1 ISTITUTO COMPRENSIVO n. 7 ALBERTO MANZI “Il maestro non può insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare” 2 Cari ragazzi di quinta, Abbiamo camminato insieme per cinque anni. Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di conoscerla, di scoprirne alcuni segreti. Abbiamo cercato di capire questo nostro magnifico e stranissimo mondo non solo vedendone i lati migliori, ma infilando le dita nelle sue piaghe, infilandole fino in fondo perché volevamo capire se era possibile fare qualcosa, insieme, per sanare le piaghe e rendere il mondo migliore. Abbiamo cercato di vivere insieme nel modo più felice possibile. E’ vero che non sempre è stato così, ma ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà. E in fondo in fondo siamo stati felici. Abbiamo vissuto insieme cinque anni sereni (anche quando borbottavamo) e per cinque anni ci siamo sentiti “sangue dello stesso sangue”. Ora dobbiamo salutarci. Io devo salutarvi. Spero che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere: non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. Vi auguro che nessuno mai possa plagiarvi o “addomesticare” come vorrebbe. Ora le nostre strade si dividono. Io riprendo il mio consueto viottolo pieno di gioie e di tante mortificazioni, di parole e di fatti, un viottolo che sembra identico e non lo è mai. Voi proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno. Siete capaci di camminare da soli a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, se voi non lo volete. Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è gia in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa riuscire ad amare, e… amore, amore. Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio. Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi. E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao. [Lettera del 1976 di Alberto Manzi ai suoi alunni di V elementare] 3 Alberto Manzi nasce il 3 novembre 1924 e muore il 4 dicembre 1997. In queste due date è racchiusa l’ esistenza di una persona che ha fatto dell’insegnamento e della pedagogia la sua ragione di vita e lo ha fatto con umanità, sensibilità, coraggio e determinazione. Sempre pronto a spronare i suoi alunni a ragionare da soli, a fare ciò che potevano in base alle proprie capacità e inclinazioni, senza il timore di dover essere giudicati. Alberto Manzi è stata persona eclettica, curiosa e sempre pronta a ricercare nuove sfide e nuove esperienze. Anche dal punto di vista metodologico ha saputo essere anticonformista e all’avanguardia rispetto ai tempi. Nella lettera del 1976 ai suoi studenti afferma: “Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. (…) Siate capaci di camminare da soli e a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete”. Il Collegio docenti nel giugno 2014 ha deliberato di intitolare l’Istituto ad ALBERTO MANZI e l’intero a.s. 2014-2015 sarà dedicato ad approfondire la figura del grande Maestro: la sua vita, le sue opere, le sue idee costituiranno l’elemento unificante e convergente, mentre le esperienze, i progetti e i laboratori che ciascuna scuola proporrà costituiranno gli elementi di divergenza. Nel mese di maggio sarà allestita una MOSTRA DEDICATA, dove saranno raccontate esperienze ed esposti i materiali prodotti. All’interno di essa ciascuno, grande o piccolo che sia, potrà esprimere il segno che la conoscenza di Alberto Manzi ha lasciato in ciascuno di noi. 4 INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Il pof 1.2 Presentazione dell'Istituto Comprensivo pag. 7 pag. 8 2. LINEE GUIDA pag. 11 3 ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO 3.1 Finalità educative della scuola dell'infanzia 3.2 Finalità educative della scuola del primo ciclo di istruzione 3.4 Finalità educative della scuola primaria 3.5 Finalità educative della scuola secondaria di primo grado 3.6 Metodologia didattica pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 16 pag. 19 4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 4.1 La valutazione degli alunni 4.2 la valutazione nella scuola primaria 4.3 La valutazione nella scuola secondaria di primo grado 4.4 Autovalutazione di Istituto 4.5 La documentazione pag. 20 pag. 22 pag. 24 pag. 28 pag. 29 5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE pag. 30 6. DIVERSITA' E INTEGRAZIONE 6.1 Il protocollo di accoglienza di alunni/e diversamente abili 6.2 Alunni con disturbi specifici di apprendimento e bisogni educativi speciali 6.3 L'integrazione degli alunni stranieri 6.4 Il protocollo di accoglienza degli alunni stranieri pag. 32 pag. 34 pag. 34 pag. 36 pag. 37 7. LA CONTINUITA' 6.1 La continuità verticale 6.2 La continuità orizzontale (scuola e territorio) pag. 37 pag. 39 8. SCUOLA E FAMIGLIA 8.1 Gli organi collegiali 8.2 I genitori nella scuola pag. 40 pag. 41 9. GLI SPAZI NELLA SCUOLA pag. 44 10. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA pag. 45 5 11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE DELLE ZIARIE RISORSE UMANE E 11.1 Risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione dei progetti 11.2 Criteri per la formulazione delle graduatorie di accesso alla scuola dell'infanzia e alle classi prime di scuola primaria 11.3 Criteri per l'assegnazione dei docenti alle classi 11.4 Criteri per la formazione delle classi /sezioni pag. 46 12. ORGANIZZAZIONE D'ISTITUTO 12.1 Ufficio di segreteria e personale A.T.A. pag. 48 pag. 53 13. I PROGETTI pag. 53 6 pag. 47 pag. 47 pag. 47 FINAN- 1. INTRODUZIONE 1.1. IL P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) è un documento fondamentale che esprime le linee distintive culturali e progettuali di ogni istituzione scolastica; la sua elaborazione permette di attuare l’autonomia funzionale così come indicata nel D.P.R. n° 275, 8 marzo 1999 dove si afferma che il POF è “ il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia" (art. 3, comma 1, D.P.R. n. 275 dell'8.3.1999). è un vero e proprio “impegno” per l’intera comunità scolastica attraverso il quale si elabora e si attua una proposta formativa che deve rispondere ai bisogni diversificati del contesto in cui opera e degli utenti a cui si rivolge (allievi, genitori, comunità locale …); è una garanzia di partecipazione, trasparenza e possibilità di controllo degli impegni sottoscritti; viene elaborato da una specifica Commissione formata dai coordinatori dei plessi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di Istituto, dalle funzioni strumentali e dai referenti di alcune aree specifiche, successivamente approvato dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio di Istituto. è uno strumento vitale, articolato e flessibile delle attività, pertanto soggetto, in corso d’anno, ad integrazioni ritenute significative per l’attività scolastica; le scelte organizzative e gestionali in esso contenute determinano l’assetto delle singole scuole e il regolare avvio dall’attività didattica e amministrativa. Pertanto il presente P.O.F. viene considerato permanente fino a che non intervengano modifiche in merito. 7 1.2 PRESENTAZIONE DELL' ISTITUTO L’istituto Comprensivo n.7 di S. Bartolomeo in Bosco è nato ufficialmente il 1° settembre 2009, infatti da tale data, nel Comune di Ferrara, le scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado sono state completamente riorganizzate e sono stati costituiti 8 nuovi Istituti Comprensivi che hanno sostituito le direzioni didattiche e le presidenze precedentemente esistenti. Ogni Istituto Comprensivo riunisce, sotto il profilo organizzativo e gestionale, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di un medesimo contesto territoriale. Anche gli uffici di segreteria e del Dirigente Scolastico sono comuni a tutti e tre gli ordini di scuola. Gli Istituti Comprensivi sorgono nel 1994, nell’ambito della legge n.97 sulla tutela delle zone di montagna. In seguito sono stati emanati ulteriori decreti e circolari ministeriali che hanno dato ulteriore spessore alla sperimentazione trovando una diretta connessione con il riordino dei cicli scolastici e con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Ad esempio il D.P.R. n.223 del 18/06/1998 identifica questa tipologia organizzativa come una delle modalità ordinarie di gestione del servizio scolastico nel territorio. Successivamente anche le regioni e gli enti locali (per effetto del D.L.vo n. 112 del31/03/1998), hanno manifestato grande interesse verso un modello che tende a coniugare la presenza dell’istituzione scolastica nel territorio con elementi di rilevante spessore culturale e di qualificazione della spesa pubblica. Attualmente l'organizzazione di tutte le scuole del primo ciclo di istruzione in Istituti Comprensivi è decretata dalla legge 111 del 2011. Con essa si tende a perseguire da un lato l'economia delle risorse, dall'altro di ripensare ad un modello di scuola di base all'interno della quale favorire flessibilità didattica e organizzativa, integrazione e scambi professionali. L’Istituto Comprensivo è chiamato infatti a gestire la formazione degli alunni dai 3 ai 14 anni e pertanto pone particolare attenzione: all’attuazione di una progettualità educativa e didattica condivisa e in continuità con il grado scolastico precedente e successivo; alla corresponsabilità del successo o insuccesso scolastico da parte di tutti i gradi di istruzione coinvolti; al coinvolgimento e sulla partecipazione delle famiglie che possono contare su un sistema amministrativo e organizzativo costante nel tempo, da quando il figlio fa il suo ingresso nella scuola dell’infanzia (o primaria) a quando esce dalla scuola secondaria di primo grado; ad una proficua continuità orizzontale, intesa come sviluppo di relazioni e sinergie tra scuola e territorio di appartenenza (ente locale, quartiere, associazionismo..). Nell’ “Atto di indirizzo” del settembre 2009 si afferma che: “Una buona scuola per i bambini e i ragazzi dai tre ai quattordici anni costituisce una priorità per il futuro delle giovani generazioni e per il futuro del paese”. L’ISTITUO COMPRENSIVO N.7 di S. BARTOLOMEO …..un istituto che non teme il cambiamento…..infatti, da quando è stato costituito, non ha mai smesso di evolversi. 8 Già dalla sua fondazione le scuole che ne sono entrate a far parte provenivano da realtà territoriali e scolastiche diverse e lo scorso anno l’Istituto ha allargato confini e orizzonti grazie all’arrivo della scuola primaria e secondaria di primo grado di Voghiera (scuola ad indirizzo musicale). Attualmente l’estensione territoriale in cui le scuole sono collocate e le Amministrazioni comunali di riferimento sono così identificabili: -Comune di Ferrara (asse SUD-EST con le frazioni di Gaibanella, Fossanova San Marco, San Bartolomeo in Bosco e San Martino) Il territorio è prevalentemente agricolo, in alcune frazioni, come San Bartolomeo, San Martino e Gaibanella, si è particolarmente sviluppata la frutticoltura, così come la presenza di importanti complessi per la conservazione, la trasformazione e il commercio della frutta, mentre nella frazione di Fossanova San Marco la vivaistica e l’orticoltura hanno contributo allo sviluppo del paese. Nel corso degli anni, il territorio ha evidenziato una crescente espansione edilizia, pur tuttavia il riferimento principale, a livello di servizi, proposte culturali e iniziative legate al tempo libero , resta il capoluogo di provincia. -Comune di Masi Torello (con le frazioni di Masi San Giacomo e Borgo Sant' Anna), distante circa 15 km da Ferrara, insiste su un territorio pianeggiante, dove il settore primario tutt'ora prevale sullo sviluppo artigianale, industriale e del terziario. -Comune di Voghiera (comprensivo di diverse frazioni fra cui Voghenza e Gualdo) è caratterizzato da una economia prevalentemente agricola, con presenza di aziende artigianali e di piccola media industria. Il territorio è particolarmente noto per edifici di interesse storico e culturale (Zona archeologica di Voghenza, Museo archeologico di Belriguardo, Delizia Estense di Belriguardo, Museo ferrarrese del modellismo storico, Villa e Parco Massari-Ricasoli di Voghenza). Ed ora entriamo nel dettaglio della nostra istituzione scolastica. Scuola dell’INFANZIA “ C. CALZARI” di FOSSANOVA S. Marco 2 sezioni 46 alunni tempo scuola: 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30 Scuola dell’INFANZIA di SAN MARTINO 3 sezioni 79 alunni tempo scuola: 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30 9 Scuola PRIMARIA di GAIBANELLA 105 alunni 5 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di MASI TORELLO 96 alunni 5 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di SAN BARTOLOMEO 128 alunni 7 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di SAN MARTINO 139 alunni 7 classi tempo scuola: 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì Scuola PRIMARIA di VOGHIERA 177 Alunni 10 classi di cui: tempo scuola: 6 classi a 27 ore settimanali dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani (martedì e giovedì) 4 classi a 40 ore dal lunedì al venerdì con 5 rientri pomeridiani 10 Scuola secondaria di PRIMO GRADO di SAN BARTOLOMEO 176 alunni 9 classi tempo scuola: 30 ore settimanali dal lunedì al sabato dalle 8.25 alle 13.30 Scuola secondaria di PRIMO GRADO di MASI TORELLO 61 alunni 3 classi tempo scuola: 30 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.15 con 2 rientri pomeridiani: il martedì fino alle ore 17.00 e il giovedì fino alle ore 16.00 Scuola secondaria di PRIMO GRADO di VOGHIERA 168 alunni 8 classi tempo scuola: dal lunedì al sabato dalle 8.20 alle 13.30. Scuola ad indirizzo musicale: lezioni di strumento pomeridiane personalizzate per ciascun alunno. 2. LE LINEE GUIDA DEL NOSTRO ISTITUTO Il nostro Istituto si riconosce in alcuni diritti sanciti dalla nostra Costituzione in relazione al riconoscimento e alla garanzia di libertà e di uguaglianza (art.2 e 3), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno. Fondamentale risulta essere a tal proposito l’integrazione fra scuola e territorio, affinché ciascuno, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, possa “concorrere al miglioramento materiale e spirituale della società” (art. 4 della Costituzione). La scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere” quello di “insegnare ad essere”, pertanto LE LINEE GUIDA del nostro Istituto possono così essere riassunte: vedere la scuola come luogo di incontro, dove vengono promossi atteggiamenti positivi verso la differenza, dove si valorizza la diversità e si favorisce il confronto con culture diverse dalla propria, dove emerge la dimensione di scuola come luogo accogliente, coinvolgendo e rendendo gli alunni stessi partecipi di un progetto educativo condiviso: la crescita della persona 11 accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie sostenendo la sua ricerca di senso e di faticoso processo di costruzione della propria personalità, favorire lo sviluppo dell’autonomia personale e della riflessione critica; orientare verso scelte consapevoli e porre le basi per la responsabilità personale, che si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti, sia naturali che sociali; pensare alla scuola come comunità educante, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria, tesa a favorire esperienze di socializzazione, interazione e collaborazione con gli altri: “dedicare tempo alla formazione della classe come gruppo”; realizzare una rete di azioni integrate, atte a valorizzare lo stile cognitivo unico e irripetibile proprio di ciascun/a alunno/a; consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato, perchè non vada disperso e possa essere messo a frutto; preparare i giovani al futuro, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto in cui vivono, fornire le chiavi per “imparare ad apprendere”, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, affinché gli alunni sappiano orientarsi nella rapida evoluzione delle conoscenze; promuovere la continuità verticale fra diversi ordini di scuola raccordo; favorire la continuità orizzontale: la scuola diventa “presidio” per la vita democratica e civile, “luogo aperto” alle famiglie, al territorio circostante. La scuola promuove percorsi di riflessione sulla funzione adulta e sulle sfide educative dei nostri tempi; motivare alla conoscenza partendo da esperienze pratiche basate su sperimentazione, manipolazione, narrazione, espressioni artistiche ed espressive e arrivare successivamente ad una elaborazione teorica delle conoscenze. 12 facilitandone il 3. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO La scuola è luogo di apprendimento e, insieme, di costruzione dell’identità personale, civile e sociale. Nessuno deve sentirsi escluso dal raggiungimento della piena realizzazione di sé e dall’acquisizione della cultura e dei valori necessari per vivere da cittadini responsabili. (Atto d’Indirizzo, sett.2009) Con l'anno scolastico 2013/2014 entrano in vigore “Le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di Istruzione” secondo i criteri stabiliti dalla circolare ministeriale n.31 del 18 aprile 2012. Esse vanno a sostituire le precedenti Indicazioni nazionali (allegati A, B e C del decreto legislativo 19 febbraio 2004 n.59), successivamente aggiornate dalle Indicazioni per il curricolo (decreto 31 luglio 2007) e reppresenteranno per i prossimi anni il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Le Indicazioni costituiscono un testo aperto che ciascuna istituzione scolastica è chiamata a contestualizzare, attraverso specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione, creando il proprio Curricolo di Istituto in coerenza con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Il curricolo si articolerà: nella scuola dell’infanzia attraverso i campi di esperienza (“luoghi del fare e dell’agire del bambino”): Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute); Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica, multimedialità); I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura); La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura). nella scuola del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) attraverso le discipline e aree disciplinari promuovendo la ricerca di connessione fra saperi e la collaborazione fra docenti: italiano lingue inglese e seconda lingua comunitaria storia geografia matematica scienze musica arte e immagine educazione fisica tecnologia 13 RELIGIONE CATTOLICA L’insegnamento della religione cattolica si inserisce nel quadro della scuola del primo ciclo, integrandosi con le altre discipline, contribuendo all’educazione e formazione globale degli alunni e alla loro autonomia, praticando i valori di reciproco rispetto, di partecipazione, di collaborazione, di impegno competente e responsabile, di cooperazione e di solidarietà. I traguardi di sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento sono definiti d'intesa con l'autorità ecclesiastica. (Decreto Presidente della Repubblica 11/02/2010 ) ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA I genitori, all'atto dell'iscrizione del proprio figlio o della propria figlia, possono scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica ( art. 310 del T.U. delle disposizioni legislative in materia di istruzione n° 297/1994 ). Attività alternative vengono attivate compatibilmente con le risorse assegnate all’istituzione scolastica. La scelta operata all'atto dell'iscrizione ha effetto per l'intero anno scolastico cui si riferisce e resterà valida anche per gli anni successivi, salvo revoca. 3.1 FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Le “INDICAZIONI nazionali PER IL CURRICOLO ” (2012) dell’infanzia finalità volte a promuovere lo sviluppo di: individuano nella scuola Identità star bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato; imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile; sperimentare ruoli diversi e diverse forme di identità (figlio, alunno, compagno, appartenente ad una comunità…). Autonomia capacità di interpretare e gestire il proprio corpo; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; partecipare alle decisioni motivando opinioni, scelte e comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili. Competenza riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; 14 descrivere la propria esperienza traducendola in tracce personali e condivise; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. Cittadinanza scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti mediante regole condivise definite attraverso le relazioni e il dialogo; primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; porre le fondamenta di un “abito democratico”, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura. 3.2 FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA del PRIMO CICLO Va ricordato che il primo ciclo di istruzione impegna un arco di anni fondamentale per la crescita umana, sociale, culturale e civile degli alunni. In esso si acquisiscono gli strumenti culturali di base, si costruiscono i saperi essenziali, si esplorano metodi interpretativi per comprendere la società e il mondo, si sviluppano le competenze indispensabili per continuare ad apprendere sia nel percorso scolastico successivo sia nell’arco di tutta la vita. (Da “Atto di indirizzo” sett.2009). La finalità generale della scuola è: “lo sviluppo armonico e integrale della persona, all'interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie”. (Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012) In particolare la scuola si impegna a: rimuovere ogni ostacolo che pregiudichi la frequenza; facilitare l’accesso degli alunni con disabilità; prevenire l’evasione dell’obbligo scolastico e contrastare la dispersione; perseguire il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. “….gli alunni vanno sostenuti e incoraggiati ad accettare con consapevolezza la sfida posta dall’apprendere, a riscoprire le motivazioni dello studio e della cultura, a curare il quotidiano lavoro sia in classe che a casa, compresa la collaborazione tra pari, a dar prova di impegno e tenacia….” (Atto d’indirizzo, sett. 2009) 15 3.3 FINALITA’ DELLA SCUOLA PRIMARIA La principale finalità in cui la scuola primaria si riconosce è “la promozione del pieno sviluppo della personalità”. In tale direzione la scuola accompagna gli alunni: nell’elaborare il senso della propria esperienza; fornendo occasioni per capire se stesso, prendere consapevolezza di potenzialità e risorse personali, progettare percorsi e verificarne gli esiti, leggere le proprie emozioni e gestirle, promuovere il senso di responsabilità verso se stessi, gli altri, gli ambienti, gli oggetti, sollecitare la riflessione sui comportamenti di gruppo, sperimentare contesti di relazione, realizzare pratiche collaborative; nell’acquisire gli alfabeti culturali di base: a ciascun bambino va offerta l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili; nel promuovere la pratica consapevole della cittadinanza mediante il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente, favorendo forme di cooperazione e solidarietà e sviluppando ”un’etica della responsabilità”, dove si ricerca l’impegno ad elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate a migliorare il proprio contesto di vita; nel creare un ambiente di apprendimento significativo, collaborativo, favorendo l'esplorazione e la scoperta in modo da stimolare il gusto per la ricerca di nuove conoscenze: “Insegnare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco”. 3.4 FINALITA’ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Successiva alla Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di 1° grado accoglie gli studenti e le studentesse nel periodo di passaggio dall’ infanzia all’adolescenza, ne prosegue l’orientamento educativo, ne eleva il livello di istruzione personale e ne accresce le capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà; costituisce, infine, grazie agli sviluppi metodologici e didattici conformi alla sua natura “Secondaria”, la premessa indispensabile per l’ulteriore impegno dei ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e formazione. La Scuola Secondaria di 1° grado si ispira ai seguenti tratti educativi: Scuola dell’educazione integrale della persona; Scuola che colloca nel mondo; 16 Scuola orientativa; Scuola dell’identità; Scuola della motivazione e del significato; Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi; Scuola della relazione educativa. (Come indicato nell' allegato C del D.Lgs n. 59/2004) In tale prospettiva è dovere istituzionale della scuola progettare - per il triennio - itinerari didattici mirati ai processi di formazione e di orientamento dell'alunno. Ogni attività didattica organizzata, curricolare o extracurricolare, deve perciò sempre basarsi sui saperi e sulle abilità più confacenti a favorire tali processi. La Scuola Secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata in primo luogo alla promozione dello sviluppo della personalità dell’alunno, aiutandolo nel processo di elaborazione di un proprio personale progetto di vita, sviluppando progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi. Per questo lavora ed interviene nell’ambito: della crescita delle capacità autonome di studio, di lavoro, di organizzazione del proprio tempo scuola ed extra-scuola; delle attitudini all’interazione sociale, rafforzando il senso di appartenenza a gruppi e comunità; delle capacità di lettura e comprensione della realtà circostante, anche in relazione alla tradizione culturale e all’evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea. La Scuola Secondaria di primo grado si propone di elevare il livello di educazione e d’istruzione di ciascun alunno in una prospettiva globale, favorendo la partecipazione attiva di ognuno alla vita della società al fine di contribuire poi propositivamente allo sviluppo della stessa. Per questo organizza ed accresce le conoscenze dei ragazzi (i SAPERI) e crea occasioni di esercitare ed affinare le ABILITA’, offre loro nuove situazioni di apprendimento dei linguaggi culturali di base e occasioni per confrontarsi anche con il territorio e l’extrascuola. E’ caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica, promuove l’alfabetizzazione di linguaggi diversi, l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, introduce allo studio di una seconda lingua dell’Unione europea; infine aiuta l’alunno ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione” (art. 9 D. Lgs. 59/2004). Al perseguimento di tali finalità concorrono unitariamente tutte le discipline, in un’ottica di trasversalità. Gli alunni, al termine di ogni anno, dovranno dimostrare di aver raggiunto i seguenti obiettivi: a) nella sfera comportamentale - un atteggiamento maturo e responsabile con il rispetto degli impegni assunti; - la capacità di gestire il proprio tempo di studio, a casa e a scuola, organizzandosi in modo autonomo; b) nella sfera affettivo-relazionale - la capacità di rispettare se stessi e gli altri; 17 - la consapevolezza del valore delle cose, il rispetto per l'ambiente e la capacità di interagire positivamente con esso; - la comprensione e il rispetto del regole della vita civile; - la capacità di collaborare responsabilmente nel rispetto delle diversità; - l'acquisizione di una positiva immagine di sé e la capacità di orientarsi mediante l'elaborazione di un personale progetto di vita; c) nella sfera cognitiva - la comprensione e l’utilizzo di linguaggi verbali e non verbali; - la capacità di leggere la realtà e le esperienze in modo problematico; - la capacità di effettuare processi logici complessi (analisi, sintesi, rielaborazione); - la conoscenza dei contenuti disciplinari fondamentali per una preparazione culturale di base. Nello specifico, la condizione per il passaggio alla classe successiva diventa il conseguimento dei seguenti obiettivi annuali (di valenza trasversale): Classi prime: - acquisizione e potenziamento delle abilità di calcolo e di comunicazione; - adeguato sviluppo delle capacità logiche; - consolidamento delle conoscenze di base e conseguimento di efficaci apprendimenti in tutte le discipline a supporto del successivo livello; - acquisizione di un corretto e responsabile metodo di studio. Classi seconde: - sviluppo delle capacità comunicative, critiche e di analisi della realtà; - adeguata acquisizione di conoscenze; - responsabile impegno nello studio. Classi terze: - acquisizione di autonomia nel metodo; - perfezionamento delle capacità comunicative, logiche e di analisi della realtà; - adeguata acquisizione di conoscenze e consolidamento degli apprendimenti anche in vista della prosecuzione degli studi. 18 3.5 METODOLOGIA DIDATTICA NELLE SCUOLE DEL NOSTRO ISTITUTO La scuola intende utilizzare la programmazione educativa e didattica in modo flessibile, prevedendo interventi in ambito curricolare ed extracurricolare (qualora vi siano adeguate condizioni di richiesta, di risorse umane e finanziarie). Tutta l'attività didattico-formativa viene progettata e realizzata tenendo fermo l’obiettivo di instaurare un ambiente scolastico idoneo alla costruzione di un clima sereno e produttivo in diversi ambiti di pertinenza dell'istituzione scolastica: all'interno della classe, all'interno degli organi collegiali, con le famiglie, con il territorio. Gli obiettivi metodologici ed organizzativi da conseguire per dar corpo ad un valido contratto formativo tra tutte le componenti che operano nella struttura scolastica saranno i seguenti: 1. impostare le attività didattiche utilizzando strategie metodologiche adeguate ai requisiti e ai bisogni degli allievi; 2. realizzare percorsi di lavoro flessibili; 3. arricchire il curricolo di base con progetti educativi trasversali. Nella progettazione educativa il problema del metodo didattico è certamente da collegare in modo stretto con la scelta e la definizione degli obiettivi e la determinazione dei contenuti. Le proposte didattiche, per essere davvero utili, dovrebbero contenere il minimo di settorialità e presentare il sapere in modo complesso e dinamico, ciò richiede naturalmente una reale e forte cooperazione tra le discipline. Le metodologie didattiche saranno orientate secondo i seguenti aspetti: 1) privilegiare i percorsi dal semplice al complesso, dal concreto all'astratto; 2) favorire la problematizzazione degli argomenti; 3) favorire il dialogo, la discussione, i dibattiti per ampliare i processi conoscitivi; 4) potenziare il lavoro individualizzato in modo da consolidare le abilità strumentali indispensabili; 5) favorire il lavoro di gruppo, in un’ottica di cooperazione e di socializzazione dell’esperienza; 6) abituare gli alunni ad una autoverifica delle conoscenze acquisite nei vari ambiti disciplinari. Tra i diversi metodi didattici, intesi come diversi modi di presentare agli alunni i contenuti nella situazione di apprendimento, si citano il METODO INDUTTIVO (non disgiunto dal procedimento DEDUTTIVO) ed il METODO DELLA RICERCA (PROBLEM SOLVING). Premesso che l'attività didattica è fondata su una continua dimensione dialogica fra docente e discente, si utilizzeranno le seguenti forme interrelazionali nel corso della prassi scolastica: - LEZIONE FRONTALE: trasmissione esplicativa di contenuti dall'insegnante all'intero gruppo-classe. 19 compiuta - LAVORO DI GRUPPO: suddivisione della classe in piccoli gruppi con composizione eterogenea per esercitazioni, elaborazioni ed approfondimenti dei contenuti di base. - LAVORO A COPPIE: analogo al lavoro di gruppo per caratteristiche di base e finalità. - COOPERATIVE LEARNING: metodologia attraverso la quale gli studenti apprendono in piccolo gruppo, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L'insegnante assume un ruolo di “facilitatore ed organizzatore” delle attività, strutturando situazioni in cui gli alunni hanno la possibilità di trasformare le attività di apprendimento in “problem solving di gruppo”, dove è richiesto il contributo personale di tutti. - INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI: consistono in interventi diretti del docente su singoli alunni o su piccoli gruppi; possono articolarsi sia sul piano dei contenuti, sia sul piano delle strategie didatticooperative e sono orientati tanto a obiettivi di recupero, quanto a obiettivi di consolidamento e potenziamento delle conoscenze e delle abilità. 4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 4.1 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI La valutazione dei risultati, del comportamento e del processo formativo assume un ruolo centrale nell’esperienza scolastica di ciascun allievo: la valutazione non rappresenta più il momento conclusivo dell'attività d'insegnamento, volto ad accertare unicamente il profitto conseguito dall'alunno, ma assume un carattere processuale che investe ciascuna fase del percorso educativo. La valutazione perde in tal modo il suo “carattere sanzionatorio”, evidenziando invece la “funzione di guida” nel percorso di apprendimento di ciascun alunno, attraverso l'esplicitazione delle mete educative, degli obiettivi didattici e delle metodologie previste. Gli strumenti e le modalità adottate (voti, scrutini, verifiche…) dovranno essere trasparenti, credibili e coerenti con il percorso di formazione seguito. Per tali ragioni, nella C.M. n° 167 del 1993, si parla di "valutazione formativa ed orientativa" che mira allo sviluppo di personalità autonome, capaci cioè, di scelte responsabili e consapevoli. Essa tiene conto dell'evoluzione degli alunni dai livelli di partenza, sulla base dell'impegno, in relazione alle capacità, alla maturazione personale e sociale , alle competenze raggiunte, alle potenzialità e ai possibili margini di miglioramento. 20 Nel mese di maggio le classi seconde e quinte delle scuole primarie del nostro Istituto saranno coinvolte nella rilevazione degli apprendimenti attraverso la somministrazione di TEST predisposti dall'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione) relativamente a italiano e matematica. Per gli alunni con DIAGNOSI FUNZIONALE, il Collegio dei Docenti ritiene che la valutazione vada concepita in modo funzionale al progetto di integrazione predisposto per ognuno di essi. Valutare non significa "normalizzare" le aspettative e le prestazioni, ma comprendere come gli interventi educativi e didattici possano favorire il massimo sviluppo globale possibile per ogni alunno considerato. Per ogni alunno disabile, così come indicato dalla legge-quadro 104 del 1992, viene elaborato un PEI ovvero una PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDULIZZATA che, sulla base di un’attenta analisi della situazione e della documentazione raccolta e continuamente aggiornata, individua percorsi formativi e didattici, disciplinari e trasversali, adeguati all’alunno. Il PEI, quindi, dopo aver stabilito il punto di partenza, basandosi sul patrimonio di competenze e conoscenze già acquisito dal ragazzo, ipotizza obiettivi adeguati, metodi, contenuti, criteri di valutazione specifici, ecc . I traguardi progressivi fissati vengono tarati sulla specifica realtà di ogni alunno, sulle sue potenzialità e vanno necessariamente condivisi con la famiglia e con i referenti sanitari. La valutazione, di conseguenza, viene rapportata ai ritmi e agli obiettivi formativi individualizzati, precisati ed esplicitati nelle diverse programmazioni e nei documenti di indagine previsti dalla normativa, con particolare riferimento ai Piani Educativi Individualizzati (PEI), che vengono predisposti e condivisi da tutto il gruppo docente. Per gli alunni diversamente abili la valutazione sarà espressa come per tutti gli altri alunni in decimi sulla scheda di valutazione. Per gli alunni che presentano DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO certificati (DSA) e per gli alunni che presentano BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES), individuati dai consigli di classe/team docenti, vanno considerati strumenti compensativi e/o dispensativi individualizzati nei processi di apprendimento, nella somministrazione delle prove di verifica e nella loro valutazione, allo scopo di consentire loro di raggiungere quegli esiti positivi che sono alla loro portata facendo riferimento a quanto concordato nell'ambito del P.D.P. (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO). Per gli alunni STRANIERI la valutazione terrà presente il percorso personale di alfabetizzazione nella lingua italiana, facendo riferimento al P.S.P. (PIANO DI STUDI PERSONALIZZATO). In quest'ottica si permetterà: - agli alunni stranieri che non hanno nessuna conoscenza o una conoscenza estremamente limitata della lingua italiana, di avere un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione che contempli la temporanea omissione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica; - agli alunni stranieri già in possesso di una competenza in italiano di avere un percorso nel quale siano adottate le necessarie semplificazioni di contenuti, obiettivi e verifiche. 21 4.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA La valutazione è uno strumento fondamentale dell’apprendimento ed è utilizzata con lo scopo di aiutare gli alunni a maturare consapevolezza e autocontrollo: “non è un premio o una punizione”. Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. (art. 3 della Legge 30 ottobre 2008, n.169). La valutazione ha finalità formativa; è strettamente correlata alla programmazione delle attività e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni per il curricolo; considera i processi d’apprendimento e ne rileva gli esiti; si realizza attraverso l’osservazione continua e sistematica dei processi, documenta la progressiva maturazione dell’identità personale, promuove una riflessione continua dell’alunno come autovalutazione dei suoi comportamenti dei percorsi effettuati. Per l’insegnante si rivela: - uno strumento per verificare validità ed efficacia delle proposte didattiche; - uno strumento valido per ripensare e regolare il percorso educativo e didattico. Per l’alunno promuove: - l’autoconsapevolezza dei risultati ottenuti; - la motivazione per ulteriori progressi. Per la famiglia favorisce: - il coinvolgimento nell’azione educativa; - il confronto sulle dinamiche messe in atto da ciascun allievo nel percorso di apprendimento. Come indicato dalla C.M. 100 del 11/12/2008 e dalla successiva C.M. 10 del 23/01/09, spetta alle istituzioni scolastiche adattare in modo opportuno la scheda di valutazione dell’alunno. In essa vanno riportate le valutazioni relative alle singole discipline e il giudizio analitico sul livello globale di maturazione, espresso collegialmente dal gruppo docente. La valutazione periodica dei processi formativi e degli esiti degli apprendimenti è effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico. Il collegio dei docenti ha deliberato l’utilizzo di voti numerici dal dieci al cinque; si è ritenuto opportuno non utilizzare valutazioni inferiori al cinque perché, considerando l’età evolutiva dei bambini e le indicazioni per una valutazione formativa, si intende promuovere una positiva immagine di sé negli alunni. Per quanto concerne la valutazione del comportamento il consiglio di classe concorderà un giudizio sintetico sulla base dei seguenti indicatori: partecipa alla vita di classe mostrando senso di responsabilità; porta a termine le attività intraprese; mostra disponibilità nei confronti dei compagni e del gruppo; manifesta un atteggiamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri, delle cose, dell'ambiente e controllo delle proprie reazioni emotive; si offre di compiere azioni utili alla classe. 22 Maggiori approfondimenti in merito saranno rimandati nella parte del documento dove viene riportato il livello globale di maturazione dell’alunno. La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica viene espressa mediante una speciale nota da allegare al documento di valutazione, riguardante l’interesse dell’alunno e il profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi. Per l’insegnamento della religione cattolica continuano ad applicarsi le specifiche norme vigenti in materia. Si ritiene utile proporre il seguente prospetto comparativo che mette in relazione il voto numerico con gli obiettivi conseguiti. Voto in decimi cinque sei sette otto nove dieci Indicatori di apprendimento Parziale raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Limitata e non sempre stabile acquisizione delle conoscenze di base. Scarsa autonomia nell’esecuzione delle attività. Acquisizione adeguata di alcuni obiettivi disciplinari. Possesso delle conoscenze di base. Parziale autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari. Buon raggiungimento degli obiettivi disciplinari di base. Possesso delle conoscenze fondamentali. Discreta autonomia nell’applicare metodologie e procedure. Elevato raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Possesso delle conoscenze fondamentali. Capacità di fornire spiegazioni adeguate al contenuto degli apprendimenti. Capacità di servirsi dei concetti appresi in contesti diversi. Sicuro e articolato possesso delle conoscenze disciplinari. Pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi di apprendimento. Capacità di porre in relazione competenze e conoscenze maturate in contesti diversi. Capacità di esprimere valutazioni ed elaborazioni sintetiche e personali. Pieno possesso degli obiettivi disciplinari: eccellenti conoscenze ed abilità. Capacità di far interagire le conoscenze extrascolastiche con i concetti appresi. Capacità di ricercare autonomamente fonti, al fine di approfondire gli argomenti trattati. La valutazione avviene a livello sia individuale che collegiale e con diverse modalità pertinenti al tipo di attività considerate (prove oggettive, osservazioni sistematiche e forme di registrazione meno formalizzate). In particolare le valutazioni relative agli apprendimenti sono il risultato di una analisi ponderata che considera tanto gli esiti delle singole valutazioni, quanto le molteplici variabili che influenzano l’apprendimento (livello di partenza, progressi, impegno, contesto, …..). 23 4.3 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Ad ogni inizio di anno scolastico i docenti verificano la situazione di partenza di ciascun alunno con prove d'ingresso; mentre durante l’anno viene effettuato un monitoraggio costante dei risultati conseguiti relativi a segmenti del processo di apprendimento. La "valutazione" del conseguimento degli obiettivi prefissati tiene conto anche delle osservazioni sistematiche sul modo di studiare, sugli stili cognitivi, sull'impegno, sui ritmi di apprendimento degli alunni nonché su ogni manifestazione comportamentale significativa e rilevabile. Le prove di verifica si caratterizzano in base al tipo di prestazione richiesta (prove orali, scritte, grafiche, pratiche, ecc…), al numero degli alunni in esse coinvolte (prove individuali, di gruppo, rivolte all'intera classe) ed in base agli stimoli offerti in funzione delle risposte che si vogliono ottenere; distinguiamo così prove a stimolo aperto e a risposta aperta, che rispondono all'esigenza di accertare tutte le abilità cognitive e prove oggettive a stimolo chiuso o risposta chiusa (quesiti vero/falso, si/no, ecc.), che sono indicate per la verifica di abilità cognitive quali la conoscenza e la comprensione. Gli alunni e le famiglie saranno costantemente informati degli esiti di ciascuna prova. Il passaggio dai risultati della misurazione (i punteggi) delle prove oggettive a quelli della valutazione (attribuzione del VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI) non è necessariamente un'operazione meccanica; ogni prova ha una soglia di accettabilità dei risultati ottenuti nella misurazione, ossia il punteggio che rappresenta la prestazione minima accettabile, indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di controllo. Dal momento che la valutazione minima positiva è "6 ", comparabile al 60% della scala delle valutazioni, si potrebbe pensare che tale percentuale vada applicata anche alla scala dei punteggi e che, quindi, il punteggio soglia sia quello che rappresenta il 60% del punteggio complessivo. Questa equivalenza fra le due scale (punteggi e giudizi sintetici) non considera la qualità della prova e la rilevanza degli obiettivi che essa testa: in una prova che misura obiettivi fondamentali di un certo processo potremmo ritenere accettabili solo i risultati superiori all'80% del punteggio complessivo; in una prova che testa obiettivi per così dire complementari, potremmo accontentarci del 40%. A seconda di come abbiamo progettato e costruito la prova potremmo, dunque, considerare come sufficiente un livello minimo sia superiore sia inferiore al 60%. Nulla vieta che venga scelta anche una soglia di accettabilità dei punteggi uguale al 60%, quando questa scelta è frutto di un'analisi qualitativa della prova stessa. Si riporta un esempio di scala pentenaria dei livelli di misurazione e delle relative valutazioni, adottata nella nostra scuola per misurare e valutare alcuni tipi di prove oggettive, per le quali è stata definita, come soglia di accettabilità dei risultati ottenuti nella misurazione, la percentuale del 60% quale punteggio che rappresenta la prestazione minima accettabile, indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di controllo: 24 SCALA DECIMALE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE OGGETTIVE DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO Punteggio conseguito rispetto al punteggio VALUTAZIONE: VOTO NUMERICO ESPRESSO IN totale attribuito alla prova oggettiva di DECIMI DELLA PROVA OGGETTIVA DI PROFITTO verifica proposta 0- 19 % 1 20 – 29% 2 30-39% 3 40- 49 % 4 50- 59 % 5 60- 69 % 6 70-79 % 7 80- 89% 8 90- 95 % 9 96-100% 10 VALUTAZIONE INIZIALE, INTERMEDIA E FINALE Le "osservazioni sistematiche", di cui all'art. 9 della legge n° 517/77 , registrate dai docenti, coprono tutto l'arco del ciclo di formazione e consentono l'autoregolazione del processo di insegnamento-apprendimento. L'azione valutativa riguarda, contestualmente, la stessa attività d'insegnamento che deve essere costantemente sottoposta a verifiche in itinere al fine di confrontare i risultati ottenuti con quelli previsti e di apportare adeguate modifiche per meglio calibrare gli interventi educativi ai percorsi formativi di ciascun allievo (funzione regolativa della valutazione). La valutazione si articolerà in tre fasi fondamentali: 1. valutazione diagnostica (iniziale); 2. valutazione formativa (in itinere); 3. valutazione sommativa (a fine trimestre e a fine anno scolastico). La valutazione diagnostica verrà attuata mediante la somministrazione di prove d’ingresso atte a misurare l’effettiva competenza degli allievi, ossia la padronanza di conoscenze e abilità, in un determinato ambito disciplinare. La valutazione formativa (in itinere) verrà compiuta sulla base dei risultati di specifiche prove di verifica atte a misurare il conseguimento degli obiettivi previsti per le unità didattiche programmate nelle varie discipline e dall’osservazione precisa e costante dei progressi degli 25 allievi compiuta dai docenti. I risultati della verifica formativa verranno trascritti sui registri personali degli insegnanti, che conterranno anche copia della programmazione di ogni singolo docente e sintetizzati in apposite "griglie" di valutazione bimestrale del consiglio di classe, funzionali all’attività di valutazione. La valutazione sommativa degli alunni verrà compiuta, in primo luogo, dai singoli docenti in base ai criteri per la valutazione previsti dalla scheda personale dell’alunno, tenendo conto sia del conseguimento degli obiettivi disciplinari, sia degli obiettivi trasversali alle varie discipline, ossia degli indicatori relativi alla dimensione cognitiva, affettiva e relazionale utilizzati per la”griglia” di rilevazione del consiglio di classe. La valutazione verrà poi sintetizzata in un unico VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI che sarà riportata sulla scheda di valutazione di ogni alunno. La valutazione del comportamento (come esplicitato anche dal Decreto del Presidente della Repubblica n.122 del 22-06-2009, art . 7) tende a mettere in rilievo "l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si finalizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare". Il Consiglio di classe, nel valutare il comportamento degli alunni, mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi, terrà presente i seguenti indicatori, riportati sulla scheda di valutazione: Rispetto verso se stessi: - cura della persona e del proprio linguaggio; - uso responsabile del proprio materiale Rispetto verso gli altri: - osservanza del Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento di Istituto; - rispetto delle figure istituzionali e del personale non docente; - rispetto e correttezza nei rapporti con i compagni; - rispetto del materiale altrui; Rispetto verso l'ambiente: - utilizzo responsabile delle strutture e del materiale della scuola; - utilizzo appropriato degli spazi comuni; - comportamento responsabile ovunque e anche durante le visite guidate di istruzione. Il voto numerico del Comportamento, esprime gli insiemi degli atteggiamenti e la condotta personale dello studente manifestati nella vita scolastica e nelle attività extrascolastiche programmate. Tabella con il VOTO numerico deliberato in sede di scrutinio tenendo conto delle valutazioni individuali di ogni docente e con relativi descrittori. 26 voto 10 9 8 7 6 6 5 descrittori Esemplare rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, che esprime piena coscienza e consapevolezza, assunzione di proprie responsabilità con atteggiamenti propositivi e laboriosi nella vita della Scuola. Abituale rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime consapevolezza dello status di alunno, assunzione di responsabilità con atteggiamenti positivi e collaborativi nella vita della Scuola. Rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime comunque consapevolezza dello status di alunno, atteggiamenti di attento rispetto per le persone e per le cose comuni. Presenza di ammonizioni nel rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento che esprime una non sempre adeguata consapevolezza dello status di alunno, atteggiamenti sostanzialmente rispettosi per le persone e per le cose comuni. (ammonizione scritta sul diario) Ricorrente inosservanza del rispetto delle regole di convivenza civile. Presenza significativa di infrazioni delle norme del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, con comportamenti sporadici di mancato rispetto della dignità delle persone e/o mancato rispetto per le cose comuni. (ammonizione scritta sul diario; avviso scritto ai Genitori; ammonizione scritta sul Registro di classe) Esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti; D.P.R. 249/1998, con successive modifiche dal D.P.R. 235/2007, e il Regolamento di disciplina degli alunni prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino il ripetuto (due volte) allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica. L'ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione e l'esame medesimo restano tutt'ora disciplinati dal decreto legislativo n.59 del 19-02-2004 (art.11, commi 4bis e 4 ter) e dalla legge 25-10- 2007 n.176. I criteri individuati dai rispettivi Dipartimenti disciplinari per la correzione delle prove scritte possono così essere formulati: PROVA DI ITALIANO: - Aderenza alla traccia - Correttezza ortografica e sintattica - Pertinenza lessicale - Ricchezza e organizzazione dei contenuti PROVA DI MATEMATICA: - Conoscenza dei contenuti e uso del linguaggio simbolico o grafico - Capacità di applicazione di formule e di procedimento di calcolo - Capacità di risoluzione dei problemi PROVE DI LINGUA STRANIERA di INGLESE e di FRANCESE: - Comprensione scritta 27 - Produzione scritta - Conoscenza ed uso delle strutture Per quanto concerne lo svolgimento del colloquio pluridisciplinare il Consiglio di classe ha stabilito i criteri essenziali che possono essere così riassunti: - interessare diverse discipline, direttamente o indirettamente; offrire maggior spazio negli ambiti disciplinari più congeniali ad ogni candidato, pur considerando tutte le discipline di pari valore formativo; - evitare che il colloquio si risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del necessario organico collegamento; pertanto il colloquio non deve consistere in una somma di colloqui distinti; - partire, per le discipline non verbali, da elaborati, documenti, ecc. per arrivare ad un discorso più ampio (principi, funzionamento, relazioni, ecc.); - evitare il nozionismo e l'accostamento artificioso dei contenuti disciplinari, ma favorire la maggiore possibile coerenza nella trattazione dei vari argomenti onde far esprimere al candidato il livello di maturità raggiunto; - impedire che esso scada ad inconsistente esercizio verbale, da cui esulino i contenuti culturali, cui è tenuta ad uniformarsi l'azione della scuola. Accanto alle tradizionali prove d’esame di italiano, matematica, inglese, francese e colloquio pluridisciplinare, è stata introdotta, da alcuni anni, una prova scritta a carattere nazionale, predisposta e distribuita in ciascuna scuola dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione). La prova si pone l’obiettivo di verificare i livelli generali e specifici di apprendimento perseguiti dagli studenti e contiene due sezioni: una relativa alla matematica e una all’italiano. Quest’ultima è articolata a sua volta in tre sezioni, con quesiti relativi alla comprensione di un testo narrativo, di uno espositivo e quesiti relativi alle conoscenze grammaticali. 4.4 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Il punto di partenza della qualità nella scuola dell’autonomia è costituito valutazione del servizio erogato e quindi delle scelte “autonomamente” effettuate. Ciò permette di giungere ad una descrizione dei “punti di forza” della scuola (elementi che ne sostengono la qualità) e dei suoi “punti di debolezza” (fattori che ne limitano la qualità o non le consentono di produrla). Mettere a fuoco questi aspetti significa: stabilire se l’intervento realizzato ha risposto adeguatamente ai bisogni che si intendevano affrontare; individuare i problemi che interferiscono, ostacolano o limitano il raggiungimento degli obiettivi; 28 suggerire spunti per integrare l’azione educativa con altri interventi che ne rafforzino l’efficacia complessiva. L'Autovalutazione di Istituto va considerata come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni alla scuola sulle pratiche professionali esistenti. Il tema della qualità viene assumendo una centralità sempre più evidente nel mondo della scuola. Da qui l'esigenza di un investimento culturale e professionale finalizzato a creare le condizioni affinchè le scuole non si sentano “oggetti” del sistema di valutazione, bensì attivi protagonisti della sua costruzione. Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato “il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione” in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV e all'articolo 6 sono indicate e descritte le fasi nelle quali si articolerà il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale. A partire dal corrente anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), saranno coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione di cui all'articolo 6 del Regolamento ed elaboreranno il Rapporto di Autovalutazione (RAV) , individuando anche le priorità strategiche e i relativi obiettivi di miglioramento. (Circolare n.47-2014 e Direttiva n.11 del 08/09/2014) A tal fine, il nostro istituto si doterà di un'unità di autovalutazione, costituita dal Dirigente Scolastico e da un gruppo di insegnanti individuati dal Collegio dei docenti. 4.5 LA DOCUMENTAZIONE La documentazione permette di lasciare tracce del consapevolezze e crea conoscenze. proprio cammino, arricchisce di nuove In questa ottica le esperienze oggetto di documentazione potranno offrire: all’utenza, trasparenza del lavoro svolto; agli insegnanti, suggerimenti, supporti, idee. Si individuano vari tipi di documentazione: 1. rivolta alla piccola utenza, all’interno cioè delle singole scuole; 2. rivolta alla grande utenza: Istituto, enti, associazioni, scuole al di fuori del proprio territorio, centri di documentazione a livello nazionale.. . 29 Riferendosi al primo punto, all’interno delle singole scuole gli alunni di classi diverse si scambieranno le esperienze più significative attraverso l’esposizione del materiale prodotto (materiale cartaceo e fotografico, video riproduzioni, ecc.). Gli insegnanti illustreranno ai genitori i percorsi didattici oltre che con la comunicazione verbale, anche attraverso opuscoli informativi, giornalini, mostre di lavori con coinvolgimento dei genitori stessi. Per quanto concerne il secondo punto, l’Istituto curerà un sito web nel quale saranno illustrate informazioni generali , iniziative e attività proposte dai singoli plessi. 5. L’AGGIORNAMENTO/ FORMAZIONE DEL PERSONALE Nella prospettiva di una gestione autonoma della scuola, la formazione e l’aggiornamento costituiscono una strategia rilevante per accrescere e migliorare le opportunità di apprendimento degli alunni e nello stesso tempo si configura come una necessità di approfondimento delle conoscenze e delle competenze degli insegnanti. La partecipazione alle attività di formazione ed aggiornamento costituisce un diritto e un dovere per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità. I principi che ispirano il presente piano di formazione sono: - l’interattività delle proposte formative con le linee essenziali del P.O.F ; - l’apertura al confronto e alla sperimentazione di nuovi percorsi e metodologie didattiche; - l’attenzione alla “continuità” in senso orizzontale (scuola-famiglia-territorio) e verticale (fra ordini di scuola), attraverso la collaborazione, l’interazione di contributi diversificati e la costruzione di costruttive dinamiche relazionali. L’istituto si propone di dare risposta ai seguenti bisogni formativi, riguardanti in particolare: a) Area comunicativa/affettiva/relazionale: percorsi di formazione che conducano ad acquisire competenze e sviluppare risorse per facilitare i processi relazionali, comunicativi e gestione delle emozioni nelle classi nella direzione del benessere della persona. b) Area integrazione: formazione volta ad incrementare le competenze metodologiche nell'area della disabilità, disturbi specifici di apprendimento, bisogni educativi speciali, percorsi di alfabetizzazione per alunni stranieri. c) Area metodologico-didattica: “Insegnare per competenze”, percorso formativo teso ad approfondire alcuni aspetti dell’insegnamento in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo. 30 d) Area tecnico-informatica: attività di formazione volte all'ampliamento delle competenze informatiche da parte del personale scolastico (registro elettronico, classi 2.@, LIM). e) Area normativa : formazione relativa all’ambito della sicurezza, primo soccorso, antincendio. PROPOSTE FORMATIVE IN RETE per l'a.s. 2014/2015 prevedono l'interazione con: proposti a livello territoriale (percorsi che implicano la condivisione con altri Istituti della provincia di Ferrara per finalità perseguite e fondi erogati). C.T.S. LE ALI (Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di Ferrara che supporta le scuole nell’uso delle nuove tecnologie per l’integrazione scolastica; Rete CET (Centro di Educazione Tecnologica) di Ferrara, costituita da vari istituti della provincia per l’attuazione di iniziative reative alo sviluppo delle nuove tecnologie; Rete per il PROGETTO LETTURA, in collaborazione con l'Università di Ferrara in rete con l'IC 5 di Ferrara e IC di Portomaggiore; Percorsi di formazione per docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria in rete con l’IC N.5 D. Alighieri e l’IC N.8 Don Dilani in collaborazione con Promeco ; “Misure di accompagnamento, azioni di formazione e ricerca Regione EmiliaRomagna in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e primo ciclo di istruzione” (CM 22/2013)” ISTITUTO CAPOFILA: I.C. N.2 A. Costa Istituti scolastici in rete: I.C. N.1 C. Govoni, I.C. N.5 D. Alighieri, I.C. N.6 C. Tura, I.C. N.7 S. Bartolomeo, I.C. N.8 Don Milani; I.C. Don Chendi (Tresigallo), I.C. Bonati di Bondeno. _ “Innovazioni didattiche: corso di formazione per docenti di I e II grado – ambito linguistico”. Percorsi di didattica integrata delle lingue in un approccio verticale. ISTITUTO CAPOFILA: I.T.E. Bachelet Destinatari: docenti di materie letterarie di lingua straniera di I e II grado di Ferrara e provincia. Inoltre verrà attivato un “Progetto di SCREENING SUI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” ” promosso a livello provinciale dall' USP, dall' USL di Ferrara in collaborazione con Lions, che prevede il coinvolgimento dei docenti delle classi prime di scuola primaria e delle classi seconde che hanno già partecipato al progetto lo scorso anno scolastico. L’obiettivo del percorso prevede di promuovere attività volte all’identificazione prococe di alunni con DSA. 31 L'Istituto è disponibile ad aderire ad eventuali PROGETTI e PERCORSI FORMATIVI IN RETE che saranno proposti in corso d’anno le cui finalità verranno ritenute compatibili con le linee guida del piano dell'offerta formativa. L'eventuale definizione di protocolli d'intesa sarà subordinata alla disponibilità finanziaria del nostro istituto. 6. DIVERSITA’ ED INTEGRAZIONE Il concetto di integrazione nel quale l’Istituto si riconosce e al quale si riferisce nell’orientare e costruire i propri contesti educativi parte dall’assunto che l’integrazione scolastica debba coinvolgere tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione del processo educativo (insegnanti, di sostegno e non, alunni, personale della scuola, operatori del servizi del territorio, famiglie), riconoscendo e valorizzando l’eterogeneità e le differenze individuali. La scuola si impegna a realizzare cambiamenti al proprio interno per adattarsi e rispondere non solo a bisogni educativi relativi a situazioni di handicap, disturbi dell’apprendimento, disturbi emotivo/relazionali, disagio, svantaggio socio/culturale, differenze etniche e linguistiche , ma anche all’ampia gamma dei bisogni di ogni alunno, in direzione di una individualizzazione dell’offerta formativa per tutti. L’integrazione sarà intesa come un processo “orizzontale”, reticolare e diffuso, che preveda un adattamento reciproco dinamico e interattivo fra i vari elementi. Per realizzare questo tipo di percorso all’interno della classe saranno adottate strategie didattiche che possano fungere da “cerniera” fra l’alunno in difficoltà e la classe, rendendo così significativa la sua presenza e nel contempo permettano un’interazione costruttiva tra gli insegnanti curricolari e di sostegno. Tali strategie saranno utilizzate con tutti gli alunni al fine di attivare le risorse di insegnamento informale presenti nel gruppo classe e dare concretezza all’imparare insieme nel piccolo gruppo. Verranno attivate e sperimentate in classe modalità di lavoro che cerchino di rispondere a tali esigenze: gruppi laboratoriali a classi aperte; gruppi di apprendimento cooperativo; lezioni in classe facilitate/mediate dalle figure di sostegno (siano esse statali o comunali); lezioni gestite in compresenza da più insegnanti con gruppi di alunni; lezioni individualizzate all’esterno della classe, soprattutto in quei casi in cui si deve procedere anche attraverso una differenziazione delle proposte didattiche; lezioni in piccolo gruppo; adattamento di materiali e testi in adozione e/o utilizzo di testi più semplici o “dedicati”; uso del PC e dei “linguaggi alternativi” a supporto della comprensione. I collaboratori scolastici partecipano alle azioni d’integrazione scolastica, in particolare garantendo l’assistenza di base per favorire l’autonomia degli alunni diversamente abili. 32 In applicazione della legge n° 517/1977, la C.M. n° 258 dell''83 ha introdotto il piano educativo individualizzato (PEI), definendo la stretta correlazione tra il momento valutativo e quello progettuale: "gli operatori scolastici e gli operatori dei servizi territoriali, interessando i genitori di ciascun bambino, definiscono insieme il programma da attuare in un tempo determinato (mese, trimestre, anno scolastico); collegano ed integrano nel "Piano educativo individualizzato" gli interventi: didattici, educativi, terapeutici, riabilitativi (scolastici ed extrascolastici)". La Scuola, inoltre, in ottemperanza alla Legge-quadro 104/1992, segue il percorso di integrazione previsto in presenza di situazioni di handicap secondo il quale il PEI deve raccordarsi con altri documenti di analisi e programmazione che, a partire dalla diagnosi funzionale (DF) dell’AUSL (e dalla contestuale certificazione medico-legale), dovrebbero coinvolgere l’intera équipe interistituzionale creata attorno all’alunno (Scuola, Famiglia, Servizio sanitario ed eventualmente Servizi sociali). SCUOLA AUSL Segnalazione (ed Diagnosi funzionale alla eventuale relazione Scuola attraver-so la all’AUSL attraverso Famiglia la Famiglia) EQUIPE INTERISTITUZIONALE PEI annuale PDF a inizio e fine ciclo scolastico. (+ even-tuali verifiche e adat-tamenti in itinere) Per ogni alunno quindi sarà definito il profilo dinamico-funzionale ed il piano educativo individualizzato nel quale saranno indicati gli interventi didattico-educativi finalizzati a promuovere il massimo di autonomia, di acquisizione delle competenze e delle abilità espressivocomunicative dell'alunno diversamente abile e, fin dove è possibile, il possesso di basilari strumenti linguistici e matematici. Per ogni alunno si dovrà prevedere un percorso che, partendo dalle finalità educative e dagli obiettivi cognitivi trasversali fissati dal Consiglio di classe e basandosi sull’analisi della situazione individuale (esigenze, bisogni, prerequisiti, difficoltà, capacità, ecc.), strutturi un PEI che possa prevedere un adattamento più o meno marcato rispetto alle programmazioni disciplinari e agli obiettivi pluridisciplinari formativi e di apprendimento. Il PEI, perciò, adattandosi al singolo alunno potrà essere strutturato su una linea metodologicodidattica che va: DA PEI sostanzialmente COMUNE alle programmazioni curriculari (con opportune facilitazioni e accorgimenti). A A PEI INDIVIDUALIZZATO: obiettivi e/o contenuti e/o metodi, ecc. semplificati, adattati, ridotti ma paralleli a quelli della classe. 33 PEI DIFFERENZIATO: obiettivi e/o contenuti e/o metodi, ecc. anche in parte diversi, in sostituzione di quelli previsti per la classe. 6.1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DI ALUNNI/E DIVERSAMENTE ABILI Il Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce dall’esigenza di definire, all’interno del nostro Istituto, pratiche condivise in tema di integrazione degli alunni diversamente abili. Nel documento vengono fissati criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento degli alunni diversamente abili; definisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica; traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto verrà integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esigenze, delle esperienze e delle risorse. L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e nell’accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara. All’interno del Protocollo sono contenute informazione di carattere: - amministrativo e burocratico (documentazione necessaria); - comunicativo e relazionale (prima conoscenza); - educativo/didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe pedagogica e didattica); - sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio , Comuni, ASL, …). Attraverso il Protocollo si intende: facilitare l’inserimento nella scuola dell’infanzia, il passaggio alla primaria e, in seguito, alla secondaria di primo grado degli alunni disabili, supportandoli e sostenendoli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire un clima di accoglienza nelle scuole che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione e sviluppi in particolare le abilità sociali e comunicative di ogni alunno; realizzare un percorso consapevole, mirato, condiviso e guidato di raccordo tra i vari livelli scolastici e, al termine dell’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado, di orientamento teso alla scelta, alla presentazione e all’inserimento nella scuola superiore più adatta. 6.2 ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il nostro riferimento in materia di alunni con DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO è costituito dalla legge 8 ottobre 2010 n° 170 e relative linee guida presenti nel decreto ministeriale n° 5669 del 12 luglio 2011, dove viene espressa una definizione legale dei diversi tipi di disturbi (disgrafia, dislessia, disortografia,discalculia). Le finalità della Legge n° 170 si possono così riassumere: a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso strategie didattiche; di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; 34 c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate agli alunni con DSA; F) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Anche in base alle note del MIUR ( 4099/A/4 del 2004, 26/A e 1787 del 2005, 1425 del 2009 ) e allla C.M. 4674 del 2007 per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), certificati da diagnosi specialistica indicante il codice ICD.10, si prevede di promuovere una proficua collaborazione fra scuola, famiglia e servizi sanitari, nel rispetto delle diverse competenze e ruoli, al fine di giungere alla definizione e all’attuazione di un Piano didattico personalizzato (PDP) nel quale vengano indicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative da utilizzarsi nel percorso di apprendimento dell’alunno, così da individuare e ad applicare le condizioni che meglio possono far emergere la competenza dell’allievo: si parla nel concreto del suo diritto di ricevere il tipo di istruzione adatto alle proprie specifiche condizioni. Nel quadro fondamentale del diritto allo studio espresso dalla nostra Costituzione, la legge 53/2003 sancisce anche il principio della personalizzazione dell’insegnamento con la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, così come la Circolare Ministeriale 6 marzo 2013 n. 8 indica gli “Strumenti di intervento per alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. In esse è stato introdotto il concetto di “BES”, il cui significato può essere così riassunto: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni, svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Pertanto nella definizione di BES (bisogni educativi speciali) rientrano le seguenti categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici: disturbi dell’apprendimento, deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit delle coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e dell’iperattività; svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, economico. Il quadro normativo si orienta nella direzione di una presa in carico complessiva e inclusiva di tutti gli alunni, rimuovendo gli ostacoli nei percorsi di apprendimento e modulando gli apprendimenti di ogni alunno nell’ottica di una scuola sempre più inclusiva. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di Disturbo Specifico di Apprendimento 35 (DSA), sarà il team docenti, ad indicare in quali altri casi, non ricadenti nei disturbi clinicamente riscontrabili, sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative previste dalle Linee guida allegate alla legge 170/2010. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, le strategie di intervento ed i criteri di valutazione più idonei per il tempo strettamente necessario. A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, infatti, le misure dispensative avranno in questo caso carattere transitorio. 6.3 L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI “I minori stranieri, come ogni alunno italiano, hanno un inalienabile e fondamentale diritto all'istruzione del tutto indipendente dal fatto che essi godano o meno dei diritti legati alla cittadinanza e quindi sono soggetti all'obbligo scolastico”. “L'iscrizione alle classi della scuola dell'obbligo va quindi accolta in qualsiasi momento dell'anno, in coincidenza con il loro arrivo sul suolo nazionale” ( D.P.R. n.394/99, art. 45, C.M. Del 23/03/2000 n.87 e C.M. Del 05/01/2001 n. 3). “Essi vanno accolti anche se sprovvisti di permesso di soggiorno o privi di documentazione” (art. 45 del D.P.R. n.394/99). “Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali garantiscono il diritto allo studio anche mediante l'attivazione di appositi corsi e iniziative per l'apprendimento della lingua italiana” (art. 38, D.L. Del 25/07/98 n.286 e D.P.R. n.394/99, art.45). In questi ultimi anni sono risultati in aumento gli inserimenti di alunni/e stranieri/e che intraprendono il loro percorso privi di conoscenze di base della lingua italiana. Il nostro Istituto , seguendo la normativa vigente, si è attivato predisponendo strumenti e indicando modalità per favorire al meglio il loro ingresso (Protocollo di accoglienza), inoltre ha ritenuto opportuno stilare un documento, il P.S.P. (Piano di Studio Personalizzato). Il P.S.P. è strutturato per gli alunni stranieri neo-arrivati o con difficoltà di apprendimento della lingua italiana. Le finalità di tale documento sono: garantire e tutelare il diritto allo studio degli alunni di cittadinanza non italiana; assicurare le pari opportunità di ogni minore straniero; promuovere il loro benessere e agio nei contesti scolastici; supportare la loro integrazione e il conseguente successo scolastico. Il documento viene redatto dagli insegnanti del Consiglio di classe, per la secondaria di 1° e dal team docente, per la scuola primaria. Gli insegnanti stabiliscono degli obiettivi minimi nelle materie in cui il ragazzo/bambino straniero incontra maggiori difficoltà, dandogli così la possibilità di apprendere attraverso un percorso personale/individuale. Il P.S.P. viene poi allegato al documento di valutazione ministeriale. 36 6.4 IL PROTOCOLLO DI ACCCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI Il nostro Istituto ha elaborato un “Protocollo di accoglienza “ nel quale vengono definite modalità corrette e pianificate grazie alle quali affrontare e facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Attraverso le indicazioni contenute nel protocollo, l’Istituto si propone di: definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza sia per i bambini stranieri, sia per coloro che provengono da altre scuole e/o da altre città italiane. facilitare l’ingresso a scuola degli alunni stranieri, sostenendoli nella fase di adattamento al nuovo contesto. favorire un clima di accoglienza nella scuola, che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione. costruire un “clima favorevole” all’incontro con altre culture e con le storie di ogni bambina e di ogni bambino. proporre modalità di intervento efficaci al fine dell’apprendimento della lingua italiana. promuovere la comunicazione e la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza, delle relazioni interculturali, del rapporto scuola/famiglia. Il protocollo: Contiene criteri ed indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri. Definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici. Traccia le fasi dell’accoglienza. Individua le risorse necessarie per tali interventi. 7.LA CONTINUITA' 7.1 LA CONTINUITA’ VERTICALE La scuola ha il compito di garantire la continuità educativa e didattica nel rispetto della continuità di apprendimento del soggetto discente. Peraltro il concetto di continuità non è sinonimo di uniformità, né di assenza di cambiamento: all’interno delle finalità comuni di una scuola di base (formazione dell’uomo e del cittadino) si passa dalle mete della scuola dell’infanzia che prevedono la prima costruzione dell’identità, dell’autonomia e della competenza a quelle della scuola primaria che favorendo l’iniziativa, l’autodecisione, la responsabilità personale dell’alunno, pone le basi per un esercizio consapevole delle capacità cognitive e sociali. 37 Tali finalità vengono riprese nell’ambito della scuola secondaria di 1° grado, le cui attività didattiche sono in funzione dell’autorientamento dell’allievo, della sua capacità decisionale fondata su una verificata conoscenza di sé. Diverse disposizioni ministeriali (C.M. 240/1991 riguardante il “Progetto ragazzi 2000”; C.M. 339/1992 sulla continuità; C.M. 120/1994 relativa all’ ”educazione alla salute” e lo “Statuto delle studentesse e degli studenti”, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249) hanno sottolineato l’importanza che la scuola si presenti al discente come luogo di benessere. Gli itinerari pensati per favorire il passaggio fra diversi ordini di scuola e garantire il diritto degli alunni ad un percorso educativo organico e completo prevedono il coinvolgimento degli insegnanti, degli alunni e delle loro famiglie, del territorio e possono così essere sintetizzati: attivare e sviluppare attività progettuali, scambi, iniziative di accoglienza e conoscenza fra le “classi-ponte” di scuola dell’ infanzia, primaria e secondaria di primo grado del nostro istituto; consolidare i rapporti con le scuole d’infanzia private del territorio (con le quali già da anni si è intrapreso un percorso di progettualità condivisa); curare i rapporti con le scuole superiori presenti nel territorio utilizzando metodi e strumenti di intervento analoghi a quelli messi a punto per il raccordo con la scuola primaria; realizzare momenti di progettazione condivisa tra insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; favorire momenti di formazione, incontro e scambio tra docenti di ordini di scuola contigui; curare rapporti di tutoraggio tra gli alunni delle “classi ponte”; programmare incontri con i genitori di bambini di 5 anni e degli alunni delle classi 5^ con il Capo di Istituto ed alcuni docenti, fin dal mese di gennaio dell’anno precedente, dove sarà possibile visitare le singole scuole e avere informazioni sul relativo funzionamento, in previsione delle iscrizioni per l’anno successivo; attuare incontri con i genitori nel mese di settembre, relativamente all’inserimento degli alunni durante i primi giorni del nuovo anno scolastico, in cui i docenti presentano se stessi, le materie, le ore settimanali di lezione e l’organizzazione generale del nostro Istituto. realizzare azioni concrete che favoriscano l’inserimento dei nuovi alunni nei momenti di avvio del nuovo percorso scolastico. 38 La Commissione Continuità, formata da docenti rappresentanti dei tre ordini di scuola, ha la funzione di coordinare le varie progettualità, condividendo tematiche educativo-didattiche, obiettivi, contenuti culturali, abilità, competenze, metodi, strumenti, relazioni e atteggiamenti al fine di predisporre eventuali strumenti comuni. Se il raccordo scuola dell’infanzia-primaria e primaria-media è finalizzato a realizzare un passaggio non traumatico degli alunni da un ordine di scuola all’altro è, d’altro canto, importante agevolare l’inserimento degli studenti nella scuola superiore anche nell’intento di prevenire l’abbandono scolastico. E’ utile in questa sede ribadire che la continuità non attiene soltanto al corretto rapporto da istituirsi tra scuole di ordine diverso, ma riguarda anche gli insegnamenti disciplinari i quali, nella loro differenziata specificità, debbono concorrere a realizzare una crescita unitaria di quelle conoscenze, competenze e abilità utili allo sviluppo armonico del soggetto educando. Le iniziative di continuità coinvolgeranno tutte le scuole di vario ordine e grado intorno al bacino del 7° Istituto Comprensivo, le scuole dell’infanzia private e i nidi comunali del territorio. I Progetti attivati mireranno al perseguimento di obiettivi formativi differenziati a seconda del diverso ordine di scuola. 7.2 CONTNUITA' ORIZZONTALE (scuola, famiglia e territorio) La valorizzazione della collaborazione con Enti o Agenzie formative presenti nel territorio appare particolarmente significativa per favorire la consapevolezza nelle scuole di far parte di una realtà più ampia e contemporaneamente far conoscere all’esterno finalità e progettualità del nostro Istituto. L’autonomia scolastica implica una immediata visibilità dei rapporti con il territorio in vista di un vero e proprio “patto educativo territoriale”: l’Istituto Comprensivo, in quanto rete unitariamente gestita dalle scuole di base di un territorio, si trova nella condizione privilegiata di svolgere un’azione formativa e di coinvolgimento nei confronti della società locale. Pertanto si ricercheranno e si concretizzeranno varie forme di comunicazione e collegamento finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa e all’ottimizzazione delle risorse del territorio con: Enti locali; A.S.L.; centri territoriali di Salute Mentale Riabilitazione Infanzia Adolescenza di Ferrara e Portomaggiore; biblioteche, musei,teatri, cinema, impianti sportivi, parchi, centri anziani, ecc…; le circoscrizioni di appartenenza; i centri di documentazione; aziende o associazioni presenti nel territorio tese a proporre e favorire iniziative riguardanti la tutela ambientale, la salute, la legalità, iniziative di solidarietà, , di 39 conoscenza storica e ambientale del territorio ferrarese e tutto ciò che può avere una forte valenza formativa per le giovani generazioni. Nell’ottica della continuità orizzontale, il nostro istituto prevede inoltre di curare, in tutte le sedi opportune, i rapporti scuola-famiglia per agevolare il più possibile la conoscenza, la condivisione e la collaborazione delle famiglie stesse nei riguardi dell’offerta formativa della scuola. L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non va data per scontata, ma va faticosamente costruita attraverso l'esplicitazione e condivisione di comuni intenti educativi, sulla base e sul rispetto del proprio specifico ruolo. 8. SCUOLA E FAMIGLIA 8.1 GLI ORGANI COLLEGIALI NELLA SCUOLA La collegialità, in campo didattico, permette il confronto e il corretto esercizio della discrezionalità delle scelte in ordine alle decisioni da adottare. Il carattere complesso della società contemporanea, la sua continua e rapida evoluzione, esigono dalla scuola la messa a punto di un’offerta non solo costantemente adeguata, ma anche anticipatrice rispetto alle esigenze del territorio. Da un punto di vista organizzativo, la collegialità interna all’Istituto si distingue in Collegio dei docenti, Consigli di classe/interclasse/intersezione anche nella composizione allargata alla componente genitori, dipartimenti disciplinari, Consiglio di Istituto, Giunta esecutiva, ciascuno con proprie e specifiche competenze. In sintesi, il Collegio dei docenti , sotto la presidenza del Dirigente Scolastico , è l’organo che definisce l’indirizzo strategico e i contenuti di merito del Piano dell’offerta formativa. Nella scuola dell'autonomia, i docenti sono chiamati ad un ruolo propositivo nella individuazione dei contenuti e nella gestione dei progetti didattici. Al suo interno si definiscono i criteri e gli strumenti di valutazione degli alunni e del processo stesso di insegnamento–apprendimento; si definiscono le iniziative di sperimentazione e di aggiornamento; i principi ispiratori per l’adozione dei libri di testo e per l’acquisto di materiale didattico; si individuano le attività extrascolastiche; si istituiscono gruppi o commissioni di lavoro, con la designazione dei docenti che ne fanno parte. I Consigli di classe/interclasse/intersezione programmano l’attività didattica, provvedono alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, alla valutazione periodica e finale degli alunni, a formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e alle iniziative di sperimentazione. I Dipartimenti disciplinari sono i luoghi in cui gli insegnanti si relazionano e si confrontano, concordando contenuti disciplinari e strategie di lavoro che avranno poi una ricaduta nello specifico della classe. Incontri periodici in sede dipartimentale, in alternanza e ad integrazione dei Consigli di classe, possono consentire di valutare e monitorare la validità delle scelte attuate a livello disciplinare, anche nel momento in cui interagiscono con altre materie di studio. 40 Nel corso dell'anno i docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado proseguiranno il percorso di confronto per la stesura di un “Curricolo di Istituto”, sulla base della “Revisione del Indicazioni Nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”. Il Consiglio di Istituto, organo formato da rappresentanti eletti da tutte le componenti presenti nell’istituto (Dirigente scolastico, D.S.G.A., docenti, personale A.T.A., genitori), elabora e adotta gli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione, delibera il programma annuale e il conto consuntivo e dispone in ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico di Istituto. Ha potere deliberante, su proposta della Giunta, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola nei contenuti e nei limiti di cui all’art. 10 del T.U. n° 297 del 1994. E’ proprio nell’ambito delle competenze di cui al citato art. 10 che tutta l’attività del Consiglio di Istituto va strettamente correlata con quella del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe ai fini della definizione del Piano dell’offerta formativa e della sua concreta realizzazione. La Giunta esecutiva, infine, di cui è presidente il Dirigente Scolastico e membro di diritto il Responsabile dell’ufficio di segreteria, predispone il Programma annuale e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio di Istituto e cura l’esecuzione delle delibere dello stesso Istituto. Gli organi collegiali interni all’Istituto scolastico costituiscono, senza dubbio, un sistema organizzativo complesso, il cui funzionamento va posto a base di tutta l’attività didattica e non didattica prevista. 8.2 I GENITORI NELLA SCUOLA La Costituzione riconosce alla famiglia un proprio ruolo originario, in quanto società naturale (art. 29). La prima formazione sociale, alla luce dell'art. 2 della Costituzione, in cui si svolge la personalità dell'uomo è la famiglia, al cui interno: "E' dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli" (art. 30, 1° comma). La seconda formazione sociale è la scuola, direttamente collegata con la famiglia. La scuola, infatti, ha la finalità intenzionale di formare ed educare l'alunno come persona e come cittadino. Uno degli obiettivi perseguiti dalla scuola è la “costruzione di una alleanza educativa” con i genitori. Questo implica l'esplicitazione e la condivisione di obiettivi e intenti comuni, pur nel rispetto delle distinte responsabilità e del differente ruolo. L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non va data per scontata, ma va faticosamente costruita. Nel merito, va attuato un rapporto scuola-famiglia fondato sui principi di partecipazione, di responsabilità, di trasparenza, nell'intento comune di realizzare uno sviluppo pieno ed armonico della personalità di ciascun alunno. 41 Il Piano dell'offerta formativa prevederà pertanto diverse forme di partecipazione della componente genitori, considerandola essenziale e corresponsabile nell'azione formativa. Nel nostro Istituto tale partecipazione si articola in momenti prettamente istituzionali quali gli organi collegiali (consiglio di sezione, classe, interclasse, consiglio di istituto e giunta esecutiva) e in momenti caratterizzati da una maggiore autonomia organizzativa e gestionale, quali le assemblee e i colloqui individuali. I rappresentanti dei genitori nei consigli di classe/intercalsse/intersezione potranno seguire le varie attività e le diverse problematiche riguardanti le classi o sezioni in particolare e tutto l'Istituto in generale. Nell'arco dell'anno scolastico vanno inoltre previsti i seguenti momenti di informazione e di confronto con le famiglie: Per la scuola secondaria di primo grado INCONTRI DOCENTI- GENITORI a. incontri a carattere collegiale: Il collaboratore vicario del Preside e i docenti accolgono gli alunni delle classi prime e le loro famiglie il primo giorno di scuola, per presentare loro il Patto Educativo e illustrare in breve gli aspetti fondamentali del regolamento scolastico. In un secondo tempo, ad ottobre, in occasione delle elezioni dei genitori rappresentanti di classe, i docenti coordinatori illustrano la programmazione educativo-didattica della classe. Un ulteriore incontro avviene a febbraio ed è riservato ai genitori delle classi quinte di scuola primaria, nel periodo delle iscrizioni alla classe prima. In questa occasione il Dirigente Scolastico, il collaboratore vicario e i docenti, illustrano l’offerta formativa della scuola. b. incontri a carattere individuale: Tutti i docenti riceveranno individualmente i genitori in un orario prefissato, nell’arco della mattinata, da ottobre a maggio. Sono tutti disponibili a ricevere i genitori anche in orari differenti da quello stabilito dal calendario comunicato all’inizio dell’anno scolastico, purchè concordato personalmente con appuntamento. Due incontri pomeridiani docenti-genitori (colloqui generali) integrano quelli previsti in orario antimeridiano e si svolgono nel mese di dicembre (1° quadrimestre) e nel mese di aprile (2° quadrimestre). I colloqui individuali hanno lo scopo di tenere sempre informate le famiglie sull’andamento scolastico dei ragazzi e di fornire suggerimenti volti migliorare/potenziare le prestazioni didattiche e/o comportamentali degli alunni. 42 I docenti coordinatori provvedono alla consegna delle schede di valutazione intermedia e finale alla famiglia di ciascun alunno al termine di ogni quadrimestre. Per la scuola primaria Colloqui individuali: per confrontarsi sul processo di apprendimento e sulle dinamiche relazionali messe in atto da ciascun alunno (dicembre, aprile); per la consegna del documento di valutazione (febbraio, giugno); a richiesta, da parte degli insegnanti o dei genitori, per particolari e motivate esigenze di una certa rilevanza. Assemblee di classe: ad inizio anno, per scambiarsi le prime informazioni e illustrare l’assetto organizzativo dei plessi ; a ottobre/novembre, in occasione delle elezioni dei rappresentanti di classe, per presentare la programmazione e le iniziative previste per l’anno scolastico; nel corso dell’anno scolastico per particolari esigenze legate alla classe nel suo insieme da parte dei docenti o delle famiglie. Iniziative varie: feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno…); laboratori legati a progetti; manifestazioni o iniziative del territorio. Per la scuola dell’infanzia Assemblee di classe ad inizio o nel corso dell’anno scolastico per illustrare la progettualità educativa; Colloqui individuali ad inizio anno per gli inserimenti; nel corso dell’anno per particolari esigenze di confronto da parte delle famiglie o degli insegnanti; Iniziative varie: feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno scolastico…); laboratori legati a progetti; manifestazioni o iniziative del territorio. 43 Per tutti gli ordini di scuola, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili nel Piano del nostro Istituto, in coerenza con iniziative finalizzate a promuovere il "benessere" degli alunni o a prevenire stati di disagio giovanili, si può prevedere l'attuazione di "Incontri formativi” che prevedano il coinvolgimento della scuola e delle famiglie su tematiche ritenute particolarmente rilevanti ( autogestiti o in presenza di operatori esterni con esperienza documentata nella ricerca psicopedagogia). Tali iniziative sono volte: - ad accrescere nei medesimi le competenze pedagogiche finalizzate alla promozione di un positivo rapporto con i loro figli; - a creare un'intesa solidale tra genitori e tra insegnanti e genitori; - ad aprire la scuola al territorio per farla divenire punto di incontro e luogo di elaborazione di proposte educative. 9. GLI SPAZI NELLA SCUOLA Gli spazi sono importanti mediatori del progetto educativo, pertanto vanno pensati e strutturati tenendo conto di alcune caratteristiche: individuazione e valutazione degli ambienti a disposizione di ciascun plesso; osservazione e attenzione dei bisogni degli alunni; articolazione e flessibilità degli spazi sulla base dei percorsi didattici che si svilupperanno nel corso dell’anno. In definitiva gli spazi devono essere: PERSONALIZZABILI RICONOSCIBILI POLIVALENTI UTILIZZABILI IN CONDIVISIONE I docenti ogni anno organizzano un piano di utilizzo degli spazi per ottimizzarne l’accesso e la loro fruibilità. Ecco alcuni ambienti ricorrenti nelle nostre scuole: Aule Laboratorio di informatica Laboratori per attività tecnico-pratiche (musica, tecnologia, arte) Biblioteca Aula per attività individualizzate Aula per attività alternative 44 Aula pre/post scuola Palestra Refettorio Saloni polifunzionali Area cortiliva attrezzata Nelle aule avviene la quotidiana attività didattica svolta dagli insegnanti e dai bambini. Nei laboratori, a turno, le classi o gruppi di alunni svolgono attività specifiche previste dal piano di studi o per iniziative legate all’ ampliamento dell’offerta formativa. L’aula per attività individualizzate è utilizzata per interventi mirati al recupero sia con modalità individuali che a piccoli gruppi, oppure viene strutturata per le esigenze legate ai bambini diversamente abili. L’aula pre/post scuola è utilizzata dagli alunni che usufruiscono del servizio pre o post scuola gestito dagli Enti locali, associazioni di volontariato, autogestione. L’aula di attività alternative è utilizzata dagli alunni che non usufruiscono dell’insegnamento della religione cattolica. I saloni polifunzionali sono utilizzati dalle classi o da gruppi di alunni per attività di recupero e/o per la realizzazione di progetti legati all’ampliamento dell’offerta formativa. La palestra è utilizzata da tutte le classi secondo un quadro orario definito all’inizio dell’anno scolastico. Il refettorio è utilizzato da tutti gli alunni che usufruiscono di tale servizio . 10. LA SICUREZZA A SCUOLA Affinché ogni scuola sia aperta all’accoglienza di ogni bambino e possa esprimersi come spazio educativo coerente agli obiettivi che permeano di senso l’attività che vi si svolge, sarà rivolta particolare attenzione alla eliminazione delle barriere architettoniche e alla “messa a norma” degli edifici che ancora non hanno raggiunto le garanzie di sicurezza riguardo ad impianti elettrici, riscaldamento, uscite di sicurezza (nel rispetto delle competenze delle diverse istituzioni deputate a tale tipo di interventi). Ogni Istituto, in base alla vigente normativa, è tenuto a redigere un documento sulla sicurezza (Piano di Emergenza – Evacuazione) che stabilisce le norme da attuare in caso di pericoli accidentali o di calamità naturali e istituisce un servizio di prevenzione e protezione. L’organizzazione del Piano di Sicurezza è volta a migliorare la sicurezza e la salute di tutte le persone che partecipano alle attività scolastiche, in particolar modo di tutti gli alunni durante la loro permanenza a scuola. La sicurezza è un bene di tutti. Agire con prudenza è la norma fondamentale per la prevenzione e la protezione contro i rischi. Per agire con prudenza è necessario, da una parte conoscere tutti i possibili rischi, dall’altra tutte le corrispondenti misure di tutela e comportamenti idonei. L’attività scolastica in genere, in ogni spazio dell’edificio e in situazione di normale diligenza, non comporta rischi per la sicurezza e la salute degli studenti, docenti, non docenti e genitori. 45 L’utilizzazione prudente e corretta, nel rispetto di tutte le norme e i divieti, di strutture, attrezzature ed impianti è condizione fondamentale per la sicurezza di tutti. Le vie di fuga e le uscite di sicurezza devono sempre essere libere da ogni ostacolo o blocco. Chiunque sia a conoscenza di situazioni di rischio o di pericolo, è tenuto, con spirito di solidarietà e collaborazione, ad intervenire ed a riferire al Dirigente Scolastico. Nel nostro Istituto sono stati individuati degli insegnanti referenti per ogni plesso per adempiere a diversi compiti in materia di sicurezza degli edifici scolastici: vigilare sullo stato di salute dell'edificio scolastico di appartenenza e segnalare eventuali rischi riscontrati dall'usura o dalla cattiva manutenzione dello stesso; verificare se sono stati adottati gli interventi suggeriti per i rischi rilevati; trovare soluzioni con interventi operativi di immediata fattibilità; vigilare sul "Divieto Antifumo" nei locali della scuola; simulare situazioni di rischio e pericolo derivanti da incendi e terremoti per saper mettere in pratica le strategie idonee in tali circostanze; verificare l’effettuazione da parte di tutte le classi delle prove di evacuazione degli edifici scolastici. 11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE 11.1 RISORSE PROGETTI FINANZIARIE FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DEI Le risorse finanziarie da destinare alla realizzazione dei progetti didattici nei vari plessi dell’Istituto provengono sostanzialmente dal Fondo per l'Istituzione Scolastica e dal Fondo per l'Autonomia. Si ritiene utile differenziare le risorse in base al tipo di fondo: Fondo per l'Autonomia ((ex legge 440/97) destinato all’ampliamento e al miglioramento dell’offerta formativa nell'ambito dei piani definiti dalle istituzioni scolastiche e alle attività di formazione e aggiornamento del personale della scuola. Fondo dell'Istituzione (destinato alla retribuzione di ore di programmazione/progettazione/coordinamento/verifica e di insegnamento aggiuntivo degli insegnanti) ripartito secondo la proposta del Dirigente, condivisa con le RSU, in base alle esigenze del personale. I progetti criteri: attuati nel corso del presente anno scolastico terranno presenti i seguenti coerenza con le linee guida del P.O.F.; 46 presenza di progettualità di istituto (percorsi che denotano l’intenzione di favorire l’integrazione fra ordini di scuola); maggior ricaduta possibile sugli alunni delle scuole del nostro istituto (progetti rivolti a più classi, a più alunni); proposte che denotino le peculiarità e la storicità dei plessi. Si cercherà inoltre di promuovere la ricerca di metodologie e strategie didattiche diversificate e si sosterranno le competenze interne all'istituto. 11.2 CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO ALLE CLASSI PRIME DI SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA Vista la necessità di regolamentare le iscrizioni, in caso di esubero, alle classi prime di scuola primaria e alle scuole d’infanzia sono stati definiti criteri specifici elaborati dalla commissione nominata a tale scopo e approvati dal Consiglio di Istituto in data 10/12/2014. (Si veda allegato specifico) 11.3 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI Il Dirigente Scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto ed in conformità al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio Docenti, valutate le eventuali richieste scritte, assegna gli insegnanti alle classi in base al seguente principio generale: “l’istituzione scolastica utilizza prioritariamente le risorse umane esistenti al proprio interno, assicurando la continuità didattica nella classe e la valorizzazione delle competenze professionali, tenuto conto delle esigenze e disponibilità dei docenti interessati”; e ai seguenti criteri speci fici: a. Personale interno al plesso, b. Personale interno all’istituzione scolastica, c. Personale trasferito nell’Istituto, d. Personale neo immesso in ruolo, e. Personale in utilizzo o in assegnazione provvisoria. Il Dirigente Scolastico assicurerà il rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto. E’ considerata continuità il passaggio dalla quinta alla prima elementare, dalla terza alla prima media. Il Dirigente Scolastico opererà in coerenza con quanto previsto dalla progettazione didattico-organizzativa elaborata dal Collegio e valorizzando, altresì, le competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa e tenendo conto delle opzioni delle esigenze manifestate dai singoli docenti. 47 11.4 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI/SEZIONI Le classi/sezioni verranno formate tenendo conto dei seguenti criteri: CRITERI FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA D'INFANZIA - Mirare alla omogeneità numerica fra le sezioni; - equilibrio maschi/femmine; - inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità, tenuto conto anche del parere dei servizi di pertinenza. CRITERI FORMAZIONE CLASSI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO - Mirare alla omogeneità numerica fra le classi; - eterogeneità al loro interno in relazione ai livelli di apprendimento e all'appartenenza di genere; - assunzione del parere delle insegnanti del precedente percorso di istruzione in merito a : livelli di apprendimento, socializzazione, comportamento; - inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità tenuto conto anche del parere dei servizi di pertinenza. Eventuali preferenze espresse dalle famiglie non saranno vincolanti per la formazione delle classi. In caso di fratelli già frequentanti sarà previsto l'inserimento nello stesso corso. Sarà valutata la provenienza territoriale, per l'inserimento in una stessa classe, salvo non vi sia conflitto con i criteri sopra espressi. L'inserimento di alunni durante l'anno scolastico, di competenza del Dirigente Scolastico, sarà effettuata dopo che questi avrà raccolto informazioni presso i docenti delle classi interessate sulla possibile classe di inserimento. 12. ORGANIZZAZIONE DI ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO D.S.G.A. Insegnante VICARIA 2°Collaboratore Dott. Giovanni Roncarati Dott.ssa Grazia Baraldi Ins.Loretta Guidetti Ins. Elisabetta Chemello FUNZIONI STRUMENTALI: Per l’anno scolastico 2014-2015 sono state individuate, ai sensi dell’art. 30 del CCNL 24/7/2003, le seguenti Funzioni Strumentali volte a migliorare l’efficienza, la qualità dei servizi scolastici e l’offerta formativa della scuola. 48 AREA GESTIONE DEL PIANODELL’OFFERTA FORMATIVA DOCENTI Cristina STORARI FUNZIONE STRUMENTALE Coordinamento, elaborazione e redazione del piano dell'offerta formativa. Raccolta e coordinamento dei progetti curriculari ed extracurriculari. Definizione e gestione delle strategie per l’analisi dei bisogni. Definizione e gestione delle procedure per la verifica e la valutazione annuale del Piano. INTERVENTI E SERVIZI PER GLI ALUNNI nell’ottica della CONTINUITA' SOSTEGNO E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI Marinella MONICI Coordinamento per lavorare in un’ottica di continuità fra i vari ordini di scuola per prevenire eventuali difficoltà d'inserimento negli alunni. Coordinamento per la definizione di percorsi progettuali tesi a favorire la valorizzazione della dimensione verticale dell' Istituto Comprensivo. Emanuela CELEGHINI Coordinamento teso a favorire iniziative volte all'inserimento e all'integrazione degli alunni stranieri; promozione di percorsi specifici di prima alfabetizzazione e potenziamento linguistico, in base alle esigenze emergenti nell'Istituto. 49 SOSTEGNO E INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Coordinamento per la gestione Daisy BERILLI per la scuola delle risorse, supporto ai d'infanzia e primaria docenti nella documentazione del percorso operativo e Teresa AULETTA per la nell’organizzazione delle scuola second. di I gardo riunioni relative agli alunni disabili. COMMISSIONI DSA e BES coordinata dalle insegnanti D. Berilli e T. Auletta Integrazione alunni stranieri coordinata dall'ins. E. Celeghini Continuità coordinata dall’ins. M. Monici Staff Composto da: Ins. Vicaria, Ins. Collaboratore del Dirigente, funzioni strumentali, insegnanti fiduciari di plesso. Coordinato dal Dirigente Scolastico FIDUCIARI DI PLESSO: DOCENTI secondaria di 1° grado di S. Bartolomeo Signorini Valentino secondaria di 1° grado di Masi torello Cristiana Corelli secondaria di 1° grado di Voghiera Laura Vecchietti primaria di Gaibanella Carla Schiavina primaria di Masi Torello Paola Landuzzi primaria di S. Bartolomeo Laura Cantarini primaria di S. Martino Silvia Pezzini primaria di Voghiera Rizzati Enrichetta infanzia di Fossanova S. Marco MariaGrazia Casari infanzia di S. Martino Germana Polo 50 COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO di S. BARTOLOMEO Pieroni Patrizia 1^A Dossi Tiziana 2^A Muzzani Elena 3^A Luminari Luisa 1^C Chemello Elisabetta 2^C Ronconi Chiara 3^C Miozzo Anna Maria 1^D Scapoli Valentina 2^D Molinari Tosatti Elena 3^D COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO di MASI TORELLO Faniello Francesco 1^A Rocca Gabriella 2^A Corelli Cristiana 3^A COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO di VOGHIERA Tosi Roberta 1^E Monici Marinella 2^E Malacarne Monica 3^E Lessio Rossella 1^F Seppoloni Maria Chiara 2^F Vecchietti Laura 3^F Varriale Carmela 1^G Auletta Teresa 2^G 51 REFERENTI Accanto a tale organizzazione il nostro Istituto ha previsto l’individuazione di altre importanti figure di riferimento per la gestione di alcuni aspetti di carattere pratico o ambiti di particolare rilevanza e complessità: i referenti. REFERENTE DOCENTI Sicurezza 1 insegnante o collaboratore Vigilano sulla sicurezza degli scolastico per plesso edifici scolastici di appartenenza. alunni con DISTURBI SPECIFICI dell' APPRENDIMENTO (DSA) e BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Bes) AUTOANALISI di Istituto ORIENTAMENTO delle scuole secondarie di primo grado mensa FUNZIONE Coordinano la gestione delle risorse e la documentazione del D. Berilli (per la scuola percorso operativo e didattico, supportando i docenti primaria) nell’organizzazione di attività T. Auletta (per la secondaria adeguate a far fronte alle situazioni di svantaggio e I grado) disagio scolastico legate a difficoltà specifiche di apprendimento e ai bisogni educativi speciali. R. Boldrini T. Dossi Promuovono azioni volte all’autovalutazione mediante analisi del servizio e redazione del RAV, nell’ottica del miglioramento della qualità dell’offerta formativa. 1 insegnante per ogni plesso Coordinano e gestiscono le di scuola secondaria di primo iniziative di informazione a grado supporto delle scelte formative degli alunni in uscita dalla scuola media. 1 insegnante per plesso (se attivata la mensa scolastica) 52 Costituiscono un collegamento fra l’ente comunale, la circoscrizione di appartenenza e le famiglie dei bambini che usufruiscono della mensa scolastica, raccolgono eventuali problematiche connesse al servizio offerto. sito web d'Istituto teatro Attività motoria L. Guidetti E. Chemello 1 insegnante per plesso Ha con il compito di curare e aggiornare il sito web dell’ Istituto. Ha con il compito di prendere contatto e proporre attività inerenti l’ambito artistico, teatrale o cinematografico. Ha il compito di coordinare e verificare le iniziative di carattere sportivo attivate nel plesso 12.1 UFFICIO DI SEGRETERIA E PERSONALE A.T.A (Amministrativo – Tecnico - Ausiliario) L'Ufficio di segreteria è elemento costitutivo dell'Istituto scolastico, ad esso è preposta la figura professionale del Direttore dei Servizi Generali ed amministrativi con proprie e specifiche competenze fissate, in via prevalente dal vigente contratto collettivo di lavoro e dal decreto 1° Febbraio 2001, n. 44: Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche". Il Direttore amministrativo organizza i servizi amministrativi dell'unità scolastica ed è responsabile del funzionamento degli stessi. Sovrintende, nell'ambito delle direttive di massima impartite dal Dirigente Scolastico e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi e ai servizi generali dell'Istituto scolastico, coordinando il relativo personale. Tutta l'attività svolta dal Direttore amministrativo e dal restante personale A.T.A. costituisce indispensabile supporto alla piena realizzazione del Piano dell'offerta formativa. 13. I PROGETTI Accanto alla programmazione curricolare si inseriscono in modo complementare e trasversale i progetti. I progetti sono il risultato di scelte attente e ponderate, che tengono in considerazione: scelte comuni e unificanti fatte a livello di istituto; esigenze specifiche legate a gruppi di alunni, alle classi o alla scuola nella sua interezza (interessi, curiosità, difficoltà e problematiche contingenti ..); le risorse interne (insegnanti, attrezzature, spazi…); le risorse esterne (agenzie ed enti sia pubblici che privati del territorio, famiglie, esperti…). 53 Per l’anno scolastico 2014-2015 nel nostro Istituto saranno attivate diverse iniziative che possono essere raggruppate in 3 aree: 1) PROGETTI DI ISTITUTO 2) PROGETTI DI PLESSO 3) Promozione dell’ ATTIVITA' MOTORIA PROGETTI DI ISTITUTO PROGETTO “PUNTO DI VISTA” in collaborazione con l’U.O. PROMECO PROMECO è un servizio pubblico istituito dal 1992 attraverso una convenzione tra più enti (Comune di Ferrara, Azienda USL, Provincia in collaborazione con l'Ufficio X Ambito territoriale di Ferrara). Al suo interno opera personale specializzato messo a disposizione dal Comune di Ferrara e dall’Azienda USL e di personale con competenze diversificate attraverso contratti di prestazione libero-professionale. PROMECO si occupa di prevenzione in un rapporto privilegiato con il mondo della scuola sulle tematiche relazionali, del disagio e della promozione del benessere. PUNTO DI VISTA è un progetto di prevenzione sperimentato e realizzato in numerose scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Ferrara. Il progetto si rifà alle indicazione dell’OMS e appartiene all’area degli interventi di prevenzione selettiva. Punto qualificante del progetto è la presenza costante di un operatore all’interno della realtà scolastica, con l’obiettivo di rispondere alle problematiche del gruppo classe o di carattere personale emerse da parte di studenti, insegnanti, genitori. L’operatore attiva le potenzialità educative della scuola non sostituendosi ad essa. Le AZIONI previste prevedono: - INCONTRI FORMATIVI PER DOCENTI in rete con l’I.C. 5 e I.C. 9 suddivisi per scuola infanzia-primaria e secondaria; - INCONTRI FORMATIVI rivolti ai GENITORI delle scuole secondarie e ultimo anno di scuola primaria; - SPORTELLO DI CONSULENZA rivolto alle famiglie; - CONSULENZE PER I DOCENTI; - PRESENZA NEI CONSIGLI DI CLASSE (sulla base di specifiche necessità); - INTERVENTI NELLE CLASSI in presenza dei docenti. OPERATRICE DI RIFERIMENTO: Dott.ssa MARTA ZOLA Rivolto alle scuole secondarie dell’Istituto 54 PROGETTO CONTINUITA’ Il progetto intende promuovere e sostenere momenti di progettazione condivisa fra docenti in senso verticale e favorire negli alunni la conoscenza di nuove realtà scolastiche “I DIRITTI DELLA PERSONA” Il percorso sarà dedicato alla figura e all’opera del Maestro Manzi, attraverso le sue opere e il suo pensiero nella direzione dei “Diritti irrinunciabili, per l’armonico sviluppo della persona”. Tutte le classi- ponte dei vari ordini di scuola PROGETTI AREA CITTADINANZA PRIMARIA S. MARTINO L’AQUILONE VOLA ANCORA Sviluppo di tematiche ecologiche e sociali volte a promuovere atteggiamenti di empatia e solidarietà, rispetto per l’altro, per l’ambiente, anche attraverso l’opera del maestro Manzi. Laboratori a classi aperte, di cui uno rivolto anche alle famiglie. PROGETTO LETTURA L'avvicinamento al libro come esperienza volta a sviluppare la curiosità, la fantasia, l'ascolto e tutte quelle competenze di tipo trasversale che possono ampliare gli orizzonti della conoscenza. Alcuni percorsi andranno a raccordarsi con l’approfondimento della figura di A. Manzi e con il percorso formativo in rete dedicato alla lettura. LETTORI PER DIVERSAMENTE OGNI…..GIORNO UGUALI Stimolare la curiosità per la lettura attraverso il racconto scritto e orale, la narrazione per immagini, la creazione grafica di personaggi, l’ uso del fumetto e la video lettura di testi in lingua italiana e ingese. PRIMARIA GAIBANELLA GIROPAGINA BIBLIOTECA Connotare l'approccio alla lettura e al testo attraverso esperienze che favoriscano sensazioni positive e piacevoli. Avvicinarsi alla drammatizzazione e valorizzazione di diversi stili comunicativi. Rendere fruibile da parte di tutti gli alunni della scuola secondaria di San Bartolomeo, i testi presenti nella biblioteca, con l’obiettivo di sostenere e stimolare la passione per la lettura. L’avvicinamento al libro e al piacere della lettura attraverso i temi della diversità. Attività correlate: -rappresentazioni di Natale e di fine anno scolastico -realizzazione del giornalino della scuola “Senza penna e calamaio”. PRIMARIA PRIMARIA S. BARTOLOMEO VOGHIERA 55 SECONDARIA S. BARTOLOMEO Percorsi di ED. ALLA LETTURA saranno attivati anche nell’ambito delle SCUOLE D’INFANZIA attraverso attività laboratoriali. Tutte le scuole dell’istituto condivideranno la “GIORNATA DEDICATA ALLA LETTURA” attraverso iniziative diversificate in collaborazione con le famiglie e il territorio di appartenenza. PERCORSI DI ALFABETIZZAZIONE di LINGUA ITALIANA come L2: “NON UNO DI MENO anno 5°” (ex art 9. per il forte processo immigratorio) Il progetto è rivolto agli alunni stranieri presenti nelle scuole del nostro istituto che affrontano con difficoltà l’approccio alla lingua italiana. Scuole coinvolte: primarie e secondarie sulla base di bisogni emergenti. scuola scuola scuola scuola scuola scuola di I grado di S. Bartolomeo di I grado di Voghiera: “SoS ITALIANO” primaria di Voghiera: “L’ABC DELL’ITALIANO” primaria di S. Bartolomeo:”CON L’ITALIANO GIOCO E IMPARO”” primaria di S. Martino dell’infanzia di S. Martino ATTIVITA' ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Progetti rivolti agli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica scuola secondaria di S. Bartolomeo: - attività rivolte all’area linguistica attraverso la lettura espressiva e la scrittura creativa. - Ed. alla cittadinanza attraverso la lettura, comprensione e discussione con approccio critico degli argomenti trattati. scuola secondaria di Masi Torello: area linguistica (supporto alle competenze grammaticali, logiche e ortografiche) e area storico-geografica (supporto alle strategie di studio). scuola secondaria di Voghiera: attività volte ad acquisire e consolidare efficaci strategie organizzative di lavoro e studio. scuola primaria di S. Bartolomeo: (classe III A) - area tematica della cittadinanzaverranno affrontati temi legati alla diversità, multiculturalità, affettività, ambiente. 56 PROGETTI DI PLESSO AREA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE In tale ambito si inseriscono i progetti che hanno attinenza con le diverse forme di comunicazione, nell'ambito verbale, espressivo, creativo, musicale, artistico. PROGETTI DI LINGUA INGLESE nelle scuole d’infanzia Percorsi di avvicinamento dei bambini di 5 anni alla lingua inglese in modo ludico. Infanzia FOSSANOVA Infanzia S. MARTINO NEW MAGIC WORDS ENGLISH POP MUSIC “N” CULTURE Favorire l’acquisizione della lingua inglese attraverso la musica e i testi di canzoni SECONDARIA VOGHIERA PROGETTI AREA ARTISTICO-MUSICALE La musica come componente fondamentale e universale dell'esperienza umana, in grado di offrire spazi ideali per sviluppare processi di socializzazione e cooperazione e di valorizzazione della creatività. PRIMARIA VOGHIERA -Percorso di ED. MUSICALE grazie alla collaborazione dei docenti di musica della secondaria di Voghiera. -DIALOGO MUSICALE: percorso di musicoterapia attraverso l’uso di linguaggi alternativi a quello visivo e linguistico (metodo Orrf). SECONDARIA VOGHIERA -IL CONCERTO: attività di saggio musicale. -IL CONCORSO:l'esaltazione delle eccellenze (Concorso musicale Città di Castello) -CANTO CORALE: “un coro in ogni scuola”: la dimensione collettiva come approccio all’esperienza vocale. -MARATONA MUSICALE: esperienza di gemellaggio con la scuola secondaria ad indirizzo musicale di Comacchio. SCRITTURA CREATIVA Concorso letterario volto a favorire l'espressione della creatività degli alunni, nella produzione di testi di genere diverso. SECONDARIA VOGHIERA 57 BOTTEGA DELLA LUCE Laboratorio tecnico-artistico volto ad esplorare il concetto di luce attraverso attività psicomotorie e di manipolazione. PRIMARIA MASI TORELLO CINEMA SPIRITUALE Affrontare attraverso la visione di film selezionati i grandi quesiti dell'esistenza dell'uomo. Alla visione seguirà l'approfondimento in classe in relazione alle varie discipline. SECONDARIA MASI TORELLO SECONDARIA VOGHIERA AREA PROGETTUALE DELL’ INTEGRAZIONE In tale ambito si inseriscono i progetti volti all’integrazione e al benessere degli alunni in situazione di difficoltà nel percorso di apprendimento o di consolidamento e arricchimento delle competenze possedute. RECUPERO CONSOLIDAMENTO POTENZIAMENTO area linguistica RECUPERO CONSOLIDAMENTO POTENZIAMENTO area logicomatematica RECUPERO CONSOLIDAMENTO METODOLOGIA DI STUDIO area storica “SONO DOSLESSICO…e allora?” “IL DONO DELLA DISLESSIA” Attività rivolte alla tutela del diritto alle pari opportunità di istruzione per soggetti con DSA in collaborazione con il Centro SOS Dislessia di Ferrara primo grado di S. BARTOLOMEO VOGHIERA primo grado di S. BARTOLOMEO primo grado di VOGHIERA primo grado di MASI TORELLO S. BARTOLOMEO VOGHIERA 58 PRIMARIA S. MARTINO Progetto in collaborazione con la Dott.ssa F. Solmi, del CSC (centro servizi e consulenze del comune di Ferrara) volto ad affrontare particolari situazioni problematiche emergenti all' interno dei gruppi-classe. Il percorso prevede attività di osservazione delle classi, attività laboratoriali con gli alunni e incontri con i genitori della scuola. La Dott.ssa Solmi conferma la disponibilità alla creazione di uno “sportello” dedicato ai genitori attraverso il quale si intendono offrire strumenti di supporto alle famiglie nel loro compito educativo, creando modalità di collaborazione con la scuola. AREA PROGETTUALE CITTADINANZA ATTIVA In tale ambito si inseriscono tutti i progetti che rispondono al bisogno di educare gli alunni al “benessere” attraverso la conoscenza dei diritti/doveri del cittadino, della Costituzione, del rispetto per sé, per l’altro, per altre culture, per l’ambiente A TAVOLA CON I NONNI La corretta alimentazione come fonte di benessere, alimentazione come identità storica, culturale, territoriale. Laboratori di cucina con prodotti della tradizione ferrarese . PASSO DOPO PASSO UN ORTO A (Percorso di SCUOLA CONTINUITA’ con la un orto realizzato, secondaria). curato e seguito tutto I diritti umani, la l’anno: per favorire diversità e la il rispetto solidarietà attraverso: dell’ambiente, la cura - il contatto con il del terreno e della Centro Nyumba Ali di natura, la Iringa (Tanzania) ritmicità dei cicli - la realizzazione di vitali delle colture e il uno spettacolo consumo consapevole teatrale. nell’ottica del non spreco. MENSA INTERSCUOLA promuovere l'educazione ad una corretta alimentazione e favorire percorsi di socializzazione. Il progetto vuole favorire la frequenza pomeridiana ai corsi di strumento musicale degli studenti che risiedono lontano dalla sede scolastica. PRIMARIA GAIBANELLA PRIMARIA VOGHIERA SECONDARIA VOGHIERA PRIMARIA S. MARTINO 59 PROGETTI DI ADOZIONI A DISTANZA Promozione di azioni di contrasto alle forme di povertà ed emarginazione sociale attraverso azioni concrete di solidarietà scuola SECONDARIA DI S. BARTOLOMEO: adozioni a distanza e iniziative di aiuto in Etiopia attraverso il Segretariato Missioni Estere dei Padri Cappuccini. scuola SECONDARIA DI VOGHIERA: attraverso il progetto di solidarietà “DIPINGERE, TAGLIARE..CREARE…” verranno creati manufatti originali utilizzando varie tecniche per sosterrà l’ adozione a distanza Panciu Rom Romania IBO Italia. scuola PRIMARIA DI VOGHIERA: “Progetto passo dopo passo” correlato alla raccolta fondi a favore di Telethon e Nyumba Ali (centro che opera per la riabilitazione dei ragazzi disabili e del loro inserimento scolastico). Progetto “I TAPPI DI K” : contenitori per la raccolta di tappi di plastica presenti presso diverse scuole dell’Istituto i cui proventi andranno a sostenere l’associazione “Viale K” di Ferrara legata all’attività di autofinanziamento della comunità Rinascita. PROGETTI DI PROMOZIONE ATTIVITA’ SPORTIVA Attivazione di percorsi volti alla promozione, diffusione e potenziamento dell'ATTIVITA' MOTORIA nelle scuole , come sviluppo di attività che educhino a sani stili di vita e ad una cultura sportiva che miri al benessere della persona e ad equilibrate relazioni sociali. Collaborazioni con personale qualificato in relazione all'età degli alunni. Associazioni sportive con personale specializzato per i progetti di psicomotricità in età pre-scolare CUS Ferrara e Soc. sportiva Basket-Gallo scuole dell'infanzia -S.Martino -Fossanova : “Muoviamoci insieme” Scuola primaria di S. Martino: attività di mini-rugby e mini-basket US ACLI di Ferarra Primaria S. Bartolomeo: “Mi piace se ti muovi” Società Etrusca 2010 e Volley Voghiera scuola primaria di Voghiera: “Il gioco, lo per Attività motoria a scuola sport, le regole” Volley Voghiera Scuola primaria Masi Torello: “Gioco sport” Società Ferrara Baseball-softball Scuola primaria Voghiera Pesciolini in piscina Primaria Voghiera classe II B FIY primaria Gaibanella: “Progetto Yoga” Federazione italiana yoga classi I, II e IV Progetto “Gioco-sport: 500 classi in Primaria Gaibanella movimento”; in collaborazione con Coni Point Ferrara, UST e Amministrazione Comunale di Ferrara. 60 Comitato provinciale FIPAV (Federazione italiana pallavolo di Ferrara) per il progetto “1,2,3.. Volley” ATTIVITA’ SPORTIVA EXTRACURRICOLARE GRUPPO SPORTIVO secondaria di primo grado classi prime Scuole secondarie di primo grado come attività pomeridiana extra-scolastica L’Istituto, in corso d’anno, è disponibile ad aderire a progetti di carattere sportivo, purchè le finalità e gli obiettivi da essi perseguiti siano in sintonia con le linee guida di riferimento del Piano dell’offerta formativa. Nelle scuole del nostro Istituto, accanto all'attivazione di tale progettualità, saranno promossi percorsi, secondo modalità e tempi stabiliti dai docenti, tesi a sviluppare obiettivi formativi interdisciplinari legati alle "EDUCAZIONI TRASVERSALI", attraverso le quali si intende promuovere: l'apertura della scuola al territorio non solo come invito ad osservare criticamente la realtà che ci circonda, ma anche perchè sollecitano la scuola a collaborare con enti, istituzioni e organizzazioni governative e non, specializzati nelle tematiche da trattare; l'utilizzo di metodologie di tipo laboratoriale; lo sviluppo di competenze e capacità per comprendere la società in cui si è inseriti e per agire in essa come soggetti critici e responsabili. Gli ambiti coinvolti sono: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA -legalità -pari opportunità -interculturalità -prevenzione del bullismo -ed. stradale EDUCAZIONE ALLA SALUTE (promozione del benessere e prevenzione del disagio) -ed. sanitaria -ed. alimentare -ed. sessuale -ed. all'affettività -attivita legate al “corpo, movimento e sport” nell'ambito scolastico e partecipazione a manifestazioni sportive organizzate a livello territoriale e provinciale; EDUCAZIONE AMBIENTALE (conoscere il territorio come ambiente naturale e antropico per la promozione di un corretto rapporto uomo-natura); ORIENTAMENTO (favorire nel preadolescente la possibilità di operare scelte realistiche nell'immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale). 61 In tal senso il territorio collabora rendendo disponibili proprie risorse e personale qualificato nell'attivazione di incontri tematici e/o laboratori tali da rendere l'offerta formativa ampia e diversificata: - gruppo Hera, CEA-La fabbrica dell'acqua e Area per attività laboratoriali legate all' educazione ambientale; - Avis, per attività di sensibilizzazione verso tematiche legate alla donazione di sangue; - Biblioteca Rodari, Biblioteca Ariostea, Biblioteca Bassani, Biblioteche comunali per attività legate alla promozione della lettura e scrittura; - compagnie teatrali, Teatro Comunale di Ferrara e spettacoli teatrali e/o di laboratori teatrali; Teatro Boldini per proposte di - PROMECO per iniziative di formazione e consulenza; - coop Estense, per l'attivazione di laboratori di educazione alimentare; - Operatori della Polizia Municipale stradale; per attività legate all'educazione e alla sicurezza -Regione Emilia Romagna, Comune di Ferrara, Istituto di Biologia dell'Università di Ferrara, per il progetto “Campagna-lotta alla Zanzara tigre”, rivolto alle classi quarte di scuola primaria; - Protezione civile, comando Provinciale Vigili del fuoco e Comune di Ferrara; - - Ufficio minori e Prefettura di Ferrara, Guardia di Finanza, Carabinieri compagnia di Ferrara, Polizia postale e delle comunicazioni, Promeco per iniziative legate all'ed. alla cittadinanza e alla legalità e prevenzione del bullismo; Associazione SOS DISLESSIA di Ferrara, per attivazione di laboratori in classe come approfondimento e supporto di temi legati agli alunni con dsa. Fanno parte integrante dell'offerta formativa del nostro Istituto le uscite didattiche, le visite guidate e i viaggi di istruzione che nel corso dell'anno saranno organizzati, come previsto anche dal Regolamento d'Istituto. Tali iniziative hanno valenza educativa, formativa oltre che relazionale e vengono precedute e seguite da una adeguata programmazione e preparazione degli alunni da parte dei docenti. 62 Al presente Piano dell’offerta formativa sono allegati: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SINGOLI PLESSI; PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI; PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI; PROTOCOLLO di buone prassi “ACCOGLIENZA MINORI ADOTTATI IN AMBITO SCOLASTICO”; PATTO FORMATIVO; REGOLAMENTO D'ISTITUTO; CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO PER L’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA. ISTITUTO COMPRENSIVO N. 7 di SAN BARTOLOMEO IN BOSCO (Ferrara) Approvato nella seduta del Collegio dei Docenti del 02/12/2014 Sarà approvato nella seduta del Consiglio di Istituto di febbraio 2015 Il Presidente del Consiglio di Istituto F.to Il Dirigente Scolastico F.to 63