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ISTITUTO COMPRENSIVO n. 7
ALBERTO MANZI
“Il maestro non può insegnare pensieri, ma deve insegnare a pensare”
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Cari ragazzi di quinta,
Abbiamo camminato insieme per cinque anni.
Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di
conoscerla, di scoprirne alcuni segreti.
Abbiamo cercato di capire questo nostro magnifico e stranissimo mondo non solo vedendone i
lati migliori, ma infilando le dita nelle sue piaghe, infilandole fino in fondo perché volevamo
capire se era possibile fare qualcosa, insieme, per sanare le piaghe e rendere il mondo migliore.
Abbiamo cercato di vivere insieme nel modo più felice possibile. E’ vero che non sempre è stato
così, ma ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà. E in fondo in fondo siamo stati felici.
Abbiamo vissuto insieme cinque anni sereni (anche quando borbottavamo) e per cinque anni ci
siamo sentiti “sangue dello stesso sangue”.
Ora dobbiamo salutarci. Io devo salutarvi.
Spero che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere: non rinunciate mai,
per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del
vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. Vi auguro che nessuno mai possa
plagiarvi o “addomesticare” come vorrebbe.
Ora le nostre strade si dividono. Io riprendo il mio consueto viottolo pieno di gioie e di tante
mortificazioni, di parole e di fatti, un viottolo che sembra identico e non lo è mai. Voi
proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere
con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco
per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno. Siete capaci
di camminare da soli a testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo.
Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai
distruggervi, se voi non lo volete.
Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in
funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è gia in voi e che deve
sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa
che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza e sempre
intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che
significa riuscire ad amare, e… amore, amore.
Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio.
Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi.
E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa vorrà distruggere la
vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi,
pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao.
[Lettera del 1976 di Alberto Manzi ai suoi alunni di V elementare]
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Alberto Manzi nasce il 3 novembre 1924 e muore il 4 dicembre 1997.
In queste due date è racchiusa l’ esistenza di una persona che ha fatto dell’insegnamento e
della pedagogia la sua ragione di vita e lo ha fatto con umanità, sensibilità, coraggio e
determinazione.
Sempre pronto a spronare i suoi alunni a ragionare da soli, a fare ciò che potevano in base alle
proprie capacità e inclinazioni, senza il timore di dover essere giudicati.
Alberto Manzi è stata persona eclettica, curiosa e sempre pronta a ricercare nuove sfide e
nuove esperienze.
Anche dal punto di vista metodologico ha saputo essere anticonformista e all’avanguardia
rispetto ai tempi.
Nella lettera del 1976 ai suoi studenti afferma: “Non rinunciate mai, per nessun motivo,
sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso
critico, e niente potrà farvi sottomettere. (…) Siate capaci di camminare da soli e a
testa alta, perché nessuno di voi è incapace di farlo. Ricordatevi che mai nessuno potrà
bloccarvi se voi non lo volete”.
Il Collegio docenti nel giugno 2014 ha deliberato di intitolare l’Istituto ad ALBERTO
MANZI e l’intero a.s. 2014-2015 sarà dedicato ad approfondire la figura del grande Maestro:
la sua vita, le sue opere, le sue idee costituiranno l’elemento unificante e convergente, mentre
le esperienze, i progetti e i laboratori che ciascuna scuola proporrà costituiranno gli elementi
di divergenza.
Nel mese di maggio sarà allestita una MOSTRA DEDICATA, dove saranno raccontate
esperienze ed esposti i materiali prodotti. All’interno di essa ciascuno, grande o piccolo che
sia, potrà esprimere il segno che la conoscenza di Alberto Manzi ha lasciato in ciascuno di noi.
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INDICE
1. INTRODUZIONE
1.1 Il pof
1.2 Presentazione dell'Istituto Comprensivo
pag. 7
pag. 8
2. LINEE GUIDA
pag. 11
3 ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
3.1 Finalità educative della scuola dell'infanzia
3.2 Finalità educative della scuola del primo ciclo di istruzione
3.4 Finalità educative della scuola primaria
3.5 Finalità educative della scuola secondaria di primo grado
3.6 Metodologia didattica
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 16
pag. 19
4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
4.1 La valutazione degli alunni
4.2 la valutazione nella scuola primaria
4.3 La valutazione nella scuola secondaria di primo grado
4.4 Autovalutazione di Istituto
4.5 La documentazione
pag. 20
pag. 22
pag. 24
pag. 28
pag. 29
5. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
pag. 30
6. DIVERSITA' E INTEGRAZIONE
6.1 Il protocollo di accoglienza di alunni/e diversamente abili
6.2 Alunni con disturbi specifici di apprendimento
e bisogni educativi speciali
6.3 L'integrazione degli alunni stranieri
6.4 Il protocollo di accoglienza degli alunni stranieri
pag. 32
pag. 34
pag. 34
pag. 36
pag. 37
7. LA CONTINUITA'
6.1 La continuità verticale
6.2 La continuità orizzontale (scuola e territorio)
pag. 37
pag. 39
8. SCUOLA E FAMIGLIA
8.1 Gli organi collegiali
8.2 I genitori nella scuola
pag. 40
pag. 41
9. GLI SPAZI NELLA SCUOLA
pag. 44
10. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA
pag. 45
5
11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE DELLE
ZIARIE
RISORSE UMANE
E
11.1 Risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione dei progetti
11.2 Criteri per la formulazione delle graduatorie di accesso alla scuola
dell'infanzia e alle classi prime di scuola primaria
11.3 Criteri per l'assegnazione dei docenti alle classi
11.4 Criteri per la formazione delle classi /sezioni
pag. 46
12. ORGANIZZAZIONE D'ISTITUTO
12.1 Ufficio di segreteria e personale A.T.A.
pag. 48
pag. 53
13. I PROGETTI
pag. 53
6
pag. 47
pag. 47
pag. 47
FINAN-
1. INTRODUZIONE
1.1. IL P.O.F.
(Piano dell’Offerta Formativa)
è un documento fondamentale che esprime le linee distintive culturali e progettuali di ogni
istituzione scolastica;
la sua elaborazione permette di attuare l’autonomia funzionale così come indicata nel
D.P.R. n° 275, 8 marzo 1999 dove si afferma che il POF è “ il documento fondamentale
costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole
adottano nell'ambito della loro autonomia" (art. 3, comma 1, D.P.R. n. 275 dell'8.3.1999).
è un vero e proprio “impegno” per l’intera comunità scolastica attraverso il quale si elabora e
si attua una proposta formativa che deve rispondere ai bisogni diversificati del contesto in cui
opera e degli utenti a cui si rivolge (allievi, genitori, comunità locale …);
è una garanzia di partecipazione, trasparenza e possibilità di controllo degli impegni
sottoscritti;
viene elaborato da una specifica Commissione formata dai coordinatori dei plessi delle
scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di Istituto, dalle funzioni strumentali
e dai referenti di alcune aree specifiche, successivamente approvato dal Collegio dei Docenti e
adottato dal Consiglio di Istituto.
è uno strumento vitale, articolato e flessibile delle attività, pertanto soggetto, in corso
d’anno, ad integrazioni ritenute significative per l’attività scolastica;
le scelte organizzative e gestionali in esso contenute determinano l’assetto delle singole
scuole e il regolare avvio dall’attività didattica e amministrativa.
Pertanto il presente P.O.F. viene considerato permanente fino a che non intervengano
modifiche in merito.
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1.2 PRESENTAZIONE DELL' ISTITUTO
L’istituto Comprensivo n.7 di S. Bartolomeo in Bosco è nato ufficialmente il 1° settembre
2009, infatti da tale data, nel Comune di Ferrara, le scuole statali dell’infanzia, primarie e
secondarie di primo grado sono state completamente riorganizzate e sono stati costituiti 8
nuovi Istituti Comprensivi che hanno sostituito le direzioni didattiche e le presidenze
precedentemente esistenti.
Ogni
Istituto Comprensivo riunisce, sotto il profilo organizzativo e gestionale, scuole
dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di un medesimo contesto territoriale.
Anche gli uffici di segreteria e del Dirigente Scolastico sono comuni a tutti e tre gli ordini di
scuola.
Gli Istituti Comprensivi sorgono nel 1994, nell’ambito della legge n.97 sulla tutela delle
zone di montagna. In seguito sono stati emanati ulteriori decreti e circolari ministeriali che
hanno dato ulteriore spessore alla sperimentazione trovando una diretta connessione con il
riordino dei cicli scolastici e con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Ad esempio il D.P.R.
n.223 del 18/06/1998 identifica questa tipologia organizzativa come una delle modalità
ordinarie di gestione del servizio scolastico nel territorio.
Successivamente anche le regioni e gli enti locali (per effetto del D.L.vo n. 112 del31/03/1998),
hanno manifestato grande interesse verso un modello che tende a coniugare la presenza
dell’istituzione scolastica nel territorio con elementi di rilevante spessore culturale e di
qualificazione della spesa pubblica.
Attualmente l'organizzazione di tutte le scuole del primo ciclo di istruzione in Istituti
Comprensivi è decretata dalla legge 111 del 2011. Con essa si tende a perseguire da un lato
l'economia delle risorse, dall'altro di ripensare ad un modello di scuola di base all'interno della
quale favorire flessibilità didattica e organizzativa, integrazione e scambi professionali.
L’Istituto Comprensivo è chiamato infatti a gestire la formazione degli alunni dai 3 ai 14
anni e pertanto pone particolare attenzione:
 all’attuazione di una progettualità educativa e didattica condivisa e in continuità con il
grado scolastico precedente e successivo;
 alla corresponsabilità del successo o insuccesso scolastico da parte di tutti i gradi di
istruzione coinvolti;
 al coinvolgimento e sulla partecipazione delle famiglie che possono contare su un
sistema amministrativo e organizzativo costante nel tempo, da quando il figlio fa il suo
ingresso nella scuola dell’infanzia (o primaria) a quando esce dalla scuola secondaria di
primo grado;
 ad una proficua continuità orizzontale, intesa come sviluppo di relazioni e sinergie tra
scuola e territorio di appartenenza (ente locale, quartiere, associazionismo..).
Nell’ “Atto di indirizzo” del settembre 2009 si afferma che: “Una buona scuola per i bambini
e i ragazzi dai tre ai quattordici anni costituisce una priorità per il futuro delle giovani
generazioni e per il futuro del paese”.
L’ISTITUO COMPRENSIVO N.7 di S. BARTOLOMEO …..un istituto che non teme
il cambiamento…..infatti, da quando è stato costituito, non ha mai smesso di evolversi.
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Già dalla sua fondazione le scuole che ne sono entrate a far parte provenivano da realtà
territoriali e scolastiche diverse e lo scorso anno l’Istituto ha allargato confini e orizzonti
grazie all’arrivo della scuola primaria e secondaria di primo grado di Voghiera (scuola ad
indirizzo musicale).
Attualmente l’estensione territoriale in cui le scuole sono collocate e le Amministrazioni
comunali di riferimento sono così identificabili:
-Comune di Ferrara (asse SUD-EST con le frazioni di Gaibanella, Fossanova San Marco, San
Bartolomeo in Bosco e San Martino)
Il territorio è prevalentemente agricolo, in alcune frazioni, come San Bartolomeo, San Martino
e Gaibanella, si è particolarmente sviluppata la frutticoltura, così come la presenza di
importanti complessi per la conservazione, la trasformazione e il commercio della frutta,
mentre nella frazione di Fossanova San Marco la vivaistica e l’orticoltura hanno contributo allo
sviluppo del paese.
Nel corso degli anni, il territorio ha evidenziato una crescente espansione edilizia, pur tuttavia
il riferimento principale, a livello di servizi, proposte culturali e iniziative legate al tempo
libero , resta il capoluogo di provincia.
-Comune di Masi Torello (con le frazioni di Masi San Giacomo e Borgo Sant' Anna), distante
circa 15 km da Ferrara, insiste su un territorio pianeggiante, dove il settore primario tutt'ora
prevale sullo sviluppo artigianale, industriale e del terziario.
-Comune di Voghiera (comprensivo di diverse frazioni fra cui Voghenza e Gualdo) è
caratterizzato da una economia prevalentemente agricola, con presenza di aziende artigianali e
di piccola media industria. Il territorio è particolarmente noto per edifici di interesse storico
e culturale (Zona archeologica di Voghenza, Museo archeologico di Belriguardo, Delizia Estense
di Belriguardo, Museo ferrarrese del modellismo storico, Villa e Parco Massari-Ricasoli di
Voghenza).
Ed ora entriamo nel dettaglio della nostra istituzione scolastica.
Scuola dell’INFANZIA “ C. CALZARI” di FOSSANOVA S. Marco
2 sezioni
46 alunni
tempo scuola: 40 ore settimanali
dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30
Scuola dell’INFANZIA di SAN MARTINO
3 sezioni
79 alunni
tempo scuola: 40 ore settimanali
dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 16.30
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Scuola PRIMARIA di GAIBANELLA
105 alunni
5 classi
tempo scuola:
27 ore settimanali
dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì
Scuola PRIMARIA di MASI TORELLO
96 alunni
5 classi
tempo scuola:
27 ore settimanali
dal lunedì al venerdì con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì
Scuola PRIMARIA di SAN BARTOLOMEO
128 alunni
7 classi
tempo scuola:
27 ore settimanali
dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì
Scuola PRIMARIA di SAN MARTINO
139 alunni
7 classi
tempo scuola:
27 ore settimanali
dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani: martedì e giovedì
Scuola PRIMARIA di VOGHIERA
177 Alunni
10 classi di cui:
tempo scuola:
6 classi a 27 ore settimanali
dal lunedì al venerdì, con 2 rientri pomeridiani (martedì e giovedì)
4 classi a 40 ore
dal lunedì al venerdì con 5 rientri pomeridiani
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Scuola secondaria di PRIMO GRADO di SAN BARTOLOMEO
176 alunni
9 classi
tempo scuola: 30 ore settimanali
dal lunedì al sabato dalle 8.25 alle 13.30
Scuola secondaria di PRIMO GRADO di MASI TORELLO
61 alunni
3 classi
tempo scuola: 30 ore settimanali
dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.15
con 2 rientri pomeridiani: il martedì fino alle ore 17.00 e il giovedì fino alle ore 16.00
Scuola secondaria di PRIMO GRADO di VOGHIERA
168 alunni
8 classi
tempo scuola:
dal lunedì al sabato dalle 8.20 alle 13.30.
Scuola ad indirizzo musicale: lezioni di strumento pomeridiane personalizzate per ciascun
alunno.
2. LE LINEE GUIDA DEL NOSTRO ISTITUTO
Il nostro Istituto si riconosce in alcuni diritti sanciti dalla nostra Costituzione in relazione al
riconoscimento e alla garanzia di libertà e di uguaglianza (art.2 e 3), nel rispetto delle
differenze di tutti e dell’identità di ciascuno.
Fondamentale risulta essere a tal proposito l’integrazione fra scuola e territorio, affinché
ciascuno, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, possa “concorrere al miglioramento
materiale e spirituale della società” (art. 4 della Costituzione).
La scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere” quello di “insegnare ad essere”,
pertanto LE LINEE GUIDA del nostro Istituto possono così essere riassunte:

vedere la scuola come luogo di incontro, dove vengono promossi atteggiamenti positivi
verso la differenza, dove si valorizza la diversità e si favorisce il confronto con culture
diverse dalla propria, dove emerge la dimensione di scuola come luogo accogliente,
coinvolgendo e rendendo gli alunni stessi partecipi di un progetto educativo condiviso: la
crescita della persona
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
accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie sostenendo
la sua ricerca di senso e di faticoso processo di costruzione della propria personalità,
favorire lo sviluppo dell’autonomia personale e della riflessione critica;

orientare verso scelte consapevoli e porre le basi per la responsabilità personale, che
si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé,
degli oggetti, degli ambienti, sia naturali che sociali;

pensare alla scuola come comunità educante, intessuta di linguaggi affettivi ed
emotivi, in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri
della società come parte di una comunità vera e propria, tesa a favorire esperienze di
socializzazione, interazione e collaborazione con gli altri: “dedicare tempo alla
formazione della classe come gruppo”;

realizzare una rete di azioni integrate, atte a valorizzare lo stile cognitivo unico e
irripetibile proprio di ciascun/a alunno/a;

consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato, perchè non vada disperso e
possa essere messo a frutto;

preparare i giovani al futuro, fornendo loro quelle competenze indispensabili per
essere protagonisti all’interno del contesto in cui vivono, fornire le chiavi per “imparare
ad apprendere”, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, affinché gli alunni
sappiano orientarsi nella rapida evoluzione delle conoscenze;

promuovere la continuità verticale fra diversi ordini di scuola
raccordo;

favorire la
continuità orizzontale: la scuola diventa “presidio” per la vita
democratica e civile, “luogo aperto” alle famiglie, al territorio circostante. La
scuola promuove percorsi di riflessione sulla funzione adulta e sulle sfide educative dei
nostri tempi;

motivare alla conoscenza partendo da esperienze pratiche basate su sperimentazione,
manipolazione, narrazione, espressioni artistiche ed espressive e arrivare
successivamente ad una elaborazione teorica delle conoscenze.
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facilitandone
il
3. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
La scuola è luogo di apprendimento e, insieme, di costruzione dell’identità personale, civile
e sociale. Nessuno deve sentirsi escluso dal raggiungimento della piena realizzazione di sé
e dall’acquisizione della cultura e dei valori necessari per vivere da cittadini responsabili.
(Atto d’Indirizzo, sett.2009)
Con l'anno scolastico 2013/2014 entrano in vigore “Le indicazioni nazionali per il curricolo
della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di Istruzione” secondo i criteri stabiliti dalla
circolare ministeriale n.31 del 18 aprile 2012.
Esse vanno a sostituire le precedenti Indicazioni nazionali (allegati A, B e C del decreto
legislativo 19 febbraio 2004 n.59), successivamente aggiornate dalle Indicazioni per il
curricolo (decreto 31 luglio 2007) e reppresenteranno per i prossimi anni il quadro di
riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole.
Le Indicazioni costituiscono un testo aperto che ciascuna istituzione scolastica è chiamata
a contestualizzare, attraverso specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e
valutazione, creando il proprio Curricolo di Istituto in coerenza con i traguardi formativi
previsti dal documento nazionale.
Il curricolo si articolerà:
nella scuola dell’infanzia attraverso i campi di esperienza (“luoghi del fare e dell’agire
del bambino”):
 Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
 Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute);
 Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica, multimedialità);
 I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
 La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).
nella scuola del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) attraverso le
discipline e aree disciplinari promuovendo la ricerca di connessione fra saperi e la
collaborazione fra docenti:
italiano
lingue inglese e seconda lingua comunitaria
storia
geografia
matematica
scienze
musica
arte e immagine
educazione fisica
tecnologia
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RELIGIONE CATTOLICA
L’insegnamento della religione cattolica si inserisce nel quadro della scuola del primo ciclo,
integrandosi con le altre discipline, contribuendo all’educazione e formazione globale degli
alunni e alla loro autonomia, praticando i valori di reciproco rispetto, di partecipazione, di
collaborazione, di impegno competente e responsabile, di cooperazione e di solidarietà.
I traguardi di sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento sono definiti d'intesa
con l'autorità ecclesiastica. (Decreto Presidente della Repubblica 11/02/2010 )
ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
I genitori, all'atto dell'iscrizione del proprio figlio o della propria figlia, possono scegliere se
avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica ( art. 310 del T.U. delle
disposizioni legislative in materia di istruzione n° 297/1994 ).
Attività alternative vengono attivate compatibilmente con le risorse assegnate all’istituzione
scolastica.
La scelta operata all'atto dell'iscrizione ha effetto per l'intero anno scolastico cui si riferisce
e resterà valida anche per gli anni successivi, salvo revoca.
3.1 FINALITA’ EDUCATIVE
DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Le “INDICAZIONI nazionali PER IL CURRICOLO ” (2012)
dell’infanzia finalità volte a promuovere lo sviluppo di:
individuano nella scuola
Identità
star bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale
allargato;
imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile;
sperimentare ruoli diversi e diverse forme di identità (figlio, alunno, compagno,
appartenente ad una comunità…).
Autonomia
capacità di interpretare e gestire il proprio corpo;
provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto;
esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana;
partecipare alle decisioni motivando opinioni, scelte e comportamenti;
assumere atteggiamenti sempre più responsabili.
Competenza
riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al
confronto;
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descrivere la propria esperienza traducendola in tracce personali e condivise;
sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati.
Cittadinanza
scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti mediante regole
condivise definite attraverso le relazioni e il dialogo;
primo riconoscimento dei diritti e dei doveri;
porre le fondamenta di un “abito democratico”, aperto al futuro e rispettoso del rapporto
uomo-natura.
3.2 FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA del PRIMO CICLO
Va ricordato che il primo ciclo di istruzione impegna un arco di anni fondamentale per la
crescita umana, sociale, culturale e civile degli alunni.
In esso si acquisiscono gli strumenti culturali di base, si costruiscono i saperi essenziali, si
esplorano metodi interpretativi per comprendere la società e il mondo, si sviluppano le
competenze indispensabili per continuare ad apprendere sia nel percorso scolastico successivo
sia nell’arco di tutta la vita. (Da “Atto di indirizzo” sett.2009).
La finalità generale della scuola è: “lo sviluppo armonico e integrale della persona,
all'interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione europea, nella
promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali,
con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie”.
(Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012)
In particolare la scuola si impegna a:




rimuovere ogni ostacolo che pregiudichi la frequenza;
facilitare l’accesso degli alunni con disabilità;
prevenire l’evasione dell’obbligo scolastico e contrastare la dispersione;
perseguire il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
“….gli alunni vanno sostenuti e incoraggiati ad accettare con consapevolezza la sfida posta
dall’apprendere, a riscoprire le motivazioni dello studio e della cultura, a curare il
quotidiano lavoro sia in classe che a casa, compresa la collaborazione tra pari, a dar
prova di impegno e tenacia….” (Atto d’indirizzo, sett. 2009)
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3.3 FINALITA’ DELLA SCUOLA PRIMARIA
La principale finalità in cui la scuola primaria si riconosce è “la promozione del pieno sviluppo
della personalità”.
In tale direzione la scuola accompagna gli alunni:
 nell’elaborare il senso della propria esperienza; fornendo occasioni per capire se
stesso, prendere consapevolezza di potenzialità e risorse personali, progettare percorsi e
verificarne gli esiti, leggere le proprie emozioni e gestirle, promuovere il senso di
responsabilità verso se stessi, gli altri, gli ambienti, gli oggetti, sollecitare la riflessione sui
comportamenti di gruppo, sperimentare contesti di relazione, realizzare pratiche
collaborative;
 nell’acquisire gli alfabeti culturali di base: a ciascun bambino va offerta l’opportunità
di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose
e di acquisire i saperi irrinunciabili;
 nel promuovere la pratica consapevole della cittadinanza mediante il concreto
prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente, favorendo forme di cooperazione e
solidarietà e sviluppando ”un’etica della responsabilità”, dove si ricerca l’impegno ad
elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate a migliorare il proprio contesto di vita;
 nel creare un ambiente di apprendimento significativo, collaborativo, favorendo
l'esplorazione e la scoperta in modo da stimolare il gusto per la ricerca di nuove
conoscenze: “Insegnare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco”.
3.4 FINALITA’ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
Successiva alla Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di 1° grado accoglie gli studenti e le
studentesse nel periodo di passaggio dall’ infanzia all’adolescenza, ne prosegue l’orientamento
educativo, ne eleva il livello di istruzione personale e ne accresce le capacità di partecipazione
e di contributo ai valori della cultura e della civiltà; costituisce, infine, grazie agli sviluppi
metodologici e didattici conformi alla sua natura “Secondaria”, la premessa indispensabile per
l’ulteriore impegno dei ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e formazione.
La Scuola Secondaria di 1° grado si ispira ai seguenti tratti educativi:
 Scuola dell’educazione integrale della persona;
 Scuola che colloca nel mondo;
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 Scuola orientativa;
 Scuola dell’identità;
 Scuola della motivazione e del significato;
 Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi;
 Scuola della relazione educativa.
(Come indicato nell' allegato C del D.Lgs n. 59/2004)
In tale prospettiva è dovere istituzionale della scuola progettare - per il triennio - itinerari
didattici mirati ai processi di formazione e di orientamento dell'alunno. Ogni attività didattica
organizzata, curricolare o extracurricolare, deve perciò sempre basarsi sui saperi e sulle
abilità più confacenti a favorire tali processi.
La Scuola Secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata in primo
luogo alla promozione dello sviluppo della personalità dell’alunno, aiutandolo nel processo di
elaborazione di un proprio personale progetto di vita, sviluppando progressivamente le
competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi.
Per questo lavora ed interviene nell’ambito:
 della crescita delle capacità autonome di studio, di lavoro, di organizzazione del proprio
tempo scuola ed extra-scuola;
 delle attitudini all’interazione sociale, rafforzando il senso di appartenenza a gruppi e
comunità;
 delle capacità di lettura e comprensione della realtà circostante, anche in relazione alla
tradizione culturale e all’evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà
contemporanea.
La Scuola Secondaria di primo grado si propone di elevare il livello di educazione e d’istruzione
di ciascun alunno in una prospettiva globale, favorendo la partecipazione attiva di ognuno alla
vita della società al fine di contribuire poi propositivamente allo sviluppo della stessa.
Per questo organizza ed accresce le conoscenze dei ragazzi (i SAPERI) e crea occasioni di
esercitare ed affinare le ABILITA’, offre loro nuove situazioni di apprendimento dei linguaggi
culturali di base e occasioni per confrontarsi anche con il territorio e l’extrascuola.
E’ caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica, promuove l’alfabetizzazione
di linguaggi diversi, l’approfondimento nelle tecnologie informatiche, introduce allo studio di una
seconda lingua dell’Unione europea; infine aiuta l’alunno ad orientarsi per la successiva scelta di
istruzione e formazione” (art. 9 D. Lgs. 59/2004).
Al perseguimento di tali finalità concorrono unitariamente tutte le discipline, in un’ottica di
trasversalità. Gli alunni, al termine di ogni anno, dovranno dimostrare di aver raggiunto i
seguenti obiettivi:
a) nella sfera comportamentale
- un atteggiamento maturo e responsabile con il rispetto degli impegni assunti;
- la capacità di gestire il proprio tempo di studio, a casa e a scuola, organizzandosi in
modo autonomo;
b) nella sfera affettivo-relazionale
- la capacità di rispettare se stessi e gli altri;
17
- la consapevolezza del valore delle cose, il rispetto per l'ambiente e la
capacità di
interagire positivamente con esso;
- la comprensione e il rispetto del regole della vita civile;
- la capacità di collaborare responsabilmente nel rispetto delle diversità;
- l'acquisizione di una positiva immagine di sé e la capacità di orientarsi mediante
l'elaborazione di un personale progetto di vita;
c) nella sfera cognitiva
- la comprensione e l’utilizzo di linguaggi verbali e non verbali;
- la capacità di leggere la realtà e le esperienze in modo problematico;
- la capacità di effettuare processi logici complessi (analisi, sintesi,
rielaborazione);
- la conoscenza dei contenuti disciplinari fondamentali per una preparazione
culturale di base.
Nello specifico, la condizione per il passaggio alla classe successiva diventa il conseguimento dei
seguenti obiettivi annuali (di valenza trasversale):
Classi prime:
- acquisizione e potenziamento delle abilità di calcolo e di comunicazione;
- adeguato sviluppo delle capacità logiche;
- consolidamento delle conoscenze di base e conseguimento di efficaci apprendimenti in tutte
le discipline a supporto del successivo livello;
- acquisizione di un corretto e responsabile metodo di studio.
Classi seconde:
- sviluppo delle capacità comunicative, critiche e di analisi della realtà;
- adeguata acquisizione di conoscenze;
- responsabile impegno nello studio.
Classi terze:
- acquisizione di autonomia nel metodo;
- perfezionamento delle capacità comunicative, logiche e di analisi della realtà;
- adeguata acquisizione di conoscenze e consolidamento degli apprendimenti anche in vista
della prosecuzione degli studi.
18
3.5 METODOLOGIA DIDATTICA NELLE SCUOLE DEL NOSTRO ISTITUTO
La scuola intende utilizzare la programmazione educativa e didattica in modo flessibile,
prevedendo interventi in ambito curricolare ed extracurricolare (qualora vi siano adeguate
condizioni di richiesta, di risorse umane e finanziarie).
Tutta l'attività didattico-formativa viene progettata e realizzata tenendo fermo l’obiettivo di
instaurare un ambiente scolastico idoneo alla costruzione di un clima sereno e produttivo in
diversi ambiti di pertinenza dell'istituzione scolastica: all'interno della classe, all'interno degli
organi collegiali, con le famiglie, con il territorio.
Gli obiettivi metodologici ed organizzativi da conseguire per dar corpo ad un valido contratto
formativo tra tutte le componenti che operano nella struttura scolastica saranno i seguenti:
1. impostare le attività didattiche utilizzando strategie metodologiche adeguate ai requisiti e
ai bisogni degli allievi;
2. realizzare percorsi di lavoro flessibili;
3. arricchire il curricolo di base con progetti educativi trasversali.
Nella progettazione educativa il problema del metodo didattico è certamente da collegare in
modo stretto con la scelta e la definizione degli obiettivi e la determinazione dei contenuti.
Le proposte didattiche, per essere davvero utili, dovrebbero contenere il minimo di settorialità
e presentare il sapere in modo complesso e dinamico, ciò richiede naturalmente una reale e
forte cooperazione tra le discipline.
Le metodologie didattiche saranno orientate secondo i seguenti aspetti:
1) privilegiare i percorsi dal semplice al complesso, dal concreto all'astratto;
2) favorire la problematizzazione degli argomenti;
3) favorire il dialogo, la discussione, i dibattiti per ampliare i processi conoscitivi;
4) potenziare il lavoro individualizzato in modo da consolidare le abilità strumentali
indispensabili;
5) favorire il lavoro di gruppo, in un’ottica di cooperazione e di socializzazione dell’esperienza;
6) abituare gli alunni ad una autoverifica delle conoscenze acquisite nei vari ambiti disciplinari.
Tra i diversi metodi didattici, intesi come diversi modi di presentare agli alunni i contenuti
nella situazione di apprendimento, si citano il METODO INDUTTIVO (non disgiunto dal
procedimento DEDUTTIVO) ed il METODO DELLA RICERCA (PROBLEM SOLVING).
Premesso che l'attività didattica è fondata su una continua dimensione dialogica fra docente e
discente, si utilizzeranno le seguenti forme interrelazionali nel corso della prassi scolastica:
- LEZIONE FRONTALE:
trasmissione
esplicativa
di
contenuti
dall'insegnante all'intero gruppo-classe.
19
compiuta
- LAVORO DI GRUPPO:
suddivisione della classe in piccoli gruppi con composizione
eterogenea
per
esercitazioni,
elaborazioni
ed
approfondimenti dei contenuti di base.
- LAVORO A COPPIE:
analogo al lavoro di gruppo per caratteristiche di base e
finalità.
- COOPERATIVE LEARNING: metodologia attraverso la quale gli studenti apprendono in
piccolo gruppo, aiutandosi reciprocamente e sentendosi
corresponsabili del reciproco percorso. L'insegnante assume
un ruolo di “facilitatore ed organizzatore” delle attività,
strutturando situazioni in cui gli alunni hanno la possibilità di
trasformare le attività di apprendimento in “problem solving
di gruppo”, dove è richiesto il contributo personale di tutti.
- INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI: consistono in interventi diretti del docente su
singoli alunni o su piccoli gruppi; possono articolarsi sia sul
piano dei contenuti, sia sul piano delle strategie didatticooperative e sono orientati tanto a obiettivi di recupero,
quanto a obiettivi di consolidamento e potenziamento delle
conoscenze e delle abilità.
4. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
4.1 LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La valutazione dei risultati, del comportamento e del processo formativo assume un ruolo
centrale nell’esperienza scolastica di ciascun allievo: la valutazione non rappresenta più il
momento conclusivo dell'attività d'insegnamento, volto ad accertare unicamente il profitto
conseguito dall'alunno, ma assume un carattere processuale che investe ciascuna fase del
percorso educativo.
La valutazione perde in tal modo il suo “carattere sanzionatorio”, evidenziando invece la
“funzione di guida” nel percorso di apprendimento di ciascun alunno, attraverso l'esplicitazione
delle mete educative, degli obiettivi didattici e delle metodologie previste.
Gli strumenti e le modalità adottate (voti, scrutini, verifiche…) dovranno essere trasparenti,
credibili e coerenti con il percorso di formazione seguito.
Per tali ragioni, nella C.M. n° 167 del 1993, si parla di "valutazione formativa ed orientativa"
che mira allo sviluppo di personalità autonome, capaci cioè, di scelte responsabili e consapevoli.
Essa tiene conto dell'evoluzione degli alunni dai livelli di partenza, sulla base dell'impegno, in
relazione alle capacità, alla maturazione personale e sociale , alle competenze raggiunte, alle
potenzialità e ai possibili margini di miglioramento.
20
Nel mese di maggio le classi seconde e quinte delle scuole primarie
del nostro Istituto
saranno coinvolte nella rilevazione degli apprendimenti attraverso la somministrazione di TEST
predisposti dall'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e
Formazione) relativamente a italiano e matematica.
Per gli alunni con DIAGNOSI FUNZIONALE, il Collegio dei Docenti ritiene che la valutazione
vada concepita in modo funzionale al progetto di integrazione predisposto per ognuno di essi.
Valutare non significa "normalizzare" le aspettative e le prestazioni, ma comprendere come gli
interventi educativi e didattici possano favorire il massimo sviluppo globale possibile per ogni
alunno considerato.
Per ogni alunno disabile, così come indicato dalla legge-quadro 104 del 1992, viene elaborato un
PEI ovvero una PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDULIZZATA che, sulla base di
un’attenta analisi della situazione e della documentazione raccolta e continuamente aggiornata,
individua percorsi formativi e didattici, disciplinari e trasversali, adeguati all’alunno.
Il PEI, quindi, dopo aver stabilito il punto di partenza, basandosi sul patrimonio di competenze e
conoscenze già acquisito dal ragazzo, ipotizza obiettivi adeguati, metodi, contenuti, criteri di
valutazione specifici, ecc .
I traguardi progressivi fissati vengono tarati sulla specifica realtà di ogni alunno, sulle sue
potenzialità e vanno necessariamente condivisi con la famiglia e con i referenti sanitari.
La valutazione, di conseguenza, viene rapportata ai ritmi e agli obiettivi formativi
individualizzati, precisati ed esplicitati nelle diverse programmazioni e nei documenti di
indagine previsti dalla normativa, con particolare riferimento ai Piani Educativi Individualizzati
(PEI), che vengono predisposti e condivisi da tutto il gruppo docente.
Per gli alunni diversamente abili la valutazione sarà espressa come per tutti gli altri alunni in
decimi sulla scheda di valutazione.
Per gli alunni che presentano DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO certificati
(DSA) e per gli alunni che presentano BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES), individuati
dai consigli di classe/team docenti, vanno considerati strumenti compensativi e/o dispensativi
individualizzati nei processi di apprendimento, nella somministrazione delle prove di verifica e
nella loro valutazione, allo scopo di consentire loro di raggiungere quegli esiti positivi che sono
alla loro portata facendo riferimento a quanto concordato nell'ambito del P.D.P. (PIANO
DIDATTICO PERSONALIZZATO).
Per gli alunni STRANIERI la valutazione
terrà presente il percorso personale di
alfabetizzazione nella lingua italiana, facendo riferimento al P.S.P. (PIANO DI STUDI
PERSONALIZZATO). In quest'ottica si permetterà:
- agli alunni stranieri che non hanno nessuna conoscenza o una conoscenza estremamente
limitata della lingua italiana, di avere un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione che
contempli la temporanea omissione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più
specifica competenza linguistica;
- agli alunni stranieri già in possesso di una competenza in italiano di avere un percorso nel
quale siano adottate le necessarie semplificazioni di contenuti, obiettivi e verifiche.
21
4.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
La valutazione è uno strumento fondamentale dell’apprendimento ed è utilizzata con lo scopo di
aiutare gli alunni a maturare consapevolezza e autocontrollo: “non è un premio o una
punizione”.
Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale
degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono
effettuate mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio
analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.
(art. 3 della Legge 30 ottobre 2008, n.169).
La valutazione ha finalità formativa; è strettamente correlata alla programmazione delle
attività e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni per il curricolo; considera i processi
d’apprendimento e ne rileva gli esiti; si realizza attraverso l’osservazione continua e
sistematica dei processi, documenta la progressiva maturazione dell’identità personale,
promuove una riflessione continua dell’alunno come autovalutazione dei suoi comportamenti dei
percorsi effettuati.
Per l’insegnante si rivela:
- uno strumento per verificare validità ed efficacia delle proposte didattiche;
- uno strumento valido per ripensare e regolare il percorso educativo e didattico.
Per l’alunno promuove:
- l’autoconsapevolezza dei risultati ottenuti;
- la motivazione per ulteriori progressi.
Per la famiglia favorisce:
- il coinvolgimento nell’azione educativa;
- il confronto sulle dinamiche messe in atto da ciascun allievo nel percorso di apprendimento.
Come indicato dalla C.M. 100 del 11/12/2008 e dalla successiva C.M. 10 del 23/01/09, spetta
alle istituzioni scolastiche adattare in modo opportuno la scheda di valutazione dell’alunno. In
essa vanno riportate le valutazioni relative alle singole discipline e il giudizio analitico sul livello
globale di maturazione, espresso collegialmente dal gruppo docente.
La valutazione periodica dei processi formativi e degli esiti degli apprendimenti è effettuata
mediante l’attribuzione di un voto numerico.
Il collegio dei docenti ha deliberato l’utilizzo di voti numerici dal dieci al cinque; si è ritenuto
opportuno non utilizzare valutazioni inferiori al cinque perché, considerando l’età evolutiva
dei bambini e le indicazioni per una valutazione formativa, si intende promuovere una positiva
immagine di sé negli alunni.
Per quanto concerne la valutazione del comportamento il consiglio di classe concorderà un
giudizio sintetico sulla base dei seguenti indicatori:
 partecipa alla vita di classe mostrando senso di responsabilità;
 porta a termine le attività intraprese;
 mostra disponibilità nei confronti dei compagni e del gruppo;
 manifesta un atteggiamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri, delle cose,
dell'ambiente e controllo delle proprie reazioni emotive;
 si offre di compiere azioni utili alla classe.
22
Maggiori approfondimenti in merito saranno rimandati nella parte del documento dove viene
riportato il livello globale di maturazione dell’alunno.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica viene espressa mediante una
speciale nota da allegare al documento di valutazione, riguardante l’interesse dell’alunno e il
profitto che ne ritrae, con conseguente esclusione del voto in decimi.
Per l’insegnamento della religione cattolica continuano ad applicarsi le specifiche norme vigenti
in materia.
Si ritiene utile proporre il seguente prospetto comparativo che mette in relazione il voto
numerico con gli obiettivi conseguiti.
Voto in decimi
cinque
sei
sette
otto
nove
dieci
Indicatori di apprendimento
Parziale raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Limitata e non sempre
stabile acquisizione delle conoscenze di base. Scarsa autonomia nell’esecuzione delle attività.
Acquisizione adeguata di alcuni obiettivi disciplinari. Possesso delle conoscenze di base.
Parziale autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari.
Buon raggiungimento degli obiettivi disciplinari di base. Possesso delle conoscenze
fondamentali. Discreta autonomia nell’applicare metodologie e procedure.
Elevato raggiungimento della maggior parte degli obiettivi disciplinari. Possesso delle
conoscenze fondamentali. Capacità di fornire spiegazioni adeguate al contenuto degli
apprendimenti. Capacità di servirsi dei concetti appresi in contesti diversi.
Sicuro e articolato possesso delle conoscenze disciplinari. Pieno raggiungimento di tutti gli
obiettivi di apprendimento. Capacità di porre in relazione competenze e conoscenze maturate
in contesti diversi. Capacità di esprimere valutazioni ed elaborazioni sintetiche e personali.
Pieno possesso degli obiettivi disciplinari: eccellenti conoscenze ed abilità. Capacità di far
interagire le conoscenze extrascolastiche con i concetti appresi. Capacità di ricercare
autonomamente fonti, al fine di approfondire gli argomenti trattati.
La valutazione avviene a livello sia individuale che collegiale e con diverse modalità pertinenti al
tipo di attività considerate (prove oggettive, osservazioni sistematiche e forme di
registrazione meno formalizzate). In particolare le valutazioni relative agli apprendimenti
sono il risultato di una analisi ponderata che considera tanto gli esiti delle singole
valutazioni, quanto le molteplici variabili che influenzano l’apprendimento (livello di
partenza, progressi, impegno, contesto, …..).
23
4.3 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Ad ogni inizio di anno scolastico i docenti verificano la situazione di partenza di ciascun alunno
con prove d'ingresso; mentre durante l’anno viene effettuato un monitoraggio costante dei
risultati conseguiti relativi a segmenti del processo di apprendimento.
La "valutazione" del conseguimento degli obiettivi prefissati tiene conto anche delle
osservazioni sistematiche sul modo di studiare, sugli stili cognitivi, sull'impegno, sui ritmi di
apprendimento degli alunni nonché su ogni manifestazione comportamentale significativa e
rilevabile.
Le prove di verifica si caratterizzano in base al tipo di prestazione richiesta (prove orali,
scritte, grafiche, pratiche, ecc…), al numero degli alunni in esse coinvolte (prove individuali, di
gruppo, rivolte all'intera classe) ed in base agli stimoli offerti in funzione delle risposte che si
vogliono ottenere; distinguiamo così prove a stimolo aperto e a risposta aperta, che rispondono
all'esigenza di accertare tutte le abilità cognitive e prove oggettive a stimolo chiuso o risposta
chiusa (quesiti vero/falso, si/no, ecc.), che sono indicate per la verifica di abilità cognitive quali
la conoscenza e la comprensione.
Gli alunni e le famiglie saranno costantemente informati degli esiti di ciascuna prova.
Il passaggio dai risultati della misurazione (i punteggi) delle prove oggettive a quelli della
valutazione (attribuzione del VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI) non è
necessariamente un'operazione meccanica; ogni prova ha una soglia di accettabilità dei risultati
ottenuti nella misurazione, ossia il punteggio che rappresenta la prestazione minima
accettabile, indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di
controllo.
Dal momento che la valutazione minima positiva è "6 ", comparabile al 60% della scala delle
valutazioni, si potrebbe pensare che tale percentuale vada applicata anche alla scala dei
punteggi e che, quindi, il punteggio soglia sia quello che rappresenta il 60% del punteggio
complessivo.
Questa equivalenza fra le due scale (punteggi e giudizi sintetici) non considera la qualità della
prova e la rilevanza degli obiettivi che essa testa: in una prova che misura obiettivi
fondamentali di un certo processo potremmo ritenere accettabili solo i risultati superiori
all'80% del punteggio complessivo; in una prova che testa obiettivi per così dire complementari,
potremmo accontentarci del 40%.
A seconda di come abbiamo progettato e costruito la prova potremmo, dunque, considerare
come sufficiente un livello minimo sia superiore sia inferiore al 60%. Nulla vieta che venga
scelta anche una soglia di accettabilità dei punteggi uguale al 60%, quando questa scelta è
frutto di un'analisi qualitativa della prova stessa.
Si riporta un esempio di scala pentenaria dei livelli di misurazione e delle relative valutazioni,
adottata nella nostra scuola per misurare e valutare alcuni tipi di prove oggettive, per le quali è
stata definita, come soglia di accettabilità dei risultati ottenuti nella misurazione, la
percentuale del 60% quale punteggio che rappresenta la prestazione minima accettabile,
indicativa di un grado sufficiente di possesso delle competenze oggetto di controllo:
24
SCALA DECIMALE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE OGGETTIVE DI
VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO
Punteggio conseguito rispetto al punteggio VALUTAZIONE: VOTO NUMERICO ESPRESSO IN
totale attribuito alla prova oggettiva di DECIMI DELLA PROVA OGGETTIVA DI PROFITTO
verifica proposta
0- 19 %
1
20 – 29%
2
30-39%
3
40- 49 %
4
50- 59 %
5
60- 69 %
6
70-79 %
7
80- 89%
8
90- 95 %
9
96-100%
10
VALUTAZIONE INIZIALE, INTERMEDIA E FINALE
Le "osservazioni sistematiche", di cui all'art. 9 della legge n° 517/77 , registrate dai docenti,
coprono tutto l'arco del ciclo di formazione e consentono l'autoregolazione del processo di
insegnamento-apprendimento.
L'azione valutativa riguarda, contestualmente, la stessa attività d'insegnamento che deve
essere costantemente sottoposta a verifiche in itinere al fine di confrontare i risultati
ottenuti con quelli previsti e di apportare adeguate modifiche per meglio calibrare gli
interventi educativi ai percorsi formativi di ciascun allievo (funzione regolativa della
valutazione).
La valutazione si articolerà in tre fasi fondamentali:
1. valutazione diagnostica (iniziale);
2. valutazione formativa (in itinere);
3. valutazione sommativa (a fine trimestre e a fine anno scolastico).
La valutazione diagnostica verrà attuata mediante la somministrazione di prove d’ingresso atte
a misurare l’effettiva competenza degli allievi, ossia la padronanza di conoscenze e abilità, in un
determinato ambito disciplinare.
La valutazione formativa (in itinere) verrà compiuta sulla base dei risultati di specifiche prove
di verifica atte a misurare il conseguimento degli obiettivi previsti per le unità didattiche
programmate nelle varie discipline e dall’osservazione precisa e costante dei progressi degli
25
allievi compiuta dai docenti. I risultati della verifica formativa verranno trascritti sui registri
personali degli insegnanti, che conterranno anche copia della programmazione di ogni singolo
docente e sintetizzati in apposite "griglie" di valutazione bimestrale del consiglio di classe,
funzionali all’attività di valutazione.
La valutazione sommativa degli alunni verrà compiuta, in primo luogo, dai singoli docenti in
base ai criteri per la valutazione previsti dalla scheda personale dell’alunno, tenendo conto sia
del conseguimento degli obiettivi disciplinari, sia degli obiettivi trasversali alle varie discipline,
ossia degli indicatori relativi alla dimensione cognitiva, affettiva e relazionale utilizzati per
la”griglia” di rilevazione del consiglio di classe. La valutazione verrà poi sintetizzata in un unico
VOTO NUMERICO ESPRESSO IN DECIMI che sarà riportata sulla scheda di valutazione di
ogni alunno.
La valutazione del comportamento (come esplicitato anche dal Decreto del Presidente della
Repubblica n.122 del 22-06-2009, art . 7) tende a mettere in rilievo "l'acquisizione di una
coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si finalizza
nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti nel
rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la
vita scolastica in particolare".
Il Consiglio di classe, nel valutare il comportamento degli alunni, mediante l'attribuzione di
voti numerici espressi in decimi, terrà presente i seguenti indicatori, riportati sulla scheda di
valutazione:
 Rispetto verso se stessi:
- cura della persona e del proprio linguaggio;
- uso responsabile del proprio materiale
 Rispetto verso gli altri:
- osservanza del Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento di Istituto;
- rispetto delle figure istituzionali e del personale non docente;
- rispetto e correttezza nei rapporti con i compagni;
- rispetto del materiale altrui;
 Rispetto verso l'ambiente:
- utilizzo responsabile delle strutture e del materiale della scuola;
- utilizzo appropriato degli spazi comuni;
- comportamento responsabile ovunque e anche durante le visite guidate di istruzione.
Il voto numerico del Comportamento, esprime gli insiemi degli atteggiamenti e la condotta
personale dello studente manifestati nella vita scolastica e nelle attività extrascolastiche
programmate.
Tabella con il VOTO numerico deliberato in sede di scrutinio tenendo conto delle
valutazioni individuali di ogni docente e con relativi descrittori.
26
voto
10
9
8
7
6
6
5
descrittori
Esemplare rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, che
esprime piena coscienza e consapevolezza, assunzione di proprie responsabilità con
atteggiamenti propositivi e laboriosi nella vita della Scuola.
Abituale rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità,
comportamento che esprime consapevolezza dello status di alunno, assunzione di
responsabilità con atteggiamenti positivi e collaborativi nella vita della Scuola.
Rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di corresponsabilità, comportamento
che esprime comunque consapevolezza dello status di alunno, atteggiamenti di attento
rispetto per le persone e per le cose comuni.
Presenza di ammonizioni nel rispetto del Regolamento e del Patto Educativo di
corresponsabilità, comportamento che esprime una non sempre adeguata consapevolezza
dello status di alunno, atteggiamenti sostanzialmente rispettosi per le persone e per le
cose comuni. (ammonizione scritta sul diario)
Ricorrente inosservanza del rispetto delle regole di convivenza civile. Presenza
significativa di infrazioni delle norme del Regolamento e del Patto Educativo di
corresponsabilità, con comportamenti sporadici di mancato rispetto della dignità delle
persone e/o mancato rispetto per le cose comuni.
(ammonizione scritta sul diario; avviso scritto ai Genitori; ammonizione scritta sul
Registro di classe)
Esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle
fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti; D.P.R. 249/1998,
con successive modifiche dal D.P.R. 235/2007, e il Regolamento di disciplina degli alunni
prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino il ripetuto (due volte)
allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica.
L'ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione e l'esame
medesimo restano tutt'ora disciplinati dal decreto legislativo n.59 del 19-02-2004 (art.11,
commi 4bis e 4 ter) e dalla legge 25-10- 2007 n.176.
I criteri individuati dai rispettivi Dipartimenti disciplinari per la correzione delle prove scritte
possono così essere formulati:
PROVA DI ITALIANO:
- Aderenza alla traccia
- Correttezza ortografica e sintattica
- Pertinenza lessicale
- Ricchezza e organizzazione dei contenuti
PROVA DI MATEMATICA:
- Conoscenza dei contenuti e uso del linguaggio simbolico o grafico
- Capacità di applicazione di formule e di procedimento di calcolo
- Capacità di risoluzione dei problemi
PROVE DI LINGUA STRANIERA di INGLESE e di FRANCESE:
- Comprensione scritta
27
- Produzione scritta
- Conoscenza ed uso delle strutture
Per quanto concerne lo svolgimento del colloquio pluridisciplinare il Consiglio di classe ha
stabilito i criteri essenziali che possono essere così riassunti:
- interessare diverse discipline, direttamente o indirettamente; offrire maggior spazio negli
ambiti disciplinari più congeniali ad ogni candidato, pur considerando tutte le discipline di pari
valore formativo;
- evitare che il colloquio si risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina,
prive del necessario organico collegamento; pertanto il colloquio non deve consistere in una
somma di colloqui distinti;
- partire, per le discipline non verbali, da elaborati, documenti, ecc. per arrivare ad un discorso
più ampio (principi, funzionamento, relazioni, ecc.);
- evitare il nozionismo e l'accostamento artificioso dei contenuti disciplinari, ma favorire la
maggiore possibile coerenza nella trattazione dei vari argomenti onde far esprimere al
candidato il livello di maturità raggiunto;
- impedire che esso scada ad inconsistente esercizio verbale, da cui esulino i contenuti
culturali, cui è tenuta ad uniformarsi l'azione della scuola.
Accanto alle tradizionali prove d’esame di italiano, matematica, inglese, francese e colloquio
pluridisciplinare, è stata introdotta, da alcuni anni, una prova scritta a carattere nazionale,
predisposta e distribuita in ciascuna scuola dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la
Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione).
La prova si pone l’obiettivo di verificare i livelli generali e specifici di apprendimento perseguiti
dagli studenti e contiene due sezioni: una relativa alla matematica e una all’italiano.
Quest’ultima è articolata a sua volta in tre sezioni, con quesiti relativi alla comprensione di un
testo narrativo, di uno espositivo e quesiti relativi alle conoscenze grammaticali.
4.4 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO
Il punto di partenza della qualità nella scuola dell’autonomia è costituito valutazione del
servizio erogato e quindi delle scelte “autonomamente” effettuate.
Ciò permette di giungere ad una descrizione dei “punti di forza” della scuola (elementi che ne
sostengono la qualità) e dei suoi “punti di debolezza” (fattori che ne limitano la qualità o non le
consentono di produrla).
Mettere a fuoco questi aspetti significa:
 stabilire se l’intervento realizzato ha risposto adeguatamente ai bisogni che si
intendevano affrontare;
 individuare i problemi che interferiscono, ostacolano o limitano il raggiungimento degli
obiettivi;
28

suggerire spunti per integrare l’azione educativa con altri interventi che ne rafforzino
l’efficacia complessiva.
L'Autovalutazione di Istituto va considerata come riflessione sistematica da parte dei
soggetti interni alla scuola sulle pratiche professionali esistenti.
Il tema della qualità viene assumendo una centralità sempre più evidente nel mondo della
scuola. Da qui l'esigenza di un investimento culturale e professionale finalizzato a creare le
condizioni affinchè le scuole non si sentano “oggetti” del sistema di valutazione, bensì attivi
protagonisti della sua costruzione.
Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato “il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione” in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV
e all'articolo 6 sono indicate e descritte le fasi nelle quali si articolerà il procedimento di valutazione delle scuole:
a) autovalutazione;
b) valutazione esterna;
c) azioni di miglioramento;
d) rendicontazione sociale.
A partire dal corrente anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di
istruzione (statali e paritarie), saranno coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto
all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione di cui all'articolo 6 del Regolamento ed elaboreranno il Rapporto di Autovalutazione (RAV) , individuando anche le priorità
strategiche e i relativi obiettivi di miglioramento.
(Circolare n.47-2014 e Direttiva n.11 del 08/09/2014)
A tal fine, il nostro istituto si doterà di un'unità di autovalutazione, costituita dal Dirigente
Scolastico e da un gruppo di insegnanti individuati dal Collegio dei docenti.
4.5 LA DOCUMENTAZIONE
La documentazione permette di lasciare tracce del
consapevolezze e crea conoscenze.
proprio cammino, arricchisce di nuove
In questa ottica le esperienze oggetto di documentazione potranno offrire:
all’utenza, trasparenza del lavoro svolto; agli insegnanti, suggerimenti, supporti, idee.
Si individuano vari tipi di documentazione:
1. rivolta alla piccola utenza, all’interno cioè delle singole scuole;
2. rivolta alla grande utenza: Istituto, enti, associazioni, scuole al di fuori del
proprio territorio, centri di documentazione a livello nazionale.. .
29
Riferendosi al primo punto, all’interno delle singole scuole gli alunni di classi diverse si
scambieranno le esperienze più significative attraverso l’esposizione del materiale prodotto
(materiale cartaceo e fotografico, video riproduzioni, ecc.).
Gli insegnanti illustreranno ai genitori i percorsi didattici oltre che con la comunicazione
verbale, anche attraverso opuscoli informativi, giornalini, mostre di lavori con coinvolgimento
dei genitori stessi.
Per quanto concerne il secondo punto, l’Istituto curerà un sito web nel quale saranno illustrate
informazioni generali , iniziative e attività proposte dai singoli plessi.
5. L’AGGIORNAMENTO/ FORMAZIONE DEL PERSONALE
Nella prospettiva di una gestione autonoma della scuola, la formazione e l’aggiornamento
costituiscono
una strategia rilevante per accrescere e migliorare le opportunità di
apprendimento degli alunni e nello stesso tempo si configura come una necessità di
approfondimento delle conoscenze e delle competenze degli insegnanti.
La partecipazione alle attività di formazione ed aggiornamento costituisce un diritto e un
dovere per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria
professionalità.
I principi che ispirano il presente piano di formazione sono:
- l’interattività delle proposte formative con le linee essenziali del P.O.F ;
- l’apertura al confronto e alla sperimentazione di nuovi percorsi e metodologie didattiche;
- l’attenzione alla “continuità” in senso orizzontale (scuola-famiglia-territorio) e verticale (fra
ordini di scuola), attraverso la collaborazione, l’interazione di contributi diversificati e la
costruzione di costruttive dinamiche relazionali.
L’istituto si propone di dare risposta ai seguenti bisogni formativi, riguardanti in particolare:
a) Area comunicativa/affettiva/relazionale: percorsi di formazione che conducano ad
acquisire competenze e sviluppare risorse per facilitare i processi relazionali, comunicativi e
gestione delle emozioni nelle classi nella direzione del benessere della persona.
b) Area integrazione: formazione volta ad incrementare le competenze metodologiche
nell'area della disabilità, disturbi specifici di apprendimento, bisogni educativi speciali,
percorsi di alfabetizzazione per alunni stranieri.
c) Area metodologico-didattica: “Insegnare per competenze”, percorso formativo teso ad
approfondire alcuni aspetti dell’insegnamento in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il
curricolo.
30
d) Area tecnico-informatica: attività di formazione volte all'ampliamento delle competenze
informatiche da parte del personale scolastico (registro elettronico, classi 2.@, LIM).
e) Area normativa : formazione relativa all’ambito della sicurezza, primo soccorso, antincendio.
PROPOSTE FORMATIVE IN RETE per l'a.s. 2014/2015 prevedono l'interazione con:
proposti a livello territoriale (percorsi che implicano la condivisione con altri Istituti della
provincia di Ferrara per finalità perseguite e fondi erogati).

C.T.S. LE ALI (Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità) di
Ferrara che supporta le scuole nell’uso delle nuove tecnologie per l’integrazione
scolastica;

Rete CET (Centro di Educazione Tecnologica) di Ferrara, costituita da vari istituti
della provincia per l’attuazione di iniziative reative alo sviluppo delle nuove tecnologie;

Rete per il PROGETTO LETTURA, in collaborazione con l'Università di Ferrara in rete
con l'IC 5 di Ferrara e IC di Portomaggiore;

Percorsi di formazione per docenti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria in
rete con l’IC N.5 D. Alighieri e l’IC N.8 Don Dilani in collaborazione con Promeco ;
“Misure di accompagnamento, azioni di formazione e ricerca
Regione EmiliaRomagna in riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola
dell'infanzia e primo ciclo di istruzione” (CM 22/2013)”
ISTITUTO CAPOFILA: I.C. N.2 A. Costa
Istituti scolastici in rete: I.C. N.1 C. Govoni, I.C. N.5 D. Alighieri, I.C. N.6 C. Tura, I.C. N.7 S.
Bartolomeo, I.C. N.8 Don Milani; I.C. Don Chendi (Tresigallo), I.C. Bonati di Bondeno.

_ “Innovazioni didattiche: corso di formazione per docenti di I e II grado – ambito
linguistico”. Percorsi di didattica integrata delle lingue in un approccio verticale.
ISTITUTO CAPOFILA: I.T.E. Bachelet
Destinatari: docenti di materie letterarie di lingua straniera di I e II grado di Ferrara e
provincia.
Inoltre verrà attivato un “Progetto di SCREENING SUI DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO” ” promosso a livello provinciale dall' USP, dall' USL di Ferrara in
collaborazione con Lions, che prevede il coinvolgimento dei docenti delle classi prime di scuola
primaria e delle classi seconde che hanno già partecipato al progetto lo scorso anno scolastico.
L’obiettivo del percorso prevede di promuovere attività volte all’identificazione prococe di
alunni con DSA.
31
L'Istituto è disponibile ad aderire ad eventuali PROGETTI e PERCORSI FORMATIVI IN
RETE che saranno proposti in corso d’anno le cui finalità verranno ritenute compatibili con le
linee guida del piano dell'offerta formativa.
L'eventuale definizione di protocolli d'intesa sarà subordinata alla disponibilità finanziaria del
nostro istituto.
6. DIVERSITA’ ED INTEGRAZIONE
Il concetto di integrazione nel quale l’Istituto si riconosce e al quale si riferisce nell’orientare
e costruire i propri contesti educativi parte dall’assunto che l’integrazione scolastica debba
coinvolgere tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione del processo educativo
(insegnanti, di sostegno e non, alunni, personale della scuola, operatori del servizi del
territorio, famiglie), riconoscendo e valorizzando l’eterogeneità e le differenze individuali.
La scuola si impegna a realizzare cambiamenti al proprio interno per adattarsi e
rispondere non solo a bisogni educativi relativi a situazioni di handicap, disturbi
dell’apprendimento, disturbi emotivo/relazionali, disagio, svantaggio socio/culturale,
differenze etniche e linguistiche , ma anche all’ampia gamma dei bisogni di ogni alunno, in
direzione di una individualizzazione dell’offerta formativa per tutti.
L’integrazione sarà intesa come un processo “orizzontale”, reticolare e diffuso, che preveda un
adattamento reciproco dinamico e interattivo fra i vari elementi. Per realizzare questo tipo di
percorso all’interno della classe saranno adottate strategie didattiche che possano fungere da
“cerniera” fra l’alunno in difficoltà e la classe, rendendo così significativa la sua presenza e nel
contempo permettano un’interazione costruttiva tra gli insegnanti curricolari e di sostegno.
Tali strategie saranno utilizzate con tutti gli alunni al fine di attivare le risorse di
insegnamento informale presenti nel gruppo classe e dare concretezza all’imparare insieme nel
piccolo gruppo.
Verranno attivate e sperimentate in classe modalità di lavoro che cerchino di rispondere a tali
esigenze:
 gruppi laboratoriali a classi aperte;
 gruppi di apprendimento cooperativo;
 lezioni in classe facilitate/mediate dalle figure di sostegno (siano esse statali o
comunali);
 lezioni gestite in compresenza da più insegnanti con gruppi di alunni;
 lezioni individualizzate all’esterno della classe, soprattutto in quei casi in cui si deve
procedere anche attraverso una differenziazione delle proposte didattiche;
 lezioni in piccolo gruppo;
 adattamento di materiali e testi in adozione e/o utilizzo di testi più semplici o
“dedicati”;
 uso del PC e dei “linguaggi alternativi” a supporto della comprensione.
I collaboratori scolastici partecipano alle azioni d’integrazione scolastica, in particolare
garantendo l’assistenza di base per favorire l’autonomia degli alunni diversamente abili.
32
In applicazione della legge n° 517/1977, la C.M. n° 258 dell''83 ha introdotto il piano
educativo individualizzato (PEI), definendo la stretta correlazione tra il momento valutativo e
quello progettuale: "gli operatori scolastici e gli operatori dei servizi territoriali, interessando i
genitori di ciascun bambino, definiscono insieme il programma da attuare in un tempo
determinato (mese, trimestre, anno scolastico); collegano ed integrano nel "Piano educativo
individualizzato" gli interventi: didattici, educativi, terapeutici, riabilitativi (scolastici ed
extrascolastici)".
La Scuola, inoltre, in ottemperanza alla Legge-quadro 104/1992, segue il percorso di
integrazione previsto in presenza di situazioni di handicap secondo il quale il PEI deve
raccordarsi con altri documenti di analisi e programmazione che, a partire dalla diagnosi
funzionale (DF) dell’AUSL (e dalla contestuale certificazione medico-legale), dovrebbero
coinvolgere l’intera équipe interistituzionale creata attorno all’alunno (Scuola, Famiglia, Servizio
sanitario ed eventualmente Servizi sociali).
SCUOLA
AUSL
Segnalazione
(ed Diagnosi funzionale alla
eventuale relazione Scuola attraver-so la
all’AUSL attraverso Famiglia
la Famiglia)
EQUIPE INTERISTITUZIONALE
PEI annuale PDF a inizio e fine ciclo scolastico.
(+ even-tuali
verifiche e
adat-tamenti
in itinere)
Per ogni alunno quindi sarà definito il profilo dinamico-funzionale ed il piano educativo
individualizzato nel quale saranno indicati gli interventi didattico-educativi finalizzati a
promuovere il massimo di autonomia, di acquisizione delle competenze e delle abilità espressivocomunicative dell'alunno diversamente abile e, fin dove è possibile, il possesso di basilari
strumenti linguistici e matematici.
Per ogni alunno si dovrà prevedere un percorso che, partendo dalle finalità educative e dagli
obiettivi cognitivi trasversali fissati dal Consiglio di classe e basandosi sull’analisi della
situazione individuale (esigenze, bisogni, prerequisiti, difficoltà, capacità, ecc.), strutturi un
PEI che possa prevedere un adattamento più o meno marcato rispetto alle programmazioni
disciplinari e agli obiettivi pluridisciplinari formativi e di apprendimento.
Il PEI, perciò, adattandosi al singolo alunno potrà essere strutturato su una linea metodologicodidattica che va:
DA
PEI sostanzialmente COMUNE
alle
programmazioni
curriculari (con opportune
facilitazioni e accorgimenti).
A
A
PEI INDIVIDUALIZZATO:
obiettivi e/o contenuti e/o
metodi, ecc. semplificati,
adattati, ridotti ma paralleli
a quelli della classe.
33
PEI DIFFERENZIATO:
obiettivi e/o contenuti e/o
metodi, ecc. anche in parte
diversi, in sostituzione di
quelli previsti per la classe.
6.1 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DI ALUNNI/E DIVERSAMENTE ABILI
Il Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce dall’esigenza di definire, all’interno del
nostro Istituto, pratiche condivise in tema di integrazione degli alunni diversamente abili.
Nel documento vengono fissati criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le
pratiche per un inserimento degli alunni diversamente abili; definisce compiti e ruoli delle
figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica; traccia le diverse possibili fasi
dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento.
Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto verrà integrato e rivisto
periodicamente, sulla base delle esigenze, delle esperienze e delle risorse.
L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni
normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e nell’accordo di programma per
l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara.
All’interno del Protocollo sono contenute informazione di carattere:
- amministrativo e burocratico (documentazione necessaria);
- comunicativo e relazionale (prima conoscenza);
- educativo/didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento
dell’equipe pedagogica e didattica);
- sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio , Comuni,
ASL, …).
Attraverso il Protocollo si intende:

facilitare l’inserimento nella scuola dell’infanzia, il passaggio alla primaria e, in seguito, alla
secondaria di primo grado degli alunni disabili, supportandoli e sostenendoli nella fase di
adattamento al nuovo ambiente;

favorire un clima di accoglienza nelle scuole che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla
piena integrazione e sviluppi in particolare le abilità sociali e comunicative di ogni alunno;

realizzare un percorso consapevole, mirato, condiviso e guidato di raccordo tra i vari livelli
scolastici e, al termine dell’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado, di orientamento
teso alla scelta, alla presentazione e all’inserimento nella scuola superiore più adatta.
6.2 ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e
CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Il nostro riferimento in materia di alunni con DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO è
costituito dalla legge 8 ottobre 2010 n° 170 e relative linee guida presenti nel
decreto ministeriale n° 5669 del 12 luglio 2011, dove viene espressa una definizione legale dei
diversi tipi di disturbi (disgrafia, dislessia, disortografia,discalculia).
Le finalità della Legge n° 170 si possono così riassumere:
a) garantire il diritto all'istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche attraverso strategie didattiche;
di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
34
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate
agli alunni con DSA;
F) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari
durante il percorso di istruzione e di formazione;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
Anche in base alle note del MIUR ( 4099/A/4 del 2004, 26/A e 1787 del 2005, 1425 del 2009 )
e allla C.M. 4674 del 2007 per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA),
certificati da diagnosi specialistica indicante il codice ICD.10, si prevede di promuovere una
proficua collaborazione fra scuola, famiglia e servizi sanitari, nel rispetto delle diverse
competenze e ruoli, al fine di giungere alla definizione e all’attuazione di un Piano didattico
personalizzato (PDP) nel quale vengano indicati gli strumenti compensativi e le misure
dispensative da utilizzarsi nel percorso di apprendimento dell’alunno, così da individuare e ad
applicare le condizioni che meglio possono far emergere la competenza dell’allievo: si parla nel
concreto del suo diritto di ricevere il tipo di istruzione adatto alle proprie specifiche
condizioni.
Nel quadro fondamentale del diritto allo studio espresso dalla nostra Costituzione, la legge
53/2003 sancisce anche il principio della personalizzazione dell’insegnamento con la direttiva
ministeriale del 27 dicembre 2012, così come la Circolare Ministeriale 6 marzo 2013 n. 8
indica gli “Strumenti di intervento per alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
In esse è stato introdotto il concetto di “BES”, il cui significato può essere così riassunto:
“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla
presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni, svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
Pertanto nella definizione di BES (bisogni educativi speciali) rientrano le seguenti
categorie:

disabilità;

disturbi evolutivi specifici: disturbi dell’apprendimento, deficit del
linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit delle coordinazione motoria,
deficit dell’attenzione e dell’iperattività;

svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, economico.
Il quadro normativo si orienta nella direzione di una presa in carico complessiva e
inclusiva di tutti gli alunni, rimuovendo gli ostacoli nei percorsi di apprendimento e
modulando gli apprendimenti di ogni alunno nell’ottica di una scuola sempre più inclusiva.
Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei
diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di Disturbo Specifico di Apprendimento
35
(DSA), sarà il team docenti, ad indicare in quali altri casi, non ricadenti nei disturbi
clinicamente riscontrabili, sia opportuna
e
necessaria
l'adozione
di
una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e
dispensative previste dalle Linee guida allegate alla legge 170/2010.
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in
un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire e documentare,
secondo un’elaborazione collegiale, le strategie di intervento ed i criteri di valutazione più
idonei per il tempo strettamente necessario. A differenza delle situazioni di disturbo
documentate da diagnosi, infatti, le misure dispensative avranno in questo caso carattere
transitorio.
6.3 L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
“I minori stranieri, come ogni alunno italiano, hanno un inalienabile e fondamentale diritto
all'istruzione del tutto indipendente dal fatto che essi godano o meno dei diritti legati alla
cittadinanza e quindi sono soggetti all'obbligo scolastico”.
“L'iscrizione alle classi della scuola dell'obbligo va quindi accolta in qualsiasi momento
dell'anno, in coincidenza con il loro arrivo sul suolo nazionale” ( D.P.R. n.394/99, art. 45, C.M.
Del 23/03/2000 n.87 e C.M. Del 05/01/2001 n. 3).
“Essi vanno accolti anche se sprovvisti di permesso di soggiorno o privi di documentazione”
(art. 45 del D.P.R. n.394/99).
“Lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali garantiscono il diritto allo studio anche mediante
l'attivazione di appositi corsi e iniziative per l'apprendimento della lingua italiana” (art. 38,
D.L. Del 25/07/98 n.286 e D.P.R. n.394/99, art.45).
In questi ultimi anni sono risultati in aumento gli inserimenti di alunni/e stranieri/e che
intraprendono il loro percorso privi di conoscenze di base della lingua italiana.
Il nostro Istituto , seguendo la normativa vigente, si è attivato predisponendo strumenti e
indicando modalità per favorire al meglio il loro ingresso (Protocollo di accoglienza), inoltre ha
ritenuto opportuno stilare un documento, il P.S.P. (Piano di Studio Personalizzato).
Il P.S.P. è strutturato per gli alunni stranieri neo-arrivati o con difficoltà di apprendimento
della lingua italiana.
Le finalità di tale documento sono:
 garantire e tutelare il diritto allo studio degli alunni di cittadinanza non italiana;
 assicurare le pari opportunità di ogni minore straniero;
 promuovere il loro benessere e agio nei contesti scolastici;
 supportare la loro integrazione e il conseguente successo scolastico.
Il documento viene redatto dagli insegnanti del Consiglio di classe, per la secondaria di 1° e dal
team docente, per la scuola primaria. Gli insegnanti stabiliscono degli obiettivi minimi nelle
materie in cui il ragazzo/bambino straniero incontra maggiori difficoltà, dandogli così la
possibilità di apprendere attraverso un percorso personale/individuale.
Il P.S.P. viene poi allegato al documento di valutazione ministeriale.
36
6.4 IL PROTOCOLLO DI ACCCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI
Il nostro Istituto ha elaborato un “Protocollo di accoglienza “ nel quale vengono definite
modalità corrette e pianificate grazie alle quali affrontare e facilitare l’inserimento scolastico
degli alunni stranieri.
Attraverso le indicazioni contenute nel protocollo, l’Istituto si propone di:






definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza sia per i
bambini stranieri, sia per coloro che provengono da altre scuole e/o da altre città
italiane.
facilitare l’ingresso a scuola degli alunni stranieri, sostenendoli nella fase di
adattamento al nuovo contesto.
favorire un clima di accoglienza nella scuola, che prevenga e rimuova eventuali ostacoli
alla piena integrazione.
costruire un “clima favorevole” all’incontro con altre culture e con le storie di ogni
bambina e di ogni bambino.
proporre modalità di intervento efficaci al fine dell’apprendimento della lingua italiana.
promuovere la comunicazione e la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio
sui temi dell’accoglienza, delle relazioni interculturali, del rapporto scuola/famiglia.
Il protocollo:
 Contiene criteri ed indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni
stranieri.
 Definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici.
 Traccia le fasi dell’accoglienza.
 Individua le risorse necessarie per tali interventi.
7.LA CONTINUITA'
7.1 LA CONTINUITA’ VERTICALE
La scuola ha il compito di garantire la continuità educativa e didattica nel rispetto della
continuità di apprendimento del soggetto discente.
Peraltro il concetto di continuità non è sinonimo di uniformità, né di assenza di cambiamento:
all’interno delle finalità comuni di una scuola di base (formazione dell’uomo e del cittadino) si
passa dalle mete della scuola dell’infanzia che prevedono la prima costruzione dell’identità,
dell’autonomia e della competenza a quelle della scuola primaria che favorendo l’iniziativa,
l’autodecisione, la responsabilità personale dell’alunno, pone le basi per un esercizio consapevole
delle capacità cognitive e sociali.
37
Tali finalità vengono riprese nell’ambito della scuola secondaria di 1° grado, le cui attività
didattiche sono in funzione dell’autorientamento dell’allievo, della sua capacità decisionale
fondata su una verificata conoscenza di sé.
Diverse disposizioni ministeriali (C.M. 240/1991 riguardante il “Progetto ragazzi 2000”; C.M.
339/1992 sulla continuità; C.M. 120/1994 relativa all’ ”educazione alla salute” e lo “Statuto
delle studentesse e degli studenti”, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249) hanno sottolineato
l’importanza che la scuola si presenti al discente come luogo di benessere.
Gli itinerari pensati per favorire il passaggio fra diversi ordini di scuola e garantire il diritto
degli alunni ad un percorso educativo organico e completo prevedono il coinvolgimento degli
insegnanti, degli alunni e delle loro famiglie, del territorio e possono così essere sintetizzati:

attivare e sviluppare attività progettuali, scambi, iniziative di accoglienza e
conoscenza fra le “classi-ponte” di scuola dell’ infanzia, primaria e secondaria di primo
grado del nostro istituto;

consolidare i rapporti con le scuole d’infanzia private del territorio (con le quali già
da anni si è intrapreso un percorso di progettualità condivisa);

curare i rapporti con le scuole superiori presenti nel territorio utilizzando metodi e
strumenti di intervento analoghi a quelli messi a punto per il raccordo con la scuola
primaria;

realizzare momenti di progettazione condivisa tra insegnanti di scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria di primo grado;

favorire momenti di formazione, incontro e scambio tra docenti di ordini di scuola
contigui;

curare rapporti di tutoraggio tra gli alunni delle “classi ponte”;

programmare incontri con i genitori di bambini di 5 anni e degli alunni delle classi 5^
con il Capo di Istituto ed alcuni docenti, fin dal mese di gennaio dell’anno precedente,
dove sarà possibile visitare le singole scuole e avere informazioni sul relativo
funzionamento, in previsione delle iscrizioni per l’anno successivo;

attuare incontri con i genitori nel mese di settembre, relativamente all’inserimento
degli alunni durante i primi giorni del nuovo anno scolastico, in cui i docenti presentano
se stessi, le materie, le ore settimanali di lezione e l’organizzazione generale del nostro
Istituto.

realizzare azioni concrete che favoriscano l’inserimento dei nuovi alunni nei momenti
di avvio del nuovo percorso scolastico.
38
La Commissione Continuità, formata da docenti rappresentanti dei tre ordini di scuola, ha la
funzione di coordinare le varie progettualità, condividendo tematiche educativo-didattiche,
obiettivi, contenuti culturali, abilità, competenze, metodi, strumenti, relazioni e atteggiamenti
al fine di predisporre eventuali strumenti comuni.
Se il raccordo scuola dell’infanzia-primaria e primaria-media è finalizzato a realizzare un
passaggio non traumatico degli alunni da un ordine di scuola all’altro è, d’altro canto, importante
agevolare l’inserimento degli studenti nella scuola superiore anche nell’intento di prevenire
l’abbandono scolastico.
E’ utile in questa sede ribadire che la continuità non attiene soltanto al corretto rapporto da
istituirsi tra scuole di ordine diverso, ma riguarda anche gli insegnamenti disciplinari i quali,
nella loro differenziata specificità, debbono concorrere a realizzare una crescita unitaria di
quelle conoscenze, competenze e abilità utili allo sviluppo armonico del soggetto educando.
Le iniziative di continuità coinvolgeranno tutte le scuole di vario ordine e grado intorno al
bacino del 7° Istituto Comprensivo, le scuole dell’infanzia private e i nidi comunali del
territorio.
I Progetti attivati mireranno al perseguimento di obiettivi formativi differenziati a seconda
del diverso ordine di scuola.
7.2 CONTNUITA' ORIZZONTALE (scuola, famiglia e territorio)
La valorizzazione della collaborazione con Enti o Agenzie formative presenti nel territorio
appare particolarmente significativa per favorire la consapevolezza nelle scuole di far parte di
una realtà più ampia e contemporaneamente far conoscere all’esterno finalità e progettualità
del nostro Istituto.
L’autonomia scolastica implica una immediata visibilità dei rapporti con il territorio in vista di
un vero e proprio “patto educativo territoriale”: l’Istituto Comprensivo, in quanto rete
unitariamente gestita dalle scuole di base di un territorio, si trova nella condizione privilegiata
di svolgere un’azione formativa e di coinvolgimento nei confronti della società locale.
Pertanto si ricercheranno e si concretizzeranno varie forme di comunicazione e collegamento
finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa e all’ottimizzazione delle risorse del
territorio con:
 Enti locali;
 A.S.L.;
 centri territoriali di Salute Mentale Riabilitazione Infanzia Adolescenza di Ferrara e
Portomaggiore;
 biblioteche, musei,teatri, cinema, impianti sportivi, parchi, centri anziani, ecc…;
 le circoscrizioni di appartenenza;
 i centri di documentazione;
 aziende o associazioni presenti nel territorio tese a proporre e favorire iniziative
riguardanti la tutela ambientale, la salute, la legalità, iniziative di solidarietà, , di
39
conoscenza storica e ambientale del territorio ferrarese e tutto ciò che può avere una
forte valenza formativa per le giovani generazioni.
Nell’ottica della continuità orizzontale, il nostro istituto prevede inoltre di curare, in tutte le
sedi opportune, i rapporti scuola-famiglia per agevolare il più possibile la conoscenza, la
condivisione e la collaborazione delle famiglie stesse nei riguardi dell’offerta formativa della
scuola.
L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non va data per scontata, ma
va faticosamente
costruita attraverso l'esplicitazione e condivisione di comuni intenti educativi, sulla base e sul
rispetto del proprio specifico ruolo.
8. SCUOLA E FAMIGLIA
8.1 GLI ORGANI COLLEGIALI NELLA SCUOLA
La collegialità, in campo didattico, permette il confronto e il corretto esercizio della
discrezionalità delle scelte in ordine alle decisioni da adottare. Il carattere complesso della
società contemporanea, la sua continua e rapida evoluzione, esigono dalla scuola la messa a
punto di un’offerta non solo costantemente adeguata, ma anche anticipatrice rispetto alle
esigenze del territorio.
Da un punto di vista organizzativo, la collegialità interna all’Istituto si distingue in Collegio dei
docenti, Consigli di classe/interclasse/intersezione anche nella composizione allargata alla
componente genitori, dipartimenti disciplinari, Consiglio di Istituto, Giunta esecutiva, ciascuno
con proprie e specifiche competenze.
In sintesi, il Collegio dei docenti , sotto la presidenza del Dirigente Scolastico , è l’organo che
definisce l’indirizzo strategico e i contenuti di merito del Piano dell’offerta formativa. Nella
scuola dell'autonomia, i docenti sono chiamati ad un ruolo propositivo nella individuazione dei
contenuti e nella gestione dei progetti didattici. Al suo interno si definiscono i criteri e gli
strumenti di valutazione degli alunni e del processo stesso di insegnamento–apprendimento; si
definiscono le iniziative di sperimentazione e di aggiornamento; i principi ispiratori per
l’adozione dei libri di testo e per l’acquisto di materiale didattico; si individuano le attività
extrascolastiche; si istituiscono gruppi o commissioni di lavoro, con la designazione dei docenti
che ne fanno parte.
I Consigli di classe/interclasse/intersezione programmano l’attività didattica, provvedono alla
realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, alla valutazione
periodica e finale degli alunni, a formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all’azione
educativa e didattica e alle iniziative di sperimentazione.
I Dipartimenti disciplinari sono i luoghi in cui gli insegnanti si relazionano e si confrontano,
concordando contenuti disciplinari e strategie di lavoro che avranno poi una ricaduta nello
specifico della classe. Incontri periodici in sede dipartimentale, in alternanza e ad integrazione
dei Consigli di classe, possono consentire di valutare e monitorare la validità delle scelte
attuate a livello disciplinare, anche nel momento in cui interagiscono con altre materie di studio.
40
Nel corso dell'anno i docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado proseguiranno il
percorso di confronto per la stesura di un “Curricolo di Istituto”, sulla base della “Revisione
del Indicazioni Nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”.
Il Consiglio di Istituto, organo formato da rappresentanti eletti da tutte le componenti
presenti nell’istituto (Dirigente scolastico, D.S.G.A., docenti, personale A.T.A., genitori),
elabora e adotta gli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di
gestione e di amministrazione, delibera il programma annuale e il conto consuntivo e dispone in
ordine all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e
didattico di Istituto. Ha potere deliberante, su proposta della Giunta, per quanto concerne
l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola nei contenuti e nei
limiti di cui all’art. 10 del T.U. n° 297 del 1994.
E’ proprio nell’ambito delle competenze di cui al citato art. 10 che tutta l’attività del Consiglio
di Istituto va strettamente correlata con quella del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe
ai fini della definizione del Piano dell’offerta formativa e della sua concreta realizzazione.
La Giunta esecutiva, infine, di cui è presidente il Dirigente Scolastico e membro di diritto il
Responsabile dell’ufficio di segreteria, predispone il Programma annuale e il conto consuntivo,
prepara i lavori del Consiglio di Istituto e cura l’esecuzione delle delibere dello stesso Istituto.
Gli organi collegiali interni all’Istituto scolastico costituiscono, senza dubbio, un sistema
organizzativo complesso, il cui funzionamento va posto a base di tutta l’attività didattica e non
didattica prevista.
8.2 I GENITORI NELLA SCUOLA
La Costituzione riconosce alla famiglia un proprio ruolo originario, in quanto società naturale
(art. 29).
La prima formazione sociale, alla luce dell'art. 2 della Costituzione, in cui si svolge la
personalità dell'uomo è la famiglia, al cui interno: "E' dovere e diritto dei genitori di
mantenere, istruire ed educare i figli" (art. 30, 1° comma).
La seconda formazione sociale è la scuola, direttamente collegata con la famiglia. La scuola,
infatti, ha la finalità intenzionale di formare ed educare l'alunno come persona e come
cittadino.
Uno degli obiettivi perseguiti dalla scuola è la “costruzione di una alleanza educativa” con i
genitori.
Questo implica l'esplicitazione e la condivisione di obiettivi e intenti comuni, pur nel rispetto
delle distinte responsabilità e del differente ruolo. L'intesa fra adulti (famiglie e scuola) non
va data per scontata, ma va faticosamente costruita.
Nel merito, va attuato un rapporto scuola-famiglia fondato sui principi di partecipazione, di
responsabilità, di trasparenza, nell'intento comune di realizzare uno sviluppo pieno ed
armonico della personalità di ciascun alunno.
41
Il Piano dell'offerta formativa prevederà pertanto diverse forme di partecipazione della
componente genitori, considerandola essenziale e corresponsabile nell'azione formativa.
Nel nostro Istituto tale partecipazione si articola in momenti prettamente istituzionali quali gli
organi collegiali (consiglio di sezione, classe, interclasse, consiglio di istituto e giunta
esecutiva) e in momenti caratterizzati da una maggiore autonomia organizzativa e gestionale,
quali le assemblee e i colloqui individuali.
I rappresentanti dei genitori nei consigli di classe/intercalsse/intersezione potranno seguire
le varie attività e le diverse problematiche riguardanti le classi o sezioni in particolare e tutto
l'Istituto in generale.
Nell'arco dell'anno scolastico vanno inoltre previsti i seguenti momenti di informazione e di
confronto con le famiglie:
Per la scuola secondaria di primo grado
INCONTRI DOCENTI- GENITORI
a. incontri a carattere collegiale:
Il collaboratore vicario del Preside e i docenti accolgono gli alunni delle classi prime e le loro
famiglie il primo giorno di scuola, per presentare loro il Patto Educativo e illustrare in breve gli
aspetti fondamentali del regolamento scolastico.
In un secondo tempo, ad ottobre, in occasione delle elezioni dei genitori rappresentanti di
classe, i docenti coordinatori illustrano la programmazione educativo-didattica della classe.
Un ulteriore incontro avviene a febbraio ed è riservato ai genitori delle classi quinte di scuola
primaria, nel periodo delle iscrizioni alla classe prima. In questa occasione il Dirigente
Scolastico, il collaboratore vicario e i docenti, illustrano l’offerta formativa della scuola.
b. incontri a carattere individuale:
Tutti i docenti riceveranno individualmente i genitori in un orario prefissato, nell’arco della
mattinata, da ottobre a maggio. Sono tutti disponibili a ricevere i genitori anche in orari
differenti da quello stabilito dal calendario comunicato all’inizio dell’anno scolastico, purchè
concordato personalmente con appuntamento.
Due incontri pomeridiani docenti-genitori (colloqui generali) integrano quelli previsti in orario
antimeridiano e si svolgono nel mese di dicembre (1° quadrimestre) e nel mese di aprile (2°
quadrimestre).
I colloqui individuali hanno lo scopo di tenere sempre informate le famiglie sull’andamento
scolastico dei ragazzi e di fornire suggerimenti volti migliorare/potenziare le prestazioni
didattiche e/o comportamentali degli alunni.
42
I docenti coordinatori provvedono alla consegna delle schede di valutazione intermedia e finale
alla famiglia di ciascun alunno al termine di ogni quadrimestre.
Per la scuola primaria
Colloqui individuali:
per confrontarsi sul processo di apprendimento e sulle dinamiche relazionali messe in
atto da ciascun alunno (dicembre, aprile);
per la consegna del documento di valutazione (febbraio, giugno);
a richiesta, da parte degli insegnanti o dei genitori, per particolari e motivate
esigenze di una certa rilevanza.



Assemblee di classe:



ad inizio anno, per scambiarsi le prime informazioni e illustrare l’assetto
organizzativo dei plessi ;
a ottobre/novembre, in occasione delle elezioni dei rappresentanti di classe, per
presentare la programmazione e le iniziative previste per l’anno scolastico;
nel corso dell’anno scolastico per particolari esigenze legate alla classe nel suo
insieme da parte dei docenti o delle famiglie.
Iniziative varie:



feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno…);
laboratori legati a progetti;
manifestazioni o iniziative del territorio.
Per la scuola dell’infanzia
Assemblee di classe

ad inizio o nel corso dell’anno scolastico per illustrare la progettualità educativa;
Colloqui individuali
 ad inizio anno per gli inserimenti;
 nel corso dell’anno per particolari esigenze di confronto da parte delle famiglie o degli
insegnanti;
Iniziative varie:
 feste (in occasione di particolari ricorrenze: Natale, fine anno scolastico…);
 laboratori legati a progetti;
 manifestazioni o iniziative del territorio.
43
Per tutti gli ordini di scuola, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili nel Piano
del nostro Istituto, in coerenza con iniziative finalizzate a promuovere il
"benessere" degli alunni o a prevenire stati di disagio giovanili, si può prevedere
l'attuazione di "Incontri formativi” che prevedano il coinvolgimento della scuola e
delle famiglie su tematiche ritenute particolarmente rilevanti ( autogestiti o in
presenza di operatori esterni con esperienza documentata nella ricerca
psicopedagogia).
Tali iniziative sono volte:
- ad accrescere nei medesimi le competenze pedagogiche finalizzate alla promozione di un
positivo rapporto con i loro figli;
- a creare un'intesa solidale tra genitori e tra insegnanti e genitori;
- ad aprire la scuola al territorio per farla divenire punto di incontro e luogo di elaborazione
di proposte educative.
9. GLI SPAZI NELLA SCUOLA
Gli spazi sono importanti mediatori del progetto educativo, pertanto vanno pensati e
strutturati tenendo conto di alcune caratteristiche:
individuazione e valutazione degli ambienti a disposizione di ciascun plesso;
osservazione e attenzione dei bisogni degli alunni;
articolazione e flessibilità degli spazi sulla base dei percorsi didattici che si
svilupperanno nel corso dell’anno.
In definitiva gli spazi devono essere:
PERSONALIZZABILI
RICONOSCIBILI
POLIVALENTI
UTILIZZABILI IN CONDIVISIONE
I docenti ogni anno organizzano un piano di utilizzo degli spazi per ottimizzarne l’accesso e la
loro fruibilità.
Ecco alcuni ambienti ricorrenti nelle nostre scuole:
Aule
Laboratorio di informatica
Laboratori per attività tecnico-pratiche (musica, tecnologia, arte)
Biblioteca
Aula per attività individualizzate
Aula per attività alternative
44
Aula pre/post scuola
Palestra
Refettorio
Saloni polifunzionali
Area cortiliva attrezzata
 Nelle aule avviene la quotidiana attività didattica svolta dagli insegnanti e dai bambini.
 Nei laboratori, a turno, le classi o gruppi di alunni svolgono attività specifiche previste dal
piano di studi o per iniziative legate all’ ampliamento dell’offerta formativa.
 L’aula per attività individualizzate è utilizzata per interventi mirati al recupero sia con





modalità individuali che a piccoli gruppi, oppure viene strutturata per le esigenze legate ai
bambini diversamente abili.
L’aula pre/post scuola è utilizzata dagli alunni che usufruiscono del servizio pre o post
scuola gestito dagli Enti locali, associazioni di volontariato, autogestione.
L’aula di attività alternative è utilizzata dagli alunni che non usufruiscono dell’insegnamento
della religione cattolica.
I saloni polifunzionali sono utilizzati dalle classi o da gruppi di alunni per attività di
recupero e/o per la realizzazione di progetti legati all’ampliamento dell’offerta formativa.
La palestra è utilizzata da tutte le classi secondo un quadro orario definito all’inizio
dell’anno scolastico.
Il refettorio è utilizzato da tutti gli alunni che usufruiscono di tale servizio .
10. LA SICUREZZA A SCUOLA
Affinché ogni scuola sia aperta all’accoglienza di ogni bambino e possa esprimersi come spazio educativo
coerente agli obiettivi che permeano di senso l’attività che vi si svolge, sarà rivolta particolare
attenzione alla eliminazione delle barriere architettoniche e alla “messa a norma” degli edifici
che ancora non hanno raggiunto le garanzie di sicurezza riguardo ad impianti elettrici,
riscaldamento, uscite di sicurezza (nel rispetto delle competenze delle diverse istituzioni
deputate a tale tipo di interventi).
Ogni Istituto, in base alla vigente normativa, è tenuto a redigere un documento sulla sicurezza
(Piano di Emergenza – Evacuazione) che stabilisce le norme da attuare in caso di pericoli
accidentali o di calamità naturali e istituisce un servizio di prevenzione e protezione.
L’organizzazione del Piano di Sicurezza è volta a migliorare la sicurezza e la salute di tutte le
persone che partecipano alle attività scolastiche, in particolar modo di tutti gli alunni durante
la loro permanenza a scuola.
La sicurezza è un bene di tutti. Agire con prudenza è la norma fondamentale per la
prevenzione e la protezione contro i rischi.
Per agire con prudenza è necessario, da una parte conoscere tutti i possibili rischi, dall’altra
tutte le corrispondenti misure di tutela e comportamenti idonei.
L’attività scolastica in genere, in ogni spazio dell’edificio e in situazione di normale diligenza,
non comporta rischi per la sicurezza e la salute degli studenti, docenti, non docenti e genitori.
45
L’utilizzazione prudente e corretta, nel rispetto di tutte le norme e i divieti, di strutture,
attrezzature ed impianti è condizione fondamentale per la sicurezza di tutti.
Le vie di fuga e le uscite di sicurezza devono sempre essere libere da ogni ostacolo o blocco.
Chiunque sia a conoscenza di situazioni di rischio o di pericolo, è tenuto, con spirito di
solidarietà e collaborazione, ad intervenire ed a riferire al Dirigente Scolastico.
Nel nostro Istituto sono stati individuati degli insegnanti referenti per ogni plesso per
adempiere a diversi compiti in materia di sicurezza degli edifici scolastici:
 vigilare sullo stato di salute dell'edificio scolastico di appartenenza e segnalare
eventuali rischi riscontrati dall'usura o dalla cattiva manutenzione dello stesso;
 verificare se sono stati adottati gli interventi suggeriti per i rischi rilevati;
 trovare soluzioni con interventi operativi di immediata fattibilità;
 vigilare sul "Divieto Antifumo" nei locali della scuola;

simulare situazioni di rischio e pericolo derivanti da incendi e terremoti per saper
mettere in pratica le strategie idonee in tali circostanze;
 verificare l’effettuazione da parte di tutte le classi delle prove di evacuazione degli
edifici scolastici.
11. CRITERI ADOTTATI PER LA GESTIONE
DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE
11.1 RISORSE
PROGETTI
FINANZIARIE
FINALIZZATE
ALLA
REALIZZAZIONE
DEI
Le risorse finanziarie da destinare alla realizzazione dei progetti didattici nei vari plessi
dell’Istituto provengono sostanzialmente dal Fondo per l'Istituzione Scolastica e dal Fondo per
l'Autonomia.
Si ritiene utile differenziare le risorse in base al tipo di fondo:

Fondo per l'Autonomia ((ex legge 440/97) destinato all’ampliamento e al miglioramento
dell’offerta formativa nell'ambito dei piani definiti dalle istituzioni scolastiche e alle
attività di formazione e aggiornamento del personale della scuola.

Fondo
dell'Istituzione
(destinato
alla
retribuzione
di
ore
di
programmazione/progettazione/coordinamento/verifica e di insegnamento aggiuntivo
degli insegnanti) ripartito secondo la proposta del Dirigente, condivisa con le RSU, in
base alle esigenze del personale.
I progetti
criteri:

attuati nel corso del presente anno scolastico terranno presenti i seguenti
coerenza con le linee guida del P.O.F.;
46



presenza di progettualità di istituto (percorsi che denotano l’intenzione di favorire
l’integrazione fra ordini di scuola);
maggior ricaduta possibile sugli alunni delle scuole del nostro istituto (progetti rivolti a
più classi, a più alunni);
proposte che denotino le peculiarità e la storicità dei plessi.
Si cercherà inoltre di promuovere la ricerca di metodologie e strategie didattiche diversificate
e si sosterranno le competenze interne all'istituto.
11.2 CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO
ALLE CLASSI PRIME DI SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Vista la necessità di regolamentare le iscrizioni, in caso di esubero, alle classi prime di scuola
primaria e alle scuole d’infanzia sono stati definiti criteri specifici elaborati dalla commissione
nominata a tale scopo e approvati dal Consiglio di Istituto in data 10/12/2014.
(Si veda allegato specifico)
11.3 CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI
Il Dirigente Scolastico, in relazione ai criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto ed in
conformità al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio Docenti, valutate le eventuali
richieste scritte, assegna gli insegnanti alle classi in base al seguente principio generale: “l’istituzione scolastica utilizza prioritariamente le risorse umane esistenti al proprio interno, assicurando la continuità didattica nella classe e la valorizzazione delle competenze professionali,
tenuto conto delle esigenze e disponibilità dei docenti interessati”; e ai seguenti criteri speci fici:
a. Personale interno al plesso,
b. Personale interno all’istituzione scolastica,
c. Personale trasferito nell’Istituto,
d. Personale neo immesso in ruolo,
e. Personale in utilizzo o in assegnazione provvisoria.
Il Dirigente Scolastico assicurerà il rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto. E’ considerata continuità il passaggio dalla quinta alla prima elementare, dalla terza alla prima media. Il Dirigente Scolastico opererà in coerenza con quanto previsto dalla progettazione
didattico-organizzativa elaborata dal Collegio e valorizzando, altresì, le competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa e tenendo conto delle opzioni delle esigenze manifestate dai singoli docenti.
47
11.4 CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI/SEZIONI
Le classi/sezioni verranno formate tenendo conto dei seguenti criteri:
CRITERI FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA D'INFANZIA
- Mirare alla omogeneità numerica fra le sezioni;
- equilibrio maschi/femmine;
- inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità, tenuto
conto
anche del parere dei servizi di pertinenza.
CRITERI FORMAZIONE CLASSI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO
- Mirare alla omogeneità numerica fra le classi;
- eterogeneità al loro interno in relazione ai livelli di apprendimento e all'appartenenza di
genere;
- assunzione del parere delle insegnanti del precedente percorso di istruzione in merito a :
livelli di apprendimento, socializzazione, comportamento;
- inserimento degli alunni diversamente abili in relazione alla gravità di disabilità tenuto
conto
anche del parere dei servizi di pertinenza.
Eventuali preferenze espresse dalle famiglie non saranno vincolanti per la formazione delle
classi.
In caso di fratelli già frequentanti sarà previsto l'inserimento nello stesso corso.
Sarà valutata la provenienza territoriale, per l'inserimento in una stessa classe, salvo non vi
sia conflitto con i criteri sopra espressi.
L'inserimento di alunni durante l'anno scolastico, di competenza del Dirigente Scolastico, sarà
effettuata dopo che questi avrà raccolto informazioni presso i docenti delle classi interessate
sulla possibile classe di inserimento.
12. ORGANIZZAZIONE DI ISTITUTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
D.S.G.A.
Insegnante VICARIA
2°Collaboratore
Dott. Giovanni Roncarati
Dott.ssa Grazia Baraldi
Ins.Loretta Guidetti
Ins. Elisabetta Chemello
FUNZIONI STRUMENTALI:
Per l’anno scolastico 2014-2015 sono state individuate, ai sensi dell’art. 30 del CCNL
24/7/2003, le seguenti Funzioni Strumentali volte a migliorare l’efficienza, la qualità dei
servizi scolastici e l’offerta formativa della scuola.
48
AREA
GESTIONE DEL
PIANODELL’OFFERTA
FORMATIVA
DOCENTI
Cristina STORARI
FUNZIONE STRUMENTALE
Coordinamento, elaborazione
e
redazione
del
piano
dell'offerta formativa.
Raccolta e coordinamento dei
progetti curriculari ed extracurriculari.
Definizione e gestione delle
strategie per l’analisi dei
bisogni.
Definizione e gestione delle
procedure per la verifica e la
valutazione annuale del Piano.
INTERVENTI
E SERVIZI
PER GLI
ALUNNI
nell’ottica della
CONTINUITA'
SOSTEGNO E
INTEGRAZIONE ALUNNI
STRANIERI
Marinella MONICI
Coordinamento per lavorare in
un’ottica di continuità fra i
vari ordini di scuola per
prevenire eventuali difficoltà
d'inserimento
negli alunni.
Coordinamento
per
la
definizione
di
percorsi
progettuali tesi a favorire la
valorizzazione
della
dimensione
verticale
dell'
Istituto Comprensivo.
Emanuela CELEGHINI
Coordinamento
teso
a
favorire
iniziative volte
all'inserimento
e
all'integrazione degli alunni
stranieri;
promozione
di
percorsi
specifici
di
prima
alfabetizzazione
e
potenziamento linguistico,
in base alle
esigenze
emergenti nell'Istituto.
49
SOSTEGNO E
INTEGRAZIONE ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI
Coordinamento per la gestione
Daisy BERILLI per la scuola delle risorse, supporto ai
d'infanzia e primaria
docenti nella documentazione
del percorso operativo
e
Teresa AULETTA per la
nell’organizzazione
delle
scuola second. di I gardo riunioni relative agli alunni
disabili.
COMMISSIONI
DSA e BES
coordinata dalle insegnanti
D. Berilli e T. Auletta
Integrazione alunni stranieri
coordinata dall'ins. E. Celeghini
Continuità
coordinata dall’ins. M. Monici
Staff
Composto da: Ins. Vicaria, Ins. Collaboratore
del Dirigente, funzioni strumentali, insegnanti
fiduciari di plesso.
Coordinato dal Dirigente Scolastico
FIDUCIARI DI PLESSO:
DOCENTI
secondaria di 1° grado di S. Bartolomeo
Signorini Valentino
secondaria di 1° grado di Masi torello
Cristiana Corelli
secondaria di 1° grado di Voghiera
Laura Vecchietti
primaria di Gaibanella
Carla Schiavina
primaria di Masi Torello
Paola Landuzzi
primaria di S. Bartolomeo
Laura Cantarini
primaria di S. Martino
Silvia Pezzini
primaria di Voghiera
Rizzati Enrichetta
infanzia di Fossanova S. Marco
MariaGrazia Casari
infanzia di S. Martino
Germana Polo
50
COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE
scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO
di S. BARTOLOMEO
Pieroni Patrizia
1^A
Dossi Tiziana
2^A
Muzzani Elena
3^A
Luminari Luisa
1^C
Chemello Elisabetta
2^C
Ronconi Chiara
3^C
Miozzo Anna Maria
1^D
Scapoli Valentina
2^D
Molinari Tosatti Elena
3^D
COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE
scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO
di MASI TORELLO
Faniello Francesco
1^A
Rocca Gabriella
2^A
Corelli Cristiana
3^A
COORDINATORI CONSIGLI DI CLASSE
scuola SECONDARIA di PRIMO GRADO
di VOGHIERA
Tosi Roberta
1^E
Monici Marinella
2^E
Malacarne Monica
3^E
Lessio Rossella
1^F
Seppoloni Maria Chiara
2^F
Vecchietti Laura
3^F
Varriale Carmela
1^G
Auletta Teresa
2^G
51
REFERENTI
Accanto a tale organizzazione il nostro Istituto ha previsto l’individuazione di altre importanti
figure di riferimento per la gestione di alcuni aspetti di carattere pratico o ambiti di
particolare rilevanza e complessità: i referenti.
REFERENTE
DOCENTI
Sicurezza
1 insegnante o collaboratore Vigilano sulla sicurezza degli
scolastico per plesso
edifici scolastici di
appartenenza.
alunni con DISTURBI
SPECIFICI dell'
APPRENDIMENTO (DSA)
e
BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI (Bes)
AUTOANALISI di Istituto
ORIENTAMENTO
delle scuole secondarie di
primo grado
mensa
FUNZIONE
Coordinano
la gestione delle
risorse e la documentazione del
D. Berilli (per la scuola percorso operativo e didattico,
supportando
i
docenti
primaria)
nell’organizzazione di attività
T. Auletta (per la secondaria adeguate a far fronte alle
situazioni di svantaggio e
I grado)
disagio scolastico legate a
difficoltà
specifiche
di
apprendimento e ai bisogni
educativi speciali.
R. Boldrini
T. Dossi
Promuovono
azioni
volte
all’autovalutazione
mediante
analisi del servizio e redazione
del
RAV,
nell’ottica
del
miglioramento della qualità
dell’offerta formativa.
1 insegnante per ogni plesso Coordinano e gestiscono le
di scuola secondaria di primo iniziative di informazione a
grado
supporto delle scelte formative
degli alunni in uscita dalla
scuola media.
1 insegnante per plesso
(se attivata la mensa
scolastica)
52
Costituiscono un collegamento
fra
l’ente
comunale,
la
circoscrizione di appartenenza
e le famiglie dei bambini che
usufruiscono
della
mensa
scolastica, raccolgono eventuali
problematiche
connesse
al
servizio offerto.
sito web d'Istituto
teatro
Attività motoria
L. Guidetti
E. Chemello
1 insegnante per plesso
Ha con il compito di curare e
aggiornare il sito web dell’
Istituto.
Ha con il compito di prendere
contatto e proporre
attività
inerenti
l’ambito
artistico,
teatrale o cinematografico.
Ha il compito di coordinare e
verificare le iniziative di
carattere sportivo attivate nel
plesso
12.1 UFFICIO DI SEGRETERIA E PERSONALE A.T.A
(Amministrativo – Tecnico - Ausiliario)
L'Ufficio di segreteria è elemento costitutivo dell'Istituto scolastico, ad esso è preposta la
figura professionale del Direttore dei Servizi Generali ed amministrativi con proprie e
specifiche competenze fissate, in via prevalente dal vigente contratto collettivo di lavoro e dal
decreto 1° Febbraio 2001, n. 44: Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione
amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche".
Il Direttore amministrativo organizza i servizi amministrativi dell'unità scolastica ed è
responsabile del funzionamento degli stessi. Sovrintende, nell'ambito delle direttive di massima
impartite dal Dirigente Scolastico e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi e ai
servizi generali dell'Istituto scolastico, coordinando il relativo personale.
Tutta l'attività svolta dal Direttore amministrativo e dal restante personale A.T.A. costituisce
indispensabile supporto alla piena realizzazione del Piano dell'offerta formativa.
13. I PROGETTI
Accanto alla programmazione curricolare si inseriscono in modo complementare e trasversale i
progetti.
I progetti sono il risultato di scelte attente e ponderate, che tengono in considerazione:
 scelte comuni e unificanti fatte a livello di istituto;
 esigenze specifiche legate a gruppi di alunni, alle classi o alla scuola nella sua interezza
(interessi, curiosità, difficoltà e problematiche contingenti ..);
 le risorse interne (insegnanti, attrezzature, spazi…);
 le risorse esterne (agenzie ed enti sia pubblici che privati del territorio, famiglie,
esperti…).
53
Per l’anno scolastico 2014-2015 nel nostro Istituto saranno attivate diverse iniziative che
possono essere raggruppate in 3 aree:
1) PROGETTI DI ISTITUTO
2) PROGETTI DI PLESSO
3) Promozione dell’ ATTIVITA' MOTORIA
PROGETTI DI ISTITUTO
PROGETTO “PUNTO DI VISTA”
in collaborazione con l’U.O. PROMECO
PROMECO è un servizio pubblico istituito dal 1992 attraverso una convenzione tra più
enti (Comune di Ferrara, Azienda USL, Provincia in collaborazione con l'Ufficio X Ambito
territoriale di Ferrara).
Al suo interno opera personale specializzato messo a disposizione dal Comune di Ferrara e
dall’Azienda USL e di personale con competenze diversificate attraverso contratti di
prestazione libero-professionale.
PROMECO si occupa di prevenzione in un rapporto privilegiato con il mondo della scuola sulle
tematiche relazionali, del disagio e della promozione del benessere.
PUNTO DI VISTA è un progetto di prevenzione sperimentato e realizzato in
numerose scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Ferrara.
Il progetto si rifà alle indicazione dell’OMS e appartiene all’area degli interventi di
prevenzione selettiva.
Punto qualificante del progetto è la presenza costante di un operatore all’interno
della realtà scolastica, con l’obiettivo di rispondere alle problematiche del gruppo
classe o di carattere personale emerse da parte di studenti, insegnanti, genitori.
L’operatore attiva le potenzialità educative della scuola non sostituendosi ad essa.
Le AZIONI previste prevedono:
- INCONTRI FORMATIVI PER DOCENTI in rete con l’I.C. 5 e I.C. 9 suddivisi per scuola
infanzia-primaria e secondaria;
- INCONTRI FORMATIVI rivolti ai GENITORI delle scuole secondarie e ultimo anno di
scuola primaria;
- SPORTELLO DI CONSULENZA rivolto alle famiglie;
- CONSULENZE PER I DOCENTI;
- PRESENZA NEI CONSIGLI DI CLASSE (sulla base di specifiche necessità);
- INTERVENTI NELLE CLASSI in presenza dei docenti.
OPERATRICE DI RIFERIMENTO: Dott.ssa MARTA ZOLA
Rivolto alle scuole secondarie dell’Istituto
54
PROGETTO CONTINUITA’
Il progetto intende promuovere e sostenere momenti di progettazione condivisa
fra docenti in senso verticale e favorire negli alunni la conoscenza di nuove realtà
scolastiche
“I DIRITTI DELLA PERSONA”
Il percorso sarà dedicato alla figura e all’opera del Maestro Manzi, attraverso le sue
opere e il suo pensiero nella direzione dei “Diritti irrinunciabili, per l’armonico sviluppo della
persona”.
Tutte le classi- ponte dei vari ordini di scuola
PROGETTI AREA CITTADINANZA
PRIMARIA S. MARTINO
L’AQUILONE VOLA ANCORA
Sviluppo di tematiche ecologiche e sociali volte a promuovere atteggiamenti di empatia e
solidarietà, rispetto per l’altro, per l’ambiente, anche attraverso l’opera del maestro Manzi.
Laboratori a classi aperte, di cui uno rivolto anche alle famiglie.
PROGETTO LETTURA
L'avvicinamento al libro come esperienza volta a sviluppare la curiosità, la fantasia, l'ascolto e
tutte quelle competenze di tipo trasversale che possono ampliare gli orizzonti della
conoscenza.
Alcuni percorsi andranno a raccordarsi con l’approfondimento della figura di A.
Manzi e con il percorso formativo in rete dedicato alla lettura.
LETTORI
PER DIVERSAMENTE
OGNI…..GIORNO
UGUALI
Stimolare la curiosità
per
la
lettura
attraverso il racconto
scritto e orale, la
narrazione
per
immagini, la creazione
grafica di personaggi,
l’ uso del fumetto e la
video lettura di testi
in lingua italiana e
ingese.
PRIMARIA
GAIBANELLA
GIROPAGINA
BIBLIOTECA
Connotare l'approccio
alla lettura e al testo
attraverso esperienze
che favoriscano
sensazioni positive e
piacevoli.
Avvicinarsi alla
drammatizzazione e
valorizzazione di
diversi stili
comunicativi.
Rendere fruibile da
parte di tutti gli alunni
della scuola secondaria
di San Bartolomeo, i
testi presenti nella
biblioteca,
con
l’obiettivo
di
sostenere e stimolare
la passione per la
lettura.
L’avvicinamento
al
libro e al piacere della
lettura attraverso i
temi della diversità.
Attività correlate:
-rappresentazioni di
Natale e di fine anno
scolastico
-realizzazione
del
giornalino della scuola
“Senza
penna
e
calamaio”.
PRIMARIA
PRIMARIA
S. BARTOLOMEO
VOGHIERA
55
SECONDARIA
S. BARTOLOMEO
Percorsi di ED. ALLA LETTURA saranno attivati anche nell’ambito delle SCUOLE
D’INFANZIA attraverso attività laboratoriali.
Tutte le scuole dell’istituto condivideranno la “GIORNATA DEDICATA ALLA
LETTURA” attraverso iniziative diversificate in collaborazione con le famiglie e il
territorio di appartenenza.
PERCORSI DI ALFABETIZZAZIONE di LINGUA ITALIANA come L2:
“NON UNO DI MENO anno 5°” (ex art 9. per il forte processo immigratorio)
Il progetto è rivolto agli alunni stranieri presenti nelle scuole del nostro istituto che
affrontano con difficoltà l’approccio alla lingua italiana.
Scuole coinvolte: primarie e secondarie sulla base di bisogni emergenti.
scuola
scuola
scuola
scuola
scuola
scuola
di I grado di S. Bartolomeo
di I grado di Voghiera: “SoS ITALIANO”
primaria di Voghiera: “L’ABC DELL’ITALIANO”
primaria di S. Bartolomeo:”CON L’ITALIANO GIOCO E IMPARO””
primaria di S. Martino
dell’infanzia di S. Martino
ATTIVITA' ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
Progetti rivolti agli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica
scuola secondaria di S. Bartolomeo:
- attività rivolte all’area linguistica attraverso la lettura espressiva e la scrittura
creativa.
- Ed. alla cittadinanza attraverso la lettura, comprensione e discussione con approccio
critico degli argomenti trattati.
scuola secondaria di Masi Torello: area linguistica (supporto alle competenze grammaticali,
logiche e ortografiche) e area storico-geografica (supporto alle strategie di studio).
scuola secondaria di Voghiera: attività volte ad acquisire e consolidare efficaci strategie
organizzative di lavoro e studio.
scuola primaria di S. Bartolomeo: (classe III A) - area tematica della cittadinanzaverranno affrontati temi legati alla diversità, multiculturalità, affettività, ambiente.
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PROGETTI DI PLESSO
AREA PROGETTUALE DELLA COMUNICAZIONE
In tale ambito si inseriscono i progetti che hanno attinenza con le diverse forme
di comunicazione, nell'ambito verbale, espressivo, creativo, musicale, artistico.
PROGETTI DI LINGUA INGLESE nelle scuole d’infanzia
Percorsi di avvicinamento dei bambini di 5 anni alla lingua inglese in modo ludico.
Infanzia FOSSANOVA
Infanzia S. MARTINO
NEW MAGIC WORDS
ENGLISH
POP MUSIC “N” CULTURE
Favorire l’acquisizione della lingua inglese attraverso la musica e i testi di canzoni
SECONDARIA VOGHIERA
PROGETTI AREA ARTISTICO-MUSICALE
La musica come componente fondamentale e universale dell'esperienza umana, in grado di
offrire spazi ideali per sviluppare processi di socializzazione e cooperazione e di valorizzazione
della creatività.
PRIMARIA VOGHIERA
-Percorso di ED. MUSICALE grazie alla
collaborazione dei docenti di musica della
secondaria di Voghiera.
-DIALOGO MUSICALE: percorso di musicoterapia attraverso l’uso di linguaggi alternativi
a quello visivo e linguistico (metodo Orrf).
SECONDARIA VOGHIERA
-IL CONCERTO: attività di saggio musicale.
-IL CONCORSO:l'esaltazione delle eccellenze
(Concorso musicale Città di Castello)
-CANTO CORALE: “un coro in ogni scuola”: la
dimensione collettiva come approccio
all’esperienza vocale.
-MARATONA MUSICALE: esperienza di
gemellaggio con la scuola secondaria ad
indirizzo musicale di Comacchio.
SCRITTURA CREATIVA
Concorso letterario volto a favorire l'espressione della creatività degli alunni, nella produzione
di testi di genere diverso.
SECONDARIA VOGHIERA
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BOTTEGA DELLA LUCE
Laboratorio tecnico-artistico volto ad esplorare il concetto di luce attraverso attività
psicomotorie e di manipolazione.
PRIMARIA MASI TORELLO
CINEMA SPIRITUALE
Affrontare attraverso la visione di film selezionati i grandi quesiti dell'esistenza dell'uomo.
Alla visione seguirà l'approfondimento in classe in relazione alle varie discipline.
SECONDARIA MASI TORELLO
SECONDARIA VOGHIERA
AREA PROGETTUALE DELL’ INTEGRAZIONE
In tale ambito si inseriscono i progetti volti all’integrazione e al benessere degli
alunni in situazione di difficoltà nel percorso di apprendimento o di consolidamento
e arricchimento delle competenze possedute.
RECUPERO
CONSOLIDAMENTO
POTENZIAMENTO
area linguistica
RECUPERO
CONSOLIDAMENTO
POTENZIAMENTO
area logicomatematica
RECUPERO
CONSOLIDAMENTO
METODOLOGIA DI
STUDIO
area storica
“SONO
DOSLESSICO…e
allora?”
“IL DONO DELLA
DISLESSIA”
Attività rivolte alla
tutela del diritto alle
pari opportunità di
istruzione per soggetti
con DSA in
collaborazione con il
Centro SOS Dislessia
di Ferrara
primo grado di
S. BARTOLOMEO
VOGHIERA
primo grado di
S. BARTOLOMEO
primo grado di
VOGHIERA
primo grado di
MASI TORELLO
S. BARTOLOMEO
VOGHIERA
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PRIMARIA S. MARTINO
Progetto in collaborazione con la Dott.ssa F. Solmi, del CSC (centro servizi e consulenze
del comune di Ferrara) volto ad affrontare particolari situazioni problematiche emergenti all'
interno dei gruppi-classe.
Il percorso prevede attività di osservazione delle classi, attività laboratoriali con gli alunni e
incontri con i genitori della scuola.
La Dott.ssa Solmi conferma la disponibilità alla creazione di uno “sportello” dedicato ai
genitori attraverso il quale si intendono offrire strumenti di supporto alle famiglie nel loro
compito educativo, creando modalità di collaborazione con la scuola.
AREA PROGETTUALE CITTADINANZA ATTIVA
In tale ambito si inseriscono tutti i progetti che rispondono al bisogno di educare
gli alunni al “benessere” attraverso la conoscenza dei diritti/doveri del cittadino,
della Costituzione, del rispetto per sé, per l’altro, per altre culture, per
l’ambiente
A TAVOLA CON I
NONNI
La corretta
alimentazione come
fonte di benessere,
alimentazione come
identità storica,
culturale, territoriale.
Laboratori di cucina
con prodotti della
tradizione ferrarese .
PASSO DOPO PASSO UN ORTO A
(Percorso di
SCUOLA
CONTINUITA’ con la
un orto realizzato,
secondaria).
curato e seguito tutto
I diritti umani, la
l’anno: per favorire
diversità e la
il rispetto
solidarietà attraverso: dell’ambiente, la cura
- il contatto con il
del terreno e della
Centro Nyumba Ali di natura, la
Iringa (Tanzania)
ritmicità dei cicli
- la realizzazione di
vitali delle colture e il
uno spettacolo
consumo consapevole
teatrale.
nell’ottica del non
spreco.
MENSA
INTERSCUOLA
promuovere
l'educazione ad una
corretta alimentazione
e favorire percorsi di
socializzazione.
Il
progetto
vuole
favorire la frequenza
pomeridiana ai corsi
di strumento musicale
degli studenti che
risiedono lontano dalla
sede scolastica.
PRIMARIA
GAIBANELLA
PRIMARIA
VOGHIERA
SECONDARIA
VOGHIERA
PRIMARIA
S. MARTINO
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PROGETTI DI ADOZIONI A DISTANZA
Promozione di
azioni di contrasto alle forme di povertà ed emarginazione sociale
attraverso azioni concrete di solidarietà
scuola SECONDARIA DI S. BARTOLOMEO: adozioni a distanza e iniziative di aiuto in
Etiopia attraverso il Segretariato Missioni Estere dei Padri Cappuccini.
scuola SECONDARIA DI VOGHIERA: attraverso il progetto di solidarietà “DIPINGERE,
TAGLIARE..CREARE…” verranno creati manufatti originali utilizzando varie tecniche per
sosterrà l’ adozione a distanza Panciu Rom Romania IBO Italia.
scuola PRIMARIA DI VOGHIERA: “Progetto passo dopo passo” correlato alla raccolta
fondi a favore di Telethon e Nyumba Ali (centro che opera per la riabilitazione dei ragazzi
disabili e del loro inserimento scolastico).
Progetto “I TAPPI DI K” : contenitori per la raccolta di tappi di plastica presenti presso
diverse scuole dell’Istituto i cui proventi andranno a sostenere l’associazione “Viale K” di
Ferrara legata all’attività di autofinanziamento della comunità Rinascita.
PROGETTI DI PROMOZIONE
ATTIVITA’ SPORTIVA
Attivazione di percorsi volti alla promozione, diffusione e
potenziamento
dell'ATTIVITA' MOTORIA nelle scuole , come sviluppo di attività che educhino a
sani stili di vita e ad una cultura sportiva che miri al benessere della persona e ad
equilibrate relazioni sociali.
Collaborazioni con personale qualificato in relazione all'età degli alunni.
Associazioni
sportive
con
personale
specializzato per i progetti di psicomotricità
in età pre-scolare
CUS Ferrara e Soc. sportiva Basket-Gallo
scuole dell'infanzia
-S.Martino
-Fossanova : “Muoviamoci insieme”
Scuola primaria di S. Martino: attività di
mini-rugby e mini-basket
US ACLI di Ferarra
Primaria S. Bartolomeo: “Mi piace se ti muovi”
Società Etrusca 2010 e Volley Voghiera scuola primaria di Voghiera: “Il gioco, lo
per Attività motoria a scuola
sport, le regole”
Volley Voghiera
Scuola primaria Masi Torello: “Gioco sport”
Società Ferrara Baseball-softball
Scuola primaria Voghiera
Pesciolini in piscina
Primaria Voghiera classe II B
FIY
primaria Gaibanella: “Progetto Yoga”
Federazione italiana yoga
classi I, II e IV
Progetto
“Gioco-sport:
500
classi
in Primaria Gaibanella
movimento”; in collaborazione con Coni Point
Ferrara, UST e Amministrazione Comunale
di Ferrara.
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Comitato provinciale FIPAV
(Federazione italiana pallavolo di Ferrara)
per il progetto “1,2,3.. Volley”
ATTIVITA’ SPORTIVA
EXTRACURRICOLARE
GRUPPO SPORTIVO
secondaria di primo grado classi prime
Scuole secondarie di primo grado come attività
pomeridiana extra-scolastica
L’Istituto, in corso d’anno, è disponibile ad aderire a progetti di carattere sportivo, purchè le
finalità e gli obiettivi da essi perseguiti siano in sintonia con le linee guida di riferimento del
Piano dell’offerta formativa.
Nelle scuole del nostro Istituto, accanto all'attivazione di tale progettualità, saranno promossi
percorsi, secondo modalità e tempi stabiliti dai docenti, tesi a sviluppare obiettivi formativi
interdisciplinari legati alle "EDUCAZIONI TRASVERSALI", attraverso le quali si intende
promuovere:
 l'apertura della scuola al territorio non solo come invito ad osservare criticamente la
realtà che ci circonda, ma anche perchè sollecitano la scuola a collaborare con enti,
istituzioni e organizzazioni governative e non, specializzati nelle tematiche da trattare;
 l'utilizzo di metodologie di tipo laboratoriale;
 lo sviluppo di competenze e capacità per comprendere la società in cui si è inseriti e
per agire in essa come soggetti critici e responsabili.
Gli ambiti coinvolti sono:
 EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
-legalità
-pari opportunità
-interculturalità
-prevenzione del bullismo
-ed. stradale
 EDUCAZIONE ALLA SALUTE (promozione del benessere e prevenzione del disagio)
-ed. sanitaria
-ed. alimentare
-ed. sessuale
-ed. all'affettività
-attivita legate al “corpo, movimento e sport” nell'ambito scolastico e partecipazione a
manifestazioni sportive organizzate a livello territoriale e provinciale;

EDUCAZIONE AMBIENTALE (conoscere il territorio come ambiente naturale e
antropico per la promozione di un corretto rapporto uomo-natura);

ORIENTAMENTO (favorire nel preadolescente la possibilità di operare scelte
realistiche nell'immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita
personale).
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In tal senso il territorio collabora rendendo disponibili proprie risorse e personale qualificato
nell'attivazione di incontri tematici e/o laboratori tali da rendere l'offerta formativa ampia e
diversificata:
- gruppo Hera, CEA-La fabbrica dell'acqua e Area per attività laboratoriali legate all'
educazione ambientale;
- Avis, per attività di sensibilizzazione verso tematiche legate alla donazione di sangue;
- Biblioteca Rodari, Biblioteca Ariostea, Biblioteca Bassani, Biblioteche comunali per attività
legate alla promozione della lettura e scrittura;
- compagnie teatrali, Teatro Comunale di Ferrara e
spettacoli teatrali e/o di laboratori teatrali;
Teatro Boldini per proposte di
- PROMECO per iniziative di formazione e consulenza;
- coop Estense, per l'attivazione di laboratori di educazione alimentare;
- Operatori della Polizia Municipale
stradale;
per attività legate all'educazione e alla sicurezza
-Regione
Emilia Romagna, Comune di Ferrara, Istituto di Biologia dell'Università di
Ferrara, per il progetto “Campagna-lotta alla Zanzara tigre”, rivolto alle classi quarte di
scuola primaria;
- Protezione civile, comando Provinciale Vigili del fuoco e Comune di Ferrara;
-
-
Ufficio minori e Prefettura di Ferrara, Guardia di Finanza, Carabinieri compagnia di
Ferrara, Polizia postale e delle comunicazioni, Promeco per iniziative legate all'ed.
alla cittadinanza e alla legalità e prevenzione del bullismo;
Associazione SOS DISLESSIA di Ferrara, per attivazione di laboratori in classe
come approfondimento e supporto di temi legati agli alunni con dsa.
Fanno parte integrante dell'offerta formativa del nostro Istituto le uscite didattiche, le
visite guidate e i viaggi di istruzione che nel corso dell'anno saranno organizzati, come
previsto anche dal Regolamento d'Istituto.
Tali iniziative hanno valenza educativa, formativa oltre che relazionale
e
vengono
precedute e seguite da una adeguata programmazione e preparazione degli alunni da
parte dei docenti.
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Al presente Piano dell’offerta formativa sono allegati:







STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEI SINGOLI PLESSI;
PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI;
PROTOCOLLO di ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI;
PROTOCOLLO di buone prassi “ACCOGLIENZA MINORI ADOTTATI IN AMBITO
SCOLASTICO”;
PATTO FORMATIVO;
REGOLAMENTO D'ISTITUTO;
CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELLE GRADUATORIE DI ACCESSO PER
L’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA E ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA.
ISTITUTO COMPRENSIVO N. 7 di SAN BARTOLOMEO IN BOSCO (Ferrara)
Approvato nella seduta del Collegio dei Docenti del 02/12/2014
Sarà approvato nella seduta del Consiglio di Istituto di febbraio 2015
Il Presidente del Consiglio di Istituto
F.to
Il Dirigente Scolastico
F.to
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IL P - Comune di Ferrara