Sommario
\1ru:i()t/ a r ttbbrtttdrlt't t I I
r c l i t r , r e . r i a t l c l l ' ( ) L r a t , r 1 0 . ( X )I E 4 l i o n r a
: l t e n r i e c l i t o r c . i t :l ' l u . n r c l t e n r i e c l i t t t r c . i t
'ità clLrrclrinrcstrrlt
rrnto annrralc(l nLrr.ucli):
) ( L L ) ! - + ( ) . ( ) ( () c x t r a t ' 1 . )! 8 0 . ( X )
r i ! 7 0 . ( X )- s t u c l e n t r! l ) . ( ) ( )
' t t r t t r ir : r t l l i r i r t t t r \ \ ' r ' : . l r 'l! i r r r l r r r i l r , ' r r i
I t s r t lr ' r l ) ( ) : l i l l t( l . ' ) r r \ ( ) l r ) oi ,l l l r : l r l l " . l :
cditore s.r.l. \'irr Danicle Àhnin. (r9
()ntI
i. ,\1r1r. l96i
r l i r r i p r o r l L r z i o n e .a n c h c p r r z i r l e .
lsi,rsi r.nezzo cffeltLrllta c()mpresr
rpirt.rtnche,r ust, ilrterno o cliclrttico.
)rtzzitlt.
o l ) c r c o n t ( ) c l t l l a c a s , rc t l i t r i c c N l c l r c n r i
: tli gcrrnaio 2[X)3
'rti (lrafichc La,\lodern,t. Iionr,t
azionc: Sttrtlio Agostini
ecli to rc
. ) l n r r r t r r .l ( )
Editoriale
.9tt / rr aot rd t tr r(t /l s /t/ o I t o /ttt tt o
l).
Natura,coltura,cultura
ll
25
+l
5)
61
6J
Bruno Latotrr, Gtrt,rrt,tli tuorttll,offt'rtt' tli pdct,.
Ci si puà lntt'trclcrt',ltuuarr.,.çul/ttbdst'tla/h ndturd?
Lr-rcBoltanski, Ltt rttturtt tlt'l .fc'ti
Paolo D'Angelo, 1 cdttlui rLtfP(,t'ti
tt'trt'ttt'licd t'J acr.r/r.tgid
Hugh Nliller. Poltticltt'tlcl/trtrdturdc fcttcnttcrtologla
Patella,Politrca( //Lttltrtltte/ pc//sicro,li Bnrno Ldtottr
Clir-rseppe
JoséÂ. Nlarin-CasanovLt,E/()gi() J t'/I' drt ifl cu,
Rassegna
8 1 SaralrF. N{aclaren.L'Irttrttdglttc
IcII'Inlitr nt,I CttIturdIStudtes
dnglofoni
Discussione
q7 h'lario Perniola, LIndgeogrdfl,rJc/ld pornogrdftd/
()t)lfil llonra
7+ I()(rl frrx 06 l7-{ 1107
: l t c n ri c d i t o r e . i t
' It c n r i c d i t o l e . i t .
z i o n c p r t ' s s o i l l ' r ' i b L r n a l ct l i R r m r
c )( l c l l + . / 1 2 l l 9 c ) 9
Recensioni
r0 l Giancarlo Pontiggia,Cott I ro i I Rorttdrtt i ci.;ttt o (IsabellaVincentini)
1 0 6 PaolaDècinaLombarcli.Surrcdlisrtto
1()19-1969.
Rlbcl/irtnt' a i tttrtttrgitrdzlctnc(Nl'arioPerniola)
1 0 8 Pierre Bourdieu, Crtntroflrtchl2. Pcr tllt /t/toL,(.)
rttrtt'tutcttto
c'uropco
( G i u s e p p cP a t c l l a )
1 1 0 Peter Slotercltjk,L' u/t i rr/(tsf(rtt.
Brcue çt oritt fr /osofictr tlclltr gl ohttI iz:Lt:loil e (Roberto Terrosi)
cott l'Aitls:
rt2 Alexander Garcia Dùttmatnn,In distccc.,rt/o
cJtrello
chesi pensdc si tlica li un uirus (Mario Bernardi)
I 1-+ Roberto Marchesini. Post-httntan.
\1crsc.t
ntroui ntot/a/li tli csistan:d (Roberto Terrosi)
Editoriale
Sul neonaturalismo
it
1 1 6 N{ike Davis, Gaogr{ie clcll,tpatrra.Los Angclt's;
l' irurtttrgintrrio co//cttiuo tltl tlisdstro (Vania Baldi)
I2f
Schede
1) |
Segnalazioni
r26
Notiziesui collaboratori
Il titolo della parte monog
cr,lftrrd,utltttrd, intende sotto
provienedal lat
Irrrtt,laqr-rale
"coltivare".
Questocollegam
. .h c c r r r e r gm
e o l t oc h i a r u m c
cclntieneuna criticaserratad<
l r i l t u r an o n h a u n ac l i m e n s i o
stcssilun prodotto culturale:i
Questapresadi posizione
rrssrri
Jifiusanel pensierocsre
randelliana.Linfluenza di Pir
tLrttala suaimportanza.Infat
nclla cultura filosoficaitalian
tutte questetendenzesono es
rli un orientamentoche pone
runavita spogliatadalle illusio
nristeriosacrudezzanaturalist
cluestaesperienza,
la qualeco
manifestazione
di falsità,di in
rit'lessione
di alcunipensator
tutto inconsapevolidi eredita
C o m eè n o t o .i l p e n s i e r o
c
na delle filosofie della vita de
questetuttaviaoccupaun pos
"nudità" arida e inquietanted
abitualiin cui la societàe la cr
scecol separaree contrappon
bios la condottaumanadella
l n e l r . i t i l l av i t ai n t e s ai n s e n s o
li, animalie uomini). Mentre I
vita - Dilthey,Santayana
e Be
BrunoLatour
Guerredi rnondi, offertedi pace.
Ci si puà intenderedauuerosulla basedella natura?
La falsapace
-rtatiin occasionedel Conve:nutosia Roma1122-23
feb:a dell'Universitàdi Roma "Tor
.lustrieArtistiche)di Roma.
la situazioneera più semplice:nalgrado tutti i loro disaccordi,i
Un ter-npcr
loro conflitti,lc loro diversitr\di lingue e cli costumi,gli esseriurnanicondividi
devano,pllr senzaavcrlovoluto, un rnonclocorrlunc,quello clellanatr-rra,
Lantropologia
fisicafornivauna buonaapprossimazione.
cui I'antropologia
dunque su un fonclocli unituiche rendevaprosocialeo culturalcsi staccirva
un po conrela paretebianca
priamcntepossibilcil confronto tra le cultr-rrc,
d'un rnuseochc consentcdi far ben risaltarele diffcrenzetra lc naschcredi
tutte le provenienzechc ci sot-toappese.C'eranoforsc cleibantr:e dei baulè,
dei finnici e dei lapponi,nrr l'evalro tutti in comunclo stessofondo di geni,
che consentidi neuroni,di muscoli.di scheletri,di ccosistemie di evolr-rzione
nella
stessa
urnanitii.
va di raggnrpparli
il llrondo dell'uotnc.l.er avvicinarequello della nasi oltrepassava
Qr-ranclo
la conrunalitàaumenterva
ancorâ.C'eranosenz'altro
tura fisica,del cosr-r-ros,
dei possibiliclisaccorditra gli specialisti.tra le cliscipline,ma alla fine il monil carattereclell'unità.Esistevano
do. la naturaesterna.avevairnmediatar-nente
arbitrarietà,rr-ra
almenonon
certamentedelle culturc con le loro n-rolteplici
i conflit. Di conseguenza.
c'erache una solanatllra con le suelegginecessarie
limitati
ti tra gli esseriumani,anchesepotevanocondurrelontano,restavano
allc idee,alle inmagini, che le diverseculture pote\'ânc)
alle rapprescntazioni,
Palsson1996).Se
farsidi una naturabiofisicaunica(Latour 1991;Descola,
alc'eranodei disaccordi.dclle differenze,dei conflitti violenti,tutto avveniver
I'interno dellenenti umane,r-relloro cinemacerebrale.senzamai coinvolgere
il rnondo,la sua realtànateriale.la suacosnologia,la suaontolcgia,che per
costruzione- e non precisltrenteper natura- restavaintangibile.
del n-rodernismo
Le differenze,altrimenticlctte,in quest'epocabenecletta
molto in profonditàgiacchénon toccavanon eranomai serie,non scavavano
no ii mondo stesso.Laccordo er2rsemprein linca di rnassimapossibile,se
non iacile. Si potevascmpresperareche le differenzecosi comei conflitti poo attenuarsise soltantosi fossericorsoun po'più alla natevanoassottigliarsi
N
E
J
E
J
divergenti,soggettivee
tura unificatae un po' meno alle rappresentazioni
col ragiocontraddittorieche gli urnanise ne facevano.Se con I'educazione.
le
far
la
realtà
lisica
naturale
nel
dibattito,
namento.si arrivavaa
entrare
e
passionisi czrlmavanot
all'unitàrassicusi passavadalladiuersitâappassionata
diritrantee razionale
. Anche se I'un-ranità
divergevanelle surereligioni,i sr-roi
r i . i s r r o ic o s t u n r il .c s u ca r t i ,c s s ifr) o t e v isl e n r p r er i c o r r e r cr l q u c s t i.lr r t s.il ' t r n i tà e di paceche offrono la scienza,la tccnica,I'econornia.Noi siamoprobabilla rargione
ci uniscegiacchéla
mentedivisi dalle nostrepassioni,rna ah-neno
ragioneè la naturatradottain parole.Ci sono senz'altrodci nodi di educarei
bastadi
ma non c'è che una solaer-nbriogenesi.
ban-rbir-ri.
Quando litighian-ro
conseguenzrl
llllmentirrela parte cl'oggettività
scientifica,di efficlcia tecnicae
pocli renclir-r-rento
econonrico.c rvrenroprestosmessocli litigarc- o alrnet'ro
i discorsisui valori e
tremo fare chiaramentela parte delle coseclistinguenclo
relativaai fatti.
I'esoosizione
Non ci si rcnde conto flno a che punto era comoclaquestâsoluzioneal
problemaclcllacomposizioncdi un n-rondocorrune - nome chc si puô dare
alia politica (Latour 1999).Poichéinsomma,il lar,oroera fatto, I'unità già conon restavaalstituita,arnata dallatestaai piedi, il nondo era già unificatc'r,
tro che convinceregli ultimi recalcitranti- e se si falliva,bene,si potevrlsempre clisporrei residuinei valori da rispettare,la cliversitàculturale,la tradizionL',ecc.,in breve raggrupparliin un mllseoo in una riserva.Venivanoallora
trasformatiin clelleforme piir o rr-reno
collettivedi soggettività.cladove esse
non potrânno più ritornareper aspirareall'oggettivitàc occupareun posto
nel mondo. Venivanobanditi per serr-rpre,
come le donne e i bambini di dinastie sconvolteche si rinchiudevanoa vita nei convcnti.In quel tempo,non cosi lontano,non potevanoesistereguerredi nondi. C'eranocerto delleguerre,
innr:merevoli,ma aln-reno
non c era che un solo mondo che autorizzrlvilrr par
lare,senzaesitazione,
di un pianeta,cli una umanità.dei diritti dell'uono, del1'umanocon-retale.
Er,iclentenente
si sospettava
un po' che qllestomondo. al singolare,quello
della Scienza,dellaTecnica,del Mercato,della Democrazia,dell'Urranità,dei
Diritti dell'uomo,dell'umanoinsomma,avevail difetto d'essereun po' etnocentrico,perfino imperialista.Lunificazionesi facer'rrin modo un po'falsatc'r,
come se si fossedelegato(ma nessunoavevaclelegatoniente)il conrpitoJ'unillcareil rnondo a ttnu sclaclelleculture del nondo, quclla che avevail vago
nome di Occidente.Malgradola suabizzarria,la cosanon sembrrtvir
scioccannon era una culturzr"tra" le altre.
te, perchél'Occidentenella suaessenza
giacchéavevaun accessoprivilegiatoalla natr-rra
c alla sua unificazioncgià fatta. Certo, c eranodei tratti culturali che pernettevanodi individuaregli europei, gli americani,gli australiani,più tardi i giapponesi,come clelleculture
proprie, ma I'accesso
ben prestoquestedifferenzedi sualla natr,rra
elin-rinava
ma la "moderperficie;si potevadiscuteree rifiutare "l'occidentahzzazione",
patrimonio
nizzazrone"
indubbiamente
il
dell'umanità.
Cederr,i
era
comune
qualsiasi
imperialismo,
imitare
volontarianon significavasottomettersia un
menteuno schemaculturale,significavaavvicinarsia questâfonte basilaree
S
.riscrrtibilc
d'unificazione.
'j,'(ftiva clelmondo comune
le tecr-riche
e
..rr.iole scienze,
di cede
., t'\ i.rnola sensazione
la qualenon h,
.:.Lrnizz,rzione.
: l { ) .r l I t r r l v c r sl a
ollcertziotr
.ir1.11.""
dalleculture,I'entrat
- Lrnificante.
l. cosipriva di sensoche d
. : ,, : r | r l n op e r i o . l oc h es i è c hi
n
.1;,prrlirert:trospettivamente
parzialedi ur
. interpretazione
I'ut
.li of f rire in'rmediatan-rente
.lr essereradicalmentepriutttl
ne odore né saporené alcut-ts
lealmentecon ur
i()noscevano
.eicntifiche,si clicevarabbrivi
I ' i . . ' .' l o r i l l e g g i op c r g , c t t a r ci
r r r tp' i u i l c e n t r oc J i c r r ig l i s 1
. . . l t , r :l a n r o d e r r t i z z a z i ocnsci
i
l \ t r ' t c s ea. t u t t i q t r c s tci o s n rV
cosrricchi."Asciughianole n
. l , r l l ' i n f a n zJi ac i n r i t ie r i t o r n i
\lercato.E tristema è cosi:o
llitti r-roncesseranno.
oppLlrei
(in
comune,ma naturzrlmente
r uoto cli senso.Prenclereo las
clcllecausein qualchemoclor
stcssoOccidente,che tuttavia
so il richiamoa un soio rnond
L'trIet/rnrblebintl me<Ianteil q
- trascinandocii n-rodernizzt
de
Nondinreno,I'avanzata
pre
gio di clefinirecon buona
contrariamentea quello che d
smo per definizionenon puô
,n
c e n t r ( )n, r an o n è u n ' c t n i a u
il buon senso,è - si sa- la co
tutte le nazioni,costruendoi
s t r n z i a r n e n tsoi s o n on r e s sci i
corsodei lunghi contatti della
d o c h ec s s ic r a n oi n o g n i c a s
questonon è mai statoil caso
culture,ma "noi", gli occiden
prima volta nella storia,I'Occ
lni divergcnti,soggettivee
e con I'educazione,col ragioLc naturalenel dibattito,Ie
appassionata
all'unitàrassicunelle sue religioni,i suoi cliritc ricorrerea questâoasid'unicconon'ria.
Noi siamoprobabilr ragioneci uniscegiacchéla
enz'altrodei nodi di educarei
i. Quar-rclo
litighiamobastacli
'it'rrtilica
J ,i e f t i c a c i tac c n i c iel
:ssocli litigarc- o almenopongucndoi discorsisui valorie
:orr-rclda
cluestasoluzioneal
rune - norneche si puô dare
lavoro era fatto, I'r-rnitàgià cor già unificato,non restavaalsi falliva.bene,si potevasemdiversitàculturale,la tradizio
r unâ riserva.Venivanoallora
di soggettività,cladove esse
3ttivitrie occupareun posto
:le donnc c i ban-rbinidi dinanventi. In quel ten]po,non cor d i .C ' e r l n o c e r t r J' ' c l r cg u c r r e .
mondo che autorizzâ\'âa par
rnità,dei diritti dell'uomo,del;to mondo, al singolare,quello
Democrazia.
dell'Umanità,dei
I difettod'essere
un po' etno?cevain nrodo un po' falsato,
legatoniente)il compitod'ucndo, quellache avevail r.ago
a cosanon serrbra\',scioccanLuna cultura"tra" le altre,
r e alla sua unificazionegià fattevanodi individuaregli eurorponesi,cone delle culture
prestoquestedifÏerenzedi suntalizzazione",ma la "moder,munedell'umanità.Cedervi
- ' r i a l i s m oi n, r i t a r cv o l o n t a r i e arsia questafonte basilaree
clirettan-rente
all'origine
indiscutibiied'uniflcazione.Significavirinteressarsi
oggettivadel mondo comunec avvicinarsicosi all'unità.Diffondendo o adot=
tando le scicnze,le tecnichee i rnercati,né gli sviluppatoriné gli sviluppati
essicedevanoalla n-rodi cedereà Ltnpopo/oqr-ralsiasi:
â\'evanola sensazione
mârla qualenon ha né padre né rnadre,ma semplicemente
d.ernizzazione,
chio, attraversola lacerazionefatta nel muro variopintodelle rappresentazioni o
G
l'entratapiu o rnenorumorosadella naturaindiscutibile
dipinte dalle cultr-rre.
c trnificante.
o
E cosipriva di sensoche dclusioneI E qui intatti tutto il paradossodi queo
sto stranoperiocloche si è chiarnato"moclernità"e che sembrasemprepiu
non piir conteil motore della storia,ma colue
apparireretrospetti\'rlmente
I'interpretazioncparzialedi uno dei suoi episodi.Se la natr:raha il vantaggio
l'unificazione,essapossiedeil graveinconveniente
di offrire imr-r"rediatan-rente
Ë
priutrtli st'u:r,,.
La brutalità dei fatti oggettivinor-roffre
di essereraclical-nente
o
né odore né saporené alcun significatopropriamcnteumano.I moderni la rilealmcntecon unâ sortadi gioia cattiva.Le grandi scoperte
conoscevano
non sn-]ettono
di strapparcidal nostro
scientifiche.si clicevarabbriviclendo.
g
h
i
r
t
c
c
i
r
t t o .cl ui i n o i n o n r t c c u L r i , t g
.
(
t
t
i
r
r
c
i
r
i
r
r
r
n
c
o
s
r
n
r
r
r
i
l
l
r
r
r
g
i
o
l)er
l,iccokr
N{a del restonon c era
mo più il centroe di cui gli spaziinfiniti ci spaventano.
a tutte qLlestevariopinte
esigevache si rinLrnciesse
scelta:la moclernizzazione
pretese,a tutti questicosntivrrricgati,a tutte questelorme di vita dai ritr-rali
diventiamoadulti, l'umanitàesca
cosi ricchi. "Asciughiamole nostrclacrin-re,
dall'infanziadci miti e ritorni alla dura realtàdella Scicnza.dellaTecnicae del
N{ercato.È tristena è ccrsi:o rimanetenellevostreculture diversena i conoppLlreaccettâtel'unità conclividendo1ostessomonclo
flitti non ccsseranno,
(in tutti i sensidell'avverbio)
questomondo sarà
comune,ma naturâlmente
vuoto di senso.Prenclcreo l;rsciare".Ci si puô d'altra parte clomandarese una
clellecausein qualcher-nodonretaflsicacleglispaventosiconflitti generatidallo
stessoOccidente.chc tLlttirviapretendevacli pacilicaretutti i conflitti attrarrerso il richiamoa un solo mondo comune.non sia da cercarein questoirnpossisi s()noessistcssilttaccrti
6ilc J,,trhl,'hutJntc]ittrteil qullc i rrroJcrnizzrrtori
- trascinandocii modernizzati.
avevail vantagl'ervanzata
del ironte della modernizzazione
Nondir-neno,
gio di definirecon buonaprecisionela differenzatra "loro" e "noi". Infatti,
il terrnineetnocentria quelloche diconogli anti-colonialisti,
contrariamente
puô
non
applicarsi
all'Occidente.
pr:r
deiinizione
sn-lo
Questo occupacerto il
U
e t r r o c e n t r i s t tct o ,r t r e
n
r
l
z
i
o
n
e
u
,
r
a
c
u
l
r
u
r
l
.
u
n
J
n
t
r
l
n
o
n
è
u
r
r
'
c
t
n
i
a
,
ccntro.
Tutti i popoli.
al
mondo.
lir
cosir
meglio
conclivisa
il buon senso.è si sa
di
clominazione,
di
i
loro
rapporti
cli
commercio,
tutte le nazioni.costruendo
gli
periferia,
ma
nel
altri alla
stanziamentosi sono messiciascunoal centro e
corsodei lunghi contatti della storia tra loro c'era questauguaglianzadi fon1987).Ora,
dei popoli (Lér'i-Strauss
do che essieranoin ogni casoarlmeno
questonon è mai stato il casodei moderni: gli aitri erano dei popoli, delle
af-fatto.Per la
culture,ma "noi", gli occidentali,i moderni, non lo era'u'amo
prima volta nella storia,l'C)ccidentesolo poter,aoccuparela posizioneindiJ
scutibilecli centro,senzirper qlrestoche tale centro provenisseda una qualsiasietnia (è questoil sensodcll'appassionanre
dispr-rta
sul capitanoCook riportata da Sahlins19951.Era anchequesroche permetrevala differenzarra
"loro" - prigionieri degli stretti confini delle loro cultr,rrcc in fbndo incapaci
di accedereai principi r-rnificanti
dellanattrra- e "noi" che possediamo
certamentedei tratti cr-rlttrrali
più o n'renoaccentuittirnrtla cui forztrnascostaera
di ar,erraggiunto,attrAversoil lavoro di scavodclla Scicnzae della Tecnica,
lo zoccoloduro clell'universalità.
la rocciar.r-radre
dellanatura."Naturocen"raziocentrica",
trica",
forse,ma mai formazionepoliticafu rttr'ttoetnocentrica clell'Occidentemodernizzartore.
Tanto che con unalmasnanimitàr'erarnent c a t n t n i r e v o lccs s op e r m c t t c v a
d t u t t i .q r r , r l r r n q tlr' o
e s s le' e t n i rcr l ' o r i g i n eJ.i
cliventare
universale
cone lui, appartenenclo
a questapatriasenzeantcniiti,â
questaetniasenzarituali,2rquestopaesesenzafrontiere,quellodellaragione
che accedeallanaturaunificanteper il tranite clellasaggiaoggcttivitàe clella
discussione
razionalc.
N{aalla fine la questionedel scnsodell'esistenza
non cra semprerisolto.Al
contrario,più I'appartenenza
a questapatria senzapatria aun-rentâ\'a,
l-nenc)
ess2r
avevasienificato:stretnoparadossoquello che obbiigavaa ricercareun
Lllranogenericosu tutto il pianeta.ma quandoallafine lo si era rrovato,ci si
disperavadervantiallo spettacolocli una semplicenatlrraanimale,biofisica.
neuronale.La soluzionepresâper attenuare.se non risolvcrc,qllcstacontracldizionetra unzrnatura unificrrntenr,rassurdae dellc culturc ricolmedi senso
ma senzapiir alcun titolo a regnaresullarealtàoggertivit.irr girrstarnentc
di sacralizzarela nozionecli "cultura": ci si è messiaclavercura, conscn'are,riperfinoinventaredclleculture(Sahlins2000).NIala nozionedi culspettare.
tllrâ. non si pLrôclimenticare,
è per essenza
relazionale:
le etnie non esistono
nel mondo allo stessotitolo cleicavolie delle rapc. La nozionedi culturanon
è che uno dei rnodi possibiliseconclocui si entrl iu rrrpportocon gli altri. Il
r-nulticulturalisrno
non è che il contrariodi ciô chc si puô chian-rare
tl ntrtnottattrralistnrt(Viveirosde Castro 1998).Limpressionedi grandc apertlrradi spirito che il n"rulticulturalismo
offrc, non deveclissimulare
il prezzoal qualei popoli hanno dovuto pagarcil loro mantenimcr-rro
in esistenza
sorrola lbrma
della cultura. "Voi forseaveteil senso,ma non avetepiir la rcaltà.sc non sottc)
la forma simbolica,soggettiva,collettivadelle raprpresentazioni.
Voi aveteil
clirittodi possedereuna culturztma tllrte lc altre hanno ugualmentequesto
stessodiritto e tutte si equivalgono".In qlrcsroinsiemedi rispettoe di cor-npleta indiflerenzasi riconosceil relativisrnoculturaie.Poco importano.clelresto, questigiochi di culture dal momento che, claqualcheparte,la narllra
continuaa unillcarela realtàattravefsodelle lcggi incliscutibilie necessaric,
anchese essenon hanno il fascinoe il sensodi questedeliziosepro.luzioni
che il capriccioe I'arbitrarietàumani hanno ovunqlrcgcncrato.
Riassumiamodunque la situazionequando la moclernizzazione
era al suo
apogeo:un tnondo naturalecomunegià unilicato, quah-rnque
cosirne pensino gli umani prigionicri delle loro rappresentazioni
r-rnOccidensin-rboliche:
te solo senzaessereetnocentrico,consideratoda un punto di vista allo stesso
ribelle
rcmpod'ammirazione,
!,irc a questol-nondocomune
rurteancheun po' impegnat
c soprâttutto,un'offertadi pa
non rivoltemai ai moncli,na
nronclo;I'r-uritei
è già fatta, è sr
irenti ovunquee 1'accordo
si
eomeqLlestilnatrlraunir.'ersa
r are le culture per abbellire,r
il cluromondo dci fatti c dcllz
sLrnadi questecultureconse
picli tratti. il mondo ora scon
ralismclcon il mr-rlticr-rltura
'r'isioni
.lelle
clelr-nondo',e se
v
l
c
I r r r c i l i c l r c o s l l eJ i s p u t e "t
nosciuto1aguerra.
Dalmono-al multi-naturalis
Quandogettiamouno sgu
- alcuni secolibrel'i d
zttziçtne
Piti iino a che pr-rntoessaeraI
livclli sernprepiu gigantesch
pacilicoperchéi
r.nentalmente
lonttrno.Essitoccavanole qua
il tessutodel n-rond
sostanzâ,
Ne\\'ton,per LlnPasteur,per I
le religioniapparir,'ano
sempr
oggcttivapote\'â sempresoffo
la paces
tutti loro pensa\rano,
tro il muro strettodelle nostre
ci si rendepiu conto fino a ch
grrtii
tc\'âcssererassicurrrnte.
guerre,
ma no
ci sarannodelle
re ncl rttoutlct,n-rânon delle gu
t r r t t i n o s t r iv c c c hdi n t e n â tni (
esauribile,opplrre allora,se n<
z a r l l .r i n v i a r l rn e l p r o p r i oi n t
con le "pi
cosi magistrah-nente
non impegnail mondo, solam
perfettâ:l'invenzionedi una s
del mon
alcunarinegoziazione
l',rcccttazione
.lellebizzarrie,<
taviache essidirnorinonelle s
da una qualrentfo provenisse
e disputasul capitanoCook rire pernettevala differenzàtrà
L o r oc u l t u r ee i n i o n d o i n c a p r c i
- c " n o i " c h c p o s s c d i a n )coe r era
uati ma la cui forzanascosta
, della Scienzae della Tecnica,
clredellanatura."Naturocenrrrcpolitica 1L|,,1,il,, etnocetttricon unrlmllg.nrlninrità
r'crarl.lcnque fosseI'etniad'origine,di
r q u c s t rpl r l t r i as e n z ar l n t e n t l i i.l
a irontiere.quello della ragione
: clellasaggiaoggettivitàe dclla
tenzanon era semprerisolto.Al
3nzâp:ltria aumentava,n-renc)
che obbligavaa ricercareun
I ,rll,rtine lo si cr,t trot rtto,ci si
ice naturaarnimalc,
biofisica,
questâ
contrade non risolr,cre,
delle cultr-rrcricolme di senso
oggettiva,fu giustamentecli sârilrl avcr ctrra,conscrvarc,
ns2000).N{ala nozionedi culr r z i o n r l cl c: c t n i en o n e s i s t o n o
'ape.La nozionedi cultr-rra
non
tra in rapporto con gli altri. I1
che si puô chiamare1l rttrttrortrtione cli grandeapertllradi spiri;inrulare11prezzoal qualei poo in esistenza
sotto la fbrma
r iivetepiù la realtà,se non sotto
rappresentazioni.
Voi ar,eteil
re hanno ugualmentequesto
r insiemedi rispettoe di cotnIturale.Poco importano,del rcda qualcheparte,la naturâ
:ggi ir-rdiscr-rtibili
e necessarte,
questedelizioseproduzioni
runquegenerato.
la nrodernizzazione
era al suo
' a t o .q u l l u n q u cc o s an c p c n s i tzioni sin-rboliche;
ur-rOccidenda un punto di vista allo stesso
ribelle e interessatoalla molteplicitàdei modi di sfugrempo d'arr.un.rirazior-re.
gire a qr-resto
rnondo comunei delle culture tuttc comparabilitra di loro e
nella costruzioneclellacomunerearlt,lnaturale;
rLltreancheun po' in-rpegnate
conf-litto;le guerre
e soprattlltto,un'offerta di paceche non supponealcur-r
silnboltchetlcl
rron rir,olten-raiai mondi, r-nasolamentealle rappresentazioni
n-rondo:I'unità è ci,i fatta, è sufiicienteche la dosedi nâturauniversaleauinfine,sicdi conseguenza;
mentiovunquee I'accorclosi faràsemplicemcntc
non ha sensoulrano, è indispensabile
consercomequestanaturilunir.'ersale
varele cultureper abbellire,arricchire,ricirmare,mediantevalori c passioni,
che nesil duro mondo clciiatti e dellarasionc- a condizionenaturall-nente
pretese
Ecco,
in
alcuni
radelle
ontologiche.
qllestc
culture
conservi
sunadi
proponeva
I'accordo
clel
nononatupidi tratti,il mondo ora scomparsoche
lalismo con il multiculturalisnro."A noi z/ n-rondo,a r.'oir mondi. r'alea ciire
'r'isioni
e se voi iate troppo rulrlore.che il mondo vengaa
cleln-ronclo',
clelle
paciiicarcle vostredispute".Curiosaoffertadi pacc,chc non avevanrai ricor-rosciuto
la guerra.
Dalmono-al multi-naturalismo
della n-rodernizQuando gettiamouno sguardorr:trospettivosull'episoclio
che csserecolztzione- arlcunisecolibrevi di violcnti sussulti- non possi,u-no
piti fino a che puntcressaefa pdclficumalgradoqucsteguerrescatenatea dei
Non è un paradosso:si, I'Occidenteera fondalivelli semprepiir gigar-rteschi.
pacilico
perché
i
disaccordinon potevanon'rrirnclaretroppo
r.nentalmente
rna mai la
qualità
le rappresentazioni,
secondarie,
krntano.Essitoccavanole
prir-r-rarie.
Per un Galileo,per un
il tesstrtodel mondo, le qtralità
sostanza,
Ne\\'ton,pef un Pasteur, pcr un Curie, pcr un C)ppenheiner,la politicâ colle
le rcligioniapparil'arrosemprecome dci lbcolai r,iolentiche un po' di scicnza
soffocare.Per quanto terrificantifosseroi conflitti,
oggettivapotevaserr-rpre
la pacesi troveràserltprea portatâdi mano,proprio dietutti loro penszrvano,
Non
tro il nuro strettoclellenostrepassionie delle nostrerappresentazioni.
ci si rendepiù conto fi-ro a che punto questosentimentodi paceinteriorepogratificante,equilibrante:questacertezz^assolutache
tevaessererassicurante,
di -çcianztt,
che ci sono delle guerci sarannodelleguerre,ma non dclle gr-rerre
Per
ma non dellegtrerrer/i rnondi - sc non nella iantascienza.
re nt'l ttr.,ttclo,
tutti i nostri vecchiantenatinon c era alcunafbnte di conflitto che non fosse
esauribile,oppure allora,se non la si poterraesaurireera sufÏcienteinteriorizzarla,rinviarlancl proprio intino. Ecco che I'Occidenteaver,ail suo da iare
con le "paci di religione":si,la religionedivide,rta essa
cosimagistralmente
I'interiorità(Christinl99l). Una soluzione
non impegnail mondo,solamente
perfetta:I'invenzionecli una societàtollerante.La coabitazionenon implica
del mondo cornunegià costituito,ma semplicemente
alcunarinegoziazione
1'accettazione
delle bizzarrie,delleopinioni e degli afhtti - a condizionetuttaviache essidirnorinonelle strettefrontieredei paesaggiinteriori.
=
J
o
.gl
g,
o
I
o
J
É
Orrr, la rinegozizrzione
del mondo cornuneè conrinciata;adessosiamo in
presenzâdi gr-rerre
di mondi; non esistonopiu dellefonti di pace;ie culture
non voglionopiir esseresolamentedelle culture;ci sono delle guerredi scienze (espressionerecente utllizzataal momento del defunto affare Sokal,vecli
Jurdant 1998).Il mononaturalismoha fatto posto a un mostro inimmaginabile
soltantodieci anni [a: il ntultintttura/i.çntr.,
che aggiungela straclanzaindiavolata a quelladel multiculturalismo- il qualeè andatoin frantumi nello stesso
momento della tolleranzaipocrita che essoimplicava.Nessunopiù vuole essere semplicemente
tollerato.Nessunopiu sopportad'esseresolamenteuna cultura "trâ le altre".E la realtriche è ora nuovamente
in ouestionc.
Il sintomodi questocambiamentod'epocasi trova nell'accostamento
di
due termini ripetuti ad nauseam:"globalizzazione"
e "framnentazione". Sbaglieremmo,tuttâvia.a non prenderlimolto sul serio.perchéessiindicano
I'uno la crisi dell'unità,1'altrola crisi della molteplicità.Contrariamenteall'erroneaimpressioneche potrebberodare gli attualicliscorsisullaglobalizzazione, la nostraepocaè molto rneno globaledi quanto non fossenel t790, t8,19,
I9I8,1945,1968o 1989,per prenderealcuniriferimentisemplicie che parlano chiaramentealla memoriacleifrancesi.In questeclate,si, si potevaparlare
di umanità,di unrano,di unità mondiale,di pianetaterra, di progresso,di cittadini del mondo, poichési aveval'impressionedi averorientatola storiasulla solafonte razionale,saggia,oggettiva,d'unità e di paceil cui modelloera
dato dalle scienzedellanatura.La vittoria era all'ansolodella stracla.Si stava
per usciredal tunnel.La nodernizzazionestavaper trionfare."Noi" tutti
condividiamolo stessomondo. Curiosamente,
rnai "il" mondo al singolareè
parsopiù globale,totale,in via di compiutezzache prima del periodoin cui la
parola globalizzazîone
ha conrinciatoa essereripetutanellenostreorecchie.
Ancora un paradosso?
No, perchése orâ si parla di globalizzazione
c:come
di un pericolofatale,di una schiacciante
necessità,
una
tragedia,
di
di
un obbligo ardente,di una sfida al rialzo.Quali che sianole versionipositiveo negative,si parla di globaleo di mondialecornedi una mobilitazioneguerresca,
come di un fronte, come di una battagliache puô essercpersir:il globale,il
mondialesono divenuti deiproblemi gravida risolveree non piu, comeprima, come ai tempi dellamodernizzazione,la
soluzioneevidentea tutti i conflitti. Anche i francesi,pure spessoseguacidell'universalità
reptrbblicana,
si
nrobilitano"contro la mondializzazione"
e si mettono a rivendicarea sran voce, cosaimpensabiledieci anni fa, "l'eccezioneculturale"l Per la primà volta,
la totalitàdivienevisibilmente,pubblicamente,mediaticamente,
la postain
gioco di Lrna!Juerra
spietatae non più I'invisibileunità alla qualetutti erancr
ricorsidi soppiatto.Oggi si innalzanodelle barricatecontro la globalizzarzione
e i pericoli della nrondializzazione:chi avrebbeavuto un tempo la follia di innalzarnecontro 1'universalità?Contro la natura?
Le cosenon vanno meglio dall'altrolato, quello dellamolteplicità.Mentre
globalizzazione
la
rendeI'unificazioneproblenatica,eccoche lir frammentazione rende la tolleranzaugualmenteproblematica, c'perfino pericolosa.
notato che c'è qualcosadi stranoa lamentarsi
Qualcunoha sufficientemente
. i ] ] L r: t c s s O t e n l p o . s c l t f t l l ' i r l s c
ogni rrnit).
. ir.' inrpcrlirebbr: : r iite h e r c b b ter o p p ov e l o c c
se l,r g
.i,rr rcmrro rallegrarci:
:rri-nlilriotlc che spezzl l,t sLt,
,.lrrr()rlcrnaè c0sl tcrrif ic,rn
. : r . r c l ( , 1 ) , r l i z z a z i o t . tcch c a l l , r I
: r . i r t t r n r l c t s ic O s i i n g i r - t s t a l l l e I
: : ( l l ( ) n ( l r t t r a s t i t r t l l r t z i t l n c eh e
hc c..,t ,,
. , ' r r r c t r s l c t ' , t ' t - t i . , .el a
, . r l r r r n r n r c n t i t z i o t t es p c z z r t i )
: : r: : I t i e r r l t r - r r a l i s r . n oI t.r c r r t r , t n r
' . r r n i t r r . i . r l l r tri n c s i t c . l r ' t t ' t . . ,
- . r r r t t r r t t l i . l i z i o r rt ii o l e I l t c . . \
. ,: ' i . l r t , i t l r ' l l r ' t l r t : i t ' r ' l l l . t . / i r:,Lt
.rri. "nrrtul'ille". e "l-rru]Illt-l::.1
".
: . r l . e t tr [ t i l e L e s i L ' t J t t i t ( ( ) :
' ' ' ' r( ( ) 1 l ' i p , r .g ' 1 1I.i1. ; ) ( t : , ,
''
- : : : . rr ' , t z ri ,r l r s t r ] ] r l l t , r l t i t . Ir .. i : r
. i . ] 1 , ,s t e s s t , I t t o t t . l t t . ( ) t - r tr " , . ' i
. . r r t t , r . l e t r t i t à..' [ r c l l . rt ' t r r t t . ] u
Qui vis pacem...
I ) r r ' . l i r ' . l . e , , . . . ' 1 .p . . i r . ] rrr
t l t l [ t l l . t. i t t t , t z t i , t l .\ 'i : - . r : , ' ' . ;. ' ,
.::,'
: l l . t , / i r r n r . . -i i. , , . . ' , . '
I r n t , . l c n r i .i n t . i : i i . r r r r r r . l !
l t ( ) s c c l\l l t t r I e : i : t t t l z . t . l i . r r r l l
p e r ' f i e i r t l i l. c q t r . t l t l t ( ) t ) i r r r l ( \ . 1
n r c n t e . L .n a c r ' r s l r\ c l - . l l l e n t ( \
l L ' n( ) L ' i u t r e o . 5 ( l ) l . l I l l . t i ( l l l l .
g u e r r a I A l c o r - r t r r r r i r r n. r ' t n h , r r
p r o f o n r l r r l.a c i r i l t à i n r l i s c u t i
n,,n hanno nrai avulo dccli tl
n e. m a s o l t a n t o c l e i c . r t t i ri t r l l
n r r r s s a c Ici r a n o p e r l . i r l t tp c . l , r
. l t l ( ( ' i l l r r g , nti c n r l r t tl ) ) i lp ( l ' i
q r r r r l es i è o b b l i g a t i i t t a r e l a c
l ) r l l ' t i r cJ , r l n r o m e n t t ri n c r r i r r
. r p p c l l a r ep e r o t t e n e r c u n a r l r
Di noll ha conosciuto gllcrl'c
. . < i ii i s r r n os e m p r c r i n r c s s i r
l r r r t u , ,stu p e r i o r e a J o g n i l - r t r r
è cominciata;adessosiamoin
Ldelle fonti di pace;le cuhure
re; ci sono delleguerredi sciendel defunto affareSokal,vedi
)sto a un mostro inimmaginabile
aggiungela suadanzaindiavolandato in frantumi nello stesso
plicava.Nessunopiù vuole esseorttr ci'essere
solamenteuna culnentein questione.
si trova nell'accostamento
di
one e "frammentazione".Sbasc'rio,perchéessiindicano
lteplicità.Contrâriamenteall'eruali cliscorsisullaglobalizzaziorantonon fossenel 1790,18,18.
ritèrinrentiseniplicie che parlallrestedate,si, si potevaparlare
anetâterra,di progresso,di cite cli averorientatola storiasul,à e di paceil cui nroclelloera
all'angolodella srrada.Si srava
,a per trionfare."Noi" tutti
mai "il" mondo al singolareè
r che prima del periodo in cui la
:ipetutanellenostreorecchie.
parla cli glol>alizzttzioneè come
sità,di una trageclia,di un obsianole versionipositiveo neli una mobilitazioneguerresca,
ruô esserepersa:il globale,il
'isolrere
e n o n p i u . c o m ep r i r l r r z i o neev i d e n t e
r rl u t t i i c o n 'universalità
repLrbblicana,
si
lettono a rivendicarea gran voculturale"! Per la prima volta,
mediaticamente.
la postain
i l e u n i t àa l l aq u a l er u r r ie r a n o
'ricartecontro la globalizzazione
avuto un tempo la follia di in
r?
rellodellamolteplicità.Menrre
atica,eccoche la frammentatica, e perfino pericolosa.
ualcosadi stranoa ]anrcntarsi
allo stessotempo, sotto I'insegnadel postmodernismo,dellaframmentazione
che impedirebbe ogni unità, ogni sensocomune,e della globalizzazioneche
negoziazione/Perché,dopo tutto,
unificherebbetroppo velocementee senzer
è un pericolo,alloraviva la fran-rdovremmorallegrarci:se la globalizzazione
cosiddetta
mentazioneche spezzala suaegemoniir;ma sela frzrmmentazione
postnrodernaè cosi terrificante,non si dovrebbeaccoglierea bracciazrpette
che alla fine procuraI'unità e il sensocomune?Ma la
una globalizzazione
la
mentandosicosiingiustamentecontro le due cose,si segnalaprecisamente
e dalla soluche ci ha fatto usciredal modelr-rismo
orofbndatrasformazione
e dell'unitàe .lella molteplicità.
zionecosi colnodache essooffre al probler-na
la globalizzazioneclistruggeil
il
mononaturalismo;
La franrmentazionespezza
multiculturalismo.In entrambii casi,sia che si tratti cli crearela n-rolteplicità
o l'unità, alla fine si vedono delle fbrze in gioco,degli opposti,dei fronti, delle contrirddizioniviolente.A questopunto possiamontisurarela stupefacente
corapiditàclelletrasformazioni:"globalizzato"non suonâpiir assolutamente
come"culturalmente
me "naturale",e "frammentato"non piir assolutâmente
rispettabile".La si è iatta completamentefinita con la tolleranza(Stengers
l99l), con l'ipocrita rispettodell'antropologiacomparata,con le calmantidichiarazionisull'umanità,i diritti umani e il fatto che siamotutti simili, abitanti
dello stessomondo. Ora c'è una éluerradi mondi. La pace,l'ipocrita pacedella modernità,è bella e conclusa.
Quivispacem...
Per dire le cosein modo meno marziale:nel giro di arlcunianni si è passati
da una situzrzionedi grarrd tctta/econdottada dei pacifistiassoluti,a una situzrzionedt guerrdLlpt't'l(tche offre delleprospcttit'cli paca reale.
I moderni,infàtti, non facevanomai veramentela guerraperchénon ricosunoscevanol'esistenzadi conflitti possibili,se non sulle rappresentaziot-ti
perficiali,le quali non potevanoimpegnareil mondo conosciutorazionali moderni hanno messoil pianetaa
mente.Una cosaveramentestupefacente:
ferro e fuoco. senzamai entrarein conflitto, senzaalcuuadichiarazionedi
guerrâl Al contrario.non hanno fatto che diffbnclere.con le armi, la pace
protonda,la civiltà incliscutibile,il progressosenzatanti complimenti.Essi
cleinemici nel sensoproprio del terminon hanno mai avuto degli ar,versari,
ne, ma soltantodei cattivi allievi.Si, le loro guerre,le loro conquiste,i loro
massacrierano perfino pedagogici!RileggiamoJulesVerne:ci si batte ovunque e in ogni tempo na per il bene dellegenti.Senon c'è un nemicocon il
qualesi è obbligati a tare la guerrâ- come dice Carl Schmitt 1972) - che a
partire dal momento in cui non c'è urt mediatoreconutfleal qualeci si puô
appellareper ottenereun arbitrato,allora si, si puà dire che la storia moderna non ha conosciutoguerre e che r cit,ilizzatorinon hrtnnomai auuto nemici'.
essisi sono semprerimessia un arbitro indiscutibile,zrun mediatoredi gran
lunea superioread ogni forma di possibileconflitto, la natura e le sueleggi,
N
=
J
|9
@
E
o
o
!
E
I
o
I
F
J
ao
la Scienzae il suo urondourrificztto.
Da che lo si è .lelcgatoattravcrsoun mediatoreche sovrastala situazionedi contlitto,non si fa più la gucrrl, non si
fa che impegnarsiin operaziortidi polizia.I noderni hannodunqucciyilizza- iatto la guerto il nrondo,essinon hanno mai - potrebberodire fierar-r-rente
ra. E cli consegLrenzd,
natLlrulmentc,
neppurccc.rr.nprendere
essin()nposson()
le e-sisenze
della pace, le neccssitàclellacliplonvtzia.i rischi clellanegoziazit'rne. "C)ualenegoziazione?
Quale diplonrazialQuali trattativecli paceTN,la
not-rci sonoguerre.Noi facciarnosokrLlnpo d'orcline,eccotutt();esprintiamo ncll,trealtà['orclinechc giij esistce che le râppresentâzioni
collettiveave\Jilnoun po'ttrrbatc'1".
I nroclerninon l'rannofattc-'
e tutti gJi
altro che 1',c'lltar.
altri popoli delleguerrcu'ilsoniane.
Si con-rprencle
cotr.re
tali guerrelan ate, che non riconoscevano
mai al ncr-nicoil suo stessostrltlrtocli r"ren-rico.
che si consider,rvanosoltautc)comedelle
serrplicioperaziot.ri
di poliziLr
con.lottesottoI'arbitratodi un nrcdiâtoreincli
scutibile,cliventavano
tantoinespiabiliquantoirrclc-f
inite. Comepotevanotini'
re, dal momentoche cssenon erunomai cominciate
/ Come aoriredelletrattativecli pace,clalmomeutoche non c'è nraisrrt:.Iunrl.lichiarazione
di guer
ra/ (,orne prenclerccontattoda un borcloall'eltro cli ur"rfossatoinvalicabile
,
dal nrorlento che non c'è alcun fossato,ura un mon.lo cornuur:già dato cli cui
certeritentiirrazionalisi ostinanoa non ricon()scerc
lc leggi necessarie/
Con
chi negoziare,dal nomcnto chc non ci sc.rno
rlac pafri in conf-lirro- e d'al
trouclenon c'è \,eranrcnte
conflitto,alcr.rnconflitto rcale,alcun conf-littostrlla
realtà,nr2rsolânlente
un disaccordosullerâpprescutâzioni
sinrboliche,
sulle
"r'isic-rt-ti
clelmonrlo" che possonofacilmentecoesistere
a condizioncche nor-r
preteudanopiù di incicle
rc strllarcrltà.L.ungoil canrminodellaciviltà.i Bianchi non hannomai incontratoaltro chegli spettridell'irrazionale
e dell'arcai
co. Not-tsi sot.ronrai trovati facciaa facciacon dei nenrici.come potevano
pensafeallapacet
E tr-rttavia
è di paccche si tratta.NIa ecco,al contrarioclellastoriamoclcrnizzatrice,per fare la pacebisognarlcouosccre
che ci sono proprio delleguerre, accettarecli averear,utodei nemici.orenderesrrlseriola cliversitàdei nrondi, rillutare la sen-rplice
tolleranza,ri,rpr:irei dtre cantieridel globalee del 1ocaleI. Tuttavia,perchéquestaoperazioneabbiainizio, bisogr-ra
sLrbircil iuttcr
più cloloroso:il mclndocorllunede'u'e
essercp|ogressir',rrncnte
cor.nposto,
csso
non c:già costituito,Non si tror,'adietro cli nclie gii) tattt-r,come la nâtura,u)a
clavantii.rnoi, conreun conrl.litoirnn.rcrrst't
poco â p()che staràa noi sr,olgere
co. Non è al di sopradi noi, come il n-rediatore
che potrebbearbitrarei conflitti, nra la postain gioco stessadi questiconflitti, cic\che in casc'r
di negoziazione;rotrebbedivenireI'oggettodiun ctttttprot//(,s:o.
Si, il monclocomlule "/l'
up Jrtrgr,tbs"2.
Per gli occider"rtali,
bisognariconoscerlo,
c'è qualcosadi deprimentein
questabrutaletrasformazione:
essiviver.'ano
in pace, ed eccoliin guerra.Essi non â\'evanoner-nici,
rilraViluL)
turti, si senti\.ano
cittadinidel pi,tneta,
pronti ad accettaretutti gli altri, si trovitvanod'accordoper tollerrrrele cliversitàpiu stravauanti,
e improw,isamente,
nel giro di alcunianni,eccoliche
.lcvono battersi cli nttovo, ctt
, r l t r i a l l ' a r - r t i c aa, l l a m o d e r n a l
q u â l e s e n s od a r e a l l a r n o l t e p l
n r a n t e n e \ ' 2 l n lo' r - r n i t à. l e l l a n a
l ) i l t a t r â c ,t l r t t o è d a r i f a | e . N <
brare ct-rnreil più ciifiicile cle
t t r c l i t s o v r r t n i t àJ c l l l r n a t u r l ,
Nondirneno, ciô che succe
.i.-lla chiarezzà ci sono delle
\ l p O S S O I I L )O t t e n e f e
S e n Z 2 1l l n
l ( ) . s \ o l r o c l ad e i J i p l o r r a t i c i :
t o . N e s s n t - t op u à c o m p o r r e I ' r
n r c L l n av o l t z r( a i t e m p i c l e l m <
r r oilrc'ncjo gcnerosarttenteLl
: c i a s s e r oa l l a p o r t a t t r t t o c i ô <
1 1 , 1l 1r gr g e t t 'i.l o r o t e n t p i .i l t '
eir non vierre più clopo la fisic
r ) r ' f ( ) r cs c l l z â n o l l l c p c t ' i t i i c
, r o a l l o s t e s s ot e m p o c o n t r o l r
. \ c c a n t o a l l e g g e r ob r i v i d o c h
r l L l c s t oc a f a r n a o .q u e s t o b a z a
si
; , r r l . i o n er ' s p l v c n t o { c t t r t t e
-t it'lrZc . \'. Lrltorlr 200 I r. E 1
n r o c l e r n i s m oE
. r e tp e r n o n d o
er',ntradclittorie,tantc ntetafis
tutti conte cttltut
.l i sisterr-rarli
r n t l i s c L r t i b i l e( m a p r i v e d i s e n
l . t r r t t r rirr è p r o p r i o q u e s t
:tizz'atoricli una volta: che gue
( iorgone cla cui essi avevilno '
. c n r b r a r c a p r i m a v i s t a ,i m o c
:()Prrlnnolre che si desicleraa
r r r t l i t t u o v o i p t ' i t , rLi ' ( ) t t l f l / l ic.
e h c l a s t o r i a c o n c e d el o r o , c h ,
r ) ) c n t en e l x t ' l l . x V I I i . x l x , x x
' ' , ' t t l r , ' t t t ' , l o r oc h c . l u r e n t c i ,
\ r t ' r r g c r s1 9 9 6 ) .C h c a c c e t t i n
no fare delle olferte cli pace. I
. r c s s at c n s i o n e ,s b a r c a r ep r e s
i.cr paciiicarli nel nonle di un
re. tbrse con la stessaviolenzz
r c l c s u l f r o n t e d i b a t t a g l i ap e r
\ c i)rogressi\'lmente colllporr
It'r'rrnticon degli specialisti de
uoi' Chi ha chiesto tolleranza
, s i è d c l e g a t o a t t r a v e r s ou n u t e r t o r ts i t r r p i u I a g u el l i l . n ( ) n s i
toderr-rihanno clunque cit'tlizzar clire tierar-nente- fatto la guer
) o s s o n ( )n c p p u r c c o n r p r c n ( l e r e
r r l z i i l . i r i s c l r iJ e l l a n e g o z i , r z i o Quali trattatir,e di pacei' i\la
J ' o r d i r t c .( ' (( ' o t u t t o : L s l ) t ' i n ) i r l r ' ; t l ) [ ) l ' c \ c ruzt i o r r ci o l l c t t i V cu V r ,ltto llltro che portare rr rr-rttigli
t.ron ricor-rosce\'ânor-r.rai
al nersiclcravar-ro
soltanto come clelle
arbitrato cli un mediatorc ir-rilii n c l c | i n i t e .C o m e p o t e v a n o f i n i r c i l t c l C o n r e a p r i r c c l e l l er l a t atrl Llnr dichiarazione cli gr-rerI t r o c l i r r n t o s s a r oi n v a l i c a b i l c ,
nrcrnclocomune già dato di cui
, s c e l el c l e g g i n e c c s s a r i e 2C o n
r / . 'p a f t i i n c o n t - l i t t o- e d ' a l l i t t o l c a l e . a l c r - r nc o n f l i t t o s r r l l a
' e s c nt i r z i o r . t i
s i n t b o l ic h e , s L r l k '
rcsistcle rr conclizione che non
i l c r r n n r i n o c l c l l ac i i ' i l t à , i B i a n rtri ciell'irrazionale dell'arcaiclei nenrici, colre pote\iano
rl cc'rntrariodella storia r"noclcrchc ci sor.roproprio clelle suel''c sr-rlsclio
la diversitrr clei r.r'ronr crrnrieri del globale e .1ello
i r - r i z i ob, i s o g n as u b i r e i l l u t t o
ogressiVament(]
contposto, esso
c già fatto, come la natura. ma
;tarr\ a noi sr,olgerepoco â poel r e I r o tt ' c b b c a r b i t r r r r ci c t t n i t l i . c i o c h e i n c a s ot l i r r c g o z i r "u.ç
/11('.\s().
Si, il mondo cctr"t.rrrrre
L 'q u i l l c o s r Jl i J e p r i r r r e r r t ien
r p21ce.ecl eccoii in guerra. Es' a n o c i t t a c l i n id e l p i a n e t a ,
,l'accordo per tollerarele cliI giro di alcuni anni, eccoli che
o'
.levonc',
cli esseredegli
battersidi nuovo.ct'rrregli altri (i cltralihanno snresso
,rltriall'antica.alla nroclernal)pcr clefinireciô che puô r'olerciireii globale,
=
quirlesensoclareall,rnrolteplicità.
Essiavcvanouna sohrzic'rnc
infallibile,
r.nantene\'âno
I'unità .lcllanaturae la divcrsitàdelleculture, ed eccoche,
patatfac,tutto è da rifare.Negoziarcla sovranitirdi Gerusalerlmepuô sem<lipiomatici.
ma negoziarelo statulrrarccomeil piir difficiledei ron-rpicapi
I o c l i t s o rr r t n i t àJ c l l a n , r t t r r l . '
possiedeil vantaggio
Nondineno, ciô che slrcccdcalla nroclerntzzttzionc
o
guerre
rroncli,
.lclla chiarezza:ci sor-rodelle
cli
e né I'unità né la molteplicitz\
.9
nL-goziato
si possonoottcneresenzaun accordoprogrcssivo.
senzâL|l-r
delicato, svoltc'r
da dei diplomatici sotto la pressiorrecontinuadelle iorze in conf-lit- 1J
to. Nessunopuô comçrorreI'unità dcl n-rondoal posto degli altri, facenclocolre Lrnavolta (ai tempi del modernisrt-rcr
e poi del postmodernisno),
r'alea diE
re offrcndogenerosânrc'nte
un postoagli altri ma a conclizione
che essilao
sciasselo
allaporta tLlttociô che avcvanorr cuore.i loro dei, le loro anime,i
loro oggetti.iloro terrp'ri,
iloro spazi,in brcvela loro ontologia.La nretafisiprltttd,ci si clevelanciarenellaprrlofisicrr
ea non vicne piir clopro1afisica,rr-ra
- orrore senzanome per imodcrnizzatorî.sola spcrar-rza
per coloro che iottano allo stessotelrrpocontro la globalizzazione
e contro la frammentazione.
,\ccantoal leggcrobrivido che il "relativismoculturale"potevaprocurare,
qLrestoczifarnao.qllestoL',aztr,questopanclemonionon puô che suscitarerepulsir''nee spavento(cc-rlr.rcsi è ben visto al nromentodella "gtrerladelle
).
questoche si c-rainventatoil
scienze".r'.Latour 2()t)l E proprio pcr evitar-e
nrodernismo.
Era per non dover manclargiu tanti moncli.tantcontologie
tantenretatisiche
contlirtLrali
avlltola saggezza
contracldittorie.
che avevar.no
cli sistemarlitutti come culture differenti (indifferenti)sul fondo della natura
(ma prir.ecli senso).
ir-rdiscutibile
I- tutt,rvi,rc proprio questacompletametamorfosiche è richiestaai moderrtizzirtctldi una volta: chc-gtrardinocli nuovctclritti negli occhi cluestovolto di
('orgoneclacui cssiâ\'evanovolutonasconclersi.
Per quantostranopossa
i bianchi(pocoimportail
senrbrare
a prima vista,i moderni,gli occirlentaii,
s()L)rannome
aiflbbiareloro) devorrolare ccrnrese riallacciassechc si clesiclera
possibilitz\
ro cli nuovo lprlml conlatli.corllese,per Llnasecondastraorclinaria
che la storiaconcecleloro. chc essiclannorr se stessi.si ritrovasseronuovarrenre nel xt'tt, xvttt, xl.\, xX secoloe che gli sia consentito,ncl xxt. di prc.ç('/?Ittt'çlbt,rtc.lorocl-reduranteisecoli prccedentisi eranocosinralpresentati
(Stengers1996).Che acccttinoinfine di averccleiner-nici,
e dunqtrcche possano fare dclle offèrte cii pace.Non è la stessircosa,non è la stessamissione,iir
stessatensione.sbarcarepressogli altri popoli e metteretlltto a ferro e fuoco
già costituita,e arrivapcr pacificarlinel nonrc cii r-rnapacefondamentalmente
re, forsecon la stessir
violenza.con 1ostessoferro e lo stessofr-roco,
e combatconruneche si cletere sr-rlironte di battagliaper deciderequalesia il rr-rondo
contporre.Non si tratta di sostituirei conquistatoriintolVc progressivamente
lerar-rti
con degli spccialisticleldialogointerculturale.Chi ha pallato di dialo
go7 Chr ha chiestotolleranzalNo, si trattadi sostituirci conqr-ristltoli
con
J
!
E
o
a{
E
J
J
6
dei nen-riciin grado di riconoscereche hanno cli fronte degli altri nemici,che
l'esito dellabattagliaè tnct,rtoe che, di conseguenza.
forse si dovrà negoziare,
e clltranente.I nrodernisapevanoclafcrntesicurache la bartagliacra vinta in
rrnticipo,çrerché
non c'eraalcunabattaglia,soltantol'irrimediabileavanzata
clelprogresso- anchese l'inspiegabileritorno (conrel'avrebberopoturo spicgare?')
clell'arcaisn-ro
e I'avanzata
incomprensibile
dc'lfirrazionale(comeavrebbero potuto comçrrenderlo/)sçresso
li iacer.adisperare.
Si passaclalmodernisrlo al suo successorc
quest'unicopiccolcr
arttr2rverso
tratto: c'è battagliasulla cornposizione
del mondo con-rune
e I'esitoè incertc-r.
lirtto qua. Qrrantobastaper cambiareil monclo.lrtti quelli che alzanodelle
barricatecontrola globalizzazione,
quelliche combattonocontrola frammentazionee la disintegrazione.
comprenckrno
ci<)che vut l clircrrnasuerrache si
r1st'l:td rli pr'r,/t,rt'.
Qualeunità?
Malgrado l'orrore che puô â tLlttâprima suscitare,sia in loro che negli ,rltri, qr-ralivantaggiper i vecchimoclernicon questocanbian-rento
di congiuntrrralA'endo rli nuovol'opportunitàcli presentarsi
bene,cii corrbattere,
rischiandonuovilnrcnte
di pcrclcre,essipossonoancherincerej E,qtrestavolta
per clan'ero.Niente ci cliccinfrrttichc gli occiclentalisi troverannosguarniri
ttellacomposizionedi un nrondo comLlneir venire.Passareclall'arroganza
moclernizzatricee civilizzatriceallo stato cli abbanclono.allo smarrinento del
scnsodi colpa per i crintini commessi.nctnli porteràa nientc c non li farir
prerdonare.
Ancora unn volta. non si tratta né cli clialogo,né cli tolleranzzt,
né
cli colpa,né cli perdono,nra di guerra,di negoziazit'rne,
di diplomaziae di lccorclo.Flagellarsi,portanclosullespallc"lo schiacciante
fardellodell'uomo
bianco", non significaalro chc clcfinirc,/rt sr.'lie a nome cli tutti. senzache gli
altli abbianoclelegato
niente. il conrpitoimpossibile'cli
definireil nondo contune.Proprio comenessun()it\'evr.r
chiestoarimoclernidi considerarsicontei
pacificatoritrniversali,nessLlno
oggi chiedeloro di consiclerarsi
cone i colpcvoli universali.Si chiecleloro solo ruracosa:che smettanocli cor-rsiderare
I'ur-riversalitàcom<:un loro prt''p-,ric''
tcrritoricrc âccettin()cli negoziarl
tt tlctpoche la
battagliaha avutoluogo.Che sianoinfine clegnidellaprodigiosainiziativacl-re
trnavolt,tlt,trrnoprcso- l)ocoillpol'tirnooril le regioni- cli cnrrurt.incorrt,rtto, mediantela violenza,il commercio.la conquista,I'evangelizzazione,
la conoscenza
e I'anministrazione,
con tutti gli altri.Tutti i popoli sonoora impegnatiin quest'altra
guerrar-noncliale,
fonclamentale,
nretafisica.
strllacomposizionedel n.tonclo,
e aclessc'r
chc ci troviamoall'inizio clell'op-rer,r,
non è più il
momentodi coprirsi con un saccodi rcla c di grattarsii foruncoli su un mLlcchio di letame.Sr,egliarnoderni!Spettaa voi difendereilvostro posto al sole.
[.erto. non beneflceretepiù della nartingala che vi assicurava
di vincereogni
volta.ma non c'c:neppurc ncssunaragic'tnrche voi pt,rtliatcogni volta.Dopo
tutto, la ragionenon è cosi deboleche non possirvincere.E senrplicemenre
da
rn po troppo telnpo che essa
:rici riconosciuticometali... I
( :r1'rsi1
del natulllisrr-ro
e c'lell
Giusnaturalismo
o costruttivi
i-r forr-nulazionc
cli c'rffert
r l , )( s i r r cs u l l a. l i s t i n z i o ntc| a g
::rincdi leggenaturalevengau
per definir
r)rcstaa rneraviglia
.lrc si estendala nozionedi re
: . r t r r r lrel c t r il c g g in e c e s s r l rci
. Lrltlrrali.
Ora. il gir-rsnatura
lr,rnr.rc'r
un'altrache è quasil'o1
.lrtferenza
tra lt' clue, per la so
!'. consistenel tatto che. cont
:ntrclernizzatori,
ld //0t //r(t n()|/
:r'cbbeesserecclncliviso.
Per d,
. hc è fatta per intpctlircI'acco
.()irune.In courpc-nso,
che gli
'e
ostrr-riti".
r'alea dire chc ess
: : , ) uJ i C en i e n t ' i t l t r oc)c, c ot o r
l ' r r r r r r r icl r - r n r i n cJ i c o s t
rché
nei moclernismo
essos
,'e
. irrtt)a Cc'rStruziOne
soCi,tlte tt
" , che Dio oeve esse
. ()st rLlitzl
irricata",si supponeimmedia
iIilrc, criticare1aloro presun
.r natura,né le clivinità,né le'
:.rockrtti.ciellc'semplici'cost
. . . h i n r o t l e r rst ii a n og i r r s r a
i vccchi"altri") costruzior-rf
: i u r r z i o n(eL a t o u r1 9 9 6 ) M
. en
i ti . ' i r r l eu. l r ) â n os. o g g e t t i v op.,
.ttta di intenclerloin qLlestos
:l concettodi naturaimplica c
.r'cbbedunquc serr.ireda ling
: ,' t r o is i r . t n tsoi c r r r Ji i u n a c o s
, , r s eè d i t a v o l oc h e s i t r a t t a
:r<'ndicome i nostri,le vostre
nostri,sono costrlriti".Diver
.r, "Cotneli fabbricate/"e so
, \ / r t t / / t ?. L a b r r o n rc o s t r u z
't Lltcre(N,rthan,Leu,erton.s
, cli fronte degli altri neurici,che
gLrenza,
forsesi dovrà ncgoziare,
ctrruchc lrrbrrttagliu
elrrvinrrlin
rltanto I'irrimediabileavanzata
l ( c o r r r le' a v r c b b c r o
p o t u t os p i c (conreavrebbile clell'irrazionerle
clis;rerare.
r attlavelsoquest'unicopiccolo
lnclo conrunee I'esitclè inccrto.
Lclo.Tutti quelli che ,rlzanodelle
, cor.nbattono
contro la trammen) che vuol dire una guerrache si
.rscitare,
siain loro che negliaiucsrocautbian)cnto
t1icongiun
l r t r r r sbi c n c .. l i c o r r r b l t t r . r rci,o anchevincerelE questavolta
i t l t n l r r lsi i t r o v c r a n n so g r r r r l r r i t i
-'nirc.Passareclall'arroganzrr
nrorrclono,allo smarrinrcntodei
pc'rrterà
a nientee r-ronli farà
cli clialogo,né di tolleranza,né
tziazione,di diplomazia e cli ac'hiacciantelardello dell'uono
/ze a none di tutti. senzache gli
rssibiiecli definireil rnontlo conttrrlclniJr consiclcrarsi
ctturci
ro di çenrirJerarsi
conrei colpche surettano
di consiclerare
i'uni'ettinodi negoziarlatlopoche la
,ni della prodigiosainiziativachc
l e l i r g i o n-i J i e n t r a r ci n c o n t a r -;uista.I'evangelizzaziont-.
la co'i. ïrtti i popoli sonoorir inrl)entrtle,nrctafisica,
srrll:rc'onrposiiniziodell'opera,non è più il
grattarsii foruncoli slr un mllclilendere il vostro posto al sole.
h c v i a s s i c u r la t l i r i n c e r eo g n i
e voi perdlatcogni volta. Dopcr
ssavincere.E semplicenrente
da
Lnpo troppo tenrp()chc essanon si è piir battuta per la rnzlnczlnza
di veri ne:niciriconosciuti
abituataalledeliziedi
couretali... Si era un po âppesântita,
t .rtpuaclelnaturalisn-ro
e delle suecomocliti\- diciarro pure delle suelussurie.
o costruttivismo?
Giusnaturalismo
o
F
cli offcrte .li paceda parte cleir ecchimoderni potrebbe
La foln'rulazione
r ipcrsare
e c'rtstruttiuistto.
Nlrrlgradoii tcrclistinzione
tra giusuttturdllstttrt
sulla
nrir-re
di leggenaturalcvc'ngausatosoprattuttonellateoriadel dirittcr,cssosi
l)restâa meravigliaper clefinircl'insiemeclellasoluzionemodernista,a patto
che si estendala nozionedi regolaper includen'i le leggifisiche:esisteuna
natLrfille cr-rilegginccessarie
consentonocli giuclicarela diversitrrdegli arbitri
non è 1'r-rnica
culttrrali.Ora, il giusnatrrralisnro
tradizior-re
dei modcrni:essine
hannoun'âltrache è quasiI'oprposto
e cl-resi puô chiamarecostruttivista.
La
,.iifferenza
riprcsasu basi nuotra le cluc,prerla soluzioncclellancscrziazicrnc
vc. consister-relfatto chc. contlariamentealle credenzeaccettâtefinora dai
nroderrrizzatori,
tton è gartcrali:zahtlc,
mentreil costrtrtririsnropo/tt tlLtlut'd
rrebbeesserecondiviso.Per dcfinizione,non ci si puô intenderesullanatura,
che è trrttaper u//Pt'Jlrcl'accordoprogressivosulla composizionedel rnondct
conrune.In compenso,che gli ,:lci.che le persone,gli oggetti,i nror-rdisiano
"costnliti",r'alea clirechc cssipossanosbaglialc(la noziorredi costnlzione
non dicenient'altro).ecct,folse un modo di riaplile le trattativcdi pace-.
cli costruzioneser.nbria priuravistl pr)coâttl'ar:nte
Eppure,il tcrr-nine
perchénel modernist.t.ro
essosoffre di urnclifettopiu importante:\'icnc i-lssociatoa costrlrzione
socta/ce al vocabolariocritico.Se si cliceche la natura"è
costruita",che Dio cleveessere"proclotto",che la personadeveessere"fabminare,denibricata",si supponeimmediatamente
che si vuole attaccare,
inclignati."r-ré
srare,criticarela lc,ropresuntasolidità:"Dunque", si esclarnzr
'\'erelmente':
'puri'
souo dei
la natura,né le clivinità,né le pt:rsoneesistono
'senrplici'costnrzioni
prockrtti,.lelle
socialir".f)r'a,si puô ipotizzareche i
i soli a firreqLlcstaobiezione:pcr gli altri
vecchirroclernisianogir,rstaurcnte
(i vecchi"altri") costrLrzione
fa rima con produzione.autenticazione.
qualiflcazione(Latour 1996).Mentre il giusr-ratr-rralisnro
impone clegliopposti:arpositivo,fabbricato,il costruttivisno,se si actiflciale, LrnLlno,
soggettivo,
in
qucsto
sensoncgoziato,non avrebbeopposti.Nlentre
cettadi intenderlo
il corrcettc'r
r-ratura
inrtrrlica
degli antoninri,la nozionedi costruziouepocli
lrrtguafrdncd per cc'urinciarea intendersi:"Alnetrcbbe clunqueservirc t1',t
no noi siar-r.ro
sicuri di ulrelcosa,si potrebbeclilc claentrambii lati ilel tavol o ( s eè d i t a v o l oc h e s i t r a t t a ) ,c i o èc h e i v o s t r i d e i c o n - rien o s t r i , i v o s t r i
mondi comei nostri.le vostrescienzeconrele nostre, i vostri soggetticolne
interessrnte
i r-rostri.
solo la don-rar-rcla
sonocostruiti".Diventzrndo
successiya: "Couteli fabbricate/"e soDrattutto"Cone verificateche essisonoben
eccosu cosasi ootrebbccomir-rciare
a dicostrtuti?".La buona crrstruzione:
1998).
scutere(Nathan.Leu'ertc,u'ski
o
o
o
o
N
N
=
J
G
J
ao
E erquestopunto cli svoltadel negoziatc-'
che i primi modernipotrebberc-r
fare appelloalleloro propric risorse,dimc-nticate
o dissimulateclalmotlernismo e dallesuepretese
. In effetti.per definizit'rne
i moderni si sentonoa
clisagionel falsoabito clellamodernizzazione
. Se questanon puô renclere
conto degli altri, clallnomentoche ii costringea una alteritzjtroppo forte,
comepotrebberendcrecor-rto
degliocciclentali/I bianchinon sonomai stati rnoclerni,mai.Se è insiustoritrarreicivilizzaticome degli esseriirrrzion.rli o arcaiciin camminoversoun solo mondo. è ancorapiir ingiustc'r
ritrlrrc i
cir,ilizzatoricome razic'rr-rali
e r-noclerni.
Si trrrttercbbeorecisamentedi r.rna
(Said1c)79).
fcrrnraclit,.çotis'uto
inrenderc "moclcrcapc',r'olro
Bisogurqr-rincli
"orientalisnro":
nismo" nel sensoclellaparola
per gettarelo
I'equivalente,
sguarclosuglieuropeio sugli americani,clellaprospcttivatutta palmc trt-,1-ricali,haremorientali,selvaggivariopintiche essistessiaclottanonei conironti clellealtre culture. In altre parole, fino a che i rr-rode
rni vengonoconsidcrati per quello che essidicono cli cssere,li si tratta con lo stessoclozzinale
esotismoche uno trova clisgustoso
ncgli opuscolituristiciqr-ranclo
vicneapplicatoagli altri popoli. Nessurrncgoziatocli pacec\possibilcscnzaI'abbandor-ro,r/a cntrantbclt'pttrll. clell'esotismo
e della sLrapcrversacolnpiacenza
versole falsedifferenze
. Nessunacliplornazia,
clelresto,senzala sospcnsion.cli gitrcliziosu cosasia o non sia una diffèrenza,giacc[-rc]
sc il cliplonratico
pur\ talvoltariuscireè precisamente
percl-ré
nel corsoclellatrattativat-gli
nrodificala defir-rizione
cleisoggetticlellacJisputa.
A questoriguardcr.i vecchimoclernisono forsen-regliodi quantoloro stcssi pensanoe sono in graclocli fbrnire piu rispostealle questioniportanti sulla
buona costruzionecli cluantocreclcvanoatiterr-rpi
in cui sfiiavanovestitida civllizzatoriuniversali.Perchénon Drovarea iarli ritornareal tavolo delletrattative,nraquestavoltat',ltrt-,tlLt///t'/ttt,
r.nostranclo
aglialtri il loro volto costnrttivista?'I vecchinoclerni. che si tratti di scienza.cli religione.di psicologiao cli
politica,hannopiir cli Lrnâssonellar-nanica.
Se sonoapparsicosirnaldestri.
finora.nelle oflèrte cli paceè perchénon pcnsavanoche ci tbssealcunagLrcrra
e la t.r.toclernizzttzione
loro un'eviclenza
sc'nrbrava
chc non crà suscettibilecli alclrn compromesso,
In seguito.quanclohzrnnoccrurjnciatt'r
a dubitarecli qLresto
e sono diventatipostlroderni,la loro goffaggineè cresciutzr
perchéhanno sostituito I'arrogernza
piir di prinra.Adescc'rnla colpa.senzadel restor-regoziare
so convieneaiutarli,portarli con delicatezza
al tavolo delle trattative.facendo
in noclo che riconoscanopropriamenteche c'è unâ guerradi mondi e che di- da ciô a
stinguanocon tatto ciô per cui sono pronti a morire - I'r-rnii'ersalità
cui tengonoveramente la costruzione
Come scmpre.le
dell'rrniversalità.
prartiin conllitto non sirnnoesattan-rente
perchéconrbattono.E compito del
ciiplor-r-ratico
aiutarle- e nâtllrâhnentela suaoffertircli mecliazione,
comela
mia, puô fallire.
(Tt'dtluzir.,ne
tlaI Irrttrt:t,st'
tli GtuseppefutaIIt)
Note
L 1 . r : p t r l o i n t e r c s : r t t . t l t, l e l l , r t t s i c l i
. . e r i . l c r . r t t n t e n t ei l i t t l t r r r r l i s t r r o c l r t
,r()\.cru l.'r'erelinee.icl frt,ntt. lt.1
I n i n g l c s r 'n e l l r t r i g i r r r l c I .
Bibliografia
. :r. ( ).. l9')7. l,,ip,ti.t,l, nlrg',rt l.,i
, . . r .l ) . , l ) r t l s s o r r( .i . . c . l ' . . l ' ) ' ) 6 . . \ , / / r /
rglrrn. S. P.. l9')7. 1,, ( l,tt tlts ciLrlr
:. Ii.. 1998. Iutprt:/:rrtt tttttlltttrtll,
l;
;.r.r;. \,,1,
, , 7 1 , ,, / . t t t t / \ t . ,
' . l j . . 1 9 9 6 . P t l r l t r t : f ! t s r r t r t s t r t/ t ' t t r /
I I(JIl(i
I , . ; r . 1 . 11., , , 1 i , r . 1, t ., 1
. , 1 , 1, 1 , 1 1 1 , tr ..
-: l('.
. : . I j . . 2 0 ( ) l . P t t r l r t r t . t I l o p t [ : . r s d t . rt ,
-: -ilr I)ress.
. : r . r r r r s .( . . . l 9 t ; ( I g t l ) . l j , i , , c t l , r : /
L . l - t l c r t i r l s k i . ( . . . 1 9 9 E .\ r r l r r
.. \1.. lL)9t.ll,,t
. \ , t t r t , ' s l l . , t t r / :t
. . \ 1 . . 2 0 ( ) 0 . \ r ' t t / , ; r t Lt r / , t l P t : : r u t i r t t
'.
; ,'" ()/r/(t
irt l-. [)rt:ton.Ijro!ri4
' : . l i S - 2 ( ) 1 1r i s t .i n , \ l . r r s h a lSl a h l i n s
\\'.. 1979. On:rntili\:tt, Ncl'\irrk
': (
. l t ) 7 1 I I c ) 6 1 ) . 1 - , 1u o l t o r r L l t ' p o l
. r.. 1.. 1996. (.o.trttop,,lilitltrc's-Ttttt
l
. ) L ' 1 l S CC
f tl rtrtltl.
. r ' . L . l ' ) c ) 7 .( . r , t ' u o l , t l t / l , t ; i t : l i r r t t t ' ,
..ir.ttr: .lc Icllsçf (lt f()lt(1.
, , . . 1 e ( . a s t K r .L . . l 9 9 l l . " 1 , ( \ [ ' r / ) t t / ) i
l ) , J , : r - - - ,(.' t t t t t t l l . t L t v t f l , l , t t t c , P r r
che i primi n-roclerni
potrebbero
ticateo dissimulatedai moderniizionei moderni si sentonoa
e. Se questanon puô rcnclere
rgea Llnaalteritàtroppo fortc,
r r r l i i I b i a n c h ir r o ns o n or n r i s t r r i z z a t ic o r r r eJ c g l i c s s c r i r r r r z i o n a r . è a n c o r i It r i u i n p . i u s tlri rt r r r r r ci
rtterebbeprecisamente
cli una
sognaquincliintendere"mocler": I'equivalente,
per gettarelo
la prospettivatutta palmetropiessistessiadottanonei confrorr:he i modernivengonoconsidei tratta cc'rnlo stessodozzinale
r s t ' o ltir r r i s t i cqi u l n c l t r i c n el p i paceè possibilescnzaI'abbanl c l l us r r rpr c r v e r s icl o r r p i i r c c n z r r
i r . . l c l r e s t o .s c n z l l a s o s p c n s i o n e
t z r t .g i r t c c h sc e i l J i l ' t l o n r a t i c o
nel corsodellatrattativaegli
putzl.
fbrscmeglio di quanto loro stes,ostealle qlrcstioniportanti sr-rlla
rpi in cui sfilarvano
r,cstitida cirrli ritornareal tavolo delle tratta
o r r g l ri r l t r i l l o r o r o l t o c o s r r u r t i a, di religione,di psicologiao di
ie sono apparsicosi maldestri.filvano che ci fbssealcunagllerrâ
nzirche non erâ suscettibiledi alcominciatoa dubitaredi questcr
ine è cresciutaperchéhannoso;to negoziare
più di prima.Adesrl tetvoloclelletrattatir,e,facendo
''è una guerradi mondi e che di- da ciô a
morire - i'unir,ersalità
rniversalità.
Come sempre,le
hé con-rbattono.
È .o-pito del
rffertadi mediazione,comc la
d)
Note
N
i : l a s l r c r t oi n t t r u : s i r r t r e . ] c l l at c s i . l i S . l ) . t l u n t i n g t o n I l 9 9 r t ( l i . l c c e r t r l ' cl r n r t z i o n t t l i c r t n t l i t t , r .I l s t r t r
. r r o r c è c v i c ] c n t e r r r c n t ti l c r r l t r r r , r l i s n r oc h e c g l i r s s L r n r t c o t r c r u r ' c v i c l t n z r i n . l i : c L r t i b i l c e c h e g l i i r r r p c c l i s c t
. l i r i c o r r o s c e r el ( \ ' c r c l i n r c r l c l l r t r n t t . l t q L r . t l iI r c , r c o i n c i , L r n o r l f r t t o c o t . tg J i s t r , r r r ii n s i e r r i c h c . ' g l i h , r t l i s e
E
J
:ililt().
I
f l r i n g l c s en c l l o l i s i n , l l t ] .
o
Bibliografia
.o
(,hristin.(),.l99;.!'ti|,it.l,|Lr(!|.i|()||'I'',1i||.)/|()]l11\|t||(1||,ltlal'lilr'ti
l)cscplit. l).. I)rlsson. (i.. e.ls..
l l u n t i n g t o n . s . I ' ] . .1 9 9 ; . L r ' ( . l . , , t , l t . t t r t t l t t , t l t ' r ' r t t . l ) e r i s . ( ) t l i l.el , r c , r b .
l r r r , l r n t . L l . . l r ) r ) l \ . I t t t l t ) \ / t t tr
o
o
l.irtrrur.8..
cll 11)l.l(1.
\ cftt.
r ersitr' l)rtss.
l - i r i S t r r L r s s(.. . . l 9 E ; I l 9 ; l ) . l { , / ( ( ' L t l : t : 1 , , t r 1l.) r r i s . D e n o e l .
'1..
\rrthrrn.
L e u t r r o s s k i . ( . . . 1 9 9 S .\ o r . 4 t t c rL. t t i n r : t l l t l , t r , l , ' . I ) , t r i s .( ) t l i l e. l r r c o b .
\ , r h l i n s\ 1. . .
l-rcss.
1ltll.ttt1()|liL';'...inl,,[)ltsttln.Bt,,.4rlnl:..
( . t r l / r r r t ' r t rP r r t / r t , ' . N c u \ i r r k . Z o n c l l t x r k s .
1 r p . l 5 , S - 2 i ) 1r:j s t . i n I l e r s h r r l l S a h l i n s . 2 0 0 0 .
. cl \irrk. \'intrge Btx,k.
S r r i . 1L
. . \ \ ' . . l ' ) J 9 . ( ) n t t t l , r l t : . s u rN
'l
J . . r i , r t t, l t r p t r l l t r t . l ) r r i s . ( . r l r t t r t r l r L i ' r r .
S c h r l i r t . ( . . . l 9 ; l t l r ) ( r l l . 1 - , rt t o / / : r t t ,rl t [ ) ( ) l t l l t l t / r t t r r tr J t
Sttllgcrs.I,.l996.(.'()\1l/|)P.)l11|q|||.\..lil,llt']'ll'4tt,,l,,|1(,J.|..1(,//(i,].I)lris.Llr
.le pcnscr (r1 r()rl(1.
StcIlgcrs.I..]99;.()lltllrlPrl|t/tt|itt,l.].rltlt,'prlttrL,ttl'ttltr
pi'cltttrrs ilt ptnscr ttr rtttr,1.
lr'I)tlttt:,
('lt
t r r ' p l ; t l , ' : , , p / ' r , 7 a , ' l.) , t r i s . l - c s L n t p t c l . r t u l s t l e l t e t r s e r e t r r o t r c l . .p p . - l 2 r ) - l ( r 2 .
Scarica

Sommario - Bruno Latour