INDICE RICOGNIZIONE
1)
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL VCO
A – Direzione Dipartimento
B – SISP
C – SIAN
D – SPRESAL
E – Servizio Medicina Legale
F – Servizio Veterinario (Area A-B-C)
19
2)
EPIDEMIOLOGIA ASL VCO
97
3)
PROMOZIONE DELLA SALUTE ASL VCO
110
4)
DIPARTIMENTO
INTERAZIENDALE
DI
PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI N.6
AA.SS.LL NO-VCO E AOU MAGGIORE DELLA
CARITA’ DI NOVARA
127
5)
DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE ASL VCO
143
6)
DIPARTIMENTO DELLA SALUTE MENTALE ASL
VCO
154
7)
DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE –
CONSULTORIO ASL VCO
158
8)
DISTRETTI ASL VCO
162
9)
PROFILO ASL VCO
183
18
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute del Comitato di Dipartimento (nell’ultimo anno): 5
È presente l’ODG? SI. Solo in caso di urgenza l’Ordine del Giorno viene comunicato ai
componenti del Comitato verbalmente.
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti trattati (nelle ultime tre sedute):
1. Assegnazione obiettivi aziendali
2. Proposte finalizzate all’Atto Aziendale
3. PRR
N. corsi di formazione dipartimentali attivati: Elencare gli argomenti di quelli attivati nell’ultimo anno:
Commento: Sono stati organizzati diversi incontri/corsi di formazione a cura dei Servizi del
Dipartimento di Prevenzione ASLVCO; pertanto si rinvia alle specifiche schede di ricognizione
attività Servizi del Dipartimento di Prevenzione.
N. atti deliberativi proposti:
- dalle SC del Dipartimento: n. 9 (ultimo anno)
- solo dalla Direzione del Dipartimento: n. 33 (ultimo anno)
Note: Gli atti deliberativi e le determinazioni sono tutti atti adottati dalla Direzione del
Dipartimento di Prevenzione previa istruttoria da parte della SOS Direzione Amministrativa in
staff alla Direzione Dipartimentale.
Presenza di relazione annuale (del Dipartimento, dei Servizi):
A consuntivo di ogni anno i Servizi Dipartimentali e la Direzione Dipartimentale inoltrano alla
Direzione Generale relazione di attività, di bilancio e spesa, di programmazione, etc.
Anche le relazioni dei Servizi vengono inoltrate per il tramite della Direzione Dipartimentale, in
quanto tutte le procedure (quali: acquisti; gestione fondi; aggiornamento e formazione; fondi
vincolati, assenze/presenze; flussi intra ed extra Aziendali etc.) sono gestite in modo
centralizzato dalla Direzione Dipartimentale attraverso la SOS Direzione Amministrativa.
19
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
Personale dedicato alla Direzione del Dipartimento
1
% tempo
dedicato alla direzione
50%
5 + 1 Dirigente
100% (n. 5)
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Note
n. 1 Dirigente 60% + 40% dedicato alle
sedi sub-dipartimentali
Altri operatori
Sono presenti SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
SI
Se sì specificare: SOS Direzione Amministrativa – SOS Nucleo Interarea di Vigilanza
La Medicina dello Sport è stata ricollocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI
Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: Struttura operativa in staff alla
Direzione del Dipartimento di Prevenzione.
Nota: Nel Dipartimento di Prevenzione è collocata anche la Struttura Complessa Medicina
Legale.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati:
SI
Eventuali criticità: si precisa che sarebbe opportuno un miglioramento del sistema di
salvataggio dati.
Presenza di rete intranet dipartimentale:
SI
Presenza di archivio della corrispondenza del Dipartimento:
SI
Presenza di bacheca dipartimentale:
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile:
SI
Presenza di biblioteca dipartimentale (cartacea o informatica):
SI
20
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Direttore Dipartimento: dott. Gian Marco ROSSI dal 18/06/2009 (come F.F. dal 01.09.2007)
Servizio di appartenenza: Servizio Sanità Pubblica Veterinaria (Area B +A)
Presenza di regolamento: SI
Formalizzato in data: Deliberazione n. 242 del 29/04/2002.
Composizione del Comitato di Dipartimento: il Comitato del Dipartimento è composto dai
Responsabili Strutture Complesse Dipartimento di Prevenzione e Strutture Semplici a valenza
dipartimentale (Responsabili Strutture Semplici Dipartimento di Prevenzione partecipano in
caso di necessità secondo l’Ordine del Giorno delle sedute).
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
SI
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi dipartimentali
SI
•
Altro
SI
Indicare le 3 prevalenti:
1. Rappresentanza ASL presso Enti terzi (Questura – Prefettura – Comuni – Province: VCO,
NO) per gli ambiti di competenza Dipartimentale)
2. Gestione amministrativa in collaborazione con la SOS Direzione Amministrativa
3. Partecipazione collegi /Consigli direzionali dell’ASL
21
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Reperibilità dipartimentale:
La Reperibilità (settimanale) a livello dipartimentale è così organizzata:
1 veterinario parte nord
1 veterinario parte sud
Veterinari
Medico Sisp o Sian
Tecnico della prevenzione
Sisp o Sian
Tecnico della prevenzione
SpreSAL
1 medico per tutta asl vco
1 tecnico per tutta asl vco
1 tecnico parte nord
1 tecnico parte sud
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
SC OSRU
_
Formazione/informazione attiva
Comitato di Dipartimento
_
Utilizzo fondi dipartimentali (ex 10%,
fondi 758, ecc.)*
Comitato di Dipartimento
_
-
-
Vedi a seguire
-
Formazione passiva
Libera professione
Altra attività**
Note: Utilizzo fondi 10% e fondi 758*: riguardo ai fondi 10% ex L.R. 12/12/97 n° 61, ogni
anno nel mese di marzo (a partire dall’anno 2003), la Direzione del D/P chiede al Servizio
Aziendale competente l’accantonamento del 10% dei diritti sanitari incassati l’anno
precedente (in genere il 10% va da 25.000 a 28.000 euro). In seguito viene convocato il Comitato di
Dipartimento per stabilire la destinazione dei fondi e successivamente la comunicazione alla
Regione per l’autorizzazione. La destinazione data in questi anni è sempre stata legata
all’acquisto di beni ed attrezzature occorrenti a tutti i Servizi Dipartimentali nonché per
aggiornamento e formazione professionale. Con questi fondi ad esempio è stata creata una
sala multimediale, nella quale si svolgono regolarmente corsi di aggiornamento, riunioni ed
incontri sia dei Servizi del D/P che dei Servizi Aziendali in generale.
Quanto ai fondi ex D Lgs 758, con essi l’Azienda ha finanziato sino al 2008 una consulenza
fornita dal Politecnico di Torino allo Spresal (prima € 30.000, poi € 15.000 – una piccola parte se si
pensa che l’ammontare dell’incasso annuale delle sanzioni ex 758 ammonta a 400/500.000 euro).
22
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Altre attività: Procedure specificamente predisposte dalla Direzione del
Dipartimento**
1. Gestione centralizzata degli ordini di qualsiasi natura e controllo della spesa D/P
(monitoraggio trimestrale dei costi/inoltro stampe trimestrali ai Direttori di S.C.
D/P/acquisto diretto di materiale veterinario/gestione procedura ordini beni inventariabili)
2. Gestione buoni pasto
3. Gestione inventario dei beni mobili
4. Gestione rilevazione presenze (registrazione tabulati/ferie recuperi/malattie/inoltro visite
fiscali, ecc.)
5. Gestione statistiche intra ed extra aziendali
6. Gestione aggiornamento/formazione professionale/progetti
7. Gestione pareri per insediamenti produttivi mediante CATIP (Commissione Area Tematica
Insediamenti Produttivi)
8. Gestione Gazzette e Bollettini regionali (stampa, archiviazione e inoltro copie a Servizi)
9. Gestione amministrativa centralizzata pratiche delle SOC SPreSAL/SISP/SIAN
(relativamente a posta/protocollazione generale e riservata/formazione di delibere e
determine/contatti con Direzione Generale, Regione e altri Enti)
10. Reperibilità.
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Attività istituzionale
-
-
-
Attività istituzionale
-
-
-
Attività istituzionale
-
-
-
Evidenza di attività
Intra- dipartimento
Con tutte le SOC E SOS
Dipartimentali
Extra-dipartimento
Servizi Amministrativi Aziendali
(Economato/Ragioneria/Personale)
Educazione Sanitaria – SITRPO –
Distretti – SOC Ospedaliere
(Pediatria – Oncologia)
Occasionali/sporadiche
Ente
Prefettura VCO
Evidenza di attività
Attività istituzionale
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
Provincia VCO
Attività istituzionale
-
-
-
Provincia Novara
Attività istituzionale
-
-
-
Associazioni di Categoria
Attività istituzionale
-
-
-
Camera di Commercio
Attività istituzionale
-
-
-
Comuni e Comunità
Montane
Attività istituzionale
-
-
-
23
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Direzione del Dipartimento di Prevenzione
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Progetto ASILI NIDO
Problema di salute affrontato
Diverse problematiche connesse all’infanzia
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Necessità di approfondimento di tutta una serie di aspetti legati all’infanzia: dalle
vaccinazioni alla dieta etc
Obiettivi del progetto
Migliorare le conoscenze su: alimentazione sana per il bambino, vaccinazioni etc
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Coordinano il progetto il Distretto di Verbania e la Struttura di NPI Verbania.
Partecipano: Pediatria, Dipartimento di prevenzione, Psichiatria infantile, Distretti e
Istituti scolastici del territorio
Risultati conseguiti
Realizzazione di una serie di incontri con i genitori periodici e monotematici (sede
per sede)
Finanziamento
-
NOTE: I progetti a seguire citati, anche se riferiti a singole Strutture afferenti al Dipartimento
che peraltro provvedono all’esecuzione tecnica, sono individuati come “progetti
dipartimentali” in quanto la gestione contabile e amministrativa avviene a livello centrale a
cura della SOS Direzione Amministrativa.
Principali progetti:
EPIDEMIOLOGIA “Attività di sorveglianza Incidenti Stradali”
EPIDEMIOLOGIA “Passi”
SPV “Etichettatura Carni Bovine”
SPV “Potenziamento SISTEMI INFORMATIVI e DOCUMENTALI legati alla gestione
amministrativa del Servizio Igiene Allevamenti e produzioni Zootecniche - AREA C
SIAN “Sicurezza Alimentare e Nutrizionale”
SIAN “Raccolta ed elaborazione dati vendita prodotti fitosanitari”
SIAN “Formazione operatori della ristorazione”
SIAN “Sorveglianza prevenzione obesità”.
7. SEZIONE COSTI
Costo totale della Direzione del Dipartimento di Prevenzione: € 782.257,00; Ricavi: €
848.017,88 (tali costi comprendono la Struttura di Epidemiologia).
Costo totale del Dipartimento di Prevenzione: € 7.863.657,00; Ricavi: € 911.188,00.
24
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI
SERVIZI DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Infrastrutture presenti sul territorio 2007: (dalla Relazione di attività 2007, tabella Infrastrutture)
ASL
Strutture
scolastiche
Strutture
natatorie
Strutture
turistiche
Strutture
sanitarie
Strutture
socio-ass.
VCO
280
57
389
6
67
Strutture
per la
cura del
corpo
481
Agenzie
trasporto
infermi
Detentori
apparecchi
RX
Strutture
carcerarie
Totale
strutture
censite
10
196
1
1.487
Direttore: dott. Francesco Matera Dal 01.09.2000
Personale: (situazione attuale)
Medici
Tecnici
Personale infermieristico
Personale amministrativo
Altro
TOTALE
6+1*
4
6
-
-
17
Di cui precari
Monte ore precari
* 1 Direttore e 6 Dirigenti medici
Operatori equivalenti per 100.000 abitanti: 9,8
Sedi:
• di servizio (elencare): Omegna, Verbania, Domodossola.
•
di erogazione (per le attività vaccinali) 12 sedi: Omegna - Gravellona- S.Maurizio
D’Opaglio- Armeno- Verbania- Cannobio- Stresa- Domodossola- Pieve VergonteS.Maria Maggiore- Baleno- Vanzone con S.Carlo.
Automobili in dotazione: 7
Sono state attivate strutture semplici? NO
Descrivere: Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati?
Descrivere: Sono stati attivati due Incarichi dirigenziali di alta specialità: 1) Prevenzione di
comunità; 2) Prevenzione ambientale.
E’ stato formalizzato inoltre il Dirigente SITRPO.
Costo totale del Servizio: € 1.848.296,00; Ricavi: € 8.418,00 (dati 2008)
25
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalle relazioni di attività 2007)
Esame strumenti urbanistici e regolamenti
Dati
Indicatori
A
B
C
B/A
C/B x 100
N. Comuni costituenti
l’ASL
N. regolamenti presentati
per il parere
N. Pareri conclusivi
espressi
Media regolamenti
presentati per comune
Pareri conclusivi espressi
(%)
84
9
9
0,11
100
1.206
214
0,18
102
Riferimento regionale (dato 2007)
219
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 2%
Esame progetti edilizi
Dati
Indicatori
A
B
C
B/A
C/B x 100
N. Comuni costituenti la
ASL
N. progetti per il parere
N. Pareri conclusivi
espressi
Media progetti presentati
per comune
Pareri conclusivi espressi
(%)
84
397
393
4,73
99
1.206
8.555
7,09
97
Riferimento regionale (dato 2007)
8.326
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 12%
Agibilità/Abitabilità
N. richieste presentate: 12
L’atteso dovrebbe essere “0” (zero) trattandosi di pratica definita obsoleta.
Valori diversi da “0” indicano un livello di attività “non appropriata”.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): non quantificabile attualmente perché trattasi di attività residuale
(circoscritta in particolare al Comune di Verbania per pregressi accordi col Servizio).
26
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Rilascio pareri per autorizzazioni
Dati
A
B
Indicatori
C
D
E
Popolazione
ASL al
1.1.2007
N. richieste
presentate
N. sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi tecnico
prevenzione
N. Pareri
conclusivi
espressi
172.429
105
105
117
105
B/A x 100.000
C/E
D/E
E/B x 100
N. richieste
presentate per
100.000 abitanti
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
parere
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
per parere
% Pareri
conclusivi
espressi
rispetto alle
richieste
60,9
1,00
1,11
100
0,15
1,04
99
Riferimento regionale (dato 2007)
4.352.828
1.675
250
1.733
1.666
38,5
L’atteso dovrebbe essere inferiore a 80 richieste ogni 100000 abitanti (dato massimo
registrato nel 2007) in quanto la semplificazione delle procedure amministrative dovrebbe
portare ad una diminuzione delle richieste a fronte di un aumento degli interventi in corso di
attività di vigilanza.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 4%
Attività di controllo
Dati e indicatori generali VCO
ATTIVITÀ
Strutture autorizzate
o edifici ad uso
collettivo
N.
N. unità censite
% su
totale di
riga
1.291
Alloggi
N.
% su
totale di
riga
n.c.
Altri edifici
N.
% su
totale di
riga
n.c.
Ambiente esterno e
altri controlli
N.
TOTALE
% su totale
di riga
N.
n.c.
N. unità controllate almeno una
volta
426
69
12
2
48
8
131
21
617
N. interventi di controllo
426
69
12
2
48
8
131
21
617
N. interventi di iniziativa del
Servizio
412
n.c.
8
10
N. interventi su richiesta
14
n.c.
40
121
N. sopralluoghi operatore Dirigente
23
32.5
12
17
13
18
23
32.5
71
N. sopralluoghi operatore Tecnico
sanitario
492
66
8
1
48
7
195
26
743
N. accertamenti diretti sensoriali
492
66
12
2
48
6
195
26
747
N. accertamenti strumentali
215
87
0
0
11
4
22
9
248
N. azioni di campionamento
215
100
0
0
0
0
0
0
215
n.c.= dato non desumibile dalla Relazione Attività SISP 2007
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura):2%
27
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi particolareggiata dell’attività di controllo
Strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
N. di unità
censite
(*)
N. Unità
controllate
almeno una
volta
N. di
interventi di
controllo
N. interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi
su richiesta
N. sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumentali
N. azioni di
campionamento
1.291
426
426
412
14
23
492
492
215
215
Indicatori
B/A x 100
C/A x 100
D/C x 100
% Unità
controllate
almeno una
volta rispetto a quelle
censite
N.
controlli
ogni 100
strutture
censite
%
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
ASL
33,0
33,0
96,7
Regione
14,5
17,8
82,6
AREA
E/C x 100
C/B
F/C
G/C
H/C
I/C
L/C
%
Interventi
su richiesta
esterna
N. medio
Interventi
di
controllo
per unità
controllata
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione per
controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali
per
intervento
di
controllo
3,3
1,0
0,05
1,2
1,2
0,50
0,5
17,4
1,2
0,09
1,3
1,1
0,53
0,4
N. medio
N. medio
accertaazioni di
menti
campionastrumenta
mento per
li per
intervento
interdi
vento di
controllo
controllo
Controllo salubrità alloggi
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
Popolazione ASL
al 01.01.2007
N. Unità
controllate
N. interventi di
controllo
N. sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti strumentali
N. azioni di
campionamento
172.429
12
12
12
8
12
0
0
Indicatori
B/A x 100.000
C/B
D/C
E/C
F/C
G/C
H/C
N. Unità
controllate per
100000 abitanti
N. medio
Interventi di
controllo per
unità
controllata
N. medio
sopralluoghi
Dirigente per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione
per controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali per
intervento di
controllo
N. medio
accertamenti
strumentali per
intervento di
controllo
N. medio azioni di
campionamento
per intervento di
controllo
ASL
7,0
1,0
1,00
0,7
1,0
0,00
0,00
Regione
88,9
1,1
0,04
1,1
1,0
0,06
0,01
AREA
28
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Altri edifici
Attività
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
Popolazione
ASL al
01.01.2007
N. Unità
controllate
N.
Interventi
di controllo
N.
interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi su
richiesta
N. sopralluoghi Dirigente
N. sopralluoghi Tecnico
prevenzione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumentali
N. azioni di
campionamento
172.429
48
48
8
40
13
48
48
11
0
B/Ax100.000
D/C x 100
E/C x 100
C/B
F/C
G/C
H/C
I/C
L/C
N. unità
controllate
per 100.000
abitanti
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
(%)
N. medio
sopralluoghi
Dirigente
per
controllo
N. medio
sopralluoghi
Tecnico
prevenzione per
controllo
N. medio
accertamenti
sensoriali per
intervento di
controllo
N. medio
accertamenti
strumentali
per
intervento di
controllo
N. medio
azioni di
campionamento per
intervento di
controllo
ASL
27,8
16,7
83,3
1,0
0,27
1,0
1,0
0,23
0,0
Regione
17,3
21,4
78,6
1,1
0,11
1,2
1,0
0,03
0,0
C
D
E
F
G
H
I
L
N. interventi
di iniziativa
del Servizio
N. interventi su
richiesta
N.
sopralluoghi
Dirigente
N. sopralluoghi Tecnico
preven-zione
N. accertamenti
sensoriali
N. accertamenti
strumen-tali
N. azioni di
campionamento
131
10
121
23
195
195
22
0
D/C x 100
E/C x 100
Indicatori
AREA
N. medio
Interventi
Interventi
su richiesta
di controllo
esterna
per unità
(%)
controllata
Ambiente esterno
Attività
A
Popolazione
ASL al
01.01.2007
172.429
B
N.
Interventi
N. unità
di
controllate
controllo
131
Indicatori
B/Ax100.000
ASL
76,4
Interventi
di
iniziativa
del
Servizio
(%)
7,6
Regione
30,5
13,3
AREA
N. unità
controllate
per 100000
abitanti
Interventi
su
richiesta
esterna
(%)
92,4
86,7
C/B
F/C
G/C
H/C
N. medio
N. medio
N. medio
N. medio
sopralluoghi
accertamenti
Interventi sopralluoghi
Tecnico
sensoriali per
Dirigente
di controllo
prevenziointervento di
per
per unità
ne per
controllo
controllo
controllata
controllo
1,0
0,2
1,5
1,5
1,0
0,1
29
1,2
1,1
I/C
L/C
N. medio
accertamenti
strumentali
per
intervento di
controllo
0,17
N. medio
azioni di
campionamento per
intervento di
controllo
0,0
0,11
0,1
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Partecipazione a commissioni/conferenze
Dati e indicatori generali
Dati
Indicatori
A
B
C
D
B/A x 100.000
C/B
D/B
Popolazione ASL
al 01.01.2007
N. sedute
commissione
N. progetti o
strutture
esaminati
N. sopralluoghi
dirigente
N. sedute
commissione per
100.000 abitanti
N. medio progetti
per seduta
N. medio
sopralluoghi
dirigente per seduta
172.429
122
122
122
70,8
1,0
1,0
4.352.828
3.870
4.569
1,2
0,7
Riferimento regionale (dato 2007)
2.816
88,9
Analisi particolareggiata dell’attività di partecipazione a commissioni/conferenze
Tipologia Commissione/Conferenza
Pubblico spettacolo (Provinciale, Locale)
A valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC) sia Provinciale che Locale
Altre tipologie di Commissioni/Conferenze
% su totale Commissioni/Conferenze
np
np
np
Per quanto riguarda la partecipazione a commissioni/conferenze il dato è di: 202 nel 2007. I
dati comprendono le Commissioni Pubblico Spettacolo, le Commissioni a valenza
ambiente/salute, Conferenze dei Servizi.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 20%
30
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera)
Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di vita
N. operatori
Direttore
1
Dirigenti medici
6*
Dirigenti non medici
-
TPAL
4
% tempo
dedicato
Note
Il direttore SISP si occupa della gestione
Commissioni di vigilanza, della Commissione
CATIP( per insediamenti produttivi).
Vedi nota
ASV, IP
Amministrativi
Altri operatori
*6 Dirigenti medici con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 20%; 1 dirigente 15%; 1 dirigente 70%; 1 dirigente 10%; 1
dirigente 35%; 1 dirigente 15%.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove: Biblioteca del Dipartimento di prevenzione; nelle principali sedi del servizio. Poi vi sono
le raccolte della normativa reperibili tramite internet.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)?
Il servizio dispone di diversi abbonamenti a riviste scientifiche:
1. Igiene e sanità pubblica;
2. Igiene moderna;
3. Sanità pubblica e privata.
Testi a disposizione: G. Dall’Acqua “Manuale di igiene edilizia ed urbana”; Papaldo “Leggi
sanitarie”; Rizzato E. et al “Inquinamento ambientale”; Bartolozzi “Vaccini e vaccinazioni;
Codici: Codici di procedura civile e penale.
31
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera)
Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice
Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato
Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo
Altra organizzazione (descrivere): Il personale medico e i tecnici operano a tutto campo
per le attività d’istituto; il personale infermieristico è dedicato esclusivamente alle attività
relative ai vaccini e alle malattie infettive.
È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI
E’ presente anche la figura del Dirigente SITRPO
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1. Coordina le attività di vigilanza del servizio
2. Autorizzazione ferie, sostituzioni del personale tecnico ed infermieristico
3. Autorizzazione aggiornamento facoltativo ed obbligatorio del personale del comparto
Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
SI: Sopralluoghi ai fini del rilascio del parere igienico-sanitario di strutture soggette ad
autorizzazioni.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione:
I tecnici sono autonomi per quanto riguarda la vigilanza d’istituto; collaborano con i dirigenti
medici nella stesura dei rapporti di sopralluogo se effettuati congiuntamente.
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. Vaccinazioni
2. Esame progetti di diversa tipologia; consulenza all’utenza per avvio pratiche autorizzative
3. Partecipazione a Commissioni all’interno e all’esterno dell’ASL di appartenenza.
32
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Protocollo assente
-
-
-
Rilascio autorizzazioni (specificare)
Protocollo assente
-
Vigilanza delle strutture ad uso
collettivo e controllo di salubrità alloggi
Protocollo assente
-
Esame progetti edilizi complessi
Rilascio agibilità/abitabilità
Commento: C’è la normativa di riferimento.
33
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SISP dott. Francesco Matera)
Esame regolamenti
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere
Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere per quali tipologie di Regolamenti e
le modalità seguite)
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la predisposizione del parere
Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere
(descrivere modalità seguite)
Solo quando strettamente
procedimento.
necessario
vengono
interpellati
gli
enti
interessati
dal
Esame progetti edilizi complessi
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) esprime parere
Più Servizi operano per redigere il parere (descrivere le modalità seguite)
Quando sono interessati più servizi, vengono richiesti i vari pareri di competenza che vengono
riportati nel parere finale.
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la predisposizione del parere
Normalmente il Servizio interagisce con altri Enti per la predisposizione del parere
(descrivere modalità seguite)
34
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Partecipazione a commissioni/conferenze
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Commissioni Pubblico Spettacolo
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) partecipa
Più Servizi collaborano per assicurare la partecipazione (descrivere le modalità seguite)
Commissioni a valenza ambiente/salute (VIA, VAS, IPCC, ecc.)
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) istruisce la valutazione e
partecipa
Più Servizi collaborano per assicurare l’istruzione della valutazione e la partecipazione
(descrivere le modalità seguite)
Gestione esposti e segnalazioni
Interazioni intra-Dipartimento/ASL
Un solo Servizio (individuato come titolare procedimento) gestisce l’esposto/segnalazione
Più Servizi operano per gestire l’esposto/segnalazione (descrivere le modalità seguite)
Se invece in indirizzario vengono citati più servizi, in tal caso l’esposto viene gestito da più
servizi.
Interazioni extra-ASL (Comuni, Provincia, ARPA, ecc.)
Normalmente il Servizio (individuato come titolare procedimento) non interagisce con
altri Enti per la gestione dell’esposto/segnalazione
Normalmente
il
Servizio
interagisce
con
altri
Enti
per
dell’esposto/segnalazione (descrivere in quali casi e le modalità seguite)
la
gestione
Quando l’esposto è di competenza di altri Enti, si interpella l’Ente interessato e si prendono
accordi (es. amianto con ARPA).
35
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
7. SEZIONE PROGETTI (intervista con Direttore SISP dott. Francesco Matera)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
Note: Il SISP partecipa al Progetto Prevenzione Incidenti domestici (per la fascia di età 0-4
anni) della Regione Piemonte. Il Direttore SISP referente per tale progetto ha partecipato a
tutte le riunioni. Non hanno sperimentato la check list “sicurezza domestica” predisposta
dall’ASLTO1 che coordina il progetto a livello regionale.
Il Servizio partecipa ad oggi al Progetto di Prevenzione incidenti stradali e alla Sorveglianza
Passi.
36
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Attività di controllo delle malattie infettive
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalle relazioni di attività2007)
Dati
A
B
Indicatori
C
D
E
B/A x 100.000
C/B x 100
D/C
E/C x 100
N. riunioni
collettive
informative
effettuate
%. notifiche
registrate per
100.000
abitanti
N. inchieste
eseguite
rispetto alle
notifiche
registrate
N. medio
persone
oggetto di
intervento per
inchiesta
eseguita
% riunioni
informative
rispetto alle
inchieste
eseguite
5
161,8
25,1
1,4
7,1
25,5
2,8
5,1
Popolazione
ASL al
01.01.2007
N. notifiche
registrate
N. inchieste
eseguite
N. persone
oggetto di
intervento
172.429
279
70
96
Riferimento regionale (dato 2007)
4.352.828
10.349
2.641
7.452
134
237,8
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 8%
37
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice)
Personale dedicato al SIMIP
N. operatori
% tempo
dedicato
Direttore
1
Dirigenti medici
1
20%
1 IP
15%
Note
Dirigenti non medici
TPAL
ASV, IP
Amministrativi
Altri operatori
Note: Il personale medico ed infermieristico delle sedi di Verbania e Domodossola segue localmente le procedure per SIMI. Altri dirigenti
medici coinvolti con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 3%; 1 dirigente 10%; 1 dirigente 15%; 1 dirigente 5%.
La figura del referente SIMI coincide con quella di referente per la medicina dei viaggi o per
le attività vaccinali? NO
Il Referente SIMI è stato individuato nel 2003.
In che modo è/sono formalizzato/i il/i referenti? Nel 2008 è stato formalizzato con Determina
del Dipartimento di prevenzione.
Esiste una struttura semplice dedicata alla malattie infettive / vaccinazioni? NO
Descrivere brevemente il livello di integrazione o il grado di separazione delle tre aree (SIMI,
viaggi e vaccinazioni):
• sono unificate in una unica struttura
NO
• fanno capo ad un unico responsabile / referente
NO
• il personale è assegnato ad un solo settore o opera in tutte le attività? (descrivere:
tutto il personale svolge tutte le attività di competenza del SISP).
La Commissione per le attività di prevenzione e controllo della TB (DGR 31-27361 del
17.05.99) è attiva? NO: Viene seguita la sorveglianza speciale da protocollo regionale.
Quali figure comprende? Con che frequenza si riunisce? Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati: SI. Da poco tempo è stata attivata la nuova
piattaforma web denominata “GEMINI”.
Eventuali criticità:C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove: Tutte le normative/procedure relative al SIMI vengono inviate regolarmente via e mail
ed in cartaceo a tutti i colleghi delle tre sedi SISP.
38
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice)
Flusso della segnalazione
Le segnalazioni pervengono attraverso (indicare %)
Fax
10%
Posta ordinaria
85%
Posta elettronica
5%
Telefono
Le segnalazioni pervengono tempestivamente e comunque nei tempi indicati dal DM 15.12.90
e smi? SI, nella maggior parte dei casi (quando si tratta di un medico che notifica).
I contatti con i medici segnalatori sono agevoli e veloci? Descrivere brevemente eventuali
criticità: con la Direzione Sanitaria, con i reparti (evidenziare eventuali “reparti critici”), con il
laboratorio, con i MMG / PLS:
I contatti con i medici segnalatori sono generalmente veloci e senza particolari problemi. C’è
sempre grande collaborazione con la Direzione sanitaria ospedaliera, con i reparti in genere,
MMG, PLS e personale del Laboratorio.
Esiste un controllo crociato con il laboratorio per la ricerca di casi non segnalati? SI
Per quali malattie infettive? Infezioni batteriche invasive (meningiti e sepsi), Morbillo, Rosolia,
Influenza H1N1, in genere in tutti i casi di malattie infettive in cui è prevista una sorveglianza
speciale regionale e/o nazionale.
Gestione Emergenze /Urgenze
Quali servizi del Dipartimento partecipano alla reperibilità e con quali figure professionali?
SISP/SIAN (1 medico con 1 TPALL)
Esiste un documento aziendale per la gestione delle emergenze? SI
Esiste una rete aziendale per la gestione delle emergenze? SI
Criticità -
39
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Gestione MTA
A quale servizio appartiene il referente MTA: SOC Igiene degli alimenti e nutrizione
Chi svolge l’inchiesta MTA? Personale infermieristico SISP coordinato da medico SISP e/o
Referente MTA (in caso di focolaio).
Quali patologie sono identificate come MTA? Salmonellosi – Shigellosi – F.tifoidee – Epatite
A- Giardiasi – Amebiasi – Brucellosi – Botulismo etc
C’è un gruppo aziendale per la sorveglianza MTA: SI
Da chi è costituito: Dirigente Medico SISP, Dirigente Veterinario area B, Medico Direzione
Presidio Ospedaliero, Medico DEA, Biologo Laboratorio Analisi.
Gestione zoonosi
C’è un referente per le zoonosi)? SI
A quale servizio appartiene? SISP, il referente per le zoonosi coincide con il referente SIMI.
Le infezioni dell’uomo sono segnalate al Servizio Veterinario?
Le infezioni dell’animale sono segnalate al SISP?
Note: E’ stato definito un protocollo interno.
40
SI
SI
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista SIMI, Direttore di presidio o referente CIO)
Protocolli/procedure per il controllo del rischio biologico/infettivo (descrizione):
•
presso il Dipartimento di Prevenzione: -
•
presso la Direzione Sanitaria/CIO: -
Esistono studi o indagini sull’applicazione di standard e linee guida nazionali/internazionali?
NO
Per quali strutture è stata fatta una valutazione del rischio biologico?
-
41
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI
(intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice)
Rete delle Malattie Infettive
Reparto Malattie Infettive di riferimento: Ospedale “Castelli” Verbania
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
segnalazione)?
Progetti comuni: Sorveglianze speciali regionali e/o nazionali
Consulenza reciproca informale: molto frequenti i contatti.
Consulenza a richiesta: SI, quando si tratta di malattie infettive in cui è necessaria la
consulenza
Riunioni periodiche: raramente.
Eventuali criticità: -
Altri reparti ospedalieri: Pediatria, Ostetricia-Ginecologia
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
adempimenti
relativi
alla
segnalazione)?
Progetti comuni: Vaccinazioni anti MPR per donne in età fertile.
Riunioni periodiche: raramente.
Eventuali criticità: -
Direzione sanitaria/CIO
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
segnalazione)?
Progetti comuni: in generale per il Flusso malattie infettive, Sorveglianze speciali regionali e/o
nazionali.
Riunioni periodiche: sporadiche
Eventuali criticità: -
42
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Distretto/Territorio: Nessun Rapporto di collaborazione.
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
segnalazione)?
Progetti comuni Riunioni periodiche Eventuali criticità: La mancanza di collaborazione con i Distretti rappresenta una criticità che
si riflette anche con i MMG (es. per quanto riguarda le notifiche malattie infettive,
percentualmente i MMG notificano molto meno rispetto ai medici ospedalieri).
Altri servizi del Dipartimento di Prevenzione (Veterinario, SIAN): SIAN e Servizi veterinari
Quali
rapporti
di
collaborazione
intercorrono
(oltre
agli
adempimenti
relativi
alla
segnalazione)?
Progetti comuni: Sorveglianza MTA, Zoonosi
Riunioni periodiche: molto rare
Eventuali criticità: -
7. SEZIONE PROGETTI (intervista referente SIMI dott.ssa Silvia Iodice)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla prevenzione delle malattie infettive avviati negli
ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione
della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
43
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi organizzativa sull’attività di Medicina dei Viaggi
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività 2007, tab. 32 medicina dei viaggi)
Dati
Indicatori
A
B
B/A x 100.000
Popolazione ASL al
01.01.2007
N. persone a cui è stato fornito il
counselling
N. persone a cui è stato fornito il counselling per 100.000 abitanti
172.429
335
194,3
Riferimento regionale (dato 2007)
4.352.828
19.981
459,0
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 8%
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe
Scuto)
Personale dedicato al centro Medicina dei Viaggi
N. operatori
Direttore
1
Servizio di
appartenenza
SISP
Dirigenti medici
6*
SISP
ASV, IP
6
SISP
% tempo
dedicato
Vedi sotto
Note
Amministrativi
Altri operatori
Note: il Referente di Medicina dei viaggi è stato nominato nel 2009 (prima di tale data la funzione era svolta dal Direttore Sisp).
I dirigenti medici sono coinvolti con differenti % di tempo dedicato a tale attività: 1 dirigente 30%; 1 dirigente 20%; 1 dirigente 10%; 1
dirigente 10%, 1 dirigente 5%, 1 dirigente 15%.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati: SI; in uso il programma regionale dedicato.
Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
Dove: Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)?
Principale riferimento bibliografico: 1. Sito dedicato Medicina dei viaggi ASLTO3 Amedeo di
Savoia; 2. Manuale di medicina dei viaggi.
44
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott Giuseppe Scuto)
N. ambulatori di medicina dei viaggi attivi: 3 (nelle sedi di Verbania, Omegna e Domodossola)
N. ore di apertura totale /settimanale degli ambulatori: 10 ore/ settimana
Le vaccinazioni internazionali sono eseguite tutte all’interno del Centro? SI
Ad eccezione della vaccinazione per febbre gialla che non viene effettuata ad Omegna perché
l’ambulatorio non è autorizzato.
Chi prescrive la profilassi antimalarica o altri farmaci necessari per il viaggio?
Medici SISP e MMG
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto)
Protocolli / procedure per la profilassi internazionale (descrizione)
Viene effettuata la prenotazione (appuntamento utente) → Counselling (vengono fornite tutte
le informazioni necessarie a seconda della meta e della tipologia di viaggio) in occasione del
quale qualora siano necessarie vengono consigliate profilassi con vaccini o nel caso della
malaria profilassi farmacologica etc → Esecuzioni delle eventuali vaccinazioni consigliate.
45
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto)
Rete della medicina dei viaggi
Definire la presenza di contatti con:
♦ Agenzie di viaggio: NO
% stimata di utenti inviati dalle agenzie di viaggio: 1%
♦ MMG: SI
% stimata di utenti inviati dai MMG: 12%
♦ Reparto malattie infettive: NO
% stimata di utenti inviati dal Reparto malattie infettive: ♦ Altro
Commento: Sicuramente va pianificata una strategia per migliorare l’afflusso all’ambulatorio
del viaggiatore (il numero di counselling effettuati è di gran lunga al di sotto della media
regionale), coinvolgendo i MMG o altri servizi, con una campagna informativa ad hoc etc.
7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Referente Medicina dei viaggi dott. Giuseppe Scuto)
Progetti di iniziativa avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
46
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Analisi organizzativa sull’attività vaccinale
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Coperture vaccinali (2° semestre 2007) –
ASL VCO
Media regionale
IPV 12 mesi
93,2
(90,5 Piemonte)
DT 12 mesi
93,2
(90,5 Piemonte)
HBV 12 mesi
93,2
(90,4 Piemonte)
AP 12 mesi
93,2
(90,4 Piemonte)
Hib 12 mesi
92,9
(89,8 Piemonte)
IPV 24 mesi
96,7
(96,8 Piemonte)
DT 24 mesi
96,7
(96,8 Piemonte)
HBV 24 mesi
96,4
(96,5 Piemonte)
aP 24 mesi
96,6
(96,5 Piemonte)
Hib 24 mesi
96,3
(94,2 Piemonte)
MPR 24 mesi
92,9
(90,6 Piemonte)
95
(80 Piemonte)
DT 7 anni
94,2
(92,7 Piemonte)
aP 7 anni
93,1
(91,5 Piemonte)
DT 16 anni
1,5
(57,3 Piemonte)
aP 16 anni
0,4
(13 Piemonte)
MPR 7 anni
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 44%
La responsabilità e la gestione delle attività vaccinali è affidata al Servizio di Igiene e Sanità
pubblica. Il Referente delle attività vaccinali è il Dott. Edoardo Quaranta.
Il referente infermieristico non è stato individuato.
Il servizio è responsabile dell’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica ed adulta.
L’attività vaccinale per la fascia di età pediatrica è svolta completamente dal Servizio, mentre
per la fascia di età adulta parzialmente.
Dalla Relazione Indagine sulla qualità dei servizi vaccinali della Regione Piemonte - 2007,
emerge che a fronte di una popolazione di età 0-16 anni pari al 13,69% della pop. Residente
e con circa n. 1.438 nuovi nati, sono presenti:
12 sedi
120 nuovi nati anno/sedi
99 n. sedute/mese
2.425 media vaccinazione/mese
47
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
12,2 vaccinazione/ora (valore regionale 7,2)
Personale dedicato
Dirigenti Medici: 6; tutti part-time per attività vaccinale (ore /anno medici = 4.752)
(1 dirigente medico al 50%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 17%; 1
dirigente medico al 70%; 1 dirigente medico al 45%; 1 dirigente medico al 65%).
IP- ASV: 6 di cui 5 IP (3 a tempo pieno e 2 part-time per attività vaccinale) e 1 ASV part-time
per attività vaccinale (ore /anno IP-ASV = 5.368)
Amministrativi: 0
Aspetti organizzativi
La presenza del medico è sempre garantita per le sedute vaccinali (1 medico+1 IP/ASV). Il
medico è presente in ambulatorio oppure in struttura.
Le vaccinazioni sono gestite in tutte le sedi con appuntamento.
Insieme alla lettera di invito alla prima vaccinazione viene spedito l’opuscolo regionale “Le
vaccinazioni dei bambini”.
Il tempo medio dedicato alla vaccinazione è di 10 minuti per primo accesso e 5 minuti per i
successivi.
Viene effettuata la raccolta dei dati anamnestici.
Viene effettuata la registrazione cartacea su registro vaccinale dopo la vaccinazione in tempo
reale in 1 sede; nelle rimanenti 11 sedi la registrazione si effettua in tempo reale su foglio di
lavoro cartaceo e poi i dati vengono trascritti su registro vaccinale; la registrazione su pc
avviene in tutte le 12 sedi in un momento successivo.
Procedure generali definite dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica
Sono presenti linee guida e procedure operative scritte su: Approvvigionamento/acquisto
vaccini (in 2 sedi, gestite da farmacia ed economato); Conservazione/trasporto vaccini,
raccolta consenso/dissenso, raccolta anamnesi, valutazione controindicazioni, corretta
somministrazione (in tutte le 12 sedi); Registrazione archiviazione (in 3 sedi).
Sono presenti linee guida e procedure operative su: Gestione emergenze post-vaccinali (in
tutte le 12 sedi); Gestione congedi (in tutte le 12 sedi); Gestione rifiuti (in tutte le 12 sedi);
Comunicazione con l’utenza (in tutte le 12 sedi); Gestione eventi avversi non immediati (in 3
sedi); Gestione follow up eventi avversi (in tutte le 12 sedi).
Gestione del dissenso informato:
Le procedure del PPPV vengono rispettate (3 inviti, raccomandata A/R, telefonata alla
famiglia, raccolta dissenso, registrazione su registro vaccinale generale).
Non sono presenti registri dei rifiuti vaccinali.
Interazioni/rapporti di collaborazione:
I rapporti di collaborazione con i PLS sono frequenti improntati sulla disponibilità reciproca;
buoni i rapporti con i MMG. La ASL ha deliberato una commissione tecnica vaccini a carattere
consultivo che coinvolge 1 PLS, 1 Pediatra Ospedaliero, 1 Medico del Distretto.
48
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
Il servizio ISP interagisce anche con la SOC di Pediatria, soprattutto per vaccinazioni bambini
adottati e per vaccinazioni in ambiente protetto. Con la SOC Medicina Interna ed Oncologia
per le vaccinazioni di pazienti defedati. Con la SOC di Chirurgia per vaccinazione di
splenectomizzati. Con le SOC Ginecologia ed Immunotrasfusionale per le vaccinazioni
antirubeoliche nel post-partum e nelle donne suscettibili in età fertile. Con la SOC Dialisi e
Nefrologia per le vaccinazioni anti-epatite B nei neuropatici. Con la Direzione Sanitaria
Ospedaliera e SOC Prevenzione dei Lavoratori per le vaccinazioni anti-influenzali.
I PLS e i MMG non sono coinvolti nella condivisione degli obiettivi vaccinali regionali così come
non sono coinvolti nell’informazione/educazione della popolazione.
Archivio vaccinale
L’archivio vaccinale pediatrico è cartaceo e parzialmente informatizzato; mentre l’archivio
storico adulti è solo cartaceo.
Requisiti strutturali delle sedi vaccinali
Per i requisiti nessuna delle sedi raggiunge percentuali accettabili a proposito di conformità
col DM1/97 (considerando barriere architettoniche, sala attesa dedicata, sala attesa comune,
N. sedie adeguato, servizi igienici utenti, servizi igienici disabili, servizi igienici personale,
spazio per attività amministrative/accettazione, ambulatorio, percorsi segnalati).
Attrezzature
Su 12 sedi 12 ambulatori sono dotati di lavandino.
Solo 3 hanno un Kit per le emergenze. Nelle altre sedi il kit è trasportato quando si esegue la
seduta di vaccinazione.
Per quanto riguarda i PC: in 3 sedi il PC è in rete. Nelle restanti non vi è disponibilità di PC.
Frigoriferi di stoccaggio: Ci sono 3 frigoriferi di stoccaggio che coincidono con quelli
ambulatoriali dotati di modesto volume di capienza.
Frigoriferi ambulatori: su 12 sedi 3 ambulatori sono dotati di frigoriferi (con Tracciato
continuo di T° e Sistema di allarme).
Formazione ed aggiornamento del personale
Vengono segnalate alcune carenze formative (1 operatore sanitario del personale
infermieristico).
La relazione attività viene redatta annualmente e contiene non solo dati quantitativi ma anche
valutazioni su obiettivi, problemi e prospettive; non viene socializzata con gli altri operatori
del servizio né con gli altri settori dell’ASL.
Valutazione e miglioramento della qualità
Per quanto riguarda la gestione della qualità, all’interno dell’azienda è individuato 1 Referente
per il miglioramento continuo della qualità (non specifico per le attività vaccinali in quanto si
occupa della qualità relativa a tutti i servizi resi dalla SOC Igiene e Sanità pubblica).
Informazione ed educazione alla popolazione
Non c’è un programma pianificato di comunicazione con la popolazione; non è prevista la
produzione di materiale informativo rivolto alla popolazione e distribuito al di fuori del
servizio. In generale i canali utilizzati per gli interventi rivolti alla popolazione sono:
comunicati stampa, radio e televisione, nonché trasmissioni radiotelevisive dedicate ad
argomentazioni specifiche.
49
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene e sanità pubblica
2. SEZIONE COSTI (malattie infettive, vaccinazioni, ambulatorio)
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1
50
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI
IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
ASL VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Anagrafica esercizi: (dalla tabella Anagrafica esercizi, sistema informativo 2008)
ASL
U
A
REGIONE U
A
Produttori Produtt. e Distribuz.
primari
confezion. ingrosso
ingrosso
19
54
23
86
486
2.704
2.699
493
2.824
2.325
Distribuz.
dettaglio
511
558
13.954
9.937
Trasporti
sogg.
vigilanza
532
526
Trasporti Ristorazione Ristorazione Produtt. e TOTALE
collettiva
confezion.
sogg. aut. pubblica
dettaglio
san.
1.556
232
393
2.765
1.735
267
476
3.145
1.124
25.344
5.334
9.246
61.423
937
21.512
4.296
9.065
51.915
Direttore: dott. Giovanni Compagni dal 01.10.2007
Personale: (situazione attuale)
Medici
Tecnici
5+1*
6**
Personale infermieristico
Dietisti
2
2 (+1 a
contratto)
Personale
amministrativo
Altro
16
(personale
dedicato)
12***
Di cui precari
Monte ore
precari
*1 Direttore SIAN + 5 Dirigenti Medici (di cui 1 Dirigente medico al 50%)
** Tecnici (di cui 2 sono micologi e dei 2 uno è il coordinatore dei tecnici, infermieri e dietiste)
*** il personale amministrativo è in pool al dipartimento di prevenzione
TOTALE
-
Attività di vigilanza in rapporto al territorio e al numero di operatori 2007
Unità
Unità
Unità
Popolazione Operatori/
controllate/
Unità
% Unità
Operatori
produttive/ controllate/
100.000
al
tecnico
produttive° controllate
vigilanza*
operatore operatore
01.01.2007 abitanti
prevenzione
Ispezioni/
Ispezioni/
tecnico
operatore
prevenzione
ASL
11,3
172.429
6,55
2.652
24,2
235
56,8
114,6
64,4
130,0
Regione
162,0
4.352.828
3,72
56.535
20,8
349
72,5
108,6
84,6
126,8
* escluso personale amministrativo e altro personale sanitario
° escluso produttori primari e trasporti
Sedi:
♦ di servizio (elencare): Domodossola – Verbania - Omegna
♦ di erogazione (elencare) vedi sopra
Automobili in dotazione: 8
Sono presenti strutture semplici o posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità
formalizzati? SI
51
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Descrivere: Il precedente atto aziendale prevedeva 2 strutture semplici denominate
rispettivamente SOS Igiene della Nutrizione e SOS Igiene degli alimenti.
Con l’approvazione del nuovo Atto aziendale (2009) le due SOS prima citate sono state
convertite in “Equipe professionali”. Sono stati altresì individuati (tra i Dirigenti medici)
formalmente: 1 Referente MTA; 1 Referente Micologia; 1 Referente Fitofarmaci; 1 Referente
Allerta; Referente Acque potabili.
Nota: Il Referente per i fitofarmaci e il Referente per le acque potabili sono stati individuati in
modo informale all’interno del servizio.
Costo totale del Servizio: € 1.154.188,00; Ricavi: € 5.787,00 (dati 2008)
52
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Igiene della nutrizione
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Attività nutrizionali: tab. 1 Relaz. attiv.2007)
Dati di attività
ASL
REGIONE
0
1.130
5.061
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni in case di riposo
0
0
461
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni altri setting
0
0
292
Educazione sanitaria ore dedicate alla popolazione generale
8
0
296
0
25
1.101
408
336
7.283
8
40
1.576
440
300
994
1.052
1.004
5.794
121
92
1.026
Pareri su capitolati d’appalto della ristorazione collettiva
7
4
49
Riunioni Commissioni mensa
4
8
54
0
21
921
Consulenza dietetico-nutrizionale ore per visite di controllo
0
0
702
Consulenza dietetico-nutrizionale ore per incontri di gruppo
0
0
158
39
30
875
Sorveglianza nutrizionale rilevazioni nelle scuole
Educazione sanitaria ore dedicate alle scuole
Pareri su menu di mense scolastiche
Pareri su menu di mense presidi socio-assistenziali
Menu predisposti
Menu predisposti per diete speciali
Sopralluoghi per verifiche nutrizionali
Consulenza dietetico-nutrizionale ore prime visite
Ore dedicate alla formazione del personale
Note: l’Attività effettuata nel 2008 a livello di ASL VCO è evidenziata in grassetto.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 30%
53
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
Personale dedicato all’area Igiene della nutrizione (intervista al Responsabile SIAN dott.
Giovanni Compagni)
N. operatori
% tempo
dedicato
Note
1
30%
Il responsabile SOS Igiene della nutrizione
coincide con la figura del Direttore del
Servizio Sian.
4,5*
1 dirigente dedicato 60%; 1
dirigente 20% e 3 dirigenti al
10%
* 1 dirigente è anche Responsabile della
SOS Epidemiologia (50% attività)
IP
2
-
Collaborano ai progetti per la nutrizione.
Amministrativi
-
-
Non sono dedicati
2 (+1)**
Vedi nota
Responsabile SS
Altri medici
Dietisti
** di cui 1 in congedo per maternità; 1
dietista al 66% + 1 dietista a contratto
(finanziamento progetto)
Dotazioni strumentali e accesso in rete
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: Sono disponibili bilancia e altimetro? SI; sono entrambi disponibili.
C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove? Esiste un archivio cartaceo ed informatico.
Per la documentazione sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI
Indicare i principali testi a disposizione per l’attività ordinaria:
♦ Testi: L.A.R.N.- Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Energia e Nutrienti. SINU
(Società Italiana di Nutrizione Umana), 1996;
♦ Linee guida per una sana alimentazione italiana (Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli
Alimenti e la nutrizione), Roma 2003;
♦ Proposte operative per la ristorazione scolastica, Regione Piemonte, marzo 2007
(www.regione.piemonte.it)
♦ Linee Guida per la Gestione di diete speciali nella Ristorazione scolastica - ASL1 Provincia di
Milano, Dipartimento di Prevenzione UOC Servizio di Igiene degli alimenti e nutrizione, marzo
2007;
♦ P. Binetti, M. Marcelli, R. Biasi: Manuale di Nutrizione clinica e Scienze Dietetiche ApplicateSocietà Editrice Universo Roma 2008;
♦ C. Roggi, G. Turioni: Igiene degli alimenti e nutrizione umana. La Sicurezza Alimentare. Edizioni
Mediche Scientifiche, Roma 2003;
♦ Associazione Italiana Celiachia: Prontuario AIC degli alimenti, 2009 (www.celiachia.it)
♦ L. Arsenio, A. Strata: Alimentazione ed esercizio fisico.
♦ Regione Lombardia: Attorno al piatto.
♦ AA.VV: Nutrizione clinica e Preventiva.
♦ Maggioni, Signoretti: L’alimentazione del bambino.
♦ R. Dalle Grave: Il peso ragionevole- Ed: Positive Press, 1999.
54
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni)
Articolazione della funzione su più sedi
Descrizione: l’attività si volge su tutti i distretti dell’ASLVCO.
Ambulatori/Sportelli informativi: è attivo 1 sportello informativo (vedi a seguire)
Sedi/orari: Nell’ambito di Percorsi di salute, il Sian ASLVCO in collaborazione con la Regione
Piemonte ha attivato 1 Sportello Informativo Nutrizionale (non strutturato e pertanto
collegato ad un progetto finanziato). Lo sportello è attivo a Domodossola il martedì dalle ore
14 alle ore 17 (via Scapaccino 47 al 3° piano); a Verbania il mercoledì dalle ore 14 alle ore 17
(viale Sant’Anna 83 al 2°piano). L’accesso è gratuito e su prenotazione.
Note: I SIAN del quadrante nord est (in particolare i SIAN delle AASSLL VC- NO-VCO) hanno
mostrato una grande attenzione per la valutazione delle diete/menù, per la realizzazione di diversi
progetti educativi rivolti a popolazioni scolastiche e/o alla popolazione in generale. Va sottolineato un
buon interesse per la corretta valutazione relativa alle allergie alimentari e pertanto un buon
collegamento con la Rete di Allergologia.
4. SEZIONE COSTI:
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione):Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.):-
Nota: vedi pagina 1
55
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni)
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Sorveglianza nutrizionale
-
Check list
Attività sportello/counselling
-
questionari
Attività di promozione della salute nella
scuola
-
-
Attività di vigilanza nutrizionale
-
Check list
Protocollo aziendale
-
Diete speciali per allergie “certificate”
Note: -
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni)
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Attività di secondo livello: Casi patologici
-
-
-
Percorsi di
sensibilizzazione/informazione/formazione
rivolti ad insegnanti.
-
-
-
Evidenza di attività
Intradipartimento/ASL
Struttura Semplice
Nutrizione clinica
presso PO di
Domodossola
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole,
ecc.)
Scuole elementari
medie e superiori del
territorio VCO
Occasionali/sporadiche
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Comuni, Responsabili
mense comunali
Esame capitolati; esame
dei menù e gestione
diete speciali.
-
-
-
Enti Gestori delle mense
Esame capitolati; esame
dei menù e gestione
diete speciali.
-
-
-
Carcere di Verbania
Incontri informativi sulla
nutrizione rivolti alla
popolazione residente in
carcere
-
-
-
Ente
56
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile SIAN dott. Giovanni Compagni)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto - 1
Progetto Sportello nutrizionale 2008 (in corso nel 2009)
Problema di salute affrontato
Scarsa diffusione di corretti stili di vita (in particolare a proposito di abitudini
alimentari)
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Presenza di problematiche relative all’alimentazione; necessità di approfondimento
delle tematiche relative al ruolo dell’alimentazione.
Obiettivi del progetto
- Diffondere alcune informazioni per una sana alimentazione;
- Favorire l‘adozione di un corretto stile di vita;
- Attivare sperimentalmente uno sportello nutrizionale per tutta la durata del
progetto.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Servizio SIAN – SS Igiene della Nutrizione.
Risultati conseguiti
Nelle fasi iniziali del progetto, lo sportello informativo era rivolto esclusivamente ai
ragazzi di età 14-19 anni ma l’iniziativa non aveva riscosso un buon successo. Alla
luce di ciò lo sportello è stato aperto a tutta la popolazione facendo così registrare
un incremento degli accessi.
Finanziamento
Finanziamento regionale
Titolo progetto – 2
2008 - Progetto regionale -nazionale "OKKIO ALLA SALUTE"
Problema di salute affrontato
Situazione nutrizionale, le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’uso del tempo dei
bambini delle scuole elementari (classi 3°, fascia di età 8-9 anni).
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Riferimenti disponibili sul sito http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/
Obiettivi del progetto
Definire e mettere a regime un sistema nazionale di sorveglianza, con il diretto
coinvolgimento delle Regioni, del Centro per la prevenzione e il controllo delle
malattie (Ccm) e del Ministero della Salute. Il Centro nazionale di epidemiologia,
sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss coordina, a livello
nazionale, il progetto OKkio alla SALUTE, iniziativa peraltro collegata al
programma europeo “Guadagnare salute” e al Piano nazionale di prevenzione.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Dipartimento di Prevenzione - Servizio Sian – ss Igiene della Nutrizione Asl VCO,
Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della
Salute, Regione Piemonte, Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e
promozione della salute (Cnesps) dell’Iss.
Risultati conseguiti
L’iniziativa ha fornito agli operatori sanitari e della scuola elementi conoscitivi
riguardanti la situazione epidemiologica attuale del sovrappeso e dell’obesità
infantile e degli stili di vita ad essi associati. I risultati sono pubblicati sul
sito:(fonte: http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/confNazionale08.asp)
Finanziamento
Nazionale / regionale
57
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Titolo progetto – 3
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
2008 - Progetto regionale -nazionale "HBSC"
Comportamenti di salute degli adolescenti (con particolare attenzione a: il contesto
familiare, l’ambiente scolastico, sport e tempo libero, abitudini alimentari e
immagine corporea, comportamenti a rischio, salute e benessere).
La popolazione target dello studio HBSC è costituita da ragazzi e ragazze in età
scolare (11, 13 e 15 anni). Questa fascia di età rappresenta l’inizio
dell’adolescenza, una fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale,
ma anche il periodo della vita in cui vengono prese importanti decisioni riguardanti
la salute e la carriera futura (scolastica e lavorativa).
Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti
collegati alla salute in ragazzi di età scolare), è uno studio multicentrico
internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l`Ufficio Regionale
dell’Organizzazione
Mondiale
della
Sanità
per
l`Europa
(www.who.int/about/regions/euro/en/index.html).
(Fonte:
http://www.hbsc.unito.it/it/).
Obiettivo dell’iniziativa è quello di raccogliere informazioni sui comportamenti
collegati alla salute negli adolescenti, elaborandone e diffondendone i risultati al
fine di influenzare, anche a livello politico e amministrativo, le politiche di
educazione e promozione della salute rivolte alla fascia di età adolescenziale.
Dipartimento di Prevenzione Asl “VCO”: Servizio SIAN, SS Igiene della Nutrizione,
Direzione Sanità Regione Piemonte; Università degli Studi di Torino - Dipartimento
di Sanità Pubblica e di Microbiologia.
Individuazione della rilevanza di alcuni indicatori specifici (ad es per l’alimentazione
e l’attività fisica) con la possibilità di un confronto a livello locale (dati indagine
2004) ed internazionale (nei paesi aderenti alla survey internazionale).
Regionale
Altri progetti:
“Misure preventive in caso di temperature elevate” :
2008 - Sopralluoghi presso tutte le strutture assistenziali per anziani e consegna del
Protocollo operativo con le raccomandazioni al personale sanitario (D.G.R. 2-5947 del 28
maggio 2007)
2009 - Sopralluoghi presso 11 strutture assistenziali per anziani e consegna di opuscolo
informativo “Estate sicura 2009 – Come vincere il caldo”
Progetto regionale 2006-2008 “Sicurezza Alimentare e Nutrizionale” rivolto agli addetti alla
ristorazione scolastica (2007); rivolto ai docenti di scuole secondarie di primo grado (2007)
“Le allergie alimentari nella ristorazione pubblica” rivolto agli operatori della ristorazione
pubblica (2007)
“Allergie e intolleranze alimentari nella ristorazione scolastica” rivolto agli operatori della
ristorazione scolastica (2007)
“Sicurezza igienica e qualità nutrizionale delle preparazioni alimentari nelle strutture
assistenziali” rivolto agli operatori della ristorazione assistenziale (2008)
“Le allergie alimentari nella ristorazione pubblica” rivolto agli operatori della ristorazione
pubblica (2008)
“Con l’alimentazione non si scherza” rivolto agli operatori della ristorazione scolastica (2008)
58
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Igiene degli alimenti
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ (Dati Relazione di attività SIAN e dal Report MTA 2007)
ASL
REGIONE
Controllo imprese alimentari (% unità controllate)
80,0
100
19,1
47
26,8
39
14,2
19
22,9
24
57,4
47
Produzione ingrosso
Produzione minuto
Distribuzione ingrosso
Distribuzione dettaglio
Ristorazione pubblica
Ristorazione collettiva
72,39
76
% controlli HACCP su totale ispezioni
207
205
207
205
1
1
31+25
29+33
54+48
58+63
Acquedotti controllati
Reti di distribuzione controllate
Ditte alimentari controllate
Acque minerali: ispezioni sorgenti e stabilimenti
Acque minerali: campioni prelevati (sorgenti e stabilimenti)
Controllo residui fitosanitari: campioni prelevati
Controlli vendita fitosanitari: esercizi ispezionati per vigilanza e ispezioni
effettuate per rilascio parere autorizzazione vendita
19
18
9
1
58,3
21,0
19,2
14,6
15,8
47,2
50,90
1.664
2.026
352
163+162
375+836
622
304+41
Attività Centri micologici
0
36
272
717
66
79
0
0
Ore di formazione rivolte al pubblico
Colli certificati per la vendita
Consulenze ai raccoglitori
Corsi per raccoglitori e commercianti
62
4.456
830
12
Malattie trasmesse da alimenti
2
1+ 2 funghi
1,16
0,58
Epidemie di MTA 2007
MTA su 100.000 abitanti 2007
57+11
1,56
Note: l’Attività effettuata nel 2008 a livello di ASL VCO è evidenziata in grassetto.
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura) : 70% complessivamente.
Note: Si segnalano altre attività quali: “Autorizzazioni temporanee per somministrazione alimenti” nel
2008 210 pareri con 143 sopralluoghi; “Raccolta dati informativi” (il cui tempo dedicato non è affatto
indifferente); “Attività di consulenza- con accesso su appuntamento” 334 pareri rilasciati con 51
sopralluoghi (il cui tempo dedicato non è affatto indifferente); 118 pareri rilasciati per DIA differite con
relativi sopralluoghi; 123 accessi per ricerca prodotti in seguito ad attivazione di Allerta; 23 interventi
effettuati a seguito di esposto; 87 campioni di alimenti prelevati.
59
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla
Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini)
Personale dedicato all’area Igiene degli alimenti
N.
operatori
% tempo dedicato
alla funzione
controllo alimenti
% tempo dedicato
alla funzione
acque potabili
% tempo dedicato
alle attività del
Centro micologico
% tempo dedicato
alla funzione MTA
Note
Direttore*
1
Vedi sotto
Altri medici**
4,5
“ ”
IP
Tecnici della
6
prevenzione
Amministrativi***
“ ”
* Il Direttore SIAN riveste anche funzioni di Responsabile SOS Igiene della nutrizione.
** 1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 80% (60% funzione di controllo alimenti e 20% funzione acque potabili- e al
bisogno svolge anche funzione MTA in sostituzione del Referente)
1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 40% (in particolare controllo alimenti)
2 Dirigenti medici dedicati ciascuno all’attività Igiene degli alimenti 90% (45 % funzione di controllo alimenti e 45% funzione acque
potabili)
1 Dirigente medico dedicato all’attività Igiene degli alimenti 40% (in particolare funzione MTA e funzione acque potabili)+ 50%
Responsabile SOS Epidemiologia
*** Gli amministrativi (12) sono in pool nel Dipartimento di Prevenzione
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sono sufficienti e adeguati: SI
Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile? SI
Dove: esiste un archivio cartaceo ed informatico
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste? Indicare i principali testi a disposizione:
Sono a disposizione:
•
Testi relativi alla normativa e alle sanzioni applicabili, alcuni esempi:
- L. Rizzatti, E. Rizzatti “Tutela igienico sanitaria degli alimenti e bevande e dei consumatori”
- Francesco Toni, Roger Nanni “Il metodo HACCP e l’autocontrollo sull’igiene degli alimenti” –
Maggioli Editore
- Antonietta Galli, Alberto Bertoldi “Igiene degli alimenti e HACCP” – EPC Libri
- Rapporto ufficiale dell’American Public Health Association – “Manuale per il controllo delle
Malattie Trasmissibili” a cura di David L. Heymann M.D.
- F. Aversano “I prodotti alimentari geneticamente modificati” – Il Sole 24 ore”
- P. Roccaro, S. Roccaro, S. Guerrieri “Sicurezza Alimentare” Libro + CD ROM – Il Sole 24 ore”
- Nino Papaldo “Codice delle Leggi Sanitarie” – Giuffre’ Editore
- “Codice penale e di procedura penale” Pirola Editore
•
Riviste: “Alimenti e Bevande” EPC Editore – “Alimenta” Istituto Bromatologico Italiano
•
CD ROM: Alimenta Lex - Raccolta della normativa alimentare italiana e comunitaria
60
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
Strumentazione specifica per le attività di controllo/campionamento: descrivere
Per quanto riguarda le attività routinarie il servizio è dotato di: clorimetri; termometri digitali;
pinze; contenitori termici e frigoriferi portatili; materiale vario di contenimento etc.
Criticità: Il servizio dovrebbe essere dotato di attrezzature che possano garantire il
mantenimento della catena del freddo ed un corretto campionamento. Ad esempio i
termometri non sono tarati e in modo certificato.
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla
Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Le attività della SOS Igiene degli alimenti sono garantite in tutte e tre le sedi
(Domodossola - Verbania – Omegna). Il Direttore SIAN sottolinea la particolare estensione del
territorio aziendale.
Presenza di strutture semplici per le diverse funzioni dell’area Igiene alimenti e
livello di autonomia:
Il Nuovo Atto aziendale (2009) prevede la SOS di Igiene degli alimenti che in realtà viene
ridefinita in “Equipe professionale”. A livello aziendale come già precisato sono individuati tra i
Dirigenti medici: 1 Referente MTA; 1 Referente Micologia; 1 Referente Fitofarmaci; 1
Referente Allerta; Referente Acque potabili. (Il Referente per i fitofarmaci e il referente per le
acque potabili sono stati individuati in modo informale all’interno del servizio).
È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1. Coordinamento delle attività dei tecnici, degli infermieri e delle dietiste
2. Attività di micologia
3. Normale attività di tecnico della prevenzione
Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
Si. In particolare ispezione su attività e strutture per approvvigionamento idrico, MTA, Allerta.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione?
In autonomia vengono svolte le attività specifiche delle varie figure professionali; buona
l’organizzazione delle attività; buono il grado di collaborazione.
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. D.I.A.
2. Controllo acque potabili
3. MTA, Allerta
61
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000abitanti (%risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.):Note: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile
Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini)
Principali protocolli/procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Indicazioni regionali
Sì (check list regionali)
Controllo acque potabili
Protocollo aziendale e regionale
Sì (modulistica aziendale e regionale)
Controllo MTA
Protocollo regionale ed aziendale
Sì (check list regionali; modulistica aziendale
e regionale)
Ispettorato micologico
Protocollo di riferimento regionale
Sì (check list regionali)
Controllo fitofarmaci
Protocollo di riferimento regionale
Sì (check list regionali)
Protocollo aziendale e regionale
Sì (modulistica aziendale e regionale)
Controllo alimenti
Allerta*
* Il protocollo aziendale Allerta è stato redatto con il Servizio Veterinario.
62
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla
Responsabile Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Non quantificabile
-
-
Non quantificabile
-
-
Non quantificabile
-
-
-
-
-
-
-
-
Intra-dipartimento/ASL
Servizio veterinario area
B
PRISA.
Servizio veterinario area
C
Produzione
lattiero
casearia
Esposti; Pratiche edilizie
(es. pareri per pratiche
su strutture di
ristorazione;
agriturismo; mense
scolastiche; ex articolo
48 etc).
Comunicazione MTA e
altri rapporti col SIMI
SISP
Extra -ASL (enti,
associazioni, scuole,
ecc.)
Enti locali: Comuni
Scuole
Enti gestori mense
Il rapporto in particolare
con i Comuni è forte e
riguarda la maggior
parte delle attività su
richiesta (come le
autorizzazioni
temporanee; DIA etc)
Autorizzazioni sanitarie
(mense)
Autorizzazioni sanitarie
(mense)
Enti gestori acquedotti
Controllo acque
-
-
-
ATO- Autorità d’ambito
Controllo acque
-
-
-
ARPA
Esami chimici
-
-
-
IZS
Esami microbiologico
-
-
-
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
Occasionali/sporadiche
Ente
Associazioni di categoria
Evidenza di attività
Scambi/interscambi su
applicazione nuova
normativa
63
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Direttore SIAN dott. Giovanni Compagni e alla Responsabile
Igiene degli alimenti dott.ssa Irma Soncini)
Progetti di iniziativa locale su temi legati all’igiene degli alimenti e alla sorveglianza e
prevenzione nutrizionale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Progetto Festa sicura
Problema di salute affrontato
Sicurezza alimentare
Elevato numero di feste capestri /popolari; livello poco soddisfacente di standard
igienico-sanitari delle sagre/manifestazioni.
Miglioramento degli standard igienico-sanitari delle feste campestri; Facilitazione
dei compiti organizzativi ai vari livelli (con consegna “kit operativo” comprensivo di
tutta la modulistica occorrente).
SIAN, Associazioni Pro Loco, Comuni.
Realizzazione di 3 giornate di formazione (argomenti: procedure autorizzative;
requisiti igienico-sanitari; predisposizione del manuale di autocontrollo HACCP e
piano pulizie; acquisto, trasporto e conservazione alimenti; igiene delle strutture e
formazione del personale; “dallo spuntino al banchetto”: preparazione e
somministrazione degli alimenti; normative di riferimento) rivolte agli organizzatori
di feste popolari;
Buona adesione al progetto;
Miglioramento degli standard igienico-sanitari evidenziato in corso di attività di
vigilanza.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
-
Note: si segnalano i seguenti Corsi di formazione organizzati:
1. Corso di micologia “Come gestire le presunte intossicazioni da funghi” (2009)
2. Corso di micologia “Funghi del genere Russula” (2008)
64
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Aziende presenti sul territorio (artigianato e industria): (dalla Relazione di attività 2007, Struttura
produttiva e addetti)
ASL VCO
REGIONE
Addetti non
noti
438
10.626
< 11 addetti
10.510
262.459
11-100
addetti
563
15.018
> 100
addetti
TOTALE
36
1.283
11.547
289.386
%
4
100
Direttore: dott. Francesco Lembo Dal 2000
Personale: (situazione attuale)
Medici
1*+2
Ingegneri, chimici,
fisici, biologi
1Ingegnere di
I°livello
Tecnici
7
Personale
infermieristico**
1IP+1 ASV
Personale
amministrativo
-
Altro
TOTALE
Di cui precari
Monte ore precari
Note: * 1Direttore SpreSAL
** 1 IP che effettua per le attività SpreSAL 28 ore settimanali (e inoltre collabora nell’ambito della SS Epidemiologia); 1 ASV part time
33%.
Commento: E’ una criticità importante l’assenza di amministrativi dedicati alle attività SpreSAL (in quanto tutti gli operatori sia della
dirigenza medica che del comparto devono obbligatoriamente svolgere attività di tipo amministrativo).
Sedi:
• di servizio (elencare): Omegna - Verbania – Domodossola
• di erogazione (elencare): Automobili in dotazione: 5 (utilizzate dai tecnici)
Sono state attivate strutture semplici? NO, non sono state attivate strutture semplici.
Descrivere: E’ stato attivato un Incarico dirigenziale di alta specialità - Referenza per il rischio
cancerogeno (es. amianto etc).
Sono state attivate posizioni organizzative e/o livelli di responsabilità formalizzati?
Descrivere: E’ stato formalizzato il Dirigente SITRPO.
Costo totale del Servizio: € 867.979,00; Ricavi: € 5.738,00 (dati 2008)
65
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2007 (dalla relazione di attività 2007)
Attività di vigilanza
Numero interventi di vigilanza
Aziende
Nei
totali
luoghi di
(a)
lavoro
(b)
In cantieri
edili
(comprese
GO)
(c)
Inchieste su eventi
Totale (d)
= (b + c)
Totale
inchieste
infortuni (e)
Totale inchieste
mal. prof. (f)
Totale attività
vigilanza (g) =
(b + e + f)
Ditte interessate da almeno
un intervento
(h)
(i) = (h/a%)
ASL VCO
11.109
497
160
657
56
34
587
395
3,56
Regione
278.760
3.081
2.059
5.140
1.485
813
5.379
6.376
2,29
Prescrizioni ed ottemperanza alle prescrizioni
Aziende
totali
ASL VCO
Regione 07
Numero
11.109
278.760
ASL VCO
Regione 07
Numero
prescrizioni
sottoposte a
rivisita
Numero
375
7.055
Ditte
interessate
da almeno
1 intervento
Ditte
interessate
da almeno
1
intervento/
Aziende
totali
Numero interventi di vigilanza
Numero
395
6.376
%
3,56
2,29
Numero
497
3.081
Numero casi
ottemperanza
alle
prescrizioni
Numero
327
6.956
Nei
cantieri
edili
compr.
GO
Numero
160
2.059
Nei
luoghi di
lavoro
Ammissioni
a
pagamento
Ammende
incassate
euro
239.923,00
4.702.845
euro
343.859,26
4.255.521
Punti di
prescrizione
impartiti
Sanzioni
comminate
Numero
520
7.791
euro
420.665,60
5.128.335
Totale
Numero
657
5.140
Ammende
incassate/am
missioni a
pagamento
%
143,32
90,49
Vigilanza nei cantieri edili e sulle Grandi Opere
N. notifiche ex
art. 11 DLgs
494/96
1.229
N. cantieri
controllati
212
N. interventi in
edilizia e grandi
opere (cantieri)
160
160
% cantieri oggetto
di segnalazione di
reato all’AG
63,75
2.196
2.061
22.710
2.061
62,93
N. imprese
controllate
ASL VCO
Regione
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 30%
66
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Inchieste infortuni
Infortuni
Totale inchieste
di cui: su richiesta
su iniziativa
Notizie
su richiesta di altri
accaduti
infortuni
AG
autonoma
infortunio Accertamento
Popolazione
nel 2005
infortuni
totali
attiva
e definiti
(conclusi)
registrate
(31/12/2006)
Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive Concluse Positive
entro
(Spresal)
30/6/07*
ASL
VCO
124.931
1.665
2.720
302
56
29
3
3
44
22
9
4
Regione
3.137.763
49.869
63.113
2.229
1.485
765
355
130
840
472
290
163
*Flussi Inail
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 20%
Inchieste malattie professionali
Totale
notizie
di mal.
prof.
N. mal.
prof. da
ricerca
attiva
N. accertamenti per
mal. prof. conclusi (a)
Totale inchieste per mal. prof. (b)
Inchieste per mal. prof. per richiesta AG
Conclusi
Nesso causa
positivo
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilit
à positiva
ASL VCO
49
8
21
7
34
31
11
3
2
2
Regione
2.691
113
659
196
813
419
215
360
195
101
N. inchieste per mal. Prof. Su iniziativa
autonoma
N. inchieste per mal. Prof. Su iniziativa
autonoma
Totale mal. Prof. Sottoposte a
inchiesta o accertamento (a + b)
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
Responsabilità
positiva
Concluse
Nesso causa
positivo
ASL VCO
31
29
9
0
0
0
55
38
Regione
383
218
111
70
6
3
1.472
615
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 10%
67
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Notifiche e deroghe relative a insediamenti produttivi
Notifiche insediamenti
produttivi (art 48 DPR 303/56)
Aziende
totali
Richieste deroga per altezza locali
o lavoro in sotterranei (artt. 6 e 8
DPR 303/56)
Pervenute Esaminate Positive Pervenute Esaminate
ASL
VCO
11.109
Regione 278.760
Totale notifiche
Positive
Pervenute
Esaminate
Positive
81
1,38
1.738
0,73
148
155
76
5
5
5
153
160
1.896
1.666
1631
129
81
107
2.025
1.747
Totale notifiche ex art. 48 e deroghe artt. 6 e 8 (%)
Esaminate/
Positive/
Positive/
tot. pervenute %
tot. pervenute %
tot. esaminate %
Notifiche e
deroghe/
tot. aziende
%
Altre deroghe o valutazioni richieste
N./tot. aziende
N.
INAIL %
ASL
VCO
104,58
52,94
50,63
0
0
Regione
86,27
85,83
99,48
648
0,23
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
Piani di lavoro per rimozione amianto
Popolazione
residente
(31/12/06)
N. piani di lavoro
pervenuti
N. piani di lavoro
esaminati
N. piani di lavoro con valutazione
positiva
N.
/ 100.000 ab.
N.
/ 100.000
popol. Resid.
N.
/ Totale piani / piani di lavoro
di lavoro
esaminati
Verifiche di cantiere
per i piani di lavoro
N.
/ Totale piani
di lavoro
ASL VCO
172.429
170
98,59
134
77,71
118
69,41
88,06
41
24,12
Regione
4.334.828
3.101
71,54
2.535
58,48
296
9,55
4,77
553
17,83
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
Attività sanitarie
Popolazione
attiva
(31/12/06)
N.
prestazioni
sanitarie
N. visite per
minori e
apprendisti
N. altre
visite
N.
audiometrie
N.
spirometrie
N. cartelle
sanitarie
controllate
N.
protocolli
prescr.
N. lavoratori
interessati dai
protocolli
ASL
VCO
124.931
632
423
209
0
0
394
10
412
Regione
3.137.763
19.476
13.397
3.328
1.676
1.075
7.412
35
20.496
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
68
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Formazione/informazione (vedi allegato Incontri di formazione)
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 20%
Commento: Da
qualche
anno,
il
Servizio
è
impegnato
in
attività
di
formazione/informazione/sensibilizzazione ed in iniziative di promozione salute finalizzate a
favorire il confronto con tutti gli Attori della prevenzione per diffondere la “cultura della
sicurezza” nel VCO.
Assistenza utenti
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Direttore Struttura): 5%
Nota: Si segnalano le seguenti pubblicazioni a cura del Servizio Prevenzione e
sicurezza negli ambienti di lavoro ASL VCO e Politecnico di Torino:
1. Evoluzione tecnologica ed aspetti di sicurezza del lavoro nelle attività di lavorazione delle
pietre ornamentali: analisi preliminare nelle realtà produttive del Verbano Cusio Ossola
2. Esplosioni da polveri nei processi di finitura di manufatti in alluminio e leghe nella realtà
produttiva ASL 14 VCO: metodi di progettazione e gestione degli impianti ai fini della
conservazione e del miglioramento della sicurezza nel tempo.
3. Esplosioni da polveri nei processi di finitura di manufatti in alluminio e leghe nella realtà
produttiva ASL 14 VCO: analisi del rischio e misure di prevenzione
69
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo)
Personale dedicato ad attività di tutela salute e sicurezza negli ambienti di lavoro
N. operatori
Direttore
1
% tempo
dedicato
100%
Dirigenti medici
2
100%
Dirigenti non medici
1
100%
TPAL
ASV, IP
7
100%
1IP*1ASV
Vedi nota
Amministrativi
-
Altri operatori
-
Note
1 Ingegnere di I ° livello
1 IP che effettua per le attività SpreSAL 28
ore settimanali (e inoltre collabora
nell’ambito della SS Epidemiologia); 1 ASV
part time 33%.
L’assenza di amministrativi dedicati è una
forte carenza del servizio.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: C’è un archivio delle norme / procedure facilmente accessibile e consultabile? NO
Commento: Sul sito regionale è attivo “Sicuri di essere sicuri” (che contiene tutta una serie
di documenti, ma che certamente andrebbe aggiornato alla luce delle novità in ambito
normativo). Sul sito aziendale ASLVCO c’è poi la Carta dei servizi che fornisce delle
informazioni agli utenti ma che non è esaustiva. All’interno del servizio SpreSal c’è poi un
archivio delle norme e delle procedure accessibile però solo agli operatori del servizio.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a disposizione)?
Diverse le riviste in abbonamento a disposizione (cartacee o talora raccolte in CD-ROM che
sono in rete):
1. Medicina del lavoro
2. Giornale degli igienisti industriali
3. Igiene e sicurezza
4. Ambiente e lavoro
5. Norme UNI
70
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo )
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Sono attive al momento tutte e tre le sedi (Omegna – Verbania –Domodossola)
anche se in realtà ci sono le condizioni per centralizzare tutte le attività in un’unica sede (ciò è
conseguenza di tutto il lavoro fatto in questi ultimi anni finalizzato a standardizzare
procedure, omogeneizzare le modalità di lavoro etc). Si segnala inoltre l’attivazione della
Commissione CATIP (Commissione Area Tematica Insediamenti produttivi) cui fanno parte il
SISP e lo SpreSAL oltre altri membri aggiuntivi a seconda della tipologia dell’insediamento
produttivo. E’ stata concordata una procedura per cui si affida l’istruttoria alla sede
competente e preparato un parere che poi viene trasmesso allo Sportello Unico delle attività
produttive (SUAP).
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orari: 1 ambulatorio a Verbania in condivisione con il Medico Competente.
Le attività sono organizzate all’interno di una Struttura Semplice
Non vi è la Struttura Semplice, ma il personale (sia dirigenza che comparto) è dedicato
(ad eccezione del personale infermieristico).
Solo i TPAL sono dedicati mentre il rimanente personale opera a tutto campo
Altra organizzazione (descrivere): -
È presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione? SI
Se sì, elencare le 3 principali attività che svolge:
1. Inchieste infortuni.
2. Attività di tipo formativo/informativo/educativo.
3. Vigilanza.
Vi sono attività svolte congiuntamente da tecnici e dirigenti medici? Quali?
Le attività in generale di vigilanza vengono spesso effettuate congiuntamente.
Qual è il livello di autonomia e collaborazione dei tecnici della prevenzione?
I TPALL sono autonomi in quanto tutti UPG (Ufficiali di polizia giudiziaria). Buona la
collaborazione tra i tecnici della prevenzione; il direttore SpreSal è un forte punto di
riferimento e coordina tutte le attività del Servizio. Vengono effettuate inoltre Riunioni
periodiche (bimestrali in genere o anche al bisogno in casi particolari) per un continuo
confronto tra tutti gli operatori e scambio interscambio informazioni.
71
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Elencare le 3 principali attività dei Dirigenti medici:
1. Attività di formazione e controllo dei protocolli di sorveglianza sanitaria (es. controllo
cartelle di rischio)
2. Vigilanza
3. Malattie professionali
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nota: vedi pagina 1
5. SEZIONE PROCEDURE (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Procedure regionali
Sì – Moduli regionali
Igiene industriale
-
-
Inchieste infortuni
Procedura aziendale
Sì
Inchieste malattie professionali
Procedura aziendale
Sì
Sorveglianza sanitaria
Procedura aziendale
Sì
Vigilanza
NOTE: E’ stata attivata la Commissione CATIP (Commissione Area Tematica Insediamenti produttivi) cui fanno parte il SISP e lo SpreSAL
oltre ad altri membri aggiuntivi a seconda della tipologia dell’insediamento produttivo.
72
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
sinergia
-
-
sinergia
-
-
sinergia
-
-
sinergia
-
-
sinergia
-
-
sinergia
-
-
sinergia
-
-
-
-
Intra-dipartimento/ASL
SISP
Medico competente ASLVCO
(Direzione sanitaria
ospedaliera)
Dipartimento delle
dipendenze- SERT
RePES- Area Promozione della
salute
Commissione CATIP per
le pratiche relative agli
insediamenti produttivi
Corsi di aggiornamento
per dirigenti su nuovo
Testo Unico; Corsi di
formazione sui rischi
professionali
Corsi di formazione per
Medici competenti su
tematiche relative agli
accertamenti
per
alcol/sostanze
psicoattive (ambito delle
dipendenze in generale);
Corsi di formazione sui
temi sopra indicati rivolti
alle Aziende
Diverse
attività
di
formazione su Sicurezza
sul lavoro rivolte alle
scuole medie superiori
(4 scuole del territorio
ASLVCO) ricorrendo alla
“peer education” (vedi
sez progetti)
Non quantificabile
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole etc)
Scuole di ogni ordine e grado
territorio ASLVCO
Associazioni imprenditoriali,
Unione industriale, CNA,
Organizzazioni sindacali
Organizzazioni Aziendali
CPO- Università di Torino
Attività di formazione su
Sicurezza in generale: in
ambito
lavorativo,
domestico etc. rivolta
agli studenti (vedi sez
progetti).
Attività di formazione,
condivisione
diversi
messaggi
Corsi di formazione per
RSPP
e
RSL
(Rappresentanti
dei
lavoratori
per
la
sicurezza)
Progetto di ricerca attiva
dei tumori professionali
asbesto correlati (in
particolare mesoteliomi
pleurici)
Occasionali/sporadiche
Ente
Comitato Paritetico Territoriale
VCO
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Attività formative congiunte
su edilizia; confronti e
dibattiti su normative e
problematiche legate al
lavoro
svolto
da
extracomunitari; Corsi di
formazione
di
Pronto
Soccorso su richiesta CPT
Verbania
e
della
-
-
-
73
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Ordine degli Architetti
Collegio dei Geometri
Scuole del territorio VCO
MMG
Confartigianato Novara e
VCO
Incontri e percorsi di
formazione/aggiornamento;
Attività
formative
in
particolare
su
edilizia;
confronti e dibattiti su
normative e problematiche
Incontri e percorsi di
formazione/aggiornamento;
Attività
formative
su
edilizia; confronti e dibattiti
su
normative
e
problematiche
Attività di formazione su
sicurezza nei luoghi di
lavoro
(rivolta
a
collaboratori scolastici ed
assistenti amministrativi);
Corsi
di
formazione
Sicurezza nei luoghi di
lavoro:
movimentazione
manuale dei carichi e vdt
(rivolti
a
collaboratori
scolastici
ed
assistenti
amministrativi); Corso di
formazione per RSPP della
scuola (Scuola primaria ed
Istituti superiori); Corso di
formazione
per
il
reclutamento di Dirigenti
scolastici
Corso di formazione su La
sorveglianza sanitaria degli
ex esposti all’amianto
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre interazioni:
Direzione Provinciale INAIL: avvio di una collaborazione per la stesura del Piano
provinciale della Prevenzione 2009 da parte dell’Ente Assicuratore; istituzione della “Giornata
della comunicazione”
CPO dell’Università di Torino: Progetto di ricerca attiva dei tumori di possibile origine
professionale (Progetto OCCAM Occupational Cancer Monitoring) in collaborazione con
ISPESL, Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano.
Criticità: Poca interazione con i Distretti; mentre per quanto riguarda l’Area di Promozione
Salute si sottolinea la mancanza di una Regia.
74
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Inoltre:
Hanno utilizzato i dati sanitari prodotti dalla propria azienda o dalla Regione (profili di salute,
bilancio sociale) per la programmazione e realizzazione degli interventi? SI
Hanno contribuito alla produzione dei dati sanitari della propria azienda ( profili di salute,
bilancio sociale)? SI
Conoscono la banca dati del DORS “ MATline” sulla esposizione a cancerogeni? SI
Sono stati coinvolti nella costruzione della “Rete della Salute” attivata dal CIPES Piemonte?
NO
Commento: Il Servizio non è stato coinvolto nel percorso di attivazione PePS. Invece di sua
iniziativa, lo SpreSAL ha avviato diversi processi finalizzati ad informare i molteplici Attori
sociali (per scambio esperienze, condivisione e confronto su Testo unico e normativa in
genere etc) tra cui:
- Organizzazione di un seminario “Strategie d’intervento individuate e condivise dalle
Istituzioni e dagli attori sociali della prevenzione per la promozione della salute e per il
miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro”, (2 incontri: 1 nel mese di maggio e 1
nel mese di giugno 2008).
Principali obiettivi del seminario: Evidenziare le criticità emergenti da un esame di tutte le
azioni di prevenzione sviluppate in questi anni nel territorio del VCO dalle Parti Sociali, da
Associazioni e dagli organi di vigilanza e controllo istituzionali; Definire accordi territoriali
volti ad orientare i comportamenti dei datori di lavoro, dei lavoratori e di tutti i soggetti
interessati al miglioramento dei livelli di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di
lavoro; Migliorare l’omogeneità degli interventi di prevenzione (informazione, formazioneassistenza, vigilanza) sia per gli aspetti di copertura quantitativa del territorio di
competenza sia per quelli connessi alle metodologie di intervento; Assegnare a ciascun
soggetto un ruolo attivo nel contribuire alla realizzazione di un “patto per la tutela della
salute e per la prevenzione” nelle aziende del VCO quale contributo attivo ai PEPS (Profili
e piani di Salute previsti dal PSSR).
75
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
7. SEZIONE PROGETTI (intervista Direttore SPreSAL dott. Francesco Lembo)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di lavoro avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.).
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Progetto di Educazione alla salute “CASA AMICA” Anno 2006-07
Sicurezza in ambito domestico e scolastico
Il Servizio SPreSAL è stato sempre molto attento a tutte le problematiche relative
alla sicurezza in generale.
In particolare a seguito dell’emanazione della Legge 3 agosto 2007, n. 123 “ Misura
in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il
riassetto e la riforma della normativa in materia“ che include la promozione e la
divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all’interno
dell’attività scolastica ed universitaria, si è ritenuto opportuno avviare alcuni
percorsi di formazione in alcune scuole del territorio sulla prevenzione in ambiente
domestico.
Obiettivi: Infondere la consapevolezza dei pericoli nell’ambiente di vita e
promuovere comportamenti orientati alla prevenzione degli incidenti domestici.
I destinatari del progetto: Alunni delle V° classi scuole elementari.
Obiettivi e breve descrizione del progetto
Struttura del progetto: - I° incontro definizione concetti generali; - Tra i due
incontri i docenti illustrano in modo graduale i pericoli presenti tra le mura
domestiche; - II° incontro di approfondimento delle situazioni di pericolo presenti
in ambiente domestico.
Strumenti:- computer (giochi interattivi); - libri, riviste, didascalie per la raccolta di
informazioni relative agli ambienti della casa.
Strumenti di verifica: A conclusione del progetto produzione di elaborati (disegni,
cartelloni, plastici della casa utilizzando materiali e tecniche varie, attività di
drammatizzazione, rappresentazioni teatrali).
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
SPreSAL, Docenti facilitatori e Genitori
Nell’anno scolastico 2006-07, sono state effettuate dal servizio SPreSAL 77 ore di
formazione e sono stati sensibilizzati/informati 480 alunni.
-
Progetto “Parliamone alla pari”- Progetto sperimentale di educazione/formazione
negli Istituti di Istruzione Superiore della provincia VCO in collaborazione con INAIL
– diverse edizioni (vedi sotto)
Salute e Sicurezza negli ambienti e luoghi di lavoro
Far conoscere al mondo della scuola quello del lavoro.
Obiettivo: - Aumentare la consapevolezza sul fatto che la sicurezza e la salute si
costruiscono con la capacità di scegliere ed il potenziamento delle proprie risorse
positive; - Avvicinare il mondo della scuola al mondo del lavoro ed ai suoi
protagonisti.
Obiettivi e breve descrizione del progetto
Il progetto ha coinvolto 4 Istituti:
- IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna
- ITCG C.Ferrini- Verbania
- IPSIA G.G.Galletti- Domodossola
- ITIS Cobianchi- Verbania.
Il progetto prevedeva la formazione di peer educator:
la formazione di peer educator, proposti dalla scuola, si è realizzata attraverso 6
incontri ed ha avuto una durata complessiva di 12 ore.
Gli obiettivi formativi: Favorire la riflessione sulle relazioni tra dinamiche di gruppo
e fornire strumenti minimi di conduzione dei gruppi; Sperimentare gli strumenti e le
tecniche di conduzione da parte dei peer educator; Sviluppare e condividere le
76
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
conoscenze sui concetti chiave di prevenzione (salute, rischio, sicurezza,
prevenzione).
Il progetto prevedeva un’esperienza nel mondo del lavoro: visite guidate in
aziende/cantieri prescelti.
Strumento di verifica: realizzazione di un elaborato finale in cui gli studenti, con la
propria capacità decisionale e con le proprie risorse positive, e attraverso il
confronto, individuano le strategie per la promozione della salute negli ambienti di
vita e di lavoro.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Gli studenti a completamento del percorso hanno costruito un DVD interattivo sul
rischio e la sicurezza dal titolo “SLIDING CHOICE”
SPreSAL, RePES, Associazione Contorno Viola, docenti scuole, Peer educators,
Gruppo Educatori ASL, Rappresentanti Alunni, Associazioni di categoria e
Organizzazioni sindacali, Lavoratori portatori di disabilità conseguenti a danni
lavorativi, Magistratura, INAIL, Centro per l’impiego.
Il progetto contempla diverse edizioni:
- Ha avuto una durata triennale nell’ aa.ss. 2004-2007 coinvolgendo 85 studenti
(IPIA C.A Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA
G.G.Galletti- Domodossola; ITIS Cobianchi- Verbania) con un impegno
orario complessivo di oltre 200 ore.
Nell’anno scolastico 2007-08 sono stati raggiunti 180 studenti (IPIA C.A
Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA G.G.GallettiDomodossola; ITIS Cobianchi- Verbania).
Nell’anno scolastico 2008-09 sono stati raggiunti 100 studenti (IPIA C.A
Dalla Chiesa- Omegna; ITCG C.Ferrini- Verbania; IPSIA G.G.GallettiDomodossola).
-
Progetto LARS – Laboratorio Rete Sicura Alta scuola di Formazione –Sicurezza Salute – ( il progetto presentato nel mese di luglio 2009 è in attesa di
approvazione) 2009
Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro
Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, come obiettivo
delle azioni di prevenzione, trova nei sistemi di qualificazione delle imprese e dei
lavoratori, basati sull’acquisizione di competenze e conoscenze in materia di tutela
della salute e sicurezza, una delle principali strategie di intervento. Da tale
presupposto nasce il progetto LARS.
Realizzare il Laboratorio Rete Sicura dedicato alla ricerca ed alla formazione in
materia di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro partendo dai rischi
prioritari individuati nei settori maggiormente rappresentativi nel territorio del VCO.
Enti Proponenti: ARS.UNI.VCO, NanoIREService S.c.p.a
Enti Partner: SPreSAL, INAIL
Da avviare se approvato
Se approvato è previsto un finanziamento INAIL (con fondi regionali anno 20092010).
77
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Allegato: INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI MARZO- APRILE 2008
Data
Intervento
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
1.
01/03/2008
Lezione frontale
2.
05/03/2008
3.
08/03/2008
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
4.
07/03/2008
5.
11/03/2008
6.
17/03/2008
7.
19/03/2008
8.
31/03/2008
9.
01/04/2008
10
07/04/2008
11
17/04/2008
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Contenuti
Destinatari
Corso Primo Soccorso Personale docente e
non d.
Introd. Progetto
Studenti
Educaz. Salute
Corso Primo Soccorso Personale docente e
non d.
Introd. Progetto
Studenti
Educaz. Salute
Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I°
Socc.
Approfondimento
Studenti
Rischi Specifici
Approfondimento
Studenti
Rischi Specifici
Esperienze di vita
Studenti
Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I°
Socc.
Sicurezza & Salute sul Dirigenti-preposti
lavoro nella P.A.
della Provincia del
VCO
Deroghe e
Responsabilità
Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I°
Socc.
78
Parteci
panti
Durata
20
1 ora
(9-10.00)
2 ore
(11.30-13.10)
1 ora
(9-10.00)
2 ore
(11.30-13.10)
2 ore
(8.30-10.30)
1 ora
(12.20-13.10)
1 ora
(12.20-13.10)
2 ore
(8.55-10.45)
1 ora
(8.30-9.30)
3 ore
(15.00-18.00)
41
20
26
8
41
26
28
12
12
20
1 ora
(9.00-10.00)
Sede
Asilo Nido di Pallanza
Via Caravaggio
IPIA Dalla Chiesa
v. IX Settembre - Omegna
Asilo Nido di Pallanza
Via Caravaggio
IPIA Dalla Chiesa
Crusinallo - Omegna
Sede 118 Premosello Ch.
Operatori
coinvolti
1 medico
1 medico
1 tecnico
1 medico
1 medico
1 tecnico
1 medico
IPIA Dalla Chiesa
v. IX Settembre - Omegna
IPIA Dalla Chiesa
v. Crusinallo - Omegna
IPIA Galletti
v. Ceretti - Domodossola
Sede 118 Premosello Ch.
1
1
1
1
1
medico
tecnico
medico
tecnico
medico
Provincia c/o Tecnoparco
1 medico
Tecnoparco
1 medico
1 medico
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI MAGGIO - GIUGNO 2008
Data
Intervento
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
12
06/05/2008
Lezione frontale
13
07/05/2008
Lezione frontale
14
12/05/2008
Lezione frontale
partecipata
15
12/05/2008
16
16/05/2008
17
19/05/2008
18
20/05/2008
Lezione frontale
19
22/05/2008
20
23/05/2008
21
27/05/2008
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
22
10/06/2008
Lezione frontale
23
20/06/2008
Lezione frontale part.
Contenuti
Destinatari
Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I°
ore
Socc.
Corso Primo Soccorso16 Lavoratori addetti I°
ore
Socc.
Progetto
Studenti
Educaz. Salute
Lezione frontale
Progetto
partecipata
Educaz. Salute
Lezione frontale
Novità T.U.
partecipata
Incontro INAIL sindacato Profili di salute
DPL ANMIL
determinanti rischi
professionali
Studenti
Partecipanti
Durata
20
1 ora
(11-12.00)
2 ore
(08.30-10.30)
2 ora
(9-10.30)
CISS di Pallanzeno
V. dei Caduti, 1
Confartigianato di Verban.
C.so Europa, 27
IPIA Dalla Chiesa
Crusinallo - Omegna
IPIA Dalla Chiesa
v. XI Settembre - Omegna
Tecnoparco VB
1 medico
100
2 ore
(10.40-12.00)
2 ore
10
3 ore
DIP Omegna
1 medico
12
1 ora
(8.30-09.30)
2 ore
(10.40-12.00)
1 ora e ½
(09.40-10.30)
1 ore
(11.00-12.00)
1 ora
(11.00-12.00)
3 ore
18.00-21.00
Sede 118 Premosello Ch.
1 medico
CISS di Pallanzeno
V. dei Caduti, 1
IPIA Dalla Chiesa
v. Crusinallo - Omegna
IPIA Dalla Chiesa
v. XI Settembre - Omegna
CISS di Pallanzeno
V. dei Caduti, 1
Confartigianato di VB
Auditorium S. Anna
via Belgio 4
1 medico
15
20
25
Datori di lavoro
Imprenditori (API)
Rappr.Ass.datoriali
Organizz. Sind.
Provincia,
Rappr.
CPT
Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I°
ore
Socc.
Corso Primo Soccorso 12 Lavoratori addetti I°
ore
Socc.
Progetto
Studenti
Educaz. Salute
Progetto
Studenti
Educaz. Salute
Corso Primo Soccorso Lavoratori addetti I°
12 ore
Socc.
Novità del T.U.
Imprese Artigiane
15
39
12
20
40
Sede
Operatori
coinvolti
1 medico
1 medico
1 medico
1 medico
1 medico
1 medico
1 medico
1 medico
INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI SETTEMBRE – OTTOBRE – NOVEMBRE 2008
Data
Intervento
24
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
17/09/2008 Lezione frontale
Contenuti
Corso Primo Soccorso
16 ore
Destinatari
Partecipanti
Durata
Lavoratori addetti I°
Socc.
20
2 ore
(14.00-16.00)
79
Sede
Giacomini SpA
V. Per Alzo San Maurizio
Operatori
coinvolti
1 medico
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
25
23/09/2008 Lezione frontale
26
01/10/2008 Lezione frontale
27
08/10/2008 Lezione frontale
partecipata
15/10/2008 Lezione frontale
partecipata
28
29
05/11/2008 Lezione frontale
30
32
07/11/2008 Lezione frontale
partecipata
13/11/2008 Lezione frontale
partecipata
13/11/2008 Lezione frontale
33
17/11/2008 Lezione frontale
34
19/11/2008 Lez. Frontale part.
35
20/11/2008 Lez. Frontale
36
20/11/2006 Lez frontale
partecipata
21/11/2008 Lezione frontale
partecipata
31
37
Corso Primo Soccorso
12 ore
Corso Primo Soccorso
16 ore
Lavoratori addetti I°
Socc.
Lavoratori addetti I°
Socc.
20
Corso Primo Soccorso
Lavoratori addetti I°
16 ore
Socc.
Utilizzo e integrazione dei sist. Personale Spresal
Inform. Disponibili x progr. Az
di prevenzione nel comparto
costruzioni ASL VCO
Corso Primo Soccorso
Lavoratori addetti I°
16 ore
Socc.
Titolo IV° T.U.
Ing arch e geom
.
(coordinatori)
II° anno Progetto di
Studenti
educazione alla salute
Rischio elettrico, meccanico da Lavoratori
MMC
Lavoratori
Relazioni Interne nel SPPAnalisi degli inf...
C.so agg. 40 ore – Ruolo CPT e Architetti
sorveglianza sanitaria
(coordinatori)
Corso Primo Soccorso
Lavoratori addetti I°
6 ore
Socc.
Ruolo RLS e CPT legislazione Lavoratori
20
Corso Primo Soccorso
16 ore
Lavoratori addetti I°
Socc.
20
1 ora
(14.00-15.00)
2 ore
(08.30-10.30)
Confartigianato
C.so Europa, 2
Giacomini SpA
V. Per Alzo San Maurizio
1 medico
2 ore
(8.30-10.30)
½ ora
Giacomini SpA
V. Per Alzo San Maurizio
Grugliasco
1 medico
2 ore
(14.00-16.00)
4 ore
Confartigianato
C.so Europa, 2
Forum di Omegna
1 medico
2 ore
(11.35-13.15)
3 ore
(17.00-20.00)
3 ore
(17.00-20.00)
2 ore
Galletti-Marconi
v. Oliva, 5 Domodossola
Assocave Domodossola
1 medico + 2
tecnici
1 medico
1 tecnico
1 Tecnico
Assocave Domodossola
1 Tecnico
Via Tacchini Verbania
1 medico
Tecnoparco Fondotoce
1 medico
20
20
150
18
16
16
25
20
16
7
1 medico
1 medico
1 ora
(8.30-9.30)
3 ore
Assocave Domodossola
1 medico
2 ore
(8.30-10.30)
Global Service
via S. Anna, 21 Casale CC
1 medico
INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2008
Data
Intervento
38
21/11/2008
39
21/11/2008
40
27/11/2008
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
Lezione frontale
partecipata
Lezione frontale
partecipata
Lez. Frontale
Contenuti
Educaz alla salute
Prog. Annuale
Educaz alla salute
Prog. Annuale
Corso Primo Soccorso
4 ore Agg. Cassa Edile
Destinatari
Partecipanti
Durata
Studenti
20
Studenti
14 Mecc
11 moda
20
2 ore
(8.50- 10.30)
2 ore
(11.30-13.10)
½ ora
(8.30-9.00)
Lavoratori addetti I°
Socc.
80
Sede
IPIA Dalla Chiesa Crusinallo
(Succ)
IPIA Dalla Chiesa Omegna
(Centrale)
Tecnoparco Fondotoce
Via dell’Industria 29/2
Operatori
coinvolti
1 tecnico
1 medico
1 tecnico
1 medico
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
41
27/11/2008
Lezione frontale
42
01/12/2008
Lezione frontale
43
02/12/2008
Lez. Frontale
44
03/12/2008
Lez. Frontale
45
04/12/2008
Lez. Frontale
46
04/12/2008
Lezione frontale
47
10/12/2008
Lezione frontale
48
15/12/2008
Lezione frontale
MC Sorv. Sanitaria Primo
soccorso
Rischio amianto
Lavoratori
21
Lavoratori
16
Corso Primo Soccorso
4 ore Agg. B
Corso Primo Soccorso
Base B
Lavoratori addetti I°
Socc.
Lavoratori addetti I°
Socc.
20
Corso Primo Soccorso
Base B
Rischio rumore e vibrazioni
Lavoratori addetti I°
Socc.
Lavoratori
20
Corso Primo Soccorso
Base A
Corso Primo Soccorso
Agg. 6 ore
Lavoratori addetti I°
Socc.
Lavoratori addetti I°
Socc.
15
10
16
20
3 ore
(17.00-20.00)
3 ore
(17.00-20.00)
½ ora
(8.30-9.00)
1 ora
(8.30-9.30)
1 ora
(8.30-9.30)
3 ore
(17.00-20.00)
2 ore
(8.30-10.30)
1 ora
(8.30-9.30)
Assocave Domodossola
Via Piave
Assocave Domodossola
1 Medico
1 Tecnico
Collegio Rosmini Domodossola 1 medico
Ufficio scolastico
Intra Corso Cairoli
2 medici +
1 tecnico
Tecnoparco Fondotoce
Via dell’Industria 29/2
Assocave Domodossola
1 medico
1 Tecnico
Forum di Omegna
1 medico
Confartigianato VB
C.so Europa 25
1 medico
INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2008
Data
Intervento
49
15/12/2008
50
16/12/2008
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
Incontro partecipato
Medici competenti
Lezione frontale
partecipata
Contenuti
Destinatari
Partecipanti
Durata
Novità TU Titolo I
Medici competenti
17
2 ore
Corso Primo Soccorso
16 ore
Lavoratori addetti
I° Socc.
27
2 ore
(8.30-10.30)
Eventi formativi: Tot. N° 50
Persone formate: Tot. N° 1217
Ore di formazione: Tot. N° 91
81
Sede
Dip. Prevenzione Omegna
Tecnoparco Fondotoce
Operatori
coinvolti
1 medico
1 medico
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività dei Servizi di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
INTERVENTI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
SPRESAL
MESE DI Gennaio 2009
N°
d’ord.
Data
Intervento
Tipologia intervento
Modalità svolgimento
Contenuti
Partecipanti
Durata
Sede
1.
08/01/2009
Lezione frontale
partecipata
Corso Primo Soccorso
12 ore corso base
1 ora
(11.30-12.30)
Casa di Riposo “Villa Serena”
Orta S. Giulio
2.
13/01/2009
Lezione frontale
partecipata
Corso base tipo B
1 ora
(14.00-15.00)
Confartiginato di Verbania
82
Operatori
coinvolti
1 medico
NON
EFFETTUATA
1 medico)
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Medicina Legale
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL SERVIZIO DI
MEDICINA LEGALE
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Il nuovo Atto aziendale, approvato nell’aprile 2009, ha previsto l’inserimento della SOC
Medicina Legale nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione.
Direttore: dott.ssa Elena Barbero dal gennaio 2001.
Le principali attività sono: attività di tipo certificativo, attività collegiali, commissioni
accertamento invalidità civile, ciechi, sordomuti, legge 104/92, legge 68/99, medicina
necroscopica e medicina fiscale.
Dati CML VCO: 1.382 visite complessive nel 1° semestre 2009 (di cui 436 per alcol e 61 per
droghe).
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
Personale dedicato alla SOC Medicina legale (Situazione attuale)
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
1
5*
9
1
% tempo
dedicato alla direzione
100%
100%
Vedi nota a seguire
100%
IP
Note
* Altro personale assegnato: 1 medico convenzionato a ore per medicina dei servizi; 1 medico convenzionato per visite fiscali a
Domodossola.
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative? SI
Se sì specificare: 1 Incarico dirigenziale ad alta specializzazione (dirigente medico).
La medicina legale è stata collocata nel Dipartimento di Prevenzione? SI (da aprile 2009)
Se sì specificare la collocazione ed il tipo di struttura: Struttura complessa di Medicina legale.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati:
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
NO
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
NO
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
SI
83
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Medicina Legale
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: l’articolazione della funzione è su tre sedi: Domodossola – Verbania – Omegna.
La Commissione Medico Locale si riunisce a Verbania (2 commissioni a settimana con circa
40-50 utenti per volta).
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orari: nella sede di Omegna: Commissione riconoscimento handicap legge 104/92;
commissione inserimento lavorativo invalidi legge 68/99; Collegi.
Mentre le Commissioni Invalidi sono attive in tutte e tre le sedi.
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): -
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
IMPS- Commissione medica di I° e II°
livello
Protocollo
-
Programma Violenza sessuale e
maltrattamenti
Protocollo aziendale
Modulistica aziendale
Note:
PABI - Programma regionale (su RUPAR): per invalidità civile, per le commissioni, per visite fiscali e necroscopiche, certificazioni
monocratiche (il programma contiene tutta la modulistica, tuttavia per le ultime 4 attività occorre trascrivere prima su carta e poi inserire i
dati, con una perdita non indifferente di tempo).
84
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Medicina Legale
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
2 commissioni a
settimana
sinergia
-
-
-
-
Intra- ASL
Collegio di disciplina
(per
gli
specialisti
ambulatoriali)
Attività di controllo
Commissione
medico
locale- accertamenti ex
art 186 e 187
Attività
Collegi
per
accertamento idoneità
lavorativa
Alcologia
SpreSAL
DEA/PS/118
Attività istituzionale
-
-
-
Direzione
sanitariaUfficio legale- Direzione
Presidio
ospedalieroSPPMedico
competenteUfficio
tecnicoCompagnia
assicurativa, reparti
Risk management
-
-
-
1 controllo annuale su
tutte le strutture a
valenza
sanitaria
presenti sul territorio
ASL + verifiche a
richiesta della Regione o
per motivi particolari
-
-
Commissione
Sanitaria
Vigilanza
Attività istituzionale
Extra-ASL
Procura- CarabinieriAutorità Giudiziaria
Attività istituzionale
(autopsie; perizie etc)
-
-
-
Ordine dei Medici
Attività di formazione
-
-
-
MMG
Consulenze
-
-
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Altre interazioni: Equipe multidisciplinare maltrattamento ed abuso minori; Programma
Violenza sessuale e maltrattamenti (vedi a seguire).
85
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Medicina Legale
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
Note: A seguire vengono elencati alcuni programmi di lavoro:
“Equipe multidisciplinare maltrattamenti e abuso minori” (istituita dalla Regione Piemonte nel 2000).
Tra i componenti: Procura, Polizia giudiziaria, NPI, Medicina Legale, Ginecologia, Pediatria,
Psichiatria, Sert etc). Le riunioni sono mensili e i casi che vengono esaminati sono segnalati
da vari soggetti: scuola, medici ospedalieri o MMG etc.
“Programma Violenza sessuale e maltrattamenti” (dal novembre 2008): E’ un programma
dell’ASLVCO. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla SOC Medicina Legale e collaborano diversi
servizi (Ginecologia, Pediatria, Laboratorio analisi, Procura etc). Il gruppo sta elaborando un
protocollo e definendo tutte le procedure (modulistica, catena di custodia etc) in caso di
violenza.
Corsi di formazione organizzati da SOC Medicina legale:
• Corso su Violenza sessuale, organizzato all’interno dell’ASLVCO e con Ordine dei Medici
• Corso su Maltrattamenti ed abuso minori, organizzato all’interno dell’ASLVCO e con Ordine
dei Medici
• Corso ECM “Come si moriva 300 anni fa? Interventi di restauro e considerazioni medicolegali su un reperto del ‘700”
86
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
SERVIZI VETERINARI – AREA A
ASL VCO
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Dr. GianMarco Rossi)
Personale dedicato
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
1
8
5
5
% tempo
dedicato alla direzione
50
100
90
40
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative?
Note
SI
Se sì specificare:
- S.S. Anagrafe Animale
- S.S. Nucleo di vigilanza interarea
– 5 incarichi alta specializzazione
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità:
Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
NO
87
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Sede Centrale a Crusinallo e Sedi periferiche a Verbania e Domodossola
Sportelli/Ambulatori :
Sportelli: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 Omegna, Verbania e
Domodossola
Ambulatori per animali d’affezione
Omegna – lunedì dalle ore 14 alle ore 16
Domodossola – mercoledì dalle ore 14 alle ore 16
Verbania – mercoledì dalle ore 14 alle ore 16
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): 11,95
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): 0,06
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.):-
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Profilassi malattie infettive animali
Presente
Si
Controlli in allevamento su rispetto
normative regionali, nazionali,
comunitarie per animali da reddito
Presente
Si
Anagrafe animale
Presente
Si
Igiene urbana
Presente
Si
Benessere animale e lotta al
randagismo
Presente
Si
Note: -
88
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Altre Aree Veterinarie
-
-
-
-
SISP
-
-
-
-
Farmacia
-
-
-
-
Ufficio Legale
-
-
-
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
Provincia Novara
-
-
-
-
C.C.I.A.
-
-
-
-
Comunità Montane
-
-
-
-
Comuni
-
-
-
-
Associazioni di categoria
-
-
-
-
Intra-dipartimento
Extra-dipartimento
Occasionali/sporadiche
Ente
Provincia VCO
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
-
-
Nota: Corso di formazione “Approfondimenti operativi in materia di igiene”
89
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
SERVIZI VETERINARI – AREA B
ASL VCO
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Dr. Gian Marco Rossi)
Personale dedicato
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
1
5
1
5
% tempo
dedicato alla direzione
50
100
90
40
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative?
Note
SI
Se sì specificare: 2 incarichi di alta specializzazione
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
NO
90
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Sede centrale a Crusinallo – Sedi periferiche a Verbania e Domodossola
Ambulatori /sportelli
Sedi/orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 – dalle 14 alle 16 in Omegna, Verbania e
Domodossola
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): 8,02
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): 0,3
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): /
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Ispezione alimenti di origine animale
Presente
Si
Controlli produzione e lavorazione
alimenti di origine animale
Presente
Si
Controlli conservazione, trasporto e
commercializzazione prodotti di origine
animale
Presente
Si
Controllo sulle strutture di competenza
Presente
Si
Controlli rispetto normative regionali,
nazionali e comunitarie
Presente
Si
Gestione allerta
Presente
Si
Note: -
91
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Altre Aree Veterinarie
-
-
-
-
SIAN
-
-
-
-
SISP
-
-
-
-
Economico Finanziario
-
-
-
-
Ufficio Legale
-
-
-
-
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Provincia VCO
-
-
-
-
Provincia Novara
-
-
-
-
Comunità Montane
-
-
-
-
Comuni
-
-
-
-
Associazionii di
categoria
-
-
-
-
CCIIAA
-
-
-
-
Intra-dipartimento
Extra-dipartimento
Occasionali/sporadiche
Ente
6 . SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
-
-
Nota : Corso di formazione “Approfondimenti operativi in materia di igiene degli alimenti”
Corsi di formazione per addetti al settore alimentare presso singole aziende.
92
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
SERVIZI VETERINARI – AREA C
ASL VCO
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista Direttore Ermes Dante Manfrinato)
Personale dedicato
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
1
2
-
% tempo
dedicato alla direzione
50%
-
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative?
Note
NO
Se sì specificare: -
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: non è stata predisposta la possibilità di utilizzare una, e una sola password,
per entrare nei programmi ed operare (anche fino a 19 password).
Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
NO
93
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una o più sedi
Descrizione: 3 sedi
- Domodossola
Via Scapaccino, 47
- Omegna
Fraz. Crusinallo
- Verbania
Via Sant’Anna, 83
Sportelli
Sedi/orari:
- Domodossola
9-12 14-16
- Omegna
9-12 14-16
- Verbania
9-12 14-16
3. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): euro 4,57 per abitante.
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione):euro 0,015 per abitante.
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): Nulla.
94
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività di controllo
Luoghi di detenzione animali
Protocollo presente/assente
generico: presentarsi ed informare sul
motivo dell’intervento.
Moduli/check list utilizzate: sì/no
SI
Caseifici
”
SI
Ambulatori veterinari
”
NO
Farmacie
”
SI
Automezzi trasporto animali
”
SI
Automezzi trasporto latte
”
SI
Luoghi detenzione mangimi
”
NO
Impianti distruzione materiali categoria 3
”
SI
Mattatoi
”
SI
Note: -
95
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività Servizi Veterinari
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra-dipartimento
Sopralluoghi e audit
congiunti
20 (circa)
-
-
Direzione generale
Riunioni di servizio
20 (circa)
-
-
CED
Istruzioni operative
10 (circa)
-
-
Servizi farmaceutico,
provveditorato,
personale, …
Istruzioni operative
10 (circa)
-
-
Punti di forza
Punti di debolezza
SISP, SIAN, SPRESAL
Extra-dipartimento
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Sportello unificato,
conferenze
10 (circa)
Forze dell’ordine
Sopralluoghi congiunti
20 (circa)
Tribunale
Denunce,
testimonianze,
20 (circa)
Associazioni protezione
animali
Conferenze, chiarimenti
20 (circa)
Comuni
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Protezione degli animali durante il trasporto
Benessere degli animali durante il trasporto
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Adeguamento al Reg. CE 1/2005
Obiettivi del progetto
Istruire gli autotrasportatori di animali vivi sugli adempimenti del Reg. CE 1/2005
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Area A – B - C
Risultati conseguiti
Rilascio del certificato di idoneità al trasporto di animali vivi ai partecipanti, che
hanno superato l’esame scritto.
Finanziamento
Nulla, perché autogestito.
Note: 96
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
ANALISI ORGANIZZATIVA
SULLE FUNZIONI EPIDEMIOLOGICHE LOCALI
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Atto aziendale
Il nuovo atto aziendale prevede una struttura di epidemiologia?
SI
È presente il regolamento delle funzioni epidemiologiche locali?
NO
Denominazione della struttura:
Struttura Operativa Semplice di Epidemiologia
Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Epidemiologia
Altro : Collocazione della struttura in staff a:
Direzione del Dipartimento di Prevenzione
Direzione Sanitaria Aziendale
Direzione Generale Aziendale
Altro: Direzione Integrata della Prevenzione
Nota: dal 15/12/99 fino a recente atto aziendale (2009) la SOS di Epidemiologia è stata
collocata in staff alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione.
Costo totale della Struttura: € 68.366,00 (dati 2008)
97
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2008 (intervista al referente Epidemiologia dott. Paolo Ferrari)
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di appartenenza (domanda al
Responsabile di Epidemiologia): 50% (Il Referente per l’Epidemiologia svolge attività SIAN – 50%)
Sorveglianza
Gestione flussi informativi di interesse epidemiologico: il sistema informativo della mortalità
per causa (Registro nominativo delle cause di morte) : Attività svolta dal SISP (centralizzata
nella sede di Omegna)
Presenza di procedure/protocolli che definiscono
le modalità di raccolta e tenuta archivi:
NO
Archivio cartaceo:
SI
Archivio informatizzato:
NO
Schede di morte ISTAT raccolte:
n. 2260 in archivio cartaceo; n. - in archivio informatizzato
Controllo qualità del dato:
ed eventuale ricompilazione della scheda:
SI
NO
Controllo esaustività archivio (in collaborazione con
i servizi demografici del Comune):
SI
Richieste schede ISTAT/anno da parte di familiari: n. 150
Richieste schede ISTAT/anno da parte di altri soggetti (es. INAIL; Magistratura ecc.): n. 8
Codifica schede ISTAT:
Se sì: n. ICD9: -; n. ICD10: -
NO
Elaborazione, analisi e interpretazione dati locali: SÌ (Istat, BDM, MADE, HFA)
Modalità di diffusione e di comunicazione dei dati:
Su richiesta da parte di : Comuni, Servizi ASL e talora Agenzie esterne
Richieste ricevute di dati di mortalità: SÌ (mediante Report, non dati singoli)
Indicare per quale/i causa/e di morte e il servizio/agenzia richiedente: tumori (Comune,
Procura); malattie cardiovascolari acute (QPCIF); malattie alcol/fumo-correlate, SerT.
Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: il SISP gestisce l’archivio di mortalità, mentre la Struttura di
Epidemiologia fa l’analisi e produce il Report.
Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2 anni)
Casi/anno di SIDS: n. 0 nel 2008, 1 nel 2007 Casi/anno di SIDS a livello regionale: (riportare gli ultimi dati disponibili)
Schede ISTAT inviate all’ASL TO1: n. 1 nel 2007; indagini epidemiologiche/anno: n. 1
Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP
98
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Sorveglianza Mortalità 0-18 anni
Decessi: n. 2; decessi a livello regionale: n. Schede ISTAT inviate al SEREMI ASL AL: n. 2
Nel caso in cui tale attività non venga effettuata dalla struttura di epidemiologia, indicare il
Servizio competente: questo flusso è gestito dal SISP
Altri flussi informativi sanitari (istituiti a livello regionale o per iniziativa dell’azienda)
Tipologia: SDO (la Direzione Sanitaria gestisce il flusso mentre le analisi vengono effettuate dalla Struttura di
Epidemiologia).
Breve descrizione (contenente dati quantitativi e qualitativi: soggetto che gestisce tale flusso;
modalità di raccolta dato; eventuale elaborazione, analisi ed interpretazione dati; modalità di
diffusione): Promozione della ricerca nei servizi
Adesione a progetti nazionali/regionali/locali
(es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.):
indicare quali: -
SI
Indagini epidemiologiche ad hoc:
Adesione a studi epidemiologici/studi multicentrici a livello nazionale/regionale: SI
studi condotti negli ultimi 3 anni: n. 3
indicare quali: Conduzione di studi epidemiologici e/o indagini su problemi di particolare rilievo locale: SI
studi e/o indagini epidemiologiche condotte negli ultimi 3 anni: n. 3
indicare quali: tumori Gravellona Toce; malattie cardiovascolari acute; tumori Verbania (su
richiesta della Procura della Repubblica
Studio e valutazione della letteratura esistente
Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio
(attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche): SI
Ma non pubblicata
Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi: SI
Formazione
Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni
- presentazione relazioni:
SI
indicare l’evento e il titolo della presentazione:
CONVEGNO ONCOLOGIA VERBANIA "I TUMORI DEL POLMONE" - 20.05.2006
• Presentazione "I tumori del polmone nel Verbano-Cusio-Ossola"
CORSO FORMAZIONE " LABORATORIO PER LO SVILUPPO DI UN PROGETTO DI PREVENZIONE
INCIDENTI STRADALI; PENSARE IL MULTICENTRICO, PROGETTARE IL MULTICENTRICO" TORINO 03.04.2007
• Presentazione "Guida e comportamenti a rischio: risultati generali dell'indagine AMR 2003 in Italia e in
Piemonte"
99
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
CORSO DI FORMAZIONE PER REFERENTI FUNZIONALI (FACILITATORI) PER I PROFILI E PIANI
DI SALUTE (2007) – TORINO, 6.11.2007
• Presentazione "Profilo di salute della popolazione anziana dell'Asl 14"
• Presentazione Report "Profilo di salute della popolazione anziana dell'Asl 14"
• Presentazione Report "Profilo di salute sul problema dell'alcol nell'Asl 14"
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO,
10.04.2008
• Presentazione "Le procedure dell'indagine. L'avvio in ASL da parte del Referente di ASL"
• Presentazione "Le procedure dell'indagine: ruolo e compiti degli operatori sanitari"
• Presentazione "L’inserimento dati con il software OKKIO"
• Presentazione "Esercitazione per l'inserimento dati con il software OKKIO”
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE – TORINO,
16.04.2008
• Presentazione "Introduzione: il progetto"
• Presentazione "Le procedure dell'indagine. L'avvio in ASL da parte del Referente di ASL"
• Presentazione "Le procedure dell'indagine: ruolo e compiti degli operatori sanitari"
• Presentazione "L'inserimento dati con il software OKKIO"
•
•
Presentazione "Esercitazione per l'inserimento dati con il software OKKIO"
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 2° SESSIONE – TORINO,
22.07.2008
• Presentazione "Rapporto Regionale - Struttura, scelte per l'analisi e la presentazione dei dati, risultati
regionali"
• Presentazione "La Comunicazione dei risultati ai gruppi d'interesse"
• Presentazione "Cosa faremo nel 2008-2009 - Breve presentazione delle attività future"
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 2° SESSIONE - TORINO,
06.08.2008
• Presentazione "Introduzione alla giornata di formazione - Punto della situazione"
• Presentazione "Rapporto Regionale - Struttura, scelte per l'analisi e la presentazione dei dati, risultati
regionali"
• Presentazione "La Comunicazione dei risultati ai gruppi d'interesse"
• Presentazione "Cosa faremo nel 2008-2009 - Breve presentazione delle attività future"
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 3° SESSIONE – TORINO,
16.09.2008
• Presentazione "Introduzione al rapporto: Chi, cosa, quando, dove, e perché"
• Presentazione "Come leggere un printout"
CORSO DI FORMAZIONE OKKIO ALL SALUTE PER REFERENTI ASL, 3° SESSIONE – TORINO,
22.09.2008
• Presentazione "Introduzione al rapporto: Chi, cosa, quando, dove, e perché"
• Presentazione "Come leggere un printout"
CONVEGNO REGIONALE PASSI – TORINO, 26.09.2008
• Presentazione "Ricerca e interpretazione della variabilità sul territorio: esempi di metodologia"
CORSO DI FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE-ARESS "GESTIONE DI UN EPISODIO DI
TOSSINFEZIONE ALIMENTARE: L'ATTIVITA' DI VIGILANZA, L'INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA,
L'ELABORAZIONE DATI, LA VALUTAZIONE" – TORINO, 19.12.2008
• Presentazione “La gestione dell'episodio epidemico” (4 ore)
CORSO DI FORMAZIONE di II LIVELLO OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE –
TORINO, 20.04.2009
• Presentazione "Gli strumenti per la Comunicazione ai genitori"
• Presentazione "La Comunicazione ai pediatri"
100
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
•
•
•
Presentazione "Pianificare e misurare i risultati della strategia di Comunicazione per OKkio alla salute"
Presentazione "Il calendario delle attività"
Presentazione "Canovaccio 1 - L'incontro con i genitori"
CORSO DI FORMAZIONE di II LIVELLO OKKIO ALLA SALUTE PER REFERENTI ASL, 1° SESSIONE –
TORINO, 04.05.2009
• Presentazione "Gli strumenti per la Comunicazione ai genitori"
• Presentazione "La Comunicazione ai pediatri"
• Presentazione "Pianificare e misurare i risultati della strategia di Comunicazione per OKkio alla salute"
• Presentazione "Il calendario delle attività"
• Presentazione "Canovaccio 1 - L'incontro con i genitori"
PASSI INCONTRO PER REFERENTI ASL - TORINO 25.05.2009
• Presentazione "Stato di avanzamento - monitoraggio"
CONVEGNO DEL QUADRANTE NO-BI-VC-VCO PIANO DI PREVENZIONE ATTIVA INCIDENTI
STRADALI, RISULTATI DEL PROGETTO MULTICENTRICO - BORGOMANERO 23.06.2009
• Presentazione "Sicurezza in festa (quadrante nord-est del Piemonte): analisi questionari"
-
poster:
NO
indicare l’evento e il titolo della presentazione: -
Pubblicazioni (ultimi 3 anni)
Linee guida della regione Piemonte per l'indagine dei casi di tossinfezione alimentare (2005)
Studio P.A.S.S.I. (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) - Report dell'Asl 14 Piemonte
(2006)
Regione Piemonte: Malattie trasmesse da alimenti – rapporto anno 2007 e periodo 2002-2007 (2008)
Regione Piemonte: Malattie trasmesse da alimenti – rapporto anno 2008 (2009 in stampa)
"Indagine su guida e comportamenti a rischio", notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità, inserto
Bollettino Epidemiologico Nazionale, vol. 20, n.1, 2007
Sistema di sorveglianza PASSI, rapporto regionale Piemonte 2007(2008)
Sistema di sorveglianza PASSI, rapporto aziendale Asl VCO, Regione Piemonte giugno2007-marzo
2008 (2008)
Okkio alla salute - Regione Piemonte: risultati regionali dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl VCO: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl Torino 1-2; risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl Torino 5: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl AL: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl AT: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl CN 1: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl CN 2: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Okkio alla salute - Asl NO: risultati dell'indagine 2008 (2008)
101
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Okkio alla salute - Asl VC: risultati dell'indagine 2008 (2008)
Produzione CD divulgativo con rapporto nazionale, regionale e dell'Asl VCO delle sorveglianze PASSI
e Okkio alla salute (2009)
Report a cura del Servizio di Epidemiologia:
- Mortalità per tumori nel comune di Gravellona Toce (2008)
- Profilo di salute della popolazione anziana dell'asl 14 (2007)
- Profilo di salute sul problema dell'alcol nell'asl 14 (2007)
- Malattie ischemiche del cuore e infarto del miocardio nell'asl 14 (2006)
- Malattie alcol fumo correlate (asl 14) (2004)
- Tumori nell'Asl 14 (2004)
102
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari)
N. operatori
Struttura di
appartenenza
Sian
% tempo dedicato
Responsabile o referente
1
50%
con incarico funzionale*
Altri medici o biologi o
psicologi ecc.
ASV, IP
1
SPreSAL
8 ore settimanali
Amministrativi
Altri operatori (es.
statistici, informatici, ecc.)
* indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale
Note
SIAN 50%
Rete aziendale di supporto:
Il responsabile della struttura è supportato da una “Rete aziendale” formale o informale? NO
Componenti della rete: n. soggetti - ; servizi di appartenenza: Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità:
SI
tipologia: riunioni
frequenza degli incontri: pianificazione attività condivisa: attività sui Peps
eventuali criticità Dotazioni strumentali e accesso in rete
La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato?
n. di PC fissi 1
SI
n. di PC portatili 1
Altri strumenti: stampante
Accesso in rete:
Rete locale
SI
Web-internet SI
Rete Rupar SI
Altro Programmi di statistica usati (elaborazione dati ecc.):
EPI INFO
EPI Data
EPI Calc
STATA
Altro HFA Italia, HFA Europa
Documentazione
Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? SI
Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM?
Epidemiologia e Prevenzione
103
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Siti consultati:
Frequenza di consultazione
DoRS
mensile
Epicentro-ISS
settimanale
CCM
mensile
Altro CDC Atlanta
mensile
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: la Struttura è attiva nella sede del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl VCO a
Crusinallo di Omegna
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della
struttura): 68.366,00 €
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): PASSI (€ 16.000,00 nel 2007/08; € 4.000,00 nel 2008/09); PPA INCIDENTI
STRADALI: Progetto di Sorveglianza incidenti stradali (€ 4.525,00 nel 2007).
5. SEZIONE PROCEDURE
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Sistema informativo mortalità per
causa
Protocollo presente/assente
Protocollo regionale
Moduli / check list utilizzate: sì /no
-
Sorveglianza SIDS (flusso mortalità 0-2
anni)
Protocollo regionale
Sorveglianza mortalità 0-18 anni
Protocollo regionale
-
Altri flussi informativi sanitari
-
104
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
6. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari)
Rapporti di collaborazione
Servizi intra-aziendali
Direzione Generale
Direzione Sanitaria
Direzione di Presidio ospedaliero
Direttori Distretto
Servizi del Dipartimento di Prevenzione: SIAN, SISP, SPRESAL
Area Promozione della salute
SeRT/ Servizi Alcologia
Servizi di Psicologia
Altri servizi territoriali Reparti ospedalieri: specificare (es. Oncologia; Pediatria ecc.) Oncologia, Pediatria,
Anestesiologia e Rianimazione
Servizi extra-aziendali
Servizi Sovrazonali di Epidemiologia: specificare ASL TO3 di Grugliasco, ASL NO, ASL AL,
ASL CN1
Direzione Sanità, Assessorato Tutela della salute e sanità
CCM-Ministero della Salute
Istituto Superiore di Sanità
Strutture di Epidemiologia di altre ASL: specificare Tutte le ASL del Piemonte
Altri servizi: specificare -
Altre Agenzie:
Consorzi socio-assistenziali
Enti locali: specificare (es. Provincia; Comune ecc.) Scuola
Servizi regionali (es. ARPA ecc.) Altro Modalità di collaborazione (per ciascun soggetto indicato):
“Consulenza” reciproca informale: n. - consulenze
“Consulenza” a richiesta: n. - consulenze con richiesta
105
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Riunioni periodiche/ incontri: partecipazione a incontri
Altre tipologie di collaborazione: Redazione Report
Progetti comuni: n. (vedi Sezione Progetti) progetti attivati negli ultimi 3 anni
Eventuali criticità Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? La struttura di Epidemiologia viene
coinvolta nella stesura? NO
7. SEZIONE PROGETTI (intervista al Responsabile di Epidemiologia dott. Paolo Ferrari)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute e della sicurezza negli
ambienti di vita avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla
salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Sicurezza in festa (AA.SS.LL. VCO-VC-BI-NO
Incidenti stradali
Indagare il consumo di alcolici e i riflessi nella popolazione (25-49 anni)
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Aumentare la conoscenza del rischio della guida in stato di ebbrezza
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
SerT, Struttura di Alcologia, Struttura di Epidemiologia
Costruzione di una rete inter-aziendale di professionisti impegnati nella promozione
della sicurezza stradale; immagine descrittiva del consumo di alcol nella
popolazione 25-49 anni cui è stato proposto un questionario in occasione della
partecipazione a feste-sagre paesane organizzate nel territorio; incremento della
conoscenza del rischio di guida sotto l’effetto di alcol.
Regionale
Collaborazione a progettazione di interventi per la promozione della salute
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi 3 anni: SI (vedi sopra)
n. - indicare quali: Sinergia con: -
106
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
USO DI FLUSSI INFORMATIVI UTILI ALLA COSTRUZIONE DI
PROFILI DI SALUTE
(a cura del referente epidemiologia dott Paolo Ferrari)
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
Periodicità d’uso*
Struttura che ne fa
uso**
Demografia
EPIDEMIOLOGIA
Costruzione immagini
descrittive***
Diffusione****
BDDE - Banca dati
Inserita in altri report
frequentemente
demografico-evolutiva
della Regione Piemonte
MADE – Motore per
Inserita in altri report
EPIDEMIOLOGIA
frequentemente
l’analisi demografica ed
epidemiologica
DEMOS Rupar –
qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
Osservatorio demografico
territoriale del Piemonte
DEMO Istat –
qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
Demografia in cifre
DEMOS Ires –
mai
no
Demografia in cifre
Istat - Censimento
EPIDEMIOLOGIA
qualche volta
no
generale della
popolazione e delle
abitazioni
Altro (specificare)*
EPIDEMIOLOGIA
frequentemente
*File predisposto annualmente dal CED con indicatori relativi alla popolazione aziendale che vengono utilizzati per report vari
Dati socioeconomici
Piemonte in cifreEPIDEMIOLOGIA
qualche volta
no
Annuario statistico
regionale Piemonte
ATLComu - Atlante
mai
no
statistico dei Comuni
Rete per la Salute
EPIDEMIOLOGIA
qualche volta
no
SITAD- Sistema
mai
no
informativo territoriale
ambientale diffuso
Istat - Censimento
mai
no
generale dell’industria e
dei servizi
Istat - Censimento
mai
no
generale dell’agricoltura
DwAgrPiem mai
no
Censimento generale
dell’agricoltura Piemonte
PASSI
frequentemente
Stili di vita
EPIDEMIOLOGIA
Indagine Multiscopo
Istat-CD
HFA- Health for All
Italia (Istat)
frequentemente
BOLLDip- Fatti e cifre
sulle dipendenze in
Piemonte a cura OED
Piemonte
TABDip -Tabelle e dati
sul fenomeno delle
dipendenze in Piemonte
a cura OED Piemonte
OKKIO
Indagine HBSC
Altro (specificare)
report
report
no
no
no
no
-
no
no
no
no
no
no
no
Report, media
EPIDEMIOLOGIA
Direzione gen/san./amm., Dir.
Distretto, Dir. Dip. Prev.,
MMG, PLS, Sindaci
Inserita in altri report
frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Inserita in altri report
Report
mai
-
no
no
mai
-
no
no
frequentemente
EPIDEMIOLOGIA, SIAN
Direzione gen/san./amm., Dir.
Distretto, Dir. Dip. Prev.,
MMG, PLS, Sindaci
Report, media,
formazione medici delle
AA.SS.LL. nel Piemonte
frequentemente
EPIDEMIOLOGIA, SIAN
107
Report
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
Periodicità d’uso*
BDM - Banca dati
mortalità Regione
Piemonte
MADE – Motore per
l’analisi demografica ed
epidemiologica
Rete per la salute
ATL Mortalità –
Atlante mortalità
ATL Arpa- Atlante
Patologie ambientali del
Piemonte
ERA - Atlante della
mortalità evitabile
Altro (specificare)
Frequentemente
Struttura che ne fa
uso**
Costruzione immagini
descrittive***
Mortalità generale e per cause
EPIDEMIOLOGIA
Diffusione****
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Qualche volta
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
no
Ai richiedenti
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
no
Report, media,
interventi, convegni
no
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
ATLDim - Atlante
Dimissioni ospedaliere
SDO
CDDim - CD ROM I
ricoveri ospedalieri
(SDO) in Piemonte
MADE – Motore per
l’analisi demografica ed
epidemiologica: Ricoveri
ospedalieri SDO
ATL Arpa - Atlante
Patologie ambientali del
Piemonte
HFA - Health for All
Italia (Istat)
Indagine Multiscopo
Istat- CD
Altro (specificare)
Frequentemente
Morbosità
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
no
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Ai richiedenti
Report, media,
interventi, convegni
Report, media,
interventi, convegni
CPO dati
RSO - Relazione
sanitaria oncologica in
Piemonte CPO
Frequentemente
Qualche volta
Dati oncologici
EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
no
no
no
no
Stime INC - Stime
incidenza tumorale nelle
ASL piemontesi CPO
Rete per la salute
(screening pap test e
mammografia)
Registri Tumori
Eurocare
IARC
PASSI (Programma
screening per colonretto, pap test,
mammografia)
Altro (specificare)
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
no
no
mai
-
no
no
Qualche volta
mai
Qualche volta
frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
no
no
no
Direzione gen/san./amm., Dir.
Distretto, Dir. Dip. Prev.,
MMG, PLS, Sindaci
no
no
no
Report, media,
formazione medici delle
AA.SS.LL. nel Piemonte
SIMI - Bollettino
notifiche malattie
infettive
VACC - Malattie
prevenibili da vaccino in
Piemonte
Epicentro - Istituto
Superiore di Sanità
Frequentemente
Malattie infettive e vaccinazioni
EPIDEMIOLOGIA
no
no
Qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
no
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
no
no
108
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni epidemiologiche locali
Strumenti per l’accesso ad alcuni indicatori
Tipologia strumento
Periodicità d’uso*
Costruzione immagini
descrittive***
no
Diffusione****
mai
Struttura che ne fa
uso**
-
Network Italiano
Vaccinazioni
(Newsletter)
MMWR - Morbidity and
Mortality Weekly Report
PASSI (vacc.
antirosolia; vacc.
antinfluenzale)
Altro (specificare)
Frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
no
no
frequentemente
EPIDEMIOLOGIA
Direzione gen/san./amm., Dir.
Distretto, Dir. Dip. Prev.,
MMG, PLS, Sindaci
Report, media,
formazione medici delle
AA.SS.LL. nel Piemonte
no
no
BDINAIL - Banca dati
INAIL
EPIWORK
ATLLAVORO- Atlante
della struttura produttiva
in Piemonte e degli
infortuni
Sistema regionale
CITRIX (RUPAR)
Rete per la Salute
Archivi locali
SPRESAL
Altro (specificare)
mai
RSA - Rapporto stato
ambiente
SITAD - Sistema
informativo territoriale
ambientale diffuso
Rete per la salute
Relazioni Arpa
Altro (specificare)
mai
Dati ISTAT-ACI Rilevazione incidenti
stradali
IVG - Aborti
Altro (specificare)
Dispositivi di protezione
individuale (sicurezza in
auto)
Ambiente di lavoro
-
no
mai
mai
-
no
no
no
no
mai
-
no
no
mai
mai
-
no
no
no
no
no
no
Ambiente
-
mai
-
no
no
mai
mai
-
no
no
no
no
Frequentemente
Altri flussi
EPIDEMIOLOGIA
Addetti ai lavori
Media, interventi,
convegni, report
mai
qualche volta
EPIDEMIOLOGIA
no
Addetti ai lavori
no
Media, interventi,
convegni, report
Note:
*Periodicità d’uso: mai / qualche volta / frequentemente
**Struttura che ne fa uso: indicare la/e struttura/e operativa/e
***Costruzione “immagini descrittive”: indicare se vengono redatte relazioni descrittive (relative agli ultimi 3 anni; eventualmente da
acquisire) contenenti le diverse immagini derivanti dall’analisi dei vari indicatori e indicare i destinatari (Decisori interni: Direzione
generale/sanitaria, Direttori distretto, Direttore Dipartimento di prevenzione; MMG e PLS; Medici ospedalieri e del territorio; Decisori esterni:
Sindaci, assessori; Cittadini competenti; Popolazione in generale o target specifici di popolazione; altre categorie).
****Diffusione informazioni: indicare le modalità di diffusione (Report tematici; Bollettini epidemiologici; Schede informative; Web: siti
aziendali o altro; Convegno/seminario/workshop/riunioni programmate di lavoro ecc.; Media: stampa locale/regionale; TV; radio ecc.).
109
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
ANALISI ORGANIZZATIVA
SULLE FUNZIONI DI PROMOZIONE SALUTE
ASL VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Atto aziendale
Il nuovo atto aziendale riconosce la Promozione ed Educazione alla Salute (PEAS) come
struttura?
SI
Se si indicare la denominazione della struttura:
Struttura Operativa Semplice di Promozione ed educazione alla salute (PEAS)
Struttura Semplice a valenza dipartimentale di Promozione ed educazione alla salute
Altro : -
Qual è la collocazione organizzativa della PEAS a livello aziendale?
in staff a Direzione del Dipartimento di Prevenzione
in staff a Direzione Sanitaria Aziendale
in staff a Direzione Generale Aziendale
Altro: SOS ricompresa nell’ambito della Direzione della prevenzione.
Prima del riconoscimento della struttura era stato nominato un Referente aziendale? SI
Il RePES è: Dott. Mauro Croce
Nominato con delibera/nota o altro (specificare): Il RePES svolge la sua funzione a tempo pieno?
Costo totale della Struttura:
Anno 2007: 129.602 Euro+14.302 Euro da fondo vincolato
Anno 2008: 127.827 Euro+ 4.564 Euro da fondo vincolato
110
SI
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Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
Dati di attività 2008 (intervista al RePES dott. Mauro Croce)
Ambiti tematici e priorità per l’anno 2008
Politiche per la salute
-
Profili e Piani per la salute x
Altro: -
-
Alimentazione x
Attività fisica x
-
Malattie a trasmissione sessuale: x
Educazione alla contraccezione: x
Altro: -
-
Fumo di tabacco x
Alcol x
Droghe x
Dipendenze da gioco
-
Genitorialità x
Disturbi del comportamento alimentare
Altro: -
-
Incidenti stradali x
Incidenti domestici x
Infortuni sul lavoro x
Altro: -
-
Doping
Utilizzo inappropriato dei farmaci
-
Neoplasie x
Malattie cardiovascolari x
Malattie infettive x
Altro: -
-
Sangue x
Midollo x
-
Bambini maltrattati x
Abuso dell’infanzia x
Obesità/sovrappeso
Sessualità
Dipendenze-Consumi problematici
Benessere- Salute mentale
Sicurezza
Farmaci
Patologie
Cultura della donazione
Famiglia e infanzia
Primo soccorso
Servizi per la salute
-
Consultorio adolescenti x
Intercultura x
Percorsi assistenziali
Altro: 111
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Promozione della ricerca nei servizi
Adesione a progetti nazionali/regionali/locali
(es. Bando di Ricerca Sanitaria finalizzata ecc.):
SI
indicare quali: a) Ricerca Sanitaria Finalizzata Regionale Bando 2006 “Vengo anch’io…si tu si”
(Ricerca Percezione di salute da parte della popolazione”); b) Programma Interreg. Italia
Svizzera- Cooperazione Territoriale Europea “Progetto Peer Education”.
Studio della letteratura esistente ed analisi prove di efficacia (EBP)
Ricerca bibliografica e analisi delle informazioni scientifiche sui problemi del territorio
(attraverso rassegna critica della letteratura esistente; revisioni sistematiche):
NO
Ricerche effettuate:
- Croce M., Roccato M., Vassura M.,(2003): ”Adolescenti e disagio: un percorso di ricercaazione in ambito scolastico.”, in “Setting di comunità. Gli interventi psicologici nel sociale”, (a
cura di N. De Piccoli, G. Lavanco) - Edizioni Unicopli, Milano, pp.93-108.
Uso dei dati di letteratura per la definizione degli interventi:
SI
Formazione
Partecipazione a eventi/convegni/ workshop negli ultimi 3 anni
- presentazione relazioni:
indicare l’evento e il titolo della presentazione:
SI
Anno 2007:
- 20 aprile. Relazione “Operatori sociali e mondo giovanile. Profili professionali per il mondo
della notte”. Seminario Nazionale CNCA sulle politiche giovanili. Rimini.
- 14 maggio. Docente corso “ Prevenzione tra norma e normalità” - coordinamento attività di
prevenzione specifica dipendenze ASL città di Milano.
- 24 maggio. Colloque National de l’ISPA Friburgo (CH): “Quelles sont les bases de la
prévention?” partecipazione senza presentazione.
- 28-30 giugno. Relatore VI° convegno nazionale “La prevenzione nella scuola e nella
comunità. Prevenzione selettiva o selezionata? I nuovi orizzonti del lavorare nella
prevenzione". Università degli Studi di Padova .
Relazione nella sessione plenaria dal titolo: “La crisi del paradigma del disagio e le nuove
sfide della prevenzione”; comunicazioni in coll (cfr elenco pubblicazioni): ”Tra fiction e realtà:
il bullismo nella scuola media";“Il progetto E-Health: verso un sistema di monitoraggio/ricerca
partecipato” .
- 18 ottobre. Relatore VI Meeting italiano città sane. Ancona.
- 16 novembre. Jesi. Marche. Formatore giornata di studio sul gambling Servizio Territoriale
Dipendenze Patologiche.
- 17novembre. Livorno. Relatore Seminario “Corri nel parco…non alle slot machines”:
Associazione San Benedetto.
- 24 novembre. Docente progetto Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, Palermo.
- 5 dicembre. Relatore Conferenza regionale Umbria sulle dipendenze, Foligno, PG.
- 6 Dicembre. Docente presso il corso “Consumi ed abusi di sostanze in età adolescenziale:
caratteristiche del fenomeno e strategie di prevenzione”. ASL 20 Alessandria Tortona.
Anno 2008
- 4-6 Maggio. Formatore per conto del Consiglio D’Europa di Strasburgo al seminario
regionale de Ministere de la Santè de la population e de la Reforme Hospitaliere Algeria,
112
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
“Prise en charge des toxicomanes dans un centre intermédiaire de soins aux toxicomanes
pour la Ragion Ouest”. Tenutosi ad Orano Algeria.
-1 9-20 Giugno. Losanna: Prévenir le jeu excessif dans une société addictive?: Typologie et
contextes de jeu: hypothèse sur les facteur de risque en relation avec le facteurs de
protection ; L'interview de second niveau (SLI): un outil de travail clinique pour patients
toxicomanes ou alcoliques avec comorbiditè au jeu d'hasard ; Rèsultats et observations sur
une recherche réaliséé dans le lieux où on joue: Remarques sur la pensée rationnelle et la
pensée magique.
- 1-4 Luglio. Nova Gorica (SL). Relatore, 7th European Conference on Gambling Studies and
Policy Issues, Titolo relazione: “The Italian Approach to gambling. A survey of Italian help
resources”.
-16-18 Settembre. Formatore al Corso di Formazione Ministero della Solidarietà
Sociale/Direzione Generale per le politiche sulle dipendenze ed Istituto Superiore di Sanità: I
nodi problematici nel trattamento psicosociale dei giocatori d’azzardo patologici - Roma.
- 13 Novembre. Relatore Convegno Nazionale Video & Peer Education. Verbania. Relazione:
“Quale prevenzione in uno scenario postmoderno?”.
-
poster:
NO
indicare l’evento e il titolo della presentazione: -
Pubblicazioni (ultimi 3 anni)
1. Antonietti V., Croce M. (2007) “From Peer Education to Peer Development. A Critical
Analysis of 10 years of Peer Education,” European Journal of School Psychology, Vol 3, nr.2.
pp.293-316.
2. Croce M., Lavanco G., Varveri L, Fiasco M. (2009) Italy in: Problem Gambling in Europe:
Challenges, Prevention, and Interventions, (Editor/s), Meyer, G., Hayer T.; Griffiths, M,
Springer Book, New York: 153-171.
3. Lavanco G., Romano F., Messina C., Croce M., (2007), “Senza fissa dimora e senza
comunità: l’intervento di psicologia di comunità”, Il seme e l’albero. Rivista quadrimestrale di
politiche della salute nella comunità. Fondazione Andrea Devoto, Firenze, Agosto 2007,
pp.48-69.
4. Croce M, (2007), “La crisi del paradigma del disagio e le nuove sfide della prevenzione”.
Sessione Plenaria VI Convegno Nazionale “La prevenzione nella scuola e nella comunità.
Prevenzione Selettiva o selezionata? I nuovi orizzonti del lavorare nella prevenzione”.
Università di Padova. Dip. Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione. Padova 28-30
Giugno. A cura di Cristini F., Dallago L., Facci, pp.15-17.
5. Ottolini G, Vassura M., Bruno K., Ratti C., Croce M., (2007),” Tra fiction e realtà: il
bullismo nella scuola media", La prevenzione nella scuola e nella comunità. Università di
Padova (a cura di) Cristini F., Dallago L., Facci, pag.133.
6. Croce M., Gnemmi A., Vassura M., Ratti C., (2007), “Il progetto E-Health: verso un
sistema di monitoraggio/ricerca partecipato” La prevenzione nella scuola e nella comunità.
Università di Padova.
7. Croce M., Di Loreto G.P., (2008), “Dalla disciplina alla tolleranza zero” , Salute e territorio.
I servizi per le dipendenze patologiche, Anno XXIV, Marzo-Aprile, nr 167, pp.91-94.
8. Lavanco G., Croce M. (2009), “Passioni Rischiose”, atti VII Convegno Nazionale La
prevenzione nella scuola e nella comunità, Abstract Book, Padova. pp. 91-92. Dallago L.,
Facci, pag.120.
113
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
9. Oliva F., Croce M., (2009), “Il rapporto tra professionisti e Auto-Mutuo-Aiuto”, I percorsi
dell’auto-aiuto. Un laboratorio di cittadinanza attiva. Quaderni di Animazione Sociale, Torino,
pp. 129-136.
10. Croce M, Vassura M, (2008); I quattro assi della prevenzione, Animazione Sociale, 21-36,
nr. 8/9 Agosto/Settembre.
11. Cipolla C. Maturo A., Fanì M., Orecchia S., Miroglio T., Brusa M., Croce M., Caputo M.,
Vinassa B., (2008), Vita quotidiana e salute: ricerca di uno strumento per indagare le
percezioni sui determinanti di salute nella popolazione piemontese; Salute e Società, 2008,
Anno VII, (3): 226-236.
12. Croce M. (2008) «Typologie et contextes de jeu : hypothèse sur les facteur de risque en
relation avec le facteurs de protection », Prévenir le jeu excessif dans une société addictive?
Livre dés résumés, Lausanne, pag. 34.
13. Croce M., Gabutti E., Bagnati E.,(2008) «L’interview de second niveau (SLI) : un outil de
travail clinique pour patients toxicomanes ou alcoliques avec comorbiditè au jeu d’hasard »
Prévenir le jeu excessif dans une société addictive? Livre dés résumés, Lausanne, pag. 34.
14. Croce M., Lavanco G., (2008) «Rèsultats et observations sur une recherche réaliséé
« dans le lieux où on joue ». Remarques sur la pensée rationnelle et la pensée magique »,
Prévenir le jeu excessif dans une société addictive? Livre dés résumés, Lausanne, pag. 35.
15. Croce M., Gnemmi A. (2009), “Dodici anni di peer education a Verbania: dalla prevenzione
dell’AIDS, all’empowerment nella scuola e nella comunità, fino alla peer-video education”, atti
VII Convegno Nazionale La prevenzione nella scuola e nella comunità, Abstract Book, Padova,
pag.111.
16. Croce M.,(2007)” Azzarda l’uomo di mezza età: ecco la “normalità” che rischia”, Il Sole
XXIV Ore Sanità, 1-7 Maggio, pag.19.
17. Bianchetti R., Croce M., (2007) Il crescente mercato del gioco d’azzardo in Italia: violenza
nascosta o indifferenza collettiva? Questioni sui costi sociali e sui… ‘legittimi’ guadagni. In
“Sociologia del diritto”, n.2, Franco Angeli, Milano.
18. Croce M, (2007)“Il cambiamento dell’offerta d’azzardo in Italia e sue conseguenze”in
“Usura e gioco d’azzardo”. Atti del convegno Torino 20 Ottobre 2007. Consiglio Regionale del
Piemonte - Osservatorio Regionale sul fenomeno Usura, Documenti, pp. 45-61.
19. Croce M., Muzzupappa E.,(2008); “La sala corse da dietro lo specchio. Appunti e riflessioni
di osservazione partecipante”, in (a cura di), Lavanco, Croce.Psicologia delle dipendenze
sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGraw-Hill, Milano, pp. 99-111.
20. Croce M., Pezzali M., (2008), “Il biglietto è mio e non lo posso tradire”.Osservazioni,
commenti e risultati di una ricerca con giocatori nei luoghi dove si gioca.” In (a cura di),
Lavanco, Croce.Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGrawHill, Milano, pp 113-124.
21. Reynaudo M, Croce M., Capitanucci D., (2008); “Direttrici di ricerca sul gioco d’azzardo e
sul gioco d’azzardo patologico”; Dal Fare al Dire, nr 3, pp. 30-40.
22. Croce M., Picone F., (2009),” Se il gioco d’azzardo diventa una patologia”, SottoTraccia,
Navarra Editore, pp.64-71. Lavanco G., Croce M., (2008), Introduzione a: Psicologia delle
dipendenze sociali. Mondo interno e comunità. Ed McGraw-Hill, Milano, pp. 1-17.
23. Lavanco G, Milio A, Croce M, (2008); Fughe nella dipendenza: la work addiction,
Personalità/Dipendenze, Mucchi Editore, Modena, 1/2008.
24. Croce M. in collaborazione con Lavanco G.: “Psicologia delle dipendenze sociali. Mondo
interno e comunità “. Ed McGraw-Hill, Milano, 2009.
Viene redatta la Relazione sullo stato di salute dell’ASL? NO. Il RePES viene coinvolto nella
stesura? NO.
114
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al RePES dott. Mauro Croce )
N. operatori
Responsabile o referente
con incarico funzionale*
Altri medici o biologi o
psicologi ecc.
ASV, IP
Amministrativi
Altri
operatori
(es.
sociologo ecc.)
1 PSICOLOGO
DIRIGENTE
Struttura di
appartenenza
Distretto
% tempo dedicato
Note
100 % Esclusi incarichi
regionali
-
* indicare la qualifica (es. dirigente medico o altro) e se individuato con delibera aziendale
Rete aziendale di supporto:
Il RePES è supportato da un “Gruppo aziendale” formale o informale?
SI
Componenti della rete: n. soggetti variabile in relazione ai diversi progetti; servizi di
appartenenza: es. Distretti, SerT etc.
Riunioni programmate/tavoli di lavoro o altre modalità: tipologia: frequenza degli incontri: pianificazione attività condivisa: eventuali criticità: Dotazioni strumentali e accesso in rete
La struttura ha un indirizzo di posta elettronica dedicato?
n. di PC fissi: 1
SI
; n. di PC portatili: -
Altri strumenti: Accesso in rete:
Rete locale
NO
Web-internet
NO
Rete Rupar
NO
Altro: Documentazione
Sono disponibili libri, riviste scientifiche, o altri documenti? Quali i principali testi a disposizione o altri documenti in formato cartaceo o CD-ROM? Siti consultati:
DoRS
Frequenza di consultazione
Quindicinale.
Epicentro-ISS
CCM
Altro
Più volte settimana.
115
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al RePES dott. Mauro Croce)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Distretto di Verbania e di Omegna.
4. SEZIONE COSTI
Esiste una specifica allocazione di risorse economiche per le attività aziendali di PEAS? SI
Viene utilizzato lo strumento del budget per l’assegnazione delle risorse?
SI
Indicare le fonti di provenienza delle risorse economiche utilizzate per l’attuazione dei
progetti/interventi di PEAS nell’ultimo triennio:
X Bando HP 2005
X Bando HP 2006
X Progetti finanziati con fondi ad hoc (ad es. ricerca sanitaria finalizzata etc)
X Fondi PEAS (DD 308/2006; DD 193/2007)
□ Fondi provenienti da partner di progetto
□ altro
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali della
struttura): 83104.6 euro 2007
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): -
5. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al RePES dott. Mauro Croce)
Interazioni strutturate/continuative
a) Incontri di Educazione Sessuale rivolti alle 2 classi delle scuole superiori ed offerti a tutti gli
istituti secondari del VCO. Intervento realizzato dal personale del consultorio.
b) Interventi di peer-education rivolti alle 3 classi realizzato in convenzione con Associazione
Contorno Viola e con collaborazione personale ASL.
c) Progetto prevenzione incidenti stradali “ Chi non risica” (Rete Scuole che promuovono la
Salute) in collaborazione con Prefettura e 118.
Punti di forza dei precedenti progetti vanno ritrovati nella:
a) continuità;
b) economia di scala;
c) standardizzazione degli interventi,
d) presenza di equipe “formate”;
116
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
e) riproducibilità; nel dimensionamento a livello di classe.
f) Nel caso della peer education si segnala anche il ruolo svolto dai ragazzi sia in termini di
“significato/efficacia”; sia nei termini di costi.
In questa dimensione si può parlare di “livelli essenziali di prevenzione”: ovvero un ragazzo
scolarizzato del VCO ha la possibilità di ritrovare nelle 2 classi un corso di educazione
sessuale, nelle terze incontri con peer education e proposta partecipare a corsi; in 3 incontri
con formatori, dirigenti prefettura e 118 su incidenti stradali.
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Intra - ASL
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole etc)
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Nota: vedi tabella Progetti
6. SEZIONE PROGETTI (intervista al RePES Dott. Mauro Croce)
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla promozione della salute avviati negli ultimi tre
anni (es. progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della
salute, ecc.)
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
-
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
Nota: vedi tabella Progetti a seguire.
117
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Obiettivi
TITOLO e target di riferimento
Titolo:“Sguardo sull’adolescenza”.
Ambito: disagio giovanile
Target: adolescenti/famiglie
Creare momenti di incontro e confronto
tra operatori, tecnici e famiglie riguardo a
problemi relativi al disagio adolescenziale,
per valutare quale sia la percezione delle
difficoltà dei ragazzi e individuare possibili
proposte di sostegno alle famiglie ed
eventualmente di intervento diretto sui
giovani (fascia di età: scuola media
inferiore e superiore ).
Responsabile
Progetto
dr.ssa Tiziana Martelli
Direttore SOC
Neuropsichiatria
Infantile ASL VCO
Alleanze ipotizzate e tipologia progetto
Ricercare una soluzione partecipata al
problema della pericolosità di alcuni punti
della rete stradale di competenza.
Il forum, inoltre, potrà in seguito divenire
sempre più completo e complesso,
mediante l’inserimento di altri filoni o
tematiche legate all’ incidentalità stradale,
interventi di esperti, documenti, ecc...
Dr. Paolo Ferrari
Direttore SOS
Epidemiologia
Dipartimento
Prevenzione
ASL VCO
Ambito: Promozione e tutela della popolazione
anziana
Favorire il mantenimento delle capacità di
autonomia motoria attraverso incontri per
promuovere la partecipazione degli anziani
a iniziative di training fisico
Dr. Fabio Di Stefano
Direttore SOC
Geriatria ASL VCO
Target: Anziani over 65
Programma : “Unplugged”
Progetto EUDAP
Educazione Sanitaria
Affidamento realizzazione
all’
Osservatorio Epidemiologico delle
Dipendenze di Grugliasco
Prevenzione incidenti stradali da guida in
condizioni di alterazione psicofisica da
sostanze
Dr.ssa Chiara Crosa Lenz
Direttore SOS Alcologia
SerT. ASL VCO
Riproposizione e Riparametrazione del
progetto
ed
eventuale
acquisto
apparecchiature per simulazione guida.
Dott. Mauro Croce
Direttore SOS Educazione Sanitaria
ASL VCO
Dr. Paolo Gramatica
Direttore
SOC
118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL VCO
Dr Andrea Guala
Direttore SOC Pediatria ASL VCO
Titolo: “Tanti occhi vedono meglio”
Ambito: Prevenzione Incidenti Stradali
Target: Popolazione generale
Titolo: “Anziani Attivi”
Prevenzione Sostanze
Fascia Scuole Medie Inferiori
Progetto : “Sicura la notte”
4^ edizione
Progetto “Chi non risica …”
Incidenti Stradali
Adolescenti
Alimentazione/obesità
Disturbi alimentari
Prevenzione Tabagismo ed iniziative finalizzare ad
“aiutare a smettere”.
Integrazione e Sviluppo di
Azioni di corretta informazione su corretta
alimentazione
Sensibilizzazione fasce a rischio fumo di
tabacco
e
sviluppo
piano
di
prevenzione/informazione sul fumo di
tabacco.
Dr.ssa Anna Maria Buzio
Direttore SOC SerT ASL VCO
118
di
Costi
SOC NPI, Scuola, altri servizi ASL VCO; famiglie.
3 giornate:
due mattine o pomeriggi rivolti agli operatori sanitari
e
della
scuola
;
una
serata
di
formazione/ascolto/dibattito in cui verranno coinvolte
direttamente le famiglie
€
3.000,00
Distretti ed altri Servizi ASL VCO ; Provincia VCO ;
Ufficio Territoriale di Governo; Forze dell’ Ordine ;
Polizie Municipali ; Associazioni di volontariato; Scuole
del VCO.
Modalità di intervento :
Costruzione di un sito Web dove la popolazione è
invitata a segnalare, mediante foto, lettere o mail,
situazioni e tratti stradali che, a loro conoscenza o
discrezione, presentino elevati rischi di incidentalità.
€
5.000,00
Comuni e Associazioni di Volontariato
Distretti Sanitari ASL VCO
Enti Locali
Enti di Promozione Pratica Sportiva
Consorzi Intercomunali Servizi Sociali
Del VCO (CC.II.SS.SS. VCO)
Scuole, Distretti Sanitari ASL VCO, SerT ASL VCO.
€
4.000,00
€
2.600,00
Educazione Sanitaria
Privato sociale e coordinamento VCO emergenza
Prefettura
Forze dell’ Ordine
SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL VCO
Prefettura
Rete Scuole per la Salute
USP (Ufficio Scolastico Provinciale)
€
5.000,00
€
5.000,00
Dipartimento Materno Infantile, Pediatria, Pediatri di
libera scelta, SOC SIAN del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
SerT ASL VCO, Distretti Sanitari ASL VCO, SOC
Oncologia ASL VCO
€
4.000,00
€
5.000,00
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Percorso di formazione e sviluppo
Azioni di Promozione della Salute ed adeguamento
struttura. .
Azioni di Advocacy, Peps
Iniziativa multimediale per prevenire la dipendenza
da fumo ed il tabagismo
AREA TEMATICA
Formazione di operatori sui temi di
promozione della salute, ed acquisto
strumenti per attività di Promozione della
Salute
Formazione
personale
ASL
ed
amministratori, rilevazione e condivisione
bisogni della popolazione
Preparazione Video con intervento dei
peer educator
Dott. Mauro Croce
Direttore SOS Educazione Sanitaria
ASL VCO
Educazione Sanitaria
SOC QPCIF ASL VCO
Distretti Sanitari ASL VCO
€
5.000,00
Dott. Mauro Croce
Direttore SOS Educazione Sanitaria
ASL VCO
Dr. Massimo Lepri
Direttore SOC Distretto di
Omegna
Dr. Massimo Lepri
Direttore SOC Distretto di
Omegna
Distretti ed altri Servizi ASL VCO
CC.II.SS.SS. ambito ASL VCO
€
3.000,00
SerT ASL VCO, Distretti Sanitari ASL VCO, SOC
Oncologia ASL VCO, LILT VCO, Privato sociale, Scuole
del VCO
€
2.565,20
FONDO DDRP n° 193/DA2001/2007
Residuo Fondo DDRP n° 308/29.6/06
TOTALE COMPLESSIVO
€
€
€
34.485,80
9.679,40
44.165,20
PROGETTI / INTERVENTI
ALLEANZE ESTERNE
STRUTTURE INTERNE
COINVOLTE
A) POLITICHE PER LA SALUTE
Progetto “E-Health : …” mettere in campo e in rete un sistema di
monitoraggio permanente di partecipazione degli studenti
Scuole superiori
Partecipazione Ricerca Sanitaria Finalizzata Regionale Bando
2006 “Vengo anch’io…si tu si”: Ricerca percezione di salute da parte
della popolazione
Partecipazione a:
•
Tavolo provinciale per la prevenzione dell’alcolismo
SOS Educazione Sanitaria
Distretti Sanitari ASL VCO
1 Azioni di Advocacy
•
•
•
2 Tavoli di concertazione – Piani di
Zona
Gruppo Operativo Locale (GOL): organismo di concertazione
pubblico privato per favorire politiche di sostegno al detenuto,
all’ex detenuto e famiglie promuovendo processi di reintegrazione
sociale
Tavolo tecnico regionale per prevenzione e contrasto all’uso/abuso
alcool e delle patologie alcolcorrelate
Tavolo regionale di coordinamento del progetto nazionale
“Scegliere la strada della sicurezza”; Coodinamento regionale
“Gioco d’ Azzardo Patologico” (GAP); tavolo tecnico regionale per
l’assistenza ai detenuti tossico-alcool dipendenti
5 Tavoli tematici: politiche per
1. i minori, gli adolescenti ed i giovani
2. la famiglia
119
SOS Educazione Sanitaria
Distretti Sanitari ASL VCO
Provincia VCO
Istituzioni ed Enti Locali Scuole Associazioni
Provincia VCO
Istituzioni ed Enti Locali Associazioni
Regione Piemonte
Esperti di Enti Ausiliari del SSR, Associazioni
SOS Educazione Sanitaria
SOC SerT ASL VCO
SOC SerT ASL VCO
SOC SerT ASL VCO
Regione Piemonte, Esperti del SSR, Istituzioni
SOC SerT ASL VCO
Provincia VCO
Enti locali
Distretti Sanitari ASL VCO
Macrostruttura Direzione Sanitaria
Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
3.
4.
5.
VCO
le persone disabili
le persone anziane
l’inclusione sociale
B) PROBLEMI DI SALUTE
1 OBESITA’ E SOVRAPPESO
Interventi nelle scuole per la realizzazione della Survey HBSC-PPO
Piemonte per la rilevazione della prevalenza dell’obesità nella regione
Piemonte e in particolare nelle singole AA.SS.LL.
1A Alimentazione
Progetto: “Educazione Agroalimentare” per diffondere il rispetto
dell'ambiente, illustrare come nascono i prodotti alimentari ed educare al
consumo
2B Educazione al gusto
2 RELAZIONI SESSUALITA' – IST
AFFETTIVITA'
2A Educazione sessuale
Scuole
USP (Ufficio Scolastico Provinciale)
SOC SIAN del Dipartimento
Prevenzione ASL VCO
di
di
Provincia VCO
CIPES Piemonte
SOC SIAN del Dipartimento
Prevenzione ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
Distretti Sanitari ASL VCO
SOC QPCIF ASL VCO
Scuole Superiori
Distretti Sanitari ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
Scuole Superiori
Associazione “Contorno Viola”
SOS Educazione Sanitaria
Distretti Sanitari ASL VCO
Progetto “Educazione Sessuale adolescenza”
Attività : interventi in classe
Progetto “Peer Education”
2B Sessualità e IST
Attività : Formazione peer educator, insegnanti ed interventi nelle classi
da parte dei peer
3 DIPENDENZE PATOLOGICHE
Progetto : “Prevenzione degli effetti del fumo in età perinatale
ed infantile”
3A Fumo
Attività : Sensibilizzazione delle donne ed dei partner sull’importanza
dell’astensione dal fumo sia durante la gravidanza, sia dopo la nascita,
per consentire ai figli di crescere in ambienti domestici più sani per
ottenere una cessazione dal fumo in una percentuale rilevante di soggetti
che hanno aderito al progetto
Programma di azioni preventive e di sensibilizzazione sui rischi del fumo.
LILT VCO (Lega Italiana per la Lotta al Tumore)
Scuole medie e superiori
LILT VCO
Privato sociale
Associazioni di Volontariato
Progetto : “Sicura la notte”, finalizzato ad intercettare i giovani nei
luoghi di divertimento e nelle zone di passaggio per dar loro la possibilità
di misurare il tasso alcolico, e confrontarsi con dei peer educator.
Associazioni :
“Contorno Viola”
“Croce Verde”
“Alternativa A”
Progetto : “Sicurezza in festa” , progetto multicentrico regionale di
prevenzione della guida in stato di ebbrezza rivolto alla popolazione
adulta
Prefettura del VCO
Coordinamento Associazioni del soccorso
3B Alcol e sicurezza stradale
120
SOC SerT ASL VCO
Macrostruttura Direzione Sanitaria
Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL
VCO Distretti Sanitari ASL VCO
Distretti Sanitari ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
Macrostruttura Direzione Sanitaria
Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL
VCO
SOC SerT ASL VCO
SOS Ufficio Relazioni Esterne ASL
VCO
SOS Educazione Sanitaria
SOC SerT ASL VCO
SOS Epidemiologia del Dipartimento
di Prevenzione
ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
USP-CSA
Scuole
Asspciazioni :
“Alternativa A”
“Contorno Viola”
Cooperativa “Vedogiovane”
SOC SerT ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
3C Droghe ed alcol
Progetto: “Viaggiare informati” : intervento di prevenzione all’uso di
alcool e droghe rivolto agli alunni delle scuole superiori
3D Altre dipendenze
Sensibilizzazione forme di dipendenza senza sostanze ;
ad esempio : gioco d’azzardo.
SOS Educazione Sanitaria
SOC SerT ASL VCO
PROGETTI:
•
“In margine ai servizi”: prevenzione del danno rivolto a soggetti
multiproblematici che fanno uso di alcol o droghe, hanno spesso
problemi psichiatrici, sono in condizioni di marginalità.
SOC SerT ASL VCO
Unità Modulari Psichiatriche del DSM
ASL VCO
3E Prevenzione Rischio sanitario e
sociale
•
“Esperienza territorio”: rivolto a soggetti in fase avanzata del
proprio programma terapeutico che necessitano di un ambiente
abitativo semiprotetto e di un accompagnamento educativo alla
ricerca di casa, lavoro, rete sociale di supporto
•
“Posti in libertà”: rivolto a soggetti tossico dipendenti che
abbiano fruito o siano in attesa dell’indulto e che necessitano di
assistenza legale e di un accompagnamento educativo alla fruizione
di risorse sociali/sanitarie del territorio (buoni pasto, borse lavoro
ecc).
•
4 SALUTE MENTALE
4A Malati psichiatrici
4B Genitorialità
“Lavoro anch’io” e “Reinserimento lavorativo protetto” :
reinserimento lavorativo rivolto a soggetti tossicodipendenti inseriti
in un progetto terapeutico individuale
CSV (Consorzio servizi Sociali del Verbano), Comune
Verbania, Associazione Gruppo Abele di VB
CC.II.SS.SS. del VCO
Associazione “GRUPPO ABELE” di Verbania
Provincia VCO; CC.II.SS.SS. del VCO; Comune di Verbania,
UEPE
Associazioni :
“Gruppo Abele” e
“Camminare insieme” di VB
C.F.P.P. sezioni di VB
SOC SerT ASL VCO
SOC SerT ASL VCO
Cooperative del territorio
SOC SerT ASL VCO
Costruzione, consulenza e realizzazione con scuole di progetti rispetto
specifiche tematiche legate uso/abuso dipendenza e ricerca di rischio da
parte dei giovani.
Vedi progetto “VideoIndipendenti… piano con le parole”
Scuole
SOS Educazione Sanitaria
SOC SerT ASL VCO
Progetto per l’inserimento sociale dei pazienti psichiatrici in
collaborazione con le associazioni di volontariato.
Attività dei volontari: appoggio al paziente durante il ricovero, gestione
dello sportello informativo di accoglienza presso il Presidio di Verbania
Attività del DSM: formazione e consulenze ai volontari, incontri di
sensibilizzazione nelle scuole medie sulla sofferenza psichica e il disagio
mentale, collaborazione per consulenze urgenti con la Casa Circondariale
di Verbania
Associazioni di volontariato
Scuole
Casa Circondariale di Verbania
DSM Dipartimento Salute Mentale
ASL VCO
Progetto regionale: “Quando i genitori si separano”
Attività: Attivazione e verifica efficacia del protocollo intervento sul
disagio dei minori e delle famiglie nelle separazioni conflittuali
121
CSV (Consorzio Servizi Sociali del Verbano)
Servizio Mediazione Familiare Provincia VCO
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOS Servizio di Psicologia ASL VCO
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Progetto: “Incontro mamme per la
materno”
promozione allattamento
SOC Pediatria ASL VCO
Distretti Sanitari ASL VCO
Attività: counselling di gruppo o individuale diretto ai genitori
Corso di massaggio al bambino
Attività: incontri informativi e pratici rivolti ai genitori
Distretti Sanitari ASL VCO
SOC Pediatria ASL VCO
Corsi di preparazione alla nascita
SOC Ostetricia- Ginecologia ASL VCO
Consultori Familiari ASL VCO
Attività: incontri informativi ed educativi con gruppi di neo-genitori
Progetto regionale post adozione
Attività: sostegno alle famiglie adottive (per un anno)
Equipes sovrazonali delle adozioni
Progetto di formazione e prevenzione: “ADHD”
Attività: seminari di formazione, approfondimento clinico e confronto tra
operatori coinvolti nel trattamento farmacologico e riabilitativo
PLS
Scuole
Progetto di formazione e prevenzione : ”Disturbi
dell’apprendimento e dislessia”
4C Infanzia
PLS
Scuole
Educatori
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOC Pediatria ASL VCO
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOC Pediatria ASL VCO
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOC Pediatria ASL VCO
Attività:formazione dedicata e stesura di un protocollo di lavoro
Progetto di formazione e prevenzione: “Psicopatologia della
prima infanzia: la prevenzione primaria”
Attività: seminari dedicati (il ritardo psicomotorio, il linguaggio, i disturbi
psicosomatici e multisistemici dello sviluppo; disturbi del sonno e
dell’alimentazione)
Progetto “Tutela del minore: area maltrattamento e abuso”
Attività di formazione degli operatori, valutazione dei casi e relativa
attività di consulenza e monitoraggio della gestione dei casi
Progetto: “Tra fiction e realtà: il bullismo nella scuola media”
4D Cultura dello stigma
Attività: incontri con gli studenti, preparazione video, sensibilizzazione
popolazione.
PLS
Scuole
PLS
MMG
CC.II.SS.SS. del VCO
PREFETTURA
Associazioni :
“Alternativa A”
“Contorno Viola”
Rete provinciale di prevenzione al bullismo
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOC Pediatria ASL VCO
SOC RRF Recupero Rieducazione
Funzionale ASL VCO
SOC NeuroPsichiatria Infantile ASL
VCO
SOC Pediatria ASL VCO
SOC SerT ASL VCO
DSM ASL VCO
SOC Ostetricia- Ginecologia ASL VCO
SOC Medicina Legale ASL VCO
DD.EE.AA. Ospedale Unico Plurisede
ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
5 SICUREZZA
Programma Regionale del Piano di Prevenzione Attiva Incidenti Stradali
5A Stradale
Attività: Progetto multicentrico di educazione alla guida sicura senza
assunzione di alcolici
Attività: Controllo utilizzo dei sistemi di sicurezza
122
Comuni
Scuole
Vigili urbani e Forze dell’ordine
Associazioni di volontariato
SOC SerT ASL VCO
SOS Epidemiologia e SOC
SPreSAL
del
Dipartimento
Prevenzione ASL VCO
di
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Progetto: “Chi non risica…” per la prevenzione degli incidenti
stradali
Attività: formazione nelle scuole superiori
Progetto “SICURA LA NOTTE”
Attività: diagnosi ambientale ed educativa
documentazione al Coordinamento Regionale
,
raccolta
e
invio
Associazioni di volontariato
Enti ed organismi vari
Prefettura del VCO
Scuole
Associazioni di volontariato
Enti ed organismi vari
Scuole
Prefettura; Coordinamento Associazioni del soccorso
Progetto ‘Sicurezza in festa’
Programma Regionale del Piano di Prevenzione Attiva
Domestici
5B Domestica
5C Scuola
SOC SerT ASL VCO
SOS Educazione sanitaria
SOC SerT ASL VCO
SOS Epidemiologia del Dipartimento
di Prevenzione ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
Scuole
SOC SISP del Dipartimento
Prevenzione ASL VCO
di
Progetto; “Casa Amica”
Attività: Educazione nelle scuole Elementari per la prevenzione degli
incidenti domestici
Scuole Elementari
SOC SPRESAL del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
Progetto sperimentale di durata triennale “Parliamone….. alla
pari”
Attività:sperimentale di educazione alla salute rivolta agli allievi di 4
istituti professionali del VCO: classe 3°, 4°, 5°
Scuola Superiore
INAIL
Attività: Interviste per sorveglianza
Scuole Medie
Comuni
Attività: intervento di formazione dei formatori e addetti mensa
Progetto: “Sicurezza alimenti di origine animale”
Forze dell’ordine
Provincia VCO
Attività: Formazione addetti forze dell’ordine e produttori
5E Lavoro
ASL
Incidenti
Progetto: “Sicurezza alimentare e nutrizionale”
5D Alimentare
SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI
VCO
SOS Educazione Sanitaria
Progetto regionale: “Piano di prevenzione degli infortuni sul
lavoro”.
SOC SPreSAL del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
SOC SIAN del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
SOC SPreSAL del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
SPV Servizio Prevenzione Veterinaria
del Dipartimento di Prevenzione ASL
VCO (interaziendale con ASL NO)
SOC SPreSAL del Dipartimento di
Prevenzione ASL VCO
Attività: formazione dedicata degli operatori
Sensibilizzazione all’uso dei farmaci generici.
5F Farmaci
SOC Farmacia Territoriale ASL VCO
Attività: distribuzione informazione materiale informativo
6 PREVENZIONE MALATTIE
6A Rosolia congenita
Recupero vaccinale nel post partum
Attività: Sorveglianza sullo stato immunitario per la rosolia delle
puerpere, vaccinazione antirosolia alle neomamme rubeonegative
6B Malformazioni congenite
Progetto: promozione assunzione di acido folico in previsione
della maternità
Attività: promozione da parte dei MMG, PLS e Ostetrici del trattamento,
distribuzione di pieghevoli informativi, interviste al parto, raccolta di
indicatori di sorveglianza
123
Dipartimento Materno Infantile ASL
VCO
MMG
PLS
Associazioni di volontariato
Dipartimento Materno Infantile ASL
VCO
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Interventi di prevenzione dei tumori Lega Italiana Lotta ai Tumori (LILT)
Attività: informazione diretta a gruppi classe
Conferenze indirizzate alla popolazione sulla prevenzione dei Principali
tumori
6C Neoplasie
Skin Cancer Day
Attività: visite gratuite nella giornata di prevenzione del melanoma.
Programma mappatura nei
Visite di prevenzione tumori al seno
Visite di prevenzione neoplasie della prostata
Visite di prevenzione neoplasie colo-rettali
LILT VCO
Scuole Superiori
Ambulatori Dermatologia della LILT VCO c/o
SOC Oncologia ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
SOC Oncologia ASL VCO
SOC Oncologia ASL VCO
Ambulatori LILT VCO c/o
SOC Oncologia ASL VCO
SOC Oncologia ASL VCO
Fondazione Italiana del Rene
SIN Regionale
SOC Nefrologia Dialisi ASL VCO
MMG
Associazioni di Volontariato
SOC Diabetologia
Distretti Sanitari ASL VCO
Campagna di Prevenzione Malattie Renali
6D Renali
6E Diabete
Attività: visite e controlli gratuiti previsti dalla giornata mondiale del
rene, reperibilità telefonica per consulenze, distribuzione opuscoli
informativi
Progetto: “Qualità diabete”
Azioni: Omogeneizzazione dei livelli di assistenza attraverso la gestione
integrata con MMG di pazienti diabetici tipi2° non complicati
Campagna di informazione sui rischi legati all’Ipertensione Arteriosa
6F Ipertensione Arteriosa
SOC
SOC
SOC
SOC
Attività: visite ambulatoriali, consulenze e controlli ematochimici
(glicemia, creatinina, colesterolo ..), monitoraggio presso rio per i
soggetti a rischio, distribuzione opuscoli informativi
Nefrologia Dialisi ASL VCO
Neurologia ASL VCO
Diabetologia ASL VCO
Medicina Interna ASL VCO
Progetto: “Prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già
avuto accidenti cardiovascolari”
6G Cardiovascolari
Attività: Programmi di educazione sanitaria strutturati e documentati
svolti a sviluppare gli obiettivi indicati dal Ministero della Salute,
monitoraggio dei fattori di rischio
Progetto: follow up post dimissione
Regione Piemonte
Associazioni :
“AMICI DEL CUORE”
“AMCO FI”
SOC Cardiologia con UTIC e Post
UTIC ASL VCO
Attività: ECG e visita cardiologica periodiche, test ergometrici post
rivascolarizzazione già programmati alla dimissione, ECG dinamico Holter
in relazione alla clinica
Progetto: Educazione terapeutica strutturata del paziente con
patologia cronica
6H Malattia cronica
SOC Diabetologia
Distretti Sanitari ASL VCO
Macrostruttura Direzione Sanitaria
Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL
VCO
Attività: Incontri periodici con gruppi omogenei di pazienti educati ed
addestrati alla gestione della propria malattia cronica con il duplice scopo
di ottenere un nuovo punto di equilibrio e una prevenzione consapevole
delle complicanze
Progetto: Campagna di prevenzione del diabete
Attività: visite e controlli
glicemici gratuiti previsti dalla giornata
mondiale del diabete, distribuzione opuscoli informativi
124
Gruppo Diabete Italia
Associazioni di Volontariato
SOC Diabetologia ASL VCO
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
7
MALATTIE INFETTIVE E IGIENE
PERSONALE
Progetto nazionale: eradicazione del morbillo e della rosolia
congenita.
Attività: informazione, invito attivo e vaccinazioni rivolte alla popolazione
pediatrica ed alle donne suscettibili.
Corsi ECM di formazione rivolti agli operatori ASL14
7A Vaccinazioni
SOC SISP del Dipartimento
Prevenzione ASL VCO
di
Associazioni :
“ADMO” e “AVIS”
Scuole Superiori ambito territoriale ASL VCO
SOC
Immunoematologia
Trasfusionale ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
E
Associazione “AIDO”
Scuole
Enti locali
Gruppo
Coordinamento
locale
prelievi ASL VC
SOC Anestesia e Rianimazione ASL
VCO
Gruppo Interaziendale HPH progetto “ Salute e Sicurezza
degli operatori sanitari”
Comitato aziendale Rete HPH :
Macrostruttura Direzione Sanitaria
Ospedale Unico Plurisede dell’ ASL
VCO
SOC Prevenzione e Protezione ASL
VCO
SOC Medico Competente ASL VCO
SOS Educazione Sanitaria
SOC QPCIF ASL VCO
Progetto: eradicazione della varicella.
Attività: informazione e invito attivo alla popolazione pediatrica ed
esecuzione della vaccinazione
Progetto: mantenimento dei livelli di protezione anticorpale
nella popolazione giovane adulta relativamente a difterite
tetano e pertosse
Progetto:
immunizzazione
della
femminile per il papilloma virus.
popolazione
pediatrica
8 CULTURA DELLA DONAZIONE
8A Sangue
8B Midollo Osseo
Progetto: “Formazione e informazione nelle scuole sui temi
della donazione di sangue, del midollo osseo e degli organi”
Attività: sensibilizzazione e informazione diretta a gruppi classe,
promozione attività sportive e culturali dedicate.
Progetto: “Campagna di informazione e di prevenzione della
ipertensione arteriosa”.
Attività: visite preventive, test chimico-clinici per valutare
ipercolesterolemia, distiroidismi, patologie prostatiche
Progetto:”Prelievi di organi e tessuti a fine trapiantologico”
8C Organi
Attività: formazione del personale ASL su counselling
procurament potenziali donatori.
Informazione della popolazione
e donazione,
9 LA SALUTE IN OSPEDALE
Progetto: “Salute e sicurezza degli operatori sanitari”
9A RETE HPH ( Health Promoting
Hospitals ) PIEMONTESE
Attività: Prevenzione del Burn Out : l’ ASL VCO ha partecipato ad una
indagine sul clima lavorativo nelle strutture ospedaliere e ha prodotto
due studi di fattibilità per la prevenzione del Burn Out con lo scopo di
svolgere attività di diagnosi e di pianificazione di interventi preventivi
Realizzazione e partecipazione di specifico corso di formazione per
formatori sviluppato sulla metodologia dei gruppi Balint
Progetto: “Ergonomia delle strutture ospedaliere”
Attività: creazione di una Rete Interaziendale per l’elaborazione di Linee
125
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Funzioni di Promozione Salute
Guida e la costruzione di una Lista di controllo delle attività progettuali.
Formazione di alcune figure per l’approfondimento del tema del Burn
Out e del Mobbing nelle strutture sanitarie
Progetto di psiconcologia
9B Assistenza psiconcologica
Attività: Supporto clinico per pazienti e loro familiari, l’assistenza può
essere richiesta direttamente dagli utenti o essere mediata dai curanti
HOSPICE
SOS Servizio di Psicologia ASL VCO
SOC Oncologia ASL VCO
Associazione “Alternativa A”
SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI ASL
VCO
SOS Servizio di Psicologia ASL VCO
DSM ASL VCO
10 PROBLEMI ETICI
10A La Comunicazione della cattiva
notizia
Seminario di Formazione: La gestione del dolore psicologico al DEA e il
disagio nell’operatore: le esperienze affrontate,la
comunicazione
impossibile, l’arte di dare cattive notizie
11 PRIMO SOCCORSO
Progetto: “VCO Emergenza Cuore”
11A
Prevenzione
improvvisa
della
morte
Attività: formazione dedicata a volontari laici per la diffusione della
defibrillazione precoce sul territorio
Associazione : “Amici Del Cuore”
Comuni Ambito Territoriale ASL VCO
Prefettura VCO
Progetto: “il percorso assistenziale nella SCA”
11B Percorso Assistenziale nella SCA:
fase territoriale MMG
Attività: formazione dei MMG per la gestione territoriale del paziente con
dolore toracico non traumatico
MMG
SOC Cardiologia ASL VCO
SOC 118/DD.EE.AA/PSPdiPI
VCO
SOC Cardiologia ASL VCO
Distretti Sanitari ASL VCO
C) SERVIZI PER LA SALUTE
Progetto: “Accoglienza e promozione del volontariato”
Associazioni di volontariato
Attività: gestione del punto informativo e di accoglienza presso Presidio
di Verbania da parte delle Associazioni di volontariato
Progetto: “Campagna di informazione dei cittadini in merito
all’attività dell’ASL VCO”
1 Accessibilità / Accoglienza
Servizi
Attività: divulgazione televisiva e radiofonica (talk show , spot, videoclip,
etc) di informazioni sulla salute e sui servizi socio-sanitari erogati
Tele VCO 2000 Srl
Radio Val del Lago
Radio Esse Effe di
Domodossola
Progetto: Costituzione Commissione Mista Conciliativa
Associazioni di volontariato
SOS Relazioni Esterne ASL VCO
DSM ASL VCO
SOS Relazione Esterne ASL VCO
URP ASL VCO
Attività: Gestione progetti e conflitti in ambito sanitario
Progetto: “Esami sentinella”
Attività: approfondimento diagnostico immediato un caso di test
ematochimici alterati
2 Centro Ascolto Adolescenti
Sportello di ascolto presente nei tre ambiti distrettuali
126
MMG
PLS
SOC Laboratorio Analisi ASL VCO
Distretti Sanitari ASL VCO
Privato sociale
Distretti Sanitari ASL VCO
ASL
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ
DEGLI SCREENING ONCOLOGICI
Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei Tumori n.6
AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara
È stato costituito il Dipartimento Screening?
SI
Direttore: Prof. Corrado Magnani dal 20.11.2008 (Delibera n. 806 del 20.11.2008)
Struttura di provenienza: SCDU Epidemiologia dei Tumori - AOU Maggiore della Carità di
Novara
È presente il regolamento? SI
Nota: Il regolamento del Dipartimento interaziendale di Prevenzione secondaria dei Tumori
n.6 AA.SS.LL. NO-VCO e AOU Maggiore della Carità di Novara è contenuto all’interno degli
Atti aziendali.
È presente il Comitato di Dipartimento? SI.
E’ stato istituito un Comitato tecnico-scientifico (Delibera del 2000), che si riunisce
periodicamente per definire la programmazione delle attività, elaborare piani di
riorganizzazione, analizzare i risultati raggiunti, condividere eventuali criticità.
Composizione: Il Comitato tecnico-scientifico è composto da tutti i Responsabili delle Strutture
attive nel programma di screening.
127
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ E INDICATORI
Screening del carcinoma mammario
Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma mammario
Indicatore
Inviti/pop bersaglio (ossia pop
femminile di età 50-69 anni =
33.276)
Adesione grezza al test di screening
Tempo tra mammografia di
screening e registrazione dei referti
per i casi negativi
Tempo tra mammografia di
screening e sessione di
approfondimento
Valore osservato %
70,2% nel 2008
pari a 23.438 inviti pop 5069 anni
52,0% nel 2008
Media regionale %
70,8 nel 2008
64% nel 2008
72,9% nel 2007
90% entro 21 giorni di calendario
70,5% nel 2007
68,9% nel 2007
90% entro 28 giorni di calendario
80,8 nel 2007
6,5 nel 2007
6,8 nel 2008
Primo esame di screening:
Accettabile: < 7%
Desiderabile: < 5%
6,2 nel 2007
6,8 nel 2008
4,4 nel 2007
5,1 nel 2008
Esami successivi di screening:
Accettabile: < 5%
Desiderabile: < 3%
3,6 nel 2007
3,9 nel 2008
Tasso di richiamo
Controlli mammografici anticipati
(ammissibili solo dopo secondo
livello)
Standard riferimento
Nel corso di due anni si deve essere in
grado di invitare l’intera popolazione
bersaglio
Accettabile: > 50%
Desiderabile: > 70%
Dato non disponibile dal
DWH.
< 1% del totale dei test di primo livello
Dato non disponibile dal
DWH.
Nota: Indicatori tratti da presentazione “La copertura da screening mammografico spontaneo e organizzato” Workshop Torino 27 maggio
2009.
128
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Screening del cancro della cervice uterina
Indicatori per la valutazione dello screening del cancro della cervice uterina
Indicatore
Numero e proporzione di donne
invitate nel corso dell’anno e degli
ultimi tre anni
Valore osservato %
42.920 nel 2008
Popolazione target annua
48.048
89% nel 2008
35,8% nel 2008
Proporzione di Pap-test
insoddisfacenti sul totale dei Paptest eseguiti
3,34% nel 2007
Distribuzione delle diagnosi
citologiche di primo livello (Devono
essere inclusi solo i test eseguiti
all’interno del programma
organizzato)
97% nel 2008
42,9% nel 2008
Ottimale:
Torino: ≥ 50%
Resto del Piemonte ≥ 60%
86% in 21 giorni nel 2007
Proporzione di donne invitate ad
accertamento colposcopico tra
quelle sottoposte a test di primo
livello all’interno del programma
organizzato
Nel corso di tre anni si deve essere in
grado di invitare l’intera popolazione
bersaglio.
Ogni anno deve essere invitato 1/3
della popolazione bersaglio
Media regionale %
Accettabile:
Torino ≥ 30%
Resto del Piemonte ≥ 40%
Proporzione di adesione all’invito
(Numero di donne presentate per il
prelievo/Numero di donne invitate
nello stesso periodo)
Intervallo tra data del prelievo e
data di refertazione (in giorni)
Standard riferimento
98% in 30 giorni nel 2007
95% in 30 giorni nel 2008
1,6% nel 2007
nel 2007:
91,0% negativo
7,38% modificazioni
reattive
0,6% ASCUS/AGCUS
0,5% LSIL
o,2% HSIL
0,0% CTM
Accettabile: < 5%
Ottimale: < 3%
Accettabile: 80% entro 30 giorni di
calendario dalla data di ricezione dello
striscio;
100% entro 45 giorni
Ottimale: 80% entro 21 giorni
100% entro 30 giorni
Accettabile: ≤ 5%
Ottimale: ≤ 3,5%
Al momento non è indicato uno
standard, ma l’indicatore deve
comunque essere calcolato
3,44% nel 2007
62% in 21 giorni nel 2007
83% in 30 giorni nel 2007
73% in 30 giorni nel 2008
2% nel 2007
-
Accettabile: ≥ 10% di CIN II+ per le
inviate in colposcopia per ASC-US+
Valore predittivo positivo del
citologico di primo livello
26,3% nel 2007
Proporzione di donne con
indicazione a ripetere la citologia
4,5% nel 2007
Ottimale: ≥ 15% di CIN II+ per le
inviate in colposcopia per ASC-US+
Accettabile: ≤ 15%
Ottimale: ≤ 8%
17,2% nel 2007
7,8% nel 2007
Nota: Indicatori tratti da presentazione “Programma Regionale di screening per il
Cervicocarcinoma” – a cura di E. Mancini et al, Workshop Torino 18 maggio 2009.
129
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Screening del carcinoma del colon-retto
Indicatori per la valutazione dello screening del carcinoma del colon-retto
Indicatore
Valore osservato %
Numero e proporzione di persone
invitate nel corso dell’anno
FS= 93,5%
Denominatore:
Per il programma FS = coorte dei 58
anni
Per il programma FOBT = metà della
popolazione eleggibile (59-74 anni,
programma partito 4 anni dopo ma
mantenuto offerta come da DGR nati
dal 1935 al ’45 incluse le persone non
aderenti alla FS che hanno optato per
il FOBT)
Numeratore: persone invitate (escluse
lettere inesitate)
Standard riferimento
FOBT = 65,5% (Partito
nell’aprile del 2008)
FS ottimale ≥ 80%:
FOBT ottimale ≥ 50%
Media regionale %
Nel 2007:
FS = 46,7%
FOBT = 15,4%
FS
Accettabile: ≥ 30%
Desiderabile: > 50%
Partecipazione
soggetti
invitati
all’invito)
(proporzione
di
che
aderiscono
Denominatore:
persone
(escluse lettere inesitate)
FS =30,6%
FS + FOBT di Scambio =
42%
FOBT (Non aderenti DS)
Accettabile: ≥ 10%
Desiderabile: > 15%
invitate
FS + SCAMBIO
Accettabile: ≥ 35%
Desiderabile: > 50%
Adesione FOBT= 37,7%
Numeratore: persone che effettuano
l’esame proposto
FOBT (59-74anni)
Accettabile: ≥ 35%
Desiderabile: > 50%
Refertazione: tempo intercorso tra
riconsegna del test e invio dell’esito
negativo
Refertazione:
100% entro 15 gg
Accettabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 15 giorni
Tempi di attesa FOBT
Attesa colonscopia: intervallo tra
comunicazione dell’esito positivo ed
esecuzione della colonscopia
Attesa Colonscopia
71,6% entro 30 giorni
Nel 2007:
49% entro 30 gg
Il dato è unico per i due
programmi
Entro 30 gg 40,2%
oltre i 30 gg 48,5%
(11,3% manca dato)
Indicatore
Adesione all’indicazione di effettuare il
II livello
Proporzione di soggetti invitati ad effettuare
una colonscopia che eseguono l’esame (sia
nei centri di riferimento che in servizi da
loro scelti)
invitate
Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Accettabile: ≥ 90% entro 28 giorni
Desiderabile: ≥ 90% entro 21 giorni
Attesa Colonscopia
Tempi di attesa FS
(Intervallo
tra
indicazione
alla
colonscopia ed esecuzione dell’esame)
Denominatore:
persone
effettuare una colonscopia
Nel 2007:
FS = 24,5 %
FOBT = 27%
ad
Numeratore: persone che effettuano
l’esame
Tasso
di
completamento
della
sigmoidoscopia
Valore osservato %
Dato non ancora disponibile
per i soggetti con primo
esame nel 2008
Standard riferimento
FS
Accettabile: ≥ 90%
Desiderabile: ≥ 95%
FOBT
Accettabile: ≥ 85%
Desiderabile: ≥ 90%
Accettabile: > 85%
Desiderabile: > 90%
87%
130
Media regionale %
Nel 2007:
86,3%
Nel 2007:
88%
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Proporzione di esami in cui viene superato il
giunto
sigma-discendente
con
visualizzazione del discendente e con
qualità
della
preparazione
adeguata
(ottimale o meno che ottimale)
Denominatore: persone che effettuano una
sigmoidoscopia
Numeratore: esami completi
Tasso
di
completamento
della
colonscopia
Proporzione di colonscopie di II livello in cui
viene raggiunto il cieco
Denominatore: persone che effettuano una
colonscopia
Numeratore:
esami
(raggiungimento cieco)
CT da FOBT= 88%
Accettabile: > 85%
Desiderabile: > 90%
CT da FS = 86%
completi
Nota: Indicatori tratti da Workshop Torino 7 ottobre 2009 e da analisi della banca dati UVOS
131
Nel 2007:
91,5%
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (dati forniti dal responsabile UVOS Dr.ssa Angela Cipelletti e
dal Direttore Dipartimento Screening Prof. Corrado Magnani)
Composizione UVOS*
Qualifica
Responsabile
Dirigente Medico
ASV, IP
N. operatori
1
% tempo
dedicato
100%
Struttura di
appartenenza
SSEPI ASLNO
Note
Di cui 1 Dirigente infermieristico
2 (tempo pieno)
1 (tre giorni a
settimana)
Amministrativi
2 (tempo pieno)
2 (tempo parziale)
Altri operatori
1 ostetrica (tempo
Assegnata temporaneamente
parziale)
*L’attività di direzione e di organizzazione deve essere valutata complessivamente all’interno dell’UVOS e non suddivisa tra i singoli ambiti di
screening
Personale dedicato
Carcinoma mammario
Il servizio viene svolto con la partecipazione di tecnici di radiologia, medici radiologi ed
impiegati amministrativi dei diversi centri. Complessivamente nel 2008 sono stati eseguiti
12.093 esami su invito in 2734 ore di attività per quanto riguarda l’attività di I livello. L’attività
di secondo livello è stata svolta con circa 650 esami, con un impegno complessivo di circa 500
ore di attività.
Cervice uterina
Il servizio viene svolto con personale medico, ostetrico, e infermieristico dei diversi centri.
Complessivamente nel 2008 sono stati eseguiti 17.085 esami su invito in 2070 ore di attività
per quanto riguarda l’attività di I livello. L’attività di secondo livello è stata svolta con 594
esami, con un impegno complessivo di circa 300 ore di attività.
Colon-retto
Il servizio per quanto riguarda l’attività endoscopica viene svolto con la partecipazione di
infermieri, endoscopisti ed impiegati amministrativi dei diversi centri. Complessivamente nel
2008 sono stati eseguiti 2050 esami di flessosigmoidoscopia su invito in 520 ore di attività per
quanto riguarda l’attività di I livello.
Per quanto riguarda la ricerca del sangue occulto nelle feci (ramo FOBT), l’attività viene svolta
dal personale dei distretti per quanto riguarda la consegna del materiale di prelievo e da un
tecnico di laboratorio a tempo parziale per l’analisi dei campioni.
L’attività di secondo livello, colonscopica è stata svolta con 443 esami colonscopici, con un
impegno complessivo di circa 320 ore di attività.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati? SI
Eventuali criticità: -
132
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Screening mammografico:
Sono presenti 7 Unità di mammografia, rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della
Carità), Galliate (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero (Ospedale), Arona (Ospedale),
Verbania (Ospedale), Domodossola (Ospedale) ed Omegna (Ospedale). L’attività di II livello
viene svolta in tre strutture di radiologia, collocate rispettivamente a Novara (AOU Maggiore
della Carità), Borgomanero (Ospedale) e Verbania (Ospedale). Alle sedute di secondo livello
partecipano regolarmente radiologi, anatomo patologi e chirurghi.
Screening cervice uterina:
L’attività di I livello (prelievo cervico-vaginale per pap-test) è eseguita nei diversi centri presenti
nelle sedi distrettuali; complessivamente 11 sono i centri di prelievo citologico per la ASL NO
(ai quali ogni tre anni si aggiunge un ulteriore punto per campagna straordinaria) e tre per la
ASL VCO. Le unità di prelievo eseguono anche le procedure di competenza finalizzate al
“recupero” verso Prevenzione Serena di quei Pap-test che vengono eseguiti su donne
eleggibili ma presentatesi spontaneamente senza un invito con appuntamento proposto da
Prevenzione Serena.
L’analisi citologica degli strisci avviene presso due Centri di Citopatologia: Servizio di Anatomia
Patologica ASLNO- sede di Borgomanero e Servizio di Anatomia Patologica ASL VCO- sede di
Verbania. E’ in corso la costituzione di un unico centro di lettura che servirà i dipartimenti
screening 5 e 6.
L’attività di II livello viene svolta in tre strutture di ginecologia, collocate rispettivamente a
Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero (P.O. ospedaliero) e Verbania (P.O.
ospedaliero). E’ in corso uno studio pilota per la valutazione dell’utilizzo del test HPV per il
triage dei PAP test positivi (donne con citologia ASCUS in tutto il range di età compresa dallo
screening e quelle con citologia LSIL di età > a 35 anni) prima dell’invio in colposcopia.
Screening colon retto:
Sono presenti 5 Unità di endoscopia, rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità),
Borgomanero e Arona (P.O. ospedalieri), Verbania e Domodossola (P.O. ospedaliero).
L’attività di II livello viene svolta nelle quattro strutture di endoscopia, collocate
rispettivamente a Novara (AOU Maggiore della Carità), Borgomanero, Domodossola (P.O.
ospedaliero) e Verbania. Gli eventuali prelievi bioptici sono esaminati dai servizi di Anatomia
Patologica dei corrispondenti ospedali.
Per quanto riguarda la ricerca del sangue occulto nelle feci (ramo FOBT), la consegna, ritiro e
invio delle provette al Laboratorio avviene in 15 centri distrettuali che già effettuano attività di
prelievi ematici per la ASL NO e 10 in per la ASL VCO; l’analisi viene effettuata dal Laboratorio
del P.O. di ARONA per l’intero Dipartimento (un tecnico di laboratorio a tempo parziale per
l’analisi dei campioni)
133
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
4. SEZIONE COSTI
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione/costi totali del
servizio): Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazioni della
funzione): Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca
finalizzata, ecc.): -
134
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
5. SEZIONE PROCEDURE
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Le attività previste nell’ambito dei tre
programmi di screening regionale
vengono eseguite nel Dipartimento
interaziendale
di
prevenzione
secondaria dei tumori n.6 secondo il
protocollo contenuto nella DGR a
seguire citata.
Protocollo presente/assente
Il protocollo è contenuto nella DGR 111-3236
del 2006 che include altresì importanti
riferimenti di letteratura nazionale ed
internazionale in materia.
Moduli/check list utilizzate: sì/no
-
Sono state redatte linee guida interne/procedure per attività relative a Screening mammella
e/o cervice uterina e/o colon retto. SI
E’ prevista una modulistica unificata
SI
6. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Attività
previste
dal
programma di screening
regionale
Non
quantificabile
perché gli operatori non
sono dedicati
Extra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori AA.SS.LL.
NO-VCO e AOU
Maggiore della
Carità di Novara
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
MMG AA.SS.LL. NOVCO
Avvio
programma
di
formazione per migliorare la
collaborazione
Attività di coordinamento
dei programmi regionali di
screening,
supervisione/controllo
e
valutazione;
Incontri
verbalizzati
mensili
di
coordinamento
Nel 2009 Corso per i
MMG
_
_
Supporto continuo sulla
parte
organizzativa;
aggiornamento
scientifico/formazione;
valutazione della qualità
_
Intra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori AA.SS.LL.
NO-VCO e AOU
Maggiore della
Carità di Novara
Strutture
AA.SS.LL.
NO- VCO e AOU
Maggiore della Carità
di Novara attive nel
programma
di
screening
CPO
CSI
Attività di formazione
continua ed assistenza sui
programmi software
Non quantificabile
Non quantificabile
135
Punti di forza
Sviluppo
Sinergie
di
alleanze
Punti di debolezza
e
Attività
di
formazione
continua ed assistenza sui
programmi software
Obiettivi
come
da
indicazioni della regione,
validi per entrambe le
aziende.
_
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Interazioni occasionali/sporadiche
Intra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori AA.SS.LL. NOVCO e AOU Maggiore
della Carità di Novara
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Extra-servizi
Dipartimento di
prevenzione
secondaria dei
tumori AA.SS.LL. NOVCO e AOU Maggiore
della Carità di Novara
SSEPI ASLNO
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Scambio -interscambio
informazioni; Confronto
con dati Passi
Non quantificabile
7. SEZIONE PROGETTI
Titolo progetto
“Modello organizzativo per l’istituzione di un Centro unificato per la diagnostica
anatomo-patologica da screening dei tumori della cervice uterina presso l’ASL NO
nell’ambito dell’Area Funzionale Sovrazonale 2”. (progetto presentato nel mese di
aprile 2009)
Problema di salute affrontato
Tumori della cervice uterina
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Con Deliberazione n.12-9941 del 3.11.2008 la Giunta Regionale ha approvato un
piano di riorganizzazione delle attività di citologia vaginale sia per lo screening sia
extrascreening nella regione Piemonte, nell’ambito del quale ha disposto, nello
specifico per quanto riguarda i Dipartimenti 5 e 6 e l’Azienda ospedaliera di
riferimento, che i “Direttori generali propongano un modello organizzativo che
preveda l’istituzione di un centro unificato per l’integrazione ed il coordinamento
dell’attività diagnostica citologica da screening”.
Obiettivi del progetto
Creazione di un Centro Unificato per la diagnostica anatomo-patologica da
screening dei tumori della cervice uterina presso l’ASL NO nell’ambito dell’AFS 2 in
grado di assicurare la lettura di circa 30.000 Pap test 1° e 2° livello anno, fino al
raggiungimento della quota di circa 50.000 Pap test se applicata la
“riorganizzazione delle attività di diagnosi citologica cervico-vaginale sia per lo
screening sia extrascreening”.
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Sede: S.C Anatomia Patologica Presidio Ospedaliero di Borgomanero ASLNO
Risorse: S.C Anatomia Patologica ASLNO
UVOS
Risultati conseguiti
Il progetto è in attesa di approvazione da parte dell’Assessorato Sanità.
Finanziamento
Dal momento che per l’ASL NO il progetto determinerà un incremento del carico di
lavoro con conseguente necessità di personale; i relativi costi aggiuntivi
corrispondono peraltro alle quote riconosciute nella DGR 111.
Si segnalano i progetti:
1. RICERCA DELL’HPV COME TEST DI TRIAGE PER LE DONNE POSITIVE ALL’ESAME
CITOLOGICO DI PRIMO LIVELLO - AZIONI DA INTRAPRENDERE PER L’ATTIVAZIONE DEL
“PROGETTO TRIAGE” NELL’AMBITO DEL DIPARTIMENTO 6 (Allegato 1).
2. STRATEGIE DI INVITO NEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING DEI TUMORI
COLORETTALI (Allegato 2).
136
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Allegato 1
RICERCA DELL’HPV COME TEST DI TRIAGE PER LE DONNE POSITIVE ALL’ESAME
CITOLOGICO DI PRIMO LIVELLO
AZIONI DA INTRAPRENDERE PER L’ATTIVAZIONE DEL “PROGETTO TRIAGE” NELL’AMBITO
DEL DIPARTIMENTO 6
PREMESSA
Una delle criticità dello screening cervicale in Piemonte è rappresentata da lunghi tempi di attesa in molti
Dipartimenti per l’esecuzione della colposcopia dopo una diagnosi citologica anormale. Nel Dipartimento 6
dell’ASL di Novara e VCO questo rappresenta la principale, e per certi aspetti, l’unica criticità del progetto per la
prevenzione dei tumori della cervice uterina “Prevenzione Serena”.
Negli ultimi anni si sono accumulate chiare prove scientifiche circa l’utilità di utilizzare il test per tipi ad alto
rischio di Papillomavirus umano (HPV) per selezionare, tra le donne con citologia ASCUS, quelle da inviare in
colposcopia (triage); questa pratica è stata raccomandata dal Gruppo Italiano Screening Cervicale (GISCi).
L’utilizzo del triage, essendo in grado di ridurre drasticamente il numero di colposcopie da eseguire, può
contribuire a ridurre fortemente i tempi di attesa ed evitare alle donne una serie di procedure diagnostiche da
eseguirsi in sede di secondo livello colposcopico. Sulla base dei dati di attività di Prevenzione Serena del 2005,
l’introduzione del triage nel nostro Dipartimento ridurrebbe il numero di colposcopie eseguite per il programma
di screening di un valore compreso tra il 66.5% AL 68.7%.
Il progetto “triage con HPV” oggi proposto solo in fase pilota ad alcuni dipartimenti di screening piemontesi,
verrà poi allargato a tutti i programmi di screening regionali non appena conclusa la fase pilota.
PERCORSO DIAGNOSTICO
Partendo dal presupposto che l’infezione da HPV sia condizione necessaria per lo sviluppo del cancro della
cervice, si inserirà un test HPV (test di triage) prima della colposcopia per le donne a basso rischio e quindi
saranno inviate in colposcopia solo le donne risultate positive al test HPV.
Verranno sottoposte a triage con il test HPV:
- le donne con citologia ASCUS indipendentemente dall’età;
- le donne di età >=35 anni con citologia LSIL.
Le donne con citologia LSIL di età 25-34 verranno direttamente inviate all’esecuzione di colposcopia.
Resta invariato il protocollo per quanto riguarda le restanti valutazioni citologiche e per le donne con reperto
negativo.
137
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Neg
ASC-US e (LSIL ≥ 35 anni)
Positive
(Invio a II livello)
Invito
Tutte le altre
HPV Test
POS
Pap-test
Negative
Colposcopia
Sono inserite nello studio triage le donne con invito al test di screening citologico a partire dal 1° Settembre
2009. Lo studio si concluderà dopo 12 mesi di attività di invito. Il numero di soggetti attesi è: 150.
PROCEDURA
Le donne eleggibili a TEST HPV riceveranno una lettera di invito ad eseguire un prelievo per il test HPV. Il
prelievo sarà eseguito presso lo stesso consultorio dove avevano effettuato il test di screening di primo livello. La
lettera sarà inviata dal CSI Piemonte e sostituirà l’attuale invito ad esame di secondo livello.
L’ostetrica del consultorio eseguirà il prelievo citologico utilizzando il kit per l’esame HPV.
Il campione sarà inviato il prima possibile e comunque entro 7 giorni dal prelievo al laboratorio di riferimento per
gli esami citologici (Ospedale di Borgomanero per l’ASL NO ed Ospedale di Verbania per l’ASL VCO).
I laboratori raccolgono i campioni, li registrano e li inviano al laboratorio di riferimento per la sperimentazione.
Gli invii devono avvenire due volte alla settimana, in giorni da concordare con il laboratorio.
Il laboratorio di riferimento per la sperimentazione è il Laboratorio di Diagnostica Molecolare del CPO Piemonte.
Il laboratorio di riferimento per la sperimentazione inserisce i risultati del test HPV sull’applicativo del CSI.
Il CSI invia secondo le consuete procedure l’esito dell’esame di triage alle donne. L’UVOS riceve le informazioni
relative alle donne invitate alla colposcopia, secondo le modalità attuali.
La colposcopia avviene presso gli attuali centri di secondo livello.
TEST
Verrà utilizzato il test Hybrid Capture 2, su cui sono basati i dati dello studio NTCC e verranno considerati positivi
i campioni con RLU>1. La letteratura scientifica di settore suggerisce che cut off più elevati potrebbero essere
appropriati, tuttavia nella fase di sperimentazione si considererà il cut-off raccomandato dal produttore.
AZIONI DA INTRAPRENDERE
Definizione aree territoriali che aderiranno al progetto “triage” ed implementazione HW e SW:
Partecipa al progetto il dipartimento screening 6.
I laboratori dove confluiranno i prelievi eseguiti per il triage sono i laboratori dell’Ospedale di Borgomanero (per
l’ASL NO) e di Verbania (per l’ASL VCO); si tratta dei laboratori dove avviene attualmente la refertazione degli
esami (PAP test) di primo livello.
Distribuzione dei materiali per la raccolta dei materiali biologici:
138
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Vengono presi accordi con i consultori (i resp. Medici dei distretti o il Direttore del Materno/Infantile) per la
distribuzione del materiale e per l’identificazione delle ostetriche referenti.
Il CSI richiede che il consultorio per il test HPV coincida con quello dove è stato effettuato il prelievo di primo
livello. Si propone pertanto per ciascun centro una dotazione di materiale di prelievo pari al numero di invii in
secondo livello nel semestre precedente l’inizio del progetto triage, con un minimo comunque di 3 set di
materiale di prelievo. L’UVOS stimerà la dotazione complessiva e la distribuzione per consultorio e verificherà
l’uso effettivo in modo da mantenere la dotazione sufficiente.
Vista la possibilità da parte dell’Anatomia Patologica di Borgomanero di procedere alla determinazione del test
HPV, è ipotizzabile al termine della sperimentazione e al momento dell’allargamento di questa attività a tutto il
territorio regionale, di proporre il laboratorio di Borgomanero come uno dei centri regionali per la refertazione
dei test HPV.
Formazione operatori ( Ostetriche, UVOS e Anatomia Patologica):
Il progetto è stato presentato durante la riunione del gruppo tecnico per lo screening citologico del Dipartimento
6, il 12 febbraio 2009. Sono stati organizzati incontri con operatori a cura dell’UVOS e del direttore del
Dipartimento 6.
Obiettivi della formazione:
Presentazione del progetto e della modalità di prelievo (esame che consiste nel prelevare un campione di cellule
del collo dell’utero con una metodica simile al Pap test ma, in questo caso, il materiale prelevato non viene
strisciato su un vetrino bensì immerso in un liquido di conservazione).
Inoltre gli operatori dei consultori dovranno essere edotti circa i tempi ed i percorsi del materiale biologico
dentro e fuori dall’ASL e le procedure circa la fornitura di materiale per il prelievo ed il trasporto.
Comitato Etico:
Si ritiene che si tratti di una procedura diagnostica ordinaria, anche se nuova in questa regione e non di una
sperimentazione, per cui non si richiederà parere al comitato etico.
Ricadute sugli indicatori di qualità dell’attività svolta:
Le donne invitate al test di Triage con HPV non saranno computate nel calcolo dei tempi per l’invito e per
l’esecuzione degli esami di secondo livello.
139
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Allegato 2
Richiesta di finanziamento in risposta al Bando per la selezione dei contributi esterni al
progetto di ricerca applicata ai programmi di screening
Agenzia Sanitaria Regionale dell’Abruzzo
STRATEGIE DI INVITO NEI PROGRAMMI REGIONALI DI SCREENING DEI TUMORI
COLORETTALI
PROGRAMMA SCIENTIFICO
Descrizione del razionale e della originalità scientifica del progetto
Pur se i programmi di screening per i tumori colorettali in Italia utilizzano generalmente modelli organizzativi
molto simili tra loro, che prevedono l’invito attivo e personale dei soggetti inclusi nella popolazione bersaglio, i
dati di adesione all’invito mostrano una ampia variabilità sia intra- che inter-regionale (Zorzi et al. 2007).
Il modello adottato riduce l’impatto negativo di una serie di barriere (organizzative ed economiche) che limitano
l’accesso al test, ma ha una più ridotta influenza su altri fattori, come i valori, la cultura, le credenze, che
influenzano il processo decisionale delle persone invitate. L’adozione di un comportamento preventivo, come la
scelta di sottoporsi ad un test di screening, è probabilmente il risultato di un processo che prevede diverse fasi
(Prochaska et al.), attraverso le quali l’individuo costruisce la sua opinione relativamente allo specifico
comportamento e giunge ad una scelta/decisione. Interventi che richiedano l’adozione di un certo
comportamento possono essere meno efficaci se l’individuo si trova in una fase di elaborazione precedente a
quella in cui potrebbe prendere una decisione. Uno studio recente condotto in Australia (Cole et al. 2007) ha
evidenziato come l’invio di una lettera ai pazienti invitabili per lo screening dei tumori colorettali che li
preavvisava dell’esistenza del programma, ne spiegava il razionale e discuteva i vantaggi e svantaggi,
determinava una più elevata rispondenza rispetto alla modalità standard dell’invito senza alcuna informazione
preliminare. Si tratta di una strategia relativamente semplice e compatibile con l’organizzazione dei programmi
regionali di screening. La sua eventuale adozione dipende però dalla possibilità di dimostrarne l’efficacia anche
in contesti culturali e organizzativi diversi.
Un aspetto specifico che potrebbe essere testato con questo approccio riguarda inoltre le modalità di
coinvolgimento dei medici di famiglia. L’adozione della modalità di invito che prevede la lettera personale a
firma del medico di famiglia favorisce la partecipazione degli assistiti. Il livello di coinvolgimento resta però
molto variabile nelle diverse realtà italiane. Persistenti problemi organizzativi, come la mancanza di tempo o la
mancanza di sistema che segnalino ad ogni incontro i soggetti eleggibili per un intervento di counseling sullo
screening, fanno sì che l’intervento del medico sia raramente sistematico e/o sostenuto nel tempo (Wee et al.
2005; Guerra et al. 2007). Oltre all’adozione di sistemi di avviso (ad esempio software che segnalino ad ogni
incontro la situazione di screening del paziente) è di interesse verificare la possibilità di promuovere un ruolo
attivo degli assistiti che necessitano di informazioni e che preferiscono il canale di un contato personale rispetto
alla lettura di materiale informativo nel ricercare il consiglio del medico (Guerra et al. 2007). I dati preliminari
dello studio pilota italiano (Senore et al, ) indicano che le persone che hanno cercato il consiglio del loro medico
hanno aderito all’invito per lo screening loro proposto in misura 4 volte maggiore rispetto a coloro che non
avevano coinvolto il medico nel loro processo decisionale. Questo canale informativo risulta particolarmente
importante per le persone con basso livello di istruzione che non hanno l’abitudine di utilizzare fonti di
informazione scritta. Poco meno di un quarto degli assistiti dichiara però attualmente di consultare il proprio
medico prima di decidere se aderire all’invito a sottoporsi a screening.
Descrizione degli obiettivi e della generalizzabilità ed utilità degli stessi per la programmazione
regionale
Obiettivi
Valutare l’efficacia, misurata come proporzione di aderenti al programma di screening, di modalità di invito che
prevedano l’invio alle persone invitabili allo screening di una lettera di preavviso un mese prima dell’invito
effettivo.
Si ipotizza che la lettera di preavviso possa favorire la partecipazione in quanto l’invito giungerebbe a persone
che hanno già avuto modo di valutare il proprio interesse a partecipare: per queste persone l’invito
rappresenterebbe un ulteriore incentivo alla decisione.
140
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Valutare il costo della nuova modalità.
L’invio della lettera di preavviso comporta un raddoppio dei costi dell’invito e questo maggiore costo va valutato
in relazione all’aumento di adesione raggiungibile con questa modalità e ai possibili risparmi nelle fasi successive
(riduzione delle lettere inusitate e delle lettere di sollecito ai non aderenti al primo invito).
Inoltre l’invito a contattare il medico di famiglia in caso di dubbi potrebbe aumentare il carico di lavoro di queste
figure. Occorre valutare in relazione alla quantità e qualità di questa richiesta aggiuntiva la necessità di risorse
(economiche, organizzative e di formazione).
Interesse per il SSR
L’adozione di queste modalità, ove ne fosse verificata l’efficacia anche nel contesto italiano, permetterebbe di
massimizzare l’impatto, su tutte le fasce della popolazione bersaglio, dell’invito allo screening.
Le persone invitate avrebbero già avuto modo di considerare i possibili vantaggi di una loro partecipazione, a
seguito del ricevimento della lettera di preavviso, eventualmente ricercando un contatto con personale sanitario.
Il preavviso potrebbe permettere di programmare in modo più efficiente l’attività, sia perché le persone
potrebbero riorganizzare i propri impegni con sufficiente anticipo per poter partecipare (o chiedere al centro
screening di ricevere l’invito in un periodo più comodo), sia perché il centro potrebbe verificare in anticipo
eventuali problemi (ad esempio cambi di indirizzo da correggere, inviti da rimodulare in funzione di precedenti
esami o impegni dell’assistito).
Le dimensioni del campione e il coinvolgimento di programmi di Regioni con livelli di partecipazione molto
diversi permette di ricavare informazioni sull’impatto delle strategie valutate in diversi contesti (grandi città e
aree meno urbanizzate; programmi con livelli di partecipazione elevati e altri a bassa adesione).
Inoltre verranno coinvolti sia programmi che utilizzano il test per la ricerca del sangue occulto che quelli che
utilizzano la sigmoidoscopia. Questo permette anche di valutare l’impatto di questa modalità di invito per le
diverse strategie di screening adottate in Italia.
Descrizione delle metodologie utilizzate
Lo studio verrà condotto nell’ambito dell’attività di 7 programmi delle Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia,
Emilia-Romagna e Lazio. Un campione di persone incluse nella popolazione bersaglio del programma verrà
randomizzato entro medico (proporzione 1:1:1) a ricevere:
a) lettera di invito standard del programma;
b) lettera di preavviso con materiale informativo sul cancro colorettale e sul programma di screening, che
preannuncia il successivo invito, seguita a distanza di un mese dalla lettera di invito standard;
c) come b), ma con lettera di preavviso che invita a consultare il medico di famiglia per discutere eventuali
dubbi sull’utilità/opportunità di aderire all’invito.
In tutti i gruppi è previsto, come nella pratica corrente, l’invio di un sollecito postale ai non-aderenti.
Si prevede di arruolare 2500 persone in ciascun gruppo in ciascun centro partecipante. La numerosità del
campione assicura una potenza dello studio pari all'80% per evidenziare come significative, assumendo i livelli
standard di significatività statistica (α= 0.05), differenze dell'ordine del 4% in termini assoluti nella proporzione di
aderenti in ciascun gruppo, assumendo come livello di riferimento per l’adesione il dato medio italiano pari al
45%.
Nei programmi che abbiano già concluso il primo round di inviti il reclutamento potrà essere ristretto alle
persone in età 50-52 anni incluse per la prima volta nel programma, o non necessariamente in alternativa, alle
persone invitate nel secondo round. La dimensione prevista dello studio permette anche di verificare l’impatto di
queste modalità di invito in sottogruppi della popolazione invitata nel caso in cui l’invito sia diretto a persone
inserite in passaggi di screening successivi al primo (mai aderenti o aderenti all’invito precedente).
Verrà calcolata la proporzione di aderenti all’invito nei 3 gruppi a 6 mesi dall’invito.
Per quanto riguarda la stima dei costi verrà rilevato:
• il costo di invio delle lettere di preavviso
• l’impegno orario dei medici nel gruppo c), con rilevazione diretta del numero di passaggi di pazienti che
richiedono informazioni (il paziente dovrà consegnare al medico la lettera di preavviso; queste lettere
verranno ritirate da personale dello studio presso l’ambulatorio del medico e serviranno per registrare i
passaggi).
141
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Screening oncologici
Cronoprogramma
1
mese
Costituzione gruppo
di lavoro
Preparazione e
condivisione dei
protocolli di studio
Realizzazione di un
softwere dedicato
Reclutamento
Valutazione
preliminare dei dati
Risultati definitivi
2
mes
i
3
mes
i
x
x
4
mesi
5
mese
Novara
Rimini
Roma
Torino
Trento
Verona
7
mes
i
8
mes
i
x
x
9
mes
i
10
mes
i
11
mes
i
12
mesi
x
x
x
x
x
x
x
Centri partecipanti
Milano
6
mesi
Programma di screening
“ASL Città di Milano”
Programma “Prevenzione Serena”
Novara e Verbano-Cusio-Ossola
Programma di screening AUSL Rimini
Programma di screening ASL Roma D
Programma “Prevenzione Serena”
Programma di screening della
Azienda Provinciale di Trento
Programma di screening ULSS 20
Test utilizzato
FOBT biennale da 50 a 74 anni
FS a 58 anni
FOBT biennale da 50 a 69 anni
FOBT biennale da 50 a 69 anni
FS a 58 anni
FOBT biennale da 50 a 69 anni
FS a 60 anni
142
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
PREVENZIONE DEI DIPARTIMENTI DELLE DIPENDENZE
ASL: VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITA’
Dati di attività 2008 (dalle relazioni di attività)
L’attività corrente del Servizio prevede una serie di azioni di prevenzione, rivolte al singolo
ed ai familiari:
• Informazioni sui rischi connessi all’uso delle sostanze di abuso e alle malattie trasmissibili
attraverso l’uso di siringhe e strumenti comuni;
• Informazioni sul rischio di overdose e sull’utilizzo del Narcan (farmaco antagonista);
• Informazioni alle donne sui rischi dell’uso di droghe in gravidanza, ecc;
• Colloqui informativi ai familiari che sospettano di avere in casa una persona con un
problema di dipendenza (da droghe, gioco…).
Nota: Queste azioni non vengono quantificate, e non è possibile farlo a posteriori non
essendo stato previsto un sistema di rilevazione.
Sono tuttavia correlate alla popolazione dei pazienti in carico ad ogni SerT.
I pazienti in carico al SerT dell’ASL VCO sono stati 884 nel 2007 e 918 nel 2008 (il dato 2009
sarà disponibile al la metà di gennaio 2010).
Nel 2009 è stata avviata l’attività di “Certificazione di assenza tossicodipendenza per
alcune categorie di lavoratori”
% stimata risorse assorbite dall’attività sul totale della struttura di
appartenenza (domanda al Direttore Struttura Dott.ssa Anna Maria Buzio): Dato non
rilevabile.
143
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze
Dott.ssa Anna Maria Buzio)
Personale dedicato alla prevenzione:
esiste un’equipe dedicata? NO, esistono singole equipe dedicate ad ogni progetto.
Commento: Le note successive si riferiscono all’attività di prevenzione legata ai progetti, e
non a quella legata all’attività corrente di cui sopra.
n. operatori
referenti
medici
Educatore prof.
Psicologi
IP
Altri operatori
(es. amministrativi)
Psicologo
Educatore Professionale
Psicologo Ass.
Educatore Professionale
% tempo
dedicato alla prevenzione
(nota*)
4
4
1
2
2
2
1
2
1
1
Note
Op.
Op.
Op.
Op.
Op.
Op.
Come
Come
Come
Come
da
da
da
da
progetto
progetto
progetto
progetto
Sert
Sert
Sert
Sert
Sert
Sert
Ass. Contorno Viola
Ass. Contorno Viola
Alternativa A…
Ass. Alternativa A….
Nota *: A questo personale si aggiunge quello delle Associazioni che operano in
convenzione con il SerT sui singoli progetti.
Il tempo varia da ½ giornata la settimana per il personale maggiormente coinvolto in tali
attività (es. referenti) a 20 giornate/anno per il personale meno impegnato. Gli
amministrativi supportano per quanto di competenza (es. lettere, convenzioni, gestione
della spesa).
Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti ed adeguati
SI
Eventuali criticità :Nota: Parte del materiale, di uso meno frequente, è in prestito da altri Servizi.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a
disposizione):
Il materiale è soprattutto quello on line.
144
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze
Dott.ssa Anna Maria Buzio)
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: Il SerT si articola su tre sedi operative: Domodossola, Gravellona Toce,
Verbania, nelle quali sono aperti ambulatori infermieristici durante i quali si svolge anche
attività informativa e di councelling su: Prevenzione malattie infettive, Prevenzione
overdose, Prevenzione gravidanze indesiderate, Igiene personale e alimentare.
I gruppi di lavoro dei singoli progetti sono invece trasversali, tranne che per il progetto “In
margine…ai Servizi” dove sono attivi tre gruppi interservizi locali con strettamente collegati
col territorio.
Ambulatori/sportelli informativi
Sedi/orari: -
4. SEZIONE COSTI
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria
Buzio)
Costi della funzione/100.000 abitanti (% risorse destinate alla funzione /costi totali
del servizio): Nota: Non rilevabili in quanto la voce non è stata prevista nel controllo di gestione.
Ricavi della funzione/100.000 abitanti (diritti sanitari riscossi per prestazione di
funzione): Nota: Non rilevabili in quanto la voce non è stata prevista nel controllo di gestione.
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali , ricerca
finalizzata, ecc):
Spese 2007: € 38.325,00
Spese 2008: € 29.821,00
5. SEZIONE PROCEDURE
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa
Anna Maria Buzio)
Esistono procedure relative ad attività di prevenzione, consolidate, che si ripetono negli
anni in edizioni successive?
Ambito di intervento:
•
•
•
Progetti di prevenzione nella scuola
Progetti di prevenzione degli incidenti stradali
Progetto di riduzione dei danni da uso di droghe
Protocolli di collaborazione:
Si possono considerare tali i disciplinari contenuti nelle convenzioni con Associazioni del
privato sociale, ed Associazioni del volontariato, nonché con i Servizi dell’ASL e gli Enti del
territorio, per la realizzazione dei singoli progetti.
145
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
6. SEZIONE INTERAZIONI
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa
Anna Maria Buzio)
Rete intra ASL
Reparto Malattie Infettive di riferimento Ospedale di Verbania
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Progetti comuni:
NO
Consulenza reciproca informale:
SI
Consulenza a richiesta:
SI
Riunioni periodiche:
NO
Eventuali criticità: -
Reparti ospedalieri tutti i reparti, in particolare Medicina e DEA
Quali rapporti di collaborazione intercorrono?
Progetti comuni:
SI
• Protocollo per la gestione del paziente alcolista con Medicina e DEA oltre MMG e
Psichiatria
• Progetto di contrasto al fumo di tabacco con Dipartimento MI e altri reparti
• Protocollo per la tutela dei minori a rischio con NPI, DSM, Ostetricia, Consultorio,
Pediatria, S. Psicologia, Consorzi Sociali dei Comuni
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità: collaborazione disomogenea
Direzione Sanitaria ASL VCO
Quali rapporti di collaborazione intercorrono (oltre agli adempimenti relativi alla
segnalazione)?
Nessuno
Progetti comuni:
Consulenza reciproca informale:
Consulenza a richiesta:
Riunioni periodiche:
Eventuali criticità: -
Distretto / Territorio con Servizio Territoriale di Psichiatria
Quali rapporti di collaborazione intercorrono?
Progetti comuni:
SI
• Progetto “ in margine…ai servizi” con Psichiatria e Consorzi Sociali dei Comuni
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità: collaborazione disomogenea
Servizi del Dipartimento di Prevenzione Epidemiologia
Quali rapporti di collaborazione intercorrono?
su progetto
Progetti comuni:
SI – Progetto “Sicurezza in festa”
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità: -
146
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Rete tra ASL
N. e descrizione ASL in rete
• Rete delle 4 ASL del quadrante Nord est con Biella, Novara, Vercelli.
Quali rapporti di collaborazione intercorrono?
Progetti comuni:
SI. Progetto “Sicurezza in festa”
Riunioni periodiche:
SI
Eventuali criticità: difficoltà a proseguire i progetti una volta esaurito il finanziamento
comune.
Rete territoriale
Soggetti pubblici
• Enti locali: Provincia, Comuni Consorzi Sociali dei Comuni; Tavolo Provinciale di
Alcologia, coordinato dall’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e Giovanili, cui
partecipano:
- Assessore alla Viabilità e Trasporti
- Assessore alle Pari Opportunità
- Direttore Ufficio scolastico Provinciale
- Associazione Alternativa A….
- Associazione Contorno Viola
- Associazione Vivigiovane
- Rete delle scuole per la salute
- Eurodesk VCO
- ASL VCO RePes e Responsabile Alcologia
- Associazione ACAT VCO
• Istituzioni: Scuole di vario grado, Prefettura, Forze dell’Ordine.
Soggetti Privati
• Associazioni: No –profit e di Volontariato: Coordinamento Provinciale ANPAS che
raccoglie N. 8 sezioni di Croce Verde e Consorzio VCO Emergenza.
147
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
7. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
(intervista al direttore del Dipartimento delle Dipendenze Dott.ssa Anna Maria Buzio)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
“Sicura la notte”
1° edizione 2006; successive 2007- 2008- 2009
Prevenzione incidenti stradali da guida in stato di ebbrezza alcolica
Perchè nasce il progetto nel SerT
• Abuso di alcol problema della popolazione (studio su mortalità alcol e fumo
correlata in provincia 1998-2000, servizio epidemiologia asl14);
• Il consumo alcolico elevato è accettato, condiviso, non riconosciuto come
problematico;
• Abbiamo cercato di individuare un problema importante per la salute della
popolazione, che fosse riconosciuto come tale e fosse riconducibile al consumo
alcolico elevato;
• Le condizioni che presentano la più elevata frequenza di mortalità alcolattribuibile sono la cirrosi epatica e gli incidenti stradali.
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Sul nostro territorio sono in corso progetti di prevenzione sul tema del rischio in
adolescenza, realizzati nelle scuole superiori, con la collaborazione di
professionisti esterni:
• “Meglio sapere, parliamo di sostanze” (1998)
• “Videoindipendenti” (2003)
• “Chi non risica…?” (2005)
Questo progetto presenta caratteri di innovatività e sviluppo rispetto ai
precedenti, in quanto si realizza in un setting informale e si rivolge alla
popolazione giovanile generale, sia studenti che lavoratori con la collaborazione
dei Peer Educator.
Un gioco di parole che richiama sia l’aspetto di prevenzione che di cura; un
progetto mirato ad intervenire sul fenomeno degli incidenti stradali da guida in
stato di ebbrezza.
¾ COMPORTAMENTALI:
ƒ Aumentare le conoscenze dell’abuso alcolico da parte degli attori coinvolti dal
progetto.
ƒ Aumentare la consapevolezza del proprio stato di alterazione dovuta all’alcool
da parte dei ragazzi.
ƒ Promuovere la capacità dei ragazzi e della comunità a trovare soluzioni
originali e positive per rendere la guida sicura.
¾ AMBIENTALI:
ƒ Maggiore conoscenza delle modalità, dei luoghi e dei tempi del divertimento
giovanile.
ƒ Maggiore conoscenza del consumo di alcool e del processo decisionale che
riguarda la guida dopo l’assunzione di alcolici.
I nostri operatori, posizionati nelle piazze e presso le discoteche della provincia,
offriranno alla popolazione la possibilità di determinare l’alcolemia e distribuiranno
materiale informativo.
Associazione “Contorno Viola”; Associazione di volontariato “Croce Verde di
Gravellona Toce.
Indagine conoscitiva sugli stili e i luoghi di consumo degli alcolici dei giovani
Ricognizione periodica dei percorsi giovanili notturni
Corso di formazione all’equipe mobile
Formazione congiunta dei volontari del soccorso e dei Peer Educator
Temi: Approccio e Contenuti (effetti dell’alcol sulla guida di automotoveicoli)
Interventi nei luoghi di consumo
Risultati conseguiti
Contattati 329 giovani in 10 interventi
¾ Il 60% del campione ha un’alcolemia superiore al limite legale.
¾ Alta la percentuale di coloro che intendono comunque guidare nonostante
l’alcolemia superiore al limite legale (58%).
Valutazione partecipata dei dati da parte degli attori del equipe mobile :
¾Convinzione che i controlli siano improbabili.
¾Sprezzo del pericolo e sensazione di onnipotenza, legata all’età e all’ebbrezza.
¾Modelli socio-culturali di riferimento (testimonial).
¾Non considerazione del rischio legato all’ebbrezza (“conosco la strada”,”guido
adagio”).
¾Mancanza di alternative nei trasporti.
148
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Finanziamento
Progetto HP 2005 - 8.360,00 Euro
NOTE: Il progetto è stato ripetuto in successive 3 edizioni, ampliando la rete di associazioni coinvolte e di locali notturni, migliorando la
qualità dell’intervento (uso del riflessometro, pieghevoli acc.), ed integrandosi ad altri progetti di prevenzione (Sicurezza in festa). Nel
2009 si è attivata la collaborazione con il progetto E-health per la raccolta e la gestione informatizzata dei questionari durante gli
interventi territoriali notturni.
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Progetto Multicentrico Regionale 2008-2009
Promozione di comportamenti liberi dall’alcol per la prevenzione degli incidenti
stradali “Sicurezza in festa”
Promozione di politiche e di percorsi per la prevenzione dell’incidentalità stradale
e per la promozione della sicurezza stradale
Il Progetto Multicentrico Regionale di prevenzione e promozione della salute,
nasce nell’ambito del “Piano Regionale di Prevenzione Attiva” con la
partecipazione di decisori di tutte le Aziende Sanitarie Locali (A.S.L. ) ed operatori
afferenti a diversi servizi/dipartimenti e con il supporto di alcune istituzioni
regionali. Il progetto si interfaccia e ricerca sinergie, sia nelle strategie regionali
che nelle azioni locali, in particolare con il Piano Regionale della Sicurezza
Stradale dell’Assessorato ai Trasporti, con il Coordinamento Regionale Educazione
alla Sicurezza Stradale promosso dalla Direzione Scolastica Regione del Ministero
della Pubblica Istruzione e con i Profili e Piani per la Salute previsti dal Piano
Socio Sanitario Regionale 2007-2010.
Il modulo 4° “Sicurezza in Festa” si realizza nelle 4 ASL del quadrante Nord Est
del Piemonte: ASL di Biella, Novara, VCO, Vercelli
La finalità del progetto “Sicurezza in festa” è di diffondere una cultura della
sicurezza sulla strada promuovendo comportamenti di guida liberi dall’alcol e da
sostanze psicoattive. Per fare ciò il progetto si prefigge i seguenti obiettivi
specifici:
Creare un gruppo di lavoro (permanente) aziendale, interaziendale e
multiprofessionale sul tema della sicurezza stradale;
Incrementare la conoscenza dei possibili effetti negativi derivanti dall’eccessivo
consumo di alcolici prima di mettersi alla guida di veicoli;
Incrementare le informazioni necessarie a collocare correttamente l’uso di alcol
nella gerarchia dei valori;
Incrementare la consapevolezza confrontando credenze e percezioni personali
con misurazioni oggettive (alcolemia e tempi di reazione);
Promuovere e/o incentivare il nascere di meccanismi di autoprotezione del gruppo
(es. guidatore designato);
Incrementare nei destinatari del progetto comportamenti responsabili nella guida
di veicoli;
Creare alleanze con altri enti anche non sanitari (prefetture, associazioni, proloco, ecc).
ASL di Biella, Novara, VCO, Vercelli. Sert -Dipartimenti di Prevenzione – RePeS Strutture semplici di Psicologia.
Associazioni dei Volontari del Soccorso dei vari territori
In fase di elaborazione
41.250,00 Euro -PPA incidenti stradali 2008-2009
NOTE: Il progetto è proseguito nel 2009 con finanziamenti propri delle 4 ASL.
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Video x gioco = prevenzione interattiva 2009/2010
Devianza, sessualità, integrazione, identità, adolescenza
Necessità di affrontare nelle classi i problemi evolutivi dei ragazzi, e nel contempo
di ottimizzare le risorse.
Produrre in collaborazione con i ragazzi materiale che potrà essere usato nelle
classi per la discussione dei problemi più sentiti.
Sviluppare il protagonismo dei ragazzi nelle azioni di promozione della salute in
senso esteso.
SerT REPES, ASL dell’ex quadrante, Psicologo esperto facente parte di un
Associazione, Scuole
In corso
€ 37,372,00 - Regione con Fondo Nazionale Lotta Alla Droga
149
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Titolo progetto
Viaggiare informati 2008/2009
Problema di salute affrontato
Uso di droghe
Ragioni che hanno dato origine al progetto
L’adolescenza è l’età in cui i giovani vengono a contatto con le droghe e le
sperimentano
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Informare e promuovere la riflessione sui rischi connessi all’uso di droghe
SerT - Scuole Associazioni
Valutazione in corso
€ 9.600,00 - Regione Piemonte fondi innovazione e trattamento
Fumi di parole 2009
Il tabagismo è in aumento, ed esordisce in età sempre più giovane
Fare prevenzione in un target di ragazzi tra i 13/14 anni, cui le campagne di
informazione non si rivolgono.
Produrre uno strumento da utilizzare nei confronti dei ragazzi della scuola media
inferiore;
Ottimizzare le risorse;
Far conoscere agli adulti il pensiero dei ragazzi sul tabacco.
SerT, Psicologo esperto facente parte di un Associazione, Scuole.
In corso
€ 5.000,00 fondo PEAS - € 1.000,00 fondi regionali
In Margine…ai Servizi 2008/2010
Il deterioramento sociale e sanitario dei tossicodipendenti soprattutto se con
problemi psichiatrici
Difficoltà a fermare il percorso di emarginazione e la conflittualità sociale
Ridurre il rischio sociale e sanitario
ASL VCO: SerT, Psichiatria; ENTI LOCALI: Comuni di Domodossola, omega;
Consorzi sociali dei Comuni del Verbano, Ossola, Cusio; Associazione Gruppo
Abele di Verbania.
Numerosi soggetti presi in carico con risultati soddisfacenti, tanto da giustificare
l’ampliamento del progetto e la sua prosecuzione.
Per il triennio in corso, € 283.286,00 fondi ASL, 13.000,00 Regione per progetti di
riduzione del danno.
Mamma non fumare 2010 - 2011
(Finanziato non ancora avviato)
Danni del fumo sui nascituri e i bambini nell’ambiente domestico
Lotta contro il fumo di tabacco
Bambini liberi dal fumo
SerT DMI Consultori MMG Farmacisti
_
€ 16.534,00 nel biennio per prevenzione e trattamento delle madri
150
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Cosa mi gioco
Il gioco d’azzardo patologico
I portatori del problema non sanno come affrontarlo
Far conoscere il problema e il centro di cura
SerT Giocatori Anonimi Regione Piemonte
In corso
€1.000,00 fondi regionali per l’innovazione e il trattamento
Chi non risica
Prevenzione incidenti stradali nei giovani
Questo progetto nasce dall’intento di migliorare e formalizzare, nel 2005, una
precedente serie di interventi sul tema degli incidenti stradali in alcune scuole
superiori del VCO (37 classi). L’idea che ha sostenuto il progetto è quindi nata
all’interno delle scuole, espressione di un comune sentire verso un problema che
nel territorio provinciale ha sempre avuto un forte impatto sull’opinione pubblica e
sui giovani in particolare.
L’impianto metodologico adottato ha cercato di mantenere un saldo ancoraggio
alla domanda iniziale, gli incidenti stradali, ma senza precludersi la possibilità
riallargare l’orizzonte fino a comprendere altre attività tipiche della fase
adolescenziale e caratterizzati dalla presenza di rischi e/o pericoli (
comportamenti dipendenti, risk/sensation seeking, presa di decisione, ecc….).
1) Stimolare negli adolescenti l’espressione e il confronto dei significati individuali,
sociali e relazionali legati ai comportamenti a rischio;
2) Aumentare negli adolescenti la consapevolezza degli atteggiamenti e delle
condotte a rischi individuali e grippali;
3) Mettere gli adolescenti in condizione di ricercare e confrontare attivamente le
informazioni relative ai comportamenti a rischio;
4) Avviare un processo di sensibilizzazione degli adulti nei confronti delle
rappresentazioni degli adolescenti sul tema dei comportamenti a rischio.
ASLVCO ( Educazione Sanitaria, DEA); Rete delle scuole per l’educazione alla
salute; Prefettura; Forze dell’ordine.
In corso di valutazione
E. 11.400 Fondi rete delle scuole per la salute
NOTE: La 1° edizione del progetto è del 2006 ed è stata realizzata con i fondi HP; negli anni successivi si sono realizzate altre 3 edizioni
con i fondi della “Rete delle scuole per la salute”. Si sono programmate successive 2 edizioni per il 2010 e 2011.
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
Peer Education
Prevenzione del disagio e dei comportamenti a rischio.
La formazione di Peer Educator tra gli studenti delle scuole superiori della
provincia (classi 3° e 4°) per diffondere messaggi educativi, è stata avviata una
decina di anni fa, sul tema della prevenzione delle malattie sessualmente
trasmissibili ed in particolare l’HIV. Negli anni successivi, attraverso vari progetti
si sono affrontati vari temi (es. gli incidenti stradali con il progetto “Sicura la
notte”).
Con questo progetto si intende esportare il metodo di lavoro della Peer Educator
ai paesi confinanti e su temi generali legati al mondo dell’adolescenza.
Promuovere il protagonismo degli adolescenti del VCO e del Canton Ticino
(Svizzera) nella costruzione e realizzazione di un percorso nel gruppo dei pari di
prevenzione del disagio e dei comportamenti a rischio.
ASL
VCOEducazione
Sanitaria;
Provincia
VCO;
Canton
Ticino
(Svizzera);Associazione Contorno Viola.
Progetto in fase di avvio
259.355,00 Finanziamento del Fondo Sociale Europeo
NOTE: La formazione dei Peer Educator è stata finanziata negli anni dall’ASLVCO attraverso una convenzione con l’Associazione
“Contorno Viola” di Verbania.
151
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
ALTRE INIZIATIVE DI PROMOZIONE SALUTE
- Partecipazione al progetto Regionale per la 1° Settimana Mondiale della Sicurezza
Stradale delle Nazioni Unite, il 24.04.2007 a Verbania.
- Videoindipendenti – update - Percorso di formazione per insegnanti con la collaborazione
tra ASL VCO: Educazione sanitaria e Sert, e I.T.I.S. Cobianchi di Verbania; anno 2007
Gli obiettivi generali risultano pertanto:
1. Aumentare il grado di conoscenza scientifica delle problematiche in esame;
2. Aggiornare i docenti rispetto alle principali tendenze adolescenziali in tema di
dipendenze;
3. Confrontare i diversi modi di rappresentarsi e di rapportarsi al problema;
4. Formare i docenti all’utilizzo della metodologia di intervento in aula (kit formativo).
Per realizzare gli obiettivi declinati si pensa ad un percorso di 4 incontri da 3 ore
ciascuno, gestiti dal gruppo di progetto. Ogni incontro richiede una diversa gestione
metodologica. L’incontro è stato rivolto ad un gruppo di 20 docenti, con l’intento di
riprodurre il setting d’aula.
- Progetto pilota in tema di abuso di alcol ed uso di droghe (Liceo classico e scientifico
Cavalieri- 2007)
IL progetto viene avviato per iniziativa di alcuni genitori rappresentanti delle classi
seconde della sezione classica, supportati dal dirigente scolastico sulla spinta emotiva
della morte di una studentessa, lo scorso anno, a causa della condotta di guida di
soggetto in stato di ebbrezza alcolica e per l’iter delle relative vicende giudiziarie.
Sono previste quattro fasi:
1) Individuazione delle strategie di intervento con Ordine dei Medici e degli Avvocati, e
ASL14 (Repes e Sert), Presentazione dell’intervento e condivisione con i consigli di
classe, Informazione alle famiglie
2) Ricerca di materiale informativo sui temi da trattare, da parte degli studenti ed
approfondimento durante l’attività curricolare nelle discipline di rispettiva competenza
3) Tre seminari di approfondimento, rispettivamente di carattere Medico/sanitario,
Psicologico, Legale/giudiziario con esperti esterni.
4) Rielaborazione del lavoro svolto con i singoli insegnanti nelle classi e produzione di un
manifesto, simbolo del progetto stesso.
- Prevenzione, diagnosi precoce della sofferenza psichica
Ciclo di 6 conferenze aperte alla popolazione generale, organizzata dall’AVAPO con la
collaborazione del DSM dell’ASL 14 e del CSV ”Solidarietà e sussidiarietà” del VCO.
- Conferenza sul tema: “Dipendenza e uso di sostanze: normalità o malattia?”, 21
novembre 2007 a Domodossola.
- Benessere mio e degli altri
Progetto realizzato presso Istituto Comprensivo di Preglia e Varzo (Scuole
materne,elementari e medie); ASL VCO SERT; Centro di formazione della provincia del
152
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 – Analisi Organizzativa
Attività di prevenzione dei Dipartimenti delle Dipendenze
VCO; Guardia di Finanza. Il progetto si propone di suggerire “come agire sui
condizionamenti che influenzano le scelte degli adolescenti”; è un progetto di
prevenzione dell’alcolismo e delle tossicodipendenze che comprende un percorso per i
genitori (due serate di 2 ore nel periodo Marzo Aprile 2008).
- Campagna di promozione della salute prevenzione dell’alcolismo 2008-2009
Durante i lavori del Tavolo Provinciale di Alcologia,
si è discusso e condiviso
l’opportunità di dotare gli operatori della nostra provincia, sia sanitari che sociali, di un
documento, agile e sintetico, da utilizzare nei vari progetti di promozione della salute”
che evidenzi le conseguenze dell’abuso alcolico sulla salute, proponendo stili di vita
corretti”.
Ne è nato il progetto di produrre un opuscolo, curato nei contenuti dagli operatori ASL e
condiviso dai partecipanti al Tavolo Provinciale.
L’ opuscolo informativo verrà utilizzato in due ambiti distinti:
1. Distribuzione nei punti informativi dell’ASL, (Distretti Sanitari, Ufficio relazioni con il
pubblico ecc.); distribuzione nelle sedi dei servizi sociali della provincia; distribuzione
in eventuali altri punti informativi della provincia successivamente individuati.
2. Utilizzo nell’ambito dei progetti di promozione di stili di vita salutari, per la
prevenzione dell’alcolismo. Nel corso del 2009 sono già stati programmati i seguenti
progetti: “Sicura la notte” 3° edizione e “Viaggiare informati”.
153
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DEL
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
ASL VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Il Dipartimento di Salute Mentale ASL VCO è un dipartimento aziendale strutturale; è
costituito da un’aggregazione organizzativa e funzionale di strutture che assume la valenza di
soggetto negoziale nei rapporti con l’Azienda e con gli altri dipartimenti e/o macrostrutture
organizzative. Ha una responsabilità mista gestionale e professionale riferita agli obiettivi
assegnati, alle risorse attribuite e ai processi funzionali specialistici ed organizzativi di
competenza.
Il Dipartimento di Salute Mentale ASL VCO è costituito da: 1 SOC Servizio Psichiatrico
Territoriale, 2 Strutture Semplici (di cui 1 SOS dipartimentale SDPC e 1 SOS Assistenza
psichiatrica ambulatoriale e domiciliare) e 1 Equipe Professionale Riabilitazione psichiatrica.
La SOC Servizio psichiatrico territoriale svolge le seguenti funzioni di produzione: Visite a
finalità diagnostica (ambulatoriali e domiciliari); Psicoterapia e terapia della famiglia; Visite di
controllo; Attività risocializzanti (gestione Centro Diurno e Gruppi appartamento).
La SOS dipartimentale SPDC svolge le seguenti funzioni di produzione: Ricoveri per
inquadramento diagnostico; Ricoveri per revisione terapia in caso di scompensazione acuta.
Il DSM ASL VCO comprende inoltre: 3 Centri Salute Mentale; 3 Centri Diurni; 7 Gruppi
appartamenti.
1. SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al Direttore Dott. Giorgio Farina)
Personale dedicato
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
1
12
2
Altri operatori
50
% tempo
dedicato
80%
Note
di cui: Assistenti sociali 6; Psicologi 6;
Educatori specializzati 3; IP 35.
Sono presenti SS e/o posizioni organizzative?
SI
Se si specificare: 1 SOS dipartimentale SDPC - 1 SOS Assistenza psichiatrica ambulatoriale e
domiciliare (prevista da Atto aziendale) – 7 incarichi di alta specializzazione.
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
NO
Eventuali criticità: manca un programma informatico per la registrazione dati; il CSM di
Domodossola presenta molto frequentemente problemi di funzionamento (es. rete etc).
Presenza di rete intranet dipartimentale
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di bacheca
NO
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca (cartacea o informatica)
NO
154
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
Articolazione della funzione su una/più sedi
Descrizione: 3 CSM (sedi: Omegna – Domodossola – Verbania); 1 SPDC: Verbania; 3 Centri
Diurni; 7 Gruppi appartamenti.
Ambulatori /sportelli
OMEGNA: 8.30 – 17.30 (1 aperto fino alle 19.30); DOMODOSSOLA: 8.30 – 17.30 (2
aperti fino alle 19.30); VERBANIA: 8.30 – 17.30 (2 aperti fino alle 19.30).
Sedi/orari:
3. SEZIONE COSTI
Spesa DSM complessiva anno 2008: € 8.561.573,00
Spesa personale dipendente/convenzionato 2008: € 4.613659
Spesa residenzialità acquistata 2008: € 1.510.657
Spesa beni e servizi 2008: € 2.011.876
Ribaltamento costi generali: € 371.964
Altri costi 2008: € 53.417
Finanziamenti ottenuti/spesi nell’anno per la funzione (progetti speciali, ricerca finalizzata, ecc.):
-
4. SEZIONE PROCEDURE
Protocolli / procedure
Attività
Intervento Psichiatra in DEA
Pazienti con doppia diagnosi (ossia con
problemi di dipendenza e disturbi
comportamentali)
Protocollo presente/assente
Moduli/check list utilizzate: sì/no
Protocollo predisposto
Protocollo d’ intesa DSM e SERT
Attività connesse con NPI
Protocollo predisposto
Attività connesse con GERIATRIA
Protocollo predisposto
Altre procedure: Adozione di linee guida e procedure di consenso professionale; Adozione di un piano annuale di formazione ed
aggiornamento; Attivazione della Carta dei Servizi per la Salute Mentale.
Note: i Dipartimenti di Salute Mentale delle AASSLL VC-NO-BI-VCO hanno formalizzato un
Tavolo per il Quadrante Nord-Est, che si riunisce periodicamente e che è coordinato dal
Direttore DSM di Biella. In particolare all’interno del tavolo vengono affrontate le
problematiche connesse ai percorsi di presa in carico in condivisione con SERT e/o NPI
oppure problematiche legate ai disturbi dell’alimentazione che anche in questo caso
andrebbero affrontati a livello di Quadrante e non di singola ASL.
155
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
5. SEZIONE INTERAZIONI
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
-
-
Intra-dipartimento
DEA
SERT
Interventi di Psichiatria
in DEA.
Disturbi
comportamentali e
problematiche connesse
alle dipendenze;
pazienti con doppia
diagnosi.
GERIATRIA
Demenze
-
-
-
NPI
Disturbi
comportamentali
nell’infanzia.
-
-
-
DISTRETTI
-
-
-
-
AVAP
-
-
-
-
AVAPO
-
-
-
-
DSM - BI
Tavolo di quadrante
-
-
-
- VC
Tavolo di quadrante
-
-
-
- NO
Tavolo di quadrante
-
-
-
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Extra-dipartimento
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Consorzi
Consorzi sociali
-
-
-
Gruppo ABELE
-
-
-
-
6. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, ecc.)
Titolo progetto
Progetto CONDOTTA ALIMENTARE
Problema di salute affrontato
Disturbo condotta Alimentare
Ragioni che hanno dato origine al progetto
-
Obiettivi del progetto
- Informazione
- Costituzione Gruppo Specialisti
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Associazioni volontari
Risultati conseguiti
Incremento dell’nformazione
Finanziamento
-
156
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività del Dipartimento di Salute Mentale
DATI ATTIVITA’ 2008
- Il Comitato di dipartimento si è riunito due volte, secondo le modalità previste, con la
presenza delle associazioni di familiari e di volontariato. Alcuni parenti di persone affette da
malattie mentali mantengono un rapporto di collaborazione con gli operatori del DSM durante
alcune riunioni organizzative e mediante attività di volontariato.
- Sono state effettuate attività di verifica e controllo presso le strutture private residenziali in
base alle convocazioni effettuate dalla Commissione di Vigilanza.
Scheda utenti
• Il numero di cartelle attive al 31.12.2008: 3913; il numero di nuovi casi nell’anno: 884.
• Tempi di attesa prima visita non urgente: 15 giorni.
• Borsa lavoro: n. utenti 80 (spesa 138.806).
• Inserimenti lavorativi (numero pazienti): 13.
• Assegno terapeutico: n. utenti 56 (spesa 250.709).
Residenzialità psichiatrica a gestione diretta
• N. totale pazienti 11 (Gruppi appartamento e Progetti individuali: n. pazienti 11).
Residenzialità psichiatrica acquistata
• N. totale pazienti 78 (Comunità protette: n pazienti 27; Gruppi appartamento e Progetti
individuali: n. pazienti 39; RSA RAF e Presidi Socio Assistenziali: n. pazienti 12).
Pazienti imputati o autori di reato in carico al DSM
• Arresti domiciliari - n. pazienti: 5 (domicilio proprio); 1 (altro).
• Provenienti O.P.G. – n. pazienti: 2 (altro).
157
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio ANALISI ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO MATERNO
INFANTILE E DELLE ATTIVITÀ CONSULTORIALI
ASL VCO
Comuni: 84
Popolazione al 31.12.2007 (BDDE): 173.173
Dipartimento Materno –Infantile
Il Direttore del Dipartimento Materno Infantile è il dott. Andrea Guala da Settembre 2007.
Strutturazione del Dipartimento Materno Infantile: (situazione attuale)
• Pediatria: direttore Dott. Andrea Guala da Luglio 2007
Comprende: 1 S.C. Pediatria P.O. (1 Direttore e 6 Dirigenti Medici).
• Ostetricia e ginecologia: direttore Dott. Fabrizio Olivero dal 19.11.2007
Comprende: 1 S.C. Ostetricia e ginecologia P.O. (1 Direttore e 12 Dirigenti Medici a
tempo pieno, 1 Dirigente Medico a metà tempo, 1 Dirigente Medico per h. 5,42 al
giorno).
Consultorio
Il Consultorio è una struttura del Distretto.
***
Sedi:
♦ di servizio (elencare): 3 sedi (Domodossola, Omegna e Verbania)
♦ di erogazione (elencare) ambulatori: tutte le attività sono centralizzate nelle 3 sedi
sopra elencate.
Le attività del Consultorio:
• attività di informazione, di educazione alla sessualità e alla procreazione responsabile;
• visite ostetriche ginecologiche;
• prescrizione e applicazione di contraccettivi;
• prevenzione infezioni sessualmente trasmesse;
• attività di diagnosi precoce dei tumori della sfera genitale femminile (pap test.
Prevenzione Serena);
• contraccezione d’emergenza;
• percorsi IVG;
• sostegno psicologico.
158
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio 1.SEZIONE RISORSE DEDICATE
(intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa
Laura Minioni)
Personale dedicato alle attività consultoriali:
Organico
Coordinatore
Ginecologi
Pediatri
Psicologi
Ostetriche
Assistenti sociali
n. operatori
% tempo
dedicato /ore
settimana
1
a tempo pieno
3
1
4 ore
Vedi a seguire
1
2 ore settimanali
IP pediatrica
-
Altri operatori (es.
amministrativi)
-
1 Coordinatore e 2 Referenti per aree
consultoriali; si tratta di dirigenti medici
afferenti al Distretto
Specialisti ambulatoriali SUMAI
(attività: 2 ore a Domodossola; 2 ore a
Omegna)
(Verbania 1 giorno e 1/2; Domodossola 1
mattina)
1
10
Note (incarichi a tempo determinato,
termine incarico ecc,)
1 Coordinatore e 9 Ostetriche di cui 3 parttime
a Omegna 1 assistente sociale;
a Verbania c’è una convenzione con il Cis per
15 ore settimanali
All’interno dell’ASL c’è una convenzione con
Associazione Non solo aiuto
Mediatore culturale
Dotazioni strumentali / procedurali
Hardware e software sufficienti ed adeguati: SI
C'è un archivio delle norme/procedure facilmente accessibile e consultabile: SI,
solo cartaceo.
Per la documentazione sono disponibili libri e riviste (indicare i principali testi a
disposizione): NO, non c’è una biblioteca.
2. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura
Minioni)
Articolazione della funzione su una/più sedi distrettuali
Descrizione: Il Consultorio ha 3 sedi: Domodossola, Omegna e Verbania.
Ambulatori /sportelli informativi
Sedi/orario settimanale di apertura: dal lunedì al venerdì – ore 08.30/12.30; 14.00/16.00
Ambulatorio Gravidanza a basso rischio: questo ambulatorio è gestito dalle ostetriche (del
Consultorio ed Ospedaliere), che hanno effettuato una formazione specifica organizzata a
livello regionale. Presso il Consultorio è già attiva la distribuzione dell’Agenda della
Gravidanza (che ha sostituito la “cartella” per le gravide).
Oltre l’ambulatorio Gravidanza a basso rischio, il Consultorio offre alcuni corsi quali ad es.
159
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio Corso di accompagnamento alla nascita che prevede l’attivazione di “Nati per leggere” (a
cura di un operatore della biblioteca), Corso del massaggio neonatale, Corso per
sostegno all’allattamento. Questi corsi sono gestiti da personale afferente al
Consultorio e a Reparti ospedalieri. Si segnala inoltre l’Ambulatorio di
riabilitazione pavimento pelvico.
3. SEZIONE PROCEDURE
(intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura
Minioni)
Principali protocolli / procedure utilizzati
Attività
Procedure presenti/assenti
Attività pediatriche in generale
Procedure regionali
Percorso nascite
Procedure in corso
Gravidanza a basso rischio
Procedure regionali
IVG
Procedure regionali nel Consultorio.
Contraccezione e contraccezione
d’emergenza
Procedure regionali; Protocollo ASL (coinvolgimento del PS).
IUD
Procedure regionali
Altro
-
Note: altri programmi di lavoro:
“Equipe multidisciplinare Abuso e maltrattamento minori” (istituita dalla Regione Piemonte
nel 2000). Tra i componenti: Procura, Polizia giudiziaria, NPI, Medicina Legale,
Ginecologia, Pediatria, Psichiatria, Sert etc). Le riunioni sono mensili e i casi che vengono
esaminati sono segnalati da vari soggetti: scuola, medici ospedalieri o MMG etc.
“Programma Violenza sessuale e maltrattamenti” (dal novembre 2008): E’ un programma
dell’ASLVCO. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla SOC Medicina Legale e collaborano
diversi servizi (Ginecologia, Consultorio, Pediatria, Laboratorio analisi, Procura etc). Il
gruppo sta elaborando un protocollo, definendo tutte le procedure (Kit: modulistica,
catena di custodia etc) in caso di violenza.
“Protocollo operante interservizi per la tutela dei minori”: Gli Enti e i Servizi coinvolti sono:
Servizio Neuropsichiatria Infantile, Consorzio Intercomunale Servizi Sociali, Servizio di
Psicologia, Dipartimento Salute Mentale, SerT, Consultorio. Il campo d’intervento: ogni
espressione di disagio del minore (0-18 anni). Le fasi di intervento: accoglienza,
valutazione clinica, presa in carico.
160
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Dipartimento Materno infantile e Consultorio 4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al responsabile del Consultorio Dr.ssa Laura Minioni)
Interazioni strutturate/continuative
Evidenza di attività
Ore
totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
Disponibilità di ore all’interno
del Consultorio
-
-
-
Scuole Media superiore
Interventi educazione sessuale
(tutti e 3 i Distretti)
-
-
-
Cis
Progetto Visite a domicilio per
nuovi nati a rischio*
Intra ASL
Ambulatorio IST
Extra-ASL (enti,
associazioni, scuole etc)
Occasionali/sporadiche
Ente
Evidenza di attività
Ore totali/anno
impegnate
Punti di forza
Punti di debolezza
-
-
-
-
-
Note:
Ad Omegna c’è uno “Spazio Giovani” per l’accesso all’Ambulatorio di Ginecologia per
ragazzi sotto i 21 anni (questo spazio non è formalizzato).
* “Progetto Visite a domicilio per nuovi nati a rischio”: progetto in collaborazione con il Cis
(per cui, su segnalazione da parte di personale dell’ospedale e del territorio o CIS al
Consultorio, si attiva in genere un’ostetrica e/o un’assistente sociale; se sussiste un
problema sociale viene attivata l’ADEST per 3 mesi).
5. SEZIONE PROGETTI
Progetti di iniziativa locale su temi legati alla tutela della salute avviati negli ultimi anni (es.
progetti di ricerca, progetti di educazione alla salute, progetti di promozione della salute,
ecc.).
Titolo progetto
-
Problema di salute affrontato
-
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi e breve descrizione del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
-
Risultati conseguiti
-
Finanziamento
-
Nota: vedi Scheda Funzione Promozione Salute
161
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DI DISTRETTO
ASL VCO
Distretto: DOMODOSSOLA
Popolazione al 31.12.2007: 65.201
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 4
È presente l’ODG?
SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute):
NESSUNO
N. corsi di formazione attivati per MMG:
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO : N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: 10 + 83 determine adottate: Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione):
Piano Strategico di Riqualificazione e di Riequilibrio Economico – Finanziario 2008-2010
Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i
programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010
Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione):
Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale: Il Distretto fa:
solo tutela
NO
tutela più produzione
SI
162
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto?
GESTIONE MMG E PLS
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
PROTESICA E INTEGRATIVA
CURE DOMICILIARI
COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC)
SERT
N.P.I.
D.S.M.
SI
NO
SI
SI
SI
NO
NO
NO
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto)
Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2)
prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di
cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi dei
bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un organico
alla Committenza.
Personale dedicato alla MACROSTRUTTURA DISTRETTO
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
% tempo
dedicato alla direzione
Note
1
2
15
22
E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti?
Vedi quanto sopra relazionato
Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
SI
Se sì specificare: Previste nell’Atto Aziendale:
Presa in carico e cure primarie
Specialistica M.I. e Integrativa
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica)
NO
163
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto – Dott. Bartolomeo Ficili)
Direttore Distretto: dott. BARTOLOMEO FICILI dal 01/07/2002
Presenza di regolamento: SI
Formalizzato in data 28.11.2001
Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale:
Direttore di Distretto
Responsabile amministrativo
Medico di medicina generale
Medico pediatra di libera scelta
Medico specialista
Farmacista convenzionato
Direttore Consorzio Servizi Sociali
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
NO
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi dipartimentali
SI
•
Altro
Country Pediatrico
SI
Indicare le 3 prevalenti:
1. 2. 3. 164
Presidenza Commissione di Vigilanza,
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto)
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
Punti di forza
Punti di debolezza
Inter-distrettuali
Dipartimento MI
Consultori – continuità
ass.le H T
-
-
-
Dipartimento
Prevenzione
Formazione Medici
Attività di prevenzione
popolazione
-
-
-
Dipartimento delle
dipendenze
Inserimenti Strutture
Formazione
-
-
-
Educazione alla SAlute
Interventi di
prevenzione sul
territorio
-
-
-
Specialistica
Ambulatoriale
Rapporti con Medici del
Territorio
Programmazione bisogni
di salute
-
-
-
Consorzi dei Servizi
Sociali
Sportello Unico
Presa in carico
congiunta utente
Progetti sul territorio
(anziani fragili)
-
-
-
Provincia
Piani di Zona
-
-
-
Strutture Socio SAnitarie
Tutela salute
-
-
-
Enti Locali
PEPS – Casa della
Salute
-
-
-
Extra-distrettuali
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
-
-
Punti di forza
-
165
Punti di debolezza
-
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a
seguito di accordi aziendali ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
NOTE : -
166
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS
-
Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della
mammella
-
Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto
-
Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop
-
Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e
complessi
-
Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno
-
La gestione integrata del diabete tipo 2
-
L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e
modalità di trattamento.
167
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL
168
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DI DISTRETTO
ASL VCO
Distretto: OMEGNA
Popolazione al 31.12.2007: 42.865
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 3
È presente l’ODG?
SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute):
PROGETTO SICURA LA NOTTE: PROGETTO ANZIANI FRAGILI: N. corsi di formazione attivati per MMG:
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: 2009: 1
Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione):
Piano Strategico di Riqualificazione e di Riequilibrio Economico – Finanziario 2008-2010
Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i
programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010
Presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione):
Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale: -
169
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
Il Distretto fa:
solo tutela
NO
tutela più produzione
SI
Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto?
GESTIONE MMG E PLS
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
PROTESICA E INTEGRATIVA
CURE DOMICILIARI
COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC)
SERT
N.P.I.
D.S.M.
SI
NO
SI
SI
SI
NO
NO
NO
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto)
Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2)
prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di
cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi
dei bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un
organico alla Committenza.
Personale dedicato alla MACROSTRUTTURA DISTRETTO
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
% tempo
dedicato alla direzione
Note
1
2
7
25
E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti?
Vedi quanto sopra relazionato
Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
SI
Se sì specificare: Previste nell’Atto Aziendale:
Presa in carico e cure primarie
Specialistica M.I. e Integrativa
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica)
NO
170
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE (intervista al Direttore di Distretto – Dott. Bartolomeo Ficili)
Direttore Distretto: dott. BARTOLOMEO FICILI dal 01/07/2009
Presenza di regolamento: NO
Formalizzato in data: Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale:
Direttore di Distretto
Medico di medicina generale
Medico pediatra di libera scelta
Medico specialista
Farmacista convenzionato
Direttore Consorzio Servizi Sociali
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
NO
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi dipartimentali
SI
•
Altro
SI
Indicare le 3 prevalenti:
1. 2. 3. -
171
Presidenza Commissione di Vigilanza
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto)
Interazioni strutturate/continuative
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
Punti di forza
Punti di debolezza
Inter-distrettuali
Dipartimento MI
Consultori – continuità
ass.le H T
-
-
-
Dipartimento
Prevenzione
Formazione Medici
Attività di prevenzione
popolazione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Dipartimento delle
dipendenze
Educazione alla SAlute
Specialistica
Ambulatoriale
Inserimenti Strutture
Formazione
Interventi di
prevenzione sul
territorio
Rapporti con Medici del
Territorio
Programmazione bisogni
di salute
Extra-distrettuali
Consorzi dei Servizi
Sociali
Sportello Unico
Presa in carico
congiunta utente
Progetti sul territorio
(anziani fragili)
-
-
-
Provincia
Piani di Zona
-
-
-
Strutture Socio SAnitarie
Tutela salute
-
-
-
Enti Locali
PEPS – Casa della
Salute
-
-
-
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
-
-
Punti di forza
-
172
Punti di debolezza
-
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a
seguito di accordi aziendali ecc.)
Titolo progetto
Problema di salute affrontato
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Obiettivi del progetto
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Risultati conseguiti
Finanziamento
NOTE : -
173
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS
-
Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della
mammella
-
Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto
-
Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop
-
Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e
complessi
-
Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno
-
La gestione integrata del diabete tipo 2
-
L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e
modalità di trattamento.
174
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL
175
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
ANALISI ORGANIZZATIVA SULL’ATTIVITÀ DI
DIREZIONE DI DISTRETTO
ASL VCO
Distretto: VERBANIA
Popolazione al 31.12.2007: 65.327
1. SEZIONE VOLUMI DI ATTIVITÀ
N. sedute dell’Ufficio di Coordinamento Distrettuale (nell’ultimo anno): 9
È presente l’ODG?
SI
Viene redatto un verbale? SI
Elencare i principali argomenti di prevenzione trattati (nelle ultime tre sedute):
NESSUNO
N. corsi di formazione attivati per MMG:
Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. corsi di formazione attivati per il personale afferente al Distretto: Elencare gli argomenti di prevenzione fra quelli attivati nell’ultimo anno:
VEDERE ELENCO ALLEGATO: N. atti deliberativi proposti: Presenza di Programma delle attività Distrettuale (evidenziare i programmi di prevenzione)
Non viene redatto il programma annuale delle attività del distretto ma gli obiettivi e quindi i
programmi preventivi sono contenuti nel piano di recupero e riequilibrio aziendale 2008 2010
presenza di relazione annuale (evidenziare i risultati di prevenzione):
Vedi sopra. La relazione sugli obiettivi viene fatta trimestralmente alla direzione generale
Il Distretto fa:
solo tutela
tutela più produzione
SI
176
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
Quali Servizi/ Attività Territoriali sono gestiti direttamente dal Distretto?
GESTIONE MMG E PLS
SI
SPECIALISTICA AMBULATORIALE
SI
PROTESICA E INTEGRATIVA
SI
CURE DOMICILIARI
SI
COMMISSIONI VALUTATIVE MULTIDISCIPLINARI (UVG, UVH ETC) SI
SERT
NO
N.P.I.
NO
D.S.M.
NO
2. SEZIONE RISORSE DEDICATE (intervista al Direttore di Distretto)
Si specifica che l’organizzazione distrettuale dell’ASL (presente nel piano aziendale – All. 2)
prevede tre Distretti come Macrostrutture Aziendali ognuna con un Direttore di Distretto, di
cui uno svolge il ruolo di Responsabile della Committenza (governo della domanda, analisi dei
bisogni territoriali). A tutt’oggi però ancora non è stato dato un ruolo specifico e un organico
alla Committenza.
Personale dedicato alla macrostruttura
n. operatori
Direttore
Altri medici
Amministrativi
Altri operatori
% tempo
dedicato alla direzione
Note
1
2
15
23
E’ stato nominato il Coordinatore dei Distretti?
Vedi quanto sopra relazionato
Sono presenti SC, SS e/o posizioni funzionali in staff alla DD?
SI
Se sì specificare: SS presa in carico e cure primarie
SS specialistica M.I. e integrativa
Unità amministrativa
Dotazioni strumentali/procedurali
Hardware e software sufficienti e adeguati
SI
Eventuali criticità: Presenza di rete intranet
SI
Presenza di archivio della corrispondenza
SI
Presenza di archivio delibere aggiornato e consultabile
SI
Presenza di biblioteca distrettuale (cartacea o informatica)
SI
177
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
3. SEZIONE ORGANIZZAZIONE
(intervista al Direttore di Distretto – Dott.ssa Mariagrazia
Bolongaro)
Direttore Distretto: dott.ssa Mariagrazia Bolongaro dal 19 Dicembre 1996
Presenza di regolamento: NO
Formalizzato in data : Composizione dell’Ufficio di coordinamento distrettuale:
Direttore di Distretto – n. 3 MMG – n. 2 PLS – n. 1 Medico Medicina Specialistica – n. 1
Medico di Continuità Assistenziale – Direttore dei Consorzi dei Servizi Sociali – n. 1
Rappresentante dei Farmacisti
Normalmente vengono invitati all’ UCAD i Referenti delle Equipes Territoriali
Attività del Direttore:
•
Assegnazione risorse di personale
SI
•
Assegnazione risorse strumentali
SI
•
Proposta atti deliberativi
SI
tutti
solo quelli a valenza dipartimentale
solo visto
•
Interfaccia con la Direzione ASL
SI
per ogni problema
occasionalmente
•
Dirimere i conflitti
SI
•
Sistema informativo
SI
•
Formazione
SI
•
Procedure e organizzazione
SI
•
Gestione unica acquisti
SI
•
Gestione fondi distrettuali
SI
•
Altro
SI Sanità Penitenziaria ,Direzione Hospice
Presidenza Commissione di Vigilanza
Indicare le 3 prevalenti:
1. 2. 3. 178
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
4. SEZIONE INTERAZIONI (intervista al Direttore di Distretto)
Interazioni strutturate/continuative/ASL
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
Punti di forza
Punti di debolezza
Inter-distrettuali/ASL
Dipartimento MI
Consultori – continuità
ass.le H T
-
-
-
Dipartimento
Prevenzione
Formazione Medici
Attività di prevenzione
popolazione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Dipartimento delle
dipendenze
Educazione alla SAlute
Specialistica
Ambulatoriale
Inserimenti Strutture
Formazione
Interventi di
prevenzione sul
territorio
Rapporti con Medici del
Territorio
Programmazione bisogni
di salute
Extra-distrettuali/ASL
Consorzi dei Servizi
Sociali
Sportello Unico
Presa in carico
congiunta utente
Progetti sul territorio
(anziani fragili)
Provincia
Piani di Zona
-
-
-
Strutture Socio SAnitarie
Tutela salute
-
-
-
Enti Locali
PEPS – Casa della
Salute
-
-
-
Occasionali/sporadiche
Ente
-
Ore totali/anno
impegnate
Evidenza di attività
-
-
Punti di forza
-
179
Punti di debolezza
-
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
5. SEZIONE PROGETTI (indicare i progetti con contenuto di prevenzione)
Progetti di iniziativa locale avviati negli ultimi anni (es. progetti di ricerca, progetti di
educazione alla salute, progetti di promozione della salute, obiettivi assegnati ai MMG e PLS a
seguito di accordi aziendali ecc.)
I progetti sono quelli presentati dal Responsabile dell’ Educazione Sanitaria Dott. Croce e dal
Coordinatore dei Consultori Dott. Minioni.
Di seguito si riportano i progetti di salute specifici del Distretto di Verbania
Titolo progetto
Empowerment conscience operating
Problema di salute affrontato
Formazione del personale che opera in carcere con il nucleo di detenuti “sex
offender”
Ragioni che hanno dato origine al progetto
Grosse problematiche da parte degli operatori di gestione di questa tipologia di
utenti
Obiettivi del progetto
Formare operatori del carcere e dell’ASL perché implementino progetti di
trattamento per persone che si sono macchiate di reati sessuali offrendo spazi di
riflessione e cura che consentano di trasformare il periodo carcerario da semplice
periodo di custodia ad opportunità di cambiamento per l’abusante
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
U.O.A. Psicologia Distretto Consorzio dei Servizi Sociali Direzione Carcere
Risultati conseguiti
In attesa di finanziamento
Finanziamento
CRT
Titolo progetto
Progetto anziani fragili
Problema di salute affrontato
Sostegno alla domiciliarità di anziani “fragili” in realtà territoriali marginali e
depresse.
Promozione della prevenzione.
Informazione/formazione dell’anziano e della sua famiglia
Ragioni che hanno dato origine al progetto
In un’ottica di collaborazione Consorzi/ASL/MMG sperimentare una presa in carico
congiunta dell’anziano “fragile” favorendo il suo mantenimento al domicilio
Obiettivi del progetto
Alimentare la percezione di sicurezza sociale/sanitaria della popolazione anziana, in
particolare nelle aree montane o distanti dai presidi ospedalieri.
Acquisire strumenti e abilità utili all’autogestione della propria salute.
Formare i caregiver per la gestione dell’anziano fragile
Sviluppare percorsi di solidarietà orizzontale
Monitorare l’anziano fragile come momento di carattere preventivo sia dal punto di
vista sociale che sanitario
Utilizzare tecnologie innovative per facilitare l’operatività delle Equipe Professionali
Strutture coinvolte (intra e/o extra ASL)
Distretto - Consorzio dei Servizi Sociali – Equipe Territoriale MMG – S.C. Geriatria
Risultati conseguiti
SI è nella fase di sperimentazione del modello assistenziale a domicilio su un
gruppo di anziani selezionati come “anziani fragili”. A fine dice terminerà la
sperimentazione e verranno valutati gli indicatori del progetto per la valutazione
dello stesso
Finanziamento
Isorisorse
180
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 1 - Elenco corsi prevenzione MMG e PLS
-
Aggiornamento sul percorso diagnostico terapeutico assistenziale del carcinoma della
mammella
-
Appropriatezza organizzativa, gestionale ed assistenziale nelle cure domiciliari nel distretto
-
Aterotrombosi nell'ASL VCO: ictus cerebrale e aop
-
Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico - sociale ai problemi alcolcorrelati e
complessi
-
Corso OMS-UNICEF: allattamento al seno
-
La gestione integrata del diabete tipo 2
-
L'arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori: aspetti epidemiologici, eziologici e
modalità di trattamento.
181
Direzione integrata della prevenzione
Fase sperimentale 2009 • Analisi organizzativa
Attività di Distretto
All. 2 – Organizzazione distrettuale dell’ASL
182
PROFILO Azienda Sanitaria Locale VCO
• Demografia
Indicatore
Popolazione residente (n. assoluto)
nel 2007
Popolazione %(rispetto alla
regione) nel 2007
Nati nel 2007
Morti nel 2007
Iscritti nel 2007
Cancellati nel 2007
Popolazione straniera (n. assoluto)
nel 2007
% Popolazione straniera (%
stranieri residenti) nel 2007
Indice di vecchiaia (Pop ≥65 anni /
pop 0-14 *100) nel 2007
Indice di invecchiamento (Pop ≥65
anni / pop residente *100) nel 2007
Tasso di disoccupazione nel 2001
(n. di disoccupati/forza lavoro*100)
ossia pop > 15 anni in cerca di
occupazione
Adulti in carico ai servizi sociali
Anziani in carico ai servizi sociali
Anziani in presidio
Fonte
BDDE
Dati
173.173
BDDE
3,93% (della popolazione
piemontese)
1.347
1.902
6.526
5.227
8.014
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
BDDE
Rete per la salute
Rete per la salute
Rete per la salute
Rete per la salute
183
4,63% (della popolazione
del VCO)
190,86
(180,07 Piemonte)
23,15
(22,68 Piemonte)
6,11
(6,30 Piemonte)
-
• Condizioni socioeconomiche come determinanti della salute
Indicatore
Fonte
Livello di istruzione nel periodo da
PASSI
giugno 2007 a marzo 2008:
percentuale scolarità bassa (nessun
titolo, licenza elementare, licenza
media inferiore);
percentuale scolarità alta (licenza
media superiore, laurea)
Occupazione nel periodo da giugno
PASSI
2007 a marzo 2008:
percentuale lavoratori regolari
Difficoltà economiche nel periodo
PASSI
da giugno 2007 a marzo 2008:
percentuale di persone che
riferiscono molte difficoltà
economiche
• Stili di vita
Indicatore
Livello di attività fisica: percentuale
di sedentari nel periodo da giugno
2007 a marzo 2008
Livello di attività fisica: percentuale
di popolazione attiva nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Abitudine al fumo: percentuale di
fumatori - nel periodo da giugno
2007 a marzo 2008
Situazione nutrizionale: percentuale
di persone in eccesso ponderale
(sovrappeso e obesi) - nel periodo
da giugno 2007 a marzo 2008
Consumo di frutta e verdura:
percentuale di persone che
consumano almeno 5 porzioni di
frutta e verdura al giorno - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Consumo di frutta e verdura:
percentuale di persone che
consumano almeno 3 porzioni di
frutta e verdura al giorno - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Bevitori a rischio: percentuale di
bevitori a rischio - nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Dati
46
54
72
13
Fonte
PASSI
Dati
41
(24 Piemonte)
PASSI
25
PASSI
27
(29 Piemonte)
PASSI
36
(40 Piemonte)
PASSI
8
(11 Piemonte)
PASSI
39
PASSI
12
(17 Piemonte)
184
• Incidenti stradali
Indicatore
Tasso di incidentalità (Incidenti /
popolazione * 100.000) nel 2004
Indice di mortalità degli incidenti
stradali (n. di morti per incidenti
stradali su n. di incidenti stradali
*100) nel 2004
Uso dei dispositivi di sicurezza:
percentuale di persone che usano la
cintura anteriore sempre - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Uso dei dispositivi di sicurezza:
percentuale di persone che usano la
cintura posteriore sempre - nel
periodo da giugno 2007 a marzo
2008
Guida sotto effetto dell’alcol:
percentuale di persone che
riferiscono di aver guidato sotto
effetto dell’alcol - nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
• Incidenti domestici
Indicatore
Informazioni ricevute su
prevenzione infortuni: percentuale
di persone che dichiarano di aver
ricevuto informazioni su
prevenzione di infortuni domestici nel periodo da giugno 2007 a marzo
2008
• Ambiente di vita
Indicatore
Impianti di trattamento rifiuti
(distinti fra discariche,
compostaggio e altro): n. impianti
di compostaggio nel 2006
Impianti di trattamento rifiuti
(distinti fra discariche,
compostaggio e altro): n. impianti
di trattamento – smaltimento rifiuti
nel 2006
Industrie a rischio di incidente
rilevante (n. impianti / Kmq) nel
2006
Piste ciclabili (Km piste ciclabili /
pop * 10.000) nel 2006
Fonte
Rete per la salute / rapporto
incidentalità stradale
Rete per la salute / rapporto
incidentalità stradale
Dati
374,57
(342,59 Piemonte)
3,27
(2,99 Piemonte)
PASSI
90
(89 Piemonte)
PASSI
19
(27 Piemonte)
PASSI
14
(9 Piemonte)
Fonte
PASSI
Dati
25
(28 Piemonte)
Fonte
Rete per la salute
Dati
2
(62 Piemonte)
Rete per la salute
56
(1.059 Piemonte)
Rete per la salute
8
(156,50 Piemonte)
Rete per la salute
1,12
(0,77 Piemonte)
185
Qualità raccolta RSU (quantità
raccolta differenziata su quantità
totale rifiuti *100) nel 2006
Siti contaminati (numero siti) nel
2006
• Ambiente di lavoro
Indicatore
Infortuni sul lavoro definiti Inail:
N. totale infortuni accaduti nel
2005 e definiti entro il 30.06.2007;
N. totale infortuni/ popolazione
attiva * 1000
Mortalità per infortuni sul lavoro
(n. di infortuni mortali per
provincia)
Malattie professionali:
N. totale notizie di malattia
professionale;
Rete per la salute
52,26
(40,70 Piemonte)
Rete per la salute
29
(533 Piemonte)
Fonte
Relazione attività SpreSAL
2007
Dati
1.665
(49.869 Piemonte)
Sistema di sorveglianza sugli
infortuni mortali Piemonte –
anni 2005-2006
Relazione attività SpreSAL
2007
N. totale notizie di malattia
professionale/popolazione attiva *
100.000
13,33
(15,89 Piemonte)
4
(95 Piemonte)
49
(2.691 Piemonte)
39,22
(85,76 Piemonte)
• Determinanti biologici
Indicatore
Copertura vaccinale (% bambini
vaccinati) nel 2° semestre 2007
IPV 12 mesi
Fonte
Relazione attività SISP 2007
Dati
Relazione attività SISP 2007
DT 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
HBV 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
AP 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
Hib 12 mesi
Relazione attività SISP 2007
IPV 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
DT 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
HBV 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
AP 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
Hib 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
93,2
(90,5 Piemonte)
93,2
(90,5 Piemonte)
93,2
(90,4 Piemonte)
93,2
(90,4 Piemonte)
92,9
(89,8 Piemonte)
96,7
(96,8 Piemonte)
96,7
(96,8 Piemonte)
96,4
(96,5 Piemonte)
96,6
(96,5 Piemonte)
96,3
(94,2 Piemonte)
186
MPR 24 mesi
Relazione attività SISP 2007
MPR 24 a 7 anni
Relazione attività SISP 2007
DT 7 anni
Relazione attività SISP 2007
AP 7 anni
Relazione attività SISP 2007
dT 16 anni
Relazione attività SISP 2007
AP 16 anni
Relazione attività SISP 2007
Donne suscettibili alla rosolia
(Percentuale di donne tra i 18 e i 49
anni suscettibili o con stato
immunitario sconosciuto verso la
rosolia) nel periodo da giugno 2007
a marzo 2008
Tasso di partecipazione screening
femminile citologico pap test
nell’ambito di “Prevenzione
Serena” (% donne che hanno
partecipato allo screening / donne
invitabili) nel 2007
Tasso di partecipazione screening
femminile citologico pap test
(Percentuale di donne tra i 25 e i 64
anni che hanno eseguito il Pap-test
negli ultimi tre anni) nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Costi pap test per le pazienti (%
donne che hanno pagato il costo
intero o in parte) nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
Tasso di partecipazione screening
femminile mammografico
nell’ambito di “Prevenzione
Serena” (% donne che hanno
partecipato allo screening / donne
invitabili) nel 2007
Tasso di partecipazione screening
femminile mammografico
(Percentuale di donne tra i 50 e i 69
anni che hanno eseguito una
mammografia in accordo alle linee
guida) nel periodo da giugno 2007 a
marzo 2008
Costi mammografia per le pazienti
(% donne che hanno pagato il costo
PASSI
92,9
(90,6 Piemonte)
88,3
(80 Piemonte)
94,2
(92,7 Piemonte)
93,1
(91,5 Piemonte)
1,5
(57,3 Piemonte)
0,4
(13 Piemonte)
38
(45 Piemonte)
Rete per la salute
29,22
(42,05 Piemonte)
PASSI
89
(81 Piemonte)
PASSI
59
(39 Piemonte)
Rete per la salute
41,11
(59,40 Piemonte)
PASSI
72
(71 Piemonte)
PASSI
16
(22 Piemonte)
187
intero o in parte) nel periodo da
giugno 2007 a marzo 2008
• Mortalità
Indicatore
Mortalità per tutte le cause nel
2001-2002
Mortalità app. cardiocirc. 20012002
Mortalità per tumori maligni 20012002
Mortalità per cause accidentali
2001-2002
Mortalità per malattie app.
respiratorio 2001-2002
Mortalità per malattie app.
digerente 2001-2002
Mortalità per malattie trattabili
2001-2002
Mortalità per malattie prevenibili
2001-2002
Mortalità per malattie fumocorrelate 2001-2002
Mortalità per malattie alcolcorrelate 2001-2002
Mortalità evitabile 0-74 anni per
tutte le cause - Tassi standardizzati
*100.000 (triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
tumori maligni apparato digerente Tassi standardizzati *100.000
Fonte
BDM
Dati
TS 618,11
(TS 578,74 Piemonte)
SMR 105,40
(IC inf: 102 IC sup: 108)
BDM
TS 236,49
(TS 215,73 Piemonte)
SMR 109,47
(IC inf: 104 IC sup: 114)
BDM
TS 195,88
(TS 181,76 Piemonte)
SMR 107,72
(IC inf: 101 IC sup: 114)
BDM
TS 38,57
(TS 39,61 Piemonte)
SMR 87,03
(IC inf: 74 IC sup: 100)
BDM
TS 33,77
(TS 34,57 Piemonte)
SMR 97,81
(IC inf: 86 IC sup: 110)
BDM
TS 32,92
(TS 27,27 Piemonte)
SMR 115,58
(IC inf: 100 IC sup: 132)
BDM
TS 57,87
(TS 55,63 Piemonte)
SMR 105,75
(IC inf: 95 IC sup: 116)
BDM
TS 77,29
(TS 74,63 Piemonte)
SMR 102,60
(IC inf: 93 IC sup: 112)
BDM
TS 150,34
(TS 133,76 Piemonte)
SMR 112,53
(IC inf: 105 IC sup: 119)
BDM
TS 71,26
(TS 66,27 Piemonte)
SMR 99,17
(IC inf: 89 IC sup: 110)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
275,3 M
116,3 F
Applicata – Atlante 2007)
(243,3 M 108,4 F
Piemonte)
ERA (Epidemiologia e Ricerca
37,1 M
15,2 F
Applicata – Atlante 2007)
(30,6 M 13,7 F
Piemonte)
188
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
ERA (Epidemiologia e Ricerca
56,9 M
11,6 F
tumori maligni apparato respiratorio
Applicata – Atlante 2007)
(53,6 M 9,8 F
- Tassi standardizzati *100.000
Piemonte)
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
ERA (Epidemiologia e Ricerca
54,3 M
14,3 F
sis. circ.- malattie ischemiche cuore
Applicata – Atlante 2007)
(45,5 M 11,7 F
- Tassi standardizzati *100.000
Piemonte)
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni per
ERA (Epidemiologia e Ricerca
47,6 M
12,0 F
traumatismi e avvelenamenti - Tassi
Applicata – Atlante 2007)
(46,5 M 13,7 F
standardizzati *100.000 (triennio
Piemonte)
2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
ERA (Epidemiologia e Ricerca
181,1 M
42,8 F
interventi di prevenzione primaria Applicata – Atlante 2007)
(164,5 M 39,5 F
Tassi standardizzati *100.000
Piemonte)
(triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
ERA (Epidemiologia e Ricerca
16,5 M
38,5 F
interventi di diagnosi precoce e
Applicata – Atlante 2007)
(18,6 M 37,5 F
terapia - Tassi standardizzati
Piemonte)
*100.000 (triennio 2000-2002)
Mortalità evitabile 0-74 anni con
ERA (Epidemiologia e Ricerca
77,7 M
35,0 F
interventi di igiene ed altra
Applicata – Atlante 2007)
(60,2 M 31,4 F
assistenza sanitaria terapia - Tassi
Piemonte)
standardizzati *100.000 (triennio
2000-2002)
Nota: Sono segnati in rosso gli SMR indicanti un eccesso di mortalità rispetto al dato regionale;
gli intervalli di confidenza evidenziati in giallo indicano che tali eccessi sono significativi.
Sono segnati in blu gli SMR indicanti un difetto di mortalità rispetto al dato regionale;
gli intervalli di confidenza evidenziati in azzurro indicano che tali difetti sono significativi
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Ricognizione ASL VCO