GERIATRIA A cura di Giuseppe Baldassarre * La terapia farmacologica nell’anziano Come e quando prescrivere Il problema della “compliance” a presenza di patologie multiple concomitanti nell’anziano comporta spesso la prescrizione Solitamente il medico presume che il paziente anziano di una molteplicità di farmaci. assuma la terapia farmacologia prescrittagli, ma la Stando al recente rapporto dell’Osservatorio “compliance” o adesione alle indicazioni di trattamento Nazionale per l’impiego dei farmaci (OSMED) i soggetti non dovrebbe essere data per scontata. Sulla base delle ultrasessantacinquenni consumerebbero il 57% della ricerche effettuate in questo campo si è potuto stabilire spesa farmaceutica totale. che la mancanza di compliance arriva ad interessare fino La quota di tale spesa assorbita dagli al 40% degli anziani e consiste il più delle volte nella non ultrasettantacinquenni sarebbe, invece, pari al 31,4%, assunzione o nella riduzione di dosaggio della terapia ossia 11 volte superiore a quella di persone in età prescritta. Un tale comportamento può essere indotto compresa tra 25 e 34 anni. dall’incapacità di alcuni anziani di acquistare o di assumere I farmaci più frequentemente assunti in età senile i medicamenti indicati dal medico. sono i cardiovascolari, gli antiflogistici non Altre volte l’anziano riduce steroidei, i gastrointestinali, i sedativoIl primo passo volontariamente il numero e/o la dose dei ipnotici, gli antiaggreganti piastrinici, i per una farmaci nel tentativo di ridurre l’insorgenza pneumologici e gli endocrino-metabolici. di effetti indesiderati. Quando questo tipo Gli anziani ospiti di strutture prescrizione di comportamento riesce allo scopo si parla residenziali o ricoverati in ospedale appropriata è di “non compliance intelligente”. assumono più farmaci (in media anche 7una diagnosi Il più forte fattore predittivo di ridotta 8 al giorno a persona) di quelli che vivono corretta compliance non è l’età avanzata di per sé, al proprio domicilio (in media 3 al giorno). ma il numero dei farmaci assunti. Infatti, Occorre anche tenere presente che una i soggetti in trattamento con più medicamenti tendono a quota che arriva fino al 44% dei pazienti visitati dal manifestare una minore compliance, indipendentemente medico di medicina generale è in terapia con uno o più dall’età. farmaci “non noti” al medico, in quanto “autoprescritti” Altri fattori che aumentano il rischio di bassa o prescritti da altri medici. Si tratta per lo più di “compliance” sono i deficit cognitivi e le alterazioni psicofarmaci e di farmaci cardiovascolari e mentali, i deficit sensoriali, la precarietà delle condizioni gastrointestinali assunti da lungo tempo in modo abituale neuromotorie, la solitudine, la povertà e la scarsa e sistematico. motivazione. Le modificazioni farmacocinetiche e Per cercare di ottenere una “compliance” ottimale dal farmacodinamiche legate all’invecchiamento, ma ancor paziente anziano è importante prescrivere il minor numero più l’elevato numero di farmaci assunti di farmaci possibili, col minor numero possibile di contemporaneamente possono esporre le persone anziane somministrazioni nella giornata, alla minima posologia ad interazioni tra farmaci e a reazioni avverse da efficace e con i minori effetti collaterali. Non bisogna medicamenti, oltre che causare una ridotta “compliance” trascurare di adeguare la terapia alle abitudini del paziente, al trattamento. pugliasalute - quaranta - marzo 2006 Principali modificazioni anatomofisiologiche legate all’invecchiamento possibile causa di alterazioni farmacocinetiche Assorbimento • aumento del ph gastrico • ridotta superficie di assorbimento • ridotto flusso ematico splancnico • ridotta motilità gastrointestinale Distribuzione •ridotta gittata cardiaca • aumento del rapporto massa corporea grassa/massa corporea magra • ipoalbuminemia sierica • aumento dell’alfa-1-glicoproteina acida Metabolismo • ridotta massa epatica • ridotto flusso ematico epatico • ridotta attività degli enzimi microsomiali epatici Escrezione • ridotto flusso ematico renale • ridotto filtrato glomerulare • ridotta secrezione tubulare Tabella 1 di scegliere le vie di somministrazioni meno fastidiose e, comunque, più gradite al paziente e più adatte alle sue capacità reali di assunzione della terapia. Le prescrizioni vanno scritte in modo chiaro e leggibile e spiegate in modo semplice ed accurato al paziente anziano e/o a chi se ne prende cura. È essenziale motivare le prescrizioni farmacologiche fornendo informazioni sulla natura della malattia e sugli obiettivi della terapia, accennando anche a possibili effetti collaterali. Può rivelarsi utile, inoltre, l’impiego di un piano giornaliero di terapia e di altri ausili mnemonici (legati al momento dell’assunzione, al colore delle pillole o alle funzioni dei medicamenti). La durata del trattamento va stabilita in relazione al quadro clinico, ma è sempre opportuno prevedere controlli nel tempo. Principali modificazioni farmacodinamiche legate all’invecchiamento possibile causa di reazioni avverse • Elevata suscettibilità agli effetti sul S.N.C. di ansiolitici, ipnoinducenti, neurolettici ed anticolinergici per modificazioni anatomo-fisiologiche del S.N.C. • Aumentato rischio di ipotensione ortostatica da antiipertensivi, neurolettici ed antidepressivi per ridotta sensibilità dei riflessi barorecettoriali. Tabella 2 pugliasalute Reazioni avverse da farmaci L’OMS definisce la reazione avversa da farmaci come “qualsiasi reazione nociva, non intenzionale, determinata da un farmaco alle dosi normalmente usate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi e la terapia”. Le reazioni avverse di tipo A consistono in una risposta, quantitativamente esagerata o eccessiva, ma corrispondente al normale effetto del farmaco. Oltre ad essere le più frequenti, sono anche prevedibili e dose-dipendenti. Le reazioni avverse di tipo B, più rare e spesso più gravi, sono imprevedibili perché conseguenti ad una risposta anomala dell’organismo al medicamento. La prevalenza di reazioni avverse aumenta con l’età, passando dal 3% in soggetti di età inferiore a 30 anni al 15% in persone ultrasettantenni. Circa un terzo dei ricoveri degli ultrasessantenni hanno come causa una reazione avversa da farmaci. In alcuni casi tali reazioni avverse si rivelano mortali. Eppure l’età, di per sé, benché possa comportare una minore efficienza dei meccanismi omeostatici ed una maggiore suscettibilità agli effetti dei farmaci, non sembra essere il fattore di rischio più importante di reazioni avverse. È, invece, la polifarmacoterapia a svolgere il ruolo di maggiore rilievo, nel senso che le reazioni avverse aumentano proporzionalmente in relazione al numero dei farmaci assunti. E’ stato osservato che l’assunzione contemporanea di più di quattro farmaci fa salire il rischio di reazioni avverse nell’anziano ospedalizzato di circa tre volte. Altri fattori di rischio per l’insorgenza di reazioni avverse sono il sesso femminile e l’assunzione di alcol. Tra i medicamenti che più spesso causano effetti indesiderati nei pazienti anziani vi sono le benzodiazepine, specie quelle a lunga durata di azione, gli antinfiammatori non steroidei, gli anticoagulanti, gli antiaggreganti piastrinici, gli aminoglucosidi, gli antidepressivi triciclici, l’isoniazide, i diuretici tiazidici impiegati a dosi elevate, gli antineoplstici, la digitale e gli antiaritmici. È importante non sottostimare la possibilità di reazioni avverse nell’anziano, come spesso accade, anche perché se l’effetto indesiderato da farmaci viene interpretato come una nuova patologia, può portare il medico alla prescrizione di ulteriori medicamenti, innescando una sorta di prescrizione “a cascata”. Criteri e orientamenti per una corretta prescrizione Il primo passo per una prescrizione appropriata dei farmaci nel soggetto anziano è certamente quello di cercare di fare una diagnosi corretta, in modo da avere obiettivi terapeutici ben definiti. Benché il più delle volte si rischi l’eccesso contrario, occorre evitare una sottoprescrizione di farmaci potenzialmente utili per un semplice pregiudizio legato all’età del paziente o per l’errore di attribuire i disturbi lamentati al normale invecchiamento. D’altra parte, è noto che nell’anziano il rapporto tra rischi e benefici di alcuni farmaci si riduce e vi è la concreta possibilità della prescrizione di un numero eccessivo di - quarantuno - marzo 2006 CITTA' DI LECCE Caratteristiche ideali di un farmaco per il trattamento di malattie croniche nel paziente anziano HOSPITAL Direttore Sanitario: Prof. Giuseppe Martines Autorizzata dalla Regione Puglia con Det. Dir. n. 6 del 01/02/99 • Elevata efficacia e sicurezza • Minimi effetti collaterali • Non necessità di aggiustamenti posologici legati all’età 73100 Lecce • Via Provinciale per Arnesano, Km 4 • tel. 0832/229111 • fax 0832/229819 • www.gruppovillamaria.it Sede Legale: Piazza Trisi, 16 • 48022 Lugo (RA) • Tel. 0545/909711 • fax 0545/27510 • Sicurezza di impiego in caso di insufficienza epatica o renale • Semplicità di posologia • Assenza di interazioni significative con farmaci di largo impiego nell’anziano ANTHEA • Rapporto costo-efficacia favorevole HOSPITAL Gruppo Villa Maria Tabella 3 medicamenti e per un periodo troppo lungo. Ciò dovrebbe portare, innanzitutto, a limitare il numero dei farmaci, individuando quelli veramente necessari ed evitando un atteggiamento “sintomatico”, che porta a prescrivere uno o più composti per ogni disturbo lamentato dal paziente. Non si dovrebbero trascurare approcci e rimedi di tipo non farmacologico, dedicando ampio spazio alla modifica di abitudini e stili di vita non salutari. Si legge in un opuscolo (“Pensiamo alla salute. 20 regole per un uso corretto dei farmaci”), recentemente distribuito dal Ministero della Salute, “…non ha senso ricorrere ad un farmaco se poi si adottano stili di vita scorretti. Ad esempio non è logico impiegare farmaci per ridurre i grassi nel sangue quando si mantiene un’alimentazione eccessiva o si conduce una vita sedentaria”. Se, comunque, si rende necessaria la prescrizione di farmaci, dovrebbero essere privilegiati, all’interno di ogni classe, i composti meglio tollerati e con i quali il medico ha maggiore familiarità. Una buona regola è quella di partire con piccole dosi, saggiandone l’efficacia e la tollerabilità, per procedere poi ad eventuali graduali aumenti. Gli schemi posologici vanno resi il più possibile semplici e le vie di somministrazione vanno adeguate in modo da favorire la compliance e da ridurre il rischio di errori nell’assunzione della terapia. Le prescrizioni, farmacologiche e non, dovrebbero essere scritte con grafia chiara e leggibile e accompagnate da spiegazioni, commenti e chiarimenti. Ad ogni visita successiva sarà bene riesaminare regolarmente il trattamento in corso per verificare criticamente l’eventuale opportunità di ridurre il numero e/o la dose dei farmaci. Dedicare più tempo al paziente, particolarmente se anziano, e alla conoscenza approfondita dei farmaci aiuterà il medico a ridurre i rischi legati alle terapie medicamentose, ottenendo a vantaggio dell’utente i maggiori benefici possibili. Direttore Sanitario: Dott. Francesco Casulli Autorizzata dalla Regione Puglia con Det. Dir. n.202 del 09/01/1996 70124 Bari • Via Camillo Rosalba, 35-37 • tel. 080/5644111 • fax 080/5644678/5042487 e-mail: [email protected] • www.gruppovillamaria.it * U.O.C. di Geriatria – Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” Acquaviva delle Fonti pugliasalute - quarantadue - marzo 2006