Anno XL n. 5
Marzo 2013
CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA
BRESCIA - Editore Centro Volontari della Sofferenza -Tariffa associativa senza fini di lucro “Poste Italiane S.p.A
sped in abb. Postale - D.L 353 / 2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2,DCB Brescia
Direttore responsabile Antonio Fappani - Autorizzazione del tribunale di Brescia n. 1/82 - del 6 gennaio 1982.
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SOMMARIO
VITA ASSOCIATIVA:
Settant’anni di sacerdozio di don Pietro................................................................................................................................................................4
Il GdA di Urago con “Gente in piazza”..................................................................................................................................................................6
Il Servo di Dio Angelino Bonetta: 50 esimo dalla sua morte................................................................................................................................8
27 Gennaio 2013......................................................................................................................................................................................................11
Esercizi Spirituali a Re 1955..................................................................................................................................................................................12
Battista Conti vero Innamorato di Maria............................................................................................................................................................14
Una cara persona................................................................................................................................................................................................... 16
CAPODANNO A RE DEI GIOVANI
Albetro Tosoni.........................................................................................................................................................................................................18
Enrico Cingia..........................................................................................................................................................................................................19
Allen Lascioli...........................................................................................................................................................................................................21
Elena & Maroua.....................................................................................................................................................................................................22
Ivan Gnali................................................................................................................................................................................................................22
Ilario Gatta..............................................................................................................................................................................................................23
PELLEGRINAGGIO:
E’ ora! Andiamo a Lourdes...................................................................................................................................................................................24
Ancora pochi giorni...............................................................................................................................................................................................26
IN PRIMO PIANO
Ventesimo sinodo: Unità Pastorale......................................................................................................................................................................28
“Messaggio alla città” Redatto e diffuso dall’assemblea sinodale Domenica 9 dicembre 2012.................................................................... 29
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PROGRAMMA INCONTRI CVS BRESCIA 2012-2013
GIOVANI
E ADULTI
BAMBINI
GRUPPO
ATTIVO
Villa Pace
SPOSI
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ANZIANI
LSM
2013
Marzo
Aprile
Maggio
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-
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-
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MONTICHIARI 2013
17 marzo incontro organizzativo personale Lourdes
20 aprile consiglio
19 maggio assemblea iscritti
25 maggio pomeriggio capigruppo
26 maggio gita bambini
25 aprile: Quadrangolare di calcio a scopo benefico
9 giugno Duomo Montichiari celebrazione di ringraziamento per la beatificazione
Celebrazione presieduta da sua Ecc.za Mons. Luciano Monari Vescovo di Brescia.
Chiusura anno pastorale
13 Luglio (pom) ricordiamo Mons. Novarese
PASQUA A LOURDES
26 marzo- 2 aprile
BEATIFICAZIONE ROMA
A LOURDES CON LA LSM
10-13 maggio
19-25 Luglio
Calendario Esercizi spirituali 2013
2- 8 Giugno
29 Giugno 6 Luglio
7-12 Luglio
11-14 Luglio
28 Luglio 2 Agosto
27 31 dicembre
Settimana dell’amicizia
Esercizi spirituali per tutti
Esercizi spirituali Bambini-adolescenti
Esercizi spirituali per famiglie
Esercizi spirituali per giovani e gruppo attivo
Esercizi spirituali per tutti
13-15 settembre 2013
31-2 gennaio 2014
Programmazione
Capodanno giovani a Re
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Benedetto XVI
Mi rimetto alla
volontà di Dio
11 Febbraio 2013
Un annuncio inatteso e carico di
grande responsabilità è stato quello
di Benedetto XVI di rinunciare al
Pontificato per lasciare a un altro il
compito di governare la Chiesa,
sentendo le sue forze venir meno.
Noi siamo grati al Papa per questo
suo atto di grande umiltà e
d'intenso coraggio, che accettiamo
docilmente.
Nostro compito è di PREGARE per il
nuovo Papa, che sarà eletto in
Marzo, affinché il Signore lo
sostenga come ha fatto con Papa
Benedetto e gli dia il coraggio di
accettare con fiducia e serenità per
la Chiesa, il compito di esserne
guida.
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Il 16 Dicembre si sono festeggiati
i settant’anni di sacerdozio di don Pietro
In un'atmosfera luminosa in cui la neve
decorava gli alberi ed i prati erano tutti
imbiancati, nella casa " Maria Madre
della Chiesa" dei sodc di Montichiari il
Centro Volontari della Sofferenza di
Brescia ed i Silenziosi Operai della
Croce, hanno festeggiato i 70 anni di
sacerdozio di don Pietro Bonfadini
insieme a parenti e conoscenti.
Era un po' diverso il 19 dicembre 1942
quando don Pietro ricevette
l'ordinazione presbiterale nella chiesa
parrocchiale di Cossirano alle 7 del
mattino. Il clima della guerra era
certamente meno rilassante e meno
suggestivo anche se il giovanissimo
chierico, di solo 22 anni, portava nel
cuore il compimento dell'attesa: essere
"alter Cristus", essere sacerdote per
sempre. E' stata una festa vissuta nella
gioia e nell'intimità familiare. Belle
sono state le parole di don Pietro che
ha ringraziato il Signore per tutte le
volte che in questi 70 anni di
sacerdozio ha obbedito alle sue parole
divenendo pane spezzato per i fratelli,
nutrimento essenziale dell'anima.
Molti sono stati i riconoscimenti di
stima e di affetto verso don Pietro, a
partire da Resi Rizzini, presidente
diocesana del CVS di Brescia che ha
sottolineato in don Pietro, assistente
diocesano per circa 25 anni, la figura di
un padre, di un amico, di un fratello,
sempre pronto ad infondere coraggio e
a stimolare impegno nel cammino
spirituale del CVS. Don Roberto
Lombardi si è fatto
portavoce della diocesi esprimendo a
nome del vescovo parole di
benemerenza per il servizio svolto
nella formazione dei seminaristi e
come parroco dal 1962 al 1982. Don
Janusz Malski, moderatore dei
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Silenziosi Operai della Croce,
facendosi portavoce dei SodC ha
manifestato tanta cordiale gratitudine
e riconoscenza per il servizio umile e
discreto che don Pietro ha esercitato
come formatore , incarico ricevuto da
mons. Novarese, nel periodo in cui il
noviziato era a Montichiari e come
fratello presbitero , sempre molto
saggio ed arguto.
La rappresentanza delle comunità dei
sodc, venuta dalle varie case , di molti
civuessini e dei nipoti si è stretta intorno
a don Pietro con un profondo augurio
cordiale: "ad multos annos".
Nell'anno della fede e nell'anno
novaresiano in cui festeggiamo la
beatificazione di mons. Novarese, don
Pietro testimonia fedeltà alla chiamata
del Signore e gioia nell'esercizio del
ministero sacerdotale.
Mentre gli auguriamo ogni Bene
chiediamo al Signore di lasciarlo tra
noi ancora per molti anni.
SodC Montichiari
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E' da qualche tempo che nella mia
comunità parrocchiale, intitolata alla
Natività della beata Vergine Maria di
Urago Mella, sentivo il desiderio di far
vivere un "piccolo gruppo" del CVS e
quest'anno ci siamo riusciti. Con Suor
Maria Luisa abbiamo cominciato a riunirci
in preghiera, cercando di coinvolgere i
sofferenti della nostra comunità e ora
sistematicamente il terzo sabato di ogni
mese tre o quattro persone partecipano e
viviamo il GdA di Urago Mella. Il Parroco
don Luigi, che conosce molto bene la
spiritualità della nostra Associazione, è
stato molto contento e ci ha messo a
disposizione una saletta all'interno del
Brusinelli (un piccolo ex complesso
monastico) dove poter riunirci.Per ora
siamo pochi, ma molto motivati, anche se
spesso vi sono state molte difficoltà siamo
sempre riusciti a riunirci a pregare
assieme, progettando un apostolato
mirato in parrocchia. Comunque
affidiamo le nostre intenzioni a Maria
perché possa guidarci in questo cammino
da poco intrapreso.
Con questo spirito, in altre parole quello di
Lasciar fare a Maria il "Capitano della
nave", ho cercato di inserirmi in
parrocchia, quest'anno c'era mancanza di
catechisti, mi è stato chiesto di fare
catechismo a un gruppo di ragazzi
adolescenti, senza presunzione di saper
fare, ma supportato da Enrico e Francesca.
In occasione dell'affrontare il tema del
dolore, della sofferenza ho invitato a fare
da testimoni Giampietro, Sara ed Elisa tre
ragazzi diversamente abili del gruppo
giovani del CVS. "Gente in Piazza",
un'Associazione, sempre di Urago Mella,
impegnata in campo sociale, culturale,
ricreativo, quest'anno data la visibilità in
parrocchia del CVS, giacché erano stati
colpiti dalle testimonianze e dalla gioia
portata in parrocchia dai Nostri Ragazzi, ci
hanno proposto di devolvere al CVS il
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ricavato della manifestazione. Lo slogan:
"per la promozione integrale della persona
sofferente".Inoltre, all'interno della
manifestazione "Gente in Piazza", il 16
novembre, nella Pieve è stata dedicata una
serata per presentare, far conoscere il
Centro Volontari della Sofferenza agli
Uraghesi, attraverso la figura di Mons.
Luigi Novarese, incontro tenuto e condotto
da sorella Nora SOdC, evidenziando
quanto la vita di mons Novarese sia stata
un dono per ogni persona segnata dalla
sofferenza.La proposta di fare come CVS
anche una bancarella all'inizio ci ha un po'
spiazzato, ma poi abbiamo gioito di
quest'opportunità. Io, Adriana,
Clementina, Ilva, Resi, Elsa e Silvana ci
siamo messi subito al lavoro per allestire la
nostra bancarella. L'uno e il due dicembre
2012 il mercatino è stato all'insegna della
pioggia e del freddo ma questo non ha
impedito la nostra presenza.
Abbiamo venduto magliette con il logo del
CVS (per l'occasione stampate e donate
dal sig. Sergio Faita), grembiuli, tovaglie,
sciarpe, pizzi e pizzetti, che le Sorelle e le
Volontarie della Sofferenza hanno
confezionato, con gioia e celerità e la
stampa associativa, con libri e opuscoli,
nonostante le avversità siamo riusciti a
Raccogliere una cifra attorno ai 1000 euro.
L'Associazione "Gente in piazza" nella
persona del Responsabile Valter Bolpagni,
il 6 gennaio, alla fine della manifestazione
conclusasi con un concerto, che esprimeva
attraverso le sue musiche, la bellezza della
preghiera in forma dialettale, ha
consegnato ufficialmente alla
Responsabile del CVS di BS la somma
raccolta di duemila euro.Esprimiamo
gratitudine a "Gente in piazza", per la
generosità e l'impegno che hanno
dimostrato tutti i membri nel collaborare
alla raccolta di fondi. Il cuore dei civuessini
è rincuorato ogni qual volta, la solidarietà,
la vicinanza diventa atto d'amore.
Nicola Bolpagni
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Il Servo di Dio Angiolino Bonetta:
50esimo dalla sua morte
IL 27 gennaio '13 a Cigole, paese natale di
Angiolino, s'è con grande emozione e
commozione, celebrata una messa di
commemorazione, per il cinquantesimo
della sua scomparsa dalla vita terrena, per
una dimensione irradiata dall'amore del
Signore e dalla Verità.
Tutto si è svolto in un clima d'intensa
partecipazione, la visita al cimitero, prima
della solenne celebrazione Eucaristica, pur
avvolti da un freddo pungente e da una
velata nebbiolina, propria della bassa
bresciana, ma i cuori erano "caldi" e la
presenza dei condividenti è stata
numerosa e partecipe, nella recita del
santo rosario e nella rievocazione di
alcune espressioni di straordinario livello
spirituale di Angiolino, in diversi momenti
della sua breve vita.
La vita di Angiolino è motivo di continuo
approfondimento, ci interroga
continuamente; ascoltare la sua storia, se
ne rimane estasiati, perché si avverte uno
stimolo sorprendente a imitarlo nelle sue
Virtù. La messa, nella chiesa parrocchiale
di Cigole, gremita di parenti, amici,
Volontari della sofferenza e SOdC è stata
presieduta dal Vicario Generale mons
Mascher, con sette concelebranti; è stato
un tempo di grande raccoglimento e
partecipazione. L'omelia di mons Mascher
ricca di spunti di riflessione e
contemplazione religiosa, la Parola di Dio
valore eterno, che deve essere vissuta,
praticata, la fede visibile è testimone
dell'amore di Dio. Esortazione accorata a
un ritorno alla fede pura, innocente ma
vincente sul male che ci circonda. Così,
come Angiolino, SOdC, ha testimoniato
con la sua certezza l'amore di Dio, che
custodiva nel suo cuore. Poi il mistero si
conferma, l'azione sacrificale durante la
quale il celebrante offre il pane e il vino a
Dio, che, per opera dello Spirito Santo,
diventano realmente il Corpo e il Sangue
di Cristo, lo stesso Corpo e lo stesso
Sangue offerti da Gesù stesso sulla croce.
"Completamento della Croce di Cristo è la
nostra sofferenza, santificata dalla grazia;
completamento che immediatamente
proclama ed esige un allacciamento con un
vertice, con un Capo che, proprio in virtù
dell'intimo collegamento che realizza nella
vitalità soprannaturale del Corpo Mistico,
esige che le membra siano in sintonia con
Lui, camminino e si offrano in Lui e con Lui"
(La sofferenza nel Magistero di Giovanni
Paolo II - 1982 - pag. 5-22 Luigi
Novarese).
Anche la preghiera cantata a lode del
Signore Nostro, pareva che in
quell'atmosfera così devotamente
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condivisa, Angiolino fosse presente, lì,
all'altare a compiere uno dei suoi grandi
piaceri, servire messa, con l'amore intenso
e ardente a Gesù e alla Madonna; si sono
visti occhi lucidi, lacrime. Dopo la messa, il
clima del ricordo è continuato con la
condivisione del pranzo, banchettare in
comunione e fraternità nel rievocare la
figura di Angiolino. Al termine del pranzo
vi sono state delle testimonianze dirette dei
presenti: mamma, sorella, parenti, amici,
il suo, ora anziano Curato, persone che
hanno conosciuto e vissuto accanto ad
Angiolino, Hanno raccontato episodi
particolari, dove Angiolino il "monello"
scherzoso, solare, allegro era
un'esplosione di energia positiva e
contagiosa, propria di un ragazzino che
amava la vita. Caratteristica che ha
mantenuto anche dopo la tragica diagnosi
della sua patologia. Nel periodo del
decorso della sua dolorosa malattia essi
hanno testimoniato come i suoi discorsi
finivano sempre con il nome di Maria e, la
sua voce, tenue e silenziosa, non si
esauriva mai nell'affidarli alla Madonna e
di sentirli benedetti e amati da Lei,
ripetendo: "Pregate la Madonna, pregate
…" Il Rosario, l'offerta della sofferenza, la
sua arma per avvicinare le anime al
Signore, i peccatori, bestemmiatori erano
quelli che lo facevano soffrire di più,
perché offendevano il cuore di Gesù.
Il candore della sua anima aveva
conquistato molte persone, a lui si
rivolgevano quando avevano grandi
sofferenze e hanno testimoniato grazie
ricevute, affidandosi alla sua fede, alla sua
preghiera. Angiolino, ha riferito una
signora, che si era rivolta a lui per problemi
gravi di salute, poi miracolosamente
risolti: " irradiava la luce, la vita, la santità
di Gesù Cristo, era un Angelo".
Tante sono state le testimonianze a
conferma che Angiolino Bonetta, era
un'anima eletta. Al termine dell'intensa e
commossa giornata, è stato proiettato il
filmato del suo funerale. Avvenuto
appunto cinquanta anni fa, e ancora, gli
occhi di molti, anche di chi non l'ha
conosciuto, erano lucidi di calde lacrime,
rammarico per non averlo conosciuto?
Il nostro Assistente don Lombardi, ha
ricordato che il 27 gennaio coincideva con
la giornata della "Memoria",
dell'olocausto, dove molti bimbi e
giovanetti sono stati sterminati, martiri, a
causa di menti senza senno, invase dal
male; ci ha invitato a non scordare gli
stermini tuttora in corso nel mondo.
Affidiamo tutte queste tragedie alla
preghiera come la Madonna ci invita a fare
continuamente, pace, pace… Angiolino
sarà senz'altro con tutti questi bambini
nell'abbraccio del Padre. Quante emozioni
edificanti sia spiritualmente sia
apostolicamente, non tutte menzionate,
data la ricchezza dell'evento non sono
possibili racchiuderle in un articolo. Va un
ringraziamento particolare al CVS della
zona, bassa bresciana, ai SOdC, che ha
reso possibile lo svolgersi della
straordinaria giornata e a tutti gli amici che
hanno collaborato. “Il Signore chiama a
tutte le età, ma a volte concede alle
giovani anime che volano al cielo, il
compito di edificare familiari, amici e
fedeli, con la loro breve vita e confermarli
nella fede con la loro intensa spiritualità".
Redazione
Guarda la Croce
E credi nella tua missione
Piena di frutti...
Le anime
che con il tuo dolore
Si salvano
Sono figlie tue
E questo per una eternità
L. Novarese
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27 Gennaio 2013
In questa domenica il CVS con i SodC ha
organizzato una giornata, certamente
indimenticabile, per ricordare il
cinquantesimo anniversario della morte di
Angiolino Bonetta presso la comunità
parrocchiale di Cigole. La giornata ha
avuto inizio con un tempo atmosferico
poco luminoso; anzi la nebbia che
invadeva la bassa bresciana forse ha
indotto alcuni ammalati a non partecipare
a questo raduno. Ma non è stato così. Anzi
nell'avvicinarsi al paese di Cigole la
nebbia ha cominciato a diradarsi fino a
fare spazio a un po' di tempo sereno,
nonostante il freddo pungente, gli
ammalati con i loro accompagnatori
hanno cominciato ad arrivare fino a
quando alle ore 10,40 ci siamo raccolti
tutti al cimitero dove riposano le spoglie
mortali di Angiolino. Qui davanti ai loculi
di Angiolino e del papà Francesco, il
gruppo convenuto formato dagli
ammalati e dai fratelli e sorelle degli
ammalati, i sacerdoti e le sorelle degli
S.O.d.C e altri sacerdoti diocesani, ha
avuto inizio la preghiera e la revocazione
di alcune tappe importanti della vita di
Angiolino. L'esperienza del male, il
cammino spirituale con i Silenziosi operai
della Croce e la consacrazione presso i
Silenziosi sono stati i momenti più
espressivi della vita di Angiolino fino alla
sua esperienza di morte.
Don Pietro Manenti e don Franco Bonazza
hanno rievocato alcuni momenti della vita
di Angiolino. Ragazzo vivace ma pronto a
dire di sì al SIGNORE che lo chiamava a
una vocazione di malattia e di sofferenza
offerta con generosità per il bene di tutti
gli ammalati, per i quali desiderava, prima
di morire, un grande raduno presso la
parrocchia di Cigole. Questo raduno si è
reso concreto nel suo cinquantesimo
anniversario della morte con una
presenza numerosa di ammalati e fedeli.
Dopo la preghiera al cimitero ci siamo
recati nella chiesa parrocchiale per La
celebrazione della S. Messa, alle ore
11,30 ha avuto inizio la celebrazione
dell'Eucarestia con la presenza della
mamma, della sorella e del fratello di
Angiolino, insieme alle autorità civili.
Ha presieduto l'eucarestia, il vicario della
diocesi Monsignor Gianfranco Mascher
con diversi concelebranti tra i SodC don
Pietro, don Luigino e don Marco: poi don
Roberto Assistente diocesano del CVS e
don Cesare responsabile della lega
sacerdotale Mariana, don Franco
compaesano di Angiolino e don Pietro
curato prima e parroco poi di Cigole, al
tempo di Angiolino.
E’stata una celebrazione silenziosa,
commovente, partecipata nel culto e nella
preghiera. Il Vicario della diocesi ha
richiamato nell'omelia la vita e l'agire di
Angiolino attraverso l'esperienza della
sofferenza sostenuta dalla preghiera e
dagli esercizi e soprattutto il richiamo a
Monsignor Novarese (prossimo beato)
sull'offerta e valorizzazione della
sofferenza. Dopo la S. Messa ci siamo
radunati presso il palazzo Cigole
Mortinoni per un succulento e
meraviglioso pranzo .
Dopo il pranzo sono state presentate
alcune testimonianze su Angiolino che
hanno reso la giornata espressiva e
illuminante riguardo alla persona del
"ragazzetto" che era "Tutto della
Madonna".
Giornata felice ed entusiasta.Tutto questo
in attesa di poter un giorno annunciare tra
i beati il nostro servo di Dio Angiolino
Bonetta.
Don Cesare Minelli
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Esercizi spirituali a Re
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Sac. Luigi Novarese
L'Ancora: n. 8/9 agosto/settembre 1955 - pag. n. 1-4
"Gli Esercizi Spirituali per ammalati sono la formula migliore che più di qualsiasi
altra va in profondità per la formazione degli ammalati. Lourdes è certamente il
dominio della Madonna; a Lourdes si tornerebbe sempre; ma anche a Re, durante gli
Esercizi Spirituali, si sta veramente tanto bene. Non si vorrebbe mai ripartire da Re. A
Re non si attuano pellegrinaggi di ammalati, ma soltanto giornate di studio, Esercizi
Spirituali presso la cara Vergine del Sangue, per imparare alla sua scuola a sempre
meglio valorizzare la sofferenza. A Lourdes si attua il grande incontro con Maria.
Dinanzi alla Grotta dei Pirenei soltanto la Vergine Immacolata parla con dolce e
persuasiva voce al cuore dei figli. A Re, invece, si svolge il lavoro di penetrazione tra gli
ammalati per renderli fermi e costanti realizzatori delle richieste della Madonna rivolte
a Lourdes ed a Fatima.Gli Esercizi Spirituali agli ammalati sano necessari, più forse che
non ai sani. Sono necessari perché soltanto nella visione chiara della fede è possibile
rispondere agli angosciosi interrogativi del dolore, perché soltanto nel piano della
grazia santificante l'ammalato 'acquista la propria perfetta funzionalità. Gli Esercizi
Spirituali sono necessari perché i sofferenti non hanno la libertà che hanno i sani di
poter accedere ai Sacerdoti quando lo desiderano, oppure quando ne sentono il
bisogno. Per essi la libertà della scelta dello strumento della grazia di Dio è molto
difficoltosa. Ed allora ecco la grande necessità di far evadere gli ammalati dal proprio
ambiente, la necessità di istruirli sulle grandi verità eterne per rimandarli poi alle
proprie abitazioni col cuore sereno, gioioso, perché hanno finalmente compreso che
la malattia non è poi una grande disgrazia, non solo non paralizza l'attività delle
persone ma può costituire anche una vera vocazione.
Come si attuano gli Esercizi Spirituali.
Gli Esercizi Spirituali, osservanza del silenzio compresa, sono rigidamente quelli di S.
Ignazio, Patrono dei S. Esercizi. Durante il corso si susseguono le prediche delle verità
fondamentali della vita cristiana, con le meditazioni sul fine, sui nuovi massimi, sulla
vita del sofferente, modellata sul modello vero e d' infallibile, Gesù Cristo. Le prediche
sulle verità eterne sono di grandissima efficacia. É necessario che l'anima comprenda
che cos'è il peccato, consideri le conseguenze del suo allontanamento da Dio, se
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vogliamo che il suo ritorno a Dio sia un ritorno deciso, energico e definitivo. La Vergine
Immacolata è l'anima dei nostri Esercizi Spirituali. Il partecipante entra nei Santi
Esercizi con il proposito di mettersi alla scuola di Maria Santissima per sentire come
meglio conoscere ed imitare Gesù.Ai Santi Esercizi seguono alcune giornate di studio
sulla valorizzazione del dolore. L'ammalato, dopo avere considerato le verità eterne, si
pone a praticamente studiare le basi ed il metodo del proprio apostolato. Novità del
corso degli Esercizi del mese di settembre, quello che raggruppava 148 ammalati, è
stata la giornata Eucaristica. Durante tutto il secondo giorno del ritiro, rimase esposto
il Santissimo Sacramento nella Cappella dell'Istituto, mentre gli ammalati, senza
stabilire speciali turni di adorazione, stavano dinanzi a Gesù quando e quanto
desideravano. Inutile dire che tale giornata fu tra le più belle e la più ricca di frutti
spirituali. Altra novità attuata nei diversi corsi di quest'anno è stata la partecipazione di
Sacerdoti ammalati che hanno affiancato i sofferenti durante gli Esercizi ed hanno poi
diretto le giornate di studio. L'idea degli Esercizi Spirituali realmente sta allargando, si
sempre di più……"
I frutti degli Esercizi Spirituali
Sono consolanti e tali da dirci: avanti, nonostante tutte le difficoltà. In cielo vedremo il
bene che si è fatto alle anime dei sofferenti anche con i Santi Esercizi.
O Cuore dolcissimo di Gesu
che nella casa di nazareth,
unitamente
a Maria Santissima
Madre Tua ammirabilissima
e madre nostra,
hai voluto,
sotto la guida di S. Giuseppe
tuo prudentissimo padre putativo,
santificare il lavoro,
degnati di accogliere questo laboratorio
che oggi,
primo Sabato del mese
festa degli angeli custodi,
ha inizio!
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Presenta o Madre
al tuo Divin figlio
tutti quelli che qui lavorano
e tutti quelli
che lavoreranno.
Non permettere
o Madre,
che da quelli che qui prestano
la propria attività,
Si debba offendere
Il tuo Gesù, gia tanto offeso!
Benedici, o cuore di Gesù
anche i fratelli degli ammalati,
che
nel desiderio di aiutare Te a portare la
Croce
aiuteranno gli ammalati
in questo apostolato!
Dona ad essi
come già al Cireneo
la gioia e la gioia di averti aiutato
lungo il tuo calvario!
Sostieni
o cuore di Gesù,
i tuoi fratelli ammalati.
essi, desiderano rassomigliarti
in tutto
vogliono piegare le loro membra,
già doloranti,
sotto il peso del lavoro,
per rendere la propria vita
di sofferenti
più preziosa.
Illuminali sempre di più
sul valore grande
del lavoro e del dolore.
Fa che mediante questa penitenza,
il Cuore immacolato della Madre Tua
e Madre nostra
sia consolato
nel ritorno di tanti figli
prodighi,
alla casa del Padre celeste
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“
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Battista Conti
vero innamorato di Maria
“Dall'alto del suo umile ma sfolgorante
trono, la regina dei Pirenei, mentre riceve il
continuo omaggio dei suoi figli... da questo
posto, ove non vorresti mai staccarti, è tanto
forte la sua attrattiva di vera madre,
consolatrice di ogni pena, di ogni prova e di
ogni sofferenza, che tutto è gioia, anche se
piangi dal dolore: ebbene, qui è nato il CVS”
(Pensiero scritto da Battista Conti sul retro
di una foto da lui scattata davanti alla
grotta di Lourdes nel 1976).
... E ancora...
“Mi privo di questo stupendo ricordo
affinché chi lo riceva e chi lo vede senta
crescere nel cuore il desiderio di assistere,
nel tempo a venire, a una simile
concelebrazione per godere veramente dei
frutti e della luce della resurrezione del
Cristo, in lui e nel fratello di dolore che gli è
accanto, continuatore nelle proprie carni di
questa luce e grazia”.
(Parole scritte da Battista Conti sul retro di
una foto da lui scattata durante la
concelebrazione nella basilica S. Pio X il
giorno di Pasqua a Lourdes 1976).Parole
che non hanno bisogno di grandi
commenti se non affermare il suo
innamoramento per la Madonna. Chi ha
conosciuto Battista Conti lo può
testimoniare, soprattutto chi ha avuto il
privilegio (io la chiamo grazia) di essere
stato accanto a lui nell'equipe del CVS
(erano gli anni settanta- ottanta).
“Innamorato della Madonna e
protagonista nel Centro Volontari della
Sofferenza, al punto di affermare davanti
alla grotta di Lourdes: "Qui è nato il CVS”.
Al ritorno dai pellegrinaggi a Lourdes, o
dagli esercizi a Re, distribuiva foto ricordo
da lui scattate proprio per suscitare, in chi
le riceveva, il desiderio di recarsi nel luogo
dove era custodita l'essenza del CVS. Era la
sua tecnica di fare apostolato. Diceva
sempre che a parole non si poteva spiegare
l'apostolato del cvs, bisognava andare alla
fonte: in pellegrinaggio a Lourdes o agli
esercizi a Re, solo dopo aver provato
almeno una di queste esperienze, e, solo
allora, se ne poteva parlare. C'è una frase
in particolare, tra quelle scritte sul retro
delle foto, della quale posso testimoniare
di quanto Battista ne fosse convinto,
quando dice: "E' tanto forte la sua attrattiva
di madre... che tutto è gioia, anche se piangi
dal dolore."Ebbene, ricordo che una sera, si
era fatto tardi per il prolungarsi di un
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Vita
iativa
incontro, dove avevamo presentato il CVS
in una parrocchia, rimase da me a dormire.
Mentre lo aiutavo a togliersi le protesi delle
gambe, (a Battista gli erano state amputate
entrambe le gambe a causa della sua
malattia) notai che avevano ancora due
piaghe vive proprio in corrispondenza
dell'appoggio delle protesi. Gli chiesi da
quando si erano riformate, al che mi
rispose che non si erano mai chiuse e che
per farle rimarginare sarebbe dovuto stare
senza protesi per mesi, ma questo voleva
dire non potersi muovere, rimanere chiuso
in casa, non incontrare persone, e di
conseguenza... immaginate il dolore che
avrà avuto. Ciò che più mi colpì quella
sera, fu il fatto che mi raccontava di queste
cose con quella sua voce tremula ma lo
sguardo era sorridente.Questo era
Battista! Ho sempre più la consapevolezza,
(ne sono convinto e tanti come me) di aver
percorso un tratto della mia esistenza
accompagnato da una persona speciale.
In questa sera
In cui mi pare di sentire il tuo
richiamo
Guardo a te o Madre e mi sento
L’animo tanto vuoto.
Anch’io voglio inginocchiarmi
Dinnanzi a te
Anche se nulla ho da offirti
Mi pare di vedere che sopra di me
Ci siano delle realtà che ancora
Non vedo,
Dinnanzi a cui però
Sono incamminato
Tu sei Madre!
Una vergina comprende
Sempre
Veglia
Attende
Non abbandona.
Pierino Apostoli
Prendimi per mano e rialzami
Accanto a te
Sotto il tuo sguardo
Mi sento più fiducioso.
Sei tu che infondi in me una
speranza nuova
Cam
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Ca
miniamo in
Accanto a te
Anche la mia vita di dolore
Sarà meno pesante
Meno vuota
Anche tu
O Madre
Avrai una gioia nuova;
Un figlio in più
Che ti comprende,
Che ti ama
Che ti serve
L. Novarese
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Mi avvalgo di questa pagina per soddisfare
(anche se indegnamente) una richiesta
pervenutami da numerosi VS, fratelli e
sorelle degli ammalati e innumerevoli
(centinaia) amici Lourdiani, che
desiderano far pervenire a una persona
disabile, che vive oltre confine, Svizzera,
iscritta al Centro Volontari della Sofferenza
di Brescia, la loro gratitudine e il loro
affetto per la sua ininterrotta fedeltà
all'amicizia che manifesta a tutti.
Cara Rosanna, ho un incarico difficile
perché devo in poche righe sintetizzare,
tutti i sentimenti detti rispetto al tuo
“essere” per ciascuno.
Ti dirò che la gioia, con te, per esempio è
possibile, come un dono gratuito della vita
che si scatena con l'esplosione del tuo,
generoso, cuore. Sei capace di emanare la
bellezza di Dio rendendo testimonianza
con la vita, promulgando con la preghiera,
l'apostolato, la vicinanza, la solidarietà a
tutti, la tua comunione con Lui.
Sai distinguere come sostenere le persone,
credenti e non con la tua umanità e
sensibilità.Il telefono, il tuo strumento di
collegamento con tutti, non ti sfugge
nessun evento importante per chi ami,
compleanni, anniversari, nascite ecc. …
Quando una persona è nella malattia tu, la
segui giorno per giorno, con la tua parola
di sostegno sempre positiva e speranzosa,
rendendo concreto quel principio che fa
“dell'ammalato un apostolo presso
l'ammalto”.Quanti seminaristi hai
premurosamente accompagnato con
telefonate, lettere con sentimenti materni
di delicato riscontro, che la vocazione si
rafforzasse, per portare a compimento
l'ordinazione sacerdotale. Nei numerosi
(33 anni ?) pellegrinaggi pasquali a
Lourdes che hai vissuto, partecipandovi,
non ti sono mai sfuggiti chi avesse bisogno
di preghiera, aiuto e compagnia, e li hai
sempre messi sotto la protezione
dell'Immacolata, ma ciò che è rilevante
sono, che la tua vicinanza sia sempre
continuata anche dopo il pellegrinaggio.
Quanti biglietti di auguri invii a Natale e
Pasqua a chi ami? Centinaia?
Mi permetto di dire, che ci sono persone
che dentro sono meravigliose, che nella
loro vita hanno conosciuto le sconfitte, le
perdite, lo sforzo, le delusioni e hanno
trovato la via per uscire da quel tunnel di
sofferenza, che la vita ha messo nel loro
cammino, incontrando il Signore e allora la
bellezza interiore non è capitata si è
formata ed è diventata dono, offerta.
La tua disabilità scompare alla vista, basta
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sentire il tuo esuberante e squillante riso,
per trasmettere energia e serenità a chi ti
sta vicino. Sappiamo quanto ti costa non
poter continuare a partecipare al
pellegrinaggio pasquale, ma come tu dici:
il mio pellegrinaggio ora è accudire alla
mia, amata, mamma ormai anziana, ma vi
accompagno con il cuore e la preghiera.
Ricordo che una volta mi hai detto che hai
avuto la fortuna di conoscere nel percorso
fatto finora, persone veramente
straordinarie dentro... persone che ti
hanno lasciano qualcosa, che ti hanno
arricchito e avere il privilegio di conoscere
persone con un animo stupendo è
impagabile...per questo tutti,
indistintamente, ti stanno a cuore. La
bellezza, la profondità è percepibile solo
con un atteggiamento di ascolto e di
accoglienza, come sa fare il credente, chi
sa amare, atteggiamento che apre all'al di
là delle cose. La percezione della bellezza
delle persone, della loro dimensione più
profonda apre alla bellezza di Dio, fonte
sorgiva di ogni realtà.
Rosanna, tutti quelli che mi hanno
incaricato di farti pervenire il loro grazie, si
uniscono e ti augurano ogni bene e che il
Signore ti accompagni sempre nel tuo
incessante apostolato.
Il CVS, cui appartieni, sta vivendo un
momento di grazia, nell'attesa della
beatificazione del nostro Fondatore
Venerabile Luigi Novarese e senza dubbi
egli veglia sul tuo impegno di cvuessina e ti
benedice.
Resy Rizzini
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Centro
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ALBERTO TOSONI
Qualche giorno fa' mi è stato chiesto di
dare una testimonianza sulla mia
esperienza con voi a Re. Devo dire che,
mentre sto scrivendo, mi sento un po'
emozionato e in difficoltà. Non sono una
persona di molte parole e, soprattutto,
spesso faccio fatica a esprimere le mie
emozioni.Innanzitutto vi ringrazio per
l'opportunità di aver potuto condividere
delle giornate intense, piene di preghiera,
dialogo, confronto e divertimento insieme.
Devo dire che ho provato dei sentimenti
molto contrastanti. Da un lato la felicità di
aver vissuto un'esperienza nuova, aver
conosciuto delle persone mature che si
sono aperte raccontandomi la loro vita, i
loro sogni ... Dall'altra mi sono sentito più
volte turbato perché sono sorti molti
interrogativi. Sicuramente il senso della
sofferenza è stato l'argomento che più ha
riecheggiato nella mia mente. Nella mia
vita ho avuto idee contrastanti a riguardo.
Talvolta l'ho sentita come qualcosa che
esiste e che sicuramente ha un suo perché,
anche se non sempre si riesce a
comprenderlo. Spesso, invece, l'ho
percepita come una cattiveria del mondo,
un peso al quale bisogna ribellarsi a tutti i
costi e cercare in tutti i modi di scacciare.
Ringrazio di cuore tutti voi perché
guardandovi, ascoltandovi e pensando ai
vostri gesti e alle vostre parole sono
riuscito a dare un'altra risposta.
Se ci si ferma a essa, si trova un muro
spesso e alto che blocca ogni movimento e
speranza. Il segreto è farle spazio, lasciarla
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Capo
odanno
danno a
a Re
Re
Cap
penetrare e saper guardare oltre. In tutti
ho trovato persone con molta voglia di
vivere, di sognare e, ancor più, di saper
gustare il lato positivo di ogni piccola cosa
che ci circonda senza mai considerarla
banale. Mi è venuto da pensare che
spesso la sofferenza più grande sia quella
di dimenticare completamente come la
vita umana sia interamente un miracolo e
che ogni singolo istante, sguardo, bene,
sia prezioso. Mi sento sicuro nel dire,
anche se è solo la prima volta che ci sono
stato, che il più grande prodigio sia la luce
che sappia mettere nei cuori e nelle menti
di chi ha la fortuna di passare anche solo
pochi giorni in questa casa. E'
sorprendente vedere come persone che
avrebbero più motivazione per essere
arrabbiate con Dio lo mettano al centro
della loro vita e sappiano testimoniarlo in
semplicità. Termino dicendo che la forza
principale che ho visto in voi è saper
essere se' stessi senza aver paura di
mostrare le proprie debolezze, rabbie per
non essere riusciti ad accettare tutte le
contraddizioni che la vita mostra. Ancor
più il sapervi voler bene a vicenda in
maniera spontanea e profonda, sempre
pronti ad aiutarsi, confrontarsi in maniera
aperta, pronti a ripartire d'accapo con
l'aiuto di Maria ogni volta che possa
esserci una caduta.
Cam
mmini
insieme
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Ca
miniamo in
Spero di rivedervi presto.
ENRICO CINGIA
E' stata la mia prima esperienza a Re.
Quando da un mio amico, mi è stata
proposta in questi termini: "Ti andrebbe di
far passare un bell'ultimo dell'anno ai
ragazzi ?" ho accettato immediatamente,
anche se ero in dubbio sul partire per motivi
di apparente forza maggiore quali lavoro e
salute dei famigliari. Pensavo però che
ognuno abbia, anche solo in minima parte,
rinunciato a qualcosa per essere a Re
all'ultimo dell'anno ma questo è il punto
cruciale non solo di ciò che è stata questa
esperienza, ma della fede che dovrebbe
guidare ogni uomo che si prodighi al
servizio del prossimo, sia questo soffra di
qualche disabilità o meno. "Quale il senso
di questa condizione?" Oppure "Dove
trovare la forza per andare avanti?" "E a che
scopo?".
Anche per chi si professa credente, io
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Capo
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a Re
Re
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Cam
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compreso, è un compito arduo saper
rispondere in maniera adeguata, pur
conoscendo che se c'è un senso, se si riesce
a dare un valore a tutto questo, è perché si
è passati dalla porta del vangelo con molta
preghiera. Essendo la mia prima
esperienza con persone affette da
disabilità, non ho avuto una persona in
particolare da dover seguire, ma in
generale bastava che avessi qualche
piccola attenzione verso tutti nel momento
che se ne fosse presentata l'occasione.
Avevo in precedenza, avuto modo di
conoscere qualche ragazzo/a del "Gruppo
di Avanguardia" del "CVS" in oratorio e una
di queste era stata invitata per due
incontri, a testimoniare di sé a una
quindicina di preadolescenti, dei quali
s o n o
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c a t e c h i s t a .
I tre giorni a Re mi hanno permesso
di conoscere maggiormente i ragazzi,
di legare con loro e di riscoprirmi
concretamente impacciato e
timorosamente inappropriato, non solo
inizialmente nel relazionare con loro, ma
anche semplicemente nello spingere una
carrozzina o, cosa ben più delicata, nel
fare accomodare i ragazzi sul pullman.
Le tre giornate alla "Casa Cuore
Immacolato di Maria" sono trascorse
secondo uno schema predefinito che a mio
parere può essere suddiviso in tre momenti
principali: Tempo dedicato al prossimo,
tempo dedicato a Dio, tempo libero. Nulla
di nettamente distinto però, diciamo pure
tre lancette dello stesso orologio, Così che
il lavoro di gruppo, lo scambio d'idee,
l'ascolto di varie testimonianze, la visione
di filmati, l'aiuto fraterno richiesto,
preparava lo spirito per la celebrazione e
adorazione Eucaristica.. e viceversa. Il
tempo libero? Forse io ne avrei concesso di
più ma c'è stato modo ugualmente di
parlare apertamente tra noi, di fare una
scappata in paese o più semplicemente di
stare, in silenzio, dove pare, a guardare il
cielo... a meditare a occhi chiusi all'interno
della chiesa oppure dove ne sentivo
l'esigenza. Amo il silenzio. Nel silenzio c'è
chi parla di me. Inizialmente interessante e
poi toccante è stato il momento in cui ogni
persona ha chiesto perdono e poi
ringraziato facendo propositi, in maniera
privata e poi, per coloro che si sono sentiti
di dover condividere i loro sentimenti e
pensieri, pubblicamente innanzi al Corpo
Eucaristico nella Cripta della Casa.
Svariate preghiere sono state formulate
apertamente, secondo le proprie
intenzioni, ispirate da quelle degli altri o
semplicemente ispirate da Dio. A parer
mio, va posto l'accento sul lavoro svolto
dalle Sorelle SODC nel gestire la casa e le
attività. Sapevano porsi con autorevole
dolcezza agli altri, qualità ovviamente
indotte dalla figura di Maria, artefice e
fulcro di questa realtà, che a Re, ho avuto
modo di scoprire. Ho cercato più volte di
fare mia questa dolcezza quando
semplicemente parlavo o consigliavo
qualcuno con qualche evidente difficoltà in
più. Ho sperimentato una forte emozione
ogni volta che dei ragazzi, dopo qualche
incertezza, hanno scelto di aprirsi con me,
di confidarsi anche in maniera piuttosto
profonda.E qui una cosa l'ho imparata dal
mio amico che mi ha invitato. È importante
non fingere, essere se stessi, all'occorrenza
essere autoritari e spronare a fare di più,
pregando di più insieme, sempre. Prima
siamo tutti delle persone davanti a Dio, con
la nostra vita, i nostri difetti, le doti le
paure e i propri affetti. Una persona
disabile è come gli altri che però ha un
peso maggiore da trasportare, un peso
enorme che, non è possibile comprendere
fino in fondo ma che è nostro dovere di
"Sani" accompagnarli come se fossero
Gesù stesso sul calvario e insieme offrire
tutta la nostra vita. La domanda che mi
pongo è quanto sia complicato
nonostante tutto trovare la forza di donare
la loro sofferenza.
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a Re
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Ho pensato, alla mia pigrizia, alle cose di
cui mi lamento, alla rabbia che a volte mi
assale per delle sciocchezze.
Ho pensato ed enormemente sono stato
rincuorato vedere
giovanissimi che,
controcorrente, hanno deciso di
impegnare il loro ultimo giorno dell'anno
per stare insieme a persone che la società
oggi fatica ancora a considerare al pari
degli altri. Quanta forza deve avere un
ragazzo oggi per andare contro la massa!!
E' in tutti questi ragazzi, assistenti e assistiti
che Dio si fa vivo, che è presente. E durante
i saluti, prima di tornare a casa, tra i vari
"Scusa", "Grazie" e abbracci, il Signore era
ancora vivo nei loro occhi, occhi che,
incrociandoli, hanno gonfiato i miei. Qui è
stato qualcosa di più, qualcosa che agli
altri fatico a far capire.. là dove sei
carente.. ti colma, là dove hai di più.. ti
chiama a dare. Io non credo nel caso. Le
persone s'incontrano e condividono un
pezzo della propria vita perché Qualcuno
le ha chiamate a farlo, a esserci.
Chiamate.. non obbligate! È un po' come il
"Sì" di Maria. Chiamata a fidarsi, e
chiamata a scegliere.. Vedremo in futuro se
effettivamente tutto questo mi abbia anche
solo lievemente cambiato o aperto gli occhi
verso un mondo che comunque, nel suo
silenzio, è sempre esistito. Per questi tre
giorni, Grazie Signore, grazie ragazzi,
grazie!
ALLEN LASCIOLI
Lo scoraggiamento (canto rap)
Lo scoraggiamento
ti butta allo sfinimento
Una persona scoraggiata
ha bisogno di una parlata
Con qualcuno che lo aiuti
senza insulti muti
Spera, risolvere e parlare
sono le cose da fare
Forse lo scoraggiamento avviene
perché nessuno per la mano ti tiene
Sono scoraggiato molte volte
non ho persona che mi aiuta o di fronte
Ragazzi è inutile buttarsi giù di morale
è molto meglio seguire un ideale
Ci sono tante cose da fare nella vita
anche se a volte si farà fatica
Qua nessuno ha il libretto d'istruzione
lo diceva Sorella Gio con la canzone
Perciò caro amiconon pretendo di
risolvere tutto con un dito
Ma se insieme camminiamo
pian piano alla meta arriviamo
Non guardare tutto buio nero
dopo la tempesta tornerà più sereno
Gesù Cristo è la speranza non
dimenticarlo mai cammina affianco a te
anche se tu non lo sai Gesù Cristo è la
speranza non dimenticarlo mai
cammina affianco a te anche se tu non lo
sai
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a Re
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ELENA E MAROUA
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I giorni trascorsi a Re a capodanno, sono
stati semplicemente fantastici,
indimenticabili e al contempo impegnativi!
Nonostante la timidezza iniziale per questa
prima esperienza là, le persone che erano
accanto a noi ci hanno trasmesso fin da
subito il loro affetto e la loro gioia,
incoraggiandoci ad essere noi stesse per
poter vivere pienamente questi giorni, nei
quali avevamo tanto da dare ma
soprattutto tanto da ricevere.
Tra i vari momenti trascorsi, ci hanno
colpito particolarmente quelli caratterizzati
dalle testimonianze, poiché sono fonte di
riflessione personale da cui poter attingere
per migliorare il proprio essere. Oltretutto
sono risultato di un forte coraggio che
aiuta questi ragazzi a superare le avversità
della vita. Da parte nostra c'è stata una
disponibilità nell'ascoltarli e nell'aiutarli a
compiere ciò che da soli non sono in grado
di svolgere. In quest'ultimo caso ognuno
poteva raccogliere qualcosa di positivo,
poiché tutti hanno dentro di sé delle belle
qualità che devono essere tenute in
considerazione e coltivate.
Di questa favolosa esperienza ciò che è
rimasto nel cuore sono i sorrisi, colmi di
gioia di vivere!
IVAN GNALI
Devo ammettere che sono stati quattro
giorni pieni di gioia e ricchi di amicizia.
Questo per me è già il quarto anno, ma
ogni volta è come se fosse la prima, in
questa casa dove si respira un'aria di pace e
serenità è impossibile non restare
incantati. E' stata una bellissima
esperienza, ho condiviso con tanti giovani
la voglia di stare insieme e del volersi bene
come in una grande famiglia, valori che a
volte sembrano scontati, ma che con la vita
frenetica di tutti i giorni non si riescono più
ad assaporare pienamente.
Ci sono stati attimi di riflessione personale
che mi hanno permesso di meditare
intensamente su tutto l'anno appena
trascorso soprattutto durante la veglia del
31 dicembre quando eravamo tutti in
silenzio raccolti in preghiera, alternati a
momenti di allegria e spensieratezza, come
ad esempio dopo il brindisi di mezza notte
dove ci siamo scatenati ballando e
cantando in festa “tutti insieme
appassionatamente” come mi piace
definire. Ho assistito anche a delle
testimonianze davvero meravigliose, tutte
diverse ma unite da un unico stesso valore
“la forza della sofferenza” che io stesso in
passato avevo sottovalutato. Non me la
sento di dire qual è stata la più bella perché
per me sono state tutte fantastiche in modo
differente e mi hanno dato tantissimo
quindi grazie per averci donato un pezzetto
della vostra vita. Che dire d'altro… Grazie
di cuore a tutti per i meravigliosi momenti
passati insieme! E come disse Monsignor
Novarese: “Coraggio non perdiamoci
d'animo, ricominciamo d'accapo, anche per
l'ennesima volta il Signore crede in Noi”.
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a Re
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ILARIO GATTA
“Rinnovate il vostro slancio nel vivere la
fede! La più bella ed entusiasmante
avventura che vi possa toccare è l'incontro
personale con Gesù, il quale è unico che da
vero significato alla nostra vita. Non basta
cercare, bisogna cercare per trovare la
certezza.”. (Ven. Mons Luigi Novarese).
Cam
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E' proprio da questo pensiero del nostro
Fondatore che è iniziato il nostro
Capodanno a Re. trentaquattro sono i
giovani che da Brescia sono partiti per
vivere un Capodanno contro corrente!
Giovani che hanno condiviso quattro
giorni insieme alle diocesi del nord d'Italia
e ai Sodc. Sono stati quattro splendidi
giorni di gioia, dove oltre a festeggiare in
“allegria sfrenata” l'inizio del nuovo anno,
abbiamo vissuto momenti d'intensa
condivisione spirituale.
Come quello
dell'adorazione Eucaristica, in cui ciascuno
se posto in contemplazione e preghiera
personale con il nostro Gesù, poi si sono
affrontati, con molta semplicità e
fraternità, tre argomenti molto importanti
per la nostra formazione spirituale:
vocazione, Missione, Speranza. Partendo
dalle orme del Venerabile Luigi Novarese,
abbiamo ascoltato le Testimonianze di:
Daniel (Moncrivello), dei genitori di
Francesco (Bergamo), di Ivan (Brescia) e di
Sr. Roberta (Sodc), essi ci hanno
testimoniato che la Sofferenza va
affrontata e vissuta sull'esempio diCristo.
Giustamente ogni tanto è normale
lamentarsi, essere tristi essere ok, ma se ci
fermiamo a quel livello, non riusciamo a
scoprire ciò che Dio ha progettato per
ognuno di noi anche in situazioni molto
difficili. La Speranza è la parola “chiave”
che ci aiuta a tenere accesi o a riaccendere
dentro di noi i doni che Lui ci ha donato, i
doni che Lui ci chiede di offrire agli altri.
Tocca noi aver la forza di metterci in gioco e
affrontare la vita nella fede di Chi sempre ci
ama.
Di o Madre
La Tua Parola
a favore nostro
ed il miracolo
sarà compiuto
L. Novarese
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Pellegrinaggio
Pellegrinaggio
“
E’ ora! Andiamo a Lourdes
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Battista Conti
vero innamorato di Maria
La domanda che mi viene spesso posta
quando parto è “che ci vai a fare,
perché vai anche quest'anno in
pellegrinaggio a Lourdes?”La mia
risposta é: “Vado a trovare la bianca
Signora della Grotta… come l'ha
definita Bernadette”. E mi rispondono
che: Maria c'è anche qui!
È vero, ma, l'Immacolata nelle sue
apparizioni, ha detto a Bernardetta: “
venite pregate, lavatevi, fate
penitenza…”.
Da anni rispondo a questa chiamata e
devo dire che Lei non mi ha mai
rimandato a casa senza avermi dato
tanta forza per la mia vita quotidiana e
il mio cammino di fede, e il Signore
diventa sempre più il mio Amore.
Già. L'incontro con Maria è un incontro
unico, che ti tocca nel profondo,
proprio in quel profondo del cuore che
solo Lei conosce e che spesso noi non
facciamo vedere al resto del mondo.
È un incontro con una mamma, una
mamma che ci ha sempre amato e che
ci amerà sempre e soprattutto cui non
possiamo nascondere niente. Lei tutto
sa e tutto conosce e l'acqua e la grotta
rappresentano un momento di
profonda emozione. L'esperienza del
viaggio, essere con gli ammalati dai
quali ho imparato la pazienza, la forza
della fatica del viaggio per incontrare la
Mamma, che li rassicura e li abbraccia
amorevolmente è così visibile, che non
posso privarmi di questi momenti.
Quando arrivi, è tutto magico, Maria è lì
che ti aspetta, che ti abbraccia con lo
sguardo, che ti fa pensare, pregare e
riflettere. Ti affidi a Lei, e dentro ti entra
la pace, senti il bisogno di lavarti,
entrare nella piscina, un'emozione
indescrivibile, ti senti pulita, rigenerata,
ricaricata e pronta ad affrontare ciò che
il Padre ti chiederà nella vita.
L'andare da Lei è ringraziarla per tutto
quello che ti ha dato nella vita,
ringraziarla per ogni difficoltà
affrontata con Lei accanto, ringraziarla
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Pellegrinaggio
Pellegrinaggio
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per avermi fatto incontrare la sofferenza e
aiutata ad andare di là dalla croce che
Gesù mi ha offerto, abbracciandola e
vedere il positivo in tutto ciò. Sentirti
abbracciata e non abbandonata nelle
difficoltà della vita, mi è di sprone a
pensare, non più solo a me stessa, e la mia
preghiera diventa risposta alle Sue
esortazioni, pregare per i peccatori, per la
chiesa e i suoi ministri, per la pace del
mondo di cui c'è tanto bisogno. Andare a
Lourdes nella settimana santa, vuol dire
vivere il periodo liturgico più intenso
dell'anno la passione, morte e resurrezione
di Gesù, con Maria ai piedi della Croce, la
Nostra Mamma che non rinnega mai i suoi
figli. Un luogo dove vedi che anche i
giovani si mettono in gioco senza riserve,
segno che Maria cambia il loro cuore e li
aiuta a vivere in questo mondo difficile con
più coraggio. Pensare a persone che ho
invitato a un pellegrinaggio rinascere
confessandosi dopo quaranta anni e avere
la frenesia di ricevere Gesù Eucarestia e
andare alle piscine per il bagno, convinti
della loro rinascita a nuova vita.Tutto
questo mi porta al pellegrinaggio a
Lourdes per gioire e piangere con le
persone che ritrovano la fede, e imparare
da Lei come mettersi in ascolto dell'amore
di Gesù, con amore figliale.
Angela Castrezzati
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Pellegrinaggio
Pellegrinaggio
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Ancora pochi giorni!
Ormai l'11 maggio è vicino, e la gioia e la
gratitudine per il grande dono della
beatificazione di Luigi Novarese sono
d a v v e r o i n c o m p a r a b i l i !
I preparativi stanno continuando sia da
parte dei CVS Diocesani, della
Confederazione CVS Internazionale, sia
del Comitato per la beatificazione dei
SodC.
Siamo tutti impegnati nel
continuare, nella nostra diocesi e
parrocchie, a promuovere, sensibilizzare e
far conoscere la figura del Venerabile,
anche in questi ultimi giorni di
preparazione che precedono la
beatificazione. Che cosa significa
Beatificazione?” È l'atto col quale la Chiesa
permette in luoghi determinati (in una
diocesi, provincia, regno, ordine religioso)
che un servo di Dio, morto in fama di santità,
sia onorato col culto pubblico e con titolo di
beato. Si distingue la beatificazione in
formale ed equipollente: la prima è una
dichiarazione positiva della Chiesa dopo un
regolare processo, fatto a scopo di
discutere, esaminare giuridicamente e
riconoscere l'eroicità delle virtù o il martirio
del servo di Dio in questione e l'autenticità
dei miracoli ottenuti per sua intercessione:
l'equipollente consiste in un assentimento
tacito della Chiesa al culto prestato a un
Servo di Dio in un dato luogo, dove tutti lo
venerano come beato. La beatificazione
formale ha più importanza, perché
proclamata dopo severo processo: ma
anche l'altra ha valore, perché il popolo
cristiano, il quale testimonia delle virtù del
servo di Dio, onorandolo e attribuendogli
miracoli”.
Molti sono gli iscritti, della nostra diocesi,
che hanno già aderito alla partecipazione
del grande evento che avverrà come,
risaputo, in San Paolo fuori le Mura e
l'onore che la solennità della beatificazione
sarà presieduta dal Cardinale Tarcisio
Bertone. Chiediamo, comunque, la vostra
diretta e personale collaborazione per
favorire una partecipazione più ampia e
diffusa dei nostri membri, soprattutto i VS,
fratelli e sorelle della “prima ora”, chi ha
vissuto e conosciuto Luigi Novarese in vita,
che hanno potuto godere e valersi della
Sue dirette parole e della chiara e limpida
immagine, della sua vigorosa fede.
Nulla poté arrestare l'ardore apostolico che
guidò i passi di Luigi Novarese, questo
servo del Signore e figlio devoto
dell'Immacolata . Quale innovazione,
speranza e amore, cari fratelli sofferenti,
Egli ha dimostrato al mondo del dolore e
voi lo potete testimoniare.
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Pellegrinaggio
Pellegrinaggio
”I più impediti tra gli impediti, impossibilitati a
svolgere anche la pur minima opera umana,
ma grandi nell'anima, perseveranti nella
preghiera, forti nella speranza, gioiosi
nell'offrire la loro vita come sacrificio gradito
a Dio secondo le intenzioni che la Madonna
ha espresso a Lourdes e a Fatima”.
“Impossibilitati a svolgere anche la pur
minima opera umana, ma grandi nell'anima,
perseveranti nella preghiera, forti nella
Speranza, gioiosi nell'offrire la loro vita come
sacrificio gradito a Dio secondo le intenzioni
che la Madonna ha espresso a Lourdes e a
Fatima”. I tre giorni che trascorreremo a
Roma saranno smisurati tempi di grande
manifestazione testimoniale, di
compenetrazione della fraternità, tra i CVS
del mondo e i SodC. La particolare
rilevanza della figura del nostro Fondatore
L. Novarese è la sua grande testimonianza
di sintesi tra vita e fede, vivendo in
pienezza il suo essere sacerdote,
apostolo dei malati, colui che ha
promosso e sostenuto “ un'azione
pastorale per e con i malati e i
sofferenti” a servizio della Chiesa, ci
coinvolge tutti! La grazia del Signore ci ha
raggiunto e non possiamo non rispondere
con straordinaria esultanza e innalzare il
nostro inno di ringraziamento al cielo, e il
Signore veda i nostri cuori dischiusi al
calore del Suo amore.
Consiglio Diocesano CVS Brescia
Il Signore ha scelto te che forse non hai peccati da
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scontare, come ha scelto la sua dolce Madre,
Vergine senza alcuna macchia, a restare presso di
lui nella sua passione e con lui soffrire per poter
donare a te e a tutta l'umanità. Anche tu, come la
Madonna, sei caro al cuore di Gesù, poiché anche
tu, come Lei, fai la volontà del Padre celeste. Il
Signore nulla fa a caso. Il perché del dolore è
quindi un perché bello, un perché che eleva
l'anima nostra fino a Dio; è un perché che ci dona
la vera libertà e la vera pace.
L. Novarese
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Dopo un cammino di preparazione iniziato
con l'annuncio dato dal Vescovo, mons.
Luciano Monari, in occasione della Messa
crismale del 2011, si è svolto il 29° Sinodo
diocesano sulle Unità Pastorali. Sede
dell'assemblea è stata il Centro pastorale
Paolo VI, nel cuore della città. Gli incontri,
divisi in due sessioni, si sono tenuti nella
cappella del centro, lo stesso luogo che
aveva accolto l'ultimo Sinodo, voluto da
mons. Luigi Morstabilini, trentatré anni fa.
Erano invitati nei giorni 1-2, 8- 9 dicembre
2012, 385 fra laici, presbiteri, diaconi e
religiosi a riflettere sul futuro della Chiesa
locale, secondo l'impulso dello Spirito
Santo.
L'apertura dell'evento straordinario è stata
celebrata in Cattedrale, dove oltre ai
membri dell'assemblea sinodale, erano
presenti autorità civili e rappresentanti
delle altre confessioni cristiane operanti sul
territorio.
L'impegno di ognuno è stato sigillato da un
giuramento. L'emozione si è intensificata
nell'ascolto della toccante omelia del
vescovo Luciano che ha chiesto ai presenti
di avere nel cuore un desiderio profondo e
appassionato di quella comunione che Dio
desidera per tutta la famiglia umana, per
la quale Gesù ha consacrato se stesso, e,
inoltre un amore grande, capace di
superare le abitudini mentali, gli interessi
particolari e le resistenze istintive al
cambiamento, per far emergere tutta la
bellezza delle comunità cristiane.I lavori
sono stati introdotti da mons. Canobbio,
presidente della commissione di
coordinamento, che ha presentato
“l'Instrumentum laboris”, il documento
elaborato sulla base delle risposte
pervenute dalle schede di consultazione
distribuite in precedenza in tutta la diocesi,
sulla quale i membri sinodali erano invitati
a esprimersi.
Intense sono state la preghiera e la
partecipazione. L'aula ha raccontato
preoccupazioni, gioie e attese dei presbiteri
e dei laici, che con grande rispetto e stima
reciproca, si sono ascoltati a vicenda,
sperimentando che solo insieme si è chiesa
vera e viva, capace di prendere decisioni
secondo una logica di fede.
Tante le proposte e le osservazioni.
Interessante è condividere con i lettori la
traccia che ha lasciato alcuni interventi
sulla Pastorale della salute. E' stato, infatti,
inserito nel documento, quanto segue:
“….L'Unità Pastorale sarà pure il luogo più
appropriato per sviluppare nuove forme di
pastorale che, con spirito missionario, non
si limitino alla cura dei sofferenti che già
chiedono i sacramenti, ma si propongano
di evangelizzare il tempo della sofferenza.
… Si dovrà inoltre valorizzare la
testimonianza e la preghiera delle persone 28
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malate o fragili o diversamente abili
all'evangelizzazione… Si presterà
attenzione alle strutture ospedaliere
presenti sul territorio cercando di stabilire
collaborazioni tra le cappellanie delle
stesse... ”.
Quanto sperimentato nei giorni del Sinodo
è lo stile di Chiesa che il Vescovo si auspica
per le future unità pastorali, una Chiesa di
comunione per la missione. Il documento
finale è stato approvato in sostanza
all'unanimità. Il Sinodo si è chiuso con una
messa solenne in Cattedrale che ha aperto
l'Anno della Fede per la nostra diocesi.
Nell'omelia conclusiva mons. Luciano
Monari ha espresso il desiderio che il suo
grazie giungesse, oltre che ai presenti, a
ognuno dei rappresentati, perché tutti
possano sentirsi membra vive dell'assemblea
sinodale; ha terminato con queste parole:
“Eccoci, siamo la Chiesa bresciana, serva
del Signore; avvenga per noi secondo la sua
parola”.
Gigliola Nassini
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Testo integrale del ”Messaggio alla
Città” redatto e diffuso
dall'assemblea sinodale domenica
9 dicembre 2012.
Riuniti attorno al nostro Vescovo Luciano,
noi partecipanti al XXIX Sinodo diocesano
sulle Unità pastorali, coscienti e lieti di
rappresentare i laici, i sacerdoti e i
consacrati della Chiesa bresciana, nel
desiderio di camminare insieme,
dedichiamo un pensiero alla città e a tutti i
Comuni della diocesi.
È un pensiero carico di affetto, simpatia e
fraterna amicizia verso tutte le donne e gli
uomini che vivono e operano in questa
terra bresciana.Il nostro impegno sinodale
ha riguardato il futuro della missione della
nostra Chiesa
Bresciana, prospettando una rinnovata
azione pastorale basata sulla comunione,
collaborazione e corresponsabilità fra le
varie comunità parrocchiali. Vogliamo
condividere il nostro sguardo al futuro con
tutti, anche con coloro che si sentono
lontani dalla vita ecclesiale, ma che hanno
a cuore il bene comune, il sereno domani
delle generazioni più giovani, orizzonti di
pace, giustizia, progresso e lavoro per tutti.
Cogliamo quest'occasione per esprimere
pubblica gratitudine per gli esempi di
civiltà, umanità, dedizione professionale e
onestà che troviamo al di fuori delle
esperienze ecclesiali. Come cattolici,
praticanti e impegnati nelle parrocchie e
nelle aggregazioni o istituzioni ecclesiali, ci
sentiamo vicini e partecipi alla vita e alle
quotidiane vicende di tutti i nostri
concittadini, particolarmente in questo
tempo di grave crisi economica, sociale e
culturale.Raccogliendo volentieri una
preziosa eredità che ci viene da un passato
lontano e recente, possiamo dire che
essere cattolici non ci impedisce di essere
cittadini italiani che vogliono il bene e la
libertà di tutti (Giuseppe Tovini).
Ribadiamo volentieri, pur consapevoli dei
nostri limiti, che la nostra appartenenza
ecclesiale non rallenta, ma rafforza la
coscienza della nostra responsabilità civile.
Fedeli alla Dottrina sociale della Chiesa,
vogliamo essere cittadini onesti e liberi,
leali e rispettosi della legalità, dediti con
passione al bene comune della nostra città
e dei nostri paesi.
É in nome di questo indissolubile legame
che ci sentiamo, nell'attuale e difficile
stagione, singolarmente vicini a tutte le
famiglie, ai lavoratori e ai giovani che
soffrono a causa della crisi economica.
E, con indistinta solidarietà, guardiamo
alle famiglie di stranieri che, venuti da
lontano con le loro diversità di cultura e di
fede, sono ormai nostri concittadini che
partecipano allo sviluppo del nostro
territorio. Per queste ragioni dobbiamo
sentirci tutti più uniti e in un rapporto di
dialogo costante e costruttivo,
arricchendoci gli uni gli altri dei nostri
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specifici contributi, nel percorrere in
particolare tre sentieri che possono
portarci a migliori previsioni e
situazioni.Prima di tutto il sentiero, tanto
raccomandato anche dal Magistero della
Chiesa, del rinnovamento sociale che
presuppone necessariamente una visione
vera e alta della politica: un servizio alla
comunità, svolto con onestà, saggezza,
disinteresse, competenza, scelte
illuminate e condivise. In secondo luogo la
salvaguardia e la promozione del valore
della famiglia, cellula fondamentale della
società e piccola Chiesa domestica.
Credenti e non credenti abbiamo la
necessità e il dovere di promuovere il ruolo
della comunità familiare che è il
fondamento delle relazioni sociali.
Infine non possiamo tacere il valore
dell'educazione in un momento di
emergenza che preoccupa per il futuro
deinostri giovani. Nella terra bresciana
che ha donato all’Italia e all’Europa un
patrimonio d'idee e strumenti per
l'educazione delle giovani generazioni,
questa dimensione rimane una priorità
per tutti. Facciamo nostra la convinzione
d i G i u s e p p e To v i n i , p u b b l i c o
amministratore, sposo e genitore: i figli
senza la fede non saranno mai ricchi,
colla fede non saranno mai poveri.Il
nostro saluto vi giunga rammentando le
parole di Giovanni Paolo II ai bresciani,
ribadite anche da Benedetto XVI: “E tu
Brescia, fidelis fidei et iustitiae, riscopri il
patrimonio d'ideali che costituisce la tua
ricchezza più vera, e sarai capace di
essere centro vivo d'irradiazione della
nuova civiltà, la civiltà dell'amore,
auspicata dal tuo grande figlio Paolo VI”.
I membri Sinodali
DOMENICA 9 GIUGNO 2013
SGUARDI OLTRE
CONFINE
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Quadrangolarare di
calcio a scopo benefico
Giovedì 25 aprile 2013
Centro sportivo
Montichiarello
Via boschetti di sopra
Montichiari (Bs)
Il 9 giugno 2013, nel Duomo di Montichiari,
avremo modo di stringerci attorno al nostro
Vescovo Mons. Luciano Monari, che celebrerà
la“ Giornata di ringraziamento a Dio “, per la
Beatificazione di Luigi Novarese, fondatore del
CVS. In questa “Giornata post-beatificazione”
credo che tutti avvertiamo il bisogno del cuore,
quello di dire grazie al Signore per il dono ricevuto.
Il Vescovo Luciano ci aiuterà in questo, Lui che sa
dare cuore, mente, opere, pazienza e sofferenza
per quanti sono a lui affidati. La Giornata
diventerà così una chiamata a vedere nel nostro
Vescovo il padre che accompagna il nostro
cammino spirituale-apostolico e a sentirci
profondamente uniti a lui. Questo domenica
coinciderà anche con la giornata di chiusura
dell'anno pastorale 2012-2013.
PROGRAMMA:
Duomo di Montichiari
Ritrovo:
Ore 16:00
S. Rosario:
Ore 16:30
S. Messa del Vescovo L. Monari: Ore 17:00
Al termine seguirà uno spazio di condivisione,
fraterna e di convivialità.
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BUONA PASQUA DI RISURREZIONE
Rocca: “Maria Madre della Chiesa”
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camminiamo marzo - C. V. S. Brescia