Mauro Martini Direttore del Servizio di Medicina Legale Azienda USL di Ferrara Introduzione Sistema di Valutazione – ASL Ferrara Responsabile: Mauro Martini Area Strategia della valutazione e della performance Area di valutazione delle risorse umane Dall’ermeneutica della valutazione … … al valore ermeneutico della valutazione. Sistema di valutazione Direzione Azienda Attori della valutazione e interazioni STAKEHOLDERS Implementazione Management Cultura della valutazione Sistema di Valutazione Fruizione Beneficiari cittadini Decisione Domanda di salute Condizioni ambientali e socio – economiche Bisogni EFFETTI Valutazione: definizione Attività di ricerca applicata, realizzata nell’ambito di un processo decisionale, integrata con la programmazione, finalizzata all’analisi degli effetti diretti e indiretti, voluti o non voluti, dell’azione. [ C. Bezzi, I.I.V. ] Evaluation is the systematic process of collecting and analyzing data in order to make a decision. [ Boulmetis & Dutwin ] … e Dio vide che tutto quel che aveva fatto era davvero molto bello … [ Genesi ] La riforma della P.A. Reinventing Government (USA) teoria e pratica della P.A. in tutto il mondo comportamento imprenditoriale della P.A. Italia = riforme dal 1990 La riforma della P.A. in Italia Legge n.142/1990 “Ordinamento delle autonomie locali” Legge n.241/1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo …” D.Lgs n.502/92 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” e successive modifiche e integrazioni ( D.Lgs n.717/1993 e D.Lgs n.229/1999) D.Lgs n.29/1993 “Razionalizzazione della organizzazione delle amministrazioni pubbliche …” Legge n.20/1994 “… giurisdizione e controllo della Corte dei Conti” Legge n.59/1997 “Delega al Governo … per la riforma della Pubblica Amministrazione” Legge n.127/1997 “… snellimento dell’attività amministrativa …” D.Lgs n.80/1998 “… rapporti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche … giurisdizione nelle controversie di lavoro …” D.Lgs n.286/1999 “… monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche” D.Lgs n.517/1999 “… rapporti fra SSN e Università” D.Lgs n.267/2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali” DPCM 28.11.2000 “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni” Decreto Legislativo n. 286/1999 TIPOLOGIE DI CONTROLLO OBIETTIVI Controllo di regolarità amministrativa e contabile garantire legittimità, regolarità e correttezza all'azione amministrativa Controllo di gestione verificare efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa al fine di ottimizzare il rapporto tra costi e risultati Valutazione della dirigenza valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale Valutazione e controllo strategico valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico Vantaggi della valutazione Misurazione della performance in Sanità < what is done and how well it is done ! > all’interno dell’Azienda contribuisce ai processi di miglioramento della qualità all’esterno dell’Azienda promuove l’attendibilità per gli utenti ed agli stakeholders interessati assicura alla Direzione metodi di convalidazione statistica e di gestione dei dati consente una migliore comprensione dell’andamento dell’Azienda e della qualità delle prestazioni erogate consente di programmare azioni correttive di eventuali criticità, ma anche di identificare aree di eccellenza consente un benchmarking con altre Aziende, nel rispetto della confrontabilità dei dati fornisce uno strumento per il “decision making” della Direzione strategica, ma anche per decisioni politico – sanitarie in genere utilizzo nella ricerca scientifica (in particolare negli studi randomizzati e controllati) Difficoltà della valutazione scarsa conoscenza dei processi di valutazione timore di mettersi in discussione, indipendentemente dal grado di autostima circa le proprie capacità timore di giudizi negativi e delle conseguenze che ne possono derivare timore di discriminazioni e scarsa trasparenza timore, della Direzione strategica, di destabilizzazione del clima organizzativo Metodologia Modelli di valutazione Modello iniziale Autoritario Obiettivo Dialogico Il modello sensibile e dialogico comporta: a) il coinvolgimento di tutti i livelli di responsabilità b) la conoscenza dei significati, della metodologie e delle procedure — circa il monitoraggio e la valutazione degli obiettivi — circa la valutazione del personale Competenza e conoscenza Conoscenza del soggetto valutato Competenza dei valutatori Scarsa Media Alta Scarsa Pregiudizio Pregiudizio Metodologia dogmatica Media Valutazione spontanea Valutazione competente Valutazione esperta Alta Specialismo dogmatico Valutazione competente Valutazione esperta Competenza e conoscenza Conoscenza del soggetto valutato Competenza dei valutatori Scarsa Media Alta Scarsa Pregiudizio Pregiudizio Metodologia dogmatica Media Valutazione spontanea Valutazione competente Valutazione esperta Alta Specialismo dogmatico Valutazione competente Valutazione esperta Competenza e conoscenza Conoscenza del soggetto valutato Competenza dei valutatori Scarsa Media Alta Scarsa Pregiudizio Pregiudizio Metodologia dogmatica Media Valutazione spontanea Valutazione competente Valutazione esperta Alta Specialismo dogmatico Valutazione competente Valutazione esperta Il principio della diretta conoscenza Il dirigente valutato deve essere conosciuto dal valutatore che in prima istanza effettua la proposta di valutazione su cui l’organismo di verifica è chiamato a pronunciarsi. [ cfr. art.32 del CCNL ] Il principio di informazione a) l’interessato deve essere a conoscenza che è iniziata una valutazione che lo riguarda; b) il soggetto valutato deve partecipare al procedimento, eventualmente anche mediante contraddittorio; c) il risultato finale della valutazione deve essere comunicato al dirigente dalla Direzione dell’Azienda. Il principio di trasparenza Tutte le fasi della procedura, in relazione alle modalità, ai tempi di attuazione e ai criteri utilizzati, devono essere note ex – ante: alla Direzione strategica, a tutti i dirigenti, alle rappresentanze sindacali. Aspetti positivi e negativi dei valutatori Valutazione “one over one” Alta dirigenza Responsabile Colleghi Dirigente valutato Sistema di valutazione Clienti interni subalterni Clienti esterni Valutazione “a 360 gradi” Alta dirigenza Responsabile Colleghi Dirigente valutato Sistema di valutazione Clienti interni subalterni Clienti esterni Valutazione “multiple appraisal” Alta dirigenza Responsabile Colleghi Dirigente valutato Sistema di valutazione Clienti interni subalterni Clienti esterni Posizione e risultato Oggetto della valutazione Oggetto Riferimento Prestazione Passato Posizione Presente Potenziale Futuro Evoluzione moderna ? Competenza Passato, presente e futuro Differenze tra potenziale, posizione e prestazione Riferimento Valore strategico Rilevanza professionale Target Potenziale Predittivo Carriera Solo alcuni Tecniche di dipendenti assessment Salario Ordinario Tutti i dipendenti Posizione Attuale Prestazione Incentivazione Tutti i Consuntivo di produttività dipendenti Valutazione Metodi quantitativi o qualitativi Indici e indicatori / benchmarking Posizione Obiettivi di posizione di risultato Posizione Obiettivi di posizione di risultato La valutazione della posizione Valutazione della posizione: corrispettivo della job evaluation della letteratura anglo-sassone: analisi circostanziata delle funzioni inerenti una determinata attività nel contesto dell’organizzazione. NB: ogni tipologia di struttura (semplice o complessa) ha un peso specifico diverso nell’Organizzazione, rispetto ad analoghe in altre Aziende Sanitarie ! La valutazione della posizione Metodi quantitativi: metodo Hay e derivati a) Descrizione analitica dell’attività b) Aspetti del lavoro: conoscenza (know how) capacità di risolvere i problemi (problem solving) responsabilità (accountability) condizioni di lavoro (working conditions) c) Confronto con standard predeterminati (descriptors) a cui sono associati degli “scores” La valutazione della posizione Azienda USL di Ferrara – Parametri di riferimento Complessità dell’organizzazione Responsabilità professionale Complessità della struttura Valenza strategica Gestione delle risorse Partecipazione ai processi decisionali Ampiezza del bacino di utenza Scale di punteggio dispari scala settenaria scala pentenaria scala terziaria scala esagenaria scala quaternaria scala binaria Scale di punteggio pari Valutazione della “competence” La competenza è una caratteristica intrinseca individuale che è casualmente collegata ad una performance efficace o superiore in una mansione o in una situazione e che è misurata sulla base di un criterio prestabilito. [ Spencer & Spencer ] motivazioni (schemi mentali) tratti (caratteristiche fisiche e disposizione a comportamenti e reazioni) immagine di sé (autostima) conoscenza di discipline o argomenti specifici skill (capacità di eseguire un determinato compito) Posizione Obiettivi di posizione di risultato Classificazione obiettivi – Azienda USL di Ferrara Classificazione Sottoclassificaz. Obiettivi di risultato Obiettivi gestionali Obiettivi economici Caratteristiche In concerto: ― Direzione Azienda ― Direzione macrostruttura ― Direzione U.O. Obiettivi standard Legati alla posizione funzionale Obiettivi di posizione Obiettivi di programmazione Indicati nei contratti personali dei dirigenti Obiettivi mirati In relazione alle criticità La valutazione degli obiettivi di posizione standard Azienda USL di Ferrara [ Esempio: direttore medico di struttura complessa ] Ha responsabilità e autonomia in ordine agli aspetti tecnico – professionali delle attività e responsabilità organizzativo – gestionale limitatamente alle risorse assegnate all’U.O. Collabora alla definizione degli obiettivi di budget nel Comitato di Dipartimento anche ai fini dell’assegnazione delle risorse. Promuove e illustra gli obiettivi della struttura a tutti i collaboratori, identificando in quale misura ogni componente dell’Unità Operativa partecipa alla realizzazione di tali obiettivi. Realizza gli obiettivi definiti in sede di discussione di budget. Sviluppa gli indirizzi specialistici dell’U.O., in sintonia con le linee strategiche aziendali e negli ambiti di competenza. Gestisce le risorse sulla base di principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto del budget negoziato. Utilizza correttamente gli strumenti del governo clinico, con particolare riguardo per le linee – guida, la gestione del rischio, l’informazione e il consenso degli utenti circa le procedure diagnostiche e le cure. Sviluppa modelli organizzativi volti ad assicurare, in ambito specialistico, risposte idonee a soddisfare la domanda, in tempi di attesa adeguati. Ha la responsabilità del monitoraggio dei costi, rispetto al budget assegnato, mediante il sistema di Controllo di Gestione interno. Pone in essere, per quanto di competenza, le procedure necessarie per il raggiungimento dell’accreditamento istituzionale. Promuove linee – guida per un corretto utilizzo delle procedure diagnostiche e dei farmaci, in sintonia con le evidenze scientifiche, derivate da studi randomizzati e controllati. Attiva ed implementa i progetti finalizzati a migliorare l’appropriatezza nelle attività di ricovero ordinario, l’utilizzo del Day Hospital, la formulazione dei piani terapeutici e la prescrizione di indagini diagnostiche e di prodotti farmacologici. Analizza problemi e criticità della struttura ed elabora piani di risoluzione. Motiva, guida e valuta i collaboratori, creando un clima organizzativo favorevole alla produttività, anche mediante una chiara ed esaustiva informazione. Impartisce direttive chiare e circostanziate ai collaboratori in relazione alle decisioni assunte e fa rispettare i programmi di lavoro, elaborando validi correttivi in caso di eventuale ritardo. Prevede il piano delle assenze programmabili del personale assegnato, secondo le indicazioni della Direzione strategica. Cura l’equa ripartizione dei carichi di lavoro tra i componenti dell’équipe. Verifica e valuta l’attività svolta dai dirigenti della struttura e la realizzazione dei programmi e degli obiettivi assegnati, anche in relazione ai percorsi di formazione e perfezionamento professionale dei collaboratori. Gestisce le risorse assicurando la necessaria collaborazione nel contesto delle attività dipartimentali, soprattutto in relazione alla efficienza, alla efficacia ed alla economicità delle azioni. Favorisce l’integrazione fra i Presidi Ospedalieri e le attività distrettuali, anche partecipando ai lavori dei gruppi misti “Ospedale – Distretto”, e collabora con i medici di Medicina Generale per l’implementazione di percorsi assistenziali adeguati. Rispetta i tempi previsti per fornire dati corretti e precisi al Sistema Informativo. Assicura la realizzazione delle direttive della Carta dei Servizi. Propone al Direttore di Dipartimento gli incarichi di struttura semplice e di alta specializzazione, in relazione alle esigenze organizzative dell’Unità Operative. Gestisce e promuove le innovazioni tecnologiche e delle procedure, anche inerenti i processi formativi. Ha la responsabilità della verifica, della valutazione e della ricostruzione dei processi. La valutazione degli obiettivi di risultato [ gestionali ed economici ] Definizione di obiettivo / progetto Verifica degli obiettivi, mediante a) indicatori b) benchmarking Obiettivi e progetti standardizzazione qualità / valore aggiunto Q2 obiettivo Q1 ciclo di progetto t Caratteristiche degli obiettivi utilità aziendale (concretezza e coerenza) realizzabilità (ragionamento logico ex – ante) comprensibilità (delle finalità da perseguire) riproducibilità (dei processi da cui derivano gli output) verificabilità (indicatori chiari ed espliciti) Possibili criticità degli obiettivi • contrattazione di progetti di scarso valore, finalizzati a garantire il risultato • impiego eccessivo di tempo e pericolo di “distrazione” da problemi molto più urgenti • eccesso di formalizzazione (esigenza di ancorare gli obiettivi al budget) • calo di “tensione” nella conduzione e nel monitoraggio degli obiettivi, perché sono ritenuti o troppo facili, o troppo difficili Indicatori Indicatori: definizione Raccolta sistematica e analisi di informazioni, utilizzate per la valutazione dell’efficacia di una determinata prestazione. NB: in Sanità, a meno che non siano controllabili tutte le variabili, non possiamo essere certi delle veridicità degli indicatori. [ Clark ] Caratteristiche degli indicatori appropriatezza facilità di rilevazione capacità discriminante misurabilità completezza multidimensionalità comprensibilità obiettività credibilità pertinenza economicità riproducibilità essenzialità significatività Rilevanza degli aspetti non monetizzabili Opportunità di impiego di tecniche di valutazione in funzione di obiettivi economici Analisi multicriteri Analisi costo / efficacia Analisi costo / benefici Dimensioni economiche del progetto Il “benchmarking” Benchmarking is the search for implementation of best practices. Benchmarking performance measurements are useful means to identify organisations whose performance is significantly better and who, therefore, may have best practices. [ Robert C. Camp ] Il percorso del “benchmarking” 1. individuazione delle aree di criticità 2. individuazione degli obiettivi prioritari 3. identificazione del /dei partner di benchmarking 4. identificazione della metodologia di confronto 5. valutazione della performance 6. valutazione degli scostamenti rispetto ai partner 7. valutazione delle cause degli scostamenti 8. implementazione dei nuovi processi di produzione 9. verifica dei risultati Il futuro del “benchmarking”: Benchmarking Network Scambio anonimo di informazioni fra pari Elaborazione dei dati Informativa privata Reporting Il sistema di Reporting Il sistema di reporting: è una modalità di alimentazione del sistema informativo – strategico; strumento critico per il funzionamento dei sistemi di programmazione e del controllo di gestione. I report rendono utilizzabili i dati e le informazioni; implicano una responsabilizzazione dei dirigenti; favoriscono l’integrazione tra programmazione e attività di controllo. Tipologie di report nell’Azienda Sanitaria Dirigenti (report operativi) Controllo di gestione Sistema di Valutazione (report operativi) (report direzionale) Direzione ASL ARAN (report istituzionali) Sindaci, Regione, Ministero della Sanità Caratteristiche del report Specificazione Trasparenza assoluto rispetto delle procedure e delle metodologie accordate, che devono essere note a tutti … a prova di Magistrato Tempestività trade – off tra affidabilità e tempestività Requisiti specifici semplicità chiarezza, comprensibilità, essenzialità motivazione capacità di attrarre l’attenzione documento sintetico, accanto al documento analitico confrontabilità possibilità di confronto con gli standard rigorosità causale rigorosa correlazione causale tra oggetto della valutazione e giudizio finale Documentazione allegata specificità rispetto ai contenuti della valutazione La “meta-evaluation” CRITICITA’ LIVELLI istituzionali Assenza di un efficace filtro nella fase di assegnazione degli obiettivi incentivanti Direzione strategica Mancata diffusione della conoscenza Direzioni di struttura degli obiettivi tra i collaboratori complessa e semplice della struttura di appartenenza Scarsa capacità di monitorare periodicamente gli indicatori di realizzazione Direzioni di struttura complessa e semplice Ipotesi per il futuro della Valutazione Massima tempestività e precisione nella identificazione tipologica degli obiettivi e del rapporto tra obiettivi e sistema incentivante: — obiettivi di posizione — obiettivi di risultato — progetti di eccellenza Tempestiva e rigorosa verifica di adeguatezza del Nucleo di Valutazione, in relazione alla validità dei contenuti e alla scelta degli indicatori, antecedente la ratifica degli obiettivi Identificazione di pochi obiettivi legati alla retribuzione variabile, di massima rilevanza gestionale e/o strategica < Conveniamo che nella maggior parte delle organizzazioni non è facile mettere in opera la valutazione … … ma non intendiamo assolutamente gettare la spugna >. [ Mohrman e Coll. ] Attività di valutazione Procedure di Risk Management Rebecca A. Maynard Trustee Professor, University of Pennsylvania