vero,
a
cessore
suc-
si dovea
ad
paese
tro
al-
io di questa scienza
avendo
me
Poco
dare
qualche
presso
e
dell'estero,
che,
già
il Ministro
ottuagenario Plana,
giovane
un
Quintino
e
(Giovanni Lanza,
Pubblica
all'omai
con
egualmente
persuadere
nome) che, per
venerato
Associatosi
Menabrea
a
che
professorinon
ai nomi
che rispondevano
altri,
due
chiaramente
apparve
severissimi
punto
avevan
225
SCHIAPARELLI
GIOVANNI
tese
s'in-
non
volta.
rimane
febbraio
Nel
dire.
a
.
1857
magnum
rosee
della
»
tuffarmi
a
scienza
Queste
speranze.
alcune
da
Berlino
partii per
si
sono
principio intendeva; di
principalmente
«
mare
germanica, pieno
precisamente
non
nel
altre
in
parte
nel
modo
non
colpa
per
di
rate,
avve-
ch'io
fui soddisfatto,
mia
di
aver,
forse,sperato troppo. Nondimeno, percorrendo
col pensiero i 50 anni
vissuti dopo quella partenza,
vi trovo
assai
più
che
Concludo
che,
Roux
in
materia
del
la
—
Voi.
UT.
gradite rimembranze
contrario.
troppo
totale, io
di
fui
lunga
più
cicalata
fortunato
col dire
di
altri
15
226
assai
SCIENZIATI
migliori
dalla
lunga
i
di
me
;
e
Provvidenza
miei
che
hanno
superato
Sohiaparelli.
Signore
Onorato
Via
beneflzii
meriti.
Giovanni
Illustre
i
JRoux
del
Boccaccio,
5
Roma.
simi
conces-
di
gran
XIX.
LOMBROSO.
CESARE
ed
Alienista
IS^acque,
il
tropologo.
an-
in
10
na,
Vero-
gennaio
1836.
A
anni,
quattro
Vite
le
lesse
A
tarco.
Plu-
di
nio,
Pli-
tredici,
zio,
Teren-
Plauto,
gilio,
Vir-
Lucrezio,
ed
Catullo
Orazio,
il
Saggio
Cardano,
diciannove, pubblicò;
che
—
Dal
al
1859
di
campagna
Scrittore
1863,
guerra
"»ordo.:
tra
scientifiche.
—
fu
del
ufficiale
La
—
nel
Frammenti
di
studio
mana.
Ro-
Pazzia
di
fece
la
1854.
medico,
e
1859.
inesauribile,ha pubblicato
lavori,
riviste
scritto
aveva
lavoro:
Repubblica
della
A
compose
primo
suo
—
—
e
circa
libri, opuscoli
ed
Di
importanti
quelli
più
articoli
trocento
quatdi
ri-
medico-psicologici (1858-3860)
228
SCIENZIATI
Tre
—
mesi
Calabria
in
delle
sano
alienato
e
mentali
sulla
sua
—
(1868)
cura
Studii
Studii
—
clinici
(1871)
mediana
e
(1872)
Vuomo
di
e
legale del
loro
di
preparati
maidici
pelle (1880)
ed
anomali
della
Palimsesti
—
(1890)
di
pellagra (1892)
applicazioni
(1893)
la donna
—
della
sul
—
Il
La
normale
genio (1902)
Il momento
donna
—
—
Genio
—
e
buni
tri-
Pazzi
—
clinica
scoperte ed
recenti
rimedii
Gli
nale
crimi-
anarchici
(1894)
—
degenerazione (1897)
e
(1899)
Delitti vecchi
attuale
della
I due
profilattico e
piti
Dei
—
delinquente, la prostitutae
(1893)
delitto,cause
—
psichiatriaed antropologia
Grafologia (1895)
—
Le
—
mezzi
medicina
(1888)
carcere
Trattato
—
sui
malattie
laboratorio
del
(1878)
(1879)
legale e psichiatria sperimentale (1881)
(1883)
medicina
e
di alcune
del
del maiz
Meteore
e
Italia
in
voro
capola-
suo
Sulla
—
follia
e
I veleni
—
Passanante
cura
in
L'uomo
Genio
—
Pensiero
Su
—
nella
terapia
e
fossettacerebellare
una
(1871)
—
e
criminale
pazzia
delitto
Memorie
—
cause
—
(1877)
(1879)
arrestarlo
sulle
genio (1876)
del
maniaca
psichiatrici (1868)
applicazioni (1877)
cadavere
clinici
delinquente (1871)
un
colore
Sull'incremento
per
di
delle
e
Studii
—
delinquente (1876), il
I/uomo
—
guasto
di
L'uomo
—
Sulla
—
Esistenza
—
nel cranio
bianco
clinici
metodo
astri
pellagra
sperimentali
e
pellagra (1869)
Italia
degli
Sulla
—
col
gale
le-
elettrica neWuomo-
(1867)
umana
pellagra (1868)
della
—
mente
Azione
—
medicina
studiata
Algometria
—
(1867)
sulla
meteore
—
alienazioni
esperimentale (1865)
La
(18(d3)
in Italia
e
Nuovi
—
delitti nuovi
(1904)
—
La
studii
(1902)
perizia
230
SCIENZIATI
tandomi
le reminiscenze
con
delle persone
più mi avvicinarono, ho potuto
a
Il
è molto
ricordo
giorno, in cucina,
ai
cui
margini
ciuflPai
e
po' e
un
soffersi
ne
fino
ad
Di
io
tavolino
un
polvere
in
bocca.
il ricordo
Era
pepe
rimane
ne
lae
ac-
oggi.
di
una
fu
ripescata
si
del
il
cortile,sono
che
del
rammento
in
un
della
l'ora
del
ornamenti
le
pozzo
povera
giorno^
che
ravano
decomentarie
fram-
rimembranze
ricordo
quel
accompagnano
r
mio
piedi, con
pelo
pozzo,
molti
tramonto,
mi
annegata
era
Il colore
bassorilievi
al
mesi
gettata ai miei
e
orrore.
bestia,i
undici
avevo
gatta che
immenso
;
e
null'altro.
poi
A
si
quattro anni, poi, le ricordanze
numerose
ma
che
pieno
cioccolata;ne
per
la misi
me
ad
in
alquanta
sparsa
presi
tanto
quando
vicino
preciso. Ero
fissato vicino
era
che
grigiastra,
il primoricordo
di età.
mesi
nove
fissarne
che
in
sempre
Mi
un
sovvengo
siepe, in
di
Ho
e
braccio
si accavallano
circoscritto
del
lunghissima
barba
notato, poi,
che
più
dei
fatti
aiutano
di
un
che
orizzonte.
la
quel tempo
amico
remoto;
una
tato
famiglia,do-
di
odori
ricordanza
ad
vicino
bionda,
gli
l'altra;
l'una
passaggio
ad
cedono
suc-
e
in
pieno
quelli
sono
dei
riggio.
me-
luoghi
ciò che
indica
o
così,
Bicordo
clie
e
che
in
cui
in
faccia
la
ad
Iniziati
le
mie
della
casa
un
mia
forno
era
pieno
medesimo
tempo
ava
forse
si
un
quattro
a
precisamente
fornaio.
gli studii,
ricordanze
viola,
una
un
quel
pure
visiva.
della
viole.
da
emana
ricorda
mi
pane
forse
folleggiavo
di
allora
essere
annaso
dove
ricco
era
L'odore
e
quando
Ohieri,
di
prato
anni
dell'acustica
più
vivissima
dovesse
olfattiva
memoria
la
come
231
LOMBROSO
CESARE
troppo
spengono
Cesare
precocemente,
quasi
Lombroso.
del
tutto.
di
XX.
PIETRO
BLASERNA.
Fisico.
iu
Nacque,
cello,
leia
Fiumi-
Aqui-
presso
il
(Friuli),
febbraio
1836.
Compiuti
dii
gli
fìsica
e
di
Università
nella
Vienna,
fu
e
del
stente
assi-
professor
dal
Ettingshausen
?^1850
Kegnault
dell'
poi,
alla
Sorbona;
insegnamento
in
superiori
Firenze;
quella
Dei
ticolar
di
di
Palermo
intorno
suoi
pregevolissimi
modo,
fisiche
al
di
1872,
studii
nominato
fu
fessore
pro-
versità
Uni-
nella
chiamato
a
Roma.
ricordati
delle
scienze
fu
di
incaricato
sperimentale
nel
e,
fu
all'Istituto
1863,
fisica
1859.
laboratorio
1861,
fisica
nel
al
il
anni,
nel
della
ordinario
di
due
per
stu-
studiò
liceali,
matematica
Frequentò
29
mare
in
forze
Italia
libero
:
—
lavori
Sul
Bullo
—
—
del
Le
polo
vanno,
in
principio
della
stato
attuale
esplorazioni
—
Sullo
jjarservazione
con-
delle
recenti
sviluppo
e
la
234
SCIENZIATI
durata
delle
indotte
correnti
centrale
dell'Africa
suoi
La
—
la musica
rapporti con
di Vienna
Le
—
teoria del
La
—
di
Sulla teoria cinetica dei gas
—
spiritici Elogi e
Rendiconti
delPAecademia
dei
forme
corista uni-
un
I miei ricordi
—
di
necrologici
cenni
—
nei
suono
nazionale
conferenzainter-
l'adozione
per
recenti
esplorazioni
scienziati
(nei
Lincei).
—
"È professore di fisica sperimentale nella Università
di
Lincei
Roma
dal
presidente
:
1904
del
senatore
e
dell'Accademia
dei
dal
Regno
1890.
LYNCEI.
Eoma,
25
1909.
gennaio
Egregio Signore^
Io
ed
mantengo
è che
illustri
morte
le Memorie
debbono
si
e
Non
non
sono,
il mio
sempre
punto di vista
più o meno
pubblicare dopo la loro
degliuomini
prima.
quindi, in grado
favorevole
alla
sua
di dare
domanda.
D'altronde,se mai mi venisse P
simile pubblicazione,
che
mi
cosa
probabile,la farei per conto
poco
'
per
idea di
mio
Dev.mo
Pietro
Egregio Sig.
Comm.
5,
Onorato
Moiix
Via
Boccaccio,
del
Eoma
una
assai
pare
e
d'altri.
conto
sposta
ri-
una
Suo
Blaserna.
non
XXI.
COLOMBO.
GIUSEPPE
ed
Ingegnere
politico.
nomo
in
tacque,
il
lano,
Mi-
bre
dicem-
18
1836.
Si
laureò
in
versità
Uni-
nella
di
Pavia.
ma
dappri-
Insegnò
striale
indu-
meccanica
nelP
macchine,
tuto
Isti-
tecnico
striale
indunel
Ha
per
alla
parte
preso
scritto
varie
deW
Manuale
Fu
delle
ministro
Kudinì,
rigorose
strenuo
e
come
E.
Isti-
del
1866
Milano.
di
campagna
guerra
d'Italia.
l'indipendenza
Ha
in
superiore,
poi
;
meccanica
Tc'(']]ico
di
disegno
e
ruro
gegneria,
in-
unico
opere,
fra
le
nel
propugnatore
mezzo
di
lissimo
pregevo-
un
ed
industriale.
primo
gabinetto
civile
ingegnere
Finanze
quali
delle
salvare
economie
la
finanza
236
SCIENZIATI
italiana; poi
ministro
Budini,
mei
nel
presidente
infine
e
Tesoro
del
secondo
della
binetto
ga-
Camera
1899-1900.
Fu
nominato
Dirige
del
senatore
l'Istituto
tecnico
nel
Regno,
superiore
Eoma,
1900.
di
Milano.
1904.
23. 6.
Pr"g.mo Signore,
confessarle
Devo
alieno
dal
e,
in
generale, io
il mio
di
in
lavoro,
suo
citato
perciò, cerco
sopratutto
me,
del
vedere
che,
libro
un
il
sotto
in
nome
evitare
che
si
portante
quale
sono
blico
pub-
parlidi
il titolo
merito
non
di
comparire.
oltre
Ma,
ciò,non
a
mia
nella
che
cosa
La
saprei veramente
infanzia
potesse
di
di
della
e
letto.
esser
cortese
sua
scusarmi,
risponderle affermativamente
i miei
che
giovinezza qual-
meritare
ringrazio,dunque,
pregandola
e
mentare
ram-
se
chiesta,
ri-
non
posso
di voler
dire
aggra-
distinti saluti.
Suo
Colombo.
G.
Eoma,
dev.mo
2G
giugno
1908.
Egregio Signore,
I^on
^ia
e
-alcun
saprei
che
giovinezza,
avvenimento
cosa
non
dirle
avendo
notevole.
della
da
mia
infai
raccontar]
XXII.
BOVIO.
GIOVANNI
Filosofo,
ed
giurista
x^olitico.
uomo
nel
Trani,
in
Nacque,
1838.
Nel
alla
diede
1868
il
stampa
del
critico
gio
Sag-
diritto
penale.
Pubblicò
molte
tìloso-
argomento
cui
flco,tra
di
Il
'
tempi
del
diritto
e
—
Scrisse
Purim
Fu
—
Storia
—
San
di
nazionale
Morì,
dalla
in
Francia.
per
il teatro
Paolo
professore
diritto
La
—
anche
del
di diritto
Napoli
XIII
Napoli,
il
e
:
Cristo
—
—
pubblico
deputato
Il
Filosofia
—
Il
—
alla
turalismo
na-
al
fino
Leviatano.
aprile
1903.
—
l'Universi
nel-
Parlamento
alla
di
festa
comparato
legislatura
15
della
—
Socrate
—
diritto
Uomini
—
Italia
in
Corso
—
sistema
filosofia
e
:
del
scienza
—
di
poderose
opere
morte.
240
SCIENZIATI
Napoli,
Ad
di
solo
me
di
scritto
neanche
le
di
notizia
qualche
la penna,
quarant'anni
ho
non
rettificato
ho
darvi
a
più
da
1902.
Roma.
in
Esercito
settembre
Roux
Onorato
M'invitate
10
mai
nulla;
false
notizie
e
ma
me.
non
non
che
gli
sul
avversarli, più di una
volta,fecero correre
È negligenza,modestia, orgoglio?...
mio
conto.
Io
stesso
Il
cortese
i
viene
ad
mio
Trani,
fattami, si
poverissima
Non
verrà
E
un
lo
in
fate »,
In
lapide
la lettera
concittadino,quando
porre
cui
non
quella povera
di
nicipale
mu-
ria
ingiu-
una
lapide
una
sulla
nacqui.
«solo
scrissi;
l'ora di valutare
la
ricordarmi
riparazione
a
pensava
casa
a
dell'amministrazione
rappresentanti
di
«
so.
invito
mandai
che
tra
lo
non
la mort(
dopo
».
fu
messa.
passò
casa
squallida. Qualche lampo
d'
infanzia
la mia
ingegno
non
sej
fu
condato.
taciuto
Ho
e
della
del
role
mia
sempre
adolescenzi
mia
giovinezza, conoscendo
proletariato
altrui
della
attraverso
me,
non
la
storia
dalle
p£
GIOVANNI
antenati
miei
I
in
Xacqui,
a
Cominciai
scuola.
da
tentai
i libri
in
me,
i
io,tra
anni, a procurarmi dagli
e
la loro
e
ad
Trani,
intendere
da
solo
memoria
Con
mi
di greco,
vano
veni-
ed
co'
sopra
Aristotele.
che
e seppi quasi
latini,
quali
tutti,reputando
si allontanano
risorgimento
mi
ed
da
italiano
araldi
a
Dante,
oscuri
quei
lui.
fissò la mia
intesi i filosofi
parvero
gior
Mag-
Lucrezio.
e
a
da
tanto
questa preparazione mi accostai
Lessi
i
ebbi
Tacito
amai
II
po'
un
Platone
Omero,
dimestichezza
tempi
greco,
mano.
Imparai
che
libro,
matematici,
storici,filosofi,
giuristie poeti, come
a
i sedici
imparare
lessi
che
mandarmi
e
qualche
latino,italiano,francese;poi
a
parte.
quindici e
amici
e
in Al-
genitori onesti,
comperarmi
potevano
non
da
Trani,
ricclii
del 1799
repubblicana
la loro fortuna
portò via
tamura
furono
altamiirani
catastrofe
dotti. La
241
BOVIO
di
di
zione.
atten-
quel tempo,
tutta
civiltà
la
moderna.
Ventenne, pubblicai
naturale,che
a
me,
che
Verso
danaro,
Roux
—
parve
non
volli
i trent'anni
me
Voi.
ne
III.
venni
un
audace
saggio
ai
di
filosofia
dotti,immaturo
ripeterne l'edizione.
uscii
a
da
Trani
e,
Napoli, dove,
senza
per
via
Iti
242
di
SCIENZIATI
esami,
il diritto
i
della
altri libri
mi
quale,
è
trentennio, ed
Questa
del
mio,
ho
non
da
anni
alla
mia
moda
non
mi
seduce,
di
modernità.
sembianza
né
la
chiesa
desidero
non
ricchezze.
non
entrarono
non
entrarono
Mi
;
chiamano
il
il re,
e
Tollerantissimo
il
popolo,
;
desiderii
miei
e
la
gli onori.
fede,
mia
è profonda.
dell'umanità
delle
opinioni altrui,le esamino,
credenze
non
non
la detrazione
il denaro
irreligioso;ma
La
assume
ministro
divenir
destini
fede.
ne
ne'
scritti;
potere,
quasi religione, ne'
mera,
Ca-
venni
quando
L'adulazione
ne' miei
vincimento
con-
anni,
non
mia
alla
neanche
voglio
ventisei
da
prima,
voglio ingannare
Non
e
sottigliezze
cercato
ed
dottrina
meno
tito
par-
legislature alla
nove
molti
un
nel
entrai
di Mazzini
posto. Deputato
insegnante
da
l'opera
disgiunsidal-
non
invito
per
e
torno
», in-
pensiero.
giovinetto
da
Sto
al mio
il mio
tutto
repubblicano,
Fenomenologia
naturalismo
d' intelletto
vita
uscirne.
La
«
una
ma
intervalli,lavoro
ad
politica.Da
per
:
matematico
il sistema
alla
preme
si trovano
letterarii ;
politicie
filosofici,
Saggio
«
feci stampare
Poi
scuola.
il
cui
», in
penale
nuova
soltanto
opera
od
diritto
del
germi
insegnare all'Università.
d'
qui giunto, pubblicai
Appena
critico
stai
Minghetti, acqui-
il Ministero
sotto
le
e
delle
derido.
ai
miei
ai
esami,
didattici
nfficii
alcuni
Debbo
miei
scritti,
una
mia
mio
anni
d'
segnamento
in-
recentemente
fortuna
scarsa
unico
tanti
a
occupo
malattia.
penosa
Della
che
soltanto
interrotto
da
243
BOVIO
GIOVANNI
è
destino
mio
del
artefice
accuso
non
suno:
nes-
il
stato
carattere.
Parlo
P
sottrarre
poter
quali
c'è
finire
fortuna
Auguro
coscienza
la
Sinceri
arrivano
non
come
alle
vostre
dello
fatiche
scrittore.
saluti.
Valentuomo
Onorato
Via
a
vissuto.
sono
Giovanni
Al
vana
all'oblio.
uomo
di
Sento
stimando
me,
i documenti
dove
parola,
ogni
di
ripugnanza
con
Roux
Boccaccio,
5,
Boma
Bovio.
nelle
246
SCIENZIATI
Liberata
fu
Eoma.
internazionale
Nel
internazionale, i
del
dal
1874,
Maria
Santa
È
il
gP
Dei
eletto
(1865)
genti
Il
—
arbitrati
nel
Il
del
italienne
duello
Della
—
Il
—
dei
senatori
dei
bilanci
Roma
Pietro
nel
La
Oiannone
I
—
prix
le
e
Oli
—
Washington
—
L'elogio
—
internazionale
La
—
sociali
de
di
Mamiani
e
Sicilia
—
e
Trattato
Sul
—
il
»
La
legge
ufficiali
avvocati
Triregno
di
—
la nomina
Oli
—
Gli
—
Vécole
Florence
Il Senato
—
di morte
dans
maritime
leggi
civile
pena
rappresentativo
progressi del
zionale
interna-
comune
di
consulaire
Nuovo
delle
e
di diritto internazionale
L'Autobiografia
—
di morte
diritto
dell'Alabama
monarchia
Terenzio
e
—
Le
particolar
pubblico
del
francese
Senato
nel governo
antica
in
della pena
studii
del testamento
—
Stato
degli arbitri.
uno
vanno
diritto
«
L'incident
nullità
dello
Il
—
stranieri
«
de-
dei
diritto
Trattato
e
—
diritti
ed il trattato
—
italiano
»
la
cattolica nel diritto
giuramento
negli stati
avanti
Chiesa
internazionali
codice
parlato
è
ora
questioneanglo-americana
—
quali
di
degli
PellegrinoEossi
i
collegio
storia
La
—
ficazione
codi-
del
Dell'abolizione
—
alla
alPAja.
difesa
a
lavori
progresso
La
—
ha
che
numerosi
:
diritto
Vetere.
Venezuela;
ricordati
volte
deputato
delPAja
nel
di
trattati,per
tre
Italiano
primo
suoi
modo
di
fu
Capua
Italiani
La
mandato
Napoli.
condussero
mediante
fu
arbitrale
Corte
lavori
diritto
Governo
Nel
cui
di
P Istituto
Gand
in
ritto
di-
insegnare
Università
alla
1873, fondò
ad
chiamato
diritto
diritto internazionale
di
di
stituzionale
co-
nel
secolo XIX
Il diritto civile
—
solida
una
di
Ha
Orazio
la
è
viaggiato
procedura
dell' Aja
letteraria:
coltura
pregevoli versi, e
la
e
Convenzioni
nelle
codificati
Ha
247
PIERANTONI
AUGUSTO
versione
sua
zionale
interna-
(1906).
ha
del
—
scritto
Carmen
colare
se-
migliore.
ritenuta
la
molto,
dalla
Scandinavia
l'
al-
Africa.
È
professore
dottore
Oxford
mia
nella
gli
amici
della
in
desidererebbe
a
che
migliori cure,
nel
suo
ceduto
alla
Roux,
meriti
di
forte
un
GF
far
di
e
del
le
una
discendenza
loro
che
la
famiglia
mìa
io attendo
vivrò
perchè
sempre
vita.
mia
Ho
Onorato
di
l'ambizione
avere
figlio
sono
lavoro.
nazioni
più
altri
si
con
li rivedo
antica
come
possa
di
bramano
origini,e sogliono
quella degli
penso
parlo
professor
ma
del
come
le
Io
oltre
ricordi ;
conoscere
merito.
vissime
vi-
sono
ne
La
che
certezza
io abbia
volere
individui
di
Spesso
esortazione
degni
anni
io le scrivessi ; ma
perchè
non
1883.
Roma.
anche
amore
ternaziona
in-
diritto
di
adolescenza, quando
nella
di
Roma.
primi
mente.
nostra
questa
dal
miei
mia
di
di Modena,
università
delle
professore
Regno
dei
memorie
università
»
università
del
senatore
Le
causa
Edimburgo,
nella
È
della
honoris
«
di
e
onorario
e
un
tare
van-
più
titolo
ricordare
minosa
ludi
la
248
SCIENZIATI
discendenza
propria
aumentò
ne
la
in
Nacqui,
da
Flavia
De
ricchi
e
stima.
Ohieti, da
Enrico
Padre
padre, che
la
nozze
orfani
aveva
dottrina
La
furono
di
e
Enrico
andarono
i
De
grande
loro
fratelli
due
età. Il
seconde
nella
dal
zia
tutore
nel
aveva
fama
verso
una
di molte
gioie,di
di
uscirono
a
iJ^apoliper
studiarvi
in
tornarono
alla
dei
i
figliastri
pratica
fratelli
del
danaro
e
di
degli orfani.
danno
a
Tito, appena
diplomi,
legio
col-
il cadavere
ancora
e
di
collegio,
tenuti
Ot-
diritto.
patria, e
forense
sarono
pen-
presso
Giuseppe
e
vanni
Gio-
Sanctis-Eicciardone,giureconsultidi
dottrina,
Frequentando
amore
dare
la eredità
legale
Patri
in tenera
fu buona
di attendere
studio
erano
educazione.
caldo
marito, dilapidò
titoli di credito
I
Chieti,che
non
nepoti, perchè,
madre
posti
civile
matrigna
l'anno
del-
figliuoli.
Egli presto morì, e
città di
della
e
quali possedevano
non
per
ai
Tito
Angelo, sposò in
nome
cognata
orfani
di
giugno
Filiorum
patrimoniale.
matrigna
i due
nei
paesi,
sono
rimasti
erano
di
24
il fratello
e
offese,anzi
Pierantoni
8anctis, il giorno
ricchezza
molta
lo
la
non
proprietarii.
Preturo, Fara
Eapino
vera
chi
pubblica
Mio
1840.
da
per
la
oratori
De
casa
due
maestri, Flavia
e
delle
e
patriotti ardenti.
Sanctis
numerose
si
accesero
sorelle
Rosa, bellissime
dei
donne.
che
istruzione
avevano
pensi
alla
elettissima
della
sorte
249
PIERANTONI
AUGUSTO
istruzione
si
quando
femminile
di
quei tempi.
cittaduzza
noppello,
della
pendici
Colà
esiste
mia
Sanctis
famiglia De
La
Madre.
illustri dell'
Sanctis
l'amore
può
avessero
della
altura
palazzo,
ove
Masulle
nacque
è
Eicciardone
Abruzzo, perchè
si
di
dell'Appennino.
Storia
nella
; onde
De
dorsale
famiglia
Ravizza
in
sorge
l'antico
La
dal
che
spina
ancora
oriunda
era
delle
diede
brata
cele-
famiglie
sommi
credere
che
ereditato
1'
reconsul
giu-
ingegno
professioneforense,la quale
onori
reputazione
e
a
chi
i
essi
da
e
mette
pro-
nobilmente
la
esercita.
L'ultimo
dei
esemplare
dottrina
Quando
città
la
marciarono
in
di
il Vescovo
si
mano
la
le
e
avanzò
fu
pace,
nel
di
vescovo
virtù.
1837,
truppe
dalla
con
fra
un
magnanima
Penne,
reprimerlo
a
di Pescara
di
e
insurrezionale
moto
fu
Ricciardone
i
un
napoletane
vicina
Cristo
un
fece
fortezza
d'argento
combattenti
e,
posta
im-
consigliere d'indulgenza
il governo.
presso
Enrico
de'
comune
e
beni
sentii
di morire
e
Tito
e
ebbero
ereditati.
spesso
sul
Adelchi
unica
nascere
narrare
:
Io
fui
che
Angelo
il secondo.
casa,
il
corsi
fu
Dopo
il
la
governo
nito
terzoge-
pericolo
nito
primogemia
na-
250
SCIENZIATI
Madre
scita,la
nostra,
diede
tornò
Madre
La
Meis, che,
di
fu
e
Pierantoni,
1848,
Padre.
assistita,con
Camillo
di umile
De
dizione,
con-
munificenza
dalla
studio
a
nel
mio
a
Bucchianico,
in
tenuto
Samuele
Ohieti
in
nato
fu
salvezza
rarissimi,da Angelo
ed affetto
cura
di
speranza
poca
sidente
Pre-
poi
Deputati
dei
Camera
della
fu
che
medico
celebre
poli.Il Lanza,
in ISTa-
condotta
frequenti aborti,fu
vitali per
forze
nelle
stremata
mio
dell'avo
fratello
paterno.
e
a
Mamma
La
preghiera
bontà
le
di
genti.
mi
avvenire, e
mi
che
cotta
esortò
una
stola.
i
piansi,battendo
di
Preso
estate
a
sede
de'
mio
beni
del cortile. Sento
una
ancora
bella
una
mi
Madre
voce
mandò,
racco-
tranquillo.
di andare
mi
la
mio
grande sdegno,
so
sera
del
da
per
legò
in
pagna
cam-
maggiore
la
Petri,
paterni.Non
Padre
tutte
mano
di tornare
Filiorum
Fara
la
invocava
sua
costume
era
la
recitare
parlare
La
piedi.
neva
po-
prete ; mi promise
farmi
a
carezzandomi,
Nella
volle
ricamata
avrebbe
ed
mi
volta
Una
mi
famiglia,alla Patria, a
alla
membranze
ri-
dolci
e
sera
che
liturgica,ma
non
Dio
soavi
faceva
mi
fosse
se
come
tarda
a
letticciuolo,e
nel
tuttora
Narro
daccanto.
me
l'anno
del-
settembre
il 17
Io la ricordo
1846.
viva
morì
mia
Madre
La
quale
al
canza,
man-
cancello
supplichevole
AUGUSTO
(Iella
rendermi
la
perdono,
e
liberato
libertà.
sol
dal
ricordo
volta
la
sul
scolpì
bacio
lasciarla;la
lo
zio
perchè
apersi gli
del
cielo.
quando
mi
ove
quel
la
occhi
e
Quanto
contemplo
le
nere
volevo
non
vinse
la
mia
prese
sistenza.
re-
sulla
giammo
giumenta, viagnella
accolse
primo
alla
sua
vidi
mi
lo
fontana,
una
dal
!....
]!^on ho
ho
menticata
di-
mai
spesso
rimembranza
Oenturano
mia
della
sonno,
padiglione
stellato
ne
Xel
Orsogna,
esaltazione, e
notte
terrazze
di
destai
bello
era
viaggio.
porta
ad
cavalla
della
dalle
Io
brava
dissetasse;io
silenzii
come
chiome
Flocco, mi
quella prima
nei
belle
parenti
notte, presso
accostò
si
bianca
figliuole.
ancora
della
mezzo
quando,
condussero
Era
fronte.
una
Atessa,
sue
Ricordo
fui
sonno
pianse, mi carezzò,mi
Ella
zio.Giacinto
per
le
le
dei
sella e, conducendo
tra
fine,mi
con
sulla
cura
Uno
casa
chiedere
Mamma,
baciarla.
guanciale.
un
la
sua
letto per
suo
alabastro,smunta,
sparse
il
vinse
'di
Babbo
volli
non
mi
quando
prossima
al
presso
io
Ma
al
castigo.
Un'ultima
essendo
raccomandava
che
Mamma,
251
PIERANTONI
notti
serene
tempo
fui ricondotto
Campania
della
Felice.
Dopo
alcun
paterna. Corsi
mia:
l'uscio
era
difilato alla
chiuso.
camera
Feci
nella
casa
della Madre
impeto
contro
la
252
SCIENZIATI
,
porta
n'era
se
entrarvi.
per
andata
Dopo
me.
occhi
in
cielo ;
sonetti
di
morte
Giorno
in
La
casa
della
mi
faceva
che
lieta
moltissimo
berretti
io
vamo
era-
nanza.
cittadi-
della
condotti
della
dei
quella
maritata
era
;
amorose
per
il ricamo
trapuntati d'oro,
De
delle dodici
la sola
si
di
Estinta.
cara
infanzia
la
gii
pubblicati
nero,
eravamo
non
con
sotto
fratelli ed
era
Mamma
Amava
cure.
a
prediletta era
zia Dorinda
La
sorelle
essa
noi
volevo
caddero
le amiche
presso
la Mamma
la
rimpianto
giorno
per
da
casa
Sanctis.
io
listati
al
che
ma
Lei. I miei
fatti segno
casa
dissero
alquanti giorni mi
alcuni
la
per
Mi
ceva
fa-
mi
e
ch'erano
una
bellezza.
La
un'avvenenza
al
mondo
la
persona,
età
maravigliosa
sedici
bianchi
alle
quali
sorti
della
Era
provvista
doni.
Patria.
Narrava
chiamarsi
dei
e
di
ci
zioni,
rivolu-
nelle
quali
e per
figliuoli
quando
cittadine
quando
e
rosi
nume-
delle
salutavano, dicendo:
»,
e
ai
di
«
la
saldi
danaro
di
episodii
la vita
giorno, cittadina
che
trecce
assistito,e
aveva
le zie si
dato
elegante
Raccontava
per
alle donne
la mattina
le
di
era
avendo
pur
purissimo argento,
storielle ed
trepidato
aveva
le
di
frequenti
nepotini
Scurci,
conservava
figliuoli,
i denti.
faceva
:
abbondantissime
fatte
aveva
Maria
materna.
nonna
i
venne
con-
», onde
«
Buon
briganti in-
254
SCIENZIATI
dino
sollecito
All'annunzio
vivissimi
della
letto
in
dalle
monii
madri
Marche
ai
accento,
che
età
Alla
fare
i
cugini
e
tutte
otto
i fratelli
all(
le
modiste, e
alla
prima
anni
ne'
alle
comari.
Le
te»
scuolì
matri
nostri
rine
signo-
il nostr(
corressero
P
i
famiglie,ch(
Palazzo,
far da
Oomar
«
venute
chiedevano
volevano
non
le
le modeste
tempo
per
di
del
leggeiM
a
casa
per
genitori di
Sparisci
nudo
segno
Sparisci erano
nascite
nelle
e
dere
pren-
il ritorno
appreso
in
il nostro
presso
e
a
l'ora
aspettare
quel tempo
Quasi
vivevano
tano.
capi-
tutti.
fratelli
elementare.
suonò
letto, fatto
a
donzelle
Le
i miei
nero
di
sorelle,chiamate
Ohieti
accorser":
in città
Quando
dolse
di
cure
Sparisci ».
zie,mi"
rivolti al
fu mandato
mi
avevo
tre
invitati
rimproveri
i
Pranzai
maggiori
Io
numerosi
e
riva
a
le
salvamento,
sposa.
assai
messo.
ricondotto
avesse
vestito,e, intanto, fui posto
altro
pranzo,
da
mio
contadino
un
del
del
furono
Un
nel
mi
lo zio Tito
Padre,
e
non
uso
del
seguii
in
dialetto
un' altri
cugini.Un canonico, Luig
de
Franceschelli,raccoglieva in alcune camere
collegio i figliuolidelle più elette famigli"
scuola
e
città. In quei
della
ehe
durano
mia
vita.
Un
e
i
convegni contrassi
dureranno
giorno,
mentre
il
quanto
tornavo
a
amicizie
corso
casa,
delli
senti
del
l'uscio
presso
popolare,
sul
pubblico,
mento
circondava
seguiva
e
violato
allora
compresi
quei giorni
la
si esponevano
Dal
«he
reo
nord
al
di
provincia
bellezza,il
Teramo
Gran
Maiella,dopo
e
Sasso
Tutti
—
esultavano
Alla
Questa
in
in
zione.
esecra-
bella
casa,
l'Adriatic
del-
azzurre
della
pianure
Morrone
e
adunati
vidi
impazienti
grande
Tito
mi
non
dire
Aquila,
zio
cui
la
molti
il telegrafo
movimento.
Il Ee
ha
dato
la
—
che
molti
condannati.
dire. Lo
nostra
il
d'Italia,
ceduto!
ha
parola
sentito
avevo
1841,
!
In
:
fine
Costituzione
non
occidente, maestosa
pochi giorni
asta, ch'era
di
a
pubblica
grandi
ad
pevano
erom-
Io
gogna,
le onde
signori,i quali guardavano
ad
anni.
la
della
le
precedeva,
popolare gridava:
era
oriente
ad
darme
gen-
dell' infamia.
colpiti dalla
giardino pensile
un
accusato
di sette
che
—
spazza-
grida
era
uomo
il furore
i
contempla
molte
gravezza
spesso
al carrettone!
—
folla
il carro;
fanciulla
una
legato
era
grossa
Il
sdegnose.
aver
quale
Una
cavallo.
a
dello
carro
un
clamore
nuovissimo.
spettacolo
uno
tiravano
popolani
Due
grande
collegio un
vidi
e
255
PIERANTONI
AUGUSTO
era
l'avevano
signori
Chiesi
mi
nuova,
rispose :
che
che
perchè
gridata nel
furono
cosa
temente
for-
volesse
256
SCIENZIATI
Il Ee
—
faranno
le
Ohi
comanda
non
anni
diciotto
delle
Costituzioni
Fabrizi
Nel
a
IX.
La
ad
Coi
voleva
concordia;
di
case,
le
milizie
ogni
vecchi
Grande,
pronte
di
mutamento
giovani
e
sulle
quiete
nel
quartiere detto
vendetta
azioni
XelF
e
del
rono
pensa-
a
soltanto
a
Dal
quasi
nomi
una
tere
combat27
in
nei
di mio
naio
gen-
Piazza
registri,
coccarda
al cappello,
zio
vanni,
Giofucili
di
l'ordine
mantenere
della
che
armi
poche
scomposte,
città. I gendarmi
nella
città
grande varietà
una
spalle, pronti
parlava
cittadinesca, che
agli ordini
si ponevano
si
correvano
con
pulitamente vestiti,
portando
le
la
finiti i
fossero
Stato.
i loro
scrivevano
diare,
stu-
a
cittadini.
della
urbane,
erano
visibili,
non
eroi ?
s'inneggiava
travagli,
milizia
una
ed
dotti
se
con
armare,
nelle
prima
come
dei
e
Menotti,
ci esortavano
maggiorenti
di
subito
erano
i
feste:
gagliardie
ansie
delle
tempi
di Ciro
disciplinati,perchè
e
gridi popolari,
leggi
Scienza
la
martiri
e
gli zii
e
forti
essere
èra
nuova
altri
; le
—
insegnato
canti
zia
solo
quel giorno che,
patria
tanti
erano
paese
Pio
e,
di
e
in
avrei
nella
da
popolo.
detto
avrebbe
dopo
dei
dal
gli eletti
mi
più
si
erano
e
la
ritirati
Cittadella,paurosi della
disprezzo poj)olare
per
le male
compiute.
uscire
di
scuola
ancora
una
volta
il
grido popolare
La
sedeva
la
verso
—
Piazza.
annunziava
canonico
il moto
del
rettone.
car-
fìtta : sul carrettone
corpulento, calvo,il quale,
mostrava
nuca
sangue.
mi
pioggia cadeva
un
257
PIERANTONI
AUGUSTO
ferita,che
una
La
folla
gridava:
Mi
posi
tra
i
A
—
faceva
il delatore!
morte
popolani
giunsi
e
nella
Un
tamburino, che per lo innanzi aveva
della musica, chiamò:
preannunziato il suono
All'armi
il picchetto della Guardia
!
zionale.
Na-
—
—
Il
era
sacerdote,segno
canonico
un
Vizioli,che
settarii
essere
della
signoridegli Abruzzi, dando
fu
che
processo
ossia
alla
la
notizia
regione natale, perchè
davano
la caccia
Giunto
l'avviso
gli
meritata.
zio
Con
eh'
era
Il canonico
; ordinò
punito
nel
—
Corpo
Voi.
genìa
Era
da
nella
capitale
dei delatori.
prossimo arrivo,i popolani
quella
che
Giovanni
accento
popolo,
fumare.
non
un
sta,
mode-
accusa
ch'eglitornava
mala
suo
la
offesa
per
altro
IH.
forte
voce
ed
armoniosa
gridò:
Cittadini,fate
—
Koux
del
ad
ad
fischi,le imprecazioni,le ingiurie
tacquero subito
dello
alla
molti
»
fondamento
i liberali nella
prepararono
I
di
congiura
Napoli giunta
Italia
ridotto
poscia
denunziato
aveva
Giovine
«
oltraggio,
tanto
a
silenzio!
vibrato
all' alba
disse
della
—
indegna
libertà,la
di
un
detta.
ven-
Vizioli,se colpevole, sarebbe
che
di
dal carrettone
lo
sero
traduces-
guardia. Aggiunse
che
17
i
258
SCIENZIATI
nuovi
volevano
tempi
odio
soltanto
bisognava
di
tutti
nobiltà
;
due
ma
alle
Corpo
di
diceva
:
morte.
nel
si ritrassero
al
l'uno
vociare, e
giustizia,dargli
presto
Va
bene,
tasca);
Il
la
no!
aveva
—
rimando:
Stolto,va'
—
uccidilo!
che
—
zio, di
Lo
due
delle
una
eccoti
;
replicò:
popolano
Io,
—
ed
entra
il carnefice
sarai
tu
pistola (e offrì
via
lo
e
—
sconsigliato gli chiese
Lo
la sola
lavoro,
zio:
—
in
a
—
Lo
una
che
si accostarono
popolani
far
dono,
per-
Comandò
lentamente
ostinati
guardia,
Bisogna
—
al
case,
tutti
tre
o
straniero,
dall'Italia.
Quasi
vera.
lo
contro
scacciare
tornare
concordia,
amore,
spinse
violenza.
con
i)erdono e glialtri
due
si ritrassero.
zio
Lo
sul
durmi
lago
scosse
e
—
Comandò
campo.
a
fu
questa
i fanciulli
coccarde
prima
mia.
l'anima
Evviva!
la
senza
—
Le
la
brutta
il
che
saper
botteghe
tricolori
di
e
ricondel
avventura
grande
Intanto
solo
me
tamburino
al
Dopo
casa.
risa, vedendo
in
proruppe
che
emozione
popolo
minuto
dire
gridavano:
ponevano
in
ritratti
di
Pio
stra
mo-
IX.
AUGUSTO
sentii
Spesso
La
—
sera
gridare:
Benedetta
la
i
i
essi
di cieca
dovevano
Sentii
studiavano
sentimmo
un
il
:
ciarono,
abbracbaci!
Quali
strumenti
parlare
di Gioberti
i
al
—
prefetti di
E
nel
la liberazione
della
poi
capo
farsi frate
e
un
alunni
sorsero
in-
rono
lascia-
e
famiglie.
tempo
dei colli
leria
corbel-
qualche
a
alcuni
di
combattere
e
Silvino
per
Olivieri,
nella
Luigi Pierantoni,
pubblica
Remio
nato
condan-
l'aveva
monastero
essi,
della Venezia.
legionario
canonico,
in
giorno
loro
presto
ricordo:
un
zio, un
fecero
Lombardia
ne
Un
camerata
il
monica
filar-
Una
Gli
sorsero
Argentina,
Lo
Papa.
alle
ma
generoso,
gli altri
diventò
musica.
terminato
carnevale,
impeto
collegio gli alunni
baccano.
Quei giovani
—
cugino.
la
collegio, tornando
Gridavano
tra
del
l'inno
gran
contro
a
sero
cor-
gendarmi
feroci
allora
anche
suonava
che
I
città, e
tornare
la riconciliaz
popolani
popolani.
piano superiore
interni
Due
I
la
per
i
reazione.
Xel
con
J
di Eosmini.
e
torti !
innalzò
salutarli.
sparsero
baciarono
Presto
bandiera
di Cristo
a
»
canti:
gendarmi.
Cittadella
uscirono, si
Popò
preti,i patriotti vollero
con
alla
Pio
«
e
santa
il Vicario
Il vescovo,
Viva
—
luminarie
erano
Che
259
PIERANTONI
di
Napoli.
260
SCIENZIATI
Giunto
studii
negli
della
teologia, corse
fu
intrepido sergente
di
Marghera.
Ma
la saviezza
libertà. La
del
da
la
bianchi
condotti
La
zia
disse
parola
che
:
Patria
la
di
affine
per
mutare
nei
tre
Giù
—
colori. Chi
!
ordini
riscatto.
pulcinellilasciarono
dì
presto
giornali, che
Udivo
delle
ed
Chieti
in
Napoli
vennero
città,recando
nostra
bianco
forza
e
per
il teatro
; la zia
festeggiata.
molto
Ben
libertà
di
prepararsial grande
doveva
un'arma
fu
A^oleva
sofferto
e
gioventù
impugnare
I
ispirata
pulcinella dal
aveva
con
famiglia,
I^on
nuovi
del
di
—
lottato
la camicia
una
con
e
tanto
i
ottenere
Entrò
della Patria.
palco
le maschere
avesse
Una
profanavano,
bandiera, la sventolò
una
prese
nel
ch'era
Dorinda,
pulcinelli
colori.
veglione.
al
vestiti,il simbolo
dei loro
il colore
avevano
I
di tre
pulcinelliche
di
mascherata
occasione
diventati
della
le feste
con
buonumore.
al
erano
fummo
sera
di
liberali
vita
loro
giunta
era
e
difesa
dal sole
fugata
pareva
I
Venezia
a
artiglierianella
di
Costituzione
carnevale.
dato
d'isterilire l'animo
Capitale,sdegnò
nella
io
aveva
parlare
infamie
chiedevamo
una
sola
una
serie
diffusi
anche
nella
più sorprendenti
le
della
da
nacque
lui
fuga
del
informazioni,
tipografìa;anche
retto,
Car-
Del
consumate.
tizie.
no-
I
telli
fra-
notizie.
i nostri
262
SCIENZIATI
notizia
che
stati avvelenati.
sarebbero
per due
sfilarono
rincorati,
alla loro
nero
e
Fra
i
signori li
Io
e
del
miserie
occhi
miei,
mi
da
spalla.
a
mensa;
che
pregio.
sentir
nel
che
Parigi,
le
e
nanzi
in-
quegli
poco
i fratelli
di
stava
svolgevano
in
tenuti
rivoluzione
mi
il vero,
dico
e,
con
fugato Luigi Filippo,
si
che
me
esaltavo
la
mondo
ristretto
spettacoli erano
narrare
sulla
poverellisedettero
delle
agli
Invece
cavallino
servirono.
narro
dintorno
i
canti
e
bel
un
tina,
mat-
ciava
Spirito mar-
tricolore
la bandiera
recava
suoni
montava
testa:
; lo
La
aveva
di
giornate
cinque
Milano.
Padre
Mio
di
delle Guardie
breve
assenza,
ed
molte
agli inviati,che
Mio
Padre
Gesuiti,
Presto
tella
a
cui
sentii
si sarebbe
nazionale,
che
militari.
andarono
avevano
ottenuto
uniformi
dire
che
Mio
de
tre
nanzi
in-
cento
sei-
e
tarono
ripor-
colori.
dei
espulsione
nella
Capitale.
il collegiodella IS^unzia-
mutato
per
la
gente.
ser-
dopo
Tornarono
assistito
aveva
di
Poerio,
al
carrozze
tutti
a
una
Filiberto
fiori artificiali dai
narrò
era
grado
armi
le
le loro
fucili. Vestirono
molti
il
aveva
Polizia.
di
e
del tempo
l'amico
con
chiedere
per
Ministro
ch'era
legge
onore
partì
Presto
Laurentiis
la
per
in
una
lo innanzi
Padre
aveva
scuola
era
militare
scuola
chiesto
di
di
detti
ca-
con-
diirvi
il
ardito
delle
vita
doveva
altri
armi
vivissima
era
fatte
vidi
Presto
zio
Lo
le
essere
la
il
Chieti
regno
di
aveva
ciascun
musica,
e
che
presto
le
alla
un
cadeva.
ac-
alle
testava
de-
idea
salivano
nostre
a
era
le fucilate
che
Sicilia,
;
tiva
sen-
voleva
egli
la città
era
Nel
aveva
Loreto
i
cantanti
dei
aperto
caduto
maggio
spettacolo
con
grande
del
di
mese
con
anime
tante
unitaria.
aperto
vicinanza
vedeva
pre-
cose;
con
mentre
teatro.
era
il teatro
al
lamento,
iso-
credeva
non
con
della
artisti;talché
che
sorprese.
intorno
delle
finita
Napoli
anno
la
leone,
Napo-
grande
un
quanto
separato,
petto
dopo
che
mi
rivoluzione,iniziata
regno
temprato
in
mutamento
sarebbe
un
di
molto
di
tardi
delle notizie
pena
bel
persona,
Borbone; che, repubblicano,
l'erroneo
chiacchiere
famiglia.Questi
campagne
si ritrasse
Seppi più
che
alla
Lutzen.
a
quasi sdegnato
del
assegnato
della
fatto,che
un
Giovanni
promesse
più
Pescara, stretto
mia
alla
trovato
era
di
altissimo
parlatore, aveva
si
essere
Militare
amicizia
vecchio
un
il fratello
:
mandante
consiglio del Simoneschi, co-
per
la Piazza
da
Adelchi
secondogenito
degli
263
PIERA.NTONI
AUGUSTO
ci dava
alla
cellenti
ec-
esordienti,
rinomanza,
loro
di
liziavano
de-
canti.
l'inverno
Nel-
commedia
e
dramma.
Nell'anno
1848
ottenemmo
di
andare
assai
264
SCIENZIATI
al
spesso
aveva
di
«
1
«
Verdi
Lombardi
Né
tacerò
settimino
liberale.
Mastai.
pensi
che
tutti i
popoli
«
miglior
Papa
fosse
contro
i
la
crociata
muri
Botzari
nel
campo
Ogni
quando
era
»
il
può
scusare
Viva
Pio
d'Italia
governo.
il Vicario
Turchi,
della
ma
Pio IX
bis, si
giungere
sia
gloria ed
seriamente
»
sorsero
».
Si battevano
acclamava
Allora
di
fu
a
di
Il baritono
la baldoria
IX
la rappresentazio
per
bandiere.
«
ria
mise-
fila il busto
terza
due
tra
dei
grande
la
sera,
della
Scio.
Magno
della
Oarlomagno
si
E
sui
di
lare
par-
zione
insurre-
stampe
Emani
si chiedeva
mani,
della
signori esponevano
centrale
a
eroiche
Carlo
A
«
in gesso,
sostituiva
le
:
! », alcuni
IX,
cesso.
suc-
fanciullo,sentii
teatro, narro
dell' «
Pio
»,
Schiller,MalBtei
canale
nel
al
della vita
palco
da
fin
Marco
Oanaris
dal
l'« Emani
grande
con
Manzoni,
Parecchie
Tornando
onor
dati
azioni
mostravano
al
Crociata»,
di tutti.
queste rappresentazioni furono
grandi
e
l'entusiasmo
furono
che,
greca.
Turchi
musica
piccini.
delle
casa
Pierantoni
proprietà. La
sua
Hugo,
traduttore, per
noi
famiglia
faceva
»
Victor
a
la
alla Prima
Masnadieri
noti
di
palco
un
Giuseppe
I
dove
teatro,
il
Papa
a
si
quando
grido
chiedere
si credeva
cui
con
ai
cipi
prinche
Cristo, e potesse, non
contro
1' Austria, bandire
indipendenza.
il
All'annunzio
mandato
milizie
in
guidata
aveva
sfortunata.
rossa
sul
del
vecchio
vedere
della
i
petto,
il
era
nato
tor-
Pepe,
che
tano
napole-
i vecchi
Veliti
breve
quella impresa
giovani partivano
Lo
con
da
vestito
sciarpa
una
fece
mi
miniatura
in
croce
le memorie
Giustino
zio
la
per
la
e
esumavano
ritratto
suo
colori
dai
Carboneria.
incominciò
andavano
Il
il 10!^ di
tone.
di
La
mia
veduto
casa
fluente
il capo
aprirono
passaggio
soldato
ad
vitto
molti
perchè
dato
andati
un
buon
soldati,
che
passò,
a
a
casa
dalla
uomo
10"
chiusa
Ourtaloro
dopo
la
barba
reggimento.
casa,
la
per
biglietto d'alloggio.
un
essi
delle truppe. Lo
accettare
ai
battaglioni.Presso
del
era
vamo
era-
gli alloggi le
per
tamburo
erano
e
onore
famiglia tornava
quale gli avevano
padroni
reggimento,
bellissimo
un
Bestemmiava,
incontro
si fece
passare
era
:
primo
truppe,
fanciulli
I^oi
correre
linea,che
I cittadini
dimore.
il passaggio delle
combattere.
a
di acclamarli.
buon
che
e
cappelliall'Emani
impazienti
I
avrebbe
Napoli
Guglielmo
di
i
tempo.
Intanto
la
di
parte dell'esercito
una
con
uflfiziale dei
aver
Lombardia
Mentre
Lombardia,
fu
in
città le ricordanze
nella
che
il Ee
l'Austria,nel 1821, si divulgarono
contro
e
che
il generale
Xapoli
265
PIEEANTONI
AUGUSTO
pure
a
zio invitò
la nostra
letto ;
vedere
il
lo stanco
: ebbe
ospitalità
era
seguito da
un
266
SCIENZIATI
All'alba,nel partire,il
cane.
pregò
di
condurlo
Eusso
il cognome
finché
seguenti,e
pietà. O
a
sentisse
il
ponemmo
era
che
il
abbaiava,
era
intanto
Padre
in
stato
dei
Xoi
«
quando
mostrato
esso
cilia,di
e
figlisi
alle
Poeti
italiani
le
Presto
era
»
la
dono
edita
della
dal Le
edizione
gridavano
di
entravano
sparsa
fece
lezione
col-
nier.
Moue
gemmo
leg-
poesie.
e
giunse
dissima
sal-
con
famiglie.Matteo,
la -bella
Lombardia
età
strinsero
nostre
Firenze, ci
ardore
mia
della
Ferdinando
: Matteo,
figli
giornalistilocali
Si
tanara.
Mon-
a
intendente
come
ammirammo
con
mente.
mento
reggi-
dino
Vercillo,calabrese,citta-
sé tre
amicizia
la
il 10"
lo sciolse
da
che
o
trombe,,
valore
con
mosse
ingegno, patriotta sperimentato.
con
Edoardo.
per
ci
delle
che
Il valore
il barone
Egli recò
I
notizia
venuto
di eletto
era
uscire.
giorni
truppe,
e
napoletano
Eegno.
provincia
eh'
di
Nei
bestia
altre
male,
l'ani-
colpa.
una
Era
e
buona
tamburi
leva
vo-
Eusso, perchè
padrone.
combattuto
Il governo
nel
del
dei
la
giunse
aveva
tornò
di
ci
non
zio accettò
Lo
passassero
suono
amico;
nome
visse,la
tentava
Presto
fido
suo
alla guerra.
cui
a
il
prendere
tamburo
capo
di kSi-
]N^apoli;notizie
confuse
la narrazione
nuova
notizie
che
nella
che
mia
del 15 maggio.
i Calabresi
in
volevano
Xapoli
San
la formola
libertà
Costituzione.
nella
il
sostenuto
Xei
la
Mancini,
che
dichiarata
Napoli,
innanzi
tamburi
femmine
la
nazione
!
Giunse
»
si celebrava
il
cantava
si dava
la
«
Te
fuoco
fu trovato
canna
in
il 30
in
mano.
un
lava
vio-
lo svolgimento
erano
detto
per
in
che,
avrei
poi
di
e
nel
mortaretti.
noioso
campo
Queste
tra
sentii parlare
lotta
Stanislao
protesta
per
cui
bonica
bor-
dinastia
danzato,
aveva
In
i soldati
il Re!
Abbasso
:
in
di
un
II ; si
liberali
busto
i broccoli
stoltezze
la
solenne
momento
Alcuni
a
e
quel giorno
Ferdinando
;
con
moltitudine
con
maggio
nascita
»
giurare
costituzionale.
Viva
: «
lo sparo
mancare
la
baldoria
Deum
a
cose
grande
una
squarciagolagridava
Tali
Pasquale
patto
faceva
che
negava
della
Eeggia,
nacchere,
e
di
la decadenza
del
e
della
scritto
violatrice
nella
politico?
volta
aveva
raccolti
deputati,
racconti
prima
in
avrebbe
dei
giuramento
frequenti
per
mi
Camera
tornarono
Ministero, perchè
coscienza
inconcepibili.Chi
Roma,
era
di
racolo;
mi-
Alcuni
vollero
non
dal
proposta
della
me
deputati
di Monteoliveto
sala
la
i
che
patria,narrarono
gran
Pari.
dopo pochi giorni
che
Abruzzesi,
di
Camera
una
il solito
Costituzione, perchè
la
censurata
repubblica; che
fatto
avrebbe
non
ordinata
aveva
la
proclamare
Gennaro
era
267
PIERANTONI
AUGUSTO
del
con
furono
cero
feRe
una
più
268
SCIENZIATI
tardi
le
obbietti
di
Provincie
erano
il
la
popolo
aveva
fratello
rendeva
con
Il Babbo
caldo
di
Padre,
il
onde
Intanto
di belli
abiti,mi
rendeva
mi
a
gio
passeg-
quale
destra
sul
giù
stanchezza
mi
e
e
scuola,
un
la
a
erano
fuori
vennero
paterno
il
»
posi
a
fui
giorno
le
per
la
il vestibolo
a
Il
dermi,
ripren-
condotto
a
sione
dell'Ascen-
bellissima
incontrò
—
dere
scen-
degli Angeli.
contadino
essendo
:
di casa,
quando
sotto
terra
Madonna
la Carlotta
mi
lena
prigioniero.Una
«
portai
che
tatto
strada, andai
collina, sino
a
minuti
Infilai l' uscio
tutta
ordine
pur
rimasi
detta
per
al
stati
Insorsi, gridando
—
della
per
ove
recisi.
gettai
della chiesetta
cameriere
sentii
e
mio
con
sarebbero
alquanti
Dopo
città. A
dalla
che
ebbe
casa
patti
a
fatti
erano
di
venni
capelli.
giù
della
capellisi
promise
capo
i miei
correndo
Io
mi
pienamente
impertinenza.
strana
il barbiere
reciderli.
Rivoglio
mura
tare
il collegio mili-
il che
per
i miei
accorciati.
appena
€,
manomessa.
conduceva
una
avanzava,
ordine
stati
mi
voglio tacere
troppo lunghi
la
capelli;
dere
difen-
se.
l^on
Il
dono
in Calabria
per
gli studii.
per
faceva
ricciuti i
superbetto.
dicevano
partito per
amore
mi
le armi
prese
era
; io sentivo
la zia Dorinda
tutte
grandi commozioni;
Costituzione,che
Mio
In
politiclie.
processure
mio
tante
can-
Padre,
1*70
SCIENZIATI
Roma
dalle Marche
e
di
nuovo
gli animi
nazionale;ma
Nelle
tarde
ore
adunavano
dare
a
ed
a
A
cornice
ricordo.
P
e
a
a
che
di due
tardi
ne-
subalpino
vate
Regaldi andò
Domenico
Stromei,
dimora.
visitare il calzolaio
parlare
la rievoco
ai
in cui il gran
buoni
era
; io vi scrissi una
Tramandava
ora
palazzo
esattamente
la nostra
sentii
del
scala
stucco
Poco
memoria.
il quale scriveva
poeta
signore. Rammento
della
destra
onorato
serata
si
casa
feste
sera
Tocco
nostra
saggio d'improvvisazione.Ebbe
mia
aveva
nella
sera
bollenti.
meno
Napoli
specie di
poti la
erano
da
specie di
dalla
nevale
car-
veglioniil tricolore
Giuseppe Regaldi
venne
onori.
una
della
signori e
volta
una
nei
espose
liete. Il
erano
non
Il
ed armoniosi
versi. Nella
di Gabriele
Rossetti,il
rivoluzioni
napoletane. Uno
dei
provvisati,
imsignoriricordò i versi che il Rossetti aveva
I diede la Costituzione
quando Ferdinando
spagnuola.Io appresi questa strofa:
Questa spada, che
Fatta
foggia di cerchio
a
da
Lavorata
Atta
I Re
teste
dei
è
per
a
di
La
mastro
mieter
le teste
lo contrario
mi
di
cinge.
luna,
Bruna
dei Ee!
facevano
mietere
le
sudditi !
Affrettavamo
mese
il fianco
maggio,
intanto
che
nei
segnava
nostri
l'ora
cuori
il
dell' aper-
AUGUSTO
del
tura
teatro
Settimana
I
nobili
"li fare
la
le
cui
però
Eppure
tra
alcuni
il Cristo
i miei
stati
ricca
una
sopra
Ve
onore.
ne
erano
dalla
gra,
podaforti
a
concittadini
reduci
erano
dalle
guerre
leoniche,
napo-
Beresina
alla
ordini
agli
vano
vive-
che
e
di
Giovac-
Murat!
Il teatro
i
«
Pio
si
Due
più
Foscari
la
»
Marin
"^
però
:
pagliacciata
sera, essendo
tumultuosa,
a
cui
prima donna,
Commissione
la
un
teatrale
Il
rimprovero
volta
cantò
nervoso.
Marin
alcune
in
di
Fallerò
e
»
si commetteva
non
il busto
esporre
teatro, vidi
seguì
senza
romanza.
sussulto
e
riaprì col
IX.
Una
un
si associavano
appoggiandosi
combattuto
«hino
fece
di
tacolo
Spet-
morto.
storpie
trippe,'
grosse
camminavano
avevano
La
guardie
cri.
sepolSanto
Seguivano
velo
nero
un
le
eh'
di
città.
della
di
allora
«on
a
dei
Venerdì
nel
bizzoche,
dalle
bastoni.
visita
Cristo
classi
che
la
era
costumavano
persino
alcune
uso
del
coperto
bara
in
La
spettacoli
con
processione
da
tutte
l'annunziava
Assai
musicale.
stagione
la
per
Santa
di chiesa.
271
PIERANTONI
un
del socio
servizio,omise
socio
all'
baccano.
maggiore
permesso
di
scena
una
andò
sulla
di
Fallerò
note.
la
tela,per
si accostò
La
prima
tare
can-
scena
attrice,la quale
Alzatasi
della
alla
donna
e
ebbe
tima
l'ulglie
mo-
ri-
272
SCIENZIATI
singulti: piangeva.
con
spose
fra
sorresse
le braccia
ribalta,disse
fine lo
:
l'avesse
si
gridava
restò
:
del
della
fossero
il
cantare
entrati
fuori !
si
ha
era
trale
tea-
il teatro
adoratore
un
propose
le finestre
sotto
»
prestò
si
gentiluomini
dell'
casa
non
gravissimo.
guardia nazionale,aveva
apparecchiava
preso
tirare
a
alla
gnore,
oltraggiato si-
fatto
un
—
violento;
Presto
—
Miserere
«
avvenuto
ch'era
figlio,
urlo
un
alcuni
nella
sarebbe
e
alla
deputato
L' orchestra
Se
offesa.
il fucile
la
più!
cantatrice,il quale
deputato.
indegna
il
che
orchestra
Nella
a
innanzi
si regge
non
Si levò
Abbasso,
—
appassionato
Il
donna
offesa.
vuoto.
di recarsi
e, fattosi
notizia
la
corse
baritono
Rispettabile pubblico, qui
—
spettacolo ; la
Veloce
Il
i
contro
l"rovocatori.
Il
funesto
dissidii
in
questi
di
errori
sotto
la
trionfò
era
era
stato
agli
la
stato
al
eletto
Venezia
francese.
noi
ad
campo
deputato
di
Il
cilia
Sisisteva;
redeva
ca-
nome^L
infiammare
che
sapevamo
La
in Roma
proclamata
a
tutti,e
ordinamenti
reazione.
vinto,
intervenzione
giungeva
fra
crudele
il Piemonte
giovani|i.Noi
Vecchi
più
giovavano
Repubblica
Garibaldi
menti
che
non
doma,
la
di
è il
libertà. Presto
fu
Sorsero
impedito.
città.
fraterno
L'odio
fu
disegno
Carlo
alla
M
Auguste
Albertoj
Costitnentt
Romana
continuare
non
dolorosi
notte
di
forte
cresciute
fuori
altre
rotte
le
e
fame
in-
indietro,
alquanti
rono
circonda-
che
il disarmo.
le
caccia;
rimasero
doloroso
tanto
come
spettacolo
vendette, clero,magistratura
governo
furono
Parecchi
cittadini
s'iniziarono
fu
della
peli.Dopo
truppe,
canne
cossi
per-
In
casa
rono
fu-
casse
soffioni
caminetti.
In
di
i
bei fucili da
erano
tacolo
spet-
cantanti, delle donne,
fu ordinato
e
a
venivano
tornarono
si recisero
rapidamente
di circondare
quando
All' avviso
dei
i camerini
giorni giunsero
da
al teatro.
glispettatori,dalle
aggressione, molti
la città ;
e
essi
all'italiana,
di nerbate.
colpi
nostra
cordo.
questo ri-
con
comando
porte del teatro,
finito uscivano
e
fatti
alla testa
giunse il generale Laute
dati
squadrone di gendarmi. Questi sol-
le
cercarono
di
tranquilla era
della libertà ebbero
offesi
a
reazione
cittadinanza
Xella
barbe
dubbii.
narrazione
la
la feroce
segno
La
un
questi avvenimenti
spiegazioni,sollevavamo
chiedevamo
Per
di
ciascuno
; sopra
273
PIERANTONI
AUGUSTO
vili
procedure.
in
rimosso; venne
istrumento
Dopo
alquanto
comando
Roux
della
—
Voi.
III.
di
sua
di
reazione.
in
prigione;
L'Intendente
vece
un
e
Vercillo
tal Mandarini,
ponderate persecuzioni.
non
tempo
città
tratti
scempii
ufflziali di
e
istrumenti
furono
di
un
giunse
a
prendere
generale Svizzero,
18
il
il
274
SCIENZIATI
Brunner,
che
le strade
per
di
alla
opponeva
Napoli
Il Vescovo
pensò
far
a
di
Fatto
sospendere
al
ch'erano
rimasti
Più
città
Vescovo
tardi
alcuni
esumare
fama,
batteria
del
capitano Locaselo,
sul
Volturno,
e
morì
Ohieti
In
le
autorità
civili
Pianell
Il
Pierantoni.
nella
convegno
sentii
Sicilia. Una
una
ferita
dini
del
nostra
sera
presso
fece
mi
nella
aveva
casa.
stato
ricambiava
la
Dalle
sue
casa
moglie
per
veniva
sera
labbr^
riconquista dell*
vedere
il malleolo
Pianell
talità
ospi-
seppe
signori.Giu-
visse
fatti della
Filangieri era
famiglia
ricchi
anni
che
; onde
ottenevano
colonnello
tanti
narrare
più
cinque
Filippo Massangioli,
una
La
per
Oustoza
di
italiano.
militari
dei
dimore
nelle
di
e
ordini
alberghi decenti
v'erano
non
tanta
i Garibaldini
campi
dell'esercito
generale
in
salire
fu tra
sui
in
colonnello
cannoni, agli
che
valoroso
scheletri,
dal
doveva
di
si permise
guarnigione
comandato
186G
fece
Porchestra.
sotto
tenere
a
182(1
Brunner
di
nel
una
nel
solamente
vennero
quanto
innalzato
sepolti
si
Saggese,
vandalico, e
Pianell, che
e
insulsa
Generale
Il
reggimento
un
vivamente
teatro, rapportando
il
stato
era
maggio
città,certo
della
chiesa.
una
sopra
che
ma
tanto
abbattere
che
Napoli
;
reazione
violenta.
il 15
combattuto
aveva
la
cicatrice
sinistro.
ferito
verso
a
Agli
oi
Messina
mio
fri
in
tello
I^apoli
in
ospitalità,che
la
dalla
il
zii. Vedendomi
degli
casa
forte,altissimo,il
crescere
mi
parte
riceveva
colonnello
275
PIERANTONI
AUGUSTO
colonnello
disse:
Fatti
—
diventare
Gli
tenente.
in
e
sei
farò
ti
mesi
—
risposi:
Xon
—
volontario,
sgherro del
voglio essere
Borbone.
—
Replicò, ridendo:
Piccolo
—
ricordai
Gli
discorsi
Senato.
ferrea
imponeva
una
che
reggimento,
suo
dato
sol-
ne
bisogno.
aveva
reazione
La
Eicordo
i soldati.
usavano
lo
ed
—
Il
forza
era
faceva
lunghe
passeggiate
valli; noi
per
esercizii
i
giovanetti
immobilità
Io
davano
sopra
seguitavo
volta
forza
di essi
uno
Rispetta
—
il bottone
erano
udire
del
testa
militari
le
monti
per
lora
Al-
persone.
condannati
della
reg-
truppe. Questi,
alle nostre
i banchi
ad
:
alla
seguivamo
non
tipica che
il tacere.
colonnello
mento
frase
tamente
reagiva, immedia-
l'offeso
sgherro gridava
soldatesche
le
una
Ogni qual
alcuno, se
provocava
aizzato
aveva
i cittadini.
contro
e
al
ci trovammo
Era
la reazione.
carattere, e
disciplina
—
rise. Il Pianell
Ne
censurava
fortissimo
di
arrestare.
episodio quando
questo
colleghi in
nei suoi
ti farò
Mazzini,
a
lunga
scuola.
le difese
penali
dello
276
SCIENZIATI
zio,né
In
mi
Ohieti
grande
scetta
due
erano
dottrina,
Serafino
e
la
dispiaceva
il
eloquenza
del pergamo.
sacerdoti
liberali
canonico
Fra
Grossi.
la
corretta
di
e
Domenico
Ma-
vano
gii altri pregi ave-
della
pronunzia
liana,
ita-
lingua
essendo
alquanto spiacevole quella
ricordo
questo
del
paese.
Mi
Ceneri.
delle
della
quia pulvis
vi dirò
cari
:
discorso
suo
breve
che
si seppe
in
esercizii
collegio.La
e
gli studii
di
Governo
letti
gnità
di-
alla
civili.
dal
pergamo
data
aveva
una
settimane
agli
convento.
noi
vamo.
face-
precocità d'ingegno
i
erano
italiana
con
professori del
insegnata
era
amore.
geografìa; quasi
voleva
e
vere
pol-
—
inno
scese
Io
».
siete
che
alcune
per
Valorosi
is
verter
un
gli
homo
gli altri maggiori poeti ; Foscolo
erano
all'anima
un
letteratura
Leopardi
Il
che
per
giunsi
quelliclassici.
Dante
re
parlare degli studii,che
Presto
su
:
delle virtù
il Vescovo
spiritualiin
Debbo
a
tutto
tempo
punizione, inviandolo
pergamo
ritornare.
dovete
fu
sul
giorno
Memento
«
pulvere
al trionfo
umana,
Dopo
dice:
ricordatevi
fratelli,
uomini
che
e
et
es
il
esordì
ed
Chiesa
la
Oggi
Era
salì
Mascetta
cattedrale
Chiesa
—
Il
Il
episodio.
non
che
i
Scarsi
vietata
giovani
la
e
erano
storia.
pensassero
s'impicciassero delle
cose
pò-
278
SCIENZIATI
miglile,e
la
si
frolli;non
dell'avvenire
Il teatro
romani.
artisti
faceva
il Borbone
cantante
belli per
Venivano
inviso
rimaneva
sensi.
La
libretti. La
«
Elisa
Fosco
la lettera
sulle
scene
il
non
re
«
delle
erano
Lucrezia
F ; onde
la
si
leggeva
che
Prodiga
Dell !
boniche
bor-
invece
liberi
fatto
osco
».
»
Fu
posta
di Verdi
mendico
all'uomo
sei di
te
vieni, vieni
'
! aiutami
Non
son,
non
son
j)iù re
Non
son,
non
son
in
i)iìi
!
!
Ma:
Dunque
Taccio
di
era
altre
diventato
storpiature
i
togliendo
più:
cantava
Pace,
qualche
diventata
era
»
d'Arco
Giovanna
«
«
:
emendava
L'oltraggio era
».
lo
barbe
parlavano
Borgia
nifestazioni
ma-
per
lunghe
inesorabilmente
censura
nostre
pubblico;
al
festeggiatiquelli che
erano
delle
alle autorità
raccomandato
era
lescenti
ado-
disegni
peli. Se
ai
guerra
rarsi
prepa-
pettegolezzi.
il campo
era
una
erano
gli argomenti
politiche.Gli
più
di
a
fantasiosi
i
e
erano
conversazioni.
giovani
parlava
memorie
antiche
Le
i
di libertà. Non
azioni
nuove
diventata
era
cui si educavano
palestra, in
a
Sanctis
De
casa
folle
me!
Carlo
ridicole.
VII
e
AUGUSTO
Le
prime
Io
nella
mi
Vincenzo
un
ricordo
di
dal
Il tuo
genio
quale
Tu
ne'
Lasci
E
ha
imprimi,
de'
figli sulle
tra
Cliiama
alla
schiera
duolo
si scuote
e
s'adira.
e
l'ira,
dolce
sua
cantori
lira
eletta.
davvero
era
il Canto
cantare
suolo.
diletta
voce
anche
componeva
:
maledetta,
de'
Il Ferrari-Stella
mi
gote
piange
la
con
antico
gran
te
per
la rabbia
te
e
parti solo.
e
sentir
panni
il tuo
la madre
Medea,
che
sentii
ricordo
a
i"uote
questo
rosee
te
con
D'Orfeo
;
in
che
bacio
ogni alma
allor
piovve
note
appieno
ne
figli uccide
tutto
care
tempio
un
l'estremo
Mentre
Perpetrai
al volo
pari
che
delle
Foscari
Quando
1
artista,
stampe
platea. Lo
ha
sovran,
bell'arte
cor
in
provai
valoroso
un
alle
artista,non
La
Ed
che
confesso, riproducendolo
i"rande
Nella
dato
che
reo
Xel
di
tisti.
gli ar-
per
emozione,
onore
lucernario
dichiaro
0
la
erano
di Orvieto.
Ferrari-Stella,
sonetto,
fasci
poetiche
prove
serata
279
PIERANTONI
in
grande
un
musica
del Conte
;
da
tista
ar-
lui
Ugolino,
che
musicato.
aveva
Gli
studii
degli
scolastici
procedevano
esami
si faceva
bene.
pubblici. Xella
un
grande
Vi
fine
saggio
era
il sistema
de' corsi
delle
ma-
280
SCIENZIATI
terie
poesia
data
pubbliche
indicava
Il
ai
quali
i
strati,
magi-
famiglie
le
con
manifesto
Un
una
Vescovo,
venivano
prove.
i temi
declamava
alunno
memoria.
a
avvocati
gli
alle
Ciascun
apprese.
stampa
a
apparecchiati
eravamo
rispondere.
per
Vescovo
m'invitò
Nessuno
se
Il
dal
la
per
che
si die
delle
la
si uccise
che
i
complici
l' invocare
il
Alma
La
fece
clie mi
del
della
perdita
de' Gondi
alla
del
congiura
che
tortura,
dolore
poteva
; terminai
con
:
desti, ecco
Vescovo
non
smorflaccia;
qualche
Ottone,
natia,
terra
muso
sferza
della
dovere,
un
l'Imperatore
conducevano
Leopardi
vita
per
Giuliano
la
il suicidio.
contro
cidio
distinsi il sui-
all'annunzio
lo
sotto
vita
citai
ricordai
quando
pensoso
Il
e
della
morte
legioni ;
svelare
l'aspettava.Io
sacrifizio
Patria,
parlare
a
ti rendo
!
rimase
a
il
ma
posto,
pubblico
mi
applaudì.
Più
tardi
non
degli
'Nel libero
dovrebbero
scuola
esami
Governo
essere
elementare
orali
sono
mi
dato
sono
Vigenti
il bel
il sistema
unita.
parlare, la eloquenza
Università
rarissimi.
per
nell' Italia
raccomandati.
alla
pace
Invece
dalla
gli esperimenti
AUGUSTO
da
la
giorno
Uu
Gli stessi fautori
Il Governo
del
Governo
il danno
scongiurare
del
l'edilìzio
fondato
stato
era
lasanzio;onde
Padre
de
del
confessore
mandati
via
Ee.
I
»
liana
»
di Fra
del
i Padri
se
il moto
ziali
a
i
"
fu
?
tra
che
assolvere, fu
eì
recavamo'
«
Bassvil-
menti,
componi-
cercate.
frasi ri-
me
il prosatore
settantatre
erano
in
del G febbraio
in
relazione
Eeggimento
guarnigione
Giovanni,
Fatti
introdurre
era
di
la
di
«
ferito.
pre-
dannati
con-
denza
corrispon-
parte mazziniana, cospirarono
mettersi
del 1
subito
Dante, Ugo
ordinarono
ci
Bresciani
repubblicano
giunti
furono
laici
d'Arezzo,
di Pescara
la
pregarono
ricordo, ch'era
ben
politici,i quali, entrati
con
Scuole
delle
Napoli,
a
dovevamo
cosa
bagno
Giuseppe
introdussero
e
Il Padre
Nel
da
professori
ed
del
Oa-
Guittone
quali
Ohe
vollero
lietissimi
I frati tolsero
Monti
nei
assoluto
giunsero gli Scolopii,e
e
Foscolo, Leopardi,
Enea
Ignazio.
S.
Vito,
i metodi.
mutarono
di S.
che
oratori
Pompeo
Borbone
Ee, gli ricordarono
invocarono
Mandarono
funestata
del
e, dicendosi
sapiente proposito
Pie.
fu
il collegioalla Società
dare
voleva
liberale
parte
notizia.
brutta
una
281
PIEEANTONI
far
in
con
linea
Fortezza
li difese
messo
a
la
di
1853.
e
compagnia
Lo
Ohieti.
Io
allo zio
uffi-
tenevano
zio
facendoli
strenuamente,
carcere.
Erano
molti
che
per
e
i
cugini
nella
pri-
282
SCIENZIATI
gione. Egli
aveva
bellissima
una
ci cantò
si apj)rese
e
la
nuovissimo:
l'inno
nelle
del Borbone
carceri
Una
capivano.
dato
zio
zio
mi
chiese
informai
lo
ne
che
che
vano
ave-
volendo
classici,
che
».
rispose :
ispirarviodio
Per
—
nulla
Bassvilliana
«
Caso
».
! I carcerieri
ai
la
; spesso
appreso
i frati. Io
mente
a
e
Rivoluzione
lo
l'ostracismo
recassimo
Lo
della
baritono
Marsigliese
«
mattina
facessero
cosa
di
voce
chitarra
la
benissimo
suonava
cese.
fran-
Rivoluzione
alla
—
Recatomi
il mio
«
l'odio
Risposi
la dirò
I^on
—
».
Il frate
voleva
tacqui.
:
di
della
piantone
;
via.
dal
corsi
ma
Il
chiesa
ritrassi
ricondurmi
dallo
zio
vi
era
il
verso
era
:
una
valsero
scuola.
Si stimò
zia, che
di
mene
andarche
scaletta,che menava^
Luigi. Per quella vii
Non
S.
l'uscio
atto
per
vermi
do-
dovevo
Sapevo
chiuso.
in
dalla
di
presso
portone
di
casa.
risposta.
berrettino,feci
attigua
alla
e
il
mia
blanda
era
d'ora
quarto
portone
campanile
alla
mi
Presi
scuola.
ubbidire
nn
i
dolente
ch'era
punire. La punizione
star
—
della
ragione
ispirarci
volete
francese.
dichiarò
Mi
la
declamare
a
mai, perchè
Rivoluzione
alla
ch'era
Anzani,
invitò
professore,mi
Bassvilliana
Io
il Padre
scuola,
a
mio
j)reghierepel
cosa
Padre
prudente
era
in
Na^
AUGUSTO
poli,(li
affidarmi
lezioni
cari
a
professori,che
clandestine.
Alternavo
sospettate dalla polizia con
storiche.
zio
Lo
('armusci,che
si
Ohietì.
a
delle
di
dieci
Egli
scudi.
I
dalle
persecuzioni
il tenorino
ortiche
di
preso
Io
mia
amore
il volo
per
fu la
mente
dalle
gettato
da
Storia
«
leggere
a
lotte
rov^esci
e
patiti,i
(li vendette
rapì la
1848-49
la
»,
recarono
Oh, quanto
io
narrazioni
quei
disperavo
nel
della
di
delle
moti,
della
Eoma,
baccanali
Nord,
americana.
Ce
di
alle
difesa
di
i
conoscere
reazione
briaca
!
Conobbi
tutti
nazionale.
«'he anni
mi
come
di
si seppe
del
anni
calde
combattute,
battaglie,dell'assedio
Venezia
degli
le
sicuro
libro che
i contrabbandieri.
esaltavo
una
l'abito talare
Vecchi.
Augusto
Marche
quelle
in
Presto
bella donzella
una
me
l'America
per
cessione
con-
pagamento
per
del Governo.
nore,
te-
all'estate
licenza, ero
lessi. Il primo
lessi,
lessi,
scritta
mi
sciolto
e
il
fecero
la
aveva
di
profittodalla
mediante
ottenuta
per
nome
vocina
Presso
orna.
parenti
spesa
e,
bella
traeva
licenze
tale
che
E
a
letture
abatino, per
una
condotto
era
tornava
aveva
le lezioni
la licenza
aveva
proibiti.Un
dero
die-
mi
abbondanti
Giuseppe
i libri
leggere
2S3
PIERANTONl
gii
Chi
avrebbe
dopo
li avrei
Napoli,
sul
della
eroi
indipendenza
potuto
quasi
Volturno,
in
allora
tutti
dirmi
conosciuti
Torino,
in
Fi-
284
SCIENZIATI
che
e
renze,
avre.i
di
essi
da
combattuto
di
Giacomo
Borgoforte
a
Medici
Pergine
nel
?
Trentino
Più
ordini
agli
tardi
in
Eoma,
ebbi
di
l'onore
sedere
con
Parlamento.
27
aiìrile
1909.
Augusto
Pibeantoxi.
molti
286
SCIENZIATI
del movimento
mentali
fìsica,date
di
Pisa
(1891-'92)
riirale,date
le Lezioni
—
di
Cagliari
(1878)
Galileo
del
e
—
Fisa
in
Ascendono
le
seguenti
:
calore
del
1863
Sulle
—
1864)
e
una
piccola
solare
1870)
chiuso
Correnti
(«
scientifica
e
sulVuso
comparatore
—
Sopra
Bunsen
(« Nuovo
elettrocalamite
della
cassa
»
bilancia
di
1872)
delle
trasversali
per
Bologna
la
Sulla
—
sione
disper-
—
(«
vista
Ri-
zione
costru-
tangenti
per
»
magnetico
Cimento
1873)
calore
dall'aria
(« Nuovo
»
di
Sulla
—
assorbimento
Cimento
mento
Ci-
Xuovo
fisicadel
operata
industriale
elettrostatico
una
(«
circuito
un
tromagneti
elet-
esperimentisopra
1872)
elettriche
cariche
ed
Agraria
con
»
(« Xuovo
trasversale
Società
»
Cimento
macchinetta
una
utilizzazione
Cimento
l'azione
generate dal-
(« Xuovo
di
indotte
^uovo
delle
luce
dinamo-elettrica
della
menzionare
a
elettriche
correnti
Sulla
—
(« Annali
—
limito
Ragguagli
—
macchina
1870)
»
Mi
della
memoria
più importanti
le memorie
elettrocalamita
1864)
»
della
—
Descrizione
—
ad
Cimento
e
chine
mac-
nomia
dell'astro-
istoria
'perennità
(1893).
pubblicate.
lui
da
sulla
trentadue
a
sulla istoria delle
Cenni
Sulla
Università
quelli stampati
Cenni
—
—
—
(1894-'95)
nelle
rammento
:
(1875)
motrici
Università
letti
inaugurali
annuarii
nei relativi
tura
architet-
dì
—
di Pisa
e
R. Università
applicata all'agricoltura.
di meccanica
discorsi
Dei
di
(1868-69)
nella
Lezioni
le
—
quella
in
pure
Bologna
riirale,date
d'idraulica
Lezioni
le
—
di
tecnico
nell'Istituto
lezioni
corpi, jn-iineXX
dei
»
e
del
1873)
la Pila
Dell'uso
riproduzione
alla
delle
elet-
ANTONIO
tromagnetica
Sulla
—
prata
del
macchine
1874)
(« Nuovo
una
sopra
(«
magneto-elettrica
Nuovo
altri
1900)
trazione
argilloso («
ad
In
—
di
quella
della
dell'ordine
del
Georgodelle
sale
trasver—
scientifiche,
1882,
Savoia
terreno
storia
1905).
d'Italia;
di
Circa
—
fu
nominato
nel
e, nel
1888,
valiere
ca-
natore
1905, Se-
Eegno.
professore
di
Corona
viale
in
dei
accademie
Nel
una
mento
Ci-
carro
elettro-calamita
Lincei.
civile
di
1900)
della
»
1882)
magnetite
bivomeri
delucidazione
dei
meno
fenol'acqua
del-
»
di
»
coltri
con
tro-magnet
elet-
(« Nuovo
Accademia
parecchie
Sul
—
della
modelli
(« L'Elettricista
commendatore
È
E.
elettrodinamiche
socio
cui
della
volano
Cimento
Cimento
di
ragguaglio
Descrizione
alcuni
(« Nuovo
Atti
anello
È
Circa
—
Nuovo
—
»
permanenza
traslatoria
polispastica
1904)
»
macchine
tra
1884)
uso
attrito
per
con
artificiale
elettrodinamica
elettromagnetico
iìli
»
sulla
suo
—
Cimento
1881)
»
e
liquidi {«
Cimento
»
e
Qualche
—
Cimento
magnetizzazione
macchina
alla
1875)
1873)
»
coppie
macchina
di
Nuovo
dalle
»
vaporizzazione
e
Cimento
Cimento
della
Sulla
date
ado-
ruotante
elettromagnetico
elettricità
1873)
»
magnetico-elettriche (« Kuovo
(«
—
(« ISTuovo
gomitolo
Sulle
—
Cimento
trasversale
elettromotore
Descrizione
nelle
Nuovo
degli angoli («
elettrocalamita
come
287
PACINOTTI
Pisa.
di
fisica
tecnologica
nella
versità
Uni-
288
SCIENZIATI
Ad
in
Nacqui,
Pisa, il
giugno
Pacinotti
Luigi
cav.
17
Onorato
Boux.
dal professore
1841
da
e
Caterina
Oatanti.
Feci
i
studii
primi
già
Guadagnoli, quando
Moretti; poi,
le lezioni
fondato
all'Istituto
diretto
era
del
dal
Santa
Collegio di
specialmente profittai della
e
rettorica,tenuta
zelo
con
stro
mae-
quentai
esterno, fre-
alunno
come
dal
dal
rina,
Catedì
scuola
Par-
maestro
ducci.
Con
nel
geometria
con
superare
Legendre,
di
Pisa.
Quivi,
vacanze
e
lessi
La
da
poter
lastico
sco-
ai
sità
Univer-
del
anno
lezioni
dalle
la
e
ammissione
di
primo
corso,
di
fìsica
Felici;poi, durante
l'anno
durante
il
attenzione
con
successivo,
scolastico
corso
di
le
elettricità
del
Eive.
Mentre
i corsi universitarii
studiavo
di meccanica
anni
nel
interessato
venni
modo
applicate, nella
professore Eiccardo
del
De
esami
matematiche
di
in
Francoeur
principiodell'anno
al
onore,
1856-57, gli
molto
nel
l'algebra elementare
e
corsi
tica
Padre, appresi l'aritme-
l'aiuto di mio
e
seguenti, ebbi
esperimenti
nel
di
anche
matematiche,
agio
di
di
gabir-;.tto
fare
di chimica,
nei
due
chi
parec-
fìsica tecno-
ANTONIO
da
diretto
logica
idee
mie
289
PACINOTTI
Padre
mio
la
per
di
e
scrivere
costruzione
di
cune
al-
nuovi
api^arecchi.
incominciato
nelle
a
di
libretto
Un
dando
scrivere
a
prime
di
progetti
del
delle
misure
elettro-calamite
di
pagine
strumenti
valutare
l'intensità
dalla
forza
circa
in
tro-magnetic
elet-
proponendo,
e
correnti
indotte.
di considerazioni
che
rio
deside-
indicazioni
delle correnti
del
gono
Ven-
circa le
col
ottrano
direttrice
tatto,
con-
macchina
correnti, concludenti
di trovare
tiene,
con-
voli
gire-
cilindriche
Larmanjeat,
eccitarle,l'uso
poi alcune
luglio 1858,
quelle della
a
progetti,
elettro-magnetiche,
polari
armature
miei
paginette,appunti
otto
macchine
analoghe
per
di
nel
preferenza alle
la
con
per
ricordi
pendere
di-
senza
magnetismo
terrestre.
E
ad
nella
disposizione che
solenoide
un
Asso,
avvolto
le estremità
avente
fra loro
due
saldate,e
rotelle
basso
entrava
in elica
(dove
che
oltre
proponevo,
da
un
anello
pletamente
com-
un
filo di
rame
l'elìca
ricevesse
si
chiudeva)
da
la corrente
sulle quali
sfregatrici,
in alto
e
si
appoggiasse, e potesse ruotare.
delle correnti,
più che per la misura
Ma
m'interessò
subito
chiusa
per
molto
l'uso
la costruzione
della
di
elica
una
colare
cir-
china
mac-
elettro-magnetica.
lloux
in
—
Vul.
UT.
1»
290
SCIENZIATI
E
nella
del 1858
trovasi
secondo
parte, occupato
da
è,
ad
interessante
Costruzione
continua
I
si trovano
che
colo
arti-
un
intitolato:
dotta
in-
chiuse, corrente
della
un
indotta
corrente
la data
registraticon
in
1859
gennaio
china
mac-
».
primi esperimenti
continua
10
eliche
delle
alla
contiene
relativo
essa
massima
la
per
soggetti estranei
elettro-magnetica; ma
«
di circuito.
interruzione
quinterno
bretto
li-
stesso
di macchina
progetto
un
elettro-magneticasenza
Il
dello
successiva
pagina
del
fascicoletto
di
appunti
Trattato
di
cità
elettri-
conservo.
già
Avevo
»
Eive
La
la nota
e, per
agii elettromotori,specialmente
osservazioni
dì
quella nota,
mi
Soret
M.
elettro-calamite
funzionare
con
ripromettevo
venisse
che
macchina
una
«
professore De
del
relativa
il
letto
le
termina
quali
buoni
costruita
corrente
da
eifetti
con
le mie
giacché avrebbe
trasversali,
con
le
per
tuto
po-
interrotta
non
e
costante.
A
dalla
sergente
guerra,
nella
del
gennaio
1859,
da
un
2'
alla
ad ottenere
piccolo
lavoro
militare.
ho
come
la
anello
rotto
inter-
venne
quale presi parte,
della
compagnia
Genio
toscana
ciato
il mio
questo punto
Già
detto,
corrente
divisione
fino
avevo
indotta
come
dal
1|
incomn
continui
elettro-magnetico
fatt"
PACI
ANTONIO
fra i polidì calamite
ruotare
alla
parte
Ero
a
Goito,
seduto
prima volta,
della
a
dal
i miei
riprendere
l'ottenni
in
il 21
polari
del
di
anche
la
corrente
per
da
laurea, ottenni
i
Ero
del
nel
del
del
ed
in
di
produrre
elettrica,
meccanico
il
e
di
pieno plauso,
ciascuno
degli
applicate.
gabinetto
di
suo
recchio,
appa-
1861, nell'esame
voti
Università
costruire
continua;
resa
di matematiche
assistente
E.
pieni
e
tale
per
lavoro
conseguito
corso
della
dal
uni-
fra le espansioni
con
corrente
indotta
giugno
esami
gedo
con-
fissa,e
solo
una
produrre
avevo
il
corsi
costituito
non
finalmente, nel
già
disegnare
sperimentali
elettrica
derio
il desi-
me
elettrocalamita
una
meccanico
in
girevole
adoperandolo
ma
me
ripresi i
e
dentato
misure
alcune
come
sero
sporges-
luglio 1859.
elettrodinamico
nucleo
a
lavoro
che
studii. Chiesi
famiglia
occupai
motorino
da
ostilità,
rinacque
le
versitarii,mi
fare
denti
alcuni
inventato.
Tornato
anello
col
l'anello,
sopra
dell'anello
Cessate
un
fissa
gnetica
ma-
i rocchetti
esterno
e
pensai, per
riempire gl'intervallifra
lato
di
italiana.
la influenza
aumentare
esso
prender
cino
ciglio, vi-
un
fucili,quando
ad
di
indipendenza
sopra
calamita
ferro
al
fare
di
desiderio
P
per
dei
permanenti, quando
al
guerra
fasci
ai
la
resìstere
seppi
non
291
NOTTI
di fisica tecnologica
Pisa,quando,
nel
1192
SCIENZIATI
maggio
fui
1802,
(Tiovanui
(li astronomia
(li studii
18G3
feci
un
di
Cicognini
alla cattedra
di
Donati
dicembre
Firenze.
di
tìsica
di Prato.
del
Xel
nel
Poi
18G4,
di fìsica
degl'insegnamenti
l'Istituto
nel-
di
di fìsica dell'Istituto
e, nel
Bologna
lezioni
professore
al
Battista
superiori
corso
Convitto
Collegio
aiuto
uominato
E.
corsi
con-
tecnico
fui incaricato
vi
di chimica
e
generale.
Nel
luglio
mesi
dopo
della
mia
pubblicazione
la
macchina
tro-calamita
«
trasversale
»)
allora
Matteucci,
meteorologico
incaricato
venni
ed
a
«
colà
china
Come
»
degli opuscoletti sulle
dall'azione
blicati
negli
a
molte
anni
come
persone,
del
i
relativo
precedenti;
bigliettida
alle
xelles
Bru-
a
teorologico
me-
bollettin
farmi
co
dell'estratti
alla mia
anche
e
Marina,
informazioni
per
correnti
trale
Cen-
servizio
mezzo
calore
sor
profes-
Londra,
sopra
elettro-magnetica, ed
servirono
a
della
parecchie copie
Cimento
nerate
del
dell' Ufficio
seguiti nel
specialmente
d^
XIX
iniziativa
per
portarmi
presimeco
Xuovo
due
descrizione
tomo
direttore
ed i presagii diurni.
dal
nel
Parigi,per raccogliere
e
noscere,
della
del Ministero
di
i metodi
sopra
circa
solo
elettro-magneticaad elet|
Cimento
Xuovo
(e, quindi,
1805
mac
alcune
copi»
elettriche
gè
della
e
tali
visita che
durante
(juali,
lucCjpub
copie
m'
rilasciai
quella roM
294
SCIENZIATI
sioni,ebbi
reccbi
occasione
ottici ed
tìsici
di andare
altri
costruttori
di disseminare
e
trovare
a
di
della
copie
pa-
strumenti
mia
memo-
rietta.
Credo
che
macchina
il Gramme
inventore, per
mia
memoria
dal
seguente
Fui
des
dissi che
lire del
costo,
giornata
al
me
mio
micrometro,
cartone, che
(Hotel
in
bel
gnor
lo
avrebbe
serbato
sul cristallo;
casa
dato
e
nelh
ho
scatolino
suo
il mio
non
le undici
tuttora
e
quella mij
ricordato
des
stare
acqui-
mandato
nel
ha
di
in
gii avessi
vedere
di studio
diviso
aveva
cessore
suc-
indirizzo
Grès
n.°
dallo
d'a|
12),scritti
stesso
si
Dumulin.
macchina
al
salotto
un
desideravo
lo
mi
corsi.
in-
]S^òtre-Dame
Eue
se
Eue
della
informazioni
carattere,probabilmente
Allora
done
meublé
mie
albergo. Pagai
spesso
visita,facendomi
lora
che
che,
e
detto
poi
l'indicazione
finamente
rispose
nell'officina
sia
ne
una
signor Dumulin,
in
Froment,
mi
costruito
quale bonariamente
col
micrometro
un
se
Froment,
parlai
Gli
e
ulteriori
nel
alla Officina
terreno.
bel
le
fatto
Ohamps;
mia
avuto
aver
e
de
a
alla
uguale
abbia
in
tirai fuori
il solito
elettro-magnetica,
evidenza
il
opuscolo
piegai mettenj
lo
disegno
delli
e
lo
consegni
signor Dumulin, dandogli ampie spiegazioni
ANTONIO
ed
il desiderio
esprimendogli
lui per
le costruzioni
dimensioni.
forza
della
macchina
che,
mediante
cigne, sarebbe
che
e
si
utili ; ed
la trasmissione
per
in
veder
potevano
che
me
facesse
ne
ringraziò per
avessi
quel
perchè è
il
posizione
mandargli
non
richiesta.
contento,
che,
come
se
soddisfacente.
POfììcina.
che
avrei
Eispose
ci trovate
non
della
modo
dissi
letizia,
vedere
ma
in
Mi
:
gli operai,
refezione; vi
tanto
sol-
trovate
—
dissi:
desidero
parlare con
affatto.
conosco
cotesto
signore
capo
ofiicina;
—
il Dumulin;
Sentite,il signor
—
una
faccio
lo
Mi
gran
la
soltanto
signor....
Non
Ed
che
di
;
l'ora
Allora
—
di
momento
Andiamo
—
sentii
affare
un
piacere
avuto
iscritto
venuto
con-
facilmente
offrii di
offerta, ed
mi
concluso
In
che
mia
la
momento,
un
per
in
con
in maggiori
disegno perfezionato,domandando
un
è
della
Avvertii
modificazioni
altre
di associarmi
l'asse di rotazione
mettere
orizzontale
295
PACINOTTI
brava
persona,
molto
conto
informiate.
condusse
cerchio
che
dei
in
una
una
ci
un
può
ed
aiutare
consigli di
lui.
io
È bene
—
una
orizzontale
ad
entrammo
in
è
stanza
di
macchina
galleria di
davanti
diviso
ottone
da
ad
un
partenente
ap-
dividere; poi
arnesi
da
lavoro,
206
SCIENZIATI
(love
soltanto
al
tornio
primo
vi
era
la^
un
o-
rante.
il
Quivi
memorietta, tornò
mi
che
comprendeva
fece
insistendo
il
tornio,
onde
Il
Ed
le
mandi
della
e
suo
far
ciò
verà
scri-
disegno perfezionato.
—
con
disse
di
il capo
sorriso
un
che
mi
:
in
indotta
ad
del
alla loro
signor
x,
importanza
di alta tensione,
il trovarmi
potere da
un' utile industria
macchine
il
coefficente
occupazioni
non
cato
avvo-
un
favore
grande
continua
che
di
mio
parlare
a
dicendo
trovato
aver
decidere
organizzare
ricorrevo
mi
—
persuaso
delle
che
spero
tornio,
mi
stema,
si-
questo
con
riservato; ma
obbligato
ad
il
della
reversibilità,
terminai
aveva
bene;
al Dumulin:
rimase
tornai
corrente
al
lavoro, prestava
costruirà
se
io, credendo
Dumulin,
della
che
Dumulin
per
addetto
contrariato,dissi
troverà
Sì, sì.
—
vece,
In-
attenzione.
benevolo,
parve
il
sospeso
ne
officina,dal
tico,
scet-
difficoltà insussistenti.
il lavorante
aveva
Creda,
se
assai
,
Io, vedendomi
—
spiegazionisulla
si mostrava
e
con
piiìaccurata
la
la
tuttora
ripetere la descrizione,dicendo
signor
che
teneva
chiedermi
a
iìgura,e
non
che
Diimiilin,
mente
continua-
riuscire
me
nella
zione
costru-
elettromagnetiche;
collaborazione
mi
estranee
ed
peiavevo
nel
pubblicato
privative
prender
senza
ulteriormente
lasciare
al
memoria
ritardare
importante
chiunque
avevo
potesse
ne
ca-
profitto.
\ar
mi
3Ieutre
dicendomi
dovrà
potrò
;
nel
tutti
i
casi,
invenzione
Pisa.
Tomo
non
28
effetti
gli
di
gennaio
può
utili
esser
di
diffusa;
; e,
mia
che
quello
Cimento
Xuovo
non
qualcosa
soggetto
alcuno.
1908.
Antonio
se
della
fatto
aver
«
qualche
l'ho
Infine
del
XIX
parte
per
fatta
privative
conseguiti.
vengano
insuccesso,
perchè
saprò
almeno
pubblicai
già
cercato
io
conseguire
macchina,
onde
ho
non
quell'officina,
probabile
anche
valere,
liberale
sono
del
pubblicazione
la
cosa
da
allontanavo
consolarmi
di
cercavo
in
cosicché
;
die
la
»
industria
nna
preferito
Cimento
]Siiovo
«
29']
PACINOTTI
ANTONIO
Pacinotti.
a
»,
nuova
XXV.
GIOVANNI
CELORIA.
Astronomo.
Casale
in
tacque,
nel
Si
1842.
nel
laureò
i
1863;
pletò
com-
studii
suoi
di
università
ferrato,
Mon-
alle
Berlino
e
di
Bonn.
pubblicato,
Ha
le
tra
pregevolissime
altre
nografie
mo-
le
scientifiche,
seguenti
:
La
—
luna
delVorhita
sulle
sole
del
altezze
antichi
e
della
scanelli
Sulle
—
stelle
scanelli
sui
e
differenze
Genova,
Sulle
del
Nizza,
locali
Paolo
Milano,
Parigi,
Milano
Dal
e
Genova.
To-
nomico
astro-
Pozzo
ToSitile
—
Roma,
Napoli,
Monaco,
—
Catalogo
—
generale
suoiin
fra
fra
XIX
secolo
P.
da
Atlante
—
di
nel
avvenuta
Halley
osservata
di
astronomici
longitudine
Padova,
attrazioni
nel
osservazioni
lavori
di
1472
particolare
in
cosmogoniche
teorie
Sulle
—
di
luna
ecclissi
alcuni
Sopra
minazione
deter-
della
Influenza
—
cometa
Nuova
—
Agatocle
di
L'astronomia
—
di
cometa
comete
—
quello
su
^'^t/Za
—
Clizia
di
barometro
Sull'apparizione
1406
Le
—
Vienna
—
—
,')00
SCIENZIATI
di Milano
superiore
di
dove
Brera,
di
alP Istituto
ed è direttore
fu
dal
vinto,
avesse
1806
volle
e
il
concorso,
per
dell'Osservatorio
direttore
tecnico
dell'Osservatorio
fin
chiamato
bencliè
rimanere,
posto
teoretica
geodesia
Insegna
di Arcetri
in
lombardo
di
Firenze.
Dal
è
1899
scienze
dei
all'Accad(Mnia
Appartiene
lettere.
e
dell' Istituto
presidente
Lincei.
È
del
senatore
dal
Eegno
1909,
Astronomico
R. Osservatorio
Brera
DI
Chiarissim
a
scrivere
i
giovanili;
io
di
libro,che
nnovo
suo
celebri,i
questo
invito
attribuendolo
miei
suo
alla
mi
schietto,come
in vita mia
l' idea
ricordi
sento
indulgenza
di
esser
modestia
di
per
sono,
le
passò
mai
abito
mi
non
tale
da
e
solo
per
Ai
giovani
potrebbe,
esser
confesso,però,
per
autorizzarmi
il cervello
a
tobiogratia.
sola
cernerà
con-
somma.
Senz'ombra
che
il
per
Contemporanei
ed
vita
squisita,m'in-
dì benevolenza
onoratissimo,pure
sua
Signore,
o
atto
Ella, con
"liceiiil)i""19n-J.
li 13
Milano,
un'an'
la
caso
mia
vita
modesta
una
cosa
mai, ispirare: la religione
302
SCIENZIATI
V'è
in
gli
memorie
me
un'
invincibile
renitenza
altri
dei
fatti
tanto
mie
il
di
niente
offrono
non
vita, che
mia
al favore
Italiano
il
di
esserlo
al
risorgimento
La
per
anche
scientifico
della
di
sé
libero.
Questa
Scrivi
Lei,
di
pormi
Italia.
terza
tavolino, dicendo
a
che
a
te
illustre
gratitudine, suo
Signor
Onorato
v5, Yia
del
mio
e
me
far
titudine
gra-
dermi
deci-
so
fanno
signore, con
stesso:
l'onore
Boux
Boccaccio
Boma.
sentimento
devotissimo
Giovanni
Illustre
se
però, a
non
memorie
in
mente
veraall'altra,
pure,
mai
in questi
forse troppe,
nell'animo
seppi
sopra
»
creda,
vera
che,
e
non
a
queste
chiedere.
Mi
conservando
io,pur
a
essa
esser
degno
ragione,
unita
momento,
poco
a
di
chiedere,
debolmente
tempo
nessun
sostanziale,valse
«
poche
mostrarmi
anni, le occupazioni mie,
lasciarono
sì che
in
tutto
contribuire
il
teressare
in-
emozionante
l'orgogliodi
possibile per
riguarda
ultimi
per
di
questo
le
straordinario,
alla quale più
ragione transitoria,
accenno,
mi
a
che
possa
si riassume
; sentir
altrui
; fare
e
;
pare
occu-
più
che
di
niente
drammatico,
parole : studio,lavoro
nulla
nulla
niente
pubblico;
la
presenta
miei,
a
Oeloria.
XXV
L
GALILEO
FERRARIS.
Fisico.
no
[Livor-
in
Xacque,
il 30
Vercellese,
ottobre
da
1847
Luigi
Ferraris,
mico
chi-
farmacista,
da
Antonia
Si
e
Messia,
laureò
in
gneria,
inge-
all' Università
Torino,
di
nel
1869.
Pubblicò
tantissime
imporgrafie
mono-
e
studii
Rammento:
e
Bell
delle
estracorrenti
elettrica
delle
elettriche
correnti
prodotte
—
Sulla
per
trasmissione
omogenei
—
sulla
Teoremi
costanti
mezzo
telefono
nel
—
elettrica
fono
tele-
correnti
—
Sulla
distribuzione
namiche
elettrodi-
Rotazioni
di correnti
gazione
propaSul
—
delle
SullHntensità
—
illuminazione
della
matematica
solidi
nei
scientiflclie.
scoperte
sue
teoria
elettricità
Graham
elettriche
alle
Sulla
—
della
di
intorno
(1888)
alternate
dell'energia.
—
304
SCIENZIATI
lui
A
del
si deve
la
rotante, cui
magnetico
campo
del
grande scoperta
fu
i)riiicipio
dato
il
svio
nome.
Diresse
P Istituto
di
ed
molte
Torino
di
in
del
Senatore
nominato
Morì,
il 7
Torino,
Ai
mi
volta
dorme
mia
le
fra
la
quali
parve
Io
mi
le
che
suscitarono
ove
ogni
cose,
seco
i
un
il
mi
i
sua.
al
di
me
vedo, ogni
ricordo,
ove
primi dolori; qui
rissima
du-
oscuro
al
le
qui,
:E
è
primo
le
la
respiro,
quelle
prime
provai
o^e
quella
sono
suono
il vostro
cielo,
bambini,
polmoni,
petto
dre,
Pa-
la
salendo
circondano,
dentro
che
cosa
mio
zie, dentro
noi
di
amore
riempie
che
ove
le
mia,
dell'anima
aprì
mi
nacqui,
dividere
a
riposano
la Madre
parte
che
che
gioie e
1897.
gennaio
paterne, consumò,
ove
che
bella
porta
6
dorme
ove
zio, che,
lasciato,per
stessa
189().
accogliete qui, ove
cure
vita;
eroe,
aria,
nel
1897.
Vercellese,
Madre,
riposa
ove
P
di
concittadini,
Questa
avesse
Eegno
febbraio
Livorno
pili
membro
e
guerra,
rinese
To-
accademie.
Fu
ove
dustriale
in-
museo
all'Ateneo
professore
; fu
Scuola
alla
del
elettro-tecnico
idee,
che
sento
le
prime
saluto
e
il
più
voce
intima
Alitano
saluto
nella
mia
cuore
un
e
la mia
loro
a
famiglia;
voluttà,se
accadeva
mio
brillare,
per
ricorda
stro
vo-
nel
mio
quello che,
di un'onda
l'anima
riempiva
il
eclieggiano
risponde
mi
eh' io vedessi
dì
di
sul volto
mia,
causa
i
guardano
applauso
che
sussulto
Padre
una
con
mi
noi, e
il vostro
volta, mi
una
di
sopra
casa;
onore
più profonda.
circonda
e
al
parlano
e
qui
cari,mi
miei
mi
applauso
vostro
305
FERRARIS
GALILEO
raggio
un
di contentezza.
Il sentimento
la
ricerca
del
dell'utile
dell'amor
ma
benefici
non
a
ha
applauso
a
gli altri
l'amore
Ora
il mio
caso
ed
io ho
echeggiato
pensiero è
la quale
ne
i vincoli
idee
ad
abbracciava
Dagl'impeti
Roux
—
Yol.
III.
nella
mi
della
tutto
le
e
detto
assai
una
copriva
zio Antonio
della
operare
efficaci
;
e
famiglia.
che
mia
volato
tuale
intellet-
il vostro
casa,
e
non
al ricordo
dei
quellalaboriosa,pura, austera,
spartana famiglia,che
delle
stimoli
sono
lavoro,
mento
soddisfaci-
al nostro
il culto
caso
miei cari. Perchè
legata con
bello,il
stimoli
sono
tutti
sopra
del
proprio, il godimento
morale
e
e
al
l'amore
dovere,
dato
ha
era
stima, dell'affetto
più
questo
estesa
nostro
intelligenzeed
dell'anima
il nome,
famiglia,
paese
e
i cuori.
adamantina
dagli entusiasmi
e
dello
perennemente
20
306
SCIENZIATI
giovanili
mio
di
ma
e
Padre
ferventi
Donizzotti
una
intento
questi
cavalier
di
gamma
il
di
di
e
si
Giovanni
La
—
—
Vercelli,
tipo-litografia
Gallardi
Ugo,
tutta
con
la
paese,
un
Patria.
Fereaeis.
di
giovinezza
e
più
concetti
svolgeva
Galileo
Faldella
smo
patriotti-
sentimenti
del
bene
perati,
tem-
vocato
dell'av-
ai
Viola,
pensieri
comune:
caldi
nell'avvenire
da
e
del
e
fede
di
più
propositi
saldissimi
pure
casalinghi
ai
1898.
Galileo
—Voi.
Ferraris
di
pp.
80.
XXVII.
SENISE.
TOMMASO
Clinico
e
patriota.
in
Nacque,
Corle-
Perticara
to
tenza),
(Po-
il 2
febbraio
1848.
dodici
A
anni,
attiva
parte
prese
difesa
alla
natia,
a
e,
1866,
i)ubblicò
nel
positiva
Nel
1867,
•Campagna
Nel
lode
«
del
con
si
del
di
II
»
di
filosofìa
di
Milano.
Garibaldi,
Giuseppe
con
in
laureò
annotazione
nell'Università
i
«ore
Pensiero
Libero
fu,
articoli
gantaggio
bri-
nella
Eomana.
1874,
e
alcuni
alla
quattordici,
repressione
Nel
di
Nazionali.
giovani
Basilicata.
di
capo
a
compagnia
una
in
tà
cit-
della
Istituto
di
di
speciale
di
medica
patologia
medicina,
essa.
Napoli,
dove
dimostrativa
grande
con
lare,
singo-
merito
è
ora
e
profes-
direttore
308
SCIENZIATI
È
consulente
grande
dei
Albergo
in
Camera
e
Fu,
sulla
del
Assessore
di
E. Istituto
Pubblica
della
di
medicina
di
»
della
nel
il
per
disastro
pubblicazioni
molte
È
Senatore
del
il 2
Nacqui,
Società
«
presidente
del
d'argento
per
febbraio
da
Mariangiola
pensieri
ed
Cronistoria
della
della
coraggio
di
croce
gazione
l'abne-
e
Casamicciola.
1901.
Onorato
1848, in
da Vincenzo
(Basilicata),
e
e
scientiflclie.
dal
Kegno
De
Corleto
«
tutti
Lacava
di
Per-
vecchio
Filippis,
Michele
Eivoluzìone
Roux.
Senise,«
ispiratricea
patriottici». Così
«
e
pubblica
salute
mauriziano
Ha
elevati
ed
Naj)oli ;
a
della
medaglia
Ad
di
sidente
pre-
Potenza
sanità
direttivo
della
dimostrati
»
vice
Napoli.
interna
decorato
cavaliere
liberale
di
glio
Consi-
del
Istruzione;
provinciale
consiglio
i benemeriti
ticara
zione
istru-
Orientale.
Venne
di
pronunciò
e
presidente
vice
volte,
Consiglio
del
nelle
pubblica
sulla
consigliere provinciale
Italiana
rabili,
ag'PIncu-
pubblica.
municipale
membro
del
e
Lagonegro
XX,
e
discorsi
sanità
due
per
di
XIX
XVII,
notevoli
superiore
È
primario
e
collegio
del
legislature XVI,
alla
Poveri,
Pace
Ii^apoli.
deputato
Fu
della
dell'ospedale
donna
di
timenti
sen-
nella
Basilicata
",
310
SCIENZIATI
baldi
fosse sbarcato
nel
cenne,
continente,io, dodii miei
non
potendo far parte, come
fratelli Carmine
surrezional
e
Giuseppe, delle truppe indi altri
organizzaicol concorso
giovanettidel mio paese una
Compagnia di
giovanij^azionali
(dai15 ai 17 anni),la quale
«
»
insieme
coi
custodia
e
a
«
Nazionali
veterani
difesa di Corleto
funzionare
Perticara,dove
il Comitato
provvedere
del movimento
a
mio
tinuò
con-
fratello
genze
particolariesi-
a
rivoluzionario
il 18 agosto, il
trasferito,
a
Centrale,presieduto,
questa volta, dall'altro
Francesco, per
rimase
»
che
aveva
quartieregenerale
suo
Potenza.
Negli
anni
1861
ancora
1862, non
tordicenne,
quatpresi parte attiva alla repressione
del brigantaggio,
sia in servizio di difesa e dì
sia in servizio
pubblica sicurezza dell'abitato,
di perlustrazionenelle montagne.
Nel
e
1866
fuggiicon
in
CollegioMaturi
dal
per arruolarmi
Garibaldino;ma
essere
Nel
stato
mio
fratello Giovanni
Castelluccio
lui volontario
con
arrivammo
non
chiuso
ben
presto
1867, però,presi parte
Garibaldina
Eomana
ed
Superiore,
nell'Esercito
a
tempo,
per
l'arruolamento.
alla
Campagna
gata
appartennialla BriMeridionale
», che occupò Prosinone,Velletri,
Valmontone, Anagni, ecc., schiudendo la
via di Roma.
«
TOMMASO
Nel
1869,
briani,
degli
fui,
al
Mariano
studenti
promotori
e
a
gli
conte
Carlo
attori
dell'
Eicciardi,
al
Luigi
Gambuzzi
generale
Amadei,
ed
altri,
Anticoncilio
Xapoli.
Napoli,
11
giugno
1906.
Tommaso
Im-
napoletani,
Avezzana,
al
Giorgio
Giuseppe
conte
Giuseppe
Bovio,
con
universitarii
al
D'Ajala,
Giovanni
i
rappresentante,
unitamente
generale
311
SENISE
Senise.
a
tra
di
XXVIII.
ELIA
MILLOSEVICH.
Astronomo.
il
zia,
Vene-
in
Xacque,
settembre
5
1848.
Studiò
sé
da
la matematica
la
solo
riore,
supePa-
fìsica^
stronòmia.
A
anni,
23
per
divenne
concorso,
di
professore
nomia
astro-
nautica
marina
di
mercantile
in
Succedette
servatorio
Venezia.
al
del
e
l'Istitu
al-
Tacchini
nella
Museo
delPOs-
direzione
del
astronomico
Collegio
Romano.
Nel
il
1904, vinse,
premio
Pubblicò
mische
dei
insieme
Lincei
per
»
e
Reina,
professor
l'astronomia.
memorie
numerose
Nachrichten
col
negli
nelle
«
Annali
«
Astrono-
di
logia
Meteoro-
».
È
membro
della
dell'Accademia
Classe
delle
dei
scienze.
M
Lincei
e
tario
segre-
314
SCIENZIATI
Per
l'insistente cortesia
Eoux,
Vengo
era
da
ero
di
delle
di
Oattaro, e colà
Mio
mare,
Padre,
di
e
per
tocca
gli
che
ho
fatta
della
della
soggiungo, invece, ^^la
io
e
studiai
passai,
Cattedra.
alla
e
Posta,
l'astronomia
dire
me
1848.
studii.
della
e
Posta
a
settembre
economiche
le matematiche
Kon
io dimorai
gravi ragioni
impiegato
dalla
nonno
quando
potei completare
ero
biografiche.
auto-
morì
uomo
ragazzetto,
rato
Ono-
prozio.
un
presso
esame,
righe
gente Dalmata, perchè mio
il 5
solo
professor
quattro
Inacqui, in Venezia,
Mentre
per
queste
Bocche
fanciullo
non
da
scrivo
del
carriera
mia
tifica
scien-
produzione;
sulPautòdi-
riflessione
dacta.
L'autodidacta
chi
a
ha
studia
pregi
normalmente.
l'entusiasmo
l'idealità,
circoscritta
a
difetti che
e
e
parti della
I
la intensità
scienza
di pensiero.
l'originalità
è
qualche
che
meno
lacuna
Roma,
nel
26
Un
giudicare
altro
le
cose
pregi
:
puoi aggiungere
Il difetto
all'unisono
difetto
è la
altrui.
aprile 1909.
Elia
sono
di coltura
quelle parti
rispondevano
propria mentalità.
equità
in
;
cano
man-
Millosevich.
simo
mas-
del
pere
sa-
colla
scarsa
XXIX.
ENRICO
MORSELLI.
Psichiatra,
/^,^^
^^
pologo,
antro-
psicologo
e
filosofo.
in
Nacque,
il 17
luglio
scrisse
anui,
tragedia:
una
Francesco
Ferruccio
frequentando
il
versi,
commedie,
Spirito
A
e
materia.
diciotto,
craniologico:
oggi
nelle
la
migliori
limito
a
sua
prima
scrittore,
autorevoli
e
più
citare:
renze:
confe-
odorato
memoria
Un'anomalia
—
numerosissimi
più
le
e
—
—
—
Fecondissimo
ad
delV
psicologia
ecc.
prime
sue
e
una
diciassette,
A
Fisiologia
cora
an-
liceo,
novella,
—
1852.
dodici
A
e,
na,
Mode-
riviste
Sulle
argomento
dell'osso
malare.
pubblicato
ha
libri, opuscoli
importanti
—
di
d'allora
e
scientifiche.
lavori
fratture
di
—
articoli
Dei
suoi
psichiatria
delle
coste
e
mi
sopra
316
SCIENZIATI
particolare osteomalacia
una
Contributo
fisiche e
da
morali
nei
Gladioli
(1878)
manicomi
La
—
(1880)
psicologiapatologica e
Il metodo
clinico nella
anamnestico
esame
(1877)
scienza
semeiotica
clinica
Studii
1888
di
Storia
—
(1896)
degli
—
alla
La
alienati
(1882)
(1883)
bibliografia
sue
e
della
(1884)
(1875)
Sulle
mentali
e
la neurastenia
tabe
quelle
Il
di
—
e
del
Sui
—
psicologia
nei
Carlino
Epilessia
del
Cesare
nelle
bulbare
e
—
medicina
l'uccisore
larvata
corso
e
libero
Mattei,
—
lattie
ma-
(1906).
delinquenti (1875)
psicologia forense (1891)
conte
ner-
Sintomatologia
forense
Grandi^
al
rapporti fra
—
Paralisi
—
malattie
meccaniche
(1892)
(1896)
Programma
—
nelle
psicosi (1894)
suicidio
contro
(1877)
la
e
generale della
motorii
nell'uomo
applicazioni
sue
vibrazioni
Contributo
—
cervicale
e
—
neuropatologia:
e
sangue
disordini
—
nervose
(1884)
—
italiana
neuropatologia (1904).
dinamografia
diagnostico dei
processo
1894)
psichiatria
di medicina
opere
Sulla
—
di
dismorfofobiae tafefobia(1891)
Psichiatria
—
Di
e
:
ficazione
Classi-
—
Manuale
—
(1885
fisiopatologiadel simpatico
"vose
—
Il peso
—
(1882)
mentali
trasfusione del
(1875)
alle lezioni
psichiatrica(1881)
mentali
malattie
Sulla
—
e
—
Delle
nio
ge-
antropologia patologica sulla pazzia (1887,
1890)
e
Un
—
diagnosi generale della pazzia
malattie
delle
—
^amministra-
e
Introduzione
—
specificodell'encefalo
negli alienati
delle
(1876)
sperimentale delle degenerazioni
delVuomo:
manicomio
zione
di
allo studio
degli alienati
di
bini
bam-
morale
minale
sociologiacri-
Sullo stato
inventore
Il
—
dei
pazzia
gale:
le-
tale
men-
dell'elettro-
318
SCIENZIATI
Di
genesi (1873)
Carlo
di
Ija
La
in
Italia
Haecliel
scientifica(1906).
Di
quelle
della
(1904)
(1904)
(1904)
Note
—
di
Di
Per
—
quelle
(1882)
V
la
e
questioni
Le
—
dal
philosophy
and
al
fondato
per
logia
socio-
e
(1902).
—
tiche:
didat-
e
ed
(1891)
lettici
epiPer
—
—
la Rivista
dì
psichiatria
P Italia
di
del
filosofia
i
condiretto
di
psychology
talità
mor-
società
una
Mesologia
—
libere
ha
e
di
La
—
fanciulliidioti
1892,
italiani
condirettore
Fu
filosofia
pedagogiche
per
(1896).
1882
periodici
la
e
sul divorzio
Università
scuola
scientifica;ha
filosofiascientifica
proposta
polemica
asili-scuole
igiene della
Diresse,
la
su
Gli
—
sofi
Filo-
—
nistica
filosofiamo-
Lombroso
protettrice dell'infanzia(1875)
(1891)
La
—
—
—
statistiche
nelle
—
(1888)
(1895)
questioni sociologiche:
su
neo-
(1881)
Brtino
scienza
Cesare
—
La
—
scienza
Giordano
—
vecchie
idee
:
L'anima, funzione biologica
—
(1886)
pretesa bancarotta
e
la
filosofiae
(1882)
il corpo
tutto
scientifica
filosofìa
—
Darwin
giovani
aW
di
quelle
e
piìi
putati
re-
patologia.
neuro-
Bictionary of
J. M.
BaldAvin
(1901-
di
congressi
logici,
psico-
1902).
relatore
Fu
medici,
dove
Insegna
e
ha
ecc.
direttore
Fu
anche
fu
presidente
e
dei
di Macerata
manicomii
professore
pure
delle
clinica
e
dirige
un
rino,
To-
psichiatria.
mentali
malattie
psicologia sperimentale
fondato
di
e
in
Genova,
Sanatorio.
e
vose,
ner-
dove
È
?e
apprezzatissimo
conferenziere
lucidità
di
ricercato
319
MORSELLI
ENRICO
d' Italia
è
ed
parola;
il
piti
alienista
perito
maggiori
nei
facondia
per
processi penali
e
"3ivili.
Ad
Sono
dal
Saccozzi:
anni
I
del
erano
basso
sul
Mio
Panaro.
fu
Bartolomeo,
famiglia
Modenese,
in
il
Eivara
civile
:
Ducali,
marchesi
in
luzionarii
per
di
di
ma
autorità
austeri
età,
per
gli
quanto
poco
maritale.
era
espansivo
una
costumi
nanze
Fi-
e
Nel
famiglie
all'antica,
ma
e
i Eivo-
1848
simo
egli,fortisera
corpo,
le
geloso
pato
scap-
porte
affezionatissimo
e
dei
religiosissimo
era
di
un
dizione
con-
nelle
in altre
sfondandone
famiglia
di
fiduciario
arrestato;
prigione,
lice
Fe-
stirpe,che,
sua
impiegato
Estensi.
piccolo
un
San
raggiunto
contabile
l'avevano
ispallate. In
;
era
giovane
parteggiava
campa-
presso
amministratore
di
patrizie.Uomo
sebbene
egli
Bernardi,
di
Padre, figliounico
primo
tinove
ven-
coltivavano
e
negli studii, avesse
messo
allora
nobil
diciotto.
una
piccolo podere
dalla
e
aveva
Madre
mia
e
Morselli
gnuoli
}suoi
Morselli
Padre
mio
Eoux.
luglio del 1852,
nel
Modena,
ragioniere Giuseppe
Melania
loro
in
nato,
Onorato
della
a
ai
sua
320
SCIENZIATI
La
mia
ascritta
al
risalgono, con
là
fuorusciti
lavoro
di
XVII
poetò
dalla
si
distinti
sono
armi, nelle
di
Pietro, podestà
un
artista
e
Mazzini,
ed
dal
stato
era
era,
un
dei
da
ben
me
dragoni
è morto
grado
Eomano
di
in
1805
nel
inveterato,
di tenente
Impero,
onorificenze
o
al
fu
che
poi
cozzi
Sac-
materno,
nonno
un
distratto;un
suo
per
in
erudito,
fratello,
opinioni liberali,
Londra, legato
di
terzo,
il
prozio
dante
coman-
gendarmi Estensi, era
capò
alla
delle
Mira
servizio
col
lingua italiana,
conosciuto, prima
truppe
venuto
di-
Ducali.
(Venezia),ducol
dell'Austria
maresciallo,
barone
sovraccarico
di
guelfe.
dai
visse
ove
Molti
era
insegnante
generale
chista
arti. Mio
esule
ricchitisi
ar-
nelle
pubblici uffizii,
nei
egli pure, coltissimo;un
Agostino,
Egli
palazzo
al Comune.
famiglia
'31
come
il
in
colo
se-
possedimenti
Correggio,
gran
dalla
staccatosi
ed
lettere
:
Nel
risparmio.
cui
famiglia regalato
(da
Spagna
Gàmbara, palazzo
Veronica
cipato.
Prin-
era
Romagna
dalla
vasti
comprarono
principi Correggesi,fra
e
di
fine
origine rurale,
col
e
reggio.
Cor-
Saccozzi
Correggio
anch'essi
di
Saccoccio,alla
provenienti
col
dei
memorie
quando
Si dicevano
patrizia,
città
della
»
Mengone
un
XVI,
Eimini) e
realtà,erano
oro
antiche
più
secolo
d'
libro
«
Le
del
è invece
famiglia materna
del
Sacre
commende
ENRICO
321
MORSELLI
credere, pertanto,
Posso
(Iella
mia
che
personalità intellettuale
preponderato gii elementi
Della
So
fui allattato
che
i miei
Genitori
durante
da
in
chiamava
sinoca
«
morì
il 25
alla luce
postuma
Vedova
mia
fu
Madre
lo
nostra,
e
zio
a
della mia
Ancorché
mio
Padre
Lui
due
ricordi
alla
III.
solo
fino
goduto
in
pertanto
Giuseppina.
di due
Saccozzi,
la
primavera
sizione,
po-
famiglie
nelle
decise
patriarcali,
alla
sua
morte.
della convivenza
netti
od
tutela
alta
sua
età,ho
tenerissima
abbastanza
figliuoli,
casa
della
allora
anni
successivo
assunse
rigidicostumi
io abbia
Voi.
in
che
educazione
con
—
di
si
Mamma
La
nacque
nome
avveniva
nobili,avviate
Roux
maggio
richiamata
allora
soli 33
a
nel
l'autorevolezza
con
che
1855.
col carico
generale,
come
rimontare
il
e
che
essendo
quegli anni, vi
del
bimba,
una
soli 21 anno,
a
presso
mesi, e
una
si affaticò molto
di
»,
che
e
con
Padre,
infettiva
putrida
ricevette
e
mio
novembre
di tre
incinta
Madre,
Modena
Urbana,
febbre
una
terni.
ma-
di vita.
anno
mia
di colèra
l'invasione
contrasse
diede
Milizia
ereditarli
terzo
vivevano
della
capitano
biano
ab-
e
pochissimi ricordi,
agiatezza; senonchè
certa
era
lio
là del
di
al
risalgono
non
ne
infanzia
mia
zione
forma-
nella
che
estate
debbono
del '55.
21
di
322
SCIENZIATI
Il
è il ricordo
primo
tìittami
uscito
da
Lui, perchè
co' miei
mi
mio
:
fra
portò
mi
Padre,
lì appresso,
chinato
ancora
e
collera
di
su
Il secondo
ricordo
alla
fronte,
piccola
cicatrice
sassaiola
con
legara,
dove
col
è di
che
e
ministrò
som-
lo
veggo
di
rucciato,
cor-
giusta
qui
in
in
la
stava
questa
Degli
altri anni
Mia
presso
se
tollerata
non
per
su
Madre
lo
zio
e
alla
dove,
e
mio
Padre.
immagine addolorata,
fra
nella
e
le
sue
mi
braccia,
di Mamma:
camera
accolse
fra le sue,
piangente.
anteriori
con
morì
e
sua
vestendosi
insanguinato
una
di Col-
Villa
una
io
che
lasciato
ha
campagna
nuovamente
trasportano
ferita
visibile,
giocando
ancor
andavamo
riveggo
mi
tutto
mi
bel viso
suo
vi
altri bambini
anche
Eievoco
che
Me
una
quell'anno istesso,ammalò
mi
primo portone
gliocchi lampeggianti
con
sollevò,
calzoncini,e
me,
lando
ur-
paterna.
riportai
e
il
lezione.
vigorosa
una
mi
motto,
entro
i
luogo più
ci arrotolavo
dir
senza
abbassò
mi
mi
il
vestitino
nel
terra
e
le braccia
bel
un
a
città
della
frequentato
passeggio,facevo
a
gettato
ero
essendo
domenica,
avendo
pur
in-
punizione
una
una
Genitori
capriccioso, e,
nuovo,
di
le
sue
Agostino
umiliante,
compassione
di
al '59 nulla
due
in
creature
uno
stato
mento.
ram-
veva
vinoso,
pe-
soggezione, più
che
trattata
con
In
vedovanza.
tenuta
e
la
d'onore, la
Ducale.
Spesso
coi
e
le
con
degli Alleati, o,
casa, dei
V
Francesco
le
con
il mio
Po,
di
letto
e,
seminudo,
Madre,
trovai
parenti
generale
i
delle
e
a
mi
e
molti
cavalli,e
truppe
buio
che
della
non
de' miei
in cui
sul
e
servitù
mi
mancarono
dei
servi
cadeva
berrettino
la
e
là
al di
Rammento
notte
alla
in
;
scesi
vigilanza
lacrime
le vie si udiva
Mi
respinto
camera.
anche
inferociti
attaccavo
al
attorno
cortile
vano
scalpita-
il tramestìo
buscai
sgridate
nel
silenzio
e
Nei
giorni
presso
ap-
gliscapaccioni
per
famiglia,perchè
mi
», il duca
all'anticamera, dove
partivano.
nostra
zantemente
sprez-
fu naturalmente
quella
ufficiali. Nel
fui
di
voci
fuggì
sfuggendo
affacciai
per
sculaccioni, e
nel
di
trambusto
di mia
baloccarmi
Piemontesi
prozio generale
il gran
passare
si diceva
truppe
sue
lazzo
del Pa-
giberne.
c'à])o di quell'esodo antinazionale.
ancora
militare
per
a
come
«
del
porta
giugno '59, alle prime
in
del
andavo
era
pranzi
quella
giù
scappavo
soldati,e
nel
Quando,
vittoria
casa
guardia
città dopo
matura
pre-
numerosa,
alla
e
;
una
nella
gli schioppi
con
Dio
sempre
sola
ore
di
ben
ogni
stava
alcune
sua
la
compenso,
servitù
ricevimenti, villeggiature,
palazzo
e
diritto
: v'erano
grande signorilità
con
carrozze,
a
dava
le
cui
l'amorevolezza
323
MORSELLI
ENBICO
sul
la
mi
disgrazia
mettevo
petto
certe
324
!-'ri]c"^ziATi
coccarde
tricolori
Annessione
«
le trovassi
non
cui
su
»
so,
scritta la
stava
(alPiemonte). Come
in quei tempi ve
ma
rola
padove
e
n'erano
uomini
e donne,
dappertutto, portate da tutti,
vecchi e ragazzi
e P Emilia
: Modena
intera,con
la
Eomagna e con la Toscana, attraversavano
che
quell'ammirabileloro momento
patriottico,
ha l'egualenella Storia,per il modo
gnitoso
dinon
civile
e
bruschi
che, forse
dire
Posso
ammonimenti
sebbene
liberali,
»
di casa, io mi
nato
codino. Mia
Madre
in
ma
come
mezza
una
perchè
né
pregiudizii,
È dunque
a
essa
per
un
fanciullesche
siderata
con-
luzionaria
rivo-
una
gli odii,
della
io debbo
sua
il germe
de' miei sempre
coi Saocozzi.
po' ancora
Apparentemente
il capo
fratello
Vittorio,
di mia
eravamo
biente
am-
mi lasciava
bigottismo
che
«
e
d' italianità.
caldi sentimenti
tutti
un
da' suoi
era
dell'antidogmatismo
agnosticoe
Eestammo
in
condivideva
il
Lei
trovai prestissimo,
ribelle,«
non
quei
a
nazionali
soltanto
espansioni
»,
casta.
idee
cresciuto
e
quelle mie
pressochéistintive ;
né i
reazione
per
d'
fanciullo,
ancora
libero
cui fu effettuato.
con
in assoluta
di
Madre
casa
; ma
lo
era
zio
in realtà
dipendenza
dal prozio
generale,che,sebbene passato a vivere nei
dominii
Veneti
dell' Austria, rappresentava
l'autorità suprema
della famiglia,il resempre
82()
SCIENZIATI
sociale,ho
; mi
rammento
legno, sul quale
e
reali
locchi
ba-
posseduto pochissimi
sempre
solo
un
facevo
cavalluccio
fantastiche
capitomboli.Non
nate
sfre-
corse
avendo
"li
balocchi
ingegnarmi a costruirmeli da me; e così
mi disegnai,fabbricai e dipinsi,
tra altre coserelle,un intero teatrino di marionette,per il
quale cominciai anche ad immaginare fiabe e
di certe mie
questa è forse l'origine
spettacoli:
dovevo
abilità meccaniche.
Nella
e
scandalo
da
a
primavera
che
essa
entrasse
«
seco.
di
trattativa
le si offriva ;
che
la
di color
mi condusse
e
ogni
ed
di tutta
ogni cosa
Torino
del '60 mia
piemontese
Vi andava
buon
un
tal peso
pore
stu-
riva
abor-
», andò
per
pere
rom-
matrimonio,
chi l'amava
ma
con
parentela che
lasciasse i due
senza
Madre,
avrebbe
teso
pre-
ragazziai parenti,
nella
unione.
nuova
in giovane età tutta
e così rimase
rifiutò,
dedita a noi, suoi figliuoli.
Che
sia benedetta!
Io intanto ricordo le impressionivivissime che,
in me
ancora
non
ottenne, svegliòla città che
allora la grande fucina del patriottismoe
era
la culla del nostro
riscatto. Ne
partiicon un
infervoramento
inconsapevole del mio piccolo
Essa
animo
di fanciullo
Non
ho
A
e
Italiano.
superato
sei anni
durante
mai
malattie
soffersi di
una
la convalescenza
d'
tanza.
impor-
febbre
domandavo
strica,
ga-
l)riccioo
intuizioni
ad
otto
settimane.
anni
ebbi
mia
ogni
da
Una
curiosare
intorno
le
li
sale
a
loro
trovan
certi
a
che
mi
della
causa
messomi
che
operai
della
tivo
mo-
incorso
ho
volta
cadere
Villa
Saccozzi,
redarguirono
immagini
in
le mie
i
un
ho
in
pentolone
un
dal fuoco
levato
appena
che
in
: ne
quale stato,
il
tutto
alla
avuto,
sempre
piccoli degli
animali.
cascinale, andai
con
e
mente;
aspra-
alcuni
finii
bollente
colla
tratto, ognuno
anche
con
volte
ture
scotta-
dovetti
singolare predilezione
che
Un
per
fui
Altre
corpo.
disavventure
e
di
a
zavano
tappez-
ond'io,indietreggiando spaventato,
col
magini
im-
impressione.
prima volta,
superiori
importunai
quelle
a
ragazzo
pericolo,e ogni
sventatezza.
tanto
in
volte
quattro
dietro
i
fantasia
mia
; la
guire
se-
a
pigiando
I fanciulli
varie.
molte
per
producevo,
i cuscini
e
chi,
d'oc-
divertivo
mi
galoppava
e
buio
al
mi
fantasticare
grave
tere
carat-
un
malattia
lunga
una
contro
così mobili
in
conservato
che
che
puerile correva
Per
ho
Eammento
oculari
di
da
dominato
sempre
restarmene
i fosfeni
globi
ca-
mi
impulsi.
dovetti
e
Era
piuttosto (jnesto
fui
istintive,e
tutto
A
Credo
io
quello, poiché
che
?
istinto
un
salati.
cibi
squarciagola
a
sempre
327
MOllSELLI
1:NKIC0
tuttora
serbo, per
in
dì, trovandomi
trastullarmi
dentemente
impru-
porcellini lattanti
:
la
328
SCIENZIATI
scrofa
inferocitasi
mi
affrontò,mi
rotolò
col
per
terra,
al
e
dorso
di
grugno
quelle
sulla
dilaniarmi
per
schiena.
accostato
Lo
a un
mio
del
e
per
ero
già grandicello
e
mi
canale
un
fra le
stetti
per
affogare :
freddo
letto
la
città,dai
In
mandato
a
scuola
pretonzolo sciancato,
carbonaio,
con
protesa
di
un
verso
da
vecchia
asilo
madre
serviva
si cominciava
e
e
ragazzi
ad
dal
ho
poi
altezze.
e
mezzo,
Apparuti,
un
come
sporco
il medio
un
della
quella scuola,
del maestro
subito
si
doci
all'antica,batten-
bimbi,
i
mi
e
in
anni
Don
un
scaletta,c'era
per
dal prete che
delle
otto
ci emendava
per
nell'acqua
D'allora
nero
di lui. In
buttato
asse
agghiacciato
agli
da
far la
sare
attraver-
; caddi
mezzo
rigo l'indice
lurida
una
sala
che
un
vertigine
sette
colore
Gambarati,
spavento.
sofferto
sempre
fui
dallo
e
don
dal
dì
fui salvato
un
a
porre
di
su
prato:
Finalmente,
».
un
sponde
sue
accompagnava,
dovette
volli
e
un
fece
mi
picador
«
in
segni
essermi
per
ante
non
poco
sfortunato
malamente
avvenne
impressionata
di
corsa
i
ancora
accorse,
fine
uno
ho
stento,
a
mugghi
abito,
di
mi
stesso
salvato
vitellino
giovenca
una
terribili
zanne
azzannò
mi
poi
e
fui
:
atterrò,mi
una
vi
e
;
a
come
sala
a
mano
destra
che
viva
ser-
presiedeva
la
sinistra,un'altra
me,
impartire
ai
il
quali
latino.
Non
correntemente,
di Fedro.
»
ordine
per
a
lontano,
da
di mia
e
certe
Favo-
«
del
marzo
'61,
despota
Apparuti,
in
messo
fra
e,
collegio
Correggio.
la
regione
assai
assai
al
ben
i
di
numero
regolato;
fra
scelti
classe
anni
cinque
vi
molto
genitore
chierici
a
franco
servirsi
mi
di
salvato
conAàvenza
e
l'allontanamento
raffreddamento
che
si trasformano
di
tuti,
isti-
ottimi,
timi,
uldi
maestrucoli
erano
collegio,perchè
consigliereinessun
quel
di
metodo
inevitabili
dagP
di
elementi
con
zione
educa-
piuttosto
carattere
da'
degli
in
era
gratitudine a quei
d' indole
talvolta
tali
raramente
non
non
il mio
ha
una
estrazione
fra
o
di vita
ma
ed
pessimi: questi
camerata
appresi;
glia
fami-
i maestri
buoni,
mezzo
soltanto
:
di
e
di
i
lora
al-
iVccoglieva
buonissima
viziosi. Io debbo
e
fra
avuto
solito
al
ma,
agricola o popolana,
screanzati
di
tutta*
centocinquanta,
superiori erano
prefetti o capi
d'aver
Eossi.
giovanetti
e
in
reputato
gloria
Pellegrino
ragazzi
lino
si
esso
:
alunni
suoi
e
Don
tere
Let-
«
sempre
Madre,
Quel collegio era
i
minori
e
ma
traducevo
io
tratto, nel
un
levato
mie
lagrime
Ad
del
fui
prozio,
Cicerone
di
»
ed
mesi,
capirle, le
senza
famigliari
lette
sei
passati
erano
329
MORSELLI
ENRICO
affetti
relazioni
coli
peribassa
perversa.
suoi,
e
fiero
giungasi
Ag-
tabile
l'inevi-
famigliari
cerimoniose
a
380
SCIENZIATI
fìssa. Ma
data
in
da
Si
allora
cappello
•militare,con
cintura
con
buona
per
E
giubba
poiché
di
più piccolo
del
considerato
compagni,
innovatrici
idee
'50, '60
ond'è
a
ad
mio
una
critica
Mi
parte
giorno,
scappare
Fu
una
presero
quell'anno
gamba.
anni,
tre
«
il
il
il benefizio
po'
un
per
figliodel
a
verso
dagli avvenimenti
sentirsi
spietata ogni
rammento
certo
un
di
ìor
tricorno;
la loro
",
mia
la
piccola
sottoponendo
parola
ed
ogni
di prender
che, desideroso
gioco, mi avanzai, un
gruppo
essi
di
pàpera:
di risate
portare
il
sotto
borghese
«
la terribile
salva
quell'atmosfera di
in
manifestare
pel novizio
atto.
o
stanchi
'Ol, erano
e
di
invidia
due
come
arrecate
sottana, frementi
che
mezza
stire
ve-
».
i miei
Ma
per
per
a
tutti, godetti
venir
reggimento
rimasi
e
ero,
di
corti
di
tempo
lasciato
senza
spadino.
senza
ebbi
non
calzoncini
e
ma
bersagliera,
fibbia,ma
fui
talare:
contento,
di uniforme
specie
alla
a
stavano
grande
con
una
sorte,
l'abito
alunni
gli
e
passando,
pretesco ad
dall'abito
piume,
laico;
assetto
dogli
dan-
l'Istituto
di trasformare
via
in
un
Io,
gati
promul-
Torino.
era
allora
savano
dispen-
programmi
ai nuovi
conforme
in
vi si
eccellente, e gV insegnamenti
era
vi
istruzione
la
compenso
«
feroci,e
e
mi
lasciai
comincipiamo
per
molti
»!
giorni
fui
ne
ed
schernito
di
allora
verbi
di
il
«
ed
i
tra
ancorché
», che
in allora
questa
pugni
i morsi
e
di
aborrito, e
ben
non
ricavai
ne
più grande
dalle
ed
parentela
per
idee
dei
».
somministravo,
in
risposta
codine
e
di
«
villana
della
percorso
tutti
Fin
dagli
ferostudiosissimo:
rosa
nume-
si
di
quel
nomi
di
Umanità
»
(ilquinto),nonché
designavano
anni
sotto
»
nero
te-
gli studii
i
«
cessò ;
più
Madre.
ancora
caldi
sempre
mia
di mia
Retorica
liceali che
più
ancor
(itre primi anni),di
quel
a
i sentimenti
che
distacco
un
portavano
Grammatica»
fui chiamato
apprezzamento
un
quel collegioho
[ilquarto)
che
l'usanza
il liberalismo
che
iginnasiali
terna
famiglia ma-
cante,
dire l'austria-
presto
che
ebbe
un'ingiuriagrave.
era
il fatto
tra
quelli dei compagni,
)arte
aver
camerati.
tempo
voleva
corpo,
si mostrarono
In
dall'
morale
miei
de'
molto
Tedesco
piccolo
termine
io
screta
di-
direi, la
po'
della mia
gli Estensi,per
con
ed
ciso
pre-
mia
meglio
mio
sul
delle relazioni
Sapendosi
di
la
un
malignità
un'altra
miei
parlare
a
che
o,
anche
benefico
effetto
Un
Ma
zioni
coniuga-
quella vergogna!
provato
pure
parola
derivi
facondia,
delle
apprendere
credo, anzi,
capacità
mia
di
e
corretto:
e
lo studio
da
Giurai
angustiato.
approfondire
dei
331
MORSELLI
ENRICO
come
ginnasio
tal don
«
losofia
Fi-
inferiore
Gambarati
332
SCIENZIATI
tenni
spesso
Romanorum
l'essere
carica
»,
ed
d'«
grado
era
tutti
Padri
mio
del
vivace
carattere
Dei
letteraria
di
vacchi
Logica
e
di
una
subito
mostra
da
mìa
tura
col-
e
sarò
sono
ne
Eeggiaui
Eodi
Eozzi
Tommaso
la
che
idee, innamorato
stato
al
disastrosa
agli occhi
e
se, per
tutta
debbo
e
del
infondere
a
la
cora
an-
mente
liano
dell'ita-
vita, ho letto,
i
trasporto
con
lui.
per
latino,
alla
superioritàdidattica
specialmente leggo
classica
è
si assegnava
Mentre
di
nell'ufficio
vivente
Governative,
avanti
classici,lo
sapeva
la
cialmente
spe-
Gioacchino
don
preponderanza
giovanetti
letteratura
collegio, tre
formare
don
tuttora
ideale.
; ond'è
egli
dei
fino
Alessandro
don
e
Scuole
egli metteva
nostri
;
Filosofia.
il Maestro
adesso
:
Eetorica
Eeggiani,
direttore
in
a
Umanità,
di
insegnante
e
»
aver
focoso
é loro
filosofica,
è
riconoscente
sempre
dei
di
e
ebbi
che
maestri
contribuirono
me
»
anni.
quegli
Il
deva,
acca-
irriducibile
facessi
punizioni, sebbene
mese
dall' istruzione
ricordo
mi
pena
Eomanorum
Legatus
in eredità
Non
gran
Oarthaginensium
Imperator
avuti
Gesuiti.
qualche
come
«
Imperator
«
una
me
per
peggio, di semplice
titoli
d'
onoritica
detronizzato,
al
o,
la
Coltissimo
in
moderna, larghissimo nelle
suo
nei
ufficio
d'
insegnante,
giovanetti
un
caldo
334
SCIENZIATI
(Iella
*Spo.si
»,
di Moutecristo
Conte
«
»
che
Kovacchi,
maggior
la
giunsi
scuola
le
di
Livio
nel
Orazioni
«
di
e
latino, e
di Cicerone
»
a
e
le
e
sotto
stare
gu-
Storie
«
»
però debolissimo
Eimasi
quegli stessi
in
preparati
comprendere
a
Tacito.
che
greco,
ben
al
ticolare,
par-
di Eetorica
classe
peso
del
»,
quest'ultimo,in
ci trovava
italiano,dava
sua
;
Beiievenio
affascinò. Xella
mi
don
di
«Battaglia
bravi
maestri
poco
sapevano.
In
quegli
studiosissimo
sono
conservato
certa
innata
mi
merito
anzi
a
delle
cose
propensione
a
a
che
erano
libro
che
furono
dal
che
non
«
Tragedie
e
diletto,
d'obbligo
eran
sui
io
sono
i
»,
edizione
inevitabile
era
adesso, che
versi,anch'
bella
in
soggetti
Da
cipio
prin-
il
primo
contentezza
Euripide
Bellotti,regalatomi in
è
forte
conto
somma
di
figura,
una
programmi.
con
(e non
concerne
letteratura, e, poiché
possedetti
le
lo
mio
per
Una
ottima
avevo
mi
di ricordare
e
ciò che
tutto
iscritti nei
Rovacchi, e poiché
come
in
studiare
la
ero
tale
sforzi
grandi
raccoglierecognizioni
coltivai
non
e
apprendere
pertanto
leggere gli autori
iscuola,
scuola:
far sempre
alcuno) a
comune;
io
all' Università.
senza
primeggiare
non
di
anche
portato
l'istruzione
a
d'adolescenza
facilità di
ha
ci ho
anni
a
tradotte
da
don
quei tempi,
chino
giovinetti scarabocstato
quel
poeta, ma
ENRICO
è peggio, poeta tragico! Avevo
che
o
più,
poco
in
riuscì di
mi
e
di
carta
vecchi
a
in
(ma
preso,
Kon
forse
di
Ma
la
Capitatimi
Guerrazzi
mi
sotto
e
in
che,
volli
di
i
alla
laguna
la bionda
che
del
Manzoni,
scriverne
con
estive
m'
avventuriera
prosa.
allora
storici,
Mira
uno
del
pur
Bianca
una
mia
Furono
due
alla mia
troppo
presto
Venezia
a
vittima
primi
io
alla
dia,
trage-
e
eroina
vacanze
terario.
let-
prolissa,
meno
questa
generale,
carissima.
della
dei
merito
Grossi,
settimana
qualche
per
parto
seconda
i romanzi
quegli anni,
zio
vergai
ne
compimento
a
scrissi
ben
mano
le
miei
fogli appartenenti
primo
si confà
detti
scelta
passare
dallo
materna
trassi
ne
non
per
del
Cappello. La
e
di
giù parecchi capitolidi
buttai
a
così
e
poesia
i
quella fregola poetica che
Attila:
voga
gran
ciò
dorso
spregevole perchè
mentalità, e
io,e
Ferruccio.
regina degli Unni, moglie
fantastica
dia
trage-
raspavo
finii,invece, una
meno
Godriuia
atti.
Francesco
pulimento!) il mio
a
non
anni,
una
registriscolastici:
qualche migliaio
aveva
dodici
scrivere
troppo,
sul
endecasillabi
poveri
mi
atti:
eterni
cinque
avendo
Kon
in
H'ò5
MORSELLI
dipese da
Madre
davo
an-
in
villeggiatura
nel Veneto,
i canali
zia
una
presso
e
i
ghetti
tra-
inspirarono simpatia
salita sul trono
Medici.
N^el
collegio non
mancavano
gP insegna-
:VM"
SCIENZIATI
di
menti
disegno,
ginnastica e
sistemati
bene
che, anzi,erano
musica
quelli della
Bicordo
qui
anche
mostra
di
il
Villa
nelle
In
mie
arti,e così
mi
sotto
Dantès
di
di assi
Fox,
e
non
il viso,
Venerdì.
e
un
per
la
assumesse
parte
che
imbevuto,
mondo
Ed-
di
ci
perdessimo
boschetto
di
frasche
l'eroe
come
di
del
quelle spedizioni io
carpentiere, l'architetto
il
canze
va-
Orosuè, organizzavo
capanne
qualcuno
caniche.
mec-
le
romantiche
vivevamo
poco
che
senza
In
tendenze
passavo
Eobinson
costruivamo
villa),
della
ci
non
potuto meglio
vergine (era il modesto
foresta
una
eterni
e
cugini,tutto
avventure
e
si fece
maestro
carboncello
Ho
una
i suoi
con
spedizioni; e, fìngendo
in
certo
spiccate
numerosi
delle
niere.
stra-
troppo
avuto
villeggiatura, dove
co' miei
com'ero,
a
mia
sempre
iniziativa.
nessuna
sbizzarrirmi
ho
ci annoiava
accademici
chiaroscuri
lasciava
diseguo,
costui
ma
;
vece,
in-
lingue
della
lato
le
predilezione per
apprendere
;
particolare che, però,
un
poliedrica personalità.Io
certa
scherma
mancavano,
delle
e
altro
un
:
di
e
e
del
noi, tingendosi
famoso
ero
il
il
cuoco
negro
capitano
della
compagnia.
In
collegio ho
consuetudine,
per
la
quanto
laurea, e
in
anche
recitato, secondo
piccole commedie
io sia salito
sul
persino quando
teatro
e
la
farse ; ma,
anche
dirigevo il
dopo
mani-
di
comic
e
Macerata,
alla
giovare
stato
nelle
meglio
loro
ha
corazzato
Quanto
mia
avvertire
un'eredità
atavica
alla
ed
io
e
sui rami
dal
la via
di
anche
un
la
pittura,
lettante.
di-
mediocre
un
le
mai
belle
cose
che
:
gli
tormentato
passero
tre
ol-
cinguetta
loro
zioso
gra-
giorno
da
un
naturali
si è rivelato
cui,uscendo
in
andare
in
mia
con
ferie,fummo
terribile. Scro-
uragano
pioggia a rovesci,e un fulmine scoppiò
discosto
da
noi squarciando un
grosso
; ma,
sebbene
di
il
un'avventura
Roux
ho
forse
la
ebbi
i
sarà
paterno,
nonno
tutte
collegioper
ne
ij
?Ogni
blico.
pub-
provengon
come
delle bellezze
certo
un
colti per
Ialbero
del
desiderato.
Madre
1poco
palcoscenico
gattiniche giocherellanofra
lo spettacolo più
oggi per me
L'amore
Isciava
pure
di
o
e
me
mi
mio
:
non
la vista
ancora
in
di
soggezione
che
sempre
da fanciullo
animali;e
è
la
dipingo
Amai
anche
Eiesco
discussioni;ad
pratica
letteratura,coltivava
disegno
sempre
non
disposizioniartistiche,
inopportuno
da
nelle
contro
alle
sono
scientifiche,sia
non
ogni modo, quella
poveri pazzi
drammatico.
attore
che
i
morale,
cura
orazioni
estemporanee,
mi
divertire
per
pessimo
un
337
MORSELLI
ENRICO
paura,
tendenza
—
Voi.
III.
avessi
anzi
me
romanzesca
ne
solo
dieci
anni, non
compiacqui,
o
dell'animo,ogni
poco
istinto
come
meno.
perso22
338
SCIENZIATI
naie, ogni
uomini
attitudine
latente, fino
dalle
tesse
coordina
e
Così
e
mi
Nel
mi
volsero
sulla
e
buttai
genealogie
note
popoli
uno
che
letteratura
la filosofia. Non
e
perciò,non
mi
accattivò
la lettura
famoso
commento
la
ed
poesia
nelle
cheologiche.
disquisizioniar-
le
personaggi biblici,
sui
le
ricordare
interessavano
m'
vicende
prime civiltà:
giganti
sui
e
che
del
il romanzo,
dei
Oriente,
tevamo
po-
Calmet
di
particolare
parmi
e
raccolsi
gevi
patriarchilon-
volevo
compilare
scritto sui macrobionti, cioè sugli uomini
sorpassato
avevano
di vita
Matusalemme
la
media
in
quattordici anni,
tuttora
sono
tra
feci
dalla
In
appunti
e
;
di
vocazione
e,
capofitto
a
mia
gV insegnamenti
storia
la
lasciai
Bibbia,
mi
dei
liceale
verso
voluminoso
le
della
distrassero
scegliere;
e
anche
libri modernissimi
avevamo
cui s'in-
personalità.
corso
Bozzi
su
nostra
è accaduto
filosofica.
don
la
svegliata
origine alle
di idee
e
gli
nimenti
più piccoli avve-
lo
sentimenti
di
tutti
sia
non
per
in
quelli che danno
vita
associazioni
di
che
a
circostanze;sono
della
forse
rimane
un
! Mi
registro
dell'Estremo
in
nomi
qual modo,
pure
Palestina
da
e
l'antropologo
appassionai
di
rata
du-
in
Adamo
da
ecco
trovai
l'Egitto,la
ed
statura
comune,
poi. Ed
mi
in
per
e
le
a
che
lazioni
re-
l'Assiria:
geografici e storici
Oriente, primo
accenno
a
quel-
dell'erudizione
l'amore
naturalmente,
di
po'
di
sui
cominciai
mia
sviluppate
della mia
In
modesto
da
da
prete,
dalle
;
io mi
e
più che, per
tanto
di
liceale,cui
allora
e
fui
mi
agli occhi
si andava
di
quei
Non
mi
la mia
seccava
a
al
terzo
diritto
udire
mai
o
di
scriverm
in-
corso
l'uso
iscuola
un
segnante
in-
di
coltura.
avanzata
come
andavo
di
lasciò
ritroso,divenni
maestri
disagio,
parente
un
in
cleri-
quelli di
a
Madre
indispettito,e, poiché
che
di
presto
dato
e
maggioranza
ristrette
mia
privato
nobili
in
consiglio di
avrebbero
dato
tato
frequen-
Spinelli,e
ci trovai
po' anche
un
liceo
secondo, anziché
al
tuali
intellet-
persin
un
famiglie
matematica,
stanza
abba-
e
frutto.
in
più
assai
me
avere
professavano
idee
Correggio
don
di
giovanetti
caleggianti.Vi
preti
fino ad
fui inscritto
un
in
nate
dello
legio
uscii di col-
1866,
immaturo
e
portanza
im-
somma
le inclinazioni
tutte
mente,
Modena
tenuto
già
dunque,
erano,
qualche
nel
Quando,
spirito umano.
un
Sotto
concezioni
grandi
le
tutte
da
attenzione
la
e compresi
problemi astratti,
sciato.
la-
era,
Giobertismo.
rivolgere la
a
Eozzi
temperato
di
e
più
ha
filosofia,don
Kosminianismo
lui
mi
non
tomista,ma
un
di
I^e
che
alla
Quanto
339
MORSELLI
ENRICO
mi
e
còrsi
ac-
passai
allievo
disciplin
in-
alle
lezioni,perchè
far
cose
che
sa-
340
SCIENZIATI
di
credevo
o
pevo
fosse
sebbene
messa,
ogni giornata
buonissimo
scura,
del
mattino
in
frequentata
solo
le
non
leggevo
mio
di
umida
e
vecchie
beghine
liceo scrissi
una
oramai
delle
in
della
indizio
Scrissi
abbozzai
e
titolo ed
dentro
argomento
bara.
una
materiale
per
uno
episodio
prosa
i
pregi
del
mia
allora
di
novelle, fra
:
Una
mi
opera
vita
primo
alienista!
cui
dal
una
Monda
preparavo
il
di filosofìa
ligiosa,
re-
romantica
per
glimento
scio-
suo
il
di
farse
o
treccia
ed
in
decantato,
Cristianesimo.
schiarimento
della
il
i lavori
anni
quegli
carriera
(e cattivi)avrei
altisonanti
cantato,
vasta
però
matti, forse
strano
una
porzionate
spro-
cognizioni,
aveva
Sopratutto
in
dove
Avevo
anche
mie
commedie,
quali
futura
mia
polso »
«
in
e
tre
di
casa
una
talentava, e
trascuravo
o
per
inestinguibilesete
Non
due
ancora
di
alle
e
leggero,
fossero,una
biblioteche,
o
opere
età
carattere
le
attraeva
mia
fare.
di
e
sapere
mi
progettare
a
inspiratead
di
in
ascoltata
moltissimo, studiavo
ciò che
conto
alla
che
dalle
a
cominciare
cappella
una
classi,frequentavo
annotavo
e
seguitavo
di
funzione
mai
vicinato.
Se
ma
obbligatorio
quella
con
andavo
non
sapere:
se
Ma
versi
non
qui
ispiegare questo
mentale.
quindici anni,
quel periodo tumultuoso,
corre
oc-
nel
e
mi
trovavo
quale
avven-
342
SCIENZIATI
diventare
tratto
Provavo
limitano
il
vecchi
di
e
immortale
vita.
la
che
da
nelle
chiese
della
penombra
scegliendo
;
là
e
dolcissime, in
costruito
che
guisa
ancora
Dio
un
m'
divenuto
ero
zione
d'a-
ritualismo,
nella
ancora
perciò
Entravo
e
solitudine
in
tazioni
mediMi
ero
senza
puro,
del
e
altari ; di
senza
deista
il valore
a
pedimento
l'im-
per
rapimenti.
un
tutto
sapere
il
della
preti
senza
e
immergevo
veri
questa
tentativo
credevo
l' ora
in
sopravvivenze
al Divino.
dell'omaggio reso
Dio
un
ignoranze
sue
ogni
tante
: ma
dai
chiesastica
anche
essere
idolatriche
e
pagane
ad
; odiavo
scorgevo
atti
le
che
dogmi
corruzione,
oppone
individuale
già
dei suoi
per
gnifica
si-
di un'anima
creata,
solo
alto
staccavo
gerarchia
accompagnate
dove
mi
non
Natura
una
troppo,
pur
i
per
di
filosofico-religiosi
Disprezzavo
spesso
virtù
ma
responsabile
e
nota,
me
disgusto
pensiero,
concetti
creatore
più
religiosissimonel
mio
giamento
atteg-
religioso-filosofico.
La
fu
lettura
per
come
me,
un
da
un
della
lato,
«
tutti
per
grande
delle
e
il
scienze
fai
naturali,e
di Renan
»
quelli della
all' idealizzazione
mondo,
Jesus
stimolo
Inoltre,meditando
l'uomo
de
Vie
sui
allo
mia
nerazion
ge-
scetticismo
dell'umanità
l'altro.
dal-
rapporti fra Dio,
allo
condotto
d'allora
non
studio
le ho
più
ENRICO
lasciate:
positivista. Ma
lo
e
E
allora
io
Università, quando
dirò, alla
sebbene
di
mai
in
meschino
filosofia
che
al
le
in
volgimen
ri-
in appresso
come
rante,
perdu-
me
di
cerchie
irrigidita nelle
e
Liceo
E.
confermò
anche
all'esame
teologicamente
e
sentivo
confusa:
bollirmi
folla
di
insegnare
ed
Muratori:
idee
La
critico
filosofia
dei
Genesi
nel
di
per
in
la
obbiezioni
e
parlarci
anni
letteratura
egli fu
tina
la-
che
che
mi
mi
tuò
abi-
gegno
dell'in-
Masinelli
era
udendolo,
cosa,
corrermi
alle
troppo,
e, pur
un
dell'atto
mosaica, io, non
quegli
intellettualmente
qual
cuore
tanto
per-
prodotti
di don
ortodossa, ma
in
egli
avanzate,
giovanili sarcasmi, finché,
maestro,
dava
prete,
che
Trezza,
ad
Liceo
umano.
tunque
quan-
Spinelli. Frequentavo
del
nelle
Masinelli,
incolto
non
inviato
stato
vacua
tarmi,
adat-
potevo
non
don
certo
lezioni
nel
la
altro
un
ancora
di
anno
me
portò,
mi
nomo.
auto-
capisce, all'insegnamento superficiale
studioso
una
secondo
quelle disposizioni
si
era
una
sistema.
un
Con
e
al
filosofia
lista,
spiritua-
attraversando
accadde
interno, che
e
razionalista
fino
rimasi
farmi
col
deista
ero
protestantesimo
tale
finito
hanno
sinceramente,
ero
di
specie
che
esse
sono
343
MORSELLI
labbra
anche
giorno,
creativo,
resistendo
di
il
che
citava
più,
mi
344
SCIENZIATI
levai
gliscaraventai
e
Ma
—
gridai,
Fu
non
immediata
le mie
molte
della
niente.
sa
ed
scandalo,
uno
dalla
colpe,
io
allora
trovai,
nel
prossimo
che
appunto
ebbi
ne
la
la cancellazione
sione
sospen-
dai
ruoli
terribile
in
di
esame
anni
quegli
Istruzione.
In
allora
liceo
nessun
quel pareggiamento
si è
concesso
dovevano
sarii
mi
pel
sentivo
e
greco
composizione
Firenze,
Italiano
e
ne
era:
«
Dica
esponga
le
Dante
e
che
leggo
tenuto
ot-
liberalità:
gli
i
e
Per
commis-
dove
Preparatomi
la
sono
quasi
ebbi
fortuna.
il tema,
venuto
stre
illu-
giovane quale
più degno
ragioni
»
zione
di ammira-
; ed
Alighieri,che
tuttora
tuti
Isti-
superare
matematica,
il
si
agguerrito,tranne
d' italiano
gli sembri
naturalmente
ammirato
la
della
governativi,che
autodidatticamente,
tutto
Nella
per
debolissimo.
stato
sempre
abbastanza
stato
aveva
presso
severissimi.
regii erano
prova,
ai
esaminatori
gli
e
privato
gli esami
sostenere
liceale,
Ministero
soverchia
con
pubblici,
licenza
prese
(1868) era
Pubblica
mi
liceo,e
maestri, alle
senza
e
di
corso
rigidissimamente dal
da
gii
—
—
sistemato
del
questa?
scuola; poi, assommando
terzo
guida
senza
col
che
solenza:
in-
mezza
scolaresca.
Ero
poi
una
fllosofla è
che
Lei
—
faccia
in
ho
io
scelsi
sempre
alternativamente
ENRICO
alla
Non
con
dal
dire il vero,
l'aiuto
benevolo
ricevuto
nel
coperchio
del
problema
cavai
agevole:
un
per
di
di
che
Mamma,
la
povertà
Fino
da
mia
mio
abbracciare.
Madre
stessa
fare
per
l'algebrae
il
«
da
quando
filosofo »,
volentieri
darmi
e
novella,
vetti
do-
alla
avrebbe
ci
vato
proin
pene
casa,
cui,
vamo.
dibatte-
sulla
de'
braio
li-
del
riera
car-
parenti
e
gneria;
consigliatol'ingequella
con
la
sione
ses-
Quando
corse
incerto
ero
avrebbero
come
fino
di
più
trovai
nella
lieta
delle
Qualcuno
ma
parenti,
io mi
negozio
fortuna
crescente
ostiche.
riuscì
mi
pensiero
sollievo
e
quel giorno
a
nel
quella
per
gioia
tanta
per
Il
più
commozione!
dalla
sedermi
Zanichelli.
italiano, me
le materie.
la
(chiuse
soluzione
Modena,
a
tutte
svenni
chiedere
cosa
annunziò
mi
!)la
licenziandi
120
luglio 1868, in
non
in
orali,la
che
compagni
materie
promossi
compagno
accaduto, ma
dal di fuori
due
nelle
soli
poco
alcuni
traduzione
la
e
così,su
e
sia
caffettiera
una
agli esami
i sette
di
di
riposare la
professionale.
o
come
di nascosto
anche
Quanto
fra
scientifico
lavoro
di
bisogno
so, per
avevano
la
ho
Bibbia, quando
niente
345
MORSELLI
durezza
rebrale
ce-
trigonometria? Altri
ero
forse
ragazzo,
mi
mi
avrebbero
all'insegnamento
mavano
chiaduto
vesecon-
34fi
SCIENZIATI
cui
dario,
le
apre
universitaria
è la facoltà
che
All'ultimo
di
che
le
Mamma,
il
sociale
di
acceso
In
e
del
quegli anni,
darwinismo,
quelle morali; ora,
chi, come
istintiva
e
a
meglio
mi
sempre
di Darwin
dinaria
straor-
di riflesso in
di
i
giovanissimo,
ordine
quasi
gico
antropolo-
letture
sue
predilette
des
Revue
«
rente
indiffe-
attenzione
sua
sembrava
conoscere
ero
riforma
essendo
celebre
dica
me-
rali.
disciplinenatu-
le
una
fra le
chi
filosofico;
scientifiques»:
mi
poteva rimanerle
pur
per
posizione
a
l'impulso
la
dissi,
la
poi
per
agli argomenti
digià
aveva
E
sotto
non
volto, come
aveva
la carriera
biologiche,e
me,
che
Anzi
invidiabile,rappresentata
avveniva
scienze
nelle
vita
presto
non
simpatia
pare
seguenti.
duro:
condotta.
una
viglia
mera-
mi
e
;
della
portava
soddisfacente,se
da
più
più
che
quella
era
le
pratico
sempre
grande
medicina
la
fossero
ne
cenerentola
raria.
filosofico-lette-
decisi,con
per
problema
si faceva
noi
mi
ragioni
tutto,
porte quella
Cours
lungo l'indugio
segreti
della
struttura
umana.
Quando,
nel novembre
le condizioni
erano
dovuto
delle
orribili.
aiutare
faccende
andavo
della
Già,
'68,entrai
sempre
mia
domestiche:
io,un
piccola famiglia
nostra
mentre
sità
all'Univer-
in
ero
Madre
al
liceo,avevo
nel
mercato
po' vergognoso
disbrigo
tino
mattu-
di trovarmi
ENRICO
talvolta
miei
faccia
a
In
più allegri....
incaricato
della
libri,dovevo
lesso
della
Allora
trovo
che
esperienza
se
a
debilitano
nelli
primo
Gaddi
la
più
adatta
che
era
ho
deve,
e
vera
di rado
non
privazioni
Le
fortificano
lo
spirito.
medicina, sotto
la
per
chimica,
alle
mi
mie
mi
trovai
in
tendenze
stri
mae-
zoologia.
Anto-
sfera
un'atmoed
zioni.
aspira-
giovò l'insegnamento
Canestrini;ma
de' miei
che
e
piacevoli
non
lettura?
che
an-
stenza.
la esi-
vuoto,
»
in
primo
per
che
morsi
di
provato
fattore
lotta
ma
la formazione
per
l'anatomia, Giuseppe
del
direzione
«
tuali,
intellet-
ritornare
gran
Canestrini
tutto
trasformistico
e
stomaco
anno
per
per
Gaddi,
tura
cot-
rammaricavo:
stesso,
nella
Giovanni
Sopra
sulla
i
il corpo,
dal
come
magro
alla
che
ne
tacere
lo
con
immergermi
Paolo
del
può
alla
dovrei
combattevo
Fin
i cari
parte
l'uomo
prischi,al
ci coricavamo
lo
da
ed
me
e
che
sviluppo mentale,
con
messi
carattere,giacché
casi,bastare
ne
anche
giorni ero
stati utilissimi
sono
Perchè
io
per
bollitura
alla
duri
ai costumi
di
andava
vi
tutt'altro
questi ufficii,
parevano
certi
dei
gialla polenta.
mi
mia
qualcuno
rimescolamento
al
del mio
per
con
certi
cucina, e,
badare
anche
e
oggi
faccia
a
più agiati,che
compagni
motivi
347
MORSELLI
studii
insuperabile
chi
più influì
personali
maestro
e
fu
il
scien-
348
SCIENZIATI
ziato
insigne. Il Gaddi, saputo
elinazioni
teoretiche, mi
in
mie
mani
cranii
incoraggiò
di
scientifica
di
prova
lode
i
stima
miei
primi
di
ordine
del
venutagli
dalla
per
^elle
dove
zano,
del
di
occasione
ziarii,ossa
seconda
e
Mi
il
di
corso
mio
per
e
quale
riordinavo,
di cranii
a
celebri
umani
del
a
nella
ciò
da
trassi
negli
studii
scrissi
e
;
Po
in
sui
relazione
teruna
maricoli
Terra-
agli an-
perseverai, durante
lavorare
conto, specificandomi
sopratutto
Gor-
terramare
(inedita)
così
E
medicina,
cascinale
pagna
cam-
raccogliere fossili
a
memoria
Italici.
far
infervorarmi
posi
valle
a
anche
e
manufatti
lunga
popoli
;
vieppivi
della
ticlii
delle
una
bronzo
antropologici.
la
moria
me-
mente
malare, casual-
'70 andammo
modestissimo
esiste
dell' epoca
prima
una
ciotto
di-
a
Sicilia.
del
un
da
Così
collezione
una
la
e
inaudito
dì che
un
ricerca
voti
pieni
fatto
dell'osso
Gaddi,
vacanze
in
i
bri,
li-
la massima
craniologico, per
trovato
me
pose
e
nella
diede
scrivere
il soggetto, Un'anomalia
da
mente
esclusiva-
modenese!
a
argomento
fu
mi
e
anatomia;
io riuscii
m-
museo,
passi
decretandomi
di
sno
mie
scheletri,strumenti
e
nell'Università
anni
allora
il
aperse
gabinetto,
all'esame
anni
25
fin
antropologiche
"
delle
e
a
pubblicare
gia
nell'antropolo-
craniologia.A
vent'anni
350
SCIENZIATI
ziato, di medico,
e
di
filosofo
più
Xel
fra
preso
studiosi
si
«
a
intellettuali
le
serate
animatamente
di
passavamo
di
talora
le nostre
da
sime
del
yamo
le dimostrazioni
chiedere
ghetto.
vacanze
come
da
un
col
vano
riuni-
anch'io;
di
e
e
tendo
discu-
o
filosofia,
Goliardi; e
vicoli
noi
o
noi
anco
conversazioni
gli oscuri
per
gni,
de-
men
argomenti più gai
più allegriconvegni
rumorose
esami,
andavo
spesso
dai
bagordi,
si
discorrendo
ricordavamo
i discendenti
quando
tuite
ci
che
scienze
più
si direbbe,
contrasto
un
d'altri
mai
politica,
Tuttavia,
essere
Là
dai
tenuta
autorevoli
Zanichelli.
i
e
luoghi
libreria
una
oggi
alieni
altri
e
avevo
quel tempo
come
e
»;
uomini
io
bravi
"li
formando
Gozzi, quasi
degli
più
gruppo,
nella
dallo
I
la
per
di Università
modenesi
giovani
sia
benevoli,
compagni
riunivano
gruppo
tati
risul-
a
indipendenza
carattere,
era
i caffè
certo
a
mi
frequentare
si
là
del
costituiti
d'
giungere
questa
per
predominio.
dei
erano
dal
cui
di
psicologo
duraturi.
e
i miei
posizione
di
impedito
vivacità
di
di
antropologo,
frattempo, sia
simpatia
si
ha
solidi
franca
e
di
a
qaand^
sost^
spedizioi
città,mi
erano
da
della
che
organizza
già pei
studentesche, non
Eravamo
o
si è fatto
sessioni
in
straordinarie
seguito,ma
per
di
pren-
ENRICO
dere parte viva
a
351
MORSELLI
tutte
le
questioni che
allora
agitavano la coscienza del paese.
In quegli anni (parlodel periodotra il 'G8
il '74)la gioventù Italiana era
in sobbollie
mento.
lasciato strascichi
Mentana, nel '67,aveva
dolorosi ; e l'animo dei giovani radicaleggiò
Venne, nel '70,il Concilio ecumenico
sempre.
la proclamazione del dogma dell' infallibilità
con
papale ; e tutti gli spiritiliberali se ne
sentirono
oftesi : io ne provaiun indicibile dolore.
All'opuscolocelebre di Giuseppe Mazzini
Dal Concilio a Dio
volli perciòrispondere,
lo feci con
conferenza
lata
intitoe
una
(inedita)
La
Religionedi Mazzini, che tenni pochi
«
mesi
»
appresso
giusto allora
in
Circolo
un
fondato.
di Francia
nell'andare
a
di studenti
Vennero
e
Io mi
noi
venimenti
posciagli av-
i tentennamenti
Eoma.
da
del Governo
preoccupavo
allora del
problema religiosoal j)ariche di
e diressi in propositouna
quellopolitico,
lunga
lettera allo
in
gnava
queglianni insein Modena
rale
ed era il professorepiù libee perciòpiù simpatico ai giovani.
Quella
mia epistola(puressa
inedita e perduta)aveva
titolo espressivo
un
: A
Roma, i)er forza e irer
inesorahile leggestorica;e lo Sbarbaro
la
me
detto
elogiò.Chi mi avesse
che, pochi anni
nicomio
dopo, coprendo l'ufficio di direttore del madi Macerata, avrei proposto al pre-
I
Sbarbaro,che
352
SCIENZIATI
che
l'etto,
accettò
non
il povero
e
di
la
esaltamenti
di
ritornando
i
e
di
le vie
ministri
di
i
tromba
Io
fra
fecero
«
quel
»
i
più
i
ai
:
a
non
i
Cantelli,
quel
si scherzava.
del
Mazziniani
1871.
E
ed
denti;
stu-
dell'Associazione
poi
e
a
rappre-
Italiani
in
tenuto
così fu che
ai
anni
di
circolo
andai
Sequi
gli
con
diciassette
di
ero
quei tempi
politica e
A
Emilio
io
il rischio
spesso
caldi.
e
sissimo
spes-
; ed
Minghetti,
truppe
con
Congresso degli Studenti
da
l'estate
nostri,e
anticlericale
correre
modenese,
nۓl I
organizzato
legato
dimostrare
diciotto, segretario
Universitaria
sen4;arla
eravamo
Lanza,
delle
i
studenti
processato
e
nell'esercito
o
movimento
a
s'erano
si contenevano
Noi
presidente
a
ad
tutto
sopra
contro
dell'autorità
gli ordini
ero
nobili
non
a
arrestato
squillidi
mi
Eoma
fino
nazionalistico,
con
ma
patriziatocodino
guardie
prudenza.
essere
occasioni
v'erano, in quegli
combattuto
caporioni
erano
e
le
da
per
fra
del
giovani
avevano
la debita
Modena
plebiscito,
peculiaridi agitazione,perchè buon
fra
inscritti
il
erano
nel paese,
In
scolaresche.
papale,
tranquillità
Eoma,
guarentigie,
collettivi
anni, motivi
di
conquista
delle
legge
numero
di mente,
di
ragioni
per
rare
dichia-
?
Intanto
nelle
consiglio,di
professore ammalato
rinchiuderlo
pubblica
la
il
mi
renze
Fi-
trovai
repubblicani, dei
quali
allora
era
353
MORSELLI
ENRICO
in
anche
nucleo
piccolo
im
Modena.
Nel
'72 il
che
ascrissi,e
soli,mi
mia
sollevai
scanni
di
ingiuria,col
del
tribunale:
mi
in
situazione
(che
del
i miei
le
sarebbe
alle
divergenze,
Ma
al
marzo
del
giugno
nel
escursione
campo
solo
atto
di cui
mi
che
pronunciai
al
Grande
Roux
Patriota
—
Voi.
III.
e
sugli
mi
della
manere
incoraggiare a ricotanto
equivoca.
dittorio
contrad-
un
il
probabilmente
Costa,
armi
allora
vanissimo
gio-
lista:
socia-
quale
repubblicani avrebbero
aperta
ritrassi,
e,
ne
me
mutua
precedenti
per
profonde,
allora
scai
bu-
nale
l'Internazio-
per
prime
discussione
una
mi
partito, sopratutto
Andrea
compagni
e
fede,
evento
questo
stato
sue
di
Erodano
dal proporre
genere) ad
ed
voluto
forse
in
presto.
sedere, per
a
fasti
potevano
uua
Stetti,anzi,
i
anche
schiaffi
le tenerezze
:
Segretario;
suo
Barbanti
dal
Oas-
conte
un
mi
quale
compagni
ma
Uscii
Baivounine
non
primo
anche
di
Comune
a
odii,diedi
ed
aprì gli occhi.
quando ne vidi
da
alcuni
con
andai
percosse;
», al
politica finì
vita
invidie
querela
subito
quasi
dissensi
Nacquero
Mazzini
capitanato
era
elesse
la
ma
Circolo
«
in
i due
titi.
pardal
la
mia
breve
politica attiva.
compiaccio
passaggio
Filosofo
tra
bene
pochi mesi,
'72, finii
della
chiarire
fu
della
Il
il discorso
del
salma
alla stazione
di Mo23
354
SCIENZIATI
Ad
dena.
di
di
del
in
poi
sia
stata
di
fortuna
una
nel
gennaio
il
me
per
dalle
lusinghe
le sollecitazioni
nonostante
sirena
alla
nunciato
pro-
produzione politica.
trascinare
amici:
me
zione
commemora-
II,
mia
la
da
in
Emanuele
lasciato
pubblica,
discorso
Macerata,
si limita
che
essermi
vita
all'altro
Vittorio
1878,
Credo
ed
esso
non
della
riori
ulte-
sfuggito
sono
per
sempre.
Erano
mi
le
invece
attraevano
mie
nelle
avvenne
credenze
; da
profondo
passai
ad
Fino
dell'atteggiamento
introdottosi
Italia, ed
abbracciato
di
fra
allora,
amico
per
mio
un
parti:
i
Curzio
Circolo
l'argomento
quali
il
discorso
su
passò
pensiero
Moleschott
con
iu
giovani studiosi
molti
e
valoroso
due
fummo
compianto
Noi
delle
egli volle
Cervello
alle
l'adolesce
nel-
il materialismo
e
io
tamento
mu-
conformità
in
gli antesignani
«
il '71
evoluzionista.
dal mio
e
pensiero
gli risposi
Spirito e materia,
compagni
ed
degli studenti
del
che
spiritualista,
e
Bergonzini.
materialistico;ed
senso
dei
da
po' di tempo
al
un
combattuto
Biichner
con
opinioni
anno,
assunto
io ho
e
deista
diciottesimo
al
e
positivista
essere
il '69
Tra
costanza.
con
la filosofìa
scienze, era
che
stampe
tare
trat»,
iu
un
desiderio
per
su
con
due
di
un
gior-
«L'Eco
Ma
nel
dovetti
si
lo rifeci
Passai
cima
di
ineffabili
ore
;
rifare
rinunciare
filosofica,
ideali
dare
religiosi,
il mio
nella
coscienza
sua
ciò che
della
vita
mie
Le
del
ho
monismo
fatto
ai
concetti
Eisorgimento,
per
ha
tutto
provato
della
pena
questi
sola
nella
avuto
è
quistato
con-
può
contrasti
di
degna
la
pur
dei
che
troppo,
scienza, aftinché quella
si
nostri
tutto
unione
diff'usione
Italia, la
odierno,
cerchia, modesta
ho
a
la parte modesta,
ulteriori,
ricerche
me,
miei
Verità, non
di
positivistichein
al
ai
dell'avere
sia la
profondo
tura
col-
intensamente.
attiva,che
dottrine
la
gioie
intellettuale;essa
vissuta
essere
le
crede
il valore
sapere
ma
dapprima
interiore,indi
lotta
non
ratamente
dispe-
la mia
novello
chi
pensiero..,.
Ebbene,
scritto,
mano-
lottai
sempre
assetto
un
nato
coster-
distrussi....
tutta
per
ritualis
spi-
agli occhi
ritirai il
angoscia;
dovetti
ma
dello
fondo, lo
a
dioso
gran-
sentii
mi
pubblicazione,
da
del
di sotto
Io
mente.
scritto
quello
prove
dileguarono
la
sospesi
:
dato:
fon-
allora
aspetti
le
allora
della
e
corpo
di
taluni
approfondire
e
allora
le bozze
correggere
mi
noi
studenti».
degli
problema;
del
da
universitario
naletto
355
MORSELLI
ENRICO
della
grandi
che
mie
filosofia
diventasse
sione
ade-
mia
collega,
quello
delle
delle
condo
se-
sofi
filo-
nella
forze,
con
scientifica
la
e
356
SCIENZIATI
meno
ontologica, questa
empirica;
la
tutta
sia
ne
la
mia
io
allora
veduta
una
del
mio
fede,
le
molti
facilmente,
prima
mi
mi
come
giovinezza;
proposito
curioso
di
abate
Non
posso
che
:
che
alla
ebbe
«
Di
ha
massima
negli
mi
non
fecero
mia
mie
buttare
opera,
del
già
si è irrigidita.
per
omettere
di
su
nel
fuoco
abbastanza
Cristianesimo.
dare
ricor-
un
libro
me
San
credenze
di
nuove
dal
gabbato
;
Veglie
Pietro
credo
e
sia
i
nosciuto
sco-
ironiche,
la
e
capitoli
avanzata,
dirittur
ad-
zione
demoli-
adolescente
tutti
».
colte;
persone
ed
cora
an-
provate.
in frasca
brillanti
della
sento
palo
trovare,
così
anni
ben
volterriane, completarono
delle
una
verità
a
parte delle
quelle pagine
eppure,
morali
e
non
appaiano
più saputo
l'ho
ha
quale
accompagnato
fronte
mi
intitolato
un
e
tuttavia,
non
l'influenza
di
è divenuta
avvenne
di
diverse, purché
Al
la
cose,
non
lia
voluzio
ri-
possesso
potrei più modificarla
impenetrabile
e
in
su^^pongono,
vita, né
la
me
lunque
qua-
quella
intellettuali
in
meno
animo.
sulle
essa
da
trovato
sono
tendenze
Certo,
tutta
mi
spirito, ma
come
mio
nel
e
insomma,
opera,
sintetica
soddisfatto
filosofica
portata, deriva
avvenuta
Da
più
in
mi
della
logia
apo-
358
SCIENZIATI
bacologico,
ma
altro!
non
circa
per
e
un
conforto
condussi
già avviati.
la
La
del 31
gennaio
notte
fine
«
esalò
di
a
la
discusso
n'ebbi
fu ritirata
insipido
che,
nei
ad
una
nella
che
nostra
bisogno,
per
in
cibo
in
ramente
mise-
e
nella
luglio di quell'anno presi
di
paravo
pre-
Cucina
io
Italia),
in allora
teoria
casa,
che
prossima
sulla
di laurea
era
renti
pa-
giorni di lusso, mi
fondata
elogii e augurii
da
nella
Chiusomi
dissertazione
del sangue,
Nel
o
(la prima
mia
Xon
provarne
scuole, vivendo
le
e
comprare
economica
Sopra
cui la povera
senza
solo
valore.
magro
io stesso
andavo
vevo
io scri-
1874
respiro.
più denudata,
frequentando
d'un
più
rimasi
io
sempre
ogni oggetto
neppur
insonni,
memoria:
l'ultimo
stampa
studio
antropologici
quella in
giovanissima
pietosi, ed
di
mia
mio
commozione.
sorella
abitazione
alla mia
»
fu pure
quella
profonda
Mia
notti
sue
scritti
Madre
mai
una
nelle
fisici
l'unico
nello
alcuni
scafacefalia; ma
veggo
giorni
termine
parola
mia
dolori
immersi
; m'
l' inferma
a
la
tristissimi
il lavoro
e, assistendo
questa languì
e
;
fra inenarrabili
quei
era
Madre
di mia
anno,
In
morali.
qualche ripetizione,
fine, i dispiaceriavevano
Alla
la salute
minato
dare
potei
e
fortunato
parai
presfusione
Tra-
l'argomento
pratica
la
dica.
me-
laurea,
avvenire
e
dalla
uscire
concorsi
fui
e
«
via
ad
crucis
per
dei
mi
Paolo
darmi
esortava
In
mi
messo
esercizi!
ero
che
a
il
in
scienze
mi
che,
e
noscendo
co-
di
dirigeva.
degli
nati
alie-
poche
volte
che
quell'Asilo
il mio
e
gli
per
psichiatria,io
impressionato. Ma,
che
in
cura
la
di
diretto
frenocomio
stesso
le
in
altri sei mesi
per
e
l'interno
al-
sei mesi
di Firenze
il Livi
corso
uno
per
per
il
in
tale
perfezionamento
presso
piede
naturali
psichiatria. A
il Museo
malamente
ragione;
il Livi
concorrere
di
arridevano;
riflettendo,trovai
aveva
sore
profes-
col
quel pericolo,e
Fu
contatto
clinici del
uscito
troppo
sorte, quando
appunto
mentale
verità,il
non
avevo
presso
Emilia
Reggio
da
golo
quell'an-
pur
mia
alla
Mantegazza,
patologia
avrebbe
la
predilezioni antropologiche,
chiedendolo
da
in
rurale
speranza.
mie
Senese
nel
incontro
liberò
scienza;
intraprendere
per
che
posti governativi
antropologia
medica
della
mi
consigliò di
egli
alla
casuale
alla
le
scopo
ciò
un
l'adito
rinunziare
stavo
sempre
Livi,che
mi
certo
in-
ero
schianto
con
dell'esercizio
»
avvenne
aprì
di
Già
Toscana,
deciso
io
angustie,e
condotta
una
eletto.
di
mi
dalle
deliberai
cuore
però
fare.
Urgeva
del
realtà
in
Commissione;
sul da
359
MORSELLI
ENRICO
il mio
tirocinio
ne
ben
maestro
amato
autodidattico
antropologiche
ed
in filo-
360
SCIENZIATI
scientifica
sofia
ricevuto
accolsi
la
esultante
praticante
avrebbe
accordato
vitto; il
che
illustre
maestro
Tamburini.
di
di
Noi
quella
la
portare
delle
livello
di
debbo
In
siamo
di
Reggio,
a
gratitudine
dei
posti
pareva
quali potevo
dozzina
di
e
mia
lavorai
noi
al
che
pure
rimentale
.spe-
legale,il più
specialità.
della
del
cercato
la Bivista
Livi
al
perenne
lievi
al-
italiana
medicina
italiano
vi
e
primi
ha
che
fummo
e
vezza.
sal-
Augusto
i
clinica
fondare
e
collega,oggi
dunque
E
di
'74,
il dottor
psichiatria
freniatria
autunno
pili mi
le
due
il Livi
i miei
alloggio
del
caro
Fornaciari, presidente
furono
uno
Eoma,
periodico
reputato
l'on.
in
scuola
mi
fcavola
agosto
un
straniere.
consigliammo
Io
di
medico-assistente
trovai
trare
en-
qualità
in
una
me,
il 15
di
Livi
l'Amministrazione
:
per
era,
Roma
intanto
e
;
generosamente
andai
Vi
concorso
del
un
a
frenocomio
al
aveva
Lombroso
Mandai
proposta
indugio
medico
il
i titoli per
e
senza
di
di riforma.
movimento
domanda
giusto allora
Cesare
di
dall'impulso
fervido
la
materia, che
una
per
lente
eccel-
preparazione
una
era
al-
ed
frenocomio,
che
benefattori.
fu deciso
di
il
perfezionamento,
miracoloso,
provvedere
sorella.
per
In
qualche
lire 92
anche
marzo
mese
io ebbi
; ed
concorso
e,
al
quel
che
con
mese,
alla modesta
andai
sotto
la
a
renze
Fi-
guida
ENRICO
ilei
3G1
MORSELLI
Ivi conobbi
Mantegazza.
€iii sorella
Pia
è divenuta
dilettissima
; ci
fidanzammo,
potè
non
la
quando
mia
la mia
poi
anni
due
si trovò
posizione
consorte
il matrimonio
ma
che
luogo
aver
Regàlia, la
Ettore
dopo,
finalmente
consolidata.
finire
Al
tornai
in
impratichirmi
dal
di
aiuto
Superiore
davanti
al
ma
vedendo
non
stabile nei
di Firenze.
che
due
o
In
dove
ebbi
nell'Arcispedalee
"lico:
«
Lo
un
mensile
di
clientela
il
verso
che
e
la
del
questo
per
Questi
esercizii
di
non
fidanzata.
con
e
a
ragioni
poteva
semeiotica
in
raggiungere
all'improvviso gravi
il Ghinozzi.
tanta
con
giornale me-
cominciavano
cose
dernità),
mo-
di assistente
», così da
Con
alle
rimasto
mia
di redattore
in
Italia,e
sono
posto
meglio, quando
io,negli
psichiatriche
il
di lire 120.
scoppiarono
me
abitava
anche
impiego
un
tutta
anni
Sperimentale
le
di
propensi
poco
due
pure
Firenze
in
sole
dinnanzi,
posto off'ertomi
il
per
incerto
poneva
(le cliniche
alienisti
s])ontaneità,e
si
tato
invi-
tuto
dell'Isti-
medica
Nuovamente
mi
tre
venni
a
ficio
coprire l'uf-
a
probabilità
accettai
Firenze,
Ghinozzi
clinica
manicomii
vecchi
a
nella
]"ivio
erano
mano
Carlo
mesi
alcuni
rimasi
ivi
allorché
psichiatria,
professor
suo
allora
ed
Reggio
a
nel luglio '75,
scolastico,
dell'anno
un
po'
procedere
scientifiche
dissensi
darsi
ai
fra
pace
giovani
302
SCIENZIATI
fatti
ogni
tifoidi
niti, le
migliare »
flssazione
che
di
più stupida
clientela
di
telegramma
Keggio
del
prima,
Turchi,
alla
amicizia
tanto, mi
di
aveva
Gentili
Tarquinio
di
ad
idee
a
era
un
un
medico
moderne
compimento
patrizio
quella
ancor
di
ricerca
Ohe
manicomio
ansia
sione
un'occa-
quando
dall'impaccio,
di
giovane
un
portò, nel
che
dico
me-
in
casualmente
del
direttore
dottor
del
quale
dicembre
si offriva
mi
Il
comio
mani-
io
tore
debi-
sono
al
conte
Rovellone, presidente
alienista
per
giovane
e
riorganizzare
quell'Istituto.Il
studiosissimo
di
cose
di
sogno
bi-
immediato
aveva
un
Ferdinando
raccomandato
quella provincia, la quale
di
dere
pren-
vittoria.
con
mi
di
vidi
vicinato.
conosciuto
Macerata.
il Ghi-
dover
del
ebbi
inaspettato
posto, quello
di
del
la
era
Mi
alla
direzione
'76,l'insperata notizia
ottimo
o
medico
per uscire
anno
un
di
procinto
non
abruzzese, dame
poi diagnosticava.
irremovibile.
era
attendendo
dunque
qualunque
un
ma
;
di
delle condotte
alla
pneiimo-
migliare »
«
le farmacie
fare ? Concorsi
le
messi,
am-
acuti, quella
mattino
giovane
presso
Stavo
sotto
nuovi
Bufaliniana, e
in
via
Alessandria
mai
scuola
nuovo
l'aborrita
malati
benedetta
quel punto
su
dei
reumatismi
egli il
della
perduto,
di
i
e
Quella
nozzi
letto
riconoscessi
non
«
al
sera
rato
inspie
durre
con-
Gentili
storico-
archeologiche
Società
di
antropologica
viso
buon
la
di
già
pertanto
mi
Firenze:
del
raccomandazione
sceva
cono-
accolse
e
nome,
della
socio
fortuna,
mia
per
e,
363
MORSELLI
ENRICO
con
medico,
suo
il Turchi.
Mi
e,
si
esibiva,
più tardi, avrei
Come
Ghinozzi
continuato
avrei
trovai
mi
ampio
a
da
formulare
e
fra
con
il 25
mia
di
nascita
con
novembre
1879,
in
di
il 2
figlio
posso
comio,
mani-
pratica
mi
tuttora
e
28
febbraio
giugno
Arturo
legano
1877,
avvenuta
considerare
1907.
Enrico
e,
riconoscenza.
giovinezza.
Genova,
mezzo
mitissima
popolazione
quale
e
programma
un
mettere
simpatia
mio
anni
24
la
senza
bellissimo
celebratosi
matrimonio
la
tuttora
a
e
forse
quale
nella
un
da
una
alla
di
sentimenti
Col
la
più,
;
stipendio,
ottimo
è
»
dal
congedai
Mi
sarei
e
di
testa
benevola,
me
vivi
e
alla
stare
migliare
«
con
che
quel
a
della
faccenda
?
medica,
clinica
finitiva.
de-
la nomina
ottenere
accettare
non
l' interinato
momento,
potuto
dalla
e
il
per
Morselli.
chiusa
366
SCIENZIATI
Lisbona.
10
novembre
190C.
Sig. Commendatore
On.
Boux
Onorato
Roma.
dal
Alieno
a
parlare
di
decidermi
miei
questi
informazioni
pel
in
Nacqui,
ponti
e
ed
strade,e
di
l'allora
si devono
solo, in
percorse
del
i
malgrado
All'età
di
superato
ne
di
della E. Scuola
tempo,
aveva
glialtri
ottenni
anni
sede
le
dopo,
due
delstudio
che
egli
lometri,
chi-
di
Vittorio
nuele
Ema-
corsi
in Genova.
corvetta
«
in
in
quel
Napoli
e
fine del 1872,
Alla
Guardia
aver
fui nominato
Marina, che,
due
friva.
of-
alunno
1868, quando, dopo
per
spalline di
sulla
guiti
ese-
l'impresa
ammissione,
allievo
per
Lago Fucino,
Nazionale
uscii nel
l'esame
lo
anni, entrai, quale
otto
interno, nel Collegio
II,f
progetti
Sicilie,e
pericoli che
di
ispettore
battello,per parecchi
un
da
Sand,
nazionali
strade
Due
delle
fu
lui i
a
delle
1854,
Gailhard
Padre
Mio
emissario
dell'antico
abbastanza
maggio
Elisabetta
parecchie
Eegno
le diano
il 23
Napoli,
di Ribes.
contessa
tera;
let-
cortese
libro.
suo
Massari
Marino
sua
pel ritardo. Spero
scusarmi
appunti
molto
stato
sono
alla
rispondere
voglia,dunque,
che
di me,
Marina,
Vittor
Pisani
e, due
»,
in-
trapresi
durò
circa
oltre
il
anni,
3
Nel
ed
la
Nuova
1877, feci parte
della
vascello
il comando
Magnaghi,
fui
ove
che
mi
1880,
fui
malariche,
le
della
isole
Guinea.
grafica,
idro-
spedizione
capitano
fui destinato
e
che
Aàsitate,
dell' allora
interno
nelP
geodetiche
Sardegna,
furono
in cui
Birmania,
Molucche,
sotto
di
circumnavigazione,
la
Giappone,
le
Sonda,
di
viaggio
un
367
MASSARI
MARIA
ALFONSO
alle
surazioni
midi
dell' Isola
colpito da gravissime
lunghi
per
accompagnarono
febbri
anni.
Nel
Marina
dottor
Pellegrino
il Wadai
don
Cairo,
al
detto
don
e
don
un
a
egiziano
vapore
Suez,
che
dove
Camillo
don
indi
Dopo
confine
la
portò
la
Borghese
e
una
aveva
poi
sosta
occidentale
mutato
iino
a
a
traversato
At-
Berber,
Karthum,
sammo
lasciò. Traver-
il Dar
una
For,
allora
guerra
il paese
alquanto lunga
del Dar
di
su
Suakim.
a
fino
all'Egitto,dopo
esterminio, che
del
Matteucci
s'imbarcò
dove
il Nilo
il Kordofan
assoggettato
cipe
prinbreve
una
dottor
dal
dei Bisharini
rimontò
spedizione
il
le spese
Borghese, accompagnato
il deserto
la
sitare
vi-
per
spedizione, composta
Camillo,
si recò
me,
Matteucci
Borghese. Dopo
la
di
Ministero
spedizione organizzata
fece
essa
Giovanni
fratello
da
di
:
Giovanni
sosta
dal
la
ad accompagnare
dal
dal
destinato
in
di
un
serto.
de-
presso
il
For, specialmente
368
SCIENZIATI
Giovanni
don
donde
piccolo
nel
passammo
fu
il dottor
Pittiri,e
il
presso
di
Kano
Tchad.
di
Nupe,
dei
uno
al
fino
lago
e
agosto
dove
del
lago
i
regni
sul
Egga,
a
le fattorie
inglesi,
il fiume
discendemmo
nei
in
poche
ore,
ed
il
biliare
attacco
un
di
primi
viaggio,
di
mesi
18
feci
io
la salma
Italia,accompagnandone
in
torno
ri-
fino
Bologna.
Nel
1884,
fino
al 188G
molto
delle
recarmi
ma
del
la
mia
proficui,per
incertezze.
mesi
Libero
;
da
chiamato
di
accettai
a
il
Bornu,
indi
giungemmo
1881, dopo
acutissimo, morì
a
sammo
traver-
nel
arrivammo
Matteucci, colpito da
dottor
cato
toc-
aveva
ovest,
Traversati
vaporini
che
mare.
Londra,
A
la
piccolissima
Kuka,
a
trovammo
cui
Proseguì
Wadai,
ove
verso
recammo
Niger, ove
fiume
su
ci
in
Bulala, costeggiando
di
il regno
di
Wadai,
Tama^
ritorno
Nachtigal,
sosta, dirigendoci
la
fece
ammalata.
di noi. Dal
prima
Dar
visitò la capitale del
e
solo europeo,
un
di
regno
Borghese
la madre
patria, presso
spedizione
stagione delle piogge
la fine della
aspettare
per
di mia
Congo
svilupparsi.
Difatti
S. M.
al
Congo,
azione
esser
fu
permanenza
gio,
del Bel-
il Ee
e
vi rimasi
ebbe
non
quello
il
solo durante
colà che
fu riconosciuto
e
tati
risul-
tempo
timi
gliul-
lo Stato
incominciò
MARIA
ALFONSO
Kitornato
in
patriaripresila
ufficiale di marina
dovetti
lasciarla
la forza
del
affaticato
; ma,
nel
necessaria
1892,non
per
la
mia
vita
febbri,
sentendomi
più
faticosissima
creda, sig.Commendatore,
devotissimo
Alfonso
Koux
—
Voi. III.
Maria
di
dalle
mare.
Mi
k
369
MASSARI
suo
Massari.
vita
XXXI.
ENRICO
FERRI
Giureconsulto,
pubblicista
ed
uomo
politico.
in
Nacque,
Po
Benedetto
il 25
da
1856,
San
tova),
(Man-
febbraio
Eraclio
ri,
Ferdi
magazziniere
sali
tabacchi,
e
Colomba
le
Roberto
fllosofla
di
Studiò
diritto
lezioni
universitarie
laureò
Si
Eiuscì
Parigi,
criminalità
Nel
nei
nel
in
1880,
in
di
nella
penale
1880,
Pietro
ebbe
per
tova
Manfessore
pro-
frequentando
Ellero.
nazionali
prima
pubblicò
dal
nominato,
Università
nelP
di
Bologna,
concorsi
Francia
fu
liceo
Ardigò.
perfezionamento,
dove,
buona».
e
1877.
primo
di
studii
nel
penale
da
Amadei,
«forte
Al
e
di
1826
senza
Bologna;
Università
di
in
Pisa, poi
gli Studii
al
in
sulla
1878.
concorso,
poi
Siena.
gli
per
sore
profes-
insegnò
ritto
di-
372
SCIENZIATI
Nel
188G,
dei
contadini
guerra
civile
Assise
di
di
lista
nella
vita
per
Fu
eletto
Reggio
di
deputato
socialista
ebbe
Emilia,
scuola
alla
fesa
dialla
Corte
di
scrutinio
a
Mantova.
1893, dichiaratosi
delia
la
con
eccitamento
svoltosi
processo
Venezia.
porte
politica
mantovani
nel
per
Nel
di
eutrò
Università
libero
ministero
di Pisa.
Aprì
Nuova
professore
di
diritto
Olanda
in
Parigi,
ed
dal
docente,
L' Università
al
Congresso
chiuse
in Roma
le
una
affollatissima.
di Bruxelles
lo volle
penale. Insegnò
Collegio
nel
per
anche
delle
in
scienze
sociali.
È
dei fondatori
uno
Delle
La
del
I
libero
nuovi
arbitrio
orizzonti
nella
e
criminale
lotta
diritto
classe
(1885)
Venezia
(1886)
criminale
—
—
Polemica
al
penale,
- —
Garibaldi
nuovo
discorsi
codice
nella
diritto
—
e
in
Uno
nelle
slazione
legidi pni-
La
scuola
La
scuola
al processo
della
spiritistadel
memorie
penale (1889)
parlamentari
—
e
celle dei condannati
difesa
sue
nale
pe-
collettiva
Proprietà
—
—
(1883)
—
(1883)
mantovani
—
(1887)
Il
—
Lavoro
—
positiva (1887)
Intorno
codice
criminale
I contadini
—
procedura
(1882)
sociale
(1884)
penali
criminalità
giurisprudenza
funzione
di
della
pali:
princi-
negazione
sostitutivi
e
e
positiva (1884)
di
penale
diritto
le
la
e
sociologia criminale,
nella
come
positiva
del
I
—
Socialismo
—
L'omicidio
nire
(1878)
positiva.
cito
opere
dell' iniputahilità
teorica
(1881)
scuola
nuova
pregevolissime
sue
—
della
scuola
diritto
(1889)
Sul
—
(1889)
di
—
nuovo
Delitti
374
SCIENZIATI
cipali città
120
delP
America
giorni,trattando
scientifici. Delle
:
Evoluzione
—
e
conferenze
sue
XX
economica
vista
di
Garibaldi
nell'anno
—
—
di
Il
ed
Scrisse
La
—
storia
anche
In
riboccanti
di
più
la
vista
di
cui
di
mia
nel
sul
lontano
im
sincero
modesta
della
in
affìtto,
San
avevo
quattro
Quel
nel
X
felicità
deW
del mio
di
della
mia
Eoux.
infanzia
rinnovato
fiori,in
Po.
da
Era
una
morto
camera
noi
nel
il ricordo
poi
presa
1860
ed
anni.
cervello,più
che
mi
nel
rimase
cuore
è
maggiore (Dante,
casa,
Benedetto
gine
pa-
figliale (1896).
figliuolo)steso
modesta
cadaverino
—
nità
uma-
Madre,
Onorato
fratellino
letto,coperto
suo
Pio
—
della
mia
affetto
desiderò
nome
L'uomo
—
giustizia pettate
di
ricordo
Madre
psicologia
—
Memoria
mio
La
naturale
Ad
Il
nel
ricana
sud-ame-
all'uomo
della
Italiana.
maggio
indipendenza
—
mentare
ram-
la vita
e
conquista
l'avvenire
arbitrio
Triade
—
La
—
e
Primo
scienza
microbo
di
Spiritismo
—
—
in
argomenti
piace
contemporanea
Dal
—
amore
presente
Il libero
dell'
L'Italia
2000
Pane
La
—
32
figli
dall' Atlantico
là
—
i
sociale
e
L'epopea
—
84 conferenze
mi
di educare
suffragio universale
secolo
Sud,
mag-istralmente
L' arte
—
del
incancellabile
;
poiché
nessuno
in
io
ENRICO
375
FERRI
spiegò
allora, nell'angosciadel dolore, mi
fosse
la morte....
Quella vista, pur
anni
dopo,
(Alice) e
di
Onde
io
la
solo, ed
rimasi
di
sopra
preoccupazione, mi
di libera
mancanza
mai
solo
o
o
da
brutta, ma
tanto
di
quella
mi
conduceva
ma
condiscendente,
per
i bastoncini
Così
da
io
quelli
passai
soliti
dove, prima
o
nelle
le inconscie
Per
o
ciò
energie
ero
meno
poco
un
di
giuoco
delle
«
raddrizzandoli
abile nei
e
ne
di
senso
cùgole
»
perfetta.
diverso
modo
campagnuole,
scolari
muscolari
indefinito.
allora
gliere
to-
a
e più
scuola, gliallegri,
villereccio
come
in
borgate
la
dopo
e
e
l'infanzia
passione
divertivo
mi
dirittura
una
sfrenati,stormi
meno
più
di
renderli
a
Luisa)
brontolona
la mia
sfogare
che
diritti,
retta
di-
domestica,
(la zoppa
siepi,sfrondandoli
dalle
fino
lasciandomi
assoluta
sorveglianza
buona
a
cura
non
la campagna,
per
e
più
vecchia
una
tanto
che
loro
affetto
alla
ridussero
dalla
lontano
difterite.
centrando
Genitori, con-
loro
autonomia,
pure)
esso
dalla
i miei
ogni
me
sorellina
una
(Dante
settimana,
una
ripetè,pochi
si
di
morte
fratellino
in
mi
troppo,
per
un
portati via,
e
che
e
sprigionano
verbali
giuochi di
sentivo
sfiducia
Solo
ero
(specie di
brali.
cere-
e
«
sport
quasi
e
di
gogna,
ver-
tento,
scon-
abile
boccie
»
nel
molto
376
SCIENZIATI
grosse) in competizione
amico
d'infanzia,Guido
al
nativo
nostro
Feci
le classi
E ricordo
alla
lo
Vagnotti,
sognai più
terribile.
E
angolosa,
la
si prestava
cui
lui
ricorderò
forestiero
il mio
che,
arrossii
più
anche
il
sempre
altro
soltanto
e
mi
di
in
il mio
anni
per
ne
«
«
Genève
»
non
volli
che
francese.
Lo
ragazzo
tenevo
(malgrado
che
ingegno
le maldicenze
di chi
me
io
»
di
ero
; ma
pensavo,
molto
quindi, non
o,
ne
è merito
non
nostro.
tenuto
giudica male
dipende
da
la
Parigi.
tengo
meglio, sentivo, che
ingegno
ripresi
non
sbagliate apparenze) perchè
allora
o
di molto
non
e
poco
capivo
affatto,come
poste
e
dopo, quando, dopo
dalle elementari
un
fatto
dal
laurea,andai, nel 1878, all'Università
Fin
un
francese.
subito
dissi
con
conosceva
in
me
tanto
di
francese,
che
con
Genova,
sfoggiare
buon
avuto
paese,
vergognai
quindici
incubo
un
il
successo
parlò
e
parlare
me
pallida, terrea,
amareggiato, però,
per
io
Era, invece, un
appresi
maestro,
maestro,
un
^ran^iocchi biancastri,vi
capitato
Successo
ne
due
prima
severo,
flsonomia
sua
bliche.
pub-
dalla
seguito,come
facilmente.
da
e
uomo,
molto
Po.
scuole
di
parlava
come
di
notti
con
nelle
che, nel passaggio
si
cista
farma-
ora
Benedetto
elementari
unico
quasi
Barbetti,
San
seconda, poiché
Tarquinio
mio
del
fin
me
ora
da
da
l'aver
noi
e,
ENRICO
ingegnere Scarpari
un
per
si
di
figuradel
veniva
che
però,
rifletteva,
in
di
del
che
«
Enrico
suo
sempre
legato
«
della
vantaggio
più
ai
e
anche
delle
vermi
allora
ai
»
da
giorni
Ai
nate
birichiessere
possono
della
vita.
chiave
ne
ed
nella
io
molto
lo
venire
facesse
che
feci
che
ebbi
ne
«
i
menticata
fu di-
credenza,
zucchero
non
pochissimo,
dava
giorno
un
sotto
tutto
teneva
piaceva
me
che
invece,
figli,
e
insieme
del
trovati
noi, babbo
per
una
due
convinzione
l'esperienzamia,
per
conseguenze
siamo
a
ragazzi !);
miei
—
l'incentivo
infatti,
mangiare, perchè
me
di
poco
dissenteria.
di
libertà
talvolta
Mamma
scorpacciata
con
»
sono,
esempio,
per
tenne
sociale.
decisivi
e
rosei pronostici,
trasgressionie
si credeva
la
e
alle
Viceversa
(e la
perchè
sottane
educative
cose
abusassi.
zucchero
ne
educazione
disguidi che
Madre,
chiave,
tale
mia
irremediabili
Mia
ne
sue
certo
Madre,
affatto, mi
alle
restrizioni
Le
di
eccesso
un
per
mia
più
i
facendo
»
me,
più trepida
di
preoccupazione, specialmente
da
matematica)
anche
una
vecchio
copiare
a
figlio,i problemi
suo
della
villaggio(e
la caratteristica
ricordo
quale
celebrità
mia
Questa
877
FERRI
e
con
loro
e
mamma.
ce
la
modo
ne
ho
cologica
psi-
lasciato
la
responsabilità delle
di
agire
troviamo
—
bene,
e
ce
loro
378
SCIENZIATI
Così
Le
avvenne
due
prime
perchè
M'
da
insegnò
poiché
nel
mi
buono
donna,
acute
e
—
alla
si
che
vitelli,
nel
lì
stava
a
in
di
tempo
vicino,e
lasciava
del
stro.
chio-
attrazioni
era
—
dei
in
più
per
buoi
e
me
dei
raneo
sotter-
un
macellaio
», il
Ghèga
quattro
suo
insieme
un
rocchia,
par-
claustro
il
delle
una
fessore
pro-
della
dintorni
nei
la
nazionale.
tutto
macellazione
«
preti
come
è monumento
chiostro, da
il bove
erculeo,
quale
zava
stramaz-
coltello
terra, ficcandogliun
nuca.
Quelle
di
fare
sua,
faceva, appunto
soprannominato
nella
in paese,
casa
ripugnanti
assistere
del
che
i
di Belfiore.
(eravamo
scorazzare
ricordo
E
di
di
liberi
noi
che
tro
Pie-
compaesano,
martiri
quasi
egli passava
una
Mantova.
a
con
spregiudicati,
e
ci chiamava
che
casa,
poteva
non
—
trentino, curato
scolari)a
a
allora, anche
pensiero
Benedetto,
feci
intelligentee moderno,
e
frate
ex
cinque
con
mandarmi
diedero, sempre
che
Ma
e
gloriosadei
un
San
voleva
Mantovano,
tradizione
o
non
me
liberi di
Poi
ginnasiali le
giovane prete,
un
Manzini,
erano
classi
la Mamma
staccarsi
—
gii stiidii.
per
passo,
orrenda
con
visione
volta
la
mere
fre-
facevano
mi
sangue
(una
ribrezzo
qualche
in
di
scene
vidi
testa
un
quasi
macabra)
ma
vitello
loni,
penzomi
atti-
ENEICO
rava,
il desiderio
irresistibile,
fatto dentro
era
379
FERRI
Frattanto,però,gii studii
Andai
a
Modena, a dar l'esame
saltare
Dovevo
osservare
come
vivente.
essere
un
di
un
erano
di
negletti.
quinta ginnasiale.
la solita
per
anno,
gli studii ai propri
delle manie
che è una
più dannose
figliuoli,
all'avvenire
dei figlistessi,perchè li neuradi far
smania
stenizza
li esaurisce
e
li rende
indigestoe
della
dove
invece
di mio
e
serra.
con
usciti di
saranno
quasi
cui l'ex frate
esaltate
affermazioni
del mio....
Onde
scuola,
i
come
sempre
grande dolore
con
bocciato,
Padre, a
più
lavoro
forti alle difficoltà
avvizziscono
E fui
di
eccesso
meno
vita,quando
fiori di
le
affrettare
dato sempre
aveva
del
mio
ingegno
sapere!
andassi
che
si decise
a
Mantova,
in
da
su
un
ex
prete, poi
collegiomesso
subito fallito (eravamo in due convittori!...)
fare la quinta ginnasialenella scuola puba
blica.
un
il cambiamento
Ma
stretta
quasi assoluta
portò i
danni
abitudine
della
di
casa
vita, dalla
paterna
alla libertà
quel collegio mal
inseparabilidalla mancanza
di
glianza
sorve-
messo,
di
alla libertà.
allora che
due
altri
compagni, uno,
ora
morto, Genesio Beltrami,e Faltro,Oreste
e
deputato,mi diedi
Mantovani, ora avvocato
Fu
I
con
380
SCIENZIATI
sfrenatamente
C'erano
allora
alle
ebbe
tante
si
la
che,
assenze
venuto
collegio e
quando
»,
legno, senza
sentito
che
di
iscuola,quel giorno, come
che
si
era
già decretata
senza
la
allora
ritornai
dalla
appunto
mia
in
le
per
mano)
tutto
mi
mai
rosso
e
la
disse
e
città
di
vie
fece
le vie
dato
su-
dre,
Pa-
di fare
io mi
che
mi
sgangherata valigia e
gognavo
vercon
traversare,
principali con
condusse
mi
vettura
allo
andare
per
a
Benedetto.
Lungo
disse
il
viaggio,
j)er
angoscioso,
me
mi
soltanto,tranquillamente:
Poiché
—
studii,ti
Io
una
vedo
farò
che
settimana,
tirando
Dal
fare
giorno
confermò
dopo
il garzone
il mantice
agii
adatto
—
mi
la Mamma
sentenza.
maniscalco,
sei
non
il fabbro....
fare
allibii;ma
terribile
per
dopo,
punizione,
stallaggio,dov'era
San
non
gita in velocipede. Mio
passare
per
io
che
collegio ad aspettarmi.
al
rimproveri, severo,
qualche fagotto
nasio
gin-
espulsione.
valigia e poi (sapendo
mia
al
«
quasi
mia
la
poco
faticosa
di
la
ero
sapere
in
io vi
chiesto
presentò al preside di questo,
ero
Ed
bicicli
giorno,
un
Mantova,
a
ingrata sorpresa
Egli andò
tena
ca-
precedettero gli alti
essendo
al
me
velocipedistico.
»
di
velocipedi
feci
E
Babbo,
di
i
sport
«
ruote, che
di ferro.
il
allo
dovetti,
presso
della
la
un
fucina.
382
SCIENZIATI
(e allora
non
dagli esami)
senza
il liceo
passare
esenzione
di
parola
una
altro
prete
Io
il
neanche
sapere
latino,e
chiudeva
—
il
ripugnanza
francamente:
glielo dissi
professore
un
—
tutt'e
occhio, anzi
un
invincibile
mia
sulla
due,
provvida
greco!
bene
Sapevo
c'era la
al greco.
il greco
non
tevo
po-
digerirlo.
Mi
—
io
ma
faccia
non
tra
quasi
saper
ai
(in
l'esame
il mio
suo
di greco
esame
senza
giorno prima,
mi
terrogato
in-
avrebbe
io
avevo
di matematica
esame
forte)così qualcuno di
Achille
Loria, mi passò
molto
ero
Giulio
il liceo
siccome
scritto,
essi,e precisamente
il
il
orale, sapevo,
compagni
cui
e
il greco.
leggere
Per
;
tra
pure
Loria
professore,in quale pagina
passato
ero
Achille
classe,con
l'esame
Per
materie
altre
crede
se
—
glialtri,così potei fare
Fano
dal
nelle
della
primi
studiarlo!
posso
E, poiché
i
ripetere gli anni,
e
in tal modo
giunsi
alla
Università.
questo
i colori.
e
vincevo.
:
In
primi
ogni
nei
Frequentavo
diritto
i
due
abilissimo
Ero
però,
di
universitarii
gli anni
Per
penale,
di
anni
da
ne
sera, anzi
le
cui
dire
tanto
sol-
feci di tutti
giuocatore di
giuochi
poco
ho
biliardo:
ogni notte,
devo,
per-
d'azzardo.
lezioni,tranne
mi
fece
quelle
innamorare
ENRICO
Pietro
Ellero, e quelle
naturali, assai
che
me
il diritto
tutto
Per
due
rincasato.
ciò
E
al
cuore.
mi
venne
Non
giuoco
da
e
vizio
a
:
contento,
da
Madre
del
strato,
scape-
Soltanto, essa
mi
fossi
ora
a
quella
poco,
del
principio
nel
mente.
completa-
sola
volta,le
mondo,
sale
con
malgrado
seppelliivivo, ogni
mio
tro
Pie-
maestro
fu
laurea, che
pubblicato
me
fitta
tra-
anni, lavorai, indefesso
tesi di
sulla
:
La
—
il
poi
teorica
negazione
del libero
—
fu
felice
è abbastanza
e, d'allora
nota, perchè
in
poi,
metta
la
conto
riparlarne qui.
Conclusione
la
una
mi
due
alla mia
dova
ve-
di
compagni,
biblioteca
e, per
arbitrio.
di
vita
m' isolai dal
deirimputahilità fondata
vita
mia
e,
tentazioni:
volume
Mia
rimasta
—
poco
dei
meraviglia
Ellero
canonico.
o
universitario,cambiai
giorno, nella
mia
per
dava, ogni volta,una
schifo
a
le loro
primo
interessanti
romano
frequentai più,
grande
e
mi
Onde,
anno
tutte
più
alzata, a qualunque
aspettava sempre
da
per
rimproverarmi.
senza
terzo
attrazione
Madre
mia
anni,
legale,che
mia
sopportò quella
—
vita
di medicina
alla
meglio rispondevano
le scienze
383
FKKIII
più
gran
:
ognuno
porta
con
sé
e
x"arte del proprio destino,
personalità organica
e
psichica
che
ha
in
con
sé
la
eredi-
384
SCIENZIATI
dalle
tato
viscere
della nostra
sviluppo
è molto
non
favorire
sociale,può
e
contrariare
o
personalità:e,
salda, può
gliare
fami-
L'ambiente,
materne.
anche
lo
questa
se
deviarla
e
derla
per-
irremissibilmente....
fui
Io
sull'orlo
giovinezza, due
Mia
mi
al
ha
ingenuo,
anche
i
morte,
mi
ancora
con
dolci
suoi
guidano
e
di
mi
gendomi,
sorregplice,
sem-
pedagogia
dodici
dopo
ora,
nico
orga-
magistero
un
adorabile,
ma
materna, onde,
sua
dapprima
sempre:
dato; poi guidandomi,
richiamandomi
dalla
versità.
all'uni-
e
viscere,quel plasma
sue
mia
nella
ginnasio
salvò,
mi
dalle
che
precipizio,
volte:
Madre
dandomi,
del
anni
di
occhi
sorreggono
vinca
per-
dalla
tomba.
Roma,
18
febbraio
'908.
LICEALI.
RICORDI
Entrai
l'anno
la
Liceo
nel
cui
in
«
Virgilio di Mantova,
Roberto
Psicologia
Ardigò, dopo
come
scienza
(1870),aveva
gettato l'abito
di canonico
lauto
stipendio
—
Santa
della
blicata
pub-
positiva »
il relativo
chiesa
di
Barbera.
Ma
per
e
—
sto
giu-
i
io
divenni
miei
15
suo
anni
scolaro
appena
senza
conoscere,
compiuti,
tutta
ENRICO
l'importanza
dal
preconcetti e
subito
nutrimento
scientifica
P immane
vita, risparmiandomi
capita
dimenticare
maestri
la
Certo,
delle
io
dalle
avevo
col
è anche
Ardigò
la
pur
dai
é
primi
si elimina
mai
cerebrali.
predisposizione
una
il greco,
il
le scienze
e
fàscino
alle
latino, la
io devo
che
intellettuale,
più potenti
dal
nel
Bicordo
potuto
P
sempre
giorno, Ardigò, quando,
sensazioni
visive, portò in
bue, sanguinolento,
le lezioni
la forma
—
che
compiere
da
solo.
che
mi
fece,
così
per
iscuola
e
III.
un
occhio
glioso
di meravi-
didattico.
profonde, malgrado
elementare, che, quando
Voi.
spiegarci le
gli servì
suggestivo
erano
una
—
dei fattori
uno
impressione
un
strumento
mai
scientifico,che, poi,
lavoro
nido, ho
fu
Eoberto
a
dimenticherò
lo
mi
naturali
più giocondo.
che
certo
non
e
—
educazione
Roux
fatica,che
non
»
cellule
la matematica
Ma
E
decise
(nellasua forma stupida di cronologia
m' interessavano
affatto ;
battaglie)non
attraevano
di
vai
tro-
tutta
per
inoculata
positive,dacché
mentre
uscito
metafisica
di cui il « virus
e
completamente
storia
vi
tanti,di dovere, poi, disimparare
a
scienze
lezioni,senza
sue
cerebrale,che
orientazione
mia
le
l'atto
del-
di filosofia.
preoccupazioni, e
senza
un
sociale
e
professore
nostro
seguito,quindi,
Ho
della
scientifica
morale,
compiuto
385
FERRI
una
decina
25
386
SCIENZIATI
di anni
vi
ricchezza
che
—
dei
caratteristica
innestati
sugli etruschi)
di Mantova
di
e
E
un
così
il
fatto,mettendo
grande
andai
il
Loria,
più
in
certo
bene
ci addestrava
logica, che
sola
liane
Ita-
eglimi fece,
uno
gota
poi
e
sulle
verso
di-
quelleparti del
io
Fano
ed
nel
nostro
a
di
numero
avevo
notevolmente
spesso
eravamo
corso;
ripetere
sue
viso.
ed
lezioni, che
obbligandoci a
dovevamo
che
così
a
una
la
e
severa
bussola
spesso
logica
del
e
sumere
rias-
e
speciale argomento,
quello
è la forza
fantasia
in
io
dato
metallico, riscal-
sulla
vista,
scientifico,
troppo
alla
che
grado
all'emulazione
Egli
cia
provin-
un
piccolo
riferirgli
a
Giulio
ci chiamava
esaurito
avevano
la
se
illustre di professori
e
portapenne
avvertendo
un
mantovani
alle Università
di sensibilità tattile
Ardigò
si deve
prima
l'attrito,
gli scolari
(oltrela
fisico-psicologicoche
esperimento
Achille
dalle
appreso
dei
le feste
ancora
giorno, perchè
labbra,
cetto
ec-
—
scienziati.
ricordo
con
Torino,
questo
etnica
dato
ha
numero
già
luì,per
A
di
particolarie degli esperimenti
speciale
un
psicologica
fisiologia
fondamentale
avessi
non
Ardigò.
di
lezioni
di
nulla
appresi
la
di
seguii il corso
Mosso, all'Università
del
non
io
dopo,
citandoci
in-
prendere
com-
ridire.
disciplina
di
ogni
voro
la-
invece,
affidato,
pensatore.
ENRICO
Egli
religiose;ma
che
sviluppo
fatto
nel
del
che
—
religione », così
fargliobbiezioni
verbose
scuotere
Ricordo
che, quando
della
può
Dio
di
o
in
qualche
esempio
riodoni
di
Dio
qualunque
certi
nel
adoravano
Noi
»
a
diceva
—
«
ridevamo
rettorica
vuova!
si chiamerebbe
tutti
mini,
gii uo-
in Dio....
non
baritonale
la
avevano
si
«
de' suoi
uno
voce
una
Fontana,
credevano
Per
pe—
parola
trovò, peraltro, che
»
allegramente
contro
che
—
che
canonico
e
linguaggio,
le
mento
ragionaad
»,
egli,in
selvaggi,che
loro
il
gli somigliava.
rotonda
bocca
argomenti.
cause
ripetè che
che
cosa
a
rettoriche,ma
delle
razza,
a
lo eccitavano
gli opposi
il buon
—
là
sempre
causarum
risposta, mi
tutta
per
causa
«
e' insegnava
—
arbitrariamente
arrestarsi
prima,
causa
nella
i nostri
infinita
serie
rale
natu-
alPArdigò
eravamo
nulla
nel
».
declamazioni
per
si trova
tana
Fon-
che
positiviste,
melliflue
e
senza
noi
cetto
con-
canonico
Mantova
a
del
diede
solare
è succeduto
ora
dallo
Dio,
Formazione
«
sistema
di filosofia
cattedra
non
sulla
ogni giovedì,il
siccome
E,
«
libro
magnifico
di mente
di
causalità, che
di
le questioni
mai
giorno, ci
egli,un
positivo
suo
uscì
mi
non
sull'inesistenza
conchiusione
la
direttamente
mai
toccava
non
387
FERRI
le
di
quella ginnastica
argomentazioni
pò-
388
SCIENZIATI
irresistibili
sitive, limpide,
Ardigò,
diventarono
che
cervello
nostro
è
alla
Lombroso
che
—
io
alla
come
triade
Ardigò,
Eoberto
—
di
ruolarci
ar-
dei
positivista
dedica
nella
antico,
fortuna
la
l'ignoto.
contro
dissi
del
sangue
e
esercito
glorioso
combattenti
ormai
diedero
di
psicologia
succo
ci
e
nel
Come
della
un
di
pensatori
la
mia
libro,
liani
ita-
tifica,
scien-
vita
deve
si
mio
Ellero, Cesare
Pietro
devo
madre
di
il
linguaggio
infantile.
Ma
a
scientifico
più
e,
del
positiva
Ardigò,
Eoberto
pensiero,
datomi
morale,
si
liberò
sfidò
dalla
(Dal
Torino,
col
l'orientazione
oltre
devo
suo
pur
di
insegnamento
P
anche
quando
esempio,
danaro
del
le
aftermare
mento
insegna-
sue
e
idee
eterodosse.
scientifiche
Fiesole,
io
P
preoccupazione
miseria,
la
ancora,
oltre
1897.
dicembre
volume
:
Nel
70*^
di
anniversario
Roberto
1898).
Bnkico
Ferri.
Ardigò,.
390
SCIENZIATI
Fu
due
volte
dei
Camera
Kel
fu
anni
Grazia
nel
1897
di
lui, autore
Il
—
italiano
sistema
contrattuale
delle
successioni
Morì,
Il
in
nel
Culti;
nistero
mi-
negli
Pubblica;
1900-901,
ministro
nell'anno
di
nistro;
1907, mi-
pregevoli
Le
—
istituzioni
ed
Dei
—
l^apoli, il
di diritto
il socialismo
diritti reali
Diritto
—
10
delle
giuridiche^
opere
civile
nel
Del
—
ritto
di-
diritto
obbligazioni.
—
novembre
1907.
Ministro
Lavori
DEI
Stato
dei
e
Culti, e,
L'individualismo
—
di
Pubblici.
Lavori
dei
cito:
anni
dei
e
legislatura.
dell'Istruzione
poi, negli
e
Grazia, Giustizia
Di
Giustizia
e
ministro
1896-97,
20'^
-segretario
sotto
della
Vice-Presidente
nella
Deputati
1893,
di
nominato
Pubblici
Rdina,
29
marzo
1907.
Egregio Sig. Boux,
Le
sono
per
devo
buona
aver
grato
i miei
sinceramente
gradita, ho
due
assai
righe
volontà
parecchie
abbia
giovanili,e
che, per
autobiografìa;
vi
stenza
insi-
premurosa
ricordi
dichiarare
provato
di
della
messa,
volte
ma,
farle
a
per
il mio
Le
cosa
scrivere
quanta
fiasco
è
EMANUELE
tale
stato
Con
che
finito
ho
cordiali
391
GIANTURCO
saluti,
per
mi
rinunziare
abbia
dev.mo
Emanuele
Sig.
6,
Onorato
Via
Boiix
del
Boccaccio
Roma.
all'
suo
Gianturoo,
presa.
im-
XXXIII.
CIMBALI.
GIUSEPPE
Filosofo,
consulto
giureletterato.
e
in Bronte
Xacque,
il 12
(Catania),
zo
mar-
1858.
laureò,nelPUni-
Si
versità
nel
Napoli,
di
1880.
anni
Due
dopo,
il
pubblicò
rio
lettera-
lavoro
:
il
libro
scientifico
sociale
A
giuridico.
e
lui, attivissimo
anche
dobbiamo
pregevolissime
clie, oltre
a
Città
scienze
quella
Terrena
(WOQ),
morali
(1893)
e
—
nel
suo
Il
del
diritto
in
umana
letterario,
fllosofico-giuridi-
capolavoro,
il loro
—
smo
all'organi-
campo
opere
politiche,
:
—
importantissima
il
primo
suo
volontà
rapporto
naturale,
e, nel
—
1888,
La
di
Confessioni
—
disilluso
un
mo
pri-
suo
metodo
intitolata:
e
Z^a
cioè:
ed
—
i loro
più, forte (1890)
—
Le
sultati
riLa
394
SCIENZIATI
morale
ed
il diritto
pratica (1898)
teorica
Il diritto naturale
—
filosofiasociale
nuovi
neWesigenza
(1902)
giuridica (1903)
e
saggi
filosofìa
di
nella realtà
e
Saggi
—
Kagione
—
sociale
di
bertà
Li-
e
giuridica^
e
(1909).
—
Tra
i libri
di storia
letteraria
Spedalieri pubblicista e
XVIII
(1888)
riformatore
Uanti-Spedalieri
—
clericali coìvtro
politica :
e
del
ossia
secolo
despoti
rivoluzionaria
la dottrina
cola
Ni-
—
di
e
Nicola
Spedalieri(1909).
—
fondato
Ha
di
rassegna
Ha
diretto
e
scienze
curato
la
altre
sociali
fuoco, leggende
critici,cito:
(1895)
(1890)
L'agonia
—
(1905)
De'
a'
libri
critici
di
(1886)
e
nelle
ridiche
giu-
Bicordi
(1884)
Il
—
romanzo
Gonnelle,
—
—
veglia,
Dormi-
—
Capitolina,
(1899)
con
(1890)
romanzo
conti
rac-
(1909).
romanzo
critica
figli{190S) del
Collabora
siciliane
del Secolo
pubblicato
anche
solitari
Alba,
—
—
(1895-907).
Giorni
—
Venere
—
Satana,
—
suoi
cose, Studii
Ha
(1889)
Opere
«
letterarie, accolte
opere
Terra
suo
»,
»
giuridiche (1891-92).
fratello
dai
libro nuziale
Spedalieri
Cinibali
sue
fantasie
e
Lo
delle
simpatia
di
«
—
pubblicazione
di Enrico
Delle
:
—
letteraria
:
—
Uomini
e
biografici(1882-905).
—
il volume
i)adre
suo,
:
Bicordi
e
tere
let-
Antonino.
principali riviste
scientifiche
letterarie.
È
libero
Università
È
delle
di
docente
di
filosofia
del
diritto
nella
Eoma.
ispettore
centrale
Ferrovie
dello
nella
Stato.
Direzione
Generale
e
395
CIMBALI
GIUSEPPE
.1^ Onorato
dell'Etna,
Madre
Mia
attribuirsi
al
mondo
al
visto
(tutti maschi)
fu
temporale,
io
13
marzo
venni
fuori
scopo)
l'oro-
De'
rioso,
fu-
un
paese,
relativo
tuoni.
folgorie
civile
clie
e
sul
con
cM-
deve, invece,
tirino
ne
si scatenava,
di
primo
che
e
stato
giorno
diceva
(gli astrologi
mai
Lo
giorno precedente
al
mentre
Il
Leanza.
mi
medico
Cimbali,
l'avvenimento
attribuisce
1858.
Antonino
Marianna
da
e
rnrgo,
da
occidentali
falde
Broiite, alle
in
Xacqiii,
Roux.
pagnamento
accom-
quattro figli
giunsi, in famiglia,il secondo.
il terzo
Enrico,
F ultimo
Francesco,
Eduardo.
contrario
Al
prodigio
un
assai
senza
avere
il
nome
io
a
prima
31
clie
e
anno
e
questa pagò
dell'
non
del Diritto
dolorosa
privato
di
—
pietosa
preoccupazione.
Nulla
(ripetoimpressioni altrui)della vivacità,
proprie
irrequietezza, dell'allegria
Xon
di coetanei.
al
sa
Sembravo
silenzio,all'inerzia.
giornate intere
mezze
si
sorridevo,
ridevo, ne
compagnia
stare
ma
mezzo,
fui,ne' primissimi anni, oggetto
avevo
fu
che
—
legato, indissolubilmente,
alla riforma
curiosità,di
non
precocità
morendo
cara
suo
di
Enrico
del fratello
di
che,
in
casa
in
sopra
né
votato
Ero
fanzia.
dell' incercavo
alla
capace
litudine,
so-
di
contemplazione
una
sedia, in
396
SCIENZIATI
sopra
campagna
in tutte
mostrando,
in
quando
le
di
uova
creduto
ero
diceva, allora,che,
spettava
a
:
da
nient'altro
Ohi,
tra
seguito
m'è
cucina,
parevano
traddizione
le
Pallido, ed
dei
condizioni,
fratelli,un
dovuto
retto
sor-
fatto
ho
dovere.
sulle
Rousseau
del
è
più
il
poi,
essere
sorretto; ed
indotto
soluzione
un
Padre
Mio
Avvenne,
tutto.
fosse
potrebbero
Niente
(mi piacevano
malaticcio.
di
Giacomo
e
spirito, predominava
dello
riuscito
poco
mani,
stomaco
quello
e
fare, come
pensiero
trovare
a
in
che
una
quasi insuperabile è pregato
un
mia
e
crude), giungevo
quell'alba grigia
azione,
«
il mio
che
,
tutti
nevo
po-
protesta. Nell'assenza
avrei
io
mentre
tutti, ho
lo
confronto
speciale in
contrario
che
Madre
queste mie
per
in
me,
trattamento
e
Mia
materia.
la
me
po' panciuto,
Oian
mi
satollarlo
completo
sonno
in
"3ome
in
che
Per
pur
della
all'altezza
nel
carbone,
modo
certo
tanto
o
cosa,
trovavo
n'accorgevano.
se
un
anche
qualche
mi
grande
giorno,un
punivano, punzecchiandomi
mi
per
di
distinguevo solo
caffè abbrustolito.
di
"?hicchi
del
ore
bocca, quando
perfino pezzetti
nonna
le
di addentare
Pur
appetito.
Mi
sasso.
un
con-
di riflettere
seguenti parole,
scrisse
contenere
problema
difficile che
nelP
«
(parmi)
e
che
Emilio
la
»
nale
razio-
:
distinguere,nel-
398
di
SCIENZIATI
mio
Padre,
giubilo,che
In
luogo
mia
e
Madre
avrebbe
festa. Sarebbero
stati
una
gran
di
R.
un
celebre
uomo
Liceo
parte della Commissione
nella
«
Diritti
dottrina
redentrice
Compresi
fui
tutto
mia
Alcuni
"?ilata
e
gioia. Lo
di
mesi
lo
la mia
dopo, una
Padre.
scoppio
sul
vedo
era
ancora
signe
in-
dei
il martire
del
della
popolo.
incredibile
di
quel
tanta
secco
e
da
piena
stato
era
Avevano
ma,
andato
tra
le
tra
letto,col
è
casa
rincasava;
colpo
ed
sera, mentre
e
sofo-martir
filo-
parte
carezze
per
terne,
ma-
sinistro di uria funella
cuore
di
gente.
tato,
gola,agi-
cercato
di
mandato
Per
da
molto
avevano
attentato
per
stavo
tragicipresentimenti.
implacabili,che
nascondere,
mio
veniva
l'autore
—
studio
serenamente
balzo
nemici
tare,
rappresen-
assorbire
poi
convulso, atterrito
Tosto
faceva
attività.
addormentarmi
odo
paese,
che
lucidità
una
doveva
della
a
della sovranità
con
di
raggiante
l'eroe
»,
Governo,
Padre
uomo
Spedalieri
dell'uomo
zati
battez-
Quel personaggio
onorato.
Nicola
era
Mio
dell'
avuto
nostro
chiamata
festa,la patria
così altamente
del
il Ginnasio.
e
del
ordine
per
con
tania.
Ca-
per
Catania, il giorno dopo
nome
quel
annunzia,
partito, di buon'ora,
era
solennemente,
col
mi
alla
di
vita
tre
colpirlomen-
singolare fortuna,
completamente
a
vuoto.
il
Mi
quella confusione,in camiciuola.
GIUSEPPE
piangente, singhiozzante. Di quella
tremante,
di
scena
che
Oapaneo,
IS^è i suoi
parole.
Non
venne
istruito,sul
Da
forse, oltre
alcuna
della
il mio
diversi
e
non
attentato,
mia
sociale,la
dalle
denuncia
cesso
pro-
poteva
gnare
se-
famiglia, data,
risveglio,il
all' illusione,la mia
corarci
in-
evangeliche parole
quella sera, che
che
realismo
calmarci,ad
a
criminoso
sterminio
sto;
que-
tranquillo,
e
atti furono
fare
volle
alcuno.
lo
nettamente
si sforzava
pronunciava
e
perdono.
più
Padre, impavido
tutti
di
ricordo
terrore
mio
da
anima
399
CIMBALI
mia
mio
cibile
irridu-
tanza
rilut-
organica
luta
incompatibilità asso-
colPutopia.
Ad
di
punto, feci, in
certo
un
primogenito. Enrico, per
vi
; non
non
solo
che
molto
di
me
Mi
molto
studiassero
;
ma
i due
sua
reggibilità,
incor-
patrio
di
minario
SeIo
anno.
un
pretendevo
che
fratelli,
anche
erano
più piccoli.
faceva
rammaricare
molto
spirito positivo,faceva
voluto
alcuna
campagna.
Più
destinarlo
che
cesco.
terzo, Fran-
un
poco
Mio
campagna.
sentire
studiare,non
a
il
assai
svegliato,amava
volentieri,preferiva la
avesse
nel
stette,però,più
studiavo
Benché
e,
collocato
stato
era
la
zioni
fun-
le
casa,
i libri
Padre,
che, se eglinon
avrebbe
trovato
definitivamente
proposito,a
me
coltà
diffialla
sembrava
400
SCIENZIATI
questo
a
calde
che
lacrime
fratello
mio
facevo
in
ritraeva
che
era
dalla
Ecco
stesso
alla
giorno
di
alcuni
parenti.
avere
per
io
la
di
mancato
nere,
facevano
che
esse,
risposta
al
Egli
stravaganza.
se
un
noi
con
interrogazioni
del
pure
nostro
non
ficile,
dif-
era
fratello,che
e
di cui
si fece
certo
assai
era
vi
onore,
bone
più sgob-
allora, divenne
e, da
me.
fu
Padre
Mio
Pranzavano
a
in
famiglia.Eravamo,
interrogato
gusto;
prese
sforzo.
ogni
sorti davanti
sue
stava
ba-
risposiche ignoravo. Invece, suggerii,
stato
la
nota
le
si
di
una
destramente,
sarebbe
inutile
era
che
e
gli
non
saggio comparativo
un
Ad
sapere.
Ci
l'esempio
professione
tavola.
festa,a
dienti
espe-
mente
Continua-
mente
quanto
rialzai
davanti
e
nell'agricoltura.
alla
Ma
analfabeta,
studio.
allo
campagna
come
all'idea
oltre che
senza
vivere.
per
assuefarmi
escogitavo tanti
richiamavo
zio,
uno
ed
quattro
spingerlo
gli
piangevo
fiducia
avevo
per
d'
sapevo
rimanesse,
Non
povero.
Mi
: non
ci
pericolo e
minaccia, un
una
».
come
Se
glifosse
aveva
ne
il bisogno,
preparazione,
salito, dato
quello
in
stato
un
si dice
«
aveva
grande
l'ingegno
la
fatta
uomo
un
di rihia-
permesso
il desiderio,come
ne
come
che
ne
tiva
sen-
l'adeguata
centro, sarebbe
cultura
ed
il carat-
GIUSEPPE
tere, assai
dove
gli studii
nelle
ci
mea,
avere
de
meo
»,
V
che,
efficacia
l'aiuta
dii-ci:
voi.
Né
E
—
a
che
pare.
divenimmo
Lodi)
«
idee
Dobbiamo
temuto
anche
noi le
nostro
cure
—
Voi.
III.
stro)
mae-
lettere
e
rivelazione
una
credo, è
«
Smiles.
ho
molto
stato
gonato,
para-
si aiuta
Ohi
soleva
Egli
io, farete
potuto
ad
(Alfio nel
ci
volle
tutto
uno
stesso.
se
tro
quat-
e
è di
e
che
era
zio
secolo,
un
più tenere,
pedagogo.
de' Basiliani
Roux
Bicordi
educativa, al
non
e
Luigi
di
duttori
pro-
».
basiliano
per
«
guine
san-
Quello,
Com'egli voleva, tutti
che
nell'ordine),
ebbe
carne
de
».
(lalusinghierafrase
cooperativa di studiosi
una
di
monaco
:
questo ideale sacrificò
invano,
de
mea
è parso
Samuele
di
»
Quello
—
libro
suo
e
ispirazioni.
caro
mente
indegnamente,
non
più rigida
nobili
«
Sicilia.
(insieme Mecenate
libro, che
—
per
Dio
dal
nuava
conti-
in
meis, sanguis
de
noi
la
che
oltre
mens
«
fama
più
ossibus
per
è noto
»
cante,
soffo-
»
patrio,che
nonché
le
chiamava,
ossa
Agli
ambiente
immeritata
non
dobbiamo,
egli fu
che
ai
del Seminario
educazione,
Egli
«
trascurare
gii riuscì di non
rali
prediletti,insegnando scienze natu-
lui noi
severa
un
casi
dai
pure
scuole
ad
A
perdersi in
a
401
ALI
fu costretto
alto. Invece
in
della vita
CIME
gran
che
Abitando
di fronte
paterno
Giacomo
che
bene,
fu il
vero
nell'ex
a
casa
e
vento
conuo2G
402
SCIENZIATI
modo
stra,aveva
alla
in
cui mio
Padre
fu
ed
ci
monellerìe.
da
libri
di
le
con
si potesse
non
che
lui
la
Leanza,
Il
Einascenza.
quello
Anch'egli
memoria
Ohi
;
dovuto
per
in
bene
sa
che
pure
lui
alzare
i
esercitare
il
se
ho
più
rito.
spidi
parte
della
natura.
sua
scenza.
ricono-
nostra
conosce
che
sa
non
il male
dovuto,
elementare
sua
Alla
figli.
la
gomiti,ciò è
la
dello
molta
concepiamo
non
che,
figura
e
festa
come
ci
zio
Semina-
autentica
vera
a
chi
conosce,
sciplina,
di-
nostra
così) nel
vada, imperitura,
mi
dei
pagine
prete, professore
sentimento
me,
ci voleva
concepisco,
male
una
debba
che
è,
spiegasse
insegnamento
suo
erano
che
mi
tavo,
tormen-
uno
intelligenza,
nario,geniale poeta latino,un'
Credo
dovevo
poi
la
per
(alloradicevasi
conversazione
nico,
pà-
timor
un
sulle
fu
zio
nostra
Vincenzo
di rettorica
lane
grosso-
stamperie,
stampare
questo
fu, per
materno,
via
tagliate!
ancora
Quello
da
più
posto. Io, che
a
fare
dalle
piccolo,questo zio,perchè
mai
come
breve
non
repressiva,ammonendoci
Avevamo
da
tanto
tempo
preservò
ci teneva
che
nel
mattina
sindaco, questo zio, in
in via
castigandoci,
aver
sorvergliarcidalla
Specialmente
sera.
preventiva
e
di
stato
se
pel
abbiamo
unicamente
dovere
di
di-
fesa
subito,
ho
pensiero, si è
anche
ma
ferirci,
di
ricordati
Il nostro
tutto
bontà
la
un
della
nelle
dal
»
del fratello
ad ascoltare
più
quasi
sapeva
A
ne'
la
sia
l'erede
suoi
menti,
senti-
primi anni,
flsonomia.
sua
elementari,mi
scuole
della
adorato
nome
Vincenzo,
dolce
aveva
essa
mava,
chia-
lette, ma
tutte
solo
poesie
a
per
la
Mamma.
nima
un'astavamo
squisitosenso
con
inflessione
le
ripeteva, lavorando,
quei
mia,
estatici,
quando,
la
d'arte,con
da
di
s' irrorano
io
poetica. Ragazzi,
altamente
averle
Essa,
questa impressionante rassomiglianza,
Mariannina
pari
nella
mi
de'
tenerezza
quello che,
ero
più,
di
per
che
Madre.
l'adorazione
lei,gli occhi
Suppongo, poi, che
maestro,
Al
stro
no-
conformato, principalmente
a
autentico
ritraevo
«
ci siamo
acciaio, quali
assoluta, era
perchè
Un
Allora
a
paese.
lacrime.
più
solo
non
fu nostra
che
donna
Ripensando
di
nelle
esercitata,su noi, da
l'influenza
santa
fu
di
è così
cuore
per
che
mirato
eliminarci.
uomini
essere
Anche
ci volle.
Padre
quella
ad
aggressioni,die
subito.
abbiamo
che
del
battaglie
criminose
più
le
contro
403
CIMBALI
GIUSEPPE
del
di
voce,
ci
Metastasio,
memoria,
non
averle
udite
già
per
leggere
fratelli.
ventun
anno,
Enrico,
ottenuta
la laurea
404
SCIE^'ZIATI
in
il bisogno
legge, sentì,irrefrenabile,
un'aria
suoi
diversa
vi sarebbe
Forse,
liarvisi.
ben
in
Xapoli,
reputazione
grande
coloro
cbe
la
bastava, semplicemente,
domicì-
per
i
Università, per
ritenuta
ancora,
era,
tania.
Ca-
approfondire
la cui
di
spirare
re-
di
quella
tornato,
intendeva
Frattanto,
studii
da
di
il
la
vano,
v'insegnad'Italia:
prima
di
nome
Enrico
Pessina.
Intendimento
solo
di
Napoli. Mio
a
andassimo
tutti
materialmente
il
stesso
solidali.
sempre
di
solo
alti interessi
dividerci
stare
trovarci
Fu
sto
que-
educazione.
nostra
reciprocamente
in-
livello,saremmo
stesso
Ed
vi
che
anche
oggi, già
turi
ma-
capelli biancheggianti, preoccupati
coi
e
allo
per
di latitudine.
resi
saremmo
sopijortabili
; posti
anche
la
per
volle
solo per
non
ma
grado
segreto
suo
Disuguali, ci
stati
quattro,
di andare
era
Padre, invece,
insieme,
allo
sempre
e
fratello
mio
il modesto
morali,
riusciamo
non
a
patrimonio, che egli ci
ha
lasciato.
Il
proposito
la
per
Un
giorno
Bronte;
e,
salpammo,
Eravamo
e
non
di
mio
Padre
novembre
dopo
col
del
ignoti;ma
mancavamo
'76
«
L'Elettrico
avevamo
di
fede
zione
rivolulo stesso.
partimmo
passati tre
averne
vapore
una
fu affrontato
famiglia,ma
del
era
in
da
Messina,
», per
poli.
Na-
chi ci sorreggeva
nell'avvenire.
40G
la
SCIENZIATI
cattedra:
sul!'
di
lui udii
Tari.
della
Le
triade
apostolato,
vero
di
e
sulla
emozionarci,
cattedra, non
veggente,
era
di
e
assistito
glorioso,che
profeta
biblico.
lo
essa
del
ad
suo
insegnamento
era
ma
suo
volumi,
non
piene
egli
cardinalato
poema
è
più
di bellezze
sia
loro
stato
«
il
testo, le
ancora
primo
nel
commedie
ma
italiano,
della
col
»,
le
sue
parola
della
gusto
fare
sponeva
di-
latina. Non
ammirate.
a
A
tezze.
lucen-
sue
attraeva
—
vero
;
debbo
d'arte.
le
Petreidos
letto
mente
assidua-
anni,
della letteratura
l'uguagliava
nessuno
l'aspetto di
che, troppo
senso
quel
acquistava,si
tutte
—
filologo nel
un
Il
nel
al
invano
di
senso
non
acquistare
Mirabelli
Antonio
aspirò
se
formati
frequentai
mio
un
si trasformava)
scuola
quattro
per
quella cote, la mente,
Egli,
; direi
erano
anche
Io, che
sviluppo
si
alla
aveva
scuola
quella
ad
Molti
».
formando
venivano
si
vecchio
un
«
dere
appren-
animatore
quasi (così grandemente, parlando,
un
un
professore,ma
un
rivelatore, un
un
Antonio
Eldorado.
vero
un
Ì^Ton
costituivano
avidi
noi,
l'Univer
al-
Arti.
che
geniale
e, per
renza
confe-
Zola,non
Belle
di estetica
lezioni
sue
di
al Palazzo
ma
rimaneva
di Emilio
Assommoir»
«
la famosa
solo
in
;
nità.
lati-
parecchi
odi
Credo
sono
che
rappresentare,
latine.
Bicordo
la
Plauto
all'
accosto
nel '78. Al
del
in
fecero,
Università,
alto
uomini
nell'Università
avevano,
di
schiette
de'
Angiulli era
del
Io
positivismo.
di
Sin
andavo
primi
di
pratica
sulla
fondo,
terra
Era
»
ed
a'
quello
si
il
di
sfolgorare l'astro
lezione
era
si andava
insuttìcente
I"]ra
impalcatura
e
molti
democratico,
anzi
il
Machiavelli)
torto
a
dei
di là dell'uomo.
al
avviavo
mi
e
verso
si chiama
al destino
umano
sociali.
in
cui
Giovanni
come
teressavo
resto,m'in-
dell'
tutti
serva
ri-
con
Del
riferisce
tempo,
il verbo
mio.
sono
rapporti
l'etica,
nel-
drea
italiche. An-
tutti,ma
che
quella filosofia,
che
sentanti
rappre-
gradazione
diff'ondere
a
l'uomo
e
avversi
continuava,
io (auspice
d'allora,
studiando
il campo
«
in
la
tradizioni
modo
gli
de-
Bertrando
e
tutta
mediocremente
sistemi, che,
tavia,
tut-
Vera
ascoltavo
a
pensare
tenuto,
l^apoli,i
Tulelli
hegeliana. Pasquale
più
nali,
Fi-
!
rappresentavano
le
Sella,del
intellettuale
più insigni.Augusto
Spaventa
discepoli
più disparati e più
filosofici
tore,
Salva-
la presenza
: era
il livello
politiciItaliani
I sistemi
del
da Eoma
essi
con
suoi
tanto
Minghetti,
apposta
i
di
»
del
sale
contribuì
del
venuti
Trinnmmns
«
delle
una
successo
Bonghi,
del
che
rappresentazione
407
CIMBALI
GIUSEPPE
ad
cominciava
Bovio.
un
comizio.
ascoltavano
dal
l'apostolo della
Alla
a
sua
L'aula
di fuori.
Demo-
408
SCIENZIATI
veniva
crazia, e
ed
in
da
«
in
parlava
e
voleva
tuba;
vele,
filosofia
del
in
il
suo
ad
più
il
a
fie
gon-
si
e
mente,
smarriva, preferibil-
politiche
letterarie
e
;
e
scivolava,
apostolato scientifico,
pie sospinto, nella
de' suoi
elemento
si annunciava
novità
distanziare
metafìsica;insegnava
dissertazioni
era
ogni
discepoli,
navigava,
e
»
pura
diritto
»
; propugnava
matematico
nella
ai
volersi
per
materialmente
naturalismo
redingote
«
vicino
essere
piedi come
anche
noi
in
scuola
alla
più
era
trionfi
l'uomo
come
nella
timo
ul-
politica,non
trisettimanali
parola,
volte
a
la
ma
nuovo,
;
sua
davvero
soventi
ne' suoi
(ne dette poi prova luminosa
drammi
che nel contenuto,
filosofici)
Finché
vuoto.
parlò senza
scrivere,fu
creduto
ciecamente.
tacitiana
mirabili
fu recato
dogma
in
un
famoso
Ma
da
colpo
un
a
pubblicato
in
rivista
una
bimestrale, che, viceversa, si chiamava
Napoletano
tutte
», stese
che
storici,
che
contenevano
col
titolo
le lezioni
ebbe
passato
la
sua
ascoltavano;
non
essere
di
e
nelle
del
Bovio
del
Scienza
trascinati
da
nale
Giordi
rioni
gli sva-
dispense,
stampate
diritto».
siasmo
l'entucritico,
ripresa: i più,
ascoltando,
«
breve,
di tutti
il momento
e,
:
lista,non
si riscontravano
di «Lezioni
Comunque,
la
dottrinali
deficienze
le
questo
Salandra, il quale,
Antonio
articolo
fiero
anzi
non
che
gere,
leg-
potevano
quelP eloquenza
mi-
GirSEPPE
snrata
suonante
quanto
le manchevolezze
età, egli
CIMBA
disse
(lo ha
cultura;
sua
Generalizzatore
avrebbe
necessariamente
profondo
i
Principalmente
su
Nicola
Nel
di
Non
aniii
venti
scrittore
di
e
dati
dell'anno
Prendemmo
in
porta il
Giordano,
ci
il
nome
quale,
di
soli
testa
amici
S.
erano
Lettere
«
»
passare
uno
dei
a
le
più
canze
va-
ziosi
deli-
Cremano.
grande pittore Luca
in fondo
bene,
sempre
Luca
noi
alcuni
vera
una
mio
»
il
Non
altri studenti
tribù.
Essi
in
nata
sproporzio-
finanziarie
Padre
faceva
».
mettendoci
era
alla
donde
Fapresto
peccato,
risorse
di
ed i fratelli
del
siciliani:
nostre
primo
villino
con
al
il
di
Giorgio
quella villeggiatura, che
«
scritto tanto
sollecitamente:
«
indotti
alle
nelle
:
in
non
se
e
nomignolo
avevano
poco.
un
in
immaginosamente
ed
non
Sicilia,io
il lusso
precedente
stanza
eravamo
debbo
sue
scaturiva
quali
precisi,feci
paesettivesuviani, in
suo
vevano
do-
oratore.
tornati
eravamo
via, che
potato.
particolari
ispirato da lui,ho
essendo
ci
rifare
Spedalieri.
'78, a
passo
sandro
Ales-
A quelle
sfuggirgli.
storico, io
senso
tarda
voluto
geniali generalizzazioni,dalle
un
Nella
avrebbe
natura,
per
tutte
affermato, testé,
forse,non
ma,
salvava
dottrina.
Ohiappelli)che
la
questa
:
della
409
LI
(vedere
i terribili rab-
410
SCIENZIATI
ci fece
buffi,che
doveva
piovere addosso)
utile al corpo
esserci tanto
Studiavamo
e
ci divertivamo
di
Uno
noi
del
scampanellìo
il venerando
avendo
di
fu
un
di
terremoto, uè
lampo)
che
Luigi
provviso
All'im-
conoscevamo,
le
zioni
le-
sue
si accòrse
Quando
(e
trattava, veramente,
né
vicino
sibilissimi
sen-
segnalazione,sopravvenne
si
non
di
sismografo
all' Università
di fìsica terrestre.
i
verso
vegliardo,che
frequentato
Un
viano.
vesu-
movimento.
in
Palmieri, ponendoli
all'anima.
mondo.
un
mani
le
stese
meccanismi
ed
pur
all'Osservatorio
sino
giorno giungemmo
che
e
le
lontano,
rughe
glis' incresparono tempestosamente
sull'ampia
fronte
sta.
settecenti-
sulla
e
larga
averci
Dopo
ci rivolse
uno
un
rimprovero,
il
tempio.
Io,
in
quegli
aspro
ozii beati
digerivo la gloriadi
esami
universitarii
diritto
molto
alla
e
Più
traducevo
nostra
comitiva
svelto, una
vera
di
che
i miei
primi
davano
mi
leggevo
ma
Sallustio.
vicende
negli ospedali
in-
che
quello
che
tasse;
altro, seguivo,
le
della
dalle
ficante,
terri-
indimenticabili,
ed
tali voti
con
da
superati
avere
esenzione
che
sguardo
un'espulsione
come
suo
di
rasa
lanciato
terpetrammo
era
faccia
della
—
interesse
passione, da
medico
un
Napoli,
cassetta
con
un
cui
servatore,
os-
uno
assistente
piccolo
ometto
di nervi
di
in
perenne
e
tensione
in San
complesso, quell'intrigomi
in
ma,
fu
non
ne
e
»
feci
esso
violenta
parve
novella, la
una
di
nipote
villeggiavapur
soluzione
Giorgio. La
la
per
preso
francese, che
dentista
un
stato
era
—
411
CIMBALI
GIUSEPPE
gediabile
tra-
«
mia
;
prima
novella.
di
Contavo
che
pubblicarla
gli studenti
del buon
col titolo
pubblicare
il mio
indispensabile
di far
Sicuro
dato
di
quella
che
che
Il
molti
e,
la novella
foglio
naturalmente,
sacrificati.
Potei
chiesto
Piccola
della
scusa
ed
promessa
politiche
».
del
accennò
Il rimedio
fu
stata
dre
Pa-
primo
la
blicata.
pub-
collaboratori
l'
generositàdel-
transazione.
giornale,mi
Egli,
avrebbe
dicando
pubblicazione,in-
qualunque.
ad
mio
intriganti erano
mancata
motivo
un
»
pose
acquistavo
sarebbe
dalla
questa
posta
io
meno
ottenere
Antona-Traversi
«
i
mi
il mio
piccolo, i
era
già
stata
vedere
non
vervi
scrimai.
sarebbe
più
più
a
gli avevo
Quanto
di
ansioso
intellettuale,tanto
certezza
nella
Padre
».
dizione
con-
fuori
veniva
imbarazzo.
grave
si mostrava
parto
diritto
avere
per
mio
a
Favilla
La
pubblicazione,e questo
prima
più
nel
: «
minciato
co-
avevano
abbonamento,
non
piacere
l'annunzio
mia
la
novella
la
ma
la direzione
Antona-Traversi,
Pagai, regolarmente,
;
giornaletto,
un
universitari,sotto
Camillo
a
in
«
Mantenne
alcune
peggiore
la
allusioni
del
male.
412
SCIENZIATI
Ce
d' avanzo,
n'era
dilaceratrice
una
?così giovane
mala
del
alla
De
Per
quattro
«he
sento
Le
consecutivi,
per
funicelle
»,
di
debutto
se,
»
fui
studii
in Catania
che
pareggiato
ma
delle
non
in
dal
Confesso
commissario
del
lasciai
mio
i membri
era
vivo
un
uno
ventevole
spa-
paese.
cadere
della
di
questo
luglioin
nel
Provveditore
gli
luogo
l'incarico
con
una
lia,
Sici-
agli
Letterio
messinese
Caddi
!
»
dato
avevo
per
aver
minuscole
grazia
E.
(ilpoeta
dovevano
ma
me;
fanciulle
cui
a
anzi, ad adempierlo
Tra
per
nostre
«
proprio,
letterario
Lizio-Bruno)
gelosa,
cura
che
divenute
nominato
Marte.
troneggiai
perduto,
diffusione,io, tornato
«erta
io
vella,
no-
Le
spropositi tipografici.
pel proto
tipografie,erano
Ignoro
averlo
ricordando
pur
cumulo
«
con
l'
dalla
di
Campo
al
corse
conda
se-
bozzetto
un
potuto più rintracciare.
ancora,
rammarico,
Nella
diretto
po' sfatata,ma
numeri
l'ho
non
ero
!
più
cimelio, così importante
poi
dunque
erba
non
nell'appendice. Conservai,
«
Io
potei pubblicare, non
un
Amicis:
questo
facesse
mi
rivincita.
la
giornale,
Antona-Traversi,
era
in
Aretino,
primavera,
serie
che
di capo.
lavata
! Ah
in
Padre
mio
già così politicanteed, anzi, così
e
lingua
Ebbi,
perchè
esami
cenza,
li-
ginnasio
nel
dalle
; mi
di
nuvole,
chiai,
apparec-
dignità.
commissione,
nelle lun-
414
SCIENZIATI
i
che
glio
particolari,avevo
generali. Inoltre, più
mi
«
Dialoghi
Seneca
Cicerone,
Gaio
di Platone
»
Papiniano
e
La
ed
del
mio
parte
una
Ortis
su
mi
», con
aspirante
ed
e
di
a
Del
più
volte:
studiavo
di
ne'
Landolfi
quello
nei volumi
che
ammirato
ed
che
colui
della
di
e
di
ho
scritto
titolo
:
dato
gui-
carriera
sono
che, col
rato
lette-
aveva
mi
lui
era
non
letterato
che
minciarono
co-
stampa.
giureconsulto
primi passi
da
Scrivevo,
disilluso,che
nella
Da
Jacopo
«
che
forma,
una
Luigi Landolfi,
Enrico
fervescenza
sfogo all'ef-
elementare.
conosciuto
avevo
bell'esemplare
in
menti
atteggia-
lo
maniera,
maestra
quella che, poi, ebbero
un
sta
po-
napoletano rappresentato
coll'avere
Napoli
a
giovinezza.
mio
modo
a
anche
fatta
dare
per
nermi
te-
a
generalizzare.
certi
le Confessioni d'un
dall'altra,
In
a
prima
Teresa
una
manichino
un
una
rifacevo
dura.
proce-
tendenza
esprimere
mia
Giordano
e
sembrava
pensiero
della
più
»;
Ulpiano
consacrarmi
di
mancato
seguire
per
Vico
mia
dalla casistica
avevo
che
i
deva
giuridica,corrispon-
alla
letteratura,che
alla
B.
più
peggio, quelli di
e,
perfettamente
Né
G.
anche
filosofia,
discosto
Diritto,
Digesto
«
Aurelio
più
i Codici
che
Bruno
;
il
che
Marco
e
di
che
filosofia. Conoscevo
di
occupato
ero
i lineamenti
approfondito
rense.
fo-
occupato
Uomini
parirà
ricome
cose,
i miei
conterranno
ricordi
i miei
Quello
il programma
da
al
solito
Roma
la
sede.
vera
in
Napoli;
seducente
di
e
avuti
provincia. Quanto
seguire
la
come
non
era,
le
che
delle
Eoma,
di
parlava
Ci
Roma,
fu 'na
Principi
Pri
Roma,
a
festa
e
di
cavaleri
lejirilu
libru
ci fu
'n gran
ognunu
di
Maria.
;
jia,
di
comune,
canzone
; che
sulinnità
che,
an-
]!^ella nostra
con
lare,
popo-
grandezze
e' infiammava
Eoma.
A
città
che
orecchie,
delle
Eoma
città
tende,
avemmo
alle
Eoma,
glorie di
nere
di rima-
ci pareva
nostre
quasi fatidica,una
un' insistenza
di
risuonare
fatto
aveva
e
stata, per
quanto
destino.
fanciullezza,la nutrice, che
ci
volo
disposizione
ormai,
Eoma,
a
primi
Scienza
a
pensato
del
voce
dai
sarebbe
—
piantarvi
a
concepito
nella
ll^apoli,
per
ma
questo
borsa.
Avevamo
rinomata,
andando
stato
animato
sua
Capitale
la
—
la
e
Sicilia,
Era
completa
nostra
a
la
ci comprese
Padre
entusiasmo
suo
noi,
Mio
Stabilimmo
verso
era
duce,
i fratelli,
e
Eoma.
a
:
che
il nostro
Foro.
nel
mise
il
avanti
strepitosisuccessi
quanto
€
indietro
nuovo,
Enrico,
me
per
risoluzioni.
di tornare
andati
saremmo
fn,
anno
magnanime
che, invece,
critici ed
studii
pochi
non
biografici.
stesso
delle
l'anno
415
CIMBALI
GIUSEPPE
trisoru;
di
416
SCIENZIATI
condussi, poi,
Roma
A
mia
la
nativa,
Io recavo,
Eoma
nello
vecchietto,
forensi
dalla
rifacevo
questo
La
via
mia
Suisse
»,
l'Italia
e
Marc
»)
e
io
ero
«
tenuto
a
la
confermata.
personalità.Sono
(spero) filosofo
il
due
più piaccia,i
l)iùforte, non
romanzo:
che
—
Eevue
«
aveva
stato,
co'
a
per
che-
son
ha
di
fatto
tutto,
ho
Semplicemente,
me,
personalità
le due
della
aspetti
sono
e
sarò
è rivolto
Capitolina.
il
a
stessa
sempre
co' letterati.
letterato
filosofi,
cui
doublé
nessuno
ho
è, certo, quello
Tenere
fera
qui
«
sentenza
sua
distinguere,in
Il mondo
nella
philosophe
un
prodotto appello. Io, invece,
fosse
duplice Aia
anzi
cortesia
(aggiunse:
»
contro
perchè
dopo,
sentenziò,giudicando
gl'Italiani,
per
artiste
anzi
in libro.
Mounier,
quella
con
liana
ita-
anno
trasformato
luce
—
quel libro,che
d'un
Un
spirituale
tracciata.
ligure
Koma
alla
manoscritto.
in
venne
quel
pontifìcia!)correggevo,
Eoma
quel
di
tratti
schiettamente
passate
tore
procura-
caratteristiche
più
delle
una
delle
accreditato,del
studio, tanto
(oh, gli incancellabili
Bussolini
se
il
nacque
ieraticadi
facevo
Mentre
legale
o,
terra
valigia,il manoscritto
nella
Confessioni.
min
in
e
stessa
Eomolo.
nostro
era
Maria,
dalla
Diritto
cui
del
è rivolto
Derivati
dalla
GIUSEPPE
stessa
filosofia
di
sociale
ignota a'
domandato,
mio
il
spesso,
fare la mia
rigoroso. Non
vivisezione.
che, così,mi
grandi maestri,
artisti. Per
che
stati
l'autore
a
questo solo
dei
orme
ed
pensatori
i
fondata
in-
non
sempre
coloro
essere
tenuto
sono
è parsa
l'opinione di
di
seguire le
sono
mi
questo,
sia Bacone
di
di
mancanza
Comunque,
studio
so;
segreto di
il merito
dubbio,
senza
scrupolosamente
a
stile,
generalmente
sdoppiamento, che, in
meglio, ha,
che
altri
filosofi.
si è
questo
nuto,
conte-
un
letterati;gli
di
trasparenza
una
forse questo
sempre
ne'
frequente
non
Mi
hanno
quelli di
e
giuridicahanno
e
speciale: gli uni
hanno
libri d'arte
i miei
sorgente,
417
CIMBALI
quali
de' drammi
credono
attribuiti
Shakespeare.
Confesso, poi, che l'arte
perchè eminentemente
alla
portata
intendo
però essere
escluso
E
dall'uno
non
il
tacerò
o
mie
mani,
un'allegravendetta
professo. Il relativismo
che
è
che
il relativismo
dell'assolutismo
compensa
Roux
della
—
Voi.
IH.
tirei
sen-
essere
gruppo:
spesso,
scienza
pisce,
ra-
ed
pochi. Mi
dovessi
se
dall'altro
che, nelle
mi
pochi. Io
per
co'
e
diminuito
e
pensiero è, per
fatto
e
co' molti
egualmente
seduce
democratica
di tutti ; mentre
sua, aristocratico
natura
mi
l'arte rappresenta,
la
contro
dell'arte,
vita
quale
della
scienza
è,
mi
etica
27
418
e
SCIENZIATI
giuridica,che
concepisce
essere
L'
l'avvia
e
esserlo.
del
e
di
creduto
è,
fatti
;
i
storico
senso
che
del
quali,
ridere
di
dover
del
paladini
pre,
sem-
abbassando
della
il livello
e
l'arte
di
Ufficio
della
vita
ad
finalità.
fronte
alla
volle
non
scrivere
un
trionfale
la
si
scienza
scienza
di
è
questo
battaglia
del
descrittore.
fece, da
per
un
essere
di
l'ufficio
è, invece, guidare
la
eroe,
la
resto, che
tragedia dreyfusarda,
romanzo,
ed
permettere
Sappiano,
essere
della
Facciano
amano
può
si
e
della
anche
vita.
descrivere:
suo.
alte
soluto,
l'as-
ossia
tempo,
po' d'arte,questi signori, se
constatare
tivisti,
posi-
debellare
ed
ignavia
l'Etica
del-
mostrarsi
eccelsi
relativo
un
relativisti ! Solo
per
quindi
e
viltà,debellando, ad
Zola
riamente,
necessa-
resto, convenzionale,
rilasciatezza, della
di
liberta ;
deve,
fatto
vere.
do-
al
me,
e
hanno
Diritto
hanno
sono
per
vrebbe
do-
quale
incoscienti,quei guastamestieri
come
forniti
è,
è vincolo
Mi
vita
l'incatena
e
arte, insomma,
la scienza
mentre
la
Emilio
Invece
di
un'epica e
giustizia e
la
per
libertà !
Un
io
caso,
entrassi
Purché
forse
non
nell'ingranaggio
si sia corazzati
dell'invidia
insipiente,volle
contro
della
le
che
burocrazia.
espressioni
più feroce, io consiglioquesta
via
GIUSEPPE
a
che
coloro
Quanto
grato alla
ad
casi
nella
ha
il mio
vero
un
slancio
dalla
filosofi
vita, mi
ha
ai
puri
la
a'
pratica
e
la
o
col
solo
fatto
Ho
potuto,
che
del
è
più
stato
realista
si tratta
di
momenti
della
limite
del
due
e
stessa
ma
Fermarsi
su
più
leghi
col-
lontani
ai
pratici e
contemplativi
Colla
sola
idea
mente,
imperfetta-
che
mare
generale, for-
linea
del
e
lismo
rea-
ecclettico,nessuno
idealista
me.
realtà
Non
di due
si tratta
La
cosa.
di
è base
e
l'idealità è movimento
movimento:
ascendente,
a'
diverse:
cose
ottimi
dell'idealismo
Senz'essere
neralizza
ge-
metà.
pari,in
l'esasperazione
insieme.
a
per
sia consentito
la teoria
si vede
si vive
non
correva,
Oc-
la
quindi
e
agli attivi.
non
refrigerio
miei
teorici, l'azione
contemplazione
mato
infiam-
verso
(mi
permesso
l'affermarlo)
d'insegnare
giorno,
per
contrappeso
Questo equilibrio,ignoto
sono
stringendomi
co-
governativi.
simile
un
me,
mente,
cervello
affari
degli
saperla
a
salutare
e
l'irrefrenabile
che
reputarmi
la
temprata
nel
modesta
(cosa degna,
mi
trattazione
bilanciare
debbo
occuparmi, giorno
trovato
per
vita
una
me,
pratici. Spesso,
ha
di
a
burocrazia
intendere) perchè
di
base
sulla
sicura.
ma
gli studii
di continuare
amano
d'Italia
cuor
419
OIMBALI
quella
è da
base
ostriche
ed
entro
; volare
da
miti.
que' li-
Icaro.
420
SCIENZIATI
Il
consiste
segreto
la
delle
legge
Per
vivente
fatto
scendere
ragione,
che
pivi insigne giurista
Gabba
la
dal
assai
filosofia in
genere,
grato)
io ho
la filosofia del
in terra
cielo
detto
ha
—
sono
(e gliene
me
Socrate
come
il
Francesco
di
cortesemente
che,
forse,
Carlo
—
della
locemente,
ve-
umane.
cose
questo,
anche
camminare,
rotaie
sulle
ma
è
nel
diritto.
Il
Sarò
un
che
quello
né
stato:
sono
fu
quale
la mia
alba.
ribelle,né
un
soddisfatto.
ho
.soddisfatto,
Non
il
sempre
mi
meriggio sarà
mio
nella
questo,
Città
principio
al
omaggio
dalla
fatte
della
«
necessità
vita
terrena,
delle
cercato
degli altri; né
e
le
trovato, mai, acquiescente
promesse
anche
mio
miglioramento
hanno
Per
ed ho
concepito
cate
man-
civile.
all'idea
faccio
solo
non
riforme,
parlo
ma
delle
permanente
luzioni
rivo-
».
Non
solo
ribelle,ho
può
che
quello
volere
campo
sterminato.
e
fermamente,
nostre
le
idee
leggi
ed
da
me
e
pretendersi
che, nondimeno,
libero
anziché
preteso
Quanto
con
delle
i nostri
al
dal
nostro
occupa
un
ho
duto
cre-
resto,
Cartesio, che,
Renato
cose,
dagli altri
occorra
desiderii.
mutare
le
XXXIV.
GIACOMO
BONI.
ed
Archeologo
Nacque,
il 25
Fin
zia,
Vene-
aprile
da
ebbe
in
chitetto.
ar-
1859.
giovinetto,
inclinazione
per
gli studii
logici.
archeo-
lui
hanno
Di
si
importanti
cazioni
pubbli-
di
arte
di
e
archeologia.
Dirige
mente
egregiascavi
gli
Palatino
Romano,
«
dove
Fons
scoprì
Juturnae
delP
«
il
Sacra
e
latino
ed
tempio
i sacrarli
ed
«
altri
imperiale.
primitivo
della
monumenti
Sepulcrum
«
S.
Lacus
Domitiani
equus
il
con
»,
Emilia^
il
Maria
P
Giove
Regia,
il
il
i
»,
la
il
silica
Ba-
basamento
rostri
Statore,
sepolcreto
dell'età
Foro
Romuli
»,
ed
ara
di
del
Antiqua,
Curtius
»,
e
del
di
la
sare,
CeVia
prisco-
repubblicana
424
SCIENZIATI
È
di
dottore
Arcliitects
del
», di molte
straniere
del
e
Belle
e
filologia classica
membro
Oxford,
Fu
in
di
di
un
giùng:evo
durante
le vacanze,
carbone
in
ch'io
forse
Britisli
scientifiche
le
per
di antichità
ai
chità
Anti-
romane
di
la
con
da
paletta
del
in Venezia
mia.
porvi
gatto
quando,
di casa,
vita
desiderassi
il
anni
dell'orto
scavo
veduto
dieci
scavai
letto di cani
o
accademie
corso
angolo
un
primo
avevo
of
Londra.
Non
Non
altre
Institute
Arti.
dall'Università
il
E.
Consiglio Superiore
incaricato
:
«
del P Università
scavare
tartufi.
ché;
alcun-
trarne
o
la
con
Era
uno
petta,
zamscavo
disinteressato.
M'affaticai
sino
ed
so
non
acquitrinosa,ma
Il
troppo
per
un
ma
nero,
ancora
color
non
dall'uno
so
ancora.
risentii
ne
già
della
essere
all'altro
fonda
gridai forte
insin
Trovai
opalescente
conservai
nel
buca
aiuto.
vetro
un
sempre
passaggio
mio
e
condiscepolo, in
cambiamento
Oggi
in
dalla
mia
statura
paleggiata
ad
che;
la
d'uscir
s'accorse
non
veduta
m'impressionò,
tentai
e
mai
non
mutamento
paura
terra
nel terriccio
raggiungere un'argillabiancastra,viscida
a
che
quanto,
cambio
nella
lo
e
di
non
l'impressione
detti
ceso
del
terra.
indifferente
strato.
Penso
al
che
GIACOMO
alla
reverenza
i
padri
lontani
nelle
nativo
perdono
latini
i
di
di
od
altre
della
«
un
nostra
involontaria
»,
l'oro
deponevan
quasi
a
chieder
ferita.
Giacomo
più
e
allorché,
razza,
edificio,
primitiae
ispirare
italo-greci
progenitori
capostipiti
costruzioni
dovè
procreatrice
terra
ed
425
BONI
Boni.
XXXV.
ELIO
MODIGLIANI.
Esploratore,
grafo,
etno-
naturalista
e
letterato.
in
Nacque,
il
1860.
giugno
13
Studiò
sione
pas-
con
scienze
le
turali
na-
fin
diede,
si
e
da
ze,
Firen-
alle
giovinetto,
cerche
ri-
che.
antropologi-
Nel
la
Nel
di
di
caverna
Bergeggi,
1883,
si
1886,
fu
in
laureò
in
esplorò
1880,
Liguria.
legge,
nella
Università
Pisa.
Nel
ricca
mèsse
di
nell'isola
collezioni,
di
Nias,
dove
raccolse
di
specialmente
cranii
umani.
Nel
di
Sumatra,
Toba,
di
1891,
che
versarsi
nelP
isola
dove
forma
nel
di
scoprì
una
fiume
Engano
P uscita
grandissima
Assahan.
e
tra
i
del
Batacchi
gran
prima
cascata
Traversò
lago
le
terre
428
SCIENZIATI
dei
Batacchi
indipendenti,
il governo
ucciso
stato
era
distretti
dai
olandese
vicini)ad
poi
di
al
altra
per
Sumatra
Xel
malese
terra
poco
prima
nei
all'Olanda
che
occidentale
due
così
Pesplorazione
per
P isola
:
chè
per-
lo
traversate
inesplorata.
terra
1893, partì
viaggio
costa
via, compiendo
in
dogli
(aven-
il
ribelle
della
solo
quella orientale,ritornandone
su
mare
inglese
capo
possessi olandesi
condusse
proibito
un
un
affidandosi
di
Sipòra
di
quarta
una
nelP
Arcipelago
Mentawèi.
Le
ricchissime
da
etnografiche
utensili,cranii
e
donne
collezioni
lui
e
viventi)
ed
raccolte
sono
nel
ora
di
etnologia
(idoli,vesti, armi,
di gesso
maschere
Firenze
annoveranti
varie
da
Numerosi
sono
i
Cito
Lettera
Sumatra
da
Ragia
e
V isola
di
note
geografiche
Nias
nella
cliers des
Il
Nias
(1891)
—
delle Donne
Tra
:
Issel
—
Tra
il
i Batacchi
ad
pubblicati.
grotta di BerNias
(1886)
(1887)
—
La
dei
Batacchi
Bandar
e
(1893)
Bou-
(1890)
nell'isola
indipendenti (1892)
Engano
donna
Les
«
viaggio a Nias
Toha
Nias;
di
—
(1889)
—
Il Gota
—
Uii
lago
cie
spe-
di Genova.
(1887)
nella società
migliaia
L'isola
—
logiche
zoo-
nuove
lui
nella
carta
una
il paese
Viaggio
da
(1887)
(1889)
e
(1891)
—
con
»
Toha
Prof.
di
Museo
nell'isola
Nias
famigliae
lago
Sumatra
al
collezioni
ottocento
Ricerche
—
uomini
su
logia
d'antropo-
centinaia
scritti
Escursione
—
Museo
scoperti) nel
gli
principali:
geggi (1886)
—
lui
fatte
; le
d'esemplari (tra i quali piìidi
di animali
ed
antropologiche
—
—
di
Pillo
L'isola
Contributo
430
SCIENZIATI
Un
di
lacrime
che
quei giovani
anni
molto.
Ebbi
povera
bestiola
ho
soltanto
in
Storia
della
una
studiare
naturale.
affetto.
la
tutta
di tutto
di monete
una
delle
e
uniformi
Di
molto,
Un
a
a
insieme
lezione
fu
di bottoni
di mezzi.
voglia ; ma
leggevo
italiano
in francese
ed
viaggi
l'opera
e
stata
e
di
maestri
di
storia
;
ripetitori,
scii
privati riu-
gli esami.
superare
quasi
di
e
scuola
alcuni
con
libri
casa
giornaletto
francobolli,
mancanza
tutto, in
vigilanza di
zioni....
colle-
eserciti. Sarebbe
poca
la
sempre
il far
una
specialmente
accompagnatori
sieme
classe ! In-
e
cominciai
e
veniva
in
ne
di
la
discendenza
sua
di
sempre,
mi
dire
una
avevo
che
il ricordo
mi
appena
ebbi
studiare
il
erano
qualsiasipotevo
finì per
interessante,ma
la
soltanto
ne
dei varii
assistere
quello
m' interessava
;
e
bestie
famiglia, ordine
le bestie
con
cane
famiglia
quale
della
terminologia
specie, genere,
Le
di tutto
in
la
in
:
malattia,vegliandola
grave
animaluccio
un
di
m'interessava
con
mio
quel
per
rellina,
so-
lasciava
non
modo
a
gioia
Bimane
prontezza
nominato
di
la
piligrande
facevano
quale
sofferto
più grande piacere ; e
mio
per
la
volte
alla
regalato
impadronissi
ne
molte
versare
stato
era
coetanea,
me
col
fece
gelosia ;
mia
mai
mi
cagnolino
non
troppo
rispettoso che,
amici, scrivevo
la
causa
per
la
nelle
quale
ore
per-
detti
altri due
dovuto
studiar
che
laureassi
mi
fare
di
di
me
agii
Dei
stando
di
la licenza
in
casa
gli
e
Milano,
in
le
presidente
mesi
il
più
sare
pas-
per
due
serie
Una
altri
ci
Pavia....
a
delle Colonne,
cui ci riunivamo
fiorentini
anni
i
che
riesci tanto
bene
milanese
voleva
capitato
da
diceva
il
era
e
poletani,
na-
frequentatori
delle burle
Compagnia
:
passai uno
ne
parecchi studenti
scene
là venivano
che
un
tarla
adat-
Napoli,
in
sta,
protagoni-
giovinotto bellissimo, assolutamente
d'idee
chiare
nulla;
su
sera, minacciandolo
scambiò
per
lo
sfida,lo
un
con
qualcuno
mandammo
chiedere,
che
per
da
a
voce
lo
una
aggredimmo,
scarpa
e, fattici
revolver
persuademmo
sfidare
a
volevano
al Caffè
ove
Babila, il tavolo,in
della
un
di
deciso
divertirmi
di Università
come
viaggio d'istruzione,
una
Avrei
fu
un
gli ultimi
Genova
combinate.
privo
o
preferiidi
anni
P inesauribile
per
liceale.
i Genitori
legge;
rallegrò per
artista
ci ribe-
naturali, ma
studiare
a
mangiare
per
direttore
esami.
San
a
a
Io
uno
di
deputato, l'altro
ambasciatore
quattro
Pisa,
in
un
possibile e
del
scienze
Cassazione.
a
bontà
la
ma
sospesi; degli
è
oggi
potei strappare
e
fummo
tre
scapatelliuno
è console;
nedì
In
anno.
un
431
MODIGLIANI
ELIO
era
a
poi
scere,
ricono-
lui necessario
riabilitarsi ;
tutti
ch'egli
i mereiai
corsa
la
di Milano
bassa, che gii vendes-
432
SCIENZIATI
il
sero
metro-duello,
dicevamo
da
servire
parte è
una
i
porre
di
di
lo
per
dalla
e
la
con
che
egli
fanciulla
e
per
quando
vista
a
gli dovevo
a
mio
e
Padre,
saluti di
suo
con
che
insieme
figlioche
Mio
turchini
la mia
delle
egli
un
buon
col conto
viene
Padre
serio,
ne
andò
in
permanenza
mentre
fuori
di
vamo
era-
degli
uno
del
presto mi
dei mesi
suo
IN^apoli.
Colonne,
era
del
collera....
sua
proprio
e,
se
la
ma
sul
egli allora
a
che
an-
sartina
una
sposare
andati
ordinato
disse il cameriere.
passeggiare
della
cercarmi
cato
ricer-
era
simpatia;
farsi
cosa, ed
il conto
padrone
che
combinato
sua
piuttosto accigliato.Presto
dal
commessi
dabbenaggine
di
al Caffè
avvertì
di
indirizzo
un
gli occhiali
burla
mio, saputa
pranzo
mi
facemmo
la
saremmo
Milano, venne
amici
lo
minacciandoci
Il Babbo
a
credere
della
ogni
Milano,
a
per
adoratore, sperava
da
l'altra
dal-
distanza
ognuno
Avevamo
rasa.
onorava
gliraccontò
che
e
si possono
spirito,i
travestito,con
che,
gli
Avvenuto
passeggiare di piìi.
matrimonio
un
di
demmo
barba
che
maggior
a
questura
la città
pistola
a
modo
gli dettero
scontro, gli
per
in
Pieni
farlo
che
centimetri,mentre
combattenti
magazzino
diverso
100
120
quella stabilita.
speciale
i duelli
per
misura
ne
misura
caffè
feci fare
pensione
che
caffè lo mandai
«
coi
subito
»
rispettosi
come
apprezzò
gli
il caffè
ELIO
e
la burletta
con
sé
per
otto
giorni a
ritornando
io
la
trovai
anche
Mi
Pavia.
a
la
ma
;
la
tutte
le
fissata ad
al
Padre
nuovo
partiva
sempre
il saluto
buscai
de
que
téte!
Mio
dopo
! Monsieur
Ah
»
me
finché
l'esame
di
bene, prendendo
lo
Non
ho
Ma, qui,
In
la
un
mezzo
riconciliò
mai
per
e
che
un
col
per
mi
e
cordo
ri-
bergo
dell'alfin
:
plus de
alle mie
un
per
chance
tempo
pezzo,
passai proprio
in
Diritto
nale,
Pe-
dottore.
nuovo
pratiche
qualche
il passato,
passo
30
fare le
voluto
poi un
anno
bel
ventare
di-
per
ancora
giorno....
indietro.
scapataggini di studente,
della lettura
Roux
III.
Voi.
andai
ne
conosceva
illeso
avez
laurea
passione
—
mi
il broncio
anche
avvocato
seguitaicome
me
—
tenne
ne
non
e, mentre
della cameriera
vous
l'ora
al-
Pavia,
scoprì questi viaggi molto
Padre
e
classe ;
a
duello
un
alloggiavo e che
bambino, quando tornai
gio
viag-
versità.
porta dell' Uni-
Milano
ove
«
il
puntuale
Firenze,io
per
mi
—
conveniente
trovava
sulla
me,
albergo ;
suo
facevamo
per
veglione, ove
da
con
ci salutammo
sera
di
viaggiammo
venuto
ed io in terza
aspettarlo
L'ultima
mio
mi
seguente
al
sere
insieme,egli in prima
al mattino
sarebbe
un'idea
era
condusse
giornata
Milano
quella
e
me
per
che
passar
a
mi
stessa
sera
disse
sera
che
433
MODIGLIANI
dei
viaggi,delle
ricer28
434
SCIENZIATI
frutto
primo
il
di
scientifiche
che
in
andato
a
che
allora
non
vi
e
frugare
era
dell'epoca
oggetti
poi
e
cotta,
dell'Università
in
apposta,
e
fui accusato
non
me
lo vollero
più
avuto.
fui
1884
qualche
e
dedicarmi
m'
per
di Arturo
in
allo
Divenni
e
di
per
un
Odoardo
di
e
del
chese
mar-
perseverai
il permesso
studio
di tutto
dir
loro
un
dove
spaventarli troppo
discreto
modo
;
sciuti
scono-
intraprendere
per
non
dere
cre-
scoprir
paesi
se
Genitori
anno
necessario
di
Issel
di Genova
gio
orolo-
l'ho mai
non
desiderio
dal
farlo
in pegno
messo
collezioni
un
a
vollero
ricomprare....e
recarmi
di Firenze
il mio
mi
non
averlo
dai
animali,
Neanche
senza
esplorazione....
di
da
conchiglie, che
perdetti
ripreso
impratichii sul
d'animali
di
Ottenni
era
intendevo
presto.
e
famiglia
Doria
idea.
di
viaggio
in selce
agi'incoraggiamenti
quelP
Bergeggi,
di
devo
in
che
ossa
di
Giacomo
ciò
umani,
scavi
Firenze,
bagni,
importante sepolcreto
un
Genova.
far
i
esplorata
stata
cosa,
di
Beccari
di
caverna
Antropologia
di
in
d'oro, ma
I^el
di
quegli
vandomi
1880, tro-
done
pietra neolitica,cavan-
della
ai Musei
del
famiglia per
ancora
scheletri
in terra
donai
la
scoperto
avevo
fuori
la
con
già dato
aveva
genere
settembre
e, nel
Pegli
ero
altri
ogni
imbalsamatore
di catturare
saperliconservare
ogni
; in
e
sorta
Genova,
all'Istituto
il
del
;
stagnino,
maggior
partivo
Povera
sacrificio
del
ritorno
me
di
devo
tu
che
io
nel
condizione
!
in
devi
mia
27
agosto
ferto
sof-
aver
di
di
prima
! al
e
goduto
190!).
Elio
dissi
pieno
!
Firenze,
Poi
nelle
riuscito,
hai
nella
passavo,
soff'erto
essere
di
Malesia.
successo,
Madre
almeno
IN^ias
quanto
aver
! Povera
assenze
armaiolo,
d'impaccio
me
di
fede
devi
quanto
in
divenni
;
prevedibili
!
mesi
di
e
partire;
mia
lunghi
entusiasmo
da
l' Isola
per
all'uso
medico,
misi
casi
Madre
nei
mie
dei
rai
impa-
necessari
po'
un
trarmi
parte
Marina
topografici
mi
di
E.
calcoli
rilievi
insomma
sperare
che
feci
i
infermiere,
calzolaio;
di
ed
sestante
poter
della
Idrografico
maneggio
435
MODIGLIANI
ELIO
Modigliani.
lunghe
tuo
delle
certo
eroico
gioie
piiì
438
SCIENZIATI
Kel
che
1892, parti
fece
in
parte
della
concorso
Percorso
la
per
Società
dalP
esplorato (1895)
d'oro
Donò
i
nel
della
altro
l'interessantissimo
terza
ed
il 13
Ebbe
Sacchi
la
la
tutto
dei
Il 27
battendosi
preparare
alle
la
pgr
Vannutelli,
Fondò
e
Dana,
nizzò
orga-
esplora
Margherita,
e
sua
l'Omo.
del-
sorgenti
risalì il
che
tradirono
come
segui
mesi;
mi
per
giorni
lui
il 17
dei
ed
i
leone.
un
marzo
1897.
l'autorizzazione
un'escursione
Danakil,
terno
nell'inmi
posi
l'opera
al-
l'occorrente.
che, pel viaggio,
più presto,
forma
ne
Brava
ricevuta
eseguire
per
gì'infuocati
da
Gabbò,
presso
regione
tre
che
colti
rac-
dell'Omo.
della
Contavo
daglia
me-
naturale
Parma,
laghi Ruspoli
Enarea,
di
grande
storia
Gitemi.
Lugh,
aprile 1891,
definitiva
al
1895,
di
cadde,
in
la
Giuba
Bòttego.
dagli Scioani,
compagni,
Morì,
di
Carlo
e
il percorso
Assalito
Il
—
comjjagni Lamberto
stazione
regione
città
di
esplorazione
per
aft'atto
regioni
Geografica.
Museo
ultima
Maurizio
meritò
gli
ottobre
in
libro:
suo
Società
alla
col
parte
sorgenti del fìume,^
vere
preziosi oggetti
viaggio
Partì,
le
che
—
in
Giuba,,
Geografica.
l'altipiano etiopico
rilevasi
al fiume
proprie,
spese
a
inesplorate, riconobbe
come
spedizione
sarebbero
sognati
abbi-
conveniva, quindi,partire
non
di
trovarmi
agosto.
fuori
durante
BÒTTEGO
VITTORIO
11 ,')()tipi-ile
ero
Avevo
pronto.
fuoco
da
e
contanti.
da
scientifici
Mi
:
capi
da
talleri
e
destinati
erano
agii
sole,
sestante, cronometri, bus-
barometri
macchina
e
però,
mancavano,
occorrenti, e
ai
regalare
cofanetti
Due
termometri,
muli
munizioni
bocca, cotonate, conterie,tabacco,
qualche oggetto
strumenti
nomini
42
di mosclietto, snfficienti
armati
in
439
potermeli provvedere
in
sedici
dei
otto
la
speranza
di
Massaua
entro
la
avevo
non
grafica.
foto-
giornata.
Per
ad
Aràfali, dove
facilmente
via
e
su
di
che
d'
che
sambuco
un
mi
e
recarmi
troverò
Io
il resto
lo
piìi
m' incammino
parte degli
ho;
arabo
di
che
manca.
terra, con
quadrupedi
coi
dice
si
mi
quello
per
decido
perder tempo,
non
uomini
imbarco
lo
alla stessa
spedisco
destinazione.
ISTei
giorni passati immaginavo
di
lasciar
di
senso
nulla
lontano
un
dell'
su
di
dalla
che
me;
tema
anzi, per
mi
ignoto
di
hanno
da
un
incidente
esatto, sento
Le
agito
ad
tive
attratforza
con
accresciute
momento
già
essere
chilometri.
erano
mento
mo-
invece, nulla,
Vorrei
sempre
al
che
provato qual-
essere
trascina.
allora
che,
qualche
partenza.
;
centinaio
ed
avrei
rincrescimento;
alla lettera
forza
una
Massaua,
che,
anche
sorgesse
all'altro,
impedire
la
mia
440
SCIENZIATI
Sulla
unisce
cammello
un
rovescia
io
riportiamo
cavallo
cltilometri
si mette
E,
come
sic-
cavalcatura
non
graffiatura,così
di
presagio
come
dopo,
far
a
le
cetto
ac-
buon
di
sonori
che
con
buon
strumenti
è buon
oggetti così
sistema
quello
delicati
da
adibirvi
necessario
Cammin
bestia
consigli e
di
giacché
di
mente
fortunata-
io
far
imparo
che
trasportare
che
è
larghi
di
quadrupedi,
tutti
mi
rimembranze:
di
fidati
af-
sono
ma
portatore.
un
facendo,
perchè
umore,
guasti;ed
la
aspetto
scientifici. Ma
succedono
non
compagna
ac-
maverili
ragli pri-
cuore
quella malaugurata
a
gli
capriole, ed
e
con
quell'esplosionedi
proprio
letto
disgraziato mu-
un
salti
gesta
sue
Figurarsi
non
ci
e
dell'impresa.
Due
fine
nente,
conti-
cavaliere.
mia
una
incidente
al
m'investe,
e
la
quanto
nemmeno
questo
Taulud
corridore
terra,
a
tanto
esito
che
diga,
muli
sono
flato
tutto
ho
bisogno
e
cato,
spredi
non
parole !
Ohi
si
mi
il
corre
dice
che
pericolo
giasmacc Sabat,
qualche
nostra
mese
un
j^assare
cui
abilmente
nelli; chi pretende
l'abissino
sottocapo
300
indigena
diretta
essere
l'Assaorta
per
d' incontrare
addietro, con
compagnia
Assaortini
a
e
de'
da
dal
fu
ucciso
suoi, da
una
De-
una
di
banda
capitano
Pi-
impossibile attraver-
BÒTTEGO
VITTORIO
i
sare
cidii di
Porro
i
Licata,
e
Se
si adducono
prova
gli
ec-
Bianchi,
Miinzinger, Giulietti,
Bigiieri,
i
fra
non
dovessi
costoro
I
quali ultimi, del resto,
Danakil,
me
per
discorsi
sui
quando,
l^assato, lasciai
così viva
fra
ma
una
che
mi
primi
V
Italia,non
SOCIETÀ
Nella
—
GEOGRAnCA
che
più
tenevano
i
che
tori,
Geni-
dell'aprile prossimo
improntati
erano
preoccupazione
Vittorio
direi
tenerezza
la
per
terra
mia
salute.
Bòttbgo.
Vittorio
BÒTTEGO
dero
cad-
i Somali.
giudicare dalle parole,
sentono
materna.
n
in
Danakil;
441
?
dei Danakil
Roiuii, 1892.
—
ITALIANA
ROMA
Roma,
17
aprile
1895.
Egregio signor Direttore,
sarò
Le
suo
articolo
«
Da
grato
mia
nel
del
», che
Campana
Borgotaro
n.° 18
mi
con
un
portante
le
solo
di
41
parecchie autorità.
ora
ad
22
potrò
a
vengo
mia
alcuna
influenti
E
giato
preun
periodico di
fu, senza
indirizzo, datato
firme
rettifica
la candidatura
offerta
€ui
pubblicare, nel
giornale, questa
apparso
La
vorrà
se
di
quel
marzo
stà:
conoscere.
co-
tromissio
in-
legio
col-
p. p.,
elettori, fra
sempre
prò-
44L*
SCIENZIATI
•
clie
vare
il
Piatti
signor
quella candidatura,
perchè
appunto
avanti
il mio
IsTon
lui,
mai
avevo
Mi
on.
sì
cui
e
a
di
dovere
Credo
che
persuaderà
battuto
messo
di
non
j)o-
rapide
versioni
con-
consiglio,
che
ho
mi
a
l'ex
con
uomo
un
per
trovo
dividere
alla
chi
spalline
le
«gettare
leggera,
è
non
cittadino
mia
battaglio
un
«
festare
mani-
opinioni.
questa
il
le
per
perchè
così
usa
attribuita
aver
fare
stima
poche
non
suo
aveva
l'articolista.
la
L'espressione:
al
rinunciato,
politici; epperciò
per
il cronista
accettato
occasione
avuto
accenna
integerrimo,
lui
avessi
primo,
abboccato,
sono
Basetti
con
non
per
volendo,
neppur
»
avrebbe
nome.
programmi
tevo,
io
se
non
mai
sere
es-
meno
soldato.
dichiarazione
franca
della
può
non
venuto
di
e
che
"",
«
Campana
»
di
stonato.
tocco
Eingraziandola
Suo
devot."
Bòttego
Vittorio
(Minuta
dalla
inviatami
Bòttego.
di
—
O.
lettera
signora
R.).
indirizzata
ad
Maria
Acinelli,
un
giornale
madre
di
di
Farina^
Vittorio
XXXVII.
GIUSEPPE
SANARELLI.
ed
Igienista
iu
tacque,
Savino
San
uomo
Monte
il
(Arezzo),
settembre
24
litico.
po-
1865.
Compiuti
studii
gli
classicinelLiceoDante
di
Firenze,
1889,
laurea
la
nella
Università
Siena.
La
fatte
di
recarsi
a
del
di
Baviera
fece
Pubblica
della
Pavia,
e
a
e
poi
Parigi,
importanti
epidemiche
studii
a
lo
ricerche
presso
nella
perfezionarsi
il
grande
a
dal
vinse
e
ratorio
il labosità
Univerdi
Monaco
Pasteur,
specialmente
contagiose.
corso
con-
bandito
Golgi
Camillo
altre
con
primo
al
medicina,
gli
presso
e
e
Istruzione,
continuare
professore
presentò
in
perfezionamento
Ministero
potè
si
precedentemente,
fu
meritevole
pubblicazione
questa
sulla
morvosa
dichiarata
Con
dicina
me-
di
tesi
sua
Infezione
stampa.
in
chirurgia,
e
della
nel
ottenne,
sulle
dove
lattie
ma-
444
SCIENZIATI
Nel
in
a
1891,
ottenne
igiene pubblica
titoli
per
e, due
anni
dopo,
professore straordinario,per
Tersità
di
Nel
la
docenza
eleggibilità
fu
Ammirato
lavori
pregevolissimi
sulla immunità
colèra, sulla febbre tifoidea,
infettive,
ecc.,
I)lica
di
Montevideo
la
direzione
e
ed
impiantato,
di
e
ricerche
alla
la
anni
quegli
In
della
cura
propria vita,
del
giugno
Nel
1898,
dopo,
Nel
alle
dal
fu
febbre
fu
1900,
collegio
fu
Eio
autopsie,
morbo.
chiamato
d'
igiene
e, tre
ordinario.
promosso
eletto
di Bologna,
Università
alla
deputato
dal
al Parlamento
di Bibbiena.
È Sotto
l'Industria
Segretario
ed
di
Stato
per
Quando
San
l'Agricoltura
il Commercio.
Ad
Monte
nel
gello,
fla-
in
gialla
facendo
e
pericolo
in
il terribile
studiava
malati
cause
Brasile, dove,
nel
professore straordinario
come
^nni
relative
della
i
visitando
colpito
venne
geniali
1896, mentre
nell'ospedale
Janeiro,
una
recarsi
lui
serie
termine
febbre gialla,ponendo
col
da
1896.
a
condusse
scoperte
e
nel
inaugurato,
versità
dall'Uni-
d'igiene,
dell'Istituto
le
d'igiene pub-
cattedra
la
sul
contro
offerta
fu
gli
ecc.,
di
medica
quella Università.
a
i suoi
per
facoltà
dalla
chiamato
straordinario
come
malattie
Uni-
nella
concorso,
Palermo.
1894,
"Siena
libera
la
i miei
Genitori
Boux.
Onorato
—
nati
come
Savino, grazioso paesello
me
a
della prò-
440
SCIENZIATI
gioia, finii
collo
strappare,
il sospirato
liceale,
sudato
e
la
con
cenza
li-
passaporto
1' Università.
per
Da
ventisei
le
timorati
la
come
verità
nuda
di
quel periodo
il
So
che
della
potente
che,
maestri
al
e
inteso, del
mentarii
avida
dei
e
del
via
tutta-
farmi
rare
conside-
che, sotto
Associazione
degP
flusso
l'in-
mia
il
vita.
cambiate;
mio,
tempo
fatti
ma
i metodi
apposta
fanciulli,per
gnanti
inseposso
gnamento
d'inse-
per
care
affatile
tormentare
istillare nell'animo
la
gli studii,
verso
la scuola.
L'insegnamento
in
la
che
come
più insuperabile ripugnanza
consisteva
confessare
condo,
infe-
giovani intelligenze ed
ben
belle
ri-
un
più
siano
cose
dei
mente
libri,i
per
si ritiene
«
parevano
la
imrte
conservo
da
della
oggi
le
»
classici
scolastico
bene
assicurare
passare
penoso,
più ingrato
medii
da
sinceramente
studii
così
ricordo
un
ben
—
degli spiriti
latino,e
confesso
io
tirocinio
vera
cruda!
e
Ebbene,
del
e
lasciar
convenzionali
di
di
e
troppo
pur
—
paura
greco
letizia
quindi,
posso,
ipocrisie
del
grande
trascorsi
sono
anni:
tanto
mio
di
quel giorno
liberazione
i
insieme
della
liceo
e
del
faticosissimi
soliti brani
pedantesca
lingua latina
—
parlo,
ginnasio superiore
e
noiosissimi
ove
classici,
dell'analisi
—
com-
la ricerca
filologica e
GIUSEPPE
grammaticale
della
della
del
inutilità
il metodo
era
che
greco,
di
al
e
l'eserciz
al-
vero
dimento
go-
interj)retazioneletteraria.
della
giovani
quello studio,
mento
d'insegna-
destinato
pareva
i
convincere
a
traduzione
peggiore
Ancora
sostituita
completamente
era
utile
447
SANAKELLI
e
tosto
piutassoluta
la
toglierne
a
voglia.
I
di
maestri
fare
altro
costringevano
del
profìtto
e
minor
gii sbagli
di
e
di
tutto
ma
non
il
nemmeno
storico
o
si
non
comprendere,
Salvo, dunque,
sapere
licenza
il greco
od
del
s' imparava
gustavano
dico
degli
gio
sfog-
sima
sottilisanalisi
—
o
come
si
ne
la
lingua
potevano
le
bellezze
letterarie,
e
lo stesso
contenuto
ellenici.
autori
scarsissime
eccezioni, si
ginnasiale
il
Ma
durre
ri-
erudizione
questo sfoggio di pseudo-
pensiero
filosofico
alla
fare
di
disputa
filologicanon
come
sotto
pronuncia
nel
o
d'interpretazione grammaticale.
greca,
«
tìlologicain qualche
con
ci
non
Il colmo
gli errori
inconcludentissima
—
gesta
indi-
e
scrivere
a
accentuazione,
erudizione
è naturale
ria,
memo-
consisteva, perciò, nel
numero
di
ed
dell'Iliade!...
scolastico
al
a
Curtius, quando
recitare
a
i versi
»
sapevano
la voluminosa
pagina,
per
grammatica
dettatura
non
obbligarci ad imparare
che
pagina
di allora
scuola
latino,ma
o
liceale
con
veniva
per-
senza
l'ardentis-
448
SCIENZIATI
Simo
desiderio
morte
ricordo
tempo,
Negli
quinta
disgraziadi
classe
ginnasiale,mi
in
stimato
Firenze:
il
quale,
metodo
con
e
allora
adottati
felicemente
nelle
greca
Dirò
di
Oraziani
mente
da
più:
l'ottimo
una
in
prete,
anno
un
di
i loro
volte
a
termi
met-
volmente
gustare, piaceclassici
greci
Allorché, superati
ginnasiale, io
e
mi
insieme
ritrovai
che
avevano
studii,mi
tinuato
con-
aA^vidi di
preparazione
confronti
insegnante
pochi mesi,
così abbondante
e
».
buon
licenza
temere
non
aveva,
di
di
così buona
una
bliche
pub-
conosciuto
sforzo,i
condiscepoli
regolarmente
possedere
e
Dante
al Liceo
gli antichi
scuole
un
in
scuole.
gli esami
feci ritorno
con
alcuno
senza
preferii
facile,semplice, a
di tradurre
grado
con
Graziani
era
originale e bizzarro,riuscì
in
prova
ginnasiale,in
molto
greco
la
insieme
le
l'« Istituto
di
L'insegnante
quarta
occorsa
sventura,
licenza
allora
privato
l'anno
mio
tivo.
dimostra-
nella
tempo
alla
prepararmi
istituto
un
breve
per
era
soccombente
di
del
dalla
promozione
compagno
abbandonare
e
assai
di
ripetere
vita!
scuole
episodio
lingue
sterili metodi
e
esami
rimanere
le
con
della
nelle
uso
questo
altro
qualche
in
Anzicliè
del greco.
lìnita
dei difettosi
proposito
a
d'insegnamento
alla
farla
il rimanente
tutto
per
E,
di
di
gua
in linclasse.
dell'Istituto
nutrito
provvista
la
mia
di let-
GIUSEPPE
telatura
ellenica,per
farmi
a
fatica
e
conclusione
solo
un
forse
anno
cui
sbarcare
senza
liceale,
In
SANARELLI
V
449
fu
essa
più
felicemente
e
che
stevole
ba-
il triennio
altri incidenti.
senza
insegnamento privato di
conseguito effetti uguali
aveva
miglioridi cinque
anni
d'insegnamento
ufficiale!
Io
della
ho
non
mia
mai
vita
di
suggerito
sempre
intorno
al valore
scuole
nostre
dimenticato
scolaro, perchè
riflessioni assai
ed
esigerebbero
intellettuale
dico
le mutate
e
i maestri
dei
nostri
dei
che
scuole
materia
nostri
hanno
penosa
mente,
d' italiano.
nei cenacoli
inviso
Roux
anche
Era
Voi.
le memorie
un
todi
me-
e
della mia
tuttora, innanzi
brav' uomo,
letterarii di
III.
sopratutto
ciullezza.
fan-
alla
l'immagine dell'insegnante
alla scolaresca
—
e
timore
inconcludenti,
cemente
impressione così tena-
Ho, infatti,vivissima
mia
il vago
anc'oggi glistessi
un'
fra
vita
d'insegnamento,
barocchi
faticosi,
lasciato
della
ché
classiche»,anzi-
ginnasi
licei,
seguano
didattici
riformare,come
eccezioni,ho
rare
della tradizione
contemporanea.
«
quella
o
perchè, salvo
che
pratica delle
condizioni
sociale
senz'altro
questa
voler
non
ha
melanconiche
alla funzione
a
mi
esso
che gliesteti
classiche,
si ostinano
E
questo episodio
assai
Firenze,ma
per
la
sua
stimato
altrettanto
irriducibile
pe29
450
SCIENZIATI
danteria.
Egli
anni
corso
del
Commedia:
soleva
convinto
che
cantica
dei
raffinati,per
giovinetti la più
l'opera
verso
gnanza
l' aveva
di
si
sono
del Poema
torturare,
invincibile
il
mente
disquisizioni
filologiche,etimologiche, grammaticali,
intorno
a
sostantivo,
un
espressione
qualunque
una
Divina
Commedia,
vere
trascurandone
bellezze
estetiche
scolari
gli
per
grandi
classici
autori
che
stata
esposta
terzo
corso
un
un
e
si
le
posta,
grandioso significato
che
pretendere
il
germogli
sviluppi
di
pedagogo
giovinettiche
Divina
ginnasio.Ma
del
aperta
la
commentata
e
purista: era
nomia
il
e
di
gusto
il culto
dei
maestri,
Eammento
era
della
bella
a
quella età
di
ad
aggettivo,
controversa
è lecito
ideologico,non
negli
un
ecc.,
perdendo completamente
anzi
vista,
a
—
di antologie
intere,la
quindicenni, con
ragazzi appena
repu-
coraggio
chiosatore
ore
per
l'animo
nel-
Poeta!
ha
quell'ottimo
di
—
io
istillare
divino
del
Perchè, allorquando
come
Divina
ma
nemico
i tre
potuto immaginare tormenti
diabolicamente
più
della
anno;
per
peggiore
nessun
avrebbe
Dantesco
cantiche
liceale,le
una
durante
commentare,
un
e
Commedia
ci
hi classe
anche
quel
professione e
vecchio
maestro
tanto
patriota
aspiravano
a
fargli buone
al
non
meno
dalla
gioviale: prediligeva
era
flso-
molto
com-
i
GIUSEPPE
posizioni
volgarizzava
e
l'entusiasmo
€on
Noi
di
godimento
e
oggi,
il Divino
io
lo
di
anni
mia
dell' umile
il commento
lier
dotto
Concludendo
consumati
sui
sforzo
all' imiiiego di
e, per
tanti
altrimenti
che
tanta
impresse
spigliata
e
del
cludente
incon-
e
liceo.
dagli otto
ginnasio-liceo,
immensamente
zionato
spropordei
giovinetti
così lungo
tempo
così ben
e
utilizzabile.
poi
nelle
il convincimento
quelle forme
afHiggono
parte
di
deperimento
pur
troppo,
della
nostra
si
svolge
revoli,
igieniche più deplo-
potentemente
di
ticosiss
quel fa-
che
classe,il quale
condizioni
contribuisce
tutte
di
di
per
ginnasiale,non
terza
periodo
tirocinio
solito
calda
intellettuale
un
di
immortale
rapporti, così prezioso
Aggiungo
di
il culto
profonde
banchi
alla
sinceramente
profìtto ricavato
sempre
allo
e
il
timana
set-
giorno
opera
pedagogo
:
è apparso
mi
Turri
tronfio,pedantesco
del
anni
sua
parola
di
della
vero
confesso
traccie
insegnante
rato.
innamo-
un
giorno
un
la
dalla
mente
di
distanza,che
per
le
per
Commedia
professor
come
di
e
il
buon
festa,e
Poeta
sento
nella
dal
Dante,
tanti
a
Divina
attendevamo
dedicato
Commedia
la
l'eloquenza
e
scolari
451
SANAllELLl
in modo
a
sviluppare
psico-fisico,
così
popolazione
diffuso,
stica.
scola-
452
SCIENZIATI
Quelle cognizioui
ai
miei
cerebrale
studii
che
mia
alla
mi
ha
giovato
svariate
le
non
quegli
del
e
dei
anni
quasi
intenso
libri
ed
grigi
liceo, io
dedicato
che
a
»
Ma,
miei
mi
!
per
—
lettura
domicilio
che
mi
oltre
a
e
Per
la
scuola.
altro
libri,ho
grande trasporto
«
piti
com-
giornate
di
nei
avuto
incredibile
parrebbe
—
i
dopo
ho
delle
parte
le
i
per
il pascolo
anni
tutte
concedeva
zioni
descri-
e
molti
maggior
quasi
quello
sopratutto
spiritoe
libere
giovanili
un
dello
la
del
infatti,nella
storici
mente.
rimanevano
anni
oggi
tivo
continua-
e
d'ogni specie, ma
della
alla
vacanze
affatto
annoiati
cercavo,
il sollievo
viaggi,
gradito
ore
negli
contingenze
debbo
dei libri riflettenti avvenimenti
di
agilità
lettura.
Durante
lettura
discreta
tanto
all'esercizio
scuola, ma
ginnasio
poi
nelle
e
vita, io
della
ficienti
sufletterarie,
e
bisogni, quella
successivi
della
storiche
:
il
trasporto
l'arte.
città
La
di
meravigliose
armonie
e
Firenze,
i suoi
ricchi
architettoniche
naturali, sembra
nello
l'attrazione
Io
benefica
e
e
la
le
sue
verso
intensamente
secondai
con
con
le
infinite
apposta
spirito semplice
gallerie
sue
musei,
creata
irresistibile
provai
le
con
dei
sue
lezze
bel-
per
fondere
in-
giovinetti
l'arte.
quella
tutto
influenza
l'entusiasmo
454
SCIENZIATI
semplice amplilìcazioue
una
nel
liceo,ben
i
Essi
l'intero
orizzonte
vogliono
dedicarsi.
studii
gli
per
—
gioverebbe
un'
scopi
di
che
tìlosotìca,
Ma,
branca
mediche
naturali
ricordano
delle
scuole
che
chimica
si
secondarie, se
proprii
hanno
spiega
formano
venne
la
studio
parte
carriera
per
me
Mentre
chimica,
di
di
assistere
ad
E
applicate
alcune
e
di
di
tempo
Università.
del secondo
fra
le lezioni
botanica, mi
generale, spettante
che
momento
questo
lezioni
frontare
af-
fondamentale
o
gii altri compagni
fisica
di
momento
anno
il mio
altre
un'impazienza
con
caratteristica
di
scientifico.
scienze
al secondo
biennio, occupavo
di
delle
prescelta.
con
quelli
superficiali,
sono
fatica, il
senza
agli
subire
ancora
carattere
vero
troduzion
In-
botanica, di
caratteristici
e
attendevo, dunque,
lo
della
che
di
—
deutica
Prope-
una
debbono
e
Io
scopo
coordinata
tìsica
facoltà,se
tale
chirurgia
ed
facoltà,gli studenti
son
studii
Enciclopedia biologica,una
analitici
ovvero
a
e
gii stessi insegnamenti
di
aprano
di
mentre
medicina
scienze
della
passionar
ap-
il
della
alle scienze
di
ad
bisogi^o di stare
acquisintetiche,generali, integratrici
della loro deficiente cultura
cui
riescono
vuti
rice-
matricolini.
piuttosto
nozioni
loro
quelli giù
difficilmente
giovani
sentono
di
del
corso
al secondo
avvenne
di patologia
biennio.
corso
(j)iiel
brillante
un
di
arrivato
alla
Torino,
concorso,
a
Siena
che
lo
piccolama
di
fatto
Bizzozero
università
operosa
Quel giovane professoreapparve,
alla
scolaresca,come
di
nuova,
idee
moderno
ben
liete
presto da
diffondevano
dei
simpatica
operosità
10
fui
del
non
di
alla
di
porticina
riserbatò
11
i
più
del
ai
ospitalitàe
un
po' di
professor Sanqliirico
mia
la
suo
utili i miei
esecuzione
di
e
niale.
ge-
presentai
mi
che
e
giorno,
pareva
ad
stretto
ri-
un
una
lavoro.
mi
accolse
con
potendo iniziarmi,
alla complessa
iniipreparazione,
assoluta
attività del
di render
un
privilegiati,chiedendo
di
sua
tori
frequenta-
e,
anziani
grande benevolenza, mji non
pei' la
assidui
laboratorio
più
della
e
impeccabile
titubanza,
suo
l'eco
scolaresca
quel professore
soltanto
circolo
modesta
fra
che
devoti
e
insegnamenti
qualche
senza
alla
sperimentatore
corso
rizzo
indi-
un
circondato
venne
e
volonterosi
mezzo
subito
di
attrattive.
allievi
suoi
scienza
positivo,
scientifico,
accoglienze
in
scana.
to-
allora,
una
sopratutto
e
di
pieno
e
Ebbe
nuove
assolutamente
medico
di
apportatore
un
fresco,
aveva
del
laboratorio
famoso
dal
migrare
da
inaugurato
appena
professore,
giovane
dopo
stato
er.x
455
SANAK3"]LLI
GIUSEPPE
gabinetto, pensò
talenti
parecchi
intanto
affidandomi
artistici,
cartelloni
policromi
456
SCIENZIATI
che
dovevano
servire
dimostrazioni
alle
soo-
lastiche.
Dalla
a
pittura
alla
poco,
dei
cartelloni
venni
lena
e
iniziato
con
alla
e
talento
della
di
e
amore
Al
di
contatto
il
come
io rimasi
Sanquirico,
sperimentale
innamorato
scienza,
sua
ben
di entusiasmo
Da
periodo
fecondo
della
lavoro,
quelP
abbandonato
Maria
mia
vita.
In
di
due
la
estrema
strumenti,
sera,
cantuccio
vecchio
per
un
vero
esclusivo
Avevo
meditazione
tetro,sporco
di
materiale
scientifico
senza
neofita, nel
dell'ideale
finalmente
dorne,
disa-
camerette
penuria
anni
lietamente
di
e
consecutivi,
stanchezza,
culto
contro
libri,di
di animali
damane
quasi
a
lavorando
col
fervore
assiduo, paziente
scientifico.
trovato
e
Santa
di
ogni giorno
vissi
ziai
ini-
quel poverissimo
tormentosa
e
e
1884, io
e
e
cinque
di
devoto
e
ospedale
Scala,lottando
tregua
senza
ed
un
gli esperimenti, io
per
di
in
Carlo
niero
prigio-
come
del
inverno
operoso
del
della
di
veramente
laboratorio,composto
situate
lavoro
la scienza.
per
allora,da
il
di
»
uomo
professor
presto
l'indagin
al-
e
nn
del
volontario, appassionato
quell'«ambiente
razioni
prepa-
crescente,
sempre
tecnica
cuore,
poco
rando
insensibilmente,lavo-
e,
scientifica.
di
delle
riproduzione grafica
microscopiche
con
passai, a
la
mia
strada!
(li utilizzare
il modo
delle
lavoro
Per
della
giorno
quale
conciliare
paziente
la
frequenza
con
fino
le
per
al
della
io dovetti
giovani,
il lavoro
modestamente,
assorbente
e
regolare
del
di tutti
produrre, sia
a
scienze
e
fare
a
figura agli esami.
buona
Al
terzo
pubblicai
anno
sperimentale:
di
chimica
la
dopo
di
in
grado
della
vittoria
La
la
tempo
doveva
via
mi
di
affrontare
vita
reminiscenze
fare
•è rimasto
e
poco
in
di
mia
di
meno
me
primo
corso
con-
dal
allora
bandito
in
dischiuse
mi
e
anni
pochi
dopo
pari
rio,
universitadei
emozioni
interessanti
corsi
con-
vicende
italiana.
termine
della
a
il
con
e
fiche,
scienti-
memorie
inevitabili
accademica
al
Medica
all' insegnamento
le
tevole
meri-
Istruzione.
arrise
le consuete
Giunto
Ijosso
buone
laboriosa,che
attraverso
della
di
Pubblica
condurmi
e
Facoltà
dalla
perfezionamento
Ministero
zione
contribu-
tesi dichiarata
una
dozzina
fui
voro
la-
primo
modestissima
una
con
stampci
mezza
il mio
Quindici giorni
tossicologica.
laurea,
di
una
i
riuscendo
universitarii,
i corsi
pure
cai^ace.
un'abnegazione
soltanto
di
energie
consecutivi, cioè
laurea, con
laboratorio
le
sentivo
anni
capaci
sono
lietamente
mi
quali
cinque
457
SANARELLI
GIUSEPPE
come
queste
modestissime
fuggita giovinezza, non
accennare
il
a
quello
più profondo
e
ii
che
più
458
SOIF.NZIATI
di
gradito
del
vero
rico,
tutti
del
e
preparazione,
liete
al
mio
i
come
in
come
tutto
espressioni
e
di
Carlo
della
mia
i^rimi
Sanquipaziente
e,
tristi
mio
al
padre
un
ricordo
passi
quelle
presente,
ai
benevolenza.
grande
Roma,
facili
il
nelle
degli
ed
fianco
gile
vi-
affettuoso,
illuminato.
debbo
Io
rese
sempre
pensiero,
e
periodo
successi
fu
sconforti,
giovanili:
maestro,
il
mi
dei
ricordi
buon
durante
che,
ore
i
sincere
devota
26
iiiajigio
suoi
consigli
Vadano,
della
mia
e
dunque,
profonda
riconoscenza.
1909.
Giuseppe
Saxakelli.
alla
a
sua
lui
bile
indele-
le
XXXVIII.
TROMBETTI.
ALFREDO
Glottologo.
in
Nacque,
il
logna,
Bo-
1()
naio
gen-
1866.
A
già
veva
da
sé,
di
vecchie
scorta
tiche,
gramma-
francese
tedesco;
sette
barbiere
piìi diversi,
e
obbligato
di
astronomia
il
meccanismo
matematica,
e
delle
lingue
la
vita
libri
leggeva
mentre
ad
intendere
delle
moderne
riusciva
morte
a
fattorino,,
successivamente
orefice,
garzone
i
diciotto
guadagnarsi
mestieri
e
tra
e,
i
e
anni,
nei
a-
imparato
sulla
il
il
anni
sette
e
indo-europee.
Sussidiato
dal
degli
comj)imento
lettere
a
Datosi
di
quella
alP
studii
Università,
dove
rimase
nel
fu
fino
Bologna
universitarii,
insegnamento,
Cefalìi,
di
Municipio
al
si laureò
in
1891.
nel
professore
due
anni
e
nasio
gin-
studiò
400
SCIENZIATI
il
accuratamente
russo
autografata,
—
Il
fu
Cefalii
Vetere
antico
N'essi
—
in
—
Gli
allora
affidata
semitica
1906, pubblicò
breve
—
?sostenuta, e.
Eletto,
?cademia
fa
si
delle
Classe
della
di
sui
Pronomi
le
lingue
linguaggi.
di
filologia
di
Bologna,
scienze
—
della
effettivo
E.
di
Ac-
iniziò,
nelle
i
suoi
morali^
personali
lui
lata:
intito-
libro.
un
guaggio,
lin-
da
dottrina
'Saggi di glottologiagenerale comparata^
lavoro
Lincei
anticritica
una
di
che
d'origine del
della
la critica
Scienze
al
Bologna.
L'unità
1907, membro
nel
Memorie
di
dopo,
i
cattedra
la
—
dei
di tutti
esposizione
Panno
Come
—
:
fino
documentazione
la
unica
Università
nella
dà
Mon-
a
lavoro
geniale
—
Capua
rimase
genealogici fra
cui
origine
T-III.
poi
e
dell'Accademia
della
Nel
intitolata:
anni,
e
blicò,
pub-
e
Maria
dove
gigantesco
scientifica
fu
due
per
Reale
(diecimila lire):
Santa
a
Cuneo,
a
il
il Premio
mondo
fu
e
terminò
ottenne
del
ittiti
memoria
trasferito
Calabro
e
breve
una
(1893), dove
teleone
1904
le iscrizioni
di Pisiri nelle iscrizioni di Jerabis
nome
Da
e
un
con
tutte
le
pio
am-
lingue
conosciute.
Un
Sulla
altro
pregevolissimo
parentela
Io
perciò
nacqui,
ho
in
quasi
poverissimi,
miseria
della
la
38
lingua
quello
etrusca.
nell'anno
Bologna,
anni.
è
lavoro
suo
I miei
famigiia
grande. Frequentai
era
le
1866;
Genitori
numerosa
prime
e
erano
e
la
classi eie-
4:G2
SCIENZIATI
di
fortuna
la
la
mettere
da
spaventare
la
lingua
due
a
mesi,
del
già
ma
radicali)e
dirò, tra
parentesi,
e
quanti più
memoria
a
molti
per
secondarie
greci,ho
e
i
fui
scritto
e
e
lo
di
Ma
meno
Del
ho
non
libro
un
possibile,
nelle
greco
scuole
e
avere
senza
tedesco,
mi
ho
gnato
inse-
latini
vocabolari
vocabolario
tenute
con-
ho
ed
in tedesco
che
prezzo,
dalle liste
ecc.;
e
mai
conoscere
fosse
vocaboli
resto,
quasi
il loro
per
possedere
vocabolari
furono
ecc.,
quasi
lari
regalati,eccettuati, s'intende, i vocabocomuni.
di lingue meno
Quando, adunque,
in
di
grado
non
mio
sia
latino
alcun
me
pochi
tutti
anni
senza
di
presso
io
bolario
voca-
principali
bastava.
grammatiche,
nelle
i
capo
vole
le fa-
alcun
tutti
apprendere
questi si potevano
dire,
capire
indispensabile
stimavo
i^erchè
sia
mi
che
vocabolari,
comperato
di
possedevo
ciò
vocaboli
clie sentivo
grado
memoria
a
sapevo
sciarmi
la-
senza
difficilissima,
e, in
in
I^on
Lessing.
;
è
tedesca
ero
quello
facili.
libri
su
quella grammatica,
Studiai, dunque,
che
mano
troppo
maestro
pregai
d'
qualche
questa
dello
una
leggere
mi
difficili,
(ne ricordo
insegnarmi
altra
volta
il
la
lettera
scolaro;
volta,
per
mi
rivolsi
nome:
gruppo
confessò
disse
poco
che
tempo,
deschi
te-
al
ancora
Simoncini)
pronuncia
o
il maestro
testi
intendere
e
del
«
eh
»
di lettere.
di saperne
aveva
diato
stu-
il tedesco
e
ALFKEDO
elle
poi
Pavé
fare
per
te
abbandonato;
va
ora
grande
io
dolore,
necessario, ma
ultimo
I
un
era
non
nulla
fosse
da
e
naturale
un
studii. Diedi
stile
Anito
anni
Ebbi
Pietro
subito
ottenni
di
10
di
i
varii
in
ma
compagni
di
un
studii
la fortuna
avere
Io, però,
non
mi
blioteche
bi-
di
ginnasiale,
e
greco.
in
facile
riusciva
ho
non
di varie
del
Gavazza, pel quale
pevo
sa-
componimento
studio
per
non
regolare
di licenza
il mio
liceali diedi
di
e
italiano,latino
l' imbarbarirmi
cosa
pubbliche
corso
stili.Dopo
lo
studii,che
titoli accademici.
Boccaccio, giacché
i varii
golati
re-
che
l'esame
scrissi
sorta;
con
e
fin allora
né sapevo
irresistibile,
compiere
che
di
del
per
dell'esistenza
Bisognava
assimilarmi
».
in
stati
regolare
corso
neppure
del
serve
io studiavo
senza
ritiratissimo,
istile
mi
non
nessuno;
Vivevo
Eicordo
regalarti
grato ricordo
un
erano
le licenze
quale
di
posso
seguito,con
già perchè mi fosse
fossero
nel
più
smarrii
non
perchè
studii
impulso
cosa
lo
è
si
«
che
quello che
«
maestro.
miei
da
disse
tedesco
vocabolario
mio
mio
mi
»
il vocabolario
Quel
463
TROMBETTI
tutto.
l'esame
maestro
serbo
frequentai
j^iùavuto
lingue
Dopo
di
ha
due
licenza.
il professor
grande gratitudine.
sempre,
nei
464
SCIENZIATI
due
agli
a
il
studii
«
studiare
che
scuola; percbè
la
anni,
regolari »,
preside, una
studiavo
il
che
notare
mi
più
che
quel
non
piaceva.
però, buoni
avevo,
materie
e....
continuai
tradussi
una
novella
chè
per-
timidamente
voti
studiare
a
Bicordo
rimproverò
gii feci
; io
russo
continuavo
ma
mi
volta,
tarmi
adat-
sapevo
in tutte
il
di Lermontoff
le
russo
e
il professore
per
d'italiano.
Mi
si
presentò
Per
dei
le
di
quali, ritornati
loro
Bologna
città dotti
mia
magiaro
e
pare
che
ma
allora
che
me
il
magiaro
avessi
voglia
ed
gran
però aggiunsi che, se
per
tradurne
e
io
mi
mi
dovetti
buona
in
magiaro
in
nessuno
e
logna
Bo-
studiato, benché
tempo
di occuparmene;
lasciato
avessero
alacrità
grammatica, imparai
a
che
confessare
io
avrei
parte. L'opuscolo
con
il
conoscerne
ancora
settimana,
una
posi
io
l'avevo
da
dotto
un
quella lingua.Portarono
conoscesse
non
di
scritta
vi fosse
non
l'opuscolo
a
sità
dell'Univer-
al rettore
era
anche
scrissero
desiderava
essa
molti
nazioni;
relazione
il rettore
contenuto;
le
vano
feste,alle quali ave-
sulle
breve
una
giaro.
ma-
convenuti
erano
patria,
assistito. Pervenne
il
della fondazione
di tutte
in
impressioni
anche
di studiare
centenario
l'ottavo
dell' Università
nella
l'occasione
mi
all'opera:
memoria
buon
scolo
l'opu-
cercato
di
fu lasciato
studiai
numero
la
ALFREDO
di
vocaboli
anni
Gli
Alla
una
ha
fatto
padre,
in
Ottenni
la dissertazione
i
cui
di
la
nacque
pieni voti
laurea
critici
fu
ilicembie
—
Voi.
lode
con
Cenni
—
Del
storico-
premiata.
1902.
Alfredo
Roux
prima
intitolata:
-
1891,
mia
assoluti
degli studii linguistici
Cuneo,
mi
figli.
sette
il 2,'3giugno
progresso
—
moglie
condizione, la quale
pochi anni,
di
in
condussi
in lettere
in
stesso
che
senza
notevole.
mia
la laurea
giorno
trascorsero
terz'anno
della
ragazza
bambina.
e
del
fine
Ebbi
il
di
fui in
settimana
passi dell'opuscolo.
nniversitarii
intervenisse
nulla
della
molti
tradurre
di
grado
fine
alla
e
465
TROMBETTI
III.
Trombetti.
30
XXXIX.
VANNUTELLI.
LAMBERTO
fleiale
di
marina.
Nacque,
il
in
24
giugno
Nel
1891,
E.
1871.
vale
Na-
marina
1893,
Prese
vascello.
seconda
spedizione
nell'Omo,
di
viaggio
Nel
1897,
fu
Nel
1899,
s'imbarcò
anni
Cina,
in
Una
escursione
Nel
1906,
prima
1904,
pure
nel
Ge-Kìang.
rese
egli
di
sull'«Elba»
scrisse
nell'Anatolia
missione
tenente
dove
in
Bòttego
descrisse
esplorazione.
promosso
fu,
che
alla
parte
gloriosa
(1895-1897)
e,
nente
sottote-
di
orientale
scana)
(To-
fu nominato
guardia
nell'Africa
la
dal-
uscì
Livorno
e
nel
Eoma,
Accademia
di
uf-
ed
Esploratore
le
conto
e
preziose
due
visse
pagine:
—
—
nell'Anatolia
missione,
e
vascello.
nella
in
Mesojjotamia.
una
e,
nel
Della
pregevolissima
468
SCIENZIATI
intitolata
opera
di
di
per
lo
spinto
aveva
a
in
Anatolia,
e
poi quello
»
si dedicò
manifestare,
di
meccaniche,
frequentare,
come
Asiatica
Canopo
«
le
lavorò
opifìcio,ove
mare
riguarda
le arti
passione
ISTibbio
tempo
quanto
occasione
ebbe
un
di
quel periodo
studio
alto
».
con
amore
torpediniere ed
la
nuovo,
che,
da
ben
per
sua
ragazzo,
due
umile
un
la
(1909).
resoconto
«
trionali).
setten-
prima
Turchia
missione,
del
di
torpediniera
In
Nella
—
seconda
il comando
prima
allo
:
(I vilayet
pubblicò
completo
dalla
Tornato
della
il
poi
e
—
Anatolia.
seconda
conferenza
splendida
ebbe
In
—
Sulla
—
(1907)
:
anni,
teroso
volen-
e
operaio.
Roma,
31
Via
Gent.mo
Mi
al
accingo
mia
vita, la
99.
soddisfare,come
mia
meglio
posso,
confesso, però, che, non
Le
molta
memoria
alla
importanza
ha
non
mai
preso
degli episodi!secondarli.
nota
Nacqui,
da
a
attribuito
mai
avendo
Flaminia,
1906.
^Signore,
desiderio.
suo
dicembre
Adele
La
in
Eoma,
da
Costa, il 24 giugno
mia
famiglia subì
del
1871.
P influenza
politicidel tempo,
nipote
e
generale pontificio
quell'Armellini
che
prese
Vannutelli
Ugolino
parte
-
volgimenti
degli scon-
così mi
Kanzler
ai
e
moti
trovai
e
di
rivo-
•470
SCIENZIATI
gli ultimi
ad
offrirmi
al
tego, poiché, essendo
del
occupato
superiore, non
corso
Fortunatamente
dal
Ministero
che
intendessero
non
era
ciò che
di
ad
in
destato
più
sempre
Isella 1.^
nel
libro:
attesi
fui
Italia
vascello, un
di
studii,poiché,
fui creduto
tutti
i
al
dei
morto
; e,
vantaggi
miei
della
tempo
grado
nel
Sono
pubblicazione
del
fui promosso
dopo
anno
cui
nell'agosto
successivo
di
incaricato
astronomica.
alla
—
in
geva
spin-
quella spedizione, narrata
L'Omo
—
jS^el settembre
anzianità
viaggi mi
quella sospirata mèta.
verso
di
tornato
perdetti
1' entusiasmo
Spedizione Bòttego
vicende
le
note
scire
riu-
esplorazione.
e
dei
lettura
parte cartografica ed
della
di
viaggio
e,
ideale,cioè
il mio
attraeva,
dalla
me
anni
un
mi
ideale
Questo
spedizione
entusiasmo,
troppo
da
era
prender parte
tale
per
marina
giunto l'ultimo,potei
quindi, quantunque
in
ufficiali di
partire
con
tarmi.
presen-
l'appellofatto
me
trovare
accolto
stato
gli esami
potuto
per
per
dar
a
avevo
Bòt-
Vittorio
capitano
1897.
tenente
compagni
loro
zione,
promo-
conseguentemente,
relativi
da
derivanti
di
agli
anni
tale
ritardo,
lamentarmene.
senza
Alla
l'« Elba
avrebbe
Eimasi
fine
»
del 1899
alla
diretta
dovuto
in Cina
occupare
due
anni
Cina,
la
la baia
ed
sul-
d' imbarcare
ottenni
ebbi
quale
di San
nave
Mun.
occasione
di
fare
di
e
paese
nel
1899
il
capitano
strinsi
espansione
Manfredo
ancora
la
della
i tempi
Ma
imprese
nuove
per
più
m' incoraggiò
nostra
della
principalmente
e
esplorazione commerciale.
maturi
amicizia
che
Oamperio,
sempre
all' estero
ancora
fica
Geogra-
più
sempre
occuparmi
ad
Società
della
blicati
pub-
del 1900.
e
Rimpatriato,
con
quel
i resoconti
oggetto
Bollettino
«
del
»
feci
esse
di
nel!' interno
escursione
qualche
471
VANNUTELLI
LAMBERTO
e
perdurava
stri
disa-
dai
suscitata
demoralizzazione
erano
non
di Africa.
Finalmente,
il morale
della
nel
Società
Geografica
fu
Settentrionale,che
affidata
pubblicai il resoconto
nel
Anatolia.
tale
da
con
—
avessi
anno
un
la
mia
fu
di
e
l^eì
missione
e
nella
una
grande
maggio
nella
:
benché
Oarra,
In
già
monio
matri-
contratto
Elisa
—
ne
legame
potente
la
quale,
propositi, mi
miei
il comando
anno,
la
per
io
aiuto.
un
per
torpediniera,
ancora,
di
nizzare
orga-
ed
me
missione,
nei
ad
e
intitolato
aver
per
ostacolarmi
Ebbi, quindi,
una
libro
signorina
d'incitamento
a
nuovo
un
Patria,
la
con
invece
Accettai
scuotere
a
nell'Anatolia
missione
modesta
una
si riuscì
1904,
quale sentii,e
di
sento
passione.
1906
parte
Mesopotamia.
mi
fa
affidata
dell'Anatolia
meridionale
Partii
un'altra
tre
giorni dopo
472
SCIENZIATI
sbarcato
dalla
torpediniera
quindici giorni
Con
or
tornai
e
soltanto
sono.
ossequii,ringraziamenti ed augurii, mi
creda
Suo
devot.mo
Vannutelli.
Lambeeto
Koma,
Gentilissimo
Per
mia
dalla
cosa
mi
quanto
di
Rammento
a
caccia
i contadini
un
palude
o
poiché
mici
mi
dentro
con
farli
latta
mio
anch'
io fu
zio tentò
una
e
mi
ventasse,
spa-
di cacciarche
badare
era
divertivo
di
vi
non
che
senza
mi
non
o
di
tutto.
che
festa
di farmelo
fucili
caricarli
a
potei
per
di
permesso
costruire
a
legno,
esplodere. Il giorno
fucile
un
di
canne
mi
fu
mangiare.
senza
bosco
o
morto,
stracciavo
poco.
costo
a
l'abitudine
avevo
o
e
a
fanzia
in-
l'accompagnare
e
montagna
corpo
armi
riuscito
camminatore
gran
primi tempi
prendere
mia
al
maggior passione
alla sera,
a
bagnavo
Nei
mia
sulla
per i monti, anche
mattina
sempre
fu mai
sono
della campagna
restare,dalla
Fui
aneddoti
la
qualche
poter soddisfare
per
aver
che
libera
di trarre
sia studiato
giovinezza, pure
e
la vita
Signore,
mente
desiderio
suo
aprile 1907.
13
me
avere
e,
non
togliere,
e
a
un
quando
gliela
LAMBERTO
perdonai
mostrai
e
di
contro
molto
gatto
ed
caro
avversione
certa
una
sempre
lui.
Amavo
un
473
VaNNUTELLI
me
io
di
uccise
ne
di
giurai
uccelli.
tenere
che
uno
vendicarmi.
Una
mi
volta
molto
era
Passai
chi
parec-
giorni taciturno,rincorrendo, di nascosto, i
riuscivo
a
gatti. Quando
prenderne uno, lo
in
mettevo
in
fosso
un
Xella
e
sacco
un
a
gettarlo
ebbi
anno
piuttosto diligente
premii, specialmente
matematiche.
piaceri e
solcano
vita;
trovai
non
nei
dai
giovani; forse,perciò,i compagni
allo studio
dell'
soprannominato
ma
potevano
mi
Astronomia,
«
diedi
tanto
astronomo
capirà che,
nella
Diogene
Navale
P
più
generalmente
dispiacentissimo
più;
soddisfazione
divertimenti
Accademia
Sono
tezze
raffina-
le
per
nei
raffigurarmicome
Xeir
Mi
disdegno
sempre
della
altri
fui sempre
scuola
Mostrai
di
andavo
vicino.
quasi ogni
nelle
poi
e
di
per
botte,
con
amore
fui pure
che
».
non
aver
fatti
a
creda
Suo
Lamberto
Preg. Signor Onorato
Via
del Boccaccio,
Boiix
5
Città.
dirle
simili,gli
miglioriosservatori
essere
prezzati
ap-
devoto
Vannutelli.
di
me.
XL.
GUGLIELMO
MARCONI.
Fisico.
tacque,
nel
gna,
Bolo-
in
da
1875,
dre
ma-
inglese.
Fin
dalla
prima
ebbe
giovinezza,
clinazion
inlo
])er
studio
della
fisica
lettricità.
dell'e-
specialmente
il
Frequentò
del
di
Kel
in
1895,
suo
un
esito,
fece
podere,
in
i
Ei-
e, nel
Inghilterra,
inglese
Fu
poi
Bologna.
li
il
con
delle
dal
incoraggiato
1897,
Università
della
esperimenti
primi
in
Bologna,
proseguì,
con
poste
e
dei
telegrafi.
italiano
ministero
l'inventore
del
telegrafo
senza
lice
fe-
ministrazione
dell'am-
concorso
marina.
È
boratorio
la-
fessore
pro-
Augusto
ghi
e
fili.
della
476
SCIENZIATI
Il
dalP
trasmesso,
dal
9
messaggio
primo
al
radiotelegrafico
settembre
10
1902
radiotelegrafica
dicembre
il 20
Marconi's
all'
Inghilterra
di
la
prima
notte
sione
trasmis-
ebbe
transatlantica
lui
luogo
quell'anno.
Tahle
Head,
Limited
Company
Telegraph
Wireless
Giace
Bay
Sydney, Cape
near
Italia, nella
e
;
da
fu
Breton.
22
novembre
1902.
Egregio Signore,
Sono
alla
il
disponibile
lettera
sua
suo
il lavoro
Marconi
comm.
del
dispiacere
per
tanta
con
Mi
dal
incaricato
26
di
al
spondere
di ri-
mendole
ottobre,espri-
non
aver
quale
Ella
tempo
Io
vita
in-
cortesia.
creda, egregio signore.
Suo
dev.mo
A.
Blazder
Segretario particolare.
AlV
egregio Signore
Onorato
Signor
(5,
Via
Boccaccio)
Boma
Poldhu
Boux
(Italy).
Hotel
MULLION
^S".CormoaU.
16
Gentile
Sono
assai
febbraio
1906.
Signore,
dispiacente
di
non
potere,
per
4:78
SCIENZIATI
libro
Infanzia
«
:
e
contemporanei
ed
importanti
sua
attenzione.
Credo
del
in
signor
ogni
rendermi
da
per
richiedono
terrebbe
egli
caso,
terza
persona,
la
che,
la
venisse
essendo
non
biografìa,
lata
compi-
il
pubblicità
della
amante
che
luce,
sig.
in
nome.
Saluti
distinti.
Il
segretario
G.
P.
la
sentimenti
accennarLe
più
vedere
niente
dei
nell'
liani
Ita-
tutta
interprete
commendatore,
dovesse
qualora
che
illustri
numerosissimi
i
stante
»,
affari
di
d'
giovinezza
particolare
Magrini.
coni
Mar-
prio
pro-
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