Principali risultanze e raccomandazioni sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti in tutta Europa Attività del sottogruppo sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti del gruppo di lavoro della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza La relazione comprende l’analisi di programmi, moduli, corsi, workshop, piani e seminari forniti dai membri del gruppo di lavoro della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza, coordinati dal sottogruppo sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti del gruppo stesso. Le iniziative menzionate vengono utilizzate a livelli diversi (locale, regionale, nazionale e altri), si concentrano su diversi concetti di assistenza sicura e sono rivolte a vari tipi di discenti. In quanto tali servono, più che a esercitare un’influenza o a servire come esempio, a informare l’opinione pubblica, l’ambiente educativo e i rappresentanti politici. Ciascuna di esse dev’essere adattata alle aspettative, ai finanziamenti e ai contesti nazionali. Pagina | 1 INDICE 1. CONTESTO........................................................................................................................ 3 2. METODO ........................................................................................................................... 4 3. LO SCOPO E IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI PAZIENTI........................................................................... 5 4. ORGANIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN EUROPA.................................................................................................................................... 7 4.1 Titolarità e governance..................................................................................................... 7 4.2 Normativa nazionale ...................................................................................................... 10 4.3 Tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti........................................... 14 4.4 Destinatari ...................................................................................................................... 14 4.5 Competenze dei docenti ................................................................................................. 16 4.6 Organizzazione............................................................................................................... 16 4.7 Valutazione..................................................................................................................... 17 5. CONTENUTI.................................................................................................................... 17 5.1 Principali risultati dell’apprendimento........................................................................... 20 6. ATTIVITÀ E METODI DI ISTRUZIONE CORRELATI............................................... 21 6.1 Il modello tedesco .......................................................................................................... 24 6.2 Il modello danese (1)...................................................................................................... 25 6.3 Il modello danese (2)...................................................................................................... 27 6.4 Il modello spagnolo........................................................................................................ 28 6.5 Il modello dell’ISQua..................................................................................................... 29 7. OSTACOLI ALL’ATTUAZIONE ................................................................................... 32 8. FATTORI DI SUCCESSO PER L’ATTUAZIONE......................................................... 33 9. RACCOMANDAZIONI................................................................................................... 37 Allegati ..................................................................................................................................... 38 Modello dell’allegato 1 ........................................................................................................ 38 Allegato 2: glossario............................................................................................................. 44 Tabelle...................................................................................................................................... 47 Tabella 1 - Esempi di attività di istruzione presentati dagli intervistati............................... 47 Tabella 2 - Livello degli enti organizzatori .......................................................................... 64 Tabella 3 - Tipologie di istruzione e formazione ................................................................. 66 Tabella 4 - Destinatari .......................................................................................................... 67 Tabella 5 - Formazione, interesse e competenze dei docenti ............................................... 69 Tabella 6 - Piattaforma di erogazione, durata e qualifiche dei partecipanti......................... 71 Tabella 7 - Valutazione del programma di istruzione e qualifiche dei partecipanti ............ 77 Tabella 8 - Ostacoli all’attuazione ....................................................................................... 81 Pagina | 2 1. CONTESTO Nel 2013 il gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza1 (Patient Safety and Quality of Care Working Group, PSQCWG) ha adottato un’iniziativa tesa a sviluppare raccomandazioni sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza. La decisione è stata indotta dalla scarsa osservanza, da parte degli Stati membri, dei requisiti indicati nella raccomandazione del Consiglio 2009/C 151/012, in cui si raccomanda agli Stati membri: di promuovere, al livello adeguato, l’istruzione e la formazione del personale sanitario riguardo alla sicurezza dei pazienti: a) incoraggiando l’istruzione e la formazione multidisciplinare in materia di sicurezza dei pazienti di tutto il personale sanitario, degli altri lavoratori del settore e del competente personale direttivo e amministrativo delle strutture sanitarie; b) integrando il tema della sicurezza dei pazienti nei programmi di studio universitari e postuniversitari, nella formazione impartita sul posto di lavoro e nello sviluppo professionale continuo del personale sanitario; c) valutando lo sviluppo di competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti, segnatamente di conoscenze, attitudini e capacità di base essenziali per l’ottenimento di un’assistenza sanitaria più sicura, da diffondere tra tutto il personale sanitario nonché tra il personale direttivo e amministrativo competente; d) fornendo e diffondendo informazioni a tutto il personale sanitario sui parametri per la sicurezza dei pazienti, le misure esistenti in materia di rischio e sicurezza per ridurre o prevenire gli errori e le conseguenze, comprese le migliori pratiche, e per promuovere il loro coinvolgimento; e) collaborando con le organizzazioni attive nell’istruzione professionale in campo sanitario per assicurare che nei piani di studio della scuola secondaria e nell’istruzione e formazione impartita agli operatori sanitari si tenga in debito conto la sicurezza dei pazienti, compreso lo sviluppo delle capacità necessarie per gestire e realizzare le modifiche di comportamento necessarie per migliorare la sicurezza dei pazienti attraverso una modifica del sistema. La relazione della Commissione europea 20123 sull’attuazione della raccomandazione del Consiglio dimostra che l’istruzione e la formazione rientrano tra gli ambiti meno coperti a livello di attuazione fra tutti quelli considerati dalla raccomandazione, insieme alla responsabilizzazione dei pazienti e all’istituzione di sistemi di segnalazione e di apprendimento in tema di eventi sfavorevoli. Il presente documento fornisce agli Stati membri una guida sotto forma di raccomandazioni, per introdurre e attuare l’istruzione e la formazione rivolte agli operatori sanitari e agli amministratori dell’assistenza sanitaria in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto dalla raccomandazione del Consiglio 2009. Le raccomandazioni tengono conto delle iniziative segnalate che riguardano l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti, illustrate con gli esempi e le esperienze di 27 paesi europei (26 Stati membri dell’UE e la Norvegia) e 9 associazioni professionali europee (ONG), e si basano sulle precedenti esperienze del gruppo di lavoro per l’istruzione nell’ambito del progetto realizzato dalla rete dell’Unione europea per la sicurezza dei pazienti (European Union Network for Patient Safety, EUNetPaS4); esse inoltre prendono in considerazione la WHO Multi-professional 1 http://ec.europa.eu/health/patient_safety/policy/index_it.htm http://ec.europa.eu/health/patient_safety/docs/council_2009_it.pdf 3 http://ec.europa.eu/health/patient_safety/docs/council_2009_report_it.pdf 4 http://ns208606.ovh.net/~extranet/ 2 Pagina | 3 Patient Safety Curriculum Guide (Guida dell’OMS al curriculum multiprofessionale per la sicurezza dei pazienti). Le raccomandazioni descrivono le esperienze segnalate in materia di istruzione e formazione e indicano i fattori necessari alla loro attuazione – questa parte si basa sulle caratteristiche concordate e definite nel modello allegato. 2. METODO La relazione è stata preparata in diverse fasi sotto la guida dei seguenti esperti: Prof. Cordula Wagner, NL Prof. Doris Østergaard, DK Prof. Brian Capstick, UK. Il lavoro è cominciato con la classificazione delle attività recenti e degli esempi di buone prassi concernenti l’esperienza europea per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti. A tale scopo è stata inviata una bozza di modello per le segnalazioni in materia di istruzione e formazione al sottogruppo sull’istruzione e la formazione (sottogruppo IF). La versione modificata che tiene conto delle osservazioni del sottogruppo è stata inviata non soltanto ai membri del sottogruppo IF, ma anche ad altri membri del PSQCWG. Le risposte sono state discusse nel corso di una teleconferenza, il 29 ottobre 2013, e presentate durante la riunione del PSQCWG il 4 novembre 2013. L’esito di questo lavoro è stato discusso durante la riunione del sottogruppo tenutasi il 13 febbraio e presentato al PSQCWG nel corso delle riunioni del 14 febbraio e del 13 marzo 2014. 27 paesi (26 Stati membri e la Norvegia) e 9 associazioni professionali europee hanno condiviso una ricca varietà di esempi concernenti l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti. La relazione tuttavia non presenta tutte le attività svolte in Europa per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Alla luce della discussione svoltasi nel corso delle riunioni del PSQCWG è stata adottata una decisione in merito ai tipi e alle categorie di attività/iniziative incluse nella relazione: se esse debbano essere incluse nella formazione impartita sul posto di lavoro nell’ambito dell’assistenza primaria e ospedaliera, della pratica dentistica e della formazione professionale continua (Continuing Professional Development, CPD), presumendo che la formazione in tema di controllo delle infezioni, sicurezza delle medicazioni, rianimazione, aggressioni o cadute sia assicurata periodicamente al personale interprofessionale nell’ambito dei sistemi nazionali di istruzione in tutti gli Stati membri ed europei. È stato perciò deciso di mantenere nelle tabelle allegate alcuni contributi relativi alle attività formative interne alle varie organizzazioni, forniti dagli Stati membri e dalle associazioni professionali, per illustrare i settori interessati da tali attività e offrire un riconoscimento a coloro che hanno contribuito a questa relazione. È tuttavia necessario sottolineare che, data l’impossibilità di regolamentare questo tipo di formazione, non sosteniamo le specifiche attività formative segnalate nella presente raccomandazione. Principio: la relazione non si propone di offrire un quadro esaustivo di tutte le attività/iniziative svolte in Europa per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti, ma Pagina | 4 fornisce alcune indicazioni pratiche sull’attuazione delle disposizioni contenute nella raccomandazione del Consiglio; essa inoltre contiene alcuni esempi esplicativi e di buone prassi sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti nei paesi europei. Sono comprese le attività/iniziative in materia di istruzione e formazione erogate nell’ambito dei piani di studio dell’istruzione superiore; le attività di formazione professionale continua (CPD), formale e non formale, offerte da vari enti; e le attività fornite nell’ambito di strutture sanitarie nazionali. Inoltre, la relazione tratta questioni quali: le risorse organizzative/istituzionali necessarie per svolgere attività in materia di istruzione; le competenze dei docenti; l’importanza di concentrare l’attenzione sugli studenti come futuri operatori sanitari; l’importanza di concepire la formazione di operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria come opportunità di apprendimento permanente; il coinvolgimento dei pazienti (per esempio come utilizzare l’esperienza e la storia del paziente quale strumento educativo); la comunicazione tra gruppi professionali e tra operatori e pazienti, e infine valori come la responsabilità e l’empatia. 3. LO SCOPO E IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI PAZIENTI Gli operatori sanitari - medici, dentisti, infermieri, ostetriche e farmacisti - ricevono una formazione approfondita prima di poter effettuare diagnosi e somministrare trattamenti e cure ai pazienti. L’istruzione di base di questi operatori nei paesi europei è comparabile, in parte, per i contenuti riguardanti la sicurezza dei pazienti; ciò dovrebbe favorire lo scambio di operatori tra i diversi paesi nell’ambito di attività di apprendimento e consentire il riconoscimento automatico delle qualifiche degli operatori che si spostano da uno Stato membro dell’UE all’altro. Non vi sono risultano molte informazioni sull’istruzione impartita agli operatori in materia di sicurezza dei pazienti durante l’istruzione di base o, successivamente, nell’ambito della formazione continua. L’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti riguarda in modo particolare l’acquisizione di conoscenze, attitudini e capacità, volte a favorire quelle modifiche di comportamento necessarie a garantire un’assistenza sanitaria più sicura. I principi connessi alla sicurezza dei pazienti comportano competenze non tecniche, che non sono specifiche della disciplina e che quindi riguardano tutti gli operatori sanitari, benché le conoscenze fornite siano talvolta legate alla specializzazione degli operatori. Tra gli esempi di tematiche educative nell’ambito della sicurezza dei pazienti figurano: la segnalazione degli incidenti, l’ingegneria dei fattori umani e il trasferimento delle informazioni tra operatori sanitari e verso i pazienti (Jansma, 20115). La segnalazione degli incidenti si è dimostrata utile nei settori ad alto rischio come quello del trasporto aereo o dell’industria petrolchimica. Un sistema di segnalazione efficiente dipende da operatori sanitari in grado di riconoscere situazioni di rischio e consapevoli dell’importanza di segnalare gli incidenti, apprendere da questi ultimi e sapere come segnalare un incidente nel sistema. L’istruzione può essere utile per soddisfare queste condizioni e realizzare una cultura attiva in materia di segnalazioni. La fallibilità umana evidenziata dalla scienza dei fattori umani è un’altra tematica importante che gli operatori sanitari devono comprendere, ma che spesso non rientra nell’istruzione di base né nei piani di studio. La comunicazione con i pazienti è 5 Jansma, J.D., Wagner, C., Bijnen, A.B. “A patient safety curriculum for medical residents based on the perspectives of residents and supervisors” (Un curriculum in tema di sicurezza dei pazienti per i medici residenti in base alle prospettive di residenti e supervisori). Journal of Patient Safety Vol. 2011, n. 7, 2, pagg. 99-105. Pagina | 5 prevista da alcuni programmi educativi, ma la comunicazione tra gli operatori sanitari nonché le cause sottese all’insuccesso della comunicazione e all’insufficiente collaborazione multidisciplinare non fanno ancora parte dei normali piani di studio. La collaborazione multidisciplinare consiste di diversi elementi e richiede un’attenzione specifica nell’ambito dell’istruzione in tema di sicurezza dei pazienti (Jansma, 20116): • fare squadra, anche al di fuori del proprio ambiente di lavoro; • coinvolgere i pazienti e coloro che li assistono integrandoli come partner attivi nell’équipe curante e invitandoli a contribuire a un’assistenza sicura; • far sentire la propria voce; • analizzare le controversie; • sfruttare tutte le qualità dell’équipe curante; • contribuire al coordinamento dei compiti e alla comunicazione all’interno dell’équipe; • esercitare la leadership situazionale e consentire che altri la esercitino, indipendentemente dai rapporti gerarchici; • sfruttare tutte le risorse dell’équipe e dell’ambiente (informazioni, membri dell’équipe, paziente, dispositivi medici e strutture di sostegno) per lavorare in maniera sicura ed efficace. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha elaborato una guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti: http://www.who.int/patientsafety/education/curriculum/tools-download/en/index.html (edizione interprofessionale). La guida è concepita per integrarsi nei piani di studio esistenti in campo sanitario, ma esistono ostacoli che ne impediscono l’attuazione. La guida contiene 11 tematiche (riquadro 1) concernenti l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti e mette a disposizione dei docenti una serie di approcci formativi, tra cui lezioni, attività di apprendimento organizzate in piccoli gruppi, discussioni sui casi, giochi di ruolo e simulazioni. Riquadro 1 Tematica n. 1: Cosa s’intende per sicurezza dei pazienti? Tematica n. 2: Perché i fattori umani sono importanti per la sicurezza dei pazienti? Tematica n. 3: Comprendere i sistemi e l’effetto della complessità sull’assistenza ai pazienti. Tematica n. 4: Fare squadra in maniera efficace. Tematica n. 5: Apprendere dagli errori per scongiurare danni. Tematica n. 6: Comprendere e gestire il rischio clinico. 6 Jansma, J.D. Patient safety education for medical residents (L’istruzione in tema di sicurezza dei pazienti per i medici residenti). Tesi PhD. Amsterdam, VUmc, 2011 Pagina | 6 Tematica n. 7: Sfruttare i metodi di miglioramento della qualità per migliorare l’assistenza. Tematica n. 8: Interagire con i pazienti e con coloro che li assistono. Tematica n. 9: Prevenzione e controllo delle infezioni. Tematica n. 10: Sicurezza dei pazienti e procedure invasive. Tematica n. 11: Migliorare la sicurezza delle medicazioni. 4. ORGANIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN EUROPA 4.1 Titolarità e governance I membri del sottogruppo IF e i membri rimanenti del PSQCWG hanno indicato i principali soggetti responsabili dell’istruzione e della formazione universitaria, per operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria. Le opzioni possibili erano le seguenti: • • • • • • ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, enti amministrativi (per esempio le regioni), associazioni medico-scientifiche, organizzazioni sanitarie, altro (si prega di specificare). Gran parte delle attività di istruzione e formazione segnalate nell’Unione europea sono organizzate a livello nazionale (ministeriale, universitario e di associazioni sanitarie/professionali) e locale (organizzazioni sanitarie). In alcuni Stati membri e in Norvegia le regioni, in quanto enti amministrativi, sono responsabili della formazione post-universitaria e continua (tabella 2 dell’allegato). A livello nazionale l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è impartita soprattutto dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, dalle università, dagli istituti di insegnamento superiore in campo sanitario, dagli istituti nazionali, dalle organizzazioni professionali, dalle agenzie nazionali per la qualità e la sicurezza dei pazienti, dagli organismi di accreditamento nazionali, dagli enti normativi nazionali, dalle associazioni scientifiche, mediche e infermieristiche e dagli enti di consulenza. La formazione a livello locale riguarda i sistemi di istruzione interni agli ospedali e di altre organizzazioni e istituzioni sanitarie. Il seguente riquadro 2 presenta informazioni e commenti più dettagliati in materia di governance e titolarità. Riquadro 2 Austria: tutte queste istituzioni (ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, enti amministrativi, per esempio regioni, associazioni medico-scientifiche, organizzazioni sanitarie) hanno alcune responsabilità, così come le università che hanno una certa autonomia nella definizione dei propri piani di studio. Il ministero della Salute fornisce il quadro giuridico per l’istruzione di medici e altri operatori sanitari. Gli amministratori dell’assistenza sanitaria non rientrano fra le competenze del ministero della Salute. Pagina | 7 Belgio: il governo federale (nazionale) decide in merito ai contenuti di base ma sono le regioni/comunità a organizzare e gestire i diversi programmi delle università e degli istituti di istruzione superiore (scuole per infermieri, ecc.). Bulgaria: la responsabilità dell’istruzione degli operatori sanitari spetta al ministero della Salute, al ministero dell’Istruzione e alle organizzazioni sanitarie, ai rispettivi livelli locali. Croazia: ministero delle Scienze, dell’Istruzione e dello Sport; associazioni medico-scientifiche (formazione per gli operatori sanitari); organizzazioni sanitarie e ordini di medici, infermieri e ostetriche. Anche l’Agenzia per la qualità e l’accreditamento nel settore dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali è responsabile dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Cipro: il ministero dell’Istruzione è responsabile dell’istruzione universitaria; per gli operatori sanitari e gli amministratori dell’assistenza sanitaria la responsabilità spetta al ministero della Salute nonché alle associazioni scientifiche, alle associazioni di operatori sanitari e agli enti normativi. Danimarca: le università e le facoltà di medicina sono responsabili dell’istruzione universitaria (anche in materia di sicurezza dei pazienti), mentre la formazione degli operatori sanitari rientra tra le responsabilità del Consiglio nazionale della sanità, delle regioni e delle organizzazioni sanitarie. La responsabilità della formazione dei medici specialisti è ripartita tra regioni, specialisti e pubblica amministrazione. Estonia: ministero dell’Istruzione, organizzazioni sanitarie. Finlandia: il ministero della Salute è responsabile dell’istruzione post-universitaria per medici e dentisti; il ministero dell’Istruzione ha la responsabilità degli studi universitari; gli enti amministrativi (per esempio le regioni) e le associazioni medico-scientifiche sono responsabili della formazione professionale continua. Francia: il ministero dell’Istruzione superiore è responsabile per medici, farmacisti, dentisti e ostetriche. Il ministero della Salute è responsabile per gli altri operatori sanitari (comprese le funzioni tecniche e amministrative). Collaborano anche altri organismi, tra cui l’Ente nazionale per la salute. Germania: il ministero della Salute è il principale responsabile per l’istruzione e la formazione universitaria di medici, dentisti, farmacisti e fisioterapisti. Il ministero della Salute è anche il principale responsabile per l’istruzione e la formazione di infermieri e ostetriche, che frequentano corsi di formazione professionale in scuole per infermieri. Ungheria: la responsabilità spetta al ministero delle Risorse Umane (che comprende il segretario per l’Istruzione superiore responsabile dell’istruzione universitaria, e il segretario per la Salute responsabile della formazione degli operatori sanitari e degli amministratori dell’assistenza sanitaria). Italia: il ministero dell’Istruzione e le università sono responsabili dell’istruzione e della formazione universitaria. Dopo la laurea è obbligatorio per tutti gli operatori sanitari partecipare al programma di educazione continua per ottenere ogni anno un determinato numero di crediti, su tematiche definite a livello nazionale, regionale e locale, tra le quali figura anche la sicurezza dei pazienti. Dall’anno scorso il ministero della Salute verifica il numero di corsi organizzati su queste tematiche specifiche, alcuni dei quali riguardano la sicurezza dei pazienti. Lettonia: la responsabilità per l’istruzione medica a livello universitario nonché per quella degli operatori sanitari e degli amministratori dell’assistenza sanitaria spetta al ministero della Salute e al ministero dell’Istruzione. Le università sono responsabili dell’istruzione e della formazione a livello universitario. Pagina | 8 Malta: per quanto riguarda i programmi di formazione post-universitaria, la responsabilità è condivisa tra il ministero della Salute, le associazioni medico-scientifiche, le organizzazioni sanitarie e l’università. Norvegia: la responsabilità per l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari spetta al ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Recentemente il sistema d’istruzione ha subito alcune modifiche. La direzione della Sanità sta riesaminando struttura e contenuti della formazione medica specialistica e la sicurezza dei pazienti sarà probabilmente una delle tematiche prese in considerazione. Attualmente la sicurezza dei pazienti è una materia obbligatoria in una delle quattro facoltà di medicina (università di Oslo). Esiste anche un programma nazionale quinquennale in tema di sicurezza dei pazienti, che comprende il miglioramento della qualità e si concentra sulla sicurezza dei pazienti nell’ambito della prestazione dell’assistenza sanitaria. Polonia: la responsabilità complessiva spetta al ministero della Salute, ma anche alle università per quanto riguarda i programmi dei corsi di laurea. Il Centro per l’istruzione post-universitaria in ambito sanitario (CMKP) è responsabile per l’istruzione post-universitaria e l’apprendimento permanente. La sicurezza dei pazienti non costituisce ancora un modulo riconosciuto a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione. Romania: il ministero dell’Istruzione è responsabile per i programmi di studio universitari; gli operatori sanitari e gli amministratori dell’assistenza sanitaria sono di competenza del ministero della Salute e delle associazioni medico-scientifiche. Slovacchia: il ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Ricerca e dello Sport è responsabile per la formazione degli operatori sanitari a livello di istruzione superiore, nelle università e negli istituti d’insegnamento superiore. Nel quadro della prestazione dell’assistenza sanitaria, la sicurezza dei pazienti figura tra le materie selezionate; in particolare s’impernia su competenze pratiche, come la prevenzione e il controllo delle infezioni, l’uso di strumenti per il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria, compresa l’assistenza infermieristica, i rischi di prassi e procedure invasive, gli effetti indesiderati dei farmaci. Il ministero della Salute è responsabile per l’istruzione universitaria in tema di sicurezza dei pazienti. La sicurezza e la qualità dell’assistenza sanitaria sono incluse nelle norme minime in materia di istruzione pubblicate nel decreto del ministero della Salute n. 12422/2010 - OL, che fissa norme minime per i programmi di studio specialistici, norme minime per i programmi di certificazione e, infine, norme minime per i programmi di istruzione continua e la relativa struttura, come modificato. Non esiste un curriculum nazionale separato per la sicurezza dei pazienti. Le organizzazioni professionali del settore sanitario si occupano di questo tema nell’ambito dell’apprendimento permanente. Spagna: il ministero dell’Istruzione è responsabile dell’istruzione universitaria degli operatori sanitari. Il ministero della Salute (per alcuni aspetti) e le regioni sono incaricati della formazione continua degli operatori sanitari. Svezia: lo Stato è responsabile dell’istruzione superiore a livello universitario e post-universitario. Tuttavia, le istituzioni educative godono di un’autonomia piuttosto ampia nell’elaborazione dei piani di studio, a condizione che siano soddisfatti i requisiti generali fissati per ogni grado dall’ordinanza relativa all’istruzione superiore. Esistono numerose facoltà di medicina e scuole per infermieri. Nel sistema sanitario svedese il prestatore dell’assistenza sanitaria è responsabile della formazione interna. La Svezia è suddivisa in 21 regioni/consigli amministrativi regionali indipendenti che finanziano e organizzano l’assistenza sanitaria, anche con la partecipazione di soggetti privati. Tale struttura rende difficile descrivere l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti per le diverse Pagina | 9 categorie di operatori sanitari e studenti. Le risposte seguenti devono essere valutate alla luce di tale complessità e considerate come un quadro generale illustrato da alcuni esempi. Il ministero della Salute e degli Affari sociali emana, tramite il Consiglio nazionale della sanità e dei servizi sociali, norme destinate al personale sanitario. Il ministero dell’Istruzione e della Ricerca è responsabile dell’istruzione universitaria tramite varie università e scuole per infermieri. Non esiste un curriculum nazionale ufficiale in materia di sicurezza dei pazienti per le diverse categorie di studenti. In tutte le facoltà di medicina e le scuole per infermieri la sicurezza dei pazienti figura nei programmi di studio, ma i metodi di insegnamento sono diversi. Per quanto riguarda gli enti amministrativi, per esempio le regioni, la responsabilità di erogare l’assistenza sanitaria spetta ai consigli amministrativi regionali e comprende la sicurezza dei pazienti e la formazione interna per tutti gli operatori sanitari. Associazioni medico-scientifiche: l’Associazione medica svedese e l’Associazione infermieristica svedese hanno cominciato a collaborare per quanto riguarda le competenze di base nell’assistenza sanitaria. Sono state definite le competenze di base in materia di lavoro in équipe e di miglioramento. Le competenze di base per la sicurezza dei pazienti e l’assistenza sanitaria incentrata sui pazienti saranno descritte durante il 2014. Le organizzazioni sanitarie offrono anche attività formative per il personale. Regno Unito: la responsabilità spetta al ministero della Salute, agli enti amministrativi, alle associazioni medico-scientifiche, alle organizzazioni sanitarie e ad altri organismi. Laureati e medici in formazione: il General Medical Council o GMC (l’ente che regola la professione medica nel territorio) pubblica ogni 5 anni un documento noto attualmente come “Tomorrow’s Doctors” che stabilisce i risultati dell’apprendimento che i medici devono raggiungere per esercitare la professione. Le facoltà di medicina elaborano il proprio curriculum sulla base di questo documento. Medici specialisti/Strutturati: ogni 5 anni il Royal College di appartenenza (l’ente normativo) pubblica un curriculum valido per gli specialisti; la pubblicazione non avviene contemporaneamente per tutti, ma è scaglionata. Alcuni vengono emessi dai Royal college, altri da organismi diversi, ma questi ultimi devono essere accreditati dal Royal College. Infermieri e figure professionali associate: il quadro è analogo, i rispettivi enti normativi pubblicano i risultati dell’apprendimento e i prestatori elaborano i piani di studio includendo tali risultati. Amministratori: la procedura viene spesso decisa caso per caso. Formazione iniziale per i laureati che accedono al sistema sanitario nazionale - alcuni amministratori sono medici che hanno abbandonato l’attività clinica - la responsabilità per la loro formazione tende quindi a variare. 4.2 Normativa nazionale Legislazione e normativa nazionali non si occupano direttamente delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti; spesso si riscontra che i problemi e i concetti correlati sono affrontati in maniera disorganica in diversi regolamenti e atti normativi degli Stati membri. Tali disposizioni sono per lo più legate alla qualità in quanto tale e al controllo delle infezioni. Spunti di riflessione: ci si è chiesti se gli Stati membri abbiano effettivamente bisogno di una legislazione nazionale per definire ed elaborare la formazione e l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti e se tale aspetto debba essere regolamentato per legge. Si tratta infatti di una questione diversa Pagina | 10 da una modifica dei piani di studio. In Danimarca e in alcuni altri paesi, per determinate specializzazioni la sicurezza dei pazienti fa parte della formazione specialistica. Il riquadro 3 comprende informazioni dettagliate sulla normativa nazionale dei programmi per la sicurezza dei pazienti. Riquadro 3 L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti rientrano nella legislazione e nella normativa nazionali? SÌ Austria: l’istruzione e la formazione rientrano fra le competenze giuridiche del ministero della Salute e sono regolamentate. Francia: l’istruzione e la formazione rientrano fra le competenze giuridiche del ministero dell’Istruzione superiore e del ministero della Salute; la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’insegnamento in materia di assistenza sono regolamentate. Germania: per circa 20 professioni sanitarie - tra cui medici (formazione medica di base), dentisti, farmacisti, infermieri e ostetriche - l’istruzione e la formazione rientrano nella legislazione e nella normativa nazionali. Per tutte le altre professioni sanitarie - tra cui i medici specialisti (formazione medica specialistica) - l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti rientrano nella legislazione e nella normativa dei 16 Bundesländer (Stati federali) tedeschi. Slovacchia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inserita in diversi piani di studi post-universitari fissati mediante il decreto del ministero della Salute n. 12422/2010 - OL, che fissa norme minime per i programmi di studio, norme minime per i programmi di certificazione, e norme minime per i programmi di istruzione continua e la relativa struttura, come modificato. Le tematiche relative alla sicurezza dei pazienti fanno parte dell’istruzione universitaria, le cui norme sono definite dal regolamento governativo n. 296/210 sulle competenze necessarie per l’esercizio della professione medica. Svezia: la legge sulla sicurezza dei pazienti (n. 2010:659) attribuisce esplicitamente ai prestatori dell’assistenza sanitaria la responsabilità per la sicurezza dei pazienti. Regno Unito: la normativa varia da una professione all’altra - tutti i piani di studio comprendono indicatori, ma l’ampiezza e i dettagli sono diversi. NO Belgio: la sicurezza dei pazienti non è esplicitamente prevista nei piani di studio di medici e infermieri. Tuttavia, il servizio sanitario pubblico federale ha sviluppato una guida e un programma di sostegno nazionali sulle tematiche concernenti la sicurezza dei pazienti. Tale programma consiste in workshop sulle competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti, come la RCA (Root cause analysis - Analisi delle cause di fondo) e la HFMEA (Healthcare Failure Mode and Effect Analysis Analisi delle modalità e degli effetti delle criticità nell’assistenza sanitaria), nonché su temi più specifici relativi al secondo programma pluriennale per la qualità e la sicurezza dei pazienti (20132017), quali le medicazioni ad alto rischio, la chirurgia sicura, l’identificazione del paziente, la privazione della libertà, la responsabilizzazione del paziente e della famiglia e l’assistenza integrata. Per queste attività è stata avviata una stretta collaborazione con 8 università belghe. Pagina | 11 Bulgaria: gli aspetti dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti sono affrontati in maniera disorganica in vari programmi e atti normativi; non esiste però un documento unico dedicato a tale argomento. Croazia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inclusa nella legislazione nazionale (legge sulla qualità dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali). Cipro: parzialmente. L’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è prevista dai regolamenti della legge sull’infermieristica e l’ostetricia 1988-2012. I regolamenti stabiliscono esplicitamente che infermieri e ostetriche devono disporre delle conoscenze e dell’istruzione necessarie a garantire la sicurezza dei pazienti. La stessa legge prevede l’obbligo, per infermieri e ostetriche, di rinnovare l’abilitazione all’esercizio della professione ogni 4 anni. In tal modo lo sviluppo professionale continuo (Continuing Professional Development, CPD) viene arricchito con l’inserimento della tematica della sicurezza dei pazienti. Danimarca: a partire dal 2015 la sicurezza dei pazienti farà parte del curriculum della facoltà di medicina in una delle università danesi. La formazione specialistica dei medici tiene conto dei 7 diversi ruoli del medico (adattati dai ruoli previsti da Can Med). Questi ruoli, tra cui sono compresi quelli di collaboratore, comunicatore, leader e professionista, abbracciano la sicurezza dei pazienti e le competenze non tecniche. Queste ultime si estendono a consapevolezza situazionale, capacità decisionale, comunicazione, lavoro in équipe e leadership. La formazione specialistica è di competenza del Consiglio nazionale della sanità. Estonia Finlandia Ungheria: la formazione in materia di sicurezza dei pazienti non compare espressamente nei piani di studio dell’istruzione medica. Gli istituti però hanno la facoltà di organizzare corsi di formazione (per esempio in tema di sicurezza dei pazienti) se accreditati dal comitato ungherese di accreditamento (per l’istruzione superiore) oppure dal consiglio di accreditamento per l’istruzione e la formazione degli adulti (per i gradi d’istruzione diversi da quella superiore). Italia: l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti non rientrano nella legislazione e nella normativa nazionali; attualmente non esistono norme che disciplinano l’istruzione in questo campo. Tuttavia, con il nuovo accordo Stato-Regioni del 20/12/2012, il ministero della Salute italiano offre chiare direttive alle Regioni per quanto riguarda la presenza di piani di formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Inoltre, alcune università offrono master in questo settore. Lettonia: parzialmente. Potrebbe essere utile disporre di una legislazione sull’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti e sull’accreditamento dei programmi. Malta Norvegia: di recente un libro bianco sulla futura organizzazione e struttura di talune tipologie di istruzione connesse all’assistenza sanitaria ha indicato l’esigenza di introdurre determinate modifiche per allineare tali tipologie di istruzione alle richieste della popolazione in materia di assistenza sanitaria. Sono state proposte varie misure che sono in fase di attuazione. Una di queste prevede di attribuire un ruolo più ampio e più strutturato ai diversi attori presenti nei servizi di assistenza sanitaria per quanto riguarda i contenuti dei differenti programmi educativi. Esistono inoltre processi miranti a migliorare la qualità della formazione pratica delle diverse professioni. Ciò esige una cooperazione tra le istituzioni educative e il settore sanitario, nell’ambito del quale ha luogo la formazione pratica. Pagina | 12 Polonia: ad eccezione della formazione in materia di controllo delle infezioni. Portogallo Romania Slovacchia: l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti è parzialmente inserita in diversi piani di studi post-universitari fissati mediante il decreto del ministero della Salute n. 12422/2010. Spagna: alcune università hanno inserito moduli sulla sicurezza dei pazienti nei programmi delle facoltà di medicina. Non esiste però una normativa specifica in materia. I dati appena forniti rispecchiano il problema dell’obbligatorietà dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti: nessuno Stato membro considera obbligatorio tale aspetto - per i dettagli v. il riquadro 4. Riquadro 4 L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti sono obbligatorie nel paese? SÌ: Austria (in una certa misura); Danimarca (alcune regioni richiedono che gli assistenti sociali alle prese con eventi sfavorevoli abbiano completato un corso di base in materia di sicurezza dei pazienti. La sicurezza dei pazienti fa parte del programma di formazione specialistica dei medici); Francia (la sicurezza dei pazienti è obbligatoria per l’istruzione non medica da parecchi anni. Di recente è stata notevolmente potenziata negli studi di medicina - regolamento nazionale, aprile 2013); Germania (l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti è implicitamente obbligatoria; l’obiettivo generale di tutti i corsi di formazione per le professioni sanitarie nel paese è la sicurezza dei pazienti. Benché l’espressione “sicurezza dei pazienti” non compaia esplicitamente nelle diverse leggi in materia di formazione ed esami delle professioni sanitarie, nelle leggi stesse compaiono temi che contemplano la sicurezza dei pazienti. È il caso per esempio del tema “assicurazione di qualità”); Portogallo (nelle organizzazioni sanitarie e in alcune professioni sanitarie); Slovacchia (la sicurezza dei pazienti fa parte dei piani di studio a livello universitario e della formazione continua degli operatori sanitari). NO: Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Ungheria; Italia, Lettonia (ad eccezione della formazione in materia di controllo delle infezioni), Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia (non esistono disposizioni formali per l’inclusione di specifici moduli o attività di formazione in materia di sicurezza dei pazienti nell’istruzione universitaria, di operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria. Tale inclusione è tuttavia sempre più frequente a livello sia universitario che post-universitario. Esistono corsi di simulazione medica, analisi delle cause principali, analisi dei rischi, revisione delle cartelle cliniche, valutazione della cultura della sicurezza, ecc. Recentemente l’Associazione medica svedese ha organizzato un corso nazionale per capi dei servizi medici); Regno Unito (la sicurezza dei pazienti non è una materia obbligatoria ma è presente nei piani di studio). Spunti di riflessione: in Norvegia, sono in vigore processi per la modifica dell’istruzione in ambito sanitario; tuttavia l’organizzazione dei servizi sanitari ha l’obbligo di lavorare sistematicamente nel rispetto della qualità e della sicurezza dei pazienti, pertanto gli operatori sanitari e i dirigenti devono acquisire conoscenze metodologiche in questo campo. Si può forse trarre la conclusione che gli Stati membri non devono introdurre un regolamento, ma piuttosto utilizzare il programma nazionale quale strumento? Pagina | 13 4.3 Tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti Le attività di formazione e istruzione segnalate si svolgono quasi tutte a livello post-universitario e nell’ambito dei moduli di istruzione continua. Solo otto Stati membri e la Norvegia hanno presentato guide dedicate all’istruzione universitaria; si rende quindi necessario chiedere ai rimanenti Stati membri di fornire esempi di moduli di istruzione e apprendimento a livello universitario, qualora li abbiano introdotti. In Germania è attualmente in corso un’iniziativa di ampio respiro denominata “Nationaler Kompetenzbasierter Lernzielkatalog für die Medizin” (Gesellschaft für Medizinische Ausbildung/GMA, Medizinischer Fakultätentag/MFT). Essa si propone, tra l’altro, di integrare la sicurezza dei pazienti a livello universitario/nelle facoltà di medicina. La tabella 3 offre una sintesi delle tipologie di istruzione in materia di sicurezza dei pazienti che emergono dalle risposte ricevute. Spunti di riflessione: mancano contributi che descrivano esempi di istruzione e formazione mirati a modifiche culturali: come integrare la sicurezza dei pazienti nella cultura professionale e come correggere una cultura carente in questo settore, anche per quanto riguarda le differenze culturali/nazionali tra Stati membri, regioni e culture professionali. Queste considerazioni valgono anche per l’esperienza relativa agli strumenti per il rafforzamento della cultura. Alcuni paesi - per esempio il Belgio, la Norvegia, la Danimarca e il Regno Unito - hanno già iniziato a riflettere sul problema in termini di processo continuo e partecipano alle indagini sulla cultura della sicurezza dei pazienti. Occorre anche individuare il settore in cui l’inclusione della sicurezza dei pazienti si rivelerebbe più efficace. 4.4 Destinatari Le informazioni fornite corrispondono alle tipologie di istruzione elencate nella tabella 4. La maggioranza delle attività di istruzione e formazione segnalate in materia di sicurezza dei pazienti è destinata agli amministratori dell’assistenza sanitaria, anziché a infermieri, medici, dentisti, ostetriche e altri operatori sanitari (tra cui il nuovo personale ospedaliero e il personale interessato, i medici residenti, i professionisti clinici che ricoprono cariche dirigenziali e gli specializzandi). In Italia i corsi in materia di sicurezza dei pazienti sono quasi sempre aperti a tutti gli operatori sanitari; alcuni tuttavia sono diretti a destinatari particolari e sono aperti solo a infermieri, medici o amministratori dell’assistenza sanitaria, in considerazione delle competenze specifiche di ciascuna categoria. In molti paesi, tra le attività di istruzione e formazione segnalate quelle meno numerose riguardano i farmacisti. Spunti di riflessione: l’apprendimento generico per quanto riguarda la comunicazione in materia di sicurezza dei pazienti dovrebbe svolgersi in una fase precoce e con un’ampia impostazione. La comunicazione comporta, fra l’altro, un atteggiamento di apertura per incoraggiare i pazienti a porre domande. Tuttavia, in termini d’istruzione universitaria, la responsabilizzazione dei rappresentanti dei pazienti in merito all’istruzione degli operatori sanitari costituisce un processo arduo e irto di ostacoli, che presenta quindi un interesse pratico assai limitato. Eppure è essenziale coinvolgere i pazienti nell’elaborazione dei piani di studio, dal momento che sono i beneficiari finali della formazione in materia di sicurezza dei pazienti; tale partecipazione dovrebbe essere perciò costantemente valorizzata e incoraggiata. Il ruolo dei pazienti e delle loro organizzazioni Pagina | 14 I pazienti affetti da malattie croniche maturano sulla propria condizione e sul trattamento ricevuto una conoscenza derivante dall’esperienza, una risorsa preziosa che può aiutare gli operatori sanitari a comprendere le aspettative e le prospettive dei pazienti e ad elaborare soluzioni centrate sul paziente. La responsabilizzazione e il coinvolgimento dei pazienti a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria costituisce un elemento cruciale per la diffusione di una “cultura della sicurezza dei pazienti” nel sistema sanitario e per garantire un’assistenza sicura a livello individuale e collettivo. A livello individuale, l’esperienza personale dei pazienti è una risorsa preziosa per individuare carenze ed errori del sistema, che può fungere da “ultima barriera di sicurezza”. Tra gli elementi cruciali della responsabilizzazione citiamo informazioni di qualità elevata, conoscenze in campo sanitario e il rispetto dei diritti dei pazienti. Grazie alla formazione ricevuta, gli operatori dovrebbero essere in grado di ascoltare i pazienti e di comunicare efficacemente con loro, riconoscendo i vantaggi di un lavoro svolto in collaborazione con i pazienti. È possibile garantire un sostegno ai singoli pazienti offrendo loro una formazione sulla propria condizione, sulle opzioni di trattamento e sulla sicurezza dei pazienti. Tra gli esempi di materiale didattico destinato ai pazienti ricordiamo il “Patients’ Book” (Libro dei pazienti) dell’Associazione danese per la sicurezza dei pazienti e, di recente pubblicazione, “Hello Healthcare” o “Il mio ospedale è un ospedale accreditato” del Centro nazionale polacco per la valutazione della qualità nell’assistenza sanitaria. Anche le organizzazioni dei pazienti propongono attività di formazione. In Bulgaria, ad esempio, l’Organizzazione nazionale dei pazienti gestisce una “Università dei pazienti” che fornisce informazioni e sostegno adattati alle diverse malattie, allo scopo di responsabilizzare i pazienti sui metodi più opportuni per affrontare la malattia e muoversi nell’ambiente dell’assistenza sanitaria. La formazione comprende informazioni didattiche elaborate appositamente per i pazienti, una formazione specifica per ciascuna malattia e la condivisione delle esperienze con altri pazienti7. In Spagna, la rete di scuole per pazienti, istituita di recente, comprende scuole site in diverse regioni (Paesi Baschi, Catalogna, Andalusia, Murcia e Galizia). Essa si propone i seguenti obiettivi: cooperazione, condivisione delle esperienze e promozione del lavoro in rete, dei contenuti e dei programmi di formazione, per agevolare l’acquisizione di competenze mirate a incoraggiare la responsabilizzazione dei cittadini in materia di autogestione delle cure sanitarie e gestione della malattia. Sul piano collettivo, le organizzazioni dei pazienti svolgono un ruolo fondamentale nell’indirizzare le esperienze dei propri membri, dando voce alle loro opinioni e preoccupazioni e assicurando l’introduzione di servizi adeguati alle esigenze e alle preferenze dei pazienti. Le organizzazioni dei pazienti designano inoltre i rappresentanti dei pazienti che partecipano ad attività quali l’istruzione degli operatori sanitari.8 L’Istituto di sanità pubblica dell’Andalusia offre attività di formazione volte a migliorare le conoscenze e le competenze dei pazienti in merito alle loro patologie croniche, alla qualità della vita, all’uso dei servizi, alle abitudini e al rispetto dello stile di vita, secondo le buone prassi inviate a PaSQ (Patient Safety and Quality of Care, rete dell’UE per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza). Alcuni esempi di partecipazione dei pazienti alla formazione degli operatori sanitari sono reperibili in Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Da questi emerge come l’esperienza dei pazienti possa essere valorizzata nell’elaborazione e nello svolgimento delle attività educative e di formazione; il grado di 7 8 http://uni.npo.bg/ Il programma dell’OMS “Pazienti per la sicurezza dei pazienti” vede la partecipazione di una rete di pazienti volontari che sono stati formati e ha elaborato una serie di risorse - tra cui alcuni webinar - su diversi aspetti della sicurezza dei pazienti in contesti differenti. http://www.who.int/patientsafety/patients_for_patient/en/ Pagina | 15 coinvolgimento dei pazienti varia da un livello minimo a una partecipazione a pieno titolo in qualità di docenti o responsabili decisionali nei programmi educativi [Patients as Educators (PaE) Programme (programma “Pazienti come docenti”), University of Sheffield Medical School, Regno Unito; Comensus, University of Central Lancaster (UCLan), Regno Unito]9. Si registrano esperienze di partecipazione dei pazienti anche in Italia: per esempio l’Accademia del Cittadino (Regione Toscana) e alcuni corsi organizzati da associazioni di volontariato e per i diritti dei cittadini. 4.5 Competenze dei docenti Come si può notare dalla tabella 5, le informazioni relative a formazione, interesse e competenze dei docenti sono scarse: molti Stati membri non forniscono alcun dato in merito. Si ritiene che la mancanza di adeguate competenze dei docenti rappresenti un enorme ostacolo che impedisce l’attuazione delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti. La maggior parte delle attività di istruzione e formazione segnalate esige la presenza di docenti provvisti di qualifiche accademiche e di operatori esperti in materia di sicurezza dei pazienti e assistenza di qualità. Le discussioni svoltesi durante la riunione del sottogruppo IF confermano che molto spesso le competenze degli insegnanti sono insufficienti; il problema più arduo è riuscire a disporre di un numero adeguato di docenti per l’insegnamento della sicurezza dei pazienti. Gli Stati membri vorrebbero quindi individuare le opportunità per “formare i formatori”. Si tratta in realtà di un processo di lunga durata - per la formazione e il riconoscimento di un collegio accademico occorrono circa dieci anni - paragonabile all’istituzione di un corso specialistico in medicina sociale. Per tali motivi le conoscenze in materia di sicurezza dei pazienti vengono in gran parte impartite e acquisite dopo la laurea, mentre sarebbe opportuno incoraggiare tale tipologia di istruzione e formazione prima della laurea. 4.6 Organizzazione Le attività di istruzione e formazione segnalate si svolgono quasi sempre in classe, tramite lezioni frontali: tale metodo è molto costoso e talvolta non abbastanza efficace. L’apprendimento sul posto di lavoro è estremamente importante, poiché proprio in questa sede ha luogo la formazione quantitativa. Vi è un numero ristretto di esempi di e-learning, coaching e assistenza telefonica; ancora più scarsi sono i corsi di apprendimento aperto. Benché le attività di istruzione e formazione riguardino lo stesso argomento, la durata è assai variabile e può andare da 1 ora a 105 ore o 9 mesi. In alcune risposte non si distinguono dettagliatamente la durata delle attività di istruzione e formazione dedicate alla sicurezza dei pazienti da quella complessiva dell’istruzione continua e postuniversitaria. Al completamento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti, le qualifiche dei partecipanti variano da nessuna qualifica ai master; in qualche caso è prevista una retribuzione per i medici che trattano particolari popolazioni di pazienti (per esempio pazienti affetti da Stafilococco aureus meticillino resistente). Tra le altre qualifiche troviamo diplomi, certificati e punti di credito. La tabella 6 illustra nei dettagli la piattaforma di svolgimento, la durata delle attività e la qualifica ottenuta. 9 The Health Foundation, 2011, http://www.health.org.uk/public/cms/75/76/313/2809/Can%20patients%20be%20teachers.pdf?realName=d6ifzx.pdf Pagina | 16 4.7 Valutazione Come appare dalla tabella 7, la maggior parte delle attività segnalate viene valutata dai partecipanti (in 16 Stati membri e in Norvegia). L’accreditamento è un’importante forma di riconoscimento, sempre più frequente per l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti: oltre metà degli Stati membri riconosce già tale tipo di istruzione e formazione, assegnando accreditamenti; molti altri prevedono di introdurre l’accreditamento nel prossimo futuro. Tuttavia, è importante valutare non solo l’attività di istruzione e formazione, ma anche i partecipanti. L’accreditamento non comporta solamente un riconoscimento per i partecipanti, ma riguarda anche gli organizzatori dei corsi che devono essere identificati e registrati. Gli organizzatori dei corsi devono dimostrare le proprie capacità soddisfacendo una serie di caratteristiche e criteri. In Italia il sistema di CPD prevede una registrazione specifica per gli organizzatori dei corsi, ad eccezione dei master organizzati dalle università. Per gli operatori sanitari è possibile partecipare a corsi organizzati a diversi livelli, che in gran parte prevedono un numero specifico di crediti per ciascun tipo di professione (infermieri, medici, farmacisti e così via). Dal 2010 in poi è stato organizzato un notevole numero di eventi, accessibili per ogni categoria di operatori; quasi tutti questi corsi sono gratuiti e allestiti da organizzazioni accreditate. 5. CONTENUTI La questione dei contenuti è stata affrontata da due prospettive diverse: 1. comparando l’elenco delle tematiche incluse nei piani di studio europei, individuate mediante il questionario modello, con la guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS (cfr. il riquadro 1); 2. individuando le tematiche che ricorrono più frequentemente nei piani di studio europei e proponendole come tematiche da aggiungere alla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Le principali tematiche trattate nell’ambito delle attività di istruzione e formazione segnalate sono indicate di seguito. Il controllo delle infezioni nella pratica clinica sembra essere la tematica più frequentemente trattata in tutta Europa. L’istruzione universitaria, la formazione professionale continua (CPD) e la formazione impartita sul posto di lavoro offrono moduli o sessioni formative sul controllo delle infezioni, sotto forma di sessioni intensive una tantum o di sessioni periodiche. Vengono offerte in primo luogo agli infermieri, quindi a medici e dentisti. Altre tematiche specifiche includono la prevenzione delle cadute, la sicurezza delle medicazioni, la sicurezza delle radiazioni in oncologia e la sicurezza del sangue, come risulta dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS: tematica 9. L’approccio sistematico alla sicurezza dei pazienti e il potenziamento della cultura in tema di sicurezza dei pazienti sono i temi trattati da alcune attività educative, soprattutto in Germania, Danimarca e Finlandia, come risulta dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS: tematica 3. Pagina | 17 L’importanza del lavoro in équipe e della comunicazione con altri operatori sanitari è messa in evidenza nelle attività descritte. Gran parte degli esempi segnalati provengono da Danimarca e Germania e riguardano la comunicazione tra medici. Una relazione menziona un esempio interessante di formazione erogata ai farmacisti sul modo di comunicare con lo specialista prescrivente. L’Inghilterra ha segnalato un corso in cui i partecipanti sono incoraggiati a lavorare in équipe per dirigere, seguire, favorire e sostenere miglioramenti nell’ambito della sicurezza dei pazienti. La guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS affronta in parte tale questione nella tematica 4, benché non si faccia riferimento in modo esplicito alla comunicazione nell’ambito dell’équipe di sanitari. Raramente la comunicazione con i pazienti è descritta nel contesto dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Esempi di questo tipo di formazione sono stati segnalati dalla Germania e dalla Danimarca. Anche in Italia si registrano esperienze di vari corsi a livello locale (regionale o ospedaliero) per migliorare le conoscenze dei pazienti in materia di sicurezza dei pazienti. Alcune organizzazioni, inoltre, hanno cominciato a proporre attività di aggiornamento sul miglioramento delle comunicazioni con i pazienti e il personale curante. Questo rappresenta una tematica nuova connessa alla “umanizzazione” del processo di assistenza sanitaria, soprattutto nei settori dell’oncologia e della pediatria. Varie esperienze in Italia rivelano l’esigenza di organizzare il processo di assistenza sanitaria affinché i medici e gli infermieri abbiano il tempo necessario per comunicare con i pazienti: vengono così individuati un’area dedicata e il momento più opportuno per consentire al paziente di accettare la diagnosi e ottenere una chiara spiegazione del processo di cura, come previsto per le unità senologiche. Questo aspetto è affrontato nella tematica 8 della guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Corretta tenuta della cartella clinica, identificazione del paziente e implicazioni giuridiche. La Germania ha segnalato una serie di brevi sessioni formative organizzate a livello ospedaliero sull’utilizzo appropriato di software di recente introduzione per identificare i pazienti. La Germania ha fornito anche un esempio di un modulo dedicato agli aspetti medico-legali e alla responsabilità per l’analisi degli incidenti. Anche l’Italia ha segnalato corsi di formazione sulle implicazioni giuridiche e sulla gestione delle controversie. Inoltre, vengono frequentemente organizzati altri corsi a diversi livelli per aiutare i chirurghi e il personale chirurgico a utilizzare correttamente la lista di controllo dell’OMS. La Polonia ha segnalato un modulo, nell’ambito dell’istruzione universitaria, concernente la protezione dei dati personali; ciò non risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Apprendere dai quasi-incidenti non sembra essere una pratica formativa standard. Esistono tuttavia alcuni casi incoraggianti di apprendimento di questo tipo, segnalati ad esempio dalla Finlandia in relazione alla formazione dei dentisti. L’esempio fornito dalla Danimarca in materia di formazione sull’analisi delle cause di fondo può costituire una fonte d’ispirazione per coloro che intendono sviluppare l’attività di apprendimento sulla base di errori o quasi-incidenti. La formazione descritta comprende l’introduzione del metodo di analisi delle cause di fondo e prepara i soggetti in formazione a favorire lo studio dei processi nell’analisi delle cause di fondo all’interno delle rispettive équipe o unità. Anche in Italia si registrano esperienze di corsi sull’analisi delle cause di fondo (RCA), anche mediante e-learning. Questo aspetto è affrontato nella tematica 5 della guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. In alcuni casi l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti costituiscono una parte integrante dell’istruzione in tema di procedure di assicurazione della qualità, come avviene in Croazia Pagina | 18 e in Norvegia; ciò non risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Un altro gruppo prevede sessioni di formazione di base impartita sul posto di lavoro per i nuovi dipendenti degli ospedali, con informazioni generali sulla sicurezza dei pazienti e spiegazioni dettagliate sulle relative misure adottate in un determinato ospedale e sulle procedure specifiche da seguire dopo che si sia verificato un errore o un quasi-incidente. L’organizzazione di corsi a livello locale dimostra la necessità di informazioni su queste tematiche, che attualmente non sono sufficientemente sostenute da corsi universitari. Inoltre, si organizzano riunioni periodiche per indicare come far fronte ad alcune situazioni rischiose; un esempio di questo tipo di formazione si registra in Austria. Questo argomento risulta da una combinazione di tutte le tematiche contenute nella guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Le attività di istruzione e formazione sembrano rivolte in modo particolare all’assistenza ospedaliera, e gran parte delle sessioni formative è offerta all’interno degli ospedali o dagli ospedali al proprio personale. Fa eccezione la formazione croata in materia di standard di cura infermieristica nell’assistenza sanitaria primaria, che comprende elementi multipli di sicurezza dei pazienti; ciò non risulta esplicitamente dalla guida al curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborata dall’OMS. Le tematiche identificate nell’ambito dei piani di studio europei, ma che non sono esplicitamente trattate nella guida al curriculum elaborata dall’OMS, devono essere considerate per essere eventualmente incluse nelle future iterazioni del curriculum dell’OMS sulla base del fatto che gli Stati membri le stanno già utilizzando. Altre tematiche che potrebbero essere incluse nei piani di studio, ma che non sono identificate nella guida al curriculum elaborata dall’OMS né nei piani di studio europei, comprendono i reclami dei pazienti e il modo per affrontarli: alcuni buoni esempi di CPD sul modo di gestire i reclami dei pazienti sono disponibili all’indirizzo: http://www.bda.org/events/1288-ilearn-webcastpreventingcomplaints-by-delivering-high-levels-of-patient-satisfaction-.aspx; http://www.bda.org/events/1662training-essentialshandling-complaints-and-improving-communication-skillsfriday-18-july2014london.aspx; http://www.bda.org/events/1600-ilearn-webcastscan-complaints-be-good-forbusiness.aspx Inoltre sarebbe opportuno esaminare più approfonditamente le “implicazioni giuridiche” per garantire la copertura dei settori pertinenti, quali i diritti dei pazienti. Le attività di istruzione e formazione riportate in materia di sicurezza dei pazienti non comprendevano la formazione nel caso di passaggi da un livello all’altro della prestazione dell’assistenza sanitaria, ossia il passaggio di consegne. Benché la Commissione europea abbia finanziato il progetto di ricerca HANDOVER (www.handover.eu) e uno strumentario concernente il passaggio di consegne con una guida pratica e know-how (http://www.handover.ou.nl). La varietà delle questioni identificate induce a pensare che è necessario lavorare ancora per individuare le tematiche più rilevanti per le esigenze dei singoli Stati membri, correlate con i dati sulla sicurezza dei pazienti disponibili nei rispettivi paesi. Conciliare le esigenze di istruzione e formazione degli operatori sanitari di ciascun paese, sulla base delle singole esigenze e con un approccio coerente, secondo quanto previsto dai piani di studio dell’OMS, è difficile ma non impossibile. In quanto tale il curriculum elaborato dall’OMS rappresenta una solida base per sviluppare i singoli piani di studio nazionali, ma dev’essere sufficientemente adattabile per soddisfare le esigenze dei singoli Stati membri. Progetti europei come l’azione Pagina | 19 congiunta in tema di sicurezza dei pazienti e di qualità dell’assistenza (PaSQ: www.pasq.eu) e la rete dell’Unione europea per la sicurezza dei pazienti (EUNetPaS) potrebbero essere utilizzati per informare il futuro sviluppo dei piani di studio. Una solida valutazione dei singoli piani di studio e dei risultati dell’apprendimento è essenziale per garantire lo sviluppo dei contenuti e la loro costante rilevanza. Mediante la valutazione, i piani di studio possono evolversi per soddisfare le nuove esigenze degli organismi nazionali e degli operatori sanitari, e per rispondere in modo ottimale alle esigenze dei pazienti. La valutazione consta di due aspetti distinti: • • le esigenze degli operatori sanitari, mediante una valutazione ex ante ed ex post delle esigenze emergenti; l’uso efficace delle risorse per generare questi contenuti. Questa dovrebbe essere considerata una tematica supplementare, la tematica 12, nell’ambito dei piani di studio dell’OMS. Dal momento che i pazienti sono i beneficiari finali della formazione in materia di sicurezza dei pazienti, è essenziale coinvolgerli nell’elaborazione dei piani di studio e nell’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti; tale partecipazione dovrebbe essere perciò costantemente valorizzata e incoraggiata. Lo sviluppo dei piani di studio deve tener conto delle differenze tra le professioni; sia gli operatori che i pazienti devono partecipare a tale sviluppo. 5.1 Principali risultati dell’apprendimento Le attività educative che sono state identificate fanno sì che i partecipanti siano in grado di: • • • • • • • utilizzare tecniche volte al riconoscimento e all’accertamento dell’entità e della natura del danno nella loro organizzazione; comprendere ciò che rappresenta un evento sfavorevole e il modo in cui deve essere segnalato e gestito; distinguere tra i diversi tipi di eventi sfavorevoli, ed essere in grado di contestualizzarli nell’ambito della pratica professionale; pianificare, misurare e partecipare al miglioramento organizzativo, e comunicare in merito con l’intera organizzazione; comunicare efficacemente all’interno di équipe e organizzazioni, nonché con i singoli pazienti e coloro che li assistono per garantire che la sicurezza sia parte integrante dell’assistenza ai pazienti; contribuire allo sviluppo di sistemi affidabili e resilienti adeguati alla loro organizzazione e alle esigenze dei pazienti; svolgere un ruolo attivo nella riflessione sulle strategie in materia di sicurezza dei pazienti all’interno delle organizzazioni; apprendere in merito alla gestione dei rischi e ai fattori umani. Le attività di istruzione e formazione in tema di sicurezza dei pazienti coprono un ampio spettro e mirano a fornire ai destinatari le competenze e le conoscenze relative al concetto di sicurezza dei pazienti allo scopo di garantire un’assistenza sanitaria sicura ai cittadini europei. Le strategie di istruzione e formazione devono sempre tener conto delle esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari, ed essere rilevanti e proporzionate alla pratica sanitaria giornaliera nei singoli Stati membri. Pagina | 20 6. ATTIVITÀ E METODI DI ISTRUZIONE CORRELATI Oltre a diversi metodi tradizionali come le lezioni frontali, i seminari, le conferenze, eccetera, segnalati dagli intervistati, vi è la crescente tendenza a utilizzare approcci non tradizionali nell’ambito delle attività di istruzione. Tra questi ricordiamo la simulazione. La simulazione e il suo ruolo nella sicurezza dei pazienti al di là di istruzione e formazione La simulazione è utilizzata in maniera crescente nell’istruzione e nella formazione sia a livello universitario, sia a livello post-universitario. Questo utilizzo della simulazione ha registrato considerevoli progressi. Per valutare approfonditamente il potenziale della simulazione in termini di una maggiore sicurezza dei pazienti, gli usi “non educativi” della simulazione possono e devono integrare gli approcci esistenti. La simulazione svolge un ruolo nell’analisi e nel miglioramento dei processi e dei sistemi di lavoro nonché dell’errore umano. Ciò è possibile utilizzando centri di simulazione come laboratori e soprattutto realizzando simulazioni nei luoghi di lavoro in ambito clinico con simulazioni in loco. Molte criticità connesse alla sicurezza dei pazienti non dipendono dalle conoscenze, competenze e attitudini del personale ma dallo squilibrio tra le mansioni richieste e le risorse disponibili per il loro adempimento. Pertanto, la simulazione può contribuire a individuare la soluzione più promettente per uno specifico problema. Simulazione nell’analisi dei luoghi di lavoro e delle procedure: gran parte dei processi di lavoro può essere organizzata in modi diversi. Il costo e i benefici delle diverse opzioni sono spesso visibili nei dettagli e si manifestano nell’interazione tra diversi sottosistemi articolati in fasi. Quello che sembrava uno schema ideale a livello teorico, si dimostra spesso inadatto quando viene messo in pratica. La simulazione offre la possibilità di ricreare i flussi di lavoro. Tale ricostruzione di per sé può far sì che i soggetti coinvolti offrano spunti preziosi, favorendo così l’individuazione di diversi modelli mentali in coloro che partecipano al processo. Le ipotesi di base possono essere diverse, così come le abitudini e i desideri. Nel rivelare le differenze, si prepara la strada alla negoziazione di una comune comprensione. Inoltre la simulazione consente di modificare sistematicamente le condizioni in cui si svolge un certo processo o si adempie una specifica mansione. Le pressioni in termini di tempo possono essere ridotte o aumentate, così come si possono aggiungere o sottrarre risorse. Gli effetti possono quindi essere studiati nella simulazione. Benché vi sia raramente una replica in scala reale di cause ed effetti, la simulazione può comunque fornire spunti preziosi, se i risultati vengono discussi dagli esperti per i processi di lavoro. Uno dei laboratori di simulazione più famosi d’Europa è l’Istituto danese di simulazione medica (Danish Institute for Medical Simulation, DIMS) attivo nei progetti di analisi basati sulla simulazione. In collaborazione con le farmacie ospedaliere danesi, ha esaminato le caratteristiche del sistema di etichettatura dei medicinali che rendevano più facile o più difficile l’individuazione del farmaco corretto. In collaborazione con l’ospedale Herlev, ha studiato le implicazioni dei cambiamenti nel flusso di lavoro in relazione alla gestione delle complicanze del parto, associando idee sulla “analisi delle modalità e degli effetti delle criticità” alla simulazione. Sintesi dell’analisi degli errori: questa prospettiva riguarda in modo particolare l’individuo, pur includendo anche questioni di tipo organizzativo. La simulazione può essere utilizzata anche per comprendere nei dettagli la modalità di errore degli esseri umani, creando artificialmente le condizioni che possono provocare gli errori. Consideriamo per esempio una variazione sistematica degli errori nelle cartelle cliniche per capire quali siano più facilmente trascurati quando l’assistenza ai pazienti sia caratterizzata da condizioni di stress. Questo tipo d’indagine può essere effettuato nella simulazione, non nella pratica clinica. Pagina | 21 Il personale del DIMS ha partecipato alle indagini sugli errori umani effettuate mediante simulazione, esaminando in modo particolare in quali condizioni gli esseri umani non rispettano l’intenzione di azione. La simulazione è utile nella progettazione e nell’ottimizzazione dei luoghi di lavoro e dei prodotti: facendo riferimento ad analisi del luogo di lavoro basate su simulazioni o di altro tipo, la simulazione può servire come banco di prova per le soluzioni e i miglioramenti proposti. Benché la simulazione non garantisca necessariamente di trovare l’opzione migliore (altri metodi aggiungerebbero sempre spunti diversi), essa può contribuire all’eliminazione precoce di idee di progettazione inefficienti, allorché queste vengano sperimentate in un ambiente realistico che consente ancora di studiarne gli effetti e influire sulle condizioni di prova. In gran parte dei centri di simulazione l’infrastruttura è provvista di sistemi per la registrazione audio-video, che possono essere utilizzati per un’analisi dettagliata. Progettisti e tecnici possono vedere gli utenti che interagiscono con i loro prodotti, e trarre da questo un’opportunità di apprendimento significativa. Ciò non sarebbe facilmente realizzabile nell’ambiente clinico a causa di limitazioni di tipo etico e organizzativo. DIMS collabora attivamente con i produttori di dispositivi medici, i cui dispositivi vengono sperimentati in ambienti di simulazione. In collaborazione con il politecnico danese, si sta esaminando la possibilità di svolgere nel modo migliore studi di usabilità in ambienti di simulazione. La Germania è stata uno dei primi paesi europei a svolgere attività di formazione medica basata su moderni sistemi di simulazione. Tra il 1994 e il 2000 sono stati fondati molti centri di simulazione, soprattutto presso le facoltà di medicina. Inizialmente alcuni gruppi si sono concentrati sulla formazione di gruppo e hanno integrato i fattori umani e la CRM (Crisis Resource Management, gestione delle risorse in area critica) nei propri piani di studio per la formazione. In Germania si osservano alcuni esempi in cui i concetti di formazione di gruppo periodica simulata mediante CRM sono ormai consolidati. Per esempio i paramedici di RKISH (Rettungsdienstkooperation SchleswigHolstein) dispongono di varie ambulanze per svolgere attività di formazione simulata e segnalano un notevole successo nell’applicazione della CRM al lavoro giornaliero di trattamento dei pazienti in emergenza. In Germania è ormai noto che il livello di competenza degli istruttori è il fattore più importante per la qualità dei programmi di formazione simulata. Anche le prime associazioni mediche hanno approvato la simulazione in sostituzione dell’esperienza del mondo reale: ai medici di emergenza è consentito sostituire il trattamento di 25 pazienti in ambulanza con 3 giorni di programmi intensivi di simulazione di emergenza. Si tratta di un’attività molto stimolante per tutti i soggetti coinvolti: offre infatti una migliore preparazione e pertanto garantisce una maggiore sicurezza dei pazienti, è più rapida e sistematica e in ultima analisi dovrebbe essere più economica. La formazione simulata non è ancora obbligatoria per l’istruzione medica né per i programmi di formazione professionale continua. Ulteriori informazioni sulla simulazione nell’ambito della sicurezza dei pazienti sono disponibili agli indirizzi: http://qualitysafety.bmj.com/content/13/suppl_1/i91.full?sid=18507948-c25b-45c2-a6f8b033d42aa1c7 e http://journals.lww.com/ccmjournal/Citation/2004/02001/National_Medical_Simulation_training_prog ram_in.11.aspx Pagina | 22 La formazione basata sulla simulazione è utilizzata in Danimarca e in Norvegia, mentre la Francia prevede di introdurla nel prossimo futuro. Il programma nazionale francese per la sicurezza dei pazienti per il periodo 2013/2017 rivolge particolare attenzione all’istruzione, alla cultura della sicurezza dei pazienti e al sostegno degli operatori sanitari nonché allo sviluppo dei seguenti elementi: scambio di esperienze; analisi delle cause di fondo; spirito di squadra; sensibilizzazione dei dirigenti sulle tematiche della sicurezza; potenziamento dell’istruzione iniziale e di quella continua in tema di sicurezza dei pazienti per gli operatori sanitari e introduzione di metodi innovativi (simulazione, giochi seri). L’Italia prevede di introdurre la simulazione a livello nazionale in diversi settori, non soltanto nella chirurgia, in cui esistono già alcune esperienze connesse all’utilizzo della chirurgia robotica. Anche i webinar (seminari on-line) e i moduli di e-learning si stanno diffondendo. L’Ungheria ha realizzato una formazione on-line in nove moduli su tematiche quali: terminologia sulla sicurezza dei pazienti, pratica del miglioramento della sicurezza dei pazienti, sviluppo dei protocolli per la sicurezza dei pazienti, valutazione e analisi dei rischi, gestione dei reclami, ruolo della comunicazione nel miglioramento della sicurezza dei pazienti, conoscenze di base dell’economia sanitaria per redigere programmi in materia di sicurezza dei pazienti o definire il ruolo dell’accreditamento nel miglioramento della sicurezza dei pazienti. L’Italia ha avviato vari corsi on-line su tematiche diverse quali la prevenzione degli errori connessi ai farmaci, l’analisi delle cause di fondo o l’audit clinico. Iniziative volte a potenziare le attività educative si stanno svolgendo in alcuni Stati membri dell’UE. In Francia, in seguito alla riforma degli studi di medicina (2ème cycle/master), sono state introdotte o rafforzate le seguenti tematiche: gestione dei rischi, gestione dei danni, apprendimento positivo sulla base degli errori, comunicazione con i pazienti, comunicazione e lavoro in équipe, comunicazione e lavoro con altri operatori sanitari, ecc.10 Inoltre, la riforma della formazione continua per gli operatori sanitari (Développement professionnel continu/DPC) ha reso obbligatoria, per tutti gli operatori sanitari, la frequenza annuale di attività formative in materia di analisi della pratica professionale e acquisizione di nuove competenze. Nel 2013 gestione dei rischi, miglioramento della comunicazione con i pazienti e della loro partecipazione per migliorare la qualità e la sicurezza, insieme ad altre tematiche strettamente collegate alla sicurezza dei pazienti sono stati tra gli orientamenti nazionali per lo sviluppo professionale continuo11. In Francia esistono anche molti progetti di e-learning e simulazione (che in alcuni casi viene associata a pazienti) sviluppati sia per l’istruzione di base che per quella continua. Il ministero della Salute spagnolo offre vari corsi on-line in materia di sicurezza dei pazienti12. Uno di questi corsi riguarda la gestione dei rischi ed è stato sviluppato in collaborazione con l’università Carlos III di Madrid. Dal 2008 vi sono state 23 edizioni in totale, tra cui due in inglese nell’ambito dell’azione EUNetPaS. I progetti finali di questo corso sono disponibili all’indirizzo: http://www.seguridaddelpaciente.es/es/formacion/proyectos-curso-gestion-riesgo Formazione professionale continua 10 http://www.enseignementsup-recherche.gouv.fr/pid20536/bulletin-officiel.html?cid_bo=71544&cbo=1 .http://www.legifrance.gouv.fr/jopdf/common/jo_pdf.jsp?numJO=0&dateJO=20130302&numTexte=8&pageD ebut=03899&pageFin=03900 12 http://www.seguridaddelpaciente.es/es/formacion/tutoriales/ 11 Pagina | 23 Lo sviluppo professionale continuo (CPD) rappresenta una componente essenziale dell’istruzione e della formazione di qualità. Per le professioni sanitarie è spesso legato all’obbligo etico e al diritto fondamentale di ciascun operatore di garantire che le proprie conoscenze e competenze siano adeguate a fornire al paziente la migliore assistenza13. In quanto tale l’intero concetto di CPD è strettamente connesso alla sicurezza del paziente e alla qualità dell’assistenza. Il ritmo crescente dell’innovazione scientifica, tecnologica e politica in medicina sottolinea l’importanza di strutture che consentano all’istruzione e alla formazione post-universitaria di mantenere e sviluppare le conoscenze e le competenze esistenti e di acquisire nuove competenze che includano le esperienze più recenti necessarie all’esercizio della professione. Il CPD pertanto è uno dei punti focali nell’istruzione e nella formazione in materia di sicurezza dei pazienti, sia per il contributo che può offrire alla sicurezza dei pazienti, sia per le attività dirette specificamente a tale aspetto. Un esempio è il riferimento al ruolo del CPD nell’istruzione e nella formazione in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto all’articolo 4, lettera b), della raccomandazione del Consiglio del 2009 sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. La direttiva 2013/55/UE recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, recentemente adottata, aggiorna anche le disposizioni esistenti in materia di CPD con particolare riguardo per gli operatori sanitari, sottolineando l’importanza del contributo del CPD alla “sicurezza e all’efficacia delle prestazioni”. Nel 2013 la Commissione europea ha commissionato uno studio, che dovrebbe concludersi nell’ottobre 2014, con l’obiettivo di riesaminare e classificare lo sviluppo professionale continuo e l’apprendimento permanente per medici, infermieri, ostetriche, dentisti e farmacisti nell’Unione europea. Nell’ambito di questo studio, il CPD in tema di sicurezza dei pazienti è stato identificato come un settore di particolare interesse. Pertanto, lo studio in corso esaminerà il modo in cui è trattato il CPD in tema di sicurezza dei pazienti nei singoli Stati membri e si propone di contribuire alla classificazione delle attività riguardanti la sicurezza dei pazienti. 6.1 Il modello tedesco Il curriculum per la sicurezza dei pazienti elaborato dalla coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti Il curriculum prevede due moduli: Percorsi per la sicurezza dei pazienti – un catalogo degli obiettivi di apprendimento per la sicurezza dei pazienti - e l’Iniziativa volta a realizzare la sicurezza dei pazienti a livello universitario/nell’istruzione universitaria dei medici. Modulo 1 Percorsi per la sicurezza dei pazienti: un gruppo di lavoro multiprofessionale della coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti (German Coalition for Patient Safety, GCPS) ha elaborato un catalogo degli obiettivi di apprendimento che descrive le conoscenze e le competenze rilevanti per tutti gli operatori sanitari. Sulla base dei piani di studio esistenti (per esempio, la guida al curriculum elaborata dall’OMS, la sicurezza dei pazienti a livello nazionale in Australia, il quadro educativo, il concetto di sicurezza dei pazienti nella formazione tedesca) e facendo riferimento alla “General Guide for Education and Training in Patient Safety” (Guida a carattere generale per l’istruzione e la formazione 13 Dichiarazione politica del CPME (comitato permanente dei medici europei) sull’educazione continua in medicina (ECM) e sullo sviluppo professionale continuo (CPD) adottata nel 2001. Pagina | 24 in materia di sicurezza dei pazienti) del progetto EUNetPaS, il gruppo di lavoro ha definito le nove tematiche seguenti in tema di sicurezza dei pazienti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Una panoramica sulla sicurezza dei pazienti Le cause degli eventi critici e le conseguenze per i pazienti Un approccio sistematico al pensiero Il coinvolgimento dei pazienti La cultura della sicurezza Il lavoro in équipe La comunicazione L’apprendimento sulla base degli eventi critici Le misure di sicurezza dei pazienti Rivolgendosi in modo particolare alle esigenze dell’istruzione e della formazione a livello universitario, i “Percorsi per la sicurezza dei pazienti” sono incentrati sulle attività di istruzione e formazione per tutti gli operatori sanitari, e riguardano le conoscenze e le competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti. Il catalogo è stato sottoposto a prove preliminari da parte di organizzazioni che operano nel settore dell’istruzione e della formazione, e subirà soltanto poche modifiche. La coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti si propone di realizzare gli obiettivi di apprendimento nei piani di studio vincolanti per le professioni sanitarie. 6.2 Il modello danese (1) L’integrazione della sicurezza dei pazienti, dei fattori umani e delle competenze non tecniche nel curriculum per le professioni sanitarie in Danimarca Per programmare un evento educativo è necessario analizzare le esigenze, selezionare gli obiettivi di apprendimento e il metodo da utilizzare, scegliere i soggetti che beneficeranno della formazione e valutare l’evento. In precedenza, il curriculum per un programma di formazione specialistica era l’unica base su cui fondare l’evento educativo e il curriculum era spesso percepito come un esperto medico. In Danimarca, i ruoli previsti da Can Med sono stati introdotti e modificati nel 2001 con la definizione dei 7 ruoli del medico, che coprono tematiche quali la sicurezza dei pazienti e le competenze non tecniche. Attualmente gli obiettivi di apprendimento di molte specializzazioni si basano anche sulla qualità dell’assistenza sanitaria e la sicurezza dei pazienti. Poiché i ruoli (salvo il ruolo dell’esperto medico) erano nuovi sia per i discenti che per il personale dirigente, le attività di formazione si sono concentrate su questi ruoli. È tuttavia importante che i docenti aiutino i discenti a comprendere l’importanza delle competenze non tecniche per applicare le competenze e le esperienze acquisite in campo medico. I metodi utilizzati adesso sono interattivi e comprendono la discussione sui casi, la formazione pratica, la formazione basata sulla simulazione, compresi giochi di ruolo, la formazione mediante simulatori chirurgici avanzati e simulazioni basate su scenari. I vantaggi che la formazione basata sulla simulazione offre, a livello pedagogico e di sicurezza dei pazienti, sono i seguenti: • • • • • i discenti possono svolgere attività formative senza mettere a rischio il paziente; lo scenario simulato offre un ambiente di apprendimento sicuro; la formazione può essere ripetuta e adattata alle esigenze dei discenti; la formazione può prevedere situazioni di emergenza ed eventi rari; le attività formative possono essere svolte per l’équipe operativa; Pagina | 25 • gli incontri conclusivi e il feedback dopo l’esercitazione stimolano la riflessione. La formazione è diretta a individui o gruppi a seconda degli obiettivi di apprendimento. Attualmente soltanto poche attività a livello universitario interessano professioni diverse. Nella regione Capitale della Danimarca, l’Istituto danese di simulazione medica (DIMS) è stato il primo a impartire formazione a gruppi multiprofessionali. Al momento tutte e cinque le regioni danesi sono dotate di centri/unità di simulazione. I centri sono ubicati quasi sempre negli ospedali, ma le attività a livello universitario possono anche svolgersi presso le università. I centri contribuiscono alle attività postuniversitarie e, in una certa misura, alle attività di formazione professionale continua. La formazione può svolgersi in centri di simulazione o a livello locale, a seconda dell’obiettivo prefissato. Gli esercizi formativi più brevi per individui o gruppi possono anche svolgersi a livello locale. La formazione locale è da preferire se è previsto un evento a livello di organizzazioni (dipartimenti). Per garantire l’efficacia e il successo di una formazione basata sulla simulazione, uno dei fattori più importanti è il feedback, elemento di stimolo alla riflessione. A tal fine è essenziale la presenza di istruttori adeguatamente formati, che comprendano i principi dell’educazione per adulti, le esigenze dei discenti e che siano in grado di gestire l’attività formativa offrendo un feedback costruttivo. Attività a livello universitario: le attività formative a livello universitario comprendono vari moduli per la formazione degli studenti di medicina in materia di comunicazione con i pazienti, competenze pratiche e visite in reparto - quest’ultima attività viene effettuata insieme agli studenti di infermieristica. Attività a livello post-universitario: negli ultimi dieci anni vi è stato un crescente interesse per la programmazione di eventi educativi sulla base dei principi dell’educazione degli adulti e delle fasi summenzionate. Seguono alcuni esempi di attività individuali svolte nell’ambito di programmi di formazione specialistica incentrate sulla sicurezza dei pazienti e che si avvalgono della simulazione come metodo educativo. 1. Per i medici specializzandi del primo anno è previsto un corso di 4 giorni, nel quale vengono trattate la sicurezza dei pazienti e le competenze non tecniche. Con queste attività ci si propone di far comprendere ai discenti il collegamento tra le competenze tecniche (competenze ed esperienze acquisite in campo medico) e le competenze non tecniche. 2. Nell’ambito della formazione specialistica per tecnici di ambulanze, paramedici, ostetriche e infermieri anestesisti, i corsi di formazione svolti presso il DIMS trattano le competenze non tecniche e la sicurezza dei pazienti. 3. La formazione specialistica nazionale per anestesiologi comprende un corso di 3 giorni sulla sicurezza dei pazienti, la comunicazione interprofessionale e la comunicazione con i pazienti. Le competenze non tecniche vengono trattate in molti altri corsi obbligatori, volti a sviluppare le competenze in un periodo di formazione quadriennale. 4. La sicurezza dei pazienti, i fattori umani e le competenze non tecniche fanno parte della formazione specialistica dei medici (i piani di studio prevedono specifici obiettivi di apprendimento). Attività di gruppo nell’organizzazione (CPD): tutte queste attività comprendono alcuni aspetti delle competenze non tecniche e dei fattori umani in relazione alla sicurezza dei pazienti. Tali attività sono rivolte ai membri effettivi dell’équipe. In molti dei maggiori ospedali danesi tutto questo è stato introdotto e in alcuni ospedali si è già proceduto all’applicazione pratica. 1. Formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco 2. Formazione dell’équipe responsabile per i traumi Pagina | 26 3. 4. 5. 6. Identificazione e gestione iniziale del paziente critico nella corsia Formazione dell’équipe ostetrica L’équipe della sala operatoria al completo Formazione delle competenze chirurgiche Attività per le organizzazioni: nella regione Capitale della Danimarca i centri di simulazione collaborano alla formazione basata sulla simulazione, rivolta alle organizzazioni. Aumenta il numero delle iniziative in cui la formazione per le competenze non tecniche nell’ambito di un’équipe è erogata a tutti i membri del personale di uno specifico dipartimento. Nel 2013 l’intero personale di 7 dipartimenti ha partecipato alla formazione di gruppo basata sulla simulazione, in tema di competenze non tecniche, in un centro di simulazione oppure portando il simulatore all’interno del dipartimento. Ci stiamo muovendo verso concetti comuni di formazione basata sulla sicurezza dei pazienti all’interno dell’organizzazione. Ciò avviene in collaborazione con l’unità regionale per la sicurezza dei pazienti. La formazione in materia di fattori umani, sicurezza dei pazienti e competenze non tecniche è presente, in una certa misura, in gran parte degli ospedali danesi. Inoltre, le specialità chirurgiche hanno rivolto particolare attenzione alla formazione su simulatori chirurgici prima di effettuare la procedura sul paziente. Ciò rientra nei programmi di formazione specialistica. 6.3 Il modello danese (2) Sicurezza dei pazienti, comunicazione interprofessionale e comunicazione con i pazienti: corso obbligatorio per la formazione specialistica degli anestesiologi danesi. Obiettivi di apprendimento previsti dal curriculum: Comunicazione: • • • • essere in grado di comunicare con pazienti e parenti in situazioni di crisi; essere in grado di comunicare con pazienti e parenti nel caso di complicanze impreviste, eventi sfavorevoli, insoddisfazione e reclami sul trattamento; essere in grado di adattare la comunicazione e il comportamento alla situazione e di mantenere una comunicazione chiara e costruttiva; essere in grado di ottenere informazioni pertinenti sulle qualifiche professionali dei membri del gruppo. Collaborazione: • • • • • • • • • istruire i membri del gruppo in merito alle mansioni da svolgere, se necessario; utilizzare le risorse umane in maniera ottimale e definire le funzioni e i ruoli specifici dei membri del gruppo in ogni momento; essere in grado di valutare la necessità di ulteriore assistenza; favorire un atteggiamento leale da parte del gruppo, nel rispetto di opinioni e contributi individuali; dimostrare accettazione e rispetto nei confronti dei contributi offerti dai membri del gruppo; essere in grado di gestire i conflitti in seno al gruppo; essere in grado di svolgere un’analisi critica e di riflettere sull’andamento dell’attività; essere in grado di coordinare la gestione multidisciplinare delle mansioni; dimostrare comprensione e capacità di comunicare in maniera costruttiva con i gruppi interdisciplinari; Pagina | 27 • • • essere in grado di adattare la comunicazione al tipo di situazione e alle richieste di un’azione più incisiva; comprendere e riconoscere i conflitti d’interesse nell’ambito dei rapporti di collaborazione e dei rapporti con i pazienti/parenti; contribuire a una risoluzione attiva dei conflitti. Ruolo professionale: • • • rispettare, comprendere e provare empatia per i colleghi e altri che hanno dovuto affrontare eventi sfavorevoli ed errori; contribuire all’apprendimento reciproco nel caso di eventi sfavorevoli ed errori; includere la sicurezza dei pazienti nel lavoro quotidiano. Leadership: • • • assumere una posizione di leader, se opportuno; integrare i contributi dei membri del gruppo nel processo decisionale; organizzare il carico di lavoro, definendone le priorità, e garantire l’efficienza e la sicurezza richieste nella gestione dei pazienti, tenendo conto delle risorse proprie e organizzative. Metodi utilizzati nel corso di tre giorni: brevi conferenze, casi, discussione di gruppo, discussione di un video che mostra un evento critico e conseguente gioco di ruolo simulato di un paziente (quest’ultimo interpretato da un attore), formazione basata sulla simulazione e incontro conclusivo. I membri dei gruppi appartenenti ad altre professioni, come i chirurghi, partecipano e svolgono il proprio ruolo nelle esercitazioni; gli scenari includono comunicazioni formative con il gruppo dopo un evento critico - colloquio di gruppo iniziale per allentare le tensioni e con i pazienti e i parenti dopo un evento critico; i partecipanti sono divisi in piccoli gruppi; ogni membro del gruppo riceve una formazione in relazione alle competenze comunicative. 6.4 Il modello spagnolo Master in sicurezza dei pazienti e qualità dell’assistenza promosso dal ministero della Salute spagnolo in collaborazione con l’università Miguel Hernández In tutto sono state organizzate sei edizioni, le ultime due si sono svolte on-line. Il master prevede 1500 ore (60 crediti ECTS conformemente agli standard europei) e si articola in 12 moduli. Obiettivi di apprendimento: • • • consapevolezza dei partecipanti in tema di sicurezza dei pazienti e individuazione e prevenzione di errori ed eventi sfavorevoli connessi all’assistenza sanitaria (adverse events, AE); conoscenza delle iniziative in corso in materia di epidemiologia e prevenzione di AE; comparazione degli studi esistenti in materia di AE; analisi di vantaggi, svantaggi e limiti dei vari metodi epidemiologici per misurare la frequenza e la distribuzione di AE; conoscenza delle caratteristiche dei sistemi di segnalazione volontaria degli errori e AE; approccio alla metodologia utilizzata per l’analisi e la prevenzione di AE; sostegno delle azioni volte a migliorare la sicurezza nel luogo di lavoro; sviluppo di capacità comunicative per affrontare le situazioni di crisi; Pagina | 28 • • • differenziazione della sequenza o storia naturale della produzione di AE; capacità di effettuare indagini e analisi per individuare le fonti di rischio per i pazienti e gestirne la riduzione; acquisizione della capacità di gestire i rischi all’interno delle istituzioni sanitarie. Metodologia Lezioni frontali e on-line con attività interattive tra docenti e discenti. La partecipazione e la motivazione dei partecipanti è favorita dalla presentazione di studi di casi e lavoro di gruppo. I corsi orientano il lavoro degli studenti mediante apprendimento facilitato e sviluppando le competenze necessarie a elaborare una bozza di progetto finale. Il progetto si basa su ricerca individuale e originale ed è incentrato su uno degli obiettivi previsti dai contenuti del Master. La validità del progetto sarà difesa pubblicamente davanti a un gruppo di coordinatori accademici. Inoltre, gli studenti potranno avvalersi di un tutoraggio accademico per reperire la documentazione, nella soluzione dei casi e nell’ambito delle ricerche sul campo per la tesi. Contenuti Tra i contenuti principali si annoverano: • • • • • • • • • Concetti di base e tassonomia in tema di sicurezza dei pazienti Concetti di base dell’epidemiologia Assicurazione della qualità: Joint Commission (commissione unica per l’accreditamento delle Organizzazioni di cura sanitaria), ISQ (Istituto sicurezza qualità), EFQM (Fondazione europea per la gestione della qualità), soddisfazione del paziente, ecc. Gestione dei rischi Medicina basata sulle evidenze e sua utilità nella sicurezza dei pazienti Impatto di AE Prevenzione di AE ed elementi fondamentali nella pratica della sicurezza dei pazienti Cultura della sicurezza dei pazienti Componenti giuridiche della sicurezza dei pazienti 6.5 Il modello dell’ISQua Le borse di studio dell’ISQua Il programma di fellowship dell’ISQua (Società Internazionale per la Qualità nei Servizi Sanitari) è stato varato alla conferenza di Ginevra del 2012. È stato promosso come programma di sviluppo professionale “diretto dai discenti” incentrato sulla rilevanza e sulla flessibilità. Inizialmente si basava su webinar (seminari on-line) e un ridotto numero di studi sui casi. I crediti venivano attribuiti in seguito alla partecipazione a queste attività e a un’ampia gamma di attività proposte ai partecipanti mediante le fonti più diverse (presenza a conferenze/workshop, partecipazione a conferenze/workshop, pubblicazioni, attività di docenza, ricerca, revisione, indagini, editing). L’approccio era volutamente molto libero, per incoraggiare le iscrizioni di persone molto impegnate che avevano a disposizione diverse opportunità di CPD, anche perché in quella fase non vi erano ancora le risorse sufficienti per creare un curriculum formale o elaborare rapidamente una considerevole quantità di contenuti. È stato comunque possibile fissare un valido standard per il lavoro portato a termine. Le iscrizioni sono arrivate lentamente. Pagina | 29 La conferenza di Edimburgo ha segnato uno spartiacque. A quella data era stato individuato un responsabile dell’istruzione professionale, era stata elaborata una considerevole quantità di contenuti di qualità con modalità assai diverse, si stavano appianando i problemi di TI che sembrano inevitabili in ogni nuovo programma e, grazie all’impegno profuso alla conferenza di Edimburgo in seguito alla quale le iscrizioni sono quasi raddoppiate, il programma disponeva della massa critica necessaria per beneficiare del proprio slancio. A distanza di quindici mesi il programma registra 90 partecipanti provenienti da 24 paesi diversi, tra le cui file si contano 23 professioni e 25 laureati; le attività prevedono sette modalità diverse e dieci partner educativi - tutti elementi che infondono ricchi contenuti nel programma. Il programma è ancora “diretto dai discenti”, è ancora flessibile e continua a favorire la rilevanza. Seguono due documenti di discussione che delineano le fasi due e tre del programma. Queste dovrebbero essere introdotte rispettivamente nel corso del 2014 e del 2015/16. La filosofia sottesa allo sviluppo in tre fasi del programma è la seguente: fase 1: fornire una valida piattaforma educativa flessibile e rilevante, costruendo una base di conoscenze di qualità elevata e un numero di iscrizioni sostenibile; fase 2: preservando la flessibilità e la rilevanza, introdurre una struttura più robusta sulla base di sani principi pedagogici; e fase 3: potenziare il programma introducendo uno standard globale basato su prestazioni e contenuti di qualità e sul conferimento di qualifiche accademiche formali insieme a organismi partner competenti per il rilascio di lauree in ogni continente. Piano educativo per il 2014 Modularizzazione e ristrutturazione della rete Segue il profilo schematico dell’attuazione della seconda fase di sviluppo del programma di fellowship ISQua. Alla fase uno del programma di fellowship è stato intenzionalmente consentito di evolversi in modo organico intorno ad alcune attività poco strutturate. Questa scelta si spiega con il desiderio di sviluppare i contenuti del programma e stabilire una piattaforma, consentendoci di osservare le scelte e i modelli di apprendimento dei partecipanti. Chiaramente questo approccio è stato vantaggioso negli anni della formazione, ed è stato possibile realizzarlo grazie al ridotto numero di partecipanti registrato nei primi 12 mesi di attività. Attualmente si contano più di 80 partecipanti, e il loro numero sta crescendo; i contenuti sono ampi e ricchi e i modelli di apprendimento della coorte iniziale sono compresi senza difficoltà. È giunto il momento di strutturare il programma con maggior rigore e di riconoscere alcuni principi pedagogici di base come la motivazione, l’indirizzo dell’attività (sequenza di selezione), l’esposizione e il commento critico, conservando al contempo le caratteristiche importanti, ossia il fatto di essere flessibile, rilevante e diretto dai discenti. A tale scopo, la fase due dello sviluppo del programma di fellowship ISQua sarà organizzata in moduli coerenti con i requisiti di completezza tali da garantire che i partecipanti possano acquisire una conoscenza ampia e approfondita in una grande varietà di temi chiave legati alla sicurezza e alla qualità. Pagina | 30 Il programma prevede una serie di attività integrate che devono essere sviluppate in moduli organizzati e coerenti, per accrescerne l’accessibilità e potenziare le competenze di base in materia di apprendimento. Le attività che finora sono state maggiormente apprezzate sono: 1. webinar; 2. studi di casi. Insieme a questi elementi esistono anche aspetti riguardanti la rete, che devono essere sviluppati per garantire lo stesso standard degli elementi di cui sopra, ossia: 1. il forum della fellowship; 2. il club del libro. La nuova struttura offre ai discenti un’immagine più chiara del proprio apprendimento e facilita la gestione amministrativa del sistema d’istruzione. Favorisce altresì lo sviluppo delle competenze di base per ciascun modulo. Profilo della nuova struttura Si propone che, all’interno della nuova struttura, la formazione sia erogata inizialmente mediante la combinazione di quattro moduli e attività elettive. Ai discenti viene fornita una struttura ben definita sulla quale fondare il proprio lavoro, pur garantendo la flessibilità necessaria ad adattare il proprio campo di studio allo sviluppo professionale auspicato. Fellowship Moduli Attività elettive 1. Moduli Ciascun modulo consta di quattro componenti: • studio di casi; • due webinar; • partecipazione al forum della fellowship; • valutazione. Ogni studente dovrà completare tre moduli su quattro, e due componenti del quarto modulo. Profilo campione Pagina | 31 Modulo uno: sicurezza dei pazienti •Webinar •Studio sui casi •Partecipazione al forum Modulo due: HTAI •Webinar •Studio dei casi •Clud del libro •Valutazione Modulo tre: valutazione esterna •Webinar •Recensione di un libro •Partecipazione al forum Modulo quattro: gestione della qualità •Webinar •Articolo di una rivista •Valutazione •Valutazione •Valutazione Ciascun modulo attribuisce dieci crediti, mentre le singole componenti forniscono cinque crediti ciascuna, per un totale di quaranta crediti. 10 x 3 = 30 2 x 5 = 10 Totale = 40 2. Attività elettive Questa sezione può essere formata da qualsiasi combinazione delle attività approvate presenti nel nostro sito; per le attività elettive si possono ottenere fino a venti crediti, per esempio, partecipazione a conferenze, capitolo di un libro, ecc. Quadro temporale Nel marzo 2014 sarà varato un modulo pilota su leadership e gestione e, nel corso del suo svolgimento, si cominceranno a sviluppare i quattro moduli di base e il software per la loro realizzazione. È previsto che dopo la valutazione del modulo sulla gestione, la nuova struttura sarà varata nel corso della conferenza che si terrà nell’ottobre 2014. I nuovi studenti cominceranno gli studi nella nuova struttura e gli studenti già frequentanti potranno scegliere se portare a termine gli studi secondo le norme vigenti nel momento dell’iscrizione, oppure aderire ai nuovi moduli. Nuove caratteristiche: • • gruppi di studio; applicazioni per telefonia mobile. 7. OSTACOLI ALL’ATTUAZIONE Sulla base delle attività segnalate, si è deciso di suddividere le sfide da superare per l’attuazione delle attività di istruzione e formazione in quattro settori principali correlati a: • • • risorse (denaro, personale, tempo, competenze, ecc.), resistenza ai cambiamenti e scarsa consapevolezza, organizzazione e logistica e Pagina | 32 • altri motivi. Ostacoli derivanti da difficoltà di finanziamento sono stati segnalati da 7 paesi; la resistenza al cambiamento, in cui rientrano le insufficienti competenze dei docenti, viene rilevata da 6 paesi; 8 paesi lamentano ostacoli di natura organizzativa e logistica; tra gli altri motivi si citano la carenza di dati pertinenti per la misurazione dell’impatto, le difficoltà linguistiche e le traduzioni, la mancanza di una leadership autorevole. Tra le difficoltà e gli ostacoli segnalati, i più gravi riguardano la carenza di risorse - ossia le restrizioni finanziarie e i limiti di tempo - ma anche la mancanza di docenti e insegnanti competenti e adeguatamente formati. Sono stati segnalati anche fattori quali la difficoltà di inserire nei piani di studio i moduli di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti, oppure la scarsa consapevolezza dei problemi relativi alla sicurezza dei pazienti. Tra le altre difficoltà segnalate compaiono: problemi tecnici come la carenza di ausili didattici (aule adeguate, proiettori per Power Point, ecc.). Tutte le difficoltà e gli ostacoli segnalati sono sintetizzati nella tabella 8. Oltre agli ostacoli segnalati in sede di raccolta dei dati, elenchiamo di seguito altri esempi di difficoltà che impediscono lo svolgimento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti, che sono emerse nel corso della discussione svoltasi durante la riunione del sottogruppo IF. • • • • • • La mancanza di risorse, il carico di lavoro, la carenza di personale e le restrizioni finanziarie costituiscono, in una prima fase, gravi ostacoli per l’attuazione delle “nuove” attività. Scarsa consapevolezza ai vertici/a livello dirigenziale. La sicurezza dei pazienti deve essere considerata una priorità e i dirigenti devono agire come modelli di ruolo. Assenza di una cultura della sicurezza (contrapposta a una “cultura della colpevolizzazione”). Un migliore sistema di gestione per coinvolgere gli operatori sanitari. Se l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti viene considerata un carico di lavoro supplementare e non una competenza integrata per tutti gli operatori sanitari, è difficile motivare il personale affinché partecipi a queste attività. Scarse conoscenze sui contenuti e sull’importanza della sicurezza dei pazienti, sulle misure e gli strumenti concreti disponibili, ecc. Necessità di individuare e attribuire le competenze opportune a livello di corpo docente. 8. FATTORI DI SUCCESSO PER L’ATTUAZIONE I fattori più importanti individuati per l’attuazione delle azioni a livello strategico sono i seguenti: • • • • • adozione del curriculum più adatto per ogni professione/gruppo di destinatari e completamento dello stesso entro i termini previsti; svolgimento delle attività di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti entro standard minimi di istruzione universitaria e postuniversitaria; introduzione della sicurezza dei pazienti quale materia integrata, necessaria od obbligatoria per l’istruzione a livello universitario e CPD (compreso il livello postuniversitario); elaborazione e attuazione di una strategia per la sicurezza dei pazienti, comprendente: un programma di formazione per i piani di studio a livello universitario/postuniversitario dotato di precisi obiettivi e scopi di apprendimento per gli operatori sanitari sul luogo di lavoro e nelle descrizioni degli incarichi; Pagina | 33 • • • • elaborazione e applicazione di una strategia nazionale per la sicurezza dei pazienti, che preveda l’istruzione in materia di sicurezza dei pazienti a livello sia universitario che postuniversitario; opera di sensibilizzazione nelle università e negli istituti di istruzione superiore, per diffondervi la consapevolezza della cruciale importanza, per gli operatori sanitari, della sicurezza dei pazienti e della qualità dell’assistenza; processo partecipativo caratterizzato dal dialogo e dall’interscambio tra politiche, livelli amministrativi, organizzazioni e altre parti interessate; inserimento della formazione basata sulla simulazione nei programmi di formazione specialistica E nella formazione di gruppo (come la formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco). Le soluzioni pratiche, da raccomandare per il loro valido funzionamento, sono le seguenti: • • • • • • • • introduzione della sicurezza dei pazienti nei piani di studio dell’istruzione postuniversitaria continua per operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria; approccio a più livelli: istruzione universitaria, miglioramento della cultura della sicurezza negli ospedali, miglioramento delle competenze del personale medico relative a strumenti e prassi per la sicurezza dei pazienti, requisiti e standard in materia di sicurezza dei pazienti; allestimento di un sito web sul quale siano accessibili le informazioni relative a programmi di istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti nell’Unione europea; ampliamento dei piani di studio universitari e postuniversitari con l’inclusione di corsi obbligatori in materia di sicurezza dei pazienti; o organizzare attività di formazione in materia di sicurezza dei pazienti dirette ai dirigenti degli enti di assistenza sanitaria e agli amministratori dell’assistenza sanitaria; o raccomandare a tutte le università di inserire la sicurezza dei pazienti nei propri piani di studio; o raccomandare di inserire la sicurezza dei pazienti nei corsi propedeutici per gli operatori sanitari appena assunti negli ospedali e nelle strutture di assistenza sanitaria primaria (sia nel settore pubblico che in quello privato); o organizzare conferenze/corsi in materia di sicurezza dei pazienti e qualità dell’assistenza nelle università e negli istituti di istruzione superiore (in qualità di esperti esterni); o invitare e finanziare le università per l’organizzazione di specifiche attività di istruzione e di formazione in materia di sicurezza dei pazienti (per esempio cultura, responsabilizzazione dei pazienti, analisi proattiva dei rischi, leadership) collaborazione; organizzazione di eventi nazionali (per esempio simposi, congressi ecc.) in tema di sicurezza dei pazienti, invitando le università e gli operatori sanitari a partecipare; organizzazione di internati per studenti negli ospedali, in modo da sensibilizzarli sull’importanza della sicurezza dei pazienti e della qualità dell’assistenza (altra metodologia utile in questo senso: gruppi di studio); coinvolgimento delle associazioni professionali nell’elaborazione dei programmi di formazione; teoria della spinta gentile, prove; dati; indirizzo della ricerca; pubblicazioni. Pagina | 34 Per quanto riguarda l’introduzione della sicurezza dei pazienti nell’istruzione universitaria, uno degli aspetti più rilevanti è la modifica dei moduli universitari o l’inserimento di nuovi moduli. La raccomandazione offre al mondo accademico l’opportunità di prestare attenzione, nell’ambito dell’insegnamento, ai problemi relativi alla sicurezza dei pazienti. Pertanto, sarebbe utile sottolineare e mettere in risalto la sicurezza dei pazienti nel corso dell’insegnamento, anziché aggiungere nuovi moduli ai corsi universitari, contestualizzando gli argomenti specifici in discipline differenti (per esempio presentando la lista di controllo chirurgica durante le prime lezioni di chirurgia, oppure l’igiene delle mani durante le lezioni sui problemi connessi alla resistenza agli antibiotici). Questo semplice approccio è utile per migliorare la cultura della sicurezza dei pazienti già a livello universitario. Il medesimo approccio potrebbe essere preso in considerazione per la formazione CPD. Gli altri fattori individuati dal sottogruppo IF comprendono: • • • • • • • • • una cultura della sicurezza dei pazienti matura e adeguatamente articolata, che: o consideri la sicurezza dei pazienti come una priorità a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria, o sia percepita come un fattore di sostegno nel lavoro quotidiano, o promuova l’apprendimento e il miglioramento, non la colpevolizzazione o la punizione, o coinvolga tutti gli operatori sanitari, gli amministratori e i pazienti/le famiglie, o sia incoraggiata e sostenuta da modelli di ruolo. Promuovere il miglioramento: è importante introdurre miglioramenti affinché gli operatori sanitari possano concretamente sperimentare nella pratica quotidiana una qualità più elevata dell’assistenza sanitaria. Apprendimento reciproco: incoraggiare lo scambio di conoscenze e di esperienze, che costituisce un fattore essenziale per la sicurezza dei pazienti. La “sicurezza dei pazienti” non può essere delegata. Sono utili le strategie che riescono a collegare la prospettiva discendente con quella ascendente. Iniziare dagli elementi di semplice attuazione: anziché avviare vasti programmi di formazione, è opportuno cominciare con attività intelligenti, facilmente inseribili nella prassi del lavoro quotidiano. Formare i formatori sui problemi della sicurezza dei pazienti e utilizzare metodi adeguati per l’insegnamento di tale materia (metodi interattivi, integrazione delle prospettive dei pazienti, formazione nel campo della comunicazione, ecc.). Orientarsi e scegliere tra strumenti e misure disponibili, e tra gli esempi di migliori prassi; usare misure ed esperienze esistenti (liste di controllo, ecc.) adattandole alla situazione organizzativa e locale. Concentrarsi sugli aspetti interprofessionali della sicurezza dei pazienti: il lavoro di gruppo e il rispetto delle differenze esistenti nella cultura delle varie professioni sono elementi essenziali. Integrazione dell’esperienza dei pazienti in merito agli incidenti e miglioramento dei processi dell’assistenza sanitaria, della comunicazione, ecc. Lavorare con l’ausilio di incentivi: il trattamento della sicurezza dei pazienti non dovrebbe essere percepito come un carico di lavoro supplementare. Rientrano in questo quadro: o un finanziamento adeguato e incentivi non pecuniari; o l’automotivazione/la responsabilità degli operatori sanitari; Pagina | 35 la flessibilità e l’adattabilità delle attività di istruzione e formazione in funzione della professione, del sistema e della situazione concreta dell’assistenza sanitaria, ecc. Considerare la sicurezza dei pazienti una parte intrinseca dell’istruzione e della formazione a tutti i livelli e per tutti gli operatori: non si tratta di apprendere un “extra”, bensì del nucleo stesso dell’assistenza sanitaria. o • Il sottogruppo IF ha anche cercato di acquisire informazioni sui fattori di successo dal punto di vista del corpo docente: Brian Capstick, professore ospite presso l’Imperial College e ideatore del software per la segnalazione degli incidenti utilizzato dalla Veterans’ Administration e dal dipartimento della Difesa negli Stati Uniti, dalla provincia della British Columbia e da altri prestatori di assistenza sanitaria in Canada, nonché nel 70-80% del Sistema sanitario nazionale in Gran Bretagna. Secondo il professor Capstick i fattori di successo per l’apprendimento in materia di sicurezza dei pazienti sono i seguenti: 1. Ampiezza e precisione degli obiettivi La sicurezza dei pazienti è un campo di attività umana relativamente nuovo; l’apprendimento può diventare più rapido se si concentra su settori percepiti come prioritari, nei quali il suo metodo caratteristico - l’apprendimento sulla base degli errori - può fornire risultati che non sarebbe possibile ottenere efficacemente in altro modo. Per esempio, un programma di sicurezza dei pazienti deve riguardare solamente i casi in cui il sistema di assistenza sanitaria introduce nuovi pericoli, come operazioni chirurgiche condotte sulla parte sbagliata del corpo, ritenzione di strumenti all’interno del sito chirurgico o infezioni nosocomiali? Oppure la sicurezza dei pazienti riguarda anche i casi in cui il paziente subisce lesioni in conseguenza della malattia, ma il danno avrebbe potuto essere evitato (almeno in parte) se non fossero stati violati i normali standard di assistenza, come per esempio quando la diagnosi o il trattamento subiscono ritardi senza motivo o per negligenza? Precisare l’ambito di applicazione della sicurezza dei pazienti, includendovi i danni causati dalle violazioni degli standard di assistenza potrebbe comportare notevoli benefici per l’istruzione e la formazione. In tal modo, infatti, la sicurezza dei pazienti verrebbe integrata più saldamente nel sistema tradizionale d’istruzione in ambito clinico; inoltre, ciò potrebbe suscitare l’interesse dei medici, che è relativamente facile motivare al fine di apprendere standard più coerenti di assistenza medica e metodi per evitare le cause giudiziarie. 2. Apprendimento da eventi sfavorevoli Per ovvi motivi, l’apprendimento da eventi sfavorevoli costituirà probabilmente una parte importante dell’istruzione e della formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Molto si può apprendere dagli studi sui singoli casi, che si prestano naturalmente al tipo di esercitazione partecipativa che gli adulti di solito preferiscono a tipologie di istruzione più passive. Reperire validi studi di casi e redigere su di essi una relazione scritta può rappresentare un compito sorprendentemente arduo, ed esigere che i singoli formatori lo svolgano di persona può essere una richiesta eccessiva. In tale contesto può rivelarsi preziosa qualche forma di sostegno da parte di risorse nazionali o locali; si pensi ad esempio all’eccellente video corredato dall’opuscolo Learning from Error (Apprendere dagli errori) pubblicato dall’OMS14. L’apprendimento tratto dallo studio di un vasto numero di incidenti in materia di sicurezza dei pazienti è naturalmente l’obiettivo ultimo dei sistemi di segnalazione degli incidenti; alcuni fattori possono rendere più rapido l’apprendimento che ne può derivare. 14 http://www.who.int/patientsafety/education/vincristine_download/en/ Pagina | 36 (a) Formare una comunità di utenti entusiasti Un importante fattore di successo per l’apprendimento tratto da un sistema di segnalazione degli incidenti è la formazione e l’ampliamento di una comunità di utenti entusiasti. Inizialmente, quest’obiettivo risulta più agevole da realizzare se si organizza un sistema pilota dotato di un programma di facile gestione, in un settore probabilmente in grado di dimostrarsi presto proficuo in termini di apprendimento. Un approccio possibile è quello di concentrarsi inizialmente sui casi in cui il paziente ha subito un danno grave15, anche se tali casi sono quelli che più difficilmente verranno segnalati16. Un sistema più piccolo è facilmente ampliabile con l’aiuto della comunità degli utenti, e tale processo contribuisce a promuovere la titolarità e a mantenere la percezione di un’attività in progresso. Se un programma per la segnalazione degli incidenti viene accresciuto in misura eccessiva, può risultare singolarmente difficile ridimensionarlo una volta che esso sia stato applicato a un intero sistema di assistenza sanitaria. (b) Concentrare l’attenzione sulle cause su cui è possibile intervenire Gli incidenti in materia di sicurezza dei pazienti hanno generalmente cause multiple, ma per un apprendimento più rapido della prevenzione è opportuno concentrare l’attenzione su quei fattori causali su cui si può intervenire, o che è possibile correggere, a livello del sistema di assistenza sanitaria. In pratica, in un sistema di assistenza sanitaria esistono almeno 30 processi suscettibili di provocare gravi lesioni al paziente in caso di cattivo funzionamento17 e proprio questi processi costituiscono il punto di partenza più opportuno. Si tratta, ad esempio, di validi sistemi per la supervisione dei medici in formazione, l’istruzione dei neo assunti, l’individuazione dei pazienti a più alto rischio, e l’elaborazione di procedure efficaci per tali pazienti, dopo che essi sono stati individuati. Su tutti questi punti si può intervenire con un’azione a livello locale, e i medici sono ben lieti di veder affrontare quest’argomento. Il materiale per l’apprendimento sulle cause in merito alle quali è possibile intervenire si potrà estrarre più facilmente da una banca dati degli eventi sfavorevoli, qualora le relative cause siano individuate nel sistema di classificazione. Il quadro concettuale della Classificazione internazionale dell’OMS per la sicurezza dei pazienti ne include parecchie, ma il loro significato potrebbe diventare più chiaro se esse venissero raggruppate in un eventuale albero di classificazione. Quando gli eventi vengono registrati è poi opportuno riservarsi il tempo per un’accurata indagine, così da assicurarne una classificazione precisa. In tal modo il numero degli eventi registrabili, rispetto a un sistema che funzioni perfettamente, sarà forse limitato, ma se ne potrà trarre un apprendimento più ricco. 9. RACCOMANDAZIONI La cultura della sicurezza dei pazienti ha bisogno di istruzione e formazione - l’istruzione e la formazione hanno bisogno di una cultura della sicurezza dei pazienti. L’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti: 15 Commissione della Sanità della Camera dei Comuni, sesta relazione della sessione 2008-09 sulla sicurezza dei pazienti, 3 luglio 2009, HC151-1 2008-09 pag. 4 16 Commissione dei conti pubblici della Camera dei Comuni, cinquantunesima relazione della sessione 20052006 “A safer place for patients: Learning to improve patient safety” (Un luogo più sicuro per i pazienti: imparare a migliorare la sicurezza dei pazienti), HC 831 pag. 5 17 Capstick, B., “Learning lessons from litigation for improved patient safety” (Apprendere dalle controversie per migliorare la sicurezza dei pazienti), Clinical Risk (2004), 10, pagg. 221-226. Pagina | 37 • • • • • dovrebbero essere introdotte e attuate nei piani di studio per operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria in ogni Stato membro; dovrebbero svolgersi a tutti i livelli di apprendimento e sviluppo per gli operatori sanitari e gli amministratori dell’assistenza sanitaria; dovrebbero basarsi sul progetto europeo e sul lavoro dell’OMS già esistenti in materia di elaborazione/sviluppo dei piani di studio; dovrebbero individuare modalità costruttive, praticabili ed efficaci per integrare la prospettiva dei pazienti nell’elaborazione dei piani di studio in materia di sicurezza dei pazienti; dovrebbero utilizzare piani di studio adattabili a ciascun paese - non ci si può accontentare di un programma statico. Allegati Modello dell’allegato 1 Pagina | 38 RACCOMANDAZIONI E GUIDA del GRUPPO DI LAVORO PER LA SICUREZZA DEI PAZIENTI E LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA DEI PAZIENTI MODELLO PER L’ATTIVITA’ DI CLASSIFICAZIONE Obiettivo del lavoro Proporre una serie di raccomandazioni specifiche e una guida sull’istruzione e la formazione degli operatori sanitari (operatori e amministratori dell’assistenza sanitaria) in materia di sicurezza dei pazienti, da pubblicare nel giugno 2014, insieme alla seconda relazione in merito all’attuazione della raccomandazione del Consiglio (2009/C 151/01) sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. Modalità di programmazione del lavoro Il lavoro comincerà con la classificazione delle buone prassi recenti concernenti l’esperienza europea per quanto riguarda l’istruzione e la formazione in materia di sicurezza dei pazienti. A tale scopo, è stato inviato al sottogruppo un modello da utilizzare per le segnalazioni in materia di istruzione e formazione18. La versione modificata che tiene conto dei commenti del sottogruppo è stata inviata non soltanto ai membri del sottogruppo, ma anche ad altri membri del PSQCWG. Le risposte saranno discusse in occasione della prossima teleconferenza nel mese di ottobre e, una volta approvate, saranno presentate alla riunione del PSQCWG che si terrà il 4 novembre 2013. L’esito di questo lavoro assumerà la forma di uno strumentario, per offrire soluzioni pratiche sul modo di attuare efficacemente le disposizioni di cui alla raccomandazione del Consiglio; esso fornirà esempi di buona prassi nell’istruzione e/o nella formazione in materia di sicurezza dei pazienti degli Stati membri dell’UE. Inoltre, lo strumentario cercherà di includere questioni quali: le risorse organizzative/istituzionali necessarie per svolgere attività in materia di istruzione, tra cui le competenze dei docenti; l’importanza di concentrare l’attenzione sugli studenti come futuri operatori sanitari; l’importanza di concepire la formazione di operatori sanitari e amministratori dell’assistenza sanitaria come opportunità di apprendimento permanente; il coinvolgimento dei pazienti (per esempio come utilizzare l’esperienza e la storia del paziente quale strumento educativo); la comunicazione tra gruppi professionali e tra operatori e pazienti e, infine, valori come la responsabilità e l’empatia. In che modo questo lavoro può essere utile per gli Stati membri? Lo strumentario in materia di istruzione e formazione fornirà agli Stati membri una guida utile e aggiornata, per introdurre e attuare l’istruzione e la formazione rivolte agli operatori sanitari e agli amministratori dell’assistenza sanitaria in materia di sicurezza dei pazienti, come previsto dalla raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti. Tipologie rilevanti di istruzione e formazione da includere Tutte le attività in materia di istruzione e/o formazione volte a promuovere una migliore prestazione in relazione alla sicurezza dei pazienti devono essere considerate rilevanti e pertanto incluse nella 18 Sulla base del questionario elaborato dal progetto EUNetPaS (http://ns208606.ovh.net/~extranet/) Pagina | 39 classificazione. Sono comprese l’istruzione e la formazione erogate nell’ambito dei piani di studio dell’istruzione superiore; attività di formazione professionale continua (CPD), formale e non formale, offerte da agenzie esterne; e attività fornite nell’ambito di strutture sanitarie nazionali. Scadenza per l’invio di un modello compilato Si prega di inviare il modulo compilato entro il 16 settembre a: [email protected] e Basia Kutryba all’indirizzo [email protected] VI RINGRAZIAMO ANTICIPATAMENTE PER LA COLLABORAZIONE! Titolo dell’attività di apprendimento (istruzione e formazione) Titolo degli specifici moduli/corsi tenuti (per esempio, segnalazione e apprendimento; prevenzione e controllo delle infezioni; chirurgia sicura; ingegneria dei fattori umani, gestione dei rischi, ecc.). Nuovi moduli/corsi che sareste interessati a tenere in futuro Organizzatore (si prega di indicare il nome dell’università/istituzione/altro) Anno di istituzione (l’anno in cui si è tenuta per la prima volta l’attività di istruzione e formazione in questione) Tipo di istruzione e formazione (per esempio studi universitari, programmi di master, studi/corsi postuniversitari, sviluppo professionale continuo, altro) L’istruzione o la formazione in questione è accreditata? (sì/no) e da chi? (si prega di indicare il nome dell’organismo di accreditamento per esteso) Piattaforma di erogazione (per esempio lezioni frontali – in classe, conferenza, seminario, webinar, apprendimento a distanza – libri, corsi di apprendimento aperto, e-learning, osservazione in situazione di apprendimento, ecc.) Durata dell’istruzione e della formazione (in unità di tempo: ore/giorni/mesi/anni) Nel caso dell’istruzione superiore, si prega di fornire anche le unità ECTS19 o ECVET20 (sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale). Ripetizione ciclica (l’attività di apprendimento o formazione è da applicarsi una volta al mese/al semestre/all’anno, eccetera?) Destinatari suddivisi per discipline per esempio corsi per studenti universitari, post-universitari, operatori, Pagina | 40 amministratori. Tipologia di destinatari: appartengono a professioni diverse; non svolgono alcuna professione specifica. Principali risultati dell’apprendimento: per esempio nuove conoscenze, competenze e comportamenti da acquisire. L’istruzione o la formazione in questione rilascia un diploma o una qualifica ai partecipanti? (sì/no; specificare il tipo di diploma o di qualifica). Valutazione delle conoscenze/competenze acquisite dai partecipanti. (sì/no) In caso affermativo, si prega di indicare il tipo di valutazione (scritta/orale/altro). Breve descrizione dell’istruzione e della formazione (non più di 150 parole, per la descrizione della struttura, delle tematiche principali e del processo di apprendimento). Cinque parole chiave che descrivono questo tipo di istruzione e formazione. I partecipanti svolgono una valutazione dell’istruzione e della formazione? (sì/no) In caso affermativo indicare il tipo di valutazione (per esempio, il grado di soddisfazione, le conoscenze, le competenze dei partecipanti ecc.) e l’impatto dell’istruzione e della formazione, se misurato (per esempio variazioni degli indicatori o della percezione dei partecipanti e dei pazienti). Gli ostacoli significativi che devono essere superati al momento di erogare la formazione. Risorse necessarie Competenze dei docenti (oppure risorse dell’organizzazione/dell’istituzione) e qualifiche accademiche necessarie Interesse dei docenti per l’insegnamento/l’ampliamento dei piani di studio in tema di sicurezza dei pazienti Formazione dei docenti necessaria Numero totale dei soggetti in formazione (se disponibile) Osservazioni Pagina | 41 In questa sezione vi chiediamo di rispondere alle seguenti domande: Sulla base dell’esperienza segnalata, quali sono gli elementi utili/importanti per realizzare l’azione a livello strategico e pratico? Quali soluzioni pratiche si dimostrano valide e possono essere raccomandate? Link alla fonte (pagina web contenente informazioni o altri dettagli sul punto di contatto che consentono di accedere alle informazioni pertinenti su quest’attività di istruzione e formazione) PERSONA DI CONTATTO PER L’ATTIVITA’ DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN QUESTIONE Nome e cognome Numero di telefono Indirizzo e-mail STATO MEMBRO/PARTE INTERESSATA EUROPEA CHE FORNISCE LE INFORMAZIONI: Nome e cognome Affiliazione Paese Numero di telefono Indirizzo e-mail Pagina | 42 Pagina | 43 Allegato 2: glossario Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza. Il gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza (PSQCWG) è stato costituito nel 2005 come organismo di lavoro della Commissione europea nel settore della sicurezza dei pazienti. Il gruppo ha contribuito allo sviluppo della raccomandazione del Consiglio (2009/C 151/01) sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria; nel 2009 ha elaborato un documento di riflessione sulla qualità dell’assistenza, presentato al gruppo di lavoro ad alto livello sulla sanità pubblica e da questo discusso nel maggio 2010. Da allora il gruppo ha cambiato nome, diventando gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza. Il gruppo partecipa attivamente alle iniziative dell’UE connesse alla sicurezza dei pazienti e alla qualità dell’assistenza, tra cui la consultazione relativa all’indagine svolta dalla Commissione sull’attuazione dei requisiti sanciti dalla raccomandazione del Consiglio, o lo sviluppo delle raccomandazioni sui sistemi di segnalazione e di apprendimento e su istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti. Sottogruppo sull’istruzione e la formazione Il sottogruppo sull’istruzione e la formazione (sottogruppo IF) è un sottogruppo del gruppo di lavoro della Commissione per la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza. Esso è stato istituito per proporre una serie di raccomandazioni specifiche e una guida sull’istruzione e la formazione degli operatori sanitari (operatori e amministratori dell’assistenza sanitaria) in materia di sicurezza dei pazienti, da pubblicare, insieme alla seconda relazione in merito all’attuazione della raccomandazione del Consiglio 2009, nell’aprile 2014. I membri del sottogruppo IF sono rappresentanti di 10 Stati membri (Cipro, Croazia, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovenia, Ungheria) e della Norvegia, nonché delle organizzazioni settoriali dell’UE: CED, CPME, EFN, EPF, ESQH, HOPE, ISQua, PGEU e OMS. Ringraziamo per il loro prezioso contributo: Croazia: Jasna Mesaric Cipro: Dott. Mary Avraamidou, Christina Efstathiou Finlandia: Ritva Salmi Germania: Sonja Barth e Günther Jonitz; inoltre Barbara Hoffmann, Marcus Rall e i membri della coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti Ungheria: Gergely Fügedi MD, Judit Lam PhD, Eva Belicza Italia: Alessandro Ghirardini, Rosetta Cardone, Susanna Ciampalini, Angela De Feo, Lucia Guidotti Lettonia: Guna Jermacane, Evija Palceja Norvegia: Torunn Omland Granlund, Eva Turk, Romania: Carmen Angheluta Pagina | 44 Regno Unito: Bruce Warner, Daniel Eghan CED: Nina Bernot, Aleksandra Sanak CPME: Sarada Das, Anamaria Corca EFN: Paul de Reave EPF: Kaisa Immonen-Charalambous, Cristina Padeanu ESQH: Paul Bartels HOPE: Silvia Bottaro, Pascal Garel ISQua: Peter Carter PGEU: Jamie Wilkinson OMS: Agnes Leotsakos Ringraziamo inoltre i seguenti membri del PSQCWG per il loro contributo: Austria: Patrizia Theurer Belgio: Margareta Haelterman, Hilde Peleman, Laure Istas Bulgaria: Milena Vladimirova, Natashka Danova, Plamen Dimitrov Danimarca: Helle Krarup, Hans Trier, Jeppe Troels Berger Estonia: Eve Pilt Francia: Michèle Perrin Irlanda: Philip Crowley Lituania: Egidijus Banys Lussemburgo: Martine Debacker Malta: Carmel Abela Portogallo: Ana Diniz Couto Slovacchia: Peter Bandura, Zuzana Slezáková Slovenia: Eva Murko Spagna: Yolanda Agra Svezia: Ellen Ringqvist, Hans Rutberg Paesi Bassi: Hanneke Merten, Martine de Bruijne. Nonché i membri del CED: Associazione Italiana Odontoiatri, Associazione Finlandese Odontoiatri e Associazione Svedese Odontoiatri. La tabella 1 contiene un elenco dei contributi offerti. Pagina | 45 Istruzione e formazione in materia di sicurezza dei pazienti: si rivolge particolare attenzione all’acquisizione di conoscenze, attitudini e capacità, per favorire le modifiche di comportamento necessarie a garantire la sicurezza dei pazienti. L’insegnamento s’impernia su competenze non tecniche, non specificamente riguardanti le discipline. Esempi: segnalazione degli incidenti, ingegneria dei fattori umani, trasferimento d’informazioni tra gli operatori e ai pazienti. (Cordula Wagner, professore di sicurezza dei pazienti, NL) Sviluppo professionale continuo (formazione professionale continua): mantenimento sistematico, miglioramento e acquisizione continua e/o potenziamento permanente delle conoscenze e competenze degli operatori sanitari. Si tratta di un elemento essenziale per soddisfare le esigenze dei pazienti, quelle relative alla prestazione dei servizi sanitari, e infine le esigenze di apprendimento dei singoli operatori. Il termine abbraccia non solo le vaste competenze necessarie per offrire un’assistenza di qualità, ma anche il contesto multidisciplinare dell’assistenza ai pazienti. [Possono rientrarvi, per esempio, gli sviluppi tecnici, scientifici, normativi ed etici, così come le competenze in materia di ricerca, gestione, amministrazione e rapporti coi pazienti. Le attività possono essere suddivise in formali/informali e obbligatorie/facoltative]. (Definizione contenuta nello studio commissionato dalla SANCO in materia di sviluppo professionale continuo (CPD) e apprendimento permanente degli operatori sanitari nei paesi UE e EFTA/SEE) Teoria della spinta gentile (o Nudge): concetto delle scienze comportamentali, della teoria politica e dell’economia, secondo il quale rinforzi positivi e suggerimenti indiretti influenzano il comportamento in maniera più efficace di quanto possano fare provvedimenti legislativi o normativi. (Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness, Richard H. Thaler, Cass R. Sunstein) [Edizione italiana: Nudge: la spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità, Feltrinelli, Milano, 2009]. Pagina | 46 Tabelle Tabella 1 - Esempi di attività di istruzione presentati dagli intervistati Paese Organizzatore Denominazione dell’attività di istruzione con relativi moduli21 AUSTRIA Ospedale HietzingmitneurologischemZentrum Rosenhügel, 1) Formazione di base in gestione dei rischi 2) Riunioni periodiche sulla gestione dei rischi BELGIO Competenze di base: Servizio sanitario pubblico federale; Secondo programma di orientamento: 8 università belghe, coordinate dal Servizio sanitario pubblico federale. In corso di programmazione: Secondo programma nazionale sulla qualità e la sicurezza dei pazienti (2013-2017): programma di orientamento e sostegno. Workshop sulle competenze di base in materia di sicurezza dei pazienti: •RCA, HFMEA, cultura della sicurezza dei pazienti, ICPS (OMS), gestione dei processi di assistenza, modello di cura delle malattie croniche, indicatori •circa 3000 partecipanti tra il 2007 e il 2012 •gran parte dei quali collaboratori nel settore della qualità e della sicurezza dei pazienti. Secondo programma di orientamento, sviluppato in stretta collaborazione con 8 università belghe: 2014: sostegno all’attuazione di progetti di responsabilizzazione dei pazienti al microlivello - cultura della sicurezza dei pazienti - leadership - attuazione dei processi di miglioramento - collaborazione con gli ospedali belgi nello sviluppo della riconciliazione farmacologica e dell’assistenza integrata - impatto successivo a un incidente clinico “seconda e terza vittima”: indagine e formazione gestione proattiva dei rischi in sala operatoria. A partire dal 2014 alcune tematiche Pagina | 47 verranno approfondite e altre verranno introdotte per la prima volta. 1.Corso introduttivo – Qualità e sicurezza dei pazienti 2.Programma di formazione “Qualità” 3.Workshop sulla sicurezza dei pazienti 4.Metodo prisma GZA Ziekenhuizen Sicurezza delle medicazioni Segnalazione di incidenti e quasi-incidenti. Standardizzazione delle procedure. Percorsi clinici. 2. Psychiatrisch Centrum Dr. Guislain 3. AZ Sint-Jan Brugge-Oostende. Prevenzione delle cadute domestiche degli anziani Assicurazione della qualità nella politica di prevenzione Prevenzione delle cadute e formazione in materia di cadute 4.KHBO, Oostkamp, Belgio Prevenzione delle cadute 5.HIVA, (Belgio) Politica di prevenzione delle infezioni nell’unità di dialisi 6.Istituto paramedico olandese, (Paesi Bassi) 7.NIG, Lovanio (Belgio) 8.Orpadt Jette (Belgio) 9.BICS Bruxelles (Belgio) 10.Lovanio (Belgio) 11.LOGO, Bruges (Belgio) Politica di prevenzione delle infezioni nell’ICU Prevenzione delle cadute degli anziani: un problema attuale anche nelle Fiandre Formazione in materia di cadute Politica di prevenzione delle infezioni 12.Orpadt Jette (Belgio) Politica di prevenzione delle infezioni post-operatorie 13.Vesalius Institution Oostende,(Belgio) Politica di prevenzione e infezioni da SAMR nell’unità di dialisi 14.VUB Jette (Belgio) 15.KUL, Lovanio (Belgio) Prevenzione delle cadute degli anziani: sogno o realtà? 16.Ostenda (Belgio) Prevenzione delle ferite da parte degli Pagina | 48 17.VVIZV, Gand (Belgio) anziani 18.ICURO, Bruxelles Per una migliore sicurezza dei pazienti 19. Ministero federale della salute pubblica (Belgio) Sicurezza dei pazienti 20. AZ St Lucas, Bruges (Belgio) Sicurezza dei pazienti: priorità principale? Settimana della sicurezza dei pazienti 21. Associazione fiamminga dei farmacisti ospedalieri, Bruxelles Responsabilità e sicurezza dei pazienti 22. VVIZV, Gand (Belgio) Workshop sulla sicurezza delle medicazioni 23. Kluwer, Gand (Belgio) 24. VZA (Belgio) Sicurezza negli ospedali Simposio sulla qualità e la sicurezza nell’ICU 25.VZA (Belgio) Armonizzazione di ambiente e sicurezza 26. Griffith, Anversa Sicurezza dei pazienti e gestione ADE 27. Orpadt (Belgio) Rispetto delle norme in materia di igiene delle mani 28. Orpadt (Belgio) 29. VVIZV, Bruges 30. Vesalius Institution, Ostenda 31. VBVK, Bruxelles 32. Amelior, Sint Niklaas (Belgio) 33. BICS, Bruxelles 34. Pfizer, Bruxelles 35. Pfizer, Elewijt (Belgio) 36. KATHO, Bruges Infezioni nosocomiali negli ospedali belgi Disinfezione delle mani e degli strumenti Infezioni: tendenze nella prevenzione e nel trattamento Gestione delle infezioni in nefrologia Prevenzione delle infezioni nell’ICU Prevenzione delle infezioni post-operatorie nell’ICU 37. BD, Vilvoorde (Belgio) Formazione degli infermieri di riferimento in materia di gestione delle infezioni 38. Centro ospedaliero Groeninge, Kortrijk Congresso sulla sicurezza dei pazienti nel Benelux 39. Deloitte & Touche, Anversa Prevenzione delle infezioni nel sito chirurgico (SSIS) Giornata Pfizer sulla sicurezza dei pazienti Giornata Pohert sulla sicurezza dei pazienti Istruzione continua: chirurgia sicura L’imperativo della sicurezza nella ricerca dell’accreditamento di laboratori e ospedali Gestione dei rischi durante le catastrofi naturali Come affrontare i rischi in ospedale BULGARIA Università medica di Varna Programma del master in gestione Pagina | 49 sanitaria: gestione dei rischi CROAZIA 1) Università di Zagabria, facoltà di medicina 2) Agenzia per la qualità e l’accreditamento nel settore dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali, Associazione croata per il miglioramento della qualità nell’assistenza sanitaria 1) Qualità dell’assistenza infermieristica 2) Workshop sulla sicurezza dei pazienti (indicatori della sicurezza dei pazienti) CIPRO 1) Gruppo per la gestione dei programmi d’istruzione, settore dell’istruzione, servizi infermieristici, ministero della Salute, Cipro. 1) Controllo delle infezioni Attività infermieristica perioperatoria Trattamento di ferite Attività infermieristica nella terapia intensiva (adulti, bambini, neonati) Procedure infermieristiche Vaccinazioni Sicurezza durante le operazioni chirurgiche 2) Uffici istruzione negli ospedali pubblici generali, servizi infermieristici, ministero della Salute, Cipro. Workshop sulle competenze comunicative per gli infermieri. 2) Assistenza infermieristica a pazienti tracheotomizzati Prevenzione e trattamento delle piaghe da decubito Assistenza infermieristica ai pazienti dopo bypass arterioso coronarico Manipolazione sicura di farmaci citostatici pericolosi Formazione in cure infermieristiche in relazione agli obiettivi essenziali della terapia intensiva Valutazione del supporto respiratorio e del supporto meccanico respiratorio Trasferimento sicuro dei pazienti Assistenza infermieristica a domicilio per i pazienti con ventilazione meccanica Misure di prevenzione delle infezioni nosocomiali Uso e abuso degli antibiotici Epatite C e uso di sostanze Pagina | 50 La formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco si svolge in ospedale. Triage. DANIMARCA 1) Associazione danese per la sicurezza dei pazienti 2) Unità per la sicurezza dei pazienti nella regione Capitale della Danimarca 3) Regione della Danimarca centrale in cooperazione con la regione della Danimarca settentrionale 4) Studenti di corsi di laurea breve: per esempio infermieristica, fisioterapia, terapia occupazionale, tecniche di laboratorio biomedico. 5) Facoltà di scienze della salute delle università di Copenaghen, Aarhus, Aalborg e dell’università della Danimarca meridionale. 6) Le associazioni specialistiche hanno in programma la formazione specialistica dei medici in collaborazione con il Consiglio nazionale della sanità e i centri di simulazione attivi nel paese. 7) I centri/le unità di simulazione fanno capo alle regioni o alle università. Esistono centri di simulazione, attivi presso gli ospedali, in tutte le 5 regioni. La collaborazione nazionale per tali attività desta un crescente interesse. Nella regione Capitale della Danimarca operano l’istituto danese per la simulazione medica (a livello post-universitario) e il centro per l’istruzione clinica (a livello universitario). Esistono centri a Århus, Odense e Ålborg. 1) Corso di base per i responsabili della gestione dei rischi. Principi fondamentali della sicurezza dei pazienti Aspetti giuridici Ruolo del responsabile della gestione dei rischi Fattori umani Strumenti di comunicazione Strumenti di analisi reattiva (analisi delle cause di fondo e analisi degli eventi significativi) Metodi di miglioramento La seconda vittima Assistenza al paziente che ha subito un danno 2) I corsi brevi sono i seguenti: il corso introduttivo sulla sicurezza dei pazienti si tiene due o tre volte l’anno. L’analisi delle cause di fondo si svolge una volta l’anno. L’analisi delle modalità e degli effetti delle criticità nell’assistenza sanitaria si svolge una volta l’anno. Il corso introduttivo sul controllo dei processi statistici si tiene una volta l’anno. 3a) Corso di base di due giorni per il personale clinico che svolge funzioni chiave riguardo alla sicurezza dei pazienti e per i dirigenti medici. Il corso riguarda terminologia, concetti e scienza della sicurezza dei pazienti, questioni giuridiche di base, segnalazione, analisi e apprendimento da eventi sfavorevoli, azioni per il miglioramento della sicurezza, prima e seconda vittima; vengono poi illustrati ulteriori strumenti e progetti di miglioramento specifici. 3b) Corso avanzato di due giorni dedicato a una gamma di metodi e strumenti diversi per potenziare la sicurezza dei pazienti: per esempio cultura della sicurezza dei pazienti, Global Trigger Tool, controllo dei processi statistici, lista di controllo chirurgica, igiene sicura delle mani, ecc. 4) I moduli in materia di sicurezza dei pazienti sono integrati nel curriculum Pagina | 51 generale dell’istruzione sanitaria di base a livello di laurea breve. I moduli sono adattati a ogni specifico gruppo professionale e differiscono lievemente per dimensioni e contenuto. Trattano aspetti fondamentali in materia di scienza della sicurezza dei pazienti, questioni giuridiche, segnalazione, apprendimento e prassi clinica sicura. 5) Agli studenti di livello master in scienze della salute, sanità pubblica, amministrazione clinica e qualità dell’assistenza, medicina, ecc. vengono offerti moduli volontari, per esempio di 5 punti ECTS. I corsi riguardano aspetti fondamentali della sicurezza dei pazienti e della qualità dell’assistenza; terminologia e concetti, scienza del miglioramento della qualità, epidemiologia e miglioramento della qualità, questioni giuridiche, segnalazione e apprendimento, cultura della sicurezza dei pazienti e competenze non tecniche, modelli di miglioramento, miglioramento sostenibile, gestione della qualità, accreditamento, coinvolgimento/responsabilizzazione dei pazienti, soddisfazione dei pazienti, monitoraggio e audit degli indicatori di qualità. Attività universitarie: comunicazione con i pazienti; visite in corsia; formazione di competenze pratiche Attività post-universitarie: dirette ai singoli individui nell’ambito dei programmi di formazione specialistica con l’ausilio della simulazione. 5. Per i medici specializzandi del primo anno è previsto un corso di 4 giorni, nel quale vengono trattate la sicurezza dei pazienti e le competenze non tecniche - il collegamento tra competenze tecniche e non tecniche. 6. Nell’ambito della formazione specialistica per tecnici di ambulanze, paramedici, ostetriche e infermieri anestesisti, i corsi di formazione svolti presso l’Istituto danese di simulazione medica trattano le competenze non tecniche e la sicurezza dei pazienti. 7. La formazione specialistica nazionale per anestesiologi comprende un corso di 3 Pagina | 52 giorni sulla sicurezza dei pazienti, la comunicazione interprofessionale e la comunicazione con i pazienti. Le competenze non tecniche vengono trattate in molti degli altri corsi obbligatori, volti a sviluppare le competenze in un periodo di formazione quadriennale. 8. La sicurezza dei pazienti, i fattori umani, le competenze non tecniche fanno parte della formazione specialistica dei medici (i piani di studio prevedono specifici obiettivi di apprendimento). Attività di gruppo nell’organizzazione (CPD): tutte queste attività comprendono alcuni aspetti delle competenze non tecniche e dei fattori umani in relazione alla sicurezza dei pazienti. Tali attività sono rivolte ai membri effettivi dell’équipe (non agli studenti). In molti dei maggiori ospedali danesi tutto questo è stato introdotto, e in alcuni ospedali si è già proceduto all’applicazione pratica. 7. Formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco 8. Formazione dell’équipe responsabile per i traumi 9. Identificazione e gestione iniziale del paziente critico nella corsia 10. Formazione dell’équipe ostetrica 11. L’équipe della sala operatoria al completo 12. Formazione delle competenze chirurgiche Attività per le organizzazioni Nella regione Capitale della Danimarca i centri di simulazione collaborano alla formazione basata sulla simulazione, rivolta alle organizzazioni. Aumenta il numero delle iniziative in cui la formazione per le competenze non tecniche nell’ambito di un’équipe è erogata a tutti i membri del personale di uno specifico reparto. Nel 2013 l’intero personale di 7 reparti ha partecipato alla formazione di gruppo basata sulla simulazione, in tema di competenze non tecniche, in un centro di simulazione oppure portando il simulatore all’interno del reparto. Ci stiamo muovendo verso concetti comuni di formazione basata sulla sicurezza dei pazienti all’interno dell’organizzazione. Pagina | 53 Ciò avviene in collaborazione con l’unità regionale per la sicurezza dei pazienti. ESTONIA 1), 2) Istituto di insegnamento superiore in campo sanitario di Tallinn La formazione in materia di fattori umani, sicurezza dei pazienti e competenze non tecniche è presente, in una certa misura, in gran parte degli ospedali danesi. Inoltre, le specialità chirurgiche hanno rivolto particolare attenzione alla formazione su simulatori chirurgici prima di effettuare la procedura sul paziente. Ciò rientra nei programmi di formazione specialistica. 1) Fondamenti del controllo delle infezioni Integrazione della sicurezza minima dei pazienti in altre tematiche e materie (per esempio infermieristica chirurgica, procedure infermieristiche, ecc.). 2) Formazione infermieristica specialistica 3) Istituto di insegnamento superiore in campo sanitario di Tartu 4) Centro di educazione continua in medicina della facoltà di medicina, università di Tartu 5) Centro medico (ospedale) dell’Estonia settentrionale, dipartimento della formazione FINLANDIA 1) Istituto nazionale per la salute e i servizi sociali 3) Impresa e gestione infermieristica 4) Malattie infettive 5) La sicurezza dei pazienti rientra in gran parte delle seguenti attività di apprendimento, anche se non compare nei titoli. 6) Formazione erogata da specialisti in controllo delle infezioni (un medico infettivologo e un infermiere specializzato in controllo delle infezioni) presso la Fondazione dell’ospedale di Pärnu in materia di sicurezza dei pazienti: è rivolta a operatori che si occupano di prevenzione delle malattie contagiose. Formazione interna organizzata dalla Fondazione dell’ospedale di Pärnu. Partecipazione del personale dell’ospedale di Pärnu alle attività di formazione organizzate da altre istituzioni. Gestione dei rischi Prevenzione e controllo delle infezioni 2) Moduli di istruzione continua 3) Associazione finlandese odontoiatri FRANCIA Ministero della Salute e Ente nazionale per la salute Nel 2013 è stato varato un primo programma nazionale per la sicurezza dei pazienti (valido per il 2013-2017). Pagina | 54 Esso si articola in 4 orientamenti principali tra cui “Istruzione, formazione continua, cultura della sicurezza dei pazienti e sostegno” (orientamento 3). Entro il 2017 35 iniziative dovrebbero realizzare risultati tangibili. Da quando il programma è stato varato, gran parte delle tematiche trattate (feedback e analisi dopo un evento sentinella o sfavorevole, comunicazione con i pazienti, comunicazione multiprofessionale, sviluppo di squadra, gestione dei rischi, utilizzo di metodi innovativi come la simulazione, ecc.) è già stata messa in rilievo nel corso della formazione continua e dei programmi di istruzione. Per alcune di queste tematiche sono previsti anche finanziamenti supplementari. Esistono già molti programmi specializzati (qualità della gestione nel circuito dei farmaci, prevenzione delle infezioni associate all’assistenza sanitaria, ecc.). Il programma nazionale per la sicurezza dei pazienti si prefigge l’obiettivo di affrontare i problemi individuando radici comuni e collegamenti fra tutte le figure professionali e le attività dell’assistenza sanitaria. Verrà proposta la guida dell’OMS al curriculum multiprofessionale per la sicurezza dei pazienti. GERMANIA* * In Germania le segnalazioni sono state richieste soltanto ai membri della coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti (su base volontaria). Pertanto gli esempi segnalati costituiscono solo una ridotta selezione. Per esempio non abbiamo interpellato separatamente le università, né gli ordini dei medici o altri organismi. In totale sono stati segnalati 30 esempi. Si 1) Ategris- die Kette der diakonischen Krankenhäuser 2) Università di Colonia 3) Apothekerkammer Nordrhein, comprese le attività svolte in cooperazione con Bayerische Landesapothekerkammer 4) Kassenärztliche Vereinigung WestfalenLippe 5) Landesapothekerkammer Rheinland-Pfalz 6) Ordine dei medici di Berlino, in cooperazione 1) Cinque attività segnalate: standard qualitativi nell’attività ospedaliera/infermieristica; braccialetto di identificazione dei pazienti; CIRS; 2) Conferenza, sicurezza delle medicazioni 3) Sei esempi segnalati: miglioramento della sicurezza delle medicazioni da parte dei farmacisti; rischi della farmacoterapia; gestione delle interazione farmacologiche sfavorevoli; riesame delle medicazioni nelle farmacie; Apotheker für Geriatrische Pharmazie/ formazione postuniversitaria. Pagina | 55 prega di notare che non tutti gli esempi segnalati compaiono in questa sede. con la coalizione tedesca per la sicurezza dei pazienti 7) Apothekerkammer Berlin compresa la cooperazione con Deutsche Pharamzeutische Gesellschaft 5) 2 esempi di attività per la sicurezza delle medicazioni, AMTS – Arzneimitteltherapiesicherheit 8) Apothekerkammer Hamburg 6) Analisi degli incidenti formazione intensiva 9) Ordine dei medici della Baviera 7) 2 esempi di attività per la sicurezza delle medicazioni, interazione 10) Università di Ulm, dipartimento di ostetricia e ginecologia in cooperazione con GCPS 11) Sana Kliniken AG e Gesellschaft für Risikoberatung (GRB) 12) Ordine dei medici della Bassa Sassonia in cooperazione con Techniker Krankenkasse 13) MVZ Strahlentherapie Buchholz ADKA, Bundesverband Deutscher Krankenhausapotheker e.V. IRLANDA 4) 2 esempi: SAMR: protezione dalle infezioni per i medici e per gli assistenti medici Direzione per la qualità e la sicurezza dei pazienti dell’HSE (comitato esecutivo per la sanità e la sicurezza) in collaborazione con il Royal College of Physicians irlandese 8) Istruzione su farmacia di base 9) Sicurezza dei pazienti - gestione dei rischi 10) Simparteam- formazione di gruppo simulate nell’emergenza ostetrica 11) ERiKA- Analisi e comunicazione dei rischi e degli eventi (Ereignis und Risikokommunikationsanalyse) 12) Corso di base in “Gestione della qualità medica” organizzato dal Centro per la qualità dell’ordine dei medici della Bassa Sassonia 13) Sicurezza dei pazienti nella radioterapia oncologica, protezione dalle radiazioni. Gestione degli errori di medicazione, ottimizzazione dei processi Diploma in Leadership e miglioramento della qualità Formazione della leadership ospedaliera per il miglioramento della qualità Miglioramento della qualità per i soggetti in formazione Programma di formazione transfrontaliero in tema di sicurezza dei pazienti ITALIA Ministero della Salute in collaborazione con le organizzazioni professionali 1. Manuale di formazione per la sicurezza dei pazienti. 2. Manuale di formazione per la Pagina | 56 Associazione Italiana Odontoiatri, AIO. governance clinica e la sicurezza dei pazienti. Inoltre: Segnalazione e apprendimento; Prevenzione e controllo delle infezioni; Chirurgia sicura; Gestione dei rischi. LETTONIA 1)Università della Lettonia, Facoltà di medicina 2) Ospedale universitario pediatrico 3) Policlinico universitario Pauls Stradins, dipartimento dell’Istruzione e delle Scienze 4) Università Stradins di Riga 5) Istituti d’insegnamento superiore in campo medico 1) Il corso in Economia e gestione sanitaria prevede un’introduzione alla sicurezza dei pazienti; Corso sull’introduzione agli studi medici Programma di master per i manager infermieristici - Il corso sulla qualità dell’assistenza sanitaria comprende la sicurezza dei pazienti (approccio sistematico, fattori umani, cultura della sicurezza, apprendimento sulla base degli errori, approccio proattivo, buone prassi) 2) Gestione dei rischi e sicurezza dei pazienti; 3) Medicina trasfusionale di base per i medici; Sicurezza in radiologia per le radiazioni mediche; Assistere pazienti con diversi problemi medici; Assistenza ai pazienti L’ossigenazione iperbarica in medicina; Misure igieniche e antiepidemiche negli ospedali; Patologie vascolari e cure chirurgiche dei pazienti; 4) Sicurezza dei pazienti per i medici residenti; Vari corsi di studio trattano questioni correlate alla sicurezza dei pazienti, per esempio la comunicazione professionale dei medici (comunicazione, competenze), il corso sul controllo delle infezioni, ecc. 5) Vari corsi di studio trattano questioni correlate alla sicurezza dei pazienti. LITUANIA Università di Vilnius, facoltà di Requisiti di sicurezza dei pazienti in Pagina | 57 medicina Lituania e all’estero Istruzione/corsi a livello post-universitario Università lituana di scienze della salute Istituto di insegnamento superiore di Kaunas Istituto statale di insegnamento superiore di Klaipeda, facoltà di scienze della salute Istituto di insegnamento superiore di Panevezys Istituto di igiene Fondamenti clinici del trattamento antibatterico Uso degli antibiotici nella prassi clinica: un approccio microbiologico Trattamento antimicrobico delle malattie infettive Sicurezza dei pazienti e pulizia dei dispositivi medici - monitoraggio del processo di sterilizzazione nelle strutture di assistenza sanitaria Fondamenti dell’assistenza sanitaria e dell’infermieristica Ergonomia e occupazione umana Terapia occupazionale nelle disfunzioni fisiche, prassi, modulo: Assicurazione della qualità nell’assistenza sanitaria Nei programmi dei corsi di laurea breve (“Infermieristica” e “Ostetricia”) la materia “Sicurezza dei pazienti” è inclusa nei seguenti moduli: Fondamenti di infermieristica I e II; Infermieristica clinica I e II; Infermieristica nell’assistenza agli adulti; Infermieristica geriatrica; Infermieristica nell’assistenza speciale; Infermieristica nella terapia intensiva; Infermieristica nell’assistenza alla madre e al neonato I e II; Qualità e sicurezza nell’assistenza sanitaria ecc. LUSSEMBURGO 1) Institut Universitaire International Luxembourg e Fédération des Hôpitaux Luxembourgeois. 2) Salvare vite umane: pulizia delle mani (prevenzione e controllo delle infezioni). NORVEGIA 1),2) Università di Stavanger, dipartimento di Scienze della salute. 3) Università di Oslo. Istituto della salute e della società. 1) Formazione per il coordinamento del personale medico e dei funzionari dei servizi medici. Modulo 4: qualità e gestione dei rischi. 2) Ministero della Salute, ministero della Famiglia (sulla base della campagna dell’OMS). 1) Sicurezza dei pazienti - master universitario. 10 crediti (60 crediti = un anno). Il corso fa parte di un master in scienze della salute. Pagina | 58 2) Sicurezza dei pazienti - corso universitario di PHD. 10 crediti. Il corso fa parte di programmi di PHD in: a) salute e medicina, e b) gestione dei rischi. 3) Conoscenze, leadership e qualità nella facoltà di medicina. POLONIA 1) Università Polonia di Częstochowa 1) Qualità dell’assistenza medica e sicurezza dei pazienti. 2) Scuola di istruzione professionale superiore di Nysa/ Istituto di salute pubblica /Soccorso medico di urgenza Protezione dei dati personali e della documentazione medica. Prevenzione delle infezioni. Aspetti specifici del mantenimento della sicurezza dei pazienti nei reparti psichiatrici. Chirurgia sicura. Nefrologia sicura. Aspetti specifici dell’assistenza ai pazienti nell’unità di dialisi. Principi di sicurezza per il trasporto dei pazienti. Principi di sicurezza per la tunnellizzazione dei cateteri venosi. Principi di sicurezza per la somministrazione dei medicinali: orale, endovenosa e intramuscolare. Sicurezza nella prassi infermieristica. 3) Università di scienze umane ed economiche, facoltà di scienze della salute, specialità di infermieristica. 2) Titoli dei moduli/corsi specifici - malattie infettive - comunicazione sociale 3) Sicurezza dei pazienti - prevenzione delle situazioni sfavorevoli. Sicurezza e igiene nell’ambiente di lavoro per infermieri e ostetriche - Utilizzo di attrezzature moderne per la protezione e l’assistenza ai pazienti - ergonomia del lavoro. - Principi per il sollevamento e il mutamento di posizione dei pazienti. - Attrezzature sicure; protezione dalle infezioni. Comunicazione interpersonale: la capacità di affrontare lo stress. PORTOGALLO Direzione generale della salute (DGS) e Associazione portoghese per lo sviluppo ospedaliero (APDH) 1)Sicurezza dei pazienti: Dalla qualità e dalla sicurezza dei pazienti all’eccellenza clinica - Conferenza iniziale: qualità nell’assistenza sanitaria Pagina | 59 - Presentazione finale del progetto e conferenza finale SLOVACCHIA 1) Università - programma di insegnamento a livello universitario per gli studenti di odontoiatria. 2) Università - nel quadro dell’istruzione post-universitaria. 3) Ordine dei dentisti della Slovacchia - nel quadro dello sviluppo professionale continuo dei dentisti SLOVENIA Sicurezza dell’igiene negli studi dentistici, prevenzione delle infezioni incrociate, importanza delle vaccinazioni per il personale dentistico, operare per la sicurezza di materiali e strumenti dentistici, attrezzatura degli studi dentistici, importanza della storia del paziente - dal punto di vista di un operato sicuro - per la prevenzione di trattamenti sanitari, corsi di rianimazione cardiopolmonare, sicurezza e rischi radiologici. 1) Ministero della Salute 1) Manuale sui percorsi clinici 2) Centro clinico universitario Sistema di segnalazione e apprendimento Lubiana 3) Istituto superiore di infermieristica di Jesenice Uso prudente degli antimicrobici Prevenzione e controllo delle infezioni 4) Facoltà di medicina di Maribor Linee guida professionali per la gestione e la prevenzione delle infezioni 5) Istituto oncologico Chirurgia sicura Progetto dell’OMS: 5 momenti per l’igiene delle mani Accreditamento Nel contesto della formazione postuniversitaria per i medici è prevista la partecipazione a una lezione di un’ora su qualità e accreditamento nell’assistenza sanitaria, compresa la sicurezza. 2) Unità di simulazione medica, aperta nel 2011: erogazione di varie attività formative a medici e operatori sanitari nazionali e stranieri. Il centro dispone di una sala operatoria con annessa sala di controllo e di un’unità di terapia intensiva con annessa sala di controllo, in cui possono svolgersi: 1. Formazione dell’équipe responsabile per l’arresto cardiaco 2. Formazione dell’équipe responsabile per i traumi 3. Identificazione e gestione iniziale del paziente critico nella corsia 4. Formazione dell’équipe ostetrica 5. L’équipe della sala operatoria al Pagina | 60 completo 6. Formazione in tema di competenze chirurgiche (simulazione di interventi addominali, urologici e ginecologici, simulatore pelvico) Sistema, raccolta delle anomalie, tra cui gli eventi sentinella, gli errori di medicazione, ecc. Linee guida per l’uso sicuro di nuovi farmaci anticoagulanti Nel 2013 il Centro clinico universitario di Lubiana ha varato una strategia su qualità e sicurezza, 2013-2014, con particolare riguardo a: - lista di sicurezza chirurgica - igiene delle mani - gestione delle medicazioni - sepsi del catetere 3) 2 corsi: - Fondamenti della qualità per la salute e l’assistenza sanitaria - Sicurezza dei pazienti (sulla base dei piani di studio OMS) 4) Sicurezza dei pazienti - corso elettivo di 7 ore per gli studenti di medicina 5) Manipolazione sicura di farmaci citostatici Uso sicuro della radioterapia. SPAGNA Ministero della Salute spagnolo in collaborazione con: Università Carlos III, Madrid Università Miguel Hernandez, Alicante Società spagnola di medicina intensiva Fondazione Avedis Donabedian Programma di insegnamento sulla sicurezza dei pazienti a livello nazionale -Corso online di gestione dei rischi - Master sulla sicurezza dei pazienti - Corso online (sistema di segnalazione e apprendimento) organizzato da SINASP - Corso sull’igiene delle mani per professionisti clinici - Corso “Batteriemia zero” - Corso “Polmonite zero” Le regioni offrono ai propri operatori una formazione di base in materia di sicurezza Pagina | 61 dei pazienti Alcune università organizzano corsi specifici sulla sicurezza dei pazienti a livello universitario. SVEZIA 1) Contee e regioni Quasi tutte le contee e le regioni organizzano corsi di base sulla sicurezza dei pazienti. Alcune offrono corsi più avanzati sull’analisi delle cause di fondo e l’analisi dei rischi. In Svezia si contano oltre 30 centri di simulazione. 2) Associazione svedese delle autorità locali e delle regioni, SALAR Corsi sulla revisione delle cartelle cliniche e sullo SBAR 3) Associazione Svedese Odontoiatri Följer jag lagen? (Sto rispettando la legge?) 4) Consiglio nazionale della sanità e dei servizi sociali 5) Agenzia per i prodotti medici 6) Ispettorato della salute e dell’assistenza sociale 7) Facoltà di ingegneria dell’università di Lund e Reale istituto di tecnologia (KTH) Corsi universitaria sulla sicurezza dei pazienti 8. Ambienti dell’assistenza sanitaria REGNO UNITO Istituto del sistema sanitario nazionale per il miglioramento e l’innovazione/NHS QI (organismo successore) GUIDARE IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA DEI PAZIENTI (LIPS) Ciascun modulo è incentrato su tematiche diverse, tra cui: • Avvio (Misurare per migliorare) • Accademia per la sicurezza e la qualità esecutiva • Guidare il miglioramento della sicurezza dei pazienti • Perseguire il miglioramento della sicurezza dei pazienti • Avanzare nel miglioramento della sicurezza dei pazienti • Mantenere il miglioramento della sicurezza dei pazienti Pagina | 62 PAESI BASSI 1) Organizzatore: centro medico universitario VU di Amsterdam per tutti gli studenti di medicina. 2) Organizzatore: centro medico universitario VU di Amsterdam in collaborazione con altri ospedali universitari della regione. 3) Organizzatore: 8 centri medici universitari olandesi. Segnalazione e apprendimento: controllo e prevenzione delle infezioni; chirurgia sicura; ingegneria dei fattori umani, gestione dei rischi. Esistono moduli per vari gruppi: 1) Sicurezza dei pazienti e miglioramento della sicurezza per gli studenti di medicina. 2) Corso sulla sicurezza dei pazienti - per i medici residenti. Programma di istruzione post-universitaria in materia di sicurezza e qualità - per medici e infermieri (ad alto potenziale) che lavorano in ambito ospedaliero. Pagina | 63 Pagina | 64 Tabella 2 - Livello degli enti organizzatori Paese Livello nazionale (università, organizzazioni professionali, ecc.) Livello regionale X AUSTRIA BELGIO 1)2)X CROAZIA X CIPRO 1)X DANIMARCA 1)X ESTONIA X FINLANDIA X FRANCIA X GERMANIA X UNGHERIA X IRLANDA X ITALIA X LETTONIA X LITUANIA X LUSSEMBURGO X NORVEGIA X POLONIA X PORTOGALLO X SLOVACCHIA X SLOVENIA X SPAGNA X REGNO UNITO X PAESI BASSI X 3)X 2)X 2)X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI ASSOCIAZIONE SVEDESE Livello Altro locale (ospedale) X X X Pagina | 65 ODONTOIATRI Pagina | 66 Tabella 3 - Tipologie di istruzione e formazione Paesi Livello universitario CROAZIA, DANIMARCA, FINLANDIA, LITUANIA, LETTONIA, PAESI BASSI, NORVEGIA, POLONIA (2), POLONIA (3), SLOVACCHIIA, ESTONIA, SLOVENIA Livello postuniversitario BELGIO, CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, DANIMARCA, GERMANIA, UNGHERIA, IRLANDA, LITUANIA, LETTONIA, PAESI BASSI, NORVEGIA, POLONIA (3), SLOVACCHIA, ITALIA, ESTONIA, SLOVENIA Istruzione continua BELGIO, DANIMARCA, PORTOGALLO, FINLANDIA, AUSTRIA, ITALIA, CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, REGNO UNITO, SPAGNA, LITUANIA, LETTONIA, PAESI BASSI, POLONIA (3), SLOVACCHIA, SLOVENIA, GERMANIA Programmi di master LITUANIA, POLONIA (3) Altro CROAZIA (Workshop), NORVEGIA, SLOVACCHIA, CIPRO, ESTONIA ITALIA (Workshop, seminari dedicati, riunioni) Pagina | 67 X BELGIO X CIPRO X X X X X X 1)X 2)X 1)X 2)X 2)X 1)X X 1)X 2)X 2X 1)X 2)X X X DANIMARCA X ESTONIA X FINLANDIA X X X X X X X FRANCIA X X X X X X X GERMANIA X X X X UNGHERIA X X X X IRLANDA X X X X ITALIA X X X X X X X X LETTONIA X X X Altro Professioni diverse nuovi dipendenti degli ospedali tutti i dipendenti interessati X AUSTRIA CROAZIA Amministratori Farmacisti Medici/Dentisti Studenti Paese Infermieri/Ostetri che Tabella 4 - Destinatari X X Residenti X Sono coinvolti anche i medici in formazione Dirigenti medici Medici radiologi e assistenti radiologi LITUANIA X Studi postuniversit ari per operatori Pagina | 68 LUSSEMBURGO X X X X X X X X 3)X 1)X, 2)X 2)X 3)X X X NORVEGIA 3)X POLONIA 1)X 3)X PORTOGALLO X X X X X SLOVACCHIA X X X X X SLOVENIA X X X X X SPAGNA X X X X Operatori, medici che ricoprono cariche dirigenziali X Specializzan di operatori CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI ASSOCIAZIONE SVEDESE ODONTOIATRI X X REGNO UNITO PAESI BASSI X X Pagina | 69 Tabella 5 - Formazione, interesse e competenze dei docenti Qualifiche accademiche necessarie Paese Operatori sanitari con esperienza in miglioramento della qualità e sicurezza dei pazienti Aver completato il ciclo di studi per la certificazione di responsabile della gestione dei rischi; risorse umane sufficienti a impartire l’istruzione; AUSTRIA BELGIO Altro X X X CROAZIA 2)X CIPRO DANIMARCA X ESTONIA 3)X FINLANDIA X FRANCIA X GERMANIA X Esperienza in istruzione medica post-universitaria e simulazione 1)X, 2)X X X X X UNGHERIA IRLANDA X ITALIA X X X Capacità adeguate LETTONIA X Migliore cooperazione tra gli organismi competenti per lo sviluppo della politica sanitaria, gli istituti di istruzione e le istituzioni sanitarie (ospedali) LITUANIA LUSSEMBURG O X 2) X Pagina | 70 NORVEGIA X POLONIA 1)X 3)X 3)X PORTOGALLO SLOVACCHIA X SLOVENIA X X X SPAGNA X REGNO UNITO X PAESI BASSI CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI Consulta dei relatori dell’Associazione Italiana Odontoiatri, AIO e relatori esterni ASSOCIAZION E SVEDESE ODONTOIATRI Pagina | 71 Tabella 6 - Piattaforma di erogazione, durata e qualifiche dei partecipanti Paese Piattaforma di erogazione AUSTRIA Lezioni classe frontali Durata – Qualifiche/laurea (MA)/diploma ecc. in Tipologie di istruzione Vari diverse, per esempio: 3 ore (medici) 4 ore (assistenti medici) Periodica Assistenza: 4x/anno Medici: 4x/anno Tutti gli altri: 1x/anno 3 - 4 giorni BELGIO Si utilizzano diverse risorse pedagogiche: seminari, giornate formative con esercizi, discussione, esempi di buone prassi nazionali ed estere, strumentario, comunità di apprendimento, elearning. Competenze di base: •RCA, HFMEA e ICPS: annuale •cultura della sicurezza dei pazienti: ogni 4 anni (nel caso degli ospedali, valutazione della cultura della sicurezza). Secondo programma di orientamento: si organizzano 10 attività in tutto su tematiche diverse, 5 in olandese e 5 in francese Classe 1.Corso introduttivo – Qualità e sicurezza dei pazienti (3,5 ore – due volte all’anno per tutti i nuovi dipendenti, e 1,5 ore per tutti i nuovi Pagina | 72 infermieri). 2.Programma di formazione “Qualità” Gestione dei cambiamenti (2 ore) Brainstorming (2 ore) Misurazione (2 ore) Processi di classificazione (2 ore) Attuazione dei miglioramenti (2 ore) 3.Workshop sulla sicurezza dei pazienti (1 ora) 4. Metodo prisma (6 ore). Classe Sessioni di consapevolezza: +- 1 ora Sottoargomenti: +- 4 ore Lezioni classe CROAZIA CIPRO frontali e in 2,5 ore 1) Classe, seminari, attività pratica 1) Corso semestrale – 10 ECTS 2) Classe, conferenza 2) Una volta l’anno 1) Sì 1) Non ancora, ma si prevede che nel prossimo futuro alcuni dei programmi saranno accreditati sotto forma di ECTS o ECVET. Potenziali organismi di accreditamento: Università di tecnologia di Cipro, università di Nicosia. 2) Sì 1) No 2) No 2) No. Pagina | 73 DANIMARCA 1) Sì, 2) Sì 1)No, 2)No 2) Lezioni, discussioni di gruppo, giochi di ruolo e formazione basata sulla simulazione 1) No, 2) No 3) Durata: da qualche ora a diversi giorni ESTONIA 1),2),3),4),5) Sì FINLANDIA 1)E-learning 1) 10 X 0,5 ore 2) Lezioni frontali – in classe 2) Da 1,5 ore a un giorno 3) Lezioni conferenza 3) Da 1 a 2 ore frontali frontali, No – e- Varia No FRANCIA Lezioni learning GERMANIA - Lezioni frontali – in Tipologie di istruzione Varia. classe diverse, per esempio: - Workshop 3 ore (medici) - Seminario 4 ore (assistenti medici) - E-learning Periodica Assistenza:4x/anno Medici:4x/anno Tutti gli altri 1x/anno Sì 3 - 4 giorni UNGHERIA Corso di e-learning aperto 90 ore No IRLANDA Lezioni frontali Sì. Diploma 70 coaching nel luogo di lavoro, Pagina | 74 assistenza on-line (webex, e-mail) assistenza telefonica ITALIA - Master universitario in 12 ore alla settimana per i partecipanti ricevono un sicurezza dei pazienti 20 settimane certificato In classe: 3-4 ore - Lezioni frontali – in classe Workshop: 4-6 ore Seminario: tra 6 e 10 ore - Workshop - Seminario - E-learning LETTONIA E-learning; circa 8-16 ore per ciascun manuale (5 MANUALI); gamma di crediti per ciascun corso: 8-16 ECM 1) In classe, 1) 1) lezioni frontali, interventi 3 ECTS (una volta alla di relatori settimana per un No semestre). 2)Lezioni frontali - in 2) No, ma i partecipanti classe 2) 12 ore ricevono punti di formazione postuniversitaria. 3) Corsi di apprendimento aperto 3) 3) - 20 ore (12 ore di lezioni -Sì, certificato (corsi a tempo pieno) teoriche, 8 ore di lezioni pratiche) - Sì, certificato - 10 ore - Sì, referenza - 40 ore (36 ore di lezioni teoriche, 4 ore di lezioni pratiche) - 10 ore (6 ore di lezioni - Sì, referenza teoriche, 4 ore di lezioni pratiche) - Sì, certificato - 105 ore (15 ore di lezioni teoriche, 90 ore di lezioni pratiche) - 10 ore (5 ore di lezioni - Sì, referenza teoriche, 5 ore di lezioni pratiche) Pagina | 75 - 10 ore (8 ore di lezioni - Sì, referenza teoriche, 2 ore di lezioni pratiche) 4) 6 ore accademiche. LITUANIA Lezioni frontali - in Università di Vilnius, Nessuna laurea specifica classe, seminario, facoltà di medicina - in sicurezza dei pazienti conferenza Etica medica - 3 crediti ECTS, 80 ore; Farmacologia clinica, registrazione dei farmaci e sicurezza dei consumi 3 crediti ECTS, 80 ore; comunicazione professionale e psicosomatica - 3 crediti ECTS, 80 ore Università lituana di scienze della salute Fondamenti dell’assistenza sanitaria e dell’infermieristica (5 ECTS), Ergonomia e occupazione umana (6 ECTS), Terapia occupazionale nelle disfunzioni fisiche (21 ECTS), Pratica (30ECTS), circa 8 ECTS nell’ambito della laurea breve, altro 8-72 ore. Istituto di insegnamento superiore di Kaunas Durata dell’istruzione e della formazione. 3-9 crediti ECTS per le materie previste dal programma di studio, specializzazioni (480-960 ore, corsi, internati, conferenze (6-90 ore) Istituto statale di insegnamento superiore di Klaipeda - 160 ECTS, 3 anni e mezzo. Pagina | 76 Istituto di insegnamento superiore di Panevezys, 210 ECTS Istituto di igiene - 1-2 giorni LUSSEMBURG O 1) Classe 1) 12 ore 2) Classe; 2) 3 ore e-learning 1) Nessuna laurea specifica in sicurezza dei pazienti 2) No NORVEGIA Sì 3) Sì 3) Sì, la Presidenza, università di Oslo. POLONIA 1) Sì 2) Sì, 2) Sì Ministero della Scienza e dell’Istruzione superiore, commissione di accreditamento, consenso a dirigere il soccorso medico di emergenza. 3) Sì 3) Sì, Certificato rilasciato dal ministero della Scienza e dell’Istruzione superiore. Certificato rilasciato dal ministero della Salute. PORTOGALLO Lezioni frontali classe, conferenza in 80 ore/12 giorni/3 mesi SLOVACCHIA Lezioni frontali interventi di relatori + seminari+ esercizi clinici, seminari, libri, corsi di apprendimento aperto Negli studi universitari le difficoltà sono dovute all’esistenza di contenuti diversi in materie di insegnamento diverse circa 182 ore di insegnamento SLOVENIA Lezioni, seminari, workshop, esercizi clinici Ad 3) 42 ore e 54 ore, cfr. anche la tabella 1 SPAGNA Si tratta essenzialmente di corsi online - 120 ore - 1 500 ore - 20 ore - 20 ore No Soltanto il master è considerato un titolo universitario Pagina | 77 REGNO UNITO Lezioni seminari apprendimento progetti PAESI BASSI Lezioni frontali – in classe, conferenza, seminario; webinar; apprendimento a distanza – libri, corsi di apprendimento aperto; elearning, osservazione in situazione di apprendimento, ecc.) Lezioni classe frontali 20 ore - 6 ore frontali 9 mesi in tutto – ciascun di modulo ha bisogno di 3-4 aperto, giorni + studio individuale In classe, workshop, gruppo di discussione, tesi. CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI - - No 1) Durante il periodo di formazione universitaria alcune presentazioni in classe e workshop. 2) 2 giorni 3) Due anni a tempo parziale in Ore Conferenza Seminario ASSOCIAZION E SVEDESE ODONTOIATRI Tabella 7 - Valutazione del programma di istruzione e qualifiche dei partecipanti Paese Valutazione dei partecipanti Sì/No Riconoscimento (accreditamento - da parte di chi? Punti edu) AUSTRIA Sì No BELGIO Sì Il programma di formazione “Qualità” è accreditato dal servizio pubblico federale per la salute, la sicurezza della catena alimentare e l’ambiente. Istituto nazionale dell’assicurazione di malattia e di invalidità (NIHDI). No Pagina | 78 No No No CROAZIA No 3) Sì CIPRO 1) Non ancora, ma si prevede che nel prossimo futuro alcuni dei programmi saranno accreditati sotto forma di ECTS o ECVET. Potenziali organismi di accreditamento: Università di tecnologia di Cipro, Università di Nicosia. 4) Sì 2) No. DANIMARCA 1) Sì, 2) Sì 1)No, 2)No ESTONIA 1),2),3),4),5) Sì No FINLANDIA No/Sì No FRANCIA Sì Sì GERMANIA Sì/No Sì No UNGHERIA No Sì Università Semmelweis, Facoltà dei servizi pubblici e sanitari IRLANDA Sì Sì. RCPI ITALIA Sì In Italia gran parte dei corsi CPD sono accreditati LETTONIA Sì 1)Sì (Ministero Scienza) dell’Istruzione e della 2) No, ma è concertata e accettata dall’Associazione medica lettone 3) Sì (approvata dall’Associazione dei medici lettoni) 4) Sì (Ministero dell’Istruzione e della Scienza) 5) Sì (Ministero dell’Istruzione e della Scienza) LITUANIA In alcuni (soddisfazione, corsi – sì Sì conoscenze, Il centro per la valutazione della qualità Pagina | 79 competenze dei partecipanti) dell’istruzione superiore, Approvata dal ministero della Salute lituano 2010-11-10 n. 10-(22.2-12)7199 LUSSEMBURG O 1) Sì, 2) Sì NORVEGIA Sì 3) Sì 3) Sì, la Presidenza, università di Oslo. POLONIA 1) Sì 2) Sì, 2) Sì Ministero della Scienza e dell’Istruzione superiore, commissione di accreditamento, consenso a dirigere il soccorso medico di emergenza. 3) Sì 3) No, 2)No 3) Sì, Certificato rilasciato dal ministero della Scienza e dell’Istruzione superiore. Certificato rilasciato dal ministero della Salute. PORTOGALLO Sì No SLOVACCHIA Sì Sì, - studi universitari - accreditamento del ministero dell’Istruzione. - studi post-universitari; accreditamento del ministero della Salute. - sviluppo professionale continuo, accreditamento del ministero della Salute. SLOVENIA Sì Sì SPAGNA Sì Sì Ciascun corso è accreditato da un’agenzia diversa REGNO UNITO Sì PAESI BASSI Sì No 1) Studi universitari (Sì) 2) Studi postuniversitari/formazione di medici residenti (Sì) 3) Post-accademica (non ancora) Pagina | 80 CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI Sì Sì Ministero della Salute italiano ASSOCIAZION E SVEDESE ODONTOIATRI Pagina | 81 Tabella 8 - Ostacoli all’attuazione Stati membri Finanziamento FINLANDIA, IRLANDA, SPAGNA, LITUANIA, CIPRO (1): risorse limitate CIPRO (2): risorse limitate DANIMARCA (1): la retta del corso potrebbe essere eccessivamente alta per alcuni partecipanti potenziali. ESTONIA: finanziamento dei partecipanti SLOVENIA: risorse limitate Resistenza ai cambiamenti CONSIGLIO DEI DENTISTI EUROPEI, REGNO UNITO, GERMANIA, LUSSEMBURGO Trovare un buon equilibrio fra teoria e pratica. LUSSEMBURGO (2): adattamento della formazione a destinatari analfabeti (personale delle pulizie). POLONIA (1): comunicazione con i pazienti. POLONIA (3): mancanza delle conoscenze e delle competenze richieste per l’utilizzo di particolari attrezzature. Scarsa capacità di affrontare lo stress. CIPRO (1): i soggetti in formazione sono vincolati da limiti di tempo, (talvolta) è difficile persuaderli della necessità di ricevere ulteriore formazione (istruzione). Organizzazione REGNO UNITO, GERMANIA, SPAGNA, PAESI BASSI: è stato difficile e logistica inserire moduli specifici sulla sicurezza dei pazienti nel curriculum medico. LUSSEMBURGO (2): tempistica carente: molte indagini sono state svolte contemporaneamente, formatori e soggetti in formazione sono sottoposti a un carico di lavoro considerevole. POLONIA (1): Scarso accesso alle attrezzature utili per modificare la posizione dei pazienti. Carenza di attrezzature sicure (nelle istituzioni mediche) per scongiurare gli eventi sfavorevoli (fattore economico). CIPRO (2): limiti di tempo ITALIA: diversa disponibilità di accesso alla rete, più specificamente, l’accesso delle famiglie alla connessione a banda larga è assai diverso nel paese, competenze tecnologiche degli operatori sanitari destinatari, diverse attività promozionali in aree diverse. Pagina | 82 SLOVENIA: forte concorrenza per l’inclusione di nuove tematiche nei piani di studio universitari e post-universitari. Altri motivi Tempo (FINLANDIA, REGNO UNITO, LETTONIA, GERMANIA), carenza di dati rilevanti per consentire misure d’impatto (REGNO UNITO), lingua e traduzione (UNGHERIA), accordo con le università e le regioni (SPAGNA), questioni legate ai software (GERMANIA); traduzione della presentazione in Power Point nelle lingue nazionali del Lussemburgo (LUSSEMBURGO); forte leadership e priorità della sicurezza dei pazienti (DANIMARCA). Capacità insufficiente del personale universitario di tenere i corsi (NORVEGIA); carenza di docenti universitari per odontoiatria (SLOVACCHIA). SLOVENIA: carenza di esperti accademici. Libertà di scelta: i medici tendono a usare più frequentemente il CPD per migliorare le proprie competenze cliniche invece di altre competenze quali sicurezza dei pazienti, capacità comunicative, ecc. Pagina | 83