Congresso SIGG Sezione Regionale Lombardia La Nutrizione nell' Anziano La riabilitazione del paziente fragile: aspetti nutrizionali Simona Gentile Responsabile Dipartimento Riabilitazione e UVA Fondazione T. Camplani “Ancelle della Carità”, Cremona Caso clinico • Paziente (uomo) di anni 74, giunto in Riabilitazione proveniente dal reparto di malattie infettive dove era stato ricoverato per quadro di Spondilodiscite cervicodorsale da CMV. • Durante il ricovero in malattie infettive sepsi da MRSA complicata da insufficienza respiratoria acuta (NIV). • Polmonite destra complicata da insufficienza respiratoria acuta e riscontro di micosi nell’espettorato (Aspergillus fumigatus) • Trasferito per gravissimo quadro ipocinetico con prescrizione collare cervicale e terapia con Gancivclovir e teicoplanina Anamnesi patologica remota •Polineuropatia sensitivo-motoria •Discopatie lombo-sacrali •Osteoporosi con crollo vertebrale L4-L5 •Artrite reumatoide •Insufficienza mitralica •Insufficienza renale •Gastrite cronica atrofica •Diverticolosi del colon •Pregressa sepsi da stafilococco meticillino sensibile (2008) in esiti di tre interventi chirurgici per ernia discale L4-L5 (2008-9) Anamnesi familiare e sociale • Coniugato, 2 figli, vive con la moglie • Scolarità: diploma • Attività lavorativa svolta: ex dirigente SINGER •Anamnesi fisiologica • Usciva di casa da qualche mese solo accompagnato e utilizzava per la deambulazione la molla di Codeville e due bastoni canadesi. Valutazione multidimensionale Premorboso Confusion Assessment.Method Mini Mental State Examination Geriatric Depression Scale Mini Nutritional Assessment Stato confusionale IADL (n funzioni perse): Barthel Index Tinetti scale Functional Independence Measure Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Ingresso 3/4 Stato cognitivo 20/30 Tono dell’umore Stato nutrizionale 1/15 11/30 4/5 68100 lesione da decubito malleolare destra e tallone sinistro APS: +8 2/100 0/28 10/126 Progetto Riabilitativo Individualizzato Area clinico infermieristica • Monitoraggio metabolco • Stato nutrizionale (Peso, MNA,valutazione disfagia) • Monitoraggio e cura decubito • Monitoraggio e cura dolore • Riduzione carico assistenziale (igiene, abbigliamento) • Rimozione collare Area menomazione-autonomia funzionale • Prevenzione del danno terziario • Recupero passaggi posturali • Controllo posizione seduta • Recupero forza • Equilibrio statico • Cammino assistito • Ripresa autonomia alimentazione • Ripresa collaborazione e partecipazione B/ADL • Ripresa parziale interessi personali I/ADL Area continuità assistenziale post-dimissione • Prescrizione ausili, valutazione rientro a domicilio Durante il ricovero Per grave quadro di malnutrizione proteico-calorica (ipoalbuminemia con 1.9 g/dl) ha effettuato prolungato periodo di supporto nutrizionale parenterale poi integrazione nutrizionali e rieducazione all’alimentazione per os in autonomia Riscontrati edemi declivi con severa ipoalbuminemia e disidratazione: idratazione ev, terapia diuretica e albuminemica ev. Elevati indici di colestasi e di funzionalità epatica, effettuato esame ecografico dell’addome: colelitiasi, iniziato trattamento con acido ursodesossicolico Riscontro di ipertiroidismo:Tapazole Effettuate medicazioni periodiche e tramadolo a basse dosi per presenza di lesione da decubito (IV stadio con escara) al tallone sx, molto dolente alla minima pressione Valutazione funzionale INGRESSO • Collaborazione fluttuante, parzialmente orientato nel tempo e nello spazio. • Passaggio supino seduto possibile solo con massimo aiuto di un operatore. • Controllo del tronco autonomo per circa trenta secondi. • Il trasferimento letto sedia avviene con il massimo aiuto di due operatori. • Impossibile il sit to stand, la stazione eretta e la deambulazione. • Grave ipostenia arti inferiori. DIMISSIONE • Paziente collaborante orientato nel tempo e nello spazio. • Il passaggio supino – seduto avviene in modo autonomo anche se con difficoltà. • Controllo del tronco completamente autonomo. • Il trasferimento letto sedia avviene con minimo aiuto di un operatore. • Sit to stand possibile con massimo aiuto di un operatore e appoggio • Stazione eretta possibile con appoggio e mantenuta per circa 20/30 seci • Deambulazione per circa 10 metri con aiuto minimo di un operatore, girello con appoggio antibrachiale e molle di codeville. • Bassa tolleranza allo sforzo e grave ipostenia arti inferiori Valutazione multidimensionale Premorboso Confusion Assessment.Method Stato confusionale Mini Mental State Examination Geriatric Depression Scale IADL (n funzioni perse): Barthel Index Barthel Index Deamb Tinetti scale Functional Independence Measure VNS Stato cognitivo Tono dell’umore Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Dolore Ingresso Dimissione 3/4 0/4 20/30 1/15 4/5 68/100 8/15 4/100 0/15 0/28 48/126 39/100 3/15 9/28 59/126 4/10 0/10 lesione da decubito tallone sinistro pulita e granuleggiante Incontinenza urinaria occasionale Valutazione multidimensionale dopo un anno Confusion Assessment.Method Stato confusionale 0/4 Mini Mental State Examination Geriatric Depression Scale Mini Nutritional Assessment IADL (n funzioni perse): Barthel Index Barthel Index Deamb Tinetti scale Functional Independence Measure Stato cognitivo Tono dell’umore Stato nutrizionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale Stato funzionale 26/30 0/15 18/30 4/5 37/100 3/15 6/28 5/126 VNS Dolore 0/10 Vive a casa con la moglie, alimentazione autonoma, continente Nessun problema comportamentale Continua una riabilitazione domiciliare 1vv/settimana Utilizza walker in casa e la carrozzina per l’esterno Modelli di Invecchiamento: Fragilità, Disabilità e Declino funzionale Stato Funzionale Stato Funzionale integro Invecchiamento “Normale” Invecchiamento “Accelerato” ACE Fragilità Disabilità Physical Ability or . . . Tempo (età) Modificato da Ferrucci L et al. Linda P. Fried et al. Journal of Gerontology, 2001 Pathway from sarcopenia to disability Morley JE. Sarcopenia: diagnosis and treatment. JNHA. 2008 The prevalence of malnutrition in rehabilitation settings is high. In elderly patients hospitalized for rehabilitation the prevalenze of compromised nutrition status was estimated to be 49-67% Strakowwski MM et all Am JPhys Med Rehabil. 2002 Prevalence of malnutrition in elderly people was highest in rehabilitation settings (rehabilitation 50.5%; hospital 38.7%) Kaiser MJ et all JAGS 2010 The prevalence of malnutrition and sarcopenia in older patients undergoing rehabilitation is 49-67% and 40-46.5% respectlively. Malnutrition and sarcopenia are associated with poorer rehabilitation outcome and physical function. Hidetaka Wakabayashi et all; J Cachessia Sarcopenia Muscle 2014 Malnutrition is frequent in rehabilitation Turco et al, JAGS 2011 Complicanze ed implicazioni legate alla MPC 1. 2. – – – – – – – Rischio significativamente più elevato di andare incontro ad eventi clinici avversi quali: cadute, fratture, complicanze cardiovascolari, complicanze respiratorie, infezioni, ulcere da decubito, delirium. Tempi significativamente più lunghi per il recupero funzionale dopo intervento chirurgico 3. Maggior rischio di scarso recupero dopo ricovero in setting di riabilitazione 4. Maggior rischio di degenze ospedaliere più lunghe 5. Maggior rischio di istituzionalizzazione 6. Maggior rischio di mortalità intraospedaliera e ad un anno dalla dimissione ospedaliera Exercise Training and Nutritional Supplementation for Physical Frailty in Very Elderly People Maria A. Fiatarone, Evelyn F. O'Neill, Nancy Doyle Ryan, Karen M. Clements, Guido R. Solares, Miriam E. Nelson, Susan B. Roberts, Joseph J. Kehayias, Lewis A. Lipsitz, and William J. Evans. NEJM, 1994 ABSTRACT Background Although disuse of skeletal muscle and undernutrition are often cited as potentially reversible causes of frailty in elderly people, the efficacy of interventions targeted specifically at these deficits has not been carefully studied. Methods We conducted a randomized, placebo-controlled trial comparing progressive resistance exercise training, multinutrient supplementation, both interventions, and neither in 100 frail nursing home residents over a 10-week period. Results The mean (±SE) age of the 63 women and 37 men enrolled in the study was 87.1 ±0.6 years (range, 72 to 98); 94 percent of the subjects completed the study. Muscle strength increased by 113 ±8 percent in the subjects who underwent exercise training, as compared with 3 ±9 percent in the nonexercising subjects (P<0.001). Gait velocity increased by 11.8 ±3.8 percent in the exercisers but declined by 1.0 ±3.8 percent in the nonexercisers (P = 0.02). Stair-climbing power also improved in the exercisers as compared with the nonexercisers (by 28.4 ±6.6 percent vs. 3.6 ±6.7 percent, P = 0.01), as did the level of spontaneous physical activity. Cross-sectional thigh-muscle area increased by 2.7 ±1.8 percent in the exercisers but declined by 1.8 ±2.0 percent in the nonexercisers (P = 0.11). The nutritional supplement had no effect on any primary outcome measure. Total energy intake was significantly increased only in the exercising subjects who also received nutritional supplementation. Conclusions High-intensity resistance exercise training is a feasible and effective means of counteracting muscle weakness and physical frailty in very elderly people. In contrast, multinutrient supplementation without concomitant exercise does not reduce muscle weakness or physical frailty. Esercizio fisico & supplementazione nutrizionale 140 120 100 % 80 Modificazione 60 forza muscolare 40 20 0 -20 Esercizio Eserc + Suppl Controllo Suppl GRUPPO di STUDIO Fiatarone et al, NEJM 1994 Meta-analysis of the changes induced by intervention found that while respiratory function (forced expiratory volume in 1 s, lung capacity,blood gases) was unresponsive to nutritional support, both inspiratory and expiratory muscle strength (maximal inspiratory mouth pressure +3.86 standard error (SE) 1.89 cm H2O, P = 0.041; maximal expiratory mouth pressure +11.85 SE 5.54 cm H2O,P = 0.032) and handgrip strength (+1.35 SE 0.69 kg, P = 0.05) were significantly improved and associated with weight gains of 2 kg. Nutritional support produced significant improvements in quality of life in some trials, although metaanalysis was not possible We found moderate-quality evidence that nutritional supplementation promotes significant weight gain among patients with COPD, especially if malnourished. Nourished patients may not respond to the same degree to supplemental feeding. We also found a significant change from baseline in fat-free mass index/fat-free mass, fat mass/fat mass index, MAMC (as a measure of lean body mass), six-minute walk test and a significant improvement in skinfold thickness (as measure of fat mass, end score) for all patients. In addition, there were significant improvements in respiratory muscle strength (MIP and MEP) and overall HRQoL as measured by SGRQ in malnourished patients with COPD. Management della MPC in riabilitazione • Screening e diagnosi (Peso, BMI, MNA, Albumina, Disfagia) • Identificazione delle cause • Trattamento delle cause • Monitoraggio introito alimentare ed eventuale supporto nutrizionale • Fisioterapia • Educazione Treating frailty-a practical guide Nicola Fairhall1, 2 , Colleen Langron3 , Catherine Sherrington2 , Stephen R Lord4 , Susan E Kurrle3 , Keri Lockwood3 , Noeline Monaghan1 , Christina Aggar5 , Liz Gill1 and Ian D Cameron1 The interdisciplinary team must be trained and experienced in the care of older people. The team working with the frail older person includes multiple health professionals with close links to the general practitioner who provides primary healthcare, and other service providers. The nature of frailty necessitates the availability of a physiotherapist to address mobility related function, including strength, balance and fallsprevention and a dietician for nutritional assessment and management. In our experience, a geriatrician/rehabilitation physician is generally necessary. BMC Medicine© Fairhall et al; licensee BioMed Central Ltd. 2011 10.1186/1741-7015-9-83 Ruolo del medico • Fare screening e diagnosi di malnutrizione • Individuare le cause • Trattare le cause Ruolo del fisioterapista • Esercizio muscolare • Educazione del paziente (quando possibile) e del caregiver riguardo esercizi fisici da attuare quotidianamente al domicilio Ruolo dell’infermiere • Contribuire nella identificazione della malnutrizione – Misurare peso, altezza, circonferenza brachiale e circonferenza polpaccio • Contribuire nella identificazione delle cause • All’accettazione del ricovero l’infermiere deve valutare l’autonomia nelle attività di base • Somministrare il 3oz test • Garantire una buona idratazione • Fare uso, ove necessario, di integratori alimentari • Monitorare l’introito idrico e alimentare attraverso le schede di controllo • Monitorare il peso • Educare il paziente ed il caregiver – Educare il paziente e i familiari a uno stile di vita sano. E’ dimostrato che una dieta bilanciata, variata e adatta ai fabbisogni dell’età avanzata e specifica del caso, può migliorare l’aspettativa di vita – In caso di disfagia informare sui cibi consentiti e quelli da evitare, dare indicazioni sulla loro preparazione e sulle tecniche di facilitazione alla deglutizione. Utile è la consegna dell’opuscolo informativo Management della MPC in riabilitazione • Screening e diagnosi (Peso, BMI, MNA, Albumina, Disfagia) • Identificazione delle cause • Trattamento delle cause • Monitoraggio introito alimentare ed eventuale supporto nutrizionale • Fisioterapia • Educazione • + Screening Sarcopenia “The association between the probability of sarcopenia and functional outcomes in older patients undergoing inhospital rehabilitation” Morandi et All JAMDA in press Management of sarcopenia: Nutritional management Contributory factors related Nutritional management to nutrition strategies Inadequate protein intake Increase protein intake (1-1.5g/kg) Increased splanchnic extraction of amino acids Decreased muscle response to anabolic stimuli Vitamin D deficiency Consume high quality or “fast” proteins. AA supplementation Increase EAA, in particular leucine, intake Increase Vitamin D intake Supporto nutrizionale artificiale • Quando l’introito orale è assente o è probabile che lo sarà per un periodo superiore a 5-7 giorni • In pazienti con inadeguato introito orale per lungo periodo di tempo M. Stroud et al. Gut, 2003 Se un anziano vulnerabile ospedalizzato è incapace ad assumere cibo per via orale per un periodo superiore alle 48 ore, una alimentazione alternativa (enterale o parenterale) deve essere presa in considerazione in quanto questi pazienti sono ad elevato rischio di malnutrizione Reuben. JAGS 2007 Preparazioni alimentari per pazienti disfagici La dieta per pazienti disfaici, per i quali è appropriata una nutrizione orale, prevede una alimentazione con cibi la cui consistenza varia a seconda della gravità della disfagia. Distinguiamo, pertanto, tre livelli di dieta: • Dieta omogenea (per pazienti con disfagia lieve, moderata o severa) – Creme, creme di riso, semolini (al sapore di funghi, asparagi, zafferano, pesto); carne e prosciutto cotto omogeneizzati; puree di spinaci, carote, fagiolini, barbabietole, piselli, patate; budini comuni per disfagici, per diabetici; frutta frullata addensata; yogurt. • Dieta semisolida (per pazienti con disfagia lieve o moderata) • Dieta di facile masticazione (per pazienti con disfagia lieve) – Le preparazioni della dieta precedente; pastina asciutta, formati piccoli; polenta; preparazioni a base di carne tenera, finemente tritata; ricotta; verdura a foglia tenera cotta; frutta cotta. – Le preparazioni delle diete precedenti; pasta; preparazioni a base di uova, legate con farina o salse dense; formaggi morbidi; carne tritata, carne tenera a pezzetti; pesce; verdure cotte tenere (carote, cavolfiore, zucchine); banana matura affettata. Carateristiche cliniche/funzionali di 1693 pazienti ricoverati consecutivamente* presso il Dipartmento di Riabilitazione della Fondazione T.Camplani Casa di Cura Ancelle di Cremona dal 12/2011 al 12/2014 Esclusi: portatori di Tracheostomia, SNG,all’ingresso; pazienti con lesioni da decubito; malattia oncologica attiva all’ingresso; deceduti o trasferiti in ospedale alla dimissione. MNA < 17 n=714 (42.2%) MNA 17-23.5 n=352 (20.8%) MNA ≥ 24 n=627 (37%) p età 83.13±6.5* 83.39±6.1§ 79.59±7.3° < 0001 Femmine n (%) 520 (72.8%) * 257 (73.0%) § 395 (63.0%) ° < 0001 BMI (Kg/m²) 24.5±7.3* 24.8±4.8§ 28.4± 7.8° < 0001 Albumina (g/dl) 3.03±0.3 3.05±0.3 3.09±0.3 0.13 Farmaci n 6.96±2.8 7.38±2.9 6.78±2.9 .009 MMSE (0-30) 19.55±7.2* 19.89±7.1§ 23.59±5.7° < 0001 29.45±18.0 26.76±13.3 0.40 Degenza (giorni) 27.7±16.8 • *Differenza significativa tra 1° e 3° gruppo • §Differenza significativa tra 2°e 3° gruppo • °Differenza significativa tra 3°e 1-2° gruppo Carateristiche cliniche/funzionali di 1693 pazienti ricoverati presso il Dipartmento di Riabilitazione della Fondazione T.Camplani Casa di Cura Ancelle di Cremona dal 1/1/2012 al 31/12/2014 MNA < 17 n=714 (42.2%) MNA 17-23.5 n=352 (20.8%) MNA ≥ 24 n=627 (37%) p Barthel Index Pre (0-100) 76.22±22.7* 76.05±21.7§ 90.11±14.6° < 0001 Barthel Index Adm (0-100) 50.39±24.5* 50.59±24.3§ 65.45±20.9° < 0001 Barthel Index Dim (0-100) 70.01±25.2* 69.59±24.3§ 85.47±17.8° < 0001 Barthel Deamb Pre (0-15) 11.52±3.6* 11.24±3.8§ 13.77±4.1° < 0001 Barthel Deamb Amm (0-15) 6.66±4.2* 6.62±4.2§ 8.92±4.04° < 0001 Barthel Deamb Dim ( 0-15) 11.02±4.1* 10.81±4.0§ 13.09±3.3° < 0001 Tinetti Adm (0-28) 12.24±6.7* 12.23±6.8§ 14.9±6.3° < 0001 Tinetti Dim (0-28) 17.84±7.6* 17.64±7.1§ 20.38±5.9° < 0001 • • • *Differenza significativa tra 1° e 3° gruppo §Differenza significativa tra 2°e 3° gruppo °Differenza significativa tra 3°e 1-2° gruppo La misura di outcome classica: il delta Barthel (differenza di punteggio tra B.I. dimissione e B.I. ingresso) evidenzia come non vi è differenza nel recupero tra i 1693 pazienti Delta Barthel MNA < 17 n=714 (42.2%) MNA 17-23.5 n=352 (20.8%) MNA ≥ 24 n=627 (37%) p 19.62 19.0 20.03 ,623 Punteggio dell’indice di Barthel alla dimissione di 1693 pazienti raggruppati in base al MNA evidenzia come il 77.% dei pazienti all’ingresso ha ripreso un cammino autonomo per 50 metri MNA < 17 n=714 (42.2%) MNA 17-23.5 n=352 (20.8%) MNA ≥ 24 n=627 (37%) p Barthel Deamb = 0 n° pz (%) 27 (3.8) 9 (2.6) 16 (2.5) 52 (3.1) Barthel Deamb 3-8 n° pz (%) 175 (24.5) 99(28.1) 49 (7.8) 323 (19.1) Barthel Deamb ≥12 n° pz (%) 512 (71.7) 244 (69.3) 564 (89.7) 1320 (77.9) Conclusioni 1 La via che passa attraverso la Sarcopenia per arrivare alla Disabilità ha tra le sue cause fondamentali la Malnutrizione La prevalenza della Malnutrizione tra i pazienti geriatrici ricoverati nei reparti di riabilitazione può superare la metà dei pazienti ricoverati La Malnutrizione e la Sarcopenia sono associate con peggiori outcome riabilitativi Conclusioni 2 Un approccio intensivo riabilitativo unito al controllo e alla cura della malnutrizione possono portare ad un miglioramento degli outcome in pazienti Fragili con Malnutrizione e Sarcopenia L’equipe che si occupa della persona anziana fragile, anche in riabilitazione, è interdisciplinare e Grazie per l’attenzione fisioterapista, infermiere….) include più professionisti della salute (geriatra,