LINEE GUIDA ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Da alcuni anni la nostra scuola è frequentata da alunni stranieri provenienti da paesi europei ed
extraeuropei, da qui l’esigenza di fare in modo che il loro inserimento risulti sempre più positivo e
che la loro presenza a scuola sia vissuta come un arricchimento umano e culturale.
In quest’ottica si colloca la messa a punto di uno specifico PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA
PER l’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI, un documento che intende pianificare le
modalità di accoglienza, secondo le linee guida del MIUR ( nota 829 del 16 febbraio 2006) e quelle
del documento aggiornato del 19 febbraio 2014 prot. N. 4233, del Ministro M.C. Carrozza. A otto
anni di distanza dalla prima stesura del documento, l’aggiornamento dell’analoga circolare è
necessaria in seguito ad una nuova configurazione del mondo dei migranti sia numericamente che
per varietà di provenienza e di culture. In quanto strumento di lavoro, il protocollo può essere
integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola, la quale attraverso tale
documento intende prestare particolare attenzione al problema dell’accoglienza, intesa non come
fase, ma come processo, come stile della scuola stessa.
CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA (nota 19 febbraio 2014)
L’esperienza di questi anni ha messo in evidenza la necessità di prestare attenzione a nuove
tipologie di studenti con problematiche interculturali e di integrazione, anche se forniti di
cittadinanza italiana.
Vediamo alcune locuzioni che indicano particolari situazioni.
 Alunni con cittadinanza non italiana.
 Alunni con ambiente familiare non italofono.
 Minori non accompagnati.
 Alunni figli di coppie miste.
 Alunni arrivati per adozione internazionale.
 Alunni rom, sinti e caminati.
 Studenti universitari con cittadinanza straniera.
CONTENUTI
Il Protocollo d’Accoglienza:
- prevede la costituzione di una Commissione di Accoglienza
- contiene criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri
- traccia fasi e modalità dell’accoglienza a scuola, definendo compiti e ruoli degli operatori
scolastici e di coloro che partecipano a tale processo
- propone modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana e dei contenuti curriculari.
COMMISSIONE DI ACCOGLIENZA\INTEGRAZIONE
Il gruppo di accoglienza interviene nella fase comunicativo-relazionale, è rappresentativo delle
diverse figure scolastiche e dei diversi plessi o livelli di scuola dell'istituto.
E' composta dal Dirigente Scolastico, 3 docenti della scuola, dal responsabile di segreteria, dai
mediatori e/o operatori interculturali.
La Commissione si riunisce ogni qualvolta si presenti il caso d’iscrizione di alunni stranieri
neoarrivati. Per gli alunni che si iscrivono durante il periodo estivo, l’inserimento effettivo nella
classe avverrà, previa convocazione della Commissione di Accoglienza, nel mese di settembre,
prima dell’inizio delle lezioni.
Tabella di sintesi PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
1
COSA
DOMANDA DI
ISCRIZIONE
-Dare prime
informazioni
sulla scuola
-Richiedere la
documentazione
-Fissare un
appuntamento
con un membro della
Commissione
Accoglienza
b. COLLOQUIO
CON GENITORI E
ALUNNO
- Raccolta di
informazioni
sul ragazzo e la
famiglia,
storia scolastica,
progetto migratorio
-Aiuto nella
compilazione della
domanda di iscrizione
e nella scelta delle
opzioni offerte dalla
scuola.
CHI
PERSONA
DESIGNATA
DELLA
SEGRETERIA
QUANDO
Al momento del
primo contatto
con la scuola
MATERIALI
Materiale
tradotto in
varie lingue
DOCENTE DELLA
COMMISSIONE
ACCOGLIENZA
(eventualmente
affiancato da
mediatore linguistico)
Su
appuntamento
nei giorni
successivi al
primo contatto
con la scuola
Scheda rilevazione
dati.
Opuscolo informativo
sull’organizzazione.
Approfondimento della conoscenza
Nelle due settimane che precedono l'inizio dell'anno scolastico, viene rilevata la situazione di
partenza dell’alunno attraverso prove linguistiche di livello, a cura dei docenti della Commissione
di Accoglienza.
I dati emersi verranno comunicati ai Consigli di classe interessati. In seguito alla rilevazione del
grado di conoscenza della lingua italiana, l’alunno verrà avviato ad un percorso di alfabetizzazione
calibrato sul suo livello di partenza.
Bilancio delle competenze
La commissione di accoglienza effettua il Bilancio delle competenze in base all’ordine di scuola,
con gli strumenti predisposti dai Dipartimenti, indicativamente su:
italiano per l’individuazione del livello di competenza e smistamento ai corsi di italiano L2.
ambito logico-matematico individuazione delle abilità e grado di conoscenze
lingue straniere europee individuazione delle conoscenze e di un’eventuale lingua veicolare.
competenze trasversali (senso storico, geografico-scientifico) individuazione delle abilità.
In base ai risultati delle prove di ingresso, potrà essere proposto uno dei seguenti percorsi:
1. Ingresso in classe senza necessità di azioni di sostegno;
2. Ingresso in classe con attività personalizzata con o senza frequenza di laboratorio di
2
alfabetizzazione;
3. Inserimento nella classe con frequenza obbligatoria di corso intensivo di alfabetizzazione
INDICAZIONI AL CONSIGLIO DI CLASSE O TEAM DOCENTI
Prima accoglienza nella classe
L’insegnante coordinatore, preventivamente contattato dal Docente referente o da un altro
membro della Commissione, provvede ad informare il consiglio di classe del nuovo inserimento.
L’insegnante in servizio accoglie l’alunno e lo presenta alla classe. E’ questa una fase da curare
particolarmente, specialmente se l’alunno arriva in corso d’anno, al fine di creare rapporti di
collaborazione fra i compagni, in modo che si sentano anch’essi coinvolti nell’accoglienza.
Gli insegnanti e i ragazzi della classe interessata cercheranno forme di comunicazione e modi per
facilitare l’inserimento: importante è mostrare un atteggiamento di disponibilità così da far sentire
da subito il nuovo arrivato parte della classe.
Il docente Funzione Strumentale ( area inclusiva) mantiene una funzione di continuo supporto
nei confronti dell’alunno straniero e della classe di inserimento, COLLABORA CON LA
COMMISSIONE NELLA :
 Ricerca materiali da usare nei vari momenti di accoglienza
 Orienta, se necessario, la famiglia ai servizi di assistenza agli immigrati
 Mantiene i contatti con i servizi di assistenza e con i mediatori linguistici
 Cura le relazioni con i docenti delle classi di inserimento al fine di sostenerne l’azione
 Raccoglie i dati per il monitoraggio della situazione dell’istituto in merito alla presenza di
alunni stranieri.
Mediazione linguistica e culturale a scuola
Sulla base delle indicazioni desumibili dai documenti e dalla normativa vigente in materia, è
possibile individuare alcune funzioni principali del mediatore linguistico culturale:
 Rendere più agevoli i rapporti tra gli immigrati ed i servizi ai cittadini delle singole
amministrazioni (L. 40/1998)
 Facilitare l’adempimento, da parte della famiglia, delle pratiche burocratiche scolastiche
 Offrire sostegno all’inserimento scolastico degli alunni stranieri di recente immigrazione
Attuare iniziative per la valorizzazione della lingua e della cultura di origine degli alunni stranieri.
Occorre ricordare che il mediatore culturale non ha un ruolo di insegnamento disciplinare.
Materiali e strumenti per accogliere e inserire gli alunni, per comunicare con le famiglie, per la
semplificazione dei contenuti delle varie discipline e per la realizzazione di percorsi interculturali
sono conservati in segreteria.
L’inserimento in classe di un alunno straniero comporta il coinvolgimento di tutti gli insegnanti di
classe, poiché solo una tale sinergia permette un facile inserimento e una piena integrazione. Dal
momento che nella nostra scuola non è ancora prevista la figura di un mediatore linguistico, in
questa fase, molto importante, può essere la funzione del TUTORING
Allievo immigrato di vecchia data o nato in Italia da genitori stranieri, già inserito nella scuola da
qualche anno, che aiuta e supporta - nella relazione e nella mediazione - il neo arrivato da uno
stesso paese e lingua di provenienza.
COMPITI DEL CONSIGLIO DI CLASSE
L’inserimento in classe: i compiti del consiglio di classe
_ L’attesa
Informare gli alunni dell’arrivo di un compagno straniero fornendo informazioni sulla nazionalità,
sulla conoscenza della lingua.
3
_ Prima relazione
Individuare per quanto è possibile, uno o due alunni che affianchino il ragazzo straniero con
semplici attività di conoscenza e scoperta della scuola e che lo aiutino nei compiti.
_ Progetto didattico
In relazione alle competenze linguistiche dell’alunno, gli insegnanti attiveranno percorsi
individualizzati/ personalizzati definendo:
 gli obiettivi minimi da raggiungere nelle singole discipline
 corsi di Italiano L2
 individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina, da
utilizzare appena l’alunno acquisisce una minima conoscenza dell’italiano;
 programma o prende informazioni sui percorsi di alfabetizzazione o consolidamento
linguistico, che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili (docenti con ore a
disposizione, insegnanti volontari,fondi della scuola, progetti della scuola e finanziamenti
extrascolastici, in orario scolastico o extrascolastico
 il Consiglio di Classe prevede inoltre, se necessario, l'uscita dal gruppo classe dell'alunno,
per interventi individualizzati di supporto o svolti insieme ad altri alunni del suo stesso
livello linguistico
 mantiene i contatti con i docenti che seguono l'alunno nelle attività di recupero
Nel caso in cui l’inserimento avvenga ad anno inoltrato (nel secondo quadrimestre), per favorire
l’inserimento graduale nella classe con la quale inizierà il percorso nell’anno scolastico successivo,
si prevede la possibilità di:
 prolungare il periodo di osservazione
 prevedere una frequenza sulla base di un orario personalizzato
 approntare un progetto individualizzato che prevede la frequenza ai laboratori
di italiano L2 ed a eventuali sportelli help di sostegno all’apprendimento disciplinare, e l’utilizzo di
testi di studio semplificati.
Strumenti e risorse
La Scuola potenzierà la propria biblioteca scolastica con testi multilingue, anche in collaborazione
con i servizi multiculturali delle biblioteche pubbliche, con le associazioni di volontariato e di
immigrati.
Si cercherà di costituire un archivio, cartaceo e informatico, di testi semplificati di argomenti
appartenenti a varie discipline, esercitazioni, schemi e sintesi, lezioni tradotte in altre lingue.
Specie nei primi tempi sarà utile coinvolgere con la funzione di tutor, un alunno della stessa
nazionalità disponibile all’aiuto e qualora fosse possibile un mediatore linguistico.
Fase della frequenza successiva
Nel primo anno di attività dell’alunno straniero neo arrivato sarà l’apprendimento e il
consolidamento della lingua italiana, cui dovranno essere destinati tempo e risorse umane,
attraverso l’impostazione di un progetto specifico (laboratorio di italiano L2 valorizzando
possibilmente anche la lingua e la cultura d’origine).
Per quanto riguarda le materie di studio è utile precisare che il comma 4 dell’art. 45 del D.P.R. 394/
1999, che qui si riporta, recita:
Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il
necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati
specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della
lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento
4
della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante
l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito
delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa.
Il Collegio docenti delega i Consigli di classe interessati a individuare possibili forme di
“adattamento dei programmi di insegnamento; possibili forme già sperimentate da Consigli di
classe di altre scuole primarie di primo e secondo grado,possono essere:

la temporanea esclusione dal curriculum di quelle discipline che presuppongono una
specifica competenza linguistica, sostituendole con attività di alfabetizzazione o
consolidamento linguistico.

la riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, in modo da favorire il
raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari.
 la sostituzione di parti di programma con altre più consone alla formazione dell’alunno.
L’italiano come seconda lingua
La scuola attiverà laboratori di italiano L2 articolandoli nei livelli previsti dal Portfolio europeo,
tuttavia le classi di italiano L2 potranno prevedere accorpamenti di livelli simili (esempio: A1+A2 o
B1+B2). In generale i livelli
LIVELLO 1 (cfr Portfolio europeo livelli P, A1, A2)
Alfabetizzazione di base, con l’obiettivo che l’alunno acquisisca una padronanza strumentale della
lingua italiana
LIVELLO 2 (cfr Portfolio europeo livelli B1 B2)
Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa,
con l’obiettivo che l’alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi
compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo.
LIVELLO 3 (cfr Portfolio europeo livelli C1, C2)
Apprendimento della lingua per studiare con l’obiettivo che l’alunno sappia utilizzare la lingua
specifica delle varie discipline.
Il piano individualizzato/ personalizzato
Il progetto didattico può prevedere l’elaborazione di un piano educativo individualizzato, quando
vengono definiti obiettivi, metodi e contenuti diversi per le discipline e si prevedono, pertanto anche
verifiche differenziate dal resto della classe. I docenti possono altresì prevedere un percorso
individualizzato che contempli la temporanea riduzione dal curricolo di alcune discipline che
presuppongono una più specifica competenza linguistica. Al loro posto verranno predisposte attività
di alfabetizzazione o consolidamento linguistico.
Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curricolari, essi dovranno essere
opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, esemplificati in modo da
permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione.
In tal caso viene elaborato un piano educativo personalizzato, in quanto vengono mantenuti gli
obiettivi minimi delle discipline, comuni al resto della classe e si prevede una diversificazione e una
semplificazione delle verifiche. Per il passaggio alla classe successiva è comunque necessario
l’accertamento delle competenze relativamente richieste.
E’ opportuno ricordare alcuni principi:

La lingua è il denominatore comune che unisce tutte le discipline/campi di esperienza
che possono, in maniera trasversale, contribuire allo sviluppo delle potenzialità
linguistiche, comunicative ed
espressive dell’alunno.
5

La competenza conversazionale (lingua per comunicare) viene spesso acquisita a un
livello funzionale
entro due anni
dal momento della prima esposizione all’italiano L2,
mentre sono di solito necessari almeno cinque anni per raggiungere i parlanti nativi per
quanto riguarda gli aspetti scolastici dell’italiano L2 (lingua per studiare).
Osservazioni sulla valutazione degli alunni non italofoni
Dalle “Linee guida perl'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri” emanate dal MIUR
-Dipartimento per l'Istruzione - Direzione Generale per lo studente-Ufficio per l'integrazione degli
alunni stranieri (Circolare ministeriale n° 24 del marzo 2006).
La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neo-arrivati,
pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di valutazione a quelle di certificazione, alla
necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento. La pur significativa normativa
esistente sugli alunni con cittadinanza non italiana non fornisce indicazioni specifiche a proposito
della valutazione degli stessi.
Dall'emanazione della legge n. 517 del 4 agosto 1977 ad oggi, l'approccio alla valutazione nella
scuola è positivamente cambiato.
Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in
grado di consentire, sulla base delle informazioni via via raccolte, un continuo adeguamento delle
proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il
miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e
delle famiglie al processo di apprendimento. L’art. 4 del DPR n. 275/1999, relativo all’autonomia
didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le
modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto
della normativa nazionale”.
Il riferimento più congruo a questo tema lo si ritrova nell’art. 45, comma 4, del DPR n 394 del 31
agosto 1999 che così recita “il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza
dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento …”. Benché
la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi
per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli
orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente
l’attenzione ai percorsi personali degli alunni. Questa norma va ora inquadrata nel nuovo assetto
ordinamentale ed educativo esplicitato dalle “Indicazioni Nazionali per i piani di studio
personalizzati” e con le finalità del “Profilo educativo dello studente” che costituiscono il nuovo
impianto pedagogico, didattico ed organizzativo della scuola italiana, basato sulla L 53/03, art. 3,
relativi in particolare alla valutazione.
Per il consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno scolastico –
per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto
curricolare - diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente,
6
gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali
acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella
“certificativa” si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi
possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In
particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra o da un grado
scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può
mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. Emerge chiaramente come nell’attuale contesto
normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche autonome e
dei docenti nella valutazione degli alunni.
VALUTAZIONE
I quadrimestre
I Consigli di classe potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali non conoscendo la lingua
partono da un’evidente situazione di svantaggio, possano avere una valutazione nelle materie
pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e immagine e
matematica, in alcuni casi lingua straniera.
Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte
integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline,
qualora durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti.
L’attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe)
predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare.
Nel caso in cui l’alunno straniero abbia una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese –
francese –spagnolo), essa almeno in una prima fase potrà essere utilizzata come lingua veicolare per
l’acquisizione dei contenuti e l’esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni
materiali.
E’ utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione
sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma
deve tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari
quali impegno partecipazione, progressione nell’apprendimento eventuali condizioni di
disagio. E’ opportuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio
linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’Italiano come L2. Nella valutazione
finale, di passaggio da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, occorre
inoltre, far riferimento ad una previsione di sviluppo dell’alunno.
La direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 sui bisogni educativi speciali e la nota
ministeriale del 22 novembre 2013 ricordano che, gli alunni con cittadinanza non italiana
necessitano anzitutto di interventi didattici di natura transitoria relativi all’apprendimento
della lingua e che solo in via eccezionale si deve ricorrere alla formalizzazione di un vero e
proprio piano didattico personalizzato. Si fa in questo caso riferimento soprattutto agli alunni
neo arrivati ultratredicenni, provenienti da paesi di lingua non latina.
Esempio di valutazione
Valutazione intermedia
Piano personalizzato
(con differenziazione in tutte od
alcune
discipline) possibilità di:
Ipotesi a :
Non valutato in alcune discipline
con
motivazione espressa:
Ipotesi b :
Valutazione espressa in
riferimento agli
obiettivi esplicitati nel piano
7
usare la lingua straniera, in un
primo
tempo, come lingua veicolare;
sostituire la seconda lingua straniera
con insegnamento italiano L2 (C.M. 4
del 15/01/09)
Nel documento di valutazione del
I°
quadrimestre va riportato:
“La valutazione non viene
espressa in
quanto l’alunno si trova nella
prima fase di
alfabetizzazione
in
lingua
italiana”
personalizzato:
Nel documento di valutazione va
riportato:
“ La valutazione espressa si
riferisce al
percorso personale di
apprendimento in
quanto l’alunno si trova nella
fase di
alfabetizzazione
in
lingua
italiana”
Valutazione finale
Piano personalizzato
(con differenziazione in tutte od
alcune
discipline)
•Indipendentemente da
lacune presenti, il Team docenti
valuta i positivi progressi
compiuti e le potenzialità di
sviluppo di ciascun alunno
•Il raggiungimento del livello
A2 QCEL può essere considerato
uno degli
indicatori positivi, ma non
vincolanti, per la continuazione
del
percorso scolastico.
Valutazione espressa in
riferimento agli
obiettivi esplicitati nel piano
personalizzato:
Nel documento di valutazione
va riportato: “ La valutazione
espressa si
riferisce al percorso personale di
apprendimento in quanto
l’alunno si trova
nella fase di alfabetizzazione in
lingua
italiana”
L’alunno viene ammesso alla
classe
successiva in base agli
obiettivi previsti nel piano
personalizzato e
ai progressi compiuti.
[*] per le discipline il cui insegnamento e apprendimento è meno
veicolato dalla
lingua italiana (ad esempio, esercitazioni pratiche, disegno,
educazione fisica, lingua
straniera conosciuta), si potrà procedere alla valutazione dei
progressi relativamente ai nuclei fondanti delle discipline stesse.
•Valutazione che rispetti tempi di apprendimento/ acquisizione delle
varie discipline, come dal P.E.P.
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protocollo accoglienza alunni stranieri