N U M ER O PRESENTA n° 12 - Anno II GENNAIO 2013 12 GRATIS Arsenico, una situazione che fa acqua da tutte le parti di Daniele Piovino L’acqua distribuita nei nostri rubinetti contiene arsenico e altre sostanze dannose per la salute. Paghiamo per avere acqua potabile, ma non riceviamo acqua potabile. La qualità del servizio fornito non corrisponde al suo costo. È come se pagassimo venti euro per acquistare un litro di Chianti contenente metanolo: sarebbe meglio non berlo, ma come doccia-shampoo non è poi così male. In realtà è una situazione risolvibile, basta fare quello che i politici e i cittadini non hanno saputo fare per più di dieci anni: analizzare, programmare e attuare le soluzioni opportune. La mia maestra diceva che “la disciplina è importante, ci vuole metodo”. La prima cosa da fare è la seguente: leggere l’articolo pubblicato qui sotto e gli altri sull’argomento arsenico. La seconda cosa da fare è riflettere su quanto letto e parlarne mentre state pranzando/cenando insieme ai vostri genitori, figli, zii, nonni, bisnonni, nipoti, pronipoti, partner, amici, conoscenti. La terza cosa da fare è sapere cosa è una class action (libreria personale, biblioteca comunale, Google: scegliete voi il come). La quarta è informarvi sulla battaglia che sta portando avanti Raimondo Chiricozzi, perché la mia maestra diceva anche che “le testimonianze incoraggiano e rassicurano” (recapiti telefonici: 0761.626783 e 368.3065221; email: [email protected]; sito web: www.comitatoacquapotabile.it; il sig. Chiricozzi lo trovate anche su Facebook). La quinta cosa da fare è riunirvi per tracciare un paio di linee guida ed eleggere democraticamente un portavoce, una persona in grado di parlare in pubblico e rilasciare interviste, che sappia almeno scrivere un comunicato stampa, un post su un blog, e soprattutto che sia onesta. La sesta cosa da fare è organizzare diversi incontri pubblici (la domenica sarebbe il giorno ideale) per informare altri cittadini sui vantaggi di una “azione collettiva”. La settima è aderire alla “azione collettiva”. L’ottava cosa da fare è essere consapevoli che, per loro, l’autorganizzazione dei cittadini - soprattutto se aventi diritto al voto - è più temibile di un forcone, e che la violenza non aiuta mai a raggiungere il risultato: aiuta il potere corrotto e corruttibile, legittima le sue reazioni repressive, non lo destabilizza. La nona cosa da fare è capire che non vi sto prendendo per il culo. Siamo stati avvelenati per più di dieci anni, e nessuno dei responsabili politici ci ha informato correttamente (non rispettando, di conseguenza, quanto previsto dalla concessione delle deroghe). Abbiamo pagato quest’acqua av- Dove sono finiti i 25 milioni di euro per risolvere il problema arsenico? Arsenico, emergenza mai compresa di Georg Wallner Con la direttiva 98/83/CE dell’anno 1998, l’Unione Europea ha fissato i parametri che definiscono la potabilità dell’acqua. In particolare, ha stabilito che la concentrazione dell’arsenico non può superare un limite di 10 μg/l; per il boro è fissato un limite di 1 mg/l, per i fluoruri di 1,5 mg/l. L’Italia recepisce la direttiva nel febbraio 2001 con il decreto legislativo 31/2001. Tuttavia, per due volte, l’Italia chiede deroghe per una serie di forniture di acqua (nelle regioni Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino-Alto Adige e Umbria) con riferimento a queste concentrazioni massime. Queste deroghe sono concesse. Il 2 febbraio 2010, l’Italia chiede una terza deroga. Specificamente, per i Comuni del comprensorio del Lago di Bolsena viene richiesto un valore massimo ammissibile per l’arsenico di 50 μg/l. Con decisione del 28 ottobre 2010, la Commissione Europea non concede la stragrande parte delle deroghe richieste riguardanti l’arsenico. Per più di dieci anni, le autorità competenti avevano tralasciato di prendere le misure necessarie. La decisione del 28 ottobre le trova impreparate. Dopo un primo momento di smarrimento, alcuni provvedimenti iniziali sono adottati: - l’Istituto Superiore di Sanità inizia un campionamento di dettaglio per caratterizzare gli acquiferi – base indispensabile per future decisioni; - l’Università “La Sapienza” è incaricata di preparare uno studio di fattibilità per le varie soluzioni al problema; - la Regione stanzia 8 milioni di Euro per affrontare l’emergenza e commissiona un’indagine epidemiologica sugli effetti dell’arsenico – prima decisione presa dall’”unità di crisi”. I campionamenti e primi interventi di miscelazione permettono di dividere in due gruppi i comuni toccati: - circa venti comuni dove la concentrazione dell’arsenico supera i 20 μg/l; Lago di Bolsena sito UNESCO? di Giulia De Santis Appresa la Notizia, di quelle con la N maiuscola, dell’interessamento dell’assessore alla cultura di Montefiascone circa un possibile inserimento del nostro territorio tra i siti UNESCO, mi reco dal diretto interessato per approfondire la questione e capirne l’attendibilità. (Continua a pag.4) Tesori Impossibili di Laura Tamagni - i comuni dove la concentrazione è tra 10 e 20 μg/l. Per i comuni del primo gruppo viene dichiarato lo stato di emergenza – per permettere decisioni e interventi accelerati. Per tutti i comuni viene richiesta all’UE un’ulteriore deroga fino al 31 dicembre 2012, per un valore massimo dell’arsenico di 20 μg/l. L’UE concede quest’ultima deroga. Il Presidente del Consiglio, su proposta del Dipartimento della Protezione civile, dispone la nomina del Presidente della Regione Lazio a Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza. Passano quasi due anni, e dal primo di gennaio 2013 buona parte della provincia di Viterbo si ritrova nell’emergenza idrica. Scattano le ordinanze dei sindaci per sessantasette Comuni della Regione Lazio con concentrazioni di arsenico e fluoruri nelle acque superiori ai parametri fissati dalla legge; trentacinque sono viterbesi. (Continua a pag.2) L’Acquarossa, luogo suggestivo ma trascurato e degradato Questa meraviglia archeologica e naturalistica è vittima di un problema largamente diffuso: l’incuria. Un luogo di grande fascino, teoricamente aperto al pubblico, ma realmente usato come discarica. (Continua a pag.6) velenata per anni, e quello che si sente affermare dai sindaci locali è che tutte le amministrazioni comunali avrebbero dovuto rispettare la Legge Galli; e il risultato del referendum sull’acqua pubblica, invece, chi lo avrebbe dovuto rispettare? A proposito, il 28 dicembre 2012, con tempismo encomiabile, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha reintrodotto sotto mentite spoglie la remunerazione del capitale investito nella bolletta del servizio idrico, violando spudoratamente il risultato emerso dal referendum del giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell’acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato. Per questo motivo i comitati italiani si mobiliteranno nelle giornate del 25 e 26 gennaio. Dai semplici cittadini nessuna reazione? Ci meritiamo le “casette dell’acqua” a pagamento? Pronti a fare la fila quotidiana con le nocche che rasentano il terreno? Dato che affidarsi ai soldi stanziati dalla Regione Lazio non è cosa buona e giusta (la casta costa, i cittadini si arrangino… “S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche”) molto probabilmente se non si reagisce in modo organizzato e collettivo - pagheremo una bolletta ancora più salata al gestore Talete Spa per far fronte ai 37 milioni di euro previsti per realizzare gli interventi temporanei. Questo non è populismo-qualunquismo: sono dati di fatto. Adesso, cari responsabili politici, non è ammesso nessuno scaricabarile: adesso sono cazzi vostri. MARTA pag. 5 Handicap & Disabilità: L’unica barriera è l’ignoranza di Caterina Berardi La disabilità viene compresa solamente da chi la vive, la respira, è l’accettazione di un destino che si allontana inesorabilmente dalla normalità, e che sovente porta a maledire il giorno in cui si è venuti al mondo. (Continua a pag.3) Disabili, quando il servizio di trasporto urbano diventa discriminante L’appello di un cittadino che vorrebbe avere la libertà di prendere l’autobus di Roberto Pomi a pagina 3 2 Soluzioni alternative LAGOnìa di Osservatorio lago di Bolsena Per superare l’emergenza arsenico nell’Alto Lazio, la Regione ha optato per l’allestimento di dearsenificatori in tutte le linee di rifornimento, dove l’acqua contiene concentrazioni di arsenico superiori ai limiti di legge. Soluzione efficace, rapida e onerosa (costi totali di 37 milioni di Euro, più costi di gestione), adattata (probabilmente) in seguito a uno studio di fattibilità preparato dall’università La Sapienza. Una soluzione brute force, ci sembra, che non tiene conto di modalità alternative, più differenziate e democratiche, meno costose. Ignoriamo per quale motivo siano state respinte le varie soluzioni alternative al problema, tra cui la miscelazione delle acque degli acquedotti con acqua del lago di Un lago da bere L’acqua del lago contiene arsenico in concentrazioni relativamente basse, di circa 6 µg/l. Miscelandola nella quantità opportuna con le acque degli acquedotti ad alta concentrazione di arsenico, si otterrebbe acqua ad uso umano che soddisfa le norme di potabilità. Bisognerebbe osservare due condizioni: l’acqua del lago deve essere potabilizzata a sua volta, e la somma dei prelievi idrici dal bacino idrogeologico del lago non deve aumentare. depuratore a monte delle utenze, soprattutto per abbattere un eventuale carico batteriologico. Per contenere i costi d’investimento infrastrutturale, sarebbe concepibile di allestire un punto di miscelazione con l’acqua del lago a Montefiascone, utilizzando (ed eventualmente potenziando) le strutture esistenti, e un altro a Monte Bisenzio. Lì attualmente si uniscono le linee di rifornimento dalle Vene (San Lorenzo) e dai Pozzi di Bisenzio, e da lì parte l’acquedotto per approvvigionare Capodimonte, Marta, Viterbo e alcuni Comuni della costa tirrenica. In principio, l’acqua del lago, pescata lontano da fonti d’inquinamento, è potabile. Il Comune di Montefiascone, che copre all’incirca metà dei suoi consumi con acqua del lago, ha installato un È chiaro che questa soluzione richiederebbe la tutela massima della salute del lago e del suo ecosistema, in tutti i suoi aspetti. In particolare, a parte di evitare ogni inquinamento del lago, si- Bolsena (o con altre fonti a bassa concentrazione d’arsenico) e la riduzione dei prelievi idrici. gnificherebbe di evitare rigorosamente ogni contaminazione della falda acquifera superficiale. È altrettanto ovvio che, per non prosciugare il lago e il suo emissario, i prelievi complessivi non dovrebbero aumentare: ai prelievi diretti dal lago deve corrispondere una diminuzione dei prelievi dai pozzi e fonti nel bacino: si tratta di sostituire l’acqua da pozzi profondi con un alto carico di arsenico con l’acqua della falda superficiale, di cui la parte affiorante è il lago. Come illustrato dal professor Piscopo dell’università della Tuscia durante il recente convegno a Montefiascone, l’aumento della concentrazione dell’arsenico nelle acque ad uso umano della nostra zona è dovuto, almeno in parte, all’aumento dei consumi idrici. Oggi, ci procuriamo l’acqua da pozzi sempre più profondi, attingiamo quindi sempre di più ad acque fossili con alte concentrazioni di arsenico. Allo stesso tempo, con l’aumento della portata dei pozzi, favoriamo le infiltrazioni nella falda di rifornimento da falde più profonde e fossili, a causa della notevole depressione creata attorno al pozzo. Per invertire questa tendenza non sostenibile, occorre una politica di riduzione globale dei consumi, sia nelle utenze ad uso idropotabile, sia nell’agricoltura, mirando ad un uso consapevole della risorsa preziosa; ciò contribuirebbe, a lungo termine, a risolvere il problema dell’inquinamento delle nostre acque e ci ricondurrebbe al regime del “lago da bere” dei nostri nonni: loro bevevano ancora l’acqua sana, senza arsenico. Ciò che avrebbero dovuto dire i Sindaci ai cittadini in dieci anni La salute prima di tutto di Georg Wallner I valori limite stabiliti dalla direttiva 98/83/CE mirano ad assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita di una persona. Valori più elevati del limite per l’arsenico di 10 µg/l – ad esempio fino a 20 μg/l (e non oltre) - sono considerati accettabili per un tempo limitato (nell’ordine di alcuni anni), nel solo caso di adulti. Per la protezione di neonati e dei bambini almeno fino ad un’età di tre anni, nessun superamento dei valori limite è accettabile. La definizione dei valori massimi accettabili ed i pareri sulle eccezioni tollerabili si basano su una documentazione scientifica estesa ed obiettiva, che ha permesso l’elaborazione delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) – è dal 1992, da vent’anni quindi, che l’OMS raccomanda un valore massimo di 10 μg/l. Centinaia di studi correlano l’esposizione all’arsenico a una serie di patologie, dovute non solo al consumo diretto, bevendo l’acqua, ma anche al consumo di alimenti preparati con l’acqua contaminata. È comprovato che l’arsenico provoca il cancro e ha un’azione tossica (l’arsenico è considerato un cancerogeno di classe 1, ovvero una sicura concausa per lo sviluppo dei tumori); non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza. L’esposizione cronica all’arsenico in quantità superiori ai limiti accettabili può comportare gravi rischi per la salute: - può causare l’insorgere di tumori al polmone, della vescica, della cute, del rene, del colon e del fegato; - esercita un’azione sul genoma umano, producendo alterazioni che si possono trasferire da una generazione all’altra; - può provocare ipertensione, problemi cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi neurocomportamentali, specie per l’esposizione della madre durante il periodo fetale. Sul rischio per il feto, i neonati e i bambini piccoli, una vasta letteratura scientifica internazionale mostra il legame tra l’esposizione cronica all’arsenico e molte patologie del neurosviluppo, patologie dell’apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di morte infantile e neoplasie. Con decisione del 28 ottobre 2010, la Commissione Europea aveva rifiutato di concedere una terza deroga richiesta dall’Italia riguardante le concentrazioni di arsenico nell’acqua potabile superiori ai limiti di legge, e specificamente quella richiesta per i Comuni del lago. Il primo provvedimento adottato dall’unità di crisi della Regione Lazio, dopo questo diniego, era di commissionare dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) un’indagine epidemiologica sugli effetti dell’arsenico nella popolazione interessata. Il Reparto di tossicologia alimentare e veterinaria del Dipartimento di sanità pubblica dell’ISS ha avviato il “biomonitoraggio” di 269 volontari, tutti residenti nelle zone con acqua ad alto contenuto di arsenico. Lo scopo dello studio era di capire come la sostanza si accumulasse nel corpo, fattore chiave per stimare il possibile pericolo per la salute. I primi risultati dimostrano che l’arsenico si accumula nel corpo umano nelle zone dove la sua concentrazione nell’acqua è alta: perché viene ingerito soprattutto bevendo l’acqua, ma anche attraverso la cottura dei cibi. Nell’aprile 2012 è stato reso pubblico lo studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla con- do 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete). Tali risultati, … supportano la necessità di interventi immediati di sanità pubblica.” Per troppo tempo le autorità, di tutti i livelli, hanno omesso di avvertire la popolazione sui rischi che comporta l’arsenico nell’acqua, per gli adulti, ma soprattutto per i nostri bambini. taminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio. Questa ricerca ha valutato gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi dieci anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, nelle acque destinate a consumo umano. Lo studio documenta una situazione molto preoccupante: “… In conclusione, l’indagine evidenzia eccessi di incidenza e mortalità nei Comuni con livelli stimati per il perioVignetta di Riccardo Fortuna Arsenico, emergenza mai compresa (Georg Wallner dalla prima) Restano così senza acqua potabile circa 650 mila persone, 150 mila delle quali nella Tuscia, in sostanza il 50% della popolazione della provincia di Viterbo. Riguardo allo stato di risoluzione dell’emergenza, l’assessore della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi comunica, che “ … nella provincia di Viterbo, per gli interventi di prima fase (zone con livelli di arsenico superiori ai 20 µg/l), la Regione ha assicurato la completa copertura con fondi regionali, per circa 12 milioni di euro al fine di realizzare 33 potabilizzatori in 16 comuni. I lavori saranno ultimati entro il 30 aprile 2013. … Per gli interventi relativi alla fase 2, (livelli di arsenico tra i 10 e i 20 µg/l), la Regione Lazio ha garantito fondi per 24 milioni di euro; … si è conclusa la conferenza dei servizi per l’approvazione dei progetti.” Le notizie diffuse in occasione di varie assemblee pubbliche dall’Assessore provinciale Equitani e dai Sindaci del comprensorio, ci indicano che i lavori di adeguamento elencati da Cangemi saranno terminati entro giugno 2013 per quanto riguarda la fase 1. Per il completamento dei lavori della fase 2, termine ultimo dovrebbe essere la fine del 2014. Qualora l’Italia dovesse tardare ancora, dopo tre deroghe e undici anni di inadempimento, a soddisfare le norme europee sulla potabilità dell’acqua, rischia una sanzione fino a 500 mila Euro al giorno dall’UE. Il commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik avverte che “le autorità italiane sono tenute a presentare una relazione entro la fine di febbraio sui livelli di conformità del contenuto di arsenico nelle acque potabili e sugli interventi di bonifica effettuati”. C’è altro ancora che devono giustificare le autorità: per esempio, dove sono finiti i circa 25 milioni di Euro, stanziati nei bilanci regionali dal 2005 per risolvere il problema arsenico, e mai impiegati a questo scopo? FOCUS SULLA DISABILITÀ A noi fare sesso piace. E piace anche ai disabili Disabilità e sesso Handicap & Disabilità: network, petizioni, libri e un film L’unica barriera è l’ignoranza Social per superare un inutile tabù (Berardi dalla prima) La società contemporanea, non reagisce positivamente nei riguardi del problema, anzi, lo mortifica ponendo degli ostacoli insormontabili nella vita pratica della persona disabile, attraverso le barriere architettoniche, attraverso l’esclusione dal mondo del lavoro, attraverso l’esclusione della vita partecipativa, sociale e affettiva del disabile. L’ O r g a n i z z a zione Mondiale della Sanità nella classificazione Internazionale annovera tre definizioni che portano dalla menomazione all’handicap: la menomazione è il danno biologico che una persona riporta a seguito di una malattia (congenita o meno) o di un incidente; la disabilità è l’incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito della menomazione, l’handicap è lo svantaggio sociale che deriva dall’avere una disabilità. Così, ad esempio, una persona su sedia a rotelle è sicuramente disabile, ma potrebbe potenzialmente non subire l’handicap, se al mondo venissero eliminate tutte le barriere architettoniche, cosicché non gli verrebbe precluso l’accesso a nessun settore della vita sociale. Il territorio viterbese conta all’attivo circa 15 associazioni che si occupano di sensibilizzare la realtà sociale verso tutti i tipi di handicap, fra queste di recente, è nato il movimento Gens Nova, che nell’anno scorso ha lanciato un area tematica sulla disabilità all’interno del proprio gruppo, focalizzando il tema delle barriere architettoniche. Da una analisi effettuata dalle delibere poste in essere dall’amministrazione comunale, la cosa che salta agli occhi è che dal 2008 è stata fatta una delibera sulla consulta dell’handicap prevista a livello normativo, che a tutt’oggi non è stata mai realizzata. Quello che il movimento si pone come obiettivo è principalmente quello di porre at- tenzione a quelle che sono le problematiche sociali dell’handicap, nelle istituzioni politiche cittadine, posto come priorità come atto partecipativo politico che la prossima amministrazione dovrebbe affrontare. A questo proposito la prossima azione del movimento apartitico Gens Nova, sarà il 28 gennaio con l’allestimento della mostra fotografica “Io qui ... non posso entrare” che si terrà nei locali parrocchiali del teatro Murialdo di Viterbo. Tra le disabilità che incide negativamente sul pensiero della società cosiddetta civile, ritenendola pericolosa, perché imprevedibile è quella mentale. Con l’avvento della legge Basaglia 180, 13 maggio del 1978, che impose la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici, giudiziari e di quelli civili, si riscosse un ampio consenso. Si tratta peraltro di un consenso più apparente che reale, perché la richiesta di chiusura di tali istituti, non si accompagna all’impegno di affrontare seriamente il problema di fronte a persone affette da disturbi psichici, di cui nessuno si vuole occupare. Il sofferente psichiatrico è afflitto da un rifiuto collettivo, cui si aggiunge anche, il disprezzo stigmatizzato volto soprattutto nei confronti dei suoi familiari. L’appello di un cittadino che vorrebbe avere la libertà di prendere l’autobus Disabili, quando il servizio di trasporto urbano diventa discriminante “Servono nuove pedane, la sistemazione di quelle rotte e soprattutto non murateci in casa la domenica” di Roberto Pomi Non è una città per disabili. Vita difficile, per chi è sulla sedia a rotelle, nel capoluogo della Tuscia. La storia che vi raccontiamo questo mese parla di Aniello Provenzano e del suo difficile rapporto con il servizio di trasporto locale. Non è questione di carattere, potete giurarci, piuttosto di cattiva gestione del servizio. Cattiva gestione almeno nei confronti di chi ha disabilità motorie. Le pedane per i disabili, in uso sugli autobus in servizio, spesso sono rotte oppure non adeguate. Morale della favola chi è in sedia a rotelle rimane fermo al palo, o meglio alla palina. Problema serio, da declinare alla voce barriere architettoniche. Una roba che sicuramente è incivile, almeno per gli standard di un Paese occidentale, e cozza duramente con il diritto alla mobilità di tutti i cittadini sancito dalla Costituzione. Aniello sta portando avanti un braccio di ferro con gli uffici di via San Biele, sede della municipalizzata che gestisce il servizio. “Ho protocollato di Daniele Camilli Disabilità e sesso, nient’altro che un tabù. Ancora un tabù. E non solo in provincia. Ovunque, purtroppo. Un tabù che andrebbe invece spazzato via. “L’assistenza sessuale”, la nuova frontiera. Avete mai sentito parlare di sesso e disabili in famiglia, al bar o nelle cerchie di amici? Io no, neanche velatamente. Nemmeno un accenno. Eppure il sesso è l’argomento principe, quello che la fa da padrone in ogni discussione. A scuola, all’università, sul posto di lavoro. Continue allusioni. Ma solo tra “normodotati”. E non stiamo parlando di “diritto alla sessualità”, ma – come direbbe il Presidente della Lega Arcobaleno Bruno Tescari – di “diritto al sesso” e a come farlo. Fortunatamente il web aiuta, è trasparente, mette in rete informazioni e strumenti per superare difficoltà e in alcuni casi sbriciolare inutili tabù. Proviamo allora a fornire qualche indicazione, perché a noi fare sesso piace e piace anche ai disabili. Ed è un diritto sacrosanto, qualunque sia il genere: etero od omosessuale. Innanzitutto il progetto “Love Ability”, di Maximiliano Ulivieri. Si tratta di un social network per facilitare la discussione e la relazione di tutto quello che può essere detto e fatto riguardo alle relazioni sessuali tra persone con disabilità. Ulivieri sta raccogliendo anche delle firme attraverso una petizione on line, per il diritto all’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica una lettera i primi di dicembre. Ancora non mi hanno risposto. Chiedo alla Francigena di intervenire per la riparazione e la continua manutenzione delle pedane istallate sui pullman già adattati e l’adeguamento dei mezzi in servizio sulle linee circolari A, B, 1C, servizio Riello-San Martino, servizio Viterbo-Bagnaia”. Insomma Provenzano non vorrebbe propriamente la luna. Il dato di fatto è che nell’anno di grazia 2013 c’è ancora una mentalità poco attenta alle difficoltà delle categorie svantaggiate. In barba alle leggi, in barba alla dignità di decine e decine di persone. “C’è poi il problema della domenica” ci racconta Provenzano -. Viterbo è una città dove la domenica il servizio di trasporto urbano viene lasciato riposare in gran parte. Abito al Salamaro. Il mio fine settimana? Da murato in casa. Altra o mentale. Il social network è raggiungibile dal sito www.occhiodellanima.it . La petizione dal link http://firmiamo.it/assistenzasessuale/ L’incipit della petizione: “L’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica o mentale nasce per permetterle di fruire di una pratica necessaria, più spesso indispensabile, al suo benessere psicofisico. Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale, si risolvono in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l’esistenza di chi non ha autonomia nell’uso del proprio corpo”. Altro suggerimento, il “Kamasabile” di Bruno Tescari. Un libro dedicato al tema sesso e handicap con 23 interviste a disabili e a genitori di disabili, che raccontano la loro esperienza riguardo all’esercizio della sessualità. Terza opportunità, il racconto della sua prima esperienza sessuale con una prostituta fatto dal “giornalista a rotelle” Franco Bomprezzi sul blog “Invisibili” ospitato dal Corriere.it (http://invisibili.corriere. it/2012/03/10/anche-io-tantianni-fa/). Infine un film che uscirà nelle sale il prossimo mese di febbraio. Si intitola “The Sessions”. È di Ben Lewin, racconta la storia di un disabile con una terapista sessuale e ha sbancato l’ultimo Sundance Film Festival. Una storia vera (http://www. thesessionsmovie.com/). cosa terribile è che alcune zone periferiche della città non sono collegate al centro e a volte non vengono neanche rispettati gli orari delle partenze del mezzo pubblico”. Una denuncia che spezza il fiato, quella di Provenzano. Perché guardando Viterbo dal suo punto di vista la città che ne viene fuori è piena di ostacoli. Esisterebbe il Peba, Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ma andrebbe ripescato dai cassetti del Comune. Intanto i marciapiedi spesso non sono a norma, con ostacoli di varia natura, e la circolazione sugli autobus è difficoltosa. Spesso vediamo persone sulla sedia a rotelle costrette a camminare in mezzo alla strada. Anche in zone con un traffico piuttosto pericoloso. Il tutto nella più totale indifferenza. Dopotutto i problemi sono di chi li ha. 3 4 Per risolvere il problema arsenico a Le Coste sarebbero stati sufficienti 200 mila euro. Basta pensare al recente scandalo alla Regione Lazio (brutali sperperi di denaro pubblico) per capire che nella dissoluzione della politica c’è qualcosa di inumano RADIOCRONACA MONTEFIASCONE Democrazia Sott’acqua di Viterbo Veritas Secondo il sindaco di Viterbo “è necessaria l’istituzione di una commissione d’inchiesta consiliare per verificare le eventuali responsabilità politiche” (Corriere di Viterbo, 8 gennaio 2013). Sulla problematica dell’acqua non potabile distribuita nei nostri rubinetti abbiamo letto e ascoltato di tutto. Il Carnevale è alle porte, e ci sono già alcuni politici che pensano a mascherarsi da Blues Brothers per profanare una famosa battuta di John Belushi: “C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!”. Qui sotto potete leggere uno stralcio dell’intervista rilasciata a dicembre 2012 dal sindaco Luciano Cimarello. L’intervista integrale la potete ascoltare scaricando il podcast dal sito di RG: www.radiogiornale.info (approfitto per segnalare che nello stesso sito web trovate anche il video della prima parte del convegno di studio: “Il lago di Bolsena: un ecosistema a rischio?”; la relazione del prof. Piscopo va vista e ascoltata attentamente, fidatevi). Sindaco, come pensa di affrontare l’emergenza arsenico, e soprattutto come riuscirà a garantire la distribuzione di acqua potabile alla cittadinanza? Purtroppo questo è un problema serio e grave. Io come sindaco ho scarsi strumenti e scarsa capacità di poter incidere, perché il Comune di Montefiascone è all’interno di Talete Spa, all’interno di un ATO, e soprattutto sta all’in- terno della Regione Lazio che anche in questo caso è latitante o in ritardo. Noi abbiamo partecipato un mese e mezzo fa ad una riunione presso la Regione Lazio durante la quale sono stati approvati i progetti per i dearsenificatori da installare nei vari Comuni all’interno di Talete. Ma tutti sapevano che non c’era la possibilità per realizzarlo nei tempi dovuti. Vi dico di più: c’è una copertura da parte della Regione Lazio di 3 milioni e mezzo di euro che a me sembra una ci- fra abbastanza ballerina, perché io la certezza che la Regione Lazio ci metta realmente quei soldi ce l’ho fino a un certo punto. Come sindaco ho fatto mettere a verbale una domanda: questi soldi sono davvero disponibili? Ho posto questa domanda perché poi l’eventuale differenza dovrà essere coperta dalle tariffe. Dalle risposte che ho avuto, io sono preoccupato due volte perché, nel caso in cui l’investimento non verrà coperto dalla Regione Lazio, mi troverò nella posizione di dover giustificare anche l’aumento delle tariffe da parte di Talete. Altra cosa: l’ATO della provincia di Viterbo, al momento della sua nascita, fu riconosciuto a monte come un ATO debole strutturalmente, in quanto comprendeva una vasta zona territoriale con molti Comuni al suo interno, ma popolata da pochi abitanti. Gli introiti derivanti dalla tariffazione, di conseguenza, sarebbero stati molto limitati, soprattutto in rapporto alla rete. Per venire incontro a questa carenza strutturale dell’ATO di Viterbo, la Regione Lazio si impegnò a finanziare alizzando un breve tratto di acquedotto in quella zona, così da poter immettere acqua di qualità migliore all’interno del serbatoio presente nella zona Pelucche. Di questa soluzione ne parliamo da diverso tempo, ma nessuno investe, nessuno fa niente. annualmente una certa quantità di soldi. Questo finanziamento è avvenuto per due o tre anni, dopodiché il trasferimento annuale di denaro si è interrotto. E ora, Montefiascone in quale situazione si trova? Quando abbiamo affrontato il problema riguardante l’arsenico, si è deciso di dare priorità a quei Comuni che avevano una quantità di arsenico molto alta. Montefiascone, complessivamente, non ha livelli di arsenico alti. Ma ho fatto notare che la zona de Le Coste ha circa duemila utenze con livelli di arsenico molto alti, e quindi, secondo me, dovrebbe rientrare in quel gruppo di Comuni, alcuni dei quali abitati da mille abitanti, nei quali intervenire immediatamente. Il Comune di Montefiascone non è servito da un solo acquedotto, questo deve essere tenuto di conto. E la cosa più grave è che il problema de Le Coste potrebbe essere risolto facilmente con una cifra di circa 200 mila euro, cifra quasi irrisoria se pensiamo al bilancio della Regione Lazio. In sintesi, basterebbe miscelare l’acqua contenente arsenico con un tipo di acqua che ha livelli di arsenico più bassi. Come? Re- Nel caso in cui i cittadini di Montefiascone che ricevono acqua non potabile facessero una class action nei confronti di Talete Spa, lei da che parte starebbe? Bella domanda… io dal punto di vista della responsabilità istituzionale, rappresento un Comune. E per questo farò tutto il necessario affinché i diritti dei cittadini di Montefiascone siano fatti valere, e che gli investimenti vengano attuati quanto prima. Certo che da un punto di vista morale, di coinvolgimento, sono assolutamente convinto che un cittadino abbia il diritto di avere un servizio che corrisponde a quanto viene pagato. Deve funzionare in questo modo. Oltretutto le utenze de Le Coste hanno un sistema fognario carente. Questo è un problema sul problema. Storicamente – è successo sempre così - le amministrazioni riuscivano a far fronte alla problematica della potabilità delle acque, ma quello della depurazione è sempre stato l’ultimo dei problemi. Oggi parliamo degli investimenti necessari a fornire acqua potabile… se apriamo il fronte degli investimenti necessari per il sistema fognario, la cifra diventa molto più grande. CON BUONA PACE Lago di Bolsena sito UNESCO. Work in progress? di Giacomo Carioti Appresa la Notizia, di quelle con la N maiuscola, dell’interessamento dell’assessore alla cultura di Montefiascone circa un possibile inserimento del nostro territorio tra i siti UNESCO, mi reco dal diretto interessato per approfondire la questione e capirne l’attendibilità. A Montefiascone, Radiogiornale si è impegnato negli ultimi tempi per chiarire all’Opinione Pubblica alcuni aspetti di pubblico interesse, relativi alla istituzione di un Ufficio Stampa e alla controversa questione di un recente Consiglio Comunale contestato presso il Prefetto. Dal mese di ottobre abbiamo cercato in ogni modo, e presso tutti i possibili interlocutori, di ottenere dei semplicissimi chiarimenti e le dovute documentazioni. A tutt’oggi, abbiamo ricevuto solo dilazioni infinite, risposte stentate e contraddittorie, cartuccelle irrilevanti. Senza le documentazioni corrette e, ripetiamo, dovute ai cittadini, non ce la sentiamo di effettuare ulteriori interventi o commenti sulle questioni civilmente sollevate. Pertanto, lasciamo temporaneamente nel cassetto anche una intervista fatta al Sindaco, perché senza la chiarezza degli atti ufficiali sarebbe soltanto tempo perso per i nostri lettori, a causa della nostra incapacità di valutare correttamente. Il dato di fatto è comunque che nessuno ha capito finora che ogni nostro passo è compiuto nel pubblico interesse, e quindi, implicitamente, nell’interesse dei pubblici poteri, amministrativi, politici e istituzionali. Ci auguriamo che, nel tempo che ci separa dall’uscita del prossimo numero, questo divario venga colmato. In caso contrario, abbandoneremo definitivamente l’osservatorio su queste questioni irrisolte, poiché saranno divenute definitivamente irrisolvibili. Con buona pace della trasparenza, e del pur minimo diritto di informazione e di conoscenza, di cui è troppo facile sbandierare soltanto gli slogan. di Giulia De Santis Assessore, quanto è veritiera l’idea dell’UNESCO riferita al nostro lago? Quella di far inserire il nostro territorio tra i siti UNESCO è una cosa che avevo in testa da un po’. Non avevo in mente solo l’inserimento di Montefiascone, ma di tutto il bacino lacuale, senza tralasciare Latera che, pur non affacciandosi sul lago, è legata alla Tuscia per via dei Farnese e Orvieto che, nonostante la separazione arbitraria avvenuta nel 1870, è un paese legato alle nostre zone per la storia millenaria. Così, coinvolgendo inizialmente solo gli assessori alla cultura, mi feci fornire tutto il materiale necessario e mi recai dal sindaco di Assisi, referente nazionale UNESCO. Nel colloquio che ebbi con lui mi spiegò che la procedura per entrare a far parte dei siti UNESCO è lunga, non inferiore ai cinque anni ma, conoscendo le nostre zone, mi fece capire che la nostra richiesta non era assurda. Il requisito fondamentale è l’unicità del po- sto, oltre la bellezza; quello che si propone deve essere, se non unico, raro. Contando che il nostro è il lago vulcanico più grande d’Europa, che l’isola Bisentina, avvolta tra storia e leggenda, è un piccolo gioiello e che la Tuscia è il cuore della cultura etrusca non è impossibile essere inseriti tra i siti UNESCO. Dopo l’incontro con il sindaco di Assisi, convocai gli assessori interessati; risposero solo in quattro. Parlai anche con la principessa del Drago che accettò con entusiasmo. L’inserzione nei siti UNESCO non comporta finanziamenti diretti ma indiretti, dato che c’è un incremento certo del turismo del 30%. Se la richiesta va a buon fine l’unica cosa che l’UNESCO chiede è il mantenimento delle caratteristiche paesaggistiche presenti al momento in cui la richiesta è inoltrata e questo viene puntualmente e periodicamente verificato; se si riscontrano variazioni si è automaticamente cancellati da questa organizzazione. Illustrai il tutto alle varie amministrazioni, ma queste iniziarono a mostrare un interesse contrario a quello iniziale; forse iniziarono a pensare alla non possibilità di costruire e alla difficile gestione dei piani regolatori. La nostra amministrazione come ha reagito? Il nostro sindaco non si è opposto, anche perché noi siamo il paese più lontano dal lago, e l’Amministrazione si è mostrata sensibile. Io resto fiducioso e vado avanti in questo progetto in cui credo fortemente”. Riascoltando le parole dell’assessore mi è balzata alla mente l’intervista fatta il mese scorso al consigliere Ceccarelli che, tra le altre, ci parlò di “voci giunte alle sue orecchie” circa un progetto di recinzione riguardante le sponde del nostro lago. Vorrei chiedere all’assessore Trapè se ritiene corrispondente al vero ciò o se si tratta solo di voci senza fondamento e, nel primo caso, come potrebbe coniugarsi questa eventualità con l’auspicabile sforzo del mandare a buon fine l’inserimento del nostro territorio tra i siti UNESCO. Nei prossimi mesi tornerò sulla vicenda chiedendo delucidazioni a riguardo e informando la cittadinanza su eventuali sviluppi della questione UNESCO. Intanto portiamo a conoscenza di un progetto di cui lo stesso Trapè ci ha parlato tramite il quale l’associazione “Lago di Bolsena” dell’Ing. Piero Bruni, in sinergia con le scuole elementari e medie dei paesi che si affacciano sul lago stesso, cercherà di sensibilizzare i giovani sulle problematiche che affliggono questa enorme risorsa idrica di cui disponiamo, al fine di salvaguardarla. Verranno, infatti, distribuiti depliant informativi, con la raccomandazione di coinvolgere anche le famiglie, e a giugno, tramite una sorta di gioco i ragazzi saranno sottoposti a domande inerenti le questioni qui descritte, con tanto di premio simbolico per il vincitore. Isola Bisentina - Foto di Marco Equitani RADIOCRONACA MARTA LA PROFANAZIONE NEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL MONTE Nella notte fra il 12 e il 13 dicembre è stato compiuto un gesto ignobile e inqualificabile: la profanazione della Chiesa della Madonna del Monte, con il trafugamento degli ex voto ospitati sulle pareti del Santuario, poi abbandonati sul terreno circostante, una volta constatato lo scarso valore venale di questi oggetti, carichi invece di enorme valore spirituale e di devozione. Un gesto scellerato, stupido e vile. Non c’è molto da dire a commento, se non che atti del genere sono possibili solo per effetto di un degrado complessivo del senso di comunità, che porta a dimenticare i valori collettivi a favore de soli impulsi individuali. Chi ha compiuto questo atto vergognoso, o lo ha fatto per puro vandalismo dissacratorio –magari per tentare di esprimere rabbie accumulate e represse nei confronti di valori emblematici-, o è stato tentato dall’illusione di un facile bottino, presumendo l’esistenza di tesori materiali che invece non c’erano. In entrambi i casi, ci dobbiamo interrogare in senso più profondo rispetto al semplice sdegno e alla esecrazione –pur dovuta- dei responsabili. Si tratta di un affronto che ci riguarda tutti, e che deriva dalla perdita del senso collettivo del sacro, dell’elementare rispetto umano, del rispetto dei ricordi e dei sentimenti, della semplicità dei valori fondamentali del vivere insieme. Pertanto, tutti dobbiamo interrogarci anche sulle responsabilità collettive in questo mutamento, di cui la profanazione è solo un effetto, e i responsabili un inevitabile prodotto della nostra, ahimè sempre più diffusa, indifferenza. La notizia del trafugamento pubblicata su Facebook Una parete di ex voto prima della profanazione La stessa parete fotografata dopo la profanazione VIVA IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO L’opuscolo del compostaggio predisposto a Marta SEMPRE APERTO IL DIBATTITO SUL PORTO I nostri interventi sulla costruzione del nuovo posto hanno suscitato generale interesse, ovviamente, come è giusto, nel confronto fra differenti opinioni. L’ideale sarebbe stato –e continua ad esserel’apertura di un forum sul sito municipale, per ascoltare e fare ascoltare la voce di tutti su questo tema che, comunque la si pensi, assumerà un significato cruciale nell’assetto futuro della città di Marta. Poiché pubblico è di là da venire, se mai “In genere un’opera che porta sviluppo e amplia gli orizzonti economici e di crescita di un paese dovrebbe essere sempre accolta con ottimismo e benevolenza. Mi risulta però molto difficile giudicare come positivo questo “terzo braccio” del porto di Marta che, a parer mio, per dimensioni e mole snatura un ecosistema e un paesaggio ormai consolidato nel tempo. Infatti, passeggiando lungo le rive del lago è già possibile intravedere la forma e la grandezza di questo porto che con poca immaginazione andrà a porsi come grande ammasso di cemento tra l’Isola Martana e l’osservatore che sosta nel piazzale Martiri di Cefalonia. Ripeto: non sono contro lo sviluppo e le grandi opere che secondo me sono sempre testimonianza del fare umano; ma a questo punto mi domando: perchè tanto casino per il Parco Eolico di Piansano che porterà sviluppo, energia pulita, scarsa occupazione del suolo da parte delle pale e denaro nelle casse del piccolo comune della Tuscia (carta canta) e nessuno che lamenta una cementificazione di questo tipo in riva al lago ? Questo nuovo porto porterà davvero tutto quel turismo che decantano da ormai 20 anni le varie amministrazioni che si sono susseguite ? Non è meglio valorizzare con quei 4 mln. un centro storico che cade a pezzi anzichè rovinare un pezzo di lago ? e ancora: può questa nuova struttura far fare quel salto di qualità ad un paese che è da sempre un passo indietro ai limitrofi Montefiascone, Bolsena e Capodimonte (paesi che hanno puntato su cultura, valorizzazione del preesistente e, poche ma buone, nuove opere)? Perplessità e domande a parte, spero che questo “terzo braccio” possa portare alla comunità Martana giovamento e crescita... In caso contrario, spero che qualche sedicente ambientalista smetterà di sbraitare contro il Parco Eolico di Piansano (reo di far rumore -sic est-) e forse denuncerà, su qualche rivista radical chic, uno scempio che poteva essere evitato!” LE PRIMARIE NON FANNO BENE ALLA POLITICA Le teche degli ex voto svuotate e abbandonate sul prato Ricordiamo che, quando un paio d’anni fa la Provincia avviò la campagna per il compostaggio domestico, alcuni Comuni hanno avuto un atteggiamento piuttosto scettico. Fra questi anche Marta, al contrario di Montefiascone, che invece prese subito sul serio la cosa e si seppe organizzare. Oggi dobbiamo rivedere questa opinione: infatti Marta si è posta all’avanguardia nella promozione di questa iniziativa che giova sia sul piano economico sia, soprattutto, su quello ambientale. E’ stata avviata una efficace campagna di promozione e di informazione ed è stato distribuito ai richiedenti un opuscolo interessante e ben fatto. Una iniziativa pratica e culturale al tempo stesso, che fra l’altro contribuisce alla cultura ecologica e alla attenzione ai processi naturali, aumentando la consapevolezza del nostro ruolo attivo nella salvaguardia della natura. Da parte nostra, sosteniamo questo impegno dell’Amministrazione Comunale, e invitiamo i cittadini che dispongono di ampi giardini ad adottare il metodo del compostaggio, richiedendo in Comune la compostiera in comodato gratuito: sarà un vantaggio per lo smaltimento dei rifiuti e per la salute della nostra terra. verrà, invitiamo i cittadini ad utilizzare questo spazio per farci avere le loro opinioni. Iniziamo pubblicando l’intervento dell’Architetto Francesco Moretti jr., che ci ha indirizzato il testo lanciato dal suo blog personale: ringraziamo Francesco Moretti per la sua sensibilità, e attendiamo nuovi contributi. Panorama di Marta con il vecchio porto sullo sfondo. Come cambierà questo paesaggio. Queste primarie del PD rischiano di fare più male che bene alla politica, e allo stesso partito che con tanta tenacia le ha promosse ed attuate. Si è verificato, un po’ dovunque, una specie di boomerang verso l’opinione pubblica, che, dopo un primo entusiasmo per quella che doveva apparire come la grande novità della politica italiana (soprattutto attesa come principale strumento di democrazia diretta, per dare libera voce ai cittadini), si è inevitabilmente trasformato in un vespaio di polemiche e di recriminazioni: a dimostrazione che proprio i componenti dello stesso Il Sindaco di Marta Lucia Catanesi partito, al cospetto delle chimere elettorali, mettono da parte ogni necessaria autodisciplina, demolendo i principi e le presunzioni di correttezza e di solidarietà dei partecipanti al gioco, anzi, del gioco stesso nel suo insieme. Ne abbiamo avuto ampia dimostrazione anche nella nostra provincia, dove alcune velenose polemiche hanno preceduto e ampiamente seguito la tornata di selezione dei candidati, e tuttora caratterizzano, in modo più o meno palese, il retroscena della bagarre elettorale. I cittadini hanno percepito distintamente questa anomalia ideologica e organizzativa, ed è calato inesorabilmente un velo di amarezza e disillusione: un po’ in tutti, simpatizzanti o meno del PD. Nella diatriba è incappata la brava Lucia Catanesi, pur essendo l’unica candidata del suo Comune, proprio a Marta ha verificato quanto precaria e autolesionistica possa essere questa pratica. Infatti, su 144 votanti di Marta, aderenti al PD, solo la metà ha votato per il proprio Sindaco, mentre l’altra metà si è dirottata verso altri candidati: un fatto davvero sconcertante, difficile da spiegare e da capire, se non nella logica della divisione. Una divisione iniziata con l’idea stessa delle “primarie” e accentuata dalla devastante “ideologia della rottamazione” ostentata dall’ambizioso fiorentino. Una divisione devastante, che ha distrutto quel minimo di fiducia ancora residua nella politica e nelle sue logiche, e di cui gli italiani, comunque la pensino e per chiunque votino, pagheranno serie conseguenza. 6 Tesori Impossibili di Laura Tamagni (Continua dalla prima) Il comprensorio dell’Acquarossa è un luogo affascinante e misterioso, raggiungibile a piedi, dopo aver percorso la strada Teverina che da Viterbo va verso Bagnoregio e Bagnaia. L’area archeologica è situata su un altopiano tufaceo ed è delimitata da profonde valli dove scorrono, a nord, il fosso dell’”Acquarossa” e a sud, il fosso del ”Fornicchio”. Posizionata dunque su un ottimo punto strategico, questa zona crebbe non solo perché vicina a importanti vie di comunicazione ma anche perché difesa naturalmente dall’ansa del Fosso dell’Acquarossa. Il toponimo “Acquarossa” si riferisce alla sorgente, dalla quale sgorga acqua ad altissimo contenuto ferroso; questa composizione chimica, adagiandosi sul letto del torrente, lo rende del caratteristico colore rossastro e ramato. L’acqua dalla sorgente va ad immettersi tramite un rigagnolo nel torrente che scorre nella gola sottostante in un meraviglioso scenario. Percorrendo il sentiero che porta alla sorgente ci accompagna l’allegra melodia delle cascatel- L’Acquarossa, luogo suggestivo e prezioso ma trascurato e degradato le e il rudere di un antico mulino che, immerso in una natura selvaggia, lo rende affascinante quanto misterioso ed anche sinistro. La fonte dell’ “Acquarossa” appartiene alla categoria delle acque ipotermali (22°-24°C) ed è particolarmente ricca di acido carbonico (presente puro al 99%). Si trova al di fuori del bacino termale e vicino a pozzi di epoca romana. A poca distanza, sulla parte sovrastante il torrente e la sorgente, ci sono i resti archeologici di un abitato etrusco arcaico. Questo sito, già noto agli studiosi dall’inizio del secolo scorso ed individuato dall’archeologo viterbese Luigi Rossi Danielli, fu riportato alla luce da una campagna di scavi condotti dal 1966 al 1975 dall’istituto Svedese di Studi Classici. Gli scavi -cui partecipò in prima persona addirittura il re ed archeologo Gustavo Adolfo di Svezia- portarono alla luce i resti di numerose abitazioni, strade, piazze ed un complesso monumentale nella parte Nord del pianoro. La zona di Acquarossa fu abitata già nel Neolitico, poi nell’età del Rame, nell’età del Bronzo e in quella Villanoviana. La frequentazione del centro etrusco è attestabile dall’VIII sec. a.C. . Le principali risorse della città erano l’agricoltura, l’allevamento di bestiame e l’industria metallurgica, testimoniata da limitrofi giacimenti di marcasite ferrosa e la presenza di forni fusori. Raggiunse il massimo splendore nel corso dei due secoli successivi, fino alla sua improvvisa scomparsa nel VI sec a.C.; la città infatti fu attaccata e distrutta dai nemici, probabilmente popoli vicini. Non c’è assoluta certezza storica su come si svolsero i fatti ma è verosimile che la causa sia dovuta a lotte egemoniche tra i centri maggiori delle città etrusche rivali. Dal punto di vista archeologico e storico l’Acquarossa è di importanza fondamentale in quanto fa luce sugli aspetti della vita quotidiana del popolo etrusco, molto meglio conosciuto per il culto del mondo dei morti, grazie alle imponenti necropoli mentre quasi nulla sappiamo ancora del loro rapporto con il ‘mondo dei vivi’. Nonostante la grande importanza del sito e della sua unicità in tutta l’Etruria, ciò che rimane oggi non è di carattere monumentale e per un occhio poco esperto la sua straordinarietà non è di facile comprensione. Ma la cosa peggiore è lo stato di abbandono e di degrado della zona circostante, ormai adibita, come lo stesso torrente, a discarica orrenda e vergognosa (come ad esempio evidenziato nei fotoreportages del sito www.lazionauta.it ), con obbrobrio di immondizia e di deposito abusivo di amianto. L’auspicio, e l’esortazione alle autorità, è che questo tesoro impossibile diventi un giorno accessibile, fruibile e rivalutato come merita! “Insieme verso il futuro” Scuola Aperta all’IISS “Dalla Chiesa” di Montefiascone a cura del Prof. Giuseppe Moscatelli “Insieme verso il futuro” è il significativo slogan scelto dall’IISS “Dalla Chiesa” di Montefiascone per promuovere le giornate di “Scuola Aperta” con le quali l’Istituto si propone di far conoscere a tutti la propria ricca e articolata offerta formativa. Sabato 26 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e domenica 27 dalle 10.00 alle 12.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 l’istituto falisco apre infatti le sue porte per accogliere genitori e studenti e far loro visitare le strutture didattiche e i laboratori, le aule multimediali e le futur class dove i ragazzi che ora frequentano le scuole medie potranno continuare la loro formazione potendo scegliere tra ben quattro diversi indirizzi di studio. Liceo Classico, Liceo Scientifico, Indirizzo Economico (Amministrazione, finanza e marketing) e Indirizzo Tecnologico (Costruzioni, ambiente e territorio) sono i quattro pilastri di un percorso formativo che il “Dalla Chiesa” integra con esperienze e certificazioni esterne quali Pet (lingua inglese), Cad (disegno elettronico) ed Ecdl (patente europea del computer), tutte conseguibili dai propri alunni tramite lezioni svolte in orario curriculare. Il nuovo anno scolastico propone agli iscritti novità di rilievo sia sul versante delle dotazioni tecnologiche che della didattica. L’Istituto, completamente ERRATA CORRIGE Sullo scorso numero di RadioGiornale, nell’articolo in riferimento all’occupazione studentesca presso l’istituto “Dalla Chiesa” di Montefiascone, è riportata la vecchia dicitura di “Istituto Tecnico” invece di I.I.S.S. (Istituto di Istruzione di Scuola Superiore) quale è attualmente denominata la struttura falisca. Ci scusiamo per l’errata dicitura con i Lettori, il Dirigente scolastico, i professori e gli studenti della scuola. (CB) coperto da una rete wifi liberamente accessibile da parte di tutti gli alunni per sfruttare al meglio le potenzialità didattiche offerte da internet, si presenta con classi dotate di lavagne multimediali e registro elettronico: i genitori possono quindi sapere in tempo reale se i propri figli sono presenti o meno a scuola e così pure conoscere con immediatezza i voti dagli stessi conseguiti in interrogazioni e compiti in classe. Grandi schermi multimediali posizionati all’ingresso e in sala docenti consentono a tutti di conoscere le attività in corso di svolgimento o programmate nei vari indirizzi. Innovazione anche nei rapporti scuola-famiglia: considerato che da quest’anno le iscrizioni possono avvenire esclusivamente online, l’Istituto ha predisposto un servizio di supporto alle famiglie, per rendere l’operazione il più possibile semplice e agevole. Tutti i genitori possono inoltre prenotare un appuntamento con gli insegnanti di loro interesse al fine di essere informati con tutta comodità, nel giorno e nell’ora concordati, sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli. E veniamo alla didattica: anche in questo ambito l’Istituto Dalla Chiesa conferma la propria vocazione all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi modelli formativi volti al conseguimento del successo scolastico. Per le classi del biennio degli indirizzi economico e tecnologico è infatti confermata la partecipazione, unica scuola in tutto il viterbese, al progetto “Book in progress” che consente di abbattere il costo dei libri scolastici ad una spesa complessiva di poche decine di euro, attraverso l’adozione di books autoprodotti dagli istituti in rete. Una risposta concreta alle esigenze delle famiglie che vedono il loro potere di acquisto eroso dal protrarsi della crisi economica. Grande attenzione anche per le lingue straniere svolte con l’ausilio di insegnanti madrelingua. L’attività di “Scuola aperta” verrà rinnovata sabato 9 e domenica 10 febbraio con gli stessi orari. L’infinitamente piccolo lo si studia presso la nostra Università di Antonio Tiezzi Sappiamo tutti che esiste un vero e proprio mondo fatto di cose così piccole che i nostri occhi,anche se ci mettiamo gli occhiali o ricorriamo all’utilizzo di una lente,non sono in grado di vedere. Ce lo dice perfino la pubblicità in televisione quando ci ricorda che i batteri, così piccoli che solo con uno sforzo di fantasia riusciamo ad immaginarli, possono causare malattie e quindi dobbiamo prestare attenzione a norme di igiene utilizzando varie tipologie di saponi e detergenti. Ma, non ci pensiamo mai abbastanza, ce lo dice ogni cosa su cui posiamo lo sguardo perché a pensarci bene …. tutto è costituito di cose più piccole che ci immaginiamo ci siano davvero e che dovremo forse accontentarci di non vedere mai. Per fortuna però, per fortuna di tutti, La Dott.ssa AnnaRita Taddei e la Dott.ssa Gabriella Gambellini, addette al Centro di Microscopia, ed il Prof. Antonio Tiezzi autore dell’articolo. a volte ci sono quelli che non si accontentano delle cose come sono e che si mettono ad inseguire un sogno e spendere il loro tempo e le loro energie per accumunare e coordinare gli elementi che possano permettere la trasformazione del sogno in realtà. E quando questo diviene possibilesi aprono nuovi orizzonti, nuove possibilità e anche ricadute di tipo concreto per la comunità nella quale quelli che non si erano accontentati vivono ed esplicano le loro attività. Tutto questo è un po’ la storia del Centro di Microscopia dell’Università del nostro territorio, dove da molti anni si studia la composizione dell’infinitamente piccolo per mezzo di sofisticate apparecchiature di ingrandimento di tipo ottico ed elettronico. Le attività di ricerca richiedono però continuo aggiornamento di conoscenze e mezzi di indagine ed allo scopo di sempre migliorare i risultati ottenuti, si è per anni operato per mettere insieme i finanziamenti che permettessero di trasformare in realtà il sogno di acquisire strumentazioni di nuovissima generazione per migliorare ed implementare la conoscenza di quello che i nostri occhi non vedono. Da alcuni mesi è operativo presso il Centro un nuovo microscopio elettronico a scansione, capace di oltre 100.000 ingrandimenti e di sofisticate indagini di natura chimica sul campione, biologico o abiologico, osservato. Lo strumento ha rapidamente permesso nuove acquisizioni scientifiche e, destando l’interesse di Università ed Aziende di altre regioni, sta contribuendo a far meglio conoscere il nostro territorio. Un granulo di polline di Dittrichia viscosa ingrandito 2200 volte. Lettere in Redazione PLAUSO PER UN’APPREZZABILE OPERA Egregia redazione, vi scrivo perché spero possiate pubblicare questo mio commento sul Vs. giornale. Ritengo estremamente giusto mettere in evidenza le situazioni che non vanno bene a livello amministrativo, come credo si debba notare quando queste stesse situazioni sono ben fatte. Mi riferisco nel particolare alla “nuova piazzetta” che nei giorni scorsi ho avuto modo di constatare a piazzale Roma, vicino alla banca Unicredit, in prossimità della stradina in salita (Via Defuk ndr.) che unisce la Piazza alla sottostante chiesa di San Flaviano. Quel luogo per tanti anni, come i montefiasconesi ricorderanno, è stato dimenticato da tutte le amministrazioni succedutesi ed era ridotto praticamente a discarica, ricoperto da roghi e cespugli, dove le nuove generazioni, la notte, erano solite orinare. Ora è finalmente divenuta un’apprezzabile piccola piazzetta, fatta interamente di peperino con annessa panchina e fontanella comunale. Complimenti a chi ha pensato di risistemare la zona e a chi si è adoperato nella realizzazione, con la speranza che la popolazione la mantenga in uno stato di decoro come la cittadina merita. Cordialmente, Paolo Eyes Wide Ciak di Lavinia M. Saraca TORNATORE…LA VOSTRA MIGLIORE OFFERTA? “Non sei fregato veramente, finché hai una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” Questo mese RG ha una buona storia da raccontare come Max, uno dei personaggi del film “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore. Vi consigliamo di ascoltare entrambi. Tornatore,vincitore del premio oscar per “Nuovo Cinema Paradiso”,ci sorprende con l’uscita della sua ultima pellicola, “La migliore offerta”. L’opera scorre liscia come il drappeggio di marmo su una scultura. “Il film presenta un doppio piano di narrazione” rivela il regista in un’intervista “racconta la particolare storia d’amore tra un venditore d’aste, affetto da una forte misantropia, e una ragazza agorafobica, il tutto racchiuso in un’atmosfera tipica di un thriller che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima scena”. Tornatore sostiene di essersi focalizzato principalmente sul protagonista (interpretato da Geoffrey Rush), più che sulla storia in sé. “Geoffrey è la colonna portante della narrazione. E’atipico o forse grottesco, osservare tutta la drammaturgia dell’innamoramento che nasce e si sviluppa in uomo anziano che per tutta la sua vita non era stato capace di amare. Sembra un adole- scente alle prime armi”rivela il regista. Rush può apparire elegante, ma freddo e distaccato come i dipinti che ama collezionare. La scoperta dell’amore, lo aiuta ad emergere lentamente dall’oceano della misantropia in cui sta affogando, ma tutto ha un prezzo e l’amore, come ogni “migliore offerta”, non ha un valore prestabilito, devi giocare al rilancio. Può darti tanto, ma toglierti tutto. Persino l’amore può essere dissimulato, l’uomo è un’opera d’arte così complessa, che è difficile riconoscervi il “falso”. La scena finale è magistrale. Il protagonista ha un contegno da re, esce dalla sua storia con una dignità tragica, che invitailpubblico ad empatizzare con lui. Arriverà la sua opera d’arte umana? Ci dividiamo tra pessimisti e ottimisti. D’altro canto “ Questo è il genere di film che sarei andato a vedere al cinema, se lo avesse fatto qualcun altro” afferma il regista. Solitamente Tornatore trascorre alcuni mesi in una sorta di “ritiro spirituale” nella sua casa a Civita di Bagnoregio. Che non abbia concepito questo film proprio respirando l’aria del nostro territorio? Appena torna, potremmo chiederglielo. FULL METAL JACKASS Menzogne di guerra di Manuel Pezzato Torniamo a parlare di Siria, ricostruendo il quadro generale, per darvi l’opportunità di giudicare liberamente le motivazioni della morte di migliaia di persone innocenti. In termini strategici la guerra civile è già finita. L’Esercito Siriano Libero (ESL: ufficialmente guidato dal col. disertore Riyad al Asaad, ma di fatto gestito da un centro Command and Control turco-saudita in Turchia, che risponde del suo operato alla CIA), ha perso ogni sostegno popolare e non ha più alcuna possibilità di rovesciare il regime. La linea europea e della Clinton di provocare un colpo di stato, corrompendo funzionari siriani di alto rango utilizzando l’ESL, si è rivelata fallimentare e per questo, delle teste sono cadute: 1) il generale David Petraeus (direttore della CIA) si dimette dopo gli scandali sessuali che lo riguardano, subito dopo la riconferma di Obama alla casa bianca, 2) alcuni capi della Nato vengono messi sotto inchiesta per corruzione, 3) la segretaria di stato USA Hilary Clinton viene colpita da un grave malanno, che la fa cadere in coma! Il Presidente Obama ha nominato in questi giorni come nuovo segretario di stato, il sen. John Kerry, excandidato alle presidenziali USA nel 2004 e membro della loggia massonica “Skull and Bones”, che è riuscito nel far disertare il capo della polizia di stato siriana Abdulaziz al-Shalal, inaugurando “come da copione” una nuova fase di scontri in Siria. La notizia dell’uso di armi chimiche sulla popolazione da parte dell’esercito, sembra spalancare le porte ad un interven- to militare Nato, contenuto in un “Piano di pace per la Siria”, che l’amministrazione Obama presenterà al Consiglio di sicurezza dell’ONU quanto prima. In effetti, numerosi container contenenti sostanze chimiche, sono rimasti totalmente incustoditi nel deserto libico per settimane, divenendo preda delle milizie di “al Quaeda”, che come è ormai noto, operano in Siria al fianco dell’ESL. Il 23 dicembre viene data la notizia sulla cosiddetta “strage del pane”, secondo cui ad Halfaya, i MIG siriani hanno sganciato armi chimiche, su una folla di persone che facevano la fila per il pane, uccidendone 300; versione questa, data per buona nonostante le controverse immagini diffuse in rete. Ricordiamo che il 27 maggio 1992, una bomba esplode davanti una panetteria a Sarajevo, subito venne data la colpa ai serbi, poi si scoprì che un rapporto segreto dell’ONU conteneva i veri responsabili, di cui non furono divulgati i nomi, per ragioni di opportunità politica. Ricordiamo ancora, che la guerra in Libia dovette molto, nella fase di preparazione (anche mediati- 7 ca), alle denunce circa i MIG governativi che massacravano manifestanti pacifici, di cui non si sono avute le prove. Ben presto, si scoprì che era tutto falso, ma troppo tardi. Con questo, non si vuole difendere i regimi, che nulla hanno da offrire, se non la repressione del dialogo popolare; si vuole altresì puntare il riflettore sulla verità nuda e cruda, su come ora la sfida consista nell’evitare un conflitto di proporzioni incontrollabili e a tal proposito, il 18 dicembre un’ANSA ha comunicato, che Mosca sta preparando l’evacuazione dei cittadini russi residenti in Siria ed ha inviato altre 5 navi da guerra al largo delle coste di Damasco; inoltre Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a dislocare i suoi sottomarini in assetto di guerra, nel Mediterraneo e nel Golfo Persico. Noam Chomsky, noto esperto statunitense di geopolitica, ha ribadito pochi giorni fa che “nel 1962, durante i 13 giorni più lunghi della storia dell’umanità, fu il leader sovietico Khrushev, all’ultimo minuto, a trovare il coraggio di tirarsi indietro. Ma il mondo non può essere sicuro che questa ragionevolezza ci sia per sempre». Bolsena in lutto, si è spento l’Ing. Alessandro Fioravanti, il genio del lago di Caterina Berardi Era nato a Bolsena il 16 luglio del 1917 e da lì tutta la sua vita si è costellata di successi. Nel 1945 si laureò in Ingegneria Mineraria all’Università di Roma. Il suo spirito pionieristico legato alla curiosità per la storia unita alla sua inarrestabile passione per il lago di Bolsena, lo condussero nel 1958 ad una sensazionale scoperta archeologica di un insediamento proto storico palafitticolo villanoviano che balzò alle cronache di tutta la stampa nazionale come la più importante e straordinaria meraviglia celata sott’acqua. Fu così che l’Ing. Fioravanti divenne soprannominato il genio del lago, quando in quegli anni, l’archeologia subacquea lacustre era considerata dai sub, un tabù un mondo pressoché sconosciuto, nonostante le attrezzature per le ricognizioni fossero già state inventate ma non così ampiamente utilizzate. Grazie alla sua competenza in ingegneria, egli fu in grado di applicare e di mettere a punto strumentazioni sofisticate che ancora oggi vengono utilizzate nel campo della ricerca archeologica subacquea, come, il rilevamento planoaltimetrico in sezioni e trilaterazione, la fotorotaia ( rilevamento dettagliato della fotografia stereoscopica) il carotaggio stratigrafico ( utile per le informazioni sui sedimenti dei fondali). Un uomo dall’intelligenza soprannaturale, animato da grandi intuizioni e di un amore incontrollabile per il suo lago e i suoi misteri. Notevoli i riconoscimenti e i premi a lui assegnati nel campo archeologico e scientifico, nonostante la comunità accademica non gli riconobbe mai direttamente i meriti di una vita “immersa” alla ricerca della storia e della sua evoluzione. Se ne è andato in silenzio, circondato dall’affetto devoto dei suoi familiari, che lo hanno sempre sostenuto in questa meravigliosa avventura . LOTTERIA di Natale del Villaggio Querciaiolo Numero estratto 1567 2832 1933 699 453 2852 725 1238 1569 245 Descrizione del premio Vacanza di una settimana per due persone pensione completa Televisore 42 pollici tecnologia led Home theatre Netbook Smart phone Quadro argento Cena per due persone bevande incluse Cornice argento Prosciutto Spalletta I vincitori dei premi estratti possono ritirare il premio entro giorni 30 dalla data di avvenuta estrazione presso la sede della Associazione Villaggio Querciaiolo sita in Viterbo Via della Robbia n.13 previo contatto telefonico allo 0761346602, cell. 339-7315093 o mail [email protected], direttamente dal responsabile della lotteria dott.. Meschini Massimiliano. Scaduto il termine posto per il ritiro dei premi, gli stessi rimangono in proprietà alla Associazione che con verbale del C.D. deciderà se trattenerli per una prossima manifestazione. RADIOGIORNALE PREMIA LA TUA FEDELTA’ PARTECIPA AL CONCORSO E VIAGGIA CON RG L’Uguaglianza non ha colori: i triangoli della Memoria www.radiogiornale.info Con questo numero – il dodicesimo – siamo giunti alla fine del primo concorso a premi che RG offre ai suoi più affezionati lettori, che hanno ritagliato e conservato i coupon colorati che si trovano in alto a destra della prima pagina del giornale. Le modalità di partecipazione: 1. Allega in una busta: • i 12 tagliandi colorati di RG (dal 1° al 12° numero) • la fotocopia di un documento d’identità valido • l’autocertificazione che attesti il documento (oppure compila il modulo prestampato che trovi sul sito www.radiogiornale.info) L’associazione INcontaminazioni Culturali organizza con il patrocinio del Comune di Montefiascone la Giornata della Memoria 27 Gennaio 2013 - L’Uguaglianza non ha colori - I triangoli della memoria. La memoria è la nostra storia e probabilmente quando è storia di dolore è ancor più una parte di noi. Nel giorno della memoria vogliamo dare una dimensione anche a chi ha lasciato i sorrisi, le parole, il corpo nel campo di concentramento, ma anche le speranze di vivere una vita dignitosa, senza ombre e incubi. Solo perché desideroso di un amore non convenzionale, di un’ideologia scomoda, o per l’appartenenza a una etnia non degna di rispetto, per il diverso nel corpo e nel credo. Tutti questi colori persi, ai quali nessuno potrà ridare ciò che gli è stato tolto, con un gesto, un cenno, un grido. A questi colori sbiaditi dal tempo è rivolta la giornata della memoria. Che i numeri non restino tali, ma rimangano sempre impressi i volti dimenticati e ammassati tra i cumuli di cenere. INcontaminazioni Culturali 2. Spedisci la busta, esclusivamente tramite posta raccomandata, a: Redazione RadioGiornale – servizio Concorso Corso Cavour, 2 – 01027 Montefiascone VT (Italy) Il codice della raccomandata, che si trova sulla ricevuta della spedizione che ti è stata consegnata all’ufficio postale(cifre sotto il codice a barre), sarà il tuo numero di partecipazione all’estrazione finale. Scadenza Le buste dovranno pervenire all’indirizzo segnato entro e non oltre il giorno 15 marzo 2013 Avvertenze • Non saranno accettate le buste non contenenti tutti i 12 tagliandi e/o sprovviste di documento certificato allegato • Non è consentito inviare più buste con lo stesso nominativo • Saranno accettate solo le buste giunte in redazione tramite posta raccomandata • Non saranno ritenute valide le buste pervenute oltre la data di scadenza indicata (farà fede il timbro postale) • Non è consentito richiedere alla redazione i numeri arretrati mancanti I premi in palio 3° premio messo in palio dallo Studio Grafico Trecrom di Montefiascone = Aerografia realizzata a mano e personalizzata su tela 42x29 cm con soggetto a vostro piacimento (esclusi paesaggi) o in alternativa una delle tele (di uguali dimensioni) scelte tra la vasta galleria di Trecrom. 1° premio messo in palio dall’Agenzia MrHoliday di Montefiascone = Viaggio per 2 persone, 3 notti e 4 giorni, in una Capitale Europea a scelta tra Londra, Amsterdam, Madrid, Parigi, Barcellona, Berlino, Praga, Vienna e Dublino, comprendente volo A/R + pernottamento hotel 3 stelle + colazione. Estrazione dei premi Sabato 6 aprile 2013 – I numeri dei vincitori estratti saranno pubblicati dal giorno seguente sul sito RG e sul mensile di aprile. Sarà cura della redazione contattare i vincitori (tramite i documenti allegati alla busta) per donare i buoni premio e poter ritirare gli stessi. In bocca al lupo! Contatti: scrivi a: [email protected] PARTECIPA E VOLA CON RADIOGIORNALE INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Gentile lettore, ai sensi dell’art.13 del Decreto Legislativo 196/03 “Codice in materia di protezione dei dati personali” La informiamo di quanto segue: Finalità del trattamento dei dati personali Il trattamento dei dati personali da Lei forniti e da noi raccolti, è finalizzato, nei modi leciti e secondo correttezza, per un tempo non superiore a quello necessario agli scopi dichiarati, esclusivamente per le finalità connesse al concorso: I suoi dati personali saranno utilizzati esclusivamente per: • la sua partecipazionealle estrazioni dei premi; • richiedere l’accettazione del premio ed effettuare la sua consegna in caso di vincita; • l’adempimento degli obblighi previsti da leggi, da regolamenti e dalla normativa comunitaria, nonché da disposizioni emanate da Organi di vigilanza e controllo. Il conferimento dei dati necessari a tali finalità è obbligatorio. L’eventuale rifiuto di fornirli comporta l’impossibilità a partecipare al concorso. Presentazione delle attività 2013 di Est Film Festival RG TORNA IL 20 FEBBRAIO Giovedì 24 gennaio alle 11.30 nella Sala Consiliare del Comune di Montefiascone, la direzione di Est Film Festival insieme all’amministrazione comunale presenta le attività che svolgerà nel 2013 (Progetto Scuole, apertura Bandi di concorso, ufficializzazione date del 7° Est Film Festival). La conferenza stampa è aperta a tutti. www.etul.it 2° premio messo in palio dall’Agenzia MrHoliday di Montefiascone = Soggiorno e Pacchetto Benessere per 2 persone in una delle località termali italiane a vostra scelta, comprendente mezza pensione e trattamento benessere. www.touristangels.com PUBBLICITA’ Per aderire da subito alla nostra pubblicità, sostenendo RadioGiornale, manda una mail a: [email protected] o chiama il numero 320.6061019 (tariffa applicata in base al vostro operatore telefonico) Sarà nostra cura trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze. DISTRIBUZIONE: RadioGiornale (free) è gratuito, esce il 20° giorno di ogni mese, con attualmente 3000 copie, distribuite nelle edicole, in tutti i bar e cinema di Montefiascone, a Villa Serena, circolo anziani, Municipio, ufficio turistico, Asl, ospedale. Inoltre RG lo trovi nei maggiori luoghi di aggregazione di Viterbo, Marta, Capodimonte, Bolsena, S. Lorenzo N. e Acquapendente (tutti i punti di distribuzione su www.radiogiornale.info). Nel ringraziare le edicole del Colle falisco che ci aiutano a distribuire nel migliore dei modi il mensile, ricordiamo dove trovare RG: • EDICOLA di Filippo SELVI (via Aldo Moro – Loc. Salotti) • EDICOLA di Giancarlo MOSCETTI (p.zza V.Emanuele – Centro Storico) • EDICOLA di Roberta BASILI (p.zzale Roma – Loc. Centro) • EDICOLA di Giuseppina SAVELLI (via Cassia – Loc. Zepponami) • EDICOLA di Francesco VITIELLO (via Cannelle – Loc. Grazie) Ricordiamo infine che RadioGiornale (free) può essere spedito a domicilio previo pagamento delle sole spese postali, o scaricato in PDF richiedendolo alla redazione. 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