L’Associazione L’Incontro opera dal 1986 un intervento sul territorio lombardo promuovendo iniziative di tipo formativo, culturale ed di prevenzione al “disagio”. Questa pubblicazione si inserisce tra le strategie di intervento dell’Associazione per favorire una prevenzione specialmente in ambito giovanile. Si ringrazia: • il Comune di Milano Consiglio di Zona 2 per la stampa; • il C.S.I. di Milano per l’organizzazione sportiva; • Diego Cacciatori, Ilaria Bondavalli, Luca Torrente e Jonathan Saputo per la redazione; • Roberto Castellazzi e Marco Alberio per la consulenza; • per i premi: Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Consorzio Promest; • L’Associazione “Le Sequoie” per i rapporti con Alberto Cova ASSOCIAZIONE L’INCONTRO Viale Monza, 142 - 20127 Milano Tel. 348.2310421 E-mail: [email protected] www.ass-incontro.it Grafica e Stampa: Casa del Giovane - Tel. 0382/381411 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 1 “Diamo un calcio all’AIDS ed al... Doping” L a 11ª edizione del Torneo Calcistico della solidarietà ci offre l’occasione per presentare alla cittadinanza ed in modo particolare ai giovani questa pubblicazione che chiamiamo “Diamo un cacio all’AIDS ed al… Doping” dove descriviamo in modo sintetico, ma non per questo non esauriente, i danni che l’assunzione non equilibrata di “integratori” causano all’equilibrio psico-fisico di chi ne fa uso costantemente ai fini di migliorare le proprie prestazioni sportive ed estetiche. Sollecitati dai recenti casi che hanno coinvolto le più svariate attività sportive proponiamo, tra i giovani, questa pubblicazione, dove vengono descritti i danni che l’assunzione di sostanze dopanti potrebbero provocare alla salute di chi ne fa uso. In questi ultimi tempi è enormemente aumentato l’uso-abuso di queste sostanze sollecitando maggiori attenzioni da parte dei “media” ma anche da parte dell’opinione pubblica. La mancanza di sufficienti informazioni sul tema ha sollecitato questa nostra pubblicazione indirizzata soprattutto ad un pubblico giovanile. Pur non direttamente connesso al problema “Doping” sentiamo la necessità, anche alla luce delle precedenti pubblicazioni, di richiamare l’attenzione sul problema AIDS che, molte volte sottovalutato, deve essere sempre richiamato all’attenzione dei giovani. Associazione l’Incontro SILVIO SILVI FERNANDO RUSSO 1 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 2 Presentazione “D ai un calcio all’AIDS… e al D o p i n g ” è una manifestazione sportiva ormai consolidata, essendo già alla 11° edizione. Lo scopo principale è coinvolgere i giovani (e non) per sensibilizzarli alle problematiche dell’AIDS, conosciute ma pur sempre attuali, ed alle problematiche del “DOPING” più volte riproposte in modo drammatico dai “media”. Questa pubblicazione non vuole certamente risolvere i problemi dell’AIDS e del Doping nella nostra Zona. È un lavoro valido che non ha la presunzione di scrivere un parola definitiva su questi temi, ma si pone l’obiettivo di dare semplici suggerimenti su come affrontare le situazioni in cui questi problemi potrebbero manifestarsi. Il Consiglio di Zona 2 ritiene utile diffondere questo opuscolo nell’ambito della Zona; ben vengano quindi tutte le manifestazioni in grado di veicolare queste informazioni di carattere sociale e sanitario. Si ringrazia l’Associazione l’Incontro per la preziosa collaborazione. Il Presidente Commissione Sport e Tempo Libero AVV. MICHELE CAMPINI Il Presidente Consiglio di Zona 2 LUCA LEPORE 2 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 3 Il Torneo della Solidarietà ASSOCIAZIONE L’INCONTRO Viale Monza 142 – Milano 11° TORNEO CALCISTICO DELLA SOLIDARIETÀ Centro Sportivo "G.S. La Salle" Via Padre P. Riccardi, 28 - Milano SABATO 28 GIUGNO 2003 Ore 17.30 - 1ª Gara di qualificazione Ore 18.30 - 2ª Gara di qualificazione DOMENICA 29 GIUGNO 2003 Ore 17.30 - Gara per il 3°-4° posto Ore 19.00 - Gara per il 1°-2° posto Premiazioni al termine dell’ultima gara Partecipano le squadre: SAN MAURIZIO AL LAMBRO LE SEQUOIE A.C.ATLETICO BIRRERIA DELL’OMBRA Con il Patrocinio della Provincia di Milano e del Comune di Milano 3 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 4 Cos’è il Doping di SAVINO MONTANARO L’ origine del termine “doping” è abbastanza controversa, anche se l’ipotesi più probabile è che derivi dall’inglese “dope” cioè lubrificante, sostanza densa. La parola è poi passata nel linguaggio comune ad indicare sostanze stupefacenti e questa accezione ha successivamente prevalso. A questo punto ci si chiede: il Doping ha una storia o è un fenomeno esclusivamente moderno? Cos’era il doping nell’antichità? Certamente non ci si “dopava” così come intendiamo noi; nell’antica Grecia gli atleti consumavano enormi quantità di carne di toro per migliorare le loro prestazioni durante le Olimpiadi. Gli Aztechi mangiavano il cuore delle loro vittime credendo di poterne ereditarne il vigore e la resistenza. Insomma era vivo il mito della forza, quella forza umana che si scontra con le avversità dell’esistenza e i capricci degli dei. Quindi non preoccupiamoci e non chiediamoci se e come Ercole abbia compiuto le sue dodici fatiche: era certamente “pulito”. Molti scoprono il Doping solo oggi perché, come un ciclone, si è abbattuto sull’intero mondo sportivo, ma già dagli anni quaranta il fenomeno ebbe la sua diffusione. In quel periodo infatti i piloti dell’aviazione tedesca, imbottiti di stimolanti, portavano a termine funamboliche operazioni belliche contro l’aviazione inglese, salvo poi avere qualche difficoltà 4 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 5 Cos’è il Doping di rientro allo scemare dell’effetto. Largamente usato negli anni settanta, soprattutto da un’utenza giovanile, solo in seguito fece il suo ingresso ufficiale nello sport dove, ancora adesso, si fa fatica ad eliminarlo con grave danno per lo sport stesso. PERCHÉ DIRE NO AL DOPING La tensione causata da allenamenti stressanti, da un pubblico esigente e da ambizioni personali ed economiche può portare l’atleta a compiere una scelta non solo sbagliata ma soprattutto nociva: quella del doping. Questa però, oltre che un danno per la salute, può rivelarsi una effimera illusione. Gran parte dei miglioramenti fisici, infatti, sono dovuti al cosiddetto “effetto placebo”: chi di dopa si aspetta di migliorare le prestazioni e vede un miglioramento anche dove questo non c’è, almeno a livello fisico. L’assunzione di stimolanti dà quella carica psicologica che permette di superare i limiti precedenti, ma senza alcun effetto concreto sul nostro corpo, tranne quella probabile comparsa di effetti collaterali che possono essere molto pericolosi e, talvolta, mortali. Il farmaco diventa così un modo per compensare le proprie insicurezze e la mancanza di allenamento, sottraendosi così alla responsabilità ed al sacrificio di un impegno rigoroso, ma anche alla soddisfazione e all’orgoglio di aver raggiunto un obiettivo importante contando solo sulle proprie forze. TIPI DI DOPING Le classi di farmaci più frequentemente utilizzate a fini dopanti sono le sostan- 5 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 6 Cos’è il Doping ze eccitanti, gli steroidi anabolizzanti e alcuni ormoni (EPO e l’Ormone della crescita). AMFETAMINA - CAFFEINA – COCAINA L’amfetamina è un potente eccitante centrale, aumenta la concentrazione, la resistenza e la tolleranza allo sforzo. Spegne l’appetito ed è quindi utilizzato per inibire lo stimolo della fame nell’ambito di diete anti obesità. Tutto bene se non procurasse assuefazione, aritmie gravi ed ipertermia. Tra gli sportivi, le amfetamine, hanno causato più morti di qualsiasi altra sostanza (la vittima più illustre è stato il ciclista Tom Simpson che, nel 1967, morì durante il Giro di Francia) Negli anno 60 il loro utilizzo si diffuse talmente nel football americano che, per questo sport, venne descritta una particolare sindrome psichiatrica chiamata “sindrome della domenica” caratterizzata da alterazioni del comportamento e atteggiamenti collerici. La caffeina è un eccitante centrale contenuto nel caffè, nel the, nel cioccolato, nei semi di cacao. Se assunta in dosi considerevoli prima di una prova di durata, migliora sensibilmente la resistenza alla fatica. Un dosaggio eccessivo causa emicrania, irritabilità e forti aritmie: La cocaina è un potente stimolante che sviluppa l’aggressività è può portare ad allucinazioni, ansia, anoressia, nausea, insonnia ed aritmie. Particolarmente grave è la sindrome di astinenza dovuta alla sospensione dell’utilizzo. 6 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 7 Cos’è il Doping STEROIDI ANABOLIZZANTI Sono sostanze con azione simile a quella dell’ormone maschile testosterone. Nel doping vengono usate a dosi molto alte, per facilitare l’aumento della massa muscolare e della forza. Questi risultati, per altro modesti, si ottengono solo se agli anabolizzanti si abbina una dieta appropriata, ed un allenamento rigoroso e controllato. Facilmente reperibili (alcune palestre li vendono direttamente) sono diventati un vero e proprio “fenomeno di massa” tra i culturisti e i sollevatori di pesi …e gli esteti della forma fisica. I rischi sono però molteplici: nei giovani sotto i venti anni determinano un accelerazione della maturazione scheletrica con arresto prematuro della crescita. Negli uomini possono provocare sterilità, nelle donne la comparsa di tratti tipicamente maschili (crescita eccessiva di peli, irregolarità mestruale, abbassamento del timbro di voce). Aumentano il rischio di infarto e di ictus, possono causare psicosi e aumento di aggressività. ERITROPOIETINA (EPO) E ORMONE DELLA CRESCITA (GH) L’EPO viene utilizzato in medicina per curare alcune forme di anemia, poiché favorisce la produzione dei globuli rossi che aumentano la capacità del sangue di trasportare ossigeno. L’aumento dei globuli rossi però, accrescendo la viscosità del sangue, comporta un rischio elevato di trombosi, ictus ed infarto miocardio. L’Ormone della crescita (Growing hormone) è l’ormone dell’accrescimento prodotto dall’ipofisi, piccola ghiandola posta nel- 7 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 8 Cos’è il Doping la scatola cranica alla base del cervello. Viene normalmente utilizzato da quei bambini che, essendone privi ( dalla nascita o per qualche malattia), presentano qualche difficoltà di crescita. Nell’ambiente sportivo il GH proviene esclusivamente dal mercato nero spesso in forma adulterata. Il suo uso stimola la deposizione di masse muscolari e la riduzione della massa grassa. Il GH può causare una malattia chiamata “acromegalia”, caratterizzata dalla comparsa di lineamenti grossolani, molto marcati, con bozze frontali molto preminenti, grosso naso, mandibola squadrata, mani larghe e nodose. Può provocare anche diabete e cardiopatie. Forte anche il rischio che alcuni prodotti reperibili al mercato nero siano infettati con il virus della “ mucca pazza”. INTEGRATORI ALIMENTARI Pur non essendo considerate sostanze dopanti possono provocare, in caso di dosaggio eccessivo, alcuni problemi a livello fisico. Le più conosciute sono la creatina (sostanza prodotta dal fegato e dai reni a partire da alcune amminoacidi introdotti con gli alimenti, soprattutto carne e pesce), gli amminoacidi (sono i mattoni costitutivi delle proteine), e le vitamine. Questi prodotti, peraltro facilmente reperibili sul mercato, se usati in dosi eccessive possono provocare danni alla salute. La creatina può creare, in dosi alte, danni al fegato ed insufficienza renale. Per gli amminoacidi non si possono escludere possibili rischi legato ad un uso prolungato e massiccio. L’assunzione di vitamine invece, in soggetti che seguo- 8 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 9 Cos’è il Doping no una dieta normale, non è necessaria: l’eccesso di alcune vitamine viene eliminato, quello di altre può comportare effetti tossici da accumulo. In tutti i casi conviene sempre consultare un medico prima dell’assunzione di integratori alimentari. CONCLUSIONE Abbiamo visto che la pratica del doping procura pochi vantaggi e tantissimi rischi. Rischi non solo a livello fisico ma anche a livello psicologico. L’uomo, la sua forza, la sua dignità sarebbero inevitabilmente mortificate dall’uso di sostanze dopanti. Non varrebbe più e non avrebbe più senso dire vinca il migliore ma piuttosto vinca il più dopato. Non ci sarebbe più nessun agonismo di spirito, di forza, di combattività ma solo una lotta a colpi di farmaci in cui sarebbe il milligrammo di droga in più a decidere il risultato e non la bravura dell’atleta. Non è soltanto la salute dell’uomo ad essere messa in pericolo, lo sarebbe la sua stessa umanità. È per questo che bisogna dire no al doping e non solo per i suoi effetti collaterali a livello fisico (per altro molto gravi). Non rinunciamo alla nostra umanità con il limite che essa comporta per una medaglia o una coppa che sarebbe solo un pezzo di ferro o di latta se ad indossarla o ad alzarla non fosse più un novello Ercole, ma un esserino piccolo piccolo fatto grande in laboratorio. 9 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 10 La Legge L a lotta al Doping è iniziata in Italia nel 1954. Nel 1961 venne aperto a Firenze il primo laboratorio europeo di analisi anti-doping. Dal 1964 (Olimpiadi di Tokyo) si iniziarono ad effettuare controlli anti-doping sugli atleti. Dal 1971 esiste in Italia una Legge che punisce sia chi fa uso di sostanze proibite sia chi li distribuisce agli atleti. Sempre nel 1971 il Comitato Olimpico Internazionale ha pubblicato una lista di sostanze dopanti periodicamente aggiornata. In Italia, sempre a partire da quell’anno, si è costantemente monitorata la situazione, e ciò ha portato alla promulgazione di una nuova Legge, approvata in via definitiva dal Senato il 16 novembre 2000 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.294 del 18/12/2000. In essa si afferma che “costituiscono doping la somministrazione di farmaci e l’adozione di pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare lo stato psico-fisico o/e biologico dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.” Nel decreto del 15 ottobre 2002, vuene approvata la lista dei farmaci il cui impiego è considerato dopind. Si citano a solo titolo indicativo alcune sostanze come la caffeina, alcuni diuretici, alcuni antinfiammatori, l’alcool e gli anestetici locali. La lista dei farmaci e delle pratiche è molto precisa e dettagliata, segno dell’intenzione di scoraggiare l’assunzione di sostanze che potrebbero alterare le capacità atletiche di chi le assume, e quindi di preservare l’integrità fisica e morale degli atleti stessi e dello sport agonistico e dilettantistico. 10 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 11 Diamo un calcio all’Aids L’Aids, una malattia da conoscere per evitarla CINQUE REGOLE PER ESSERE SANI 1 CHE COS’È L’AIDS È una malattia provocata dal virus chiamato HIV (virus da immunodeficienza umana). Si manifesta attraverso varie infezioni o tumori che colpiscono l’organismo, le cui difese immunitarie sono seriamente compromesse. 2 C O M E S I TRASMETTE Il virus HIV che provoca l’Aids si trasmette solo in tre modi: 1 attraverso i contatti sessuali tra persone dello stesso e di sesso diverso 2 attraverso il contatto tra il sangue e/o le mucose di una persona sieropositiva con il sangue e/o le mucose di una persona sana (per esempio ferite, scambio di siringhe, ecc.) 3 dalla donna sieropositiva in gravidanza al feto. 3 COS’È LA SIEROPOSITIVITÀ L’Aids non si manifesta al momento del contagio e può restare latente anche per molti anni. Il contagio è rivelato dalla 11 Silvio libretto 12 pag. 24-06-2003 16:25 Pagina 12 Diamo un calcio all’Aids presenza nel sangue di anticorpi specifici contro li virus HIV: per questo si parla di sieropositività. Dal momento del contagio possono trascorrere alcuni mesi (sino a sei) prima della comparsa degli anticorpi. Si chiama “periodo finestra” l’arco di tempo in cui, pur essendo presente il virus, il test (prelievo di sangue) non è in grado di individuarlo. 4 C H I PUÒ CONTRARRE L’AIDS È a rischio di Aids chiunque abbia contatti sessuali non protetti o faccia uso di siringhe con altre persone. 5 C O M E DIFENDERSI Attualmente solo la prevenzione può garantire una vera difesa contro il virus. Per difendersi è necessario: 1 avere una vita sessuale attenta e responsabile e usare il preservativo; 2 in caso di uso di droghe, non utilizzare una siringa in comune con altri; 3 in caso di contatto con persona ferita, utilizzare guanti “usa e getta”. Per saperne di più parlatene con il medico di fiducia UFFICIO PROGETTO CITTÀ SANE COMUNE D I MILANO 12