Mercato e consumo dei beni di
lusso
22 maggio
,
• Il limitato numero dei consumatori e i dubbi di
carattere etico
• Anche nella concezione francescana che
incoraggia la circolazione del denaro si
condannano le spese considerate vane
• … ma quali sono le spese «vane»?
• Le leggi suntuarie: a partire dal secolo XIII
.
• Limitano i consumi di lusso a ristrette categorie,
che se ne servono come insegna del privilegio
• Vogliono evitare che il ricorso a questi beni sfugga
al controllo, controllo soprattutto politico. Ne può
risultare indebolita la posizione di alcune
categorie sociali.
• Se una fornaia si veste come la moglie di un
dottore o di un cavaliere, fa saltare il sistema
esterno di riconoscimento dei diversi ceti
• Questo sminuisce il prestigio di dottori e cavalieri
e compromette la leggibilità dell’universo
cittadino
.
• Termini come «lusso» e «ostentazione» non hanno nel
medioevo lo stesso senso peggiorativo che è connesso nel
linguaggio contemporaneo
• L’appariscenza è curata, e soprattutto la visibilità che danno i
vestiti è voluta e codificata: aiuta a distinguere le posizioni
sociali, segnala le popolazioni marginali, concede qualche
soddisfazione alle donne.
• Gli ebrei raccomandano ai ricchi correligionari di non esporsi
all’invidia o alla reazione emotiva dei cristiani e in particolare
dei loro debitori, comparendo riccamente ornati.
.
• Sfoggiando ricchi e vistosi abiti si corre il
rischio di vedersi applicata una multa o una
valutazione d’estimo diversa da quella
dichiarata
.
• Per i moralisti:
• Riprovevole la ricerca del piacere (visivo, tattile….)
• Riprovevole la mancanza di misura (Valore proposto
soprattutto alle donne)
,
• Motivazioni etiche e motivazioni economiche nelle leggi suntuarie
dei comuni
• Ideale della moderazione
•
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•
•
Banchetti
Matrimoni
Funerali
(cerimonie «sociali», RITI DI PASSAGGIO di Status)
Sumptuose et multifarie expense que cotidie in conviviis fiunt IN
MAXIMUM DAMNUM CIVIUM
,
• In che senso danneggiano? Il danno consiste
nella mancanza di solidarietà sociale?
• In uno svantaggio economico per la città?
• I beni di lusso sono di importazione e gli
esborsi cospicui finiscono col sottrarre denaro
agli altri investimenti cittadini
.
• I beni contingentati dai legislatori sono l’oro,
l’argento, le perle, ma anche quasi tutte le
pellicce, fatta eccezione per il vaio
• Proibita o limitata la seta
• Dosato anche il colore: il rosso per esempio era
distinto in differenti scalarità concesse secondo
una ben precisa scalarità
• (teoria dei colori / studio dei colori / Michel
Pastoureau)
.
• Normativa ‘antifemminista’
• Bologna 1398: le provvisioni suntuarie nascono dalla volontà
di immoderatis sumptibus, vestibus et ornamentis mulierum
obviare, quos nec etiam mariti valent suportare
•
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•
•
Non mancano riferimenti ai vestiti maschili
Influenza delle corti rinascimentali
FERRARA 1456
Ex vanitatibus mulierum multi cives ex nimio luxu et
superhabundantia vestium depauperati aut in damno
permaximo producti sunt. La limitazione è ncessaria
.
• Bologna 1453
• Le donne dei milites possono avere una veste color cremisi e
un’altra di velluto di colore diverso dal cremisi
• Le donne dei dottori devono rinunciare al cremisi e sostituire
con una veste color rosso «grana»
• Scendendo lungo la scala sociale il cremisi cala: alle donne
degli artigiani è interdetto, ma questo colore è concesso alle
mogli degli iscritti alle arti maggiori, che tra generazioni non
svolgono attività manuali
• Alle donne degli artigiani minori, solo il rosato
• Alle donne degli abitanti del contado, nemmeno quello
.
• Produrre rossi più o meno brillanti ha dei costi, ma non
dipende solo da quello.
,
• Limitare l’accesso a questi beni rischia di
danneggiare le categorie cittadine che li
producono
• Problema dell’import-export:
Entrare in possesso di questi beni, in larga parte
prodotti fuori città, implica esportazione di
ricchezza cittadina.
E’ un capitale improduttivo? Un investimentorifugio? È denaro «morto»?
,
• C’è chi lo pensa, ma anche questi beni che
comportavano l’uso di molto denaro poi
circolavano da una casa all’altra, dalle
botteghe alle case, dalle case ai banchi di
pegno, ecc.:
• Spesso sono succedanei del contante e
servono per remunerare, garantire, dotare
ecc.
,
• Al livello della produzione: le «arti» e la
produzione dei beni di lusso
• Savonarola contro l’economia….
• Nel corso del Rinascimento la forbice tra ricchi
e poveri nelle città si accresce. I ricchi
(consumatori di beni di lusso, tesaurizzatori….)
sono anche il motore dell’economia
,
Piacere dei privati, necessità pubbliche:
«resecare molte spese superflue che se fanno per appetito e
piacere privato» (Modena XV secolo)
I proventi delle multe applicate agli inadempienti vanno a
beneficio delle casse pubbliche
(effetto educativo, indirizzare a favore della collettività una parte
delle risorse che i ricchi amano sperperare in vesti e ornamenti)
A Montpellier, 1225, gli inadempienti, multati per infrazioni
suntuarie, debbono dare 1000 mattoni per la riparazione delle
mura cittadine (e così in varie città francesi)
Oppure «ad pias causas»
.
• I predicatori:
non dimenticare i poveri,
Ma anche far correre il denaro
E rispettare nei consumi l’ordine sociale che è
anche ordine morale;
Investire quanto eccede i propri bisogni nei
«poveri meno poveri»
.
• Sia punire chi non rispetta la segnaletica sociale dominante, sia agire
anche se per quote minime sulla redistribuzione della ricchezza
• Adam Smith, «La ricchezza delle nazioni», 1776
Si occupa dello spreco di risorse sociali e della perdita di capitale produttivo
Secondo lui, «ogni prodigo risulta essere un nemico pubblico», perché mosso
dalla passione per il godimento immediato
.
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