UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Corso Foragri 3 novembre 2014 PRODOTTI FITOSANITARI E RISCHI AMBIENTALI Francesco Vidotto Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari Università di Torino ([email protected]) Tutti i contenuti di questa presentazione sono resi pubblici secondo i termini della licenza CREATIVE COMMONS CC BY-NC-SA Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-NC-SA 3.0) utilizzare il materiale come base non commerciale, con il vincolo che venga riconosciuto il credito agli autori del materiale stesso. I terzi sono tenuti a licenziare le loro nuove creazioni mediante i medesimi termini (CC BY-NC-SA). ATTENZIONE: per alcuni contenuti (immagini, presentazioni, documenti, video, materiale didattico vario, ecc.) è possibile vi siano delle maggiori restrizioni. Nel presente materiale possono essere state utilizzate anche immagini e materiale presenti sul web. In tutti i casi è riportato l’URL o altro riferimento alla fonte. L’autore ringrazia sentitamente tutti coloro che vorranno segnalare via e-mail ([email protected]) eventuali omissioni o inesattezze, che sono sono da considerarsi assolutamente involontarie. Le slides di questa presentazione sono state realizzate utilizzando il font ad alta leggibilità EasyReading® (www.easyreading.it) Programma Legislazione europea (e nazionale) in materia di acque Direttiva 91/414; Regolamento 1107/2009 Direttiva 2009/128 Prowadis) inquinamento puntiforme inquinamento diffuso: ruscellamento diagnosi del rischio di ruscellamento misure di mitigazione del ruscellamento Chi siamo Università degli Studi di Torino DISAFA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Gruppo di Ricerca Gestione Sostenibile della Flora Infestante Relazioni infestanti/colture Biologia ed ecologia delle infestanti Resistenza delle infestanti agli erbicidi Aspetti ambientali degli erbicidi Chi siamo mitigazione pendimetalin; S-metolachlor; terbuthylazine; desethylterbuthylazine; ; ; glyphosate Destino ambientale nelle risaie cinosulfuron; pretilachlor; propanil; oxadiazon; imazamox Percolazione in sistemi colturali maidicoli terbuthylazine; desethyl-terbuthylazine; S-metolachlor Percolazione in cassoni lisimetrici glyphosate, terbuthylazine; desethyl-terbuthylazine; Smetolachlor; cinosulfuron; mesotrione; Ruscellamento in ambienti collinari Partner del progetto TOPPS-Prowadis Legislazione Europea sulle acque quadro Direttiva acque molluschicoltura (79/923/EEC) Water Framework Directive (2000/60/EC) - Direttiva acque potabili (98/83/EC) Direttiva acque potabili (75/440/EEC) Adottata in Italia con D.P.R. n° 515 del 03.07.1982 Funzioni dell acqua Direttiva acque sotterranee (2006/118/EC) Direttiva acque per piscicoltura (78/659/EEC) Adattato da Monstert (2003). The European Water Framework Directive and water management research. Physics and Chemistry of the Earth 28 (2003) 523–527. Direttiva acque per balneazione (76/160/EEC) D.P.C.M. dell 08.02.1985 Soglie di concentrazione massima Plant Protection Products PPP (singolo): <0.1 µg/L PPPs (totale): <0.5 µg/L Legislazione Europea sulle acque Direttiva relativa a immissione in commercio dei Direttiva trattamento delle acque urbane (91/271/EEC) Direttiva prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento (96/61/EC) (91/414/EEC) Fonti di Inquinamento Direttiva Nitrati (91/676/EEC) di zone vulnerabili all inquinamento da nitrati nelle quali max 170 kg nitrati /ha anno. abrogata da Regolamento (EC) No 1107/2009 Relativo alla immissione in commercio dei prodotti Direttiva quadro per l azione comunitaria ai dell utilizzo sostenibile dei pesticidi (2009/128/EC) Stabilisce un quadro per uso sostenibile degli agrofarmaci riducendo rischi e impatti su salute umana e ambiente, promuovendo uso di mezzi integrati di protezione e mezzi alternativi non chimici. Adattato da Monstert (2003). The European Water Framework Directive and water management research. Physics and Chemistry of the Earth 28 (2003) 523–527. Legislazione italiana DL 11.5.99 n. 152 DL 03.04.2006 n. 152 http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/06152dl.htm Individuazione di aree vulnerabili da risorse idriche e altri comparti ambientali si riferisce soprattutto a sorgenti non puntiformi Legislazione italiana DL 11.5.99 n. 152 e poi DL 03.04.2006 n. 152 demandati alle Regioni alcuni compiti individuare zone vulnerabili (in base a caratteristiche idrogeologiche) da , con revisione quadriennale; buono ; effettuare interventi di informazione e formazione; monitorare nitrati e nelle acque; integrare, se necessario, il CBPA; programmi di azione Redigere il Piano di Tutela delle Acque (PTA) e adottarlo entro il 31/12/2007 Legislazione italiana DL 03.04.2006 n. 152 Articolo 93 relativa alle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (art. 92 e all. 7/A). 1. Criteri per l individuazione delle aree vulnerabili 2. Aspetti metodologici (prima e seconda individuazione, aggiornamento) 3. potenzialmente vulnerabili (vulnerabilità intrinseca e …Un'area è considerata area vulnerabile quando l'utilizzo al suo pone in condizioni di interno dei rischio le risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti. ) Legislazione italiana DL 03.04.2006 n. 152 potenzialmente vulnerabili Vulnerabilità intrinseca …considera essenzialmente le caratteristiche litostrutturali, idrogeologiche e idrodinamiche del sottosuolo e degli acquiferi presenti. Riferita a e non considera le caratteristiche chemiodinamiche delle sostanze. suolo per . Questa si ottiene dal confronto di alcune caratteristiche chemio-dinamiche della Applicazione del DL 152/2006 385 punti di monitoraggio 22 con numero di riscontri positivi > 5 In prevalenza erbicidi e loro metaboliti Pianura VC-NO e zone collinari basso Piemonte 2012 N°riscontri Sostanza attiva 135 Terbutilazina (TBA) 130 S-metolaclor 125 Desetil-TBA 112 Oxadiazon 67 Triciclazolo 61 Bentazone 43 Boscalid Fonte: Sesia, 2013 (dati ARPA) 6o Piano d’azione UE AMBIENTE 2002-2012 4 Priorità Cambiamenti climatici Ambiente Salute e qualità della vita Natura e Biodiversità Risorse naturali e 7 Strategie tematiche Ambiente marino Suolo Aria Uso Sostenibile dei “pesticidi” Ambiente urbano Riciclo dei Risorse naturali Produzione e commercializzazione Direttiva relativa a immissione in commercio (91/414/EEC) Regolamento (EC) No 1107/2009 Immissione in commercio dei Impiego Direttiva quadro per l’azione comunitaria ai sostenibile dei pesticidi (2009/128/EC) Consumo Regolamento (EC) No 396/2005 livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari Direttiva 91/414 - revisione s.a. Il processo ha coinvolto circa 1000 sostanze circa 70 sostanze Non approvate, 7% Approvate, 26% circa 250 sostanze (Incluse in Allegato I) Ritirate dal mercato, 67% circa 680 sostanze fascicolo non presentato fascicolo incompleto ritiro volontario Fonte: Commissione Europea-Direzione generale della Salute & dei consumatori (2009)-scheda informativa: Azione dell UE in materia di pesticidi [http://ec.europa.eu/food/plant/protection/evaluation/docs/factsheet_pesticides_it.pdf] Processo di revisione Aggiornamento stato autorizzazioni e MRLs informazioni su stato autorizzazioni delle sostanze informazioni su MRLs (maximum residue levels) [http://ec.europa.eu/sanco_pesticides/public/index.cfm] Regolamento (EC) No 1107/2009 Sostituisce la Direttiva 91/414/EEC REGOLAMENTO (CE) N. 1107/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 relativo all immissione sul mercato dei prodotti e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE Articolo 1 - Scopi stabilire norme riguardanti l autorizzazione, l immissione sul mercato, l impiego e il controllo all interno della Comunità di prodotti stabilire norme relative sia alle sostanze attive, sia agli antidoti agronomici, ai sinergizzanti ai coadiuvanti e ai coformulanti assicurare elevato protezione della salute umana e animale e dell ambiente aumentare armonizzazione tra gli Stati Membri e stimolare la produzione agricola applicare il principio di precauzione Regolamento (EC) No 1107/2009 Sostanze a cui si applica il Regolamento sostanze attive esercitano un azione generale o contro gli organismi nocivi oppure sui vegetali, su parti di vegetali o su prodotti vegetali. Sono compresi i microorganismi sinergizzanti antidoti agronomici per eliminare o ridurre gli effetti certi vegetali coadiuvanti scarsa o nulla attività, possono potenziare l attivita della sostanza attiva o delle sostanze attive contenute in un prodotto costituiti da coformulanti o da preparati contenenti uno o piu coformulanti, nella forma in cui sono forniti all utilizzatore e immessi sul mercato, che l utilizzatore miscela ad un prodotto , di cui rafforzano l o le altre proprietà coformulanti pur essendo utilizzati o destinati ad essere utilizzati in un prodotto o in un coadiuvante, non sono né sostanze attive né antidoti agronomici o sinergizzanti Regolamento (EC) No 1107/2009 delle sostanze Le sostanze possono ricadere in una delle seguenti categorie altre base candidate alla sostituzione basso rischio Regolamento (EC) No 1107/2009 ALTRE SOSTANZE (= sostanze attive normalmente approvate) in condizioni d uso conformi alle buone pratiche d impiego: , in condizioni realistiche I loro residui: non hanno nessun effetto nocivo sulla salute umana o animale non hanno alcun effetto inaccettabile sull ambiente Il prodotto che le contiene deve risultare: senza effetti nocivi (immediati o ritardati) sulla salute umana o animale direttamente o attraverso: acqua potabile, alimenti, mangimi, aria senza effetti inaccettabili sui vegetali o sui prodotti vegetali non provoca ai vertebrati da combattere sofferenze e dolore non necessari non ha alcun effetto inaccettabile sull ambiente, e in particolare su acque (di e sotterranee), aria, suolo, specie non bersaglio (anche sul comportamento), biodiversità ed ecosistema Regolamento (EC) No 1107/2009 SOSTANZA DI BASE non è una sostanza potenzialmente pericolosa e non provoca effetti nocivi su sistema endocrino o neurotossici o immunotossici non è utilizzata principalmente per scopi , ma è utile a tal direttamente o in un prodotto costituito dalla sostanza non è immessa sul mercato come prodotto soddisfa i criteri di "prodotto alimentare", come dal regolamento (CE) n. 178/2002 vengono inserite in una lista a parte Regolamento (EC) No 1107/2009 SOSTANZA A BASSO RISCHIO sostanza che soddisfa i requisti per essere autorizzata (v. altre ) e che NON PRESENTA le seguenti caratteristiche: cancerogena, mutagena, tossica per la Riproduzione (CRM) sensibilizzante, Molto Tossica o Tossica (T, T+) esplosiva, corrosiva DT50 nel suolo > 60 gg Fattore di Bioconcentrazione (FBC) > 100 Altera il sistema endocrino o ha effetti neurotossici o immunotossici vengono inserite in una lista a parte Regolamento (EC) No 1107/2009 SOSTANZA CANDIDATA ALLA SOSTITUZIONE Sostanza attiva con caratteristiche intrinseche di pericolosità da destare comunque preoccupazione supera i vincoli di , ma gli SM devono eseguire una valutazione comparativa quando si richiede l autorizzazione di un prodotto che la contiene, tenendo in considerazione: - esistenza altri prodotti autorizzati o di metodi non chimici - i prodotti e/o le tecniche alternative sono economicamente e tecnicamente sostenibili - rispetto disponibilità s.a. con meccanismo d azione diverso per ridurre rischio di resistenze - eventuali usi minori Regolamento (EC) No 1107/2009 Cut-off Parametri Cut-off ADI - ARfD – AOEL margine sicurezza 100 Mutageno No cat. 1 e 2 Cancerogeno Riproduzione Cand. sostituzione < s.a. stesso impiego cat . 1 e 2 anche con No cat. 1 e 2 a meno di esposizione trascurabile esposizione trascurabile IE (interferenti endocrini) No IE a meno di IE anche con esposizione esposizione trascurabile trascurabile POP (persistent organici pollutants) 3 parametri su 3 PBT (persistenti, bioaccumulanti, tossici) 3 parametri su 3 2 parametri su 3 2 parametri su 2 - Ecotossicologia rischio non accettabile - Acque sotterranee non conforme criteri reg. rischio potenziale vPvB (very persistent, very bioaccumulative) ADI: Acceptable Daily Intake ARfD: Acute reference Dose AOEL: Acceptable Oral Exposure Level se una sostanza non soddisfa uno dei criteri di cut-off NON È IN OGNI CASO AUTORIZZABILE Direttiva 2009/128/EC utilizzo sostenibile dei pesticidi* DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre pesticidi Articolo 1 - Oggetto istituire un quadro per realizzare un uso sostenibile dei pesticidi ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente promuovere l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi * pesticida (art. 3, punto 10): a) b) del Consiglio, del 16 febbraio 1998, relativa all’immissione sul mercato dei biocidi. LA DIRETTIVA SI APPLICA SOLO AI PRODOTTI FITOSANITARI Direttiva 2009/128/EC Attività previste adottare Piani d’Azione Nazionali per ridurre ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente e ridurre dipendenza da pesticidi, promuovendo l’uso della difesa integrata addestramento utilizzatori, distributori e consulenti addestrato (eccetto microdistributori che non vendano T, T+, CMR) ispezione periodica delle attrezzature irroranti (entro 14/12/2016 tutte le attrezzature ispezionate almeno una volta) tutela dell’ambiente acquatico, delle acque non potabili e di “aree pubbliche” misure per la manipolazione e stoccaggio dei prodotti difesa integrata delle colture Direttiva 2009/128/EC Ispezione periodica delle attrezzature ispezione periodica delle attrezzature impiegate in ambito professionale (ogni max 5 anni sino al 2020, ogni max 3 anni successivamente) entro 14/12/2016 tutte le attrezzature ispezionate almeno una volta le attrezzature nuove vanno ispezionate almeno 1 volta entro i primi 5 anni ispezione diversi alle attrezzature portatili o a spalla o ad altre piccole attrezzature di uso limitato barre > 3 m o montate su seminatrici, treni o aeromobili non sono mai considerate di uso limitato (vanno ispezionate!) Direttiva 2009/128/EC Difesa integrata Livello obbligatorio (dal 1° gennaio 2014) adottare linee generali di gestione (es. rotazione, falsa semina, lavorazioni conservative, cultivar resistenti, fertilizzazioni equilibrate...) utilizzare sistemi di allerta, previsione, diagnosi precoce effettuare trattamenti utilizzando valori soglia preferire metodi non chimici scegliere pesticidi selettivi e con limitati effetti su organismi non-bersaglio adottare dosi ridotte, ridurre numero interventi, trattamenti localizzati strategie antiresistenza grado di successo Direttiva 2009/128/EC dell’ambiente acquatico e dell’acqua non potabile armonizzare attività con la WFD Directive (2000/60/CE) l’ambiente acquatico (Direttive 1995/45/CE e 2000/60/CE) dispersione su colture verticali) (es. a bassa ricorso a misure di mitigazione per minimizzare rischi di inquinamento dovuti a deriva, ruscellamento, drenaggio (es. aree di rispetto) ridurre o eliminare applicazioni lungo le strade, linee Necessità mitigazione ruscellamento Piano Azione Nazionale (Dir 2009/128 CE; DL. 14 agosto 2012, n.150) A.5.2.3 - Misure volontarie di accompagnamento Le Regioni e le Province autonome prevedono opportuni strumenti per incentivare, nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) [...], l’applicazione di tecniche e pratiche, volte [...] alla protezione dell’ambiente acquatico dai fenomeni di inquinamento conseguenti alla deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei [...] possono essere utilizzati [...] le indicazioni scaturite dal progetto TOPPS PROWADIS. conseguente ai fenomeni di ruscellamento e drenaggio dei una idonea fascia di rispetto non trattata lungo i corpi idrici. I progetti TOPPS Serie di progetti sviluppati sul tema del rischio di INQUINAMENTO da PRODOTTI FITOSANITARI fasi diverse in funzione delle possibili SORGENTI PUNTIFORMI DIFFUSE Progetto TOPPS (2006-2008) LifeEcpa (2009-2011) Ecpa Progetto TOPPS Prowadis (2011-2013) Il progetto TOPPS-Prowadis Train Operators to Promote Practice and Sustainability to Protect Water from Diffuse Source Durata: 2011-2014 Partner: 14 istituzioni; 7 paesi Obiettivi: Definire le linee guida (BMP) necessarie a prevenire la contaminazione diffusa dei corpi idrici da PF Diffondere e rendere operative le linee guida individuate Prodotti del progetto (ruscellamento) Attività di formazione Organizzazione e svolgimento di giornate formative Opuscolo formativo divulgativo su buone pratiche per contenere il ruscellamento + manuale di campo Libretto BMP ruscellamento con Schema decisionale per la valutazione del rischio ruscellamento schemi decisionali Prodotti del progetto (deriva) Attività di formazione Organizzazione e svolgimento di giornate formative Opuscolo formativo divulgativo su buone pratiche per contenere la deriva Libretto BMP deriva con Strumento informatico per valutazione rischio deriva Spray drift management (www.toppsdrift.org) Prodotti del progetto Fonti di contaminazione delle acque Sorgenti diffuse Inquinamento puntiforme Ruscellamento Drenaggio (da Roettele, 2012) Deriva Ruscellamento 35 % Campo Deriva 15% Sorgenti puntiformi 50 % Azienda Sorgenti di inquinamento Puntiforme - Non puntiforme preparazione miscela lavaggio Puntiforme (Localizzata) Non Puntiforme (Diffusa) distribuzione (applicazione) in campo Sorgenti puntiformi alcuni esempi Aree di preparazione miscele Guasti meccanici alle attrezzature per la distribuzione (perdite da guarnizioni, giunti, ecc.) Smaltimento contenitori Drenaggi da serre, piattaforme aziendali, ecc. Sorgenti puntiformi mitigazione Possibilità di mitigazione: BIOBED Le acque di lavaggio delle attrezzature vengono raccolte e microbica. Fonte: DEIAFA Sorgenti puntiformi mitigazione BIOBED non rivestito (UNLINED) BIOBED rivestito (LINED) Fonte: Capri, 2009 Sorgenti puntiformi mitigazione Phytobac© and Biobac© Fonte: Capri, 2009 Sorgenti puntiformi mitigazione BIOFILTER biomassa ricircolo piazzola di lavaggio Fonte: Capri, 2009 Sorgenti puntiformi mitigazione – Biobed– Az. Fontanafredda (Serralunga d’Alba) Sorgenti puntiformi mitigazione – HelyosecⓇ– Az. Fontanafredda (Serralunga d’Alba) Sorgenti puntiformi mitigazione – Ⓡ– Az. Ortosole (Fiumicino) Sorgenti puntiformi Ⓡ– Az. Ortosole (Fiumicino) Sorgenti puntiformi Ⓡ– Az. Ortosole (Fiumicino) Sorgenti diffuse DERIVA trasporto atmosferico dell’agrofarmaco lontano dal bersaglio deriva primaria dovuta allo spostamento delle gocce durante e subito dopo l irrorazione deriva secondaria dovuta a processi di volatilizzazione Deriva principale fattore determinante Diametro Volumetrico Mediano delle gocce (VMD) Deriva principale fattore determinante Diametro Volumetrico Mediano delle gocce (VMD) ugello A ugello B ugello C ugello D Fonte: GONDOR® VMD alto VMD basso gocce con diametro < 100 µm: le più soggette a deriva ! Deriva altri fattori Vento Vento 5 km/h 50 cm velocità sedimentazione [m/s] 10 micron 0.003 20 micron 0.012 100 micron 0.25 200 micron 0.70 500 micron 2.0 0.4 Fonte: P. Balsari (2008). L importanza della deriva del prodotto e le misure per prevenirla previste dalla direttiva sull uso sostenibile degli agrofarmaci. 1.0 2.8 58 232 Distanza teorica di deriva (m) Deriva altri fattori Fattori aerodinamici turbolenza dovuta a erogazione Deriva altri fattori Fattori atmosferici umidità e temperatura aria (effetto sulla evaporazione delle gocce) Alta Umidità Bassa Temperatura Bassa Umidità Alta Temperatura Deriva altri fattori Fattori atmosferici inversione termica al suolo Possibili criteri per la riduzione della deriva o dei suoi effetti low drift Riduzione della formazione di deriva Produzione gocce Trasporto gocce Pressione Volume Tipo di ugello Aspetti aerodinamici Additivi antideriva a specchio a bassa pressione a iniezione d aria barre con manica d aria barre con ugelli inclinati schermature Altezza barra Riduzione della quantità che arriva alle da proteggere Intercettazione deriva vento Aspetti meteorologici locali temperatura aria e umidità relativa senza barriere Aree di rispetto con barriere (vegetazione) Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva 42 Linee guida Suddivise in 6 categorie di riferimento 1 2 3 4 5 6 – – – – – – Fattori ambientali Condizioni metereologiche Generazione dello spray Attrezzatura per l’irrorazione Regolazione dell’irroratrice Utilizzo dell’irroratrice generata da barre irroratrici ed atomizzatori Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Fattori Ambientali 1) Impiegare dispositivi e accorgimenti per limitare la deriva in particolare quando si effettua la distribuzione su bersagli che intercettano poco la miscela irrorata (es. ridotta area fogliare, stadio vegetativo precoce, ecc.) 2) Costruire e coprire adeguatamente i pozzi 3) Controllare la legislazione locale e le istruzioni riportate sulle etichette degli agrofarmaci in merito all’osservazione di zone di rispetto (buffer zones) per prevenire la contaminazione di aree sensibili 4) Mantenere fasce vegetate o disporre barriere frangivento tra i campi dove si distribuiscono gli agrofarmaci e le aree sensibili all’inquinamento Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Condizioni meteorologiche 5) Controllare le previsioni meteorologiche prima di 6) momento in cui ci si appresta ad effettuare la distribuzione degli agrofarmaci in campo 7) Non distribuire gli agrofarmaci quando la velocità del vento è eccessiva 8) Distribuire gli agrofarmaci in presenza di condizioni atmosferiche stabili Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Generazione dello spray 9) Preferire l’impiego di ugelli che producono una µm) e adottare pressioni di esercizio contenute 10) antideriva 11) Impiegare ugelli a iniezione d’aria sulle barre irroratrici Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Generazione dello spray 12) Impiegare ugelli ad iniezione d’aria sulle macchine irroratrici per vigneto e frutteto 13) Ridurre la velocità dell’aria nei diffusori pneumatici 14)Ridurre la velocità di rotazione del disco negli ugelli centrifughi 15) Impiegare prodotti coadiuvanti antideriva se raccomandati dal produttore dell'agrofarmaco Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Attrezzatura per l’irrorazione 16) grado di ridurre la deriva e le eventuali indicazioni in merito fornite dalle autorità locali 17) Fare l'inventario dei dispositivi antideriva disponibili sulla propria macchina irroratrice (tenere conto della 18)Impiegare tecniche di distribuzione che consentano di ottimizzare l'uso degli agrofarmaci Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Attrezzatura per l’irrorazione 19) grado di ridurre la deriva 20) Utilizzare macchine irroratrici sottoposte regolarmente al controllo funzionale 21) Impiegare / acquistare macchine irroratrici che EN armonizzate (es. Dir. 127/2009/CE; DL 124/2012) Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Attrezzatura per l’irrorazione 22) 23) Impiegare irroratrici equipaggiate con sistemi di compensazione della pressione di esercizio nelle sezioni di barra (ritorni calibrati) 24)Impiegare barre irroratrici equipaggiate con portaugelli multipli Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Regolazione dell’irroratrice 25) Effettuare la regolazione dell'irroratrice avendo cura di ridurre la deriva 26) Adottare la minima distanza tra ugelli e bersaglio in 27) Impiegare la velocità di avanzamento minima utile per Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva Regolazione dell’irroratrice 28) Negli ugelli a polverizzazione per pressione, impiegare la pressione di esercizio più bassa in grado di 29) Non distribuire mai direttamente la miscela sulle aree di rispetto (buffer zones) o su altre aree che non siano la coltura oggetto del trattamento Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva misure per barre irroratrici Attrezzatura per l’irrorazione 30)Impiegare irroratrici dotate di sistemi di Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva misure per barre irroratrici Regolazione dell’irroratrice 31) Sulle barre irroratrici equipaggiate con manica d'aria, in funzione delle condizioni in cui si effettua il trattamento 32) Sulle barre irroratrici equipaggiate con manica d'aria, regolare opportunamente l’inclinazione degli ugelli condizioni in cui si effettua il trattamento Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva misure per irroratrici impiegate in colture arboree Fattori ambientali 33) Utilizzare le reti antigrandine anche in funzione di Attrezzatura per l’irrorazione 34)Limitare l'utilizzo delle irroratrici tipo "cannone" Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva misure per irroratrici impiegate in colture arboree Attrezzatura per l’irrorazione 35) Utilizzare irroratrici equipaggiate con sistemi per la 36) Utilizzare irroratrici equipaggiate con sistemi per la 37) Utilizzare irroratrici equipaggiate con sistemi per la macchina 38)Impiegare irroratrici equipaggiate con ugelli attivabili individualmente Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione della deriva misure per irroratrici impiegate in colture arboree Attrezzatura per l’irrorazione 39) 40) caratteristiche del bersaglio d'aria in funzione delle condizioni presenti al momento del trattamento 41) Adattare la velocità di avanzamento al volume ed alla velocità dell'aria generata dal ventilatore 42) quando si opera in prossimià di aree sensibili all'inquinamento Il ruscellamento Il ruscellamento è il movimento dell’acqua sulla È originato a seguito di piogge o irrigazioni Determina il trasporto di: sostanze disciolte nell’acqua (ruscellamento) particelle solide di suolo (erosione) Il ruscellamento Pioggia Irrigazione Ruscellamento strato a ridotta Il ruscellamento Ridotta permeabilità Strato impermeabile (es. crostosità Saturazione del suolo Ridotta permeabilità (es. suola aratura) Ruscellamento concentrato Accumulo di acqua lungo linee di impluvio accumulo acqua Strato impermeabile Tipologie di ruscellamento R. da riduzione Tipologie di ruscellamento R. da saturazione del suolo Tipologie di ruscellamento R. concentrato Il ruscellamento Ruscellamento Concentrato TALWEG Il ruscellamento Ruscellamento Concentrato Deposito di materiale Il ruscellamento Caratteristiche del suolo: permeabilità, tessitura, crostosità Capacità idrica di campo (WHC) Profondità del suolo Copertura del suolo Presenza di ostacoli al movimento dell’acqua Distribuzione delle piogge: intensità, frequenza Il ruscellamento Suolo Alto rischio ruscellamento Limo Argilla Basso rischio ruscellamento Sabbia Il ruscellamento capping Ruscellamento del suolo Percolazione Il ruscellamento Capping TOPPS-Prowadis: analisi del rischio e applicazione misure di mitigazione 1 Diagnosi del rischio di ruscellamento 1.1 Diagnosi di bacino (“a tavolino”) Diagnosi BPA Misure di mitigazione Applicazione di schemi decisionali 1 2 ruscellamento per saturazione del suolo Schema decisionale 1: Schema decisionale 1: Saturazione Schemi decisionali Applicazione schemi decisionali a livello territoriale: analisi GIS Pendenza Crostosità rischio di ruscellamento WHC Valutazione rischio di ruscellamento: elementi da rilevare segni di ruscellamento/erosione individuazione eventuale corpo idrico vulnerabile determinazione tipologia di ruscellamento Ruscellamento per RIDUZIONE INFILTRAZIONE permeabilità suolo (sop. presenza crosta) Ruscellamento per SATURAZIONE suola aratura o strati a ridotta permeabilità water holding capacity (WHC) In ogni caso serve una STIMA DELLA TESSITURA DEL SUOLO Tessitura del terreno Frazione ISSS Sabbia grossa Limo Argilla USDA Frazione diam. max (mm) diam. min (mm) 2 0,2 0,2 0,02 0,02 0,002 0,002 0 diam. max (mm) diam. min (mm) 2 1,0 Sabbia grossa 1,0 0,5 Sabbia media 0,5 0,25 0,25 0,10 0,10 0,05 0.05 0.002 0.002 0 Sabbia molto grossa Limo Argilla USDA esempio sabbia: 30% argilla: 50% limo: 20% 1. individuare 30% sul lato “sabbia” 2. procedere verso il lato “argilla” 3. intercettare linea parallela al lato “sabbia” e che attraversa il valore 50% sul lato “argilla” 4. l’intersezione ricade nella classe tessiturale del suolo (nel caso: ARGILLOSO) Tessitura: metodo pratico Tessitura: metodo pratico Sintomi di riduzione della permeabilità suola di aratura Informazioni su tessitura del terreno e valutazione rischio ruscellamento Permeabilità: rischio formazione crosta molto spesso il dato non è disponibile stimabile a partire da caratteristiche suolo (1.5 limo fine %) + (0.75 limo grossolano%) R= argilla % + (10 sost. organica %) R < 1.2 1.2-1.6 > 1.6 rischio formazione crosta BASSO MEDIO ALTO Informazioni su tessitura del terreno e valutazione rischio ruscellamento Stima WHC Tessitura Sabbioso Sabbioso franco (s. grossolana) Franco sabbioso Franco Franco limoso Limoso Franco argilloso Franco sabbioso argilloso Franco limoso argilloso Argilloso sabbioso Argilloso limoso Argilloso WHC (mm/cm di 0.4 0.8 1.0 1.3 Esempio: a) tessitura: franco sabbioso b) profondità: 100 cm 1.7 Water holding capacity stima: 1,3 mm/cm x 100 cm = 130mm 1.8 1.7 Strumenti per diagnosi Le linee guida TOPPS PROWADIS sulla mitigazione del ruscellamento Misure di mitigazione ruscellamento GESTIONE DEL SUOLO 1. Minima lavorazione Riduzione ruscellamento per azioni dirette e indirette riduzione passaggi sul terreno e assenza di suola di lavorazione 2. Preparazione del letto di semina Mantenimento di media zollosità (limitazione rullature) rallentamento velocità dell’acqua Julie Maillet - Mezeray Misure di mitigazione ruscellamento GESTIONE DEL SUOLO 3. Riduzione compattamento suolo, con crostosità Presente soprattutto in terreni con > 30% limo Interventi preventivi e diretti evitare il compattamento aumentare presenza sostanza organica in 4. Riduzione compattamento sottosuolo Per contenere ruscellamento evitare lavorazioni su terreno troppo umido rompere strati compatti con ripuntature ricorrere a colture a radice profonda utilizzare pneumatici a sezione larga Misure di mitigazione ruscellamento GESTIONE DEL SUOLO 5. Gestione e orientamento delle carreggiate Destinate a passaggio macchine disporre carreggiate lungo curve livello spostare ogni anno posizione carreggiate mantenere carreggiate vegetate o erpicare 6. Arginature trasversali Per limitare ruscellamento in fasi iniziali coltura in solchi lungo curve livello Misure di mitigazione GESTIONE DEL SUOLO arginature trasversali: “Diker” (Grimme) http://www.youtube.com/watch?v=fg8xQqRco5A Misure di mitigazione ruscellamento arginature trasversali: “Diker” (Grimme) Misure di mitigazione ruscellamento arginature trasversali: “Barbutte” Misure di mitigazione ruscellamento arginature trasversali Olier C., Ven Eecke P. (2012). Le cloisonnement des interbuttes Misure di mitigazione ruscellamento arginature trasversali Olier C., Ven Eecke P. (2012). Le cloisonnement des interbuttes Misure di mitigazione ruscellamento GESTIONE DEL SUOLO 7. Lavorazione lungo curve di livello Misure di mitigazione ruscellamento PRATICHE COLTURALI 8. Rotazione colturale (successione colture negli anni) s.o., struttura e ritenzione idrica terreno alternare colture vernine a estive alternare colture con diversa profondità radici e copertura suolo (in periodi maggiore ruscellamento) 9. Coltivazione a strisce interrotte/ alternate strisce lungo curve livello colture seminate a spaglio alternate a colture Misure di mitigazione ruscellamento PRATICHE COLTURALI 10. Colture di copertura annuali Colture intercalari per evitare terreno nudo colture di rapido insediamento, ciclo breve, facile eliminazione presenza residui colturali sul terreno dopo raccolta o eliminazione 11. Doppia semina in strisce lungo curve livello o talweg Misure di mitigazione ruscellamento PRATICHE COLTURALI 12. Inerbimento frutteti e vigneti Per rallentare ruscellamento e trattenere sedimenti, aumentare porosità e vegetazione spontanea o semina specie idonee sfalciare con regolarità 13. Ampliamento delle capezzagne Per aumentare azione tampone mantenere presenza vegetazione idonee) Misure di mitigazione ruscellamento FASCE TAMPONE VEGETATE riduce rischio trasferimento ai corpi idrici o altro elemento sensibile: da considerarsi dopo misure di mitigazione delle categorie “Gestione suolo” e “Pratiche colturali” NON si devono impiegare per il transito di macchine necessari sfalci regolari per mantenere manto erboso uniforme Misure di mitigazione ruscellamento FASCE TAMPONE VEGETATE 14. Realizzazione e gestione fasce tampone all’interno del campo posizionare fasce lungo curve di livello per interrompere pendenze lunghe e scoscese 15. Realizzazione e gestione fasce tampone ai margini del campo posizionare fasce a valle campi a protezione campi a valle e strade Misure di mitigazione ruscellamento FASCE TAMPONE VEGETATE 16. Realizzazione e gestione fasce tampone ripariali Per ridurre ruscellamento, aumentare biodiversità protettiva (annuali, perenni, erbacee, legnose) Misure di mitigazione ruscellamento FASCE TAMPONE VEGETATE 17. Realizzazione e gestione fasce tampone nei talweg (linee di impluvio) Per frenare ruscellamento ed erosione lineare Misure di mitigazione ruscellamento FASCE TAMPONE VEGETATE 18. Insediamento e gestione siepi 19. Insediamento gestione aree boschive Per contenere ruscellamento e deriva, disporre siepi lungo curve livello o corsi d’acqua scegliere specie arbustive robuste, con radici profonde, adatte all’ambiente (locali) mantenere copertura vegetativa in strade di accesso (aree boschive) 20. Gestione delle aree di accesso ai campi Per evitare ruscellamento concentrato ridurre compattamento e mantenere copertura vegetata realizzare barriere protettive Misure di mitigazione ruscellamento STRUTTURE DI RITENZIONE 21. Insediamento e gestione di canali e fossi vegetati posizionare e dimensionare adeguatamente (eventi piovosi zona) rimuovere periodicamente sedimenti favorire copertura vegetativa (regolarmente gestita) Misure di mitigazione ruscellamento STRUTTURE DI RITENZIONE 22. Insediamento e gestione di bacini di Per trattenere e accumulare acqua ruscellata o posizionare e dimensionare adeguatamente regolare tempo permanenza acque (stramazzi) rimuovere sedimenti e inerbire Misure di mitigazione ruscellamento STRUTTURE DI RITENZIONE 23. Realizzazione e gestione di strutture protettive a bordo campo Per trattenere acqua ruscellata e sedimenti arginelli in terra temporanei larghi 30-50 cm 24. Realizzazione di strutture di dispersione Per trattenere sedimenti e disperdere acqua ruscellata (porose) realizzate fascine, ramaglie, pietre disposte trasversalmente alla pendenza Misure di mitigazione ruscellamento CORRETTO USO DEI PRODOTTI FITOSANITARI 25. Ottimizzazione del calendario di 26. Ottimizzazione della distribuzione adatto Per ridurre rischio contaminazione acque trattare con tempo stabile (> 2 gg da piogge) non trattare in periodo ricarica falde trattare stadio più idoneo avversità usare dosi e volumi acqua e sistemi applicazione più idonei localizzare possibilmente i trattamenti Misure di mitigazione ruscellamento IRRIGAZIONE 28. Scelta di tecnologie di irrigazione appropriate 29. Ottimizzazione dei tempi e i volumi di irrigazione Per prevenire rischio ruscellamento preferire sistemi a ridotto consumo di acqua (a goccia , a pioggia) dimensionare adeguatamente gli impianti