La prevenzione del rischio sismico
Sergio Castenetto
DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico
Angelo Masi
Univ. della Basilicata e Reluis
PREVENZIONE
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Lo Stato come ha affrontato il
problema della riduzione degli
effetti di una scossa sismica?
L’AZIONE DI PREVENZIONE
Classificazione sismica e normativa
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Terremoto di Reggio Calabria e Messina
28 dicembre 1908 ore 5. 20
I (MCS): XI grado
magnitudo: 7.2
morti: circa 86.000
A seguito di questo disastroso evento lo Stato unitario avvia
l’azione di prevenzione degli effetti del terremoto
attraverso
la classificazione sismica e normativa
PRIMA DEL 1908
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Terremoti calabri del 1783 (Borboni)
• norme borboniche del 1785 sulle “case baraccate”
• scelta delle località idonee per la ricostruzione
• 33 “nuove città” ricostruite (Reggio-Palmi-Bagnara): nuovo impianto del tessuto
urbano (chiesa al centro)
• bonifica, ripristino vie di comunicazione
LE CASE BARACCATE
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PRIMA DEL 1908
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Terremoto di Norcia del 1859 (Stato Pontificio)
•limiti nelle dimensioni dei nuovi edifici
•criteri per le costruzioni e qualità dei materiali
da impiegare
•caratteristiche dei terreni di fondazione
PRIMA DEL 1908
Terremoto di Casamicciola del 1883 (Stato unitario)
•aree idonee per la riedificazione
•norme costruttive e caratteristiche dei nuovi fabbricati
•proposta di piano regolatore generale
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L’AZIONE DI PREVENZIONE
Classificazione sismica e normativa
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RD n.193/1909
Norme tecniche ed
igieniche per le
riparazioni,
ricostruzioni e e nuove
costruzioni degli
edifici pubblici e
privati nei luoghi
colpiti dal terremoto
del 28 dicembre 1908
L’AZIONE DI PREVENZIONE
Classificazione sismica e normativa
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Scelta dei siti idonei
Tecniche costruttive (muratura, telai)
Regole costruttive (cordoli, strutture non
a sbalzo o spingenti)
13 GENNAIO 1915, AVEZZANO
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RD n. 573/1915
AQ
Norme da osservarsi
per le riparazioni,
ricostruzioni e e nuove
costruzioni degli edifici
pubblici e privati nelle
zone sismiche
interessate dal
terremoto del 13
gennaio 1915
NEGLI ANNI SUCCESSIVI
RD n. 431/1927
Garfagnana
1920
Mugello
1919
Monte Amiata
1917
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RD n. 640/1935
Rimini 1916
Ancona
1930
Vulture 1930
NORMATIVA
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Legge quadro n. 64 del 2 febbraio 1974
Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le
zone sismiche
Novità
Le norme tecniche e costruttive e la classificazione sismica
verranno emanate attraverso decreti ministeriali e periodicamente
aggiornate.
La logica su cui si fonda la legge è quella di prescrivere norme per
le costruzioni tali che un edificio sopporti senza gravi danni i
terremoti meno forti e senza crollare i terremoti più forti,
salvaguardando prima di tutto le vite umane.
CLASSIFICAZIONE SISMICA 1975
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Legge 2.2.1974 n. 64
DM 3.3.1975 “Norme
tecniche per le
costruzioni in zone
sismiche”
23 NOVEMBRE 1980 - IRPINIA
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23 novembre 1980, domenica
Ore 19,36
Magnitudo 6.9
IL RUOLO DELLA RICERCA
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CLASSIFICAZIONE SISMICA
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VECCHIA (1981-84)
NUOVA (2004)
CATEGORIA
ZONA
1a
2a
3a
nc
1
2
3
4
I NUMERI
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Categoria
Zona
1a
2a
3a
nc
1
2
3
4
366
2498
99
5137
716
2323
1632
3429
Nella nuova classificazione sismica tutto il territorio nazionale è
classificato con livelli diversi di severità. A ciascun territorio
comunale viene attribuito, sulla base della classificazione sismica
adottata dalle Regioni, lo stesso valore di pericolosità (PGA), da
utilizzare anche per definire l’azione di progetto.
NORMATIVA
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DM 14 gennaio 2008
Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni
Novità
Criteri e regole vengono scelti dai tecnici in funzione delle
prestazioni che si vogliono ottenere dalla struttura e non più
definite in modo scollegato dagli obiettivi del progetto.
Vengono chiaramente distinte nel loro significato ed utilizzo la
pericolosità sismica di base e l’azione di progetto.
NORMATIVA
Sulla base della vita di
riferimento dell’opera, si
sceglie il valore di
pericolosità (ag funzione Tr).
Per il sito di interesse,
conoscendo le
caratteristiche del terreno di
fondazione (fino ad almeno
30 m), si costruisce lo
spettro di riferimento
(distribuzione delle
accelerezioni per le diverse
frequenze/periodi di
vibrazione)
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PERICOLOSITA’ LOCALE
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Quando arrivano le onde…
Effetti locali
…capita lo stesso ovunque?
da MS conca aquilana,
macroarea 4
IMCS=VI-VII
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IMCS=VI
IMCS=VIII-IX
Castelnuovo
IMCS=IX-X
IMCS=V-VI
IMCS=IX-X
IMCS=VI
Successione fluvio-lacustre
Miocene
Giurassico-Eocene
L. Martelli – Regione Emilia Romagna
MICROZONAZIONE SISMICA
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Gli studi di microzonazione sismica si propongono di:

identificare e perimetrare le aree a differente pericolosità
sismica (microzone, solitamente grandi alcuni ettari o alcuni
isolati)

stimare le risposte dei terreni delle diverse microzone in
modo da stabilire gerarchie di pericolosità e fornire
elementi conoscitivi per una pianificazione del territorio e
progettazione delle opere, adeguate alla pericolosità
sismica del sito
INDIRIZZI E CRITERI PER LA
MICROZONAZIONE SISMICA (2008)
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MICROZONAZIONE SISMICA (AQ)
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L’ESPERIENZA AQUILANA
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- Conferma che lo zoccolo duro è l’edilizia storica
- Investire nel recupero edilizio in chiave antisismica
- Miglioramento della conoscenza
- Aggiornamento della normativa che tenga conto delle
osservazioni “sperimentali”
- Maggiore attenzione alla pianificazione del territorio
PIANO NAZIONALE PER LA
PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO
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Decreto-legge 28/4/09 n. 39 (Legge n 24/6/09 n. 77)
•
Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 è stato emanato un
nuovo provvedimento per dare maggiore impulso alla prevenzione
sismica
•
L’articolo 11 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009 prevede che
siano finanziati interventi per la prevenzione del rischio sismico su
tutto il territorio nazionale e stanzia 965 milioni di euro in 7 anni
•
L’attuazione dell’art. 11 è affidata al Dipartimento della Protezione
Civile e regolata attraverso ordinanze del Presidente del Consiglio dei
Ministri
PIANO NAZIONALE PER LA
PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO
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ARTICOLO 11: INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO
1. Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è istituito un Fondo
per la prevenzione del rischio sismico.
A tal fine è autorizzata la spesa di euro 42.504 (44 inizialmente) milioni per l'anno 2010, di
euro 145.1 milioni per l'anno 2011, di euro 195.6 milioni per ciascuno degli anni 2012,
2013 e 2014, di euro 145.1 milioni per l'anno 2015 e di euro 44 milioni per l'anno 2016.
TOTALE 963.504 M€
Finanziamenti annuali (M€)
200
100
0
2010
2011
OPCM 3907
2012
2013
2014
2015
2016
OPCM 3907/10
Le azioni finanziate
•Articolo 2
I contributi … non possono essere
destinati ad edifici o ad opere situati in
Comuni nei quali l’accelerazione
massima al suolo “ag” di cui
all’allegato 2. sub 2 sia inferiore a
0.125g (v. allegato 7).
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OPCM 4007/12
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Le azioni da finanziare nel 2011
•Interventi di prevenzione del rischio sismico
a) Indagini di Microzonazione sismica
b) Interventi strutturali edifici strategici
c) Interventi strutturali edifici privati
d) Interventi urgenti e indifferibili
10.000.000
130.000.000
4.000.000
OPCM 4007/12
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Gli importi complessivi da stanziare per il 2011
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sicilia
Toscana
(Trento e Bolzano)
Umbria
Veneto
Lettera a) (€)
Lettera b) + c)
(€)
720.770,62
444.176,02
1.421.733,51
1.379.946,41
615.801,00
351.707,76
615.129,77
106.428,31
114.581,00
461.916,69
509.054,66
79.792,40
443.397,20
1.395.750,80
411.582,52
49.877,66
473.440,11
404.913,55
9.370.018,11
5.774.288,25
18.482.535,69
17.939.303,30
8.005.413,06
4.572.200,86
7.996.687,00
1.383.568,06
1.489.553,02
6.004.916,99
6.617.710,62
1.037.301,23
5.764.163,54
18.144.760,34
5.350.572,70
648.409,61
6.154.721,42
5.263.876,21
10.000.000
130.000.000
EDUCAZIONE E/E’ PREVENZIONE
…cos’altro possiamo fare?
Per essere pronti ad
affrontare il prossimo
terremoto.
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EDUCAZIONE E/E’ PREVENZIONE
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Il ruolo dell’informazione e dell’educazione:
Favorire la crescita della
consapevolezza e della
responsabilità individuale nelle
attività di prevenzione
CONVINZIONI POPOLARI
Un segnale divino?
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TERREMOTO DI LISBONA (1755)
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Fa parte del passato?
Illustrazione inglese satirica. Il Re del Portogallo Giuseppe I chiede ad un sacerdote
come evitare future manifestazioni dell’ira divina.
CONVINZIONI POPOLARI
Come al cinema?
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CONVINZIONI POPOLARI
C’è aria da
terremoto
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Non è vero che i terremoti sono
causati o connessi a particolari
condizioni meteorologiche (afa,
vento caldo, …).
Non esiste alcuna correlazione
tra il verificarsi di sismi e
particolari congiunture astrali.
CONVINZIONI POPOLARI
Esistono varie credenze su
periodi dell’anno e orari in cui
avverrebbero in prevalenza i
sismi. Tra di esse, quella
secondo la quale i terremoti si
verificano soprattutto la notte.
L’analisi statistica dei dati
presenti
nei
cataloghi
dei
terremoti mostra, invece, come
non esista alcuna relazione tra
particolari momenti dell’anno o
del giorno e numero di eventi
sismici.
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Terremoti di notte
CONVINZIONI POPOLARI
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Caverne buone e cattive
L’interno della Terra non è
caratterizzato
da
immani
caverne, come immaginava
Jules Verne. Rarissime, deboli
e non significative sono, perciò,
le
scosse
causate
occasionalmente dal crollo di
grotte. Né la presenza di cavità
sotterranee protegge dagli
effetti di una scossa sismica.
CAMPAGNE DI INFORMAZIONE
Iniziative realizzate allo scopo di informare la
popolazione sui temi del rischio e della
prevenzione, fornendo, in particolare, le norme
comportamentali da adottare in caso di terremoto.
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RECUPERO MEMORIA STORICA
1908 ReggioC.-Messina
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1919 Mugello
1883 Ischia
1905 Calabria
Attività di ricerca documentaria
sui maggiori terremoti italiani e
realizzazione di volumi
monografici
1915 Avezzano
1930 Alta Irpinia
EDUCAZIONE AL RISCHIO
Strumenti divulgativi sul terremoto,
rischio sismico e prevenzione
(volumetti, audiovisivi, opuscoli,
percorsi espositivi
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SCUOLA
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Progetto Edurisk (DPC-INGV)
8 – 10 anni
4 – 7 anni
11 – 13 anni
Percorsi didattici e formativi per la scuola materna e primaria
SCUOLA
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•
Moduli didattici
•Rischio
•Rischio idrogeologico
•Rischio sismico
•Rischio vulcanico
•Incendi boschivi
•Rischio antropico
•Volontariato e sistema
nazionale della
protezione civile
•
Strumenti d’apprendimento
•Forum
•Glossario
•Giochi, approfondimenti
•
Sezione per gli insegnanti
Scuola multimediale
di protezione civile
PERCORSI ESPOSITIVI
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EDUCAZIONE E/E’ PREVENZIONE
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Conoscenza
Coscienza
Autodifesa
SE VIVI IN UNA ZONA SISMICA DEVI
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conoscere
quale
sia
la
classificazione
sismica
del
territorio in cui vivi chiedendolo
all’Ufficio Tecnico del tuo Comune
o alla Regione. Tutte le nuove
abitazioni, costruite dopo la data
in cui il Comune è stato
classificato, devono essere state
costruite rispettando la normativa
antisismica.
SE VIVI IN UNA ZONA SISMICA DEVI
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sapere se esiste un piano di
protezione civile comunale e
prendere visione di ciò che
prevede (es. quale è l’area di
raccolta per la popolazione,
l’area degli insediamenti di
emergenza,
i
mezzi
a
disposizione, ecc.) altrimenti
sollecita il tuo Sindaco a
provvedere.
SE VIVI IN UNA ZONA SISMICA DEVI
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conoscere come è stata costruita la
casa in cui abiti e soprattutto verificare:
- se la casa è stata progettata e
realizzata con criteri antisismici;
- se sono stati fatti interventi per
renderla più resistente;
Se occorre, intervieni per rinforzarla,
anche utilizzando i fondi appositamente
stanziati per il recupero e la
riqualificazione del patrimonio edilizio.
SE VIVI IN UNA ZONA SISMICA DEVI
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Prima di tutto è utile sapere:
•se è in muratura o in cemento armato;
•quando è stata costruita;
•se è stata modificata nel
rispettando le norme sismiche.
corso
In base a questi elementi e alla
classificazione sismica del tuo
comune puoi capire se la casa è
sicura oppure no ed eventualmente
decidere di fare qualcosa, ad
esempio rivolgerti ad un tecnico.
del
tempo
MIGLIORARE LA SICUREZZA
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Per rendere un edificio più
resistente al terremoto, a volte
bastano interventi semplice e
poco costosi, come: rinforzare i
muri portanti e migliorare i
collegamenti fra pareti e solai
con l’utilizzo, ad esempio, di
catene. In generale la sicurezza
è data da:
• Murature di buona qualità ben
ammorsate
• Orizzontamenti ben legati, non
spingenti e leggeri
• Forme regolari e compatte
• Collegamenti fra pareti e fra
pareti e orizzontamenti (Catene)
per garantire il comportamento
scatolare e la trasmissione delle
forze alla base.
• Aperture regolari
S. EUSANIO FORCONESE (IX MCS)
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MIGLIORARE LA SICUREZZA
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fissare alle pareti
scaffali, librerie e altri
mobili alti;
appendere quadri e
specchi con ganci
chiusi, che impediscano
loro di staccarsi dalla
parete;
MIGLIORARE LA SICUREZZA
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mettere gli oggetti pesanti
sui ripiani bassi delle
scaffalature;
sui ripiani alti fissare gli oggetti
con del nastro biadesivo o con
apposite staffe;
MIGLIORARE LA SICUREZZA
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in cucina utilizzare
un fermo per
l’apertura degli
sportelli del mobile
dove sono contenuti
piatti e bicchieri, in
modo che non si
aprano durante la
scossa;
SE VIVI IN UNA ZONA SISMICA DEVI
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organizzare un piano di emergenza famigliare ed assicurarti
che:
- tutti sappiano dove sono e come si
chiudono i rubinetti di gas e acqua e
l’interruttore generale della luce.
- in casa ci sia una cassetta di pronto
soccorso, una torcia elettrica, una radio a
pile, un estintore e che tutti sappiano dove si
trovano;
DURANTE IL TERREMOTO
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Se sei al chiuso:
Cerca riparo nel vano di una porta
inserita in un muro portante (quelli
più spessi) o sotto una trave,
perché ti può proteggere da
eventuali crolli.
Se i terremoti che capitano nella
zona dove vivi generalmente non
sono forti, puoi ripararti sotto un
tavolo.
Devi comunque allontanarti dal
centro della stanza: perché
potresti essere ferito dalla caduta
di vetri, intonaco o altri oggetti.
L’AQUILA 6 APRILE 2009
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DURANTE IL TERREMOTO
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Se sei al chiuso:
Non precipitarti fuori lungo
le scale: sono in genere la
parte più debole
dell'edificio.
Non usare l' ascensore: si
può bloccare.
Aspetta che la scossa sia
cessata prima di uscire
L’AQUILA 6 APRILE 2009
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DURANTE IL TERREMOTO
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Se sei all’aperto:
Allontanati da edifici, alberi,
lampioni, linee elettriche.
Cerca un posto dove non ci sia
nulla sopra di te. In strada
potresti essere colpito da vasi,
tegole ed altri materiali che
cadono.
Se sei in auto:
non sostare sotto i ponti o in
prossimità di terreni franosi e corsi
d’acqua.
L’AQUILA 6 APRILE 2009
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L’AQUILA 6 APRILE 2009
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L’AQUILA 6 APRILE 2009
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DOPO IL TERREMOTO
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assicurati dello stato di
salute delle persone a te
vicine e, se puoi, presta i
primi soccorsi senza
muovere le persone ferite
gravemente;
chiudi i rubinetti di gas, acqua e
l’interruttore generale della
luce;
esci con prudenza indossando
le scarpe;
DOPO IL TERREMOTO
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raggiungi uno spazio aperto,
lontano da edifici e strutture
pericolanti
appena ti è possibile, raggiungi
l’area di attesa individuata dal piano
di emergenza comunale;
DOPO IL TERREMOTO
stai lontano da
spiagge, dighe,
impianti industriali;
Se sei in una zona a rischio
tsunami, raggiungo un
posto elevato e seguo le
indicazioni previste dal
piano di protezione civile.
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DOPO IL TERREMOTO
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non usare il telefono, ma
lascia le linee libere per le
chiamate di emergenza;
non usare l’automobile per
evitare di intralciare
l’intervento dei mezzi di
soccorso.
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Diapositiva 1 - Protezione Civile