SUPPLEMENTO
Relazione del Consiglio
sull’attività associativa
nell’esercizio 1999-2000
L’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA NON BANCARIA NEL
1999
con un incremento particolarmente sostenuto nel Mezzogiorno (36,2 per cento
Nel 1999 i prestiti concessi dagli
intermediari finanziari non bancari
impegnati nelle attività di credito
al consumo, factoring e leasing
sono aumentati del 21,8 per cento
(13,7 nel 1998), a 139.000 miliardi
di lire. I finanziamenti concessi
dalle banche nei tre comparti sono cresciuti del 17,6 per cento, a
52.400 miliardi. Complessivamente, credito al consumo, factoring e
leasing rappresentavano alla fine
dell’anno il 12,4 per cento dei prestiti erogati dagli intermediari creditizi (banche e società finanziarie). Con riferimento ai singoli
comparti, il credito al consumo è
aumentato del 18,8 per cento
(12,5 nel 1998), con una espansione per le società finanziarie (25,9 per cento) superiore a
quella registrata dalle banche
(13,4). L’ammontare dei crediti
ceduti alle società di factoring è
aumentato del 19,5 per cento (7,7
nel 1998).
SOMMARIO
- Le statistiche
- Da: "Il Factoring: 10 domande e 10 risposte"
- La vigilanza della Banca
d’Italia sugli intermediari finanziari
- Notizie dalle Associate
- Dal Consiglio e dal Comitato Esecutivo
- Le circolari Assifact
- Attività associative
- Documentazione distribuita
L’attività di leasing è cresciuta del
22,8 per cento (17,1 nel 1998),
La struttura dell’offerta
A dicembre del 1999 gli intermediari iscritti nell’elenco
speciale di cui all’art. 107 del
Testo unico bancario (decreto
legislativo 1° settembre 1993,
n. 385) e assoggettati alla vigilanza della Banca d’Italia
erano 203. Alla stessa data gli
intermediari iscritti all’elenco
generale di cui all’art. 106 del
Testo unico bancario erano
1.339. Gli impieghi erogati
dalle società dell’elenco speciale erano pari a 143.700 miliardi di lire, in crescita del
21,1 per cento rispetto
all’anno precedente, non considerando le variazioni intervenute nell’e-lenco. Nel corso
dell’anno, 17 nuove società
sono state incluse nell’elenco;
ne sono state cancellate 21; 2
intermediari,
operanti
nel
leasing e nel credito al consumo, si sono trasformati in
banca. Alcuni gruppi bancari
hanno riorganizzato la propria
presenza in specifici mercati
effettuando fusioni tra intermediari controllati e accentuandone la connotazione di
società-prodotto; tecniche e
metodologie di gestione del
credito diverse da quelle proprie di altre aree d’affari della
banca richiedono competenze
più facili da sviluppare in un
organismo separato. Nel mercato del leasing e del factoring è lievemente aumentato il
ASSIFACT
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Tel. 0276020127 – Fax 0276020159
Internet www.assifact.it
Autorizzazione Tribunale
n. 258/99 del 02.04.1999
grado di concentrazione: ai primi
cinque operatori di leasing (2 dei
quali sono banche) fa capo il 35,8
per cento dei crediti della specie;
la quota di mercato dei primi 5
operatori del comparto del factoring (tutte società finanziarie) è
pari al 53,6 per cento. Il positivo
andamento del mercato interno
delle attività finanziarie non bancarie trova riscontro nella crescita
dei principali mercati europei. I
contratti di leasing stipulati in Europa sono aumentati del 14 per
cento; del 27 per cento in Italia,
dove più sviluppato che altrove si
presenta il comparto del leasing
immobiliare. Il giro d’affari del factoring in Italia, che per dimensioni
è il secondo mercato continentale, è aumentato a un ritmo (17 per
cento) di poco inferiore alla media
europea. Il credito al consumo è
aumentato in media del 13% in
Europa; il mercato italiano, ancora sottodimensionato rispetto ai
principali mercati europei, ha mostrato un tasso di crescita pari al
27 per cento. Nella seconda metà
del
1999,
a
seguito
dell’approvazione della legge del 30
aprile 1999, n. 130, sulla cartolarizzazione dei crediti e della conclusione di alcune operazioni, si
sono avute le prime iscrizioni di
intermediari cessionari (cosiddette società-veicolo); il fenomeno è
proseguito
nei
primi
mesi
dell’anno in corso: alla fine di aprile risultavano iscritti 7 intermediari. A questi intermediari (e ai
soggetti che svolgono attività di
servicing di cui all’art. 2, co. 3,
lett. C, della legge) sono applicabili le disposizioni del Titolo V del
Direttore Responsabile
Alessandro Carretta
Stampato in proprio
Testo unico bancario, con il conseguente obbligo di iscrizione
nell’elenco generale nonché in
quello speciale. In considerazione
della assoluta peculiarità dell’attività svolta da questi intermediari,
sono in fase di elaborazione
specifiche disposizioni regolamentari.
Redditività, patrimonio e rischi.
Nel 1999 gli intermediari finanziari
iscritti all’elenco speciale hanno
conseguito un utile netto di 1.100
miliardi, pari all’8 per cento dei
mezzi propri (6 per cento nel
1998). Nonostante l’ampliamento
dei volumi operativi, il margine di
interesse, pari a 4.800 miliardi, si
è lievemente ridotto a causa della
contrazione degli spread praticati,
particolarmente rilevante nei settori del leasing e del factoring. I
maggiori proventi da servizi hanno
consentito un lieve incremento del
margine di intermediazione, passato da 5.850 e 6.000 miliardi di lire. La modifica nella composizione dell’offerta a favore di prodotti
con un più ampio contenuto di
servizio, già evidente da alcuni
anni nel comparto del factoring,
ha interessato in misura crescente
tutti i segmenti del leasing. Il fullleasing, il leasing operativo, la locazione su immobili da costruire
sono tipologie di contratti in rapida
espansione, nei quali una parte
significativa della remunerazione
dell’in-termediario finanziario è
rappresentata da commissioni per
la prestazione di servizi accessori.
Gli interventi di razionalizzazione
all’interno dei gruppi e il ricorso al
servicing di società specializzate
(spesso collegate agli intermediari) hanno concorso a ridurre
l’incidenza dei costi operativi sul
margine di intermediazione dal 63
per cento nel 1998 al 60% nel
1999. La quota di reddito destinato a coprire le perdite su crediti
maturate o attese (misurato dal
saldo tra rettifiche e riprese di valore e dagli accantonamenti ai
fondi rischi) è di circa 1.500 miliardi di lire, pari all’1 per cento
degli impieghi lordi. Il patrimonio
di vigilanza complessivo alla fine
del 1999, costituito per oltre il 97
per cento da elementi di base,
ammontava a 12.700 miliardi di lire (6.559 milioni di euro), con un
incremento dell’11,7 per cento
(11,5 a campione costante) rispetto all’anno precedente, alimentato
principalmente dal flusso di
autofinanziamento degli intermediari. L’indice di solvibilità aggregato è passato dal
9,9 al 9,5 per cento. Il patrimonio libero da immobilizzazioni tecniche e finanziarie
dell’intero sistema risulta positivo (4.500 miliardi di lire) e in
crescita rispetto a dicembre
del 1998. Gli intermediari operanti nel leasing presentano
l’am-montare più elevato di
capitale “libero” (2.200 miliardi
di lire), mentre nel comparto
del factoring si registra una
eccedenza di 580 miliardi di lire delle immobilizzazioni tecniche e finanziarie rispetto alla
dotazione patrimoniale. Al 31
dicembre del 1999 l’incidenza
delle sofferenze (al netto della
quota coperta da accantonamenti specifici) sul totale degli
impieghi del sistema si è attestata all’1,3 per cento, in flessione rispetto ai valori registrati alla fine del 1998; anche
i crediti scaduti da oltre 120
giorni sono diminuiti, da 8.200
miliardi di lire nel 1998 a
7.900 nel 1999. Nei comparti
del factoring e del leasing il
rapporto tra sofferenze e impieghi è sceso rispettivamente
all’1,9 e all’1,1 per cento. In
controtendenza è risultato il
settore del credito al consumo, strutturalmente connotato
da un’incidenza più contenuta
di partite anomale, nel quale
l’indice, pari all’1,2 per cento,
è cresciuto di 0,2 punti percentuali. Il miglioramento della
qualità del credito è confermato dai flussi di nuove sofferenze, che in rapporto agli impieghi alla fine dell’anno precedente sono scesi all’1,2 per
cento (1,6 nel 1998). L’analisi
della rischiosità dei principali
comparti dell’inter-mediazione
finanziaria (lea-sing, factoring
e credito al consumo, che
complessivamente rappresentano oltre l’85 per cento degli
impieghi degli intermediari vigilati), incentrata sui tradizionali indicatori, ha evidenziato
per il periodo 1996-98 livelli di
rischiosità contenuta. Nel factoring, in particolare, l’instaurazione di rapporti tendenzialmente esclusivi con la
clientela cedente (che preve2
dono la cessione dell’intero portafoglio crediti o comunque di una
quota significativa) facilità la formazione di un giudizio sulla solvibilità complessiva della stessa e
sulla rischiosità dei debitori che
vengono abitualmente ceduti; inoltre la riscossione dei crediti si
presenta più agevole sia per la loro natura “autoliquidante” sia per
la presenza di due obbligati (il
cedente e il ceduto) generalmente autonomi l’uno dall’altro. E’ diminuito nell’anno il grado di concentrazione del rischio creditizio e
il totale dei grandi fidi si è attestato a 13.100 miliardi di lire, il 9 per
cento in meno rispetto al 1998. Il
numero delle posizioni eccedenti
il limite in-dividuale, transitoriamente pari al 60 per cento del patrimonio di vigilanza, è passato da
90 a 65, e l’importo complessivo
delle eccedenze si è ridotto da
circa 4.000 a 2.900 miliardi di lire.
Alla fine del 1999 il numero degli
intermediari in fase di rientro era
pari a 35.Nel triennio 1997-99 solo 10 posizioni eccedenti il 60 per
cento del patrimonio di vigilanza
sono state classificate tra le sofferenze; la bassa incidenza di partite anomale nei grandi fidi è spiegabile con la circostanza che i
“grandi prenditori” sono in molti
casi rappresentati dagli stessi
soggetti controllanti la finanziaria
oppure da clientela di elevato
standing. L’esposizione netta del
sistema al rischio di tasso è pari a
1.250 miliardi di lire, con una incidenza sull’aggregato patrimoniale
del 9,8 per cento, in crescita rispetto all’anno precedente (5,2
per cento). Tale incremento è dovuto principalmente al settore del
leasing, nel quale la sostenuta dinamica del comparto immobiliare
ha determinato un aumento della
durata media degli impieghi, in
assenza di mutamenti di rilievo
nella struttura dell’indebitamento.
L’incidenza della posizione netta
aperta in cambi e dell’ammontare
dei contratti derivati sul patrimonio di vigilanza si è complessivamente mantenuta su valori modesti (rispettivamente il 3,8 e il 5,8
per cento). (Fonte: Relazione della
Banca d’Italia per il 1999)
(per informazioni:
Alessandro Carretta tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
LA
VIGILANZA
DELLA
BANCA D’ITALIA SUGLI
INTERMEDIARI FINANZIARI
LE STATISTICHE
IL MERCATO DEL FACTORING
L'attività del primo trimestre 2000
Dati provvisori in milioni di Lire
(campione di 26 società)
(A) MONTECREDITI (al 31.3.00)
Volumi
Variaz. %
(*)
43.873.064
39,72%
Pro solvendo
18.599.540
54,75%
Pro soluto
20.178.487
38,51%
Domestico
40.713.938
38,92%
Import
699.422
36,57%
Export
2.267.543
55,46%
24.969.270
39,70%
538.952
0,86%
1.156.019
20,20%
MONTECREDITI TOTALE (A+B+C) (al 31.3.00)
45.568.035
38,52%
TURNOVER (primo trimestre 2000)
38.348.203
29,45%
Numero Clienti Cedenti
22.692
7,31%
Numero Debitori Ceduti
207.763
29,01%
Anticipi sui crediti acquistati
(B) ANTICIPI SU CREDITI FUTURI (al 31.3.00)
(C) ALTRI FINANZIAMENTI (al 31.3.00)
(*) Le variazioni percentuali sono calcolate a campione costante sul primo trimestre ‘99.
(per informazioni : Enrico Memo tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
RILEVAZIONE DATI STATISTICI
Secondo trimestre 2000
Scadenza restituzione dischetto:
25 LUGLIO 2000
DA:
“IL FACTORING: 10 DOMANDE E 10 RISPOSTE”
Il ricorso al factoring segnala che l’impresa ha difficoltà finanziarie o di rapporto con i propri clienti?
La cessione dei crediti nell’ambito di un rapporto di factoring è un fatto normale della vita aziendale ed, anzi, un segno che l’impresa fornitrice è "gestionalmente" valida e all’avanguardia.
La CEE ha raccomandato agli Stati membri di facilitare presso le imprese la diffusione del factoring, quale strumento utile ad una più efficace gestione dei crediti oggetto delle transazioni commerciali.
Solo chi non conosce il factoring tende, in alcuni casi, a considerarlo
uno strumento finanziario marginale e/o di recupero di crediti problematici e di conseguenza attribuisce il ricorso al factoring alla presenza di problemi di finanziamento e di deterioramento della qualità del
portafoglio crediti, associandolo in ultima analisi ad una situazione di
difficoltà dell'impresa.
Ad ogni modo, nella realtà solo una piccola parte delle imprese ha
avuto problemi con la propria clientela una volta che questa è stata
ceduta nell’ambito di un rapporto di factoring.
(per informazioni: Alessandro Carretta tel. 0276020127 - E-mail: [email protected])
3
La Relazione della Banca
d’Italia per il 1999 descrive le
azioni di vigilanza compiute
nei confronti degli intermediari
finanziari ex art. 107, graduata
in funzione delle caratteristiche operative degli intermediari e dei profili di rischio
dell’attività svolta. Con particolare riferimento al requisito di
concentrazione, 6 intermediari
che presentavano posizioni
eccedenti il limite sono stati
sollecitati a perseguire un più
adeguato equilibrio tra singole
esposizioni e patrimonio di vigilanza. Nel corso dell’anno è
stato mantenuto il regime di
proroga del limite sui grandi fidi vigente alla fine del 1998
(60 per cento del patrimonio di
vigilanza). Per alcune società
di leasing e di factoring tale
vincolo risulta particolarmente
stringente, considerata la natura continuativa e tendenzialmente esclusiva dei rapporti intrattenuti con la controllante o con un limitato numero
di clienti. Particolare rilievo è
stato dato alle verifiche sulla
qualità del credito avvalendosi
dei dati della Centrale dei rischi; 36 società che segnalavano tra gli impieghi vivi posizioni considerate in sofferenza da una parte significativa del sistema sono state invitate a illustrare le ragioni che
hanno determinato valutazioni
difformi. Nel corso dell’anno
sono state oggetto di intervento, con richiami formali o convocazioni, 28 società che presentavano elementi di problematicità su più profili tecnici. Il maggior numero di interventi in forma scritta ha riguardato la rischiosità e la
qualità dei dati segnalati alla
Vigilanza; gli intermediari sono
stati richiamati a fornire dati affidabili. In un caso, in presenza di violazioni più gravi, è stato disposto il divieto di intraprendere nuove operazioni ai
sensi dell’art. 107, co. 4-bis
del Testo unico. Una crescente attenzione è stata dedicata
all’analisi dell’organizzazione.
(per informazioni:
Alessandro Carretta - tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
NOTIZIE DALLE
ASSOCIATE
” Il Consiglio di Amministrazione della Fercredit S.p.A.
ha nominato Amministratore
Delegato il Dott. Luigi Cenci
in sostituzione del Dott. Claudio Machetti.
” Il Dott. Giuliano Bartolucci
è stato nominato Presidente
della Merchant Leasing &
Factoring.
(per informazioni: Barbara Perego
tel.0276020127 E-mail:
[email protected])
Il Presidente dell’Associazione ha partecipato nel mese di giugno ad
una tavola rotonda sul tema degli assetti organizzativi delle società di
factoring, nell’ambito di un seminario di formazione per il personale
della Banca d’Italia, organizzato dalla Scuola di Direzione Aziendale
dell’Università Bocconi.
LE CIRCOLARI ASSIFACT
Circolari Informative
n. 05 del 29.05.00
n. 06 del 04.07.00
Circolari Tecniche
n. 02 del 19.04.00
n. 03 del 16.05.00
DAL CONSIGLIO E DAL
COMITATO ESECUTIVO
n. 04 del 14.06.00
” In occasione del Consiglio
Assifact del 16 maggio 2000
è stata ammessa fra le Associate la società IBM Semea
Servizi Finanziari.
n. 05 del 22.06.00
(per informazioni:
Liliana Corti - tel. 0276020127
E-mail: [email protected])
Circolari Statistiche
n. 10 del 08.06.00
n. 11 del 30.06.00
Annuario Mondiale sul Factoring 2000 e modulo d’ordine
Convegno “La cartolarizzazione dei crediti:
un’opportunità per le banche e le imprese italiane” – Milano, 6 luglio 2000
Bozza del piano tariffario servizio accentrato rilevazione rischi di importo contenuto.
Regolamento di attuazione della Legge 109/94
in materia di lavori pubblici.
Delibera CICR del 9.2.00 – Modalità e criteri
per la produzione di interessi sugli interessi
maturati nelle operazioni poste in essere
nell’esercizio dell’attività bancaria.
Riferimenti al factoring nella Relazione annuale della Banca d’Italia
Dati statistici provvisori primo trimestre 2000
Rilevazione dati statistici secondo trimestre
2000
(per informazioni: Barbara Perego tel.0276020127 E-mail: [email protected])
ATTIVITA’ ASSOCIATIVE
Svolte nel mese di maggio-giugno
03.05.00 Milano
Gruppo di lavoro “Rating Basilea”
16.05.00 Milano
Consiglio Assifact
09.06.00 Milano
Commissione Organizzazione Assifact
20.06.00 Milano
Comitato Esecutivo Assifact
20.06.00 Milano
Assemblea Assifact
28.06.00 Milano
Commissione Amministrativa Assifact
Previste per il mese di luglio
13.07.00 Milano
Incontro su “Organizzazione amministrativa e
contabile e controlli interni delle banche e degli
intermediari finanziari impegnati nell’attività di
factoring”.
14.07.00 Roma
Comitato Interfinanziario
(per informazioni: Barbara Perego tel. 0276020127 E-mail: [email protected])
DOCUMENTAZIONE DISTRIBUITA
E’ in preparazione l’Annuario
2000-2001 dell’Associazione.
-
Scadenza per la restituzione da parte delle Associate dei dati aggiornati:
-
25 LUGLIO 2000
-
Report messaggi inviati a mezzo e-F@ct periodo aprilemaggio (Responsabili servizio e-F@ct e Direttori)
Sentenza dell’11.05.99 della Commissione Regionale di Venezia, sez. VII, dep. 31.05.99 n. 50 (Membri Commissione Legale)
Sentenza della Corte d’Appello di Catania – sez. civile n.
559/99.
Articolo su “Factoring e fallimento” (Membri Commissione Legale)
Questionario Assifact-CRIF – Applicazione al factoring di modelli di rating interno (Direttori)
Testo finale della Direttiva del Parlamento Europeo sui ritardi
di pagamento (Membri Consiglio)
4
NUMERO CHIUSO IL 10.07.00
ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 20 GIUGNO 2000
Relazione del Consiglio sull'attività svolta nell'esercizio 1999-2000
Signori Associati,
La Vostra Associazione, costituita il 18 luglio 1988, ha chiuso il dodicesimo esercizio sociale il 31 marzo 2000.
Nel corso del 1999, il tasso di crescita dell' economia italiana in termini di prodotto interno lordo è stato pari
all'1,4%, in corrispondenza di una contrazione delle esportazioni e di un contenuto incremento delle spese delle
famiglie, mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato un incremento pari al 4,4%. L'inflazione media annua,
misurata sull’indice dei prezzi al consumo, è stata pari all'1,7%; il saldo di parte corrente della bilancia dei
pagamenti si è ulteriormente ridotto rispetto all’anno precedente ed è risultato pari allo 0,5% del PIL.
Nel 1999 il credito è cresciuto nell’area dell’euro a ritmi intensi. In particolare, in Italia i prestiti erogati dalle
banche sono aumentati del 10,4%; il tasso medio dei prestiti a breve termine si è ulteriormente ridotto ed è
stato pari al 5,36%.
Per quanto riguarda l'attività di factoring, il mercato mondiale ha registrato nel 1999 un tasso di sviluppo pari ad
oltre il 27%. Il turnover dell'anno è stato pari a circa 573 miliardi di euro.
Nel mercato italiano, che rappresenta complessivamente il 15% circa del mercato mondiale ed un quarto del
mercato europeo, il turnover complessivo degli operatori di factoring aderenti all'Associazione è stato pari a oltre
157 mila miliardi di lire, con un ammontare dei crediti acquistati in essere alla fine del 1999 pari ad oltre 51 mila
miliardi di lire, corrispondente ad un tasso di crescita superiore al 24% rispetto all’anno precedente.
Il quadro normativo e la regolamentazione dell'attività di factoring
Nel corso dell'esercizio, è proseguita l’attività legislativa e regolamentare relativa al sistema finanziario, che ha
interessato, direttamente o indirettamente, il settore del factoring.
Sul piano internazionale, merita di essere segnalato prima di tutto l’iter legislativo della Proposta di Direttiva sui
tempi e ritardi di pagamento dei debiti commerciali, che fa seguito alla Raccomandazione emanata dalla
Comunità europea nel 1994. La Direttiva, che è ormai definitivamente approvata, mira ad orientare le imprese e
le Autorità pubbliche al rispetto delle scadenze di pagamento nelle transazioni commerciali ed introduce diverse
norme di tutela del creditore.
Nel giugno del 1999, il Comitato di Basilea, che sovraintende alla vigilanza internazionale sui sistemi
finanziari, ha diffuso un importante documento, “A new capital adequacy framework”, che contiene alcune
significative proposte di revisione della regolamentazione prudenziale delle istituzioni finanziarie.
Supplemento al numero 3 - anno 2 – luglio 2000 di "Fact & News"
Il mercato del factoring nel 1999
A livello nazionale, e’ stata, in primo luogo, definitivamente approvata la legge sulla cartolarizzazione dei crediti,
che, fra l’altro, affida alle banche ed agli intermediari finanziari di cui all’art. 107 del Testo Unico alcuni compiti
specifici, connessi alla riscossione dei crediti ceduti ed allo svolgimento dei servizi di cassa e pagamento.
E’ stato inoltre predisposto il Regolamento attuativo della legge 109 del 1994, in materia di lavori pubblici, che
affronta, fra l’altro, il tema della cessione dei crediti derivanti da contratti di appalto.
Una delibera del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio ha istituito un sistema centralizzato di
rilevazione, gestito dalla SIA, relativamente ai rischi creditizi di importo inferiore al limite minimo di censimento
previsto per la Centrale Rischi della Banca d’Italia, al quale sono tenuti ad aderire le banche e gli intermediari
finanziari che già partecipano a quest’ultima.
Ancora il CICR, con una delibera del febbraio di quest’anno, ha affrontato il tema dell’anatocismo, definendo
modalità e criteri per la produzione di interessi sugli interessi scaduti nelle operazioni poste in essere
nell’esercizio dell’attività bancaria e finanziaria.
Ai sensi della normativa antiusura, di cui alla legge 108 del 7 marzo 1996, sono proseguite le rilevazioni dei tassi
medi praticati dal sistema bancario e finanziario, periodicamente pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. Tali
rilevazioni, riferite a diverse tipologie di operazioni, tra cui segnatamente il factoring, pongono in evidenza fra
l’altro il livello contenuto dei tassi praticati alla clientela dagli operatori del comparto del factoring.
Per quanto riguarda l’attuazione della vigilanza sugli intermediari finanziari, prevista dall’art. 107 del Testo Unico
delle leggi in materia bancaria e creditizia, la Banca d’Italia ha provveduto alla predisposizione di un importante
documento (documentazione PUMA 2 “Finanziarie”), trasmesso a tutto il sistema degli intermediari
finanziari. Il documento, predisposto a cura di un gruppo di lavoro promosso dalle associazioni di categoria,
riguarda tutte le problematiche di impianto e di funzionamento relative alle segnalazioni di vigilanza e di
Centrale Rischi, costituendo un concreto strumento di lavoro per una gestione sempre piu’ efficace ed
efficiente dei rapporti operativi con la Banca d’Italia.
L'attività associativa
Nel corso dell'esercizio sociale chiuso al 31 marzo 2000 si è manifestato un recesso dall'Associazione, dovuto
all’incorporazione di un’Associata da parte di un’altra Associata.
Tenuto conto di un recesso e di un’adesione avvenuti nei primi mesi del nuovo esercizio, il numero di soggetti
aderenti all’Associazione risulta essere dunque ad oggi pari a 35. Tra questi si segnala la presenza di 5 banche
che svolgono direttamente attività di factoring.
Gli attuali Associati rappresentano in pratica la totalità del mercato del factoring tradizionale, di matrice bancaria,
ed una quota assai significativa del mercato del factoring cosiddetto "finalizzato", di matrice industriale.
Nel trascorso esercizio, l’attività dell’Associazione è stata rivolta ai propri consueti ambiti istituzionali, costituiti da:
a) la rappresentanza degli interessi della categoria nei confronti dell’ambiente esterno e del mercato di
riferimento;
b) la fornitura di servizi ed assistenza alle Associate;
c) la gestione di servizi in comune per conto delle Associate;
d) lo studio ed analisi delle problematiche del factoring.
A) La rappresentanza degli interessi della categoria ha costituito un ambito rilevante dell’attività
dell’Associazione anche nel 1999/2000 ed e’ stata rivolta a sviluppare e consolidare all’esterno un’immagine
dell’attività di factoring quale professione peculiare, ad elevata specializzazione.
L'azione concreta dell'Associazione è stata rivolta in primo luogo a fornire un efficace supporto alle Associate
nella continua attività di recepimento della vasta ed articolata normativa concernente il factoring.
In secondo luogo, l'Associazione ha ulteriormente intensificato i contatti e le occasioni di incontro con i diversi
interlocutori esterni, al fine di contribuire ad un ordinato ed efficiente svolgimento dell'attività di factoring.
A questo proposito va rilevato, prima di tutto, il rapporto con la Banca d'Italia, ormai su base istituzionale ed
articolato ai vari livelli delle rispettive strutture.
Nel corso dell'esercizio è proseguita inoltre la collaborazione con l'Associazione Bancaria Italiana, con
particolare riguardo alle Commissioni tecniche, recentemente riorganizzate, alle quali l’Associazione partecipa
con i coordinatori ed altri esponenti delle proprie Commissioni tecniche e con le proprie risorse.
L’ABI, unitamente alla SIA, ha poi promosso una serie di incontri per l’esame dei profili tecnici ed organizzativi
dell’avvio della Centrale Rischi cosiddetta “associativa”, prevista dalla delibera CICR sopra citata, In tali
occasioni l’Associazione, grazie anche al contributo della Commissione Segnalazioni di vigilanza e di
Centrale Rischi, ha posto in evidenza la sostanziale impossibilita’ di procedere in tempi brevi al recepimento
del progetto da parte degli operatori del factoring e l’esigenza di assicurare l’esclusione dalla rilevazione dei
debitori ceduti. Per l’avvio effettivo dell’iniziativa manca tuttavia ancora l’emanazione delle norme attuative
da parte della Banca d’Italia; e’ inoltre pendente presso il TAR un ricorso proposto da un provider estero di
servizi informatici, che lamenta l’ingiustificata esclusione della possibilita’ di offrire liberamente sul mercato il
servizio, che risulta appunto riservato dalla delibera CICR alla SIA.
Si sono inoltre rafforzati i contatti con Assilea ed Assofin, rispettivamente Associazione di categoria del leasing e
del credito al consumo ed immobiliare, attraverso sia riunioni a diversi livelli e scambio di materiali e
documentazione varia, sia la predisposizione di documenti congiunti, sia infine, la gestione di progetti in comune.
In particolare, merita di essere segnalata l’intensa attività svolta dal Comitato Interfinanziario, composto da
rappresentanti delle tre Associazioni e della Banca d’Italia, che è preposto ad affrontare in via sistematica le
problematiche connesse alle segnalazioni periodiche.
Nel corso dell’esercizio sono stati attivati contatti con il Ministero dei lavori pubblici per fare sì che la cessione
dei crediti derivanti dai contratti di appalto, prevista dalla legge 109 del 1994 possa essere concretamente
attuata e recepita nella operatività degli enti pubblici, anche a seguito di una pronuncia del Consiglio di
Stato, che ha auspicato specifiche disposizioni regolamentari che rendano di fatto possibile la cessione.
In tema di inquadramento previdenziale del personale delle società di factoring, già sottoposto ad alcune gravi
incertezze, in relazione ai contrastanti orientamenti dei vari enti interessati, la Vostra Associazione ha proseguito
l’opera di rappresentazione del punto di vista del comparto del factoring nei confronti dei vari soggetti coinvolti
nella vicenda.
Sul piano internazionale, come è noto, la Vostra Associazione rappresenta l'Italia in seno ad
EUROPAFACTORING, che raggruppa le Associazioni di categoria del settore del factoring dei principali Paesi
ed ha recentemente rinnovato i propri organi, stringendo inoltre un rapporto di collaborazione con Eurofinas, per
assicurare una piu’ efficace rappresentanza del mondo europeo dell’intermediazione finanziaria non
bancaria presso le istituzioni comunitarie.
Sul fronte della vigilanza internazionale, Assifact ha trasmesso agli organi competenti le proprie osservazioni in
merito alla prospettiva di revisione della regolamentazione prudenziale, relativamente all’inserimento del
factoring tra le tecniche di mitigazione del rischio creditizio, in considerazione della presenza congiunta del
cedente e del ceduto, ed all’applicazione di coefficienti ridotti nei rapporti creditizi tra banche e intermediari
finanziari non bancari vigilati. Tali proposte sono state, fra l’altro, recepite dall’ABI nel proprio “Position paper” ,
trasmesso al Comitat o di Basilea.
L’Associazione ha diffuso l’annuario del factoring per il 1999/2000, che riporta le principali informazioni
sull'attività di factoring e sugli operatori aderenti all'Associazione.
B) La fornitura di servizi agli Associati ha dato risultati significativi a livello globale, attraverso un’azione di
orchestrazione delle competenze del settore e di indirizzo, secondo un approccio generale, delle risorse messe
a disposizione dagli stessi Associati.
In particolare le Commissioni Tecniche hanno predisposto uno specifico programma di lavoro ed hanno
provveduto ad un coordinamento delle rispettive attività, grazie anche a periodiche riunioni congiunte tra i
coordinatori, alle quali partecipano anche il Presidente ed il Segretario Generale dell’Associazione.
Per quanto riguarda le rilevazioni statistiche, è proseguita, grazie anche agli sforzi compiuti dalle Associate nel
rendere disponibili puntualmente e precisamente i propri dati, l'azione volta ad assicurare una sempre maggiore
rappresentatività e significatività delle informazioni raccolte.
In tale ambito l’Associazione ha comunque avviato una collaborazione con le altre Associazioni di categoria
degli intermediari finanziari, che sono oggetto, come e’ noto, di un “formato” di segnalazioni unitario, per
giungere ad attuare un progetto di riutilizzo delle segnalazioni, attraverso la distribuzione alle Associate di un
“flusso di ritorno” dei dati, simile a quello disponibile per le banche (Bastra), utile a fini di analisi statistica e
competitiva.
Nel corso dell’esercizio, è proseguita la distribuzione alle Associate della newsletter Fact&News, che raggruppa
su base bimestrale le informazioni e notizie rilevanti relative al mondo del factoring ed alle attività associative e
sostituisce le precedenti comunicazioni periodiche alle Associate.
In tema di servizi alle Associate, una novità di rilievo è costituita dalla messa a regime del sito Assifact, che
costituisce ormai un importante canale di collegamento operativo tra l’Associazione ed i propri aderenti, e dalle
innovazioni conseguenti nelle forme di comunicazione e trasmissione di informazioni e materiali.
In particolare e’ stato avviato il Progetto e-Fact, che consiste nel prevedere l’invio delle comunicazioni alle
Associate solo tramite la posta elettronica ed il sito Web dell’Associazione, eliminando quindi, salvo casi
eccezionali, tutto il materiale cartaceo. Ad oggi, ben 21 Associate aderiscono al progetto e-Fact. E’ stata
inoltre resa possibile la disponibilità in rete, sia alle Associate che anche ad altri soggetti da queste
individuati, di materiale associativo (per ora l’opuscolo 10 domande e 10 risposte sul factoring) tramite il
sito Assifact.
C) La gestione di servizi in comune si e’ ampliata ed intensificata nel corso dell’esercizio.
Essa ha riguardato in primo luogo la partecipazione alle attività del Comitato Interfinanziario, che si sta
dimostrando uno strumento di grande efficacia per le Associate per l’esame e la soluzione delle problematiche di
segnalazione alla Banca d’Italia, con conseguenti vantaggi in termini di interpretazione delle norme, di risparmio
di costi organizzativi e di elaborazione, di chiarezza nei rapporti con i fornitori di servizi informatici.
In secondo luogo l’Associazione ha provveduto alla distribuzione del secondo prodotto di formazione
multimediale, sul tema della convenienza del factoring per la clientela, ed all’aggiornamento, in una veste grafica
rinnovata, del primo prodotto di formazione (Il factoring).
Su incarico di Assifact, la societa’ che ha realizzato i due prodotti di formazione ha avviato una campagna di
commercializzazione, rivolta al mercato esterno. Per gli azionisti delle Associate sono previste condizioni di
favore, allineate a quelle riservate alle Associate.
In terzo luogo, l’Associazione ha completato l’attuazione del progetto di comunicazione esterna, in particolare
provvedendo, per conto delle Associate, alla predisposizione di numerose versioni personalizzate dell’opuscolo
“10 domande e 10 risposte sul factoring”. Le Associate interessate da tali personalizzazioni sono state
complessivamente 14, in qualche caso per conto anche dei propri azionisti.
D) Lo studio e l’analisi delle problematiche del factoring sono stati anch’essi intensificati nel corso
dell’esercizio, sia come attività autonome sia come supporto al perseguimento di obiettivi tipici di altre aree di
attività dell’Associazione.
A tale riguardo si segnala in particolare la redazione, a cura delle Commissioni Tecniche dell’Associazione,
di un documento sulle operazioni di factoring che presentano l’intervento di una pluralita’ di intermediari
(operazioni in pool).
Le prospettive
Per quanto riguarda la rappresentanza degli interessi della categoria, che sembra destinata a rimanere,
anche in prospettiva, un’area di attività di grande rilievo, in relazione al manifestarsi di continue problematiche
normative e di mercato, e’ opportuno sviluppare, in particolare, il sistema delle relazioni con i soggetti promotori
dell’attività di factoring e con la clientela finale, il cui fabbisogno di conoscenze sullo strumento appare
sicuramente ancora insoddisfatto.
A tale proposito e’ stato avviato il nuovo progetto Comunicazione, con particolare priorita’ alle iniziative rivolte a
target particolari di destinat ari (quali, ad esempio, enti pubblici e soggetti interessati alla cessione dei crediti
da appalti; soggetti interessati alle implicazioni della legge 52), che saranno poste in essere principalmente
con la diffusione di appositi materiali associativi (come, ad esempio, un nuovo opuscolo 10+10) e l’
organizzazione di convegni e giornate di studio. Parallelamente, è stato avviato lo studio di fattibilita’ per la
realizzazione di un portale web “verticale” sul factoring, destinato alla clientela attuale e soprattutto
potenziale.
Una visione completa ed unitaria del comparto dell’intermediazione finanziaria può essere inoltre un fattore
importante per il continuo affinamento delle relazioni con gli interlocutori del sistema finanziario. In questo senso
la Vostra Associazione intende proseguire nella ricerca di una sempre più stretta e sistematica collaborazione
con gli altri organismi di rappresentanza degli operatori bancari e finanziari.
Per quanto riguarda la fornitura di servizi agli Associati, si tratta di recepire sempre meglio la domanda di
questi ultimi, specie in ordine ad eventuali esigenze specifiche, che richiedano una personalizzazione degli
interventi associativi.
Un più efficace recepimento delle esigenze degli Associati passa anche attraverso un efficace funzionamento
delle Commissioni Tecniche, che devono rappresentare l’occasione per l’esplicitazione della domanda di servizi
associativi (anche specifici), per lo scambio di esperienze e per l’esame, anche tramite appositi gruppi di lavoro,
delle diverse problematiche particolari.
A tale riguardo, merita di essere segnalata la costituzione, ad iniziativa del Comitato Esecutivo, di uno
specifico gruppo di lavoro, incaricato di approfondire il tema della valutazione del rischio delle operazioni di
factoring nella nuova prospettiva della vigilanza internazionale, il quale ha allo studio la predisposizione di
un modello “associativo” di rating, che tenga in considerazione le specificita’ del factoring e, in particolare, la
presenza della figura del debitore ceduto.
Il profilo delle esigenze degli Associati si collega anche alla gestione di servizi in comune , che in prospettiva
può costituire, per gruppi di Associati aggregati in base ad esigenze comuni, un’importante funzione, dato che
essa costituisce di fatto un punto di equilibrio tra attività di base, rivolta a tutti, e interventi individuali, non sempre
possibili.
A questo proposito, è prevista la prosecuzione dell’attività del Comitato Interfinanziario, che, entrato ormai nella
fase di funzionamento a regime, affronterà in prospettiva i problemi ricorrenti di segnalazione da parte delle
Associate e le implicazioni segnaletiche di eventuali modifiche alla regolamentazione.
Analogamente, l’Associazione si prenderà carico delle problematiche organizzative ed operative connesse alla
partecipazione delle Associate alla Centrale Rischi Associativa, una volta che questa sia entrata nella fase di
effettivo funzionamento.
Nel quadro del nuovo progetto Comunicazione, si sta valutando la possibilita’ di offrire alle Associate ed a
soggetti da queste segnalati (banche, clienti, ecc.) giornate di formazione/informazione specialistica sul
factoring, organizzate dall’Associazione.
Assifact ha inoltre predisposto un progetto di manuale di autoformazione sul factoring, destinato alle Associate
interessate ad affrontare in questo modo le problematiche della formazione obbligatoria prevista nel nuovo
contratto del personale bancario.
Per quanto riguarda, infine, lo studio delle problematiche del factoring, appare opportuno accentuare il profilo
propositivo di tale attività, che deve costituire uno degli elementi trainanti degli interventi associativi.
In tale ambito appaiono di un certo interesse le seguenti problematiche: attività internazionale diretta degli
operatori del factoring; factoring pro soluto e riassicurazione dei crediti; ruolo del comparto del factoring nella
cartolarizzazione dei crediti.
La struttura dell'Associazione
Nel corso dell'esercizio, il Comitato Esecutivo ed il Consiglio si sono riuniti, rispettivamente, 3 e 4 volte.
Una sintesi dei principali temi trattati nelle riunioni di Consiglio viene sistematicamente trasmessa a tutte le
Associate tramite la newsletter Fact&News, per favorire un sempre più intenso flusso di comunicazioni tra
l'Associazione e le Associate, specie quelle non rappresentate in Consiglio, in ordine alle decisioni assunte in
quella sede, ai progetti in corso e, più in generale, ai fatti salienti dell'attività associativa.
Nel corso dell’esercizio, ha inoltre operato uno specifico gruppo di lavoro, espressione del Comitato Esecutivo,
per la predisposizione del nuovo progetto Comunicazione, recentemente avviato.
La struttura delle Commissioni Tecniche dell'Associazione è costituita attualmente da 5 Commissioni e cioè la
Commissione Amministrativa, Legale, Organizzazione, Prodotti e Segnalazioni di Vigilanza e Centrale Rischi.
Nel periodo in esame l'attività delle Commissioni Tecniche, specie di quelle coinvolte dall’evoluzione della
regolamentazione del factoring, è stata intensa, in particolare al livello delle sottocommissioni e gruppi di lavoro
costituiti in base a specifiche esigenze e problemi. Il lavoro delle Commissioni è stato inoltre alla base della
predisposizione di circolari, comunicazioni e documenti diffusi dall'Associazione.
In alcune occasioni, i coordinatori delle Commissioni Tecniche sono stati invitati a partecipare alle riunioni di
Consiglio o Comitato Esecutivo, per presentare le iniziative realizzate e/o i progetti in corso.
In linea generale, le risorse esistenti e quelle previste possono considerarsi adeguate all'attività associativa per
l'esercizio in corso, nell’ipotesi che la filosofia di fondo dell’Associazione, specie in termini del mantenimento di
una struttura leggera e flessibile e dell’obiettivo del contenimento dei costi, mantenga anche in prospettiva la
propria validità.
Di ciò si è tenuto conto nella predisposizione della proposta di bilancio preventivo 2000/2001, che riflette
un’azione associativa volta ad approfondire l'opera di integrazione con le autorità di controllo, per quanto
riguarda le segnalazioni di vigilanza e di Centrale Rischi; a sviluppare la conoscenza delle caratteristiche
distintive e delle specificità del prodotto presso il mercato degli utilizzatori, i soggetti promotori dell'attività di
factoring, le stesse Associate.
Un ringraziamento va alle Società Associate, ai Revisori, al Segretario Generale, al personale dell'Associazione,
ai Coordinatori e membri delle Commissioni Tecniche, ai consulenti e collaboratori esterni, ai Ministeri dei Lavori
Pubblici e del Tesoro, alla Banca d'Italia, all'Ufficio Italiano dei Cambi, all’Autorità garante per la protezione dei
dati personali, alla Associazione Bancaria Italiana, ad Assilea, ad Assofin, alla Confindustria, agli organi
d'informazione, che hanno tutti fornito un efficace contributo al buon funzionamento dell'Associazione.
Corsi multimediali di formazione
I due corsi presentano i diversi profili dello strumento e dell’attività di factoring secondo una logica unitaria,
che mira a porre in risalto le specificità del factoring dal punto di vista della domanda e dell’offerta, con
particolare riferimento ai profili di costo e di convenienza dello strumento rispetto a soluzioni alternative.
I corsi presentano un’omogeneità di approccio al problema e di modelli concettuali. Il primo è di livello base,
sia per grado di approfondimento sia per tipologia di linguaggio utilizzato. Il secondo è di livello avanzato e
sviluppa alcuni contenuti di natura tecnico-operativa.
Entrambi possono essere utilizzati nell’ambito di piani di “autoformazione” individuale oppure in una
tradizionale attività didattica d’aula con il supporto di tutor e di docenti. Il corso avanzato contiene un modello
di valutazione della convenienza del factoring in funzione delle caratteristiche aziendali e di bilancio delle
singole imprese e può costituire uno strumento valido anche in fase di vendita del servizio e/o di consulenza
alla clientela.
Il Factoring
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Inquadramento del factoring nelle problematiche di
gestione e finanziamento dei crediti dell’impresa (Il
problema)
Caratteristiche e tipologie dello strumento(Lo
strumento)
Caratteristiche della domanda e dell’offerta di factoring
(Il mercato)
Principi e criteri di valutazione della convenienza del
factoring per la clientela (La convenienza)
Caratteristiche e profili gestionali dell’attività delle
società di factoring (Le attività dei factor)
Principi e tecniche di vendita del factoring (La vendita)
La convenienza del factoring
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Determinazione del fabbisogno di factoring delle
imprese (Il prodotto)
Caratteristiche della clientela (La clientela)
Ruolo del factoring nella gestione dei crediti
commerciali (Il fabbisogno)
Costo del factoring (La convenienza)
Offerta di factoring delle banche (Le banche)
Valutazione di convenienza: un modello operativo
(La valutazione)
ELENCO DEGLI ASSOCIATI
Aggiornamento al 10.07.2000
* ABF FACTORING
* BANCA CARIGE
* BANCA DI ROMA
* BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
* BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA
* C.B.I. FACTOR
* CENTRO FACTORING
* COFIRI F & L
* COMIT FACTORING
* CREDEM FACTOR
* DEUTSCHE BANK FACTORING
* FABER FACTOR
* FACTORCOOP
* FACTOR INDUSTRIALE
* FACTORIT
* FARMAFACTORING
* FERCREDIT
* FIDIS
* FIN-ECO FACTORING
* GALLO & C.
* GE CAPITAL FINANCE
* GENERALFINANCE
* IBM SEMEA SERVIZI FINANZIARI
* I.FI.S. FACTORING
* IFITALIA - INTERNATIONAL FACTORS ITALIA
* MEDIOFACTORING
* MERCHANT LEASING & FACTORING
* PADANA FACTORING
* POOL FACTOR
* RIESFACTORING
* SAN PAOLO IMI
* SERFACTORING
* UFB FACTORING ITALIA
* UNICREDIT FACTORING
* VENETA FACTORING
ASSIFACT
Via Cerva, 9 – 20122 Milano
Tel. 0276020127 – Fax 0276020159
Internet www.assifact.it
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L`INTERMEDIAZIONE FINAN- ZIARIA NON BANCARIA