INDICE RICOGNIZIONE 1) DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL VCO A – Direzione Dipartimento B – SISP C – SIAN D – SPRESAL E – Servizio Medicina Legale F – Servizio Veterinario (Area A-B-C) 19 2) EPIDEMIOLOGIA ASL VCO 97 3) PROMOZIONE DELLA SALUTE ASL VCO 110 4) DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI N.6 AA.SS.LL NO-VCO E AOU MAGGIORE DELLA CARITA’ DI NOVARA 127 5) DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE ASL VCO 143 6) DIPARTIMENTO DELLA SALUTE MENTALE ASL VCO 154 7) DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE – CONSULTORIO ASL VCO 158 8) DISTRETTI ASL VCO 162 9) PROFILO ASL VCO 183 18 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute del Comitato di Dipartimento (nell’ultimo anno): 5 È presente l’ODG? SI. Solo in caso di urgenza l’Ordine del Giorno viene comunicato ai componenti del Comitato verbalmente. Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti trattati (nelle ultime tre sedute): 1. Assegnazione obiettivi aziendali 2. Proposte finalizzate all’Atto Aziendale 3. PRR N. corsi di formazione dipartimentali attivati: Elencare gli argomenti di quelli attivati nell’ultimo anno: Commento: Sono stati organizzati diversi incontri/corsi di formazione a cura dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione ASLVCO; pertanto si rinvia alle specifiche schede di ricognizione attività Servizi del Dipartimento di Prevenzione. N. atti deliberativi proposti: - dalle SC del Dipartimento: n. 9 (ultimo anno) - solo dalla Direzione del Dipartimento: n. 33 (ultimo anno) Note: Gli atti deliberativi e le determinazioni sono tutti atti adottati dalla Direzione del Dipartimento di Prevenzione previa istruttoria da parte della SOS Direzione Amministrativa in staff alla Direzione Dipartimentale. Presenza di relazione annuale (del Dipartimento, dei Servizi): A consuntivo di ogni anno i Servizi Dipartimentali e la Direzione Dipartimentale inoltrano alla Direzione Generale relazione di attività, di bilancio e spesa, di programmazione, etc. Anche le relazioni dei Servizi vengono inoltrate per il tramite della Direzione Dipartimentale, in quanto tutte le procedure (quali: acquisti; gestione fondi; aggiornamento e formazione; fondi vincolati, assenze/presenze; flussi intra ed extra Aziendali etc.) sono gestite in modo centralizzato dalla Direzione Dipartimentale attraverso la SOS Direzione Amministrativa. 19 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE Personale dedicato alla Direzione del Dipartimento 1 % tempo dedicato alla direzione 50% 5 + 1 Dirigente 100% (n. 5) n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Note n. 1 Dirigente 60% + 40% dedicato alle sedi sub-dipartimentali Altri operatori Sono presenti SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI Se sì specificare: SOS Direzione Amministrativa – SOS Nucleo Interarea di Vigilanza La Medicina dello Sport è stata ricollocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: Struttura operativa in staff alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione. Nota: Nel Dipartimento di Prevenzione è collocata anche la Struttura Complessa Medicina Legale. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI Eventuali criticità: si precisa che sarebbe opportuno un miglioramento del sistema di salvataggio dati. Presenza di rete intranet dipartimentale: SI Presenza di archivio della corrispondenza del Dipartimento: SI Presenza di bacheca dipartimentale: SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile: SI Presenza di biblioteca dipartimentale (cartacea o informatica): SI 20 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Direttore Dipartimento: dott. Gian Marco ROSSI dal 18/06/2009 (come F.F. dal 01.09.2007) Servizio di appartenenza: Servizio Sanità Pubblica Veterinaria (Area B +A) Presenza di regolamento: SI Formalizzato in data: Deliberazione n. 242 del 29/04/2002. Composizione del Comitato di Dipartimento: il Comitato del Dipartimento è composto dai Responsabili Strutture Complesse Dipartimento di Prevenzione e Strutture Semplici a valenza dipartimentale (Responsabili Strutture Semplici Dipartimento di Prevenzione partecipano in caso di necessità secondo l’Ordine del Giorno delle sedute). Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali SI • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi dipartimentali SI • Altro SI Indicare le 3 prevalenti: 1. Rappresentanza ASL presso Enti terzi (Questura – Prefettura – Comuni – Province: VCO, NO) per gli ambiti di competenza Dipartimentale) 2. Gestione amministrativa in collaborazione con la SOS Direzione Amministrativa 3. Partecipazione collegi /Consigli direzionali dell’ASL 21 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione Reperibilità dipartimentale: La Reperibilità (settimanale) a livello dipartimentale è così organizzata: 1 veterinario parte nord 1 veterinario parte sud Veterinari Medico Sisp o Sian Tecnico della prevenzione Sisp o Sian Tecnico della prevenzione SpreSAL 1 medico per tutta asl vco 1 tecnico per tutta asl vco 1 tecnico parte nord 1 tecnico parte sud 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no SC OSRU _ Formazione/informazione attiva Comitato di Dipartimento _ Utilizzo fondi dipartimentali (ex 10%, fondi 758, ecc.)* Comitato di Dipartimento _ - - Vedi a seguire - Formazione passiva Libera professione Altra attività** Note: Utilizzo fondi 10% e fondi 758*: riguardo ai fondi 10% ex L.R. 12/12/97 n° 61, ogni anno nel mese di marzo (a partire dall’anno 2003), la Direzione del D/P chiede al Servizio Aziendale competente l’accantonamento del 10% dei diritti sanitari incassati l’anno precedente (in genere il 10% va da 25.000 a 28.000 euro). In seguito viene convocato il Comitato di Dipartimento per stabilire la destinazione dei fondi e successivamente la comunicazione alla Regione per l’autorizzazione. La destinazione data in questi anni è sempre stata legata all’acquisto di beni ed attrezzature occorrenti a tutti i Servizi Dipartimentali nonché per aggiornamento e formazione professionale. Con questi fondi ad esempio è stata creata una sala multimediale, nella quale si svolgono regolarmente corsi di aggiornamento, riunioni ed incontri sia dei Servizi del D/P che dei Servizi Aziendali in generale. Quanto ai fondi ex D Lgs 758, con essi l’Azienda ha finanziato sino al 2008 una consulenza fornita dal Politecnico di Torino allo Spresal (prima € 30.000, poi € 15.000 – una piccola parte se si pensa che l’ammontare dell’incasso annuale delle sanzioni ex 758 ammonta a 400/500.000 euro). 22 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione Altre attività: Procedure specificamente predisposte dalla Direzione del Dipartimento** 1. Gestione centralizzata degli ordini di qualsiasi natura e controllo della spesa D/P (monitoraggio trimestrale dei costi/inoltro stampe trimestrali ai Direttori di S.C. D/P/acquisto diretto di materiale veterinario/gestione procedura ordini beni inventariabili) 2. Gestione buoni pasto 3. Gestione inventario dei beni mobili 4. Gestione rilevazione presenze (registrazione tabulati/ferie recuperi/malattie/inoltro visite fiscali, ecc.) 5. Gestione statistiche intra ed extra aziendali 6. Gestione aggiornamento/formazione professionale/progetti 7. Gestione pareri per insediamenti produttivi mediante CATIP (Commissione Area Tematica Insediamenti Produttivi) 8. Gestione Gazzette e Bollettini regionali (stampa, archiviazione e inoltro copie a Servizi) 9. Gestione amministrativa centralizzata pratiche delle SOC SPreSAL/SISP/SIAN (relativamente a posta/protocollazione generale e riservata/formazione di delibere e determine/contatti con Direzione Generale, Regione e altri Enti) 10. Reperibilità. 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Attività istituzionale - - - Attività istituzionale - - - Attività istituzionale - - - Evidenza di attività Intra- dipartimento Con tutte le SOC E SOS Dipartimentali Extra-dipartimento Servizi Amministrativi Aziendali (Economato/Ragioneria/Personale) Educazione Sanitaria – SITRPO – Distretti – SOC Ospedaliere (Pediatria – Oncologia) Occasionali/sporadiche Ente Prefettura VCO Evidenza di attività Attività istituzionale Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - Provincia VCO Attività istituzionale - - - Provincia Novara Attività istituzionale - - - Associazioni di Categoria Attività istituzionale - - - Camera di Commercio Attività istituzionale - - - Comuni e Comunità Montane Attività istituzionale - - - 23 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Progetto ASILI NIDO Problema di salute affrontato Diverse problematiche connesse all’infanzia Ragioni che hanno dato origine al progetto Necessità di approfondimento di tutta una serie di aspetti legati all’infanzia: dalle vaccinazioni alla dieta etc Obiettivi del progetto Migliorare le conoscenze su: alimentazione sana per il bambino, vaccinazioni etc Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Coordinano il progetto il Distretto di Verbania e la Struttura di NPI Verbania. Partecipano: Pediatria, Dipartimento di prevenzione, Psichiatria infantile, Distretti e Istituti scolastici del territorio Risultati conseguiti Realizzazione di una serie di incontri con i genitori periodici e monotematici (sede per sede) Finanziamento - NOTE: I progetti a seguire citati, anche se riferiti a singole Strutture afferenti al Dipartimento che peraltro provvedono all’esecuzione tecnica, sono individuati come “progetti dipartimentali” in quanto la gestione contabile e amministrativa avviene a livello centrale a cura della SOS Direzione Amministrativa. Principali progetti: EPIDEMIOLOGIA “Attività di sorveglianza Incidenti Stradali” EPIDEMIOLOGIA “Passi” SPV “Etichettatura Carni Bovine” SPV “Potenziamento SISTEMI INFORMATIVI e DOCUMENTALI legati alla gestione amministrativa del Servizio Igiene Allevamenti e produzioni Zootecniche - AREA C SIAN “Sicurezza Alimentare e Nutrizionale” SIAN “Raccolta ed elaborazione dati vendita prodotti fitosanitari” SIAN “Formazione operatori della ristorazione” SIAN “Sorveglianza prevenzione obesità”. 7. SEZIONE COSTI Costo totale della Direzione del Dipartimento di Prevenzione: € 782.257,00; Ricavi: € 848.017,88 (tali costi comprendono la Struttura di Epidemiologia). Costo totale del Dipartimento di Prevenzione: € 7.863.657,00; Ricavi: € 911.188,00. 24 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Infrastrutture presenti sul territorio 2007: (dalla Relazione di attività 2007, tabella Infrastrutture) ASL Strutture scolastiche Strutture natatorie Strutture turistiche Strutture sanitarie Strutture socio-ass. VCO 280 57 389 6 67 Strutture per la cura del corpo 481 Agenzie trasporto infermi Detentori apparecchi RX Strutture carcerarie Totale strutture censite 10 196 1 1.487 Direttore: dott. Francesco Matera Dal 01.09.2000 Personale: (situazione attuale) Medici Tecnici Personale infermieristico Personale amministrativo Altro TOTALE 6+1* 4 6 - - 17 Di cui precari Monte ore precari * 1 Direttore e 6 Dirigenti medici Operatori equivalenti per 100.000 abitanti: 9,8 Sedi: • di servizio (elencare): Omegna, Verbania, Domodossola. • di erogazione (per le attività vaccinali) 12 sedi: Omegna - Gravellona- S.Maurizio D’Opaglio- Armeno- Verbania- Cannobio- Stresa- Domodossola- Pieve VergonteS.Maria Maggiore- Baleno- Vanzone con S.Carlo. Automobili in dotazione: 7 Sono state attivate strutture semplici? NO Descrivere: Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? Descrivere: Sono stati attivati due Incarichi dirigenziali di alta specialità: 1) Prevenzione di comunità; 2) Prevenzione ambientale. E’ stato formalizzato inoltre il Dirigente SITRPO. Costo totale del Servizio: € 1.848.296,00; Ricavi: € 8.418,00 (dati 2008) 25 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalle relazioni di attività 2007) Esame strumenti urbanistici e regolamenti Dati Indicatori A B C B/A C/B x 100 N. Comuni costituenti l’ASL N. regolamenti presentati per il parere N. Pareri conclusivi espressi Media regolamenti presentati per comune Pareri conclusivi espressi (%) 84 9 9 0,11 100 1.206 214 0,18 102 Riferimento regionale (dato 2007) 219 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 2% Esame progetti edilizi Dati Indicatori A B C B/A C/B x 100 N. Comuni costituenti la ASL N. progetti per il parere N. Pareri conclusivi espressi Media progetti presentati per comune Pareri conclusivi espressi (%) 84 397 393 4,73 99 1.206 8.555 7,09 97 Riferimento regionale (dato 2007) 8.326 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 12% Agibilità/Abitabilità N. richieste presentate: 12 L’atteso dovrebbe essere “0” (zero) trattandosi di pratica definita obsoleta. Valori diversi da “0” indicano un livello di attività “non appropriata”. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): non quantificabile attualmente perché trattasi di attività residuale (circoscritta in particolare al Comune di Verbania per pregressi accordi col Servizio). 26 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Rilascio pareri per autorizzazioni Dati A B Indicatori C D E Popolazione ASL al 1.1.2007 N. richieste presentate N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi tecnico prevenzione N. Pareri conclusivi espressi 172.429 105 105 117 105 B/A x 100.000 C/E D/E E/B x 100 N. richieste presentate per 100.000 abitanti N. medio sopralluoghi Dirigente per parere N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per parere % Pareri conclusivi espressi rispetto alle richieste 60,9 1,00 1,11 100 0,15 1,04 99 Riferimento regionale (dato 2007) 4.352.828 1.675 250 1.733 1.666 38,5 L’atteso dovrebbe essere inferiore a 80 richieste ogni 100000 abitanti (dato massimo registrato nel 2007) in quanto la semplificazione delle procedure amministrative dovrebbe portare ad una diminuzione delle richieste a fronte di un aumento degli interventi in corso di attività di vigilanza. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 4% Attività di controllo Dati e indicatori generali VCO ATTIVITÀ Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo N. N. unità censite % su totale di riga 1.291 Alloggi N. % su totale di riga n.c. Altri edifici N. % su totale di riga n.c. Ambiente esterno e altri controlli N. TOTALE % su totale di riga N. n.c. N. unità controllate almeno una volta 426 69 12 2 48 8 131 21 617 N. interventi di controllo 426 69 12 2 48 8 131 21 617 N. interventi di iniziativa del Servizio 412 n.c. 8 10 N. interventi su richiesta 14 n.c. 40 121 N. sopralluoghi operatore Dirigente 23 32.5 12 17 13 18 23 32.5 71 N. sopralluoghi operatore Tecnico sanitario 492 66 8 1 48 7 195 26 743 N. accertamenti diretti sensoriali 492 66 12 2 48 6 195 26 747 N. accertamenti strumentali 215 87 0 0 11 4 22 9 248 N. azioni di campionamento 215 100 0 0 0 0 0 0 215 n.c.= dato non desumibile dalla Relazione Attività SISP 2007 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura):2% 27 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi particolareggiata dell’attività di controllo Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo Attività A B C D E F G H I L N. di unità censite (*) N. Unità controllate almeno una volta N. di interventi di controllo N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richiesta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico prevenzione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumentali N. azioni di campionamento 1.291 426 426 412 14 23 492 492 215 215 Indicatori B/A x 100 C/A x 100 D/C x 100 % Unità controllate almeno una volta rispetto a quelle censite N. controlli ogni 100 strutture censite % Interventi di iniziativa del Servizio ASL 33,0 33,0 96,7 Regione 14,5 17,8 82,6 AREA E/C x 100 C/B F/C G/C H/C I/C L/C % Interventi su richiesta esterna N. medio Interventi di controllo per unità controllata N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo 3,3 1,0 0,05 1,2 1,2 0,50 0,5 17,4 1,2 0,09 1,3 1,1 0,53 0,4 N. medio N. medio accertaazioni di menti campionastrumenta mento per li per intervento interdi vento di controllo controllo Controllo salubrità alloggi Attività A B C D E F G H Popolazione ASL al 01.01.2007 N. Unità controllate N. interventi di controllo N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico prevenzione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumentali N. azioni di campionamento 172.429 12 12 12 8 12 0 0 Indicatori B/A x 100.000 C/B D/C E/C F/C G/C H/C N. Unità controllate per 100000 abitanti N. medio Interventi di controllo per unità controllata N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo ASL 7,0 1,0 1,00 0,7 1,0 0,00 0,00 Regione 88,9 1,1 0,04 1,1 1,0 0,06 0,01 AREA 28 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Altri edifici Attività A B C D E F G H I L Popolazione ASL al 01.01.2007 N. Unità controllate N. Interventi di controllo N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richiesta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico prevenzione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumentali N. azioni di campionamento 172.429 48 48 8 40 13 48 48 11 0 B/Ax100.000 D/C x 100 E/C x 100 C/B F/C G/C H/C I/C L/C N. unità controllate per 100.000 abitanti Interventi di iniziativa del Servizio (%) N. medio sopralluoghi Dirigente per controllo N. medio sopralluoghi Tecnico prevenzione per controllo N. medio accertamenti sensoriali per intervento di controllo N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo ASL 27,8 16,7 83,3 1,0 0,27 1,0 1,0 0,23 0,0 Regione 17,3 21,4 78,6 1,1 0,11 1,2 1,0 0,03 0,0 C D E F G H I L N. interventi di iniziativa del Servizio N. interventi su richiesta N. sopralluoghi Dirigente N. sopralluoghi Tecnico preven-zione N. accertamenti sensoriali N. accertamenti strumen-tali N. azioni di campionamento 131 10 121 23 195 195 22 0 D/C x 100 E/C x 100 Indicatori AREA N. medio Interventi Interventi su richiesta di controllo esterna per unità (%) controllata Ambiente esterno Attività A Popolazione ASL al 01.01.2007 172.429 B N. Interventi N. unità di controllate controllo 131 Indicatori B/Ax100.000 ASL 76,4 Interventi di iniziativa del Servizio (%) 7,6 Regione 30,5 13,3 AREA N. unità controllate per 100000 abitanti Interventi su richiesta esterna (%) 92,4 86,7 C/B F/C G/C H/C N. medio N. medio N. medio N. medio sopralluoghi accertamenti Interventi sopralluoghi Tecnico sensoriali per Dirigente di controllo prevenziointervento di per per unità ne per controllo controllo controllata controllo 1,0 0,2 1,5 1,5 1,0 0,1 29 1,2 1,1 I/C L/C N. medio accertamenti strumentali per intervento di controllo 0,17 N. medio azioni di campionamento per intervento di controllo 0,0 0,11 0,1 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Partecipazione a commissioni/conferenze Dati e indicatori generali Dati Indicatori A B C D B/A x 100.000 C/B D/B Popolazione ASL al 01.01.2007 N. sedute commissione N. progetti o strutture esaminati N. sopralluoghi dirigente N. sedute commissione per 100.000 abitanti N. medio progetti per seduta N. medio sopralluoghi dirigente per seduta 172.429 122 122 122 70,8 1,0 1,0 4.352.828 3.870 4.569 1,2 0,7 Riferimento regionale (dato 2007) 2.816 88,9 Analisi particolareggiata dell’attività di partecipazione a commissioni/conferenze Tipologia Commissione/Conferenza Pubblico spettacolo (Provinciale, Locale) A valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC) sia Provinciale che Locale Altre tipologie di Commissioni/Conferenze % su totale Commissioni/Conferenze np np np Per quanto riguarda la partecipazione a commissioni/conferenze il dato è di: 202 nel 2007. I dati comprendono le Commissioni Pubblico Spettacolo, le Commissioni a valenza ambiente/salute, Conferenze dei Servizi. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 20% 30 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera) Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita N. operatori Direttore 1 Dirigenti medici 6* Dirigenti non medici - TPAL 4 % tempo dedicato Note Il direttore SISP si occupa della gestione Commissioni di vigilanza, della Commissione CATIP( per insediamenti produttivi). Vedi nota ASV, IP Amministrativi Altri operatori *6 Dirigenti medici con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 20%; 1 dirigente 15%; 1 dirigente 70%; 1 dirigente 10%; 1 dirigente 35%; 1 dirigente 15%. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove: Biblioteca del Dipartimento di prevenzione; nelle principali sedi del servizio. Poi vi sono le raccolte della normativa reperibili tramite internet. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)? Il servizio dispone di diversi abbonamenti a riviste scientifiche: 1. Igiene e sanità pubblica; 2. Igiene moderna; 3. Sanità pubblica e privata. Testi a disposizione: G. Dall’Acqua “Manuale di igiene edilizia ed urbana”; Papaldo “Leggi sanitarie”; Rizzato E. et al “Inquinamento ambientale”; Bartolozzi “Vaccini e vaccinazioni; Codici: Codici di procedura civile e penale. 31 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera) Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo Altra organizzazione (descrivere): Il personale medico e i tecnici operano a tutto campo per le attività d’istituto; il personale infermieristico è dedicato esclusivamente alle attività relative ai vaccini e alle malattie infettive. È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI E’ presente anche la figura del Dirigente SITRPO Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1. Coordina le attività di vigilanza del servizio 2. Autorizzazione ferie, sostituzioni del personale tecnico ed infermieristico 3. Autorizzazione aggiornamento facoltativo ed obbligatorio del personale del comparto Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? SI: Sopralluoghi ai fini del rilascio del parere igienico-sanitario di strutture soggette ad autorizzazioni. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione: I tecnici sono autonomi per quanto riguarda la vigilanza d’istituto; collaborano con i dirigenti medici nella stesura dei rapporti di sopralluogo se effettuati congiuntamente. Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. Vaccinazioni 2. Esame progetti di diversa tipologia; consulenza all’utenza per avvio pratiche autorizzative 3. Partecipazione a Commissioni all’interno e all’esterno dell’ASL di appartenenza. 32 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Protocollo assente - - - Rilascio autorizzazioni (specificare) Protocollo assente - Vigilanza delle strutture ad uso collettivo e controllo di salubrità alloggi Protocollo assente - Esame progetti edilizi complessi Rilascio agibilità/abitabilità Commento: C’è la normativa di riferimento. 33 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera) Esame regolamenti Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere per quali tipologie di Regolamenti e le modalità seguite) Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere (descrivere modalità seguite) Solo quando strettamente procedimento. necessario vengono interpellati gli enti interessati dal Esame progetti edilizi complessi Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere le modalità seguite) Quando sono interessati più servizi, vengono richiesti i vari pareri di competenza che vengono riportati nel parere finale. Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere (descrivere modalità seguite) 34 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Partecipazione a commissioni/conferenze Interazioni intra-Dipartimento/ASL Commissioni Pubblico Spettacolo Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) partecipa Più Servizi collaborano per assicurare la partecipazione (descrivere le modalità seguite) Commissioni a valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC, ecc.) Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) istruisce la valutazione e partecipa Più Servizi collaborano per assicurare l’istruzione della valutazione e la partecipazione (descrivere le modalità seguite) Gestione esposti e segnalazioni Interazioni intra-Dipartimento/ASL Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) gestisce l’esposto/segnalazione Più Servizi operano per gestire l’esposto/segnalazione (descrivere le modalità seguite) Se invece in indirizzario vengono citati più servizi, in tal caso l’esposto viene gestito da più servizi. Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.) Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con altri Enti per la gestione dell’esposto/segnalazione Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per dell’esposto/segnalazione (descrivere in quali casi e le modalità seguite) la gestione Quando l’esposto è di competenza di altri Enti, si interpella l’Ente interessato e si prendono accordi (es. amianto con ARPA). 35 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 7. SEZIONE PROGETTI (intervista con Direttore SISP dott. Francesco Matera) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - Note: Il SISP partecipa al Progetto Prevenzione Incidenti domestici (per la fascia di età 0-4 anni) della Regione Piemonte. Il Direttore SISP referente per tale progetto ha partecipato a tutte le riunioni. Non hanno sperimentato la check list “sicurezza domestica” predisposta dall’ASLTO1 che coordina il progetto a livello regionale. Il Servizio partecipa ad oggi al Progetto di Prevenzione incidenti stradali e alla Sorveglianza Passi. 36 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Attività di controllo delle malattie infettive 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalle relazioni di attività2007) Dati A B Indicatori C D E B/A x 100.000 C/B x 100 D/C E/C x 100 N. riunioni collettive informative effettuate %. notifiche registrate per 100.000 abitanti N. inchieste eseguite rispetto alle notifiche registrate N. medio persone oggetto di intervento per inchiesta eseguita % riunioni informative rispetto alle inchieste eseguite 5 161,8 25,1 1,4 7,1 25,5 2,8 5,1 Popolazione ASL al 01.01.2007 N. notifiche registrate N. inchieste eseguite N. persone oggetto di intervento 172.429 279 70 96 Riferimento regionale (dato 2007) 4.352.828 10.349 2.641 7.452 134 237,8 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 8% 37 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice) Personale dedicato al SIMIP N. operatori % tempo dedicato Direttore 1 Dirigenti medici 1 20% 1 IP 15% Note Dirigenti non medici TPAL ASV, IP Amministrativi Altri operatori Note: Il personale medico ed infermieristico delle sedi di Verbania e Domodossola segue localmente le procedure per SIMI. Altri dirigenti medici coinvolti con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 3%; 1 dirigente 10%; 1 dirigente 15%; 1 dirigente 5%. La figura del referente SIMI coincide con quella di referente per la medicina dei viaggi o per le attività vaccinali? NO Il Referente SIMI è stato individuato nel 2003. In che modo è/sono formalizzato/i il/i referenti? Nel 2008 è stato formalizzato con Determina del Dipartimento di prevenzione. Esiste una struttura semplice dedicata alla malattie infettive / vaccinazioni? NO Descrivere brevemente il livello di integrazione o il grado di separazione delle tre aree (SIMI, viaggi e vaccinazioni): • sono unificate in una unica struttura NO • fanno capo ad un unico responsabile / referente NO • il personale è assegnato ad un solo settore o opera in tutte le attività? (descrivere: tutto il personale svolge tutte le attività di competenza del SISP). La Commissione per le attività di prevenzione e controllo della TB (DGR 31-27361 del 17.05.99) è attiva? NO: Viene seguita la sorveglianza speciale da protocollo regionale. Quali figure comprende? Con che frequenza si riunisce? Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI. Da poco tempo è stata attivata la nuova piattaforma web denominata “GEMINI”. Eventuali criticità:C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove: Tutte le normative/procedure relative al SIMI vengono inviate regolarmente via e mail ed in cartaceo a tutti i colleghi delle tre sedi SISP. 38 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice) Flusso della segnalazione Le segnalazioni pervengono attraverso (indicare %) Fax 10% Posta ordinaria 85% Posta elettronica 5% Telefono Le segnalazioni pervengono tempestivamente e comunque nei tempi indicati dal DM 15.12.90 e smi? SI, nella maggior parte dei casi (quando si tratta di un medico che notifica). I contatti con i medici segnalatori sono agevoli e veloci? Descrivere brevemente eventuali criticità: con la Direzione Sanitaria, con i reparti (evidenziare eventuali “reparti critici”), con il laboratorio, con i MMG / PLS: I contatti con i medici segnalatori sono generalmente veloci e senza particolari problemi. C’è sempre grande collaborazione con la Direzione sanitaria ospedaliera, con i reparti in genere, MMG, PLS e personale del Laboratorio. Esiste un controllo crociato con il laboratorio per la ricerca di casi non segnalati? SI Per quali malattie infettive? Infezioni batteriche invasive (meningiti e sepsi), Morbillo, Rosolia, Influenza H1N1, in genere in tutti i casi di malattie infettive in cui è prevista una sorveglianza speciale regionale e/o nazionale. Gestione Emergenze /Urgenze Quali servizi del Dipartimento partecipano alla reperibilità e con quali figure professionali? SISP/SIAN (1 medico con 1 TPALL) Esiste un documento aziendale per la gestione delle emergenze? SI Esiste una rete aziendale per la gestione delle emergenze? SI Criticità - 39 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Gestione MTA A quale servizio appartiene il referente MTA: SOC Igiene degli alimenti e nutrizione Chi svolge l’inchiesta MTA? Personale infermieristico SISP coordinato da medico SISP e/o Referente MTA (in caso di focolaio). Quali patologie sono identificate come MTA? Salmonellosi – Shigellosi – F.tifoidee – Epatite A- Giardiasi – Amebiasi – Brucellosi – Botulismo etc C’è un gruppo aziendale per la sorveglianza MTA: SI Da chi è costituito: Dirigente Medico SISP, Dirigente Veterinario area B, Medico Direzione Presidio Ospedaliero, Medico DEA, Biologo Laboratorio Analisi. Gestione zoonosi C’è un referente per le zoonosi)? SI A quale servizio appartiene? SISP, il referente per le zoonosi coincide con il referente SIMI. Le infezioni dell’uomo sono segnalate al Servizio Veterinario? Le infezioni dell’animale sono segnalate al SISP? Note: E’ stato definito un protocollo interno. 40 SI SI Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista SIMI, Direttore di presidio o referente CIO) Protocolli/procedure per il controllo del rischio biologico/infettivo (descrizione): • presso il Dipartimento di Prevenzione: - • presso la Direzione Sanitaria/CIO: - Esistono studi o indagini sull’applicazione di standard e linee guida nazionali/internazionali? NO Per quali strutture è stata fatta una valutazione del rischio biologico? - 41 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice) Rete delle Malattie Infettive Reparto Malattie Infettive di riferimento: Ospedale “Castelli” Verbania Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: Sorveglianze speciali regionali e/o nazionali Consulenza reciproca informale: molto frequenti i contatti. Consulenza a richiesta: SI, quando si tratta di malattie infettive in cui è necessaria la consulenza Riunioni periodiche: raramente. Eventuali criticità: - Altri reparti ospedalieri: Pediatria, Ostetricia-Ginecologia Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: Vaccinazioni anti MPR per donne in età fertile. Riunioni periodiche: raramente. Eventuali criticità: - Direzione sanitaria/CIO Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli segnalazione)? Progetti comuni: in generale per il Flusso malattie infettive, Sorveglianze speciali regionali e/o nazionali. Riunioni periodiche: sporadiche Eventuali criticità: - 42 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Distretto/Territorio: Nessun Rapporto di collaborazione. Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni Riunioni periodiche Eventuali criticità: La mancanza di collaborazione con i Distretti rappresenta una criticità che si riflette anche con i MMG (es. per quanto riguarda le notifiche malattie infettive, percentualmente i MMG notificano molto meno rispetto ai medici ospedalieri). Altri servizi del Dipartimento di Prevenzione (Veterinario, SIAN): SIAN e Servizi veterinari Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: Sorveglianza MTA, Zoonosi Riunioni periodiche: molto rare Eventuali criticità: - 7. SEZIONE PROGETTI (intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla prevenzione delle malattie infettive avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento 43 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi organizzativa sull’attività di Medicina dei Viaggi 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività 2007, tab. 32 medicina dei viaggi) Dati Indicatori A B B/A x 100.000 Popolazione ASL al 01.01.2007 N. persone a cui è stato fornito il counselling N. persone a cui è stato fornito il counselling per 100.000 abitanti 172.429 335 194,3 Riferimento regionale (dato 2007) 4.352.828 19.981 459,0 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 8% 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto) Personale dedicato al centro Medicina dei Viaggi N. operatori Direttore 1 Servizio di appartenenza SISP Dirigenti medici 6* SISP ASV, IP 6 SISP % tempo dedicato Vedi sotto Note Amministrativi Altri operatori Note: il Referente di Medicina dei viaggi è stato nominato nel 2009 (prima di tale data la funzione era svolta dal Direttore Sisp). I dirigenti medici sono coinvolti con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 30%; 1 dirigente 20%; 1 dirigente 10%; 1 dirigente 10%, 1 dirigente 5%, 1 dirigente 15%. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI; in uso il programma regionale dedicato. Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO Dove: Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)? Principale riferimento bibliografico: 1. Sito dedicato Medicina dei viaggi ASLTO3 Amedeo di Savoia; 2. Manuale di medicina dei viaggi. 44 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott Giuseppe Scuto) N. ambulatori di medicina dei viaggi attivi: 3 (nelle sedi di Verbania, Omegna e Domodossola) N. ore di apertura totale /settimanale degli ambulatori: 10 ore/ settimana Le vaccinazioni internazionali sono eseguite tutte all’interno del Centro? SI Ad eccezione della vaccinazione per febbre gialla che non viene effettuata ad Omegna perché l’ambulatorio non è autorizzato. Chi prescrive la profilassi antimalarica o altri farmaci necessari per il viaggio? Medici SISP e MMG 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto) Protocolli / procedure per la profilassi internazionale (descrizione) Viene effettuata la prenotazione (appuntamento utente) → Counselling (vengono fornite tutte le informazioni necessarie a seconda della meta e della tipologia di viaggio) in occasione del quale qualora siano necessarie vengono consigliate profilassi con vaccini o nel caso della malaria profilassi farmacologica etc → Esecuzioni delle eventuali vaccinazioni consigliate. 45 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto) Rete della medicina dei viaggi Definire la presenza di contatti con: ♦ Agenzie di viaggio: NO % stimata di utenti inviati dalle agenzie di viaggio: 1% ♦ MMG: SI % stimata di utenti inviati dai MMG: 12% ♦ Reparto malattie infettive: NO % stimata di utenti inviati dal Reparto malattie infettive: ♦ Altro Commento: Sicuramente va pianificata una strategia per migliorare l’afflusso all’ambulatorio del viaggiatore (il numero di counselling effettuati è di gran lunga al di sotto della media regionale), coinvolgendo i MMG o altri servizi, con una campagna informativa ad hoc etc. 7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto) Progetti di iniziativa avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - 46 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Analisi organizzativa sull’attività vaccinale 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Coperture vaccinali (2° semestre 2007) – ASL VCO Media regionale IPV 12 mesi 93,2 (90,5 Piemonte) DT 12 mesi 93,2 (90,5 Piemonte) HBV 12 mesi 93,2 (90,4 Piemonte) AP 12 mesi 93,2 (90,4 Piemonte) Hib 12 mesi 92,9 (89,8 Piemonte) IPV 24 mesi 96,7 (96,8 Piemonte) DT 24 mesi 96,7 (96,8 Piemonte) HBV 24 mesi 96,4 (96,5 Piemonte) aP 24 mesi 96,6 (96,5 Piemonte) Hib 24 mesi 96,3 (94,2 Piemonte) MPR 24 mesi 92,9 (90,6 Piemonte) 95 (80 Piemonte) DT 7 anni 94,2 (92,7 Piemonte) aP 7 anni 93,1 (91,5 Piemonte) DT 16 anni 1,5 (57,3 Piemonte) aP 16 anni 0,4 (13 Piemonte) MPR 7 anni % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 44% La responsabilità e la gestione delle attività vaccinali è affidata al Servizio di Igiene e Sanità pubblica. Il Referente delle attività vaccinali è il Dott. Edoardo Quaranta. Il referente infermieristico non è stato individuato. Il servizio è responsabile dell’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica ed adulta. L’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica è svolta completamente dal Servizio, mentre per la fascia di età adulta parzialmente. Dalla Relazione Indagine sulla qualità dei servizi vaccinali della Regione Piemonte - 2007, emerge che a fronte di una popolazione di età 0-16 anni pari al 13,69% della pop. Residente e con circa n. 1.438 nuovi nati, sono presenti: 12 sedi 120 nuovi nati anno/sedi 99 n. sedute/mese 2.425 media vaccinazione/mese 47 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 12,2 vaccinazione/ora (valore regionale 7,2) Personale dedicato Dirigenti Medici: 6; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno medici = 4.752) (1 dirigente medico al 50%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 17%; 1 dirigente medico al 70%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 65%). IP- ASV: 6 di cui 5 IP (3 a tempo pieno e 2 part-time per attività vaccinale) e 1 ASV part-time per attività vaccinale (ore /anno IP-ASV = 5.368) Amministrativi: 0 Aspetti organizzativi La presenza del medico è sempre garantita per le sedute vaccinali (1 medico+1 IP/ASV). Il medico è presente in ambulatorio oppure in struttura. Le vaccinazioni sono gestite in tutte le sedi con appuntamento. Insieme alla lettera di invito alla prima vaccinazione viene spedito l’opuscolo regionale “Le vaccinazioni dei bambini”. Il tempo medio dedicato alla vaccinazione è di 10 minuti per primo accesso e 5 minuti per i successivi. Viene effettuata la raccolta dei dati anamnestici. Viene effettuata la registrazione cartacea su registro vaccinale dopo la vaccinazione in tempo reale in 1 sede; nelle rimanenti 11 sedi la registrazione si effettua in tempo reale su foglio di lavoro cartaceo e poi i dati vengono trascritti su registro vaccinale; la registrazione su pc avviene in tutte le 12 sedi in un momento successivo. Procedure generali definite dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica Sono presenti linee guida e procedure operative scritte su: Approvvigionamento/acquisto vaccini (in 2 sedi, gestite da farmacia ed economato); Conservazione/trasporto vaccini, raccolta consenso/dissenso, raccolta anamnesi, valutazione controindicazioni, corretta somministrazione (in tutte le 12 sedi); Registrazione archiviazione (in 3 sedi). Sono presenti linee guida e procedure operative su: Gestione emergenze post-vaccinali (in tutte le 12 sedi); Gestione congedi (in tutte le 12 sedi); Gestione rifiuti (in tutte le 12 sedi); Comunicazione con l’utenza (in tutte le 12 sedi); Gestione eventi avversi non immediati (in 3 sedi); Gestione follow up eventi avversi (in tutte le 12 sedi). Gestione del dissenso informato: Le procedure del PPPV vengono rispettate (3 inviti, raccomandata A/R, telefonata alla famiglia, raccolta dissenso, registrazione su registro vaccinale generale). Non sono presenti registri dei rifiuti vaccinali. Interazioni/rapporti di collaborazione: I rapporti di collaborazione con i PLS sono frequenti improntati sulla disponibilità reciproca; buoni i rapporti con i MMG. La ASL ha deliberato una commissione tecnica vaccini a carattere consultivo che coinvolge 1 PLS, 1 Pediatra Ospedaliero, 1 Medico del Distretto. 48 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica Il servizio ISP interagisce anche con la SOC di Pediatria, soprattutto per vaccinazioni bambini adottati e per vaccinazioni in ambiente protetto. Con la SOC Medicina Interna ed Oncologia per le vaccinazioni di pazienti defedati. Con la SOC di Chirurgia per vaccinazione di splenectomizzati. Con le SOC Ginecologia ed Immunotrasfusionale per le vaccinazioni antirubeoliche nel post-partum e nelle donne suscettibili in età fertile. Con la SOC Dialisi e Nefrologia per le vaccinazioni anti-epatite B nei neuropatici. Con la Direzione Sanitaria Ospedaliera e SOC Prevenzione dei Lavoratori per le vaccinazioni anti-influenzali. I PLS e i MMG non sono coinvolti nella condivisione degli obiettivi vaccinali regionali così come non sono coinvolti nell’informazione/educazione della popolazione. Archivio vaccinale L’archivio vaccinale pediatrico è cartaceo e parzialmente informatizzato; mentre l’archivio storico adulti è solo cartaceo. Requisiti strutturali delle sedi vaccinali Per i requisiti nessuna delle sedi raggiunge percentuali accettabili a proposito di conformità col DM1/97 (considerando barriere architettoniche, sala attesa dedicata, sala attesa comune, N. sedie adeguato, servizi igienici utenti, servizi igienici disabili, servizi igienici personale, spazio per attività amministrative/accettazione, ambulatorio, percorsi segnalati). Attrezzature Su 12 sedi 12 ambulatori sono dotati di lavandino. Solo 3 hanno un Kit per le emergenze. Nelle altre sedi il kit è trasportato quando si esegue la seduta di vaccinazione. Per quanto riguarda i PC: in 3 sedi il PC è in rete. Nelle restanti non vi è disponibilità di PC. Frigoriferi di stoccaggio: Ci sono 3 frigoriferi di stoccaggio che coincidono con quelli ambulatoriali dotati di modesto volume di capienza. Frigoriferi ambulatori: su 12 sedi 3 ambulatori sono dotati di frigoriferi (con Tracciato continuo di T° e Sistema di allarme). Formazione ed aggiornamento del personale Vengono segnalate alcune carenze formative (1 operatore sanitario del personale infermieristico). La relazione attività viene redatta annualmente e contiene non solo dati quantitativi ma anche valutazioni su obiettivi, problemi e prospettive; non viene socializzata con gli altri operatori del servizio né con gli altri settori dell’ASL. Valutazione e miglioramento della qualità Per quanto riguarda la gestione della qualità, all’interno dell’azienda è individuato 1 Referente per il miglioramento continuo della qualità (non specifico per le attività vaccinali in quanto si occupa della qualità relativa a tutti i servizi resi dalla SOC Igiene e Sanità pubblica). Informazione ed educazione alla popolazione Non c’è un programma pianificato di comunicazione con la popolazione; non è prevista la produzione di materiale informativo rivolto alla popolazione e distribuito al di fuori del servizio. In generale i canali utilizzati per gli interventi rivolti alla popolazione sono: comunicati stampa, radio e televisione, nonché trasmissioni radiotelevisive dedicate ad argomentazioni specifiche. 49 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica 2. SEZIONE COSTI (malattie infettive, vaccinazioni, ambulatorio) Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1 50 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE ASL VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Anagrafica esercizi: (dalla tabella Anagrafica esercizi, sistema informativo 2008) ASL U A REGIONE U A Produttori Produtt. e Distribuz. primari confezion. ingrosso ingrosso 19 54 23 86 486 2.704 2.699 493 2.824 2.325 Distribuz. dettaglio 511 558 13.954 9.937 Trasporti sogg. vigilanza 532 526 Trasporti Ristorazione Ristorazione Produtt. e TOTALE collettiva confezion. sogg. aut. pubblica dettaglio san. 1.556 232 393 2.765 1.735 267 476 3.145 1.124 25.344 5.334 9.246 61.423 937 21.512 4.296 9.065 51.915 Direttore: dott. Giovanni Compagni dal 01.10.2007 Personale: (situazione attuale) Medici Tecnici 5+1* 6** Personale infermieristico Dietisti 2 2 (+1 a contratto) Personale amministrativo Altro 16 (personale dedicato) 12*** Di cui precari Monte ore precari *1 Direttore SIAN + 5 Dirigenti Medici (di cui 1 Dirigente medico al 50%) ** Tecnici (di cui 2 sono micologi e dei 2 uno è il coordinatore dei tecnici, infermieri e dietiste) *** il personale amministrativo è in pool al dipartimento di prevenzione TOTALE - Attività di vigilanza in rapporto al territorio e al numero di operatori 2007 Unità Unità Unità Popolazione Operatori/ controllate/ Unità % Unità Operatori produttive/ controllate/ 100.000 al tecnico produttive° controllate vigilanza* operatore operatore 01.01.2007 abitanti prevenzione Ispezioni/ Ispezioni/ tecnico operatore prevenzione ASL 11,3 172.429 6,55 2.652 24,2 235 56,8 114,6 64,4 130,0 Regione 162,0 4.352.828 3,72 56.535 20,8 349 72,5 108,6 84,6 126,8 * escluso personale amministrativo e altro personale sanitario ° escluso produttori primari e trasporti Sedi: ♦ di servizio (elencare): Domodossola – Verbania - Omegna ♦ di erogazione (elencare) vedi sopra Automobili in dotazione: 8 Sono presenti strutture semplici o posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? SI 51 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Descrivere: Il precedente atto aziendale prevedeva 2 strutture semplici denominate rispettivamente SOS Igiene della Nutrizione e SOS Igiene degli alimenti. Con l’approvazione del nuovo Atto aziendale (2009) le due SOS prima citate sono state convertite in “Equipe professionali”. Sono stati altresì individuati (tra i Dirigenti medici) formalmente: 1 Referente MTA; 1 Referente Micologia; 1 Referente Fitofarmaci; 1 Referente Allerta; Referente Acque potabili. Nota: Il Referente per i fitofarmaci e il Referente per le acque potabili sono stati individuati in modo informale all’interno del servizio. Costo totale del Servizio: € 1.154.188,00; Ricavi: € 5.787,00 (dati 2008) 52 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Igiene della nutrizione 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Attività nutrizionali: tab. 1 Relaz. attiv.2007) Dati di attività ASL REGIONE 0 1.130 5.061 Sorveglianza nutrizionale rilevazioni in case di riposo 0 0 461 Sorveglianza nutrizionale rilevazioni altri setting 0 0 292 Educazione sanitaria ore dedicate alla popolazione generale 8 0 296 0 25 1.101 408 336 7.283 8 40 1.576 440 300 994 1.052 1.004 5.794 121 92 1.026 Pareri su capitolati d’appalto della ristorazione collettiva 7 4 49 Riunioni Commissioni mensa 4 8 54 0 21 921 Consulenza dietetico-nutrizionale ore per visite di controllo 0 0 702 Consulenza dietetico-nutrizionale ore per incontri di gruppo 0 0 158 39 30 875 Sorveglianza nutrizionale rilevazioni nelle scuole Educazione sanitaria ore dedicate alle scuole Pareri su menu di mense scolastiche Pareri su menu di mense presidi socio-assistenziali Menu predisposti Menu predisposti per diete speciali Sopralluoghi per verifiche nutrizionali Consulenza dietetico-nutrizionale ore prime visite Ore dedicate alla formazione del personale Note: l’Attività effettuata nel 2008 a livello di ASL VCO è evidenziata in grassetto. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 30% 53 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE Personale dedicato all’area Igiene della nutrizione (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni) N. operatori % tempo dedicato Note 1 30% Il responsabile SOS Igiene della nutrizione coincide con la figura del Direttore del Servizio Sian. 4,5* 1 dirigente dedicato 60%; 1 dirigente 20% e 3 dirigenti al 10% * 1 dirigente è anche Responsabile della SOS Epidemiologia (50% attività) IP 2 - Collaborano ai progetti per la nutrizione. Amministrativi - - Non sono dedicati 2 (+1)** Vedi nota Responsabile SS Altri medici Dietisti ** di cui 1 in congedo per maternità; 1 dietista al 66% + 1 dietista a contratto (finanziamento progetto) Dotazioni strumentali e accesso in rete Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: Sono disponibili bilancia e altimetro? SI; sono entrambi disponibili. C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove? Esiste un archivio cartaceo ed informatico. Per la documentazione sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI Indicare i principali testi a disposizione per l’attività ordinaria: ♦ Testi: L.A.R.N.- Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Energia e Nutrienti. SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), 1996; ♦ Linee guida per una sana alimentazione italiana (Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione), Roma 2003; ♦ Proposte operative per la ristorazione scolastica, Regione Piemonte, marzo 2007 (www.regione.piemonte.it) ♦ Linee Guida per la Gestione di diete speciali nella Ristorazione scolastica - ASL1 Provincia di Milano, Dipartimento di Prevenzione UOC Servizio di Igiene degli alimenti e nutrizione, marzo 2007; ♦ P. Binetti, M. Marcelli, R. Biasi: Manuale di Nutrizione clinica e Scienze Dietetiche ApplicateSocietà Editrice Universo Roma 2008; ♦ C. Roggi, G. Turioni: Igiene degli alimenti e nutrizione umana. La Sicurezza Alimentare. Edizioni Mediche Scientifiche, Roma 2003; ♦ Associazione Italiana Celiachia: Prontuario AIC degli alimenti, 2009 (www.celiachia.it) ♦ L. Arsenio, A. Strata: Alimentazione ed esercizio fisico. ♦ Regione Lombardia: Attorno al piatto. ♦ AA.VV: Nutrizione clinica e Preventiva. ♦ Maggioni, Signoretti: L’alimentazione del bambino. ♦ R. Dalle Grave: Il peso ragionevole- Ed: Positive Press, 1999. 54 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni) Articolazione della funzione su più sedi Descrizione: l’attività si volge su tutti i distretti dell’ASLVCO. Ambulatori/Sportelli informativi: è attivo 1 sportello informativo (vedi a seguire) Sedi/orari: Nell’ambito di Percorsi di salute, il Sian ASLVCO in collaborazione con la Regione Piemonte ha attivato 1 Sportello Informativo Nutrizionale (non strutturato e pertanto collegato ad un progetto finanziato). Lo sportello è attivo a Domodossola il martedì dalle ore 14 alle ore 17 (via Scapaccino 47 al 3° piano); a Verbania il mercoledì dalle ore 14 alle ore 17 (viale Sant’Anna 83 al 2°piano). L’accesso è gratuito e su prenotazione. Note: I SIAN del quadrante nord est (in particolare i SIAN delle AASSLL VC- NO-VCO) hanno mostrato una grande attenzione per la valutazione delle diete/menù, per la realizzazione di diversi progetti educativi rivolti a popolazioni scolastiche e/o alla popolazione in generale. Va sottolineato un buon interesse per la corretta valutazione relativa alle allergie alimentari e pertanto un buon collegamento con la Rete di Allergologia. 4. SEZIONE COSTI: Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione):Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.):- Nota: vedi pagina 1 55 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni) Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Sorveglianza nutrizionale - Check list Attività sportello/counselling - questionari Attività di promozione della salute nella scuola - - Attività di vigilanza nutrizionale - Check list Protocollo aziendale - Diete speciali per allergie “certificate” Note: - 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni) Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Attività di secondo livello: Casi patologici - - - Percorsi di sensibilizzazione/informazione/formazione rivolti ad insegnanti. - - - Evidenza di attività Intradipartimento/ASL Struttura Semplice Nutrizione clinica presso PO di Domodossola Extra-ASL (enti, associazioni, scuole, ecc.) Scuole elementari medie e superiori del territorio VCO Occasionali/sporadiche Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Comuni, Responsabili mense comunali Esame capitolati; esame dei menù e gestione diete speciali. - - - Enti Gestori delle mense Esame capitolati; esame dei menù e gestione diete speciali. - - - Carcere di Verbania Incontri informativi sulla nutrizione rivolti alla popolazione residente in carcere - - - Ente 56 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - 1 Progetto Sportello nutrizionale 2008 (in corso nel 2009) Problema di salute affrontato Scarsa diffusione di corretti stili di vita (in particolare a proposito di abitudini alimentari) Ragioni che hanno dato origine al progetto Presenza di problematiche relative all’alimentazione; necessità di approfondimento delle tematiche relative al ruolo dell’alimentazione. Obiettivi del progetto - Diffondere alcune informazioni per una sana alimentazione; - Favorire l‘adozione di un corretto stile di vita; - Attivare sperimentalmente uno sportello nutrizionale per tutta la durata del progetto. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione. Risultati conseguiti Nelle fasi iniziali del progetto, lo sportello informativo era rivolto esclusivamente ai ragazzi di età 14-19 anni ma l’iniziativa non aveva riscosso un buon successo. Alla luce di ciò lo sportello è stato aperto a tutta la popolazione facendo così registrare un incremento degli accessi. Finanziamento Finanziamento regionale Titolo progetto – 2 2008 - Progetto regionale -nazionale "OKKIO ALLA SALUTE" Problema di salute affrontato Situazione nutrizionale, le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’uso del tempo dei bambini delle scuole elementari (classi 3°, fascia di età 8-9 anni). Ragioni che hanno dato origine al progetto Riferimenti disponibili sul sito http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/ Obiettivi del progetto Definire e mettere a regime un sistema nazionale di sorveglianza, con il diretto coinvolgimento delle Regioni, del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) e del Ministero della Salute. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss coordina, a livello nazionale, il progetto OKkio alla SALUTE, iniziativa peraltro collegata al programma europeo “Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Dipartimento di Prevenzione - Servizio Sian – ss Igiene della Nutrizione Asl VCO, Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della Salute, Regione Piemonte, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss. Risultati conseguiti L’iniziativa ha fornito agli operatori sanitari e della scuola elementi conoscitivi riguardanti la situazione epidemiologica attuale del sovrappeso e dell’obesità infantile e degli stili di vita ad essi associati. I risultati sono pubblicati sul sito:(fonte: http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/confNazionale08.asp) Finanziamento Nazionale / regionale 57 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Titolo progetto – 3 Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento 2008 - Progetto regionale -nazionale "HBSC" Comportamenti di salute degli adolescenti (con particolare attenzione a: il contesto familiare, l’ambiente scolastico, sport e tempo libero, abitudini alimentari e immagine corporea, comportamenti a rischio, salute e benessere). La popolazione target dello studio HBSC è costituita da ragazzi e ragazze in età scolare (11, 13 e 15 anni). Questa fascia di età rappresenta l’inizio dell’adolescenza, una fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale, ma anche il periodo della vita in cui vengono prese importanti decisioni riguardanti la salute e la carriera futura (scolastica e lavorativa). Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), è uno studio multicentrico internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l`Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l`Europa (www.who.int/about/regions/euro/en/index.html). (Fonte: http://www.hbsc.unito.it/it/). Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere informazioni sui comportamenti collegati alla salute negli adolescenti, elaborandone e diffondendone i risultati al fine di influenzare, anche a livello politico e amministrativo, le politiche di educazione e promozione della salute rivolte alla fascia di età adolescenziale. Dipartimento di Prevenzione Asl “VCO”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione, Direzione Sanità Regione Piemonte; Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Sanità Pubblica e di Microbiologia. Individuazione della rilevanza di alcuni indicatori specifici (ad es per l’alimentazione e l’attività fisica) con la possibilità di un confronto a livello locale (dati indagine 2004) ed internazionale (nei paesi aderenti alla survey internazionale). Regionale Altri progetti: “Misure preventive in caso di temperature elevate” : 2008 - Sopralluoghi presso tutte le strutture assistenziali per anziani e consegna del Protocollo operativo con le raccomandazioni al personale sanitario (D.G.R. 2-5947 del 28 maggio 2007) 2009 - Sopralluoghi presso 11 strutture assistenziali per anziani e consegna di opuscolo informativo “Estate sicura 2009 – Come vincere il caldo” Progetto regionale 2006-2008 “Sicurezza Alimentare e Nutrizionale” rivolto agli addetti alla ristorazione scolastica (2007); rivolto ai docenti di scuole secondarie di primo grado (2007) “Le allergie alimentari nella ristorazione pubblica” rivolto agli operatori della ristorazione pubblica (2007) “Allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione scolastica” rivolto agli operatori della ristorazione scolastica (2007) “Sicurezza igienica e qualità nutrizionale delle preparazioni alimentari nelle strutture assistenziali” rivolto agli operatori della ristorazione assistenziale (2008) “Le allergie alimentari nella ristorazione pubblica” rivolto agli operatori della ristorazione pubblica (2008) “Con l’alimentazione non si scherza” rivolto agli operatori della ristorazione scolastica (2008) 58 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Igiene degli alimenti 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Dati Relazione di attività SIAN e dal Report MTA 2007) ASL REGIONE Controllo imprese alimentari (% unità controllate) 80,0 100 19,1 47 26,8 39 14,2 19 22,9 24 57,4 47 Produzione ingrosso Produzione minuto Distribuzione ingrosso Distribuzione dettaglio Ristorazione pubblica Ristorazione collettiva 72,39 76 % controlli HACCP su totale ispezioni 207 205 207 205 1 1 31+25 29+33 54+48 58+63 Acquedotti controllati Reti di distribuzione controllate Ditte alimentari controllate Acque minerali: ispezioni sorgenti e stabilimenti Acque minerali: campioni prelevati (sorgenti e stabilimenti) Controllo residui fitosanitari: campioni prelevati Controlli vendita fitosanitari: esercizi ispezionati per vigilanza e ispezioni effettuate per rilascio parere autorizzazione vendita 19 18 9 1 58,3 21,0 19,2 14,6 15,8 47,2 50,90 1.664 2.026 352 163+162 375+836 622 304+41 Attività Centri micologici 0 36 272 717 66 79 0 0 Ore di formazione rivolte al pubblico Colli certificati per la vendita Consulenze ai raccoglitori Corsi per raccoglitori e commercianti 62 4.456 830 12 Malattie trasmesse da alimenti 2 1+ 2 funghi 1,16 0,58 Epidemie di MTA 2007 MTA su 100.000 abitanti 2007 57+11 1,56 Note: l’Attività effettuata nel 2008 a livello di ASL VCO è evidenziata in grassetto. % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura) : 70% complessivamente. Note: Si segnalano altre attività quali: “Autorizzazioni temporanee per somministrazione alimenti” nel 2008 210 pareri con 143 sopralluoghi; “Raccolta dati informativi” (il cui tempo dedicato non è affatto indifferente); “Attività di consulenza- con accesso su appuntamento” 334 pareri rilasciati con 51 sopralluoghi (il cui tempo dedicato non è affatto indifferente); 118 pareri rilasciati per DIA differite con relativi sopralluoghi; 123 accessi per ricerca prodotti in seguito ad attivazione di Allerta; 23 interventi effettuati a seguito di esposto; 87 campioni di alimenti prelevati. 59 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini) Personale dedicato all’area Igiene degli alimenti N. operatori % tempo dedicato alla funzione controllo alimenti % tempo dedicato alla funzione acque potabili % tempo dedicato alle attività del Centro micologico % tempo dedicato alla funzione MTA Note Direttore* 1 Vedi sotto Altri medici** 4,5 “ ” IP Tecnici della 6 prevenzione Amministrativi*** “ ” * Il Direttore SIAN riveste anche funzioni di Responsabile SOS Igiene della nutrizione. ** 1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 80% (60% funzione di controllo alimenti e 20% funzione acque potabili- e al bisogno svolge anche funzione MTA in sostituzione del Referente) 1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 40% (in particolare controllo alimenti) 2 Dirigenti medici dedicati ciascuno all’attività Igiene degli alimenti 90% (45 % funzione di controllo alimenti e 45% funzione acque potabili) 1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 40% (in particolare funzione MTA e funzione acque potabili)+ 50% Responsabile SOS Epidemiologia *** Gli amministrativi (12) sono in pool nel Dipartimento di Prevenzione Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sono sufficienti e adeguati: SI Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? SI Dove: esiste un archivio cartaceo ed informatico Per la documentazione sono disponibili libri e riviste? Indicare i principali testi a disposizione: Sono a disposizione: • Testi relativi alla normativa e alle sanzioni applicabili, alcuni esempi: - L. Rizzatti, E. Rizzatti “Tutela igienico sanitaria degli alimenti e bevande e dei consumatori” - Francesco Toni, Roger Nanni “Il metodo HACCP e l’autocontrollo sull’igiene degli alimenti” – Maggioli Editore - Antonietta Galli, Alberto Bertoldi “Igiene degli alimenti e HACCP” – EPC Libri - Rapporto ufficiale dell’American Public Health Association – “Manuale per il controllo delle Malattie Trasmissibili” a cura di David L. Heymann M.D. - F. Aversano “I prodotti alimentari geneticamente modificati” – Il Sole 24 ore” - P. Roccaro, S. Roccaro, S. Guerrieri “Sicurezza Alimentare” Libro + CD ROM – Il Sole 24 ore” - Nino Papaldo “Codice delle Leggi Sanitarie” – Giuffre’ Editore - “Codice penale e di procedura penale” Pirola Editore • Riviste: “Alimenti e Bevande” EPC Editore – “Alimenta” Istituto Bromatologico Italiano • CD ROM: Alimenta Lex - Raccolta della normativa alimentare italiana e comunitaria 60 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione Strumentazione specifica per le attività di controllo/campionamento: descrivere Per quanto riguarda le attività routinarie il servizio è dotato di: clorimetri; termometri digitali; pinze; contenitori termici e frigoriferi portatili; materiale vario di contenimento etc. Criticità: Il servizio dovrebbe essere dotato di attrezzature che possano garantire il mantenimento della catena del freddo ed un corretto campionamento. Ad esempio i termometri non sono tarati e in modo certificato. 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Le attività della SOS Igiene degli alimenti sono garantite in tutte e tre le sedi (Domodossola - Verbania – Omegna). Il Direttore SIAN sottolinea la particolare estensione del territorio aziendale. Presenza di strutture semplici per le diverse funzioni dell’area Igiene alimenti e livello di autonomia: Il Nuovo Atto aziendale (2009) prevede la SOS di Igiene degli alimenti che in realtà viene ridefinita in “Equipe professionale”. A livello aziendale come già precisato sono individuati tra i Dirigenti medici: 1 Referente MTA; 1 Referente Micologia; 1 Referente Fitofarmaci; 1 Referente Allerta; Referente Acque potabili. (Il Referente per i fitofarmaci e il referente per le acque potabili sono stati individuati in modo informale all’interno del servizio). È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1. Coordinamento delle attività dei tecnici, degli infermieri e delle dietiste 2. Attività di micologia 3. Normale attività di tecnico della prevenzione Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? Si. In particolare ispezione su attività e strutture per approvvigionamento idrico, MTA, Allerta. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione? In autonomia vengono svolte le attività specifiche delle varie figure professionali; buona l’organizzazione delle attività; buono il grado di collaborazione. Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. D.I.A. 2. Controllo acque potabili 3. MTA, Allerta 61 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000abitanti (%risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.):Note: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini) Principali protocolli/procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Indicazioni regionali Sì (check list regionali) Controllo acque potabili Protocollo aziendale e regionale Sì (modulistica aziendale e regionale) Controllo MTA Protocollo regionale ed aziendale Sì (check list regionali; modulistica aziendale e regionale) Ispettorato micologico Protocollo di riferimento regionale Sì (check list regionali) Controllo fitofarmaci Protocollo di riferimento regionale Sì (check list regionali) Protocollo aziendale e regionale Sì (modulistica aziendale e regionale) Controllo alimenti Allerta* * Il protocollo aziendale Allerta è stato redatto con il Servizio Veterinario. 62 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Non quantificabile - - Non quantificabile - - Non quantificabile - - - - - - - - Intra-dipartimento/ASL Servizio veterinario area B PRISA. Servizio veterinario area C Produzione lattiero casearia Esposti; Pratiche edilizie (es. pareri per pratiche su strutture di ristorazione; agriturismo; mense scolastiche; ex articolo 48 etc). Comunicazione MTA e altri rapporti col SIMI SISP Extra -ASL (enti, associazioni, scuole, ecc.) Enti locali: Comuni Scuole Enti gestori mense Il rapporto in particolare con i Comuni è forte e riguarda la maggior parte delle attività su richiesta (come le autorizzazioni temporanee; DIA etc) Autorizzazioni sanitarie (mense) Autorizzazioni sanitarie (mense) Enti gestori acquedotti Controllo acque - - - ATO- Autorità d’ambito Controllo acque - - - ARPA Esami chimici - - - IZS Esami microbiologico - - - Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - Occasionali/sporadiche Ente Associazioni di categoria Evidenza di attività Scambi/interscambi su applicazione nuova normativa 63 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione 7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini) Progetti di iniziativa locale su temi legati all’igiene degli alimenti e alla sorveglianza e prevenzione nutrizionale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Progetto Festa sicura Problema di salute affrontato Sicurezza alimentare Elevato numero di feste capestri /popolari; livello poco soddisfacente di standard igienico-sanitari delle sagre/manifestazioni. Miglioramento degli standard igienico-sanitari delle feste campestri; Facilitazione dei compiti organizzativi ai vari livelli (con consegna “kit operativo” comprensivo di tutta la modulistica occorrente). SIAN, Associazioni Pro Loco, Comuni. Realizzazione di 3 giornate di formazione (argomenti: procedure autorizzative; requisiti igienico-sanitari; predisposizione del manuale di autocontrollo HACCP e piano pulizie; acquisto, trasporto e conservazione alimenti; igiene delle strutture e formazione del personale; “dallo spuntino al banchetto”: preparazione e somministrazione degli alimenti; normative di riferimento) rivolte agli organizzatori di feste popolari; Buona adesione al progetto; Miglioramento degli standard igienico-sanitari evidenziato in corso di attività di vigilanza. Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento - Note: si segnalano i seguenti Corsi di formazione organizzati: 1. Corso di micologia “Come gestire le presunte intossicazioni da funghi” (2009) 2. Corso di micologia “Funghi del genere Russula” (2008) 64 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Aziende presenti sul territorio (artigianato e industria): (dalla Relazione di attività 2007, Struttura produttiva e addetti) ASL VCO REGIONE Addetti non noti 438 10.626 < 11 addetti 10.510 262.459 11-100 addetti 563 15.018 > 100 addetti TOTALE 36 1.283 11.547 289.386 % 4 100 Direttore: dott. Francesco Lembo Dal 2000 Personale: (situazione attuale) Medici 1*+2 Ingegneri, chimici, fisici, biologi 1Ingegnere di I°livello Tecnici 7 Personale infermieristico** 1IP+1 ASV Personale amministrativo - Altro TOTALE Di cui precari Monte ore precari Note: * 1Direttore SpreSAL ** 1 IP che effettua per le attività SpreSAL 28 ore settimanali (e inoltre collabora nell’ambito della SS Epidemiologia); 1 ASV part time 33%. Commento: E’ una criticità importante l’assenza di amministrativi dedicati alle attività SpreSAL (in quanto tutti gli operatori sia della dirigenza medica che del comparto devono obbligatoriamente svolgere attività di tipo amministrativo). Sedi: • di servizio (elencare): Omegna - Verbania – Domodossola • di erogazione (elencare): Automobili in dotazione: 5 (utilizzate dai tecnici) Sono state attivate strutture semplici? NO, non sono state attivate strutture semplici. Descrivere: E’ stato attivato un Incarico dirigenziale di alta specialità - Referenza per il rischio cancerogeno (es. amianto etc). Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati? Descrivere: E’ stato formalizzato il Dirigente SITRPO. Costo totale del Servizio: € 867.979,00; Ricavi: € 5.738,00 (dati 2008) 65 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività 2007) Attività di vigilanza Numero interventi di vigilanza Aziende Nei totali luoghi di (a) lavoro (b) In cantieri edili (comprese GO) (c) Inchieste su eventi Totale (d) = (b + c) Totale inchieste infortuni (e) Totale inchieste mal. prof. (f) Totale attività vigilanza (g) = (b + e + f) Ditte interessate da almeno un intervento (h) (i) = (h/a%) ASL VCO 11.109 497 160 657 56 34 587 395 3,56 Regione 278.760 3.081 2.059 5.140 1.485 813 5.379 6.376 2,29 Prescrizioni ed ottemperanza alle prescrizioni Aziende totali ASL VCO Regione 07 Numero 11.109 278.760 ASL VCO Regione 07 Numero prescrizioni sottoposte a rivisita Numero 375 7.055 Ditte interessate da almeno 1 intervento Ditte interessate da almeno 1 intervento/ Aziende totali Numero interventi di vigilanza Numero 395 6.376 % 3,56 2,29 Numero 497 3.081 Numero casi ottemperanza alle prescrizioni Numero 327 6.956 Nei cantieri edili compr. GO Numero 160 2.059 Nei luoghi di lavoro Ammissioni a pagamento Ammende incassate euro 239.923,00 4.702.845 euro 343.859,26 4.255.521 Punti di prescrizione impartiti Sanzioni comminate Numero 520 7.791 euro 420.665,60 5.128.335 Totale Numero 657 5.140 Ammende incassate/am missioni a pagamento % 143,32 90,49 Vigilanza nei cantieri edili e sulle Grandi Opere N. notifiche ex art. 11 DLgs 494/96 1.229 N. cantieri controllati 212 N. interventi in edilizia e grandi opere (cantieri) 160 160 % cantieri oggetto di segnalazione di reato all’AG 63,75 2.196 2.061 22.710 2.061 62,93 N. imprese controllate ASL VCO Regione % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 30% 66 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Inchieste infortuni Infortuni Totale inchieste di cui: su richiesta su iniziativa Notizie su richiesta di altri accaduti infortuni AG autonoma infortunio Accertamento Popolazione nel 2005 infortuni totali attiva e definiti (conclusi) registrate (31/12/2006) Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive entro (Spresal) 30/6/07* ASL VCO 124.931 1.665 2.720 302 56 29 3 3 44 22 9 4 Regione 3.137.763 49.869 63.113 2.229 1.485 765 355 130 840 472 290 163 *Flussi Inail % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 20% Inchieste malattie professionali Totale notizie di mal. prof. N. mal. prof. da ricerca attiva N. accertamenti per mal. prof. conclusi (a) Totale inchieste per mal. prof. (b) Inchieste per mal. prof. per richiesta AG Conclusi Nesso causa positivo Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo Responsabilit à positiva ASL VCO 49 8 21 7 34 31 11 3 2 2 Regione 2.691 113 659 196 813 419 215 360 195 101 N. inchieste per mal. Prof. Su iniziativa autonoma N. inchieste per mal. Prof. Su iniziativa autonoma Totale mal. Prof. Sottoposte a inchiesta o accertamento (a + b) Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo Responsabilità positiva Concluse Nesso causa positivo ASL VCO 31 29 9 0 0 0 55 38 Regione 383 218 111 70 6 3 1.472 615 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 10% 67 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Notifiche e deroghe relative a insediamenti produttivi Notifiche insediamenti produttivi (art 48 DPR 303/56) Aziende totali Richieste deroga per altezza locali o lavoro in sotterranei (artt. 6 e 8 DPR 303/56) Pervenute Esaminate Positive Pervenute Esaminate ASL VCO 11.109 Regione 278.760 Totale notifiche Positive Pervenute Esaminate Positive 81 1,38 1.738 0,73 148 155 76 5 5 5 153 160 1.896 1.666 1631 129 81 107 2.025 1.747 Totale notifiche ex art. 48 e deroghe artt. 6 e 8 (%) Esaminate/ Positive/ Positive/ tot. pervenute % tot. pervenute % tot. esaminate % Notifiche e deroghe/ tot. aziende % Altre deroghe o valutazioni richieste N./tot. aziende N. INAIL % ASL VCO 104,58 52,94 50,63 0 0 Regione 86,27 85,83 99,48 648 0,23 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% Piani di lavoro per rimozione amianto Popolazione residente (31/12/06) N. piani di lavoro pervenuti N. piani di lavoro esaminati N. piani di lavoro con valutazione positiva N. / 100.000 ab. N. / 100.000 popol. Resid. N. / Totale piani / piani di lavoro di lavoro esaminati Verifiche di cantiere per i piani di lavoro N. / Totale piani di lavoro ASL VCO 172.429 170 98,59 134 77,71 118 69,41 88,06 41 24,12 Regione 4.334.828 3.101 71,54 2.535 58,48 296 9,55 4,77 553 17,83 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% Attività sanitarie Popolazione attiva (31/12/06) N. prestazioni sanitarie N. visite per minori e apprendisti N. altre visite N. audiometrie N. spirometrie N. cartelle sanitarie controllate N. protocolli prescr. N. lavoratori interessati dai protocolli ASL VCO 124.931 632 423 209 0 0 394 10 412 Regione 3.137.763 19.476 13.397 3.328 1.676 1.075 7.412 35 20.496 % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% 68 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Formazione/informazione (vedi allegato Incontri di formazione) % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 20% Commento: Da qualche anno, il Servizio è impegnato in attività di formazione/informazione/sensibilizzazione ed in iniziative di promozione salute finalizzate a favorire il confronto con tutti gli Attori della prevenzione per diffondere la “cultura della sicurezza” nel VCO. Assistenza utenti % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura): 5% Nota: Si segnalano le seguenti pubblicazioni a cura del Servizio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro ASL VCO e Politecnico di Torino: 1. Evoluzione tecnologica ed aspetti di sicurezza del lavoro nelle attività di lavorazione delle pietre ornamentali: analisi preliminare nelle realtà produttive del Verbano Cusio Ossola 2. Esplosioni da polveri nei processi di finitura di manufatti in alluminio e leghe nella realtà produttiva ASL 14 VCO: metodi di progettazione e gestione degli impianti ai fini della conservazione e del miglioramento della sicurezza nel tempo. 3. Esplosioni da polveri nei processi di finitura di manufatti in alluminio e leghe nella realtà produttiva ASL 14 VCO: analisi del rischio e misure di prevenzione 69 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo) Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di lavoro N. operatori Direttore 1 % tempo dedicato 100% Dirigenti medici 2 100% Dirigenti non medici 1 100% TPAL ASV, IP 7 100% 1IP*1ASV Vedi nota Amministrativi - Altri operatori - Note 1 Ingegnere di I ° livello 1 IP che effettua per le attività SpreSAL 28 ore settimanali (e inoltre collabora nell’ambito della SS Epidemiologia); 1 ASV part time 33%. L’assenza di amministrativi dedicati è una forte carenza del servizio. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO Commento: Sul sito regionale è attivo “Sicuri di essere sicuri” (che contiene tutta una serie di documenti, ma che certamente andrebbe aggiornato alla luce delle novità in ambito normativo). Sul sito aziendale ASLVCO c’è poi la Carta dei servizi che fornisce delle informazioni agli utenti ma che non è esaustiva. All’interno del servizio SpreSal c’è poi un archivio delle norme e delle procedure accessibile però solo agli operatori del servizio. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)? Diverse le riviste in abbonamento a disposizione (cartacee o talora raccolte in CD-ROM che sono in rete): 1. Medicina del lavoro 2. Giornale degli igienisti industriali 3. Igiene e sicurezza 4. Ambiente e lavoro 5. Norme UNI 70 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo ) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Sono attive al momento tutte e tre le sedi (Omegna – Verbania –Domodossola) anche se in realtà ci sono le condizioni per centralizzare tutte le attività in un’unica sede (ciò è conseguenza di tutto il lavoro fatto in questi ultimi anni finalizzato a standardizzare procedure, omogeneizzare le modalità di lavoro etc). Si segnala inoltre l’attivazione della Commissione CATIP (Commissione Area Tematica Insediamenti produttivi) cui fanno parte il SISP e lo SpreSAL oltre altri membri aggiuntivi a seconda della tipologia dell’insediamento produttivo. E’ stata concordata una procedura per cui si affida l’istruttoria alla sede competente e preparato un parere che poi viene trasmesso allo Sportello Unico delle attività produttive (SUAP). Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orari: 1 ambulatorio a Verbania in condivisione con il Medico Competente. Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato (ad eccezione del personale infermieristico). Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo Altra organizzazione (descrivere): - È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge: 1. Inchieste infortuni. 2. Attività di tipo formativo/informativo/educativo. 3. Vigilanza. Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali? Le attività in generale di vigilanza vengono spesso effettuate congiuntamente. Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione? I TPALL sono autonomi in quanto tutti UPG (Ufficiali di polizia giudiziaria). Buona la collaborazione tra i tecnici della prevenzione; il direttore SpreSal è un forte punto di riferimento e coordina tutte le attività del Servizio. Vengono effettuate inoltre Riunioni periodiche (bimestrali in genere o anche al bisogno in casi particolari) per un continuo confronto tra tutti gli operatori e scambio interscambio informazioni. 71 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici: 1. Attività di formazione e controllo dei protocolli di sorveglianza sanitaria (es. controllo cartelle di rischio) 2. Vigilanza 3. Malattie professionali 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Procedure regionali Sì – Moduli regionali Igiene industriale - - Inchieste infortuni Procedura aziendale Sì Inchieste malattie professionali Procedura aziendale Sì Sorveglianza sanitaria Procedura aziendale Sì Vigilanza NOTE: E’ stata attivata la Commissione CATIP (Commissione Area Tematica Insediamenti produttivi) cui fanno parte il SISP e lo SpreSAL oltre ad altri membri aggiuntivi a seconda della tipologia dell’insediamento produttivo. 72 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza sinergia - - sinergia - - sinergia - - sinergia - - sinergia - - sinergia - - sinergia - - - - Intra-dipartimento/ASL SISP Medico competente ASLVCO (Direzione sanitaria ospedaliera) Dipartimento delle dipendenze- SERT RePES- Area Promozione della salute Commissione CATIP per le pratiche relative agli insediamenti produttivi Corsi di aggiornamento per dirigenti su nuovo Testo Unico; Corsi di formazione sui rischi professionali Corsi di formazione per Medici competenti su tematiche relative agli accertamenti per alcol/sostanze psicoattive (ambito delle dipendenze in generale); Corsi di formazione sui temi sopra indicati rivolti alle Aziende Diverse attività di formazione su Sicurezza sul lavoro rivolte alle scuole medie superiori (4 scuole del territorio ASLVCO) ricorrendo alla “peer education” (vedi sez progetti) Non quantificabile Extra-ASL (enti, associazioni, scuole etc) Scuole di ogni ordine e grado territorio ASLVCO Associazioni imprenditoriali, Unione industriale, CNA, Organizzazioni sindacali Organizzazioni Aziendali CPO- Università di Torino Attività di formazione su Sicurezza in generale: in ambito lavorativo, domestico etc. rivolta agli studenti (vedi sez progetti). Attività di formazione, condivisione diversi messaggi Corsi di formazione per RSPP e RSL (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) Progetto di ricerca attiva dei tumori professionali asbesto correlati (in particolare mesoteliomi pleurici) Occasionali/sporadiche Ente Comitato Paritetico Territoriale VCO Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Attività formative congiunte su edilizia; confronti e dibattiti su normative e problematiche legate al lavoro svolto da extracomunitari; Corsi di formazione di Pronto Soccorso su richiesta CPT Verbania e della - - - 73 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Ordine degli Architetti Collegio dei Geometri Scuole del territorio VCO MMG Confartigianato Novara e VCO Incontri e percorsi di formazione/aggiornamento; Attività formative in particolare su edilizia; confronti e dibattiti su normative e problematiche Incontri e percorsi di formazione/aggiornamento; Attività formative su edilizia; confronti e dibattiti su normative e problematiche Attività di formazione su sicurezza nei luoghi di lavoro (rivolta a collaboratori scolastici ed assistenti amministrativi); Corsi di formazione Sicurezza nei luoghi di lavoro: movimentazione manuale dei carichi e vdt (rivolti a collaboratori scolastici ed assistenti amministrativi); Corso di formazione per RSPP della scuola (Scuola primaria ed Istituti superiori); Corso di formazione per il reclutamento di Dirigenti scolastici Corso di formazione su La sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto - - - - - - - - - - - - Altre interazioni: Direzione Provinciale INAIL: avvio di una collaborazione per la stesura del Piano provinciale della Prevenzione 2009 da parte dell’Ente Assicuratore; istituzione della “Giornata della comunicazione” CPO dell’Università di Torino: Progetto di ricerca attiva dei tumori di possibile origine professionale (Progetto OCCAM Occupational Cancer Monitoring) in collaborazione con ISPESL, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano. Criticità: Poca interazione con i Distretti; mentre per quanto riguarda l’Area di Promozione Salute si sottolinea la mancanza di una Regia. 74 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Inoltre: Hanno utilizzato i dati sanitari prodotti dalla propria azienda o dalla Regione (profili di salute, bilancio sociale) per la programmazione e realizzazione degli interventi? SI Hanno contribuito alla produzione dei dati sanitari della propria azienda ( profili di salute, bilancio sociale)? SI Conoscono la banca dati del DORS “ MATline” sulla esposizione a cancerogeni? SI Sono stati coinvolti nella costruzione della “Rete della Salute” attivata dal CIPES Piemonte? NO Commento: Il Servizio non è stato coinvolto nel percorso di attivazione PePS. Invece di sua iniziativa, lo SpreSAL ha avviato diversi processi finalizzati ad informare i molteplici Attori sociali (per scambio esperienze, condivisione e confronto su Testo unico e normativa in genere etc) tra cui: - Organizzazione di un seminario “Strategie d’intervento individuate e condivise dalle Istituzioni e dagli attori sociali della prevenzione per la promozione della salute e per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro”, (2 incontri: 1 nel mese di maggio e 1 nel mese di giugno 2008). Principali obiettivi del seminario: Evidenziare le criticità emergenti da un esame di tutte le azioni di prevenzione sviluppate in questi anni nel territorio del VCO dalle Parti Sociali, da Associazioni e dagli organi di vigilanza e controllo istituzionali; Definire accordi territoriali volti ad orientare i comportamenti dei datori di lavoro, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati al miglioramento dei livelli di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro; Migliorare l’omogeneità degli interventi di prevenzione (informazione, formazioneassistenza, vigilanza) sia per gli aspetti di copertura quantitativa del territorio di competenza sia per quelli connessi alle metodologie di intervento; Assegnare a ciascun soggetto un ruolo attivo nel contribuire alla realizzazione di un “patto per la tutela della salute e per la prevenzione” nelle aziende del VCO quale contributo attivo ai PEPS (Profili e piani di Salute previsti dal PSSR). 75 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 7. SEZIONE PROGETTI (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.). Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Progetto di Educazione alla salute “CASA AMICA” Anno 2006-07 Sicurezza in ambito domestico e scolastico Il Servizio SPreSAL è stato sempre molto attento a tutte le problematiche relative alla sicurezza in generale. In particolare a seguito dell’emanazione della Legge 3 agosto 2007, n. 123 “ Misura in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia“ che include la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all’interno dell’attività scolastica ed universitaria, si è ritenuto opportuno avviare alcuni percorsi di formazione in alcune scuole del territorio sulla prevenzione in ambiente domestico. Obiettivi: Infondere la consapevolezza dei pericoli nell’ambiente di vita e promuovere comportamenti orientati alla prevenzione degli incidenti domestici. I destinatari del progetto: Alunni delle V° classi scuole elementari. Obiettivi e breve descrizione del progetto Struttura del progetto: - I° incontro definizione concetti generali; - Tra i due incontri i docenti illustrano in modo graduale i pericoli presenti tra le mura domestiche; - II° incontro di approfondimento delle situazioni di pericolo presenti in ambiente domestico. Strumenti:- computer (giochi interattivi); - libri, riviste, didascalie per la raccolta di informazioni relative agli ambienti della casa. Strumenti di verifica: A conclusione del progetto produzione di elaborati (disegni, cartelloni, plastici della casa utilizzando materiali e tecniche varie, attività di drammatizzazione, rappresentazioni teatrali). Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto SPreSAL, Docenti facilitatori e Genitori Nell’anno scolastico 2006-07, sono state effettuate dal servizio SPreSAL 77 ore di formazione e sono stati sensibilizzati/informati 480 alunni. - Progetto “Parliamone alla pari”- Progetto sperimentale di educazione/formazione negli Istituti di Istruzione Superiore della provincia VCO in collaborazione con INAIL – diverse edizioni (vedi sotto) Salute e Sicurezza negli ambienti e luoghi di lavoro Far conoscere al mondo della scuola quello del lavoro. Obiettivo: - Aumentare la consapevolezza sul fatto che la sicurezza e la salute si costruiscono con la capacità di scegliere ed il potenziamento delle proprie risorse positive; - Avvicinare il mondo della scuola al mondo del lavoro ed ai suoi protagonisti. Obiettivi e breve descrizione del progetto Il progetto ha coinvolto 4 Istituti: - IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna - ITCG C.Ferrini- Verbania - IPSIA G.G.Galletti- Domodossola - ITIS Cobianchi- Verbania. Il progetto prevedeva la formazione di peer educator: la formazione di peer educator, proposti dalla scuola, si è realizzata attraverso 6 incontri ed ha avuto una durata complessiva di 12 ore. Gli obiettivi formativi: Favorire la riflessione sulle relazioni tra dinamiche di gruppo e fornire strumenti minimi di conduzione dei gruppi; Sperimentare gli strumenti e le tecniche di conduzione da parte dei peer educator; Sviluppare e condividere le 76 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro conoscenze sui concetti chiave di prevenzione (salute, rischio, sicurezza, prevenzione). Il progetto prevedeva un’esperienza nel mondo del lavoro: visite guidate in aziende/cantieri prescelti. Strumento di verifica: realizzazione di un elaborato finale in cui gli studenti, con la propria capacità decisionale e con le proprie risorse positive, e attraverso il confronto, individuano le strategie per la promozione della salute negli ambienti di vita e di lavoro. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Gli studenti a completamento del percorso hanno costruito un DVD interattivo sul rischio e la sicurezza dal titolo “SLIDING CHOICE” SPreSAL, RePES, Associazione Contorno Viola, docenti scuole, Peer educators, Gruppo Educatori ASL, Rappresentanti Alunni, Associazioni di categoria e Organizzazioni sindacali, Lavoratori portatori di disabilità conseguenti a danni lavorativi, Magistratura, INAIL, Centro per l’impiego. Il progetto contempla diverse edizioni: - Ha avuto una durata triennale nell’ aa.ss. 2004-2007 coinvolgendo 85 studenti (IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA G.G.Galletti- Domodossola; ITIS Cobianchi- Verbania) con un impegno orario complessivo di oltre 200 ore. Nell’anno scolastico 2007-08 sono stati raggiunti 180 studenti (IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA G.G.GallettiDomodossola; ITIS Cobianchi- Verbania). Nell’anno scolastico 2008-09 sono stati raggiunti 100 studenti (IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA G.G.GallettiDomodossola). - Progetto LARS – Laboratorio Rete Sicura Alta scuola di Formazione –Sicurezza Salute – ( il progetto presentato nel mese di luglio 2009 è in attesa di approvazione) 2009 Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, come obiettivo delle azioni di prevenzione, trova nei sistemi di qualificazione delle imprese e dei lavoratori, basati sull’acquisizione di competenze e conoscenze in materia di tutela della salute e sicurezza, una delle principali strategie di intervento. Da tale presupposto nasce il progetto LARS. Realizzare il Laboratorio Rete Sicura dedicato alla ricerca ed alla formazione in materia di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro partendo dai rischi prioritari individuati nei settori maggiormente rappresentativi nel territorio del VCO. Enti Proponenti: ARS.UNI.VCO, NanoIREService S.c.p.a Enti Partner: SPreSAL, INAIL Da avviare se approvato Se approvato è previsto un finanziamento INAIL (con fondi regionali anno 20092010). 77 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Allegato: INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI MARZO- APRILE 2008 Data Intervento Tipologia intervento Modalità svolgimento 1. 01/03/2008 Lezione frontale 2. 05/03/2008 3. 08/03/2008 Lezione frontale partecipata Lezione frontale 4. 07/03/2008 5. 11/03/2008 6. 17/03/2008 7. 19/03/2008 8. 31/03/2008 9. 01/04/2008 10 07/04/2008 11 17/04/2008 Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Contenuti Destinatari Corso Primo Soccorso Personale docente e non d. Introd. Progetto Studenti Educaz. Salute Corso Primo Soccorso Personale docente e non d. Introd. Progetto Studenti Educaz. Salute Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° Socc. Approfondimento Studenti Rischi Specifici Approfondimento Studenti Rischi Specifici Esperienze di vita Studenti Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° Socc. Sicurezza & Salute sul Dirigenti-preposti lavoro nella P.A. della Provincia del VCO Deroghe e Responsabilità Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° Socc. 78 Parteci panti Durata 20 1 ora (9-10.00) 2 ore (11.30-13.10) 1 ora (9-10.00) 2 ore (11.30-13.10) 2 ore (8.30-10.30) 1 ora (12.20-13.10) 1 ora (12.20-13.10) 2 ore (8.55-10.45) 1 ora (8.30-9.30) 3 ore (15.00-18.00) 41 20 26 8 41 26 28 12 12 20 1 ora (9.00-10.00) Sede Asilo Nido di Pallanza Via Caravaggio IPIA Dalla Chiesa v. IX Settembre - Omegna Asilo Nido di Pallanza Via Caravaggio IPIA Dalla Chiesa Crusinallo - Omegna Sede 118 Premosello Ch. Operatori coinvolti 1 medico 1 medico 1 tecnico 1 medico 1 medico 1 tecnico 1 medico IPIA Dalla Chiesa v. IX Settembre - Omegna IPIA Dalla Chiesa v. Crusinallo - Omegna IPIA Galletti v. Ceretti - Domodossola Sede 118 Premosello Ch. 1 1 1 1 1 medico tecnico medico tecnico medico Provincia c/o Tecnoparco 1 medico Tecnoparco 1 medico 1 medico Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI MAGGIO - GIUGNO 2008 Data Intervento Tipologia intervento Modalità svolgimento 12 06/05/2008 Lezione frontale 13 07/05/2008 Lezione frontale 14 12/05/2008 Lezione frontale partecipata 15 12/05/2008 16 16/05/2008 17 19/05/2008 18 20/05/2008 Lezione frontale 19 22/05/2008 20 23/05/2008 21 27/05/2008 Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lezione frontale 22 10/06/2008 Lezione frontale 23 20/06/2008 Lezione frontale part. Contenuti Destinatari Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I° ore Socc. Corso Primo Soccorso16 Lavoratori addetti I° ore Socc. Progetto Studenti Educaz. Salute Lezione frontale Progetto partecipata Educaz. Salute Lezione frontale Novità T.U. partecipata Incontro INAIL sindacato Profili di salute DPL ANMIL determinanti rischi professionali Studenti Partecipanti Durata 20 1 ora (11-12.00) 2 ore (08.30-10.30) 2 ora (9-10.30) CISS di Pallanzeno V. dei Caduti, 1 Confartigianato di Verban. C.so Europa, 27 IPIA Dalla Chiesa Crusinallo - Omegna IPIA Dalla Chiesa v. XI Settembre - Omegna Tecnoparco VB 1 medico 100 2 ore (10.40-12.00) 2 ore 10 3 ore DIP Omegna 1 medico 12 1 ora (8.30-09.30) 2 ore (10.40-12.00) 1 ora e ½ (09.40-10.30) 1 ore (11.00-12.00) 1 ora (11.00-12.00) 3 ore 18.00-21.00 Sede 118 Premosello Ch. 1 medico CISS di Pallanzeno V. dei Caduti, 1 IPIA Dalla Chiesa v. Crusinallo - Omegna IPIA Dalla Chiesa v. XI Settembre - Omegna CISS di Pallanzeno V. dei Caduti, 1 Confartigianato di VB Auditorium S. Anna via Belgio 4 1 medico 15 20 25 Datori di lavoro Imprenditori (API) Rappr.Ass.datoriali Organizz. Sind. Provincia, Rappr. CPT Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I° ore Socc. Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I° ore Socc. Progetto Studenti Educaz. Salute Progetto Studenti Educaz. Salute Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° 12 ore Socc. Novità del T.U. Imprese Artigiane 15 39 12 20 40 Sede Operatori coinvolti 1 medico 1 medico 1 medico 1 medico 1 medico 1 medico 1 medico 1 medico INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI SETTEMBRE – OTTOBRE – NOVEMBRE 2008 Data Intervento 24 Tipologia intervento Modalità svolgimento 17/09/2008 Lezione frontale Contenuti Corso Primo Soccorso 16 ore Destinatari Partecipanti Durata Lavoratori addetti I° Socc. 20 2 ore (14.00-16.00) 79 Sede Giacomini SpA V. Per Alzo San Maurizio Operatori coinvolti 1 medico Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 25 23/09/2008 Lezione frontale 26 01/10/2008 Lezione frontale 27 08/10/2008 Lezione frontale partecipata 15/10/2008 Lezione frontale partecipata 28 29 05/11/2008 Lezione frontale 30 32 07/11/2008 Lezione frontale partecipata 13/11/2008 Lezione frontale partecipata 13/11/2008 Lezione frontale 33 17/11/2008 Lezione frontale 34 19/11/2008 Lez. Frontale part. 35 20/11/2008 Lez. Frontale 36 20/11/2006 Lez frontale partecipata 21/11/2008 Lezione frontale partecipata 31 37 Corso Primo Soccorso 12 ore Corso Primo Soccorso 16 ore Lavoratori addetti I° Socc. Lavoratori addetti I° Socc. 20 Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° 16 ore Socc. Utilizzo e integrazione dei sist. Personale Spresal Inform. Disponibili x progr. Az di prevenzione nel comparto costruzioni ASL VCO Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° 16 ore Socc. Titolo IV° T.U. Ing arch e geom . (coordinatori) II° anno Progetto di Studenti educazione alla salute Rischio elettrico, meccanico da Lavoratori MMC Lavoratori Relazioni Interne nel SPPAnalisi degli inf... C.so agg. 40 ore – Ruolo CPT e Architetti sorveglianza sanitaria (coordinatori) Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I° 6 ore Socc. Ruolo RLS e CPT legislazione Lavoratori 20 Corso Primo Soccorso 16 ore Lavoratori addetti I° Socc. 20 1 ora (14.00-15.00) 2 ore (08.30-10.30) Confartigianato C.so Europa, 2 Giacomini SpA V. Per Alzo San Maurizio 1 medico 2 ore (8.30-10.30) ½ ora Giacomini SpA V. Per Alzo San Maurizio Grugliasco 1 medico 2 ore (14.00-16.00) 4 ore Confartigianato C.so Europa, 2 Forum di Omegna 1 medico 2 ore (11.35-13.15) 3 ore (17.00-20.00) 3 ore (17.00-20.00) 2 ore Galletti-Marconi v. Oliva, 5 Domodossola Assocave Domodossola 1 medico + 2 tecnici 1 medico 1 tecnico 1 Tecnico Assocave Domodossola 1 Tecnico Via Tacchini Verbania 1 medico Tecnoparco Fondotoce 1 medico 20 20 150 18 16 16 25 20 16 7 1 medico 1 medico 1 ora (8.30-9.30) 3 ore Assocave Domodossola 1 medico 2 ore (8.30-10.30) Global Service via S. Anna, 21 Casale CC 1 medico INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2008 Data Intervento 38 21/11/2008 39 21/11/2008 40 27/11/2008 Tipologia intervento Modalità svolgimento Lezione frontale partecipata Lezione frontale partecipata Lez. Frontale Contenuti Educaz alla salute Prog. Annuale Educaz alla salute Prog. Annuale Corso Primo Soccorso 4 ore Agg. Cassa Edile Destinatari Partecipanti Durata Studenti 20 Studenti 14 Mecc 11 moda 20 2 ore (8.50- 10.30) 2 ore (11.30-13.10) ½ ora (8.30-9.00) Lavoratori addetti I° Socc. 80 Sede IPIA Dalla Chiesa Crusinallo (Succ) IPIA Dalla Chiesa Omegna (Centrale) Tecnoparco Fondotoce Via dell’Industria 29/2 Operatori coinvolti 1 tecnico 1 medico 1 tecnico 1 medico Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 41 27/11/2008 Lezione frontale 42 01/12/2008 Lezione frontale 43 02/12/2008 Lez. Frontale 44 03/12/2008 Lez. Frontale 45 04/12/2008 Lez. Frontale 46 04/12/2008 Lezione frontale 47 10/12/2008 Lezione frontale 48 15/12/2008 Lezione frontale MC Sorv. Sanitaria Primo soccorso Rischio amianto Lavoratori 21 Lavoratori 16 Corso Primo Soccorso 4 ore Agg. B Corso Primo Soccorso Base B Lavoratori addetti I° Socc. Lavoratori addetti I° Socc. 20 Corso Primo Soccorso Base B Rischio rumore e vibrazioni Lavoratori addetti I° Socc. Lavoratori 20 Corso Primo Soccorso Base A Corso Primo Soccorso Agg. 6 ore Lavoratori addetti I° Socc. Lavoratori addetti I° Socc. 15 10 16 20 3 ore (17.00-20.00) 3 ore (17.00-20.00) ½ ora (8.30-9.00) 1 ora (8.30-9.30) 1 ora (8.30-9.30) 3 ore (17.00-20.00) 2 ore (8.30-10.30) 1 ora (8.30-9.30) Assocave Domodossola Via Piave Assocave Domodossola 1 Medico 1 Tecnico Collegio Rosmini Domodossola 1 medico Ufficio scolastico Intra Corso Cairoli 2 medici + 1 tecnico Tecnoparco Fondotoce Via dell’Industria 29/2 Assocave Domodossola 1 medico 1 Tecnico Forum di Omegna 1 medico Confartigianato VB C.so Europa 25 1 medico INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2008 Data Intervento 49 15/12/2008 50 16/12/2008 Tipologia intervento Modalità svolgimento Incontro partecipato Medici competenti Lezione frontale partecipata Contenuti Destinatari Partecipanti Durata Novità TU Titolo I Medici competenti 17 2 ore Corso Primo Soccorso 16 ore Lavoratori addetti I° Socc. 27 2 ore (8.30-10.30) Eventi formativi: Tot. N° 50 Persone formate: Tot. N° 1217 Ore di formazione: Tot. N° 91 81 Sede Dip. Prevenzione Omegna Tecnoparco Fondotoce Operatori coinvolti 1 medico 1 medico Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SPRESAL MESE DI Gennaio 2009 N° d’ord. Data Intervento Tipologia intervento Modalità svolgimento Contenuti Partecipanti Durata Sede 1. 08/01/2009 Lezione frontale partecipata Corso Primo Soccorso 12 ore corso base 1 ora (11.30-12.30) Casa di Riposo “Villa Serena” Orta S. Giulio 2. 13/01/2009 Lezione frontale partecipata Corso base tipo B 1 ora (14.00-15.00) Confartiginato di Verbania 82 Operatori coinvolti 1 medico NON EFFETTUATA 1 medico) Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Medicina Legale ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Il nuovo Atto aziendale, approvato nell’aprile 2009, ha previsto l’inserimento della SOC Medicina Legale nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione. Direttore: dott.ssa Elena Barbero dal gennaio 2001. Le principali attività sono: attività di tipo certificativo, attività collegiali, commissioni accertamento invalidità civile, ciechi, sordomuti, legge 104/92, legge 68/99, medicina necroscopica e medicina fiscale. Dati CML VCO: 1.382 visite complessive nel 1° semestre 2009 (di cui 436 per alcol e 61 per droghe). 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE Personale dedicato alla SOC Medicina legale (Situazione attuale) n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori 1 5* 9 1 % tempo dedicato alla direzione 100% 100% Vedi nota a seguire 100% IP Note * Altro personale assegnato: 1 medico convenzionato a ore per medicina dei servizi; 1 medico convenzionato per visite fiscali a Domodossola. Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI Se sì specificare: 1 Incarico dirigenziale ad alta specializzazione (dirigente medico). La medicina legale è stata collocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI (da aprile 2009) Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: Struttura complessa di Medicina legale. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati: SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca NO Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile NO Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) SI 83 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Medicina Legale 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: l’articolazione della funzione è su tre sedi: Domodossola – Verbania – Omegna. La Commissione Medico Locale si riunisce a Verbania (2 commissioni a settimana con circa 40-50 utenti per volta). Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orari: nella sede di Omegna: Commissione riconoscimento handicap legge 104/92; commissione inserimento lavorativo invalidi legge 68/99; Collegi. Mentre le Commissioni Invalidi sono attive in tutte e tre le sedi. 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no IMPS- Commissione medica di I° e II° livello Protocollo - Programma Violenza sessuale e maltrattamenti Protocollo aziendale Modulistica aziendale Note: PABI - Programma regionale (su RUPAR): per invalidità civile, per le commissioni, per visite fiscali e necroscopiche, certificazioni monocratiche (il programma contiene tutta la modulistica, tuttavia per le ultime 4 attività occorre trascrivere prima su carta e poi inserire i dati, con una perdita non indifferente di tempo). 84 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Medicina Legale 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - 2 commissioni a settimana sinergia - - - - Intra- ASL Collegio di disciplina (per gli specialisti ambulatoriali) Attività di controllo Commissione medico locale- accertamenti ex art 186 e 187 Attività Collegi per accertamento idoneità lavorativa Alcologia SpreSAL DEA/PS/118 Attività istituzionale - - - Direzione sanitariaUfficio legale- Direzione Presidio ospedalieroSPPMedico competenteUfficio tecnicoCompagnia assicurativa, reparti Risk management - - - 1 controllo annuale su tutte le strutture a valenza sanitaria presenti sul territorio ASL + verifiche a richiesta della Regione o per motivi particolari - - Commissione Sanitaria Vigilanza Attività istituzionale Extra-ASL Procura- CarabinieriAutorità Giudiziaria Attività istituzionale (autopsie; perizie etc) - - - Ordine dei Medici Attività di formazione - - - MMG Consulenze - - - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Occasionali/sporadiche Ente - Altre interazioni: Equipe multidisciplinare maltrattamento ed abuso minori; Programma Violenza sessuale e maltrattamenti (vedi a seguire). 85 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Medicina Legale 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - Note: A seguire vengono elencati alcuni programmi di lavoro: “Equipe multidisciplinare maltrattamenti e abuso minori” (istituita dalla Regione Piemonte nel 2000). Tra i componenti: Procura, Polizia giudiziaria, NPI, Medicina Legale, Ginecologia, Pediatria, Psichiatria, Sert etc). Le riunioni sono mensili e i casi che vengono esaminati sono segnalati da vari soggetti: scuola, medici ospedalieri o MMG etc. “Programma Violenza sessuale e maltrattamenti” (dal novembre 2008): E’ un programma dell’ASLVCO. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla SOC Medicina Legale e collaborano diversi servizi (Ginecologia, Pediatria, Laboratorio analisi, Procura etc). Il gruppo sta elaborando un protocollo e definendo tutte le procedure (modulistica, catena di custodia etc) in caso di violenza. Corsi di formazione organizzati da SOC Medicina legale: • Corso su Violenza sessuale, organizzato all’interno dell’ASLVCO e con Ordine dei Medici • Corso su Maltrattamenti ed abuso minori, organizzato all’interno dell’ASLVCO e con Ordine dei Medici • Corso ECM “Come si moriva 300 anni fa? Interventi di restauro e considerazioni medicolegali su un reperto del ‘700” 86 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ SERVIZI VETERINARI – AREA A ASL VCO 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Dr. GianMarco Rossi) Personale dedicato n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori 1 8 5 5 % tempo dedicato alla direzione 50 100 90 40 Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? Note SI Se sì specificare: - S.S. Anagrafe Animale - S.S. Nucleo di vigilanza interarea – 5 incarichi alta specializzazione Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) NO 87 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Sede Centrale a Crusinallo e Sedi periferiche a Verbania e Domodossola Sportelli/Ambulatori : Sportelli: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 Omegna, Verbania e Domodossola Ambulatori per animali d’affezione Omegna – lunedì dalle ore 14 alle ore 16 Domodossola – mercoledì dalle ore 14 alle ore 16 Verbania – mercoledì dalle ore 14 alle ore 16 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): 11,95 Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): 0,06 Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.):- 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Profilassi malattie infettive animali Presente Si Controlli in allevamento su rispetto normative regionali, nazionali, comunitarie per animali da reddito Presente Si Anagrafe animale Presente Si Igiene urbana Presente Si Benessere animale e lotta al randagismo Presente Si Note: - 88 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Altre Aree Veterinarie - - - - SISP - - - - Farmacia - - - - Ufficio Legale - - - - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - Provincia Novara - - - - C.C.I.A. - - - - Comunità Montane - - - - Comuni - - - - Associazioni di categoria - - - - Intra-dipartimento Extra-dipartimento Occasionali/sporadiche Ente Provincia VCO 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento - - Nota: Corso di formazione “Approfondimenti operativi in materia di igiene” 89 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ SERVIZI VETERINARI – AREA B ASL VCO 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Dr. Gian Marco Rossi) Personale dedicato n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori 1 5 1 5 % tempo dedicato alla direzione 50 100 90 40 Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? Note SI Se sì specificare: 2 incarichi di alta specializzazione Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) NO 90 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Sede centrale a Crusinallo – Sedi periferiche a Verbania e Domodossola Ambulatori /sportelli Sedi/orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 – dalle 14 alle 16 in Omegna, Verbania e Domodossola 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): 8,02 Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): 0,3 Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): / 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Ispezione alimenti di origine animale Presente Si Controlli produzione e lavorazione alimenti di origine animale Presente Si Controlli conservazione, trasporto e commercializzazione prodotti di origine animale Presente Si Controllo sulle strutture di competenza Presente Si Controlli rispetto normative regionali, nazionali e comunitarie Presente Si Gestione allerta Presente Si Note: - 91 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Altre Aree Veterinarie - - - - SIAN - - - - SISP - - - - Economico Finanziario - - - - Ufficio Legale - - - - Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Provincia VCO - - - - Provincia Novara - - - - Comunità Montane - - - - Comuni - - - - Associazionii di categoria - - - - CCIIAA - - - - Intra-dipartimento Extra-dipartimento Occasionali/sporadiche Ente 6 . SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento - - Nota : Corso di formazione “Approfondimenti operativi in materia di igiene degli alimenti” Corsi di formazione per addetti al settore alimentare presso singole aziende. 92 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ SERVIZI VETERINARI – AREA C ASL VCO 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore Ermes Dante Manfrinato) Personale dedicato n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori 1 2 - % tempo dedicato alla direzione 50% - Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? Note NO Se sì specificare: - Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: non è stata predisposta la possibilità di utilizzare una, e una sola password, per entrare nei programmi ed operare (anche fino a 19 password). Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) NO 93 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una o più sedi Descrizione: 3 sedi - Domodossola Via Scapaccino, 47 - Omegna Fraz. Crusinallo - Verbania Via Sant’Anna, 83 Sportelli Sedi/orari: - Domodossola 9-12 14-16 - Omegna 9-12 14-16 - Verbania 9-12 14-16 3. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): euro 4,57 per abitante. Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione):euro 0,015 per abitante. Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): Nulla. 94 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività di controllo Luoghi di detenzione animali Protocollo presente/assente generico: presentarsi ed informare sul motivo dell’intervento. Moduli/check list utilizzate: sì/no SI Caseifici ” SI Ambulatori veterinari ” NO Farmacie ” SI Automezzi trasporto animali ” SI Automezzi trasporto latte ” SI Luoghi detenzione mangimi ” NO Impianti distruzione materiali categoria 3 ” SI Mattatoi ” SI Note: - 95 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività Servizi Veterinari 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Intra-dipartimento Sopralluoghi e audit congiunti 20 (circa) - - Direzione generale Riunioni di servizio 20 (circa) - - CED Istruzioni operative 10 (circa) - - Servizi farmaceutico, provveditorato, personale, … Istruzioni operative 10 (circa) - - Punti di forza Punti di debolezza SISP, SIAN, SPRESAL Extra-dipartimento Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Sportello unificato, conferenze 10 (circa) Forze dell’ordine Sopralluoghi congiunti 20 (circa) Tribunale Denunce, testimonianze, 20 (circa) Associazioni protezione animali Conferenze, chiarimenti 20 (circa) Comuni 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Protezione degli animali durante il trasporto Benessere degli animali durante il trasporto Ragioni che hanno dato origine al progetto Adeguamento al Reg. CE 1/2005 Obiettivi del progetto Istruire gli autotrasportatori di animali vivi sugli adempimenti del Reg. CE 1/2005 Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Area A – B - C Risultati conseguiti Rilascio del certificato di idoneità al trasporto di animali vivi ai partecipanti, che hanno superato l’esame scritto. Finanziamento Nulla, perché autogestito. Note: 96 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali ANALISI ORGANIZZATIVA SULLE FUNZIONI EPIDEMIOLOGICHE LOCALI ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Atto aziendale Il nuovo atto aziendale prevede una struttura di epidemiologia? SI È presente il regolamento delle funzioni epidemiologiche locali? NO Denominazione della struttura: Struttura Operativa Semplice di Epidemiologia Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Epidemiologia Altro : Collocazione della struttura in staff a: Direzione del Dipartimento di Prevenzione Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Generale Aziendale Altro: Direzione Integrata della Prevenzione Nota: dal 15/12/99 fino a recente atto aziendale (2009) la SOS di Epidemiologia è stata collocata in staff alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione. Costo totale della Struttura: € 68.366,00 (dati 2008) 97 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2008 (intervista al referente Epidemiologia dott. Paolo Ferrari) % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Responsabile di Epidemiologia): 50% (Il Referente per l’Epidemiologia svolge attività SIAN – 50%) Sorveglianza Gestione flussi informativi di interesse epidemiologico: il sistema informativo della mortalità per causa (Registro nominativo delle cause di morte) : Attività svolta dal SISP (centralizzata nella sede di Omegna) Presenza di procedure/protocolli che definiscono le modalità di raccolta e tenuta archivi: NO Archivio cartaceo: SI Archivio informatizzato: NO Schede di morte ISTAT raccolte: n. 2260 in archivio cartaceo; n. - in archivio informatizzato Controllo qualità del dato: ed eventuale ricompilazione della scheda: SI NO Controllo esaustività archivio (in collaborazione con i servizi demografici del Comune): SI Richieste schede ISTAT/anno da parte di familiari: n. 150 Richieste schede ISTAT/anno da parte di altri soggetti (es. INAIL; Magistratura ecc.): n. 8 Codifica schede ISTAT: Se sì: n. ICD9: -; n. ICD10: - NO Elaborazione, analisi e interpretazione dati locali: SÌ (Istat, BDM, MADE, HFA) Modalità di diffusione e di comunicazione dei dati: Su richiesta da parte di : Comuni, Servizi ASL e talora Agenzie esterne Richieste ricevute di dati di mortalità: SÌ (mediante Report, non dati singoli) Indicare per quale/i causa/e di morte e il servizio/agenzia richiedente: tumori (Comune, Procura); malattie cardiovascolari acute (QPCIF); malattie alcol/fumo-correlate, SerT. Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: il SISP gestisce l’archivio di mortalità, mentre la Struttura di Epidemiologia fa l’analisi e produce il Report. Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni) Casi/anno di SIDS: n. 0 nel 2008, 1 nel 2007 Casi/anno di SIDS a livello regionale: (riportare gli ultimi dati disponibili) Schede ISTAT inviate all’ASL TO1: n. 1 nel 2007; indagini epidemiologiche/anno: n. 1 Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP 98 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Sorveglianza Mortalità 0-18 anni Decessi: n. 2; decessi a livello regionale: n. Schede ISTAT inviate al SEREMI ASL AL: n. 2 Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP Altri flussi informativi sanitari (istituiti a livello regionale o per iniziativa dell’azienda) Tipologia: SDO (la Direzione Sanitaria gestisce il flusso mentre le analisi vengono effettuate dalla Struttura di Epidemiologia). Breve descrizione (contenente dati quantitativi e qualitativi: soggetto che gestisce tale flusso; modalità di raccolta dato; eventuale elaborazione, analisi ed interpretazione dati; modalità di diffusione): Promozione della ricerca nei servizi Adesione a progetti nazionali/regionali/locali (es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.): indicare quali: - SI Indagini epidemiologiche ad hoc: Adesione a studi epidemiologici/studi multicentrici a livello nazionale/regionale: SI studi condotti negli ultimi 3 anni: n. 3 indicare quali: Conduzione di studi epidemiologici e/o indagini su problemi di particolare rilievo locale: SI studi e/o indagini epidemiologiche condotte negli ultimi 3 anni: n. 3 indicare quali: tumori Gravellona Toce; malattie cardiovascolari acute; tumori Verbania (su richiesta della Procura della Repubblica Studio e valutazione della letteratura esistente Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio (attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): SI Ma non pubblicata Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI Formazione Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni - presentazione relazioni: SI indicare l’evento e il titolo della presentazione: CONVEGNO ONCOLOGIA VERBANIA "I TUMORI DEL POLMONE" - 20.05.2006 • Presentazione "I tumori del polmone nel Verbano-Cusio-Ossola" CORSO FORMAZIONE " LABORATORIO PER LO SVILUPPO DI UN PROGETTO DI PREVENZIONE INCIDENTI STRADALI; PENSARE IL MULTICENTRICO, PROGETTARE IL MULTICENTRICO" TORINO 03.04.2007 • Presentazione "Guida e comportamenti a rischio: risultati generali dell'indagine AMR 2003 in Italia e in Piemonte" 99 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali CORSO DI FORMAZIONE PER REFERENTI FUNZIONALI (FACILITATORI) PER I PROFILI E PIANI DI SALUTE (2007) – TORINO, 6.11.2007 • Presentazione "Profilo di salute della popolazione anziana dell'Asl 14" • Presentazione Report "Profilo di salute della popolazione anziana dell'Asl 14" • Presentazione Report "Profilo di salute sul problema dell'alcol nell'Asl 14" CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO, 10.04.2008 • Presentazione "Le procedure dell'indagine. L'avvio in ASL da parte del Referente di ASL" • Presentazione "Le procedure dell'indagine: ruolo e compiti degli operatori sanitari" • Presentazione "L’inserimento dati con il software OKKIO" • Presentazione "Esercitazione per l'inserimento dati con il software OKKIO” CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO, 16.04.2008 • Presentazione "Introduzione: il progetto" • Presentazione "Le procedure dell'indagine. L'avvio in ASL da parte del Referente di ASL" • Presentazione "Le procedure dell'indagine: ruolo e compiti degli operatori sanitari" • Presentazione "L'inserimento dati con il software OKKIO" • • Presentazione "Esercitazione per l'inserimento dati con il software OKKIO" CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 2° SESSIONE – TORINO, 22.07.2008 • Presentazione "Rapporto Regionale - Struttura, scelte per l'analisi e la presentazione dei dati, risultati regionali" • Presentazione "La Comunicazione dei risultati ai gruppi d'interesse" • Presentazione "Cosa faremo nel 2008-2009 - Breve presentazione delle attività future" CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 2° SESSIONE - TORINO, 06.08.2008 • Presentazione "Introduzione alla giornata di formazione - Punto della situazione" • Presentazione "Rapporto Regionale - Struttura, scelte per l'analisi e la presentazione dei dati, risultati regionali" • Presentazione "La Comunicazione dei risultati ai gruppi d'interesse" • Presentazione "Cosa faremo nel 2008-2009 - Breve presentazione delle attività future" CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 3° SESSIONE – TORINO, 16.09.2008 • Presentazione "Introduzione al rapporto: Chi, cosa, quando, dove, e perché" • Presentazione "Come leggere un printout" CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALL SALUTE PER REFERENTI ASL, 3° SESSIONE – TORINO, 22.09.2008 • Presentazione "Introduzione al rapporto: Chi, cosa, quando, dove, e perché" • Presentazione "Come leggere un printout" CONVEGNO REGIONALE PASSI – TORINO, 26.09.2008 • Presentazione "Ricerca e interpretazione della variabilità sul territorio: esempi di metodologia" CORSO DI FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE-ARESS "GESTIONE DI UN EPISODIO DI TOSSINFEZIONE ALIMENTARE: L'ATTIVITA' DI VIGILANZA, L'INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA, L'ELABORAZIONE DATI, LA VALUTAZIONE" – TORINO, 19.12.2008 • Presentazione “La gestione dell'episodio epidemico” (4 ore) CORSO DI FORMAZIONE di II LIVELLO OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO, 20.04.2009 • Presentazione "Gli strumenti per la Comunicazione ai genitori" • Presentazione "La Comunicazione ai pediatri" 100 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali • • • Presentazione "Pianificare e misurare i risultati della strategia di Comunicazione per OKkio alla salute" Presentazione "Il calendario delle attività" Presentazione "Canovaccio 1 - L'incontro con i genitori" CORSO DI FORMAZIONE di II LIVELLO OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO, 04.05.2009 • Presentazione "Gli strumenti per la Comunicazione ai genitori" • Presentazione "La Comunicazione ai pediatri" • Presentazione "Pianificare e misurare i risultati della strategia di Comunicazione per OKkio alla salute" • Presentazione "Il calendario delle attività" • Presentazione "Canovaccio 1 - L'incontro con i genitori" PASSI INCONTRO PER REFERENTI ASL - TORINO 25.05.2009 • Presentazione "Stato di avanzamento - monitoraggio" CONVEGNO DEL QUADRANTE NO-BI-VC-VCO PIANO DI PREVENZIONE ATTIVA INCIDENTI STRADALI, RISULTATI DEL PROGETTO MULTICENTRICO - BORGOMANERO 23.06.2009 • Presentazione "Sicurezza in festa (quadrante nord-est del Piemonte): analisi questionari" - poster: NO indicare l’evento e il titolo della presentazione: - Pubblicazioni (ultimi 3 anni) Linee guida della regione Piemonte per l'indagine dei casi di tossinfezione alimentare (2005) Studio P.A.S.S.I. (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) - Report dell'Asl 14 Piemonte (2006) Regione Piemonte: Malattie trasmesse da alimenti – rapporto anno 2007 e periodo 2002-2007 (2008) Regione Piemonte: Malattie trasmesse da alimenti – rapporto anno 2008 (2009 in stampa) "Indagine su guida e comportamenti a rischio", notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità, inserto Bollettino Epidemiologico Nazionale, vol. 20, n.1, 2007 Sistema di sorveglianza PASSI, rapporto regionale Piemonte 2007(2008) Sistema di sorveglianza PASSI, rapporto aziendale Asl VCO, Regione Piemonte giugno2007-marzo 2008 (2008) Okkio alla salute - Regione Piemonte: risultati regionali dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl VCO: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl Torino 1-2; risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl Torino 5: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl AL: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl AT: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl CN 1: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl CN 2: risultati dell'indagine 2008 (2008) Okkio alla salute - Asl NO: risultati dell'indagine 2008 (2008) 101 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Okkio alla salute - Asl VC: risultati dell'indagine 2008 (2008) Produzione CD divulgativo con rapporto nazionale, regionale e dell'Asl VCO delle sorveglianze PASSI e Okkio alla salute (2009) Report a cura del Servizio di Epidemiologia: - Mortalità per tumori nel comune di Gravellona Toce (2008) - Profilo di salute della popolazione anziana dell'asl 14 (2007) - Profilo di salute sul problema dell'alcol nell'asl 14 (2007) - Malattie ischemiche del cuore e infarto del miocardio nell'asl 14 (2006) - Malattie alcol fumo correlate (asl 14) (2004) - Tumori nell'Asl 14 (2004) 102 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari) N. operatori Struttura di appartenenza Sian % tempo dedicato Responsabile o referente 1 50% con incarico funzionale* Altri medici o biologi o psicologi ecc. ASV, IP 1 SPreSAL 8 ore settimanali Amministrativi Altri operatori (es. statistici, informatici, ecc.) * indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale Note SIAN 50% Rete aziendale di supporto: Il responsabile della struttura è supportato da una “Rete aziendale” formale o informale? NO Componenti della rete: n. soggetti - ; servizi di appartenenza: Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: SI tipologia: riunioni frequenza degli incontri: pianificazione attività condivisa: attività sui Peps eventuali criticità Dotazioni strumentali e accesso in rete La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato? n. di PC fissi 1 SI n. di PC portatili 1 Altri strumenti: stampante Accesso in rete: Rete locale SI Web-internet SI Rete Rupar SI Altro Programmi di statistica usati (elaborazione dati ecc.): EPI INFO EPI Data EPI Calc STATA Altro HFA Italia, HFA Europa Documentazione Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM? Epidemiologia e Prevenzione 103 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Siti consultati: Frequenza di consultazione DoRS mensile Epicentro-ISS settimanale CCM mensile Altro CDC Atlanta mensile 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: la Struttura è attiva nella sede del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl VCO a Crusinallo di Omegna 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della struttura): 68.366,00 € Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): PASSI (€ 16.000,00 nel 2007/08; € 4.000,00 nel 2008/09); PPA INCIDENTI STRADALI: Progetto di Sorveglianza incidenti stradali (€ 4.525,00 nel 2007). 5. SEZIONE PROCEDURE Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Sistema informativo mortalità per causa Protocollo presente/assente Protocollo regionale Moduli / check list utilizzate: sì /no - Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni) Protocollo regionale Sorveglianza mortalità 0-18 anni Protocollo regionale - Altri flussi informativi sanitari - 104 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari) Rapporti di collaborazione Servizi intra-aziendali Direzione Generale Direzione Sanitaria Direzione di Presidio ospedaliero Direttori Distretto Servizi del Dipartimento di Prevenzione: SIAN, SISP, SPRESAL Area Promozione della salute SeRT/ Servizi Alcologia Servizi di Psicologia Altri servizi territoriali Reparti ospedalieri: specificare (es. Oncologia; Pediatria ecc.) Oncologia, Pediatria, Anestesiologia e Rianimazione Servizi extra-aziendali Servizi Sovrazonali di Epidemiologia: specificare ASL TO3 di Grugliasco, ASL NO, ASL AL, ASL CN1 Direzione Sanità, Assessorato Tutela della salute e sanità CCM-Ministero della Salute Istituto Superiore di Sanità Strutture di Epidemiologia di altre ASL: specificare Tutte le ASL del Piemonte Altri servizi: specificare - Altre Agenzie: Consorzi socio-assistenziali Enti locali: specificare (es. Provincia; Comune ecc.) Scuola Servizi regionali (es. ARPA ecc.) Altro Modalità di collaborazione (per ciascun soggetto indicato): “Consulenza” reciproca informale: n. - consulenze “Consulenza” a richiesta: n. - consulenze con richiesta 105 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Riunioni periodiche/ incontri: partecipazione a incontri Altre tipologie di collaborazione: Redazione Report Progetti comuni: n. (vedi Sezione Progetti) progetti attivati negli ultimi 3 anni Eventuali criticità Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? La struttura di Epidemiologia viene coinvolta nella stesura? NO 7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Sicurezza in festa (AA.SS.LL. VCO-VC-BI-NO Incidenti stradali Indagare il consumo di alcolici e i riflessi nella popolazione (25-49 anni) Ragioni che hanno dato origine al progetto Aumentare la conoscenza del rischio della guida in stato di ebbrezza Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento SerT, Struttura di Alcologia, Struttura di Epidemiologia Costruzione di una rete inter-aziendale di professionisti impegnati nella promozione della sicurezza stradale; immagine descrittiva del consumo di alcol nella popolazione 25-49 anni cui è stato proposto un questionario in occasione della partecipazione a feste-sagre paesane organizzate nel territorio; incremento della conoscenza del rischio di guida sotto l’effetto di alcol. Regionale Collaborazione a progettazione di interventi per la promozione della salute Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi 3 anni: SI (vedi sopra) n. - indicare quali: Sinergia con: - 106 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali USO DI FLUSSI INFORMATIVI UTILI ALLA COSTRUZIONE DI PROFILI DI SALUTE (a cura del referente epidemiologia dott Paolo Ferrari) Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento Periodicità d’uso* Struttura che ne fa uso** Demografia EPIDEMIOLOGIA Costruzione immagini descrittive*** Diffusione**** BDDE - Banca dati Inserita in altri report frequentemente demografico-evolutiva della Regione Piemonte MADE – Motore per Inserita in altri report EPIDEMIOLOGIA frequentemente l’analisi demografica ed epidemiologica DEMOS Rupar – qualche volta EPIDEMIOLOGIA no Osservatorio demografico territoriale del Piemonte DEMO Istat – qualche volta EPIDEMIOLOGIA no Demografia in cifre DEMOS Ires – mai no Demografia in cifre Istat - Censimento EPIDEMIOLOGIA qualche volta no generale della popolazione e delle abitazioni Altro (specificare)* EPIDEMIOLOGIA frequentemente *File predisposto annualmente dal CED con indicatori relativi alla popolazione aziendale che vengono utilizzati per report vari Dati socioeconomici Piemonte in cifreEPIDEMIOLOGIA qualche volta no Annuario statistico regionale Piemonte ATLComu - Atlante mai no statistico dei Comuni Rete per la Salute EPIDEMIOLOGIA qualche volta no SITAD- Sistema mai no informativo territoriale ambientale diffuso Istat - Censimento mai no generale dell’industria e dei servizi Istat - Censimento mai no generale dell’agricoltura DwAgrPiem mai no Censimento generale dell’agricoltura Piemonte PASSI frequentemente Stili di vita EPIDEMIOLOGIA Indagine Multiscopo Istat-CD HFA- Health for All Italia (Istat) frequentemente BOLLDip- Fatti e cifre sulle dipendenze in Piemonte a cura OED Piemonte TABDip -Tabelle e dati sul fenomeno delle dipendenze in Piemonte a cura OED Piemonte OKKIO Indagine HBSC Altro (specificare) report report no no no no - no no no no no no no Report, media EPIDEMIOLOGIA Direzione gen/san./amm., Dir. Distretto, Dir. Dip. Prev., MMG, PLS, Sindaci Inserita in altri report frequentemente EPIDEMIOLOGIA Inserita in altri report Report mai - no no mai - no no frequentemente EPIDEMIOLOGIA, SIAN Direzione gen/san./amm., Dir. Distretto, Dir. Dip. Prev., MMG, PLS, Sindaci Report, media, formazione medici delle AA.SS.LL. nel Piemonte frequentemente EPIDEMIOLOGIA, SIAN 107 Report Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento Periodicità d’uso* BDM - Banca dati mortalità Regione Piemonte MADE – Motore per l’analisi demografica ed epidemiologica Rete per la salute ATL Mortalità – Atlante mortalità ATL Arpa- Atlante Patologie ambientali del Piemonte ERA - Atlante della mortalità evitabile Altro (specificare) Frequentemente Struttura che ne fa uso** Costruzione immagini descrittive*** Mortalità generale e per cause EPIDEMIOLOGIA Diffusione**** Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Qualche volta Frequentemente EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA no Ai richiedenti Qualche volta EPIDEMIOLOGIA no no Report, media, interventi, convegni no Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni ATLDim - Atlante Dimissioni ospedaliere SDO CDDim - CD ROM I ricoveri ospedalieri (SDO) in Piemonte MADE – Motore per l’analisi demografica ed epidemiologica: Ricoveri ospedalieri SDO ATL Arpa - Atlante Patologie ambientali del Piemonte HFA - Health for All Italia (Istat) Indagine Multiscopo Istat- CD Altro (specificare) Frequentemente Morbosità EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Qualche volta EPIDEMIOLOGIA no no Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Frequentemente EPIDEMIOLOGIA Ai richiedenti Report, media, interventi, convegni Report, media, interventi, convegni CPO dati RSO - Relazione sanitaria oncologica in Piemonte CPO Frequentemente Qualche volta Dati oncologici EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA no no no no Stime INC - Stime incidenza tumorale nelle ASL piemontesi CPO Rete per la salute (screening pap test e mammografia) Registri Tumori Eurocare IARC PASSI (Programma screening per colonretto, pap test, mammografia) Altro (specificare) Frequentemente EPIDEMIOLOGIA no no mai - no no Qualche volta mai Qualche volta frequentemente EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA no no no Direzione gen/san./amm., Dir. Distretto, Dir. Dip. Prev., MMG, PLS, Sindaci no no no Report, media, formazione medici delle AA.SS.LL. nel Piemonte SIMI - Bollettino notifiche malattie infettive VACC - Malattie prevenibili da vaccino in Piemonte Epicentro - Istituto Superiore di Sanità Frequentemente Malattie infettive e vaccinazioni EPIDEMIOLOGIA no no Qualche volta EPIDEMIOLOGIA no no Frequentemente EPIDEMIOLOGIA no no 108 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni epidemiologiche locali Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori Tipologia strumento Periodicità d’uso* Costruzione immagini descrittive*** no Diffusione**** mai Struttura che ne fa uso** - Network Italiano Vaccinazioni (Newsletter) MMWR - Morbidity and Mortality Weekly Report PASSI (vacc. antirosolia; vacc. antinfluenzale) Altro (specificare) Frequentemente EPIDEMIOLOGIA no no frequentemente EPIDEMIOLOGIA Direzione gen/san./amm., Dir. Distretto, Dir. Dip. Prev., MMG, PLS, Sindaci Report, media, formazione medici delle AA.SS.LL. nel Piemonte no no BDINAIL - Banca dati INAIL EPIWORK ATLLAVORO- Atlante della struttura produttiva in Piemonte e degli infortuni Sistema regionale CITRIX (RUPAR) Rete per la Salute Archivi locali SPRESAL Altro (specificare) mai RSA - Rapporto stato ambiente SITAD - Sistema informativo territoriale ambientale diffuso Rete per la salute Relazioni Arpa Altro (specificare) mai Dati ISTAT-ACI Rilevazione incidenti stradali IVG - Aborti Altro (specificare) Dispositivi di protezione individuale (sicurezza in auto) Ambiente di lavoro - no mai mai - no no no no mai - no no mai mai - no no no no no no Ambiente - mai - no no mai mai - no no no no Frequentemente Altri flussi EPIDEMIOLOGIA Addetti ai lavori Media, interventi, convegni, report mai qualche volta EPIDEMIOLOGIA no Addetti ai lavori no Media, interventi, convegni, report Note: *Periodicità d’uso: mai / qualche volta / frequentemente **Struttura che ne fa uso: indicare la/e struttura/e operativa/e ***Costruzione “immagini descrittive”: indicare se vengono redatte relazioni descrittive (relative agli ultimi 3 anni; eventualmente da acquisire) contenenti le diverse immagini derivanti dall’analisi dei vari indicatori e indicare i destinatari (Decisori interni: Direzione generale/sanitaria, Direttori distretto, Direttore Dipartimento di prevenzione; MMG e PLS; Medici ospedalieri e del territorio; Decisori esterni: Sindaci, assessori; Cittadini competenti; Popolazione in generale o target specifici di popolazione; altre categorie). ****Diffusione informazioni: indicare le modalità di diffusione (Report tematici; Bollettini epidemiologici; Schede informative; Web: siti aziendali o altro; Convegno/seminario/workshop/riunioni programmate di lavoro ecc.; Media: stampa locale/regionale; TV; radio ecc.). 109 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute ANALISI ORGANIZZATIVA SULLE FUNZIONI DI PROMOZIONE SALUTE ASL VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Atto aziendale Il nuovo atto aziendale riconosce la Promozione ed Educazione alla Salute (PEAS) come struttura? SI Se si indicare la denominazione della struttura: Struttura Operativa Semplice di Promozione ed educazione alla salute (PEAS) Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Promozione ed educazione alla salute Altro : - Qual è la collocazione organizzativa della PEAS a livello aziendale? in staff a Direzione del Dipartimento di Prevenzione in staff a Direzione Sanitaria Aziendale in staff a Direzione Generale Aziendale Altro: SOS ricompresa nell’ambito della Direzione della prevenzione. Prima del riconoscimento della struttura era stato nominato un Referente aziendale? SI Il RePES è: Dott. Mauro Croce Nominato con delibera/nota o altro (specificare): Il RePES svolge la sua funzione a tempo pieno? Costo totale della Struttura: Anno 2007: 129.602 Euro+14.302 Euro da fondo vincolato Anno 2008: 127.827 Euro+ 4.564 Euro da fondo vincolato 110 SI Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ Dati di attività 2008 (intervista al RePES dott. Mauro Croce) Ambiti tematici e priorità per l’anno 2008 Politiche per la salute - Profili e Piani per la salute x Altro: - - Alimentazione x Attività fisica x - Malattie a trasmissione sessuale: x Educazione alla contraccezione: x Altro: - - Fumo di tabacco x Alcol x Droghe x Dipendenze da gioco - Genitorialità x Disturbi del comportamento alimentare Altro: - - Incidenti stradali x Incidenti domestici x Infortuni sul lavoro x Altro: - - Doping Utilizzo inappropriato dei farmaci - Neoplasie x Malattie cardiovascolari x Malattie infettive x Altro: - - Sangue x Midollo x - Bambini maltrattati x Abuso dell’infanzia x Obesità/sovrappeso Sessualità Dipendenze-Consumi problematici Benessere- Salute mentale Sicurezza Farmaci Patologie Cultura della donazione Famiglia e infanzia Primo soccorso Servizi per la salute - Consultorio adolescenti x Intercultura x Percorsi assistenziali Altro: 111 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Promozione della ricerca nei servizi Adesione a progetti nazionali/regionali/locali (es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.): SI indicare quali: a) Ricerca Sanitaria Finalizzata Regionale Bando 2006 “Vengo anch’io…si tu si” (Ricerca Percezione di salute da parte della popolazione”); b) Programma Interreg. Italia Svizzera- Cooperazione Territoriale Europea “Progetto Peer Education”. Studio della letteratura esistente ed analisi prove di efficacia (EBP) Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio (attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): NO Ricerche effettuate: - Croce M., Roccato M., Vassura M.,(2003): ”Adolescenti e disagio: un percorso di ricercaazione in ambito scolastico.”, in “Setting di comunità. Gli interventi psicologici nel sociale”, (a cura di N. De Piccoli, G. Lavanco) - Edizioni Unicopli, Milano, pp.93-108. Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI Formazione Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni - presentazione relazioni: indicare l’evento e il titolo della presentazione: SI Anno 2007: - 20 aprile. Relazione “Operatori sociali e mondo giovanile. Profili professionali per il mondo della notte”. Seminario Nazionale CNCA sulle politiche giovanili. Rimini. - 14 maggio. Docente corso “ Prevenzione tra norma e normalità” - coordinamento attività di prevenzione specifica dipendenze ASL città di Milano. - 24 maggio. Colloque National de l’ISPA Friburgo (CH): “Quelles sont les bases de la prévention?” partecipazione senza presentazione. - 28-30 giugno. Relatore VI° convegno nazionale “La prevenzione nella scuola e nella comunità. Prevenzione selettiva o selezionata? I nuovi orizzonti del lavorare nella prevenzione". Università degli Studi di Padova . Relazione nella sessione plenaria dal titolo: “La crisi del paradigma del disagio e le nuove sfide della prevenzione”; comunicazioni in coll (cfr elenco pubblicazioni): ”Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media";“Il progetto E-Health: verso un sistema di monitoraggio/ricerca partecipato” . - 18 ottobre. Relatore VI Meeting italiano città sane. Ancona. - 16 novembre. Jesi. Marche. Formatore giornata di studio sul gambling Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche. - 17novembre. Livorno. Relatore Seminario “Corri nel parco…non alle slot machines”: Associazione San Benedetto. - 24 novembre. Docente progetto Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, Palermo. - 5 dicembre. Relatore Conferenza regionale Umbria sulle dipendenze, Foligno, PG. - 6 Dicembre. Docente presso il corso “Consumi ed abusi di sostanze in età adolescenziale: caratteristiche del fenomeno e strategie di prevenzione”. ASL 20 Alessandria Tortona. Anno 2008 - 4-6 Maggio. Formatore per conto del Consiglio D’Europa di Strasburgo al seminario regionale de Ministere de la Santè de la population e de la Reforme Hospitaliere Algeria, 112 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute “Prise en charge des toxicomanes dans un centre intermédiaire de soins aux toxicomanes pour la Ragion Ouest”. Tenutosi ad Orano Algeria. -1 9-20 Giugno. Losanna: Prévenir le jeu excessif dans une société addictive?: Typologie et contextes de jeu: hypothèse sur les facteur de risque en relation avec le facteurs de protection ; L'interview de second niveau (SLI): un outil de travail clinique pour patients toxicomanes ou alcoliques avec comorbiditè au jeu d'hasard ; Rèsultats et observations sur une recherche réaliséé dans le lieux où on joue: Remarques sur la pensée rationnelle et la pensée magique. - 1-4 Luglio. Nova Gorica (SL). Relatore, 7th European Conference on Gambling Studies and Policy Issues, Titolo relazione: “The Italian Approach to gambling. A survey of Italian help resources”. -16-18 Settembre. Formatore al Corso di Formazione Ministero della Solidarietà Sociale/Direzione Generale per le politiche sulle dipendenze ed Istituto Superiore di Sanità: I nodi problematici nel trattamento psicosociale dei giocatori d’azzardo patologici - Roma. - 13 Novembre. Relatore Convegno Nazionale Video & Peer Education. Verbania. Relazione: “Quale prevenzione in uno scenario postmoderno?”. - poster: NO indicare l’evento e il titolo della presentazione: - Pubblicazioni (ultimi 3 anni) 1. Antonietti V., Croce M. (2007) “From Peer Education to Peer Development. A Critical Analysis of 10 years of Peer Education,” European Journal of School Psychology, Vol 3, nr.2. pp.293-316. 2. Croce M., Lavanco G., Varveri L, Fiasco M. (2009) Italy in: Problem Gambling in Europe: Challenges, Prevention, and Interventions, (Editor/s), Meyer, G., Hayer T.; Griffiths, M, Springer Book, New York: 153-171. 3. Lavanco G., Romano F., Messina C., Croce M., (2007), “Senza fissa dimora e senza comunità: l’intervento di psicologia di comunità”, Il seme e l’albero. Rivista quadrimestrale di politiche della salute nella comunità. Fondazione Andrea Devoto, Firenze, Agosto 2007, pp.48-69. 4. Croce M, (2007), “La crisi del paradigma del disagio e le nuove sfide della prevenzione”. Sessione Plenaria VI Convegno Nazionale “La prevenzione nella scuola e nella comunità. Prevenzione Selettiva o selezionata? I nuovi orizzonti del lavorare nella prevenzione”. Università di Padova. Dip. Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione. Padova 28-30 Giugno. A cura di Cristini F., Dallago L., Facci, pp.15-17. 5. Ottolini G, Vassura M., Bruno K., Ratti C., Croce M., (2007),” Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media", La prevenzione nella scuola e nella comunità. Università di Padova (a cura di) Cristini F., Dallago L., Facci, pag.133. 6. Croce M., Gnemmi A., Vassura M., Ratti C., (2007), “Il progetto E-Health: verso un sistema di monitoraggio/ricerca partecipato” La prevenzione nella scuola e nella comunità. Università di Padova. 7. Croce M., Di Loreto G.P., (2008), “Dalla disciplina alla tolleranza zero” , Salute e territorio. I servizi per le dipendenze patologiche, Anno XXIV, Marzo-Aprile, nr 167, pp.91-94. 8. Lavanco G., Croce M. (2009), “Passioni Rischiose”, atti VII Convegno Nazionale La prevenzione nella scuola e nella comunità, Abstract Book, Padova. pp. 91-92. Dallago L., Facci, pag.120. 113 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 9. Oliva F., Croce M., (2009), “Il rapporto tra professionisti e Auto-Mutuo-Aiuto”, I percorsi dell’auto-aiuto. Un laboratorio di cittadinanza attiva. Quaderni di Animazione Sociale, Torino, pp. 129-136. 10. Croce M, Vassura M, (2008); I quattro assi della prevenzione, Animazione Sociale, 21-36, nr. 8/9 Agosto/Settembre. 11. Cipolla C. Maturo A., Fanì M., Orecchia S., Miroglio T., Brusa M., Croce M., Caputo M., Vinassa B., (2008), Vita quotidiana e salute: ricerca di uno strumento per indagare le percezioni sui determinanti di salute nella popolazione piemontese; Salute e Società, 2008, Anno VII, (3): 226-236. 12. Croce M. (2008) «Typologie et contextes de jeu : hypothèse sur les facteur de risque en relation avec le facteurs de protection », Prévenir le jeu excessif dans une société addictive? Livre dés résumés, Lausanne, pag. 34. 13. Croce M., Gabutti E., Bagnati E.,(2008) «L’interview de second niveau (SLI) : un outil de travail clinique pour patients toxicomanes ou alcoliques avec comorbiditè au jeu d’hasard » Prévenir le jeu excessif dans une société addictive? Livre dés résumés, Lausanne, pag. 34. 14. Croce M., Lavanco G., (2008) «Rèsultats et observations sur une recherche réaliséé « dans le lieux où on joue ». Remarques sur la pensée rationnelle et la pensée magique », Prévenir le jeu excessif dans une société addictive? Livre dés résumés, Lausanne, pag. 35. 15. Croce M., Gnemmi A. (2009), “Dodici anni di peer education a Verbania: dalla prevenzione dell’AIDS, all’empowerment nella scuola e nella comunità, fino alla peer-video education”, atti VII Convegno Nazionale La prevenzione nella scuola e nella comunità, Abstract Book, Padova, pag.111. 16. Croce M.,(2007)” Azzarda l’uomo di mezza età: ecco la “normalità” che rischia”, Il Sole XXIV Ore Sanità, 1-7 Maggio, pag.19. 17. Bianchetti R., Croce M., (2007) Il crescente mercato del gioco d’azzardo in Italia: violenza nascosta o indifferenza collettiva? Questioni sui costi sociali e sui… ‘legittimi’ guadagni. In “Sociologia del diritto”, n.2, Franco Angeli, Milano. 18. Croce M, (2007)“Il cambiamento dell’offerta d’azzardo in Italia e sue conseguenze”in “Usura e gioco d’azzardo”. Atti del convegno Torino 20 Ottobre 2007. Consiglio Regionale del Piemonte - Osservatorio Regionale sul fenomeno Usura, Documenti, pp. 45-61. 19. Croce M., Muzzupappa E.,(2008); “La sala corse da dietro lo specchio. Appunti e riflessioni di osservazione partecipante”, in (a cura di), Lavanco, Croce.Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGraw-Hill, Milano, pp. 99-111. 20. Croce M., Pezzali M., (2008), “Il biglietto è mio e non lo posso tradire”.Osservazioni, commenti e risultati di una ricerca con giocatori nei luoghi dove si gioca.” In (a cura di), Lavanco, Croce.Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGrawHill, Milano, pp 113-124. 21. Reynaudo M, Croce M., Capitanucci D., (2008); “Direttrici di ricerca sul gioco d’azzardo e sul gioco d’azzardo patologico”; Dal Fare al Dire, nr 3, pp. 30-40. 22. Croce M., Picone F., (2009),” Se il gioco d’azzardo diventa una patologia”, SottoTraccia, Navarra Editore, pp.64-71. Lavanco G., Croce M., (2008), Introduzione a: Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGraw-Hill, Milano, pp. 1-17. 23. Lavanco G, Milio A, Croce M, (2008); Fughe nella dipendenza: la work addiction, Personalità/Dipendenze, Mucchi Editore, Modena, 1/2008. 24. Croce M. in collaborazione con Lavanco G.: “Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo interno e comunità “. Ed McGraw-Hill, Milano, 2009. Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? NO. Il RePES viene coinvolto nella stesura? NO. 114 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al RePES dott. Mauro Croce ) N. operatori Responsabile o referente con incarico funzionale* Altri medici o biologi o psicologi ecc. ASV, IP Amministrativi Altri operatori (es. sociologo ecc.) 1 PSICOLOGO DIRIGENTE Struttura di appartenenza Distretto % tempo dedicato Note 100 % Esclusi incarichi regionali - * indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale Rete aziendale di supporto: Il RePES è supportato da un “Gruppo aziendale” formale o informale? SI Componenti della rete: n. soggetti variabile in relazione ai diversi progetti; servizi di appartenenza: es. Distretti, SerT etc. Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: tipologia: frequenza degli incontri: pianificazione attività condivisa: eventuali criticità: Dotazioni strumentali e accesso in rete La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato? n. di PC fissi: 1 SI ; n. di PC portatili: - Altri strumenti: Accesso in rete: Rete locale NO Web-internet NO Rete Rupar NO Altro: Documentazione Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM? Siti consultati: DoRS Frequenza di consultazione Quindicinale. Epicentro-ISS CCM Altro Più volte settimana. 115 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al RePES dott. Mauro Croce) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Distretto di Verbania e di Omegna. 4. SEZIONE COSTI Esiste una specifica allocazione di risorse economiche per le attività aziendali di PEAS? SI Viene utilizzato lo strumento del budget per l’assegnazione delle risorse? SI Indicare le fonti di provenienza delle risorse economiche utilizzate per l’attuazione dei progetti/interventi di PEAS nell’ultimo triennio: X Bando HP 2005 X Bando HP 2006 X Progetti finanziati con fondi ad hoc (ad es. ricerca sanitaria finalizzata etc) X Fondi PEAS (DD 308/2006; DD 193/2007) □ Fondi provenienti da partner di progetto □ altro Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della struttura): 83104.6 euro 2007 Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 5. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al RePES dott. Mauro Croce) Interazioni strutturate/continuative a) Incontri di Educazione Sessuale rivolti alle 2 classi delle scuole superiori ed offerti a tutti gli istituti secondari del VCO. Intervento realizzato dal personale del consultorio. b) Interventi di peer-education rivolti alle 3 classi realizzato in convenzione con Associazione Contorno Viola e con collaborazione personale ASL. c) Progetto prevenzione incidenti stradali “ Chi non risica” (Rete Scuole che promuovono la Salute) in collaborazione con Prefettura e 118. Punti di forza dei precedenti progetti vanno ritrovati nella: a) continuità; b) economia di scala; c) standardizzazione degli interventi, d) presenza di equipe “formate”; 116 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute e) riproducibilità; nel dimensionamento a livello di classe. f) Nel caso della peer education si segnala anche il ruolo svolto dai ragazzi sia in termini di “significato/efficacia”; sia nei termini di costi. In questa dimensione si può parlare di “livelli essenziali di prevenzione”: ovvero un ragazzo scolarizzato del VCO ha la possibilità di ritrovare nelle 2 classi un corso di educazione sessuale, nelle terze incontri con peer education e proposta partecipare a corsi; in 3 incontri con formatori, dirigenti prefettura e 118 su incidenti stradali. Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Intra - ASL Extra-ASL (enti, associazioni, scuole etc) Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Nota: vedi tabella Progetti 6. SEZIONE PROGETTI (intervista al RePES Dott. Mauro Croce) Progetti di iniziativa locale su temi legati alla promozione della salute avviati negli ultimi tre anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - Nota: vedi tabella Progetti a seguire. 117 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Obiettivi TITOLO e target di riferimento Titolo:“Sguardo sull’adolescenza”. Ambito: disagio giovanile Target: adolescenti/famiglie Creare momenti di incontro e confronto tra operatori, tecnici e famiglie riguardo a problemi relativi al disagio adolescenziale, per valutare quale sia la percezione delle difficoltà dei ragazzi e individuare possibili proposte di sostegno alle famiglie ed eventualmente di intervento diretto sui giovani (fascia di età: scuola media inferiore e superiore ). Responsabile Progetto dr.ssa Tiziana Martelli Direttore SOC Neuropsichiatria Infantile ASL VCO Alleanze ipotizzate e tipologia progetto Ricercare una soluzione partecipata al problema della pericolosità di alcuni punti della rete stradale di competenza. Il forum, inoltre, potrà in seguito divenire sempre più completo e complesso, mediante l’inserimento di altri filoni o tematiche legate all’ incidentalità stradale, interventi di esperti, documenti, ecc... Dr. Paolo Ferrari Direttore SOS Epidemiologia Dipartimento Prevenzione ASL VCO Ambito: Promozione e tutela della popolazione anziana Favorire il mantenimento delle capacità di autonomia motoria attraverso incontri per promuovere la partecipazione degli anziani a iniziative di training fisico Dr. Fabio Di Stefano Direttore SOC Geriatria ASL VCO Target: Anziani over 65 Programma : “Unplugged” Progetto EUDAP Educazione Sanitaria Affidamento realizzazione all’ Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze di Grugliasco Prevenzione incidenti stradali da guida in condizioni di alterazione psicofisica da sostanze Dr.ssa Chiara Crosa Lenz Direttore SOS Alcologia SerT. ASL VCO Riproposizione e Riparametrazione del progetto ed eventuale acquisto apparecchiature per simulazione guida. Dott. Mauro Croce Direttore SOS Educazione Sanitaria ASL VCO Dr. Paolo Gramatica Direttore SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL VCO Dr Andrea Guala Direttore SOC Pediatria ASL VCO Titolo: “Tanti occhi vedono meglio” Ambito: Prevenzione Incidenti Stradali Target: Popolazione generale Titolo: “Anziani Attivi” Prevenzione Sostanze Fascia Scuole Medie Inferiori Progetto : “Sicura la notte” 4^ edizione Progetto “Chi non risica …” Incidenti Stradali Adolescenti Alimentazione/obesità Disturbi alimentari Prevenzione Tabagismo ed iniziative finalizzare ad “aiutare a smettere”. Integrazione e Sviluppo di Azioni di corretta informazione su corretta alimentazione Sensibilizzazione fasce a rischio fumo di tabacco e sviluppo piano di prevenzione/informazione sul fumo di tabacco. Dr.ssa Anna Maria Buzio Direttore SOC SerT ASL VCO 118 di Costi SOC NPI, Scuola, altri servizi ASL VCO; famiglie. 3 giornate: due mattine o pomeriggi rivolti agli operatori sanitari e della scuola ; una serata di formazione/ascolto/dibattito in cui verranno coinvolte direttamente le famiglie € 3.000,00 Distretti ed altri Servizi ASL VCO ; Provincia VCO ; Ufficio Territoriale di Governo; Forze dell’ Ordine ; Polizie Municipali ; Associazioni di volontariato; Scuole del VCO. Modalità di intervento : Costruzione di un sito Web dove la popolazione è invitata a segnalare, mediante foto, lettere o mail, situazioni e tratti stradali che, a loro conoscenza o discrezione, presentino elevati rischi di incidentalità. € 5.000,00 Comuni e Associazioni di Volontariato Distretti Sanitari ASL VCO Enti Locali Enti di Promozione Pratica Sportiva Consorzi Intercomunali Servizi Sociali Del VCO (CC.II.SS.SS. VCO) Scuole, Distretti Sanitari ASL VCO, SerT ASL VCO. € 4.000,00 € 2.600,00 Educazione Sanitaria Privato sociale e coordinamento VCO emergenza Prefettura Forze dell’ Ordine SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL VCO Prefettura Rete Scuole per la Salute USP (Ufficio Scolastico Provinciale) € 5.000,00 € 5.000,00 Dipartimento Materno Infantile, Pediatria, Pediatri di libera scelta, SOC SIAN del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SerT ASL VCO, Distretti Sanitari ASL VCO, SOC Oncologia ASL VCO € 4.000,00 € 5.000,00 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Percorso di formazione e sviluppo Azioni di Promozione della Salute ed adeguamento struttura. . Azioni di Advocacy, Peps Iniziativa multimediale per prevenire la dipendenza da fumo ed il tabagismo AREA TEMATICA Formazione di operatori sui temi di promozione della salute, ed acquisto strumenti per attività di Promozione della Salute Formazione personale ASL ed amministratori, rilevazione e condivisione bisogni della popolazione Preparazione Video con intervento dei peer educator Dott. Mauro Croce Direttore SOS Educazione Sanitaria ASL VCO Educazione Sanitaria SOC QPCIF ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO € 5.000,00 Dott. Mauro Croce Direttore SOS Educazione Sanitaria ASL VCO Dr. Massimo Lepri Direttore SOC Distretto di Omegna Dr. Massimo Lepri Direttore SOC Distretto di Omegna Distretti ed altri Servizi ASL VCO CC.II.SS.SS. ambito ASL VCO € 3.000,00 SerT ASL VCO, Distretti Sanitari ASL VCO, SOC Oncologia ASL VCO, LILT VCO, Privato sociale, Scuole del VCO € 2.565,20 FONDO DDRP n° 193/DA2001/2007 Residuo Fondo DDRP n° 308/29.6/06 TOTALE COMPLESSIVO € € € 34.485,80 9.679,40 44.165,20 PROGETTI / INTERVENTI ALLEANZE ESTERNE STRUTTURE INTERNE COINVOLTE A) POLITICHE PER LA SALUTE Progetto “E-Health : …” mettere in campo e in rete un sistema di monitoraggio permanente di partecipazione degli studenti Scuole superiori Partecipazione Ricerca Sanitaria Finalizzata Regionale Bando 2006 “Vengo anch’io…si tu si”: Ricerca percezione di salute da parte della popolazione Partecipazione a: • Tavolo provinciale per la prevenzione dell’alcolismo SOS Educazione Sanitaria Distretti Sanitari ASL VCO 1 Azioni di Advocacy • • • 2 Tavoli di concertazione – Piani di Zona Gruppo Operativo Locale (GOL): organismo di concertazione pubblico privato per favorire politiche di sostegno al detenuto, all’ex detenuto e famiglie promuovendo processi di reintegrazione sociale Tavolo tecnico regionale per prevenzione e contrasto all’uso/abuso alcool e delle patologie alcolcorrelate Tavolo regionale di coordinamento del progetto nazionale “Scegliere la strada della sicurezza”; Coodinamento regionale “Gioco d’ Azzardo Patologico” (GAP); tavolo tecnico regionale per l’assistenza ai detenuti tossico-alcool dipendenti 5 Tavoli tematici: politiche per 1. i minori, gli adolescenti ed i giovani 2. la famiglia 119 SOS Educazione Sanitaria Distretti Sanitari ASL VCO Provincia VCO Istituzioni ed Enti Locali Scuole Associazioni Provincia VCO Istituzioni ed Enti Locali Associazioni Regione Piemonte Esperti di Enti Ausiliari del SSR, Associazioni SOS Educazione Sanitaria SOC SerT ASL VCO SOC SerT ASL VCO SOC SerT ASL VCO Regione Piemonte, Esperti del SSR, Istituzioni SOC SerT ASL VCO Provincia VCO Enti locali Distretti Sanitari ASL VCO Macrostruttura Direzione Sanitaria Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 3. 4. 5. VCO le persone disabili le persone anziane l’inclusione sociale B) PROBLEMI DI SALUTE 1 OBESITA’ E SOVRAPPESO Interventi nelle scuole per la realizzazione della Survey HBSC-PPO Piemonte per la rilevazione della prevalenza dell’obesità nella regione Piemonte e in particolare nelle singole AA.SS.LL. 1A Alimentazione Progetto: “Educazione Agroalimentare” per diffondere il rispetto dell'ambiente, illustrare come nascono i prodotti alimentari ed educare al consumo 2B Educazione al gusto 2 RELAZIONI SESSUALITA' – IST AFFETTIVITA' 2A Educazione sessuale Scuole USP (Ufficio Scolastico Provinciale) SOC SIAN del Dipartimento Prevenzione ASL VCO di di Provincia VCO CIPES Piemonte SOC SIAN del Dipartimento Prevenzione ASL VCO SOS Educazione Sanitaria Distretti Sanitari ASL VCO SOC QPCIF ASL VCO Scuole Superiori Distretti Sanitari ASL VCO SOS Educazione Sanitaria Scuole Superiori Associazione “Contorno Viola” SOS Educazione Sanitaria Distretti Sanitari ASL VCO Progetto “Educazione Sessuale adolescenza” Attività : interventi in classe Progetto “Peer Education” 2B Sessualità e IST Attività : Formazione peer educator, insegnanti ed interventi nelle classi da parte dei peer 3 DIPENDENZE PATOLOGICHE Progetto : “Prevenzione degli effetti del fumo in età perinatale ed infantile” 3A Fumo Attività : Sensibilizzazione delle donne ed dei partner sull’importanza dell’astensione dal fumo sia durante la gravidanza, sia dopo la nascita, per consentire ai figli di crescere in ambienti domestici più sani per ottenere una cessazione dal fumo in una percentuale rilevante di soggetti che hanno aderito al progetto Programma di azioni preventive e di sensibilizzazione sui rischi del fumo. LILT VCO (Lega Italiana per la Lotta al Tumore) Scuole medie e superiori LILT VCO Privato sociale Associazioni di Volontariato Progetto : “Sicura la notte”, finalizzato ad intercettare i giovani nei luoghi di divertimento e nelle zone di passaggio per dar loro la possibilità di misurare il tasso alcolico, e confrontarsi con dei peer educator. Associazioni : “Contorno Viola” “Croce Verde” “Alternativa A” Progetto : “Sicurezza in festa” , progetto multicentrico regionale di prevenzione della guida in stato di ebbrezza rivolto alla popolazione adulta Prefettura del VCO Coordinamento Associazioni del soccorso 3B Alcol e sicurezza stradale 120 SOC SerT ASL VCO Macrostruttura Direzione Sanitaria Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO SOS Educazione Sanitaria Macrostruttura Direzione Sanitaria Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL VCO SOC SerT ASL VCO SOS Ufficio Relazioni Esterne ASL VCO SOS Educazione Sanitaria SOC SerT ASL VCO SOS Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SOS Educazione Sanitaria Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute USP-CSA Scuole Asspciazioni : “Alternativa A” “Contorno Viola” Cooperativa “Vedogiovane” SOC SerT ASL VCO SOS Educazione Sanitaria 3C Droghe ed alcol Progetto: “Viaggiare informati” : intervento di prevenzione all’uso di alcool e droghe rivolto agli alunni delle scuole superiori 3D Altre dipendenze Sensibilizzazione forme di dipendenza senza sostanze ; ad esempio : gioco d’azzardo. SOS Educazione Sanitaria SOC SerT ASL VCO PROGETTI: • “In margine ai servizi”: prevenzione del danno rivolto a soggetti multiproblematici che fanno uso di alcol o droghe, hanno spesso problemi psichiatrici, sono in condizioni di marginalità. SOC SerT ASL VCO Unità Modulari Psichiatriche del DSM ASL VCO 3E Prevenzione Rischio sanitario e sociale • “Esperienza territorio”: rivolto a soggetti in fase avanzata del proprio programma terapeutico che necessitano di un ambiente abitativo semiprotetto e di un accompagnamento educativo alla ricerca di casa, lavoro, rete sociale di supporto • “Posti in libertà”: rivolto a soggetti tossico dipendenti che abbiano fruito o siano in attesa dell’indulto e che necessitano di assistenza legale e di un accompagnamento educativo alla fruizione di risorse sociali/sanitarie del territorio (buoni pasto, borse lavoro ecc). • 4 SALUTE MENTALE 4A Malati psichiatrici 4B Genitorialità “Lavoro anch’io” e “Reinserimento lavorativo protetto” : reinserimento lavorativo rivolto a soggetti tossicodipendenti inseriti in un progetto terapeutico individuale CSV (Consorzio servizi Sociali del Verbano), Comune Verbania, Associazione Gruppo Abele di VB CC.II.SS.SS. del VCO Associazione “GRUPPO ABELE” di Verbania Provincia VCO; CC.II.SS.SS. del VCO; Comune di Verbania, UEPE Associazioni : “Gruppo Abele” e “Camminare insieme” di VB C.F.P.P. sezioni di VB SOC SerT ASL VCO SOC SerT ASL VCO Cooperative del territorio SOC SerT ASL VCO Costruzione, consulenza e realizzazione con scuole di progetti rispetto specifiche tematiche legate uso/abuso dipendenza e ricerca di rischio da parte dei giovani. Vedi progetto “VideoIndipendenti… piano con le parole” Scuole SOS Educazione Sanitaria SOC SerT ASL VCO Progetto per l’inserimento sociale dei pazienti psichiatrici in collaborazione con le associazioni di volontariato. Attività dei volontari: appoggio al paziente durante il ricovero, gestione dello sportello informativo di accoglienza presso il Presidio di Verbania Attività del DSM: formazione e consulenze ai volontari, incontri di sensibilizzazione nelle scuole medie sulla sofferenza psichica e il disagio mentale, collaborazione per consulenze urgenti con la Casa Circondariale di Verbania Associazioni di volontariato Scuole Casa Circondariale di Verbania DSM Dipartimento Salute Mentale ASL VCO Progetto regionale: “Quando i genitori si separano” Attività: Attivazione e verifica efficacia del protocollo intervento sul disagio dei minori e delle famiglie nelle separazioni conflittuali 121 CSV (Consorzio Servizi Sociali del Verbano) Servizio Mediazione Familiare Provincia VCO SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOS Servizio di Psicologia ASL VCO Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Progetto: “Incontro mamme per la materno” promozione allattamento SOC Pediatria ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO Attività: counselling di gruppo o individuale diretto ai genitori Corso di massaggio al bambino Attività: incontri informativi e pratici rivolti ai genitori Distretti Sanitari ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO Corsi di preparazione alla nascita SOC Ostetricia- Ginecologia ASL VCO Consultori Familiari ASL VCO Attività: incontri informativi ed educativi con gruppi di neo-genitori Progetto regionale post adozione Attività: sostegno alle famiglie adottive (per un anno) Equipes sovrazonali delle adozioni Progetto di formazione e prevenzione: “ADHD” Attività: seminari di formazione, approfondimento clinico e confronto tra operatori coinvolti nel trattamento farmacologico e riabilitativo PLS Scuole Progetto di formazione e prevenzione : ”Disturbi dell’apprendimento e dislessia” 4C Infanzia PLS Scuole Educatori SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO Attività:formazione dedicata e stesura di un protocollo di lavoro Progetto di formazione e prevenzione: “Psicopatologia della prima infanzia: la prevenzione primaria” Attività: seminari dedicati (il ritardo psicomotorio, il linguaggio, i disturbi psicosomatici e multisistemici dello sviluppo; disturbi del sonno e dell’alimentazione) Progetto “Tutela del minore: area maltrattamento e abuso” Attività di formazione degli operatori, valutazione dei casi e relativa attività di consulenza e monitoraggio della gestione dei casi Progetto: “Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media” 4D Cultura dello stigma Attività: incontri con gli studenti, preparazione video, sensibilizzazione popolazione. PLS Scuole PLS MMG CC.II.SS.SS. del VCO PREFETTURA Associazioni : “Alternativa A” “Contorno Viola” Rete provinciale di prevenzione al bullismo SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO SOC RRF Recupero Rieducazione Funzionale ASL VCO SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL VCO SOC Pediatria ASL VCO SOC SerT ASL VCO DSM ASL VCO SOC Ostetricia- Ginecologia ASL VCO SOC Medicina Legale ASL VCO DD.EE.AA. Ospedale Unico Plurisede ASL VCO SOS Educazione Sanitaria 5 SICUREZZA Programma Regionale del Piano di Prevenzione Attiva Incidenti Stradali 5A Stradale Attività: Progetto multicentrico di educazione alla guida sicura senza assunzione di alcolici Attività: Controllo utilizzo dei sistemi di sicurezza 122 Comuni Scuole Vigili urbani e Forze dell’ordine Associazioni di volontariato SOC SerT ASL VCO SOS Epidemiologia e SOC SPreSAL del Dipartimento Prevenzione ASL VCO di Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Progetto: “Chi non risica…” per la prevenzione degli incidenti stradali Attività: formazione nelle scuole superiori Progetto “SICURA LA NOTTE” Attività: diagnosi ambientale ed educativa documentazione al Coordinamento Regionale , raccolta e invio Associazioni di volontariato Enti ed organismi vari Prefettura del VCO Scuole Associazioni di volontariato Enti ed organismi vari Scuole Prefettura; Coordinamento Associazioni del soccorso Progetto ‘Sicurezza in festa’ Programma Regionale del Piano di Prevenzione Attiva Domestici 5B Domestica 5C Scuola SOC SerT ASL VCO SOS Educazione sanitaria SOC SerT ASL VCO SOS Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SOS Educazione Sanitaria Scuole SOC SISP del Dipartimento Prevenzione ASL VCO di Progetto; “Casa Amica” Attività: Educazione nelle scuole Elementari per la prevenzione degli incidenti domestici Scuole Elementari SOC SPRESAL del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO Progetto sperimentale di durata triennale “Parliamone….. alla pari” Attività:sperimentale di educazione alla salute rivolta agli allievi di 4 istituti professionali del VCO: classe 3°, 4°, 5° Scuola Superiore INAIL Attività: Interviste per sorveglianza Scuole Medie Comuni Attività: intervento di formazione dei formatori e addetti mensa Progetto: “Sicurezza alimenti di origine animale” Forze dell’ordine Provincia VCO Attività: Formazione addetti forze dell’ordine e produttori 5E Lavoro ASL Incidenti Progetto: “Sicurezza alimentare e nutrizionale” 5D Alimentare SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI VCO SOS Educazione Sanitaria Progetto regionale: “Piano di prevenzione degli infortuni sul lavoro”. SOC SPreSAL del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SOC SIAN del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SOC SPreSAL del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO SPV Servizio Prevenzione Veterinaria del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO (interaziendale con ASL NO) SOC SPreSAL del Dipartimento di Prevenzione ASL VCO Attività: formazione dedicata degli operatori Sensibilizzazione all’uso dei farmaci generici. 5F Farmaci SOC Farmacia Territoriale ASL VCO Attività: distribuzione informazione materiale informativo 6 PREVENZIONE MALATTIE 6A Rosolia congenita Recupero vaccinale nel post partum Attività: Sorveglianza sullo stato immunitario per la rosolia delle puerpere, vaccinazione antirosolia alle neomamme rubeonegative 6B Malformazioni congenite Progetto: promozione assunzione di acido folico in previsione della maternità Attività: promozione da parte dei MMG, PLS e Ostetrici del trattamento, distribuzione di pieghevoli informativi, interviste al parto, raccolta di indicatori di sorveglianza 123 Dipartimento Materno Infantile ASL VCO MMG PLS Associazioni di volontariato Dipartimento Materno Infantile ASL VCO Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Interventi di prevenzione dei tumori Lega Italiana Lotta ai Tumori (LILT) Attività: informazione diretta a gruppi classe Conferenze indirizzate alla popolazione sulla prevenzione dei Principali tumori 6C Neoplasie Skin Cancer Day Attività: visite gratuite nella giornata di prevenzione del melanoma. Programma mappatura nei Visite di prevenzione tumori al seno Visite di prevenzione neoplasie della prostata Visite di prevenzione neoplasie colo-rettali LILT VCO Scuole Superiori Ambulatori Dermatologia della LILT VCO c/o SOC Oncologia ASL VCO SOS Educazione Sanitaria SOC Oncologia ASL VCO SOC Oncologia ASL VCO Ambulatori LILT VCO c/o SOC Oncologia ASL VCO SOC Oncologia ASL VCO Fondazione Italiana del Rene SIN Regionale SOC Nefrologia Dialisi ASL VCO MMG Associazioni di Volontariato SOC Diabetologia Distretti Sanitari ASL VCO Campagna di Prevenzione Malattie Renali 6D Renali 6E Diabete Attività: visite e controlli gratuiti previsti dalla giornata mondiale del rene, reperibilità telefonica per consulenze, distribuzione opuscoli informativi Progetto: “Qualità diabete” Azioni: Omogeneizzazione dei livelli di assistenza attraverso la gestione integrata con MMG di pazienti diabetici tipi2° non complicati Campagna di informazione sui rischi legati all’Ipertensione Arteriosa 6F Ipertensione Arteriosa SOC SOC SOC SOC Attività: visite ambulatoriali, consulenze e controlli ematochimici (glicemia, creatinina, colesterolo ..), monitoraggio presso rio per i soggetti a rischio, distribuzione opuscoli informativi Nefrologia Dialisi ASL VCO Neurologia ASL VCO Diabetologia ASL VCO Medicina Interna ASL VCO Progetto: “Prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari” 6G Cardiovascolari Attività: Programmi di educazione sanitaria strutturati e documentati svolti a sviluppare gli obiettivi indicati dal Ministero della Salute, monitoraggio dei fattori di rischio Progetto: follow up post dimissione Regione Piemonte Associazioni : “AMICI DEL CUORE” “AMCO FI” SOC Cardiologia con UTIC e Post UTIC ASL VCO Attività: ECG e visita cardiologica periodiche, test ergometrici post rivascolarizzazione già programmati alla dimissione, ECG dinamico Holter in relazione alla clinica Progetto: Educazione terapeutica strutturata del paziente con patologia cronica 6H Malattia cronica SOC Diabetologia Distretti Sanitari ASL VCO Macrostruttura Direzione Sanitaria Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL VCO Attività: Incontri periodici con gruppi omogenei di pazienti educati ed addestrati alla gestione della propria malattia cronica con il duplice scopo di ottenere un nuovo punto di equilibrio e una prevenzione consapevole delle complicanze Progetto: Campagna di prevenzione del diabete Attività: visite e controlli glicemici gratuiti previsti dalla giornata mondiale del diabete, distribuzione opuscoli informativi 124 Gruppo Diabete Italia Associazioni di Volontariato SOC Diabetologia ASL VCO Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute 7 MALATTIE INFETTIVE E IGIENE PERSONALE Progetto nazionale: eradicazione del morbillo e della rosolia congenita. Attività: informazione, invito attivo e vaccinazioni rivolte alla popolazione pediatrica ed alle donne suscettibili. Corsi ECM di formazione rivolti agli operatori ASL14 7A Vaccinazioni SOC SISP del Dipartimento Prevenzione ASL VCO di Associazioni : “ADMO” e “AVIS” Scuole Superiori ambito territoriale ASL VCO SOC Immunoematologia Trasfusionale ASL VCO SOS Educazione Sanitaria E Associazione “AIDO” Scuole Enti locali Gruppo Coordinamento locale prelievi ASL VC SOC Anestesia e Rianimazione ASL VCO Gruppo Interaziendale HPH progetto “ Salute e Sicurezza degli operatori sanitari” Comitato aziendale Rete HPH : Macrostruttura Direzione Sanitaria Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL VCO SOC Prevenzione e Protezione ASL VCO SOC Medico Competente ASL VCO SOS Educazione Sanitaria SOC QPCIF ASL VCO Progetto: eradicazione della varicella. Attività: informazione e invito attivo alla popolazione pediatrica ed esecuzione della vaccinazione Progetto: mantenimento dei livelli di protezione anticorpale nella popolazione giovane adulta relativamente a difterite tetano e pertosse Progetto: immunizzazione della femminile per il papilloma virus. popolazione pediatrica 8 CULTURA DELLA DONAZIONE 8A Sangue 8B Midollo Osseo Progetto: “Formazione e informazione nelle scuole sui temi della donazione di sangue, del midollo osseo e degli organi” Attività: sensibilizzazione e informazione diretta a gruppi classe, promozione attività sportive e culturali dedicate. Progetto: “Campagna di informazione e di prevenzione della ipertensione arteriosa”. Attività: visite preventive, test chimico-clinici per valutare ipercolesterolemia, distiroidismi, patologie prostatiche Progetto:”Prelievi di organi e tessuti a fine trapiantologico” 8C Organi Attività: formazione del personale ASL su counselling procurament potenziali donatori. Informazione della popolazione e donazione, 9 LA SALUTE IN OSPEDALE Progetto: “Salute e sicurezza degli operatori sanitari” 9A RETE HPH ( Health Promoting Hospitals ) PIEMONTESE Attività: Prevenzione del Burn Out : l’ ASL VCO ha partecipato ad una indagine sul clima lavorativo nelle strutture ospedaliere e ha prodotto due studi di fattibilità per la prevenzione del Burn Out con lo scopo di svolgere attività di diagnosi e di pianificazione di interventi preventivi Realizzazione e partecipazione di specifico corso di formazione per formatori sviluppato sulla metodologia dei gruppi Balint Progetto: “Ergonomia delle strutture ospedaliere” Attività: creazione di una Rete Interaziendale per l’elaborazione di Linee 125 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Funzioni di Promozione Salute Guida e la costruzione di una Lista di controllo delle attività progettuali. Formazione di alcune figure per l’approfondimento del tema del Burn Out e del Mobbing nelle strutture sanitarie Progetto di psiconcologia 9B Assistenza psiconcologica Attività: Supporto clinico per pazienti e loro familiari, l’assistenza può essere richiesta direttamente dagli utenti o essere mediata dai curanti HOSPICE SOS Servizio di Psicologia ASL VCO SOC Oncologia ASL VCO Associazione “Alternativa A” SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL VCO SOS Servizio di Psicologia ASL VCO DSM ASL VCO 10 PROBLEMI ETICI 10A La Comunicazione della cattiva notizia Seminario di Formazione: La gestione del dolore psicologico al DEA e il disagio nell’operatore: le esperienze affrontate,la comunicazione impossibile, l’arte di dare cattive notizie 11 PRIMO SOCCORSO Progetto: “VCO Emergenza Cuore” 11A Prevenzione improvvisa della morte Attività: formazione dedicata a volontari laici per la diffusione della defibrillazione precoce sul territorio Associazione : “Amici Del Cuore” Comuni Ambito Territoriale ASL VCO Prefettura VCO Progetto: “il percorso assistenziale nella SCA” 11B Percorso Assistenziale nella SCA: fase territoriale MMG Attività: formazione dei MMG per la gestione territoriale del paziente con dolore toracico non traumatico MMG SOC Cardiologia ASL VCO SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI VCO SOC Cardiologia ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO C) SERVIZI PER LA SALUTE Progetto: “Accoglienza e promozione del volontariato” Associazioni di volontariato Attività: gestione del punto informativo e di accoglienza presso Presidio di Verbania da parte delle Associazioni di volontariato Progetto: “Campagna di informazione dei cittadini in merito all’attività dell’ASL VCO” 1 Accessibilità / Accoglienza Servizi Attività: divulgazione televisiva e radiofonica (talk show , spot, videoclip, etc) di informazioni sulla salute e sui servizi socio-sanitari erogati Tele VCO 2000 Srl Radio Val del Lago Radio Esse Effe di Domodossola Progetto: Costituzione Commissione Mista Conciliativa Associazioni di volontariato SOS Relazioni Esterne ASL VCO DSM ASL VCO SOS Relazione Esterne ASL VCO URP ASL VCO Attività: Gestione progetti e conflitti in ambito sanitario Progetto: “Esami sentinella” Attività: approfondimento diagnostico immediato un caso di test ematochimici alterati 2 Centro Ascolto Adolescenti Sportello di ascolto presente nei tre ambiti distrettuali 126 MMG PLS SOC Laboratorio Analisi ASL VCO Distretti Sanitari ASL VCO Privato sociale Distretti Sanitari ASL VCO ASL Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEGLI SCREENING ONCOLOGICI Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei Tumori n.6 AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara È stato costituito il Dipartimento Screening? SI Direttore: Prof. Corrado Magnani dal 20.11.2008 (Delibera n. 806 del 20.11.2008) Struttura di provenienza: SCDU Epidemiologia dei Tumori - AOU Maggiore della Carità di Novara È presente il regolamento? SI Nota: Il regolamento del Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei Tumori n.6 AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara è contenuto all’interno degli Atti aziendali. È presente il Comitato di Dipartimento? SI. E’ stato istituito un Comitato tecnico-scientifico (Delibera del 2000), che si riunisce periodicamente per definire la programmazione delle attività, elaborare piani di riorganizzazione, analizzare i risultati raggiunti, condividere eventuali criticità. Composizione: Il Comitato tecnico-scientifico è composto da tutti i Responsabili delle Strutture attive nel programma di screening. 127 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ E INDICATORI Screening del carcinoma mammario Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma mammario Indicatore Inviti/pop bersaglio (ossia pop femminile di età 50-69 anni = 33.276) Adesione grezza al test di screening Tempo tra mammografia di screening e registrazione dei referti per i casi negativi Tempo tra mammografia di screening e sessione di approfondimento Valore osservato % 70,2% nel 2008 pari a 23.438 inviti pop 5069 anni 52,0% nel 2008 Media regionale % 70,8 nel 2008 64% nel 2008 72,9% nel 2007 90% entro 21 giorni di calendario 70,5% nel 2007 68,9% nel 2007 90% entro 28 giorni di calendario 80,8 nel 2007 6,5 nel 2007 6,8 nel 2008 Primo esame di screening: Accettabile: < 7% Desiderabile: < 5% 6,2 nel 2007 6,8 nel 2008 4,4 nel 2007 5,1 nel 2008 Esami successivi di screening: Accettabile: < 5% Desiderabile: < 3% 3,6 nel 2007 3,9 nel 2008 Tasso di richiamo Controlli mammografici anticipati (ammissibili solo dopo secondo livello) Standard riferimento Nel corso di due anni si deve essere in grado di invitare l’intera popolazione bersaglio Accettabile: > 50% Desiderabile: > 70% Dato non disponibile dal DWH. < 1% del totale dei test di primo livello Dato non disponibile dal DWH. Nota: Indicatori tratti da presentazione “La copertura da screening mammografico spontaneo e organizzato” Workshop Torino 27 maggio 2009. 128 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Screening del cancro della cervice uterina Indicatori per la valutazione dello screening del cancro della cervice uterina Indicatore Numero e proporzione di donne invitate nel corso dell’anno e degli ultimi tre anni Valore osservato % 42.920 nel 2008 Popolazione target annua 48.048 89% nel 2008 35,8% nel 2008 Proporzione di Pap-test insoddisfacenti sul totale dei Paptest eseguiti 3,34% nel 2007 Distribuzione delle diagnosi citologiche di primo livello (Devono essere inclusi solo i test eseguiti all’interno del programma organizzato) 97% nel 2008 42,9% nel 2008 Ottimale: Torino: ≥ 50% Resto del Piemonte ≥ 60% 86% in 21 giorni nel 2007 Proporzione di donne invitate ad accertamento colposcopico tra quelle sottoposte a test di primo livello all’interno del programma organizzato Nel corso di tre anni si deve essere in grado di invitare l’intera popolazione bersaglio. Ogni anno deve essere invitato 1/3 della popolazione bersaglio Media regionale % Accettabile: Torino ≥ 30% Resto del Piemonte ≥ 40% Proporzione di adesione all’invito (Numero di donne presentate per il prelievo/Numero di donne invitate nello stesso periodo) Intervallo tra data del prelievo e data di refertazione (in giorni) Standard riferimento 98% in 30 giorni nel 2007 95% in 30 giorni nel 2008 1,6% nel 2007 nel 2007: 91,0% negativo 7,38% modificazioni reattive 0,6% ASCUS/AGCUS 0,5% LSIL o,2% HSIL 0,0% CTM Accettabile: < 5% Ottimale: < 3% Accettabile: 80% entro 30 giorni di calendario dalla data di ricezione dello striscio; 100% entro 45 giorni Ottimale: 80% entro 21 giorni 100% entro 30 giorni Accettabile: ≤ 5% Ottimale: ≤ 3,5% Al momento non è indicato uno standard, ma l’indicatore deve comunque essere calcolato 3,44% nel 2007 62% in 21 giorni nel 2007 83% in 30 giorni nel 2007 73% in 30 giorni nel 2008 2% nel 2007 - Accettabile: ≥ 10% di CIN II+ per le inviate in colposcopia per ASC-US+ Valore predittivo positivo del citologico di primo livello 26,3% nel 2007 Proporzione di donne con indicazione a ripetere la citologia 4,5% nel 2007 Ottimale: ≥ 15% di CIN II+ per le inviate in colposcopia per ASC-US+ Accettabile: ≤ 15% Ottimale: ≤ 8% 17,2% nel 2007 7,8% nel 2007 Nota: Indicatori tratti da presentazione “Programma Regionale di screening per il Cervicocarcinoma” – a cura di E. Mancini et al, Workshop Torino 18 maggio 2009. 129 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Screening del carcinoma del colon-retto Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma del colon-retto Indicatore Valore osservato % Numero e proporzione di persone invitate nel corso dell’anno FS= 93,5% Denominatore: Per il programma FS = coorte dei 58 anni Per il programma FOBT = metà della popolazione eleggibile (59-74 anni, programma partito 4 anni dopo ma mantenuto offerta come da DGR nati dal 1935 al ’45 incluse le persone non aderenti alla FS che hanno optato per il FOBT) Numeratore: persone invitate (escluse lettere inesitate) Standard riferimento FOBT = 65,5% (Partito nell’aprile del 2008) FS ottimale ≥ 80%: FOBT ottimale ≥ 50% Media regionale % Nel 2007: FS = 46,7% FOBT = 15,4% FS Accettabile: ≥ 30% Desiderabile: > 50% Partecipazione soggetti invitati all’invito) (proporzione di che aderiscono Denominatore: persone (escluse lettere inesitate) FS =30,6% FS + FOBT di Scambio = 42% FOBT (Non aderenti DS) Accettabile: ≥ 10% Desiderabile: > 15% invitate FS + SCAMBIO Accettabile: ≥ 35% Desiderabile: > 50% Adesione FOBT= 37,7% Numeratore: persone che effettuano l’esame proposto FOBT (59-74anni) Accettabile: ≥ 35% Desiderabile: > 50% Refertazione: tempo intercorso tra riconsegna del test e invio dell’esito negativo Refertazione: 100% entro 15 gg Accettabile: ≥ 90% entro 21 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 15 giorni Tempi di attesa FOBT Attesa colonscopia: intervallo tra comunicazione dell’esito positivo ed esecuzione della colonscopia Attesa Colonscopia 71,6% entro 30 giorni Nel 2007: 49% entro 30 gg Il dato è unico per i due programmi Entro 30 gg 40,2% oltre i 30 gg 48,5% (11,3% manca dato) Indicatore Adesione all’indicazione di effettuare il II livello Proporzione di soggetti invitati ad effettuare una colonscopia che eseguono l’esame (sia nei centri di riferimento che in servizi da loro scelti) invitate Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni Attesa Colonscopia Tempi di attesa FS (Intervallo tra indicazione alla colonscopia ed esecuzione dell’esame) Denominatore: persone effettuare una colonscopia Nel 2007: FS = 24,5 % FOBT = 27% ad Numeratore: persone che effettuano l’esame Tasso di completamento della sigmoidoscopia Valore osservato % Dato non ancora disponibile per i soggetti con primo esame nel 2008 Standard riferimento FS Accettabile: ≥ 90% Desiderabile: ≥ 95% FOBT Accettabile: ≥ 85% Desiderabile: ≥ 90% Accettabile: > 85% Desiderabile: > 90% 87% 130 Media regionale % Nel 2007: 86,3% Nel 2007: 88% Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Proporzione di esami in cui viene superato il giunto sigma-discendente con visualizzazione del discendente e con qualità della preparazione adeguata (ottimale o meno che ottimale) Denominatore: persone che effettuano una sigmoidoscopia Numeratore: esami completi Tasso di completamento della colonscopia Proporzione di colonscopie di II livello in cui viene raggiunto il cieco Denominatore: persone che effettuano una colonscopia Numeratore: esami (raggiungimento cieco) CT da FOBT= 88% Accettabile: > 85% Desiderabile: > 90% CT da FS = 86% completi Nota: Indicatori tratti da Workshop Torino 7 ottobre 2009 e da analisi della banca dati UVOS 131 Nel 2007: 91,5% Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (dati forniti dal responsabile UVOS Dr.ssa Angela Cipelletti e dal Direttore Dipartimento Screening Prof. Corrado Magnani) Composizione UVOS* Qualifica Responsabile Dirigente Medico ASV, IP N. operatori 1 % tempo dedicato 100% Struttura di appartenenza SSEPI ASLNO Note Di cui 1 Dirigente infermieristico 2 (tempo pieno) 1 (tre giorni a settimana) Amministrativi 2 (tempo pieno) 2 (tempo parziale) Altri operatori 1 ostetrica (tempo Assegnata temporaneamente parziale) *L’attività di direzione e di organizzazione deve essere valutata complessivamente all’interno dell’UVOS e non suddivisa tra i singoli ambiti di screening Personale dedicato Carcinoma mammario Il servizio viene svolto con la partecipazione di tecnici di radiologia, medici radiologi ed impiegati amministrativi dei diversi centri. Complessivamente nel 2008 sono stati eseguiti 12.093 esami su invito in 2734 ore di attività per quanto riguarda l’attività di I livello. L’attività di secondo livello è stata svolta con circa 650 esami, con un impegno complessivo di circa 500 ore di attività. Cervice uterina Il servizio viene svolto con personale medico, ostetrico, e infermieristico dei diversi centri. Complessivamente nel 2008 sono stati eseguiti 17.085 esami su invito in 2070 ore di attività per quanto riguarda l’attività di I livello. L’attività di secondo livello è stata svolta con 594 esami, con un impegno complessivo di circa 300 ore di attività. Colon-retto Il servizio per quanto riguarda l’attività endoscopica viene svolto con la partecipazione di infermieri, endoscopisti ed impiegati amministrativi dei diversi centri. Complessivamente nel 2008 sono stati eseguiti 2050 esami di flessosigmoidoscopia su invito in 520 ore di attività per quanto riguarda l’attività di I livello. Per quanto riguarda la ricerca del sangue occulto nelle feci (ramo FOBT), l’attività viene svolta dal personale dei distretti per quanto riguarda la consegna del materiale di prelievo e da un tecnico di laboratorio a tempo parziale per l’analisi dei campioni. L’attività di secondo livello, colonscopica è stata svolta con 443 esami colonscopici, con un impegno complessivo di circa 320 ore di attività. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati? SI Eventuali criticità: - 132 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Screening mammografico: Sono presenti 7 Unità di mammografia, rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Galliate (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero (Ospedale), Arona (Ospedale), Verbania (Ospedale), Domodossola (Ospedale) ed Omegna (Ospedale). L’attività di II livello viene svolta in tre strutture di radiologia, collocate rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero (Ospedale) e Verbania (Ospedale). Alle sedute di secondo livello partecipano regolarmente radiologi, anatomo patologi e chirurghi. Screening cervice uterina: L’attività di I livello (prelievo cervico-vaginale per pap-test) è eseguita nei diversi centri presenti nelle sedi distrettuali; complessivamente 11 sono i centri di prelievo citologico per la ASL NO (ai quali ogni tre anni si aggiunge un ulteriore punto per campagna straordinaria) e tre per la ASL VCO. Le unità di prelievo eseguono anche le procedure di competenza finalizzate al “recupero” verso Prevenzione Serena di quei Pap-test che vengono eseguiti su donne eleggibili ma presentatesi spontaneamente senza un invito con appuntamento proposto da Prevenzione Serena. L’analisi citologica degli strisci avviene presso due Centri di Citopatologia: Servizio di Anatomia Patologica ASLNO- sede di Borgomanero e Servizio di Anatomia Patologica ASL VCO- sede di Verbania. E’ in corso la costituzione di un unico centro di lettura che servirà i dipartimenti screening 5 e 6. L’attività di II livello viene svolta in tre strutture di ginecologia, collocate rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero (P.O. ospedaliero) e Verbania (P.O. ospedaliero). E’ in corso uno studio pilota per la valutazione dell’utilizzo del test HPV per il triage dei PAP test positivi (donne con citologia ASCUS in tutto il range di età compresa dallo screening e quelle con citologia LSIL di età > a 35 anni) prima dell’invio in colposcopia. Screening colon retto: Sono presenti 5 Unità di endoscopia, rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero e Arona (P.O. ospedalieri), Verbania e Domodossola (P.O. ospedaliero). L’attività di II livello viene svolta nelle quattro strutture di endoscopia, collocate rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero, Domodossola (P.O. ospedaliero) e Verbania. Gli eventuali prelievi bioptici sono esaminati dai servizi di Anatomia Patologica dei corrispondenti ospedali. Per quanto riguarda la ricerca del sangue occulto nelle feci (ramo FOBT), la consegna, ritiro e invio delle provette al Laboratorio avviene in 15 centri distrettuali che già effettuano attività di prelievi ematici per la ASL NO e 10 in per la ASL VCO; l’analisi viene effettuata dal Laboratorio del P.O. di ARONA per l’intero Dipartimento (un tecnico di laboratorio a tempo parziale per l’analisi dei campioni) 133 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 4. SEZIONE COSTI Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 134 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici 5. SEZIONE PROCEDURE Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Le attività previste nell’ambito dei tre programmi di screening regionale vengono eseguite nel Dipartimento interaziendale di prevenzione secondaria dei tumori n.6 secondo il protocollo contenuto nella DGR a seguire citata. Protocollo presente/assente Il protocollo è contenuto nella DGR 111-3236 del 2006 che include altresì importanti riferimenti di letteratura nazionale ed internazionale in materia. Moduli/check list utilizzate: sì/no - Sono state redatte linee guida interne/procedure per attività relative a Screening mammella e/o cervice uterina e/o colon retto. SI E’ prevista una modulistica unificata SI 6. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Attività previste dal programma di screening regionale Non quantificabile perché gli operatori non sono dedicati Extra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza MMG AA.SS.LL. NOVCO Avvio programma di formazione per migliorare la collaborazione Attività di coordinamento dei programmi regionali di screening, supervisione/controllo e valutazione; Incontri verbalizzati mensili di coordinamento Nel 2009 Corso per i MMG _ _ Supporto continuo sulla parte organizzativa; aggiornamento scientifico/formazione; valutazione della qualità _ Intra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara Strutture AA.SS.LL. NO- VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara attive nel programma di screening CPO CSI Attività di formazione continua ed assistenza sui programmi software Non quantificabile Non quantificabile 135 Punti di forza Sviluppo Sinergie di alleanze Punti di debolezza e Attività di formazione continua ed assistenza sui programmi software Obiettivi come da indicazioni della regione, validi per entrambe le aziende. _ Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Interazioni occasionali/sporadiche Intra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori AA.SS.LL. NOVCO e AOU Maggiore della Carità di Novara Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Extra-servizi Dipartimento di prevenzione secondaria dei tumori AA.SS.LL. NOVCO e AOU Maggiore della Carità di Novara SSEPI ASLNO Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Scambio -interscambio informazioni; Confronto con dati Passi Non quantificabile 7. SEZIONE PROGETTI Titolo progetto “Modello organizzativo per l’istituzione di un Centro unificato per la diagnostica anatomo-patologica da screening dei tumori della cervice uterina presso l’ASL NO nell’ambito dell’Area Funzionale Sovrazonale 2”. (progetto presentato nel mese di aprile 2009) Problema di salute affrontato Tumori della cervice uterina Ragioni che hanno dato origine al progetto Con Deliberazione n.12-9941 del 3.11.2008 la Giunta Regionale ha approvato un piano di riorganizzazione delle attività di citologia vaginale sia per lo screening sia extrascreening nella regione Piemonte, nell’ambito del quale ha disposto, nello specifico per quanto riguarda i Dipartimenti 5 e 6 e l’Azienda ospedaliera di riferimento, che i “Direttori generali propongano un modello organizzativo che preveda l’istituzione di un centro unificato per l’integrazione ed il coordinamento dell’attività diagnostica citologica da screening”. Obiettivi del progetto Creazione di un Centro Unificato per la diagnostica anatomo-patologica da screening dei tumori della cervice uterina presso l’ASL NO nell’ambito dell’AFS 2 in grado di assicurare la lettura di circa 30.000 Pap test 1° e 2° livello anno, fino al raggiungimento della quota di circa 50.000 Pap test se applicata la “riorganizzazione delle attività di diagnosi citologica cervico-vaginale sia per lo screening sia extrascreening”. Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Sede: S.C Anatomia Patologica Presidio Ospedaliero di Borgomanero ASLNO Risorse: S.C Anatomia Patologica ASLNO UVOS Risultati conseguiti Il progetto è in attesa di approvazione da parte dell’Assessorato Sanità. Finanziamento Dal momento che per l’ASL NO il progetto determinerà un incremento del carico di lavoro con conseguente necessità di personale; i relativi costi aggiuntivi corrispondono peraltro alle quote riconosciute nella DGR 111. Si segnalano i progetti: 1. RICERCA DELL’HPV COME TEST DI TRIAGE PER LE DONNE POSITIVE ALL’ESAME CITOLOGICO DI PRIMO LIVELLO - AZIONI DA INTRAPRENDERE PER L’ATTIVAZIONE DEL “PROGETTO TRIAGE” NELL’AMBITO DEL DIPARTIMENTO 6 (Allegato 1). 2. STRATEGIE DI INVITO NEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING DEI TUMORI COLORETTALI (Allegato 2). 136 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Allegato 1 RICERCA DELL’HPV COME TEST DI TRIAGE PER LE DONNE POSITIVE ALL’ESAME CITOLOGICO DI PRIMO LIVELLO AZIONI DA INTRAPRENDERE PER L’ATTIVAZIONE DEL “PROGETTO TRIAGE” NELL’AMBITO DEL DIPARTIMENTO 6 PREMESSA Una delle criticità dello screening cervicale in Piemonte è rappresentata da lunghi tempi di attesa in molti Dipartimenti per l’esecuzione della colposcopia dopo una diagnosi citologica anormale. Nel Dipartimento 6 dell’ASL di Novara e VCO questo rappresenta la principale, e per certi aspetti, l’unica criticità del progetto per la prevenzione dei tumori della cervice uterina “Prevenzione Serena”. Negli ultimi anni si sono accumulate chiare prove scientifiche circa l’utilità di utilizzare il test per tipi ad alto rischio di Papillomavirus umano (HPV) per selezionare, tra le donne con citologia ASCUS, quelle da inviare in colposcopia (triage); questa pratica è stata raccomandata dal Gruppo Italiano Screening Cervicale (GISCi). L’utilizzo del triage, essendo in grado di ridurre drasticamente il numero di colposcopie da eseguire, può contribuire a ridurre fortemente i tempi di attesa ed evitare alle donne una serie di procedure diagnostiche da eseguirsi in sede di secondo livello colposcopico. Sulla base dei dati di attività di Prevenzione Serena del 2005, l’introduzione del triage nel nostro Dipartimento ridurrebbe il numero di colposcopie eseguite per il programma di screening di un valore compreso tra il 66.5% AL 68.7%. Il progetto “triage con HPV” oggi proposto solo in fase pilota ad alcuni dipartimenti di screening piemontesi, verrà poi allargato a tutti i programmi di screening regionali non appena conclusa la fase pilota. PERCORSO DIAGNOSTICO Partendo dal presupposto che l’infezione da HPV sia condizione necessaria per lo sviluppo del cancro della cervice, si inserirà un test HPV (test di triage) prima della colposcopia per le donne a basso rischio e quindi saranno inviate in colposcopia solo le donne risultate positive al test HPV. Verranno sottoposte a triage con il test HPV: - le donne con citologia ASCUS indipendentemente dall’età; - le donne di età >=35 anni con citologia LSIL. Le donne con citologia LSIL di età 25-34 verranno direttamente inviate all’esecuzione di colposcopia. Resta invariato il protocollo per quanto riguarda le restanti valutazioni citologiche e per le donne con reperto negativo. 137 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Neg ASC-US e (LSIL ≥ 35 anni) Positive (Invio a II livello) Invito Tutte le altre HPV Test POS Pap-test Negative Colposcopia Sono inserite nello studio triage le donne con invito al test di screening citologico a partire dal 1° Settembre 2009. Lo studio si concluderà dopo 12 mesi di attività di invito. Il numero di soggetti attesi è: 150. PROCEDURA Le donne eleggibili a TEST HPV riceveranno una lettera di invito ad eseguire un prelievo per il test HPV. Il prelievo sarà eseguito presso lo stesso consultorio dove avevano effettuato il test di screening di primo livello. La lettera sarà inviata dal CSI Piemonte e sostituirà l’attuale invito ad esame di secondo livello. L’ostetrica del consultorio eseguirà il prelievo citologico utilizzando il kit per l’esame HPV. Il campione sarà inviato il prima possibile e comunque entro 7 giorni dal prelievo al laboratorio di riferimento per gli esami citologici (Ospedale di Borgomanero per l’ASL NO ed Ospedale di Verbania per l’ASL VCO). I laboratori raccolgono i campioni, li registrano e li inviano al laboratorio di riferimento per la sperimentazione. Gli invii devono avvenire due volte alla settimana, in giorni da concordare con il laboratorio. Il laboratorio di riferimento per la sperimentazione è il Laboratorio di Diagnostica Molecolare del CPO Piemonte. Il laboratorio di riferimento per la sperimentazione inserisce i risultati del test HPV sull’applicativo del CSI. Il CSI invia secondo le consuete procedure l’esito dell’esame di triage alle donne. L’UVOS riceve le informazioni relative alle donne invitate alla colposcopia, secondo le modalità attuali. La colposcopia avviene presso gli attuali centri di secondo livello. TEST Verrà utilizzato il test Hybrid Capture 2, su cui sono basati i dati dello studio NTCC e verranno considerati positivi i campioni con RLU>1. La letteratura scientifica di settore suggerisce che cut off più elevati potrebbero essere appropriati, tuttavia nella fase di sperimentazione si considererà il cut-off raccomandato dal produttore. AZIONI DA INTRAPRENDERE Definizione aree territoriali che aderiranno al progetto “triage” ed implementazione HW e SW: Partecipa al progetto il dipartimento screening 6. I laboratori dove confluiranno i prelievi eseguiti per il triage sono i laboratori dell’Ospedale di Borgomanero (per l’ASL NO) e di Verbania (per l’ASL VCO); si tratta dei laboratori dove avviene attualmente la refertazione degli esami (PAP test) di primo livello. Distribuzione dei materiali per la raccolta dei materiali biologici: 138 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Vengono presi accordi con i consultori (i resp. Medici dei distretti o il Direttore del Materno/Infantile) per la distribuzione del materiale e per l’identificazione delle ostetriche referenti. Il CSI richiede che il consultorio per il test HPV coincida con quello dove è stato effettuato il prelievo di primo livello. Si propone pertanto per ciascun centro una dotazione di materiale di prelievo pari al numero di invii in secondo livello nel semestre precedente l’inizio del progetto triage, con un minimo comunque di 3 set di materiale di prelievo. L’UVOS stimerà la dotazione complessiva e la distribuzione per consultorio e verificherà l’uso effettivo in modo da mantenere la dotazione sufficiente. Vista la possibilità da parte dell’Anatomia Patologica di Borgomanero di procedere alla determinazione del test HPV, è ipotizzabile al termine della sperimentazione e al momento dell’allargamento di questa attività a tutto il territorio regionale, di proporre il laboratorio di Borgomanero come uno dei centri regionali per la refertazione dei test HPV. Formazione operatori ( Ostetriche, UVOS e Anatomia Patologica): Il progetto è stato presentato durante la riunione del gruppo tecnico per lo screening citologico del Dipartimento 6, il 12 febbraio 2009. Sono stati organizzati incontri con operatori a cura dell’UVOS e del direttore del Dipartimento 6. Obiettivi della formazione: Presentazione del progetto e della modalità di prelievo (esame che consiste nel prelevare un campione di cellule del collo dell’utero con una metodica simile al Pap test ma, in questo caso, il materiale prelevato non viene strisciato su un vetrino bensì immerso in un liquido di conservazione). Inoltre gli operatori dei consultori dovranno essere edotti circa i tempi ed i percorsi del materiale biologico dentro e fuori dall’ASL e le procedure circa la fornitura di materiale per il prelievo ed il trasporto. Comitato Etico: Si ritiene che si tratti di una procedura diagnostica ordinaria, anche se nuova in questa regione e non di una sperimentazione, per cui non si richiederà parere al comitato etico. Ricadute sugli indicatori di qualità dell’attività svolta: Le donne invitate al test di Triage con HPV non saranno computate nel calcolo dei tempi per l’invito e per l’esecuzione degli esami di secondo livello. 139 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Allegato 2 Richiesta di finanziamento in risposta al Bando per la selezione dei contributi esterni al progetto di ricerca applicata ai programmi di screening Agenzia Sanitaria Regionale dell’Abruzzo STRATEGIE DI INVITO NEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING DEI TUMORI COLORETTALI PROGRAMMA SCIENTIFICO Descrizione del razionale e della originalità scientifica del progetto Pur se i programmi di screening per i tumori colorettali in Italia utilizzano generalmente modelli organizzativi molto simili tra loro, che prevedono l’invito attivo e personale dei soggetti inclusi nella popolazione bersaglio, i dati di adesione all’invito mostrano una ampia variabilità sia intra- che inter-regionale (Zorzi et al. 2007). Il modello adottato riduce l’impatto negativo di una serie di barriere (organizzative ed economiche) che limitano l’accesso al test, ma ha una più ridotta influenza su altri fattori, come i valori, la cultura, le credenze, che influenzano il processo decisionale delle persone invitate. L’adozione di un comportamento preventivo, come la scelta di sottoporsi ad un test di screening, è probabilmente il risultato di un processo che prevede diverse fasi (Prochaska et al.), attraverso le quali l’individuo costruisce la sua opinione relativamente allo specifico comportamento e giunge ad una scelta/decisione. Interventi che richiedano l’adozione di un certo comportamento possono essere meno efficaci se l’individuo si trova in una fase di elaborazione precedente a quella in cui potrebbe prendere una decisione. Uno studio recente condotto in Australia (Cole et al. 2007) ha evidenziato come l’invio di una lettera ai pazienti invitabili per lo screening dei tumori colorettali che li preavvisava dell’esistenza del programma, ne spiegava il razionale e discuteva i vantaggi e svantaggi, determinava una più elevata rispondenza rispetto alla modalità standard dell’invito senza alcuna informazione preliminare. Si tratta di una strategia relativamente semplice e compatibile con l’organizzazione dei programmi regionali di screening. La sua eventuale adozione dipende però dalla possibilità di dimostrarne l’efficacia anche in contesti culturali e organizzativi diversi. Un aspetto specifico che potrebbe essere testato con questo approccio riguarda inoltre le modalità di coinvolgimento dei medici di famiglia. L’adozione della modalità di invito che prevede la lettera personale a firma del medico di famiglia favorisce la partecipazione degli assistiti. Il livello di coinvolgimento resta però molto variabile nelle diverse realtà italiane. Persistenti problemi organizzativi, come la mancanza di tempo o la mancanza di sistema che segnalino ad ogni incontro i soggetti eleggibili per un intervento di counseling sullo screening, fanno sì che l’intervento del medico sia raramente sistematico e/o sostenuto nel tempo (Wee et al. 2005; Guerra et al. 2007). Oltre all’adozione di sistemi di avviso (ad esempio software che segnalino ad ogni incontro la situazione di screening del paziente) è di interesse verificare la possibilità di promuovere un ruolo attivo degli assistiti che necessitano di informazioni e che preferiscono il canale di un contato personale rispetto alla lettura di materiale informativo nel ricercare il consiglio del medico (Guerra et al. 2007). I dati preliminari dello studio pilota italiano (Senore et al, ) indicano che le persone che hanno cercato il consiglio del loro medico hanno aderito all’invito per lo screening loro proposto in misura 4 volte maggiore rispetto a coloro che non avevano coinvolto il medico nel loro processo decisionale. Questo canale informativo risulta particolarmente importante per le persone con basso livello di istruzione che non hanno l’abitudine di utilizzare fonti di informazione scritta. Poco meno di un quarto degli assistiti dichiara però attualmente di consultare il proprio medico prima di decidere se aderire all’invito a sottoporsi a screening. Descrizione degli obiettivi e della generalizzabilità ed utilità degli stessi per la programmazione regionale Obiettivi Valutare l’efficacia, misurata come proporzione di aderenti al programma di screening, di modalità di invito che prevedano l’invio alle persone invitabili allo screening di una lettera di preavviso un mese prima dell’invito effettivo. Si ipotizza che la lettera di preavviso possa favorire la partecipazione in quanto l’invito giungerebbe a persone che hanno già avuto modo di valutare il proprio interesse a partecipare: per queste persone l’invito rappresenterebbe un ulteriore incentivo alla decisione. 140 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Valutare il costo della nuova modalità. L’invio della lettera di preavviso comporta un raddoppio dei costi dell’invito e questo maggiore costo va valutato in relazione all’aumento di adesione raggiungibile con questa modalità e ai possibili risparmi nelle fasi successive (riduzione delle lettere inusitate e delle lettere di sollecito ai non aderenti al primo invito). Inoltre l’invito a contattare il medico di famiglia in caso di dubbi potrebbe aumentare il carico di lavoro di queste figure. Occorre valutare in relazione alla quantità e qualità di questa richiesta aggiuntiva la necessità di risorse (economiche, organizzative e di formazione). Interesse per il SSR L’adozione di queste modalità, ove ne fosse verificata l’efficacia anche nel contesto italiano, permetterebbe di massimizzare l’impatto, su tutte le fasce della popolazione bersaglio, dell’invito allo screening. Le persone invitate avrebbero già avuto modo di considerare i possibili vantaggi di una loro partecipazione, a seguito del ricevimento della lettera di preavviso, eventualmente ricercando un contatto con personale sanitario. Il preavviso potrebbe permettere di programmare in modo più efficiente l’attività, sia perché le persone potrebbero riorganizzare i propri impegni con sufficiente anticipo per poter partecipare (o chiedere al centro screening di ricevere l’invito in un periodo più comodo), sia perché il centro potrebbe verificare in anticipo eventuali problemi (ad esempio cambi di indirizzo da correggere, inviti da rimodulare in funzione di precedenti esami o impegni dell’assistito). Le dimensioni del campione e il coinvolgimento di programmi di Regioni con livelli di partecipazione molto diversi permette di ricavare informazioni sull’impatto delle strategie valutate in diversi contesti (grandi città e aree meno urbanizzate; programmi con livelli di partecipazione elevati e altri a bassa adesione). Inoltre verranno coinvolti sia programmi che utilizzano il test per la ricerca del sangue occulto che quelli che utilizzano la sigmoidoscopia. Questo permette anche di valutare l’impatto di questa modalità di invito per le diverse strategie di screening adottate in Italia. Descrizione delle metodologie utilizzate Lo studio verrà condotto nell’ambito dell’attività di 7 programmi delle Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Un campione di persone incluse nella popolazione bersaglio del programma verrà randomizzato entro medico (proporzione 1:1:1) a ricevere: a) lettera di invito standard del programma; b) lettera di preavviso con materiale informativo sul cancro colorettale e sul programma di screening, che preannuncia il successivo invito, seguita a distanza di un mese dalla lettera di invito standard; c) come b), ma con lettera di preavviso che invita a consultare il medico di famiglia per discutere eventuali dubbi sull’utilità/opportunità di aderire all’invito. In tutti i gruppi è previsto, come nella pratica corrente, l’invio di un sollecito postale ai non-aderenti. Si prevede di arruolare 2500 persone in ciascun gruppo in ciascun centro partecipante. La numerosità del campione assicura una potenza dello studio pari all'80% per evidenziare come significative, assumendo i livelli standard di significatività statistica (α= 0.05), differenze dell'ordine del 4% in termini assoluti nella proporzione di aderenti in ciascun gruppo, assumendo come livello di riferimento per l’adesione il dato medio italiano pari al 45%. Nei programmi che abbiano già concluso il primo round di inviti il reclutamento potrà essere ristretto alle persone in età 50-52 anni incluse per la prima volta nel programma, o non necessariamente in alternativa, alle persone invitate nel secondo round. La dimensione prevista dello studio permette anche di verificare l’impatto di queste modalità di invito in sottogruppi della popolazione invitata nel caso in cui l’invito sia diretto a persone inserite in passaggi di screening successivi al primo (mai aderenti o aderenti all’invito precedente). Verrà calcolata la proporzione di aderenti all’invito nei 3 gruppi a 6 mesi dall’invito. Per quanto riguarda la stima dei costi verrà rilevato: • il costo di invio delle lettere di preavviso • l’impegno orario dei medici nel gruppo c), con rilevazione diretta del numero di passaggi di pazienti che richiedono informazioni (il paziente dovrà consegnare al medico la lettera di preavviso; queste lettere verranno ritirate da personale dello studio presso l’ambulatorio del medico e serviranno per registrare i passaggi). 141 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Screening oncologici Cronoprogramma 1 mese Costituzione gruppo di lavoro Preparazione e condivisione dei protocolli di studio Realizzazione di un softwere dedicato Reclutamento Valutazione preliminare dei dati Risultati definitivi 2 mes i 3 mes i x x 4 mesi 5 mese Novara Rimini Roma Torino Trento Verona 7 mes i 8 mes i x x 9 mes i 10 mes i 11 mes i 12 mesi x x x x x x x Centri partecipanti Milano 6 mesi Programma di screening “ASL Città di Milano” Programma “Prevenzione Serena” Novara e Verbano-Cusio-Ossola Programma di screening AUSL Rimini Programma di screening ASL Roma D Programma “Prevenzione Serena” Programma di screening della Azienda Provinciale di Trento Programma di screening ULSS 20 Test utilizzato FOBT biennale da 50 a 74 anni FS a 58 anni FOBT biennale da 50 a 69 anni FOBT biennale da 50 a 69 anni FS a 58 anni FOBT biennale da 50 a 69 anni FS a 60 anni 142 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEI DIPARTIMENTI DELLE DIPENDENZE ASL: VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITA’ Dati di attività 2008 (dalle relazioni di attività) L’attività corrente del Servizio prevede una serie di azioni di prevenzione, rivolte al singolo ed ai familiari: • Informazioni sui rischi connessi all’uso delle sostanze di abuso e alle malattie trasmissibili attraverso l’uso di siringhe e strumenti comuni; • Informazioni sul rischio di overdose e sull’utilizzo del Narcan (farmaco antagonista); • Informazioni alle donne sui rischi dell’uso di droghe in gravidanza, ecc; • Colloqui informativi ai familiari che sospettano di avere in casa una persona con un problema di dipendenza (da droghe, gioco…). Nota: Queste azioni non vengono quantificate, e non è possibile farlo a posteriori non essendo stato previsto un sistema di rilevazione. Sono tuttavia correlate alla popolazione dei pazienti in carico ad ogni SerT. I pazienti in carico al SerT dell’ASL VCO sono stati 884 nel 2007 e 918 nel 2008 (il dato 2009 sarà disponibile al la metà di gennaio 2010). Nel 2009 è stata avviata l’attività di “Certificazione di assenza tossicodipendenza per alcune categorie di lavoratori” % stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al Direttore Struttura Dott.ssa Anna Maria Buzio): Dato non rilevabile. 143 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Personale dedicato alla prevenzione: esiste un’equipe dedicata? NO, esistono singole equipe dedicate ad ogni progetto. Commento: Le note successive si riferiscono all’attività di prevenzione legata ai progetti, e non a quella legata all’attività corrente di cui sopra. n. operatori referenti medici Educatore prof. Psicologi IP Altri operatori (es. amministrativi) Psicologo Educatore Professionale Psicologo Ass. Educatore Professionale % tempo dedicato alla prevenzione (nota*) 4 4 1 2 2 2 1 2 1 1 Note Op. Op. Op. Op. Op. Op. Come Come Come Come da da da da progetto progetto progetto progetto Sert Sert Sert Sert Sert Sert Ass. Contorno Viola Ass. Contorno Viola Alternativa A… Ass. Alternativa A…. Nota *: A questo personale si aggiunge quello delle Associazioni che operano in convenzione con il SerT sui singoli progetti. Il tempo varia da ½ giornata la settimana per il personale maggiormente coinvolto in tali attività (es. referenti) a 20 giornate/anno per il personale meno impegnato. Gli amministrativi supportano per quanto di competenza (es. lettere, convenzioni, gestione della spesa). Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti ed adeguati SI Eventuali criticità :Nota: Parte del materiale, di uso meno frequente, è in prestito da altri Servizi. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione): Il materiale è soprattutto quello on line. 144 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: Il SerT si articola su tre sedi operative: Domodossola, Gravellona Toce, Verbania, nelle quali sono aperti ambulatori infermieristici durante i quali si svolge anche attività informativa e di councelling su: Prevenzione malattie infettive, Prevenzione overdose, Prevenzione gravidanze indesiderate, Igiene personale e alimentare. I gruppi di lavoro dei singoli progetti sono invece trasversali, tranne che per il progetto “In margine…ai Servizi” dove sono attivi tre gruppi interservizi locali con strettamente collegati col territorio. Ambulatori/sportelli informativi Sedi/orari: - 4. SEZIONE COSTI (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione /costi totali del servizio): Nota: Non rilevabili in quanto la voce non è stata prevista nel controllo di gestione. Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazione di funzione): Nota: Non rilevabili in quanto la voce non è stata prevista nel controllo di gestione. Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali , ricerca finalizzata, ecc): Spese 2007: € 38.325,00 Spese 2008: € 29.821,00 5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Esistono procedure relative ad attività di prevenzione, consolidate, che si ripetono negli anni in edizioni successive? Ambito di intervento: • • • Progetti di prevenzione nella scuola Progetti di prevenzione degli incidenti stradali Progetto di riduzione dei danni da uso di droghe Protocolli di collaborazione: Si possono considerare tali i disciplinari contenuti nelle convenzioni con Associazioni del privato sociale, ed Associazioni del volontariato, nonché con i Servizi dell’ASL e gli Enti del territorio, per la realizzazione dei singoli progetti. 145 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Rete intra ASL Reparto Malattie Infettive di riferimento Ospedale di Verbania Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Progetti comuni: NO Consulenza reciproca informale: SI Consulenza a richiesta: SI Riunioni periodiche: NO Eventuali criticità: - Reparti ospedalieri tutti i reparti, in particolare Medicina e DEA Quali rapporti di collaborazione intercorrono? Progetti comuni: SI • Protocollo per la gestione del paziente alcolista con Medicina e DEA oltre MMG e Psichiatria • Progetto di contrasto al fumo di tabacco con Dipartimento MI e altri reparti • Protocollo per la tutela dei minori a rischio con NPI, DSM, Ostetricia, Consultorio, Pediatria, S. Psicologia, Consorzi Sociali dei Comuni Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: collaborazione disomogenea Direzione Sanitaria ASL VCO Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla segnalazione)? Nessuno Progetti comuni: Consulenza reciproca informale: Consulenza a richiesta: Riunioni periodiche: Eventuali criticità: - Distretto / Territorio con Servizio Territoriale di Psichiatria Quali rapporti di collaborazione intercorrono? Progetti comuni: SI • Progetto “ in margine…ai servizi” con Psichiatria e Consorzi Sociali dei Comuni Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: collaborazione disomogenea Servizi del Dipartimento di Prevenzione Epidemiologia Quali rapporti di collaborazione intercorrono? su progetto Progetti comuni: SI – Progetto “Sicurezza in festa” Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: - 146 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Rete tra ASL N. e descrizione ASL in rete • Rete delle 4 ASL del quadrante Nord est con Biella, Novara, Vercelli. Quali rapporti di collaborazione intercorrono? Progetti comuni: SI. Progetto “Sicurezza in festa” Riunioni periodiche: SI Eventuali criticità: difficoltà a proseguire i progetti una volta esaurito il finanziamento comune. Rete territoriale Soggetti pubblici • Enti locali: Provincia, Comuni Consorzi Sociali dei Comuni; Tavolo Provinciale di Alcologia, coordinato dall’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e Giovanili, cui partecipano: - Assessore alla Viabilità e Trasporti - Assessore alle Pari Opportunità - Direttore Ufficio scolastico Provinciale - Associazione Alternativa A…. - Associazione Contorno Viola - Associazione Vivigiovane - Rete delle scuole per la salute - Eurodesk VCO - ASL VCO RePes e Responsabile Alcologia - Associazione ACAT VCO • Istituzioni: Scuole di vario grado, Prefettura, Forze dell’Ordine. Soggetti Privati • Associazioni: No –profit e di Volontariato: Coordinamento Provinciale ANPAS che raccoglie N. 8 sezioni di Croce Verde e Consorzio VCO Emergenza. 147 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze 7. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) (intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato “Sicura la notte” 1° edizione 2006; successive 2007- 2008- 2009 Prevenzione incidenti stradali da guida in stato di ebbrezza alcolica Perchè nasce il progetto nel SerT • Abuso di alcol problema della popolazione (studio su mortalità alcol e fumo correlata in provincia 1998-2000, servizio epidemiologia asl14); • Il consumo alcolico elevato è accettato, condiviso, non riconosciuto come problematico; • Abbiamo cercato di individuare un problema importante per la salute della popolazione, che fosse riconosciuto come tale e fosse riconducibile al consumo alcolico elevato; • Le condizioni che presentano la più elevata frequenza di mortalità alcolattribuibile sono la cirrosi epatica e gli incidenti stradali. Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Sul nostro territorio sono in corso progetti di prevenzione sul tema del rischio in adolescenza, realizzati nelle scuole superiori, con la collaborazione di professionisti esterni: • “Meglio sapere, parliamo di sostanze” (1998) • “Videoindipendenti” (2003) • “Chi non risica…?” (2005) Questo progetto presenta caratteri di innovatività e sviluppo rispetto ai precedenti, in quanto si realizza in un setting informale e si rivolge alla popolazione giovanile generale, sia studenti che lavoratori con la collaborazione dei Peer Educator. Un gioco di parole che richiama sia l’aspetto di prevenzione che di cura; un progetto mirato ad intervenire sul fenomeno degli incidenti stradali da guida in stato di ebbrezza. ¾ COMPORTAMENTALI: Aumentare le conoscenze dell’abuso alcolico da parte degli attori coinvolti dal progetto. Aumentare la consapevolezza del proprio stato di alterazione dovuta all’alcool da parte dei ragazzi. Promuovere la capacità dei ragazzi e della comunità a trovare soluzioni originali e positive per rendere la guida sicura. ¾ AMBIENTALI: Maggiore conoscenza delle modalità, dei luoghi e dei tempi del divertimento giovanile. Maggiore conoscenza del consumo di alcool e del processo decisionale che riguarda la guida dopo l’assunzione di alcolici. I nostri operatori, posizionati nelle piazze e presso le discoteche della provincia, offriranno alla popolazione la possibilità di determinare l’alcolemia e distribuiranno materiale informativo. Associazione “Contorno Viola”; Associazione di volontariato “Croce Verde di Gravellona Toce. Indagine conoscitiva sugli stili e i luoghi di consumo degli alcolici dei giovani Ricognizione periodica dei percorsi giovanili notturni Corso di formazione all’equipe mobile Formazione congiunta dei volontari del soccorso e dei Peer Educator Temi: Approccio e Contenuti (effetti dell’alcol sulla guida di automotoveicoli) Interventi nei luoghi di consumo Risultati conseguiti Contattati 329 giovani in 10 interventi ¾ Il 60% del campione ha un’alcolemia superiore al limite legale. ¾ Alta la percentuale di coloro che intendono comunque guidare nonostante l’alcolemia superiore al limite legale (58%). Valutazione partecipata dei dati da parte degli attori del equipe mobile : ¾Convinzione che i controlli siano improbabili. ¾Sprezzo del pericolo e sensazione di onnipotenza, legata all’età e all’ebbrezza. ¾Modelli socio-culturali di riferimento (testimonial). ¾Non considerazione del rischio legato all’ebbrezza (“conosco la strada”,”guido adagio”). ¾Mancanza di alternative nei trasporti. 148 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Finanziamento Progetto HP 2005 - 8.360,00 Euro NOTE: Il progetto è stato ripetuto in successive 3 edizioni, ampliando la rete di associazioni coinvolte e di locali notturni, migliorando la qualità dell’intervento (uso del riflessometro, pieghevoli acc.), ed integrandosi ad altri progetti di prevenzione (Sicurezza in festa). Nel 2009 si è attivata la collaborazione con il progetto E-health per la raccolta e la gestione informatizzata dei questionari durante gli interventi territoriali notturni. Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Progetto Multicentrico Regionale 2008-2009 Promozione di comportamenti liberi dall’alcol per la prevenzione degli incidenti stradali “Sicurezza in festa” Promozione di politiche e di percorsi per la prevenzione dell’incidentalità stradale e per la promozione della sicurezza stradale Il Progetto Multicentrico Regionale di prevenzione e promozione della salute, nasce nell’ambito del “Piano Regionale di Prevenzione Attiva” con la partecipazione di decisori di tutte le Aziende Sanitarie Locali (A.S.L. ) ed operatori afferenti a diversi servizi/dipartimenti e con il supporto di alcune istituzioni regionali. Il progetto si interfaccia e ricerca sinergie, sia nelle strategie regionali che nelle azioni locali, in particolare con il Piano Regionale della Sicurezza Stradale dell’Assessorato ai Trasporti, con il Coordinamento Regionale Educazione alla Sicurezza Stradale promosso dalla Direzione Scolastica Regione del Ministero della Pubblica Istruzione e con i Profili e Piani per la Salute previsti dal Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2010. Il modulo 4° “Sicurezza in Festa” si realizza nelle 4 ASL del quadrante Nord Est del Piemonte: ASL di Biella, Novara, VCO, Vercelli La finalità del progetto “Sicurezza in festa” è di diffondere una cultura della sicurezza sulla strada promuovendo comportamenti di guida liberi dall’alcol e da sostanze psicoattive. Per fare ciò il progetto si prefigge i seguenti obiettivi specifici: Creare un gruppo di lavoro (permanente) aziendale, interaziendale e multiprofessionale sul tema della sicurezza stradale; Incrementare la conoscenza dei possibili effetti negativi derivanti dall’eccessivo consumo di alcolici prima di mettersi alla guida di veicoli; Incrementare le informazioni necessarie a collocare correttamente l’uso di alcol nella gerarchia dei valori; Incrementare la consapevolezza confrontando credenze e percezioni personali con misurazioni oggettive (alcolemia e tempi di reazione); Promuovere e/o incentivare il nascere di meccanismi di autoprotezione del gruppo (es. guidatore designato); Incrementare nei destinatari del progetto comportamenti responsabili nella guida di veicoli; Creare alleanze con altri enti anche non sanitari (prefetture, associazioni, proloco, ecc). ASL di Biella, Novara, VCO, Vercelli. Sert -Dipartimenti di Prevenzione – RePeS Strutture semplici di Psicologia. Associazioni dei Volontari del Soccorso dei vari territori In fase di elaborazione 41.250,00 Euro -PPA incidenti stradali 2008-2009 NOTE: Il progetto è proseguito nel 2009 con finanziamenti propri delle 4 ASL. Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Video x gioco = prevenzione interattiva 2009/2010 Devianza, sessualità, integrazione, identità, adolescenza Necessità di affrontare nelle classi i problemi evolutivi dei ragazzi, e nel contempo di ottimizzare le risorse. Produrre in collaborazione con i ragazzi materiale che potrà essere usato nelle classi per la discussione dei problemi più sentiti. Sviluppare il protagonismo dei ragazzi nelle azioni di promozione della salute in senso esteso. SerT REPES, ASL dell’ex quadrante, Psicologo esperto facente parte di un Associazione, Scuole In corso € 37,372,00 - Regione con Fondo Nazionale Lotta Alla Droga 149 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Titolo progetto Viaggiare informati 2008/2009 Problema di salute affrontato Uso di droghe Ragioni che hanno dato origine al progetto L’adolescenza è l’età in cui i giovani vengono a contatto con le droghe e le sperimentano Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Informare e promuovere la riflessione sui rischi connessi all’uso di droghe SerT - Scuole Associazioni Valutazione in corso € 9.600,00 - Regione Piemonte fondi innovazione e trattamento Fumi di parole 2009 Il tabagismo è in aumento, ed esordisce in età sempre più giovane Fare prevenzione in un target di ragazzi tra i 13/14 anni, cui le campagne di informazione non si rivolgono. Produrre uno strumento da utilizzare nei confronti dei ragazzi della scuola media inferiore; Ottimizzare le risorse; Far conoscere agli adulti il pensiero dei ragazzi sul tabacco. SerT, Psicologo esperto facente parte di un Associazione, Scuole. In corso € 5.000,00 fondo PEAS - € 1.000,00 fondi regionali In Margine…ai Servizi 2008/2010 Il deterioramento sociale e sanitario dei tossicodipendenti soprattutto se con problemi psichiatrici Difficoltà a fermare il percorso di emarginazione e la conflittualità sociale Ridurre il rischio sociale e sanitario ASL VCO: SerT, Psichiatria; ENTI LOCALI: Comuni di Domodossola, omega; Consorzi sociali dei Comuni del Verbano, Ossola, Cusio; Associazione Gruppo Abele di Verbania. Numerosi soggetti presi in carico con risultati soddisfacenti, tanto da giustificare l’ampliamento del progetto e la sua prosecuzione. Per il triennio in corso, € 283.286,00 fondi ASL, 13.000,00 Regione per progetti di riduzione del danno. Mamma non fumare 2010 - 2011 (Finanziato non ancora avviato) Danni del fumo sui nascituri e i bambini nell’ambiente domestico Lotta contro il fumo di tabacco Bambini liberi dal fumo SerT DMI Consultori MMG Farmacisti _ € 16.534,00 nel biennio per prevenzione e trattamento delle madri 150 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Cosa mi gioco Il gioco d’azzardo patologico I portatori del problema non sanno come affrontarlo Far conoscere il problema e il centro di cura SerT Giocatori Anonimi Regione Piemonte In corso €1.000,00 fondi regionali per l’innovazione e il trattamento Chi non risica Prevenzione incidenti stradali nei giovani Questo progetto nasce dall’intento di migliorare e formalizzare, nel 2005, una precedente serie di interventi sul tema degli incidenti stradali in alcune scuole superiori del VCO (37 classi). L’idea che ha sostenuto il progetto è quindi nata all’interno delle scuole, espressione di un comune sentire verso un problema che nel territorio provinciale ha sempre avuto un forte impatto sull’opinione pubblica e sui giovani in particolare. L’impianto metodologico adottato ha cercato di mantenere un saldo ancoraggio alla domanda iniziale, gli incidenti stradali, ma senza precludersi la possibilità riallargare l’orizzonte fino a comprendere altre attività tipiche della fase adolescenziale e caratterizzati dalla presenza di rischi e/o pericoli ( comportamenti dipendenti, risk/sensation seeking, presa di decisione, ecc….). 1) Stimolare negli adolescenti l’espressione e il confronto dei significati individuali, sociali e relazionali legati ai comportamenti a rischio; 2) Aumentare negli adolescenti la consapevolezza degli atteggiamenti e delle condotte a rischi individuali e grippali; 3) Mettere gli adolescenti in condizione di ricercare e confrontare attivamente le informazioni relative ai comportamenti a rischio; 4) Avviare un processo di sensibilizzazione degli adulti nei confronti delle rappresentazioni degli adolescenti sul tema dei comportamenti a rischio. ASLVCO ( Educazione Sanitaria, DEA); Rete delle scuole per l’educazione alla salute; Prefettura; Forze dell’ordine. In corso di valutazione E. 11.400 Fondi rete delle scuole per la salute NOTE: La 1° edizione del progetto è del 2006 ed è stata realizzata con i fondi HP; negli anni successivi si sono realizzate altre 3 edizioni con i fondi della “Rete delle scuole per la salute”. Si sono programmate successive 2 edizioni per il 2010 e 2011. Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento Peer Education Prevenzione del disagio e dei comportamenti a rischio. La formazione di Peer Educator tra gli studenti delle scuole superiori della provincia (classi 3° e 4°) per diffondere messaggi educativi, è stata avviata una decina di anni fa, sul tema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili ed in particolare l’HIV. Negli anni successivi, attraverso vari progetti si sono affrontati vari temi (es. gli incidenti stradali con il progetto “Sicura la notte”). Con questo progetto si intende esportare il metodo di lavoro della Peer Educator ai paesi confinanti e su temi generali legati al mondo dell’adolescenza. Promuovere il protagonismo degli adolescenti del VCO e del Canton Ticino (Svizzera) nella costruzione e realizzazione di un percorso nel gruppo dei pari di prevenzione del disagio e dei comportamenti a rischio. ASL VCOEducazione Sanitaria; Provincia VCO; Canton Ticino (Svizzera);Associazione Contorno Viola. Progetto in fase di avvio 259.355,00 Finanziamento del Fondo Sociale Europeo NOTE: La formazione dei Peer Educator è stata finanziata negli anni dall’ASLVCO attraverso una convenzione con l’Associazione “Contorno Viola” di Verbania. 151 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze ALTRE INIZIATIVE DI PROMOZIONE SALUTE - Partecipazione al progetto Regionale per la 1° Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale delle Nazioni Unite, il 24.04.2007 a Verbania. - Videoindipendenti – update - Percorso di formazione per insegnanti con la collaborazione tra ASL VCO: Educazione sanitaria e Sert, e I.T.I.S. Cobianchi di Verbania; anno 2007 Gli obiettivi generali risultano pertanto: 1. Aumentare il grado di conoscenza scientifica delle problematiche in esame; 2. Aggiornare i docenti rispetto alle principali tendenze adolescenziali in tema di dipendenze; 3. Confrontare i diversi modi di rappresentarsi e di rapportarsi al problema; 4. Formare i docenti all’utilizzo della metodologia di intervento in aula (kit formativo). Per realizzare gli obiettivi declinati si pensa ad un percorso di 4 incontri da 3 ore ciascuno, gestiti dal gruppo di progetto. Ogni incontro richiede una diversa gestione metodologica. L’incontro è stato rivolto ad un gruppo di 20 docenti, con l’intento di riprodurre il setting d’aula. - Progetto pilota in tema di abuso di alcol ed uso di droghe (Liceo classico e scientifico Cavalieri- 2007) IL progetto viene avviato per iniziativa di alcuni genitori rappresentanti delle classi seconde della sezione classica, supportati dal dirigente scolastico sulla spinta emotiva della morte di una studentessa, lo scorso anno, a causa della condotta di guida di soggetto in stato di ebbrezza alcolica e per l’iter delle relative vicende giudiziarie. Sono previste quattro fasi: 1) Individuazione delle strategie di intervento con Ordine dei Medici e degli Avvocati, e ASL14 (Repes e Sert), Presentazione dell’intervento e condivisione con i consigli di classe, Informazione alle famiglie 2) Ricerca di materiale informativo sui temi da trattare, da parte degli studenti ed approfondimento durante l’attività curricolare nelle discipline di rispettiva competenza 3) Tre seminari di approfondimento, rispettivamente di carattere Medico/sanitario, Psicologico, Legale/giudiziario con esperti esterni. 4) Rielaborazione del lavoro svolto con i singoli insegnanti nelle classi e produzione di un manifesto, simbolo del progetto stesso. - Prevenzione, diagnosi precoce della sofferenza psichica Ciclo di 6 conferenze aperte alla popolazione generale, organizzata dall’AVAPO con la collaborazione del DSM dell’ASL 14 e del CSV ”Solidarietà e sussidiarietà” del VCO. - Conferenza sul tema: “Dipendenza e uso di sostanze: normalità o malattia?”, 21 novembre 2007 a Domodossola. - Benessere mio e degli altri Progetto realizzato presso Istituto Comprensivo di Preglia e Varzo (Scuole materne,elementari e medie); ASL VCO SERT; Centro di formazione della provincia del 152 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze VCO; Guardia di Finanza. Il progetto si propone di suggerire “come agire sui condizionamenti che influenzano le scelte degli adolescenti”; è un progetto di prevenzione dell’alcolismo e delle tossicodipendenze che comprende un percorso per i genitori (due serate di 2 ore nel periodo Marzo Aprile 2008). - Campagna di promozione della salute prevenzione dell’alcolismo 2008-2009 Durante i lavori del Tavolo Provinciale di Alcologia, si è discusso e condiviso l’opportunità di dotare gli operatori della nostra provincia, sia sanitari che sociali, di un documento, agile e sintetico, da utilizzare nei vari progetti di promozione della salute” che evidenzi le conseguenze dell’abuso alcolico sulla salute, proponendo stili di vita corretti”. Ne è nato il progetto di produrre un opuscolo, curato nei contenuti dagli operatori ASL e condiviso dai partecipanti al Tavolo Provinciale. L’ opuscolo informativo verrà utilizzato in due ambiti distinti: 1. Distribuzione nei punti informativi dell’ASL, (Distretti Sanitari, Ufficio relazioni con il pubblico ecc.); distribuzione nelle sedi dei servizi sociali della provincia; distribuzione in eventuali altri punti informativi della provincia successivamente individuati. 2. Utilizzo nell’ambito dei progetti di promozione di stili di vita salutari, per la prevenzione dell’alcolismo. Nel corso del 2009 sono già stati programmati i seguenti progetti: “Sicura la notte” 3° edizione e “Viaggiare informati”. 153 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Il Dipartimento di Salute Mentale ASL VCO è un dipartimento aziendale strutturale; è costituito da un’aggregazione organizzativa e funzionale di strutture che assume la valenza di soggetto negoziale nei rapporti con l’Azienda e con gli altri dipartimenti e/o macrostrutture organizzative. Ha una responsabilità mista gestionale e professionale riferita agli obiettivi assegnati, alle risorse attribuite e ai processi funzionali specialistici ed organizzativi di competenza. Il Dipartimento di Salute Mentale ASL VCO è costituito da: 1 SOC Servizio Psichiatrico Territoriale, 2 Strutture Semplici (di cui 1 SOS dipartimentale SDPC e 1 SOS Assistenza psichiatrica ambulatoriale e domiciliare) e 1 Equipe Professionale Riabilitazione psichiatrica. La SOC Servizio psichiatrico territoriale svolge le seguenti funzioni di produzione: Visite a finalità diagnostica (ambulatoriali e domiciliari); Psicoterapia e terapia della famiglia; Visite di controllo; Attività risocializzanti (gestione Centro Diurno e Gruppi appartamento). La SOS dipartimentale SPDC svolge le seguenti funzioni di produzione: Ricoveri per inquadramento diagnostico; Ricoveri per revisione terapia in caso di scompensazione acuta. Il DSM ASL VCO comprende inoltre: 3 Centri Salute Mentale; 3 Centri Diurni; 7 Gruppi appartamenti. 1. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore Dott. Giorgio Farina) Personale dedicato n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi 1 12 2 Altri operatori 50 % tempo dedicato 80% Note di cui: Assistenti sociali 6; Psicologi 6; Educatori specializzati 3; IP 35. Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI Se si specificare: 1 SOS dipartimentale SDPC - 1 SOS Assistenza psichiatrica ambulatoriale e domiciliare (prevista da Atto aziendale) – 7 incarichi di alta specializzazione. Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati NO Eventuali criticità: manca un programma informatico per la registrazione dati; il CSM di Domodossola presenta molto frequentemente problemi di funzionamento (es. rete etc). Presenza di rete intranet dipartimentale SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di bacheca NO Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca (cartacea o informatica) NO 154 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE Articolazione della funzione su una/più sedi Descrizione: 3 CSM (sedi: Omegna – Domodossola – Verbania); 1 SPDC: Verbania; 3 Centri Diurni; 7 Gruppi appartamenti. Ambulatori /sportelli OMEGNA: 8.30 – 17.30 (1 aperto fino alle 19.30); DOMODOSSOLA: 8.30 – 17.30 (2 aperti fino alle 19.30); VERBANIA: 8.30 – 17.30 (2 aperti fino alle 19.30). Sedi/orari: 3. SEZIONE COSTI Spesa DSM complessiva anno 2008: € 8.561.573,00 Spesa personale dipendente/convenzionato 2008: € 4.613659 Spesa residenzialità acquistata 2008: € 1.510.657 Spesa beni e servizi 2008: € 2.011.876 Ribaltamento costi generali: € 371.964 Altri costi 2008: € 53.417 Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.): - 4. SEZIONE PROCEDURE Protocolli / procedure Attività Intervento Psichiatra in DEA Pazienti con doppia diagnosi (ossia con problemi di dipendenza e disturbi comportamentali) Protocollo presente/assente Moduli/check list utilizzate: sì/no Protocollo predisposto Protocollo d’ intesa DSM e SERT Attività connesse con NPI Protocollo predisposto Attività connesse con GERIATRIA Protocollo predisposto Altre procedure: Adozione di linee guida e procedure di consenso professionale; Adozione di un piano annuale di formazione ed aggiornamento; Attivazione della Carta dei Servizi per la Salute Mentale. Note: i Dipartimenti di Salute Mentale delle AASSLL VC-NO-BI-VCO hanno formalizzato un Tavolo per il Quadrante Nord-Est, che si riunisce periodicamente e che è coordinato dal Direttore DSM di Biella. In particolare all’interno del tavolo vengono affrontate le problematiche connesse ai percorsi di presa in carico in condivisione con SERT e/o NPI oppure problematiche legate ai disturbi dell’alimentazione che anche in questo caso andrebbero affrontati a livello di Quadrante e non di singola ASL. 155 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale 5. SEZIONE INTERAZIONI Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - - - Intra-dipartimento DEA SERT Interventi di Psichiatria in DEA. Disturbi comportamentali e problematiche connesse alle dipendenze; pazienti con doppia diagnosi. GERIATRIA Demenze - - - NPI Disturbi comportamentali nell’infanzia. - - - DISTRETTI - - - - AVAP - - - - AVAPO - - - - DSM - BI Tavolo di quadrante - - - - VC Tavolo di quadrante - - - - NO Tavolo di quadrante - - - Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Extra-dipartimento Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Consorzi Consorzi sociali - - - Gruppo ABELE - - - - 6. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.) Titolo progetto Progetto CONDOTTA ALIMENTARE Problema di salute affrontato Disturbo condotta Alimentare Ragioni che hanno dato origine al progetto - Obiettivi del progetto - Informazione - Costituzione Gruppo Specialisti Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Associazioni volontari Risultati conseguiti Incremento dell’nformazione Finanziamento - 156 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività del Dipartimento di Salute Mentale DATI ATTIVITA’ 2008 - Il Comitato di dipartimento si è riunito due volte, secondo le modalità previste, con la presenza delle associazioni di familiari e di volontariato. Alcuni parenti di persone affette da malattie mentali mantengono un rapporto di collaborazione con gli operatori del DSM durante alcune riunioni organizzative e mediante attività di volontariato. - Sono state effettuate attività di verifica e controllo presso le strutture private residenziali in base alle convocazioni effettuate dalla Commissione di Vigilanza. Scheda utenti • Il numero di cartelle attive al 31.12.2008: 3913; il numero di nuovi casi nell’anno: 884. • Tempi di attesa prima visita non urgente: 15 giorni. • Borsa lavoro: n. utenti 80 (spesa 138.806). • Inserimenti lavorativi (numero pazienti): 13. • Assegno terapeutico: n. utenti 56 (spesa 250.709). Residenzialità psichiatrica a gestione diretta • N. totale pazienti 11 (Gruppi appartamento e Progetti individuali: n. pazienti 11). Residenzialità psichiatrica acquistata • N. totale pazienti 78 (Comunità protette: n pazienti 27; Gruppi appartamento e Progetti individuali: n. pazienti 39; RSA RAF e Presidi Socio Assistenziali: n. pazienti 12). Pazienti imputati o autori di reato in carico al DSM • Arresti domiciliari - n. pazienti: 5 (domicilio proprio); 1 (altro). • Provenienti O.P.G. – n. pazienti: 2 (altro). 157 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio ANALISI ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE E DELLE ATTIVITÀ CONSULTORIALI ASL VCO Comuni: 84 Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173 Dipartimento Materno –Infantile Il Direttore del Dipartimento Materno Infantile è il dott. Andrea Guala da Settembre 2007. Strutturazione del Dipartimento Materno Infantile: (situazione attuale) • Pediatria: direttore Dott. Andrea Guala da Luglio 2007 Comprende: 1 S.C. Pediatria P.O. (1 Direttore e 6 Dirigenti Medici). • Ostetricia e ginecologia: direttore Dott. Fabrizio Olivero dal 19.11.2007 Comprende: 1 S.C. Ostetricia e ginecologia P.O. (1 Direttore e 12 Dirigenti Medici a tempo pieno, 1 Dirigente Medico a metà tempo, 1 Dirigente Medico per h. 5,42 al giorno). Consultorio Il Consultorio è una struttura del Distretto. *** Sedi: ♦ di servizio (elencare): 3 sedi (Domodossola, Omegna e Verbania) ♦ di erogazione (elencare) ambulatori: tutte le attività sono centralizzate nelle 3 sedi sopra elencate. Le attività del Consultorio: • attività di informazione, di educazione alla sessualità e alla procreazione responsabile; • visite ostetriche ginecologiche; • prescrizione e applicazione di contraccettivi; • prevenzione infezioni sessualmente trasmesse; • attività di diagnosi precoce dei tumori della sfera genitale femminile (pap test. Prevenzione Serena); • contraccezione d’emergenza; • percorsi IVG; • sostegno psicologico. 158 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio 1.SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura Minioni) Personale dedicato alle attività consultoriali: Organico Coordinatore Ginecologi Pediatri Psicologi Ostetriche Assistenti sociali n. operatori % tempo dedicato /ore settimana 1 a tempo pieno 3 1 4 ore Vedi a seguire 1 2 ore settimanali IP pediatrica - Altri operatori (es. amministrativi) - 1 Coordinatore e 2 Referenti per aree consultoriali; si tratta di dirigenti medici afferenti al Distretto Specialisti ambulatoriali SUMAI (attività: 2 ore a Domodossola; 2 ore a Omegna) (Verbania 1 giorno e 1/2; Domodossola 1 mattina) 1 10 Note (incarichi a tempo determinato, termine incarico ecc,) 1 Coordinatore e 9 Ostetriche di cui 3 parttime a Omegna 1 assistente sociale; a Verbania c’è una convenzione con il Cis per 15 ore settimanali All’interno dell’ASL c’è una convenzione con Associazione Non solo aiuto Mediatore culturale Dotazioni strumentali / procedurali Hardware e software sufficienti ed adeguati: SI C'è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile: SI, solo cartaceo. Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione): NO, non c’è una biblioteca. 2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura Minioni) Articolazione della funzione su una/più sedi distrettuali Descrizione: Il Consultorio ha 3 sedi: Domodossola, Omegna e Verbania. Ambulatori /sportelli informativi Sedi/orario settimanale di apertura: dal lunedì al venerdì – ore 08.30/12.30; 14.00/16.00 Ambulatorio Gravidanza a basso rischio: questo ambulatorio è gestito dalle ostetriche (del Consultorio ed Ospedaliere), che hanno effettuato una formazione specifica organizzata a livello regionale. Presso il Consultorio è già attiva la distribuzione dell’Agenda della Gravidanza (che ha sostituito la “cartella” per le gravide). Oltre l’ambulatorio Gravidanza a basso rischio, il Consultorio offre alcuni corsi quali ad es. 159 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio Corso di accompagnamento alla nascita che prevede l’attivazione di “Nati per leggere” (a cura di un operatore della biblioteca), Corso del massaggio neonatale, Corso per sostegno all’allattamento. Questi corsi sono gestiti da personale afferente al Consultorio e a Reparti ospedalieri. Si segnala inoltre l’Ambulatorio di riabilitazione pavimento pelvico. 3. SEZIONE PROCEDURE (intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura Minioni) Principali protocolli / procedure utilizzati Attività Procedure presenti/assenti Attività pediatriche in generale Procedure regionali Percorso nascite Procedure in corso Gravidanza a basso rischio Procedure regionali IVG Procedure regionali nel Consultorio. Contraccezione e contraccezione d’emergenza Procedure regionali; Protocollo ASL (coinvolgimento del PS). IUD Procedure regionali Altro - Note: altri programmi di lavoro: “Equipe multidisciplinare Abuso e maltrattamento minori” (istituita dalla Regione Piemonte nel 2000). Tra i componenti: Procura, Polizia giudiziaria, NPI, Medicina Legale, Ginecologia, Pediatria, Psichiatria, Sert etc). Le riunioni sono mensili e i casi che vengono esaminati sono segnalati da vari soggetti: scuola, medici ospedalieri o MMG etc. “Programma Violenza sessuale e maltrattamenti” (dal novembre 2008): E’ un programma dell’ASLVCO. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla SOC Medicina Legale e collaborano diversi servizi (Ginecologia, Consultorio, Pediatria, Laboratorio analisi, Procura etc). Il gruppo sta elaborando un protocollo, definendo tutte le procedure (Kit: modulistica, catena di custodia etc) in caso di violenza. “Protocollo operante interservizi per la tutela dei minori”: Gli Enti e i Servizi coinvolti sono: Servizio Neuropsichiatria Infantile, Consorzio Intercomunale Servizi Sociali, Servizio di Psicologia, Dipartimento Salute Mentale, SerT, Consultorio. Il campo d’intervento: ogni espressione di disagio del minore (0-18 anni). Le fasi di intervento: accoglienza, valutazione clinica, presa in carico. 160 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Dipartimento Materno infantile e Consultorio 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura Minioni) Interazioni strutturate/continuative Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza Disponibilità di ore all’interno del Consultorio - - - Scuole Media superiore Interventi educazione sessuale (tutti e 3 i Distretti) - - - Cis Progetto Visite a domicilio per nuovi nati a rischio* Intra ASL Ambulatorio IST Extra-ASL (enti, associazioni, scuole etc) Occasionali/sporadiche Ente Evidenza di attività Ore totali/anno impegnate Punti di forza Punti di debolezza - - - - - Note: Ad Omegna c’è uno “Spazio Giovani” per l’accesso all’Ambulatorio di Ginecologia per ragazzi sotto i 21 anni (questo spazio non è formalizzato). * “Progetto Visite a domicilio per nuovi nati a rischio”: progetto in collaborazione con il Cis (per cui, su segnalazione da parte di personale dell’ospedale e del territorio o CIS al Consultorio, si attiva in genere un’ostetrica e/o un’assistente sociale; se sussiste un problema sociale viene attivata l’ADEST per 3 mesi). 5. SEZIONE PROGETTI Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.). Titolo progetto - Problema di salute affrontato - Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi e breve descrizione del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) - Risultati conseguiti - Finanziamento - Nota: vedi Scheda Funzione Promozione Salute 161 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DI DISTRETTO ASL VCO Distretto: DOMODOSSOLA Popolazione al 31.12.2007: 65.201 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 4 È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute): NESSUNO N. corsi di formazione attivati per MMG: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO : N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: 10 + 83 determine adottate: Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione): Piano Strategico di Riqualificazione e di Riequilibrio Economico – Finanziario 2008-2010 Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010 Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale: Il Distretto fa: solo tutela NO tutela più produzione SI 162 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto? GESTIONE MMG E PLS SPECIALISTICA AMBULATORIALE PROTESICA E INTEGRATIVA CURE DOMICILIARI COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SERT N.P.I. D.S.M. SI NO SI SI SI NO NO NO 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto) Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2) prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi dei bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un organico alla Committenza. Personale dedicato alla MACROSTRUTTURA DISTRETTO n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori % tempo dedicato alla direzione Note 1 2 15 22 E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti? Vedi quanto sopra relazionato Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI Se sì specificare: Previste nell’Atto Aziendale: Presa in carico e cure primarie Specialistica M.I. e Integrativa Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica) NO 163 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto – Dott. Bartolomeo Ficili) Direttore Distretto: dott. BARTOLOMEO FICILI dal 01/07/2002 Presenza di regolamento: SI Formalizzato in data 28.11.2001 Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto Responsabile amministrativo Medico di medicina generale Medico pediatra di libera scelta Medico specialista Farmacista convenzionato Direttore Consorzio Servizi Sociali Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali NO • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi dipartimentali SI • Altro Country Pediatrico SI Indicare le 3 prevalenti: 1. 2. 3. 164 Presidenza Commissione di Vigilanza, Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto) Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività Punti di forza Punti di debolezza Inter-distrettuali Dipartimento MI Consultori – continuità ass.le H T - - - Dipartimento Prevenzione Formazione Medici Attività di prevenzione popolazione - - - Dipartimento delle dipendenze Inserimenti Strutture Formazione - - - Educazione alla SAlute Interventi di prevenzione sul territorio - - - Specialistica Ambulatoriale Rapporti con Medici del Territorio Programmazione bisogni di salute - - - Consorzi dei Servizi Sociali Sportello Unico Presa in carico congiunta utente Progetti sul territorio (anziani fragili) - - - Provincia Piani di Zona - - - Strutture Socio SAnitarie Tutela salute - - - Enti Locali PEPS – Casa della Salute - - - Extra-distrettuali Occasionali/sporadiche Ente - Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività - - Punti di forza - 165 Punti di debolezza - Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a seguito di accordi aziendali ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento NOTE : - 166 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS - Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della mammella - Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto - Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop - Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi - Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno - La gestione integrata del diabete tipo 2 - L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e modalità di trattamento. 167 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL 168 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DI DISTRETTO ASL VCO Distretto: OMEGNA Popolazione al 31.12.2007: 42.865 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 3 È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute): PROGETTO SICURA LA NOTTE: PROGETTO ANZIANI FRAGILI: N. corsi di formazione attivati per MMG: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: 2009: 1 Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione): Piano Strategico di Riqualificazione e di Riequilibrio Economico – Finanziario 2008-2010 Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010 Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale: - 169 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto Il Distretto fa: solo tutela NO tutela più produzione SI Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto? GESTIONE MMG E PLS SPECIALISTICA AMBULATORIALE PROTESICA E INTEGRATIVA CURE DOMICILIARI COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SERT N.P.I. D.S.M. SI NO SI SI SI NO NO NO 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto) Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2) prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi dei bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un organico alla Committenza. Personale dedicato alla MACROSTRUTTURA DISTRETTO n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori % tempo dedicato alla direzione Note 1 2 7 25 E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti? Vedi quanto sopra relazionato Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI Se sì specificare: Previste nell’Atto Aziendale: Presa in carico e cure primarie Specialistica M.I. e Integrativa Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica) NO 170 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto – Dott. Bartolomeo Ficili) Direttore Distretto: dott. BARTOLOMEO FICILI dal 01/07/2009 Presenza di regolamento: NO Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto Medico di medicina generale Medico pediatra di libera scelta Medico specialista Farmacista convenzionato Direttore Consorzio Servizi Sociali Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali NO • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi dipartimentali SI • Altro SI Indicare le 3 prevalenti: 1. 2. 3. - 171 Presidenza Commissione di Vigilanza Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto) Interazioni strutturate/continuative Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività Punti di forza Punti di debolezza Inter-distrettuali Dipartimento MI Consultori – continuità ass.le H T - - - Dipartimento Prevenzione Formazione Medici Attività di prevenzione popolazione - - - - - - - - - - - - Dipartimento delle dipendenze Educazione alla SAlute Specialistica Ambulatoriale Inserimenti Strutture Formazione Interventi di prevenzione sul territorio Rapporti con Medici del Territorio Programmazione bisogni di salute Extra-distrettuali Consorzi dei Servizi Sociali Sportello Unico Presa in carico congiunta utente Progetti sul territorio (anziani fragili) - - - Provincia Piani di Zona - - - Strutture Socio SAnitarie Tutela salute - - - Enti Locali PEPS – Casa della Salute - - - Occasionali/sporadiche Ente - Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività - - Punti di forza - 172 Punti di debolezza - Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a seguito di accordi aziendali ecc.) Titolo progetto Problema di salute affrontato Ragioni che hanno dato origine al progetto Obiettivi del progetto Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Risultati conseguiti Finanziamento NOTE : - 173 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS - Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della mammella - Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto - Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop - Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi - Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno - La gestione integrata del diabete tipo 2 - L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e modalità di trattamento. 174 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL 175 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI DIREZIONE DI DISTRETTO ASL VCO Distretto: VERBANIA Popolazione al 31.12.2007: 65.327 1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 9 È presente l’ODG? SI Viene redatto un verbale? SI Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute): NESSUNO N. corsi di formazione attivati per MMG: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno: VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione) Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010 presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione): Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale Il Distretto fa: solo tutela tutela più produzione SI 176 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto? GESTIONE MMG E PLS SI SPECIALISTICA AMBULATORIALE SI PROTESICA E INTEGRATIVA SI CURE DOMICILIARI SI COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SI SERT NO N.P.I. NO D.S.M. NO 2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto) Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2) prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi dei bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un organico alla Committenza. Personale dedicato alla macrostruttura n. operatori Direttore Altri medici Amministrativi Altri operatori % tempo dedicato alla direzione Note 1 2 15 23 E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti? Vedi quanto sopra relazionato Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD? SI Se sì specificare: SS presa in carico e cure primarie SS specialistica M.I. e integrativa Unità amministrativa Dotazioni strumentali/procedurali Hardware e software sufficienti e adeguati SI Eventuali criticità: Presenza di rete intranet SI Presenza di archivio della corrispondenza SI Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile SI Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica) SI 177 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto – Dott.ssa Mariagrazia Bolongaro) Direttore Distretto: dott.ssa Mariagrazia Bolongaro dal 19 Dicembre 1996 Presenza di regolamento: NO Formalizzato in data : Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale: Direttore di Distretto – n. 3 MMG – n. 2 PLS – n. 1 Medico Medicina Specialistica – n. 1 Medico di Continuità Assistenziale – Direttore dei Consorzi dei Servizi Sociali – n. 1 Rappresentante dei Farmacisti Normalmente vengono invitati all’ UCAD i Referenti delle Equipes Territoriali Attività del Direttore: • Assegnazione risorse di personale SI • Assegnazione risorse strumentali SI • Proposta atti deliberativi SI tutti solo quelli a valenza dipartimentale solo visto • Interfaccia con la Direzione ASL SI per ogni problema occasionalmente • Dirimere i conflitti SI • Sistema informativo SI • Formazione SI • Procedure e organizzazione SI • Gestione unica acquisti SI • Gestione fondi distrettuali SI • Altro SI Sanità Penitenziaria ,Direzione Hospice Presidenza Commissione di Vigilanza Indicare le 3 prevalenti: 1. 2. 3. 178 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto) Interazioni strutturate/continuative/ASL Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività Punti di forza Punti di debolezza Inter-distrettuali/ASL Dipartimento MI Consultori – continuità ass.le H T - - - Dipartimento Prevenzione Formazione Medici Attività di prevenzione popolazione - - - - - - - - - - - - - - - Dipartimento delle dipendenze Educazione alla SAlute Specialistica Ambulatoriale Inserimenti Strutture Formazione Interventi di prevenzione sul territorio Rapporti con Medici del Territorio Programmazione bisogni di salute Extra-distrettuali/ASL Consorzi dei Servizi Sociali Sportello Unico Presa in carico congiunta utente Progetti sul territorio (anziani fragili) Provincia Piani di Zona - - - Strutture Socio SAnitarie Tutela salute - - - Enti Locali PEPS – Casa della Salute - - - Occasionali/sporadiche Ente - Ore totali/anno impegnate Evidenza di attività - - Punti di forza - 179 Punti di debolezza - Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto 5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione) Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a seguito di accordi aziendali ecc.) I progetti sono quelli presentati dal Responsabile dell’ Educazione Sanitaria Dott. Croce e dal Coordinatore dei Consultori Dott. Minioni. Di seguito si riportano i progetti di salute specifici del Distretto di Verbania Titolo progetto Empowerment conscience operating Problema di salute affrontato Formazione del personale che opera in carcere con il nucleo di detenuti “sex offender” Ragioni che hanno dato origine al progetto Grosse problematiche da parte degli operatori di gestione di questa tipologia di utenti Obiettivi del progetto Formare operatori del carcere e dell’ASL perché implementino progetti di trattamento per persone che si sono macchiate di reati sessuali offrendo spazi di riflessione e cura che consentano di trasformare il periodo carcerario da semplice periodo di custodia ad opportunità di cambiamento per l’abusante Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) U.O.A. Psicologia Distretto Consorzio dei Servizi Sociali Direzione Carcere Risultati conseguiti In attesa di finanziamento Finanziamento CRT Titolo progetto Progetto anziani fragili Problema di salute affrontato Sostegno alla domiciliarità di anziani “fragili” in realtà territoriali marginali e depresse. Promozione della prevenzione. Informazione/formazione dell’anziano e della sua famiglia Ragioni che hanno dato origine al progetto In un’ottica di collaborazione Consorzi/ASL/MMG sperimentare una presa in carico congiunta dell’anziano “fragile” favorendo il suo mantenimento al domicilio Obiettivi del progetto Alimentare la percezione di sicurezza sociale/sanitaria della popolazione anziana, in particolare nelle aree montane o distanti dai presidi ospedalieri. Acquisire strumenti e abilità utili all’autogestione della propria salute. Formare i caregiver per la gestione dell’anziano fragile Sviluppare percorsi di solidarietà orizzontale Monitorare l’anziano fragile come momento di carattere preventivo sia dal punto di vista sociale che sanitario Utilizzare tecnologie innovative per facilitare l’operatività delle Equipe Professionali Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL) Distretto - Consorzio dei Servizi Sociali – Equipe Territoriale MMG – S.C. Geriatria Risultati conseguiti SI è nella fase di sperimentazione del modello assistenziale a domicilio su un gruppo di anziani selezionati come “anziani fragili”. A fine dice terminerà la sperimentazione e verranno valutati gli indicatori del progetto per la valutazione dello stesso Finanziamento Isorisorse 180 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS - Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della mammella - Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto - Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop - Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi - Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno - La gestione integrata del diabete tipo 2 - L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e modalità di trattamento. 181 Direzione integrata della prevenzione Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa Attività di Distretto All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL 182 PROFILO Azienda Sanitaria Locale VCO • Demografia Indicatore Popolazione residente (n. assoluto) nel 2007 Popolazione %(rispetto alla regione) nel 2007 Nati nel 2007 Morti nel 2007 Iscritti nel 2007 Cancellati nel 2007 Popolazione straniera (n. assoluto) nel 2007 % Popolazione straniera (% stranieri residenti) nel 2007 Indice di vecchiaia (Pop ≥65 anni / pop 0-14 *100) nel 2007 Indice di invecchiamento (Pop ≥65 anni / pop residente *100) nel 2007 Tasso di disoccupazione nel 2001 (n. di disoccupati/forza lavoro*100) ossia pop > 15 anni in cerca di occupazione Adulti in carico ai servizi sociali Anziani in carico ai servizi sociali Anziani in presidio Fonte BDDE Dati 173.173 BDDE 3,93% (della popolazione piemontese) 1.347 1.902 6.526 5.227 8.014 BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE BDDE Rete per la salute Rete per la salute Rete per la salute Rete per la salute 183 4,63% (della popolazione del VCO) 190,86 (180,07 Piemonte) 23,15 (22,68 Piemonte) 6,11 (6,30 Piemonte) - • Condizioni socioeconomiche come determinanti della salute Indicatore Fonte Livello di istruzione nel periodo da PASSI giugno 2007 a marzo 2008: percentuale scolarità bassa (nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore); percentuale scolarità alta (licenza media superiore, laurea) Occupazione nel periodo da giugno PASSI 2007 a marzo 2008: percentuale lavoratori regolari Difficoltà economiche nel periodo PASSI da giugno 2007 a marzo 2008: percentuale di persone che riferiscono molte difficoltà economiche • Stili di vita Indicatore Livello di attività fisica: percentuale di sedentari nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Livello di attività fisica: percentuale di popolazione attiva nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Abitudine al fumo: percentuale di fumatori - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Situazione nutrizionale: percentuale di persone in eccesso ponderale (sovrappeso e obesi) - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Consumo di frutta e verdura: percentuale di persone che consumano almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Consumo di frutta e verdura: percentuale di persone che consumano almeno 3 porzioni di frutta e verdura al giorno - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Bevitori a rischio: percentuale di bevitori a rischio - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Dati 46 54 72 13 Fonte PASSI Dati 41 (24 Piemonte) PASSI 25 PASSI 27 (29 Piemonte) PASSI 36 (40 Piemonte) PASSI 8 (11 Piemonte) PASSI 39 PASSI 12 (17 Piemonte) 184 • Incidenti stradali Indicatore Tasso di incidentalità (Incidenti / popolazione * 100.000) nel 2004 Indice di mortalità degli incidenti stradali (n. di morti per incidenti stradali su n. di incidenti stradali *100) nel 2004 Uso dei dispositivi di sicurezza: percentuale di persone che usano la cintura anteriore sempre - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Uso dei dispositivi di sicurezza: percentuale di persone che usano la cintura posteriore sempre - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Guida sotto effetto dell’alcol: percentuale di persone che riferiscono di aver guidato sotto effetto dell’alcol - nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 • Incidenti domestici Indicatore Informazioni ricevute su prevenzione infortuni: percentuale di persone che dichiarano di aver ricevuto informazioni su prevenzione di infortuni domestici nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 • Ambiente di vita Indicatore Impianti di trattamento rifiuti (distinti fra discariche, compostaggio e altro): n. impianti di compostaggio nel 2006 Impianti di trattamento rifiuti (distinti fra discariche, compostaggio e altro): n. impianti di trattamento – smaltimento rifiuti nel 2006 Industrie a rischio di incidente rilevante (n. impianti / Kmq) nel 2006 Piste ciclabili (Km piste ciclabili / pop * 10.000) nel 2006 Fonte Rete per la salute / rapporto incidentalità stradale Rete per la salute / rapporto incidentalità stradale Dati 374,57 (342,59 Piemonte) 3,27 (2,99 Piemonte) PASSI 90 (89 Piemonte) PASSI 19 (27 Piemonte) PASSI 14 (9 Piemonte) Fonte PASSI Dati 25 (28 Piemonte) Fonte Rete per la salute Dati 2 (62 Piemonte) Rete per la salute 56 (1.059 Piemonte) Rete per la salute 8 (156,50 Piemonte) Rete per la salute 1,12 (0,77 Piemonte) 185 Qualità raccolta RSU (quantità raccolta differenziata su quantità totale rifiuti *100) nel 2006 Siti contaminati (numero siti) nel 2006 • Ambiente di lavoro Indicatore Infortuni sul lavoro definiti Inail: N. totale infortuni accaduti nel 2005 e definiti entro il 30.06.2007; N. totale infortuni/ popolazione attiva * 1000 Mortalità per infortuni sul lavoro (n. di infortuni mortali per provincia) Malattie professionali: N. totale notizie di malattia professionale; Rete per la salute 52,26 (40,70 Piemonte) Rete per la salute 29 (533 Piemonte) Fonte Relazione attività SpreSAL 2007 Dati 1.665 (49.869 Piemonte) Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali Piemonte – anni 2005-2006 Relazione attività SpreSAL 2007 N. totale notizie di malattia professionale/popolazione attiva * 100.000 13,33 (15,89 Piemonte) 4 (95 Piemonte) 49 (2.691 Piemonte) 39,22 (85,76 Piemonte) • Determinanti biologici Indicatore Copertura vaccinale (% bambini vaccinati) nel 2° semestre 2007 IPV 12 mesi Fonte Relazione attività SISP 2007 Dati Relazione attività SISP 2007 DT 12 mesi Relazione attività SISP 2007 HBV 12 mesi Relazione attività SISP 2007 AP 12 mesi Relazione attività SISP 2007 Hib 12 mesi Relazione attività SISP 2007 IPV 24 mesi Relazione attività SISP 2007 DT 24 mesi Relazione attività SISP 2007 HBV 24 mesi Relazione attività SISP 2007 AP 24 mesi Relazione attività SISP 2007 Hib 24 mesi Relazione attività SISP 2007 93,2 (90,5 Piemonte) 93,2 (90,5 Piemonte) 93,2 (90,4 Piemonte) 93,2 (90,4 Piemonte) 92,9 (89,8 Piemonte) 96,7 (96,8 Piemonte) 96,7 (96,8 Piemonte) 96,4 (96,5 Piemonte) 96,6 (96,5 Piemonte) 96,3 (94,2 Piemonte) 186 MPR 24 mesi Relazione attività SISP 2007 MPR 24 a 7 anni Relazione attività SISP 2007 DT 7 anni Relazione attività SISP 2007 AP 7 anni Relazione attività SISP 2007 dT 16 anni Relazione attività SISP 2007 AP 16 anni Relazione attività SISP 2007 Donne suscettibili alla rosolia (Percentuale di donne tra i 18 e i 49 anni suscettibili o con stato immunitario sconosciuto verso la rosolia) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Tasso di partecipazione screening femminile citologico pap test nell’ambito di “Prevenzione Serena” (% donne che hanno partecipato allo screening / donne invitabili) nel 2007 Tasso di partecipazione screening femminile citologico pap test (Percentuale di donne tra i 25 e i 64 anni che hanno eseguito il Pap-test negli ultimi tre anni) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Costi pap test per le pazienti (% donne che hanno pagato il costo intero o in parte) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Tasso di partecipazione screening femminile mammografico nell’ambito di “Prevenzione Serena” (% donne che hanno partecipato allo screening / donne invitabili) nel 2007 Tasso di partecipazione screening femminile mammografico (Percentuale di donne tra i 50 e i 69 anni che hanno eseguito una mammografia in accordo alle linee guida) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 Costi mammografia per le pazienti (% donne che hanno pagato il costo PASSI 92,9 (90,6 Piemonte) 88,3 (80 Piemonte) 94,2 (92,7 Piemonte) 93,1 (91,5 Piemonte) 1,5 (57,3 Piemonte) 0,4 (13 Piemonte) 38 (45 Piemonte) Rete per la salute 29,22 (42,05 Piemonte) PASSI 89 (81 Piemonte) PASSI 59 (39 Piemonte) Rete per la salute 41,11 (59,40 Piemonte) PASSI 72 (71 Piemonte) PASSI 16 (22 Piemonte) 187 intero o in parte) nel periodo da giugno 2007 a marzo 2008 • Mortalità Indicatore Mortalità per tutte le cause nel 2001-2002 Mortalità app. cardiocirc. 20012002 Mortalità per tumori maligni 20012002 Mortalità per cause accidentali 2001-2002 Mortalità per malattie app. respiratorio 2001-2002 Mortalità per malattie app. digerente 2001-2002 Mortalità per malattie trattabili 2001-2002 Mortalità per malattie prevenibili 2001-2002 Mortalità per malattie fumocorrelate 2001-2002 Mortalità per malattie alcolcorrelate 2001-2002 Mortalità evitabile 0-74 anni per tutte le cause - Tassi standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per tumori maligni apparato digerente Tassi standardizzati *100.000 Fonte BDM Dati TS 618,11 (TS 578,74 Piemonte) SMR 105,40 (IC inf: 102 IC sup: 108) BDM TS 236,49 (TS 215,73 Piemonte) SMR 109,47 (IC inf: 104 IC sup: 114) BDM TS 195,88 (TS 181,76 Piemonte) SMR 107,72 (IC inf: 101 IC sup: 114) BDM TS 38,57 (TS 39,61 Piemonte) SMR 87,03 (IC inf: 74 IC sup: 100) BDM TS 33,77 (TS 34,57 Piemonte) SMR 97,81 (IC inf: 86 IC sup: 110) BDM TS 32,92 (TS 27,27 Piemonte) SMR 115,58 (IC inf: 100 IC sup: 132) BDM TS 57,87 (TS 55,63 Piemonte) SMR 105,75 (IC inf: 95 IC sup: 116) BDM TS 77,29 (TS 74,63 Piemonte) SMR 102,60 (IC inf: 93 IC sup: 112) BDM TS 150,34 (TS 133,76 Piemonte) SMR 112,53 (IC inf: 105 IC sup: 119) BDM TS 71,26 (TS 66,27 Piemonte) SMR 99,17 (IC inf: 89 IC sup: 110) ERA (Epidemiologia e Ricerca 275,3 M 116,3 F Applicata – Atlante 2007) (243,3 M 108,4 F Piemonte) ERA (Epidemiologia e Ricerca 37,1 M 15,2 F Applicata – Atlante 2007) (30,6 M 13,7 F Piemonte) 188 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per ERA (Epidemiologia e Ricerca 56,9 M 11,6 F tumori maligni apparato respiratorio Applicata – Atlante 2007) (53,6 M 9,8 F - Tassi standardizzati *100.000 Piemonte) (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per ERA (Epidemiologia e Ricerca 54,3 M 14,3 F sis. circ.- malattie ischemiche cuore Applicata – Atlante 2007) (45,5 M 11,7 F - Tassi standardizzati *100.000 Piemonte) (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni per ERA (Epidemiologia e Ricerca 47,6 M 12,0 F traumatismi e avvelenamenti - Tassi Applicata – Atlante 2007) (46,5 M 13,7 F standardizzati *100.000 (triennio Piemonte) 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con ERA (Epidemiologia e Ricerca 181,1 M 42,8 F interventi di prevenzione primaria Applicata – Atlante 2007) (164,5 M 39,5 F Tassi standardizzati *100.000 Piemonte) (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con ERA (Epidemiologia e Ricerca 16,5 M 38,5 F interventi di diagnosi precoce e Applicata – Atlante 2007) (18,6 M 37,5 F terapia - Tassi standardizzati Piemonte) *100.000 (triennio 2000-2002) Mortalità evitabile 0-74 anni con ERA (Epidemiologia e Ricerca 77,7 M 35,0 F interventi di igiene ed altra Applicata – Atlante 2007) (60,2 M 31,4 F assistenza sanitaria terapia - Tassi Piemonte) standardizzati *100.000 (triennio 2000-2002) Nota: Sono segnati in rosso gli SMR indicanti un eccesso di mortalità rispetto al dato regionale; gli intervalli di confidenza evidenziati in giallo indicano che tali eccessi sono significativi. Sono segnati in blu gli SMR indicanti un difetto di mortalità rispetto al dato regionale; gli intervalli di confidenza evidenziati in azzurro indicano che tali difetti sono significativi 189