SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00394 ALBO NAZIONALE 1a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SUPER…ABILE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza Disabili A06 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della programmazione regionale – ottobre 2009) Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti. Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno 2009 sono stati affrontati circa 35 casi. Le accoglienze da parte dell’ente avvengono o in modo diurno oppure in forma residenziale. Al 31.12.2010 si distribuivano come segue: Tipologia di disabilità Fisica Psichica Psico-fisica ACCOGLIENZE RESIDENZIALI 23 19 17 TOTALE n°59 Tipologia di disabilità Fisica Psichica Psico-fisica ACCOGLIENZE DIURNE 80 42 22 TOTALE n°144 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Il progetto “Super…Abile” coniugando le diverse esperienze delle sedi coinvolte cercherà di elaborare delle ipotesi di risposta capaci di attivare le famiglie con figli disabili in una prospettiva di protagonismo e non di delega, con attenzione all’esigenza di considerare la globalità della famiglia e non solo la relazione dei genitori con il figlio con disabilità. Il Servizio Handicap svolge un ruolo di ascolto e accoglienza di tutte le richieste di aiuto provenienti dalle istituzioni pubbliche e da privati in difficoltà. Collabora con varie istituzioni pubbliche a livello comunale, provinciale e regionale, come i Servizi sociali, le Aziende Unità sanitarie locali territoriali, le reti familiari di tutela delle persone disabili, i centri di orientamento e formazione professionale e lavorativa per i soggetti svantaggiati. Organizza diversi eventi a livello locale per la sensibilizzazione sulle problematiche dell’integrazione sociale delle persone disabili e nell’ambito della collaborazione con altre associazioni ha partecipato attivamente alla preparazione del convegno “Handicap: solitudine o integrazione?” svoltosi il 3 dicembre 2006 a San Marino con l’intervento sul “Valore e ricchezza della persona con handicap costruttrice di umanità”. Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento DISABILI e del contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto PROVINCIA di FERRARA CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: La Provincia di Ferrara comprende 26 Comuni e occupa 2632 kmq. La popolazione residente nella Provincia è di 353.304 abitanti. Il progetto interviene nella provincia di Ferrara e nello specifico nei seguenti comuni dove sono ubicate le case famiglia e le strutture sedi di attuazione del progetto: 1 casa famiglia e una Comunità Terapeutica a Ferrara, 1 pronto soccorso minori a Cento, 1 una casa giovani a Bondeno (FE) e 1 casa famiglia a Massafiscaglia (FE). FERRARA: la Popolazione residente nella città di Ferrara è di 133.214 ab. CONTESTO SETTORIALE E BISOGNO GENERALE In Provincia di Ferrara intenso è l’impegno degli Enti Locali e dei privati e molte sono le associazioni di volontariato e del terzo settore che operano nell’ambito della riduzione dell’handicap, come certificato anche dai lavori per la costruzione dei Piani di Zona Triennali 2005-2007 In relazione al target del progetto si evidenziano i seguenti dati demografici: Disabili inseriti nei vari ordini scolastici Disabili inseriti in 5 percorsi di formazione professionale negli ultimi 3 anni 704 75 5,11% dei disabili tot 0,54% dei disabili tot Numero delle Associazioni di tutela, di volontariato Presidi residenziali e semiresidenziali per disabili della provincia di FE 110 Posti disponibili nei presidi residenziali e semiresidenziali per disabili 302 2,19% dei disabili tot Utenti che hanno usufruito dei presidi 490 2,19% dei disabili tot Utenti disabili nella fascia di età 18-34 che hanno usufruito dei presidi 258 1,87% dei disabili tot 0,02% dei disabili tot 8,79% dei disabili tot disabili minori inseriti in strutture per minori Utenti raggiunti dall’assistenza domiciliare 19 3 1.210 Sportelli Handicap, e numero di contatti all’anno 1 sportello con 270 contatti annui Centri di documentazione 1 Centro Servizio Sociale Professionale 82 Integrazione sociale 246 Sostegno Educ.Scolastico 457 Sostegno Inserim. Lavorativo 17 Servizio Assist. Domiciliare 48 Telesoccorso 3 Trasporto 63 Intervento per contributo 2 Adeguamento alloggi 55 62 Utenti in carico ai servizi sociali dei Comuni per tipologia di intervento Assegno di cura – DGR 1122/02 Di cui nella fascia di età 18-34 8 IPAB che svolgono attività per disabili Non presenti Progetti approvati nell’ambito di Programmi Non presenti Europei Tabella 9 (Fonte: dati al 31/12/2004 ricavati dai Piani di Zona 2005/2007; Centro H del comune di Ferrara) Di questi disabili descritti sopra alcuni sono accolti presso le strutture dell’Ente interessate al progetto e presenti nel territorio del comune di Ferrara, di Cento, di Massafiscaglia e di Bondeno. Si tratta di 2 Case famiglia, di 1 Pronto Soccorso in emergenza per minori e di 1 casa famiglia indirizzata soprattutto ad adolescenti e giovani e una Comunità Terapeutica per l’accoglienza di adulti e giovani con problemi di dipendenza da sostanza: STRUTTURA DISABILI ACCOLTI 2009 DISTURBO ACCERTATO PROVENIENZA GEOGRAFICA - Grave disabilità psichiatrica Italia FERRARA: Casa Famiglia - Grave disabilità Italia “S. Antonio da Padova” 3 psichiatrica Italia - Disabilità fisica - Grave disabilità psichiatrica Italia - Doppia diagnosi Italia FERRARA: Comunità - Doppia diagnosi Marocco - Doppia diagnosi e Italia Terapeutica di Denore 5 disabilità fisica Italia - Doppia diagnosi - Grave disabilità psicofisica Rom CENTO: Pronto Soccorso - Grave disabilità Italia Minori “Angeli Custodi” 3 psichiatrica Italia - Disturbi del comportamento - Disabilità psichica da maltrattamenti e Italia BONDENO abuso Casa Giovani “Beppe e 2 - Disabilità psichica Italia Gianni” e disagio sociale - Sindrome di Down MASSAFISCAGLIA Italia 2 - Grave disabilità Casa Famiglia 6 Italia psicofisica Tabella 10 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) PERCORSO ACCOGLIENZA AUSL AUSL AUSL SERT SERT AUSL SERT SERT AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL AUSL BISOGNO SPECIFICO RILEVATO Dall’analisi dei dati si evince come, nonostante l’ampia offerta di servizi e progetti, permangono diversi punti sui quali agire per permettere una reale integrazione sociale e garantire quanto più possibile pari diritti di cittadinanza alle persone disabili secondo la logica del progetto di vita, ad iniziare dalla scuola alla transizione al lavoro, dalla mobilità all’adeguatezza della casa, dalla socialità al tempo libero per dare delle concrete risposte ai bisogni di autonomia dei cittadini portatori di handicap e delle loro famiglie. Come si desume dall’analisi dei dati dei Piani di Zona, emerge il bisogno di aumentare e qualificare in tutta la provincia l’offerta di centri residenziali e semiresidenziali per rispondere ai bisogni legati alle famiglie composte da genitori anziani con figli con handicap che vivono con disagio e sofferenza la prospettiva della vita futura dei propri figli (tematica del “dopo di noi”) e che si pongono la problematica di preparare, fin da ora, un’accoglienza permanente in una struttura adeguata conseguente alla loro impossibilità a curarli o alla loro scomparsa. Bisogni ulteriori sono avanzati anche da famiglie con figli disabili che spesso richiedono accoglienze temporanee per periodi di ospedalizzazione di un genitore (“Affidi di sollievo” per disabili adulti) o per la problematica fascia degli adolescenti e giovani disabili ai quali proporre una rete di servizi che “oltre e dopo la scuola” offra loro opportunità di collegamento con tutte le risorse offerte dal territorio (centri riabilitativi, sport, teatro, attività occupazionali, ricreative, ecc.) Per quanto riguarda l’area della disabilità emergono pertanto su questo territorio provinciale principalmente i seguenti bisogni: • Bisogno di aumentare le accoglienze in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) • • • • fortemente integrate con le opportunità sociali, ricreative, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 (adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili) Bisogno di aumentare l’offerta di accoglienza temporanea o in emergenza attraverso “Affidi di sollievo” per disabili adulti Bisogno di aumentare l’offerta di centri diurni e laboratori protetti Bisogno di aumentare qualificare i percorsi specifici individualizzati volti al recupero dell’autonomia individuale e sociale dei disabili, minori, adolescenti e adulti, implementando le loro attività sportive, ludicoricreative e di sostegno lavorativo attraverso laboratori protetti. Bisogno di sensibilizzare il territorio attraverso incontri e dibattiti sulle tematiche dell’integrazione sociale della disabilità. IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Come si evince da quanto sopra dimostrato, i destinatari del nostro progetto sono: - - - minori diversamente abili che necessitano di un percorso di crescita, di formazione, di educazione particolare, più attento ai loro bisogni individuali e capace di offrire strumenti, spazi e tempi sia scolastici che di socializzazione maggiormente qualificati adolescenti e giovani disabili che si affacciano al mondo con il loro bisogno di essere capiti, valorizzati, riconosciuti nel positivo che portano dentro; desiderosi di integrazione e di socializzazione, alla ricerca di una affettività significativa. adulti disabili che vivono a rischio di marginalità ed esclusione sociale a causa delle limitazioni che le loro condizioni fisiche o psicologiche impongono loro rispetto ad una società che non valorizza le potenzialità di tutti e di ciascuno ma che molto facilmente punta soprattutto alla produttività e all’efficienza. INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI I beneficiari del progetto che viene proposto, sono quindi: - le famiglie d’origine delle persone disabili accolte - la rete dei servizi sociali operanti nel territorio delle sedi di attuazione del presente progetto in particolare i Servizi Sociali di Ferrara, Cento, Bondeno e Massafiscaglia - le parrocchie ove sono inserite le sedi in quanto potranno beneficiare indirettamente delle attività di accoglienza dell’ente - le sedi di realizzazione del progetto dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII della zona di Ferrara DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI In questo contesto di riferimento, pur riconoscendo l’importanza della presenza sul territorio di iniziative a favore dei disabili, promosse dai Piani per la Salute e il Benessere dell’AUSL, dalla Provincia di Ferrara dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune, da enti privati o dall’associazionismo e dal volontariato, dai dati si deduce che occorre ancora sviluppare interventi per dare risposte ai bisogni della popolazione target. Le domande specifiche del territorio rispetto a questa fascia sociale sono pertanto: bisogno di accoglienza in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con le opportunità sociali, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 anni (adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili) messa in rete di servizi ed esperienze del mondo della scuola, del lavoro e del tempo libero (Oltre e Dopo la Scuola) percorsi che mirino all’integrazione sociale e al miglioramento della qualità della vita, anche “indipendente”, delle persone con disabilità, in relazione alle opportunità che i contesti di appartenenza offrono per prevenire casi di esclusione e di emarginazione legati all’handicap. offrire particolare attenzione alle famiglie di disabili con genitori anziani (problematica del “Dopo di noi”) ampliando l’offerta delle opportunità di accoglienza ed inserimento ed integrazione sociale. Necessità di aumentare l’offerta di posti in pronta accoglienza indifferibile che può essere di emergenza e divenire successivamente temporanea o permanente di disabili, che vivono in situazioni a rischio o con genitori anziani. necessità di approfondire e valorizzare i centri diurni e il loro collegamento con le altre risorse del territorio. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI: Significativo l’impegno degli Enti Locali e dei privati e di molte associazioni di volontariato e del terzo settore nell’ambito della promozione di politiche di accoglienza e tutela dei disabili come certificato anche dai lavori per la costruzione dei Piani di Zona Triennali 2005-2007: la tabella sopra riportata mostra 7) Obiettivi del progetto: Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli contesti, in sintesi: 1. Obiettivo specifico trasversale 2. Obiettivi Specifici Ferrara CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE BISOGNO SPECIFICO Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi. OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili DI RISULTATO Realizzazione di una sperimentazione per il progetto “affido di sollievo” - Produzione di un documento di sintesi contenente linee guida - Realizzazione di 5 incontri con tutti i referenti provinciali del servizio Handicap INDICATORI RISULTATI ATTESI - Supporto di 15 nuclei familiari con figli disabili - Acquisizione da parte di 150 operatori dell’ente di nuove modalità di risposta sperimentali PROVINCIA di FERRARA BISOGNO SPECIFICO A Aumento delle accoglienze in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con le opportunità sociali, ricreative, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 (adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili) OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare DI RISULTATO ‐ Aumento del 30% dei contatti e degli incontri con i servizi sociali del territorio. ‐ Realizzazione di una convenzione tra ASP (Centro Servizi Persona) di Ferrara e Comunità Papa Giovanni XXIII per interventi di emergenza/sollievo rivolti a disabili adulti. ‐ Aumento del 20% della partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri di settore sulle tematiche della disabilità e dell’area dell’autonomia. ‐ Progettazione e realizzazione di un corso di formazione di 16 ore specifico per operatori sulla “Comunicazione Aumentativa e Alternativa” in collaborazione con l’Associazione territoriale per l’integrazione “Il volo” ‐ Realizzazione di 12 incontri a cadenza mensile dell’ equipe degli operatori dell’ente per pianificare, programmare e gestire i nuovi inserimenti di disabili INDICATORI RISULTATI ATTESI ‐ Accrescimento di n. 4 disabili adulti e di n. 6 disabili adolescenti e giovani accolti in 5 strutture dell’ente. ‐ Accoglienza di 6 soggetti adulti e/o giovani diversamente abili nell’ottica di un sostegno di emergenza/sollievo al nucleo familiare di provenienza presso 1 casa famiglia e 1 struttura dell’ente site nel comune tramite la convenzione con l’Assessorato politiche Sociali e Sanitarie di Ferrara ‐ Aumento della conoscenza da parte di 5 responsabili di struttura della situazione territoriale rispetto alle problematiche dell’handicap e incremento del 10% dei casi di disabili con cui l’ente entra in contatto. ‐ N° 30 operatori ed educatori del territorio formati sulle tematiche e sui metodi e le strategie che servono per potenziare le capacità residue del soggetto di comunicare con un metodo alternativo al linguaggio ‐ N. 10 operatori dell’Ente che partecipano agli incontri dell’equipe sulla disabilità e n. 4 sedi aggiornate e preparate per i nuovi inserimenti SITUAZIONE DI ARRIVO: Attraverso l’attuazione del progetto si punta a rendere possibile come Ente un’offerta complessiva di accoglienza temporanea o permanente di 10 disabili (adolescenti, giovani o adulti) in situazione di disagio, inoltre si punta a concretizzare l’offerta di 6 posti in un’ottica di un sostegno di emergenza/sollievo al nucleo familiare di provenienza di persone diversamente abili. BISOGNO SPECIFICO B Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di disabili minori, adolescenti, giovani e adulti sia residenziali che diurni, nelle strutture di accoglienza dell’Ente. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti. DI RISULTATO INDICATORI RISULTATI ATTESI ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Aumento del numero di contatti con le famiglie, gli operatori socio sanitari e gli assistenti sociali del territorio e l’equipe generale del Servizio Handicap dell’Ente Realizzazione di 1 Centro Aggregativo diurno con laboratori di creatività e attività sportive rivolto a soggetti diversamente abili giovani e adulti anche del territorio Aumento del numero delle attività ludico ricreative in 5 strutture dell’ente rivolte soprattutto a minori e adolescenti disabili Organizzazione di n° 2 vacanze settimanali in campi di condivisione al mare o ai monti per normodotati e disabili Aumento dei corsi di acquaticità, di nuoto, di pallamano in piscina Partecipazione ai corsi e ai seminari di “Comunicazione Aumentativa e Alternativa” in collaborazione con l’Associazione territoriale per l’integrazione “Il volo” Collaborazione nell’organizzazione della manifestazione provinciale "A muso duro", finalizzata alla sensibilizzazione e diffusione di buone pratiche sull'integrazione delle persone disabili. ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Miglioramento della qualità di vita e diminuzione del rischio di esclusione sociale per n. 10 disabili accolti in 5 strutture dell’ente, e per n. 5 famiglie del territorio con figli disabili. Partecipazione di n. 15 disabili (adolescenti, giovani e adulti) alle attività del centro aggregativo. N° 6 uscite di un giorno per l’integrazione e la partecipazione di disabili ad eventi ricreativi come gite, uscite in parchi divertimenti, visite a città, ecc. N°14 disabili partecipanti a vacanze estive N° 14 famiglie che fruiscono di periodi di sollievo e alleggerimento nella cura di disabili. N° 10 disabili inseriti nei corsi di nuoto, anche individualizzato, in collaborazione con il C.S.I. di Ferrara N° 5 operatori e volontari dell’Ente formati sui metodi e le strategie che servono per potenziare le capacità residue del soggetto di comunicare con un metodo alternativo al linguaggio n° 20 incontri di sensibilizzazione, formazione e laboratori protetti sul territorio, nelle scuole, centri culturali, piazze, nei quali sono direttamente coinvolti disabili minori, adolescenti e adulti accolti nelle sedi dell’ente SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento dell’offerta complessiva di accoglienza e inserimento di disabili in strutture dell’ente e miglioramento dell’offerta quantitativa e qualitativa di proposte per disabili del territorio. Sviluppo della qualità dell’integrazione delle persone diversamente abili e delle loro famiglie nel territorio provinciale. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: PREMESSA Ideazione e Progettazione - - - - Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei Responsabili) dell’idea progettuale Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti progettuali. Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio dove verrà presentata l’idea progettuale Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto: tempi, risorse e strumenti. Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte nel progetto Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con partner. Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i questionari Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed accertare i dati inviati e completare i dati mancanti. Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro generale delle aree di intervento Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi specifici della provincia/zona Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione del servizio civile Stesura di una prima bozza progettuale Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni. Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione. Budget - Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili) Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto: - elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi - indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed utenti coinvolti sull’andamento del progetto - valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti raggiunti consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione dell’impatto sul territorio redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione generale e redazione di della relazione finale presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente. Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico: 1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto specifico trasversale 2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 –Ferrara CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi BISOGNO SPECIFICO: Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi. OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili in carico MESI AZIONI-Attività Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” Valutazione e verifica Realizzazione interventi a livello regionale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 0 1 1 12 Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono: AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione • Identificazione dell’organigramma operativo e direttivo • Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Handicap” dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII • Definizione degli obiettivi specifici interni e degli interventi di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” • Individuazione di una zona provinciale per sperimentare gli interventi • Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso AZIONE 2 Confronto interno • Condivisione delle esperienze concrete sul territorio • Condivisione degli obiettivi specifici e degli interventi • • • • Raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” Creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli interventi pregressi Raccolta dei dati ed analisi Elaborazione delle prime linee guida AZIONE 3 Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo” • Verifica della situazione di partenza • Contatti e promozione degli interventi • Accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie • Confronto con altre province • Valutazione partecipata con i disabili AZIONE 4 Valutazione e verifica • Incontro con il referente del Servizio “Handicap “ e con i diversi referenti di zona del servizio stesso • Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction • Esposizione da parte dei referenti provinciali dell’andamento dello start up • Modifiche partecipate delle prime linee guida • Elaborazione di un documento di sintesi AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale • Programmazione degli interventi • Incontro con i referenti dell’associazione • Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” • incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe strutturate riportate nella tabella sottostante Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale regionale N° Ruolo e specificità 1 Coordinatore nazionale del Servizio Handicap dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 1 Coordinatore Nazionale delle attività del Servizio Civile – Responsabile Nazionale del Servizio Civile dell’associazione 1 Equipe Handicap Educatore professionale – Operatore della sede centrale del servizio civile – Esperto in sistemi di monitoraggio ed analisi dati 6 Coordinatori provinciali/zona del Servizio Handicap dell’ass.ne Azioni AZIONE 2 Confronto interno AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione AZIONE 4 Valutazione e verifica AZIONE 3 Start Up – Esperinze pluriennali nel campo dei minori Equipe di coordinament o 3 Operatori della Sede del Servizio Centrale di Gestione del Servizio Civile – Esperi nelle attività di pianificazione – programmazione e budget Sperimentazione “Affido di sollievo” AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione Inoltre riportiamo un elenco di sintesi delle risorse umane coinvolte nel progetto ed anche nell’azione trasversale regionale: Ruolo 25 Coordinatori 2 Supervisori 1 Formatore e coordinatore 17 animatori educativi 33 Educatori 4 Operatori Socio-Sanitari 2 Operatori Mansione Gestione della casa e attività educative Programmazione attività Coordinamento e formazione Attività educative e ludiche Attività educative Attività educative e riabilitative Attività educative e riabilitative 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5 giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede e delle attitudini e delle capacità del giovane. Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livello di rimozione delle cause e della tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e trasversale alla difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate. Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi: - nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio. - è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa. - infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto. I volontari rispetto all’azione trasversale regionale andranno a collaborare nelle seguenti attività: • • • • • • • • • raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli interventi pregressi raccolta dei dati ed analisi Verifica della situazione di partenza Contatti e promozione degli interventi accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi 2. PROVINCIA di FERRARA BISOGNO DEL CONTESTO A. Aumento delle accoglienze in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con le opportunità sociali, ricreative, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 (adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili) OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare MESI 0 AZIONI AZIONE 0 (preparatoria) attività 0.1. AZIONE 1: contatti ed incontri con i servizi sociali 1.1. attività di segreteria 1.2. Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità 1.3. Incontri con assistenti sociali per singoli casi 1.4. Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi 1.5. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali AZIONE 2 corso di formazione sulla Comunicazio-ne Aumentativa e Alternativa con l’Ass.ne “Il volo” attività 2.1. ideazione-programmazione del corso attività 2.2. Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente attività 2.3. attività di segreteria per la promozione attività 2.4. Realizzazione del corso attività 2.5. Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti AZIONE 3 Convenzione con il Comune di Ferrara per interventi di 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 emergenza/sollievo attività 3.1. Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3. Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione AZIONE 4 Partecipazione alla manifestazione pro-vinciale A musoduro per la sensibilizza-zione e diffusione di buone pratiche di integrazione Attività 4.1. Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2. Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3. Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4. Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5. Monitoraggio e valu-tazione del Gruppo Tecnico di Coordina-mento sullo svolgimento degli eventi OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare AZIONE 1: Contatti ed incontri con i servizi sociali dell’area della disabilità ATTIVITA’ 1.1. attività di segreteria svolte presso la sede della Segreteria dell’Ente Zona di Ferrara • Attività di centralino per i contatti e le chiamate dei Servizi Sociali • Lettura e analisi delle relazioni sui casi inviati dai Servizi Sociali • Smistamento delle relazioni alle sedi interessate agli inserimenti. 1.2. Incontri con assistenti sociali e con l’A.S.P. Centro Servizi alla Persona di Ferrara • incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per analizzare le possibilità di accoglienza e inserimento disabili nelle sedi di progetto • incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie • partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani di zona sulle tematiche dell’integrazione e della disabilità. 1.3. Proposta degli inserimenti alle sedi • Incontri dell’equipe handicap dell’ente con i responsabili delle strutture individuate per i nuovi inserimenti e accoglienze • Incontri dei responsabili delle strutture interessate con i referenti del servizio pubblico che seguono i casi (assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, fisiatri) • Analisi del progetto presentato dai servizi pubblici per l’accoglienza e l’inserimento del disabile • Incontri con il disabile e la sua famiglia o il contesto sociale nel quale vive • preparazione delle sedi all’accoglienza dei nuovi ospiti disabili per favorire l’inserimento sia a livello organizzativo che strutturale 1.4. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i servizi sociali • incontro con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai bisogni formativi dei disabili accolti nelle strutture • stesura delle singole relazioni semestrali sui disabili accolti in struttura • incontri d’equipe per l’analisi, il confronto e la rielaborazione delle singole relazioni semestrali sui disabili accolti in struttura • incontri di verifica con le equipe dei servizi sociali di competenza sui disabili accolti AZIONE 2: Realizzazione di un corso di formazione per operatori delle strutture sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa con l’Associazione Territoriale per l’integrazione “Il volo” ATTIVITA’ 2.1. Pianificazione e programmazione del corso in collaborazione con “Il Volo” • analisi dei bisogni formativi • definizione degli obiettivi da raggiungere • elaborazione di una agenda formativa • individuazione e contatti con i formatori necessari • individuazione e preparazione della sede del corso 2.2. Realizzazione del corso • promozione e informazione sul corso • gestione e svolgimento di 4 incontri a scadenza quindicinale per un totale di 16 ore • scrittura dei verbali dei lavori • monitoraggio e valutazione sullo svolgimento del corso da parte dei partecipanti 2.3. Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso • trascrizione degli interventi dei relatori • realizzazione di una dispensa con gli interventi dei relatori • stampa della dispensa • incontro di confronto con tutti gli operatori delle strutture di zona dell’ente per divulgare la dispensa • AZIONE 3: Realizzazione di una convenzione con il comune di Ferrara (ASP) per interventi di accoglienza di emergenza/sollievo rivolti a disabili adulti ATTIVITA’ 3.1. Incontri di preparazione con l’Ente e i Servizi Sociali territoriali competenti • incontri tra ASP (Centro Servizi Persona) del Comune di Ferrara e Comunità Papa Giovanni XXIII per analizzare i bisogni del territorio rispetto ad interventi di emergenza/sollievo rivolti a disabili adulti e alle loro famiglie • raccolta e analisi dei dati sul problema a livello locale • mappatura delle sedi disponibili al progetto • incontri con gli operatori delle sedi interessati all’affido di sollievo • incontri con i responsabili del Servizio Generale Handicap dell’Ente per verificare le linee guida nella stesura della convenzione 3.2. Stesura della convenzione tra l’Ente e l’Assessorato alle Politiche Sociali per l’accoglienza di disabili in affidi di emergenza/sollievo • preparazione della bozza di convenzione • analisi e verifica da parte dei responsabili dell’ente e delle strutture interessate • analisi e verifica della bozza di proposta da parte dell’A.S.P. del Comune di FERRARA”, assessorato alle Politiche sociali e sanitarie • incontri di confronto tra l’Ente e i Servizi Sociali per la stesura definitiva della convenzione • Accettazione e firma della convenzione da parte dei responsabili 3.3. Attuazione e realizzazione della convenzione • preparazione delle sedi per l’accoglienza dei nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che strutturale raccolta e analisi delle informazioni sul disabile accolto per la compilazione della scheda di pronta accoglienza • contatti con le famiglie, i Servizi Sociali, specialisti e medici per l’inserimento • accoglienza dei disabili in emergenza per un massimo di 15 giorni • Verifica dell’accoglienza con le famiglie dei disabili e i Servizi Sociali invianti. 3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione • raccolta dei dati sui disabili accolti in emergenza attraverso la convenzione • Incontri di equipe del servizio handicap dell’ente per la Valutazione sull’andamento della convenzione e l’inserimento dei disabili accolti • Incontri di verificai con gli Assistenti Sociali dei servizi competenti per l’inserimento dei disabili • Divulgazione e rendicontazione a tutti gli operatori dell’Ente dell’esperienza • AZIONE 4: Partecipazione alla manifestazione provinciale “A muso duro”, in rete con altre associazioni del territorio, finalizzata alla sensibilizzazione e diffusione di buone pratiche di integrazione delle persone disabili per i 25 comuni del ferrarese. • ATTIVITA’ 4.1. Incontri di preparazione con il gruppo tecnico di coordinamento dell’iniziativa dell’Associazione territoriale per l’integrazione Il Volo e le altre associazioni coinvolte • Incontri d’equipe per l’analisi dei bisogni territoriali sull’integrazione disabili • Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso l’iniziativa provinciale • individuazione e contatti con i comuni ferraresi sui quali intervenire con le iniziative • elaborazione di una agenda di proposte che preveda l’offerta di laboratori di integrazione, seminari specifici, incontri pubblici, spettacoli, • calendarizzazione delle iniziative e verifica della disponibilità per le date scelte 4.2. Pianificazione e programmazione condivisa delle iniziative • progettazione di convegni e seminari sul ruolo essenziale e le risorse delle famiglie; • preparazione di attività in collaborazione con le scuole (visione di film con discussione e narrazioni a tema, valutazione degli ostacoli ambientali, laboratori); • allestimento di spettacoli teatrali e di danza realizzati dai ragazzi che frequentano centri di accoglienza diurni e residenziali; • organizzazione di esperienze di socializzazione integrate: navigazione, conoscenza dei cavalli, del bosco, ecc. • meeting sportivi per i partecipanti disabili e normodotati; • programmazione di mercatini con la vendita dei prodotti realizzati in attività laboratoriali nei centri di accoglienza e mostre fotografiche, finalizzati a condividere col territorio le esperienze che vengono proposte nei servizi; • ideazione di momenti di incontro e conviviali; • visita a musei con percorsi adattati per non vedenti. 4.3. Ricerca e contatti con formatori, animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori • Ricerca e individuazione sul territorio in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di risorse umane, centri, enti, associazioni con competenze specifiche sul tema • Attività di segreteria per contatti diretti con gli esperti, i gruppi, scuole, ecc • Definizione dell’intervento, delle modalità di realizzazione e dei luoghi • Conclusione della fase programmatoria, di definizione delle azioni e del loro calendario di realizzazione • stampa e pubblicizzazione della manifestazione 4.4. Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara • Pubblicizzazione delle iniziative sui giornali, radio, televisioni locali • Inaugurazione della manifestazione con un incontro pubblico sui temi dell’inclusione sociale, del pieno riconoscimento di diritti e risorse a persone con disabilità • realizzazione dei singoli eventi nei comuni interessati nel periodo che va da aprile a novembre • servizi televisivi, radiofonici e articoli su quotidiani locali per dare risalto ad ogni singolo evento realizzato 4.4.Effettuazione del monitoraggio da parte del Gruppo Tecnico di Coordinamento provinciale sullo svolgimento dei diversi eventi • Elaborazione di una scheda di monitoraggi ricavata dalla scheda regionale GRED in utilizzo nei servizi educativi per la prima infanzia ed adattata alle esigenze dell’iniziativa • distribuzione a ogni ente o soggetto promotore della scheda di documentazione da compilare durante la programmazione, organizzazione e realizzazione dei singoli eventi, per raccogliere dati essenziali su obiettivi, metodi, risorse utilizzati e risultati ottenuti • preparazione di materiale fotografico, video, relazioni o quant’altro apparisse adeguato a registrarne i momenti salienti di ogni evento svolto • a conclusione degli eventi raccolta, analisi e sistematizzazione delle schede pervenute e della documentazione prodotta con definizione degli indici di valutazione • valutazione conclusiva condivisa dell’esperienza svolta B. Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di disabili minori, adolescenti, giovani e adulti sia residenziali che diurni, nelle strutture di accoglienza dell’Ente. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludicoricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti. MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI AZIONE 0 (preparatoria) attività 0.1. BISOGNO DEL CONTESTO AZIONE 1: Realizzazione di 1 centro aggregativo diurno per disabili attività 1.1. incontri tra gli ope-ratori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi 1.2. progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro 1.3. Predisposizione della struttura logistica 1.4. pianificazione del servizio trasporti 1.5. attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive 1.6. Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento AZIONE 2 Realizzazione di attività ludico ricreative con accolti disabili minori e accolti minori normodotati attività 2.1. Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari attività 2.3. attivazione di laboratori creatività attività 2.4. Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5. Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione AZIONE 3 : Realizzazione di vacanze in campi di condivisione per normodotati e diversamente abili attività 3.1. Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione) attività 3.2 progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare Attività 3.3. Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4. Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5. Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale per verifica dei percorsi di accoglienza attività 4.1. organizzazione degli incontri di zona attività 4.2 conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3. Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti AZIONE 1: Realizzazione di un Centro Aggregativo Diurno con laboratori di creatività, lavoro protetto e attività sportive rivolto a soggetti diversamente abili sia accolti che del territorio ATTIVITA’ 1.1. Incontri tra l’equipe degli operatori dell’ente, le famiglie dei disabili e il servizio pubblico per la definizione degli obiettivi del centro aggregativo • Attività di segreteria per contattare le figure coinvolte nella progettazione del centro aggregativo per disabili • Incontri d’equipe per l’analisi dei bisogni dei disabili e delle loro famiglie, delle potenzialità e risorse che possono essere messe in campo Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso l’apertura del centro aggregativo • elaborazione di una bozza di ipotesi e proposte che preveda l’offerta di laboratori protetti pomeridiani, attività ludico ricreative, attività e corsi sportivi protetti finalizzati all’integrazione e alla valorizzazione delle persone diversamente abili • individuazione del bacino territoriale e dei referenti a cui rivolgersi per l’offerta delle attività del centro 1.2. Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assistenziale del centro • Conoscenza e analisi dei casi dei possibili utenti disabili da inserire nelle attività del centro di aggregazione • Stesura di una Programmazione con finalità e obiettivi generali dell’offerta educativa e di integrazione del centro di aggregazione • Progettazione dettagliata delle attività di ergoterapia del laboratorio protetto • Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e dei tempi funzionali all’inserimento dei disabili accolti nelle strutture • Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di apprendimento della disciplina sportiva specifico per ogni disabile • Progettazione dettagliata delle attività sportive settimanali • Progettazione dettagliata delle attività dei laboratori di creatività e musica • Compilazione di una programmazione mensile di massima sugli obiettivi da raggiungere e i metodi da applicare nello svolgimento delle attività del centro • Individuazione dei testi, riviste, materiali, strumenti e sussidi necessari per lo svolgimento delle attività del centro di aggregazione 1.3. Predisposizione della struttura logistica • Ricerca e individuazione della struttura e dei locali che possono ospitare il centro • Contatti e accordi con la proprietà della struttura logistica e contrattazione • Stesura e stipula del contratto di locazione dei locali • Sopraluogo e controllo della struttura e dei suoi locali da parte di tecnici e geometri • Rinnovamento ed eventuale messa a norma degli impianti e servizi non idonei • Ricerca e acquisto/reperimento di arredi, strumentazione, utensili, sussidi e materiale necessario per il funzionamento del centro • Predisposizione, arredo e allestimento degli spazi del centro di aggregazione 1.4. Pianificazione del servizio trasporti • Individuazione della provenienza residenziale dei disabili accolti al centro • Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare all’andata e al ritorno i disabili dalle loro abitazioni al centro aggregativo • Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare i disabili in piscina e ai centri sportivi previsti nelle attività del centro • Reperimento degli auto mezzi idonei e attrezzati per il trasporto dei disabili • Equipaggiamento dei mezzi e controllo della loro messa a norma • Calcolo economico della spesa di trasporto 1.5. Attivazione del centro di aggregazione per l’integrazione e la valorizzazione delle persone diversamente abili con i laboratori e le attività sportive • Iscrizione e primo accesso individuale di conoscenza al centro dei disabili adulti e giovani accolti presso le strutture dell’ente o provenienti da alcune famiglie del territorio. • Accompagnamento nella struttura del centro per 4 pomeriggi alla settimana e nella mattinata del sabato dei disabili iscritti alle attività • Svolgimento assistito da educatori e volontari delle attività del laboratorio lavorativo protetto con piccoli lavori di assemblaggio • Accompagnamento dei disabili ai corsi di nuoto in piscina svolti con la collaborazione degli istruttori del Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) di Ferrara • Svolgimento assistito delle attività del laboratorio musicale • Svolgimento assistito delle attività del laboratorio di creatività (arte, bricolage,…) • Svolgimento di attività di lettura(racconti, libri, quotidiani, fumetti, ) 1.6. Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento • Monitoraggio del percorso in itinere attraverso incontri e colloqui con le famiglie • • • • • e gli utenti disabili,. Monitoraggio del percorso in itinere attraverso incontri e colloqui con l’equipe del Servizio Sociale Adulti dell’area dell’autonomia del territorio da cui sono seguiti alcuni dei disabili inseriti nel centro Raccolta di documentazione (fotografie, video, elaborati, relazioni) per attestare il percorso proposto al centro Realizzazione di banchetti espositivi con i manufatti realizzati nei laboratori del centro Realizzazione di piccoli spettacoli musicali da parte degli utenti e degli educatori AZIONE 2: Realizzazione di attività ludico ricreative con accolti disabili minori e accolti minori normodotati in 4 strutture dell’ente ATTIVITA’ 2.1. Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) • Collaborazione con l’associazione per l’integrazione “Il Volo” per la progettazione di corsi e laboratori specifici per l’acquisizione di tecniche artistiche finalizzate alle attività con disabili • Divulgazione delle proposte di laboratorio tra le strutture dell’ente • Partecipazione ai corsi realizzati sul territorio • Raccolta di materiali, pubblicazioni e dispense sulle attività laboratoriali realizzate, in particolare per le attività di teatro, pittura e costruzione burattini 2.2. Attuazione di laboratori di creatività • Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente nelle quali si svolgono le attività laboratoriali sulla creatività per l’integrazione • Accompagnamento dei disabili e dei minori nella struttura predisposta per il laboratorio • Svolgimento assistito delle attività quindicinali per lo sviluppo della creatività e della fantasia con utilizzo di diversi materiali (decoupage, pittura, origami, bricolage, piccolo artigianato, attività teatrali) • Organizzazione di banchetti espositivi per la mostra dei manufatti realizzati. • Svolgimento di piccoli spettacoli realizzati dal gruppo integrato partecipante ai laboratori 2.3. Partecipazione dei disabili accolti ai corsi di acquaticità, di nuoto in collaborazione con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) di Ferrara • Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e dei tempi funzionali all’inserimento dei disabili accolti nelle strutture • Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di apprendimento della disciplina sportiva specifico per ogni disabile • Inserimento e accompagnamento dei disabili ai corsi bisettimanali di nuoto o acquaticità • Verifica con gli istruttori di nuoto delle attività svolte • 2.4. Visite culturali, gite ed esperienze ludico-ricreative in parchi giochi e dei divertimenti a scopo di socializzazione ed integrazione • Programmazione con i responsabili delle strutture e le famiglie dell’ente delle gite, delle visite e delle uscite • Programmazione con il gruppo dei disabili e dei minori delle gite, delle visite e delle uscite • Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o la visita culturale • Accompagnamento e effettuazione dell’evento a Ferrara o in altre città o sul territorio della provincia o a parchi dei divertimenti (Minitalia, Gardaland, Acquajoss, Mirabilandia, ecc) • Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti 2.5. Gite o visite di città o sul territorio per i minori accolti in struttura • • • Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente per realizzare la gita o l’uscita ludico ricreativa Accompagnamento dei minori ed effettuazione dell’evento Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti AZIONE 3: Realizzazione di vacanze ai monti o al mare in campi di condivisione per normodotati e diversamente abili ATTIVITA’ 3.1. Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione • Incontri d’equipe con le famiglie per l’analisi dei bisogni dei disabili partecipanti • Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso la vacanza • individuazione e contatti con strutture turistiche che possono ospitare disabili • elaborazione di una agenda di proposte per la settimana di vacanza condivisa • calendarizzazione delle iniziative e verifica della disponibilità per le date scelte 3.2. Pianificazione e programmazione partecipata delle vacanze di condivisione • scelta del luogo di villeggiatura più idoneo per la vacanza condivisa (mare/monti) • calendarizzazione e programmazione di attività ludiche, ricreative ed educative per il gruppo da effettuare durante la settimana di vacanza • abbinamento dei casi di disabili con partecipanti normodotati per favorire il mutuo aiuto • organizzazione di esperienze di socializzazione integrate: navigazione, conoscenza di animali, del bosco, passeggiate, ecc. • elenco materiale necessario per lo svolgimento delle attività • organizzazione dei trasporti e del viaggio • calcolo economico delle spese da sostenere • 3.3. Preparazione dei materiali necessari, allestimento dei locali e dei trasporti • Acquisto dell’attrezzatura, dei materiali, dei cibi, delle bevande, necessari per la gestione di una settimana di vacanza condivisa per 30 giovani disabili e normodotati e per 10 accompagnatori ed educatori • Sopraluogo alla casa vacanze che ospiterà in autogestione il campo di condivisione • Allestimento della cucina, dei servizi e degli spazi comuni • Predisposizione delle camere e dei bagni per gli utenti con problemi di motricità • Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare i disabili • Reperimento degli automezzi idonei e attrezzati per il trasporto dei disabili • Equipaggiamento dei mezzi e controllo della loro messa a norma • Calcolo economico della spesa di trasporto 3.4. • • • • • • • 3.5. • • • Realizzazione della vacanza di condivisione estiva ed invernale Pubblicizzazione alle famiglie e alle strutture della vacanza Raccolta iscrizioni e documenti Predisposizione della partenza e viaggio di trasferimento Permanenza di una settimana in autogestione Realizzazione delle attività ludiche e ricreative programmate Svolgimento delle attività educative programmate Verifica, raccolta materiali fotografici e successivo incontro finale conviviale con le famiglie Incontro di verifica tra gli educatori, i responsabili, gli organizzatori e i volontari per valutare lo svolgimento della vacanza di condivisione: criticità e punti forza Raccolta della documentazione fotografica e video Organizzazione di una serata conviviale per i partecipanti e le loro famiglie per condividere e rivedere l’esperienza fatta nella vacanza di condivisione. AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale di analisi dei percorsi di inserimento e qualificazione dei percorsi individualizzati ATTIVITA’ 4.1. Organizzazione degli incontri dell’equipe Servizio Handicap della zona di Ferrara • individuazione della sede dove effettuare gli incontri • preparazione degli spazi attrezzati • Contatti con tutte le strutture per fissare tempi e orari • Contattare la figura dello psicologo/supervisore 4.2. conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi tra gli operatori • Relazione introduttiva dello psicologo/supervisore • Analisi dei singoli casi dei disabili adulti e minori presenti nelle strutture dell’ente • Confronto tra gli operatori • Sintesi e linea da adottare nei singoli casi 4.3. Scrittura verbali degli incontri e divulgazione tra le strutture di zona dell’Ente • Registrazione vocale dell’incontro • Trascrive su supporto informatico la registrazione dell’incontro • Scrittura del verbale sintetico • Correzione del verbale • Copia del verbale e divulgazione tra tutte le strutture 4.4. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap dell’Ente • Contatti con la sede nazionale del servizio handicap dell’ente e tutte le strutture per fissare tempi e orari degli incontri • Divulgazione degli appuntamenti • Organizzazione del viaggio di spostamento alla sede nazionale • Partecipazione all’incontro • Divulgazione in zona tra le strutture che fanno accoglienza di disabili dei verbali degli incontri generali 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare N° RUOLO 10 Coordinatori di struttura 1 Supervisore delle figure educative SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Esperienza pluriennale nella gestione delle strutture di accoglienza Figura educativa di riferimento Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoterapia. ATTIVITA’ Conduzione e sviluppo del rapporto educativo, assistenziale, affettivo-relazionale con i disabili accolti Pianificazione, programmazione e conduzione in equipe degli incontri di formazione Coordinatore dell’equipe disabilità dell’ente Coordinamento dei Progetti di Vita individualizzati per ogni accolto disabile 1 Supervisore dei P.D.V. pedagogista 1 Formatore e coordinatore corsi di formazione sulla comunicazione alternativa aumentativa Animatore educativo Neuropsichiatra infantile Pianificazione, programmazione e conduzione in equipe degli incontri di formazione insegnante Segreteria organizzativa per incontri e corsi, stesura convenzione, verbali 1 OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti N° RUOLO 8 Coordinatori di struttura SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Figura genitoriale di riferimento (materna o paterna) ATTIVITA’ Conduzione e sviluppo del rapporto affettivo-relazionale con i minori accolti 1 Supervisore delle figure educative psicologo Conduzione degli incontri di formazione e dell’equipe affido minori 1 Supervisore dei P.E.I. pedagogista Coordinamento dei Piani Educativi Individualizzati 6 Animatori educativi Attività di educative e di animazione Gestione del doposcuola 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto OBIETTIVO SPECIFICO 1. Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare Il volontario: • • • • • • • • • • • • • • • • Collabora nelle attività di segreteria finalizzate all’inserimento di disabili Partecipa insieme ai responsabili di struttura a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani di zona sulle tematiche dell’integrazione e della disabilità Collabora attivamente nella preparazione delle sedi di progetto all’accoglienza dei nuovi ospiti disabili per favorire l’inserimento sia a livello organizzativo che strutturale Assiste agli incontri di conoscenza tra i responsabili della struttura e il disabile accompagnato dalla sua famiglia o dal contesto sociale nel quale vive Partecipa agli incontri d’equipe con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai bisogni formativi e di integrazione dei disabili accolti Collabora nella cura e nell’accudimento dei disabili accolti in struttura Coopera nelle attività di tipo domestico per la gestione quotidiana della struttura Partecipa al corso sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa Collabora nelle attività di segreterie e nella raccolta e divulgazione tra le strutture dell’ente dei materiali prodotti nel corso sulla Comunicazione Partecipa alla mappatura delle sedi disponibili alla realizzazione di una convenzione con il Comune di Ferrara per interventi di accoglienza/sollievo Collabora alla preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti in convenzione Assiste agli incontri mensili del Servizio handicap dell’ente per la valutazione sull’andamento della convenzione Partecipa agli incontri di preparazione della manifestazione provinciale “A muso duro” che ha lo scopo di sensibilizzare sul tema dell’integrazione dei disabili Aiuta nell’allestimento di laboratori, spettacoli teatrali e di danza, realizzati dai ragazzi disabili e normodotati anche dell’ente che frequentano i centri di integrazione e di accoglienza Partecipa all’organizzazione e alla realizzazione di esperienze di socializzazione integrate (gite, conoscenza dei cavalli, del bosco, ecc.) Collabora nella raccolta di materiale fotografico, video, relazioni per • documentare i momenti salienti della manifestazione “A muso duro” Partecipa alla valutazione conclusiva condivisa dell’esperienza svolta in rete OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti Il volontario: • Collabora nelle attività di segreteria finalizzate alla realizzazione di un centro • • • • • • • • • • • • • • • • • aggregativo per l’integrazione e l’assistenza di disabili adulti e giovani Assiste agli incontri di progettazione e stesura dell’offerta educativa ed assistenziale del centro di aggregazione per disabili Collabora attivamente nella predisposizione della struttura logistica che ospita il centro di aggregazione Partecipa alla pianificazione e alla sistemazione del servizio trasporti per i disabili che frequentano il centro Accompagna i disabili al centro di aggregazione, a casa, in piscina, nei centri sportivi Assiste e affianca i disabili nelle attività del laboratorio lavorativo protetto con piccoli lavori di assemblaggio Aiuta e fiancheggia i disabili nelle attività del laboratorio di creatività e musicale Sostiene e accompagna i disabili nelle attività sportive e ludiche Coopera nelle attività di riordino e pulizia per la gestione dei laboratori e della struttura Collabora nella realizzazione di banchetti espositivi con i manufatti realizzati nei laboratori del centro Collabora nella realizzazione di piccoli spettacoli musicali e teatrali insieme agli utenti e agli educatori Partecipa insieme ai responsabili di struttura ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione dei disabili Collabora attivamente nella preparazione dei locali e nell’allestimento dei laboratori di creatività in 2 sedi dell’ente Collabora nell’attuazione di laboratori di creatività (pittura, burattini, teatro) affiancando i minori disabili accolti nelle strutture a progetto Accompagna con i responsabili i minori disabili a visite culturali a Ferrara, ad esperienze ludico ricreative in parchi giochi e dei divertimenti, gite in altre città. Partecipa alla progettazione e alla preparazione di vacanze di condivisione tra giovani e adulti diversamente abili e normodotati Partecipa attivamente alle settimane di vacanza di condivisione (estive al mare) (invernali in montagna) affiancando e sostenendo gli utenti con problemi Assiste agli incontri d’equipe locale e generale del servizio handicap dell’ente per l’analisi dei percorsi di inserimento e di qualificazione dei percorsi individuali dei disabili accolti. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 27 10) Numero posti con vitto e alloggio: 23 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 4 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi) Potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 16) Sede/i di attuazione del progetto: CodiceSede Posti V/A Posti Vitto Totale posti VIA COMUNALE, FRAZ. GAVELLO, 157 1 0 1 1 0 1 FERRARA VIALE DELLA LIBERTA', 8 VIA MASSA FISCAGLIA ‐ LOC. DENORE, 434 2 0 2 FERRARA FERRARA VIA ACQUEDOTTO ‐ LOC. PESCARA , 121 1 0 1 MASSA FISCAGLIA FERRARA PIAZZA FERRARI 2, 1 0 1 Sede Comune Provincia Indirizzo 80660 CASA FAMIGLIA BEPPE E GIANNI BONDENO FERRARA 4981 PRONTO SOCCORSO ANGELI CUSTODI CENTO FERRARA 4946 FERRARA 80683 COMUNITA' TERAPEUTICA CASA FAMIGLIA S. ANTONIO DA PADOVA 9892 CASA FAMIGLIA 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto SUPER…ABILE A = 82 C = 26 TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = 108 Alle suddette 108 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività. Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc. TOTALE ORE QUANTIFICABILI N° ORE 14 32 16 20 82 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani B del territorio Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico FERRARA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore N. ORE Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: - Baloons Festival Vulandra Salone Universitario della Cooperazione Internazionale TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore 4 10 12 26 Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Il Resto del Carlino - La voce di Ferrara - IL FE’ Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Ferrara - Diocesi di Ferrara-Comacchio (bollettini) Promozione attraverso gli Informagiovani di: - Ferrara - Codigoro - Cento Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - i propri sportelli informativi - il proprio sito internet - la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto. RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello Sottovoci Materiale didattico Organizzazione logistica del coordinatore Tutor d’aula Formatori Risorse finanziarie Descrizione spesa Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso. Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento Totale spesa A: 50 euro 150 euro 200 euro 800 euro 1.200 euro B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto Risorse finanziarie Sottovoci Descrizione spesa Elaborazione grafica materiale promozionale Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 18) Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 18) Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie) L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti. Stampa materiale promozionale Spese Numero Verde Acquisto indirizzario target giovani Invio lettere informative Partecipazione ad eventi Totale spesa B: 25 euro 75 euro 10 euro 25 euro 75 euro 100 euro 310 euro C- OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE Materiale di cancelleria Spese di viaggi per referenti e partecipanti Materiale di promozione/informativo Materiale di cancelleria Euro 500 Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno 600 Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” 800 Valutazione e verifica TOTALE 1900 D - RISORSE PROVINCIALI FERRARA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare N. Risorse tecniche e strumentali 4 Pullmini – Quota carburante 5 Autovetture – Quota carburante Attività Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Euro 2000 500 5 Computer – Acquisto software specifici n.q. Materiale di cancelleria n.q. Attrezzatura sanitaria: Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture 150 300 200 aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno Materiale di facile consumo Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione per l’igiene (guanti n.q. monouso, spugnette, detergenti per igiene Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione 300 Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione 300 personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. OBIETTIVO SPECIFICO 2 Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti N. Risorse tecniche e strumentali 4 Pullmini – Quota carburante 5 Autovetture – Quota carburante Attività Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Euro 200 500 5 Computer – Acquisto software specifici n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Materiale di cancelleria Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) 150 200 300 n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti n.q. monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n.q. Materia prima per laboratorio lavorazione legno n.q. Materiale per il laboratorio espressivo artigianale Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione) Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) 200 300 300 400 300 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Incontro senza barriere: realizzazione di attività motorie e riabilitative tramite sessioni di attività cestistica per diversamente abili: sviluppo delle attività motorie, realizzazione di un adeguato recupero fisiologico, promozione di nuove dinamiche relazionali; attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di manifesti e distribuzione di materiale informativo presso la nostra sede Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia; messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case famiglia del territorio Parrocchia San Biagio: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Parrocchia San Mauro V.: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Acqua e farina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso materiale informativo da mettere a disposizione dei propri clienti; collaborazione nell’ideazione e realizzazione di laboratori di cucina per la preparazione di prodotti tipici locali Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del bando attraverso propria newsletter del proprio sito Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero. Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di bambini con disabilità e delle loro famiglie Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri dell’associazione Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE Materiale di cancelleria Spese di viaggi per referenti e partecipanti Materiale di promozione/informativo Materiale di cancelleria - 10 Uffici attrezzati con 16 Pc, stampanti,10 fax, connessione Adsl, materiale di cancelleria, 18 telefoni, 5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli, 2 schermi per proiezione, video 7 registratori, 8 lettori Dvd 8 striscioni promozionali e di sensibilizzazione 6 mostre fotografiche relative a minori Materiale promozionale su affido 2 Rilegatrici a caldo 8 Fotocopiatrici con caricatore Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” Valutazione e verifica Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla voce 8 della scheda. FERRARA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare N. Risorse tecniche e strumentali 5 Strutture abitative idonee alla mobilità dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.) Attività Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti 1 Ufficio attrezzato 4 Pullmini Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture 5 Autovetture 5 Computer Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe haNDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative n.q. Libri n.q. Materiale di cancelleria n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 1.1 Attività di segreteria Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di Zona sulla disabilità Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte di inserimenti alle sedi Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i Servizi Sociali Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe handicap generale dell’Ente Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione Attività 2.4 Realizzazione del corso Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc. territoriali Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro Servizi alla Persona Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle iniziative Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Materiale di facile consumo per l’igiene n.q. (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione OBIETTIVO SPECIFICO 2 Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti. N. Risorse tecniche e strumentali 5 Strutture abitative idonee alla mobilità dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.) Attività Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assistenziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di 1 Ufficio attrezzato 4 Pullmini inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 Allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di 5 Autovetture 5 Computer formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Libri n.q. Materiale di cancelleria Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare) Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il servizio pubblico e i centri sportivi Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assisten-ziale del centro Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e preparazione dei materiali necessari Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione) Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione invernale(monti) ed estiva (mare Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e incontro finale conviviale con le famiglie Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno Materiale di facile consumo per l’igiene n.q. (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n.q. Materia prima per laboratorio lavorazione legno n.q. Materiale per il laboratorio espressivo artigianale Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le strutture Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap minori dell’Ente Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le attività sportive Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di nuoto con il C.S.I. Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la socializzazione e l’integrazione Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili (teatro, burattini, pittura) CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: ll progetto “SUPER…ABILE” consente l’acquisizione delle seguenti competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, come da allegato 5: 1 - COMPETENZE DI BASE E’ in grado di: − Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo 2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI) E’ in grado di: − Assistere la persona con handicap, in condizione di medio o grave insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività motoria / incapacità della cura di se stesso. − Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. − Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della persona. − Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili − Utilizzare gli automezzi per disabili − Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso − Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e della sua famiglia − Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche − Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale, semiresidenziale e domiciliare per disabili 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di: − Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione − Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia − Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non − Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e − − − − − orari Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità Lavorare in team per produrre risultati collettivi Relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto a situazioni di difficoltà Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo”, e riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 (vedi nota 1 a piè box). Inoltre Il progetto “SUPER…ABILE” rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. 1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di relazione d’aiuto. 2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di equipe. 3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione) 4. 5. 6. 7. per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro in rete con le istituzioni. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”. _____________________________________________ Nota 1: 1 Si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative; Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di autoformazione.") Vedi allegati 5 Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) 30) Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali: Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo): - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Formazione di Gruppo - Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi - Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze - Auto-formazione - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di: - organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina. 33) Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − − − Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo. Presentazione dell’Ente 2 Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII − La differenza tra condividere e prestare un servizio − Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova − La società del gratuito Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale. Il lavoro per progetti 3 − Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi. Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto. − Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 4 La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari Il dovere di difesa della patria 5 La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 Diritti Umani: − Dichiarazione dei diritti umani − Organismi di tutela − Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani − Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani La difesa civile non armata e nonviolenta 6 − − − − − − Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Elementi fondamentali del conflitto Dimensioni e livelli del conflitto Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti Gli strumenti della nonviolenza I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti. La normativa vigente e la carta di impegno etico 7 1. La carta di impegno etico 2. Le norme attuali Diritti e doveri del volontario del servizio civile 8 − − Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale, approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte. Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − Ri-definizione dell’identità di gruppo Recupero delle motivazioni iniziali Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile. La difesa civile non armata e nonviolenta 2 − − − Modello M-m e modello E Pace positiva e pace negativa Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 − − − − − Ruolo del volontario in servizio civile nella società Concetto di cittadinanza attiva Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Il ruolo degli organismi internazionali. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 − − − Le forme di associazionismo sociale I diversi attori sociali: pubblico e privato Il volontariato: quali competenze? La protezione civile 5 − − − − Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo. Lavoro per progetti 6 − − − Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale? Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni. Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento. 34) Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo in formazione Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria La difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La protezione civile TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Ore Ore Totale ore lezioni dinamiche frontali non form. 3 6 9 4 0 4 3 1 4 2 2 4 1 1 2 3 3 4 1 1 2 2 0 2 1 3 4 3 1 4 3 1 4 24 20 44 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani XXIII, si struttura su due livelli: Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione generale. Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse. Le province coinvolte nel progetto “SUPER…ABILE”, sono raggruppate, per la formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori. I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi: Provincia di FERRARA PRIMO LIVELLO • Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) • Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) • Casa per incontri di San Pietro in Trigogna 115 – 36100 – Vicenza (VI) SECONDO LIVELLO • Cooperativa Rinascere, via Tecchio 93 – 36075 – Montecchio Maggiore (VI) • Casa di pronta accoglienza, via Caldieraro 16 – 36075 – Montecchio Maggiore (VI) • Casa famiglia Santa Teresa, via Sottopassaggio, 18 – 36050 - Lisiera di Bolzano Vicentino (VI) 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Provincia di FERRARA PRIMO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale PERDONCINI DAMIANA BONAVIGO 17/06/1966 PRDDMN66H57A964B SOSO DARIO ZIMELLA 14/01/1956 SSODRA56A14M178Q TUGGIA FRANCESCA MONTAGNANA 21/11/1958 TGGFNC585617394B SECONDO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita Data di nascita Codice fiscale MIGLIORINI AGOSTINO GRANTORTO 09/05/1955 MGLGTN55E09E145A PERETTO ARCISO ALTAVILLA VICENTINA 29/09/1953 PRTRCS53P29A231U DAMIANA PERDONCINI BONAVIGO 17/06/1966 PRDDMN66H57A964B SOSO DARIO ZIMELLA 14/01/1956 SSODRA56A14M178Q PESAVENTO VALERIA SANDRIGO 01/02/1971 PVSVLR71B41H829O FILIPPO TULLIO VICENZA 05/09/1979 FLPTLL79P05L840I GRANDIS DEBORA MILANO 21/05/1975 GRNDBR75E61F205C TUGGIA FRANCESCA MONTAGNANA 21/11/1958 TGGFNC585617394B LONGO GIUSEPPE VALDAGNO 08/04/1971 LNGGPP61D08L551X FATTORI ILARIA VICENZA 04/08/1976 FTTLRI76M04L840C GRIGGIO UGO PADOVA 05/03/1973 GRGGUO73C05G224N PIERA MURADOR Milano (MI) 02/06/1961 MRDPRI61H42F205I IRENE CIAMBEZI Modena (MO) 27/09/1973 CMBRNI73P67F257K GUIDO CATOZZI Ferrara (FE) 02/11/1955 CTZGDU55S02D548Y CATERINA BRINA Ferrara (FE) 03/06/1976 BRNCRN76H43D548U 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Provincia di FERRARA PRIMO LIVELLO NOME COGNOME PERDONCINI DAMIANA SOSO DARIO TUGGIA FRANCESCA COMPETENZE SPECIFICHE Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio civile nazionale e internazionale. Collabora con scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai giovani Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani. Responsabile casa-famiglia per minori dal 1989 Infermiera professionale/operatore. Impegnata da anni nella sensibilizzazione nelle scuole, nelle parrocchie e incontri pubblici su temi riguardanti l’accoglienza, il disagio, l’handicap, il mondo giovanile. Autrice di un libro su questi temi SECONDO LIVELLO NOME COGNOME MIGLIORINI AGOSTINO PERETTO ARCISO LONGO GIUSEPPE PESAVENTO VALERIA GRANDIS DEBORA GRIGGIO UGO COMPETENZE SPECIFICHE Conoscenza approfondita dell’Ente, delle sue attività e modalità operative nel contesto territoriale di riferimento. E’ responsabile per le attività di carattere politicdell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Collabora da numerosi anni con i Servizi Sociali territoriali. Coordinatore delle cooperative sociali dell’Ass. Com. Papa Giovanni XXIII, esperto in integrazione lavorativa dei diversamente abili, tra i primi ad aderire all’associazione negli anni 70. Animatore del Servizio Carcere, effettua incontri periodici con i detenuti all’interno del carcere, è titolare di alcune attività di recupero dei carcerati in pene alternative. Laurea in Medicina e Chirurgia, formazione specifica in Medicina Generale, gestisce corsi di primo soccorso. Laureata in Assistenza Sociale, da anni segue ragazze uscite dalla tratta della schiavitù della prostituzione accogliendole presso la propria struttura, contattandole con un’unità di strada settimanalmente per dare risposte adeguate. Laurea in “magistero delle scienze religiose” insegnante di FATTORI ILARIA FILIPPO TULLIO PERDONCINI DAMIANA SOSO DARIO PIERA MURADOR IRENE CIAMBEZI GUIDO CATOZZI BRINA CATERINA religione nelle scuola secondaria. Esperienze di intervento nonviolento in situazione di conflitto in un progetto dell’Operazione Colomba. Laurea in “scienze della formazione” operatrice presso strutture d’accoglienza “madri-figli” ha svolto il SCV nel progetto “Caschi Bianchi” con la Caritas, ha partecipato a vari corsi di formazione su tematiche quali: nonviolenza, diritti umani e no-profit. Laurea in “ingegneria edile” libero professionista, è consulente per le emergenze della Provincia di Vicenza e per la Prefettura di Vicenza. Opera da molti anni nella Protezione Civile e conta varie esperienze in situazioni di crisi. Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio civile nazionale e internazionale. Collabora con scuole e centri di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai giovani Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani. Laureata in Pedagogia. Insegnante con esperienza pluriennale nell’educazione e formazione permanente degli adulti e nell’educazione interculturale Laureata in Lettere Moderne. Giornalista. Mediatrice culturale con esperienza pluriennale circa le tematiche della comunicazione sociale e della formazione di operatori per strutture residenziali socio-assistenziali per minori Corso quinquennale di Teologia, sacerdote diocesano, responsabile della provincia di Ferrara dell’Associazione, con esperienze di volontariato internazionale e animazione di campi e attività estive per giovani e famiglie, per persone diversamente abili e soggetti psichiatrici. Infermiere professionale con specializzazione in Assistenza Curativa, riabilitativa ed educativa di minori e disabili. Esperienza pluriennale di lavoro terapeutico/riabilitativo con cavalli ed animali. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si struttura su due livelli: Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, (all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale. Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per tempistica e periodicità degli eventi formativi. Elementi metodologici generali: - Lezioni frontali Training Teatro dell’Oppresso (TDO) Simulazioni Giochi di ruolo Materiali video Dibattiti Brainstorming Lavoro di gruppo Materiali cartacei (dossier etc.) Libri e testi Cd-Rom tematici Testimonianze e lezioni di esperti in materia Verifiche periodiche Utilizzo di risorse formative ed occasioni eventualmente offerte dal territorio Cineforum Laboratori tematici formative esterne all’ente, 40) Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. PRIMO LIVELLO 1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi − Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − L’handicap fisico e psichico In particolare: Area Handicap Fisico e Psichico − Il vissuto psicologico della persona con handicap − Le principali forme di handicap psichico − Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative 2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di: − Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare. SECONDO LIVELLO Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò, anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti: − viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente; − modello e ruolo dell’operatore; − analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale. I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno avanti nelle singole sedi di servizio. Provincia di FERRARA Tematica da affrontare MODULO 1 Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente e della gestione dei minori accolti: − storia e peculiarità delle strutture Case Famiglia rispetto all’area minori MODULO 2 Il ruolo dell’operatore nell’area minori: − obiettivi e compiti − competenze MODULO 4 Dinamiche di primo soccorso: − come comportarci in caso di urgenze con minori MODULO 5 Protezione Civile: − come può diventare strumento di aiuto, in casi critici come confortare e tutelare i minori MODULO 6 Progettazione, organizzazione e realizzazione di laboratori ed attività educative: − conoscenza e applicazione delle principali strategie ed attività educative − dinamiche di gruppo − il role playing − le simulazioni − la manualità e la creatività come strumento educativo − pensare e realizzare un laboratorio ludico-educativo MODULO 8 Conoscere varie forme di disagio: − carcere (la realta’ dei bambini in carcere con le madri) − tratta della prostituzione (lo sfruttamento dei minori a sfondo sessuale) − maltrattamento dei minori, cause MODULO 9 Cittadinanza attiva, promozione della Pace nel territorio provinciale Nome cognome formatore Migliorini Agostino Peretto Arciso Perdoncini Damiana Pesavento Valeria Filippo Tullio Perdoncini Damiana Longo Giuseppe Grandis Debora Fattori Ilaria Griggio Ugo 41) Durata: DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del primo che del secondo livello: Provincia di FERRARA PRIMO LIVELLO Modulo formativo La relazione di aiuto: − elementi generali ed introduttivi − elementi di approfondimento suddivisi per aree B Il lavoro per progetti Quando Durata Nel corso de primi quattro mesi di servizio 12 h Nel corso dell’ultimo mese 8h A Durata totale primo livello (A+B) 20 h SECONDO LIVELLO Modulo formativo Quando Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente e della gestione dei minori accolti Dinamiche di primo soccorso Protezione Civile Progettazione, organizzazione e C realizzazione di laboratori ed attività educative Dinamiche di relazione, il disagio sociale Conoscere varie forme di disagio Cittadinanza attiva, promozione della Pace nel territorio provinciale Durata PRIMO MESE 8h QUINTO MESE SESTO MESE 5h 5h SETTIMO MESE 8h OTTAVO MESE NONO MESE 9h 9h DECIMO MESE 8h Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) = 52 h 72 ORE Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 1 marzo 2010 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Lapenta Nicola