SENZA
MARCO 6,7-13
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a
due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non
prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né
sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non
portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché
non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e
non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri
piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse,
scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li
guarivano.
Abbiamo perso il senso della essenzialità.
Sembra che abbiamo bisogno di tutto,
soprattutto dell'inutile e del superfluo.
«Viviamo in un'era in cui le cose non necessarie sono le
nostre uniche necessità». Oscar Wilde.
Viviamo in un mondo in cui le persone sembrano non esistere più
perché sono le cose che parlano e dicono per loro: l'abito che si
indossa, l'auto o la moto, questo o quell'accessorio, la griffe ricamata
sembrano essere gli strumenti che rivelano e nascondono la nostra
persona.
Gesù manda gli apostoli "senza"
le cose che possano nascondere o
equivocare le loro persone.
Fulcro della loro missione è
proprio la relazione tra persone,
senza orpelli, per comunicare a
fondo la salvezza.
Gesù stesso, nella manifestazione
estrema del suo amore per noi,
sarà nudo sulla croce ed andrà
oltre la pelle fino a mostrare lo
squarcio del suo cuore.
né pane, né sacca, né denaro nella
cintura
La missione dei dodici è
accompagnata dalla totale
inadeguatezza, neppure il minimo
per sopravvivere, forse proprio per
sottolineare la sproporzione della
natura umana di fronte alla
potenza del mistero di Dio che ci
attraversa.
Nei secoli ci siamo dotati di strutture
e di mezzi anche assai moderni e
sofisticati, ma l'inadeguatezza
rimane.
Lo scandalo dei predicatoritestimoni-ministri totalmente
inadeguati non è dato dagli
strumenti, ma dalla povertà umana
e dalla incapacità di relazioni
personali autentiche.
Spesso il ruolo precede l'uomo e ne
confonde il messaggio.
Gesù manda i dodici in condizioni di inadeguatezza, ma non da soli.
Nessuno è battitore libero o detentore della verità del vangelo. Il
Vangelo non è una dottrina nuova, ma una vita nuova.
Gesù li manda a due a due perché
manifestassero, e, in qualche modo
sperimentassero, una relazione
fraterna di condivisione, non delle
cose, ma della vita e delle loro
persone.
L'invito a rimanere in una casa
ci da il senso della profondità
della relazione che il vangelo ci
chiede.
Non si tratta di comunicare
parole. Agli apostoli non è
chiesto di portare i volantini per
le ultime offerte del
supermercato, ma di istaurare
relazioni stabili.
Lasciarsi coinvolgere e coinvolgere
nella Parola chiede di rimanere, se
non nel tempo, nella profondità e
nella intensità del rapporto
personale perché la vita dell'uno
comunichi la fede alla vita dell'altro
ed inizi un percorso di conversione,
di cambiamento di vita.
Il Signore non offre nessuna
garanzia di successo, chiede ai suo
discepoli di esporre la propria vita,
di metterla a rischio e affidarla
interamente alla potenza di Dio.
Di fronte al rifiuto Gesù chiede
un gesto di misericordia, un
gesto antico che lascia la
polvere di terre pagane al
rientro nella terra promessa.
Non è un gesto di giudizio
contro di loro, ma una
testimonianza per loro,
affidando a loro stessi la
responsabilità delle proprie
scelte.
La salvezza non ha ricette magiche, né funziona su automatismi,
chiede piuttosto che la vita di ciascuno si apra e diventi
accogliente della Parola come della persona che ne è testimone.
www.lucianocantini.it
Scarica

Presentazione standard di PowerPoint