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Contribuziorii
all'
Ittiologia
pel
Dott. Carlo
Emery,
Professore nella K. Università di Bologna.
(Dagli Atti della R.
e 29
Con Tavola 28
Accademia
dei Lincei.)
ed una incisione intercalata nel
testo.
V. Peloria Eiieppeli Cocco.
Sotto questo nome,
Cocco 2 descriveva un
oggi poco noto, sia per la sua rarità, sia
dell'
})er la rarità
ancora maggiore
opuscolo in cui trovasi descritto, insieme ad altre forme di pesci.
Io ne ho esaminati
fig. 1
pesciolino pelagico, anche
—3
;
altri
due esemplari,
di cui
ho dato accurato disegno nelle
esemplari donati dallo stesso
Cocco e quindi
tipici sì tro-
vano nella raccolta del Museo zoologico della R. Università di Napoli.
Il
più piccolo dei miei esemplari
(fig. 1)
raccolto a Messina dal prof.
—
Kleinenberg neir inverno 1879 80 é lungo 21 mm gli occhi sono
la pinna dorsale si estende
disposti in modo perfettamente simmetrico
una
porzione anteriore fornita
ha
ed
sul capo, fino innanzi agli occhi,
:
;
di quattro raggi molto più lunghi e robusti di quelli che
seguono
ventrali sono lunghe,
codale è continua con essa e con l'anale:
le
pel loro stato imperfetto di conservazione
non
è possibile darne
la
:
ma
una
descrizione particolareggiata; pare che le due ventrali siano fuse in una
sola:
le pettorali
hanno tuttavia
la
forma a ventaglio
(stadio crosso-
pterigiale di Agassiz) propria dei giovanissimi Teleostei.
delle pinne verticali è
La
forraola
:
D. 4
!
102; A. 96; C. 14».
Pel numero ITI e IV vedi queste »Mittlieilunj;en« voi. Ili p. 281 e seg.
A. Cocco, Intorno ad alcuni nuovi pesci del mare di Messina. Lettera
AuG. Krohn. Messina 1844.
La formola data dal Cocco è
1
^
sig.
'^
:
D. 118; V. 5; A. 90.
al
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Carlo
404
addominali formano dietro
I visceri
ernia, cioè sono compresi in
della parete del corpo
entro
:
sporgente la quale,
le
pinne ventrali una specie
un sacco sporgente, ossia
sacco stesso
il
renza r intestino ripiegato ad S
si
Emery
dietro
:
il
si
,
può vedere per traspa-
sacco, ì ano forma
una papilla
rivolge alquanto a destra.
novembre 1880. Per
lungo 31
mm
è stato pescato a Napoli nel
forma generale e la disposizione delle pinne
la
del sacco viscerale, rassomiglia all'altro esemplare
dalle
2 e 3,
fig.
Da
ciò risulta
fig.
2
come
però,
si
e
rileva
il
lato opposto del corpo.
che la Peloria Rilppeli è una larva di Pleuronettide. Nella
vede già l'occhio destro trasparire attraverso
si
un
:
capo non è più simmetrico e V occhio destro trovasi
il
spostato in alto, cioè in atto di emigrare verso
tessuti del corpo,
i
i)unto che corrisponde alla estremità prossimale dei pezzi basali
della pinna dorsale
in altri termini verso
:
pinna dorsale dal cranio
letro della
solco che parte da un' incisura del
siderando
condizione
siffatta
avvii a trasversare
del pesce
in
:
i
dò
Plagusia
^
il
limite che separa lo sche-
e questo limite è segnato
1'
occhio destro
capo per comparire poi sul lato
tessuti del
da un
margine anteriore del capo. Con-
da Steenstrup
e
da Agassiz
col
nome
si
sinistro
comporterebbe come quelle larve
si
luogo in cui vediamo trasparire nella Peloria
il
:
;
è lecito supjìorre che
,
la Peloria
Pleuronettidi descritte
di
di
estroflessione
esemplare che ora passerò a descrivere,
nell' altro
L' individuo più grande,
in
una
in
di
erroneo
1'
occhio
migrante viene in appoggio al concetto di Agassiz che, in quei Pleuronettidi in cui r occhio, invece di passare sul
versa
e
i
tessuti, esso
passa fra
il
non propriamente attraverso
La formola
il
margine del capo, ne
cranio
come vuole Steenstrup
delle pinne di questo esemplare è
D. 4
attra-
cranio e lo scheletro della pinna dorsale
'^.
:
lOG; A. 100; C. 15; V. 8?;
I
le
due ventrali un
po'
guaste sembrano unite in un
sol tutto
con un raggio
molto prolungato.
In entrambi gli esemplari che in vita dovevano essere stati trasparentissimi
'
risulta,
,
ma
che vidi soltanto conservati in alcool
,
il
corpo non
Che le Plìigusie di Steenstrup non siano riferibili a cotal genere di
come già osservò il Malm, dal fatto che in esse la codale è staccata
dorsale e
dall'
anale
,
mentre
nelle Piagusie
offre
pesci
dalla
vere le tre pinne verticali sono
fra
loro continue.
"
La
tarda formazione delle ossa
membranose
del cranio nel
dei Teleostei rende assai poco verosimile \ opinione di
al
l'occhio
giacché quest' osso probabilmente non esiste
tempo delia metamorfosi delle larve simmetriche in forme asimmetriche.
migrante passi sotto
ancora
maggior numero
Steenstrup che
1'
osso frontale
,
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Contribuzioni
405
Ittiologia.
all'
pigmentazione fuorché minutissimi puntieini neri lungo la base delle
pinne nell' esemplare maggiore la pinna pettorale sinistra è alquanto
,
;
hanno soltanto raggi
più piccola della destra e tanto l'una quanto l'altra
cornei embrionali
fizzarsi
per cui è da sospettarsi che siano destinate ad atro-
,
ed a sparire forse
modo più
descrivere in
Le
nell' adulto.
mi dispenseranno dal
figure
particolareggiato questi pesci.
Volendo ora cercare a quali forme adulte possano essere riferite
queste larve, il solo genere mediterraneo che, per i suoi caratteri, possa
convenire con le note della Peloria Rilppeli sarebbe
{Synaptuì'a)
in cui
^
i
due occhi stanno
formano un
])inne verticali
genere Plagusia
il
sul lato sinistro del corpo, e le
tutto continuo.
Però
numero
il
dei raggi
dorsali e anali della Peloria molto superiore a quello della Plagusia
lactea, esclude
che possa trattarsi di questa specie
neppure della PI.
(e
me osservati,
Non sarebbe im-
pietà A. Costa, che, per quanto risulta dagli esemplari da
sembra essere una semplice varietà della PI.
lactea)
.
probabile che l'adulto della Peloria Rilppeli dovesse appartenere a
qualche forma tuttavia ignota nei nostri mari. Io credo che debba avere
le
pinne verticali fra loro continue come
queste pinne già acquistati
i
negli esemplari che ho studiati
Rhomhus
e altri Pleuronettidi
precocemente dalle altre pinne
a formarsi
i
Plagusie
non havvi ragione
,
debbano poi subire parziale riduzione.
Solca.,
le
Per quanto
io
conosco larve di
in tutte, la codale si stacca assai
,
verticali, talvolta
prima che incomincino
raggi ossei.
Una forma
Rafinesque
nel
del
numero
che
io stesso
L.
1814 col nome di BofJms diaphanus^ illustrata poi
Rhomhis candidissimus
da A. Costa.
podas
rara e poco conosciuta di Pleuronettidi veniva descritta
recentemente dal Ricchiardi^,
tità col
ben sviluppati
supporre che esse
di
VI. Metamorfosi del Kliomboidiclitliys
dal
perchè avendo
,
loro raggi ossei definitivi
Il
quale dimostrava inoltre la sua iden-
il
descritto e figurato dal Risso e più tardi
Ricchiardi ha pel primo dato una formola precisa
dei raggi delle pinne
,
Nota esprimendo alcuni dubbi
quale poco
la
ho avuto a riscontrare
lo stesso
;
si
discosta dai numeri
autore termina la sua
circa la validità della specie e ritenendo
cosa probabile che essa debba riferirsi
come forma giovanile a qualche
altro Pleuronettide.
1
S.
Ricchiardi
,
Sul
Rhombus
della Soc. toscana di Se. nat.
diaplianus del Rafinesque.
Adunanza
del
;i
ìn^Wo 1881.
Processi verbali
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Carlo
406
materiale che ho potuto esaminare mi pone in grado di comple-
Il
tare
Emery
pienamente
,
per cui quanto segue
ad individui conservati
riferisce
si
in ciò
Non ho veduto esem-
la supposizione del professore di Pisa.
plari freschi
confermando
questo interessante pesciolino,
storia di
la
in alcool.
Due
esemplari sono affatto privi di macchie di pigmento
di questi
ed hanno una tinta
di essi, pescato
ha
lunghezza
la
dorsale alla base
Da
fig. 4.
del
sono
pili
ottuso
dell'
all'
dell' anale]
,
:
di larghezza (la
si
una
al
diseguo
che nel mio esemplare
forma del muso che è molto
verticale, e nella
forse queste differenze dipendono da difettosa conservazione
mente comunicato dal
misurando 36
mm
po' più ottuso
al
Museo
Altro esemplare pes-
chiar. prof.
di Firenze
Giglioli
:
mi
è stato gentil-
esso è un po' più largo,
per I6I/2 (misure prese come sopra);
ma
delle jnnne di questi
non presenta
due esemplari
es. di
Napoli
es. di
Palermo D. 85
-
D. 89
il
altre differenze rilevanti
è
muso
:
è pure
la formola
:
A. 71
:
:
C. 18
;
V. 6
;
C. IS
;
V. 6
A. 67
;
date dal Ricchiardi sono:
D. 83; A. 66: C. 17; V.
Nonostante
6.
cennate credo che
le piccole differenze
qui descritti e un altro clic vidi anche nel
Museo
di
i
due esemplari
Firenze siano da
ritenersi specificamente identici fra loro e con quelli illustrati dal
e dal Ricchiardi.
È
d'
uopo però che
io insista
neir esemplare della Stazione Zoologica
si
sopra un
un arco irregolare, mentre
modo evidente
Museo
nelV eseni])lare del
di Firenze
ciò
:
Costa
altro punto
vede chiaramente
laterale formare alla sua base
risce in
è
esso è rappresentato esattamente dalla
;
Palermo ed appartenente
le cifre
lunghezza
rilevano alcune differenze rispetto
esemplare illustrato dal zoologo napolitano.
cato a
un
mm
in ispecie nella posizione degli occhi
situati quasi in
soli occhi oscuri.
apice della codale, la larghezza dalla base della
questa figura
Costa
uniforme coi
latteo
a Napoli ed appartenente alla Stazione Zoologica
34 ram sopra 14
di
misurata dal muso
un bianco
di
L'uno
il
:
canale
non appa-
però facendo
prosciugare la superficie di questo pesciolino ed osservandolo poi accu-
ratamente, sono riuscito a vedere nettamente
questo arco del canale laterale
,
:
a
ramo ascendente
di
il
ramo discendente (forse non
me
pare che, tanto per la forma
mentre
ancora formato) non era riconoscibile
il
meno completo del canale laterale, si
Museo di Firenze meno avanzato nel suo
più larga quanto per lo sviluppo
possa ritenere
1'
esemplare del
sviluppo, e ciò nonostante
dell' altro.
Né
le
sue dimensioni un po' superiori a quelle
ciò recherà meraviglia a chi siasi
occupato a studiare
lo
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Contribuzioni
all'
Ittiologia.
407
sviluppo larvale dei Teleostei, poiché in questi, come in molti altri
sviluppo morfologico, non procede sempre rigorosamente
ammali,
lo
parallelo
all'
accrescimento, ossia allo sviluppo trofico dell'individuo.
Al Rhombus diaphanus^ forma pelagica ti'asparente, si connette una
forma di transizione finora non descritta. Ne lio veduti due esemplari
pescati alla Stazione Zoologica e lunghi 37
è alquanto leso
l'
;
altro più
tazione è rappresentato a
le singole
essendo state
la
camera lucida
porta gli occhi)
mentre
,
fig.
una macchia
dell'
trovano sul solo lato sinistro (che
si
,
verso
i
:
di tutte
3/5 posteriori della lunghezza del
il
il
mar-
limite prossimale
Altre macchioline al-
trovano sulle pinne verticali e formano alla base della codale
:
infine
un numero grandissimo
di punti e
mac-
brune sono sparsi, non senza un certo ordine, su tutta la super-
ficie sinistra
lari
tra le altre
al principio della linea laterale stessa verso
due macchie più grandi
chiette
:
una macchia più grande
opercolo ed una serie di macchie che segue
si
più piccolo
con la massima esattezza possibile,
5,
dei pezzi basali della pinna dorsale e dell'anale.
lungate
Il
lato destro cieco è tutto bianco
il
situata sulla linea laterale
pesce,
mm.
macchioline brune rilevate ad una ad una con
macchie più o meno minute, spiccano
gine
e 42
avanzato nello sviluppo della sua pigmen-
queste macchie
:
mm
del corpo
poligoaali prive
riconoscibili.
La
forma precedente
;
esse circoscrivono dellQ aree più o
afi"atto di
linea laterale
la
;
pigmentazione
ofi're
la
:
la cute
medesima curvatura come
formola delle pinne è
la formola delle
pigmento con quelle dei Rhomhus
nostri mari
,
i
soli
danti con quelle
Firenze
nella
6.
pinne e la distribuzione del
e di altri Pleuronettidi sinistrorsi dei
RhomboidicJdhys mi hanno
dell'
circo-
:
D. 94; A. 68; C. 16; P. 10; V.
Avendo confrontato
meno
non ha squame
offerto condizioni concor-
esemplare di cui qui mi occupo
:
e nel
Museo
di
le cui collezioni ittiologiche,
grazie alle cure ed all' attività del
hanno raggiunto una ricchezza veramente sorprendente, ho veduto giovani esemplari di Rhomhoidichthys che formano il
eh. prof.
GiGLiOLi
,
passaggio dalla forma ora descritta al Rh. podas. Noterò ancora in proposito che uno studio accurato delle forme giovanili e adulte dei nostri
Rhomhoidichthys non sarebbe privo d'interesse, onde stabilire se le due
specie del Mediterraneo siano realmente da separarsi o invece siano fondate su caratteri incostanti e forse sessuali,
come vorrebbe alcuno. Deve
soggiungere che conosco forme giovanili del Rhomhus maximus che non
sono riducibili alla fonna larvale in parola, tanto per la figura del corpo
quanto per la pigmentazione.
La forma
nostre larve esclude per altro che
Mittheilungen
a. d.
si
del corpo molto larga nelle
possa trattare di un ArnogJossus.
Zoolog. Station zu Neapel. Bd. IV.
27
.
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Carlo
408
La pigmentazione
Emery
dei Rhomhoidichthys
che spiccano sul fondo bruno o bigio
bruno, disposte in ordine regolare.
a grandezza naturale
i
Ho
contorni di un
,
comprende macchie scure
e chiazze azzurrognole orlate di
rappresentato nella figura in legno
Rh.
poclas di 85
mm,
le macchie principali e le chiazze azzurre le più evidenti
potrà, confrontando questa incisione con la
cersi della identità di posizione delle
come
le
fig*.
;
segnandovi
così
5 della tavola
il
,
lettore
convin-
macchie scure e riconoscere
altresì
chiazze azzurre del Rh. podas corrispondano alle aree bianche,
comprese
fra le macchioline della fig. 5.
Con
credo aver provato a
ciò
mia tesi per cui il Bothus diaphanus di Rafinesque e il
Rhombus candidisaimus del Risso dovranno oramai essere riguardati
come sinonimi del Rh. podas^ riferentisi a forme giovanili o larvali di
sufficienza la
,
questa specie.
Credo dover
come forma
riferire
ancora con dubbio al genere Rhomhoidichthys,
larvale ancora più
giovane, un pesciolino lungo 11
e perfettamente simmetrico e privo di pigmento
(fig.
6),
mm
con formula
delle pinne:
D. 86; A. 61; C.
Le
ventrali
non sono ancora sviluppate,
I
il
e si
di Plagiisia,
La formola
(1.
e.) col
raggi
nome
'
Pleuronettidi larvali descritti da
nome
'
Heckeli
hanno soltanto
Questa forma è descritta dal Cocco
cornei embrionali.
di Peloria
17.
le pettorali
Steenstrup
e da Agassiz sotto
ed in cui l'occhio destro pare che attraversi
delle pinne secondo
Cocco sarebbe
D. 90; A. 70; C. 13; V. 5
riferisce ad esemplare più grande con ventrali sviluppate.
il
capo
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Contribuzioni
per trasportarsi sul lato opposto
,
sono probabilmente forme
come essa
Peloria Heckeli ed hanno
409
Ittiologia.
all'
affini alla
la codale staccata dalle altre pinne
verticali.
Forme
VII.
larvali di Scopelidi.
10 febbraio di quest'anno (1882) venivano pescate nel golfo di
Il
Napoli alcune larve pelagiche di pesci
vano
esse
in
il
,
di cui le più giovani presenta-
modo manifestissimo un carattere
assai singolare, perchè in
bulbo dell'occhio, invece di essere più o
forme in senso verticale
meno
sferico, era fusi-
caso che io aveva già osservato alcuni anni
,
meno avanzato nel suo sviluppo cotale
meno pronunziata negli esem-
addietro in un esemplare ancora
;
forma dell' occhio diveniva gradatamente
plari più maturi.
Queste larve, che giunsero nelle mie mani conservate
devono essere state in vita trasparenti, cioè senza strato ar-
in alcool,
genteo della cute, e con pochissimo pigmento
esse appartengono a più
;
forme fra loro diverse.
a)
La prima
di queste
esemplari, dei quali
forme
(fig. 7,
è rappresentata
8)
più maturo lungo circa 12
il
mm
;
da due
questo presen-
tava sulla parte ventrale del corpo un certo numero di quei bottoni pigmentati che sono caratteristici degli Scopelidi e di alcune forme affini
come organi di senso ora
come organi forforescenti. Dalla figura del corpo, come pure dalla
distribuzione dei bottoni pigmentati (che non descrivo, rinviando il let-
e che furono riguardati dagli zoologi
tore alla
dello
fig. 8),
Scopelm
mentati
si
ora
,
,
ho potuto argomentare che questo pesce è forse la larva
Rissai.
Neil' altro
limitavano a due paia
esemplare più giovane,
(fig. 7).
i
bottoni pig-
In entrambi la pinna pettorale
consta di due porzioni; l'una pigmentata, stretta, fornita di raggi ossei,
r altra senza pigmento con soli raggi embrionali e molto ridotta nel-
r esemplare più sviluppato.
fornita di raggi ed
La
dorsale è divisa in una porzione anteriore
una posteriore che
n' è
priva (pinna adiposa)
r individuo maggiore la formola delle pinne è
D. 15
.
Nel-
:
0; A. 14; C. 23; P. 10; V. 7.
I
L'occhio di questa forma mostra solo in debole grado la figura vertical-
mente allungata, almeno negli esemplaj-i osservati che sono notevolmente avanzati nel loro sviluppo.
Ho
rappresentato a
precedente,
ma diversa
fig.
9
una larva
di Scopelus
molto affine alla
per la struttura della pinna pettorale che è poco
pigmentata e fornita in tutta sua estensione di raggi ossei
definitivi.
27*
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Carlo
410
Anche
come nel
qui,
Emery
piccolo esemplare della forma precedente, sono
sviluppate due sole paia di bottoni pigmentali.
Un'altra forma di larve
b)
grandezza delle pinne pettorali
figuro
più grande e
il
il
:
ffig.
10,
è caratterizzata dalla
11)
ne ho veduto cinque esemplari,
più piccolo.
Quantunque
di cui
più grandi di queste
le
larve raggiungano dimensioni maggiori di quelle delle larve attribuite
Hùsoi, pure
allo S.
strano
oltre la
,
il
loro sviluppo è molto
mancanza
di bottoni
pigmento nerissime
cellule di
meno
pigmentati
isolate)
,
inoltrato,
come dimo-
sono soltanto alcune
(vi
lo stato iniziale di
sviluppo delle
pinne ventrali negl' individui maggiori e la loro mancanza nei minori,
sviluppo soltanto incipiente dei raggi della prima dorsale che non è
lo
ancora ben separata dalla dorsale adiposa;
i
il
di
primo e
1
l'
negli esemplari più grandi
1
ma
questi sono al
formassero più tardi nuovi raggi; in un' ampia
si
sono colorati da cellule pig-
gli spazi interradiali delle pettorali
,
:
sui margini si trova lungo
ultimo raggio un tessuto ricco di pigmento, dal quale sarebbe
pure supponibile che
zona
:
è
cui raggi partono dalla
membro
parte superiore del margine dello scheletro del
numero
predominante
carri ttere
sviluppo straordinario delle piune pettorali,
lo
mentate brune. Anche nell'esemplare più grande,
sono ancora separate.
numerarle, danno le
raggi delle pinne
I
seguenti
cifre
,
pinne verticali non
le
per quanto è stato possibile
:
A. 20; C. 26; P. 11.
L'occhio è più allungato che nella forma precedente, in ispecie nei
piccoli esemplari
di
ampie pinne
e)
;
se
ammettiamo che anche questa
sia
una forma
Una
pettorali,
come
gli
Scopelus maderensis e Bonaparti.
terza forma di larva che è lecito supporre appartenga anch'
essa a qualche Scopelide è rappresentata in due stadi diversi a
14.
Vi
si
nota in
modo ancora
oculare, specialmente nell'esemplare più giovane, lungo 8
ferenziate e
i
loro raggi
davano
D. 12
ossei.
Non
1
fig.
13 e
più marcato la figura fusiforme del bulbo
r esemplare più sviluppato che io abbia visto
le ventrali
larvale
bisognerà supporre che appartenga a qualche specie munita
di Scopelus,
la formola
,
le
mm:
pinne erano ben
neldif-
:
0; A. 21; C. 29; P. 17.
erano appena accennate; la seconda dorsale priva di raggi
eravi alcun vestigio di bottoni pigmentati.
Forse appartiene alla medesima forma o a forma molto affine una
larva lunga 4 mm da me raccolta a Napoli il 29 marzo 1877, la prima
in cui ebbi
fig.
ad osservare
12 ne riproduce
vivente
;
il
il
singolare carattere dell' occhio fusiforme.
La
contorno tratto da uno schizzo fatto sul pesce
doveva essere da pochissimo tempo schiuso
dall'
uovo.
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Contribuzioni
all'
411
Ittiologia.
Nel complesso della loro organizzazione, a parità di dimensione del
uno grande diversità nel grado del
corpo, queste forme larvali offrono
come
loro sviluppo
pinne ventrali
il
:
rende manifesto specialmente dallo stato delle
si
carattere
calmente fa supporre che
riferite
comune a tutte dell' occliio allungato verticome la prima forma esse debbano essere
,
,
a specie diverse di Scopelus o di generi
affini.
Le forme larvali dei Blennius del Golfo di Napoli.
Vili.
Non
di
rado occorre osservare e pescare col retino di velo alla super-
mare giovani Blennius più o meno diafani e spesso
pinne pettorali ampie ed elegantemente colorate in giallo o
ficie
forniti di
del
bruno.
Una
di
Bl. macropteryx
:
però ve ne sono parecchie altre che,
tempi che cominciai ad occuparmi
d' ittiologia,
attenzione. Per insufficienza di materiale,
trascurai di fare disegni dal vivo,
quando
i
ma
pesciolini
ancora
onde
andar
non solo
loro vivaci colori che
i
di
dai primi
mia
la
non potei allora determinare
fissare
vengono conservati
fin
hanno richiamato
specie alle quali dovessero questi giovani Blennii
cati organismi,
rosso
in
queste forme è stata designata dal Rüppel col nome
riferiti
;
le
però non
quei deli-
l'abito di
ben presto spariscono,
nell' alcool.
Quantunque
non
io
possa neppure adesso costituire serie complete, che ricongiungano le forme
adulte con le rispettive larve pelagiche, pure ho creduto poter determinare
con grande probabilità
,
se
non sempre con perfetta sicurezza
finora raccolte, per lo più in
numero non troppo
In generale, quelle larve dei pesci
,
le
forme
ristretto di esemplari.
littorali o di
fondo che sono pe-
momento determinato una rapida
mutamento di colore che diventa più
lagiche pare che subiscano ad un
metamorfosi, la quale consiste in
oscuro, con perdita della trasparenza per
cristalli iridescenti nella
accumulo di pigmento e
cute e nel connettivo
:
forma delle appendici locomotrici, spesso con perdita
vali provvisori. Forse la rapidità di questa
gare come sia
difficile
di
in modificazioni nella
di
ornamenti lar-
metamorfosi varrà a spie-
ottenere gli stadi intermedi, per cui le forme lar-
vali si ricongiungono con le adulte.
Generalmente però
si
riscontrano,
presso le larve più inoltrate nel loro sviluppo, principi o cenni della
prossima trasformazione, e nei giovani di fondo residui più e meno evidenti delle forme e colorazioni, embrionali.
Nonostante ripetuti soggiorni a Napoli, forse però non sempre
in stagione opportuna,
non mi
è stato possibile far raccolte
fatti
che compren-
dessero tutta la serie delle forme di sviluppo delle singole specie
;
ho
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Carlo
412
Emery
dovuto, quindi, per giungere a stabilire le specie cui
larve raccolte, appigliarmi al metodo seguente
1° fare l'elenco delle
e studiarne
loro variazioni
il
:
numero
delle forme larvali,
i
loro caratteri e le
:
3° confrontare le forme larvali con le adulte, e
fronto, parte per
le
riferiscono le
forme adulte dei Blennius del golfo di Napoli
caratteri distintivi
i
2° determinare
si
:
criteri positivi,
da questo con-
parte per criteri di esclusione, riferire
singole larve alle rispettive forme adulte.
che fossero riconoscibili tanto nelle larve quanto negli
Caratteri
adulti
non potevano essere desunti dai
denti,
appena
visibili nelle larve,
e assai poco dalla colorazione, essendo essa assai variabile in molte
ed essenzialmente differente nelle larve e negli adulti, poiché da
specie,,
essa dipondono principalmente le differenze più apparenti dell'età. Però
come
certi caratteri di colorazione,
la posizione e
il
numero
delle fasce
trasversali principali, che sono molto costanti nelle larve e abbastanza
spiccate presso gli individui giovani di molte specie nella loro forma
meritano di essere presi in considerazione, specialmente come
definitiva,
caratteri di esclusione.
compariscono assai presto nelle larve
I tentacoli orbitali
specie che
in
hanno bene sviluppati
li
una larva
di
allo stato adulto
Blennius rende probabile che questa
di cui l'adulto non abbia tentacoli orbitali o
li
:
la loro
di quelle
mancanza
si riferisce
a specie
abbia molto piccoli.
In quanto al numero dei raggi delle pinne, quelli delle pinne verticali
sono in numero molto incostante
determinabili con precisione. Invece
:
i
quelli della codale diffìcilmente
raggi delle pinne pettorali, gene-
ralmente poco considerati nei Blennii, acquistano assai presto
numero
definitivo,
A norma
il
di questo criterio,
dividersi in tre gruppi
a)
il
loro
quale è perfettamente fisso per ciascuna specie.
le
specie napoletane del genere possono
:
con 12 raggi pettorali:
Bl. galerita L.
»
ocellaris L.
»
Canevae Vincig.^
Vinciguerra ha descritto una nuova specie mediterranea
con 12 raggi pettorali cui ha dato il nome di Bl. nigo-iceps'^.
Ultimamente
1
il
Di questa specie ho veduto un solo esemplare napoletano pescato presso
Castello dell' Ovo.
2
Ann. Mus. Civ. Genova
voi.
XVIII
p. 537.
Tav.
I. fig. 5.
il
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Contribuzioni
all'
413
Ittiologia.
con 13 raggi pettorali:
b)
Bl. trigloides C. V.
sanguiìiolentus Pali.
»
con
e]
1
4 raggi pettorali
:
Bl. g attor ugine L.
»
»
fl
Hanno
sphinx C. V.
teìitacularis^xXxMìì.
paoo'Kì^^o.
del pari 14 raggi alle pettorali
lineatus Giiich. e crinitus C. V.,
come
risulta dell'
esame
i
Bl. hasUiscus C.V.,
di esemplari determinati dal prof.
R. Museo
esistenti nella collezione italiana del
Le larve pelagiche finora riscontrate nel
a 6 forme che
si
h)
con 13 raggi: due forme.
e)
con 14 raggi: due forme.
Bl. macropteryx
(fig.
il
del cervello sono più
anche
la
risplende attraverso
meno pigmentatì
Il
in bruno, e gli occhi
si
distribuzione, corrispondono abbastanza
vano nei giovani esemplari del Bl.
o meglio
un
;
le
i
meningi
hanno
l'iride
peritoneo argentino
Negli individui
notano delle fasce brune poste tras-
versalmente sul dorso e macchie sui fianchi
non è costante,
il
pareti addominali trasparenti.
più avanzati nel loro sviluppo,
larve
vivo, esso offre
capo e specialmente
vescica natatoria è bruna
le
:
pinne pettorali, che portano fra
numerose macchioline nere.
:
numero
15, 21 e 22) è facilmente riconoscibile
colorito giallognolo, più intenso sulle
argentina
del
Bl. macropteryx Riipp.
dalla lunghezza straordinaria delle pinne pettorali
loro raggi
norma
:
con 12 raggi: due forme, di cui una è
Il
Giglioli ed
golfo di Napoli appartengono
a)
1.
Cocco,
di Firenze.
partiscono anch' esse in 3 gruppi a
dei raggi pettorali
i^owa-«'
trovati finora nel Golfo di Napoli,
non
(fig.
22), le quali,
bene con
galerita.
i
perla loro
disegni che
si
osser-
Questa colorazione delle
non è egualmente sviluppata
in tutti gli
esemplari della medesima statura, potendosi trovare individui di 20
mm
e più, ancora privi affatto di macchie e fasce brune. Negl' individui più
sviluppati,
il
capo porta, nella linea mediana, piccole sporgenze che
corrispondono bene alle appendici del Bl. galerita adulto
;
non
vi
sono
tentacoli orbitali e soltanto piccolissimi tentacoli alla narice inferiore.
Questi caratteri e il numero 1 2 dei raggi pettorali mi sembrano provare
a sufficienza che questa forma non può essere altro che la larva del Bl.
galerita. Gli esemplari più grandi osservati avevano la lunghezza di
24
mm.
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Carlo
414
Ho
rappresentato a
Emery
29 un piccolo Blennius lungo 7
fig.
'/2 iiiiß
che
probabilmente appartiene a questa forma, forse pure alla forma seguente,
ma
che ha ancora la corda dorsale diritta e la pinna codale inferiore,
con raggi poco
distinti
pinne verticali senza raggi
le altre
:
definitivi, le
non ancora abbastanza sviluppate per poterne determinare il
numero dei raggi evvi una pinna preanale.
Vinciguerra ha supposto che il Bl. macroptertjx fosse larva del
Bl. triffloides il diverso numero dei raggi pettorali esclude assolutamente
pettorali
:
'
;
questa ipotesi. L'ittiologo genovese soggiunge intanto che la lunghezza
delle pinne è variabile
,
mi
la qual cosa
fa supporre eh' egli abbia con-
fuso questa forma con la vera larva del Bl. trigloides che descriverò in
appresso.
2.
Questa forma larvale
di 12 raggi pettorali
ne
16 e 23) fornita come la precedente
(fig.
differisce
per
i
caratteri seguenti:
fresco, le pinne pettorali e la colonna vertebrale offrono
zione ferruginea
il
;
le pettorali
sono
meno lunghe che
allo stato
una pigmenta-
nel Bl. macropteryx
:
colore delle parti pigmentate del capo e del tronco è più scuro ed evvi
una
serie di cellule pigmentate brune oscurissime nella linea di separa-
zione fra
i
muscoli laterali dorsali e ventrali; sul dorso,
bruno accenna alla formazione
distinte
trali e
;
dell'
anale
;
non
v'
è
nessuna traccia di tenta-
neanche nei più grandi esemplari osservati
(21
mm), né
vi
altre appendici alla superficie del capo.
Fu mio primo
ma
larìs,
pigmento
evvi pure molto pigmento nero nelle pinne pettorali, nelle ven-
un poco alla base
coli orbitali,
hanno
il
doppie fasce trasversali più ò meno
di sei
pensiero che questo pesce fosse la larva del Bl. ocel-
diverse ragioni mi fecero tosto abbandonare questo concetto
:
anzitutto la colorazione mal si accorda con quella costantissima del Bl.
oceUaris^ che ha cinque fasce larghe alternanti con altre molto più strette
poi questa specie ha tentacoli orbitali sviluppatissimi, di forma speciale.
In un esemplare di fondo lungo non più di 24 mm tutti questi caratteri
;
erano già sviluppati e la pinna dorsale alta era già munita della sua
macchia oculare.
Esclusa questa ipotesi resta, fra
solo Bl.
Canevae che ha tentacoli
i
Blennii con 12 raggi pettorali,
orbitali piccolissimi e la cui
pigmen-
come apparisce dalla figura data dal Vinciguerra^ e anche
esame di un esemplare vivente, offre nella sua distribuzione punti
tazione,
dall'
il
di confronto con la nostra larva.
1
2
Annali del Museo Civico di Storia naturale di Genova. XV,
Annali del Museo Civico di Genova, XV, p. 21.
p. 18.
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Contribuzioni
3,
all'
415
Ittiologia.
Delle due forme larvali con 13 raggi pettorali,
una
1'
ifig-.
17.
24 e 25) è priva affatto di tentacoli orbitali: allo stato vivente, hall capo
e la regione opercolare più o meno pigmentati di bruno e di rossigno, la
vescica natatoria bruna, e negli esemplari più grandi,
quattro fasce tras verse brune più o
bene
zione, corrispondono
alle
meno
di
distinte che, per la loro posi-
prime quattro fasce oscure di giovani
Le pinne
esemplari del Bl. trigloides.
giallo limone, più o
meno
pettorali sono di
:
tali
come
riscono brune. Neil' alcool,
orbitale manca, evvi
al solito,
il
pinne pettorali appa-
giallo e
il
rosso spariscono
pigmento granulare bruno. Mentre
un piccolo
ma
colore
raggi,
i
macchioline sono più stivate
negl' individui giovanissimi, per cui, in questi, le
il
un bel
tinte di rosso alla base, e sparse, fra
numerose macchioline brune o nere
presto e rimane solo
dorso porta
il
tentacolo
il
ben distinto tentacolo alla narice
inferiore.
Di
tutte le larve pelagiche di
Blennins questa è la più ovvia
:
credo
poterla riferire senza nessun dubbio al Bl. trigloides.
4. Altra larva di
dalle figure
J
8 e 26
:
Blennius con 13 raggi pettorali è rappresentata
vivente, essa è debolmente pigmentata, col capo
posteriormente di un bruno pallido, la vescica aerea con poco pigmento,
le
pinne pettorali prive di pigmento giallo,
ma
cosperse di macchioline
brune o nere, più grandi e meno numerose che nella forma 3
:
le
pinne
stesse sono più brevi: la codale è sparsa di cellule pigmenfate nerissime.
e simili elementi scuri
si
trovano lungo la base della dorsale e fra
primi raggi, come pure sulle ventrali.
dorso porta
le tracce di sei
colo orbitale semplice ed
Per
suoi
il
Evvi un piccolo tenta-
paia di fasce brune.
un
i
Negli esemplari più grandi,
altro quasi simile alla narice inferiore.
criteri d' esclusione e in
ragione dei due caratteri del numero di
raggi pettorali e della presenza di tentacoli orbitali, devo ritenere che
questa sia la larva del Bl. sanguinolentus
non avendo ottenuto
;
ma ciò come
semplice ipotesi,
finora esemplari giovani del Bl. sanguinolentus.
i quali potessero essere utilmente confrontati con le larve, in quanto alla
pigmentazione molto caratteristica di queste ultime.
Le
coltà
:
larve pelagiche con 14 raggi pettorali
offrono maggiori diffi-
ci
esse appartengono a due sole forme, mentre nel golfo di Napoli
conosco quattro forme specifiche adulte di Blennius, ed altre specie
n'esistono ancora sulle spiagge
fornite di cirro orbitale
la pigmentazione.
:
Onde
d' Italia.
Entrambe
differiscono molto jìer la
definire le specie cui
anzitutto che nessuna di queste larve
le larve in
parola sono
forma del corpo e per
debbano
può appartenere
riferirsi,
al-B/.
dirò
2mvo, perchè
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Carlo
416
in
entrambe
pinna dorsale è staccata della codale, mentre nel pavo
la
due pinne sono
napoletane
i
Restano in discussione fra
fra loro continue.
le
le specie
Bl. gattorugine, tentacularis e sphinx.
Sotto questo numero,
5.
Emery
comprendo una forma
piuttosto rara
19 e 27), distinta per la figura tozza e le pinne pettorali ricche di
(fig.
pigmento
;
la parte posteriore del capo e
piuttosto chiaro, per
1'
abbondante sviluppo
plari più grandi, si
sviluppano sul dorso,
trasverse brune, che
si
dorsale
il
:
numero e
peritoneo sono di colore
il
di cellule argentee
d'
:
in
esem-
avanti in dietro, sette fasce
prolungano alquanto (almeno la prima) sulla pinna
escludono che la larva
la posizione di queste fasce
in parola possa riferirsi ai Bl. tentacularis e sphinx
invece questa loro
;
disposizione concorda coi disegni del Bl. gattorugine, alla quale specie
credo che debba essere attribuita questa larva.
eh' io
abbia visto misurava 22
Vengo
6.
'fig.
20 e 28)
:
mm
più grande esemplare
Il
27).
(tìg.
ultima forma delle larve pelagiche di Blennius
all'
essa è notevole per la figura allungata e per la traspa-
renza delle pinne pettorali, che non hanno pigmento nella loro espan-
ma
sione membranosa,
stante
16 mm),
soltanto nella porzione basale muscolare. Nono-
statura assai piccola
la
il
(i
più grandi
esemplari
notevolmente sviluppato. Le pinne ventrali
cirro orbitale è
sono, più che nelle altre forme, gracili e allungate.
(fig.
di fasce trasversali sul tronco
m'impedisce
io sia
fra
di
riferirla al Bl. tentacularis,
appartenga forse invece
essere risoluta solo quando
alla
.
si
forma adulta corrispondente.
numerosi giovani del Bl.
lungo non più che
1
6
mm
il
:
quantunque
pure non posso escludere
gli stadi di
Tale questione potrà
passaggio dalla larva
Intanto ho avuto in questo autunno,
tentacularis.,
anche un esemplare
quale già presentava fasce
dognole simili a quelle di certe forme adulte
ancora piccoli e semplici
larvale, e
al Bl. sphinx.
avranno
capo ha abbon-
di alcuno accenno
pronunziarmi, in quanto
debba appartenere questa forma
propenso a
eh' esso
20)
Il
La mancanza
dante pigmento bruno e rosso
alla specie cui
misuravano
;
i
di fondo
ti-asversali ver-
tentacoli orbitali erano
per la forma generale, questo pesciolino era
molto simile alle larve pelagiche. Ciò non basta però a mio avviso a stabilirne la indentità specifica.
Interessante argomento sarebbe uno studio delle varietà del Bl. tentacularis, le quali differiscono fra loro
dei tentacoli,
ma
non solo nella forma e disposizione
ancora nella distribuzione delle fasce pigmentate
nelle proporzioni del corpo. Io
mi sono assicurato che queste
non stanno
età né col sesso,
in relazione
né con
1'
e
differenze
ma sono caratteri di razze
abbastanza costanti, benché non manchino fra loro forme intermedie.
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Contribuzioni
Ho
detto sopra che
non ebbi larve pelagiche del Bl. pavo. quantun-
que questa specie non sia rara a Napoli
di
fondo di cui
due più
i
417
Ittiologia.
all'
piccoli
:
invece ebbi moltissimi giovani
mm.
misuravano 23 e 26
tracce delle fasce e dei punti azzurri dell' adulto
subiva profondi mutamenti, secondo
l'
:
la loro
illuminazione e
il
Offrivano già
pigmentazione
colore del fondo
dei recipienti, passando dal bruno-nero al verdognolo chiaro
sempre
:
una fascia longitudinale mediana pallida si estendeva, sul dorso, dal
muso fino alla base della pinna dorsale. Uno di questi esemplari ed un
grande avevano fra
altro più
quale
riflessi azzurri,
si
primi raggi dorsali una macchia nera con
i
osserva di solito nei Bl. sanguinolentus e ten-
tacularis.
Non
prirlo
so se nella evoluzione del Bl.
non mi farebbe meraviglia che anche
:
loro larve siano sfuggite finora alle
uno stadio
diffìcile
sco-
altre specie siano, quasi fin
le
mie ricerche.
Ancora poche parole sulle forme giovanili dei Macruridi.
In una recente pubblicazione ^
nuova forma
di pesce
da
Macrurus coelorhjncJms
era stata già
contribuzioni
da
2,
me
il
sig.
il
egli
:
1'
ipotesi
Krolmius filamentosus Cocco sia larva
sembra ignorare che questa opinione
come
stesso abbandonata,
ove ho dimostrato
ipotesi, sostituendola
Facciola, descrivendo una
osservata a Messina, contradice
lui
da me formolata un tempo che
del
forse
da rendere
quantunque non rare a Napoli,
dallo schiudere, littorali e che perciò,
IX.
pavo manchi
se questo sia di tanto breve durata
pelagico
1'
risulta dal n. II di queste
inverosimiglianza della mia antica
con altra più plausibile, cioè che
il
/fro/'mwÄ appar-
tenga come larva ad un CorypJiaetioides o ad un Malacocephalus
stessi criteri
da me addotti
ivi
.
Gli
per negare la pertinenza del Krolmius al
genere Macrurus. mi pare che valgano pur ad escludere da questo genere
r animale descritto dal sig. Facciola. Secondo la descrizione e la figura,
non
solo,
ma ancora
di Firenze, questo
col
genere Malacocephalus, come pensa pure
vano
il
secondo esemplari consimili che esistono nel Museo
pesce certo non è un Macrurus., ed offre rassomiglianze
la
muso
bocca laterale e non inferiore,
troncato in avanti e le
squame
di essere ulteriormente studiato.
d.
i
il
rilievi
Bullettino scientifico dei prof.
Maggi, Zoja
Memorie
dei Lincei.
Zoolog. Station.
I. 4.
;
ciò pro-
:
questo pesce merita
Certo non è ammissibile la riduzione
2
Accademia
Giglioli
del capo poco marcati,
in parte liscie
1
della R.
prof.
e
De Giovanni,
Serie
3,
IV, p.
9.
Voi. III. Mittheil, aus
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418
di
Carlo
numero
Emery
dei raggi della pinna pettorale, che sarebbe necessaria per
aversi la trasformazione del nuovo pesce in un Macrurus coelorJnjnchus^
come vorrebbe
il
Facciola. Inoltre parmi che
come un
essere riguardata
se
la presenca di uova debba
non poco conto, per riconoscere
sua forma definitiva. Fino ad oggi, non
carattere di
un pesce abbia acquistato
la
è conosciuta nessuna specie di pesce che sia feconda prima di avere
acquistato
L'
i
caratteri esterni di
esame
di
una forma adulta.
esemplari del pesce descritto dal Facciola [Malaco-
cephalus?) e di un bellissimo Corijphaenoides [C. seìyatus) del Mediter-
raneo nel Museo di Firenze m' induce a credere che
tosus più che col
mene
di
primo possa aver relazioni
pregai l'egregio dott. Palma, aiuto al
esaminare
esistente,
il
primo raggio dorsale
onde sapere se esso
phaenoides del Mediterraneo
;
offre
i
dell'
offre
il
KroTinius filamen-
secondo
:
onde accertar-
Museo Zoologico
di
Napoh,
esemplare di questo pesce
ivi
denti di sega caratteristici del Cory-
sventuratamente, nel KroJmius di Napoli,
del primo raggio dorsale non esiste altro che
e questa non
col
alcun dente.
una piccola porzione
basale
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419
Contribuzioni all'Ittiologia.
Spiegazione delle Figure'.
Tavola 28.
Fig.
1.
»
2.
Peloria Bi'qjpeli Cocao: piccolo esemplare ancora simmetrico.
d.
dal lato sinistro
;
individuo che incomincia a divenire asimmetrico, veduto
si scorge per trasparenza 1' occhio destro migrante.
5.
Lo stesso individuo dal lato destro (è disegnato il solo capo).
Rhombus diaphanus Raf. (larva del RJiomhoidichtliys podas).
Forma intermedia tra il Rh. diaphaìms e il Rh. podas.
»
6.
Peloria Heckeli ([üx\& simmetrica. A%\ Rh. podas?).
»
7 e 8.
»
9.
"
3.
»
4.
»
Due
stadii di sviluppo di
uno Scopelus
{Se. Rissai?).
Altra forma larvale di Scopelus.
Due
»
10 e 11.
B
13 e 14. Altra
»
12.
stadii di
forma
uno Scopelus? notevole per
le
lunghe pinne pettorali.
di Scopelus??
Larva giovinissiraa appartenente forse
alla stessa specie delle figure 13 e 14.
Tavola 29.
Le
come
5
— 20 sono disegnate dal vivo e ritraggono
1' animale veduto dal
dorso^,
vede quando nuota alla superficie del mare o riposa sul fondo di un
sono destinate a far conoscere abito e i colori e non pretendono a grande
fig.
]
lo si
bacino
:
l'
esattezza dei contorni.
Fig. 15.
»
Larva del Blennius galcrita L.
16.
»
»
iBl.
macropteryx Ruepp.).
Canevae Vincig.
»
trigloides C. V.
»
17.
»
»
»
»
18.
»
»
»
sanguinoleìitus Pali.
')
i9.
»
»
»
gattoni g ine
»
20.
»
»
»
tentacularis. Briinn.?
Le
tìg.
21
\j.
— 29 sono ritratte da esemplari
alcoolici
con
la
massima
esattezza-
possibile.
Fig. 21 e 22.
Larva del Blennius
galerita.
Canevae.
»
23.
»
24 e 25.
»
»
»
trigloides.
»
26.
»
»
»
sanguinolentus.
»
'11.
>»
»
»
gattorugine.
»
28.
»
»
»
tentacularis.
»
29.
»
»
»
Canevae il numero dei raggi
non è esattamente determinabile; raggi codali sono tutti inseriti al disotta
asse del corpo evvi una piccola preauale x.
di Blennius sp. ? forse galerita o
»
pettorali
dell'
:
i
;
N. B. Le linee poste accanto o sotto alle figure indicano la grandezza reale
ad eccezione delle fig. 1.5—20 sono disegnate
col soccorso della camera lucida.
•
degli esemplari figurati: tutte le figure
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J/Mif/ZoefStrtfwnx..Yai/ielBil/r.
Tuf2S.
').
.4«
i
/-»"',','<
'
V
pÄSiiS&g
_..',,
«:
:
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Cci:?^
-^CJ
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Mitili dZooLStalian zXea/iflBd.ir.
TafZ9.
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Scarica

Mittheilungen aus der Zoologischen Station zu Neapal