SUPPLEMENTO MENSILE DI Luglio 2006 - anno 2 n° 10 Sulle tracce dei Sicani Janet Agren: Palazzo Galati Il ritorno della Baronessa di Carini PROVE TECNICHE DI SPECULAZIONE? pag. 1 Editoriale ESTATE, MARE, VIAGGI, E ... (a.c.) E’ scoppiata l’estate. Caldo, mare, gli immancabili incendi in montagna, la solita intossicazione da inquinamento in spiaggia tra Capaci e Isola delle Femmine, iniziano (sotto tono) le estati culturali dei paesi del Golfo di Carini. Puntuale come ogni anno, forse in anticipo di una settimana, è arrivata l’intossicazione marina di mezza estate. Ogni anno di questi tempi si grida alla nave fantasma che nottetempo pulisce le proprie cisterne, oppure all’arrivo dell’alga tossica tropicale, o si cerca, tra mille fantasie, l’inquinante misterioso che può aver provocato l’ennesimo e statistico caso. La certezza di chi sia e cosa sia probabilmente non l’avremo mai, anche perché “forse” non viene cercata bene. L’unica certezza è che la spiaggia di Capaci-Isola delle Femmine è al centro di un golfo statico dal punto di vista delle correnti marine (al centro si incontrano e si annullano le correnti di Castellammare del Golfo e di Capo Gallo) con gli scarichi di tre comuni (Carini, Capaci e Torretta) e di una zona industriale abbastanza grande. E’ strano invece che le intossicazioni siano così limitate. Finalmente il Comune di Carini è riuscito ad approvare la variante urbanistica per la costruzione in contrada Ciachea di un grande Centro Commerciale. Secondo i Consiglieri Comunali che lo hanno votato questo porterà tanti benefici alla nostra città, che finalmente entrerà nel futuro. Nel futuro, appunto, vedremo se avevano ragione. Seguono un paio di articoli tipicamente estivi, consigli di viaggi attraverso la riscoperta di itinerari siciliani, i momenti di spiritualità e cultura a Carini, le solite beghe e le vostre segnalazioni su cosa va e cosa non va. In copertina abbiamo messo Palazzo Marchisi (Galati), in un fotomontaggio di com’era oltre vent’anni fa e come si trova oggi. Il mese scorso, improvvisamente, il Comune si è accorto che è pericolante e lo ha messo in sicurezza. Immediate le “chiacchiare” in Piazza: “ci devono fare un palazzo di 6 piani”; “ma quando mai, ora il Comune obbliga i proprietari a ricostruirlo Ricordando Ciccio Gatto com’era”. Anche qui vedremo l’evolversi dei fatti. Il palazzo è l’ultimo rimasto di una serie Il 3 luglio ci ha lasciati Francesco Gatto, “Ciccio” per i di residenze nobiliari costruite tra il 1500 ed il carinesi. Ricordo lo scorso anno quando siamo usciti con il 1600 nel Centro Storico di Carini, apparteneva primo numero de “Il Vespro”, al quale lui, la sua famiglia e la alla famiglia Marchisi estintasi nel 1800 nella sua Sicilauto hanno contribuito in maniera determinante. Ogni famiglia De Spuches Principi di Galati (da qui volta che ci incontravamo era una buona occasione per il nome con il quale è conosciuto a Carini). discutere su quale articolo lo avesse interessato di più e Il prossimo mese parleremo di un fatto rimanevamo diversi minuti a commentare, in attesa che Giosuè importante accaduto a Carini qualche o Antonio si liberassero per ricevermi. Era un piacere stare a settimana fa e di cui, per espressa richiesta dei parlare con qualcuno che conosceva bene fatti e personaggi di legali delle parti, non abbiamo ancora parlato: cui il nostro giornale si interessava, e spesso si complimentava il caso di pedofilia che ha portato Carini in tutti per il coraggio con il quale affrontavamo argomenti di cui gli i titoli dei principali giornali e telegiornali altri non parlavano. italiani. Pare che i fatti non siano proprio come Oggi che lo “zio Ciccio” ci ha lasciati, un affettuoso abbraccio sono stati descritti in un primo momento. ci unisce a Giosuè ed Antonio, che possono andare orgogliosi di un padre che sicuramente ha saputo ben fare nel corso della sua esistenza. (a.c.) Sommario pag. pag. 1 2 pag. 4 pag. pag. 5 6 pag. pag. 7 8 pag. 9 pag. 10 Editoriale Si farà il Centro Commerciale a Ciachea. Il parere di Giovì Monteleone Referendum Costituzionale. I risultati a Carini. Villagrazia: economia in crisi. Centro Commerciale a Ciachea. I fatti sui quali non avremo mai una risposta. La Redazione risponde. La Baronessa di Carini torna al Castello Vocaboliamo e ... Altro Gli altari del Corpus Domini. 50° Anniversario di Sacerdozio di Don Casimiro Di Lorenzo. pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 22 pag. 23 pag. 24 L’angolo dei perché. Devi comprare ... Asilo Nido Comunale: i soliti problemi di non gestione. La pubblicità a Carini ... ed il mercato drogato. Sulle tracce dei Sicani. Ed il Sindaco La Fata quasi ... XI Trofeo Internazionale di Pesistica. Le orchidee del territorio di Carini Fiocco rosa al Bioparco di Sicilia. Acquisti immobili. Il notaio non è l’unico pubblico ufficiale ... Informazioni utili. pag. 2 di A. Conigliaro Si farà il Centro Commerciale a Ciachea IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA VARIANTE AL P.R.G. Il 20 giugno si è svolta una seduta di Consiglio Comunale forse fondamentale per il futuro di Carini, talmente importante che tra il pubblico ad assistere eravamo in sei. Maggioranza quasi al completo, un solo assente giustificato, opposizione al 50%: due per l'Unione e due per il Centro Destra di Totò Conigliaro. Due i punti fondamentali all'ordine del giorno, che più volte abbiamo trattato tra le pagine del nostro giornale: la prosecuzione dei vincoli urbanistici per la zona PEEP e la variante al Piano Regolatore Generale (scaduto da 10 anni) per la realizzazione in Contrada Ciachea di un grande Centro Commerciale. Ritornando un attimo al pubblico presente, considerato che il Consiglio Comunale doveva decidere su un argomento molto importante per il futuro di una buona parte dei commercianti di Carini, questi erano completamente assenti. Come interpretare il messaggio? Di solito chi tace, o è assente, acconsente. Liquidato velocemente il primo punto all'O.d.G. si passa al punto cruciale, che da sei mesi tiene in tensione il Consiglio Comunale, l'approvazione della variante al PRG per permettere la realizzazione di un Centro Commerciale di circa 33.000 metri in Contrada Ciachea. Bisogna modificare la destinazione d'uso di tutta l'area (circa 200.000 metri quadrati) che attualmente è in buona parte agricola ed in parte turistico-alberghiera, in area commerciale. Si inizia con l'introduzione del Presidente del Consiglio Comunale Pellerito, che legge i vari pareri favorevoli inclusi negli atti propedeutici alla Delibera. Intanto si allontanano dall'Aula diversi Consiglieri di Maggioranza, durante la lettura del Presidente il numero dei Consiglieri presenti è abbondantemente sotto il numero legale, ma l'importante è essere presenti al momento delle dichiarazioni di voto. La sensazione è che tutto sia già compiuto, dopo sei mesi di tira e molla, di ostruzionismo interno, l'equilibrio sembra raggiunto. Giovì Monteleone chiede la verifica del numero legale, ma viene ripreso dal Presidente che gli ricorda quanto previsto dal Regolamento Comunale: il numero legale va chiesto al momento del voto, durante il dibattito non è importante che siano presenti i Consiglieri. Interviene il Sindaco di Carini che chiarisce alcune perplessità dimostrate dai Consiglieri di opposizione sulla opportunità di variare alcune infrastrutture di servizio che insistono su Ciachea, tra tutte il canale di scolo della acque dell'area ASI e l'alveo del torrente Ciachea che, in caso di forti piogge potrebbe esondare. Rassicura i Consiglieri riferendo che nella carta dei rischi idrogeologici da poco approvata il torrente Ciachea non è considerato a rischio, stante la buona larghezza dell'alveo. Poi inizia una piccola scaramuccia verbale con il Consigliere Monteleone su varie vicende riguardanti l'area di Ciachea: il depuratore consortile, le lottizzazioni, l'opportunità o meno di variare il percorso della condotta fognaria. Interviene il Consigliere Tranchina che, ribattendo a qualche battuta di alcuni Consiglieri di maggioranza, difende la posizione presa dall'Unione, ribadendo di non essere il Partito del No: “Ci sforziamo di capire i problemi ed i fatti, per meglio votare le scelte che coinvolgono i cittadini di Carini”. In merito alla variante urbanistica da votare propone di effettuare un Referendum Comunale (come previsto dallo Statuto del Comune di Carini), per far decidere direttamente i cittadini se vogliono o meno il centro commerciale. Prende la parola il Consigliere Prezzabile: “In Commissione ci hanno tranquillizzato i pareri dei tecnici comunali, sulla condotta di scarico delle acque bianche e sul bypass di quella fognaria. Ci conforta che nei paesi dove esistono i centri commerciali la domenica uno ha dove pag. 3 andare e poi, si aiutano i meno abbienti. Grazie al centro commerciale aumenterà la popolazione e si porterà il nome di Carini avanti. E' un pericolo che bisogna correre”. A questo punto fa riferimenti storici su Carini, prendendo come esempio la realizzazione dell'autostrada per Punta Raisi ed il conseguente abbandono degli agrumeti (nda: ogni commento è superfluo). Segue l'intervento del Consigliere Marcianò, il quale esordisce dicendo che non voleva intervenire nel dibattito ma, dopo l'intervento del Partito del No, ritiene doveroso elencare tutti i no pronunziati in Consiglio Comunale dal Consigliere Tranchina. In merito al Referendum lo ritiene inutile perché già il Consiglio Comunale rappresenta il popolo ed ogni sua decisione è sovrana. Chiede la parola il Consigliere Monteleone che legge in aula una memoria scritta per la quale ha già chiesto che venga allegata alla Delibera di Consiglio. A quanto scritto aggiunge anche alcune “battute” estemporanee: “Carini è un territorio chiantato a villini e supermercati e magari i villini diventeranno palazzi”. Riporta inoltre una implorazione ricevuta qualche giorno prima da un dipendente di un grande esercizio commerciale, il quale chiedeva se era possibile intervenire al Comune per far modificare il regolamento che permette l'orario continuato ai grandi negozi, anche nei giorni festivi: “i dipendenti dei centri commerciali, sempre aperti, non riescono più a passare nemmeno il pranzo della domenica con la propria famiglia”. Chiude la relazione facendo riferimento anche agli arresti del giorno, l'operazione “Gotha”, che ha visto scattare le manette per 45 boss di Mafia con alcuni carinesi protagonisti. Interviene a questo punto il Consigliere Costanzo, il quale rigetta immediatamente la proposta di Tranchina di fare un Referendum sul centro commerciale: “Non bisogna abusare dell'istituto del Referendum per prendere una decisione … Siamo quindi contrari che ne venga fatto uno per decidere se consentire o meno la costruzione del centro commerciale” (ndr: a Carini, anche se previsto dallo Statuto Comunale, non si è mai ricorsi a questo strumento per decisioni importanti che riguardano la collettività). Legge allora una relazione dove definisce “perfetto” l'atto che si deve approvare, con tutte le carte a posto (curiosamente e lo stesso atto definito “con non tutte le carte apposto” qualche settimana prima dal collega Prezzabile, senza nessuna variazione). Il centro commerciale si deve fare per far entrare Carini nel futuro e non lasciare l'opportunità a comuni vicini: “Grazie ad esso Carini non sarà più una città dormitorio ma una zona residenziale” (???). Prende la parola il Consigliere Nazzarini il quale è per la liberalizzazione totale di quanto riguarda il commercio: “Per una città aperta e moderna i negozi dovrebbero rimanere aperti anche di notte”. Per quanto riguarda l'approvazione dell'atto deliberativo si rifà al parere dei tecnici. Nei centri commerciali si spende meno e l'aumento della concorrenza favorisce gli acquirenti. Ciachea in questo momento è un luogo che produce piattole e zecche, non è certamente una bellezza naturale come recita il Decreto della Regione Siciliana. Per quanto riguarda il fatto che anche Carini Impresa è contraria alla realizzazione del centro commerciale: “Carini Impresa rappresenta tre commercianti, che cambiano continuamente opinione; prima contrari, poi favorevoli e dopo di nuovo contrari”. Poi per ribadire la sua posizione a quanto detto dal Consigliere Monteleone: “Le esternazioni di fatti non pertinenti ai fatti tecnici mi fanno schifo!!! A me non interessa se dietro al centro commerciale c'è King Kong, politicamente non spetta a me accertare fatti non propriamente tecnici e legati all'approvazione del progetto. Sono anche favorevole al Referendum, ma dopo bisogna votare all'unanimità”. Lasciamo l’aula consiliare che è quasi mezzanotte, con la discussione ancora aperta. Il giorno dopo ci informiamo sull’esito della votazione finale: bocciata dalla maggioranza l’ipotesi del Referendum, la votazione ha visto prevalere per 13 a 2 i voti favorevoli alla variante urbanistica; agli 11 della maggioranza si sono aggiunti i voti dei Consiglieri Russo e Nazzarini, contrari Monteleone e Tranchina dell’Unione. Ad oggi, 17 luglio mentre andiamo in stampa, la delibera del Consiglio Comunale non è stata ancora pubblicata. pag. 4 Referendum Costituzionale: i risultati di Carini totale aventi diritto al voto: 23.292 totale voti validi: 6259 totale schede bianche: 33 totale schede nulle: 48 totale votanti: 6340 (27,22%) Sez. SI NO Tot. 1 69 60 129 2 55 64 119 3 37 63 100 4 60 57 117 5 46 50 96 6 80 93 173 7 85 109 194 8 93 143 236 9 76 94 170 10 53 72 125 11 77 54 131 12 31 65 95 13 93 89 182 14 80 112 192 15 161 181 342 16 113 207 320 17 113 216 329 Vieni a trovarci al Mercatino Settimanale 18 114 117 231 Il Comune di Carini al Mercatino 19 118 143 261 20 181 250 431 21 167 294 461 22 116 136 252 23 136 134 270 24 129 222 351 25 108 156 264 26 148 226 374 27 155 158 313 Sembra strano ma è così. Per una volta i voti di Carini rispecchiano l’andamento nazionale. In occasione del Referendum Costituzionale, forse complice la bassa affluenza ma più probabilmente la mancanza di interesse dei politici locali, i risultati elettorali usciti dai seggi carinesi sono conformi a quanto succede nel resto d’Italia. Certo qualche eccezione c’è. Le sezioni evidenziate in giallo hanno visto prevalere i Si rispetto ai No ed in altre sezioni la differenza è stata minima. Certo è strano votare a favore di un referendum che andava contro la Sicilia ed il Meridione in genere, e forse la scarsa affluenza, appena il 27% poco più di un quarto dei cittadini di Carini, ha favorito questo risultato. Cosa ci dicono i numeri? Che nelle sezioni dove maggiore è la presenza dei carinesi storici ha vinto il Si oppure non ha sfigurato rispetto al No. Nelle sezioni dove invece è maggiore la presenza dei nuovi residenti e dei giovani il No ha prevalso nettamente. Una maggiore presa di coscienza oppure una influenza minore ai messaggi televisivi ? Oppure è un problema culturale ? Ognuno legga i dati come vuole, ma i numeri non sono parole e difficilmente ci possono imbrogliare. Con questo slogan l’Amministrazione Comunale di Carini ha comunicato ai cittadini di Carini lo spostamento del mercatino rionale alla nuova sede della Zona PEEP. Sulle prime sembrava una campagna di saldi in promozione, ma cosa può vendere mai il Comune di Carini al mercatino? Cosa vuol dire “Vieni a trovarci al mercatino”? Vuoi vedere che, dopo le tante fiere nazionali ed internazionali, l’Amministrazione Comunale ha deciso di risparmiare limitandosi a promuovere la propria immagine presso i suoi stessi cittadini con una bella bancarella al mercatino? Non era così. E curiosamente mentre ci sono Consiglieri Comunali di maggioranza che in Consiglio non mancano occasione per scagliarsi contro il mercatino, l’Amministrazione gli fa la pubblicità per incentivare i cittadini ad usufruirne, per la gioia dei tanti commercianti Carinesi. Questi ultimi si preparano a chiedere al Comune spot gratuiti per ogni esercizio commerciale che rinnova i locali oppure cambia sede. pag. 5 Villagrazia: economia in crisi Dopo l'approvazione della variante al PRG che destina l'area degli eredi Calefati da agricola a commerciale, la preoccupazione tra i commercianti per il futuro si fa sempre più seria. L'Amministrazione, a parte qualche inconveniente di percorso, è andata molto spedita e la variante ha avuto vita facile in Consiglio Comunale tanto che la mozione è passata con 13 voti favorevoli di cui 2 dell'opposizione (Russo e Nazzarini). Che Nazzarini voti a favore non stupisce, visto che è stato sempre considerato in quota alla maggioranza La Fata. Stupisce invece, e non di poco, il voto favorevole del Consigliere Russo. Mentre tra i commercianti monta la rabbia, si fanno i conti economici. A Villagrazia l'apertura del supermercato SISA ha portato l'abbattimento del 40/60% degli incassi delle piccole attività che continuano solo perché si basano sulla conduzione familiare, anche se qualche Amministratore ripete, forse non credendoci neanche, che in realtà non così. Ma solo pochissimi, e si contano sulle dita di una mano, sono quei commercianti che non hanno subito, apparentemente riduzioni di incassi. L'erosione comunque è generalizzata altrimenti non si spiegherebbe come la SISA sia sempre “affollata” al tal punto che talvolta non basta neanche il grande parcheggio privato annesso. E se la SISA ha iniziato il declino economico della frazione, FERDICO sta dando una ulteriore mazzata che sarebbe definitiva se e quando sarà realizzato i Centro Commerciale di Ciachea. La politica economica e commerciale attuata dall'Amministrazione appare ogni giorno improntata all'improvvisazione e sempre di proposte di privati che non hanno interesse a razionalizzare il mercato, interessati come sono all'accaparramento di una quota utenti sempre più vasta. Prezzi competitivi, vasto assortimento di prodotti e diversità di offerta commerciale all'interno di strutture plurime non sono elementi che possono garantire il piccolo commerciante al dettaglio. La clientela del dettagliante locale ormai si è ridotta, per la maggior parte, a quell'utenza che paga a fine mese: “Metti a libretta”. Ma quanto potrà durare ? Non tanto, anche perché le nuove generazioni sono sempre più portate verso i centri commerciali, dove usufruiscono delle molteplici campagne sia promozionali che di credito dilazionato (compri oggi e cominci a pagare tra 6 mesi ad interessi zero …) oppure pagano il prodotto immediatamente utilizzando la cosiddetta moneta elettronica (Bancomat o Carte di Credito), quasi inesistente nelle piccole botteghe di paese. pag. 6 Comunicato Stampa Centro Commerciale a Ciachea Nazzarini: “Si al progresso ed all’innovazione” Una decisione presa senza alcuna sudditanza psicologica da parte dell'Amministrazione Comunale, ma ad una condizione: agevolare le realtà commerciali del Centro Storico ed attenzionare l'occupazione territoriale mediante protocolli d'intesa. Nella seduta consiliare del 21 giugno scorso, dopo diversi incontri propedeutici, si è votata la variante per la realizzazione del centro commerciale in Contrada Ciachea. Si è aggiunto al voto della maggioranza il SI dell'oppositore critico Cons. Salvatore Nazzarini, il quale ha fatto un ampio intervento durante la seduta. Prima di entrare nel merito tiene a precisare la sua posizione politica di opposizione ed in riferimento ad alcune esternazioni fatte durante la seduta da altri Consiglieri precisa che il suo intervento non è influenzato dalla sudditanza psicologica dell'attuale amministrazione. Aggiunge: “la mia carriera politica è palese a tutti che è sempre stata condotta con spirito libero, molte volte sono andato anche in contrapposizione con le direttive del mio partito.” Salvatore Nazzarini fa rilevare durante l'intervento che la realizzazione del centro commerciale non può che portare benessere a tutta la collettività e dare la possibilità alle massaie di metterle in condizioni di scegliere sia il prezzo che la qualità; poi su tutte le illazioni che si sono sentite in questo periodo prende le distanze e dice che il voto espresso in Consiglio è un voto politico, il resto lo demanda e responsabilizza gli organi di competenza, inoltre impegna l'Amministrazione a stilare insieme alle associazioni di categoria un protocollo d'intesa con il quale la società Errichten garantisca quanto promesso nella seduta consiliare aperta a cui ha partecipato, cioè l'assunzione di forze lavoro che risiedono nel Comune di Carini ed i canali prioritari sugli affitti e le relative tariffe agevolate ai commercianti Carinesi o a quanti ne faranno richiesta sempre che risiedano nel Comune di Carini. Infine dopo aver sentito i tecnici presenti in aula esterna il Suo voto favorevole. La prima Università Telematica a Carini Dopo anni di lavoro il Blaise Pascal di Carini si è convenzionato con l’Università Telematica delle Scienze Umane (U.N.I.S.U.) di Roma per la creazione di un polo universitario con esami in sede. Tale attività, oltre a fornire un servizio innovativo a tutta la popolazione scolastica del territorio, sarà sicuramente una risorsa economica per la Città di Carini. Gli auguri della Redazione de “Il Vespro” alla Dirigenza dell’Istituto “Blaise Pascal” per il miglioramento dell’attività formativa. I “FATTI” sui quali non avremo MAI una risposta Questo mese abbiamo una new entry, anche se ne abbiamo parlato più volte negli ultimi mesi: le illuminazioni pubbliche “ad personam”. Nessuno ci ha risposto, ma questo lo sapevamo già. E così come nei processi avvengono le condanne in “contumacia”, noi ci troviamo forse davanti a verità scomode a cui nessuno può ribattere. Chi tace acconsente. Illuminazioni pubblica in strade private: ne abbiamo parlato nel numero di Maggio 2006 a pagina 5 I 2.500 euro scomparsi del GPL: ne abbiamo parlato nel numero di Marzo 2006 a pagina 12 Caso Prezzabile: ne abbiamo parlato nel numero di Ottobre 2005 a pagina 10. Il vaccino del Sindaco: ne abbiamo parlato nel Novembre 2005 a pagina 10. Malasanità a Carini: ne abbiamo parlato nel numero di Dicembre 2005 a pagina 10. pag. 7 “E ora cu ciù dici a chiddi” Il progettista chiede una rettifica Abbiamo ricevuto, e per correttezza di informazione pubblichiamo, un nota da parte dell'ing. Salvatore Mandarano, tecnico incaricato alla progettazione del Centro Commerciale, che dovrebbe sorgere in contrada Ciachea, da parte della Errichten srl, società appositamente costituita dalla Boldrin SpA per la costruzione. Abbiamo letto con quella attenzione dovuta ad ogni comunicazione la nota del tecnico che chiede la pubblicazione di una rettifica in relazione all'articolo apparso sul numero 8 del nostro periodico e precisamente all'articolo “E ora cu ciù dici a chiddi ?”, ma abbiamo qualche difficoltà a capire cosa intende rettificare, se nella stessa nota l'ing. Mandarano implicitamente conferma di aver pronunciato la frase riportata nell'articolo. Il tecnico contesta la formulazione dell'articolo che, a suo dire, manifesta l'intento di attribuire alla frase chissà quali oscuri riferimenti, attraverso la tendenziosa ed arbitraria distorsione delle parole e del loro stesso significato. Premesso che le frasi attribuite nell'articolo all'ing. Mandarano sono state confermate dallo stesso e quindi non risulta alcuna distorsione, ma risultano essere una fedele trascrizione di quanto “registrato” durante il Consiglio Comunale del 27 Aprile 2006, ci riesce difficile capire come il tecnico possa accusare la Redazione di aver “distorto arbitrariamente” le frasi in questione. D'altra parte il gesto di stizza seguito dalle frasi “e ora cu ciù dici a chiddi…, gli abbiamo detto che sarebbe stato approvato oggi”, cozza con l'affermazione contenuta nella lettera del Mandarano. Infatti si legge che: “...premesso che non intendo entrare … ” (ndr: vedi lettera) La domanda che si è posta la Redazione a margine dell'articolo, si ripropone proprio in considerazione delle stesse parole dell'ing. Mandarano, questa volta scritte, e diviene ancora più attuale se, come dice, è interessato all'operazione solo per meri motivi professionali e si dichiara estraneo alle dinamiche politiche locali e quindi non ha alcun referente politico: come ha potuto assicurare alla ditta Boldrin, perché è a Boldrin che per sua stessa ammissione intrinseca la frase pronunciata si riferisce, che il Consiglio Comunale avrebbe approvato il 27 Aprile la variante al PRG e quindi la destinazione d'uso dell'area? Ha forse avuto confidenze da parte di componenti dell'Amministrazione o da parte del Consiglio Comunale ? La Redazione ha riportato i fatti e non ha assolutamente “tentato di svelare oscuri intrecci” e non conosce, come affermato con estrema leggerezza dal Mandarano, i meccanismi di questi supposti oscuri intrecci ed alleanze. Riteniamo quindi con tutta tranquillità di poter rigettare la richiesta di pubblicazione di rettifica, poiché il nostro articolo non riportava pensieri ed affermazioni lesivi della dignità del professionista, ma solo la corretta esposizione di fatti che si sono succeduti durante la seduta del Consiglio Comunale, peraltro confermata dalla lettera inviataci. In ogni caso, certi che l'ing. Mandarano vorrà a questo punto spiegare alla cittadinanza come ha potuto assicurare l'approvazione della variante alla Boldrin SpA, dichiarandosi nel contempo estraneo ai fatti politici locali, la Redazione de “Il Vespro” ha deciso di pubblicare per intero la sua lettera. La lettera dell’ing. Mandarano Egregio Direttore, con riferimento all'articolo apparso su “Il Vespro”, supplemento mensile di “L'Isola”, del mese di Maggio 2006 anno 2 n° 8, a pagina 2, intitolato “E ora cu ciù dici a chiddi”, La prego di procedere alla pubblicazione della seguente rettifica, così come previsto dall'art. 8 della L. 20/2/48 n° 43 “Disposizioni sulla stampa”, modificato dall'art. 42 della L. 5/8/81 n° 416. Premesso che non intendo entrare nel merito delle dinamiche politiche che impegnano l'Amministrazione Locale, rispetto alle quali sono e resto del tutto estraneo, preciso che l'aver accettato l'incarico professionale concernente la progettazione del Centro Commerciale di cui si discute è frutto esclusivo di positive valutazioni da me effettuate in ordine allo stesso alla luce di personali competenze tecniche e della pluriennale esperienza professionale. Il progetto, infatti, è a mio avviso assolutamente coerente con un generale piano d'incremento e valorizzazione delle risorse presenti sul territorio carinese, ed è suscettibile di recar vantaggio, non solo ad imprenditori coraggiosi che decidono, non senza difficoltà, d'investire in una realtà di certo complessa, ma in primo luogo, e soprattutto, alla comunità locale, cui verrebbero offerte opportunità del tutto nuove, in termini sia occupazionali che di sviluppo economico e sociale. Ciò eventualmente sfugge a quanti, distratti da grossolani e superficiali tentativi di disvelare oscuri intrecci di alleanze, di cui evidentemente conoscono bene i meccanismi, anche laddove essi non sussistono, si sottraggono ad una valutazione obiettiva serena, che potrebbe consentire di cogliere, nell'interesse collettivo, occasioni trasparenti di miglioramento e di sviluppo. Invero, la formulazione dell'articolo rivela il manifesto intento di attribuire alla frase chissà quali oscuri riferimenti, attraverso la tendenziosa ed arbitraria distorsione delle parole e del loro stesso significato. Il riferimento non era, infatti, ad altri indirizzato, se non a quegli stessi imprenditori che, dopo aver assunto l'iniziativa di un pur valido progetto, vengono continuamente scoraggiati da lungaggini burocratiche e dalle incertezze manifestate a livello locale, con negative ripercussioni sull'economia del territorio. Distinti saluti. pag. 8 La Baronessa di Carini “torna” al Castello Ci sono voluti 32 anni, quasi l’età di Laura Lanza, per far si che Janet Agren, indimenticata Baronessa di Carini dell’omonimo sceneggiato della RAI, venisse a visitare il Castello di Carini. Mai nessuno in passato si era mai sognato di invitare qualcuno degli attori che parteciparono alla fiction televisiva girata nel 1974. Allora il nostro paese perse una grandissima occasione di ribalta nazionale; immaginatevi più di venticinque milioni di telespettatori a puntata che guardano lo sceneggiato (i canali tv erano solo 2, di cui il secondo ancora sperimentale), il nome di Carini sulla bocca di tutti gli italiani, centinaia di turisti occasionali si avventuravano per il nostro paese alla ricerca del Castello della Baronessa, alla ricerca di informazioni. Chiunque avrebbe programmato un minimo di ritorno per la città, invece il nulla.Si continua ad edificare selvaggiamente, a perdere sempre più la propria identità. Sabato 15 luglio una nuova occasione, Janer Agren è di passaggio in Sicilia per una manifestazione. Qualcuno coglie la palla al balzo e fa si che possa finalmente vedere quel Castello in cui milioni di italiani la hanno immaginata. è una ghiotta occasione anche per presentare ufficialmente la V edizione del Festival fra Medioevo e Rinascenza. Il Sindaco accoglie il suggerimento di farsi portavoce presso il Consiglio Comunale di far si che Janet diventi “cittadina onoraria” di Carini, la proposta viene accolta con una standing ovation dal pubblico presente. Suggeriamo di approfittare dell’iniziativa ed estenderla agli altri componenti del cast ancora in vita: Ugo Pagliai, Enrica Bonaccorti, Gigi Proietti (che ha realizzato la colonna sonora), Otello Profazio. La signora Agren, che oggi vive a Miami, si è detta entusiasta della proposta di cittadinanza e si è emozionata non poco nel rivedere alcune parti del film che sono proiettate in sala al termine della conferenza stampa. Piccoli viaggi tra cultura e ironia nella nostra shakerata lingua in questo travagliato vivere!!! Ora è arrivato il momento di abbracciare la stagione tanto attesa. La temperatura è al punto giusto e non ci sono scusanti: bisogna sfoggiare i muscoletti ottenuti da ore in palestra anche dopo il lavoro. Ci si sbizzarrisce con creme, gel, unguenti per mani e pettorali peliprivi. Alcune zone del corpo studiate in pochi minuti presentano tatoo, con la speranza che sia agli occhi di donnine frivole un po' erogena. Circondati da ometti da piccolo video, pieni d'aria come polli da cortile e per nulla simili a sospirati pappagalli da spiaggia di un tempo. Alcuni giovinastri birra dipendenti e BigJim convinti li metterei ad ammattonare un terrazzo in pieno agosto, prendessero esempio da tanti ragazzi che con il loro lavoro da manovale sottopagato sono costretti a farlo, mentre la loro ragazza pretende un'estate diversa, ci si cura dell'apparenza che dell'essere, si sculetta come donnine serali, dov'è il famoso maschio latino ? RAZOCINIO, ONORE, DIGNITA', FAMIGLIA, RISPETTO, AMORE VERO AMICIZIA etc etc. Valori smarriti, infangati, venduti, barattati, abbiamo sbriciolato il senso della vita sopravvivendo di leggerezza. LA COLPA ? ... E' IN OGNUNO DI NOI, EVITIAMO OGNI GIORNO IL SI SALVI CHI PUO' CONSIGLIO: Indossare panciere di gomma o tute di plastica aiuta a dimagrire? FALSO. Perderete solo acqua che recupererete subito dopo, e in più sottoporrete il vostro organismo ad uno stress termico pericoloso costringendolo ad un superlavoro. LA CANZONE DEL FANNULLONE: Oh che piacere mangiare e bere andare a spasso e fare chiasso, senza lavori, senza sudori, senza doveri, senza pensieri. Passare il giorno, guardando intorno, non faticando ma sbadigliando. In conclusione del fannullone qual è la gioia? MORIR DI NOIA ... ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT: l'abisso invoca l'abisso. Un male chiama l'altro, un errore causa un altro errore. Ma c'è chi se ne fotte. BODY FITNESS: dall'inglese “salute del corpo”. Non rovinate il corpo con alchimie varie ma fatelo crescere con armonia e tanto SUDORE. PRIMA DI FARE UN FAVORE A QUALCUNO, ASSICURATEVI CHE NON SIA UN IMBECILLE. Antonio Oliveri pag. 9 di A. Conigliaro Gli altari del Corpus Domini a Carini Una tradizione antica Sembrava una tradizione destinata a scomparire, in uno stato sempre più laico ed in un paese che perde sempre di più la propria memoria storica. Ma, come insegnano gli etno-antropologi, le tradizioni popolari sono quelle più dure a morire, sono un “marchio” che ci portiamo dietro da decine di generazioni e non è così facile eliminarle. Era il 1 luglio del 1557 ed un Breve Pontificio autorizzava l’istituzione a Carini dell’Oratorio del Santissimo Sacramento. La richiesta era stata inoltrata al Pontefice Paolo IV, tramite il Vescovo di Mazara, dal Barone di Carini Vincenzo II La Grua Talamanca e da Fra Matteo Iannello, Vicario Foraneo della Curia Carinese. In breve viene fondata al Confraternita del Santissimo Sacramento, che vede tra i suoi iscritti i carinesi più facoltosi. Il suo compito è quello di diffondere il culto dell’Eucaristia, in contrapposizione alle eresie proposte da Martin Lutero. Ben presto la Compagnia del Sacramento diviene la più ricca e potente della baronia e, qualche anno dopo l’istituzione, fa realizzare accanto alla Chiesa Madre il proprio Oratorio; per le decorazioni in stucco si affidano alla migliore bottega dell’epoca, quella di Giacomo Serpotta, ed alla purezza del bianco aggiungono i caldi colori degli affreschi. Sicuramente è questo il periodo che vede radicarsi nel paese la festa del Corpus Domini. Ancora oggi gli altari più importanti e prestigiosi sono quelli legati al rito antico, quelli dei tempi di Vincenzo II. Sono gli altari dei quartieri antichi di Carini: San Lorenzo, i Cappuccini, Santa Caterina, Sant’Antonino Vecchio, San Giuseppe. La procession e d e l Corpus Domini, il Corpo di Cristo, s e g u e ancora il vecchio itinerario. Rispetto al passato non c’è più la Compagnia del Sacramento ad accompagnarla. I “Lupi” o “Babbuini”, così erano chiamati i Confratelli, indossavano lunghe vesti bianche ed erano incappucciati; molti genitori approfittavano di questo strano costume per tenere buoni i propri figli durante la partecipata processione, minacciandoli di darli agli incappucciati. I Confratelli, tutti muniti di lanterna, procedevano e seguivano il Sacerdote con l’ostensorio contenente l’Eucaristia e, giunti nei pressi degli altari, prendevano posto inginocchiandosi sui cuscini predisposti nei pressi dell’altare. La processione si celebrava dopo il calar del sole e l’effetto scenografico dato dalle fioche luci delle lanterne e dai bianchissimi altari erano di grande impatto emotivo. pag. 10 Discorso del Rev.mo Don Casimiro Di Lorenzo, pronunciato nella celebrazione del 50° anniversario della Sua Ordinazione Sacerdotale. CHIESA MADRE DI CARINI 14 GIUGNO 2006. Eccellenza Reverendissima Mons. Cataldo Naro, Eccellenza Reverendissima Mons. Bommarito, cari Confratelli, gentilissime Autorità e altrettanto cari Fedeli e Amici che avete esercitato una certa simpatica pressione perché non passasse inosservata la ricorrenza cinquantenaria del mio sacerdozio, per celebrare primariamente il ministero sacerdotale in questo tempo bisognoso di salvezza. Prendo la parola per chiarire anzitutto che questo incontro non serve a fare bilanci che, chi ha fede, sa che non tocca a lui farli, essendo tutti sotto il giudizio di Dio, che non serve tirare le somme di una vita di cui non ci si può attribuire il merito sicuramente del bene, se c'è stato, ma forse in parte anche la responsabilità del male, se non altro nella forma dell'omissione del bene. Io sono scettico sui bilanci in genere, perché la vita non sta nella esteriorità e poi perché l'idea stessa di bilancio fatta dall'interessato lascia spazio alla falsificazione e in un tempo in cui questa è stata depenalizzata, invita all'eccesso e alla ipocrisia. L'esame di coscienza, invece, è un dovere e ci pone davanti a Dio, ma lì bisogna andarci con spirito penitenziale nella speranza che la Sua infinita misericordia ci venga incontro e prenda nelle Sue mani la nostra miseria e la alla mia persona l'evangelico giudizio di “servo inutile”, debbo riconoscere che è stata una scelta provvidenziale e fortunata in un tempo di smarrimento del senso e del valore di mettermi al seguito di Gesù che ci ha insegnato a chiamare Dio “Padre”, a essere tutti gli uomini fratelli senza che ci sia uno che eserciti violenza come Caino e l'altro che la subisca come Abele; che ci ha insegnato a cercare la mitezza come quella virtù forte che ci porta a venire in possesso della terra, ad essere puri nelle intenzioni, perché questo ci apre al dono della visione di Dio, a nostra fragilità. In ogni caso, se qualcuno vivere in spirito di povertà ritiene che un bilancio è sempre bene perché le ricchezze materiali dividono e farlo perché ogni momento chiude un sono seme di guerra; che ci ha insegnato passato e apre il futuro io rispondo che se ad accettare la sofferenza che redime con le svolte non ci sono state quando il le sofferenze di Cristo i peccati del legno era verde, certamente non si può mondo, a non essere tristi perché Dio è essere ottimisti ora che il legno è con noi e ci consola; che ci ha insegnato a stagionato. diffondere la pace per essere accolti da Eppure solo questo posso dire che, Dio come suoi figli; che ci ha insegnato a qualunque sia stato lo spessore morale e fare la volontà di Dio persino a costo di spirituale della testimonianza che ho e s s e r e p e r s e g u i t a t i ; a d a v e r e professato venendo incontro alle anime compassione per gli altri per ottenere la che la Provvidenza mi ha fatto incontrare, compassione del Padre; che ci ha Dio si è piegato sulla mia pochezza insegnato ad avere fame e sete di seguendo le vie più misteriose, giustizia che non è quella delle leggi suscitando in me fin dalla tenera età la umane per lo più condizionate dalle vocazione al sacerdozio che è dono di passioni di parte, bensì quella che ci grazia e di amore. libera dal male e ci rende giusti. Pur sentendo con sincerità che sia rivolta E' il programma di Gesù annunciato da pag. 11 una montagna che riprende e rinnova il Sinai mosaico, un programma che la Chiesa rilancia nel Suo nome ad un mondo sordo e infelice perché ogni cosa sia restaurata nel Cristo Risorto. In questi giorni preparandomi, a questo incontro con voi e guardandomi dentro con onestà intellettuale e morale, ho trovato non poca consolazione nelle parole del nostro Arcivescovo pronunziate nell'omelia tenuta in occasione dell'ordinazione sacerdotale di Don Nicola Di Lorenzo. Ho pensato che il comune cognome mi chiamasse profeticamente in causa. Richiamando la figura di Giovanni Battista per proporlo come modello di vita sacerdotale, l'Arcivescovo ne evidenziava tre caratteristiche: l'umiltà, la funzione di precursore, l'attitudine altruistica, cioè di non legare a sé ma di rinviare a Gesù Cristo. Cito le sue ispirate parole per trovarvi una conferma delle mie scelte, se possibile, se non è presunzione, e riconoscermi in questa umile strumentalità di Cristo perché Lui sia annunziato al mondo. Infatti questa è la vera natura del ministero sacerdotale. “Nessuno, Egli dice, può testimoniare Dio se afferma se stesso. Chi afferma se stesso si mette in primo piano e concentra su se stesso l'attenzione degli altri, indirizza a se stesso il loro affetto, la loro stima, la loro venerazione. E così diventa incapace di indirizzare a Dio.” Eccellenza, confratelli, fedeli, colgo l'occasione per confessare nel senso del salmo la bontà del Signore per quello che ha operato nella mia vita e Lui solo sa che io ho vinto la mia solitudine perché sostenuto dalla speranza che le anime con cui mi sono incontrato trovassero sicuro ancoraggio non nella mia, ma solo nella Parola di Dio. E per questo, Eccellenza, sarà forse vero che io non abbia mai cercato, sono sue parole, “un qualche decoro mondano o un opportuno prestigio terreno” perché è vero che l'annunzio di Cristo non si impone “in forza di un potere” bensì “in forza di una trasparenza quanto più pura possibile” e che è “questa trasparenza che può dire Dio”. In questo spirito, che credo mi abbia accompagnato nella vita sacerdotale, mi auguro che sempre la grazia di Dio abbia efficacemente ispirato le anime, che mi hanno interpellato, a cercare il volto del Cristo Risorto al di là dei miei limiti e delle mie fragilità. E mi auguro di essere stato un precursore, magari zoppicante, eppure non inutile né insignificante, di Colui che deve venire alle coscienze cioè l'uomo-Dio. E in questo auspicio si annunzia la terza caratteristica per la quale il sacerdote rinvia le anime a Cristo. Con la fiducia che Dio fa nuove tutte le cose nonostante servi inutili come me, oggi penso ai seminaristi degli anni del mio insegnamento in seminario cui ho cercato di dare gli strumenti eticoreligiosi necessari a fare chiarezza nella loro vita e a capire ciascuno la sua vocazione. Penso agli studenti del liceo scientifico di Carini di cui ho cercato la formazione culturale, letteraria e religiosa in un tempo di disorientamento e di perdita dei valori, insegnando loro a scoprire nei classici latini e italiani le idealità che danno senso alla vita individuale e sociale. Penso alla comunità di Monreale quella che pregava il silenzio mistico della Chiesa del Rosario, allora a me affidata, nella quale incominciavo ad attuare i progetti pastorali che motivavano la mia vita sacerdotale all'uscita del seminario. Penso alla comunità di Altofonte, dove mi recavo viaggiando da Monreale, per collaborare alla pastorale di Mons. Costantino; una comunità cristianamente matura, che si nutriva alla fonte delle più belle tradizioni religiose e che col suo esempio mi sollecitava a crescere nelle mie convinzioni morali e nella mia spiritualità. Penso pure a questa comunità carinese, in qualche modo eterogenea dal punto di vista sociale ed economico, ma unita nella sensibilità religiosa, nella speranza cristiana, nel culto e nella preghiera senza perdere il senso dell'impegno civico e del lavoro. In questa città ricca di storia, di tradizioni religiose, di cultura, di figure sacerdotali che hanno seminato abbondantemente virtù cristiane e umane (per tutti ricordo Mons. Tommaso Mannino), ho potuto lavorare con profitto personale e collettivo armonizzando l'insegnamento letterario nella scuola pubblica, con il primato della pastorale religiosa e liturgica. Chi conosce l'animo dei carinesi non sarà mai tentato di andarsene, un animo che rispecchia la bellezza del paesaggio che Dio gli regalato nonché i tesori dell'arte che impreziosiscono i monumenti cittadini. Per tutte le comunità che ho incontrato, io ritorno a pregare ogni giorno e voglio sperare, o Signore, che nessuno di quanti mi hai affidato, insegnando, amministrando i sacramenti, celebrando la messa, predicando il Vangelo si sia perduto per colpa della mia opacità cristiana. Spero tanto che Dio non si sia pentito del Dono che mi ha fatto, mentre io continuo a ringraziarLo professando la mia disponibilità a servirLo nei suoi figli e miei fratelli.Riconoscendo poi che non c'è persona che si sia formata nella vita senza maestri e senza figure autorevoli e sagge, questa sera voglio ringraziare alcune di loro avendomi essi aiutato a crescere come uomo e come sacerdote. Ringrazio anzitutto tutti i miei Vescovi, in particolare il Nostro Mons. Cataldo Naro, impegnato nel recupero per la pag. 12 Diocesi di una sua identità missionaria che ha radici lontane, per rilanciarla nei tempi difficili e complessi che stiamo attraversando. A Lui l'augurio che la sua azione pastorale e culturale sia compresa e abbia successo con la nostra leale e generosa collaborazione. Voglio ringraziare inoltre Mons. Bommarito, esempio quasi insperato negli anni del Concilio e in clima di r i v o l u z i o n e sessantottina, di lucida e illuminata pastorale giovanile; poi vescovo e arcivescovo sempre modello di vita cristiana e sacerdotale improntata alla gioia e alla fraternità. Ringrazio, altresì, tutti i confratelli, quelli di ieri che non ci sono più, e quelli di oggi, quelli più grandi di me, e i più giovani che fanno sperare in un futuro più roseo per la nostra Diocesi e che ogni giorno testimoniano con il loro personale sacrificio l'annunzio della Buona Novella. Tra i trapassati rivolgo il mio affettuoso ricordo all'Arciprete Mons. Badalamenti, a me vicino prima come collega di insegnamento in seminario, poi come mio Arciprete; lo ricordo in particolare negli anni in cui stava male in salute, fino al giorno del suo trapasso nella pace dei santi. Lo ricordo, come tutti i carinesi, zelante e fervido pastore, dedito incessantemente alla cura e alla formazione delle anime che trovavano in lui un punto di riferimento solido e sicuro. Tra quelli che stanno in trincea come tacere dell'Arciprete Mons. Ambrogio, degna e apprezzata figura di sacerdote, culturalmente e teologicamente preparato, che onora il Presbiterio e si pone come alta guida morale e spirituale di questa città? Per me è grande onore collaborarlo nel difficile progetto di animazione religiosa e morale di Carini insieme a Padre Giuseppe Gradino e Padre Agostino, giovani sacerdoti fedeli e zelanti. Ringrazio il Sindaco di Carini Dott. La Fata sempre disponibile e attento a cogliere le esigenze che vengono dalla Chiesa, e il Sindaco di Giardinello Dott. Polizzi che segue con attenzione le vicende di quella piccola comunità nelle varie necessità assistenziali e religiose. Ringrazio inoltre con profonda gratituidine la Schola Cantorum, egregiamente diretta dal maestro Enzo Buzzetta per le belle esecuzioni di canti che hanno sottolineato al meglio il clima di mistica preghiera, che ha caratterizzato questa assemblea liturgica. Non c'è che dire: siete stati bravi! Se è vero quel detto “Qui bene cantat, bis orat”, allora noi questa sera abbiamo pregato due volte. Non posso dimenticare in questa circostanza i miei genitori, i miei fratelli e nipoti tutti, che saluto con affetto. Penso a mio fratello Totò e a mia nipote Gina che ci mancano, ma mi conforta il pensiero che nella pace dei santi gioiscono con noi in questa celebrazione e pregano Dio perché ognuno di no trovi la sua pace in questo mondo e perché la Chiesa santa di Dio continui ad essere sale della terra. Nel ringraziamento non dimentico certo i tanti amici che ringrazio di avermi onorato della loro presenza. Con tutti condivido le bellezze e le difficoltà della vita e questo comune peregrinare nella terra ormai globalizzata, che insidia purtroppo la nostra identità cristiana e alimenta il relativismo delle fedi e della morale. La terra è preda di una economia senza regole, dei traffici illeciti che trattano la coscienza come un accessorio inutile, ed è esposta a continue guerre sanguinose, in una parola, al peccato per cui Cristo è morto in croce. Di fronte ad un quadro così gravido di pericoli e di insidie, non ci resta che la preghiera dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi perché il sole ormai tramonta”. Quei discepoli cercavano conforto in uno sconosciuto che presto riconobbero nel Risorto quando recitò la preghiera di benedizione e spezzò il pane. Noi siamo certi di non pregare uno sconosciuto ma Colui che ha vinto la morte. Alla fine di questo incontro vissuto sul filo dei ricordi, dei sentimenti e degli affetti oltre che delle ragioni teologiche con il pensiero e il cuore rivolti a Dio, mi sia consentito di esprimere l'emozione di un uomo che già guarda al tramonto e, tuttavia, quest'uomo, questo sacerdote vuole ancora testimoniare con tenacia la speranza che domani il sole risorgerà ancora; che risorgerà la civiltà dell'amore e della solidarietà perché Cristo è risorto e la Chiesa lo annunzia al mondo. Hamburger Tritato 4,90 Bollito Spezzatino € pag. 13 L’ LOde O NG hé rc e ip Le buche dimenticate I meccanici di Carini sono grati al Monte Colubrino per il masso (inamovibile) caduto. Da quando il traffico è stato dirottato nelle vie interne della Zona Industriale (oggetto di non tanto recenti lavori) ammortizzatori e gomme (cerchi compresi) vengono sostituiti con una frequenza degna della formula uno. Pare che nessun geologo voglia firmare la relazione per la riapertura della via Don Sturzo, specialmente dopo l’incendio che ha colpito la parte da dove si è staccato il masso. Alle prime piogge, e conseguente abbassamento brusco della temperatura, si prevedono nuovi crolli. Meglio non farsi trovare di sotto quando succederà ancora (basta guardare le aree libere per vedere centinaia di massi più o meno grandi rotolati giù nel tempo). Devi comprare le pompe di calore? Non sai quanto potrai spendere ? Chiedi al Comune di Carini: la Ripartizione III può darti il miglior prezzo Nel mesi di luglio, dopo i primi giorni di caldo infernale, alcuni uffici del Comune di Carini hanno deciso di bandire delle gare per l’acquisto di pompe di calore. Fin qui niente di strano. Ci imbattiamo nelle delibere di acquisto: il 7 luglio la Ripartizione V con la Det. n° 198 svolge una trattativa privata per l’affidamento della fornitura e posa in opera di 6 climatizzatori per il Tribunale. Costo dell’operazione 6.900 euro + IVA. Quattro giorni dopo, l’11 luglio, è la Ripartizione III con Det. 490 ad approvare un preventivo di spesa per l’acquisto e l’istallazione di 6 climatizzatori. Costo 2.400 euro IVA compresa. In nessuna delle 2 determine è specificata la potenza dei climatizzatori, ne altre caratteristiche tecniche. Chi ha fatto l’affare ? La Ripartizione III che ha spuntato un buon prezzo o chi ha venduto i climatizzatori alla Ripartizione V ? Almeno su questo ci risponderà qualcuno ? pag. 14 Asilo Nido Comunale: i soliti problemi di non gestione LETTERA APERTA AI GENITORI I sottoscritti Ambrogio Conigliaro e Rossella De Luca, Rappresentanti dell'Assemblea delle Famiglie, eletti nell'assemblea del 11 febbraio scorso, vi scrivono questa breve nota per rendervi partecipi della gestione dell'Asilo Nido Comunale. A seguito di quella assemblea, nella quale i sottoscritti hanno avuto l'incarico di essere l'interfaccia tra tutti i genitori/utenti ed il Comitato di Gestione-Comune di Carini, abbiamo più volte lamentato la scarsa attenzione posta da parte della Gestione (Cooperativa, Comune, Presidenza del Comitato) nei confronti dei piccoli utenti dell'Asilo e, di contro, il grande impegno e lo sforzo portato avanti dal personale impegnato con i nostri bambini. Abbiamo scritto (primi di Aprile) una nota al Presidente della Cooperativa “Città Nuova” (società capofila nella gestione del Nido) segnalando alcune disfunzioni sui servizi. Nessuna risposta Dopo l'elezione del Presidente (avvenuta nella prima riunione del Consiglio) per riuscire a convocare la prima riunione utile con all'ordine del giorno i problemi dell'asilo abbiamo dovuto presentare una richiesta di auto convocazione e, solo in seguito è arrivata la convocazione ufficiale da parte del Presidente. Nella stessa seduta, dove si è verificato sommariamente il progetto migliorativo di gestione dell'asilo da parte della Cooperativa che lo gestisce e che pertanto si chiede a ciascun genitore di verificare se quanto previsto dal progetto è stato svolto dal proprio bambino (se non avete copia del progetto chiedetela al Coordinatore dell'Asilo Nido), si era impegnato il Presidente a: 1. sollecitare all'Amministrazione Comunale la sistemazione del giardino esterno per permettere l'attività ai nostri bambini; 2. impegnare l'Amministrazione Comunale all'acquisto di un idoneo impianto di climatizzazione per la struttura, al cui interno a partire dal mese di maggio si raggiungono temperature insopportabili, atteso che la prevista istallazione da parte della Cooperativa che gestisce l'asilo di 6 pompe di calore nell'anno in corso non era avvenuta; 3. chiedere il rispetto della L.R. 214/79 e successive modifiche ed integrazioni, sulla durata delle convenzioni per la gestione dell'Asilo Nido e sul mantenimento del personale, in vista della nuova gara di appalto per la gestione che si terrà ad agosto; 4. convocare entro la metà/fine di giugno una nuova Assemblea delle Famiglie per comunicare a tutti i genitori quanto sopra richiesto. Ad oggi, 17 luglio, a 13 giorni dalla chiusura dell'Asilo Nido per la sosta estiva e la nuova gara da parte del Comune per la gestione dello stesso, abbiamo potuto verificare soltanto l’installazione da parte del Comune (e non della Cooperativa come previsto dal contratto) di 4 pompe di calore un paio di giorni prima della festa di fine anno che si è tenuta sabato scorso, non sappiamo se le altre richieste hanno avuto seguito. Nei fatti, e sotto gli occhi di tutti, il giardino è abbandonato a se stesso e non è possibile la fruizione da parte dei bambini, con giochi fissi pericolosi ed arrugginiti; le pompe di calore sono state montate praticamente a fine estate mentre i bambini hanno sofferto il caldo già dai primi di maggio (spesso il personale dell'Asilo è stato costretto a tenere i bimbi con il solo pannolino a causa dell'eccessivo caldo) e sono assolutamente insufficienti in quanto hanno creato scompensi di temperatura enormi tra due stanze e tutto il resto della struttura; l'Assemblea delle Famiglie non è stata ancora convocata (in via informale sappiamo che si terrà il 25 pomeriggio); alcune attività previste dal progetto (di un certo costo per il Gestore) non sono state effettuate e nessuna giustificazione è stata presentata. Questo per informarvi di quanto accade nella struttura, con la speranza di vedervi più partecipi nel rispetto dei nostri diritti e dei nostri bambini. Grazie e BUONE VACANZE pag. 15 La pubblicità a Carini ... ... ed il mercato drogato Storie di ordinaria illegalità Che il nostro fosse un paese strano è un fatto conclamato. Che da sempre vige la legge del più furbo, del più “sperto”, della prevaricazione di chi è “amico degli amici”, lo sanno tutti e, nel bene e nel male ci si è abituati a convivere. Ogni giorno far rispettare i più elementari diritti, basilari al vivere comune, è una battaglia continua, ed essere rispettosi delle regole e delle leggi è sempre più un handicap. A questo modo di vivere non può che adattarsi e regolarsi anche il mercato, di qualunque genere esso sia. Carini è forse l'unico paese in Italia ad avere ben due giornali locali (considerando le dimensioni del paese), non perché i suoi abitanti siano accaniti lettori, ma perché il campanilismo (eccessivo attaccamento al luogo natale) e la voglia di notizie ed informazioni ne permette ad oggi la sopravvivenza. Quest'ultimo termine non deve essere considerato una esagerazione: anche se “Carini Oggi” ed “Il Vespro” hanno due filosofie e due linee editoriali completamente diverse, hanno un unico mercato che gli permette di coprire le spese e di continuare ad informare i propri lettori: il mercato della pubblicità. Oggi, come non mai, questo mercato a Carini soffre enormemente della mancanza totale di controlli da parte degli organi preposti, anzi sembrerebbe che qualcuno di essi sia complice e connivente della violazione delle regole del mercato. Succede così che i pochi commercianti che si rendono disponibili per una campagna pubblicitaria si ritrovino presto assediati da proposte completamente contrastanti tra loro che si trasformano spesso in bassi costi è pessima qualità. Qualche mese fa abbiamo scritto dell'opuscolo “Per Te”; un “giornalino” (scusandoci con il resto dei giornali per il termine usato) abusivo che raccoglie pubblicità nel Golfo di Carini. Una pubblicazione mensile che si limita ad elencare una dietro l'altra pagine di pubblicità, alternate da una fantomatico mercatino dell'usato dove ogni mese quasi sempre gli stessi prodotti vengono spostati di posto per un nuovo elenco. Ripetiamo il termine “ABUSIVO” perché la legge che regolamenta la stampa (Legge n°47 del 1948) è abbastanza chiara: Art. 1 “Definizione di stampa o stampato: Sono considerate stampe o stampati, ai fini di questa legge, tutte le riproduzioni tipografiche o comunque ottenute con mezzi meccanici o fisico-chimici, in qualsiasi modo destinate alla pubblicazione.” Bisogna essere registrati presso il Tribunale competente, avere un Direttore Responsabile, rispettare una serie di regole e norme. La Legge magari è un pò vecchiotta e risente degli effetti postbellici del periodo in cui è stata redatta, ma è vigente e rispettata da tutti i giornali italiani. L'opuscolo “Per Te”, pur essendo a tutti gli effetti un periodico con cadenza mensile, pur rientrando nell'art. 1 della L. 47/48 non rispetta nessun articolo della stessa Legge, tra l'indifferenza di tutti gli organi di controllo preposti e nonostante sia noi che “Carini Oggi” abbiamo più volte pubblicamente denunciato il fatto. Al danno anche la beffa: sia il Comune di Carini che quello di Terrasini spesso “trovano” spazio tra le pagine pubblicitarie dell'opuscolo. Ma questo pare non sia l'unico caso “anomalo” tutto carinese. E' successo ad alcuni “potenziali imprenditori” che si informavano su quale fosse l'iter burocratico-amministrativo per aprire un nuovo esercizio commerciale, di essersi sentiti suggerire di rivolgersi, dopo la presentazione della pratica, ad uno “staff operativo” completo di vari consulenti (fiscale, lavoro, piani di sicurezza, grafica e pubblicità) che gli avrebbero garantito il sicuro successo. Così come è successo, ed in questi giorni abbiamo avuto diverse segnalazioni, che alcuni imprenditori locali si siano recati presso il competente concessionario pubblico per la riscossione della tassa per le pubbliche affissioni (manifesti, insegne, locandine, ecc.) ed hanno trovato nei medesimi locali gli uffici di un imprenditore pubblicitario che proponeva “prezzi più miti” per i lavori per i quali si andava a pagare la tassa. A qualche imprenditore addirittura è stato consigliato di cambiare studio pubblicitario per evitare “rogne”. La storia pare vada avanti da diversi mesi ma nessuno ha avuto il coraggio di denunciare il fatto per paura di ritorsioni. pag. 16 Turismo alternativo 1a parte Vogliamo attirare la vostra attenzione, soprattutto in questo periodo dedicato al relax e alle vacanze mondane, proponendovi un insolito itinerario, da trascorrere tra un bagno e l'altro, lontano dai circuiti di massa spesso proposti in vari spot pubblicitari. Abbiamo preso spunto, per questa proposta di Viaggio, da una esperienza fatta da degli amici Cavalieri del gruppo Branco Selvaggio di Carini, che hanno trascorso quasi una settimana a cavallo (ma in macchina o in moto ci si impiega qualche giorno) tracciando da Carini (PA) ad Eraclea Minoa (AG), un insolito itinerario da loro battezzato: “Alla ricerca del popolo Sicano”. Il viaggio dei cavalieri (documentato da diversi articoli di Quotidiani Regionali e TV locali) è stato realizzato nel mese di Giugno 2006, periodo sicuramente più indicato per questo tipo di itinerario soprattutto per gli aspetti paesaggistici; ma i forti contrasti che ci regala la nostra isola anche nel mese di Agosto, con le assolate valli ingiallite dalla trebbiatura del grano, i verdi vigneti dei dolci altopiani dei Monti Sicani e le bianchissime scogliere Agrigentine possono ancora offrirci insolite emozioni.Una grossa premessa bisogna farla per dare delle brevi notizie sulla cultura di questo antico popolo preistorico che abitò la nostra Isola (principalmente la Sicilia Occidentale) secoli prima della nascita di Cristo. Una cultura per certi aspetti dimenticata e poco valorizzata, fuori dai circuiti turistici dei Tour-Operator, a discapito di al 700 a.C., la trovarono etnicamente quella Sicilia Classica ed Ellenistica che divisa in due grandi regioni: la parte ha sempre oscurato questa parte di storia Orientale popolata dai Siculi, quella Occidentale dal popolo Sicano; l'ultimo lembo di terra, quello tra le attuali Prov. di Trapani e Palermo, dagli Elimi. Ma si sapeva che i Sicani occupavano anticamente tutta l'isola e Sicania era il nome che avevano dato all'isola. Poi, incalzati dall'arrivo di un popolo straniero, i Siculi, o forse per le continue eruzioni dell'Etna, il popolo Sicano si isolò nella la parte Occidentale dell'isola, cui confine naturale fu l'Himera meridionale, oggi fiume Salso. Alcuni storici antichi, come Timeo di Tauromènio e Diodoro Siculo, ritenevano i sicani popolo del popolo siciliano. autoctono, come del resto autoctoni si ritenevano pure loro. Altri autori invece, come il grande Tucidide e Filisto da CHI ERANO I SICANI? Siracusa, ritennero i Sicani discendenti Sulla comparsa del popolo Sicano in da altri popoli, giunti in Sicilia dalla Sicilia le prime notizie che abbiamo, penisola iberica all'incirca cento anni visto che non è rimasta traccia della loro prima dell'arrivo del popolo Siculo, cioè scrittura, ci sono state tramandate da intorno al 1200 a.C. Gli Elimi invece vecchie leggende e dai primi poeti erano un gruppo etnico formatosi classici. Essi ci descrivono l'isola abitata localmente, come racconta Tucidide, anticamente (prima dei Sicani) da dalla fusione di Troiani sfuggiti agli Ciclopi, Lestrìgoni e Achei e da popolazione Sicane. Feaci, che vivevano nelle A prescindere quale ipotesi può essere caverne della frastagliata più attendibile, studio che possiamo costa Siciliana. approfondire in un prossimo articolo, Sicuramente, nelle senza dubbio emerge che il Popolo fantasie popolari, si Sicano è di indubbia matrice arcaica, più scambiavano ossa di antico del popolo Siculo ed Elimo, ed è pachidermi per ossa sicuramente uno dei primi popoli umane, ed i Ciclopi organizzati della storia, o meglio della diventavano giganti da un preistoria, dell'intera isola e, pur occhio solo legati alla rimanendo incerta la sua origine, da mitologica ed ai racconti recenti scavi archeologici (purtroppo omerici, i Lestrìgoni un scarsi per la parte Occidentale dell'Isola) popolo dedito all'arte dei si può stabilire con certezza una prima metalli (si riteneva che fase arcaica di questo popolo che lo fanno forgiassero le armi dei risalire ad un periodo sicuramente più mitici Eroi Achei in remoto. In alcuni siti archeologici sono profonde cavità dell'Etna), stati trovati frammenti di ceramica ed i Feaci un popolo di riconducibile al popolo sicano, risalente navigatori. Forse proprio il popolo al 1300-1500 a.C. Si parla di un Sicano, riunitosi in piccole comunità, è il collegamento o addirittura di una loro diretto discendente che, identificazione tra la cultura Neolitica e successivamente si è dedicato Sicana (da Wikipedia). all'allevamento di animali e E' certo che quando il popolo Sicano si all'agricoltura. isolò nella parte Occidentale i timori, le Di certo sappiamo che quando i primi paure e la voglia di sentirsi più sicuri e coloni greci sbarcarono in Sicilia, attorno protetti prevalsero a tal punto da pag. 17 aggregare nuclei urbani in cima a montagne, tra rocche inaccessibili, con città fortificate come la mitica fortezza di Kamico. Delle loro città, Inico, Iccara, Omphake,Catro, Uessa, Misera, Makara e Kamico, poco conosciamo, come della loro lingua. Oggi, forse, sono state identificate, tra le numerose incertezze, solo i siti di Makara (Eraclea Minoa), di Iccara (nel Territorio di Carini) e di Kamico (Sant'Angelo Muxaro), siti archeologici che vi proponiamo di visitare e che con grande entusiasmo hanno affascinato i sette cavalieri del “Branco Selvaggio”: Pietro Manicioto (il capo spirituale del gruppo), Gioacchino Lo Piccolo (l'ispiratore), Bartolo Amato, Totò e Francesco Monterosso, e gli amici di Partinico Totò Sgroi e Nino Inghilleri. L'itinerario tracciato, che parte da Carini, fa da collegamento tra due sponde opposte dell'isola: la costa Tirrenica e quella Mediterranea (o Canale di Sicilia). Queste opposte sponde e questi siti sono legati da una delle più affascinanti leggende isolane: quella di Dedalo e di Re Cocalo. Una leggenda preistorica, tramandata a noi da Diodoro Siculo, racconta che secoli prima della storica colonizzazione greca in Sicilia, Dedalo, geniale artista ed inventore, fu condannato all'esilio nell'isola di Creta per l'omicidio di suo nipote Talo. Fu costretto a fuggire dalla stessa isola per sfuggire all'ira di Re Minosse, cui aveva costruito il famoso labirinto del Minotauro, usato però dalla moglie del Re per incontri amorosi. Con un paio d'ali di cera, assieme a suo figlio Icaro, prese il volo. Ma suo figlio si avvicinò troppo al sole e cadde, Inico, alla corte del potente Re Sicano Colalo. Su incarico dello stesso Re costruì la mitica Kamicos, imprendibile fortezza lungo le sponde del Fiume Platani. Costruì anche altre città tra cui la stessa Iccara sicana in onore di suo figlio Icaro. Minosse, sulle sue tracce, approdò in Sicilia chiedendo al potente Re Sicano di restituire Dedalo. Ma Cocalo, fortificato armai nell'inespugnabile fortezza, con l'inganno attirò dentro Minosse e lo fece uccidere dalle sue figlie annegandolo nel bagno del sontuoso Palazzo. Dopo anni di assedio i cretesi rimasti decisero di fondare presso Makara, l'attuale Eraclea Minoa. Per secoli la leggenda fu alimentata dagli stessi coloni greci di Agrigento per rivendicare e giustificare la loro “pacifica” occupazione, ma oggi questa leggenda, che sembrava essere solo frutto di racconti popolari, comincia a prendere corpo nelle tombe a tholos di Sant'Angelo Muxaro (di sicura importazione Micenea) negli ori e nei numerosi gioielli rinvenuti nelle sue tombe e nelle necropoli Sicane venute alla luce negli ultimi anni. L'ITINERARIO Carini - Tombe Sicane presso Santa Venera Monte d'oro E' la prima tappa, a pochi chilometri dalla partenza, seguendo la strada provinciale Carini Montelepre, all'ingresso dell'area attrezzata annegando nelle acque del Mar Santa Venera presso Manico di Quarara. Mediterraneo. Si rifugiò allora presso Siamo in una zona di forte interesse archeologico, al confine del comune di Carini con il comune di Montelepre. Una ricca necropoli è ciò che rimane di un insediamento di matrice Sicana, ancora interessato, purtroppo, da scavi abusivi di avventati predatori. Questa necropoli viene inserita nel complesso insediamento territoriale della vecchia Iccara Sicana. San Giuseppe JatoLa Vecchia Jatina-Dopo aver attraversato Partinico e sostato per un piccolo spuntino sulle sponde del lago Poma, il più grande lago della Provincia di Palermo, si arriva alla seconda tappa archeologica, Monte Jato, sito della Vecchia Jatina, sopra i Comuni di San Giuseppe Jato e Sancipirrello. Con un sviluppo urbanistico abbastanza complesso, è interessato da un periodo protostorico (inizio dell'insediamento) fondato da una popolazione indigena, molto probabilmente sicana. I ritrovamenti casuali del periodo indigeno, ritrovati sotto le costruzioni ellenistiche sono però molto scarsi. Si tratta di capanne circolari o ovali con fondo costruito da una piattaforma in lastre di pietra. Il tipo di ceramica arcaica è rarissima. In una delle case, di fattura tardo-arcaica (vicino al tempio di Afrodite) sono state ritrovate tipologie di ceramica indigena con ceramica di tipo attica, segno indelebile della convivenza pacificata tra popolazione indigena e greca. L'area archeologica, comprendente il Tempio di Afrodite, il Teatro Greco e altre case a Peristilio e dimostra la grande importanza di questo insediamento, sopravvissuto per millenni, dal periodo arcaico-sicano a quello greco ellenistico, romano e musulmano fino alla sua definitiva distruzione da parte di Federico II nel 1246 d.C. continua ... pag. 18 di Marco Guerriero Ed il Sindaco La Fata “quasi” toglie l’ICI sulla prima casa! Peccato che con questa operazione toglie anche la speranza, seppur remota, a quei cittadini che ancora credevano in un giorno in cui avrebbero avuto anche loro il privilegio ormai diventato sogno, dell'allaccio fognario, dell’illuminazione pubblica o di belle strade asfaltate. Solo sogni! Direte voi … No Diritti. Poiché tutti i cittadini sono uguali e tutti dovrebbero usufruire degli stessi servizi adempiendo agli stessi doveri. Ma forse a Carini questo principio fondamentale, sancito in tutte le costituzioni moderne, (nella nostra all'art. 3) sembra essere scomparso. Si va stratificando come se fosse qualcosa di discrezionale che oggi ci impegna e domani ce ne fa fregare; tanto quello che importa è non mettere la macchina in divieto di sosta (o se la si mette lasciate un biglietto, come fanno i nostri compaesani, con nome e cognome!!!), o presentarsi alle urne puntuali sotto richiesta di questo o di quell'altro uomo impegnato in politica, o in qual cos'altro; o, cosa ancora più sincera, vedere Carini di notte colorata dal giallo dei lampioni e dal bianco di quei simpatici sacchetti dell'immondizia che oscillano dalle case, in attesa di esser presi. Ma questo avviene nella Carini di serie A, quella tutta in salita. Non avviene ne a Ciachea, ne al Piraineto e per certi versi neanche a Villagrazia. Sapete, la necessità di introdurre una tassa sugli immobili, risale al 1992 quando il Governo di allora, mise alla prova l'ISI (Imposta Speciale sugli Immobili), e dato che in Italia tutte le imposte che nascono come una tantum diventano sempre una semper, l'anno successivo venne introdotta l'ICI, l'Imposta Comunale sugli Immobili. Ma quale era il motivo di tassare gli immobili e lasciare indenni gli altri tipi di patrimonio? Ed Inoltre come mai lo Stato lasciò ai comuni la riscossione di tali somme? Vedete cari lettori siamo in periodo di deficit economico, e gli Enti Locali minori (Regioni, Province, Comuni), erano continuamente indebitati, così lo Stato non riusciva ne a ricoprire tali debiti, ne a garantire per gli esercizi futuri incrementi patrimoniali. Quindi l'unica soluzione era quella di lasciare incassare e gestire autonomamente ai comuni un' imposta di ampio gettito e di facile riscossione. L'ICI. Ora che l'ICI non sia una tassa giusta al 100%, può pure passare, ma che Carini non ha bisogno di tutti questi soldi, sembra qualcosa di strano. Non pagare l'imposta sulla prima casa, “potrebbe indurre” un cittadino con tre figli e con quattro case di proprietà, di assegnarne una l'uno ai figli e non pagare più nulla. Meglio ancora è quello che è successo: molte mega ville di Carini, catastalmente quasi tutte sottovalutate, ma con un valore di mercato così alto che praticamente non hanno valore apprezzabile, non hanno pagato quest'hanno per quanto dovevano, ne pagheranno più, mentre anziani residenti nel Centro Storico in vecchie case di paese hanno dovuto intaccare la pensione. Per concludere vorrei solo ricordare che quando una famiglia paga anche 300 € annui ha un onere giornaliero di circa 0.80€, praticamente nulla, ma quando circa 10.000 famiglie non pagano, vengono a mancare circa 3.000.000 di €. Quindi, cari cittadini e lettori de Il Vespro, anche se ovviamente l'ICI comporta solo una parte anche se grossa delle entrate del Comune, è meglio avere tutti i servizi che ci spetta avere per diritto, o accontentarci di risparmiare 0.80 € al giorno? pag. 19 XI Trofeo Internazionale Sicilia di Pesistica Campionati Italiani di Power Games VII Memorial “Fabio Ravanusa” Successo pieno alle manifestazioni estive della Vigo Club di Carini che si sono svolte presso l'hotel Azzolini di Villagrazia di Carini. Il Trofeo Internazionale Sicilia di Pesistica, giunto alla XI edizione, ha visto la partecipazione delle rappresentative di Albania, Sicilia e Spagna, ed è stato vinto da quest'ultima che ha schierato una squadra proveniente della Catalogna, e che ha raggiunto i 912,67 punti, seguiti dalla Sicilia con 892,23 punti ed infine l'Albania con 797,31 punti, probabilmente fiaccata nella resistenza da un intoppo burocratico per il rilascio dei visti da parte dell'Ambasciata Italiana di Valona. La miglior alzata della gara è stata eseguita dallo spagnolo Oscar Rodriguez con 153 kg, seguito dal quindicenne albanese Elmazi Edison che ha sollevato ben 150 kg. Grande successo ha riscosso la nuova formula dei Campionati Italiani di Power Games, con la distensione su panca/squat davanti e girata al petto. Settanta atleti provenienti da tutte le società italiane affiliate al CONI si sono contesi a suon di chilogrammi il Titolo di Campione Italiano, che in assoluto è risultato essere Sergio Mannironi del gruppo sportivo delle Fiamme Oro di Roma con 445 kg di totale, seguito da Cristian Farina della Castellanza Pesi con 415 kg ed al terzo posto il palermitano della Jogging Palermo Massimiliano Rubino con 366 kg. Il primo posto nella classifica per Società è andato alla Trinacria Palermo, seguita dalla Olympia Sport di San Giuseppe Jato , al terzo posto la Jogging Palermo, al quarto la Vigor Carini ed al quinto la Castellanza Pesi. Come ormai consuetudine i Campionati Italiani sono stati abbinati, su gentile concessione della FIPCF alla memoria di Fabio Ravanusa, della cui scomparsa ricorreva quest'anno il settimo anniversario. La presenza del Sindaco di Carini, dott. Gaetano La Fata, del Presidente Federale dott. Antonio Urso, del Presidente del Comitato Regionale Salvatore Scarantino, hanno dato alla manifestazione, se mai che ne fosse stato bisogno, quella importanza che la stessa ha sempre avuto. Agli ospiti sono state offerte escursioni turistiche a Carini, Terrasini e Monreale, dove la comitiva è stata ricevuta dal Sindaco della cittadina normanna dott. Gullo che, oltre alla visita guidata ai monumenti ha offerto un rinfresco. Il 30 giugno un gruppo folk ha allietato la serata agli ospiti, mentre tutte le sere, su gentile concessione dell'Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Carini, sono state offerte degustazioni di vini e prodotti tipici locali, a cura della Enoteca Donna Laura e della Carnezzeria Gaspare Lo Duca. La Vigor Carini vuole esprimere un sentito ringraziamento al Comune di Carini, alla Regione Siciliana ed alla Provincia Regionale di Palermo Assessorato allo Sport, per la collaborazione data; ed alle ditte: Edicola e Tabacchi Rosario Tranchina, Placet Sport, Panificio Pizza e Sfizi di Genova, Pub Al Gavà, Materiale Edile Oliveri e Sicilauto per i premi offerti. pag. 20 Le Orchidee del territorio di Carini di Pino Maranzano 5 GENERE HIMANTOGLOSSUM - W. D. J. Kock 20 Himantoglossum robertianum (Loiseleur) P. Delforge D: poco comune e localizzata, rinvenute 3 stazioni di crescita, per un totale di circa 30 esemplari, tutte su Montagna Longa F: da metà novembre a tutto marzo. H: garighe, prati, macchie e radure (zone luminose) Primo ritrovamento 1995 21 Himantoglossum hircinum (Linnaeus) Sprengel D: rara e localizzata solo su piano Santa Venera e Monte Saraceno. F: tutto aprile fino a metà giugno. H: garighe, prati, macchie e boschi radi. Primo ritrovamento 1997 6 GENERE OPHRYS - Linnaeus Sezione Pseudophrys 22 Ophrys lupercalis J. Devillers-Terschuren & P. Devillers D: diffusa e comune in tutto il territorio. F: dai primi di gennaio a fine marzo. H: garighe, prati, macchie, pinete. Primo ritrovamento 1999 * 22 bis Ophrys fusca Link D: poco comune, nei comprensori di Monte Saraceno e Montagna Longa. F: dai primi di marzo fino a maggio. H: macchie, garighe, pinete, incolti. 2a parte 23 Ophrys sabulosa Paulus & Gack ex P. Delforge D: F: aprile - maggio. H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone luminose) Primo ritrovamento 2004 24 Ophrys obaesa Lojacono D: monte Saraceno, Montagna Longa e Piano Gallina. F: aprile - maggio. H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone + o luminose) Primo ritrovamento 1996 25 Ophrys pallida - Rafinesque D: molto rara, due soli ritrovamenti ai margine del piano di Santa Venera sul lato nord a circa 550 mt. di altitudine. F: aprile - maggio. H: gariga, macchie e pineta. Primo ritrovamento 1997 26 Ophrys archimedea P. Delforge & Walravens D: rara e localizzata, pochi ritrovamenti su Pizzo Peluso a circa 800 mt. di altitudine. F: aprile - maggio. H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2000 27 Ophrys numida - Devillers Terschuren & Devillers D: rara e localizzata su Montagna Longa e Monte Saraceno F: aprile - maggio. H: garighe, macchia e prati (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2001 28 Ohrys sicula - Tineo D: ampiamente diffusa e comune su tutto il territorio. F: da fine marzo a metà maggio. pag. 21 H: garighe, prati, macchie, pinete e boschi radi. Primo ritrovamento 1991 29 Ohrys phryganae J Devillers-Terschuren & P. Devillers D: poco comune su tutto il territorio F: marzo maggio. H: garighe, prati, macchie, pinete e boschi radi. Primo ritrovamento 1992 30 Ophrys lutea - Cavanilles D: comune e diffusa su tutto il territorio. F: aprile - maggio. H: garighe, prati, macchie e pinete. Primo ritrovamento 1990 31 Ophrys mirabilis - Geniez & Melki D: molto rara, tre siti su Monte Saraceno. F: da metà aprile a fine maggio. H: zone rocciose, garighe e ampelodesmeti (zone luminose) Sezione EUOPHRYS - Godfery 32 Ophrys speculum Link D: ampiamente diffusa e comune ovunque. F: da fine marzo ai primi di maggio. H: garighe, prati, macchie, boschi radi e bordi stradali. Primo ritrovamento 1993 33 Ophrys bombyliflora - Link D: specie poco comune, localizzata, è numerosa nei luoghi di crescita. F: dai primi di marzo ai primi di maggio. H: garighe, prati, boschi radi e bordi stradali. Primo ritrovamento 1997 34 Ophrys grandiflora - Tenore D: ampiamente diffusa e numerosa. F: da i primi di marzo a tutto maggio. H: pinete, garighe, zone erbose, macchie e bordi stradali. Primo ritrovamento 1992 35 Ophrys apifera - Hudson D: poco diffusa, presente su Monte Saraceno e Santa Venera. F: fine aprile - maggio. H: garighe, macchie, radure, pinete e incolti. Primo ritrovamento 1995 36 Ophrys oxyrrhynchos - Todaro D: localizzata e numerosa nei luoghi di crescita, su tutto il territorio F: aprile - maggio. H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone luminose) Primo ritrovamento 1997 37 Ophrys exaltata - Tenore D: poco comune e localizzata su Monte Saraceno, Montagna Longa, Santa Venera e C.da Pirato. F: da metà aprile ai primi di maggio. H: garighe, incolti, bordi stradali, macchie e boschi radi (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2001 38 Ophrys panormitana - (Todaro) Soò D: poco comune, Monte Saraceno, Montagna Longa, Santa Venera e C.da Pirato. F: dai primi di marzo a metà aprile. H: garighe, macchie, boschi radi e bordi stradali (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2002 39 Ophrys passionis - varietà garganica. (E. Nelson ex O. Danesch & E. Danesch) P. Delforge. D: rara e localizzata, Piano Gallina. F: marzo e aprile. H: garighe e bordi stradali (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2003 40 Ohrys lunulata - Parlatore D: rara e localizzata su Monte Saraceno tra 500 e 700 mt. s.l.m. F: da fine marzo a metà maggio. H: garighe, macchie e boschi radi (zone + o luminose) Primo ritrovamento 2005 41 Ophrys bertoloni - Moretti D: abbastanza comune su tutto il territorio. F: da fine marzo ai primi di giugno. H: garighe, prati, macchie, boschi radi e margini stradali . Primo ritrovamento 1995 42 Ophrys explanata ( Lojacono ) P. Delforge. D: rara e poco diffusa, si trova su Monte Saraceno, Piano Gallina, Montagna Longa, Santa Venera, Femmina Morta. F: da metà marzo a metà maggio. H: garighe, macchia, prati, pinete e incolti. Primo ritrovamento 1996 7 IBRIDO 43 Oprhrys x inzengae (Todaro) Nyman,1865. Ophrys bertoloni Moretti x O. grandiflora Tenore. D: rara, osservati 8 esemplari per diversi anni consecutivi nella pineta a valle di Monte Saraceno. F: da metà marzo a fine aprile. H: a margine della pineta. Primo ritrovamento 2004 Conclusioni : Considerando le dimensioni del nostro territorio e che buona parte deve essere ancora monitorato, ritengo che le specie trovate sono abbastanza numerose. Su circa il 60% di territorio monitorato sono state censite 43 specie diverse, appartenenti a 6 diversi generi, più 1 un ibrido. Nota L'autore oltre alle specie sopra elencate e già determinate, (descritte è fotografate ) ha in fase di studio altre specie e altri ibridi già trovati nel corso degli anni (2005- 2006 ) ma non determinate perché di difficile interpretazione poiché dal punto di vista tassonomico ancora non ben definite. Inoltre si ripromette di continuare le ricerche per completare il lavoro sul rimanente territorio e pubblicare i risultati in un prossimo futuro. pag. 22 Fiocco Rosa al Bioparco di Sicilia Fiocco rosa al Bioparco di Sicilia di Villagrazia di Carini, è nato da pochi giorni un esemplare di Macacus Sylvana, comunemente detta bertuccia. È femmina ed è nata da parto naturale alle prime luci dell'alba di pochi giorni fa dando il buongiorno agli operatori del bioparco e a tutti i visitatori che hanno avuto la fortuna di vederla durante le sue prime ore di vita. Pesa 300 gr. ed è in ottima salute. I suoi genitori, presenti al bioparco da circa un anno, si sono subito ambientati, provengono dal Parco "Natura Viva" di Bussolengo (Verona) con il quale il Bioparco di Sicilia ha in corso programmi per la riproduzione di specie selvatiche. Gli scambi di esemplari fra i vari zoo, ossia il loro trasferimento da un giardino zoologico ad un altro ai fini della riproduzione, è di grande importanza per mantenere geneticamente sana la popolazione animale. La piccola è vispa e allegra è un tenero cucciolo che sta in una mano ma che preferisce non allontanarsi troppo dalla mamma dalla quale ama farsi coccolare. Una nascita di non poca importanza, il raggiungimento di un grande traguardo per il Bioparco di Sicilia che opera quotidianamente sul fronte della salvaguardia delle specie animali a rischio di estinzione, collaborando con istituzioni a livello nazionale come l'UIZA (Unione Italiana dei Giardini Zoologici ed Acquari). Il Bioparco di Sicilia inoltre ospita regolarmente animali sequestrati alla frontiera o a privati, in quanto importati o detenuti in violazione della Convenzione di Washington, della quale è membro, che è compresa tra le attività del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente UNEP. Un evento dunque straordinario ma anche il semplice frutto di un impegno costante e di una continua dedizione nei riguardi del mondo animale. La piccola non ha ancora un nome, sarà la fantasia dei bimbi che vorranno conoscerla a trovarle quello più adatto. Se avete qualche suggerimento inviate una e-mail al giornale oppure telefonate allo 0918676811. La bertuccia è una scimmia del Vecchio Mondo, praticamente è l'unica scimmia d'Europa; vive sulla Rocca di Gibilterra; la leggenda vuole che vi sia arrivata attraverso una galleria. È diffusa anche in Marocco e in Algeria. Nell' 800 era molto utilizzata nei circhi e dai suonatori ambulanti per raccogliere le elemosine. È uno dei più grossi macachi, è un'amabile arrampicatrice sia sulle rocce che sugli alberi. Ogni branco è guidato da un maschio adulto. Le bertucce sono praticamente onnivore, si nutrono di frutti, semi, foglie, piccoli animali. Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale il primo ministro britannico Winston Churchill invia uno strano telegramma al comandante del suo esercito in Nord Africa. Gli ordini sono perentori ma non si tratta di strategie militari. Bisogna catturare dei macachi per incrementare l'esiguo drappello europeo ormai a un passo dall'estinzione. Il premier era in pensiero per la sorte delle bertucce di Gibilterra di cui erano sopravvissuti solo tre esemplari dopo un'epidemia di gastroenterite. Voleva che la colonia della Rocca fosse mantenuta a ogni costo e che non crollasse mai sotto i 24 individui. Una pattuglia di soldati partì alla volta delle foreste di cedri dei monti dell'Atlante, ingabbiò diversi animali e li spedì oltremare. Ma perché Churchill, con tutti i grattacapi che aveva in quel periodo si preoccupava delle scimmie? Di sicuro glui frullava in testa un dubbio. Che potesse essere vera la leggenda secondo cui scomparsa l'ultima bertuccia gli inglesi avrebbero dovuto fare le valigie e lasciare la roccaforte all'imbocco del Mediterraneo. Superstizione o no, vista l'importanza strategica del luogo pensò che era meglio non trascurare il monito. La colonia fu ripopolata e la tradizione continuò. Da secoli infatti, Gibilterra è il rifugio delle uniche scimmie selvatiche d'Europa. pag. 23 Acquisto immobili Il Notaio non è l’unico pubblico ufficiale a cui ci si può rivolgere Perchè andare dal notaio per la redazione di un documento di compravendita immobile definito dalla legge “atto pubblico”? La materia è ghiotta e tocca interessi enormi di una categoria, quella dei notai, che è forse una delle più forti corporazioni italiane. Dopo ricerche e richieste (senza risposte) di chiarimenti anche a studi notarili, abbiamo avuto una risposta per certi aspetti sconvolgente: la legislazione italiana non prevede alcun obbligo a servirsi di un notaio per l'atto di compravendita di un immobile. Paradossalmente tale obbligo era previsto solo per l'acquisto di un'auto ed è previsto ancora per determinati atti ben specificati nelle norme di riferimento. Fino ad oggi neanche il Consiglio Nazionale dei Notai a cui abbiamo inviato la nota con preghiera di chiarimenti ha risposto. In ogni caso l'atto pubblico è normato dall'articolo 2699 del Codice Civile che dispone: “...l'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato”. La previsione che un atto publico sia tale se redatto da un notaio o da altro pubblico ufficiale è molto importante ma come spesso successo nel bel Paese, è prassi "indotta" da assenza di interventi istituzionali, recarsi da un notaio per l'acquisto o la vendita di un immobile, con costi di onorari molto esosi. Una corporazione potente quella dei notai! Mai nessuno governo in oltre settanta anni di repubblica, ha sentito la necessità di far chiarezza nel mondo notarile. Neanche le recenti liberalizzazioni del Governo Prodi hanno portato chiarimenti ai cittadini che restano, per la quasi totalità convinti che serve il notaio per l'acquisto di un immobile. Paradossalmente, la previsione della necessità del notaio per un atto pubblico scaturisce dalla "regola" ricavata dalla Commissione Studi del Consiglio Nazionale del Notariato del 23 settembre 2003. Come dire. La legge prevede due figure, noi, corporazione di liberi professionisti, ne eliminiamo una. Ma ciò che sembra più grave in tutta questa situazione è l'assenza della politica! Sembra quasi che il Parlamento Italiano sia sotto scacco dei notai. Ma c'è di più. Il Consiglio Nazionale del Notariato si arroga anche il diritto di "escludere", con una argomentazione che sa di sentenza della Corte Costituzionale, dalle incombenze di un rogito il Segretario Comunale che la Legge Bassanini del 15 Maggio 1997 n. 127 indicava specificatamente come "pubblico ufficiale" . Ed ancora, sotto il silenzio della classe politica, il CNN innova la legge disponendo che il Segretario Comunale deve essere autorizzato a ricevere atti pubblici (!). Ed ancora. Nel documento n. 1762, il CNN "innova" la norma dell'art. 2699 e "interpreta" la norma nel senso che il pubblico ufficiale debba essere autorizzato alla rogazione di un atto pubblico. Questa interpretazione scaturisce da un'altra nota (la 292) del CNN che, si riporta integralmente: "Le argomentazioni a sostegno di questa opinione sono fondate sulla formula dell'art. 2699 c.c., che distingue la funzione del notaio da quella degli altri pubblici ufficiali, che possono ricevere atti pubblici ufficiali solo se espressamente "autorizzati" dalla legge. Ma l'art. 2699 nulla dice nel senso indicato dal CNN. Nel silenzio della classe politica nazionale, la corporazione dei notai ha nel tempo acquisito "arbitrariamente" e contro ogni disposizione di legge, il diritto/dovere di rogare, in esclusiva, atti pubblici (!). Ma se la politica non si muove, ed il popolo rimane ignaro della legge, la Giustizia cerca di chiarire la questione. Recentemente con una sentenza del 2004 la Corte d'Appello di Trento ha ritenuto addirittura legittimo che un atto, in questo caso privato, possa essere firmato da pubblico ufficiale (nella fattispecie notaio) austriaco e registrato successivamente in Italia. Costo 70 euro.!! Ciò indica l'assoluta non obbligatorietà a da Palermo Piazza Lolli a Carini Piazza Duomo servirsi di un notaio (italiano in questo caso) per la stesura di un contratto di compravendita ed a effettuare gli atti conseguenti con costi medi di 1.500/3.000 euro, più tasse dovute all'Agenzia delle Entrate. La chiarezza peraltro non sembra una norma di alcuni professionisti. Sul sito notaio.org si legge “L'atto notarile è un documento pubblico, e pertanto deve essere redatto, ex art. 2699 c.c., «con le richieste formalità». Il capo primo del titolo terzo della L.N. disciplina con estrema precisione e rigore la forma ed il contenuto dell'atto notarile, e l'attività che il notaio deve porre in essere ai fini della redazione dello stesso. Ciò indicherebbe che un atto pubblico debba essere redatto esclusivamente da un notaio ma, l'art. 2699 dispone che: “L'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato”. La cosa è diversa da come viene presentata sul sito. Anche per la trascrizione non è assolutamente prevista la presenza o l'operato di un notaio. Ancora sul sito, nella sezione atti notarili viene indicato fra gli atti "atto notarile di compravendita" il contratto di compravendita che non è notarile ma pubblico. La cosa è molto diversa! Negli USA acquistare una casa è semplice: basta consegnare il certificato di proprietà all'acquirente e registrare il passaggio all'agenzia locale delle tasse. In Italia per acquistare una casa basterebbe un semplice "pubblico ufficiale" con un costo bassissimo (dai 30 ai 60 euro) per redigere ed autenticare l'atto e registrarlo quindi all'agenzie delle entrate. Costo complessivo circa 250 euro incluse le tasse di registro (oltre ovviamente all'eventuale tassa calcolata sul valore dell'immobile che varia dal 3% se prima casa oppure del 10% ). Orari Autobus AST 6:00 - 6:30 - 6:55 - 7:15 - 8:00 - 8:30 - 9:15 - 9:45 - 10:15 - 10:45 - 11:15 - 11:45 - 12:15 - 12:30 - 13:00 - 13:45 - 14:15 14:45 - 15:15 - 16:00 - 16:45 - 17:30 - 18:15 - 19:00 - 20:00 - 20:30 da Carini Piazza Duomo a Palermo Piazza Lolli 5:30 - 6:10 - 6:40 - 7:00 - 7:10 - 7:45 - 8:30 - 8:45 - 9:15 - 10:00 - 10:45 - 11:15 - 11:45 - 12:15 - 12:45 - 13:00 - 13:30 13:45 - 14:30 - 15:15 - 16:00 - 16:45 - 17:30 - 18:15 - 19:00 - 19:45 - 20:30 Carini - Stazione - Villagrazia - Spiaggia (linea circolare) Autoservizi Taormina 6:30 - 7:00 - 7:30 - 8:10 - 8:20 - 9:00 - 10:00 - 11:00 - 12:00 - 12:30 - 13:30 - 14:20 - 15:00 - 16:00 -17:00 - 18:00 - 18:30 Poliambulatorio 7:40 - 9:30 - 10:30 - 12:00 Villa Belvedere 7:00 - 7:30 - 8:00 - 9:00 - 11:00 - 12:30 - 13:30 - 15:30 - 17:30 Torre Pozzillo Chiovaro 7:30 - 13:30 7:30 - 10:00 - 13:30 pag. 24 presso Punto Emergenza Territoriale Carini (ex Ospedale Santo Spirito) Pronto Soccorso tel. 091 8620104 (24 ore su 24 tutti i giorni ) Guardia Medica dalle ore 20:00 alle 08:00 Consultorio Familiare tel. 091 8620161 Numeri utili fax: 003222174831 presso Poliambulatorio “Ina Badalamenti” C.da Ponticelli - Villagrazia di Carini Guardia Medica Turistica tel. 091 8620422 (tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 20:00) Prenotazioni visite tel. 091 8620401 Farmacie www.ilvespro.it Aiello - via San Pietro, 6 tel. 091 8661252 Genova - Piazza Duomo, 19 tel. 091 8661161 Governanti - Piazza Duomo, 36 tel. 091 8661129 Pellerito - P.za Regione, 9 Villagrazia tel. 091 8674202 [email protected] Veterinari Balsamo Fulvio [email protected] Arena - S.S. 113 n° 218 tel. 091 8674832 Canile Sanitario - C.da San Nicola tel. 091 8661990 SOCLATE Ambulatorio veterinario Via Nazionale 225 - Carini - Tel. 091 8676008 - Emergenza 3396175940 Comune di Carini, Corso Umberto I Carabinieri - Compagnia, via Rosolino Pilo 131/c Carabinieri - Carini, via Rosolino Pilo 131/c Carabinieri - Villagrazia, Centro Servizi ASI via Don Sturzo Guardia di Finanza, Centro Servizi ASI via Don Sturzo Guardia Forestale, Centro Servizi ASI via Don Sturzo Polizia Municipale, via Rossini Tribunale, via Campo Sportivo Tribunale - Giudice di Pace, via Campo Sportivo Stazione Ferroviaria, Piazza Stazione Ufficio Postale Centrale, via Campo Sportivo Ufficio Postale Carini, via San Giuseppe Ufficio Postale Villagrazia, via Nazionale Orario Treni Conigliaro Ambrogio [email protected] 091 091 091 091 091 091 091 091 091 091 091 091 091 8611111 8688197 8688159 8690621 8690464 8692018 8661672 8689782 8689376 8661359 8661051 8660328 8675938 Guerriero Marco [email protected] Russo Emilio [email protected] Santoro Michele [email protected] REDAZIONE di Carini: Corso Umberto I, 27 - Carini Abbonamenti da Carini Stazione per Palermo Carini 5:44 6:06 6:40 6:41 7:02 7:50 8:19 9:00 9:06 9:15 10:03 11:25 Italia Europa 12:01 12:06 12:50 14:30 15:00 16:00 16:57 17:55 19:04 21:14 21:21 Mondo da Palermo per Carini Stazione Palermo Centrale Palermo Notarbartolo Palermo Centrale Palermo Notarbartolo Circola sempre 6:37 6:53 7:30 7:43 7:50 8:03 8:40 8:53 9:40 9:53 9:40 10:40 11:40 13:30 9:53 10:53 11:53 12:30 13:30 13:43 20,00 € 30,00 € 50,00 € 100,00 € PER INFO: [email protected] fax: 091 8660056 14:40 15:40 16:40 17:40 18:40 19:30 19:40 20:10 21:10 14:10 Grafica e Impaginazione: 14:23 14:43 14:53 15:53 16:53 17:53 18:53 19:43 19:53 20:23 21:23 ICARO Picc. 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