I nnovazione,
pro du z ione ,
tasse e tributi:
cosa cambia a Lavagno
LAVAGNO INFORMA - Notiziario Periodico del Comune di Lavagno - Anno 2 - Numero 1 - Direttore responsabile: Marcello Scandola - Editore: Comune di Lavagno
Reg.Trib. VR n° 1181 - Progetto grafico ed impaginazione: ROSA di GIADA - PRATICA DI COMUNICAZIONE - Tel. 045 6152212 - Stampa: Grafiche C.O.M. srl
C
ari concittadini,
si rinnova l’appuntamento con
il giornale “Lavagno Informa”,
che vuole fornire informazioni utili
agli abitanti del nostro paese.
Le attività dell’amministrazione comunale stanno procedendo bene, nel
rispetto delle delibere assunte e dei
programmi elettorali presentati alla
cittadinanza.
Così proseguono le realizzazioni di
opere pubbliche, in particolare quelle
relative ad acquedotto, fognature, strade e scuole.
L’azienda partecipata “Lavagno Servizi”, superata la fisiologica fase di avvio
dell’attività, sta conseguendo buoni
risultati sia operativi che in termini di
bilancio.
Inoltre, assieme ad altri comuni (Soave,
Zevio e Chiaravalle) è stata costituita
una società, denominata Sic1 Nord,
per la diffusione su fibra ottica dei collegamenti a banda larga e lo sviluppo
dei connessi servizi di telecomunicazione. È stato nominato presidente del
Consiglio di Amministrazione Alberto
Strada, esperto di multiutility e telecomunicazioni, mentre come rappresentante per il Comune di Lavagno è stato
designato Gianni Panato. A tutti va il
nostro grazie e un in bocca al lupo per
le attività che andranno a svolgere. A
seguito della nomina nel CdA di Gianni Panato entra in consiglio comunale
Paolo Aprili, al quale indirizziamo il
nostro benvenuto.
Recentemente è stato nominato Difensore Civico l’avvocato Flavio Carcereri
De Prati, in consorzio con i Comuni
di Lavagno e Colognola ai Colli. La
figura del Difensore Civico è istituita
per rafforzare e completare il sistema
di tutela e di garanzia del cittadino nei
confronti delle pubbliche amministrazioni e per assicurare e promuovere il
pieno rispetto dei principi di imparzia-
lità e buon andamento della
pubblica amministrazione.
Purtroppo ci
sono anche le
note dolenti.
Dobbiamo scusarci
con i cittadini per l’aumento dell’Irpef
e della tassa rifiuti. Non era nostra
intenzione procedere in questo senso
perché siamo contrari all’aumento delle tasse. L’incremento Irpef è stato determinato da ragioni tecniche, cioè dal
fatto che i bilanci di riferimento per
la definizione dell’attuale percentuale
di imposta sono stati, come prevede
la Legge Finanziaria per l’anno 2007,
quelli relativi al periodo amministrato
dal commissario prefettizio che tutti
ben conoscono. Appena ci sarà possibile torneremo ad applicare il precedente più equo parametro.
Diverso discorso merita invece l’incremento della tassa rifiuti, dovuto ad una
mancata sensibilità e attenzione dei
cittadini per la raccolta differenziata.
La mancanza di senso civico e ambientale da parte di molti ha un costo che
purtroppo ricade sull’intera comunità.
Come ho avuto modo di dire nel precedente numero di “Lavagno Informa”,
per la raccolta differenziata è necessaria la collaborazione convinta di tutta
la popolazione.
Altra iniziativa qualificante per l’attività di questa amministrazione è stata
l’individuazione e la costituzione della
Z.A.I. (Zona Artigianale e Industriale). Con questa iniziativa si creano
ulteriori e importanti opportunità da
un lato di insediamenti produttivi nel
nostro territorio e, dall’altro, per nuovi
posti di lavoro a beneficio dei residenti
nel nostro Comune.
Dario Molinaroli
Sindaco di Lavagno
All’interno
“Sic1 Nord”
3
Bilancio 2007
4
Sala prove Lavagno
6
Il futuro è qui
Le informazioni
Musica per tutti
Il Carnevale di Lavagno
Il divertimento contagia grandi e piccini
Carri e maschere per le strade di Lavagno
Chiuso
Sabato mezzodì e Domenica
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Il divertimento c’è per tutti...
“Sic1 Nord”. Il futuro è qui
E’ nata a Lavagno la società pubblica per
l’innovazione amministrativa. E non solo
S
i sente spesso parlare di
innovazione, di nuovi servizi che
le moderne tecnologie ci consentiranno di
utilizzare nella vita di tutti i giorni. Ognuno di noi, probabilmente, a casa possiede
un Personal Computer e il telefonino.
La banda larga sembra ormai indispensabile, ma tutto è affidato alla nostra buona
volontà. I servizi che gli enti pubblici erogano fanno infatti ancora ricorso alla carta
e ci sembra un grandissimo risultato poter
autocertificare la nostra identità. Sempre,
naturalmente, su un pezzo di carta! Quando vogliamo aprire una nuova attività, dobbiamo peregrinare tra i vari uffici, sperando
che qualche dipendente pubblico (e ce ne
sono, per fortuna) ci indirizzi verso l’ufficio
giusto e soprattutto ci dia la “lista” dei vari
certificati necessari.
Eppure i giornali sono pieni di notizie che
ci dicono che la pubblica amministrazione
ha concretamente intrapreso la strada dell’innovazione e della semplificazione. Noi
che abitiamo in un paese di provincia, però,
fatichiamo addirittura ad avere il telefono,
considerato ormai un servizio indispensabile al pari di luce, acqua e gas.
Il Comune, l’istituzione pubblica più vicina alla gente, dovrebbe farsi carico di questi
problemi, ma non lo fa. La risposta potrebbe essere la solita, quella che passa per la
testa a molti di noi: è colpa della politica,
degli interessi di pochi. E, invece, la risposta è più semplice: i nostri amministratori
non sanno come fare. Perché, anche se sei
un sindaco, ma il discorso vale anche per
un’unione o un consorzio di comuni, di
fronte a un’azienda di telecomunicazioni sei
uno come tanti altri sindaci di questo paese
e a volte, in Italia, rappresenti solo qualche
migliaio di cittadini tra i tanti milioni. Se
riesci a metterti in contatto, parlerai con il
direttore commerciale di zona che, però,
avrà come obiettivo, giustamente, quello
che gli viene imposto dalla sua dirigenza
e non da un sindaco pressato dai suoi cittadini. Poi, da sindaco, dovrai districarti
tra problemi di bilancio, dell’iter amministrativo delle opere pubbliche, e quando
avrai tantissima buona volontà, riuscirai a
occuparti del tetto fotovoltaico per la tua
scuola sempre che tu riesca a capire qual è
la soluzione tecnica migliore. In altro modo
dovresti pagare qualcuno perché te la offra,
e questo sarebbe un altro costo aggiuntivo
per i cittadini.
Ma se mettiamo insieme tanti sindaci e le
loro amministrazioni, una serie di aziende
nazionali e internazionali, e la massa critica dei cittadini rappresentati, il risultato potrebbe essere diverso. Se troviamo il
modo di fondere ciò che ognuno di noi sa
fare meglio in una soluzione replicabile su
ogni comune, si ottengono risparmi e nuovi
servizi.
Insieme per innovare
Come fare? I comuni di Zevio, Soave e
Lavagno hanno pensato a una società di
iniziativa pubblica che ha il compito di
coordinare le esigenze delle pubbliche amministrazioni, che contatti le aziende nazionali disponibili a mettersi in gioco con soluzioni tecniche particolari, che rappresenti
le esigenze di telefonia e di connettività di
decine di migliaia di cittadini. Che, in accordo con gli enti formatori, dia l’opportunità di estendere ai suoi cittadini la capacità
di utilizzare questi strumenti. In tale caso
la società dell’informazione diventerebbe la
società della conoscenza.
A chi è rivolto questo progetto? A tutti i
comuni che vogliano raccogliere la sfida di
pensare in grande e di guardare, insieme,
lontano, per progettare qualcosa che ogni
singola amministrazione, da sola, non sarebbe in grado di fare.
Come cambiano i servizi
E per i cittadini e le aziende del territorio? Copertura di banda larga dove non
c’è, servizi online per fare da casa, in tranquillità, tutto quello che oggi costa tempo
e fatica nelle peregrinazioni tra i vari uffici.
Occasioni per valorizzare la propria attività
tramite l’e-commerce locale, incentivazione
perché la pianificazione urbanistica contenga elementi nuovi per nuovi servizi (case
interattive, con controllo del consumo in
tempo reale), perché il risparmio energetico
diventi quotidianità e non particolarità e,
soprattutto, a costi più bassi.
La sfida è già stata raccolta. La società
Sic1 Nord (sic sta per Società InterComunale), che esiste da febbraio, replicherà
una serie di progetti – ma ne ha in mente
altri - di una società analoga costituita da
circa 50 comuni della provincia di Ancona
(naturalmente, come avrete intuito, si chiama Sic1).
Prossimamente verranno organizzati alcuni
incontri nel nostro Comune per cominciare
a illustrare i primi progetti che potranno essere attivati lungo questo cammino di crescita a cui tutti sono invitati a partecipare.
Enrico Prealta
Assessore all’Innovazione amministrativa
Il bilancio 2007. Tutte le informazioni
L’assessore Taioli spiega le decisioni della Giunta di Lavagno
Il perché degli aumenti.
Aumentare le imposte non è sempre
una scelta facile. Andremo ad approvare un bilancio in cui Irpef e tassa sui
rifiuti sono gli unici ritocchi.
La tassa sui rifiuti è ormai necessaria.
A fronte di continui richiami attraverso
questo giornalino e altre iniziative per
sensibilizzare i cittadini (distribuzione di sacchetti, opuscolo informativo,
etc.), la nostra raccolta differenziata
non è migliorata. Aggiungendo il fatto
che a causa della chiusura della discarica di Pescantina i nostri rifiuti vengono conferiti alla discarica regionale
di Padova con un aggravio dei costi di
smaltimento. La raccolta, anche grazie
al conferimento alla Lavagno Servizi,
non ha subito aumenti, e anzi l’importo di spesa è costante da anni. L’assessore regionale Conta in un incontro a
Lavagno mi ha confermato che probabilmente lo smaltimento, se dovesse
restare a Padova, aumenterà ancora di
costo. La discarica regionale esiste per
sopperire a situazioni di emergenza. Il
problema riguarda tutta Verona, ed è la
somma di più cause, una dovuta all’impianto di Ca’ del Bue, dove non si vede
una via d’uscita, l’altra alla discarica di
Pescantina.
Il conferimento dei rifiuti è deciso a
livello provinciale e quindi il Comune
non può nulla. Esisterebbero altre discariche, più economiche, che però non
possiamo utilizzare.
A conti fatti, abbiamo dovuto aumen-
tare la tassa sui rifiuti del 45%, ed essendo tassa e non tariffa si evitano altri
aumenti che peserebbero sui nuclei familiari più numerosi.
Vediamo il discorso dell’Irperf.
Il bilancio di un Comune è sostanzialmente diviso in due parti: la spesa
corrente e la spesa per servizi e investimenti. La spesa corrente è quella che
il Comune utilizza per mantenere se
stesso. In questo capitolo di spesa c’è il
personale, il riscaldamento degli edifici (non solo quelli comunali, ma anche quello delle scuole), i telefoni, etc.
Le spese per investimenti sono invece
quelle per realizzare opere pubbliche,
per dare servizi ai cittadini. Come un
comune finanzia queste spese? In vari
modi: il trasferimento dallo stato (che
la Finanziaria 2007 ha ulteriormente
tagliato), gli oneri di urbanizzazione
secondaria (ossia quello che le imprese
che costruiscono pagano per i servizi),
Ici, Tariffe acqua, rifiuti (che però dovrebbero coprire il costo del servizio), e
Irperf comunale, cioè la famosa tassa sul
reddito delle persone fisiche (se sei una
persona che supera un certo reddito paghi una tassa fissa e non proporzionale
al tuo reddito). Una parte delle tasse,
come abbiamo detto, paga la macchina
amministrativa e una gli investimenti.
Dalla Finanziaria per il 2002 si sono
susseguite norme tese a limitare la crescita della spesa in termini nominali degli enti locali. Il risultato è stata la creazione sistematica di gestioni separate
di contabilità, grazie a esternalizzazioni
e privatizzazioni, ottenute ad esempio
facendo riscuotere la tariffa dei rifiuti
al gestore e ponendo conseguentemente anche la spesa per il relativo servizio
fuori dal bilancio comunale. Inoltre,
dalla fine degli anni Novanta altre norsegue a pag. 5
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U N I V E R S I TA’ P O P O L A R E
“Sottovoce”
Il Giornale dell’ Università Popolare di Lavagno
Anno II, n°3 - Maggio 2007
Associazione di Promozione Sociale tel/fax: 045983116 - Sito web: http:www.lavagnounipop.it
Carissimi lettori
Grazie
a questa opportunità
offertaci
dall’Amministrazione Comunale, il nostro periodico culturale entra in tutte le case
di Lavagno. Come apprenderete leggendo le nostre
pagine, l’Università Popolare di Lavagno è una scuola
d’Eccellenza, che offre le sue
proposte culturali, ma anche sportive e di intrattenimento, agli adulti e ai protagonisti della terza età. Ma
pensiamo anche ai ragazzi,
infatti quest’anno abbiamo
istituito anche un corso di
Chitarra classica, che è frequentato dai ragazzi dagli 8
anni in su.
Il benessere della mente e del
corpo, oggi come non mai, si
realizza anche attraverso
l’Informazione e un sano
stile di vita.
Con le conferenze di esperti anche medici, di chiara
fama, i corsi di Fitness e Ginnastica del Risveglio, le lezioni di Yoga, i Corsi di Informatica, le lezioni di Lingua
inglese e i Progetti di cammino in Lessinia e nella nostra
vallata, offriamo un valido
supporto ad ognuno di Voi
per acquisire uno stile di vita
equilibrato e quindi una vita
felice.
Prof.a Maria Grazia Belli
Il nostro Progetto di
Informatica ha fatto…rete !
G
rande soddisfazione di tutti gli iscritti dell’Università
Popolare di Lavagno per il finanziamento ottenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali della
Regione Veneto, al prestigioso
“Progetto Pilota” messo a punto
dai Proff. Ubaldo Pernigo e Maria
Grazia Belli, dedicato all’insegnamento dell’Informatica alla fascia
di popolazione della terza età.
L’Assessore alle Politiche Sociali
della Regione Veneto, dott. Stefano Valdegamberi, ha comunicato
in questi giorni, con una lettera,
l’assegnazione di un contributo
di 10.000 € per questo interessante e meritevole progetto culturale alla nostra Associazione.
L’avvento di nuove tecnologie e l’uso
sempre più esteso di Internet, rende
indispensabile una conoscenza di
base dell’Informatica, per poter interagire con la realtà che ci circonda.
Proprio per i cittadini che vivono
la “seconda giovinezza”, si offre una
grande opportunità per “restare o
rientrare in rete” (per parlare con
il linguaggio del computer) e poter godere appieno di tutti i vantaggi che le nuove frontiere della
scienza ci mettono a disposizione.
Internet, ad esempio, è sempre più
affollato di piccoli e grandi navigatori, alla scoperta di nuovi mondi
e alla ricerca di informazioni. La
navigazione sicura su Internet è
una competenza sempre più necessaria per tutti coloro che vogliono usare questo sistema aperto
da sfogliare, per scrivere, raccontarsi, comunicare con le persone
care e gli amici lontani con la posta elettronica, per fare nuovi incontri, dialogare e confrontarsi.
Per tutti questi motivi l’Università Popolare di Lavagno, con un
percorso didattico mirato, vuole
porsi come punto di riferimento
formativo di qualità sul territorio, con particolare attenzione ai
“giovani” utenti che, nonostante l’incalzare degli anni, desiderano stare al passo coi tempi.
Nei precedenti numeri abbiamo dedicato uno spazio
alle Associazioni presenti nel nostro territorio.
Oggi continuiamo, sempre con l’intento di allacciare
contatti con loro e crescere proficuamente insieme.
D
Le leggendarie “Penne nere”
urante una cena, ho fatto una
bella chiacchierata con un Alpino, mio vicino di tavola.
Come un torrente in piena, l’Alpino liberava i suoi ricordi della naja mentre
io stavo lì ad ascoltarlo, affascinata dal
suo entusiasmo, dai racconti delle quotidiane scarpinate, delle marce con lo
zaino affardellato, del gelido campo invernale, delle esercitazioni con le armi,
del rancio non proprio da “gourmet”,
del famoso cubo da squadrare ogni
mattina con millimetrica precisione,
del mulo, come inseparabile compagno…E del suo orgoglio nell’indossare
il famoso cappello con la penna nera.
Dentro di me riflettevo e ci ricamavo
sopra con la fantasia.
Mi incuriosivano le storie del periodo
di “ferma”, quel commovente ricordare
chi è “andato avanti” in guerra, in pace,
in Patria o in operazioni all’estero. Ho
capito che gli Alpini sono un gruppo
davvero speciale e ho voluto approfondire le mie conoscenze su di loro.
Le penne nere a Lavagno sono raggruppate in tre sezioni, una per ogni
frazione e sono molto numerose, segno
positivo di vitalità e di forte presenza
nel territorio.
La loro storia inizia subito dopo la
Grande Guerra quando gli Alpini di
Lavagno sentono il bisogno di organizzarsi per continuare il cameratismo
e l’amicizia nati sul campo di battaglia.
Sono gruppi piccoli ma compatti che
si rinforzano nel tempo, soprattutto
dagli anni 50, cioè dopo la II guerra mondiale. Poi, anno dopo anno, i
gruppi si assottigliano perché i vecchi
iscritti “vanno avanti” e anche per i
continui cambi di residenza dovuti al
lavoro di altri.
Nonostante la recente sospensione del
servizio di leva, le famiglie degli Alpini
trovano alimento nei giovani simpatizzanti che si iscrivono e prestano volentieri la loro collaborazione nelle varie
attività. Ne è un esempio lampante il
rinnovato gruppo di San Briccio.
Alcuni fatti importanti: il ritorno a
casa dopo 46 anni delle spoglie di un
Alpino morto nel 1944 in un campo
di prigionia a Loucheuwalde; e il gemellaggio con gli Alpini di Hainaut in
Belgio.
Degli Alpini sono stati scritti molti libri, ma anch’io mi sento onorata di
poter dedicare a loro qualche riga, non
per fare nomi, poiché gli Alpini sono
Cerimonia patriottica del 10 novembre 1985 quando vennero consegnate
le medaglie d’oro e gli attestati di benemerenza del Comune di Lavagno ai
Cavalieri di Vittorio Veneto.
tutti ugualmente cresciuti con lo zaino
stracolmo di valori con la V maiuscola: onore, lealtà, obbedienza, spirito di
corpo, solidarietà, amicizia, dovere, sacrificio. Dovunque ci sia bisogno, loro
sono i primi ad accorrere per dare una
mano.
Nel nostro territorio i veci e i bocia
di oggi, carichi di entusiasmo e di inventiva, sono sempre al servizio della
cittadinanza con numerose attività:
dalla prestigiosa Protezione civile, ufficialmente sorta a Lavagno nel 1985,
alle attività benefiche, di aiuto e di sostegno in progetti specifici come quelli
di San Briccio per le bambine abbandonate del Brasile, alla tutela dell’ambiente (ultimamente ho visto ripristinati alcuni sentieri di collina con tanto
di tipica indicazione dialettale!), all’organizzazione e alla gestione dell’ordine
pubblico in occasione di eventi sportivi, folcloristici e religiosi, alla raccolta
di fondi in casi di gravi calamità nazionali od estere,…
M. P. E.
Foto-ricordo di alcuni Alpini di leva con “le armi” in pugno.
Molto fotogenici anche i loro muli.
U N I V E R S I TA’ P O P O L A R E
La caccia al tesoro… verde
C
on la Pasqua si è aperta la stagione delle passeggiate nei prati della grande
campagna veronese, nella bassa, sulle colline e in Lessinia. E’ iniziata così la
raccolta di… radecele, pissacani, molesini, rucola, pimpinella, brunscansoli, falsi
spinaci, ecc…una vera e propria caccia al tesoro …verde della nostra terra. Qua
e là, sui prati, ai margini dei campi, si vedono sagome di donne, col culo alto, il
busto piegato verso terra, munite di una borsa del supermercato e di un coltello
per raccogliere i radeci o altre erbe salutari da utilizzare nella loro cucina o nella
farmacia domestica.
Tutte queste erbe primaverili possiamo consumarle lessate, in insalata o come ingredienti di varie specialità culinarie, ma va evidenziato che sono soprattutto erbe
curative: infatti esse hanno proprietà diuretiche, (ecco perché il famoso tarassaco
si chiama anche pissacàn e per i francesi piss-en- lit). Hanno anche proprietà digestive: sono dei veri spazzini del nostro organismo e, dopo la stagione invernale,
con il risveglio della natura, queste erbe ci decongestionano l’intestino e l’apparato
urinario, ci ripuliscono dalle impurità accumulate e ci preparano in buona forma
alla bella stagione.
Ma prima di scoprire il grande “tesoro verde” che offrono i nostri prati, va ricordato che si deve andare “par radèci” rispettando alcune norme:
- Non fidarsi delle specie che assomigliano ad altre che conosciamo, (è la stessa regola che vale per la raccolta dei funghi).
- Raccoglierle lontano dalle strade trafficate, dalle fabbriche,
mai sotto frutteti dove siano stati sparsi insetticidi ed anticrittogamici o in prati dove siano stati scaricati liquami in grande
quantità. Se mangiassimo erbette raccolte in tali ambienti, ingurgiteremmo parecchi veleni che nessun lavaggio riuscirebbe
ad eliminare.
- Lavarle sempre abbondantemente prima di mangiarle.
La pianta, regina dei nostri
piatti e prima ancora dei nostri prati, è il tarassaco o dente di leone, o pissacàn, o brusaòci. Di esso le brave massaie
del passato non buttavano
via niente: dai boccioli che,
saltati in padella, avevano lo
stesso sapore dei capperi, ai
fiori che venivano conditi in
insalata insieme alle foglioline più tenere, alle foglie più
grandi che venivano lessate, mentre le radici, tostate e
polverizzate, servivano come
surrogato del caffè, più noto
come caffè di cicoria.
M.P.E.
Una lezione nella Sala Civica di Vago
“Ghè sempre da imparar”
Un me amigo el m’à catà
un giòvedi dopo disnà.
-Ciao - digo - gò pressia,
se no i comissia:
vò all’Università-T’è fato le Medie, ci t’à cunà!-No conta gnente i gradi,
Là semo tuti uguali.
I te spiega storie e continenti
E noialtri scoltèmo contenti,
femo anca gitarele,
vedemo case e ciese…le pì bele.
Se sta ben in meso a la gente,
volerse ben no costa gnente!El me amigo l’è restà incantà.
-Vegno anca mì a l’Università
e se l’è distante no me lagno.-Alà, testòn, l’è qua a Lavagno!P. C.
U N I V E R S I TA’ P O P O L A R E
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
ULTIMO GIOVEDI’ CULTURALE
3 maggio 2007 alle ore 15,15 - Sala civica di San Pietro: ORIGINI E SVILUPPO DELLA MUSICA JAZZ
Prof.a Silvia Belli
VISITE GUIDATE
Giovedì 10 maggio 2007: VERONA MEDIEVALE – guida: Sig. Mario Patuzzo, autobus di linea, ore 8,30, da Vago, Unicredit
Data da definire: PANTHEON DI SANTA MARIA IN STELLE – guida: Sig. Mario Patuzo
Data da definire: CASTELLO DI SOAVE – Guida: Ins. M. Pia Eliodeni
SERATE MUSICALI
Stagione lirica all’Arena di Verona
Venerdì 29 giugno 2007: “Nabucco” di Giuseppe Verdi - autobus ditta
Presa - guida Ins. Fausta Croce
PROGETTI DI CAMMINO
Domenica 10 giugno: “Passeggiata botanica” nell’ambito della “Festa dello
sport” con l’esperto Dott. Maurizio Solinas
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segue da pag. 4
me hanno tentato di frenare le assunzioni dirette da parte degli enti: l’effetto
collaterale è stato un aumento del precariato in seno alla pubblica amministrazione o, di nuovo, una tendenza alle
esternalizzazioni. Dopo alcuni anni si
sono ovviamente esaurite le tecniche
per eludere tali limiti, come l’elasticità
della gestione dei bilanci dei comuni,
sempre più ridotta per ciò che riguarda
la gestione ordinaria.
Negli ultimi cinque anni, un importante margine di elasticità dei bilanci comunali riguarda l’utilizzo degli oneri di
urbanizzazione. Sono definibili come il
corrispettivo pagato dal cittadino per il
rilascio da parte del Comune dell’autorizzazione a costruire. La contropartita
a carico dell’ente è ovviamente la realizzazione di urbanizzazioni primarie e
secondarie. Queste ultime sono di fatto
investimenti, pertanto finanziabili anche con entrate da alienazioni patrimoniali o debito. Presto svelato il gioco: dal
2000 è permesso ai comuni di destinare
il 50 per cento degli oneri di urbanizzazione a finanziare la parte corrente, per
poi realizzare le urbanizzazioni, al cui
finanziamento sarebbero istituzionalmente destinati, con alienazioni patrimoniali o con ricorso al debito. In altri
termini, questo giro contabile rende
possibile pagare gli stipendi del personale con debito o con vendite in misura tanto maggiore quanto più il piano
regolatore consente di costruire. Gli
ambientalisti farebbero bene a preoccuparsi del fatto che l’uso del territorio
sia diventato l’unico margine di elasticità dei bilanci locali, a maggior ragione
se si pensa che le costruzioni generano
gettito Ici per le finanze comunali dal-
l’anno successivo alla loro realizzazione.
Ma la cosa più preoccupante è che, paragonando i comuni a famiglie, si può
dire che essi si sono venduti i mobili per
mangiare.
Il quadro attuale: più imposte, più oneri (o entrambi).
Il superamento del quadro normativo
che ha determinato questi effetti, non
poteva che implicare un massiccio ricorso alla fiscalità comunale. La cosa
ha fatto inviperire le forze sociali, che
solo dopo Natale hanno capito che al
ridisegno dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche andavano aggiunte varie
addizionali, in alcuni casi fino ad annullare i vantaggi della manovra nazionale.
E ha suscitato molte critiche, dato lo
scarso effetto redistributivo delle addizionali stesse.
È una condizione estendibile a tutti i comuni italiani, escludendo i grandissimi
e i piccolissimi, e deve essere ben chiaro
che quelli che raccolgono le pressioni di
sindacati e categorie per non aumentare il prelievo fiscale, non possono che
utilizzare l’altro margine di elasticità
disponibile: l’abuso degli oneri di urbanizzazione. Tuttavia, anche se non si
ha a cuore la preservazione dell’ambiente, occorre rendersi conto che inevitabilmente la dipendenza da entrate una
tantum a finanziamento di spese rigide
e storiche, non potrà che portare, prima
o poi, a un aumento della pressione fiscale o a maggiori trasferimenti dal centro. Poiché la seconda possibilità non
pare attuale, chi non aumenta le tasse
oggi, usa il territorio, dissesta il bilancio
e, semplicemente, rimanda il problema.
L’Ici è un’imposta proporzionale ri-
spetto al patrimonio, ma progressiva
rispetto al reddito, almeno nel CentroNord. Tuttavia, il livello dell’aliquota
ordinaria, che genera la maggior parte
del gettito, è ormai quasi ovunque al
suo limite massimo, superabile solo con
la tassa di scopo. Ne consegue che restano solo le addizionali all’Irpef. Chi non
le usa, nasconde solo i panni sporchi
sotto l’armadio. In prospettiva, anche
il comune di Lavagno si è più o meno
mosso in questo senso. Da un lato ha
impostato la fiscalità (che tra l’altro
pago anch’io, mia moglie, mia mamma
e mio papà, tutti residenti a Lavagno) e
dall’altra deve, e ripeto deve, procedere
in investimenti per semplificare la macchina amministrativa perché costi meno
tramite l’innovazione tecnologica. Bisogna però dire che il nostro personale è
già ridotto all’osso e quindi l’unica leva
per migliorare il suo rendimento resta
l’utilizzo di strumenti che ne aumentino la produttività. Per fare questo però
occorrono soldi e perché ci sia il vantaggio di un prezzo abbassato ci sono
due modi: la concorrenza (e come ben
sappiamo è meglio non approfondire)
oppure un bacino di richiesta più alta,
cioè più Comuni che si mettono insieme per soluzioni comuni. Le unioni di
Comuni non sembrano aver funzionato, e allora? Sic1Nord… Una società
che nasce su iniziativa pubblica ma che
deve campare sulle proprie gambe. Sì,
perché se non lavora si dissolve e basta.
Tutte le altre imposte non sono state
toccate.
Felice Taioli
Assessore al Bilancio
pagamenti agevolati in 12 mesi
pratiche cimiteriali e per cremazioni
previdenza funeraria
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S. Michele Extra
Via Madonna di Campagna, 134
Cadidavid (VR) - Via Belfiore, 116
Verona - Borgo Milano
Viale Colonnello Galliano, 51
Sala prove di Lavagno. La musica per tutti
Al campo da calcio una stanza a disposizione
delle band delle tre frazioni
U
n sogno che si realizza.
Nel comune di Lavagno è
nata, dall’iniziativa di un gruppo
di giovani, l’Associazione Culturale Officina Fotonica, i cui
obiettivi sono la gestione di una
sala prove e l’organizzazione di
eventi in paese.
La sala prove è una semplice
stanza che si trova all’interno
della palazzina del “nuovo” cam-
Questa nuova possibilità è un
primo passo per la risoluzione di un problema che da anni
affligge i cittadini di Lavagno:
la carenza di spazi dove potersi
conoscere, informare, divertire e
confrontare.
La sala, attiva dallo scorso dicembre, è destinata a tutti. Al
momento vi suonano circa venti
musicisti di tutte e tre le frazioni:
L’interno della sala prove presso il nuovo campo da calcio
Vago, San Pietro e San Briccio.
L’Officina Fotonica vorrebbe, infatti, che le distanze sul territorio si riducessero sempre più.
L’altro obiettivo dell’associazione è l’organizzazione di eventi
culturali.
Nei prossimi mesi saranno organizzati alcuni pomeriggi dedicati all’ascolto di musica, accompagnato da un po’ di buon vino, per
dare la possibilità a chiunque di
svagarsi e di conoscere le attività in programma, mentre si sta
valutando la possibilità di dare
vita a un cineforum e a corsi di
musica.
Il lavoro del gruppo è indirizzato a tutti. Sono ben accetti le
collaborazioni e i confronti con
le altre realtà culturali del paese,
«nella speranza - spiegano i responsabili di Officina Fotonica di riuscire insieme a contribuire
al miglioramento della qualità di
vita di ciascuno di noi».
Per idee, opinioni e chiarimenti
consultare il sito
www.officinafotonica.it.
po da calcio di San Pietro, stanza
che l’associazione ha attrezzato
per permettere ai gruppi musicali del Comune di Lavagno di
suonare in completa autonomia.
Grazie all’impegno dell’assessorato ai Lavori pubblici, il Comune ha permesso l’utilizzo della
sala senza particolari vincoli ed
oneri per i musicisti, i quali si
impegnano a tenerla efficiente e
ordinata.
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“Investire in formazione 2007”
I percorsi del Cosp
D
opo la positiva esperienza dello
scorso anno, il Comune di Lavagno, in collaborazione con la Biblioteca Comunale e il Cosp (Comitato Provinciale per l’Orientamento Scolastico
Professionale), aderisce al progetto,
finanziato dalla Regione Veneto, “Investire in formazione 2007. Rete dei
Comuni per l’Orientamento”.
Per il 2006 erano stati proposti due
percorsi di orientamento che hanno
ottenuto buoni risultati in termini di
adesione e partecipazione: le iscritte al
corso “Orientadonna” sono state 13,
mentre al corso “Mettersi in proprio”
hanno aderito 12 persone, di cui 8 uomini e 4 donne.
I soddisfacenti risultati di queste due
iniziative sono contenuti in un report
prodotto dal Cosp stesso.
La proposta di quest’anno si articolerà
su alcuni percorsi brevi. Interverranno esperti di formazione, psicologi e
docenti universitari per dare supporto e sostegno ad adulti che incontrano
difficoltà a inserirsi (e re-inserirsi) nel
mercato del lavoro.
Queste le iniziative
di maggio:
“Autostima ed immagine di sé”
L’obiettivo per i partecipanti è aumentare il livello di consapevolezza e di
conoscenza delle proprie risorse per-
sonali per investirle al meglio.
Si articolerà in tre incontri di due ore
ciascuno, tenuti dalla psicologa Anna
Maroli, nelle giornate di giovedì 3
maggio dalle 20.30 alle 22.30, sabato
5 maggio dalle 10 alle 12 e giovedì 10
maggio dalle 20.30 alle 22.30.
“Creare impresa nel sociale”
Corso breve che punta a fornire strumenti e mezzi per una maggiore “occupabilità” dei partecipanti, ai quali
vengono fornite conoscenze oggettive
attraverso un approccio partecipativo
ed esperienziale.
Il corso sarà tenuto da Marita Graziani nelle giornate di giovedì 17 maggio
dalle 20.30 alle 22.30, sabato 19 maggio dalle 10 alle 12, giovedì 24 maggio dalle 20.30 alle 22.30 e sabato 26
maggio dalle 10 alle 12, per un totale
di otto ore.
I corsi sono gratuiti e si può
partecipare a tutte le iniziative.
Per l’iscrizione e informazioni telefonare al Cosp Verona, allo 045
597108, dal lunedì al giovedì, dalle 9
alle 17, il venerdì dalle 9 alle 14, oppure alla Segreteria del Comune di
Lavagno allo 045 8989322 dal lunedì
al venerdì, dalle 10 alle 12.30.
GLI ORARI
- SEGRETERIA
dal lunedì al venerdì 10.00 - 12.30
giovedì 15.30 - 17.30
- PROTOCOLLO
dal lunedì al sabato 8.35 - 12.40
- MESSO NOTIFICATORE
mercoledì - sabato 8.35 - 12.40
- ANAGRAFE - STATO CIVILE
dal lunedì al sabato 8.35 - 12.40
- ASSISTENTE SOCIALE
giovedì 8.35 - 12.40
- RAGIONERIA
lun - gio - ven 10.00 - 12.30
giovedì 15.30 - 17.30
- TRIBUTI
martedì 10.00 - 12.30
giovedì 15.30 - 17.30
sabato 8.35 - 12.40
- UTC
lunedì e giovedì 10.00 - 12.30
giovedì 15.30 - 17.30
- POLIZIA MUNICIPALE
giovedì 9.00 - 12.30
- BIBLIOTECA
lun - merc - ven - sab
16.00 - 18.30
- ISOLA ECOLOGICA
Mercoledì
Venerdì
14.00 - 18.00
Sabato
8.00 - 12.00
14.00 - 18.00
Indirizzo e-mail:
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