Principali risultanze e raccomandazioni
sull’istruzione e la formazione in materia di
sicurezza dei pazienti in tutta Europa
Attività del sottogruppo sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei
pazienti del gruppo di lavoro della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità
dell’assistenza
La relazione comprende l’analisi di programmi, moduli, corsi, workshop, piani e seminari forniti dai
membri del gruppo di lavoro della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità
dell’assistenza, coordinati dal sottogruppo sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei
pazienti del gruppo stesso. Le iniziative menzionate vengono utilizzate a livelli diversi (locale,
regionale, nazionale e altri), si concentrano su diversi concetti di assistenza sicura e sono rivolte a
vari tipi di discenti. In quanto tali servono, più che a esercitare un’influenza o a servire come
esempio, a informare l’opinione pubblica, l’ambiente educativo e i rappresentanti politici. Ciascuna
di esse dev’essere adattata alle aspettative, ai finanziamenti e ai contesti nazionali.
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INDICE
1. CONTESTO........................................................................................................................ 3
2. METODO ........................................................................................................................... 4
3. LO SCOPO E IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE IN
MATERIA DI SICUREZZA DEI PAZIENTI........................................................................... 5
4. ORGANIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN
EUROPA.................................................................................................................................... 7
4.1 Titolarità e governance..................................................................................................... 7
4.2 Normativa nazionale ...................................................................................................... 10
4.3 Tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti........................................... 14
4.4 Destinatari ...................................................................................................................... 14
4.5 Competenze dei docenti ................................................................................................. 16
4.6 Organizzazione............................................................................................................... 16
4.7 Valutazione..................................................................................................................... 17
5. CONTENUTI.................................................................................................................... 17
5.1 Principali risultati dell’apprendimento........................................................................... 20
6. ATTIVITÀ E METODI DI ISTRUZIONE CORRELATI............................................... 21
6.1 Il modello tedesco .......................................................................................................... 24
6.2 Il modello danese (1)...................................................................................................... 25
6.3 Il modello danese (2)...................................................................................................... 27
6.4 Il modello spagnolo........................................................................................................ 28
6.5 Il modello dell’ISQua..................................................................................................... 29
7. OSTACOLI ALL’ATTUAZIONE ................................................................................... 32
8. FATTORI DI SUCCESSO PER L’ATTUAZIONE......................................................... 33
9. RACCOMANDAZIONI................................................................................................... 37
Allegati ..................................................................................................................................... 38
Modello dell’allegato 1 ........................................................................................................ 38
Allegato 2: glossario............................................................................................................. 44
Tabelle...................................................................................................................................... 47
Tabella 1 - Esempi di attività di istruzione presentati dagli intervistati............................... 47
Tabella 2 - Livello degli enti organizzatori .......................................................................... 64
Tabella 3 - Tipologie di istruzione e formazione ................................................................. 66
Tabella 4 - Destinatari .......................................................................................................... 67
Tabella 5 - Formazione, interesse e competenze dei docenti ............................................... 69
Tabella 6 - Piattaforma di erogazione, durata e qualifiche dei partecipanti......................... 71
Tabella 7 - Valutazione del programma di istruzione e qualifiche dei partecipanti ............ 77
Tabella 8 - Ostacoli all’attuazione ....................................................................................... 81
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1. CONTESTO
Nel 2013 il gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza1 (Patient Safety
and Quality of Care Working Group, PSQCWG) ha adottato un’iniziativa tesa a sviluppare
raccomandazioni sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza. La decisione è stata indotta
dalla scarsa osservanza, da parte degli Stati membri, dei requisiti indicati nella raccomandazione del
Consiglio 2009/C 151/012, in cui si raccomanda agli Stati membri:
di promuovere, al livello adeguato, l’istruzione e la formazione del personale sanitario riguardo alla
sicurezza dei pazienti:
a) incoraggiando l’istruzione e la formazione multidisciplinare in materia di sicurezza dei pazienti di
tutto il personale sanitario, degli altri lavoratori del settore e del competente personale direttivo e
amministrativo delle strutture sanitarie;
b) integrando il tema della sicurezza dei pazienti nei programmi di studio universitari e postuniversitari, nella formazione impartita sul posto di lavoro e nello sviluppo professionale continuo del
personale sanitario;
c) valutando lo sviluppo di competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti, segnatamente di
conoscenze, attitudini e capacità di base essenziali per l’ottenimento di un’assistenza sanitaria più
sicura, da diffondere tra tutto il personale sanitario nonché tra il personale direttivo e amministrativo
competente;
d) fornendo e diffondendo informazioni a tutto il personale sanitario sui parametri per la sicurezza dei
pazienti, le misure esistenti in materia di rischio e sicurezza per ridurre o prevenire gli errori e le
conseguenze, comprese le migliori pratiche, e per promuovere il loro coinvolgimento;
e) collaborando con le organizzazioni attive nell’istruzione professionale in campo sanitario per
assicurare che nei piani di studio della scuola secondaria e nell’istruzione e formazione impartita agli
operatori sanitari si tenga in debito conto la sicurezza dei pazienti, compreso lo sviluppo delle
capacità necessarie per gestire e realizzare le modifiche di comportamento necessarie per migliorare
la sicurezza dei pazienti attraverso una modifica del sistema.
La relazione della Commissione europea 20123 sull’attuazione della raccomandazione del Consiglio
dimostra che l’istruzione e la formazione rientrano tra gli ambiti meno coperti a livello di attuazione
fra tutti quelli considerati dalla raccomandazione, insieme alla responsabilizzazione dei pazienti e
all’istituzione di sistemi di segnalazione e di apprendimento in tema di eventi sfavorevoli. Il presente
documento fornisce agli Stati membri una guida sotto forma di raccomandazioni, per introdurre e
attuare l’istruzione e la formazione rivolte agli operatori sanitari e agli amministratori dell’assistenza
sanitaria in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto dalla raccomandazione del Consiglio 2009.
Le raccomandazioni tengono conto delle iniziative segnalate che riguardano l’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti, illustrate con gli esempi e le esperienze di 27 paesi
europei (26 Stati membri dell’UE e la Norvegia) e 9 associazioni professionali europee (ONG), e si
basano sulle precedenti esperienze del gruppo di lavoro per l’istruzione nell’ambito del progetto
realizzato dalla rete dell’Unione europea per la sicurezza dei pazienti (European Union Network for
Patient Safety, EUNetPaS4); esse inoltre prendono in considerazione la WHO Multi-professional
1
http://ec.europa.eu/health/patient_safety/policy/index_it.htm
http://ec.europa.eu/health/patient_safety/docs/council_2009_it.pdf
3
http://ec.europa.eu/health/patient_safety/docs/council_2009_report_it.pdf
4
http://ns208606.ovh.net/~extranet/
2
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Patient Safety Curriculum Guide (Guida dell’OMS al curriculum multiprofessionale per la sicurezza
dei pazienti).
Le raccomandazioni descrivono le esperienze segnalate in materia di istruzione e formazione e
indicano i fattori necessari alla loro attuazione – questa parte si basa sulle caratteristiche concordate e
definite nel modello allegato.
2. METODO
La relazione è stata preparata in diverse fasi sotto la guida dei seguenti esperti:
Prof. Cordula Wagner, NL
Prof. Doris Østergaard, DK
Prof. Brian Capstick, UK.
Il lavoro è cominciato con la classificazione delle attività recenti e degli esempi di buone prassi
concernenti l’esperienza europea per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di
sicurezza dei pazienti.
A tale scopo è stata inviata una bozza di modello per le segnalazioni in materia di istruzione e
formazione al sottogruppo sull’istruzione e la formazione (sottogruppo IF). La versione modificata che
tiene conto delle osservazioni del sottogruppo è stata inviata non soltanto ai membri del sottogruppo
IF, ma anche ad altri membri del PSQCWG. Le risposte sono state discusse nel corso di una
teleconferenza, il 29 ottobre 2013, e presentate durante la riunione del PSQCWG il 4 novembre 2013.
L’esito di questo lavoro è stato discusso durante la riunione del sottogruppo tenutasi il 13 febbraio e
presentato al PSQCWG nel corso delle riunioni del 14 febbraio e del 13 marzo 2014.
27 paesi (26 Stati membri e la Norvegia) e 9 associazioni professionali europee hanno condiviso una
ricca varietà di esempi concernenti l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti. La
relazione tuttavia non presenta tutte le attività svolte in Europa per quanto riguarda l’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti.
Alla luce della discussione svoltasi nel corso delle riunioni del PSQCWG è stata adottata una
decisione in merito ai tipi e alle categorie di attività/iniziative incluse nella relazione: se esse debbano
essere incluse nella formazione impartita sul posto di lavoro nell’ambito dell’assistenza primaria e
ospedaliera, della pratica dentistica e della formazione professionale continua (Continuing
Professional Development, CPD), presumendo che la formazione in tema di controllo delle infezioni,
sicurezza delle medicazioni, rianimazione, aggressioni o cadute sia assicurata periodicamente al
personale interprofessionale nell’ambito dei sistemi nazionali di istruzione in tutti gli Stati membri ed
europei. È stato perciò deciso di mantenere nelle tabelle allegate alcuni contributi relativi alle attività
formative interne alle varie organizzazioni, forniti dagli Stati membri e dalle associazioni
professionali, per illustrare i settori interessati da tali attività e offrire un riconoscimento a coloro che
hanno contribuito a questa relazione. È tuttavia necessario sottolineare che, data l’impossibilità di
regolamentare questo tipo di formazione, non sosteniamo le specifiche attività formative segnalate
nella presente raccomandazione.
Principio: la relazione non si propone di offrire un quadro esaustivo di tutte le attività/iniziative svolte
in Europa per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti, ma
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fornisce alcune indicazioni pratiche sull’attuazione delle disposizioni contenute nella raccomandazione
del Consiglio; essa inoltre contiene alcuni esempi esplicativi e di buone prassi sull’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti nei paesi europei. Sono comprese le attività/iniziative
in materia di istruzione e formazione erogate nell’ambito dei piani di studio dell’istruzione superiore;
le attività di formazione professionale continua (CPD), formale e non formale, offerte da vari enti; e le
attività fornite nell’ambito di strutture sanitarie nazionali.
Inoltre, la relazione tratta questioni quali: le risorse organizzative/istituzionali necessarie per svolgere
attività in materia di istruzione; le competenze dei docenti; l’importanza di concentrare l’attenzione
sugli studenti come futuri operatori sanitari; l’importanza di concepire la formazione di operatori
sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria come opportunità di apprendimento permanente; il
coinvolgimento dei pazienti (per esempio come utilizzare l’esperienza e la storia del paziente quale
strumento educativo); la comunicazione tra gruppi professionali e tra operatori e pazienti, e infine
valori come la responsabilità e l’empatia.
3. LO SCOPO E IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE E DELLA
FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI PAZIENTI
Gli operatori sanitari - medici, dentisti, infermieri, ostetriche e farmacisti - ricevono una formazione
approfondita prima di poter effettuare diagnosi e somministrare trattamenti e cure ai pazienti.
L’istruzione di base di questi operatori nei paesi europei è comparabile, in parte, per i contenuti
riguardanti la sicurezza dei pazienti; ciò dovrebbe favorire lo scambio di operatori tra i diversi paesi
nell’ambito di attività di apprendimento e consentire il riconoscimento automatico delle qualifiche
degli operatori che si spostano da uno Stato membro dell’UE all’altro.
Non vi sono risultano molte informazioni sull’istruzione impartita agli operatori in materia di
sicurezza dei pazienti durante l’istruzione di base o, successivamente, nell’ambito della formazione
continua.
L’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti riguarda in modo particolare l’acquisizione di
conoscenze, attitudini e capacità, volte a favorire quelle modifiche di comportamento necessarie a
garantire un’assistenza sanitaria più sicura. I principi connessi alla sicurezza dei pazienti comportano
competenze non tecniche, che non sono specifiche della disciplina e che quindi riguardano tutti gli
operatori sanitari, benché le conoscenze fornite siano talvolta legate alla specializzazione degli
operatori. Tra gli esempi di tematiche educative nell’ambito della sicurezza dei pazienti figurano: la
segnalazione degli incidenti, l’ingegneria dei fattori umani e il trasferimento delle informazioni tra
operatori sanitari e verso i pazienti (Jansma, 20115). La segnalazione degli incidenti si è dimostrata
utile nei settori ad alto rischio come quello del trasporto aereo o dell’industria petrolchimica. Un
sistema di segnalazione efficiente dipende da operatori sanitari in grado di riconoscere situazioni di
rischio e consapevoli dell’importanza di segnalare gli incidenti, apprendere da questi ultimi e sapere
come segnalare un incidente nel sistema. L’istruzione può essere utile per soddisfare queste condizioni
e realizzare una cultura attiva in materia di segnalazioni. La fallibilità umana evidenziata dalla scienza
dei fattori umani è un’altra tematica importante che gli operatori sanitari devono comprendere, ma che
spesso non rientra nell’istruzione di base né nei piani di studio. La comunicazione con i pazienti è
5
Jansma, J.D., Wagner, C., Bijnen, A.B. “A patient safety curriculum for medical residents based on the
perspectives of residents and supervisors” (Un curriculum in tema di sicurezza dei pazienti per i medici residenti
in base alle prospettive di residenti e supervisori). Journal of Patient Safety Vol. 2011, n. 7, 2, pagg. 99-105.
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prevista da alcuni programmi educativi, ma la comunicazione tra gli operatori sanitari nonché le cause
sottese all’insuccesso della comunicazione e all’insufficiente collaborazione multidisciplinare non
fanno ancora parte dei normali piani di studio.
La collaborazione multidisciplinare consiste di diversi elementi e richiede un’attenzione specifica
nell’ambito dell’istruzione in tema di sicurezza dei pazienti (Jansma, 20116):
•
fare squadra, anche al di fuori del proprio ambiente di lavoro;
•
coinvolgere i pazienti e coloro che li assistono integrandoli come partner attivi nell’équipe
curante e invitandoli a contribuire a un’assistenza sicura;
•
far sentire la propria voce;
•
analizzare le controversie;
•
sfruttare tutte le qualità dell’équipe curante;
•
contribuire al coordinamento dei compiti e alla comunicazione all’interno dell’équipe;
•
esercitare la leadership situazionale e consentire che altri la esercitino, indipendentemente dai
rapporti gerarchici;
•
sfruttare tutte le risorse dell’équipe e dell’ambiente (informazioni, membri dell’équipe,
paziente, dispositivi medici e strutture di sostegno) per lavorare in maniera sicura ed efficace.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha elaborato una guida al curriculum per la sicurezza
dei pazienti:
http://www.who.int/patientsafety/education/curriculum/tools-download/en/index.html
(edizione interprofessionale). La guida è concepita per integrarsi nei piani di studio esistenti in campo
sanitario, ma esistono ostacoli che ne impediscono l’attuazione. La guida contiene 11 tematiche
(riquadro 1) concernenti l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti e mette a disposizione dei
docenti una serie di approcci formativi, tra cui lezioni, attività di apprendimento organizzate in piccoli
gruppi, discussioni sui casi, giochi di ruolo e simulazioni.
Riquadro 1
Tematica n. 1: Cosa s’intende per sicurezza dei pazienti?
Tematica n. 2: Perché i fattori umani sono importanti per la sicurezza dei pazienti?
Tematica n. 3: Comprendere i sistemi e l’effetto della complessità sull’assistenza ai pazienti.
Tematica n. 4: Fare squadra in maniera efficace.
Tematica n. 5: Apprendere dagli errori per scongiurare danni.
Tematica n. 6: Comprendere e gestire il rischio clinico.
6
Jansma, J.D. Patient safety education for medical residents (L’istruzione in tema di sicurezza dei pazienti per i
medici residenti). Tesi PhD. Amsterdam, VUmc, 2011
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Tematica n. 7: Sfruttare i metodi di miglioramento della qualità per migliorare l’assistenza.
Tematica n. 8: Interagire con i pazienti e con coloro che li assistono.
Tematica n. 9: Prevenzione e controllo delle infezioni.
Tematica n. 10: Sicurezza dei pazienti e procedure invasive.
Tematica n. 11: Migliorare la sicurezza delle medicazioni.
4. ORGANIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE IN EUROPA
4.1 Titolarità e governance
I membri del sottogruppo IF e i membri rimanenti del PSQCWG hanno indicato i principali soggetti
responsabili dell’istruzione e della formazione universitaria, per operatori sanitari e amministratori
dell’assistenza sanitaria. Le opzioni possibili erano le seguenti:
•
•
•
•
•
•
ministero della Salute,
ministero dell’Istruzione,
enti amministrativi (per esempio le regioni),
associazioni medico-scientifiche,
organizzazioni sanitarie,
altro (si prega di specificare).
Gran parte delle attività di istruzione e formazione segnalate nell’Unione europea sono organizzate a
livello nazionale (ministeriale, universitario e di associazioni sanitarie/professionali) e locale
(organizzazioni sanitarie). In alcuni Stati membri e in Norvegia le regioni, in quanto enti
amministrativi, sono responsabili della formazione post-universitaria e continua (tabella 2
dell’allegato). A livello nazionale l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è impartita
soprattutto dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, dalle università, dagli istituti di insegnamento
superiore in campo sanitario, dagli istituti nazionali, dalle organizzazioni professionali, dalle agenzie
nazionali per la qualità e la sicurezza dei pazienti, dagli organismi di accreditamento nazionali, dagli
enti normativi nazionali, dalle associazioni scientifiche, mediche e infermieristiche e dagli enti di
consulenza. La formazione a livello locale riguarda i sistemi di istruzione interni agli ospedali e di
altre organizzazioni e istituzioni sanitarie.
Il seguente riquadro 2 presenta informazioni e commenti più dettagliati in materia di governance e
titolarità.
Riquadro 2
Austria: tutte queste istituzioni (ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, enti amministrativi,
per esempio regioni, associazioni medico-scientifiche, organizzazioni sanitarie) hanno alcune
responsabilità, così come le università che hanno una certa autonomia nella definizione dei propri
piani di studio. Il ministero della Salute fornisce il quadro giuridico per l’istruzione di medici e altri
operatori sanitari. Gli amministratori dell’assistenza sanitaria non rientrano fra le competenze del
ministero della Salute.
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Belgio: il governo federale (nazionale) decide in merito ai contenuti di base ma sono le
regioni/comunità a organizzare e gestire i diversi programmi delle università e degli istituti di
istruzione superiore (scuole per infermieri, ecc.).
Bulgaria: la responsabilità dell’istruzione degli operatori sanitari spetta al ministero della Salute, al
ministero dell’Istruzione e alle organizzazioni sanitarie, ai rispettivi livelli locali.
Croazia: ministero delle Scienze, dell’Istruzione e dello Sport; associazioni medico-scientifiche
(formazione per gli operatori sanitari); organizzazioni sanitarie e ordini di medici, infermieri e
ostetriche. Anche l’Agenzia per la qualità e l’accreditamento nel settore dell’assistenza sanitaria e dei
servizi sociali è responsabile dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti.
Cipro: il ministero dell’Istruzione è responsabile dell’istruzione universitaria; per gli operatori sanitari
e gli amministratori dell’assistenza sanitaria la responsabilità spetta al ministero della Salute nonché
alle associazioni scientifiche, alle associazioni di operatori sanitari e agli enti normativi.
Danimarca: le università e le facoltà di medicina sono responsabili dell’istruzione universitaria (anche
in materia di sicurezza dei pazienti), mentre la formazione degli operatori sanitari rientra tra le
responsabilità del Consiglio nazionale della sanità, delle regioni e delle organizzazioni sanitarie. La
responsabilità della formazione dei medici specialisti è ripartita tra regioni, specialisti e pubblica
amministrazione.
Estonia: ministero dell’Istruzione, organizzazioni sanitarie.
Finlandia: il ministero della Salute è responsabile dell’istruzione post-universitaria per medici e
dentisti; il ministero dell’Istruzione ha la responsabilità degli studi universitari; gli enti amministrativi
(per esempio le regioni) e le associazioni medico-scientifiche sono responsabili della formazione
professionale continua.
Francia: il ministero dell’Istruzione superiore è responsabile per medici, farmacisti, dentisti e
ostetriche. Il ministero della Salute è responsabile per gli altri operatori sanitari (comprese le funzioni
tecniche e amministrative). Collaborano anche altri organismi, tra cui l’Ente nazionale per la salute.
Germania: il ministero della Salute è il principale responsabile per l’istruzione e la formazione
universitaria di medici, dentisti, farmacisti e fisioterapisti. Il ministero della Salute è anche il
principale responsabile per l’istruzione e la formazione di infermieri e ostetriche, che frequentano
corsi di formazione professionale in scuole per infermieri.
Ungheria: la responsabilità spetta al ministero delle Risorse Umane (che comprende il segretario per
l’Istruzione superiore responsabile dell’istruzione universitaria, e il segretario per la Salute
responsabile della formazione degli operatori sanitari e degli amministratori dell’assistenza sanitaria).
Italia: il ministero dell’Istruzione e le università sono responsabili dell’istruzione e della formazione
universitaria. Dopo la laurea è obbligatorio per tutti gli operatori sanitari partecipare al programma di
educazione continua per ottenere ogni anno un determinato numero di crediti, su tematiche definite a
livello nazionale, regionale e locale, tra le quali figura anche la sicurezza dei pazienti. Dall’anno
scorso il ministero della Salute verifica il numero di corsi organizzati su queste tematiche specifiche,
alcuni dei quali riguardano la sicurezza dei pazienti.
Lettonia: la responsabilità per l’istruzione medica a livello universitario nonché per quella degli
operatori sanitari e degli amministratori dell’assistenza sanitaria spetta al ministero della Salute e al
ministero dell’Istruzione. Le università sono responsabili dell’istruzione e della formazione a livello
universitario.
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Malta: per quanto riguarda i programmi di formazione post-universitaria, la responsabilità è condivisa
tra il ministero della Salute, le associazioni medico-scientifiche, le organizzazioni sanitarie e
l’università.
Norvegia: la responsabilità per l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari spetta al ministero
dell’Istruzione e della Ricerca. Recentemente il sistema d’istruzione ha subito alcune modifiche. La
direzione della Sanità sta riesaminando struttura e contenuti della formazione medica specialistica e la
sicurezza dei pazienti sarà probabilmente una delle tematiche prese in considerazione. Attualmente la
sicurezza dei pazienti è una materia obbligatoria in una delle quattro facoltà di medicina (università di
Oslo). Esiste anche un programma nazionale quinquennale in tema di sicurezza dei pazienti, che
comprende il miglioramento della qualità e si concentra sulla sicurezza dei pazienti nell’ambito della
prestazione dell’assistenza sanitaria.
Polonia: la responsabilità complessiva spetta al ministero della Salute, ma anche alle università per
quanto riguarda i programmi dei corsi di laurea. Il Centro per l’istruzione post-universitaria in ambito
sanitario (CMKP) è responsabile per l’istruzione post-universitaria e l’apprendimento permanente. La
sicurezza dei pazienti non costituisce ancora un modulo riconosciuto a tutti i livelli dell’istruzione e
della formazione.
Romania: il ministero dell’Istruzione è responsabile per i programmi di studio universitari; gli
operatori sanitari e gli amministratori dell’assistenza sanitaria sono di competenza del ministero della
Salute e delle associazioni medico-scientifiche.
Slovacchia: il ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Ricerca e dello Sport è responsabile per la
formazione degli operatori sanitari a livello di istruzione superiore, nelle università e negli istituti
d’insegnamento superiore. Nel quadro della prestazione dell’assistenza sanitaria, la sicurezza dei
pazienti figura tra le materie selezionate; in particolare s’impernia su competenze pratiche, come la
prevenzione e il controllo delle infezioni, l’uso di strumenti per il miglioramento della qualità
dell’assistenza sanitaria, compresa l’assistenza infermieristica, i rischi di prassi e procedure invasive,
gli effetti indesiderati dei farmaci. Il ministero della Salute è responsabile per l’istruzione universitaria
in tema di sicurezza dei pazienti. La sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria sono incluse nelle
norme minime in materia di istruzione pubblicate nel decreto del ministero della Salute n. 12422/2010
- OL, che fissa norme minime per i programmi di studio specialistici, norme minime per i programmi
di certificazione e, infine, norme minime per i programmi di istruzione continua e la relativa struttura,
come modificato. Non esiste un curriculum nazionale separato per la sicurezza dei pazienti. Le
organizzazioni professionali del settore sanitario si occupano di questo tema nell’ambito
dell’apprendimento permanente.
Spagna: il ministero dell’Istruzione è responsabile dell’istruzione universitaria degli operatori sanitari.
Il ministero della Salute (per alcuni aspetti) e le regioni sono incaricati della formazione continua degli
operatori sanitari.
Svezia: lo Stato è responsabile dell’istruzione superiore a livello universitario e post-universitario.
Tuttavia, le istituzioni educative godono di un’autonomia piuttosto ampia nell’elaborazione dei piani
di studio, a condizione che siano soddisfatti i requisiti generali fissati per ogni grado dall’ordinanza
relativa all’istruzione superiore. Esistono numerose facoltà di medicina e scuole per infermieri. Nel
sistema sanitario svedese il prestatore dell’assistenza sanitaria è responsabile della formazione interna.
La Svezia è suddivisa in 21 regioni/consigli amministrativi regionali indipendenti che finanziano e
organizzano l’assistenza sanitaria, anche con la partecipazione di soggetti privati. Tale struttura rende
difficile descrivere l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti per le diverse
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categorie di operatori sanitari e studenti. Le risposte seguenti devono essere valutate alla luce di tale
complessità e considerate come un quadro generale illustrato da alcuni esempi.
Il ministero della Salute e degli Affari sociali emana, tramite il Consiglio nazionale della sanità e dei
servizi sociali, norme destinate al personale sanitario.
Il ministero dell’Istruzione e della Ricerca è responsabile dell’istruzione universitaria tramite varie
università e scuole per infermieri. Non esiste un curriculum nazionale ufficiale in materia di sicurezza
dei pazienti per le diverse categorie di studenti. In tutte le facoltà di medicina e le scuole per infermieri
la sicurezza dei pazienti figura nei programmi di studio, ma i metodi di insegnamento sono diversi.
Per quanto riguarda gli enti amministrativi, per esempio le regioni, la responsabilità di erogare
l’assistenza sanitaria spetta ai consigli amministrativi regionali e comprende la sicurezza dei pazienti e
la formazione interna per tutti gli operatori sanitari.
Associazioni medico-scientifiche: l’Associazione medica svedese e l’Associazione infermieristica
svedese hanno cominciato a collaborare per quanto riguarda le competenze di base nell’assistenza
sanitaria. Sono state definite le competenze di base in materia di lavoro in équipe e di miglioramento.
Le competenze di base per la sicurezza dei pazienti e l’assistenza sanitaria incentrata sui pazienti
saranno descritte durante il 2014.
Le organizzazioni sanitarie offrono anche attività formative per il personale.
Regno Unito: la responsabilità spetta al ministero della Salute, agli enti amministrativi, alle
associazioni medico-scientifiche, alle organizzazioni sanitarie e ad altri organismi.
Laureati e medici in formazione: il General Medical Council o GMC (l’ente che regola la professione
medica nel territorio) pubblica ogni 5 anni un documento noto attualmente come “Tomorrow’s
Doctors” che stabilisce i risultati dell’apprendimento che i medici devono raggiungere per esercitare la
professione. Le facoltà di medicina elaborano il proprio curriculum sulla base di questo documento.
Medici specialisti/Strutturati: ogni 5 anni il Royal College di appartenenza (l’ente normativo) pubblica
un curriculum valido per gli specialisti; la pubblicazione non avviene contemporaneamente per tutti,
ma è scaglionata. Alcuni vengono emessi dai Royal college, altri da organismi diversi, ma questi
ultimi devono essere accreditati dal Royal College.
Infermieri e figure professionali associate: il quadro è analogo, i rispettivi enti normativi pubblicano i
risultati dell’apprendimento e i prestatori elaborano i piani di studio includendo tali risultati.
Amministratori: la procedura viene spesso decisa caso per caso. Formazione iniziale per i laureati che
accedono al sistema sanitario nazionale - alcuni amministratori sono medici che hanno abbandonato
l’attività clinica - la responsabilità per la loro formazione tende quindi a variare.
4.2 Normativa nazionale
Legislazione e normativa nazionali non si occupano direttamente delle attività di istruzione e
formazione in materia di sicurezza dei pazienti; spesso si riscontra che i problemi e i concetti correlati
sono affrontati in maniera disorganica in diversi regolamenti e atti normativi degli Stati membri. Tali
disposizioni sono per lo più legate alla qualità in quanto tale e al controllo delle infezioni.
Spunti di riflessione: ci si è chiesti se gli Stati membri abbiano effettivamente bisogno di una
legislazione nazionale per definire ed elaborare la formazione e l’istruzione in materia di sicurezza dei
pazienti e se tale aspetto debba essere regolamentato per legge. Si tratta infatti di una questione diversa
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da una modifica dei piani di studio. In Danimarca e in alcuni altri paesi, per determinate
specializzazioni la sicurezza dei pazienti fa parte della formazione specialistica.
Il riquadro 3 comprende informazioni dettagliate sulla normativa nazionale dei programmi per la
sicurezza dei pazienti.
Riquadro 3
L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti rientrano nella legislazione e
nella normativa nazionali?
SÌ
Austria: l’istruzione e la formazione rientrano fra le competenze giuridiche del ministero della Salute
e sono regolamentate.
Francia: l’istruzione e la formazione rientrano fra le competenze giuridiche del ministero
dell’Istruzione superiore e del ministero della Salute; la sicurezza dei pazienti e la qualità
dell’insegnamento in materia di assistenza sono regolamentate.
Germania: per circa 20 professioni sanitarie - tra cui medici (formazione medica di base), dentisti,
farmacisti, infermieri e ostetriche - l’istruzione e la formazione rientrano nella legislazione e nella
normativa nazionali. Per tutte le altre professioni sanitarie - tra cui i medici specialisti (formazione
medica specialistica) - l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti rientrano nella
legislazione e nella normativa dei 16 Bundesländer (Stati federali) tedeschi.
Slovacchia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inserita in diversi piani di
studi post-universitari fissati mediante il decreto del ministero della Salute n. 12422/2010 - OL, che
fissa norme minime per i programmi di studio, norme minime per i programmi di certificazione, e
norme minime per i programmi di istruzione continua e la relativa struttura, come modificato. Le
tematiche relative alla sicurezza dei pazienti fanno parte dell’istruzione universitaria, le cui norme
sono definite dal regolamento governativo n. 296/210 sulle competenze necessarie per l’esercizio della
professione medica.
Svezia: la legge sulla sicurezza dei pazienti (n. 2010:659) attribuisce esplicitamente ai prestatori
dell’assistenza sanitaria la responsabilità per la sicurezza dei pazienti.
Regno Unito: la normativa varia da una professione all’altra - tutti i piani di studio comprendono
indicatori, ma l’ampiezza e i dettagli sono diversi.
NO
Belgio: la sicurezza dei pazienti non è esplicitamente prevista nei piani di studio di medici e
infermieri. Tuttavia, il servizio sanitario pubblico federale ha sviluppato una guida e un programma di
sostegno nazionali sulle tematiche concernenti la sicurezza dei pazienti. Tale programma consiste in
workshop sulle competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti, come la RCA (Root cause
analysis - Analisi delle cause di fondo) e la HFMEA (Healthcare Failure Mode and Effect Analysis Analisi delle modalità e degli effetti delle criticità nell’assistenza sanitaria), nonché su temi più
specifici relativi al secondo programma pluriennale per la qualità e la sicurezza dei pazienti (20132017), quali le medicazioni ad alto rischio, la chirurgia sicura, l’identificazione del paziente, la
privazione della libertà, la responsabilizzazione del paziente e della famiglia e l’assistenza integrata.
Per queste attività è stata avviata una stretta collaborazione con 8 università belghe.
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Bulgaria: gli aspetti dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti sono
affrontati in maniera disorganica in vari programmi e atti normativi; non esiste però un documento
unico dedicato a tale argomento.
Croazia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inclusa nella legislazione
nazionale (legge sulla qualità dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali).
Cipro: parzialmente. L’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è prevista dai regolamenti della
legge sull’infermieristica e l’ostetricia 1988-2012. I regolamenti stabiliscono esplicitamente che
infermieri e ostetriche devono disporre delle conoscenze e dell’istruzione necessarie a garantire la
sicurezza dei pazienti. La stessa legge prevede l’obbligo, per infermieri e ostetriche, di rinnovare
l’abilitazione all’esercizio della professione ogni 4 anni. In tal modo lo sviluppo professionale
continuo (Continuing Professional Development, CPD) viene arricchito con l’inserimento della
tematica della sicurezza dei pazienti.
Danimarca: a partire dal 2015 la sicurezza dei pazienti farà parte del curriculum della facoltà di
medicina in una delle università danesi. La formazione specialistica dei medici tiene conto dei 7
diversi ruoli del medico (adattati dai ruoli previsti da Can Med). Questi ruoli, tra cui sono compresi
quelli di collaboratore, comunicatore, leader e professionista, abbracciano la sicurezza dei pazienti e le
competenze non tecniche. Queste ultime si estendono a consapevolezza situazionale, capacità
decisionale, comunicazione, lavoro in équipe e leadership. La formazione specialistica è di
competenza del Consiglio nazionale della sanità.
Estonia
Finlandia
Ungheria: la formazione in materia di sicurezza dei pazienti non compare espressamente nei piani di
studio dell’istruzione medica. Gli istituti però hanno la facoltà di organizzare corsi di formazione (per
esempio in tema di sicurezza dei pazienti) se accreditati dal comitato ungherese di accreditamento (per
l’istruzione superiore) oppure dal consiglio di accreditamento per l’istruzione e la formazione degli
adulti (per i gradi d’istruzione diversi da quella superiore).
Italia: l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti non rientrano nella legislazione
e nella normativa nazionali; attualmente non esistono norme che disciplinano l’istruzione in questo
campo. Tuttavia, con il nuovo accordo Stato-Regioni del 20/12/2012, il ministero della Salute italiano
offre chiare direttive alle Regioni per quanto riguarda la presenza di piani di formazione in materia di
sicurezza dei pazienti. Inoltre, alcune università offrono master in questo settore.
Lettonia: parzialmente. Potrebbe essere utile disporre di una legislazione sull’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti e sull’accreditamento dei programmi.
Malta
Norvegia: di recente un libro bianco sulla futura organizzazione e struttura di talune tipologie di
istruzione connesse all’assistenza sanitaria ha indicato l’esigenza di introdurre determinate modifiche
per allineare tali tipologie di istruzione alle richieste della popolazione in materia di assistenza
sanitaria. Sono state proposte varie misure che sono in fase di attuazione. Una di queste prevede di
attribuire un ruolo più ampio e più strutturato ai diversi attori presenti nei servizi di assistenza sanitaria
per quanto riguarda i contenuti dei differenti programmi educativi. Esistono inoltre processi miranti a
migliorare la qualità della formazione pratica delle diverse professioni. Ciò esige una cooperazione tra
le istituzioni educative e il settore sanitario, nell’ambito del quale ha luogo la formazione pratica.
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Polonia: ad eccezione della formazione in materia di controllo delle infezioni.
Portogallo
Romania
Slovacchia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inserita in diversi piani di
studi post-universitari fissati mediante il decreto del ministero della Salute n. 12422/2010.
Spagna: alcune università hanno inserito moduli sulla sicurezza dei pazienti nei programmi delle
facoltà di medicina. Non esiste però una normativa specifica in materia.
I dati appena forniti rispecchiano il problema dell’obbligatorietà dell’istruzione e della formazione in
materia di sicurezza dei pazienti: nessuno Stato membro considera obbligatorio tale aspetto - per i
dettagli v. il riquadro 4.
Riquadro 4
L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti sono obbligatorie nel paese?
SÌ: Austria (in una certa misura); Danimarca (alcune regioni richiedono che gli assistenti sociali alle
prese con eventi sfavorevoli abbiano completato un corso di base in materia di sicurezza dei pazienti.
La sicurezza dei pazienti fa parte del programma di formazione specialistica dei medici); Francia (la
sicurezza dei pazienti è obbligatoria per l’istruzione non medica da parecchi anni. Di recente è stata
notevolmente potenziata negli studi di medicina - regolamento nazionale, aprile 2013); Germania
(l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti è implicitamente obbligatoria;
l’obiettivo generale di tutti i corsi di formazione per le professioni sanitarie nel paese è la sicurezza dei
pazienti. Benché l’espressione “sicurezza dei pazienti” non compaia esplicitamente nelle diverse leggi
in materia di formazione ed esami delle professioni sanitarie, nelle leggi stesse compaiono temi che
contemplano la sicurezza dei pazienti. È il caso per esempio del tema “assicurazione di qualità”);
Portogallo (nelle organizzazioni sanitarie e in alcune professioni sanitarie); Slovacchia (la sicurezza
dei pazienti fa parte dei piani di studio a livello universitario e della formazione continua degli
operatori sanitari).
NO: Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Ungheria; Italia, Lettonia (ad eccezione della
formazione in materia di controllo delle infezioni), Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia,
Spagna, Svezia (non esistono disposizioni formali per l’inclusione di specifici moduli o attività di
formazione in materia di sicurezza dei pazienti nell’istruzione universitaria, di operatori sanitari e
amministratori dell’assistenza sanitaria. Tale inclusione è tuttavia sempre più frequente a livello sia
universitario che post-universitario. Esistono corsi di simulazione medica, analisi delle cause
principali, analisi dei rischi, revisione delle cartelle cliniche, valutazione della cultura della sicurezza,
ecc. Recentemente l’Associazione medica svedese ha organizzato un corso nazionale per capi dei
servizi medici); Regno Unito (la sicurezza dei pazienti non è una materia obbligatoria ma è presente
nei piani di studio).
Spunti di riflessione: in Norvegia, sono in vigore processi per la modifica dell’istruzione in ambito
sanitario; tuttavia l’organizzazione dei servizi sanitari ha l’obbligo di lavorare sistematicamente nel
rispetto della qualità e della sicurezza dei pazienti, pertanto gli operatori sanitari e i dirigenti devono
acquisire conoscenze metodologiche in questo campo. Si può forse trarre la conclusione che gli Stati
membri non devono introdurre un regolamento, ma piuttosto utilizzare il programma nazionale quale
strumento?
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4.3 Tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti
Le attività di formazione e istruzione segnalate si svolgono quasi tutte a livello post-universitario e
nell’ambito dei moduli di istruzione continua.
Solo otto Stati membri e la Norvegia hanno presentato guide dedicate all’istruzione universitaria; si
rende quindi necessario chiedere ai rimanenti Stati membri di fornire esempi di moduli di istruzione e
apprendimento a livello universitario, qualora li abbiano introdotti.
In Germania è attualmente in corso un’iniziativa di ampio respiro denominata “Nationaler
Kompetenzbasierter Lernzielkatalog für die Medizin” (Gesellschaft für Medizinische
Ausbildung/GMA, Medizinischer Fakultätentag/MFT). Essa si propone, tra l’altro, di integrare la
sicurezza dei pazienti a livello universitario/nelle facoltà di medicina.
La tabella 3 offre una sintesi delle tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti che
emergono dalle risposte ricevute.
Spunti di riflessione: mancano contributi che descrivano esempi di istruzione e formazione mirati a
modifiche culturali: come integrare la sicurezza dei pazienti nella cultura professionale e come
correggere una cultura carente in questo settore, anche per quanto riguarda le differenze
culturali/nazionali tra Stati membri, regioni e culture professionali. Queste considerazioni valgono
anche per l’esperienza relativa agli strumenti per il rafforzamento della cultura. Alcuni paesi - per
esempio il Belgio, la Norvegia, la Danimarca e il Regno Unito - hanno già iniziato a riflettere sul
problema in termini di processo continuo e partecipano alle indagini sulla cultura della sicurezza dei
pazienti. Occorre anche individuare il settore in cui l’inclusione della sicurezza dei pazienti si
rivelerebbe più efficace.
4.4 Destinatari
Le informazioni fornite corrispondono alle tipologie di istruzione elencate nella tabella 4. La
maggioranza delle attività di istruzione e formazione segnalate in materia di sicurezza dei pazienti è
destinata agli amministratori dell’assistenza sanitaria, anziché a infermieri, medici, dentisti, ostetriche
e altri operatori sanitari (tra cui il nuovo personale ospedaliero e il personale interessato, i medici
residenti, i professionisti clinici che ricoprono cariche dirigenziali e gli specializzandi). In Italia i corsi
in materia di sicurezza dei pazienti sono quasi sempre aperti a tutti gli operatori sanitari; alcuni tuttavia
sono diretti a destinatari particolari e sono aperti solo a infermieri, medici o amministratori
dell’assistenza sanitaria, in considerazione delle competenze specifiche di ciascuna categoria. In molti
paesi, tra le attività di istruzione e formazione segnalate quelle meno numerose riguardano i farmacisti.
Spunti di riflessione: l’apprendimento generico per quanto riguarda la comunicazione in materia di
sicurezza dei pazienti dovrebbe svolgersi in una fase precoce e con un’ampia impostazione. La
comunicazione comporta, fra l’altro, un atteggiamento di apertura per incoraggiare i pazienti a porre
domande. Tuttavia, in termini d’istruzione universitaria, la responsabilizzazione dei rappresentanti dei
pazienti in merito all’istruzione degli operatori sanitari costituisce un processo arduo e irto di ostacoli,
che presenta quindi un interesse pratico assai limitato. Eppure è essenziale coinvolgere i pazienti
nell’elaborazione dei piani di studio, dal momento che sono i beneficiari finali della formazione in
materia di sicurezza dei pazienti; tale partecipazione dovrebbe essere perciò costantemente valorizzata
e incoraggiata.
Il ruolo dei pazienti e delle loro organizzazioni
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I pazienti affetti da malattie croniche maturano sulla propria condizione e sul trattamento ricevuto una
conoscenza derivante dall’esperienza, una risorsa preziosa che può aiutare gli operatori sanitari a
comprendere le aspettative e le prospettive dei pazienti e ad elaborare soluzioni centrate sul paziente.
La responsabilizzazione e il coinvolgimento dei pazienti a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria
costituisce un elemento cruciale per la diffusione di una “cultura della sicurezza dei pazienti” nel
sistema sanitario e per garantire un’assistenza sicura a livello individuale e collettivo.
A livello individuale, l’esperienza personale dei pazienti è una risorsa preziosa per individuare carenze
ed errori del sistema, che può fungere da “ultima barriera di sicurezza”. Tra gli elementi cruciali della
responsabilizzazione citiamo informazioni di qualità elevata, conoscenze in campo sanitario e il
rispetto dei diritti dei pazienti. Grazie alla formazione ricevuta, gli operatori dovrebbero essere in
grado di ascoltare i pazienti e di comunicare efficacemente con loro, riconoscendo i vantaggi di un
lavoro svolto in collaborazione con i pazienti.
È possibile garantire un sostegno ai singoli pazienti offrendo loro una formazione sulla propria
condizione, sulle opzioni di trattamento e sulla sicurezza dei pazienti. Tra gli esempi di materiale
didattico destinato ai pazienti ricordiamo il “Patients’ Book” (Libro dei pazienti) dell’Associazione
danese per la sicurezza dei pazienti e, di recente pubblicazione, “Hello Healthcare” o “Il mio ospedale
è un ospedale accreditato” del Centro nazionale polacco per la valutazione della qualità nell’assistenza
sanitaria. Anche le organizzazioni dei pazienti propongono attività di formazione. In Bulgaria, ad
esempio, l’Organizzazione nazionale dei pazienti gestisce una “Università dei pazienti” che fornisce
informazioni e sostegno adattati alle diverse malattie, allo scopo di responsabilizzare i pazienti sui
metodi più opportuni per affrontare la malattia e muoversi nell’ambiente dell’assistenza sanitaria. La
formazione comprende informazioni didattiche elaborate appositamente per i pazienti, una formazione
specifica per ciascuna malattia e la condivisione delle esperienze con altri pazienti7. In Spagna, la rete
di scuole per pazienti, istituita di recente, comprende scuole site in diverse regioni (Paesi Baschi,
Catalogna, Andalusia, Murcia e Galizia). Essa si propone i seguenti obiettivi: cooperazione,
condivisione delle esperienze e promozione del lavoro in rete, dei contenuti e dei programmi di
formazione, per agevolare l’acquisizione di competenze mirate a incoraggiare la responsabilizzazione
dei cittadini in materia di autogestione delle cure sanitarie e gestione della malattia.
Sul piano collettivo, le organizzazioni dei pazienti svolgono un ruolo fondamentale nell’indirizzare le
esperienze dei propri membri, dando voce alle loro opinioni e preoccupazioni e assicurando
l’introduzione di servizi adeguati alle esigenze e alle preferenze dei pazienti. Le organizzazioni dei
pazienti designano inoltre i rappresentanti dei pazienti che partecipano ad attività quali l’istruzione
degli operatori sanitari.8 L’Istituto di sanità pubblica dell’Andalusia offre attività di formazione volte a
migliorare le conoscenze e le competenze dei pazienti in merito alle loro patologie croniche, alla
qualità della vita, all’uso dei servizi, alle abitudini e al rispetto dello stile di vita, secondo le buone
prassi inviate a PaSQ (Patient Safety and Quality of Care, rete dell’UE per la sicurezza dei pazienti e
la qualità dell’assistenza).
Alcuni esempi di partecipazione dei pazienti alla formazione degli operatori sanitari sono reperibili in
Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Da questi emerge come l’esperienza dei pazienti possa essere
valorizzata nell’elaborazione e nello svolgimento delle attività educative e di formazione; il grado di
7
8
http://uni.npo.bg/
Il programma dell’OMS “Pazienti per la sicurezza dei pazienti” vede la partecipazione di una rete di pazienti volontari che
sono stati formati e ha elaborato una serie di risorse - tra cui alcuni webinar - su diversi aspetti della sicurezza dei pazienti in
contesti differenti. http://www.who.int/patientsafety/patients_for_patient/en/
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coinvolgimento dei pazienti varia da un livello minimo a una partecipazione a pieno titolo in qualità di
docenti o responsabili decisionali nei programmi educativi [Patients as Educators (PaE) Programme
(programma “Pazienti come docenti”), University of Sheffield Medical School, Regno Unito;
Comensus, University of Central Lancaster (UCLan), Regno Unito]9. Si registrano esperienze di
partecipazione dei pazienti anche in Italia: per esempio l’Accademia del Cittadino (Regione Toscana)
e alcuni corsi organizzati da associazioni di volontariato e per i diritti dei cittadini.
4.5 Competenze dei docenti
Come si può notare dalla tabella 5, le informazioni relative a formazione, interesse e competenze dei
docenti sono scarse: molti Stati membri non forniscono alcun dato in merito. Si ritiene che la
mancanza di adeguate competenze dei docenti rappresenti un enorme ostacolo che impedisce
l’attuazione delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti. La maggior
parte delle attività di istruzione e formazione segnalate esige la presenza di docenti provvisti di
qualifiche accademiche e di operatori esperti in materia di sicurezza dei pazienti e assistenza di
qualità. Le discussioni svoltesi durante la riunione del sottogruppo IF confermano che molto spesso le
competenze degli insegnanti sono insufficienti; il problema più arduo è riuscire a disporre di un
numero adeguato di docenti per l’insegnamento della sicurezza dei pazienti. Gli Stati membri
vorrebbero quindi individuare le opportunità per “formare i formatori”. Si tratta in realtà di un
processo di lunga durata - per la formazione e il riconoscimento di un collegio accademico occorrono
circa dieci anni - paragonabile all’istituzione di un corso specialistico in medicina sociale.
Per tali motivi le conoscenze in materia di sicurezza dei pazienti vengono in gran parte impartite e
acquisite dopo la laurea, mentre sarebbe opportuno incoraggiare tale tipologia di istruzione e
formazione prima della laurea.
4.6 Organizzazione
Le attività di istruzione e formazione segnalate si svolgono quasi sempre in classe, tramite lezioni
frontali: tale metodo è molto costoso e talvolta non abbastanza efficace. L’apprendimento sul posto di
lavoro è estremamente importante, poiché proprio in questa sede ha luogo la formazione quantitativa.
Vi è un numero ristretto di esempi di e-learning, coaching e assistenza telefonica; ancora più scarsi
sono i corsi di apprendimento aperto. Benché le attività di istruzione e formazione riguardino lo stesso
argomento, la durata è assai variabile e può andare da 1 ora a 105 ore o 9 mesi. In alcune risposte non
si distinguono dettagliatamente la durata delle attività di istruzione e formazione dedicate alla
sicurezza dei pazienti da quella complessiva dell’istruzione continua e postuniversitaria.
Al completamento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti, le
qualifiche dei partecipanti variano da nessuna qualifica ai master; in qualche caso è prevista una
retribuzione per i medici che trattano particolari popolazioni di pazienti (per esempio pazienti affetti
da Stafilococco aureus meticillino resistente). Tra le altre qualifiche troviamo diplomi, certificati e
punti di credito.
La tabella 6 illustra nei dettagli la piattaforma di svolgimento, la durata delle attività e la qualifica
ottenuta.
9
The Health Foundation, 2011,
http://www.health.org.uk/public/cms/75/76/313/2809/Can%20patients%20be%20teachers.pdf?realName=d6ifzx.pdf
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4.7 Valutazione
Come appare dalla tabella 7, la maggior parte delle attività segnalate viene valutata dai partecipanti (in
16 Stati membri e in Norvegia).
L’accreditamento è un’importante forma di riconoscimento, sempre più frequente per l’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti: oltre metà degli Stati membri riconosce già tale tipo di
istruzione e formazione, assegnando accreditamenti; molti altri prevedono di introdurre
l’accreditamento nel prossimo futuro. Tuttavia, è importante valutare non solo l’attività di istruzione e
formazione, ma anche i partecipanti.
L’accreditamento non comporta solamente un riconoscimento per i partecipanti, ma riguarda anche gli
organizzatori dei corsi che devono essere identificati e registrati. Gli organizzatori dei corsi devono
dimostrare le proprie capacità soddisfacendo una serie di caratteristiche e criteri.
In Italia il sistema di CPD prevede una registrazione specifica per gli organizzatori dei corsi, ad
eccezione dei master organizzati dalle università. Per gli operatori sanitari è possibile partecipare a
corsi organizzati a diversi livelli, che in gran parte prevedono un numero specifico di crediti per
ciascun tipo di professione (infermieri, medici, farmacisti e così via).
Dal 2010 in poi è stato organizzato un notevole numero di eventi, accessibili per ogni categoria di
operatori; quasi tutti questi corsi sono gratuiti e allestiti da organizzazioni accreditate.
5. CONTENUTI
La questione dei contenuti è stata affrontata da due prospettive diverse:
1. comparando l’elenco delle tematiche incluse nei piani di studio europei, individuate mediante
il questionario modello, con la guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata
dall’OMS (cfr. il riquadro 1);
2. individuando le tematiche che ricorrono più frequentemente nei piani di studio europei e
proponendole come tematiche da aggiungere alla guida al curriculum per la sicurezza dei
pazienti elaborata dall’OMS.
Le principali tematiche trattate nell’ambito delle attività di istruzione e formazione segnalate sono
indicate di seguito.
Il controllo delle infezioni nella pratica clinica sembra essere la tematica più frequentemente trattata
in tutta Europa. L’istruzione universitaria, la formazione professionale continua (CPD) e la formazione
impartita sul posto di lavoro offrono moduli o sessioni formative sul controllo delle infezioni, sotto
forma di sessioni intensive una tantum o di sessioni periodiche. Vengono offerte in primo luogo agli
infermieri, quindi a medici e dentisti. Altre tematiche specifiche includono la prevenzione delle
cadute, la sicurezza delle medicazioni, la sicurezza delle radiazioni in oncologia e la sicurezza del
sangue, come risulta dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS:
tematica 9.
L’approccio sistematico alla sicurezza dei pazienti e il potenziamento della cultura in tema di
sicurezza dei pazienti sono i temi trattati da alcune attività educative, soprattutto in Germania,
Danimarca e Finlandia, come risulta dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata
dall’OMS: tematica 3.
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L’importanza del lavoro in équipe e della comunicazione con altri operatori sanitari è messa in
evidenza nelle attività descritte. Gran parte degli esempi segnalati provengono da Danimarca e
Germania e riguardano la comunicazione tra medici. Una relazione menziona un esempio interessante
di formazione erogata ai farmacisti sul modo di comunicare con lo specialista prescrivente.
L’Inghilterra ha segnalato un corso in cui i partecipanti sono incoraggiati a lavorare in équipe per
dirigere, seguire, favorire e sostenere miglioramenti nell’ambito della sicurezza dei pazienti. La guida
al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS affronta in parte tale questione nella
tematica 4, benché non si faccia riferimento in modo esplicito alla comunicazione nell’ambito
dell’équipe di sanitari.
Raramente la comunicazione con i pazienti è descritta nel contesto dell’istruzione e della formazione
in materia di sicurezza dei pazienti. Esempi di questo tipo di formazione sono stati segnalati dalla
Germania e dalla Danimarca.
Anche in Italia si registrano esperienze di vari corsi a livello locale (regionale o ospedaliero) per
migliorare le conoscenze dei pazienti in materia di sicurezza dei pazienti. Alcune organizzazioni,
inoltre, hanno cominciato a proporre attività di aggiornamento sul miglioramento delle comunicazioni
con i pazienti e il personale curante. Questo rappresenta una tematica nuova connessa alla
“umanizzazione” del processo di assistenza sanitaria, soprattutto nei settori dell’oncologia e della
pediatria. Varie esperienze in Italia rivelano l’esigenza di organizzare il processo di assistenza
sanitaria affinché i medici e gli infermieri abbiano il tempo necessario per comunicare con i pazienti:
vengono così individuati un’area dedicata e il momento più opportuno per consentire al paziente di
accettare la diagnosi e ottenere una chiara spiegazione del processo di cura, come previsto per le unità
senologiche. Questo aspetto è affrontato nella tematica 8 della guida al curriculum per la sicurezza dei
pazienti elaborata dall’OMS.
Corretta tenuta della cartella clinica, identificazione del paziente e implicazioni giuridiche. La
Germania ha segnalato una serie di brevi sessioni formative organizzate a livello ospedaliero
sull’utilizzo appropriato di software di recente introduzione per identificare i pazienti. La Germania ha
fornito anche un esempio di un modulo dedicato agli aspetti medico-legali e alla responsabilità per
l’analisi degli incidenti. Anche l’Italia ha segnalato corsi di formazione sulle implicazioni giuridiche e
sulla gestione delle controversie. Inoltre, vengono frequentemente organizzati altri corsi a diversi
livelli per aiutare i chirurghi e il personale chirurgico a utilizzare correttamente la lista di controllo
dell’OMS. La Polonia ha segnalato un modulo, nell’ambito dell’istruzione universitaria, concernente
la protezione dei dati personali; ciò non risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la
sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS.
Apprendere dai quasi-incidenti non sembra essere una pratica formativa standard. Esistono tuttavia
alcuni casi incoraggianti di apprendimento di questo tipo, segnalati ad esempio dalla Finlandia in
relazione alla formazione dei dentisti. L’esempio fornito dalla Danimarca in materia di formazione
sull’analisi delle cause di fondo può costituire una fonte d’ispirazione per coloro che intendono
sviluppare l’attività di apprendimento sulla base di errori o quasi-incidenti. La formazione descritta
comprende l’introduzione del metodo di analisi delle cause di fondo e prepara i soggetti in formazione
a favorire lo studio dei processi nell’analisi delle cause di fondo all’interno delle rispettive équipe o
unità. Anche in Italia si registrano esperienze di corsi sull’analisi delle cause di fondo (RCA), anche
mediante e-learning. Questo aspetto è affrontato nella tematica 5 della guida al curriculum per la
sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS.
In alcuni casi l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti costituiscono una parte
integrante dell’istruzione in tema di procedure di assicurazione della qualità, come avviene in Croazia
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e in Norvegia; ciò non risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti
elaborata dall’OMS.
Un altro gruppo prevede sessioni di formazione di base impartita sul posto di lavoro per i nuovi
dipendenti degli ospedali, con informazioni generali sulla sicurezza dei pazienti e spiegazioni
dettagliate sulle relative misure adottate in un determinato ospedale e sulle procedure specifiche da
seguire dopo che si sia verificato un errore o un quasi-incidente. L’organizzazione di corsi a livello
locale dimostra la necessità di informazioni su queste tematiche, che attualmente non sono
sufficientemente sostenute da corsi universitari. Inoltre, si organizzano riunioni periodiche per indicare
come far fronte ad alcune situazioni rischiose; un esempio di questo tipo di formazione si registra in
Austria. Questo argomento risulta da una combinazione di tutte le tematiche contenute nella guida al
curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS.
Le attività di istruzione e formazione sembrano rivolte in modo particolare all’assistenza ospedaliera, e
gran parte delle sessioni formative è offerta all’interno degli ospedali o dagli ospedali al proprio
personale. Fa eccezione la formazione croata in materia di standard di cura infermieristica
nell’assistenza sanitaria primaria, che comprende elementi multipli di sicurezza dei pazienti; ciò non
risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS.
Le tematiche identificate nell’ambito dei piani di studio europei, ma che non sono esplicitamente
trattate nella guida al curriculum elaborata dall’OMS, devono essere considerate per essere
eventualmente incluse nelle future iterazioni del curriculum dell’OMS sulla base del fatto che gli Stati
membri le stanno già utilizzando.
Altre tematiche che potrebbero essere incluse nei piani di studio, ma che non sono identificate nella
guida al curriculum elaborata dall’OMS né nei piani di studio europei, comprendono i reclami dei
pazienti e il modo per affrontarli: alcuni buoni esempi di CPD sul modo di gestire i reclami dei
pazienti sono disponibili all’indirizzo: http://www.bda.org/events/1288-ilearn-webcastpreventingcomplaints-by-delivering-high-levels-of-patient-satisfaction-.aspx; http://www.bda.org/events/1662training-essentialshandling-complaints-and-improving-communication-skillsfriday-18-july2014london.aspx;
http://www.bda.org/events/1600-ilearn-webcastscan-complaints-be-good-forbusiness.aspx
Inoltre sarebbe opportuno esaminare più approfonditamente le “implicazioni giuridiche” per garantire
la copertura dei settori pertinenti, quali i diritti dei pazienti.
Le attività di istruzione e formazione riportate in materia di sicurezza dei pazienti non comprendevano
la formazione nel caso di passaggi da un livello all’altro della prestazione dell’assistenza sanitaria,
ossia il passaggio di consegne. Benché la Commissione europea abbia finanziato il progetto di ricerca
HANDOVER (www.handover.eu) e uno strumentario concernente il passaggio di consegne con una
guida pratica e know-how (http://www.handover.ou.nl).
La varietà delle questioni identificate induce a pensare che è necessario lavorare ancora per
individuare le tematiche più rilevanti per le esigenze dei singoli Stati membri, correlate con i dati sulla
sicurezza dei pazienti disponibili nei rispettivi paesi.
Conciliare le esigenze di istruzione e formazione degli operatori sanitari di ciascun paese, sulla base
delle singole esigenze e con un approccio coerente, secondo quanto previsto dai piani di studio
dell’OMS, è difficile ma non impossibile. In quanto tale il curriculum elaborato dall’OMS rappresenta
una solida base per sviluppare i singoli piani di studio nazionali, ma dev’essere sufficientemente
adattabile per soddisfare le esigenze dei singoli Stati membri. Progetti europei come l’azione
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congiunta in tema di sicurezza dei pazienti e di qualità dell’assistenza (PaSQ: www.pasq.eu) e la rete
dell’Unione europea per la sicurezza dei pazienti (EUNetPaS) potrebbero essere utilizzati per
informare il futuro sviluppo dei piani di studio.
Una solida valutazione dei singoli piani di studio e dei risultati dell’apprendimento è essenziale per
garantire lo sviluppo dei contenuti e la loro costante rilevanza. Mediante la valutazione, i piani di
studio possono evolversi per soddisfare le nuove esigenze degli organismi nazionali e degli operatori
sanitari, e per rispondere in modo ottimale alle esigenze dei pazienti. La valutazione consta di due
aspetti distinti:
•
•
le esigenze degli operatori sanitari, mediante una valutazione ex ante ed ex post delle
esigenze emergenti;
l’uso efficace delle risorse per generare questi contenuti.
Questa dovrebbe essere considerata una tematica supplementare, la tematica 12, nell’ambito dei piani
di studio dell’OMS.
Dal momento che i pazienti sono i beneficiari finali della formazione in materia di sicurezza dei
pazienti, è essenziale coinvolgerli nell’elaborazione dei piani di studio e nell’istruzione in materia di
sicurezza dei pazienti; tale partecipazione dovrebbe essere perciò costantemente valorizzata e
incoraggiata. Lo sviluppo dei piani di studio deve tener conto delle differenze tra le professioni; sia gli
operatori che i pazienti devono partecipare a tale sviluppo.
5.1 Principali risultati dell’apprendimento
Le attività educative che sono state identificate fanno sì che i partecipanti siano in grado di:
•
•
•
•
•
•
•
utilizzare tecniche volte al riconoscimento e all’accertamento dell’entità e della natura del
danno nella loro organizzazione; comprendere ciò che rappresenta un evento sfavorevole e il
modo in cui deve essere segnalato e gestito;
distinguere tra i diversi tipi di eventi sfavorevoli, ed essere in grado di contestualizzarli
nell’ambito della pratica professionale;
pianificare, misurare e partecipare al miglioramento organizzativo, e comunicare in merito con
l’intera organizzazione;
comunicare efficacemente all’interno di équipe e organizzazioni, nonché con i singoli pazienti
e coloro che li assistono per garantire che la sicurezza sia parte integrante dell’assistenza ai
pazienti;
contribuire allo sviluppo di sistemi affidabili e resilienti adeguati alla loro organizzazione e
alle esigenze dei pazienti;
svolgere un ruolo attivo nella riflessione sulle strategie in materia di sicurezza dei pazienti
all’interno delle organizzazioni;
apprendere in merito alla gestione dei rischi e ai fattori umani.
Le attività di istruzione e formazione in tema di sicurezza dei pazienti coprono un ampio spettro e
mirano a fornire ai destinatari le competenze e le conoscenze relative al concetto di sicurezza dei
pazienti allo scopo di garantire un’assistenza sanitaria sicura ai cittadini europei. Le strategie di
istruzione e formazione devono sempre tener conto delle esigenze dei pazienti e degli operatori
sanitari, ed essere rilevanti e proporzionate alla pratica sanitaria giornaliera nei singoli Stati membri.
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6. ATTIVITÀ E METODI DI ISTRUZIONE CORRELATI
Oltre a diversi metodi tradizionali come le lezioni frontali, i seminari, le conferenze, eccetera,
segnalati dagli intervistati, vi è la crescente tendenza a utilizzare approcci non tradizionali nell’ambito
delle attività di istruzione. Tra questi ricordiamo la simulazione.
La simulazione e il suo ruolo nella sicurezza dei pazienti al di là di istruzione e formazione
La simulazione è utilizzata in maniera crescente nell’istruzione e nella formazione sia a livello
universitario, sia a livello post-universitario. Questo utilizzo della simulazione ha registrato
considerevoli progressi. Per valutare approfonditamente il potenziale della simulazione in termini di
una maggiore sicurezza dei pazienti, gli usi “non educativi” della simulazione possono e devono
integrare gli approcci esistenti. La simulazione svolge un ruolo nell’analisi e nel miglioramento dei
processi e dei sistemi di lavoro nonché dell’errore umano. Ciò è possibile utilizzando centri di
simulazione come laboratori e soprattutto realizzando simulazioni nei luoghi di lavoro in ambito
clinico con simulazioni in loco. Molte criticità connesse alla sicurezza dei pazienti non dipendono
dalle conoscenze, competenze e attitudini del personale ma dallo squilibrio tra le mansioni richieste e
le risorse disponibili per il loro adempimento. Pertanto, la simulazione può contribuire a individuare la
soluzione più promettente per uno specifico problema.
Simulazione nell’analisi dei luoghi di lavoro e delle procedure: gran parte dei processi di lavoro può
essere organizzata in modi diversi. Il costo e i benefici delle diverse opzioni sono spesso visibili nei
dettagli e si manifestano nell’interazione tra diversi sottosistemi articolati in fasi. Quello che sembrava
uno schema ideale a livello teorico, si dimostra spesso inadatto quando viene messo in pratica. La
simulazione offre la possibilità di ricreare i flussi di lavoro. Tale ricostruzione di per sé può far sì che i
soggetti coinvolti offrano spunti preziosi, favorendo così l’individuazione di diversi modelli mentali in
coloro che partecipano al processo. Le ipotesi di base possono essere diverse, così come le abitudini e
i desideri. Nel rivelare le differenze, si prepara la strada alla negoziazione di una comune
comprensione. Inoltre la simulazione consente di modificare sistematicamente le condizioni in cui si
svolge un certo processo o si adempie una specifica mansione. Le pressioni in termini di tempo
possono essere ridotte o aumentate, così come si possono aggiungere o sottrarre risorse. Gli effetti
possono quindi essere studiati nella simulazione. Benché vi sia raramente una replica in scala reale di
cause ed effetti, la simulazione può comunque fornire spunti preziosi, se i risultati vengono discussi
dagli esperti per i processi di lavoro. Uno dei laboratori di simulazione più famosi d’Europa è l’Istituto
danese di simulazione medica (Danish Institute for Medical Simulation, DIMS) attivo nei progetti di
analisi basati sulla simulazione. In collaborazione con le farmacie ospedaliere danesi, ha esaminato le
caratteristiche del sistema di etichettatura dei medicinali che rendevano più facile o più difficile
l’individuazione del farmaco corretto. In collaborazione con l’ospedale Herlev, ha studiato le
implicazioni dei cambiamenti nel flusso di lavoro in relazione alla gestione delle complicanze del
parto, associando idee sulla “analisi delle modalità e degli effetti delle criticità” alla simulazione.
Sintesi dell’analisi degli errori: questa prospettiva riguarda in modo particolare l’individuo, pur
includendo anche questioni di tipo organizzativo. La simulazione può essere utilizzata anche per
comprendere nei dettagli la modalità di errore degli esseri umani, creando artificialmente le condizioni
che possono provocare gli errori. Consideriamo per esempio una variazione sistematica degli errori
nelle cartelle cliniche per capire quali siano più facilmente trascurati quando l’assistenza ai pazienti sia
caratterizzata da condizioni di stress. Questo tipo d’indagine può essere effettuato nella simulazione,
non nella pratica clinica.
Pagina | 21
Il personale del DIMS ha partecipato alle indagini sugli errori umani effettuate mediante simulazione,
esaminando in modo particolare in quali condizioni gli esseri umani non rispettano l’intenzione di
azione.
La simulazione è utile nella progettazione e nell’ottimizzazione dei luoghi di lavoro e dei prodotti:
facendo riferimento ad analisi del luogo di lavoro basate su simulazioni o di altro tipo, la simulazione
può servire come banco di prova per le soluzioni e i miglioramenti proposti. Benché la simulazione
non garantisca necessariamente di trovare l’opzione migliore (altri metodi aggiungerebbero sempre
spunti diversi), essa può contribuire all’eliminazione precoce di idee di progettazione inefficienti,
allorché queste vengano sperimentate in un ambiente realistico che consente ancora di studiarne gli
effetti e influire sulle condizioni di prova. In gran parte dei centri di simulazione l’infrastruttura è
provvista di sistemi per la registrazione audio-video, che possono essere utilizzati per un’analisi
dettagliata. Progettisti e tecnici possono vedere gli utenti che interagiscono con i loro prodotti, e trarre
da questo un’opportunità di apprendimento significativa. Ciò non sarebbe facilmente realizzabile
nell’ambiente clinico a causa di limitazioni di tipo etico e organizzativo.
DIMS collabora attivamente con i produttori di dispositivi medici, i cui dispositivi vengono
sperimentati in ambienti di simulazione. In collaborazione con il politecnico danese, si sta esaminando
la possibilità di svolgere nel modo migliore studi di usabilità in ambienti di simulazione.
La Germania è stata uno dei primi paesi europei a svolgere attività di formazione medica basata su
moderni sistemi di simulazione. Tra il 1994 e il 2000 sono stati fondati molti centri di simulazione,
soprattutto presso le facoltà di medicina. Inizialmente alcuni gruppi si sono concentrati sulla
formazione di gruppo e hanno integrato i fattori umani e la CRM (Crisis Resource Management,
gestione delle risorse in area critica) nei propri piani di studio per la formazione. In Germania si
osservano alcuni esempi in cui i concetti di formazione di gruppo periodica simulata mediante CRM
sono ormai consolidati. Per esempio i paramedici di RKISH (Rettungsdienstkooperation SchleswigHolstein) dispongono di varie ambulanze per svolgere attività di formazione simulata e segnalano un
notevole successo nell’applicazione della CRM al lavoro giornaliero di trattamento dei pazienti in
emergenza. In Germania è ormai noto che il livello di competenza degli istruttori è il fattore più
importante per la qualità dei programmi di formazione simulata.
Anche le prime associazioni mediche hanno approvato la simulazione in sostituzione dell’esperienza
del mondo reale: ai medici di emergenza è consentito sostituire il trattamento di 25 pazienti in
ambulanza con 3 giorni di programmi intensivi di simulazione di emergenza. Si tratta di un’attività
molto stimolante per tutti i soggetti coinvolti: offre infatti una migliore preparazione e pertanto
garantisce una maggiore sicurezza dei pazienti, è più rapida e sistematica e in ultima analisi dovrebbe
essere più economica. La formazione simulata non è ancora obbligatoria per l’istruzione medica né per
i programmi di formazione professionale continua.
Ulteriori informazioni sulla simulazione nell’ambito della sicurezza dei pazienti sono disponibili agli
indirizzi:
http://qualitysafety.bmj.com/content/13/suppl_1/i91.full?sid=18507948-c25b-45c2-a6f8b033d42aa1c7
e
http://journals.lww.com/ccmjournal/Citation/2004/02001/National_Medical_Simulation_training_prog
ram_in.11.aspx
Pagina | 22
La formazione basata sulla simulazione è utilizzata in Danimarca e in Norvegia, mentre la Francia
prevede di introdurla nel prossimo futuro. Il programma nazionale francese per la sicurezza dei
pazienti per il periodo 2013/2017 rivolge particolare attenzione all’istruzione, alla cultura della
sicurezza dei pazienti e al sostegno degli operatori sanitari nonché allo sviluppo dei seguenti elementi:
scambio di esperienze; analisi delle cause di fondo; spirito di squadra; sensibilizzazione dei dirigenti
sulle tematiche della sicurezza; potenziamento dell’istruzione iniziale e di quella continua in tema di
sicurezza dei pazienti per gli operatori sanitari e introduzione di metodi innovativi (simulazione,
giochi seri). L’Italia prevede di introdurre la simulazione a livello nazionale in diversi settori, non
soltanto nella chirurgia, in cui esistono già alcune esperienze connesse all’utilizzo della chirurgia
robotica.
Anche i webinar (seminari on-line) e i moduli di e-learning si stanno diffondendo. L’Ungheria ha
realizzato una formazione on-line in nove moduli su tematiche quali: terminologia sulla sicurezza dei
pazienti, pratica del miglioramento della sicurezza dei pazienti, sviluppo dei protocolli per la sicurezza
dei pazienti, valutazione e analisi dei rischi, gestione dei reclami, ruolo della comunicazione nel
miglioramento della sicurezza dei pazienti, conoscenze di base dell’economia sanitaria per redigere
programmi in materia di sicurezza dei pazienti o definire il ruolo dell’accreditamento nel
miglioramento della sicurezza dei pazienti.
L’Italia ha avviato vari corsi on-line su tematiche diverse quali la prevenzione degli errori connessi ai
farmaci, l’analisi delle cause di fondo o l’audit clinico.
Iniziative volte a potenziare le attività educative si stanno svolgendo in alcuni Stati membri dell’UE.
In Francia, in seguito alla riforma degli studi di medicina (2ème cycle/master), sono state introdotte o
rafforzate le seguenti tematiche: gestione dei rischi, gestione dei danni, apprendimento positivo sulla
base degli errori, comunicazione con i pazienti, comunicazione e lavoro in équipe, comunicazione e
lavoro con altri operatori sanitari, ecc.10 Inoltre, la riforma della formazione continua per gli operatori
sanitari (Développement professionnel continu/DPC) ha reso obbligatoria, per tutti gli operatori
sanitari, la frequenza annuale di attività formative in materia di analisi della pratica professionale e
acquisizione di nuove competenze.
Nel 2013 gestione dei rischi, miglioramento della comunicazione con i pazienti e della loro
partecipazione per migliorare la qualità e la sicurezza, insieme ad altre tematiche strettamente
collegate alla sicurezza dei pazienti sono stati tra gli orientamenti nazionali per lo sviluppo
professionale continuo11.
In Francia esistono anche molti progetti di e-learning e simulazione (che in alcuni casi viene associata
a pazienti) sviluppati sia per l’istruzione di base che per quella continua.
Il ministero della Salute spagnolo offre vari corsi on-line in materia di sicurezza dei pazienti12. Uno di
questi corsi riguarda la gestione dei rischi ed è stato sviluppato in collaborazione con l’università
Carlos III di Madrid. Dal 2008 vi sono state 23 edizioni in totale, tra cui due in inglese nell’ambito
dell’azione EUNetPaS. I progetti finali di questo corso sono disponibili all’indirizzo:
http://www.seguridaddelpaciente.es/es/formacion/proyectos-curso-gestion-riesgo
Formazione professionale continua
10
http://www.enseignementsup-recherche.gouv.fr/pid20536/bulletin-officiel.html?cid_bo=71544&cbo=1
.http://www.legifrance.gouv.fr/jopdf/common/jo_pdf.jsp?numJO=0&dateJO=20130302&numTexte=8&pageD
ebut=03899&pageFin=03900
12
http://www.seguridaddelpaciente.es/es/formacion/tutoriales/
11
Pagina | 23
Lo sviluppo professionale continuo (CPD) rappresenta una componente essenziale dell’istruzione e
della formazione di qualità. Per le professioni sanitarie è spesso legato all’obbligo etico e al diritto
fondamentale di ciascun operatore di garantire che le proprie conoscenze e competenze siano adeguate
a fornire al paziente la migliore assistenza13. In quanto tale l’intero concetto di CPD è strettamente
connesso alla sicurezza del paziente e alla qualità dell’assistenza.
Il ritmo crescente dell’innovazione scientifica, tecnologica e politica in medicina sottolinea
l’importanza di strutture che consentano all’istruzione e alla formazione post-universitaria di
mantenere e sviluppare le conoscenze e le competenze esistenti e di acquisire nuove competenze che
includano le esperienze più recenti necessarie all’esercizio della professione.
Il CPD pertanto è uno dei punti focali nell’istruzione e nella formazione in materia di sicurezza dei
pazienti, sia per il contributo che può offrire alla sicurezza dei pazienti, sia per le attività dirette
specificamente a tale aspetto. Un esempio è il riferimento al ruolo del CPD nell’istruzione e nella
formazione in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto all’articolo 4, lettera b), della
raccomandazione del Consiglio del 2009 sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il
controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. La direttiva 2013/55/UE recante modifica
della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, recentemente
adottata, aggiorna anche le disposizioni esistenti in materia di CPD con particolare riguardo per gli
operatori sanitari, sottolineando l’importanza del contributo del CPD alla “sicurezza e all’efficacia
delle prestazioni”.
Nel 2013 la Commissione europea ha commissionato uno studio, che dovrebbe concludersi
nell’ottobre 2014, con l’obiettivo di riesaminare e classificare lo sviluppo professionale continuo e
l’apprendimento permanente per medici, infermieri, ostetriche, dentisti e farmacisti nell’Unione
europea. Nell’ambito di questo studio, il CPD in tema di sicurezza dei pazienti è stato identificato
come un settore di particolare interesse. Pertanto, lo studio in corso esaminerà il modo in cui è trattato
il CPD in tema di sicurezza dei pazienti nei singoli Stati membri e si propone di contribuire alla
classificazione delle attività riguardanti la sicurezza dei pazienti.
6.1 Il modello tedesco
Il curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborato dalla coalizione tedesca per la sicurezza dei
pazienti
Il curriculum prevede due moduli: Percorsi per la sicurezza dei pazienti – un catalogo degli obiettivi
di apprendimento per la sicurezza dei pazienti - e l’Iniziativa volta a realizzare la sicurezza dei
pazienti a livello universitario/nell’istruzione universitaria dei medici.
Modulo 1
Percorsi per la sicurezza dei pazienti: un gruppo di lavoro multiprofessionale della coalizione tedesca
per la sicurezza dei pazienti (German Coalition for Patient Safety, GCPS) ha elaborato un catalogo
degli obiettivi di apprendimento che descrive le conoscenze e le competenze rilevanti per tutti gli
operatori sanitari. Sulla base dei piani di studio esistenti (per esempio, la guida al curriculum elaborata
dall’OMS, la sicurezza dei pazienti a livello nazionale in Australia, il quadro educativo, il concetto di
sicurezza dei pazienti nella formazione tedesca) e facendo riferimento alla “General Guide for
Education and Training in Patient Safety” (Guida a carattere generale per l’istruzione e la formazione
13
Dichiarazione politica del CPME (comitato permanente dei medici europei) sull’educazione continua in
medicina (ECM) e sullo sviluppo professionale continuo (CPD) adottata nel 2001.
Pagina | 24
in materia di sicurezza dei pazienti) del progetto EUNetPaS, il gruppo di lavoro ha definito le nove
tematiche seguenti in tema di sicurezza dei pazienti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Una panoramica sulla sicurezza dei pazienti
Le cause degli eventi critici e le conseguenze per i pazienti
Un approccio sistematico al pensiero
Il coinvolgimento dei pazienti
La cultura della sicurezza
Il lavoro in équipe
La comunicazione
L’apprendimento sulla base degli eventi critici
Le misure di sicurezza dei pazienti
Rivolgendosi in modo particolare alle esigenze dell’istruzione e della formazione a livello
universitario, i “Percorsi per la sicurezza dei pazienti” sono incentrati sulle attività di istruzione e
formazione per tutti gli operatori sanitari, e riguardano le conoscenze e le competenze di base in
materia di sicurezza dei pazienti. Il catalogo è stato sottoposto a prove preliminari da parte di
organizzazioni che operano nel settore dell’istruzione e della formazione, e subirà soltanto poche
modifiche. La coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti si propone di realizzare gli obiettivi di
apprendimento nei piani di studio vincolanti per le professioni sanitarie.
6.2 Il modello danese (1)
L’integrazione della sicurezza dei pazienti, dei fattori umani e delle competenze non tecniche nel
curriculum per le professioni sanitarie in Danimarca
Per programmare un evento educativo è necessario analizzare le esigenze, selezionare gli obiettivi di
apprendimento e il metodo da utilizzare, scegliere i soggetti che beneficeranno della formazione e
valutare l’evento. In precedenza, il curriculum per un programma di formazione specialistica era
l’unica base su cui fondare l’evento educativo e il curriculum era spesso percepito come un esperto
medico. In Danimarca, i ruoli previsti da Can Med sono stati introdotti e modificati nel 2001 con la
definizione dei 7 ruoli del medico, che coprono tematiche quali la sicurezza dei pazienti e le
competenze non tecniche. Attualmente gli obiettivi di apprendimento di molte specializzazioni si
basano anche sulla qualità dell’assistenza sanitaria e la sicurezza dei pazienti. Poiché i ruoli (salvo il
ruolo dell’esperto medico) erano nuovi sia per i discenti che per il personale dirigente, le attività di
formazione si sono concentrate su questi ruoli. È tuttavia importante che i docenti aiutino i discenti a
comprendere l’importanza delle competenze non tecniche per applicare le competenze e le esperienze
acquisite in campo medico.
I metodi utilizzati adesso sono interattivi e comprendono la discussione sui casi, la formazione pratica,
la formazione basata sulla simulazione, compresi giochi di ruolo, la formazione mediante simulatori
chirurgici avanzati e simulazioni basate su scenari.
I vantaggi che la formazione basata sulla simulazione offre, a livello pedagogico e di sicurezza dei
pazienti, sono i seguenti:
•
•
•
•
•
i discenti possono svolgere attività formative senza mettere a rischio il paziente;
lo scenario simulato offre un ambiente di apprendimento sicuro;
la formazione può essere ripetuta e adattata alle esigenze dei discenti;
la formazione può prevedere situazioni di emergenza ed eventi rari;
le attività formative possono essere svolte per l’équipe operativa;
Pagina | 25
•
gli incontri conclusivi e il feedback dopo l’esercitazione stimolano la riflessione.
La formazione è diretta a individui o gruppi a seconda degli obiettivi di apprendimento. Attualmente
soltanto poche attività a livello universitario interessano professioni diverse. Nella regione Capitale
della Danimarca, l’Istituto danese di simulazione medica (DIMS) è stato il primo a impartire
formazione a gruppi multiprofessionali. Al momento tutte e cinque le regioni danesi sono dotate di
centri/unità di simulazione. I centri sono ubicati quasi sempre negli ospedali, ma le attività a livello
universitario possono anche svolgersi presso le università. I centri contribuiscono alle attività postuniversitarie e, in una certa misura, alle attività di formazione professionale continua. La formazione
può svolgersi in centri di simulazione o a livello locale, a seconda dell’obiettivo prefissato. Gli esercizi
formativi più brevi per individui o gruppi possono anche svolgersi a livello locale. La formazione
locale è da preferire se è previsto un evento a livello di organizzazioni (dipartimenti).
Per garantire l’efficacia e il successo di una formazione basata sulla simulazione, uno dei fattori più
importanti è il feedback, elemento di stimolo alla riflessione. A tal fine è essenziale la presenza di
istruttori adeguatamente formati, che comprendano i principi dell’educazione per adulti, le esigenze
dei discenti e che siano in grado di gestire l’attività formativa offrendo un feedback costruttivo.
Attività a livello universitario: le attività formative a livello universitario comprendono vari moduli
per la formazione degli studenti di medicina in materia di comunicazione con i pazienti, competenze
pratiche e visite in reparto - quest’ultima attività viene effettuata insieme agli studenti di
infermieristica.
Attività a livello post-universitario: negli ultimi dieci anni vi è stato un crescente interesse per la
programmazione di eventi educativi sulla base dei principi dell’educazione degli adulti e delle fasi
summenzionate. Seguono alcuni esempi di attività individuali svolte nell’ambito di programmi di
formazione specialistica incentrate sulla sicurezza dei pazienti e che si avvalgono della simulazione
come metodo educativo.
1. Per i medici specializzandi del primo anno è previsto un corso di 4 giorni, nel quale vengono
trattate la sicurezza dei pazienti e le competenze non tecniche. Con queste attività ci si
propone di far comprendere ai discenti il collegamento tra le competenze tecniche
(competenze ed esperienze acquisite in campo medico) e le competenze non tecniche.
2. Nell’ambito della formazione specialistica per tecnici di ambulanze, paramedici, ostetriche e
infermieri anestesisti, i corsi di formazione svolti presso il DIMS trattano le competenze non
tecniche e la sicurezza dei pazienti.
3. La formazione specialistica nazionale per anestesiologi comprende un corso di 3 giorni sulla
sicurezza dei pazienti, la comunicazione interprofessionale e la comunicazione con i pazienti.
Le competenze non tecniche vengono trattate in molti altri corsi obbligatori, volti a sviluppare
le competenze in un periodo di formazione quadriennale.
4. La sicurezza dei pazienti, i fattori umani e le competenze non tecniche fanno parte della
formazione specialistica dei medici (i piani di studio prevedono specifici obiettivi di
apprendimento).
Attività di gruppo nell’organizzazione (CPD): tutte queste attività comprendono alcuni aspetti delle
competenze non tecniche e dei fattori umani in relazione alla sicurezza dei pazienti. Tali attività sono
rivolte ai membri effettivi dell’équipe. In molti dei maggiori ospedali danesi tutto questo è stato
introdotto e in alcuni ospedali si è già proceduto all’applicazione pratica.
1. Formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco
2. Formazione dell’équipe responsabile per i traumi
Pagina | 26
3.
4.
5.
6.
Identificazione e gestione iniziale del paziente critico nella corsia
Formazione dell’équipe ostetrica
L’équipe della sala operatoria al completo
Formazione delle competenze chirurgiche
Attività per le organizzazioni: nella regione Capitale della Danimarca i centri di simulazione
collaborano alla formazione basata sulla simulazione, rivolta alle organizzazioni. Aumenta il numero
delle iniziative in cui la formazione per le competenze non tecniche nell’ambito di un’équipe è erogata
a tutti i membri del personale di uno specifico dipartimento. Nel 2013 l’intero personale di 7
dipartimenti ha partecipato alla formazione di gruppo basata sulla simulazione, in tema di competenze
non tecniche, in un centro di simulazione oppure portando il simulatore all’interno del dipartimento.
Ci stiamo muovendo verso concetti comuni di formazione basata sulla sicurezza dei pazienti
all’interno dell’organizzazione. Ciò avviene in collaborazione con l’unità regionale per la sicurezza dei
pazienti.
La formazione in materia di fattori umani, sicurezza dei pazienti e competenze non tecniche è
presente, in una certa misura, in gran parte degli ospedali danesi. Inoltre, le specialità chirurgiche
hanno rivolto particolare attenzione alla formazione su simulatori chirurgici prima di effettuare la
procedura sul paziente. Ciò rientra nei programmi di formazione specialistica.
6.3 Il modello danese (2)
Sicurezza dei pazienti, comunicazione interprofessionale e comunicazione con i pazienti: corso
obbligatorio per la formazione specialistica degli anestesiologi danesi.
Obiettivi di apprendimento previsti dal curriculum:
Comunicazione:
•
•
•
•
essere in grado di comunicare con pazienti e parenti in situazioni di crisi;
essere in grado di comunicare con pazienti e parenti nel caso di complicanze impreviste,
eventi sfavorevoli, insoddisfazione e reclami sul trattamento;
essere in grado di adattare la comunicazione e il comportamento alla situazione e di mantenere
una comunicazione chiara e costruttiva;
essere in grado di ottenere informazioni pertinenti sulle qualifiche professionali dei membri
del gruppo.
Collaborazione:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
istruire i membri del gruppo in merito alle mansioni da svolgere, se necessario;
utilizzare le risorse umane in maniera ottimale e definire le funzioni e i ruoli specifici dei
membri del gruppo in ogni momento;
essere in grado di valutare la necessità di ulteriore assistenza;
favorire un atteggiamento leale da parte del gruppo, nel rispetto di opinioni e contributi
individuali;
dimostrare accettazione e rispetto nei confronti dei contributi offerti dai membri del gruppo;
essere in grado di gestire i conflitti in seno al gruppo;
essere in grado di svolgere un’analisi critica e di riflettere sull’andamento dell’attività;
essere in grado di coordinare la gestione multidisciplinare delle mansioni;
dimostrare comprensione e capacità di comunicare in maniera costruttiva con i gruppi
interdisciplinari;
Pagina | 27
•
•
•
essere in grado di adattare la comunicazione al tipo di situazione e alle richieste di un’azione
più incisiva;
comprendere e riconoscere i conflitti d’interesse nell’ambito dei rapporti di collaborazione e
dei rapporti con i pazienti/parenti;
contribuire a una risoluzione attiva dei conflitti.
Ruolo professionale:
•
•
•
rispettare, comprendere e provare empatia per i colleghi e altri che hanno dovuto affrontare
eventi sfavorevoli ed errori;
contribuire all’apprendimento reciproco nel caso di eventi sfavorevoli ed errori;
includere la sicurezza dei pazienti nel lavoro quotidiano.
Leadership:
•
•
•
assumere una posizione di leader, se opportuno;
integrare i contributi dei membri del gruppo nel processo decisionale;
organizzare il carico di lavoro, definendone le priorità, e garantire l’efficienza e la sicurezza
richieste nella gestione dei pazienti, tenendo conto delle risorse proprie e organizzative.
Metodi utilizzati nel corso di tre giorni:
brevi conferenze, casi, discussione di gruppo, discussione di un video che mostra un evento critico e
conseguente gioco di ruolo simulato di un paziente (quest’ultimo interpretato da un attore), formazione
basata sulla simulazione e incontro conclusivo. I membri dei gruppi appartenenti ad altre professioni,
come i chirurghi, partecipano e svolgono il proprio ruolo nelle esercitazioni;
gli scenari includono comunicazioni formative con il gruppo dopo un evento critico - colloquio di
gruppo iniziale per allentare le tensioni e con i pazienti e i parenti dopo un evento critico;
i partecipanti sono divisi in piccoli gruppi; ogni membro del gruppo riceve una formazione in
relazione alle competenze comunicative.
6.4 Il modello spagnolo
Master in sicurezza dei pazienti e qualità dell’assistenza promosso dal ministero della Salute
spagnolo in collaborazione con l’università Miguel Hernández
In tutto sono state organizzate sei edizioni, le ultime due si sono svolte on-line. Il master prevede 1500
ore (60 crediti ECTS conformemente agli standard europei) e si articola in 12 moduli.
Obiettivi di apprendimento:
•
•
•
consapevolezza dei partecipanti in tema di sicurezza dei pazienti e individuazione e
prevenzione di errori ed eventi sfavorevoli connessi all’assistenza sanitaria (adverse events,
AE);
conoscenza delle iniziative in corso in materia di epidemiologia e prevenzione di AE;
comparazione degli studi esistenti in materia di AE; analisi di vantaggi, svantaggi e limiti dei
vari metodi epidemiologici per misurare la frequenza e la distribuzione di AE;
conoscenza delle caratteristiche dei sistemi di segnalazione volontaria degli errori e AE;
approccio alla metodologia utilizzata per l’analisi e la prevenzione di AE; sostegno delle
azioni volte a migliorare la sicurezza nel luogo di lavoro; sviluppo di capacità comunicative
per affrontare le situazioni di crisi;
Pagina | 28
•
•
•
differenziazione della sequenza o storia naturale della produzione di AE;
capacità di effettuare indagini e analisi per individuare le fonti di rischio per i pazienti e
gestirne la riduzione;
acquisizione della capacità di gestire i rischi all’interno delle istituzioni sanitarie.
Metodologia
Lezioni frontali e on-line con attività interattive tra docenti e discenti.
La partecipazione e la motivazione dei partecipanti è favorita dalla presentazione di studi di casi e
lavoro di gruppo.
I corsi orientano il lavoro degli studenti mediante apprendimento facilitato e sviluppando le
competenze necessarie a elaborare una bozza di progetto finale. Il progetto si basa su ricerca
individuale e originale ed è incentrato su uno degli obiettivi previsti dai contenuti del Master. La
validità del progetto sarà difesa pubblicamente davanti a un gruppo di coordinatori accademici.
Inoltre, gli studenti potranno avvalersi di un tutoraggio accademico per reperire la documentazione,
nella soluzione dei casi e nell’ambito delle ricerche sul campo per la tesi.
Contenuti
Tra i contenuti principali si annoverano:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Concetti di base e tassonomia in tema di sicurezza dei pazienti
Concetti di base dell’epidemiologia
Assicurazione della qualità: Joint Commission (commissione unica per l’accreditamento delle
Organizzazioni di cura sanitaria), ISQ (Istituto sicurezza qualità), EFQM (Fondazione europea
per la gestione della qualità), soddisfazione del paziente, ecc.
Gestione dei rischi
Medicina basata sulle evidenze e sua utilità nella sicurezza dei pazienti
Impatto di AE
Prevenzione di AE ed elementi fondamentali nella pratica della sicurezza dei pazienti
Cultura della sicurezza dei pazienti
Componenti giuridiche della sicurezza dei pazienti
6.5 Il modello dell’ISQua
Le borse di studio dell’ISQua
Il programma di fellowship dell’ISQua (Società Internazionale per la Qualità nei Servizi Sanitari) è
stato varato alla conferenza di Ginevra del 2012. È stato promosso come programma di sviluppo
professionale “diretto dai discenti” incentrato sulla rilevanza e sulla flessibilità. Inizialmente si basava
su webinar (seminari on-line) e un ridotto numero di studi sui casi. I crediti venivano attribuiti in
seguito alla partecipazione a queste attività e a un’ampia gamma di attività proposte ai partecipanti
mediante le fonti più diverse (presenza a conferenze/workshop, partecipazione a conferenze/workshop,
pubblicazioni, attività di docenza, ricerca, revisione, indagini, editing). L’approccio era volutamente
molto libero, per incoraggiare le iscrizioni di persone molto impegnate che avevano a disposizione
diverse opportunità di CPD, anche perché in quella fase non vi erano ancora le risorse sufficienti per
creare un curriculum formale o elaborare rapidamente una considerevole quantità di contenuti. È stato
comunque possibile fissare un valido standard per il lavoro portato a termine. Le iscrizioni sono
arrivate lentamente.
Pagina | 29
La conferenza di Edimburgo ha segnato uno spartiacque. A quella data era stato individuato un
responsabile dell’istruzione professionale, era stata elaborata una considerevole quantità di contenuti
di qualità con modalità assai diverse, si stavano appianando i problemi di TI che sembrano inevitabili
in ogni nuovo programma e, grazie all’impegno profuso alla conferenza di Edimburgo in seguito alla
quale le iscrizioni sono quasi raddoppiate, il programma disponeva della massa critica necessaria per
beneficiare del proprio slancio.
A distanza di quindici mesi il programma registra 90 partecipanti provenienti da 24 paesi diversi, tra le
cui file si contano 23 professioni e 25 laureati; le attività prevedono sette modalità diverse e dieci
partner educativi - tutti elementi che infondono ricchi contenuti nel programma.
Il programma è ancora “diretto dai discenti”, è ancora flessibile e continua a favorire la rilevanza.
Seguono due documenti di discussione che delineano le fasi due e tre del programma. Queste
dovrebbero essere introdotte rispettivamente nel corso del 2014 e del 2015/16. La filosofia sottesa allo
sviluppo in tre fasi del programma è la seguente:
fase 1: fornire una valida piattaforma educativa flessibile e rilevante, costruendo una base di
conoscenze di qualità elevata e un numero di iscrizioni sostenibile;
fase 2: preservando la flessibilità e la rilevanza, introdurre una struttura più robusta sulla base di sani
principi pedagogici; e
fase 3: potenziare il programma introducendo uno standard globale basato su prestazioni e contenuti di
qualità e sul conferimento di qualifiche accademiche formali insieme a organismi partner competenti
per il rilascio di lauree in ogni continente.
Piano educativo per il 2014
Modularizzazione e ristrutturazione della rete
Segue il profilo schematico dell’attuazione della seconda fase di sviluppo del programma di
fellowship ISQua. Alla fase uno del programma di fellowship è stato intenzionalmente consentito di
evolversi in modo organico intorno ad alcune attività poco strutturate. Questa scelta si spiega con il
desiderio di sviluppare i contenuti del programma e stabilire una piattaforma, consentendoci di
osservare le scelte e i modelli di apprendimento dei partecipanti.
Chiaramente questo approccio è stato vantaggioso negli anni della formazione, ed è stato possibile
realizzarlo grazie al ridotto numero di partecipanti registrato nei primi 12 mesi di attività. Attualmente
si contano più di 80 partecipanti, e il loro numero sta crescendo; i contenuti sono ampi e ricchi e i
modelli di apprendimento della coorte iniziale sono compresi senza difficoltà.
È giunto il momento di strutturare il programma con maggior rigore e di riconoscere alcuni principi
pedagogici di base come la motivazione, l’indirizzo dell’attività (sequenza di selezione), l’esposizione
e il commento critico, conservando al contempo le caratteristiche importanti, ossia il fatto di essere
flessibile, rilevante e diretto dai discenti.
A tale scopo, la fase due dello sviluppo del programma di fellowship ISQua sarà organizzata in moduli
coerenti con i requisiti di completezza tali da garantire che i partecipanti possano acquisire una
conoscenza ampia e approfondita in una grande varietà di temi chiave legati alla sicurezza e alla
qualità.
Pagina | 30
Il programma prevede una serie di attività integrate che devono essere sviluppate in moduli organizzati
e coerenti, per accrescerne l’accessibilità e potenziare le competenze di base in materia di
apprendimento. Le attività che finora sono state maggiormente apprezzate sono:
1. webinar;
2. studi di casi.
Insieme a questi elementi esistono anche aspetti riguardanti la rete, che devono essere sviluppati per
garantire lo stesso standard degli elementi di cui sopra, ossia:
1. il forum della fellowship;
2. il club del libro.
La nuova struttura offre ai discenti un’immagine più chiara del proprio apprendimento e facilita la
gestione amministrativa del sistema d’istruzione. Favorisce altresì lo sviluppo delle competenze di
base per ciascun modulo.
Profilo della nuova struttura
Si propone che, all’interno della nuova struttura, la formazione sia erogata inizialmente mediante la
combinazione di quattro moduli e attività elettive. Ai discenti viene fornita una struttura ben definita
sulla quale fondare il proprio lavoro, pur garantendo la flessibilità necessaria ad adattare il proprio
campo di studio allo sviluppo professionale auspicato.
Fellowship
Moduli
Attività
elettive
1. Moduli
Ciascun modulo consta di quattro componenti:
• studio di casi;
• due webinar;
• partecipazione al forum della fellowship;
• valutazione.
Ogni studente dovrà completare tre moduli su quattro, e due componenti del quarto modulo.
Profilo campione
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Modulo uno:
sicurezza dei pazienti
•Webinar
•Studio sui casi
•Partecipazione al
forum
Modulo due: HTAI
•Webinar
•Studio dei casi
•Clud del libro
•Valutazione
Modulo tre:
valutazione esterna
•Webinar
•Recensione di un
libro
•Partecipazione al
forum
Modulo quattro:
gestione della qualità
•Webinar
•Articolo di una rivista
•Valutazione
•Valutazione
•Valutazione
Ciascun modulo attribuisce dieci crediti, mentre le singole componenti forniscono cinque crediti
ciascuna, per un totale di quaranta crediti.
10 x 3 = 30
2 x 5 = 10
Totale = 40
2. Attività elettive
Questa sezione può essere formata da qualsiasi combinazione delle attività approvate presenti nel
nostro sito; per le attività elettive si possono ottenere fino a venti crediti, per esempio, partecipazione a
conferenze, capitolo di un libro, ecc.
Quadro temporale
Nel marzo 2014 sarà varato un modulo pilota su leadership e gestione e, nel corso del suo
svolgimento, si cominceranno a sviluppare i quattro moduli di base e il software per la loro
realizzazione.
È previsto che dopo la valutazione del modulo sulla gestione, la nuova struttura sarà varata nel corso
della conferenza che si terrà nell’ottobre 2014. I nuovi studenti cominceranno gli studi nella nuova
struttura e gli studenti già frequentanti potranno scegliere se portare a termine gli studi secondo le
norme vigenti nel momento dell’iscrizione, oppure aderire ai nuovi moduli.
Nuove caratteristiche:
•
•
gruppi di studio;
applicazioni per telefonia mobile.
7. OSTACOLI ALL’ATTUAZIONE
Sulla base delle attività segnalate, si è deciso di suddividere le sfide da superare per l’attuazione delle
attività di istruzione e formazione in quattro settori principali correlati a:
•
•
•
risorse (denaro, personale, tempo, competenze, ecc.),
resistenza ai cambiamenti e scarsa consapevolezza,
organizzazione e logistica e
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•
altri motivi.
Ostacoli derivanti da difficoltà di finanziamento sono stati segnalati da 7 paesi; la resistenza al
cambiamento, in cui rientrano le insufficienti competenze dei docenti, viene rilevata da 6 paesi; 8 paesi
lamentano ostacoli di natura organizzativa e logistica; tra gli altri motivi si citano la carenza di dati
pertinenti per la misurazione dell’impatto, le difficoltà linguistiche e le traduzioni, la mancanza di una
leadership autorevole.
Tra le difficoltà e gli ostacoli segnalati, i più gravi riguardano la carenza di risorse - ossia le restrizioni
finanziarie e i limiti di tempo - ma anche la mancanza di docenti e insegnanti competenti e
adeguatamente formati. Sono stati segnalati anche fattori quali la difficoltà di inserire nei piani di
studio i moduli di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti, oppure la scarsa
consapevolezza dei problemi relativi alla sicurezza dei pazienti. Tra le altre difficoltà segnalate
compaiono: problemi tecnici come la carenza di ausili didattici (aule adeguate, proiettori per Power
Point, ecc.).
Tutte le difficoltà e gli ostacoli segnalati sono sintetizzati nella tabella 8.
Oltre agli ostacoli segnalati in sede di raccolta dei dati, elenchiamo di seguito altri esempi di difficoltà
che impediscono lo svolgimento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei
pazienti, che sono emerse nel corso della discussione svoltasi durante la riunione del sottogruppo IF.
•
•
•
•
•
•
La mancanza di risorse, il carico di lavoro, la carenza di personale e le restrizioni finanziarie
costituiscono, in una prima fase, gravi ostacoli per l’attuazione delle “nuove” attività.
Scarsa consapevolezza ai vertici/a livello dirigenziale. La sicurezza dei pazienti deve essere
considerata una priorità e i dirigenti devono agire come modelli di ruolo.
Assenza di una cultura della sicurezza (contrapposta a una “cultura della colpevolizzazione”).
Un migliore sistema di gestione per coinvolgere gli operatori sanitari. Se l’istruzione e la
formazione in materia di sicurezza dei pazienti viene considerata un carico di lavoro
supplementare e non una competenza integrata per tutti gli operatori sanitari, è difficile
motivare il personale affinché partecipi a queste attività.
Scarse conoscenze sui contenuti e sull’importanza della sicurezza dei pazienti, sulle misure e
gli strumenti concreti disponibili, ecc.
Necessità di individuare e attribuire le competenze opportune a livello di corpo docente.
8. FATTORI DI SUCCESSO PER L’ATTUAZIONE
I fattori più importanti individuati per l’attuazione delle azioni a livello strategico sono i seguenti:
•
•
•
•
•
adozione del curriculum più adatto per ogni professione/gruppo di destinatari e
completamento dello stesso entro i termini previsti;
svolgimento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti entro
standard minimi di istruzione universitaria e postuniversitaria;
introduzione della sicurezza dei pazienti quale materia integrata, necessaria od obbligatoria
per l’istruzione a livello universitario e CPD (compreso il livello postuniversitario);
elaborazione e attuazione di una strategia per la sicurezza dei pazienti, comprendente:
un programma di formazione per i piani di studio a livello universitario/postuniversitario
dotato di precisi obiettivi e scopi di apprendimento per gli operatori sanitari sul luogo di
lavoro e nelle descrizioni degli incarichi;
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•
•
•
•
elaborazione e applicazione di una strategia nazionale per la sicurezza dei pazienti, che
preveda l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti a livello sia universitario che postuniversitario;
opera di sensibilizzazione nelle università e negli istituti di istruzione superiore, per
diffondervi la consapevolezza della cruciale importanza, per gli operatori sanitari, della
sicurezza dei pazienti e della qualità dell’assistenza;
processo partecipativo caratterizzato dal dialogo e dall’interscambio tra politiche, livelli
amministrativi, organizzazioni e altre parti interessate;
inserimento della formazione basata sulla simulazione nei programmi di formazione
specialistica E nella formazione di gruppo (come la formazione dell’équipe responsabile per
l’arresto cardiaco).
Le soluzioni pratiche, da raccomandare per il loro valido funzionamento, sono le seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
introduzione della sicurezza dei pazienti nei piani di studio dell’istruzione postuniversitaria
continua per operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria;
approccio a più livelli: istruzione universitaria, miglioramento della cultura della sicurezza
negli ospedali, miglioramento delle competenze del personale medico relative a strumenti e
prassi per la sicurezza dei pazienti, requisiti e standard in materia di sicurezza dei pazienti;
allestimento di un sito web sul quale siano accessibili le informazioni relative a programmi di
istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti nell’Unione europea;
ampliamento dei piani di studio universitari e postuniversitari con l’inclusione di corsi
obbligatori in materia di sicurezza dei pazienti;
o organizzare attività di formazione in materia di sicurezza dei pazienti dirette ai
dirigenti degli enti di assistenza sanitaria e agli amministratori dell’assistenza
sanitaria;
o raccomandare a tutte le università di inserire la sicurezza dei pazienti nei propri piani
di studio;
o raccomandare di inserire la sicurezza dei pazienti nei corsi propedeutici per gli
operatori sanitari appena assunti negli ospedali e nelle strutture di assistenza sanitaria
primaria (sia nel settore pubblico che in quello privato);
o organizzare conferenze/corsi in materia di sicurezza dei pazienti e qualità
dell’assistenza nelle università e negli istituti di istruzione superiore (in qualità di
esperti esterni);
o invitare e finanziare le università per l’organizzazione di specifiche attività di
istruzione e di formazione in materia di sicurezza dei pazienti (per esempio cultura,
responsabilizzazione dei pazienti, analisi proattiva dei rischi, leadership) collaborazione;
organizzazione di eventi nazionali (per esempio simposi, congressi ecc.) in tema di sicurezza
dei pazienti, invitando le università e gli operatori sanitari a partecipare;
organizzazione di internati per studenti negli ospedali, in modo da sensibilizzarli
sull’importanza della sicurezza dei pazienti e della qualità dell’assistenza (altra metodologia
utile in questo senso: gruppi di studio);
coinvolgimento delle associazioni professionali nell’elaborazione dei programmi di
formazione;
teoria della spinta gentile, prove; dati; indirizzo della ricerca; pubblicazioni.
Pagina | 34
Per quanto riguarda l’introduzione della sicurezza dei pazienti nell’istruzione universitaria, uno degli
aspetti più rilevanti è la modifica dei moduli universitari o l’inserimento di nuovi moduli. La
raccomandazione offre al mondo accademico l’opportunità di prestare attenzione, nell’ambito
dell’insegnamento, ai problemi relativi alla sicurezza dei pazienti. Pertanto, sarebbe utile sottolineare e
mettere in risalto la sicurezza dei pazienti nel corso dell’insegnamento, anziché aggiungere nuovi
moduli ai corsi universitari, contestualizzando gli argomenti specifici in discipline differenti (per
esempio presentando la lista di controllo chirurgica durante le prime lezioni di chirurgia, oppure
l’igiene delle mani durante le lezioni sui problemi connessi alla resistenza agli antibiotici). Questo
semplice approccio è utile per migliorare la cultura della sicurezza dei pazienti già a livello
universitario. Il medesimo approccio potrebbe essere preso in considerazione per la formazione CPD.
Gli altri fattori individuati dal sottogruppo IF comprendono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
una cultura della sicurezza dei pazienti matura e adeguatamente articolata, che:
o consideri la sicurezza dei pazienti come una priorità a tutti i livelli dell’assistenza
sanitaria,
o sia percepita come un fattore di sostegno nel lavoro quotidiano,
o promuova l’apprendimento e il miglioramento, non la colpevolizzazione o la
punizione,
o coinvolga tutti gli operatori sanitari, gli amministratori e i pazienti/le famiglie,
o sia incoraggiata e sostenuta da modelli di ruolo.
Promuovere il miglioramento: è importante introdurre miglioramenti affinché gli operatori
sanitari possano concretamente sperimentare nella pratica quotidiana una qualità più elevata
dell’assistenza sanitaria.
Apprendimento reciproco: incoraggiare lo scambio di conoscenze e di esperienze, che
costituisce un fattore essenziale per la sicurezza dei pazienti. La “sicurezza dei pazienti” non
può essere delegata. Sono utili le strategie che riescono a collegare la prospettiva discendente
con quella ascendente.
Iniziare dagli elementi di semplice attuazione: anziché avviare vasti programmi di formazione,
è opportuno cominciare con attività intelligenti, facilmente inseribili nella prassi del lavoro
quotidiano.
Formare i formatori sui problemi della sicurezza dei pazienti e utilizzare metodi adeguati per
l’insegnamento di tale materia (metodi interattivi, integrazione delle prospettive dei pazienti,
formazione nel campo della comunicazione, ecc.).
Orientarsi e scegliere tra strumenti e misure disponibili, e tra gli esempi di migliori prassi;
usare misure ed esperienze esistenti (liste di controllo, ecc.) adattandole alla situazione
organizzativa e locale.
Concentrarsi sugli aspetti interprofessionali della sicurezza dei pazienti: il lavoro di gruppo e il
rispetto delle differenze esistenti nella cultura delle varie professioni sono elementi essenziali.
Integrazione dell’esperienza dei pazienti in merito agli incidenti e miglioramento dei processi
dell’assistenza sanitaria, della comunicazione, ecc.
Lavorare con l’ausilio di incentivi: il trattamento della sicurezza dei pazienti non dovrebbe
essere percepito come un carico di lavoro supplementare. Rientrano in questo quadro:
o un finanziamento adeguato e incentivi non pecuniari;
o l’automotivazione/la responsabilità degli operatori sanitari;
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la flessibilità e l’adattabilità delle attività di istruzione e formazione in funzione della
professione, del sistema e della situazione concreta dell’assistenza sanitaria, ecc.
Considerare la sicurezza dei pazienti una parte intrinseca dell’istruzione e della formazione a
tutti i livelli e per tutti gli operatori: non si tratta di apprendere un “extra”, bensì del nucleo
stesso dell’assistenza sanitaria.
o
•
Il sottogruppo IF ha anche cercato di acquisire informazioni sui fattori di successo dal punto di vista
del corpo docente: Brian Capstick, professore ospite presso l’Imperial College e ideatore del software
per la segnalazione degli incidenti utilizzato dalla Veterans’ Administration e dal dipartimento della
Difesa negli Stati Uniti, dalla provincia della British Columbia e da altri prestatori di assistenza
sanitaria in Canada, nonché nel 70-80% del Sistema sanitario nazionale in Gran Bretagna.
Secondo il professor Capstick i fattori di successo per l’apprendimento in materia di sicurezza dei
pazienti sono i seguenti:
1. Ampiezza e precisione degli obiettivi
La sicurezza dei pazienti è un campo di attività umana relativamente nuovo; l’apprendimento può
diventare più rapido se si concentra su settori percepiti come prioritari, nei quali il suo metodo
caratteristico - l’apprendimento sulla base degli errori - può fornire risultati che non sarebbe possibile
ottenere efficacemente in altro modo. Per esempio, un programma di sicurezza dei pazienti deve
riguardare solamente i casi in cui il sistema di assistenza sanitaria introduce nuovi pericoli, come
operazioni chirurgiche condotte sulla parte sbagliata del corpo, ritenzione di strumenti all’interno del
sito chirurgico o infezioni nosocomiali? Oppure la sicurezza dei pazienti riguarda anche i casi in cui il
paziente subisce lesioni in conseguenza della malattia, ma il danno avrebbe potuto essere evitato
(almeno in parte) se non fossero stati violati i normali standard di assistenza, come per esempio
quando la diagnosi o il trattamento subiscono ritardi senza motivo o per negligenza?
Precisare l’ambito di applicazione della sicurezza dei pazienti, includendovi i danni causati dalle
violazioni degli standard di assistenza potrebbe comportare notevoli benefici per l’istruzione e la
formazione. In tal modo, infatti, la sicurezza dei pazienti verrebbe integrata più saldamente nel sistema
tradizionale d’istruzione in ambito clinico; inoltre, ciò potrebbe suscitare l’interesse dei medici, che è
relativamente facile motivare al fine di apprendere standard più coerenti di assistenza medica e metodi
per evitare le cause giudiziarie.
2. Apprendimento da eventi sfavorevoli
Per ovvi motivi, l’apprendimento da eventi sfavorevoli costituirà probabilmente una parte importante
dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Molto si può apprendere dagli
studi sui singoli casi, che si prestano naturalmente al tipo di esercitazione partecipativa che gli adulti
di solito preferiscono a tipologie di istruzione più passive. Reperire validi studi di casi e redigere su di
essi una relazione scritta può rappresentare un compito sorprendentemente arduo, ed esigere che i
singoli formatori lo svolgano di persona può essere una richiesta eccessiva. In tale contesto può
rivelarsi preziosa qualche forma di sostegno da parte di risorse nazionali o locali; si pensi ad esempio
all’eccellente video corredato dall’opuscolo Learning from Error (Apprendere dagli errori) pubblicato
dall’OMS14.
L’apprendimento tratto dallo studio di un vasto numero di incidenti in materia di sicurezza dei pazienti
è naturalmente l’obiettivo ultimo dei sistemi di segnalazione degli incidenti; alcuni fattori possono
rendere più rapido l’apprendimento che ne può derivare.
14
http://www.who.int/patientsafety/education/vincristine_download/en/
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(a) Formare una comunità di utenti entusiasti
Un importante fattore di successo per l’apprendimento tratto da un sistema di segnalazione degli
incidenti è la formazione e l’ampliamento di una comunità di utenti entusiasti. Inizialmente,
quest’obiettivo risulta più agevole da realizzare se si organizza un sistema pilota dotato di un
programma di facile gestione, in un settore probabilmente in grado di dimostrarsi presto proficuo in
termini di apprendimento. Un approccio possibile è quello di concentrarsi inizialmente sui casi in cui il
paziente ha subito un danno grave15, anche se tali casi sono quelli che più difficilmente verranno
segnalati16. Un sistema più piccolo è facilmente ampliabile con l’aiuto della comunità degli utenti, e
tale processo contribuisce a promuovere la titolarità e a mantenere la percezione di un’attività in
progresso. Se un programma per la segnalazione degli incidenti viene accresciuto in misura eccessiva,
può risultare singolarmente difficile ridimensionarlo una volta che esso sia stato applicato a un intero
sistema di assistenza sanitaria.
(b) Concentrare l’attenzione sulle cause su cui è possibile intervenire
Gli incidenti in materia di sicurezza dei pazienti hanno generalmente cause multiple, ma per un
apprendimento più rapido della prevenzione è opportuno concentrare l’attenzione su quei fattori
causali su cui si può intervenire, o che è possibile correggere, a livello del sistema di assistenza
sanitaria. In pratica, in un sistema di assistenza sanitaria esistono almeno 30 processi suscettibili di
provocare gravi lesioni al paziente in caso di cattivo funzionamento17 e proprio questi processi
costituiscono il punto di partenza più opportuno. Si tratta, ad esempio, di validi sistemi per la
supervisione dei medici in formazione, l’istruzione dei neo assunti, l’individuazione dei pazienti a più
alto rischio, e l’elaborazione di procedure efficaci per tali pazienti, dopo che essi sono stati individuati.
Su tutti questi punti si può intervenire con un’azione a livello locale, e i medici sono ben lieti di veder
affrontare quest’argomento.
Il materiale per l’apprendimento sulle cause in merito alle quali è possibile intervenire si potrà estrarre
più facilmente da una banca dati degli eventi sfavorevoli, qualora le relative cause siano individuate
nel sistema di classificazione. Il quadro concettuale della Classificazione internazionale dell’OMS per
la sicurezza dei pazienti ne include parecchie, ma il loro significato potrebbe diventare più chiaro se
esse venissero raggruppate in un eventuale albero di classificazione. Quando gli eventi vengono
registrati è poi opportuno riservarsi il tempo per un’accurata indagine, così da assicurarne una
classificazione precisa. In tal modo il numero degli eventi registrabili, rispetto a un sistema che
funzioni perfettamente, sarà forse limitato, ma se ne potrà trarre un apprendimento più ricco.
9. RACCOMANDAZIONI
La cultura della sicurezza dei pazienti ha bisogno di istruzione e formazione - l’istruzione e la
formazione hanno bisogno di una cultura della sicurezza dei pazienti.
L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti:
15
Commissione della Sanità della Camera dei Comuni, sesta relazione della sessione 2008-09 sulla sicurezza dei
pazienti, 3 luglio 2009, HC151-1 2008-09 pag. 4
16
Commissione dei conti pubblici della Camera dei Comuni, cinquantunesima relazione della sessione 20052006 “A safer place for patients: Learning to improve patient safety” (Un luogo più sicuro per i pazienti:
imparare a migliorare la sicurezza dei pazienti), HC 831 pag. 5
17
Capstick, B., “Learning lessons from litigation for improved patient safety” (Apprendere dalle controversie per
migliorare la sicurezza dei pazienti), Clinical Risk (2004), 10, pagg. 221-226.
Pagina | 37
•
•
•
•
•
dovrebbero essere introdotte e attuate nei piani di studio per operatori sanitari e
amministratori dell’assistenza sanitaria in ogni Stato membro;
dovrebbero svolgersi a tutti i livelli di apprendimento e sviluppo per gli operatori sanitari e
gli amministratori dell’assistenza sanitaria;
dovrebbero basarsi sul progetto europeo e sul lavoro dell’OMS già esistenti in materia di
elaborazione/sviluppo dei piani di studio;
dovrebbero individuare modalità costruttive, praticabili ed efficaci per integrare la
prospettiva dei pazienti nell’elaborazione dei piani di studio in materia di sicurezza dei
pazienti;
dovrebbero utilizzare piani di studio adattabili a ciascun paese - non ci si può accontentare
di un programma statico.
Allegati
Modello dell’allegato 1
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RACCOMANDAZIONI E GUIDA del GRUPPO DI LAVORO PER LA SICUREZZA DEI PAZIENTI E LA
QUALITA’ DELL’ASSISTENZA SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI
PAZIENTI
MODELLO PER L’ATTIVITA’ DI CLASSIFICAZIONE
Obiettivo del lavoro
Proporre una serie di raccomandazioni specifiche e una guida sull’istruzione e la formazione
degli operatori sanitari (operatori e amministratori dell’assistenza sanitaria) in materia di
sicurezza dei pazienti, da pubblicare nel giugno 2014, insieme alla seconda relazione in
merito all’attuazione della raccomandazione del Consiglio (2009/C 151/01) sulla sicurezza dei
pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza
sanitaria.
Modalità di programmazione del lavoro
Il lavoro comincerà con la classificazione delle buone prassi recenti concernenti l’esperienza europea
per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti.
A tale scopo, è stato inviato al sottogruppo un modello da utilizzare per le segnalazioni in materia di
istruzione e formazione18. La versione modificata che tiene conto dei commenti del sottogruppo è
stata inviata non soltanto ai membri del sottogruppo, ma anche ad altri membri del PSQCWG. Le
risposte saranno discusse in occasione della prossima teleconferenza nel mese di ottobre e, una volta
approvate, saranno presentate alla riunione del PSQCWG che si terrà il 4 novembre 2013.
L’esito di questo lavoro assumerà la forma di uno strumentario, per offrire soluzioni pratiche sul
modo di attuare efficacemente le disposizioni di cui alla raccomandazione del Consiglio; esso fornirà
esempi di buona prassi nell’istruzione e/o nella formazione in materia di sicurezza dei pazienti degli
Stati membri dell’UE. Inoltre, lo strumentario cercherà di includere questioni quali: le risorse
organizzative/istituzionali necessarie per svolgere attività in materia di istruzione, tra cui le
competenze dei docenti; l’importanza di concentrare l’attenzione sugli studenti come futuri
operatori sanitari; l’importanza di concepire la formazione di operatori sanitari e amministratori
dell’assistenza sanitaria come opportunità di apprendimento permanente; il coinvolgimento dei
pazienti (per esempio come utilizzare l’esperienza e la storia del paziente quale strumento
educativo); la comunicazione tra gruppi professionali e tra operatori e pazienti e, infine, valori come
la responsabilità e l’empatia.
In che modo questo lavoro può essere utile per gli Stati membri?
Lo strumentario in materia di istruzione e formazione fornirà agli Stati membri una guida utile e
aggiornata, per introdurre e attuare l’istruzione e la formazione rivolte agli operatori sanitari e agli
amministratori dell’assistenza sanitaria in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto dalla
raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti.
Tipologie rilevanti di istruzione e formazione da includere
Tutte le attività in materia di istruzione e/o formazione volte a promuovere una migliore prestazione
in relazione alla sicurezza dei pazienti devono essere considerate rilevanti e pertanto incluse nella
18
Sulla base del questionario elaborato dal progetto EUNetPaS (http://ns208606.ovh.net/~extranet/)
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classificazione. Sono comprese l’istruzione e la formazione erogate nell’ambito dei piani di studio
dell’istruzione superiore; attività di formazione professionale continua (CPD), formale e non formale,
offerte da agenzie esterne; e attività fornite nell’ambito di strutture sanitarie nazionali.
Scadenza per l’invio di un modello compilato
Si prega di inviare il modulo compilato entro il 16 settembre a:
[email protected] e Basia Kutryba all’indirizzo [email protected]
VI RINGRAZIAMO ANTICIPATAMENTE PER LA COLLABORAZIONE!
Titolo dell’attività di apprendimento (istruzione e formazione)
Titolo degli specifici moduli/corsi tenuti (per esempio, segnalazione e apprendimento; prevenzione e controllo delle
infezioni; chirurgia sicura; ingegneria dei fattori umani, gestione dei rischi, ecc.).
Nuovi moduli/corsi che sareste interessati a tenere in futuro
Organizzatore (si prega di indicare il nome dell’università/istituzione/altro)
Anno di istituzione (l’anno in cui si è tenuta per la prima volta l’attività di istruzione e formazione in questione)
Tipo di istruzione e formazione (per esempio studi universitari, programmi di master, studi/corsi postuniversitari, sviluppo professionale continuo, altro)
L’istruzione o la formazione in questione è accreditata? (sì/no) e da chi? (si prega di indicare il nome
dell’organismo di accreditamento per esteso)
Piattaforma di erogazione (per esempio lezioni frontali – in classe, conferenza, seminario, webinar,
apprendimento a distanza – libri, corsi di apprendimento aperto, e-learning, osservazione in situazione di
apprendimento, ecc.)
Durata dell’istruzione e della formazione (in unità di tempo: ore/giorni/mesi/anni)
Nel caso dell’istruzione superiore, si prega di fornire anche le unità ECTS19 o ECVET20 (sistema europeo di crediti
per l’istruzione e la formazione professionale).
Ripetizione ciclica (l’attività di apprendimento o formazione è da applicarsi una volta al mese/al
semestre/all’anno, eccetera?)
Destinatari suddivisi per discipline per esempio corsi per studenti universitari, post-universitari, operatori,
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amministratori.
Tipologia di destinatari: appartengono a professioni diverse; non svolgono alcuna professione specifica.
Principali risultati dell’apprendimento: per esempio nuove conoscenze, competenze e comportamenti da
acquisire.
L’istruzione o la formazione in questione rilascia un diploma o una qualifica ai partecipanti? (sì/no; specificare il
tipo di diploma o di qualifica).
Valutazione delle conoscenze/competenze acquisite dai partecipanti.
(sì/no)
In caso affermativo, si prega di indicare il tipo di valutazione (scritta/orale/altro).
Breve descrizione dell’istruzione e della formazione (non più di 150 parole, per la descrizione della struttura,
delle tematiche principali e del processo di apprendimento).
Cinque parole chiave che descrivono questo tipo di istruzione e formazione.
I partecipanti svolgono una valutazione dell’istruzione e della formazione? (sì/no)
In caso affermativo indicare il tipo di valutazione (per esempio, il grado di soddisfazione, le conoscenze, le
competenze dei partecipanti ecc.) e l’impatto dell’istruzione e della formazione, se misurato (per esempio
variazioni degli indicatori o della percezione dei partecipanti e dei pazienti).
Gli ostacoli significativi che devono essere superati al momento di erogare la formazione.
Risorse necessarie
Competenze dei docenti (oppure risorse dell’organizzazione/dell’istituzione) e qualifiche accademiche
necessarie
Interesse dei docenti per l’insegnamento/l’ampliamento dei piani di studio in tema di sicurezza dei pazienti
Formazione dei docenti necessaria
Numero totale dei soggetti in formazione (se disponibile)
Osservazioni
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In questa sezione vi chiediamo di rispondere alle seguenti domande:
Sulla base dell’esperienza segnalata, quali sono gli elementi utili/importanti per realizzare l’azione a livello
strategico e pratico?
Quali soluzioni pratiche si dimostrano valide e possono essere raccomandate?
Link alla fonte (pagina web contenente informazioni o altri dettagli sul punto di contatto che consentono di
accedere alle informazioni pertinenti su quest’attività di istruzione e formazione)
PERSONA DI CONTATTO PER L’ATTIVITA’ DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN QUESTIONE
Nome e cognome
Numero di telefono
Indirizzo e-mail
STATO MEMBRO/PARTE INTERESSATA EUROPEA CHE FORNISCE LE INFORMAZIONI:
Nome e cognome
Affiliazione
Paese
Numero di telefono
Indirizzo e-mail
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Pagina | 43
Allegato 2: glossario
Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza.
Il gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza (PSQCWG) è stato
costituito nel 2005 come organismo di lavoro della Commissione europea nel settore della sicurezza
dei pazienti. Il gruppo ha contribuito allo sviluppo della raccomandazione del Consiglio (2009/C
151/01) sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate
all’assistenza sanitaria; nel 2009 ha elaborato un documento di riflessione sulla qualità dell’assistenza,
presentato al gruppo di lavoro ad alto livello sulla sanità pubblica e da questo discusso nel maggio
2010. Da allora il gruppo ha cambiato nome, diventando gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti
e la qualità dell’assistenza.
Il gruppo partecipa attivamente alle iniziative dell’UE connesse alla sicurezza dei pazienti e alla
qualità dell’assistenza, tra cui la consultazione relativa all’indagine svolta dalla Commissione
sull’attuazione dei requisiti sanciti dalla raccomandazione del Consiglio, o lo sviluppo delle
raccomandazioni sui sistemi di segnalazione e di apprendimento e su istruzione e formazione in
materia di sicurezza dei pazienti.
Sottogruppo sull’istruzione e la formazione
Il sottogruppo sull’istruzione e la formazione (sottogruppo IF) è un sottogruppo del gruppo di lavoro
della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza. Esso è stato istituito per
proporre una serie di raccomandazioni specifiche e una guida sull’istruzione e la formazione degli
operatori sanitari (operatori e amministratori dell’assistenza sanitaria) in materia di sicurezza dei
pazienti, da pubblicare, insieme alla seconda relazione in merito all’attuazione della raccomandazione
del Consiglio 2009, nell’aprile 2014. I membri del sottogruppo IF sono rappresentanti di 10 Stati
membri (Cipro, Croazia, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Polonia, Regno Unito, Romania,
Slovenia, Ungheria) e della Norvegia, nonché delle organizzazioni settoriali dell’UE: CED, CPME,
EFN, EPF, ESQH, HOPE, ISQua, PGEU e OMS.
Ringraziamo per il loro prezioso contributo:
Croazia: Jasna Mesaric
Cipro: Dott. Mary Avraamidou, Christina Efstathiou
Finlandia: Ritva Salmi
Germania: Sonja Barth e Günther Jonitz; inoltre Barbara Hoffmann, Marcus Rall e i membri della
coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti
Ungheria: Gergely Fügedi MD, Judit Lam PhD, Eva Belicza
Italia: Alessandro Ghirardini, Rosetta Cardone, Susanna Ciampalini, Angela De Feo, Lucia Guidotti
Lettonia: Guna Jermacane, Evija Palceja
Norvegia: Torunn Omland Granlund, Eva Turk,
Romania: Carmen Angheluta
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Regno Unito: Bruce Warner, Daniel Eghan
CED: Nina Bernot, Aleksandra Sanak
CPME: Sarada Das, Anamaria Corca
EFN: Paul de Reave
EPF: Kaisa Immonen-Charalambous, Cristina Padeanu
ESQH: Paul Bartels
HOPE: Silvia Bottaro, Pascal Garel
ISQua: Peter Carter
PGEU: Jamie Wilkinson
OMS: Agnes Leotsakos
Ringraziamo inoltre i seguenti membri del PSQCWG per il loro contributo:
Austria: Patrizia Theurer
Belgio: Margareta Haelterman, Hilde Peleman, Laure Istas
Bulgaria: Milena Vladimirova, Natashka Danova, Plamen Dimitrov
Danimarca: Helle Krarup, Hans Trier, Jeppe Troels Berger
Estonia: Eve Pilt
Francia: Michèle Perrin
Irlanda: Philip Crowley
Lituania: Egidijus Banys
Lussemburgo: Martine Debacker
Malta: Carmel Abela
Portogallo: Ana Diniz Couto
Slovacchia: Peter Bandura, Zuzana Slezáková
Slovenia: Eva Murko
Spagna: Yolanda Agra
Svezia: Ellen Ringqvist, Hans Rutberg
Paesi Bassi: Hanneke Merten, Martine de Bruijne.
Nonché i membri del CED:
Associazione Italiana Odontoiatri,
Associazione Finlandese Odontoiatri e
Associazione Svedese Odontoiatri.
La tabella 1 contiene un elenco dei contributi offerti.
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Istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti: si rivolge particolare attenzione
all’acquisizione di conoscenze, attitudini e capacità, per favorire le modifiche di comportamento
necessarie a garantire la sicurezza dei pazienti. L’insegnamento s’impernia su competenze non
tecniche, non specificamente riguardanti le discipline. Esempi: segnalazione degli incidenti, ingegneria
dei fattori umani, trasferimento d’informazioni tra gli operatori e ai pazienti.
(Cordula Wagner, professore di sicurezza dei pazienti, NL)
Sviluppo professionale continuo (formazione professionale continua): mantenimento sistematico,
miglioramento e acquisizione continua e/o potenziamento permanente delle conoscenze e competenze
degli operatori sanitari. Si tratta di un elemento essenziale per soddisfare le esigenze dei pazienti,
quelle relative alla prestazione dei servizi sanitari, e infine le esigenze di apprendimento dei singoli
operatori. Il termine abbraccia non solo le vaste competenze necessarie per offrire un’assistenza di
qualità, ma anche il contesto multidisciplinare dell’assistenza ai pazienti. [Possono rientrarvi, per
esempio, gli sviluppi tecnici, scientifici, normativi ed etici, così come le competenze in materia di
ricerca, gestione, amministrazione e rapporti coi pazienti. Le attività possono essere suddivise in
formali/informali e obbligatorie/facoltative].
(Definizione contenuta nello studio commissionato dalla SANCO in materia di sviluppo professionale
continuo (CPD) e apprendimento permanente degli operatori sanitari nei paesi UE e EFTA/SEE)
Teoria della spinta gentile (o Nudge): concetto delle scienze comportamentali, della teoria politica e
dell’economia, secondo il quale rinforzi positivi e suggerimenti indiretti influenzano il comportamento
in maniera più efficace di quanto possano fare provvedimenti legislativi o normativi.
(Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness, Richard H. Thaler, Cass R.
Sunstein) [Edizione italiana: Nudge: la spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre
decisioni su denaro, salute, felicità, Feltrinelli, Milano, 2009].
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Tabelle
Tabella 1 - Esempi di attività di istruzione presentati dagli intervistati
Paese
Organizzatore
Denominazione dell’attività di istruzione
con relativi moduli21
AUSTRIA
Ospedale
HietzingmitneurologischemZentrum
Rosenhügel,
1) Formazione di base in gestione dei
rischi
2) Riunioni periodiche sulla gestione dei
rischi
BELGIO
Competenze di base: Servizio
sanitario pubblico federale;
Secondo programma di
orientamento: 8 università belghe,
coordinate dal Servizio sanitario
pubblico federale.
In corso di programmazione: Secondo
programma nazionale sulla qualità e la
sicurezza dei pazienti (2013-2017):
programma di orientamento e sostegno.
Workshop sulle competenze di base in
materia di sicurezza dei pazienti:
•RCA, HFMEA, cultura della sicurezza dei
pazienti, ICPS (OMS), gestione dei
processi di assistenza, modello di cura
delle malattie croniche, indicatori
•circa 3000 partecipanti tra il 2007 e il
2012
•gran parte dei quali collaboratori nel
settore della qualità e della sicurezza dei
pazienti.
Secondo programma di orientamento,
sviluppato in stretta collaborazione con 8
università belghe:
2014: sostegno all’attuazione di progetti di
responsabilizzazione dei pazienti al
microlivello - cultura della sicurezza dei
pazienti - leadership - attuazione dei
processi di miglioramento - collaborazione
con gli ospedali belgi nello sviluppo della
riconciliazione farmacologica e
dell’assistenza integrata - impatto
successivo a un incidente clinico “seconda
e terza vittima”: indagine e formazione gestione proattiva dei rischi in sala
operatoria.
A partire dal 2014 alcune tematiche
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verranno approfondite e altre verranno
introdotte per la prima volta.
1.Corso introduttivo – Qualità e sicurezza
dei pazienti
2.Programma di formazione “Qualità”
3.Workshop sulla sicurezza dei pazienti
4.Metodo prisma
GZA Ziekenhuizen
Sicurezza delle medicazioni
Segnalazione di incidenti e quasi-incidenti.
Standardizzazione delle procedure.
Percorsi clinici.
2. Psychiatrisch Centrum Dr.
Guislain
3. AZ Sint-Jan Brugge-Oostende.
Prevenzione delle cadute domestiche degli
anziani
Assicurazione della qualità nella politica di
prevenzione
Prevenzione delle cadute e formazione in
materia di cadute
4.KHBO, Oostkamp, Belgio
Prevenzione delle cadute
5.HIVA, (Belgio)
Politica di prevenzione delle infezioni
nell’unità di dialisi
6.Istituto paramedico olandese,
(Paesi Bassi)
7.NIG, Lovanio (Belgio)
8.Orpadt Jette (Belgio)
9.BICS Bruxelles (Belgio)
10.Lovanio (Belgio)
11.LOGO, Bruges (Belgio)
Politica di prevenzione delle infezioni
nell’ICU
Prevenzione delle cadute degli anziani: un
problema attuale anche nelle Fiandre
Formazione in materia di cadute
Politica di prevenzione delle infezioni
12.Orpadt Jette (Belgio)
Politica di prevenzione delle infezioni
post-operatorie
13.Vesalius Institution
Oostende,(Belgio)
Politica di prevenzione e infezioni da
SAMR nell’unità di dialisi
14.VUB Jette (Belgio)
15.KUL, Lovanio (Belgio)
Prevenzione delle cadute degli anziani:
sogno o realtà?
16.Ostenda (Belgio)
Prevenzione delle ferite da parte degli
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17.VVIZV, Gand (Belgio)
anziani
18.ICURO, Bruxelles
Per una migliore sicurezza dei pazienti
19. Ministero federale della salute
pubblica (Belgio)
Sicurezza dei pazienti
20. AZ St Lucas, Bruges (Belgio)
Sicurezza dei pazienti: priorità principale?
Settimana della sicurezza dei pazienti
21. Associazione fiamminga dei
farmacisti ospedalieri, Bruxelles
Responsabilità e sicurezza dei pazienti
22. VVIZV, Gand (Belgio)
Workshop sulla sicurezza delle
medicazioni
23. Kluwer, Gand (Belgio)
24. VZA (Belgio)
Sicurezza negli ospedali
Simposio sulla qualità e la sicurezza
nell’ICU
25.VZA (Belgio)
Armonizzazione di ambiente e sicurezza
26. Griffith, Anversa
Sicurezza dei pazienti e gestione ADE
27. Orpadt (Belgio)
Rispetto delle norme in materia di igiene
delle mani
28. Orpadt (Belgio)
29. VVIZV, Bruges
30. Vesalius Institution, Ostenda
31. VBVK, Bruxelles
32. Amelior, Sint Niklaas (Belgio)
33. BICS, Bruxelles
34. Pfizer, Bruxelles
35. Pfizer, Elewijt (Belgio)
36. KATHO, Bruges
Infezioni nosocomiali negli ospedali belgi
Disinfezione delle mani e degli strumenti
Infezioni: tendenze nella prevenzione e nel
trattamento
Gestione delle infezioni in nefrologia
Prevenzione delle infezioni nell’ICU
Prevenzione delle infezioni post-operatorie
nell’ICU
37. BD, Vilvoorde (Belgio)
Formazione degli infermieri di riferimento
in materia di gestione delle infezioni
38. Centro ospedaliero Groeninge,
Kortrijk
Congresso sulla sicurezza dei pazienti nel
Benelux
39. Deloitte & Touche, Anversa
Prevenzione delle infezioni nel sito
chirurgico (SSIS)
Giornata Pfizer sulla sicurezza dei pazienti
Giornata Pohert sulla sicurezza dei pazienti
Istruzione continua: chirurgia sicura
L’imperativo della sicurezza nella ricerca
dell’accreditamento di laboratori e ospedali
Gestione dei rischi durante le catastrofi
naturali
Come affrontare i rischi in ospedale
BULGARIA
Università medica di Varna
Programma del master in gestione
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sanitaria: gestione dei rischi
CROAZIA
1) Università di Zagabria, facoltà di
medicina
2) Agenzia per la qualità e
l’accreditamento nel settore
dell’assistenza sanitaria e dei servizi
sociali, Associazione croata per il
miglioramento della qualità
nell’assistenza sanitaria
1) Qualità dell’assistenza infermieristica
2) Workshop sulla sicurezza dei pazienti
(indicatori della sicurezza dei pazienti)
CIPRO
1) Gruppo per la gestione dei
programmi d’istruzione, settore
dell’istruzione, servizi infermieristici,
ministero della Salute, Cipro.
1) Controllo delle infezioni
Attività infermieristica perioperatoria
Trattamento di ferite
Attività infermieristica nella terapia
intensiva (adulti, bambini, neonati)
Procedure infermieristiche
Vaccinazioni
Sicurezza durante le operazioni chirurgiche
2) Uffici istruzione negli ospedali
pubblici generali, servizi
infermieristici, ministero della
Salute, Cipro.
Workshop sulle competenze comunicative
per gli infermieri.
2) Assistenza infermieristica a pazienti
tracheotomizzati
Prevenzione e trattamento delle piaghe da
decubito
Assistenza infermieristica ai pazienti dopo
bypass arterioso coronarico
Manipolazione sicura di farmaci citostatici
pericolosi
Formazione in cure infermieristiche in
relazione agli obiettivi essenziali della
terapia intensiva
Valutazione del supporto respiratorio e del
supporto meccanico respiratorio
Trasferimento sicuro dei pazienti
Assistenza infermieristica a domicilio per i
pazienti con ventilazione meccanica
Misure di prevenzione delle infezioni
nosocomiali
Uso e abuso degli antibiotici
Epatite C e uso di sostanze
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La formazione dell’équipe responsabile per
l’arresto cardiaco si svolge in ospedale.
Triage.
DANIMARCA
1) Associazione danese per la
sicurezza dei pazienti
2) Unità per la sicurezza dei pazienti
nella regione Capitale della
Danimarca
3) Regione della Danimarca centrale
in cooperazione con la regione della
Danimarca settentrionale
4) Studenti di corsi di laurea breve:
per esempio infermieristica,
fisioterapia, terapia occupazionale,
tecniche di laboratorio biomedico.
5) Facoltà di scienze della salute
delle università di Copenaghen,
Aarhus, Aalborg e dell’università
della Danimarca meridionale.
6) Le associazioni specialistiche
hanno in programma la formazione
specialistica dei medici in
collaborazione con il Consiglio
nazionale della sanità e i centri di
simulazione attivi nel paese.
7) I centri/le unità di simulazione
fanno capo alle regioni o alle
università. Esistono centri di
simulazione, attivi presso gli
ospedali, in tutte le 5 regioni. La
collaborazione nazionale per tali
attività desta un crescente interesse.
Nella regione Capitale della
Danimarca operano l’istituto danese
per la simulazione medica (a livello
post-universitario) e il centro per
l’istruzione clinica (a livello
universitario). Esistono centri a
Århus, Odense e Ålborg.
1) Corso di base per i responsabili della
gestione dei rischi.
Principi fondamentali della sicurezza dei
pazienti
Aspetti giuridici
Ruolo del responsabile della gestione dei
rischi
Fattori umani
Strumenti di comunicazione
Strumenti di analisi reattiva (analisi delle
cause di fondo e analisi degli eventi
significativi)
Metodi di miglioramento
La seconda vittima
Assistenza al paziente che ha subito un
danno
2) I corsi brevi sono i seguenti:
il corso introduttivo sulla sicurezza dei
pazienti si tiene due o tre volte l’anno.
L’analisi delle cause di fondo si svolge una
volta l’anno.
L’analisi delle modalità e degli effetti delle
criticità nell’assistenza sanitaria si svolge
una volta l’anno.
Il corso introduttivo sul controllo dei
processi statistici si tiene una volta l’anno.
3a) Corso di base di due giorni per il
personale clinico che svolge funzioni
chiave riguardo alla sicurezza dei pazienti
e per i dirigenti medici. Il corso riguarda
terminologia, concetti e scienza della
sicurezza dei pazienti, questioni giuridiche
di base, segnalazione, analisi e
apprendimento da eventi sfavorevoli,
azioni per il miglioramento della sicurezza,
prima e seconda vittima; vengono poi
illustrati ulteriori strumenti e progetti di
miglioramento specifici.
3b) Corso avanzato di due giorni dedicato
a una gamma di metodi e strumenti diversi
per potenziare la sicurezza dei pazienti: per
esempio cultura della sicurezza dei
pazienti, Global Trigger Tool, controllo dei
processi statistici, lista di controllo
chirurgica, igiene sicura delle mani, ecc.
4) I moduli in materia di sicurezza dei
pazienti sono integrati nel curriculum
Pagina | 51
generale dell’istruzione sanitaria di base a
livello di laurea breve. I moduli sono
adattati a ogni specifico gruppo
professionale e differiscono lievemente per
dimensioni e contenuto. Trattano aspetti
fondamentali in materia di scienza della
sicurezza dei pazienti, questioni giuridiche,
segnalazione, apprendimento e prassi
clinica sicura.
5) Agli studenti di livello master in scienze
della salute, sanità pubblica,
amministrazione clinica e qualità
dell’assistenza, medicina, ecc. vengono
offerti moduli volontari, per esempio di 5
punti ECTS. I corsi riguardano aspetti
fondamentali della sicurezza dei pazienti e
della qualità dell’assistenza; terminologia e
concetti, scienza del miglioramento della
qualità, epidemiologia e miglioramento
della qualità, questioni giuridiche,
segnalazione e apprendimento, cultura
della sicurezza dei pazienti e competenze
non tecniche, modelli di miglioramento,
miglioramento sostenibile, gestione della
qualità, accreditamento,
coinvolgimento/responsabilizzazione dei
pazienti, soddisfazione dei pazienti,
monitoraggio e audit degli indicatori di
qualità.
Attività universitarie: comunicazione con i
pazienti; visite in corsia; formazione di
competenze pratiche
Attività post-universitarie: dirette ai singoli
individui nell’ambito dei programmi di
formazione specialistica con l’ausilio della
simulazione.
5. Per i medici specializzandi del primo
anno è previsto un corso di 4 giorni, nel
quale vengono trattate la sicurezza dei
pazienti e le competenze non tecniche - il
collegamento tra competenze tecniche e
non tecniche.
6. Nell’ambito della formazione
specialistica per tecnici di ambulanze,
paramedici, ostetriche e infermieri
anestesisti, i corsi di formazione svolti
presso l’Istituto danese di simulazione
medica trattano le competenze non
tecniche e la sicurezza dei pazienti.
7. La formazione specialistica nazionale
per anestesiologi comprende un corso di 3
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giorni sulla sicurezza dei pazienti, la
comunicazione interprofessionale e la
comunicazione con i pazienti. Le
competenze non tecniche vengono trattate
in molti degli altri corsi obbligatori, volti a
sviluppare le competenze in un periodo di
formazione quadriennale.
8. La sicurezza dei pazienti, i fattori umani,
le competenze non tecniche fanno parte
della formazione specialistica dei medici (i
piani di studio prevedono specifici obiettivi
di apprendimento).
Attività di gruppo nell’organizzazione
(CPD): tutte queste attività comprendono
alcuni aspetti delle competenze non
tecniche e dei fattori umani in relazione
alla sicurezza dei pazienti. Tali attività
sono rivolte ai membri effettivi dell’équipe
(non agli studenti). In molti dei maggiori
ospedali danesi tutto questo è stato
introdotto, e in alcuni ospedali si è già
proceduto all’applicazione pratica.
7. Formazione dell’équipe responsabile per
l’arresto cardiaco
8. Formazione dell’équipe responsabile per
i traumi
9. Identificazione e gestione iniziale del
paziente critico nella corsia
10. Formazione dell’équipe ostetrica
11. L’équipe della sala operatoria al
completo
12. Formazione delle competenze
chirurgiche
Attività per le organizzazioni
Nella regione Capitale della Danimarca i
centri di simulazione collaborano alla
formazione basata sulla simulazione,
rivolta alle organizzazioni. Aumenta il
numero delle iniziative in cui la
formazione per le competenze non tecniche
nell’ambito di un’équipe è erogata a tutti i
membri del personale di uno specifico
reparto. Nel 2013 l’intero personale di 7
reparti ha partecipato alla formazione di
gruppo basata sulla simulazione, in tema di
competenze non tecniche, in un centro di
simulazione oppure portando il simulatore
all’interno del reparto. Ci stiamo
muovendo verso concetti comuni di
formazione basata sulla sicurezza dei
pazienti all’interno dell’organizzazione.
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Ciò avviene in collaborazione con l’unità
regionale per la sicurezza dei pazienti.
ESTONIA
1), 2) Istituto di insegnamento
superiore in campo sanitario di
Tallinn
La formazione in materia di fattori umani,
sicurezza dei pazienti e competenze non
tecniche è presente, in una certa misura, in
gran parte degli ospedali danesi.
Inoltre, le specialità chirurgiche hanno
rivolto particolare attenzione alla
formazione su simulatori chirurgici prima
di effettuare la procedura sul paziente. Ciò
rientra nei programmi di formazione
specialistica.
1) Fondamenti del controllo delle infezioni
Integrazione della sicurezza minima dei
pazienti in altre tematiche e materie (per
esempio infermieristica chirurgica,
procedure infermieristiche, ecc.).
2) Formazione infermieristica specialistica
3) Istituto di insegnamento superiore
in campo sanitario di Tartu
4) Centro di educazione continua in
medicina della facoltà di medicina,
università di Tartu
5) Centro medico (ospedale)
dell’Estonia settentrionale,
dipartimento della formazione
FINLANDIA
1) Istituto nazionale per la salute e i
servizi sociali
3) Impresa e gestione infermieristica
4) Malattie infettive
5) La sicurezza dei pazienti rientra in gran
parte delle seguenti attività di
apprendimento, anche se non compare nei
titoli.
6) Formazione erogata da specialisti in
controllo delle infezioni (un medico
infettivologo e un infermiere specializzato
in controllo delle infezioni) presso la
Fondazione dell’ospedale di Pärnu in
materia di sicurezza dei pazienti: è rivolta a
operatori che si occupano di prevenzione
delle malattie contagiose. Formazione
interna organizzata dalla Fondazione
dell’ospedale di Pärnu. Partecipazione del
personale dell’ospedale di Pärnu alle
attività di formazione organizzate da altre
istituzioni.
Gestione dei rischi
Prevenzione e controllo delle infezioni
2) Moduli di istruzione continua
3) Associazione finlandese
odontoiatri
FRANCIA
Ministero della Salute e Ente
nazionale per la salute
Nel 2013 è stato varato un primo
programma nazionale per la sicurezza dei
pazienti (valido per il 2013-2017).
Pagina | 54
Esso si articola in 4 orientamenti principali
tra cui “Istruzione, formazione continua,
cultura della sicurezza dei pazienti e
sostegno” (orientamento 3).
Entro il 2017 35 iniziative dovrebbero
realizzare risultati tangibili. Da quando il
programma è stato varato, gran parte delle
tematiche trattate (feedback e analisi dopo
un evento sentinella o sfavorevole,
comunicazione con i pazienti,
comunicazione multiprofessionale,
sviluppo di squadra, gestione dei rischi,
utilizzo di metodi innovativi come la
simulazione, ecc.) è già stata messa in
rilievo nel corso della formazione continua
e dei programmi di istruzione. Per alcune
di queste tematiche sono previsti anche
finanziamenti supplementari.
Esistono già molti programmi specializzati
(qualità della gestione nel circuito dei
farmaci, prevenzione delle infezioni
associate all’assistenza sanitaria, ecc.). Il
programma nazionale per la sicurezza dei
pazienti si prefigge l’obiettivo di affrontare
i problemi individuando radici comuni e
collegamenti fra tutte le figure
professionali e le attività dell’assistenza
sanitaria. Verrà proposta la guida
dell’OMS al curriculum multiprofessionale
per la sicurezza dei pazienti.
GERMANIA*
* In Germania le
segnalazioni sono state
richieste soltanto ai
membri della coalizione
tedesca per la sicurezza
dei pazienti (su base
volontaria). Pertanto gli
esempi segnalati
costituiscono solo una
ridotta selezione. Per
esempio non abbiamo
interpellato
separatamente le
università, né gli ordini
dei medici o altri
organismi.
In totale sono stati
segnalati 30 esempi. Si
1) Ategris- die Kette der
diakonischen
Krankenhäuser
2) Università di Colonia
3) Apothekerkammer
Nordrhein, comprese le
attività svolte in
cooperazione con
Bayerische
Landesapothekerkammer
4) Kassenärztliche
Vereinigung WestfalenLippe
5) Landesapothekerkammer
Rheinland-Pfalz
6) Ordine dei medici di
Berlino, in cooperazione
1) Cinque attività segnalate: standard
qualitativi nell’attività
ospedaliera/infermieristica;
braccialetto di identificazione dei
pazienti; CIRS;
2) Conferenza, sicurezza delle
medicazioni
3) Sei esempi segnalati:
miglioramento della sicurezza
delle medicazioni da parte dei
farmacisti; rischi della
farmacoterapia; gestione delle
interazione farmacologiche
sfavorevoli; riesame delle
medicazioni nelle farmacie;
Apotheker für Geriatrische
Pharmazie/ formazione postuniversitaria.
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prega di notare che non
tutti gli esempi segnalati
compaiono in questa
sede.
con la coalizione tedesca per
la sicurezza dei pazienti
7) Apothekerkammer Berlin
compresa la cooperazione
con Deutsche
Pharamzeutische
Gesellschaft
5) 2 esempi di attività per la
sicurezza delle medicazioni,
AMTS –
Arzneimitteltherapiesicherheit
8) Apothekerkammer
Hamburg
6) Analisi degli incidenti formazione intensiva
9) Ordine dei medici della
Baviera
7) 2 esempi di attività per la
sicurezza delle medicazioni,
interazione
10) Università di Ulm,
dipartimento di ostetricia e
ginecologia in cooperazione
con GCPS
11) Sana Kliniken AG e
Gesellschaft für
Risikoberatung (GRB)
12) Ordine dei medici della
Bassa Sassonia in
cooperazione con Techniker
Krankenkasse
13) MVZ Strahlentherapie
Buchholz
ADKA, Bundesverband
Deutscher Krankenhausapotheker
e.V.
IRLANDA
4) 2 esempi: SAMR: protezione
dalle infezioni per i medici e per
gli assistenti medici
Direzione per la qualità e la sicurezza
dei pazienti dell’HSE (comitato
esecutivo per la sanità e la sicurezza)
in collaborazione con il Royal
College of Physicians irlandese
8) Istruzione su farmacia di base
9) Sicurezza dei pazienti - gestione
dei rischi
10) Simparteam- formazione di
gruppo simulate nell’emergenza
ostetrica
11) ERiKA- Analisi e comunicazione
dei rischi e degli eventi (Ereignis
und
Risikokommunikationsanalyse)
12) Corso di base in “Gestione della
qualità medica” organizzato dal
Centro per la qualità dell’ordine
dei medici della Bassa Sassonia
13) Sicurezza dei pazienti nella
radioterapia oncologica,
protezione dalle radiazioni.
Gestione degli errori di
medicazione, ottimizzazione dei
processi
Diploma in Leadership e miglioramento
della qualità
Formazione della leadership ospedaliera
per il miglioramento della qualità
Miglioramento della qualità per i soggetti
in formazione
Programma di formazione transfrontaliero
in tema di sicurezza dei pazienti
ITALIA
Ministero della Salute in
collaborazione con le organizzazioni
professionali
1. Manuale di formazione per la sicurezza
dei pazienti.
2. Manuale di formazione per la
Pagina | 56
Associazione Italiana Odontoiatri,
AIO.
governance clinica e la sicurezza dei
pazienti.
Inoltre:
Segnalazione e apprendimento;
Prevenzione e controllo delle infezioni;
Chirurgia sicura;
Gestione dei rischi.
LETTONIA
1)Università della Lettonia, Facoltà
di medicina
2) Ospedale universitario pediatrico
3) Policlinico universitario Pauls
Stradins, dipartimento dell’Istruzione
e delle Scienze
4) Università Stradins di Riga
5) Istituti d’insegnamento superiore
in campo medico
1) Il corso in Economia e gestione sanitaria
prevede un’introduzione alla sicurezza dei
pazienti;
Corso sull’introduzione agli studi medici
Programma di master per i manager
infermieristici - Il corso sulla qualità
dell’assistenza sanitaria comprende la
sicurezza dei pazienti (approccio
sistematico, fattori umani, cultura della
sicurezza, apprendimento sulla base degli
errori, approccio proattivo, buone prassi)
2) Gestione dei rischi e sicurezza dei
pazienti;
3) Medicina trasfusionale di base per i
medici;
Sicurezza in radiologia per le radiazioni
mediche;
Assistere pazienti con diversi problemi
medici;
Assistenza ai pazienti
L’ossigenazione iperbarica in medicina;
Misure igieniche e antiepidemiche negli
ospedali;
Patologie vascolari e cure chirurgiche dei
pazienti;
4) Sicurezza dei pazienti per i medici
residenti;
Vari corsi di studio trattano questioni
correlate alla sicurezza dei pazienti, per
esempio la comunicazione professionale
dei medici (comunicazione, competenze),
il corso sul controllo delle infezioni, ecc.
5) Vari corsi di studio trattano questioni
correlate alla sicurezza dei pazienti.
LITUANIA
Università di Vilnius, facoltà di
Requisiti di sicurezza dei pazienti in
Pagina | 57
medicina
Lituania e all’estero
Istruzione/corsi a livello post-universitario
Università lituana di scienze della
salute
Istituto di insegnamento superiore di
Kaunas
Istituto statale di insegnamento
superiore di Klaipeda, facoltà di
scienze della salute
Istituto di insegnamento superiore di
Panevezys
Istituto di igiene
Fondamenti clinici del trattamento
antibatterico
Uso degli antibiotici nella prassi clinica: un
approccio microbiologico
Trattamento antimicrobico delle malattie
infettive
Sicurezza dei pazienti e pulizia dei
dispositivi medici - monitoraggio del
processo di sterilizzazione nelle strutture di
assistenza sanitaria
Fondamenti dell’assistenza sanitaria e
dell’infermieristica
Ergonomia e occupazione umana
Terapia occupazionale nelle disfunzioni
fisiche, prassi, modulo: Assicurazione della
qualità nell’assistenza sanitaria
Nei programmi dei corsi di laurea breve
(“Infermieristica” e “Ostetricia”) la materia
“Sicurezza dei pazienti” è inclusa nei
seguenti moduli: Fondamenti di
infermieristica I e II; Infermieristica clinica
I e II; Infermieristica nell’assistenza agli
adulti; Infermieristica geriatrica;
Infermieristica nell’assistenza speciale;
Infermieristica
nella terapia intensiva; Infermieristica
nell’assistenza alla madre e al neonato I e
II; Qualità e sicurezza nell’assistenza
sanitaria
ecc.
LUSSEMBURGO
1) Institut Universitaire International
Luxembourg e Fédération des
Hôpitaux Luxembourgeois.
2) Salvare vite umane: pulizia delle
mani (prevenzione e controllo delle
infezioni).
NORVEGIA
1),2) Università di Stavanger,
dipartimento di Scienze della salute.
3) Università di Oslo. Istituto della
salute e della società.
1) Formazione per il coordinamento del
personale medico e dei funzionari dei
servizi medici. Modulo 4: qualità e
gestione dei rischi.
2) Ministero della Salute, ministero della
Famiglia (sulla base della campagna
dell’OMS).
1) Sicurezza dei pazienti - master
universitario. 10 crediti (60 crediti = un
anno). Il corso fa parte di un master in
scienze della salute.
Pagina | 58
2) Sicurezza dei pazienti - corso
universitario di PHD. 10 crediti. Il corso fa
parte di programmi di PHD in: a) salute e
medicina, e b) gestione dei rischi.
3) Conoscenze, leadership e qualità nella
facoltà di medicina.
POLONIA
1) Università Polonia di
Częstochowa
1) Qualità dell’assistenza medica e
sicurezza dei pazienti.
2) Scuola di istruzione professionale
superiore di Nysa/ Istituto di salute
pubblica /Soccorso medico di
urgenza
Protezione dei dati personali e della
documentazione medica. Prevenzione delle
infezioni. Aspetti specifici del
mantenimento della sicurezza dei pazienti
nei reparti psichiatrici. Chirurgia sicura.
Nefrologia sicura. Aspetti specifici
dell’assistenza ai pazienti nell’unità di
dialisi. Principi di sicurezza per il trasporto
dei pazienti. Principi di sicurezza per la
tunnellizzazione dei cateteri venosi.
Principi di sicurezza per la
somministrazione dei medicinali: orale,
endovenosa e intramuscolare. Sicurezza
nella prassi infermieristica.
3) Università di scienze umane ed
economiche, facoltà di scienze della
salute, specialità di infermieristica.
2) Titoli dei moduli/corsi specifici
- malattie infettive
- comunicazione sociale
3) Sicurezza dei pazienti - prevenzione
delle situazioni sfavorevoli.
Sicurezza e igiene nell’ambiente di lavoro
per infermieri e ostetriche
-
Utilizzo di attrezzature moderne
per la protezione e l’assistenza ai
pazienti - ergonomia del lavoro.
-
Principi per il sollevamento e il
mutamento di posizione dei
pazienti.
-
Attrezzature sicure; protezione
dalle infezioni.
Comunicazione interpersonale: la capacità
di affrontare lo stress.
PORTOGALLO
Direzione generale della salute
(DGS) e Associazione portoghese per
lo sviluppo ospedaliero (APDH)
1)Sicurezza dei pazienti: Dalla qualità e
dalla sicurezza dei pazienti all’eccellenza
clinica
- Conferenza iniziale: qualità
nell’assistenza sanitaria
Pagina | 59
- Presentazione finale del progetto e
conferenza finale
SLOVACCHIA
1) Università - programma di
insegnamento a livello universitario
per gli studenti di odontoiatria.
2) Università - nel quadro
dell’istruzione post-universitaria.
3) Ordine dei dentisti della
Slovacchia - nel quadro dello
sviluppo professionale continuo dei
dentisti
SLOVENIA
Sicurezza dell’igiene negli studi dentistici,
prevenzione delle infezioni incrociate,
importanza delle vaccinazioni per il
personale dentistico, operare per la
sicurezza di materiali e strumenti dentistici,
attrezzatura degli studi dentistici,
importanza della storia del paziente - dal
punto di vista di un operato sicuro - per la
prevenzione di trattamenti sanitari, corsi di
rianimazione cardiopolmonare, sicurezza e
rischi radiologici.
1) Ministero della Salute
1) Manuale sui percorsi clinici
2) Centro clinico universitario
Sistema di segnalazione e apprendimento
Lubiana
3) Istituto superiore di infermieristica
di Jesenice
Uso prudente degli antimicrobici
Prevenzione e controllo delle infezioni
4) Facoltà di medicina di Maribor
Linee guida professionali per la gestione e
la prevenzione delle infezioni
5) Istituto oncologico
Chirurgia sicura
Progetto dell’OMS: 5 momenti per l’igiene
delle mani
Accreditamento
Nel contesto della formazione postuniversitaria per i medici è prevista la
partecipazione a una lezione di un’ora su
qualità e accreditamento nell’assistenza
sanitaria, compresa la sicurezza.
2) Unità di simulazione medica, aperta nel
2011: erogazione di varie attività formative
a medici e operatori sanitari nazionali e
stranieri. Il centro dispone di una sala
operatoria con annessa sala di controllo e
di un’unità di terapia intensiva con annessa
sala di controllo, in cui possono svolgersi:
1. Formazione dell’équipe responsabile per
l’arresto cardiaco
2. Formazione dell’équipe responsabile per
i traumi
3. Identificazione e gestione iniziale del
paziente critico nella corsia
4. Formazione dell’équipe ostetrica
5. L’équipe della sala operatoria al
Pagina | 60
completo
6. Formazione in tema di competenze
chirurgiche (simulazione di interventi
addominali, urologici e ginecologici,
simulatore pelvico)
Sistema, raccolta delle anomalie, tra cui gli
eventi sentinella, gli errori di medicazione,
ecc.
Linee guida per l’uso sicuro di nuovi
farmaci anticoagulanti
Nel 2013 il Centro clinico universitario di
Lubiana ha varato una strategia su qualità e
sicurezza, 2013-2014, con particolare
riguardo a: - lista di sicurezza chirurgica
- igiene delle mani
- gestione delle medicazioni
- sepsi del catetere
3) 2 corsi:
- Fondamenti della qualità per la salute e
l’assistenza sanitaria
- Sicurezza dei pazienti (sulla base dei
piani di studio OMS)
4) Sicurezza dei pazienti - corso elettivo di
7 ore per gli studenti di medicina
5) Manipolazione sicura di farmaci
citostatici
Uso sicuro della radioterapia.
SPAGNA
Ministero della Salute spagnolo
in collaborazione con:
Università Carlos III, Madrid
Università Miguel Hernandez,
Alicante
Società spagnola di medicina
intensiva
Fondazione Avedis Donabedian
Programma di insegnamento sulla
sicurezza dei pazienti a livello nazionale
-Corso online di gestione dei rischi
- Master sulla sicurezza dei pazienti
- Corso online (sistema di segnalazione e
apprendimento) organizzato da SINASP
- Corso sull’igiene delle mani per
professionisti clinici
- Corso “Batteriemia zero”
- Corso “Polmonite zero”
Le regioni offrono ai propri operatori una
formazione di base in materia di sicurezza
Pagina | 61
dei pazienti
Alcune università organizzano corsi
specifici sulla sicurezza dei pazienti a
livello universitario.
SVEZIA
1) Contee e regioni
Quasi tutte le contee e le regioni
organizzano corsi di base sulla sicurezza
dei pazienti. Alcune offrono corsi più
avanzati sull’analisi delle cause di fondo e
l’analisi dei rischi. In Svezia si contano
oltre 30 centri di simulazione.
2) Associazione svedese delle
autorità locali e delle regioni,
SALAR
Corsi sulla revisione delle cartelle cliniche
e sullo SBAR
3) Associazione Svedese Odontoiatri
Följer jag lagen? (Sto rispettando la
legge?)
4) Consiglio nazionale della sanità e
dei servizi sociali
5) Agenzia per i prodotti medici
6) Ispettorato della salute e
dell’assistenza sociale
7) Facoltà di ingegneria
dell’università di Lund e Reale
istituto di tecnologia (KTH)
Corsi universitaria sulla sicurezza dei
pazienti
8. Ambienti dell’assistenza sanitaria
REGNO UNITO
Istituto del sistema sanitario
nazionale per il miglioramento e
l’innovazione/NHS QI (organismo
successore)
GUIDARE IL MIGLIORAMENTO
DELLA SICUREZZA DEI PAZIENTI
(LIPS)
Ciascun modulo è incentrato su tematiche
diverse, tra cui:
• Avvio (Misurare per migliorare)
• Accademia per la sicurezza e la qualità
esecutiva
• Guidare il miglioramento della sicurezza
dei pazienti
• Perseguire il miglioramento della
sicurezza dei pazienti
• Avanzare nel miglioramento della
sicurezza dei pazienti
• Mantenere il miglioramento della
sicurezza dei pazienti
Pagina | 62
PAESI BASSI
1) Organizzatore: centro medico
universitario VU di Amsterdam per
tutti gli studenti di medicina.
2) Organizzatore: centro medico
universitario VU di Amsterdam in
collaborazione con altri ospedali
universitari della regione.
3) Organizzatore: 8 centri medici
universitari olandesi.
Segnalazione e apprendimento: controllo e
prevenzione delle infezioni; chirurgia
sicura; ingegneria dei fattori umani,
gestione dei rischi. Esistono moduli per
vari gruppi:
1) Sicurezza dei pazienti e
miglioramento della sicurezza per gli studenti di medicina.
2) Corso sulla sicurezza dei pazienti
- per i medici residenti.
Programma di istruzione post-universitaria
in materia di sicurezza e qualità - per
medici e infermieri (ad alto potenziale) che
lavorano in ambito ospedaliero.
Pagina | 63
Pagina | 64
Tabella 2 - Livello degli enti organizzatori
Paese
Livello nazionale
(università,
organizzazioni
professionali,
ecc.)
Livello regionale
X
AUSTRIA
BELGIO
1)2)X
CROAZIA
X
CIPRO
1)X
DANIMARCA
1)X
ESTONIA
X
FINLANDIA
X
FRANCIA
X
GERMANIA
X
UNGHERIA
X
IRLANDA
X
ITALIA
X
LETTONIA
X
LITUANIA
X
LUSSEMBURGO
X
NORVEGIA
X
POLONIA
X
PORTOGALLO
X
SLOVACCHIA
X
SLOVENIA
X
SPAGNA
X
REGNO UNITO
X
PAESI BASSI
X
3)X
2)X
2)X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI
ASSOCIAZIONE SVEDESE
Livello
Altro
locale
(ospedale)
X
X
X
Pagina | 65
ODONTOIATRI
Pagina | 66
Tabella 3 - Tipologie di istruzione e formazione
Paesi
Livello universitario
CROAZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, LITUANIA, LETTONIA,
PAESI BASSI, NORVEGIA, POLONIA (2), POLONIA (3),
SLOVACCHIIA, ESTONIA, SLOVENIA
Livello postuniversitario
BELGIO, CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, DANIMARCA,
GERMANIA, UNGHERIA, IRLANDA, LITUANIA, LETTONIA, PAESI
BASSI, NORVEGIA, POLONIA (3), SLOVACCHIA, ITALIA,
ESTONIA, SLOVENIA
Istruzione continua
BELGIO, DANIMARCA, PORTOGALLO, FINLANDIA, AUSTRIA,
ITALIA, CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, REGNO UNITO,
SPAGNA, LITUANIA, LETTONIA, PAESI BASSI, POLONIA (3),
SLOVACCHIA, SLOVENIA, GERMANIA
Programmi di
master
LITUANIA, POLONIA (3)
Altro
CROAZIA (Workshop), NORVEGIA, SLOVACCHIA, CIPRO, ESTONIA
ITALIA (Workshop, seminari dedicati, riunioni)
Pagina | 67
X
BELGIO
X
CIPRO
X
X
X
X
X
X
1)X
2)X
1)X
2)X
2)X
1)X
X
1)X
2)X
2X
1)X 2)X
X
X
DANIMARCA
X
ESTONIA
X
FINLANDIA
X
X
X
X
X
X
X
FRANCIA
X
X
X
X
X
X
X
GERMANIA
X
X
X
X
UNGHERIA
X
X
X
X
IRLANDA
X
X
X
X
ITALIA
X
X
X
X
X
X
X
X
LETTONIA
X
X
X
Altro
Professioni
diverse
nuovi
dipendenti
degli
ospedali
tutti i
dipendenti
interessati
X
AUSTRIA
CROAZIA
Amministratori
Farmacisti
Medici/Dentisti
Studenti
Paese
Infermieri/Ostetri
che
Tabella 4 - Destinatari
X
X
Residenti
X
Sono
coinvolti
anche i
medici in
formazione
Dirigenti
medici
Medici
radiologi e
assistenti
radiologi
LITUANIA
X
Studi
postuniversit
ari per
operatori
Pagina | 68
LUSSEMBURGO
X
X
X
X
X
X
X
X
3)X
1)X,
2)X
2)X 3)X
X
X
NORVEGIA
3)X
POLONIA
1)X
3)X
PORTOGALLO
X
X
X
X
X
SLOVACCHIA
X
X
X
X
X
SLOVENIA
X
X
X
X
X
SPAGNA
X
X
X
X
Operatori,
medici che
ricoprono
cariche
dirigenziali
X
Specializzan
di
operatori
CONSIGLIO DEI
DENTISTI EUROPEI
ASSOCIAZIONE
SVEDESE
ODONTOIATRI
X
X
REGNO UNITO
PAESI BASSI
X
X
Pagina | 69
Tabella 5 - Formazione, interesse e competenze dei docenti
Qualifiche
accademiche
necessarie
Paese
Operatori
sanitari con
esperienza in
miglioramento
della qualità e
sicurezza dei
pazienti
Aver completato il
ciclo di studi per la
certificazione di
responsabile della
gestione dei rischi;
risorse umane
sufficienti a impartire
l’istruzione;
AUSTRIA
BELGIO
Altro
X
X
X
CROAZIA
2)X
CIPRO
DANIMARCA
X
ESTONIA
3)X
FINLANDIA
X
FRANCIA
X
GERMANIA
X
Esperienza
in
istruzione
medica
post-universitaria
e
simulazione
1)X, 2)X
X
X
X
X
UNGHERIA
IRLANDA
X
ITALIA
X
X
X
Capacità adeguate
LETTONIA
X
Migliore cooperazione
tra gli organismi
competenti per lo
sviluppo della politica
sanitaria, gli istituti di
istruzione e le
istituzioni sanitarie
(ospedali)
LITUANIA
LUSSEMBURG
O
X
2) X
Pagina | 70
NORVEGIA
X
POLONIA
1)X 3)X
3)X
PORTOGALLO
SLOVACCHIA
X
SLOVENIA
X
X
X
SPAGNA
X
REGNO UNITO
X
PAESI BASSI
CONSIGLIO
DEI DENTISTI
EUROPEI
Consulta dei relatori
dell’Associazione
Italiana Odontoiatri,
AIO e relatori esterni
ASSOCIAZION
E SVEDESE
ODONTOIATRI
Pagina | 71
Tabella 6 - Piattaforma di erogazione, durata e qualifiche dei partecipanti
Paese
Piattaforma di
erogazione
AUSTRIA
Lezioni
classe
frontali
Durata
–
Qualifiche/laurea
(MA)/diploma ecc.
in Tipologie di istruzione Vari
diverse, per esempio:
3 ore (medici)
4 ore (assistenti medici)
Periodica
Assistenza: 4x/anno
Medici: 4x/anno
Tutti gli altri: 1x/anno
3 - 4 giorni
BELGIO
Si utilizzano diverse
risorse pedagogiche:
seminari, giornate
formative con esercizi,
discussione, esempi di
buone prassi nazionali ed
estere, strumentario,
comunità di
apprendimento, elearning.
Competenze di base:
•RCA, HFMEA e ICPS:
annuale
•cultura della sicurezza
dei pazienti: ogni 4 anni
(nel caso degli ospedali,
valutazione della cultura
della sicurezza). Secondo
programma di
orientamento: si
organizzano 10 attività in
tutto su tematiche
diverse, 5 in olandese e 5
in francese
Classe
1.Corso introduttivo –
Qualità e sicurezza dei
pazienti (3,5 ore – due
volte all’anno per tutti i
nuovi dipendenti, e 1,5
ore per tutti i nuovi
Pagina | 72
infermieri).
2.Programma di
formazione “Qualità”
Gestione dei cambiamenti
(2 ore)
Brainstorming (2 ore)
Misurazione (2 ore)
Processi di
classificazione (2 ore)
Attuazione dei
miglioramenti (2 ore)
3.Workshop sulla
sicurezza dei pazienti (1
ora)
4. Metodo prisma (6 ore).
Classe
Sessioni di
consapevolezza: +- 1 ora
Sottoargomenti: +- 4 ore
Lezioni
classe
CROAZIA
CIPRO
frontali
e
in
2,5 ore
1) Classe, seminari,
attività pratica
1) Corso semestrale – 10
ECTS
2) Classe,
conferenza
2) Una volta l’anno
1) Sì
1) Non ancora, ma si
prevede che nel prossimo
futuro
alcuni
dei
programmi
saranno
accreditati sotto forma di
ECTS
o
ECVET.
Potenziali organismi di
accreditamento:
Università di tecnologia
di Cipro, università di
Nicosia.
2) Sì
1) No
2) No
2) No.
Pagina | 73
DANIMARCA
1) Sì, 2) Sì
1)No, 2)No
2) Lezioni,
discussioni
di
gruppo, giochi di
ruolo
e
formazione
basata
sulla
simulazione
1) No, 2)
No
3) Durata:
da
qualche ora a
diversi giorni
ESTONIA
1),2),3),4),5) Sì
FINLANDIA
1)E-learning
1) 10 X 0,5 ore
2) Lezioni frontali – in
classe
2) Da 1,5 ore a un
giorno
3) Lezioni
conferenza
3) Da 1 a 2 ore
frontali
frontali,
No
–
e- Varia
No
FRANCIA
Lezioni
learning
GERMANIA
- Lezioni frontali – in Tipologie di istruzione Varia.
classe
diverse, per esempio:
- Workshop
3 ore (medici)
- Seminario
4 ore (assistenti medici)
- E-learning
Periodica
Assistenza:4x/anno
Medici:4x/anno
Tutti gli altri 1x/anno
Sì
3 - 4 giorni
UNGHERIA
Corso di e-learning aperto 90 ore
No
IRLANDA
Lezioni frontali
Sì. Diploma
70
coaching nel luogo di
lavoro,
Pagina | 74
assistenza on-line
(webex, e-mail)
assistenza telefonica
ITALIA
- Master universitario in 12 ore alla settimana per i partecipanti ricevono un
sicurezza dei pazienti
20 settimane
certificato
In classe: 3-4 ore
- Lezioni frontali – in
classe
Workshop: 4-6 ore
Seminario: tra 6 e 10 ore
- Workshop
- Seminario
- E-learning
LETTONIA
E-learning; circa 8-16 ore
per ciascun manuale (5
MANUALI); gamma di
crediti per ciascun corso:
8-16 ECM
1)
In
classe, 1)
1)
lezioni frontali, interventi 3 ECTS (una volta alla
di relatori
settimana
per
un
No
semestre).
2)Lezioni frontali - in
2) No, ma i partecipanti
classe
2) 12 ore
ricevono
punti
di
formazione
postuniversitaria.
3)
Corsi
di
apprendimento
aperto 3)
3)
- 20 ore (12 ore di lezioni -Sì, certificato
(corsi a tempo pieno)
teoriche, 8 ore di lezioni
pratiche)
- Sì, certificato
- 10 ore
- Sì, referenza
- 40 ore (36 ore di lezioni
teoriche, 4 ore di lezioni
pratiche)
- 10 ore (6 ore di lezioni - Sì, referenza
teoriche, 4 ore di lezioni
pratiche)
- Sì, certificato
- 105 ore (15 ore di
lezioni teoriche, 90 ore di
lezioni pratiche)
- 10 ore (5 ore di lezioni
- Sì, referenza
teoriche, 5 ore di lezioni
pratiche)
Pagina | 75
- 10 ore (8 ore di lezioni - Sì, referenza
teoriche, 2 ore di lezioni
pratiche)
4) 6 ore accademiche.
LITUANIA
Lezioni frontali - in Università di Vilnius, Nessuna laurea specifica
classe,
seminario, facoltà di medicina - in sicurezza dei pazienti
conferenza
Etica medica - 3 crediti
ECTS,
80
ore;
Farmacologia
clinica,
registrazione dei farmaci
e sicurezza dei consumi 3 crediti ECTS, 80 ore;
comunicazione
professionale
e
psicosomatica - 3 crediti
ECTS, 80 ore
Università lituana di
scienze della salute Fondamenti
dell’assistenza sanitaria e
dell’infermieristica
(5
ECTS), Ergonomia e
occupazione umana (6
ECTS),
Terapia
occupazionale
nelle
disfunzioni fisiche (21
ECTS),
Pratica
(30ECTS), circa 8 ECTS
nell’ambito della laurea
breve, altro 8-72 ore.
Istituto di insegnamento
superiore di Kaunas Durata dell’istruzione e
della formazione. 3-9
crediti ECTS per le
materie previste dal
programma di studio,
specializzazioni (480-960
ore, corsi, internati,
conferenze (6-90 ore)
Istituto
statale
di
insegnamento superiore
di Klaipeda - 160 ECTS,
3 anni e mezzo.
Pagina | 76
Istituto di insegnamento
superiore di Panevezys,
210 ECTS
Istituto di igiene - 1-2
giorni
LUSSEMBURG
O
1) Classe
1) 12 ore
2) Classe;
2) 3 ore
e-learning
1)
Nessuna laurea
specifica in sicurezza dei
pazienti
2) No
NORVEGIA
Sì 3) Sì
3) Sì, la Presidenza,
università di Oslo.
POLONIA
1) Sì
2) Sì,
2) Sì
Ministero della Scienza e
dell’Istruzione superiore,
commissione
di
accreditamento, consenso
a dirigere il soccorso
medico di emergenza.
3) Sì
3) Sì,
Certificato rilasciato dal
ministero della Scienza e
dell’Istruzione superiore.
Certificato rilasciato dal
ministero della Salute.
PORTOGALLO
Lezioni frontali classe, conferenza
in 80 ore/12 giorni/3 mesi
SLOVACCHIA
Lezioni frontali interventi di relatori +
seminari+ esercizi clinici,
seminari, libri, corsi di
apprendimento aperto
Negli studi universitari le
difficoltà sono dovute
all’esistenza di contenuti
diversi in materie di
insegnamento diverse circa 182 ore di
insegnamento
SLOVENIA
Lezioni, seminari,
workshop, esercizi clinici
Ad 3) 42 ore e 54 ore, cfr.
anche la tabella 1
SPAGNA
Si tratta essenzialmente di
corsi online
-
120 ore
-
1 500 ore
-
20 ore
-
20 ore
No
Soltanto il master è
considerato un titolo
universitario
Pagina | 77
REGNO UNITO
Lezioni
seminari
apprendimento
progetti
PAESI BASSI
Lezioni frontali – in
classe, conferenza,
seminario; webinar;
apprendimento a distanza
– libri, corsi di
apprendimento aperto; elearning, osservazione in
situazione di
apprendimento, ecc.)
Lezioni
classe
frontali
20 ore
-
6 ore
frontali 9 mesi in tutto – ciascun
di modulo ha bisogno di 3-4
aperto, giorni + studio
individuale
In classe, workshop,
gruppo di discussione,
tesi.
CONSIGLIO
DEI DENTISTI
EUROPEI
-
-
No
1) Durante il
periodo di
formazione
universitaria
alcune
presentazioni in
classe e
workshop.
2) 2 giorni
3) Due anni a tempo
parziale
in Ore
Conferenza
Seminario
ASSOCIAZION
E SVEDESE
ODONTOIATRI
Tabella 7 - Valutazione del programma di istruzione e qualifiche dei
partecipanti
Paese
Valutazione dei partecipanti
Sì/No
Riconoscimento
(accreditamento - da parte di
chi? Punti edu)
AUSTRIA
Sì
No
BELGIO
Sì
Il programma di formazione “Qualità” è
accreditato dal servizio pubblico
federale per la salute, la sicurezza della
catena alimentare e l’ambiente. Istituto
nazionale dell’assicurazione di malattia
e di invalidità (NIHDI).
No
Pagina | 78
No
No
No
CROAZIA
No
3) Sì
CIPRO
1) Non ancora, ma si prevede che nel
prossimo futuro alcuni dei programmi
saranno accreditati sotto forma di ECTS
o ECVET. Potenziali organismi di
accreditamento:
Università
di
tecnologia di Cipro, Università di
Nicosia.
4) Sì
2) No.
DANIMARCA
1) Sì, 2) Sì
1)No, 2)No
ESTONIA
1),2),3),4),5) Sì
No
FINLANDIA
No/Sì
No
FRANCIA
Sì
Sì
GERMANIA
Sì/No
Sì
No
UNGHERIA
No
Sì
Università Semmelweis, Facoltà dei
servizi pubblici e sanitari
IRLANDA
Sì
Sì. RCPI
ITALIA
Sì
In Italia gran parte dei corsi CPD sono
accreditati
LETTONIA
Sì
1)Sì
(Ministero
Scienza)
dell’Istruzione
e
della
2) No, ma è concertata e accettata
dall’Associazione medica lettone
3) Sì (approvata dall’Associazione dei
medici lettoni)
4) Sì (Ministero dell’Istruzione e della
Scienza)
5) Sì (Ministero dell’Istruzione e della
Scienza)
LITUANIA
In
alcuni
(soddisfazione,
corsi
–
sì Sì
conoscenze, Il centro per la valutazione della qualità
Pagina | 79
competenze dei partecipanti)
dell’istruzione superiore,
Approvata dal ministero della Salute
lituano 2010-11-10 n. 10-(22.2-12)7199
LUSSEMBURG
O
1) Sì, 2) Sì
NORVEGIA
Sì 3) Sì
3) Sì, la Presidenza, università di Oslo.
POLONIA
1) Sì
2) Sì,
2) Sì
Ministero
della
Scienza
e
dell’Istruzione superiore, commissione
di accreditamento, consenso a dirigere il
soccorso medico di emergenza.
3) Sì
3) No, 2)No
3) Sì,
Certificato rilasciato dal ministero della
Scienza e dell’Istruzione superiore.
Certificato rilasciato dal ministero della
Salute.
PORTOGALLO
Sì
No
SLOVACCHIA
Sì
Sì,
- studi universitari - accreditamento del
ministero dell’Istruzione.
- studi post-universitari; accreditamento
del ministero della Salute.
- sviluppo professionale continuo,
accreditamento del ministero della
Salute.
SLOVENIA
Sì
Sì
SPAGNA
Sì
Sì
Ciascun corso è accreditato da
un’agenzia diversa
REGNO UNITO
Sì
PAESI BASSI
Sì
No
1) Studi universitari (Sì)
2) Studi postuniversitari/formazione di
medici residenti (Sì)
3) Post-accademica (non ancora)
Pagina | 80
CONSIGLIO
DEI DENTISTI
EUROPEI
Sì
Sì
Ministero della Salute italiano
ASSOCIAZION
E SVEDESE
ODONTOIATRI
Pagina | 81
Tabella 8 - Ostacoli all’attuazione
Stati membri
Finanziamento
FINLANDIA, IRLANDA, SPAGNA, LITUANIA, CIPRO (1): risorse
limitate
CIPRO (2): risorse limitate
DANIMARCA (1): la retta del corso potrebbe essere eccessivamente alta
per alcuni partecipanti potenziali.
ESTONIA: finanziamento dei partecipanti
SLOVENIA: risorse limitate
Resistenza ai
cambiamenti
CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, REGNO UNITO, GERMANIA,
LUSSEMBURGO
Trovare un buon equilibrio fra teoria e pratica.
LUSSEMBURGO (2): adattamento della formazione a destinatari
analfabeti (personale delle pulizie).
POLONIA (1): comunicazione con i pazienti.
POLONIA (3): mancanza delle conoscenze e delle competenze richieste
per l’utilizzo di particolari attrezzature.
Scarsa capacità di affrontare lo stress.
CIPRO (1): i soggetti in formazione sono vincolati da limiti di tempo,
(talvolta) è difficile persuaderli della necessità di ricevere ulteriore
formazione (istruzione).
Organizzazione REGNO UNITO, GERMANIA, SPAGNA, PAESI BASSI: è stato difficile
e logistica
inserire moduli specifici sulla sicurezza dei pazienti nel curriculum medico.
LUSSEMBURGO (2): tempistica carente: molte indagini sono state svolte
contemporaneamente, formatori e soggetti in formazione sono sottoposti a
un carico di lavoro considerevole.
POLONIA (1):
Scarso accesso alle attrezzature utili per modificare la posizione dei
pazienti.
Carenza di attrezzature sicure (nelle istituzioni mediche) per scongiurare gli
eventi sfavorevoli (fattore economico).
CIPRO (2): limiti di tempo
ITALIA: diversa disponibilità di accesso alla rete, più specificamente,
l’accesso delle famiglie alla connessione a banda larga è assai diverso nel
paese, competenze tecnologiche degli operatori sanitari destinatari, diverse
attività promozionali in aree diverse.
Pagina | 82
SLOVENIA: forte concorrenza per l’inclusione di nuove tematiche nei
piani di studio universitari e post-universitari.
Altri motivi
Tempo (FINLANDIA, REGNO UNITO, LETTONIA, GERMANIA),
carenza di dati rilevanti per consentire misure d’impatto (REGNO
UNITO), lingua e traduzione (UNGHERIA), accordo con le università e le
regioni (SPAGNA), questioni legate ai software (GERMANIA); traduzione
della presentazione in Power Point nelle lingue nazionali del Lussemburgo
(LUSSEMBURGO); forte leadership e priorità della sicurezza dei pazienti
(DANIMARCA). Capacità insufficiente del personale universitario di
tenere i corsi (NORVEGIA); carenza di docenti universitari per
odontoiatria (SLOVACCHIA).
SLOVENIA: carenza di esperti accademici.
Libertà di scelta: i medici tendono a usare più frequentemente il CPD per
migliorare le proprie competenze cliniche invece di altre competenze quali
sicurezza dei pazienti, capacità comunicative, ecc.
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Education and training in patient safety across Europe