COMMISSIONE GLH/ DSA a.s. 2010/2011 Istituto Comprensivo di Lograto Consigli Didattici Suggerimenti per una corretta pratica quotidiana in classe in presenza di alunni con DSA Prof.ssa Ammoscato Prof.ssa Stellari Prof.ssa Trevisani Ins. Bertoli R. Ins. Musella Ins. Perillo Ins. Selleri In questa prima sezione si sono raccolti dati informativi necessari per un primo approccio alla problematica DSA. Lo scopo è quello di dare un primo orientamento, seppure semplicistico e limitato, rispetto al materiale informativo esistente e facilmente rintracciabile anche sul web, a tutti gli insegnanti che si trovano ad accogliere nelle loro classi alunni con disturbi specifici dell'apprendimento. DISLESSIA/ DISCALCULIA/ DISORTOGRAFIA/DISGRAFIA possono manifestarsi tutte insieme nel bambino (ed è il caso più frequente) Discalculia oppure comparire isolatamente. DSA Disgrafia Difficoltà a livello grafo-esecutivo. Il disturbo della scrittura riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. È una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto. Difficoltà specifica nella lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola) Dislessia Difficoltà specifica nella lettura. In genere il bambino ha difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola) Disortografia Difficoltà ortografiche. La difficoltà riguarda l'ortografia. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche accenti, apostrofi, forme verbali etc LA DISLESSIA. INFORMAZIONI GENERALI FONTE: Vademecum Dislessia Prof. Giacomo Stella Presidente del Comitato Nazionale Tecnici dell'Associazione Italiana Dislessia (AID) Professore ordinario di Psicologia Clinica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Modena e Reggio Emilia La dislessia, e con essa anche gli altri D.S.A. che frequentemente vi sono associati, è un problema subdolo perché non ha un’identità propria. diversità. Il È una diversità senza diversità comportamento del bambino con dislessia assomiglia infatti a quello del bambino svogliato, pigro, capriccioso, riluttante all’impegno e questa sua somiglianza fa sì che si scelgano sempre le spiegazioni più semplici e più a portata di mano. Anche perché, fuori dalla scuola questo bambino si comporta esattamente come gli altri: vivace, socievole, allegro. Il fatto che la dislessia non abbia una propria identità sociale fuori dalla scuola, invece che essere considerata la conferma della “specificità” del problema, viene utilizzata come rafforzativo della spiegazione semplicistica dell’evitamento dell’impegno (il bambino quando è ora di leggere e di scrivere mostra la sua pigrizia, si rifiuta, ecc.). Al contrario di quello che accade in tutti gli altri casi in cui un bambino soffre di una disabilità, nessuno è in grado di sospettare la presenza della dislessia vedendolo giocare con un gruppo di coetanei fuori dalla scuola. Non ci sono marcatori biologici, né comportamentali o sociali che identifichino la dislessia fuori dalla scuola. scuola Solo in classe, di fronte al compito scritto, il bambino mostra tutte le sue difficoltà e questa tipicità, invece che essere considerata un campanello di allarme, un indicatore che accende un’ipotesi, viene valutata come una conferma del disimpegno e viene rinfacciata ripetutamente (.. “quando è ora di giocare sei sempre pronto, mentre adesso che devi leggere...”). CHI DEVE ACCORGERSI DELLA DISLESSIA? La conferma del DSA deve essere data da uno specialista. Si tratta del npi che avvalendosi della collaborazione di altre figure professionali: psicologo/logopedista/ psicomotricista sottopone il bambino ad una serie complessa di verifiche per arrivare alla diagnosi. Naturalmente a questo specialista ci si deve arrivare. Il bambino fin dai primi anni entra in contatto con tantissime figure, che per varie motivazioni, potrebbero accorgersi di anomalie . Primi fra tutti i genitori, genitori i quali potrebbero notare difficoltà o disagi nel bambino. In età prescolare potrebbero accorgersi , per esempio, di un ritardo nel linguaggio, di difficoltà nei movimenti;; in età scolare il bambino potrebbe rifiutare la scuola, apparire affaticato, evidenziare malesseri che se indagati risultano psicosomatici. Spesso il bambino appare distratto . Accade però che il genitore, coinvolto emotivamente, tende a non guardare al problema in modo oggettivo, ad analizzare in modo critico le problematiche, ma tende ad imputare le cause alle motivazioni più svariate. Gli insegnanti della scuola materna potrebbero notare i primi segnali. Gli insegnanti della scuola primaria primaria potrebbero notare incongruenze tra i risultati nelle prove scritte e quelle orali;; tra le dichiarazioni dei genitori, i quali testimoniano ore di studio pomeridiano, e d i risultati conseguiti dal bambino, svogliato che appare totalmente disinteressato al lavoro scolastico, limitato nelle varie abilità. In ogni caso il disturbo può passare inosservato o minimizzato grazie alla particolare intelligenza del bambino, della sua attenzione alle lezioni in classe che compensano difficoltà di studio a casa. Alle scuole medie, il lavoro in classe e da svolgere a casa diventa più complesso. E’ questo il momento in cui diventano evidenti le difficoltà di apprendimento. A questo punto sarebbe compito degli insegnanti della scuola secondaria di primo grado grado, rendersene conto, parlarne ai genitori perché attivino l’iter di certificazione, che dà alla scuola la possibilità di metter a disposizione dell’allievo i metodi compensativi e dispensativi utili a “rimetterlo in pace con il mondo” e finalmente utilizzare le abilità cognitive mortificate fino a questo momento dall’uso di strumenti didattici non idonei. COMUNI A TUTTE LE DISCIPLINE COSA FARE Dare tempi più lunghi per le prove scritte o ridurre le richieste Procedere con un insegnamento sistematico con molte ripetizioni della stessa struttura o dello stesso contenuto, ma con modalità diverse, per far sì che l’allievo mantenga l’attenzione . Controllare spesso con domande domande flash se quanto è stato spiegato o è stato oggetto di applicazione gli è sufficientemente chiaro. Organizzare interrogazioni programmate Personalizzare il lavoro da svolgere a casa poiché lo svolgimento di determinate attività richiede loro tempi di gran lunga maggiori rispetto agli altri alunni Utilizzare mappe concettuali e associare mediatori visivi sia nella fase di comprensione degli argomenti sia per lo studio individuale Selezionare i contenuti del testo da studiare, individuare pochi “concetti chiave” in relazione tra loro. Mantenere lo stampato maiuscolo finché l’alunno non abbia acquisito la sicurezza in tutti i gruppi consonantici (il passaggio al corsivo NON DEVE ESSERE OBBLIGATORIO) Combinare Combinare simultaneamente simultaneamente informazioni informazioni verbali e visive. Le informazioni verbali possono essere date assieme a quelle visive(ad es: opuscoli, volantini, lavagna luminosa ecc..) Scrittura dei punti chiave o delle parole alla lavagna. Prima di una presentazione , l’insegnante può scrivere un piccolo glossario con i termini nuovi che gli studenti incontreranno, sulla lavagna a gesso in quella luminosa. Nella scuola secondaria, il linguaggio specifico di alcune materie richiede una lettura molto attenta. Gli studenti spesso traggono beneficio da un glossario che spieghi il significato dei termini specifici. Una guida per la lettura offre allo studente una mappa di ciò che è scritto nel testo e comprende una serie domande per aiutarlo a focalizzare progressivamente i concetti rilevanti durante la lettura del testo. Tale guida può essere organizzata paragrafo per paragrafo, pagina per pagina o sezione per sezione. Riprendere sempre all’inizio della lezione quanto è stato spiegato la volta precedente. Incoraggiarlo a chiedere ogniqualvolta qualcosa non gli è chiaro e gratificarlo con commenti positivi. Leggergli più volte le consegne delle verifiche o degli esercizi ed accertarsi che gli siano chiare . Assegnargli sempre un argomento chiaro e definito COSA EVITARE La le lettura ttura dell’alunno ad alta voce in classe o organizzarla in modo che non venga vissuta con frustrazione. La sottolineatura degli errori per il rischio che questi permangano a causa del rinforzo visivo. la copiatura di lunghi testi alla lavagna e la scrittura alla lavagna l’uso del vocabolario di farlo scrivere alla lavagna far prendere appunti all’alunno lo studio mnemonico di poesie, regole, definizioni , dati soprattutto se in successione cronologica. la dettatura di testi che dovranno poi essere usati come materiale di studio; consegnare piuttosto schede, chiare e ben strutturate, sulle quali l’alunno possa studiare dato che non potrà farlo sui propri appunti o sui dettati. Evitare la semplice applicazione meccanica delle strutture grammaticali, ma assegnare esercizi di scelta multipla o di vero/falso, vero/falso dando se possibile, un esempio della struttura richiesta a scuola inoltre….a casa TECNOLOGICI Smart pen Sintesi vocale LIM Dizionari elettronici Traduttori elettronici Registratore PC con correttore ortografico Software specifici Stesura mappe Registri/ mp3/ internet Dizionari elettronici NON TECNOLOGICI Lettura ad alta voce da terzi Schemi/ riassunti/ mappe Schemi propri Appunti dal docente/ compagni COME INSEGNARE LE ABILITA’ DI STUDIO o Predisporre periodicamente percorsi sulle abilità di studio, sulla preparazione di mappe concettuali, di schemi, sulle sottolineature o Insegnare in classe a preparare un’interrogazione con le tecniche della simulazione o Programmare le interrogazioni perché ciò responsabilizza e dà fiducia in se stessi o Avvisare 10 minuti prima di interrogare per dare il tempo di prepararsi psicologicamente o Far spiegare ai ragazzi tra loro, in varie situazioni, i diversi metodi che ognuno usa per prepararsi o Usare materiale audiovisivo e tutti i sussidi possibili perché ognuno ha un diverso stile di apprendimento o Richiedere tempi di attenzione contenuti e far riposare 5 minuti tra un’attività ed un’altra o Proporre spesso il lavoro di gruppo: l’apprendimento cooperativo, oltre ad essere un ottimo strumento per lo sviluppo cognitivo, è estremamente motivante o Fare in modo che ciò che deve essere studiato individualmente a casa sia stato prima ben chiarito in classe o Ricordarsi che gli alunni dislessici hanno bisogno di più tempo e non devono essere penalizzati per questo o Responsabilizzare i compagni per la lettura e la dettatura e concordare tutor coetanei, scelti da chi ha bisogno di aiuto INFORMAZIONI SPECIFICHE PER DISCIPLINA LINGUE STRANIERE Ove necessario, si dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia. 1. Adottare una pratica di tipo orale con supporti visivi e uditivi 2. WRITING :evitare qualsiasi esercizio di traduzione; non considerare gli errori di spelling. 3. SPEAKING: è sicuramente da privilegiare. Quando deve riferire concetti o contenuti studiati a casa lasciargli utilizzare mappe, schemi costruiti da lui, possibilmente con sinonimi in L1 a fianco delle parole chiave. Nelle funzioni comunicative semplici, di vita quotidiana già note, interagire con lui, dandogli un input ogni qualvolta sia necessario. 4. LISTENING: è un test che utilizza abilità che in caso di dislessia sono spesso deficitarie. E’necessario che l’insegnante legga più lentamente, se possibile registri in anticipo con MP3/CD e permetta all’allievo il riascolto. Assegnare solo prove d’ascolto in cui l’allievo deve semplicemente crocettare domande di vero/ falso che non devono essere numerose ed essere lette, anche da una voce sintetica, tenendo conto della difficoltà per l’allievo di leggere correttamente la domanda e di ricordare la domanda mentre cerca la risposta scritta (deficit di memoria di lavoro). LA PRATICA QUOTIDIANA IN CLASSE o o o o o o o o o Usare la L2 / seguire una routine/ chiarire le procedure/ ripeterle Approccio uditivo/ visivo(LIM) Accessibilità grafica dei materiali (font Arial/Verdina/, 12/14) Uso di colori / forme in grammatica Mappe mentali per aiutare la comprensione, fissare parole / concetti Esposizione orale e produzione scritta guidata Pair-work, Group-work, Cooperative learning Riepilogo punti salienti della lezione Preferire le verifiche orali (anche con la classe) MATEMATICA 1. Sollecitare l’alunno nell’uso delle tavole numeriche e di calcolo di vario tipo, calcolatrice,tabelle delle misure, formulario di geometria, ogni supporto per la memoria… un glossario sempre consultabile per i termini tecnici. 2. Evitare esercizi da svolgere in forma di tabelle e con piccoli spazi. 3. Nelle prove scritte non si valutano errori ortografici/ sintattici/ di calcolo. Si valuta invece il procedimento di risoluzione, la corretta applicazione della formula, il contenuto del concetto espresso. Strumenti compensativi : • tavola pitagorica, • tabella delle misure, • tabelle delle formule, • calcolatrice, • computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,