Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 1 SPECIALE XXI Congresso Anlaids Aids e sindromi correlate Rimini 17-20 ottobre 2007 4|2007 Anlaidsnotizie Periodico bimestrale dell’Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids - Onlus IN QUESTO NUMERO EDITORIALE di Fernando Aiuti EDITORIALI I presidenti del congresso pagine 2 e 3 LETTURE MAGISTRALI Interviste a Stefano Vella e Adriano Lazzarin pagine 4 e 5 LE TEMATICHE SCIENTIFICHE Epidemiologia, coinfezione e genitorialità pagine 6 e 7 Pochi mezzi, tante cose da fare Cari soci e cari amici, anche nel 2007 dopo venti anni di attività, non abbiamo voluto mancare il consueto appuntamento annuale del congresso nazionale Anlaids. Non vi nascondo che abbiamo avuto numerose difficoltà causate dalla congiuntura economica che ha particolarmente colpito il settore sanitario e le industrie farmaceutiche. Pertanto il congresso sarà all’insegna del risparmio ed anche per questi motivi abbiamo scelto la città di Rimini più economica di altre sedi che si erano offerte di organizzare la nostra manifestazione. Ringrazio anzitutto il professor Chiodo, i suoi collaboratori e la sezione Emilia Romagna che hanno accettato questo onere e che si sono prodigati pur con la scarsezza dei mezzi a disposizione per potere realizzare un congresso ad un buon livello ed in grado di dare risposte concrete sia sui problemi scientifici che etico-sociali. Ringrazio anche tutti i componenti del Consiglio di Presidenza che hanno lavorato in questi mesi tra molte difficoltà organizzative e finanziarie e che hanno dedicato con vero spirito di volontariato il loro tempo per questo convegno. Il problema dell’Aids come tutti sapete non è finito anche se ora c’è solo il silenzio sia dei BIMESTRALE ANNO XVII N. 4 - 2007 - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA governi che dei mass media. Non si parla nemmeno più della tragedia africana e di tanti paesi asiatici che continuano ad essere colpiti dall’epidemia. Le campagne di informazione e prevenzione sono inesistenti ed i giovani sono sempre meno informati. Ed anche dai vaccini in corso di sperimentazione purtroppo non giungono buone notizie. Proprio alla fine di settembre su Nature è comparso l’annuncio della Merck e del Niaid (Usa) sul fallimento del trial in fase II-b del vaccino multigenico con il clade b veicolato da adenovirus in sperimentazione in Nordamerica ed in Sudafrica. Rabbia e sconforto si sono diffusi sia tra i ricercatori sia tra i volontari del trial ed anche nelle persone a segue a pagina 2 Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 editoriale 17:17 Pagina 2 editoriali dei presidenti ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI 2 Anlaidsnotizie 4|2007 dalla prima rischio di contrarre l’infezione da Hiv. Questa notizia negativa tuttavia è in parte mitigata dai successi verificatisi sul piano terapeutico da nuovi farmaci sempre più efficaci e meno tossici e da tante sperimentazioni in corso con strategie innovative. La ricerca deve andare comunque avanti. Sarebbe molto importante che anche in Italia la ricerca fosse indirizzata verso obiettivi raggiungibili a breve termine per evitare sprechi di risorse sempre più rare. Sarebbe auspicabile che le linee di ricerca sull’Aids in Italia, come ha scritto recentemente la rivista Science, fossero decise da un gruppo consistente di scienziati italiani e stranieri ed i progetti dovrebbero essere finanziati sulla base di un pannello di peer review al di fuori delle influenze politiche. Non dobbiamo inventarci nulla, è sufficiente ripetere quello che aveva organizzato per molti anni il compianto G.B. Rossi. Un’altra considerazione riguarda il problema dei nuovi farmaci antiAids. Le industrie farmaceutiche, ora che ci sono a disposizione tanti farmaci, dovrebbero organizzare i futuri trial non contro il placebo ma facendo i confronti con i cocktail di farmaci che al momento stanno dando i migliori risultati. Sul campo della prevenzione desidero segnalare una notizia positiva riguardante il ministro Livia Turco che ha chiesto in settimana un incontro con le industrie che producono i preservativi per cercare di ottenere prezzi più bassi. Noi da anni abbiamo sempre richiesto ai ministri della Salute che si sono succeduti alla guida del ministero di prendere queste iniziative, sapendo che uno degli ostacoli all’uso dei profilattici da parte dei giovani è il costo elevato. L’Anlaids in questi anni ha fatto numerose campagne a favore dell’uso del profilattico ed ha distribuito, anche con l’aiuto di benefattori, migliaia di preservativi. L’Anlaids ha sempre creduto e crede nell’informazione e nella prevenzione dell’infezione da Hiv. Nel congresso saranno affrontati vari temi e mi auguro una larga ed attiva partecipazione di tutti. Questo è il mio ultimo congresso da Presidente Anlaids, ma continuerò ad aiutare, sia come Presidente Onorario che come volontario, la nostra associazione e tutti voi. Invio a tutti un cordiale saluto ed un augurio al nuovo direttivo a tenere sempre viva l’immagine dell’Anlaids cercando di portare avanti i nostri scopi statutari. Fernando Aiuti presidente Anlaids nazionale e presidente XXI Congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” “Dal diverso modo di approcciare il problema si possono mettere insieme multiformi abilità che, se non arrivano a risolverlo, almeno danno delle risposte concrete e aderenti alla realtà” Fiore Crespi Una “rete” per trovare risposte i sono delle espressioni abusate come “lavoro di rete” che comparendo in troppi manifesti, documenti, discorsi populistici, perdono la loro credibilità. Per quanto riguarda il futuro dell’Anlaids e la non facile programmazione di questo Congresso, vorrei impegnarmi personalmente a ridare valore e soprattutto fattibilità al “lavoro di rete”. Dal 1983 vivo il mondo dell’Aids ed ho ricevuto l’importante lezione che dal diverso modo di approcciare il problema si possono mettere insieme multiformi abilità che, se non arrivano a risolverlo, almeno danno delle risposte concrete e aderenti alla realtà. Questa mi pare la filosofia della Consulta delle associazioni di lotta all’Aids 2007-2008. Filosofia del tavolo di lavoro che ha voluto condividere fino in fondo e che è stato invitato al completo alla sessione “Associazionismo, missione e sinergie (cure, care e advocacy)” in sala plenaria, dove i relatori interpreteranno varie facce della realtà Aids e porteranno alla ribalta associazioni che hanno dato molto e che molto hanno da dire su imprescindibili peculiarità: cure, care, advocacy. La mia natura incline alla positività si augura un nutrito documento programmatico su cui ancora si potrà lavorare; fino a che parteciperò all’Anlaids, questo è il mio goal. Sono particolarmente grata a chi ha accettato l’invito, perché credo che gli assenti troveranno buoni spunti di riflessione da riprendere insieme ed elaborare. Questo lavoro di rete si esprime anche nella sessione “Aids: immigrazione e nuove frontiere” dove, oltre alla partecipazione del volontariato, si aggiunge quella di medici che hanno fatto proprio un fattore in più nella loro professione, affrontando e sostenendo i punti cruciali del vivere la salute e la società di oggi che necessita risposte ancora carenti e soprattutto politiche sociali a monte, prendendo esempio dalle situazioni roventi di altri paesi europei, come la Francia. Ci sono interventi sul campo che Anlaids non ha mai affrontato proprio perché impegnata su altri fronti non C meno importanti, come quelli di cui si parla nella sessione “Hiv e carceri – Hiv e lavoro – formazione del personale”. Questo non vuole dire che non ne sentiamo l’urgenza e la priorità e, proprio per questo, abbiamo dato voce a relatori che quotidianamente vivono la realtà del carcere. Due temi ricorrenti in Anlaids sono la genitorialità e la prevenzione; il primo perché mi sembra il modo più evidente per portare l’Aids alla normalità sul piano del vissuto di ogni persona che vuole una famiglia; il secondo perché è la vera scommessa per allertare le nuove generazioni e forse indirettamente anche i giovani genitori a partecipare più compiutamente all’educazione sentimentale dei propri figli. Infine, per riprendere il discorso iniziale sull’unità di intenti, la sessione “Il test Hiv: un nuovo approccio” è quella che maggiormente rispecchia il lavoro che, come Consulta, ci sta impegnando sul campo per ritornare ad un tentativo di “normalizzazione” e di incontro più diretto con le persone sessualmente attive. Il focus sul test Hiv era già stato riportato in primo piano dal Congresso Anlaids 2006. Infine ho fortemente voluto la lettura con dibattito dal titolo “Indicazioni comunitarie per la ricerca scientifica. Spunti di riflessione” per riportare il discorso sulla ricerca – non solo medica – in Italia, offrendo uno spunto per affrontare un’analisi reale e suggerire possibili interventi per quanto riguarda il problema dei nostri giovani cervelli, spesso sottostimati e costretti all’esodo forzato o ad una scelta di lavoro dettata solo dalle esigenze economiche. Fiore Crespi Vice presidente di Anlaids nazionale, presidente del XXI Congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Anlaidsnotizie 4|2007 3 Pagina 3 editoriali dei presidenti sommario le tematiche sociali Cucco, sinergie per il no-profit PAGINA 8 Mensi, le indicazioni comunitarie per la ricerca PAGINA 9 Francesco Chiodo L’individuo, tra scienza e sociale le altre associazioni Oldrini, il ruolo della Consulta nazionale Aids PAGINA 10 ppena conclusi i clamori della stagione turistica, nella suggestiva cornice della storica Marina Centro, Rimini ospita, dal 17 al 20 Ottobre, il XXI Congresso Nazionale “Aids e sindromi correlate”, l’annuale iniziativa promossa da Anlaids, Associazione nazionale lotta contro l’Aids, unica occasione italiana che permette il confronto e l’aggiornamento sugli aspetti scientifici e sociali della sindrome ormai nota al mondo da oltre un quarto di secolo. Iniziata la fase delle cure possibili e di efficacia, si pongono nuove sfide e nuove domande, e nuove urgenze ed emergenze saranno affrontate dagli esperti che animeranno le giornate di studio e riflessione organizzate quest’anno a Rimini. Questo Congresso vuole offrire un valido update sulle novità farmacologiche, sottolineando la sempre maggiore accuratezza nelle modalità di follow-up del soggetto con infezione da Hiv, con particolare attenzione all’evoluzione dell’equilibrio metabolico e delle differenti comorbidità. La nuova storia farmacologica contro l’Hiv richiama nuove attenzioni alla predizione e gestione di aspetti tossico-metabolici un tempo non troppo lontano sconosciuti, sottovalutati o ignorati. Gli esperti convenuti potranno confrontarsi sulle tematiche più attuali nell’ambito della farmacoresistenza, laddove il laboratorio arricchito dalle più moderne tecnologie può permettere di completare la definizione della ideale combinazione terapeutica proponibile per il singolo individuo. Un convegno per l’individuo, per la persona che vive con l’infezione da Hiv. Rimini abbiamo voluto che fosse questo e soprattutto questo. L’anima sociale di Anlaids apre i suoi spazi di confronto a tutte le realtà più note e storicamente accreditate nella questione sociale che l’Aids ha sempre posto. Le nuove realtà dell’immigrazione, l’at- A Von Schloesser, le specificità di Nadir onlus ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI PAGINA 11 vita Anlaids Bonsai Aid Aids 2007 PAGINA 12 I progetti finanziati dai bonsai PAGINA 13 “Iniziata la fase delle cure possibili e di efficacia, si pongono nuove sfide e nuove domande, e nuove urgenze ed emergenze saranno affrontate dagli esperti che animeranno le giornate di studio e riflessione organizzate quest’anno a Rimini” Il premio Bonsai PAGINA 14 news dalle sedi regionali PAGINA 15 congresso anlaids 2008 PAGINA 16 tenzione posta alle fasce di popolazione svantaggiate e universalmente poste ai margini, costituiranno un altro elemento portante di queste giornate. Sociale scientificamente strutturato. Spazi di confronto e dibattito perché si possa convergere su richieste, proposte e comportamenti condivisi. Francesco Chiodo presidente del XXI congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” Paolo Costigliola, Fabio Tumietto membri del comitato scientifico del Congresso Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 4 letture magistrali 4 Anlaidsnotizie 4|2007 ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Stefano Vella – Iss, Roma La fine dell’inizio tefano Vella non è solo il direttore del dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanità ma è anche membro del comitato scientifico del Fondo globale per la lotta all’Aids, la tubercolosi e la malaria. È stato anche presidente dell’International Aids society ed è autore di numerose pubblicazioni sull’Hiv/Aids. Al congresso nazionale Anlaids “Aids e sindromi correlate” di Rimini presenta una lettura magistrale dal titolo “L’epidemia di Hiv/Aids tra nord e sud del mondo”. Professor Vella, a che punto è l’epidemia di Aids nel mondo? Sicuramente siamo ben lontani dall’aver chiuso il problema dell’Aids. Come disse Nel sud la situazione è catastrofica, anChurchill quando gli inglesi respinsero i che se dal punto di vista dell’accesso alle primi attacchi dei tedeschi nella Seconda terapie qualcosa sta migliorando perché guerra mondiale, “questo non è la fine, si cominciano a vedere gli effetti dei fondi non è nemmeno l’inizio della fine; forse stanziati negli anni passati con qualche è la fine dell’inizio”. Sono ancora molti i aumento del numero delle persone che problemi da affrontare sia nel sud che nel riescono a ricevere una terapia. Ma siamo nord del mondo. ancora ben lontani dai livelli ottimali. Ora Vogliamo provare ad elencarne qualche i problemi con le case farmaceutiche cuno? sono almeno in larga misura superati, ci Nel nord c’è soprattutto un problema resono quelli derivanti da una cattiva gelativo alla prevenzione. Bisogna risettare stione dei fondi che non rende accessiquesto tipo di interventi. La situazione è bile a tutti i farmaci. In poche parole, i nota: dopo l’ottimismo derivante dalle soldi per i farmaci ci sarebbero, ma i siterapie antiretrovirali, stiamo abbassando stemi sanitari dei paesi in via di sviluppo la guardia, con una ripresa delle infezioni spesso non sanno usare queste risorse e uno scarso ricorso al test che porta riper effettuare una distribuzione capillare tardi gravi nei tempi di diagnosi. Ma ci ed efficace. Per questo ora si sta camsono problemi anche sul fronte della ribiando approccio al problema, cercando cerca: l’obiettivo dell’eradicazione del vidi utilizzare i fondi soprattutto per mirus, che avevamo all’inizio dell’epidemia gliorare i sistemi sanitari esistenti. e che qualcuno ha giudicato poi una chiÈ possibile delineare qualmera irraggiungibile, è ancora lì; ne abche strategia generale biamo parlato tanto, abbiamo creduto che possa aiutare ad che fosse una bufala ma resta ancora affrontare e risolquello l’unico obiettivo che ci permetterà vere tutti questi di sconfiggere definitivamente l’Aids soproblemi? prattutto dal momento che la scarsa efUna delle cose ficienza degli interventi preventivi porta principali è coa un aumento del numero di casi regiminciare a lastrati. E poi ci sono i noti problemi collevorare non gati ai farmaci; anche se quelli di ultima verticalmente ma trasversalmente, perché purtroppo quasi generazione sembrano essere meno tos- tutte le persone che lavorano nel sud del mondo lavorano sici dei precedenti, comunque la terapia attraverso interventi “verticali”. E questo è stato anche uno anti-Hiv dura ancora tutta la vita e prodei problemi del Global fund e di tutte le altre organizzavoca uno scadimento della qualità della zioni: non c’è coordinamento, non ci sono tavoli comuni, a vita dei pazienti. Insomma la situazione volte si ripetono azioni già intraprese, insomma gli interventi è problematica sia dal punto di vista della non sono integrati e ognuno procede da solo. Un’altra cosa prevenzione sia nei confronti di chi si è importante che manca e che ora stiamo cercando di reagià infettato. Ovviamente va tutto molto lizzare con il Global fund è la valutazione dell’impatto meglio, ci sono stati successi straordinari, degli interventi. Attualmente lavoriamo senza ma non è finita. avere un ritorno chiaro degli effetti di Quali sono invece le emergenze nel sud quello che si fa: per fare un esempio, del mondo? A che punto siamo con quando si dice che ci sono sei l’accesso ai farmaci? milioni di persone in trat- S “L’obiettivo dell’eradicazione del virus è ancora lì: qualcuno lo ha considerato una bufala, ma resta ancora l’unico mezzo che abbiamo per sconfiggere l’infezione. Altrimenti non ci riusciremo mai, perché con l’abbassamento della guardia nel campo della prevenzione, il serbatoio delle infezioni si sta ampliando e quindi torneranno a crescere i casi di Aids” tamento, non sappiamo se sono persone che hanno preso una pasticca o che le prendono tutti i giorni con regolarità. Il numero dei trattamenti non indica se questi trattamenti siano tutti efficaci, mentre noi abbiamo bisogno di monitorare con precisione gli interventi. Finora siamo andati avanti realizzando i progetti che potevamo ma adesso c’è una seconda fase: dopo l’emergenza, che è stata una fase necessaria in cui abbiamo lanciato tutti i progetti possibili cercando soprattutto di trovare i farmaci per la popolazione, adesso c’è l’esigenza di fermarsi un attimo, capire quello che sta succedendo e aggiustare il tiro. Per esempio finora abbiamo proceduto nel sud e nel nord del mondo con due standard diversi: qui abbiamo avuto a disposizione una terapia sofisticatissima, anche troppo in alcuni casi, mentre nel sud ci siamo accontentati di portare quello che c’era disponibile. Adesso invece nella seconda fase dobbiamo offrire agli altri paesi il meglio di quello che abbiamo qui, cercando anche di evitare gli errori che abbiamo fatto qui. Abbiamo alle spalle un’esperienza da mettere a frutto, sappiamo – solo per fare un esempio – come evitare le resistenze. Insomma adesso sappiamo come muoverci, non possiamo più permetterci di fare errori. Per il sud c’è bisogno di passare a una fase nuova, alla fase della qualità anche oltre che della quantità degli interventi; i progetti vanno integrati, vanno coordinati, bisogna portare le cose buone e non le cose cattive, bisogna cercare di non fare i soliti due binari nord e sud. Anche nell’accesso, c’è bisogno che non sia affetto dagli errori procedurali che abbiamo imparato ad evitare. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 5 letture magistrali Anlaidsnotizie 4|2007 5 ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Due approcci al problema La lotta all’Aids, tra scienza e impatto sociale ❚❚ Strategie terapeutiche ed evoluzione dell’epidemia. Questi i due temi centrali delle letture magistrali che seguono la cerimonia inaugurale del XXI Congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” 2007. Due direzioni diverse da cui affrontare lo stesso grande tema: la sconfitta dell’infezione da Hiv. Tanto nei paesi industrializzati, dove generalmente sono disponibili le strategie terapeutiche più avanzate, quanto in quelli in via di sviluppo dove, oltre alla mancanza di risorse, si devono affrontare anche forti difficoltà organizzative per rendere accessibili i trattamenti al maggior numero di persone. Ma i successi che si registrano nel campo della ricerca e che permettono di sviluppare molecole sempre più efficaci, meno pericolose e più facili da assumere, possono diventare anche lo strumento per superare almeno alcune delle difficoltà che oggi sembrano rendere inarrestabile l’epidemia nel sud del Mondo. Adriano Lazzarin – San Raffaele, Milano Terapia: speranze, ma non promesse l professor Adriano Lazzarin, primario della Divisione di malattie infettive Irccs San Raffaele, è nato il 9 Novembre 1945, si è laureato in Medicina e chirurgia nel 1970 presso l’Università statale di Milano. Si è specializzato in Medicina interna nel 1979, in Malattie infettive nel 1982 e in Medicina costituzionalistica ed endocrinologia nel 1994. Dal marzo 2000 è professore straordinario di Malattie infettive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dove è anche direttore della Scuola di specializzazione in Malattie infettive dal gennaio 2001 e direttore scientifico per la ricerca clinica sempre dal gennaio 2001. “Il futuro dell’ART”, il titolo della sua lettura magistrale al XXI Congresso Anlaids apre la strada a varie domande. Professor Lazzarin, negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti nel linea naturalmente restano assolutacampo della terapia antiretrovirale. mente validi ma vengono affiancati da La novità più importante è rappresentata nuovi trattamenti che, in alcuni casi, posdalla comparsa di molecole che apparsono avere anche una maggiore efficatengono a nuove classi di farmaci. Ma i cia mentre altri non presentano l’inconsuccessi nel campo della Art hanno tre veniente di interferire con le attività mecapisaldi. Il primo è rappresentato dal taboliche intra-cellulari, che è una delle fatto che adesso abbiamo le chance per difficoltà maggiori legati agli Nrti. La stoagire con almeno due ma in alcuni casi ria clinica dei prossimi anni di terapia ci anche tre farmaci, di cui due appartenenti dirà se questa strada aprirà davvero opa nuove classi, nei soggetti multiresizioni interessanti. stenti. Anche se ovviamente siamo di Ci sono novità in relazione alla semfronte a tipologie di virus mutate, in maplificazione della terapia? niera semplicistica potremmo dire che è In questo campo credo che, per usare come se questi soggetti diventassero, una metafora calcistica, il campionato per il trattamento antiretrovirale, naïve, sia già stato vinto. Con l’arrivo di terapie come se ricominciassero da zero. Il seche prevedono una sola pillola al giorno, condo caposaldo sta nell’uso di farmaci appartenenti a una classe completa- direi che sul piano della semplificazione non si può andare meglio di così. Naturalmente non è detto che tutti possano essere candidati per questo regime, ma la semmente nuova, che agisce sul recettore plificazione della terapia non è una novità, appartiene più al passato e al presente CCR5. Si tratta di antivirali per modo di dire perché agiscono sul recettore di su- che al futuro della storia dei trattamenti antiretrovirali. Il futuro ci riserva qualche sorpresa nel campo della ricerca del vaccino? perficie della cellula e non sul virus. Il messaggio è che si cura l’ospite per evi- La ricerca sui vaccini è un campo minato dove le aspettative dei pazienti, le ambitare che si infetti invece di agire sugli zioni dei ricercatori e le speranze dei clinici hanno valenze diverse. Oggi è un terreno agenti eziologici. Dietro l’apparente ba- di confronto dove si dibattono diverse questioni, ma certamente è un argomento nalità di questa distinzione c’è in realtà che nel futuro dovremo affrontare. Al momento, però, è la terapia antiretrovirale a farla da padrona nel management del paziente sieropositivo. una differenza notevole perché per la In passato si è parlato della possibilità di eradicare il virus. Ci sono novità in queprima volta non agiamo direttamente sulla replicazione del virus e così la pres- sto campo per il futuro? sione farmacologica sul virus che ha ge- Io credo che con i nuovi farmaci antiretrovirali, pensando nel lungo periodo, ponerato il comparire delle resistenze ge- tremo ricominciare a parlare di questa eventualità. Naturalmente non siamo in condizioni di promettere nulla, ma credo che fra qualche tempo potremo alzare il tiro notipiche viene evitata per principio. rispetto agli attuali obiettivi e puntare forse all’eradicazione. È impossibile fare una E il terzo caposaldo delle innovazioni previsione temporale, anche perché la storia recente della lotta all’Hiv ha reso obin campo terapeutico? soleti tutti i modelli matematici su cui era possibile fare affidamento per prevedere È negli scenari nuovi che si aprono per i pazienti naïve con l’arrivo delle nuove te- i progressi della medicina. Ma direi che eliminare tutto il pool di cellule infette è una rapie. I vecchi schemi terapeutici di prima speranza che possiamo perseguire, certo una speranza ma non una promessa. I “L’arrivo di molecole appartenenti a nuove classi di farmaci apre molte nuove opportunità: maggiori opzioni terapeutiche per i pazienti multiresistenti, meccanismi che evitano il pericolo delle resistenze, nuovi schemi di prima linea di maggiore efficacia. E, in futuro, forse, l’obiettivo dell’eradicazione” Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 6 le tematiche scientifiche 6 Anlaidsnotizie 4|2007 Le mille facce della ricerca ❚❚ I Congressi Anlaids sono una delle pochissime occasioni in Italia che permettano di discutere delle strategie più recenti del mondo della ricerca nel campo della lotta all’Hiv/Aids. E l’elenco degli interventi di carattere scientifico che si susseguono nel corso della seconda giornata di lavori da un’idea della vastità degli argomenti trattati: epidemiologia, coinfezioni, immunologia, patogenesi e terapia saranno al centro delle sei sessioni plenarie previste. Ne diamo una breve anticipazione attraverso le parole di alcuni dei ricercatori chiamati a parlare a Rimini. ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Comunicazione sul tema Genitorialità e Hiv Giovanni Rezza – Iss, Roma “Fermiamo la ripresa delle infezioni” opo oltre vent’anni, l’epidemia di Hiv/Aids in Italia continua a diffondersi. Almeno stando ai dati, incompleti, delle poche realtà locali che hanno istituito un sistema di sorveglianza delle infezioni. Stando ai dati pubblicati dall’Istituto superiore di sanità lo scorso giugno, in alcune zone si registra un lieve incremento delle infezioni che desta varie preoccupazioni. Interventi di prevenzione scarsi o inadeguati? Tendenza alla rimozione della consapevolezza tra le persone che pure in passato avevano dimostrato particolare attenzione alla protezione dal contagio? Gianni Rezza, direttore del reparto di Epidemiologia del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, illustra gli ultimi dati cercando di definire le tendenze più preoccupanti e le azioni più urgenti da prendere per contrastarle. Ci sono dati nuovi rispetto agli ultimi anni? incluse nei sistemi di vigilanza locale poNon molto. Si conferma una diminuzione trebbero essere diversi da quelli di altre del numero di nuovi casi di Aids, ma come aree del paese. Questo è uno dei problemi sappiamo questo è in gran parte dovuto che bisognerebbe cercare di risolvere, analla terapia quindi ci dice poco sugli anche perché a livello europeo c’è una ridamenti dell’incidenza di nuove infezioni. chiesta in tal senso nei confronti di Italia e Il problema è negli andamenti dell’inciSpagna, che rimangono gli unici due paesi denza, dove c’è un’apparente tendenza in con coperture limitate. E non per incapaalcune aree del paese ad un lieve increcità degli organi tecnici ma per difficoltà mento. Quindi mentre per quanto riguarda di ordine “politico”. i casi di Aids e la mortalità possiamo dire Quali sono i comportamenti che più freche le cose vanno bene, nell’andamento quentemente portano all’infezione? delle infezioni, che è il riflesso dell’efficaOrmai questa è una malattia a trasmissione cia degli interventi di prevenzione, le cose sessuale. I tossicodipendenti sono sempre di meno e danno un contributo sempre miinvece non vanno benissimo perché già nore; le motivazioni derivano da un lato dalla diminuzione della tendenza nei confronti eravamo stabili da qualche anno, ma dell’uso di droghe di tipo iniettivo, dall’altra dal fatto che anche i tossicodipendenti per adesso in alcune parti d’Italia sembra che via endovenosa tendono sempre meno spesso ad avere comportamenti a rischio come addirittura ci sia un’inversione di tendenza lo scambio di siringhe. Per cui effettivamente la percentuale di tossicodipendenti è crole un lieve incremento. lata. Non possiamo dire altrettanto dei comportamenti sessuali, sia etero che omosesL’origine di questi dati proviene da suali. Riguardo agli omosessuali, sorprende che un gruppo di popolazione che era stato quelle poche realtà locali virtuose che così attento nella prima fase dell’epidemia dopo abbia mostrato dei fenomeni di perhanno implementato un sistema di vidita di memoria generazionale del rischio. Ma purtroppo oggi registriamo un incregilanza delle nuove infezioni? mento di sifilide tra gli omosessuali, anche tra quelli Hiv positivi, e in alcune aree come Sì, pari a una copertura del 25% del terriRoma c’è stato persino un incremento di incidenza delle infezioni da Hiv. Questa pertorio. Questo è uno dei problemi maggiori dita di attenzione tra la popolazione omosessuale si rileva anche nel fenomeno ormai che abbiamo. Grazie – si fa per dire – agli purtroppo consolidato del late-testing, cioè nella tendenza pericolosa di arrivare tardi effetti della tutela al test quando ormai si è già in Aids, che della privacy, per Distribuzione dei casi di Aids in adulti per modalità di trasmissione si registra ormai in oltre il 60% delle diaFonte: Coa, giugno 2007 paure in larga parte e per anno di diagnosi gnosi di Aids: gli omosessuali rispetto ai ormai superate, noi tossicodipendenti arrivano molto più abbiamo ancora quetardi al test, quasi a livello degli eterosto problema da risessuali che sono quelli più disattenti. I solvere e non abpiù disattenti in assoluto sono gli etebiamo una copertura rosessuali che provengono da paesi dinazionale adeguata. versi dall’Italia, soprattutto paesi ad alto È vero che il 25% del rischio, extracomunitari in particolare, territorio non è poco, e che sono quelli che arrivano ancora ma è pur vero che più tardi al test, ma gli eterosessuali in quando si vanno a genere arrivano tardi. Però sorprende fare estrapolazioni da che anche gli omosessuali non si sottoquesto dato al terripongano test. I più attenti da questo torio nazionale qualpunto di vista sono i tossicodipendenti, che problema si preche entrano per primi in terapia. Dopo senta, in quanto gli di che, se la terapia la facciano bene o andamenti nelle aree male, questo è un altro problema. D I dati epidemiologici presentati e commentati dal direttore del reparto di Epidemiologia di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità ❚❚ Il nome di Giampiero Carosi è anche tra i relatori che, sabato 20 ottobre, al Congresso di Rimini parleranno di “Genitorialità e Hiv”, anche questo un tema di sempre maggiore rilevanza con l’allungamento delle aspettative di vita delle persone con Hiv. “È sempre più normale che una persona sieropositiva che prende i farmaci, avendo un buono stato di salute, senta il desiderio di diventare padre o madre – commenta Carosi – Oggi abbiamo tecniche molto affidabili che ci permettono di accontentarli”. “Se solo uno dei due partner è sieropositivo – spiega l’infettivologo – i problemi da affrontare sono di non infettare il partner negativo e di far nascere un bambino sano. Se è la donna ad essere sieropositiva, è chiaro che non si può procedere al concepimento con un rapporto naturale. Inoltre l’impiego delle terapie antiretrovirali nella donna ha dimostrato di poter quasi annullare il rischio di trasmissione verticale, soprattutto se si aggiungono altri accorgimenti come il ricorso al parto cesareo e l’abbandono dell’allattamento al seno. In questo modo siamo riusciti a passare da una percentuale di casi di neonati sieropositivi da madre infetta che toccava punte del 15-20% a praticamente zero: oggi i pochissimi casi di neonati sieropositivi che si registrano sono da donne che non si curano perché non sanno di essere sieropositive. Anche per loro, tuttavia, si è dimostrato utile impiegare una terapia antiretrovirale in sala parto che, unita alla terapia per il neonato, sembra poter ridurre drasticamente la possibilità di contagio anche se non con la stessa efficacia. Nel caso di un uomo con Hiv, invece, è possibile procedere con tecniche di ‘lavaggio’ dello sperma che garantiscono ottime possibilità di successo. Impiegando anche la Pcr, è possibile rilevare qualsiasi traccia di virus e quindi ottenere un lavaggio assolutamente accurato”. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 7 Anlaidsnotizie 4|2007 7 le tematiche scientifiche “Se mettiamo insieme la maggiore durata della vita delle persone sieropositive, l’aumentata velocità di progressione dell’epatite in chi è infettato con l’Hiv e il fatto che il 50% dei pazienti sieropositivi è coinfettato con un virus epatitico, si comprende come mai questo problema assuma proporzioni di grande rilevanza” Giampiero Carosi – Spedali civili, Brescia Nuove terapie per la coinfezione con virus epatitici Il problema delle coinfezioni con i virus epatitici ha acquistato una crescente importanza negli ultimi anni da quando la vita media delle persone sieropositive si è allungata grazie alla disponibilità di farmaci sempre più efficaci”. Giampiero Carosi, professore ordinario di malattie infettive all’Università di Brescia e direttore della clinica di malattie infettive e tropicali presso gli Spedali Civili di Brescia, interviene al XXI Congresso Anlaids per introdurre la sessione su “La coinfezione Hiv virus epatici”. Professor Carosi, quale rilevanza ha il problema delle coinfezioni? Oggi quasi il 50 per cento delle persone con Hiv è coinfettata anche con il virus dell’epatite C; fino a qualche anno fa questo problema non veniva affrontato perché le persone sieropositive avevano una aspettativa di vita molto ridotta, in pratica morivano di Aids prima che l’epatite potesse sviluppare la cirrosi e questa dare le complicanze dello scompenso epatico e dell’epatocarcinoma. Ma oggi che le persone sieropositive possono vivere sostanzialmente in maniera indefinita a patto di fare correttamente la terapia, circa un terzo delle morti di persone sieropositive è legato a una malattia epatica. Quando in una persona con Hiv c’è coinfezione con il virus dell’epatite B o C, la progressione della malattia epatica è accelerata. Mentre in un paziente sieronegativo ci vogliono 20-30 anni perché si arrivi alla cirrosi e ci arriva solo nel 20% dei casi, nei pazienti sieropositivi ci si mette molto di meno e ci si arriva più spesso. E questo è un problema che si registra specialmente in Italia, ma anche in Spagna e in Grecia. Vuol dire che in Italia i virus epatitici sono più diffusi che nel nord Europa? feriore perché si va limitando con l’uso del In realtà l’epatite B ha uguale prevalenza vaccino. Oggi vediamo che circa il 50% nel nord e nel sud dell’Europa perché delle persone sieropositive presentano viene trasmessa prevalentemente per via coinfezione ha l’epatite C, il 10% con l’epaomosessuale oppure tramite trasfusione tite B. o provvedimenti medicali. L’epatite C, inQuali novità si registrano sul fronte vece, si trasmette soprattutto con la tosdella terapia? sicodipendenza, con scambio di siringhe Ci sono parecchie novità e molte altre in o uso di materiale non sterilizzato. Sicarrivo. Per l’epatite C, che è la più diffusa, come da noi la tossicodipendenza è stata abbiamo perfezionato la terapia con inuna condizione che riguardava la magterferone: oggi ne viene usato un tipo pargioranza delle persone che si contagiaticolare che si chiama interferone peghivano con l’Hiv fino ad alcuni anni fa, molti lato, sempre in associazione con un antinostri pazienti hanno preso prima il virus virale chiamato ribavirina. A questa teradell’epatite C e poi l’Hiv. Invece l’epatite pia rispondono meglio il genotipo 2 e 3 B si prende per via sessuale, omo o ete- dell’epatite C rispetto all’1 e al 4; nel 2 e 3 rosessuale, e quindi è uguale un po’ dapsi arriva a una percentuale di risposte popertutto ma la sua diffusione è anche in- sitive nel 60-80% dei casi. Il problema re- “I sta il genotipo 1 ma abbiamo imparato a predire quali fattori possono indicare una migliore risposta alla terapia, per esempio se c’è una viremia elevata o una fibrosi in stato avanzato, eccetera. E poi c’è la gestione degli eventi collaterali avversi, soprattutto anemia, leucopenia, depressione e sindrome simil-influenzale, che a volte spingono il medico non esperto a sospendere la terapia mentre potrebbe essere proseguita. Ma anche in questi casi abbiamo imparato a gestire gli eventi avversi, aiutando il paziente ad affrontarli. Per quanto riguarda l’epatite B, abbiamo sempre una terapia con l’interferone ma per periodi un po’ più lunghi, di 16-18 mesi, non associato alla ribavirina che in questo caso sarebbe inutile. Si registra un’efficacia del trattamento nel 20-25% dei casi e si tratta di un’efficacia buona perché si può avere l’eliminazione del virus; si tratta cioè di una terapia one-shot che una volta effettuata non richiede ulteriori interventi. Nel restante 75% dei casi si impiegano alcuni antivirali; quello storico è la lamivudina al quale si è aggiunto cinque anni fa l’adefovir, l’anno scorso l’entecavir e quest’anno anche la telbivudina e ce ne sono altri che stanno arrivando, tra cui il più potente e interessante sembra essere il tenofovir, già usato nella lotta alla infezione da Hiv e per il quale si attende la registrazione anche contro il virus dell’epatite B. Qual è il problema con questi antivirali e perché c’è stato bisogno di averne così tanti? La questione è che la lamivudina sviluppa molto facilmente delle resistenze che dopo 5-6 anni arrivano fino al 90% dei pazienti trattati. Per questo, come nell’Hiv, ci si è sforzati di trovare altre molecole efficaci da utilizzare in caso di resistenza alla lamivudina. Ma anche in questo ambito dovremo forse indirizzarci verso una terapia di associazione, esattamente come è av- venuto per l’Hiv. C’è però il problema del prezzo dei farmaci che è molto elevato e che determina un innalzamento della spesa che, se risulta giustificato per malattie mortali come l’Aids, è meno giustificabile per patologie con decorrenza lunga e incerta come l’epatite. Quindi sintetizzando i due problemi principali per il trattamento dell’epatite B sono le resistenze, che si cerca di combattere con nuovi farmaci e con la terapia di combinazione, e il fatto che con alcune di queste terapie bisogna andare avanti per tutta la vita. In queste condizioni diventa particolarmente importante capire come selezionare i pazienti da trattare e quando cominciare il trattamento; se ho un’epatite lieve in un soggetto di 30 anni, non posso pensare di trattarlo per 50 anni e quindi devo mettere insieme l’evoluzione della malattia, l’età del soggetto, le comorbilità per selezionare il candidato per quella terapia. Un altro aspetto da non dimenticare è che la coinfezione con virus epatitici rende ancora più importante adattare la terapia antiretrovirale alle specifiche esigenze e capacità del soggetto. Ci sono novità anche nel campo dei trapianti? Su questo fronte si registrano importanti successi. Io sono il coordinatore del comitato per i trapianti di fegato in pazienti sieropositivi e in questi anni abbiamo portato l’Italia al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, per numero di trapiantati: abbiamo superato i 50 interventi in pazienti Hiv+ con epatite C. Questo ci ha permesso di definire un protocollo per il trapianto di fegato in pazienti sieropositivi e abbiamo visto che ci sono due aspetti da sottolineare: il primo è che non c’è differenza nella sopravvivenza di un trapiantato sieropositivo da quella di un sieronegativo, anche se questa valutazione necessita ancora di un po’ di tempo perché viene generalmente valutata a 5 anni e molti trapianti sono avvenuti meno di 5 anni fa. La percentuale dei trapiantati deceduti è variabile: in alcuni centri si registra una mortalità del 10%, in altri molto più alta. Analizzando questi dati, abbiamo trovato che la mortalità più bassa si registra nei centri che dispongono di una buona assistenza nel campo infettivologico. È chiaro quindi che per innalzare la sopravvivenza è fondamentale che i pazienti trapiantati possano contare su una assistenza molto accurata da parte degli infettivologi, anche perché in questi casi è necessario adattare la terapia antiretrovirale alle condizioni del paziente. Il problema principale dei trapianti però rimane l’epatite C: il paziente trapiantato, ammesso che si riesca a dosare la terapia antiretrovirale e le altre terapie post-trapianto, pone serie difficoltà. Per questo aspettiamo con impazienza gli antivirali per l’epatite C. Fortunatamente c’è già qualche molecola giunta a studi di fase III. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 8 le tematiche sociali 8 Anlaidsnotizie 4|2007 Fine dell’isolazionismo. L’unico modo che i gruppi di lotta contro l’Aids hanno di cambiare la situazione, è attraverso alleanze che superino gli individualismi. Ne è convinto Enzo Cucco, attivista di lungo corso ed esperto del mondo del no-profit ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Enzo Cucco – Università degli studi, Torino Meno specificità, più sinergie ei primi anni della lotta all’Aids, prima della nascita di Anlaids e delle altre associazioni, Enzo Cucco già militava nei primi gruppi di attivisti che diedero poi vita a quello che diventò il Forum Aids Italia. La lunga storia di questo attivista nato a Salerno ma attivo da anni a Torino fa di lui un esperto delle organizzazioni no-profit e in questa veste è stato anche chiamato a coordinare il Corso di alta formazione per imprenditori sociali organizzato dai tre Atenei piemontesi e dalla Regione Piemonte. Ma, grazie alle competenze nel campo della comunicazione, è anche un consulente del segretariato sociale Rai e co fondatore dell’Osservatorio campagne di comunicazione sociale. Enzo Cucco è stato chiamato al XXI Congresso Anlaids a introdurre la sessione plenaria di venerdì 19 ottobre su “Associazionismo: missione e sinergie – cure, care, advocacy”. Professor Cucco, possiamo elencare le difficoltà che affliggono l’associazionismo per la lotta all’Aids? L’isolazionismo. Questo è il vero grande problema: non capire che lavorare in sinergia, in varie forme diverse, da quelle formali cioè in federazione a quelle sostanziali cioè lavorando insieme su progetti, rafforza e non indebolisce. È un problema italiano specifico perché in Italia c’è questa tradizione – che può essere anche una ricchezza – di avere un enorme numero di grandi, medie, piccole e soprattutto piccolissime associazioni. All’estero non è così, le associazioni tendono ad essere poche, grandi e molto radicate nel territorio. È una cosa specifica che invece accade in Italia in tutti i piccoli le grandi organizzazioni che si occupano settori di intervento perché, diciamoci la di Aids abbiano obiettivi così diversi che verità, l’Aids è diventato un piccolo set- non consentano di trovare un punto di tore di intervento ormai. Lo era anche accordo. Naturalmente oltre a questo ci prima dal punto di vista numerico, adesso sono le questioni personali, di potere, di lo è diventato anche dal punto di vista immagine e di rappresentanza. È bene mediatico. Uso delle espressioni un po’ qualche volta dirsi chiaramente che quecrude ma è solo per capirsi: l’orto di sta sti problemi ci sono e vanno affrontati. restringendo sempre di più e quando Naturalmente si può anche decidere di l’orto si restringe e soprattutto quando continuare così: è lecito che alcune orgacala in modo così drammatico l’atten- nizzazioni scelgano di andare avanti per zione dell’opinione pubblica generale su la propria strada da sole; secondo me saquesta patologia e sugli sforzi che si fanno rebbe una scelta sbagliata ma questo è anche in Italia per combatterla, è bene un mio parere personale e le associazioni che si faccia un passo indietro con le pro- possono decidere quello che vogliono. prie specificità e si ragioni in termini straCi sono stati episodi in passato in cui si tegici e anche sinergici per costruire alsono create sinergie positive tra le asleanze serie su questo tema. Io immagino sociazioni di lotta all’Aids? che gli obiettivi di lungo periodo delle or- No. Sono stati pochi e su specifiche batganizzazioni siano sostanzialmente iden- taglie o questioni generali. Però in realtà tici, non posso immaginare che in Italia se penso soprattutto ai primi anni, quando N “È necessario modificare la strategia di sviluppo delle associazioni visto la situazione stagnante ormai da qualche anno nel nostro paese e in tutto il mondo occidentale nello sviluppo delle organizzazioni che si occupano di prevenzione dell’Aids” io sono stato decisamente più attivo di questi ultimi, prima della nascita dell’Anlaids e della Lila, ci sono stati scontri a tutti i livelli. Certo, ci sono stati momenti di unità sulla sostanza delle cose, ad esempio quando si è trattato di sostenere l’approvazione della legge 135 o quando si è trattato di chiedere al ministero di intervenire in una certa direzione o nella formazione degli organismi. Forse in passato è stato anche firmato qualche documento comune, magari dentro la Commissione o in altri organismi. Ma un conto è fare delle alleanze tattiche, un altro è mettersi intorno a un tavolo e dirsi in faccia che la situazione è profondamente cambiata, cercando di trovare quei punti di accordo che ci consentano di raggiungere meglio i nostri obiettivi. La sensazione, ascoltando le persone che partecipano al Congresso, è che ci sia la consapevolezza della necessità di questo processo. Io credo che questa consapevolezza non sia mai mancata. Conosco Fiore Crespi da quando eravamo entrambi bambini e so che lei ha sempre pensato queste cose. Non credo che ci siano persone che dicano che è sbagliato allearsi. È poi nella pratica che queste cose si verificano, è nel lungo periodo. È nel comprendere che si devono fare anche iniziative pubbliche che affermino questa unitarietà, non ba- sta dirselo nei corridoi. E sviluppare moltissimo il rapporto con l’associazionismo locale senza necessariamente collegarlo alla sigla nazionale ma facendo in modo che queste siano cappello o rete: sotto la sigla nazionale devono crescere le realtà locali, che poi si chiamino in un modo o nell’altro non è un problema. In questo processo, che ruolo ha l’atteggiamento delle istituzioni, e soprattutto del ministero, nel coinvolgere le associazioni nelle scelte? Questo è un tema delicato. Ci sono due nuclei problematici: uno è il rapporto con le istituzioni e l’altro è il rapporto con chi detiene le risorse economiche più consistenti, quindi governo, regioni e case farmaceutiche. Dal punto di vista del rapporto con le case farmaceutiche l’unica cosa che mi sento di dire è che ci vuole trasparenza. Poi tutte le strategie possono essere sostenute: non sono tra quelli che dicono che bisogna essere puri e completamente indipendenti, né sono naturalmente tra quelli che dicono che qualsiasi cosa le aziende facciano va bene. Il mondo, in questo momento, funziona in questo modo, la ricerca è finanziata da questi soggetti e quindi bisogna dialogare con loro. L’unica cosa che si può dire è che ci vuole trasparenza, ma non mi sembra che ci siano problemi da questo punto di vista. Ben diverso è il rapporto con le istituzioni: nel passato io ho molto criticato la presenza dell’associazionismo in certe sedi in cui avvenivano le trattative, come le commissioni che dovevano valutare i bandi dell’Istituto superiore di sanità. Anche in questo caso ci vuole trasparenza: nelle sedi del confronto le associazioni ci possono essere, ma le sedi della trattativa devono essere sottratte alla negoziazione di un certo tipo. Cioè le associazioni devono essere libere di poter criticare il ministero e il ministero deve poter avere rapporti con le associazioni in modo libero senza che questo abbia necessariamente conseguenze devastanti sui fondi di finanziamento o addirittura sulle politiche associative. Io ad esempio ho la sensazione che le politiche sull’Aids si decidano sempre meno nella Commissione nazionale, se mai sono state decise lì dentro. Bisogna essere consapevoli che contiamo sempre meno e allora bisogna organizzarsi per contare di più. E questo significa andare a discutere nelle sedi in cui si decidono i finanziamenti anche di più grosso respiro, non solo sull’Aids. Mi sta dicendo che la Commissione nazionale è obsoleta? Non è che sia obsoleta. La Commissione così com’è può svolgere una funzione consulenziale ma non so quanto peso poi abbia per incidere sulle decisioni ministeriali vere. Io non vedo una cinghia di trasmissione diretta tra la Commissione e le decisioni ministeriali, che oltretutto sono molto ridotte in questi anni: c’è la campagna, la linea telefonica Aids, un po’ di ricerca, non c’è un gran fervore di iniziative. Pensi che io faccio parte della Commissione nazionale come delegato della Regione Piemonte ma non sono mai stato coinvolto e nemmeno convocato. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 9 le tematiche sociali Anlaidsnotizie 4|2007 9 Concorrenza, trasparenza e dialogo tra pubblico e privato sono le principali indicazioni contenute nel Programma Quadro approvato dal Consiglio dell’Unione Europea. Ne illustra i contenuti il giurista Maurizio Mensi, esperto di politiche comunitarie Maurizio Mensi – Luiss, Roma Le parole d’ordine della ricerca a conoscenza scientifica non è un insieme di verità da affermare una volta per tutte, bensì un’arena in cui c’è una libera competizione di intelligenze diverse. Chi viene smentito dovrebbe ringraziare: è un modo per liberarsi dell’errore”. Maurizio Mensi parte da questa citazione del filosofo della scienza Giulio Giorello per una riflessione sulla ricerca scientifica e non solo. Giurista, docente di Diritto pubblico dell’economia alla Scuola superiore delda paure e pregiudizi, oltre che dal conl’economia e delle finanze e di Diritto dizionamento degli interessi in gioco. La dell’informazione e della comunicaricerca scientifica è, infatti, spesso temuta zione all’Università Luiss di Roma, e dimenticata, e a volte si trasforma in Mensi ha lavorato a lungo presso la atti di sfiducia nella capacità degli scienCommissione europea e il Consiglio ziati di fare una “scienza che sia utile alla d’Europa. E per i suoi “spunti di rigente”. Per superare tutto ciò occorre forflessione” al XXI Congresso Anlaids nire ai cittadini un’informazione seria e di Rimini, parte proprio dalle “Inditempestiva, e che la comunicazione sulla cazioni comunitarie per la ricerca ricerca e sui suoi risultati sia accurata, siscientifica” e soprattutto da quelle stematica e razionale. Ma soprattutto occontenute nel VII Programma Quacorre che la ricerca scientifica utilizzi tutti dro approvato dal Consiglio delgli strumenti dell’informazione e della l’Unione Europea del 18 dicembre comunicazione che finora ha evitato di 2006 e operativo dal 1° gennaio 2007. utilizzare, in nome forse di una sua preProfessore, quanto peso hanno le sunta alterità rispetto alle problematiche indicazioni comunitarie nel defidell’esistenza quotidiana. nire gli strumenti della ricerca? Quali sono i contenuti principali del nuovo Programma Quadro? L’intervento della Comunità europea, Gli orientamenti del Programma sono quelli emersi dalla comunicazione “La scienza dal 1957 ad oggi, è soprattutto ime la tecnologia, chiavi del futuro dell’Europa: orientamenti per la politica di sostegno portante perché ha cercato, riuscenalla ricerca dell’Unione” del 2004 e al dibattito relativo cui hanno preso parte istitudovi per lo più, a consolidare a livello zioni e organizzazioni non governative, università ma anche l’intera comunità sciencomunitario un metodo di lavoro vatifica e non ultime le imprese e il mondo produttivo. Il risultato è questo programma, lido per ogni settore di intervento, in che sarà operativo per sei anni, fino al 2013, e per il quale è stato stanziato un bilanprimis quello della ricerca scientifica, cio complessivo di circa 53 miliardi di euro. Gli obiettivi del programma possono esfondato su valori e strumenti di cui sere sintetizzati in sei voci: la creazione di poli di eccellenza attraverso la collaboranon possiamo più fare a meno e che zione tra laboratori, l’avvio di iniziative tecnologiche diffuse in modo capillare nel fanno ormai parte del nostro patrisuolo europeo, l’incentivazione della creatività della ricerca fondamentale attraverso monio: la concorrenza, la trasparenza, la concorrenza tra équipe a livello eule sinergie necessarie fra settori pubropeo, l’attrazione in Europa dei migliori blico e privato, una comunicazione ricercatori mondiali, lo sviluppo di inaccurata e trasparente. Io insegno difrastrutture di ricerca di interesse coRiflessioni a margine ritto della comunicazione alla Luiss munitario e il rafforzamento del coorquindi, pur non essendo un esperto dinamento dei programmi nazionali di nel campo della ricerca scientifica, mi ricerca. Per ciascuno di questi obiettivi sento di poter suggerire una riflesè stato elaborato un programma specisione sull’applicazione delle moderne fico, corrispondente alle principali aree tecniche di comunicazione alla della politica comunitaria per la ricerca: ❚❚ Aprire la strada a riflessioni che vadano oltre le normali attività di scienza. Credo che in mancanza si ricooperazione, idee, persone, capacità. un’associazione di lotta all’Aids rientra tra i compiti di un appuntamento come il schi di rallentare il progresso della Ma al di là dei contenuti specifici, che Congresso Anlaids. Che, per fare questo, ospita gli interventi di alcuni esperti di scienza, come dimostrato dal fatto nella pratica vengono poi definiti sovari campi, solo apparentemente lontani dal tema centrale. La presenza di un che talora un’informazione sbagliata prattutto dai singoli bandi, leggendo giurista che ha praticato a lungo nelle sedi dell’Unione Europa, ad esempio, può o, peggio ancora, fuorviante, in pastra le righe le indicazioni più significaessere un’occasione per chiedersi quali siano le diverse strade per migliorare la sato ha prodotto guasti difficili da ritive che emergono dal programma ricerca mentre la lunga esperienza maturata da un esperto di no-profit può mediare. Occorre, come dice Verosono quelle della necessità di una magfornire indicazioni sulle modalità concrete per rendere più efficace la nesi sul Corriere della Sera del 21 setgiore concorrenza, trasparenza e diacooperazione tra associazioni. tembre scorso, sgombrare il campo logo tra i settori pubblico e privato. “L “Occorre fornire ai cittadini un’informazione seria e tempestiva e che la comunicazione sulla ricerca e sui suoi risultati sia accurata, sistematica e razionale. Ma soprattutto occorre che la ricerca scientifica utilizzi tutti gli strumenti dell’informazione e della comunicazione che finora ha evitato di utilizzare, in nome forse di una sua presunta alterità rispetto alle problematiche dell’esistenza quotidiana” No-profit e oltre Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 10 le altre associazioni 10 Anlaidsnotizie 4|2007 ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI “Ormai è chiaro che né il Ministero da solo né le associazioni da sole possono fare interventi efficaci per ridurre l’incidenza delle infezioni da Hiv in Italia. Speriamo che il clima nuovo che si respira nella Consulta consenta di avviare un’azione di prevenzione importante da parte del ministero, maggiormente incisiva per contrastare la diffusione di questo virus che ad oggi continua a diffondersi” Massimo Oldrini – Consulta nazionale Aids Diversi, ma uniti nell’azione universo del no-profit sull’Hiv costituisce un caleidoscopio incredibile da cui osservare il fenomeno Hiv su tutto il territorio nazionale”. Massimo Oldrini, presidente di Lila Milano e coordinatore della Consulta nazionale delle associazioni per la lotta all’Aids, si mostra ottimista rispetto al contributo che il mondo del volontariato può offrire alle istituzioni nell’individuare gli interventi più efficaci che riducano l’incidenza delle infezioni e affrontino i tanti problemi che ancora gravano sulle persone sieropositive. Dottor Oldrini, il titolo del suo intervento al XXI Congresso Anlaids è “L’universo del no-profit: un osservatorio privilegiato”. Perché privilegiato? Perché consente di vedere una serie di anche altre le tematiche che emergono aspetti dell’infezione da Hiv diversissimi e che tracciano un quadro poco confortra loro. Le varie associazioni di volontatante, che dice che la diffusione dell’Hiv riato hanno mission e obiettivi davvero continua, che le disparità sul territorio molteplici, approcci e filosofie di intersono grandi e ingiustificabili come nelvento diverse come diverse sono le forme l’accesso ai farmaci o nei livelli di assigiuridiche che si sono date. E naturalstenza garantiti, che esistono situazioni mente hanno anche ampiezza di interdrammatiche quali il carcere. vento diverse: due associazioni come Lila Cosa può fare la Consulta per affrone Anlaids hanno una grande presenza sul tare queste situazioni? territorio nazionale e possono raccogliere La speranza è che il lavoro della Consulta dati importanti grazie al loro carattere di riesca a rappresentare una fotografia reale osservatorio particolare. Ma ce ne sono di quello che è oggi il problema, nelle sue anche tantissime altre che operano sedimensioni e forme; anche se talvolta le condo modalità molto diverse tra loro. marcate differenze di questo universo In quali campi sono impegnate le asAids rappresentano un problema di non sociazioni di lotta all’Aids? scarsa portata. Teniamo presente che Sono moltissimi gli interventi che vennella Consulta nazionale delle associagono portati avanti dai vari gruppi. Fanno zioni per la lotta contro l’Aids sono rapazioni di prevenzione, interventi nelle presentati ben 32 gruppi, tra cui associascuole e nei luoghi di ritrovo giovanili, zioni di volontariato e di pazienti, fondacampagne di comunicazione e iniziative zioni, enti morali e religiosi, associazioni di informazione rivolte alla popolazione di difesa di diritti e di promozione di culgenerale, attività di informazione e fortura, coordinamenti nazionali Cica che mazione ad operatori sanitari e sociali, operano nelle case alloggio o quelli Cnca consulenze di tipo medico, psicologico, che svolgono attività nelle comunità tesocio assistenziale e legale, orientamento rapeutiche. Ma oltre ai 32 gruppi rappreai servizi per le persone con Hiv, interventi sentati nella Consulta, sul territorio nadi prevenzione mirata rivolta a particozionale ne operano moltissimi di più: non lari gruppi di popolazione, accoglienza in esiste un registro o una modalità per sapere quante siano, ma ce ne sono tantissime Case alloggio e comunità terapeutiche, che agiscono a livello locale con competenze specifiche nella lotta all’Aids. Un uniassistenza domiciliare e ospedaliera, inverso davvero molto ampio caratterizzato quindi da una grande eterogeneità. Che è terventi di ricerca clinica e sociale, coo- il suo punto di forza ma che può anche dare a volte, rispetto a tematiche circoscritte, perazione internazionale, promozione dei qualche problema o diversità di vedute. Per fare solo un esempio, sul tema del profidiritti e del contrasto alle forme di discri- lattico i vari gruppi rappresentati all’interno della consulta hanno posizioni diverse. minazione. Questo costituisce un calei- Ciononostante, il clima che si respira all’interno del gruppo è molto positivo: io mi doscopio incredibile da cui osservare il trovo a coordinare la consulta da relativamente poco tempo, solo sette mesi, ma sono fenomeno Hiv su tutto il territorio naziofelice di dire che si lavora con un clima nuovo di grande collaborazione. E grazie a nale e che permette di tracciare un ritratto questo atteggiamento sono stati realizzati alcuni passaggi molto importanti. della persona sieropositiva ben diverso Possiamo citare qualche risultato raggiunto? da quello un po’ a tinte fosche con cui la Ad esempio, alcuni delegati della Consulta hanno partecipato alla creazione della si rappresenta solitamente. Un ritratto prossima campagna del Ministero contro l’Aids. È la prima volta che la Consulta riceve che ci consente di vedere tutti gli aspetti un riconoscimento istituzionale così preciso, non si era mai verificato che una parte della vita di una persona con Hiv. Ma sono della Consulta potesse prendere parte ai lavori della Commissione nazionale Aids. “L’ Purtroppo non è sempre stato così, anzi; non ricordo che nel passato si possano trovare esempi di riconoscimento da parte delle istituzioni delle grandissime potenzialità offerte dal mondo delle associazioni. La disattenzione da parte delle istituzioni è stata sempre molto grave; noi, insieme a molti altri gruppi, sono anni che organizziamo a Milano incontri pubblici in cui si denuncia l’assenza delle istituzioni nelle campagne di prevenzione e la totale disattenzione nei confronti del problema dell’Hiv/Aids e non c’è mai stata una risposta. La Consulta ha anche intrapreso iniziative per avviare una collaborazione più proficua, ma non ci sono state in passato situazioni in cui questo si sia potuto svolgere. Adesso sembra che il clima sia cambiato: da parte del ministero della Salute sembra che ci sia una considerazione maggiore nei confronti delle proposte della Consulta e una maggiore disponibilità alla collaborazione, come ha dimostrato la recente vicenda della campagna ministeriale. Dobbiamo quindi rivolgere un ringraziamento alla ministro per questo cambiamento di rotta che ci auguriamo si concretizzi in una collaborazione sempre più stretta. Gli ultimi dati sull’incidenza delle infezioni parlano di una ripresa in alcune aree del paese. È un segno che gli interventi di prevenzione delle associazioni non sono sufficienti… Ormai è chiaro che né il Ministero da solo né le associazioni da sole possono fare interventi efficaci per ridurre l’incidenza delle infezioni da Hiv in Italia. Nel campo della prevenzione, ad esempio, è chiaro che c’è qualcosa che non va: le associazioni, per mancanza di budget e di strutture, possono portare avanti iniziative limitate, geograficamente o come target, mentre il ministero potrebbe raggiungere una porzione della popolazione molto più ampia. Speriamo che il clima nuovo che si respira nella Consulta consenta di avviare un’azione di prevenzione importante da parte del ministero, maggiormente incisiva per contrastare la diffusione di questo virus che ad oggi continua a diffondersi. Quali sono gli altri obiettivi che si intende perseguire? Oltre alle azioni legate alla prevenzione, ci sono anche da sanare le disuguaglianze e rispondere ai bisogni delle persone con Hiv/Aids che sono molteplici, e in un numero molto considerevole di casi rappresentano situazioni di vita fortemente drammatiche, a cui raramente le istituzioni danno risposte adeguate. Infine c’è anche la creazione di un registro nazionale delle infezioni da Hiv: la Consulta ha dato un parere favorevole al documento, che da tempo è fermo in un punto morto del suo iter di approvazione, proponendo solo alcune modifiche. Se queste verranno accettate dalla Conferenza Stato-Regioni, ci auguriamo che anche l’Italia possa avere presto un sistema di sorveglianza dei nuovi casi di infezione che ci aiuti a conoscere meglio la situazione e elaborare le strategie preventive più efficaci. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 11 le altre associazioni Anlaidsnotizie 4|2007 11 Combattere le differenze che esistono nelle varie regioni nella disponibilità delle più recenti terapie. È questa una delle priorità di Nadir onlus, come ci spiega il suo presidente Filippo Von Schloesser ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Filippo Von Schloesser – Nadir onlus, Roma Accesso ai farmaci per tutti e ciascuna associazione che si occupa della lotta all’Aids ha una sua specificità, quella di Nadir onlus sono i farmaci. Nata nel febbraio 1998, l’associazione si è concentrata sin da subito sull’informazione sulle nuove terapie; a quel tempo avevano appena fatto la loro comparsa gli inibitori della proteasi ma non c’era ancora chiarezza su come usarli. Così i fondatori di Nadir decidono di diffondere informazione su queste tematiche, anche attraverso il loro sito web www.nadironlus.org e la newsletter nadirnotizie. Altro appuntamento fondamentale nella vita dell’associazione sin dai primi anni è stato il seminario annuale che raccoglie da subito un grande successo. Oggi Nadir onlus è una associazione conosciuta da tutti coloro che si occupano di Aids in Italia e anche all’estero. “Non abbiamo mai privilegiato l’aumento del numero dei soci – spiega Filippo Von Schloesser, presidente di Nadir onlus – perché abbiamo sempre messo a disposizione i servizi di Nadir a persone che non appartengono all’associazione. Manteniamo così un numero di membri snello che ci permette una governabilità stabile e mettiamo i servizi di Nadir a disposizione di tutti”. Quali sono le tematiche che porterete al Congresso Anlaids? Saranno i temi che abbiamo affrontato quest’anno nel corso delle nostre attività, sia nelle campagne che come argomenti del seminario. Il primo di questi temi è la disparità di accesso alla terapia che esistono nelle varie parti d’Italia, la disuguaglianza dello standard of care. Simone Marcotullio, vice presidente di Nadir, farà una relazione su quelli che sono le difficoltà per rendere più omogeneo l’accesso ai farmaci più innovativi nelle varie zone del paese. Abbiamo visto ad esempio che il Truvada in Liguria non è stato reperibile se non molto tardi mentre Rimini non compra le molecole associate rendendo molto più difficile la terapia. Un’altra cosa di cui si è occupata Nadir durante l’anno è la comunicazione medico-paziente; al seminario abbiamo fatto una prima tabella di come dovrebbe essere il profilo ideale del medico visto dal paziente mettendo insieme dieci punti. A Rimini vorremmo recuperare questo lavoro e farne uno analogo su come il medico vorrebbe che fosse il paziente. Con questi due decaloghi, che pubblicheremo sul nostro sito, vorremmo avere una sorta di codice di comportamento in modo che né il medico né il paziente abbiano atteggiamenti arroganti e tutti e due si aspettino quello che si possono aspettare. Io in conclusione dirò quello che vorremmo fare di questo documento finale, che vorremmo che diventasse un decalogo da mandare anche a tutti gli ospedali, in modo che quando c’è una persona che si positivizza nel pacchetto delle informazioni che gli si dà ci sia anche questo documento. La sessione a cui prendete parte prevede anche la possibilità di individuare spunti per un documento programmatico. Credo che il documento possa essere un passo per coinvolgere le varie associazioni nell’opera di omogeneizzazione dell’accesso ai farmaci. Ma il contenuto di questo S “Quando nacque Nadir nel febbraio 1998, esistevano le altre associazioni che facevano già altri tipi di attività: così abbiamo deciso di metterci al servizio degli altri per mettere a disposizione le informazioni sulle tematiche scientifiche” documento dipende naturalmente dalle risposte che darà la sala durante la sessione di lavoro. Una proposta che potremmo fare è quella di fare una riunione satellite in occasione del seminario di Nadir del prossimo anno in cui potremmo discutere con le altre associazioni presenti in tutte le regioni italiane per individuare le strategie e cosa fare in pratica per ottenere l’accesso omogeneo in tutte le regioni. C’è clima di collaborazione tra le associazioni che lottano contro l’Aids? Se esistono delle associazioni diverse è perché esistono delle missioni e delle ispirazioni diverse, quindi è normale che certi aspetti filosofici siano tipici di certe realtà e non di altre. Per quanto concerne l’Anlaids, stiamo cercando di capire che cosa vuole fare nei prossimi anni, perché finora, essendo stata soprattutto un’associazione di supporto dei medici, non avevamo sinergie. Se l’Anlaids cambia per questa presidenza in pectore di Fiore Crespi, che non è un medico e qundi probabilmente porta una nuova visione dell’associazionismo di lotta all’Aids, valuteremo come impostare le sinergie. Abbiamo già collaborato con Anlaids in una mini campagna di prevenzione, vedremo che altro fare insieme. Comunque è certo che quando si tratta di informazione o attivismo sulla terapia dell’Hiv, tutte le associazioni si trovano vicine a noi, utilizzano i nostri servizi, le informazioni e la formazione e condividono con noi le attività che riguardano la terapia che è un discorso sicuramente fondamentale e centrale nell’Hiv ma non è l’unico. Il mondo delle associazioni Una rete di sinergie ❚❚ Siamo tutti pronti a riconoscere che la diversità è un valore. Più difficile è trasformarla in una risorsa da spendere concretamente. Discorso generale – e forse generico – dal quale però non esula neppure la lotta all’Aids: l’associazionismo italiano in questo campo non si esaurisce con alcune sigle che occupano più spesso di altre le pagine dei giornali, ma è fatto anche da tantissime piccole realtà impegnate nel loro territorio. Sarebbe inutile nascondere che tra queste realtà spesso sorgano contrasti, differenze di vedute e persino rivalità. Eppure tutti i gruppi hanno lo stesso obiettivo generale: sconfiggere l’Aids. Perché allora non si cerca di combattere uniti superando o, meglio, valorizzando le differenze? Intorno a questa domanda ruotano le ultime due giornate del XXI Congresso Anlaids, durante le quali si alterneranno rappresentanti dell’Anlaids e di altre associazioni, alla ricerca delle strategie che possano unire anziché dividere. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:17 Pagina 12 vita Anlaids 12 Anlaidsnotizie 4|2007 La campagna Bonsai Aid Aids Tremila piazze in lotta contro l’Aids OBIETTIVI RAGGIUNTI GRAZIE A BONSAI AID AIDS DAL 2000 AL 2006 ❚❚ Era il 1993 quando l’Associazione nazionale per la lotta all’Aids organizzava la prima edizione della manifestazione Bonsai Aid Aids che, attraverso la distribuzione in migliaia di piazze italiane delle classiche piantine col fiocco rosso, finanzia i progetti di Anlaids in Italia e nel mondo. Un genere di iniziativa che negli anni successivi è stata imitata da tantissime altre associazioni. Da allora ogni anno, nel fine settimana di Pasqua, grazie anche all’opera organizzativa offerta dalla Dfa Service, la ditta di Treviso che da sempre si occupa della realizzazione dell’evento, la solidarietà e la lotta all’Aids tornano ad occupare le città, contrastando la drammatica tendenza alla disattenzione verso le tematiche dell’Hiv e dell’Aids e raccogliendo offerte preziose perché la lotta verso questa infezione possa proseguire. La traTutto pronto per il 2008 dizione è stata naturalmente confermata anche quest’anno: dal 6 all’8 aprile 2007 i banchetti di Bonsai Aid ❚❚ Scalda i motori la macchina organizzativa per la sedicesima Aids sono stati visibili in 3.300 locaedizione di Bonsai Aid Aids che si terrà il 21, 22 e 23 marzo 2008: lità della Penisola con una diffusione l’obiettivo è raggiungere le 3.500 postazioni con una presenza capillare che è arrivata a toccare ansempre più capillare anche nei comuni più piccoli. Gli orgache centinaia di piccoli comuni. Un nizzatori stanno già lavorando perché le piante siano pronte importante risultato che sarebbe imper questa Pasqua precoce che vedrà ancora una volta le piazze pensabile senza la preziosa collaitaliane colorarsi col verde dei bonsai e il rosso del fiocco della lotta all’Aids. Per ricordare a tutti gli italiani che la guerra conborazione tra i volontari dell’Anlaids tro questa malattia non è ancora stata vinta. con quelli di tantissime altre associazioni che ogni anno offrono la loro disponibilità per aiutare la distribuzione delle piantine e la raccolta dei fondi. L’elenco delle associazioni che hanno partecipato all’iniziativa è lunghissimo e sarebbe impossibile citarle tutte: si tratta di grandi e piccole sigle che, grazie al loro radicamento nel territorio, fanno sì che la lotta all’Aids arrivi anche nei piccoli centri. A tutte loro va il ringraziamento dell’Anlaids che, proprio per dimostrare la propria gratitudine, ha da due anni istituito il premio Bonsai per i volontari che si sono particolarmente distinti nella distribuzione delle piante. Non si può tuttavia non citare l’accordo con la Croce Rossa Italiana che ha garantito, nel 2007, l’allestimento di ben 500 punti di distribuzione in grandi e piccole città. I risultati dell’edizione 2007 di Bonsai Aid Aids sono incoraggianti: sono state distribuite circa 170.000 piantine di varie forme e dimensioni. Le più piccole, da 15 euro, continuano a essere quelle di cui se ne distribuisce un maggior numero assoluto, anche se la categoria che fa registrare le minori rimanenze è quella intermedia da 30 euro, mentre le piante grandi contribuiscono a rendere riconoscibili e attrattivi i banchetti. Dalla distribuzione di questi bonsai e anche dalle offerte libere, che quest’anno sono aumentate sensibilmente, sono stati raccolti i soldi che serviranno per finanziare borse di studio, progetti di ricerca, attività assistenziali e tutte le altre iniziative che Anlaids mette in campo ogni anno per combattere contro l’Hiv/Aids. Alla Lombardia va il merito di essere la regione con il maggior numero di postazioni e di offerte raccolte (circa il 25% del totale). ❚❚RICERCA E STUDIO 2000 • Assegnazione di 5 borse di studio intestate alla memoria del prof. G.B. Rossi, di £ 28 milioni ciascuna, 4 nelle discipline clinico-scientifiche e 1 nell'etico-sociale. • Sono state assegnate 4 nuove borse di studio biomediche e 1 nel settore sociale, di 28 milioni ciascuna che decorreranno nel 2001. • Per la prima volta quest'anno, l'Anlaids ha assegnato una borsa di studio della durata di un anno di 30 milioni, ad un medico da destinare al centro Medico di Saint Camille Ouagadougo, in Burkina Faso, Africa. • Assegnazione di 2 dottorati di ricerca in Scienze delle Terapie Immunologiche per l'importo di 80 milioni circa e la durata di tre anni in collaborazione con l'Università di Roma "La Sapienza". • Donazioni: di apparecchiature scientifiche e diagnostiche per un importo ad oggi di lire 750.000.000. • Progetto vaccino: bandito con delibera del Consiglio di Presidenza del 27 Marzo 1996 è stato varato un Progetto di Ricerca che valuti la sicurezza, la tollerabilità e l’induzione di immunità specifica di un vaccino contro il Virus HIV-1 in modelli sperimentali animali, in volontari sieronegativi non a rischio per infezione da HIV, in soggetti volontari sieropositivi per HIV asintomatici. Il progetto ha visto un finanziamento di 350 milioni nel 1996, di 175 milioni nel 1997-1998 e di 400 milioni per il 1999/2000 2001 • Assegnazione di 3 borse di studio di ricerca nel settore biomedico intestate alla memoria del prof. G.B. Rossi, di £ 28 milioni ciascuna, e 1 nell'etico-sociale. • Assegnazione di una borsa di studio per il soggiorno di un medico presso il Centro Medico Saint Camille a Ouagadougou, Burkina Faso, Africa 2002 • Sono terminate le 3 borse di studio di ricerca nel settore biomedico, alla memoria del prof. G.B. Rossi, di £ 28 milioni ciascuna, e 1 nell’etico-sociale. • È terminata una borsa di studio per il soggiorno di un medico presso il Centro Medico Saint Camille a Ouagadougou, Burkina Faso, Africa • Assegnazione di 1 borsa di studio di £ 2.200.000 mensili per 6 mesi in Italia per una dottoressa del Burkina Faso. • Sono in corso 2 dottorati di ricerca ed è stato assegnato 1 nuovo dottorato di ricerca in Scienze delle Terapie Immunologiche per l’importo circa di € 40.000,00 per la durata di 3 anni. • Sono state istituite 7 borse di studio che inizieranno a gennaio 2003: 5 biomediche e 2 sociali. 2003 • Sono in corso dal 1 gennaio 2003, 7 borse di studio “G.B.Rossi”: 5 biomediche e 2 sociali di € 14.500,00 lorde • Sono in corso 4 dottorati di ricerca (due XVI ciclo, uno XVII ciclo ed uno XVIII ciclo) ed è stata firmata la convenzione per un nuovo dottorato XIX ciclo in “Scienze delle Terapie Immunologiche” per l’importo circa di € 40.000,00 per la durata di 3 anni. Le piante hanno bisogno di cure, come le persone. Annaffiare un bonsai col fiocco rosso aiuta a ricordare ogni giorno che la battaglia contro l’Aids non è finita. Dal 1993 Bonsai Aid Aids è anche questo: diffondere la prevenzione e raccogliere fondi per la ricerca Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:18 Pagina 13 vita Anlaids Anlaidsnotizie 4|2007 13 ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI • • • • • • • • • • • 2004 Sono in corso dal 1° gennaio due borse di studio biomediche “G.B. Rossi” Sono state bandite 6 borse di studio “G.B. Rossi” biomediche e 2 sociali di € 15.000,00 lordi È stata assegnata una borsa di studio biomedica “In ricordo di Daniele di Latina” che inizierà il 1 gennaio 2005 Sono state bandite 7 borse di studio biomediche, 6 “G.B. Rossi” e 1 “In ricordo di Daniele di Latina” 2005 Sono in corso le 7 borse di studio biomediche: 6 “G.B. Rossi” e 1 “In ricordo di Daniele di Latina” Bandite e assegnate 6 borse biomediche e 1 sociale di € 15.000,00 lordi con inizio i novembre 2005 È stata firmata la convenzione per un nuovo dottorato, XXI ciclo, in “Scienze infettivologiche e terapie immunologiche” per l’importo di circa 40.000,00 € per la durata di tre anni. 2006 Sono in corso le 6 borse di studio biomediche e 1 sociale Banditi e assegnati 3 progetti di ricerca nel settore biomedico nell’area dell’infezione da HIV per € 40.000,00 cadauno È stata firmata la convenzione per un nuovo dottorato, XXII ciclo, in “Scienze infettivologiche e delle malattie immunologiche” per l’importo di circa 40.000,00 € per la durata di tre anni. ❚❚ ASSISTENZA E ACCOGLIENZA 2000 • Sono proseguiti i finanziamenti a Case Alloggio in fase di apertura: nelle Marche è stato erogato un contributo di 30 milioni per l'acquisto di attrezzature per l’infermeria e per una borsa di studio per un medico. • Sono state assegnate 4 borse lavoro a persone sieropositive appartenenti al Gruppo Nazionale Persone Sieropositive di ANLAIDS di 15 milioni ciascuna; tali interventi vogliono valorizzare l'apporto del GNPS nei singoli progetti regionali. 2002 • Sono proseguite 2 borse lavoro a favore di due persone sieropositive appartenenti al GNPS di Anlaids di 3 milioni ciascuna. • Prosegue sempre l’intervento presso la Casa Alloggio “Dono dell’Amore”e l’attività della serra per piante grasse. • • • • • 2003 Sono state assegnate 2 borse lavoro annuali a favore di due persone sieropositive appartenenti al GNPS che svolgono la loro attività presso le Sezioni Anlaids Regionali di € 7.250,00 lordi ciascuna con inizio 1 aprile 2003. Prosegue sempre l’intervento presso la Casa Alloggio “Dono dell’Amore” per la manutenzione ordinaria e con la presenza periodica di un medico e di una psicologa. Quest’anno sono stati realizzati dei grossi lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria della Casa (rifacimento facciate e sostituzione grondaie, revisione infissi e sostituzione della caldaia con collegamento ai bagni, altri lavori che si sono presentati) per un totale di circa € 62.000,00 2004 Rinnovata per un anno a partire da luglio 2004 una borsa lavoro a favore di una persona sieropositiva attiva all’interno di un organo provinciale ANLAIDS Interventi presso la Casa Alloggio “Dono dell’Amore” : sia strutturali (manutenzione ordinaria) sia socio-sanitari, assicurando l’assistenza medica, psicologica e legale alle ospiti con professionisti di ANLAIDS Contributo di € 10.000,00 per la Casa Alloggio “Villa Se- • • • • • rena” in fase di apertura a Taranto 2005 • Rinnovata per un anno a partire da luglio 2005 una borsa lavoro a favore di una persona con HIV attiva all’interno di un Organo Provinciale ANLAIDS Attivata da maggio 2005 una borsa lavoro semestrale, rinnovata per altri sei mesi per una persona con HIV Attivata una borsa lavoro per persona con HIV che lavora all’interno di una sezione regionale Prosecuzione di interventi nella Casa Alloggio “Dono d’Amore” di Roma (che non gode di alcuna convenzione) per assicurare l’assistenza medica, psicologica e sociale alle ospiti, nonché gli interventi di manutenzione ordinaria Acquisto di un’autovettura per la Casa Alloggio “Dono d’Amore” di Roma Sostegno al progetto “Bisogni Sociali”, finalizzato all’accoglienza, al sostegno ed al reinserimento di persone con HIV e familiari attuato da ANLAIDS Emilia Romagna 2006 Rinnovata per un anno la borsa lavoro attivata l’anno prcedente per una persona con HIV • acquistata un’auto per la Croce Rossa Italiana che viene utilizzata per la prevenzione di strada e la distribuzione di materiale informativo • Prosecuzione del sostegno alla Casa Alloggio “Dono d’Amore” di Roma (che non gode di alcuna convenzione) per assicurare l’assistenza medica, psicologica e sociale alle ospiti, nonché gli interventi di manutenzione ordinaria ❚❚ PREVENZIONE INFORMAZIONE MIRATA Distribuzione di materiale informativo per più di 400 milioni sulla informazione e prevenzione all’HIV quali pieghevoli istituzionali, personalizzati per le nuove Sezioni, o opuscoli quali “Donne per le donne contro l’AIDS” (distribuito anche dall’inserto “D Donna” de La Repubblica) o “I 12 Punti Importanti” testo a cura del Prof. Fernando Aiuti e di Fiore Crespi, schematici e di facile consultazione. 2004 • È stato compiuto un restyling completo del sito internet www.anlaids.it, con pagine espressamente dedicate e gestite dalle Sezioni Regionali • Sono stati creati e stampati due nuovi opuscoli rivedendo e aggiornando materiale già esistente: “Donne per le donne contro l’AIDS” per la prevenzione al femminile e “10 punti in 14 lingue” opuscoli destinati alla popolazione immigrata che comprendono norma di prevenzione dell’infezione da HIV nelle principali lingue slave, africane e orientali. 2005 • Creati e stampati due nuovi opuscoli: “Ti amo…da vivere” sulla diffusione del test HIV e “ANLAIDS: 20 anni di ricerca sostenuti dalla solidarietà” in occasione dei 20 anni dalla fondazione di ANLAIDS ❚❚ ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO IN FAVORE DELLE POPOLAZIONI DEL SUD DEL MONDO • In Burkina Faso Anlaids Nazionale ha contribuito all’allestimento di un laboratorio con un contributo per la formazione all’uso di macchinari per monitorare l’andamento dell’infezione (conta linfociti CD4) di 4 tecnici locali e sostegno della spesa di 10 trattamenti per un anno per 10 pazienti presso il Centre Medical St. Camille di Nanoro (2004). • Progetto in collaborazione con Centre Medical Saint Camille di Nanoro, con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e con il Policlinico Umberto I per la creazione di un centro di assistenza ed educazione nutrizionale per i bambini affetti da Hiv (in programmazione per il 2007) Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:18 Pagina 14 vita Anlaids 14 Anlaidsnotizie 4|2007 Giuliano Califano ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Il Premio Bonsai I premiati del 2007 “Campioni” nelle piazze ❚❚ “Dal 1993, anno in cui Anlaids organizzò per la prima volta la campagna bonsai, ad oggi le cose sono molto cambiate. Adesso sono tantissime le associazioni che hanno messo in campo iniziative simili a Bonsai Aid Aids creando una specie di ‘concorrenza’ che rende difficile ottenere grandi risultati. EpLa campagna bonsai raccoglie ogni pure in questa situazione, l’evento oranno migliaia di volontari di decine di ganizzato da Anlaids continua a otassociazioni diverse. Unite, per un tenere ottimi risultati”. Daniele Barbazza, titolare della Dfa service che si weekend, dal desiderio di occupa dell’organizzazione di Bonsai promuovere la prevenzione e la Aid Aids, si mostra soddisfatto del laricerca. Dal 2006, il premio Bonsai voro svolto: “Il merito di questo successo va anche e soprattutto ai tanriconosce gli sforzi delle tante persone tissimi volontari di Anlaids e delle alcomuni che si impegnano con tre associazioni cui chiediamo di colcostanza ed entusiasmo nelle piazze laborare per il successo della campagna. E siccome non è facile trovare di centinaia di città persone disposte a impegnarsi in maniera seria per questo tipo di iniziative, con Anlaids abbiamo voluto istituire un premio per riconoscere l’impegno di quei volontari che da più tempo si prestano a organizzare le piazze, magari in più città, dimostrando efficienza e affidabilità”. Naturalmente il premio Bonsai spetterebbe a ogni singolo volontario che ha dedicato tempo ed energie per la buona riuscita della manifestazione, ma dovendo individuare cinque o sei persone cui consegnare la targa in occasione del XXI Congresso Anlaids sono stati seguiti alcuni criteri. Innanzitutto si è scelto di premiare soprattutto persone che vivono al di fuori del mondo di Anlaids ma che in quei due o tre giorni ogni anno si impegnano per la distribuzione delle piantine; sono persone che svolgono questa attività da molto tempo (il più “anziano” tra i premiati è attivo dal 1994, la più “giovane” dal 1999) e che hanno ormai dato conferma di una costanza nella affidabilità ottenendo risultati molto brillanti. Ma soprattutto attraverso di loro viene riconosciuto l’impegno anche dei tanti altri volontari che gli stessi premiati hanno coinvolto per realizzare i banchetti, riuscendo a creare un movimento di solidarietà nella zona in cui operano. BO NSA AI I D AID S Beatrice Mossali Ass. Antidroga Verdello (BG) attiva per Bonsai Aid Aids dal 1999 “Prima di collaborare con Anlaids, più di venti anni fa ho fatto volontariato in un reparto di infettivologia quando l’Aids non era ancora così diffuso. Ho deciso di collaborare con Anlaids perché credo nella ricerca e ho visto i progressi che sono stati fatti in questo campo. In passato ho visto tanti giovani morire per questa malattia ma adesso la ricerca ha fatto passi da gigante aiutando tante persone a condurre una vita normale”. Maurizia Malossi Ass. tutela animali Bentivoglio (BO) attiva per Bonsai Aid Aids dal 1999 “Ho lavorato per dieci anni a Bologna con i malati di Aids in una associazione in cui venivano anche ragazzi che stavano in comunità che io continuavo a seguire anche personalmente. Poi questa associazione ha chiuso, io mi sono trasferita in campagna e ho aperto un rifugio per animali nel quale lavorano molti volontari. Sono loro ad attivarsi per Bonsai Aid Aids ed è grazie a loro che riusciamo a coprire un numero sempre crescente di piazze in tutta la zona”. Antonio Chiusolo Volontario Aprilia (RM) attivo per Bonsai Aid Aids dal 1994 “Il 9 maggio del 1993 mia sorella è morta per questa malattia. Questa è stata l’esperienza che mi ha spinto a informarmi sull’Hiv e l’Aids; avendo anche conosciuto il professor Aiuti, ho deciso di impegnarmi per Bonsai Aid Aids fin dal 1994. Nel 1996 ad Aprilia siamo riusciti a distribuire ben 998 piante, un record. Organizzai anche il campionato di calcio “Diamo un calcio all’Aids” in cui i ragazzi venivano premiati proprio con i bonsai col fiocco rosso. Da allora ogni anno con la mia famiglia siamo in piazza ad Aprilia nel weekend di Pasqua per portare avanti la volontà di mia sorella di alleviare la sofferenza delle altre persone sieropositive e per aiutare la ricerca”. Giuliano Califano Ass. Amici del cuore Salerno (SA) attivo per Bonsai Aid Aids dal 1995 “Sono più di 35 anni che faccio il volontario in varie associazioni e adesso ricopro la carica di presidente provinciale delle Misericordie di Salerno e da tre anni consigliere di amministrazione del Centro Servizi Volontariato ‘Sodalis’ di Salerno. Una poesia: Con le lettere storte di un cuore palpitante...il giovane chiese: ‘Parlami Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:18 Pagina 15 vita Anlaids Anlaidsnotizie 4|2007 15 ANLAIDS CONGRESSO SPECIALE XXI Antonio Chiusolo dell'amicizia’. Egli rispose dicendo: ‘...Il tuo amico...è la tua mensa e il tuo focolare, per te che giungi affamato, cercandolo, per trovare pace’. Questa poesia di un ammalato di Aids citata da Madre Teresa in ‘Il cammino semplice’ ci ricorda che ogni vita è preziosa e si sviluppa con il calore e la fiducia che nasce da una amicizia vera, capace di stima e di vera comunicazione. Al di là dei sogni e dell'immaginazione c’è la speranza...la nostra speranza oggi si chiama ricerca”. Aurelio Erba Ass. Solidarietà Olbia (OT) attivo per Bonsai Aid Aids dal 1996 “La motivazione che ci spinge ad impegnarci in questa attività è credo comune a molti: andare verso l’altro. L’incontro con gli altri è alla base del volontariato. Purtroppo spesso non è facile trovare persone disposte a impegnarsi in questo tipo di attività e così capita che pochi volontari si diano da fare al posto di due o tre persone. A volte è molto faticoso, ma, oltre alla possibilità di andare incontro agli altri, c’è anche piacere di poter incontrare delle persone, conoscere storie nuove. Per questo, l’attività di Bonsai Aid Aids è particolarmente bella”. Quest’anno si è scelto di premiare anche un volontario Anlaids come riconoscimento ai tanti che si impegnano per la riuscita della manifestazione. Il premio è stato perciò assegnato a Rosina Borgini di Anlaids Emilia Romagna. Dalle sedi regionali SICILIA 1 Ombre cinesi nelle scuole ❚❚ Trovare programmi diversificati e specifici in relazione alla tipologia della popolazione target è un requisito ormai indispensabile di qualsiasi intervento di informazione e prevenzione sull’Hiv/Aids nelle scuole. Ne è consapevole la professoressa Ina Salerno che, per conto della sezione Anlaids “Felicia Impastato” di Palermo, da almeno un quinquennio gira per le scuole, propone interventi adatti allo specifico target e cura la realizzazione di materiali audio-visivi in collaborazione con gli studenti. Tra questi, si segnala la realizzazione di uno spettacolo di ombre cinesi (disponibile, su richiesta, in Dvd) e un Cd rom nel quale alcuni cartoon forniscono informazioni relative ai virus dell’epatite B (Hbv) e C (Hcv) (disponibile, su richiesta). l’opera; tra questi, si segnalano la prefazione del professor Mauro Moroni ed i contributi di molti medici e scienziati attivi in questo settore: Rosellina Di Stefano e Claudia Balotta (virus); Antonella D’Arminio Monforte (epidemiologia); Gianni Di Perri (storia naturale); Emanuela Vaccher (patologie neoplastiche); Anna Luzi e Giuppa Cassarà (migranti); Pia Orlando e Francesco Di Lorenzo (Mst); Antonella Monastra (condom); Alberto Agarossi e Francesco Sopracordevole (Hpv); Elena Rubino e Valeria Savasi (Pma); Marina Ravizza (trasmissione verticale); Marco Floridia (gravidanza e Hiv); Renato Dalle Nogare e Adriana Sanfilippo (Hiv pediatrico). Il libro può essere richiesto gratuitamente scrivendo una mail all’indirizzo [email protected]. In considerazione dello sforzo economico fin qui prodotto per la realizzazione dell’opera, è richiesto un contributo per le spese postali di Euro 7,00 (Banca di Palermo ccp 52131645070, abi 8657, cab 4605, cin G) SICILIA 2 UMBRIA Un libro sull’Aids al femminile Il piccolo Carlo Maria, 10 anni, figlio di Aurelio Erba, al banchetto Bonsai Aid Aids ❚❚ La sezione Anlaids “Felicia Impastato” di Palermo ha curato, in collaborazione con il Dipartimento materno infantile dell’Università degli Studi di Palermo, la pubblicazione del volume “Infezione da Hiv nella popolazione femminile” sul problema dell’Hiv/Aids nelle donne con un particolare accento sulle popolazioni più svantaggiate, come quelle dei migranti. Il libro, che sarà distribuito (circa 150 copie) anche nel corso dei lavori di Rimini, tratta anche il problema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e, come ovvio, dei vantaggi e limiti del preservativo. Curatori dell’opera sono il dottore Tullio Prestileo, medico infettivologo di Palermo e coordinatore della sezione Anlaids “Felicia Impastato” di Palermo, e i dottori Elena Rubino, Girolamo Guarnieri e Giuseppe Catalano. Molti gli autori che hanno contribuito alla realizzazione del- Lavoro per malati di Aids ❚❚ La sezione Umbria dell’Anlaids attribuisce alta priorità all’inserimento lavorativo protetto di persone malate di Aids, primo passo concreto verso la loro integrazione sociale. Con questo intento Anlaids Umbria sta allestendo un laboratorio artigianale/artistico per la lavorazione della ceramica. Si tratta di un progetto dedicato ai malati di Aids, realizzato con la collaborazione della Coop. Famiglia Nuova e del Gnps. Il primo periodo di avviamento e di istruzione degli operatori, con l’impegno di insegnanti artigiani, è previsto della durata di sei mesi, che dovranno consentire una verifica sperimentale. La possibilità di questa sperimentazione è assicurata dal contributo del Gal Trasimeno-Orvietano e dall’ospitalità offerta dal Comune, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso, di Magione. Anlaidsnews 4-2007:Layout 1 11-10-2007 17:18 Pagina 16 congresso 2008 16 Anlaidsnotizie 4|2007 Anlaids Sicilia e la sezione “Felicia Impastato” di Palermo ospitano e organizzano il XXII Congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” Carmelo Stornello Tullio Prestileo Appuntamento a Palermo iamo lieti di annunciare che il prossimo Congresso Nazionale “Aids e sindromi correlate” sarà organizzato ed ospitato da Anlaids Sicilia e dalla sezione “Felicia Impastato” di Palermo. Questo è, per noi tutti, un grande onore ed un grande impegno che ci accingiamo ad affrontare insieme a quanti in Sicilia, ogni giorno, sono chiamati a dare una risposta concreta ai bisogni delle persone con Hiv/Aids. Insieme a quanti dedicano il loro tempo, le loro risorse e la loro professionalità alla lotta contro l’Aids, contro l'emarginazione e contro ogni forma di pregiudizio. Il Congresso Nazionale è diventato un appuntamento irrinunciabile dal momento che rappresenta un tempo ed un luogo di riflessione tra le persone con Hiv/Aids, i ricercatori scientifici, gli operatori socio-sanitari, i volontari, gli operatori dell'informazione e le istituzioni. Nel corso dei lavori verrà dato ampio spazio alle problematiche delle Persone; di tutte le Persone che, a vario titolo, hanno a che fare, concretamente, con questa epidemia. Questa scelta ed il S limitato tempo a disposizione, ci hanno costretto a focalizzare la nostra attenzione solo su alcuni temi. Tra questi ci piace sottolineare l'importanza di alcuni aspetti particolari: • la ricerca scientifica e la qualità della vita nelle persone con Hiv; • la lotta alla discriminazione ed alle disuguaglianze; • la necessità di educare alla prevenzione; • la disattenzione sociale che, negli ultimi anni, sta contribuendo alla diffusione del contagio, anche nella popolazione giovanile. Immaginiamo e speriamo che la nostra scelta possa essere condivisa e che temi non affrontati nel corso di questo Congresso possano essere oggetto di riflessione nel corso dei successivi appuntamenti Anlaids. Desideriamo ricevere sollecitazioni, suggerimenti e contributi da parte di tutti affinché questo appuntamento possa dare spazio ai temi della ricerca scientifica e sociale per rispondere, ove possibile, ai quesiti ed ai bisogni di tutte le persone con Hiv/Aids che vivono nel nostro Paese. XXII Congresso Anlaids “Aids e sindromi correlate” 2008 Comitato Tecnico-Scientifico Fernando Aiuti, Giampiero Carosi, Giuseppe Catalano, Antonio Craxì, Pietro Di Gregorio, Giovanni Di Perri, Rosa Di Stefano, Issa El Hamad, Tiziana Ferrario, Massimo Galli, Gabriella Gavazzeni, Andrea Gori, Grazia Guarrella, Adriano Lazzarin, Anna Maria Luzi, Donatella Mainieri, Antonella Monastra, Mauro Moroni, Giuseppina Orlando, Antonio Romano, Rosario Russo, Francesca Traina, Emanuela Vaccher, Vincenzo Vullo Segreteria Organizzativa formAzione c/o Club Lombardia Piazzale Bacone 3, 20129 Milano Telefono: 02 / 74281173 Fax: 02 / 29510473 e-mail: [email protected] Anlaidsnotizie Anno 18 numero 4 - ottobre 2007 Periodico bimestrale edito dall’Anlaids Onlus Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids via Barberini, 3 - 00187 Roma Tel. 064820999 fax 064821077 Coordinamento & Segreteria Scientifico-Sociale Sebastiana Salerno (Palermo), Adriana Sanfilippo (Palermo), Valeria Calvino (Roma), Nunzia Arena, Giuseppina Cassarà, E. Renato Dalle Nogare, Francesco Di Lorenzo, A. Roberto Ficalora, Rita Ginnici Anlaids sezione “Felicia Impastato” Palermo Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Ospedali Casa del Sole & Pisani Via G. La Loggia 5, 90125 Palermo Telefono: 091 / 7033189 7033190 - 7033297 Fax: 091 / 7033217 e-mail: [email protected] Presidente Anlaids - Onlus Fernando Aiuti Presidente Onorario Elio Guzzanti Consiglio di Presidenza Presidente Fernando Aiuti Vicepresidenti Fiore Crespi e Maria Adelaide Ghenzer Segretario Generale Francesco Chiodo Tesoriere Vincenzo Vullo Revisori dei Conti Antonino Scala, Enrico Prosperi e Diana Casalli Sezioni regionali ■ Sezione Abruzzo – Clinica Malattie Infettive c/o P. Ospedale Santissima Annunziata –Via dei Vestini – 66013 Chieti Scalo [email protected] tel. 0871.562224-0871.358684 fax 0871.577139 Presidente: Eligio Pizzigallo Vicepresidente: Claudio Palma ■ Sezione Calabria presso sede Anlaids Nazionale – Via Barberini 3 – 00187 Roma – Tel.064820999. ■ Sezione Campania Via Santa Lucia, 110 – 80121 Napoli – Tel e Fax 0812455856 e-mail [email protected] Presidente: Carmela Maietta Vicepresidente: Marcello Piazza ■ Sezione Emilia Romagna Via Irnerio, 53 – 40126 Bologna – Tel. 0516390727 – Fax 0514213098 e-mail [email protected] Sede scientifica: Prof. Francesco Chiodo – Istituto Malattie Infettive dell’Università di Bologna – Policlinico Sant’ Orsola – Via Massarenti, 11 40138 Bologna – Tel. 051341449 Fax 051343500 Presidente: Francesco Chiodo Vicepresidente: Giovanni Caliceti ■ Organo Provinciale Modena c/o Prof. Andrea Cossarizza Cattedra di Immunologia, Div. di Patologia Generale Dip. di Scienze Biomediche – via Campi, 287 41100 Modena tel. 059/2055415 fax 051/2055426 ■ Sezione Friuli Venezia Giulia: Prof. Umberto Tirelli Divisione di Oncologia Medica A e Malattie Infettive – Centro di Riferimento Oncologico - Via Pedemontana Occidentale, 12 – 33031 Aviano (PN) – Tel. 0434659284 Fax 0434659531 e-mail [email protected] Presidente: Umberto Tirelli Vicepresidente: Marina Maroncelli ■ Sezione Lazio Via Giolitti 42 - 00185 Roma - Tel. 064746031 Fax 06/47848012 e-mail [email protected] Presidente: Massimo Ghenzer Vicepresidente: Vincenzo Vullo ■ Sezione Liguria P.zza Embriaci 3/1 – 16123 Genova Tel. e Fax 010/2473503 - Sede scientifica: I Clinica Malattie Infettive Università di Genova – Tel. 0103779796 Fax 010392614 e-mail Bruschettini [email protected] Presidente: Alfio Lamanna Vicepresidente: Pierluigi Bruschettini ■ Organo Provinciale Savona "Gruppo Volontari Santa Corona" Sezione di Malattie Infettive, Ospedale Santa Corona – Via XXV Aprile, 128 - 17027 Pietra Ligure (SV) Tel. 019629009. Per informazioni martedì dalle ore 8.00 alle ore 12.00. Coordinatore: Pavan ■ Sezione Lombardia Via Monviso, 28 – 20154 Milano – Tel. 0233608680 Fax 0233608685 e-mail [email protected] Il mercoledì dalle ore 18 alle 20 “Un amico al telefono” allo 0233608683. Sede scientifica: Prof. Mauro Moroni Ospedale L. Sacco Clinica Malattie Infettive Via G. B. Grassi, 74 - 20157 Milano – Tel 023567031- FAX 023560805 Presidente: Mauro Moroni Vicepresidente: Luigi Martignoni ■ Organo Provinciale Bergamo Casa Accoglienza Oasi di Gerico – Via Conventino, 3 – 24100 Bergamo – tel.0354219411 fax 0354219412 Coordinatore: Giovanna Gavazzeni ■ Organo Provinciale “Lucia Serragli” c/o Azienda Ospedaliera Carlo Poma Via P.Albertoni, 1 - 46100 Mantova Tel. e Fax 0376/363696 e-mail anlaidsmantova@ email.it Per informazioni mediche 0376/363696 mart. ore 21,00-22,00 venerdì ore 20,30-21,30 Coordinatore: Mauro Longhi (per urgenze cell. 348 5748977) ■ Organo Provinciale Pavia Clinica Malattie Infettive e Tropicali – IRCCS Policlinico S. Matteo – Viale Taramelli, 5 – 27100 Pavia – Tel. 0382502691 Fax 0382529730 Coordinatore: Gaetano Filice ■ Sezione Marche c/o Studio Sabatini P.zza del Plebiscito, 2 60121 Ancona Tel. – Fax 071/5963488 – Dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle 13.00 telefono amico 0715963716 e-mail [email protected] Sede scientifica: Prof. Giorgio Scalise Clinica Malattie Infettive Università di Ancona – Az. Ospedaliera Umberto I- Sede di Torrette- Via Conca- 60020 Torrette di Ancona – Tel. 0715963466 Fax 0715963468 Presidente: Leonardo Criscuoli Vicepresidente: Giorgio Scalise ■ Organo Provinciale Macerata Divisione Malattie Infettive – Ospedale di Macerata – Via S. Lucia, 1 - 62100 Macerata – Tel. 07332572262–433-429 – Fax 07332572247 Referente: Paula Castelli ■ Sezione Piemonte Via C. Botta, 3 – 10122 Torino – Tel. e Fax 0114365541 – lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15 alle 19. Sede scientifica: Clinica Malattie Infettive Università di Torino – Ospedale Amedeo di Savoia – corso Svizzera, 164 – 10149 Torino e-mail [email protected] Presidente: Maria Elena Andreotti Vicepresidente: Antonio Destefanis ■ Sezione Puglia c/o ANLAIDS Nazionale via Barberini, 3 00187 Roma tel. 064820999 fax 064821077 [email protected] ■ Sezione Sardegna Via Vittorio Porcile, 50 – 09124 Cagliari – Tel.070.659702 – Fax 070.6402543 e-mail [email protected] Sede scientifica: Prof. Sergio Del Giacco Dipartimento di Medicina Interna Policlinico Universitario – 09042 Monserrato – Cagliari tel.070/510289 – fax 070/51096227 e-mail [email protected] Presidente: Giuliano Santus Vicepresidente: Giuseppe Angioni ■ Sezione Sicilia Segreteria: c/o Prof. Carmelo Stornello Corso Sandro Pertini, 40 -97015 Modica (RG) tel e fax 0932/903584 0932/939294 e-mail [email protected] Presidente: Carmelo Stornello Vicepresidente: Michelangelo Arezzo ■ Organo Provinciale Palermo ”Sezione Felicia Impastato” Coordinatore Dott. Tullio Prestileo Sede Scientifica: c/o Ospedale Pisani – Dip. Malattie Infettive, via La Loggia, 5 90100 Palermo tel. 333/3207437 e-mail [email protected] - Sede operativa: L.go Giuliana, 2 - 90100 Palermo Tel 0917033217 Fax 0917033297. ■ Organo Provinciale Catania Sede operativa: Maria Grazia De Guilmi - Via V. Giuffrida 203/c – 95128 Catania Tel. e Fax 095.433638. Sede Scientifica: Dott. Mario Bollo Az. Ospedaliera Cannizzaro Unità Operativa Malattie Infettive Via Messina, 829 – 95126 Catania – Tel. 0957263460-62 e-mail [email protected] Coordinatore: Maria Grazia De Guilmi cell.3478601879 ■ Sezione Toscana Via Valtriano di Fauglia , 40 – 56043 Fauglia (PI) – Tel. 050644145 Fax 050644055 - per informazioni 9-11 e 19-22. Sede scientifica: Prof. Fabio Ambrogi I Clinica Medica Università degli studi di Pisa – Tel. 050992572 Fax 050502617 e-mail f.ambrogi @int.med.unipi.it Presidente: Gina Gotti Porcinari Vicepresidente: Fabio Ambrogi ■ Sezione Umbria Via della Cooperazione, 2 – 06074 Ellera di Corciano - Perugia Tel. e Fax 075/5170348 email [email protected] Sede scientifica: Prof. Franco Baldelli, Direttore della Clinica di malattie infettive dell'Università di Perugia, Ospedale Santa Maria della Misericordia, Sant'Andrea delle Fratte, Perugia; tel. 0755784375, fax 0755784346 e-mail [email protected].. Presidente: Oriano Zecchini Vicepresidente: Luciana Mencuccini ■ Sezione Veneto Sede opreativa Via Aleardi, 107 30172 Mestre (VE) tel e fax 0415318750 e-mail [email protected] Sede Scientifica: Rep. Malattie Infettive e Tropicali - Osp. Umberto I - V.le Circonvallazione, 50 30172 Mestre (VE) – Tel. 0412607306-07 Fax 0412607311 e-mail [email protected] Presidente: Enzo Raise Vicepresidente: Fiore Crespi ANLAIDS Nazionale Via Barberini, 3 – 00187 Roma TEL. 06/4820999 FAX 06/4821077 http:www.anlaids.it – E-mail: [email protected] Inserto scientifico Lucia Palmisano Comitato Scientifico Ferdinando Dianzani (presidente), Luigi Chieco Bianchi, Ferdinando Dianzani, Donato Greco, Elio Guzzanti, Adriano Lazzarin, Mauro Moroni, Giovanni Rezza, Giuseppe Turbessi, Stefano Vella, Paola Verani, Giuseppe Visco. Direzione Sede nazionale Anlaids - Onlus Via Barberini, 3 - 00187 Roma Internet: www.anlaids.it E-mail: [email protected] Direttore responsabile Giulio Maria Corbelli Redazione Health Communication srl Via Carpaccio 18 00147 Roma Tel. 06 594461 Fax 06 59446228 Progetto grafico Giancarlo D’Orsi Stampa Arti Grafiche srl, Pomezia, Roma Aut. Trib. di Roma n. 122/90 del 19 febbraio 1990 Poste Italiane spa Sped. in Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 2 – DCB – ROMA Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 Periodico associato all’USPI