Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane FRANCIA Il Mercato del Vino VINEXPO 2013 Ufficio di Parigi 44, rue Paul Valéry – 75116 Paris Tel.: + 33 1 53 75 70 00 - Fax: + 33 1 45 63 40 34 e-mail: [email protected] www.ice.gov.it - www.italtrade.com/france Giugno 2013 ICE Agenzia Parigi SOMMARIO Il Mercato dei Vini in Francia pag. 3 La Produzione pag. 3 I Consumi pag. 4 Dati Chiave pag. 6 Il Commercio Estero pag. 7 Le Importazioni di Vino pag. 10 La Distribuzione pag. 14 Punti di forza e Criticità dei Vini italiani in Francia pag. 16 Come migliorare la presenza in Francia pag. 17 Note Conclusive pag. 18 _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 2 ICE Agenzia Parigi Il Mercato dei Vini in Francia Simbolo della gastronomia e de l”art de vivre” francese, il vino è il settore più importante del comparto agro-alimentare. Secondo France AgriMer (www.franceagrimer.fr Etablissement National des Produits de l’Agriculture et de la Mer), in Francia si contano 85.000 aziende agricole che producono in media 42 milioni di ettolitri di vino l’anno ai quali si aggiungono gli 8 milioni di ettolitri destinati alla produzione di Cognac e Armagnac, su una superficie agricola che costituisce il 2,6% della superficie arabile. I vini francesi vengono classificati in tre categorie: i vini senza indicazione geografica (VSIG o “Vin de France” senza IG), i vini con indicazione geografica protetta (IGP) e i vini con denominazione di origine controllata (AOP o AOC in Italia e VDQS in Francia). I principali attori della filiera sono i produttori e i commercianti (“negociants” in francese) che sono spesso organizzati in organismi interprofessionali regionali che riuniscono le varie aziende vitivinicole. Tali organismi finanziano azioni di promozione dei loro vini, analisi di mercato e azioni di ricerca e sviluppo. La Produzione Produzione di vino (in milioni di Hl) Paese 2011 2012 Var % FRANCIA 50,764 42,243 -16,8% ITALIA 42,772 40,060 -6,3% SPAGNA 33,397 29,665 -11,2% Totale UE 27 157,171 141,415 -10,0% Fonte: OIV Secondo le stime OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino www.oiv.int), la produzione vinicola francese si é assestata a 42,2 milioni di ettolitri nel 2012, in netta flessione (-16,8%) rispetto al 2011, anno in cui la produzione era stata particolarmente importante. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 3 ICE Agenzia Parigi A titolo comparativo, sempre secondo i dati elaborati dall’OIV, la Francia risulta essere nel 2012 il primo Paese produttore mondiale di vino, davanti all’Italia (40,060 milioni di Hl nel 2012), alla Spagna (29,665 milioni di Hl) e agli USA (20,510 milioni di Hl). Nel 2009, era l’Italia il primo Paese produttore con 47,450 milioni di Hl rispetto ai 46,361 della Francia. A livello di superfici produttive destinate alla vite, la Francia conta poco meno di 800.000 di ettari rispetto ai 769.000 dell’Italia e ai 1.018.000 della Spagna (totale UE27 = 3.492.000 ettari). Da segnalare che il mercato del vino si orienta sempre più verso prodotti di gamma medio-alta. A parità di budget i consumatori preferiscono quindi acquistare meno, ma meglio, scegliendo prodotti di qualità. Sui 30,3 milioni di Hl consumati in un anno in Francia circa il 60% viene consumato a domicilio; di questo circa il 75% viene acquistato in GDO e Hard Discount e circa il 25% in enoteche e punti vendita specializzati. Il restante 40% è consumato al bar e nei ristoranti. I Consumi A livello mondiale i consumi di vino vengono stimati dall’OIV tra i 240,4 e i 250,1 milioni di ettolitri per il 2012, con un andamento che si colloca rispettivamente tra il –1,4% e il +2,6%. I consumi di vino in Francia si stabiliscono per il 2012 a 30,269 milioni di ettolitri, leggermente in aumento rispetto al 2011 e in controtendenza rispetto al trend di medio periodo che risulta in calo con i consumi francesi di vino che sono stati divisi per tre negli ultimi 50 anni. Il consumo medio pro capite attuale è di 50 litri/anno, ossia l’equivalente di un bicchiere per persona al giorno. Le previsioni per i prossimi anni danno valori in ulteriore leggero calo. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 4 ICE Agenzia Parigi Nonostante cio’, la Francia rimane il Paese in cui i consumi sono i più elevati. A titolo comparativo, l’Italia, terzo Paese consumatore di vino a livello mondiale, registra consumi globali previsti per 2012 pari a 22,6 milioni di ettolitri e la Germania 20 milioni di Hl, mentre gli USA - secondo Paese consumatore mondiale – arrivano a quota 29 milioni di Hl. Da segnalare i consumi della Cina, Paese che risulta ormai uno dei principali consumatori di vino (5° posto), con 17,8 milioni di Hl nel 2012, in netta crescita rispetto a 2011 (+9%). Consumo di vino (in milioni di Hl) Paese 2011 2012 Var % FRANCIA 29,332 30,269 +3,2% ITALIA 23,052 22,633 -1,8% GERMANIA 19,707 20,000 +1,5% Totale UE 27 124,133 123,853 -0,2% Fonte: OIV Il consumo di vino è diminuito costantemente in Francia dall’inizio degli anni ‘60 (secondo l’INSEE – Institut National des Statistiques et des Etudes Economiques www.insee.fr - era di 59 milioni di ettolitri/anno nel 1961 rispetto ai 30,3 milioni di ettolitri 2012), ma con un ritmo sempre più blando ed ha fatto registrare nel 2012 una prima inversione di tendenza. I francesi acquistano il vino principalmente presso la Grande Distribuzione (GD), dove ogni anno vengono venduti circa 9,5 milioni di ettolitri di vini tranquilli per un valore di circa 3,5 miliardi di euro. Se si analizzano le differenti categorie, le vendite in GD di vini DOC sono stabili in volume (5 milioni di ettolitri) e aumentano leggermente in valore (2,6 miliardi di euro), quelle di vini IGP sono anch’esse in leggero aumento e valgono 0,6 miliardi di euro per 2,7 milioni di ettolitri, mentre per i vini senza IG le vendite risultano in calo sia in quantità (0,9 milioni di ettolitri) che in valore (170 milioni di euro), a conferma del fatto che si assiste ad una preferenza del consumatore verso una gamma di prodotti più pregiati, tendenza confermata anche dalle più recenti analisi dell’INSEE. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 5 ICE Agenzia Parigi Dati chiave (Fonte : www.franceagrimer.fr) Settore Vitivinicolo 3° settore economico francese in termini di export, dietro ad aeronautica e profumeria e secondo in termini di saldo commerciale. 1° settore per l’export agro-alimentare con un saldo commerciale positivo di 7,18 miliardi di euro. Superficie : circa 774.000 ettari di viti in produzione (2,6% delle terre arabili) di cui 462.000 ettari di DOC. Seconda posizione mondiale dietro la Spagna. Raccolta: 50 milioni di ettolitri (dato medio) / anno (valori che oscillano tra 43 e 56 milioni di ettolitri secondo gli anni) di cui: 45% DOC e DOCG 28% IGP 11% vini da tavola (senza IG) 16% vini destinati ad acquaviti (soprattutto cognac). La Francia e l’Italia condividono, secondo le annate, il primo posto dei Paesi produttori di vino a livello mondiale (circa 19% della produzione totale). Fatturato: stimato a circa 11 miliardi di euro l’anno. più del 15% del valore della produzione agricola. Addetti: 250.000 posti di lavoro. Export : 14,98 milioni di ettolitri per 7,81 miliardi di euro. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 6 ICE Agenzia Parigi Il Commercio estero La bilancia agro-alimentare Francia – Mondo La Francia é uno dei primi paesi esportatori mondiali di prodotti alimentari1 per un valore totale pari a 43,1 miliardi di euro nel 2012. Tale ammontare, in aumento rispetto al 2011, costituisce circa il 10% dell’export totale. La Francia conserva il suo quarto posto nella classifica dei paesi esportatori mondiali di prodotti agro-alimentari e di primo Paese esportatore di bevande. Bilancia agro-alimentare 2012 (in milioni di euro) Esportazioni 43.107 +5,2% Importazioni 35.263 +3,4% 7.844 +14,2% Saldo Dati CIF/FOB in milioni di € (materiali militari esclusi) – Dogane francesi Fonte: Le chiffre du commerce extérieur - elaborazione ICE – http://lekiosque.finances.gouv.fr Le importazioni nel corso del 2012 sono aumentate del 3,4%, raggiungendo i 35,3 miliardi di euro, rappresentando il 6,8% dell’import totale. Il saldo della bilancia commerciale – che supera i 7,8 miliardi di euro – è anch’esso aumentato del 14,2%. Va sottolineato che il comparto agro-alimentare è uno dei pochi settori del commercio estero francese ad essere eccedentario. 1 Nel settore agro-alimentare sono conteggiati tutti i prodotti corrispondenti alle voci doganali da 01 a 24: vi sono quindi compresi, oltre ai prodotti dell’industria agro-alimentare, sia i prodotti agricoli (animali vivi, piante, cereali…) che i lavorati e semi-lavorati. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 7 ICE Agenzia Parigi Gli scambi per tipologie di prodotti Bevande, cereali, latte e prodotti derivati e carni costituiscono le tre locomotive dell’industria agro-alimentare francese all’estero. Più di un prodotto esportato su due fa parte di uno di questi comparti. Sul versante delle importazioni, le principali voci della domanda francese sono la carne, alcuni prodotti freschi come i prodotti ittici, la frutta e le conserve vegetali. Questi quattro comparti rappresentano nel 2012 una spesa superiore ai 13 miliardi di euro. Aggiungendo i circa 10 miliardi di euro relativi alle importazioni di bevande, latte e derivati, verdure e prodotti dolciari e preparazioni a base di cereali, si ottengono le principali categorie di prodotti importati dalla Francia per soddisfare il fabbisogno interno. A livello strutturale, sia in termini di prodotti che di Paesi partner, non si registrano cambiamenti maggiori. La bilancia agro-alimentare Francia - Italia Interscambio FRANCIA-ITALIA – Settore agro-alimentare MILIONI DI EURO 2011 2012 Var. % ESPORTAZIONI dalla Francia verso l’Italia 4.191,8 4.401,4 +5,0% IMPORTAZIONI dall’Italia verso la Francia 3.335,6 3.418,8 +2,5% 856,2 982,6 +14,8% SALDO Dati CIF/FOB in milioni di € Fonte: Dati Dogane francesi – elaborazione ICE I flussi import ed export tra Francia e Italia nel 2012 riprendono con un andamento positivo e simile a quello dei flussi globali della Francia. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 8 ICE Agenzia Parigi Per quanto riguarda l’export francese del comparto, la tipologia dei prodotti venduti dalla Francia al resto del mondo corrisponde a quella dei prodotti che esporta verso l’Italia. Nel caso delle importazioni la situazione è invece diversa; in effetti, se a livello mondiale le importazioni agro-alimentari riguardano principalmente carne, frutta, pesce e crostacei, dall’Italia la Francia acquista tutt’altro genere di articoli, come le preparazioni a base di cereali (pasta), le bevande e in particolare il vino, le preparazioni a base di ortaggi e legumi (conserve e lavorati del pomodoro) e l’olio d’oliva. L’Italia nel 2012 si situa al quinto posto nella classifica dei principali fornitori della Francia di prodotti agro-alimentari con una quota relativamente stabile e pari all’8,1% (la Spagna, primo fornitore francese del comparto, registra una quota del 13,4% e dei flussi in aumento il +10,7%). L’Italia si colloca inoltre al quarto posto tra i Paesi di destinazione delle esportazioni agro-alimentari francesi con l’8,2% delle quote (dietro a Germania, Belgio e Regno Unito). Gli scambi agro-alimentari tra Italia e Francia evidenziano una complementarietà tra i due Paesi. La Francia è infatti per l’Italia il secondo mercato di destinazione delle esportazioni italiane - dopo la Germania - e il secondo mercato di provenienza di prodotti agro-alimentari. Il saldo risulta in aumento e rimane positivo per la Francia. Va segnalato che l’agro-alimentare è uno dei rari comparti in cui l’import dalla Francia verso l’Italia supera l’export, poichè, nella maggior parte degli altri settori i saldi sono eccedentari per l’Italia. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 9 ICE Agenzia Parigi Le Importazioni di Vino Secondo le ultime stime pubblicate dall’OIV (Office International de la Vigne et du Vin), la produzione di vino nel mondo si situa tra i 247,2 e i 254,7 milioni d’ettolitri nel 2012, in calo tra il –7,3% e il –4,5% rispetto al 2011. Essa proviene per poco meno del 60% dall’Unione Europea (a 27), per il 19% dall’America (Nord + Sud), e per il 5% dall’Oceania. Il mercato mondiale del vino, considerato come la sommatoria delle esportazioni di tutti i Paesi, raggiunge nel 2012 i 101,4 milioni di ettolitri (-0,2% rispetto a 2011). Esso risulta fortemente concentrato poiché i primi 5 Paesi esportatori dell’Unione Europea (Italia, Spagna, Francia, Germania e Portogallo) rappresentano più del 62% del totale, e i Paesi dell’emisfero meridionale (Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Argentina) più gli Stati Uniti costituiscono il 28% delle esportazioni mondiali. Per un maggior dettaglio sul commercio mondiale del vino, si segnala la sezione statistica del sito http://www.spol.ice.it . Terzo esportatore mondiale e quinto Paese importatore, la Francia rappresenta a livello globale circa il 15% delle esportazioni di vino e il 7% delle importazioni a livello mondiale (l’Italia detiene il 21% delle quote mondiali all’export e la Spagna il 19% fonte OIV). Va ricordato che il commercio estero della Francia, che registra un saldo commerciale complessivo negativo, nel comparto vini risulta invece ampiamente eccedentario: +7,182 miliardi di euro e in aumento del 9,5%. L’export francese di vini vale più di 7,8 miliardi di euro (+8,9% rispetto al 2011) a fronte di “soli” 628,6 milioni di euro di import (+1,6%). Interscambio FRANCIA-MONDO Codice doganale 2204: vini di uve fresche ESPORTAZIONI della Francia verso il resto del Mondo IMPORTAZIONI Della Francia dal resto del Mondo SALDO MILIONI DI EURO 2011 2012 Var. 12/11% 7.175,043 7.810,708 +8,9 618,572 628,618 +1,6 6.556,471 7.182,090 +9,5 Dati CIF/FOB in milioni di € Fonte: World Trade Atlas – GTI - su Dati Dogane francesi – elaborazione ICE _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 10 ICE Agenzia Parigi Se alle esportazioni di vino si aggiungono quelle di alcolici, il loro valore supera i 10 miliardi di euro e rappresenta il più importante saldo commerciale positivo della bilancia commerciale francese, dietro a quello dell’aeronautica (8,6 miliardi di euro). I prodotti prioritari che la Francia esporta sono: il cognac, lo champagne e i vini di Bordeaux (ciascuno a 2 miliardi di euro), se a questi si aggiungono i vini di Borgogna si ottiene il 70% delle vendite all’estero del settore. Analizzando l’interscambio Francia – Italia del comparto vini, si nota un andamento analogo a quello mondiale, con un saldo commerciale positivo per la Francia (+47,5 milioni di euro), anche se in netto calo rispetto al 2011 (-37,4%). Interscambio FRANCIA-ITALIA Codice doganale 2204: vini di uve fresche MILIONI DI EURO 2011 2012 Var. 12/11% ESPORTAZIONI dalla Francia verso l’Italia 163,531 149,035 -8,9% IMPORTAZIONI dall’Italia verso la Francia 87,594 101,514 +15,9% SALDO 75,937 47,521 -37,4% Dati CIF/FOB in milioni di € Fonte: World Trade Atlas – GTI - su Dati Dogane francesi – elaborazione ICE Risultano in controtendenza, invece, i flussi di esportazioni della Francia verso l’Italia che calano dell’8,9% nel 2012, a fronte di esportazioni mondiali che sono invece in aumento dell’8,86%. Ottime le performance delle importazioni italiane di vini nel 2012 pari a 101,5 milioni d’euro, con un incremento del 15,9%, a fronte di importazioni globali francesi che sono cresciute “solamente” del +1,6% nello stesso periodo. Va ricordato che negli ultimi dieci anni i flussi di import di vino dall’Italia sono in continuo e costante aumento. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 11 ICE Agenzia Parigi Vengono qui di seguito riportati i dati relativi ai principali Paesi fornitori di vino della Francia, in valore e in quantità. Importazioni di Vino della Francia In valore (milioni di €) PAESI Importazioni Quote di mercato in % Var % 12/11 2011 2012 2011 2012 Mondo 618,572 628,618 100,0 100,0 1,6 Spagna 176,033 193,079 28,5 30,7 9,7 Portogallo 103,760 108,820 16,8 17,3 4,9 Italia 87,594 101,514 14,2 16,2 15,9 Regno Unito 54,750 38,457 8,9 6,1 - 29,8 Stati Uniti 33,498 31,683 5,4 5,0 - 5,4 Germania 36,027 28,594 5,8 4,6 - 20,6 Svizzera 25,964 25,309 4,2 4,0 - 2,5 Cile 19,448 20,935 3,1 3,3 7,7 Belgio 21,115 20,688 3,4 3,3 - 2,0 Sudafrica 8,995 9,800 1,5 1,6 8,9 Dati CIF/FOB in milioni di € (materiali militari esclusi) Fonte: World Trade Atlas – GTI - su Dati Dogane francesi – elaborazione ICE Nella classifica in valore, la Spagna risulta essere il primo Paese fornitore con più del 30% delle quote e flussi in aumento di quasi il 10% nel 2012, seguita dal Portogallo (17% e importazioni in crescita del +5%). Buona la posizione dell’Italia che detiene il 16% delle quote (14% nel 2011) e registra flussi in forte aumento (+16%) rispetto all’anno precedente. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 12 ICE Agenzia Parigi Importazioni di Vino della Francia In quantità (migliaia di litri) PAESI Prezzo medio in euro/litro Importazioni Var % 12/11 2011 2012 2011 2012 Mondo 679.755 591.849 0,91 1,06 - 12,93 Spagna 454.349 370.931 0,39 0,52 - 18,36 Italia 92.919 92.030 0,94 1,10 - 0,96 Portogallo 56.398 59.858 1,84 1,82 6,14 Germania 13.643 13.188 2,64 2,17 - 3,33 Sudafrica 7.793 10.022 1,15 0,98 28,61 Cile 10.960 9.927 1,77 2,11 - 9,43 Stati Uniti 11.774 8.901 2,85 3,56 - 24,40 Belgio 4.259 4.571 4,96 4,53 7,33 Australia 4.759 4.531 1,41 1,37 - 4,79 Regno Unito 6.196 3.723 8,84 10,33 - 39,91 Dati CIF/FOB in milioni di € (materiali militari esclusi) Fonte: World Trade Atlas – GTI - su Dati Dogane francesi – elaborazione ICE Se si analizzano le importazioni in quantità, l’Italia, pur migliorando la sua posizione nella classifica dei fornitori francesi, registra flussi stagnanti (- 0,96%) rispetto al 2011. Da notare però che il prezzo al litro medio dei vini italiani risulta significativamente superiore rispetto a quello medio spagnolo, ma inferiore a quello degli altri principali Paesi fornitori. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 13 ICE Agenzia Parigi La Distribuzione In Francia, gli acquisti di vini tranquilli da parte delle famiglie per il loro consumo a domicilio vengono effettuati al 64% nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO, formata da 1.888 Ipermercati e 5.556 Supermercati) e per il 19% in Hard Discount (HD). Il resto degli acquisti viene realizzato in negozi specializzati (6%), grazie alla vendita diretta (4%) e in altri circuiti (7%). La GDO assicura la distribuzione del 62% dei vini DOC, del 75% dei “Vins de France” senza IG, dell’85% dei vini senza IG provenienti dalla UE, del 53% delle IGP e del 43% dei vini esteri. Secondo FranceAgriMer, nel corso della campagna 2011/2012, sono stati commercializzati nella GDO 9,6 milioni d’ettolitri di vini tranquilli per un fatturato pari a 3,7 miliardi di euro (+3,2% rispetto al 2010/2011). Il prezzo medio di vendita si stabilisce a 3,85 €/litro (+3% rispetto al 2011). Gli acquisti L’87,6% delle famiglie (pari a 23,5 milioni di unità) ha acquistato vino tranquillo per il proprio consumo nel corso del periodo 2011/2012. I vini rossi costituiscono il 58% degli acquisti, i rosé il 25% e i bianchi il 17%. I vini DOC costituiscono la metà dei vini tranquilli acquistati, gli IGP il 28%, i Vini senza IG il 14% e i vini stranieri l’8%. I vini esteri Secondo i dati raccolti e elaborati da FranceAgriMer, i vini esteri distribuiti nella GDO rappresentano 489 migliaia d’ettolitri nel corso della campagna 2011/2012, per un fatturato corrispondente di 99,3 milioni di euro (+7,4% a volume e +6,2% a valore rispetto al periodo precedente). Il prezzo medio si stabilisce a 2,03 €/litro in calo dell’1,2% rispetto alla campagna precedente. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 14 ICE Agenzia Parigi In termini di colore, i vini rossi costituiscono il 45% dei volumi di vendita, i rosati il 33% e i vini bianchi il restante 22%. Per quanto riguarda le origini, i vini spagnoli sono largamente predominanti sugli scaffali dei vini esteri con una quota di mercato del 67% in volume e delle vendite in aumento del 15%. Il prezzo medio dei vini spagnoli è uno dei più bassi (1,5 €/litro). Le vendite di vini italiani – che rappresentano il 21% delle quote di mercato dei vini esteri – sono in calo sia in volume (-5%) che in valore (-3,3%) rispetto a 2011/2010 e il loro prezzo medio al litro è di 1,89 €. Assieme ai vini spagnoli e italiani, che da soli rappresentano l’89% del totale delle vendite di vini esteri, si aggiungono i vini del Nuovo Mondo (Sudafrica, Argentina, California e Cile) il cui fatturato per la campagna 2011/2012 in GDO è di 11 milioni di euro e il cui prezzo al litro risulta nettamente più elevato (6,5 €). Il tasso di penetrazione dei vini esteri è del 31% sul totale delle famiglie francesi (8,4 milioni di famiglie), per un volume medio di 9 litri/anno e un prezzo d’acquisto di 1,8 €/litro. Le vendite HORECA In Francia il circuito di vendite fuori domicilio (HORECA - bar, ristoranti e hotel) realizza un fatturato globale annuo di 59,3 miliardi di euro ed è costituito da più di 175.000 stabilimenti, di cui il 65% sono ristoranti, il 17% bar e il restante 17% hotel. Le vendite di vino in valore si ripartiscono come segue: 58% nei ristoranti, 32% negli hotel e 10% nei bar. Mediamente, le vendite di vino rappresentano il 17% del totale di uno stabilimento HORECA e costituiscono quindi una parte importante degli acquisti di questo tipo di punto vendita, giusto dietro agli acquisti di prodotti freschi (25%). Nel dettaglio, gli acquisti di vini tranquilli HORECA valgono circa il doppio di quelli di vini frizzanti. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, i punti vendita fanno ricorso principalmente a due tipi di fornitori - che sono generalmente fornitori diretti - le cantine (indipendenti e/o cooperative) e i commercianti (“negociants”). A questi si aggiungono le enoteche e i magazzini/depositi. In linea di massima, i fornitori specializzati esclusivamente nel vino si trovano sempre più in competizione con fornitori più generalisti. Va ricordato che, in questi ultimi anni, il circuito HORECA ha subito un calo nella frequenza di acquisti e della spesa media in esso effettuata a causa della crisi economica. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 15 ICE Agenzia Parigi Punti di forza e Criticità dei Vini italiani in Francia I Punti di forza Il buon rapporto qualità/prezzo e la capacità d’innovazione, soprattutto a livello del packaging (bottiglia ed etichetta), costituiscono i due fattori di sviluppo che hanno permesso ad alcune case vinicole italiane di affermarsi con successo sul mercato francese. A vantaggio dei vini italiani vanno annoverati: • una buona immagine della gastronomia italiana e della qualità dei prodotti italiani; • una qualità e personalità superiore agli altri vini importati; • il packaging: i produttori italiani non hanno paura di innovare in questo campo sia a livello delle bottiglie che delle etichette. Il connubio tra design futuristico e autenticitàtradizione sembra particolarmente riuscito per alcuni prodotti; • una forte reattività, accompagnata talvolta dalla presenza di un deposito in Francia. Le Criticità È raro, a parte qualche eccezione, che la qualità del prodotto sia direttamente messa in causa quando si vogliono evocare le debolezze del vino italiano. Sono invece la politica commerciale e la strategia di comunicazione realizzati intorno al prodotto ad essere giudicati insufficienti. In via generale possono essere segnalate le seguenti carenze: • a livello della promozione: mancanza di eventi promozionali ricorrenti organizzati da Consorzi, Regioni e/o produttori e rappresentanti; • a livello della conoscenza del mercato: i produttori italiani prestano poca attenzione alle abitudini di consumo dei francesi; • a livello delle strategie: alcune aziende considerano ancora la Francia come un mercato importante per l’immagine, ma marginale per quanto riguarda i volumi; • a livello marketing: si nota una scarsa aggressività nei confronti dei concorrenti, un'attitudine un po' timorosa e reverenziale dei produttori italiani nei confronti del mercato francese; • a livello di comunicazione: si lamenta la mancanza di materiale informativo e divulgativo – per esempio opuscoli – presso le strutture di vendita specializzate – come le enoteche – che potrebbero valorizzare meglio l’immagine del prodotto; • a livello di consegne: alcuni importatori fanno notare come, spesso, i tempi non siano rispettati. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 16 ICE Agenzia Parigi Come migliorare la presenza in Francia Le attese degli operatori locali nei confronti dei vini italiani – messe a parte le considerazioni di cui sopra – sono varie per contenuti e finalità. Esse si possono riassumere come segue: • un maggiore sviluppo della cultura enologica italiana. In Francia il consumatore conosce in genere le caratteristiche dei suoi vini, forse più del consumatore italiano, anche sul livello di gamma medio-alto (ad esempio la regioni di provenienza, la scelta di un “Château” piuttosto di un altro, etc.): sono pertanto necessari strumenti conoscitivi e di comprensione dei diversi vini italiani. A questo proposito va segnalata l’utilità di strutture di vendita e di degustazione più specifiche e con funzionalità pedagogiche, come le enoteche, che propongano vini italiani presentandone caratteristiche e particolarità; • la differenziazione dell’offerta dei rosati. Gli operatori sono in attesa di un’offerta più variegata, e soprattutto di qualità più elevata, che si possa avvicinare e comparare ai rosati francesi. Sono anche ricercati i rosati più profumati, con aromi particolari. In questo senso, lo sviluppo di vini di gamma medio-alta dovrebbe senz’altro essere accompagnato da una politica di comunicazione per esaltare le loro caratteristiche qualitative poiché l’immagine del rosé italiano coincide spesso con quelle di vini di qualità mediocre venduti frequentemente nelle pizzerie comuni; • per i vini spumante dolci o per il Prosecco esiste una forte domanda che tuttavia non è abbastanza sostenuta da azioni di valorizzazione e comunicazione che presentino tali vini come un’alternativa valida allo champagne; • Per la GDO: una maggiore valorizzazione degli atout dei produttori italiani, sia a livello di rapporto qualità/prezzo che di capacità di presentazione e la necessità di politiche di promozione dei vini della Penisola (degustazioni, associazioni vini / pietanze, etc.). _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 17 ICE Agenzia Parigi Note Conclusive In un contesto mondiale caratterizzato da una flessione nella produzione compresa tra il –7,3% e il –4,5% secondo le stime dell’OIV, per un volume stimato tra i 247,2 e i 254,7 milioni di ettolitri e in un ambito europeo, in cui il calo è dell’ordine del 10% (produzione 2012 pari a 141 milioni di ettolitri), la Francia, grande produttore mondiale di vino, risente di un trend negativo ancora più marcato (-16,8%), anche se successivo ad un’annata particolarmente proficua, registrando una produzione complessiva di 42,2 milioni di ettolitri nel 2012. In termini di commercio estero, le importazioni francesi di vino registrano nel 2012 un leggero aumento in valore (+1,6%) e un calo in volume (-12,9%). Le vendite italiane alla Francia, stagnanti in volume (-0,96%), risultano invece decisamente dinamiche in valore (+15,9%) rispetto al 2011, fatto che lascia supporre acquisti francesi meno rilevanti per quantità, ma orientati verso vini di maggior qualità. Per quanto concerne i consumi locali, il 2012 è stato un’annata in controtendenza (+3,2%) per la Francia, pur confermandosi il trend al ribasso nel medio termine, anche se a ritmi blandi. Tale andamento, peraltro, si riscontra in tutti i Paesi a forte tradizione vinicola nei quali il vino si afferma sempre di più come prodotto di qualità particolarmente adatto ad accompagnare determinate pietanze, piuttosto che alimento consumato quotidianamente. Il consumatore sembra essere orientato alla ricerca di un prodotto di più alta qualità da consumare in occasioni particolari. I produttori francesi si adeguano rivolgendo pertanto la propria attenzione alla qualità. I consumatori dal canto loro si orientano verso acquisti concentrati in alcuni periodi, come nella prima quindicina di settembre, in corrispondenza delle offerte proposte dalla grande distribuzione organizzata (GDO) e dai dettaglianti, le cosiddette “Foires aux Vins”. I vini italiani mostrano una battuta d’arresto (-1% per le importazioni 2012) coerente con la diminuzione del consumo globale, i vini la cui qualità - o la cui immagine - è più bassa sono maggiormente penalizzati. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 18 ICE Agenzia Parigi I vini con un buon rapporto qualità prezzo aumentano le loro vendite soprattutto in ristorante: il suggerimento del ristoratore, il suo poter “proporre la sua scoperta”, sono elementi che giocano in loro favore, oltre beninteso alla qualità e al gusto che piace in Francia. I grandi vini italiani sono stabili, ma mancano di dinamismo al fine di allargare la propria clientela. Peraltro, la curiosità del pubblico francese è, fatto nuovo, stimolata da articoli sulle riviste specializzate. Nella GDO, che distribuisce i sette decimi del vino venduto in Francia, i vini esteri non rappresentano che una minima parte dell’offerta (meno del 2%) e gli italiani meno di un decimo di questa, a fronte di una presenza più forte di vini spagnoli che rappresentano circa la metà delle vendite di vini di importazione. Ancora una volta, l’informazione del cliente sembra essere determinante (origine, regione, accordo con piatti particolari…), oltre, beninteso, ad una costanza della qualità e ad una maggior puntualità nelle consegne. Un certo timore reverenziale nei confronti dei vini francesi e la scarsa conoscenza delle abitudini dei consumatori locali costituiscono due freni maggiori alle esportazioni di vino italiano in Francia. _____________________________________________________________________________________________________ Il mercato del Vino Giugno 2013 19