Miron Georgiana
Rubino Luisa
Classe 4^a
Prima Rivoluzione Industriale
La trasformazione del sistema
agricolo
La borghesia al comando della
Rivoluzione agricola
La maggior parte dei fondi era in mano ai
nobili, ai quali importava per lo più mostrare
la loro potenza, infatti possedere più fondi era
simbolo di supremazia e importanza.
Ma a mantenere i suddetti fondi erano gli
amministratori (naturalmente borghesi) che,
sottraendo la parte spettante ai nobili,
cercavano in qualsiasi modo di arricchirsi,
aumentando di conseguenza il loro potere.
Le terre del clero vennero espropriate in
seguito al distacco dalla religione cattolica
durante il regno di Enrico VIII, le quali
vennero immediatamente acquistate dagli
amministratori borghesi.
Durante la Prima Rivoluzione Industriale, ci fu un vasto aumento demografico che,
col passare del tempo, comportò la necessità da parte della popolazione di
consumare molti più beni di genere alimentare per poter vivere.
Detto ciò, lo Stato cercò di andare in contro alla richiesta dei cittadini mediante
diverse modalità.
ROTAZIONE
QUADRIENNALE
DELLE COLTURE
CHIUSURA DEI CAMPI
Precedentemente alla
chiusura dei campi, ogni
contadino aveva il
proprio terreno in cui
coltivava diversi generi
alimentari destinati al
consumo della propria
famiglia.
In seguito, i grandi
proprietari terrieri
cercarono di adottare un
sistema diverso per
favorire la maggior
produzione agricola,
destinata a tutta la
popolazione.
La chiusura dei campi
comportò anche la
fine dei diritti feudali.
Ovvero i contadini
non avevano più
diritto ad avere il
proprio pezzetto di
terra; quindi da
proprietari divennero
braccianti salariati.
Oltre alla chiusura dei campi,
c’era bisogno di un nuovo
metodo agricolo ovvero la
rotazione quadriennale delle
colture. Questa rotazione
consisteva nel suddividere il
terreno in quattro parti
secondo dei criteri appositi.
In questo modo il terreno si
arricchiva pian piano con il
passare del tempo, offrendo
un maggior numero di prodotti
agricoli.
Grano
Grano2
Legumi
foraggio
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