La gestione infermieristica della fistola artero venosa Vanda Clemente Elena Sonza Emodialisi Ivrea L’efficacia del trattamento dialitico è strettamente legato al buon funzionamento di un accesso vascolare. La fav con vasi nativi è il tipo di accesso da privilegiare. I requisiti ideali di tale accesso: *utilizzabile ripetutamente *facilmente reperibile *sicuro nell’intervallo interdialitico *che non crei disagio al paziente (dolore, diminuzione qb, estetico) Valutazioni necessarie prima dell’inserimento degli aghi: Ispezione: sviluppo, decorso e posizione dei vasi, colore e temperatura della cute (segni di infezione o infiammazione) ematomi, ecchimosi, edemi e aneurismi. Palpazione: per apprezzare linearità, profondità, tensione del vaso, direzione del flusso, fremito. Auscultazione: carattere e qualità del trhill. E’ IMPORTANTE VARIARE LA SEDE DI INSERIMENTO DEGLI AGHI PER EVITARE LA FORMAZIONE DI PSEUDO-ANEURISMI!!!!!!!!! Educare il paziente nella corretta gestione del suo accesso vascolare: *IGIENE *PREVENZIONE L’arto della fav dev’essere deterso dal paziente con cura prima della seduta dialitica e l’infermiere dovrà aver cura nella disinfezione prima del posizionamento degli aghi Il paziente dovrà essere educato a non utilizzare l’arto della fav in maniera impropria sottoponendolo a sforzi eccessivi, possibilità di traumi e lesioni; in caso di ricovero presso divisioni ospedaliere dovrà ricordare che i prelievi venosi dovranno essere effettuati in altre sedi così come per la misurazione della pressione arteriosa. Alcuni esempi di fistola artero- venosa e impianti protesici Fav Prossimale destra Fav Prossimale Destra Stenosi Fav Distale destra