IL PROCESSO DI ACQUISTO 1. 2. PERCEZIONE DEL BISOGNO RICERCA DELLE INFORMAZIONI Fonte: Kotler, 1966 Le aspettative degli acquirenti di servizi servizio “DESIDERATO” zona di “TOLLERANZA” servizio “ADEGUATO” Fonte: Zeithaml, Berry e Parasuraman, 1993 Il MASSIMO: Desideri profondi del cliente Andamento “A FISARMONICA”: - Stati d’animo … - Prezzi … Il MINIMO: Soglia minima di tollerabilità IL PROCESSO DI ACQUISTO 1. 2. 3. 4. PERCEZIONE DEL BISOGNO RICERCA DELLE INFORMAZIONI VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE FRUIZIONE DELLA PRESTAZIONE Fonte: Kotler, 1966 Il processo di erogazione del servizio erogazione del servizio selezione del personale formazione del personale definizione dei ruoli allestimento ambiente provini degli attori prove generali stesura del copione allestimento scenografia rappresentazione teatrale Fonte: Grove, Fisk e Bitner, 1992 distinzione servizi di front office e di back office distinzione scene onstage e attività di backstage IL PROCESSO DI ACQUISTO 1. 2. 3. 4. 5. PERCEZIONE DEL BISOGNO RICERCA DELLE INFORMAZIONI VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE FRUIZIONE DELLA PRESTAZIONE VALUTAZIONE PRESTAZIONE EX POST Fonte: Kotler, 1966 Il modello dei “gap” per la valutazione della prestazione ex post • Soddisfazione • Indifferenza • INSODDISFAZIONE Servizio atteso Gap del cliente Servizio percepito Comunicazioni esterne con i clienti Erogazione del servizio Gap del fornitore Gap 3 Assetti e standard del servizio guidati dal cliente Gap 1 Gap 2 Percezioni aziendali delle aspettative del cliente Fonte: Parasuraman, Zeithaml e Berry, 1985 Gap 4 Disfunzioni verificatesi durante il processo di erogazione del servizio LA DEFINIZIONE DI MARKETING “… Il marketing è l’insieme delle attività mediante le quali un’organizzazione mira a soddisfare le esigenze di persone o di altre organizzazioni, rendendo loro disponibili prodotti o servizi, oppure sostenendo idee o affermando valori …” Giorgio Pellicelli LE DIMENSIONI DEL MARKETING MARKETING STRATEGICO Analisi sistematica dei bisogni della clientela Identificazione del mercato di riferimento Studio delle fonti del vantaggio competitivo Definizione della strategia di sviluppo MARKETING OPERATIVO Stesura del “piano” di marketing Definizione del budget disponibile Gestione coordinata delle leve competitive Controllo dei risultati ottenuti Fonte: Lambin, 2000 IL MARKETING MIX DEI PRODOTTI PRICE PRODUCT 4P PLACE PROMOTION IL MARKETING MIX DEI SERVIZI Price Product PROCESS Place 7P PHYSICAL EVIDENCE PEOPLE Promotion 1. P = Product Per i beni fisici: politiche di innovazione, decisioni relative alla qualità degli elementi dell’offerta, scelte di packaging e di branding. Per i servizi: definizione del “service concept”. Mix di benefici “primari” e “accessori” della prestazione. Approccio “demand pull” versus “technology push”. Maggiore importanza degli elementi “intangibili” del bene (garanzie offerte, qualità della prestazione) rispetto a quelli tangibili. 2. P = Price Ciò che l’impresa ottiene dalla vendita di un prodotto/servizio. Per i beni fisici: scelte relative ai prezzi di vendita al pubblico, agli sconti promozionali, alle condizioni di pagamento, alle condizioni di marginalità. Per i servizi: difficoltà a definire il “costo unitario” di erogazione della prestazione. L’elevato contenuto intangible della prestazione comporta difficoltà nella definizione del prezzo al pubblico. Criticità del prezzo dei servizi (più che per i prodotti) come indicatore sintetico della qualità della prestazione. Prezzo: principale fattore di posizionamento dell’offerta. 3. P = Place Come garantire al cliente l’accesso al prodotto/servizio. Per i beni fisici: selezione dei punti di vendita in cui commercializzare i prodotti, gestione delle attività logistiche, definizione delle modalità di esposizione dei prodotti all’interno dei punti di vendita, etc. Per i servizi: rappresenta il contenuto di “accessibilità” della prestazione. Criticità della localizzazione (location, location, location). L’inseparabilità tra erogazione e fruizione della prestazione determina una elevata importanza del place come elemento in grado di ridurre la percezione del rischio associato all’acquisto. 4. P = Promotion Insieme delle attività finalizzate ad informare sui contenuti dell’offerta ed a convincere ad acquistare. Per i beni fisici: scelta dei media di comunicazione, costruzione dei messaggi pubblicitari, definizione del posizionamento “percepito” del prodotto. Per i servizi: trasferimento diretto e immediato di informazioni sui contenuti della prestazione. Elevata importanza delle leve di comunicazione (comunicazione del personale, pubbliche relazioni, etc.) diretta Elevato grado di interattività tra erogatore e fruitore della prestazione. Elevata importanza del “word of mouth”. 5. P = People Elemento “umano” del marketing mix. Comprende sia gli addetti all’erogazione della prestazione (personale “di contatto” o “di front line”), sia gli altri utenti della stessa. Criticità della gestione del personale: Area del reclutamento (selezione); Area della formazione (addestramento/training); Area della gestione dei “sistemi di supporto” (attrezzature e tecnologie adeguate); Area del coinvolgimento (riflesso diretto sulla customer satisfaction). Costruzione di una “cultura del servizio”. 6. P = Physical Evidence Rappresenta la “parte tangibile” della prestazione: insieme di tutte le componenti “fisiche” del servizio offerto (atmosfera). Elementi che facilitano l’erogazione della prestazione, l’interazione con i clienti/utenti e la comunicazione dei contenuti del servizio. Il supporto fisico del servizio è rappresentato soprattutto dall’ambiente in cui la prestazione viene effettivamente erogata (servicescape). La leva della “Physical Evidence” Servicescape A) PARTE “ESTERNA” ALL’ORGANIZZAZIONE Altri elementi tangibili Biglietti da visita Insegna Cancelleria Parcheggio Fatture Paesaggio Rapporti e documenti Ambiente circostante Abbigliamento dipendenti B) PARTE “INTERNA” ALL’ORGANIZZAZIONE Uniformi Struttura interna Opuscoli Attrezzature Pagine web Indicazioni Layout Qualità e temperatura dei locali Fonte: Zeithaml, Bitner, 2002 6. P = Physical Evidence Rappresenta la “parte tangibile” della prestazione: insieme di tutte le componenti “fisiche” del servizio offerto. Elementi che facilitano l’erogazione della prestazione, l’interazione con i clienti/utenti e la comunicazione dei contenuti del servizio. Il supporto fisico del servizio è rappresentato soprattutto dall’ambiente in cui la prestazione viene effettivamente erogata (servicescape). Le criticità di gestione del “servicescape”: Le modalità di interazione e la complessità dei contenuti dell’ambiente cambiano molto tra i diversi servizi; 6. P = Physical Evidence Rappresenta la “parte tangibile” della prestazione: insieme di tutte le componenti “fisiche” del servizio offerto. Elementi che facilitano l’erogazione della prestazione, l’interazione con i clienti/utenti e la comunicazione dei contenuti del servizio. Il supporto fisico del servizio è rappresentato soprattutto dall’ambiente in cui la prestazione viene effettivamente erogata (servicescape). Le criticità di gestione del “servicescape”: Le modalità di interazione e la complessità dei contenuti dell’ambiente cambiano molto tra i diversi servizi; L’ambiente può svolgere molteplici socializzazione, differenziazione); ruoli (confezione, facilitazione, Variabilità comportamenti e percezioni che gli elementi fisici possono suscitare nel fruitore/utente. 7. P = Process Insieme delle procedure, dei meccanismi e dei flussi di attività attraverso cui la prestazione viene effettivamente erogata. Elementi in base ai quali i clienti giudicano la qualità del servizio ricevuto. Il processo di erogazione del servizio viene pianificato attraverso la definizione di una “mappa” che delinea il sistema del servizio (“blueprinting”). La struttura del “blueprinting” Azioni del cliente linea di INTERAZIONE Azioni del personale “onstage” linea di VISIBILITÀ Azioni del personale “backstage” linea di INTERAZIONE INTERNA Processi di supporto Fonte: adattamento da Shostack, 1977; KingmanBrundage, 1989 7. P = Process Insieme delle procedure, dei meccanismi e dei flussi di attività attraverso cui la prestazione viene effettivamente erogata. Elementi in base ai quali i clienti giudicano la qualità del servizio ricevuto. Il processo di erogazione del servizio viene pianificato attraverso la definizione di una “mappa” che delinea il sistema del servizio (“blueprinting”). Maggiore è il numero delle attività svolte al di sopra della “linea di visibilità” e maggiori sono le “prove” in base a cui la clientela può valutare la qualità del servizio; La progettazione teorica del processo di erogazione del servizio necessita spesso di “aggiustamenti” pratici in corso d’opera (a causa della variabilità dei contenuti delle prestazioni intangibili). 2. L’EVOLUZIONE DELLA DOMANDA DI BENI E SERVIZI L’EVOLUZIONE STORICA DEI CONSUMI periodi consumi ALIMENTARI consumi NON ALIMENTARI totale consumi 1960-70 +6,1 +9,1 +7,8 1970-80 +1,8 +4,6 +3,6 1980-90 +0,6 +3,4 +2,8 1990-99 +0,5 +2,0 +1,3 2000-06 +0,1 +1,0 +0,6 Fonte: Istat RALLENTAMENTO STRUTTURALE ?? I FATTORI DI CAMBIAMENTO DELLA DOMANDA FATTORI QUANTITATIVI 1. Riduzione numerica della popolazione; La dinamica della popolazione in Europa (migliaia di abitanti) 1960 1970 1980 1990 2000 2020* 2050* Italia 50.026 53.685 56.389 56.694 57.680 54.042 48.072 Germania 72.543 78.269 78.180 79.113 82.164 83.294 76.006 Spagna 30.327 33.588 37.242 38.826 39.733 39.528 35.145 Francia 45.465 50.528 53.731 56.577 58.749 62.839 62.153 Gran Bretagna 52.164 55.546 56.285 57.459 59.623 62.173 61.793 paesi Totale Europa (*) previsioni Fonte: Eurostat 314.826 339.975 354.572 363.763 376.482 385.984 364.485 Le previsioni di riduzione della popolazione (variazioni % attese numerica popolazione residente in Italia) + 0 ,9 0 % + 0 ,3 1 % ±0 - 0 ,2 0 % - 0 ,5 2 % - 0 ,6 8 % - 0 ,7 8 % - 0 ,8 9 % - 1 ,1 1 % - 1 ,4 1 % 2005 2010 2015 2020 2025 anni Fonte: Istat 2030 2035 2040 2045 2050 I FATTORI DI CAMBIAMENTO DELLA DOMANDA FATTORI QUANTITATIVI 1. Riduzione numerica della popolazione; 2. Riduzione del “potere di acquisto” reale. Le dinamiche macroeconomiche in Italia (variazioni % annue) anni PIL CONSUMI INFLAZIONE 2oo0 +2,9 +3,3 +2,5 2oo1 +1,8 +1,1 +2,7 2oo2 +0,3 +0,7 +2,5 2oo3 +0,0 +1,2 +2,7 2oo4 +1,2 +0,9 +2,3 2oo5 +0,1 +0,8 +1,9 2oo6 +1,9 +1,0 +2,3 Fonte: elaborazioni dati fonti varie (Istat, Prometeia, Eurostat, Fmi, etc.) L’andamento degli stipendi in Italia GLI STIPENDI NEL NOSTRO PAESE COLPITI DAL CUNEO FISCALE E DALL'INFLAZIONE. EURISPES, L'ITALIA MAGLIA NERA DEI SALARI. LA BUSTA PAGA CRESCE MENO CHE NELLA UE ROMA - Crescono poco i salari in Italia e comunque molto meno degli altri paesi europei. Se in Gran Bretagna la busta paga dal 2000 al 2005 è cresciuta del 27,8%, in Italia la crescita è stata solo del 13,7% (la media europea è del 18%). Solo la Germania e la Svezia, paesi dove comunque i livelli retributivi sono mediamente superiori rispetto all'Italia, segnalano un crescita inferiore. Lo rileva uno studio dell'Eurispes che prende in considerazione i lavoratori dell'industria e servizi esclusa la pubblica amministrazione. Se si guarda poi al potere di acquisto dei salari, emerge che l'Italia è davanti solo al Portogallo. Ha pesato, secondo l'istituto, l'inflazione che di fatto "ha prosciugato i salari". Sotto il profilo della competitività, invece, il basso costo del lavoro risulta "un vantaggio perché la modesta dinamica salariale - evidenzia l'Eurispes - se confrontata con quella dei nostri partner europei, ci assicura un discreto vantaggio in termini di costi". In Italia il costo medio in euro per ora di lavoro è inferiore a quello di tutti paesi europei ad eccezione della Spagna, della Grecia e del Portogallo. La posizione del nostro Paese non cambia all'interno della classifica europea, se passiamo a considerare il livello dei salari lordi (l'Italia è al quartultimo posto). Il cosiddetto cuneo fiscale è molto diverso da paese a paese e va dal 51% della Germania per un lavoratore senza famiglia a carico al 22,3% del lavoratore con moglie e due figli a carico in Irlanda, che è il paese con il minor peso del cuneo fiscale comunque lo si calcoli. Per quanto riguarda ancora il cuneo fiscale l'Eurisopes fa notare come la posizione del lavoratore italiano peggiori ancora nel caso in cui la classifica prende in esame il reddito annuo netto: in questo caso l'Italia con 16.242 euro è penultima nel 2006 fra tutti i paesi europei, perché solo i portoghesi con 13.136 euro si accontentano di retribuzioni inferiori alle nostre. Si nota anche che negli ultimi tre anni la posizione del Paese è peggiorata: nel 2004 e nel 2005 le retribuzioni nette erano superiori a quelle greche e appena inferiori a quelle spagnole: nel 2006 vi è stato il sorpasso anche della Grecia. (29 marzo 2007) L’aumento della pressione fiscale 2oo4 2oo5 2oo6 Imposte Dirette +3,7 +2,6 +12,4 Imposte Indirette +4,6 +3,6 +7,8 TOTALE IMPOSTE +4,2 +3,1 +10,0 Pressione fiscale 40,6 40,6 42,3 Entrate fiscali Fonte: Istat La crescita del peso dei consumi “obbligati” Tipologie di consumi 1990 2000 2006 49,0 41,0 38,2 22,0 26,5 28,6 29,0 32,5 33,2 consumi COMMERCIALIZZABILI (beni grocery e durevoli) consumi OBBLIGATI (utenze, spese sanitarie, etc.) ALTRI consumi (telefonia, svago, ristoranti, etc.) totale consumi delle famiglie Fonte: Istat, Prometeia 100,0 100,0 100,0 La crescita dei costi di acquisto della casa Numeri indice variazioni prezzi immobile Numeri indice variazioni reddito medio familiare (2001 = 100) (2001 = 100) 2oo1 100,0 100,0 2oo2 112,0 102,6 2oo3 128,1 105,9 2oo4 134,1 108,7 2oo5 140,1 110,9 2oo6 144,1 113,1 2oo7 149,1 116,1 anni (*) (*) previsioni Fonte: Istat, Cresme, Federconsumatori Alcuni rincari previsti per il 2007 … Voci di spesa “obbligate” Polizza RCAuto Previsioni aumenti 2007 +2% (17 euro/anno) Pedaggi autostradali da +0,8 a +1,8% Tariffe ferroviarie da +3% a +15% TARSU (tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) Ticket sanitario (obbligatorio per prestazioni ambulatoriali e specialistiche) +30 euro/anno 10 euro Acqua +12 euro/anno Luce +30 euro/anno Gas +40 euro/anno Canone RAI Affitti (appartamenti da 70 a 90 mq in zona semicentrale urbana) Fonte: Adusbef, Federconsumatori +4,40 euro/anno da +17 a +20 euro/mese I FATTORI DI CAMBIAMENTO DELLA DOMANDA FATTORI QUANTITATIVI 1. Riduzione numerica della popolazione; 2. Riduzione del “potere di acquisto” reale. FATTORI QUALITATIVI 1. Senilizzazione della popolazione; La struttura anagrafica futura della popolazione (% su totale popolazione residente in Italia ● dati previsivi) anni 2005 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 Fonte: Istat GIOVANI ADULTI ANZIANI (fino a 30 anni) (da 31 a 60 anni) (oltre 61 anni) Totale popolazione residente 32,9 43,1 24,0 100,0 30,9 43,7 25,4 100,0 29,8 43,4 26,8 100,0 29,2 42,5 28,3 100,0 28,6 40,9 30,5 100,0 28,2 38,4 33,4 100,0 27,7 36,3 36,0 100,0 27,2 35,0 37,8 100,0 27,3 34,5 38,2 100,0 27,3 34,4 38,3 100,0