Lifelong Learning
Il contesto europeo
Maria Sticchi Damiani
Università di Padova
26 ottobre 2010
www.bolognaprocess.it
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L’apprendimento permanente in Europa
L’apprendimento permanente è obiettivo dei due
principali processi europei di questo decennio:
 La strategia di Lisbona (Unione Europea) iniziata nel
2000
 Il processo di Bologna (governi di 47 paesi europei)
iniziato nel 1999
L’Unione Europea contribuisce
Processo di Bologna
significativamente
anche
al
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L’apprendimento permanente in Europa
Strategia dei governi europei - Il processo di
Bologna
Nel Comunicato di Praga (giugno 2001) i ministri
dell’Istruzione superiore affermano che “nell’Europa del futuro,
costruita su una società e su una economia basata sulla
conoscenza, è indispensabile elaborare strategie per
l’apprendimento permanente che consentano sia di far fronte
alle sfide poste dalla competitività e dall’uso di nuove
tecnologie, che di migliorare la coesione sociale, la parità delle
opportunità e la qualità della vita.”
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L’apprendimento permanente in Europa
Strategia dei governi europei - Il processo di Bologna
Nel Comunicato di Leuven e Louvain-la-Neuve (aprile 2009) 47 ministri
dell’Istruzione superiore affermano che
• l’apprendimento permanente deve essere reso parte integrante dei
sistemi educativi, in quanto rientra a pieno titolo nell’ambito della
responsabilità pubblica;
• esso comporta l’acquisizione dei titoli, l’ampliamento delle conoscenze
e della comprensione, l’acquisizione di nuove abilità e competenze, la
propria crescita personale;
• i titoli possono essere conseguiti con percorsi di studio flessibili,
inclusi quelli a tempo parziale, o con percorsi di apprendimento basati
su esperienze di lavoro;
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• per avere pieno successo le politiche per l’apprendimento permanente
dovranno includere anche i principi e le procedure per un
riconoscimento dell’apprendimento pregresso che sia fondato sui
risultati di apprendimento ottenuti e che prescinda dai percorsi - formali,
non formali, informali – attraverso i quali le conoscenze, le abilità e le
competenze sono state acquisite;
• l’attuazione delle politiche di apprendimento permanente richiede una
stretta collaborazione tra le autorità pubbliche, le istituzioni di istruzione
superiore, gli studenti, i lavoratori ed i datori di lavoro. La Carta per
l’apprendimento permanente elaborata dall’EUA fornisce indicazioni utili
per la definizione di questi rapporti di collaborazione
• la realizzazione dei quadri nazionali dei titoli è un passo importante
verso l’attuazione dell’apprendimento permanente
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L’apprendimento permanente in Europa
Strategia delle Università europee
Con la Carta per l’apprendimento permanente dell’EUA (2008)
le università si sono impegnate a:
1. Inglobare l’allargamento della partecipazione e l’apprendimento
permanente nelle loro strategie istituzionali
2. Offrire
opportunità di apprendimento ad una popolazione
diversificata di studenti
3. Intervenire nella progettazione dei corsi di studio con l’obiettivo di
allargare la partecipazione ed attrarre gli studenti adulti di ritorno
4. Offrire adeguati servizi di orientamento e tutoraggio
5. Riconoscere l’apprendimento pregresso
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6. Inglobare l’apprendimento permanente nella cultura della qualità
7. Rafforzare il rapporto tra istruzione, ricerca e innovazione in una
prospettiva di apprendimento permanente
8. Consolidare le riforme necessarie a creare un ambiente di
apprendimento flessibile e creativo per tutti gli studenti
9. Costituire partenariati a livello locale, regionale, nazionale ed
internazionale per offrire corsi di studio interessanti e utili.
10. Agire esse stesse come modelli operativi di
permanente.
apprendimento
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Strategia delle Università europee
Nella stessa Carta le università dichiarano tuttavia che non potranno
onorare i loro impegni se i governi non si impegneranno a loro
volta, a:
1. Riconoscere che il contributo delle università all’apprendimento
permanente costituisce un grande beneficio per individui e società
2. Promuovere equità sociale e inclusività delle strutture di
apprendimento
3. Includere l’apprendimento permanente tra i compiti delle Agenzie
e dei sistemi di assicurazione della qualità.
4. Sostenere la costituzione di adeguati servizi di orientamento e
tutoraggio.
5. Riconoscere l’apprendimento pregresso
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6. Rimuovere gli ostacoli legali che impediscono a molti potenziali
studenti il rientro nell’istruzione superiore
7. Assicurare autonomia e incentivi adeguati alle università che si
impegnano a favore dell’apprendimento permanente
8. Incoraggiare partenariati a livello regionale con autorità, enti ed
aziende locali
9. Informare i cittadini ed incoraggiarli a beneficiare delle
opportunità di apprendimento permanente offerte dalle università
10. Agire essi stessi come modelli operativi di apprendimento
permanente
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Bologna oltre il 2010
“L’apprendimento permanente potrà avere successo
solo se radicato in un clima sociale ed economico
nel quale l’apprendimento è valorizzato, utilizzato
e compensato, e nel quale si accetta che una
determinata qualifica sia stata acquisita seguendo
percorsi di apprendimento diversi.
Questo spesso comporta cambiamenti di tipo
culturale”
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Site of the Italian Bologna Experts
www.processodibologna.it
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Maria Sticchi Damiani