Anno IV - Numero 172 - Mercoledì 22 luglio 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Attualità Economia Libia Passi in avanti per il caso Marò Esodati: ancora in 50mila fuori Nessuna notizia dei quattro italiani A pag 3 A pag 4 A pag 5 IL CONSIGLIO REGIONALE SI RIUNISCE OGGI E DOMANI PER REAGIRE CON LA FORZA DELLE LEGGI ALL’ESPLOSIONE DI MAFIA CAPITALE FORBICI TERRORISTI CON I BARCONI Italia minacciata, ma la Pinotti cerca ‘le evidenze’ Da stamane alla Pisana si lavora al taglio delle collusioni tra politica e affari grazie all’azione promossa da La Destra e Fratelli d’Italia di Francesco Storace orbici in azione. Ma, forse, almeno questa volta, non contro i cittadini ma verso gli affaristi che assediano la regione. Incrociamo le dita, ma se stamane va bene la riunione informale tra maggioranza e opposizione prima della seduta del consiglio regionale, tra oggi e domani il Lazio si doterà delle norme regionali cosiddette “tagliamani” proposte da La Destra e da Fratelli d’Italia in tema di sicurezza e legalità. La maggioranza di centrosinistra si è detta disponibile ad aderire all’impianto legislativo che abbiamo proposto, anche grazie alla compattezza dell’intero centrodestra - vanno citati pure gli appelli di Forza Italia e Ncd a non lasciar cadere questa battaglia e dello stesso Movimento Cinque stelle, che non ha voluto far venire meno la sua voce. Se son rose fioriranno e la giornata di oggi chiarirà che cosa potrà accadere nella seduta conclusiva di domani. Certo è che tutto può ancora accadere: può essere sufficiente un’impuntatura per far saltare tutto e fare i conti con una marea di emendamenti che inevitabilmente farebbero slittare molto in avanti l’approvazione della legge F di Igor Traboni ancano ‘le evidenze’, alla signora ministro Roberta Pinotti. Le ‘evidenze’ che i terroristi jihadisti si nascondano tra i migranti per arrivare in Italia. E mentre la titolare della Difesa le cerca, queste evidenze, un giorno sì e l’altro pure i terroristi continuano a minacciare l’Italia. Eppure, la signora ministro, ieri in audizione alla commissione del Senato, ha ripetuto che “per quello che riguarda la possibilità che attraverso i migranti ci siano infiltrazioni di terroristi jihadisti noi ad oggi non abbiamo evidenze su questo. Poi ci sono state alcune notizie secondo le quali forse in alcuni casi ciò possa essere avvenuto, ma noi ad oggi al ministero della Difesa non sono arrivate evidenze certe”. La Pinotti ha poi smentito la M all’esame dell’aula. La Pisana e’ convocata per la modifica delle norme sull’osservatorio regionale per la legalità, in cui dovrà entrare anche un rappresentante della Dia. Ma noi abbiamo proposto di approfittare del veicolo legislativo in questione per stabilire anche una netta separazione tra politica e cooperative: se si finanziano i partiti, non si può accedere ai bandi regionali. Dopo le prime urla dei giorni scorsi, la maggioranza ha cominciato a ragionare, proponendo di estendere a qualunque ente privato la distinzione che vogliamo far valere per le coop. Stamane leggeremo che cosa vuole il centrosinistra sul tema. CHIEDE MAXI-RISARIMENTO E DI RESTARE IN SEL LA Poi, c’è discussione anche sulla regolamentazione delle lobby, attraverso la creazione di un elenco apposito. E sulla istituzione di una speciale commissione antimafia. Se tutto questo si dovesse tradurre in legge, la regione Lazio - grazie al lavoro dell’opposizione a partire proprio da La Destra e da Fratelli d’Italia - avra’ dato una seria risposta politica all’inquietante questione criminale aperta dopo l’esplosione di Mafia capitale. Abbiamo caparbiamente insistito per far entrare il tema nell’agenda politica e domani sera potremmo contare su un risultato di assoluto rilievo se ce la faremo. La parola è alla politica. A GERUSALEMME DIVERGENZE IN DIRETTA MONDIALE SUL PROGRAMMA NUCLEARE DI TEHERAN L’Iran funesta di Nethanyau su Renzi di Robert Vignola ispettare Israele e lavorare alla sua sicurezza, ma senza abbandonare il dialogo con le grandi nazioni islamiche. L’Iran è tra queste, e il fatto che il premier italiano Matteo Renzi sia arrivato per una visita a Gerusalemme proprio dopo l’accordo sul nucleare di Teheran, non gli ha comunque sconsigliato di uscire dagli storici argini della politica estera italiana. Non s’inventa nulla, quindi, il presidente del consiglio dei ministri. Resta nel solco che fu di Andreotti e Craxi, senza dover scomodare Berlusconi. E aggiorna se mai quel messaggio rilevando, dopo aver calzato la kippà allo Yad Vashem, che “dobbiamo impegnarci per lottare contro l’antisemitismo, che è una minaccia R CROCETTA FA IL PREZIOSO A pag 2 possibilità di un attacco militare dell’’Isis in Italia, ma poi, con un giro di parole che non fa altro che aumentare la confusione (quella del nostro governo), ha aggiunto, alla domanda se possibile che ci sia la volontà di organizzare un attentato terroristico in Italia, che “nell’’ambito delle cose che possono succedere, come è avvenuto in altri Paesi-non possiamo escludere che possa succedere anche in Italia”. Tanto più, sono ancora parole della Pinotti, che l’Isis si è organizzata con “cellule in diversi Paesi, ampie e diffuse”. Quindi, la ciliegina (amara) sulla torta (rancida): “Esiste una programmazione fatta da tempo dal Governo per prevenire qualsiasi rischio”. Sì, certo: le forze dell’ordine con sempre meno uomini e mezzi e un Esercito sempre più immiserito. Aspettando le evidenze. per la pace ed è un elemento che può essere sfruttato dai terroristi. Siamo con voi, con il governo di Israele e con i suoi cittadini, siamo sulla stessa lunghezza d’onda nella lotta contro questi rischi e minacce”. La lunghezza d’onda è cambiata quando si è trattato di affrontare altri argomenti. Benjamin Nethanyau non è certo colomba: il suo accenno al fatto che “Ita- lia e Israele devono affrontare le stesse minacce contro le quali collaborano insieme da alleati, partner e amici” porta a terreni sulle quali la condivisione non è perfetta. Ad esempio quando il premier dello stato ebraico parla di “cattivo accordo” raggiunto dall’Iran con il 5+1, un “errore storico” che si traduce in una “grande minaccia per il Medio Oriente e per tutto il mondo”. Una visione delle cose che non è stata condivisa dall’omologo italiano. Che si è rifugiato dietro un gigante per sostenere tesi diverse riguardo la valenza dell’accordo sul programma nucleare iraniano. “Noi sosteniamo gli Stati Uniti: penso che abbiamo differenti posizioni, sosteniamo questo compromesso e vigileremo sulla sua applicazione”. Ovviamente Renzi conta di smussare gli angoli fin troppo evidenti emersi durante la conferenza stampa di ieri con quello che è il suo “campo amico”, cioè l’Expo. E ha dato appuntamento a Nethanyau a Milano, ad agosto, per la giornata nazionale israeliana. Magari, davanti ad una bella mangiata di kosher, anche le divergenze sul programma iraniano sembreranno, ai due, del tutto marginali. O no? 2 Mercoledì 22 luglio 2015 AttUALItA’ CLIMA INFUOCATO IN SICILIA: LA MAGISTRATURA SI CHIAMA FUORI, IL CENTRO-SINISTRA BRANCOLA NEL BUIO Il Pd non spegne la luce a Crocetta Ancora parole di fuoco contro il cerchio magico del governatore dai vertici regionali del partito Lui intanto chiede la buonuscita a spese de L’Espresso: dieci milioni di danni per l’intercettazione di Robert Vignola rocetta durerà, ancora. A dispetto della Sicilia e del buon senso. “Merito” del Pd, che come accade in altre importanti amministrazioni italiane (citofonare Ignazio Marino) evidentemente si rende conto dei danni arrecati alla loro immagine (non ci vuole molto: basta dare un’occhiata ai sondaggi) ma non ha alcuna carta in mano per uscire dall’impasse nel quale si è cacciato. Non bastano le dimissioni in massa, la strage di assessori che basta a dire quale sia il clima. Non bastano neanche i segnali che Renzi sta mandando indirettamente. Il partito non sa che pesci prendere e affida la giustificazione alla sua ondivaga gestione della crisi siciliana a discorsi da massimi sistemi. “Il tema è semplice – spiega il segretario regionale Fausto Raciti – o c’è il Pd o c’è quel sistema di relazioni costruito nel nome di quell’antimafia di retorica che ha danneggiato con le sue scelte di un anno e mezzo fa, ad esempio i manager della sanità che noi contestammo, che oggi da questione politica rischia di diventare questione giudiziaria. Non ci sono possibilità di convivere”. C Che i professionisti dell’antimafia, per dirla con Sciascia, non facciano bene alla Sicilia è cosa giusta. Ma il Pd non poteva accorgersene prima di affidare la sua voce al distorcente megafono di Crocetta? Misteri della fede a sinistra. Non è un mistero intanto che il presidente Rosario desideri con forza prepararsi una buonuscita adeguata, perché comunque la sua esperienza politica è segnata, e per sempre. A spese del settimanale L’Espresso, cui è pronto a chiedere dieci milioni di euro per la pubblicazione dell’articolo sull’intercettazione con il medico Matteo Tutino. È stato l’avvocato Vincenzo Lo Re ad annunciarlo, spiegando che “avvieremo un’azione civile risarcitoria, che è molto più veloce di quella penale, chiedendo all’Espresso la somma di 10 milioni di danni, non solo al settimanale ma anche ai due giornalisti dell’articolo e al direttore Vicinanza, non solo per omesso controllo, ma anche per avere più volte confermato l’esistenza della intercettazione”. Niente via penale quindi: maledetti e subito, così li vuole i soldi Crocetta. Certo non pochi. Ma per la direzione del settimanale debenedettiano, che ha diffuso una nota sulla vicenda, proprio la causa annunciata dai legali di Crocetta “può diventare l’occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell’Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto”. Ne vedremo delle belle? Chi vivrà vedrà. Certamente al momento pare proprio che la magistratura non voglia invischiarsi. A distanza di sei giorni dalla smentita del Procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi sull’ormai famigerata intercettazione pubblicata, è arrivata anche la secca smentita del Procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari. La registrazione della telefonata tra il Presidente Crocetta e il medico Matteo Tutino non è quindi agli atti neanche a Caltanissetta. Della questione si parla insomma a tutti i livelli, tranne che nella sede istituzionale, cioè l’Ars. Ieri il governatore avrebbe dovuto riferire in aula sia sulle intercettazioni, sia sulle dimissioni a catena di assessori verificatesi nelle ultime due settimane. Non se n’è fatto nulla perché Crocetta ha informato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone che il suo intervento avverrà domani mattina. Il che la dice tutta sulla difficoltà di un governatore che delle sue dimissioni parla apertamente anche al Corriere della Sera: ma non le firma mai… LANCIATO L’ENNESIMO MOVIMENTO POLITICO DEL CENTRODESTRA. PRONTO A SCENDERE A PATTI CON RENZI… Tosi vuol “Fare!” qualcosa n faro dentro un cerchio bianco, contornato di Tricolore e con al centro la scritta gialla “Fare!”. Più in basso l’immancabile dicitura “con Flavio Tosi”: per ora il simbolo c’è, bisogna solo vedere se durerà abbastanza da essere presentato ad una qualche elezione. Ovviamente di caratura nazionale, perché il nuovo movimento politico del sindaco di Verona, uscito malconcio dalla sfida lanciata a Luca Zaia, è evidentemente l’ennesimo tentativo di smuovere le acque nel centro-destra. Abbandonando, va da sé, il Nuovo Centro Destra, l’alleanza strategica col quale non U ha certo pagato moneta granché sonante alle regionali del Veneto. Parte però proprio da lì, per dirla con le parole di Tosi “nasce dopo quanto avvenuto nella Lega qualche mese fa e dopo il risultato ottenuto dalla mia lista alle ultime regionali. Oggi manca un’alternativa seria di centrodestra, non populista e non demagogica, al governo Renzi”. Fare, insomma, con tanto di punto esclamativo. Tanto più che la formazione politica dal nome quasi analogo ma un po’ più arzigogolato (“Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino) è sparita dai radar. Anche se certe posizioni sono del tutto simili a quelle usate durante l’esperienza citata… Tosi critica infatti le “posizioni demagogiche come quelle sull’uscita dall’euro”. Che, lamenta l’uomo forte della politica veronese, “nel breve periodo portano voti. Ma a lungo andare le bugie hanno le gambe corte. E il caso della Grecia rappresenta la dimostrazione plastica di tutto questo”. Lasciando gli altipiani dell’economia transnazionale, Tosi preoccupa un po’ quando scende sul piano della politica nazionale. Vale la pena di dire che al suo fianco ci sono le senatrici Patrizia Bisinella, Raffaela Bellot, Emanuela Munerato e i deputati Matteo Bragantini, Roberto Caon, Emanuele Prataviera. Si tratta di una piccola pattuglia parlamentare, suoi fedelissimi passati dalla Lega al Gruppo Misto di Camera e Senato. Ma soprattutto in quest’ultimo palazzo potrebbero giovare non poco ad eventuali maggioranze variabili di IN VISTA DELL’ASSEMBLEA DI OTTOBRE Unioni gay: Strasburgo entra a gamba tesa D a un lato l’Europa ci chiede l’austerità, il Fiscal Compact, il 3% del rapporto deficitPil. Dall’altro ci chiede le unioni gay. In un continente dove il suicidio per ragioni economiche è una realtà in crescita, dove la disoccupazione giovanile è al galoppo (chiedere alla Grecia, ma Spagna e Italia non scherzano) e dove i tagli allo Stato sociale dilagano, la Corte dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo non trova altro di meglio da fare che interessarsi al “riconoscimento delle loro relazioni”. Loro sono le coppie gay, naturalmente. E alla corte strasburghese interessa davvero poco sapere quanto sia infinitesimalmente basso il numero di unioni registrate laddove esistono. Di qui, il dito puntato al di qua delle Alpi: le coppie omosessuali “hanno le stesse necessità di riconoscimento e di tutela della loro relazione al pari delle coppie eterosessuali. Per questo l’Italia e gli Stati firmatari della Cedu devono rispettare il loro diritto fondamentale ad ottenere forme di riconoscimento che sono sostanzialmente allineate con il matrimonio. C’è quindi un vuoto normativo da colmare”. E ancora: “l’Italia è l’unica democrazia occidentale a mancare a questo impegno. La Corte ha con- siderato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”. A sollevare la questione, che tradisce evidenti radici spesso legate all’eredità o alla reversibilità della pensione (questioni piuttosto contrastanti con la letteratura del cosiddetto “amore per tutti”), sono state tre coppie omosessuali, guidate da di Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra. Nonostante la loro matrice politica, il Pd non ha avuto difficoltà ad abbracciarne le ragioni: sembrava quasi non aspettasse altro. “È inconcepibile non riconoscere i diritti a due persone che si amano, solo perché sono dello stesso sesso. Renzi sabato all’assemblea del Pd ha preso un impegno molto chiaro”, si è subito affrettato a commentare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per gli Affari europei, Sandro Gozi. Guarda caso, il ddl Cirinnà è in discussione proprio in questi giorni e la maggioranza, complice la ferma opposizione del Ncd, non ha i numeri. Pure coincidenze… R. V. cui Renzi potrebbe aver bisogno. Tant’è che Tosi dice di nascere all’opposizione, ma “se dal governo dovessero arrivare proposte serie e utili al Paese noi saremmo disposti a condividerle”. Cerca poi di fugare certi sospetti spiegando che nel centrodestra “c’è bisogno di un manifesto politico condiviso, in grado di mettere assieme chi ci sta”. In questo, sembra persino un messaggio di pace verso Salvini. Anche perché, a suo avviso, il modo per riuscirci è affidare alle primarie “un punto di riferimento”. R. V. 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Vicenda che si trascina oramai da oltre tre anni. E così ieri, proprio come previsto dalla procedura arbitrale, l’Italia ha chiesto al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare – organismo che ha sede ad Amburgo - che, nel contesto e fino alla conclusione del procedimento arbitrale in questione, il Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre possa restare in Italia (ora è già qui per problemi di salute, dopo essere stato colpito da un ictus, e l’India di recente ha prorogato il permesso per altri sei mesi) e che il collega Salvatore Girone – ancora New Delhi e di fatto costretto a non muoversi dal perimetro della nostra ambasciata - possa far rientro in patria; l’Italia ha anche chiesto che vengano sospese le procedure della giurisdizione a carico dei Fucilieri in India, come rende noto la Farnesina con un comunicato. L’iniziativa – specifica altresì la Farnesina - è stata dettata dalla necessità di tutelare i diritti dei Fucilieri di Marina Latorre e Girone e dell’Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale avviato il 26 giugno. Ma serviranno ancora altre settimane – almeno due o tre – perché possa completarsi il percorso che porterà il Tribunale di Amburgo ad esprimersi sulle Pressioni per far lavorare due ex collaboratrici: Maroni rischia A l pm della Procura di Milano Eugenio Fusco ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Maroni. Il governatore dela Lombardia è indagato per una vicenda di presunte pressioni per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo a due sue ex collaboratrici. L’accusa è quella di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita. Chiesto il processo per altri 5 soggetti, tra cui Expo 2015 spa, la società che gestisce il grande evento milanese, e il direttore generale di questa, Christian Malangone. Gli altri indagati sono Andrea Gibelli, segretario generale del Pirellone e presidente di Ferrovie Nord Milano, Mara Carluccio, ex collaboratrice al Viminale di Maroni e il capo della segreteria del Governatore, Gia- I istanze italiane ed eventualmente ad accoglierle. Solo a quel punto la vicenda dei Marò potrebbe avvicinarsi ad una svolta importante, se non ancora definitiva. C’è da considerare, questa volta in maniera positiva, che non più tardi del q3 luglio scorso, davanti alla Corte Suprema indiana, l’Additional Solicitor Generale P. S. Narasimha, ha dichiarato l’intenzione del governo indiano di accettare il procedimento di arbitrato internazionale iniziato dall’Italia. La sessione della Corte, presieduta dal giudice A. R. Dave, in quella stessa occasione, come detto, ha inoltre prolungato di sei mesi il permesso concesso a Massimiliano Latorre di restare in Italia per le sue condizioni di salute. A quanto è dato sapere, comunque, l’India non prima della fine di agosto presenterà una risposta dettagliata alla richiesta di arbitrato italiana. Il tutto a 3 anni e mezzo dall’inizio del calvario dei nostri due soldati che, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione, vennero accusati di aver ucciso due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano il 15 febbraio 2012 al largo della costa dello stato indiano del Kerala. como Ciriello. L’udienza preliminare è stata fissata, davanti al gup Chiara Valori, per il 30 settembre prossimo. In caso di condanna, anche solo di primo grado, Maroni dovrebbe lasciare la carica di governatore in applicazione della sospensione prevista dalla legge Severino. “Me l’aspettavo e sono tranquillissimo”, ha detto ieri il governatore leghista una volta appresa la notizia. “Si tratta di accuse ridicole (la promessa di un viaggio mai fatto, costo per la Regione: zero euro) destituite di ogni fondamento o rilevanza, formulate da un magistrato mosso da un evidente pregiudizio politico e incattivito dal clamoroso flop delle sue precedenti inchieste su Lega e Finmeccanica”, ha aggiunto Maroni attaccando il pm. TOLTE TUTTE LE PRESIDENZE A FORZA ITALIA. MELONI E GASPARRI: “TIPICA ARROGANZA” Il Pd fa man bassa di Commissioni alla Camera GUIDI E GALLETTI: ‘PERCORSO ARTICOLATO’ Dove finiranno le scorie nucleari? Due ministeri per… non decidere fine agosto non sarà deciso il sito che ospiterà il deposito dei rifiuti nucleari. Il percorso che deve portare all’’individuazione dell’area è molto più articolato, ma allo stesso tempo aperto e trasparente”. Cosi in una nota i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, guidati da Federica Guidi e Gian Luca Galletti. “I ministeri- spiega la nota congiunta del ministro dell’’Ambiente Gian Luca Galletti e dello Sviluppo economico Federica Guidi- hanno ricevuto dall’Ispra la proposta di Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a ospitare il deposito dei rifiuti nucleari redatta da Sogin. E’ però opportuno chiarire che il termine di fine agosto, che alcuni organi di stampa individuano come quello in cui verrà individuato il sito definitivo, è invece il termine per il ‘’nulla osta’’ con eventuali osservazioni dei due dicasteri alla pubblica- A zione della Cnapi, contenente una lista di diverse decine di siti potenzialmente idonei”. Il nulla osta dei ministri, spiegano Ambiente e Sviluppo, “sarà soltanto il momento d’avvio, e non di conclusione, di una lunga procedura caratterizzata da ampie fasi di consultazione pubblica, nella quale verranno coinvolti Regioni ed enti locali interessati, cittadini e comunità scientifica, che porterà prima ad individuare alcune aree concretamente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale e poi stabilirà il sito”. ancellata Forza Italia dai vertici delle commissioni parlamentari permanenti della Camera. Ieri è andato in scena quello che le opposizioni hanno definito un blitz, un arrogante colpo di mano da parte del partito del premier e a cui lo stesso Renzi non sarebbe estraneo. Via Francesco Paolo Sisto dall’Affari costituzionali: al suo posto Andrea Mazziotti Di Celso (Sc); Francesco Saverio Garofani (Pd) ha sostituito Elio Vito in commissione Difesa. Via anche Daniele Capezzone dalla presidenza della commissione Finanze, per Maurizio Bernando (ApNcd). E anche Giancarlo Galan, sostituito da Flavia Piccoli Nardelli (Pd). Una vicenda che potrebbe lasciare strascichi pesanti anche nel partito di Berlusconi: “Era già tutto scritto, dopotutto se vuoi condurre una trattativa vera usi altri toni, no? Il Pd chiedeva di eleggere le presidenze delle commissioni di Camera e Senato a settembre e tu che fai, anticipi a luglio? Questo è il suicidio di Brunetta”, ha detto all’agenzia Dire un deputato di Forza Italia che ha lasciato la riunione del gruppo convocata da Renato Brunetta prima della votazione per i nuovi presidenti delle commissioni di Montecitorio visibilmente sconfortato. “Il C Pd fa il suo gioco, fa politica. Noi subiamo – ha aggiunto, chiedendo l’anonimato- ma è logico: se vai allo scontro poi finisci per prenderle visto che sei in minoranza”. Alla riunione in verità sono stati pochi a partecipare, meno di trenta deputati. In tantissimi hanno disertato: chi per rabbia, chi per disinteresse. Brunetta detta i nomi da votare, ci sono in ballo le vicepresidenze delle commissioni. tra le varie rimozioni, ha destato sconcerto soprattutto quella di Elio Vito, che tanto si è speso in particolare per la vicenda Marò: “Solidarietà di Fratelli d’Italia a Elio Vito, vittima della lottizzazione da parte del Pd delle Presidenze di Commissione della Camera. Una scelta tipica del Pd e di Renzi, che a parole parlano di merito ma poi non perdono occasione per occupare tutte le poltrone disponibili”, ha detto il presidente di Fratelli d’’Italia, Giorgia Meloni. “Il suo avvicendamento – ha aggiunto Maurizio Gasparri - è ancora più grave se si considera che Forza Italia, esclusa dal Copasir, ha dato in tante vicende, dalle missioni internazionali alla questione dei marò, Questo atto di arroganza del Pd sara’’ ripagato nella maniera adeguata. Renderemo pan per focaccia”. Protestano anche i grillini, con Alessandro Di Battista che ha twittato: “Commissioni. Che meraviglia vedere Lega, SEL, FDI e FI a spartirsi le poltrone per tenere fuori noi. Significa che stiamo lavorando bene”. Dal Pd ha replicato Marco di Maio, della presidenza del gruppo: “La mancata elezione di vice presidenti di commissione del M5S è semplicemente dovuta ad accordi fra le opposizioni rispetto ai quali non c’’e’’ stato alcun ruolo del Pd. È inutile quindi che alcuni esponenti di quel movimento sbraitino contro il Pd. Come anche altri deputati 5 stelle riconoscono, a differenza della volta scorsa, il Movimento non si è confrontato con nessuno e le opposizioni hanno fatto una scelta diversa” 4 Mercoledì 22 luglio 2015 AttUALItA’ IERI LA PROTESTA A MONTECITORIO E AL MINISTERO DEL LAVORO. MARTEDÌ PROSSIMO ALL’INPS Esodati, ce ne sono ancora 50mila sodati, non salvaguardati. Questa la scritta che campeggiava ieri sulle magliette di alcuni dei manifestanti dei comitati degli esodati che, armati di fischietti e campanacci, si sono riuniti in piazza Montecitorio per sollecitare governo e Parlamento ad approvare il settimo provvedimento di salvaguardia, utile a coprire le circa 50mila persone rimaste fuori dai precedenti interventi legislativi. “Su 170mila lavoratori, solo 114mila sono le posizioni certificate dall’Inps. Le persone che attualmente stanno ricevendo una pensione sono 78mila. Le domande non accolte ammontano a 50mila, e 7mila sono quelle ancora giacenti”, ha spiegato Claudio Ardizio, coordinatore nazionale del comitato degli esodati, citando gli ultimi dati Inps sulle operazioni di salvaguardia al 13 luglio 2015. “Il ddl presentato da Massimiliano Fedriga (capogruppo leghista alla Camera, ndr) mira a sanare questa situazione”, ha proseguito Ardizio. Dopo Montecitorio, la protesta si è spostata al Ministero del Lavoro e oggi il comitato incontrerà il consigliere del Presidente Mattarella, Giancarlo Montedoro. “Il 28 luglio invece – ha comunicato Ardizio saremo ricevuti dal direttore generale dell’Inps, Antonello Crudo”. Fuori dal perimetro di tutela, come detto, restano circa altri 49.500 lavoratori come certificati dal Governo ad ottobre scorso. Si tratta di soggetti che al dicembre ISTAT E ANDAMENTO DEI PREZZI E Per le famiglie povere è sempre deflazione el secondo trimestre del 2015 i prezzi calano per le famiglie più povere, quindi con l’accentuarsi del fenomeno della deflazione, mentre aumentano per le famiglie con maggiore capacità di spesa. Lo rileva l’Istat spiegando che nel secondo trimestre del 2015 la dinamica tendenziale dei prezzi al consumo (pari in media a +0,1%) è compresa tra lo 0,3%, misurato per le famiglie con i più elevati livelli di spesa (quelle dell’ultimo gruppo), e il -0,2% per le famiglie con spesa media mensile più bassa (quelle del primo gruppo). La debolezza dell’inflazione nel primo semestre 2015, sia pure con intensità diverse, ha interessato tutti e cinque i gruppi nei quali l’Istat ha suddiviso le famiglie italiane in base alla N 2011 erano già usciti dal mondo del lavoro a vario titolo con la prospettiva di accedere alla pensione entro il 6 gennaio 2019 (le attuali salvaguardie hanno tutelato solo coloro che maturavano la decorrenza della prestazione entro il 6 gennaio 2016). Si potrebbe anche in questo caso ricorrere al sottoutilizzo del Fondo Esodati (circa 11 miliardi). L’ultimo report diffuso dall’istituto mostra una situazione tutt’altro che chiusa: Su 170mila lavoratori, solo 114mila sono le posizioni certificate dall’Inps. Le persone che attualmente stanno ricevendo una pensione sono 78mila. Le domande non accolte ammontano a 50mila, e 7mila sono quelle ancora giacenti. Duro il giudizio dei sindacati e dei Comitati: “L’Inps non ha ancora ottemperato all’impegno preso con il Parlamento di rendere noto il numero esatto di lavoratori effettivamente salvaguardati e le risorse finora spese al riguardo. Si tratta di dati indispensabili perché proprio a partire dalle risorse impegnate ma non spese si può procedere alla settima salvaguardia, completando così una vicenda che è scandalosamente ancora in piedi”. loro spesa complessiva (dalla più bassa del primo gruppo alla più alta del quinto). Nel secondo trimestre 2015, tuttavia, gli indici armonizzati dei prezzi al consumo mostrano, per tutti i gruppi di famiglie, segnali di una lieve ripresa tendenziale, interrompendo la flessione dei prezzi per due dei quattro gruppi per i quali nel primo trimestre era stata registrata una dinamica deflattiva. La deflazione, che continua a caratterizzare l’andamento dei prezzi per le famiglie con minore capacità di spesa - prosegue l’Istat - è da ascrivere soprattutto alla persistente flessione dei prezzi dell’energia, un aggregato la cui incidenza sul bilancio di questo gruppo di famiglie è più che doppia rispetto a quella dell’ultimo gruppo. LA RIFORMA NON VA AVANTI, CON LA DALEMIANA FINOCCHIARO CHE SI È MESSA DI TRAVERSO Le liti Pd bloccano anche il Terzo settore a riforma del Terzo settore? Tutto tace, o quasi, a causa delle solite diatribe interne al Pd. In prossimità della scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti, infatti, la presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, ha deciso, secondo quanto riportato dal sito Vita.it, di prorogare, senza evidenti ragioni, i termini. Dal 9 luglio si era già passati a ieri 21 luglio, ma adesso tutto è stato spostato al 7 settembre. Il tutto, come detto, per ‘motivi’ che avrebbero a che fare solo con la guerra intestina al Partito democratico: la Finocchiaro sta con D’Alema – dunque contro Renzi – e ha il dente avvelenato dopo la ancata ‘nomination’ a Capo dello Stato, neppure ripescata per fare il ministro. E così, in poche parole, si sarebbe messa di traverso. Immediata la risposta ‘politica’ del premier-segretario Matteo Renzi che ha dato mandato al ministro delle Riforme Maria Elena Boschi di convocare per questa mattina una riunione urgente con i gruppi parlamentari guidati L dai capigruppo Luigi Zanda (Senato) ed Ettore Rosato (Camera): parteciperanno anche il sottosegretario Luigi Bobba, la stessa Finocchiaro, capogruppo in Affari Costituzionali, e il relatore in Commissione, Stefano Lepri. Proprio Lepri, intervistato da vita.it, cerca di buttare acqua sul fuoco, dopo aver ammesso che “Lo slittamento degli emendamenti è stato deciso dalla capogruppo (Anna Finocchiaro, ndr). È in capo a lei questa scelta”. Secondo Lepri, l’ulteriore slittamento di un paio di mesi e la possibilità che poi a settembre si finisca in un ingorgo istituzionale senza precedenti, non è poi così grave: “La ragione principale è il fatto che si è scelto di dare la precedenza alla riforma Costituzionale, un passaggio cruciale per la legislatura, non la riforma della banana fritta, per intenderci. Bisognava indicare una precedenza, ma non ne farei un caso”. E sulla possibilità che il tutto finisca su un binario morto, Lepri replica: “E’ meglio approfondire per bene il lavoro qui in Senato, prendendoci tutto il tempo necessario, piuttosto che rimandare alla Camera un testo che poi verrà ancora modificato e quindi dovrà tornare qui a palazzo Madama. Più alta sarà la qualità della discussione che faremo in Senato, maggiore sarà la condivisione del testo, più brevi saranno i tempi di approvazione. Proveremo a rispettare il termine del 15 ottobre, coordinandoci anche con i deputati”. Una ‘prova’, per l’appunto. Mica una certezza. ANDIAMO PERFINO IN ALBANIA E SLOVENIA Oltre mezzo milione di italiani all’estero a cercar fortuna L a crisi economica spinge un numero crescente di italiani a trasferirsi stabilmente oltre confine alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita. Dal 2008 al 2013 gli emigrati italiani sono stati complessivamente 554.727, di cui 125.735 soltanto nel 2013 con una crescita rispetto al 2008 del 55% su base annua. Il 39% di questi italiani (214.251, di cui 47.048 soltanto nel 2013) sono giovani di eta’’ compresa tra i 15 e 34 anni. Anche in questo caso si segnala un trend in rapida cre- scita: rispetto al 2008 i giovani che hanno scelto di trasferirsi oltre confine sono aumentati del 40%. Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro su elaborazione dei dati Eurostat. In questi ultimi sei anni la destinazione più gradita è stata la Germania (che ha accolto 59.470 nostri connazionali, di cui 13.798 solo nel 2013), seguita dal Regno Unito (51.577 emigrati, di cui 14.056 solo nel 2013), dalla Svizzera (44.218 emigrati, di cui 10.537 solo nel 2013), dalla Francia (38.925 emigrati, di cui 9.514 solo nel 2013) e dalla Spagna (25.349 emigrati, di cui 4.537 solo nel 2013). Fra i giovani tra i 15 e 34 anni la meta preferita è diventata invece il Regno Unito (27.263 emigrati, pari al 53% del totale), che precede in questa classifica la Germania (24.445, pari al 41% del totale), la Svizzera (16.653), la Francia (14.682) e la Spagna (11.377). Nello stesso periodo di tempo molti altri nostri connazionali hanno invece preferito stabilirsi negli Stati Uniti: 26.072 italiani (fra questi 9.104 giovani), di cui 5.560 soltanto nel 2013. Sempre dal 2008 al 2013, altre mete di destinazione dei nostri emigrati sono state nell’ordine il Belgio (12.064 connazionali, di cui 4.457 giovani), l’Albania (9.470, di cui 3.442 giovani) e la Slovenia (1.629, di cui 351 giovani). 5 Mercoledì 22 luglio 2015 EStERI CHIARA LA VOLONTÀ DI COLPIRE NOI: L’AUTISTA È STATO LASCIATO LIBERO. INTANTO È POLEMICA SULLA MANCANZA DI SCORTA ARMATA L’ombra dei trafficanti sul rapimento Secondo l’ambasciatore libico in Italia è una rappresaglia per la lotta alla tratta di esseri umani Preoccupa un’altra pista, quella del sabotaggio al gasdotto che arrivando in Sicilia serve l’Europa di Robert Vignola Q uattro italiani rapiti e una situazione che rischia di essere un vero e proprio vespaio per l’Italia. Ma perché quell’operazione, attribuita a una fazione tribale in aperto conflitto con le autorità autoimpostesi a Tripoli, cioè quella Fajr Libya di chiara ispirazione islamista? Un dubbio che è tra i primi da sciogliere, sempre che sia corretta l’assegnazione alle “tribù” (forse berbere) del rapimento. Poi c’è da discutere della ragione del gesto. E una traccia, anche se da prendere ovviamente con le molle, è arrivata ieri da un’intervista che l’ambasciatore libico in Italia, Ahmed Safar, ha rilasciato ad AkiAdnkronos International . Secondo il quale siamo davanti ad un’azione di “rappresaglia” messa in atto da “uno o più trafficanti di esseri umani” contro la missione che punta ad in- dividuare “le navi che salpano dalla Libia per l’Europa”. Il sospetto degli inquirenti che indagano sui quattro italiani dipendenti dell’azienda Bonatti di Parma sequestrati in Libia vicino al compound dell’Eni nella zona di Mellitah, sulla parte orientale della costa, si pone quindi verso il business degli immigrati. L’ambasciatore ha riferito che gli investigatori ritengono che dietro il gesto ci siano “motivazioni criminali” e che questi atti “vengono di solito risolti pacificamente una volta che i responsabili sono accuratamente identificati”. Safar esclude però che il sequestro sia un messaggio all’Italia per il ruolo svolto nella crisi libica: “è molto improbabile” che ci siano “motivazioni politiche” dietro il rapimento, spiega l’ambasciatore. E il fatto che l’ “autista del veicolo sul quale viaggiavano i lavoratori italiani, al quale è stato permesso di andarsene quasi incolume, indica che i rapitori non hanno ostentato posizioni radicali o politiche”, afferma Safar. Certamente, altre ipotesi possono essere sul tavolo. Gli 007 italiani in tal senso si sono trincerati dietro l’inevitabile riserbo. Ma il fatto stesso che i tecnici dovessero lavorare proprio al “Greenstream” fa pensare: si tratta del più grande metanodotto sottomarino in esercizio nel Mediterraneo, realizzato nei primi anni del 2000, che ha l’altro “capolinea” al terminale di Gela, in Sicilia. Fornisce all’Europa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, due dei quali restano in Italia. In tal senso, il rapi- mento finisce (non si sa se come obiettivo o come mero effetto collaterale) ancora una volta per colpire gli interessi nazionali. Intanto sotto accusa è finita la scelta dell’Eni di non far accompagnare la squadra da una scorta armata. MILITARI E CIVILI HANNO AVVERTITO I SINTOMI DELL’AVVELENAMENTO: TUTTI IN SALVO GRAZIE ALL’INTERVENTO IMMEDIATO DEI MEDICI L’Isis e le armi chimiche Si tratterebbe di una “evoluzione delle sue capacità di combattimento” alla quale sarà difficile porre un freno di Emma Moriconi Isis avrebbe fatto uso di armi chimiche contro i curdi, sia contro i militari che contro i civili in Siria e in Iraq. Ordigni e proiettili di mortaio caricati con agenti chimici: sarebbero stati utilizzati almeno in tre circostanze, a quanto riferiscono i risultati di un’indagine di due organizzazioni indipendenti britanniche, la Conflict Armament Research L’ (Car) e la Sahan Research. Il periodo di due degli attacchi sarebbe riferito al mese scorso nella provincia settentrionale siriana di Hasakah, un altro vicino alla diga irachena di Mosul. A quanto riferisce la Car, i cui uomini avrebbero avvertito, nei pressi del proiettile non esploso di un mortaio, nausea e mal di testa (sintomi compatibili con l’esposizione ad agenti chimici, a quanto ha detto il direttore Bevan), “si tratta del primo uso documentato di proiettili con agenti chimici contro i civili e le forze curde”. Ipotesi confermata dal fatto che il governo regionale curdo ha disposto analisi sull’ordigno. I ricercatori sono andati anche a Tel Brak e Haskah: lo scorso 28 giugno qui, sempre a quanto riferisce Bevan, proiettili di artiglieria sarebbero piombati sui curdi che poi avrebbero accusato problemi come difficoltà a respirare e paralisi localizzate. Sui proiettili c’erano residui chimici: a rilevarli sono stati gli esperti dei due gruppi. A quanto riferisce Bevan si tratterebbe con ogni probabilità di test dell’Isis che starebbe vagliando una “evoluzione delle sue capacità di combattimento”.secondo quanto riferisce la Syrian American Medical Society, in tre mesi anche il regime del presidente siriano Bashar al Assad avrebbe compiuto almeno 31 attacchi di questo tipo con gli elicotteri. Si è espresso sulla vicenda anche Redur Xelil, portavoce della milizia curda: il tipo di armi chimiche utilizzate non è stato ancora determinato con precisione, ha detto. E se non vi sono stati morti è stato perché le persone contaminate sono state ricoverate subito negli ospedali. Anche i dodici miliziani curdi esposti al gas velenoso lo scorso 28 giugno si sarebbero salvati grazie all’immediato intervento dei medici. In un comunicato le milizie curde hanno fatto sapere di aver preso il controllo di un impianto industriale per la fabbricazione di maschere a gas che era caduto nelle mani dell’Isis un mese a circa: “Ciò conferma che sono pronti ed equipaggiati per una guerra chimica lungo questo settore del fronte di guerra”. Il problema maggiore è il timore di non riuscire a far fronte, in termini sanitari, ad un attacco contro la popolazione civile: “I soldati esposti al gas avevano bruciori alla gola, al naso e agli occhi” - dice ancora il comunicato - “insieme con fortissime emicranie, dolori muscolari e blocco della mobilità. Inoltre, una esposizione più prolungata alle armi chimiche ha provocato diarree e vomito”. SPAGNA Rimosse le stazioni della Via Crucis:“Offendono gli atei e l’Islam” Il sindaco di Cenicientos fa demolire i simboli della Cristianità, si sollevano opposizioni e diocesi a rimozione delle stazioni della Via Crucis offende i Cristiani. Così andrebbe enunciata la notizia della demolizione di un pezzo di storia e di cristianità a Cenicientos, nella provincia di Madrid. Invece accade l’esatto contrario: a darne notizia è Il Foglio, che scrive: “tutte le lapidi a ricordo delle stazioni della Via Crucis di Cristo verso il Calvario erano state rimosse. A decidere la demolizione è stata l’ ‘alcaldesa’ Natalia Nunez Jimenez, il sindaco socialista che appena entrato in carica ha deciso di impugnare la piccozza e di emulare i barbuti jihadisti bene attivi nella piana di Ninive”. Ha spiegato la Nunez, dice Il Foglio: “abbiamo preso in considerazione il significato che rive- L stono queste pietre e ciò che implicano. Oltre ad essere una barriera architettonica, rappresentano una mancanza di rispetto per quei residenti che non professano alcuna religione o che professano la religione islamica”. Persone che, secondo il sindaco, “vanno rispettate”. Non certo come i Cristiani, ai quali evidentemente si può anche mancare di rispetto. L’opposizione si è fatta sentire, argomentando che il sindaco non ha consultato nessuno nel prendere la decisione: “è preoccupante che si dedichi ad eliminare i simboli religiosi dalle nostre strade. Non c’è nessuna ragione valida per farlo”. Secondo il portavoce del Partito Popolare Anover, il sindaco “ha dimostrato che si tratta di motivi ideologici” e ha parlato di “rifiuto di una confessione religiosa che non fa male, che rappresenta la maggioranza della popolazione di Cenicientos”. Da parte sua, la diocesi di Getafe ha emesso un comunicato: “rispetto per la libertà di culto”, dice, e chiama in causa l’art. 16 della Costituzione sulla parità in tema di “libertà ideologica, religiosa e di culto tra gli individui e le comunità”. Il problema è certamente di carattere religioso, ma anche storico. Distruggere i simboli della cristianità non è solo un atto gravissimo nei confronti del Cristianesimo, è anche una brutta pagina nella vita di una comunità perché tutto ciò che distrugge la storia è un’offesa ai popoli. E.M. 6 Mercoledì 22 luglio 2015 StORIA L A SVIZZERA, IL SOCIALISMO E LE VICENDE SPIRITUALI: IL CONTRADDIT T ORIO CON AL F RE DO TAGL IAL AT E L A “L’Uomo e la Divinità”, Benito tra il 1903 e il 1904 Una personalità complessa, quella di Mussolini, che va esaminata con estrema attenzione di Emma Moriconi nsomma, come abbiamo cominciato a vedere nella puntata di ieri, Margherita Sarfatti riconosce, si, ad Angelica Balabanoff una certa intelligenza e un’indubbia passione, ma le sue parole sono velate di veleno. Ecco come la descrive ancora: “Brutta com’era, grazie al potere magnetico della sua oratoria; o alla relativa celebrità del suo nome; o forse alla candida semplicità degli inviti, che non lasciavano scampo alla creanza maschile; fatto sta che la zitella Angelica si vantava di non aver mai mancato di partners nei giri di propaganda attraverso città, campagne e borghi d’Italia. Per l’onore estetico della gioventù socialista, credo che esagerasse”. E ancora: “Guai all’uomo di una sola idea, specialmente se è una donna! Istruitissima, con una formidabile preparazione filosofico-economico-sociale, Angelica mancava del tutto di coltura, se coltura è capacità di raziocinio, di critica e cernita dell’altrui pensiero attraverso il pensiero proprio. [...] Non aveva senso umoristico, né senso del bello - per sua fortuna, se no, si sarebbe buttata nel più vicino pozzo. Invece, con l’acqua aveva pochissima dimestichezza. Al giovane di Romagna si impose con gli squilibri, le deficienze, gli eccessi stessi del suo temperamento fanatico”. Molti hanno riferito anche di una relazione sentimentale tra Benito ed Angelica: la Sarfatti la esclude, ma non possiamo certo dire che la Sarfatti sia scevra da ogni tipo di coinvolgimento nei confronti dell’affascinante romagnolo. Bisogna anche dire, però, che a Mussolini di amori ne hanno imputati parecchi, e non sempre a giusto titolo. Comunque Margherita Sarfatti dice questo: “Pur nei limiti di una rispettosa camerateria, la avvicinò per anni, e la volle vice-caporedattore al suo fianco nel 1913, alla direzione dell’Avanti! dove si accapigliavano furiosamente. Lei non lo trovava mai abbastanza rivoluzionario, e dopo le liti non si parlavano per giorni e giorni; i rapporti si svolgevano a mezzo di ‘note di servizio’ epistolari e pepate. ‘Il vostro commento di ieri alle elezioni è fiacco. Bisogna far rilevare assai più vibratamente il trionfo degli estremismi’. ‘Voi non capite mai niente: occupatevi del servizio vostro’. Alla fine il direttore la mandò via”. Lo scritto della Sarfatti prosegue narrando le vicende della vita della rivoluzionaria russa, ma questo ci porterebbe troppo fuori tema rispetto al nostro percorso che è ancora quello della giovinezza di Benito Mussolini. Tuttavia abbiamo ritenuto utile fermarci un momento ad esaminare, seppure per sommi capi, la figura di Angelica Balabanoff: essa costituisce uno spicchio troppo importante nella formazione del pensiero mussoliniano per tralasciarla. Di ciò che scrive la I Sarfatti però prendiamo ancora in prestito una riflessione: “tante cose gli insegnò quella vita - scrive riferendosi al periodo svizzero - Innanzi tutto, ad amare l’Italia come la si ama solo da fuori, con l’appassionato struggimento della nostalgia per la madre lontana, e la rabbiosa passione per i fratelli del nostro sangue, che si vorrebbero tutti degni del nome. E imparò come poco basti, poco bene sia necessario all’uomo, e il peso del superfluo, e la libertà, la felicità, il fascino di andarne esenti. Quel fascino, che attira invincibilmente le nature più pure e più forti verso gli sports aspri e rudimentali come l’alpinismo, e persino - a chi vi ha partecipato sul serio - ispira la nostalgia della guerra”. Di certo i beni materiali per Benito Mussolini non hanno mai significato nulla. Questo dipende certamente dall’ “essenziale” al quale ha dovuto abituarsi in Svizzera e, prima ancora, durante l’infanzia povera a Dovia, ma è anche una caratteristica intrinseca del suo animo che resterà così per tutta la sua vita. Dice ancora la Sarfatti: “del valore intrinseco, del valore di proprietà, nulla importa a questo asceta dell’ambizione che gli brucia le viscere, cupido non di avere, ma di potere soltanto”. “Potere”, certamente: per fare qualcosa, per costruire, per lasciare un segno indelebile nella storia. La Sarfatti dice ancora che anche le vicende della sua prigionia servirono a Mussolini per imparare: “non solo le lingue straniere, la letteratura tedesca e la geometria araba, anche la sapienza e la pazienza, fisica e morale delle lunghe, non infeconde, snervanti attese; e forse la forza della concentrazione e del silenzioso raccoglimento. Appuntamento al Museo: “1915-1916 Kaiserjager in Marmolada” La presentazione del libro di Luca Girotto sabato 25 luglio alle ore 11 l Museo Marmolada Grande Guerra propone un nuovo evento culturale per questa settimana: l’appuntamento è per le 11 di sabato 25 luglio con la presentazione del libro “19151916 Keiserjager in Marmolada”, l’ultimo lavoro dello storico Luca Girotto. L’evento è aperto a tutti, si svolgerà nella sala multifunzionale adiacente al Museo nella stazione di Serauta e sarà moderato dal giornalista Mario Fornaro, appassionato delle vicende I belliche relative alla Marmolada nel corso della Grande Guerra. L’autore Luca Girotto fa scoprire, a distanza di 100 anni, nuovi interessanti aneddoti sulla famosa Città di Ghiaccio che fu costruita dall’esercito Austro-Ungarico nel 1916-1917 proprio in corrispondenza della pista da sci “La Bellunese” ramificandosi per circa 10-12 km e penetrando ad una profondità di 50 metri. Vengono così raccontate le memorie inedite di Fritz Malcher, l’Alpin Referent cui spettò organizzare la prima difesa della Regina delle Dolomiti. Il suo diario di guerra costituisce una testimonianza importante, come pure le oltre 250 fotografie e documenti. Un viaggio nel tempo, tra le emozioni che animarono quei soldati in quei luoghi impervi. Dopo la presentazione sarà possibile usufruire della visita guidata al Museo Marmolada Grande Guerra 3000 metri. [email protected] Preziose acquisizioni, a caro prezzo pagate”. E, se egli sarà “duro verso gli altri, aspro, esigente” - dice ancora - ne avrà tutto il diritto, perché “sa che la miseria, la fame, i patimenti non sono forze irresistibili: sa che si può resistere. Ma sa pure che il resistere è duro”. Di questo periodo è anche il confronto di Benito con il pastore evangelista romano Alfredo Taglialatela, che era a Losanna con lo scopo missionario di diffondere la religione tra i miscredenti. Nel settembre 1903, mentre parlava nella sala adiacente alla chiesa di San Valentino, Mussolini lo confutò. Il dibattito avrà seguito solo in futuro: Benito venne richiamato in Italia da una lettera di Arnaldo in cui l’amato fratello lo informava della malattia della madre. In ogni caso questo episodio, insieme ad un volumetto dal titolo “L’Uomo e la Divinità”, pubblicato nel 1904, hanno costituito la fonte per far proclamare a gran voce l’anticlericalismo di Benito. Il confronto con Taglialatela avrà luogo nel marzo 1904 nella “Masison du peuple” di Losanna, un contraddittorio che venne appunto raccolto nell’opuscolo “L’Uomo e la Divinità”, che ha il valore storico di essere il primo opuscolo a stampa di Mussolini. Benito in realtà ha una spiritualità molto profonda e, certo, occorre considerare che l’ambiente intorno a lui sia nell’infanzia che nella giovinezza è intriso di anticlericalismo: è anticlericale il padre (eppure è un uomo buono e caritatevole), lo sono i compagni socialisti. Non lo è mamma Rosa, però. E questo punto cardine nella vita di Benito - sua madre - conterà nella sua vita, e molto. Fatto sta che molto si è ragionato sulla “conversione” di Benito Mussolini. Naturalmente c’è stato chi ha detto (e scritto ahimé) che i Patti Lateranensi non furono il frutto di una conversione ma di un’operazione solo politica. Chi lo dice (e chi lo scrive) non conosce a fondo l’animo di Benito Mussolini, un animo profondamente mistico e spirituale. È la tesi di don Franco Giuliani, che sostiene - in un libro dal titolo “Religiosità, bontà paterna, povertà evangelica - Tragedia e Testamento di Mussolini” - che Benito non fu mai un “mangiapreti”. Fu anzi uomo dalla profonda spiritualità religiosa. Semmai - dice il sacerdote - quello assunto in gioventù fu un paravento, è lì - secondo don Giuliani - che Benito indossò una maschera, non quando diede ampie prove della sua religiosità. Il fatto è che fermarsi ad un singolo episodio, quando si analizza una personalità come quella di Benito Mussolini, è l’errore più grande che si possa commettere. La vita di un uomo non si racconta estrapolando qua e là ciò che può far comodo di volta in volta (i libri sono zeppi di casi come questo), men che meno si può pensare di farlo quando si parla di una personalità complessa come quella di Benito Mussolini. 7 Mercoledì 22 luglio 2015 UN VASTO INCENDIO È STATO APPICCATO ALL’INSEDIAMENTO NOMADI DE LA BARBUTA, NEL COMUNE DI CIAMPINO Rifiuti al campo? I rom li bruciano Al di là di qualche sporadico annuncio, in Campidoglio giace la delibera di iniziativa popolare di FdI-An per la chiusura delle strutture, sottoscritta da migliaia di romani residenti di Ciampino, comune alle porte di Roma, hanno respirato con grande fatica a partire dal primo pomeriggio di ieri a causa dell’alta colonna di fumo che si è levata dal campo rom de La Barbuta. Motivo del contendere sono sempre gli incendi di materiali di risulta, tra cui anche elettrodomestici, creando anche questa volta non pochi problemi al traffico aereo. E’ il risultato dell’opera di “bonifica” messa in campo, probabilmente, dagli stessi inquilini della struttura, molto spesso al centro delle cronache per i roghi tossici, i furti di rame e altri reati. L’insediamento nasce come “campo controllato” sotto l’amministrazione di centrosinistra guidata da Francesco Rutelli, diventato ormai pianta stabile di decine e decine di rom. Le fiamme in alcuni momenti hanno raggiunto grandi proporzioni e minacciano di raggiungere alcune baracche presenti intorno al perimetro del campo, ha fatto sapere la polizia. L’area era invasa da tempo da tonnellate di rifiuti di ogni tipo portati dai residenti del campo. Sono così intervenuti gli agenti della polizia municipale del gruppo Tuscolano e dello Spe, assieme ai vigili del fuoco e alla prote- I zione civile, per evitare che la situazione precipitasse. E’ stato preziosissimo l’intervento di un velivolo antincendio “Canadair” per circoscrivere l’incendio e impedire al fuoco di raggiungere le baracche. Il vasto incendio ha messo in pericolo anche un vicino impianto di depurazione delle acque. I soccorritori sono riusciti a domare le fiamme solo dopo diverse ore di lavoro. E’ stata rimossa anche la grande quantità di rifiuti presenti nell’area. Una situazione che appare, giorno dopo giorno, sempre più insostenibile, a cui però la politica romana non sembra porre rimedio nonostante i gravissimi episodi andati in scena negli ultimi mesi. Al di là di qualche annuncio sporadico del centrosinistra, Fratelli d’Italia-An ha presentato la delibera di iniziativa popolare una settimana fa al Comune di Roma, sottoscritta da migliaia di cittadini, per chiedere la chiusura immediata di tutti i campi rom della Capitale, nei quali sono state scoperte recentemente anche decine di finti poveri con conti da nababbi. Si attende ora il via libera della segretariato generale del Comune di Roma e la successiva caledarizzazione dell’iniziativa in Aula Giulio Cesare da parte della capigruppo dell’Assemblea capitolina. L’unica voce uscita fuori dal coro del Pd è stata quella di Stefano Pedica: “Bisogna avere il coraggio di prendere decisioni drastiche”, ha detto senza mezzi termini l’esponente dem, limitandosi però a chiedere provvedimenti solo al campo in questione: “Va chiuso immediatamente perché oramai è diventato un problema serio per i cittadini e per la sicurezza dell’aeroporto di Ciampino”. I romani non ne voglio più sapere, chiedono - ormai da tempo - la chiusura definitiva di tutti i campi. Si tratta di strutture malsane e fatiscenti, seppur costosissime, che gravano nelle tasche dei romani, gestite da sempre dalle coop rosse come emerso nello scandalo di “Mafia capitale”. Intanto le attività illecite sono all’ordine del giorno: dai borseggi ai roghi tossici, dal mercato del rame al racket sui biglietti all’interno delle grandi stazioni ferroviarie e metro, dal rovistaggio nei cassonetti alla prostituzione. DA ROMA E DAL LAzIO FATALE IL VIDEO FINITO SUL WEB DELLA FESTA NELLA VILLA DI FAMIGLIA Mafia capitale: Pulcini va in carcere B alli, canti e brindisi a bordo piscina. Una festa che è costata carissima a Daniele Pulcini, finito ai domiciliari nell’ambito dello scandalo di Mafia capitale. L’imprenditore, accusato di turbativa d’asta, è stato così trasferito nel carcere di Regina Coeli. Fatale è stato il filmato registrato e poi finito sul web nella villa dell’indagato durante una festa in piscina. Pulcini stava scontando i domiciliari in via della Nocetta, a Roma, ma non nella parte della villa con piscina dove invece suo padre. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura cautelare. A darne notizia con una nota è stato l’avvocato tito Lucrezio Milella: “A seguito della diffusione sui media di notizie sulle violazioni delle prescrizioni relative agli arresti domiciliari, il dottor Daniele Pulcini, tramite i suoi difensori, se ne è assunto ogni responsa- bilità, dandone immediata comunicazione alla Procura di Roma che ha chiesto l’aggravamento della misura custodiale nei suoi confronti”. “Chiude con Buzzi (Salvatore, ritenuto uno dei vertici dell’organizzazione, ndr) accordi in ordine al subaffidamento di servizi in cambio di una non partecipazione e scrive il gip Flavia Costantini sull’imprenditore - che concorre nel rafforzare il proposito criminale di costui”. Ma non è finita qui. L’imprenditore è coinvolto anche nell’inchiesta Lazio service, soprannominata i “Palazzi d’oro”, insieme a Marco Di Stefano, deputato sospeso dal Pd ed ex assessore al Patrimonio della giunta Marrazzo. Quest’ultimo, come noto, è indagato in una inchiesta riguardante una presunta tangente di un milione e 800mila euro ricevuta a suo tempo dai costruttori Antonio e Daniele Pulcini. IL GIORNALE D’ITALIA INFORMA Tantissime opportunità sia Italia che all’estero buon uso degli strumenti informatici e in particolare di excel, conoscenza degli applicativi sui crediti. Contratto somministrato di 6 mesi. Luogo di lavoro Roma. L’annuncio è visibile sul sito aziendale www.gigroup.it Cerchi un’occupazione? Basta un click Un’occhiata alle nuove offerte di lavoro, agli stage e ai tirocini pubblicati sul sito della Regione Lazio CPL Healthcare: 50-100 infermieri - anche al primo impiego, con laurea e buona conoscenza della lingua inglese. Assunzione a tempo indeterminato con orario full time e retribuzione commisurata all’esperienza più benefits. Sede di lavoro Canterbury (Gran Bretagna). I colloqui si svolgeranno a Roma il 19 e 20 agosto prossimo. Tutte le info nella locandina allegata al sito: http://www.portalavoro.regione.lazio.it/portalavoro/o fferte-di-lavoro/?id=2649 Poste Italiane: laureati in discipline economiche - da non oltre 2 anni da assumere su tutto il territorio nazionale con contratto a tempo determinato semestrale. Occorre avere ottenuto una votazione minima di 102/110, conoscere un buon inglese e possedere un buon uso di Office Automation. Il curriculum va inviato, il più presto possibile, tramite il link https://erecruiting.poste.it/dettagliPosizione.php?ba ckurl=%2FposizioniAperte.php&i=132 EPSO: concorso per 55 risorse - da impiegare nel museo House of European History di Bruxelles. I candidati debbono avere i seguenti requisiti: cittadinanza europea; madrelingua di una delle lingue ufficiali dell’UE (italiano com- STAGE E TIROCINI SACE: tirocini per laureati in legge presso la sede di Roma. Votazione di laurea non inferiore a 105/110, ottimo inglese e office sono i requisiti richiesti. Leggete l’annuncio qui: http://sace.sites.altamiraweb.com/Annunci preso); inglese, francese o tedesco a livello comunitario B2; laurea o diploma idonei ed esperienza in base al ruolo e al titolo di studio. L’invio delle domande termina il 23/7/2015. Per ulteriori info, cliccate alla pagina http://europa.eu/epso/apply/jobs/perm/2015/heh_ad /index_en.htm Articolo 1: 5 periti industriali - per un’azienda che opera nel settore depurazione acque a Roma. Esperienza almeno triennale, ottimo uso del Pc, inglese base, disponibilità ad orario notturno e festivo. Contratto di somministrazione di 2 mesi con proroghe. Consultate l’annuncio al link http://www.articolo1.it/comunicati-stampa/peritiindustriali-a-roma/ Obiettivo Lavoro: profili vari nel turistico-alberghiero - con numerose posizioni aperte. La zona di lavoro è Roma, il contratto è in somministrazione a tempo determinato con orario sia full che part time. Per conoscere i dettagli dei singoli profili ed inviare le vostre candidature, dovete connettervi alla pagina http://www.obiettivolavoro.it/italia/content/offerte-di-lavoro Articolo 1: 15 diplomati/laureati in informatica - competenti in linguaggi C# o Java, utilizzo programmazione 3D e conoscenza intermedia dell’inglese. Ai candidati, dopo un percorso formativo, verrà offerto l’inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro Roma. L’inserzione si trova alla pagina http: //www.articolo1.it/comunicati-stampa/personalenellit-a-roma-2/ Gi Group: 10 addetti amministrativi - per gestione mutui interni ad un istituto di credito, laureati in economia o materie affini, EMSA: stage a Lisbona rivolto a laureati nelle discipline comunicazione, legge o ambiente. L’Agenzia per la sicurezza marittima della Comunità Europea offre un rimborso di 901 euro mensili per 4 mesi, più le agevolazioni per le spese di viaggio. Il tirocinio avrà inizio il 1° ottobre 2015 e si concluderà il 29 febbraio 2016. Il termine per l’invio delle domande è fissato al 20/7/2015. Per i dettagli, scaricate il bando che troverete a questa pagina: //www.emsa.europa.eu/work/jobs/vacancies/item/2 398-emsa-tra-2015-02.html Sistur: tre premi di laurea sul turismo per laureati provenienti da tutti gli Atenei nazionali. Per tesi triennali il premio consiste in 800 euro, per quelle specialistiche 1.000 e per tesi di dottorato 1.500, tutti al lordo delle ritenute fiscali. Per proporre la vostra candidatura, entro il 1°/9/2015, e consultare il bando, dovete andare alla pagina http://www.uniurb.it/it/cdocs/BS/3000-BS03042015112256-bando.pdf 8 Mercoledì 22 luglio 2015 L’ESITO DEGLI ACCERTAMENTI FORNIRÀ AL PM GLI ELEMENTI PER CHIUDERE O MENO IL FASCICOLO Gioielliere ucciso, oggi l’autopsia sul presunto assassino prevista per oggi l’autopsia di Federico Caiazza, considerato il responsabile dell’uccisione del gioielliere Giancarlo Nocchia di via dei Gracchi. Il pubblico ministero Sergio Colaiocco ha affidato l’incarico di fare gli accertamenti medico-legali al professor Giorgio Bolino che esaminerà il corpo di Caiazza all’Istituto di medicina legale della Sapienza. Il fascicolo, per il momento, non prevede né indagati né ipotesi di reato. L’esito degli accertamenti medico-legali fornirà al magistrato gli elementi necessari per stabilire se l’indagine debba essere immediatamente chiusa. Anche perché non sono emerse anomalie da determinare eventuali iscrizioni nel registro degli indagati, come risulta dalla relazione di servizio del direttore del carcere di Regina Coeli, del comandante delle guardie dell’istituto penitenziario e dai successivi accertamenti del Ris. Caiazza, napoletano ma da qualche tempo residente a Roma, con problemi di tossicodipendenza, è stato trovato È impiccato in una cella del carcere romano tre giorni fa. Il presunto assassino di Nocchia era da solo in cella in una sezione dove vi erano circa 120 detenuti. E’ stato trovato impiccato con un lenzuolo legato alla finestra. L’allarme è scattato intorno alla mezzanotte di domenica. All’arrivo di un’ambulanza del 118 per lui non c’era più nulla da fare. L’uomo era stato fermato nelle dai carabinieri ore precedenti del Nucleo investigativo di Roma su un treno all’altezza di Latina. Dal Casertano, dove si era rifiugiato subito dopo la rapina, stava cercando di rientrare a Roma ma i carabinieri erano sulle sue tracce, grazie alle impronte digitali trovate sul luogo della rapina e al video di un filmato. Al momento del fermo aveva con sè due pistole e una borsa con la refurtiva della rapina dal gioielliere. Nel corso del primo interrogatorio, Caiazza - secondo le poche indiscrezioni filtrate avrebbe ammesso la rapina e di aver colpito il gioielliere, ma senza l’intenzione di ucciderlo. DA ROMA E DAL LAzIO OLTRE ALLA CARENZA DI FONDI PER I SERVIZI E IL GIALLO SUL COORDINAMENTO, IL CENSIS LANCIA L’ALLARME SUGLI AFFITTI NON REGOLARI Il Giubileo “nero” di Roma Capitale Mancheranno alle casse del Campidoglio, a secco e bisognose di liquidità, 40 milioni di euro solo di tassa di soggiorno n Giubileo “nero” per la casse del Campidoglio. Mancheranno all’appello 40 milioni di euro di tasse comunali a causa degli affitti senza una regolare registrazione. E’ il calcolo del Censis, presentando il quinto numero del diario “Roma verso il Giubileo”. “Il boom turistico nella capitale - spiega il Centro studi investimenti sociali - è alimentato dai posti letto low cost per i turisti e genera reddito integrativo per le famiglie romane che affittano camere e appartamenti”. Un modus operandi destinato ad aumentare. Ovunque in città, non solo in centro, “nascono esercizi ricettivi e risuona nelle strade il rumore delle rotelline dei trolley. E sono diffusissimi gli affitti brevi in nero”, sottolinea ancora il Censis, stimando “il sommerso del settore nel territorio del comune di Roma sia costituito da quasi 4.000 case per vacanza irregolari per circa 36.000 posti letto, con un tasso di strutture non a norma o che lavorano in nero intorno al 75%”. Il Censis ha poi calcolato il mancato gettito nelle casse comunali, a secco e bisognose di liquidità. “Solo in termini di evasione della tassa di soggiorno - rivela il centro studi - il fenomeno del nero si tradurrebbe nel prossimo anno in un mancato gettito per le casse comunali di circa 40 milioni di euro”. Un campanello d’allarme non di poco U conto, a cui le autorità preposte dovrebbero porre decisivamente un freno, mettendo, perché no, in campo una task de force per stanare gli evasori. Sono attesi a Roma - infatti, secondo la stima del Censis - 33 milioni di euro di turisti e pellegrini. Per una spesa complessiva che si aggirerà intorno agli 8 miliardi di euro, per circa il 70% da parte di visitatori provenienti dall’estero. C’è stato un boom di turisti nella Capitale in questi anni, aumentati dai 7,5 milioni di arrivi registrati nel 2000 ai 13,4 milioni del 2014, con uno straordinario incremento del 77,5%. Ma continua a tenere banco il gelo tra Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio Campidoglio e il governo. A mettere il dito nella piaga ci ha pensato Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Aula Giulio Cesare, sollevando, per l’ennesima volta, la mancanza di risorse per Roma Capitale. Per non parlare del giallo sul coordinamento del Giubileo straordinario. “E’ incredibile che a pochi mesi da un evento di portata mondiale come il Giubileo, il governo Renzi ancora non abbia sbloccato i fondi per la Capitale. Il governo ci deve far sapere se vuole mettere Roma nelle condizioni - ha lamentato il vendoliano - di affrontare un evento importante come il Giubileo”. Ma Renzi fa spallucce. 9 Mercoledì 22 luglio 2015 DALL’ItALIA ESPLOSO IL BUBBONE PER L’IMPOSSIBILITÀ DI PIAZZARE TUTTI GLI SBARCATI IN ITALIA L’urlo dei prefetti: “Ora basta” Il leader del sindacato di categoria Palomba: “Siamo capri espiatori di una situazione critica La battaglia è politica ma alla fine a rimetterci siamo noi. Adesso il Viminale ci ascolti” anto tuonò che piovve. E i prefetti, se non alzano bandiera bianca, ci vanno vicini. Per la verità, nelle parole di Claudio Palomba, in servizio a Lecce ma leader di un sindacato di categoria, ci sono dure reprimende anche alla politica, anzi alla parte politica che non ha mancato di esternare pubblicamente le proprie critiche per le scelte delle autorità di governo del territorio nelle ultime settimane. Il fatto è d’altronde che i prefetti eseguono le indicazioni (politiche) del Viminale e vogliono restar fuori dalle polemiche che da quelle indicazioni conseguono. E quindi anche a Palazzo Chigi vanno i bipartisan strali di queste ore. Palomba da Lecce, segretario del Sinpref, insomma, ci è andato giù duro. “Siamo circondati da enorme ostilità”, bersaglio di “frasi indegne da parte di esponenti istituzionali e noti politici”. Evidente il riferimento ai salviniani di varia provenienza, quindi. Ma come detto, non ci sono parole dolci verso il governo, che pure attraverso il consiglio dei ministri i prefetti li T nomina… “Ogni giorno – denuncia Palomba – le 103 prefetture sul territorio lavorano senza sosta per assicurare assistenza logistica e sanitaria ai migranti che arrivano e che ci vengono assegnati, a volte con preavvisi strettissimi. Bisogna identificarli, visitarli, curarli, trovare loro una sistemazione, il governo deve riflettere su questi aspetti”. E ancora: “Siamo stanchi di fare la parte dei capri espiatori, ci tuteleremo in ogni sede. Se il sistema della sicurezza ha retto in questa fase di emergenza, lo si deve soltanto al lavoro dei prefetti. Se il tema dell’immigrazione diventa uno scontro politico, la battaglia deve rimanere nell’ambito politico. Invece alla fine a rimetterci siamo noi”. E qui la lingua evidentemente batte dove il dente duole, cioè sulla decisione del ministro Alfano, su suggerimento di Renzi, di rimuovere il prefetto di Treviso Marrosu. Di qui la richiesta di un incontro urgente avanzata proprio al titolare degli Interni. Magari con delle proposte: “Quando ero prefetto a Rimini, d’accordo con il vescovo avevamo pensato a un piano di ristrutturazione delle canoniche. Il 50% dei posti che si sarebbero resi disponibili sarebbe andato ai migranti, il restante agli italiani senza casa visto che si deve pensare pure al disagio abitativo. La Chiesa deve scendere in campo. Tutti gli altri smettano di spararci addosso”, conclude Palomba. DOPO LA RIVOLTA AL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI SASSARI SCOPPIA LA VIOLENZA Lite fra immigrati, un accoltellamento Ferito un nigeriano. Arrestato un gambiano Ieri gli stranieri avevano manifestato per essere trasferiti n accoltellamento e un arresto. È il bilancio della violenta rissa scoppiata l’altra notte tra gli extracomunitari ospiti nei centri di accoglienza di Palmadula, frazione di Sassari. Verso mezzanotte con un coltello da cucina un extracomunitario ha colpito un altro ospite della struttura, un nigeriano, ferendolo al polpaccio. L’uomo è stato portato in ospedale ad Alghero, dove è stato medicato e gli sono stati assegnati 15 giorni di prognosi. Ancora da chiarire la dinamica dei fatti, su cui indagano i carabinieri intervenuti sul posto per sedare la rissa insieme al 118. Arrestato il feritore, un immigrato di origine gambiana di 21 anni. Non è U chiaro come si sia procurato il coltello da cucina con il quale ha sferrato il fendente all’altro giovane. A quanto è dato sapere, ma le informazioni sono ancora molto frammentarie e da verificare attentamente, al momento della rissa non erano presenti mediatori culturali nella struttura. Al momento del trasporto del ferito verso l’ospedale, è scoppiata un grande caos tra gli ospiti della struttura, in totale un centinaio rispetto ad una capienza massima consentita di 65, dove ormai la situazione rimane ad altissima tensione da qualche giorno. Lunedì gli extracomunitari hanno inscenato una protesta, tra le vie della frazione per chiedere di essere avvicinati alla città. Lamentavano “condizioni inumane” e si dicevano costretti in una struttura totalmente inadeguata a ospitarli, obbligati a sottostare a condizioni igieniche ben al di sotto degli standard minimi della decenza. “Non ci aspettiamo chissà quali privilegi - dicono - ma chiediamo di essere accolti in condizioni più civili e dignitose”. Sulla questione è intervenuto il sindaco di Sassari Nicola Sanna, che assieme all’assessore ai Servizi sociali, Grazia Manca, segue la vicenda “con la massima attenzione” e ha realizzato un coordinamento con prefettura e questura coinvolgendo anche con il presidente e il consigliere di riferimento della circoscrizione unica della Nurra e i consiglieri comunali del territorio. “L’amministrazione - si legge in una nota diffusa nel pomeriggio di lunedì - ha chiesto di nuovo alla prefettura di alleggerire la borgata, per quanto possibile, di un numero così elevato di migranti. Una richiesta che, pur comprendendo le diffi- coltà create dai nuovi sbarchi, deriva dalla necessità di tener corto della capacità ricettive e di accoglienza che hanno i singoli territori”. Di certo tra proteste e episodi di violenza la tensione sembra destinata a rimanere alta. L’ennesimo effetto di una immigrazione incontrollata. (Foto Ansa) Barbara Fruch LA REGIONE DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA PER POTER ACCOGLIERE I RICHIEDENTI ASILO Profughi, in Friuli sorgeranno nuove tendopoli Accelerate le procedure per le autorizzazioni abitative per ospitare i nuovi arrivi. E il conto lo paga lo Stato n Friuli Venezia Giulia sorgeranno tendopoli ‘provvisorie’ per accogliere i richiedenti asilo. È quanto deciso lunedì, con un decreto emanato dall’assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, d’intesa con la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha dato mandato alla Protezione Civile di occuparsi dell’accoglienza degli extracomunitari con strumenti straordinari. Ecco perché è stato dichiarato lo stato di emergenza in tutta la regione. “Con questo provvedimento - commenta l’assessore alla Solidarietà Gianni torrenti, che segue in prima persona il problema dell’immigrazione - possiamo intervenire con maggiore incisività e tempestività per superare il problema della mancanza di idonee strutture di prima accoglienza. In uno spirito di leale collaborazione con lo I Stato l’allestimento di questi centri di primo e temporaneo ricovero dei richiedenti asilo, permetterà di attuare le procedure di identificazione e di controllo sanitario, a garanzia della sicurezza e della tutela della salute pubblica”. Con il decreto, viene infatti dichiarato lo stato di emergenza sul territorio del Friuli Venezia Giulia, giustificato proprio dalla difficoltà, in l’assenza di idonee strutture, di poter attuare in modo adeguato i controlli sanitari e l’identificazione dei richiedenti asilo privi di collocazione. Conseguentemente al decreto, la Protezione civile regionale potrà quindi attuare quegli interventi strettamente necessari per garantire le condizioni minime di temporanea accoglienza. In particolare, la Protezione civile si adopererà per sistemare, con procedura d’urgenza e con risorse assegnate dallo Stato, strutture da destinare a questo scopo, che saranno poi gestite dalle Prefetture. “Non deve preoccupare il fatto che il decreto dichiari lo stato di emergenza su tutto il territorio regionale – chiarisce torrenti a ‘Il Piccolo’ – Era un passaggio giustificato proprio dalla difficoltà, in assenza appunto di strutture idonee, di poter attuare in modo adeguato i controlli sanitari e l’identificazione dei richiedenti asilo privi di collocazione. Semplificati i rapporti con vigili del fuoco e operatori sanitari, potremo contare su procedure accelerate anche per quel che riguarda le autorizzazioni abitative. In particolare rendendo agibili, e abitabili, strutture di uso militare”. Il modello, prosegue l’assessore, è quello della caserma Cavarzerani a Udine, indivi- duata come hub per la prima accoglienza dei richiedenti asilo che arrivano in regione. Nel rispetto di un apposito protocollo, è stato affidato proprio alla Protezione civile un intervento di ristrutturazione dell’edificio da completare entro l’estate. “Si sarebbe potuto replicare quel protocollo – spiega torrenti – ma alla Cavarzerani non si imponevano particolari deroghe. In situazioni più anguste e complicate il decreto di emergenza agevola invece i passaggi burocratici. Una semplificazione amministrativa che sarà di vantaggio per tutti i soggetti coinvolti nella gestione del fenomeno”. Insomma gli immigrati in Friuli Venezia Giulia continueranno ad arrivare e nei prossimi mesi sorgeranno tendopoli un po’ ovunque, il tutto a spese pubbliche. Chissà cosa B.F. ne pensano i friulani di tutto ciò? 10 Mercoledì 22 luglio 2015 DALL’ItALIA PROBABILE SVOLTA NEL BRUTALE OMICIDIO DI ISMAELE LULLI Sgozzato in un boschetto: fermati due albanesi Domenica i genitori e gli amici avevano denunciato la scomparsa del ragazzo Lunedì la tragica scoperta. Il movente potrebbe essere legato a motivi passionali ra scomparso domenica nel Pesarese. Ismaele Lulli, 17 anni, è stato sgozzato. Il suo corpo è stato rinvenuto in località San Martino in Selva Nera a Sant’Angelo in Vado, non lontano da Urbino, in un dirupo nei pressi della chiesa. I carabinieri guidati dal colonnello Antonio Sommese hanno fermato lunedì sera due albanesi, entrambi ventenni (20 e 21 anni) uno residente a Urbania, l’altro a Sant’Angelo, amici della vittima. Secondo quanto si apprende, a portare i militari sulle tracce dei due sospettati sarebbero stati diversi elementi, a cominciare dai numeri telefonici recuperati dal telefonino di Ismaele. Del 17enne si erano perse le tracce da domenica pomeriggio, quando aveva inviato un sms ai familiari che diceva: “Cambio vita, vado a Milano, non mi cercate”. Quel messaggio però non si esclude che possa esser stato inviato dai suoi assassini per ritardare le ricerche. Ismaele, che frequentava il secondo anno dell’istituto alberghiero di Piobbico, viveva con la madre e una sorella più piccola. Domenica sera non era tornato a casa e la madre si era rivolta ai carabinieri. Contemporaneamente gli amici avevano lanciato una serie di appelli su Facebook con la sua foto. A compiere la macabra scoperta è E stato un passante lunedì mattina, che ha visto il corpo e ha subito chiamato i soccorsi. Sul posto per gli accertamenti sono arrivati i carabinieri del Ris. Secondo le prime ipotesi ad agire sarebbero state più persone. Almeno due, dato che sono stati rinvenuti segni di trascinamento del corpo, segno evidente che il giovane non sarebbe stato ucciso nel luogo dove è poi stato rinvenuto il cadavere. Il ragazzo sarebbe stato massacrato accanto a una croce in ferro, dove è stata ritrovata una traccia e poi gettato in un dirupo. Per farlo, dato che Ismaele era magro, anche se alto un metro e ottanta, dovevano essere almeno in due. La vittima stata ritrovata a pancia in giù con un profondo taglio alla gola (in un linguaggio della malavita del- AOSTA Truffate da avvocati: tentano il suicidio Rissa tra giovani, poliziotti aggrediti rano intervenuti per sedare una lite, ma sono stati aggrediti rimediando una serie di traumi e fratture. È quanto accaduto a Brescia, a tre agenti di polizia. L’episodio è avvenuto lunedì sera poco dopo le 23, quando due agenti in servizio sulla volante sono intervenuti per una lite in strada tra due 23enni del posto. Al loro arrivo, i due ragazzi hanno smesso di discutere e uno di loro, per evitare i controlli, si è allontanato in tutta fretta. Poco dopo, però, mentre erano intenti a raccogliere testimonianze sull’accaduto, i poliziotti si sono accorti che in un luogo poco distante i due avevano ricominciato a litigare, dandosele anche di santa ragione. Così sono intervenuti rimediando sputi, calci e spintoni. T arrivate alla decisione di togliersi tutte la vita dopo aver subito una presunta truffa da parte di due avvocati: per questa avrebbero perso tutti i loro risparmi. Una quarta sorella è stata avvisata di quanto accaduto mentre è stata smentita la voce, circolata in un primo momento, di un tentativo di suicidio anche da parte sua. Le due donne che hanno tentato di gettarsi dal muraglione sono state ricoverate nel reparto di psichiatria dell’ospedale Parini di Aosta in forte stato confusionale. La terza invece è stata sottoposta alle cure per l’intossicazione da monossido di carbonio. B.F. Non solo. Alcuni passanti che assistevano alla scena, hanno cercato di ostacolare gli agenti, favorendo anche il tentativo di fuga di uno dei due giovani che aveva dato una testata al volto di uno dei due poliziotti. Tutto è terminato con l’arrivo di un’altra pattuglia intervenuta a sostegno dei colleghi. Non senza difficoltà, tanto che anche un terzo agente è rimasto ferito nella rissa. Hanno riportato una microfrattura composta al setto nasale e una ferita al braccio destro, una botta alla testa e varie contusioni. I giovani sono stati fermati: si tratta di E. L. bresciano di 23 anni che è stato arrestato e il coetaneo P. A. bresciano denunciato a piede libero. Tutti gli altri sono stati portati in caserma e poi rilasciati. B.F. Nelle vicinanze del luogo in cui è stato rinvenuto il corpo sono stati trovati degli indumenti insanguinati. I carabinieri non confermano però il ritrovamento di due zaini, che potrebbero essere di Ismaele, riportato da alcune fonti. Recuperato anche il cellulare del ragazzo, da cui era partito un sms ai familiari. Non è stata invece rinvenuta l’arma del delitto. Si cerca il coltello, ma anche tracce che possano sostenere un’altra ipotesi degli inquirenti. Nel frattempo, le abitazioni dei sospettati, a Urbania e a Sant’Angelo in Vado, sono state perquisite, così come l’automobile di uno dei due prelevata davanti casa e spostata in un luogo più sicuro per effettuare i primi accertamenti. Un delitto che ha lasciato sgomenta l’intera comunità. “È una vittima del nostro tempo, i nostri giovani hanno un vuoto ‘gestionale’ dai 13 ai 18 anni – ha detto sindaco di Sant’Angelo in Vado, Giannalberto Luzi, che ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali – Mi sento colpito come sindaco, ma anche come genitore. È una morte diversa da quella di quel ragazzo che ha preso l’ecstasy a Riccione, ma forse è anche simile. Credo che spesso siamo chiusi a quello che ci succede intorno e le vittime spesso sono i nostri ragazzi”. Barbara Fruch FOGGIA BRESCIA E ruffate da alcuni avvocati che gli avrebbero fatto perdere tutti i loro risparmi, tre sorelle hanno tentato il suicidio. Una tragedia evitata solamente grazie al tempestivo intervento dei carabinieri di Valtournenche (Aosta). A cercare di ammazzarsi sono state tre donne di 49, 63 e 72 anni di Carmagnola (torino): due sono state bloccate mentre tentavano di lanciarsi da un muraglione nella zona di Singlin, la terza è stata trovata chiusa in auto mentre provava a togliersi la vita con i gas di scarico. Pare che le tre sorelle siano l’est, è conseguenza di uno sgarro, magari anche di un piccolo debito non pagato o per una questione di donne). Ed è proprio per questo che quanto al movente, si pensa ad un motivo passionale, uno sgarro per questioni di ragazze oppure a debiti non pagati per piccolo spaccio di droga. In ogni caso ad un chiarimento finito in tragedia, se non addirittura a un omicidio premeditato. Il giovane, infatti presenta sul corpo diverse tracce di nastro adesivo per pacchi, come se avessero tentato di legarlo. Oppure è stato legato e poi il caldo di questi giorni ha fatto gonfiare il corpo e i legacci sono saltati. Un delitto feroce: chi lo ha sgozzato lo ha fatto con violenza, tanto che Ismaele è stato quasi decapitato. Sul corpo altri tagli e escoriazioni, ma sarà l’autopsia a stabilire se si tratti di ferite da trascinamento o riportate durante la caduta nel dirupo, oppure di coltellate inferte post mortem. Molestie sessuali sul bus: arrestato un senegalese H a molestato pesantemente una donna di 46 anni che per lo spavento è svenuta. Un cittadino senegalese di 23 anni, Kamara Bubakar, è stato arrestato dalla polizia a Foggia con l’accusa di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Lo straniero si trovava su un autobus della linea 24 a Foggia lunedì sera, dopo le 20,30, quando ha tentato un esplicito approccio sessuale con la donna, residente a Borgo Mezzanone che era in compagnia della sorella, toccandole il seno. E quando la vittima ha iniziato ad urlare e richiedere aiuto, lo straniero ha risposto prima schiaffeggiando- la, poi spingendola contro i sedili. Notato quanto stava accadendo alcuni passanti ed altre persone presenti sul bus hanno allertato la polizia. Una pattuglia, in zona per il consueto servizio di pattugliamento del territorio, è sopraggiunta in pochissimi istanti, riuscendo a bloccare il 23enne sull’autobus, prima che quest’ultimo ripartisse. L’uomo per sottrarsi all’arresto ha colpito gli agenti con calci e pugni. La vittima è stata soccorsa dai medici del 118 per un forte stato ansioso. Svenendo ha riporto anche un trauma cranico non commotivo. Guarirà in 5 giorni. B.F. 11 Mercoledì 22 luglio 2015 CULtURA NOVECENTO RIVOLUZIONARIO: L’ANALISI DEL MANIFESTO “RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL’UNIVERSO” Giacomo Balla alla Villa dei Capolavori L’esposizione, allestita alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, dal 12 settembre all’8 dicembre di Emma Moriconi ... Il futurismo pittorico si è svolto quale superamento e solidificazione dell’impressionismo, dinamismo plastico e plasmazione dell’atmosfera, compenetrazione di piani e stati d’animo ... Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione ... Il parolibero Marinetti ci disse con entusiasmo: «L’arte, prima di noi, fu ricordo, rievocazione angosciosa di un Oggetto perduto (felicità, amore, paesaggio) perciò nostalgia, statica, dolore, lontananza. Col Futurismo invece, l’arte diventa arte-azione, cioè volontà, ottimismo, aggressione, possesso, penetrazione, gioia, realtà brutale nell’arte, splendore geometrico delle forze, proiezione in avanti. Dunque l’arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova realtà creata cogli elementi astratti dell’universo. Le mani dell’artista passatista soffrivano per l’Oggetto perduto; le nostre mani spasimavano per un nuovo Oggetto da creare» ... Le invenzioni contenute in questo manifesto sono creazioni assolute, integralmente generate dal Futurismo italiano. Nessun artista di Francia, di Russia, d’Inghilterra “ o di Germania intuì prima di noi qualche cosa di simile o di analogo. Soltanto il genio italiano, cioè il genio più costruttore e più architetto, poteva intuire il complesso plastico astratto. Con questo, il Futurismo ha determinato il suo Stile, che dominerà inevitabilmente su molti secoli di sensibilità.” È il Manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo” ed è ad esso che è ispirata “Giacomo Balla Astrattista Futurista”, la mostra allestita alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, nei pressi di Parma, dal 12 settembre all’8 dicembre prossimi. L’esposizione, a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi, presenta il percorso artistico di Giacomo Balla attraverso l’analisi del manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo”, certamente uno dei testi teorici più rivoluzionari dell’arte del Novecento. L’occasione è il centenario della sua pubblicazione, sottoscritto ‘Astrattista Futurista’ dallo stesso Balla e da Fortunato Depero. La mostra, articolata per temi, ripercorre i capisaldi del Manifesto del 1915: si comincia così con l’ “Astratto”, parliamo dei pastelli di inizio 900 realizzati a Villa Borghese. Pezzo particolare di questa sezione è sicuramente “Fontana (che piange)” della Banca d’Italia, che viene esposto per la prima volta. C’è poi la “Finestra di Düsseldorf”, l’ultimo documento pittorico del passaggio tra pittura oggettiva e astrattismo, ritrovato dalle figlie Luce ed Elica Balla nel 1968. Giungiamo così al secondo passo, il “Dinamico”: dunque il volo delle rondini, l’automobile che corre, la velocità astratta. Eccoci al “Trasparentissimo”, con i cicli delle “Stagioni” e delle “Trasformazioni Forme e Spirito”. Poi c’è il Balla “Coloratissimo e Luminosissimo”, con “Linee forse di paesaggio + sera” del 1917-18, esposto per la prima volta in mostra. Sempre di questa sezione fanno parte “Fau d’artifice” e i “Fiori” in 3D. quinto passo ed eccoci all’ “Autonomo”, gli autoritratti dell’artista, come “Ecce homo”. Ancora un passo e troviamo il “Trasformabile”: il vestito e il mobile futurista dalla caleidoscopica Casa Balla. Poi c’è il “Drammatico”, con l’interventismo in “Di- mostrazione interventista” del 1915, che è stato riscoperto di recente sul retro del dipinto “Verginità”, del 1926. La figura femminile in “Volatile”, è il passo successivo: “Elisa che cuce” del 1898, “Dubbio” del 19071908, ritratti femminili degli anni Venti e il “Noi 4 allo specchio” del 1945. Ultimo passo ed eccoci allo “Scoppiante”, con la linea della velocità nelle sculture con il “Pugno di Boccioni” e il “Complesso plastico”. Una mostra in cui le opere provengono da collezioni private e dai principali musei italiani, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, gli Uffizi di Firenze, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria d’arte Moderna di Torino. Per finire, chiude l’esposizione un apparato di documenti originali come fotografie d’epoca, cataloghi e manifesti dell’Archivio Gigli di Roma. “Il manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo - riferisce il comunicato stampa relativo all’evento - rappresenta una delle tappe più significative nell’evoluzione dell’estetica futurista. Con questo manifesto trova una completa maturazione la volontà del Futurismo di ridefinire ogni campo artistico secondo le sue teorie e di rifondare le forme stesse del mondo esterno fino a coinvolgere anche gli oggetti e gli ambienti della vita quotidiana”. E ancora: “La più importante innovazione proclamata dal manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo è la proposta di estendere l’estetica futurista a tutti gli aspetti della vita quotidiana. I campi della ricerca sembrano illimitati: arredo, oggettistica, scenografia, moda, editoria, grafica pubblicitaria: nulla sembra essere estraneo alla sensibilità dei due artisti. I futuristi imposero il loro segno distintivo fin dalle prime celebri ‘serate’, durante le quali gli artisti–autori-declamatori indossavano abiti da loro stessi disegnati e maschere che suggerivano la robotizzazione e meccanizzazione dell’uomo”. La mostra sarà aperta dal 12 settembre all’8 dicembre 2015, tutti i giorni, compresi i festivi, eccetto il lunedì. Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi fino alle 19. Lunedì 7 dicembre aperto. Per le ulteriori informazioni si può consultare il sito www.magnanirocca.it La Mostra e il Catalogo (Silvana Editoriale) sono a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi. Il Catalogo presenta saggi dei curatori, di Giovanni Lista e di Antonio Carnevale LE TECNICHE PIONIERISTICHE DEL LINGUAGGIO VIDEO: UNA CAMPAGNA CONSERVATIVA INIZIATA NEL 2013 E OGGI IN PARTE FRUIBILE Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973-1979: sono gli anni in cui vennero realizzate le opere in mostra dal 26 settembre al 18 ottobre errara nel Novecento è stata un “laboratorio di sperimentazione della videoarte” di rilievo internazionale. Il Centro Video Arte, infatti, diretto da Lola Bonora con la collaborazione di Carlo Ansaloni e l’assistenza tecnica di Giovanni Grandi, ha prodotto le sperimentazioni di artisti come Fabrizio Plessi, Christina Kubisch, Angela Ricci Lucchi,Yervant Gianikian o Marina Abramovic . Sono giunte così a noi opere che testimoniano le pratiche artistiche, che possono certamente definirsi pionieristiche, che si sono sviluppate in quel periodo attraverso il linguaggio video. Il problema è che tutta la produzione in videotape potrebbe andare perduta a causa delle “alterazioni strutturali del supporto analogico, dell’obsolescenza delle piattaforme tecnologiche che ne permettono la riproduzione, e anche delle profonde trasformazioni delle modalità di visione”. Di qui la necessità di tutelare questo importante spaccato dell’arte e della storia italiana: è per questo che le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara hanno av- F viato un progetto di preservazione e restauro, grazie anche alla collaborazione dei laboratori La Camera Ottica e CREA del DAMS di Gorizia - Università di Udine, sotto la supervisione della professoressa Co- setta G. Saba. La campagna conservativa è stata avviata nel 2013: essa prevede l’archiviazione, la migrazione digitale, lo studio e la video-preservazione dei videotape del Centro Video Arte, secondo un protocollo adottato dai laboratori di Gorizia. La Fondazione Pianori ha contribuito con un importante sostegno al progetto finanziando un ampio intervento. L’esposizione “Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973/1979. Reenactment”, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, presenta così i primi risultati raggiunti dalla squadra e propone al pubblico una selezione di opere video databili agli anni Settanta con il riallestimento della mostra Videoarte a Palazzo dei Diamanti. 1973/1979 che nel 1980 venne ospitata nel Foyer della Camera di Commercio di torino. La mostra, che proporrà diciannove opere monocanale, sarà allestita nelle sale Benvenuto tisi da Garofalo di Palazzo dei Dia- manti. Le opere saranno ritrasmesse attraverso i dispostivi di visualizzazione degli anni Settanta, la ragione è che essi sono in grado di farne risaltare la trama luminosa ed evanescente. A corredo delle opere il pubblico potrà apprezzare la documentazione e la strumentazione che ne hanno accompagnato la nascita, verrà spiegato il processo creativo con il quale l’artista ha realizzato il video. Uno dei primi videotape di Fabrizio Plessi, travel (1974), aprirà la mostra, composta delle opere più significative prodotte dal Centro Video Arte negli anni Settanta, tra cui Filo d’Arianna di Claudio Cintoli del 1974, Stille Nacht di Christina Kubisch del 1975 e trace of Shadow di Giuliano Giuman del 1976. Una sala della mostra sarà dedicata a due opere di Ricci Lucchi-Gianikian, Viaggio di La Rose ed Essence del 1975. Di queste opere di è anche attuato un restauro, in collaborazione con gli artisti. La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 settembre al 18 ottobre prossimi, aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 18. L’ingresso sarà gratuito. E.M. 12 Mercoledì 22 luglio 2015 SOCIEtA’ Le vacanze on line SECONDO UN SONDAGGIO DI UN FAMOSO PORTALE GLI ITALIANI PREFERISCONO ORGANIZZARE I VIAGGI SUL WEB In tanti utilizzano il pc per scegliere la propria destinazione, un mezzo affidabile in linea con le proprie esigenze di Chantal Capasso Q uale occasione migliore una vacanza per soli single per poter fare nuove amicizie e, perché no, incontrare l’anima gemella. Ora ci pensa un tour operator on line SpeedVacanze.it. Questa agenzia on line ha inventato l’esclusiva formula dei viaggi e delle crociere di gruppo per single, un punto di riferimento sicuro ed affidabile. Oltre alle persone single, considerate dal tour operator più decisi nello scegliere la meta per trascorrere le vacanze, anche le coppie e le famiglie utilizzano la rete per prenotare il soggiorno estivo. Secondo un’indagine realizzata proprio da SpeedVacanze.it quest’estate a prenotare le vacanze su Internet è il 72% degli italiani. La tradizionale agenzia di viaggio resta il canale preferito solo dal 15% e a contattare direttamente le strutture ricettive o partire senza prenotazione è un 13% dei vacanzieri. Mentre il 57% di chi prenota una vacanza sul web consulta più di 3 portali prima di farlo. I single sono i più risoluti: solo il 24% di loro consulta più di un sito prima di decidere. Ma ciò che più sorprende, secondo il sondaggio condotto SpeedVacanze.it è lo strumento di navigazione per prenotare. Nonostante l’aumento dell’uso degli smartphone per navigare su Internet, l’84% degli italiani preferisce utilizzare il computer per scegliere o prenotare una vacanza. E poi, nonostante la crisi, da questa indagine emerge anche che il tipo di destinazione (49%) resta più importante del prezzo (34%) nella scelta di un luogo di vacanza. «Quello che è veramente cambiato di pari passo con il diffondersi delle nuove tecnologie è il modo nel quale si sceglie una meta: oggi, indipendentemente dalla modalità di acquisto, più di 8 italiani su 10 prima di scegliere una vacanza ricorre alle informazioni, ma anche alle recensioni e alle valutazioni, presenti su Internet» precisa Giuseppe Gambardella, fondatore di SpeedVacanze.it e di SpeedDate.it, portale quest’ultimo che offre ai single il modo più veloce e divertente per incontrare gente nuova e molti nuovi potenziali partner. Per gli italiani, ormai il web è visto dai vacanzieri italiani come una GOSSIP SOTTO L’OMBRELLONE «piazza virtuale» dove raccogliere le informazioni più affidabili, questo quanto è emerso dalla stessa ricerca di SpeedVacanze.it valutando le modalità con cui gli italiani acquistano le proprie vacanze e l’utilizzo di Internet nell’organizzazione e nell’acquisto di un viaggio. Un’altra curiosità riguarda l’universo dei single: quest’estate circa 7 milioni di persone non accompagnate partiranno per una vacanza di almeno una settimana con una spesa media pro capite di 980 euro. I single rappresentano infatti una fetta di mercato considerevole del settore turistico e prediligono Internet non solo per risparmiare ma anche e soprattutto per poter vivere un’esperienza di viaggio che li coinvolga fin dal primo click, programmando in modo autonomo una vacanza nel rispetto dei tempi e delle esigenze personali, proprio come accade su SpeedVacanze.it. «Semplicità e funzionalità sono le caratteristiche principali del nostro sito che più che un viaggio propone “emozioni”. E proprio per questo per noi è fondamentale che il nostro portale sia facilmente consultabile e che gli utenti possano prenotare in modo semplice, scegliendo in base alle loro specifiche esigenze» spiega Giuseppe Gambardella. Secondo SpeedVacanze.it tra le mete dell’estate 2015 al primo posto si classifica l’Italia con il 44% delle preferenze, seguita dai Paesi del Mediterraneo, come Grecia e Spagna, con il 35%, dal Mar Rosso con il 13% e da altre destinazioni estere con l’8%. Anche i single preferiscono l’Italia. Sul portale SpeedVacanze.it, ad esempio, per Ferragosto sono molto richieste le località italiane, con Puglia, Sicilia e Sardegna in cima alla lista delle preferenze e le crociere che anche quest’estate continuano ad essere ancora quotate. L’ATTRICE TRA POSE SEXY PER “GQ ITALIA” RACCONTA DEI SUOI AMORI E LA VITA SUL SET Paola Barale in Sardegna Monica Bellucci:“E chi La bionda della tv si consola al mare dopo la rottura con Raz Degan l’ha detto che sono single?” Reduce dalla partecipazione all’ultimo 007, per la bella 50enne è una grande stagione a biondissima Paola Barale, 48 anni tornata single dopo la rottura con il fidanzato storico Raz Degan, si sta divertendo un mondo in compagnia degli amici più cari nelle sue vacanze sarde. Tornata da poco dal Sudamerica per “Pechino Express”, un programma di Raidue dove ha partecipato in coppia con il direttore artistico di “X Factor” Luca Tommassini, la bionda della tv si sta concedendo meritati momenti di relax in Sardegna durante questa calda estate 2015. Single ma non da sola, Paola Barale è circondata da amici. Con lei in Costa Smeralda, Gianluca Vacchi, i gemelli di Dsquared Dean e Dan e Ales- L sandra Grillo. Paparazzata la Barale in acqua si lascia cullare dalle onde del mare e si diverte a fare la sirenetta: “Nuoto sincronizzato cinguetta ai follower - Esther Williams docet”. Appare serena e felice. Contenta di trovarsi finalmente in vacanza e di lasciarsi alle spalle periodi difficili. Dopo una lunga storia d’amore di 13 anni d’amore ha visto, purtroppo, naufragare la sua relazione con Raz Degan. È stata lei stessa a dare l’anuncio, lo scorso maggio, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Sono stati anni travolgenti dove insieme siamo cresciuti e il nostro amore si è trasformato - scriveva Paola Barale - Io e Raz per ora abbiamo deciso di prendere percorsi differenti. Capita, nella vita, ad un certo punto. Non è giusto accontentarsi di un sentimento che ha perso vivacità e colore”. Ma nonostante tutto Paola sembra essersi ripresa e sta trascorrendo in Sardegna la sua prima estate da single in compagnia di tanti amici. Nuotate al largo, bagni di sole, serate in allegria. Una vacanza all’insegna del divertimento, prima che il pubblico torni ad ammirarla in tv durante il suo viaggio avventuroso in Sudamerica per “Pechino Express”. Il programma condotto da Costantino della Gherardesca andrà in onda a partire dal prossimo 7 settembre. Ch. C. lla domanda “Com’ è la tua vita da single?” lei risponde :”E chi ha detto che sono single?” Così Monica Bellucci spiazza l’interlocutore in un’intervista rilasciata su GQ Italia, che le ha dedicato la copertina del numero di agosto. L’attrice ha anche raccontato come Sam Mendes, regista di 007, l’abbia convinta ad interpretare il ruolo della prima Bond Woman cinquantenne della storia. “Mi sono divertita molto. Ho preso tutto come un gioco: il più bel gioco che un’attrice e una donna possa fare a cinquant’an- A ni.” dichiara la Bellucci. E a proposito del suo personaggio Lucia Sciarra, che in un magazine francese ha definito bisex, dice “Adoro le femmine: da sempre mi ispirano più degli uomini”. E a 50 anni, uno dei sex symbol più longevi del cinema mondiale, sta vivendo il suo grande momento. Oltre al colossal americano, di recente e’ stata impegnata nelle riprese di altri due film importanti: “On the milky road” di Emir Kusturica e “Ville-Marie” del canadese Guy Edoin, in lizza per partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia. “Ho voglia di assaporare la vita, mi piace ancora molto mangiare, bere e fare l’amore: questa per me è la bellezza, il resto sono solo dettagli che ognuno aggiusta come vuole. Dimagrisci, ingrassi, mezza ruga: tutte stupidaggini!”. Ma nella lunga intervista realizzato per GQ Italia dalla fotografa-artista Bettina Rheims a Parigi, la Bellucci ha anche raccontato della separazione con il marito e collega Vincent Cassel e alla domanda se il suo rapporto così forte con la maternità abbia allontanato il suo ex marito risponde: “Quando ci si lascia non è mai colpa di una sola cosa o di una sola persona. C’è qualcosa che si interrompe, che non esiste più. E’ un cammino diverso che gli individui intraprendono e che porta a prendere decisioni a volte dolorose e traumatiche, per continuare a crescere…”. Ma sembra che un nuovo amore faccia battere il cuore alla bella Monica. Ch. C.