IL RISPARMIO DEL
PATRIMONIO VASCOLARE NEL
PAZIENTE IN PRE-DIALISI
C.P.S.I. RONCAGLIA BARBARA
FILOMENO BARBARA
ACCESSO VASCOLARE IN DIALISI
La vita di un paziente emodializzato dipende
dalla possibilità di eseguire dialisi il più a
lungo possibile.
Perché questo accada bisogna prestare
particolare attenzione alla preparazione di un
buon accesso vascolare permanente.
ACCCESSI VASCOLARI IN DIALISI
Gli accessi vascolari permettono al paziente la
connessione al circuito extracorporeo e l’esecuzione
di un trattamento dialitico efficace.
Si distinguono in:
- TEMPORANEI: cateteri venosi centrali
- PERMANENTI: cateteri venosi centrali tipo Tesio e
FAV naturali o protesiche
LA FAV
La
FAV
-fistola
artero
venosa- è un accesso
vascolare permanente ed
interno ed è costituito da
un’ anastomosi chirurgica
tra un’arteria ed una vena.
Lo shunt così costituito
garantisce
un
flusso
ematico adeguato ad una
depurazione efficace.
SEDI CONFEZIONAMENTO FAV
ARTO SUPERIORE
•FAV distale
•FAV prossimale
ARTO INFERIORE
•FAV safeno-femorale
Le stesse sedi vengono
generalmente utilizzate
per
• INCANNULAMENTO
VENOSO PERIFERICO A
SCOPO TERAPEUTICO
- infusione endovenosa
di farmaci, infusioni di
liquidi• VENIPUNTURA PER
PRELIEVI EMATICI
COMPLICANZE
Queste tecniche implicano
delle complicanze quali:
• STRAVASI
• EMATOMI
• TROMBOSI
• INFEZIONI
Che possono danneggiare
i vasi sanguigni in
maniera irreparabile al
fine di un
confezionamento FAV
SEDI VENIPUNTURA
Per ovviare a questi
incovenienti è
INDISPENSABILE
aggredire i vasi
• DORSO DELLA MANO
• ARTI INFERIORI
COME PRESERVARE IL PATRIMONIO
VASCOLARE ?
La prevenzione del patrimonio vascolare per i
candidati alla dialisi deve avvenire
a livello AMBULATORIALE
durante gli accessi al PRONTO SOCCORSO
nei REPARTI di degenza.
INFORMAZIONE ADEGUATA
E’ importante dare INFORMAZIONI
ADEGUATE sull’importanza di
rispettare al massimo la
vascolarizzazione degli arti
superiori, rivolta a tutto il personale
sanitario che opera sul patrimonio
venoso dei pazienti
PROCEDURE ADEGUATE
Diffusione
dell’abitudine al
risparmio del letto
vascolare
utilizzando per
prelievi e
fleboclisi
preferibilmente le
vene del dorso
delle mani.
PROCEDURE ADEGUATE
I vasi venosi
destinati al
confezionamento
della FAV vanno
risparmiati fin dalle
fasi precoci
dell’Insufficienza
Renale sia nei
prelievi che nelle
infusioni tramite
qualsiasi dispositivo
(cannule, butterfly,
etc)
PROCEDURE ADEGUATE
Anche le arterie
possono subire
danni irreparabili
durante i prelievi
(EGA)
PROCEDURE ADEGUATE
I prelievi e i dispositivi intravasali
vanno limitati allo stretto
necessario sia per quanto riguarda
il numero che per il periodo di
permanenza.
NURSING PER VENIPUNTURA
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NURSING PER VENIPUNTURA
INCANNULAMENTO VENOSO PERIFERICO
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Preparazione del paziente:
Prima di iniziare la pratica di posizionamento del catetere venoso periferico, si deve:
informare il paziente sulla pratica da effettuare, motivandola e tranquillizzandolo se necessario.
favorire l’assunzione della postura idonea per consentire di agire con sicurezza (semiseduto, seduto,
supino)
scoprire l’area interessata liberandola da indumenti e/o monili evitando di utilizzare zone con cicatrici e/o
tatuaggi.
Materiale occorrente:
vassoio
arcella porta rifiuti e contenitore per taglienti
guanti monouso non sterili
telino non sterile
occhiali protettivi o mascherina con visiera
laccio emostatico o sfigmomanometro
disinfettante
cotone idrofilo
aghi cannula di vario calibro (Gauge 14-16-18-20-22)
soluzione fisiologica in fiala
siringa sterile
forbici
cerotto per fissaggio
NURSING PER VENIPUNTURA
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Procedura ordinaria (senza prelievo ematico)
preparazione del materiale
effettuare il lavaggio sociale delle mani
controllare l’identità del paziente
aiutare il paziente ad assumere la posizione più idonea
indossare i guanti
mettere il telino sotto la parte interessata
applicare il laccio emostatico dieci cm prossimalmente alla sede di prelievo
tastare e visualizzare l’esatto percorso della vena
disinfettare la cute
scegliere la cannula e verificare che la smussatura sia rivolta verso l’alto
ancorare la vena, esercitando una trazione manuale sulla cute pochi cm al di sotto della zona in cui
s’intende praticare l’inserimento
introdurre l’ago a valle rispetto al punto prescelto (un leggero schiocco ed un reflusso di
sangue verso il cono dell’ago segnalano che si è in vena)
rimuovere il laccio
retrarre il mandrino, smaltirlo nell’apposito contenitore ed introdurre la cannula nella vena
togliere completamente il mandrino esercitando una pressione sulla punta della cannula per impedire
reflusso
raccordare la siringa con la soluzione fisiologica alla cannula, continuando ad esercitare una pressione
digitale sulla punta per impedire il reflusso di sangue e iniettare rapidamente i 5 cc di fisiologica 0,9% (-linee
guida e protocolli-CDC)
fissare l’ago con il cerotto
rimuovere la siringa e applicare il tappino
scrivere la data di incannulamento sul cerotto (per rimuovere la cannula entro 48 – 72 ore)
riordinare il materiale
smaltire il materiale utilizzato
NURSING PER VENIPUNTURA
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Procedura ordinaria (con prelievo venoso)
La procedura è come la precedente
effettuare il prelievo solo se nella vena non è stato iniettato
nulla
asciugare con cura il disinfettante sulla cute, prima di eseguire
la venipuntura
evitare di far compiere al paziente esercizi muscolari con
l’avambraccio
utilizzare aghi non troppo sottili (almeno 19 – 20
Gauge)
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