LA REVISIONE NEGLI ENTI
LOCALI – CORSO II LIVELLO
2
Dott. Paolo Longoni
Ordine di Napoli
Commissione Enti Pubblici presso il Consiglio
Nazionale
DISCIPLINA SUI CONTROLLI INTERNI
Cosa prevede il sistema?
 Il D.lgs. n. 286/99 prevede un’articolazione
in 4 tipologie di controllo (ora interamente
recepiti dall’art.148, comma 1, TUEL):





Controllo interno di regolarità
amministrativo-contabile (art. 2)
Controllo di gestione (art. 4)
La valutazione del personale con incarico
dirigenziale (art. 5)
La valutazione e il controllo strategico (art.
6)
2
CONTROLLO INTERNO DI REGOLARITÀ
AMMINISTRATIVA CONTABILE
(ART.2, COMMA 1, DLGS N.286/99)





Obiettivo: garantire legittimità, correttezza,
regolarità amministrativo-contabile
Funzioni:
Controllo
di
regolarità
amministrativa e contabile
Collocazione:
quella
prevista
dalla
struttura organizzativa o dalle normative
vigenti
Organi preposti: Organi di revisione, uffici
di ragioneria, servizi ispettivi
Tempi: Verifica ex post se non nei casi
espressamente previsti dalla legge
Al riguardo valgono i princìpi generali della
revisione aziendale asseverati dagli ordini e
collegi professionali del settore.
3
CONTROLLO DI GESTIONE
(ART.5, COMMA 2, DLGS N.286/99 E
ARTT. 147, 196-198 TUEL)


Obiettivo: Ottimizzare il rapporto tra costi e risultati anche
mediante tempestivi interventi correttivi (meccanismi di feedback and feed-forward)
Funzioni: Verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità
dell’azione amministrativa. L’Amministrazione deve pertanto
individuare prioritariamente:
 le unità operative oggetto del controllo
 il processo di pianificazione
 i prodotti e le finalità dell’azione amministrativa
 modalità di rilevazione e ripartizione costi
 indicatori “rilevanti”
4
VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO
(ART. 1, COMMA 2, LETT.A), D.LGS N. 286/99)



Obiettivo: verificare l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e
negli altri atti di indirizzo politico
Funzioni: Analisi preventiva e consuntiva della congruenza tra:
 missioni affidate dalla norma
 obiettivi operativi prescelti
 scelte effettuate
 risorse umane, finanziarie e materiali assegnate
Collocazione: soggetti od organo che riferiscono esclusivamente al sindaco
(Presidente) e/o agli organi di indirizzo politico
5
ALCUNI CHIARIMENTI NECESSARI


Non può esserci alcuna forma di controllo strategico se non
sono ben definite le strategie dell’ente!
Non ci può essere pertanto controllo strategico se non esiste
un piano di definizione delle strategie comunali!! Dove per
strategia possiamo intendere: <un insieme coordinato di
scelte destinate ad incidere in modo strutturale e
sistematico, in una logica di medio-lungo termine sul ruolo
e i potenziali percorsi evolutivi dell’ente, garantendone un
efficace posizionamento rispetto al tessuto territoriale
locale>.
6
SONO DUNQUE STRATEGICHE
LE DECISIONI RELATIVE A...


Definire la mission dell’ente locale;
proporre un possibile modello di sviluppo da perseguire (quale
ruolo intende svolgere l’ente locale nell’ambito del mandato che il
Sindaco intende realizzare nei relativi contenuti?);

individuare le aree di intervento e delle relative funzioni e
servizi ritenuti “rilevanti”;

predisporre le necessarie politiche di intervento nell’ambito
delle suddette aree strategiche per l’ente;

definire prima e saper gestire poi un efficace sistema di
relazioni con i principali interlocutori dell’ente locale (sia privati
che pubblici).
7
PRESUPPOSTI PER LA REALIZZAZIONE
DEL CONTROLLO STRATEGICO



Ripensamento critico del quadro delle responsabilità, delle
modalità di rapporto tra amministratori e dirigenti,
dell’impostazione dei sistemi di controllo e di valutazione e della
progettazione di adeguati sistemi informativi.
Identificazione dell’organismo o dei soggetti preposti al presidio
delle informazioni derivanti dal “cruscotto di governo”
(soluzione ottimale per enti di medio-grandi dimensioni);
Estensione delle attuali competenze assegnate ai nuclei di
valutazione.
8
“VARIABILI” DA CONTROLLARE





In realtà, non si dispone di un ricettario “pre-confezionato”
di variabili ma sembra comunque opportuno non trascurare
almeno le seguenti….
Rispetto dei tempi!!
Grado di assorbimento delle risorse finanziarie
Rispetto degli standard qualitativi dei servizi
Rispetto delle condizioni di equilibrio economicofinanziario di medio-lungo termine
Possibili indicatori di trend relativi al rapporto con
l’ambiente esterno, alla semplificazione delle procedure e
dei procedimenti, allo snellimento della struttura
organizzativa comunale, all’adeguamento dei sistemi
informativi, alla realizzazione di politiche “attive” di
gestione del personale, etc...
9
PERCHÉ IL PERSONALE?
Controlli sull’adempimento agli obblighi di cui al
D.L. 112/2008 ed al D.L. 78/2010
 Parere sulla Delibera di Programmazione
Triennale del Fabbisogno del Personale Art. 91
TUEL, art. 35 D. Lgs. 165/2001, art. 19 L.
448/2001)
 Controllo sulla compatibilità dei costi della
Contrattazione Integrativa (art. 40 bis D. Lgs.
165/2001)

PERCHÉ IL PERSONALE?
Certificazione delle informazioni sulla
Contrattazione Integrativa da trasmettere al
Ministero (art. 40 bis D. Lgs. 165/2001)
 Certificazione del rispetto dei vincoli di bilancio,
dei criteri di premialità, riconoscimento del
merito e valorizzazione dell’impegno nella
Contrattazione Integrativa (art. 54 e 55 D. Lgs.
150/2009)

PERCHÉ IL PERSONALE?
Verifica della congruità dei dati e della
rispondenza alle scritture contabili di quanto
riportato nel Conto Annuale del Personale (art.
60 D. Lgs. 165/2001)
 Sottoscrizione della comunicazione del
trattamento economico del Segretario Comunale
(art. 20 D.P.R. 465/97)

IL TRATTAMENTO ECONOMICO E
CONTRATTUALE DEL PERSONALE
Contrattazione collettiva: parte normativa e
parte economica
 Classificazione in 4 Categorie :



A, B, C, D
Livelli retributivi:
Da A1 a A5
 Da B1 a B6
 Da C1 a C5
 Da D1 a D6

IL TRATTAMENTO ECONOMICO E
CONTRATTUALE DEL PERSONALE
Le Posizioni Organizzative:
posizioni di lavoro istituite per Decreto Sindacale
che richiedono assunzione diretta di elevate
responsabilità di prodotto e di risultato, funzioni
di direzione di unità organizzative, svolgimento
di attività altamente professionalizzate, elevato
grado di autonomia gestionale

IL TRATTAMENTO ECONOMICO E
CONTRATTUALE DEL PERSONALE
Le progressioni verticali
 Le progressioni orizzontali
 I trattamenti economici accessori:
Indennità e premialità
La Contrattazione integrativa Decentrata

IL TRATTAMENTO ECONOMICO E
CONTRATTUALE DEL PERSONALE

Le risorse destinate al miglioramento della
produttività, dell’efficienza e dell’efficacia dei
servizi:
FONDO per le risorse
decentrate
IL
IL TRATTAMENTO ECONOMICO E
CONTRATTUALE DEL PERSONALE
La ripartizione del Fondo in sede di delegazione
Trattante (Contratto Integrativo Decentrato)
 Le novità e gli obblighi del Decreto Brunetta

L’OBBLIGO DI RIDUZIONE DELLE SPESE
DEL PERSONALE
D. L. 112/2008 : gli enti devono contenere la
Spesa del Personale riducendola dell’1% rispetto
a quella del 2004 (o del 2006): Circolare n. 9/2006
del MEF
 D.L. 78/2010 : gli Enti devono ridurre l’incidenza
percentuale delle spese del personale sulle spese
correnti. (divieti 2010 e 2011: 50% e 40%)

COMPONENTI DA CONSIDERARE NELLA
SPESA DEL PERSONALE









Retribuzioni al personale, tempo indeterminato e
determinato
Collaborazioni coordinate e altre forme di lavoro
flessibile, CFL
Quota integrazione LSU
Personale in convenzione (quota a a carico dell’Ente)
Spese personale ex artt. 90 e 110
Spese personale impiegato in enti strumentali, unioni
di comuni e consorzi
Oneri riflessi, IRAP, oneri nucleo familiare
Buoni pasto
Spese equo indennizzo
COMPONENTI ESCLUSE DAL CALCOLO
Personale a carico di finanziamenti comunitari
 Straordinario elettorale rimborsabile
 Spese per formazione e rimborsi per missioni
 Personale trasferito dalla Regione per funzioni
delegate
 Oneri da rinnovi contrattuali
 Categorie protette
 Personale in comando con rimborso dalle AA PP
 Personale stagionale finanziato con proventi Cds
 Diritti di rogito
 Incentivi ICI e progettazione

LA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE
Atto obbligatorio da approvare con il Bilancio di
Previsione
 Condizione di legittimità per le assunzioni a
qualunque titolo
 Obbligo di improntare la programmazione alla
riduzione della spesa (Deroghe motivate e solo se
si rispettano i parametri di cui all’art. 3 commi
120 e 121 L. 244/2007)

IL NUOVO OBBLIGO: D. L. 78/2010
Comma 9, art. 14: le nuove assunzioni dal 2011
non possono comportare spesa superiore al 20%
dei risparmi derivanti dalle cessazioni di
rapporti intervenute nell’anno precedente.
 Divieto di assunzioni comunque se la spesa del
personale supera il 40% della Spesa corrente.

MISURE IN MATERIA DI
OTTIMIZZAZIONE DELLA
PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO
PUBBLICO E DI EFFICIENZA E
TRASPARENZA DELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Il Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
(“Decreto Brunetta”)
OGGETTO E FINALITÀ

Riforma organica della disciplina del rapporto di
lavoro dei dipendenti pubblici in materia di:






Contrattazione collettiva
Valutazione del personale e delle strutture pubbliche
Valorizzazione del merito
Promozione di pari opportunità
Dirigenza pubblica
Responsabilità disciplinare
OGGETTO E FINALITÀ
Assicurare attraverso una migliore
organizzazione del lavoro standard qualitativi ed
economici dei servizi
 Incentivare la qualità della prestazione
lavorativa
 Sancire la selettività e la concorsualità nelle
carriere
 Istituire il principio di riconoscimento di meriti e
demeriti
 Valorizzare le capacità
 Rafforzare l’autonomia ed i poteri della dirigenza

OGGETTO E FINALITÀ
Incrementare l’efficienza del lavoro pubblico
 Contrastare la scarsa produttività
 Combattere l’assenteismo
 Promuovere la trasparenza dell’operato della
Pubblica Amministrazione a garanzia della
legalità

EFFICIENZA O EFFICACIA?
Capacità di raggiungere gli obiettivi
 Funzionalità, produttività, rendimento ottimale
rispetto ai mezzi impiegati

Qual
??
è la mission della P.A.
PRINCIPI GENERALI
Ogni amministrazione pubblica deve misurare e
valutare la performance nel suo complesso, quella
delle unità organizzative o aree di responsabilità
e dei singoli dipendenti
 Vengono istituiti strumenti idonei a misurare,
valutare e premiare la performance individuale
ed organizzativa

SOGGETTI DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE
E MISURAZIONE
Organo centrale: Commissione per la
valutazione, la trasparenza e l’integrità delle
amministrazioni pubbliche
 Organi periferici: Organismi indipendenti di
valutazione della performance
 Organi di indirizzo politico di ciascuna
amministrazione
 Dirigenti di ciascuna amministrazione

LA COMMISSIONE PER LA VALUTAZIONE, LA
TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ DELLE AA.PP.
Indirizza coordina sovrintende
alle funzioni di valutazione
Garantisce la trasparenza dei
sistemi di valutazione
5 esperti di alta
professionalità in
carica per 6 anni
Assicura la comparabilità e la
visibilità degli indici di
andamento gestionale
Redige la graduatoria di
performance delle
Amministrazioni pubbliche
LA COMMISSIONE PER LA VALUTAZIONE, LA
TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ DELLE AA.PP.
Promuove iniziative di confronto con i cittadini, le
imprese, le associazioni rappresentative, le OOSS,
le Associazioni professionali
Un DM fisserà modalità organizzative e compensi
I componenti non possono
rivestire incarichi elettivi, in
partiti o sindacati. Se
magistrati o docenti sono
collocati in aspettativa
Entro il 31 maggio di ogni anno fornirà una
graduatoria delle Amministrazioni,
raggruppate in tre livelli di merito
Lo stanziamento per gli oneri a carico del bilancio
dello Stato è di 8 milioni di euro annui
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Ogni amministrazione pubblica si deve dotare
SINGOLARMENTE o IN FORMA ASSOCIATA
dell’organismo indipendente
 L’Organismo, nominato dall’organo di indirizzo
politico – amministrativo, dura in carica 3 anni
 Sostituisce i servizi di controllo interno di cui al
D. Lgs. 286/99

L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Monitoraggio
sul
funzionamento
del sistema di
valutazione
Monitoraggio
sul
funzionamento
del sistema
che garantisce
la trasparenza
Monitoraggio
sul sistema dei
controlli
interni
Garanzia sulla
correttezza dei
processi di
valutazione e
misurazione
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Proposta di valutazione
annuale dei dirigenti
Indagine annuale sul
personale per rilevare il
benessere organizzativo
Indagine sul grado di
condivisione del sistema di
valutazione
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Convalida la
relazione
annuale sulla
performance
(vedi)
Esercita le
funzioni di
controllo
strategico
Elabora una relazione
annuale sul sistema
della valutazione
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
È responsabile della corretta
applicazione delle linee
guida della Commissione
Verifica la promozione delle
pari opportunità
Svolge l’attività di
misurazione della
performance
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Comunica le criticità tempestivamente
All’Organo di Governo dell’Ente
Alla Corte dei Conti
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
All’Ispettorato per la Funzione Pubblica
Alla Commissione per la valutazione delle AA PP
??
L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Organo monocratico o composto di tre membri:
Indipendenti dall’Ente
Di elevata professionalità ed esperienza in
management e valutazione della performance e
del personale delle AA PP
Rinnovabili solo per una volta

L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI
VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
I curricula dei componenti sono trasmessi alla
Commissione per la valutazione delle AA PP
 Le attività sono svolte senza nuovi o maggiori
oneri per l’amministrazione

IL PIANO DELLA PERFORMANCE
Entro il 31 gennaio di ogni anno
 Documento programmatico triennale
 Coerente con la programmazione finanziaria
 Definisce gli obiettivi strategici ed operativi
assegnandoli ai Dirigenti
 Individua gli indicatori di misurazione
 È trasmesso alla Commissione per la Valutazione
delle AA PP

IL PIANO DELLA PERFORMANCE
Mancata adozione:
 Divieto di assunzioni
 Divieto di conferire incarichi di collaborazione e
consulenza comunque denominati
 Divieto di erogazione di retribuzioni di risultato
ai dirigenti
LA RELAZIONE SULLA PERFORMANCE
Entro il 30 giugno:
Consuntivo dei risultati organizzativi ed
individuali
Trasmessa alla Commissione per la Valutazione ed
al MEF
Convalidata dall’Organismo indipendente di
valutazione

E INOLTRE….
Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità aggiornato annualmente
 Obbligo di pubblicazione sul sito del Piano, della
Relazione e del Programma, nonché delle
retribuzioni e dei premi per i dirigenti

LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO
Promozione del miglioramento della performance
organizzativa ed individuale con l’utilizzo di
sistemi premianti selettivi secondo logiche
meritocratiche
 Divieto di distribuzione di premi in assenza delle
verifiche ed attestazioni sui sistemi di
misurazione e valutazione

CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEL
MERITO
Divieto di distribuzione indifferenziata o
automatica di incentivi
 Valorizzazione dei dipendenti che conseguono le
migliori performance con attribuzione selettiva di
incentivi economici e di carriera

LE VALUTAZIONI
L’Organismo indipendente compila una
graduatoria delle valutazioni individuali di:
• Dirigenti generali
• Dirigenti
• Personale
Distribuendoli in fasce di merito
LA GRADUATORIA
Il 25% nella fascia di merito alta, a cui va il 50% delle risorse incentivanti
Il 50% nella fascia intermedia, a cui va il 50% delle risorse incentivanti
Il 25% nella fascia bassa, cui non va alcun compenso
LA GRADUATORIA

La contrattazione integrativa può derogare alla
dimensione quantitativa delle fasce, in misura
non superiore al 5%
PREMI
Bonus annuale per le eccellenze
 Premio annuale per l’innovazione
 Progressioni economiche
 Attribuzione di incarichi e responsabilità
(finanziati con il salario accessorio)
 Progressioni di carriera
 Accesso a percorsi di alta formazione e crescita
professionale in ambito nazionale ed
internazionale

BONUS ANNUALE DELLE ECCELLENZE
Da attribuire al personale che è collocato nella
fascia di merito alta
 Assegnato alle performance eccellenti individuate
in non più del 5% del personale di fascia alta
 Ammontare determinato dalla contrattazione
integrativa
 Non cumulabile con il premio per l’innovazione

PREMIO ANNUALE PER L’INNOVAZIONE
Assegnato ogni anno al miglior progetto che
produca cambiamenti e miglioramenti
organizzativi
 Importo pari al bonus e fissato in contrattazione
integrativa
 Candidature presentate da singoli o gruppi
 Assegnato su decisione dell’Organismo
Indipendente

PROGRESSIONI DI CARRIERA
Secondi principi di selettività in funzione delle
qualità culturali e professionali, dell’attività
svolta e dei risultati conseguiti
 Le posizioni economiche apicali hanno una
riserva del 50% all’esterno, con concorso pubblico
bandito dalla S.S.P.A.
 Le progressioni tra le aree avvengono con
concorso pubblico, con riserva max del 50% al
personale interno provvisto del titolo di studio
richiesto per l’accesso dall’esterno

ATTRIBUZIONE DI INCARICHI E
RESPONSABILITÀ

Avviene sulla base del criterio della
professionalità sviluppata ed attestata dal
sistema di valutazione e misurazione
ACCESSO A PERCORSI DI ALTA
FORMAZIONE
Al fine di riconoscere e valorizzare le
professionalità individuali, le Amministrazioni:
Promuovono l’accesso a corsi di alta formazione in
istituzioni nazionali ed internazionali
Favoriscono la crescita professionale attraverso
periodi di lavoro in istituzioni pubbliche o private
anche internazionali

I POTERI DELLA DIRIGENZA





Non soggetti ad alcuna contrattazione:
La gestione delle risorse umane
La direzione ed organizzazione del lavoro
L’individuazione dei profili professionali
necessari allo svolgimento dei compiti delle
strutture cui sono preposti
La valutazione del personale assegnato agli uffici
ai fini del merito e degli incentivi
I DIRIGENTI
La
mancata
individuazione delle
eccedenze di personale è
valutabile ai fini della
responsabilità per danno
erariale
LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Le disposizioni relative al merito ed ai premi
NON possono essere derogate dalla
Contrattazione Collettiva
 Sono inserite di diritto nei CCNL
 Nuovo comma 1 art. 40 D Lgs. 165/2001:
“ La contrattazione collettiva determina i diritti e
gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di
lavoro nonché le materie relative alle relazioni
sindacali. Sono escluse le materie attinenti
all’organizzazione degli uffici”

LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA
È finalizzata ad assicurare adeguati libelli di
efficienza e produttività dei servizi pubblici
incentivando l’impegno e la qualità della
prestazione lavorativa attraverso l’attribuzione di
trattamenti economici accessori anche
temporanei
 Può avere ambito territoriale e riuadare più
amministrazioni

LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA
In caso di mancato accordo sul contratto
integrativo l’Amministrazione può provvedere in
maniera provvisoria sulle materie oggetto del
mancato accordo
 I contratti sono integrati da una relazione tecnico
finanziaria e da una relazione illustrativa che,
certificate dagli organi di controllo, vanno alla
Funzione Pubblica ed alla Ragioneria dello Stato

LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA
Le Amministrazioni entro il 31 maggio inviano al
Ministero dell’Economia dettagliate informazioni
sui costi della contrattazione integrativa
dimostrando:
- Il rispetto dei vincoli di bilancio
- L’applicazione dei criteri di premialità, di
riconoscimento del merito della valorizzazione
dell’impegno e della qualità della performance
 I contratti integrativi sono pubblicati sui siti
istituzionali

SANZIONI DISCIPLINARI
Per potenziare il livello di efficienza dei pubblici
uffici e contrastare i fenomeni di assenteismo e di
scarsa produttività:
 Licenziamento se:
- Falsa attestazione di malattia (sanzioni anche
penali a carico del medico)
- Assenza ingiustificata per più di 3 giorni anche
non continuativi nel biennio e per più di 7 giorni
nel decennio
SANZIONI DISCIPLINARI
-
-
-
Rifiuto al trasferimento per esigenze di servizio
Dichiarazioni o documenti falsi in sede di
assunzione o di passaggio di livello
Reiterazione di condotte aggressive, moleste,
minacciose, ingiuriose, lesive dell’onore e della
dignità
Condanna penale con interdizione dai PPUU
SANZIONI DISCIPLINARI
Il
licenziamento è previsto
anche in caso di prestazione
lavorativa giudicata
insufficiente
dall’Amministrazione per un
biennio
GLI ORGANI DI CONTROLLO DELL’ENTE
Nuovi adempimenti:
- I revisori devono verificare:
La compatibilità dei costi della contrattazione
integrativa con il bilancio
La compatibilità dei vincoli derivanti
dall’applicazione delle norme di legge e delle
disposizioni inderogabili che incidono sulla
misura e sulla corresponsione dei trattamenti
accessori

GLI ORGANI DI CONTROLLO DELL’ENTE
Le informazioni inviate al MEF ed alla Funzione
Pubblica sul contratto integrativo, ed in
particolare:
 Il rispetto dei vincoli finanziari
 L’evoluzione della consistenza dei fondi e della
spesa
 La concreta definizione ed applicazione dei criteri
di premialità, riconoscimento del merito,
valorizzazione dell’impegno e della qualità della
performance individuale
-
GLI ORGANI DI CONTROLLO DELL’ENTE
-
La relazione tecnico finanziaria sul Contratto
integrativo
-
La relazione illustrativa sul Contratto
Integrativo
LE OPINIONI:

Il Ministro:
È la fine della Pubblica
Amministrazione
inefficiente: è la rivoluzione
dell’organizzazione
burocratica; è la Pubblica
Amministrazione del futuro
LE OPINIONI:

I sindacati:
È l’apoteosi della valutazione, della meritocrazia,
della selettività: strumenti che si vogliono
utilizzare per una maggiore efficienza della P.A.,
ma che serviranno soltanto a rendere più difficile
l’organizzazione del lavoro, a sottrarre spazio al
sindacato, ad inasprire i rapporti con la
dirigenza.
ANCORA SUI CONTROLLI: LA CORTE DEI
CONTI
Le sezioni regionali di controllo, duplice funzione
 I revisori, referenti delle Sezioni di Controllo
 Legge 266/2005, articolo 1, comma 167: i
Questionari
 L’introduzione di un controllo concomitante
produttivo di rimedi di immediata attuazione
 Controllo che ha ad oggetto la gestione, e non gli
atti
 Si traduce in “Specifiche Pronunzie” (comma 168)

GLI INCARICHI ESTERNI
Allegato al bilancio di previsione : il programma delle
collaborazioni autonome (art. 46, comma 2 L.
133/2008) ed il limite di spesa per gli incarichi di
consulenza (comma 3)
 Procedura:
A) Proposta di incarico, sottoposta all’Organo di
Revisione
B) Parere dell’Organo sui requisiti di necessità per
l’Ente, sulla professionalità dell’incaricato, sulla
congruità del compenso
C) Stipula della convenzione di incarico
D) Pubblicazione dell’incarico e del compenso sul sito
dell’Ente
E) Comunicazione e trasmissione alla Corte dei Conti
degli atti di spesa superiori a 5.000 euro

GLI INCARICHI ESTERNI

D.L. 78/2010, art. 6, comma 7:
Le spese per studi e consulenze dal 2011 non
possono superare il 20% di quelle sostenute nel
2009
LE SOCIETÀ PARTECIPATE
Il TUEL
 Il Decreto “Bersani”
 La Finanziaria 2007
 La Finanziaria 2008
 Il D.L. 112/2008
 Il D.L. 78/2010

IL TUEL

-
-
Funzioni dell’organo di revisione:
Collaborazione con l’organo consiliare
Vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria
ed economica della gestione
Vigilanza sull’attività contrattuale e sulla
amministrazione dei beni
IL DECRETO “BERSANI”
Art. 13:
Le società a capitale interamente pubblico o a
capitale misto aventi oggetto:
- Produzione di beni e servizi strumentali alle
attività degli enti e funzionali agli stessi
- svolgimento esternalizzato di funzioni
amministrative di competenza degli enti

IL DECRETO “BERSANI”
Devono:
- Operare esclusivamente con gli enti affidatari,
costituenti o partecipanti
E non possono:
- Svolgere prestazioni a favore di altri soggetti né
in affidamento diretto né con gara
- Partecipare ad altre società o enti
IL DECRETO “BERSANI”
I REVISORI dell’Ente :
Eseguono una ricognizione delle società partecipate
dall’Ente e provvedono a qualificarle
Verificano le condizioni di ammissibilità delle
attività svolte
Segnalano le società o le attività da dismettere

LA FINANZIARIA 2007

-
-
Commi 725/735:
Riduzione del numero degli amministratori delle
partecipate
Tetto massimo dei compensi degli amministratori
delle società a totale partecipazione e di quelle a
partecipazione mista
LA FINANZIARIA 2007
I
-
-
-
REVISORI dell’Ente:
Verificano la avvenuta riduzione del
numero degli amministratori nei nuovi
limiti massimi
Verificano la effettiva riduzione dei
compensi agli amministratori nei limiti
disposti
Verificano l’osservanza del divieto di
compensi agli amministratori pubblici con
cariche nelle partecipate
LA FINANZIARIA 2008
Art. 3, comma 27
 VIETA la costituzione e il mantenimento
di partecipazioni in società aventi per
oggetto produzione di beni e servizi non
strettamente necessari per il
perseguimento delle finalità istituzionali
 CONSENTE la costituzione ed il
mantenimento di partecipazioni in società
che producono servizi di interesse
generale
LA FINANZIARIA 2008
Art. 3 comma 28
 Competenza del Consiglio Comunale per
l’assunzione ed il mantenimento di
partecipazioni (art. 42, 2°comma, lettera e
TUEL)
 La delibera assume anche le
caratteristiche di atto che dà
riconoscimento all’esistenza di interesse
generale dei servizi
 La delibera è assistita dal parere di
regolarità tecnica
LA FINANZIARIA 2008
Art. 3 comma 28
 La delibera può essere ricognitoria delle
partecipazioni possedute
 La delibera deve essere assistita da attenta e
precisa valutazione delle attività svolte dalle
partecipate
 Entro il 30.6.2009 l’Ente deve dismettere le
partecipazioni non ammesse
LA FINANZIARIA 2008

La dismissione compete al Dirigente che dovrà
individuare i termini economici e contrattuali
della cessione
LA FINANZIARIA 2008
Art. 3 comma 29
 Le dismissioni possono consistere in:
 - cessione
 - cessione di ramo aziendale
Le procedure di dismissione devono essere:
- Trasparenti
- Non discriminatorie
- Finalizzate all’azionariato diffuso
LA FINANZIARIA 2008
Art. 3 commi 30/31
Riorganizzazione, trasformazione e
decentramento attuati con la costituzione
di società pubbliche o miste OBBLIGANO
l’ente al trasferimento di :
Risorse Umane Risorse finanziarie
Risorse strumentali
in misura adeguata provvedendo alla
ridefinizione della dotazione organica
LA FINANZIARIA 2008

-
-
I REVISORI dell’Ente:
Asseverano il trasferimento di risorse umane,
finanziarie e strumentali
Relazionano sull’avvenuto trasferimento al
Dipartimento della Funzione Pubblica ed alla
Ragioneria Generale dello Stato
LA FINANZIARIA 2008
Sintesi dei nuovi controlli ed adempimenti dei
revisori:
VERIFICA sulle previsioni dei BP e sulla
conciliazione con le previsioni annuali e
pluriennali
VERIFICA nel contratto di servizio il corretto e
puntuale inquadramento dei rapporti finanziari e
fiscali tra le parti

LA FINANZIARIA 2008
VERIFICA l’adeguatezza delle risorse umane da
trasferire sulla base del piano di fattibilità
VERIFICA l’adeguatezza e compatibilità di bilancio
delle risorse finanziarie e strumentali da
trasferire sulla base del piano di fattibiltà
LA FINANZIARIA 2008
VERIFICA l’effettivo trasferimento del personale
alla partecipata
VERIFICA la corretta rideterminazione della
dotazione organica
VERIFICA il trasferimento di risorse finanziarie
LA FINANZIARIA 2008
OBBLIGO di segnalare eventuali inadempimenti
alle norme esaminate alla
SEZIONE REGIONALE DELLA
CORTE DEI CONTI
LA FINANZIARIA 2008

-
-
L’asseverazione dell’Organo di Revisione consiste
in una relazione che contiene:
Descrizione dell’Ente e della dotazione organica
Individuazione dei servizi e delle attività
esternalizzate
Descrizione del servizio che l’Ente intende
affidare alla partecipata
LA FINANZIARIA 2008
-
-
-
Verifica della compatibilità delle previsioni del
BP con le previsioni annuali e pluriennali
dell’Ente
Corrispondenza dell’oggetto sociale con il servizio
che l’Ente intende affidare
Verifica sulla compatibilità della governance
della partecipata con gli strumenti di controllo
dell’Ente
LA FINANZIARIA 2008
-
-
-
Analisi del contratto di servizio
Disamina dei rapporti finanziari e fiscali che si
intendono instaurare tra l’Ente e la partecipata
Verifica dell’adeguatezza delle risorse umane,
finanziarie e strumentali
Verifica della corretta rideterminazione della
dotazione organica
LA FINANZIARIA 2008
-
-
Accertamento delle modalità di
consultazione con le OOSS in merito alla
procedura di trasferimento del personale
ASSEVERAZIONE CON LA QUALE SI
ATTESTA CHE SI CONSIDERANO
CONGRUI E COMPATIBILI CON LE
PREVISIONI DELL’ENTE I
TRASFERIMENTI DI RISORSE CHE SI
INTENDONO DESTINARE AL NUOVO
ORGANISMO
LA FINANZIARIA 2008
-
-
Attestazione che la delibera del consiglio contiene
l’esplicita motivazione rispondente a quanto
indicato dall’art. 3, comma 27
Verifica dell’effettivo trasferimento del personale
Verifica della determinazione definitiva delle
risorse destinate
IL D.L. 112/2008
Entro il 31.12.2011 gli affidamenti di servizi
pubblici assegnati senza procedura di evidenza
pubblica alle società in house devono cessare
(“in house”: capitale interamente pubblico,
realizzazione della parte più importante
dell’attività con gli Enti che la controllano)
 L’affidamento deve avvenire in via ordinaria
(procedure di evidenza pubblica) oppure
riconfigurando la “in house” cedendo la
partecipazione (con evidenza pubblica) di almeno
il 40% a soci privati

IL D.L. 112/2008
Deroghe soltanto per situazioni eccezionali a
causa di peculiari caratteristiche economiche,
sociali, ambientali geomorfologiche del contesto
territoriale di riferimento
 La deroga deve essere motivata e resa pubblica,
con le analisi di mercato che rendono necessaria
le deroga stessa; deve essere richiesto parere
preventivo all’Autorità Antitrust
 Escluse dalla disciplina: gas, energia elettrica,
trasporto ferroviario locale, farmacie comunali.

SERVIZI PUBBLICI
Servizi strumentali: attività rivolte alla PA a
supporto di funzioni pubblicistiche di cui resta
titolare l’Ente di riferimento (sgombero neve,
verde pubblico, manutenzioni stradali, gestione
immobili)
 Servizi pubblici: attività dirette a gestire servizi
che mirano a soddisfare direttamente esigenze
generali della collettività (pubblica illuminazione,
ciclo idrico, trasporti pubblici, servizi culturali,
mense, impianti sportivi)

SERVIZI PUBBLICI
Le attività di servizi strumentali NON sono
soggette al 23 bis
 Art. 13 L. 284/2006 (oggetto sociale esclusivo,
divieto di partecipazioni in altre società, divieto
di svolgere attività in favore di altri enti)

IL D.L. 78/2010
Art. 14, comma 32
 Divieto di costituire Società per gli Enti inferiori
a 30.000 abitanti.
 Obbligo di cedere o liquidare le società non
strettamente necessarie al perseguimento delle
finalità istituzionali entro il 31.12.20102

IL CONTROLLO ANALOGO
Consiglio di Stato 168/2005
 Consiglio di Stato 4440/2006
 Consiglio di Stato 1514/2007
 Consiglio di Stato Ad. Pl. 1/2008
L’Ente deve esercitare sull’organismo partecipato
un controllo simile (analogo) a quello che esercita
sulle proprie attività interne

IL CONTROLLO ANALOGO
Perché:
- Quando l’Ente esercita un’attività in via mediata,
l’attività è un’attività DELL’Ente
- Non c’è nessuna differenza fra la gestione interna
e quella esternalizzata di servizi pubblici
IL CONTROLLO ANALOGO

-
-
Ma quali sono gli strumenti?
La dicotomia fra diritto societario e diritto
amministrativo
L’Ente in una nuova veste : “SOCIO”
IL CONTROLLO ANALOGO
SRL invece di SPA? (remissione alla decisione dei
soci di scelte gestionali)
 Previsioni statutarie:
- Non consentito ingresso di privati
- Non rilevanti poteri gestionali al CDA
- Evitare vocazione commerciale della società
(oggetto, apertura, espansione territoriale)

IL CONTROLLO ANALOGO
Sottoposizione delle decisioni più
importanti all’Ente affidante
- Destinazione dell’attività nei confronti del
proprietario-committente (esclusiva o
prevalente)
- Il 2497 c.c.: direzione e coordinamento
: la Direttiva (istruzioni all’organo gestorio)
: l’Autorizzazione (limitazione di poteri)
: la Valorizzazione dei piani finanziari (il
budget)
-
DOMANDE?????

[email protected]
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La revisione negli Enti Locali – corso II livello