OPERE dell' GIAMBATISTA ABATE ROBERTI CONTE ColP Autore stesso , e alla TOMO BASSANO, A dello aggiunta degli Opuscoli postumi SPESE C(?« REMONDINI colle notizia sua intonso l^ita, SESTO. MDCCLXXXIX. DI Lìcenxji de* Tupevìorì , e VENEZIA. Prtvìlegit . sesto; TOMO S-jEttera un dì vecchio exgesuita un exgesuita ad giovine Pag. i , al postuma fonso di Conte iAbbate Maniago Signor del morte Signor xAU sopra la s/fngelo %Abate Melchiori 89 . Opuscoli I. quattro Discorso il sopra Cristiano contro cioè: Lusso, al Lusso 7 . IL III. Filosofico Dialogo delP Elogio del intorno Economia al Lusso, regolatrice Lusso 191 . IV. Lettera Lusso crìtica presente ^g sulle in qualità Italia del 221 . LETTERA / Z" U VECCHIO EXGESUITA A D Tomo VI, U N GIOVINE EXGESUITA Canonico N di una illustre Cattedrale., ^ MONSIGNORE. N. siamo 01 mio stati Cavaliere caro stretti del padre della professori e di religioso vita: , giorno di agitato alzate pur io che sono stato re genera anco- testimonio e Ora voi che vi e Avvertite siamo sul stro vo- nella nuovo il guardo, ; e stessa se e ed figlio o non nave mi certo , se un do mon- dete chie- ajuto di che , posso , 2 , del commovimento dunque, pace come figlio conforto lido di certamente dime di voce di ritrovate naufrago, verso sono dell'asilo il giorno passi di Dio timo in- servito avete gran fuori il torbido fra colla di siete un , padre. una . sicurezza come a vie , non stesso che con avanzandovi nelle dello spirito, lealtà malgrado e d* nodi coi io anzi vostro , in • , , special carità, Signore Gesucristo in fratelli nep- re più diti amen- due 4 siamo due nello a voi eziandio stendere con istruzion2 una in tenere della Lettera stato io .Bernardo. E^ Papa, che .più candida piglio Abate e il carico d' instruirvi farmi mio il potrei comandarvi -Gesucristo umile , voi foste che docilità alle vostre fiduci am ancora forse S. ^iete cor an- essere e passò non rile. signo- più oltre pregare spiritualmente ; la carattere i miei per fiducia mia a in ricevere comandi propter in Cbristo e autorità tale presto circostanze: bahns bri Li- più cordiale antico ponendo Papa Voi può Secondo liberamente. di S. sono quel Monaco senza istruirvi multar» , Pertanto cipiglio insieme con e che non neppur nojipassasse confidenza quel Santo io Canonico; tra nella i bellissimi ma che vero un ma vero tra ben discendere con- III. Eugenio : torno ri- Voi , allievo Considerazione vete do- che 1* esempio ad suo plicità sem- volessi dimanda scrisse Chiostro nel della im che , con involontario adduceste mi però e condotta, vostro vostra vostri ; e , Acciocché alla Bernardo un'ora ad i miei . vostra il dare che amore cotesto Mondo al stessa giacché il ricordarci è ricordare ricuso non considero consiglio si è darlo col medesimo, doveri nella e , . a me mare Nondimeno procella ajuto stesso venienti con- quoH Jesu impe- 5 tìFi , quod fandt piuttosto termino uno ha perdutala è dipendenza sante, a lus senex sti in ed , Roma Al za ubbidien- fianco voi con Pau- ut Jesu ChrU prigioniero diCristo nobiltà vi cammino alle La . a a ne Filemo- ed , della porte urbanità immagino Casa del dell'educazione lasciato avranno in ne' Parenti de* vostri sangue onestissime chiari desiderare accoglienze. Sebbene, moltissimi per , famiglia serenità certa si annebbiò presto fummo forestieri quali d'ordinario come Dirò come la presto ospitalitàsi noi meglio, morti; e la ai posseditori pacificidella in parte , . Noi verso- i dopo stanca siderati con- risurrezione nostra a lando par- certa eravamo nostra quella impressione , te lie- chi d'oc- e , assai considerati renti Pa- Gesuiti primaticcia cortesia sfiorì tempo. stra vo- , rientrare breve chari- propter vinBus Paolo San generalmente nel taria volon- una sis talis, " che e » paterna ed : gerirà sug- Colossense entrare non voi secura cum •, sessantadue vostro la una vi , istituzioni scriveva l'anno Signor in autem nunc , Cosi , e libertà posta magis obfecro tatem 4i di de* charita" quanto al par dolci e fare a esule vera mi ma pregarvi propter pronto che , pertìnet: rem a voi essendo tem^ ad che j roba lor fece farebbono 6 dei morti no sarebbe prima han di gran pianto, diritti ; se , sembra più o grande a nell'un e il Padre la e , gioventù da In tutto. del e e del cuore sarebbe una mai Chi no sembra- ha perduto . a o dire in ha mia duto per- glimento discio- del quanti avranno della tenza! sen- questa Lettera la e , zione appari- nell'altro le stesse umano; ne aver- autunnale occasione dettate stata dei veggono Religioso ) scritta dette le avrebbe me non sperimentatala verità avrei povero veduti non o , ordine vi avessi principiovi allora questa nostro infelicemente Se vecchio un un di ( udii Madre Signore domestici volti di stranieri loro rali natu- do ogni piccolo incomo- qualche caso, ro ve- ampiezza natia chi pensava volti in E' . un che ora Alcuni dei appena mondo, a . tetto veduti ; siete Tuttavia nessuno al nasceste riguardi la averi. vostri sotto sì significazione a panni bruni che , non , poco rientrati ai nostri noi voi e ricchissimo Prete i che coloro, cui per portano siamo non e ri libe- e congiunti padroni risuscitasser se dolore che vecchi potesse ricchi divenuti dei la morte dopo , eredi ceni a fuor dei maggior disgrazia,che sepolcri. La avvenire uscissero antenati, che cose , nel chè per- sperienza del la mia divinazione ra Lette- dell* av* 7 avvenire So , di alcuni propria casa ma che , con qual certi uomini per lissimi il vedersi almeno in quale mortificazione che ed dotti o d' , in uomini ne preziosa questi umiliati già stabilito delia famiglia punti perchè Io nostro stato Ma presente ommettendo della , mancherà carrozza , che vorrei e voi né qualche , lauta volta nel ma siste- Tocco sti queche di penitenza. stato palagio ; un né . cosa stabilissimo una tavola Nondimeno in e non 4 , sempre se qualche a sola sua agiato appartamento un sarà non . parlando della abitate libera spesso e , dimeno Non- rità di parlare dell'auto- ancor vita che è forse stesso se esigendo troppo o , fari grandi af- di le delizie. ancor ri pasiglio con- quali Città delle , fra solido un difetto, estimando senza troppo di e del pieni arbitri erano erano qualcuno stato uomini , che passati vivevano ti, eloquentiapplaudi- dottrina grandi Città d'essi alcuni , confini col dì- non o cattedratici solida una erano o , indifferenza, con spregio : quando negli anni illustremente, sark non freddezza con trattati è mai appena : attempati riguardevo- ricevuti appresso in cordialità costante e to avvenu- stati ricevuti sono pura air opposto stata la esposizionedell' "h una ora : cosa modità co- voi a né una ta puli- accadesse il vostro amor 8 proprio non amor memoria alla tiluomini tanti o , nel ed appena domestiche vivere dire che , che quali nati così ritornando nostro stato la tenuità alquanti libri del la mio, ed , penitenza del , prestarcimolto e sopra dei rata, misu- che oltre la quel- coms che una , sce costitui- presente cioè , e , la trattabilità, l'affabilità,la mansuetudine, , la nul- quotidiano di quelleche si appellano virtù domestiche la Ciò stato vostro si è r esercirlo assai letticciuolo un lucerna una che, aveva Eliseo Profeta seggiola, non che , eguagliare camera, una seco penitenza il ad tavola una di la modestia do, mon- la tenuità per ci vuole di il trovato di stato , ir» portavano e non poco primiera patrimonio avranno non presente soleva bisognerà dire appello perchè comodi, e io Io , nulla, , frugali di decenze lasciando cognome mondo al bisogni gentile portavano troppo pur Sebbene . ad bel lasciavano non : di sangue un geranno scarseg- ai loro di angusto nobili nel- e j Religione. in avevano mura entrate provvedimento certi Religione tutto domestiche quelle la nel- civili, che delle avranno richiamata , fratelli poveri gerì- persone sottilità delle ja vostri povere ristrettezza li fosse contento le altre discendenza con- la Carità in agli orcUnarj servigi altrui, e la ié fa umiltà pra vi in ho esìgerlipoco in incontrare possono coli' intendimento toccate santità deve alle dire famiglia. Oso più che voi, i mortificazione ciò è tratto malagevole dalla condizioni di parecchie in delle compagnie, gozj per la per , giacché , principalissimo avviso tutto . La di ma , dell'animo, poi affatto fuori di casa è non di neppur voi il frir sofmiliari i fate soffria- che lascia conoscere la sarebbero cogli amici. voi. le . , che voi di ne- sollazzi dobbiate degna lor loro avvisi che volto, un indovinare solamente lenra dei loro che si accorgano pazienza molestie delle pazientemente per modo ncppur altre zione la distribu- per volete mio sino ad delle dei pure uomo occupazione distrazione è però Questo la • diredi- reiezione per ore, noja recarvi avvezzo secolari la soffè- nel un senta non di casa lor che da , mondane, giovinezza, vita vostra si possano non assai cosa prima sua può tratto stra vo- ciarviaccon- austerità assidua stemperatamente e la che della le e , ho^ Signore aspetta ed famiglie certe sordinate, digiuni minuta, che Benché il si' le riposta nell' circostanze che che , ve e ; dirvi di esser ora dolcemente rire famiglia so-- . spiacevolezze le toccato Di noi per non vie» gne Inde- querele Il ristoro, che che alcuni lamentare è , una conforto cianciando sofferenze. sa La leggere mostrarsi certi miseri fare deve di saputo, di non non resti fra noi indicata n«n studio re Eppu- con non to occul- non aver capito, memoria aver da rità ve- orecchie, di stabilito che perfezione ha e aver aver giornalieremesse di virtù primo di , tà. veri- za eccellen- di non non gli dar- troppo sacrifizio , il con tessuti. sapere di di lana mal di sibile sen- , le , non che un'altra mortificarsi capire, ingegno aver veli sa occhi, un vuol velano questo di non aver Dunque che riesce si chi , piccole bugie trista ancora mostrare e , , rena, se- vostro per scarsamente questi virtuoso un cosa hanno in lavorare il quando una Donne Le in perder che il dissimulare , le , sia sempre si è sagace, che , ce falla- e reciproche lor pensieri , artificjdi trasparenti altro fronte il tacere intendere solazione con- Nuore alle delle quale , i poco ad in di del parole tranquille. A ancora sacrifizio ed , vostra fino intelletto ha ignobil il merito le vostre e questo si accordano non sfogo fonte Suocere alle nello torbulenta Lasciate , quali di ritrovare dicono questo in • cizio eser- la pratica colil vostro essere zio sicuro; perchè sì fatto eserci- è suggetto nella santità a illusioni Voi • Il Voi dovete qualche vi innanzi coir di docile il quella agitato , cuore pace . S. Giacomo diceva oret ho voi v. volete in casa al trattamento nel Prete di atto ; relazione , pinguissima parte rinunziato: partecipa della tavola per la in , sia vostra , se ed scritto siete non patrimonio, un nell* se cui coli' assegnamento altro , si considera che con del vero casa che Lettera torno in- niente conve- Ho persona. è che mio parer onde della vostra non " una me condotto il vi dirò ma vestrum da minuta, principio di questa povero dai Secolari 13, insieme della carattere lieto lica, Epistola Catto- vostro all'onore al aliquis umilmente e vostra ignorata sua ver, distinta, istruzione vi Gap. , poiché E nella vi farà lo ve e Tristatur mondani medio ri- amorosa, è affatto che , linconia ma- fatta Sacramento nel e ne d'orazio- mezz'ora sottomessa, , la o il vostro spirito, Una Gesucristo a anima calmerà vi vivacità; lo opprimesse già pronto. è sona per- risentisse si proprio l'amor ora qualche straordinaria con amabile ed , famiglia. Se in qualche giorno, della in più agevole la ma 5 cante più edifi- la solamente non essere la avete che famiglia, coli' apprestamento città , piacciavi di recarvi alla ed in villa , villa col , qualora salario che } lì- che ad passa rendite dei cui a , di tuttavia voi So che voi cavalli intendo essere li di del vernice eccetto Tebe, in nel sermon delle sul e prezzo ma : sorta secondo tenuto Io . ad un proposito della cherici deggìo Per non altro era la sul d? posito pro- va, rifiuta- talora uomo che comune tenze seguenti sen- di mantello Vescovo un , abito non ne S. Agostino lontano porte carrozza popolo ad un se adoprava un fratello^ che mio . avere e le convenire di cucchiajo. E- donate me a cento vita ha , le egli Agostino povero alcuna suo al eredità, che forse puì" ad non poveri dare che S. La dentro non il solo tavola, neppure : conti S. Agostino ne* suoi voleva né è città grande, pure te Tut- . Roma. a abbia non Roma, di vanità, diceva carrozza sebben tinto semplicemente son una vi è necessaria. argento lodo e insieme ma mondo colli di sette do. como- coti intesa, città, assai travagliatoingegnosamente seria vostra y che liicida ben ,. nobili carrozza; il vostro ed onorevolez. signor un nel- , carrozzino, , ben Filippo còIFtf e' , famiglie mantenete meccanica cose le soggette rimanete i vostri le dispendiose tante sono voi benefìz) ecclesiastici vostri disimpegno 2e Staffiere per uno dalla da nato e da , poterlo di abbia nel tamento trat- proprietà-; e ne 14 S. Religiosi a' gono Agostino voleva non Ecclesiastica abito né 5 tutti i Preti da ed , i Preti ad vestono parlare de' buoni certi ed nel il bottoncello intelletto corto udissero ride come rebbono di se nastri la gente del buon dello ma debolezza loro verità In ricci hanno Se la graziosa se di tro quatfra Prete un l'ossequio si prerebbe com- simi libertini mede- I mercato. senti- , e , comparire i caffè sacro; e Goncilj Lambertini pubblicava permette il che come ancora della i canoni Voi crini. nei gnore, Monsij te più edificandi S. diocesani color nelle l« i solamente non distinguervi colla ricordano Signor Cardinal e prescrivono regolarità. Quattro non il taglio, di persuadersi di il popolo stato dovete che Essi non . per gravità nei panni, Carlo tendo In- esigono dagli ecclesiastici mondo decenze , di moda. degno di stima, a sinodi vantano di quattro bastasse ni gior- perchè , che vergogna. fievolezza nostri figura rispettabile così fare poter né foggia. Preti la che avessero Ai una Abatini gaj barro, ta- ria Sto- sua questo passo, determinato. colore considero bello troppo un deduce i Vescovi ancora alle vesti ragione. Il Fleurì nella aveva non poi intorno Se . Il nero. ni, Notificazio- Arcivescovo logna, di Bo- i* abito di colore mo- de- desto, passeggiate quasi nelle capire, perchè sembrano Winslow infra quelle 5 delle vestire , col d' Asia comodo Persiani o velluto, Se al tempo ricusò sco, farne direi feminisse dell' una che , , Ann. *l ne vesti s col possiamo la chi Tur- al vi possono come dir stava co- , di serica 55. glie, mo- Così dell' e viros fxdaret edit. Comin. rator Impe- Ottavio no decretaro- Pretore deporre la berretta di Gesuita s' in- seta , che Vopi- semplice. vestir il seta, costasse Aterio e scorrime di- sofi Filo- esser ai tempi quando lib. II. pag. io non panno lana Consolo, stati dai all'Imperatrice sua pareva , ed poi spesa, vestiste come come Imperator Aureliano gonna Tiberio Frontone altro oggi l'uomo se a al facile senza la seta la troppa per direi vi Per . il finissimo ed contro ondeggiamento , asiatico disdetti. essere Voi . per e , udito V invidiare volte delle tonache Ho e Medici vestimenta impedimento recano tanto; state, moderni degli umori. alcune la per Li . Non restii gli altri declamano angustie che uso calcagna. alcuni e agiatissime le alle siano r inverno tutte le del- V Raccomandovi sino ne come me a fuori . lunghe vesti delle villeggiature, e camperecce città della porte so nelle mortificato e . ) aveva ( Tac. Io che i capei- i5 -pelligrigi, ricorro il oggi gli ho che e al Parrucchiere voi ; biondissimo crine vostro , la pettine correggere disordine : ma poiché , col suo discordia dei vostri racconsolati averli di foste parco assai volete mostrassero le iClla o colle Signora dissele , : da sera lui il Vescovo fatto veva di dicendo ^i lo Sales : con un fatti onore? saremmo Santo Vescovo Dama il vrebbe significatatanta Vedova divota , che daU ed , voi esser tà propriegli non a- cesco S. Fran- tranquillamente torcia , Forse di ; partireuna al di Saluzzo di , che con la amava rimproverò poco si che convenientemente, lume polsi pure bagattelle? Ep- cameriere suo il se , di Chantal potreste di Sales il perchè e e ; manicottoli queste S. Francesco che pure merletto un non cesco giorno S.Fran- Un non , la più dopo al modo . li suoi senza ancor ed Madama dita guarniti aveva propria giubba somme calmata avete per il e , si nascondessero visitando di Sales licenza sua ristretto fregio ai un te fa- , merlatura insieme della maniche toccò nella ed , tutto foltissimo e Vorrei , raccorciati manichetti con avete non soffio di polvere, con permetterò , che capelli, vantaggio carezzateli bianchi, o con caro doveva : ma nott un' altra Ginevra severità , a* non per essere la quelancor se- t7 Savoja specchio di edificazione \o secoTare dovevasi 5 ogni misurare parervi in sia non eleganza, fa il monaco; cappuccio a fare il le parole, dee fare persona dee disporre il in modo che paragrafo del che i familiari esteriore ancora quella del dagli staffieri , e per le di la , del poche m' voice VU al suo questo damente cal- si biano servigio ab- vostro di , probità, e metta pro- camerieri Dai , . aggirano usato . I e gli atrj per , sempre de'Ior carattere ingannai e annunci quale padrone che mento abbiglia- sempre serietà, anticamere, fui conghiettura T^mo aria di il sacra raccomandovi trattamento certa una la conchiudere per , gere vol- che che esterno suo il io stimo ma giustamente, risponda E carattere sacra né alquanto l'abito, cioè monaco noti cappa, si possano frirò sof- insegnare buono: dire e dell* T abito vuol la monaco che ragione, con né bastare non pete, sa- l' attillatura. che che proverbio tal e verità: una proverbio, un come abbigliamento negligenza la mo te- non io nemico cosa vostro più-volentieri Corre benché, nessuna nel pure plare contem- perfetta, e ; contare vorrei io, che austero mia econoe , di forma Sacerdote un di ornamentuzzo Così fettuccia. ogni ascetica sottile con la tutta a a far signori: servitori di b Ec- e u» i8 deggiono anch*essi Ecclesiastico ; cioè hanno abbia netto variato e , abito un pure le comatulos corte la eppure pueros ed persone, Pontefice, un Stato Oggi . del ballo disdirà spalle , Voi, . in il , al se vostra sate come dirò delle compagnia credere seco un come un Sacerdote scrivete ancora un ancora vostre , come azioni non un chè Lacalle te Pre- un di nere te- te Sacerdo- il vostro avvisare, è un ; e Signore figw necessario come compagno del di fi' ; dietro mi di dovervi lì grazioso e troppo servigio, vostro palagj carrozza grado. Conosco per è al alla io lo considero quale ne' insignemente innanzi di ampio ne' teatri Monsignore, o vostro nimo delizia bizzarro sempre più e Un . d* Principe come , que' giorni solamente non un in sono servizio jgr«r"7;7//del rantì di ma , moltipliciordini da la corte era in adohscsntes di era composta sava avvi- ammettesse comptos , e za sen- ma Bernardo non Romana corte numerosissima, di che , fianco tagliato, stagioni , S. . no servo- al sta ben indosso secondo Eugenio ci Chi capricciose leggiadrie Papa che significare , a di Chiesa. uomo un nell* fìsonomia, ne' modi, nella acconciature siastici eccle- essere ; testimonio a- che, servo. U- rispettatelo e tenetelo cotidiano private. Dal , Dal trattamento studio. allo però che sì beli* un ingegno lo voi mestizia. un pensier conosciuti hai tu grandi le scienze da certi rari ma : ed il abbandonati soltanto dilettevole delle della ed Il libretto . lingua inglese, della musica di Gluk di Raynal il sistema del teorie Egli . eruditi , crocchi: attese è determinano brillanti e ma io le sante non e , ne , e loro appajono che vero le che b 2 cazioni appli- tuttavia contento; preclare com-» il sale sono sono studio lo , mercio cose plaudita ap- il foglietto moda, mondo, le sono studio allo moscovitica, e cissime feli- bagattella di e insigni essi si tra alla del speranze la opportunità, cioè francese rivoluzioni delle indoli meno onesto, , mi, costu- Chiesa, certe bisogno, alcuni no so- Sopra di utilità venuta all'ozio dei le La da e , essendo , valorosi , Molti ma aspettare ingegni vani gio- concepito svanite. potevano tanti , all'onor avevamo varj giovani in sono gherò sfo- malinconico è ora? gloriose speranze: e 5 Di , e , de' talenti. all'uso attempati essi noi vostro cuore acuti , ne già quanto non quanto ma vivaci che maravigliosamente, perduti il sua m'interroga , è il aprirò e , sarebbe, non come , vi una occupazioni peccato . con che Qual ozioso restasse alle passo dei do quana cui rano e- 20 idonei rano Un ed culto , che cavaliere assennato occasione ha protesta di favellar se a il sai della ferra essere potevano , dispiaciuto scioglimento della Compagnia lo tanto noi per freschi piò in maturi giovani. Voi altri, dice piano collarino, che gioventù sì dunque col così esser frivoli, né incostanti né del li libri con sazio chi ed ora che un altro da alcuni gli perchè per . che Ancora premio occasioni instancabile che fosse tronca anni la di dal della Né . studiare sua mancavano se no me- al sino lettica dei crudeli vita da sta quella te- eppure della studj venendo sempre fuor ferro : si opponga to intellet- studiante andavan , studiare; a sapere allo per 1' occasion ora V appreso , degno mi 1' uomo studiò porse è che Cicerone a essere vagando irriti la mente ; riuscendo e mensa tosto studj piatto saggia manca , risponderò pascolo le ricca in rà sa- svogliata , qual un ora ed ecciti sapere solo nauseante e non non andar la del- : vostri giacché curiosità certa una , quelT di studio nome ricurvo debbono non , poco foggia col Li . li per sì eletta e non egli, stessa collare , Monsignore o , alla numerosa può non e , di Gesù età, quanto viverete meno poco mente aperta- meco assai essere ta ogni vol- . no, gior- perchè Negli alla timi. ulsua elo- 22 mane a persuaderanno si laboriosa stremamente stanze, nelle e giovine un vegeto classi della posso . la d'ora dalla perdere indiritta assai maestri li scuola maestri a in cose gran maggiori) giorni di festa peso, il quale , a non quasi di un di- ' to quarnon per tre Men- frequenti dedicare teramente in- di quanto al- compatisco petto si genio , » che non mettevano per- ne* neppure era può portare , dustrie quelle in- con , nessuna, vacanza un figlinumerosi dei infinite cure e e , inopia de' la , figlipoveri libertà sonno odo le e in si chiuda sottili,o lerata tol- aver Insegnare gli elementi . parte di davvero grandissima ( benché primi ed è e perfetta educazion alla stessi era fanciulli. che parti ) me co- , ta applicazione tut- di quali vogliano , ai nato le a gistero ma- angusta querele ( tutte se una d'ora me sì duro partendo profittode' miei a udendo da il , cameretta quarto un vado mia io fede prigionia, non ancora da Gramatica sotto fame la no ritorna- come con e- nelle stento sano attestare vita maraviglia cader non le fatiche per rò io sento benché , mi Allorché le , cilmente Diffi- condotta di potesse , noi eccessi più scolari e della gli sofferti, tenendo cento molti da scuole. memoria a studiare. quelle di dovere sera portare un sulle spai* lei ^3 le, che denari Per faticar a si possa nostro soldato francese. fucili mila institu- vi sarebbe to indot- trasse la ferse. Mon pascià pour dire voleva quel tanto più ancor può libro che , , il nuovo scelta: che Il i Gesuiti sublime , o grata volta non b erano 4 del V , di onor studj presenti leggere antico letterarie vi re ono- insinuato potete rileggere un soddisfazioni una : presidente animatore de* vostri e dotto con- aveva appella perci^è era , uomo faticavano veniva ci ne on proprio di si che principio quale comoda esser lo derno mo- , Il bravo , . distribuzione La . Eroe un gloria di tuttociò studiare nostro gue san- a gliela of« e periglio in verità . di due e al riceverlo squisito sentimento quella Società Ma la sola dice uno per di l* argent sommo Montesquieu . rispose quel Curzio , de che , a Il Generale indegnazione colla minare esa- per racolo spezie di mi- di saccoccia, General bravo veduto una per caso un , tutto aveva borsa sua cannoni cento ferite. senza al Marciò fortezza una ritornò e ; che Farmi ? di Egli . freddo un particolare chi soli ciò preparati a applicare il detto di Era stato spedito di al fuoco sotto Dio una tanto breccia la era animi da . mai va di forza colla zione di Dio amore per a stra vo- sime, giocondislecite ap- pun- 24 punto le troppe per Volete voi vere quelle della con il vostro pure cui nel no, verde ozioso ricorreste in campagna Io vostra alle Così turbato. cuore che n"i vita fugio ri- adoperarono i miei chi oc- viverà nel . è pervenuto mondo almen viverà quanto 5 la classico Monsignor in fare saprà sarà L' . sola 55 quum tales Europa illa colpa dei afflixit,me versione, ne ce giudi- di Vienna dice uscita quoque perculisset; nimirum "5 S. E. diceami se , latina e medicinam , sul T , zo, di bron- re Scritto- la finire delanno 177P. quae multos mor- ipso vita: flo- in in si non malveggente jam calamita? re , ex te eccellen- di sasso, sapor magnifica ", Koma iscrizione una Exgesuita Morcelli edizione „ quale stilo de . illuminatissimo legittimo abbia il tves o della lingua Volume . Nunzio Garampi tali materie in che dopo , stima, Marcelli libri majare la d'oro Secolo latinarum Officina Giunchiana e mondo Steph, Antonii : ins cripti onum , che , nel del memoria latina volume un colare se- un a Sotto que' giorni altri afflitti sere es- voi come , a- Cuma- o nuova lettere ed potrete so , della , , studiando seno dignità. con delizie Tusculano dogliosi principi della del le congiungere ancora letteratura occupazioni molestissime ea con- rerum temporis, quae 9) ni- mis .5, rais tarda 5, blicam aliquatenus E libro 5, 35 come come ma e non un della legent, felicium nec quoddam 5, temporum socium Signor studiare vie maggiore tutti hanno e studiando» segue Oltre raccomandano della motivi studio ne , perchè non ma da siete lo un , •Carlo che ascetico, uno V. giovine. piglio da : Questo il plicazio apcon non ma umani voglio vi che gere aggiunappunto co asceti- motivo di Signor Dottor autore a dì maestro pregiato Casa raria. lette- opportuno verun protestante moderno è racemente ve- di perseveranza agi'indicati lo di ogni singolarità di gloria il dono Il ". intensità maggior sed , incominciò Morcelli , con , artifìciuni Bibliotecario Abate allora ; luftus , animi laboris atque il hasc qui frui^um esse chiarissimo Albani , laeti hunc nec , potius diuturni asrumnarum „ velim „ meminerint *« disgrazie sue Illud lagrime. sue "c. allegrezza, sua delle compagno pu- me considerare della parto un " , ratus voler a in ut , rem , navaturum i lettori però prega quia bonum commune speftaremus publica commoda 5, " ratio fuerat nobis suscipiendis laboribus 5, 3, vitae haec veteris mibi solatium ; petendum putavi : literis maturius a „ expeciarem est, della Egli, parlando de' Gesuiti, spirito , bertson Rovita va me- 'scen- di 2(5 giudizjdi i scendo di abbiano perchè di di stadj vita ragione ogni tempo tanta ed : l'indefessa applicazione agli quanti pericoliguarderà . giovinezza il gabinetto letterario la libreria voi e partirete, coro la vo" ! Tra o mio 5 immacolati; e Dio giorni, i Canonico, e golarità re- assegna stra il , principalicagioni conservatrici da Oh la purità morale e , virtù tanta in avuta delle una per Cerca settario. uomo coi pregiudizi assennato uomo , e che dubitate Studiìs si estendono Tuttavia pur Monasticis sempre , in Lettera la che una uno in illustrissima. a diritti . dice sacfo Fra meglio di Scrittura . Capitolo preclaro di un foste eletto sacra bro li- un , persona. gli studj sacri forse converrebbevi tutti quello della da cre- Enciclopedia studio sacra , nostri Li dio, stu- sta rigori- un Mabillon , tutta sopra confesso bene il P. di dicato gli altri de- sia questa come , io di talento sopra che , scrivendovi dì scrivere de vedervi bramerei Non vien qual sia il genere ancora cui . , . suggerirvi a i salmi cantare studiarli, perchè mi Dico didi, can- scorreranno egual compiacenza con e dal Cielo vi osserverà studiarli vi che Siete una Chiesa Potrebbe avvenire il caso, Canonico teologo " e che nonico Ca- che dove- ste i 27 ste pubbliche lezioni tener Apparecchiatevi talia fosse non cerimonia con decoro e Per le richiedesi la in idea siete dovete della di parola dello vitevene siate stampate assai sembra che certa bisogno un noto principio cautela , insieme, vostri le e giorno in scritti questa s' insinua soavemente è lo no gior- terpreta in- Non . ad divine amore. Per dentro al me zi an- con una fosse renza rive- ispargere sui unzione benedetta a Vorrei sentenze che sue amen- intemperanza , ser- nelle uomo semplicità, ed cessaria ne- nella , profanità di li qua- vanto come Tanta . nelle profana, per dottissimo un esponeste , utile Spirito Santo, non , intemperante un lezioni due per ben profana erudizione • come vi sarà e ; versando , . la Trentini sarà eziandio andar Tuttavia vi , versato erudizione rinel dotto vero lingue antiche lodevolmente la quale Capitolo delle cognizione sostenuto conceputane gravissimi Padri un V I- per di dottrina, che scritturali da lezioni fosse che ma , dai ne solen- scientifica una come spondess-e alla prestante cinquecento • si desiderar- a Capitoli molti rimirato apparato un ben Sarebbe in lucrosa Scrittura santa . tal carico che di gravità di quella alla interpretazione 5 di Trento, giusta i decreti del Concilio , cuore , che degli ascol- venuti «coltami distratti di sollazzo un erudito, Scrittura la di Scritture Ed all' intendere de' Santi, Con nel Tratt/ito il splende ben in ed più giova Libri ; ma solitaria moliiforme ci lasciò umiliazione per li umana preghiera ad comentarj l'Apocalisse. e il Greco ed per 7 linguaggio A che leggiadro Una intenderli: sua basta accenna S. Bernardo a nel diversa tanto una ; questo co l'Ebraidivino due parazioni com- il proposito medesimo lo Tratta- affrettata amicitia cie spe- lo, Daniel- quel considerazione quamum della saper . si è da onde sopra belle de' libri santi lettura e , intendere sembrano me . vini i di- miltà, disposto dall'u- infelici Non € Nevton Scritto;© suo e , docili Ancora ben era tamente Cer, è al sopra non dalla e poi di sempre sideran de- nardo S.Ber- dice intese, Vita . dettate, furon Dio di il silenzio strepito de' Dottori ed , ad che approvato, preparati dall'Orazione. teneva Sante le guise agi' intelletti molte maso Tom- Scrittorio allo Cielo della parlare verrà con- . conche lette San meglio che lo che esser devoti. penetrare del quello spirito di coi vecchio i secreti diate stu- , Oratorio, già detto è che li Comentatori presso confessava vaghi basterà non meditiate la che solamente e , e riosa cu- meditatricc ab hospitio: 3^ epistole consolatorie nostro spediteci dal Cielo esilio terreno esilio un dispersi contrade, del pio Canonico suo genio poetico ben fatto, e li meriti per Tomo IX. k per suoi della Storia fervente pietà , gli ultimi , pruova , , , , , , , , , , , , , codice che sente più gli 5 di tichi lere del voler del stile, sua qui riferite del codice quali Né or perciò latini ; e Secolo piacere, , le e o- le formano dimenticare , dice e- gli andi ma vo- prender questi medesimo suo della , il stam- XIV, la è del che i sacri libri . sì è descrive tutto greci ci fanno , queste ( le delizie care al tempo norma tere Padri, e visse lettere sue Fra leggere Scrittori modello esser nel de' SS. pere a delle lungo a dal sincera vita sua Morelliano in cui XIV.) che , il Petrarca . del sì simo del chiaris- Della cui inedite che suo ,, della moltissime paté sue anni lo tratti Eccoli letteraria con , per . 70. pag. noto follie amorose sue dere chiu- l' animo per preclari Tiraboschì 9 che stesse sentimenti più il Petrarca , chè per- Amo alcuni con in preso, paterne. case e siamo , forestieri nelle e paragrafo questo io più letteralmente ancor viviamo nostre ed Voi , nel e quelli a regola e di Meriterebbero vita a . ancora le Morelliano prime dal due let- Petrarca „ scrit* 3» „ 5, „ 5, 5, li In . Io esse quell'aureasincerità, con eh' , benché egli „ più gli occupino 55 nata, 9, secondo. 5, „ „ 5, ,5 5, ,, s, „ 55 ,} 5, 5, sei che Dice i tosare e mangia capelli, che viaggio un ponimento zale sene vanto, vivere ancora cedere più : al finir finito e un del bisogno capez- gì'istro- cose tal- fatto e abbia che scrit^ facendo- come dovrebbe come com- sul quasi vergognandosi ma si fa o , » , al corpo , di non e 4i e alla e convien conna- . non talora cavalca " tura Ma la all'oscuro, ciò tai narra si fa radere svegliandosi che e intende egli al si trovino scrive appena Né . , al due primo, mensa sempre di notte, giorno sulla scrivere da volta to che vuol menti che ; Il . che spesso d'aver trova una della gior- legge leggere qualche libro ; di tempo mentre o , pre- vuole al sempre mentre di parte mentre che gittare corpo ore somma non terza una accordando 5 del il ristoro sonno, barba di aveva particella 55 5, la descrive , menoma e Aposto- de' SS. al Priore amabile rende mura Milano da scritte al se per si può sempre Letterato pure non meglio più attica urbanità studiare, socievole è necessario imparare , conversare Un . sare conver- ancora punto ap- della uomo quale voi siete-, o Mon- mio Monsignore accolto mente la come dubito non , anzi , gioja Tuttavia grazia, la godevate che j desto, za sa 5 coi amicizia delle Dieci ! loro dalla dire pur amabili fra animato e vincoli di dolcissima. allegrez^ ingegni vivi carità, certe scintillando belle colle vita e stessa ordinario e lumi però^, poteva di passeggiere il tempo perchè oltre e y , in- all'usato na un orologio, in^;sorabilment" o era bria so- ciancie stre no- e quasi furtive ; mo rapidissicol mestieri alla notturna , non , avvisava di quali ci' ? quei momenti che , soff;;rirsi da parco volta presto , di tal la bre^ sofferta fatica liberali quelle e e , più gioconde le una esser non motti , fatica un' altra festività la dopo elet* sazievolezza estimo, conversazioni nostre certi in- gittavano e bei la una , ed y bisogno poi, come venivano non coi lontana tenevano prevenivano Il riso Il , legati felici ore insieme vezzi e , sentenze. rendevano quelle così, ed di e congressi geniali s' irritavano trizzavano, dirò venga insieme acute una a , numero se pia ingenua dodici o Un . d'uomini, cose semblee. as- ni conversazio- delle Religione sia fiore che d'uomini, in , di ritrovare crediate non ricerco di molte ornamento saporosità la e siate ti^ta*» non squisitamente T e ? che no suo- girse- vigiliaper istU' 3Ì istudiare, Ho diurna alU o udito più culto condizioni non che morali riguarda il modo, Massillon nelle '/lodali ne ha uno avvertimento in Città, della le pace , ora del Vescovo 5, persone j, loso, Tomo dai non piazze più, ora veggo , di attese VL cui le meno di sì benDue voi la seconda ; Monsignor trattarle. Discorsi o , condotta il , cio, commer- Qjjesto che me, ed il commercio le circostanze e in una zie deli- guerra nobile numerosa. Clermont. un to sot- dalie presidj della passeggia è vivo abito circondato Si- rici de' Chie- divieta per prinva La . trattare loro a no so- ma , co' Militari. mi vostre zialità tratto ed sia non conversare. per la superfluo cui sanno qualunque Conferenze sopra le sazione conver- non e creanza quieto Principato un Ma onde r amicizia e da sue mondo: nel Ma nel io fo le persone riguarda della , bella prudenza santa annotazioni a trovato della ora u- migliorate perdita , vita altri porti di ciò, io giudizio, che della della avevano alla avevano sollecito che mondo piaceri ai il compensamento •trovare mercio com- , essi ma ; nel e , del nobile ed certamente mana %mpie Città e ai comodi quanto il in viventi , gnare inse- per più Exgesuiti protestarsi da . Signori accademia „ ci è Uffi- Ecco il Fra le perico- della loro „ • pro- fes- 34 5, fessione, si hanno 5, per r impegno sto alla 3, 5, 5, 5, 5, 9, nello dolcezza hanno non se del , di che altro merito coraggio. 35 modestia, sacerdotale Tutto . fuoco, 5, e 5, pusillanimità, 35 35 3, 5, 35 3, e sangue, la carità riposo, to Trono tà e di tà considerano e : , 35 gl'infingardie degli 3, gli uomini 5 uni 35 35 siano gli altri solar le 5 e passo ch'io 5 tronco, i Re, "loro sembra le Il lodi sopra sono san- delSi- il come leCit- nella lor si di chi partito de- Credono che distruggersi gli sia maggior e suo indegna oziosi- il carico per provincie che Segue quel Vescovo , misericordie inutili. nati che , sue una essi Chiesa alla consacra che pensare la dolcezza cuore. le non la , giorni ai piedi óqì le annate foggia con respira non a di divini sopra e la mansuetudine Cristo i che Santuario spira implorare sopra e tutti , , che bassezza e popoli, i , Gesù li cantici per sopra che e di portate gnore ciò onore valore rimirano non semplicità, la elevazione del tranquillitàdel la tumultuo- altro quello Essi 55 9, che nostro , conoscono non e di sì oppo- del inclinazioni delle , del santità alla desideridi gloria, fortuna, né militare stato e , dispregio 5, che , 55 35 coloro contare a gloria de* santificarle produce avanti perchè più che ec. " sto quein ta- I- 35 in Francia talia opportuno tutti i Cadetti i Cadetti poveri attendersi da uomini, 3, 5, 5, audaci, e ignorano, che polare, che di pili dottrina di 55 5, 5, 5, 5, 5, di forza ne loro cuori loro lumi vers. $. 5, 5, 5, „ 5, no no un devita E " più ancora e classe di , usurpano che e con tosto li circonda strascinano nati nella di di ragiodella dei singolarità dei scriveva ep. per di con una S. Pao- ii. noi certi, particolarascendente mondani par- corruzione pretesa , peggior naturale che hos , ci ha quanto la sorgente discepolo Timoteo suo una 5, Et . al nella pensieri superiorità è più nella che pò- piccandosi e che V e linguaggio a ; di e avvedersi incredulità ne' loro più terribile Gesucristo loro Io di e che credulità derisione , te- maestà, una un con spirito, senza ; ciò avere augusto „ 5, di trattando , bestemmiano vaneggiano affettano te uomini come d' si propaga di la è classe una „ riguardano della Fede Meglio giorno più paesi : che autorità che ,, nostri tutti che presso guerra. in che presso Italia in giorno nei merarj 5, 5, noi di che e , alla vanno per ancora 5, poveri son ove , cap. è da che ,, 8. girsi fughan- spirito. So- eloquenza talenti superioridi spirito l'imperio sopra tutto ciò : scuotono , persuadono gli altrui pareri dietro c 2 3, al pro- prio, , 5, 3j 5, 5, 5, 5, 5, ^3" 3, 55 55 -55 3, 3^ prio , infelice vivacità virtù; ed alla cerrza dare per al vizio le verità della salute pologisti eterni giojaj ne hanno ; Grandi ; seguaci ; gelio Tostra metodo 3 Se ; che i da voi spiritinon debbono essere , tavola, e anima dei sofà più , in disputare mas» per ze le scien- cautamente sprezzan di- che foni spiriti che itegli sono da y voi e , il siett leggiadriparalogismi . Piuttosto arrendevole pericolosa una rai spi- sono studiate temuti dei derar consi- a di sono essere la 1' Evan- che brio, eloquenza, grazie, fino conoscitore avete che i loro tutto quella Teologia li secondi , palagj dei fuggono nulla primi, temeranno monda- gli uomini meno hanno da e * la parlar chiaro di Essi che 5 ai per a- fanno ; primi che i molto e persona. avete inno- ricevuti Sebbene ". briga , gliuomini che da mondo ardiranno non sima della luogo presso del questa vostra im della sono libero cancellata colla quale ridicola delle società perpetuano e corrotta guardano una Cotesti ogni accesso presenza con i colori moltiplicano aveva forti in un e dottrina un' aria mondo l'ornamento e di e , ec del distinzione con di Dio le passioniindebolire giustificar per ; bene si dei doni abusano quarta e per voi , sensibile,può generazione uo- di 38 delle è per Dame un'impresa noi A non gli aneddoti Noi camminare , misurare Usare dobbiamo i nella è mai quanto Io ! facile in di so spiacevole piaciuto sempre altrui ascoltando delle altrui facezie, M. chiama pih Francia André de' Gesuiti Guyot Reale suo il P. morì Rfe, . sapeva e la e Nota pore sa- le come , di si esimodestia in , di 89. anni del Duca socio a e , separazione Gaen a fui , sali le nostre per di belle-lettere André freddo re pu- di sciocco sono dopo del elogio storico essere Così sangue elemosiniere predicatore che Ma Tullio. sempre degli altrui che na buo- non polite e liberali sono Il P. . L'Abate il con alquanti grani di saviezza gon di non se stato di o V abusarlo medesimo. scontentissimo talvolta , ancora , do mon- letizia d'una so e ma materie essere me a il società: certe non ma : che , della dalla provocato compagnia , coltura stretto, sdrucciolo fare non spiritoè leggiadra cosa ammira uno onde cenze de- le nostre sentiero un per passi galanteriadel della salvare a certe , tazioni interpre- certe , stato ai secolari, allusioni certe erudizioni certe sopra . lecite sono , del nostro più difficile che assai annotazioni paese gli uomini leans d'Or- demia dell'Acca- Nancì scrisse 1' Abate conversando . Guyot , e seri- yen- 3P vendo velo coprir metafisico e nelle famosa sua quale uscita autor chi ad altro Avvenne che suoi discorsi nella , , di fare Bello un sobrietà, si fu non ma maggiori ci predicano del barbaro sole forme le si stampasse che volle Quelle . lodare confessando : sia , di con non scrupolosità del Padre eccessiva mi Il esse potevansi che aver lungamente parlata complimento casto di metà bella contemplare a ogni beltà di Caen ? La s) avere uso così più rona co- avessi se so non ma la non temerei cora an- coli* uffìzio tutta a j*/o : , parlare di senza di astratte ; colla scusa , Andrò lodate fino e . demica, acca- parlare suo uditori troppo di uditorio Padre nativo degli che anche mio il da que' di uno ascoltatrici delle seguenti parole necessario del sembrò che davanti detto terminò e , ragunanza quale sedevano Dame, le recitato solenne una dell* uno a la , spiritidi Parigi scelti più altra nome chi da avendo in citava re- il Bello principio senza dei , un* ora sopra si attribuiva vero trico, geome- della beltà ed parte opera nel uà mia pubbliche dell' Accade- una ora con Questo . speculatore sessioni di Caen della mantello un con ma 5 solamente grazie#on le André gli esempj de' la cautela e 4 . tildonne gen- gior magaverle se fornostri Quanto poi al- 4.0 alle io espressioni delT^Abate del suo parere solamente non II velo concedo l'indole laro diversa trasparente sco mi e paura, rappresenta giù, nasconde le e In mi è Ma grata. , divertimenti caccia Quanto si casca le ravviluppa, che esse no. so- mantello non mente seria- gli scherzi do conversancondo se- in^ ogni a noi conviene a voi quanto al- scelgo ad esaminare , il giuoco il teatro , , ft . al del tempo una e , e , del giuoco voi . Dar bifogno di avete ricordi;perchè già siete in cui che somigliante serietà mia innanzi la grazie intere quasi di divertimento. genere Tre e del Gesoite- nero, siate serio che sesso; vago la sentenza altro delle lasciando vi annunzio col ruvido, tutte fa tabarro la metafora somma quanto al- l' idea mi opprime tenerissime le e tuttavia che un 5 dilicato giita sul visa secondo , di Orleans prolissovoluminoso lo e pensiero dal signor nel Duca del limosiniere zie gra- graziosa: sempre Certo . nelle meno ora , ma , eccitatami mantello è te coper- mantello, perchè anch'essa più denso ora col ma anch'io, verecondia sona' non grazie vadan le col velo, concedo lo la che , Guyot un si possono piccola giocata non economo chi potile sot- circostanze solamente ) può es- essere gl'tollerata giuoco perchè farmi poter distrazioni di sono e Metastasio assistere Monsignor Perlas di Voi . di S. Pietro che alcuni Pietro il , con Nicolò poi Papa a d* casa giuoco agli il Damiani che riconciliandolo dì recitare a ne per dodici volete Notate fu io tutte immoderato scacchiera ed poveri ciascuno. che che santa volte , ad di che volete perchè aurora se ingiun- lavare non i pie»- largitio^ io dica mai S. Pier contro che e lo meditando- numismatum circostanze ; Aggiunge confessione appresso Ch« le . il Salterio cum gridi il Vescovo riprese il Vescovo, colla tre venuti per- essere dove , to sta- essere rardo altri Ghe- la notte tutta ei attentamente di prete un scacchi , Fiorentino di e di racconta alcuni II. ) ca re- quel fatto quale ed , mi Nò ora. conghietturano Mezzabarba il to, talen- avete ne sera presso Vescovo un eruditi ogni licenza questa Damiano viaggiato aver ( darvi sul piaccio com- curioso, ma ; se , giuocate qualche breve paura mi Homhe un alle qualche prode, mai ad dar suggetto osservatore giuocava non ad andava diletto senza norf tanto mezz'ora fianco al valer sono qualche sedere non poi e , ma : di credo non onore Io commendata". ma , Damiano 2 ì Qiiel Vescovo . si divelse Rata, e dalla forse sino ali* 42 all'ora di gire celebrar a ( supponianio nò , in rissoso scbaccoYum ) fu dice , sia stato non Damiani S. Pier soltanto significa che mediocremente. quella altre sera attendevano in Forse quella gravi cure giusta l'uffizio tuique cjficiierat •) ? La coscienza anime talvolta buone Ed è fosse quel Vescovo anima la mattina benché e dopo la e suoi , in prete peccati non di : secolo dire non eppure imprecasse, S. Pier direttori la messa era non Damiani sa na buo- quale ta venu- di che la così gio viag- ne comu- confessasse non bestemmiasse. declama messa si confessar- volle leggesi, che chi colle una (e notte non di sonnacchioso essere la tutta quel prima Del . di il do mo- veramente benché dir messa, dovesse veglia ^cotidiana ) volle , in" ne quel a che credere a il Santo severità delle usano . , giuocare gli avveduti ma in e , reSie penitenza impostagli si fu penitenza grave; tempo onde suo: chè per- pastorali lo e , il casa potè interrogarlo acerbamente, quam Ca- lode, una perduto si abbia un il saperlo diceche è mediocremente E' , Baldassar ma Cortigiano suo in vanitale vano giuoco in verità ingegnoso, stiglioninel condo né ira- to passiona- troppo certo finalmente giuoco un che scovo Q.ucl Ve- messa. i se giurastamente Cer- sul foedars lin* 4? lìyìguam sacrilegiludihrìi In tal ( se caso penitenza la il dover era forse suo non tristizia ) simil al Vescovo daloso scancome , che e , • pali episco- grazia del prete egli corresse in ancora che , da cresciuta avrà Damiani S. Pier labbra stesse imbrattate furono non le pure contaminatinn^ certamente ficò edi- non , Una Teatro. Bourdaloue il P. al teatro voi lo saprete me fare può teatro; la perchè danza renderla più appartiene non che suppongo per che ma la vostra che voler fare a la Dio il al per ( cessero Teologi diun tal re cuo- risposta di Bourdaloue proposito • trale tea- sia indifferente ; interroghiateattese teatro Dunque ; e io decido vi prego della sagrifìzio musica al- 1^- e può rappresentazione m' un è ria troppo pur al nostro circostanze. andiate non che , do illecito. Scriven- coscienza tuttavia pur le vostre tutte una ai Giansenisti anche tutti i sempre voi, Monsignore, a Io la recita sarebbe que rispostapiac- impressione ) ancorché 9 spettacolo di è lecito il teatro, sensibile Madama impressione lo tale se che fatale che alla cuore un sopra quasi e alludeva Egli , La . gò interroandando : jispose dir voi Parigi ; tutta a Versaglia si peccava se Bourdaloue e ; in Dama a , 4^ cui alle lusinghe avete scerete 1* animo . lasciando di di e 5 andare cibi spernat non intendo Né delie amarezza diletto maggior tragedia, grave ta commedia Dame ? liberalmente latore, Se udire coturno y o isdegno gP insulti fatti Italia Maffei glio il della Città quel a chi da con abusando da e Merope , venerazione Io da con d' onore raro di assai orgo' declamatore il compositor degno di veracemente intesi in . spet^» ricordo ed senno scandaloso signore vestire Signor Marchese deli' ufficio , reo poco le vostre siatene socco, una costuma* amassero piissimo cavaliere trattò da ben una applauditore. Sempre ed Qual recitata ben Cavalieri ce dol- la sempre in cotesta i vostri e , consiglia presente eziandio o ? mangiai al lagrime tragiche. che , suo manducantem vi resti interdetta che voi tempo modo intorno mio col , nel a m^nducat non di portarne usurparsi quel principio S, Paolo q^iu : vada vi tenza sen- Lasciate . lasciate ma è da dava ciascuno a un' altra altri nostro che certi che , ca?o , seguirne all'opera ; medesimo Nel la libevià r , Q.nesta è la mia conformato , V orecchio una alquanti valorosi Eustachio, tragedia del bravo gfior Abate Palazzi quaresima citarsi re- gentiluomini T Exgesuita Si- nobile Bresciano -, e pa- lei 45 presi da Ufficiale un di capisco , diceva ben Vescovi di io Francia Cornelio , in e e , Racine clesiastica sepoltura ec- la noi della cagion di esempio la Paulina la Giosabetta Gioas Polieuto sembra me CLuell'Uffizialepratico mi . poche parole : convien al a sul palco, ancora ma giù dal palco rappresentano non sentano rappre- Credo abbastanza dispiegarmi basti per ciò che mi Io , e adoperate, giudizio vostro: adoperare li prudenti, e gli al vedrete in quello che a . e , rispose quelle donne , per rezza du- una considerazione aver che solo carattere voler parrocchia del e , mo leggia- dignitose. Non e seppellirenel Cimiterio del quando , in Crebillon , negli altri tragici di quei giorni tragedie sì gravi ti mol- rigidi , tanto agli attori ed Noa . perchè , sieno alle attrici in posto lui a i Sacramenti neghino che alto metto ri- come canti edifi- . Caccia . ai Cherici caccie Le romorose Di dai Canoni. parlo, giacdhè sono non L'armamento, discorrimenti e secoli passati; quando, Abate Muratori , ingiuria togliere ad era un a un dei silvestri bassi dei tedesco il nota dipresso gentiluomo non te. esercita- molto strepito come io tali caccie oggi gusto un era lo proibite sono la Signor stessa T airone, e la ^ 47 spada. la e stica piccola uccellagione dome- La può rallegrarvi tutto felici contrade vostre teste licati uccelletti di delle innocenti insidie anime dalle e versi ; perchè cui sopra cui ?,\ specchia l'anima de' di tanto me in ascetico; al ed della insinuata il tutto e a del , così netto, collinette lago, entro a rapisce seco piaceri Dio benedir a , aespi d'erba» dei ed leggere autore dopi del alla candida è mento senti- Signore cenza compia- è diffusa ed religiosa del Lo libro un coli' intimo benefìzj, la quale e tore Au- suo immaginare parte componimento. dirò dai di sembrò dalla penna corretto, il che vaghi spettacoli.A tanto natura de' suoi ed ingenuo gusto U sciolti. versi rapita, e è leggitori a entrai stumo, po- poema un dalle tratto essa leggendolo to schiet- quale traspira dai suoi dall'onde giulivi, e delle e , tranquilla,e composta, di paradiso , sovrani autore , uscito uccella, , sapore si sente è dire Forza il poeta Il di AntonioTiraboscoCit' tre tratto s'asside cui su di- in buona, veracemente di , un'anima avesse abbondanti campagna E^ pure. Veronese, co- delia caccia Uccellagionelibri tadino della limatissimo ma in maniera. ogni delizie caste autunno un stile oltre ad lieto, fresco, fragrante. La in poeta ser es- no, ame- fabbrica ver- del 48 è naturale spontaneo •verso certa con una con certi andamenti, Già di rumore verseggiamento quieta indole della sono •Canape acconce innestata non nativa, Essa è La il Lino e , stento a di piena favellare, il debito era maglia variabile allodole, pernici, beccafìchi gli uffizjpietosi della 2iare che no, T vestono dell'uomo i sudori ca affatto le gentilezze del , sioni son sono tenere, ?secondo in non vaghe, e e passionano. può quel luogo dell'uccellare non sentire oltre della , esce canapa ringra a e , te, re- tordi quaglie, , il della panno, ed del li asciuga sottil filone' veli se le e più vigore digres sue dilettano, alcune Il finire del più patetico essere simili augei silvestri, tèi E ne' merletti. sempre se affaticato; né dimenti no ne^ rica-mi da spunta ignudo, uomo il sopra digressione , suo • intricare per sioni digres- perchè , del però dell'armatura, e alia dell' argomento. opportunità come Le . che ma fuori volonterosa e la Seta , certo conveniva non , duta. avve- un primiera è e , ben ed Georgica sua . di suoni di numeri sonorità, certa una nuità, te- ora be, riposi di silla- e discordie e risulta un' armonia onde ciosa, artifi- ed pienezza, ed ora amicizie, certe con insieme a Tratta . starne, montanari: nelle libro gambe ed a confessa per se« in- 49 seguirle su colà distendere con assai in innocenti; etìi, la andrà incontro tergendo il sudore tratto ha ne fettuosissimo in 5 il di ombra lui quale folti frotte a guizzava nel petto che lo , e lo infilzatene ne dal armavagli Tomo Allora , faceva star assai come il FI, A una collo, poteva mal presso re- fuori scappar e ; refe ciarpa e- fanciullo vecchio cheto un a devano scen- non rappiattar con i* a- scuoteva anzi buon L' che lui quasi e no, non- sotto qualche il a suo . metter ciullesca fan- presa balordette il cuore, tornava formava la e , af- esso intanto le panioni grido di gioja, cespuglio ed ài Qjiesto nascondeva , e , sui egli temperarsi del onorerà anche zufoletto col zimbello lo tempo marito dipingendo avellani rà ver- do riconoscen- memoria. piccolo le invitava volo E della gli e cingallegre rammenta delle sua ritorno al vicino cui piaceri Caterina viso. sua altro un tai , del la qualche lagrimetta gli raccomanda e figliuolo dal e , nuto figliootte- caro quale al fisonomia la lui in aspre voigcsi però : 1* alma descrive e ed , giovinezza vegeta moglie soavissima, caccia al tenero matura nella amare alte lungagnole ie piegamento un di te bricche per e , il petto d ridendo sor- le frasche tra finalmente nel becco, collana insino , ed oltre al- 50 alle ginocchia ed " riconduccvalo casa a perbo su- , veggio presenti 55 cosi Quei 3, Sonsen 5, Che ,, Ma andati mi è tempo né : parlato cari io . dì: pur Oh labil vita ! Oh amasti cotanto di fine por pur Dalle sinora pigliatecongettura, dai volte Quante lettere che parecchi tuttala che , in più di sionarj, il quale Ricordami, altro. molti passi in di anni ed . e che un se letto in con le belni an- sici clas- dalla bocca neglettimisa tuti' infermo un lunghi diletto doli altrui ascoltan- compensava in nuti te- giva epiteto sfug- recitava di Orazio mai- e . seggiando pas- per vecchio un passava o delle palco pensava suo suo in tal modo Che cortesi , in e- osservare malgrado che nel Virgilio, dic:;ndoli : nel , degli autori o suo ci appetito per potuto de' nostri irti, uno abbia poetiche comune il dolce metafora, a ma poe- abbiamo non era ! gioventù studio Lo avrete quasi un ne focolare , tutti Voi una talvolta da al lasciava ne della q-ualche risentimento o a noi a vita. un , dolci discorsi simili ! dei ve ciancie corridore un per di difficilmente sedendo o perchè come viz; veglio in Giel pace parlar a mie . mendiamo abbi bene so lunge assai le visite dei qualche tratto que- di Lettera questa io chio ad oltre ( i' animo ho abbattuto ma 5 chiezza non al di di senile 5, ^, nello nem 5 poi il in non penna ne di uno a scrivere si non di veder merita. di di in mi chiamare sì buon libro preveduto dei mano certa una non era scrivendo di a lui due suoi ira to quan- viveva si to, taci- plausi fu culti Il da . 2 „ stro no- lui amici Veronesi d , cittadino, mercatando morto la compassio, esaltato un che vani gio- condotta suffragjdi giornali. verso '^ Tirabos- anzi solitario, né affannava silenzio se- to commenda- ha righe vuol e sic queMibri di poesia, cK* Il Tiraboschi accademie, ^he enim ut ah'quid , cred'io, quasi dimenticalo, e chio, vec- so Veronese forse tante un del „ avervi volontieri sempre pure , è : Vec aliquid probo. del poema Finalmente . senile quo pentirmi so delizioso vedrò giovine comparab in- amava non un posato ri- Pio deli* stile ndlo adolescentis quo chi ; perchè se in in io tempi della quale amato stile del adolescentem Io io avrebbe il » giovanesco siccome libro nel undici numero che so eh' quella opinion Tullio M. vec» dei rassegnazione la per un segno un calamità la ricordatevi ) ciò per nell' allegro istà ad non esservi non 5 bene che più vivo, stile sembrassi vi Ciò Si Ciò 5, che Che 5, I „ Perchè „ fior li Toschi Oprando, „ a A 3, Che „ Lessi le cerco T segnate ingegno ben , elogio distinto vibrate gica egregia conosciuta di tutto Io /' Uccellagione sopra mal conosciuto In che la Geor- il poema Tireiboscbi sia pm* Verona valorosa la ilCav. esso che di Spolverino sia dello del Ma ( . quale è non del ombra un'ingrata, Marchese nell'abbondanza e de' suoi stessa bravi T mente costante- essa ritrovar qualche dei begl'ingegni scrittori tutti abbastanza da la l'attesta come Maffei ) potrà onorata . Marchesa rilucente e querelo mi nostro, singolarissimo fa querele . cantando Ippolito Pindemon- il Riso sopra forse orme del sentenze. Pindemonti JMarchese mai giuste e e pregj aviti oblia prestantissimo Cavaliere ti io elogio S. E. da Spolverini scritto i ; molta il secol e note intorno ape dato: miglior vad' grazie , j raccolgo e le illustri molto ha non qual opporrammi ornai mie queste è il gustar pochi dietro viltade pochi spero giardin fatica Degli antichi ,, cor qoel dolce, che più odorati Per 3, fino al giungati Poiché ,, in altri scrivo ora suoi onde , . scusa può non Torniamo lebrarli ce- alle cose di tene- serie . Conservate sentimento di stima , e , 54 nuovi, vano sorprendono; perchè, e quando gion d'esempio, delitti vi che , distruggere all'ombra sicuro dello e , del Stato, Marzo del che nuova, i Francesi tra , ed discorsi fu , il , In che il tratte dai al suo volume poi ( non 3, 3, 5, j, benché troppo si della cura porta, e , siano giusti, dotto l'effetto desiderato sono più. « e o E^ falsi? vero poi sa ta quandi mente Asserzioni si pure sa la se produse Alembert dalle ; ed to quan- ponderata grida: intanto che zi an- fece tagliar vizj; l'accademico verità derando desi- , delle tardi) passi citati i che se nella i verso schiarimento quanto risposta. Ma grave fece intitolato e zo mez- sparlasse Ognun cane. teologi Gesuiti: disinganno, di de' suoi impressione sinistra molti altro contro capricci che coda la in popolo d'Atene il tal biade quello di Alci- a divertire per si facevano che de' suoi simile esso quale , ro si distrusse- si prese se d^a- ai discorsi diversione verità, la tolta stata era fine Francia in querele della nazione i Gesuiti. veva vi- alla come ebbero far del che , e sa Leggi della Chie- egli nota, per necessità Corpo un la Martinica alle termine la delle 1762. gì*Inglesi; onde ragioni, cercate persuadano ca- a '* che im- Asserzioni hanno pro- i Gesuiti i Gesuiti non non no so- 5S più : no quella hanno di e , gli gli stimiate, dalla Compagnia di contento furono della Compagnia la stima vare che il verso La delle nostre sino sì non delle loro . dopo e usando non mai menticata di, brica fab- nella tutti delle La ser- rita beneme- prigione Non no reggeva- lunghe pruodotte pro- e Religione prolisso ed cenziava li- ne simo esattis- qualche difetto per per difetto fisico il dichiararli liberi . potevano accoglienze saranno un sempre castigo di temuto sti licenziati a Case virilità. alcuni morale, più dall'ingresso primo, alla esame; fu la osservazione incominciate soliti di dagli Architetti sempre ve il mondo quegli stessi, porta che coloro disgustati sempre furono son solamente stimarli di che nostro accurata quasi stimiate Corpo dt;'Gesuiti dell'Ordine ta la nasci- Compagnia , li lasciavano. air Ma Sorprese l' amore e , . Gesù. che tutti i stimati dopo usati in dirvi Chiesa gli dipartivano dalla che • dirvi, che quanto tanto di le civi- stimateli , hanno gli come , immortale. Potrei meritano. Santi canonizzati della sarà che conosciuti avete che quel modo vita legale vita può appellare si : più vita hanno non che oHore che Voi se ma esser ricevute: stali più volte d Q.ue- sempre e ghi pa- certamente spiacevolii Su4 pe- 3« periori colle loro vigilanzs, Quelli poi, che dimandavano il lor ( qualunque fosse volubilità, o la malinconia, il timore di sembra non non d' uomini sino no Gesù ceneri alle d' animo Gresset L'Abate . Compagnia con austerità fa aver composto peccato di cui la Francia leau , che le un altri da tre Gresset nella ed ed , , e , Boi- di loquace in un scandaloso nel ad barca , mento dissipaoffendere Nantes col fra gli Guasconi due fu mortificato la eppure ai Cestisti è vo giuli- di di da suo Leggio arrivò Religione alla fine licenziato: Il ragione con indi appreso Dragoni ? Addio dalla' Monache delle sua dimesso innocenza sua linguaggio libertino renza rive- pregia , di piena di poemetto un famoso viaggio pie orecchie serbava* di condotta. divoto la perdette di fu le vicende canta Pappagallo prima perchè si del emulo poemetto la maggior Compagnia la verso devozione una fatti di pressocchè tutti, di essi, parte l* lodare Eppure . i fra pregiato che contenti vissuti esser gli figurane- significavanocoi in cui soggiorno un di libertà, dovessero che la o , amore far bella non radunanza studj in una quali dopo la santità non era ingegno ) V o , congedo il motivo spontaneo o co' ioro avvisi e un sua , , ode intitolata bell'elogio, ch2 c"he fa di loro Ma nazione. voi, maggiore sensibilità Noi fu ci abito ci propriamente Non . fu lo dirò la tribolazione fu il male, lettere che portavano tutti l'anima petto a poste ordinarie erano ri di i successivi Giobbe La più Pure la tristezza modo che disperazione più si da il poter Signore d' mondo nuove venendo Io . per da infingar- una atfrettavano aver era gli animi a operare. le malinconia abbatteva perchè andava appunto avanti I , in messaggie- muta una abbandonassero si il tempo non delle tremava delle lettura da speranza parti del come lo tirio. mar- sbigottita. In fatti dolorose, per stra no- più acerbo , varie seguita perare novella 9 chè per- il All'arrivo delle . ; lento rendere a sopravvenne. che anni lusinghiera che servì Case della soli e to pet- eloquente nostre prolissa , effimera Qualche non delle l* atto dal un negli ultimi ma , tal in , ma , cuore ad momenti ultimi negli il Gesù suo ed ; agevole squallore abitazione di bene dosso strappato sarebbe descrivere non di na li- giore mag- di 1' abito io non una Compagnia svestito tolto ed se avere, certamente , la per abbiamo non onde opinione la utili al- ed , Monsignore, o circostanze, in siamo al Re fedeli come posso veduto di o- co man- ntare atte- delle ceu- 58 centinaja di virtuosi li , quali ( cosa maravigliare ogni savio abbattimento tanto di urto vulgo rapina dei beni legale di zelantemente che si filosofico ad fare la alle io voglio ci educò ottime consiglio può che . pare Il silenzio opportuno silenzio intorno scritta P. Carlo su Frey : e intorno Religion vi ai tal de suoi vi io , che do un dizione di contrad- la proibisco il lodarmi Compagnia par ad il necessario . proposito dal voi la leggeste la torno in- eh' nostra persecutori Neuville i loro mo parliate pochissi- alla perchè mi , quando la tenerezza, e che , ; per militare sembianza aver Compagnia sedie , casa. discipline, desidero Io . le quartiere nostra la per collegio cerchio la stima, voi in con della nel un della mura dopo Eppure notte un disputa una apparecchiavan fucili per sera camente par- prima come in la re vive- a mente indefessa- prima avvenne za esisten- prima insegnare e apparecchiassero i soldati della e spetto so- preveduta come come onde : circolo un mangiar a , te instan- Corpo seguirono il predicare a , alla in ) dilatato tanto dell'onore, e fece osservò in tanto mezzo studiare a j , in , in 5 tutto prima come la d' animo persecuzione del che che prima tera let- celebre tanto un La suo volta fratello con- nella Gaz- d'Olanda Gazzetta di pensare, di prendermi di 5, che temi , 55 la, neppur 5, lamento, 3, 35 53 3, 5, 35 ,, 3, denza, e diamo gemili 5 33 nostro 33 spieghi 95 35 33 del , mo de' alle dolore destia le di disegni, di moto Ossequio che ai Provvi- serve de* lagrime, nel e faccia in con quali . né debitori colla nostra Non ai se no- non ap- Santuario. Il si non di , mo- dimentichia- gli esempli alla noi a Non j silenzio di pace un la per degli uomini obbedienza quali siamo suo la rigorosi della si in- Sede la verso rammarichi nostre istruzioni, Mostriamo di cui ai nostri Signore 3 che paro* investigarne gli abissi. sfogo pie adorabili de* suoi una un perfetta ali* autorità vi parli il Pontefice verso e sempre conviene 5, 5, ma esecuzione Sri stesso Sommessione 3 Neppur neppur se più^; il Permette- . . , occupa. uscito amico smentire chè per- edifìcazio* posterità, io la 5 e' è non mormorazione di e Giudico tragica rivoluzione, cenno, Appostoli(^a voleri già . un di capace non Società è da maniera la stesso di questa e mia 773. 1 di trascriverla voi La stordire Padre il mio a „ , su farà che 55 5, cuore. distruttivo Breve da secondo l' incomodo leggerla 3, 55 la rinnoviate voi ne e primo d' ottobre affatto secondo scritta è Essa del di pietà Compagnia condotta , . eh* ella „ era So ^ 5, 5-, „ ,, 3, 5, 3, degna cT altro destino era la condotta la Madre sarà la ed sa . la nostri talenti vigio colla 5, le nostre 3, 3, 5, 3, spirito3 e della alla gni 5, za 5, 5, 5, 9, 5, 5, 5, ,, 9, ^, , feccia. Ma Crocifìsso chi non affligge per ricondurre re duto dre un il mio il dolore calice di amarez- sino alla a di Gesà farne il provare , Dio e giusto^ e per purifica- di bontà af- mi personale. Ho per- rispettabilefratello Pa- e riflessione però mi Sua o- misericordie, che rammarico della ad che guardo il peccatore iFrey. Una dire , virtù, , coraggio aver per non Società della un delle caro, col- spettacolo io esaurisco e penitente, questo fliggecon ser- e io debbo il può che , il bevo Il Dio lamento? allo Posso volgendo , co' e , tristissima del mio tutto . di obbrobrio, e zelo medesima, umiliante io desiderato di prestarle cuore Dio permes- V^i'certamente riputazione momento , mio quale dopo sola nostro situazione distruzione talenti la caduta del persuasiva; abbiamo disavventure. della apologia del- ^iù la studiamoci : nostra dubitate 3, 5, di giustificarla maniera Religione col j, 5, Questa più eloquente, servire e , P legittima. Noi e discorsi de' Figlifacciano è la sola convenevole, , I . perdita: riempiuto di virtù la sua che tempra ha egli lunga carriera 9) , e ii 6i de: quelli che presentarono e Assemblee le tamente incaricate Arcivescovo dolcissima carità pastorale Carlo Maria nella orazion r certo parte di funebre autore Corte si vede 5, gli spiriti: 5, 5j raddoppiata credito lungamente Re goduta e 5, potrebbe impedire graziati? ) 5, ai nostri .5, 5, 5, 55 la detta st , se ( flotti , come calmar la tempesta provato già le , ed , uomini a Società se sì aveva Re- dis- è stata di sotto fatali quelle precipitatane' di Ninive i Pastori disgraziej i sensibili di anime il Profeta il per qual ragione e è stata essa de» prestatialla la vittima occhi contestazioni hanno che questa testimonianza 5, Se *' 1774. i Pontefici essa alle la tutta a famosa , alle lettere, ligione 5 render ed a e , fermentazione presso servigj da li per 5, 5, novello , confidenza la e , sua temette non , Società una se nella quale in veruna al Re la Senez di seguenti parole l' anno le da sì famosa Luigi XV. Sangue del Principi 3, 3, faccia di Beau- sua Vescovo ali* adulazione in i suoi Giambattista si mostra non inclinato i di ed , commosso che quindi è di Beauvais pronunziare tutti Parigi stampò quella e ; Francia Cristoforo che di replica* di 1*Istituto professori. Quindi è mont Clero del d* esaminare al Re e per virtuosi tribola- le 5, zio- Sì 5, zioni 55 re, 55 ec. Sacerdoti o , voi " lo sapete, noi e del Io pure direte mi voi Ma Vescovi e , Signo- sappiamo sarà come le possibi- tri temperarsi dal pronunziar lodi, quando al- mio Abate caro consiglio disputar non della che dere moderato sciogliere con ìnstìtut uomo sia fu r 3 altro, prima primo una che verace di con avuti nostre storie tieri volen- Benché so che sempre in sarebbe nemici. si narra, ta scrit- allora tore Au- . Gesuira se Voi che cattivo la Per della Compagnia principj segno, Compagnia sapete a . . un , sto que- operetta due ammettere due sono pure più eloquenza , /' Apologie ds maraviglioso ingegno disgrazia avesse . di parlare dti nemici sarà bene il Non . di obbiezioni si faranno Ceruti Abate ^'^''igigiovine , che ne dMnten- leggere in Francia sia uscita il caso, LXIII. molto difesa ricuserei sue : tanto, più logica 5 ne non intitolati leggere dilettosamente con allora a grave ghiotti secolo capace Jesuìtes M. DCC. materia tometti fosse presterei temetti des in nascere tranquillitàle tale un i due la ed è di costume Potrebbe o il mio me cogli altercatori mai risposta; una Eppure, per il mio che Compagnia. qualche Ad abbraccio io , modo in biasimi! rinfacciar col provoca come il S. Padre E* ed non nelle Igna- zio^ Ó4 zio il , quale che se ben vegnente come il sale la si fosse già avrebbe pure egli turbato in volto credo (e novelle Isola me propizia di la narrato perseguitata Santo Mo/j fece a Pere étés che nella Gasa faceva il l'amore 5, j, „ y, „ „ così sempre di volto vous coment va alla santa Francesco dre povera sta nella , Congregazione Divina cionmi di Sales i sia molto gnia Compa- l'altare Santi Li ? che ^ verso del apostrofo pietoso Compagna carissima mia panegirico pensa- scrive- , la Chantal lettera 53. di Serve calunniata peccati de' calunniatori , S. Ma- piccola questa , giusta , hanno ringrazio Dio Io sua professa della verso questo ,, con bolenti que' giorni tur- esistenza lui . quell' in di lui l'insegnamento dell'evangelio, to vincia pro- , essendo , una contraddizione Ignazio, toccando la volta camminavano cose che persecuzioni; ed sua; una da a Sicilia) colle la serene, e come , vacillante nell' acqua orazione lettere menoma Parigi, il Padre di S. dilegua veduto fosse le tutte senza e fa che fauste, tutte plauso, al ricever e dileguata, e di fu , y formata, tranquillareT anima Ignazio S. si e mezz'ora una saputo , ben di sciolta, sciogliesi egli con Dio le Compagnia sua , , A coraggio di aifermare aveva della e Mae- Dispiac- . : ma « queita ? 6i „ 55 „ 55 .5, .55 ,5 Sta ingiuria ricevuta gni dell' che noi approvazion è che fatti i viziosi noi di essi in mangiato delle composte medaglie, delle 4ialisi sintesi la e , se dei i mondi elegie 5 in e mondo il nostro sarebbero ; né opposizioni di , uomini che , che predicano nelU diare per Tonio se VL oltre mare rifora culare spe- si se somma profana alla matematici esposti a ratura lettenomi astro- 5 solferire che morale della il predicare famiglie, e che e e le gli le dicature giumini uo- degli altri nelle oltre instj^nanoagli aj^ri, ? l'a- voler qualche giornalista. Ma brigano eglo- iscrizioni» qualche cattedratico, di si e in a- applauditicomunemetl- stari si sarebbero se 5 vegliato pianeti , 5 te sero aves- delle e di avessero poeti 5 antiquari, lando par- mischiate vece ^fossero applicatisolamente 5 entrate avessero , non e provocare interpretatedelle avessero se , vizj , i Gesuiti loio le pace i non se la per persecutori''E stessi all'umana, ancora vessero però e : beati sono possibileil far professionedi perseguitare inquietare quanti modi che è il secreto, persecuzioni come , se- accioc- Ed in Ah patiscono In giustizia " contro migliori Cielo. calunniato? srato 5 -noi e del Salvatore nostro quelli -^s de' uno sapessimo capire questo medesimo non è spno chiese allo stu- esposti alla 66 alla nel 9, 3, libro sopra suo il passo ha 3, pubblica invìdia. sordamente so succederanno Per 3j gè. 5" fognerà che quasi due L'altro che nel siccome suo la così degli provare ben fatto, , e è come il nuovo la alienazione e alla Compagnia prodighi erano Concedo che doglia ; Nelle di tal e abbandono scuole ai spiegato Ovidio, vevamo che i compagni dell'allegrianon quando Sebbene della del tutte dovuto recarci Ragazzi le presa. sor- noi a- fortuna, buona vin carci re- va, ci assicura- quale capitano più il bariletto lasciando il che e , dovesse nostri gati le- espressioni abbia che loroso do- erano nodi, di e mo ani- un za, indifferen- la e tanti , vette di- sembra di alcuni, che amori nego Ad . il vostro, con e , cadere e falsi distacco, , degl'inimici meno, amici rarsi. sepa- nascere suo avere venir suo mici ne- e , sogliono nel dovette bi- stabilire si è da Compagnia nel successi non principio crescere veri; , che cose, leg- te vede- Come " insieme congìunge la de' nemici e nome una presso sogliono far i nomi cangino Non terreno. ai Gesuiti de' successi, aver Alembert , guadagnato in cui , de'*Gesuiti freres ignoranti ns les " seguente nazione Signor di Alembert la Distruzione hanno se Il a far buono inezie, è visite vuoto e 9 . l'esempio dell' 67 Apostolo S. deir di Nerone ai tribunali T abbandonarono biit in T bess aloni eziandio ma in lontani di Crescens in Luca solo Galatiam fu costante mihi lettera , col poco suo di ripetere: di amicizia illis Ma a illis non sia non perdono , imputata con : che noi la e mancanza io peccato: loro a perdonare inutilità di la mano giova distinguere gl'inimici de' Gesuiti suggetto a non tutti e quella : . classi parlare , seconda di adottare a Dio disputare , lutto querela ha sentenza, certo affare . ne essa imputetur prego e imputetur toccar in ma paesi fedele nella gloria cristiana farci dobbiamo non quarto ; santissima e se Timoteo caro al capo bellissima, loro S. Paolo solus di in Dal- e , . L'.'tcasest amici Titus , sime. mas- varii in tornasse ri- e sue mostrarsi . matiam delle e , non lo Pao- di Cristo, andarono ne se bandonass ab- di la persona del secolo Roma, a- costui che dottrina contenti " , . la amatore Né Pare Cam solamente non un Dsmas , enim lui innanzi parlò sì perigliosa quell*occasione me rcliquitdìligens hoc Sieculum a , cui tutti , ed andò Cesare, a in volta prima la Roma, ne di meditazio- degno egli appellò Allorché . a è Paolo Questo . varietà. sanno e Tutti , 2 in né un varie è un no voglio- vogliono pen- (58 5*^ pensar3. San Francesco gni diversità in si ec. santo JR.eal Metropoli 48. e i' of)posto da non molti; fisonomia che £he convince riuscito Cardinale /chè si {qcq un solenne ÌA mia citazione Egli aveva vanto Cito che tal lui vivo una te ave- nua, s'insi- raziocinio che vi be sareb- ilSig. Cardinale, pubblico, raccolta ed avvisava Voi di addolcire di detestare a ha. voi sono Vatitiiano e tratto e /' "M passaggio che illumina, convincere per santi., -ma ne ve pur era tudine, longi- si decise Coloro . credete Passionei? di 20. cordiale, che ma : di gradi previene, osservazione ai locata in un'altra ed erano classi ma che noto un'occhiata odio un o- latitudine di e , latitudine Diamo varie compresi sono ai di istituto cattivo. alle ec. i Gesuiti che , quale è la cattivi: locata ec, non , l'istituto de* Gesuiti che i Gesuiti ma ^ censura" vi è ben pareri. Già decise, per a» Preparatevi ad , Metropoli, longitudine 9. •gradi di trenta- fatto per istabilire Real una 30. di dice semplici ) pensato e obbiezioni tante avremmo lettera de* voti , noi abbiamo come , Signori ( nella questione studiato tanto ruessero miei di Sales sulla quattro re questi buoni ed i Gesuiti non percessione pro- una onde : be. dispiacereb- breria; copiosissima li- i fcrcstieri , che in essa non 70 delle loro dottrine hanno non dentro dissipate di obbiezioni fanciulli una Che se ? Avvi di ricevere torto è ho non . iscuola Ministro del il guardare non di spada veva anche dal un a in nella morale il P. un sofisma logica , , Né o vita della dal dì tutto- loro stro mae- non per perchè il P, o obbligati aveva perché in lor Questo particolare di ti mol- dignità dell' Imperatore assegnato , in qualche da si ammette Cartaginesi ; perchè solo. comune e promossi deciso loro a no so- degli antigesuiti,perchè alla de' , camerino; o , come appresero o , pratica nella Collegio gli aveva noscere co- a propagazione di La stati o dotto. ri- un oggi che sgarbatezza conosciuto de' Romani, in vivi, erano conoscerli mistero un erano in adulti da o impararono non o , peccati originali Io da e degl'inimici de' Gesuiti particolare Gesuita . raccolte perchè ricevettero , non alquante idee , o costoro a intenzioni pregiudizivolgari, scuola, imparino generalità civile che Gesuiti, quando che morti di loro esaminate non in i volete al capo confuse e 5 delle e , botta una Accademico nell' opera sofisma che molti non un a- balletto di argomentare individuo di re Retto- il P. favore a generale dì al rebbe arrossi- ognuno ne arrossiscono alcuni sempre è necessa- sario confessore di elemosina perchè ; passò non Ministro che reale il presso simile vrete ) di non per Uno lor condanno il lo giudicare, e o di per di la famiglia tutta tutto essere chi leva vo- motivi, re intima- ad E o come vot avversar)? Poiché di la , stra vo- Imperciocché . . rei Avvi per 4 de' torto stizie d'ingiu- finalmente i Gesuiti sempre e o io gliano assotti- Ancora volere, perchè essere si che tutti stati spiacevolezze pochi , in a- testar regola giusta de- esser disordinato volere quanta di sufficiente finita. degl'inimici appunto, opera logorò di coloro vezzo possono si peccato sarà difender Gesuiti non favorito piÌ4 immaginaria universale. tali con per apologia , ed ricordato molti fu un voleva; Gesuita rado suita Ge- un presso si degli anzidetti eterna, disputare mente ampia- quanta non to cer- perchè ; uffizio altro rava spe- in commendò un all' si lavoro; perchè agli anzidetti guerra lete di Principe grazie. amico vivezza ( autorità corte suo favorevole un l'autorità perchè ottenne un ricco quale , non non un o tanta con un credito libro, un in da voto in Gesuita un Gesuita un il broglio notabile denaro Perchè penitente un mosse non sta ba- , benefizj. ricevuti aver non ingiuria ricevuta l'aver odiare per no dava- virtuosi: co- 72 così quel cittadino Aristide, sceva Io di Atene dannò' dell* ostracismo pena fama, era voleva con di Sa- che fiori Ma . Francia la alla di grandezza , mestieri fa di e. La . di chimere. al Re il Trono prima e Savoja la al lor buon più di quanta e e , ria dice- quelle quiete , e Compagnia distinguere una doppia Tali Niccolò le sanzioni alla una era gli eserciti dtl Paraguai , vono vi- Giovanna invidia, Figliuole? Riguardo Gesù gli altri vita tondo in eccitò^ l'Ordine fra e Santa dietro Chantal tacite spiega nella tutta correva ma si egli perchè quanta case, divote zione congrega- le violette come Così , onde nT)n sua giammai^ cinguantadue ottanta sogni della Figlie giardin della Chiesa i Francesca di le si alzassero l-ettera odore, no nondime- osseqsiosa ; vivessero religiosi la si^mpro . tra tutta ed storo, co- degl'invidiosi S. Francesco nel Ordini tutti, e vissuti suiti Ge- offeso non BTodeste ni giusto. Alcu- amplitudine sola voleva les come avrebbe la nostra gli occhi , alla nimici, perchè i troppo grandi. Per fossimo umile creanza cono^ voto suo esser sempre sembravano benché col non perché Aristide, , altri si dichiaravan loro che , grandezza sogni erigevano primo, schieravano dettavano , di le pragmatici** dell' affettata futura mor d* argento ne' miei oro sui ( ed bariletti i , di de' Gesuiti poderi, e dai argenterie, solamente per S. Ignazio, che si sarebbon Nella fatto li tesori e che , i templi un vocabolo di tali su Linguet nuovo, volendo non miser rela quealle che oggi ornai è Quindi dice va pote- ancora negli Annali è che Politici le usa ricchezze particolare vola* una alludere pubbliche le , siccome e bliotech bi- nelle que' principj quando degli Exgesuiti Religiosi ebbero tìòìlità i e tone tol- , bastavano appena , diceva re impegna- , e le ma- mangiano: dovuti giorno agli erarj de' Comuni. il celebre se chie- Le si svanirono; entrate fruttifera essere agliob- soppressione nei pensioni degl'individui morte Italia, morti. pubblici camerlinghi le in gl'infermi, sostenere . camere, gior mag- soddisfar pianet-e non i calici il bottino- ber dei nella conobbi dai e i che pregiata suppellettile; 1« e nostre negare Pure per vivi, ri-cche di ancora vigne? economia lighi imposti nelle possedessero non- occhi polvere d' di può quelli ch^'io di necessaria erano Chi . belle delle parte la botti ghe ver- lo, Portogal- cogli diamanti di Spagna Golleg) e lessi come le di grana; pubblici fogli) le cantine era nostri riempivano e affastellavano universale, monarchia a certe acque tuo^ at* 74 dì miniera tuose scrigni sienosi air arrivo inventariare camicie, tre la quarta Indie noiei volumi deposito. mi di mia averle non liberalità. pieni di un essere la mia in entrate in pietanze la p. poche frutte, di once e poco numerose una come in memoria le cere dispiadella indi mi nano tor- generosi , no ritor- e , da , che li Padri sceva cresuo di 8. e bollirsi formaggio, Potevano nel contenta minestra carne scere cre- perciò non e ; e in altri ; veduti altro poteva mensa di il deferre aver casa la costume più parecchi bassezza, Per . dell' pento gli csempj eroe chè per- sento che vero signorile disinteresse ordinario al è rimprovero tosto ad Ben meco lasciai nella mi e meco, memoria alla alla tornano tei po- dai mezza, locati essa qualche volta e io recai Ben parte. ed , di tutti li tesori : preziosi in edizioni ; care case spoglio eroico uno Ora innanzi posseduta , non dico rotta fu la mia con Io gli si serbò roba della latile vo- che quanto , mezza: e era questa libreria od Per . continenza una le bollare quale sarà incredibile. che e mobiglie dire a sotterrati o sergenti per le è diligenteosservatore essere Gesuiti Né , il sai esalano . votati o dei fuori virtù perdono e 5 la che , " con , mavano for- ne ratori Procu- . schiere di coloni a lor ser- 75 ^ servigio nelle lor più Ho . letto Superiori di Francia sia vio Ma ed morto io so che insieme non to recin- all' interno il P. grande mancanti di Peta- di mancante tutto , poveri t Certo niente ai fatto i Qz^\i\x\mGrivano tutti che godeva non rimprovero e , pubbliche delle che , povero il dei lustro a Gesuita benemerito vano Pote- parte. a marmoree dentro co lai- un avevano comodo a perciò! non e li servisse perciò unica stanza ed , non e collegj fabbriche sacri scuole; il dei che posta, alzarsi templi procurerie ; abitatori laboriosi a loro non . si dovea invigilare a armad) rie brigarsi a più al ed , gravi più vegghiante dispendiosa nulla che al al : ad contese, S. Paolo a vcrs, Noli 14. questo esortarvi anzi ed le a Iodi Timoteo al , ed , verità in portinajo Rettore eh' io al stesse del cuoco di colle epist. seconda : pari chiudo Con- Lettera dispute, vsrbis più mancava non le la la Provinciale. fuggir le al- era , paragrafo contendere , essa , occorrendo , onde dunque diretto ed , lunghe e , colata cioc- buona assistenza alla Quanto . malattie serbatojo di più pingui credit;! vedute abbia buoni di scanzia . un le furono le tapezze- staccare Una muraglie dalle libri né j gli l' argenteria de- custodire e le parole di cap. ad ii. nihi' 7^ enìm lum ile ih ni si esP ad subve'.'^sionemau» dientiu?n ,- Ma io Gesù, che sembrare possa e ingrato' contro verrà tosto nella mia ebbero gli perchè il voi So che viene ora Religiosi giusta venisse cantano un ze for- lor Li meno questa . canzona no ripetonoqueir apologo romafagiuolì e della pentola intorno aW de^ , che altri Ordini nostro imparziali giorno tutto ciò diedero, e di che Religiosi. vostra desiderio, Secolari , e , quale perchè i fagiuoli bollissero , cita'/nente si e , calle e , curvi stavano focolajo al cha mente come , opera , la ia vorrei , Ordini Compagnia insensibile, ed un Madre alU lodasti.' gli altri alla le lodi vieto solle» gna aggiungendo le- , sventolando le loro tona^ alle gote rigonfia soffiandoentro brage L neri La fraticelli, vigoria del / calore bigi". fu volti , gran laveggio i colli ed gliati attizzatori , di tanti Ordini la punto e che . l'acqua soverchiando rovesciò gli i sopra braccia, degli sconsi^ dalla brutti. fiera In verità tura scotta- le ghe pia- stano Religiosi affllittissimi de- compassione della si , le e rimasti , grami tutti, e bianchi tanta, gorgogliando impaziente, orli del / . Pure sopra questa persecuzionefatta ai Gesuiti Fra- dai 78 5, deva bisognava distruggerquesti e* est donc distrugger.poi tuiti pav eux qu^ ri faut cet' 5, ,) 5, che , te da la similitudine famoso altro un dal libro fatta per primo le saette alla sconfìtta col lo di nostro del stimolo di egli laudata la la Università all'altra;avendo umana ne terarie let- le e le scuo- col Maldonato bastò a commuo» di (QuinPolitico seét. io.) dopo e , la dottrina la emulazione utile come bisogno ^ dice dì contrappeso fu fatto , le Cattedre. ii. raccomanda Compagnia siderazione con- gare Testamento suo santità Parigi , tutte nel lazione emu- va rimira- le famose il solo cato man- stessa questa di quando scuotere a mente prudente- onorata una ed , poi essi di Richelieu plauso eccitato che e rioni, capo- sarebbe Per (premiere partie chap. , Avranno compiacenza de' Gesuiti: ver da ricor- cervi . mancare fra la Università è usata uccisione la dei di Acate . della ed proposito Virgilio il Cardinale 5 stata Scrittore, il quale glistudj per vere sarà ragioni ) considerato in loro suono tal a degli altri altre che con loro de fu il segnale al dissipamento che ( oltre Né . joug le secouer pernicieuse " nailon ignota à commencer per sempre E gran della fra questa all'una, egli, . a- caso bolezza de- la di tal ed trappeso conancor ne- 79 negli affari di Stato dai più vecchi li del sistema è contrappeso diverso che può che a quello quali formarono , perire Sparta lasciar 5 simil si né Atene ragione voleva non in Senato , che dai benché di la della colti negli tutti ammonir vicinanza onde queste perchè mie che pur siano in petti de' giovani non so qual sapete del sito della non perchè , me ne vostra poco a benché astengo, persona fosse le quel- Lettera» che voi a neppur poi , la luogo, queste e : , intese , ricordo profane claustrali genio freschi Cartagine colla secondo de' Senatori di vicinanza ne Cato- di tuttavia allungare la conversazione poi fichi toga ciance, ad servono se preval- ma dei Roma poi , dispiacciono mai non erudizioni colia . agli occhi orti storie dalle altri eruditi un che pericolo. Io del tratte cose sua cante zoppi- Scipione Nasica eloquenza seno Cimone per avvenne; gittandoli sotto degl' Così distruggesse Cartagine lussureggiasse siccome va vole- Grecia la contrappeso senza ziade Mil- che , dicendo , lasciar bisognava non stema appella si- ribellion nella collegati co* Messenj Iloti che Efialto all'oratore narlo disami- ben figliodi dell'equilibrio. Cimone si oppose appellarsi si che quello, da politici, e rò pe- spondo Ri. qualora ne' ito serpendo noi propizio, ap. 8o appartiene alla Oh Dio ! sarà fossero ho affetto perdonare questo e , moderazione nostra •studioso di desta, l'amor .loro correva /Zia dei , Odine: loro crcdiiire, degli il lettori a che dal linguaggio esercizio, di però riputavano secondi, € dei erano impresa Noi nostri. Gesuiti fastidiose : da da dieci mila fuori di dieci .casa teste . e volta tal- riscuoter incerta sì fossero gli uomini approvazione .Non ghi negli alber- che persone pi» parte a dei terzi onori mio, nei ingiusti- una chiamati o altri chiostri la critica , verso veracemente riusciva .casa li loro si rimiravano difficili,come •eravamo le del- create erano , ginnasj, e per li mento le impareggiabi- per Canonico o Gesuiti ai eccellente dei una , dei solamente si di Poteva dava si si noi in sembrare giovani eglino , 193. predicatori dei confessori e qualora , : baccellieti di riposo ver. i, 1* invidia che di stima dormitorj dei tanti a noviziato piene che Virgilio, che proprio si duole. il plauso usurpazione idee lib, primeggiare , inoltre "Sino dal di i Gesuiti altri sia soverchiamente che apprenda leggieri che , ipsosprimum capitaaltaferentes* iEneid. e disobbligante. , DuHoresque Se si essi i Cervi quali appunto accennati ad paruto re compati- Voi ed in , 8i ad io abbramo cofìosciuto più di che ogni industria preclarissimo , nell' uditorio avere non giorno è r piedi si stende oltre si vaglia non sue adorare vide tra uso, né se si la parte Tomo VL di a dine, mansuetu- più di noi triva nu- si di parlava che noi la , si assaliva , di che cui né non un libro, le forze Così e noi i tre ol- i* Asia le aveva , una Sparta T si approvava se si della Senato, batteva com- Società dirigevansi nel vano usa- coli pic- collegate con e Se tosto, si , Compagnia più dispotico , e readere per congiunte minacciata. nare: perdo- spiritodi corpo} Colà Roma. raccoglievano dover tar por- in il opinione una di che repubblicana tanto agguagliò, un se suitiche Ge- stieno famiglia, monarca tremando parti chi di grandi un vina ro- berrette piacemi uffizio amor si nostra singoiar maniera verità quindi niente) e unione se idee sempre ad è la fu appellato ( giacché Ma in che grido, scrittojosopra dal appartiene questo Francia dissemi pensosa lo argomento quello eh* , fronte predica. la aggiungo E disse alquante circondando questo ed noi che la e , colla mutole cui supplizio il nostro immaginare ritte in quaresimale, pee do Olian- . predicatore di primo certo proprio oratore Gesuita verun il componiamo noi un usava un verso e nel Po. Romano Popolo delle intercession Consolari zion pericoli. Allora Francesi ci YÌto di corpo: dallo le le non , magistrati, le non divisum voglia non tutto per onde non se per stesso, se la leggi e e per la Un sarà le amico . mi raccontò da lui che , che , effetti nò il il discorso tomesso sot- no, cresco- stato a Signor Abate del giurioso in- giacche , cose era ; laudabile e visitato, discorrendo ch'era centro suo grandissime si le I raccor inquieto, ne' suoi , ciolati al se spiritodel lo piccolissime discordia mio in Regnam . sempre , non , tranquillo, ma ma felice concordia né dei degli eserciti, tutto , giusto, ma alle avaro le ordinanze le non intemperantemente condurre sia né , in e , , Qj.ialora . ccrpo degli artisti regni dssolabitur za sen- congreghe le schiere legislazioni dei mati ani- sussistere le devoti non bri- loro Certamente matricole dei j/?/- ardentemente non , nibale An- dello nelle possono assemblee confraternite dei delitto spiritodi corpo. più piccole ad perchè alcuni stessi furono non peti- esterni che so un quan-do gli spiritodi corpo contadini Non fatto ighe parlamentarie delle soprastavano . abbiano li dissidjcivi- e , si pensava non Mitridate a e Tribunizie quando , , tutti i cessavano su guano diledova Pa- Fac- suitismo del Ge- tempo, non ;SA- Sì darsi sapeva cara fisico , luogo più utile la e , che 5 nel e morale macularsi perchè , base la Santa santità santi, perchè morti , di non ammirabil nei tal nei giudizio vivi vi della anime buone 5, queste ,, Istituto, perchè „ ro 3, le i forti 5, grandi „ di , voi; i piccoli. ma E^ E f Se „ del lo- nella quané , li più sono disprezzano gli non su : il nostro deboli i ch'elle vero là , tera Let- consola minor alla carità i Serafini Angioli piccoli. così esse disprezzano nostro Nella quale dice ad matevi richia- , disprezzano pare contravvengono non nella Visitazione qualora del di Sales, S. Francesco gli altri mente massime cinquantesima prima Figlie ammirano Ma vostro. le ti san- disegnati coli' si offra alla memoria dei Forse , per fondatori contano non parere del hanno Chiostri loro santi economia Santo caro re rispetta- dei hanno annali loro dei alla ,, gli Ordini , perchè perchè , istituti vi possono le da cui possono individui Chiesa, perchè rado terzo torità approvati dalla legittima au- sono della do mon- in Religiosi voglionsi generalmente de' un fosse nel Rispondo . più la era le magagne, alcuni do quan- unione, che cosa tutte con della delitto un quel vecchio, diceva unione, la Gesù di Compagnia alla si facesse che pace, nel 2 Cielo dov' ,, l' è r j, 5, immagine re E i gran 5 nella Santi Lettera 5, 5, 3, 5, 35 3, 3, 35 Lo 5, . in fa non amiamo con vero Chiesa che dolcissimo tutti necessario del della dottrina 3, 5, 3, 3, 3, 5, importa o altro ? un per del cont;entczze tuttit)ciò beoe , difminuito vero per bene è , , non teme l'accrescimento che „ il celemezzo se non a di d'un 5. , le di contento Credete . S, nella questo Diletto un dice che cerca non che di propria uniforme per r appaga che eh' è suo putai ri- fondamento un amante, Chi per e sincero, ventisette o sua sempre importa, alla Lettera Sposo sia servito ste io , e sempre «n'anima ad nella pregiatissimoe fosse , tal- eh» figliuoli, puro, Che e rispetto di e sia Signore . è ; ci fa parlare e , intenzione retta di Sales , 53 mio bene evangelico Francesco sua O . il desiderio faccian ministro suoi fratello nel che , de' « ama vocazione che vuole bene sem- che esso di onbre Dio servigio suo le altre sentimento per è , la nostra amare cune al- ce pietà di- rara dovunque e , meno ciò tutto da umile amabile, 5 tutti ci mente di certe per Visitazione altro per " , spirito dell' Evangelio plice, dolce il bene i minori ottava alla mosse di Dio così conforma* disprezzano trentesima contraddizioni serve ci dobbiamo cui a 5 me il essere altro ve- 8(5 bra rispostapartita da una leale mularis Itis Dio verso prò prophetet , ? Num. suum " det eis xi. vers. cap, finalmente, o E tutti con far del bene, li niforme ed i costumi incontrati Cristo viene di con gloriosa delle è volte quante pressato è stretto che figura del mondo essa presente mondani sia , nostro ci sembrano , Noi ci siamo Gesù na uma- fa za sapien- una No: fallacie medesime! che me co- indifferenti spettatori essere se cangiato abbiamo O cangiati gli affetti . cuore si sente gli scandali per e che a u- tutti i filosofia. E terrestre questo misero vedere, nel zelo dalla sue non , per quantunque può ornai più disinganno. Li insipidi,e vani rimiriamo che op- biamo dob- possiamo impedire» non , , congiunzione di fasto oppugnato , per la divisa in cui abbiamo non , ci unir- secolo consapevole, panni La spiritum sia fatali progressi , che dei popU' dobbiamo Secolo, del possiamo noi mai "t?- quali si adoperano vivere politica, e dalla i omnis ut esigono dagli Ecclesiastici la tempi, Dio inquit, amicizia, questa cospirazionedi sacra e 28. Questa . retto Dominus qualunque poi portino indosso che quid , noi caro, quelli, cuore tribuat Quis ? me ille : At , un il tumulto ghiera lusinsedurci piaceri glispettacoli brillante del- 8/ O di Cristo. scuole taciti volti, noi Adesso quando, secondando ci la bagattelle: di fare Dio a ed accettò le nostre reali seguiamo altrui in occulti siamo 5 di li mezzi ma onde tutti ; e onorevole sed exemplum la nostra Dio a , per ha in cui messo per- consigli , Ricordatevi per che che , servire il primo è tra ne comu- tutti si è la edificazione Voi . facoltoso , siete tuam fidelìum , f vine, gioche qual- ro. ministecontemnat in verh 4 in alzato ecclesiastico adolescentìam esto te sta- servir farlo amorosi di quale provvidenza co* suoi condotta e drone pa- fossero . nostra Nfwoperò a di vita locati cavaliere, lume il , nostro ed , stato sicuro sia buon un pertanto grati Siamo farlo e va ci sembra- se come merito a sempre nuovo della , adorabile sua è che , servirlo a quello la a contò mo lasciam- non . offerte illusione. stessa e e , ne, vocazio- nostra largo rimuneratore un che grandi sacrifizi Ma dei egli il Signor benedetto , stan-, mani allora eppure riamo deside- non colle prima coi povere al Noviziato, portammo che nestre tocchiamo mezzo rumorose e frenati sospiri delle nelle in volte quante solitudine la ! coi e con s'impara che più lucenti conversazioni alle corti delle e , freddezza, quella sublime ze eziandio metropoli delle , /« : con- ver' ^8 in attorìe 'vers tha'fitate ( ad Tim. ep. così IV. cap. i, il fide in ^ ^ in Se 12.) vers. nostro justitia-, ^ spetterem ri- antico carattere , potremo aspettare da posta esser della me e , Non so ci se colà ma fraterni diletto abbraccieremo certo Il teologica eruditissima Cristiana di consolazione i nostri Cielo in rivedere stampò un'operetta la sopra ra: ter- zo Innocen- amico, morire di prima poco in ! inostri P. Casto mio mai Paradiso in soavissimi saranno Domenicano Torino sarà prù^^ui abbracciamenti. Ansaldi mano per non il rivederci voi giustìzia fronte nostra Qunl per della corona sulla misericordia. per in la cari • JLa il deli' scelta In Autore dell' cuor del argomento libretto Paradiso onora ci dol- saranno , i vicende ; Dio a ci ^ scopriremo tutte di le sue oggi scorti benediremo le sopra da le sopra un più tutto e sapremo eternamente consolazioni. che mo darese for- , vati, Avvi- austere quell' immenso, tutto, che disposizioni poco nostre amare lodi le giulive saranno e sembrano e lume coMoquj nostri . e purissimo tutto , Iddio e padre IETTERÀ POSTUMA AL CONTE ALFONSO SOPRif DI LA DEL ANGELO ABATE SIC. Src. MORTE ABATE MELCHIORL MANIACO 9» Vrt ," '^A'^rt Va Va V(^ Vrt Va ^^ Va '^?^ ^ Vv Vv dare nella habuisse i suoi cum scribe: hoc nulla da di ipsum non Di gli si collera: intima scrivessero ad un , irasceris altro dovevi , scribere voleva benché , nella dice , che avere più: , da novelle quattro i sero aves- scrivermi debueris scriberes quod " che non né trattare, stesso questo amici in avevi benché , epistola quaranta scrivermi : da modi tutti a gli scrivessero non sua vermi voleva interessi Se , Vv ROBERTI. Girolamo né Vv MANIACO DI GIAMBATISTA amici Vv ABATE CONTE ALFONSO "" UOMO SIGNOR IL suoi Vv Vv PRESTANTISSIMO AL ?3aN «^ , Vv v^v^ v^v^ V^ V^ " ^" ^ seco Va j^ :" " Vrt Va Va scrir te nott che fossero iratus lettera licet^ ranta qua- due* Co. dava Così ravviso, essi nel ad l'esempio; perchè e scrivendo collera . probabilmente vessi ho e T avuto quello spedisco che quale in ciò era credeva con perchè dice ferì to aut , Epist. fuor un Non II, Elia orazione, del ben e è tempo : singoiar modo cupazion ca cura cura scrivo cotidiana il verso privata 9 voi certo che onde verso perchè ne e siete che per non non da un sono Mosè e il lore va- in ceri^oc- pubbli- qualche mia tuttavia vi Ora argomento esservi senza per o di uomo mia \ dire delle qualche le lettere. ho Samueli wn inutilità prossimo, deset" conoscete può io pure e in tempio o ; molestus Heh\e siate non la Certosa adulatore che nojosa Oltracciò monie. in un di studio, carteggiare omyiino vel sono proposito : S.Bernardo non , che Dalmatino un grande della monte il pulito, e di excubanti certe di in vi getterà. Ten- era t'tmebam egli : Moysi vel quale Priore un amo non eppure dolce ragione aver come , pocolin iracondo. un di «pesso il , a- S. Bernardo, con Francese un natura sua : piuttosto se Io vostra rarissima qualche to ira- amicizia, della , egUia di me, sua sovranamente S. Girolamo con di Signore o , della e sì sarebbe contro ancora tempo andava S. Girolamo onore pregio voi gomela medesimo . | P4 visse feitazione;e perchè raccolto ed quens il E lui. azioni Asella si seguisse ad se straordinarie fatte? abbia la , ed perdono ancora abbia per operate che vero e ingiurie ). vera la bugia detta una suo poi la operare nella cosa vita sua fu diedi ri morto di suo che nel fetto per- non straordinario o la fragilità,ed della confini ; un atto è virtuoso fatto af- umana mo io al chiarissi- Saverio morte intendo perpetuitàdel incostanza Scrìvendo Signor Abate ordinario stra- mente. volontaria- secondato e nove settanta- difetto un equabilmente sempre ai miei gi oltrag- sa permes- deliberatamente, uniformità, la novella Ma lunga notato difetto straordinaria. nostro il supposizione d'impazienza alquanto E e straordinarie, gli è pur cose per non avvenir fu e , delle neppure : che in certi poter a sembrò in tutta anni bia di santità ab- rassegnazione eroico proprio di permettere asprissimi e rarissimi mondo guardo ri- forse, perchè sembrò ( dico sua eh" interrogarmi quali eroiche potrei forse fatte fu eroica ed pre sem- S. Girolamo mirabilmente era e il silentium di tacitus sermo distratto, che modo per ad ne mai agli affari, non mezzo In ancora sempre, del Bettinelli gli P. egli mi Mekhio- risposele se- P5 seguenti parole anima moriatur E^ Santo che egli stesso era da che perchè io tutti perchè anzi , di costume nessuna , che Governi, individui egli , che di -particolars, spezie; perchè nel e , suo ma Faceva delle siffatte elemosine grandi ; giacché le quali acquistavano non ne fa favore'' turba. i vivere per Gollegj il capo stabilmente quello di , la tutti era un meco se quelle appariscenze visto- pensione assegnarono so concor- questo e persona sua esser i mi , poveretti : potevano non tale di rapiscon ai lui defunto spiegò opinione, nella aveva covralo ri- era , de' contadini egli non pano di Cres- solenne comune eziandio lo , ni que' dintor- ritrovatosi caso questa, si a con si siccom» a processione Questa ed santo: per que' popoli colà gentiluomo li tutti i contadini gione ra- saper conoscevano seno eguagliò,, che è cui i funerali fecero nel non ma volesse santo, lo un la gli abitanti , predicavano lo che : somma chi a un Tutti Terra amena una darei credo tale. credevano ? In , era : fece miracoli non quelli , sclamare justorum miracolo un precipua me, morte mea vero , qui s) possiamo oh : della addetto . mentre entrate, tutti Provincia verun Era gli Provincia della a fu escluso a mosine ele- , e , rò pe- Collegio sobrio assai nel vitto nel mangiando non giorno, di contento piccolo lesso che e , la fosse mensa è poi non , sembra non di quella che la appresso poco gente avere fagiuoli egli non strettamente, i capelli, l'avviso volto, suo anni serbavasi celar potuto fresco i Eremita. digiuni ed il si giorno nella orare genuflesso ed immoto. non molto meno Quale ama agitale del Crespano fece con mai sacramentale Vescovo, nelU palco alta ; cui non , moltitudine L' . e una l"a le chior! Mel- Abate essendogli è , catechismo udì né e , pulpito , un diocesi sti que- tocchino che neppure voce tre parrocchia della del rumori postezza com- vedendolo la i sacri mo prizione divo- con Nondimeno commovano concioni non Chiesa gii spettacoli, sono angelica con edificava il il S. Paulo di ancora volte giusta , avrebbe che poiX)Io l'ascoltava siccome ; ancora dispetto degli a ^ messa della sco- naturalmente vermiglio, e Diceva , esile a-Itro per cui di ungersi bisogno perchè evangelico, sazione sen- una ripulirsila faccia di e posta avea stante co- dura, e poi, digiunando . : e far potesse sua contri in- carezze esatta grossa a E di benché , un negli cortese il di e eziandio più poco volta una minestra, una siffatta temperanza ma che in sione confesstata dal quella Terra^ con- 97 tal facoltà mai conceduta illuminò de* dubbiosi che , quasi sottovoce cioè , cara Dio. a quella gente un'energia così egli Sebbene negli ultimi del presso i Visse da della Confesso anzi che anni perchè nato esercitava altri poco più alto riguardato Tomo . non Tal VI, chi atto non curiosità sere es- ancora di usava uniforme farsi a e se discreta verso essere un nella so stes- gli un più poco , e . re ama- luogo un è naturale g sa co- senza sempre verso in dimento avve- che compatire, è locato può ad tornata uomini visse e la umanità Tuttavia . mondani i certamente sottilità,e severità, che , il favor vita del Chiostro. fra a non . vita Superiore pareva si potesse approvazione con era tere carat- un avesse presso sua spirituale , uomo a presso godette sempre intendevano che dire, che, a santo non sua la cinquanta riprensione, , che santità ma ; , lusinga sì preveniente, Religiosi nella , sia anni secolo dunque godette solamente in manendos ri- , sarà stata che , riverirla non stima della fece ubbidientissima di una non fessori con- tutto ma : santità sua viva e , è concetto la , riconoscerla de' umilissima sincero, cosi indirizzò privatissimamente Forza goduto avendo , inazione una ossequiosissima, pur flitti, degliaf- lui ricorsero a in Consolò . vien con- proprio; perchè Consigliata dall'amor piccolo quasi un* apologia dal in vita famiglia ; visite lui ; vinceva di salire come varia Permettete mente che e j il P. jMelchiori de' e del governo era , senza necessario do quan- , re anticame- novellieri. ti pensierioccul- passati , sapendosi essere Consigliere e della Provincia dubbio per per mente. capricciosa- de' Gesuiti, Provinciale avente anni sono che, negli affari però gnori degli alti Si- secondati primar) Colleg) perpetuo così de due mi volte primo pensiero chieder, nelle diceria io ho gnanza ripu- ultimi palesi vi parecchie che , Il che , e destava turbolenta e della peso naturai la udienze le di Gesuita l'abito un , negli spezialmente , Comunità zione atti di mortifica- scale era, il suo . ogni volta alle per atteso della altrettanti ed e verecondo la , rosa nume- che casa veramente erano fra la della cura convenienti e mo osservava- divisa era di rappresentativa per la la e uscendo non tali visite stato Bologna a messo com- esemplare il era giornata la necessarie carattere Ma noi che piglia si maggiore quanto studio, lo e difetto un O lui ! Tutta orazione, le di suddito. della tenor Superiore nel notato fetto di- un fissare e gitore reg- mo inti- neta, Ve- il secreto il punta di 99 di appoggio nell€ abboccandosi fosse creteria , : di esaminare creduto di stato uno perchè poi che Richelieu, dire dei guai come codici militari scial di Sassonia Qual società nel petto suo buona a fede I più di re , e non Capitolo, me stesso, dabbene io , sapeva un gli , , messa e sempre te assegna- ore tatore l'appunconfessa-, Bolognesi e in tutta un nulla , diceva so Religiopjù pure Ep- . Bologna assai g 2 guente. se- dir essere lo estimeranno Ascetico che li va sta- il era vedendolo e a- maggior vedendolo poteva alquante pie donne io tra della alle la ed unicamente sempre plicità sem- verso l'ufficio ginocchioni esatto un onesto pensiero , trovando ri- non governava, la quale appoggiarsi che il Mare- e schiettezza, amore che Bolognesi adagio, recitar senza che Il secondo ! cuore nel Para- la loro caldissimo tenero , stata , degli uomini, gloria di Dio non per eseguirsi , -di . sarebbe vivo more sero lascias- Alberini; da maginano im- il Card. Montecuccoli sorpresa , lui a politici,come il Mar. no alme- . simili il Cardinal e fr- un ciò E se- sua ritrovare sacro uomini dei testamenti la gli se begli spiritileggeri certi gli di no alcu- , specialmente , avrebbe ministro rw lui con conceduto stato ministeriali cure sue po- chi 100 chi par studio libri Per in leggeva altro né teologo Essi campagna ; della ! Voi il di trina dot- ogni ritrovar il Procurator nel di ben esser di Gssù di viti ser- lo di maraviglia ed sia uomo, ai giorni quella città e per uomo menava vive più ro lo- fede con il la giovava , di voi . ben morie me- me insie- rispettabileP. Mache e neir educazione Era veracemente intende giovine, tutto e coscienza, sua chi distinte e lui, di e gioventù il metodo che in onore, allora dirigeva quel popolo sino prima cia Bolognese Collegio di S. Lu- eravate che dalla case sue quante e incredibilmente tissima a nuovo estinzione sua si destano mi una . i Bolognesi erano ornato meritavano ivi delle quali niago Chiesa della il Collegio Compagnia la e nominare o ottimi predicavano che prestò servigio con Al ghe bri- . fondazione ultimi tore ama- no. ingan- il matematico ed , al tale arrivava loro per alle esposti fioriva di S. Lucia mezzo la verità e sapevano poi gli intervalli sì facilmente Essi sempre i Padri confessare a non , tutti specialmente e 5 fossero in ancora e , greca lingua . dello e lingua latina intelligenti Fu di lui , della che pochissimi della che quelli erano che vita quel notabil cosa tamente atten- osservare della di gastiga- numero di gio- 2 IO dì prevenzione, Chi perchè idea forma studio e , indefesso il nella Signor cattolici la si occupazione Ma della vita vostra mancato ultimo a vostro, era alla S. in Petronio voi in avvisato e maraviglia5 e pregato l* . , sapevano che tacevate le nel- restarono all'improvviso , lattia ma- ra predicaste V inte- quando pieno di dottrina per predicatore un già da dieci anni udire notabile cui , ogni giorno simo prestantis- o epoca quell'anno, quaresimale , quaresime la loro dei Gesuiti quella egregia di giorno di Carnovale un buisce attri- , allo studio, ed Bolognesi, li quali neppure aveste parli dei setta sua Segna un' illustre quaresima I ultimamente la castità maggiore Maniago. veramente cederanno con- . d' instituzione P. gran mi benché e «sprime) il merito guisa Robertson V. , fatti ritrovo In . morigeratezza (come un era pregiudic)della coi avere venticinque anni più avveduti Li di Carlo vita sua suoi facilmente Dottor può disciplina di quel veramente presidio della virtù. che le compatibi- non , della estremi ciò sarebbe io diceva come Collegio negli Lo così pensasse , della per frasi ordinarie di panegirico. e e si di un ravigliati ma- simale quare- be gravità. Creb- congiunse colla b£. l)enevolenza il tenera suol ) "lrovandi il quale marmi vi rimirava di dalla ossequio vita pubblica Non , e e le vostra nostro noi un alla cui per per stessi provetti ognuno scena vata. prità, cit- della tura Scrit- gazione Congre- applicaste nella ad un limonastici le ascetiche della stica dome- tempo studj, e e il conferenze . era un profìtto frammischiarsi diletto tra g e , nella nella servigio foste appun* sacra nobiltà vi ticolare par- Lasciando casa. della tutto al di Mabillon Cassiano , camera gioventù, ed allora entro della della la cultura de' cavalieri secreta Q^uello era . Ma lezioni zi bron- S.Petronio a raccoglieste l'Angelo prima quanto di più allora Tuomo foste diveniste vi Al- sensazione con vero. ritiraste vi voi che le strade per ficenza muni- alla vista; di punto più parendo , ornò s^ese di quel Comune il vostro fu E Cardinale Cappella nuova protettore divenuto Signor del tanto opportuna sue a logna Bo- di ne^li intervalli Bolognesi più grandioso , di fu ai parve del to voi gna Bolo- a panegirico pubblico ringraziamento un antico il che ( quella predicazione. sorpresa una •grata guanto e di arringo quella , da composto faticoso come insieme essere no udiro- Pasqua a S. Petronio di panegirico quando , insieme i nostri 4- , il stro no- A e scolari re- 104 religiosiper Dio. udirvi Ma che hanno luogo Di . ne^ è che sono speranze essi si allo della di un Sonetto, delle rivoluzioni loro canzone una occupazioni, ne non r altra. avesse inienzione in che di no me- alcuni tra ed di moda, lo mondo, Moscovitica e di e inserisce CO L* Autore dell'antecedente periodi ; dal allora del di Gluk te cer- alla bagattella e Musica da e onesto, francese lingua Inglese, della il sistema venuta Il libretto foglietto delle studio essendo dilettevole, studio utilità , all'ozio ma sa Chie- La ingegni bisogno, abbandonati applaudita. il il cepite con: aspettare rari ed speranze . ma, de* talenti già avevate svanite varj già non all'uso gloriose felicissime: sono alcuni voi potevano opportunità, la so pos- Gesucristo, a quanto maravigliose da certi indoli non , perduti sono e per scienze le e , memorie, santa partorita ma grandi delle di regno conica interrogazionemalinvoi con figliolanza, che (^d)Sopra di essi . tali a Molti ? ora il una avete al costume, quanto le a tanta fatiche tante mezzo qualche giocondità dar non in qui predicar loro il , giudicio sono E^ questa il soggetto vero ch'es- lettera alcuni si argomenta stampare , né si eh' egli T una j 105 si appaiono tuttavia è me per grandi che cose, dubbioso stato le paterne conturbino che cancellato ho del cognizione simo mondo prevedere non per scrivere a Padovano cavalier di occasione che lui a Compagnia non quanto li per più poco col famiglia sola mana sotto alle a non restò una vostre nostri e cure. giorni è Bibliotecario non Tomo un VL conoscitore ventù gio- non rà sa- ricca esser g u- per 5 ser es- custode un un la bel- e di Bibliotecario scienza: ed a quale spuntò la , pergamene, , della passione L'ufficio una gia fog- spirituale divenne basta vigilante di fogli, e di essere : Padre la libreria egli, Ritorniamo . che età, dice eletta tanto così auspicj, testa pro- alla stessa divenuto ai vostri sotto altri, collare essere ha in maturi voi cioè , Voi e può A noi col numerosa Bologna, della che che scioglimento della lo vivrete meno, assennatis- apertamente per giovani. collarino non e tanto poco tanto , dispiace lo seduzioni ogni volta, sfogarsi meco, Ho troppa sue Un . , poi ma ; avete dslle esito tal novelle . lettera e , sono viscere perchè : le al- Io tali vostre di tratto questo tornato darvi doveva se sale penso fare. potevano sono e , questo infatuato, quando sale un vivi e Ma conversazione. della il sale genj culti ma gna biso- interprete , ed lo6 ed giudice dello spiritodei libri un . libreria non Di purgata. ogni volume, e rendere ragione onde aveva, altre entrare plebea. alla entrare vostra si ritrovava voi sapevate v' libri cioè , tante libreria- una scanzia con celebre di Dio lizie ma- delia- che ricordomi sino disse in Roma a la vostra come era nascente, la , tal , atto mente, egli che Malvezzi il a donataci nobilissimo mi difenderla da co po- non del fece alla vostra di tutto per cavaliere si rinnova Signor Cardinale si assicurò e ) que' giorni essa assalimenio raccomandarla e vocabolo Approposito volte neir come Eminentissimo di voi del altra^ pubblica utilità alla aperta , Turino- trovata tal adulta, non rade non usò di Zambeccari. Monsignor libreria ( Eppure signorilcortesia lui da aver Religiose case . e ed tempo non fratesca libreria niente di Lucca indi Arcivescovo , minarla esa- vere Mansi P, per ben a , Madre in era far le prove composta Il letterarie ogni volume di ogni : era per libri conveniva Ai ma colà; perchè ricettacolo altro un , stra ca- spiegare il diritto che e generazioni incomode casa di e edizione ogni di replicato , la numerosissima era La che di la tal moria me- l' Fisco fidarsi fede. Con operò giudiciosa. Intendeva più valeva presso ben noi la la vostra che volere la ombra che essa momenti a T dirvela essere aiutatore della ischiettezza con perduti parecchi miei un corpo zecchini ch'io Plutarco, stato essere dotto concittadino Vittorelli, Unzione estrema Cardinale Toieto essermi doluto il mio Così , roe ; e col perchè tre la quarta Arcivescovo Già . a delT era aveva il suo un a perbo su- creda un mia- e dell' e del ed pensalo aver riscuoto, domi paren- voi viltà; quando copia ritorno esempio canucìe più la Somma in altra vostro le richezze che meco ben uniforme sono di tutte mi affetto di un ti ven- a libreria di dopo poco, lasciato avete ne un to tan- fondamenta degli Angeli, Ma . aver penso v'era commentò e , di cinquecento Monsignor scrisse che volta, oltre quali della del chiezza vec- berr penso : con avanzo un Non costava i vostra duolmi , altrettali libri, fra vecchi certi ad e , mi mente probabil- Qualche libri. che , aK tutti i libri io quell'impiego ). in ad di soldati messi ( dovendo , vostro* piuttosto depositati o , il , vi lasciai io donati aveva dentro a fatti . le nome compagnia una In porta il vostro , Indie rotta. dico Il di voi cuore e- portai via non mezza: un giacché stesso; me re maggio- mezza, nale Signor Cardiuna stima sino dalla cellente ec- fan- ciuU io8 si ciullezza stimo di ), uno vi ma ingenua, fosse vorrei tanto denso di oltre de' mio quali li da forse di del voi di chiamò a teresse in- del secolo ro restasse- Intanto . tanta citare posso anni commissione tutta so corsue aneddoto un sette o nel delle parte e atti cortesi ai Episcopato, sei a era gnesi i fatti Bolo- posterità ignorato : Pastorale la Diocesi re attesta- prima di preparare in lode specialmente delle missioni e degli eserciz; 5 ai quali s'era coli' autorità apposta più a ma ; onde , vi gli Exgesuiti do- posso . de' Gesuiti, il la discacciamento una casa largo e ricevuta nostro e troppo era l'onore per anni stesso aver volte su di pensare Io vescovili cure velo desiderio venti a più obbligante tutta a sforzarsi vrebbono amo confessione un io il Io vi mesi molto coperti tutti secondo La . Tiriamo ed : . ono , non . ed amare perseguito perchè il mio così e verissima che ultimi (disse negli porta e i Gesuiti generalmente rare ad, avvezzato era una aperta di Benedetto , XIV. , ci i chierisolamente quale obbligava non de'parochi ogni cinque anni. ma ognuno Quanto a con circostanze senza me io che mi : né sensibile sono onorò mi in ricordo gratitudine, e alle zioni distin- quelle procellose gnore mai di quel Sicompassione . Voi 110 lingua greca, due convenienti medessimo nel divoto amicitìa quantum a uno altro è domesticamente è Altro civiltà venga a mico di voglia sia volta qualche noja cuore salutarsi dire del la storia curiosità in 5 ii e un casa di passaggio quali leggono di Popolo Dio, leggerebbero la storia di Tito Livio. fatiche , che non essere superficiali di molti e eruditi; e postille che al creanza abbia che il onde non atti codice la scrittura j riformano né il cuore, essere di la mondo. urbanità con Noi uno oltre Incano toc- glosse, dovuti ed per autentico dobbiamo spiritoche possiamo dire fra me co- vita, quelle le loro più vecchio, a- Abate santo solamente alcuni te ospi- un incomodo quel come le Scritture da per 1* ospite che Credo . e pratica quantunque altro è trattare ; piazza; familiarmente si quale la , , to salu- un accogliere . con tanto in caso a uno con conversare dio stu- uno è dare Altro . s'incontra che , de* libri hospitio^sociali s a^eBio ah fortuita salutaticne ad si è da differente meditante e accenna lezione Una curiosa e che , pur leggiadro S. Bernardo il Trattato. affrettata santi sembrano me comparazioni proposito questo vino capire quel di- per A linguaggio. suo a T ebraica e tutte gere legci fichi vivi- le acerbe ven- ni consoìatìonemScrìpturarum* hahemus venture; Il Ven. Cardinale Scritture le Sante dal spediteci Voi esigilo . ed , ed , benché nel da unico il sì illustre "Stretto in natissima acclamato e in ad diede un già disputa) ed savissima una fra Bologna cui di solida una or- padre di prole felice, ed e universalmente de* fiore come valieri ca- pio, affabile, liberale, magnanimo. , che in matrimonio Dama, l* Antonio Pietro occhi discipline ( «ag-gio sentirvi non allegrezza di rivedere Signor Conte ottime glia fami- vostra possiate ai vostri sotto le tutte signorile non tenera nipote allevato vivete che come rano esservi non nell'accarezzamento, della benché e commosso , ne pater- nostre può non viviate rispetto ; So viviamo perchè . penoso, e esigilo teralmente let- più esilio case latorie conso- terreno nostro in appunto , afflitti nelle Il vostro . nel Cielo io siamo preso dispersi epistole come sono dire che soleva Bellarmino molti chiuso siete un nel solitario. un vi io Anzi solitario vero Eremiti to appartamen- vostro più che sidero con- non essi Finalmente antichi e* . camminavano -spettacolo della natura, , e delle bielle -campagne selve , in contemplavano e , e , dei vedendo dei colli prati , parte delle , e Voi dei lo tagne mon- fiumi siete pago del- , delle quattro della mura poi oltre alla solitudine la solitudine fa siccome breve So che comune; la Voi , la Augurovi quel gentiluomo Io però mio perchè cotidiano sia simile finire la a , Io che reputo punto di to vit- gliare assotti- Luigi sobrietà lo siffatte a la il novantesimo: di mìa che col estreme mete raccomandarmi morte la , professai lo gnore Siè il quale che Pregate . che che al Melchiori tema, e : te disconvenien- non conobbero la per ciò incomin- mente reputo insigne- Ora . tale morte - , perchè lo giudicarono tale tutti probo, quelli , sai as- mente già valorosa- e : lontano lui vi diceva Di di esemplare quella dell'Abate lettera , servare os- le imitare ad pensiero , sia vita dalla la tavo- per di pericolo Viniziano la carità usate , ed dalla semplice usato per vostro usando , sino avete non arriverò non , più lunghi di quegli stessi di anni voi Nondimeno è unicamente correte scrittore ragione con famiglia col dell' temperanza Gornaro avete , temperanza ristrette formalità antico voi allontanato che so pii!icauta £ . gentile , ogni giorno vi siete ma in cui Gregorio rallegrate ora . , siete uomo camera del corpo cuore la forza S. tutta volto del vostra , perchè la sua per tale lo stessa che vi dico giudicò coscienza in . Si- Il Signore, neir dona voi come estreme interiore, che tranquillità il suo polso gli però e ; il polso, manco serenamente, a goder Dio. volò cui , come è della Natività quella sarà ine cosi Infatti a libreria. mia lui in da alle nostre dono era in poi Io di eredità si portava per in eh* io Tengo tale i Padri libro do regalan- gala o nel nome tomi lascia- conveniente conveniente co all' ami- lasciare antichi la la cappa giorno in nella come siccome ; cilicio, il a Qjaindici aveva dono gratitudine segnai tergo dei tomi memoria sua non testamento, per , foglio dell* Istituto della Gesù, il di Vergine mandò mi morte e in paradiso festa la benedizione circostanze tra spirò, . volumi Compagnia più presto dh Maria in giorni prima della i due far a vigilia. La sempre rispose egli , appresso poco va tocca- simo fievolis- è andremo sperare, la era bene e tello fra- te pietosamen- fratello, o : noi e gli Michele lui rivolto a fidenza con- sua Il degno Dio. Signor Abate vien e di la per onora ma, umilissi- ed insieme che , fallace coscienza; non soavissima disse: , la misericordia la il rende certa una testimonio buon dal nasce quella come ai suoi ^ervi ore tranquillità, che meglio degli altri, sapete , di lettere del donatore qual Pasqua. d* oro a Fin. ché che mondo nel leggi si libro tal sacre saprà riputerà si dai ri pensato- , un di capo Io opera mi non dir spirito si» cosa vergognerà . di mai se vedere lasciarlo qualche mi leggiadra risponderei poco molto sul stato ha non di Re veduta avrebbe lo del tavolino un , egli Berlino, a e : deridere fosse se , tavolino volesse che 5 mio sul cora an- il Prussia quale , volle di riconoscerlo tutto per amendue in Cielo, pieno Intanto sempre j vostro e ci di profondo verso finché la voi ed , rispetto , Bassano lo legger- , aspetta- . sarò duri stesso Melchiori Il onore se per 6, Dicembre 1783^ mia il ta vi- name. INDICE OPUSCOLI. DEGI-I Discorso Cristiano Pag. al contro Lusso . 7* IL Dialogo Filosoficointorno Pag. al Lusso . 99. III. Elogio deir del regolatrice Economia Lusso. Pag. A 3 191 IV. IV. Lettera Crhlca sente sulle in Italia, qualitàdel Lusso pre- Pag. 221 DI. DISCORSO CRISTIANO CONTRO LUSSO, AL L* definire sogna s' intende di revolezza del condizione li e , Iddio, ricchi a Se per . ingegnosi, tali letizia, che ha quelli, appajano e s* intende lusso di più argomenti mercè Se per a lusso li prastiano so- pur , e di laudevole: , no so- lavori dacché Tarti, quali mangiano e con fatica, quel pane, in stento s'intende A pove« di ritrovamenti studio l'onorata mangerebbono avendo questi assottigliansi gli artefici te presen- quali leggiadri ora pee certe visieno che 4 un fòsso. or- usano quando, voluto pur , ^ Se nella mondo nel nulla prosperano che più decente mondo; comodi ora per di De/in}' l' certa e , che , bi- ma lusso? eleganza trattamento , voluto ò : intendere per cosa certa nulla persone il lusso Che Evangelio. lusso il lusso condanna Evangelio ozio qualche gardo. infinmo- dfi- ì)tSCÓR§0 8 derato più delle uso che delizie dalla permesso , CRISTlAt^O benefica belle tante e ali* uomo; è se insigne e pompa illustri nelle ne' della i Divinità il potere y riconosce la idee. di sacerdote Lusso sontuosità della entro vita alla è nulla talvolta un nel magini im- , sibilment vila del- devota bidienza ub- S. Tommaso le ragioni desime me- menti degli splendidi adornain sul trono, di eccesso comodo, il atteso si è, cosa esercitano della per e grado Questo società. e re sull'alta- dunque S. Thcmaf i, a- q. 169. altri occupa è il eccesso i. ad e splendor nello che art. le delicatezza, con-? dan- O) e divise, Determiniamo . fogge destino negli animi comune necessità certa nelle conciliatrice. al principe al cui di la sorpresa ordinaria («) , si appartiene i monarchi , litario so- ti riguardi tut- necessaria capitani gletta nee d' inusitate comparse, , moltitudine ministrò som- s' intende ne' servi, 5 nelle i maestrali che che lusso per solenne palagi mense, tore crea- cose il ritiro povero , più necessario; perchè che soavi tanto obbligo non , Finalmente . largita del consiglio evangelico pochi a nulla di , giacché l'austerità penitenziale e innocenti *. CONTRO dall' dannato mondo del altro deriso considero il lusso considerarlo poi ne' ne passioni dell' uomo la nutre gni denaro rado lo alla contro induce effetti della la siccome opponesi l' per certa ragione per delicatezza universale due ecol-- , della superbia meno o- di non soventemente e è essenza, , e za delicatez- carne come una a e dersi ripren- a ne' suoi e gli per altri all'Evangelio. Q.uesto si appella il prima orgoglio: posseditore di il Ecco sua capitali giustizia, della giustizia, , ed venir a nella e sua impedimenti . il lusso due Cristiano, carità per , Nella a sontuosità alla contro essenza sua - defiaizio-, effetti due spogliando . sa- . concupiscenza Il lusso vita T antidetta coli' eccesso della l'eccesso dall' non sensualità, del Il lusso carità. za delicatez- separasse fomenti j doveri preclari , certamente suoi effetti ritrovo ne' suoi uno nella due ritrovo essenza o Posta ammirato. rebbe V che , sarebbe o , elementi gere congiun- .perchè dagli intelligenti ; colui 9 d' uopo . questi due sontuosità e E^ Evangelio definendo , LUSSO. AL a tutti del secolo appellarlo sua tale ne' com.odi gli ordini , e lusso ; si è della a e la itemi- tutti ZTÌusso una vita DéIìcj. , ' ""Z^^»'sale a tutti sH ordini , pi , pressoché . in tutte quante le cose Dico . che delie ''"'''^' DISCORSO » che è universale perchè servo che sembra r ozio accidiosa lungo detrimento al Il dimanda diritto suo per il convito, giuoco, Ogni città vuol terra di arriva a mangi e su , si dorma , si vive neppur nelle ci ha nella Ma . scelte dove , per essere essere un E (^) una se si e sì è , , volta una un to detestadiccsi come gliocchi persone , suppellettiledella vita poi il l'assemblea. si conversi sollevando voglia il gentiluomo non esi« che la gente ricche voce ni di sollazzosi uomi- dormiva angolo del mondo, lamento di dove come , senza passeggio, . mangiava conversava il vivemium ter in paese caso e non pare il vanto avere avi , e danza, la giojose donne Terra : il teatro dachi ne' fon- , stessa una so non senza spettacoli ; e pane, breve con cosa intramet- quale non e popolo una , officine nelle e , la , travaglio dell'arti, de' cittadini il soldato Certa . alle città entro mollezza sone, per- negoziante, l'artiere, it agricoltore medesimo s'insinua, ga gli ordini delle oggimai molle il 5 almeno 5 qual te r , tutti a il marinaro , è CRISTIANO essere delizioso? un e quab , in sandoli fissa co- cui so ingegnoL'abitare il 0)/o^ CiJp. XXriU. vers. 13. , DISCORSO li ;, giorno della js, y, 5, 5, 5, 55 un essi si dall' atmosfera luce ne' bei è- versa obbligato l'inverno zefiro , dolce to 5, 5, j, 5, 5, 5, e stranieri ve , 5, niverftle a . noi Tnaoi^le cui mai mortale fìa- un mondi sono di succhi e per la e- essi di fol- sempre nuo- riso in- un' O . uo- bocca in pensate non e di abusate peso lunghezza col culla po- il rapida giornata , il piaceri dilicatamente mare nelle , ? vediamo di minac- e lamenti per la rose. anima im- ? Contrade • le freschi; onde pregiudiz; che il piacere del e i essi per drappi tessuti da senza una ripassando stre tutte lestagio^ di agitando vanno Ma Deiic.7' di esistere terminabile voi grati , d'uopo dietro proprio , I due cangianti, d'idee trarsi del ripreso di piaceri sempre tere e produrre . soavi, tela;. E^ lie sempre mini 5, profumi della alitar sempre di Per . oro state, a carezzevole di V e qua- primavera esser cura Ietti, di canti 5, 5, vuol non abbia debitori . di sole giorni della j, 5, scherzando raggi di si a' ciato ^ veggonsi quai leggeri vita brillanti insetti svolazzare Se „ CRISTIANO e rivedendo nostre 1 1 • • cibo dilicatamente disposto , La • • i vaghezza ogni stagione per no- contrade stesse mollissima una le simi- Cotidiano è . trascelto tavo4a per so- , un CONTRO soverchio piacere sconosciuti e in poi natura minute compagnevole Io convivere noto tal dilicatezza distende. e per mai di eccelso persone grande benignità su di chi vuol vivere le prolungare mitigazioni, le voler raro giorno , che , i La che se intimi e Ben T la so ecces- si propaga tempi sembra oggi- digiuno il Chiesa di le a- infinita soavemente a alle sa è disce- parte schiera , de' pur za l'astinen- per questa disputazioni Che . vata pri- vivere segue le cercare dispensazioni, trasgressioni, insomma digiunare se men- dimestica esservi sempre chiedere a commettere ma le . tutti grado. molti e mondo Eppure . postolica disciplina: a del sobrietà, penitenza comuni piacevole dolore a movimento com- di far descrizioni semplicità ricordare una a la la Dovrebbono tempi segnati perla , del cristiano mio fra amo piacevolissimo con di non questa , giornaliero spesso gioconde e Questo . officjgentili rende frugalità. to cen- per dalla però interdice e , il te ar- guisa pubbliche qualche sanità la reciproca ospitalità,questo di nutrimento di sapori pregiati dall' commercio perpetuo ij . col recare corrompe e amabili veleni , di amore altera LUSSO AL pure il spunta digiuno a a non qualche ancora alle DISCORSO i4 cucine «ile giorno, ricerca di che di delle luce dirò mangiar di più ampiamente qual avvi fnento, che anno 3az20, ^elle £ la che quattro scejia morale, la musica é»ata al jquaJiil ( lusso parlare scena, definito savio Ma e sollazzo, distinto a ? La anno delia sempre derna mo- stagioni ^leil' comune danza," ia del- e onorare) poter ma riser- era que'giorni lecito sol' ognuna grave giochevole fijpaziodi si cr^de dotte pro- , diverti- ogni qaal avvi la mo« distendendo . a ii ti cer- una distinto suo si vuol in dall'abituale parlo già che è malattie stagioni dell' non non lusso pesci moderne divenga non de' che delle quattro meglio, di che vantili non dir per 5 il Io , piuttosto del ia del- questo così delicatezza probabilmente delicatezza certo va con- dolente per non anzi dirò «medicina assai o Ora carni ben L' compagnia, e . tutti per delle giorni: d^rna alla quasi vergognoso sia ta gra- doveva alcuno se , celavasi di Gattolicismo che più le Italiane per e , propria necessità Affare novità lussò costituisce era tutti altramente, alla perla e , un . carni a quello è più viva perla e , genere comune usare € la spesa per più studiosa Astinenza tiade famiglie, certe novello un CRISTIA"IO -ne' , alquan- to CONTRO impazzire to si almen e r orecchio è dello perchè latrici acuto de' Mimi , ogni sforzo vero tanto vita che secolo, è piatto dall* aria in un se , un di sagacità del alla negligenza di e e ma la massi- la negli agi del- il di e le fra gara bara bar- chiama una custodisce tutte e convengono nell' innalzare scienza , decente; che fa presente, nobile ed onore insulto e Il sistema epicureismo si sziandio è puta re- i moderati ne' piaceri della vita disordinato,ma di dignità alla de' trapassati. bensì odiano : secolo fino Un onesto forma ne raffinamento alla formato. il carat- legge reverenda criterio è saporitamente condisce gabinetto sì fatto a Sebbene gelosamente meno can- formare che men pubblica delle e raro. argomento modo per o , già egli proporre Il raffinamento divenuto i' altra quasi il e tro al- de' danzatori delle Mime e le per diletto, al o ; l'occhio, tal copia de' cantori , ta can- qualche un profondo e il delicato nazioni eulte gusto , il vanto. e se» la delicatezza del tei-e sempre istupidisca non studio paese di in si Oggi qualche ballo al delle danzatrici e un e E paese, in molti per al canto poste VS . sempre corre LUSSO. consuetudine per si balla e , AL il tumultuoso cercano traa- il DISCORSO 16 tranquillo e in tante Se mai veruna dire è non il corpo , facile dichiararsi in ingenua cotidiano al e contenta; un il frutto godono poco nulla così E dottissimo greco egli diceva delle cose dal chi arde appannato fresca che tanto quanto A abbiamo. un , non , una sino prete gioja nel dalla cristallo di molti ma pri- quinto Vescovo piacere, natura bisogno persele del è po cam- che e ramente, ve- sta mode- la Il santissimo. e è di soffrir ricusano un natura ne che travaglio : filosofava secolo che : appunto . la è sempre matura non perchè , che ro ra- bile insensi- tostochè se poco dal esercitato ben suo di qual , da e contentarsi in , ceri pia- diletto dal : i do renden- , stupido ed lascia lo squisito al è irritabile appena e per catezza deli- estingue moltiplicarlii di delizie crescente perchè , filosofo semplice il sempre bene coli' avidità da delle lasciare una un stes«.a penitentisenza sistema nel che : se dissertazion felice metodo sforzato e effeminar , pena. una che , penitenza stessa si dicono che , proponessi è non tanti e vorrei la e illusa, vedesi patire lo lo scelto: troppo pur CRISTIANO che nasce di più grato schietta bottiglia fragrante di esse sce rie- acqua mavin fa- CONTRO moso No» : SHaveolens potare .satollo placentas ita vis cibum allo potu i e che dunque voluptatem sincero bisogni Tale Grisostomo (tf) E s'instituisse sul fine de' comodi , gradevoli se la e , lo cittadino di Ben voluttuoso . so , Pop, Antiochenum , no ansazioni sen- non so se fos- te l'ottima- la mediocrità che Hom. fu in - ^i delle piacere per B CO dito con- dell* o disaggradevoli o più un il calcolo se del bau- S. Giovanni mese, frugale, pr^- stessa degli incomodi e di j/- , verìorem partecipi più vantaggiata somma per i poveri del . que dun- jamem certamente, , , che necessitatsm il raziocinio era . Cibo dall' indigenza contento re dormi- piaceri, qualora : sono e , ro ca- vegghiare deduceva dormierìdi sùmno , ripìunt : riunt del i è alP inquieto, , prevengono tim smania ricchi impediscono i ne morbido dottrina quem- di il letto odioso un A/o;; : nudo necessità ha la ut pavimento che indicata Dair diletica non esuriondo . ha , juvat -i , cibo rozzo focaccia , che hi bere aquam indolciata II sumere quanto , edere stanco che , ìpsumque , ogni duro ben ogni vinum famelico il pan 17 sitientem ut , un si è quale LUSSO. deleEiat Ita diletta Più AL II, DISCORSO i8 in ogni tempo CRISTIANO detta rispettatadalla inoltre ora h lusso yicatex,- migliore fessare che ^ ^"^ "injtaist cencupi. g fcenxji della catore farne più " de' collo gloriosam in " terra ronam (^} E' veseeris pane i al sovrapposto residente A ab eo, qui portat che confessare sw in atum cO' qui opsritur lino de' cru' siffatto un E^ per dalla appagarli è il siglio con- e tut* terrestre tutta che 5 dalla morbidezza dalla spremuta questa ultima dalla carne alla confessione sperienza troppo di it). vers, cap. HI ti... vgru fflpi^'V Ecdis, 3 peccato Gen. #/" licatezz de- si passa alla sensualità sensibilità per dere go- per progression naturale confessare che di confessare forza una voluttà , bisogni nuovi prudenza una carnale. CO pec- h umili piacere nuovo dì alla con- delicatezza ad eum forza di crearsi il forza ad forza usque " a . studio ta cinere j usque , \ è grave giogo io sempre all'uomo figliuolidi Adamo: sedem per do Un . pre sem- spirito di fatica tui vuhus * /-stt- sale intimato 1/2 sudore {a) tuo allo fu parlando spiritodi sì fatto (ji mortificazione che , spirito opposto , Ma . filosofia,è eccelsa un che e , natura cristiano da e aurea ruzione cor- E^ . vitabile inesibile, sen- carezza- ta io DISCORSO della tollerata tanto poligamia si osservi, meco Salomone lusso CRISTIANO sontuosità alleanza col Re Iram che boamo (/?) Io di reine Salomone secondo lusso fentuo- . Smodata eccesso a un tributi, tal grido in mogli l'erario però è il . lusso , è che questa ogni tratto con , così possa e la è la come sic- nostra, col stessa se carezza del idea appellarlo tale si età di ancora la del qualità per già suo ingratitudine e definito dell' età illuminata esaltare fine del rinchiude che ta opulen- ragione Non spesa. che SÌ appella il secolo Questo seconda 'u^sof"^ , come sua sontuosità V abbiamo come , credo esaurire poteva se quello di magnifica. Dimentico HI. cip, XJh vcrs. 4, tolo ti- stessa per (a) Reg, lìb. ; figliuoloRo- successore settecento a cissimo felirosso datanti sedizione solamente Il trattamento un al non . fosse mar sassi, nella sua suo abbondava, premere gridarono ne sul i sudditi sulla si sentirono regno cò pec- ismoda- il tutto con che i Gerusalemme, nei V utile tutta con Asiongaber abbondano altrove peccò se giudico, per ; l'argento, tutto con io poiché di in , ; porto che E ? delicatezza smodata per altresì, siccome ta eccessivo trionfi i ora per La dell'Egitto. del sola storia gli spesa ordini ordinaria essa , che dalla nascita civile portare che che patrizio, dal di gli abiti per , foro, che vuol credere belle vesti, spaitela di ond*è si sfasciano privati, adito e bel inatto e non delle decenze tutte re osserva- mai, e dalla a volerla che le B 3 ciar cac- glie fami- ta; violen- qualche tempo fallacia cadono seconda questa alle sente , si alle , comedi talora senza uom. cioè colore per cante mer- non ora lo poi scroscio di pubblici latrocinj? E primo il dalT corte soverchiarla sostenute , si possono jperpetua contenzion una che dall* industria volta ta la vi- che ogni condizione che in di gnati se- , si discerne uom al troppo seguace sono T è non i confini non ha mal altra se posto, che pesi si possono non E grado il mondo che , tiranniche de* ha oggi quanti pubblica querela e dal e , tutti valicare vuole ognuno eccesso . confermata e T società la componenti si vuole atteso per dalla luce Questo si propaga offerse e , spandono , glio me- seppe tempi sontuoso che , Italia altri principati secolo profusion le e nostra ancora de* suoi chiamare della che ii . Lazio in grandeggiare spettacoli , LUSSO AL CONTRO e di qui nelT proposizione schiet- DISCORSO ai Non 0. schiettamente ed ti accuso eh' io , non 'fr/osi'tì' io dispregio ^/ii'^^iy sempre prerj/ja. tic CRISTIANO Q altamente sobrietà la tut- Anch' . de' malinconici, de' vecchi modestia i^ gli eccessi che le fantasie celebrano significo a de' tempi maggiori , derido e : *? che ' , la semplicità di coloro, di saja grami chiara virtù di oscura costumi i nostri Evangelio jnal alle rispondente r asserire abiti Cristo accolse pure che il Dio Non . raenti , Fu essere adoratore un de' menoi è lodato vestiva quel Senatore giornidella sua : stori pa- chi de' bifol- e di adorna- e se è ostro che di d'allora sino principi, che al moderato gli ne- Cristo quando : si dichiarò e che quel ricco, stera già au- splendente ogni gloria di panni è disdetta L' sontuosità una presepio non suo meno non che presepio un al i Re . circostanze. poteva in nato sopra maniere Imperatore un non una e qualche ingannato intelletto di che lo, congratu- pulitezza, nostre condanna non ferocia le e , mi e gnanimi ma- e si sia sparsa urbanità avvenente certa ne' dolce certa una sparuti sono meco e nati or- coperti sono mortificati esser Rallegromi . che qualora , di credono , si reputano tostochè e ; che so ripre- no, ogni giorlo vestiva giudicatura;e poi notisi che primo il che solamente era moglie vcva splendida gonna. il crine né però piacendo no al ktizia E que così e ; profana piaceva nuzial della ; «5e- s' ubbidirgli per meglio sua gli piac- ancora ^ delle certo . a- s'ingemmava ad Assuero più vaga Coscritto Corte drappi fioriti co' ammantò, Donna condo se- . una Giuditta Dio. suo ("?) La Ester giulivi di ne' di il Padre felice di sì forte aj ricco; ed ricco Senatore un era LUSSO. AL CONTRO favellando donne es- a , -, gli convengono se mulieres al lo in habitu voleva tale che dai dai nella costumi lMC£ Cb) L (O dius cui , Potius veli. cip. Tim. Xn. z6i. quara mulierem II. Maur. de re pare- rientum marito consulto monach» cap. XXXI. 9. Qiiid eiiim veste viro humili , coutemptoqne ctiam sumi exoratoque praesumi , hoc , absur- est superbire, ? Q_iiiaetsi repugnare dcleftabat observato obtem- pe' potius expediret obtemperare candidis nigellis vestibus le» glie mo- monaca expediret eì vers. *'' ?""'- monendola am- esser 4 Prcv. " capEeiit. Epist. te quam set ad che , "^'J;^' , ve- (e) ; veste ^aiu'^Aon affettava e più espediente B Ca) esser marito, del ancor €ra candidi foschi divozione moribus , te indu- gratius quam può esser in fatti Ecdicia nome per " S. Pao- insegnava S. Agostino . per al voler contro mostrarsi di (^) ... . Similitcr : , Signora certa maritata dova ornato Timoteo suo riprese che ornamenti ^ sontuo- siti . , pos- ilio ia« DISCORSO U per candì are stibus dì s 'morìkus, permissione sua ti è non il favellare ora poi (rechisi ha non qualche ad altro se nascita, le al e condizioni vestire mio canoni di grado, che , risponda spesa canone S. Agostino (/z): dum quanto al , dovrebbonsi della Terzo . va scrive- come sidio Pos- Vescovo parlando secun- E ìmpcrìum la che . di dica sposa porzione pro- : erario , secundum belletto, alla larghezza allo stato tuttavia non saran canone interrogato dal sempre veniam la quella dell' a proporzione : onde brietà, so- si confondano non gli abiti facoltà, alla si custodirà essa . alla come proporzione onde e sente pre- sovente distinguerle Secondo a istituto; proporzione canone: per Della il secolo verità) sì senziali es- degli ahi- trapassati. Qiianto Primo . del moderazione, quattro custoditi modestia arrossir de' ovvero , alla onore condizioni . delia ovvero , due ra attempe- moderazione e , verecondia tuttavia con verecondia nigellìsve* quam S. Paolo repugnare» la CRISTIANO u- sare CO Nolo properam cos , tes 1 quod q';i de tamen habe.is ncque in auri vrohibendo conjugati debcnt capilios nudare cositare ornamcntis , praenisi_iit sententiam, neque quomodo feminas vostis " coiijuprricupìcn- placeant , quas eiiam Deo • Nisi cap'it ve. lare CONTRO sare più grata esser per quella preclara s appareat dubito etiam generalità dei savj : diviso ver Dio vedova una il Qjjarto del in e suol questa punire la spesso le ha la suol , varie che var) , suo i quali sono , le comparse i figlio anche nozze come sicla de' colori che impedire età riduco tempi a , te tut- i corteggi di Negli sponsali il vecchio , , satira, ancora . suo già Ma . festeggiamenti le , a- ché giac- , pesi spettano , del età la Alla trasgressione. lice teoria sua almeno parte sempre occasion alla privilegi mondo ri genito- placeat Deo i suoi portare suoi i gode scuola dee di"- del non solo quomodo proporzione : età cui gola re- , quello , debens canone ogni ; cuore Cogitare .' poi In . per de* figlia quello una : decipi piacer cr non qua , aver il abbigliamento suo est dovrà maritata una canài di nolle se menti pig- autem vel j fallacia ipsos maritos marito screlo rubicundior ha egli sposo Tucarì : adulterina , a? . allo sentenza vel quo 5 LUSSO AL Abramo mandò lare re- Apostolus pigmentis appareat iarn , jubat quo , secundiim sunt maritatasdecet rubicundior fallacia noile so feminae imperium nec vel adultc:-ina ipsos maritos mittendac 1 . ornari est, , qua decipi , vel non quibus secundiim Epis:. 045. . Edit, Fucari tem au- candidior dubito «t- solis per- vcniam Maur. , noa DISCORSO %6 regalando (^) CRISTIANO la nuora E qui . di volonterosa tassc è ad dal nativa esso tocchi i sommi grave antidette le the costi- ia so». sarà dunque accennando di avere giacché condannabile? caratteri a , po Do- condanno non dirà , condi fe- essere alcuno qual , Rispondo tosto riconoscerla rea , volubilità, incontentabilità, irrazionalità Cloe niode del lusso fogge avvi degli avi mode da' nepoti ; i secoli noi Chi deridiamo Noi , derisi poi noi esser tiamo dispregiarliimi- di perchè trapassati; più nuovi vecchi per che sufficiente ragion nell'atto e di cangiar certo un medesimo cangiamento le primo d altra non il . delle volubilissime di e : è sontuoso Il movimento è perpetuo ri carattere il tanto , possono . Voiuùi. che giusta istruzione , una ispun- non contento di lusso tre Volubilità 'Jtf'/usso carattere ^L'UeV*' Primo fuori a , argomento che e cose ogni sontuosità ca- mio capi, una ornature onde Sono . di Tre donnesche io frenare, poteva fine si ponga me per letti braccia- e , digressione sulle mal orecchini rir appa- per diseppelliamo i costumi schierasse serie la delle più denti succe- . abbigliature, delle Ca} medaglie Genesis come quelle si schierano dagli eruditi; cap. XAiT, V6r, ^p. e se si scrives- sero DISCORSO iS pelli, stris relaxatis {a)ì Quasi le in anella, tessute e al testa ed cuscino in stiunt alla elabantur sutilium tes in nunc pitis " , retro cem poco galeri nescio iracondo ai nostri loro forum enormità^ capillamsntorum , in nunc , per ca- cervi- che più oggi griderebbe vedendo , rialzare enormìtates fronti veramente vagì ut , quas Tertulliano , gè- te sìmplicita- , garzoni sostenute erti cis v suggestam rigonfio quasi vaginam modum operculum no alme- Aliie bona non textilium atque ta cela- . ali"e ; e- me insie- una un coppa coercere Affigitispr^tsrea , cità sempli- coperchio come lo e di certe quasi un o origliere volucres liberi una edificavano ovvero cincinnis ricci ; capellature cucite , cucuzzolo, e con componendo , la tutta di in erranti ma altre e ; altitudini normi un loro a descrive li torcevano altre gì'increspavano e rinforzo era tro consu le capillamen* delle lunghe spilO^ Tertulhanus de cultu , eli" modo poi egli che , buona non " dice e semplicemente, cadere a suscitatis insulto vs- substrìEìis modo , levati sol- ora crinìbus , concedevano altre licet per fogge, loro Quid : modo , allargati, ora schiacciati ora tìcquiescerenon modo sis angustiati , ora , CRISTIANO ftxminarum , AL CONTRO spille, e varietà La che quella q^uiete , mai essendo 5 molto molto crini né dei né d^lle è nimico supeifìcie che una stabile ne necessità si potrà e é e proprietà mortale rapido sotto e uomo caduco, dilegua d'intorno: di lusso e In il lusso né varie scarpe . degli revolezza du- anzi alla querela tanto che sibbenon ma a- inconstanti si stessa m.a talvolta avarizia che de' Della , anzi ; modo per un' pure, d'ella brevità prende diletto. ; che agli occhi, si , lusso soltanto magnifica. L' Ma . decoro e se gittano non si chiamerà spesa capricciosi , sembrare perchè sempre profondità giammai de' occhi solida e chiamerà gli alla inteso che quelli, dispendiosa varietà una Tuttavia delle né tulliano Ter- volezza pieghe- stessa figure la so- no goderan- essi augura a argento cappelli , , desidera né , prezioso, moho contenta col camicia; la tempo oro si non do.; mon- ancora cangiar possono gittano che all'ubbidire. T acconciatura cangiano . di loro la per docili troppo né presso manteche è varietà capelli godettero mai i ne non descritta sinora incominciata Moda af . delle grasse lo stucco per LUSSO da splendiche , to tut- tutto gli fluisce tutto fragile gli si tratta qualor e per della sì cità cadu- frequen- ti DISCORSO 30 ti metamoifosi sì SI di stanze, avvicendarsi costante cotidiano spossamento il il dalla qual viene dalla peggiore il lusso godendo che al lusso ; qualunque per le ma- ne sopravvie- incontentabilità del se es- vengono variarsi crescendo Incontentabilità Tecondo E varietà, variarsi godendo ma i' assiduo per più velocemente, tanto manco per , glie fami- le e ; manco. vengono per di panni il dissipamento stanti bene e cocchi, di suppellettile è perenne denaro più vegete di e modificarsi vario del , CRISTIANO non niera, ma- sempre . è il suo sontuoso etrattere secondo incon- Formasi carattere. gradazione una ^ '" ///7! più sempre aita Ma spese. prima oggi si che , di argomentate stile critico di baronie, si e la e cancellerie che ed , di vieppiù . ; contee bali ver- scono cre- moderazione le rifugiatanel- ne' protocolli divenghiamo Quakeri gastigare sempre La de' titoli si è e colo se- rigoglio tanto e di questo e , erudito frasche convenienza può pigliare in sono marchesati, mettono pio esem- te copiosamen- sfrondare quali tuttavia le , , di un si tanto usano . collo spese di da' titoli medesimi dissertazioni Due dalle che parole, cioè dalle ascendente incontentabilità viv^o della onore scala una e . Io non co di- chevorrebbon dar AL CONTRO del c!ar tu dico ma : ed d' secolo altra è niuna tutti. da esige in lacera lecito lio Cajo Giusuperavano studiasi parte s' intreccia dalT richiesta di città il cuore di ; tosto lusso e non poderi ogni potrebbe opportuna si non intrinseca guancia in quinci quell'ambizione rincresce afflitte una di scarse comandasse crescessero è sua contento una che i servi col , e pre sem- eredità le famiglia, lividisc il- sazione conver- , riconfortare , de' cui , entrate illusso se de* crescere i cavalli Il . dell* abbondante, esigenza professa di , che , Una egualezza una gara ancora consanguinei; quinci queir invidia più si tutto e quella nasce tra, al- negligente esser incoerenza; Qjjinci una una peo Pom- spese alle è una della la taccia senza T T e veva: scri- Gneo a saluta Qj.ianto e , Cicerone que' Cittadini l'armonia; in e semplicità del Cicerone Signori. lusso onorari' lustriss egregio, O il- ovvero Cicerone ; eppure coir che Tullio cento cinque- ovvero , sta te- esser del usanza onorato Tullio Marco i nostri nel bella dovrebbe latino !- Allora oro Cesare cappello in eccellentissima Marco : la magnifico^ ovvero ^ uomo 31 . col un detto venga , do che giusta se, pago, Monarca un a LUSSO e voler su- per il DISCORSO 3* superfluo; e riconosce CRISTIANO superfluità propriamente la confini I bisogni . pochi nel numero Il lusso ne . col gon specola de' vogliamo che esso Terx.0 i , del a bisogni falsi: e ingegnosa non meno gli uni il consigli ricusa della parecchi ap- gli altri . questa , prova: ragione risuoi capric- ragione. del lusso carattere terzo se abbondanza la lusso, secondando Irrazionalità sempre che che ( intanto ma obbligazione è e ne e , rimangono sua impone, diven- che , colla se sono tura contenta- mostrarsi lusso indiscreta e ma c; fìnti ) sempre soddisfare Ampia reali fantastici, che si è de' doveri a de' nuovi crea anch'essi tempo uomo facili nella e , dell' no» Pa. carattere irtjx^iotjaiità re gè di y. guardie ai finti Re r , da spesso sollecito paggi di per ; spesso della Essa esser taglia, onde cotal sala una , me co- dietro farsi servire di tempo il molto , o mero nu- dell'ordine; ed è più maggiore ancor difetto quando e dell'ozio. amico per forza greg- si schierano dovrebbe non o in un te quando propriamen- scena; che nemico illusione i e sulla uomo difetto è schierarsi privato uomo dall' per . servitori le nutrire irrazionalità qualche una , è certamente il padron egualmente si più coppino ac- guardaturapercotal capel- latur latura di altura cotal per LUSSO. AL CONTRO piedi parigini, anziché del buon irrazionalità le fitte taffetà di Pekino disegnati del Non e di chi non se non Europei . pregiudizio , contrabbando, o il insieme sia non avanti le , e saporose quali abbiano il cibo che e proprio, nome si figurare insieme la e e abbia in , a conturbare vestito fame e ma darla se- civile decenza prestar vivande gionate sta- schiette ma volto, sue (cosa alla ragione più molesta) e e tive na- il loro Italiano; re travesti- e , corrompere G Pare . , meno non fragio nau- nella delle di si estimi non che il bilmente no- abito un dipingere, forme pi drap- cento temuto il loro molto grazia riprendersi che Signor pregiato un in doganieri riputata omai bensì , dai irritarla; e mal abbia sedar vitto uccelletti dosso irrazionalità più ufficio del vita o te esat- Un a a in quale , qualche di felici. si estima ha venti dai che cora an- che qual- una ombrati viaggio sarà anteposto suo una alquanti con , universale benché malamente e , dirò , nazionali, benché ingegnose, benché morale Pare quel fastidio manifatture , buona Logica. , determin?iti di certa e buona naturai tanti della amoroso, cuore jj un e re annesta- ; certo e che lusso riSCORSO 34 da imposto SO ciò far non ed eziandio di stomaco CRISTIANO qualche volta, una li coloro, di e diletto alla sanità conforto . irrazionalità vedersi né più nobile ne di dilatare e rimanere gloria senza chi per comodità dal sole ; che sembra o fare ncn Pare lieto senz' altra si è non quanto si aspettava, qualche una di poter so.'^ìce carro alla lampeggiare per tolto che , stito impre- com-parigione allora scesa giù fuori del tazione rappresen- solenne senza ; efficace fritto,e ancor sarebbesi eguali che sedendo affetti il lusso fatto entro eziandio di quanto che irrazional(|ità , camminare farsi e privati ed ragion alla tutto straniero fra deggiare gran- pericolo con pubblica Potentato non chi gli altri ric- e Deità patrio Principato a chi ritenendo poco e glior mi- e qualche donando venuta senza dalla degli altri una privato gentiluomjo cittadini una instituireruna sfere, deputazione da Pare sembra che . di gusto, palagio abita; ciò farsi E mare e e circondare dalle allora il vede, seggio d'oro, un al ricco casa, chi per ingenuità d' improvviso più a sempre, per gli altri nobili sopra tutti ; quali ma palato prenderebbero semplicità miglior è obblighi mondo certo un mai. chi a è un nella ve- DISCORSO t6 terrtiirlarlo non per no bizzarria Grisostomo siili gas si inezie mille tìpides5 molta spesso puerilità e linqtiiteinfantiam " , al capo . razionai fatta prudenza cupazion prima bono T rasilo della (a) per quasi esser della il ni. nata amatori di composta ma affare no so- della vita onor signoril della V egregie nume lor tutelare oc- parere ozio ; potreb- letteratura , e il Sono donne doti potrebbono delle Xl. Edit. Maur. tili gen- famiglie, lo dignità. Sgno Grandi Tom, la e il ben loro le indo- za, eloquen- grande pubblica confidenza, matronal Hom. la sarebbe i suoi presidio della Repubblica. che abbandona che un il scosso essere , era de* suoi intelletto, di amabile formano quando per . di chiaro che Re* quando sesto lusso gente, giovani leggiadri, , appare é* ambulate , versetto Talvolta essa per ci . grazia del In Proverb; serpen- infanzia molta vivile nono nu» " vero viasprudenti^ei diceva Salomone savio S. Giovanni qui Hippo* chimieras , Ik e Quas : quam In qua E scrive magìs scyllas (^) ó* aggirano loro cffingunt^ó* centauros giusta lo* , graziose. di depingunt così essi , capricciosa, cento per CRTSTlAN(i" specchio grava- ti CONTRO negozj incliti ed allo e de' leciti più sol- bigliatura alla ab- donano che , de' molta spettacolo parte cui sarebbero di pensieri 37 amministrazione solenne ti della LUSSO. AL alla debitori zione na- , e di serie una più di irrazionalità ordine dalla meglio a ancora pera occhi stupidi di dopo ballo un , di essersi i suoi di perator del In conversare. che potevano I nel letto a altri esempio secolo nostro guance , di un' se ( ? In o- quante ancor giurassero come obbligava queir intemperante Im- Romano) un livide gioco un divertati commensali sa delizio- persona la sofferenza partite di divertimento, alcuni te Quan- . quanti corpi infraliti , si veggono , la afflitta? Quante la rende non rendere traddice con- dice contrad- sontuoso come ai fa che dilicato, come stesso se volendo volte quanti stesso se a dio ezian- appare lusso, il quale Il la . contraddizione fini medesimi. suoi lusso a e Ma speranze certo ti na- d'imprese, generose un Cristiani sempre . sublime più un a Sono allo Stato . La notte è dedicata Sibari nostri il sonno moderni giorno splendido C ai dal genio piaceri del si nutrivano non disturbare lustriam Il- crederebbe? non 3 della Sibariti e galli colmo pubblica. Re- vanno : e tal in DISCORSO j5 modo tal CRISTIANO metodo con sì difendono vecchi da andando dietro chi colla ) Annotta moto Già . di j viltà vivere Lucet exerceamur , ; trita vulgari ac stoico Seneca quella tutta kHcifugarum a Un , pubblico aver artisti, e propria, dies aver e un Res una : nunc lux 'Non opor- sordida Segue Romano alla mattina, mezzodì vulga- est , il ma una Jam . . è est suo e turba. non giorno sua poi Iq Buta, lui è chiamata comune ; e Attilio Signor co' terrieri conveniva Uicus per e ed cortìcì vivere. mordere che , est di Patrizio Qjùes , populus via re pranza- tempo triti est tempus facete id quod è ^prandeamus gesfemur prop/'us accedit di , popolo; metodi tempus xmìnt : . di esercitarsi ali* Ordine certi con pistola di dormire tempo dunque : del guise alle nella lettica in disdice Certo costumare sua andare gilialbeggia cenare. è la na Aggior- sole è tempo dunque : . tet erudita foggia esercitò Lucilio dunque i tavia Tut- memoria col a roso gene- I nostri . . centoventidue ri e la notte. stessa (scriveva Seneca col i galli colla inimicizia nobile stessa tutti dormivano veramente troveremo piìi espedito va dove- cogli za grandezche fosse proprio. Pn» relinquatur : propritim nobis " CONTRO psjculiaremane no fiat Oggi particolare; che giorno delle sto il vario tramonto di il e : né tre divertirsi , teoria veglia si e , di diletto né li macera; dolce notturno delle studiano e e se per per è né non . tare aspetPer dalla tura na- i corpi, le guardingamente e cristalli per al e si che buonora persone, : ma sonno Quindi è sì di gentili cortine cuparsi oc- no poltrisceil gior- ricrea non saporoso tanto dopo è propriamente destinata appassiscono infermicci corpi cevoli pia- ore equivale il diurno e se-^ riposo degli animali al e questo diletto eppure si la notte silenzio al dura il divertimento. occupazione dunque da Qiie- . solamente ma , senza luce non perchè ; mettendosi am- segnata più ora , uffizio suo sorta veruna più efemeridi delle ora , nuovo, scoperto calcolo due ora il dalla novellamente tempo condo tenebre affatto e , non , quell'anticadivisione Domeneddio modcr- tempo un né notte dal propria sera si è creato e né è non una 391 certo , si vuole ozio LUSSO. AL i gracili quali darno in- gersi protegper pe cap- cappucci dalla intemperie; perchè, Tarla fa sentire ed gabinettij la sua a* termometri sa farla de'lor sentire ancor C presenza 4 a' barometri, sì racchiusi a' loro mu- scoli DISCORSO 40 scoli a* loro e da più irritabili antidette nella la parità , quando si si desta 5 spende il riso chi sotto a piacque S. Giovanni valevano che campagna illa platano 71US meli cundum sunt or Persia della alle donne onde meglio qute poi volto Antiochene con il la al- di quel (^). dirò che s'imiti, faccia rin- platano un jucundiora Né naturam. la barba: jno sunt naturam Re che terrestrìs est quanto cui , Reggia nella già come : biondissime le non ri,' stupo- faccia fron- prastantior? Nam " pr^eter di frasche lucente platano suo oro de on- oggi v' che Grisostomo verdi le lo Grecia della retto capricci; dirò d' do dira- un destare per pur quel Re a da cielo d'oro «Iw'ggiarun' arbore e zionale irra- Non rimote Non un : spesso strani . abbia irrazionale sontuosità. si tentano e , . digressione insieme affatto spese e , il lusso essere , afFcirmarlo ad nella si fanno giudicare è tutti più gelosi e spesso quale passo ancora , deduco cose delicatezza sua questa, e de' barometri nervi de' termometri Dalle CRISTIANO rea Au- piatasunt iis , se- qu"e tro quell'al- dorò quale s'inil Grisostonon so qual ama- ? I (a) Ibidem " ir- I ' CONTRO diceva amarezza della Io testa. Chiunque potrei agevolmente lerge, quella conosca mondo rida: e vi; così ai ricchi Sin del pt'ietà *^ io si ) che vero uno spettatore argomento. ex nimia n^l in nasce come petto gran l'orgoglio desiderio^ minore investigato nelle passione , la , (^). le prò- sue spese. '^ principio propo- nel de' ingenera un da stesso, è cui to. na- da nasce qualii agogna a distinguersi per 'I ^ CO J^idtm I . ? Il ^''•'^VT» tuo II ? Il M.— .1—1 ? SI ti fomenta èia delia dall'orgoglio; parte potrebbe dirsi passion di che ,; /^^^^ Signor sontuosi. dall'orgoglio, perchè Nasce tempii con- Crisostomo S. Giovanni disordinamento tal un riflessione ( bel diviti bus fuerìt in- disordinato affermo ben e , il Savio volte ergo abbiamo lusso indi fomenta una mio ft diceva orgoglio Il lusso del , appellasi figura di che , autem noi il natura gentiluomini delTAsia ora Ora è se Quid ? Hoc sipientitts rum mia della o to rimo- primo è il egli saprà quante , go tal luo- che gravità dalla secondo scriverea oro i crini e collo ma io , filato ben peli delle ciglia, moderazione dalla donne o di scherzare: o 41 sono pervenuto, mordere, donne vorreste i luccicassero vi O : voi che credo LUSSO. AL '""'* DISCORSO 4» ogni modo per altri dagli altri, e soprastare agli la maraviglia però cessare se , Dee . tratto , CRISTIANO che alterano la bellezza è fisonomia, la fra V , fuorché varietà la persona; rimedio un è ricco il poi , pensiero; bonts cere Omnipotens ricchezza dinanzi di Cum la quale per desta , presontuosa multitudine divitiarum e non sogno nulla bi- più aver So " che . basterebbe un a . opera , del lusso sfavillante e ; Speravit pravaluit spegnere qualche una in ogni pensiero a- Qn")Job cjp. Cb) Psal, LI. do' La (^a) nell' animo pazza , (^) in eum appariscente agli occhi sua zarsi innal- e cuore un implesset astimahant , confidenza nìtate templa con- quasi jam nihìl posset fu" , , tutta si splendore di sogna , sì co- zione. distin- che avendo . eorum divien lo di Dio neppur mus molta donna, non degli uomini bisogno la fra e la per la ottenere e gonfiarsiil sente siccome stratagemma uno e pare ap- fuggir lanoja, per vagheggia e lusso perchè l'attenzione, L'uomo opprimono e ingombro de'qualitutto la stravaganza conciliar inusitati adornamenti si veggono tratto XXII. vers. vers. 9. ly. et, in va* perbia su- sti cri- DISCORSO A4 calvitium Io prò fascia peSioralìcillcium ("?), " , al testo in dal ed che cari la ricchi e la idea che si farebbe morte, onde di del torno di malinconia di streme per passeggiavano riverire a considerare i! Isaia che , del la facoltà sotto Young, di cui di questo Non . bel citate Inglese segue è dopo e così; esposi ne e augusta degna di „ Per le vers, sere es- parole i"J. €c. e- voitrastul» C") Isais cap. IIU mio egli di agitare gli cessa tempo, già saggia la dal il rimanente gli occhi Finalmente ascoltata uomini più e donne quelle gentil- che chieder a porgli testo parte. una sibile sen- . qui lettore più spogliamen- Finalmente basta di ispirato è autore E vie. addotto testo rendere si umiliassero le e ; esatta la cattività per bile no- era nobiltà sì dello Gerusalemme, sì pettorute Egli della potesse al anteposto me enumerazione una è che eloquenza, da e di mente sola- non grave costumi fruttuosa e , in ma si faccia ma isdegnò eloquente Demostene. giudicò vezzi na lingua Italia- non tanto Grozio pratico de' e che , benchò , santità, comparato grave nota una Isaia tesserlo in catalogo di gentilezze : questo to di tradurre ardisco non CRISTIANO ta- CONTRO , , , lare è vivere, della il tempo sarà Come vostra dichiarata , i vostri do della vita, , , , velocem.cnte fuggono, , dal vien porto suo in e torri, le quale divelta la ve e , gojano?.... , giochi frivoli, Dove , , v' coverti , parato , frangie , , , chiusi ricco entro e giato a superbe tali vani sono vanei* voi sa- pomposo un di per giacerete marmo appog- Ah nel ap- tappeto e , .... se i mor- cataletto, cima- , raviglieremo della vanità , della lor vita? " soche ricami, colonne ancora i vostri Sebbene Io avello un la in- già .... funeral per e ("?)Facendo dei prestig) ritorno ai no- Ca) f^S' LesNuits u. ec. d'Young Tom. Yvcrdtn 176$» , . a un e , grandezze mezzo di na- procella che medesimi? in sponde allora vostre interrogo ?... tuttavia rete le chi oc- dalla la per saranno tutti ancora sua rapita Dove voi sarete che a dalla a* flutti cacciata mezzo , le città le e che vostri come , uscirete e dai questi oggetti fuggiranno , la insanabile, quan- , così quando , corsi, quando fuori incantamento deir voi spiritiagghiacciati sospende- i loro ranno pure passerete morte , , 45 . rispondete, sarà ma, il morire? trastullare malattia LUSSO AL premitrTraisieme N»tt cristiano discorso a6 nostri superbì confesso qualche serietà di . Dunque se stesso ho grande è merito diamanti carrozze dorature contemplare parte a lazzi; né mai le , officio verità che aver per che la le e di pa» rei, marmonate or- questo qui abita rore er- un mo uo- il Lodai buono . Tintagliator padrone il qualche potesse dalle camere a l'arazziere per dai e illustrissimi entro e non nido si vagamente uomo drappi è avvenuto dunque , se non se di comunione cogli artefici fabbrica rondine, che suo il E in . miglior ragione d'invanire avrebbe il Dunque me parte onesto ma e , merito una e : scultore r architetto lazzo pa- vernici cadere a Logica pittore lo ? case dipinte gallerie, prudente per a il mio passeggiandogli atrj fui vicino di del dalle dai cavalli ? A e e lor perchè , portare il tetto alto a ni, concittadi- costituito dai sarà dalle dovrò de' miei quello delle sopra grande persone più potrebbe dire uomo Dunque ra anco- zione considera- umana di essi un ? sulle perchè mio io entrata ciglio alto sola ognun sarò : basterebbe che sua ha , la un e sua casa, pure sì pavone coda, e , che perla indosso. mente geometricache ga spie- non hai* tonaca desima me- Appartengono più N'ERO co al deir corpo sentenze a dei ciò meditare, fatto, tuo Dsle dirò dal uscisti verità uscisti ne splendente , di mitre e di di latusì Nunquid serici s aut metallisì si forse e l'ingombro dissiperà innanzi considerazione, di alla certe come dipinta. colora" nudo dì oro, come E in aut te se- to corona- Nunquid gemmis pennis di di fiorate pennacchi? micans sto cote- madre. vestito gemme coronatus Se di tua ventre di male te . nudo gi Ter. mal " glorile Considera nìtorem tis celan- il nitore cancella , che , il belletto fugacìs honoris jucum era cio all'impac- folìorum eh* io a che plagas curantium non pente re- esorta ciò sotto velamen gloria, tua cotesta («/) de* novelli ornamenti fugace, onor lo non stesso S.Bernardo, scrisse le bel- divenuto come nato, se ignominiam , O era gli chiama appunto tium che fogliame al e della quante chiostro suo cercare a e non la lana O verme. principe. gran che pavone suggerisce S, Bernardo non allievo un del seta 47 . appartiene uomo la e pecora, del al corpo le penne più LUSSO AL infu- fioribus aut sttffarcinatus tutti i tuoi gi fre- faccia tua della nuvolette mattu- CO D( considsrationt ad Eugenium -^ liff.II.cap,^. DISCORSO 48 leggere tutine dal via cito veloci e vento Si : nudus " sit tua povero plorans quod , sit homo honorem è vero ma : de' filosofi ci vuole è nemico dell'una i suoi seguaci fra lazzi ; e cristiani del ta negli fl'"ìcc- onori 1* seconda 'tuperbU, ''"'^* ciati gè dell'altra; ed e talora ricoprono, che e del pensare cioè , vi ch'io due prego che , avvisar è loca- vizj , lusso dal spezialjjiente ricchezze, i l* si ottengono; lusso adulazioni . zioni tenta- fomentar a diffuse, il mondo nutrono assorda brillante de'sol- eziandio dal ancor il Ius'ìo prima tentazione Alle prodotte Esse , nelle si coltivano. dal , diligenza. La coH proprio il tumulto lusso ci vuol riflessione;e argomenti due ad non miero quel pri- per particolari concorrono orgoglio Tenta. e la fatica divieta Appresso , la ««- murmu" laborem ad ho' , quod , secondo questo tibi homo sit pauper disinganno proprio de* pietà, per exsufjies a erubescens , , miserabilis " natus ciò Tutto , la transeuntes Occurret : sit homo nubes ti si presenterà l' : miser " quod quod rans e pauper dolens dus veluti h/sc pertransiturasdissipes " ignudo ma dissipano soffiate velocìter facie considerationis uomo si curila matutinales quasdam 6* CRISTIANO ma agli occhi di molti s'inchina. insieme mondani giù- li li CONTRO giustificano Esse di rado ncn ricco al 49 escludono spesso . «ppure LUSSO. AL le virtù quegli onorisi sarebbero che scono attribui- dovuti mente sola- , al i sapiente potenti che chi Per segnale gli scanni certi se i del che che nonv* spenda, gli sia negato. i gabinetti politi- stessi, di e i militari, Portici; catalogo e delle il no» demie Acca- quello degli scienziati e . manca qualche insigne del e al proprio san- volta (essendo genj della fortuna) ladistinzìon ài devoti naro de- suo accompagnato falica, supplisce l'adulazione dovere dal giudiciarj,e al lato Che za dan- campì di lui leggesi nel de' pensatori della dre pa- i i Licei ma quasi solamente non sono 5 si sarebbe onore, è ora , si accompagna illuminato , titudine gra- premio città si reputa e dovizioso di il era una capitano bagnato un Quella . è il protettor chi teatro che un . Suoi me al con trionfo ha re riveri- quella acclamazion Signore , -ci Patria co'.i e ?gue si dovrebbero salvare divertirla; sa della e saputo avea "\i chi un si riveriscono iti altri tempi , ; come 5 popolari dai e giusti i forti i magnanimi i di , : lusso jD pub- privata. E^un pascere lig) dipendenti , in- un gregge li quali erati alla fecDn't4 ìir""n. "n^'Z. J^/fV* "' *?"'"'- tutto . DI^ORSO 5© dolce alla benché a aggirarsicolla giorno di presti sono, sempre rinunziare ossequioso, locutus est l'incenso ai nomina vizj , cose buon gusto nella cavalli e iì dilicato veste ne' , , , sergenti ; come i riformatori " , si co- e i , nella una il ne' , i loro nefattori be- eleganze leggiadricostumi e mi no- la, tavo- ne'cocchi celebrano bell'orologio oltremarino!, non almeno esaltano gli arbitri delle de' Se un . bella ta« ca^ bacEecles. tap. XìlL iW) Plinto lib. XXXVIL v«ys. • pretiosa dssunt criterio e aperta scambiano , villa nella col or («). Spargono vitiis poi Sempre (^) : lode lumi i delitti: le idee Nullis ; proprj perducent : nubes onorano e scambiare alle ad hanno; tacuerunt omnes nell* Ecclesiastico abbiamo potendo ai colla or illìus usque verhum colla terra interesse per " , guono se- speranza che ciò per ogni detto silenzio Dives ma a pure rispettano i patrizjnon Essi . approvano € ed un e , restarsi pie oltraggioso , raccolti benefica loro al sotto ciò che per liberale si strisciano in- di parecchi serpere essere ?mano adulatori del quai pieghevoli insetti veggano schiacciati e Simili le lodi . ai Grandi torno di cantino esca accoglitore CRISTIANO ag* (ap, 3* , DISCORSO 51 sterebbe un dovesse ancora CRISTIANO savio che , sedere E sensi os^iv^Tviamo in . loggia Reggia sua piramidi i h£"; ne Babylon est me^ 5 edificata seducente il fieno determina di come , gemme i soldati lo : bue i una non mi io la quel- a gonfiava ri- (^) , cortigiani i de alla porpora guardano, già e Vox pubblica dispiega ho commosso reggia un udienza una reale aspra l'altro cielo: dalla sola e insuperbisce ; dal bilonia Ba- ch'io quale cuor i pascere fortitudinis rotore il e , caccia lo che di fi' a ego Babilonia, piomba tonante seggio quam , pensiero destava Nabucco ruit pensieri: ]"ion' dell'impero, . voce ragionar a significareal mondo L'uno vista magna gran sede per per sia? la è non basta Tacito gloria decoris mei ? Questa in "" templa con- delia pendenti giardini regni , in in domum cavi una di là e , de* gli ampli canali co' suoi vanagloriosi comincia ed passeggia popolosa Babilonia. sua a Nabucco marmorei gli archi le sculte sia 1* impero delia eccelsa d' trono un sopra tale fatti che oro. grado legittimo per una ccelo selva Erode . al monta vivace lo nano, inchi- plebei loammi- Daniel (^:ì) cap. ÌF. vers.^y. es^ , CONTRO i mirano, Tir] AL i Sidoni e gli tiene concione, obbietti SI un so : 6* fra e Populus un Erode popolo vermi mangiato spira; Confestim cussìt eum disset honorem bus angelus J}omini " , expiravit {a), con lusso una potenza degli aromi, e tinte, delle vernici , dei darobe , dei e ; tutto che ode i suoi io e ricche e perfluità su- e bato) ser- delle le guar- dell'oro e gento dell'ar- delle e , un per te dipin- crete Ezechia bisce insuper- profeta che , preda degl'inimici, rimasto avrebbon figlistessi al fastidio perdo l'opera e cogli esempj de'Babilonesi che cosa D Ca^ A^or. eap. XII. vers. Cb) Regum W" cap, XX.. servito il tempo a ii. vers" voler è chiara ec. ij. ec. e nuchi eu- (^) . chiarar dias- sai 3 , di e lucenti intimarsi mancipj •vermi" a gliscrigni, sculti, cristalli sarebbe e Ma e e de- non degli unguenti, vasellamenti foggiati dai per- fondachi eì 5 e peraltro pio vagh-* Corte un ambasciatori agli le ed autem quod eo , Ezechia, straniera sua voces , consumptus mostrando della Dei j , Dea come romoro- infradicia onde percuote e ; insuperbisce; . lo nume il e- de' circostanti maestà acclamabat autem bominis angelo implorano: la si crede jj . Io gli applaude nume non LUSSO "DISCORSO 54 sai per la li lusso natura lyj labore CRISTIANO hominum la superbia genera . sunt non tenuìt educazione, eulta satira cilie di dire che E del qualora eziandio fuori, evangelica incognita E ciò uno del amor è di CO Psal, si serba cato provo- mansuetudine gelica evan- nel che , il lusso proprio, odiato con durezza . LXXIL vcrr. 5. " 6. del umiltà progresso e prossimo, il qual prossimo Dalla che sempre avviene , e sempre evangelica amor dispregiato ed cuore tratto, 1* animo . smoderato ma medesi- a non di dentro più agevolmente tanto tratto j destia mo- re traspa- modestia a mortificazione , piùdiffi- tanto insofferente è asservì, portare commendata si serba al e è. geloso sempre cui da tutto ma ; ni superbia de' padro- poi questa si depone 5 modestia la troppo sul persona impertinenti) dalla medesima il fasto. acconcia della ornati, e vero sperato livrea la come pomposamente al di la attitudini più vezzosi quanto predicata umanità, condiscendente lasciando si dà la Egli . plauso sulle sparge e voluta una ( il temuta, viso, la è che superbia (^) eos ideo .... , vera cuore ce produT scema alla ne fi- za durezderi- va- CONTRO indi yano da oiìde parricidio, al lusso novello un che ditazion troppo alT e 1* Amico trattazion Le E piena, che dal stesso dirò quanta intorno naturale, della e riguarderanno assolve la -Ili ,. altrui che agT interessi zione, legisla- civile Repubblica lusso tutta j più spesso Accusarsi avarizia; so se ovver a il secondo. ancora cJ^T//- i debiti prò. m°"f quel- fettì come per Pur Rubasi lusso: l'altrui torre Non negoo • ' . del troppo l' uomo la 4 . effetto. e ^,«. pri- m^JÒ'd' io già le ^^^r"'.*b re è do- * D Discorso. roba degli altri. rubasi eser- la l'avarizia più stimoli foize dell' avarizia si usurpando pagando non la roba ma Uconri» Parta vuole rapisce che e . - talora , funesto che ingiustizia, : . non si se Quelle .... del doppiamente ptr , . ordinano ma, . già e ; ognun colpa cui a , sensibili poco ingiustiziaè il primo effetto La cita dalla e ancora Diritto e la vizio verseranno del pri proprio amor per me- e eterni riguardano i particolariviziosi sa vanti, da- disputate sinora uomini il qui schiera si interessi agli gli rassomigliare mi cose . ; gli de- . merita sono cioè spenta incendio d'idee intorno carità di ordine accurata versano pur si dubita non lusso, del la e , 55 . filosofo detto saggio un uomini e fatali effetti due giustizia oppressa !a LUSSO AL tngia- ^''^i' » to"^here mi- /* altrui. DISCORSO 5^ minato da lo impetuoso ammassa, dispregiata; su ha e i sibili e la per medesima del i passione del nobile : però è e r incitamento persona le , abbia quale la valle cui già e penda la vi sarà non mai di contenda Un un la , fertile , fuor ed , e di che che trova il freno, che una volo gran dì occhi natia), qual so ver- chiuso cultura prendere o utile una degli sotto forse posare riputata seguirlo; propizia padre, è tanto per caduta di pastura ? Scriviamo metafora. per si vegga sua la del- quelli non robusta palustre (e scosta na- ospitalità signoria spiccato l'aura meno venga Fate per applaudito uomini ha assai ala protezione; una . se ancor e ; passione una degli ne' sentimenti di sempre lusso è il lusso e , appellato magnificenza liberalità non nascondersi sofferir sempre a derisa si vergogna e a La ; è umano è zioni, declama- le se rimproveri del vulgo ragione. passion di genere scena; costretta ma l'adora. vagheggia contro costretta fuggire è namorato in- e passione dispregevole dell'avarizia la sino lo palpa guarda-, lo pauroso e lo Ma cupidità di dere posseall'oro, e sollecito stemperata una anela e , CRISTIANO , cinto re- dove forza e della ogni velo v«ol mantenere una CONTRO famiglia numerosa una egli anch' donna delle cittadino, il nojosi a di ne' fra del e prima . come allora e una del quelle , eterne altrui invidie i raggiri gli studj ricorre di do ra- gioco me co- Non incomoda forse del so, lus- il protettore come lusso. del tentati sono al o e si veggono Allora ni vigilie quelle pazienti sessio- quelle , sponde ri- non , facoltà. parte , que' lunghi digiuni , certi a incominciato , s'invoca, il confortatore tutti somma Il gioco si malediceva asilo un alla entrato entrata mondo gran suadere per- leggi durissime alle quelle angustie si a la sistema prevalersi delle in in malinconie le ne dell'ordi- il potere, oltre quali familiare mondo già essere spendono dispendiose ; trattamento quell'onore; soddisfare per col una nabile intermi- i confini vuol , prodotto, piiV mantiene tuttala segue tocca incontri al bel di che coloro, che popolo possessione che , decorazioni che e un'altra ha lussureggiando; che pomposa, nobile, agio lussureggiante vizj veracemente serie un di famiglia numerosa j/ . con figliuolo,che un e ; LUSSO AL torbide quelle rabbie , quelle inquiete speranze gioje , smanianti quelle pallide , quelle immedicabili, quellimovimenti e gosce anti ur- DISCORSO 5« ti dell'anima scotimenti e CRISTIANO rovinosi ch« , straziano la disordinati dono la divi- la conturbano crudelmente Allora . che rimirandosi 5 gioco il di divertimento d' di lucro e , fondo un attenzioni sottili, calcoli raffinati ; baratterie fanno di fraude e maraviglia di J* galantuomo dalla vatorj e prodighi tutori di voi di seguire a pur Onorandi strana tribunali sinui, s'in- macchinano alla all'intendere di del di sclamare al Caffè, suo un me co- mo pergaconser- depositi, casse del Principato quante cattive amministratori dalla si , gioco nel si erario e i adopera Pupilli e vedove, ardite contro si predicatore da dell'Altare l-e ne avvie- che quale spedali, economici sociali, augusto sacro E panca Chiesa: to por- menzogne . talento il un e , maniera Talvolta, sclamerebbe della ogni vien cupazione oc- solamente non si dicono e strazione di- negoziazione il tradimento novelle, certe una una , sottomano che pubblica fede come (a dire ciò i tradimenti se ma è conghietture sagaci, ma , una usano le mondo) nel pur come d' industria si naufragio, dal non 5 importanza scordi di- ro teso- , di mani fatte son disperata cupidità lussureggiare spendendo del foro , illustri mae« «tra- ! nascondono. che pia è onorevole Cristo. Il mondo il mondo è prestigie al guardo difetto per essi sono ridere, di rendite, forse meglio per è di ancora avvivar e , tanti che certo un alle sempre sia piccola e l' aver che che non l'inganno genere sti manife- creditori i più L' , di lusso debiti .* larghezza di non seppur grandi sia non di orrevolezza sia sempre cuore, biti de- sono grandi famiglie, quasi assai e veniente con- lo spendere segnale di certa aver vergogna, qualora , plicar molti- e la comparsa sospirisecreti magnificenza si reputa costretti \sono i debiti si rendono e assai vergogna perchè, maninconiosi e l'inganno. Ma sembra de' debiti II lui. allora grida manifeste, dopo mettono treno ; nuove comporre di e no assottiglia- più lietameute, ordire passeggero dalle o il insigni modi si più grami danzare e di Ed lo insulta. mondo acuto bella quantunque e, per studj perpetui qualora mondo de' poveri di e sagace i poveri del maligni, la essa servirlo; tuttavia per disprezza tosto il mondo con ingrato: impoverito Io essendo del poveri tal povertà è non la volontaria come si sia altri che certo perchè ; de' povertà è Ed nascondersi a forzata e CRISTIANO DISCORSO 60 di altezza ta cer- di spi- eONTRO più sublime spfrito degno di debiti altri che fa che la luogo fortuna gii due che onde co* que* doni stato; ha di E fatto questo a . di classi persone Prhns por- accesi de* debiti il peso spezialmente tano 6l . si vendica non osservo LUSSO AL p^////^ i» lar dal lusso, classi ca di A il mercante, nostri il commercio gni nazione a ali* altre patti ; per , mondo : è derlo di il genti forse di giovar poi oltre a , torsi in con aperte mente solazioni na- torsi lo Stato il mente Certa- suscitatosi commercio, che scambievolmente discono s'impebracciarlo ab- per in che molte costanze cir- gode nessun ambisce ognuno dovrebbe Ma p^o- do lascian- . sulle grazia del arme di amoroso perchè T tacita una opera que' beni, e le . quanto querele tà, onde commercio il commercio di un potrebbe far giovar l'estro è verso le quanto voler danno e , potendo non tanto nel di reciprocamente invidiosa traffico camb), col Anzi de sten- per intendimento stessa. e , O- amica grida esercitano guerra innamora ne destra la ognuna altre, colP se se gara catunn'. giorno tutto agli Stati. benefico come • modo afflitta, della Repubbli- si celebra giorni due , benemerite persone . T artefice e sìagD- immoderate commercio si uccidono cupidi tratto le te trat- genti , o DISCORSO ^i sempre «gni uomini nostri fratelli i mercanti preclari signori essi Veggono . tutto delle e compre, vacillar onorabile e altro Suole sole un loro de' venti ; procella e O . naufragio ingresso qual angoscia che serbò dimestiche spese lore col ! E e , per sempre 5 volumi fede za ubbidien- e al timo* , al infe^ pari della fatale riesce gli , della e e . solenne un ^A altri climi sotto talvolta ma brevi bro ingom- senza dell'onde, y merata intee impallidire mercante dell'incostanza deità lor fama nom.e ritrovavano . le delle vendite la ufficjspedite di vani barsi contur- quando poche ; del righe segnate sotto il sistema diosi stu- pagando non i mercanti però quanto più divengo» ne , curatori pro- intanto i sono primi distruggitori, i lor debiti operosi Ma del commercio sa co- tà ogni cit- . che , lizie de- le certa in vogliono pubblici comodi laudatori e si Europei; utili cittadini come de' no provvedere per ai voluttuosi onorare certi periscono più migliaja dì anno rimote è che CRISTIANO , dover tristo conforto consapevoli qiesta delle nuziale una un ti celebri- traffica- onesto modestia ceder nelle l' arena , degli sterili ingiuste sue ingiustiziacresce quanto sue e tirarsi ri- suoi ture svencre- sce il sce danno, sul che secondo, caduta. Nò è pagherò il quale sembra si è la lite vinta (^) , messi si riempiono come troppe, e che quelli di con Incomincia ; doglianze , delle e maestose delle , Non . nalzano s' in- i frutti si addensano la serie degli delle uffiziosità avvi e tifizi ar- delle ripulse aperte, e or , no s'intreccia- preghiere umili, prepotenti che , riempiono non e la , granajo il . secreti, in frattanto e i creditori e non : poche come un' altra a' capitali; intorno ; un'annata di S. nota buono anno viltà per i debiti ben iscassità per il precetto, però obbliga e or certo: in- sempre propriamente ottenuta accusano gherò; pa- questo quest' altro a Aspettasi T . , la io : che è come , d'altri; eredità la non erario: positivo equivale roba ogni tempo ed la e ancor i debiti pagare negativo ed ritenere rispondo rimoto, del Tommaso; le anch'io spesso forse e primo terzo; rispondere sempre eppure precetto sul do quan- il cade nìolti a vale perchè molti; a il secondo e 63 . innocente si propaga scossa deriva ne fallimento per LUSSO AL CONTRO zevoli carez- delle nacce mi- fisonomia odio- co ^' Tommaso a. a. qu, 61* art. 8. ad x. più CRISTIANO DISCORSO M di «diosà fugge il quella dì volto suo e , ritiri misteriosi e , creditore; e però si si fìngono affari impensati un scende gemendo le placabilianticamere e non quanti ritorni le scale intercessioni doni promessi abbassamenti sofferti ! E 1 ò si farsi si dica reverendo tu iacciata tremenda, ilisertò campi , Una tanti letti, da bande , onde e la ragion non , bastò lato immacu- vedovi servì a te il valleria catire men- rin- la ira tua suscitò fazioni divise , da fred- con menzogna cui l'Italia jgenie illustre, troppo che destò non ville arse e è da . armò che parola espres- magnanima quanto volte sanguinario duello 4-0 della la morte quante , a po tem- questo bugia. O la onore abborrisci piucchè alla data è quanto eseguirlo?In si manchi che indifferenza e si fa almeno o , formalmente e ti quan- , verità l* aspettatissimopaghe- in possibileper .'^amente Quanti ! violentemente credito nel eseguisce avviene ra villeggiatu- quanti accordi forzati 3 te quan- e , della famiglia, giuoco del e gite, quante della compagni i confidenti presso , O i ministri presso i presso . sale indarno assedia e , egli perorazioni quante , ed : città ! , Il si rimase- attendeva a' tuoi pi'o- sdegni; fargli cader delle ma- CONTRO mani io che , T autorità appena scettro indole tua la eccelsa Né mi il debito condizione a nobile ogni sino la nessuno sua che è non ora mal decoro il primo di E' sfoggiatamente farsi riverire di dagli il indebitati bramato qual disinganno i , una come appena rotta dai dizione con- sua al in roba decoro , cabolo vo- applicato credere , innanzi al lo popo- decoroso ; do quan- è mai che si ottenga popolaresco per O . essi poter gere leg- in passando festevoli lacchè £ , è soddisfare pensieridei più nell'atto che, la turba la perchè illasione stupore sarebbe Se . veramente mal ora spendsndo , la dalla famiglia una giar can- dispiacere sia quanto , inteso, creditori. a' suoi E sua che costituita essere più mio cangiata; , di cangiare a si sia che è ora condizione può non , da ria? necessa- proprio stato con qual egli la ta brut- pericolo al annunzio avvilir creder basterebbe io , beli' o , ver 1 debiti, né il do- pagando pagato cipi prin- men parer il il decoro serbare di farti si opponga condizione, potrà fartela col menzogna de' Dunque . lusso e , lo strapparglie- interposero fra augusto il solo generoso, onar a somma agitate spade furibonde le 6s . anzi il ferro; spontaneo bastò LUSSO ^t ce* de U de DISCORSO ondeggia e intorno dinanzi Errano d' oro sia loro la moltitudine, che , fatti è il desiderio gnoranti che de si e , colla : è il degl' i- è pretiosi " di tutte de magni che " che ma habe Curam che quel decoro ricchezza, di persone, classe ma che j bona tibt magis permanebit enim thesaurì L' altra ch' an- (^a): il tributo appunto migliore mille qiiam " , sogliono es- ? . , n 1-^ - fecofìda »l0jfc di de' vani hoc tuose vir- quel plauso, non Raccomanda j se visto- glia maravi- la partorisce dalla sapienza che nomine pression la im- azioni le nomine borio . le ricchezze vere commo- Lo SpiritoSanto egregi 5 si eredita non cante. mer- ro riputazione e il deco- habo dei al di quella riputazione e quel decoro frutto noti se , le apparenze . egli raccomandala QuTam varsi incur- confondono eccitano coli' approvazione : 5 farsi stimare, in iscambio prendono e ; oro pagato un essi che , d' avvenga eccitano quella con dente ri- signori persuadendosi^ alcuni qualora eziandio , carro i)en sa esser il farsi conoscere e, non broccato un a il broccato che loro un ! Il vulgo di Ostfrisia crede a da contegnosi cavalli di Olstcin tirato o CRISTIANO — . ? II . CO Eff/. tap, XLI. veri. J§. ^ n— *--!! '? ^ DISCORSO 6i snerva industria questa , concordia si turba, 5 premio della se settimana che altra perarj Dio quantunque risguarda non a ricchi essi le o lecito era non eziandio perchè stranieri sono , quelli bisognoso niente ; intera. moniale e certo Tal non ordine abolito, fosse anzi ma che differir non è e rò pe- giati privile- è al tali su era povero, straniero; si che , : prima , mercede o servare, os- a Ali* Ebreo Toperajo, di pagar comandato i essere egli, fratelli è leggi Ebree la la diritti, carità; umanità. negar E' . giustizia commutativa la e debbono concittadino fosse i tuttavia colla affari lo spirito della O' sieno; perchè : mesce sia se , i creditori pagare persone spirito delle Lo tra en- sì sconsolati risguarda più indigenti . dire a di distributiva, la i è tenuti si che forto con- e Il disordine Non commutativa e- denaro di essi compassione sente siamo giustizia si la tristezza si sparge stato , che vero il finisce, che . lo compassionevole allegrezza spunta. que' volti sopra queste , ottiene non quellefamigliuole; a per si rimette questa Tartier stingue deir CRISTIANO appellano ali' Ebreo se verace- il sole tramontasse mai una già precetto spiegazione del notte cere- diritto na- naturale seguire in ed : chi in 69 . può abolirsi non gradi delia fretta i re che , LUSSO AL CONTRO oggi pu» debbon paga proporzione de' gradi della la chi L' antico riscuote sità neces- Testamento . delle stabilite i negatori tratta sanguinar; S, Fratelli voi : sureggiamenti Jacopo i tripudiosìsono di e in " t"iram in de' strage die è da dotti alcuni questo Epulati Ai , uomini Ecce ch'io S.Jacopo runt regionesvestras, bis ^clamai j " Sabaoth è vero € tener zione clamor introivit: che voi il gioco colle vostre ed vers. 3. pagati non in dire posso nella fraudata sa stes- a vo» Domini così. la role pa- messuc' est aures di apprestar Egli tavola, accogliere la converfa- entrate, E CO Jafokt r. eorum vestra qui , quasi dicesse dite , quie super seguenti le operariorum merces chetti ban- probabilitàapplicato con Ciò passo. estìs corda poveri pistola scrisse assai vicine : lus- co' vostri enutrìstis si è, che certezza con viziosamen do- e giorni de' vostri : luxurììs (^) lettera sua giorni di uccidimento poveri occisionis stamento Te- lautamente trastullate ma ; me co- nuovo nella mangiate voi : nel . scrive così E omicidi e mercedi 3 ma non ponete xnen- DISCORSO 7d mente fieno, e Queste non e il potente male ; e un solo sa trarre la maledigliene, querela Guardinsi pagato gridi " i ricchi Dio a la qua! maraviglia che clamore metta un profeta i sassi ne' bei , i e insieme e si e rispondono ; gnum quod Inter iunSiuras , al e voce sul tespondeb'tt , sanguini bus , v^e Alla ijuesto cUmoroso est , di dir ze stan- no parla- peccato Lapis, de pariete elamabit padroni E , nelle belle la alzano non defraudata se ; de* " il peccato grido, che di li- adijicìorum , ^«/ adificat civìtatem fine : loro p^ccatum povertà palagi legni rei illos ad cantra il cielo verso verna go- il povero che ìllis ai reputetur che , divengono Clamet ; un' eterna e partecipi delle divengono reità. Dominum Essi , solo un degli afflitti bocche provvidenza alla la pò* : è non mer- no cristia- e la bestemmia, il mondo i ricchi buono ma però e descritto ho dalle e del Dio tutti i Non del e nome, contro male ma gridan gastigo ; degli eserciti j ornati, che carattere è Dio il pagate. alle orecchie mansueti, sono mietuto sono far la vendetta. a verta del ha non mercedi pagate cioè j cenarj formento, grido penetra questo Sabaot di chi le fatiche che , CRISTIANO non in mette pagare i CONTRO creditori poveri sarà Sul declinare che quel del dal di regao Dio , rinfacciassero lo quali furop.o tria il lusso il e , pria in servitìi colpe sue scisma Amos , le , alP idola-» e , Uno dispregio de* poveri di tali profeti si fu » spedì de' profeti delle allo oltre Samaria, fosse lui a 7X . gastigo seguito popolo condotto dagli Assiri che LUSSO AL dal chiamato ^„,/;,; . Si- *• Metropoli fuori lo raccorrò tunc Audite verbum hoc pingui certi , , a e la e nelle Ottimati, èttrneis , . agnum . alle de " lussuriate a da Domum doviziosi , assemblee , colonne 4 , bliche publeEiis in vitulos " voi in che popolo, mangiando £ con- di Samaria dormitis grcge Favello letti sostenuti e , dì riponete nel del Capi Qui , e lascivitis in stratis vestris " armenti , siete fortificazioni Anziani, comeditis avorio poderi confidanza vostra d' Israello sopra che , mos optimates, capita , pomposamente entrate dio voi oppor- vacche Appella , ingredientes pompatice , Guai Sionne monte Samarite monte populorum . le predicava Amos ^ grassi di Signori capanna.^*'p»"*- una qui opulenti ejiisin Sion V.^ Jfrael dì capitoli pingues vacc"ti . jiditisin suoi varj da sentenze. bezzi V^'.^ CJpttClt alle gnore ''' : de e* qui wf- dormite che di schietto e bevendo sdr^-t , DISCORSO 7* CRISTIANO sdrajatisopra i morbidi pinti tappeti: e sempre origlierie i bea di* favello di voi, che la vostra per te sceglie- di tavola al mezzo l'agnel più saporosamente tenero, il vitello più dolcemente e allattato Qui canitis ad vocem pfalterìi: sicut David pu^ gregge . taverunt voi, che ad che accordar volete optimo delibuti unguento cari bevete che manteche di Udite e bene vivete che , fra in phialis Favello spirate da ogni lato granze fra- li qui terree fate , Dio, niun a declinant , , dice per su- , calpestano schiac- 1^^— .— Ca) — Amos — — ^i^— Vi, ^^»^— vers, ^». i. " ? s*.qq. —i——— —?———" in te tifa- e e ontenmt capita pauperum terree humiliam perdonerò li quali di coloro, pulverem viam Non . so, stes- tempo delizie tante eritis cont egenos nel quali squisite di e dunque cadere. e , stodite cu- pezzi propriamente i miei poveretti , svenire vai a ben olj preziosi voi David avea . deficere f aciti s o : to banchet- vinum , " , intesi dalle (^), Addite pauperem ne liquori e fini bottiglie; grate al vostro Bibcntes a le canzoni cetere quanti , all'arca. intorno seducente, intorno aver Favello , colle stromenti tanti cantici vafa la tnusica amate sempre e babsre se 6* e CONTRO schiacciano sulla poveri , de' no degna- si essi per con paro a le teste terra fastidiosi neppur e sentiero 7J . della polvere camminare di LUSSO AL lo ne' lor tenebrosi Dicono gressi, con- . tenghiamo tale condotta tale o tutto l'argento: egenos y " nostri saran esempio loro pajo essi riceveranno più reo . le quali hyemalem domum eb domus tte Per urne te , coteste di avorio CO cotesti . ^nios Cb) Uid, state, magioni candido; nij. 111 vcrs. Viù^ e vecchi: buona il : di ed grazia più lordo tutte lario sa- a cagion per e il percutiam "ejliva: peribunt "edes piacevoli da vestite mul' vaghi e inverao; tutte e dissiperò tante 4, eCt i5. quis' " poveretti a dissipabuntur Ó* da cose domo cum (Jj) Abbatterò appartamenti in purgato e argento pagheremo calzari di i e come , noi da scelto frumento noi e opere un con , , mano Il popolo (x?) soggetto schiavi, le vile noi a in calceamentis, quilias frumenti vendamus colazione cir- una in possideamus Ut fari af- imposte dopo conduca ci pauperespro diverrà quegli ad e che , artifiziosa così in e vettovaglia spettanti, a una questi in mune co- e scerò sfa- lucide fabbri- che DISCORSO 74 dì che orgoglio CRISTIANO di trastullo Quapropter capitetransmigramium ; " au* e migrabunt in feretHY fa^io lascivientium dilicati fra i e così e sarà congiura de' miei scivientium di vendetta poveri tremendo, l'anima sua dicit : Infatti arrivò Salmanazar contrade, dello come hanno di e giurar Dio in passò per e per anima (^) giusta che scrivere, la* ramento giu- un exercituum , passa me d'ira con Dominus Deus Dominus enfasi che contro faceva Juravit sua. fazione Auferetur faSiio . e ne cate- la via lo confermava Amos le e dinunziaraento Tanto , tolta didi splen- servaggio ; al de' sontuosi, e voluttuosa contro Tanti , ceppi stretti dileguata e de' sollazzevoli fatta (^) primi strascinati i saranno : . vina la di- q^aelle per le campagne una che sfronda ogni pianta, grandinosa tempesta, le sue uccide ogni germoglio. Dilatò e rapide, schiere torbide sue , e , diluvio che soverchian ogni signoreggiano ogni piano portò via entro acque ruvinoso un come le a' suoi Amos Cb) UiH. spoglie, come vortici schianta 1^1. vers. vers. S. 7. un e . Rapì le gine are vento, eh' ravvolge ca- na} pan- DISCORSO 7«J discendenze ognun dicesi 5 altrui Essi bisogno del ha , pagare chi dicono male umanità fatto nel Dio! essere Dunque, lento ma il numero sotto delle monete cui è potrà non , al o ha? Dunque, il che e condurre la la ta, angustiatia malat- lunga perchè borsa, un seconda vedersi che dalla i buoi gragnuola un che , veramente pianse so cen- in perda 1' onore villano non ta vol- una dovrà , ratro; strappati dall'a- dall'accigliatoesattore gli allievi del quasi quanto al chiusa essere denaro del se esser vagabonda e la o e dovrà , podere diserto piangere lui sanità , ingrazia incerta gar pa- a quell'annata soddisfare tributo ha, necessarie il posto, volendosi carcere re compie- a civil persona una la in perverrà go lun- col ? gli orfani figlisbigottiti fallito smunta O . abituro, dovrà al cielo perchè Dunque, ha misero rità ca- amiche vedova una non del discre-" dalla due sono lavoro traendosi man per e perchè l'affitto del cacciata , trui al- giustiziae la La . possono da insiememente ma attemperata essere può la fiera severità dacché vuol ; né suo prima pagato bene, , diritto ta è non . operano perchè dissimulazioni; delle e 5 CRISTIANO suo quelli delle armento sue via cari viscere a ? E ciò CONTRO maggiore che ciò esazione farsi quando, perchè gajezza della stalla loro possa instituir per quando, più giorni il forno pieno le frutte re il il li cani per il confettatore alla dell' estate , e neir polle ci- il cacciatore caldo volere possa le cotte riflessa che la di scala nell'inverno indolcia- estate congiunti , ai cataloghi disputo la sulla il variare delle che possano per del fuoco invenzione quale dia delle sarà da un ; di e un certi po do- pori sa- vo nuo- aome Io future mense non . di tali tali Signore : genj varia sempre circostanze quantunque fare l' azione anzi convenienza decisione ghezza va- replicati fisici esperi-* ftUa la perchè istraordinaria diretta molti pervenire menti vivande la per per e perchè , ghiaccio dell'inverno; quando, cuoco segnar in- e delle quando far gustar possa pura il settimana ; : perchè la serie pellegrine; quando, perchè abbia lusso più puledri compiere giardiniere possa certi capricciosi di danzare; a al grado secondar scudiere lo si è sostenere per per ma atfatto e pietà ia conveniente trattamento privati 77 . rigida non famiglia, della LUS50 comraove tanto il necessario gen; AL e col secondo affermo spese^ suo chè ; per- mente sola- geniali si ,• tiitra- vi« "DISCORSO 78 CRISTIANO è dell'indole via dolce riscuotere non in alcuni piuttosto ommetterle, fp'mto Torniamo gi ad Eèr% teronomio vinto esso condotta a alla costituire carattere Il creditore vina . debitore e 5 né starsi sulla né la inferiore di metodo essendo «della vita ; ragione e di in li martelli »è il telajo né sua. di uniformità né si potevano li ^li altri stromenti rizie masse- posta : ma il ofl^'erto Né . giusta il re piglia- al sostentamento Per , ma cava re- no ognu- egualitàdi l'incude sistemano torre si non al fabbro pettini alla tessitrice di telliti sa- aspettare que' tempi casa o povero si potea pubblici mulini ai mugnajo era necessarie giacché il grano non , di* le superior mola, la qssq e avrebbesi que'giudizj, , loro soglia , che conveniente a nd innalzata del casa le lio Evange- uomini soqquadro a sceglier le robe doveano pegno alla e ; di scuola i suoi , mettere per dell' divisa entrare potevano governanti carità e così tutte sopra de' sicco- , pura, perfezione sua e , stesso. se più umano dalla che suo perchè : si fu la più il spirito del Deu- lo legislazionide' filosofi e fu casi temperar Levitico del l'Etica di Mosè ^^ IcLtl'r'e ^^ ^"^ codice fu il ^tiei^ve»*'• e esaminare e , tà pietosa delia cari- e qualsisiapovero , , né dell' arte CONTRO arte sua il come levare il debitóre Se pagamento avanti vedove foro alla e , erano di tor abiti per vedovella non né fuor I da e della è innata sione che rade volte debiti coli che grandi, colui, sia il Raccontava Matteo stato nel un Camera delle quali siccome , diciottesimo di ministro di somme ottenne pupilli poi, nel mai giami suoi cassa i debiti de' addiviene quale un è troppo è carico capitolo s^vera- di Re debitore immense stro no- da che , S. era gia alla Re- di denaro, la condonazione h» '^^^"''^ non scritto chi gl^'^", di compas^ giorno il Salvator un Cristo che , impaziente ne' crediti pie- . Gesù suo ragione mede- Eppure . il . intimo senso fra i e si potevano nel riscuotere certo un poi privilegiate poveretti è consigliata dalla sima a- onde benedizione gli aspri uffiziali moderazione La non benedire persone dosso egli coltrice, una perte co- restituisse adagiarsi : sua con se , le e si obbligava di esaudire. si le sole potesse benigno creditore ch'in gramo che cui su involto panni Dio voleva , la vita. il materasso giacente sulla notte tanto del letto altro suoi e Signore il tramontar veva la stato dato avesse il , fosse stato cioè l'anima, lui a 79 lui sarebbe il levarglia che , LUSSO. AL intera dal ùss ì ^/^fó// DISCORSO 8o CRISTIANO Principe misericordioso dal talenti di debitore un cioè tosto L* ioti è il Tale Né creditore dal cacciato si dica mi indugio fu esaudito non povero prepotente. istoria basterebbe che accaduto che fosse istruzione sua Conchiudo materia da , e per vien con una una parte un quantunque j sue e sublime certamente il che a pensioni armar sendo es- più te. vol- aliena dalla bitato Il ricco inde- servus ca monar- regis; servigio fosse quel suo , tà, veri- sola; egli un monarca non il fine della non era e dal Signore sua accadendo nota non gione pri- fosse storia se della del lusso. presente anzi serviva s\ ambito ^oile che 5 in ma fatto atteso 5 . volta una parabola dcducesi sborso tal racconto T oggetto atteso 5 luppatosi Svi- inesorabile parabola; perchè ma , discreto ; racconto . é fo tristo promettendo e implorò solamente uomo gridando fiero abbracciamento dal piedi; chi po- ta glisal- , gettò a' suoi intero soffoca Io altrimenti 5 questi e , lo palme afferrando- le già già e tore debi- via incontrò impetuoso e ambe r infelice si di denari se con e poi tra mila burbero strigne pagami a cento: al collo lo dieci Cotesto . lui si esercita non le dando coman- apparteneva legioni, né fab- bri- CONTRO biicar le fortezze delle ma. scudi secondo trovi presso r altro Esponghiamo tà il , , , grande eia tajite parti del mondo, vile , fondachi pubblicani , più e la I j onde che, te se dallo tu cui non ci e ai ha di ai e , diffonda Non de' per perchè so elemosina, si facesse limosina, già sarebbe ta, ottenu- che za avan- è il precetto è il diritto naturale, terra F te, colazione la cir- che . sulla sìnacon- te soventemen- poveri : questo questo '«"' limO" cennar ac- entrano giovata assai. Ciò divino, da si '"»» far ci- qualora essi la la espsdita circolazione a più cosa raccomandino almeno piacemi predicano denaro sembra o e Politici Repubblica tuttaquanta dacché morale proporzioni altra gravemente sì di rado que* abbrac- dogane de' trafficanti non del su che solamente di e alle e trattato feconio ffjfiffo. Non . economia ma , elemosina argomento della armati cari- in . pensieri. tre calcoli e prodigo un scialacquatore, un sublime Sto ri* inserisco mancamento di comporre io di eh* io stato si è far poca quale mtendo sarà rio era- milioni dunque : insignemente lusso un per i calcolatori Cortigiano tal un sei minimo il computo som* pubblico estinguerla a la parte col partite accese sue richiedeva che dali* altra : «1 LUSSO. AL autorità che pos* CRISTIANO DISCORSO 84 dare possa dispensazione E qui agitasiqueU . questione infinita la dove , varj negli stati varj incominci e gì* individui per il però abbia fine il necessario. soverchio, I canoni ge» Jierali nelle pubbliche lezioni al GristianesiSfìo ti impossibili; i particolarine' priva- sono congressi sono frequentemente ambigui si sceglie, il giudice, che D'ordinario benevolo il ed ; è sempre reo Certamente appellati buoni chiara idea nonrito- do superfluo Ma ^^ vostro ^^^^ , , il mio ogni lamento, allalor mezzo si può che , è non che , la della limosina Signore : necessario il vostro vostro in assioma questo ogni ricco a 7ì itim intendano ben pietà sottile abbiano distinta de' doveri e che e ; viziosi tutti i do- non divoti e è monio. testi- ancora che pare . sia del nunziare an- più po- interrompen- primo pensiero è "^ fìojfe su. , perfiuo, questo che 3 , u . , lusso tiene Teologia Morale e breve dare sempre . do al assai ; e superfluo ^. un metodo nega darsi attesa , questione crescere fia che si confessi nell' si entrata egualmente lùtrire le scuderie di nella un di viso improvanzi , V indole maggior eccellenza vogliosa mai crescere . sirtatta m . tersi po- sua di Equan- il soverchio , se reputiun dovere spesa debban maggior ; e numero di [ca- DISCORSO 84 E* tesi. è tutti, che la loro anzi mensa degli amici La . affetto poco un in che : del secolo che per brutto sconsolato. I valicar di e pervenire loro aspetto; r opera da la mano sua di un mal ed d'ordinario terrogò egli in- (^) ? I grandi sia povertà Essi no han- non , volto ; è troppo guardo Uno sostiene se la squallido può maestà fortunato memoriale prima sale lunghe orecchi , della a recare del se per presentato languidamente I Ministri gli scelti un vrebbero gemiti de' poveri do- estima morto giamo legdo uden- che . straniera causa. Noi cosa loro Chiesa le espor sono novelle del- CO TrimaJetonf è perchè la , povertà in troppo a' loro cencioso un che la che nominarsi di altrui mirata o- poveri occhi. povero sanno al suo li per alquanto, un volto il e non relazione giammai perchè il viso è loro eglino classico, autor cosa ma degli ammiratori voluttuoso alzando povero, ve* ; cercano ai loro nota ricchissimo un che a* loro cuori latino un quella sensibilità noto è mal povertà e ; munifici e è sempre non spitalitàbenevolenza per professano il se compagnevoli sono vero pur che vero lusso, ro CRISTIANO fretto PthQnit . CONTRO ^e!Ie miserie altrui felici da tanto LUSSO. AL non ma , fede trovar 85 sempre intera sono Entra a- . gli animi gli de* potenti li uomini , roba alla sorpresa e e che però abbastanza ne increduli je la malizia udiste i lai che occhi gli abbassano affamati! Se un vedeste lore trovereste al del paro vergogna avere a' che hanno intenerite che concede non dimandare , E . paja allora e e , volta quali nel li figliuocerti e , dello squal-. le nobi- sangue chiude lo grande la verità di vedere bene e le F gida ri- di bisogno del espressa di udire la consolazione commosse una il conforto neppure se di e sibili languire negli inacces- vostro ritiri, entro ste udi- cielo, stanze certe qualche al gruppo alberghi del digiuno Se mestissime, lagrimosi covili , stici gli Ecclesia- madri sopra Se , vedeste! se i sospiri di e alzano poi gli Signor, 5 : accorti devota e essi vanno , propria né essere apparire pia sa dicendo loro qualora spezialmen- , Signore o , sappiano non certa tà semplici- certa dolcezza netti giovi- una per che esposti sieno , una per certa una per più e , indosso all' inganno e da sino quali portano di chiostro inesperienza , qualche suspizione , che , tenga ot- no eglisieno "7iscere da qualche 3 mi- 8rf DISCORSO misericordia CRISTIANO Ma persuasione sì viva una sete della nudità i parlando fra le luti sere e le e amano i la lor parlare ch'io un cibi ed del oziosi O . scalzati dalla umano contadini I ! pallidi co' per curvi quale solca in entro livido a una travagli altri è che jmeno con disseccano bagnati di sudore il frumento secco colla corpo fradicia la biada il E . essi gri ma- dosso in- loro pressoché vangale Is be gle- pelle tagliando fiammato in- al sole sotto to tut- ; macerano macerata canape gli uni più vulgare per seria mi- anticipata strugge la rito, me- polverosi assai presto una gli e palude. Il fine di ventre più loro alla succedentisi ognora sfamando taminare con- il lor sono volti Romponsi campo; e non porzione vecchiezza una proprie rompendo del che contadini pesare Dio la carne. ossa di di pensare la ne perso- gli agiati , ricusano fatica a , cari la come ricusano deformi e i veU e fantasmi de' miei poco genere irti altrui, giojosa immaginazione siccome cosi profumi incomodi soglio riverire benefica i e la del- , della infermità allegre sollazzevoli foschi con 5 delia fame dipinture gli argenti satolle sane per è difficileottenere intanto . non ti tan- agli venga in- un' annata te- CONTRO perchè già quanto tefa; del deir acqua e loro è che rado Un di più ampie pe' loro l*aja) per nudità a saper di fatica alla sima le campagne per nerazion nelle di sempre il viso di Chi di e uomini lusso, li vive no credo, re amo- sa disper- un'altra a che ge- si addensano , è capricciose scuole di e , miri che villani Certamente sempre con per , sono e grande un serve comodi de' suoi ? ; la generazione frugàlis- gratitudine vergogna benevolenza non . i figliuoli re quali si vogliono oggi forma- le nuovi piaceri tratto , o " grande patrimonio siott-maticaftiente tutte chi V affanno un di altri uomini città, se per la sete pazientissima e ga la lusin- soffrire la fame Questa . de* brancolar eredi li lasciano qualora prò* incominciano loro commetter e ^ la meta lontane il caldo il freddo che " e però istituiscono e quando da sino 5 è sentono speranze posteri'. li veste Tale né rio ; tela grossa . desider) presenti; loro di assai ogni stagione in tegge loro delle viti il vino lana sajo di ruvida un paghi sono del o , sacco . SjT . al bere pozzo bevano coltivano pur LUSSÒ AL , tali vi nuo- questi sentirne oc* a un Compassione d' ordinario che villeggiano per que*magnati di contaminare quali temerebbono , F 4 ia , DISCORSO «3 morbida la stento CRISTIANO anima povertà certa e , Tessere rimirar col ingombri sullo al lato sì molli di come che Pare a sembri bellissimo me delle palagi amano 5 e alla becca il pollo, la loro di neppur saporosi 5 poi ma e Il lusso a' loro Un chi par- biscono proi- e ; colla e , in tali parte una e se gui- qualche cortile , , dove rebbe diguazza l'anitra, offendela , esige qual verde orto un alla si abbandona di mal arena e che , de' fieni intorno feconda: poderi vista un fina . stre campe- spalliere, e lusso per di notabile quello pannocchie e gnano sde- se , l'apparato colla l'esser s' insterilisce mirare piante infruttuose terra viglia mera- campagne bello loro di fronte di ghiaja dipinta volta le stesse viali, boschetti è Campagnuoli delle perchè uve; Né . sembra, spighe delle no dormo- e bestie rimirare non figligiacciono di signori ricusino i visi de* e case sima poveris- una masse delle talora che tugurj nudi a ammucchiato, strame to cer- però rifuggano e di solo rnasserizia, dove le ; testimonj , entrando affumicati e da vicino sarebbe non tutto odorato di erbaggi Parterre, superbia e alla ga pa- che rapina gracchiami pavoni. dunque è , siccome io affermava un , CONTRO impedimento im potrebbero giudizio poi di generi quella Forse nella l'amor dell'Evangelio zero, e di Lazzero gisse piedi a all'uscire, talvolta il viso i cani ) piaghe le convitando che che rotto un dalla e mensa sua Intanto certa Essi alia in seno cosa è a . un ricco tavoliere contra le oziosità de' bendo lam5 pure ep- rò fu si da, non o esecuzione , cadesse quell'afflitto. di gli de- le elemosine che poche e tavola una sono ; se torces- panetto sono e palazzo venirgli comando trascurato sedenti suo lautamente mai di lusso uomini del cagne comandamento del attese all'entrare lingue ufficiose colle diede vedendolo, quantunque per ogni di non o prio pro- Laz- miseria, le e amor a- conosceva soglie ( dell' , Quel carrozza, alle steso vedendo e in o che del prossimo. certo la T in cui se- è durezza che nutricatore e ragione ricco o discreto dirsi potrebbe padre scema cresce che , il definire, lettore . proprio mor del ancora il lusso Al direttame in- . lascio cuore essendo gli oggetti eccitatori essere direttamente 89 compassione almeno alla rimovendo j ne LUSSO. AL vivi non cienti suffi- ricca , a matori politici decla- l'importunità de'mendici, e vagabondi o : e ogni accusa giù- DISCORSO 90 giusta un' diviene ma apologia del proprio de' doni geniali d'intorno fanno delle elemosine perchè limosine blea ìiiusso renaen(io ie la del attese una romorose E di parte comparsa e ; trattamento : voglionsi danza, della teatro. '? poisièi. deggiano de' conti pensiero il quale ^o tm- appellar si gloria del alle spese e ne elemosi- di e , ne' volumi , delle fanno costituiscono quali le alla allato se miliari fa- gai,» e Fanno dispensagioni festeggiamento che giovani fioriti non ma ; so non , . . certe acclamate dare non i loro largizioni popolari un onde , brillino non ; air altrui dimandare ingiusta recata o Fanno CRISTIANO partengo apse spe- notare edellaassem- però aggiungo ter- un è maninconioso. Io non ?^ adombrarlo che farò languidamente ; ma vo- e. glio lemosi- un "^ricci) "5uente loro , poi che lo , che Marco rebbe illumini Marco impossi- da Tullio tiie laiute la TulHo ,. , dire . ^j.^ a . lui . 3 in perchè materia 1 , ^ detti mezzo il . . 1. di tutti amate Citate ^ Gesù altri testi del parlare e non degli spositori. Non sa- orrgi ^^ troppo è chiarissimo lo quanto predicasse se , , opera ciò l'evangelio. de' ricchi ; né recando Ho sovranamente sono maralmente elo- qualche un pregare . amici degli «/"r?«de giomo e X ^ Cristo con- altro latino altre Salvatore ha voglio , • , ze; senten- in tal bisogno dell' ricorrete neppu- DISCORSO 9» CRISTIANO parole spiranti tutte decoro evangelica gravitri, e Sacramentale. che , sarà convenienti Il ministro li per peccati determinerà quali pene perchè mal di di Romana; e pressoché sempre poi del ti fantasie di e 5 che occupati, preci vocali Non pia . accidia di : e onde , ore e le delle sono esse notturne per , non questi intervalli . Non già compunzione profondamente orditura dissipar cuori né , costanza in ogni parte chè per- la rattrista la ; quiete applicata, perchè poi di gi pala- la parola; persone sante e lunghe una e ignoti nomi sono , e dimandino che lungo, data serio, silenzio il logora, d' intelletti soffrono non Chiesa ai deliziosi vagabonde to, tut- flagelli e macerazioni letture e trattasi d' ordinario e babilmente pro- del della Non arnesi meditazioni Non . giuni; di- si sarà spesso perchè corpo; Non ommessi aver fievole. ignotissimi ed , Ma . mondo la sanità pene commessi cattolici i guardati imporre egli mai? l'uomo accusato o dovrà savio, del Sacramento per po tem- fede alla e infingardissima questo re gene- culto no ester- del bagattelle gioconde tessute le diurne permettono mente agevol- stabili si; religio- visite, e assistenze alla d'infermi ; per- chè CONTRO che sembrerebbe e fragrante resterebbe la imporsi al è è qual sontuosa elemosina per la salute ; Neir . al va dal è tenuto tal Signore a mezzo tribunal salvarsi voluta morale ( attese , le di salvarsi . impallidire eziandio Certo un sto que- , trarlo impe- per Signore efficacia che tornasse circostanze zasse avan- usurpando del beata impotenza la professore del un Vorrei e le mol- ancora . ragionatore dicesse la terribilità che , ministro il ella ora mondo perdono divietarglila per atroce del , lusso che atto nel usurpa , na elemosi- vita unico il e denajo il i suoi debiti p«r Nella mezzo non Il Confessore pertanto si conduce il mezzo lusso Ecco sarebbe tutto se per dirgli : a rocchia, par- elemosina faccia ella pensiero^ questo mali mille onde dirgli: ella paghi a da copiosa e la ma elemosina. di brevemente penitente. obbligato faccia e tal a dilicato -produrre nella può dirgli: non ; anzi non città: imporre e ; pranta beni mille obbligato dir A penitente ; nella e può elemosina e ne consuetudi- Signor un spedale. ricco impedire, «i mandar allo fj dalla stranezza rimota troppo LUSSO. AL a e ) il dire di mio sta que- però questa voluta possibilit im- vedrebbesi uditorio lora al- di ric- chi « DISCORSO 94 Se chi tal un CRISTIANO impaurisce pensiero nato accen- . solamente dalle disegno, tinte piacemi che di di una andar smorte sarebbe oltre del eloquente in do fred- dalle espresso pittura più linee de cal- ? parole e 3 , Non nisco fi- DIALOGO FILOSOFICO INTORNO AL LUSSO. LETTORE AL DIALOGO. DEL IL lusso, grida alcuni di moderna setta una Filosofi è V anima gli de- , Stati gli avviva che , fosse Se ciò vero , che lusso prospera . namente, risponderei cristia- essendosi già provato forza antievangelico , il e essere , sarà sacrificare la felicità presente air avvenire a non tali Filosofi esser V asserzion magnifica Nella si farà favorire 11 favellare lezioso ; non e non tanto co- versazion Conessere però nestant be- affetterà il delle scarabattole, ne Q V dire, impe- la società anzi dialogo loro chiaro Evangelio, riprendendolo, ma rispondo di agli Stati dannoso io . seguente . scritta il lusso Ma costante filosoficamente vera seggera pas- l'ai- ^8 si sublime divenuto r altro né tuttavia delle dogane: vorrà, né gere potrà fìn- d* ignorare affatto la delle prime e , la Metafìsica che e V Algebra , del dialogo Il fine delle seconde. è eleganza gravissimo^anzi quellostesso, i proposero Chiesa della Padri ne' primi secoli alle loro la apologie del- Religionecristiana. Appartenne a essi sciogliere i primi le accusazioni del Liceo, e dell' Accademia si ; e quelle ogappartiene a noi sciogliere gi sì ripetutedel piazza ; dimostrando salva tutti commercio, e fondaco, che , i diritti del del e della 1' Evangelio pubblico pubblico erario. DIA- DIALOGO -lod ninna arte, niuna e sottile sola se natura decenza venustà, la e faccia che , ascoltato avrebbe , taciuto quale mi non sino dalla mia dal proposito uno l'antico (che in questa ma ; si fanno pensando , io di maturità perchè dagli molto amico Nessuno uomini ha voler posso incorrere quasi provocata questa adoperare anzi la dopo non , io sia divenuto la pensando che cose, fatte mai. mia stria indu- impresa quella taccia a distu- e , non quelle usata re riprende- a di anni di di proposi si sarebbero a avve- presunzione mia non io, sì facilmente composto troppo talora invitandomi non la sarebbe giovanile essere perchè poter nell'età già perchè crescendo presontuoso Il mente certa- o , se vi qui- familiar ho ne la in dialoghi. Ora comporre di tore leggi- provi gioventù , astenermi dj ) di cotale una gante ele- intervenuto molestia. arrogava il quale diletto con senza asseguire nenzk fosse se , ed spontanea anzi cohghiettura, sentimento il la per da soavità e entro per si bastar , agevolezza v'insinui non che dialogo grato un certa una se ; tunque quan- per quelle, de' Retori scuole comporre a di squisita, e nelle apparano disciplina, j e sentenza di meno c:iu- rò pe- FILOSOFICO. ubbidendo, cauto negando. di ho quella di che Eppure voluto; che argomento obbiezioni gli altri indi ; parole colle e grazia e esser per per né laudevoli carta , di e bocca ha Urbino Non e oscura scanni , ed poi aere , e per per il lieto del per ben mio e ; e luogo i trovatisi di , che per sogliono de* arbitre Asolo , contrade aperta dolci le quel- nobiltà non , Pozzuolo non salubre costituzione alcuna famose . 5 soli reggitrici , porgono duri stendo ve- cercato in donne fruttiferi colli, bottega ci ingegno introdotte Garda mi pri- altri la allora uomini tre caso; per congressi non Sono per elette ai , convenisse. insieme ho le avveduto sono V acconciarlo cui tali scelto ed dialogo: un sul divisato dole scioglien- sopra m.i non gli uni degli e stese dopo qualche progresso scrivere pensieri uni degli fessare con- scritto rispondendo come li sensi io ho lo interrogando, e 5 serire as- perchè , proponendo e , come e 5 scritto co* miei Ragionava volendo. io posso piuttosto deggio e ingenuamente volo bene- meno meno ne dialogo un avere scriverlo 101 talia d'I- marina , laghi piacevolissime soggiorno; mala si è dentro a ragionatori sedono disagiate G s pancacce , una pra so- non in DIALOGO 101 in seno inoranti pratelli, né intorno morbidi a fontane Il lor ragionare . nà da musiche giuochi dilettevoli altri gfi é imposto da colla un' il notte di aurora coli* altre del anzi , Un sullo stile del Canturbery una , né da in mette fuga governatrice del fame dì mezzo- stato era Voltaire, con declamato che a col Rousseau contra Neuchatel , e composta udita e materia fra la eterna l' un Lega, atto e ; che tro l'al- e le; le Crociail caffè bevuto avea del postillatala confessione in Amsterdam prima, la seconda, la nosa Spi- dello Savojardo ; che passeggiato senso un metto tragedia del Mao- alla e a aveva sopra corollario un alla appartenente Ginevra ; dissertazione di va ave- predica di unQuacerimonie Tillotson metafisico nuovo la i titoli eie contra Prete dire a vespro. in Filadelfia kero e il fine giovine dunque viaggiatore, che udita a ed terra, bella dalla ma , quale la ancor del pure produce qual riconduce la la , né da , si usa come , zefiro sulla rose cielo terzo non caro stelle balli si ma , d'argento, luna una da è interrotto non rallegramento: veruno senza segue né , amor- loggia de' liberi Muratori ; e avìsva e qua la tersa e sui* là FILOSOFICO. superficiedella sulla modo libri per in giorno di bottega uomini salutò tutti e moda di dell* abito ^e fosse Amore che , . (giacché non , e e uno or a Discorso un un ) il dubitare or librajo , che sopra gridò tosto di ovver pure, ché ben- T oltremare che in , liana lingua Ita- in libri nuovi: teneva altro Cristiano , egli era libretto, libro Marte di foggia rallegrata da ma , se , la tutta giadra leg- persona dolce, labbra sulle avesse s'incontrò sarà della Italiano l* oltremonti intanto il l' era fresca permettevano Interrogò sia corte- Pronto viso miglior soldato ziati aggra- franca con erudizione, del e . quasi militare vezzi certi . serenamente la indole , Egli oziosi e l' attitudine , alla chi parec- puliti modi guardo, la entrò , sedevano dove onestamente ingegno, copiosa uno città d' Italia di assai lieto zionario il Di- tutto Virginia alla , con , terario let- agitazioni di le librajo ornato era letto aveva nostra una un onesti che che viaggiando sciambecco contrate in- mare paladin da venture Bayle fra del del e , giovine rapido leggitore di questo ; terra simili varie un log man pigliando portava il lusso. non senza il titolo sto Quesi- gnificaziondi dispregioletterario,composto» G 4 à% DIALOGO 104 da qualche monaco si vorrebbe l'imover la che è lusso comunione relazioni cinta lusso de' filosofi in 5 che qualche declama io non nò in essi in lo cosa la che scrittori la ad lusso . lunga angolo sopra del mi non sinora sua spada retto pome di essere contra il se un : ed punta il suolo piumoso co criti- di asserire temo in ne male, piace delle recate colla che, definisce non prima: im- scommettere a lo tutti Tacevano tere scommet- definirlo più bella, , della del Discorso autore tuttavia ; ritrovata a senza il vanto veruna del V che difìnizione sottilissimo opinioni veruna presto , ancora sua le aver parte prestissimo presumo non altra il lusso sarei torno però in- e Inghilterra maggior Sarei cosa di so da mille e varie . contra e difficilissima tanto plicata im- e per necessaria del commercio/ politica Filosofìa tenta talenti difficile congiunta , fra qualche deMo- de' loro assai una sono Francia discordia di di gran- la educazione coli' altra al salutare argomenti V abilità controversia né certi tici Asce- . del Questa cotesti a consiglio certo forse e il da penna studj 5 lo dare superano , eppure : mezzo zioni defini- dagli egli drizzata ferma , e cappello , quasi postole lievemeri- FILOSOFICO. appoggiando mente ponderosa di giacente più , cavaliere assai nobile Il Melon di per del Sotto al fatali di da al si fabbricò gli di arriva soffoca Dunque gola può non Forse , del e ne allorché j una andavagli città egli assediata un , il , le dove . no Roma- ne* biglietti zioni proscrido quan- , il lusso Roma venne dicura si- era Un Bassa orientale laccio, le ; che ma gii borse , quantunque il governo pacifico godimento scrisse l'animo per da inten- cosa e , lusso lusso rassicuri . secu' il lusso gli dimanda esservi dalla Signor Melon certo d'improvviso la e , incenerita. cetera fra le delizie ria straordina- d'oro, né : finisce de- uomini) di Nerone il palazzo finizioni de- tre Capri venivano governo illustrìssimo vive Tiberio si stava. esempio il di e lato un bene so confiscazioni le sotto suon non un verso , sontuosità di governo . a in . ivi ti vol- matura, ricchezza eppur : E citare una governo crebbe in Io gcuerno securità per che dalla conceduta età di assai celebri alcuni il lusso banda , (per sa mas- -g^^ occhi , altra croce-segnato aspetto rità ad un* alta a Enciclopedia della ragionare a che spesso fianco un tomi seguì , 105 quelle le paro- l'immagine nella incertezza nei di e DIALOGO 106 pericolo di nel ad pensano Turco arricciarsi in Bender Oggi . voglia né di danzare . piacemi del il lusso altro chezze la definizione ; none vivevano senza e prepotenti, ed esercitando fare.* per altro crudi dammaschi spingarde , sale le e cemi del lusso tutto ; e Mandeville che se , vestivano gli specchj , (/^) , non , le quella dispiail quale appella è necessario si ascolti i e gli schioppi, ma , una ogni mal a e Finalmente ciò posta gli spuntoni addobbavano camere. perché pronti e gli arazzi e , nonsoqual loro non e tivi vendica- Erano . mangiavano e negligentemente; le abusavano feudale, soldavanoa uomini ro, ve- ze le ricchez- e di rie* nata. determi- abbastanza lusso il si dica vecchi truppa (/?), che /' aéfi"so delle I nostri tirannìa al spesso di Mirabeau quantunque , sta fe- de' cannoni suono sia che non far a poi l' altra definizione Marchese perchè ; gire troppo al non il Signor che credo di Neppure Moscoviti capelli, né i non abbia bagno, i cittadini le cose, tutte il alla guscio di ta viuna ca") con- /Imi tìu Lttxe (b^ d":s homtnes pag. . Seconde Panie Chapitre l\ 130. Mandeville Fripont devenus des Abeilles Fable honnétes Gens , pag* 110. la , ou IfS DIALOGO io8 verità della ingenuo giudizj pieni di costumi I delle crear moderazione suoi contaminata da da galere di Toscana sulle il compiuto e di dire era viaggi il a favellare nella per incominciò sontuosità vita E sia ben né della notato ogni vita perchè Il il bene del ortolani che , e bevono cavallo addentano la alle morto ; e un dalle pelle del viso selvaggie, non intende dire dis- che che colle se la per strare mo- barie bar- della male di pezzo dame della ogni soavità ^^ , di e egli borgogna , , prega gentiluomini, dai passano bretto, del li- splendor coloro dal tile gen- ingresso primo eccesso 5 lusso volto delicatezza perchè ; tra l'al- l'autor e nello onorcvolezza . , e vocabolo questo , che comodo nel sul uso Dunque . con ; di eccesso un ed paese, Fede di S.Stefano disse, definisce il lusso carava- so intrapre- suo sua , utilità da' suoi due tratte confermarsi cavaliere sue aveva di estimare questo le giro dell'Europa: aver runa 5 di se né vana Dopo . e mai non ma 9 osservanza noja divota veruna ne veruna pienza sa- , religione interissima sua di e nobilissimi erano . la spute sorgenti di- che che giano man- tari ai Tar, coscia di no si liscia- , acque medicate , co' tagli , sfregiati van- FILOSOFICO. errando vanno d^^' confini della fu sempre Thieri Turingia, di di che argento, Chi di Francia anzi l'anno quale e la donna sua e , piccolo ne valesse tanto in negli soldi lire sei e da Francia {a) E sopra ii vestir più al i e : di ; que' quello de' addietro dare Francesco , soldi il soldo senza sotto verso all' ulna venticinque . anni argento, denari soldi undici a il Re se potesse quantunque oltre de' Re cittadino, un sedici i baroni prezzo, presenti mille da tavola di , dodici da prelati dì due cino ba- un arnese il Bello che di primo eccesso, Filippo ordinò avesse il pre sem- Re parte vasellame in mangi 1294. panno oggi dirà Echi le Bazin sulla posasse d'oro? pur fu si non giante can- giusta sua per che che , eccesso Vinto ? ebbe argento, Francesi. cotesto relazioni variabili inter- , fretta variantesi e , sto que- ogni grazia. da determinare ma : nulla certa con disgiunta mai Bene . però fuor e , dice non eccesso tuttavia potrà quistione giovine il lontano troppo vocabolo ruppelo 109 I. v* non era- co les ?O^ ^' etabi issement fi-anfois. Tom, qu.nriims l\ir cn dss l''Abbc 4. loix sumptualres ^'enct . ActuH, parerà R-yal C/f. DIALOGO no erano la Reina per I Parigi a del entro E poi , lusso rano cavalcavano marito cerata secondo oggi fiorito d'oro drappo le per gna data fu Franzese un per ói seta e- E chi rà di- di vestirsi Chi corte Grande di dirà Di ? Spagna là dai raajolica Italiana di cantatiice una il canto suo (*) cento neppur un i vetri detta era era e mille soprannome. in pregio venti secolo pagato scudi zecchini Ciò In : non ; perchè vale carno- nostro bastano che cellana por- passato nel nel a colo se- re imporsì eccesso la rica Ame- Centoventi la stato la in Europa e ; per il ricamo e , oggi gli zaffiri. Nel lusso saranno già dando an- , oggi diAnnover. o lusso saranno d* Isabella eccesso era un Ispa- di colore quasi quanto Sassonia In e il velluto monti coite argento? . un di di Ferdinando nozze licenza alla di o veva pio- se , . eccesso sulla ta ravvol- brachcsse Enrico sotto do andan- e : adagiava al tela di pajò un si di cappa di Poitiers . dietro cavallo una Diana dama la («), 1' unn carrozze per i nobili e feudi a' lor groppa T altra 5 principi, due che ripute- (O Voltaire Hist. Gen. Usages duTeizJémeSihh Qi) AlgaYotti Saggio sopra ìa Musica , . ^ FILOSOFICO. terà Lucerna, a Ili tale Sarebbe d'uopo nj' barometri come de' tempi consuetudini poi misurasse che j seguire alzarne le tutte delle vicende dice chi dice eccesso la a e- giare ondeg- perpetuo delle e le genera- impossibile nel costantemente una e , particolari; è geometrica qual impresa delle de' temperamenti e , segnar una e 5^ scala una , bona. Lis- a scala una nazioni una e averi degli una delle , riputerà costruire anzi ; una e , si non relazioni rò pe- e : nulla . Il Marchese noi che vine udiva dilettevolmente chiameremo j ignoriamo qual Reggimento gli , tale mollezza gni etade Taccia sono di (che le e il Blanchard nel e di essi nascere, , come , delle che tutte che belle aveva dormendo, veduto né a le se lanterie ga- la quale delle Una . non ; raccoglie Accademia lettere o- aver Sibari dissertazione, dell* in voglia in credo), infingardaggini sua esservi Credo era suo erudito pure genti ché ben- , ne erudizio- la sontuosità, le gio* il terra essere non tomo nono , a 10 nella Iscrizioni parte tutte eccessiva vere è tale presso in rispose* e e , fosse dover se parve Uffiziale ammirandone , decoro; suo per e ; il mai gran il sole tramontare, ce- naa- DIALOGO Ila nando. Dopo letti di rose scelti più i loro il ottenevano celebrità che che de' nel far del in qualche in appalti , se e, : un salsa, e cuoco applaudito, altri che legge dall'inventore, di all' abbigliamento i eziandio non le I mostri altre , . maltesi tanto eccesso e l'invito assoluto appresso che sempre, e per fine lo sarà tutti peJ^ ro inte- pensare d* ostro e eccesso qualora sopra i ca- cerche . be sareb- tutti per che , vita simile pure , di assai sempre, ch2 , un le scimie , tal per pastose e delizie una da le lane ricusavano che gusto dovevano , vestivan i nani erano dico io Essi , ; va nuo- temine tempo aver Mileto di fossero gnnoU Per ragazzi ne cuci- un quale Le . pranzo prinsa, onde gli ne- una di , che e , nelle il pulitezza ricevere anno re ave- comperarlo poteva un non usansi potacchio nuovo a delle scoperta aveva nessuno s' invitavano e prossimo al usavano premiato arricchiva modo araldi privative si e gli , contrada nostra quella un per bene e pranzi d'oro; corona privilegj di appellansi esclusive oggi i giuochi solenni I sopra, davano pubblicati religiose. compagni coricavano usa erano cerimonie si Quelli , . nomi nella bagno co Di. to assolu- sia irrazio- na- PILOSOFICO^ naie che in avete de' mano; gondolieri si dio comico dice che mangiò che 5 di fila di le lino però l'Imperator adopera che ha appunto fare a pigliare a noi a glierò essa diletto esso tal 5 e morbido, in che sia il nostro, non Casa Fugger gara dtila Casa di si ruvidezza? ricca cino piìivi- secolo un e il lino esempio un quidem Ó* monda se liscio lo pi- Che Augusta. in spedisse Medici e ; il quale , della dire, dalla a oro Severo è con ma 5 di e E . colla ordivano che perchè to pala- margarita porpora soleva biancheria, Glo- experiretur appetitor fuit puri (e), prendendo sottil e E di un con ut : Alessandro lint^aminis boni ferma, (^) perle quell'altro di coloro, tela E Plinio cita gloria palali quid saperent tal mantenere in Terra Regata egli , vanaglorioso , in da queilo fu tal sarebbe e libretto, del autor d'Inghilterra (.'?)a Venezia. de' cavalli tal l' chiama Io come 5 113 co Gre- H ^'g'irotti Lettere, ib) ic) , Piinivs Boni dicens , mitti rum fi quid Torno liiMOYfa; secunJo cap. idcirco opus 35. appstitor {uh lintei ctiam tati adiicr";iuEx IX. Unteaminis , babe.int Lib. est sunt purpura dementiam In nihil linci judicab.Tt , viger asperum autam quum au- asperi" . Rom.infi p7g. qutiìem puri " ut , ? , 351. latinisveteribl'S Scrip'.oribtis " Col. I. D. DIALOGO Ì14 Grecia Stefano Roberto un lo studio lo proteggesse e 5 raccogliere manoscritti per è gloria di lettere Città porte Fuggeraja 5 da chiaro della mani:à bella più la immaginare possa dei V. Cario che questo benché se come , Per ne' cannella parole, ":he altri fosse occupa , di il tempo streme Augusta ed le se è suoi nella a u- fosse menti apparta- , società , stato ceduto con- le il queste e- gmdo parole dc- (^a)Bianconi aco. . Lettere Bavare , J Ceylan, ancora atteso sono bruciar Imperatore, magno mi bergando al- di lusso eccesso pronunziare quali Fugger voluto de' conchiuse altro abbia ospite quel fosse pur gloria di Casa cammini sembra, me a oggi che , la ri servito- vecchi è che non detta più magnifica eh' io la ma : si ha come città , famiglia e cola pic- Bolognese) (^), alloggiano gratis; questa vi bricata fab- leggiadrissimaf* chiesa e abitazione per benaffetti e un sta que- una ( mura Bavare piazza, e 5 con sere es- abbia essa Giacomo lettere scritte mente e separata nella ancor San di borgo nel Fugger; che : che di vanto di Ulderico stampatore mi mar- modo per si facesse e 5 Letu'ra rjTI. pag. DIALOGO né è il primo forte ) arricchisce lo sto re stato , rappresentatricedi e , agita si travaglia qualora in sicuri sono secolo valicar mode jSotte ; 5 la Francia venti circa tal incomincia quattrocento si legge a tosto e han fabbricate co giuo- un nella quando VII!» trasse in Italia spossò quel quanda lusso, regno, è la che vi re fa- ben è me co- n'elU si può sia denaro. In lusso . che , cia Fran- Uomini, iscrizione Dove di sostenne mille nicotti ma- il Guicciardini, nota e " per ie del- Carlo . quaranta conghicttura fatti è vegoU tutto lusso far si stes- co' armata éi ^Vandoroo pi«'izza far rivali del JLuigi XIV. altrettanto. lo*" i Pirenei e stagiotìe fu impotente lunga per alle Reggimenti uomini; mila che che de' Franzesi l'Alpi, e è avea non I tributar; i co' ventagli e lieti avvedutissiipi » arrolati e ribolle, e facendo e ; collecuffie che il dire stati se a te scuo- sudano premio. Non gr inimici e del Manica, resi e si , ,. lusso la hanno , artefici Il popolo . languido e scwio lucrosissimo cose multipìica, perchè gli , questo nel si e , in universale merce le tutte inerte sarebbe che 5 favd- suo conducendogli , è la che il denaro seno in argomento noi viaggiatoriqualora pas- FILOSOFICO. seggiamo per botteghe di di citiJi , una caffè: il frequente quello è un ricco. Le delle il necessario. del denaro bene dove fa, del sono citò in sere uno il di di di merletti nastri di , di maniera ed ha , : che , fossero , commercio - raj se sagge perirebbe ; dacché rimarrebbero eser* di frange E- a temperate una quarta qual esaltate di e parlare in parte ogni delle sizione propo- negli cinquecento H , maritate e , . so maravigliosa donne oziosi es* cupide compratrici , questa le ché ben, potè averle discende miscee servazione os- una non , maritate però il e quale un e perchè , copia la onde di femmine, utilissime ma pri- quella metropoli favellato aver non sia vi tuttavia Medicina; la spettatore genere come Ollanda in , Londra gli dopo vile Dort a perchè lusso, , nato sempre intendere Mand"fvill3 ma , maravigliosamente vale che. culto non dal procacciata che dedurre lusso ad E il bi- , ricchezze; superfluo, dare servare all'os- voto solamente superfluità del indizj giocondi può mai teatro non paese di vernicia), , , non il molte sorbettieri bottiglieri, di , si vedere al orologiai, di argentieri pieno gliardo ìtr dra Lonmenti orna- di mille ope- però poveri e e 3 quel va* gan- DIALOGO 118 ganti : male grande tanto quale uccidesse la Nò disastri una , tanti abi- di decima la ds;* parte di conchiudere, Mandeviile dubita peste milion mezzo un produrrebbe non , che , . che la Londra di stratagemmi, ben per lusso , prodighi gli appella Erasi disse di ricchezze delle tori e di che paese, qua molto non veramente per e , giuochi li costumati, del pettinate hanno non , loro e qualche modo li : e che infiorate ) vanno viaggia* dal vedere ghini botte- danze, da fiori di e tra conosco, là per altri rendervi posso ben insieme forze ben io piuma, potesse terio, Qiianto al cri- città una polver di Cipro, da , fece e lo che , biscacce ridotti, commedie, to gra- società sedere; a stabilite voi che ) mini uo- maniere lor impazienza. senza tanto il . Cavaliero il conghiettura gli di e della beccacce le donne lodai'e estima nelle così, l'Uffiziale posto ascoltare ed amabili, tanto dirò sapore, che finire di sa prodigalità: la e Non . dagli e , spiega, delle si come parere astuzie dalle dipenda commercio del forza maggior del mio certo dar vagabon- noi giovinotti cento le raccolte quali, trenta molti seta , zecchini e molte ( introdotte all'Opera pure che , non FILOSOFICO. andare potrebbono non MandevUle sarete malgraziosa Metropoli io iati. Indi scellerato vizj dannosi stabilisce Davide , termini dunque né mai non volerlo fasto il denaro che , citata — i— Ca^ — Dìseours premier pjg. — ' ' 45. allo in liberi del Stato ma : né , vorirlo fadotto pro- lusso ; Francia. via — ? David ~— ^— Humc è si è e Tutta- 4 Mr. ne' Potrà l'argomento la Politiques de serire as- alcuno dagli apologisti opportunamente »™ì»^ì— (rf). uomini Ma guadagna è qual ravvolge la direttamente H — se Ingle- società alla gli positivamente. con ti brut- tollerarne fra circostanze alcune sono generalmente contraddizione la governante un to tan- scrittor Inglese V asserire che i sempre scrittor tale proposizione, una do essen- difendere quanto vantaggioso esser tutti i Morale; chiaro altro una e . un Hume il vizio suoi Contro ragione quasi da saranno Repubblica alla è che allegoria è intendimento suo utili, quando come alla la voi , alveare un al la sua una dell* detesterò ne con si straccia che tirato, mal tanto fra il velo perchè , Api quella come insulsa, scritta e disconvenienza costante delle disprezzi prima conienti, suoi Quanto . favola io che contento cena a della autor poesia co' 119 . Ta. D -izo ardisco via dire 1 del della causa E in ìi thè, verità il ci chi ha Cento volte la Francia in ora ; Isole altre Cento che collo al aveano non Reina la più volte al alle mani tutte le il lusso cenro e a il lusso molte a di tempo s'incomincia iora be e qual si cinquanta sei la chi avrebbe uso sì universale in prima , se caffè, 1' indaco, ogni del autor nel quel a veg- IV. Qiia- cosa una proibirlo sarebbe vano al ? Certo pagasi pro- , deliziosa né ; Del se- . erro di , si beb- caffè il quell'anno sospettato ancora , cor an- compresa nacque chicchera da regno cittadine Arrigo non quecento cin- diamanti dame in zionario Di- si brucia cera delle contagion per si rimane Parigi di naviga metri . il bruciavasi non nuovi di quelle lire. V più , osa Francia alla . gònsi (^) dicendo che la e bisogni milioni Antifìlosofìco una egli cocciniglia, costare segue , i to det- che com' calcola sessanta a contessa sono , cioccolate, oltre Voltaire, povertà, le spezierie anno O che lusso, della Francia , G O di ricordare, l'Apostolo grande A I : e suo che il il cafìè fu già popolo, sco- Anti-Philofophique Ca) DiB.onnnire mier Artide Luxe . . Tome PrC' FIlOSOFICC^. scomunicato quanto pure non se ! Allorché manni tabacco r Mecca, alla sorbire per è ; onde colle quali abbaglia uso in di casa. delle casa siamo , il veleno altro Francia, poi da ricchi , , conversazione privato , che siccome è sposo sperar mi con ai . pato stam- una giova i' e ; siete sarà e- ché giac- gentile mia la Ho Dama , il che assai esempio mia. la del- uscir sdegno un , ghe dro- le Prenderò , fuor ciarlatani vender a casa le col- fa troppo ignobile non piglierò piccolo da e , , poverire im- forse certamente paesi avete non e per lusso libretto un giovine Signore o amabile ed li to quan- può per vogliamo se città questa voi , venisse di- spaccia poi per crederò non faccia , che simili Per sempio , mode, re polve- tanto cioè altre le di bagattelle , 17^0. . lusso vistose dice prendono che che nazione Qiiella NoiFranzesi, nel mai il tabacco e , altro troppo il primo dunque lato un . scherza Otto- naso viva Francia da dair col pizzichi entrata ? La arricchire iusso de' narici Principati il sale dagli vaticinato dall' America a' ep« poi spendere de' milioni colle venuta ne assaggiò avrebbe dovesse Europa Muftì: dal e ingozza ne si chi 5 i*i io , un gliuolo fi- la quale la nostra de- DIALOGO ìli dL'Iizia , il e delle essere le per di nozze mia conveniva il già le affidava al giojellieredel no dell'Imperatore il carico di attendere che brillano a di fuso satto. altra le le sagome per pare La mia , e sopra che a ancora di un certo al per perchè stallo cri- un teria argenaltro per lavorio e- intatta per i vecchi miei piattidi argento condiscendere figliuoloinvaghito di ì : rozze car- venire , e , un ma fatte antich quasi serbarla gli ospiti, mangiavano Le . disegno giusto Voleva con . ; Martin ; perchè sì svelto e doppio pitture sopra aveva un legatura sono del quella meglio di ogni luccica di si la, vernice essa voluto incassano del ne' me ha , leggero più vaghe anfore delle da trav^agliatc »i Milano sono dare lor di vero Giamberla- un le sì impostamento certo era scrive mi valor Francfort alla tendendo, in- ben ma amico, a gioje namente rilegarlemoder- ma : mio trattato Vienna a paese di ali* le nonna; che viaggi desiderio appartenere possa di mia un miei lasciar non e 5 rò pe- nell' apparecchiamento famiglia. Tenefa madre , mie che all' altra o Giudico ornamento. parti decenza, veruna una nostro genio vasellamento ; di visare av- dimeno non- mio com- pe- DIALOGO 124 potuti giovare sieno ne se letterati e si vuol fece ? U plauso; il e risposta farsi applaudito senza che città una belle sarà Non effimera, che al negherò sarà in crede sentir un capitali , nelle quasi insidie colle ancor obliqui per il denaro copiosamente Provincie ben permetta povere le del un il la colle colle ; e cie Provinil lusso vi rami e le duce con- irriga te, pasciuiìeìls sostanze poi anch'esse; d'altronde alimento che dalle Montesquieu. ipotesi, sue lusso regno, meno può derivare nota le capitali troppo troppo stabile non come ma : ammassa smungono dilettevoli tutto vengono il loro e di cresciute e quali le si denaro lato ma- ciocché Imper- della febbre il la quel- dissimile non . d'ordinario po trop- za tal ricchez- forza commercio di che qual- manifatture ma tal riso sor- con io farsiricca: e ricchisce ar- il Cavalier le effervescenza nella volea per , col ma : lusso perchè , incontro possa passeggera forza dalla giovine intervallo. non il assemblea argomento fermentazion che paese schermo ingegnose e ogni in ogni paese proseguì poi insegnerete promovere E" voi altri filosofi . che vendite una chè per- gamente lun- provincie , Inoltre nazione le nazioni si renda estere: dun- FILOSOFICO. dunque dunque : eguali e produca ma a prezzo , compratori rimarrà Io senza , la quale le forze già In ; , monarchi e del tutte , stessi pastore quelle najiioU i , prestano atti loro , vivono Le arti che i legnaiuoli ; servigio si Messa arti , lurgica Metal- , del i che , bifolco, miglioratrici cinque sono te indica- i tessitori, perchè appunto i la- essi quelle arti originarie, 1« appellano quelle che inutili. ijio a e a cia Cac- cinque spese filatori, di Le tanto alle servono ; attendere Agricoltura a . fanno come sono pellata ap- nazioni . fondamentali sono e rare ricupe- de' Trattatisti Pastorale ceri pia- iscambio convien somma più de' per in povera di parsimonia alla fondamentali Pesca 5 permetterà i ricca e e ve^igal delle quella distinzione o lusso, de' comodi, essa . del o se a prima nazion ricorso magnum im' altra primitive la le non diverrà dunque trarrà , spaccio aver assottigli migliori, o minore abitudine vivace colla merci dunque : rite impove- bisogno dal sua, de' lavori delle qualcuna stimolata nazioni l'arte mai se 5 mando sce- , il prezzo scemerà denaro, il nazioni impoverite ic presso T15 servono ancora cóme arti utili ; sical lusso tal distinzione si appella- è forza te- DIALOGO n-« dietro alla progressione seguente fler primitive vive fondamentali e ed utili le ricchezze ; le ricchezze lusso; il lusso povertà partorisce le arti '. Dico . frivole presto li C^), quali di lusso, o instabile le Egitto 5 Il lusso A questo dirò dal viso rimettere non a accorti Per il per denaro; chi diffonde e i per . ebber più scintilla tutte E già ottenuti dura, (pensiero simili) ciò, . lo i e non lò sfavil- , Uffiziale mentre appresso i suoi ama Roma nell'industria, il lusso, altro chezze ric- mento fonda- un dire, ammonisce a ritenere nel novesi il Ge- può cambiare qualche una leggiadro egli si accalori e- nelle di vivacitì^ militare ma del la poi imbarberirono. e passo ira, di tardi nota sempre si e certo ma : frivole o si fondarono Grecia, Sicilia, di noi, lusso arti ben . glioratric mi- le no partorisco- presto come ebbero non partoriscono il tardi o gli Stati, gli è, che utili le arti : ti ar- il popolo se è salvatico) partoriscono sperso inutili ( le : a popoli essere vantaggi trae se a soavissimo sparte, lo e le classi de' cittadini de' , bot- C«) Ragionaménto uccheziKe . . del Genovesi sulle filosofico di gran- ri O L G S bottega*), de' servitori si racconsolano O. 117 si ravvivano che , sì da I e F e Il circolazione cara . lusso aìV tende equilibriopolitico equalitàcivile dove avari, jo, fatiche le città che che e girano, si con due volte movimento coltivar al prossimo. suo delle come il al e fiari beneficando le calcele aghi, Chi un veste de' e che tempo lere equiva- stato, circolasse Un lento. che ta con- , comperare giardiniere per benefico al uomo un abito beneficare del Potosì alle telaj oltre : una in dato , a termine sino no gira- problema per suo è m.iniere primo tità quan- che con più cuoco incomincia dì argento chè per- delle il Melon , suo che ric- più , piatti, de' bei metà la dice tanto, per de' buoni uno per per denaro del il quantità doppia, Utna signore celerità di denaro quantità circolando equazione delle e fa realmente; è dimostrato che sa determinata a è in della ragazze e ancora. pungono A le e mento aggira- questo soldo sono non il commercio : E del celere e il dena* gl'ingegni esso con degl'industriosi. pronto inerte stagnerebbe ricompensa e gli gli scrigni de- Apre . ciando procac- , galonato dagli che , serie, , che i e sono segue menai drappi questo vatovi sca- gli co- princi- pio DIALOGO i^S si pio appoggia quella proposizione ai scandalosa ballerine setajuoli che del pane , donan Il Bielfeld (/j) ha nelle che 5, ,, diziosa ta le ,5 la le allo j, , daggine «, mondo • te Era ed un distrugge e vi provvede in la altri sono e , il sollazzevole del a suo che Politi- Egli „ . alcuna voi- morale: che poveri del- la prossimo, nel che poveri propiamenquali ai " governo lui vicino , infingar- industria; gli storp], celiare nocevo- ai vaga" data anima quatv- ; perchè pubblico a si clas- però giii- quella bottega dilibrajo niile cominciò ^maots— che quella come , di sorta limosina la , dai distribuzione condanna, i malati che tutti 5, stato non 5 5, ogni a Politica bondi ,, Teologia le quali varie e detta raccomandala limosine do 5, alla le punto sana, seguirsi , il contrario laChiesa ,, di questo la Politica da e , citano eser- nastri Instituzioni sue schiarito avverte ^j dei ai mendicanti . che pinzochere, le non bra sem- più illuminato quali comperano le , filosofij cioè non di carità atto un che , . prete; un u- voce con appellandolo poco e poco caritatevo- ^ „ 00 Bielfeja (f.ins ses 4' P-1S' 40. — Institut, Poiit. Tom, ^— I. ? e A. FILOSOFICO. che vote d* né oro lunga di Chiesa, ha ci s'era cui lui di che raccontano seco Leggi del dorf Di . , ca ecclesiasti- paziente e- che ito P. Suarez e amor scientifica, perchè perchè Era . nimico temeva per de' temperato addolcito dalla malattia una di indole asserire puro che , delle meno ardente filosofi;ma il e suo creanza, mansuetudine I tasse esercità veri- ze elegan- dallo ornata amarla casse re- delle la verso inimico per del Puffen- , dalla anzi , il tomo altro un divederla bramava prendeva non geniali lui si poteva di L* villeggiatura da , tribe dia- fa degli studj : una a libri atti che e ; severità sanità volino ta- suo rifa edizioni austero , al . dalla come degli era cerdote sa- grave criticamente , era la riconfortare stessa un discipline sacre che Maurino un e ingegno 5 Era Bollandista, un quanto non seta ai nomi . i monui-nenti, diletto di commosso avesse non tonaca sua , saminati , la si riposta della parte le nel- appena tabarro assai nelle di storia e na tri- una con , sibilar di Teologia e versato Non argento voluminoso suo il prete Già nera. di si udiva il e , nò , solennità li^ isfoggiava mai non , - e se per per gione reli- le natura- il suo Udendo , le sti- lo ze- ci- tarsi DIALOGO 130 tarsi Bielfeld giacché anziché mi se della cortesi hanno tocco sporrò anch'io un panata, una tre la , è man sazio nuda entro a una al , città, una tutta truppa lor che «sa di con pagnotta, anzi rapire ; quanto cosi e due e col tre ven- giorno sordidata del sino di vizj fra Non fecciosa questa sia anzi contribuzion in tempo di guerra al non Bielfeld rò sae , sia limosina necessaria per la la sdrajarsila allo acconsentire Signori , che le to impe- saccheggia bettola e sana è al camminare biscacce e ogni giorno ogni magagna una ta discre- . restio e- , garrule femine, di il resto per delle e 5 gamba vive in metodo con e veloce turpe ignavia sera la se prete senza viviamo de'munisteri porte e assedia , parlare , Concedo limosine molte qualche miglìajo robusta da *. . giovinastri insolenti di Sur, disse di facoltà sando pe- qualche sentimento partizione. Noi dove e persona, punto il mio si facciano che do traccian- , senza non e , de* lettura la gliautori , ossequiosa della sono poiché numerando in piedi pertanto ignoto, origini delle opinioni , le sempre attitudine fu quella de' Pubblicisti a , gli non nome egli congiunta aveva Moralisti se il j ; qual quiete a e si della vita DIALOGO 131 denti poveri veri sono già già periscono anch' che e j perdono che la Non né gobbi, né malati ajuto dai stessi paganesimo, tutti: Io la tener io dovessi diceria scoglio, accostarsi usurpato a e a- corpo , e , per a del lusso la mia qualunque questo di sì famoso la volta Io non . tà, eguali- pecunia di , di Filosofìa la . Rettorica mente avveduta- orazione argomento è il Cavaliere esercitazion favore ta. priva- , mani molte la al- questa e conciliatore per mai altare ripigliamo come lento, opu- provvedere ; disse , dall* volta chiude conchiu^e allontanerei uno del possa si non predica la spandendo Se quanto prima spiego dall* che il lusso Lodasi E . della elemosina paroco, Stefano né persona, Principato si che dolcezza , la v* ha T adito Lasciamo Santo aperti e onde Morale . di aspettar agli inabili diligente, son della diritto hanno appena spontanea sieno non sconci sì e quale moltiplicatigli spedali ignoti sieno Evangelio) a benché né e , del lucro fratelli cristiani lor gl' infermi al tutti e cittadini famiglia civile numerosa zoppi, : ( benché col poveri, mancano / , posto, un sostentavano onestissimi tanti essi quasi da di accennasse per dubito altro di . fer. si af- FILOSO fermare anzi come agli averi in le il D* Alembert seriamente . dice perir mila cento milioni otto nelle r nelle nelT imbizzarriscono città; fa ne e Sette languiscono cinque e nano ragiori, pove- campagne. Elvezio; (^) , cento nutre ser es- per affare questo si che , il Rousseau e Il lusso' di uomini dice , in 5 sarebbe leggi hanno , il Rousseau vi non , (/?) (e) mente grande- Repubbliche egualità, L' Elvezio . fosse vi non soprastassc non fatti sulla sobrie e chi . fondano la suppone . altri In lusso Se essenziale cioè , il lussa certo e , se a inegualità gran inegualità la I3J proposizione che la opposta ^romove ó. F^ I C abbondanza seria mi- nella o o sei mila del lusso , Compongonsi , mancandi i malati cansi i dà de' succhi cucine nostre sulle paesani alle nostre bevono nostre non secondo han il pensar il Rousseau delle e , brodo de' mense dell' acqua parrucche , E^ pane chè per: re-' liquori, perchè la : polvere perchè tanti ben vero Voltaire I nelle^ salse, ordinario . del , da si tadini con- esser verso di- quello del Rous- 3 (i) De V Esprit Tom. premier Chapìtre Uh diverses Derniere RéponQb^ Tom. premier aeuvres fiote (O C se ) pag. 96. Ce) Melanges Tom, 1^, pag. $^ , . • DIALOGO ,34 Rousseau ; sa che non quale gr e poi perchè immaginare i si ugnesse andasse il Voltaire secondo scherzevole intorno ed il la terra arare suo , alla materia, il non Fieli*articolo Così Ma . samina di- la non profondo grazioso, e piacevoleggia vezzo giammai addentro solido il , capelli e gì*innanellasse zappare a e contadino un tutti di polver di Cipro, imbiancasse il ridicolo fìngerlusso in ciò egli a Cerca ? ed vero medesimo il (^) . , per farsi beffa di chi riprende il lusso, dice che ancora il lusso i nostri vecchi 5 ripreso avranno quando s' incominciò a bici le for- usar che appella tagliarle ugne, delle dita. Ma, seguendo Tesarne le per egualità prodotta dalla : la libri , quale descrive una circolazione tanto mena Il denaro altri che agli ufficiali,li quali indoratori , co di- in certi più ristretta assai curva crede io del denaro, romore che non della circolazione, piena della beata la na cor- . servono veletta; , manteca] , non al passa lusso, cuochi , fetturieri, con- bottiglieri, danzatori, cantori, E' sonatori . vero che moltiplicano oggi per queste una generazioni si prodigiosa fecon- diI Il C») Raison par AlfhabeteArt" Luxt% ^ FILOSOFICO. ijs dita, perchè oggi il favellare, cioè Cary più, quanto nella sua in nondimeno quel pane Dunque egualità, poche suo corso no , . , cui per Qual passa più rapida di mobile di stessi ? sa dal , massa Aggiungasi lusso mani ha che un linea la del re feconda- qual più fa in che sempre sieno na va- te not- una che un chio croc- gli inegualità promos* particolar d*in» carattere che anzi depone il denaspesso ; I d«;l terr^e- fra la zi an- colazione, cir- di zecchini quella, inutili la nominare insieme , la pecunia ma dovrebbe che e re porta- il vanto, la natura quella giuocatori , giustizia, come jo fra e , dicare men- per promove misurar considerar e che fati- dalle e circolar basta d* uopo circolazione una Non , non , si dà esso è li quali dovrebbon vi mani , vi esser- drappello città alle facendo , inegualità la che , come della parrucchieri : questo dai tributi venire Il meno. , il lusso sì per nario d'ordi- degli agricoltori talvolta costretti sono no usa- asserire mila fare a infinita turba oppressi ? ha utili di trenta come , commercio dubita sola che del è in arti le arti sono storia non Londra colla si pagano tanto Bretagna gran utilità dsilla loro inversa ragion delle lucro 4 nocevoli rer- ; ni DIALOGO perchè tal gente del lusso, mai se azione senza diviene e un contro onde servire . Entrò quale di ben spiacevole; semplice, e cito un vecchio, ma dei secolo nella a cimo : que' di Filippi , le donne recavano le , zione circola- che è nel di S. Paolo indosso gran unde- tomo del Monfaucont quali in di questo Crisostomo lettera sulla dre Pa- un Io pensava filosofico sulla S. Giovanni Omilia della edizione cioè alla illuminazione eppure derni mo- anch'esso, Chiesa. della un parere peregrinicognomi secolo il uno essere ^'di Santo, fosse decima il carbon non di il riflettere serbato di nari mari- il paroco, oltremarino e si, ozio- Londra? a autore quarto che condurre a vorrei, disse, non nessero rima- brutti al congresso fra tanti se de* capelli andrebbono avvedeva dra Lon- a procacciarsi vitto per Newcastle nuovo si le Camere co' lor bossoli e che sta re- parrucchieri mille pettini, di Se acconciare certo Patria miniere Stato prammatica flotta negra sulla Moda . noi la di servig) ogni duro travaglio, allo que' trenta crediamo dalle ricusa facessero un a co' lor e , ai molli vicende per peso d'improvviso , dedicata collane , , doreria nisce ammoniglie sma- e , tan- che FILOSOFICO". tanto di oro de' traffici della carico che lusso il loro però nazione commercio nel circolava meno e , ijy era Plinio Ancor de ripren- . dannosa la Caligola, la da ricevuta in vero se l' avarizia adagia anno entro che lette preclaro Pietro aver di cui l'ingegno verlo acuto de' rubini io serbato- dalla e di petto . giusta fu si dava l' volte mata confer- quale aggiunse sino rispettato. Nel intitolato sul e Milanese Patrizio conosciuto testa nete mo- il lusso se quel eccellenti Politica Economia Verri, di alcune ultimamente e quattro o come il delle perle, raggi mette cavaliere, di delle sulla . borsa una tre E Zio suo del commercio, oscurità considerazione dal vcr che , dalla donna, Ta! è in stipo aperta pietre dità un'ere- ma Lollio invisibili, uno passano una di chiede sempre all' aria un Marco de' diamanti , conquista, egual detrimento d'oro di tutta peratore Im- delT queir ingeramamento mala una di moglie ripudio il risplender quantunque fosse non Paulina quale dopo voleva preziose; di vanità a di ditazioni Me- da stampate il a- Sig. Conte il dolce vanto prima profondo, nezza giovie di a- simo paragrafo diciassette- della circolazione interroga: DIALOGO 138 U il denaro male un provido dunque son Stato ? lo per debbe dorna alT , nazione. Il lusso popolo a seni' ed riformato un'altra ad squallida animi: di abiti 5 Se tempi , de* vecchi vela burgo , Czari al nata sul fra oscuro mirasse fuori e ogni lato si , barie bar- certa e agiatezza alletta gli e e abitare boschi , dopo e della spuntarglisidavanti una in o ripiegarimprovviso da beltà Mosca, va palude, e , mora. inna- e di uso in Ne mato li- lusso gli occhi Bojardo oggi navigasse verdezza a ospitai cortesia antico un lungo viaggio bruna già dal alberghi , che di e a- dal lus* composto e offende che , di consuetudini soavità una dona umana primo da secondo nel e vita ritrosia salvatica certa di serve altro un Nel pulito. affaccia al serve addolcisce, alla e so, lus- leggiadria. Un'occhiata e non non ornamento , diletto e sua essere se ammansa, i costumi comodo Riga sotto suppellettiledel è la quella che sostentamento ai o , . replicò il viaggiatore, so, bene che Rispondo questo governo to sottrat- e un ; male un Ma un d* argento e , circolazione un oro negliscrigni ammassato alla pre manifatture d* delle uso un piìi della Petro- egli al gran- DIALOGO f4« fanciullo Pietro al sotto e Moscoviti drappi mai de' cannoni, ricami signoreggiar, Meotide ciare il il . che voi il lusso gliuomini Oggi , presenti comando la di gli stravaganti , ti buoni a cesi alla pranzo da testa La ma- rie cor- magis ne' decisa Il lusso Gl'infingardi punti so gli apologistidel lusi discoli assediano ridotti, alzare degli uffiziali , che un solda» saranno delle somma fino, giacenti in campagna vi -^ quistione è fossi, ad scavar linee. condur , diu Sed guerreggiare. dicono , ; inetti alla e militaris res milizia. la imbelli (^) scrive animi ro chia- sono pregiudizio che csYtamenfuit virtute an isnerva non do facen- gnor disse, Si- 5 parlare il vecchio avete Sallustio metodi minac« e i Dardanelli, vostro . procederei dal dal intermonales poris a : renda guerra gnum Eusino, viaggiatore perdonate Marchese , e volta l'Impero dell'Asia. tremare Quivi il Ponto e , de la Palu- oggi possono, Egeo, mare flotte altra potrebbono come e , delle che l dei , si non Se più studiosi divenissero dei e , secondo. ridu- cose assisa do morbi- lettuccio una un a Fortezza , di— O) Sailustius de kelh Catilinario initio . -^——^—~" e FILOSOFICO. distruggono un da, insieme e Confesso essere il Gavalieroj instillato lentamente delle lettura legionaria In marcia. r,Q i suoi chiesero che la Cavaliere e i monaci bruciavano , ) l'ozio stessa guerresca: per e I la gno biso- armata fin al e monaci guerra il.nimicq. che era se sa anch'es- per essi una CO Prontinus Stratagemattim lib. L il il demonio quanto li Romani dell' seguì , più vale na- interruppelo , , fìni- per senza . l'ozio temevano , un' stuoje no Fronti- Mitridate fece antichi le i Romani danza La Siila fece battaglia la ti, ven- da a costruire tessevano le ; contro Nasica esercito ( Così annata f^ir grande «a abbiam grazia . suo l'Abate, in i lor compievano ore soldati Publio pena al . fardello, , sarà antiche. d'indurare come , si pensieri dalla ventiquattro miglia. talor («) ne' miei cinque , alquanto, protestò pregiudizio gran travagliare tanto pregiudicato poco solleciti recar tsiii- sua storie, spezialmente furono I Romani e un il mio e alla sotto chinandosi graziosamente e , conquistatore. essere di oggi carrozzino suo rimedio il gran prendere nel gotta Generale Un paese. la sentir può 141 caf. a. era DIALOGO 14» meditazione una al dir di la pace , da recato la fame caldo ed il freddo agli ultimi parchi e abbandonò il un a i con Quel Francese patire il affettarono farsi pajo di stivali potevano un per avrebbe Tra . mese in , la po cam- quale si il ganza; strava- ti davande' argento Burges tal le misure per che servirlo economo certamente i Generali Carlo disse al Re , pitani ca- la tavo- a vedendo onoratamente approvata nel trincea che nuovi : esser agli occhi insolito pigliare di magnifica una sino ro. piatti di fer- con , ferir sof- a prodi Generali scandalo Francesi i vecchi non militare saper d'Humiers primo diede Arras, VII. a e , allorché, aprendo . scuola mensa il Marchese (e) correva, . alla stio Sallu- insegnò sempre tempi nostri servito Fu La sete : di frugali II grande Turena e era la e (^), Pompeo saltava, pesi. le nazioni tutte zio, eserci- un frammento Vegezio, lottava, portava presso era Giuseppe Ebreo (^) leggesi in stesso, ne antichi Francese queir ve ne ro- Judaico Ub. IL (b) Sallustius apud f^egetium Ub. 1. cap, (sj '^(fé Coyer Le Siede presem pag. 15. (a^ De cora an- bello 9» genteria ar- fu- ^FILOSOFICO. de' modesti solamente non rono Un felici Sicilia, di le i Gli molli Egiziani . sotto ^iro a di furono ) fecero maraviglie non ebbero che il ferro Greci mila ; Le e furono Tartari famosi Orazio furono la da ignjdi e cedettero li e poveri quaranta infinita oste pugno gli Spartani appena degli Sciti aspri, un dice convenzione di rio Da- da' Romani soggiogati i Cinesi li loro cantando di ; statori conquiper sobrii opera e ni Persia- furono indi rame no furodal I . conquiste dell' Asia immense Gl'Indi, riosi vitto- finché fugarono poi furano e il e , finché rammorbiditi ricchezze altre verità Ateniesi, , di paga , conquistati Gli Macedoni. cia Tra- ricchi e temperante apparati (che di odiare la . degli Assirj ; Persici , di de' Macedoni preda furono che poveri e divennero come vinti lusso duri blica Repub, armi in le del- mantello suo più non semplici, E soldati popoli furono ; il e in alla dell' se per ai la nota conto Comandante dimandò quattro in pantotFole, sue Serofone E ai Maestrali mise guerra Ateniese comandando nazione spedendo e spese della Generale de* poveri ma , veramente. giorni T43 , , e e frica dell'A- de' Goti . all'urto quali dei fondarono DIALOGO 144 imperi piaceri il cui a , furori I Turchi . infraliti fra forse serraglio hanno la scimitarra E Livio, Tito spiega ai ricchi invincibili scettri d'oro furono fatti di stara cento quattro Ponto Cornelio da LucuUo , milioni di intendo esempio delle la abbassamento che la . che sia guerra Concedo il popolo a mille casa gata pa- mille un me dram- appresso dramme il lusso (/?). come Principato, Per del Peloponneso Atene anch' d^-l una . di io insuperbito ; e nel , e non cagion Piutarehus in Marh» di fu la epoca indi tempo Filippo so stes- 1' Areopago ay- 00 e salata tempo unica causa ricchezze domò carne cito io ingui, poco cinquecento e nondimeno Qualora causa pagò la co, Asiati- denari cinque sessanta gli poiché un' cento di barile mandar co- no furo- , lusso capricciosiche tanto e ; dal si vendeva un di così non . piede col ghiotti tantoché falerno e così , ricchi ma i pre sem- anzi esser gentili e dolci divennero e due dell'Asia: , i Romani calcarono e 5 di bagno meritan amarono che e maneggiare che , , ingemmata ben singoiar discorso, finché si il troppo poterla per parlar de' Romani a ricchezze le meta FILOSOFICO. àwriito le cause della ftosce il bei Pure 5, ne della è la setta Roma e pò., molto Le a in E ". soggiunge: 91. costumi ne' buoni locata fì- sulla , de' Ro- ricchezze . mani, .5 produssero lasciarono che lusso delie di facoltà E " no è privata scritto aveva Egli dopo cinato cui Dittatura ben dimandò in ^uale fu di Marco l'esercito, villa Emilio, guasta che premio di fu il primo dopo la dazione la fon- Regolo, che da Africa, ve do- per attendere da' lavoratori e , donò valore di Ci-n- annunziata anni di ritornare licenza sua Paulo e renze di Fiza senten- menzione quattrocento comandava una medesinya arava di Roma, cittadi- il Secretarlo fatta aver condi- la buon esser nella mentre j lui di prima . . difficile limi- senza sopra .... zion de* limiti, aver profusion e , Con ti 3, 3, carte a ricchezze „ 35 che spirito de* Romani io nelle to quel libret- contribuisse Repubblica opulenza non in co- chie. parec- „ introdottasi ^uel capitolo 35 credo Io : di decinìo alle ognun assegna ne , capitolo così Epicuro La che libretto di j',guastare « de' Romani decadenza il Qjianto fatali. stati sieno incomincia j5 145 una a argento, un tazza di a di tò argenil suo genero, che fosse nella DIALOGO 14^ 5, dice casa, sua ai tempi di lui in li furono 5, 5, 55 " besi un con : lungo parlare di Re- felici tempi poi conchiude e ; povertà, quel- la onore gli ultimi pubblica durata'sino essendo che „ E „ potrebquanti mostrare 55 migliori frutti produca la povertà 55 ricchezza; ha onoratole 5, tà rovinate 3, Così che poteva delle antico dame 5 delle ancora furono non già impresso nel : che . e , dal popolo si le ma per la E sue torie vit- la legge dela spavento, mondo fu ma intercession estingue .che uno cero fe- e incominciarono che vero di conseguenza : fatti ricchi vittorie si privata , , opposizione dell* la lusso impeto un continuità una del ", pubblico per Romani Egli è indebolire. ebbero I . amatori divenuti dappoi fosse fatti i Romani il lusso contra ostante non Catone celebrata la ricchezza anni venti altri detrimento del legge Oppia abolita non (^). In recare l'altra le ha e ; la cit- materia da volte avvidero la e le sette il Machiavello si a una questa se , molte stata yj come Provincie, le 5 e che gradi, che era ritornando a par- Uh. di Londra (a")Tom. Bdizjont IL III. de'' Discor, in quarto . cap, 15. pJg' ili* DIALOGO li|S entro verno ferito insanguinato e 5 né tempo, da tutti né dal Lascio né popolo, il dire , fìziali medesimi perdono iebagaglie, infimi a' fanti , che della «le' promotori in andarono mondo dì loro ^el ai quando ia in campagna né peloso Dopo 5 ; con e o zione osserva- disprezzo si ed sono han farle a versità di- plaga veruna , del per nostri disse mani Ro- ta arma- muto te- trattar il capperone deli' acquavite il fiasco « il giovine attento^ mente Signore, parlate accademica- colia erudizione vostra plaàdi studj uo Sfco 5 no Intor. o , d' inverno tempo servar con- contrade a bastò né gli uf- veruna armate lungo silenzio un voi : da* I soldati di aria giorni dileguate potentissime il raffreddore una che sa perisse sotto vitto cielo: fo diverse diversità per di si go lun- meno degna del tante pettare as- per preziose mollezza, non eppure : par raggio: co- battagliept^r le parlando mi non né , talvolta sono se di molto e che , metta si dovrà non sempre , ancora ululati e , fortezza tanta ma che e ; moribondo e , dolore di sospiri insieme soldati metropoli una a nella vostra viaggiatore cjie il presidio de' 5 che raccolta Biblioteca può non dizionar; prendete sorrecar Ma . non se FILOSOFICO. buono il lusso volete non soffrirò; finalmente delTuomo; violento io ; ed pace delle buone riconoscere che amatore un a carezza spendendo , tutte quante ben può nostri dire astucci V Quando . dilicata ? U mai esulta fasto, certa che ben lusso gli una regolato più to cer- parole, il che , , su e Artisti . A tratto questo il Cavaliero di ogni avvenenza, Forse . lusso volta temo , che e non sono pajo favellando d* imitar, secondo K 3 vorrei non disse, giovin gentile, parervi del di Arti sulle sparge lemente mol- la nel- un con beni i sopra ne' fu Lusso sul fine in si e e , Meccanica la allegrezza i lettori consola graziosi ; dell' Articolo Enciclopedia vori i la- Oggi orologj e zioni produ- le , l'argento spirano e autore e fomenta dell'ingegno. oro e ficile dif- sarà non lusso ne' nostri che vatore colti- belle, premiando e la per Un arti, il e . lettere fini agevoli esatti sono buono contento e siete, delle come , straordinario il lusso lieto son il , naturale Io stato stato uno concedetemi : guerra sonounObbesiano, esser è essa la per non estinti la guerra ehc 14# un mico ni- uomo alla nato , traddizione con- quel nimico ; mia e qualche condizione. DIALOGO 156 Stoico in cattedra Seneca ne , in casa Se voi mi . di venir nere di meco a culto me un che mi fa ali*usato pranzo ed Epicureo piacere e troverete , i'oso pres- della scuola di Torino, cuoco spendere per è valoroso ma , farete il , la tavola Godrò . tre ol- ancor di farvi assaggiaredel vino del Capo di Buodelle viti Ollandesi chie, veciia-Speranzanon che, gli notano come osservatori , già tralignatodalla lor buona indole; da altre piantagioni novelle fatte ben a- hanno ma dulte generose e saccoccia de* intanto della trasse ed offerse in , di pasta era E . bacco giro a tutti un tache morbida fragrante , unta più deliziosi, che potesse avere la Spagna. Fu aperto nella bottega il : e tosto r Abate poco già quell'articolo a aperte con ciclopedia della Engnificò parole si- piacergli la Logica di lui noto, e gliene dispiacer- la morale molto tomo : per non dir nulla me di storia e di fatto, coqualche errore la Sicilia sia oggi senza è quello che lusso; quando presso que*SignoriIsolani il lusso è sfoggiatissimo. Dopo il giuoco di di alcune come antitesi storiche che , luccicano da due e flessioni, di alcune rifacce esposte tut- FILOSOFICO. tutte e piene idee senza confuse il Ne* nostri Stato Arricchire è utile allo è ragionevole: è dannoso luogo primo in ciò Curato che e la contro il lusso godere il lusso che ì vuol Era d' arricchisca de'piaceri, j ragione non danno reca basta non , e è nominato Spirito di rj scrittori più vuole ai lusso, si poi ruzione cor- due le che , posizioni pro- si la sempre Patria, volte che di oggi sia spiega, K in 4 munità Cova- e sta giu- regolato; intende le di presso determinata lusso congiungano Comune, Spirito e il lusso del e luttà vo- Dopo . nozione senza come condo se- te veramen- la insinua e vocaboli sono regolamento passioni, fa interrogativo. esala Patriotismo, (che ) egli gonfio , commenda, la che godere, sia provare che , città, né punto un il dall' infinito ridondamento Queir articolo parole , onde non alle A il dedurre per , colui che luogo po uo- argomentò , fa il dizionarista non ai costumi, per vuol dire i costumi secondo in il lusso e chi : provare veranvente lusso; e conchiude e , , il lusso aver mente final- paesi chi dunque come corrompe 9 , dimezzate ma , lusso suffragio al suo tali termini: con chiare e enciclopedista dona l'autore , 151 quali che le menano regolata amistà con DIALO I5i altre €on passioni ambizione, (M tal ancora, l'amor e la felicità sarà allora avranno pittori un la felicità in né ) loro morendo mostra onpratamentc zon oscena sarà non popolo, un e , il sollazzo un qual segue Spagna lusso ^8 denajo, non , che le superstizione Il che la nostra secondo santa citati dal la Tu- gran unacan- dice , certo con uscir fuori per miniere sue , e on- della superstizione già linguaggio significa Religione; fine, e dal ti ar- alla egli , della Corte di Le agli ornamenEi possa nome di servendo e , dalle spese . si sa, le mancherà sostenere che , lavorare. pii'» , chies^.Alla il capitano passeggero a ai riti , tutto di Ga- I poeti potramìo superstizione cioè delle dalena, Mad- te rappresentazion seducen- si profaneranno non ai faranno ma lascivi, perchè una che non Maria figliuoloil . esser ti ar- ricchi il bravo la Patria per delle pericolosamente suo a Frutto . al lato mette i' ordinare Girolamo; ferita morto dì dipingere scambio Saint-Hilaire rena San con I . Santa con (la quale egli latea gloria questa quadro né sarebbe come debolezza la J^ tklla sarà regolamento e , G e ne' due contesto significazioneè posta fuori ghi luo- dell' di tore au- con- tro- FILOSOFICO. troversia. conchiusionc La Meccaniche, servendo senso i suoi Arti tutte vincolo cultura e scienze, per la viso i e alle industria le Cleopatra niche mecca- e , credesse giunte con- poter non , per si dice lusso. i avrà io bei di bito, du- secoli non sia la Le piramidi, di desima me- laghi gran nell* Egitto opera non tissima raffina- lusso, arti se parlare l'epoca de' belle 1' come , drappieri mausolei, parte scienze quella industria comunicazione maggior tempi che di quella del gli obelischi, la stretto Ma che e e le . che molle, incominciò, di bità acer- con quale asseriva quella canali T do proponen- liberali non degli astronomi , , de' buoni aver che vero costume. dubbj tanto il credeva, le e pur temperare tutto a aveva per è mal come alle e benché e umana, sentenza, giova speculatrici, nazione me co- il proprio buon la cultura che popolo con i" te parole piane. Egli concedet- dapprima, Hume estrema con e ; di argomenti allegro, un l'altrui il Marchese di questa una Egli sacrificano favorire per Procurò in gloria alla che diverrebboi^o tutte . talora è, sua libertinaggio al alcuni che arti le e sacre, ancora 153 furono Sesostri chiamati i , rozzi bar- in e DIALOGO 154 barbari gli uomini : Alessandria in dalle grande piamente che Petà Pericle ( non a se già il Atene di archi ma dizion di Platone , la libertà col che le della stampa, faceva querela e addobbò le pre- le età polvere circolazione guerra del , sangue della medicina, non che delle potè molto lettere in do meto- cangiò la scoperta caso. Italia il ne* accaddero il ia del- cangiò che più colti ; anzi per umiliazione esse gli de- cangiò il e me co- , il metodo cangiò della della cogl' si è solenni che il metodo arti nostre, invenzioni della poi fece Senofonte studj , della bussola marina, che. gre- portici, di gin- di costume, che a pubblico senza alle prò- perchè non di e mo uo- sino quel lusso pubblico giusta osservato in un le Arti per il lusso statue ingegni. Accostandoci già piamo sap- anni figliuoli ); de' di , nasj , perdere d'oro sottile e non Solone domestico, trattamento della moglie, Gli da introdusse suo , sia Per- sì ricca ebbede*mer- passarono Pericle, furono La producesse deMetterati. non ma che , lusso suo Tiro solo. no poi furo. dal storie che , stranieri erano , si celebre fatta canti, illustri , todo me- pi tem- dell' mo uo- Nel scere na- Dante , Pe- trar- DIALOGO 15"5 5, 5j vissero nelP sualità de' Vandali rano 3, la, dove il „ oro brillava lor robe „ la no ,, maggior sica „ de' „ e 5, maniera ogni tor posti al satto più giureconsulto voi che li secoli secolo un da presente lato le meriterebbono in dopo il mezzo sconvolgimento , le ael arti scienze un Imperatore Io giro da e trattato alla me col al nuova ben mt' fatto per varco del rito più fio- lusso Lasciamo , rono fu- liere placido Cava- attendete . i Van- quando un il quale ^ Gontinua- guerriero. che trapassati mi fioriscono da giogo mu- piaceri d* il erano seguì ragionando avveggo, , essi alla , Avevano e qui . Tali dell' Echard. al teatro Presso feste, Sin „ sulle e da belle piante . che e impicgava- danza, Tentane dolci terra , . ornati ' tavo- , tempo alla 1 e- di delizioso divertimenti altri v'erano non la Essi . del caccia, inaffiati da una a a vestimenti seta giardini ameni, dali 5, ad e , di parte alla e quanto su* lor lunghe al circo, 5, bagno, i ac- essi ii si ^ squisito, e di hanno L' M al ricchezze si presentava mare seiv Dappoiché ebbero irò . accostumati 5, maggiore con quistate di sì grandi j, 5, Universo di le lettere ; grazia perchè mente singolare, spezialcopia , di tanti discordissimi e allo calen- day) FILDSOFICO. flavjp'er die studiare. Io si spende : i e i cantori lamento gì'istrioni e , professori, e gli fosse sdegno, pagato i lavori accurati non i Sansovini , più di nità. eter- dove no so- i Tintoret- i Guidi , il come uscirebbono , i Tiziani , na, don- prima faccenda, la tore, pitsenza più degni e , verso un Accademia , , essi una i Garacci i Bassani , Brunelleschi di tisti ar- quei Se dicon come se co- gli . vada gii Urbinati, troppe so scarseggia ver- studianti assai Comunque ora si e , in chè per- largheggia all'Opera de' balli direttore Appunto essi mettono si , presidente un e architetto un e ti che , adopra- gridano , infra ii pensiero. si e nobili noi per solenni più si usitato i spende si poco , dai molto , piaceri delia dite, 5 arti rivolto avete pure premiati gli artefici. si e ai e , spende si Oggi no, voi quali alle delle Parliamo comodi ai servono vita, 157 dove , i i Sanmicheli i , Giulj Ronvani? „ 5, In vivo sasso Chedini spirto , e m'addita non in maraviglioso un in e scopre bronzo , o in , reliquia de'Fabrizj Una „ chiude chi or atto eCurj? , sonetto di rimirare Ferdiiianào Roma. Anch' io. DIALOGO 1S8 io, il quale ascolto i nomi Accademici li tuttodì anch'io gnoli. Non compera lusso per Pubblicano gni gran Per orologj rade fontane il del Bernoccio vago se fosse , a le tinte e vuol alla è da dire Gotica. da più J . a in il Cardinal e Il gabinetto fresche sofferirsi lità uti- fare meno questa vaci, vi- e dipintura , de' le acque Padova Sebbene intramettersi to fabbrica- di Bologna a e , do secon- diriggono si e spruzzi ideile ma , il disegno della ma Cin-'se per è usarono illuminati meno ride né i Carraresi ; come Tempj non Gli al diletto si frenano tìi.mi poco tenere, passionate de' palazzo Palladio. giocano giorni il ma blioteca bi- degli casse figurine che o- e museo, giardino è delineato . , , spes» giacché : le 1' albergo Il Reggie secondo aver le tavole meritino le Notre deve con ca gre- anch'esse gusto ventagli sono maestose delle i e , di statua per si oggi ancor miniansi altro . che si fanno che scritti dai e de' Michela- e , e , unaqualch^s torso un o tali compere più ma Rafaeli gli de- maestri vedere può negare testa una ma ; si bocche stampati vorrei reliquia spirante de' so de' gran leggo perpetuamente moderni, dalle è alla che razione enume- perché potrebbe pa- FILOSOFICO. sarà ingiuriosa: parere XS9 più citi le parole altrui che eh* la arti sorelle, ogni lieta delle intanto prima professori delle conosco quali m'innalzano i nare accen- metafisica e graziose frivolità. Protesto che ciamente accon- di si argomentano esse ragion intrinseca altamente più tanto , coflsiglio sano speranza ; tre l'animo a to, professoriprestantimol- quali, appunto perchè son pochi, V anima degni di miglior corona li . r autor forastiero Saggio sopra Politica^ e riceve la dì uscito Morale delle si le il bello cerca minuzie setto , mani / , del pogne , sono sotto ed al / nei , egloghe piaciuti colle Lazio, amansi ed mosche "Non * , /'/roS" Chi di villane delle querce sieno Ro* e neca Se- rà approve- più maraviglia farà e il agi* Imperatori non de' faggi le Orazio, ne delle : . per tentare vissero Marziale lusso citato, i mandriani P abitudine dona vezzoso Sotto Cicerone non li quali il ma fiorettiec. il testo se , eleganti , amanti ijói.y pili per raggiungerlo molto e di la circonda forza per la . , Tanno che ciò da bagattelle bagattelle Manca grande intitolato libro un ce di- , suggetti interessanti diversi impressione Il secolo le di no so- , Teocrito, loro zam- alla Grecia dispiaciutia chiari au- r DIALOGO l6o autori solo in secolo questo elegantemente innamorati un air ombra o di dorato azzurrino nastro che , il chitarrino per di pastorelli amante de' gelsomini zichino piz- pendente dal cantino e ; un' arietta lo col- sotto di Lulli , Rameau . Voi altri genere umano: al signori siete i ma secolo colto finì r Uffiziale Solamente contenermi toccar lusso commercio dunque . lusso senza Ma obbiezione perchè la delle che 5 sociale e non alle sue meno Sciacca, ; ed e ho e sen- Sette altre tolica; Religione Cat- eppure : di sua^natui'a non di le che tutte gli adoratori di Amida Io . discorso, ai quali la genti molti mente il non ser es- ne ma forti por- che viaggiato uomini era mercio com- a' suoi di Cristo ho tollerant è in- te liberamen- approdino darsene ritrovato può che vuole : po trop- una Religione Cattolica famiglia sola, una 3 5 lo Ecco. temporale forma alla contro posso felicità temporale è il commercio già forte vi non glio, vo- ga. lun- commercio: vi é felicità non non pensiero è vi io "noja più partire un non . xa di zia giusti- né ; recarvi 5 prima dal Senza posteri faranno illuminato e del contenti poco di dì to molbuon percossa que- da FILOSOFICO. osservazione, questa dal è Oilanda Voi però della della solamente innanzi ai ritrattarmi . definisce in che ma : onde se col commercio e che del salva Nondimeno si divieta merci , lusso ai la bia scam- superfluo.: il so, fal- nozione sua ziale essen- inseguire simili del popoli : secondo i le e la pure nascita, definizione alla gli eccessi del lusso obbiezione. appartiene come fu e : Non però si sino apparecchiata Il punto le condo se- secondo . che non particolari bisogni, le circostanze tilità, sot- lusso Vengano secondo secondo sario neces- mancasse divietarsi per useranno posti, si si lusso col il commercio. le i doveri che notar , mancherebbe senza straniere parsone del commercio non , il commercio grazia . dico presentarmi il necessario un giudici sono del superfluo col in al ricuso lo sillogismo chs mancar , mercio com- , al prima anzi spesso vasto io iposteri Quanto scambio lo né potrò né non dell' e rispose il Cavaliere, 5 che quali razione sepa- felicità. loro posterità: Duolmi si potrebbe del loro ancora appellate tribunale Inghilterra , T epoca mi l'epoca della che dell* Papa e , né i6l della i biscono proinella la sposta ri- ranza tolle- teologico al Signor L Pa- DIALOGO \6x Io Paroco farò . poi OUanda, di La intollerante nostri è vecchia, già confutata e Io mi fanno nojando , della Ministro V Jurieu agli Atei , di contro al quanto meno al- che si gliE- ancora , così : , ai Deisti e concedono intolleranza altro logo teo- zione ripeti- la per Bossuet Per . di carattere V altro e Teologia di terodossi uno col da' ingrato sarò non . che Cattolica Chiesa la esser Controversisti all'onor, cio commer- d'Inghilterra. e querela di sul nota una voglia la del- aver Fabrizio Alberto , Wolfio, eGrozìo, ( se crediamo sulla lettera nei E Giovanni perchè le Barbeiracco, della difende vede che medesimi. urli mise e , si già dalla degli Scettici nel dell'Evangelio comentario si : i suoi tutto gli que- Cattolica che , il famoso quanto po ca- sulle compelle intrare testanti provo nuo- metter a comentario appoggia te par- si è eccitato Roterdam sua e , Chiesa alla contro egli in gran costoro tornati son sor Profes- gli Atei, comuni Oggi Clerch Universale). ancora sono certa sua riferita dal Biblioteca ragioni di punir remore esser ilLoke, e Jacopo Zimermanno di Zurigo è , Tolleranza XV. tomo se al PufFendorf e e , role pa- Quel so al fal- i"54 DIALOGO Cinesi tere Peruviane citarsi dagli eruditi fra o moderno un della andare in coro ora cantar Mattutino che all' alba può unire il ed Quanto Sovrane tolleranza protezion delle né a con comperare e verun articolo , , e non della sera, che in Le Livre des Mogurs una proposte , questa false ni Religio- adoperare essa alla società cambiare , venendo sua alla sotto mai Fede , e , dere venmeno né ve- QO si che , coli' Alcorano, , di verso essa sarebbe ola paese un debbe piuttosto Civile uffizjconvenienti conteggiare , in neli' legittime Potestà leggi gente il Cattolico tutti i leali e le qualora derabile più consi- divozione poi raccolgono è come follie sono se differenza la di Dio senso. che e medesimo il il buon significa, buona; V Offizio la vera alla è notte, amor queste offendono , vero esercitar Moschea, ' dice se sta queche de' claustrali mezza a a dicono non un'altra, in e ; l'altra e recitar a cosa to ascol- o (^) che differenza in un' o ogni che , quali usano 5 libro Religione una i re Lette- se , Giudee suppongono, di culto materia dice Lettere se , bottega, in Persiane Lettere se , a FILOSOFICO. obbligo della verun commercio. 5, ,, 5, 5, 35 „ che : ?7a e uomini Dio (/?) « 3 V uomini in come angelo , il ossa, amati i miei ma Se Emile e va» ins.ei' una non insieme con di inimici come di tal , 1' altra ; e sofo filo- un Tom, in sto parrocchiani il di Dio paroco , Signor Rousseau 3 III. p.tg, 171, pace con Io non in ne car- vivo benché qnalcuno onde insieme . L CO e , ammettere nemici quale deggio rimirarne . che „ sono stando tolleranza una rimirati un : Civile, ragion dunque La . è mi Non . puerile gli angioli viverebbono neppure e , un pratiche gli angeli stessi pace di perché è impossibile congiungere si è insieme può ni cano- Civile dice è rimirassero che 3 scale tolleranze che e in viverebbono sono si non l'altra: senza Algerino due queste parabili, di facendo Teologica la tolleranza di la tolleranza tra 5, 3, e , sa si né , Rousseau Signor distinzione la banco coli' e il che di arricchire può Persiano, ignoto bolle di sì non siffatta tolleranza Per Cattolico bastimento un né azioni di ma , mercanti dai parla Già Legge. swa di coli' arrivare che col 16$ con tutti po purtrop- nimico dopo gnore del Sitanti suoi DIALOGO J66 suoi viaggi 5 in accolto vi da di genere E' da oggi nella quistione della Eppure . il persuadere la spettacolo, bella una egli aggiugne musica e che sempioj sarebbe a che il cittadin a troncar noi tali inezie, com*è altrui cattolici i secoli di tutti primi secoli i paesi i fedeli , d* diesis e- ec. possibile Civile la storia antica della Chiesa : le reputi impossibi- la tolleranza errori, quando una come la Luterana una di Ginevra anzi concertate bimmolle, una gono compon- grazia per , uno unito ben Fiera: ben note per la Sociniana zezolfaute, Ma e compiuta Religion Calviniana la in se comporrebbero dilettevole volendo botteghe varie ben e tra bello un le come varie si comporrebbero stato le Bay- seguono predica eloquentemente insieme tutte tutti sa ogni più diver- di tolleranza biezione ob- tale Bayle, Sig. Pietro religione insieme, che udire tolleranza che , filosofo; quando un che spero viveremmo e , maraviglia una gare alber- uffizio onesto gli lasciassi desiderare pace. io 5 fosse ad venisse e , diversi parrocchia mia alla sarebbe me in città questa sotto non soggiorni suoi e e la di tutti sperienza lo smentiscono? vivevano degli tra i sente pre- Ne' pagani; e, FILOSOFICO. e benché 5 non avessero Religiosa deMor di strappar di Giove inquieto, che sa dio un una Sinagoga Vescovo di Ebrei facevano infermi e , Così oggi pregavano Svezia, , e devoto tutti così gli Svezzesi, noi, Qjiesta la mia qui E , e che si sentono Quegli dopo lo o- latri gì'ido- ri persecuto- agli editti traffica i Danesi . nella civili ; ; e fra trafficano Civile la mia sce qui fini- e lezione voglioso uomini di di buon in Ollanda, scisma, discorrono L ca politi- liberar la discorso, to dell'incremen- assai commossi commercio di cipi ai Prin- i maestrati il Cavaliere fede. blica pub- teologica. incomincio sua a quieto, rassegnato tolleranza lezione disse del è noja no gli assisteva- essi cattolico Danimarca a , docili e , buon nella e per dannò. con- dalla ubbidivano , un far fratelli limosina appestati pronti ai tributi , io riprese ezian* voleva come loro infedeli, Chiesa permessa amavano , fa talora cristiani intolleranti I . 5 perché a agli adoratori S.Gregorio , autorità gni idolatria la fani pro- givano di alcuni zelo imprudente, e Si lo riti né ; l'incensiere se e : de'lor la Civile mano tolleranza veruna sacrifizi,e avevano pure 5 l"$7 4 e in terra Inghilcerto di- in DIALOGO 168 diversa da maniera quella , il Newton. avvenir nel Tuna essere pongono Essi causa, ne' suoi Principj , paralogismi D' si^ eziandio altronde la dal famiglie dominanti sortirono i cacciatori così Per causa siccome moderne altro, se aringhe Occuparono cinquanta uscir mille in tal uomini, a nova, Ge- scare'. pe- principalisBassi miniera loro sino " aringhe. pescagione e , gazioni interro- delle la dipenden in- flotte barche una fu , rono sorti- colle fossi colle i barili delle e e amplitudine de'Paesi La . caccia potenze ad assegnare mano oro antiche le duro colle io colla d' di pria mostrerei pesca , Inghilterra, Vinegia uscirono dell' originarie dalla , costretto sima e di carattere le Amsterdam conquistare Chi . che . rivò de- unite riflessioni rimote dalla pesca rio, Purgato- Messa la santa potrebbe avvisare, a il , essendo che Morale. in e sai as- per io estimo ed delle Province grandezza insegna infame credere non effetto come Politica, ascoltare non certe amasse in che dal e Fisica: in Tuna e senso, è se co- giudicano T altra e prodotto da quella. Q_uesto tale due medesimo tempo rerebbe discor- osservando dipendente dall'altra, come Newton cui con a cento tre mi* la FILOSOFICO. bastimenti la Wit abile tal marineria. naviglio avendo territorio lor mercantile e , dignità air avessero nel Portoghesi: Occidentali al 10^6. per poi grande , come le debbe Africa, di che cattolici buoni indulgenze, non le e altre spezierie dal allestito e lózg. commercio per ? J-a Inghilterra agli Spagnuoli lo alle quel a appella L' Atto del . te proibisconsi tut- : colonie se Atto suo non di Asia, si fanno Le Progrcs du Commerce . Amsterdam di sopra na- Ca} ai Indie Coaipagnia delT tutto America, noi Amboine il seguente navigazioni le patrie attrappatinecinquecento e essa è Parlamento da guerra, quarantacinque cioè , più fine la vascelli, gale fru- rono negozianti , giova- delle avrebbe non tra ottocento e che no se- economia Crediamo colle e nel . i"5o5. preso Molncche meroso nu- so dall'Univer- ed ai prese l' , gli Oliandesi prima tal il vitto magistratura concedute avessero Con trassero ingrandimento qu.intunque Isole Io poi assiduo Travaglio . non blica Repub- addestrò perchè ancor pesca della forza la tutta gioventi^ialla del Giovanni (z?). II Pensionarlo attribuisce a 169 ly^t- DIALOGO 170 fabbricate navi sieno che o Inglesi, negli arsenali d' Inghilterra, delle e Londra decreto sieno riguarda, lo confessione In Questo comeTroja fatti Cavalier del ti trequar- e nazionali. il Palladio. per padrone il quali equipaggio deir agi' appartenenti veracemente dopo Ghild guardava ri- esso di autore grande riputazione, gl'Inglesi, li quali Carlo primo mercantili da di il ottenne ha non e tal anni del quale come ognun avveduto e Inghilterra : ì66o. nel a fa Carlo un tolato II., famoso la fu si destò innanzi appellato aggiungo e si confermò il quale morì Ricbesse la spirito di P dai VII. j il allo scisma, dell' l' Atto sò pas- nel a poi 1661, cattolico. è uscito de sino il Salomone che e libro lo o , sopra di Arrigo Regno sa che , Bretagna, gran primi Re riconoscere l'autor del Commercio osserva come delia col aggiungo Anzi che primato quello del Papa . Atto, crebbe l'Inghilterra mare: relazione veruna Chiesa sul cento quattro- numero modo tal per primato riconoscere non Tal . II. Carlo di più to sot- vascelli tre sotto , contarono forza simil dappoi, ancora botti trecento figliuolone suo che avevano non , Vienna sotto Poco inti* A^glcterre 177^» do- " DIALOGO 171 in terzo egualità anzi luogo il lusso colla circolazione la suppone è certamente liberali della pace che in : lusso deriva ne il lusso di e ripetere piaceri ai nostri al poiogetico suoi non ne Schifiamo sì ultra giorni che repudiamus modum solo porale tem- aut non Certamente io . ben spezialmente conosco gliersi racco- copiosi frutti di Farmi NnllumfruHum Creatore) felicità que dun- felicità temporale che ciò si che potrebbe del come operum : piane perpsram modi co- scrive Tertulliano i Cristiani infruttuosi , erano . mus prova I mercio com- sei proposizioni che qaarantadue numero in . il derazione mo- però l'Evangelio, quale le nazioni la per indicate la Arti alle impedisce di oppormi dal commercio, , luogo che la al- e , quinto luogo sesto rassicura la intenderò per del questa anzi giammai al e il lusso coraggio propizio Dalle lità inegua- luogo la conseguenza, de' popoli; turba, la è s' vera bisognosi; indi e in costituisce non divietandolo, al non sia utile. i quarto guerra: neppure nel fra contrario disciplina della probabilmente in la promove inegualità; favorisce: stessa non suo A- de' giorni gli pellavano ap- cioè ejus(^ tempera' utamur l'eccesso, e l'abuso, E^ . ro ve- FILOSOFICO. che ro jloribusquomodo utar} i fiori ami io che Non interest tua serto un di anzi amo _; e anzi sciolti che tessendo col odorosi i giardini ? Cristiani compriamo gentileschi sacrifìzj ma : E^ dolesse i Sabei , cognizione, che denari compera nella i cadaveri suas io dirò Alle mai si in più dire con- per i pagani che , de' loro : porti farmi le un andiamo sei indicate la settima fumigandis il commercio useremo. bellissimo anch'io Sabai Dei 5";" dal mio scpeliendis Per simil . le io piviale ; e canto il chezze ric- sue già E ó* plures christianis Diis noi che , così , merces pYofiigariquam Ma i volti emi' spendiamo aromi li per verranno morti scient queruntur cariorss . Cristiani noi non Arabia fatti de' nostri pago . Arabia di der ren- che vero piane degli affumicare per guisa noi io , di che di conti a ti stret- gl'incensi Thura il commercio se no paga- serto un naso . mus al capelli : quando i fiori de' suoi non emptis^nihilominus importa , odorarlo esso per se , landa ghir- capiti co- emo Che , in la testa . Quid , in li Dei onorare per ronam ponghiamo ci non 173 dito me- verò gio- cio commer- oltre. proposizioni potrei che il lusso giungere ag- affligge , gua- e DIALOGO 174 la sanità guasta il famoso trattato Gentiluomo di Non ad4iirrei della sobrietà del morto a pp. anni del Cardinal Gornaro più nò né morte il : qual comprendente nella quattro vorrei dietro tener alla come i pori che , rinfrescando Giudeo un Maestrati di de' cittadini Orchia , la Fannia e più di la di che chi finalmente nella , co medi- viso discono impe- di pago re cita- Jesaja, della quale cita e che a' che cura, appartiene della il che rando ritu- che la tà sani- legge de' convitati numero proibiva di spendere sesterzjne' grandi banchetti, cento Didia, , definiva che , si avere minutezze del cute stampò Né . altro con Gotinga Giuda di dissertazione una la tradotto fu Lessio traspirazione.Sarei la vitA sobria Hays, ventaglio al alla soperchie col Des e 5 presente Gesuita a manteca ton-Maria An- operette lingua latina dal ta vi- nella della trattato simo nobilis- asserisce fa che , mezzo Padova come meno, Commendone Graziani sua nel . era intimava mangiator la severità doveva Ma . abbastanza pene del Censore, invigilare sulla già l'articolo dall' lauto troppo autor litto de- al contro che del sanità è Discorso E ; pre sem- frugalità de' della e tadini citco toc- sti Cria- FILOSOFICO. stiano il corpo leggerlo: ed è soverchia delicatezza la che vorrà chi per 175 che tanto del agiate delle dimostrato ha persone con Piuttosto Tissot i;lri- come vita la mondo, il Dottor libretto rammorbidisce lo corrompe: esaminando mamente chiaro bel un iniscam- . bio della politica, Nò a che ciò provar è dal cagionata None nel delle rovina necessario, de' il Padre interruppelo Gerdil ciò dimostra Signori moderni è V principio stabilito Esprit 1/ . trinseca è nel della co' desimi principi me- !/• libertinaggio dal del al tali due delle quindici sue e principj di divoti , né Istituzioni ed : in* sto que- nel mo to- Politiche Da . autori , moralisti de dici quin- ventitré paragrafo due sto que- capo Stato uno : libro diretta causa di lusso famoso secondo decadenza simo dottis- principio stabilito dal Bielfeld capo né discorso libertinaggioè secondo al necessaria conseguenza il Cavalic* Professor . una nazioni lusso Baruabita è tomo . perchè ; sulla la al- ricorrere Kobierzuchio del del Grevio ottavo ne' sudditi. necessario , cherò collo, corriizio- la il lusso genera dissertazione re proposizione settima per ne fìsica de' corpi corruzione , che ognuno non no so- vede qUAl DIALOGO 1^6 qual è la conclusione, Il Presidente è ne Montesquieu il lusso che 3 che distoglie gli animi della lusso né desiderare a Patria non veri saranno il a- ha lusso il ben che co- del gli amatori però e ; teressi dagl'in- li volge e , gP interessi particolari ; perchè degli altri beni • sa anch'egli confes- generali della società mun partorita della Patria amatori j cittadini veri . Io che citerò in Sallustio due vece di effeminati, di di pYÌmum stas^ -i hìnc tum dice Fioro ina (^) li ogni A . la quali, abbiamo per dice . Sallustio i loro in un Città vizj de' aver ego» ne azio- piaceri , Videsi presto generazione una ne' libri della mercè Luxuria scellerata cupidità i' angustia de' debiti fremere : Ho- di uomini, che frammento di Dio , né potevano essi delle col- C») Florus lik, W. cap, L , che , confiata rei familiaris gli spinse prima indi di dissoluti i voti vendevano e solo ri, mangiato- venali di , , , di giocolieri, tripudiosi di indebitati comperavano , e di Cati- fazione La , Floro esempio un bevitori di composta era in illustre. ma antichi autori dimorerò e ; Romano, liiia all'antica, seguì il Paroco vivo fa- FILOSOFICO. «oltà né 5 pur mercè poi a in ne bere virtù ; loro in né altrui la ricchezza Essendo se dopo e crudeli furono ipsi alìos divennero nelle per Patria. alia contro a' giorni nostri simi pes- non delle come il lusso in questo possano certi studio tanto pagani, pio, parti Tito di cui fatta occhi e il , letteraria a' loro di Antonino e Giuliano essi, che pur al pensatori Avgustinus tuttodì Trajano, cristianesimo di un di Civit.ite Dst con ché ben- Antonino e filosofo, e M CO riverire virtuosi, , tendo in- ti degli Sta- esaltano come so- non congresso, l' apostasia il merito legge, dosi ? Consideran- informatrice quasi anima Sono ? li più sotti- proposizioni, che sette fiosi considerate ancora ogni perturbatori di ogni Comune però queste sono di violatori e no congiuraro- parassito digiuno, Un architettatori scelleraggini, pati do ponen- speranza rubare, giuocatore fallito un e nuove cose ogni ha- stati voluttuosi essere e ; 5 il uomini cattivi povertà, nec nec , seppero la Qjii : non nep- . cittadini ; e però e familiares res avessero sofferire lungo possent {a) altri le che volevano le 177 sopra la e tutti guerra' illuminano lustro più grato ; Uh. IT. c^p.Xnil, dialogo jtS to; chiese Giuliano barba la e , barbiere un lui si a in (a^ cacciò lo , Giuliano che Imperatori tuositc\ di nìodo Eliogabalo prodigalità vi de* di Tigellini , alia nulla do, come ima casa (e) lo scudo secrazione e il quam di o ) faceva mare , e ( Petronj non so non adijicanfarsi lo Eliogabadi se qual travagliare lingue di per saranno per detti ro la lo- loro con- lui la ra ter- mancati uo- Tom. ITI. in Jvl. ( a ") Zonay. (b) Svetontui ;/j ^er^JH' cap' XX^I- e rone Ne- che lamprede so , cipi Prin- voleva mentre di non forse la tempi del- , pasticci viscere una per ; (^) son- di Com- commendati damnosior di Minerva figura , stati de' mentre Città e a' forse, e que' suoi con , Eppure Svetonio una pappagalli, , re scrive di Domiziano avran sì dissipatori; furono smodate dalle saranno che li Ta. moderazione . mandato di- aver senatore un non loro , di , la Corte Nerone di 3 colla guarire a dicendo se tosatore, un intesi da redo ar- Zonara racconta come , suo splendido tanto , acconciarsi per presentò quello del predecessore Costanzo 5 moderati Imperatori furono tali eppure tesa né 5 ha non I DIALOGO l«"5^ intendo guari entro Francese a ed 5 libercolo di un è questa de' governi antichi virtù ; governi io ben che ma fondate sono si hanno , bassa me terrestre e collo mesce di carnale nato essere e di molti dito . felice Duolmi il danno ammassarne tanti gè» felicità una , e perchè instituito che e lo disingannar- che sdegno, ; commossi scrivere del e te, solamen- il dolore sembra più eccelse a oltraggiatoe avvilito j onde celibatarjper jpnej che stri de' mini- Duolmi dir ch'essi parlan degli uomini mercanzia noi dobbiamo e de' governanti, nell'atto col durre, ripro- a de' politici: filosofi di essi uomo anno altri simili sugget- e amarla. ^li segnino si in carità di render sublime non le manifatture, sopra questa sia l'Etica umano, nere cose biade, ed protestando i dalla altro superfluosì il sopra provvidenza commendarla, che Per grado all'avvedutezza alla e la sul- de' nostri arti anno versi la economia 3 saper a di le come ti che de' traffici,e che tuzioni costi- . acconsento, necessario nimo ano- fondate erano sulle un le che ; costituzioni le letta sentenza una ancora come nell' udi una consigli anti' delle pasciute, ed abbeverate nuove tor- apportino iu- FILOSOFICO. alla lucro non ragiona alle onde che , co* da sotto a podere, Duolmi cuore 5 che i Turchi osservando che Levante simili e , libri contro Evangelio difficoltà consiglio o , il consentimento sperimento lo e Dragon , una Marocco, , in se , de' di Solone se al legge, Cairo la adornano basta che se a M un 3 chè per- nel e , del questa lio Evange- anni. Se in vano Licurgo ritro- Maccao, ritrovano con i* dell' Antichità, mille in cosa, coli' saggi se putar dis- a in come tre rare tolle- precetto si accordi , buona nel a dal piedi consigli una ritrovisi il lusso condannare in Se . e posso Eppure quantunque ; storo co- navigassero s'alzino . insegni, e Cristiani Non . Cristo a soldo studiare, ci pace i Cristiani che vegnen- all'Evangelio a , più profondo sono contro darei mi , puledri farne al incominciassero stampare torno in- fine amaramente, in penetra insorgono de' da e talvolta amarezza la il ru- stalle allievi ben esercitare gi og- tore reggi- un sue e , novelli di portico un delle famigli acuti perdoni) quelli di de' manzi razze ?al mercato. azione mei s'ingenerino -ti da del Filosofia la fattoria sticale i calcoli . ditFerenti sono di i' Sovente cassa filosofo (e .'un iSr una se a buona panegirico : in- e DIALOGO i8i intanto mordono di maligni la divina leggecristiana onorevole ogni azione legge cristiana è immacolata nelle e , parti sue legata per modo coi natutali La mente armonica- tutte la dio ragioneziancontemplandola occhi di quellacontemplazione maravigliodilettamento Finghiamo che una qualche di Europa ne' suoi AtReale Accademia ti pubblicassela relazione, che a tanti gradi sente so . giustasapientissima che suoi maestra . perta longitudinesi è scoisola vastissima e popolosissima: una fisiche e geografiche che 5 dopo le note e descrivesse la legislazione, nel e i costumi modo dono seguente. Tutti quegl*Isolani discenda un padre ; e però si riconoscono me co- di latitudine di e , , fratelli . disdice air amicizia Gli perchè umilia odj e umana j e bidiscono sono , dolcezza pure non lare. partico- divietate; ma, è segue a , come a Dio ; quelli come Dio Isudditiuh* ad amarlo. ai Sovrani conto sua le ire cosa imperano letto la comune Toffenditoresi fallire^ V offeso sempre perdona : e se lo pure accusa, render caritcì è La , . Le conjugal colla fede; sollecite della lor donne che e i Sovrani debbono il onorano le donzelle no piùso- che delU pudicizia , loro FILOSOFICO. I al nel e bisogno bisogno il pane. de' poveri di il difetto gli spedali fondachi la fraude ; morte infamia. ciò In che a ciò la e , se la bugia vorebbe che leggere siffatte 5 o lento a avviene mi cui di quel lido di . fatto a te bel o beata! Evangelio cristiano : e se tale è altro M , la 4 all'altro trui anzi fa al- Nel 1' autorità per noi paese, A stesso me sorgerebbe e di metter appunto dovrebbe esser un' de' cittadini, di vivere, , come stesso. autentiche Eppure si non come fa fatto: viaggiatore essere altrui non nojato dalla perfidia talvolta tra malattie, i riguarda si gente pre sem- si detesta frode novelle che plisce sup- propria si maneggia di un'Accademia, sclameremmo quelli alle vorrebbe non è provveduto di l'uno somma è roba la e de' rie* ne' ricchi questi ; ond* è La dienza, ubbi- la e Avvi poveri aperti nimo all'a- figliprestano ma : 1' eccesso sono equità; perchè con ne' fame. alla per e perchè ; i e l'onore, il fasto, proibito usurpa educazione sempre avvi ed , il pensiero ancora de'figii ; corpo genitori chi casto genitori prestano ed , immacolato tanto , . ai hanno serbano che il corpo il Tutti beltà. loro i2f colpa ta^ la ve- gor vi- per ogni paese non è delU DIALOGO 184 la legge . La di noi ma , bellezza sua sola cuore uno, soddisfare colla sua recitarvi a un giovine uomo Benché si alla ancora airimmaginamento martire in tenuto errando ritrovato ver {a). Un per è mai Che sono mie? si asconde gravità più : , che quemi piac- e diede che stino prima di S. Giunel Dialogo Giudeo Trifone riposo filosofo ogni il , Anch'io navigai ogni e Stoe contrato in- della di di à a- ca Platoni- favellare ra ve- così . de' mortali? saper , non della amico Licei spiegai animoso mare e , nella dunque decantato Portici setta neppure sapienza fu introdotto Che telle bagat- esso veramente con da passeggio del Sisto protesta nel ito qual Efeso nelle la verità per passo un il , la per piacemi di eloquenza. diletto immaginazione all' scritto tratto piacquemi , un pace proposito mi io colla soddisfa esercitazion per immaginazione più esser tal un Rettorica la per può indarno cerca memoria ge leg- me intelletto, sicco- un Su poco della soia e osservanza all'altro. di sotto perfetta, Altrove . e che è legge trasgressori della , e Accade. le vele sapienza. , Tento dap(jO Dinlogtis Comitum .jH.ig, , cum Tryphone pag» 103. Edit. e Mavr* ^ FILOSOFICO. il dapprima mi Zenone onda faccia passione i flutti e , or di paura uomini il mio tosto due e oltre scogli prescienza all'uomo: e sotto Esco dunque , che fortunate non si dilegua perchè il naufragj di , libertà tolta tiranno tato un de' spirito Pitagorici il , balena una fa il verde si attiene il fascino delle e un seguo le del- ! che la data incantate ritrovo o , il fresco Oimè : qual m' metempsicosi, non in urto più indugio, seno questo o no d'intor- , isole Epicuree, piacere ; perchè ma famosi di e ad animare mi han piego nascose di fra Peripato: si addensa signoria mi mani, trattenermi ridicolosa delfino per l'invito mi Bianco forti, sirti verso passi , te combat- crudele lor negata, a che temendo informa se alla resto ma Dio a la al- sregolata mi del mare chiari per di virtù colle cento a né , mar una buja notte una ; al cedere mMnabissano. vedere viaggio infiessibil superbia m'innalzano, per di uccidersi viltà l' sempre una vento si chiaman che 5 benché e ; qui sa infinito un or non ogni disperazion per dalla dolor infrena pure che , perchè , al , ; fede secura che , lusinga la golfo degli Stoici giace fortezza 185 prodato ap- fede , e isole del il promesso di- DIALOGO i8"$ diletto, che vago spingo mi dal Platone paese mogli è quivi , e se comuni son esercitare come fra più Che aere le gione Reli- la Iddj loro qual da ogni parte e onde sciolto beata nella Il parlamento senza del sue gote furtivamente e mansueti cercò era erano vermiglie: tuttavia sereni Uno . scopre un addita un Religione prete scienza il lungo dopo di Gesù . stato contenzion qualche le senili mi il voto Gìk stiana legge cri- mi intorno d'ogni ? cercare della puro role, pa- saprei della riposo tranquillamente Cristo prei sa- delle non contrastan spiro V navigare e prole, non bugia; profondo Oceano sul felice: onde la . fedele, porto che il commercio minori e la , ahi ma : è il , , veleggio divina i Dei se maggiori la mondo diviso, il quale lecita saprei non : , , felicità vera il novello scopro nostro educare come e , instituire se non Io intelletto col colla cuore si pensa dove , com3 lido mente consiglio. Final- senza , oltre di il e qui dipende dal cosa di pascere pure vero, saper ogni è sempre che caso, ignobile che trovo , ed contenta: non oil manca, di prolisso parole divenute gli occhi de cal- vano rimane- dell'assemblea dall' orecchio del com- " suo ELOGIO DELL' ECONOMIA REGOLATRICE DEL LUSSO. ELOGIO ECONOMIA DELL' REGOLATRICE DEL LUSSO . L' ; prima la è grande gli uomini da secon- vien essere curam medesimo versando con- Quindi il essa prese assai è che al bole para- trano s'incon- p.idron della il gli opera) altera e , nell'Evangelio conduce da e ; favellare per cò signifi- all'umana, molto insegnare. che La , metafore per che la Domus Cristo approvarla di assai è . fra cipe Prin- privato. possa S. Paolo: Gesù (/?) habsntes al piccola ; quanto da raccomandata al appartiene domestica e piccola ma : civile Economia vigna, il travaglio; dell' de' barili numero tore fat- , olio, che e è in villa vedere acquistato , (jC)Ad i conti; a Tiium e farina; il castaido improvvisamente sorpreso de' della staja delle a un fare ea^. U. che compratori, podere j. mento rendivanno novellamente 1' esperimento vsys. al , dell' ag- gio- buoi certi giogar Signori di cui 5 V altro cena e vale denaro ; V di provvedersi a olio poi bujo al restano fuor » e In di traffici di vendite e s'encomia alla di il buon pre com- gemme care , finalmente e : prar com- e di di banchi di preziosi talenti onde gioni di semina- , e dono infon- non gelio nell'Evan- somma i vocaboli sono di raccolte e le donzel- il vorrebbono e di tempo. frequenti che di veniente con- lucerne, nelle , , cessaria ne- spesa bello abito un basti che , la spilorce , o due spiacevole quelle cinque e malaccorte o j nozze; bricar fab- a solenne pranzo fece non che quegli altri e ventura che , finir la fabbrica a tien uno colla qjel convitato, Signore né , di difetto il e ; incomincia per ECONOMIA DELL' ELOGIO l«?i s' incontra che economo, famiglia a' tempi debiti ministrò som- il debito frumento . V L'Economia eco- Znt'à lentieri è costituirei morale virtù una come una . ; che essa insieme ma , cui vuol cristiano con a possa a me innalzarsi fosse essere che a atteso il fine indiritta, vuol virtù e essere che asserire re superio- l'esercizio praticata soprannaturale imposto di commendare vo- della prudenza di dubito non l'Economia parte , Se . solennenìcn* , DEL REGOLATRICE V Economia mente di venire i conomia gli atti sieno le conseguenze sieno Economia, travaglio ; società di Non to. zìa ; e danno spende sontuoso fomenta tanto non quanto , E^ raccoglie accidioso. vanto stento campi de' loro di dare msndicabit lo chi se che che non alcuni per ciò che Spirito Santo non vuol laborioso " (estate^ ergo arare (^) ali* grembo in volta tal- grado noluit arare dabitur Qual . L' Uomo XX. bile igno- prender malamente appunto, cap. una ; illì ^ vers, maraviglia semini, economo perchè N C») Pioverò, in e non per sa- estensione quelli è a o la in agenti stranieri, peggio raccolga? esser sono Propter frigKs pìger . dice poi e abbandonarsi solamente di posizione onde ; di necessità arbitrio la e , Jé//' r- sta- ciò vanagloriosi infingardi ignorar quasi, a ciph pigri- "'""""'• la ciò per un di pei* ^tthi* amor sia o sia dovere o , òelV studio lo attività, il lusso rado reca quali ne luogo . due, sono luogo quali secondo terzo in legittima E- una persuadono I principi che di in ; contemplando di in principi; 19^, prenderebbe mi parte a luogo quali sieno primo ne diletto , parte a LUSSO. 4. di ama sa di e esser uo- 1 uomo egli avis ricco: un faticar . Adamo ancora ma come ("?) Sia pur volandum ad nato nascitur ad V augello : Homo è nato laborem, " ECONOMIA è al 1* uomo che ; al volar unric- era paradiso locato ; ufoperare* "stcustodìret illum(h)^ perchè operasse, co; fu nel eppur tur la operoso e DELL' ELOGIO 194 quanti esempj amplitudine loro nella stesse gì'Imper) decadono e vicende veglia e , sono d'illustri qua za negligen- per , e alle loro diocrità me- mo l'attivo Econo- là si avvolge e le nazioni soggette famiglie nella quali cose le Per . che le , poi Principati stessi si I governamento? sfasciano, spente e E . si raccontano non dileguate già ©pulenze di beltà custodisse sua indefesso pel vario giro de' suoi affari; calcola ciò , ciò che possiede ; che gli manca ,• rassicura prevede foehtà i bisogni futuri senti, Che, come pio^se- uomo il ^^^^^ oziosità, 'deir^E (onemia. \q debbe essere provvede ai e egli è di Economia se , ; quale debbe tal è come studioso nimico essere cittadino, il qua- della amico pre- società , L' E- vangelio insegna doversi adempire religiosamen- (a) Job ^b; ^f^* cal". V. verf. ^'' ^'^1'' 7. '^'?•^" *5' ELOGIO 196 de^e DELL'ECONOMIA del il conto padrone grandissimo Dalla Atti deli amministrare suo , degli indicati onestà santa principi £~ I* conomsa. obbligazione discende conomia la ma : della imEco- essa esercitare Tali virtù temente fcml^atte couatt. pas. si non sacrificando e Due passioni avari- vinte e . costan- geni innocenti. parecchi può a_ varìxia^ zia prodig gaihà ricresce combattendo passioni cattive ; le Combattute sono E- più virtù esercitar senza soventemente itonì poiché ; si esercitano due laudevole laudevolezza sua dagli atti suoi medesimi due quel a . .» ^ fra cammino ,1 r né nel di estremi i confini si colla lascia quale ; e dare dalla né essere il delle Ma . contro ché ben- e conosce litigiosisa riaddietro. Abbagliar e , prodigalità , della zione V ambi- confederata la non ni ai confi- dell* altra ; o luce può né il fasto plauso de' popolari gli deUn . rapire e Volgere consuetudine spettatore si avvede pervenuta esser incerti si lascia della conomia sa sedurre non Talora parte una suol ottimati, savio di sieno e , o 1 una verso ne . viaggio suo non 1* altra verso 5 suo ^ , , piega tien , l altra e una . . Economia prodigalità, L e , ; e si follie de* suoi cotidiana sta dal tranquillo tadini stessi concit- è la vittoria ali* avarizia « tice vor- E tale dell* Evitto- ria REGOLATRICE ria è in sua che volontaria volge abbandonandole , loro essa staccato, a il sulla ogni deporne irritar frenarla quasi riprovarne vorrei i alcuni giacché purtroppo conomia aspergono ha è mai il indole Rimota prodiga, giusta. Non roba rio deside- roba : non ; e ; re trattae ; secoir- consigli. Imperciocché gloriosa idea Ricreassero famia tal e , gli intelligentiuna che anzi , coli' avarizia le massime sempre giammai darne così dirò conversare e in ogni tempo in certamente tar medi- la passion della la suoi spesso desiderar : temperante essere sempre : pensiero be deb- ma ; dell'oro: interrompere e ; debbe cogli occhi fulgor presente roba le magnanimamente cuore nsedesimo tempo un insieme da ogni cupidità alieno e sostenere ma il avere volto, Economia La . le spal- le in abbandona , povertà forte le rimira più importune cure anch' e né avarizia La . da volta ficile più dif- della che quella, una ricchezze alle e é 197 verissimo senso povertà volontaria la ottiene qualche non , LUSSO. DEL essa nobile da immacolata dell'Economia, di non nome suo . , e qualin* so La cuore liberale, ed è ansiosa N per 3 E- verace ogni tenacità, é spesso io nimo. magnase è non pre sem- inquiete solle- 193 DELL'ECONOMIA ELOGIO lecitudini videnze , anzi rimedia ai reali ; si protegge e dona può dai probabili Non piccole divengono grandi cità o , eziandio più le tutte per le che che intende da fra comoda accumulare non lor poco forse riso nati ancor amati La mai non e cure scon- questa ad tratto di di armadio eredi e derideranno le massime casa la del- tempo monete a' posteri presenti ta» , poco amanti del dell' Economo , la quel- e soavità mucchio un se a li quali , ingrati e scialacquatori, dopo , . o spesso , contandole astinenza , . umane onesta e lungo di piiì entro lasciare ciascuna però sdegna di e , , che , investiga- un vivi qualche i:n allora e gir disdicendo sono in poi per moltipli- maravigliosamente le di abbondanza vita, da che , loro signora, tutte sìgliatissimaquella a' suoi cari la insegua Essa serva. essere se per ne ra qualo- non generale avvilirsi ; non eseguisce da per plazioni contem- se sistema un comprenda, gelosa di ; ma quanto sue replicazione; abbassarsi; comanda e cose o loro singolare, mento E^ la per prov-» nar; immagi- per . alle sue tutti i possibili; teme neppur caute i disastri si fabbrica Non . nelle placida ma , aver spendendole T benefico tore Testa- tenendosi egli nel mezzo pte agiata proposito Ha molto nell'Araldica discipline del discreta cognizione d'indole lui quasi della né mai nel passi innanzi a sfiicciatamente questa a noi vicini perchè tanto , delle case la forestieri qual quasi che si , si è in ma , sfoglia* Essa che le sono co' loro mi ra- a noi , fogliosa è un bolo sim- ma sandando tra- sfoggi : ai noi cittadini, con- dappresso, appassite, mezzo N de' strafare vogliono contempliamo case essa va pare- ora verità lusingano gli occhi; che osservate le verdure assai consuetudine che vediamo t rosa al nipote: tra poteva rosso pare il Nonno ser es- i una nell'ingresso del viale, lontani suo voler arrestarono e bene e miglia: fa- sua Passeggiava-' avaro. : esso discorsi rosajo. Eravi un aperta bellissima, il né giardino, disse rosa, con non a vinetto gio- suo forze della sempre prodigo, giorno un un , la nel- e , Favellava delle e costume ne* familiari lo esortava e bel già non degli emblemi del mondo amico costituzione cotidia* opera e " buona» come cavaliere instituire degli scudi nelle ma no dava senno tal a vecchio diligente per assai e è sertì* Racconterò apologo. Un un 199 viziosi stremi gioconda. e di ornato di due felice net LUSSO. BEL kECC'LATRTCE 4 cui già ELOGIO 100 già già DELL' le cascan ECONOMIA foglie segui egli, questo iiL* traspare un di simbolo stesse ristrette e modo che E siccome di avrà non qua rallegrarsi, perchè siffatti bevono poco rudo certe anneghittiscono tardi troppo 5 certo o la , il ottenne , né di dovete aria né nelle rosa iivvertite spine la che difendersi a roba vostra ogni parassito, cogliervela Per . e nò né il ha voi e che mi chiusa soc- e quel to aper- spese , ristretta è E' gambo armato dovete ogni adulatore non ! cara pur . ricco vissimo sa- conchiu- troppo pure , rata deside- vostre ogni buffone altro che volezza. onorc- una troppo foglie : da di nelle essa rad* sbucciava carissimo, essere sue così di novella presa aperta troppo non , : non allora ristretto troppo che nobile immagine a che pervengono una esser di diseccano rosa Nipote voi egli di una di vanto economia. Ma diniere giar- mai poca e allora quale vecchio questa se , non alla beltà Finalmente com.e in nostro spilorce intristiscono case , un bottoncelli espirano sugo, pria di fiorire sc troppo il è esso , . forse di fuor appena raccolte case , pato ravvilup- e d'incarnato poco certe fitto bottone ed angustiato per lo contrario Per , tender di, venga è e a indegno del- REGOLATRICE della ricchezza alle parte e lascia liberale vegliardo disse più Io Giacché abbiam sinora ridirle neppur la domestica torno però ri- e : dell'Economia additarne Se . alle ancora tenessi Economia l'ago, è si è celebrato scudo al par de' militari! , ben esser chiarezza vostra O vostra quante il scopo solo, istruzione scritta . , né che Intorno di affari dee la sua nulla il il e j- ne versare dello non ser es- né stra vo- nientedi» Io esser degnò più ampio la vostra lasciarvi correggimento diligenza , la ''-"* » sate avvi- dover '" ^» primiero di quella divina il Signore a Ja/jf^,. non esaltata giuoco; il filato Mjtetìjg disconvenire l'acconciamento; , e mano il lavoro perpetua cottone forte dell'acciaro, per vostra sola raeno della Donna conquistatori ! Ma vero cura fatica E de' il braccio come alla il fuso e gionamento ra- gentildonne direi; Signore, . volte re fio- istruzione. sia il subbietto o se for- questo cantava piacemi , grazia- tante Anacreonte, degli atti favellato materia , , Quel sentirla. come quando , io sta Que- persone. a disse mia seria alla so ne saprei non . la non godere spande fragranza essa , non , giovine ancor amiche altri s'accosti che sita che ed ioi . lascia la non se , oneste, è rosa LUSSO DEL e il lono fuso; mercè sua casa, mensa " erano a gonna drappi la ritornando dal attendeva; pi Palmas cioè stesa comperò tante non confidenza avesse , come sarebbe del marito abbandonata già le aveva e a- inO' larga: ben la bontà e la minata esa- sia. corte- la del- le campagne a dolce ogni lei; securità cura abbandonato la se non più gelosa intero il (aD ^VQVCY. cap. XXXL e Economa avendone convenuto con palma adpaupeYem{a')': del dilatar atto l* che aperuit valorosa possessione, qual colla suam la entro si faceva spontanea spese $ spese extendìt si faceva una casa le ,11 quale ritrovava , Manum : to scarlat- lo marito al prima del fondo Il appresso che e si faceva e suas limosina dopo che avea j pia dop- tutte e ne satolli i servi tante con limosina, anzi " che e perta i larghezza soglie ogni agiata decenza sue lei la e senato , da s'imbandiva padrona fìamoìeggiava indosso alle la quel- gioconda tappeti preziosi; e 5 che e ; in doppio sajo, avevano aggira- che buona le donzelle, parte che^utti eccelsa ancora» , della che e dice ma Spirito Santa Io . di quella femina dita le Dice prudenza la vostra che DELL'ECONOMIA ELOGIO 161 di tempo un DELL'ECONOMIA ELOGIO ac4 il vantaggio, che produrrebbe la cultura anno di terreni , pressoché nulla , non chiamarsi ingrati , perchè non rendendo onde beneficati : li in qualinon possono sono rò pe- mai giam- si rimangono campi , che, giustala frase di un greco, partoriLe cure dell' agricoltura la fame vogliono scon se riguardo alla Patria estimarsi glorioquanto i si onorati stipendjdella milizia. Se colla milizia si protegge dalle ingiurie fende la si didell'armi la città, coli' agricoltura da quelle della carestia,e a un popolo i privilesalva non i sassi solamente, e gi, la sanità, e la vita. Dolce pensiema ro il poter dell'agricoltura per un amatore . dire a se stesso il fondo , della mia nuova famiglia: era ma negletto da' miei famigliari:altro dono che meglio usare non so un già fatto dal Signore. Dolce re pensiero per un amatodell' agricolturail poter dire a se stesso , la mia io fuggo l'ozio, e mi occupo; ma ricchezza non è nuovo è alla mia ta oppression della vicente è anzi un conforto ingenuo e innone e , dell' Dolce pensieroper un amatore piendo agricolturail poter dire a se stesso , riemil suo granajo, io divengo un abbon- occupazione non una . do- doso perchè ; il pane pensiero ce dire il poter prosperità non mia la mia stesso dal ricchezza del lucro doni , che , addietro, rapidi eh' io posseggo posseduto industrie per e diritto è mo cilmente entro non è economo un io gradi è tutto , steri posco cre- stizia giu- nella legittimo benedetto al Dio da un proposito , , dico solamente, perchè esercita ma oscurità da' miei stabilisco ci si aspetta virtuosa vizj j per è sano trapas. salgo mi del , , . ritornando strettamente in spesso essere io dall* mandano si rido- che splendori, potrà tutto , dagli uomini Ma i , se a grazia di rado non fermo, è tutto ; tutto Io . dalla , lasciano e 5 e dire co capriccio del giuo- , posto un per dipende non dal fortuna 5 protettore contaminato pensiero Dolce , arbitrio della Ciò è riso agricoltura il poter della amatore il mio pianto. dall'altrui partorita dalla pubblica è né calamità, ^ ; mala io prospero stesso, Dol. agricoltura deir amator se a re provvedeeguali poveri miei un per è conceduto me a tanti a 205 divengo agli altri vantaggioso insieme ma 5 LUSSO. DEL REGOLATRICE uomo mortificato. che perchè può Egli, ** che piìi nomia V Eco- esser la virtù che supera Un . uo- fa- essere si vede la "°J^l^„g '*."'7''- ' Xjo una eco" nei- larirfif^ intorno di dorso talora modera passioni , degli agj de* e la piaceri genj molti gastiga Una basterà solo David assai lasciò sue spendios di- sono se , incontri la ciò tutto tificazione mor- storia sulla raviglia ma- a Auri Salomone: a le i primo spuntare spiegare a figli3 si divieta , nota nostra . sul e , innocenti in ; esercita però fantasia sua di pesi gravi famiglia , tempera numerosa santa schiera una e , sul sente e , . ECONOMIA al fianco moglie una DELL* ELOGIO 106 ta* . lenta mi Ilia centum secondo cioè talentorum : scrisse Trattato , un che non valor al vario che somma che ;ge dalle vario, il testo universa del Ebreo, Geografia; e va tal se si glia vo- indicata una Scritture ieg- come rito Atter- santo. degli ricchezze aggirandosi per per l'antica questa certezza con impendia, tempio puto com- pende quale di- la dalle so qualche spositore dalle scrigni di David , quecento cin- d'oro. assegnar so perchè e di scudi parole viene recitate ad che Ben talento. mille due essendo vero; immensa; bastò , degli eruditi, controversia dal ciò che , il .Tirino , sollecito di sapere sono sia esattamente una monete cinquanta milioni e Io da mi Ilia Dottore un delle uomo era argenti mille 6* , Nautica i' antica vago geo- di REGOLATRICE ai conosciuta se prodiga -di T Ofìr scoprire, se LUSSO DEL di giorni 407 . tanto fós» oro David; e le se flotte negoziatrici veleggiassero ai porti del suo trovato aver Domus , In le ne spoglie se ai alzare l'animo fu Io La se doni rire appa- prxparavi im* economia la raccoglitrice nimici; . dunque Se toglieva imponeva tributi da' confederati , una nell* erario magione indirizzato. Parali^,XXIJ, V9r- alla a Dio, futura a Intanto David 14. la al- comparvi ed essere mea Domini riceveva riponeva a) paupertate si a affiiSiione , poteste solazione con- necessarie Dio di . ribilli ; di voi in le spese tempio la inutile che ecco gliuolo, fi- caro ho intanto vissuto ; di edificare voi, mio ma esser perchè David Re Salomone; fui degno non insieme Domus pensns di non del ricco: impensas l'erede Signore; al messe povero io , impresa fabbrica ce Ec- il vecchio Chiamò l'eletto: siete ho di David prcep aravi a al letto r albergo mea molti per , figlio,gli disse desiderata me (^a) di morire di veramente , Domini prima di lusingomi me a mortificazione in -paupe-nate ego , tesoro un nella nascosto e QjJanto rosso. mar ai to tut- impresa cui non aveva abi- tava che Reggia, tava architettura vole delizie a lELL' ELOGIO zcS nati il bagnar a lui a politico già è lucenti ; cred^.re a degli lui a di degli inimici sparsi qua Davide di dovere suo fabbrica i suoi asteneva e il non denajo governo la e ria glonati ri- saranno degli spiriti ti inquieper la là per e altro avarizia di alcuno suo del onor no tro- vano idolatri, che tuttavia esiste- ( il quale per segnale sistema popolo suo distruggere a già Saranno . nel , del del vecchio ancor guerra vivande popoli estranj; altri armata memente agguagliare confor- de' pensieri gloriosi per desiderio rare diva imban- non pianto col confermato ben al guardia studiose pane maeste- e ville di schierava d'oro come , bella aveva di troppo mensa uso non né di scudi pompa di fosse ; ornate; ECONOMIA le apprestar raffrenava genj : e ) ma diede non mai il meditando spese colla V augusta per zione mortifica- santa dagli od) guerrieri dai che meno monarchia: sollazzi neirerario ammassava si pacifici , da tal siglio con- santificato, Le conse- uTJ"lÈ.sa sono Seconda ^ri'mà^' cottse. j.^ ^ di conseguenze due ; la prima la concordia ijgjjcalcolante Economia una è virtuo- la durevolezza delle famiglie . vigilarizai suoi , la Qualolumi por- DEL REGOLATRICE porga aiuti i suoi e . .... dite alla tali dolore i* innata ancora delia dal dignità entrando , che dalla incontrarsi dell' Economia cadono famiglie ; le sorgono stanno essa Fu mediocri. de* maggiori, conomia superbe e atrj , tanti onde le altre , archi, e altre che , anzi pur E- magnanima in Italia tantS tanti portici, Italiche nazioni morei, mar- e fabbriche certe un tanta talvolta, bellissime ed in privata eseguisse; O pra so- N^pi guardo alzando cospicue insignemente cittadino opera, il ti tan- città . maravigliamo in appoggio tanti palazzi e molte sono di la eh:: costrusse logore più poderose le ancora per e T una per leggendo Senza I ma ; nia malinco- trattando e alienazioni ed sar pas- accidia dalT archivio , un tenuta, Qual domestico non vendite rimirare crapula, sopravvenga voli consape- possedimenti antenati! na^ , una antichi , al pergamene, logge , degli mangiaronsi , sentono , vivono e , additare feudo gioco averi che coloro fortuna ma noi , a me co- ardisse allora dob- Darevodelie f.t* miglie • senza preterita grandezza un in- onde , . per palaLjio, vedersi per quel rispondano de' grandi chiarezza Qual . lite temersi a rimanere Stirpi veggonsi che è non , ao9 . illanguidimento delTentrate misero che L15§^0 . ELOGIO ilo dobbiam ECONOMIA DELL' ricordare ringraziare la prisca signorile e frugalità de' cavalieri vogliartiO invidiosi del to; guadagnato ito prestamente monte e , altro famiglie giova delle fie il arriva ; In viaggiatore, irt . è vita sua e se- ogni città, vano egli patria j già zelante e suo è conta se meriggio i pi catalogo di nobili stir- un estinte Cagionano vizj nuovi certi lesse se , cui a cerca già alquanto dal avverata. le del- succedentesi nel Suo querela già pervulgata tidiaria essere! che abitatore della uil asserire gentilizj,che Ogni duchi ca- in intendo di il vezzi Sebbene la conservare conversando ili fosse . generazioni. declinante tesse delizie perchè intendo alquanto dell*onor età se dipetìdentela durevolezza a tìelle storie tanti oltra comperar a guerra né usa, più felice homi Celebrati ; fori oggi mare ancor dall'Economia riostri come passaggere senso essa il presidjdi , 5 oltra e be avreb- non somministrato ai mol-» pure che tanti oro di pace ornamenti sì propiziò alle insieme ai nostri arsenali alla celebrità cortcedianìolé e confessiamo ma il que' di a contrade, nostre nulla negar commercio Italiani. Noii Di tanta j e paese e . comune e caducità malattie sta Queco- siac» nuòve. Ma ELOGIO ni rare sì cioè , cerca dota forte una anziché , M DELL'ECONOMIA ampia ed sanità gioconda casto , conjugali si letti Questa . via altro da condiscendere riverire e , alleanze . famiglie lungamente le Io scritta aveva quando Siena al feria sermone quinta dopo predicava del lo scarsità perchè condur dal colla ^losofo 5. del per , fa terzo , considerazione S. allora che del pompa E da il tre \q liivoluzìom di nota' volume, nel la alia in lia; Ita- era in e atterriva il Signor Torino volumi Italia collo libro con ha assai scritti spiritoda XVIII. quale può molti, cioè provarsi tà me- la del- proposito quale storico, nella il lusso vivere tal su , in da j Bernardino luce una viverebbono accagionando dati esattezza velle no- certe pensiero innanzi Denina belli sopra di di Passione . ultimamente del la Domenica donna Abate letizia sesto gente, la qual per quarantesimo XV. di ta tol- concordemente e che stesso secolo alla questa ritrovato ho la , tali cautele Per lati sconso- e sarebbe condizione la fórme uni- ti poi i san- sterili restano moderazione certa una genio ; onde di disordine parte sapesse tempo fecondo amor abitudine , proporzionevole, indole candida, Questa . esser certezza capo va nuo- che JìSl REGOLATRICE declinare nel DEL XV, secolo del LUSSO abitanti fu in Italia assai si nel fosse mortalità de' Veneziani^ fìorentissimo,e era denarosa. trimoni la introdotto Duca da di Milano Lorenzo Federico del quattrocento, e drappi d'oro, di non vano quello del è la dell'Economia. esplorare di le raente turbate ) il lusso, , e temperata tante case de' Se come a cui Grandi quello, che Economia molte regrine pe- settecento. fé- conseguenza divise 3 e sovente peresser irrita molte sioni pas- passioni in f^ondj f^uenta . speziai- dCadéiie ( onde lega tutti O pelli giornalieresi sì sono l' autore servono di amatore l'origine ci piaccia discordie troveremo del il lusso di nostro seconda la Italia per cinquecento gemme, e , Imperador viaggi sì universale concordia La lice è due care era come dall' e , giovine Sforza i4(5p.Eppure nel e da' Provenzali Maria Galeazzo de' Medici 1452. de'ma- amplificato dal III, ne' suoi nel simo chiaris- nimico primamente in Italia, indi chs molto era Denina lusso al lazione popo- de' Genovesi e Abate colpa di tempo un l'Italia che Il Signor dà ne in la dopo ditetto maraviglioso il couìmercio di quel cbc anche 1348. Questo sembra degli numero rmnore precedente secolo del il 2ij . . La amichevo- ^^,^'f DELL' ELOGIO H4 voli nodi da, e di Il capo . ECONOMIA vegghia casa spirante gioconda alacrità del travaglio suo senza indiscrete sulle disamorate, nutezze fallaci (tf) La CQspfra col xnuni sulle , ipotesi senza moglie . esagerazioni senza se scar- ntìi- stagioni difficili,senza sulle raccolte, il peso porta riscossioni lente su- querele moleste, senza importune, paure e , uniforme per e aeree timento consen- agi* interessi marito co*» lieta» perchè sicura, di poter ben pa- , re- CO Reco disamorate esempio delle mìnutezxfi un , ipotesi aeree e fallici, che ricusano i consigli ( nel' Il Voltaire di una pratica soda chiara e secura la Enciclopedia la quinta parte delle questioni sopra delle . a pagine potersi non favellando dilT economia 53. di Madama di Aubigné lettera cbesana di famosa lettera ^ abbastanza mai alla Maintenon ^ che egli Mardice agli occhi sotto porre cara sua e una porta , lo . riscontrata ediyjon delle lettere della M.i' di Amsterdam del 1756. In quella la M.iin' imenon dodici mila vuol alla Alibi gnè^ che con tenon provare la colla ho di lire Francia propriamente sul pane -s che ella sul si poteva essa Parigi a vino ^ : e sulla con suo marito discende carne ^ e a un sulle tenere man- gio conteg- candele^ vivesse lo guarderebbe , se non e esaminando la serie delle spese Ma tutta alla Corte stabilire alla sonìraa : dunque , e prima di arrivare , bastare i d(bbono vi dodici mille lire Marchesa 0 dice stessa . , notata trovo la : /' i cocchieri Opera sono ^ ma non computati trovo col stai- la notata che ricevono i cavilli la col- Salario che portano non ma , a que* biada e col fieno che mangiano ; eppure sotto que Duncavalli mantenuti due cocchieri vi saran quattro incideconsiglierei il lei taire d^ indugiare a far re ^ e colla livrea . in lapida quella lettera qual canone economico , P" REGOLATRICE rete anch* del contado volendo essa Le . i ^ni che I mano. al padre bisogno, più sempre della famiglia. di averli ingenuo I i conti non tuttodì bocche roba di far li figli; de' roba figli E* . altre tante 'battaglie. Il mano , volentier leale va per che creature , le dicano pre- cioè , godono soli la delizia rimirare tal fa- la mensa, arena buon tendono in- essi vivi qual di steccato e è trattamento cortese O 4 alla è mensa finte non padre di famiglia, qualche parte del civil la che le loro una alla ta. condot- sua amore con per cusa ri- ne j , tacendo, , degli avari, mentre miglia sedente per amati ancor savio è rende quello immaginario, con per e ti secre- padre, perchè tal un esser de' e dell'economica figliamano di , il chiamati misteriosi testimonj volta verso sono padre, che Il nascondimenti -tenta non essi de' comodi, parte a in chè per- tal in cresce o- ridonda che manca non e di mercede modo, in che cono benedi- , loro confidenza, perchè la servi volonterosi, figliubbidiscono piacere. Coli' età al colla spunta agiati di denajo sempre i calende le salutano e donne ornate e , ^ij , nell* abbondanza padroni, mese, LUSSO fra io donzelle il pane mangiano DEL se in allarga mensa ^i^ t DELL' ELOGIO 116 Già egli r assai in decorazione vitto del la carità. figlieai bei giorni le fra iTJattino offeriva immacolata fosse figlie i gioja al cara steggiava fe- il padre e : j Signore al e il che di Giobbe lor e teatrale e meglio sereni olocausto linga casa- popolo, reciprochi pranzi i cenza magnifi- Ancora gioiva di quella santo dal sa Nulla treno. renza incoe- misera certa si la e air affettata mezzo fomenta convito che e ; sottilità nel è ridevole dì dentro, al di fuori si deride che concxsce angustia al ECONOMIA chè per- , cielo sul e Tali , famiglie e i aperte sono parenti si occulta certa asilo ; ; che Io , e non nelle del quella un sono qualche disastro la borsa piena dell* sventure ta implora- è sontuoso ordinario di perciò inesorabile ancor . vorrei fabbricata s'intende, sia di tanti li cordia- dia d'invi- famiglie oppressi da ad che dilettevolmente non destatrice Tali essere e è infetto da non cuore percljè solamente può Economo vota amici ospitalità, piane con sempre . agli fatale gara di acerbità e , accolgono perchè il maniere, sincera alla beni per da' miei di tante neggiare va- immaginaria pensieri la decantata come e sembrassi alcuno doti ; licità fe- quando Economia producitrice ; DEL REGOLATRICE ce sì veggono quando e ; sì armoniche ciò disconveniente vocabolo sarà è tenace; che appresso faccia che se felici , che perchè lusso, economica a entrate, a una e famiglia pia de' comodi vero che la calamità fosse per me in quella famiglia. nipoti chiaramente dal conosceranno no, so- lume della suetudine, con- di una nalmente fi- la sottilità delle delle descritti Moglie, i- Rispondo lecito serberà gli to tan- quelle contentino per non e , famiglie all'urto eziandio gli Rispondo . modestia V Economia tale abbagliare e a- essa poche appunto per Rispondo . esser . se non discreto tale esser decorosa che , l' Economia uomo poter si laudino e se certamente trasportare e spiacevole voglio T si lascino non Sarà Economo, si ammirano poche lorceria spi- gretta sarà dessa almeno voler a che di col , i modi eccitamenti noltre è propriamente somministra , lo e non gentile , moroso del formo, lo idea avarizia. sarà non ma io quale cioè fisicoso sarà che congiunge d' incominciante minuto, glie fami- falsa una si molti Economia, di e altri perchè per rado Rispondo . , ai.7 di pur sì beate e s' intende non LUSSO. vicende goder , la la co» fia sempre concordia figli, fratelli, che più non si »i8 SÌ dal fa te reggitore, che e , DELL'ECONOMIA ELOGIO flagellò la podere, Non colpa messe ma è del fiume lite, che in se che disordine sarà lascia ma indefesso la per meglicre già di posta ordinata r Economia è nelle carissimo presentissimo alla prospere nelle e proposizione propria esser dilette pace, conforto e cose, Io avverse moso ani- travedere , e nistrazione ammi- esofFerendo dubbio all'unione al diligenza speranza Essa ogni il dovuta impedita prevalente; , jche il patrimonio. . fuor chi spre- usurpò così ben una e , l'avvenire che grandine lacerò dispera; aff:ìtica il presente della gratitudine ma , non al lui puo- , accurato; oppone di non , della querela rettore è non impigrisca, o , la più fare perchè neir esito , dello scrivere e , alto m' raccomandata affare che credeva non nell'esordio. piaccio co' pensieri ti la utilità . più io Dunque, nella piaccia data commen- aver di cosa scrivere a' lettori di avveggo e dello stesso liientreiomi bellezza di grave raccorne mento, dell'argoco' fat* LETTERA VECCHIO UN AD RICCO E SIGNORE FEUDATARIO IL PRA Voi questi giorni insigni per pocolin vi adiraste di vezzi, e dei ad quasi E ancora poiché mi io libretto sia lo il reputo secolo , o materia nostro ed chiarissimo loro agli tenati an- aspcri ; a vecchio. che qual- con voi lusso, laquistionc, dui si es- fogge lor già del maggiore maggiore che insultassero si^e Un dei impacciato decidere a delle inculti che sono sulla presente Rispondo uomini voi a proponete agj, loro sembrò innamorati e sieno solenne. e perchè vivere, con che quelli solamente consapevoli di vano quali celebra- li , squisito lusso un scrivete conversazione come , presenti però mi signorotti giovani certi XVIII. , in garrito aver 5 SECOLO Signor Conte o j DEL LUSSO mi il lusso se trapassato . eh' cavaliere io , , e che appellare giudico con potersi titolo sl.q prò- il secolo proprio vostra . onde i i nostri sia cacce castelli , di bue quarto vin Se grande. qual 5 ministro Immaginò conditi , nel Stato di carichi invitando a ed secolo senza siete paura giusto , d' ed , in e di in e , di Bullioii oro in anzi con , e piatti di imbrattarsele ben gento ar- mensali com- col copia colle pur ? Francia i suoi dinanzi di famoso tavola , na canti- re spende- lo animando un mastello di d' ler vo- a sgherracci bolliva corte avveduto e passato monete cucchiajo volonteroso, feste , : più lusso trarsene perchè : in bastasse nella lamente so- no portico rustica- egli d'imbandire e riguardi qualche botte per diede di si tanti al lusso pranzo che quello primo patto tagliato in pezzi dalla sgorgava Il feudi caldaja la capace , niamo conve- inimicizie . abbeverare e , protetti facinorosi ed pascere vanamente romorosamen- Il processi di ribolliva cucina e ed , te soven- sprecare ne' lor fazioni in e Io e , e , , non è la come disputa spendevano antenati assalimenti in che spendere ne' lor te della preliminari. convenzione lo perchè, disputiamo non sopra Contraria lusso i confini stabiliamo e del sentenza; addiviene, di CRITICA LETTERA aia Voi ni ma- che . intendete che , QJLJALITA' SULLE che lusso al basta non mentre , erudizione molta fa fresche Apicio che Italia i nostri il , Imperiale che un fagiani , o i tempi educato benché fasto alto tempi E settanta . dopo di E te esilmen- dico i tempi , siccome to mol- giati sfog- intendo le ra anco- vostra con in arti il gusto sentire a oggi e signori nel rinate la i medesimo, ma s'incominciò fa tavola parvero i notabili di Roma: confronto anni che Orazio ad inferiori Impera- sua LucuUo persiani , dell'eleganza. Infatti nel V solamente di e , presso Italia, quando versò ti Altrimen- . qualora intendo non sontuosissimi e Je ostriche manda nella . , vola tatiquattro ven- o aggiungeva pollastri di Crasso meno i due in che ne* giorni d' invito due e ; chi anti- troppo i Parti tra non stra vo- Imperatore Traja- quale festa papero romani più alla antichi tempi colla , avversar) ricorderanno Alessandro tor all' guerreggiava che noj da sia patto di piatti ornati schiere ed nuovi: sità sontuo- ventidue famigli successive cibi nostro Eliogabalo dai recare 215 la esempj Dimentichiamo . di richiede Signor Conte o , ec sigliata prodigalità scon- Il secondo citiate non LUSSO la esso dilicata. che DEL contesa sessanta lasceremo o da par- LETTERA S24 CRITICA parte i teitipiantichi nelle storie dinarj pranzi dati più moderni, , dai celebrati Visconti dai Medici festeggiamenti dei e jjco. Beatrice con Visconti Matteo Signor di Modena di Ferrara , Per sedettero tutti in pubbliche Se p£r se voi Duca altro dal ventesimo giuoco delle carte ne "lipintoper Marziano e cinquecento scudi d' tal re gene- de' uscir sti-a dagli annali di lusso , sconti, Vi- che dal diiettantesi del da Tortona un con eglino di Francia ci direbbero si delle in potrebbero citare esempj contrarj: bio ti fatvoi volume pagato : vani gio- za. magnificen- fu oro ai mezzo ricordaste Visconti Filippo Maria spese esempio citare didamente splena per rilucente del Muratori Italiane in mentre , nu-" vestiti recare vanda be- e , mensa aprirel'adito di quelli di citerebbono alla usurpare ad economia di sparuta cose volessimo avversar; cibo uniforme abito verremmo vostri diede : Marchese e , convitati . di prove Così Reggio volesse mille Vili. di Azzone giorni chiunque per e ritò ma- primogenito suo sorella otto . ziale Galeazzo d' Este straor- quellidei come . Tanno lasceremo pure gli esempj toccarli senza benché 5 così , che oggi il Re mazzo mille iscamza e, senmae- Carlo VI. QUALITÀ' SULLE VL non di legno ; del nel aveva palazzo delie grate perchè i piccionireali non reali fatto avendo tneto agli entrassero Carlo piantare nel finestre alle di filo di ferro, Il Re . panche palagioche suo suo appartamenti 215 ec. si ponevano che e LUSSO DEL padre suo orto suo un po- piante, e bendisposti150. prugni fu quella una piantagioneche fece parlar oggi si parlerebbe di un Parigi come di 180, , real lotto nuoi^o Noi . parlare j alle consuetudini vita civile ordine, si . nostro stre no- della stra no- questa discrezione di Senza chiKrez^a di relazioni e chia monar- agli spazj delle età entro entro come della restringere il dobbiamo così , V erario per la quistion chiude ravviluppa e s' intrica , e nulla si conio Tulinfinito dopo un cianciamento allora si può appellar lusso. Usò gran . lusso il che primo in testa il In fatti V. portò sontuosi. e discende E. e sanno poco Parigi è alla il ed gli splendoride' nostri T ingegno della mangiare fa ha Dicesi , eppure scritto che popolo più p iif:- si mise pratica, della tavola. la pompa Mercisr di , si esalta Oggi i soli Francesi e cappello. i comodi esamina le scarpe, mal cina, cu- che ilSignor il popolo nutri.to Si LETTERA 1X6 di ogni altro popolo di di qualche diversa dali' sieno ballo 5 Romani j si cosi che mi negozio lei per focolari, sì la in da un e che le recavano Montagne cuoco stesso in tutta quella che gola Lascio . nazione potrebbe in d'Italia colà al dai nostri lauto i nostri del leggesicome , e cuochi i nostri mentre , quella del Cardinal che i del arte campo. tese egliin- Caraffa ravigliose dissertazioni ^di cucina a la que' del- andarono tattica d^Ua. tavola capitani la del- si de' Medici i i cuochi illustre che . lia Sici- ricordare grave insegnarle T a fino mangiare ; recarono lascio credenze dalle e professori della gloria di quella tem][iO di Caterina Ed pregiano più dotti ridicola; e par camente fran- presso essi si riveriscono come di della i cuochi si ché ben- , maestri siccome appella scienza questa foggia in cotto piatto detestabile che noi tra e primo saggiare come , un confesso Linguadoca Montagne è esso pregiavano Francia, gante arro- lingua, definiscono di presso tanto di là delia loro alpe poveri uomini altro è al piatto usata che per Italia in la fastidiosaggine . francesi nostro maestri o Ma europeo certi arrivati che Io CRITICA ma- ignote Franciat Voi lora al- LETTERA iz8 vine polputa e fini chi grassi e II metodo erbaggi , frutte ore secondo dirò 5 lor illustremente quinte costo di 5 di grazia si il forchetta, , e delle si misera può capacità beccare ciantellino: dopo la r la mensa scarsa elogio della ra manie- si serba sale, commen- more ti- dal se desiderio del non pagno com- l'arringo,che la schiera de' piat- è infinita, ma o , ordinaria cert' aria abbondosa boccone, ne assorbirne un che certe case no assottiglia- facendosi semplicità : di di ciascuno dei conviti sana ro lo- alla aggiungeste, comparigione le che appena pezzuolo un ed che vo* maggior certa scodellette e , di conchiudeste pranzi detti magnifici tellini e , sgombro dal oggi tuttavia . ne* le gradevole 1* assiso buon forse Insomma e , sieno con si satollava via di za, grassez- intrisi avvertano e fior sarebbe e se sughi consolava il quale tor E mangiava che e , loro , i loro che essenze liberalità, dalla fu, signorile. vecchia di della dispendioso i moderni gliono mangiare stagioni convenienti maturezza metodo un pure le uccelli così, opportune della e fior di e beccafi- fior di pesci , e j fior di di . fior di carni stabilmente di dozzina una o , CRITICA e ra allotavia tut- se apparecchio e' è , a QUALITÀ' SULLE il pasticcipche . dura perchè ce. si appella della un' intera settimana di Maintenon éternelle fine alla Però dell' il lusso ra lette- sua della sporta tirati anno . conti quella e una ^ all'Aubignèchian?la/^yr^w/Vff scritta famosa in lì? settimana , Madama che LUSSO DEL è non i si decanta qual . V. E. dicendo detto, aver molte in E* vero assai sono di v' non da era più largo che varie ed : di inerte mangia d' ordinario mercè uno, è la bevuto aver E lesso , della di e una Le scorbuto sanità di di pranzo , di po do- asina, lo pol- un di erbe contro lo al- dilicate donne scanti ca- zuppa nostre sua il latte a vive più e ; in mondo gran pochissimo contentarsi obbligato notarsi a poi chi del mattina do quan- soverchio messi il disordine nuto avve- , è Ma sregolata e oro . . la vita di è me a sarebbe carico nobile mense posate d* mangiare moltitudine tanta che colle di accenna crocchio quel limitate mangiare mi che cose disse verità. moda le . di svogliato pregate girano 'qua nausea per li delibarne poltronia dei dcir acconciatura ed piattelli, alcuni. letto, dopo e là coli* occhiò acconsentono Dopo la diuturna la diurna pigrizia s'istupidiscono i muscoli, P 3 non si filtrai! non intera la quale è languisce. che era di piacquero non poteva esser dopo i sudori delle corse che 5 piatti, del oggi fu le vivande ingegnosa, Nasidieno dando cena a , cioè , e che oca che si fosse ed fa , con r ed a pasciuta di . Orazio, Vario fosse si gola gradevoli memoria nuove oca le alterate la invenzioni Mecenate do Rispon- foggia del condire ogni tempo di cui a nel salvar miste tentò e fegato di un bianca In assai. costa Quel la , compor e , cioè e sete. economie nondimeno' apparenze non se s'impiccioliscano quantunque per si studino e fame sentiva e non foreste sponde dell' Eurota, sulle mo l'uo- che le per , dirò ma pignatta caccia della faticava, poi ch'io carne, sua gliare pi- Sparta di Dionisio: a quella cara di Sicilia a gli disse apertamente spartano con mandò guatteri tro al- quale Dionigi tiranno dei non strutta e il com- il nero, porco broda-gliae quella stufata, dei cibi, gustarlo; uno posta Quella e di aceto. s'invaghì chi piatto carne sale^, ed a l'appetito, i Lacedemoni Tra certo un non però ;^e si lavora non e , miglior condimento mendavasi entro umori gli digestione il irritato i CRITICA LETTERA ajo stò appre- sottili vertenze, av- veramente fichi ma di QUALITÀ' SULLE di fichi freschi jecur anseris pastum Ma secundi ben Il Signor la alla mi E sapere non contentarmi dei versi Re sì buon Sarà ore vivande le ) ( cuochi a medesimo Ma menti , in fu di di Dei stravizzi di intero dair certi di farsi e irrigazionedi molte P , ed uomini prima ed piatti certi eziandio privati e e- ed espcri- un , me co- ghiale cin- profumato elettissime 4. tato limi- i davanti vola ta- na ordi- ; rammentare ; a altro diverse sa ca- perchè siede per recar annaffiato di innanzi sera nazioni delli quello in , , numero lasciamo e quale lodi suggerisce consigli Sovrani del Mastro suo la e . nobilissimi ^ ca boc- quali ringrazia intelligente assai tre per sìa. mia eccellentissimo stato è il non , cosa colla co' Prussia, pasticcio . Federico di che le legger arrivò non sardanapale la saggiò , garbure la conosciuto mai ho pasticcio à debbo dei XIV. Luigi di egli , io il gU Se . si sappia non dice mai de neppure di che felicità di mangiare vergogno fegato un cinquanta anni in qua; da non garbure che sono pretende che Luigi XIV. de . intingoli deliziosissimi. Mercier mangiare libri Satyr. Vili, albi certi moderni ajt ec. Pìrjguibus6* ficìs : altro . d*oca e melati e LUSSO DEL botti- glie , LETTERA a3i glie il Pur . dai troppo raffinamento, sarlo voluttuosi vogliono il ancora fuggir per moderazione consuetudini affermare ad che spende più ciò grava che la sola nelle nella i maniera vacchette vedrebbcsi guo se- , si spendeva è rincarita popolari ), quanto di apprestare il spenditore, dello serie degli chiara nobili la strumenti in questa cresciuto (e per- è cibo termine sentire ; non delT perchè appetito deliziosi; ma poter sentenza soddisfare si vuol sieno non d* forse essere perchè lor non si la serie si del notajo differenza parte , come Il . mia delle pulite famiglie più dispendiosa. Se la da alla tavola si negli archivj dei e naggio car- persone non tempo un eziandio custodisse delle che oggi u- care masti- favellando perchè ogni grascia tanto non dei stessa entro che di salse ; tuttavia , duto per- forza a fra le eulte nostre han d'ogni fatica non e , talvolta consumato la cerca la varietà; e il gusto Restringendosi . si energia delle la vogliono e ; novità, logorato come e sibariti nostri la e i ricchi perchè CRÌTICA al stodisce cu- , è lusso ultimo suo i posteri per vie mente maggiorzi bez- avranno cupidigia . Qiiesta pigliare in generalità; poiché dei pazzi capricciosi e sfrenati non' ne QUALITÀ' SULLE le tutte Di è non facoltà lor fola scudi mila estimò ed fame , del padrone savio ( se suo re ave- di che dover temette , rati dispe- e si racconta i conti ornai trovandosi non 133 poveri morranno fatti che ) ec. quali inghiottite , pazzissimo Apicio . h mai mancheranno ne LU5SO DEL santa ses- morire di i' avvelenarsi partito . ho ed non ho tacciuto dei sinora E solita dei E' vini . pranzi vini i cibi ; ne decorazio- una alquanto sono se , dei bere voler che considerato eh' abbiano ti passa- , i mari, le o ed speranza è colle il come e a sue si reputano non sono di sciuti scono- italiani età valevole a vendemmie , ed era insieme ma condire questa eppure Opimio rOpimiano mele, : dire non grande il vecchio amaro, basti Consolato durarono Gracchi che Opimiano del vini che Italia il vino Plinio di buona che fìaschetti Li privati dignità quella Li globo? dal capo . hanno non tokai del vini noi a . il , i migliori Il vin alpi lenni so- se por- degli ai altri . giorni dei al di tempo divenuto nace te- gratamente i vini novtUi . Dal testo di il Console più , deduce Plinio cento Opimio il , e e P.Arduino, sessanta secondo che anni altri po do- ancor un' oncia ven* si LETTERA 134 vendesse cento incirca; nobili. donne assai giovani attillati e pochi scudi ciascuno, e veli, , rense il vistoso avreste Ai peregrine pelliccie) ed spiegar argento solenni , li ritirate in cotidiane andrienne teli . ed ora è appena d'oro sottovesti leggerezza serpeggiavano e nelle vecchie trone ma- j e i e brighe di li solidi sulle vi si sono tes- reggiano ga- ragna- galloni di giubbe, trafori un qualche quelle dei con goravano lo- ancor drappo di , reticelle che gli ampli ricami gr intrecci amenti per fattone cosperso lucide delle entro 5 aspre alle di argento, e stra vo- agli altari Il famiglia. Qj-ianto agli uomini Francia le accudendo , della in uso dono facean le del- e , ponderosi broccati vivendo casa taccherella per ne non se V vostra alla rarità gravi ed gonne tutto madre festerecce comparse fiori, , della vostra Dopo . Pennacchj (oltre osservavate di V abito giorni , oro con dipinte formavano tele nonna, te orna- eppure : compro di ciascuna. arredo giovinezza usato quell'assemblea eranvi In , zioni annota- è quale oggi , venete è oscuro. si fecero E. V. il vestiario sopra dai Plinio di da tavola la lire due novanta e il testo ma Dopo CRITICA e sulle appena tra concedevano ve- LÈTTERA ajé Denina to^e nelle CRITICA Rivoluzioni sue di Italia ^ Ai tempi de' Barberini, s^5lencientissima de' Panfìlj Roma dt:' borghesi de' Chigi fu . j un (jjuasi era di salmeria in altro grandigia piccole alla maesti\ Permetta , parte eh' io mi di quanto alle ai principi sotto e talora corti in bandite in tornei ? in Favellando che , lava ane- tissimo pregiain eziandio pubbliche dalla vostra vita la .straordinarie e divisa in lotte in , l'Italia,. nostra usa in , solamente, che , in giostre , maravigliosi privata , risposta dall' liscio ) ispettacoli d' adatto mia Li . era , chè per- : semplici cavalieri corse sta que- trapassati secoli quali oggi si Accenno da l'Italia lato private ed ordinarie apparvero incomincio poi degenerar diversa naumachie della del ogni dichiari , maniera ogni nobiltà Signor Conte o , li ancora all' . ai cedere impor l' uno al fasto opinione spese dobbiamo ( ed E. is- con e elegantissime corti , alle quanto da ma V. per voleva mentre di guardie, La . non quel decoro, piena di e ambasciatori loro quasi Romano Popolo ropa. Principi dell'Eu- mandavano di fanti, treno farzo di convento Re Li con , e e non mune co- sizione oppo- semplice forse . stire ve- rerà du- QUALITÀ' SULLE revh lungo tempo; ricominciato di Lione poter ricchi Lionese superbi galloni che vestimento tuttavia semplice dispendioso è i panni nostrali, La ; giacché sino lane poche e , I . e , di solamente sul Inghilterra fine di met;\ si sete del uscivano Giacomo i vestirli. seta Conte In quell'Isola le furono di introdotte Strafford In Lione nò erano alla aveva tolto Toscana. in casa, che po- di da Olanvenire perfetti im- erano zi, mez- volessero di lino, al ministero il vanto Le di seta né manifatture né si doveva d' panni studiar lavori talia d'I- Firenze opere sotto . ancora I tinti, ed I. dovette di e to passa- a gentiluomini inglesi i i forestieri. fuori panni . perchè che in e che lana, trassero seicento. non si sdegnano incominciarono del certato ac- seicento mantenevano : ha secolo nel riputazione Francia si vogliono vestirsi alla lanifizjsi grande con perchè minore esser mi , un considerarsi si nel ed : nell'ordinario a , non e spesa doveva seta è per novellamente trattenendomi Ma preparano. tela] Li . erano guari ha si è Monarca al già non , 137 nuovo gli abiti come , ec. di già supplica porgono mercante che e adornare ad esser LUSSO DEL pagare, e di del non a logna, Boque dunme co- oggi addiviene me né che si giovani sola la mesi primavera più lunga alla piazze e , una e nuovo, le per purché Conte ricco col nuziali tanto quanto un' andrienne ) ne appena durava sete di E tre ( I sono caducità vavano aggra- nostri a- risco, asse- la durata il Oggi . della senza. da mo- disonore fiori inseriti fragili a cuore nelle che tenui così sta ricciati ar- propriamente allora sfogliarsipresto questa ed gnor Si- primi giorni l'onor salvo anni; oggi o immortalità, quaranta. lievissime , dura , usava poi, quali dai maggior era si che spalledei minore era aggraziato li sino promettevano che lusso, le peso taglio, drappi sazj argento, le coloi* di Quanto provveduti che e di e ed quello ai decantati , d'oro , da antecedente. la settimana voli gajo , per un con modificazione diverso sia lietamente assemblee sempre due in lieta esistenza nuova si reputa che aspettano mesi due di plice sem- nostri i ed svolazzano la loro riproducono giungasi Ag- , eleganti non ma , pi al- ogni stagione ad e dilicati, farfalle come mare degli abiti è varia: gli abitini cangiano sul mateiia la ss loggia è la , viaggio suM* il loro , navigazione loro la , e CRITICA LETTERA 538 e cennano ac- chi cadutanto al QUALITÀ* SULLE ai lusso ma la moderno che rappresenta giorno vidi rabescata delle Una . della persona il e , del sole danza poi vesti , lusso v^ra del è al di che il vento col nascer Una . sarebbe agitata Ben ne ragio- avreste frivolo come i fiori ; verità In. nominati fioretti i io dair mìtati perchè ago, violette la o garofano un dal , go 5 ed il siepe, telajo si tavolozza 5 ed al di gloria mammole fiorellini di e , hanno non il tacciaste se , tali a . non cidentaleac- delicatezza Cavaliere Ho tale più tramontare suo XVIII. secolo il ed , nascono tempesta. sensatissimo o passite ap- L' andamento alla che alquanto una in parte ed tate rappresen- quel danno muojono e , i e crespe . fioruzzi certi a le lame ve- floscie ed passeggio siffatti fregj porta tro al- gonna .una sarebbero strofìnaniento reca fra , . tagliuzzidi e ridenti e usa L' può ma , si volta fresche rose rose i^f la s'appiattavano, parte spuntavano dove quale nella in solamente righe e , gonfietti non ec. guarnitura di la bianco LUSSO ancera frappe con DEL e di nane più si e cinto gia- un essere telajo, e ed , i- no scelgo- vedovelle e , prato. posponevano pennelletto, Di più V fa poco ed a leggerissimi si dipingono gli zendadi a- la al- tocchi , de* LETTERA 140 CRITICA quali le miniature aria deir che non si sfumano ^offrono il bagno appena della quel luce Nò si mortificano e le tinte e , mente sola- . si ni scelgono inezie cì s si frivolo; vuole che perchè Coreggio rifiutati ed , Amasi . fragile Mirabeau e j le vellare sedie Ogni . Tableau de apparato di elegante chiuso distruggerlo ; a cangia si palagj : i ma , rinno- di del i' autore dice , Paris, e la del- gatto mestieri sei anni certi sarebbero Trattato un sarebbe segno. di- offerissero se gli ornamenti solamente non si cine- hanno oggi basta sia stesso non del che appartamento che letti dice erbuc- miscugli bagattella autore . un i forse , di e disegno Albani, la popolazione in il li Cinesi castigati disegpi ben li animaluzzi, però piacciorio e appunto , di frivole ma dipingere sulle andrien- a Parigi a V gì' intagliatori, e vernicia), gl'indoratori, gli specchia) in sono sempre parli solamente movimento. dei duchi signori de' milioni porta poi Avvi cresciuta le la seco d' inverno , eccelsi . varietà, dalla tabacchiere Crederò frivola di estate La La e e , che dei frivola nanzieri fi- gilità fra- la varietà è capricciosità ) bottega e le detta . chiere tabacle Pe- tit- QUALITÀ* SULLE di brilla nuovo aprirsi dell' . festevole si apre ultima sua iindava gita 5 vevano Parigi prima col suo è delle Parigi Se , di inventario dei un neir o , casa nostri irrazionali 5 sarebbero Così senza . di ma sempre sono volle dei nostri nuovi irrazionali di e della perthè buoni; e argento spada, li al certamente di to, Egit- ambizione una Anche noi vi, già perchè bra- però Q. ; ed impaccio un canto. gli usignuoli non nalità. razio- la sensata giudizio fu nel T leggesse d'oro per suscitass ri- maraviglierebbe stati che mangiare di seicento quel governatore quaglia famosissima mangiamo si pendenti dall'elsa e i'uccidimento che sua, rie galante- Madama di mondo si tale capi- curiose altro a- intero del i fiocchi erano .qualinon duellante immensa morto adornature che , una le , lezze genti- giarle vagheg- anno ghiribizzi,e bisogni. Io desidero Certe in Un preziose bacheche Pompadour mobili in vendere a morire di altri disse stile. essa nella di compiacenza che ric- e anno quel magazzino r analogia, come assai a per consumò , bizzarra. sentiva e , te Pon- Voltaire e a spesso di avvenenti queste superfluità Air 241 ce. discesa sulla locata tit-Dunkerque LUSSO BEL non li man- già- LETTERA i4i CRITICA magri cantori giamo nutricati abitatori della del gabbia boschetto Una . fu poi Cleopatra grande quale immerse per darle ceto mi la 5 sento E' da imitarsi al qual avendo 5 jnangiare tordo un quella stagione a di contentò si Insomma del lusso età la in è nelle de' in le ed prate stem- loro avendo re sapo- di Ponv da che inteso trovato tica, fa- con Lucullo, a presso a* non ordinato ordinaria altra vivandetta dite , della lusso dite e , la maggiore. ogni parte della cocchj Una la fogge de' cocch; sono quelle éaiÌQ cuffie ; vita si era sta queso Lus- nelle messe ri- cangiava lunga. variabili e a ta provvedu- appena nozze se volta, e carrozza . di illustri ed vita civile. de' cavalli, scuderie che guardaroba si presenta lusso ti tan- cenza, magnifi- loro capitoli più notabili questo il lusso che più solido, onde era cucina solennità un'altra del si sarebbe Io non , perle il medico ci restano i due sono Io saggio riserbo , padff monumenti dopo bere Signor Conte o , ma perle nell* » de' nostri E di solamente forse e il esempio in un le concetto gran ta stol- Marcantonio. a voglia ho né . peo bere a veruna 5 dare per 5 ben ma , Oggi quasi quanto poi si vogliono broli- i LETTERA J44 furiosi innanzi no Gian-Jacopo . 1' urto per dalla è alle di forse di nobile lunghe visite, si studia ventiquattro è notte nessuna del si non , è ed lasciano le e ai La e lume di si respirata quanto avran veduta V ritornando e giucca, rin«jhiusi, si cena e si vive ad un respirabile O entro . ! dal è i- rarla compe- mentre mal si non pastori , bisogna E 1' se teatro certo molti non avran pur che passato aurora fendere of- to firmamenai cristalli però sarà tempo veduta e , può e (.]elsole di cera; candele è un' nobili del dunque prigione fra esatti aria I . Il lume e ze decen- Il vt'gghiare prolisso . bellezze si novella, e nia cerimo- , contemplare luce sì bevanda . . sue le si offre se contadini lor , in delle molto gnobile a gradisce , il giorno, i' ordinaria attesa proprio dei signori curano , , petuo per- onde le trascurare si dimentica se , che ciance, Qualche . questo Nessun , Lusso . passare ore. lecito vestiario accoglienza di terra a prepotenti in di ri pove- morì ne ed e dei cani poi , no mangia- e , cadde di simili conversazioni giro ceto Rousseau uno percossa nelle carrozze essi il pane pasciuti anch' ben e CRITICA non , ma chiosi sonnac- i*avran va- gheg- QUALITÀ' SULLE gheggiata. la notte era un dame fra dalle spese del oadron di Tanno ò r amico che silenzio venuta cortile, si 5 solavan la tavola è la e se è necessario il economia primo , in Trasportansi come se assaggiati grandi città ; ed quota Le si succedono i dama assegnata per le usare studio è dei della fra mai schiera teatri la no Tannelle alle une tre al- qual paga delle soccombere sue del- spesa . le doveva leggiatur vil- intralasciarla palchetti ( alla con- Orala i divertimenti aperture . ti riserba- . usato si fossero non entrava una più e villa il pagare volta cui più consiglio pretesti da accorti trovare , fruttifero- forte più e it vole grade- maggiori eie , disagio prima Non . domestico il brolo senza conforta ri- si sua i fiaschi ed minori cacce T annata; una colla , le città, ed i bariletti ma ma 5 Torto, ma vuota- casa abbondoso T ma : sche cittadine- interrompesse non solitudine la e , ospite ta vol- una frugalità villareccia colla è . sontuosità dall'urbana so» Lusso lampadì disimpegno la borsa e ; mal dormono non Parigi graziosamente a queste 14? ec. villeggiature. La villeggiatura nelle ta dame però e ; dette no Alcune LUSSO DEL se spe- colla spille) oggi è LETTERA a4« affare di serio un i teatri si andare poi vogliono albergar Melpomene potei che è talia) sicura fretta. più comodi usuali, della che necessaria lajo, quando sono in ed Parigi che vita usciva di più tanto , nel inverno maggiore che perchè il vento sopra città. Non di nel borgo del paese di Li nel per è mometri ter- grande S. Marcello si tempera Nord i cammini ogni cammino gradi di freddo tre o della paura per . due segnano capitelli anni casa borgo di S. Onorato A . moltiplicati erano per ricca dai cima cascassegli qualche addosso foco- un moltiplicano negli ultimi Nicole non cosa i cammini ogni famiglia i tetti incoronati sono de' cammini. sua si si stes- ogni appartamento, in di ogni individuo ad Eppure ? con Qual vita. perchè lusso; ogni sala, io d' I- bisogni scaldarsi lo è freddo divenuti casa (siccome ne' finalmente è Lusso in dissipare il patrimonio per è lusso parecchie contrade in osservare di Talia invenzione una là per e qua atto e e campagna, poste Insigne . plire sup- famiglia. Ma la e in colle all' opera propria, e j ancora scarrozzando va cui debbe dispendio , il marito parte a si CRITICA sando pas- spazio di tanto Parigi : , ma , salva la la proporzione, più maggiormente mi XVIII. secolo diffusa ed di le di e vestito di seta unti capelli con manichetti nera purissima cou , mariscalco di andare Parigi a di metamorfosi maggior Qiial cittadina parrucchieri una si chiude e , trafficante come pranzo , o la la , cavaliere. un il fondaco si vuol di veste e , lavoro, lo quel- in gita merenda Q, di 4 ciare arric- per quella a gli fra passa dama gran ? Un si diverte ornai il paese eguale sollazzare per diffv^renza dì che de' gli artigiani , caffettieri ogni sia di botteghe è che ancora dei In . botteghe bisogno somiglianti vedere per figlio del il abbiamo non q dopo che e era leggiadria numero delle e Noi . bianca, calza che gli acconcio fina tela ; di alquante parole intese suo ne pulito giovi- un ben , domenica una lui a lusso del condizioni le che presentarsi la Signor Marchese Il . racconta che si è lusso tutte per più vulgari Mirab2au chiese del ciò condo se- appellare il ad secolo le terre, eziandio E amplificata universalità tutte per determina il Parigi culto. meno o 147 ec. imita ogni paese è che LUSSO DEL QUALITÀ' SULLE oziosi , T mento abbiglia- una piccola e mangia Ne' , giorni il s' intromette il campagna, compagnia , pas« il LETTERA zs,% passeggioj CRITICA il giuoco si abbandona osteria ; lunedì e si partecipa Tozio che Io il lusso porta che so però dopo che col secolo Noto anzi . il fu 2a in verità ritrovò In , in dalle del dimenticata che la tutto un delizioso coraggioso che si dei teatri nei quartierid' nelle campagne veduti sono al rumor alla trincea . tanti dei stume co- bagaglie dalo scanra anco- na discipli- si può inverno della essere ed , state dal passar Concederà ché Allor- uno romana cannoni è derà per- avevano che . • la mollez- nelle non alcuni Asseriscono al buon ed si estimò Ottone legioni , che presente soldato. un , vanto un ogni tempo specchio uno Imperator , estimo ufficiale effeminato un coraggio fo lusso valore vero riputata vizio si deir al E . congratulo già ne me smodato lo che ed nocevole né nostro, mi non , lamente so- : maggiore è settecento quello del seicento ricchezze io come , dei e , disordini sono provato del giorno delle nazioni seno questi aver il lusso in arti sulle ora tarda del delle disputo non della mattina danno con be ple- si prolunga al antecedente La . agli stravizzi ed il sonno, traffici. la commedia , , un , e canto dalla i militari za danentu- sias* LUSSO DEL QUALITÀ' SULLE 149 ec . emulazioni nori di e , le onorate e , lucri Federico Ufficiale il traino impedite confidenza è prezioso se più a una battaglia , Trovo che rinfaccia del Parigi ai suoi $6, e lor fare per il Francesi. Francesi del tavola, e . francese le gne campa- il l' acqua caffè (a) loro dare a nelle che pensi fortezza una volevano 57. furono non campagne si che scrittore moderno un sulla battere a o è L'equipaggio, suppellettiliche le guardar stano re- sorpresa pericolo corre , Nella . vittoria. della puro velocità loro nella eppure : di suo marcie le grosso, è riposta la utilità spesso la è . al argenteria pitani ca- Il opulenze permette non tenuissima che Se uso. di Prussia gnanime ma- e grandi i certe sempre o- talvolta che tuttavia proibiscono di imprese dure alle Osservo . se glorio- speranze accendono che , i delicati eziandio Re le gl'intrepidipatriotismi, slasmij pan di della Senna Qiielle due , vi più gloriose ai bra- Nondimeno, dire a la verità, non (a") Per altro è da d( ir autor ^ ma (he incese fr. r acqua fintarsi intorno che a fai il pane Parigi della Senna a è rimproveri è eccellente pesijma- LETTERA S50 estimo non del asiatico che che sì possa mille nostro lo come nel CRITICA i/Sj. il si sostenga al valore più i cuori utili e la , necessarie civile E^ . mani Vaso siete , , voi ma che non padroni modestia, né di Voltaire conciona dovete del paese ne' suoi sano e Non . decenze le della ta adopera- (^) durre l'intro- grida : la O Ro' provincia mangiar fagiani : del cotone la virtù pratiche sue conquistata avete la La pace. figura rettorica una quella Catone in popolo nelle , nisca infemmi- considerate un i comodi ridere per ad suno nes- te generalmen- cittadini sempre gi og- spada, non corrompa assettato si divietano si oppone non colla frugalità, furono principjed vita non dei laboriosità contro tenacemente presente il lusso che e , costume temperanza feroce militare, guerreggiandosi negare , dall' Accademia premio geometria che colla potrà il il lusso che lusso un qualora . mate ar- Signor Genty scrivendo finalmente E lusso il ottenne alle settecento e chiama di Besanzon al rinfacciare , ma di voi dovete O") Qjititiofìssur iMXii p.rg. 11. r Encyclopcdie huitieme Partie CRITICA LETTERA i5» ec. sì macula gozzovigliare e pompeggiare che ogni onestà : i e , s'insidiano è di questa dai ministri e V. a otterrà benevolenza 5 lettera il declamare V ubbidire è stato lettera fortunata ed pupilli, no assalgo- . suo darà dei si verenda re- gli erarj de' Principi non dovere ogni fede più però dai commessarj e patrimoni Ma s' infrange se, E. eziandio un per nuovo me un : e sarà essa do, contraddicensegno nuovo di quio, osse- grado di . IL : FINE. NOI NOI RIFORMATORI Dello [Oncediamo ni di di Libro Cristiano pa licenza Stampator il di Studio di Venezia con osservando Lusso di Discorso in soliti presentando Librerie Pubbliche re ristampa- Filosofico gli ordini e Remondi' poter Del : Dialogo un , , Giuseppe a intitolato Stampe Padova. ristar?!' materia Copie le Venezia, di e alle dova Pa- . li 30. Dat. ( Novembre Tron Andrea ( Niccoli Barbari Registrato Num, Proc, Cav, Contarini ( Alvise 1783, in Rif, Rif, go 2°, Libro Cav, a Proc, Carte Rif, 102, P42, Davidde Marchesini Segr, al