lo (sportello) del consumatore n. (02) febbraio 2007 Antiossidanti in Alimentazione il ruolo degli antiossidanti è quello di cooperare nel mantenimento del bilancio tra le specie ridotte e quelle ossidate prodotte dall’organismo; così molti antiossidanti operano con meccanismi diversi ma in modo sinergico per mantenere lo stato non-ossidato delle diverse componenti cellulari. I radicali liberi dell’ossigeno (ROS) sono specie altamente reattive, presenti in natura, caratterizzate da un’emivita breve e coinvolte in numerose reazioni. Negli ultimi anni, si è diffuso il concetto secondo il quale è importante la presenza di una con- centrazione elevata di antiossidante nel sito in cui avviene la degradazione prodotta dai radicali. Un esempio di antiossidante è rappresentato dalla vitamina E. Essa è considerata un’importante molecola in grado di limitare la perossidazione dei lipidi che costituiscono le membrane cellulari. La vitamina E è una molecola lipofila e per questa sua caratteristica è immagazzinata soprattutto nel tessuto adiposo, nel fegato e nei muscoli. Il termine vitamina E è generico, ed è usato per indicare una famiglia di sostanze liposolubili distinguibili in due gruppi: tocoferoli e tocotrienoli. I tocotrienoli si differenziano dai tocoferoli per le insaturazioni che presentano sulla catena, mentre all’interno di ciascuna classe le differenze sono determinate dal numero e dalla posizione dei gruppi metilici sull’anello aromatico. Studi svolti da diversi gruppi di ricerca (Packer, Evans e Sies) hanno evidenziato che Tuttavia, l’attività della vitamina E è strettamente correlata all’attività dell’acido ascor- Il cioccolato fa bene Che il cioccolato faccia bene all’umore è noto da tempo, tuttavia una ricerca australiana dimostra che fa bene anche al cuore, come effettivo coadiuvante della funzionalità dei vasi sanguigni, e quindi nell’abbassamento della pressione. Quindi il cioccolato si riappropria del titolo di “cibo degli dei”. Gli scienziati del Centro di ricerca sulla Fisiologia nutritiva dell’Università dell’Australia meridionale hanno scoperto che il cacao, ricco in flavonoidi, rilassa i vasi sanguigni e neutralizza i radicali liberi, responsabili del precoce invecchiamento cellulare. I componenti chimici del cacao sono simili ad altri polifenoli che si trovano nella buccia e nei semi dell’uva. Per questo mangiare cioccolato fa bene alla circolazione allo stesso modo di bere il famoso ‘bicchiere di vino al giorno’. Studi precedenti condotti negli Stati Uniti suggerivano che i flavonoidi nel cacao possono migliorare le funzioni cerebrali e ritardare l’invecchiamento. Tali studi fanno infatti ipotizzare che i flavonoidi aumentino l’afflusso di sangue al cervello e possano giovare in alcuni disturbi vascolari. Tutto questo, però, è vero solo nel caso delle varietà di cioccolato più concentrate, in cui il cacao rimane l’ingrediente principale. Elisa Garofolini bico (vitamina C). Questa vitamina idrosolubile è presente nel citosol cellulare e rende possibile la rigenerazione della vitamina E. Questo dimostra quanto sia importante il ruolo di una piccola molecola antiossidante come l’acido ascorbico nei meccanismi di regolazione delle funzioni biologiche dell’organismo. Un’altra categoria di composti naturali antiossidanti sono i carotenoidi, molecole lipofile a lunga catena, con 40 atomi di carbonio e numerose insaturazioni. Sono molecole ampiamente distribuite in natura, collocate nei complessi proteina-pigmento fotosintetico di piante, batteri fotosintetici, funghi ed alghe e svolgono un ruolo importante nel proteggere le cellule e gli organismi dalle ossidazioni, in particolare da quelle fotoindotte. Il licopene, presente nel pomodoro, è sicuramente il più attivo, seguito dal betacarotene (che ritroviamo in numerosi vegetali giallo-arancio come le carote e la zucca). Dott. Elena Besco Niente più “sballo”! Si chiama “Raggio di vita” il bicchiere antisballo che sarà prodotto e messo in commercio in tutta Europa dall’imprenditore veneto Gigi Stecca. Il noto mastro birraio, proprietario della pizzeria “Michelangelo da Vinci” di Villamarzana (Ro), dopo anni di prove e sperimentazioni è riuscito a dimostrare, dati alla mano, che il bicchiere da lui ideato è in grado di abbassare il tasso alcolemico della birra. La tecnica messa a punto da Stecca consiste nel versare la birra in particolari calici di cristallo dotati di una forma non casuale, che liberano la bevanda dall’anidride carbonica, diminuendo di conseguenza la veicolazione dell’alcol etilico nel sangue. Ora che le prove e i test confermano la scientificità di questa teoria, il suo impegno si orienta verso l’educazione al bere dei più giovani e la sigla di un accordo commerciale con la Arc International, azienda leader per la produzione di vetro e cristalli. Ma il bicchiere e la tecnica di mescita non incidono solo sull’abbassamento del tenore alcolico. La birra versata ed ossigenata nel bicchiere si presenta con un gusto più esalato, soprattutto dei malti, e maggiore digeribilità. Il bicchiere, disponibile in diverse forme e dimensioni, è dotato all’interno di raggiere in forma a spirale che dal fondo del bicchiere arrivano fino ad un terzo circa della coppa. Se ad una prima vista la cosa può apparire un elegante fregio decorativo, ben presto ci si accorge che quelle tracce in rilievo servono per ben altro. Versata la bevanda, infatti, è necessario cominciare a ruotare il bicchiere con il suo contenuto. Inoltre, tenendo per alcuni minuti il bicchiere tra le mani, grazie al vetro sottilissimo, si riesce a portare la birra il più vicino possibile all’ottimale temperatura di degustazione, ovvero attorno ai 16-18° C. Ora comincia la fase più importante dell’impegno portato avanti da Gigi Stecca, far conoscere i benefici di questo che è destinato a diventare un importante strumento per i pubblici esercizi. “Raggio di vita” sarà commercializzato a partire dalla fine del 2007. Marco Di Lello Bambini: Una sfida per i media Il recente messaggio del Papa “I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione”, non si limita a trattare della formazione dei bambini, ma invoca una formazione dei professionisti dei media. L’industria dei media non può sottrarsi agli imperativi etici della propria responsabilità di fronte alla società civile e gli utenti dei media non devono ignorare il corrispondente vincolo etico della partecipazione attiva e critica. Si tratta di produrre programmi eccellenti perché «ponendo i bambini di fronte pagina(quattro) a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento». La dignità del bambino esige rispetto, attenzione alla sua fragile personalità che è in formazione e non deve essere compromessa da spettacoli gratuiti di violenza e sesso: «Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film d’animazione e videogame - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comporta- menti antisociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti». L’educazione, afferma il Pontefice, deve promuovere il contatto dei giovani con l’arte e con opere di bellezza. «È qui importante riconoscere il valore fondamentale dell’esempio dei genitori e i vantaggi nell’introdurre i giovani ai classici della letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile». L’educatore deve porsi il problema dell’am- biente mediale in cui crescono i ragazzi, dei suoi linguaggi e della sua cultura. Accanto alle competenze tradizionali del “leggere e scrivere” ogni ragazzo deve imparare ad essere cittadino, aiutato in questo compito da scuola e famiglia. Gli obiettivi della Media Education devono essere accompagnati da strategie e percorsi. Il Papa ne ha indicato uno: la via della bellezza. «Scegliere deliberatamente, tutto quello che è buono, vero e bello». Tiziana Candita Programma generale di intervento 2005 - 2006 della Regione Veneto realizzato con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Attività Produttive Autorizzazione CNS/CBPA/RO/001AP/06 del 27/09/06 - Lo Sportello del Consumatore - Mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. – 70% - CNS Rovigo - Testata registrata presso il Tribunale di Rovigo n. 4/2006 del 25/09/2006 - Contiene I.R. L’editoriale: La casa? Un lusso per pochi! Sembra proprio che nelle nostre “ridenti” città, poter affittare o addirittura comprare casa, sia solo un lusso che in pochi ormai possono permettersi. L’Italia è uno dei Paesi UE dove il caro-affitto è tra i più pesanti. Diventato quasi insostenibile. Secondo i vari rapporti Censis vi sarebbe una fetta di italiani che è rimasta fuori dal giro dei proprietari di casa e che vive in abitazioni in affitto. Da anni si assiste ad un progressivo incremento dei prezzi che non ha eguali in altri Paesi. Mercato completamente senza regole, con prezzi altissimi rispetto alla metratura, alle condizioni e all’ubicazione degli appartamenti. In molti casi sembra di trovarsi davanti alle inserzioni degli affitti e/o vendite delle zone più prestigiose di Hollywood. L’incidenza del canone su un reddito di 15mila euro annui varia dal 40 all’80%, costituendo il fattore di spesa fondamentale per chi non può permettersi una casa di proprietà. L’alto costo degli affitti, un’offerta troppo bassa, una normativa che vincola i contratti ad una durata esagerata, la mancanza di sgravi fiscali per i proprietari sono alcune delle motivazioni all’origine della situazione attuale. Cifre, queste, che si traducono in buone notizie per chi ha scelto il mercato immobiliare come forma di investimento: adattando di volta in volta il canone di locazione, si arriva ad una redditività “non disprezzabile”, già al netto di tutte le spese. Ben diversa è la situazione vista dall’ottica degli inquilini. Affitto impagabile. Nel vero senso del termine, ha raggiunto dimensioni intollerabili, tante sono le famiglie che non ce la fanno a pagarlo e in alcuni casi ci si trova davanti al bivio: pagare l’affitto o mangiare? Senza parlare di coloro che vengono “sbattuti fuori”, sfrattati o costretti a sopravvivere in tuguri a dir poco fatiscenti con la totale assenza dei minimi requisiti di agibilità. Secondo l’ISTAT, una buona fetta dei cittadini che hanno subito il forte peso dell’inflazione, cade nella fascia dei redditi medi, medio-bassi o bassi del tutto. Vicini alla soglia della povertà. Mica tutti barboni, extracomunitari e disoccupati cronici. No, anche famiglie del cosiddetto ceto medio. Penalizzazione dovuta in gran parte all’elevato peso delle spese per l’abitazione. È evidente ormai l’assenza di una normativa che regoli in modo efficace il mercato degli Mutui: Spese Detraibili In molti ci chiedono informazioni sulla detraibilità delle spese relative al mutuo ipotecario contratto. Ecco allora alcune brevi indicazioni per orientare il consumatore. Ad oggi, in base alla normative vigente, quando si richiede un mutuo ipotecario risultano detraibili le seguenti spese “accessorie”: 1)l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo; 2)le spese di perizia; 3)le spese di istruttoria; 4)la commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione; 5)l’imposta per l’iscrizione di ipoteca; 6)l’imposta sostitutiva sul capitale prestato. Non sono ammessi alla detrazione gli interessi pagati a fronte di un prefinanziamento acceso per finanziare un mutuo ipotecario in corso di stipula. L’importo massimo com- plessivo di spesa su cui applicare la detrazione è di 3.615,20 E. per ciascun contratto di mutuo, per cui la detrazione non può essere superiore a 686,89 E., pari al 19% di 3.615,20 E.. In caso di più cointestatari il tetto massimo di spesa detraibile deve essere suddiviso tra tutti gli intestatari. Presidente ADICO Carlo Garofolini affitti, come è evidente l’insufficienza dell’intervento delle Istituzioni a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Da più parti si propone una norma che consenta agli inquilini di detrarre dal reddito l’affitto pagato. Sarebbe l’unico modo per far emergere il “nero” e forse lo sconfiggerebbe definitivamente. Direttore Editoriale Chiara Paparella Nuova guida ADICO Nell’ambito della campagna di informazione sul corretto utilizzo degli elettrodomestici, avviata dall’Adico con il contributo dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Veneto, è stata presentata a Mestre la “Guida all’elettrodomestico ecologico”. L’opuscolo è stato realizzato con l’obiettivo di formare all’uso consapevole dell’elettrodomestico ed al corretto comportamento da tenere quotidianamente tra le mura domestiche. Si tratta di 28 pagine, farcite di informazioni e consigli, volte a limitare gli spechi e l’inquinamento ambientale; capaci di spingere agli acquisti intelligenti. Un sussidio utile, che insegna a leggere l’etichetta apposta sull’elettrodomestico e permette al consumatore di valutare, sin dal momento dell’acquisto, le caratteristiche di consumo e le reali potenzialità di risparmio economico. Spesso il cittadino, confrontando i prezzi di mercato, per risparmiare è portato a preferire l’acquisto di modelli di elettrodomestici che costano meno. Una attenta valutazione può, invece, dimostrare che i modelli più ef- ficienti, seppure più costosi, nel lungo periodo ripagano in termini di sicurezza e risparmio energetico. Spendere meno e vivere meglio è possibile, senza rinunciare ai piaceri della moderna tecnologia, semplicemente modificando le proprie abitudini e ponendo maggiore attenzione su quali elettrodomestici comprare e su come utilizzarli. È possibile fare molto per ottenere maggiore sicurezza ed un risparmio energetico misurabile sia a livello individuale, con sensibili riduzioni delle tanto temute bollette da pagare, sia a livello nazionale, dando il proprio contributo a che non si ripeta la spiacevole esperienza del black out. La guida può essere richiesta gratuitamente alla segreteria nazionale dell’Adico: Via Volturno 33 a Mestre Tel. 041.5349637 [email protected] Bruno Candita lo (sportello) del consumatore lo (sportello) del consumatore Comunità Europea, prodotti e marchi Tutta l’Europa è ricchissima di prodotti alimentari, tuttavia quando un prodotto diventa conosciuto al di fuori dei confini nazionali si trova in un mercato in cui altri prodotti si definiscono genuini e ostentano uno stesso nome. Questa concorrenza sleale, scoraggia i produttori e risulta fuorviante per i consumatori. Per questa ragione nel 1992 la Comunità Europea ha creato alcuni sistemi noti come DOP, IGP e STG (Specialità Tradizionale Garantita) per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari. La Denominazione d’Origine Protetta (DOP) identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un’area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. In l’Indicazione Geografica Protetta (IGP), il legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione del prodotto. Inoltre, il prodotto gode di una certa fama. Una Specialità Tradizionale Garantita (STG) non fa riferimento ad un’origine ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale. Sono stati messi in atto questi sistemi europei per sviluppare e proteggere i prodotti alimentari, incoraggiare le diverse produzioni agricole, proteggere i nomi dei prodotti contro gli abusi e le imitazioni e aiutare i consumatori fornendo loro delle informazioni sul carattere specifico dei prodotti. Accanto a questi marchi troviamo anche il marchio biologico che nel marzo 2000 la Commissione Europea ha introdotto. Il logo recante la dicitura “Agricoltura biologica - Regime di controllo CE” [Regolamento (CEE) n. 2092/91], concepito per essere utilizzato su base volontaria dai produttori i cui metodi di produzione e i cui prodotti sono stati sottoposti a un controllo e sono risultati conformi alle norme UE. Per ulteriorni informazioni, sono disponibili di seguito alcuni link, dove i consumatori, possso capire meglio le motivazioni dell’utilizzo dei marchi e non solo. DOP, IGP e STG http://ec.europa.eu/agriculture/foodqual/quali1_it.htm Agricoltura Biologica http://ec.europa.eu/agriculture/qual/organic/index_it.htm Informazioni generali http://ec.europa.eu/agriculture/foodqual/index_it.htm Filippo Dalla Villa DIA per i Pannelli Solari Bevande “Spazzatura” Diversi cittadini lamentano di ricevere multe dai Vigili urbani per istallazione abusiva di pannelli solari sul tetto dell’abitazione. Questi interventi dei Vigili avvengono sempre in seguito a denunce di vicini, ma in effetti i pannelli solari rientrano fra gli “impianti tecnologici” previsti dall’articolo 2, coma 60, della legge n. 662/1996, la cui istallazione è subordinata alla cosiddetta DIA, ovvero la “denuncia di inizio attività” per le modifiche immobiliari che va fatta al Comune. Si tratta di un’autodichiarazione di inizio lavori alla quale va allegata una relazione firmata da un tecnico abilitato alla progettazione, allo scopo di mettere in grado la pubblica amministrazione di identificare la tipologia della modifica immobiliare. Se il Comune non risponde negativamente entro venti giorni, si possono iniziare i lavori. Sono soggetti alla DIA anche altri interventi come: installazione impianti di condizionamento; opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo; recinzioni, muri di cinta e cancellate; opere interne di singole unità immobiliari che non comportino modifiche della sagoma e dei prospetti e non rechino pregiudizio alla statica dell’immobile; parcheggi nel sottosuolo del lotto su cui insiste il fabbricato. Bruno Candita Via libera alla vendita di “bibite spazzatura” colorate d’arancia senza contenere neanche l’ombra del succo di agrume naturale. La spiacevole novità è prevista in un disegno di legge dell’Unione Europea che andrebbe a modificare la legge 3 aprile 1961, n° 286, recante la “Disciplina delle bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia”. Con l’approvazione di questo provvedimento sarebbe possibile produrre e vendere bibite di fantasia con l’aroma ed il colore delle arance, ma senza alcuna garanzia sulla loro reale presenza nella bottiglia. Si tratta di un via libera a bibite che contengono sopratutto zucchero, aromi e coloranti invece della frutta vera, con un inganno all’insaputa dei consumatori grandi e piccini. La messa in commercio di questo genere di bibite, rappresenta un danno per la salute dei cittadini che consumano meno prodotti naturali, che si tradurrebbe in un grave danno economico per le imprese agricole impegnate nella coltivazione degli agrumi. Con la nuova norma verrebbe abroga- “5 per mille”: A chi destinarlo? La finanziaria 2007 ripropone la possibilità di destinare il cinque per mille dell’IRPEF a determinate associazioni o enti. Il contribuente può farlo tramite il Modello 730 o Unico, apponendo la propria firma ed indicando il codice fiscale dell’ente beneficiario. I possibili destinatari sono: a) ONLUS; cooperative sociali; associazioni di promozione sociale; associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di assistenza sociale, socio-sanitari, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, pagina(due) tutela – conservazione - promozione del patrimonio storico ed artistico, tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, promozione della cultura e arte, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica e interesse sociale (art. 10 D.Lgs. 460/97); b) Enti di ricerca scientifica ed Università; c) Enti di ricerca sanitaria. Per rientrare tra i beneficiari, queste organizzazioni devono iscriversi entro il 30 marzo, utilizzando il modello messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate che, entro l’11 aprile, pubblicherà l’elenco di tutti i soggetti ammessi. Copia della ricevuta di iscrizione telematica e dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta il possesso dei requisiti dovranno essere inoltrate alla competente Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno. Andrea Campi to l’articolo nel quale si prevedeva che “le bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia, il cui gusto e aroma fondamentale deriva dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi, non possono essere colorate se non contengono anche succo di agrumi in misura non inferiore al 12 per cento”. Dodici per cento che non a caso è la quota di aranciata finora presente in molte bevande gassate vendute per aranciata. Nell’Unione Europea non tutti auspicano la crescita di una maggiore trasparenza dell’informazione su cibi e bevande ed è evidente il contrasto esistente tra quanto previsto dal disegno di legge in questione e le iniziative attuate per educare e promuovere, a partire dall’alimentazione, stili di vita maggiormente corretti. Anche in questo caso è indispensabile intervenire nelle case e nelle scuole per suggerire una maggiore attenzione alla qualità delle bevande ed ai cibi sani, come frutta e verdura locale e di stagione, che troppo spesso mancano dalle tavole. Finanziamenti: Il rimborso regolare delle rate Come si sa, il ricorso a finanziamenti e prestiti rateali da parte della famiglie per l’acquisto di beni e servizi o semplicemente per far fronte al “caro-vita” è in continuo aumento. Non sempre capita tuttavia che il rimborso del prestito alla banca o alla finanziaria avvenga regolarmente, vuoi perché a fine mese i soldi per pagare la rata non ci sono, vuoi magari a causa del disguido bancario o postale che ha impedito l’incasso regolare della rata. Le conseguenze di tali ritardi possono essere pesanti! In primo luogo si rischia di vedersi revocare il “beneficio del termine”, cioè la possibilità di rimborsare il prestito appunto con comodi pagamenti rateali mensili. Quasi tutti i contratti prevedono infatti che “il mancato pagamento di una o due rate comporta la facoltà per la società di dichiarare a carico del Cliente la decadenza del beneficio del termine”. In secondo luogo la società finanziaria, in genere senza nemmeno chiedere i motivi del ritardato pagamento, declassa la posizione del consumatore ad “incaglio” e dà subito mandato ad una società di recupero credito esterna di avviare la procedura di Dispersione idrica In alcune città italiane aprire il rubinetto significa provocare il consumo di quasi il doppio dell’acqua che effettivamente esce dallo stesso rubinetto. Questo a causa delle perdite nelle tubature. Il problema delle perdite nella rete idrica è grave e riguarda buona parte delle città italiane, lungo tutta la Penisola. Il 44% delle 89 città per cui è stato possibile fare una stima nel rapporto Ecosistema Urbano 2007, perde più del 30% dell’acqua che immette Chiara Paparella lo (sportello) del consumatore DISTRIBUZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE DIREZIONE E REDAZIONE ASSOCIAZIONE CRAMS - Rovigo Piazza Caffaratti 5/A - 45100 ROVIGO - Casella Postale n. 88 tel. +39 0425.423084 - fax +39 0425.461266 [email protected] - www.associazionecrams.it EDITORE ADICO - ASSOCIAZIONE DIFESA CONSUMATORI - Sede Nazionale Via Volturno 33 - 30173 Venezia/Mestre tel. +39 041.5349637 - fax +39 041.5349637 [email protected] - www.associazionedifesaconsumatori.it DIRETTORE EDITORIALE CHIARA PAPARELLA DIRETTORE RESPONSABILE MARCO DI LELLO ADVERTISING FRESKIZ COMUNICATE - Fratta Polesine (RO) - www.freskiz.com STAMPA EUROPRINT - Rovigo Periodico mensile stampato su carta riciclata. Periodico mensile associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Periodico mensile di diritti del cittadino consumatore ed utente, attualità, economia, costume, pari opportunità, problematiche sociali, ambiente, cultura, tempo libero, turismo, gastronomia, difesa delle tradizioni e dei prodotti tipici locali. © Copyright ADICO - Tutti i diritti riservati. recupero dell’intero debito residuo. Conseguenza: il consumatore si vede recapitare una lettera-monitoria in cui la società di recupero crediti - quindi non più la finanziaria - lo intima di rimborsare non solo le rate insolute, bensì anche l’intero debito residuo. Il consumatore d’ora in avanti si vede costretto quindi a trattare con un soggetto che non è più la società che gli ha erogato il credito, bensì con una società terza, con sede magari in una diversa città. Non solo! A volte, nel tentativo di ripristinare con detta società il beneficio del termine di cui detto, al consumatore viene chiesto il rilascio di cambiali, a “garanzia” dei pagamenti futuri. Per non parlare poi degli interessi di mora, delle spese di recupero e delle ulteriori spese che gli vengono addebitate a seguito del ritardo. Insomma….un macello! Ultimo ma non ultimo: la “lista dei cattivi pagatori”. Ne abbiamo già parlato in passato. Il rischio molto concreto di un ritardo nel pagamento di un finanziamento è quello di finire nelle banche dati che rilevano rischi finanziari. In pratica si viene censiti, con tanto di nome e cognome, all’interno di banche-dati, in qualità di cattivi pagatori. Sono in rete. A Cosenza l’acqua andata dispersa rappresenta addirittura il 70% di quella immessa in rete; a Latina il 66%. La città del Nord che vanta le maggiori perdite lungo la propria rete idrica è Belluno con il 52% di dispersioni di rete. In Italia, ogni giorno, si consumano circa 200 litri d’acqua potabile a testa, molto di più di quella di cui realmente necessiteremmo. Solitamente si tratta di acqua che viene prelevata da pompe, talvolta trattata in impianti, analizzata in laboratori sofisticati, distribuita in tutte le nostre case e che, infine, dovrà essere depurata prima di venire restituita ai fiumi o al mare. Sprecare un bene prezioso e soprattutto esauribile come l’acqua è purtroppo molto facile: ad esempio un semplice rubinetto che perde una goccia di acqua ogni 5 secondi, in un anno può disperdere sino a ben 2000 litri di acqua. banche dati che servono al sistema bancario e finanziario per identificare coloro che non hanno adempiuto correttamente alle proprie obbligazioni di rimborso di un credito. Il guaio è che si rimane censiti anche per anni e questo può causare noie infinite quando si ha poi bisogno di richiedere un prestito o un mutuo presso un altro soggetto finanziatore. Bruno Candita La Merz per AISMME E’ una delle neo-mamme più famose d’Italia, quella che ha prestato la sua fama all’Associazione Italiano per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditario Onlus - AISMME a sostegno dell’importante campagna nazionale di sensibilizzazione. Saranno infatti la voce ed il sorriso di Alessia Merz i protagonisti degli spot audio e video che promuoveranno l’allargamento dello screening neonatale. Da mamma informata, la showgirl sapeva prima della nascita del suo Niccolò che in tutte le strutture neonatali italiane è già da tempo eseguito obbligatoriamente lo screening neonatale, che individua quattro malattie genetiche ereditarie attraverso la tempestiva analisi una goccia di sangue prelevata dal tallone di ogni neonato tra le 48esima e la 72esima ora di vita: una semplice operazione che permette di individuare gravi patologie prima che queste si manifestino. Alessia Merz è così divenuta testimonial di questa campagna che mira ad individuare - sempre attraverso la stessa goccia di sangue del neonato - circa quaranta malattie metaboliche ereditarie, ossia disturbi dovuti ad alterazioni genetiche che possono causare gravi handicap neurologici ed intellettivi ed in alcuni casi anche la morte improvvisa del lattante: disturbi che, se individuati tempestivamente, possono essere trattati in modo adeguato, nei casi meno gravi anche con semplice terapia farmacologica e/o diete. L’applicazione dello screening metabolico allargato a tutti i nuovi nati potrebbe rappresentare un avanzamento importante nell’ambito della prevenzione di massa per le circa 600 malattie metaboliche ereditarie conosciute, di cui soffre un neonato su 500 anche se solo un caso su quattro viene, oggi, prontamente riconosciuto. Ma, soprattutto consentirebbe di ridurre i rischi di disabilità e di morte a causa di tragedie oramai prevedibili, consegnando ai bambini malati ed alle loro famiglie una diagnosi chiara e precoce che garantirà loro un futuro più sereno. Informazioni sul sito: www.aismme.org Danni o furti dei mezzi nei parcheggi privati Nel caso si dovessero verificare spiacevoli situazioni quali danni o furti di mezzi custoditi in un parcheggio privato, nonostante l’esposizione di cartelli che sollevano il gestore da ogni responsabilità, i clienti hanno diritto ad un risarcimento. Tutto ciò è stato stabilito dalla Terza sezione civile della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso del titolare di un garage condannato dalla Corte d’Appello di Bari al risarcimento per oltre settemila euro ad un suo cliente al quale era stata rubata l’auto. La Suprema Corte, nella sentenza n. 5837, ha condiviso la decisione dei giudici baresi rilevando che “l’offerta di prestazione del parcheggio, cui segue l’accettazione attraverso l’immissione del veicolo nell’area, ingenera l’affidamento che in essa sia compresa la custodia restando irrilevanti eventuali condizioni generali di contratto predisposte dall’impresa che gestisce il parcheggi che escludano un obbligo di custodia poiché - per il modo rapidissimo in cui il contratto si conclude - è legittimo ritenere che tale conoscenza sfugga all’ utente”. Non hanno valore gli avvisi esposti nel parcheggio che sollevano il gestore da responsabilità in caso di furto o danni ai mezzi custoditi: per i supremi giudici sono irrilevanti in quanto “trattandosi di clausole onerose assolutamente nulle in base all’articolo 1341 c.c.”, quest’ultimo fa riferimento alle condizioni generali di contratto. Ogni eventuale clausola di esclusione della responsabilità del gestore, concludono i giudici di Piazza Cavour, nel caso di furto o danni al veicolo, avendo carattere vessatorio, è quindi inefficace, qualora non sia stata approvata dai clienti per iscritto. Il gestore del parcheggio si è trovato quindi nella condizione di dover pagare sia il risarcimento dell’auto rubata al proprio cliente, sia le spese processuali nonché duemila euro relative alle spese di giudizio in cassazione. Alberto Garbellini pagina(tre)