Coordinato da Valeria Lai
Agenzia Adiconsum - anno XXI - n. 16 - 20 marzo 2009
Stampato in proprio in marzo 2009
In questo numero:
Personale sanitario e immigrazione
clandestina: siamo medici o caporali?
Adiconsum in strada
per la giornata del consumatore
Salute
- Siamo medici o caporali?
Adiconsum
- 15 marzo, Giornata europea del
consumatore: l’Adiconsum in strada a Roma
Energia
- “Energia tutto compreso” di Enel: una
proposta da valutare
- Gas: al via controlli sul servizio di pronto
intervento a tutela sicurezza consumatori
Auto
- Multe degli ausiliari? Solo entro le strisce blu
- Cassazione: illegali gli autovelox occultati
Turismo
- Pubblicati nuovi standard minimi per gli
alberghi
Supplemento Okkio a…
- Le cartelle pazze
Test
noi consumatori
periodico settimanale
di informazione e studi
su consumi, servizi, ambiente
Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Iscriz. ROC n. 1887
Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma
Salute
Siamo medici o caporali?
Un emendamento al “pacchetto sicurezza” approvato dal
Senato imporrebbe ai medici, in quanto incaricati di pubblico
servizio, la denuncia degli immigrati irregolari. L’Adiconsum
condivide le preoccupazioni del personale sanitario.
H
a fatto molto discutere l’emendamento
al pacchetto sicurezza, approvato dal
Senato e presto in discussione alla
Camera, che imporrebbe l’obbligo a medici,
infermieri e personale della sanità pubblica di
denunciare alle autorità gli immigrati clandestini che accedono al sistema sanitario.
La reazione dei medici è stata di immediata
condanna, poiché ciò creerebbe non solo problemi sanitari all’intera nazione, ma, altresì,
violerebbe anche il loro codice deontologico,
costringendo di fatto i medici ospedalieri e
del territorio ad agire in segretezza e in modo
difforme al codice penale.
Il medico è un pubblico ufficiale e, come
tale, sarebbe obbligato a denunciare l’immigrato clandestino.
In mancanza gli verrebbe ascritto il reato
di immigrazione clandestina in aggiunta al
reato di omissione di atti d’ufficio.
Si creerebbe inoltre, all’interno del sistema sanitario, un clima lavorativo
difficile, in quanto tra colleghi sarebbe alta la tensione di fronte alla possibilità
di omessa denuncia da parte del compagno di lavoro.
Invero, la condanna al provvedimento come inaccettabile dal punto di vista civico
germina giacché l’obbligo di denuncia impedirebbe ai camici bianchi di operare con
tranquillità, di fatto trasformandoli in operatori con funzioni di polizia, sostituendoli
allo Stato nella lotta all’immigrazione clandestina.
È stato evidenziato come in un Paese che degrada socialmente e intellettualmente, tale segnalazione in capo al personale sanitario aprirebbe l’opportunità
di ridurre le libertà personali.
L’Adiconsum non condivide l’emendamento al pacchetto sicurezza approvato al
Senato poiché, oltre ai dubbi sopra evidenziati, in caso di approvazione definitiva,
si creerebbero forti allarmi sociali e sanitari nel Paese, in quanto sfuggirebbe al
controllo sanitario parte della popolazione che di fatto vive all’interno del nostro
territorio (clandestini non regolari).
Test noi consumatori
Tale condizione farebbe esplodere fobie e psicosi nei confronti di tutti gli immigrati, a prescindere dalla loro posizione regolare o meno, poiché, nell’immaginario
collettivo, gli stessi potrebbero essere portatori di malattie anche gravi perché
verosimilmente non controllati dal punto di vista sanitario.
Il nostro disappunto nasce, altresì, dal fatto che il cittadino consumatore ha
il diritto di essere rassicurato e tutelato dallo Stato, il quale deve necessariamente occuparsi della salute pubblica e quindi di tutti coloro che il nostro Paese
abitano.
Alla luce di ciò auspichiamo una riflessione approfondita da parte del Parlamento individuando azioni concrete e anche forti, per il ripristino della legalità,
in termini di regolarità nel soggiorno degli immigrati, utilizzando gli strumenti
propri di polizia, lasciando ai medici il compito della cura e della tutela della
salute pubblica.
Giovanni Robino
Responsabile settore sanità e salute Adiconsum
Adiconsum
15 marzo, Giornata europea del
consumatore: l’Adiconsum
in strada a Roma
In occasione della ricorrenza l’Adiconsum ha incontrato i
consumatori nel centro di Roma.
D
omenica 15 marzo u.s., si è celebrata la Giornata europea del consumatore.
Adiconsum ha incontrato i consumatori a Roma presso la Galleria Alberto
Sordi, fornendo materiale informativo e consulenza gratuita. Ha inoltre
distribuito ai viaggiatori dei treni Roma-Milano delle ore 9.30 e 10,30 e dei treni
Milano-Roma delle ore 14.30 e 15.30 la brochure informativa relativa alla costituzione
del Tavolo di conciliazione fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori. La Giornata
europea del Consumatore ha visto infine il lancio del progetto “Rendiamoci Conto”.
L’iniziativa che vede la collaborazione
tra Adiconsum ed altre 5 associazioni
consumatori (Altroconsumo, Lega
consumatori, Acu, CTCU e Casa del
Consumatore) è finanziata dal Ministero
dello Sviluppo Economico.
“Rendiamoci conto” si pone come
obiettivo quello di aiutare i consumatori
a capire e a scegliere beni e servizi, tutelando quelli che sono i propri diritti e lo
farà utilizzando i seguenti strumenti:
Test noi consumatori
• Call center di consulenza e assistenza ai consumatori in tutte le sei associazioni
• Sportelli informativi territoriali in tutta Italia
• Informazione: guide pratiche, pieghevoli, audiovisivi, stand in piazza, spot
radio e TV, Internet e Web TV
• Eventi:formazione dei consulenti per i consumatori, convegni, giornate di
studio, eventi in luoghi pubblici e giornate a tema
• Servizi online di confronto delle condizioni offerte, per la scelta dei servizi di
conto corrente e di credito
• Raccolta segnalazioni e denunce dei comportamenti scorretti.
Energia
“Energia tutto compreso” di Enel:
una proposta da valutare
La proposta è positiva e vantaggiosa se si ha la certezza di
restare nei consumi mensili prestabiliti. In caso contrario
i benefici rischiano di essere annullati.
C
on la liberalizzazione dell’energia molte sono le proposte che arrivano
dai vari gestori, ma nel fare la scelta di passare al mercato libero occorre
valutare attentamente tutti i dati e i possibili vantaggi per i consumatori.
Non sempre, infatti, questi sono trasparenti.
La nuova proposta Enel è positiva: consente di prevedere da parte delle famiglie la spesa mensile per i prossimi 2 anni. Positiva, a condizione che i consumi
mensili della famiglia siano stabili.
Se il consumo elettrico di una famiglia si attesta intorno ai 100 kW/mese, il
costo sostenuto sarà di 12 euro/mese, pari cioè a 12 centesimi a kilowattora;
ma se si superano i 100kW prestabiliti, il costo per ogni kilowattora sarà di 24
centesimi, cioè il doppio.
Stessa regola vale per le fasce di consumo fino a
225 kW il cui costo è di 28 euro/mese, e per la fascia
fino a 300 kW mensili il cui costo è di 44 euro/mese.
Anche per queste due fasce ogni kW aggiuntivo alla
fascia ha un costo leggermente superiore al doppio.
Nessuno sconto mensile è previsto se il consumo
resta al di sotto delle fasce prescelte.
Il problema si pone soprattutto per quelle famiglie
che presentano in alcuni mesi consumi aggiuntivi
(condizionatori o riscaldamento), il cui maggior costo
può annullare eventuali benefici. È, quindi, opportuno
valutare attentamente la fascia da scegliere e la relativa
convenienza della proposta.
Test noi consumatori
Anche nella proposta “tutto compreso” restano escluse le tasse e l’IVA, che
occorre aggiungere alla cifra corrispondente alla fascia prescelta.
La proposta “tutto compreso” di Enel, non prevede la tariffa bioraria per lo
spostamento dei consumi elettrici nelle ore notturne e nei fine settimana. Per
Adiconsum, tale tariffa riveste una particolare importanza ai fini di un sempre
maggiore sviluppo dell’uso razionale di energia a livello di sistema.
Auto
Multe degli ausiliari?
Solo entro le strisce blu
Le sezioni unite della Corte di Cassazione con la sentenza n. 5621 depositata il 9 marzo
2009 hanno precisato che gli ausiliari del traffico possono rilevare le infrazioni solo entro
le strisce blu a pagamento.
La Cassazione, richiamando la normativa dell’art. 17 della
legge n. 127/77 che ha stabilito per i Comuni, la possibilità, con
provvedimento del sindaco, di attribuire le funzioni di accertamento
delle violazioni riguardanti la sosta ai dipendenti comunali o alle
società di gestione dei parcheggi, limitatamente alle aree comunali
in concessione per cui, determinate funzioni pubbliche possono
essere eccezionalmente svolte da soggetti privati limitatamente
alle violazioni che compromettono la funzionalità dei parcheggi
previo pagamento di ticket, potendosi estendere alle aree limitrofe poste a servizio di quelle
a pagamento quando precludono la funzionalità del parcheggio stesso.
Auto
Cassazione: illegali
gli autovelox occultati
Le postazioni di controllo della velocità attraverso autovelox devono essere “segnalate e
ben visibili”. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale devono
considerarsi illegali gli autovelox utilizzati in maniera scorretta, “solo al fine di rispondere
alle esigenze di cassa dei comuni e delle società private che hanno in appalto il servizio di
rilevamento della velocità”.
Secondo la Cassazione, gli apparecchi devono invece essere segnalati agli automobilisti
almeno 400 metri prima dal punto della loro collocazione. Altrimenti gli stessi autovelox
possono venire sequestrati dall’autorità giudiziaria e i titolari della società di rilevamento
rischiano l’incriminazione per truffa.
E pertanto la Suprema Corte, con la sentenza 11131, ha confermato il sequestro di alcuni
veicoli e autovelox della società ‘Speed Control’ attiva nei comuni calabresi di Fiumefreddo Bruzio,
Belmonte Calabro e Longobardi (Cosenza), che non erano segnalati con chiarezza e in anticipo.
Secondo i giudici di Piazza Cavour è corretta la tesi accusatoria della Procura di Cosenza,
in base alla quale l’attività di rilevamento così svolta “era intenzionalmente preordinata
a trarre in inganno gli automobilisti, in contrasto con lo spirito della normativa in materia
diretta a reprimere incidenti”.
(Fonte la Repubblica)
Test noi consumatori
Energia
Gas: al via controlli sul servizio di pronto
intervento a tutela sicurezza consumatori
L’Autorità per l’energia ha avviato una campagna di controlli nei confronti di 50 distributori di gas con l’obiettivo di verificare il corretto funzionamento del servizio di pronto
intervento, a tutela della sicurezza dei consumatori. L’iniziativa dell’Autorità si propone di
migliorare ulteriormente l’affidabilità della rete di distribuzione del gas, di ridurre i disservizi
e rafforzare la prevenzione rispetto al rischio di incidenti.
I controlli si svolgeranno attraverso
chiamate telefoniche ‘campione’ al servizio di pronto intervento dei distributori, in
collaborazione con le Unità Speciali della
Guardia di Finanza, per verificare la corretta
applicazione da parte delle imprese delle
disposizioni fissate dall’Autorità: fra questi,
ad esempio, l’obbligo di funzionamento
continuativo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, la
risposta da personale qualificato, ecc.
Anche a seguito dell’esito dei controlli
telefonici, sono previsti sopralluoghi presso le sedi delle aziende per verificare il rispetto degli obblighi legati allo svolgimento del
servizio.
L’Autorità ha inoltre ordinato a 19 imprese distributrici di gas di ottemperare, entro il
31 marzo 2009, a quanto disposto dalla Regolazione della qualità servizi di distribuzione
e misura del gas (approvata con delibera ARG/gas 120/08), in materia di attivazione di
recapiti telefonici dedicati al servizio di pronto intervento. La regolazione dispone infatti
che le imprese attivino uno o più recapiti telefonici con linea fissa, dedicati esclusivamente
al servizio, con risposta diretta di un operatore, senza necessità di comporre altri numeri
telefonici.
È invece risultato che alcune imprese si sono limitate a fornire, nei casi più gravi (12),
solo numeri di telefonia mobile e, negli altri casi (7), sia recapiti di rete fissa che di rete
mobile, con il rischio di creare confusione tra gli utenti che avessero chiamato per segnalare
una situazione di potenziale pericolo (ad esempio per dispersione di gas).
Le delibere VIS 12/09 e VIS 13/09 sono disponibili sul sito:
www.autorita.energia.it.
La regolazione delle strutture di pronto intervento
Le strutture di pronto intervento delle imprese distributrici di gas, cui pervengono
le segnalazioni di potenziale pericolo per gli utenti, svolgono un servizio essenziale
per la sicurezza dei cittadini e dei clienti finali del gas al fine di prevenire incidenti e
conseguenze gravi.
Per tale motivo la regolazione introdotta dall’Autorità fin dal 2000 in tema di sicurezza
nella distribuzione di gas, ha posto grande attenzione a tale servizio definendo precisi
obblighi in capo alle imprese distributrici.
Con il Testo unico in materia di Regolazione della qualità dei servizio di distribuzione e
di misura del gas (RQDG) relativo al periodo 2009-2012 è previsto altresì che, entro il
2012, tutti i distributori debbano partecipare alla disciplina di recuperi di sicurezza con
conseguenti premi o penalità.
Test noi consumatori
Turismo
Pubblicati nuovi standard minimi
per gli alberghi
In un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio 2009, emanato dal
Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, sono stati definiti gli standard
minimi dei servizi che gli alberghi devono fornire sul territorio nazionale. Il decreto ha
considerato una serie di obiettivi base come:
• offrire un più alto livello di tutela ai turisti,
• assicurare maggiore competitività all’offerta turistica
• promuoverne un’immagine unitaria.
Sono lì indicate le dotazioni per la classificazione degli alberghi, queste sono basate
su un codice rappresentato da un numero di stelle crescente. Gli standard riportati di seguito sono attribuiti per tutte le nuove aperture di esercizio e valgono anche per quelle già
esistenti in caso di loro ristrutturazione. Le stelle stanno ad indicare un insieme di servizi
garantiti dall’albergatore. Viene anche introdotta una sorta di rating idoneo a misurare e
valutare la qualità del servizio reso ai clienti. L’adesione al sistema è volontaria da parte
degli albergatori.
Alle regioni ed alle province autonome, nelle norme di recepimento, sono lasciate le
possibilità di introdurre miglioramenti o applicare caratteristiche più aderenti alle specificità
climatiche o culturali dei loro territori.
Queste le specifiche per ogni classificazione:
1 stella. Il ricevimento è assicurato 12 ore su 24,
la pulizia delle camere una volta al giorno, le
dimensioni minime della camera doppia sono di
14 metri quadri, il cambio della biancheria da
camera è previsto una volta alla settimana.
2 stelle. In aggiunta al precedente deve essere
presente anche l’ascensore e il cambio della
biancheria da camera avviene due volte a
settimana.
3 stelle. Presenza di un servizio bar, conoscenza
di una lingua straniera da parte del personale
della reception; quest’ultima deve avere una
apertura di almeno 16 ore su 24. Il personale
deve indossare una divisa, deve essere a disposizione della clientela un servizio internet
e tutte le camere devono essere dotate di
bagno privato.
4 stelle. Devono offrire un servizio di pulizia
giornaliero della camera, anche un riassetto
pomeridiano e il cambio della biancheria ogni
giorno, salvo diverse scelte del cliente a tutela
dell’ambiente; servizio di lavaggio e stiratura
della biancheria dei clienti, parcheggio per almeno il 50% delle camere, camere doppie
dell’ampiezza di almeno 15 metri quadrati e bagno di almeno 4.
5 stelle. Devono garantire un servizio di ricevimento 24 ore su 24 e personale di reception
in grado di parlare almeno tre lingue straniere; le camere singole devono avere una
dimensione minima di 9 metri quadrati e le doppie di 16.
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