ISTITUTO COMPRENSIVO ALBERTO MANZI 1 “Il maestro non può insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare” ALBERTO MANZI 2 Cari ragazzi di quinta, Abbiamo camminato insieme per cinque anni. Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di conoscerla, di scoprirne alcuni segreti. Abbiamo cercato di capire questo nostro magnifico e stranissimo mondo non solo vedendone i lati migliori, ma infilando le dita nelle sue piaghe, infilandole fino in fondo perché volevamo capire se era possibile fare qualcosa, insieme, per sanare le piaghe e rendere il mondo migliore. Abbiamo cercato di vivere insieme nel modo più felice possibile. E’ vero che non sempre è stato così, ma ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà. E in fondo in fondo siamo stati felici. Abbiamo vissuto insieme cinque anni sereni (anche quando borbottavamo) e per cinque anni ci siamo sentiti “sangue dello stesso sangue”. Ora dobbiamo salutarci. Io devo salutarvi. Spero che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere: non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. Vi auguro che nessuno mai possa plagiarvi o “addomesticare” come vorrebbe. Ora le nostre strade si dividono. Io riprendo il mio consueto viottolo pieno di gioie e di tante mortificazioni, di parole e di fatti, un viottolo che sembra identico e non lo è mai. Voi proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno. Siete capaci di camminare da soli a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, se voi non lo volete. Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è gia in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa riuscire ad amare, e… amore, amore. Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio. Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi. E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao. [Lettera del 1976 di Alberto Manzi ai suoi alunni di V elementare] 3 INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Il P.O.F. 1.2 Presentazione dell'Istituto Comprensivo pag. 6 pag. 7 2. LINEE GUIDA pag. 11 3 ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO 3.1 Finalità educative della scuola dell'infanzia 3.2 Finalità educative della scuola del primo ciclo di istruzione 3.4 Finalità educative della scuola primaria 3.5 Finalità educative della scuola secondaria di primo grado 3.6 Metodologia didattica pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 15 pag. 18 4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 4.1 La valutazione degli alunni 4.2 la valutazione nella scuola primaria 4.3 La valutazione nella scuola secondaria di primo grado 4.4 Autovalutazione di Istituto 4.5 La documentazione pag. 19 pag. 21 pag. 23 pag. 27 pag. 28 5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE pag. 29 6. DIVERSITA' E INTEGRAZIONE 6.1 Il protocollo di accoglienza di alunni/e diversamente abili 6.2 Alunni con disturbi specifici di apprendimento e bisogni educativi speciali 6.3 L'integrazione degli alunni stranieri 6.4 Il protocollo di accoglienza degli alunni stranieri pag. 32 pag. 33 pag. 34 pag. 36 pag. 36 7. LA CONTINUITA' 6.1 La continuità verticale 6.2 La continuità orizzontale (scuola e territorio) pag. 37 pag. 39 8. SCUOLA E FAMIGLIA 8.1 Gli organi collegiali 8.2 I genitori nella scuola pag. 40 pag. 41 9. GLI SPAZI NELLA SCUOLA pag. 44 10. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA pag. 45 4 11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE ZIARIE E 11.1 Risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione dei progetti 11.2 Criteri per la formulazione delle graduatorie di accesso alla scuola dell'infanzia e alle classi prime di scuola primaria 11.3 Criteri per l'assegnazione dei docenti alle classi 11.4 Criteri per la formazione delle classi /sezioni pag. 46 12. ORGANIZZAZIONE D'ISTITUTO 12.1 Ufficio di segreteria e personale A.T.A. pag. 48 pag. 53 13. I PROGETTI 13.1 Progetti di Istituto 13.2 Progetti di plesso 13.3 Progetti di promozione dell'attività sportiva 13.4 Collaborazioni con il territorio pag. 53 pag,54 pag. 58 pag.67 pag.69 5 pag. 47 pag. 47 pag. 47 FINAN- 1.2 PRESENTAZIONE DELL' ISTITUTO Il 1° settembre 2009, nel Comune di Ferrara, le scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado sono state completamente riorganizzate in Istituti Comprensivi che hanno sostituito le direzioni didattiche e le presidenze precedentemente esistenti. Ogni Istituto Comprensivo riunisce, sotto il profilo organizzativo e gestionale, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di un medesimo contesto territoriale. Anche gli uffici di segreteria e del Dirigente Scolastico sono comuni a tutti e tre gli ordini di scuola. Gli Istituti Comprensivi sorgono nel 1994, nell’ambito della legge n.97 sulla tutela delle zone di montagna. In seguito sono stati emanati ulteriori decreti e circolari ministeriali che hanno dato ulteriore spessore alla sperimentazione trovando una diretta connessione con il riordino dei cicli scolastici e con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Ad esempio il D.P.R. n.223 del 18/06/1998 identifica questa tipologia organizzativa come una delle modalità ordinarie di gestione del servizio scolastico nel territorio. Successivamente anche le regioni e gli enti locali (per effetto del D.L.vo n. 112 del31/03/1998), hanno manifestato grande interesse verso un modello che tende a coniugare la presenza dell’istituzione scolastica nel territorio con elementi di rilevante spessore culturale e di qualificazione della spesa pubblica. Attualmente l'organizzazione di tutte le scuole del primo ciclo di istruzione in Istituti Comprensivi è decretata dalla legge 111 del 2011. Con essa si tende a perseguire da un lato l'economia delle risorse, dall'altro di ripensare ad un modello di scuola di base all'interno della quale favorire flessibilità didattica e organizzativa, integrazione e scambi professionali. L’Istituto Comprensivo è chiamato infatti a gestire la formazione degli alunni dai 3 ai 14 anni e pertanto pone particolare attenzione: all’attuazione di una progettualità educativa e didattica condivisa e in continuità con il grado scolastico precedente e successivo; alla corresponsabilità del successo o insuccesso scolastico da parte di tutti i gradi di istruzione coinvolti; al coinvolgimento e sulla partecipazione delle famiglie che possono contare su un sistema amministrativo e organizzativo costante nel tempo, da quando il figlio fa il suo ingresso nella scuola dell’infanzia (o primaria) a quando esce dalla scuola secondaria di primo grado; ad una proficua continuità orizzontale, intesa come sviluppo di relazioni e sinergie tra scuola e territorio di appartenenza (ente locale, quartiere, associazionismo..). Nell’ “Atto di indirizzo” del settembre 2009 si afferma che: “Una buona scuola per i bambini e i ragazzi dai tre ai quattordici anni costituisce una priorità per il futuro delle giovani generazioni e per il futuro del paese”. Nel giugno 2014 il Collegio dei docenti ha deliberato di intitolare l’Istituto, inizialmente denominato Istituto Comprensivo n. 7, ad ALBERTO MANZI, figura di grande rilievo che 7 ha fatto dell’insegnamento e della pedagogia la sua ragione di vita e lo ha fatto con umanità, sensibilità, coraggio e determinazione. Sempre pronto a spronare i suoi alunni a ragionare da soli, a fare ciò che potevano in base alle proprie capacità e inclinazioni, senza il timore di dover essere giudicati. Alberto Manzi è stata persona eclettica, curiosa e sempre pronta a ricercare nuove sfide e nuove esperienze. Anche dal punto di vista metodologico ha saputo essere anticonformista e all’avanguardia rispetto ai tempi. Nella lettera del 1976 ai suoi studenti afferma: “Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. (…) Siate capaci di camminare da soli e a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete”. Il nostro Istituto presenta una realtà articolata in quanto le scuole che ne fanno parte provengono da realtà territoriali e scolastiche diverse. Attualmente l’estensione territoriale in cui le scuole sono collocate e le Amministrazioni comunali di riferimento sono così identificabili: -Comune di Ferrara (asse SUD-EST con le frazioni di Gaibanella, Fossanova San Marco, San Bartolomeo in Bosco e San Martino) Il territorio è prevalentemente agricolo, in alcune frazioni, come San Bartolomeo, San Martino e Gaibanella, si è particolarmente sviluppata la frutticoltura, così come la presenza di importanti complessi per la conservazione, la trasformazione e il commercio della frutta, mentre nella frazione di Fossanova San Marco la vivaistica e l’orticoltura hanno contributo allo sviluppo del paese. Nel corso degli anni, il territorio ha evidenziato una crescente espansione edilizia, pur tuttavia il riferimento principale, a livello di servizi, proposte culturali e iniziative legate al tempo libero , resta il capoluogo di provincia. -Comune di Masi Torello (con le frazioni di Masi San Giacomo e Borgo Sant' Anna), distante circa 15 km da Ferrara, insiste su un territorio pianeggiante, dove il settore primario tutt'ora prevale sullo sviluppo artigianale, industriale e del terziario. -Comune di Voghiera (comprensivo di diverse frazioni fra cui Voghenza e Gualdo) è caratterizzato da una economia prevalentemente agricola, con presenza di aziende artigianali e di piccola media industria. Il territorio è particolarmente noto per edifici di interesse storico e culturale (Zona archeologica di Voghenza, Museo archeologico di Belriguardo, Delizia Estense 8 di Belriguardo, Museo ferrarese del modellismo storico, Villa e Parco Massari-Ricasoli di Voghenza). Ed ora entriamo nel dettaglio della nostra istituzione scolastica. Scuola dell’INFANZIA “ C. CALZARI” di FOSSANOVA S. Marco 2 sezioni 46 alunni tempo scuola: 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30 Scuola dell’INFANZIA di SAN MARTINO 3 sezioni 77 alunni tempo scuola: 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30 Scuola PRIMARIA di GAIBANELLA 107 alunni 5 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di MASI TORELLO 103 alunni 5 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di SAN BARTOLOMEO 117 alunni 6 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì 9 Scuola PRIMARIA di SAN MARTINO 147 alunni 8 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di VOGHIERA 208 alunni 11 classi di cui: tempo scuola: 7 classi a 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani (martedì e giovedì) 4 classi a 40 ore dal lunedì al venerdì con 5 rientri pomeridiani Scuola secondaria di PRIMO GRADO di SAN BARTOLOMEO 141 alunni 8 classi tempo scuola: 30 ore settimanali dal lunedì al sabato dalle 8.25 alle 13.30 Scuola secondaria di PRIMO GRADO di MASI TORELLO 58 alunni 3 classi tempo scuola: 30 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.15 con 2 rientri pomeridiani: il martedì fino alle ore 17.00 e il giovedì fino alle ore 16.00 Scuola secondaria di PRIMO GRADO di VOGHIERA 178 alunni 8 classi tempo scuola: dal lunedì al sabato dalle 8.20 alle 13.30. Scuola ad indirizzo musicale: lezioni di strumento pomeridiane personalizzate per ciascun alunno. 10 2. LE LINEE GUIDA DEL NOSTRO ISTITUTO Il nostro Istituto si riconosce in alcuni diritti sanciti dalla nostra Costituzione in relazione al riconoscimento e alla garanzia di libertà e di uguaglianza (art.2 e 3), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno. Fondamentale risulta essere a tal proposito l’integrazione fra scuola e territorio, affinché ciascuno, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, possa “concorrere al miglioramento materiale e spirituale della società” (art. 4 della Costituzione). La scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere” quello di “insegnare ad essere”, pertanto LE LINEE GUIDA del nostro Istituto possono così essere riassunte: • vedere la scuola come luogo di incontro, dove vengono promossi atteggiamenti positivi verso la differenza, dove si valorizza la diversità e si favorisce il confronto con culture diverse dalla propria, dove emerge la dimensione di scuola come luogo accogliente, coinvolgendo e rendendo gli alunni stessi partecipi di un progetto educativo condiviso: la crescita della persona; • accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie sostenendo la sua ricerca di senso e di faticoso processo di costruzione della propria personalità, favorire lo sviluppo dell’autonomia personale e della riflessione critica; • orientare verso scelte consapevoli e porre le basi per la responsabilità personale, che si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti, sia naturali che sociali; • pensare alla scuola come comunità educante, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria, tesa a favorire esperienze di socializzazione, interazione e collaborazione con gli altri: “dedicare tempo alla formazione della classe come gruppo”; • realizzare una rete di azioni integrate, atte a valorizzare lo stile cognitivo unico e irripetibile proprio di ciascun alunno, grazie anche all'introduzione di contenuti digitali a supporto delle attività didattiche tradizionali ; • consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato, perchè non vada disperso e possa essere messo a frutto; • preparare i giovani al futuro, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto in cui vivono, fornire le chiavi per “imparare ad apprendere”, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, affinché gli alunni sappiano orientarsi nella rapida evoluzione delle conoscenze; 11 prevenire l’evasione dell’obbligo scolastico e contrastare la dispersione; perseguire il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. “….gli alunni vanno sostenuti e incoraggiati ad accettare con consapevolezza la sfida posta dall’apprendere, a riscoprire le motivazioni dello studio e della cultura, a curare il quotidiano lavoro sia in classe che a casa, compresa la collaborazione tra pari, a dar prova di impegno e tenacia….” (Atto d’indirizzo, sett. 2009) 3.3 FINALITA’ DELLA SCUOLA PRIMARIA La principale finalità in cui la scuola primaria si riconosce è “la promozione del pieno sviluppo della personalità”. In tale direzione la scuola accompagna gli alunni: • nell’elaborare il senso della propria esperienza; fornendo occasioni per capire se stesso, prendere consapevolezza di potenzialità e risorse personali, progettare percorsi e verificarne gli esiti, leggere le proprie emozioni e gestirle, promuovere il senso di responsabilità verso se stessi, gli altri, gli ambienti, gli oggetti, sollecitare la riflessione sui comportamenti di gruppo, sperimentare contesti di relazione, realizzare pratiche collaborative; • nell’acquisire gli alfabeti culturali di base: a ciascun bambino va offerta l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili; • nel promuovere la pratica consapevole della cittadinanza mediante il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente, favorendo forme di cooperazione e solidarietà e sviluppando ”un’etica della responsabilità”, dove si ricerca l’impegno ad elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate a migliorare il proprio contesto di vita; • nel creare un ambiente di apprendimento significativo, collaborativo, favorendo l'esplorazione e la scoperta in modo da stimolare il gusto per la ricerca di nuove conoscenze: “Insegnare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco”. 3.4 FINALITA’ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Successiva alla Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di 1° grado accoglie gli studenti e le studentesse nel periodo di passaggio dall’ infanzia all’adolescenza, ne prosegue l’orientamento educativo, ne eleva il livello di istruzione personale e ne accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà; costituisce, infine, grazie agli sviluppi 15 metodologici e didattici conformi alla sua natura “Secondaria”, la premessa indispensabile per l’ulteriore impegno dei ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e formazione. La Scuola Secondaria di 1° grado si ispira ai seguenti tratti educativi: ♦ Scuola dell’educazione integrale della persona; ♦ Scuola che colloca nel mondo; ♦ Scuola orientativa; ♦ Scuola dell’identità; ♦ Scuola della motivazione e del significato; ♦ Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi; ♦ Scuola della relazione educativa. (Come indicato nell' allegato C del D.Lgs n. 59/2004) In tale prospettiva è dovere istituzionale della scuola progettare - per il triennio - itinerari didattici mirati ai processi di formazione e di orientamento dell'alunno. Ogni attività didattica organizzata, curricolare o extra-curricolare, deve perciò sempre basarsi sui saperi e sulle abilità più confacenti a favorire tali processi. La Scuola Secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata in primo luogo alla promozione dello sviluppo della personalità dell’alunno, aiutandolo nel processo di elaborazione di un proprio personale progetto di vita, sviluppando progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi. Per questo lavora ed interviene nell’ambito: • della crescita delle capacità autonome di studio, di lavoro, di organizzazione del proprio tempo scuola ed extra-scuola; • delle attitudini all’interazione sociale, rafforzando il senso di appartenenza a gruppi e comunità; • delle capacità di lettura e comprensione della realtà circostante, anche in relazione alla tradizione culturale e all’evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea. La Scuola Secondaria di primo grado si propone di elevare il livello di educazione e d’istruzione di ciascun alunno in una prospettiva globale, favorendo la partecipazione attiva di ognuno alla vita della società al fine di contribuire poi propositivamente allo sviluppo della stessa. Per questo organizza ed accresce le conoscenze dei ragazzi (i SAPERI) e crea occasioni di esercitare ed affinare le ABILITA’, offre loro nuove situazioni di apprendimento dei linguaggi culturali di base e occasioni per confrontarsi anche con il territorio e l’extrascuola. E’ caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica, promuove l’alfabetizzazione di linguaggi diversi, l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, introduce allo studio di una seconda lingua dell’Unione europea; infine aiuta l’alunno ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione” (art. 9 D. Lgs. 59/2004). 16 Al perseguimento di tali finalità concorrono unitariamente tutte le discipline, in un’ottica di trasversalità. Gli alunni, al termine di ogni anno, dovranno dimostrare di aver raggiunto i seguenti obiettivi: a) nella sfera comportamentale - un atteggiamento maturo e responsabile con il rispetto degli impegni assunti; - la capacità di gestire il proprio tempo di studio, a casa e a scuola, organizzandosi in modo autonomo; b) nella sfera affettivo-relazionale - la capacità di rispettare se stessi e gli altri; - la consapevolezza del valore delle cose, il rispetto per l'ambiente e la capacità di interagire positivamente con esso; - la comprensione e il rispetto del regole della vita civile; - la capacità di collaborare responsabilmente nel rispetto delle diversità; - l'acquisizione di una positiva immagine di sé e la capacità di orientarsi mediante l'elaborazione di un personale progetto di vita; c) nella sfera cognitiva - la comprensione e l’utilizzo di linguaggi verbali e non verbali; - la capacità di leggere la realtà e le esperienze in modo problematico; - la capacità di effettuare processi logici complessi (analisi, sintesi, rielaborazione); - la conoscenza dei contenuti disciplinari fondamentali per una preparazione culturale di base. Nello specifico, la condizione per il passaggio alla classe successiva diventa il conseguimento dei seguenti obiettivi annuali (di valenza trasversale): Classi prime: - acquisizione e potenziamento delle abilità di calcolo e di comunicazione; - adeguato sviluppo delle capacità logiche; - consolidamento delle conoscenze di base e conseguimento di efficaci apprendimenti in tutte le discipline a supporto del successivo livello; - acquisizione di un corretto e responsabile metodo di studio. Classi seconde: - sviluppo delle capacità comunicative, critiche e di analisi della realtà; - adeguata acquisizione di conoscenze; - responsabile impegno nello studio. Classi terze: - acquisizione di autonomia nel metodo; - perfezionamento delle capacità comunicative, logiche e di analisi della realtà; 17 - adeguata acquisizione di conoscenze e consolidamento degli apprendimenti anche in vista della prosecuzione degli studi. 3.5 METODOLOGIA DIDATTICA NELLE SCUOLE DEL NOSTRO ISTITUTO La scuola intende utilizzare la programmazione educativa e didattica in modo flessibile, prevedendo interventi in ambito curricolare ed extra-curricolare (qualora vi siano adeguate condizioni di richiesta, di risorse umane e finanziarie). Tutta l'attività didattico-formativa viene progettata e realizzata tenendo fermo l’obiettivo di instaurare un ambiente scolastico idoneo alla costruzione di un clima sereno e produttivo in diversi ambiti di pertinenza dell'istituzione scolastica: all'interno della classe, all'interno degli organi collegiali, con le famiglie, con il territorio. Gli obiettivi metodologici ed organizzativi da conseguire per dar corpo ad un valido contratto formativo tra tutte le componenti che operano nella struttura scolastica saranno i seguenti: 1. impostare le attività didattiche utilizzando strategie metodologiche adeguate ai requisiti e ai bisogni degli allievi; 2. realizzare percorsi di lavoro flessibili; 3. arricchire il curricolo di base con progetti educativi trasversali. Nella progettazione educativa il problema del metodo didattico è certamente da collegare in modo stretto con la scelta e la definizione degli obiettivi e la determinazione dei contenuti. Le proposte didattiche, per essere davvero utili, dovrebbero contenere il minimo di settorialità e presentare il sapere in modo complesso e dinamico, ciò richiede naturalmente una reale e forte cooperazione tra le discipline. Le metodologie didattiche saranno orientate secondo i seguenti aspetti: 1) privilegiare i percorsi dal semplice al complesso, dal concreto all'astratto; 2) favorire la problematizzazione degli argomenti; 3) favorire il dialogo, la discussione, i dibattiti per ampliare i processi conoscitivi; 4) potenziare il lavoro individualizzato in modo da consolidare le abilità strumentali indispensabili; 5) favorire il lavoro di gruppo, in un’ottica di cooperazione e di socializzazione dell’esperienza; 6) abituare gli alunni ad una autoverifica delle conoscenze acquisite nei vari ambiti disciplinari. Tra i diversi metodi didattici, intesi come diversi modi di presentare agli alunni i contenuti nella situazione di apprendimento, si citano il METODO INDUTTIVO (non disgiunto dal procedimento DEDUTTIVO) ed il METODO DELLA RICERCA (PROBLEM SOLVING). Premesso che l'attività didattica è fondata su una continua dimensione dialogica fra docente e discente, si utilizzeranno le seguenti forme interrelazionali nel corso della prassi scolastica: 18 - LEZIONE FRONTALE: trasmissione esplicativa di contenuti dall'insegnante all'intero gruppo-classe. compiuta - LAVORO DI GRUPPO: suddivisione della classe in piccoli gruppi con composizione eterogenea per esercitazioni, elaborazioni ed approfondimenti dei contenuti di base. - LAVORO A COPPIE: analogo al lavoro di gruppo per caratteristiche di base e finalità. - COOPERATIVE LEARNING: metodologia attraverso la quale gli studenti apprendono in piccolo gruppo, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L'insegnante assume un ruolo di “facilitatore ed organizzatore” delle attività, strutturando situazioni in cui gli alunni hanno la possibilità di trasformare le attività di apprendimento in “problem solving di gruppo”, dove è richiesto il contributo personale di tutti. - INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI: consistono in interventi diretti del docente su singoli alunni o su piccoli gruppi; possono articolarsi sia sul piano dei contenuti, sia sul piano delle strategie didatticooperative e sono orientati tanto a obiettivi di recupero, quanto a obiettivi di consolidamento e potenziamento delle conoscenze e delle abilità. 4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 4.1 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI La valutazione dei risultati, del comportamento e del processo formativo assume un ruolo centrale nell’esperienza scolastica di ciascun allievo: la valutazione non rappresenta più il momento conclusivo dell'attività d'insegnamento, volto ad accertare unicamente il profitto conseguito dall'alunno, ma assume un carattere processuale che investe ciascuna fase del percorso educativo. La valutazione perde in tal modo il suo “carattere sanzionatorio”, evidenziando invece la “funzione di guida” nel percorso di apprendimento di ciascun alunno, attraverso l'esplicitazione delle mete educative, degli obiettivi didattici e delle metodologie previste. Gli strumenti e le modalità adottate (voti, scrutini, verifiche…) dovranno essere trasparenti, credibili e coerenti con il percorso di formazione seguito. Per tali ragioni, nella C.M. n° 167 del 1993, si parla di "valutazione formativa ed orientativa" che mira allo sviluppo di personalità autonome, capaci cioè, di scelte responsabili e consapevoli. 19 Essa tiene conto dell'evoluzione degli alunni dai livelli di partenza, sulla base dell'impegno, in relazione alle capacità, alla maturazione personale e sociale , alle competenze raggiunte, alle potenzialità e ai possibili margini di miglioramento. Nel mese di maggio le classi seconde e quinte delle scuole primarie del nostro Istituto saranno coinvolte nella rilevazione degli apprendimenti attraverso la somministrazione di TEST predisposti dall'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione) relativamente a italiano e matematica. Per gli alunni con DIAGNOSI FUNZIONALE, il Collegio dei Docenti ritiene che la valutazione vada concepita in modo funzionale al progetto di integrazione predisposto per ognuno di essi. Valutare non significa "normalizzare" le aspettative e le prestazioni, ma comprendere come gli interventi educativi e didattici possano favorire il massimo sviluppo globale possibile per ogni alunno considerato. Per ogni alunno disabile, così come indicato dalla legge-quadro 104 del 1992, viene elaborato un PEI ovvero una PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDULIZZATA che, sulla base di un’attenta analisi della situazione e della documentazione raccolta e continuamente aggiornata, individua percorsi formativi e didattici, disciplinari e trasversali, adeguati all’alunno. Il PEI, quindi, dopo aver stabilito il punto di partenza, basandosi sul patrimonio di competenze e conoscenze già acquisito dal ragazzo, ipotizza obiettivi adeguati, metodi, contenuti, criteri di valutazione specifici, ecc . I traguardi progressivi fissati vengono tarati sulla specifica realtà di ogni alunno, sulle sue potenzialità e vanno necessariamente condivisi con la famiglia e con i referenti sanitari. La valutazione, di conseguenza, viene rapportata ai ritmi e agli obiettivi formativi individualizzati, precisati ed esplicitati nelle diverse programmazioni e nei documenti di indagine previsti dalla normativa, con particolare riferimento ai Piani Educativi Individualizzati (PEI), che vengono predisposti e condivisi da tutto il gruppo docente. Per gli alunni diversamente abili la valutazione sarà espressa come per tutti gli altri alunni in decimi sulla scheda di valutazione. Per gli alunni che presentano DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO certificati (DSA) e per gli alunni che presentano BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES), individuati dai consigli di classe/team docenti, vanno considerati strumenti compensativi e/o dispensativi individualizzati nei processi di apprendimento, nella somministrazione delle prove di verifica e nella loro valutazione, allo scopo di consentire loro di raggiungere quegli esiti positivi che sono alla loro portata facendo riferimento a quanto concordato nell'ambito del P.D.P. (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO). Per gli alunni STRANIERI la valutazione terrà presente del percorso personale di alfabetizzazione nella lingua italiana facendo riferimento al P.D.P. (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO). In quest'ottica si permetterà: - agli alunni stranieri che non hanno nessuna conoscenza o una conoscenza estremamente limitata della lingua italiana, di avere un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione che 20 contempli la temporanea omissione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica; agli alunni stranieri già in possesso di una competenza in italiano di avere un percorso nel quale siano adottate le necessarie semplificazioni di contenuti, obiettivi e verifiche. – 4.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA La valutazione è uno strumento fondamentale dell’apprendimento ed è utilizzata con lo scopo di aiutare gli alunni a maturare consapevolezza e autocontrollo: “non è un premio o una punizione”. Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. (art. 3 della Legge 30 ottobre 2008, n.169). La valutazione ha finalità formativa; è strettamente correlata alla programmazione delle attività e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni per il curricolo; considera i processi d’apprendimento e ne rileva gli esiti; si realizza attraverso l’osservazione continua e sistematica dei processi, documenta la progressiva maturazione dell’identità personale, promuove una riflessione continua dell’alunno come autovalutazione dei suoi comportamenti dei percorsi effettuati. Per l’insegnante si rivela: - uno strumento per verificare validità ed efficacia delle proposte didattiche; - uno strumento valido per ripensare e regolare il percorso educativo e didattico. Per l’alunno promuove: - l’autoconsapevolezza dei risultati ottenuti; - la motivazione per ulteriori progressi. Per la famiglia favorisce: - il coinvolgimento nell’azione educativa; - il confronto sulle dinamiche messe in atto da ciascun allievo nel percorso di apprendimento. Come indicato dalla C.M. 100 del 11/12/2008 e dalla successiva C.M. 10 del 23/01/09, spetta alle istituzioni scolastiche adattare in modo opportuno la scheda di valutazione dell’alunno. In essa vanno riportate le valutazioni relative alle singole discipline e il giudizio analitico sul livello globale di maturazione, espresso collegialmente dal gruppo docente. La valutazione periodica dei processi formativi e degli esiti degli apprendimenti è effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico. Il collegio dei docenti ha deliberato l’utilizzo di voti numerici dal dieci al cinque; si è ritenuto opportuno non utilizzare valutazioni inferiori al cinque perché, considerando l’età evolutiva dei bambini e le indicazioni per una valutazione formativa, si intende promuovere una positiva immagine di sé negli alunni. Per quanto concerne la valutazione del comportamento il consiglio di classe concorderà un giudizio sintetico sulla base dei seguenti indicatori: • partecipa alla vita di classe mostrando senso di responsabilità; 21 • • • porta a termine le attività intraprese; mostra disponibilità nei confronti dei compagni e del gruppo; manifesta un atteggiamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri, delle cose, dell'ambiente e controllo delle proprie reazioni emotive; • si offre di compiere azioni utili alla classe. Maggiori approfondimenti in merito saranno rimandati nella parte del documento dove viene riportato il livello globale di maturazione dell’alunno. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica viene espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione, riguardante l’interesse dell’alunno e il profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi. Per l’insegnamento della religione cattolica continuano ad applicarsi le specifiche norme vigenti in materia. Si ritiene utile proporre il seguente prospetto comparativo che mette in relazione il voto numerico con gli obiettivi conseguiti. Voto in decimi Indicatori di apprendimento cinque Parziale raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Limitata e non sempre stabile acquisizione delle conoscenze di base. Scarsa autonomia nell’esecuzione delle attività. sei Acquisizione adeguata di alcuni obiettivi disciplinari. Possesso delle conoscenze di base. Parziale autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari. sette Buon raggiungimento degli obiettivi disciplinari di base. Possesso delle conoscenze fondamentali. Discreta autonomia nell’applicare metodologie e procedure. otto Elevato raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Possesso delle conoscenze fondamentali. Capacità di fornire spiegazioni adeguate al contenuto degli apprendimenti. Capacità di servirsi dei concetti appresi in contesti diversi. nove Sicuro e articolato possesso delle conoscenze disciplinari. Pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi di apprendimento. Capacità di porre in relazione competenze e conoscenze maturate in contesti diversi. Capacità di esprimere valutazioni ed elaborazioni sintetiche e personali. dieci Pieno possesso degli obiettivi disciplinari: eccellenti conoscenze ed abilità. Capacità di far interagire le conoscenze extrascolastiche con i concetti appresi. Capacità di ricercare autonomamente fonti, al fine di approfondire gli argomenti trattati. La valutazione avviene a livello sia individuale che collegiale e con diverse modalità pertinenti al tipo di attività considerate (prove oggettive, osservazioni sistematiche e forme di registrazione meno formalizzate). In particolare le valutazioni relative agli apprendimenti sono il risultato di una analisi ponderata che considera tanto gli esiti delle singole valutazioni, quanto le molteplici variabili che influenzano l’apprendimento (livello di partenza, progressi, impegno, contesto, …..). 22 4.3 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Ad ogni inizio di anno scolastico i docenti verificano la situazione di partenza di ciascun alunno con prove d'ingresso; mentre durante l’anno viene effettuato un monitoraggio costante dei risultati conseguiti relativi a segmenti del processo di apprendimento. La "valutazione" del conseguimento degli obiettivi prefissati tiene conto anche delle osservazioni sistematiche sul modo di studiare, sugli stili cognitivi, sull'impegno, sui ritmi di apprendimento degli alunni nonché su ogni manifestazione comportamentale significativa e rilevabile. Le prove di verifica si caratterizzano in base al tipo di prestazione richiesta (prove orali, scritte, grafiche, pratiche, ecc…), al numero degli alunni in esse coinvolte (prove individuali, di gruppo, rivolte all'intera classe) ed in base agli stimoli offerti in funzione delle risposte che si vogliono ottenere; distinguiamo così prove a stimolo aperto e a risposta aperta, che rispondono all'esigenza di accertare tutte le abilità cognitive e prove oggettive a stimolo chiuso o risposta chiusa (quesiti vero/falso, si/no, ecc.), che sono indicate per la verifica di abilità cognitive quali la conoscenza e la comprensione. Gli alunni e le famiglie saranno costantemente informati degli esiti di ciascuna prova. Il passaggio dai risultati della misurazione (i punteggi) delle prove oggettive a quelli della valutazione (attribuzione del VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI) non è necessariamente un'operazione meccanica; ogni prova ha una soglia di accettabilità dei risultati ottenuti nella misurazione, ossia il punteggio che rappresenta la prestazione minima accettabile, indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di controllo. Dal momento che la valutazione minima positiva è "6 ", comparabile al 60% della scala delle valutazioni, si potrebbe pensare che tale percentuale vada applicata anche alla scala dei punteggi e che, quindi, il punteggio soglia sia quello che rappresenta il 60% del punteggio complessivo. Questa equivalenza fra le due scale (punteggi e giudizi sintetici) non considera la qualità della prova e la rilevanza degli obiettivi che essa testa: in una prova che misura obiettivi fondamentali di un certo processo potremmo ritenere accettabili solo i risultati superiori all'80% del punteggio complessivo; in una prova che testa obiettivi per così dire complementari, potremmo accontentarci del 40%. A seconda di come abbiamo progettato e costruito la prova potremmo, dunque, considerare come sufficiente un livello minimo sia superiore sia inferiore al 60%. Nulla vieta che venga scelta anche una soglia di accettabilità dei punteggi uguale al 60%, quando questa scelta è frutto di un'analisi qualitativa della prova stessa. Si riporta un esempio di scala pentenaria dei livelli di misurazione e delle relative valutazioni, adottata nella nostra scuola per misurare e valutare alcuni tipi di prove oggettive, per le quali è stata definita, come soglia di accettabilità dei risultati ottenuti nella misurazione, la percentuale del 60% quale punteggio che rappresenta la prestazione minima accettabile, indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di controllo: 23 SCALA DECIMALE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE OGGETTIVE DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO Punteggio conseguito rispetto al punteggio VALUTAZIONE: VOTO NUMERICO ESPRESSO IN totale attribuito alla prova oggettiva di DECIMI DELLA PROVA OGGETTIVA DI PROFITTO verifica proposta 0- 19 % 1 20 – 29% 2 30-39% 3 40- 49 % 4 50- 59 % 5 60- 69 % 6 70-79 % 7 80- 89% 8 90- 95 % 9 96-100% 10 VALUTAZIONE INIZIALE, INTERMEDIA E FINALE Le "osservazioni sistematiche", di cui all'art. 9 della legge n° 517/77 , registrate dai docenti, coprono tutto l'arco del ciclo di formazione e consentono l'autoregolazione del processo di insegnamento-apprendimento. L'azione valutativa riguarda, contestualmente, la stessa attività d'insegnamento che deve essere costantemente sottoposta a verifiche in itinere al fine di confrontare i risultati ottenuti con quelli previsti e di apportare adeguate modifiche per meglio calibrare gli interventi educativi ai percorsi formativi di ciascun allievo (funzione regolativa della valutazione). La valutazione si articolerà in tre fasi fondamentali: 1. valutazione diagnostica (iniziale); 2. valutazione formativa (in itinere); 3. valutazione sommativa (a fine trimestre e a fine anno scolastico). La valutazione diagnostica verrà attuata mediante la somministrazione di prove d’ingresso atte a misurare l’effettiva competenza degli allievi, ossia la padronanza di conoscenze e abilità, in un determinato ambito disciplinare. La valutazione formativa (in itinere) verrà compiuta sulla base dei risultati di specifiche prove di verifica atte a misurare il conseguimento degli obiettivi previsti per le unità didattiche 24 programmate nelle varie discipline e dall’osservazione precisa e costante dei progressi degli allievi compiuta dai docenti. I risultati della verifica formativa verranno trascritti sui registri personali degli insegnanti, che conterranno anche copia della programmazione di ogni singolo docente e sintetizzati in apposite "griglie" di valutazione bimestrale del consiglio di classe, funzionali all’attività di valutazione. La valutazione sommativa degli alunni verrà compiuta, in primo luogo, dai singoli docenti in base ai criteri per la valutazione previsti dalla scheda personale dell’alunno, tenendo conto sia del conseguimento degli obiettivi disciplinari, sia degli obiettivi trasversali alle varie discipline, ossia degli indicatori relativi alla dimensione cognitiva, affettiva e relazionale utilizzati per la”griglia” di rilevazione del consiglio di classe. La valutazione verrà poi sintetizzata in un unico VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI che sarà riportata sulla scheda di valutazione di ogni alunno. La valutazione del comportamento (come esplicitato anche dal Decreto del Presidente della Repubblica n.122 del 22-06-2009, art . 7) tende a mettere in rilievo "l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si finalizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare". Il Consiglio di classe, nel valutare il comportamento degli alunni, mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi, terrà presente i seguenti indicatori, riportati sulla scheda di valutazione: • Rispetto verso se stessi: - cura della persona e del proprio linguaggio; - uso responsabile del proprio materiale • Rispetto verso gli altri: - osservanza del Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento di Istituto; - rispetto delle figure istituzionali e del personale non docente; - rispetto e correttezza nei rapporti con i compagni; - rispetto del materiale altrui; • Rispetto verso l'ambiente: - utilizzo responsabile delle strutture e del materiale della scuola; - utilizzo appropriato degli spazi comuni; - comportamento responsabile ovunque e anche durante le visite guidate di istruzione. Il voto numerico del Comportamento, esprime gli insiemi degli atteggiamenti e la condotta personale dello studente manifestati nella vita scolastica e nelle attività extrascolastiche programmate. 25 Tabella con il VOTO numerico deliberato in sede di scrutinio tenendo conto delle valutazioni individuali di ogni docente e con relativi descrittori. voto 10 9 8 7 6 6 5 descrittori Esemplare rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, che esprime piena coscienza e consapevolezza, assunzione di proprie responsabilità con atteggiamenti propositivi e laboriosi nella vita della Scuola. Abituale rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime consapevolezza dello status di alunno, assunzione di responsabilità con atteggiamenti positivi e collaborativi nella vita della Scuola. Rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime comunque consapevolezza dello status di alunno, atteggiamenti di attento rispetto per le persone e per le cose comuni. Presenza di ammonizioni nel rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime una non sempre adeguata consapevolezza dello status di alunno, atteggiamenti sostanzialmente rispettosi per le persone e per le cose comuni. (ammonizione scritta sul diario) Ricorrente inosservanza del rispetto delle regole di convivenza civile. Presenza significativa di infrazioni delle norme del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, con comportamenti sporadici di mancato rispetto della dignità delle persone e/o mancato rispetto per le cose comuni. (ammonizione scritta sul diario; avviso scritto ai Genitori; ammonizione scritta sul Registro di classe) Esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti; D.P.R. 249/1998, con successive modifiche dal D.P.R. 235/2007, e il Regolamento di disciplina degli alunni prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino il ripetuto (due volte) allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica. L'ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione e l'esame medesimo restano tutt'ora disciplinati dal decreto legislativo n.59 del 19-02-2004 (art.11, commi 4 bis e 4 ter) e dalla legge 25-10- 2007 n.176. I criteri individuati dai rispettivi Dipartimenti disciplinari per la correzione delle prove scritte possono così essere formulati: PROVA DI ITALIANO: - Aderenza alla traccia - Correttezza ortografica e sintattica - Pertinenza lessicale - Ricchezza e organizzazione dei contenuti PROVA DI MATEMATICA: - Conoscenza dei contenuti e uso del linguaggio simbolico o grafico - Capacità di applicazione di formule e di procedimento di calcolo - Capacità di risoluzione dei problemi 26 PROVE DI LINGUA STRANIERA di INGLESE e di FRANCESE: - Comprensione scritta - Produzione scritta - Conoscenza ed uso delle strutture Per quanto concerne lo svolgimento del colloquio pluridisciplinare il Consiglio di classe ha stabilito i criteri essenziali che possono essere così riassunti: - interessare diverse discipline, direttamente o indirettamente; offrire maggior spazio negli ambiti disciplinari più congeniali ad ogni candidato, pur considerando tutte le discipline di pari valore formativo; - evitare che il colloquio si risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del necessario organico collegamento; pertanto il colloquio non deve consistere in una somma di colloqui distinti; - partire, per le discipline non verbali, da elaborati, documenti, ecc. per arrivare ad un discorso più ampio (principi, funzionamento, relazioni, ecc.); - evitare il nozionismo e l'accostamento artificioso dei contenuti disciplinari, ma favorire la maggiore possibile coerenza nella trattazione dei vari argomenti onde far esprimere al candidato il livello di maturità raggiunto; - impedire che esso scada ad inconsistente esercizio verbale, da cui esulino i contenuti culturali, cui è tenuta ad uniformarsi l'azione della scuola. Accanto alle tradizionali prove d’esame di italiano, matematica, inglese, francese e colloquio pluridisciplinare, è stata introdotta, da alcuni anni, una prova scritta a carattere nazionale, predisposta e distribuita in ciascuna scuola dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione). La prova si pone l’obiettivo di verificare i livelli generali e specifici di apprendimento perseguiti dagli studenti e contiene due sezioni: una relativa alla matematica e una all’italiano. Quest’ultima è articolata a sua volta in tre sezioni, con quesiti relativi alla comprensione di un testo narrativo, di uno espositivo e quesiti relativi alle conoscenze grammaticali. 4.4 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Il punto di partenza della qualità nella scuola dell’autonomia è costituito valutazione del servizio erogato e quindi delle scelte “autonomamente” effettuate. Ciò permette di giungere ad una descrizione dei “punti di forza” della scuola (elementi che ne sostengono la qualità) e dei suoi “punti di debolezza” (fattori che ne limitano la qualità o non le consentono di produrla). Mettere a fuoco questi aspetti significa: • stabilire se l’intervento realizzato ha risposto adeguatamente ai bisogni che si intendevano affrontare; • individuare i problemi che interferiscono, ostacolano o limitano il raggiungimento degli obiettivi; 27 • suggerire spunti per integrare l’azione educativa con altri interventi che ne rafforzino l’efficacia complessiva. L'Autovalutazione di Istituto va considerata come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni alla scuola sulle pratiche professionali esistenti. Il tema della qualità viene assumendo una centralità sempre più evidente nel mondo della scuola. Da qui l'esigenza di un investimento culturale e professionale finalizzato a creare le condizioni affinchè le scuole non si sentano “oggetti” del sistema di valutazione, bensì attivi protagonisti della sua costruzione. Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato “il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione” in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV e all'articolo 6 sono indicate e descritte le fasi nelle quali si articolerà il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale. A partire dall' anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono state coinvolte in un percorso di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione di cui all'articolo 6 del Regolamento attraverso l'elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) e l' individuazione delle priorità strategiche e i relativi obiettivi di miglioramento. (Circolare n.47-2014 e Direttiva n.11 del 08/09/2014) Nella metà del mese di ottobre si è conclusa la prima fase di compilazione del RAV e del PdM (Piano di Miglioramento) che sarà reso pubblico nell'apposita sezione del portale “Scuola in chiaro” dedicata alla valutazione. Successivamente l'Istituto sarà invitato a pianificare le azioni per raggiungere quanto indicato nel PdM e si potranno programmare verifiche periodiche per stabilire il suo stato di avanzamento. Per il nostro istituto l'unità di autovalutazione sarà costituita dal D.S., dallo staff e da due docenti che hanno seguito la compilazione del RAV. 4.5 LA DOCUMENTAZIONE La documentazione permette di lasciare tracce del consapevolezze e crea conoscenze. 28 proprio cammino, arricchisce di nuove In questa ottica le esperienze oggetto di documentazione potranno offrire: all’utenza, trasparenza del lavoro svolto; agli insegnanti, suggerimenti, supporti, idee. Si individuano vari tipi di documentazione: 1. rivolta alla piccola utenza, all’interno cioè delle singole scuole; 2. rivolta alla grande utenza: Istituto, enti, associazioni, scuole al di fuori del proprio territorio, centri di documentazione a livello nazionale.. . Riferendosi al primo punto, all’interno delle singole scuole gli alunni di classi diverse si scambieranno le esperienze più significative attraverso l’esposizione del materiale prodotto (materiale cartaceo e fotografico, video riproduzioni, ecc.). Gli insegnanti illustreranno ai genitori i percorsi didattici oltre che con la comunicazione verbale, anche attraverso opuscoli informativi, giornalini, mostre di lavori con coinvolgimento dei genitori stessi. Per quanto concerne il secondo punto, l’Istituto curerà un sito web nel quale saranno illustrate informazioni generali , iniziative e attività proposte dai singoli plessi. 5. L’AGGIORNAMENTO/ FORMAZIONE DEL PERSONALE Nella prospettiva di una gestione autonoma della scuola, la formazione e l’aggiornamento costituiscono una strategia rilevante per accrescere e migliorare le opportunità di apprendimento degli alunni e nello stesso tempo si configura come una necessità di approfondimento delle conoscenze e delle competenze degli insegnanti. La partecipazione alle attività di formazione ed aggiornamento costituisce un diritto e un dovere per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità. I principi che ispirano il presente piano di formazione sono: - l’interattività delle proposte formative con le linee essenziali del P.O.F ; - l’apertura al confronto e alla sperimentazione di nuovi percorsi e metodologie didattiche; - l’attenzione alla “continuità” in senso orizzontale (scuola-famiglia-territorio) e verticale (fra ordini di scuola), attraverso la collaborazione, l’interazione di contributi diversificati e la costruzione di costruttive dinamiche relazionali. L’istituto si propone di dare risposta ai seguenti bisogni formativi, riguardanti in particolare: a) Area comunicativa/affettiva/relazionale: percorsi di formazione che conducano ad acquisire competenze e sviluppare risorse per facilitare i processi relazionali, comunicativi e gestione delle emozioni nelle classi nella direzione del benessere della persona. -Proposte in collaborazione con U.O. Promeco -Proposte in collaborazione con C.S.C. Comune di Ferrara 29 b) Area integrazione. Percorsi formativi volti ad incrementare le competenze metodologiche nell'area della disabilità, disturbi specifici di apprendimento, bisogni educativi speciali, percorsi di alfabetizzazione per alunni stranieri: - percorso di formazione/affiancamento: “CORPOREITA’ E APPRENDIMENTO”(Strumenti Educativi per l’attenuazione delle Difficoltà Scolastiche) - Daniele Lodi e Sabrina Tomasi. c) Area metodologico-didattica: - Formazione di Istituto: “Azioni di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali: Insegnare per competenze”, percorso formativo/attivo teso ad approfondire alcuni aspetti dell’insegnamento in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo e alla realizzazione di UDA (consulenza Dott.ssa Da Re); d) Area contenuti digitali: attività di formazione volte all'ampliamento delle competenze che prevedono l'introduzione di contenuti digitali a supporto delle attività didattiche tradizionali. e) Area normativa : formazione relativa all’ambito della sicurezza, primo soccorso, antincendio. PROPOSTE PROGETTUALI E FORMATIVE IN RETE Per l'a.s. 2015/2016 si prevedono accordi di rete che implicano l'interazione con altri Istituti della provincia di Ferrara per attuare percorsi formativi/attivi e progetti sperimentali. -LE ALI (Centro di Ricerca e Documentazione per l'inclusione)- D. Alighieri Fra le diverse proposte formative ricordiamo: incontro formativo Piattaforma e-Twinning on demand, condotto dall'Ambasciatore per l'Emilia Romagna “Sperimentare modalità di lavoro collaborativo a distanza”. I.C. 5, I.C. 2, I.C. Alberto Manzi - C.T.S. LE ALI (Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di Ferrara che supporta le scuole nell’uso delle nuove tecnologie per l’integrazione scolastica; Istituto Capofila: D. Alighieri. - Rete CET (Centro di Educazione Tecnologica) di Ferrara, costituita da vari istituti della provincia per l’attuazione di iniziative relative allo sviluppo delle nuove tecnologie. – “Misure di accompagnamento, azioni di formazione e ricerca Regione Emilia-Romagna in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e primo ciclo di istruzione” (CM 22/2013)” Istituto Capofila: I.C. N.2 A. Costa Istituti scolastici in rete: I.C. N.1 C. Govoni, I.C. N.5 D. Alighieri, I.C. N.6 C. Tura, I.C. N.7 S. Bartolomeo, I.C. N.8 Don Milani; I.C. Don Chendi (Tresigallo), I.C. Bonati di Bondeno. 30 - “Innovazioni didattiche”. Progetto volto all'adozione e implementazione di pratiche innovative nella didattica, in riferimento allo sviluppo di curricoli disciplinari in continuità verticale, con particolare attenzione ai processi di valutazione. Istituto Capofila: V. Bachelet - “Certificazione delle competenze nell'ambito delle misure di accompagnamento per l'attuazione delle indicazioni Nazionali per il Curricolo (D.M. 254/2012)” Istituto Capofila: A.Costa Istituti scolastici in rete: A. Manzi C. Govoni, D. Alighieri,Don Milani; - “Progetto di SCREENING SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” ” promosso a livello provinciale dall' USP, dall' USL di Ferrara in collaborazione con Lions, che prevede il coinvolgimento dei docenti delle classi prime di scuola primaria e delle classi seconde che hanno già partecipato al progetto lo scorso anno scolastico. L’obiettivo del percorso prevede di promuovere attività volte all’identificazione precoce di alunni con DSA; -”Progetto PER CONTARE” (CTS-CDI Le Ali): progetto di sperimentazione di innovazione didattica della matematica che prevede la somministrazione di prove per l'identificazione precoce delle difficoltà di calcolo. Il percorso di formativo/sperimentale prevede il coinvolgimento delle classi prime di scuola primaria (per l'Istituto parteciperanno le classi prime di Gaibanella e di S. Martino); E-CLIL : “Una didattica per competenze per un'autoconsapevolezza identitaria”. Istituto Capofila: I.C. 5 D. Alighieri Istituti scolastici in rete: I.C 1, 6, Alberto Manzi, 8, Poggio Renatico. Finalità: aumentare l'esposizione alla lingua inglese durante le ore curricolari, attraverso un percorso di studi di contenuti curricolari in lingua inglese fin dalla scuola primaria. LABORATORI in rete per l'integrazione degli alunni disabili (co-finanziato dal Comune di Ferrara). Istituto Capofila: Cosmè Tura Istituti scolastici in rete: A. Manzi, C. Govoni, A. Costa, D. Alighieri, Don Milani, F. De Pisis, G. Pascoli; Progetto AUSER: si prefigge di incentivare azione di supporto verso l'utenza in difficoltà mediante sostegno in termini di materiali, risorse umane ed economiche. L'Istituto è disponibile ad aderire ad eventuali PROGETTI e PERCORSI FORMATIVI IN RETE che saranno proposti in corso d’anno le cui finalità verranno ritenute compatibili con le linee guida del piano dell'offerta formativa. L'eventuale definizione di protocolli d'intesa sarà subordinata alla disponibilità finanziaria del nostro istituto. 31 6. DIVERSITA’ ED INTEGRAZIONE Il concetto di integrazione nel quale l’Istituto si riconosce e al quale si riferisce nell’orientare e costruire i propri contesti educativi parte dall’assunto che l’integrazione scolastica debba coinvolgere tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione del processo educativo (insegnanti, di sostegno e non, alunni, personale della scuola, operatori del servizi del territorio, famiglie), riconoscendo e valorizzando l’eterogeneità e le differenze individuali. La scuola si impegna a realizzare cambiamenti al proprio interno per adattarsi e rispondere non solo a bisogni educativi relativi a situazioni di disabilità, disturbi dell’apprendimento, disturbi emotivo/relazionali, disagio, svantaggio socio/culturale, differenze etniche e linguistiche, ma anche all’ampia gamma dei bisogni di ogni alunno, in direzione di una individualizzazione dell’offerta formativa per tutti. L’integrazione sarà intesa come un processo “orizzontale”, reticolare e diffuso, che preveda un adattamento reciproco dinamico e interattivo fra i vari elementi. Per realizzare questo tipo di percorso all’interno della classe saranno adottate strategie didattiche che possano fungere da “cerniera” fra l’alunno in difficoltà e la classe, rendendo così significativa la sua presenza e nel contempo permettano un’interazione costruttiva tra gli insegnanti curricolari e di sostegno. Tali strategie saranno utilizzate con tutti gli alunni al fine di attivare le risorse di insegnamento informale presenti nel gruppo classe e dare concretezza all’imparare insieme nel piccolo gruppo. Verranno attivate e sperimentate in classe modalità di lavoro che cerchino di rispondere a tali esigenze: • gruppi laboratoriali a classi aperte; • gruppi di apprendimento cooperativo; • lezioni in classe facilitate/mediate dalle figure di sostegno (siano esse statali o comunali); • lezioni gestite in compresenza da più insegnanti con gruppi di alunni; • lezioni individualizzate all’esterno della classe, soprattutto in quei casi in cui si deve procedere anche attraverso una differenziazione delle proposte didattiche; • lezioni in piccolo gruppo; • adattamento di materiali e testi in adozione e/o utilizzo di testi più semplici o “dedicati”; • uso del PC e dei “linguaggi alternativi” a supporto della comprensione. I collaboratori scolastici partecipano alle azioni d’integrazione scolastica, in particolare garantendo l’assistenza di base per favorire l’autonomia degli alunni diversamente abili. In applicazione della legge n° 517/1977, la C.M. n° 258 dell''83 ha introdotto il piano educativo individualizzato (PEI), definendo la stretta correlazione tra il momento valutativo e quello progettuale: "gli operatori scolastici e gli operatori dei servizi territoriali, rendendo partecipi i genitori di ciascun bambino, definiscono insieme il programma da attuare in un tempo determinato (mese, trimestre, anno scolastico); collegano ed integrano nel "Piano educativo 32 individualizzato" gli interventi: didattici, educativi, terapeutici, riabilitativi (scolastici ed extrascolastici)". La Scuola, inoltre, in ottemperanza alla Legge-quadro 104/1992, segue il percorso di integrazione previsto in presenza di situazioni di handicap secondo il quale il PEI deve raccordarsi con altri documenti di analisi e programmazione che, a partire dalla diagnosi funzionale (DF) dell’AUSL (e dalla contestuale certificazione medico-legale), dovrebbero coinvolgere l’intera équipe interistituzionale creata attorno all’alunno (Scuola, Famiglia, Servizio sanitario ed eventualmente Servizi sociali). SCUOLA AUSL EQUIPE INTERISTITUZIONALE Segnalazione (ed Diagnosi funzionale alla PEI annuale PDF a inizio e fine ciclo scolastico. eventuale relazione Scuola attraverso la (+ eventuali all’AUSL attraverso Famiglia verifiche e la Famiglia) adattamenti in itinere) Per ogni alunno quindi sarà definito il profilo dinamico-funzionale ed il piano educativo individualizzato nel quale saranno indicati gli interventi didattico-educativi finalizzati a promuovere il massimo di autonomia, di acquisizione delle competenze e delle abilità espressivocomunicative dell'alunno diversamente abile e, fin dove è possibile, il possesso di basilari strumenti linguistici e matematici. Per ogni alunno si dovrà prevedere un percorso che, partendo dalle finalità educative e dagli obiettivi cognitivi trasversali fissati dal Consiglio di classe e basandosi sull’analisi della situazione individuale (esigenze, bisogni, prerequisiti, difficoltà, capacità, ecc.), strutturi un PEI che possa prevedere un adattamento più o meno marcato rispetto alle programmazioni disciplinari e agli obiettivi pluridisciplinari formativi e di apprendimento. Il PEI, perciò, adattandosi al singolo alunno potrà essere strutturato su una linea metodologicodidattica che va: DA PEI sostanzialmente COMUNE alle programmazioni curricolari (con opportune facilitazioni e accorgimenti). A A PEI INDIVIDUALIZZATO: obiettivi e/o contenuti e/o metodi, ecc. semplificati, adattati, ridotti ma paralleli a quelli della classe. PEI DIFFERENZIATO: obiettivi e/o contenuti e/o metodi, ecc. anche in parte diversi, in sostituzione di quelli previsti per la classe. 6.1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DI ALUNNI/E DIVERSAMENTE ABILI Il Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce dall’esigenza di definire, all’interno del nostro Istituto, pratiche condivise in tema di integrazione degli alunni diversamente abili. Nel documento vengono fissati criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento degli alunni diversamente abili; definisce compiti e ruoli delle 33 figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica; traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto verrà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esigenze, delle esperienze e delle risorse. L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e nell’accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara. All’interno del Protocollo sono contenute informazione di carattere: - amministrativo e burocratico (documentazione necessaria); - comunicativo e relazionale (prima conoscenza); - educativo/didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe pedagogica e didattica); - sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio , Comuni, ASL, …). Attraverso il Protocollo si intende: facilitare l’inserimento nella scuola dell’infanzia, il passaggio alla primaria e, in seguito, alla secondaria di primo grado degli alunni disabili, supportandoli e sostenendoli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire un clima di accoglienza nelle scuole che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione e sviluppi in particolare le abilità sociali e comunicative di ogni alunno; realizzare un percorso consapevole, mirato, condiviso e guidato di raccordo tra i vari livelli scolastici e, al termine dell’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado, di orientamento teso alla scelta, alla presentazione e all’inserimento nella scuola superiore più adatta. 6.2 ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il nostro riferimento in materia di alunni con DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO è costituito dalla legge 8 ottobre 2010 n° 170 e relative linee guida presenti nel decreto ministeriale n° 5669 del 12 luglio 2011, dove viene espressa una definizione legale dei diversi tipi di disturbi (disgrafia, dislessia, disortografia,discalculia). Le finalità della Legge n° 170 si possono così riassumere: a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso strategie didattiche; di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate agli alunni con DSA; F) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari 34 durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Anche in base alle note del MIUR (4099/A/4 del 2004, 26/A e 1787 del 2005, 1425 del 2009 ) e alla C.M. 4674 del 2007 per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), certificati da diagnosi specialistica indicante il codice ICD.10, si prevede di promuovere una proficua collaborazione fra scuola, famiglia e servizi sanitari, nel rispetto delle diverse competenze e ruoli, al fine di giungere alla definizione e all’attuazione di un Piano didattico personalizzato (PDP) nel quale vengano indicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative da utilizzarsi nel percorso di apprendimento dell’alunno, così da individuare e ad applicare le condizioni che meglio possono far emergere la competenza dell’allievo: si parla nel concreto del suo diritto di ricevere il tipo di istruzione adatto alle proprie specifiche condizioni. Nel quadro fondamentale del diritto allo studio espresso dalla nostra Costituzione, la legge 53/2003 sancisce anche il principio della personalizzazione dell’insegnamento con la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, così come la Circolare Ministeriale 6 marzo 2013 n. 8 indica gli “Strumenti di intervento per alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. In esse è stato introdotto il concetto di “BES”, il cui significato può essere così riassunto: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni, svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Pertanto nella definizione di BES (bisogni educativi speciali) rientrano le seguenti categorie: • disabilità; • disturbi evolutivi specifici: disturbi dell’apprendimento, deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit delle coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e dell’iperattività; • svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, economico. Il quadro normativo si orienta nella direzione di una presa in carico complessiva e inclusiva di tutti gli alunni, rimuovendo gli ostacoli nei percorsi di apprendimento e modulando gli apprendimenti di ogni alunno nell’ottica di una scuola sempre più inclusiva. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), sarà il team docenti, ad indicare in quali altri casi, non ricadenti nei disturbi clinicamente riscontrabili, sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative previste dalle Linee guida allegate alla legge 170/2010. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, le strategie di intervento ed i criteri di valutazione più 35 idonei per il tempo strettamente necessario. A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, infatti, le misure dispensative avranno in questo caso carattere transitorio. 6.3 L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI “I minori stranieri, come ogni alunno italiano, hanno un inalienabile e fondamentale diritto all'istruzione del tutto indipendente dal fatto che essi godano o meno dei diritti legati alla cittadinanza e quindi sono soggetti all'obbligo scolastico”. “L'iscrizione alle classi della scuola dell'obbligo va quindi accolta in qualsiasi momento dell'anno, in coincidenza con il loro arrivo sul suolo nazionale” (D.P.R. n.394/99, art. 45, C.M. Del 23/03/2000 n.87 e C.M. Del 05/01/2001 n. 3). “Essi vanno accolti anche se sprovvisti di permesso di soggiorno o privi di documentazione” (art. 45 del D.P.R. n.394/99). “Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali garantiscono il diritto allo studio anche mediante l'attivazione di appositi corsi e iniziative per l'apprendimento della lingua italiana” (art. 38, D.L. Del 25/07/98 n.286 e D.P.R. n.394/99, art.45). In questi ultimi anni sono risultati in aumento gli inserimenti di alunni/e stranieri/e che intraprendono il loro percorso privi di conoscenze di base della lingua italiana. Il nostro Istituto , seguendo la normativa vigente, si è attivato predisponendo strumenti e indicando modalità per favorire al meglio il loro ingresso (Protocollo di accoglienza), inoltre ha ritenuto opportuno stilare un documento, il P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato). Il P.D.P. è strutturato per gli alunni stranieri neo-arrivati o con difficoltà di apprendimento della lingua italiana. Le finalità di tale documento sono: 4. garantire e tutelare il diritto allo studio degli alunni di cittadinanza non italiana; 5. assicurare le pari opportunità di ogni minore straniero; 6. promuovere il loro benessere e agio nei contesti scolastici; 7. supportare la loro integrazione e il conseguente successo scolastico. Il documento viene redatto dagli insegnanti del Consiglio di classe, per la secondaria di 1° e dal team docente, per la scuola primaria. Gli insegnanti stabiliscono degli obiettivi minimi nelle materie in cui il ragazzo/bambino straniero incontra maggiori difficoltà, dandogli così la possibilità di apprendere attraverso un percorso personale/individuale. Il P.D.P. viene poi allegato al documento di valutazione ministeriale. 6.4 IL PROTOCOLLO DI ACCCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI Il nostro Istituto ha elaborato un “Protocollo di accoglienza “ nel quale vengono definite modalità corrette e pianificate grazie alle quali affrontare e facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Attraverso le indicazioni contenute nel protocollo, l’Istituto si propone di: 36 ♦ definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza sia per i bambini stranieri, sia per coloro che provengono da altre scuole e/o da altre città italiane. ♦ facilitare l’ingresso a scuola degli alunni stranieri, sostenendoli nella fase di adattamento al nuovo contesto. ♦ favorire un clima di accoglienza nella scuola, che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione. ♦ costruire un “clima favorevole” all’incontro con altre culture e con le storie di ogni bambina e di ogni bambino. ♦ proporre modalità di intervento efficaci al fine dell’apprendimento della lingua italiana. ♦ promuovere la comunicazione e la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza, delle relazioni interculturali, del rapporto scuola/famiglia. Il protocollo: - Contiene criteri ed indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri. - Definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici. - Traccia le fasi dell’accoglienza. - Individua le risorse necessarie per tali interventi. 7.LA CONTINUITA' 7.1 LA CONTINUITA’ VERTICALE La scuola ha il compito di garantire la continuità educativa e didattica nel rispetto della continuità di apprendimento del soggetto discente. Peraltro il concetto di continuità non è sinonimo di uniformità, né di assenza di cambiamento: all’interno delle finalità comuni di una scuola di base (formazione dell’uomo e del cittadino) si passa dalle mete della scuola dell’infanzia che prevedono la prima costruzione dell’identità, dell’autonomia e della competenza a quelle della scuola primaria che favorendo l’iniziativa, l’autodecisione, la responsabilità personale dell’alunno, pone le basi per un esercizio consapevole delle capacità cognitive e sociali. Tali finalità vengono riprese nell’ambito della scuola secondaria di 1° grado, le cui attività didattiche sono in funzione dell’autorientamento dell’allievo, della sua capacità decisionale fondata su una verificata conoscenza di sé. Diverse disposizioni ministeriali (C.M. 240/1991 riguardante il “Progetto ragazzi 2000”; C.M. 339/1992 sulla continuità; C.M. 120/1994 relativa all’ ”educazione alla salute” e lo “Statuto delle studentesse e degli studenti”, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249) hanno sottolineato l’importanza che la scuola si presenti al discente come luogo di benessere. 37 Gli itinerari pensati per favorire il passaggio fra diversi ordini di scuola e garantire il diritto degli alunni ad un percorso educativo organico e completo prevedono il coinvolgimento degli insegnanti, degli alunni e delle loro famiglie, del territorio e possono così essere sintetizzati: • attivare e sviluppare attività progettuali, scambi, iniziative di accoglienza e conoscenza fra le “classi-ponte” di scuola dell’ infanzia, primaria e secondaria di primo grado del nostro istituto; • consolidare i rapporti con le scuole d’infanzia private del territorio (con le quali già da anni si è intrapreso un percorso di progettualità condivisa); • curare i rapporti con le scuole superiori presenti nel territorio utilizzando metodi e strumenti di intervento analoghi a quelli messi a punto per il raccordo con la scuola primaria; • realizzare momenti di progettazione condivisa tra insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; • favorire momenti di formazione, incontro e scambio tra docenti di ordini di scuola contigui; • curare rapporti di tutoraggio tra gli alunni delle “classi ponte”; • programmare incontri con i genitori di bambini di 5 anni e degli alunni delle classi 5^ con il Capo di Istituto ed alcuni docenti, fin dal mese di gennaio dell’anno precedente, dove sarà possibile visitare le singole scuole e avere informazioni sul relativo funzionamento, in previsione delle iscrizioni per l’anno successivo; • attuare incontri con i genitori nel mese di settembre, relativamente all’inserimento degli alunni durante i primi giorni del nuovo anno scolastico, in cui i docenti presentano se stessi, le materie, le ore settimanali di lezione e l’organizzazione generale del nostro Istituto. • realizzare azioni concrete che favoriscano l’inserimento dei nuovi alunni nei momenti di avvio del nuovo percorso scolastico. La Commissione Continuità, formata da docenti rappresentanti dei tre ordini di scuola, ha la funzione di coordinare le varie progettualità, condividendo tematiche educativo-didattiche, obiettivi, contenuti culturali, abilità, competenze, metodi, strumenti, relazioni e atteggiamenti al fine di predisporre eventuali strumenti comuni. Se il raccordo scuola dell’infanzia-primaria e primaria-media è finalizzato a realizzare un passaggio non traumatico degli alunni da un ordine di scuola all’altro è, d’altro canto, importante agevolare l’inserimento degli studenti nella scuola superiore anche nell’intento di prevenire l’abbandono scolastico. 38 E’ utile in questa sede ribadire che la continuità non attiene soltanto al corretto rapporto da istituirsi tra scuole di ordine diverso, ma riguarda anche gli insegnamenti disciplinari i quali, nella loro differenziata specificità, debbono concorrere a realizzare una crescita unitaria di quelle conoscenze, competenze e abilità utili allo sviluppo armonico del soggetto educando. Le iniziative di continuità coinvolgeranno tutte le scuole di vario ordine e grado intorno al bacino del 7° Istituto Comprensivo, le scuole dell’infanzia private e i nidi comunali del territorio. I Progetti attivati mireranno al perseguimento di obiettivi formativi differenziati a seconda del diverso ordine di scuola. 7.2 CONTINUITA' ORIZZONTALE (scuola, famiglia e territorio) La valorizzazione della collaborazione con Enti o Agenzie formative presenti nel territorio appare particolarmente significativa per favorire la consapevolezza nelle scuole di far parte di una realtà più ampia e contemporaneamente far conoscere all’esterno finalità e progettualità del nostro Istituto. L’autonomia scolastica implica una immediata visibilità dei rapporti con il territorio in vista di un vero e proprio “patto educativo territoriale”: l’Istituto Comprensivo, in quanto rete unitariamente gestita dalle scuole di base di un territorio, si trova nella condizione privilegiata di svolgere un’azione formativa e di coinvolgimento nei confronti della società locale. Pertanto si ricercheranno e si concretizzeranno varie forme di comunicazione e collegamento finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa e all’ottimizzazione delle risorse del territorio con: • Enti locali; • A.S.L.; • centri territoriali di Salute Mentale Riabilitazione Infanzia Adolescenza di Ferrara e Portomaggiore; • biblioteche, musei,teatri, cinema, impianti sportivi, parchi, centri anziani, ecc…; • le circoscrizioni di appartenenza; • i centri di documentazione; • aziende o associazioni presenti nel territorio tese a proporre e favorire iniziative riguardanti la tutela ambientale, la salute, la legalità, iniziative di solidarietà, , di conoscenza storica e ambientale del territorio ferrarese e tutto ciò che può avere una forte valenza formativa per le giovani generazioni. Nell’ottica della continuità orizzontale, il nostro istituto prevede inoltre di curare, in tutte le sedi opportune, i rapporti scuola-famiglia per agevolare il più possibile la conoscenza, la condivisione e la collaborazione delle famiglie stesse nei riguardi dell’offerta formativa della scuola. L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non va data per scontata, ma va faticosamente costruita attraverso l'esplicitazione e condivisione di comuni intenti educativi, sulla base e sul rispetto del proprio specifico ruolo. 39 8. SCUOLA E FAMIGLIA 8.1 GLI ORGANI COLLEGIALI NELLA SCUOLA La collegialità, in campo didattico, permette il confronto e il corretto esercizio della discrezionalità delle scelte in ordine alle decisioni da adottare. Il carattere complesso della società contemporanea, la sua continua e rapida evoluzione, esigono dalla scuola la messa a punto di un’offerta non solo costantemente adeguata, ma anche anticipatrice rispetto alle esigenze del territorio. Da un punto di vista organizzativo, la collegialità interna all’Istituto si distingue in Collegio dei docenti, Consigli di classe/interclasse/intersezione anche nella composizione allargata alla componente genitori, dipartimenti disciplinari, Consiglio di Istituto, Giunta esecutiva, ciascuno con proprie e specifiche competenze. In sintesi, il Collegio dei docenti , sotto la presidenza del Dirigente Scolastico , è l’organo che definisce l’indirizzo strategico e i contenuti di merito del Piano dell’offerta formativa. Nella scuola dell'autonomia, i docenti sono chiamati ad un ruolo propositivo nella individuazione dei contenuti e nella gestione dei progetti didattici. Al suo interno si definiscono i criteri e gli strumenti di valutazione degli alunni e del processo stesso di insegnamento–apprendimento; si definiscono le iniziative di sperimentazione e di aggiornamento; i principi ispiratori per l’adozione dei libri di testo e per l’acquisto di materiale didattico; si individuano le attività extrascolastiche; si istituiscono gruppi o commissioni di lavoro, con la designazione dei docenti che ne fanno parte. I Consigli di classe/interclasse/intersezione programmano l’attività didattica, provvedono alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, alla valutazione periodica e finale degli alunni, a formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e alle iniziative di sperimentazione. I Dipartimenti disciplinari sono i luoghi in cui gli insegnanti si relazionano e si confrontano, concordando contenuti disciplinari e strategie di lavoro che avranno poi una ricaduta nello specifico della classe. Incontri periodici in sede dipartimentale, in alternanza e ad integrazione dei Consigli di classe, possono consentire di valutare e monitorare la validità delle scelte attuate a livello disciplinare, anche nel momento in cui interagiscono con altre materie di studio. Nel corso dell'anno i docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado proseguiranno il percorso di confronto per la stesura di un “Curricolo di Istituto”, sulla base della “Revisione del Indicazioni Nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”. Il Consiglio di Istituto, organo formato da rappresentanti eletti da tutte le componenti presenti nell’istituto (Dirigente scolastico, D.S.G.A., docenti, personale A.T.A., genitori), elabora e adotta gli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione, delibera il programma annuale e il conto consuntivo e dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e 40 didattico di Istituto. Ha potere deliberante, su proposta della Giunta, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola nei contenuti e nei limiti di cui all’art. 10 del T.U. n° 297 del 1994. E’ proprio nell’ambito delle competenze di cui al citato art. 10 che tutta l’attività del Consiglio di Istituto va strettamente correlata con quella del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe ai fini della definizione del Piano dell’offerta formativa e della sua concreta realizzazione. La Giunta esecutiva, infine, di cui è presidente il Dirigente Scolastico e membro di diritto il Responsabile dell’ufficio di segreteria, predispone il Programma annuale e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio di Istituto e cura l’esecuzione delle delibere dello stesso Istituto. Gli organi collegiali interni all’Istituto scolastico costituiscono, senza dubbio, un sistema organizzativo complesso, il cui funzionamento va posto a base di tutta l’attività didattica e non didattica prevista. 8.2 I GENITORI NELLA SCUOLA La Costituzione riconosce alla famiglia un proprio ruolo originario, in quanto società naturale (art. 29). La prima formazione sociale, alla luce dell'art. 2 della Costituzione, in cui si svolge la personalità dell'uomo è la famiglia, al cui interno: "E' dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli" (art. 30, 1° comma). La seconda formazione sociale è la scuola, direttamente collegata con la famiglia. La scuola, infatti, ha la finalità intenzionale di formare ed educare l'alunno come persona e come cittadino. Uno degli obiettivi perseguiti dalla scuola è la “costruzione di una alleanza educativa” con i genitori. Questo implica l'esplicitazione e la condivisione di obiettivi e intenti comuni, pur nel rispetto delle distinte responsabilità e del differente ruolo. L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non va data per scontata, ma va faticosamente costruita. Nel merito, va attuato un rapporto scuola-famiglia fondato sui principi di partecipazione, di responsabilità, di trasparenza, nell'intento comune di realizzare uno sviluppo pieno ed armonico della personalità di ciascun alunno. Il Piano dell'offerta formativa prevederà pertanto diverse forme di partecipazione della componente genitori, considerandola essenziale e corresponsabile nell'azione formativa. Nel nostro Istituto tale partecipazione si articola in momenti prettamente istituzionali quali gli organi collegiali (consiglio di sezione, classe, interclasse, consiglio di istituto e giunta esecutiva) e in momenti caratterizzati da una maggiore autonomia organizzativa e gestionale, quali le assemblee e i colloqui individuali. I rappresentanti dei genitori nei consigli di classe/interclasse/intersezione potranno seguire le varie attività e le diverse problematiche riguardanti le classi o sezioni in particolare e tutto l'Istituto in generale. 41 Nell'arco dell'anno scolastico vanno inoltre previsti i seguenti momenti di informazione e di confronto con le famiglie: Per la scuola secondaria di primo grado INCONTRI DOCENTI- GENITORI a. incontri a carattere collegiale: Il collaboratore vicario del Preside e i docenti accolgono gli alunni delle classi prime e le loro famiglie il primo giorno di scuola, per presentare loro il Patto Educativo e illustrare in breve gli aspetti fondamentali del regolamento scolastico. In un secondo tempo, ad ottobre, in occasione delle elezioni dei genitori rappresentanti di classe, i docenti coordinatori illustrano la programmazione educativo-didattica della classe. Un ulteriore incontro avviene a febbraio ed è riservato ai genitori delle classi quinte di scuola primaria, nel periodo delle iscrizioni alla classe prima. In questa occasione il Dirigente Scolastico, il collaboratore vicario e i docenti, illustrano l’offerta formativa della scuola. b. incontri a carattere individuale: Tutti i docenti riceveranno individualmente i genitori in un orario prefissato, nell’arco della mattinata, da ottobre a maggio. Sono tutti disponibili a ricevere i genitori anche in orari differenti da quello stabilito dal calendario comunicato all’inizio dell’anno scolastico, purchè concordato personalmente con appuntamento. Due incontri pomeridiani docenti-genitori (colloqui generali) integrano quelli previsti in orario antimeridiano e si svolgono nel mese di dicembre (1° quadrimestre) e nel mese di aprile (2° quadrimestre). I colloqui individuali hanno lo scopo di tenere sempre informate le famiglie sull’andamento scolastico dei ragazzi e di fornire suggerimenti volti migliorare/potenziare le prestazioni didattiche e/o comportamentali degli alunni. I docenti coordinatori provvedono alla consegna delle schede di valutazione intermedia e finale alla famiglia di ciascun alunno al termine di ogni quadrimestre. Per la scuola primaria Colloqui individuali: per confrontarsi sul processo di apprendimento e sulle dinamiche relazionali messe in atto da ciascun alunno (dicembre, aprile); per la consegna del documento di valutazione (febbraio, giugno); 42 a richiesta, da parte degli insegnanti o dei genitori, per particolari e motivate esigenze di una certa rilevanza. Assemblee di classe: ad inizio anno, per scambiarsi le prime informazioni e illustrare l’assetto organizzativo dei plessi ; a ottobre/novembre, in occasione delle elezioni dei rappresentanti di classe, per presentare la programmazione e le iniziative previste per l’anno scolastico; nel corso dell’anno scolastico per particolari esigenze legate alla classe nel suo insieme da parte dei docenti o delle famiglie. Iniziative varie: feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno…); laboratori legati a progetti; manifestazioni o iniziative del territorio. Per la scuola dell’infanzia Assemblee di classe ad inizio o nel corso dell’anno scolastico per illustrare la progettualità educativa; Colloqui individuali ad inizio anno per gli inserimenti; nel corso dell’anno per particolari esigenze di confronto da parte delle famiglie o degli insegnanti; Iniziative varie: feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno scolastico…); laboratori legati a progetti; manifestazioni o iniziative del territorio. Per tutti gli ordini di scuola, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili nel Piano del nostro Istituto, in coerenza con iniziative finalizzate a promuovere il "benessere" degli alunni o a prevenire stati di disagio giovanili, si può prevedere l'attuazione di "Incontri formativi” che prevedano il coinvolgimento della scuola e delle famiglie su tematiche ritenute particolarmente rilevanti ( autogestiti o in presenza di operatori esterni con esperienza documentata nella ricerca psicopedagogia). 43 L’aula per attività individualizzate è utilizzata per interventi mirati al recupero sia con modalità individuali che a piccoli gruppi, oppure viene strutturata per le esigenze legate ai bambini diversamente abili. L’aula pre/post scuola è utilizzata dagli alunni che usufruiscono del servizio pre o post scuola gestito dagli Enti locali, associazioni di volontariato, autogestione. L’aula di attività alternative è utilizzata dagli alunni che non usufruiscono dell’insegnamento della religione cattolica. I saloni polifunzionali sono utilizzati dalle classi o da gruppi di alunni per attività di recupero e/o per la realizzazione di progetti legati all’ampliamento dell’offerta formativa. La palestra è utilizzata da tutte le classi secondo un quadro orario definito all’inizio dell’anno scolastico. Il refettorio è utilizzato da tutti gli alunni che usufruiscono di tale servizio. 10. LA SICUREZZA A SCUOLA Affinché ogni scuola sia aperta all’accoglienza di ogni bambino e possa esprimersi come spazio educativo coerente agli obiettivi che permeano di senso l’attività che vi si svolge, sarà rivolta particolare attenzione alla eliminazione delle barriere architettoniche e alla “messa a norma” degli edifici che ancora non hanno raggiunto le garanzie di sicurezza riguardo ad impianti elettrici, riscaldamento, uscite di sicurezza (nel rispetto delle competenze delle diverse istituzioni deputate a tale tipo di interventi). Ogni Istituto, in base alla vigente normativa, è tenuto a redigere un documento sulla sicurezza (Piano di Emergenza – Evacuazione) che stabilisce le norme da attuare in caso di pericoli accidentali o di calamità naturali e istituisce un servizio di prevenzione e protezione. L’organizzazione del Piano di Sicurezza è volta a migliorare la sicurezza e la salute di tutte le persone che partecipano alle attività scolastiche, in particolar modo di tutti gli alunni durante la loro permanenza a scuola. La sicurezza è un bene di tutti. Agire con prudenza è la norma fondamentale per la prevenzione e la protezione contro i rischi. Per agire con prudenza è necessario, da una parte conoscere tutti i possibili rischi, dall’altra tutte le corrispondenti misure di tutela e comportamenti idonei. L’attività scolastica in genere, in ogni spazio dell’edificio e in situazione di normale diligenza, non comporta rischi per la sicurezza e la salute degli studenti, docenti, non docenti e genitori. L’utilizzazione prudente e corretta, nel rispetto di tutte le norme e i divieti, di strutture, attrezzature ed impianti è condizione fondamentale per la sicurezza di tutti. Le vie di fuga e le uscite di sicurezza devono sempre essere libere da ogni ostacolo o blocco. Chiunque sia a conoscenza di situazioni di rischio o di pericolo, è tenuto, con spirito di solidarietà e collaborazione, ad intervenire ed a riferire al Dirigente Scolastico. Nel nostro Istituto sono stati individuati degli insegnanti referenti per ogni plesso per adempiere a diversi compiti in materia di sicurezza degli edifici scolastici: • vigilare sullo stato di salute dell'edificio scolastico di appartenenza e segnalare eventuali rischi riscontrati dall'usura o dalla cattiva manutenzione dello stesso; • verificare se sono stati adottati gli interventi suggeriti per i rischi rilevati; 45 • • • • trovare soluzioni con interventi operativi di immediata fattibilità; vigilare sul "Divieto Antifumo" nei locali della scuola; simulare situazioni di rischio e pericolo derivanti da incendi e terremoti per saper mettere in pratica le strategie idonee in tali circostanze; verificare l’effettuazione da parte di tutte le classi delle prove di evacuazione degli edifici scolastici. 11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE 11.1 RISORSE PROGETTI FINANZIARIE FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DEI Le risorse finanziarie da destinare alla realizzazione dei progetti didattici nei vari plessi dell’Istituto provengono sostanzialmente dal Fondo per l'Istituzione Scolastica e dal Fondo per l'Autonomia. Si ritiene utile differenziare le risorse in base al tipo di fondo: • Fondo per l'Autonomia ((ex legge 440/97) destinato all’ampliamento e al miglioramento dell’offerta formativa nell'ambito dei piani definiti dalle istituzioni scolastiche e alle attività di formazione e aggiornamento del personale della scuola. • Fondo dell'Istituzione (destinato alla retribuzione di ore di programmazione/progettazione/coordinamento/verifica e di insegnamento aggiuntivo degli insegnanti) ripartito secondo la proposta del Dirigente, condivisa con le RSU, in base alle esigenze del personale. I progetti attuati nel corso del presente anno scolastico dovranno tener presente maggior numero dei seguenti criteri: • • • • • • • il coerenza con le linee guida del P.O.F.; coerenza con il Rav e le Azioni di Miglioramento in esso indicate; presenza di progettualità di istituto (percorsi che denotano l’intenzione di favorire l’integrazione fra ordini di scuola); maggior ricaduta possibile sugli alunni delle scuole del nostro istituto (progetti rivolti a più classi, a più alunni); proposte che denotino le peculiarità e la storicità dei plessi; rendicontazione sociale dei percorsi (azioni volte a dare un riscontro visibile alle famiglie e/o al territorio) attività che costituiscano un reale ampliamento dell'Offerta Formativa. 46 Si cercherà inoltre di promuovere la ricerca di metodologie e strategie didattiche diversificate e si sosterranno le competenze interne all'istituto. 11.2 CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO ALLE CLASSI PRIME DI SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA Vista la necessità di regolamentare le iscrizioni, in caso di esubero, alle classi prime di scuola primaria e alle scuole d’infanzia sono stati definiti criteri specifici elaborati dalla commissione nominata a tale scopo e approvati dal Consiglio di Istituto in data 10/12/2014. (Si veda allegato specifico) 11.3 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI Il Dirigente Scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto ed in conformità al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio Docenti, valutate le eventuali richieste scritte, assegna gli insegnanti alle classi in base al seguente principio generale: “l’istituzione scolastica utilizza prioritariamente le risorse umane esistenti al proprio interno, assicurando la continuità didattica nella classe e la valorizzazione delle competenze professionali, tenuto conto delle esigenze e disponibilità dei docenti interessati”; e ai seguenti criteri specifici: a. Personale interno al plesso, b. Personale interno all’istituzione scolastica, c. Personale trasferito nell’Istituto, d. Personale neo immesso in ruolo, e. Personale in utilizzo o in assegnazione provvisoria. Il Dirigente Scolastico assicurerà il rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto. E’ considerata continuità il passaggio dalla quinta alla prima elementare, dalla terza alla prima media. Il Dirigente Scolastico opererà in coerenza con quanto previsto dalla progettazione didattico-organizzativa elaborata dal Collegio e valorizzando, altresì, le competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa e tenendo conto delle opzioni delle esigenze manifestate dai singoli docenti. 11.4 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI/SEZIONI Le classi/sezioni verranno formate tenendo conto dei seguenti criteri: CRITERI FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA D'INFANZIA - Mirare alla omogeneità numerica fra le sezioni; - equilibrio maschi/femmine; - inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità, tenuto conto anche del parere dei servizi di pertinenza. 47 CRITERI FORMAZIONE CLASSI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO - Mirare alla omogeneità numerica fra le classi; - eterogeneità al loro interno in relazione ai livelli di apprendimento e all'appartenenza di genere; - assunzione del parere delle insegnanti del precedente percorso di istruzione in merito a : livelli di apprendimento, socializzazione, comportamento; - inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità tenuto conto anche del parere dei servizi di pertinenza. Eventuali preferenze espresse dalle famiglie non saranno vincolanti per la formazione delle classi. In caso di fratelli già frequentanti sarà previsto l'inserimento nello stesso corso. Sarà valutata la provenienza territoriale, per l'inserimento in una stessa classe, salvo non vi sia conflitto con i criteri sopra espressi. L'inserimento di alunni durante l'anno scolastico, di competenza del Dirigente Scolastico, sarà effettuata dopo che questi avrà raccolto informazioni presso i docenti delle classi interessate sulla possibile classe di inserimento. 12. ORGANIZZAZIONE DI ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO D.S.G.A. Insegnante VICARIA 2°Collaboratore Dott. Giovanni Roncarati Dott.ssa Grazia Baraldi Ins.Loretta Guidetti Ins. Elisabetta Chemello FUNZIONI STRUMENTALI: Per l’anno scolastico 2015-2016 sono state individuate, ai sensi dell’art. 30 del CCNL 24/7/2003, le seguenti Funzioni Strumentali volte a migliorare l’efficienza, la qualità dei servizi scolastici e l’offerta formativa della scuola. AREA GESTIONE DEL PIANODELL’OFFERTA FORMATIVA DOCENTI FUNZIONE STRUMENTALE Cristina STORARI Coordinamento, elaborazione e redazione del piano dell'offerta formativa. Raccolta e coordinamento dei progetti curricolari ed extracurricolari. Definizione e gestione delle 48 strategie bisogni. per l’analisi dei Definizione e gestione delle procedure per la verifica e la valutazione annuale del Piano. INTERVENTI E SERVIZI PER GLI ALUNNI nell’ottica della CONTINUITA' SOSTEGNO E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI SOSTEGNO E INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Marinella MONICI Coordinamento per lavorare in un’ottica di continuità fra i vari ordini di scuola per prevenire eventuali difficoltà d'inserimento negli alunni. Coordinamento per la definizione di percorsi progettuali tesi a favorire la valorizzazione della dimensione verticale dell' Istituto Comprensivo. Emanuela CELEGHINI Coordinamento teso a favorire iniziative volte all'inserimento e all'integrazione degli alunni stranieri; promozione di percorsi specifici di prima alfabetizzazione e potenziamento linguistico, in base alle esigenze emergenti nell'Istituto. Coordinamento per la gestione Valentina ACUNZO per la delle risorse, supporto ai scuola d'infanzia e primaria docenti nella documentazione del percorso operativo e Teresa AULETTA per la nell’organizzazione delle scuola second. di I gardo riunioni relative agli alunni disabili. 49 COMMISSIONI Staff Composto da: Ins. Vicaria, Ins. Collaboratore del Dirigente, funzioni strumentali, insegnanti fiduciari di plesso. Coordinato dal Dirigente Scolastico Integrazione alunni diversamente abili coordinata dalle insegnanti T. AULETTA e V. ACUNZO Integrazione alunni stranieri coordinata dall' ins. E. CELEGHINI DSA e BES coordinata dall' ins. N. MISSAGHI Continuità coordinata dall’ ins. M. MONICI FIDUCIARI DI PLESSO: DOCENTI secondaria di 1° grado di S. Bartolomeo Docenti del plesso suddivisi per compito secondaria di 1° grado di Masi torello Cristiana Corelli secondaria di 1° grado di Voghiera Laura Vecchietti primaria di Gaibanella Gloria Galanti primaria di Masi Torello Paola Landuzzi primaria di S. Bartolomeo Margherita Pampolini primaria di S. Martino Silvia Pezzini primaria di Voghiera Rizzati Enrichetta infanzia di Fossanova S. Marco Linda Iavarone infanzia di S. Martino Germana Polo COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE SECONDARIA di S. BARTOLOMEO Pieroni Patrizia 2^A Dossi Tiziana 3^A Muzzani Elena 3^A Luminari Luisa 1^C Muzzani Elena 2^C Molinari Tosatti Elena 3^C Miozzo Anna Maria 1^D Poggioli Annalisa 2^D Scapoli Valentina 3^D 50 COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE SECONDARIA di MASI TORELLO Brandoli Francesca 1^A Corelli Cristiana 2^A Ronconi Chiara 3^A COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE scuola SECONDARIA di VOGHIERA Malacarne Monica 1^E Tosi Roberta 2^E Monici Marinella 3^E Vecchietti Laura 1^F Lessio Rossella 2^F Seppoloni Maria Chiara 3^F Varriale Carmela 2^G Auletta Teresa 3^G REFERENTI Accanto a tale organizzazione il nostro Istituto ha previsto l’individuazione di altre importanti figure di riferimento per la gestione di alcuni aspetti di carattere pratico o ambiti di particolare rilevanza e complessità: i referenti. REFERENTE DOCENTI Sicurezza 1 insegnante o collaboratore Vigilano sulla sicurezza degli scolastico per plesso edifici scolastici di appartenenza. alunni con DISTURBI SPECIFICI dell' APPRENDIMENTO (DSA) e BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Bes) FUNZIONE N. MISSAGHI 51 Coordinano la gestione delle risorse e la documentazione del percorso operativo e didattico, supportando i docenti nell’organizzazione di attività adeguate a far fronte alle situazioni di svantaggio e disagio scolastico legate a difficoltà specifiche di apprendimento e ai bisogni educativi speciali. AUTOANALISI di Istituto RAV e Piano i Miglioramento ORIENTAMENTO delle scuole secondarie di primo grado mensa sito web d'Istituto D.S. Staff Ins. R. BOLDRINI Ins. T. DOSSI 1 insegnante per ogni plesso Coordinano e gestiscono le di scuola secondaria di primo iniziative di informazione a grado supporto delle scelte formative degli alunni in uscita dalla scuola media. 1 insegnante per plesso (se attivata la mensa scolastica) L. GUIDETTI 1 insegnante per plesso teatro Attività motoria Tutela Minori Promuovono azioni volte all’autovalutazione mediante analisi del servizio, monitoraggio del RAV e del Piano di Miglioramento. 1 insegnante per plesso SCHIAVINA CARLA STORARI CRISTINA Costituiscono un collegamento fra l’ente comunale, la circoscrizione di appartenenza e le famiglie dei bambini che usufruiscono della mensa scolastica, raccolgono eventuali problematiche connesse al servizio offerto. Ha con il compito di curare e aggiornare il sito web dell’ Istituto. Hanno con il compito di prendere contatto e proporre attività inerenti l’ambito artistico, teatrale o cinematografico. Ha il compito di coordinare e verificare le iniziative di carattere sportivo attivate nel plesso Fanno parte integrante della rete territoriale tra Istituzioni scolastiche, Servizi territoriali e gli organi che tutelano l’infanzia e l’adolescenza per intervenire in modo adeguato, 52 concordato e condiviso in caso di necessità. 12.1 UFFICIO DI SEGRETERIA E PERSONALE A.T.A (Amministrativo – Tecnico - Ausiliario) L'Ufficio di segreteria è elemento costitutivo dell'Istituto scolastico, ad esso è preposta la figura professionale del Direttore dei Servizi Generali ed amministrativi con proprie e specifiche competenze fissate, in via prevalente dal vigente contratto collettivo di lavoro e dal decreto 1° Febbraio 2001, n. 44: Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche". Il Direttore amministrativo organizza i servizi amministrativi dell'unità scolastica ed è responsabile del funzionamento degli stessi. Sovrintende, nell'ambito delle direttive di massima impartite dal Dirigente Scolastico e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi e ai servizi generali dell'Istituto scolastico, coordinando il relativo personale. Tutta l'attività svolta dal Direttore amministrativo e dal restante personale A.T.A. costituisce indispensabile supporto alla piena realizzazione del Piano dell'offerta formativa. 13. I PROGETTI Accanto alla programmazione curricolare si inseriscono in modo complementare e trasversale i progetti. I progetti sono il risultato di scelte attente e ponderate, che tengono in considerazione: scelte comuni e unificanti fatte a livello di istituto; esigenze specifiche legate a gruppi di alunni, alle classi o alla scuola nella sua interezza (interessi, curiosità, difficoltà e problematiche contingenti ..); le risorse interne (insegnanti, attrezzature, spazi…); le risorse esterne (agenzie ed enti sia pubblici che privati del territorio, famiglie, esperti…). Per l’anno scolastico 2015-16 nel nostro Istituto saranno attivate diverse iniziative che possono essere raggruppate in 3 aree: 1) PROGETTI DI ISTITUTO 2) PROGETTI DI PLESSO 3) PROGETTI di promozione dell’ ATTIVITA' MOTORIA 53 PROGETTI DI ISTITUTO scelte comuni e unificanti condivise e attivate a livello di istituto 13.1 PROGETTO “PUNTO DI VISTA” in collaborazione con l’U.O. PROMECO PROMECO è un servizio pubblico istituito dal 1992 attraverso una convenzione tra più enti (Comune di Ferrara, Azienda USL, Provincia in collaborazione con l'Ufficio X Ambito territoriale di Ferrara). Al suo interno opera personale specializzato messo a disposizione dal Comune di Ferrara e dall’Azienda USL e di personale con competenze diversificate attraverso contratti di prestazione libero-professionale. PROMECO si occupa di prevenzione in un rapporto privilegiato con il mondo della scuola sulle tematiche relazionali, del disagio e della promozione del benessere. PUNTO DI VISTA è un progetto di prevenzione sperimentato e realizzato in numerose scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Ferrara. Il progetto si rifà alle indicazione dell’OMS e appartiene all’area degli interventi di prevenzione selettiva. Punto qualificante del progetto è la presenza costante di un operatore all’interno della realtà scolastica, con l’obiettivo di rispondere alle problematiche del gruppo classe o di carattere personale emerse da parte di studenti, insegnanti, genitori. L’operatore attiva le potenzialità educative della scuola non sostituendosi ad essa. Le AZIONI previste prevedono: - INCONTRI FORMATIVI PER DOCENTI ; - INCONTRI FORMATIVI rivolti ai GENITORI delle scuole secondarie e ultimo anno di scuola primaria; - SPORTELLO DI CONSULENZA rivolto alle famiglie e agli alunni; - CONSULENZE PER I DOCENTI; - PRESENZA NEI CONSIGLI DI CLASSE (sulla base di specifiche necessità); - INTERVENTI NELLE CLASSI in presenza dei docenti. OPERATRICE DI RIFERIMENTO: Dott.ssa MARTA ZOLA Rivolto alle Scuole Secondarie dell’Istituto 54 PROGETTO “BENESSERE A SCUOLA” in collaborazione con C.S.C. Attraverso il CSC (Centro servizi e consulenze del comune di Ferrara) si intende offrire un supporto a insegnanti e famiglie nel loro compito educativo, attraverso la condivisione di efficaci strumenti volti a favorire la costruzione di un clima relazionale positivo in classe, condizione per un apprendimento efficace, e di “buone prassi” di comunicazione e collaborazione con le famiglie. Le AZIONI previste prevedono: - consulenze rivolte a singoli docenti o a team di insegnanti; - consulenze rivolte alle famiglie; - eventuali interventi in classe attraverso osservazioni in situazione e successivo confronto con i team docenti per favorire l'utilizzo di efficaci strategie di lavoro nelle situazioni maggiormente complesse; -proposte di formazione per docenti. Le consulenze per docenti e famiglie si terranno presso la sede del C.S.C. in via Del Salice . OPERATRICE DI RIFERIMENTO: Dott.ssa FRANCESCA SOLMI Rivolto alle Scuole dell'Infanzia e Primarie La SCUOLA PRIMARIA di S. MARTINO, che dall'a.s. 2012-2013 collabora con il CSC, attiverà il progetto “STAR BENE A SCUOLA PER ANDARE BENE A SCUOLA” all'interno del quale, oltre alle iniziative d'Istituto, saranno previste: -osservazioni nelle classi segnalate per aspetti problematici e successiva restituzione alle insegnanti di quanto emerso; -sportello genitori a scuola (indicativamente nel periodo gennaio/febbraio); -incontro formativo rivolto a genitori e insegnanti. PROGETTO CONTINUITA’ Il progetto intende promuovere e sostenere momenti di progettazione condivisa fra docenti in senso verticale e favorire negli alunni la conoscenza di nuove realtà scolastiche “COMPETENZE EUROPEE” Il percorso prevede di costruire unità di apprendimento sulla base delle competenze chiave previste a livello europeo nell'ambito del percorso formativo/attivo di Istituto “Azioni di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali: Insegnare per competenze” . Tutte le classi- ponte dei vari ordini di scuola 55 PERCORSO DI APPROFONDIMENTO ALBERTO MANZI Incontri interattivi di approfondimento della figura di ALBERTO MANZI coordinati dal Dirigente Scolastico attraverso il coinvolgimento delle scuole, delle famiglie e del territorio. Si prevedono 5 incontri dislocati nelle scuole secondo la seguente organizzazione: Primaria e Secondaria di S. Bartolomeo Infanzia e Primaria di S. Martino Infanzia di Fossanova e Primaria di Gaibanella Primaria e Secondaria di Masi Torello Primaria e Secondaria di Voghiera PERCORSI DI ALFABETIZZAZIONE di LINGUA ITALIANA come L2: “NON UNO DI MENO anno 5°” (ex art 9. per il forte processo immigratorio) Il progetto è rivolto agli alunni stranieri presenti nelle scuole del nostro istituto che affrontano con difficoltà l’approccio alla lingua italiana. Scuole coinvolte: primarie e secondarie sulla base di bisogni emergenti. I percorsi saranno attivati solo a seguito di stanziamento di fondi specifici. ATTIVITA' ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Progetti rivolti agli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica scuola secondaria di S. Bartolomeo scuola secondaria di Masi Torello scuola secondaria di Voghiera Le attività previste saranno volte all' acquisizione e/o consolidamento di efficaci strategie organizzative di lavoro e di studio in vista di un apprendimento significativo e meta-cognitivo (metodo di studio efficace). Piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità MIUR Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Il progetto si propone come iniziativa di educazione alla cittadinanza attiva, seguendo percorsi paralleli. 1. Un primo percorso prenderà in considerazione il tema del rispetto delle regole nel più ristretto dei nostri contesti (famiglia, scuola, comunità) e l’educazione alla legalità. 2. Un secondo percorso porterà alcuni alunni delle nostre scuole a uscire dal proprio territorio di riferimento per rafforzare il senso di appartenenza all’Unione Europea. 3. Un terzo percorso si concentrerà sullo sforzo di sviluppare una cultura dell’inclusione per quei nuovi cittadini provenienti da parti del mondo dalle quali si fugge proprio perché il venir meno del rispetto delle regole li ha resi territori non più vivibili. 4. Un’ulteriore percorso, infine, mirerà alla promozione di una cultura della solidarietà e 56 del volontariato come punto di ri-partenza per la creazione di un mondo migliore, fatto di giovani cittadini più attivi nei loro contesti. Le scuole dell'Istituto Un solo mondo, un solo futuro. Educare alla cittadinanza mondiale nella scuola Si tratta di un progetto consortile, di cui è Capofila CISV Onlus di Torino, sono partner 15 regioni italiane con il cofinanziamento del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale (MAECI) e con il patrocinio del MIUR. IBO Italia sarà incaricata delle attività per la provincia di Ferrara. Il progetto vuole promuovere l'educazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile attraverso lo studio di grandi temi globali mediante l'integrazione tra didattica curricolare e pratiche di cittadinanza attiva. Macro-tematiche sviluppate: migrazioni internazionali, sicurezza e sovranità alimentare, economia globale. Attività correlate: percorsi formativi, seminari e convegni per docenti, attività laboratoriali e incontri tematici nelle classi, eventi legati alla “Settimana della Cooperazione Internazionale”. Focus:realizzazione di unità di apprendimento integrate con le attività di insegnamento curricolari. Le scuole dell'Istituto PROGETTO ORIENTAMENTO I percorsi di orientamento sono pensati per favorire nel preadolescente la possibilità di operare scelte realistiche nell'immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale. Saranno previsti incontri con le scuole secondarie di II grado del territorio per approfondimento dei piani di studio e offerta formativa. Classi TERZE delle Scuole Secondarie PROGETTO PON -ambienti multimediali- dotazioni tecnologiche e laboratori Il progetto si prefigge l'obiettivo di mettere a disposizione dei docenti e degli alunni dell'Istituto una infrastruttura di rete WiFi di nuova generazione controllata e centralmente gestita, che permetterà la distribuzione in rete delle risorse informatiche tra cui l'accesso a internet. La soluzione prevede di creare e gestire lezioni multimediali, fruibili in modo collaborativo sia da tablet che da pc, assegnare compiti a casa e controllare i risultati delle lezioni. Le scuole dell'Istituto 57 PROGETTO ROBOCOP -per l’innovazione della didattica nelle scuole dell’Emilia Romagna Si tratta di un progetto rivolto alla scuola primaria per proseguire l’innovazione della didattica, iniziata con le classi 2.0, attraverso l’introduzione di strumenti tecnologici; la dotazione consiste in un “kit di partenza”, composto da mini-robot, piccoli strumenti per introdurre gli alunni al mondo del coding, sull’idea della didattica del fare. Il Servizio Marconi TSI dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna , in stretta collaborazione con i donatori, COOP Estense, Adriatica, Reno, Consumatori Nord-Est, coordina le attività di formazione e di accompagnamento, fornendo il necessario supporto per concretizzare, sotto il profilo pratico-operativo, le azioni elaborate in fase progettuale. Rivolto alle scuole primarie PROGETTI DI PLESSO scelte specifiche che denotano le peculiarità di ciascuna scuola 13.2 AREA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE In tale ambito si inseriscono i progetti che hanno attinenza con le diverse forme di comunicazione, nell'ambito verbale, espressivo, creativo, musicale, artistico. AMICO LIBRO PROGETTO BIBLIOTECA E GIRALIBRO Il percorso vuole promuovere un atteggiamento positivo verso il libro attraverso i seguenti obiettivi: -conoscere e rispettare le regole della biblioteca; -scoprire lo spazio biblioteca; -lettura di libri ad alta voce da parte delle insegnanti; -scegliere i libri da portare a casa; -rispettare il proprio turno per la registrazione del libro da portare a casa; -ascolto del parere di ogni bambino alla restituzione del libro. E' un modo di pensare la lettura e un progetto che mira a promuoverla. Solo offrendo ai ragazzi l'opportunità di leggere, scegliendo fra i titoli a disposizione presso la scuola, in piena libertà e senza vincoli scolastici, vi potrà essere la possibilità che essi non perdano il piacere della lettura creando le opportunità per amarla, o per tornare a farlo, sperimentando generi e autori diversi. Da questi presupposti è nata l'idea di raccordare il Progetto Biblioteca al GIRALIBRO concorso letterario di produzione scritta. Infanzia FOSSANOVA Secondaria S. BARTOLOMEO 58 NOI NEL MONDO LEGGERE LEGGERI Progetto volto a: -creare e rafforzare nei bambini l’abitudine alla lettura; -stimolare l’immaginazione e la creatività; -utilizzare e gestire il prestito-libri e lo spazio-biblioteca; -favorire la convivenza e la collaborazione con gli altri; -sviluppare ambiti comunicativi che utilizzino linguaggi e codici misti; -promuovere la tutela dei diritti umani e dell’infanzia incoraggiando il dialogo interculturale; - educare alla gestione della propria sfera emotiva ed interpersonale. Attività correlate: -rappresentazioni di Natale e di fine anno scolastico -realizzazione del giornalino della scuola “Senza penna e calamaio”. Si prevede di utilizzare alcuni testi, scelti dalle singole classi, come materiale narrativo di base per lo sviluppo del progetto per: -stimolare l'interesse per la lettura nel rispetto di tempi graduali e stili di apprendimento individuali curando l'aspetto ludico e piacevole dell'atto; -prendere spunto da personaggi e fatti affrontati durante le attività per attualizzare morale ed etica di riferimento; -accettare attivamente l'alterità nel percorso conoscitivo sociale confrontando diversi comportamenti e condividendo strategie d'azione; -privilegiare la ricerca-azione all'ascolto passivo, coinvolgendo con trucchi narrativi i partecipanti e proporre questioni aperte; -abituare gli studenti a ricercare soluzioni classiche e alternative ai problemi; -facilitare il superamento delle singole difficoltà nella collaborazione; -predisporre contesti ed attività facilitanti per l'espressione di emozioni e sensazioni, un clima rilassante e sereno. Primaria S. BARTOLOMEO Primaria VOGHIERA SCRITTURA CREATIVA GESTO GRAFICO Concorso letterario volto a favorire l'espressione della creatività degli alunni, nella produzione di testi di genere diverso. Fasi del progetto: -lettura di testi di tipo narrativo e poetico; -stesura di testi prendendo spunto da modelli proposti e analizzati; -partecipazione al concorso della scuola; -momento conclusivo con premiazione. Il percorso promuoverà le competenze "ponte" richieste nel primo anno della scuola primaria: -riconoscere le diverse parti dello schema corporeo; -capacità di orientarsi nello spazio (lateralizzazione, uso della mano, direzione scrittura); -movimento degli organi scrittori intesi come sviluppo delle competenze motorie (corretta 59 tenuta della matita, postura adeguata); -gestione dello spazio grafico (linea orizzontale della scrittura, dimensioni regolari, etc). Saranno proposte: -attività in palestra di rilassamento e per il raggiungimento di una sufficiente discriminazione degli schemi motori; -giochi e attività volte a favorire la distensione neuro muscolare e l'avvio alla motricità fine; -giochi di coordinazione. Secondaria VOGHIERA Infanzia FOSSANOVA NEW MAGIC WORDS ENGLISH ENJOY PROGETTI DI LINGUA INGLESE nelle scuole d’infanzia I progetti si basano sull'ipotesi che l'incontro precoce con una seconda lingua promuove nei bambini lo sviluppo di abilità linguistiche e logiche e di un atteggiamento positivo verso le altre culture. Si favorirà l'avviamento verso una prima conoscenza della lingua inglese: -avvicinandosi in modo naturale e ludico alle strutture ed al lessico; -familiarizzando con suoni diversi dalla lingua madre; -sperimentando la capacità di comunicare in lingua inglese utilizzando vocaboli e brevi frasi. Infanzia FOSSANOVA Infanzia S. MARTINO PROGETTI MUSICALI La musica come componente fondamentale e universale dell'esperienza umana, in grado di offrire spazi ideali per sviluppare processi di socializzazione e cooperazione e di valorizzazione della creatività. I percorsi di approfondimento musicale saranno attuati grazie alla collaborazione dei docenti di musica delle scuole secondarie dell'Istituto Primaria VOGHIERA QUESTE SONO SOLO PAROLE Primaria MASI TORELLO DIALOGO MUSICALE FACCIAMO MUSICA Percorso di musico-terapia attraverso l’uso di linguaggi alternativi a quello visivo e linguistico (metodo Orrf) Introduzione degli alunni nel mondo musicale attraverso l'insegnamento ludico delle nozioni di base: ritmo, melodia, scrittura della musica. 60 Lezioni teoriche e pratiche attraverso le quali sarà prevista anche la conoscenza e sperimentazione dei vari tipi di strumenti musicali. Il progetto sarà svolto in collaborazione con un genitore esperto in ambito musicale. Primaria VOGHIERA Primaria GAIBANELLA IL CONCERTO IL CONCORSO Attività di saggio musicale. Il progetto si prefigge di preparare tecnicamente ed emotivamente gli alunni alla performance musicale e ad organizzare e coordinare tutte le attività ad essa connesse. L'esaltazione delle eccellenze. Preparazione individuale nell’ambito di lezioni personalizzate di strumento ed esercitazioni di gruppo all’interno della classe e/o con altre classi in preparazione del Concorso musicale “Zangarelli” di Città di Castello. Secondaria VOGHIERA CANTO CORALE I DOLORI DEL GIOVANE VERDI “Un coro in ogni scuola”: la dimensione collettiva come approccio all’esperienza vocale. Il gruppo svolge un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo della vocalità individuale. Le voci si arricchiscono vicendevolmente grazie alla loro diversità e complementarietà. Il gruppo aiuta il singolo a pensare la propria voce in una dimensione spaziale e quindi comunicativa e aiuta a comprendere che la qualità vocale e musicale di un insieme dipende dalla qualità delle relazioni tra gli individui che lo compongono. “Fare musica” come peculiarità culturale del territorio, consolidando la collaborazione con le istituzioni del Comune di Voghiera. Il progetto prevede esercitazioni di gruppo con la Banda filarmonica di Voghenza, in preparazione di una performance pubblica per le scuole e per il pubblico, all'interno di uno spettacolo con letture letterarie ed esecuzioni musicali da parte degli alunni, in formazioni da camera e insieme alla Banda filarmonica. Secondaria VOGHIERA LEZIONE CONCERTO Il percorso prevede la collaborazione dei docenti di musica delle secondarie e la consulenze di esperti esterni per approfondire le competenze musicali sia nell'ambito corale che strumentale. 61 Scuole Secondarie dell'Istituto CINEMA SPIRITUALE Affrontare attraverso la visione di film selezionati i grandi quesiti dell'esistenza dell'uomo. Alla visione seguirà un’analisi del film, con approfondimenti di carattere letterario, storico e geografico e volti a centrare i valori umani e spirituali. Secondaria MASI TORELLO Secondaria VOGHIERA FOTOGRAFICAMENTE Educare gli alunni a realizzare un piccolo percorso artistico personale nel campo della fotografia attraverso incontri teorico-pratici che svilupperanno e seguenti aspetti: - le regole di base per la realizzazione di una fotografia corretta; -realizzazione di immagini durante l’anno scolastico; - incontro finale per decidere insieme story board, montaggio e colonna sonora. Primaria S. BARTOLOEMO Primaria S. MARTINO AREA PROGETTUALE DELL’ INTEGRAZIONE In tale ambito si inseriscono i progetti volti all’integrazione e al benessere degli alunni in situazione di difficoltà nel percorso di apprendimento o di consolidamento e arricchimento delle competenze possedute. RECUPERO/POTENZIAMENTO RECUPERO/POTENZIAMENTO area logico-matematica area linguistica mediante articolazione flessibile della classe, mediante articolazione flessibile della classe, suddividendola per gruppi di livello. suddividendola per gruppi di livello. Recupero: -stimolare interesse e motivazione al lavoro scolastico; -fornire strumenti che facilitino gli alunni nell'uso delle nozioni di base della grammatica e sintassi e nelle attività di comprensione e produzione scritta; -migliorare le capacità di comprensione, ascolto ed esecuzione delle consegne. Potenziamento : - consolidare e potenziare le capacità logiche e creative; Recupero: -stimolare interesse e motivazione al lavoro scolastico; -fornire strumenti che facilitino gli alunni nelle attività di calcolo e rielaborazione, nella risoluzione di semplici problemi; -migliorare le capacità di comprensione, ascolto ed esecuzione delle consegne. Potenziamento: - consolidare e potenziare le capacità logiche; - sviluppare la ricerca di proprietà e relazioni anche in contesti diversi. 62 - sviluppare l’uso di un lessico più appropriato; - analisi di diverse tipologie testuali. Secondaria di S. BARTOLOMEO Secondaria di S. BARTOLOMEO RECUPERO/CONSOLIDAMENTO area linguistica RECUPERO/CONSOLIDAMENTO lingua inglese Progettare situazioni di apprendimento che rispondano ai bisogni di ciascun alunno. Superare situazioni di disagio e svantaggio. Garantire il diritto all’istruzione e al piacere di apprendere. Promuovere la socializzazione. Sviluppare competenze nell’area linguistica. Ridurre il divario fra la preparazione del gruppo classe e quello del singolo alunno in difficoltà di apprendimento. Il corso intende dare risposta ai bisogni educativi degli alunni in difficoltà che necessitano di colmare e superare lacune e incertezze nello studio della disciplina sia dal punto di vista linguistico-strutturale che da quello organizzativo, in particolare per quel che riguarda il metodo di studio. Fornire strumenti e strategie per rafforzare e consolidare le competenze nelle quattro abilità di base: comprensione orale, comprensione scritta, produzione orale, produzione scritta. Favorire l' autostima e una positiva percezione e valorizzazione di sé. Secondaria di MASI TORELLO Secondaria di VOGHIERA Secondaria di VOGHIERA 63 AREA PROGETTUALE SCIENTIFICO-TECNOLOGICA ESAME 2.0 LBOARTORIO DI INFORMATICA Elaborazione di un percorso multimediale personalizzato, da utilizzare durante il colloquio orale dell’Esame di Stato. Tale percorso, presentato dall’alunno utilizzando pc e lim, sarà costruito con software diversi, contenendo testi, filmati, immagini anche elaborati dagli stessi allievi. Ciascun docente, nell’ambito della didattica della propria disciplina, individuerà con i colleghi, alcune tematiche interdisciplinari; successivamente con i candidati verranno individuati gli argomenti più adatti al percorso che l’alunno intenderà sviluppare. Elaborazione di percorsi multimediali sulla base di argomenti di studio e ricerca, in previsione del colloquio orale dell’Esame di Stato. Il progetto prevede: -la definizione di una scaletta (storyboard); -la ricerca di immagini; -l'elaborazione con power point; -l'esposizione orale dell'argomento. Classe 3°A - Secondaria S. BARTOLOMEO Classe 3°A - Secondaria MASI TORELLO ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA IL CIELO IN UNA SCUOLA Alfabetizzare di base all’uso del PC : padroneggiare programmi di videoscrittura; scegliere immagini dalla rete ed allegarle all’elaborato; creare cartelle e file; utilizzare la memoria interna ed esterna. Progetto volto a diffondere la cultura scientifico/astronomica tra i giovani di età 1113 anni. Il percorso prevede attività di osservazione e sperimentazione, presso la scuola e gli osservatori, con uno stage didattico finale collegato ad uno star party astrofilo In collaborazione con il Gruppo Atrofili Columbia; Sarà previsto uno stage formativo presso una località montana a basso tasso di inquinamento luminoso. Secondaria MASI TORELLO Classi 3°A e 3°C Secondaria S. BARTOLOMEO 64 AREA PROGETTUALE CITTADINANZA ATTIVA In tale ambito si inseriscono tutti i progetti che rispondono al bisogno di educare gli alunni al “benessere” attraverso la conoscenza dei diritti/doveri del cittadino, della Costituzione, del rispetto per sé, per l’altro, per altre culture, per l’ambiente UN ORTO A SCUOLA E' cominciata la scuola, SI LAVORA NELL'ORTO Il progetto si propone di realizzare un orto, curato e seguito tutto l’anno: per favorire il rispetto dell’ambiente, la cura del terreno e della natura, la ritmicità dei cicli vitali delle colture e il consumo consapevole nell’ottica di salvaguardare il nostro patrimonio idrogeologico. Secondaria MASI TORELLO Primaria S. MARTINO SEI FOLLETTI NEL MIO CUORE UNO SGUARDO AL CIELO La finalità del percorso è quella di offrire a bambini adeguate opportunità di esplorazione ed elaborazione dei loro mondi emozionali e relazionali. Attraverso la lettura del libro “Sei folletti nel mio cuore” si proporranno attività volte ad una rielaborazione in chiave emozionale e creativa attraverso una didattica di tipo laboratoriale, utilizzando anche software didattici e materiali Lim. Il prgetto si concluderà con un evento conclusivo e rappresentativo dei prodotti realizzati. Percorso di avvicinamento all'elaborazione del lutto e della perdita attraverso modalità di tipo laboratoriale nelle classi offrendo uno spazio di dialogo condiviso e guidato. Coordinamento e consulenza Dott.ssa Bastianoni e Dott.ssa Baiamonte (Università degli studi di Ferrara) Primaria GAIBANELLA Primaria GAIBANELLA Secondaria S. BARTOLOMEO classe III C NON E' MAI TROPPO TARDI PER FARE IL ACQUA E TERRITORIO MONDO PIU' BELLO Se un bambino sta bene con sé e con gli altri; Se conosce i diritti, li applica nel suo piccolo, anche il mondo sarà migliore. Ricordando episodi “brutti” della storia, si impegna perché non succedano più. Se si occupa del clima, vuole una Terra più Il progetto, alla luce delle variazioni climatiche e delle ripercussioni che queste hanno sull'ambiente tra le quali l'esaurimento delle risorse naturali come l'acqua, prevede di stimolare la consapevolezza degli alunni sull'importanza della condivisione 65 sana e sicura. Se disegna insieme ad altri bambini, comunica emozioni e costruisce pace e democrazia. Il Progetto si svilupperà in particolari giornate dell’anno scolastico, che corrispondono a date speciali a livello mondiale e/o internazionali. interculturale della preservazione di questa risorsa preziosa e vitale. A tale scopo verrà prodotto un video sul tema dell'acqua con relativo montaggio ed elaborazione di un testo introduttivo con motivazioni sulla scelta dell'argomento trattato. Partecipazione ad un concorso regionale come momento conclusivo del percorso. Primaria S. MARTINO Secondaria MASI TORELLO Progetto MENSA INTERSCUOLA “Non solo MUSICA” Il progetto si propone di favorire la frequenza pomeridiana ai corsi di strumento musicale degli studenti che risiedono lontano dalla sede scolastica sviluppando al contempo alcuni obiettivi quali: -la promozione di una corretta alimentazione per favorire un sano stile di vita, un atteggiamento più consapevole rispetto al consumo alimentare volto a prevenire alcune patologie legate a squilibri alimentari; -lo sviluppo di percorsi che favoriscano forme positive di aggregazione e socializzazione. Secondaria VOGHIERA PROGETTI DI ADOZIONI A DISTANZA Promozione di azioni di contrasto alle forme di povertà ed emarginazione sociale attraverso azioni concrete di solidarietà Adozioni a distanza e iniziative di aiuto in Etiopia attraverso il Segretariato Missioni Estere dei Padri Cappuccini. Secondaria di S. BARTOLOMEO Progetto di solidarietà: “DIPINGERE, Secondaria di VOGHIERA TAGLIARE..CREARE…” attraverso il quale verranno creati manufatti originali utilizzando varie tecniche per sostenere l’ adozione a distanza Panciu Rom Romania IBO Italia. Progetto “I TAPPI DI K” : raccolta di tappi di plastica in appositi contenitori presenti presso diverse scuole dell’Istituto i cui proventi andranno a sostenere l’Associazione “Viale K” di Ferrara, legata all’attività di autofinanziamento della comunità Rinascita. Secondarie dell'Istituto 66 Progetto RAINBOW PROJET – Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi per bambini orfani dell Aids e in difficoltà PROGETTI DI PROMOZIONE ATTIVITA’ SPORTIVA percorsi volti alla promozione, diffusione e potenziamento dell'ATTIVITA' MOTORIA 13.3 Attivazione di percorsi volti alla promozione, diffusione e potenziamento dell'ATTIVITA' MOTORIA nelle scuole , come sviluppo di attività che educhino a sani stili di vita e ad una cultura sportiva che miri al benessere della persona e ad equilibrate relazioni sociali. Collaborazioni con personale qualificato in relazione all'età degli alunni. PROGETTI SENZA ONERI PER LE FAMIGLIE CUS Ferrara e Soc. sportiva BASKET GALLO U.S. ACLI Ferrara UNIONE CALCIO S. Bartolomeo C.U.S. Ferarra Società Ferrara BASEBALL-SOFTBALL FIY Federazione italiana yoga Comitato provinciale FIPAV (Federazione italiana pallavolo di Ferrara) per il progetto “1,2,3.. Volley” GRUPPO SPORTIVO Promozione sportiva U.S. ACLI Ferrara ATTIVITA’ SPORTIVA EXTRACURRICOLARE GRUPPO SPORTIVO Primaria S. Martino: attività di mini-rugby e mini-basket Primaria S. Bartolomeo: attività di mini-volley, mini-rugby e calcio. Periodo: ottobre-gennaio Primaria Voghiera Primaria Gaibanella: “Progetto Yoga” Classi quinte scuola primaria Scuole secondarie di primo grado Scuole Secondarie come attività pomeridiana extra-scolastica Scuole Secondarie Secondaria Voghiera Svolgimento di tornei tra le classi delle seguenti discipline sportive: corsa campestre, pallamano, calcio a 5, pallavolo, easybasket e atletica leggera e successiva partecipazione alle fasi provinciali (e seguenti) per le discipline campestre ed e atletica in pista. 67 PROGETTI REALIZZATI CON IL CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE P.G.S.-Ferrara Scuole dell'Infanzia Associazione sportiva specializzata in -S.Martino progetti di psicomotricità in età pre-scolare -Fossanova : “Muoviamoci insieme” progetto annuale U.S. ACLI Ferrara Primaria S. Bartolomeo: “Mi piace se ti muovi”. tutte le classi periodo: febbraio/maggio C.U.S. Ferrara Primaria S. Martino: mini-rugby. classi quinte: progetto annuale classi seconde: seconda parte dell'anno C.U.S. Ferrara Primaria Gaibanella: “Gioco sport alla scuola primaria”. tutte le classi progetto annuale PROGETTI REALIZZATI CON IL CONTRIBUTO delle AMMINISTRAZIONI COMUNALI Società Etrusca 2010 e Volley Voghiera Primaria di Voghiera: “Il gioco, lo sport, le per Attività motoria a scuola regole”. tutte le classi progetto annuale Volley Voghiera Primaria Masi Torello: “Gioco sport”. tutte le classi progetto annuale Pesciolini in piscina Primaria Voghiera classe IIIB L’Istituto, in corso d’anno, è disponibile ad aderire a progetti di carattere sportivo, purchè le finalità e gli obiettivi da essi perseguiti siano in sintonia con le linee guida di riferimento del Piano dell’offerta formativa. 68 13.4 COLLABORAZIONI CON IL TERRITORIO Nelle scuole del nostro Istituto, accanto all'attivazione di tale progettualità, saranno promossi percorsi, secondo modalità e tempi stabiliti dai docenti, tesi a sviluppare obiettivi formativi interdisciplinari legati alle "EDUCAZIONI TRASVERSALI", attraverso le quali si intende promuovere: l'apertura della scuola al territorio non solo come invito ad osservare criticamente la realtà che ci circonda, ma anche perchè sollecitano la scuola a collaborare con enti, istituzioni e organizzazioni governative e non, specializzati nelle tematiche da trattare; l'utilizzo di metodologie di tipo laboratoriale; lo sviluppo di competenze e capacità per comprendere la società in cui si è inseriti e per agire in essa come soggetti critici e responsabili. Gli ambiti coinvolti sono: • EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA -legalità -pari opportunità -interculturalità -prevenzione del bullismo -ed. stradale • EDUCAZIONE ALLA SALUTE (promozione del benessere e prevenzione del disagio) -ed. sanitaria -ed. alimentare -ed. sessuale -ed. all'affettività -attività legate al “corpo, movimento e sport” nell'ambito scolastico e partecipazione a manifestazioni sportive organizzate a livello territoriale e provinciale; • EDUCAZIONE AMBIENTALE (conoscere il territorio come ambiente naturale e antropico per la promozione di un corretto rapporto uomo-natura); In tal senso il territorio collabora rendendo disponibili proprie risorse e personale qualificato nell'attivazione di incontri tematici e/o laboratori tali da rendere l'offerta formativa ampia e diversificata: - gruppo HERA per attività laboratoriali: ACQUA, ENERGIA, AMBIENTE; -CEA-La fabbrica dell'acqua e AREA: percorsi ambientale; legati all' educazione - GRUPPO ASTROFILI COLUMBIA: per il progetto “Il cielo in una scuola”. 69 e salvaguardia Classi aderenti: IIIA, IIIC secondaria S. Bartolomeo; - BIBLIOTECHE TERRITORIALI (Rodari, Ariostea, Bassani, di Voghiera, Biblioteche comunali,...): attività legate alla promozione della lettura e scrittura; - TEATRI DEL TERRITORIO (TEATRO COMUNALE di Ferrara e TEATRO Boldini, TEATRI di Voghiera e Copparo,...) e compagnie teatrali: proposte di spettacoli e/o di laboratori teatrali; -ACLE (Associazione Culturale Linguistica Educational)/EDUCO scarl: “ENGLISH CLIL WORKSHOPS laboratorio didattico -Secondaria Voghiera. Il percorso sarà condotto da tutors formati dall’ACLE, seguendo l’approccio umanistico-affettivo R.E.A.L. (Rational, Emotional, Affective Learning) e specializzati nell’animazione di workshops linguistici a scopo didattico. Scuole aderenti: secondarie dell'Istituto; -RAGAZZI DIGITALI progetto promosso dal Servizio Giovani-Comune di Ferrara, finanziato dai piani di zona. Incontri per docenti, alunni e a richiesta per le famiglie. Classi aderenti di scuola secondaria: IIC S. Bartolomeo, IIA Masi Torello, IIG Voghiera; - COOP Estense: Incontri di educazione al consumo consapevole (presso sede cooperativa) Incontri a tema sulla Costituzione (nelle scuole secondarie aderenti); - Operatori della POLIZIA MUNICIPALE: attività legate all'educazione e alla sicurezza stradale; -Regione Emilia Romagna, Comune di Ferrara, Istituto di Biologia dell'Università di Ferrara: progetto “Campagna-lotta alla Zanzara tigre”, rivolto alle classi quarte di scuola primaria; - PROTEZIONE CIVILE PROVINCIALE: percorsi di sensibilizzazione alla tutela del territorio: Progetto “La Protezione civile sono io” rivolto alle classi quinte di scuola primaria; - COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO: percorsi di tutela dell'ambiente e temi della sicurezza, cittadinanza e legalità; - Ufficio minori, Prefettura di Ferrara, Guardia di Finanza, Carabinieri compagnia di Ferrara, Polizia postale e delle comunicazioni, Promeco: iniziative legate all'ed. alla cittadinanza, legalità e prevenzione del bullismo; - AVIS: attività di sensibilizzazione verso tematiche legate alla donazione di sangue; 70 -Associazione LITL (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori): percorsi legati alla sensibilizzazione e prevenzione oncologica attraverso la diffusione di corretti stili di vita e di ed. alla salute; CONSORZIO DI BONIFICA Territorio”; di Ferrara per il progetto/concorso regionale “Acqua e - Associazione Scacchistica Italiana per progetti di promozione del gioco degli scacchi nelle scuole primarie. Fanno parte integrante dell'offerta formativa del nostro Istituto le USCITE DIDATTICHE, le VISITE GUIDATE e i VIAGGI DI ISTRUZIONE che nel corso dell'anno saranno organizzati, come previsto anche dal Regolamento d'Istituto. Tali iniziative hanno valenza educativa, formativa oltre che relazionale e vengono precedute e seguite da una adeguata programmazione e preparazione degli alunni da parte dei docenti. Al presente Piano dell’offerta formativa sono allegati: • • • • • • • STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SINGOLI PLESSI; PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI; PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI; PROTOCOLLO di buone prassi “ACCOGLIENZA MINORI ADOTTATI IN AMBITO SCOLASTICO”; PATTO FORMATIVO; REGOLAMENTO D'ISTITUTO; CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO PER L’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA. ISTITUTO COMPRENSIVO ALBERTO MANZI (San Bartolomeo in Bosco-Ferrara) Approvato nella seduta del Collegio dei Docenti del 11/11/15 Approvato nella seduta del Consiglio di Istituto del Il Presidente del Consiglio di Istituto Il Dirigente Scolastico F.to F.to 71