SUPPLEMENTO MENSILE DI
Luglio 2006 - anno 2 n° 10
Sulle tracce dei Sicani
Janet Agren:
Palazzo Galati
Il ritorno della
Baronessa di Carini
PROVE TECNICHE
DI SPECULAZIONE?
pag. 1
Editoriale
ESTATE, MARE, VIAGGI, E ...
(a.c.) E’ scoppiata l’estate. Caldo, mare, gli immancabili incendi in montagna, la solita intossicazione da
inquinamento in spiaggia tra Capaci e Isola delle Femmine, iniziano (sotto tono) le estati culturali dei paesi del
Golfo di Carini.
Puntuale come ogni anno, forse in anticipo di una settimana, è arrivata l’intossicazione marina di mezza estate.
Ogni anno di questi tempi si grida alla nave fantasma che nottetempo pulisce le proprie cisterne, oppure
all’arrivo dell’alga tossica tropicale, o si cerca, tra mille fantasie, l’inquinante misterioso che può aver provocato
l’ennesimo e statistico caso. La certezza di chi sia e cosa sia probabilmente non l’avremo mai, anche perché
“forse” non viene cercata bene. L’unica certezza è che la spiaggia di Capaci-Isola delle Femmine è al centro di
un golfo statico dal punto di vista delle correnti marine (al centro si incontrano e si annullano le correnti di
Castellammare del Golfo e di Capo Gallo) con gli scarichi di tre comuni (Carini, Capaci e Torretta) e di una
zona industriale abbastanza grande. E’ strano invece che le intossicazioni siano così limitate.
Finalmente il Comune di Carini è riuscito ad approvare la variante urbanistica per la costruzione in contrada
Ciachea di un grande Centro Commerciale. Secondo i Consiglieri Comunali che lo hanno votato questo porterà
tanti benefici alla nostra città, che finalmente entrerà nel futuro. Nel futuro, appunto, vedremo se avevano
ragione.
Seguono un paio di articoli tipicamente estivi, consigli di viaggi attraverso la riscoperta di itinerari siciliani, i
momenti di spiritualità e cultura a Carini, le solite beghe e le vostre segnalazioni su cosa va e cosa non va.
In copertina abbiamo messo Palazzo Marchisi (Galati), in un fotomontaggio di com’era oltre vent’anni fa e
come si trova oggi. Il mese scorso, improvvisamente, il Comune si è accorto che è pericolante e lo ha messo in
sicurezza. Immediate le “chiacchiare” in Piazza: “ci devono fare un palazzo di 6 piani”; “ma quando mai, ora il
Comune obbliga i proprietari a ricostruirlo
Ricordando Ciccio Gatto
com’era”. Anche qui vedremo l’evolversi dei
fatti. Il palazzo è l’ultimo rimasto di una serie
Il 3 luglio ci ha lasciati Francesco Gatto, “Ciccio” per i
di residenze nobiliari costruite tra il 1500 ed il
carinesi. Ricordo lo scorso anno quando siamo usciti con il
1600 nel Centro Storico di Carini, apparteneva
primo numero de “Il Vespro”, al quale lui, la sua famiglia e la
alla famiglia Marchisi estintasi nel 1800 nella
sua Sicilauto hanno contribuito in maniera determinante. Ogni
famiglia De Spuches Principi di Galati (da qui
volta che ci incontravamo era una buona occasione per
il nome con il quale è conosciuto a Carini).
discutere su quale articolo lo avesse interessato di più e
Il prossimo mese parleremo di un fatto
rimanevamo diversi minuti a commentare, in attesa che Giosuè
importante accaduto a Carini qualche
o Antonio si liberassero per ricevermi. Era un piacere stare a
settimana fa e di cui, per espressa richiesta dei
parlare con qualcuno che conosceva bene fatti e personaggi di
legali delle parti, non abbiamo ancora parlato:
cui il nostro giornale si interessava, e spesso si complimentava
il caso di pedofilia che ha portato Carini in tutti per il coraggio con il quale affrontavamo argomenti di cui gli
i titoli dei principali giornali e telegiornali
altri non parlavano.
italiani. Pare che i fatti non siano proprio come Oggi che lo “zio Ciccio” ci ha lasciati, un affettuoso abbraccio
sono stati descritti in un primo momento.
ci unisce a Giosuè ed Antonio, che possono andare orgogliosi
di un padre che sicuramente ha saputo ben fare nel corso della
sua esistenza. (a.c.)
Sommario
pag.
pag.
1
2
pag.
4
pag.
pag.
5
6
pag.
pag.
7
8
pag. 9
pag. 10
Editoriale
Si farà il Centro Commerciale a
Ciachea.
Il parere di Giovì Monteleone
Referendum Costituzionale.
I risultati a Carini.
Villagrazia: economia in crisi.
Centro Commerciale a Ciachea.
I fatti sui quali non avremo mai
una risposta.
La Redazione risponde.
La Baronessa di Carini torna al
Castello
Vocaboliamo e ... Altro
Gli altari del Corpus Domini.
50° Anniversario di Sacerdozio di
Don Casimiro Di Lorenzo.
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 18
pag. 19
pag. 20
pag. 22
pag. 23
pag. 24
L’angolo dei perché.
Devi comprare ...
Asilo Nido Comunale: i soliti
problemi di non gestione.
La pubblicità a Carini ... ed il
mercato drogato.
Sulle tracce dei Sicani.
Ed il Sindaco La Fata quasi ...
XI Trofeo Internazionale di
Pesistica.
Le orchidee del territorio di Carini
Fiocco rosa al Bioparco di Sicilia.
Acquisti immobili. Il notaio non è
l’unico pubblico ufficiale ...
Informazioni utili.
pag. 2
di A. Conigliaro
Si farà il Centro Commerciale a Ciachea
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA VARIANTE AL P.R.G.
Il 20 giugno si è svolta una seduta di Consiglio
Comunale forse fondamentale per il futuro di Carini,
talmente importante che tra il pubblico ad assistere
eravamo in sei. Maggioranza quasi al completo, un
solo assente giustificato, opposizione al 50%: due per
l'Unione e due per il Centro Destra di Totò Conigliaro.
Due i punti fondamentali all'ordine del giorno, che più
volte abbiamo trattato tra le pagine del nostro giornale:
la prosecuzione dei vincoli urbanistici per la zona
PEEP e la variante al Piano Regolatore Generale
(scaduto da 10 anni) per la realizzazione in Contrada
Ciachea di un grande Centro Commerciale.
Ritornando un attimo al pubblico presente, considerato
che il Consiglio Comunale doveva decidere su un
argomento molto importante per il futuro di una buona
parte dei commercianti di Carini, questi erano
completamente assenti. Come interpretare il
messaggio? Di solito chi tace, o è assente, acconsente.
Liquidato velocemente il primo punto all'O.d.G. si
passa al punto cruciale, che da sei mesi tiene in
tensione il Consiglio Comunale, l'approvazione della
variante al PRG per permettere la realizzazione di un
Centro Commerciale di circa 33.000 metri in Contrada
Ciachea. Bisogna modificare la destinazione d'uso di
tutta l'area (circa 200.000 metri quadrati) che
attualmente è in buona parte agricola ed in parte
turistico-alberghiera, in area commerciale.
Si inizia con l'introduzione del Presidente del
Consiglio Comunale Pellerito, che legge i vari pareri
favorevoli inclusi negli atti propedeutici alla Delibera.
Intanto si allontanano dall'Aula diversi Consiglieri di
Maggioranza, durante la lettura del Presidente il
numero dei Consiglieri presenti è abbondantemente
sotto il numero legale, ma l'importante è essere
presenti al momento delle dichiarazioni di voto. La
sensazione è che tutto sia già compiuto, dopo sei mesi di tira
e molla, di ostruzionismo interno, l'equilibrio sembra
raggiunto. Giovì Monteleone chiede la verifica del numero
legale, ma viene ripreso dal Presidente che gli ricorda
quanto previsto dal Regolamento Comunale: il numero
legale va chiesto al momento del voto, durante il dibattito
non è importante che siano presenti i Consiglieri.
Interviene il Sindaco di Carini che chiarisce alcune
perplessità dimostrate dai Consiglieri di opposizione sulla
opportunità di variare alcune infrastrutture di servizio che
insistono su Ciachea, tra tutte il canale di scolo della acque
dell'area ASI e l'alveo del torrente Ciachea che, in caso di
forti piogge potrebbe esondare. Rassicura i Consiglieri
riferendo che nella carta dei rischi idrogeologici da poco
approvata il torrente Ciachea non è considerato a rischio,
stante la buona larghezza dell'alveo. Poi inizia una piccola
scaramuccia verbale con il Consigliere Monteleone su varie
vicende riguardanti l'area di Ciachea: il depuratore
consortile, le lottizzazioni, l'opportunità o meno di variare il
percorso della condotta fognaria.
Interviene il Consigliere Tranchina che, ribattendo a
qualche battuta di alcuni Consiglieri di maggioranza,
difende la posizione presa dall'Unione, ribadendo di non
essere il Partito del No: “Ci sforziamo di capire i problemi
ed i fatti, per meglio votare le scelte che coinvolgono i
cittadini di Carini”. In merito alla variante urbanistica da
votare propone di effettuare un Referendum Comunale
(come previsto dallo Statuto del Comune di Carini), per far
decidere direttamente i cittadini se vogliono o meno il
centro commerciale.
Prende la parola il Consigliere Prezzabile: “In
Commissione ci hanno tranquillizzato i pareri dei tecnici
comunali, sulla condotta di scarico delle acque bianche e
sul bypass di quella fognaria. Ci conforta che nei paesi dove
esistono i centri commerciali la domenica uno ha dove
pag. 3
andare e poi, si aiutano i meno abbienti. Grazie al
centro commerciale aumenterà la popolazione e si
porterà il nome di Carini avanti. E' un pericolo che
bisogna correre”. A questo punto fa riferimenti storici
su Carini, prendendo come esempio la realizzazione
dell'autostrada per Punta Raisi ed il conseguente
abbandono degli agrumeti (nda: ogni commento è
superfluo).
Segue l'intervento del Consigliere Marcianò, il quale
esordisce dicendo che non voleva intervenire nel
dibattito ma, dopo l'intervento del Partito del No,
ritiene doveroso elencare tutti i no pronunziati in
Consiglio Comunale dal Consigliere Tranchina. In
merito al Referendum lo ritiene inutile perché già il
Consiglio Comunale rappresenta il popolo ed ogni sua
decisione è sovrana.
Chiede la parola il Consigliere Monteleone che legge
in aula una memoria scritta per la quale ha già chiesto
che venga allegata alla Delibera di Consiglio. A quanto
scritto aggiunge anche alcune “battute” estemporanee:
“Carini è un territorio chiantato a villini e supermercati
e magari i villini diventeranno palazzi”. Riporta inoltre
una implorazione ricevuta qualche giorno prima da un
dipendente di un grande esercizio commerciale, il
quale chiedeva se era possibile intervenire al Comune
per far modificare il regolamento che permette l'orario
continuato ai grandi negozi, anche nei giorni festivi: “i
dipendenti dei centri commerciali, sempre aperti, non
riescono più a passare nemmeno il pranzo della
domenica con la propria famiglia”. Chiude la relazione
facendo riferimento anche agli arresti del giorno,
l'operazione “Gotha”, che ha visto scattare le manette
per 45 boss di Mafia con alcuni carinesi protagonisti.
Interviene a questo punto il Consigliere Costanzo, il
quale rigetta immediatamente la proposta di Tranchina
di fare un Referendum sul centro commerciale: “Non
bisogna abusare dell'istituto del Referendum per
prendere una decisione … Siamo quindi contrari che
ne venga fatto uno per decidere se consentire o meno la
costruzione del centro commerciale” (ndr: a Carini,
anche se previsto dallo Statuto Comunale, non si è mai
ricorsi a questo strumento per decisioni importanti che
riguardano la collettività). Legge allora una
relazione dove definisce “perfetto” l'atto
che si deve approvare, con tutte le carte a posto
(curiosamente e lo stesso atto definito “con non tutte le carte
apposto” qualche settimana prima dal collega Prezzabile,
senza nessuna variazione). Il centro commerciale si deve
fare per far entrare Carini nel futuro e non lasciare
l'opportunità a comuni vicini: “Grazie ad esso Carini non
sarà più una città dormitorio ma una zona residenziale”
(???).
Prende la parola il Consigliere Nazzarini il quale è per la
liberalizzazione totale di quanto riguarda il commercio:
“Per una città aperta e moderna i negozi dovrebbero
rimanere aperti anche di notte”. Per quanto riguarda
l'approvazione dell'atto deliberativo si rifà al parere dei
tecnici. Nei centri commerciali si spende meno e l'aumento
della concorrenza favorisce gli acquirenti. Ciachea in
questo momento è un luogo che produce piattole e zecche,
non è certamente una bellezza naturale come recita il
Decreto della Regione Siciliana. Per quanto riguarda il fatto
che anche Carini Impresa è contraria alla realizzazione del
centro commerciale: “Carini Impresa rappresenta tre
commercianti, che cambiano continuamente opinione;
prima contrari, poi favorevoli e dopo di nuovo contrari”.
Poi per ribadire la sua posizione a quanto detto dal
Consigliere Monteleone: “Le esternazioni di fatti non
pertinenti ai fatti tecnici mi fanno schifo!!! A me non
interessa se dietro al centro commerciale c'è King Kong,
politicamente non spetta a me accertare fatti non
propriamente tecnici e legati all'approvazione del progetto.
Sono anche favorevole al Referendum, ma dopo bisogna
votare all'unanimità”.
Lasciamo l’aula consiliare che è quasi mezzanotte, con la
discussione ancora aperta. Il giorno dopo ci informiamo
sull’esito della votazione finale: bocciata dalla
maggioranza l’ipotesi del Referendum, la votazione ha
visto prevalere per 13 a 2 i voti favorevoli alla variante
urbanistica; agli 11 della maggioranza si sono aggiunti i
voti dei Consiglieri Russo e Nazzarini, contrari Monteleone
e Tranchina dell’Unione.
Ad oggi, 17 luglio mentre andiamo in stampa, la delibera
del Consiglio Comunale non è stata ancora pubblicata.
pag. 4
Referendum Costituzionale: i risultati di Carini
totale aventi diritto al voto: 23.292
totale voti validi: 6259
totale schede bianche: 33
totale schede nulle: 48
totale votanti: 6340 (27,22%)
Sez.
SI
NO
Tot.
1
69
60
129
2
55
64
119
3
37
63
100
4
60
57
117
5
46
50
96
6
80
93
173
7
85
109
194
8
93
143
236
9
76
94
170
10
53
72
125
11
77
54
131
12
31
65
95
13
93
89
182
14
80
112
192
15
161
181
342
16
113
207
320
17
113
216
329
Vieni a trovarci
al Mercatino Settimanale
18
114
117
231
Il Comune di Carini al Mercatino
19
118
143
261
20
181
250
431
21
167
294
461
22
116
136
252
23
136
134
270
24
129
222
351
25
108
156
264
26
148
226
374
27
155
158
313
Sembra strano ma è così. Per una volta i voti di Carini
rispecchiano l’andamento nazionale. In occasione del
Referendum Costituzionale, forse complice la bassa
affluenza ma più probabilmente la mancanza di interesse dei
politici locali, i risultati elettorali usciti dai seggi
carinesi sono conformi a quanto succede nel resto d’Italia.
Certo qualche eccezione c’è. Le sezioni evidenziate in
giallo hanno visto prevalere i Si rispetto ai No ed in
altre sezioni la differenza è stata minima. Certo è strano
votare a favore di un referendum che andava contro la
Sicilia ed il Meridione in genere, e forse la scarsa
affluenza, appena il 27% poco più di un quarto dei
cittadini di Carini, ha favorito questo risultato.
Cosa ci dicono i numeri? Che nelle sezioni dove maggiore è
la presenza dei carinesi storici ha vinto il Si oppure non
ha sfigurato rispetto al No. Nelle sezioni dove invece è
maggiore la presenza dei nuovi residenti e dei giovani il
No ha prevalso nettamente.
Una maggiore presa di coscienza oppure una influenza minore
ai messaggi televisivi ? Oppure è un problema culturale ?
Ognuno legga i dati come vuole, ma i numeri non sono parole
e difficilmente ci possono imbrogliare.
Con questo slogan l’Amministrazione Comunale di Carini ha
comunicato ai cittadini di Carini lo spostamento del mercatino
rionale alla nuova sede della Zona PEEP.
Sulle prime sembrava una campagna di saldi in promozione, ma
cosa può vendere mai il Comune di Carini al mercatino? Cosa vuol
dire “Vieni a trovarci al mercatino”? Vuoi vedere che, dopo le tante
fiere nazionali ed internazionali, l’Amministrazione Comunale ha
deciso di risparmiare limitandosi a promuovere la propria
immagine presso i suoi stessi cittadini con una bella bancarella al
mercatino?
Non era così. E curiosamente mentre ci sono Consiglieri Comunali
di maggioranza che in Consiglio non mancano occasione per
scagliarsi contro il mercatino, l’Amministrazione gli fa la pubblicità
per incentivare i cittadini ad usufruirne, per la gioia dei tanti
commercianti Carinesi. Questi ultimi si preparano a chiedere al
Comune spot gratuiti per ogni esercizio commerciale che rinnova i
locali oppure cambia sede.
pag. 5
Villagrazia: economia in crisi
Dopo l'approvazione della variante al PRG che destina
l'area degli eredi Calefati da agricola a commerciale, la
preoccupazione tra i commercianti per il futuro si fa sempre più
seria.
L'Amministrazione, a parte qualche inconveniente di
percorso, è andata molto spedita e la variante ha avuto vita
facile in Consiglio Comunale tanto che la mozione è passata
con 13 voti favorevoli di cui 2 dell'opposizione (Russo e
Nazzarini).
Che Nazzarini voti a favore non stupisce, visto che è
stato sempre considerato in quota alla maggioranza La Fata.
Stupisce invece, e non di poco, il voto favorevole del
Consigliere Russo.
Mentre tra i commercianti monta la rabbia, si fanno i
conti economici. A Villagrazia l'apertura del supermercato
SISA ha portato l'abbattimento del 40/60% degli incassi delle
piccole attività che continuano solo perché si basano sulla
conduzione familiare, anche se qualche Amministratore ripete,
forse non credendoci neanche, che in realtà non così.
Ma solo pochissimi, e si contano sulle dita di una mano,
sono quei commercianti che non hanno subito,
apparentemente riduzioni di incassi.
L'erosione comunque è generalizzata altrimenti non si
spiegherebbe come la SISA sia sempre “affollata” al tal punto
che talvolta non basta neanche il grande parcheggio privato
annesso.
E se la SISA ha iniziato il declino economico della
frazione, FERDICO sta dando una ulteriore mazzata che
sarebbe definitiva se e quando sarà realizzato i Centro
Commerciale di Ciachea.
La politica economica e commerciale attuata
dall'Amministrazione appare ogni giorno improntata
all'improvvisazione e sempre di proposte di privati che non
hanno interesse a razionalizzare il mercato, interessati come
sono all'accaparramento di una quota utenti sempre più vasta.
Prezzi competitivi, vasto assortimento di prodotti e diversità di
offerta commerciale all'interno di strutture plurime non sono
elementi che possono garantire il piccolo commerciante al
dettaglio.
La clientela del dettagliante locale ormai si è ridotta,
per la maggior parte, a quell'utenza che paga a fine mese:
“Metti a libretta”.
Ma quanto potrà durare ? Non tanto, anche perché le
nuove generazioni sono sempre più portate verso i centri
commerciali, dove usufruiscono delle molteplici campagne sia
promozionali che di credito dilazionato (compri oggi e
cominci a pagare tra 6 mesi ad interessi zero …) oppure pagano
il prodotto immediatamente utilizzando la cosiddetta moneta
elettronica (Bancomat o Carte di Credito), quasi inesistente
nelle piccole botteghe di paese.
pag. 6
Comunicato Stampa
Centro Commerciale a Ciachea
Nazzarini: “Si al progresso ed all’innovazione”
Una decisione presa senza alcuna sudditanza psicologica da parte dell'Amministrazione Comunale, ma ad una
condizione: agevolare le realtà commerciali del Centro Storico ed attenzionare l'occupazione territoriale
mediante protocolli d'intesa.
Nella seduta consiliare
del 21 giugno scorso,
dopo diversi incontri
propedeutici, si è votata
la variante per la
realizzazione del
centro commerciale in
Contrada Ciachea. Si è
aggiunto al voto della
maggioranza il SI
dell'oppositore critico
Cons. Salvatore
Nazzarini, il quale ha
fatto un ampio
intervento durante la
seduta. Prima di entrare
nel merito tiene a precisare la sua posizione politica di
opposizione ed in riferimento ad alcune esternazioni
fatte durante la seduta da altri Consiglieri precisa che il
suo intervento non è influenzato dalla sudditanza
psicologica dell'attuale amministrazione. Aggiunge:
“la mia carriera politica è palese a tutti che è sempre
stata condotta con spirito libero, molte volte sono
andato anche in contrapposizione con le direttive del
mio partito.”
Salvatore Nazzarini fa rilevare durante l'intervento che
la realizzazione del centro commerciale non può che
portare benessere a tutta la collettività e dare la
possibilità alle massaie di metterle in condizioni di
scegliere sia il prezzo che la qualità; poi su tutte le
illazioni che si sono sentite in questo periodo prende le
distanze e dice che il voto espresso in Consiglio è un
voto politico, il resto lo demanda e responsabilizza gli
organi di competenza, inoltre impegna l'Amministrazione a
stilare insieme alle associazioni di categoria un protocollo
d'intesa con il quale la società Errichten garantisca quanto
promesso nella seduta consiliare aperta a cui ha partecipato,
cioè l'assunzione di forze lavoro che risiedono nel Comune
di Carini ed i canali prioritari sugli affitti e le relative tariffe
agevolate ai commercianti Carinesi o a quanti ne faranno
richiesta sempre che risiedano nel Comune di Carini. Infine
dopo aver sentito i tecnici presenti in aula esterna il Suo
voto favorevole.
La prima Università
Telematica a Carini
Dopo anni di lavoro il Blaise
Pascal di Carini si è convenzionato
con l’Università Telematica delle
Scienze Umane (U.N.I.S.U.) di Roma
per la creazione di un polo
universitario con esami in sede.
Tale attività, oltre a fornire un
servizio innovativo a tutta la
popolazione scolastica del
territorio, sarà sicuramente una
risorsa economica per la Città di
Carini.
Gli auguri della Redazione de “Il
Vespro” alla Dirigenza
dell’Istituto “Blaise Pascal” per
il miglioramento dell’attività
formativa.
I “FATTI” sui quali non avremo
MAI
una risposta
Questo mese abbiamo una new entry, anche se ne abbiamo parlato più volte negli
ultimi mesi: le illuminazioni pubbliche “ad personam”. Nessuno ci ha risposto, ma
questo lo sapevamo già. E così come nei processi avvengono le condanne in
“contumacia”, noi ci troviamo forse davanti a verità scomode a cui nessuno può
ribattere. Chi tace acconsente.
Illuminazioni pubblica in strade private: ne abbiamo parlato nel numero di Maggio 2006 a pagina 5
I 2.500 euro scomparsi del GPL: ne abbiamo parlato nel numero di Marzo 2006 a pagina 12
Caso Prezzabile: ne abbiamo parlato nel numero di Ottobre 2005 a pagina 10.
Il vaccino del Sindaco: ne abbiamo parlato nel Novembre 2005 a pagina 10.
Malasanità a Carini: ne abbiamo parlato nel numero di Dicembre 2005 a pagina 10.
pag. 7
“E ora cu ciù dici a chiddi”
Il progettista chiede una rettifica
Abbiamo ricevuto, e per correttezza di informazione pubblichiamo, un nota
da parte dell'ing. Salvatore Mandarano, tecnico incaricato alla progettazione
del Centro Commerciale, che dovrebbe sorgere in contrada Ciachea, da
parte della Errichten srl, società appositamente costituita dalla Boldrin SpA
per la costruzione.
Abbiamo letto con quella attenzione dovuta ad ogni comunicazione la nota
del tecnico che chiede la pubblicazione di una rettifica in relazione
all'articolo apparso sul numero 8 del nostro periodico e precisamente
all'articolo “E ora cu ciù dici a chiddi ?”, ma abbiamo qualche difficoltà a
capire cosa intende rettificare, se nella stessa nota l'ing. Mandarano
implicitamente conferma di aver pronunciato la frase riportata nell'articolo.
Il tecnico contesta la formulazione dell'articolo che, a suo dire, manifesta
l'intento di attribuire alla frase chissà quali oscuri riferimenti, attraverso la
tendenziosa ed arbitraria distorsione delle parole e del loro stesso significato.
Premesso che le frasi attribuite nell'articolo all'ing. Mandarano sono state
confermate dallo stesso e quindi non risulta alcuna distorsione, ma risultano
essere una fedele trascrizione di quanto “registrato” durante il Consiglio
Comunale del 27 Aprile 2006, ci riesce difficile capire come il tecnico possa
accusare la Redazione di aver “distorto arbitrariamente” le frasi in questione.
D'altra parte il gesto di stizza seguito dalle frasi “e ora cu ciù dici a chiddi…,
gli abbiamo detto che sarebbe stato approvato oggi”, cozza con
l'affermazione contenuta nella lettera del Mandarano. Infatti si legge che:
“...premesso che non intendo entrare … ” (ndr: vedi lettera)
La domanda che si è posta la Redazione a margine dell'articolo, si ripropone
proprio in considerazione delle stesse parole dell'ing. Mandarano, questa
volta scritte, e diviene ancora più attuale se, come dice, è interessato
all'operazione solo per meri motivi professionali e si dichiara estraneo alle
dinamiche politiche locali e quindi non ha alcun referente politico: come ha
potuto assicurare alla ditta Boldrin, perché è a Boldrin che per sua
stessa ammissione intrinseca la frase pronunciata si riferisce, che il
Consiglio Comunale avrebbe approvato il 27 Aprile la variante al PRG e
quindi la destinazione d'uso dell'area?
Ha forse avuto confidenze da parte di componenti dell'Amministrazione o da
parte del Consiglio Comunale ?
La Redazione ha riportato i fatti e non ha assolutamente “tentato di svelare
oscuri intrecci” e non conosce, come affermato con estrema leggerezza dal
Mandarano, i meccanismi di questi supposti oscuri intrecci ed alleanze.
Riteniamo quindi con tutta tranquillità di poter rigettare la richiesta di
pubblicazione di rettifica, poiché il nostro articolo non riportava pensieri ed
affermazioni lesivi della dignità del professionista, ma solo la corretta
esposizione di fatti che si sono succeduti durante la seduta del Consiglio
Comunale, peraltro confermata dalla lettera inviataci. In ogni caso, certi che
l'ing. Mandarano vorrà a questo punto spiegare alla cittadinanza come ha
potuto assicurare l'approvazione della variante alla Boldrin SpA,
dichiarandosi nel contempo estraneo ai fatti politici locali, la Redazione de “Il
Vespro” ha deciso di pubblicare per intero la sua lettera.
La lettera dell’ing. Mandarano
Egregio Direttore, con riferimento all'articolo apparso su
“Il Vespro”, supplemento mensile di “L'Isola”, del mese
di Maggio 2006 anno 2 n° 8, a pagina 2, intitolato “E ora
cu ciù dici a chiddi”, La prego di procedere alla
pubblicazione della seguente rettifica, così come
previsto dall'art. 8 della L. 20/2/48 n° 43 “Disposizioni
sulla stampa”, modificato dall'art. 42 della L. 5/8/81 n°
416.
Premesso che non intendo entrare nel merito delle
dinamiche politiche che impegnano l'Amministrazione
Locale, rispetto alle quali sono e resto del tutto estraneo,
preciso che l'aver accettato l'incarico professionale
concernente la progettazione del Centro Commerciale di
cui si discute è frutto esclusivo di positive valutazioni da
me effettuate in ordine allo stesso alla luce di personali
competenze tecniche e della pluriennale esperienza
professionale.
Il progetto, infatti, è a mio avviso assolutamente coerente
con un generale piano d'incremento e valorizzazione
delle risorse presenti sul territorio carinese, ed è
suscettibile di recar vantaggio, non solo ad imprenditori
coraggiosi che decidono, non senza difficoltà, d'investire
in una realtà di certo complessa, ma in primo luogo, e
soprattutto, alla comunità locale, cui verrebbero offerte
opportunità del tutto nuove, in termini sia occupazionali
che di sviluppo economico e sociale.
Ciò eventualmente sfugge a quanti, distratti da
grossolani e superficiali tentativi di disvelare oscuri
intrecci di alleanze, di cui evidentemente conoscono
bene i meccanismi, anche laddove essi non sussistono, si
sottraggono ad una valutazione obiettiva serena, che
potrebbe consentire di cogliere, nell'interesse collettivo,
occasioni trasparenti di miglioramento e di sviluppo.
Invero, la formulazione dell'articolo rivela il manifesto
intento di attribuire alla frase chissà quali oscuri
riferimenti, attraverso la tendenziosa ed arbitraria
distorsione delle parole e del loro stesso significato.
Il riferimento non era, infatti, ad altri indirizzato, se non a
quegli stessi imprenditori che, dopo aver assunto
l'iniziativa di un pur valido progetto, vengono
continuamente scoraggiati da lungaggini burocratiche e
dalle incertezze manifestate a livello locale, con negative
ripercussioni sull'economia del territorio.
Distinti saluti.
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La Baronessa di Carini
“torna” al Castello
Ci sono voluti 32 anni, quasi l’età di Laura Lanza, per far si che Janet Agren,
indimenticata Baronessa di Carini dell’omonimo sceneggiato della RAI,
venisse a visitare il Castello di Carini. Mai nessuno in passato si era mai
sognato di invitare qualcuno degli attori che parteciparono alla fiction
televisiva girata nel 1974. Allora il nostro paese
perse una grandissima occasione di ribalta
nazionale; immaginatevi più di venticinque
milioni di telespettatori a puntata che guardano
lo sceneggiato (i canali tv erano solo 2, di cui il
secondo ancora sperimentale), il nome di Carini
sulla bocca di tutti gli italiani, centinaia di turisti
occasionali si avventuravano per il nostro paese
alla ricerca del Castello della Baronessa, alla
ricerca di informazioni. Chiunque avrebbe programmato un minimo di ritorno per la città, invece
il nulla.Si continua ad edificare selvaggiamente, a perdere sempre più la propria identità.
Sabato 15 luglio una nuova occasione, Janer Agren è di passaggio in Sicilia per una
manifestazione. Qualcuno coglie la palla al balzo e fa
si che possa finalmente vedere quel Castello in cui
milioni di italiani la hanno immaginata. è una ghiotta
occasione anche per presentare ufficialmente la V
edizione del Festival fra Medioevo e Rinascenza. Il Sindaco accoglie il
suggerimento di farsi portavoce presso il Consiglio Comunale di far si che Janet
diventi “cittadina onoraria” di Carini, la proposta viene accolta con una standing
ovation dal pubblico presente.
Suggeriamo di approfittare dell’iniziativa
ed estenderla agli altri componenti del
cast ancora in vita: Ugo Pagliai, Enrica
Bonaccorti, Gigi Proietti (che ha
realizzato la colonna sonora), Otello
Profazio.
La signora Agren, che oggi vive a Miami,
si è detta entusiasta della proposta di
cittadinanza e si è emozionata non poco
nel rivedere alcune parti del film che sono
proiettate in sala al termine della
conferenza stampa.
Piccoli viaggi tra cultura e ironia nella nostra shakerata lingua in questo travagliato vivere!!!
Ora è arrivato il momento di abbracciare la stagione tanto attesa. La temperatura è al punto giusto e non ci sono
scusanti: bisogna sfoggiare i muscoletti ottenuti da ore in palestra anche dopo il lavoro. Ci si sbizzarrisce con
creme, gel, unguenti per mani e pettorali peliprivi.
Alcune zone del corpo studiate in pochi minuti presentano tatoo, con la speranza che sia agli occhi di donnine
frivole un po' erogena. Circondati da ometti da piccolo video, pieni d'aria come polli da cortile e per nulla
simili a sospirati pappagalli da spiaggia di un tempo.
Alcuni giovinastri birra dipendenti e BigJim convinti li metterei ad ammattonare un terrazzo in pieno agosto,
prendessero esempio da tanti ragazzi che con il loro lavoro da manovale sottopagato sono costretti a farlo,
mentre la loro ragazza pretende un'estate diversa, ci si cura dell'apparenza che dell'essere, si sculetta come
donnine serali, dov'è il famoso maschio latino ?
RAZOCINIO, ONORE, DIGNITA', FAMIGLIA, RISPETTO, AMORE VERO AMICIZIA etc etc. Valori
smarriti, infangati, venduti, barattati, abbiamo sbriciolato il senso della vita sopravvivendo di leggerezza.
LA COLPA ? ... E' IN OGNUNO DI NOI, EVITIAMO OGNI GIORNO IL SI SALVI CHI PUO'
CONSIGLIO: Indossare panciere di gomma o tute di plastica aiuta a dimagrire?
FALSO. Perderete solo acqua che recupererete subito dopo, e in più sottoporrete il vostro
organismo ad uno stress termico pericoloso costringendolo ad un superlavoro.
LA CANZONE DEL FANNULLONE:
Oh che piacere mangiare e bere andare a spasso e fare chiasso, senza lavori, senza sudori, senza doveri,
senza pensieri. Passare il giorno, guardando intorno, non faticando ma sbadigliando.
In conclusione del fannullone qual è la gioia?
MORIR DI NOIA ...
ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT: l'abisso invoca l'abisso. Un male chiama l'altro, un errore causa un
altro errore. Ma c'è chi se ne fotte.
BODY FITNESS: dall'inglese “salute del corpo”. Non rovinate il corpo con alchimie varie ma fatelo
crescere con armonia e tanto SUDORE.
PRIMA DI FARE UN FAVORE A QUALCUNO, ASSICURATEVI CHE NON SIA UN IMBECILLE.
Antonio Oliveri
pag. 9
di A. Conigliaro
Gli altari del Corpus Domini a Carini
Una tradizione antica
Sembrava una tradizione destinata a scomparire,
in uno stato sempre più laico ed in un paese che perde
sempre di più la propria memoria storica. Ma, come
insegnano gli etno-antropologi, le tradizioni popolari
sono quelle più dure a morire, sono un “marchio” che ci
portiamo dietro da decine di generazioni e non è così
facile eliminarle.
Era il 1 luglio del
1557 ed un Breve
Pontificio autorizzava
l’istituzione a Carini
dell’Oratorio del
Santissimo Sacramento.
La richiesta era stata
inoltrata al Pontefice
Paolo IV, tramite il
Vescovo di Mazara, dal
Barone di Carini
Vincenzo II La
Grua Talamanca
e da Fra Matteo
Iannello, Vicario
Foraneo della
Curia Carinese.
In breve viene fondata al Confraternita
del Santissimo Sacramento, che vede tra i suoi
iscritti i carinesi più facoltosi. Il suo compito è
quello di diffondere il culto dell’Eucaristia, in
contrapposizione alle eresie proposte da
Martin Lutero. Ben presto la Compagnia del
Sacramento diviene la più ricca e potente della
baronia e, qualche anno dopo l’istituzione, fa
realizzare accanto alla Chiesa Madre il proprio
Oratorio; per le decorazioni in stucco si
affidano alla migliore bottega dell’epoca,
quella di Giacomo Serpotta, ed alla purezza del
bianco aggiungono i caldi colori degli affreschi.
Sicuramente è
questo il periodo che
vede radicarsi nel paese
la festa del Corpus
Domini. Ancora oggi gli
altari più importanti e
prestigiosi sono quelli
legati al rito antico,
quelli dei tempi di
Vincenzo II. Sono gli
altari dei quartieri
antichi di Carini: San
Lorenzo, i Cappuccini,
Santa Caterina,
Sant’Antonino Vecchio,
San Giuseppe. La
procession
e
d e l
Corpus
Domini, il
Corpo di
Cristo,
s e g u e
ancora il
vecchio
itinerario.
Rispetto al
passato
non c’è più
la Compagnia del Sacramento ad accompagnarla. I
“Lupi” o “Babbuini”, così erano chiamati i Confratelli,
indossavano lunghe vesti bianche ed erano
incappucciati; molti genitori approfittavano di questo
strano costume per tenere buoni i propri figli durante la
partecipata processione,
minacciandoli di darli agli
incappucciati.
I Confratelli, tutti muniti
di lanterna, procedevano e
seguivano il Sacerdote con
l’ostensorio contenente
l’Eucaristia e, giunti nei pressi
degli altari, prendevano posto
inginocchiandosi sui cuscini
predisposti nei pressi dell’altare.
La processione si celebrava
dopo il calar del sole e l’effetto
scenografico dato dalle fioche
luci delle lanterne e dai
bianchissimi altari erano di
grande impatto emotivo.
pag. 10
Discorso del Rev.mo Don Casimiro Di Lorenzo, pronunciato nella
celebrazione del 50° anniversario della Sua Ordinazione Sacerdotale.
CHIESA MADRE DI CARINI 14 GIUGNO 2006.
Eccellenza Reverendissima
Mons. Cataldo Naro, Eccellenza
Reverendissima Mons.
Bommarito, cari Confratelli,
gentilissime Autorità e altrettanto
cari Fedeli e Amici che avete
esercitato una certa simpatica
pressione perché non passasse
inosservata la ricorrenza
cinquantenaria del mio
sacerdozio, per celebrare
primariamente il ministero
sacerdotale in questo tempo
bisognoso di salvezza.
Prendo la parola per chiarire
anzitutto che questo incontro non
serve a fare bilanci che, chi ha
fede, sa che non tocca a lui farli,
essendo tutti sotto il giudizio di
Dio, che non serve tirare le
somme di una vita di cui non ci si può
attribuire il merito sicuramente del bene,
se c'è stato, ma forse in parte anche la
responsabilità del male, se non altro
nella forma dell'omissione del bene. Io
sono scettico sui bilanci in genere,
perché la vita non sta nella esteriorità e
poi perché l'idea stessa di bilancio fatta
dall'interessato lascia spazio alla
falsificazione e in un tempo in cui questa
è stata depenalizzata, invita all'eccesso e
alla ipocrisia.
L'esame di coscienza, invece, è un
dovere e ci pone davanti a Dio, ma lì
bisogna andarci con spirito penitenziale
nella speranza che la Sua infinita
misericordia ci venga incontro e prenda
nelle Sue mani la nostra miseria e la
alla mia persona l'evangelico
giudizio di “servo inutile”,
debbo riconoscere che è stata
una scelta provvidenziale e
fortunata in un tempo di
smarrimento del senso e del
valore di mettermi al seguito di
Gesù che ci ha insegnato a
chiamare Dio “Padre”, a essere
tutti gli uomini fratelli senza che
ci sia uno che eserciti violenza
come Caino e l'altro che la
subisca come Abele; che ci ha
insegnato a cercare la mitezza
come quella virtù forte che ci
porta a venire in possesso della
terra, ad essere puri nelle
intenzioni, perché questo ci apre
al dono della visione di Dio, a
nostra fragilità. In ogni caso, se qualcuno
vivere in spirito di povertà
ritiene che un bilancio è sempre bene perché le ricchezze materiali dividono e
farlo perché ogni momento chiude un sono seme di guerra; che ci ha insegnato
passato e apre il futuro io rispondo che se ad accettare la sofferenza che redime con
le svolte non ci sono state quando il le sofferenze di Cristo i peccati del
legno era verde, certamente non si può mondo, a non essere tristi perché Dio è
essere ottimisti ora che il legno è con noi e ci consola; che ci ha insegnato a
stagionato.
diffondere la pace per essere accolti da
Eppure solo questo posso dire che, Dio come suoi figli; che ci ha insegnato a
qualunque sia stato lo spessore morale e fare la volontà di Dio persino a costo di
spirituale della testimonianza che ho e s s e r e p e r s e g u i t a t i ; a d a v e r e
professato venendo incontro alle anime compassione per gli altri per ottenere la
che la Provvidenza mi ha fatto incontrare, compassione del Padre; che ci ha
Dio si è piegato sulla mia pochezza insegnato ad avere fame e sete di
seguendo le vie più misteriose, giustizia che non è quella delle leggi
suscitando in me fin dalla tenera età la umane per lo più condizionate dalle
vocazione al sacerdozio che è dono di passioni di parte, bensì quella che ci
grazia e di amore.
libera dal male e ci rende giusti.
Pur sentendo con sincerità che sia rivolta E' il programma di Gesù annunciato da
pag. 11
una montagna che riprende e rinnova il
Sinai mosaico, un programma che la
Chiesa rilancia nel Suo nome ad un
mondo sordo e infelice perché ogni cosa
sia restaurata nel Cristo Risorto.
In questi giorni preparandomi, a questo
incontro con voi e guardandomi dentro
con onestà intellettuale e morale, ho
trovato non poca consolazione nelle
parole del nostro Arcivescovo
pronunziate nell'omelia tenuta in
occasione dell'ordinazione sacerdotale
di Don Nicola Di Lorenzo. Ho pensato
che il comune cognome mi chiamasse
profeticamente in causa. Richiamando la
figura di Giovanni Battista
per proporlo come modello di
vita sacerdotale,
l'Arcivescovo ne evidenziava
tre caratteristiche: l'umiltà, la
funzione di precursore,
l'attitudine altruistica, cioè di
non legare a sé ma di rinviare
a Gesù Cristo. Cito le sue
ispirate parole per trovarvi
una conferma delle mie scelte,
se possibile, se non è
presunzione, e riconoscermi
in questa umile strumentalità
di Cristo perché Lui sia
annunziato al mondo.
Infatti questa è la vera natura
del ministero sacerdotale.
“Nessuno, Egli dice, può
testimoniare Dio se afferma se stesso.
Chi afferma se stesso si mette in primo
piano e concentra su se stesso
l'attenzione degli altri, indirizza a se
stesso il loro affetto, la loro stima, la loro
venerazione. E così diventa incapace di
indirizzare a Dio.”
Eccellenza, confratelli, fedeli, colgo
l'occasione per confessare nel senso del
salmo la bontà del Signore per quello che
ha operato nella mia vita e Lui solo sa
che io ho vinto la mia solitudine perché
sostenuto dalla speranza che le anime
con cui mi sono incontrato
trovassero sicuro
ancoraggio non nella mia,
ma solo nella Parola di Dio.
E per questo, Eccellenza,
sarà forse vero che io non
abbia mai cercato, sono sue
parole, “un qualche decoro
mondano o un opportuno
prestigio terreno” perché è
vero che l'annunzio di
Cristo non si impone “in
forza di un potere” bensì
“in forza di una trasparenza
quanto più pura possibile”
e che è “questa trasparenza
che può dire Dio”.
In questo spirito, che credo
mi abbia accompagnato
nella vita sacerdotale, mi auguro che
sempre la grazia di Dio abbia
efficacemente ispirato le anime, che mi
hanno interpellato, a cercare il volto del
Cristo Risorto al di là dei miei limiti e
delle mie fragilità.
E mi auguro di essere stato un precursore,
magari zoppicante, eppure non inutile né
insignificante, di Colui che deve venire
alle coscienze cioè l'uomo-Dio. E in
questo auspicio si annunzia la terza
caratteristica per la quale il sacerdote
rinvia le anime a Cristo.
Con la fiducia che Dio fa nuove tutte le
cose nonostante servi inutili come me,
oggi penso ai seminaristi degli anni del
mio insegnamento in seminario cui ho
cercato di dare gli strumenti eticoreligiosi necessari a fare chiarezza nella
loro vita e a capire ciascuno la sua
vocazione. Penso agli studenti del liceo
scientifico di Carini di cui ho cercato la
formazione culturale, letteraria e
religiosa in un tempo di disorientamento
e di perdita dei valori, insegnando loro a
scoprire nei classici latini e italiani le
idealità che danno senso alla vita
individuale e sociale. Penso alla
comunità di Monreale
quella che pregava il
silenzio mistico della
Chiesa del Rosario, allora a me affidata,
nella quale incominciavo ad attuare i
progetti pastorali che motivavano la mia
vita sacerdotale all'uscita del seminario.
Penso alla comunità di Altofonte, dove
mi recavo viaggiando da Monreale, per
collaborare alla pastorale di Mons.
Costantino; una comunità
cristianamente matura, che si nutriva
alla fonte delle più belle tradizioni
religiose e che col suo esempio mi
sollecitava a crescere nelle mie
convinzioni morali e nella mia
spiritualità.
Penso pure a questa comunità carinese,
in qualche modo eterogenea dal punto di
vista sociale ed economico, ma unita
nella sensibilità religiosa, nella speranza
cristiana, nel culto e nella preghiera
senza perdere il senso dell'impegno
civico e del lavoro. In questa città ricca
di storia, di tradizioni religiose, di
cultura, di figure sacerdotali che hanno
seminato abbondantemente virtù
cristiane e umane (per tutti ricordo Mons.
Tommaso Mannino), ho potuto lavorare
con profitto personale e collettivo
armonizzando l'insegnamento letterario
nella scuola pubblica, con il primato
della pastorale religiosa e liturgica. Chi
conosce l'animo dei carinesi
non sarà mai tentato di
andarsene, un animo che
rispecchia la bellezza del
paesaggio che Dio gli regalato
nonché i tesori dell'arte che
impreziosiscono i monumenti
cittadini.
Per tutte le comunità che ho
incontrato, io ritorno a pregare
ogni giorno e voglio sperare, o
Signore, che nessuno di quanti
mi hai affidato, insegnando,
amministrando i sacramenti,
celebrando la messa,
predicando il Vangelo si sia
perduto per colpa della mia
opacità cristiana.
Spero tanto che Dio non
si sia pentito del Dono che mi ha fatto,
mentre io continuo a ringraziarLo
professando la mia disponibilità a
servirLo nei suoi figli e miei
fratelli.Riconoscendo poi che non c'è
persona che si sia formata nella vita
senza maestri e senza figure autorevoli e
sagge, questa sera voglio ringraziare
alcune di loro avendomi essi aiutato a
crescere come uomo e come sacerdote.
Ringrazio anzitutto tutti i miei Vescovi,
in particolare il Nostro Mons. Cataldo
Naro, impegnato nel recupero per la
pag. 12
Diocesi di una sua
identità missionaria che
ha radici lontane, per
rilanciarla nei tempi difficili e complessi
che stiamo attraversando. A Lui
l'augurio che la sua azione pastorale e
culturale sia compresa e abbia successo
con la nostra leale e generosa
collaborazione.
Voglio ringraziare inoltre Mons.
Bommarito, esempio quasi insperato
negli anni del Concilio e in clima di
r i v o l u z i o n e
sessantottina, di lucida
e illuminata pastorale
giovanile; poi vescovo
e arcivescovo sempre
modello di vita
cristiana e sacerdotale
improntata alla gioia e
alla fraternità.
Ringrazio, altresì, tutti
i confratelli, quelli di
ieri che non ci sono più,
e quelli di oggi, quelli
più grandi di me, e i
più giovani che fanno
sperare in un futuro
più roseo per la nostra
Diocesi e che ogni
giorno testimoniano
con il loro personale
sacrificio l'annunzio
della Buona Novella.
Tra i trapassati rivolgo il mio affettuoso
ricordo all'Arciprete Mons.
Badalamenti, a me vicino prima come
collega di insegnamento in seminario,
poi come mio Arciprete; lo ricordo in
particolare negli anni in cui stava male in
salute, fino al giorno del suo trapasso
nella pace dei santi. Lo ricordo, come
tutti i carinesi, zelante e fervido pastore,
dedito incessantemente alla cura e alla
formazione delle anime che trovavano in
lui un punto di riferimento solido e
sicuro.
Tra quelli che stanno in trincea come
tacere dell'Arciprete Mons. Ambrogio,
degna e apprezzata figura di sacerdote,
culturalmente e teologicamente
preparato, che onora il Presbiterio e si
pone come alta guida morale e spirituale
di questa città? Per me è grande onore
collaborarlo nel difficile progetto di
animazione religiosa e morale di Carini
insieme a Padre Giuseppe Gradino e
Padre Agostino, giovani sacerdoti fedeli
e zelanti. Ringrazio
il Sindaco di Carini
Dott. La Fata
sempre disponibile e
attento a cogliere le
esigenze che
vengono dalla
Chiesa, e il Sindaco
di Giardinello Dott.
Polizzi che segue
con attenzione le
vicende di quella
piccola comunità
nelle varie necessità
assistenziali e
religiose.
Ringrazio inoltre
con profonda
gratituidine la
Schola Cantorum,
egregiamente diretta
dal maestro Enzo Buzzetta per le belle
esecuzioni di canti che hanno
sottolineato al meglio il clima di mistica
preghiera, che ha caratterizzato questa
assemblea liturgica. Non c'è che dire:
siete stati bravi! Se è vero quel detto
“Qui bene cantat, bis orat”, allora noi
questa sera abbiamo pregato due volte.
Non posso dimenticare in questa
circostanza i miei genitori, i miei fratelli
e nipoti tutti, che saluto con affetto.
Penso a mio fratello Totò e a mia nipote
Gina che ci mancano, ma mi conforta il
pensiero che nella pace dei santi
gioiscono con noi in questa celebrazione
e pregano Dio perché ognuno di no trovi
la sua pace in questo mondo e perché la
Chiesa santa di Dio continui ad essere
sale della terra.
Nel ringraziamento non dimentico certo
i tanti amici che ringrazio di avermi
onorato della loro presenza. Con tutti
condivido le bellezze e le difficoltà della
vita e questo comune peregrinare nella
terra ormai globalizzata, che insidia
purtroppo la nostra identità cristiana e
alimenta il relativismo delle fedi e della
morale. La terra è preda di una economia
senza regole, dei traffici illeciti che
trattano la coscienza come un accessorio
inutile, ed è esposta a continue guerre
sanguinose, in una parola, al peccato per
cui Cristo è morto in croce. Di fronte ad
un quadro così gravido di pericoli e di
insidie, non ci resta che la preghiera dei
discepoli di Emmaus: “Resta con noi
perché il sole ormai tramonta”.
Quei discepoli cercavano conforto in
uno sconosciuto che presto riconobbero
nel Risorto quando recitò la preghiera di
benedizione e spezzò il pane. Noi siamo
certi di non pregare uno sconosciuto ma
Colui che ha vinto la morte.
Alla fine di questo incontro vissuto sul
filo dei ricordi, dei sentimenti e degli
affetti oltre che delle ragioni teologiche
con il pensiero e il cuore rivolti a Dio, mi
sia consentito di esprimere l'emozione di
un uomo che già guarda al tramonto e,
tuttavia, quest'uomo, questo sacerdote
vuole ancora testimoniare con tenacia la
speranza che domani il sole risorgerà
ancora; che risorgerà la civiltà
dell'amore e della solidarietà perché
Cristo è risorto e la Chiesa lo annunzia al
mondo.
Hamburger
Tritato
4,90
Bollito
Spezzatino
€
pag. 13
L’
LOde
O
NG
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rc
e
ip
Le buche dimenticate
I meccanici di Carini sono grati al Monte Colubrino per
il masso (inamovibile) caduto. Da quando il traffico è
stato dirottato nelle vie interne della Zona Industriale
(oggetto di non tanto recenti lavori) ammortizzatori e
gomme (cerchi compresi) vengono sostituiti con una
frequenza degna della formula uno.
Pare che nessun geologo voglia firmare la relazione
per la riapertura della via Don Sturzo, specialmente
dopo l’incendio che ha colpito la parte da dove si è
staccato il masso. Alle prime piogge, e conseguente
abbassamento brusco della temperatura, si
prevedono nuovi crolli. Meglio non farsi trovare di
sotto quando succederà ancora (basta guardare le
aree libere per vedere centinaia di massi più o meno
grandi rotolati giù nel tempo).
Devi comprare le pompe di calore?
Non sai quanto potrai spendere ?
Chiedi al Comune di Carini: la Ripartizione III può darti il miglior prezzo
Nel mesi di luglio, dopo i primi giorni di caldo infernale, alcuni uffici del Comune di Carini hanno deciso
di bandire delle gare per l’acquisto di pompe di calore. Fin qui niente di strano. Ci imbattiamo nelle
delibere di acquisto:
il 7 luglio la Ripartizione V con la Det. n° 198 svolge una trattativa privata per l’affidamento della
fornitura e posa in opera di 6 climatizzatori per il Tribunale. Costo dell’operazione 6.900 euro + IVA.
Quattro giorni dopo, l’11 luglio, è la Ripartizione III con Det. 490 ad approvare un preventivo di spesa
per l’acquisto e l’istallazione di 6 climatizzatori. Costo 2.400 euro IVA compresa.
In nessuna delle 2 determine è specificata la potenza dei climatizzatori, ne altre caratteristiche
tecniche. Chi ha fatto l’affare ? La Ripartizione III che ha spuntato un buon prezzo o chi ha venduto i
climatizzatori alla Ripartizione V ?
Almeno su questo ci risponderà qualcuno ?
pag. 14
Asilo Nido Comunale: i soliti problemi di non gestione
LETTERA APERTA AI GENITORI
I sottoscritti Ambrogio Conigliaro e Rossella De Luca, Rappresentanti dell'Assemblea delle Famiglie, eletti nell'assemblea del 11 febbraio
scorso, vi scrivono questa breve nota per rendervi partecipi della gestione dell'Asilo Nido Comunale.
A seguito di quella assemblea, nella quale i sottoscritti hanno avuto l'incarico di essere l'interfaccia tra tutti i genitori/utenti ed il Comitato di
Gestione-Comune di Carini, abbiamo più volte lamentato la scarsa attenzione posta da parte della Gestione (Cooperativa, Comune,
Presidenza del Comitato) nei confronti dei piccoli utenti dell'Asilo e, di contro, il grande impegno e lo sforzo portato avanti dal personale
impegnato con i nostri bambini.
Abbiamo scritto (primi di Aprile) una nota al Presidente della Cooperativa “Città Nuova” (società capofila nella gestione del Nido)
segnalando alcune disfunzioni sui servizi. Nessuna risposta
Dopo l'elezione del Presidente (avvenuta nella prima riunione del Consiglio) per riuscire a convocare la prima riunione utile con all'ordine
del giorno i problemi dell'asilo abbiamo dovuto presentare una richiesta di auto convocazione e, solo in seguito è arrivata la convocazione
ufficiale da parte del Presidente. Nella stessa seduta, dove si è verificato sommariamente il progetto migliorativo di gestione dell'asilo da
parte della Cooperativa che lo gestisce e che pertanto si chiede a ciascun genitore di verificare se quanto previsto dal progetto è stato
svolto dal proprio bambino (se non avete copia del progetto chiedetela al Coordinatore dell'Asilo Nido), si era impegnato il Presidente a:
1.
sollecitare all'Amministrazione Comunale la sistemazione del giardino esterno per permettere l'attività ai nostri bambini;
2.
impegnare l'Amministrazione Comunale all'acquisto di un idoneo impianto di climatizzazione per la struttura, al cui interno a
partire dal mese di maggio si raggiungono temperature insopportabili, atteso che la prevista istallazione da parte della
Cooperativa che gestisce l'asilo di 6 pompe di calore nell'anno in corso non era avvenuta;
3.
chiedere il rispetto della L.R. 214/79 e successive modifiche ed integrazioni, sulla durata delle convenzioni per la gestione
dell'Asilo Nido e sul mantenimento del personale, in vista della nuova gara di appalto per la gestione che si terrà ad agosto;
4.
convocare entro la metà/fine di giugno una nuova Assemblea delle Famiglie per comunicare a tutti i genitori quanto sopra
richiesto.
Ad oggi, 17 luglio, a 13 giorni dalla chiusura dell'Asilo Nido per la sosta estiva e la nuova gara da parte del Comune per la gestione dello
stesso, abbiamo potuto verificare soltanto l’installazione da parte del Comune (e non della Cooperativa come previsto dal contratto) di 4
pompe di calore un paio di giorni prima della festa di fine anno che si è tenuta sabato scorso, non sappiamo se le altre richieste hanno
avuto seguito. Nei fatti, e sotto gli occhi di tutti, il giardino è abbandonato a se stesso e non è possibile la fruizione da parte dei bambini, con
giochi fissi pericolosi ed arrugginiti; le pompe di calore sono state montate praticamente a fine estate mentre i bambini hanno sofferto il
caldo già dai primi di maggio (spesso il personale dell'Asilo è stato costretto a tenere i bimbi con il solo pannolino a causa dell'eccessivo
caldo) e sono assolutamente insufficienti in quanto hanno creato scompensi di temperatura enormi tra due stanze e tutto il resto della
struttura; l'Assemblea delle Famiglie non è stata ancora convocata (in via informale sappiamo che si terrà il 25 pomeriggio); alcune attività
previste dal progetto (di un certo costo per il Gestore) non sono state effettuate e nessuna giustificazione è stata presentata.
Questo per informarvi di quanto accade nella struttura, con la speranza di vedervi più partecipi nel rispetto dei nostri diritti e dei nostri
bambini.
Grazie e BUONE VACANZE
pag. 15
La pubblicità a Carini ...
... ed il mercato drogato
Storie di ordinaria illegalità
Che il nostro fosse un paese strano è un fatto conclamato.
Che da sempre vige la legge del più furbo, del più
“sperto”, della prevaricazione di chi è “amico degli
amici”, lo sanno tutti e, nel bene e nel male ci si è abituati
a convivere. Ogni giorno far rispettare i più elementari
diritti, basilari al vivere comune, è una battaglia continua,
ed essere rispettosi delle regole e delle leggi è sempre più
un handicap. A questo modo di vivere non può che
adattarsi e regolarsi anche il mercato, di qualunque genere
esso sia.
Carini è forse l'unico paese in Italia ad avere ben due
giornali locali (considerando le dimensioni del paese),
non perché i suoi abitanti siano accaniti lettori, ma perché
il campanilismo (eccessivo attaccamento al luogo natale)
e la voglia di notizie ed informazioni ne permette ad oggi
la sopravvivenza. Quest'ultimo termine non deve essere
considerato una esagerazione: anche se “Carini Oggi” ed
“Il Vespro” hanno due filosofie e due linee editoriali
completamente diverse, hanno un unico mercato che gli
permette di coprire le spese e di continuare ad informare i
propri lettori: il mercato della pubblicità.
Oggi, come non mai, questo mercato a Carini soffre
enormemente della mancanza totale di controlli da parte
degli organi preposti, anzi sembrerebbe che qualcuno di
essi sia complice e connivente della violazione delle
regole del mercato. Succede così che i pochi
commercianti che si rendono disponibili per una
campagna pubblicitaria si ritrovino presto assediati da
proposte completamente contrastanti tra loro che si
trasformano spesso in bassi costi è pessima qualità.
Qualche mese fa abbiamo scritto dell'opuscolo “Per Te”;
un “giornalino” (scusandoci con il resto dei giornali per il
termine usato) abusivo che raccoglie pubblicità nel Golfo
di Carini. Una pubblicazione mensile che si limita ad
elencare una dietro l'altra pagine di pubblicità, alternate
da una fantomatico mercatino dell'usato dove ogni mese
quasi sempre gli stessi prodotti vengono spostati di posto
per un nuovo elenco. Ripetiamo il termine “ABUSIVO”
perché la legge che regolamenta la stampa (Legge n°47 del
1948) è abbastanza chiara: Art. 1 “Definizione di stampa o
stampato: Sono considerate stampe o stampati, ai fini di
questa legge, tutte le riproduzioni tipografiche o comunque
ottenute con mezzi meccanici o fisico-chimici, in qualsiasi
modo destinate alla pubblicazione.” Bisogna essere registrati
presso il Tribunale competente, avere un Direttore
Responsabile, rispettare una serie di regole e norme.
La Legge magari è un pò vecchiotta e risente degli effetti postbellici del periodo in cui è stata redatta, ma è vigente e
rispettata da tutti i giornali italiani. L'opuscolo “Per Te”, pur
essendo a tutti gli effetti un periodico con cadenza mensile, pur
rientrando nell'art. 1 della L. 47/48 non rispetta nessun articolo
della stessa Legge, tra l'indifferenza di tutti gli organi di
controllo preposti e nonostante sia noi che “Carini Oggi”
abbiamo più volte pubblicamente denunciato il fatto. Al danno
anche la beffa: sia il Comune di Carini che quello di Terrasini
spesso “trovano” spazio tra le pagine pubblicitarie
dell'opuscolo.
Ma questo pare non sia l'unico caso “anomalo” tutto carinese.
E' successo ad alcuni “potenziali imprenditori” che si
informavano su quale fosse l'iter burocratico-amministrativo
per aprire un nuovo esercizio commerciale, di essersi sentiti
suggerire di rivolgersi, dopo la presentazione della pratica, ad
uno “staff operativo” completo di vari consulenti (fiscale,
lavoro, piani di sicurezza, grafica e pubblicità) che gli
avrebbero garantito il sicuro successo.
Così come è successo, ed in questi giorni abbiamo avuto
diverse segnalazioni, che alcuni imprenditori locali si siano
recati presso il competente concessionario pubblico per la
riscossione della tassa per le pubbliche affissioni (manifesti,
insegne, locandine, ecc.) ed hanno trovato nei medesimi locali
gli uffici di un imprenditore pubblicitario che proponeva
“prezzi più miti” per i lavori per i quali si andava a pagare la
tassa. A qualche imprenditore addirittura è stato consigliato di
cambiare studio pubblicitario per evitare “rogne”. La storia
pare vada avanti da diversi mesi ma nessuno ha avuto il
coraggio di denunciare il fatto per paura di ritorsioni.
pag. 16
Turismo alternativo
1a parte
Vogliamo attirare la vostra
attenzione, soprattutto in questo periodo
dedicato al relax e alle vacanze mondane,
proponendovi un insolito itinerario,
da trascorrere tra un bagno e l'altro,
lontano dai circuiti di massa spesso
proposti in vari spot pubblicitari.
Abbiamo preso spunto, per questa
proposta di Viaggio,
da una
esperienza fatta da degli amici
Cavalieri del gruppo Branco
Selvaggio di Carini, che hanno
trascorso quasi una settimana a
cavallo (ma in macchina o in moto
ci si impiega qualche giorno)
tracciando da Carini (PA) ad
Eraclea Minoa (AG), un insolito
itinerario da loro battezzato: “Alla
ricerca del popolo Sicano”. Il
viaggio dei cavalieri (documentato
da diversi articoli di Quotidiani
Regionali e TV locali) è stato realizzato
nel mese di Giugno 2006, periodo
sicuramente più indicato per questo tipo
di itinerario soprattutto per gli aspetti
paesaggistici; ma i forti contrasti che ci
regala la nostra isola anche nel mese di
Agosto, con le assolate valli ingiallite
dalla trebbiatura del grano, i verdi vigneti
dei dolci altopiani dei Monti Sicani e le
bianchissime scogliere Agrigentine
possono ancora offrirci insolite
emozioni.Una grossa premessa bisogna
farla per dare delle brevi notizie sulla
cultura di questo antico popolo
preistorico che abitò la nostra Isola
(principalmente la Sicilia Occidentale)
secoli prima della nascita di Cristo. Una
cultura per certi aspetti dimenticata e
poco valorizzata, fuori dai circuiti
turistici dei Tour-Operator, a discapito di al 700 a.C., la trovarono etnicamente
quella Sicilia Classica ed Ellenistica che divisa in due grandi regioni: la parte
ha sempre oscurato questa parte di storia Orientale popolata dai Siculi, quella
Occidentale dal popolo Sicano;
l'ultimo lembo di terra, quello tra
le attuali Prov. di Trapani e
Palermo, dagli Elimi.
Ma si sapeva
che i Sicani
occupavano anticamente tutta
l'isola e Sicania era il nome che
avevano dato all'isola. Poi,
incalzati dall'arrivo di un popolo
straniero, i Siculi, o forse per le
continue eruzioni dell'Etna, il
popolo Sicano si isolò nella la
parte Occidentale dell'isola, cui
confine naturale fu l'Himera
meridionale, oggi fiume Salso.
Alcuni storici antichi, come Timeo
di Tauromènio e Diodoro Siculo,
ritenevano i sicani popolo
del popolo siciliano.
autoctono, come del resto autoctoni si
ritenevano pure loro. Altri autori invece,
come il grande Tucidide e Filisto da
CHI ERANO I SICANI?
Siracusa, ritennero i Sicani discendenti
Sulla comparsa del popolo Sicano in
da altri popoli, giunti in Sicilia dalla
Sicilia le prime notizie che abbiamo,
penisola iberica all'incirca cento anni
visto che non è rimasta traccia della loro
prima dell'arrivo del popolo Siculo, cioè
scrittura, ci sono state tramandate da
intorno al 1200 a.C. Gli Elimi invece
vecchie leggende e dai primi poeti
erano un gruppo etnico formatosi
classici. Essi ci descrivono l'isola abitata
localmente, come racconta Tucidide,
anticamente (prima dei Sicani) da
dalla fusione di Troiani sfuggiti agli
Ciclopi, Lestrìgoni e
Achei e da popolazione Sicane.
Feaci, che vivevano nelle
A prescindere quale ipotesi può essere
caverne della frastagliata
più attendibile, studio che possiamo
costa Siciliana.
approfondire in un prossimo articolo,
Sicuramente, nelle
senza dubbio emerge che il Popolo
fantasie popolari, si
Sicano è di indubbia matrice arcaica, più
scambiavano
ossa di
antico del popolo Siculo ed Elimo, ed è
pachidermi per ossa
sicuramente uno dei primi popoli
umane, ed i Ciclopi
organizzati della storia, o meglio della
diventavano giganti da un
preistoria, dell'intera isola e, pur
occhio solo legati alla
rimanendo incerta la sua origine, da
mitologica ed ai racconti
recenti scavi archeologici (purtroppo
omerici, i Lestrìgoni un
scarsi per la parte Occidentale dell'Isola)
popolo dedito all'arte dei
si può stabilire con certezza una prima
metalli (si riteneva che
fase arcaica di questo popolo che lo fanno
forgiassero le armi dei
risalire ad un periodo sicuramente più
mitici Eroi Achei in
remoto. In alcuni siti archeologici sono
profonde cavità dell'Etna),
stati trovati frammenti di ceramica
ed i Feaci un popolo di
riconducibile al popolo sicano, risalente
navigatori. Forse proprio il popolo
al 1300-1500 a.C. Si parla di un
Sicano, riunitosi in piccole comunità, è il
collegamento o addirittura di una
loro diretto discendente
che,
identificazione tra la cultura Neolitica e
successivamente si è dedicato
Sicana (da Wikipedia).
all'allevamento di animali e
E' certo che quando il popolo Sicano si
all'agricoltura.
isolò nella parte Occidentale i timori, le
Di certo sappiamo che quando i primi
paure e la voglia di sentirsi più sicuri e
coloni greci sbarcarono in Sicilia, attorno
protetti prevalsero a tal punto da
pag. 17
aggregare nuclei urbani in cima a
montagne, tra rocche inaccessibili, con
città fortificate come la mitica fortezza di
Kamico. Delle loro città, Inico, Iccara,
Omphake,Catro, Uessa, Misera, Makara
e Kamico, poco conosciamo,
come della loro lingua. Oggi,
forse, sono state identificate,
tra le numerose incertezze, solo
i siti di Makara (Eraclea
Minoa), di
Iccara (nel
Territorio di Carini) e di
Kamico
(Sant'Angelo
Muxaro), siti archeologici che
vi proponiamo di visitare e che
con grande entusiasmo hanno
affascinato i sette cavalieri del
“Branco Selvaggio”: Pietro
Manicioto (il capo spirituale
del gruppo), Gioacchino Lo
Piccolo (l'ispiratore), Bartolo
Amato, Totò e Francesco Monterosso, e
gli amici di Partinico Totò Sgroi e Nino
Inghilleri. L'itinerario tracciato, che parte
da Carini, fa da collegamento tra due
sponde opposte dell'isola: la costa
Tirrenica e quella Mediterranea (o
Canale di Sicilia). Queste opposte sponde
e questi siti sono legati da una delle più
affascinanti leggende isolane: quella di
Dedalo e di Re Cocalo.
Una leggenda preistorica, tramandata a
noi da Diodoro Siculo, racconta che
secoli prima della storica colonizzazione
greca in Sicilia, Dedalo, geniale artista ed
inventore, fu condannato all'esilio
nell'isola di Creta per l'omicidio di suo
nipote Talo. Fu costretto a fuggire dalla
stessa isola per sfuggire all'ira di Re
Minosse, cui aveva costruito il famoso
labirinto del Minotauro, usato però dalla
moglie del Re per incontri amorosi. Con
un paio d'ali di cera, assieme a suo figlio
Icaro, prese il volo. Ma suo figlio si
avvicinò troppo al sole e cadde,
Inico, alla corte del potente Re Sicano
Colalo. Su incarico dello stesso Re
costruì la mitica Kamicos, imprendibile
fortezza lungo le sponde del Fiume
Platani. Costruì anche altre città tra cui la
stessa Iccara sicana in onore di suo figlio
Icaro. Minosse, sulle sue tracce, approdò
in Sicilia chiedendo al potente Re Sicano
di restituire Dedalo. Ma Cocalo,
fortificato armai
nell'inespugnabile fortezza, con
l'inganno attirò dentro Minosse e
lo fece uccidere dalle sue figlie
annegandolo nel bagno del
sontuoso Palazzo. Dopo anni di
assedio i cretesi rimasti decisero
di fondare presso Makara,
l'attuale Eraclea Minoa. Per
secoli la leggenda fu alimentata
dagli stessi coloni greci di
Agrigento per rivendicare e
giustificare la loro “pacifica”
occupazione, ma oggi questa
leggenda, che sembrava essere
solo frutto di racconti popolari, comincia
a prendere corpo nelle tombe a tholos di
Sant'Angelo Muxaro (di sicura
importazione Micenea) negli ori e nei
numerosi gioielli rinvenuti nelle sue
tombe e nelle
necropoli Sicane
venute alla luce
negli ultimi anni.
L'ITINERARIO
Carini - Tombe
Sicane presso
Santa Venera Monte d'oro
E' la prima tappa, a
pochi chilometri
dalla partenza,
seguendo la strada
provinciale Carini
Montelepre,
all'ingresso
dell'area attrezzata
annegando nelle acque del Mar Santa Venera presso Manico di Quarara.
Mediterraneo. Si rifugiò allora presso Siamo in una zona di forte interesse
archeologico, al confine
del comune di Carini
con il comune di
Montelepre. Una ricca necropoli è ciò
che rimane di un insediamento di matrice
Sicana, ancora interessato,
purtroppo, da scavi abusivi di
avventati predatori. Questa
necropoli viene inserita nel
complesso insediamento
territoriale della vecchia Iccara
Sicana.
San Giuseppe JatoLa Vecchia
Jatina-Dopo aver attraversato Partinico e
sostato per un piccolo spuntino
sulle sponde del lago Poma, il più
grande lago della Provincia di
Palermo, si arriva alla seconda
tappa archeologica, Monte Jato,
sito della Vecchia Jatina, sopra i
Comuni di San Giuseppe Jato e
Sancipirrello. Con un sviluppo
urbanistico abbastanza complesso, è
interessato da un periodo protostorico
(inizio dell'insediamento) fondato da una
popolazione indigena, molto
probabilmente sicana. I ritrovamenti
casuali del periodo indigeno, ritrovati
sotto le costruzioni ellenistiche sono però
molto scarsi. Si tratta di capanne circolari
o ovali con fondo costruito da una
piattaforma in lastre di pietra. Il tipo di
ceramica arcaica è rarissima. In una delle
case, di fattura tardo-arcaica (vicino al
tempio di Afrodite) sono state ritrovate
tipologie di ceramica indigena con
ceramica di tipo attica, segno indelebile
della convivenza pacificata tra
popolazione indigena e greca. L'area
archeologica, comprendente il Tempio di
Afrodite, il Teatro Greco e altre case a
Peristilio e dimostra la grande
importanza di questo insediamento,
sopravvissuto per millenni, dal periodo
arcaico-sicano a quello greco ellenistico,
romano e musulmano fino alla sua
definitiva distruzione da parte di
Federico II nel 1246 d.C.
continua ...
pag. 18
di Marco Guerriero
Ed il Sindaco La Fata “quasi” toglie l’ICI sulla prima casa!
Peccato che con questa operazione toglie anche la speranza, seppur remota, a quei cittadini che ancora credevano in un giorno
in cui avrebbero avuto anche loro il privilegio ormai diventato sogno, dell'allaccio fognario, dell’illuminazione pubblica o di
belle strade asfaltate. Solo sogni! Direte voi … No Diritti. Poiché tutti i cittadini sono uguali e tutti dovrebbero usufruire degli
stessi servizi adempiendo agli stessi doveri. Ma forse a Carini questo principio fondamentale, sancito in tutte le costituzioni
moderne, (nella nostra all'art. 3) sembra essere scomparso. Si va stratificando come se fosse qualcosa di discrezionale che
oggi ci impegna e domani ce ne fa fregare; tanto quello che importa è non mettere la macchina in divieto di sosta (o se la si
mette lasciate un biglietto, come fanno i nostri compaesani, con nome e cognome!!!), o presentarsi alle urne puntuali sotto
richiesta di questo o di quell'altro uomo impegnato in politica, o in qual cos'altro; o, cosa ancora più sincera, vedere Carini di
notte colorata dal giallo dei lampioni e dal bianco di quei simpatici sacchetti dell'immondizia che oscillano dalle case, in
attesa di esser presi. Ma questo avviene nella Carini di serie A, quella tutta in salita. Non avviene ne a Ciachea, ne al Piraineto
e per certi versi neanche a Villagrazia.
Sapete, la necessità di introdurre una tassa sugli immobili, risale al 1992 quando il Governo di allora, mise alla prova l'ISI
(Imposta Speciale sugli Immobili), e dato che in Italia tutte le imposte che nascono come una tantum diventano sempre una
semper, l'anno successivo venne introdotta l'ICI, l'Imposta Comunale sugli Immobili. Ma quale era il motivo di tassare gli
immobili e lasciare indenni gli altri tipi di patrimonio? Ed Inoltre come mai lo Stato lasciò ai comuni la riscossione di tali somme?
Vedete cari lettori siamo in periodo di deficit economico, e gli Enti Locali minori (Regioni, Province, Comuni), erano
continuamente indebitati, così lo Stato non riusciva ne a ricoprire tali debiti, ne a garantire per gli esercizi futuri incrementi
patrimoniali. Quindi l'unica soluzione era quella di lasciare incassare e gestire autonomamente ai comuni un' imposta di ampio
gettito e di facile riscossione. L'ICI.
Ora che l'ICI non sia una tassa giusta al 100%, può pure passare, ma che Carini non ha bisogno di tutti questi soldi, sembra
qualcosa di strano. Non pagare l'imposta sulla prima casa, “potrebbe indurre” un cittadino con tre figli e con quattro case di
proprietà, di assegnarne una l'uno ai figli e non pagare più nulla. Meglio ancora è quello che è successo: molte mega ville di Carini,
catastalmente quasi tutte sottovalutate, ma con un valore di mercato così alto che praticamente non hanno valore apprezzabile,
non hanno pagato quest'hanno per quanto dovevano, ne pagheranno più, mentre anziani residenti nel Centro Storico in vecchie
case di paese hanno dovuto intaccare la pensione. Per concludere vorrei solo ricordare che quando una famiglia paga anche 300 €
annui ha un onere giornaliero di circa 0.80€, praticamente nulla, ma quando circa 10.000 famiglie non pagano, vengono a mancare
circa 3.000.000 di €. Quindi, cari cittadini e lettori de Il Vespro, anche se ovviamente l'ICI comporta solo una parte anche se grossa
delle entrate del Comune, è meglio avere tutti i servizi che ci spetta avere per diritto, o accontentarci di risparmiare 0.80 € al giorno?
pag. 19
XI Trofeo Internazionale Sicilia di Pesistica
Campionati Italiani di Power Games
VII Memorial “Fabio Ravanusa”
Successo pieno alle manifestazioni
estive della Vigo Club di Carini che si
sono svolte presso l'hotel Azzolini di
Villagrazia di Carini. Il Trofeo
Internazionale Sicilia di Pesistica,
giunto alla XI edizione, ha visto la
partecipazione delle rappresentative di
Albania, Sicilia e Spagna, ed è stato
vinto da quest'ultima che ha schierato
una squadra proveniente della Catalogna,
e che ha raggiunto i 912,67 punti,
seguiti dalla Sicilia con 892,23 punti ed
infine l'Albania con 797,31 punti,
probabilmente fiaccata nella resistenza
da un intoppo burocratico per il rilascio
dei visti da parte dell'Ambasciata
Italiana di Valona.
La miglior alzata della gara è stata eseguita dallo spagnolo
Oscar Rodriguez con 153 kg, seguito dal quindicenne
albanese Elmazi Edison
che ha sollevato ben
150 kg.
Grande successo ha
riscosso la nuova
formula dei Campionati
Italiani di Power Games,
con la distensione su
panca/squat davanti e
girata al petto. Settanta
atleti provenienti da
tutte le società italiane
affiliate al CONI si
sono contesi a suon di
chilogrammi il Titolo di
Campione Italiano, che
in assoluto è risultato
essere Sergio
Mannironi del gruppo
sportivo delle Fiamme
Oro di Roma con 445 kg di
totale, seguito da Cristian
Farina della Castellanza Pesi
con 415 kg ed al terzo posto
il palermitano della Jogging
Palermo Massimiliano
Rubino con 366 kg.
Il primo posto nella classifica
per Società è andato alla
Trinacria Palermo, seguita
dalla Olympia Sport di San
Giuseppe Jato , al terzo posto
la Jogging Palermo, al quarto
la Vigor Carini ed al quinto la
Castellanza Pesi.
Come ormai consuetudine i
Campionati Italiani sono stati abbinati, su gentile concessione
della FIPCF alla memoria di Fabio Ravanusa, della cui scomparsa
ricorreva quest'anno il settimo anniversario. La presenza del
Sindaco di Carini, dott. Gaetano La Fata, del Presidente Federale
dott. Antonio Urso, del Presidente del Comitato Regionale
Salvatore Scarantino, hanno dato alla manifestazione, se mai che
ne fosse stato bisogno, quella importanza che la stessa ha sempre
avuto. Agli ospiti sono state offerte escursioni turistiche a Carini,
Terrasini e Monreale, dove la comitiva è stata ricevuta dal
Sindaco della cittadina normanna dott. Gullo che, oltre alla visita
guidata ai monumenti ha offerto un rinfresco.
Il 30 giugno un gruppo folk ha allietato la serata agli ospiti,
mentre tutte le sere, su gentile concessione dell'Assessorato alle
Attività Produttive del Comune di Carini, sono state offerte
degustazioni di vini e prodotti tipici locali, a cura della Enoteca
Donna Laura e della Carnezzeria Gaspare Lo Duca.
La Vigor Carini vuole esprimere un sentito ringraziamento al
Comune di Carini, alla Regione Siciliana ed alla Provincia
Regionale di Palermo Assessorato allo Sport, per la
collaborazione data; ed alle ditte: Edicola e Tabacchi Rosario
Tranchina, Placet Sport, Panificio Pizza e Sfizi di Genova, Pub Al
Gavà, Materiale Edile Oliveri e Sicilauto per i premi offerti.
pag. 20
Le Orchidee del territorio di Carini
di Pino Maranzano
5 GENERE HIMANTOGLOSSUM - W.
D. J. Kock
20
Himantoglossum
robertianum (Loiseleur) P. Delforge
D: poco comune e localizzata,
rinvenute 3 stazioni di crescita, per un
totale di circa 30 esemplari, tutte su
Montagna Longa
F: da metà novembre a tutto marzo.
H: garighe, prati, macchie e radure
(zone luminose)
Primo ritrovamento 1995
21
Himantoglossum hircinum
(Linnaeus) Sprengel
D: rara e localizzata solo su piano Santa Venera e Monte
Saraceno.
F: tutto aprile fino a metà giugno.
H: garighe, prati, macchie e boschi radi.
Primo ritrovamento 1997
6 GENERE OPHRYS - Linnaeus
Sezione Pseudophrys
22
Ophrys lupercalis J. Devillers-Terschuren & P.
Devillers
D: diffusa e comune in tutto il territorio.
F: dai primi di gennaio a fine marzo.
H: garighe, prati, macchie, pinete.
Primo ritrovamento 1999
* 22 bis Ophrys fusca Link
D: poco comune, nei comprensori di
Monte Saraceno e Montagna Longa.
F: dai primi di marzo fino a maggio.
H: macchie, garighe, pinete, incolti.
2a parte
23
Ophrys sabulosa Paulus & Gack ex P. Delforge
D:
F: aprile - maggio.
H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone luminose)
Primo ritrovamento 2004
24 Ophrys obaesa Lojacono
D: monte Saraceno, Montagna Longa e
Piano Gallina.
F: aprile - maggio.
H: garighe, prati, macchie e boschi radi
(zone + o luminose)
Primo ritrovamento 1996
25 Ophrys pallida - Rafinesque
D: molto rara, due soli ritrovamenti ai
margine del piano di Santa Venera sul
lato nord a circa 550 mt. di altitudine.
F: aprile - maggio.
H: gariga, macchie e pineta.
Primo ritrovamento 1997
26
Ophrys archimedea P. Delforge & Walravens
D: rara e localizzata, pochi ritrovamenti su Pizzo Peluso a circa
800 mt. di altitudine.
F: aprile - maggio.
H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2000
27 Ophrys numida - Devillers Terschuren &
Devillers
D: rara e localizzata su Montagna Longa e Monte Saraceno
F: aprile - maggio.
H: garighe, macchia e prati (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2001
28 Ohrys sicula - Tineo
D: ampiamente diffusa e comune su tutto il territorio.
F: da fine marzo a metà maggio.
pag. 21
H: garighe, prati, macchie, pinete e boschi radi.
Primo ritrovamento 1991
29 Ohrys phryganae J Devillers-Terschuren & P.
Devillers
D: poco comune su tutto il territorio
F: marzo maggio.
H: garighe, prati, macchie, pinete e boschi radi.
Primo ritrovamento 1992
30 Ophrys lutea - Cavanilles
D: comune e diffusa su tutto il
territorio.
F: aprile - maggio.
H: garighe, prati, macchie e pinete.
Primo ritrovamento 1990
31 Ophrys mirabilis - Geniez
& Melki
D: molto rara, tre siti su Monte
Saraceno.
F: da metà aprile a fine maggio.
H: zone rocciose, garighe e ampelodesmeti (zone luminose)
Sezione EUOPHRYS - Godfery
32 Ophrys speculum Link
D: ampiamente diffusa e comune ovunque.
F: da fine marzo ai primi di maggio.
H: garighe, prati, macchie, boschi radi e bordi stradali.
Primo ritrovamento 1993
33
Ophrys bombyliflora - Link
D: specie poco comune, localizzata, è numerosa nei
luoghi di crescita.
F: dai primi di marzo ai primi di maggio.
H: garighe, prati, boschi radi e bordi stradali.
Primo ritrovamento 1997
34 Ophrys grandiflora - Tenore
D: ampiamente diffusa e numerosa.
F: da i primi di marzo a tutto maggio.
H: pinete, garighe, zone erbose,
macchie e bordi stradali.
Primo ritrovamento 1992
35
Ophrys apifera - Hudson
D: poco diffusa, presente su Monte
Saraceno e Santa Venera.
F: fine aprile - maggio.
H: garighe, macchie, radure, pinete e
incolti.
Primo ritrovamento 1995
36
Ophrys oxyrrhynchos - Todaro
D: localizzata e numerosa nei luoghi di crescita, su tutto il
territorio
F: aprile - maggio.
H: garighe, prati, macchie e boschi radi (zone luminose)
Primo ritrovamento 1997
37
Ophrys exaltata - Tenore
D: poco comune e localizzata su Monte Saraceno, Montagna
Longa, Santa Venera e C.da Pirato.
F: da metà aprile ai primi di maggio.
H: garighe, incolti, bordi stradali, macchie e
boschi radi (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2001
38
Ophrys panormitana - (Todaro)
Soò
D: poco comune, Monte Saraceno,
Montagna Longa, Santa Venera e C.da
Pirato.
F: dai primi di marzo a metà aprile.
H: garighe, macchie, boschi radi e bordi
stradali (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2002
39 Ophrys passionis
- varietà garganica. (E. Nelson ex O.
Danesch & E. Danesch) P. Delforge.
D: rara e localizzata, Piano Gallina.
F: marzo e aprile.
H: garighe e bordi stradali (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2003
40
Ohrys lunulata - Parlatore
D: rara e localizzata su Monte Saraceno tra 500
e 700 mt. s.l.m.
F: da fine marzo a metà maggio.
H: garighe, macchie e boschi radi (zone + o luminose)
Primo ritrovamento 2005
41 Ophrys bertoloni - Moretti
D: abbastanza comune su tutto il territorio.
F: da fine marzo ai primi di giugno.
H: garighe, prati, macchie, boschi radi e margini
stradali .
Primo ritrovamento 1995
42 Ophrys explanata ( Lojacono ) P.
Delforge.
D: rara e poco diffusa, si trova su Monte Saraceno,
Piano Gallina, Montagna Longa, Santa Venera,
Femmina Morta.
F: da metà marzo a metà maggio.
H: garighe, macchia, prati, pinete e incolti.
Primo ritrovamento 1996
7 IBRIDO
43
Oprhrys x inzengae (Todaro) Nyman,1865. Ophrys
bertoloni Moretti x O. grandiflora Tenore.
D: rara, osservati 8 esemplari per diversi anni consecutivi nella
pineta a valle di Monte Saraceno.
F: da metà marzo a fine aprile.
H: a margine della pineta.
Primo ritrovamento 2004
Conclusioni : Considerando le dimensioni del nostro territorio e
che buona parte deve essere ancora monitorato, ritengo che le
specie trovate sono abbastanza numerose. Su circa il 60% di
territorio monitorato sono state censite 43 specie diverse,
appartenenti a 6 diversi generi, più 1 un ibrido.
Nota L'autore oltre alle specie sopra elencate e già
determinate, (descritte è fotografate ) ha in fase di studio
altre specie e altri ibridi già trovati nel corso degli anni
(2005- 2006 ) ma non determinate perché di difficile
interpretazione poiché dal punto di vista tassonomico ancora
non ben definite. Inoltre si ripromette di continuare le ricerche
per completare il lavoro sul rimanente territorio e pubblicare
i risultati in un prossimo futuro.
pag. 22
Fiocco Rosa al Bioparco di Sicilia
Fiocco rosa al Bioparco di Sicilia di
Villagrazia di Carini, è nato da pochi
giorni un esemplare di Macacus
Sylvana, comunemente detta
bertuccia. È femmina ed è nata da
parto naturale alle prime luci dell'alba
di pochi giorni fa dando il buongiorno
agli operatori del bioparco e a tutti i
visitatori che hanno avuto la fortuna di
vederla durante le sue prime ore di
vita. Pesa 300 gr. ed è in ottima salute.
I suoi genitori, presenti al bioparco da
circa un anno, si sono subito
ambientati, provengono dal Parco
"Natura Viva" di Bussolengo (Verona)
con il quale il Bioparco di Sicilia ha in
corso programmi per la riproduzione
di specie selvatiche. Gli scambi di
esemplari fra i vari zoo, ossia il loro
trasferimento da un giardino zoologico
ad un altro ai fini della riproduzione, è
di grande importanza per mantenere
geneticamente sana la popolazione
animale.
La piccola è vispa e allegra è un tenero
cucciolo che sta in una mano ma che
preferisce non allontanarsi troppo dalla
mamma dalla quale ama farsi
coccolare. Una nascita di non poca
importanza, il raggiungimento di un
grande traguardo per il Bioparco di
Sicilia che opera quotidianamente sul
fronte della salvaguardia delle specie
animali a rischio di estinzione,
collaborando con istituzioni a livello
nazionale come l'UIZA (Unione
Italiana dei Giardini Zoologici ed
Acquari). Il Bioparco di Sicilia inoltre
ospita regolarmente animali
sequestrati alla frontiera o a privati, in
quanto importati o detenuti in
violazione della Convenzione di
Washington, della quale è membro,
che è compresa tra le attività del
Programma delle Nazioni Unite per
l'Ambiente UNEP. Un evento dunque
straordinario ma anche il semplice
frutto di un impegno costante e di una
continua dedizione nei riguardi del
mondo animale.
La piccola non ha ancora un nome,
sarà la fantasia dei bimbi che vorranno
conoscerla a trovarle quello più adatto.
Se avete qualche suggerimento inviate
una e-mail al giornale oppure
telefonate allo 0918676811.
La bertuccia è una scimmia del
Vecchio Mondo, praticamente è l'unica
scimmia d'Europa; vive sulla Rocca di
Gibilterra; la leggenda vuole che vi sia
arrivata attraverso una galleria. È
diffusa anche in Marocco e in Algeria.
Nell' 800 era molto utilizzata nei circhi
e dai suonatori ambulanti per
raccogliere le
elemosine. È
uno dei più
grossi macachi,
è un'amabile
arrampicatrice
sia sulle rocce
che sugli alberi.
Ogni branco è
guidato da un
maschio adulto.
Le bertucce
sono
praticamente
onnivore, si
nutrono di
frutti, semi,
foglie, piccoli animali.
Nel 1942, in piena Seconda Guerra
Mondiale il primo ministro britannico
Winston Churchill invia uno strano
telegramma al comandante del suo
esercito in Nord Africa. Gli ordini
sono perentori ma non si tratta di
strategie militari. Bisogna catturare dei
macachi per incrementare l'esiguo
drappello europeo ormai a un passo
dall'estinzione. Il premier era in
pensiero per la sorte delle bertucce di
Gibilterra di cui erano sopravvissuti
solo tre esemplari dopo un'epidemia di
gastroenterite. Voleva che la colonia
della Rocca fosse mantenuta a ogni
costo e che non crollasse mai sotto i 24
individui. Una pattuglia di soldati partì
alla volta delle foreste di cedri dei
monti dell'Atlante, ingabbiò diversi
animali e li spedì oltremare. Ma
perché Churchill, con tutti i grattacapi
che aveva in quel periodo si
preoccupava delle scimmie? Di sicuro
glui frullava in testa un dubbio. Che
potesse essere vera la leggenda
secondo cui scomparsa l'ultima
bertuccia gli inglesi avrebbero dovuto
fare le valigie e lasciare la roccaforte
all'imbocco del Mediterraneo.
Superstizione o no, vista l'importanza
strategica del luogo pensò che era
meglio non trascurare il monito. La
colonia fu ripopolata e la tradizione
continuò. Da secoli infatti, Gibilterra è
il rifugio delle uniche scimmie
selvatiche d'Europa.
pag. 23
Acquisto immobili
Il Notaio non è l’unico pubblico ufficiale a cui ci si può rivolgere
Perchè andare dal notaio per la redazione di
un documento di compravendita immobile
definito dalla legge “atto pubblico”?
La materia è ghiotta e tocca interessi enormi
di una categoria, quella dei notai, che è forse
una delle più forti corporazioni italiane.
Dopo ricerche e richieste (senza risposte) di
chiarimenti anche a studi notarili, abbiamo
avuto una risposta per certi aspetti
sconvolgente: la legislazione italiana non
prevede alcun obbligo a servirsi di un
notaio per l'atto di compravendita di un
immobile. Paradossalmente tale obbligo
era previsto solo per l'acquisto di un'auto ed
è previsto ancora per determinati atti ben
specificati nelle norme di riferimento.
Fino ad oggi neanche il Consiglio Nazionale
dei Notai a cui abbiamo inviato la nota con
preghiera di chiarimenti ha risposto.
In ogni caso l'atto pubblico è normato
dall'articolo 2699 del Codice Civile che
dispone: “...l'atto pubblico è il documento
redatto, con le richieste formalità, da un
notaio o da altro pubblico ufficiale
autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel
luogo dove l'atto è formato”.
La previsione che un atto publico sia tale se
redatto da un notaio o da altro pubblico
ufficiale è molto importante ma come
spesso successo nel bel Paese, è prassi
"indotta" da assenza di interventi
istituzionali, recarsi da un notaio per
l'acquisto o la vendita di un immobile, con
costi di onorari molto esosi.
Una corporazione potente quella dei notai!
Mai nessuno governo in oltre settanta anni
di repubblica, ha sentito la necessità di far
chiarezza nel mondo notarile.
Neanche le recenti liberalizzazioni del
Governo Prodi hanno portato chiarimenti ai
cittadini che restano, per la quasi totalità
convinti che serve il notaio per l'acquisto di
un immobile.
Paradossalmente, la previsione della
necessità del notaio per un atto pubblico
scaturisce dalla "regola" ricavata dalla
Commissione Studi del Consiglio Nazionale
del Notariato del 23 settembre 2003.
Come dire. La legge prevede due figure, noi,
corporazione di liberi professionisti, ne
eliminiamo una.
Ma ciò che sembra più grave in tutta questa
situazione è l'assenza della politica!
Sembra quasi che il Parlamento Italiano sia
sotto scacco dei notai.
Ma c'è di più. Il Consiglio Nazionale del
Notariato si arroga anche il diritto di
"escludere", con una argomentazione che
sa di sentenza della Corte Costituzionale,
dalle incombenze di un rogito il Segretario
Comunale che la Legge Bassanini del 15
Maggio 1997 n. 127 indicava
specificatamente come "pubblico ufficiale" .
Ed ancora, sotto il silenzio della classe
politica, il CNN innova la legge disponendo
che il Segretario Comunale deve essere
autorizzato a ricevere atti pubblici (!).
Ed ancora. Nel documento n. 1762, il CNN
"innova" la norma dell'art. 2699 e
"interpreta" la norma nel senso che il
pubblico ufficiale debba essere autorizzato
alla rogazione di un atto pubblico.
Questa interpretazione scaturisce da
un'altra nota (la 292) del CNN che, si riporta
integralmente: "Le argomentazioni a
sostegno di questa opinione sono fondate
sulla formula dell'art. 2699 c.c., che
distingue la funzione del notaio da quella
degli altri pubblici ufficiali, che possono
ricevere atti pubblici ufficiali solo se
espressamente "autorizzati" dalla legge.
Ma l'art. 2699 nulla dice nel senso indicato
dal CNN.
Nel silenzio della classe politica nazionale,
la corporazione dei notai ha nel tempo
acquisito "arbitrariamente" e contro ogni
disposizione di legge, il diritto/dovere di
rogare, in esclusiva, atti pubblici (!).
Ma se la politica non si muove, ed il popolo
rimane ignaro della legge, la Giustizia cerca
di chiarire la questione. Recentemente con
una sentenza del 2004 la Corte d'Appello di
Trento ha ritenuto addirittura legittimo che
un atto, in questo caso privato, possa
essere firmato da pubblico ufficiale (nella
fattispecie notaio) austriaco e registrato
successivamente in Italia. Costo 70 euro.!!
Ciò indica l'assoluta non obbligatorietà a
da Palermo Piazza Lolli a Carini Piazza Duomo
servirsi di un notaio (italiano in questo caso)
per la stesura di un contratto di
compravendita ed a effettuare gli atti
conseguenti con costi medi di 1.500/3.000
euro, più tasse dovute all'Agenzia delle
Entrate.
La chiarezza peraltro non sembra una
norma di alcuni professionisti. Sul sito
notaio.org si legge “L'atto notarile è un
documento pubblico, e pertanto deve
essere redatto, ex art. 2699 c.c., «con le
richieste formalità». Il capo primo del titolo
terzo della L.N. disciplina con estrema
precisione e rigore la forma ed il contenuto
dell'atto notarile, e l'attività che il notaio deve
porre in essere ai fini della redazione dello
stesso.
Ciò indicherebbe che un atto pubblico
debba essere redatto esclusivamente da un
notaio ma, l'art. 2699 dispone che: “L'atto
pubblico è il documento redatto, con le
richieste formalità, da un notaio o da altro
pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli
pubblica fede nel luogo dove l'atto è
formato”.
La cosa è diversa da come viene presentata
sul sito. Anche per la trascrizione non è
assolutamente prevista la presenza o
l'operato di un notaio.
Ancora sul sito, nella sezione atti notarili
viene indicato fra gli atti "atto notarile di
compravendita" il contratto di
compravendita che non è notarile ma
pubblico.
La cosa è molto diversa!
Negli USA acquistare una casa è semplice:
basta consegnare il certificato di proprietà
all'acquirente e registrare il passaggio
all'agenzia locale delle tasse.
In Italia per acquistare una casa basterebbe
un semplice "pubblico ufficiale" con un costo
bassissimo (dai 30 ai 60 euro) per redigere
ed autenticare l'atto e registrarlo quindi
all'agenzie delle entrate.
Costo complessivo circa 250 euro incluse le
tasse di registro (oltre ovviamente
all'eventuale tassa calcolata sul valore
dell'immobile che varia dal 3% se prima
casa oppure del 10% ).
Orari Autobus
AST
6:00 - 6:30 - 6:55 - 7:15 - 8:00 - 8:30 - 9:15 - 9:45 - 10:15 - 10:45 - 11:15 - 11:45 - 12:15 - 12:30 - 13:00 - 13:45 - 14:15
14:45 - 15:15 - 16:00 - 16:45 - 17:30 - 18:15 - 19:00 - 20:00 - 20:30
da Carini Piazza Duomo a Palermo Piazza Lolli
5:30 - 6:10 - 6:40 - 7:00 - 7:10 - 7:45 - 8:30 - 8:45 - 9:15 - 10:00 - 10:45 - 11:15 - 11:45 - 12:15 - 12:45 - 13:00 - 13:30
13:45 - 14:30 - 15:15 - 16:00 - 16:45 - 17:30 - 18:15 - 19:00 - 19:45 - 20:30
Carini - Stazione - Villagrazia - Spiaggia (linea circolare)
Autoservizi Taormina
6:30 - 7:00 - 7:30 - 8:10 - 8:20 - 9:00 - 10:00 - 11:00 - 12:00 - 12:30 - 13:30 - 14:20 - 15:00 - 16:00 -17:00 - 18:00 - 18:30
Poliambulatorio 7:40 - 9:30 - 10:30 - 12:00
Villa Belvedere
7:00 - 7:30 - 8:00 - 9:00 - 11:00 - 12:30 - 13:30 - 15:30 - 17:30
Torre Pozzillo
Chiovaro
7:30 - 13:30
7:30 - 10:00 - 13:30
pag. 24
presso Punto Emergenza Territoriale Carini
(ex Ospedale Santo Spirito)
Pronto Soccorso tel. 091 8620104 (24 ore su 24 tutti i giorni )
Guardia Medica dalle ore 20:00 alle 08:00
Consultorio Familiare tel. 091 8620161
Numeri utili
fax: 003222174831
presso Poliambulatorio “Ina Badalamenti”
C.da Ponticelli - Villagrazia di Carini
Guardia Medica Turistica tel. 091 8620422
(tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 20:00)
Prenotazioni visite tel. 091 8620401
Farmacie
www.ilvespro.it
Aiello - via San Pietro, 6 tel. 091 8661252
Genova - Piazza Duomo, 19 tel. 091 8661161
Governanti - Piazza Duomo, 36 tel. 091 8661129
Pellerito - P.za Regione, 9 Villagrazia tel. 091 8674202
[email protected]
Veterinari
Balsamo Fulvio
[email protected]
Arena - S.S. 113 n° 218 tel. 091 8674832
Canile Sanitario - C.da San Nicola tel. 091 8661990
SOCLATE
Ambulatorio veterinario
Via Nazionale 225 - Carini - Tel. 091 8676008 - Emergenza 3396175940
Comune di Carini, Corso Umberto I
Carabinieri - Compagnia, via Rosolino Pilo 131/c
Carabinieri - Carini, via Rosolino Pilo 131/c
Carabinieri - Villagrazia, Centro Servizi ASI via Don Sturzo
Guardia di Finanza, Centro Servizi ASI via Don Sturzo
Guardia Forestale, Centro Servizi ASI via Don Sturzo
Polizia Municipale, via Rossini
Tribunale, via Campo Sportivo
Tribunale - Giudice di Pace, via Campo Sportivo
Stazione Ferroviaria, Piazza Stazione
Ufficio Postale Centrale, via Campo Sportivo
Ufficio Postale Carini, via San Giuseppe
Ufficio Postale Villagrazia, via Nazionale
Orario Treni
Conigliaro Ambrogio
[email protected]
091
091
091
091
091
091
091
091
091
091
091
091
091
8611111
8688197
8688159
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8690464
8692018
8661672
8689782
8689376
8661359
8661051
8660328
8675938
Guerriero Marco
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Russo Emilio
[email protected]
Santoro Michele
[email protected]
REDAZIONE di Carini:
Corso Umberto I, 27 - Carini
Abbonamenti
da Carini Stazione per Palermo
Carini
5:44 6:06 6:40 6:41 7:02 7:50 8:19 9:00 9:06 9:15 10:03 11:25 Italia
Europa
12:01 12:06 12:50 14:30 15:00 16:00 16:57 17:55 19:04 21:14 21:21
Mondo
da Palermo per Carini Stazione
Palermo
Centrale
Palermo
Notarbartolo
Palermo
Centrale
Palermo
Notarbartolo
Circola
sempre
6:37
6:53
7:30
7:43
7:50
8:03
8:40
8:53
9:40
9:53
9:40 10:40 11:40
13:30
9:53 10:53 11:53 12:30 13:30 13:43
20,00 €
30,00 €
50,00 €
100,00 €
PER INFO:
[email protected]
fax: 091 8660056
14:40 15:40 16:40 17:40 18:40 19:30 19:40 20:10 21:10
14:10
Grafica e Impaginazione:
14:23 14:43 14:53 15:53 16:53 17:53 18:53 19:43 19:53 20:23 21:23
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€ 350,00
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Luglio 2006