PTCA PRIMARIA NELLO STEMI E FATTORI PREDITTIVI DI MORTALITÀ:
RISULTATI DI UN’INDAGINE OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVA
NELL’UCIC DI CONEGLIANO E
RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA PREVENZIONE TERZIARIA
Autrici: Tomasella Valentina, Corso Marilisa
33° Congresso Nazionale ANIARTI
5-7 novembre 2014 - Rimini
Introduzione al problema
Definizione del problema
Le malattie cardiovascolari costituiscono, in Italia e nel mondo, uno dei più
importanti problemi di salute pubblica: sono le principali cause di morbilità,
invalidità e mortalità tra la popolazione adulta.
Da ciò nasce la necessità di attuare interventi di tipo preventivo e di
prevedere programmi educativi specifici, volti al miglioramento dello stile di
vita dei pazienti sopravvissuti ad un evento coronarico acuto.
Epidemiologia
16,5 milioni i decessi per cause cardiovascolari nel 2002;
25 milioni quelli previsti nel 2020;
2 milioni le morti per coronaropatia in Europa nel 2005;
1 americano su 6 muore per coronaropatia nel 2008;
Il 12% degli italiani tra i 35 e 74 anni muore per coronaropatia, l’8% per
infarto miocardico acuto.
Scopo dell’analisi
1
Valutare la mortalità intraospedaliera successiva a
PTCA primaria
2
3
Individuare i più importanti fattori di rischio della
popolazione colpita da STEMI
Prevedere un’educazione terapeutica personalizzata
che limiti le ricadute a breve e a lungo termine
Revisione della letteratura
Criteri di inclusione degli articoli:
• pertinenza con l’argomento oggetto d’indagine
• pubblicazione negli ultimi 10 anni
• lingua italiana o inglese
• riferimento a pazienti adulti, con età ≥18 anni
• riferimento al genere umano
Motore di
ricerca
PubMed
PubMed
PubMed
Documenti
rilevati
("Hospital
Mortality"[Mesh]
101
AND primary PTCA) AND "Risk
Assessment"[Mesh]
primary PTCA AND "Risk
6
Reduction Behavior"[Mesh]
primary PTCA AND nursing
17
Totale (escluso i doppi)
Parole chiave
Articoli
selezionati
35
3
9
47
Revisione della letteratura
Studi quantitativi: evidenziano l’importanza di una stratificazione precoce
del rischio, ed individuano i più importanti fattori predittivi di mortalità
intraospedaliera:
• genere femminile • shock cardiogeno • aritmie
• età >75 anni
• disfunzione renale • stress
• diabete mellito
• anemia
• t. door-to-balloon >120 min
Studi qualitativi: rilevano la percezione individuale dell’evento acuto:
• sensazione positiva dell’intervento: rapido, efficace, non ‘a cuore aperto’
• tempestiva risoluzione del dolore e di una condizione ‘di vita o di morte’
• fiducia nell’équipe sanitaria: ruolo passivo nelle prime fasi dell’evento
acuto, con impossibilità di partecipare al processo decisionale
• scarsa comprensione della gravità della condizione clinica, con
conseguenti implicazioni negative sulla riabilitazione cardiologica.
Materiali e metodi
Disegno di ricerca: studio osservazionale retrospettivo
Setting e campionamento: si sono indagati 127 pazienti consecutivi,
sottoposti a PTCA primaria in regime di emergenza per il trattamento dello
STEMI dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012, afferenti all’Unità di Terapia
Intensiva Cardiologica del Presidio Ospedaliero di Conegliano, dell’ULSS 7 di
Pieve di Soligo (TV).
Criteri di esclusione:
•
•
•
•
•
Età <18 anni
Infarto miocardico subacuto
N-STEMI (Infarto Miocardico senza Elevazione del tratto ST)
Sindrome di Tako-Tsubo
STEMI in risoluzione, non sottoposti a PTCA primaria
Caratteristiche del
campione
Risultati
Variabile
Valore
Variabile
Valore
N° pazienti
127
TIMI pre-PPCI 0-1
65,4%
Età media (anni ±DS)
65,6 ±14,8
BMI (kg/m2 ±DS)
27,1 ±3,8
Sesso (%M / %F)
78,7% / 21,3% Fumo di sigaretta
47,2%
Familiarità
28,3%
Diabete mellito
19,7%
Pregresso IMA
8,7%
Ipertensione
58,3%
Pregresso PPCI
7,1%
Ipercolesterolemia
48,0%
Provenienza dal P.O.
di Conegliano
52,0%
N° fattori di rischio
modificabili
2,4 ±1,2
T. door-to-balloon
101 ±45,8
Successo angiografico
96,1%
Classe Killip III-IV
13,4%
Mortalità intraospedaliera
7,1%
Caratteristiche del
campione
Risultati
Variabile
Valore
Variabile
Valore
N° pazienti
127
TIMI pre-PPCI 0-1
65,4%
BMI (kg/m2 ±DS)
27,1 ±3,8
Età media (anni ±DS) 65,6 ±14,8
Sesso (%M / %F)
78,7% / 21,3% Fumo di sigaretta
47,2%
Familiarità
28,3%
Diabete mellito
19,7%
Pregresso IMA
8,7%
Ipertensione
58,3%
Pregresso PPCI
7,1%
Ipercolesterolemia
48,0%
Provenienza dal P.O.
di Conegliano
52,0%
N° fattori di rischio
modificabili
2,4 ±1,2
T. door-to-balloon
101 ±45,8
Successo angiografico
96,1%
Classe Killip III-IV
13,4%
Mortalità intraospedaliera
7,1%
Confronto
dell’esito dell’intervento
Risultati
Fattori di rischio
Non modificabili
Età ≥75 anni
Sesso Femminile
Familiarità
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
T. door-to-balloon >120 min
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
Insuccesso angiografico
Modificabili
BMI ≥25kg/m2
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
N° fattori di rischio modificabili
Totale (127) Vivi (118)
Morti (9)
p
32 (25,2%)
27 (21,3%)
36 (28,3%)
11 (8,7%)
9 (7,1%)
41 (32,3%)
17 (13,4%)
83 (65,4%)
5 (3,9%)
28 (23,7%)
25 (21,2%)
36 (30,5%)
8 (6,8%)
6 (5,1%)
38 (32,2%)
11 (9,3%)
76 (64,4%)
2 (1,7%)
4 (44,4%)
2 (22,2%)
0 (0%)
3 (33,3%)
3 (33,3%)
3 (33,3%)
6 (66,7%)
7 (77,8%)
3 (33,3%)
0,18
0,17
0,29
0,03
0,02
0,28
0,03
0,33
0,006
85 (66,9%)
60 (47,2%)
25 (19,7%)
74 (58,3%)
61 (48,0%)
2,4 ±1,2
81 (68,6%)
57 (48,3%)
23 (19,5%)
67 (56,8%)
57 (48,3%)
2,4 ±1,2
4 (44,4%)
3 (33,3%)
2 (22,2%)
7 (77,8%)
4 (44,4%)
2,1 ±0,8
0,25
0,49
0,15
0,44
0,48
0,29
Confronto
dell’esito dell’intervento
Risultati
Fattori di rischio
Non modificabili
Età ≥75 anni
Sesso Femminile
Familiarità
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
T. door-to-balloon >120 min
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
Insuccesso angiografico
Modificabili
BMI ≥25kg/m2
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
N° fattori di rischio modificabili
Totale (127) Vivi (118)
Morti (9)
p
32 (25,2%)
27 (21,3%)
36 (28,3%)
11 (8,7%)
9 (7,1%)
41 (32,3%)
17 (13,4%)
83 (65,4%)
5 (3,9%)
28 (23,7%)
25 (21,2%)
36 (30,5%)
8 (6,8%)
6 (5,1%)
38 (32,2%)
11 (9,3%)
76 (64,4%)
2 (1,7%)
4 (44,4%)
2 (22,2%)
0 (0%)
3 (33,3%)
3 (33,3%)
3 (33,3%)
6 (66,7%)
7 (77,8%)
3 (33,3%)
0,18
0,17
0,29
0,03
0,02
0,28
0,03
0,33
0,006
85 (66,9%)
60 (47,2%)
25 (19,7%)
74 (58,3%)
61 (48,0%)
2,4 ±1,2
81 (68,6%)
57 (48,3%)
23 (19,5%)
67 (56,8%)
57 (48,3%)
2,4 ±1,2
4 (44,4%)
3 (33,3%)
2 (22,2%)
7 (77,8%)
4 (44,4%)
2,1 ±0,8
0,25
0,49
0,15
0,44
0,48
0,29
Risultati
Variabili
Totale pazienti
Età (media in anni)
Sesso (M/F)
Familiarità per evento ischemico
Pregresso IMA
Provenienza dal P.O. di CN
T. door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Confronto
Conegliano 2012-2011
Conegliano 2012
127
65,6 (29-96)
M 100 (78,7%)
F 27 (21,3%)
36 (28,3%)
11 (8,7%)
66 (52%)
101 (30-225)
17 (13,4%)
83 (65,4%)
27,1 ±3,8
60 (47,2%)
25 (19,7%)
74 (58,3%)
61 (48,0%)
122 (96,1%)
9 (7,1%)
Conegliano 2011
143
68,5 (37-92)
M 102 (71%)
F 41 (29%)
30 (21%)
72 (50,3%)
127 (12-270)
13 (9,1%)
50 (35%)
23 (16%)
90 (63%)
59 (41%)
135 (94,4%)
13 (9,1%)
p
0,09
0,17
0,34
0,13
0,23
0,07
0,50
0,07
0,14
0,20
Risultati
Variabili
Totale pazienti
Età (media in anni)
Sesso (M/F)
Familiarità per evento ischemico
Pregresso IMA
Provenienza dal P.O. di CN
T. door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Confronto
Conegliano 2012-2011
Conegliano 2012
127
65,6 (29-96)
M 100 (78,7%)
F 27 (21,3%)
36 (28,3%)
11 (8,7%)
66 (52%)
101 (30-225)
17 (13,4%)
83 (65,4%)
27,1 ±3,8
60 (47,2%)
25 (19,7%)
74 (58,3%)
61 (48,0%)
122 (96,1%)
9 (7,1%)
Conegliano 2011
143
68,5 (37-92)
M 102 (71%)
F 41 (29%)
30 (21%)
72 (50,3%)
127 (12-270)
13 (9,1%)
50 (35%)
23 (16%)
90 (63%)
59 (41%)
135 (94,4%)
13 (9,1%)
p
0,09
0,17
0,34
0,13
0,23
0,07
0,50
0,07
0,14
0,20
Risultati
Variabile
Età (media in anni)
Maschi
Familiarità per evento ischemico
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
Tempo door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI medio (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Confronto
con Italia e Stati Uniti
Conegliano (TV)
65,6
78,7%
28,3%
8,7%
7,1%
101
13,4%
65,4%
27,1
47,2%
19,7%
58,3%
48,0%
96,1%
7,1%
Italia
66,9
73,3%
13,8%
12,3%
9,5%
79,9%
26,0
52,3%
21,4%
55,0%
43,2%
95,0%
7,1%
U.S.A.
60,5
74,1%
24,2%
16,2%
14,4%
76
4,6%
76,0%
27,9
45,7%
20,7%
51,9%
51,0%
97,7%
4,1%
Risultati
Variabile
Età (media in anni)
Maschi
Familiarità per evento ischemico
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
Tempo door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI medio (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Confronto
con Italia e Stati Uniti
Conegliano (TV)
65,6
78,7%
28,3%
8,7%
7,1%
101
13,4%
65,4%
27,1
47,2%
19,7%
58,3%
48,0%
96,1%
7,1%
Italia
66,9
73,3%
13,8%
12,3%
9,5%
79,9%
26,0
52,3%
21,4%
55,0%
43,2%
95,0%
7,1%
U.S.A.
60,5
74,1%
24,2%
16,2%
14,4%
76
4,6%
76,0%
27,9
45,7%
20,7%
51,9%
51,0%
97,7%
4,1%
Confronto
con l’estero
Risultati
Variabile
Età (media in anni)
Maschi
Familiarità
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
T. door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI medio (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Conegliano
65,6
78,7%
28,3%
8,7%
7,1%
101
13,4%
65,4%
27,1
47,2%
19,7%
58,3%
48,0%
96,1%
7,1%
Canada
60
81,0%
13,0%
10,0%
54
1,8%
70,8%
35,0%
14,0%
45,0%
48,0%
95,1%
2,7%
Olanda
64,7
68,7%
18,5%
6,5%
20,4%
44,3%
15,1%
32,1%
21,7%
4,6%
Rep. Ceca
63
72,5%
22,9%
5,1%
15,5%
24,7%
46,9%
91,4%
9,5%
Francia
57,4
20,0%
26,0%
99,0%
26,2
80,0%
22,0%
45,0%
38,0%
98,0%
5,0%
Confronto
con l’estero
Risultati
Variabile
Età (media in anni)
Maschi
Familiarità
Pregresso IMA
Pregresso PPCI
T. door-to-balloon (min)
Classe Killip III-IV
TIMI pre-PPCI 0-1
BMI medio (kg/m2)
Fumo di sigaretta
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Ipercolesterolemia
Successo angiografico
Mortalità intraospedaliera
Conegliano
65,6
78,7%
28,3%
8,7%
7,1%
101
13,4%
65,4%
27,1
47,2%
19,7%
58,3%
48,0%
96,1%
7,1%
Canada
60
81,0%
13,0%
10,0%
54
1,8%
70,8%
35,0%
14,0%
45,0%
48,0%
95,1%
2,7%
Olanda
64,7
68,7%
18,5%
6,5%
20,4%
44,3%
15,1%
32,1%
21,7%
4,6%
Rep. Ceca
63
72,5%
22,9%
5,1%
15,5%
24,7%
46,9%
91,4%
9,5%
Francia
57,4
20,0%
26,0%
99,0%
26,2
80,0%
22,0%
45,0%
38,0%
98,0%
5,0%
Importanza per la professione
L’8-10% dei pazienti sopravvissuti ad uno STEMI va incontro a recidiva
infartuale entro un anno e la mortalità post-dimissione rimane più elevata di
quella della popolazione generale
necessità di una modificazione aggressiva dei fattori di rischio riconosciuti:
BMI ≥25kg/m2
Ipercolesterolemia
Diabete mellito
Ipertensione arteriosa
Fumo di sigaretta
Ambiti d’intervento
L’infermiere riveste un ruolo fondamentale nell’implementazione della
prevenzione della recidiva infartuale e nella gestione della patologia
cronica nei soggetti sopravvissuti ad uno STEMI, attraverso la
strutturazione di programmi di assistenza organizzata nel lungo termine.
Adesione al
trattamento
• Modificazioni comportamentali
• Aderenza alla terapia farmacologica
Attività fisica
• Aerobica (passeggiate, jogging, bicicletta)
• Quotidiana (scale, giardinaggio, lavori domestici)
Fumo di sigaretta
Alimentazione
Ritorno alla vita
normale
• Cessazione completa
• Povera di grassi saturi
• Ricca di carboidrati e fibre
• Gestione dello stress
• Ripresa del lavoro e dell’attività sessuale
Strategie educative
Counseling infermieristico:
Far comprendere al paziente la gravità della
condizione clinica e la necessità di assumere
la terapia, nonostante possa non percepire
manifestazioni o sintomi della stessa.
Opuscoli informativi:
Risorse scritte caratterizzate dalla semplicità
di contenuti, atte a favorire la comprensione
e l’adesione alle indicazioni terapeutiche.
Riabilitazione cardiologica:
Incentivare la partecipazione ai programmi
educativi volti alla correzione dei fattori di
rischio modificabili riscontrati.
Conclusioni
Insieme ad altre figure professionali e nell’ottica di un lavoro
d’équipe multidisciplinare, l’infermiere ricopre un ruolo
fondamentale nella gestione delle fasi acute dell’infarto e in quelle
croniche della patologia sottostante.
L’infermiere possiede le competenze necessarie per sostenere
attività di consulenza e supporto al paziente e alla famiglia,
ricercando un rapporto di fiducia con l’assistito, che possa
provocare delle ricadute positive sulla compliance dello stesso,
assicurandone così la migliore qualità della vita.
L’auspicio per il futuro è quello di continuare a lavorare in questa
direzione, al fine di perseguire il miglior risultato di salute
possibile.
Grazie
per l’attenzione
33° Congresso Nazionale ANIARTI
5-7 novembre 2014 - Rimini
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Diapositiva 1