J ,1 . !l ( 11) U n ;:,__:: '-' importante fattore che è storicamen te a lla base della radi- . . ca} l ~-- ione dell a lott~ politica· in Italia; e al quale deve fatsi qtii · un s · ·' r breve ce nno, è la struttu ra a ccc nt r J. tc::t (d eri v'a nte d a l rno de ll ~ . r . • :p o leonic o) dello Stato itali a no. Il c entr alismo, non oHr ~~ n d o , · "'' fo rti aut on omie .Locali (l'i stituzi~ne cl e .J!,~ Regioni è un LJ t to rn o J t, · ç: c ente e ra ppresenta in ogni caso sol o un primo passo s ulla via t.ì• " ' t reale d ec entramento), i canali attr aver so i quali nei paesi .· p ÌÌ:.l •1 '':\JCr atici t r ovano espressione molte t ens i(;ni e soluzione certe is ta.n ,~,· d i rinnov atnento, contribuisce in mod o decisivo a determina .:. l ·_ ··i;.; i.dezza d el sistema politico italiano e le sue organiche tende!!_ l ;1 AH UE re ze r:t '' · · ;· i.tarie e conservatrici e favorisce quirdi l'emergere ed il con sr ìi Ja rsi di atteggiamenti di opposizione di regime. bi fr, ., ;e ad un'opposizione di regime di sinistr a forte (anche, in mi - U (12) ~ tap J•l HA E su r a. ' · ie vante, p e r il suo collegamento intern a zionale) come quella .· -: è ntata dal PCI, non è certo un caso ch e il ruolo di nuovo par - tit o I'' · tn anente di governo sia stato assunto da lla Democrazia CriLa vecc h ia classe politica liberale, i v ecchi ceti borghesi, AH UE sti 2 " · con ,. ,, • ~ gime del tipo di quello di Giolitti, n on sarebbero riusciti a lungo il campo. ne l1 ;-•. i t :1 Fra indispensabile l'intervento massiçci o politic a italiana di una grande forz a m eta politica, quale la . . Ch i ~ <: :• ta d .i Ù:"· i cattolici., una vasta formazione politic a. interclassista fotn.i EU liti ca. r· a ttolica , per poter mantenere in pie di, imponendo l'unità po - l'1l i1 logica immobilistica, ma in grado d i c ostituire il necessa-. HA rio co n': r appeso all'opposizione comunista e di garantire quindi quel. min ;, .. , di stabilità politica, che ha permess o all'Italia di re il ':t •o con~erva quadro democratico e di inserirsi ne11 1alleanza atlantH:a e ne lJ ;l ' n munità europea. (13) In q w ··· ta sede non è possibile affrontare il p roblema assai complesso de r h·:~ •te dal fatto che il PCI ha sempre uffic ia lmen,te negato dal pe - l l. i - 79 !: = · !_ll riodo d e lla "svolta di Salerno" in poi di per segu ire l'abbattimento· del re g irn e libèra l- de mo cratico . re che !t -, str etti s s i.rno riodo d i" lléì. E ' suf!icie n te c omunqu e colle gam ~nto o~serv a- con liUn io n e So v ietica nel pe- gu e r r 0 freclcb. rendev a il PCI ~~-t t~~ a ment e un 1 oppo E:!i :- z i one <!.i r eg i m e , dal mom_en t o che u na e ven t u a l e vittor i a del PCI ·a vr e b b e c o mporta to o u n o sposta mento di ca mr o (con le ben p re v e dibili c o n s eguenz e ) o (ipotesi più probabile) :t intervento militare ame r i c ?. n o per i m.pedirlo. ... . l~_ -_:·:·. Pertura a sinistra in Italia, (14) Cfr . (15) Qu e r-:t.::~ ~-o> v oluzion e AH UE ·l pp. 29 3 - 2 94. è stata indubbiamente favo rita in modo decisivo dal f:. 11-,) che il P C I alla fine della guerra ha d ec i so di adottare la t.l • •· 1 di un pa r tito di massa, abbandonando la precedente struttu U ra fn :- ~ p artito d i quadri secondo il modello l e riinista. ro 'T!J f.li a tti , do esso è diventato estremamente s ens ibile alle trasfo r rria ..; ,;,.., Ua realtà economico-sociale. ·•· ·.•. EU zi ot~i 1: 1 a cura di Romano Ledda, Roma, - l972) . · AH UE In t ai Il pa rtito, (Cfr. - Palmi - HA E str uJ HA . !'. ; t f'·'· l 1- l;;j_l j i- i' . . l l ··'. l ~,: !: l:~ :ii : ':\ _1,.;-:\ j.; ,_ .l i ~ 'l"'··.,, .. ' ',,.,, . ., AH UE . l U •i. AH UE HA E l :SG~IALISTI ! l2;0 3~(; HA EU :=.:I 3:::RALI l l IOO t. •.l ., !.} i i .. l ,... ·l ' i:-.---·=-·-· ' • >j,i ' l ì._S_ ' l ~/ . . /; l 1 ' ; . . 'l >/l . /; AH UE ·~ · 15~- - ' /1 :···.;·/ PC:. l ~l AlTftl ~ (~a, r ~.t,~.) + .)'Tv~ (1$,5?\..,; 39 1 "·/·. (g, r, ) ~SJ)I (},~ ):.- -1.?> •). /~))...:•"" 1:.: ~~h' ~<• .t~tl.. Cf:E ':: L(- , ~ ::: l">l P<. t ::: \L \ PLI-~~1 ::: ALTRi ::: P5]\ 't + EU j)( - STvr PSI AH UE HA E PLl· U <l ; "' {:1.,, ) .<). .. ; · {) L·t·.~ r..lt-11\ . . . ~,. : .. po~\.ive. F ;. 0 314,t.•t :::: :~- PPJ [3,t1:= t. ,~-, •f- l .·<i" 3 t~./ . -32 i {i//. lF 1>11. r. -t: bl-t.,L: ~ t~.....",.!;',: àt -:~.4-f. . . .. . . ~ . '\ ( 6,-1) + D? c~.sY~ .-f.~.(.-1.,-i) +~(o, -.i ) : . i,g . .· ' ·. . . ·. ' ~ ~ l ...'.4p.,...t.~~· ...... ,l,,..'fhi::. ~~ '/. HA ' i -~~ . """""~..: -r. .,(. ( ... l ' l ' .; l . \ '. >, . ' ' 1! ] ' 1.: 'Ì .1· l ' l Fondaz i one Adriano Olivet ti Istituto Affari In ternaziona li Comune di venezia AH - UE Convegno HA EU La crisi de lla Comunità n e lla prosp e ttiva e l e ttoral e e urop ea LE FORZE POLITICHE NAZIONALI E I LORO PROGRAMHI I!\J VISTA DELLE ELEZIOJ:.JI EUROPEE E di AH U cesare Merlini EU 24 - 25 febbr a io 1978 HA v enez i 2 ~ (copia non corretta) 1. Anche assumendo che venga finalmente definita per la primavera '79 la data della prima consultazione europea, queste elezioni sono lontane, sono sopràttutto "politicamente" lontane. In un contesto internazionale incerto, vi saranno nei maggiori paesi europei almeno due consultazioni elettoraliv di cul almeno una, UE quella BBncese, può comportare delle trasformazioni profonde. La crisi della Comunità 9 inoltre, sfuma il quadro europeo come AH quadro di riferimento delle scelte politiche interne e interna zionali. HA EU I partiti politici si stanno quindi preparandò a queste elezioni . . anche .se . . . . ln modo marglnale 1 Q Sl puo attendere che da oggl alla data dl svolgimento ci siano dei cambiamenti. Tuttavia si può già re di individuare dei~iteri tent~ interpretativi degli avvenimenti e informativi dei giudizi relativi ai prossimi 15 mesi circa. E Durante questi, alcuni aspetti vanno in particolare fatti soR AH U getto di attenta analisi. In ordine di tempo: - la famazione di raggruppamenti a livello europeo con la stesu ra di "piattaforme" o programmi comuni ; EU la definizione in tutti i paesi membri di leggi elettorali (le modalità di voto essendo già definite) e relative conse HA guenze sull'esito; la scelta dei candidati, che in una certa misura preordinerà la composizione del parlamento; - il dibattito politico nei partiti e fra i partiti e la tema ticà della campagna elettorale. 2. Vi è una ricerca in corso all'IAI sulle posizioni politiche dei raggruppamenti europe l e dei partiti nazionali 9 sulla base di 2. un'analisi per tre "casi studio 01 (1): sicurezza europea e Alleanza atlantica 7 allargamento della Comunità 9 occupazione. Questi tra casi studio non danno che un'immagine parziale: e ss i però avranno tutti e tre un grande rilievo nel dibattito politi co europeo 7 e pertanto 9 presumibilmente anche nella camp2gna e UE lettorale europea. a) Sicurezza europea e '· lleanza atlantica. Cominciamo con una AH materia non comunitaria . Confr ontando i progetti di program mi in corso di elaborazione da part e dei tre raggruppamenti europei 7 quello socialista-socialdemocratico 7 quello democri HA EU stiano (PPE) e que llo liberale-repuboucano 7 si ha una fonda mentale unanimità sul rapporto stretto fra sicurezza e Allean za atlantica, unanimità che in larga parte è condivisa anche dai partiti non legati a tali formazioni europee . Ciò è so E prattuto vero, dopo i mutamenti di posizione del PCI e del AH U PCF' 9 quest'ultimo avendo a suo tempo sottoscritto il prog:ram ma comune? ma poJ_ sposando improvvisamente la tesi della di fesa nucleare nazionale 11 tous azimuts n (posizione di ossèrvan EU za gollista , contr addetta dalla volontà del PS di partecipa re ai negoziati di disarmo? tesi ben poco cara al Generale). HA Ferma restando l a posizione francese, condivisa da tutti i partiti, di non riunirsi alla Nato vi sono delle differen c omp ortamenti de i governi ze anche neVmembri di questa organizzazione militare, po~ 1 ché il governo laburista riduce le spese di difesa mentre il governo socialdemocratico tedesco le aumenta. Ma dove le P2. i l 1:)Questa analisi è doppiamente semplificata: da una parte si :ri ferisce solo a quattro maggiori paesi della Comunità; dall'a! tra trascura probl emi che avranno presumibilmente molta impo!:_ t anza nella fase preelettorale, come l'eurocomunismo, l'energia, ecc. 3 sizioni sulla sicurezza sl differenziano di più fra le ze politiche o fo~ europee è in relazione alla prospettiva di una difesa europea; essa è prospettata nel documento dei libera li e trova simpatie di europeisti convinti negli altri schie ramenti europei e nei partiti nazion a li; ma trova anche av versari tenacf. · da ogni parte~ fra atlantisti ad oltranza e Anche· l'allargamento della Comuni tà 9 materia solo a metà co ... AH munitaria, è visto dalle tre "piattaforme" europee press 1 a poco nella stessa maniera 9 cioé come una necessità politica HA EU (impegno dell'Europa nei confronti delle novelle democrazie) da realizzare con maggiori o minori cautele (periodo di tran sizione). ma? dietro a questo attEggiamento comune 9 ci sono delle sensibili differenze fra i partiti componenti, spesso E di più che coi partiti esterni 9 differenze dovute agli inte AH U ressi in gioco tradizionalmente attivi. Vi è chi non accetta l'allargamento in blocco, ma è favorevole all'entrata della Grecia e a ritardare quella della Spagna e del Portogallo? come i partiti dell'attuale maggioran za francese. I radicali EU di sini9ra sono per una posizione d'assieme, senza rifiutare nettament e l'allarg~1ento come fa il PCF, sensibile alle rea zioni di quell'el e ttorato agricolo 9 che non manca di influen HA b) UE nazionalisti di ogni colore. zare anche settori della DC italiana? che è però 9 insieme agli altri componenti del PPE, favorevol e . I laburisti? in particolare gli avversari del Merc ato comune, sono per l'al largamento 9 poiché così si può diluire ulteriormente la Comu nità 9 contro i voti dei socialisti tedeschi (che però non vogliono aggravare il bilancio) francesi e italiani. cuesti sono all'unisono per l'allargamento insieme al PCI. Coloro che sono per far avanzare l'integrazione si dividono fra i sostenitori di un rilancio della Comunità parallelo all'al 9 4. largamento e i prudenti che vorrebbero un ritardo di questo per non pregiudicare quello. c) Dove l e posizioni de gli schieramenti e uropei si differenzja no maggiorment e è ne ll a mat eria de ll'occupazione, cioé la più comunitari a. Il problema è cvviamente molto sentito d~ to il momento int e rnazionale, ma le differe nze nascono pre UE valentemente da impostazioni ideologiche,storiche. Così men tre il documento so cialista-socialdemocratico si pone l'obiet AH tivo della pi ena occupazione; que llo de i p artiti democraticocristiani vi affianca quello dell a lotta all'inflazione, in HA EU armonia con la politica de l governo di schmidt, e anche di quelli franc e s e ed ingl ese, i qual i tutti democristi ani non sono . Pe r "ridurre la disoccupazionen si pronuncia il docu mento liberal e, i ns ist endo poi sulla diminuizione dei cari E chi sociali, tema caro all'opposizione in Germania. Il "pat AH U to sociale" dà i s uoi frutti in Gran Bretagna, con l'opposi zione de i conservatori (non condivis a, peraltro, dalla City ) e sembra delinearsi in Italia con l'appoggio decisivo de i munist~. c~ Dove l e di visioni pre ndono soprattutto connotazi oni rit~ EU nazionali è sul tema dei l avoratori emigranti, vittime prefe e f acili di situazioni rec e ssive. All'estremo opposto HA si pone il probl ema dell'unione economi ca e mone tari a, che non solo divide gli schieramenti n azionali ma anche quelli partitici, raggruppando gli int egrazionisti, anzi (se si pa~ la di moneta comune ) i f ede ralisti europ e i di ogni parte. 3 . Dall'analisi di questi tre casi studio emerge che gli menti politici si dividono e si uniscono secondo atteggi~ crite~i diver si a seconda dei problemi considerati. In particolare si sono evidenziati tre tipi di spartiacque: a) divisioni nazionali.Le appartenenze nazionali continuano a 5. giocare un ruolo import ant e. Questo dovre bbe riguardare innanzi tutto il caso in cui è in gioco la sicure zza nazionale: come abbiamo visto 9 p e r ò, gli europ e i hanno in c e r-to grado un senso comune dell a sicure zza anche s e non si accordano sulla difesa in comune di e ss a. Inoltre riguarda il c as o in cui interessi co stituiti h anno mo do di difendersi attrav erso il canale naziona UE le (agricoltori e a llargamento). Infine riguarda il caso del rapporto fra politic a economica e cons e nso 9 che si ripartisce AH in senso nazionale nell a misura in cui l e e conomie, e le poli tiche economiche sono divergenti . Si può tuttavia osservare che HA EU att e gciamenti nazionali non accomunano necessariamente governo e p artiti del pae s e , neanche t alvo lt a l a posizione de l governo e que lla di un partito , o di mtto il partito che lo sostiene. Così se la lotta all'inflazione fa l'unità nazionale in Germa nia, la politica e uropea non fa in Inghilt~rra nemmeno que lla E di tutto il gove rno . Cos ì sia Barre che Andreotti devono gua~ AH U darsi le spalle d a l l oro fianco de stro , prima di fare c erti pas Sl di politic a e conomic a e sociale. Cos ì infine si v e de già co me forze uolitiche di dive rso gene r e p ossono e ss e r e attive pro esserlo ancora di più in EU o contro l' a llarg amen t o ( e potr·anno futuro), ben al di l à de i de sideri de i governi che esprimono. HA b) divisioni ideo l ogiche. Le tre f orm a zi oni e urop e e oggi e sistenti si sono form a te s u ll a bas e di concezion i ideologiche o pseudoide ologiche , che hanno r adici storiche de f i nit e anche se sogge! te a evoluzioni profonde e differenzi a t e da stato a stato, s~ prattutto dopo il tr auma de ll a s e cond a guerra mondiale. Come abbiamo visto nel c asl considerati ques t e divisioni non sono sempre molto ril e v anti n e l de finire gli a tteggiamenti, con l'ec cezione , e n eppure molto chiara, dell'occupazione per i suoi riflessi sociali . Il fatto è che l' e labo r azione delle "piatta form en comuni è stato finora prevalentement e un processo n e gozia 6. le, alla ricerca di un comune denominatore fra l e divers e pos~ zioni nazionali, che si è spesso rivel a to difficile e modesto. Non c'è stato invece che in ?iccola misura uno sforzo di ela~~ razione comune , che potesse influire e modificare le posizioni nazionali (2). Resta che quest e solidarietà ideologiche hanno una certa consist enz a che può in divers e occasioni (p. es. sce! UE te di uomini a cariche comunitarie) resistere alle divisioni nazionali. Ma il problema è un altro. Questi raggruppamenti pr~ AH figurano presumibilmente, anche s e non definitivamente i parti ti europei di un giorno, se vi saranno. E' possibile andare a vanti nella loro formazione prim~ dell'integrazione, trainando HA EU questa anziché rallentarla 7 oppure è possibile solo 9opo,qua~ do la logica delle istituzioni comuni dimensiona le forz e tiche. pol~ c) Vi sono sce lte che "tagliano" i raggruppamenti ideologici non E meno di quelli nazionali: nei tre casi studio che abbiamo con AH U siderato ciò vale per la difesa europea, per il rapporto fr a allargamento e int e grazione, e per la mone ta unica . Esist e dun que una terza divisione, quella che individua un 11 partito e uro- EU peo", dei sost enitori dell'integrazione e del trasferimento dei poteri dagli stat i a ll e istituzioni comuni . La composizione di HA questo raggruppament o non è formale, e pertanto varia da caso a caso. Il suo entroterra, a diffeTe n za di quelJ_o delle divisi.2_ ni nazionali (ci sono dietro gli st ati) e dell e divisioni ideo logiche (ci sono di e tro i partiti) è molto de bole (i movimenti europeisti e P ~ deralisti). Ma ha dall a sua la necessità stori 2) Un caso di elaborazione comune è quello fra SPD e PS francese, con tre commissioni di studio. Esse sono pero a:istint e dal comitato di redazione della "piattaforma 11 • 7. ca? come prov a que l p o' di storia dell'int e grazione europea che raccontano gli ultimi v enticinque anni . 4. Il gioco di que st e di visioni lo si è già. visto nel PaT'larnento eu ropeo attual e ed è ind::_ cativa in proposito l'analisi del dibatti to e/ o del voto in a l c:_:n'1 i c asi come la riforma della politica .§:. gricola 9 il fondo regional e 9 l'allargamento e soprattutto il bi UE lancio. Esso si vedrà ne lla fas e prepar a toria delle elezioni eu ropee di cui diciamo a l punto 1 di queste note. AH Nel contesto delle divisioni nazionali, man mano che sl avvicine ranno le el e zioni, si evidenzierà il ruolo dei partiti rispet t o HA EU a quello dei governi; di grande importanza sarà la scelta dei can didati 9 che per quanto si può indovinare èfalle leggi elettorali 9 sarà opera delle centrali partitiche. Il grado di adozione de l doppio mandato, il livello di autorevolezza e di motivazione poli E ti ca, l'impegno europ e o varieranno da partito a partito, da paese AH U a paese. Le divisioni ide ologi che appaiono in ritardo . Da una parte ess e non comprendono a lcune forze politiche di grande rilievo quali i parti ti ~ omuni s ti, i conserva tori ingl e si o ::. gollisti france EU si; dall'al tr a iJ. ruo J o d~ i pa:"ti t i. n a zion a li al loro interno resta troppo f ort e per f arne de ll e v e r e fonnazioni politiche eu HA ropee. E ' vero che es s e s aral:.no f a. t~ e giocare durante la campagna élettorale, ma i t emi di questa r e st er anno dominati dagli aspetti nazionali. si deve p e rtanto pens are a v.n a s e conda elezione euro pea per imma ginare uno s contro che e ffe ttivamente si svolga fra partiti europei. Nel primo Parlamento europ eo eletto, presumibil_ ment e , sarà ancora de t e rminant e quello che qui è stato chiamato il "pa:rtito europeo": la tesi che questa elezione porterà a un r~ lancio dell'integrazione europea si basa sull'ipotesi che almeno una ma ggioranza dei parlamentari (che si a r appre s ent ativa 8 o de ll e nazioni e delle ide ologie) eletti in seno al Parlamento siano motivati politicamente? cioé colgano le virtualità istitu EU AH U E HA EU AH UE zionali e generino in se stessi una lealtà europea. HA Nota: ques t a relazione è t]·Rtt a parzialment e dalla ricerca sull e forze politiche europee in vista de ll' e lzibni dire tt e del Parlamento di Str as burgo, condott a da Saverio Solari e Gian ni Bonvicini . A LA CRISE DE LA UE I~SUE COMMUNAU~E? AH UNE HA EU Q.uelques réflexions sur le Colloque de l'I.A.I. à Venise (les 24 et 25 février 1978) N'ayant pas pu prendre la parole à Venise, je voudrais présenter quelques remarques écrites qui m•ont été suggérées par les débats à la"~"'ondazione Cini''. AH UE Point de départ: le rapport Amato. Objectif préalable pour l'unité européenne, d' après lui: que chaque pays éga.Lise les diff'érentes "propensione à la cohésion sociaLe"; après, seu.lement après on pourra penser à .l 1 union économique. La formule rappelle l'autre de Magnifico: que chaque pays rédui se sa "propension à l 1 inflation"; puis on pourra penser à l 1 union mo né t aire. (D 1 après Magnifico, il faudra au moina 25- ans! ) • - EU Et les deux formules rappel.lent ce.L.le des travaillistes anglais du début des .années 50: que tous atteignent d 1 abord .Le m@me niveau de prospéri té et de réduc_tion de ch8mage; après on pourra s 1 unir. Ce sont, toutes, des f'açons élégantes pour se prononcer contre l'unité européenne. HA ~ ~~ Il a été facile à M. Toulemon d 1 objecter que tout cela imp.Lique un préalable, une conditio ~ gua~ tqui constitue aussi, a-t-il ajouté, la seu.Le garanti e va.Lab.Le pour les économies i'ortes, et no t~ ment pour .l'Allemagne): un minimum de capacité des autorités communa~ taires d'imposer, grace à des pouvoirs supranationaux- et avec .L'usage de moyens financiers adéquats - une discipline commune, une co~ vergence à .La fois dans le domaine de l'économie et de .La monnaie. Le uHapport lViarjolin" · t 1975) est à. ce propos décisi±' et dé±'ini ti±'; et 1es considérations veni tiennes de lVI. Emerson n 1 ont t'ai t que .Le coa ±'irmer. Tout le reste n'est que du fonctionnalisme, c.à d. de l'utopia tou des propos anti-européens cachés sous le masque du 11 réalisme"). - 2 - 2.• - Ce"saut de qualité" apparait d'autant plus nécessaire ·si ~·on accepte les thèses - qui me paraissen"t 1'ondamentales - de M. Spinelli: dépa~ ser la crise, éliminer le chOmage, résoudre le problème de l'élargi~ sement sans atfaiblir pourautant les Communautés, implique un nouveau "grand dessein" - a-t-il dit - orienté vers le progrès économique du 'riers lVi onde. Or ce grand desseìn rend encore plus urgent et pr éalable un grand dessein" insti tutionnel. AH UE 3.- Or non seulement les pouvoirs récla.més par M. Toulemon n • éxistent pas, mais la Communauté est, m~me sous ce point de vue, en perte de vitesse, sans qu'en revanche ~l existe, chez les forces politiques, ~e sens de la crise, capable de oonseiller des solutions "dramatiques" trapport Pinder). D'autre part le remède ne peut pas consister, contrairement à ce que pense M. Pinder, dans l'augmentation des co~ences \la polit ique industrielle, celle de l'énergie, etc.), mais bien dans le sens d'une modi~ication qualitative de la nature de ces pouvoirs, qui sont aujourd'hui ì'.ondés uniquement sur l'unanimité et sur l'accord entre chefs d'état et de gouvernement, pour toutes les questione d'importag ce politique. fout cela dit l'impasse dans laquelle se trouve l'intégration europè enne: le rapport .Pinder démontre, à mon avis d'une taçon impeccable, les difficultés d'une relance dans un climat de scepticisme et d'hostilité: son seul tort étant de parler de "déception" à propos de l'attìtude britannique, qui est bien celle à laquelle tout le monde s•attendait. UE ~ HA EU 11 D' autre part lvi. Coombs a maintes fois -démontré, et répeté m~me à Venl, se, qu'il serait f'aux de nourrir trop d'espoirs dans les eifets d'une élection directe d'un Parlement sans pouvoirs. Nllil. Dèll'Omodarme et 1Vlombelli ont al(>a'lté des argum.ents de taille pour coni'irmer cet"te thé se. ~t ffi. ìoulemon a ajouté - et c'est une observation qui me parait fondamentale - que l'opinion publique ne s'intéressera à ces élections que si quelque chose "bouge" au niveau européen. ~t puisque rien ne bougera, il y a le risque grave que les élections directes constitu. ent une autre déception et donc, pour paradoxal que cela puisse par~ tre, un autre pas en arrière \c'est encore M. ,l 'oulemon qui par le) de l'intégration européenne et de la construction communautaire, déjà si détra;quée. 6.- Dans une sìtuation te~lement défavorable, M. Pinder propose à bon escient une stratègie prudente: combiner les efforts que pourra deplo~ ~r le Parlement européen avec des nouvelles 11 Conférences de Messine" {mais l'essentiel - je tiens à le répeter -n'est pas l'accroissement quant~ t a · des 11 domaines" communautaires; c'est la modifica ti on _9.ll!. 1· ta · e des vpouvoirs'! du mécanisme communautaire: son''réalisme" déon.~ boucheAsur l'utopie!) Encore faut-il qu'il y ait, sur ces objectifs prudents, un minimum de consensus parmi les forces politiques. Or le rap-port de lVl. ~Jaq_ué a démontré qu • il n • en est rien: les progre.mmes européens des partis,- a-t-il remarqué - ne pourraient ~tre plus vagues et décevants. Hien de plus exacte. HA EU AH 5.- ! - 3 - EU AH UE HA EU AH Le rapport lVIerlini suggère de miser sur le "parti de l'Europe". Mais ce parti de l',t!;urope - lorsqu'il y en a eu un - a signifié, dans le passé: a) d'une part .1' existence, au se in d es dii-! erentes forces poli tiques, de groupes plus ou moins consistants convaincus de la nécessité du préalable européen par rapport aux maxima problemata de .ia po.iitique internationale; et, par surcroÌt, du préalable institutionnel par rapport a ce 11 préalable des contenus". Or il est permis de se demander si ce parti européen, ainsi di fini, existe encore. :E_)De l'autre• le "parti européen" signiì'iait l'existen(e, au de.hors des forces politiques, et comme indispensable pOle d'attraction et de coagulation des éléments pro-européens à l'intérieur de ce.iles-ci, de mouvements européens et ì'édèralistes, capables d'élaborer et de défen dre des programmes maxima, qui seuls permettraient de réaliser, par la force de leur propagande, au moins les progra.mmes minima des hommes politique pro-européens, si des circonstances ì'avorables se présentaient. Les trois "grands évènements" mentionnés par M. Pinder - notam ment la fondation de la c.~.c.A. et de .la c.~.~. - n•auraient pas été possibles sans les programmes beaucoup plus maximalistes des ì'~es fédéralistes. Analoguement aujourd'hui le projet modérè de M. Pinder est irrèalisable, sans le support des forces européanistes se battant pour un projet beauca.up plus radical. Or, qu'en est-il aujourd'hui de ces forces? D' &u'We part J.e Mouvement ~uropéen n' existe poli tiquement plus :· ~l n'eet qu'ein politisches ~ichtsein. De l'autre l'Union ~uropéenne des ~'édéraliste agit (si on peut parler, dans son cas, d'une action) sur la base de l'étrange conviction que les élections directes signifieront de par elles m~mes la naissance d'un état fedéral européen tdéjà tout tormé, comme lVlinerve sorti( déja toute armée de la t~te de Jupite~. Les objections de M. Coombs l~ soucient le moins du monde, pas plus que les craintes de M. Toulemon1 et tout ce qui l'interesse c'est la création imrr1édiate, de l'aujourd'hui au lendemain1 d'une monnaie europ éenne, mijme ici sans se soucier le moins du monde ni des pouvoirs supranationaux indispe~ HA 7.- UE Ce qui est ì'aux c'est d'en déduire que mieux vaut alors ne pas s•occuper de cela, et se concentrar sur les contenus. 0ertes - comme l'aobservé M. Ri. fflet- la définition des objectifs de l'union tplus exac:tement: leur constante 11 re-déì'ini tion", dans un monde qui cnange de p.ius e n plus rapidement) est préa.iable à la déì'ini ti o n d'une structure institutionnelle. ~t Spinelli, nous venons de le rappeler, a donné une contribution remarquable à cette 11 re-definition" dans les circonstances présentes. mais le problème institutionnel res~ hic rlhodus, hia salta. D'ailleurs, un examen des contenus - et non seulement des aspects institutionnels - des program.mes européens des différentes forces po li t"iques donnerai t des résul tats tout aussi déc.evants. La véri té est qu'il n'y a. pas de projets institutionnels européens, dans ces programmes, parce qu'il n•y a non plus d 1 objectifs, de contenus, c'est à dire de volonté européenne tout court. On se trouve dono dans une impasse. Comment en sortir? - 4 - sables {et pour le moment inexistants) ni des compétences parallèles, également indispenàables et inexistantes, dans le domaine de la poli tique économiqve, ni de la période transitoire nécessaire. :dreì', 1' u.~ .~·. ne fai t que du peti t ì'onctìonnalisme {d-o n t le sort du plan Werner a abondamment démontré le caractère utopique), ca ché sous le mythe et le deus ex machina des élections directes. ti.- Si cette analyse est exacte, il faut dono repartir à zéro pour reb~tir le "parti de l'~urope", et surtout pour rebtttir son "noyau dur 11 constitué par des mouvements européa.nistes aya.nt la tonction de stimula. ti on et de coagulation que je disais. ~<No~ è t''m..)''Le..~Q.. d..o.. '(>ttjitJ..L A ~t.l.'1-c'h. Et pourtant, il n'y a pas d'autre issue, il n•y a pas de raccourci". Les centres d'études ìnternationales et les instituts de polit~ logie seraient-ils capables de réalìser ce que les ì'orces ì'edéralistes ont désormaìs renoncé àfaire? Dans des cìrconstances bien autrement favor ables {ou qui parais saient telles) le Mouvement ~uropéen créa dans oo n seìn en 1952-53 un "Corni té consti tutionnel", anìmé par lVIlVI. ::>paak, Spinelli et 1~a:viaski, qui proposa un projet de "Communauté politique européenne". Sans son travail l' Assemblée ad hoc n' aurai t . jamais mené à bien la rédaction de son Statut qu'elle proposa à son tour aux sìx gouve~ nements. Dans une situatìon toute différente, et tout en sachant que les chances de réussité d'une telle opération sont presque nulles, il faut quand m~me que quelqu'un reprenne cette t§.che, ne fUt-ce que pour donner quelques possibilités de réalisation aux propositions plus modérés "à la Pinder". C'est dans ce sens que doit se déployer l' effort d' "imagination 11 réclam~·~ M. Zagari. UE HA EU AH UE 11 ra_:- Ve~~~) 9.- A mon avis des instituts tels que ceux qui sont réunis dans le cadre HA EU AH du T.E.P.S.A. ne devraient pas se soustraire à un tel engagement, sous prétexte que leur travail a un caractère non politique mais u scientiì'ique" {car il ne serai t aloiS que pseudo-scientiì'ique). ~t cet engagement devrait alors ~tre double: ~) d'une part te fonder;~e vision très claire, et sur une enonciation tout aussi radicale, des objectifs, des contenus, dans le sens qui a été indiqué à Venise par M. Spinelli; b) de l'autre ~'aboutir à une conception extr~mement précise, et ega lement "maximaliste", du cadre institutionnel qui seul rendra possible la poursuite de buts aussi ambitieux. Voilà le grand thème, le grand"joint venture" que des Institut.s d'études internationales devraient se proposer, par rapport au volet "européen" de leur activité. Une telle t~che - remarquons-le en passant - s'insère d'ailleurs parfaitement dans la nouvelle fonction que l'Université moderne, suJ:L tout en Amérique, congoit comme etant l~ sienne, à cBté des deux fo~ ctions tradì tionnelles de la ":B'or$ung" et de la "Lehre" {la recherche et l' enseignement): c' est-à-dire la .fonction de 11, servi ce 11 .yers ~ . \!..' ~c..Se.tv" 11~e-me:Jt , la société {à ne pas conì'ondre avec sa forme degenéree, ~ sQrYe:ge a l'état et à ses objectifs les plus machiavélique~. Il ne peut qu'en ~tre ainsi, plus en général, m~me pour tous , les Centres de hautes études. - 5 - EU AH UE HA EU AH UE Au cours d'une réunion, toujours à Venise, des membres de l'I.A.I., M.me Baduel Glorioso a remarqué, combien à raison, que ce qu'il faut ce n'est pas des études •descriptives", mais bìen une analyse profog de des 11 Cause.3" des grands phénomènes internatìonaux, et notamment européens. Or c'est un vieux principe philosophique que La position exacte d'un problème implique déjà sa solution. C'est donc bien dans lesprit de cette exhortation fondamentale de l'éminente syndicaliste italie!!· ne que je conçois la proposition que je viens de présenter. Une étude réellement scientifigue de l'état de crise de l'intégration européenne et de ses causes ne peut pas ne pas déboucher sur une proposi tion politique de la solution, car celle-ci est implicite dans l'ét~ de m~me, si une telle étude est sérieuse et n'éscamote pas les difì'i cultés rèelles. La seule contribution valable que la T.E.P.S.A. pourrait donner au depassement de la crise, ('est donc de recréer dans son sein le "Com1te 0paak", chargè de présent,lr un projet de Gonstitution e~ ropéenne au ~arlement communautaire~ ~6compagne d'un exposé des motifs largement ìnspìré aux propoB tenus à Venise par M. Spinelli. ~out le reste est litterature. HA ~ PARLAMENTO EUROPEO GRUPPO DEMOCRATICO CRISTIANO ' \ Segretariato DOC/1 062/78 HA EU AH UE Lussemburgo, maggio 1978 SINTESI DEl LAVORI DEL GRUPPO DEMOCRATICO CRISTIANO DEL PARLAMENTO EUROPEO AH U E (GRUPPO DEL PARTITO POPOLARE EUROPEO) HA EU 15 maggio 1977 - 15 maggio 1978 Lussemhurqo Centre europP.en Tel. 43001 Bruxell es 3 , Brl . rle I' Empere ur Tel . 513.40 .70 C O N T E N U T O OSSERVAZIONI PRELIMINARI 3 II. LAVORO E RUOLO DEL GRUPPO 5 III. COMPOSIZIONE DEL GRUPPO 17 IV. REGOLAMENTO DEL GRUPPO 39 v. GLI ORGANI DEL GRUPPO VI. GLI ORGANI DECISIONALI DEL PARLAMENTO VII. L'EVOLUZIONE POLITICA GENERALE I N SENO AL AH UE r. 45 47 EU PARLAMENTO E LE DECISIONI E I PARERI DEL HA GRUPPO LAVORI DELLE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO IX. LE RELAZIONI ESTERNE DEL PARLAMENTO E UE VIII. 59 131 L'ATTIVITA' DEL GRÙPPO VISITE DEL GRUPPO NELLE CAPITALI DELLA AH X. 51 COMUNI'l'A' E RELAZIONI CON I PARTITI NATIO- 141 XI. EU NALI E GRUPPI POLITICI 143 ABBREVIAZIONI 155 RISULTATI PARTICOLARI DEI LAVORI SVOLTI XII. HA NELLE GI ORNATE DI STUDIO DEL GRUPPO - l - J I. OSSERVAZIONI PRELIMINARI Scopo della presente relazione sull'attività del gruppo democratico cti stiano dal 5 maggio 1977 al 15 maggio 1978 é di offrire alle organizzazioni internazionali dei democratici cristiani, nonché ai partiti nazionali, un quadro dell'attività e della struttura del gruppo,particolarmente durante la ~ase preparatoria alle elezioni dirette. Siamo lieti che il congresso del Partito Popolare Europeo del marzo 1978 ha segnato l'avvio di un approfondimento dei legami tra le forze po- litiche del partito popolare europeo che sostengono la nostra politica in UE Europa, e l'ulteriore evoluzione di una politica comune europea. Ovviamente, nei prossimi mesi dovremo intensificare lo scambio di opinioni. Con la nostra relazione, diffonderemo tutta una serie di informazioni e siamo natura! AH mente ben disposti ad esaminare ogni altra questione o problema interessante e a fornire,se sarà necessario, ulteriori dettagli. il nostro partito. Noi gli auguriamo quel EU Il partito popolare europeo é successo che é necessario affinché l'Europa, nella sua evoluzione, pervenga ad un ordinamento pluralistico e liberale, nell'ambito del quale si inseri- HA sce il contributo delle idee che noi cerchiamo di attuare. Ci impegniamo e ci impegneremo a fare del nostro meglio, Non dimentichiamo inoltre che i trattati istitutivi stabiliscono che la Un impoE UE Comunità é anerta a tutti i paesi europei che desiderino aderirvi. tante compito del Gruppo é per noi anche il mantenimento di stretti rapporti con i partiti democratico-cristiani europei che operano al difuori del AH la Comunità. Un importante compito del Gruppo consiste pertanto nell'appoggiare il lavoro dell'Unione Europea DemocraticQ-Cristiana. I rappresentanti del gruppo democratico cristiano del Parlamentoeuropeo· EU portano nel gioco delle forze europee tutta la gamma di partiti popolari · saldamente ancorati al contesto politico di sette dei nove paesi membri. Nel suo programma di ispirazione cristiana, impegnato nella difesa di HA valori fondamentali quali la pace, la libertà e l'umanità e la solidarietà, ma anche aperto a nuove soluzioni, moderne e pragmatiche, il gruppo si sforza di far evolvere la Comunità europea nella direzione di un solido progresso delle condizioni di vita sociali ed economiche dei nostri popoli. Rifiutando categoricamente le ideologie nazionalistiche o totalitarie, la co~so cui disumanità é apparsa evidente nel democratici cristiani vogliono raccogliere della recente storia europea,i la sfida lanciata alla nostra generazione, cioé la costruzione di un'Europa unita quale fattore della politica mondiale, con senso delle proporzioni, audacia intellettuale e coraggio morale. Essi chiamano all'appello i giovani europei, affinché contribui s can o a plasmare un futur o comune. - 3 - Il gruppo è orgoglioso di portare avanti oggi, tra altre difficoltà, l'opera alla quale uomini politici democratici quali Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide de Gasperi hanno dato un'impronta decisiva. Dopo aver preso atto con lucidità dell'odierna situazione, i nostri partiti e gruppi in seno ai parlamenti degli Stati membri,al pari del gruppo del Parlamento europeo, sono giunti alla conclusione che nessuno dei gravi problemi concreti dei nostri popoli, dall'approvvigionamento energetico attraverso la lotta all'inflazione fino alla tutela dell'ambiente, può essere risolto unicamente su base nazionale. Essi si rendono conto che solo delle strutture decisionali comunitarie funzionanti garantiscono delle soluzioni e sono pertanto dispos:ti a lottare per l'affermazione di un "unione europea" UE dotata di poteri decisionali. AH Un primo passo in questo senso è costituito dalle elezioni dirette del Parlamento europeo, che ,a vranno . luogo nel g-iugno 1979. EU Con l'obiettivo di creare nella Comunità europea. nuovi rapporti di f orza democraticamente garantiti, i cristiano democratici rimangono fedeli alla loro vocazione di rappresentare una forza politica europea. progressi- AH UE HA sta. On. Egon A. Klepsch EU Presidente del Gruppo Democratico-Cristiano HA del Parlamento Europeo (Gruppo del PPE) - 4 - II. LAVORO E RUOLO DEL GRUPPO Il gruppo Democratico Cristiano del Parlamento europeo si trova di fronte ai seguenti problemi nell'imminenza delle elezioni dirette : l. Fungere da centro integrativo di una politica europea comune ove con- fluiscano non soltanto i punti di vista dei vari partiti nazionali dei suoi membri, ma anche i che si pongono, tentativi di trovare risposte comunitarie ai problemi tenendo presente che esso è il gruppo di centro del Parla- mento e che le sue decisioni vengono trasfuse in maggioranze valide sia sotto i profili nazionali che quelli di partito. Ciò che conta anzitutto è che anche in sede di compromesso i principi della politica democratico- UE cristiana vadano preservati e riaffermati tanto sul piano formale quanto AH su quello sostanziale. In questo ordine di idee, viene condotta una stretta collaborazione con i membri democratico cristiani della Commissione e con le associazioni e.ste- 2. EU re dei partiti DC. Il gruppo collabora con le organizzazioni DC internazionali, appoggian~ - HA dole con ogni mezzo nel loro la_y,oro. Fra queste 1 un posto preminente spetta logicamente al PPE, il quale è il veicolo motore del lavoro politico comune dei partit1 DC della Comunità europea. Per il gruppo DC1 il dovere di contri~,,':~ . ,. : UE buire alla preparazione e all'esecuzione della campagna elettorale del PPE all'elezione diretta · è più che evidente. Ma anche sotto altre forme · il grupp~quale centro di continui contatti dei rappresentanti dei partiti~ della AH Comunità,promuove un processo comunitario di formazione della volontà. In considerazione di tutta questa gamma di relazioni esterne è inevita- EU bile che l'Unione europea dei Democratici Cristiani, la quale riunisce i lavori dei parti ti Cristiani d • Europa, costituisca una piattaforma di parti ti HA cui essa sia legata da stretta amicizia, al pari dell'Unione Mondiale dei Democratici Cristiani. I rapporti del Parlamento europeo con gli altri organi parlamentari dei paesi n on appartenenti alla Comunità, specie di quelli extra europei , non possono raggiungere una dimensione ottima senza questi contatti sul piano delle alleanze di partito. 3. Il gruppo Democratico Cristiano del Parlamento europeo costituisce il trait d'union naturale con i gruppi parlamentari nazionali democratici cristiani nella Comunità . Compito suo è di s v olgere una funzione intermediatrice nella diffusione di informazi oni e nello svolgimento di discussioni sui problemi da chiarire. - 5 - 4. Inoltre, i l lavoro del Parlamento d ire ttamente eletto va preparato e d impostato in modo che e ss o disp onga della dotazione minima nec essaria per poter a s solvere la funzi one che gl i spetta. Per poter capire e valutare il lavoro del gruppo in qu esto conte sto, sarà utile e necessar i o premettere una pr ec isa zione sul lavoro del Parlamento stesso. Il Parlamento europeo è un Parlamento che lavora a temp o pieno - in tutto e per tutto comparabile con i l metodo di lavoro dei Parlamenti nazional i , e che sotto diversi aspetti richiede un impegno maggiore. I l r itmo di l avoro per dieci mesi de l l'anno è il seguen t e : una settimana è dedicata alla t o rnata parlamentare ; la settima n a p r ecedente è riservata ai gruppi politici per la formazion e d i una volontà t r a gruppo e gruppo ; l'altra settimana che precede è riservata alle c ommi ssioni parlamentari per la preparazione delle torna t e e per il disbr igo '"'c'l-'·~ UE di altri lavori d i commiss i one. La quarta settimana è riservata per u lteriori riunion i di commissione che s i rendono necessarie ed è in questo senso AH che viene normalmente utilizzata. Il deputa t o al Parlamento e uropeo risente p ertanto tutto il carico del doppio mandato, ed è sin d ' ora molto difficile (dal momento che le v arie EU scadenz e n azionali c o incidono continuamente con quelle del Parlamento europe o ) garantire di volta in vol t a l'equilibrio nella fo rma zione di volontà HA corrisponden te ai rapporti di forza esistenti in seno al Parlamento. Al rappre sentante del Parlamento europeo compe tono, a causa dell'esiguo UE numero dei suoi colleghi (198) due mandati in sede di commis sione. Oltre ai continui impegni precedentemente menzionati ve ne sono altri connessi con il l avor o d elle commissioni paritetiche con la Grecia e la Turchia.cui si la Spagna e il AH aggiungono o ra le delegazioni speciali de i paesi candida ti all'adesione qual i Portogallo . Vanno inoltre aggiunti il Comitato parite tico e l'Assemblea consultiva is t ituiti nel quadro della Convenzione di Lomé con AC~ nonchè i var i conta tti con altri par lamenti nazionali e inter- EU gli Stati nazionali . A causa del notevole carico di lavoro d i cui si è parlato, non sem pre è possibile adempiere sin dall'inizio e nella dovuta misura tutta la gam- HA ma di impegni. Il lavoro del Pa rlamento e dei suoi organ i viene inoltre r es o particolarmente gravos o - e di ciò ne risente pure il gruppo - al l orquando gli imp egni nazi ona l i costringono le rappresentanze di i nteri Stati membri ad assentarsi per giorni, impedendo così la formazion e di una volontà in te- gratrice. Si p ongono così anch e per le unità di lavor o del grupp o notevoli problemi supplementari di carattere organizzativo . In linea di principio, in seno all'assemblea p lena ria d el gruppo vengono prese le decisioni politiche che normalmente si riflettono anche sul piano comuni ta rio e che, giova aggiungerlo, normalmente son o determinanti per la f o rma zi one della maggioranz a in seno al Parlamento stesso. La preparazione di qu e ste d e ci s ioni si distingue - 6 - necessariamente da quanto avviene presso i gruppi parlamentari nazionali, in quanto occorre tener conto anche delle diversità strutturali che presentano i problemi nazionali stessi. Al pari del lavoro del Parlamento, il lavoro del gruppo è basato sul "principio del relatore", vale a dire che per ciascun argomento viene conferito l'incarico ad un coordinatore. Per ciascuna commissione parlamen tare il gruppo presenta o il presidente o il vicepresidente di commissione, e ciò vale anche per gli organi speciali precedentemente citati. E' questo il primo uomo del gruppo designato nell'organo corrispondente ed è coadiuvato dal capofila nominato per ciascuna commissione. Essi preparano assieme ai relatori (qualora appartenenti al gruppo) gruppo stesso. Inoltre, il gruppo le decisioni del crea proprie unità di lavoro su problemi importanti, oppure istituisce gruppi di lavoro ad hoc qualora lo richiedano UE temi particolarmente complessi o controversi. Si intende che tutti questi gruppi di lavoro devono avere una composizione tale da riflettere il carat- AH tere multinazionale del gruppo stesso. Le problematiche particolarmente comp lesse vengono messe a punto ogni anno in due riunioni di studio che di regola durano tre giorn.i. Le riunioni EU del gruppo agevolano pertanto sia la preparazione delle tornate parlamentari sia l'impostazione di problemi controversi che formano oggetto di decisione in sede di commissione. Soltanto in tal modo si possono costituire tempesti- HA vamente delle alleanze, sia pur del tutto eterogenee, con altri gruppi politici e trovare la base di compromessi suscettibili di raccogliere la maggio- UE ranza su singoli argomenti. Il metodo dell'ora fissa di votazione in seduta plenaria del Parlamento AH (introdotto la scorsa estate) consente di configurare ora in maniera più sistematica come maggioranze politiche decisioni maggioritarie che spesso avevano prima un carattere puramente casuale. Certo, in tutti gli organi la ~on EU presenza è un presupposto indispensabile per un lavoro politico ottimale. lo strumento dell'ora delle interrogazioni il gruppo può sottoporre HA sia alla Commiss ione che al Consiglio, nonchè alla Conferenza dei ministri degli affari esteri (questi due ultimi organi dispongono peraltro di una maggior lasso di tempo per fornire la risposta) tutti i problemi di attualità che intere ssano i deputati. Se le risposte date sono insoddisfacenti , un - .. g~ppo politico può chiedere che si proceda a una discussione, della durata di un'ora, su un argomento di attualità. Inoltre, l'interrogazione orale con o senza discussione e la presentazione di proposte di risoluzione proprie rappresentano altrettante possibi lità di manifestazione di volontà politica (tenendo presente che le risoluzioni presentate con procedura d'urgenza possono essere approvate dal Parlamento riunito in assemblea senza preventivo esame mediante il deferimento in commissione) . - 7 - Le proposte e le r elazioni della Commissione vengono normalmente deferite dall ' As s emblea plenaria alle commissioni specializzate, le quali potranno a llora prendere posizione mediante risoluzioni sull'argomento in esame, oppure pre sentare emendamenti ai dati normativi proposti . Va notato che durante il periodo con templato dalla relazione la Còmmissione ha recepito circ a il 95 % di tutti gli emendamenti presentati dal Parlamento nei suoi documen ti. All o stesso ritmo prosegue la discussione circa il ruolo del Parlame n to q u ale organo di bilancio e di controllo. Per quanto riguarda il periodo contemplato dalla relazione,si può affe~ mare che i contatti con i movimenti che condividono le nostre idee in materia si sono di norma ri levati idonei a far prevalere la - posi.zi()l\è__ _ UE che il gruppo ritiene valida. Certo, il gruppo, che nella persona di Emilio colombo presenta il presidente del Parlamento europeo, ha una speciafe _____ -· ------. AH r esponsabilità d i assolvere. Ne l p eriodo della relazione il gruppo ha c ercato di migliorare la collaborazione con i g r uppi parlamentari nazionali appunto in vista della prepa - EU razion e d e lle elezioni dirette e di istituire, grazie a riunioni tenute nell e c apitali degli Stati membri della Comunità, con tatti diretti con le dire- HA zioni responsabili di partito, di governo e di parlamento della Democrazia Cristiana. L'informaz ione reciproca è stata al centro di tale azione. UE Non va dimenticato che il gruppo Democratico Cristiano r appresenta in modo specifico un nucleo essenziale del PPE perchè deve, volente o nolente, collocare il punto di vista comunitario al centro dei suoi lavori e dei suoi AH studi . La formazi one della volontà nel suo seno potrà pertanto e s sere coronata da succes so soltanto se alla conoscenza dei problemi concreti vérrà a g giunta sin dall ' inizio anche quella dei vari problemi e delle varie strut- EU ture speciali naz iona li. Soltanto se si terranno continuamente presenti i problemi che si pongono negli Stati membri aventi strutture divergenti, si HA potrà svolgere una poli tica d' integrazione rivolta verso il futuro . Il gruppo politico è pienamente cosciente del suo ruolo dir ettivo nella lotta per l ' ulteriore sviluppo dell'unità europea. In tale contesto, la lotta per il successo delle tesi contenute nella relazione Tindemans quale programma che occorre praticare in via transitoria, e l'elaborazione di proprie proposte complementari costituiscono il compito essenziale su questa strada. Recentemente, il gruppo politico ha inserito nel dibattito una propria proposta per progredire verso l'unione economica e monetaria : in mancanza di proposte concre te da parte della Commissione, essa costituisce la base dei lavori della commissione economica e monetaria. - 8 - Per sensibilizzare l'opinione pubblica, il gruppo politico intrattiene. un servizio stampa che rende noti i suoi pareri su tutti ~ problemi importan- ti. Inoltre, alla fine di ciascuna tornata, viene pubblicato un resoconto d'attività che non solo riferisce sulle tesi esposte durante la tornata ma fornisce altresì una rassegna dei lavori del mese precedente e delle decisioni prese in merito. Il servizio stampa, noto come il "OC Europa-Bollettino" esce circa ogni sei settimane nelle lingue del gruppo (tedesco, inglese, francese ; italiano e olandese) e riferisce anche sul lavoro del PPE e delle altre istituzioni internazionali democratico-cristiane. Il gruppo ha un segretariato di circa 27 collaboratori cui vanno aggiun- UE ti due collaboratori che appoggiano in particolare il lavoro del gruppo de- AH mocratico cristiano del Parlamento europeo e del Partito Popolare europeo. EU Egon A. Klepsch HA (Per quanto riguarda i progetti di lavoro concreti per il 1978 rimandiamo HA EU AH UE alla dichiarazione rilasciata dal Presidente del gruppo, on. Egon Klepsch, <'il 5 gennaio 1978) - 9 - ALLEGATO Dichiarazione rilasciata il 5 gennaio 1978 a lle 10.30 a Bonn dal Presidente del gruppo democratico cristiano al Parlamento europeo, on. Egon A. Klepsch -----------------------------------------------------------------Alla data del 1° gennaio 1978 sono trascorsi 5 anni dall ' entrata in vigore dei trattati di adesione della Danimarca, della Gran Br~ tagna e dell'Irlanda alle Comunità europee, e 20 anni da quando i trattati CEE ed EURATOM sono divenuti operativi. In questo periodo di tempo la Comunità ha continuato a svilupparsi fra vari e dif ficol UE tà, dimostrando una sorprendente vitalità nonostante le prove cui è stata sottoposta. Valido resta il principio che per un sistema AH libero e democratico in Europa vi è un solo destino comune. EU Con preoccupazione notiamo il problema della data per la prima ele zione diretta del Parlamento europeo. Sul piano internazionale man HA ca soltanto la fissazione della data delle elezioni che il Consiglio deve decidere di concerto con il Parlamento europe o. Chiediamo che venga proposta una data, in modo da chiarire la situazione. UE A mio parere, si potrebbe prendere in considerazione, ne l rispetto delle statuizioni del trattato e dei calendari nazionali, il perio AH do HA oppure EU dal 19 al 23 ottobre 1978 dal 22 al 26 marzo 1979 Tutti sanno ormai che il termine del mese di maggio/g iugno 1978, concordato a suo tempo dai Capi di governo, non è più attuale. Non solo i popoli d'Europa, ma anche e soprattutto le forze politiche , le quali devono predisporre i preparati vi per le ele zi oni, hanno diritto non già d'ascoltare continuamente nuove congetture accoppiate a considerazioni di politica interna, bensi di conoscere la data esatta delle elezioni, in modo da regolars i i n merito. ,~ La dibattuta questione dei poteri non è tanto un problema di ulteriori rinunce di sovranità da parte degli Stati nazionali, quanto la garanzia della partecipazione dei rappresentanti eletti dal popolo al processo normativa e al controllÒ dei poteri del Consig lio dei ministri e della Commis sione, e ciò appunto nei riguardi dei compi·ti che non sono più svolti dai parlamenti nazionali, be nsi trasferi ti sul piano comunitario. Il parti to popolare europeo: fondato nella primavera del 1976, ha svolto un proficuo lavoro, ri l'elaboraz ione di uno statuto; AH l.) UE solvendo in particolare quattro compiti importanti: l'istituzione di un comitato direttivo sotto la presidenza del primo ministro belga Leo Tindemans; l'approvazione unanime di un programma comune il 1° dicembre HA 2.) EU l'istituzione di un ufficio comune a Bruxelles. 1977 da parte dell 'organo all'uopo competente e con l'approva- la preparazione della campagna elettorale per la prima elezi o- AH 3.) UE zione di tutti i partiti membri nazionali. ne diretta del Parlamento europeo ad opera di un comitato ele t torale che ha elaborato uno "slogan" comune fatto proprio dal EU partito. 4.) la progettazione e l'approvazione di un emblema comune per HA I.) l'organizzazione dell'elezione diretta, restando inteso c he, partendo da questo presupposto comune, la campagna elettorale per la prima elezione diretta deve essere svolta prevalentemen te sul piano nazionale. - 11 - Per il 1978 si pongono i seguenti compiti: l.) L'organizzazione di un congresso del partito popolare europeo a Bruxelles per esporre la sua posizione politica. 2.) La formulazione di pareri comuni sui problemi e sugli sviluppi politici della Comunità. 3.) Pubblicazione, a grande tiratura, di un opuscolo sul partito popolare europeo e i suoi obiettivi. UE 4.) Il coordinamento di manifestazioni comuni e dello scambio di EU Per il lavoro del gruppo democratico cristiano del Parlamento eu HA ropeo nel 1978 va svolto in particolare il seguente programma: l.) una campagna per l'attuazione di elezioni a suffragio diret- UE to. Parlamento. AH 2.) Misure preparatorie per le condizioni di lavoro del futuro EU 3.) Caratterizzazione politica del partito popolare europeo nel Parlamento europeo (in particolare la messa a confronto della nostra concezione ideologica con le finalità collettivi- HA II.) AH oratori. stiche di stampo marxista). 4.) Proposte di provvedimenti per il rilancio dell'Unione economica e monetaria (Saranno presentate nella tornata di gennaio a Lussemburgo). - 12 - 5.) Caldeggiare la realizzazione delle proposte contenute nella relazione Tindemans, in particolare anche mediante singole iniziative. 6.) L'organizzazione di una conferenza agricola con i partiti e i gruppi politic~ le associazioni e gli esperti nazionali, al fine di dare una nuova impostazione alla politica agricola della Comunità. 7.) Contributi concreti ai problemi connessi con l'ampliamento UE della Comunità, curando in particolare i contatti con le for AH ze politiche affini dei paesi candidati all'adesione. 8.) Contributo al dialogo Nord-Sud e potenziamento della Conven- EU zione di Lomé. HA 9.) Misure per preparare ed eseguire l'elezione diretta: a) Collaborazione continua a tutte le iniziative prese dal UE partito popolare europeo. b) Elaborazione di argomenti a sost'egno delle questioni poli AH tiche concrete di rilevanza comunitaria sulla base del programma del partito popolare europeo e del lavoro del EU nostro gruppo. c) Mobilitazione di oratori, esperti in determinate materie, HA per grandi manifestazioni, seminari, ecc. d) Materiale informativo sul gruppo e sul suo lavoro. Una conferenza dei presidenti dei gruppi politici dei parlamenti nazionali e dei presidenti dei parlamenti nazionali sa rà organizzata su invito del nostro gruppo allo scopo di garantire un migliore coordinamento degli organi parlamentari in ordine ai problemi della Comunità. - 13 - III.) Per quanto riguarda il bilancio della Comunità europea e i suoi • compit i per il 1978 1.) Chiediamo che il Consiglio europeo, ovvero la Conferenza al vertice dei capi di Stato o di governo, riprenda il suo com pito originario, e cioè di imprimere nuovi impulsi alla politica di unificazione europea mediante opportune decisioni ed accordi di una certa portata . Il Consiglio europeo non dovrà più svolgere lavori incompiuti che rientrano nella UE normale competenza del Consiglio dei ministri. 2.) Il lavoro dei Consigli dei ministr i deve essere perfeziona- AH to e meglio coordinato. efficac~ EU 3.) La Commissione dovrà concentrarsi nuovamente e più mente sul proprio lavoro, e cioè d i proporre e di tradurre HA in atto soluzioni d'interesse comunitario. 4.) Il Parlamento ha in verità compiuto ulteriori progressi per UE quanto riguarda i suoi poteri di bilancio, ma deve affronta re con maggior energia i compiti che i trattati gli hanno AH assegnato o che gli consentono di assolvere. Su questo punto ci incombe un impegno particolare, in quanto con l'ele- EU zione di Emilio Colombo a Presidente del Parlamento europeo, avvenuta nel 1977 e con la quale si è avuta con tutta evi- HA denza la fine del predominio socialista, è venuta ad accrescersi la nostra responsabilità. 5.) L'istituzione della Corte dei Conti rappresent a u n progresso che ora è necessario verificare nella pratica. 6.) Sul piano politico noi chiediamo: - 14 - a) Provvedimenti per l'ulteriore sviluppo della Comunità ver so un'unione politica, e ciò grazie ad un miglioramento del processo decisionale (decisioni a maggioranza, ecc.) e alla realizzazione delle proposte realistiche contenute nella relazione Tindemans. b) Rilancio dell'Unione economica e monetaria. c) Un'impostazione comunitaria della politica regionale. UE d) Misure concrete per combattere la disoccupazione, specie AH quella giovanile. e) Accurata e rapida soluzione dei problemi connessi con HA EU AH UE HA EU l'ampliamento della Comunità. - 15 - III. COMPOSIZIONE DEL GRUPPO (15.5.1978) Jochen van AERSSEN CDU 15.4.1941 Direzione della CDU della Renania e direzione della CDU della circoscrizione di Kleve. Vicepresidente della "Europa-Union" della Renania Incaricato degli affari europei della Renania. Membro del Movimento cattolico dei lavoratori. Nord-Vestfalia. Membro del Landtag della Renania Nord-Vestfalia dal· 1970 al 1976. Membro del Bundestag tedesco dal 1976. AH UE Membro del PE dal 1977: - commissione per i bilanci, - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, -commissione per le relazioni economiche esterne (responsabile del Gruppo), - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Turchia, - Assemblea consultiva ACP-CEE csu EU Heinrich AIGNER 25.5.1924 HA Vicepresidente della Fondazione tedesca per l'aiuto allo sviluppo. Direzione dell'organizzazione centrale della Chiesa cattolica per l'aiuto allo sviluppo. curatore della Società tedesco-brasiliana. Presidente della "Paneuropa-Union" della Baviera. UE Membro del Bundestag tedesco dal 1957. AH Membro del PE dal 1961: - vicepresidente della commissione per i bilanci, -presidente della sottocommissione "controllo", - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Grecia, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE. EU Portavoce della delegazione tedesca al di presidenza del Gruppo. Gruppo DC e membro dell'Ufficio HA Membro dell'Ufficio politico del PPE. Siegbert ALBER CDU 27.7.1936 Presidente della CDU della circoscrizione di Stoccarda. Direzione d~lla CDU del settore Nordwurttemberg e direzione della CDU del Baden-Wurttemberg. Membro del Bundestag tedesco dal 1969. Membro del PE dal 1977: - commissione giuridica, -presidente della sottocommissione "informatica e diritti della persona", - commissione per i bilanci, - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - 17 - Membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (membro della commissione per i bilanci e il programma) e dell'Assemblea dell'UEO dal 1970. Giovanni BERSANI DC 22.7.1914 consigliere Nazionale della DC dal 1947. Dirigente regionale delle ACLI (Associazioni cristiane dei Lavoratori italiani) dal 1946 e Vicepresidente nazionale dal 1951. Fondatore e Presidente del MCL (Movimento Cristiano Lavoratori). Promotore di organizzazioni per il terzo mondo. 1 1952-1953 Sottosegretario di Stato al Lavoro e Previdenza sociale. 1948-1976 Membro della camera dei Deputati e membro del Senato dal 1976. CVP EU Al fred BERTRAND AH UE Membro del PE dal 1960: Vicepresidente della commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - Copresidente del comitato paritetico ACP-CEE, - Assemblea consultiva ACP-CEE, - commissione per le relazioni economiche esterne. Ex Vicepresidente del Parlamento europeo. 16.5.1913 UE HA Presidente del CVP dal 1958 al 1961. Ministro dei trasporti dal 1961 al 1965 e dal 1966 al 1972. Ministro della sanità pubblica dal 1965 al 1966. Membro del comitato nazionale del CVP dal 1952 al 1958. Membro della camera dei rappresentanti dal 1946. Membro dell'Assemblea comune della CECA dal 1952 al 1958. AH Membro del PE dal 1958 al 1961 e dal 1972: -Presidente della commissione politica (relatore sull'Unione europea), - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Turchia. HA EU Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo. Presidente del Gruppo DC dal 1975 al 1977. Ex presidente della commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione. Tesoriere del PPE e dell'UEDC. Vicepresidente dell'UELDC. - 18 - E r ik BLUI-iENFELD CDU 27 . 3.1915 Membro della "Hamburger Burgerschaft" dal 1946 al 1955 dal 1966 al 1970, presidente pro tempore del gruppo del la CDU; Presidente della CDU di Amburgo dal 1958 al 19 68, attualmente vicepresidente del Land. Membro del Bundestag tedesco dal 1961. Membro del PE dal 1973: -commissione politica (responsabi le del Gruppo), - commissione per l'energia e la ricerca . Membro dell'Ufficio politico del PPE e de ll'UEDC. UE Membro dell'Assemblea della NATO. Peter BRUGGER AH Membro dell'Assemblea parlamentare del Consig lio d'Europa (presidente della commissione politica) e del l'Assemblea dell' UEO dal 1966 al 1973. SVP EU 27.4.1920 HA 1952-1968 Consigliere regionale del Trent ine -A lto Adige e Assessore per l'Agricoltura. 1954-1965 Capogruppo del SVP al Consi glio Regionale. 1968-1971 Vicepresidente SVP. UE Membro del Senato italiano dal 1968. 14.8.1929 CDS (RDS) EU Jea n -Marie CARO AH Membro del PE dal 1972: - commissione per l'agricoltura; - commissione per la politica regional e, l'assetto territoriale e i trasporti. HA Vicepresider.te del Centro Democratico dal 1973 al 1976 Segretario nazionale e membro dell'Ufficio politico del CDS. Membro del consiglio nazionale della Fede raz ione dei riformatori. Membro del Consiglio regionale d'Al sazia. Membro dell'Assemblea nazionale fra ncese dal 1973. Membro del PE dal 1~76: - commissione per i bilanci, - commissione per gli affari social i, l'oc cupa zione e l'educazione, - Assemblea consultiva ACP- CEE. - 19 - Maria Luisa CASSANMAGNAGO CERRETTI DC 7.4.1929 Dirigente del Movimento Femminile DC della provincia di Milano e membro dell'Esecutivo nazionale. Assessore presso l'Amministrazione provinciale di Milano per i problemi dell'assistenza e della sicurezza sociale. Membro della camera dei Deputati dal 1972. Membro del PE dal 1976: - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - Assemblea consultiva ACP-CEE. CDS (UCDP) UE André COLIN 19.1.1910 EU AH Segretario di Stato alla Presidenza del Consiglio• incaricato dell'informazione nel 1 946. Ministro della marina mercantile dal 1948 al 1949. Segretario di Stato agli Interni dal 1949 al 1953. Ministro della Francia d'oltremare nel 1958. HA Segretario generale dal 1945 al 1955, Presidente nazionale del MRP dal 1959 al 1963. Presidente del gruppo UDCP al Senato dal 1963 al 1971. (Nel 1968, il gruppo dei Repubblicani popolari e del Centro Democratico diviene gruppo dell'Unione centrista dei democratici di progresso). UE Presidente del Consiglio regionale di Bretagna. Membro dell'Assemblea nazionale francese dal 1946 al 1948, membro del Senato dal 1959. AH Membro del PE nel 1958 e dal 1963: - commissione politica, - commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti. EU Capo della delegazione francese del Gruppo DC, membro dell'Ufficio di presidenza. Vicepresidente del PPE e dell'UEDC. HA Emilio COLOMBO DC 11.4.1920 Consigliere Nazionale della DC. Sottos egretario di Stato all'Agricoltura dal 1948 al 19507 ai Lavori Pubblici dal 1953 al 1955. 1970-1972 Presidente del Consiglio. 1955-1976 Ministro dell'Agricoltura, del Commercio estero (contribuisce all'elaborazione e alla prima attuazione del trattato istitutivo della CEE), dell'Industria, del Tesoro, del Bilancio, delle Finanze, Ministro di Stato per i rapporti con l'ONU. 1946-1948 Deputato all'Assemblea costituente. Membro della camera dei Deputati dal 1948. - 20 - Membro del PE dal 1976: 1976-1977 Presidente della commissione politica. Copresidente dell'Assemblea Consultiva ACP-CEE. Presidente del Parlamento europeo dal marzo 1977. Paul DE KEERSMAEKER CVP 14. 7 .1 929 Borgomastro di Asse. Me mbro de l l 'Uf f i c i o di presidenza del gruppo parlamentare del CVP. Membro della direzione del CVP. Me mb ro d ella camera dei rappresentaoti belga dal 1968. Pierre DESCHAMPS PSC EU 5 . 5.1921 AH Membro dell'Ufficio politico del PPE. UE Membro del PE dal 1974: -commissione giuridica (responsabile del Gruppo); - commissione economica e monetaria. HA Vicepresidente dell'Unione dei Belgi all'estero. Vicepresidente dell'Istituto Nazionale dei radioelementi. Amministratore all'Università cattolica di Lovanio. UE Membro del Senato belga dal 1971 al 1977, membro della camera dei rappresentanti dal 1977. AH Membro del PE dal 1974: - commissione economica e monetaria, - commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - Assemblea consultiva e comitato paritetico ACP-CEE. EU Vicepresidente del PE. Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo DC. Membro dell' Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. Ex copresidente del comitato paritetico ACP-CEE. CVP HA Maurice DEWULF 25.9.1922 Membro del consiglio belga del Movimento europeo. Membro della delegazione belga alle Conferenze UNCTAD I, III e IV, dell'ECOSOC (1967, 1968 e 1969) e dall'Assemblea generale dell'ONU. Presidente della commissione per la cooperazione allo sviluppo del CEPESS (Istituto scientifico del CVP). Membro della camera dei rappresentanti belga dal 1954 al 1974,1 membro del Senato belga dal 1974. - 21 - Membro del PE dal 1968 al 1974 e dal 1977: - commissi one per l'agricoltura, - commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - commissione per il regolamento e le petizioni(responsabile del Gruppo), - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE· Mario FIORET DC 12.3.1930 1965-1 968 Segretario provinciale della DC a Pordenone e membro del Comitato regionale della regione Friuli-Venezia Giulia. capogruppo DC al Consiglio comunale di Pordenone. Pre s idente nazionale dell'Unione italiana dei comuni e delle comunità montane. UE Membro della camera dei Deputati dal 1968. AH Membro del Parlamento europeo dal 1976: - commissione per l'energia e la ricerca, - commissio ne per lo sviluppo e la cooperazione, - Assemblea consultiva e comitato paritetico ACP-CEE. EU Ex membro dell ' Assemblea parlamentare del consiglio d'Europa e dell'Assemblea dell'UEO. CDU Isidor FROH HA 13.4.1922 UE Presidente dell'Associazione federale dei piccoli distillatori e dei distillatori di frut ta tedeschi. Membro de lla direzione della commissione federale agricoltura della CDU. Membro de l Bundestag tedesco dal 1969. AH Membro del PE dal 1973: -commi ssione per l'agricoltura (responsabile del Gruppo), - commissione per i bilanci. EU Vic eporta v oc e della delegazione tedesca del Gruppo DC. Membro dell'Uffic io politico del PPE. HA Karl FUCHS c su 11.9.1920 Presidente della CSU della circoscrizione Passau-Land dal 1963 al 1972. Consigliere di circoscrizione dal 1966 al 1972, consigliere municipale della città di Passau nel 1972. Vicepresidente della csu del settore Bassa Baviera dal 1972. Membro del Landtag di Baviera dal 1966 al 1969. Membro d el Bundestag tedesco dal 1969. - 22 - Membro del PE dal 1977: commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i traspor ti (responsabile del Gruppo ), - commissione per l'energia e la ricerca. Willem F. de GAAY FORTMAN CDA (ARP) 8 . 5 . 1911 Ministro degli intern i dal 1973 al 1977. Membro della Prima camera dal 1960 e dal 1977. Membro del PE dal 1978: - commissione giuridica, - commissione per il regolamento e le petizioni. DC UE Luigi GRANELLI 1.3.1929 AH Consigliere Nazionale della DC e membro della Direzione centrale. Sottosegretario di Stato agli Affari esteri dal 1973 al 1976. EU Dirigente dell'Ufficio Relazioni Internazionali della DC Membro del direttivo dell'Istituto Affari Internazionali (IAI} e dell'Istituto per l'America Latina e per il Medio Oriente (IPALMO), Roma. Membro della camera dei Deputati dal 1968. HA Membro del Parlamento Europeo dal 1976: 24.11.1918 CDA AH Frans van der GUN UE - commissione politica, - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - capo della delegazione italiana al Gruppo DC e membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo. Membro dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. (KVP} EU Membro della direzione del KVP dal 1963 al 1971. Ex segretario del "Nederlands Katholiek Vakverbond (NKV)" e membro del comitato di d i rezione della Fondazione del Lavoro. HA Ex membro del Consi glio economico e sociale. Membro della Seconda camera dal 1971. Membro del PE dal 1971: - presidente della commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - commissione economica e monetaria, - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Turchia. Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo. - 23 - Hans Edgar JAHN CDU 21.11.1914 Presiden te della CDU della circoscrizione di Braunschweig dal 1968 al 1970. Presidente della CDU di Braunschweig dal 1970 al 1977. Direzione della CDU della Bassa Sassonia. Presidente del l'A ssemblea dei deputati della Pomerania dal 1962. Vicepres idente della "Paneuropa-Union". Membro del Bundestag tedesco dal 1965. CDU AH Egon A. KLEPSCH UE Membr o del PE dal 1970: - commissione politica; vi cepresi dente della commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - v i cepresidente della commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Turchia. Membr o dell'Ufficio politico del PPE. 30.1.1930 HA EU Presidente federale della "Junge Union Deutschlands" dal 1963 al 1969 e presidente della EUJCD dal 1964 al 1970. Membro del consiglio degli anziani del Bundestag tedesco. Presidente della commissione federale per la politica di sicurezza della CDU e del gruppo di lavoro "politica europea" del gruppo CDU/CSU del Bundestag. comitato direttivo del Consiglio tedesco del Movimento europeo. Presidenza della "Europa-Union" tedesca. UE Membro del Bundestag tedesco dal 1965. AH Membro del PE dal 1 973: - Presidente del Gruppo DC, - commissi one politica, - Assemblea consultiva della Convenzione ACP-CEE. HA EU Vicepresidente del PPE. Ufficio politico dell'UEDC. Membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dell'Assemblea dell'UEO (vicepresidente della commissione difesa). Assemblea della NATO. Hans-Jurgen KLINKER CDU 13.1.1921 Presidente dell'Associazione degli agricoltori delLo Schleswig-Holstein. Vicepresidente dell'Associazione degli agricoltori tedeschi. Presidente del consiglio di vigilanza della società centrale di marketing dell'agricoltura tedesca. - 24 - Presidente del consiglio di vigilanza nonchè del comitato direttivo di varie imprese di commercializzazione di prodotti agricoli. Membro del Landtag dello Schleswig-Holstein dal 1948 al 1962. Membro del Bundestag tedesco dal 1962 al 1972 e dal 1976. Membro del PE dal 1963 al 1973 e dal 1977: - commissione per l'agricoltura. Gerald L'ESTRANGE FG 7. 11 .1921 capogruppo del suo partito al Dàil dal 1965 al 1969. Portavoce del . FG,tra l'altro,nel settore della riforma fondiaria 1 dal 1969 al 1973. UE Membro di vari organismi regionali e agricoli. Membro del Seanad Éireann dal 1954 al 1965 e membro del D~il dal 1965. AH dal 1976: per l'agricoltura, per le relazioni economiche esterne, parlamentare mista dell'associazione CEE-Grecia. EU Membro del PE - commissione - commissione - commissione DC Giosuè LIGIOS HA 26.12.1928 Membro del comitato regionale DC della Sardegna 1964-1969 Presidente dell'Amministrazione provinciale di Nuoro. 1969-1972 consigliere regionale alla Regione sardegna. UE Membro del Senato dal 1972: AH Membro del PE dal 1972: - Vicepresidente della commissione per l'agricoltura, - commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti, - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Turchia. csu HA 21.2.1915 EU Hans Auqust LUCKER Presidente della Società per i problemi agricoli internazionali. Consiglio tedesco del Movimento europeo. Unione dei parlamentari franco-tedesca. Società tedesca per l'Africa. Società per la politica estera. Membro del Bundestag tedesco dal 1953. Membro del PE dal 1958: - commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Grecia, - Assemblea consultiva e comitato paritetico ACP-CEE. - 25 - Vicepresi dente del PE. Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo. Presidente del Gruppo DC dal 1969 al 1975, vicepresidente dal 1975 al 1977. Relatore per il programma politico del PPE. Membro dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. Membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dell'Assemblea del'UEO fino al 1961. CDU Rudolf LUSTER 20.1.1921 UE cofondatore della "Junge Union" tedesca, Presidente della "Junge Union" di Berlino dal 1950 al 1952. Per molti ann i, membro della direzione della CDU di Berlino e presidente della CDU della circoscizione di Berlino-Steglitz. Membro del collegio federale dei probiviri~ CDU dal 1973. dal 1978: giuridica, per le relazioni economiche esterne, per il regolamento e le petizioni. DC HA Mario MARTINELLI EU Membro del PE - commissione - commissione - commissione AH Membro della camera dei deputati di Berlino dal 1967 al 1976. Membro del Bundestag tedesco dal 1976. 12.5.1906 AH UE consigliere Nazionale della DC dal 1946. Sottosegretario di Stato al Tesoro e~ in seguito, Sottosegretario al commercio con l'estero dal 1951 al 1954. Ministro per il Commercio estero dal 1954 al 1955 e dal 1960 al 1962; Ministro delle Finanze nel 1963, Ministro dei Trasporti e Aviazione civile dal 1974 al 1976. 1946-1948 Deputato all'Assemblea costituente; membro del Senato dal 1963 al 1976. HA EU Membro del PE dal 1958 al 1960 e dal 1976: - vicepresidente della commissione per le relazioni economiche esterne~ - commissione per lo sviluppo e la cooperazione. - Assemblea Consultiva e Comitato Paritetico ACP-CEE. Ex presidente della commissione per i trasporti. Charles McDONALD FG 11.6 . 1935 Membro del Consiglio nazionale del FG 1957-1962 capogruppo dell'opposizione al Senato 1965-1969; Portavoce del FG sull'agricoltura dal 1968; Membro di numerosi organismi regionali e agricoli. - 26 - Membro del Dail Éireann 1973-1977, membro del Seanad 1961-1973 e dal 1977. Membro del PE dal 1973: - Vicepresidente della commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti, - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE; Membro dell'Ufficio politico del PPE. 1973-1975 Vicepreside nte del PE. Ex Vicepresidente del gruppo DC e Presidente della commissione per la litica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti. CDS (UCDP) UE Claude MONT po~ 30.6.1913 AH Ex membro dell'Assemblea nazionale, membro del Senato dal 1955. Sindaco di Noirétable ( Loira). vicepresidente del consiglio gen~rale (Loira) e dei Consiglio regionale Rh8ne-Alpes. Hans-werner MULLER EU Membro del PE dal 1978: - commissione per la relazioni economiche esterne. HA CDU 3.9.1942 UE Vicepresidente della CDU della circoscrizione Merzig-Wadern; membro del Kreistag di Merzig-Wadern dal 1968. Membro del Bundestag tedesco dal 1976. EU AH Membro del PE dal 1977: - commissione economica e monetaria; - commissione per i bilanci, - commissione per l'energia e la ricerca, - Assemblea consultiva ACP-CEE. CDU HA Ernst MULLER-HERMANN 30.9 .1 915 Membro della "Bremer Burgerschaft" dal 1946 al 1952. Presidente del Gruppo e presidente della CDU del Land di Brema dal 1950 al 1952. Vicepresidente del Gruppo CDU/CSU del Bundestag dal 1967 al 1969. Presidente del gruppo di lavoro problemi economici e monetari del Gruppo CDU/CSU del Bundestag dal 1969 al 1976. Presidente di un'associazione economica dal 1971. Primo presidente della Società per lo studio dei problemi di politica strutturale (Bonn). - 27 - Membro del Bundestag tedesco dal 1952. Membro del PE dal 1958 al 1965 e dal 1977: - commissione economica monetaria (responsabile del Gruppo); - commissione per le relazioni economiche esterne. Camille NEY PCS 1.1.1919 Ex Segretario di Stato all'agricoltura e alla viticoltura nonchè all'educazione nazionale. Ex Ministro dell'agricoltura e della sanità pubblica. Vicepresidente del PCS dal 1974. Membro della Camera dei deputati di Lussemburgo dal 1964. Luigi NOE' AH UE Membro del PE dal 1974: - commissione per l'agricoltura, - commis si one per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori. DC EU 29.11. 1915 Ex membro del comitato provinciale della DC di Milano. HA Membro del Senato dal 1968: membro della Commissione parlamentare per la localizzazione degli impianti per la produzione di energia elettrica. 31.8.1926 CDA (KVP) EU Harry NOTENBOOM AH UE Membro del Parlamento europeo dal 1969: - commissione per l'energia e la ricerca (responsabile del Gruppo). - commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti. - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori. HA Ex presidente della commissione permanente finanze e della commissione permanente delle spese del Regno della Seconda Camera. Ex direttore dell'organizzazione del Limburgo dei liberi imprenditori. Membro della Seconda camera dal 1963. Membro del PE dal 1971: - Vicepresidente del gruppo democratico cristiano; - Vicepresidente della commissione economica e monetaria, - commissione per i bilanci e sottocommissione "controllo finanziario", - Assemblea consultiva ACP-CEE. Membro dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC- - 2 8- Ferruccio PISONI DC 6.8. 1963 Presidente dell'Associazione italiana Maestri cattolici dal 1965 e membro del direttivo del Sindacato nazionale Scuola Media della provincia di Tren to. Membro della camera dei Deputati dal 1968. Membro del Parlamento europeo dal 1972: - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione bile del Gruppo). - commissione per l'agricoltura. Vicepresidente della commissione parlamentare mista CEE-Grecia. - Assemblea consultiva ACP-CEE. (responsa- DC AH Ernesto PUCCI UE Membro dell'Ufficio politico del PPE. 8.4.1917 HA EU 1959 Consigliere Nazionale della DC. 1964-1969 Segretario nazionale amministrativo della DC. Membro della Direzione centrale del partito dal 1965. 1969-1975 Sottosegretario di Stato agli Interni e, in seguito, al Tesoro. Presidente della Federazione provinciale e regionale e Presidente della Giunta centrale della Confederazione nazionale dei Coltivatori diretti dal 1956. Membro della camera dei Deputati dal 1958. Camillo RIPAMONTI DC EU 25.5.1919 AH UE Membro del Parlamento europeo dal 1976: - commissione per l'agricoltura, - commissione giuridica, - Assemblea consultiva ACP-CEE. HA Segretario provinciale della DC a Milano e, in seguito, Segretario regionale, dal 1945 al 1958. Consigliere nazionale DC dal 1954. Ministro della Sanità dal 1968 al 1970; Ministro per il coordinamento della ricerca scientifica dal 1970 al 1972; Ministro per il Commercio estero nel 1972; Ministro per i Beni culturali dal 1973-1974; Ministro per il Turismo e lo Spettacolo nel 1974. - 29 - Presidente dell'Istituto Case popolari di Milano dal 1952 al 1958: Presidente dell'Associazione fra gli Istituti Case popolari d'Italia: Presidente dell ' Istituto nazionale di Urbanistica e dell'Istituto lombardo Studi economici e sociali. Attualmente, presidente d~ll'Associazione naziQ nale Comuni d'Italia. Membro della camera dei Deputati dal 1958 al 1968 e membro del Senato dal 1968 . Membro del Parlamento europeo dal 1976: - commi ssione per i bilanci (responsabile del Gruppo). - commissione economica e monetaria. - c ommissione per l'energia e la ricerca. SVP UE Roland RIZ 12.5.1927 EU AH Vicepr esidente, Vicesegretario politico del Partito Popolare Sudtirolese e membro della direzione. 1957-1961 Consigliere comunale e Vice Sindaco di Bolzano. 1972-1976 Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati italiana. Membro della Camera dei Deputati dal 1958 al 1962 e, a partire dal 1968. FG UE Richie RYAN HA Membro del Parlamento europeo dal 1976: - Vicepresidente della commissione giuridica. - commissione per il regolamento e le petizioni. 27.2.1929 EU AH Portavoce del FG sugli affari esteri. Ministro delle finanze e dei servizi pubblici dal 1973 al 1977. Governatore del FMI, della Banca mondiale e della Banca europea per gli investimenti dal 1973 al 1977. Presidente del Consiglio dei ministri delle finanze e dell'economia delle Comunità europee nel 1975. Merr~ro del Dail Éireann dal 1959. HA Membro del PE nel 1973 e dal 1977: - commissione politica, - commissione per i bilanci: Capo della delegazione irlandese al gruppo DC e membro del suo Ufficio di presidenza. Membro dell'Ufficio politico del PPE. Membro dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa dal 1968 al 1973. Jacques SANTER PCS 18.5 .1937 Presidente del PCS dal 1974, in precedenza Segretario generale. Segretario politico del PCS alla camera dei deputati.;' - 30 - Segretario di Stato al lavoro e alla sicurezza sociale nonchè agli affari culturali dal 1972 al 1974. Membro della Camera dei deputati di Lussemburgo dal 1974. Membro del PE dal 1974: - Vicepresidente della commissione per il regolamento e le petizioni, - commissione giuridica, - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - Assemblea consultiva ACP-CEE. Capo della delegazione lussemburghese al Gruppo DC; membro dell'Ufficio di presidenza. Ex Vicepresidente del PE. Membro dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. DC UE Mario SCELBA 5.9.1901 EU AH Co-fondatore della DC. 1944 Vice Segretario politico e, membro del Consiglio nazionale DC. 1945-1947 Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni. 1947-1953 e 1960-1962 Ministro degli Interni. 1954-1955 Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni. 1966-1969 Presidente del Consiglio Nazionale della DC. HA 1946-1948 Deputato all'Assemblea Costituente. 1948-1968 Membro della camera qei Deputati. Dal 1968 membro del Senato. UE Membro del Parlamento europeo dal 1959: - commissione politica. - commissione giuridica. Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo DC. 1.5.1922 CDU EU Hermann SCHWORER AH 1969-1971 Presidente del Parlamento europeo. HA Vicepresidente della CDU della circoscrizione di Sigmaringen. Direzione della CDU del Baden-W~rttemberg. Vicepresidente dell'Unione economica del ceto medio della CDU della circoscrizione di Singmaringen. imprenditori liberi. Membro del gruppo di lavoro Membro del Bundestag tedesco dal 1958. Membro del PE dal 1970: - commissione economica e monetaria, - commissione per le relazioni economiche esterne, - Assemblea consultiva ACP-CEE. - 31 - Guillaume SCHYNS PSC 1 3.10.1923 Ex Segretario di Stato dei Cantoni dell'est e del turismo. Ex Segretario di sindacato (sindacato cristiano) . Borgomastro del comune di Kelmis. Membro del consiglio dell'associazione culturale tedesca. Pre sidente del fondo nazionale per il riadattamento degli handica·ppati. Membro della Camera dei Rappresentanti belga dal 1961. Heinz STARKE CSU 27 . 2 . 1911 AH Minis t r o f ederale delle finanze dal 1961 al 1962. UE Membro de l PE dal 1977: - commi ssion e per la protezione dell'ambiente, della sanità pubblica e della t u t ela dei consumatori (responsabile del Gruppo), - c ommi ssione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti. Membro de l Bundestag tedesco dal 1953. Teun TOLMAN HA EU Membro del PE dal 1958: - c ommission e economica e monetaria, - c ommi s sione per la _ politica regionale, l'assetto territoriale e i trasporti. CDA (CHU) UE 22.9.192 4 Membr o degli Stati Provinciali. Membro d e lla Seconda ca~era dal 1963. EU dal 1978: p er l'agricoltura, del l a politica regionale, l'assetto territoriale e i traspor- HA Membro del PE - commissi on e - commissione ti, - commissi o n e AH Vi c epr es i dente della federazione .olandese cristiana degli agricoltori e degli o rti cultori. Membr o del com i tato di dire~ione di un'associazione agricola. delle relazioni economiche esterne. Marce l VANDEW I ELE CVP 10. 7 .1920 Presidente Segretario Belgio dal Segretario n azionale del K.A . J. dal 1943 al 1948. ge n erale della Federazione generale dei lavoratori cristiani del 1 9 58 al 1968. di Sta t o per l'assetto territoriale e l'alloggio nel 1973. Membro del Sena to belg a dal 1968. ·., - 32 - Membro del PE dal 1972: - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, - commissione per le relazioni economiche esterne, - commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Grecia, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE. Capo della delegazione belga al Gruppo CD. Membro dell'Ufficio politico del PPE. Willem J. VERGEER CDA(KVP) 28.3.1926 Presidente del KVP dal 1973. UE Membro della direzione del CDA. Membro della Prima camera dal 1961. Capo della delegazione sidenza del Gruppo. EU AH Membro del PE dal 1978: - commissione politica, - commissione dell'energia e la ricerca, - commissione dello sviluppo e la cooperazione, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE. olandese al Gruppo DC e membro dell'Ufficio di pr~ Joris VERHAEGEN HA Membro dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. CVP UE 3. 5.1921 AH Borgomastro di Hulshout. Membro del Consiglio provinciale dal 1961 al 1965. Attivo nel movimento dei lavoratori cristiani. Membro del Consiglio di amministrazione della "Società di sviluppo intercomunale per la campine". EU Membro del Senato belga dal 1968. HA Membro del PE nel 1963 e dal 1977: - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - commissione per l'energia e la ricerca. Vincenzo VERNASCHI DC 27.3.1929 1958-1962 Segretario provinciale della DC a Cremona e Vice Segretario regionale della Lombardia. 1961-1969 Sindaco della città di Cremona. Membro della direzione provinciale DC. Membro del Senato dal 1972. - 33 - Membro del Parlamento europeo dal 1972: Vicepresidente del Gruppo DC. - commissione economica e monetaria, - commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE: Membro dell'Ufficio politico dell'UEDC e del PPE. Hanna WALZ CDU 28.11.1918 Direzione della CDU dell'Assia dal 1958, in seguito vicepresidente della CDU dell'Assia dal 1967. Ex membro del Landtag dell'Assia. UE Membro del Bundestag tedesco dal 1969. AH Membro del PE dal 1973: Presidente della commissione per l'energia e la ricerca, - commissione per lo sviluppo e la cooperazione, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE. Membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo DC. EU Membr o dell'Ufficio politico del PPE e dell'UEDC. Kurt WAWRZIK HA Ex membro dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa. CDU 15.2.1929 AH UE Collaborazione nell'associazione dei giovani lavoratori cristiani e del movimento dei lavoratori cristiani. Funzioni onorarie nel sindacato dell'industria metallurgica. Membro del Bundestag tedesco dal 1969. HA EU Memb ro del PE dal 1977: - commissione per lo sviluppo e la cooperazione (responsabile del gruppo), - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, -commissione per ~protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - Assemblea consultiva e Comitato paritetico ACP-CEE. Wer ner ZEYER 2 5. 5 .192 9 CDU Ex Presidente della "Junge Union" della Saar e membro della direzione federale della "Jur:ige Union". Presiden te della CDU della Saar dal 1978, Vicepresidente del Land dal 1961 al 1978. Presidente della CDU della circoscrizione di St. Wendel dal 1974. - 34 - · .· . . Membro del Bundestag tedesco dal 1972. HA EU AH UE HA EU AH UE Membro del PE dal 1977: - commissione economica e monetaria. - commissione per l'energia e la ricerca. - Assemblea Consultiva ACP-CEE. - 35 - Donal CREED FG 7.9.1924 Vicepresidente del FG dal 1970. Ex portavoce del FG sull'agricoltura e sulla sicurezza sociale. Capogruppo principale del FG dal 1977. Membro del D~il Éireann dal 1965. CDA (ARP) EU Jan de KONING AH UE Membro del PE 1973-1977: - commissione per l'agricoltura, - commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, - commissione per la politica regionale, l'assetto territoriale e i traspo~ ti, - commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'€ducazione. 31.8.1926 HA Ex presidente dell'ARP. Ministro della cooperazione allo sviluppo dal 1977. Membro della Prima camera dal 1969 al 1971, membro della Seconda camera da l 1971. AH UE Membro del PE dal 1971 al 1977: commissione per l'agricoltura, commissione per le relazioni economiche esterne, commissione parlamentare mista dell'associazione CEE-Grecia e CEE-Turchia, assemblea consultiva e comitato paritetico ACP-CEE. Gerhard KUNZ CDU HA 11.2.1942 EU Capo della delegazione olandese al Gruppo DC e membro dell'Ufficio di presidenza del Gruppo fino al 1977. Ex membro della direz.ione della "Junge Union" di Berlino e membro del Consiglio tedesco della "Junge Union". Segretario del Gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag dal 1977. Membro della camera dei deputati di Berlino dal 1971 al 1972 . . Membro del Bundestag tedesco dal 1971. Membro del PE dal 1977: commissione giuridica, commissione per le relazioni economiche esterne e commissione per il regolamento e le petizioni. - 36 - Lucien MARTENS CVP 14.6.1911 Direttore di una fabbrica cooperativa di prodotti lattiero-caseari. Vicepresidente del "Hoge Landbouwraad". Presidente dell'Ente belga per l'industria e l'agricoltura; membro del Consiglio federale dell'Associazione agricoltori belga. Membro del Senato belga dal 1962 al 1977. Membro del PE dal 1972 al 1977: commissione per l'agricoltura, commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, commissione per il regolamento e le petizioni. Ex Vicepresidente del PE. CDA (CHU) UE Durk van der MEI AH 13.10.1924 Membro dell'Ufficio di presidenza del CHU. Membro del Consiglio interparlarnentare del Benelux. EU Dalla fine del 1977 Segretario di Stato agli affari esteri, incaricato degli affari europei. Membro della Seconda carnera dal 1956. HA Membro del PE dal 1976 al 1977: commissione economica e monetaria, commissiQ ne per l'energia e la ricerca. Alain POHER CDS (UCDP) AH 17.4.1909 UE Ex membro del Comitato economico e sociale della CEE, dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa e dell'Assemblea dell'UEO. EU Segretario di Stato al bilancio e commissario generale agli affari tedeschi ed austriaci nel 1948. Presidente dell'Autorità internazionale della Ruhr. Segretario di Stato alle forze armate (marina) nel 1957. HA Presidente del Senato francese dal 1968. Membro del Senato dal 1946. Membro dell'Assemblea comune della CECA dal 1952 al 1958. Presidente del PE dal 1966 al 1969. Membro del PE dal 1958 al 1978. Presidente del Gruppo DC dal 1958 al 1966. - 37 - Willem SCHUIJT CDA (KVP) 27.6.1909 Ex segretario generale aggiunto delle "Nouvelles :Equipes Internationales". Membro della Seconda camera dal 1956 al 1971; membro della Prima camera dal 1971 al 1977. Membro del PE dal 1958 al 1977: ex presidente della commissione per l'associ~ zione e della commissione giuridica, commissione politica (relatore permanente per la politica dell'informazione), commissione per lo sviluppo e la cooperazione. Copresidente dell'ECVP (European Community's Visitors Program), Presidente del comitato di coordinamento Parlamento europeo-Commissione CE. UE Ex Vicepresidente del Gruppo DC. Più volte Vicepresidente del PE. HA EU AH UE HA EU AH Membro dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa dal 1957 al 1960. - 38 - UE AH EU HA Regolamento del HA EU AH UE Gruppo Democratico Christiano 13 febbraio 1975 - 39 - CAPITOLO I COSTITUZIONE DEL GRUPPO l. Il gruppo politico denominato : in fran cese in inglese in italiano in olandese in tedesco UE INDICE AH Capitolo Ili Organi. composizione e competenze del Gruppo Capitolo lV Organizzazione de i lavori in seno al Gruppo Capitolo V Deliberazioni e decisioni Capitolo VI Interventi e comun icazioni Capitlo VII Segretariato del Gruppo Capitolo VIII Contabilità del Gruppo Capitolo IX Disposizioni fi nali EU Appartenenza al Gru ppo HA Capitolo II AH UE Costituzione del gruppo HA EU ~ s1 e costitUito l' 11 settembre 195 2 . Esso è stato riconosciuto uftìcialmente il 23 giugno 1953, in applicazione della risoluzione approvata il 16 giugno 1953 , dall'Assemblea comune della Comunità europea de l carbone e dell'acciaio. E' stato riconosciuto il 19 marzo 1958 in seno all'Assemblea parlamentare europe-;. Capitolo I o •·cro upe démocrate-chrétien", " Christian-Democratic Group" , .. Gruppo democratico cristiano" , .. Christen-Demokratische Fractie", .. Christlich -Demokratische Frakt ion", 2. La dichiarazione di costituzione contenente la denominazione del Gruppo, la firm a dei membri fo ndato ri e la composizion e della Presidenza, è stata trasmessa al presidente dell'Assemblea comune della Comunità europea dèl carbone e dell'acciaio ç pubblicata il 28 aprile 1954 sulla Gazzetta Ufficialf della Comunità europea (anno III. n . ì, pag. 309). La di<.:hJarazJone di ricostituzione , contenente anch'essa la fìrma dei membri de 1 Gmppo, è stata tra~.messa al presidente del Parlamento europeo. CAPITOLO II APPARTENENZA AL GRUPPO 3. Sono membri del Gruppo i rappresentanti del Parlamento europeo i quali, negli organi legislativi nazionali, appartengono ad un Gruppo democratico cristiano o ad un gruppo o partito che si ispira ad analoghi principi (l). (l) Vanno attualmente annoverati fra questi : - - Belgio : Parti Social-Ouétien l Christelijke Volkspartij (PSCICVP) Francia: Centrc Démocrate (CD) Irlanda : Fine Gael (FG) Italia : Democrazia Cristiana (DC) Sudtiroler Volkspartei l Partito Popolare Sud Tirolese (SVP/PPST) Lussemburgo: Parti Chrétien-Social (PCS) Paesi-Bassi: Anti Revolu tionaire Partij (ARP) Christelijke Historische Unic (CHU) Katholiekc Volkspartci (KVP) Repubblica Federale di Germania: Christlich-Demokratische Union l ChristlichSoziale Union (CDUICSU) 4. Gli alt ri rappresentanti del Parlamento europeo possono diventare membri del Gruppo se aderiscon~ alle idee e alle azioni politiche del Gruppo democratico cristiano. l'assegnazione dei seggi di presidente d i commissione e di quelli dell' Ufficio di presidenza del Parlamento europeo spettanti al Gruppo : la elezione della Presidenza e dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo: Il Gruppo , previo parere favorevole dei membri che hanno la stessa nazionalità del richiedente, si pronuncia a maggioranza assoluta sulla sua ammissione. La decisione è vali da soltanto qualora almeno la metà dei membri abbia partecipato alla votazione . la nomina di tre revisori dei conti Essa p uò inoltre d iscutere su tutti gli altri problemi qui non menzionati se la maggioranza lo richiede. CAPITOLO III ORGANI DEL GRUPPO, 7. - l'U fficio d i presidenza (n. 9) La Presidenza (n . Il) 8. l poteri riservati all'Assemblea p lenaria sono : le de cisioni su tutte le questioni politiche che vengono trattate all 'interno o all'esterno del Parlamento europeo: - EU HA Membri d'ufficio sono i membri dell'Ufficio di presidenza del Parlamen to, i presi denti de lle comrnissio ni e gli ex presidenti del Parlament o appa rtenenti a} Gruppo. Essi partecipano a tutte le deliberazioni e decisioni riguardanti affari poli tici . 10. la designazion e di membri del Gruppo in qualità di portavoce del Gruppo, di memb ri di delegazioni del Parlamento europeo o del Gruppo ; l'assegnazione dei seggi spettanti al Gruppo nelle commissioni e nelle sottocommissioni del Parlamento europeo; L'Ufficio di Presidenza ha i segue nti compiti: preparare le decisioni del Gruppo in mate ria politica e vigilare sulla lo:r<J esecuzione; Gli organi del Gruppo democrat ico cristiano sono : l'Assemblea plenaria (n . 8) L'Ufficio di presidenza si compone di membri eletti e di membri di ufficio . l membri eletti, che sono i membri della presidenza ed i presidenti delk delegazioni nazionali, fo rmano l' ufficio di presidenza. HA EU COMPETENZE E COMPOSIZIONE 9. AH UE ~ 1-' AH Ciascun nuovo membro deve firmare due copie della dichiarazione di 5. costituzione del Gruppo. Una viene trasmessa dal Segretariato del Gruppo al Segretarìato generale del Parlame nto europeo, l'altra viene conservata negli archivi del Gru ppo . 6. La qualità di membro del Gruppo ce ssa con lo scadere del mandato al Parlamento e uropeo. in caso di dimissio ni o in seguito ad una decisione presa da due terzi dei memb ri del Gruppo. La decisione è valida sol tanto qualora almeno la metà dei m e mbri abbia partecipato alla votazione . l'approvazione del bilancio del Gruppo e del con to consuntivo: UE - prendere decisioni per quanto riguarda questioni personali. finanz iarie e amministra t ive , qualo ra queste non siano espressamente riservat e ad altri organi. 11. La Presidenza si compone del Presidente del Gruppo e di due vicepresidenti. Questi si accordano sulla ripart izione dei compiti che deve poi essere approvat a dalla Presidenza e portata a conoscenza del G ruppo 12. La Preside nza ha i seguenti compiti : convoca e dirige le riunioni d el Gruppo ; dirige il Gruppo in asse mbl ea plenaria rappresenta il Gruppo all 'estern o: 17. Pe r lo svnlgjmeni(' di ~empiti det~nninati l'Asse G!bka p1- ·J 11 .. nominare nel suo ambito dei gruppi di lavoro di cui precisa !a comp<1 sizio; .,, mandato e le competenze. as:>'..!mt t: i..i~n zia t'Ji ag.-~n ti del Segretaria·n generale nelramb ito delle de;;isio ni pr\!se dalla Presidenza; decide in ~asi di urgenza al posto degli organi competenti: tali decisioni debbon0 essere sottoposte all'organo competente. CAPITOLO V Il presidente del Gruppo e i due vicepresidenti sono eletti a scrutmto 13. segreto . La durata del loro mandato corrisponde alla durata effettiva del mandato del presidente del Parlamento; l'elezione deve ave r luogo di norma pr::ma delrinizio deUa nuova se ssione. Il mandato è rinnovabile. DELIBERAZIONI E DECISIONI UE 18. Le riunion i delL\ssemblea plenaria, della Presidenza , dei grupp• di sn_,~l.o e dei gruppi di lavoro non sono pubblicht> . essendo necessano salva)!:.Ihd<(•·e il carattere riser•:ato de lle de liberazioni . AH E' eletto chiunque abbia to talizzato nel corso del primo scrutinio ia maggioranza assolut:.1 dd voti dei membri del Gruppo: nel secondo scrutin io è sufficie nte la maggioranzJ sem plia . In caso ài rielezio ne è nec•~ssaria la maggioranza assoluta dei voti dei m;mb ri del Gruppo Possono partecipare a queste riunioni e prendervi la paro/.1, su ,:Jvi~( ' Presiden te de l Gruppo. i rap presentanti degli esecut ivi europçi, ; mir,i" :1azion21t e i d~pv. ni o funzionari ..:Pn ;n:;arichi partiço!;.:_ri -2. •~·.u. EU demo cratico-cristian~ HA i.:;.. L"c~e?:io'ie dei presidenti delle delegazioni nazionali in ~~no atla Presidenza dei Gruppo avviene su propost a dell~ delegazioni c per acclamazione . L\PITOLO IV ,~,. 1' IN ~ENO UE ORC/.. Ni?.Z <\liONE DFJ LAVORi AL GRUPPO EU AH L· .1\:;:;t·molca plemr" a .:: l Ufficio di ..He.;;1denza :~i riu;>i:,~or·.;.' su 15 <>.Jnvoc<:>ZI(J.-:,; 6dìa Presidenza per iniziativa di Cì<.i,:;t'uLm2 o pc~· decsicne df'il'Uf.i-.: 1 > JJ ?residenza, po~~SOP0 chJedefe ino!u~ L: convocazìol1<! di una ri\.Jnior;e · 111e;T.1-r; del Crupnn r1ella s~essa nazioP:lU~~ o .:il te;:w dei me:-.::. bi, dd Gruppo. HA 16. [ membri democratici ctistiani di una sommissione del Parlamento europeo f0rmano un gruppo di studio. I gruppi à1 studio si riuniscono in caso di necessità, su invito del presidente o del vicepresidente di commissione oppure di un responsabile appartenenti al gruppo, prima della riutLio ne della commissione del Parlamento europeo per la quale essi sono compe ten ti . ll responsabile viene designato fra i membri del gruppo di questi medesimi, salvo il caso in cui il presidente o il vicepresidente della commissione appartengano al Gruppo. Nel caso in cui, in merito a problemi politici importanti i membri non raggiungano un accordo, la questione viene portata innanzi all'Assemblea plenaria. l! Presidente d~l Gr~tpp("• pué: mvitate .:tncht degli espert 1 a t:·spvrr: m. l · ~~·-1 queste riunior,; d IPG ?Unt\) di vi,ta su t;.lluni prob~emi pD.r,:cci,~r: .:. ii:. ecce;iGnale . i, Pr-:-si,:en!e Je! Grupoo pu0 altresì invit :Hr ,id d:;):::..i;· r·· . ! riunioni, in qu:ùit~ cfi ~s:ervatc~l. per:.on•~ ne~ appanertent i ,,. '~''":p!-,u 19. L'Asse1;:l1ka ;'b,~ri1 (! semc.re in r,·m•ero per delibr-wr·.' e pro ç·• JO Jrd in c de~ gi· ·T!~·. Essa ~ !o gra•:o di ::.;k,e wlt:n:•.ì qu~1h1a sia presente (a .l; .~ta ..,Ji,·. :n;:.~g 1 ·~·· • rì1t:Plù1 t. Le d·::ci<:.toni sono va·ici·~ indirJertdent~·rnente dal numero Je1 votanti Y. · m<" de!J LllZIO della \"'>tati>Jr." ti prçside nte non è -.,tato irnJtaCO (i •if."fi:I..:~;rf \o r;1~ ·<·:J dei presçnti . !n .:!sscn za del quorum la votazione \iene is cr1tt~1 all'·m.\;n, ·- .:', giorno della ri unione seguente . 20. Qualora il regolamento non preveda una disciplina derogatu:-:a . le decisioni di tutti gli organi vengono prese a maggioranza semplice. CAPITOLO VI INTERVENTI E COMUNICAZIONI :2 1. Un membro del Gruppo che intende presentare in se duta plena ria una mozione d'ordine , una proposta di risoluzione, una proposta di emendame nt o , un'interrogazione orale con o senza discussione , deve in formarne prima il membro competente della Presidenza , trasmettendo una copia del \"sto al Segretariato. La Presidenza qualora lo ritenga necessario, può chiedere al proponente di rinviare la deposizione della sua proposta al massimo di dieci giorni, nel corso dei quali verrà consultata in merito l'Assemblea plenaria. Di ciò il proponente dovrà essere tempestivamente informato. 27. l processi verbali contengono la lista dei membri presenti, i nomi degli oratori e le decisioni prese. Tali processi verbali, firmati dal Presidente e dal Segretario generale del Gruppo, sono conservati nell'archivio del Gruppo. Una copia dei processsi verbali verrà portata a conoscenza dei membri dell'organo interessato . Un membro del Gruppo che presenta un'interrogazione scritta alla Commissione o al Consiglio è tenuto a comunicare per iscritto il testo dell'interrogazione al Segretariato. UE Se. prima dell a riunione successiva non vengono sollevate obiezioni nè da parte dell'Assemblea plenaria nè da parte dell'Ufficio di presidenza, il processo verbale si considera approvato . In caso di obiezioni l'Assemblea plenaria o l'Ufficio di presidenza esaminano le modifiche richieste . EU AH 22 . Il membro competente della Presidenza ha facoltà di decidere su qualsiasi pubblicazione e in particolare del contenuto dei comun icati stampa, per quanto abbiano a concernere il Gruppo. SEGRETARIATO DEL GRUPPO UE 23 . II Gruppo è asststtto dal Segretariato la cui composizione è stabilita dall'Ufficio di Presidenza . EU AH 24. Il personale del Segretariato del Gruppo esercita una funzione sovranazionale che lo sottopone a obblighi e gli conferisce diritti analoghi a quelli del personale del Parlamento europeo . 25. Qualsiasi persona assunta dal Gruppo si impegna, firmando il suo contratto di assunzione, ad esercitare con la massima lealtà e coscienza le funzioni affidatele dal Segretariato del Gruppo, tenendo esclusivamente presente . l'interesse del Gruppo e senza sollecitare né accettare istruzioni dall'esterno nell'adempimento dei suoi doveri. HA .{::. w HA CAPITOLO VII CAPITOLO VIII CONTABILITA' DEL GRUPPO 28. Prima dell'inizio di un nuovo esercizio finanziario, il Segretario generale presenta un progetto di stato di previsione all'Ufficio di presidenza che, dopo averlo adottato , lo trasmette all'Assemblea per approvazione. 29 . Il membro della Presidenza competente dispone di tutti i poteri per assegnare le spese a nome del Gruppo ed entro i limiti dello stato di previsione approvato dall'Assemblea plenaria. 30. Ogni anno, in occasione della prima riunione che segue l'inizio di un nuovo esercizio fmanziario, il Gruppo designa tre revisori dei conti non facenti parte della Presidenza i quali esaminano la contabilità dell'esercizio finanziario precedente e prestano una relazione scritta all'Assemblea plenaria . CAPITOLO IX DISPOSIZIONI FINALI 26. Compito del Segretariato del Gruppo è di coadiuvare i membri del Gruppo nello svolgimento dei compiti inerenti alla loro partecipazione ai lavori del Parlamento europeo e delle sue commissioni. Il Segretariato del Gruppo deve inoltre segnalare ai membri del Gruppo stesso i problemi che si pongono alle Comunità europee, mettere a disposizione le informazioni e la documentazione del caso, e preparare eventualmente gli studi necessari a tale contesto. I singoli compiti vengono fissati sulla base di un piano di ripartizione dei lavori stabilito dalla presidenza. 31. Proposte tendenti a modificare il regolamento saranno approvate a maggioranza di due terzi. La decisione è valida soltanto qualora sia presente almeno la me tà dei membri del gruppo. 32. Il presente testo del regolamento sostituisce, a decorrere dall'inizio della sessione 197 5/76, quello del regolamento dell'8 marzo 1966.