ALZHEIMER sono ancora qui! mer Settembre 2014 U N A VI SI O N E N UOVA L’ invecchiamento è una tappa della vita che richiede l’accettazione dei cambiamenti di diversi aspetti della propria esistenza. Questo processo mette in gioco non solo dinamiche profondamente intime e personali, ma anche dinamiche relazionali che coinvolgono, in particolare, l’ambiente familiare. L’insorgere dell’Alzheimer è l’evento che segna nel modo più evidente il processo di invecchiamento. Accettare l’Alzheimer non è facile. Ciò è vero soprattutto quando la patologia comporta una progressiva riduzione delle abilità cognitive e dell’autonomia personale, portando a una trasformazione radicale delle condizioni di vita sia a livello pratico-comportamentale che affettivo-relazionale. La malattia di Alzheimer non è di per sé un vincolo alla possibilità di “funzionare”, relazionandosi con gli altri, provando emozioni, divertendosi e in alcuni casi addirittura imparando nuove cose. I familiari di persone con Alzheimer, infatti, possono costruire con i propri cari una relazione positiva condividendo insieme a loro alcuni ricordi intensi ed emotivamente pregnanti, con l’uso di fotografie, musica, arte, racconti di storie personali oppure visitando musei e partecipando ad altri eventi culturali. 2 Questo opuscolo è un invito ad abbracciare una visione diversa. L’invito è provare a pensare che le persone con Alzheimer possano continuare ad avere una vita attiva restando inseriti all’interno della società. Per fare questo è però necessario abbandonare le vecchie credenze per riacquistare la nostra capacità di vedere la “persona” dietro la malattia, e rapportarci a lei in modo nuovo. Partendo da queste considerazioni nasce la convinzione che è fondamentale ridare dignità di “persona” a coloro che sono affetti da demenza e Alzheimer, non “trattandoli da pazienti”, ma coinvolgendoli in attività socio-relazionali. Il peso dei pregiudizi e dei luoghi comuni non deve essere una “condanna a morte”. Le persone con Alzheimer non smettono di avere un futuro. Se non sono più una donna, perché sento ancora di esserlo? Se non sono più degna di considerazione, perché ne ho bisogno? Se non sono più sensibile, perché amo la morbidezza della seta sulla mia pelle? Se non riesco più ad emozionarmi, perché la lirica muove corde profonde in me? Ogni mia cellula sembra gridare al mondo che, effettivamente, esisto e che la mia esistenza deve essere stimata da qualcuno! Senza qualcuno che mi accompagni in questo labirinto, senza il sostegno di un compagno di viaggio che comprenda il mio bisogno di sentirmi apprezzata, come posso resistere al resto di questo viaggio sconosciuto? MCGOWIN DF. Living in the labyrinth. Cambridge, Mainsail Press, 1993. Testi a cura di R. Bertola, L. Panizza, Associazione FamilyCare 3 Demenza e Alzheimer: che cosa sono? P er “demenza” si intende una condizione di progressiva alterazione delle prestazioni cognitive (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento) tale da provocare una significativa riduzione delle capacità di svolgere in autonomia le attività della vita quotidiana. La più comune causa di demenza (il 50-60% di tutti i casi) è l’Alzheimer. I problemi di memoria, in particolare la difficoltà di ricordare informazioni apprese recentemente, rappresentano spesso il primo sintomo di questa forma di demenza. I numeri Una delle conseguenze del generale invecchiamento della popolazione è la diffusione della demenza. Si stima che le persone che ne sono affette siano 35,6 milioni in tutto il mondo. Questo numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni: Alzheimer’s Disease International ha stimato che nel 2030 saranno 4 35,6 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza, 7,3 MILIONI in europa, 1 milione in italia 65 milioni e che nel 2050 questo numero arriverà a 115 milioni. In Europa la demenza interessa 7,3 milioni di persone, con un incremento del 43% previsto per il 2020 e del 100% per il 2040. Per questo la demenza è stata dichiarata priorità sanitaria mondiale del XXI secolo. € In Italia si stima che la demenza colpisca circa un milione di persone e, di queste, circa 600 mila soffrono di Alzheimer. Ogni anno si registrano 150 mila nuovi casi di demenza. I costi La demenza costituisce una significativa fonte di costi per il sistema economico e sociale. I costi diretti e indiretti (questi ultimi per lo più associati al mancato lavoro e alle limitazioni nelle attività quotidiane dei familiari che assistono) sono rilevanti. € il costo della demenza è pari a circa l’1% del PIL mondiale. Nel 2010 è stato stimato che il costo della demenza a livello mondiale sia di 604 miliardi di dollari pari a circa l’1% del PIL mondiale. Per essere più chiari, se il costo globale della demenza fosse una nazione, sarebbe la 18esima economia mondiale; se si trattasse di un’impresa, sarebbe la più grande del mondo per fatturato dopo la Walmart (414 miliardi di dollari) e la Exxon Mobile (311 miliardi). 5 BADANTE “NO PROBLEM” Il vantaggio più grande è che NON è LA FAMIGLIA il datore di lavoro e quindi non deve sostenere gli oneri diretti e indiretti dell’assunzione. PENSIAMO A TUTTO NOI 6 Teleserenità propone un innovativo servizio di badante convivente. La nostra badante è accuratamente selezionata, formata, assicurata ed è proposta a un costo contenuto Assistenza anziani, ammalati, disabili a domicilio, in struttura igiene personale preparazione e somministrazione pasti bagno assistito riassetto della casa commissioni mobilità e accompagno 365 ANNO GIORNI 24/24h festivi anche contattaci con fiducia! Il nostro personale è accuratamente selezionato, inquadrato a norma di legge e assicurato. Teleserenità Como Via El Alamein, 11/C (Zona Como Sole) Telefono 348.0154691 [email protected] Teleserenità Lecco via Cavour, 90/b (Complesso Il Giardino) Telefono 0341.287123 Reperibilità 331.6976009 [email protected] Infopoint c/o CAB Polidiagnostico Barnazò LC via IV Novembre 26/E Telefono 039.9210202 [email protected] Teleserenità by Synthesis SCS Onlus - www.synthesis-scs.org Spazio promozionale dell’attività di Synthesis SCS, ONLUS cooperativa sociale che persegue finalità di solidarietà sociale e non lucrative ai sensi del D.LGS. 460/1997 7 RICORDI ANCORA PRESENTI N onostante ci sia perdita di memoria, nelle persone con Alzheimer permangono delle abilità e dei ricordi che è necessario stimolare. Quali sono i ricordi ancora presenti? • Sensoriali: odori/fragranze, tattili, visivi, corporali, musicali, gustativi, sonori, memoria propriocettiva…; • Emotivi: momenti di gioia, momenti tristi, paura, dolore, amore, eccitazione, rimorso, shock, compassione…; • Del corpo: avere un bambino, andare in bicicletta, lanciare una palla, rompersi una gamba, trasportare un peso…; • Delle abilità: cucinare, ballare, disegnare, fare a maglia, cucire…; • Innati: il sole, il sorriso, il fuoco del camino…; • Artistici: pittura, poesia, musica, scultura, danza…; • Ambientali: colore, luogo, oggetto, tessuto, memoria spaziale…; • Autobiografici: periodi della vita (infanzia, scuola, adolescenza) andare al mare, eventi famigliari (matrimonio, laurea del figlio); • Di vita: come ho conosciuto marito/moglie, quando ero bam- 8 bino, eventi dell’infanzia, quando sono andato al cinema per la prima volta, le fiabe; • Canori: motivi popolari, inni religiosi, canzoni per bambini, musica militare, musica da ballo; • Collettivi-grandi eventi vissuti: la Seconda Guerra Mondiale; • Norme sociali: come essere gentili con gli altri a cena, come salutare chi viene a trovarci, come comportarsi alle feste, come comportarsi alle cerimonie religiose; • Sulla punta della lingua: nomi che ricordo, ma che non riesco a recuperare senza un suggerimento; • Delle abitudini (apprendimento): mettere gli occhiali da vista nello stesso posto ogni sera, apparecchiare la tavola allo stesso modo ogni volta. rafici g autobio aL nta dell corpo vita sulla pu li sensoria emotinivi gua ali ambient artistici canori innati i abitudin abilità i e social ivi collett norm 9 Pillole di comunicazione con chi ha l’Alzheimer C hi è affetto da Alzheimer manifesta difficoltà di comunicazione, che tendono col tempo a diventare sempre più gravi. Alcuni accorgimenti possono essere di aiuto per comunicare con il malato di Alzheimer: 1.Parlate CHIARAMENTE e LENTAMENTE, con un TONO DI VOCE ADEGUATO. Ponetevi di fronte alla persona e guardandola negli occhi assicuratevi che sia ATTENTA 2.Usate parole e frasi molto BREVI, SEMPLICI e CONCRETE accompagnate da GESTI 3.Date UN MESSAGGIO per volta e cercate di individuare alcune PAROLE “CHIAVE” (parole facili da ricordare che ne possono suggerire altre) 4. Date sicurezza e sostegno mediante il CONTATTO FISICO: toccare il paziente, sempre se questo viene gradito 5. EVITATE DI SOTTOLINEARE i suoi INSUCCESSI e mantenete la calma 6. ASCOLTATE E RISPONDETE ALLA “REALTA’” DELL’ALTRO: quando si cerca di modificare una realtà, qualsiasi persona sana o malata, risponde con rabbia, resistenza e chiusura 7. SIATE SINCERI, rispondete a chi si alza nel cuore della not- 10 te con la propria visione della realtà (“Credo che sia notte fonda”) vuole dire impostare un confronto improntato al rispetto e non conflittuale. Esprimete il vostro stato d’animo in modo coerente, la persona con Alzheimer risponderà di conseguenza 8. RIVOLGETEVI ALLA PERSONA DIRETTAMENTE: a nessuno fa piacere sentire parlare di lui come se non fosse lì 9. EVITATE I TEST “Ti ricordi?”. è la domanda che deve essere evitata. Per le persone con Alzheimer questa domanda ha il sapore di un prova di memoria che sono certi di fallire 10.NON PROIBITE, MA SVIATE E REINDIRIZZATE invece di vietare è più amorevole ed efficace cambiare argomento, portando la persona a concentrarsi su altro 11 Le pr op Paroledellamemoria Sono esercizi di creatività per la trasmissione del sapere, dagli anziani alle giovani generazioni. 12 Che cos’è più importante nella vita? E a chi chiederlo se non a chi ne ha vissutA una intera? post e di: Sono puzzle per il brain fitness delle persone anziane con demenza e Alzheimer. L’esercizio mentale contribuisce a mantenere nel tempo la memoria, preservando il più possibile l’autonomia personale e la qualità di vita. 13 te di: opos Le pr Visite al Museo Per passare del tempo insieme, piacevolmente. Per commentare, ricordare e anche per imparare cose nuove. 14 INFERMIERE DI FAMIGLIA al tuo domicilio Puoi contare su infermieri altamente qualificati, con pluriennale esperienza e iscritti all’Albo IPASVI per: • assistenza alla famiglia, al proprio domicilio • continuità della cura (dall’ospedale al domicilio) • interventi semplici (medicazione, prelievo, terapia iniettiva etc..) e complessi Professionalità, puntualità e costi certi e trasparenti Verifica se la tua zona è coperta dal servizio Infermiere di famiglia sul sito www.synthesis-scs.org Synthesis scs convenzionato con G-LAB via Cavour 90/B a LECCO - Telefono 347.8193883 - [email protected] Spazio promozionale dell’attività di Synthesis SCS, ONLUS cooperativa sociale che persegue finalità di solidarietà sociale e non lucrative ai sensi del D.LGS. 460/1997 15 FamilyCare si occupa di perseguire il ben-essere della persona in ogni fase del suo ciclo di vita (bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani, coppie, famiglie) e della presa in carico precoce del caregiver familiare e delle sue problematiche. www.famcare.it